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MENSILE D’INFORMAZIONE MUSICALE
© Uwe Arens
Il violoncello di Sol Gabetta
per un raro Chopin
Sol Gabetta
119 di Prokof’ev, l’ultimo suo lavoro da camera completo, pagina
nata dopo che il compositore aveva
conosciuto l’umiliazione dell’arrogante censura stalinista e per questo
lontana dal Prokof’ev più audace,
per essere piuttosto indirizzata verso un prudente classicismo lirico.
Un programma che rivela anche la
vivace curiosità di Sol Gabetta, violoncellista ammirata per la tecnica
prodigiosa e la gioiosa comunicativa. Qualità che si sono rivelate in
lei fin dall’inizio: ha conquistato la
palma della vittoria al Concorso
Cajkovskij di Mosca (1998) e al prestigioso Credit Suisse Young Artist
Award (2004), che l’ha portata ad
esibirsi con i Wiener PhilharmoPolina Leschenko
Sabato 3 Dicembre (ore 16), al
Teatro della Pergola, torna ad esibirsi per gli Amici della Musica di
Firenze la carismatica violoncellista argentina Sol Gabetta, artista
dalla generosa musicalità, amatissima dal pubblico. Un ritorno
nel nome della sua mai interrotta
passione per la musica da camera
(alla quale dedica anche il Festival
Solsberg, da lei stessa fondato in
Svizzera) e che la vede in duo con
la pianista di San Pietroburgo Polina Leschenko, talento ammirato
da Martha Argerich, che l’ha coinvolta in svariati progetti e incisioni,
e presente fin da giovanissima in
rinomati centri musicali come la
Barbican Hall di Londra, la Salle
Gaveau di Parigi, il Konzerhaus di
Vienna, il Lincoln Center di New
York. In programma, uno Chopin
di raro ascolto, autore della giovanile, gioiosa Introduzione e Polacca brillante op.3, e della Sonata
op.65, che appartiene invece alla
piena maturità e che rivela non pochi tratti di sorprendente modernità. Incorniciata fra le due inusuali
pagine di Chopin, la Sonata op.
niker diretti da Valery Gergiev, e
ha ricevuto per ben quattro volte il
Premio Echo Klassic come miglior
strumentista. Oggi suona al fianco
di importanti orchestre (ha debuttato con i Berliner Philharmoniker
diretti da Rattle e compiuto un tour
con l’Orchestra dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia sotto
la guida di Pappano), coltiva il repertorio cameristico e si dedica alla
musica barocca con il suo ensemble
Cappella Gabetta. Il recital di Sol
Gabetta e Polina Leschenko rientra
nelle manifestazioni di Strings City,
la kermesse musicale promossa dal
Comune di Firenze che, nella sola
giornata di Sabato 3 Dicembre,
farà dilagare i suoni degli strumenti
a corde in quaranta diversi luoghi
di Firenze.
DICEMBRE 2016
Beatrice Rana
© Marie Staggat
ANNO XXVIII N. 10
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www.solgabetta.com
www.stringscity.it
Enrico Dindo e Beatrice
Rana nel Novecento
L’omaggio alle letteratura per violoncello e pianoforte di questo fine
settimana prosegue declinandosi in
un duo tutto italiano, inedita formazione nei cartelloni degli Amici
della Musica, per l’appuntamento
di Domenica 4 Dicembre, al Saloncino del Teatro della Pergola
(ore 21). Il violoncello sarà quello
di Enrico Dindo, interprete dello
strumento fra i maggiori di oggi,
primo e unico italiano vincitore
del prestigioso Concorso Rostropovich di Parigi (1997), solista al
fianco di direttori come Chailly,
Gergiev, Muti, Noseda, fondatore
dell’orchestra da camera I Solisti
di Pavia, con la quale ha iniziato il
suo percorso come direttore d’orchestra. Il pianoforte sarà quello di
Beatrice Rana, precoce e giovane
talento di origini salentine ma con
casa ad Hannover, distintasi con le
vittorie al Concorso Internazionale
di Montreal (2011) e al Concorso Pianistico Internazionale Van
Cliburn (2013), già acclamata alla
Tonhalle di Zurigo, alla Wigmore
Hall di Londra, all’Auditorium du
Louvre di Parigi oltre che in diverse sale statunitensi, anche sotto la
bacchetta di direttori come Mehta,
Nézet-Seguin, Slatkin, Pappano.
Due musicisti che portano l’eccellenza della scuola musicale italiana
in tutto il mondo, e che potranno
essere applauditi in un programma
che guarda a diversi linguaggi del
Novecento: la Sonata di Debussy,
sobria e lunare, animata da una
tensione classicista; la Sonata op.40
di Šostakovič, scritta all’indomani
della reprimenda stalinista per l’opera Una lady Macbeth del distretto
di Mtsensk e per questo improntata
a una chiarezza discorsiva pur non
priva di ombre; e infine, il Rachmaninov evocativo dei Due Pezzi
op.2 e dalla generosa invenzione
melodica e dai colori orchestrali
magistralmente dispensati nella
celebre e bellissima Sonata op.19.
Per saperne di più
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www.enricodindo.com
www.beatriceranapiano.com
Enrico Dindo
Maria Cassi per Italo Calvino
Maria Cassi
Lunedì 5 Dicembre (ore 21), al Teatro Niccolini, torna ospite del cartellone degli Amici della
Musica la nota attrice Maria Cassi, versatile e
comunicativa interprete autrice e regista di spettacoli rappresentati in tutto il mondo (come Crepapelle, My Life with Men… and Other Animals, Attente al lupo), per confrontarsi stavolta
con Italo Calvino: Frammenti s’intitola la serata,
che vedrà l’attrice affiancata dal chitarrista Marco Poggiolesi, al quale è legata da un sodalizio
artistico ben collaudato. Uno spettacolo costruito su pagine dal romanzo “Il barone rampante”,
dai racconti “Tutto in un punto” e “Furto in una
pasticceria”: «scelte», racconta Maria Cassi, «seguendo le tracce di motivi gastronomici: come
quando, nel “Furto in una pasticceria”, la signora Ph(i)nko annuncia che vorrebbe preparare
con le sue mani tagliatelle per tutti». E quella parola, ‘tagliatelle’, pare far riversare davanti ai nostri occhi una succulenta cascata di pasta fatta a
mano. «Sono brani», prosegue la Cassi, «che comunicano la cultura e il piacere del buon cibo, e
tale, a sua volta, da poter suscitare il piacere della
lettura: la speranza è quella di infondere nelle
nuove generazioni un divertimento, un amore
per la lettura che ci può e ci dovrebbe accompagnare per tutta la vita come un’amica fedele e
amorosa». Il tutto cucinato con un approccio al
testo originale e dinamico, che abbia però «una
sua forza drammaturgica», e che troverà un suo
fondamentale ingrediente nella musica. «Marco
Poggiolesi creerà con la sua chitarra un vero e
proprio tappeto musicale a questi passi tratti da
Calvino: il nostro è un lavoro di tessitura musicale, con le letture che vengono trattate proprio
come delle partiture». Francisco Tarrega, Emilio
Medina con le sue atmosfere flamenco, John
Coltrane, sono questi alcuni dei nomi che ascolteremo avvicinati alle parole di Calvino, in una
dimensione che spesso guarda al gusto per l’improvvisazione tipico del jazz. «L’augurio», dice
Maria Cassi, «è quello di comunicare piacere, riflessione, amore e fiducia a coloro che ascoltano
e che, incuriositi, si avvicinano sempre e sempre
di più alla parola scritta, indispensabile e meravigliosa maestra di vita».
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http://edizioniteatrodelsalecibreofirenze.it
www.marcopoggiolesi.com
Omaggio a Dvořák
con il Quartetto Jerusalem
Il concerto di Sabato 10 Dicembre (ore 16), al
Teatro della Pergola, propone un affascinante omaggio alla musica da camera di Antonin
Dvořák, a quel mondo poetico dove le forme
classiche della tradizione si sposano a una freschezza inventiva unica, immersa nelle melodie
e sorretta dai ritmi del folklore boemo. A proporlo è il Quartetto Jerusalem, formato da musicisti di origini israeliane e attivo dal 1996, da allora
acclamatissimo in sale da concerto come la Tonhalle di Zurigo, la Wigmore Hall di Londra, la
Salle Pleyel di Parigi, protagonista di tournées di
successo in America e di pluripremiate incisioni
(con nomination ai Gramophone Awards, assieme a John Eliot Gardiner e Jonas Kaufmann).
Ai quattro archi del Jerusalem si uniscono,
quando richiesto dal programma, la viola della
salisburghese Veronika Hagen, nota per suonare
assieme ai fratelli nel quartetto d’archi che porta il loro cognome, e il violoncello del canadese
Gary Hoffman, celebrato camerista e solista
sotto bacchette rinomate come quelle di Dutoit,
Nagano, Levine. Il programma vede infatti crescere gradualmente l’organico degli archi. Inizio
con una delle pagine più amate di Dvořák, il
Quartetto op.96, noto come “Americano” perché scritto durante il soggiorno del compositore
negli Stati Uniti, nello stesso periodo dell’altrettanto nota Sinfonia n.9 “Dal Nuovo Mondo”,
della quale propone la stessa combinazione di
suggestioni americane e di malinconiche nostalgie per la patria lontana. A quel soggiorno risale
anche il Quintetto per archi op.97, dove ancora
temi boemi si fondono con spunti di canti indiani o popolari americani. Il Sestetto op.48 venne
invece scritto diversi anni prima, e affida a un
gruppo di soli archi la solidità di una forma cara
a Brahms, che di Dvořák fu convinto sostenitore,
facendovi risuonare le danze più struggenti e più
forsennate della tradizione popolare boema.
 Per saperne di più
www.jerusalem-quartet.com
www.gary-hoffman.com
quartetto fa il suo debutto agli Amici della Musica
una giovane ma già lodata formazione: è il Quartetto Guadagnini (Fabrizio Zoffoli e Giacomo
Coletti violini, Matteo Rocchi viola, Alessandra
Cefaliello violoncello), autorevole prodotto della
scuola musicale italiana, nato nel 2012 dall’affiatamento di musicisti provenienti da quattro differenti città (Ravenna, Pescara, Roma e Bari) e nel
2014 vincitore del Premio Piero Farulli, nell’ambito del Premio Franco Abbiati dell’Associazione
Nazionale Critici Musicali Italiani. Emblema del
repertorio padroneggiato dal Quartetto Guadagnini, dedito al grande repertorio classico ma
particolarmente attento alla musica del Novecento e a quella del nostro tempo, è il programma
presentato per questo debutto: inizio con Schubert, il Quartetto op.29 D. 804, noto come “Rosamunde” per l’uso di un soave tema già impiegato
dal compositore nelle omonime musiche di scena, e conclusione con Bartók, il Quartetto n. 4,
reso saldo da temi che si ripropongono nei vari
movimenti. Ma significativamente incastonata
fra Schubert e Bartók è la proposta di Tre notti
di Silvia Colasanti, pagina del 2016 che la nota
compositrice ha espressamente dedicato al Quartetto Gudagnini. Tre notti si presenta come una
suite tratta dall’ultimo lavoro di teatro musicale
della Colasanti, l’azione scenica con musica intitolata Tre risvegli, presentata in prima assoluta al
Festival dei 2Mondi di Spoleto nell’estate 2016.
La vicenda è quella, tutta emotiva, di una giovane innamorata abbandonata dall’amata. «In Tre
risvegli, la musica introduce l’azione teatrale e ne
scandisce gli atti», spiega Silvia Colasanti, con lo
scopo di «rendere sensibili, attraverso il tessuto di
un quartetto d’archi, gli affetti e gli stati d’animo
che sono agiti ed espressi dalla protagonista».
Il dramma viene così raccontato dai soli suoni:
«le Tre notti interpretate dal quartetto disegnano
musicalmente un percorso che va dal buio verso
la luce, seguendo le intenzioni della drammaturgia». Il Quartetto Guadagnini si è già esibito nelle
più importanti sale da concerti del nostro paese,
ma sta comunque proseguendo il suo perfezionamento con il Quartetto di Cremona presso
l’Accademia Stauffer a Cremona e con Hatto
Beyerle, storico violista del Quartetto Alban Berg,
presso l’European Chamber Music Academy. Si
è esibito su RAI 5 in Inventare il tempo, trasmissione ideata e condotta da Sandro Cappelletto.
 Per saperne di più
www.quartettoguadagnini.com
Quartetto Guadagnini
© Felix Broede
Quartetto Jerusalem
Il Quartetto Guadagnini al debutto
con Tre notti di Silvia Colasanti
Domenica 11 Dicembre (ore 21), al Saloncino
del Teatro della Pergola, per il ciclo Il mondo del
Patrizia Romoli (14/07/1964 - 1/11/2016)
È per noi doloroso ricordare su queste colonne Patrizia Romoli, che per gli Amici della Musica è stata
per ventotto anni, e cioè fin dalla sua più giovane
età, una presenza costante e preziosa. Patrizia aveva,
oltre a molte responsabilità amministrative sempre
assolte con grande impegno, il compito di mantenere i rapporti con gli abbonati, venendo incontro alle
loro esigenze, ma soprattutto rappresentando per
loro una costante e amichevole presenza. Era questa
la caratteristica che anche molti artisti ricordano nei
tanti messaggi di cordoglio che ci hanno indirizzato.
Patrizia aveva la mitezza, un tratto di innata cortesia,
un’attenzione per gli altri, che erano il segno di una
non comune umanità che rivolgeva anche agli animali
grande passione della sua vita. In tanti anni nessuno di
noi ricorda un solo momento di suo screzio con chi
lavorava al suo fianco. E ricordiamo invece molti suoi
atti di generosa disponibilità. Nel dare e avere dei rapporti umani Patrizia è sempre stata in credito.
Stefano Passigli
Mercoledì 30 Novembre ore 20
Opera di Firenze
Fuori abbonamento
In coproduzione con
MATTHIAS GOERNE baritono
CHRISTOPH ESCHENBACH pianoforte
SCHUBERT: Winterreise D 911.
Sabato 3 Dicembre ore 16
Teatro della Pergola
Turni A, B, Bpiù
SOL GABETTA violoncello
POLINA LESCHENKO pianoforte
CHOPIN: Introduzione e Polacca brillante in do maggiore op.3.
PROKOF’EV: Sonata in do maggiore op.119.
CHOPIN: Sonata in sol minore op.65.
Domenica 4 Dicembre ore 21
Teatro della Pergola - Saloncino
Turni A, Bpiù, C
ENRICO DINDO violoncello
BEATRICE RANA pianoforte
Lunedì 5 Dicembre ore 21
Teatro Niccolini
Fuori abbonamento
MARIA CASSI voce recitante
Sabato 10 Dicembre ore 16
Teatro della Pergola
Turni A, B, Bpiù
QUARTETTO JERUSALEM
VERONIKA HAGEN viola
GARY HOFFMAN violoncello
DEBUSSY: Sonata.
ŠOSTAKOVIČ: Sonata in re minore op. 40.
RACHMANINOV: 2 Pièces op.2; Sonata in sol minore op.19.
Con la partecipazione di Marco Poggiolesi chitarra
Frammenti
Letture da Italo Calvino.
DVOŘÁK: Quartetto in fa maggiore op.96 “Americano”; Quintetto in mi bemolle maggiore op.97;
Sestetto in la maggiore op.48.
Domenica 11 Dicembre ore 21
Teatro della Pergola - Saloncino
Turni A, Bpiù, C
QUARTETTO GUADAGNINI
Lunedì 12 Dicembre ore 21
Teatro della Pergola
Turni A, C
THE SWINGLE SINGERS
Sabato 17 Dicembre ore 11.30
Teatro della Pergola
Gli interpreti raccontano la musica
Incontro-concerto con Spira Mirabilis
Musiche di Schubert
Sabato 17 Dicembre ore 16
Teatro della Pergola
Turni A, B, Bpiù
SPIRA MIRABILIS
Domenica 18 Dicembre ore 21
Teatro della Pergola
Fuori abbonamento
In collaborazione con Fundació Centre Internacional de Musica Antiga
Il mondo del quartetto
SCHUBERT: Quartetto in la minore op.29 D 804 “Rosamunde”.
COLASANTI: Tre notti.
BARTÓK: Quartetto n.4 Sz. 91.
L’arte del canto
Winter tales
SCHUBERT: Ottetto in fa maggiore D 803.
LE CONCERT DES NATIONS
Pierre Hantaï clavicembalo
Marc Hantaï flauto traverso
Manfredo Kraemer violino
David Plantier violino
Balázs Máté violoncello
Xavier Puertas violone
JORDI SAVALL viola da gamba e direzione
Odissea Bach
BACH: L’Offerta Musicale BWV 1079.
BIGLIETTI
Teatro della Pergola via della Pergola 32 Firenze, tel. 0550763333
Box Office via delle Vecchie Carceri 1, tel. 055210804 • Circuito regionale Box Office e on-line sul sito www.boxol.it
berrimi Swingle Singers – oggi con
il nome di The Swingles – l’atmosfera natalizia evocata nel concerto
di Lunedì 12 Dicembre (ore 21), al
Teatro della Pergola. “Winter Tales” il titolo della serata, racconti
d’inverno con le note di canti e carole della tradizione natalizia di ogni
parte del mondo, come “O Holy
Night” e “Silent Night”, ma anche
di quelle celeberrime rivisitazioni di
brani strumentali che hanno fatto la
fama degli Swingles, come il Concerto Grosso “Fatto per la notte di
Natale” di Corelli. Un programma
variegato e ricco di sorprese, con i
brani che verranno annunciati al
pubblico di volta in volta, com’è
nella migliore tradizione del gruppo. Voci che imitano strumenti,
che cantano come se suonassero:
è questa la caratteristica principale
degli Swingle Singers, affermata dal
fondatore Ward Swingle agl’inizi
degli anni Sessanta, e da allora principio stilistico seguito dal gruppo in
tutte le sue formazioni che si sono
susseguite negli anni. L’arte degli
Swingle Singers si esprime in un
repertorio che spazia da Bach (la
loro Aria dalla Suite n.3 di Bach è
da decenni la sigla di Superquark di
Piero Angela) ai Beatles, da Mozart
a Irving Berlin, fino ad autori contemporanei (Berio scrisse per loro
Sinfonia) e al beatbox, arrivando
ai giorni nostri dove interpretano
anche musiche da loro composte;
i loro concerti sono veri e propri
eventi; le loro registrazioni, numerose e celeberrime, premiate anche
dai Grammy Awards.
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Swingles Singers
© AngusFinlay
www.swinglesingers.com
Lo spirito del far musica assieme,
mantenendo un’armonia e un’identità che vadano al di là del repertorio scelto e del numero dei musicisti
che lo suonano: è la filosofia di Spira
Mirabilis, gruppo strumentale che
ha nella violinista Lorenza Borrani
una delle anime principali, ora al
debutto nella programmazione degli
Amici della Musica con il concerto
di Sabato 17 Dicembre (ore 16), al
Teatro della Pergola. Principi e idee
che trovano la loro espressione ideale nella proposta del piacevolissimo
Ottetto D 803 di Schubert, per quintetto d’archi, clarinetto, fagotto e corno, dove i colori e i respiri di famiglie
strumentali differenti dialogano e
s’intersecano. Un capolavoro, nato
come occasione di diletto su richiesta del conte Ferdinando Troyer, per
questo modellato sull’esempio della
serenata settecentesca ma rivelatosi
imponente edificio musicale; sospeso fra la dimensione cameristica e
una densità sinfonica, affermazione della piena e matura originalità
espressiva raggiunte da Schubert in
quel 1824 che ne vide la nascita. Una
pagina tutta da scoprire, come ci rivelerà il nuovo appuntamento del
ciclo Gli interpreti raccontano la musica,
incontro-concerto che si terrà la mattina (ore 11.30) dello stesso Sabato
17 Dicembre e vedrà gli stessi musicisti di Spira Mirabilis illustrarla con
storie, esempi musicali dal vivo e curiosità (biglietto d’ingresso: 1 euro).
Spira Mirabilis prende il suo nome
da quello di una figura geometrica
che, per le leggi matematiche che la
definiscono, gode di una particolare
proprietà: di qualunque dimensione
essa sia, risulta sempre sovrapponibile a se stessa. Di qui il senso di un
progetto nato nel 2007, risposta all’esigenza di alcuni giovani musicisti
professionisti di crearsi una dimensione propria in cui poter approfondire e condividere idee ed esperienze.
Un vero e proprio laboratorio di studio, dove gli incontri e le prove, legati
alla scelta di un brano specifico, non
sono finalizzati alla realizzazione di
un concerto, ma diventano le ragioni
principali di questo percorso. Dalla
Spira Mirabilis
sua fondazione, Spira Mirabilis si è
rapidamente affermata come un fenomeno unico, e ha già all’attivo sessanta progetti con residenze in Italia,
Germania, Spagna, Francia, Inghilterra, concerti a Londra, Amburgo,
Roma, Parigi. È stata insignita del
Förderpreis Deutschlandfunk, prestigioso premio delle radio tedesche
per la migliore promessa del panorama musicale, e nominata “Ambasciatrice della cultura europea”. Nel
2013, la città di Formigine, dove
hanno sede la maggior parte dei
progetti, ha inaugurato l’Auditorium
Spira Mirabilis, nato proprio grazie
al felice incontro tra il progetto e la
comunità. Nel 2014, Spira Mirabilis
ha allargato il suo repertorio anche
alla musica contemporanea, grazie
alla collaborazione ed amicizia con
il compositore Colin Matthews che
le ha dedicato Spiralling. Con l’esecuzione della Nona Sinfonia (2015),
Spira Mirabilis ha completato il ciclo
delle Sinfonie di Beethoven, esperienza che ha costituito la spina dorsale
del percorso musicale del gruppo.
 Per saperne di più
www.spiramirabilis.com
L’Offerta Musicale di Bach
secondo Jordi Savall
Domenica 18 Dicembre, ore 21, al
Teatro della Pergola (concerto fuori abbonamento), prosegue il ciclo
Odissea Bach, progetto pluriennale degli Amici della Musica per celebrare
il genio di un autore monumento
assoluto della storia della musica, attraverso le tappe di un vero e proprio
viaggio musicale, dalle composizioni
strumentali fino alle grandi pagine
corali. E a uno specialista di fama
mondiale è ancora una volta affidato
il proseguimento dell’impresa: sarà
Jordi Savall, carismatico e amatissimo interprete di viola da gamba,
nell’occasione anche direttore per
guidare gli amici Pierre Hantaï (cla-
© Uwe Arens
vicembalo), Marc Hantaï (flauto traverso), Manfredo Kraemer e David
Plantier (violini), Balázs Máté (violoncello), Xavier Puertas (violone),
tutti musicisti che fanno parte dell’orchestra di strumenti d’epoca Le Concert des Nations, creata da Savall e
dalla moglie Montserrat Figueras per
affrontare il repertorio che dal pieno
Barocco arriva fino al Romanticismo. In programma la monumentale
Offerta Musicale BWV 1079 (che lo
stesso Savall ha affidato a una celebrata registrazione), cattedrale di
fantasia e rigore costruita su fughe e
canoni, che Bach compose partendo
da un tema propostogli da Federico
II re di Prussia, lui stesso eccellente
flautista. Da quel tema, di apparente
semplicità, Bach elaborò un pensiero
musicale senza una particolare destinazione strumentale, incorniciando
i frutti della sua inesauribile inventiva contrappuntistica intorno a una
Sonata per flauto e violino, espressamente dedicata al sovrano prussiano. E se L’Offerta Musicale ha
conosciuto ad oggi le più diverse vesti strumentali, così come molteplici
possono essere le chiavi di lettura
per penetrare nei suoi significati più
profondi, rimane innegabile il valore
di un monumento compatto e senza
tempo, compendio dell’arte polifonica e del pensiero musicale di Bach.
 Per saperne di più
www.alia-vox.com
Francesco Ermini Polacci
© Toni Peñarroya
Natale con gli Swingle Singers Spira Mirabilis e
Avrà le voci degli strepitosi e cele- l’Ottetto di Schubert
Jordi Savall
www.amicimusica.fi.it
Direttore Responsabile
Stefano Passigli
Redazione e Testi
Francesco Ermini Polacci
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Amici della Musica
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