semplificazione testo
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Lingua italiana: semplificazione del testo e adattamenti didattici prof. Nicoletta Apicella 1 SEMPLIFICARE I TESTI PER GLI ALUNNI DISLESSICI La grafica: 1. Corredare il testo di immagini, schemi, tabelle, ma in modo chiaro e lineare, senza “affollare” le pagine. 2. Usare le intestazioni di paragrafo per i testi lunghi. 3. Usare se possibile lo STAMPATO MAIUSCOLO. 4. NON usare l’allineamento giustificato 5. Non spezzare le parole per andare a capo. prof. Nicoletta Apicella 2 6. Andare spesso a capo, magari dopo ogni punto di sospensione (capoversi). 7. Distanziare sufficientemente le righe . 8. Usare fonts del tipo “sans sarif”, cioè “senza grazie”. (OpenDyslexic) 9. Impostare il font in un formato (“corpo”) abbastanza grande. 10. Se possibile, usare il grassetto e/o colori diversi per evidenziare le parole chiave ed i concetti più importanti, o per raggruppare (nel caso dei colori) concetti e contenuti tra loro correlati. prof. Nicoletta Apicella 3 Criteri per la semplificazione di un testo O Le informazioni devono essere ordinate in senso logico e cronologico O Le frasi devono essere brevi (20-25 parole) e i brani non devono superare, in media, le 200 parole O Usare, quasi unicamente, frasi coordinate prof. Nicoletta Apicella 4 O Utilizzare le parole del vocabolario di base e spiegare le parole che non rientrano in esso, (Nel libro di Tullio De Mauro, Guida all’uso delle parole, troviamo il Vocabolario di base della lingua italiana, creato proprio da De Mauro. Si tratta delle 7.000 parole circa che più adoperiamo, che più ci sono familiari) prof. Nicoletta Apicella 5 O Ripetere le parole chiave, evitare sinonimi e fare un uso limitato dei pronomi O Rispettare l’ordine SVO (soggetto, verbo, oggetto) nella costruzione sintattica della frase O Utilizzare i verbi nei modi finiti e nella forma attiva prof. Nicoletta Apicella 6 O Evitare le personificazioni, ad esempio “il Clero” diventa “i preti” O Non utilizzare le forme impersonali O Utilizzare il titolo e le immagini come rinforzo per la comprensione del testo prof. Nicoletta Apicella 7 Esempio di testo semplificato Testo originale La volpe e la cicogna Non si deve nuocere a nessuno, ma se qualcuno fa del male, la favoletta insegna che deve essere punito in rapporto all’offesa. Si dice che un volpe avesse per prima invitato a pranzo la cicogna e le avesse servito del brodo in un piatto fondo. La cicogna, sebbene fosse affamata, naturalmente non poté mangiare e se ne andò. A sua volta la cicogna volle restituire l’invito e presentò alla volpe una bottiglia con un miscuglio di cibo triturato: lei, la cicogna, si saziò introducendo il lungo becco nello stretto foro, ma la sua convitata restò affamata. E mentre la volpe leccava invano il collo della bottiglia, il volatile pronunciò queste parole: “ Ciascuno deve sopportare con rassegnazione quello che agli altri ha insegnato con il proprio esempio”. prof. Nicoletta Apicella 8 Testo semplificato La volpe e la cicogna Una volpe invita a pranzo una cicogna. La volpe cucina il brodo e lo dà alla cicogna in un piatto largo. La cicogna, con il suo becco lungo, anche se ha fame non può mangiare. Allora la cicogna invita la volpe a cena a casa sua e prepara una pappa in una bottiglia con il collo lungo. La cicogna infila il becco lungo nella bottiglia e mangia. La volpe non riesce a infilare il muso nella bottiglia per mangiare e lecca la bottiglia ed è infelice. Allora la cicogna dice «Chi ha fatto del male deve sopportare il male che gli viene fatto». La favola insegna: Non fare del male; ma se uno fa del male viene punito. prof. Nicoletta Apicella 9 ADATTAMENTO DI TESTI prof. Nicoletta Apicella 10 Testo integrale La civiltà Micenea tra storia e mito Le origini e la provenienza dei Micenei sono ancora oggetto di discussione tra gli studiosi. Si può affermare con certezza che intorno al 2000 a. C., o forse anche prima, questa popolazione di lingua indoeuropea (indicata nei poemi omerici con il nome di Achei) si stanziò nella penisola ellenica, insediandosi nell’Argolide, in alcune zone del Peloponneso, in Attica e in Beozia, per poi estendere la propria egemonia nel Mar Egeo, in particolare sull’isola di Creta, e nel Mediterraneo orientale. I Micenei svilupparono una forma di civiltà che non si organizzò mai in uno Stato unitario ma che, pur suddivisa in tanti piccoli Stati, presentava degli indubbi caratteri di omogeneità. Numerosi centri raggiunsero un notevole grado di potenza militare e una sicura autosufficienza economica: tra questi Micene, Tebe, Corinto, Tirinto, Pilo. I resti più importanti riportati alla luce dagli archeologi si trovano proprio nella zona di Micene, città-fortezza arroccata su un’altura e circondata da poderose mura: per questo motivo si diede poi il nome di “micenea” a una civiltà che comprendeva diversi centri politici ben distinti gli uni dagli altri, ma accomunati da strutture sociali e abitudini di vita assai simili. (Barberis, Kӧhler, Noseda, Scovazzi, Vigolini, GeoArchè, Principato) prof. Nicoletta Apicella 11 Testo adattato La civiltà micenea tra storia e mito Nel 2000 a. C. una popolazione di lingua indoeuropea, i Micenei, (conosciuta nei poemi omerici con il nome di Achei) si stabilì nella penisola ellenica, nell’Argolide, in alcune zone del Peloponneso, in Attica e in Beozia. Poi estese la propria egemonia nel Mar Egeo, in particolare sull’isola di Creta, e nel Mediterraneo orientale. I Micenei svilupparono una forma di civiltà simile che non si organizzò mai in uno Stato unitario ma era divisa in tanti piccoli Stati. Numerosi centri raggiunsero un grande potere militare e una tranquillità economica: come Micene, Tebe, Corinto, Tirinto, Pilo. I resti più importanti riportati alla luce dagli archeologi si trovano proprio nella zona di Micene, città-fortezza che si trova su una collina circondata da poderose mura: per questo motivo si diede poi il nome di “micenea” a questa civiltà che comprendeva diversi centri politici ben distinti gli uni dagli altri, ma uniti da abitudini di vita molto simili. prof. Nicoletta Apicella 12 Mappa sintetica dei concetti essenziali per l’esposizione orale prof. Nicoletta Apicella 13 VALUTAZIONE Nel processo valutativo si possono distinguere tre fasi: O Iniziale O In itinere O Finale prof. Nicoletta Apicella 14 INIZIALE O Rilevazione delle competenze O Colloquio con la famiglia per conoscere il percorso scolastico dell’alunno e la motivazione all’inserimento scolastico prof. Nicoletta Apicella 15 IN ITINERE O La verifica condotta durante l’attività quotidiana (testing diffuso) è fruttuosa al fine di mirare meglio gli interventi effettuati. Permette di valutare il livello di competenza comunicativa raggiunto rispetto alle abilità dell’ascolto, del parlare, del leggere e dello scrivere. prof. Nicoletta Apicella 16 Che cosa valutare? O La competenza nella lingua italiana rispetto alle funzioni, alle abilità e agli atti comunicativi. O La competenza grammaticale/metalinguistica. Partendo da semplici schemi sulle strutture della lingua, l’alunno diventa capace di ragionare sulla lingua. prof. Nicoletta Apicella 17 Quali strumenti utilizzare? Inizialmente prove chiuse O Completamento di frasi con parole indicate a fondo testo O Scelte multiple Successivamente O Domande con risposte aperte O Brevi composizioni O Role play, role making (comunicazione e registro utilizzato) prof. Nicoletta Apicella 18 CONCLUSIVA Il testing conclusivo deve verificare le abilità di comprensione, di interazione orale e le abilità di lettura e scrittura raggiunte. Le modalità saranno diversificate. prof. Nicoletta Apicella 19 Comprensione O Globale: comprensione del significato O Analitica: riconoscimento di parole O Transcodificazione: utilizzo di codici differenti (accoppiamento lingua-immagine) O Compilazione di griglie dopo l’ascolto/lettura O Risposta a domande O Cloze (ricostruzione di testi) prof. Nicoletta Apicella 20 INTERAZIONE ORALE O Colloquio faccia-faccia O Registrazione di dialoghi (fra insegnante e alunno, alunno e alunno) Utile anche per l’autovalutazione prof. Nicoletta Apicella 21 SCRITTURA O Dai testi d’esperienza a quelli descrittivi, narrativi ed espositivo-argomentativo O Completamento O Scelte multiple prof. Nicoletta Apicella 22 COMPETENZA MORFOSINTATTICA O Angolo della grammatica, esercizi volti a verificare l’uso e la conoscenza dei tempi verbali, della concordanza di genere e numero, di preposizioni, ecc. La valutazione si riferisce agli obiettivi da raggiungere rispetto ai livelli di partenza. prof. Nicoletta Apicella 23 STRATEGIE PER L’APPRENDIMENTO O Privilegiare l'apprendimento esperienziale e laboratoriale O La gratificazione e l'incoraggiamento di fronte ai successi, agli sforzi e agli impegni devono essere preponderanti al castigo e alle frustrazioni di fronte agli insuccessi prof. Nicoletta Apicella 24 O Sollecitazione delle conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative O Riproposizione e riproduzione degli stessi concetti attraverso modalità e linguaggi differenti O Pause ripetute e volute per una consapevolezza dell'avvenuta comprensione prof. Nicoletta Apicella 25 O Utilizzo di mappe concettuali, che possano permettere a tutti alunni di seguire i concetti espressi, ricondurli al percorso attuato e soprattutto possano essere rielaborate e personalizzate per una conoscenza più approfondita dell'argomento. prof. Nicoletta Apicella 26 O Semplificazioni testuali che amplieranno l'ambito informativo attraverso messaggi plurimi e di differente origine (sonori, grafici, fotografici, televisivi, informatici ecc...) O Importanza maggiore alla comunicazione orale prof. Nicoletta Apicella 27 O In momenti e tempi opportuni, dettatura all'insegnante del proprio pensiero affinché ciò non sia ostacolato dalle difficoltà di scrittura. O Richieste specifiche, domande univoche e lineari senza contaminazioni linguistiche o di aspettative educative di differente natura prof. Nicoletta Apicella 28 O Non enfatizzazione degli errori ripetuti anche se segnalati O Accettazione del ragazzo per quello che è O Valorizzazione di quello che ha senza presunzioni di "cambiamenti" spesso inopportuni e impropri prof. Nicoletta Apicella 29 O Tensione al "benessere dello studente" soprattutto nelle discipline che già strutturalmente utilizzano linguaggi differenti O Predilezione dell'aspetto contenutistico rispetto a quello procedurale prof. Nicoletta Apicella 30 Grazie per l’attenzione prof. Nicoletta Apicella 31