La Leggenda dei Fiori e della Rosa
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La Leggenda dei Fiori e della Rosa
La Leggenda dei Fiori e della Rosa Introduzione Molto tempo fa, quando la Terra non era ancora presente nel suo attuale Universo, non esistevano i fiori ma solo alberi con grandi chiome e vaste distese di prati. Dio incarico’ gli Angeli Creatori che avevano, sotto la Sua guida, creato molti esseri, Pianeti e Stelle, di generare degli esseri che potessero in qualsiasi luogo e dimensione realizzare una Sua Perfetta Manifestazione Divina ed allietare la vita con la loro bellezza. Si tramanda che Dio convoco’ gli Angeli Creatori e disse loro: “Vi chiedo di creare degli esseri in cui io possa manifestare la Bellezza e la Perfezione e che la cui vista generi pace e gioia interiore regalando sorrisi.” Il compito si rivelo’ molto difficile, furono effettuati molti tentativi ma nessuno di questi si dimostro’ all’altezza di ciò che Dio aveva chiesto. Gli Angeli, pur essendo guidati dal divino, non riuscivano a capire come realizzare concretamente il progetto, quando un giovane Angelo, ebbe un’idea. Questo Angelo si chiama A-Star ed ha permesso con il suo importante contributo, in quel tempo ormai remoto, la creazione dei magnifici fiori di tutte le varietà, colori e profumi che ancora oggi allietano l’esistenza in ogni dimensione. Il conseguimento del compito fu difficile, ricco di eventi inaspettati e permise agli Angeli Creatori di entrare in contatto con molte espressioni di vita arricchendo la loro saggezza ed ampliando i confini del loro amore. Ciò che si riporta in seguito e’ il resoconto di questa esperienza che viene tuttora tramandata e raccontata dagli stessi Angeli che ne presero parte, molto tempo fa. A-Star ed i Colori A-Star comunica ai suoi compagni la sua intuizione: “Dio ci ha detto che desidera manifestarsi in qualcosa che sia bello e puro: invece di cercare di creare qualcosa totalmente dall’inizio, possiamo ispirarci a ciò che già c’e’. Per esempio si può pensare che questi esseri assumano i colori e gli accostamenti cromatici presenti nel Cosmo rispettando cosi’ le regole di Armonia e Bellezza già definite e pensare solo ad un secondo tempo alla loro forma. Si potrebbe anche realizzare che questi esseri elevino non solo il senso della vista interiore ma che elevino le vibrazioni a livello più profondo emanando cioè tutte le combinazioni dei profumi relative a tutte le Essenze Divine del Cosmo. Cosa ne pensate? “ Un mormorio di soddisfazione accoglie la proposta di A-Star e per qualche minuto scende il silenzio sul gruppo di Angeli. Ognuno in cuor suo riflette cercando di capire come l’idea può essere realizzata. Dopo un po’ l’Angelo di maggiore esperienza, di nome Ro-An, responsabile di questo progetto e di molti altri già realizzati, chiede la parola: “Direi che A-Star ha suggerito alcuni spunti molto importanti. Dobbiamo lavorare prima da un punto di vista astratto pensando solo agli accostamenti di colori ed ai profumi e solo in un secondo tempo, definire la creazione dalle dimensioni più sottili a quelle più dense. A-Star, hai sicuramente già in mente degli accostamenti, non e’ vero?“ Ro-An agita leggermente le sue grandi ali, incoraggiando con un sorriso amorevole A-Star a parlare ancora. “Si’, il primo accostamento che mi viene in mente e’ quello dell’infinito cielo stellato. Il cielo stesso presenta una varietà di sfumature dall’azzurro chiaro, al blu profondo, al violetto, mentre le stelle a loro volta possono assumere varie tonalità di giallo, arancio, rosso. Possiamo allora immaginare di mescolare tra loro questi colori e di creare un tappeto … cosi’!” Grazie alla forza del pensiero, appare un tappeto viola con punti gialli qua e la’. “Oppure cosi’!” Ed ecco che appare davanti al gruppo di Angeli un manto di un azzurro molto chiaro ed indefiniti puntini gialli. “Pensavo che gli esseri che potremmo creare, da lontano, possano apparire come questi tappeti colorati!” L’idea viene approvata con entusiasmo ed il gruppo si mette al lavoro per individuare alcuni accostamenti cromatici delle loro future creazioni a partire dai colori base del cielo e delle stelle.Il risultato e’ soddisfacente e, contenti del loro lavoro, passano alla fase successiva, quella cioè di definire la forma di dare a questi esseri. La Forma e l’Essenza dei Fiori Dopo un periodo di silenzio, un angelo chiede la parola.; si chiama An-Thor e presenta la seguente proposta: “Dio ci ha chiesto di creare degli esseri affinché possa manifestare e donare le sue energie e si potrebbe quindi pensare ad una forma che simbolicamente rappresenti questo. Ad esempio una forma, con molte varianti, caratterizzata da un centro da cui si sviluppa e questo centro potrebbe rappresentare il cuore di questi esseri e quindi l’amore di Dio per tutte le creature! Per i colori abbiamo già degli accostamenti base che possiamo combinare tra loro. Possiamo usare il giallo delle stelle ed il bianco, che e’ la somma di tutti i colori. Una delle forme potrebbe essere cosi’…” An-Thor crea davanti al gruppo la forma capostipite della margherita che anche sulla Terra e’ tuttora presente. Tutti guardano con approvazione questa forma ed An-Thor aggiunge ancora: “Il centro giallo simbolicamente rappresenta le energie e le vibrazioni divine che si diffondono attraverso questi raggi bianchi, cosa ne pensate?“ L’idea viene accolta con entusiasmo: e’ stato creato il primo prototipo! Gli Angeli Creatori lavorano con amore ed attenzione raffinandolo a tutti i livelli fino a quello fisico. I raggi diventano in questa dimensione di sostanza impalpabile, leggera e delicata proprio come sono i petali di molti fiori sulla Terra. Al momento di associare a questo prototipo un profumo, il saggio Ro-An presenta un’interessante proposta. “Alcuni di questi esseri, oltre al profumo, potrebbero anche donare delle essenze medicinali che, a seconda delle dimensioni in cui si manifestano, possono aiutare a mantenere il giusto equilibrio energetico aiutando sia i corpi sottili che quelli fisici. Ad esempio questo prototipo potrebbe donare, opportunamente trattato, la pace interiore di chi confida in Dio.” Dopo un intenso lavoro, il prototipo viene ultimato in due versioni: una e’ la capostipite della margherita l’altra della camomilla che tuttora sono presenti anche sulla Terra. A partire da questo importante risultato vengono creati tutti quei fiori a forma di ‘stella’ caratterizzati da un centro da cui si dipartono vari petali. Alcuni di essi sono stati creati con valenza terapeutica come ad esempio la camomilla e l’arnica. Gli Angeli Creatori sviluppano altre forme come ad esempio a coppa (es. il papavero) a tromba (come ad esempio i gigli) a grappolo (come ad esempio i giacinti) oppure a palla (come ad esempio i crisantemi): tutte che suggeriscono comunque un centro da cui si sviluppano. In questo modo dopo un lungo periodo di lavoro tutti i prototipi vengono generati. Il gruppo osserva con soddisfazione il risultato dei loro sforzi: ora e’ necessario dotare questi esseri di vita, introducendo in essi l’essenza divina. Quale essenza divina può essere ospitata dalle nuove creazioni? Gli Angeli creatori propongono alcune soluzioni: alcuni pensano che questi esseri cosi’ belli possano ospitare solo essenze divine di grandi Maestri Spirituali, altri vorrebbero inserire queste loro creazioni nel processo naturale di evoluzione, permettendo cosi’ che siano una delle tappe per evolvere. Nel frattempo uno degli Angeli si affaccia ad una delle ampie finestre del loro laboratorio ed osserva un gruppo di angioletti. Le loro ali sono piccole e trasparenti, i loro capelli luminosi, le loro voci armoniose; l’Angelo guarda assorto la scena poi chiama gli altri compagni dicendo loro: “Le nostre nuove creazioni sono belle e pure come i nostri piccoli angioletti! Potremmo proporre loro di occupare le nostre creazioni manifestandosi cosi’ nella perfetta bellezza! Possono anche essere poi guidati da Angeli di maggior esperienza!” “Che proposta! Ma i nostri piccoli accetterebbero? Chiediamoglielo subito!“ Dice Ro-An uscendo veloce dal laboratorio. Dopo poco gli angioletti entrano gioiosi nel laboratorio e si fermano meravigliati a guardare i prototipi delle nuove creazioni, disposti sul grande tavolo. Con attenzione le prendono in mano, assaporano il loro profumo, commentano con stupore l’accostamento dei colori. Subito dopo una grande luce riempie la stanza portando tutti gli angioletti provenienti da ogni luogo. La proposta viene accettata: gli angioletti che lo vorranno potranno manifestarsi sotto forma di queste nuove creazioni dando loro vita. Angeli adulti e saggi accettano l’incarico di guidarli. Si decide anche di permettere a Maestri di grande levatura spirituale di manifestarsi nella bellezza e perfezione di queste nuove creature. Tutto e’ pronto: gli Angeli Creatori scrivono, in Linguaggio Cosmico, nel grande libro che contiene la classificazione di tutto ciò che e’ stato creato, il nome e le caratteristiche di ogni prototipo. Quelli che sulla Terra si chiamano “fiori” sono stati creati! I Fiori in Ogni Luogo Dio e' molto contento di come il Suo progetto e' stato attuato e cosi' vengono realizzati moltissimi fiori occupati da altrettanti Angioletti o grandi Maestri Spirituali e vengono predisposti dei grandi teli per il trasporto. Alcuni Angeli Creatori, leggendo le mappe cosmiche ed in accordo con le entità divine che occupano i fiori, li destinano agli infiniti pianeti e stelle del Cosmo offrendo cosi' a loro anche l'opportunità' di conoscere luoghi remotissimi ed esseri sconosciuti. Il lavoro procede velocemente e tutti i luoghi a cui sono assegnate queste delicate e belle creature, le accolgono con entusiasmo. Mentre tutto sembra ormai procedere senza intoppi, sta per accadere un avvenimento che influenzerà lo sviluppo del progetto. Un Angelo Creatore individua sulla Mappa Cosmica in loro possesso, un piccolo pianeta molto spostato rispetto a tutti quelli già visitati precedentemente e quindi molto lontano. Lo strano e' che non e' stato mai notato prima di quel momento. Incuriositi, un gruppo di Angeli decide di recarsi subito, con numerosi fiori molto colorati, in questo misterioso pianeta. Gli ospiti vengono accolti con entusiasmo dai remoti abitanti che assomigliano molto ai folletti dei boschi sulla Terra. In questo lontano pianeta, la vita esiste solo a livello vegetale e gli abitanti, incontrati dagli Angeli, sono gli esseri divini relativi agli alberi, ai prati ed ai cespugli. I fiori si ambientano subito molto bene integrandosi perfettamente con l'ambiente donando colore e gioia ovunque. Sotto suggerimento di alcuni folletti, gli Angeli raggiungono un luogo particolare del pianeta. Si tratta dell'unica collina sulla cui sommità si trova un albero molto antico, di proporzioni gigantesche il cui fitto fogliame sembra svettare verso il cielo infinito. Subito gli Angeli, mentre si avvicinano, intuiscono che esso e' l'albero più vecchio e che quindi e' l'essere più saggio che probabilmente svolge un ruolo importante per il pianeta. La Costellazione dell’Orco Giunti ai piedi del grande albero, gli Angeli vengono accolti da una figura alta e luminosa. La sua barba verde chiaro e' splendente ed il suo sorriso e' radioso: con grande gioia accoglie gli ospiti dicendo loro: "Sono già al corrente del meraviglioso regalo che ci state portando: esso arricchisce il nostro pianeta di colori, di forme e profumi meravigliosi! Inoltre le entità che occupano queste bellissime creature hanno delle vibrazioni cosi' elevate che al solo guardarle ci sentiamo rinascere! Chissà che effetto hanno fatto queste vostre divine creazioni nei pianeti della Costellazione dell’Orco!” Gli Angeli si guardano perplessi. Poi uno di loro osserva: “Non conosciamo la Costellazione dell’Orco, non risulta in nessuna Mappa Cosmica in nostro possesso! Dove si trova?“ Il Saggio riprende a parlare: “Immaginavo che non ne foste a conoscenza poiché e’ una Costellazione che si trova in una dimensione caratterizzata da basse energie. Essa e’ formata da numerosi pianeti i cui abitanti, che appartengono alla nostra stessa razza, hanno avuto un’evoluzione diversa. Noi ci siamo rivolti alla Luce come fonte di sostentamento e di energia. Le nostre chiome verdi vivono in funzione della Luce che non abbandona mai il nostro pianeta; in certi periodi, Essa assume una colorazione di tonalità arancio ed un’ intensità minore e quello per noi e’ un momento di maggior riposo e contemplazione. Nei pianeti della Costellazione dell’Orco, la luce arriva pochissimo, poiché i loro abitanti hanno deciso di alimentarsi con la luce oscura. Questa decisione fu presa molto tempo fa, da un brutto accordo che uno dei miei antenati ha stipulato. Moltissime ere fa, la Costellazione dell’Orco non esisteva e tutti noi eravamo distribuiti su parecchi pianeti che erano disposti in cerchio intorno ad una grande Stella Centrale. Ci furono poi dei disaccordi molto forti tra noi: gli abitanti di uno dei pianeti decisero di assoggettare tutti gli altri promettendo Potere e Forza illimitati che sarebbero stati offerti subito dalla luce oscura. Ci fu allora la scissione: coloro che aderirono a questo patto si radunarono insieme e decisero di distruggere la nostra cara Stella. Chi invece, era contrario, si rifugio’ su uno dei pianeti, questo dove siamo tuttora, e prima che gli altri potessero attuare il loro nefasto piano, riuscimmo a nascondere la nostra amata Stella all’interno del nostro pianeta, dove si trova tuttora. Essa dall’interno ci nutre e ci sostiene ed essendo alimentata dal nostro amore e riconoscenza, non potrà mai spegnersi.” Gli Angeli ascoltano con attenzione il lungo discorso del Saggio e viene posta la seguente domanda: “In seguito non avete mai subito attacchi da parte di chi aveva scelto la luce oscura?” Il Saggio risponde prontamente: “No! Nel momento in cui hanno fatto la scelta in modo consapevole, si sono subito posti in un piano diverso dal nostro, in un’altra dimensione da cui risulta impossibile per loro raggiungerci. Tuttavia noi pensiamo spesso a questi nostri fratelli e preghiamo affinché cambino idea e ritornino con noi: penso che se portaste loro dei fiori li potreste aiutare!” Gli Angeli osservano i restanti fiori rimasti attenti ad ascoltare disposti ancora sull’ampio telo e vedono che al pensiero di recarsi la’ tremano di paura. Vengono subito rassicurati che non saranno portati nella Costellazione dell’Orco poiché sono destinati al pianeta dove si trovano ora. Appena pronunciate queste parole, essi corrono fuori dal telo disperdendosi parte intorno al grande Albero ed altri sull’intera collina, che risulta interamente ricoperta da un tappeto colorato. Gli Angeli riflettono sulle parole pronunciate dal Saggio e decidono di fargli una promessa. Uno di loro gli dice: “Parleremo della Costellazione dell’Orco e chiederemo se ci sono fiori disposti a recarsi la’ ed in caso positivo torneremo qui da te per capire come raggiungerla. Gli avvenimenti che ci hai descritto ci hanno molto colpito.” Il Saggio si commuove per la compassione degli Angeli e colmo di gratitudine risponde loro: “Grazie di cuore: vi prometto che se alcuni fiori accettano la proposta, li guiderò e li accompagnerò io stesso proteggendoli da ogni pericolo!” La Rosa Gli Angeli tornano dai loro compagni riferendo il loro incontro e gli avvenimenti raccontati dal Saggio. Sono tutti concordi nell’aiutare i pianeti della Costellazione dell’Orco portando su di essi la fragranza e la bellezza delle loro creature e decidono quindi di confidare agli angioletti dei fiori il loro desiderio. Gli angioletti si commuovono ma restano in silenzio spaventati dal possibile incontro con gli abitanti ed in cuor loro si sentono indifesi. Nel frattempo tutte le rose si sono messe a parlare tra loro. Dopo un po’ un angioletto, portavoce del gruppo, espone la loro idea: “La paura che tutti noi abbiamo, penso sia quella di sentirci indifesi: la nostra bellezza e profumo potrebbero essere armi non sufficienti nei confronti di esseri rozzi e selvaggi. Abbiamo allora pensato che, opportunamente modificati, potremmo recarci in questi pianeti sentendoci maggiormente protetti. Possiamo ad esempio dotarci nel gambo, di spine dure ed acuminate e poi unirci insieme creando cosi’ grandi cespugli spinosi da cui pero’ spuntano i nostri fiori, profumati con magnifici colori. La bellezza e delicatezza dei nostri fiori sarebbe cosi’ preservata e gli abitanti pero’ potrebbero essere scoraggiati nel trattarci con poco garbo ma potrebbero comunque apprezzarci. Oltre a questo abbiamo fiducia nel Saggio del grande Albero che ha deciso di accompagnarci e di difenderci poiché riteniamo che abbia delle risorse inaspettate.” Appena pronunciate queste parole, la folta schiera delle rose multicolori si crea nel gambo delle spine acuminate e si raduna insieme formando dei cespugli inavvicinabili. “Cosa ne pensate? “ Chiedono, orgogliosi della loro idea. Gli Angeli e gli altri fiori osservano il risultato e lo approvano con entusiasmo: effettivamente cosi’ modificati e raggruppati insieme creano una valida barriera protettiva! Gli altri fiori si sentono un po’ mortificati e promettono di recarsi anche loro in questi pianeti in un secondo tempo, dopo che le rose si sono installate poiché anche loro desiderano offrire il loro contributo! Gli Angeli predispongono grandi teli per trasportare tutte le rose e si dirigono dal Saggio. L’Albero gigantesco li vede in lontananza ed agita la sua grande chioma in segno di benvenuto; subito il Saggio va incontro agli Angeli ed alle rose, e guardando i fiori esclama: “Questo tipo di fiore non l’avevo ancora visto! Potrebbe proprio essere adatto per quei pianeti! Gli orchi potranno ammirare la loro bellezza ed apprezzare il loro profumo ed i tentativi di recar loro danno vengono resi difficili dalla presenza di queste terribili spine! Va proprio bene!” Gli angioletti delle rose ridono tra loro, contenti che la loro modifica sia stata anche apprezzata dal Saggio. Uno di loro gli chiede: “Come facciamo a raggiungere quei pianeti se non riusciamo neanche a vederli?” Il Saggio, accarezzando l’angioletto che ha posto la domanda, risponde: “Non potete vederli poiché appartengono ad un piano diverso dal nostro che e’ incompatibile con le nostre energie. E’ possibile vedere e raggiungere la costellazione dell’Orco solo se siete guidati dall’amore e dall’intenzione pura di aiutare i loro abitanti. L’amore vi permette di raggiungere quei luoghi senza far abbassare le vibrazioni e la pura intenzione fornisce una grande protezione. Voi non temete, vi proteggerò io!” Un angioletto curioso vorrebbe sapere qualcosa di più sugli abitanti e le loro abitudini e questa domanda suscita un grande interesse in tutti. Verso la Costellazione dell’Orco Il Saggio osserva gli angioletti e nota che nonostante le sue parole rassicuranti, sembrano ancora spaventati. “Non abbiate paura le vibrazioni d’amore sono la vostra protezione! Nel momento in cui gli abitanti volessero attaccarvi, si porrebbero subito in un altro piano, in un’altra dimensione rispetto alla vostra e pertanto non vi potrebbero più vedere. Io invece sono sicuro che rimarranno incantati dalla vostra bellezza e dal vostro profumo e vedendovi potranno capire molte cose; gli orchi sono mostruosi nella misura in cui voi li vedete tali e nel momento in cui captate la bassa stima ed il poco amore che hanno di se stessi. Si credono brutti e cattivi e quindi vogliono apparire cosi’. Tuttavia guardate questo luogo dove siamo ora: osservate me e gli altri abitanti: vi sembriamo mostruosi e cattivi?“ Gli angioletti notano che introno a loro si sono radunati molti folletti e numerosi esseri eterei che sembrano trasparenti. Il Saggio emana una luce gialla tendente al giallo chiaro. “Certamente no!“ risponde un angioletto guardando con attenzione intorno a se’.” “Allora” prosegue il Saggio “sappiate che, come vi ho raccontato, gli orchi sono come noi, esattamente uguali agli esseri che sono intorno a voi in questo momento. Il vostro scopo e’ quindi quello di far capire ai quei fratelli lontani che essi non sono ne’ brutti ne’ cattivi ma che sono solo le loro convinzioni e pensieri a renderli tali ed a far assumere loro quegli aspetti poco belli. Voi sapendo la verità e’ probabile che non li vediate poi cosi’ orribili e che forse, magari anche solo per qualche istante, li vediate come sono realmente, cioè come noi. Allora, andiamo!” Il Saggio insegna agli angioletti come raggiungere la costellazione dell’Orco. “E’ necessario salire su di me, cioè sul grande albero e dalla sua sommità fissare il cielo in direzione di quella stella lontana.” Prontamente gli angioletti, giocando tra loro, sono velocemente sulla cima dell’albero ed ascoltano attentamente ciò che viene detto loro. “Ora, fissando dove vi ho detto, laggiù, sentite nel vostro cuore il proposito d’amore per i nostri fratelli. Quando vedrete una serie di puntini blu scuro lasciatevi trasportare da me e ci troveremo immediatamente in uno di quei pianeti!” Gli angioletti seguono scrupolosamente le istruzioni e si ritrovano tutti insieme proprio dove avevano desiderato. “E’ buio qui, non vedo dove sto andando! “ commenta un angioletto. “Concentratevi sulla vostra luce interiore e vedrete che brillerete come tante stelle e potrete illuminare l’ambiente che vi circonda! “ suggerisce il Saggio. Seguendo il consiglio, tutti gli angioletti si accendono della loro luce divina, formando una scia luminosa. In realtà il pianeta non e’ completamente buio ma presenta una luce di colore blu, scura ma non nera. Gli angioletti osservano il luogo intorno a loro, illuminato dalla loro stessa luce. Anche il Saggio brilla, emanando la sua tipica luce giallo-verdina. Il terreno e’ polveroso ed ogni tanto si vedono dei grandi cespugli con ampie foglie di colore viola scuro. Il Saggio dice: “Ora ci avviciniamo ad uno dei villaggi: non temete poiché potrete avvicinarvi senza essere visti!” Il gruppo si dirige verso dei fuochi accesi di colore rosso scuro. Le abitazioni sono costruite utilizzando rami intrecciati e si sente odore di bruciato. “Alcuni animali, molte ere fa, sono stati ingannati ed attirati qui con false promesse e sono diventati fonte di cibo!” osserva il Saggio. Gli angioletti mormorano tra loro e poi uno chiede: “Gli animali ci possono vedere?” “Si’: può darsi che ne incontriamo qualcuno. Ora avviciniamoci al gruppo laggiù, vicino al fuoco ed ascoltiamo i loro discorsi.” Gli angioletti seguono il Saggio e raggiungono un gruppo di orchi seduti in cerchio davanti a delle braci accese. A guardarli da vicino non fanno poi cosi’ paura: il loro aspetto sembra costruito, quasi come se fossero travestiti e generano per lo più un sentimento di compassione. Dai loro occhi emanano una grande tristezza e nostalgia, sono silenziosi ed immersi nei loro pensieri. Un angioletto osserva: “Non sono cosi’ spaventosi! Ho l’impressione che stiano sognando i boschi, il verde e la luce che hanno lasciato, tante ere fa.” “Il fuoco si sta spegnendo” Commenta un orco “lo alimento un po’.” Poco dopo una grande fiamma illumina il cerchio. “Non riesco ad abituarmi a questa penombra. Perché non c’e’ mai più luce?” Chi ha parlato e’ un piccolo orchetto: una lieve e morbida peluria gli copre i lineamenti del volto e le piccole orecchie a punta sono circondate da un soffice batuffolo di capelli neri ricciuti. “E’ sempre cosi’ qui, Tol-Ast, devi abituarti!” gli risponde un adulto vicino a lui accarezzandolo. Il piccolo rimane in silenzio. “E’ simpatico, Tol-Ast, lo possiamo avvicinare?” Chiede uno degli angioletti. “E’ una buona idea” osserva il saggio “può esserci di grande aiuto!” Il Giovane Orchetto Il Saggio invia al giovane orchetto dei segnali particolari, a livello di energia, per indurlo ad allontanarsi dal gruppo. Dopo poco Tol-Ast si trova in una piccola radura nei pressi del villaggio: e’ seduto assorto e tranquillo di fronte ad un grande cespuglio. A quel punto il Saggio si rivolge agli angioletti: “Ora mi avvicino all’orchetto: quando vi faccio segno venite anche voi.” Gli angioletti restano un po’ in disparte mentre osservano la scena. All’inizio non accade nulla di particolare, il Saggio si siede vicino a Tol-Ast ma dopo poco lo avvolge con la sua luce ed il piccolo orchetto brilla nella penombra. Poi il Saggio fa segno agli angioletti di avvicinarsi e quando sono vicini, si rivolge all’orchetto con queste parole: “Tu per ora non mi puoi vedere ma riesci a sentirmi. La tristezza e nostalgia di qualcosa di vago, e’ fondata. Dove ora tu e gli altri siete, non e’ il vostro luogo: non dovreste essere qui ma dovreste abitare proprio dove tanto spesso i tuoi sogni e la tua fantasia ti hanno portato: un luogo luminoso con grandi distese di verde e grandi alberi che svettano verso il cielo.” “Chi sei? Intravedo vicino a me una pallida luce e sento che ci sono altri esseri con te che non riesco ad individuare!” esclama Tol-Ast perplesso ma tranquillo. “Chiudi gli occhi: e ci vedrai con il tuo occhio interiore!” risponde il saggio con tono delicato. L’orchetto chiude gli occhi e subito sorride gioioso: “Vi vedo perfettamente, come siete belli e splendenti di luce!” “Abbiamo portato un regalo per voi “ prosegue il saggio. “Questo vi potrà aiutare a ritornare nel vostro giusto luogo, che vi aspetta da tanto tempo. Non posso dirti come questo potrà avvenire, poiché devi capirlo da solo ma ti assicuro che sarà facile per tutti voi. Ora apri lentamente gli occhi , può darsi che in seguito tu possa a vedermi anche con gli occhi aperti!” L’orchetto e’ felice e gli angioletti si accorgono che si sta risvegliando dentro di lui la sua luce interiore che a poco a poco si espande. Quando Tol-Ast apre gli occhi vede in mezzo al cespuglio un gruppo di rose bianche e gialle che splendono ed emanano un delizioso profumo. Intravede anche, in modo un po’ confuso, alcuni angioletti presso di esse. Resta incantato e si avvicina a questa novità. Sente l’intenso profumo, nota le spine nel gambo ma capisce che se non fa movimenti bruschi non feriscono. Osserva la luce emanata da queste forme ed alcuni angioletti presso di esse che gli sorridono e commenta ad alta voce: “Non ho mai visto nulla di cosi’ bello e perfetto. Mi vergogno quasi ad avvicinarmi io che sono cosi’ goffo, brutto e maldestro in confronto a queste forme cosi’ delicate!” “Tu non sei come pensi di essere!” esclama il Saggio. “Ti riesco a vedere ora e riconosco la tua voce! Sei tu che mi hai parlato prima e sei splendido e luminoso! Da dove arrivi e chi sei?” Il Saggio, felice che l’orchetto riesca a vederlo, gli risponde: “Sono un tuo fratello e tu sei come me, hai il mio stesso aspetto. E’ solo un’illusione della tua mente e di quella dei tuoi compagni: e’ la vostra convinzione collettiva che alimentate che vi fa assumere il vostro attuale aspetto ed a mantenere il vostro pianeta nella penombra. Quelle forme luminose che vedi nel cespuglio sono fiori e si chiamano rose! Concentrati sulla loro bellezza per riscoprire la tua bellezza e luce interiore e questo cambierà te stesso e l’ambiente che ti circonda. Ho portato molti di questi fiori sul vostro pianeta e chi li guarderà potrà risvegliarsi: questo che ti dico non e’ un sogno: ora mi allontano ma i fiori restano. Se lo desideri ci incontreremo di nuovo!” Gli angioletti osservano con attenzione il cambiamento che sta avvenendo in Tol-Ast: continua a guardare i fiori mentre la luce dentro di lui si espande sempre di più fino a modificarne l’aspetto esteriore rendendolo sempre più simile a come dovrebbe essere. “Se pero’ mi allontano e non guardo più i fiori mi sento come prima!” Osserva tristemente l’orchetto rivolto al Saggio. “Questo avviene perché non sei del tutto convinto di te stesso e credi che sia la presenza dei fiori a causare in te il cambiamento.Devi capire che i fiori sono solo un mezzo per aiutarti a riscoprire chi sei veramente. Ora vai a chiamare gli altri tuoi compagni affinché vedano i fiori. Non parlare loro di ciò che ti ho detto: capirai da solo quando sarà il momento. Ci vedremo più tardi!” Il Saggio e gli angioletti si allontanano, tranne quelli relativi al gruppo di rose. L’orchetto resta ancora un po’ assorto a contemplare i fiori e poi corre al villaggio. Il Vecchio Orco L’orchetto irrompe nel gruppo di orchi rimasti davanti al fuoco esclamando: “Venite a vedere! C’e’ una grossa novità!” L’arrivo così rumoroso di Tol-Ast infastidisce gli adulti rimasti un po’ sonnacchiosi ma poi uno dei suoi fratelli si decide a seguirlo prendendolo per mano e lasciandosi condurre. L’orchetto trascina il fratello verso il famoso cespuglio in cui, tra il viola intenso, le rose bianche e gialle emanano una luce meravigliosa che cattura. L’orco resta incantato dai colori e dai profumi rimanendo in silenzio. Gli altri orchi, incuriositi dal fatto che i loro due compagni non ritornano, decidono di andare anche loro a vedere, per curiosità. Arrivati presso il cespuglio restano a loro volta senza parole. Poi l’orco più vecchio confida al gruppo: “Si tramanda da un’era all’altra che la penombra che ci avvolge si potrà dissolvere solo nel momento in cui noi riconosceremo la nostra luce interiore che abbiamo lasciato sopita ed addormentata in noi da tanto tempo! La nostra luce interiore potrà accendere la coscienza e la consapevolezza di ognuno di noi e noi troveremo la forza di tornare a casa, al nostro luogo d’origine che i nostri antenati hanno lasciato tanto tempo fa! Penso che questo processo inizierà in noi poco per volta, se torniamo spesso ad osservare la bellezza di queste forme ed assaporare il loro profumo.”. Il gruppo ascolta attentamente le parole del vecchio orco, che e’ sempre stato il loro punto di riferimento, riflettendo in silenzio e Tol-Ast decide di aspettare l’occasione per incontrare il vecchio da solo confidandogli la sua esperienza. Dopo un po’ gli orchi si disperdono ritornando perplessi e dubbiosi alle loro attività consuete mentre l’orchetto segue il vecchio che da solo si dirige verso la sua abitazione. Quando tutti gli altri si sono sufficientemente allontanati, Tol-Ast si avvicina al vecchio raccontandogli del Saggio, degli angioletti e di quello che gli e’ stato riferito. Il vecchio si illumina di gioia e dice: “E’ proprio come dicevo, allora! La nostra trasformazione potrà avvenire quando riconosceremo la nostra vera natura decidendo di vedere la luce interiore che brilla in noi! Tu ci sei riuscito?” “Un pochino “ risponde l’orchetto “ma non mi sono pero’ molto impegnato, non ne ho avuto il tempo!” “Allora vieni con me, ci eserciteremo insieme e dopo che abbiamo riscoperto la nostra luce, potremmo modificare il nostro aspetto ed anche ciò che ci circonda, a partire dal piccolo giardinetto davanti alla mia casa! In realtà si tratterà di ‘vedere’ in modo diverso” Il vecchio orco prende per mano Tol-Ast e velocemente raggiungono la sua abitazione. Molti libri antichi sono disposti in modo ordinato su scaffali di rami intrecciati; egli racconta all’orchetto: “Il passato vive ed e’ presente in queste conoscenze ed ora so che in esso si cela la chiave del nostro futuro. Questi libri mi sono stati tramandati dai miei antenati e risalgono ad un’era remotissima, prima che la penombra avvolgesse ogni cosa. Li ho letti tutti senza capire poiché non era giunto il giusto momento. Ora e’ il momento giusto. So che ce n’e’ uno che parla della luce che e’ presente in ognuno di noi e suggerisce come sentirla, manifestarla ed espanderla. Leggiamo insieme cosa dice!” L’orco prende un libro con una copertina chiara e l’orchetto nota che brilla. “E’ un libro di luce!” osserva con entusiasmo. Il Libro di Luce “Non e’ mai successo prima d’ora!” esclama l’orco. ”Penso che siamo vicini al cambiamento predetto tante ere fa e tanto desiderato da ognuno di noi!” Tol-Ast si siede vicino al vecchio orco ed incominciano a sfogliare insieme in silenzio il libro e si accorgono che non e’ scritto nel linguaggio che conoscono. E’ costituito da simboli sconosciuti molto colorati, da immagini e scene del loro pianeta relative a come era in origine: ricco di piante verdi con ampie foglie che sembrano trasparenti in controluce mentre gli abitanti sono esseri eterici e delicati, con colori su tutte le tonalità del verde chiaro. Mentre procedono nella lettura, soffermandosi a guardare con attenzione ogni pagina, si accorgono che le figure e gli strani simboli stanno attivando la loro energia sopita risvegliando la loro luce interiore. Nell’ultima parte del libro vedono immagini di fiori di varia forma e colore che ricoprono ampie superfici verdi illuminate da una luce brillante. Tol-Ast ed il vecchio orco non hanno distolto per un momento lo sguardo da quelle pagine ed ora che hanno finito, si guardano a vicenda. Come sono cambiati! Il loro aspetto e’ diventato come quello degli esseri che avevano visto nelle illustrazioni del libro che abitavano il pianeta tante ere fa! Ora non sono più dei brutti, pelosi e goffi orchi ma esseri armoniosi, vestiti di chiaro e luminosi, con un grande alone di luce verde-giallo intorno. Si accorgono anche che tutto ciò che li circonda e’ cambiato e che la penombra ha lasciato posto ad una luce soffusa che avvolge tutto. “Siamo in un altro posto?” chiede Tol-Ast guardando stupito la stanza. Improvvisamente appare il Saggio che, pieno di gioia, dice loro: “Avete capito e fatto un bel lavoro! Non siete andati da nessuna parte: risvegliando la vostra luce interiore non siete più come prima ma diversi da un punto di vista energetico e vibrazionale e questo vi permette di vedere la realtà, come e’ davvero: come e’ sempre stato il vostro pianeta e come siete sempre stati voi. La luce e l’ombra risiedono dentro di noi e nel momento che consapevolmente desideriamo e decidiamo di vedere l’una o l’altra tutto cambia. Avendo deciso di vedere solo la penombra per cosi’ tanto tempo, vi siete convinti che quella fosse la sola realtà e che il vostro pianeta fosse diverso e che voi stessi foste orchi, razza immaginaria che esiste solo nella vostra mente. Ora che avete capito che non e’ cosi’, bisogna aiutare tutti i vostri compagni a raggiungere la consapevolezza che avete ottenuto voi e poi estendere questo risveglio a tutti i pianeti intorno che sono ancora nella penombra.” Tol-Ast osserva quello che era stato il vecchio orco e capisce profondamente le parole del Saggio. I due esseri sono ora molto simili. All’improvviso si abbracciano affettuosamente come due vecchi amici che si rivedono dopo una lunga assenza. Il Saggio si rivolge al compagno: “Ti ricordi ora il tuo vero nome?” Senza esitazione arriva la risposta: “Si’: mi chiamo Antor e penso di aver capito come aiutare gli altri a risvegliarsi. In un primo tempo dovrebbero guardare spesso i fiori, poiché essi innescano il processo e poi dobbiamo mettere vicino ai nostri compagni mentre dormono, le pagine del libro che abbiamo letto affinché i simboli in esso contenuti attivino la loro luce interiore!” Il Saggio rivela altre importanti informazioni. “La tua intuizione e’ giusta! Nel libro che avete letto sono custodite le chiavi del cambiamento: le sue pagine contengono simboli cosmici ed immagini che producono vibrazioni che attivano la vostra energia e quindi innescano il risveglio. Questo effetto viene amplificato specialmente durante il sonno poiché durante esso ogni barriera razionale, paure o condizionamenti sono disabilitati e vi posso assicurare che se le pagine vengono poste vicino alle persone che dormono tra qualche giorno quando il lavoro dei fiori ha prodotto l’effetto, esse possono raggiungere completamente il loro scopo nel corso di una sola notte. Invece non e’ necessario preoccuparsi che gli abitanti si soffermino a contemplare i fiori. Questi esseri meravigliosi e profumati si sono distribuiti ovunque ed attraggono loro stessi le persone: infatti potete constatare che esse interrompono spesso le loro attività consuete e guidate da un impulso irresistibile, si recano molte volte presso i fiori per assaporare i loro profumi e gioire della loro bellezza. Non so invece come far pervenire in ogni abitazione del pianeta le pagine del libro affinché possano agire durante il sonno!” “Per questo ho un’idea!” interviene Tol-Ast, felice di poter dare un contributo. “Ci sono molti uccelli ed io sono particolarmente amico di essi: li ho spesso aiutati a procurarsi il cibo dei piccoli, a proteggere i nidi e li ho salvati molte volte dalle reti che i cacciatori tendono per catturarli. Conosco molti richiami per farli venire da me e riesco a comunicare facilmente con loro: sono sicuro che ci potranno aiutare! Il loro volo e’ silenzioso, possono introdursi in ogni abitazione senza svegliare nessuno e porre vicino ai letti le pagine del Sacro Libro affinché realizzino il risveglio. Inoltre sono abituati a coprire grandi distanze ed essendo in comunicazione tra loro possono svolgere questo compito in tutto il pianeta. Io sono anche amato da tutti gli animali che aiuto quando posso e sono sicuro che ognuno di essi potrà dare un importante contributo. Amo molto gli animali e so che soffrono molto anche loro a causa dell’attuale situazione: infatti da quando, molte ere fa, si e’ deciso di vedere la penombra ed ignorare la luce, si sono abbassate le vibrazioni e siamo giunti a mangiare gli animali e, dalle immagini riportate nel sacro Libro, tante ere fa non era cosi’! Tutti gli animali non avevano paura di noi e si poteva conversare con loro come tra cari amici! Posso quindi, se lo credete utile, chiedere la collaborazione di tutti gli uccelli ed animali che ci aiuteranno con gioia!” “E’ un’ottima idea!“ esclamano il Saggio ed Antor. “Incomincia a contattare gli animali in modo che quando saremo pronti, potranno aiutarci. Il Libro di Luce o Sacro Libro e’ un libro simbolico: le sue pagine sono tante quante serviranno ed ognuna di esse si adatterà al momento in base alle specifiche vibrazioni della persona a cui viene indirizzata!” Tol-Ast dopo aver ascoltato queste parole, si precipita fuori. Gli Amici Animali Tol-Ast non finisce di stupirsi nel vedere come tutto e’ cambiato intorno a lui e senza esitazioni, si dirige verso un grande lago poco distante, abitato da molte specie di animali. Mentre e’ abbastanza vicino, incomincia a riprodurre vari richiami per chiamare a se’ gli uccelli. Una grande varietà si avvicina ed in poco tempo Tol-Ast e’ circondato da uccelli di tutte le specie e si stupisce dell’efficacia dei suoi richiami che non hanno mai ottenuto un successo cosi’ strepitoso. Un uccello dalle lunghe zampe simile ad un fenicottero di colore blu-violetto, leggendogli nel pensiero gli risponde: “Hai cambiato le tue vibrazioni, ce ne siamo subito accorti! Siamo qui pronti ad ascoltarti con entusiasmo e siamo felici della tua trasformazione!” Tol-Ast racconta il progetto e tutti si impegnano a trasmettere la notizia, telepaticamente, a tutti gli animali della loro specie sparsi in tutto il pianeta. Nel frattempo molti altri animali si radunano offrendosi di dare il loro contributo per far pervenire le sacre pagine ad ogni abitante. “Sappiamo che quando tutti diventeranno come te non dovremmo più temere di essere cacciati per divertimento o per cibo e potremo vivere in armonia ed in pace con tutti gli abitanti!” Esclama un animale simile ad un grosso tasso con il pelo multicolore. “Tutti gli animali si organizzano insieme per svolgere nel modo migliore questo lavoro che permetterà al nostro pianeta di cambiare!” Dopo essersi intrattenuto a lungo parlando con molti animali accorgendosi con gioia che nessuno ha più paura di lui, Tol-Ast torna all’abitazione di Antar per riferire il successo che ha conseguito. La Luce dei Fiori “E’ stato un grande successo! Tutti gli animali sono disposti ad aiutarci e si stanno organizzando per svolgere ognuno il loro compito in modo da essere pronti al nostro segnale!” Esclama Tol-Ast entrando di corsa nella stanza dove il Saggio ed Antar stanno consultando delle mappe. “Cosa fate?” chiede incuriosito. Il Saggio gli risponde indicando con il dito dei fili luminosi su dei fogli. “Stiamo seguendo il percorso dell’energia e della luce che i fiori emanano e dell’effetto su ogni abitante: siamo in contatto con ogni fiore del pianeta per costruire queste mappe energetiche che rappresentano le vibrazioni delle persone quando si avvicinano ai fiori: guarda come variano! L’intensità’ dell’energia emessa dai fiori dipende dalla disposizione e dalle vibrazioni delle persone che la ricevono: energie troppo elevate potrebbero danneggiare mentre se troppo deboli potrebbero non avere alcun effetto. Vai a vedere di persona cosa succede presso il grande cespuglio di rose che si trova a poca distanza da qui, in quella direzione!” Tol-Ast, incuriosito, si dirige subito dove gli e’ stato indicato e raggiunge il grosso cespuglio al cui centro ci sono numerose rose sulla tonalità del rosso e dell’arancio. C’e’ un gruppo di persone che osserva assorto i fiori. Tol-Ast si rende conto che non e’ più visibile agli occhi fisici dei suoi compagni e questo gli mette tristezza e si sente improvvisamente solo ma poi si distrae guardando gli angioletti che inviano raggi di luce alle persone che a loro volta diventano sempre più luminose. Si ferma un po’ e nota che lentamente le persone cambiano radicalmente e che infine si vedono per quello che sono veramente. Riescono infine a vedere Tol-Ast e gli chiedono spiegazione di quello che sta capitando loro ed egli racconta con gioia tutto quello che sa. Quando poi il gruppo si allontana, un angioletto condivide con Tol-Ast i risultati del loro lavoro dicendogli: “Ci sono grandi miglioramenti: le persone si fermano sempre più a lungo presso di noi e possono ricevere un’energia più intensa per più tempo ed essere consapevoli della loro vera natura sempre più a lungo. I nostri fratelli maggiori, gli Angeli Creatori che ci hanno portato qui, ci stanno guidando. Già domani molte persone saranno pronte a ricevere le Energie Cosmiche che le pagine del Sacro Libro trasmettono e potranno cosi’ ultimare il loro risveglio. Più il numero delle persone risvegliate aumenta più diventa facile il risveglio per gli altri!” Tol-Ast torna dal Saggio e da Antor e riferisce quello che ha appena sentito. “E’ proprio cosi’”, conferma Antor “e c’e’ dell’altro! La maggior parte dei vecchi orchi si e’ già risvegliata come e’ successo a me, in ogni parte del pianeta e ci siamo messi tutti in contatto telepatico per poter organizzare insieme la fase finale ed abbiamo già avvisato gli animali che stanno trasportando le pagine dove indicato!” Tol-Ast, il Saggio ed Antar coordinano gli animali e seguono gli effetti dell’operazione. Alla fine il Saggio afferma con certezza che tutto si e’ svolto nel modo previsto e che tutti coloro che hanno ricevuto le pagine del Sacro libro si sono risvegliati. Per la prima volta dopo un tempo molto lungo una luce calda e soffusa illumina il pianeta. Le persone che si sono risvegliate sono splendenti e luminose. Con il risveglio interiore di un numero sempre maggiore di abitanti, il pianeta ritorna a poco a poco al suo aspetto originario; la vegetazione, grazie alla presenza della luce, muta velocemente assumendo colorazioni chiare ed emanando profumi intensi. L’avvenuta trasformazione richiama molti altri angioletti che avevano promesso che si sarebbero recati in quel pianeta in un secondo tempo e che, sotto forma di una grande varietà di fiori, si diffondono ovunque arricchendo l’ambiente di ulteriori colori, profumi e bellezza ed apportando vibrazioni ed energie di gioia e di armonia. Dopo poco tempo ogni abitante del pianeta si e’ risvegliato ed il Saggio ed Antor convocano telepaticamente tutti coloro che lo desiderano per studiare insieme la strategia per realizzare, nel modo più veloce, la trasformazione di tutti gli altri pianeti della costellazione, ancora avvolti dalla penombra. Il Saggio ha un’idea. La Stella Ritrovata “Penso sia venuto il momento di convocare la nostra amata Stella, il nostro Sole, ora racchiuso all’interno del nostro pianeta, oltre questa costellazione. Essa e’ un’entità’ spirituale di grande saggezza e rappresenta la luce interiore che dissipa le tenebre dell’ignoranza e che quindi può aiutare nel risveglio chi ancora dimora nella penombra. Questa Stella e’ qui e desidera parlarci.” All’improvviso, tra le persone radunate, appare una luce soffusa che poi si contrae in una piccola stella che emana molta energia e calore e che pronuncia queste parole: “Sono sempre rimasta in ognuno di voi ed ho alimentato la vostra luce interiore affinché non si spegnesse mai. La piccola luce cerca sempre la luce più grande per espandersi ed e’ per questo motivo che so che se tornassi al mio posto originario, in mezzo ai pianeti, la mia luce provocherebbe il risveglio immediato di tutti gli abitanti in ogni pianeta della costellazione ed ogni cosa sarebbe cosi’ al suo giusto posto. Posso ritornare?” Per un attimo come in un flash tutti gli abitanti del pianeta si ricordano all’improvviso con estrema chiarezza, come era prima la loro costellazione, con la grande Stella al centro ed il loro cuore si riempie di gioia. Immediatamente la Stella ritorna al suo posto illuminando tutti i pianeti della costellazione con una luce estremamente intensa. Telepaticamente ogni abitante della costellazione percepisce il risveglio dei suoi fratelli lontani e tutto in un istante ritorna come era e come deve essere. All’improvviso ognuno riprende il suo vero aspetto e si ricorda il suo proprio vero nome, che esprime in Linguaggio Cosmico, il compito che e’ chiamato a svolgere. Il Saggio ed Antor percepiscono all’istante il grande cambiamento in ogni essere della costellazione e ne sono felici. Anche il pianeta del Saggio, grazie al ritorno della Stella, riceve maggiore energia accedendo cosi’ ad un maggiore livello di consapevolezza. “E tu, Tol-Ast, come ti chiami ora?” Chiede Antor accarezzandogli i morbidi capelli. “Mi chiamo Lin-So che significa ‘Colui che vede e condivide!’” Anche gli animali e le piante si risvegliano e si trasformano. Le piante ed i cespugli, prima di colore scuro e senza nessun profumo, diventano profumati e dai colori meravigliosi che cambiano totalità alla luce mentre gli animali acquisiscono maggiore consapevolezza e possono comunicare con ogni abitante realizzando cosi’ i tanto desiderati dialogo ed amicizia. Mentre il Saggio ed Antor osservano assorti i cambiamenti repentini che si susseguono, Lin-So li prende per mano dicendo loro: “Venite, ho fatto un’interessante scoperta e desidero comunicarla prima a voi!” Vengono guidati davanti ad un grande cespuglio dalle grandi foglie chiare illuminate dalla luce della Stella. Lin-So fa notare loro: “Guardate le foglie illuminate: in controluce si possono vedere dei simboli, delle immagini e delle figure: sono i messaggi che la nostra Stella ritrovata ci sta inviando: li vedete anche voi?” Antor ed il Saggio osservano sulla grande foglia i simboli, le immagini di colore e luminosità diversa. “E’ un linguaggio antico! E’ il Linguaggio Cosmico che permette a tutti gli esseri del Cosmo di comunicare tra loro e di scambiarsi amore ed energia!” afferma il Saggio. Antor aggiunge: “Su questa foglia c’e’ scritto che alcuni esseri, su ogni pianeta che ospita la vita, potranno ricordarsi di esso e farlo ricordare a tutti gli altri e tu Lin-So sei tra questi! Parte della tua giornata devi passarla a guardare questi simboli, che possono trovarsi ovunque sulle foglie come nell’acqua, nel cielo o sul suolo! Presto ti ricorderai il loro significato e potrai insegnarlo a tutti. Attraverso il Linguaggio Cosmico, la Luce, di cui la Stella e’ un tramite, comunica con ogni essere!” Lin-So guarda Antor con perplessità ed esclama: “Ora capisco il significato del mio nome e quale e’ il mio compito! Mi impegno senz’altro subito per realizzarlo al meglio delle mie capacita’!” Con un grande abbraccio il Saggio saluta Lin-So promettendogli che gli sarà sempre vicino e che comunicheranno telepaticamente ogni volta che si desidererà. “Per condividere i tuoi progressi e le mie conoscenze!” aggiunge il Saggio. Anche Antor abbraccia Lin-So e si congeda da lui. Ritorno a Casa Il Saggio ed Antor si separano salutandosi con la mano. Dopo qualche ora, il Saggio va a cercare il suo caro compagno e lo trova presso un grande albero, sorto a seguito del risveglio del pianeta, a comunicare con esso. Egli sente l’ultima parte della conversazione. “Cosi’ posso andare?” chiede Antor all’albero. “Puoi leggere la conferma di questo sulle mie foglie: e’ la Luce che ti parla” risponde l’Albero. Antor prende in mano una foglia e legge il susseguirsi dei simboli e delle immagini. “Va bene, sento che qui ho finito il mio lavoro: ti confido che non mi sono mai trovato molto a mio agio in questo pianeta!” “Ma hai svolto un compito importante: per lunghi anni sei stato il punto di riferimento del villaggio ed e’ grazie a te che ora Lin-So può prendere il tuo posto e guidare gli abitanti!” afferma l’Albero con dolcezza, facendo ondeggiare la sua grande chioma. Antor pensa tra se’ e se’ e non gli pare di aver fatto chissà quali cose ma spesso sono proprio tante piccole cose insignificanti che sono poi le più importanti… Il Saggio dopo un lungo silenzio si rivolge ad Antor: “Allora, andiamo! Dobbiamo tornare a casa!” “Certo, ne sono felice!” Antor ed il Saggio si soffermano ancora un po’ guardando il pianeta trasformato e gli abitanti cosi’ belli e splendenti. Da ogni parte i fiori allietano l’ambiente con il loro profumo e bellezza e possono vedere gli angioletti che li salutano e fanno loro tante feste. Poi ritornano finalmente a casa. Il Saggio, senza esitazioni, accompagna Antor sulla collina presso il suo grande Albero e… ce ne sono due! “Eccomi a casa!” esclama Antor vedendo il suo Albero da lontano che lo aspetta, agitando la sua grande chioma che sfiora quella dell’Albero del Saggio. “Quel posto ti aspettava da molto tempo! Finalmente possiamo riprendere a lavorare insieme!” Esclama il Saggio abbracciando affettuosamente Antor. Anche il loro pianeta si e’ trasformato! Gli abitanti sono più luminosi e da piccoli folletti sono diventati esseri di grande consapevolezza e saggezza. Antor ed il Saggio dimorano all’interno del loro albero assaporando la grande energia che l’antica Stella, ora di nuovo alta nel cielo, regala a tutti. Molti alberi ora popolano il pianeta e svettano verso il cielo protendendo verso l’alto le loro grandi chiome mentre i profumi ed i colori sono più intensi grazie alla presenza dei fiori. Dopo poco tempo da questi avvenimenti, un gruppo di Angeli Creatori, tra cui Ro-An e A-Star, decidono di far visita al pianeta del Saggio e di Antor. Essi si dirigono verso la grande collina per incontrarli e Ro-An, dice loro: “Io sono Ro-An, il responsabile del progetto che ha permesso la diffusione dei fiori in ogni luogo del Cosmo. Abbiamo da poco, su suggerimento di tutti gli angioletti che hanno permesso la realizzazione dell’impresa, creato un nuovo essere ed abbiamo pensato di condividere subito con voi la nostra scoperta!” Antor ed il Saggio ascoltano attenti ed incuriositi. “E’ il frutto dell’amore e stima che tutti gli angioletti nutrono nei vostri confronti!” prosegue AStar. “Alcuni di loro hanno espresso il desiderio di rimanere sempre con voi formando un essere solo. Abbiamo cosi’ creato dei prototipi di alberi che fioriscono manifestando cosi’ la bellezza, la fragranza ed i profumi! I loro rami, alti dal suolo, proteggono i fiori delicati che possono gioire del panorama visto dall’alto ed assaporare la luce. Cosi’ molti angioletti di fiori, con forma e colori diversi, hanno deciso di condividere la loro esperienza con gli alberi che lo desiderano in modo da potersi arricchire reciprocamente. Ecco, cosi’!” Ro-An con un gesto della mano fa apparire uno dei prototipi creati. “Chi di voi desidera ospitare gli angioletti presso le sue e foglie e rami?” La proposta e’ accettata con entusiasmo da molti alberi: il Saggio ed Antor decidono di ospitare grandi fiori di colore rosa, azzurro e bianco e la presenza degli angioletti e’ fonte di grande gioia. Nel giro di poco tempo, molti alberi in ogni parte del Cosmo, si colorano e si arricchiscono della bellezza dei fiori. Le Rose e le Spine Il progetto assegnato agli Angeli Creatori e’ terminato con successo. Il gruppo che lo ha realizzato si riposa dopo il lungo lavoro pensando ad eventuali miglioramenti, quando il gruppo di angioletti relativi alle rose, va a trovare questi loro fratelli maggiori che li accolgono festosi. “Grazie della vostra collaborazione! E’ stata davvero determinante!” Esclama Ro-An correndo loro incontro. “Abbiamo un’idea!” dice uno degli angioletti, portavoce del gruppo. “Il nostro fiore e’ stato creato da voi senza spine e noi lo abbiamo modificato in un secondo tempo. Abbiamo pensato che esse possono svolgere un ruolo simbolico. Solo se le persone si avvicinano a noi con intenzioni non buone le vedono ma se veniamo considerati con rispetto esse sono invece invisibili. Abbiamo infatti capito, dall’esperienza sul pianeta degli orchi, che e’ il modo di porsi e di come si vive a modificare e creare la realtà! Così le persone che ci considerano con amore potranno accarezzarci i petali leggeri ed avvicinarsi ad essi per gioire del loro profumo senza venire punti dalle spine che per loro non esisteranno!” Gli Angeli Creatori ascoltano con attenzione le parole degli angioletti e capiscono profondamente l’insegnamento. Ro-An si rivolge a loro dicendo: “Grazie di queste vostre parole, abbiamo veramente progredito insieme, grazie a questo progetto! Stavamo riguardando le mappe stellari e pensiamo che il nome ‘Costellazione dell’Orco’ non sia proprio più indicato. Come vorreste chiamare quei pianeti, ora?” Gli angioletti parlano tra loro per decidere un nome comune. Dopo un po’ si trovano d’accordo. “Abbiamo trovato! Il nome che abbiamo scelto e’: ‘La Costellazione della Bellezza che risveglia la Luce’!” “E’ proprio un bel nome!” approvano gli Angeli Creatori. “Venite a scrivere questo nuovo nome sulla Mappa Cosmica!” Gli angioletti si avvicinano al grande libro e con un soffio cancellano il vecchio nome e con caratteri splendenti scrivono quello nuovo. Ora ogni cosa è al giusto posto.