australia marzo 2006

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australia marzo 2006
NOTIZIARIO RISERVATO AI SOCI
DELL’ASSOCIAZIONE ITALIA- AUSTRALIA
MARZO 2006
LIBERO MERCATO E LAVORO A BASSO COSTO
Disponibile per l’importazione, consegna immediata, respinto se non soddisfatto, prova prima di acquistare.
Una fraseologia che invece di essere applicata alle merci è un cartellino affibbiato a persone.
Ogni settimana, lavoratori stranieri sbarcano negli aeroporti di ogni parte d’Australia, sono incontrati dai loro
datori di lavoro e portati a guadagnarsi il pane in ogni settore da quello metalmeccanico a quello della
ristorazione. Entrano con il visto temporaneo di sponsorizzazione offerta dal datore di lavoro. A dicembre il
numero era salito del 35% rispetto alla media annua. Si tratta di una rivoluzione immigratoria strisciante
gestita silenziosamente da agenti di immigrazione e datori di lavoro a corto di manodopera, il tutto sul passa
parola.
Una situazione stranamente in contrasto con quello che sta succedendo in Australia a causa della Qantas
che sta per licenziare oltre 2500 addetti alla manutenzione degli aerei per trasferire il servizio in Cina.
Intanto si verificano situazioni in cui ad esempio nella capitale, Canberra, mancano lavoratori in ogni settore,
non se ne possono far venire da altri Stati perché tutti hanno lo stesso problema, l’unica soluzione è
importarli dall’estero.
Per il presidente della Camera di Commercio di Canberra, Chris Peters, la soluzione sarebbe nel facilitare
l’ingresso di un po’ di medici dal Belgio, un po’ di contabili dal Bangladesh e lavoratori disoccupati nei settori
metalmeccanici dalla Germania .
Martin Lutz, ambasciatore tedesco in Australia ha ricevuto in visita a Canberra il Direttore dell’Agenzia
tedesca della massima occupazione, per discutere se personale altamente qualificato tedesco poteva
essere trasferito in Australia, per un periodo fissato in cinque anni e non più, in attesa di una ripresa della
situazione occupazionale in Germania. Molte compagnie hanno trasferito la propria produzione fuori della
Germania, nei paesi dell’est Europa o in Cina dove ci sono le migliori fabbriche tedesche. Il risultato di
questo fenomeno della globalizzazione è che in Germania adesso il tasso di disoccupazione è salito al 12%
il più alto dal dopoguerra.
Il primo ministro Howard non vuole parlare di lavoratori ospiti, un’ espressione che indica lavoro a basso
costo. Il governo australiano parla di lavoro temporaneo specializzato ( temporary skilled labour). Uno
schema di visto indicato con il numero 457 che consente di lavorare in Australia per due anni rinnovabili per
altri due anni ed eventualmente diventare permanente. Ecco il perché dell’ ironica etichetta : prova prima di
comprare.
NEGOZIATORI FERMI SUI MINERALI FERROSI
La Cina si è impuntata con l’Australia sul prezzo del ferro. Una trattativa quella con la Cina giocata come
una partita di poker da quando la questione relativa alla quotazione dei minerali ferrosi si è dimostrata
essere l’avvenimento più importante degli affari esteri australiani , insieme a quello del carbone, da quando
cioè la Cina si è diventata l’acquirente più impegnato, sulla scia del suo boom economico.
Le trattative si concluderanno ad Aprile. La Cina punta sul fatto che le quotazioni del 2005 non devono
essere affatto ritoccate al rialzo. Il governo cinese vuole stabilire un tetto al di sopra del quale non intende
negoziare. L’acciaio in Cina è diventato materiale di assoluta necessità. Il governo cinese sta praticamente
nazionalizzato l’industria dell’acciaio assorbendo gradualmente i piccoli e medi altiforni che industriosi privati
avevano impiantato durante la
irrefrenabile crescita industriale approfittando del basso prezzo che
l’Australia praticava non essendosi ancora accorta di quello che stava succedendo in Cina. A questo punto
le trattative sul prezzo diventano argomento di rapporti tra nazioni. Il commento di un esperto australiano,
Ross Garnaut attualmente professore di economia all’Australian National University di Canberra, due
decenni fa protagonista con il governo laburista australiano dell’apertura economica con la Cina, poi
ambasciatore australiano sempre in Cina, esprime convincimento che l’ irrigidimento del governo cinese
sulle tariffe di materie prime da importare come ferro e carbone, non sono un segnale al ritorno
dell’autoritarismo, ma una reazione al cartello di fatto costituitosi e per cui l’importazione cinese è ad esso
incatenato per ben due terzi del suo fabbisogno.
Per gli esperti economisti australiani, questa impasse con la Cina è un’occasione per l’Australia non per
innalzare il prezzo delle materie prime, ma dare un impulso ai rapporti internazionali con la Cina. Il prezzo
attualmente pagato dalla Cina per il ferro è di US$ 55 per tonnellata in paragone a quello internazionale di
US$67.
In effetti l’economia australiana si è sviluppata grazie alla crescita della Cina che è il maggiore importatore di
ogni tipo di materia prima e di merci dall’Australia.
Concorrente dell’Australia per quanto riguarda il ferro è il Brasile. La vicinanza dell’Australia alla Cina
agevola la vendita a prezzo più basso, se invece si vuole portare il prezzo a livello di quello del Brasile, c’è
molto da perdere perché a quel punto , con lo stesso prodotto allo stesso prezzo, per la Cina comprare dal
Brasile non farebbe alcuna differenza. L’Australia sarebbe quella che a lungo termine ci perderebbe, non
tanto sul ferro quanto sul ruolo dell’ Australia in questa parte del mondo.
PASSAGGIO IN INDIA
L’attività del premier Howard in Asia sta crescendo perché le esigenze di definire rapporti con le nazioni
dell’emisfero di cui anche l’Australia fa parte si fanno sempre più complesse e deve essere sempre ben
definito il ruolo australiano. Gli USA e l’ India stanno raggiunto in queste settimane un accordo basato sul
nucleare. Dei 22 reattori nucleari in suo possesso, l’ India ne metterà 14 a disposizione dei tecnici americani
per trasformarli ad uso civile. Gli altri otto rappresentano un deterrente contro Cina e Pakistan. Gli Usa
collaboreranno allo sviluppo nucleare indiano per uso civile fornendo tecnologie e materiali. L’Australia ha
avuto formale richiesta dall’ India per la fornitura di uranio. Il premier australiano in linea con la politica del
suo paese si è in questi giorni trovato davanti al dilemma di non poter fornire uranio all’India perchè questa
non è firmataria del patto di non proliferazione nucleare. Una posizione negativa che mette in serie difficoltà
le relazioni economiche con una nazione tra le più importanti dell’area di cui anche l’Australia fa parte. Il
dilemma sarà risolto positivamente perché sta a cuore agli USA che l’Australia mantenga sul nucleare, con
l’ India una valida collaborazione fornendo l’uranio. Il ruolo dell’India in Asia è ormai ben designato. La Cina
ed il Pakistan non sono più le sole potenze nucleari asiatiche che fino ad ora hanno trattato con l’Australia
anche sul nucleare avendo accesso alle forniture di uranio. Howard tornato a Canberra ha riferito che la
porta è aperta all’ India per la fornitura di uranio. La politica australiana era in precedenza molto più rigida:
niente uranio a chi non sia entrato nel patto di non proliferazione Tutto comunque dipende dalle decisioni del
Congresso Usa al quale Bush deve riferire per ottenere l’approvazione sulla collaborazione con l’ India nel
nucleare. L’Europa ed altre nazioni non guardano certo di buon occhio questa espansione nucleare in Asia.
Una decisione, quella di vendere uranio all’India che potrebbe allargare il mercato al Pakistan ed ad Israele
anche esse nazioni non firmatarie del patto di non proliferazione ma l’Australia ha interessi di vitale
importanza e deve allinearsi alle nazioni asiatiche cercando e trovando di volta in volta soluzioni di politica
internazionale che la mantengano come paese che appartiene a quell’area di cui ne condivide interessi e
politiche. Un compito difficile, ma con l’ India più facile perchè ha in comune la democrazia ed i legami
storici nell’ambito del Commonwealth che ne fanno condividere nel continente immenso dell’Asia, interessi
di sicurezza, culturali ed economici. La questione nucleare ha influito sebbene moderatamente allo sviluppo
delle relazioni con l’India che Howard si è posto come obiettivo primario nella sua visita.
Ci sono altre zone di interesse tra le due nazioni che stanno a cuore al governo australiano: scambi
commerciali, ricerca scientifica, turismo ed istruzione.
Australia ed India condividono molte prospettive insieme dato il loro legame in ambito britannico e la loro
base democratica.
L’India nel settore culturale vuole più che l’Australia pubblicizzi il suo sistema di istruzione per promuovere le
iscrizioni nei suoi college ed università, si impegni invece a stabilire in India scuole e campus. L'India
preferisce una collaborazione sul proprio territorio anzichè essere considerata mercato di conquista per le
istituzioni culturali australiane propense ad attingere dall'India centinaia di migliaia di studenti all'anno.
L'India chiede all'Australia una presenza diretta nelle proprie università piuttosto che vedere i propri studenti
trasferirsi nelle università australiane.
L'India ha 300 università e 19.000 college. Tuttavia, circa 250.000 studenti indiani frequentano le scuole le
università in Australia.
La scelta degli studenti indiani di frequentare le scuole in Australia è probabilmente basata sull'esperienza di
vita che essi vogliono fare in ambiente totalmente socialmente e coluralmente diverso dal loro in patria.
John Howard ha firmato due programmi di cooperazione tra istituzioni educative. La Monash University di
Melbourne insieme alla compagnia australiana BHP Billiton entra in copartecipazione con l'Indian Institute of
Technology di Mumbai per stabilire un istituto di ricerca scientifica L'Università del New South Wales di
Sydney, ha a sua volta sottoscritto un accordo con lo stesso istituto indiano per sviluppare ricerche nella
scienza del computer.
La strada dell’ India è quindi molto aperta all’Australia. La questione dell’uranio è risultata essere una buona
ragione per riprendere ed intensificare i rapporti con questo immenso paese.
Un altro momento di interesse per lndia, il premier Howard lo ha mostrato incontrandosi a Mumbai con il folto
gruppo cinematografico indiano di Bollywood .
Bollywood è la Hollywood dell'India dove si girano film Hindi con ragazze in saris e tantissime danze.
Howard si è incontrato ed ha fatto notizia sui massmedia dei due paesi, con gli attori del premiato film
indiano Salaam Namaste che era stato girato a Melbourne, tra i quali ha fatto spicco Tania Zaetta,
australiana di Melbourne, ma di origine italiana.
Howard ed il suo governo si sono impegnati a rendere sempre più agevole ai cineasti indiani l'accesso alle
strutture cinematografiche australiane e contribuire allo sviluppo dei rapporti con l'India nel settore della
cinematografia e televisione
GLI AVVERSARI DEL GRASSO
Per una dieta “Scientificamente provata” il CSIRO — Commonwelth Scientific and Industrial Research
Organization, con il suo libro “ Total Wellbeing Diet” sta suscitando un vespaio di polemiche.
Con oltre 600.000 copie già vendute, i co-autori, Manny Noakes e Peter Clifton entrambi specialisti
ricercatori e scienziati del CSIRO, ritengono che tra l’altro, dando alla carne il giusto ruolo nella dieta, si
potrà far tornare in forma l’Australia che è ormai diventata una delle nazioni più grasse del mondo. Il
National Health and Research Council d’Australia suggerisce un consumo di carne molto basso per una
dieta anti peso e anti colesterolo, una quantità di 200 gr una volta la settimana è il consumo giusto. Nel libro
del CSIRO sulla dieta e benessere, viene indicato invece che 200gr di carne quattro volte la settimana sono
la dieta ideale per ridurre peso e stare bene. Il libro di Noakes e Clifton presenta il programma dietologo
come”scientificamente provato”. Alcuni scienziati loro colleghi obiettano: dove si trova la prova scientifica?
Manny Noakes fa di tutto per dissolvere ogni incertezza sulla scientificità della sua opera. The Total
Wellbeing Diet è usato da dottori, infermiere ed anche da gruppi comunitari come YMCA per promuovere
riduzioni di peso e abitudini alimentari più salutari. Radio, televisioni, giornali, riviste, migliaia di email da
tutto il mondo stanno rendendo “The CSIRO Total Wellbeing Diet” il nuovo vangelo per obesi. Negli scorsi
20 anni il girovita degli australiani si è allargato di troppo. In Australia, circa due terzi degli uomini, il 50%
delle donne ed un quarto dei bambini sono in soprappeso o obesi. Questo libro dovrà fare il miracolo di
riportare tutti gli australiani in forma come erano una volta. Australiano sinonimo di atleta.