Elevare gli standard e ridurre i tempi.
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Elevare gli standard e ridurre i tempi.
Elevare gli standard e ridurre i tempi. Obiettivo: la soddisfazione del cliente ragione sociale: provincia: addetti: settore: Serigrafia LEM srl Modena 11 serigrafia meccanica Paola Elia sito web: www.serigrafialem.com Se in casa avete una lavastoviglie, un frigorifero o una cucina - eventualità praticamente scontata - di quelle con il bel frontalino in lucidissimo acciaio, beh, la probabilità che quel frontale, con tanto di simboli riportati sopra, sia stato costruito e serigrafato alle porte di Modena, per la precisione alla Serigrafia LEM di Baggiovara, è elevatissima. La storia dell’azienda Un'azienda con una storia come tante, quella della Lem, nata nel 1976 grazie all'intra- 32 prendenza di Paola Elia ed Enrico Montanari, moglie e marito, ancora oggi amministratori e soci assieme ai figli Luca ed Elena e con Paolo Borellini, marito di Elena; tutti impegnati nell'impresa con diverse funzioni amministrative, gestionali ed operative. Una storia di successo, se si pensa che l'attività della LEM, 11 addetti ed un fatturato che nel 2007 ha superato 1.750.000 euro, di fatto, è pressoché unica nel suo genere. successful case history di Claudia Guerra A.S.Q. srl La strategia La capacità dell'impresa modenese di saper anticipare i tempi e proporsi alle aziende clienti con un elevato standard qualitativo ha permesso di avere “al massimo tre, quattro concorrenti su piccoli lotti nel nord Italia. Tant'è vero che in passato un cliente prestigioso come Whirlpool, anche se eravamo sprovvisti delle certificazioni da loro richieste, ci ha scelti come fornitori in virtù delle garanzie qualitative offerte sulle nostre produzioni. Proprio partendo da questi di Ermes Ferrari CNA Modena elevati standard il passo per ottenere la certificazione è stato breve: attualmente siamo certificati ISO 9001, ma potremmo esserlo anche rispetto alle norme ISO 14000. Una certificazione, quest'ultima, che però riteniamo attualmente troppo costosa rispetto ai ritorni per la nostra attività.” La qualità costituisce un requisito fondamentale per LEM, visto che opera al 90% nel settore degli elettrodomestici, che fa dell'estetica e del design una delle sue più importanti caratteristiche. “Semplicemente, i nostri clienti non possono avere scarti: i componenti da noi prodotti devono arrivare in fabbrica e poter essere montati con l'assoluta sicurezza che siano efficienti, sia funzionalmente che esteticamente. Questa necessità ci ha portato ad ottimizzare la produzione non solo in termini temporali, ma, appunto, anche e soprattutto qualitativi. Così alcune attività produttive come, ad esempio, il controllo e la pulizia delle attrezzature dopo il passaggio di ogni singolo pezzo cases 33 richiedono tempo, ma ci consentono di risparmiare appunto sui pezzi di scarto.” Di fatto, il processo produttivo è sottoposto ad un controllo continuo, operazione dopo operazione e non solo ad un controllo finale; ogni operatore è responsabile del passaggio a lui affidato, permettendo così la completa tracciabilità del prodotto, fino al prodotto finito, consentendo ogni anno, grazie ad un sistema di archiviazione delle commesse, di verificare con precisione l'ammontare degli scarti. “Scarti che non possono superare l'1% della produzione - chi parla è sempre Paola Elia - il massimo che possiamo accettare, anche rispetto al valore aggiunto del 34 nostro prodotto che si aggira tra il 16 ed il 17%.” La qualità non rappresenta comunque un vero e proprio vantaggio competitivo perché gli elevati standard qualitativi vengono imposti dal cliente. Un risultato importante è stata la maggiore responsabilizzazione degli addetti. Una situazione che è cambiata molto rispetto al passato, quando i frontali con i comandi degli elettrodomestici - per limitarci a queste componenti, che costituiscono comunque il core business di Lem - erano meno personalizzati e generalmente realizzati su materiali più economici. Poi il mercato ha richiesto design sempre più curati e compatibili con ogni arreda- pieno controllo sui tempi necessari ad adempiere questa funzione.” mento, quindi, aziende come la Smeg (guarda caso il più importante cliente dell'impresa modenese), sono passate appunto all'acciaio. E LEM ha saputo cogliere per tempo questa evoluzione del mercato reinventandosi e trasformandosi da azienda prevalentemente serigrafica ad azienda soprattutto meccanica. “Credo che il nostro punto di forza sia stato proprio quello di anticipare i tempi, acquistando le macchine per certi tipi di lavorazioni prima che si concretizzassero le commesse. Ed è tanto interessante quanto curioso che classiche macchine per serigrafia - comunque adattate per rispondere alle specifiche esigenze dell'impresa, che, peraltro, non si è limitata all'innovazione dei macchinari, ma ha adottato anche processi produttivi che si sono rivelati vincenti: è il caso di un particolare procedimento di verniciatura antigraffio che consente di risolvere il problema dell'ingiallimento dell'acciaio utilizzato in queste lavorazioni “Una innovazione fatta in casa della quale andiamo particolarmente orgogliosi”, confida la signora Elia. La LEM oggi I tempi sono un fattore importante per un'azienda che non può fare magazzino con i prodotti finiti. “Noi - chi parla è sempre Paola Elia lavoriamo, infatti, esclusivamente su commessa. Non avendo un magazzino di prodotti finiti dobbiamo saper rispondere tempestivamente alle richieste di clienti. Poter gestire la manutenzione degli utensili “in casa” ci permette di curare con la maggior pre- LEM abbia adottato queste politiche di investimento nei momenti di crisi del settore. Ad esempio - sottolinea Paola Elia - abbiamo acquistato le macchine a controllo numerico quando il settore non andava tanto bene, imparando ad usarle sul campo, come è accaduto tra il 2000 ed il 2005. Un rischio, che però ci ha permesso di sfruttare appieno i cicli di mercato favorevoli.” Così oggi in LEM troviamo moderne macchine a controllo numerico accanto alle Accanto all’elevata qualità, altrettanta attenzione deve essere posta alla manutenzione dei macchinari, ciascuno dei quali ha un proprio carrello utensili e, soprattutto, un proprio registro utilizzato dal responsabile per verificare le scadenze delle revisioni. “Ci siamo anche attrezzati - osserva in proposito Paola Elia - per gestire autonomamente la manutenzione di alcuni utensili. Un'esigenza non solo in termini economici, ma anche, e direi soprattutto, per avere cisione possibile i tempi di consegna.” Le commesse si sviluppano con la ricezione degli ordini - prevalentemente a mezzo posta elettronica - e con l'immediato controllo della disponibilità in magazzino della materia prima (in particolare acciaio, vernici e i film protettivi da applicare sul prodotto finito). Poi si prepara la gestione dell'ordine, con l'approntamento di una scheda accompagnata dal disegno dove sono individuate le lavorazioni richieste e che segue 35 tutto il ciclo produttivo. E dove ciascun addetto firma la lavorazione eseguita, per rispettare appunto il principio della tracciabilità. In questo contesto, la pianificazione della produzione è un processo quasi giornaliero, che consente di avere praticamente in tempo reale la situazione produttiva. Del resto in LEM non esiste una durata “tipica” delle commesse: tutto ruota attorno alle richieste del cliente. “Proprio in virtù di questa disponibilità, ben nota ai nostri clienti (in tutto circa una quarantina) e delle caratteristiche produttive della nostra azienda, non sono rari i casi in cui lavoriamo assieme al committente su campionatura o su pre-serie che anticipano la produzione vera e propria di un determinato componente” precisa la signora Paola. E questa, oltre ad essere un'attività di servizio al cliente, rientra nell'ambito delle politiche commerciali di LEM. L'impresa modenese, infatti, non adotta strategie commerciali vere e proprie per ricercare nuovi clienti “Lo abbiamo fatto qualche volta in passato” - rivela Paola Elia - ma senza troppo successo” quanto, piuttosto, si propone ai committenti consolidati per produzioni pre-esistenti, oppure offrendosi come partner per lo sviluppo di nuove soluzioni, che poi possono diventare parte integrante della produzione di LEM. “Nel nostro settore afferma l'amministratrice di LEM - abbiamo visto che 36 conta molto di più la serietà, l'affidabilità e la qualità. Fattori che sono in grado di innescare quel passaparola che rappresenta la miglior forma di pubblicità.” Considerati i punti di forza di LEM e l’unicità delle sue produzioni, ci si potrebbe chiedere perché l'azienda modenese non ha mai scelto di svilupparsi più di quanto non sia avvenuto sino ad oggi, domanda che giriamo alla signora Elia. “In effetti - è la risposta - in questi anni abbiamo avuto la possibilità di crescere ulteriormente, ma alla fine abbiamo operato una scelta più “conservativa”, decidendo di puntare sul servizio al cliente e sull'atti- vità di nicchia. Avere maggiore elasticità e possibilità di riconvertire, se necessario, la propria attività sono requisiti fondamentali per mantenere la competitività nei periodi di crisi. Come accaduto tra il 2000 ed il 2005, quando il nostro settore ha attraversato una pesante recessione che abbiamo superato grazie alla diversificazione produttiva perseguita nella nostra attività meccanica e in virtù della fiducia che abbiamo saputo meritarci in questi anni.” LA LEZIONE APPRESA Qualità, affidabilità, serietà, elasticità. Questi sono senza dubbio i fattori di forza di Lem, caratteristiche di cui gli amministratori dell'azienda modenese hanno l'esatta consapevolezza. L'approccio alle politiche gestionali e produttive è improntato, appunto, a questa filosofia. Particolarmente interessante è la capacità di LEM di rinnovarsi grazie anche al rapporto di fiducia instaurato con i clienti, un rapporto che permette agli amministratori dell'impresa di capire con un certo anticipo il futuro del settore. Un punto di forza, questo, che si concretizza con la capacità di investire nello sviluppo dei processi di produzione - anche con investimenti rilevanti in termini di innovazione e formazione - nei periodi di rallentamento dell'economia di settore. Anche la scelta di non sfruttare appieno le potenzialità di crescita, se può apparire limitativa in termini, ad esempio, di mancata opportunità per l'abbattimento dei costi di produzione, alla fine si rivela determinante per il mantenimento di quella elasticità produttiva, sia dal punto di vista del rispetto temporale dei tempi di consegna che per quanto riguarda il servizio al cliente per lo studio e lo sviluppo di campionature e pre-serie di nuovi prodotti. Questa situazione, inoltre, ha generato un ottimo rapporto di collaborazione e competizione anche con grandi fornitori, in quanto gli utilizzatori finali - i committenti di LEM - sono prevalentemente importanti aziende internazionali che hanno coinvolto l'azienda modenese consentendole in qualche modo di accedere in qualche misura alla loro forza contrattuale. In definitiva, l'azienda modenese ha saputo sfruttare al meglio i punti di forza tipici della struttura produttiva emiliana e modenese in particolare, fondata sull'imprenditorialità familiare arricchendo la scrupolosa capacità produttiva con quelladi mettersi in gioco rinnovando, in questo caso addirittura rivoluzionando, la propria attività, passando dalla serigrafia classica ad un prodotto serigrafato e finito attraverso un complementare processo produttivo meccanico. Una filosofia che ben si sposa con l'attuale contesto economico. 37