professione, infermiere – mi prendo cura di te

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professione, infermiere – mi prendo cura di te
AZIENDA OSPEDALIERA ISTITUTI OSPITALIERI DI CREMONA
GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE 12 maggio 2013 PROFESSIONE, INFERMIERE – MI PRENDO CURA DI TE CURARE È RASSICURARE, ASCOLTARE, COMUNICARE Una cartolina per i pazienti. Il mittente? Gli infermieri della AO di Cremona In occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere, che si svolgerà Domenica 12 maggio 2013, l’Azienda Ospedaliera di Cremona, in collaborazione con il Servizio Infermieristico Aziendale (SITRA), lancia la Campagna promozionale Professione Infermiere, mi prendo cura di te. Campagna dedicata alla valorizzazione della professione infermieristica e alle sue peculiarità inerenti la cura della persona. Nell’ambito dell’umanizzazione dell’ospedale l’infermiere è, infatti, una figura cardine che gioca un ruolo sempre più rilevante nei confronti del paziente a sostegno di tutti quegli aspetti psicologici e relazionali che accompagnano la persona durante i periodi di degenza e non solo. Testimonial d’eccezione per la Campagna sono proprio gli infermieri della AO di Cremona, una rappresentanza simbolica che ha scelto di farsi ritrarre per amore della professione e per richiamare l’attenzione sul ruolo – sempre più articolato ‐ che oggi l’infermiere svolge all’interno dell’organizzazione ospedaliera. Il prossimo venerdì 10 maggio i pazienti ricoverati presso gli Ospedali di Cremona e Oglio Po troveranno sul vassoio del pranzo una cartolina firmata dagli infermieri della AO di Cremona. Un gesto simbolico (la cartolina è di per sé testimonianza di un pensiero sentito) che desidera manifestare tutta l’attenzione che la professione rivolge alla persona e al suo benessere. Grazie alla collaborazione dei Mediatori Culturali del Servizio Sociale Aziendale il messaggio Mi prendo cura di te è stato tradotto in diverse lingue. Questo per esaltare l’aspetto multiculturale che sempre più spesso coinvolge anche gli infermieri. COSA SIGNIFICA ESSERE INFERMIERI OGGI Come è cambiata la figura professionale degli infermieri? Quali i nuovi saperi e le competenze? Quale il ruolo peculiare dell’infermiere all’interno dell’organizzazione ospedaliera? Se è vero che il progressivo consolidamento della professione infermieristica, anche attraverso il fondamentale passaggio rappresentato dai titoli universitari, sta modificando profondamente il quadro della situazione è altrettanto vero che è necessario individuare modalità sempre più efficaci ed appropriate per costruire e far funzionare un’organizzazione effettivamente multi‐professionale. Sono passati 100 anni dalla morte di Florence Nightingale (1820‐1910), capostipite della moderna scienza infermieristica, e in questo secolo di storia gli infermieri si sono distinti nei vari paesi del mondo per la loro professionalità nel prendersi cura delle persone che necessitano di soddisfare il bisogno di salute. Presenti in tempo di guerra e di pace, nei sistemi sanitari di tutti i paesi, nella lotta contro le malattie che affliggono l’umanità, gli infermieri rappresentano una risorsa fondamentale per garantire la durata e la qualità di vita dei cittadini. Stare vicino alle persone e alle loro famiglie, farle sentire bene, essere presenti nei momenti più belli di inizio vita o di guarigione e nei momenti più tristi di malattia o di fine vita è un fatto naturale per chi, per professione, ha scelto di prendersi cura degli altri. “L’iniziativa organizzata dall’Azienda Ospedaliera di Cremona per questa ricorrenza – spiega Simona Mariani (Direttore Generale) afferma ancora una volta il forte legame che esiste tra gli infermieri e i loro assistiti, tra la professione e i cittadini e con loro vogliamo condividere simbolicamente questo momento. Dall’Ottocento ai giorni nostri la trasformazione del settore infermieristico è stata enorme: l’infermiere oggi è un professionista della salute, che ha acquisito un buon livello culturale e un rilevante bagaglio tecnico grazie anche alla sua formazione universitaria, nonostante nell’immaginario popolare ci sia ancora molta disinformazione sui compiti e le funzioni di questa professione”. PARLANO GLI INFERMIERI DELL’AO DI CREMONA “Quando è arrivato il momento di capire cosa avrei fatto nella mia vita avevo in testa tante idee, ma poche certezze. Ho scelto di diventare infermiera inizialmente perché rappresentava ancora una delle poche professioni che consentivano buone possibilità lavorative; solo in seguito, durante la scuola, ho capito che la professione di infermiera sarebbe invece diventata il mio futuro. Amo il mio lavoro perché, avendo un carattere piuttosto estroverso, mi piace stare vicino alla gente, nonostante io sia sempre in contatto con situazioni di dolore e sofferenza anche emotiva. L’aspetto dell’urgenza che caratterizza la mia unità operativa (cardiologia) è altresì stimolante: salvare una vita è sempre molto appagante” (Elena, Infermiere AO di Cremona) “La giornata lavorativa è scandita da ritmi strutturati. Da quando lavoro, la mia quotidianità è gestita in base ai turni, conduco una vita che mi consente di essere in ogni momento pronta per il lavoro. Ho sempre una frizzante sensazione di ansia prima dell’inizio del servizio: “cosa mi aspetterà”? “come sarà il reparto”? Una sorta di emozione legata all’incognita. Perché mi piace il mio lavoro? Perché non potrei fare nient’altro! Dopo una visita guidata all’ospedale fatta durante le scuole superiori ho deciso che l’infermiera sarebbe stata la mia professione che per me significa poter entrare in relazione con le persone ed essere loro d’aiuto”. (Margherita, Infermiere AO di Cremona) “Quello che più mi piace del mio lavoro è il rapporto e la relazione che si instaura con il paziente e le gratificazioni che ricevo da loro, mi permette di avere un ruolo concreto nello svolgimento della loro vita”. (Davide, Infermiere AO di Cremona) Ufficio Stampa ‐ Azienda Ospedaliera di Cremona ‐ Tel 0372 405725 ‐ e‐mail: [email protected]