Infonotizie_III_2 - Istituto Comprensivo Statale di Mandas
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Infonotizie_III_2 - Istituto Comprensivo Statale di Mandas
Anno scolastico 2007/2008 Anno III Numero 2 Il Giornale dei ragazzi della Scuola Media di Mandas Indice degli argomenti di questo numero: La giornata della memoria L'intervista Labo scientifico: Osserviamo l'occhio Le colture batteriche La talassemia I rifiuti a Napoli Libri da non perdere L’isola degli adolescenti La scuola: Italia e Francia a confronto In terza media Lo sfruttamento minorile Tokio Hotel Il trucco c'è Cosa penso della droga L'angolo dei giochi Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono agli inizi del secolo scorso, precisamente al 1908, quando, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero durò alcuni giorni, finché l'8 marzo appunto, il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono bruciate. In seguito questa data venne proposta come giornata di lotta EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ATTIVA E ALLA SOLIDARIETÀ. Non solo parole. Quest’anno i ragazzi della scuola media hanno rinunciato al classico albero di Natale pieno di luci e palline colorate per costruirne uno speciale. Lo hanno decorato con i loro pensieri e le loro preoccupazioni per i bambini meno fortunati di loro. Durante le vacanze di Natale tutti hanno rinunciato a qualcosa e, raccogliendo un invito di VIDES, una ONG che si occupa di volontariato internazionale, hanno inviato un piccolo contributo che servirà a migliorare la vita dei bambini sudanesi. www.videsitalia.it ALTRO CHE MIMOSE! Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 internazionale, a favore delle donne, proprio in ricordo della tragedia. LA GIORNATA DELLA MEMORIA 2008 A Abbiamo scelto questa poesia per ricordare le vittime delle guerre di ieri e di quelle che ancora oggi stanno facendo strage di civili nell’indifferenza generale. Je n’ai rien dit Lorsque les nazis sont venus Chercher les communistes Je n’ai rien dit Je n’ étais pas communiste. Lorsque ils sont venus Chercher les socio-démocrates Je n’ai rien dit Je n’ étais pas social-démocrate Lorsque ils sont venus Chercher les syndicalistes. Je n’ai rien dit Je n’étais pas syndicaliste Lorsque ils sont venus Chercher les catholiques Je n’ai rien dit Je n’étais pas catholique. Lorsque ils sont venus Chercher les juifs Je n’ai rien dit Je n’étais pas juif. Puis ils sont venus me chercher Et il ne restait plus personne Pour protester Poème attribué à Martin Niemöller, interné de 1938 à 1945 à Dachau 2 Non ho detto niente Quando i nazisti sono venuti a cercare i comunisti Io non ho detto niente Io non ero comunista. Quando loro sono venuti a cercare i social-democratici Io non ho detto niente Io non ero social-democratico. Quando loro sono venuti a cercare i sindacalisti Io non ho detto niente Io non ero sindacalista. Quando loro sono venuti a cercare i cattolici Io non ho detto niente Io non ero cattolico. Quando loro sono venuti a cercare gli ebrei Io non ho detto niente Io non ero ebreo Poi loro sono venuti a cercare me E non è rimasto più nessuno Per protestare. Traduzione a cura della classe 3^A Scuola Media di Mandas Prima pagina Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 « Puis ils sont venus me chercher Et il ne restait plus personne Pour protester » Qualcuno potrebbe avere bisogno del nostro aiuto anche adesso. Guardiamoci intorno e non aspettiamo ad averne bisogno noi, per renderci conto che l’indifferenza non è un bel sentimento. Disegno a cura di Matia Erriu Quello che ho provato sono mille sentimenti che non si possono riassumere in una sola parola: odio, disprezzo, rabbia e tristezza. Io giuro che se fossi vissuta in quel periodo sarei morta insieme agli ebrei, perché mai, mai, nessun uomo può volere lo sterminio di 6 milioni di persone. Molti, troppi, in Germania soprattutto, ma anche in Italia finsero di non sapere o vollero non sapere cosa avveniva nei campi di concentramento. Ciò che mi fa più rabbia è che anche in Italia esistevano leggi razziste fin dal 1938, le stesse che erano già in vigore in Germania. Nei lager non c’erano solo gli ebrei ma anche omosessuali, zingari, prigionieri politici; perché si sono tutti dimenticati di loro? Un giorno un imbianchino di nome Adolf Hitler disse in una birreria che se fosse salito al potere avrebbe sterminato la razza ebraica. Pochi anni dopo, lui è salito al potere ed ha sterminato 6 milioni di persone. Alessia Palmas Quando la professoressa ha cominciato a leggere alcune righe del libro sono rimasta sconvolta dalla disumanità con cui venivano trattate queste persone, peggio di uno straccio, considerate di razza inferiore alla razza ariana. Per me non è giusto!!!! Anonima Il nazismo per me è una cosa molto brutta, guardando le immagini questi ultimi giorni ho riflettuto tanto e mi sono posto tante domande, chiedendomi più volte una sola cosa: ma che cuore avevano quei soldati e soprattutto i loro comandanti? Non riesco neanche ad immaginare tutte le brutalità che facevano. Comportarsi come loro è da gente senza cuore e senza scrupoli. Non pensavano a quanto soffrivano quelle migliaia di persone di tutte le età? Anonimo Il periodo della Shoah, della morte nei campi di concentramento è stato un periodo particolarmente terribile. Milioni di persone hanno perso la vita, impiccati, fucilati oppure eliminati nelle camere a gas; hanno perso la vita solo perché erano diversi da chi? Forse diversi per Hitler, ma alla fine diversi per nulla. Milioni di persone tra cui ebrei, zingari e poi soprattutto bambini, ignari di quello che succedeva. Forse anche i soldati e gli esecutori rifiutavano questo piano, però non hanno fatto nulla per cambiare. Ed oggi siamo qui per ricordarli ancora, grandi e piccini, andati incontro alla morte senza essere responsabili di nulla. Gianluca Carta Non capisco come queste persone abbiano potuto fare del male così….non sono cose da fare a nessuno, neanche agli animali. Speriamo che non si ripetano mai più gli errori del passato, perciò è importante per tutti noi non dimenticare ciò che è accaduto nei campi di concentramento, anche se ricordare è doloroso soprattutto per chi è stato protagonista di una storia tanto atroce. Anche ora, nel 2008 non dovrebbe esistere il razzismo perché non ci sono differenze, siamo tutti uguali. Anonimo/a Prima pagina 3 Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 Ho pensato all’orrore delle azioni commesse, al modo con cui illudevano i bambini dicendo che li portavano dalla madre; invece diventavano cavie per esperimenti. Nelle immagini della presentazione ho visto e mi sono immaginato in quel luogo chiuso, con poco cibo e a lavorare continuamente. I bambini, rasati o, se malati, venivano trasportati ai laboratori o alle camere a gas. Tutto questo mi ha colpito veramente. Ero talmente preso dall’ira, scandalizzato, triste che non riuscivo a far uscire una lacrima. Per me, e sicuramente anche per gli altri questa azione compiuta dai nazisti non è stata giusta. Nel mondo siamo tutti uguali e nessuno è superiore o inferiore all’altro. Rossano Becchia Per me è tragico perché i bambini indifesi che si trovavano lì sono stati portati via ai loro genitori o sono stati uccisi senza avere commesso alcuna colpa. Claudio Piras In classe abbiamo visto delle immagini sui campi di concentramento dove venivano deportati tantissimi ebrei. A me ha colpito molto quando i tedeschi trasportavano sulle spalle le vittime (ebrei) ammucchiandoli in un fosso. Anonimo Non ci sono parole per descrivere la realtà del lager e in questo momento non riesco proprio a parlarne perché è qualcosa che sento nel mio cuore, le immagini dei bambini ... Io non potrei neanche ammazzare un insetto velenoso perché non ne avrei il coraggio. Solo una cosa: bisogna saper perdonare, altrimenti la guerra continuerebbe per sempre. La cosa più tragica è capitata ai bambini. Ma come si fa ad imbrogliare un bambino dicendo di portarlo dalla mamma, per sottoporlo poi ad esperimenti. Questa è una delle cose che mi fa più rabbia. Io non ho vissuto quelle esperienze ma so cosa vuol dire essere rifiutata. Anche questo è brutto, anche questo è essere razzisti. Quello che non volete facciano a voi, non fatelo agli altri. In queste immagini ho visto tanta ingiustizia e malvagità soprattutto nei confronti dei bambini e 4 dei ragazzi, che secondo me non dovevano essere deportati e uccisi. Anonimo Danno veramente fastidio le immagini e le letture che sono testimonianze di ciò che è successo nei lager. Tanti bambini ma non solo, vengono uccisi, perché poi? Non hanno fatto niente e non è giusto classificarli come inferiori. Veramente è difficile pensare che tutto ciò sia successo veramente, è ingiusto. Anonima Io mi chiedo perché è successo, forse perché loro non erano alti e biondi ? Quello che è successo è orribile e spero che non accada mai più perché tutti sono uguali mai nessuno può essere usato come un oggetto o addirittura come cavia; nessuno merita di essere ucciso come un animale, anzi neanche gli animali vengono trattati così male. Questi uomini che si nascondono dietro scuse per quello che hanno fatto, è difficile definirli tali. Anonimo/a É una cosa impossibile pensare a ciò che è successo, a tutte quelle persone, tra cui bambini innocenti che non si rendevano conto di niente. Solo a pensare che le persone sono state usate come cavie, il dolore è immenso. Anonima Perché un popolo, delle persone piene di dignità come noi, devono essere uccise? Perché gli ebrei non potevano vivere tutti in pace? Pensare che tanti bambini come noi sono stati separati dalle loro famiglie, che si portavano appresso le cose Prima pagina Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 per loro più preziose, che speravano di ritrovarsi e riabbracciarsi… ma perché i tedeschi non capivano? Anonimo Le immagini che abbiamo visto in classe hanno provocato grande dispiacere. Tutte quelle persone che erano là! Nei lager. E tutte quelle che ancora dovevano essere deportate. Tutti erano pronti, ad affrontare la “selezione”, a cominciare a lavorare e successivamente ad entrare nelle camere a gas. Il più grande dispiacere l’ho provato per i bambini. Infatti loro, come tutti, non avevano fatto nulla di male e non dovevano essere ingannati, né uccisi. Ivano Io non voglio fare affermazioni né esprimere giudizi nei confronti di chi ha fatto ciò, anche se c’è molto da dire, ma nella mia mente ci sono mille domande: Perché un essere umano dovrebbe fare del male ad un altro essere umano? Perché torturare anche bambini? Perché fare degli esperimenti su di loro? Perché una volta morti, a causa loro, non li hanno degnamente sepolti? E se non avessero fermato Hitler, cosa sarebbe successo? Perché anche oggi ci sono discriminazioni e in certi Stati anche dittature e torture? Infine perché non mi commuovo vedendo le immagini o sentendo quel che è successo? Perché non sento qualcosa dentro? Sono forse insensibile? Matteo Perra Fabrizio: un ragazzo speciale!!! In questo questo numero del giornalino scolastico, abbiamo scelto di intervistare un giovane poeta mandarese: Fabrizio Anedda. Fabrizio ha 19 anni, è una persona speciale, non è facile trovare parole per descriverlo. Fabrizio è un ragazzo dotato di una grande sensibilità, il suo sguardo è intenso e brilla di una intelligenza non comune. Egli trova il modo di esprimersi attraverso la scrittura facilitata, aiutato in ciò dalla sua mamma. La sua passione è comporre poesie. Con i suoi versi Fabrizio è capace di stupirti ricordandoti quanto è bella la vita. Noi lo abbiamo incontrato e gli abbiamo rivolto delle domande alle quali lui ha risposto con molto piacere. Di quali argomenti tratti nelle tue poesie? Sono argomenti che narro con Amore e che appartengono a miei sentimenti, che parlano dei miei sogni e delle mie emozioni. Come ti è venuta la voglia di comporre poesie? Io le poesie le ho nel mio cuore e quando si è presentato il momento di poterle scrivere, allora ho potuto farle conoscere. Quante ne hai composto? Circa quarantacinque. Da quanto tempo scrivi poesie? Circa una decina d’anni. Quali poesie ritieni siano le più belle? Quelle che ho scritto per mia mamma e quelle per Maria, la mamma di Gesù. Quando ti viene l’ispirazione per comporle? Quando io sono sereno e sono intensamente convinto dei miei scritti. Come si svolge la tua giornata? Io faccio sempre il mio programma che mi fa star bene, mi aiutano le mie amiche che mi stanno sempre vicino con affetto. Mi piace stare al computer con papà e mi piace ascoltare la musica, ogni giorno è veramente più gioioso con la musica e i miei amici. Guardi la tv? Si, mi piace guardare la tv. Quali programmi preferisci? Guardo i programmi di quiz, di canzoni, di comicità e il telegiornale. Prima pagina 5 Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 Ti piacerebbe comporre una poesia per noi o scrivere sul nostro giornale dei pensieri e delle opinioni su quello che vuoi? Si, vorrei scrivere sul vostro giornale, ma io non sempre trovo gli argomenti giusti per poter scrivere. C’è qualche cosa che ti rende felice? Si, stare con i miei amici che mi danno affetto, viaggiare e conoscere posti stupendi. Cosa provi quando scrivi delle poesie? A me piace scrivere poesie perché quando le scrivo provo gioia e posso esprimere i miei pensieri in momenti di intense emozioni. Ti piace leggere? Si, ma mi stanco facilmente. Per noi e per i nostri lettori, Fabrizio ha scelto quattro delle poesie più significative sui valori importanti della vita: AMICIZIA E SPERANZA UN DONO PER LA MAMMA Dove semplici uomini si mobilitano per dare un p di sollievo e a chi ha bisogno di aiuto, li c’è l’amore incondizionato, mosso dal desiderio di donarsi senza ricompensa. Il primo sorriso del mattino è per te mamma ! che mi avvolgi con il tuo amore e mi scaldi con il tuo abbraccio. La fiamma, che accende la mia vita è la tua speranza di potermi vedere felice ! La speranza che nasce dal cuore di ognuno un prezioso impegno di costruire un mondo libero dall’egoismo, cresce, quando l’amore è intriso di condivisione. GUERRA E SPERANZA Crudeltà e mostruosità uccidono il mondo Danneggiano il meraviglioso dono Che Dio ci ha affidato. Immenso è il dolore che suscita La distruzione e la morte. Mettendo fine alla guerra, alla povertà E all’immenso odio che divide i popoli Rigermoglierà il seme dell’amore e della speranza Che Dio mette in ogni cuore. Ma noi, seppur figli suoi, non siamo riusciti ad unire le nostre ideologie nel suo Nome. 6 Prendi la mia mano e mi conduci nella strada della vita. e aspetti: che io vada da solo nel mondo che mi aspetta ! PREGHIERA A MARIA Fai che il giorno mi dia il sorriso E la notte mi dia il riposo Tenera madre Tu gioia e speranza unita all’amore Dai ai tuoi figli E mai ti allontani da noi Mistica sposa Attingo dal tuo cuore tenerezza e bontà Mai mi sento insicuro Quando io ti cerco E tu sei presente nel sentiero della mia vita Aspettando che mi accorga Del tuo splendido amore. Prima pagina Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 Fabio Fulghesu, Gilu C. & Claudio Piras LABO SCIENTIFICO OSSERVIAMO UN OCCHIO DI BUE Tra i vari argomenti affrontati nello studio delle scienze vi è l’occhio e la sua struttura. Da tempo avevano programmato un’analisi più approfondita prendendo in esame un vero e proprio occhio e abbiamo scelto un occhio di bue perché essendo più grande è molto più semplice da analizzare nelle sue parti più importanti. Ora descrivo dettagliatamente l’esperimento. Un mercoledì mattina una nostra compagna ha portato in classe, contenuto in una scatola, l’occhio di bue. Alla terza ora, in compagnia della prof. Sotgiu e della prof. Carta, abbiamo estratto l’occhio dalla scatola e posto su un piattino. Dopo aver indossato i guanti, la nostra prof di matematica, con l’uso delle forbici, è riuscita a togliere l’occhio dalla sua cavità oculare. Abbiamo fatto un piccolo foro sulla parte superiore dell’occhio da cui è uscito l’umor vitreo, liquido posto dietro la pupilla. Mentre la prof Carta fotografava, abbiamo individuato le tre membrane: 1. LA SCLEROTICA (la parte più esterna) 2. LA COROIDE (la parte centrale) 3. LA RETINA (la parte più interna) Dopo aver preso una piccola parte di queste membrane, le abbiamo poste all’interno di capsule di Petri e viste ai microscopi binoculari. Da queste membrane abbiamo individuato delle caratteristiche: • La sclerotica è bianca e opaca, anteriormente diventa trasparente ed è detta cornea, dietro c’è l’umor acqueo o camera anteriore. • Nella coroide abbiamo individuato un colore scuro. La coroide è la membrana intermedia, è rossa o comunque scura e anteriormente forma l’iride (anello muscolare variamente colorato) che presenta al centro un foro, detto pupilla, attraverso la quale passano i raggi luminosi; dietro c’è il cristallino e all’interno c’è umor vitreo. Prima pagina 7 Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 • Nella retina abbiamo individuato un colore rossiccio con puntini neri detti coni e bastoncelli. Sono 2 tipi di cellule nervose: i coni, per la visione a colori, BASTONCELLI, per la visione notturna, in bianco e nero). È stata un’esperienza interessante, anche se in alcuni di noi (soprattutto nelle ragazze) ha suscitato un certo senso di repulsione, ma il percorso della scienza, si sa, non ammette scienziati schifiltosi. A cura di: Rossano UN’ESPERIENZA DI LABORATORIO: LE COLTURE BATTERICHE Abbiamo eseguito un esperimento che ci ha permesso di dimostrare con quanta facilità i microrganismi si possano moltiplicare fino a costituire delle vere e proprie colonie, visibile a occhio nudo. Ciò ci è servito ad adottare adeguate norme igieniche affinché tale proliferazione non abbia luogo o sia ridotta al minimo. I materiali che abbiamo utilizzato sono: delle capsule di Petri con terreno di coltura a base di AGAR (estratto da alghe) addizionato con POTATO DEXTROSE (poco nutritivo adatto soprattutto per funghi e muffe) e PLATE COUNT (particolarmente ricco di nutrienti adatto per batteri che sono più esigenti) Le fasi sono state eseguite nel seguente modo: abbiamo prelevato dei batteri da dita non pulite, batteri da una moneta, da cibo andato male. Con un pezzetto di nastro adesivo abbiamo prelevato anche impronte dalla maniglia della porta. Per dimostrare la presenza di microrganismi anche nell’acqua, abbiamo prelevato anche un po’ d’acqua di pozzanghera e acqua del lavandino. Poi con un filo di nichel cromo, preventivamente sterilizzato alla fiamma, abbiamo strofinato i vari campioni all’interno delle capsule, effettuando quella che viene detta semina. Riposte le capsule contaminate in luoghi tiepidi e non alla luce diretta del sole, abbiamo atteso qualche giorno. 8 Preparazione del vetrino Osservazione microscopio Capsula al con colonie di batteri e muffe Osservando le capsule abbiamo visto che i microrganismi che si possono sviluppare sono: i lieviti, i funghi, i batteri, le muffe. I lieviti e i batteri formano colonie bianche e colorate; i lieviti appaiono più lucidi e con un contorno irregolare. Il campione che ha causato la maggiore crescita di colonie è lo yogurt guasto dove abbiamo evidenziato colonie di muffe, ma la capsula che ci ha colpito di più è stata quella dove sono cresciute le colonie batteriche sviluppatesi dalle mani sporche e dalle monete. Per evidenziare meglio i batteri al microscopio abbiamo poi preparato il vetrino: abbiamo preso un vetrino porta oggetti e uno copri oggetti, abbiamo deposto nel vetrino il campione prelevato da una capsula, lo abbiamo colorato con il blu di metilene e lo abbiamo sciacquato con Prima pagina Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 acqua distillata, e poi lo abbiamo osservato al microscopio. Luca Pili 2^ A Questionario sull’Anemia Mediterranea Abbiamo condotto un questionario sull’Anemia Mediterranea tra gli alunni della nostra scuola media di Mandas per “sondare” le nostre preconoscenze sulle problematiche legate alla talassemia e realizzare un successivo approfondimento su tale malattia ereditaria. Hai mai sentito parlare di Anemia Mediterranea?” Il 77% ha sentito parlare di Talassemia e il 23% No. Come sei venuto a conoscenza della malattia? Il 54% a scuola, il 37% in famiglia, il 7% con gli amici e il 2% con i mezzi informatici. 7% 2% 23% SCUOLA FAM IGLIA Si No 54% 37% AM ICI M EZZI INFORM ATICI 77% Sai come si trasmette la malattia? Il 34% sa come si trasmette e il 66% No. Hai mai fatto le analisi specifiche per tale malattia? Il 26% ha fatto le analisi e il 78% non ha mai fatto le analisi 26% 34% 66% Sai chi è un portatore sano di Anemia Mediterranea? Il 47% sa chi è il portatore e il 53% No. Si Si No No 74% Sai che differenza c’è tra un portatore sano di Anemia Mediterranea e uno malato? Il 53% Si e il 47% No. Prima pagina 9 Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 47% 53% si no Si 47% 53% No Sai quali disturbi provoca sul malato tale malattia? In Sardegna è diffusa tale malattia? Il 47% Si e il 53% No. il 95 % Si e il 2% No. 5% 47% 53% si Si no No 95% Sai come si curano i malati di tale malattia? Il 47% Sì e il 53% No. Sai se donare il sangue è legato a tale problema? Il 32% Sì e il 68% No. 32% 47% 53% Si Si No No 68% Ritieni rischioso donare il sangue? L’8% Sì e il 92% No. Tu saresti disposto a donarlo? Il 94% Si e il 16% No. 8% 92% 10 16% Si Si No No 84% Prima pagina Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 Amelia Ciscì & Alessia Palmas LA TALASSEMIA Sulla base dell’indagine effettuata, è emerso che molti ragazzi della scuola non sanno cos’è l’Anemia Mediterranea. Noi ragazzi della 3^ che abbiamo studiato tale tematica, ci proponiamo di chiarirne alcuni concetti. La Talassemia è una malattia ereditaria ed è molto diffusa nelle zone vicino al Mar Mediterraneo in particolare in Sardegna. Infatti, il termine Talassemia deriva dal greco “Thalos” che significa “Mare”. È una malattia dovuta ad un gene situato in un cromosoma, che i genitori al momento del concepimento trasmettono al figlio insieme agli altri caratteri ereditari normali. Ricordiamo che il gene è una porzione del nostro DNA ed è responsabile nel determinare i nostri caratteri ereditari; il DNA è situato nei nostri cromosomi al loro volta situati nel nucleo di tutte le nostre cellule (noi abbiamo 46 cromosomi uguali a due a due e perciò detti omologhi). La Talassemia è pertanto una malattia ereditaria che colpisce i globuli rossi, la cui forma risulterà anormale e con una diminuzione di sintesi dell’emoglobina normale. Ricordiamo che in un normale globulo rosso è presente una proteina “Emoglobina”(Hb) questa impartisce il color rosso al globulo e ha la funzione di legare l’ossigeno, tramite il ferro, e di portarlo a tutte le cellule per effettuare l’ossidazione del glucosio, cioè la respirazione cellulare. L’emoglobina essendo una proteina, è costituita da aminoacidi che legandosi insieme formano 4 catene uguali a 2 a 2, chiamate alfa e beta; quindi l’emoglobina è costituita in condizioni normali da 2 catene alfa e 2 beta. Ora, l’individuo talassemico presenta un numero inferiore di catene beta, pertanto ha l’emoglobina ridotta, di conseguenza anche la forma del globulo rosso è più piccola (microcitemia). La sintesi, in altre parole la produzione di emoglobina normale, è dovuta a un gene situato in un cromosoma umano; quando questo gene è alterato non può più produrre emoglobina normale (Cioè con una normale quantità di catene beta) e da origine alla Talassemia, chiamata anche Beta talassemia. Indichiamo il gene responsabile della Talassemia con t e il gene normale con T. Un individuo che ha in un cromosoma il gene T e nell’altro cromosoma omologo il gene t, sarà portatore sano in quanto presenta la malattia allo stato detto eterozigote e presenta alcuni sintomi come: microcitemia (globuli rossi più piccoli del normale), ma riesce a condurre una vita normale e a riprodursi. Questo individuo portatore si dice che è affetto da talassemia minor. Se però si unisce con un individuo anch’esso portatore Tt può verificare la nascita di un individuo detto omozigote recessivo tt e questo sarà affetto dal Morbo di Cooley o Talassemia maior che è la forma più grave. La probabilità sarà di ¼ (25%). Tt Tt T t T TT Tt TT = sano 25% Tt = portatore sano 50% tt = malato 25% Prima pagina 11 Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 t Tt tt I segni clinici più importanti sono: spelomegalia (milza grande), la milza infatti, per l’eccessivo lavoro di distruzione dei globuli rossi alterati, aumenta di volume; pure il fegato e un po’ ingrandito e l’addome appare globoso e sporgente. Il midollo rosso, che produce le cellule del sangue, produce globuli rossi a ritmo accelerato, nel tentativo di compensarne la distruzione, quindi aumenta di volume: ciò produce un allargamento dei canali midollari e una erosione delle ossa che diventano fragili. Si interviene con frequenti trasfusioni di sangue e in certi casi col trapianto del midollo osseo. Alessia Palmas & Amelia Ciscì 3^ A RIFIUTI A NAPOLI Il problema “rifiuti a Napoli” non è una novità. Infatti questo problema esiste da circa 20 anni, ma i cittadini di Napoli non si sono mai lamentati fino a quando i rifiuti sono diventati una vera e propria emergenza. Qualche mese fa il sindaco di Napoli ha chiesto a tutte le regioni d’Italia un aiuto per lo smaltimento dei rifiuti facendo appello alla solidarietà di tutti gli italiani. La prima regione a rispondere all’appello è stata la Sardegna, con il governatore Soru che ha autorizzato lo sbarco dei rifiuti. Questa decisione ha diviso sia l’opinione pubblica, sia i vari partiti politici. Infatti sebbene un po’ tutti i sardi siano convinti che sia giusto dimostrarsi solidali con chi vive una situazione drammatica, avrebbero gradito essere interpellati e non subire decisioni calate dall’alto. Altre regioni si sono rifiutate di accogliere i rifiuti campani. La gestione dei rifiuti è sempre vista come un problema! Leggi recenti hanno imposto ai cittadini una raccolta differenziata dei rifiuti in modo che solo una piccola parte possa finire nelle discariche. Le stesse discariche non sono però accettate dai cittadini, che le vorrebbero sempre nei territori degli altri. Alcune popolazioni del nord Italia si sono da tempo attrezzate per fronteggiare questo problema: garantiscono una raccolta differenziata ottimale, riciclando rifiuti e dimostrando così un grande senso civico. Ci sono alcuni esempi da imitare come a Brescia, Prulia (Treviso). Da nord a sud in Italia esistono alcuni grandi e piccoli sistemi che utilizzano i rifiuti come combustibile: a Brescia si trasforma il rifiuto in teleriscaldamento producendo energia e acqua calda per quasi tutta la città. A sud i comuni “ricicloni” si trovano nella provincia di Salerno dove non si è mai sofferta l’emergenza rifiuti; qui la raccolta differenziata è cominciata dal 2000 grazie a un’ opera di sensibilizzazione per informare le famiglie. Ciò che è fondamentale, infatti, è migliorare la coscienza ambientale dei cittadini incominciando dai ragazzi nelle scuole perché solo attraverso l’informazione e la formazione, i rifiuti non rappresenteranno più un problema ma una ricchezza da sfruttare. Roberta Matta 3^ A 12 Prima pagina Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 LIBRI DA NON PERDERE IL ROGO DI BERLINO L’autrice di “Il rogo Di Berlino”, Helga Schneider, è contemporanea. La casa editrice è la PRESS, LONDON/ GRAZIA NERI. Il numero delle pagine è di 230. Il libro è costato 7.75€. È un libro che descrive il progressivo annientamento di Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale, visto dagli occhi di una bambina che fu anche portata in visita nel Bunker di Adolf Hiltler. Il libro è autobiografico, infatti Helga, una bambina polacca parla delle atrocità, del dolore, della fame e degli stenti sofferti durante la guerra. La trama: Helga risentì molto per l’abbandono della mamma, che l’aveva lasciata per arruolarsi volontariamente nelle SS; quando fu portata in Germania soffrì molto per la separazione dalla nonna, l’unica persona che le diede un po’ d’affetto. Il padre per motivi di lavoro vedeva poco i suoi figli Helga e Peter e così furono affidati alla matrigna. È una storia alquanto triste e movimentata; infatti, Helga non andava per niente d’accordo con la matrigna ma trovò una persona con cui andava molto d’accordo: Opa, il padre della matrigna. A causa dei bombardamenti tutti erano costretti a rifugiarsi continuamente nella cantina e a convivere con altre persone di cui non sapevano niente. Naturalmente col passare del tempo divennero una specie di famiglia. Alla fine della guerra, Helga si trasferì in Austria con il padre. Il momento più difficile per Helga è stato quello di doversi separare dalla Germania e soprattutto da Opa. Questo libro mi è piaciuto molto e mi ha anche coinvolto. Mi ha fatto riflettere sul dolore, sulla sofferenza a causa della guerra. Spero che atrocità come queste non accadano mai più. Amelia Ciscì 3^ A L’ISOLA DEGLI ADOLESCENTI SCUOLE A CONFRONTO: ITALIA E FRANCIA Abbiamo fatto una ricerca sull’organizzazione scolastica francese e mettendola a confronto con quella italiana, abbiamo scoperto che non ci sono poi tante differenze. La tabella che abbiamo preparato mostra che i ragazzi francesi fanno un percorso abbastanza simile al nostro. Obbligo di frequenza Scuola dell’infanzia (o materna) Scuola primaria (o elementare) Scuola media Scuola Italiana Dai 6 ai 18 anni Dai 3 ai 6 anni. La frequenza non è obbligatoria Dai 6 agli 11 anni. 5 anni Dagli 11 ai 14 anni. Corso di 3 anni. L’ultimo anno si sostiene un esame per accedere alla scuola Scuola Francese Dai 6 ai 16 anni Dai 3 ai 6 anni. La frequenza non è obbligatoria Dai 6 agli 11 anni. 5 anni Dagli 11 ai 15 anni. Corso di 4 anni. L’ultimo anno si sostiene un esame per accedere alla scuola Prima pagina 13 Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 Scuola superiore Università superiore. Ci sono diversi indirizzi: Istituti professionali Istituti tecnici (agrario, alberghiero, industriale, turistico, nautico, commerciale…) Licei Dura in generale 5 anni. Triennio - Laurea di 1°livello Biennio - Laurea specialistica. Dopo la laurea, per esercitare diverse professioni è obbligatorio il Tirocinio seguito da un esperto. superiore. Si divide in tre grandi ambiti: Liceo d’insegnamento generale Liceo tecnologico Liceo professionale Dura in generale 5 anni. Laurea breve 3 anni Laurea specialistica 2 anni Poi c’è un 3° ciclo facoltativo – Doctorat per chi vuole fare ricerca IN TERZA MEDIA Molti ragazzi già dalla 1° media n° allievi iniziano a pensare e, alcuni, a decidere dove iscriversi in una futura scuola secondaria di Marconi-CA Pacinotti-CA secondo grado. La maggior parte di loro pensa Liceo Artis tico-CA Tecnologico-Senorbì di iscriversi a un liceo, possibilmente Alberghiera-Villam ar Meucci-CA scientifico, perché, si pensa, possa dare più Turis tico-Senorbì Ragioneria-Senorbì opportunità nel mondo del lavoro. I veri Liceo-Is ili Iter-Is ili problemi arrivano, però, durante l’ultimo anno Igea-Is ili della media, quando si è veramente indecisi sull’istituto nel quale iscriversi. Ci sono, infatti, molti fattori che condizionano la scelta. Il nostro istituto comprende tre paesi, Mandas, Siurgus Donigala e Gesico, distanti tra loro qualche chilometro e tutti e tre a circa quindici chilometri dalle scuole superiori più vicine. Noi della redazione abbiamo fatto un sondaggio tra i ragazzi delle classi terze di tutto l’istituto per capire come si sono orientati e il perché delle loro scelte. Abbiamo scoperto che molti sono stati condizionati dalle spese di viaggio e dalla distanza casa-scuola. Alcuni hanno rinunciato ad iscriversi in istituti più vicini alle loro aspirazioni e ai loro gusti ma troppo lontani da casa. Paolo e Matteo 3^ A LO SFRUTTAMENTO MINORILE 14 Prima pagina Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 NON ABBIAMO VOLUTO INSERIRE IMMAGINI per DOCUMENTAre LO SFRUTTAMENTO MINORILE In seguito alla Convenzione nazionale sui diritti dell’infanzia sono stati adottati numerosi provvedimenti in difesa dei minori. Ma, nonostante gli interventi contro i maltrattamenti, gli abusi, i disagi, ancora centinaia di migliaia di minori in tutto il mondo sono privati dei loro diritti, vivono in condizioni di disagio fisico e psicologico, non conoscono l’affetto di una famiglia, non sanno cosa è l’educazione; tutto questo come conseguenza della povertà, dell’abbandono, dello sfruttamento del lavoro, della violenza dei maltrattamenti o dei traumi di una guerra. Questa scottante realtà è vergognosa e raccapricciante. I bambini di cui vengono violati e calpestati i diritti sono circa 200 milioni in tutto il mondo. Parlare di lavoro minorile significa far riferimento ad attività svolte da bambini e ragazzi, attività comprese tra il “ Child Labour”, cioè i lavori pesanti legati allo sfruttamento e alla schiavitù e il “Child Work”, forme leggere di attività, ai limiti della punibilità anche sotto un profilo giuridico e sociale. Si distinguono diversi tipi di sfruttamento: ● Sessuale: prostituzione, abusi sessuali, traffico di bambini, utilizzo per uso pornografico, Queste sono forse le più evidenti forme di sfruttamento sessuale dei minori. ● Bambini soldato: migliaia di bambini vengono arruolati negli eserciti e impiegati in azioni di guerra, i ragazzi che sopravvivono si portano dietro per tutta la vita questo terribile e violento passato. ● Bambini di strada: in molti Stati i bambini non sono considerati soggetti di diritto, ma sono “responsabili i loro genitori”. Se non hanno genitori o hanno abbandonato la loro casa per scappare da un ambiente troppo violento, sono costretti ad affidarsi alla miseria delle strade. Secondo l’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) gli Stati più colpiti sono: - India: più di 44 milioni di bambini; - Pakistan: 8 milioni di piccoli lavoratori sono impiegati nell’industria e nell’edilizia; - Bangladesh: un quarto dell’intera popolazione infantile lavora per l’industria per l’esportazione e nel campo dell’artigianato; - Nepal: 60℅, soprattutto sono colpite le bambine; - Thailandia: 32℅ dei bambini, impiegati in massima parte nella produzione di articoli per l’esportazione; - Filippine: i piccoli lavoratori sono oltre 2 milioni e molti sono occupati nel lavoro nero; - Nigeria: sono circa 12 milioni di ragazzi; - Brasile: si parla di 7 milioni di bambini. Non solo nei grandi paesi si ricorre allo sfruttamento dei bambini ma anche in Italia. Il lavoro dei minorenni continua a rimanere utile al funzionamento dell’economia. In Italia i bambini lavoratori sarebbero circa 300.000, questa cifra riguarda soprattutto le comunità immigrate. È il caso dei piccoli rom avviati sulla strada della microcriminalità, o del piccolo ambulante. Le principali cause dello sfruttamento in Italia sono: la mancanza di lavoro; la circostanza; la scuola; la diffusa cultura del mestiere (imparare un lavoro); situazioni familiari disgregate; l’intervento della criminalità. Tutto questo succede veramente; eppure non pensiamo che nel mondo ci sono bambini sfortunati che non conoscono l’affetto di una famiglia e non sanno cosa vuol dire avere giocattoli e vivere fra tante comodità. Loro si accontenterebbero di un pezzo di pane e sarebbero subito felici!!! Fonti: www.volint.it Eramo, Polacco e Brengetto “Il mondo” Loescher Ed. Paola Pirella 3^ A Prima pagina 15 Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 TOKIO HOTEL I Tokio Hotel sono una band tedesca formata da quattro giovani talenti: i gemelli Bill e Tom Kaulitz, Gustav Schäfer e Georg Listing. Bill è il leader e cantante del gruppo, quello con il look più originale. I suoi capelli castano chiaro sono diventati nero corvino con ciocche bianche. Ha un piercing sopra l’occhio e alcuni tatuaggi tra cui una stella e il nome del gruppo. Veste spesso di nero e indossa abiti molto attillati, le sue unghie sono sempre smaltate di nero con delle graziose french bianche. Il suo colore preferito è l’arancione. Tom suona la chitarra elettrica ed il suo stile rapper è benvisto dalle fans… è il rubacuori del gruppo. La taglia dei suoi pantaloni è una XXXL!!!!! Ha un piercing al labbro e il suo colore preferito è l’azzurro. Tom ama molto i cappellini e perciò quando va in tour ha una valigia di soli cappelli. Gustav per il suo stile semplice e talvolta sportivo è adorato dalle fans, lui suona la batteria e per evitare fastidiosi porri alle dite durante i concerti le protegge con del nastro adesivo; i suoi capelli biondi fanno pensare ad un francese ma in realtà è un adorabile tedesco. Gustav non ha ancora piercing e tatuaggi ma ci ha informati che è in arrivo un tatuaggio… Georg suona il basso, ha 20 anni e i suoi occhi sono di un bellissimo verde smeraldo; lui ha i capelli lunghi e li porta sempre sciolti e naturalmente piastrati. Georg non ha piercing e poche sono le intenzioni di farseli fare. Il suo stile è molto simile a quello di Gustav, anche se in certe importanti occasioni il look diventa elegante. La band, che vive ad Amburgo, ha iniziato ad avere successo nel giugno del 2007 e ha vinto anche il KIDS CHOICE AWARDS! Tom e Bill si sono concessi una vacanza alle Maldive, dove però sono stati fotografati e le loro foto pubblicate su tantissimi giornali: Bill indossa un bellissimo costume blu a fiori e Tom un fantastico costume rosso sempre a fiori… La band ha composto due CD: “Zimmer 483” e “Schrei”, i due album sono stati tradotti in seguito in inglese: “Room 483” e “Screma”. La prima canzone di cui è stato fatto il video è “Through the monsoon” che significa “Attraverso il monsone”, il secondo video prodotto è stata della canzone “Ready, set, go!”, ovvero” Pronti, partenza, via!”, il terzo video registrato è stato “By your side” cioè “Vicino a te” e l’ultimo pezzo di cui è stato fatto il video è “Don’t jump” ovvero “Non saltare”. I Tokio Hotel, prima di chiamarsi così si chiamavano Devilish e la loro prima canzone, quando il gruppo si chiamava Devilish è stata “Leb die sekunde”, ovvero “Vivi il secondo”. Fonti: Love, Big, Be cool, Cioè, Pupa. Una fan 16 Prima pagina Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 Il trucco c’è! Quanto sai in fatto di beauty? Trucco acqua e sapone o trucco pesante? Ecco i consigli per le teenagers inesperte. Se preferisci un trucco leggero, applica ombretti di tonalità chiara e non troppo lucidi, il rosa, ed esempio, è una delle tonalità più indicate per questo genere di trucco. Ricorda di applicare il prodotto con un pennellino o anche con le dita per sfumare. Crea poca profondità nel viso con un fondotinta non molto scuro, non applicare fard, soprattutto se ha un effetto brillantinato. Per le labbra utilizza un lip gloss trasparente, senza esagerare, perché altrimenti avrà un effetto monotono. Invece per la teenager che ama un trucco pesante, quest’anno va di moda il viola scuro e il nero, stile gothic-punk. Adesso vi daremo qualche consiglio nei dettagli su come applicare il trucco. Usare sempre una crema idratante prima di applicare il trucco. Matita occhi: questo accessorio permette di intensificare lo sguardo e cambiare la forma dell’occhio. Eyeliner: è il “pennellino” per l’occhio che serve per dare un effetto più allungato e non spento per tutto il giorno. Mascara: pettina le ciglia descrivendo un lungo movimento che dall’attaccatura delle ciglia copre tutta la lunghezza di queste. Ombretto: stendere l’ombretto con l’apposito pennello sulla palpebra superiore partendo dall’interno dell’occhio verso l’esterno. In quest’operazione ti puoi aiutare anche con le dita per le piccole sfumature. Fondotinta: è il miglior alleato della pelle, nasconde le imperfezioni e dà uniformità alla pelle. Per non creare l’effetto “mascherone” è necessario scegliere un fondotinta della tonalità della propria pelle. Dopo aver scelto il colore preleva una piccola quantità di fondotinta con una spugnetta di lattice. Applicato il fondotinta, ti consigliamo di mettere una piccola quantità di terra per rendere l’aspetto più bello. Federica & Sara Disegni:di Chiara Cosa penso sulla droga La droga è un problema molto serio perché, una volta che si entra nel “tunnel”, è molto improbabile uscirne se non si riceve un aiuto concreto. A mio parere, ma soprattutto secondo il parere degli esperti, la prevenzione più efficace scaturisce da una solida conoscenza dei problemi che l’assunzione di droghe causano. Molti giovani iniziano a drogarsi per disinformazione e ignoranza. Non hanno idea degli effetti che le droghe causano sul loro organismo. Molto spesso, si sottovaluta il problema e si pensa che una volta sola, tanto per provare, non determini gravi conseguenze, né crei dipendenza e invece basta guardarsi intorno per capire che non è così. Non è vero che la droga aiuta a risolvere i problemi e raggiungere la felicità. Chi non lo sapeva e ci è cascato deve faticare e soffrire molto per guarire e rincominciare a vivere, magari anche con il nostro aiuto e la nostra comprensione. Matteo Perra Prima pagina 17 Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 L’ANGOLO DEI GIOCHI J V E S T E S L I P P Q L G R 18 U S H O R T A N O R A K U A S P C F S E L L E T E R B N N T E D G I L N O C E L A C E T U B E H L L U P M N O E T T O B C H E M I S E D E N U I T V X A C U L O T T E B O R W E O Z S N L C O S T U M E V E S T E O S O U T I E N G O R G E N C C O L L A N T N O L A T N A P C H A U S S U R E A T A L O N JUPE SALOPETTE GANT VESTE ANORAK COSTUME LUNETTES SLIP BOTTE PULL CULOTTE ROBE PANTALON COLLANT BRETELLES CALEÇON SHORT CHAUSSURE A TALON SOUTIENGORGE CHEMISE DE NUIT Sylvie Prima pagina Numero 2 – Gennaio – Febbraio – Marzo 2008 G T D I S T R A I T ANXIEUX CALME DISTRAIT ENNUYE FACHE E N N U Y E F X C A GENE N C A L M E N T E R IMPULSIF JALOUX JOLI JOVIAL NAÏF PRUDENT E F M P U L I I M F I J I I T J O L F REVEUR SERIEUX SINCERE SYMPATHIQUE A L O U X V TIMIDE TRISTE RADIN VANTARD O E C C T R S S I S A H E P E I T E I U V R R M R B O N M Q E U I I A H V N E U U D E D D S I N C E R E U E I F A C H E C N X U N H L K V A N T A R D T I J A N X Y U V Z N B N I E U X M P O Simon Prima pagina 19