“La Gran Parata di Zan Ganassa de la Commedia dell`Arte Italiana”
Transcript
“La Gran Parata di Zan Ganassa de la Commedia dell`Arte Italiana”
Teatro del Drago Famiglia d’Arte Monticelli / Ravenna presenta a s s a n a G n a Z i d a t a r a P n a r “La G de la Commedia dell’Arte Italiana” Nuova Produzione 2015 La Parata di San Ganassa Gran parata di strada con musica popolare, trampolate, zibaldoni comici, lazzi e burattini All’improvviso, per le vie della città, compare un manipolo di commedianti girovaghi , scanzonati e rumorosi, la compagnia di San Ganassa. L’allegro corteo, segue il carro teatro ambulante dei burattini scandito dal ritmo dell’organetto diatonico. I personaggi sono sette, Dottor Balanzone, Pantalon dè Bisognosi, la Bella Colombina e quel poveraccio d’Arlechin Batocio, e ancora, la Morte, il Diavolo, Pulcinella... e per finire, il disgraziato Capitan Fracassa. Una festosa parata itinerante dal sapore antico, elogio alle maschere della Commedia dell’Arte, proietterà il pubblico nelle atmosfere di un teatro popolare del passato. attori e musicisti: Mauro Monticelli, Enrico Giorgi, Ilaria Petrantuono, Gianluca Palma, Stefano Fabbri, Fabio Pignatta, Josè Salgano, Gianfranco Vinci. costumi: Fabio Pignatta, Arianna Maritan, Ivonne Ferrari e Francesca Arvedi scenografia: Mauro Monticelli e Massimo Godoli UN CARRO trascinato da Brighella, che percorre lentamente le strade, al seguito di una vivace compagnia di suonatori ambulanti in Costume e Maschera, sui trampoli. Sono i più famosi ed importanti Personaggi della Commedia dell’Arte.. da Arlecchino, al Capitan Matamoros, Brighella, Pantalon dè Bisognosi e Dottor Balanzone Colombina ZAN GANASSA Alberto Naselli noto anche come Alberto Gavazzi o con il nome d’arte di Zan Ganassa (Bergamo, 1540 – 1584) è stato un attore teatrale e commediografo italiano. Il suo contributo fu molto rilevante nello sviluppo della commedia dell’arte italiana. Naselli (o Gavazzi) organizzò alcune tra le più rilevanti compagnie di artisti viandanti, inclusa la prima ad aver girovagato per la Francia e la Spagna in quest’ultima sappiamo fu con certezza nel 1574, nella città di Madrid. È anche la prima persona, di cui si abbia notizia, che abbia interpretato il personaggio di Arlecchino, sviluppando per primo la moderna versione teatrale, da tutti conosciuta, della suddetta maschera. La confusione tra i due cognomi è probabilmente dovuta alla sovrapposizione del presunto cognome Naselli al nome del personaggio del “Ganassa” da lui inventato e rappresentato, nome che al tempo poteva subire, in quell’area della Provincia di Bergamo, diverse desinenze e modifiche come Ganassa, Gavassa, Ganassi, Gavassi e Gavazzi, diventando poi, a tutti gli effetti, il vero e proprio cognome. I PERSONAGGI DR.BALANZONE, ARLECCHINO, BRIGHELLA, COLOMBINA, PULCINELLA, PANTALONE, CAPITAN FRACASSA A CAVALLO, LA MORTE ED IL DIAVOLO. UN CARRO CON I BURATTINI. ARLECCHINO È la maschera più nota della Commedia dell’Arte. Di probabile origine francese (Herlequin o Hallequin era il personaggio del demone nella tradizione delle favole francesi medievali), nel Cinque-Seicento divenne maschera dei Comici dell’Arte, con il ruolo del “secondo Zani” (in bergamasco è il diminutivo di Giovanni) il servo furbo e sciocco, ladro, bugiardo e imbroglione, in perenne conflitto col padrone e costantemente preoccupato di racimolare il denaro per placare il suo insaziabile appetito. Col passare del tempo il carattere del personaggio andò raffinandosi: l’aspro dialetto bergamasco lasciò il posto al più dolce veneziano, l’originaria calzamaglia rattoppata divenne via via un abito multicolore col caratteristico e ricercato motivo a losanghe, ingentilirono gli originari lineamenti demonici della maschera nera, così come la mimica e la gestualità. BRIGHELLA L’origine di questa maschera è probabilmente bergamasca, ma la sua fama si deve all’attore Carlo Cantù (1609-1676 ca), che ne vestì i panni per molti anni. Nella Commedia dell’Arte Brighella ricopriva il ruolo di “primo Zani”, ovvero il servo furbo, autore di intrighi architettati con sottile malizia, ai danni di Pantalone o per favorire i giovani innamorati contrastati. Nel corso del Seicento e del Settecento precisò i suoi caratteri in contrasto con quelli del “secondo Zani” (ruolo del ser- vo sciocco, spesso impersonato da Arlecchino) e, soprattutto con Goldoni, divenne servo fedele e saggio, tutore a volte di padroncini scapestrati, oppure albergatore avveduto o buon padre di famiglia. Il costume di scena, che andò precisandosi nel corso del tempo, comprende la maschera e una livrea bianca, costituita di un’ampia casacca ornata di alamari verdi, con strisce dello stesso colore lungo le braccia e le gambe. Tra i maggiori interpreti di questo ruolo, oltre a Carlo Cantù, si ricorda Atanasio Zannoni nel 1700. PULCINELLA Pulcinella è una delle maschere più note della tradizione italiana meridionale. La sua origine risale al Seicento, essendo la sua presenza documentata da diverse raffigurazioni dell’epoca. Alcuni tuttavia rintracciano le sue origini nei personaggi delle “fabulae atellanae” come Macco e Dosseno, di cui conserva alcuni caratteri esteriori e interiori, come la gobba e il ventre sporgente, unite ad una certa malizia. L’abito di scena richiama quello dello Zanni, con l’ampio camicione bianco serrato dalla cintura nera tenuta bassa sopra i calzoni cadenti. La sua maschera è nera, glabra, con gli occhi piccoli e il naso adunco, che dava alla voce degli attori una caratteristica tonalità stridula e chioccia. Alcuni attori e burattinai utilizzavano un particolare strumento detto “sgherlo” o “pivetta”, per accentuare questa caratteristica della voce. Alla voce e al naso a becco sembra essere legato anche il nome pulcinella, da “pulcino”. Il carattere del personaggio richiama quello dello Zanni, pur essendo più complesso e articolato. Servo sciocco e insensato, non manca spesso di arguzia e buon senso popolare. In lui si mescolano un’intensa vitalità ed un’indole inquieta, triste e sempre pronta a stupirsi delle cose del mondo. Secondo la tradizione primo interprete e principale inventore del personaggio di Pulcinella fu l’attore Silvio Fiorillo, vissuto nella seconda metà del Cinquecento, che lo condusse alla notorietà insieme alla Compagnia degli Accesi. In seguito il più grande e noto Pulcinella fu l’attore Antonio Petito (1822-76), che lo slegò da un ruolo particolare, conferendogli maggiore spessore psicologico. PANTALONE L’origine della maschera è sicuramente veneziana, come il dialetto nel quale si esprime. Più incerta è la storia del suo nome: alcuni vi ravvisano il termine “pianta leoni” con cui venivano chiamati i mercanti veneziani, i quali erano soliti ergere il vessillo raffigurante il Leone ovunque si recassero per commerci; altri invece ritengono che il nome derivi dai pantaloni indossati dal personaggio fin dai primi esordi nella Commedia dell’Arte. Comunque sia il costume ci appare fin dalle prime apparizioni caratterizzato da lunghi pantaloni attillati di colore nero, una giubba rossa, una lunga zimarra nera, le pantofole ed una maschera dal lungo naso a becco. Un corto spadino e la borsa contenente i denari (la “scarsela”) completano l’abbigliamento del personaggio. Il carattere è estremamente vitale e sensuale, caricatura del mercante mediamente anziano, ancora attratto dalle grazie delle giovani donne, spesso in conflitto con i giovani per procurarsene i favori. Fu Goldoni a smorzare fortememte i contrasti di questo carattere, facendone soprattutto un vecchio assennato e saggio, il cui buon senso modera spesso gli entusiasmi dei giovani. Fra gli interpreti di questa maschera si ricordano Giulio Pasquati (seconda metà del Cinquecento), F. Ricci, Antonio Riccoboni (prima metà del Seicento) e Cesare D’Arbes (1710-1778).appartiene alla schiera dei vecchi della Commedia dell’Arte. Personaggio serio, tende però alla presunzione. Il Dottore è solitamente un uomo di legge o un medico, che si intende di tutto ed esprime opinioni su ogni cosa. Caratterizzato da una certa verbosità, tende ad infarcire di citazioni latine e ragionamenti rigorosi quanto strampalati i suoi discorsi, che riguardano la filosofia, le scienze, la medicina, la legge. L’aspetto è imponente, le guance rubizze. Indossa una piccola maschera che ricopre soltanto le sopracciglia e il naso, appoggiandosi su un gran paio di baffi. L’abito, piuttosto serio ed elegante, è completamente nero con colletto e polsini bianchi, un gran cappello, una giubba e un mantello. Fra i più noti interpreti di questo ruolo il più famoso fu Domenico Lelli, che lo caratterizzò come un erudito avvocato bolognese, pignolo e cavilloso. In epoca più recente invece si ricordano Bruno Lanzarini e Andrea Matteuzzi COLOMBINA Colombina è di sicuro la più famosa fra le servette e forse anche una delle maschere più antiche. Già dal 1530 abbiamo notizia di un personaggio con questo nome nella Compagnia degli Intronati, una delle più importanti fra quelle dei Comici dell’Arte. Solitamente Colombina viene caratterizzata come una giovane arguta, dalla parola facile e maliziosa. Spesso non ricopre un ruolo di protagonista nella commedia, ma, abile a risolvere con destrezza le situazioni più intricate, ha una parte importante nell’economia dello spettacolo. Colombina veste un semplice abito cittadino di colore chiaro, con un grembiule colorato e una cuffietta portata di traverso sul capo. Fra le attrici che la impersonarono si ricordano Isabella Biancolelli Franchini e Caterina Biancolelli, entrambe vissute nel 1600 IL DOTTOR BALANZONE Il Dottor Balanzone appartiene alla schiera dei vecchi della Commedia dell’Arte. Personaggio serio, tende però alla presunzione. Il Dottore è solitamente un uomo di legge o un medico, che si intende di tutto ed esprime opinioni su ogni cosa. Caratterizzato da una certa verbosità, tende ad infarcire di citazioni latine e ragionamenti rigorosi quanto strampalati i suoi discorsi, che riguardano la filosofia, le scienze, la medicina, la legge. L’aspetto è imponente, le guance rubizze. Indossa una piccola maschera che ricopre soltanto le sopracciglia e il naso, appoggiandosi su un gran paio di baffi. L’abito, piuttosto serio ed elegante, è completamente nero con colletto e polsini bianchi, un gran cappello, una giubba e un mantello. Fra i più noti interpreti di questo ruolo il più famoso fu Domenico Lelli, che lo caratterizzò come un erudito avvocato bolognese, pignolo e cavilloso. In epoca più recente invece si ricordano Bruno Lanzarini e Andrea Matteuzzi. CAPITAN MATAMOROS creato attorno al 1400, è una maschera della commedia dell’arte proveniente da Bologna e rientra nel novero dei capitani. Personifica il soldato sbruffone, che si vanta di imprese che in realtà non ha mai compiuto, essendo poco coraggioso: è un’evidente caricatura dei matamoros. È quindi spesso messo in difficoltà dagli altri e reso ridicolo per la sua smania di millantare imprese mai compiute. Ha un costume dai ricchi colori i cui accessori enormi, come la spada o il cappello, tendono a ridicolizzarne l’aspetto. Informazioni Tecniche La parata ha una durata di 1 ora e 30 , con la possibilità di essere divisa in 2/3 interventi della durata di 30 minuti l’uno. Il percorso è scandito da dieci stazioni, con stendardi raffiguranti le principali maschere della commedia dell’arte. Teatro del Drago La Famiglia Monticelli è una famiglia d’arte che produce e promuove spettacoli di burattini e marionette dalla prima metà del XIX secolo. Nel 1979, i fratelli Andrea e Mauro, V° generazione di famiglia costituiscono il Teatro del Drago che da allora opera nel settore del Teatro di Figura contemporaneo e tradizionale. Il Teatro del Drago è riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Emilia-Romagna per la sua attività di produzione e promozione come compagnia Teatrale di rilevanza nazionale e Famiglia d’Arte. Tradizione e ricerca sono sostenute dalla conservazione del patrimonio storico di famiglia, oggi raccolto nel Museo “La casa delle Marionette” (in Vicolo Padenna n.4) aperto al pubblico nel centro storico di Ravenna. Le produzioni L’attività del Teatro del Drago si svolge su due versanti artistici: quello della tradizione, con gli spettacoli di burattini tradizionali dell’Emilia Romagna tratti da antichi canovacci di proprietà della Famiglia e la conservazione dei materiali della Collezione Monticelli; e quello della ricerca attraverso gli spettacoli di teatro di figura contemporaneo, dove si concretizza una personale linea artistica originale sia nella scrittura drammaturgica che nelle tecniche di animazione (Pinocchio, Cyrano, Fagiolino Asino d’oro, Il Mare Blu, Grande Circo Nace Argo, ecc). Le Tournèe e i Premi Numerose sono state le tournée all’estero nei più importanti Festival del settore: Usa (Texas), Europa (Gran Bretagna, Francia, Bulgaria, Belgio, Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Polonia, Portogallo, Ungheria, Malta, Slovenia, Bulgaria, Romania, Croazia, Rep. Ceca…); Africa (Tunisia, Libia); Medio Oriente (Israele), Asia (Cina, Giappone, Taiwan). Molti i Premi e i riconoscimenti ottenuti in trentacinque anni di “mestiere” su tutto il territorio nazionale, a riprova di una grande professionalità e qualità artistica. Organizzazione e Promozione di rassegne, festival, eventi culturali… Fin dai primi anni Ottanta il Teatro del Drago affianca alla sua attività di produzione, un intenso lavoro di promozione del teatro di figura, creando, collaborando, ideando rassegne, stagioni, festival ed eventi culturali. Le Arti della Marionetta (Ravenna), Casola è una Favola (Casola Valsenio Ra), Il Teatro dei Piccoli (Marina Romea Ra), Pupi & Pini (Lignano Sabbiadoro), sono alcune delle manifestazioni culturali organizzate e dirette dal Teatro del Drago in collaborazione con gli Enti Pubblici locali. Il Teatro del Drago da XXV anni gestisce a Ravenna la stagione teatrale Le Arti della Marionetta, dal 2006 la rassegna “Casola è una Favola” e il “Festival dei Racconti dimenticati”. Formazione Dal 2005 è attivo un percorso di formazione dal titolo “IL museo va..a scuola”, un progetto composito rivolto ai bambini dal nido alle scuole secondarie, con stage e laboratori per il corpo insegnante, che ha come fulcro il museo La casa delle Marionette, sito nel cuore di Ravenna, dietro Piazza del Popolo. Nel settore del Teatro Scuola è attiva la rassegna “Fagiolino ed Arlecchino vanno a scuola” a Riolo Terme (Ra) e progetti speciali in collaborazione Comune, Provincia di Ravenna e Regione Emilia Romagna. Teatro del Drago Famiglia d’Arte Monticelli Compagnia di Teatro di Figura di Rilevanza Nazionale Organizzazione e programmazione spettacoli 335 5342500 Mauro Monticelli 366 6877482 Andrea Monticelli Sede legale Via S. Alberto, 297 48123 Ravenna [email protected] [email protected] www.teatrodeldrago.it www.marionetteburattini.it