090 MD Dott. Solfrini al Roussy di Parigi

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090 MD Dott. Solfrini al Roussy di Parigi
COMUNICATO STAMPA/NOTIZIE
Agli organi d’informazione
Prot. N.090 MD/2009
Forlì, 26/06/2009
L’U.O. di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate dell’Ausl di Forlì sulle
orme del Gustave Roussy di Parigi: il dottor Gabriele Solfrini ha trascorso un
mese intero nel centro francese in qualità di medico osservatore
L’U.O. di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate dell’Ausl di Forlì rafforza il tandem con il
prestigioso istituto parigino Gustave Roussy, struttura che vanta una fra le maggiori esperienze in
Europa nel trattamento dei tumori. Il dottor Gabriele Solfrini ha, infatti, trascorso un intero mese
nel centro francese, integrandosi a tempo pieno nelle attività del Dipartimento chirurgico, diretto dal
professor Dominique Elias, chirurgo oncologo di fama mondiale. «Ho effettuato uno stage in
qualità di medico osservatore – racconta il medico dell’equipe dell’U.O. di Chirurgia TOA, diretta
dal prof. Giorgio Maria Verdecchia – vivendo a stretto contatto con la realtà del Dipartimento
chirurgico, che si occupa di patologie digestive, ginecologiche, senologiche, del melanoma, e di
tumori maligni delle parti molli». Per un mese, il dottor Solfrini ha avuto modo di assistere alle
attività pratiche e cliniche, nonché di sala operatoria, per il trattamento delle neoplasie addominali,
da quelle più comuni a quelle più rare.
«L’aspetto che più mi ha confortato è aver constatato che la nostra esperienza di U.O. Chirurgia
TOA, specie in chirurgia digestiva, non presenta rilevanti differenze rispetto a quella del
Gustave Roussy – spiega – ad esempio, anche noi pratichiamo la chemioipertermia intraoperatoria
per le carcinosi, seguendo i protocolli messi a punto proprio dal prof. Elias. Insomma, non abbiamo
nulla da invidiare al centro francese». E’ invece sul versante organizzativo che il Gustave Roussy
offre un modello da imitare. «Nell’istituto parigino ho potuto toccare con mano la vera
multidisciplinarietà – racconta il dottor Solfrini – il percorso diagnostico e terapeutico degli
ammalati complessi è trattato da tutti gli specialisti coinvolti, con metodicità, rigore scientifico e
comunione d’intenti. Esistono infatti appositi organismi istituzionalizzati, chiamati Comittée
multidisciplinaire, all’interno dei quali una pluralità di professionisti definisce di comune accordo il
percorso diagnostico e terapeutico. Tali gruppi sono formati da oncologo, radiologo, radioterapista,
ginecologo, endoscopista, chirurgo, medico legale, e rappresentano un fondamentale momento di
sintesi diagnostica e proposta terapeutica».
Nel suo soggiorno a Parigi, il dottor Solfrini ha avuto anche modo di conoscere le nuove frontiere
verso cui l’istituto sta indirizzando la ricerca. «L’equipe del professor Elias è un punto di riferimento
mondiale per le carcinosi, in particolare per tutto ciò che concerne i trattamenti locoregionali –
illustra il medico forlivese – al momento, si sta sperimentando un nuovo protocollo per la chemioipertermia mentre, in campo ginecologico, è stato interessante scoprire come routinariamente venga
utilizzata la linfoadenectomia lomboaortica con tecnica mininvasiva laparoscopica per la stadiazione
dei tumori della porzio uterina».
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Nel complesso, l’esperienza parigina è stata più che mai positiva. «Ringrazio il dottor Garcea, il
dottor Verdecchia, la Direzione sanitaria e tutti i colleghi dell’U.O. di Chirurgia TOA, che mi
hanno consentito di vivere quest’avventura – commenta il dottor Solfrini – uno stage al Gustave
Roussy è davvero formativo, e lo raccomanderei in particolare ai giovani specializzati o ancora
specializzandi: in fatto di chirurgia oncologica, il centro francese è fra i primi al mondo, basti
pensare che lì si operano 2 o 3 carcinosi la settimana. Tutto ciò permette di accumulare
un’eccezionale casistica e acquisire grande dimestichezza, anche per casi complessi. In Francia, i
giovani chirurghi hanno la possibilità di formarsi sul campo, con curve di apprendimento molto più
veloci».
Matteo Dall’Agata
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