Mostra evento con opere di grandi artisti come Matisse, Fontana e
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Mostra evento con opere di grandi artisti come Matisse, Fontana e
VITA & ARTI ECO DI BIELLA GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2013 EVENTI COLLATERALI Museo del Territorio Biellese • Lunedì 6 genniao, ore 16 MORS NON UNA VENIT (Seneca, Epistola 24, 21) Corpo e anima nell’aldilà: il rituale funerario dall’Antico Egitto al Medioevo. Archeoletture e reperti nella Sezione Archeologica. Ingresso mostra e percorso tematico € 6,00 senza riduzione e gratuità. Max 25 iscritti • Mercoledì 15 gennaio, ore 18 L’ARTE CONTEMPORANEA ALLA LUCE DEL CONCILIO VATICANO II. Conferenza tenuta da Andrea Dall’Asta e dal Prof. Francesco Buranelli. Ingresso gratuito LABORATORI PER BAMBINI su prenotazione € 5 a bambino al Museo. • Sabato 7 dicembre e sabato 11 gennaio, ore 15 RINASCERE… ANTICHI ROMANI Percorso alla scoperta dell’Aldilà nella Roma antica. Per bambini dai 9 ai 13 anni. Max 15, minimo 5 bambini. 39 • Sabato 28 dicembre, ore 15 VIAGGI SPAZIALI Visita alla mostra e laboratorio didattico ispirato all’opera di Lucio Fontana. Per bambini dai 5 ai 10 anni. Max 15, minimo 5 bambini. • Sabato 25 gennaio, ore 15 BAGLIORI D’ORO L’uso millenario della foglia d’oro nell’ar te. Visita alla mostra e laboratorio didattico per ragazzi dagli 11 ai 13 anno sulla tecnica della doratura nell’arte. Max 15, minimo 5 bambini. MUSEO DEL TERRITORIO/ DA SABATO FINO AL 26 GENNAIO Nascita e Ri-nascita tra arte antica e d’oggi Mostra evento con opere di grandi artisti come Matisse, Fontana e Paladino Verrà inaugurata sabato, alle 18, la mostra Ri-nascere al Museo del Territorio di Biella, a cura di Andrea Dall'Asta e Irene Finiguerra, organizzata dalla Città di Biella con l’Assessorato alla Cultura e dalla Fondazione Crb con il patrocinio di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici Cei Chiesa Cattolica Italiana e Diocesi di Biella. La mostra, che sarà allestita fino al 26 gennaio, nasce da un confronto tra arte antica e contemporanea. Alla base di questa scelta c’è la consapevolezza che ogni epoca declina i valori fondamentali, secondo prospettive che permettono di entrare con sempre maggiore consapevolezza nel mistero dell’uomo. Molte opere provengono dal Museo di Oropa, soprattutto quelle antiche. Alcuni lavori sono invece presenti nelle collezioni del Museo del Territorio di Biella. Le opere d’arte contemporanea sono di proprietà privata, come di gallerie d’arte o di collezioni personali. Molte di queste sono appartenenti agli stessi artisti. Alcune di esse sono state appositamente realizzate per l’esposizione e in particolare Gilberto Zorio traccia il segno della sua stella, elemento di luce e di vita, con un lavoro sitespecific su una parete interna del chiostro rinascimentale che ospita il Museo. Il tema del nascere/rinascere ha attraversato tutta la storia dell’umanità. Sarebbe dunque impossibile anche solo delinearne alcuni tratti, affrontarne i punti salienti, prestandosi ad ampie e infinite riflessioni di carattere filosofico, teologico e antropologico. In questo senso, la mostra si pone come un luogo ricco di suggestioni, di frammenti che, ben lungi dal definire un percorso organico ed esaustivo, vuole offrire spunti, che si rimandano spesso tra loro senza soluzione di continuità, momenti di riflessioni che potranno essere poi rielaborati dallo spettatore nel proprio cammino personale. Così l’esposizione di Biella vuole diventare un luogo in cui si medita sugli interrogativi dell’uomo, di fronte al senso più profondo del nascere, del morire, del soffrire. Uno spazio in cui confrontarsi, in definitiva, con se stessi. Le opere in mostra affrontano queste tematiche secondo diverse prospettive, dalla nascita di Cristo alla sua morte, per giungere alla risurrezione. Un buon nucleo di splendide opere antiche, che si collo- cano tra i secoli XIV e XVIII, provenienti dal Museo di Oropa, si incentrano sui misteri di nascita e di morte di Gesù. Le diverse scene della Natività e della Crocifissione, alcune di carattere popolare, altre frutto di committenze colte e ricche, appaiono in molte opere come ostensori, pastorali, reliquiari. Sono lavori di grande impatto visivo, dovuto anche alla presenza di numerosissime pietre preziose. Alcuni lavori, soprattutto di arte moderna e contemporanea, riflettono specificamente sul tema della morte, come passaggio verso un oltre, come apertura a una luce, a una speranza di risurrezione. Sono per la maggior parte opere legate al tema della Croce. Da quella di Kengiro Azuma, in cui le braccia della croce si ripiegano su se stesse, come per significare un abbraccio del mondo, a quella di Pietro Co- FINIGUERRA E DALL’ASTA I CURATORI Qui, l’opera Concetto spaziale di Fontana, sotto al centro, la Crocifissione di Paladino e sotto Ostensorio di Sacchetti. La mostra è curata da Irene Finiguerra e Andrea Dall’Asta letta, in cui un filo di rame che lentamente si libera dalle viscere della terra, quasi vibrando nello spazio, come per salire verso il cielo, lascia presagire nel suo slancio verso l’alto l’evento della risurrezione; da quella di Mario Fallini, in cui i rocchetti di vetro crepati che compongono la croce suggeriscono lo squarcio del velo del Tempio, annullando in questo modo la separazione tra sacro e profano, alla croce «povera» di Mirco Marchelli, che si presenta quasi fosse una sindone composta di teli, sui quali sono inscritte le diverse croci della storia; dai «pali» di Marcello Mondazzi che, giustapposti gli uni sugli altri, formano una croce, diventando, in questo modo, simboli della violenza dell’uomo contro l’altro uomo, in quanto l’essere umano fa loro uso per colpire il proprio fratello. Fino a quella di Mimmo Paladino che riflette invece sulla tematica tradizionale del Christus patiens, consegnandoci una commovente interpretazione, secondo la quale le braccia lunghissime di Cristo sembrano abbracciare tutti i popoli della terra. Se da un lato la croce è stata interpretata, soprattutto nel passato, come un luogo di «gloria» divina, dall’altro è invece rappresentata come un evento che definisce un dramma, un abbandono, un simbolo del dolore dell’uomo, di fronte alla solitudine della morte. Solenne e al tempo stesso drammatico è il crocifisso di Georges Rouault. L’artista francese presenta un Cristo dolente tra Maria, Giovanni e la Maddalena, simboli di un’umanità che attende dalla croce riscatto, redenzione. Una nuova vita. Sul tema del nascere ci si affida soprattutto a opere simboliche legate da un lato al tema della luce, come gli specchi luminosi dell’artista americano David Simpson, il quale, realizzando superfici iridescenti, sempre mutevoli e provvisorie variando allo scorrere del giorno, riprende il tema di Dio come luce inafferrabile, o all’idea dell’attraversare, come il concetto spaziale di Lucio Fontana che, bucando la tela, lascia intravedere un oltre, un infinito a cui ogni uomo è chiamato. Dall’altro lato, con l’artista di origine australiana Lawrence Carroll, presente alla Biennale di Venezia del 2013 nel neonato padiglione della Santa Sede, si esplora l’idea del ri-nascere, a partire da materiali gettati e poi recuperati, in vista di essere salvaguardati, protetti, custoditi: ciò che è stato scartato può risorgere, rinascere, g razie al gesto dell’artista. All’idea della nascita sono poi accostate alcune Natività antiche, che mostrano come il tema della nascere sia stato affrontato in ambito cristiano. Così a uno splendido dipinto di Giacomo Francia, in cui è presentata una bellissima Madonna con bambino, sviluppando quei temi cari all’iconografia religiosa del Rinascimento, attraverso la presentazione della sacra famiglia negli spazi della Natura, come simbolo della riconciliazione tra uomo e cosmo grazie al l’Incarnazione, o alla preziosa tavola di Lorenzo Costa sono accostate un bozzetto di Felice Casorati e un’incisione di Henri Matisse: splendide maternità che, con linguaggi completamente diversi, presentano con grande delicatezza e tenerezza un mondo ricco di affetto, di amore. Sono come inni alla fiducia a cui l’uomo è chiamato a vive r e p e r v ive r e, a p a r t i r e dall’abbandono di un bimbo nelle braccia della madre. Significativa è infine la presenza di alcuni giovani artisti, c o m e Fr a n c e s c o A r e c c o, Massimiliano Gatti, Daniela Novello, Marco La Rosa e Serena Zanardi, che si sono cimentati sul tema della nascita. La mostra inizia con una splendida opera di Antonio Fontanesi dal titolo “S er a” che mostra una donna in preghiera: per potere intraprendere un cammino attraverso quanto caratterizza più in profondità l’essere dell’uomo, la dialettica nascita/morte occorre una sosta, una meditazione. Un rientrare in se stessi, per compiere il viaggio della vita. Info utili: www.museodelterritorio.biella.it; [email protected]; 015.2529345. Orari: da giovedì a domenica ore 10-12.30 e 14-18.30. Biglietti: 8 € intero, 4 € ridotto anche per studenti da 18 fino a 26 anni. l R.E.B.