Un abbraccio tira l`altro - Istituto Comprensivo 17 Montorio

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Un abbraccio tira l`altro - Istituto Comprensivo 17 Montorio
18 Cronaca
L'ARENA
Mercoledì 27 Luglio 2016
ISTRUZIONE. Abbandonatodallereligiose, l’edificiodiviaCalatafimicambierà proprietario
GESTO DI BONTÀ. Alunni della scuola d’infanzia Monte d’Oro di Montorio
DeVedruna,noallecase Ibambinifannoquadri
pericoetaneimalati
«Restasedescolastica»
Svaniscel’ipotesidiricavarne un condominioe negozi.Rosario
Russo:«Lo stabile verrà rilevatoda una scuola cattolicaveronese»
Borgo Trento, per le «De Vedruna» c'è un futuro: l'edificio ospiterà ancora una scuola cattolica. Svanisce l'ipotesi
che al posto dell'ex istituto
scolastico paritario venga costruito un condominio, fin
da subito fra le più improbabili. Non ci sarà neppure un
cambio di destinazione d'uso
con la conversione dell'attuale stabile in appartamenti e
negozi. La conferma che lo
storico istituto delle suore
Carmelitane della Carità, sorto in via Calatafimi nel dopoguerra, resterà una scuola viene dal presidente della commissione Cultura del Comune, Rosario Russo. «A rilevare lo stabile», afferma, «sarà
una scuola cattolica e con
molta probabilità il passaggio sarà ufficializzato a fine
agosto». «Le “De Vedruna”»,
continua, «sono state un importante riferimento per le famiglie del quartiere. C'è sempre stata una grande sintonia
tra il ruolo educativo degli insegnanti e quello dei genitori
degli studenti iscritti. Anche
come formatori per la prima
infanzia». «É stata una scuola», prosegue Russo, «che ha
dimostrato di essere sempre
all'altezza della modernità pedagogica mettendo in campo
uno staff di insegnanti di alto
profilo. C'è stata molta attenzione per la specificità del singolo scolaro con un rapporto
distinto da molto affetto, ma
anche da molta fermezza».
Pochi alunni, troppi costi e
mancanza di vocazioni. Sono
L’IstitutoDeVedruna, le«suorespagnole»,in viaCalatafimi in BorgoTrento
stati questi i sofferti motivi
che hanno portato alla chiusura dell'istituto religioso
«De Vedruna» che cominciò
con
l'anno
scolastico
1948/49 l'avvio della materna e delle elementari. Poi, nel
1955 si aggiunse la scuola media e per un periodo si ampliò anche con le superiori e
un dormitorio femminile. I
lucchetti definitivi sono stati
chiusi lunedì 25 luglio, mentre la festa per l'addio della
scuola si era tenuta domenica 22 maggio. Le suore hanno lasciato in modo definitivo Borgo Trento, quel quartiere che hanno visto nascere
anche come parrocchia, per
altre destinazioni e tra queste Roma. Portano con loro
«ricordi bellissimi, della scuola e delle famiglie che abbia-
mo incontrato», aveva detto
suor Giuseppa Corradino (Pina). Di sicuro è stata una decisione sofferta, ma inevitabile. E la festa di commiato sapeva più di un arrivederci,
perché «senza di loro il quartiere perde un capitolo della
sua storia». «L'edificio»,
commenta Russo, «era sorto
con un intento educativo e lo
stesso fine oggi potrebbe rimanere: già dal prossimo anno scolastico, lo stabile potrebbe accogliere un altro istituto religioso cittadino così
da proseguire nel suo ruolo
formativo». Ad essere interessata alle «De Vedruna» è una
scuola cattolica paritaria e
sembra voglia unire in via Calatafimi alcune sue realtà:
materna, elementari e medie. Se tutto è confermato, en-
tro breve potrebbero cominciare alcuni lavori di ammodernamento dello stabile così da renderlo pienamente
fruibile. Nel progetto, comunque, resta l'intenzione di tenere l'ampio giardino interno
che da sempre è una caratteristica della scuola. «La presenza di un nuovo istituto scolastico», commenta Russo, «assume una rilevante importanza per Borgo Trento: infatti,
mantiene nel quartiere una
maggiore presenza di bambini e ragazzi. Si consideri la
realtà di Borgo Trento che è
un quartiere abitato soprattutto da anziani. Una comunità si costruisce attorno alla
famiglia e la presenza di
un'ulteriore scuola può essere motivo di scelta di abitare
nel quartiere». • M.CERP.
Nel progetto «Un abbraccio tira l’altro», un pensiero
aipiccolichestannopassandoun momentodifficile
Un abbraccio tira l'altro. Ne
sono convinte le insegnanti
della scuola dell’infanzia
“Monte d’Oro” di Montorio,
che così hanno chiamato il
progetto che ha visto coinvolti gli 80 piccoli alunni della
scuola, durante l'ultimo anno scolastico. «Un progetto
di educazione affettiva per avviare i bambini a una più profonda, positiva conoscenza
di sé», spiegano le promotrici.
Il dispensatore di abbracci è
stato un personaggio speciale, chiamato “Caldoabbraccio”, un cuore morbido e gigante, dotato di braccia, per
poter essere realmente stretto in un abbraccio dai bambini, presente in ognuna delle
quattro sezioni. Attraverso di
lui i piccoli alunni sono stati
accompagnati a vivere situazioni stimolanti, andando a
toccare con mano sentimenti
tra cui lo stare bene e stare
male, per arrivare al concetto
di prendersi cura di sé e degli
altri.
«In contesti fantastici e con
modalità narrative, creative
ed espressive sono state evidenziate l’amicizia, la gioia,
ma anche la rabbia e la paura
che, con attività ludiche, hanno dato vita a emozionanti
esperienze d’aiuto reciproco», racconta l’insegnante
Emanuela Chesini, una delle
promotrici del progetto.
Poste queste prerogative, il
terreno è sembrato fertile e
maturo per tentare, con la
spontaneità tipica dei bambini, di aprire il grande abbraccio all’extra scuola, e in parti-
PERSONAGGIO. Ha trasformatolacasain un museodi libriche riguardanoil famoso detective
Ilbancarioelastranapassione
«Sherlock Holmes, il mio mito»
Traivolumi qualchepezzoraroe giaccaaquadriperrestarein tema
Chiara Bazzanella
Centinaia di libri sull'adorato Sherlock Holmes sugli
scaffali della sala e della camera da letto. Altre decine a
terra, a fianco del divano,
pronti a essere letti per approfondire ancora, per quanto
possibile, la conoscenza del
celebre detective.
Alessandro Brussolo, che
da sempre si fa chiamare con
lo pseudonimo di Ambrose
Scott, è nato a Padova e, dopo aver vissuto in varie località d'Italia, da 28 anni abita a
Verona, dove fa il bancario.
La sua vita ruota attorno al
personaggio creato da Sir Arthur Conan Doyle alla fine
del XIX secolo: protagonista
in quattro romanzi, a partire
da “Uno studio in rosso”, e in
ben 56 racconti.
A fare gli onori di casa, varcando l'ingresso dell'appartamento di Brussolo, c'è un
Holmes in miniatura, con
tanto di immancabili pipa e
mantellina: un pezzo unico,
fatto realizzare appositamen-
AlessandroBrussolo conilsuoSherlockHolmes... personale FOTOMARCHIORI
te da un artigiano. Poi lo
sguardo si perde tra libri, fumetti, cd, giochi in scatola e
da computer e, in una vetrinetta, una scultura in terracotta fatta da un amico italotedesco. Sul muro, dopo aver
completato la panoramica,
spicca un profilo di Holmes
uscito
dall'inconfondibile
penna di Milo Manara. Si
tratta di un omaggio fatto ad
Ambrose Scott in piazza Bra
dal noto fumettista.
«La mia passione è nata da
bambino quando, dopo il carosello delle 20.30, guardavo
su Gulp! il detective a fumetti Nick Carter», rivela Brussolo. «Poi, appena ho messo da
parte qualche soldo, ho cominciato la mia collezione su
Holmes, in cui investo tutto.
Ho acquistato su ebay un volume di Nizza e Morbelli sconosciuto ai più e dal titolo
“Due anni dopo”, con quattro
pagine dedicate al mio eroe.
L'ho pagato poco, ma può valere anche sui 3mila euro».
Ma di curiosità è piena la casa. Brussolo, del resto, è l'archivista di tutto l'edito in italiano sul detective per il club
nazionale “Uno studio in Holmes” che, ogni anno, raggruppa i suoi circa 200 soci in
eventi e congressi con universitari, giornalisti, e personag-
Laconsegna deiquadrial repartodi Pediatria di BorgoRoma
Alcuniquadri affissiin unadelle cameredelreparto
colare a chi sta affrontando
con coraggio un momento
difficile.
«Attraverso una mamma
medico, la dottoressa Milena
Brugnara», precisa la dirigente scolastica dell'istituto comprensivo 17, Nicoletta Morbioli, «abbiamo consegnato i
colorati quadri realizzati dai
bambini della Monte d’Oro,
ai loro coetanei, ricoverati
nel reparto di Pediatria
dell’ospedale di Borgo Roma».
Gli elaborati hanno subito
trovato un’adeguata collocazione, dalla quale sono in grado di rallegrare più persone
possibile: sono infatti appesi
alle pareti della sala d'attesa
della Pediatria. •
CIRCOSCRIZIONI. Del Pd, elettoin consiglio
gi noti. «Ho conosciuto il cantautore Gianluca Grignani
per la comune passione per
Holmes, e vado ai suoi concerti con tanto di cappellino
e pipa», rivela il bancario.
«Anche se non porto la mantellina, vesto sempre con giacche a quadretti e continuo a
collezionare foto d'epoca di fine Ottocento per entrare
nell'atmosfera di quei tempi.
Nel grande gioco, a noi appassionati piace pensare che Holmes fosse esistito davvero e
per quanto posso conduco lo
stesso stile di vita del detective: cerco spiegazioni logiche,
osservo la gente e individuo
che mestiere fa».
Per Brussolo, Holmes è un
personaggio eterno. «Gli attori che lo hanno impersonato
sono più di 200, e ognuno ha
rappresentato una figura corrispondente al tempo che stava vivendo», sottolinea il collezionista. «Anche le serie tv
non mancano, e anche se io
sono più legato alla vecchia
scuola, ho apprezzato ogni
omaggio e riferimento al detective fino al blasfemo,
dall’Herlock Sholmés, ideato
da Maurice Leblanc come antagonista del suo Arsenio Lupin, alle feroci pagine di
Mark Twain che ridicolizzano il detective. L'unica cosa
che non sono riuscito ad affrontare sono i film porno sul
personaggio. Holmes è eterno perché nell'uomo c'è
un'eterna curiosità e un bisogno di giustizia perenne». •
Terza,allaguida
dellacommissione
culturac’è Dalai
Hapresoi votianche dei
tosiani:polemiciBattiti,
Legae GruppoMisto
chegridanoall’«inciucio»
La terza circoscrizione ha un
nuovo presidente della Commissione cultura e servizi sociali: Matteo Dalai, consigliere del Pd. L’elezione è avvenuta durante l’ultimo consiglio
dell’ovest cittadino. Il posto
era vacante dopo che Adelia
Sempreboni (Lista Tosi) si
era dimessa da consigliera.
Ma il dato è politico, ancor
più che amministrativo. Dalai ha incassato, oltre ai voti
del suo partito, quelli del
gruppo tosiano, guidato dal
presidente della Terza, Massimo Paci. Questo ha fatto gridare all’inciucio il resto della
minoranza.
Scandalizzati
per l’inedita intesa soprattutto Lega, Battiti per Verona e
Gruppo Misto (formato dai
fuoriusciti della Lista Tosi)
che insieme avevano candidato invece Guglielmo Zanotti,
dello stesso Gruppo Misto.
Il capogruppo leghista Vito
Comencini attacca: «Ecco palesarsi l’alleanza tra la Lista
Tosi e il Pd: in pratica una
nuova maggioranza in Terza». «Un accordo sicuramente pianificato in anticipo», aggiunge Leonardo Ferrari
(Gruppo Misto), mentre Zanotti parla di «compromesso
triste, instabile ma soprattutto incoerente: il Pd finora ha
sempre attaccato Paci».
«Il Pd, comprato per una sedia, è caduto nel tranello di
Paci», ironizza Matteo De
Marzi (Battiti). Il Pd però fa
quadrato attorno a Dalai, di
cui viene sottolineata la preparazione: laureato in Scienze del servizio sociale, ha lavorato per anni come educatore. «Visto che si voleva rinunciare alla competenza di Dalai solo perché è del Pd, abbiamo portato comunque avanti
la candidatura, valorizzata
dalla Lista Tosi», la replica.
Anche Paci si difende, spalleggiato dal capogruppo tosiano Giorgio Storari: «Quella commissione sarebbe spettata alla Lista Tosi, ma abbiamo aperto ad altre candidature per spirito di collaborazione. È stato scelto Dalai, perché il Pd ha sempre mantenuto una linea coerente». • L.CO.