file unico - Zafferano
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PERIODICO DI RISTORAZIONE E GASTRONOMIA / PERIODICAL OF CATERING AND GASTRONOMY > GASTROSOFIA - Vege-Talebani, una scelta o una moda? > GASTROSOPHY Veggie-talebans, choice or fashion? > SPERIMENTAZIONI – Lo chef si aggiorna? > NEL MONDO – Cucina vegetariana in Cina: tradizione millenaria > AROUND THE WORLD– Vegetarian cuisine in China: thousand years old tradition [ CUCINA VEGETARIANA E VEGANA ] In caso di mancato recapito restituire a: UFFICIO DI PADOVA CMP - Il mittente si impegna a corrispondere la prevista tariffa - con I.P. [ VEGETARIAN AND VEGAN CUISINE] SPECIA LE 4° Cam Inter na pionato di Fing z i o n a l e er Food iscriviti s u: www.c he Finger F finpuntadidita.it ood Plan e n ergy for et Il conce rto dei sa life pori e del le emozio n i in pun ta di dit a ANNO 16 | OTTOBRE 2014 | N. 48 | 115.000 copie studioverde.it INNOVATION GLADIUS 6 GLADIUS L'ideale compagno di ogni cucina e macelleria. The best friend in every kitchen and butchershop. GLAUDIUS 12 PTO GLADIUS 12 PTC GLADIUS 6 4$"3*$"-hAPP LA FELSINEA: LA FELSINEA S.R.L. 7JB-&JOBVEJ1JB[[PMB4VM#SFOUB1%*UBMZ UFMSBGBY FNBJMJOGP!GFMTJOFBDPNwww.felsinea.com 1933 ELETTROINDUSTRIALI J04 "OESPJE PAROLA DI... / IN THE WORD OF… IL MONDO È BELLO PERCHÉ È VARIO! IT TAKES ALL SORTS TO MAKE A WORLD! When they told me the proposed theme of this Zafferano, I confess that I was a little bewildered. As a staunch supporter of diversified culinary culture, the topic seemed too restrictive for the creativity and superior skills of our chef friends. There’s no doubt it’s the in thing right now, it’s fashionable and in some respects healthy, but with all due respect for other people’s choices, when missing a significant portion of fish, meat and their derived products as raw materials, true cuisine is a cuisine that can of course exist and be interesting from many angles, but certainly ends up impoverished as a result. It is equally curious to note how well-being leads traditionally vegetarian populations and areas of the world to become omnivores, while the exact opposite occurs for historically affluent populations where you note the arrival of this penchant, or fad, for vegetarianism, veganism, raw foodism and variations on the theme. It may well be because it takes all sorts to make a world but it is also a sure thing that taking some raw materials away from the chef is like taking the brilliance of the colours away from a great painter. It’s true that great works of art can also be created in black and white, but who would have ever been able to enjoy the splendours of Raphael, Michelangelo or Caravaggio without the depths of the colour and its tonal variations? I remember my mother, even with the limited resources of her day, always saying that the best thing for your health was “to eat a little of everything”, just as the Mediterranean diet teaches. A simple, yet profoundly sensible way of thinking. All that remains is for me to hope all our readers enjoy this unusual Zafferano, interesting as ever, and packed with the usual ideas and temptingly delicious recipes, but also acknowledge those who aren’t able to appreciate all flavours, tastes and nuances, in the hope they can happily enjoy what our Creator gave us in this amazing world. Nereo Marzaro 48 Quando mi è stato proposto il tema del presente Zafferano, confesso di essermi trovato un po’ spaesato. Da grande estimatore della variegata cultura culinaria, mi sembrava un argomento troppo restrittivo per la creatività e le grandi capacità dei nostri amici chef. E’ indubbio che si tratti di una tendenza in voga e alla moda, ma con tutto il rispetto per le scelte di chiunque, la vera cucina, senza una parte rilevante di materie prime quali possono essere pesce, carne e derivati, è una cucina che può sì esistere ed essere per certi aspetti interessante, ma ne risulta sicuramente e tristemente impoverita. E’ oltretutto curioso notare come il benessere porti popolazioni e aree del mondo dalla tradizione vegetariana a diventare onnivore, mentre avviene l’esatto opposto per le popolazioni storicamente benestanti dove si nota infatti l’avvento di questa tendenza, o moda, ad abitudini alimentari vegetariane, vegane, crudiste e variazioni sul tema. Sarà proprio perché il mondo è bello perché è vario, ma è anche certo che togliere ad uno chef parte delle materie prime è come togliere la vivacità dei colori ad un grande pittore. Vero che si possono realizzare grandi opere anche in bianco e nero, ma chi avrebbe mai potuto godere delle magnificenze di Raffaello, Michelangelo o Caravaggio senza le profondità del colore e le sue variazioni tonali? Ricordo mia mamma che, pur nelle ristrettezze del suo tempo, sempre affermava che la cosa migliore per la salute era “mangiare di tutto un po’ “. Cultura semplice, ma profondamente sensata. Ed è infatti quanto professa pure la sana dieta Mediterranea. Non mi resta quindi che augurare a tutti una buona lettura di questo particolare e sempre interessantissimo Zafferano, ricco come suo solito di spunti e di stimolanti ed appetitose ricette, ma un augurio particolare va a chi non riesce ad apprezzare tutti i sapori, i gusti, le sfumature, affinché possa serenamente godere di ciò che il Creatore ci ha regalato in questo meraviglioso mondo. di Nereo Marzaro Presidente Sirman Spa 1 INDICE / INDEX 1 5 L’OSSERVATORIO THE OBSERVATORY di Carlo Mocci 8 GASTROSOFIA GASTROSOPHY di Sergio G. Grasso 10 STAR BENE KEEPING HEALTHY di Mirella Giuberti 13 CUCINA MODERNA THE MODERN KITCHEN di Paolo Rossetti 14 48 17 2 PASTICCERIA CONFECTIONERY di Luigi Biasetto ARTE DOLCIARIA THE ART OF CONFECTIONARY di Andrea Voltolina 41 CUCINA VEGANA E VEGETARIANA VEGAN AND VEGETARIAN CUISINE di Dario Pierandi Chef Vegetariano Vegano 42 RISTORANTI E MENÙ RESTAURANTS & MENUS di Ferruccio Ruzzante di Pierluigi Vacca di Hamiza Abdessadeq di Luigi Condotta 47 CLUB DEI MIGLIORI THE BEST I CONSIGLI DELLO CHEF THE CHEF RECOMMENDS di Giuseppe Daddio di Stefano Baiocco di Luigi Ferraro di Terry Giacomello di Luca Romeo di Paolo Antinori di Massimo Bomprezzi di Alberto Fol di Giorgio Nardelli di Fabio Momolo di Marcantonio Sagramoso di Sergio Moronato di Andrea Bozzato di Gregori Nalon di Fabio Mancuso di Nicola Vizzarri di Andrea Angeletti 51 CELIACHIA E ALIMENTAZIONE di Susanna Neuhold 53 SPERIMENTAZIONI EXPERIMENTATIONS di Marco Valletta di Mariagrazia Dammicco e Marisa Saggiotto Massignan 55 PIZZA E PANIFICAZIONE PIZZAS AND BREADMAKING di Alessandro Negrini 56 GDO NEWS CULTURA GASTRONOMICA GASTRONOMIC CULTURE di Donato D’Aurizio 59 BIRRE DI QUALITÀ QUALITY BEERS di Alberto Assi 60 A TUTTA BIRRA! MAKE MINE A BEER! di Michele Gilebbi cuoco e Alberto Assi 60 CUCINA ITALIANA NEL MONDO di Donato Sinigaglia L’ANGOLO DEI VINI di Luigino Bruni 19 BEVUTI PER VOI di Giovanni Di Stanislao 20 AIBES 22 I SEGRETI DEL BARMAN THE BARMAN’S SECRETS di Angelo Borrillo di Stefano Renzetti di Giacomo Righi 26 CHEF IN PUNTA DI DITA 2014 7 LA PAGINA DEI FINGER FOOD THE FINGER FOOD PAGE di Gianluca Tomasi 18 SOMMARIO PAROLA DI... IN THE WORD OF… di Nereo Marzaro 40 38 INDICE / INDEX AZIENDE COMPANY 62 EVENTI SIRMAN SIRMAN EVENTS di Carlo Mocci 66 67 68 69 70 NEL MONDO AROUND THE WORLD di Laura Bizzotto BANQUETING BANQUETING di Ottaviano Pellini RISTORAZIONE COLLETTIVA CATERING di Marco Sabatini TRADIZIONI GASTRONOMICHE di Alfredo Pelle NOTE GASTRONOMICHE di Renato Ganeo di Romolo Cacciatori Wigwam Corner di Efrem Tassinato Federazione Italiana Cuochi a cura di Marco Valletta 85 ECONOMIA di Maurizio Favaro 86 ASSOCIAZIONI E CONSORZI CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES di Sonia Re 87 FORMAZIONE 87 CURIOSITÀ di Angela Ruzzante Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”. E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. Genesi, Antico Testamento, VI-V sec a.e.c. 72 LA PAGINA DEL PACOJET THE PACOJET PAGE di Matteo Ciarimboli 88 PASSIONE PREPARATI PASSION FOR PREPARATIONS di Francesca Santin 73 SISTEMI DI COTTURA INTELLIGENTI di Guido Ongaro 89 SPECIALITÀ di Piera Genta 74 90 ASSOCIAZIONI E CONSORZI CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES DIRITTO ALIMENTARE di Annalisa Case 90 SICUREZZA ALIMENTARE di Luigi Tonellato Then God said, “I give you every seed-bearing plant on the face of the whole earth and every tree that has fruit with seed in it. They will be yours for food. And to all the beasts of the earth and all the birds of the air and all the creatures that move on the ground--everything that has the breath of life in it--I give every green plant for food.” And it was so. God saw all that he had made, and it was very good. 91 LA CUCINA DEI GRANDI di Cristina Mocci Genesis, Old Testament, VI-V century a.e.c. 91 IN LIBRERIA 91 IL CIBO RACCONTA di Flavio Bisson 92 LA RUBRICA DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA THE EXTRA VIRGIN OLIVE OIL PAGE di Renzo Ceccacci 94 EVENTI SIRMAN SIRMAN EVENTS di Ekaterina Gataulina 96 L’AGENDA DIARY Ristoranti del Buon Ricordo Friuli Venezia Giulia La Via Dei Sapori A cura di Giulia Coronaro Lady Chef di Ivanna Barbieri Arte in Tavola di Albino Zoccarato Euro Toques di Luigi Sartini Amira di Valerio Beltrami Giovani Ristoratori Europei A cura di Marco Parizzi e KiKa events Team Venezia Chef A cura di Alessandro Silvestri Unione Cuochi del Veneto di Stefano Pepe Cover photo: foto di Studioverde ricetta “Il Pan Perdu” chef Stefano Baiocco 48 61 3 EVENTI A PADOVA DAL 30 NOVEMBRE AL 3 DICEMBRE “CHEF IN PUNTA DI DITA” 2014 Sarà per me la prima occasione di poter vivere l’emozionante Campionato di Finger Food, giunto alla 4° edizione italiana e 2° edizione Internazionale, che concentra in 4 giorni spettacolari gare e competizioni di chef da tutto il mondo che realizzeranno capolavori del gusto da assaporare in punta di dita. Anteprima del Campionato sarà la particolarissima ed esclusiva cena di Gala FINGER FOOD PLANET - ENERGY FOR LIFE - Concerto di sapori ed emozioni in punta di dita. DOPO I SUCCESSI DELLE TRASCORSE EDIZIONI TORNA A GRANDE RICHIESTA L’EVENTO CHE METTE AL CENTRO LA NUOVA TENDENZA DELL’ARTE GASTRONOMICA, IN CHIAVE INTERNAZIONALE. In occasione della 14° Edizione della Fiera Tecno&Food (Salone Biennale Professionale per Bar, Alberghi e Ristoranti, Attrezzature alberghiere, Prodotti alimentari e Tecnologie) che si svolgerà a Padova dal 30 novembre al 3 dicembre 2014, avrà luogo la 4° edizione italiana e 2°edizione Internazionale del Campionato di Finger Food, dedicato all’arte di creare capolavori del gusto da assaporare ‘in punta di dita’. Anche quest’anno il Campionato vedrà sfidarsi cuochi senior e junior italiani ed europei, individualmente o a squadre, che dovranno cimentarsi nella realizzazione di finger food, da assemblare al momento della gara, reinterpretando creativamente il tema dei prodotti caseari tradizionali tipici d’Italia e d’Europa. Alla competizione possono partecipare tutti gli chef, junior e senior, aderenti o meno a qualsiasi associazione professionale, che lavorano in Italia e all’estero e gli allievi delle scuole alberghiere statali e regionali che abbiano compiuto sedici anni. L’evento vedrà la partecipazione delle principali associazioni internazionali di cuochi e l’esibizione di “top chef” che ogni giorno, dalle 10.00 alle 18.00, avranno a disposizione un’ora ciascuno per esprimere la propria arte culinaria e cimentarsi con il tema dei finger food in show cooking di grande impatto (per un totale di 5 show cooking al giorno), al termine dei quali il pubblico potrà degustare quanto preparato in diretta. 48 Una rassegna come Tecno&Food, che quest’anno arriva in Fiera a Padova per la 14esima edizione con una nuova data, dal 30 novembre al 3 dicembre, resta un Salone fondamentale per l’economia del nostro Paese e della nostra Regione. Basti pensare che in Italia si contano 140.000 bar e 90.000 ristoranti. Solo nel Veneto sono 14.000 i bar e 9.000 i ristoranti. I dati testimoniano il peso di questa rassegna sull’economia veneta: il turismo è la prima industria del Veneto con 12 miliardi di euro di fatturato. Daniele Villa Sono lieto di poter già annunA.D. PadovaFiere Spa ciare che i grandi marchi della ristorazione hanno confermato la loro presenza a Padova e daranno vita in occasione di questa edizione ad un momento di confronto sulle tecnologie rafforzato da un ricchissimo programma di eventi rivolti alla promozione, al marketing, alla cultura e al business del settore. Importante è stato l’impegno di PadovaFiere, che per questa edizione di Tecno&Food, ha investito ancora di più per garantirsi la presenza di giornalisti, opinion leader e buyers stranieri. Arriveranno infatti da Paesi come Austria, Germania, Principato di Monaco, Russia, Marocco, Qatar, Brasile, Perù e Francia. 5 EVENTI A PADOVA DAL 30 NOVEMBRE AL 3 DICEMBRE 2014 CAMPIONATO DI FINGER FOOD ISCRIZIONE REGISTRATION L’iscrizione al concorso Registration for the competition www.chefinpuntadidita.it compilando nel dettaglio ogni campo richiesto. I concorrenti potranno indicare nel form un’eventuale preferenza di giornate, ma sarà cura dell’organizzazione costruire il calendario definitivo della competizione. website, entering full details in every field required. Competitors may indicate their preference for a particular day on the form, but the definitive competition calendar will ultimately be prepared by the organisers. “Chef in punta di dita per la sola esposizione”, rivolta agli chef senior (over 30). I partecipanti dovranno presentare un vassoio con 4 tipologie diverse di finger food, ciascuna tipologia con 6 (5+1) pezzi uguali (per un totale di 24 finger food) tutti pensati freddi e realizzati freddi; “Chef in punta di dita per la sola esposizione”, rivolta agli chef junior (under 30). I partecipanti dovranno presentare un vassoio con 4 tipologie diverse di finger food, ciascuna tipologia con 6 (5+1) pezzi uguali (per un totale di 24 finger food) tutti pensati freddi e realizzati freddi; 1° classificato medaglia d’oro + diploma + premio del valore di 500 €; 2° classificato medaglia d’argento + diploma + premio del valore di 300 €; 3° classificato medaglia di bronzo+ diploma + premio del valore di 200 €. 1° classificato medaglia d’oro + diploma + premio del valore di 300 €; 2° classificato medaglia d’argento + diploma + premio del valore di 200 €; 3° classificato medaglia di bronzo+ diploma + premio del valore di 150 €. “Cuochi provetti in punta di dita per la sola esposizione”, rivolta agli allievi delle scuole alberghiere. I partecipanti dovranno presentare un vassoio con 3 tipologie diverse di finger food, ciascuna tipologia con 6 (5+1) pezzi uguali (per un totale di 18 finger food), tutti pensati freddi e realizzati freddi. 29 Ev e no ve m br e2 01 4 1° classificato medaglia d’oro + diploma + premio del valore di 250 €; 2° classificato medaglia d’argento + diploma + premio del valore di 150 €; 3° classificato medaglia di bronzo+ diploma + premio del valore di 100 €. Dal 4° classificato in poi diploma di partecipazione. nt o Categoria C Categoria A must take place online, on the www.chefinpuntadidita.it Categoria B dovrà avvenire via web, al sito I concorrenti avranno a disposizione 30 minuti per la finitura dei propri elaborati da esporre su vassoio e piatto. Terminato il tempo dovranno esporre le loro preparazioni al posto assegnato. I concorrenti potranno portare i propri finger food già preparati, sul posto potranno solo rifinire ed esporre il proprio vassoio e piatto che troveranno a disposizione nello spazio che verrà loro assegnato. A valutare le migliori creazioni in punta di dita, sarà una giuria internazionale di professionisti del settore, capitanati dal Maestro Giorgio Nardelli, sulla base di rigorosi criteri di carattere gastronomico, nutrizionale ed estetico. Al miglior chef straniero verrà assegnato un premio del valore di 500 €. Inoltre ogni giorno verrà assegnato: un premio speciale all’autore della creazione più originale, che riceverà in dono un’attrezzatura tecnologica da cucina Sirman; un premio popolare all’elaborato più votato dalla giuria popolare costituita dai visitatori della fiera che compileranno l’apposito cartoncino per esprimere la propria preferenza. Alla fine della manifestazione verrà estratto un vincitore anche tra i giurati popolari che riceverà un libro di cucina. A tutti i vincitori verrà donata inoltre una copia del prestigioso volume “Chef in punta di dita – Idee gastronomiche per Finger Food. Finger Food Planet energy for life Il concerto dei sapori e delle emozioni in punta di dita Particolarissima ed esclusiva anteprima del Campionato sarà la serata di sabato 29 novembre organizzata al Centro San Gaetano di Padova: una cena ad invito per 150 persone molto originale, assolutamente innovativa, che coniugherà il finger food (bocconi in punta di dita) con la musica (melodie classiche e moderne), la moda (creazioni originali in tema alimentare), le emozioni (l’amore, l’amicizia, l’armonia, la gioia, la festa), i continenti (Asia, Europa, Americhe, Australia, Africa) in un sottile e sfizioso gioco di cor- rispondenze che stimoleranno i sensi e l’intelletto secondo nuovi format espressivi e nuove modalità di approccio ad un tema complesso e affascinante. Il tutto in un’ottica gastronomica mondiale legata alla geografia del Pianeta Cibo, anticipando così quello che sarà il tema conduttore di Expo Italia 2015: ‘Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita’. Costo della serata 120 € a persona prenotazione obbligatoria, posti limitati. INFO E PRENOTAZIONI: Angela 049 9620565 - [email protected] L’OSSERVATORIO / THE OBSERVATORY EXPO 2015, OCCASIONE MONDIALE EXPO 2015, AN INTERNATIONAL OPPORTUNITY di Carlo Mocci Direttore responsabile I will leave to our historians-educators the task of presenting vegetarian and vegan cuisine, the theme of this issue, and to our cooks to create ad hoc dishes without ethical influences and will instead dedicate our Observatory to an event now in its final phases as far as the large-scale infrastructure is concerned: Milan EXPO 2015 (1 May - 31 October). This will not just be a showcase, albeit of colossal dimensions, but a presentation, or rather, an exaltation of the Italian system, condensed in the slogan: “Feeding the Planet, Energy for Life”. So food and nutrition, consumption, agriculture, production and the enormous top level spin-off sector which accompanies these activities, guaranteeing a range of excellences earning it a place at the summit of that made in Italy which others find it hard to promote. Thus Italian culture and traditions associated with food, diet and nutrition, guaranteed by top quality raw materials and end products, together with production technologies, appreciated throughout the world. A unique opportunity to communicate the real Italy, the Italy which actually exists and goes beyond the tedious political squabbles and scandals. In other words, the Italy which works. In silence. According to the promoters, the Milan EXPO theme is divided into three universes – science and technology, covering production techniques; society and culture looking at the theme of education in diet and nutrition; and cooperation in development which will showcase good practices in agriculture and sustainable nutrition. The Italian participation will be concentrated mainly in the Italy Pavilion, architecturally designed to reflect the historic districts which have left their mark on the history of many cities. Here the variety and wealth of Italy and its diverse identities will be presented - in the north, a representation of Italy’s territories and regions; in the south, made in Italy production chains, with a largescale display of national excellences in the food and sustainability sectors. A great promotional and organisational endeavour which is going beyond the crisis generated by the usual mountain of scandals which always accompany this Italy determined nevertheless to grow and which does so through the strength of its ideas, its managerial intelligence and its productive fabric, managing to overcome obstacles which other countries would find intolerable. 48 Lascio ai nostri storici-docenti il compito di presentare la cucina vegetariana e vegana, tema di questo numero, e ai nostri cuochi quello di realizzare, senza condizionamenti etici, piatti ad hoc, ma dedichiamo il nostro Osservatorio a un avvenimento ormai alla fase conclusiva per quanto riguarda le grandi infrastrutture: l’EXPO 2015 di Milano (1 maggio-31 ottobre). Non sarà soltanto una vetrina espositiva, sia pure gigantesca, ma la presentazione, anzi l’esaltazione, del sistema Italia, in un compendio sintetizzato nello slogan: “Nutrire il pianeta: energia per la vita”. Dunque l’alimentazione, il consumo, l’agricoltura, la produzione e l’enorme e qualificato indotto che accompagna queste attività che ci assicurano una somma di eccellenze tali da essere ai vertici di quel made in Italy che altri faticano a diffondere. Quindi cultura e tradizioni nazionali legate al cibo e all’alimentazione garantite dall’alta qualità delle materie prime e dei prodotti finali, assieme alle tecnologie produttive che sono apprezzate in tutto il mondo. Un’occasione unica per far conoscere meglio il vero Paese , quello che è realmente e va oltre alle noiose beghe politiche e agli scandali, insomma quello che lavora. In silenzio. Un tema quello di EXPO MILANO declinato, secondo i promotori, in tre universi: quello scientifico-tecnologico che tratterà le tecniche di produzione; quello socio-culturale che affronterà il tema dell’ educazione alimentare; quello della cooperazione allo sviluppo che permetterà di condividere le buone pratiche in tema di agricoltura e di alimentazione sostenibile. Alla partecipazione italiana è dedicato soprattutto l’interno del Padiglione Italia che nella sua struttura architettonica ci rimanda agli antichi borghi che hanno segnato la storia di molte città. Qui saranno offerte la varietà e la ricchezza dell’Italia e delle sue diverse identità: a nord la rappresentazione dei Territori e delle Regioni italiane mentre a sud le filiere del made in Italy attraverso una grande mostra delle eccellenze nazionali negli ambiti dell’alimentazione e della sostenibilità. Un grande sforzo promozionale e organizzativo che sta superando l’impasse dovuto alla solita montagna di scandali che accompagna sempre questa Italia che vuole comunque crescere e lo fa con la forza delle sue idee, dell’intelligenza manageriale, di un tessuto produttivo che riesce a superare ostacoli che altri Paesi non riuscirebbero a sopportare. 7 GASTROSOFIA / GASTROSOPHY VEGE-TALEBANI, UNA SCELTA O UNA MODA? 48 di Sergio G. Grasso Gastrosofo, Antropologo alimentare 8 Perché non ci riesce di mangiarci il mondo senza fanatismi? Soprattutto quando l’amore per la propria terra diventa una regola gratificante per alimentarsi, per celebrare riti e liturgie sociali antiche e profondamente radicate nella coscienza collettiva. Vivere in rapporto simbiotico con la terra è un atto di amore. Tanto più benefico quanto più serenità e felicità ci regala. Se poi questa terra, la nostra, ci elargisce - in cambio solo di un po’ di rispetto e considerazione - meraviglie come il “fagiolo Zolfino”, il “peperone di Senise”, il “cardo gobbo di Nizza Monferrato”, il “radicchio rosso di Treviso” o il “limone di Procida”, l’adesione ai concetti di primarietà e indispensabilità di un’alimentazione eminentemente vegetale è assoluta, convinta e motivata. Il West non si conquista con l’insalata, dicevano i cowboys due secoli fa mentre toglievano le terre ai nativi americani. Lo slogan è stato ripreso dalla potentissima industria della carne statunitense preoccupata della presenza di 10 milioni di vegetariani americani dichiarati, e di altri 20 milioni di persone che hanno drasticamente ridotto il consumo di carne. La scelta di uno stile di vita vegetariano è una manifestazione della personalità dell’individuo e come tale va rispettata anche se non necessariamente condivisa. Decidere di non mangiare carne è una scelta contraria non solo alla nostra prassi alimentare ma soprattutto alle nostre necessità nutrizionali (ne sono convinto oltre ogni ragionevole dubbio) ma essere vegetariani non è una colpa. Almeno fino a quando le proprie convinzioni non ledono la libertà di chi non le condivide. La scienza ufficiale ritiene che chi consuma molta frutta e verdura e poca carne, sia meno soggetto a malattie dell’apparato cardiovascolare, a tumori, ipertensione, diabete. Giusto, giustissimo, ma un conto è ridurre o evitare - per scelta o per convinzione, spesso anche per convenzione - altro il condannare, a ogni piè sospinto e con veemenza fondamentalista, l’uso di qualsiasi prodotto animale sulle tavole del prossimo. Peggio ancora quando il vege-talebano si arroga il diritto di imporre le proprie scelte dogmatiche ai figli. Cerco di spiegarmi meglio, se a qualcuno interessa. Ogni tanto mi tocca la disgrazia di condividere la tavola con qualcuno di VEGGIE-TALEBANS, CHOICE OR FASHION? Why can’t we just eat everything without fanaticism? Particularly when love for one’s native land becomes a gratifying rule for nourishing yourself and celebrating ancient social rituals and liturgies, deeply rooted in the collective consciousness. Living in a symbiotic relationship with the land is an act of love. All the more beneficial, the more peace of mind and happiness it gives us. If then this land, our land – in exchange for no more than a little respect and consideration – showers us with wonders such as the “Zolfino bean”, “Senise sweet pepper”, “Nizza Monferrato cardoon”, “Treviso radicchio” or “Procida lemon”, adhesion to concepts of the primacy and indispensability of a pre-eminently plant-based diet is absolute, convinced and well-motivated. The West wasn’t won on salad. So said the cowboys two centuries ago when they took the land away from the native Americans. The slogan was taken up by the powerful American meat industry, worried by the presence of 10 million declared American vegetarians and a further 20 million people who have drastically reduced their meat consumption. The choice of a vegetarian life style is an expression of someone’s personality and as such must be respected, even though you may not agree. The decision not to eat meat goes against not just our nutritional habits, but above all our nutritional needs (I am convinced of this beyond all reasonable doubt), but there is nothing wrong with being a vegetarian. At least, not until their personal convictions compromise the freedom of those who think differently. Official science holds that people eating large amounts of fruit and vegetables and little meat are less at risk from cardiovascular diseases, tumours, high blood pressure and diabetes. True, absolutely true, but it is one thing to reduce or avoid (out of choice or conviction, often also for convention), quite another to condemn the use of all animal products on your neighbour’s table at every turn and with fundamentalist vehemence. Worse still when veggie-talebans claim the right to impose their own dogmatic choices on their children. I’ll try and explain, if anyone is interested. Every now and then, I have the misfortune to find myself at table with one of these trendyfundamentalist vegetarians. I’m talking of a normal, Western table, reasonably omnivorous as it has been for millennia. The lunch is progressively transformed into a wretched experience. The lack of appetite of the neo-radical-veggie of the day infects all those around the table, dampens the enthusiasm of the meal and demoralises both cook and cooker. Outside those areas where it developed and has prospered (magnificent and bountiful) for millennia, I can’t think of one single memorable dish created by vegetarian cuisine. Quite the opposite, it has ruined a great many. Don’t I have the right to choose what I like? OK, so why then while I’m about to sink my teeth into the first forkful of pasta all’amatriciana, do I feel myself observed with disgust by the sad figure sheltering behind his dish of vegetables with walnuts and sesame? And why, while I grind pork scratchings splendidly fried in lard between my molars in sheer bliss, does he grumble and growl that if I had been born a pig, I would not like what I am doing? But I was not born a pig... at least not in that sense! It goes no better with the cheese. Should I feel guilty for having stolen all that milk away from the calves? Those same calves who have died so that I may eat them in the form of sirloin or minute steak? But why don’t the veggie-talebans shut their mouth with their politically-correct seitan balls or disconsolately healthy soybean shoots? All this acrimony and so much rancour are worrying pathological symptoms. Worse than the scolding of repentant smokers! If theirs is an aware choice dictated by love for all forms of life, why don’t they try feeling a little sympathy (I won’t say love) for me, even if I eat two slices of corned tongue a couple of times a year? Thank heaven not all vegetarians are like this. The majority are noble in heart and attitude. And then, let’s be honest, I’m well aware that a steak takes four litres of petroleum per day from the pasture to the stove, while a vegetarian diet requires just half. And for the last twenty years or so, I’ve been the first to say and write that the grain used to rear beef cattle would be enough to feed a billion and a half people every day. But there’s nothing I can do about it, I just can’t manage to hate meat and meat eaters. I have no reason to and I don’t want to. Among the few certainties I cannot live without is the fact that (unlike meat) individual plants do not have a full range of amino acids. Cereals are without lysine and legumes do not contain methionine. The absorption of iron from plants is also poor compared to that obtained by eating meat. Only someone who constructs a precise and constant vegetarian cocktail can guarantee a diet with a complete protein content, although intricate, dull and boring. And the others? So there it is, I’m too lazy to make all this effort every day. Not obliging myself (or feeling myself obliged) to embrace these dogma makes me feel free to interpret nature and the world each day. That world of good, beautiful, honest and tempting pleasures in which the red of the meat has the same dignity as the green of the meadows and the blue of the sky. 48 questi vegetariani modaiolo-integralisti. Parlo di una tavola normale, occidentale, ragionevolmente onnivora com’è da millenni. Il pranzo si trasforma mano a mano in sventura. L’inappetenza del neo-radical-veg di turno contagia tutti i commensali, spegne l’entusiasmo del convivio, avvilisce il cuoco e il fornello. La cucina vegetariana, fuori dagli ambiti in cui è nata e prospera (magnifica e munifica) da millenni, non mi risulta sia riuscita a creare un solo piatto memorabile. Anzi, ne ha rovinati troppi. Ho il diritto di scegliere ciò che mi piace? Bene, perché allora mentre sto per addentare la prima forchettata di amatriciana mi sento osservato con ribrezzo dal tristo figuro, che si ripara dietro la sua verdurina con noci e sesamo? E perché mentre trito con goduria tra i molari i ciccioli di guanciale splendidamente rosolati nel lardo, lui mugugna che se fossi nato maiale non sarei felice di ciò che sto facendo? Ma io non sono nato maiale… almeno in quel senso! Col formaggio non va meglio. Dovrei sentirmi in colpa per aver sottratto tutto quel latte ai vitelli, quegli stessi vitelli che son morti per farsi mangiare da me sotto forma di lombatina o paillard? Ma perché il vege-talebano non si tappa la bocca con le sue politicamente-corrette polpette di seitàn o con i suoi sconsolatamente salutari germogli di soja? Tanta acredine e tanto astio sono sintomi patologici preoccupanti. Peggio dei rimbrotti dei fumatori pentiti! Se la sua è una scelta consapevole dettata dall’amore per ogni forma di vita, perché non riesce a provare anche un po’ di compassione (non voglio dire amore) per me, che mangio due fette di lingua salmistrata un paio di volte l’anno! Grazie al cielo i vegetariani non sono tutti così. La maggior parte è nobile nel cuore e nell’atteggiamento. Eppòi diciamola tutta, so bene che una bistecca richiede 4 litri di petrolio ogni giorno, dal pascolo al fornello, mentre una dieta vegetariana ne richiede la metà. E sono il primo a dire e a scrivere, da vent’anni, che il grano utilizzato negli allevamenti da carne basterebbe a sfamare ogni giorno un miliardo e mezzo di persone. Ma è più forte di me, non mi riesce di odiare la carne e chi la mangia, non ne ho motivo e non ne ho voglia. Tra le poche certezze senza cui non potrei vivere, c’è che - a differenza delle carni - i singoli vegetali non hanno mai una reale completezza di aminoacidi: ai cereali manca la lisina, nelle leguminose non c’è la metionina. Inoltre l’assorbimento del ferro dai vegetali è scadente se rapportato con quello che si ha cibandosi anche di carne. Solo chi riesce a costruirsi un cocktail vegetale preciso e costante può garantirsi un’alimentazione proteicamente completa per quanto intricata, funerea e noiosa. E gli altri? Ecco, io sono troppo pigro per fare tutta questa fatica ogni giorno. Non obbligarmi (o sentirmi obbligato) ad abbracciare dei dogmi mi fa sentire libero di scegliere ogni giorno come leggere la natura e il mondo. Quel mondo di piaceri buoni, belli, onesti e tentatori in cui il rosso della carne ha la stessa dignità del verde dei prati e del blu del cielo. 9 STAR BENE / KEEPING HEALTHY LA DIETA VEGETARIANA E VEGANA Il vegetarianismo si caratterizza, secondo la definizione dell’American Dietetic Association, per la rigorosa esclusione dietetica della carne di qualsiasi animale e dei prodotti da essa derivanti. Tuttavia si presenta diversificato in diverse tipologie (Tabella 1), alcune delle quali nutrizionalmente inaccettabili. di Mirella Giuberti Nutrizionista docente presso l’Istituto d’istruzione superiore “Vergani-Navarra” di Ferrara ALIMENTI ALIMENTI NO SÌ Tutti gli animali terrestri ed acquatici uccisi per il consumo. Tutti gli alimenti del mondo vegetale (cereali, legumi, ortaggi, frutta; oli; zucchero); uova; latte e derivati; miele; alghe; funghi (quindi anche lieviti); batteri (quindi anche fermenti lattici). Tutti gli animali terrestri ed acquatici uccisi per il consumo; uova. Tutti gli alimenti del mondo vegetale (cereali, legumi, ortaggi, frutta; oli; zucchero); latte e derivati; miele; alghe; funghi; batteri. Tutti gli animali terrestri ed acquatici uccisi per il consumo; latte e derivati. Tutti gli alimenti del mondo vegetale (cereali, legumi, ortaggi, frutta; oli; zucchero); uova; miele; alghe; funghi; batteri. VEGETALISMO (VEGANISMO) Tutti gli animali terrestri ed acquatici uccisi per il consumo; uova; latte e derivati; miele e altri prodotti delle api Tutti gli alimenti del mondo vegetale (cereali, legumi, ortaggi, frutta; oli; zucchero); alghe; funghi; batteri. CRUDISMO NON VEGANO Alimenti di origine animale (esclusi latticini non pastorizzati e carne e pesce crudi); alimenti vegetali cotti oltre i 40°C. Cibi vegetali non sottoposti a trattamenti termici oltre i 40 °C; è ammessa l’essiccazione; sono ammessi latticini non pastorizzati, carne e pesce crudi. Alimenti di origine animale; alimenti vegetali cotti oltre i 40°C. Cibi vegetali non sottoposti a trattamenti termici oltre i 40 °C (frutta, verdura, noci e semi, cereali e legumi germogliati); è ammessa l’essiccazione. FRUTTARISMO Tutti gli alimenti ad esclusione di frutta fresca e secca, ortaggi a frutto, semi. Frutta fresca e secca, ortaggi a frutto, semi. EHRETISMO (DIETA SENZA MUCO) Alimenti contenenti muco (farina bianca e derivati, riso brillato, uova, carne, pesce, salumi ed insaccati). Frutta ed ortaggi crudi (soprattutto fichi, uva, agrumi); fichi secchi; uva passa. TIPOLOGIA DIETETICA LATTO-OVO VEGETARIANISMO Tabella 1 e minori livelli ematici di colesterolo totale e LDL; i vegetariani sembrano inoltre avere ridotta incidenza di insulino-resistenza e minor rischio di malattie croniche. L’assunzione di cereali integrali, legumi, ortaggi e frutta riducono l’introito di grassi saturi e colesterolo ed aumentano quello di sostanze fitochimiche, ritenu- LATTO VEGETARIANISMO OVO VEGETARIANISMO 48 CRUDISMO VEGANO 10 Le pratiche vegetariane, storicamente associate alla nascita di movimenti religiosi contrari all’uccisione degli animali, si sono andate consolidando nel corso del tempo per considerazioni di tipo etico, economico ed ambientale e preoccupazioni per la salute. Numerosi studi associano le diete vegetariane ad un rischio significativamente più basso di morte per patologie cardiovascolari, a minori valori di Indice di Massa Corporea te fondamentali per la difesa antiossidante. Dati recenti depongono inoltre per vantaggi positivi sull’ecoambiente intestinale (microbiota), che sembrano indurre minore incidenza di disturbi immuno-correlati, quali diabete, invecchiamento e infiammazione. In genere i vegetariani si attengono ad uno stile di vita salutare, praticando esercizio fisico e rinunciando a fumo ed alcool. Ciò contribuisce verosimilmente ad aumentare i vantaggi salu- STAR BENE / KEEPING HEALTHY CEREALI frumento, pane, pasta, seitan (glutine di grano duro, bulgur (grano duro integrale germogliato), fu (glutine di grano secco), cous cous (semola di grano duro), farro, kamut, riso, mais, orzo, segale, avena, miglio, panico, teff. Nei regimi vegetariani l’apporto dietetico è insufficiente e necessita di un’idonea integrazione; particolare attenzione deve essere rivolta alla dieta dei bambini nei primi anni di vita, poiché la carenza di vitamina B12 può causare danni neurologici. Acidi grassi Ȧ-3 – Non sintetizzati dall’organismo umano, sono abbondanti in alcune varietà ittiche e presenti in olio di oliva extra vergine, olio di semi di lino e frutta secca oleosa (noci, nocciole, mandorle, ecc.). Altre fonti vegetali sono i germogli di semi (lino, colza, crescione, ravanello sango, trifoglio) e le alghe, che oltre agli Ȧ-3, necessari per lo sviluppo cerebrale, contengono anche taurina, essenziale per lo sviluppo della retina. Ferro – Si trova in frattaglie, carni, prodotti ittici, tuorlo d’uovo, alcuni ortaggi, leguminose, cereali integrali; l’assorbimento intestinale del minerale di origine vegetale è molto basso: è fondamentale arricchire il regime vegetariano con vitamina C (che migliora l’assorbimento intestinale) e consumare alghe ricche di ferro (arame, dulse, hijiki, kombu, nori). Calcio e Vitamina D – Presente nel tessuto osseo e nei liquidi organici, il calcio è necessario per la coagulazione del sangue e le funzioni miocardica, muscolare e nervosa. PSEUDOCEREALI grano saraceno, kasha, grano saraceno tostato, quinoa, amaranto, sagù, manioca, taro, igname, albero del pane. LEGUMI fagioli, piselli, ceci, lenticchie, fave, cicerchie, arachidi, azuki, soia, natto (soia fermentata), tempeh (soia fermentata), tofu, miso, yuba (formaggi di soia). Tabella 2 tistici che vengono ascritti ai regimi vegetariani in senso lato. La stessa American Dietetic Association (ora Academy of Nutrition and Dietetics) definisce tutte le diete vegetariane, comprese quelle restrittive, adeguate sotto il profilo nutrizionale, in grado di fornire benefici per la salute, prevenire e trattare alcune patologie, adatte ad ogni individuo e compatibili con ogni stadio del ciclo vitale umano, compresi gravidanza allattamento e prima infanzia, soddisfacenti anche per chi pratica attività sportiva a livello agonistico, purché correttamente pianificate. In caso contrario, il soddisfacimento dei bisogni in nutrienti necessari all’organismo umano (proteine, glucidi, lipidi, vitamine, minerali, antiossidanti ed acqua) nelle diverse condizioni fisiologiche può essere problematico. Scelte alimentari assai restrittive e regimi non pianificati possono infatti provocare carenze di nutrienti essenziali. Proteine – Un adeguato apporto proteico che si avvalga delle sole fonti vegetali deve prevedere un’assunzione quotidiana, nello stesso pasto, di cereali/pseudocereali e legumi (vedi Tabella 2), per assicurare la disponibilità di aminoacidi essenziali, componenti proteici non adeguatamente prodotti dal nostro organismo. Tale integrazione, cui possono contribuire i germogli dei semi di erba medica, garantisce anche un adeguato apporto di amido e vitamine del complesso B, fatta eccezione per la B12. 48 Vitamina B12 - Assente nelle piante, si trova in fegato, carni e, in piccole quantità, in uovo e formaggi. È essenziale per il normale funzionamento del sistema nervoso, la sintesi del materiale cromosomico e numerosi processi biochimici. 11 STAR BENE / KEEPING HEALTHY Fonti di calcio sono latte e derivati (soprattutto formaggi a pasta dura), uovo, frutta secca oleosa, in misura minore leguminose, cereali integrali, alcuni ortaggi. L’assorbimento intestinale è correlato a fattori ostacolanti (tra cui la presenza di fibra e fitati) e favorenti, come la vitamina D, le cui fonti sono piuttosto limitate e comprendono cibi ricchi di grassi animali (fegato, burro, tuorlo d’uovo, pesci grassi, oli di pesce, latte intero). I regimi vegetariani si possono avvalere di alimenti arricchiti, di gomasio, ricavato dai semi di sesamo tostati (ma attenzione alla ricchezza in sodio) e di alcune alghe (arame, wakame). Non và trascurato il ruolo di acque minerali particolarmente ricche di calcio. Zinco – La carenza di zinco provoca danni dell’accrescimento, ipogonadismo nei maschi, epato-spleno- megalia, anoressia, ipogeusia, iposmia, difettosa cicatrizzazione delle ferite. Presente in carni e prodotti della pesca, è scarso in ortaggi e frutta; i cereali registrano ingenti perdite nella molitura; la ricchezza di fibra e fitati dei regimi vegetariani può essere responsabile di apporto inadeguato. Gli esperti ritengono che le gestanti ed i bambini vegetariani possono essere a rischio di carenza. Iodio – Si trova soprattutto nei pesci di mare, ma anche in derivati del latte, uova, vegetali coltivati in suoli ricchi di iodio ed alcune alghe (come la nori). L’apporto di iodio, necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei, deve essere attentamente valutato in gravidanza e nella prima infanzia. ECCO IL VINCITO RE! FOTOGRAFA LA TUA CUCINA Vince la 1° edizione del concorso ‘Fotografa la tua cucina’, e si porta a casa una straordinaria affettatrice CANOVA 300 Sirman, lo chef Giuseppe Daddio, per la simpatia dell’immagine che ritrae l’ambiente cucina della scuola ‘Dolce & Salato’ di Maddaloni (Caserta) della quale lo chef è anche direttore, e che dimostra la spiccata sensibilità verso le nuove tecnologie. Nell’occasione pubblichiamo anche la foto selezionata per inaugurare la 2° edizione del concorso indetto da Zafferano magazine, in collaborazione con Sirman Spa, che questa volta omaggerà il fortunato vincitore con un softcooker con vasca con rubinetto. Si tratta della cucina del ristorante ‘Il Rigoletto’ di Ciriè (TO) dove si esprime l’arte culinaria dello chef Santino Velardo. Continuate ad inviarci le vostre foto, il concorso continua!! CUCINA MODERNA / THE MODERN KITCHEN LA MIGLIOR COTTURA PER VEGANI, VEGETARIANI E CRUDISTI THE BEST COOKING METHOD FOR VEGANS, VEGETARIANS AND RAW FOODISTS Is vegetarian and vegan cooking a new fad, fashion or a real necessity? I have been preparing banquets for events, especially wedding receptions, for about twenty years now, and if in the past it happened on the odd occasion, in recent years there have frequently been vegetarians or vegans among the guests, as well as people with various food intolerance issues. So to keep up with trends and an increasingly demanding market, we’ve had to educate ourselves and train our staff in order to meet requests for both cultural and health-oriented variations. The microwave oven is an essential support tool for vegetarian and vegan cooking. Some hard-core fans might have something to say about that because vegetarian and vegan culture requires slow traditional cooking methods without special equipment, but we have done comparative tests with experts in the field and we concluded that people who think that way are extremists who don’t really know much about the subject. We can thus define microwave cooking the best method for people who follow this kind of diet, and now we’ll look at the reasons why. It has to be said that when we talk about microwaves our column is referring to professional cooking, and so the oven should also be a professional one. That means without rotating plates, with power outputs of 1000 W and higher, more magnetrons available, and gastronorm size GN 1/1 for those cooking large quantities. Specifically, microwave cooking is based on the molecular friction principle. Food is not subjected to heat, whether by contact or convection. This means food can be protected with non-metallic containers so fat doesn’t burn off, products do not dry out, large-scale evaporation does not occur, colours remain the same, weight loss is next to nothing and nutritional elements are better preserved. Having said that, we cannot so much give recipes as offer advice and instructions for obtaining good results. Fruit: whether whole, peeled or chopped into pieces, the concept is still that it has to go in a non-metallic container – ideally glass, porcelain or polycarbonate – as it is or with added ingredients. It must then be covered, but not sealed tightly, and set to cook. Vegetables: it’s good practice to soak vegetables for at least 15 minutes before chopping, then season as desired and cover, considering that you can halve the salt. One important thing: use fresh aromatic herbs. Besides replacing salt as flavouring, you’ll get the specific flavour of the herb used because the microwave brings out those characteristic properties. Oven times and power settings for fruit and vegetables are based on the oven’s power output; a small number of methods are enough to obtain excellent results. Grains: a microwave is a truly amazing ally in this case! Once you’ve got the cooking liquid measures right, you can even prepare creamy cooked rice, since it doesn’t need to be checked and stirred. When cooking grains it’s important not to cover containers so the effect of the starches doesn’t cause contents to overflow. I would say these are good starting points for less expert cooks to gain confidence with this tool, but vegetable tarts, soufflés, egg mix cooked with other ingredients, and cheese-based products are the higher level that needs to be tackled in preparing vegetarian dishes. The word oven is not in the lexis of raw food vegans, but if unsure of where the vegetables you’re using come from, a 10 second blast in the microwave is enough to sanitise part of the external bacterial load. di Paolo Rossetti Chef e Docente all’Istituto “Panzini“ di Senigallia 48 Cucina vegetariana e vegana, nuova tendenza, moda o vera necessità? Da circa 20 anni sono impegnato nella banchettistica per eventi, soprattutto pranzi matrimoniali, e se prima capitava sporadicamente, negli ultimi anni è frequente che fra gli ospiti vi siano dei vegetariani o vegani, oltre che persone affette da varie intolleranze alimentari. Quindi per essere sempre in linea con le tendenze e con il mercato che diventa sempre più esigente, ci siamo dovuti informare e abbiamo dovuto formare degli addetti per esaudire le varie richieste di variazioni sia di tipo culturale che salutistico. In riferimento alla cucina vegetariana e vegana, un supporto fondamentale è dato dal forno a microonde. A questo proposito qualcuno dei fanatici potrebbe avere qualcosa da ridire in quanto nella cultura vegetariana e vegana si sostiene una cucina lenta tradizionale senza attrezzature particolari, ma abbiamo fatto prove comparative con esperti del settore e siamo arrivati alla conclusione che chi pensa ciò è un estremista senza una vera base di conoscenza. Possiamo pertanto definire la cottura al microonde la migliore per chi segue questo tipo di alimentazione, e vediamone il perché. Premessa d’obbligo quando parliamo di microonde è che la nostra rubrica si riferisce al mondo professionale, quindi anche il forno deve essere tale. Tale significa senza piatti rotanti, con potenze rese da 1000 watt in su, più magnetron a disposizione, misure gastronorm 1/1 per chi fa volumi importanti. Nello specifico, la cottura a microonde si basa sul principio del frizionamento molecolare, il cibo non viene investito da fonte di calore, né per contatto né per convezione. Questo permette di proteggere gli alimenti con contenitori non metallici in modo tale che eventuali grassi non brucino, che i prodotti non si secchino, si eviti l’evaporazione abbondante, i colori rimangano tali, il calo peso sia quasi nullo e i principi nutritivi vengano meglio preservati. Detto questo possiamo solo dare non tanto ricette quanto consigli ed indicazioni per ottenere buoni risultati. Frutta: intera, sbucciata, a pezzi, il concetto rimane sempre che va messa in contenitore non metallico - ideali vetro, porcellana, policarbonato, al naturale - oppure aggiungere ingredienti desiderati, coprire senza mai sigillare e passare in cottura. Verdura: è buona norma lasciare le verdure a bagno almeno 15 minuti prima di tagliarle, poi condire a piacere, coprire considerando che il sale può essere dimezzato. Una cosa importante: fate uso di erbe aromatiche fresche, oltre che insaporire al posto del sale, sentirete l’essenza specifica dell’erba utilizzata in quanto il microonde fa fuoriuscire tutte le caratteristiche in esse contenute. Tempi e potenze del forno per frutta e verdura vanno in base al tipo di potenza che il forno possiede, basteranno pochi approcci per ottenere ottimi risultati. Cereali: in questo caso è davvero un validissimo alleato! Prese le misure con i liquidi di cottura, si può persino mantecare il riso, in quanto non necessita di essere controllato e girato. Importante in questo caso non coprire i contenitori per evitare fuoriuscite per effetto degli amidi. Direi che, per i meno esperti, questi sono dei buoni punti di partenza per prendere confidenza con questo strumento, ma sformati di verdura, soufflé, cottura delle uova mescolate ad altri ingredienti, prodotti con base di formaggi saranno il livello superiore da affrontare per le preparazioni di cucina vegetariana. Per i vegani crudisti la parola forno non esiste, ma in caso di utilizzo di verdura di provenienza non certa, con un passaggio al microonde di 10 secondi si andrà a sanificare parte della carica batterica esterna. 13 PASTICCERIA / CONFECTIONERY LA PASTICCERIA È FESTA! di Luigi Biasetto Chef Pasticcere e titolare della Pasticceria “Biasetto” di Padova NE 1880, Panasonic Oggi mangiamo per necessità, per sopravvivenza, ma mangiamo anche per puro e semplice piacere. In tutto questo la pasticceria non rientra nelle priorità alimentari dell’uomo, ma è da sempre legata ad un momento di festa e, quindi, di auto-gratificazione: compleanni, matrimoni, etc. Perciò la pasticceria è “festa”. Personalmente ho da sempre riservato un’attenzione particolare e un profondo rispetto nei confronti della materia prima e dei modi in cui deve essere trattata, conservata, trasformata. Sono valori irreversibili che permettono, nel lungo termine, di avere il consenso dei propri avventori. Al contrario il surrogato, per antonomasia, è da sempre all’affannosa ricerca di imitare qualcosa di migliore. Il finto cioccolato, il finto burro, il finto zucchero non possono dare come risultato che un finto dolce. Ritengo quindi che fare dolci utilizzando surrogati possa essere una forma consolatoria nei confronti di coloro che soffrono di patologie gravi, da non confondere con condizionamenti sociali che ci vogliono tutti intolleranti o ammalati. Ecco allora che la ricetta “Millefili” mette tutti a proprio agio sotto il profilo dei valori nutrizionali, grassi e zuccheri. È un dessert che intreccia e coinvolge tutti i sensi: i 5 sapori (acido-amaro, dolce-salato, affumicato), le consistenze e la parte fondamentale, a volte dimenticata, vale a dire l’aspetto gourmant. Per degustarla correttamente bisognerà non aver paura di affondare il cucchiaio nella sfoglia per raggiungere la crema e, perché no, utilizzare le dita. Buon divertimento nella preparazione! Millefili 48 Pasta sfoglia friabilissima: 240 g burro sciolto a 40°C; 1200 g farina debole; 1 g latte magro in polvere; 500 g acqua 0°C; 1 g zucchero; 21 g sale; 190 g farina sfoglia; 940 g burro per le pieghe. Fare il pastello impastando tutti gli ingredienti insieme fino ad ottenere una pasta liscia, evitando di dare troppa corda all’impasto. Lasciar riposare in frigo a +4°C , nel frattempo impastare il burro con la farina e formare un panetto quadrato da inserire nel pastello. Allungare il pastello e sui 2/3 mettere il burro, dare quindi una piega semplice in 3 (detta anche a portafoglio) e una piega doppia (da 4) quindi lasciar riposare a 0°C per circa 1 ora. Dare nuovamente 1 piega semplice (da 3) e una piega doppia (da 4) e lasciar riposare a 0°C per 1 ora, quindi stendere a 1,5 mm di spessore e stendere su delle teglie infarinate e lasciar riposare a 0°C per 20’. Tagliare a tagliolini e cuocere a 165°C per 15/18’ circa. Conservare in scatola chiusa. 14 Cremoso fondente: 500 g crema pasticcera; 50 g massa di cacao 50%; 90 g panna liquida; 350 g panna montata; 60 g sciroppo di zucchero. Mettere la massa di cacao sciolta a 50°C nel microonde nella crema ancora calda, quindi aggiungere la panna liquida e lasciar raffreddare in abbattitore per alcuni minuti, con la frusta incorporare la panna precedentemente montata a 3/4 con lo sciroppo. Mettere nello stampo al più presto e abbattere in tubi di 3cm di diametro rivestiti di polietilene e far indurire in abbattitore. Confezionare in busta chiusa. PATISSERIE IS A CELEBRATION Today, we not only eat out of necessity and to survive, but also for pure and simple pleasure. Patisserie is not a vital component in our dietary needs and has always been associated with self-indulgence and times of celebration, such as birthdays and weddings, for example. And as a consequence, patisserie itself is a celebration. I have always believed in using only the best ingredients and in the importance of handling, storing and preparing them with the utmost reverence. These irrefutable values are the key to building and maintaining a reputation of quality among your customers. Using surrogate ingredients, on the other hand, means by definition to continuously strive to imitate something better. Fake chocolate, fake butter and fake sugar can only produce a fake dessert. So I believe that using surrogates in patisserie should be seen as a means to cater for persons with severe, real heath issues – not the socially conditioned food intolerances and maladies that so many are convinced they suffer from today. This “Millefili” is a recipe designed to keep everyone happy in terms of nutritional value and fat and sugar content. It is a dessert that tantalises all the senses: all five taste sensations (sourbitter, sweet-savoury and smoked) and intriguing textures, together with a distinctively gourmet character – an aspect that is often left behind in healthier dishes. To really enjoy it, you mustn’t be afraid to plunge your spoon through the puff pastry to reach the creamy custard below, and you could even use your fingers. I hope you enjoy making it as much as I do! Millefili Extremely flaky puff pastry: 240 g butter, melted at 40°C; 1.2 Kg weak flour; 1 g skim milk powder; 500 ml water at 0°C; 1 g sugar; 21 g salt; 190 g flour for puff pastry; 940 g butter for laminating the puff pastry. Make the pastry, mixing all the ingredients together to make a smooth dough. Do not mix excessively – stop as soon as the dough becomes elastic and detaches from the sides of the bowl. Leave to rest at +4°C. In the meanwhile, mix the butter with the puff pastry flour and form into a square block (this will be used to fold the pastry). Roll out the pastry and place the butter block on top, covering 2/3 of the length. Enclose the butter in the pastry with a single book fold (3 fold) then make a double book fold (4 fold) and leave to rest at 0°C for approximately 1 hour. Make another single book fold followed by another double book fold, leave to rest at 0°C for 1 hour, then roll out to a thickness of 1.5 mm, lay out on floured baking trays and leave to rest at 0°C for 20 minutes. Cut into fine strips like ‘tagliolini’ pasta and bake at 165°C for approximately 15 to 18 minutes. Keep in a sealed container. Runny custard: 500 g confectioner’s custard; 50 g cocoa paste (50%); 90 g liquid cream; 350 g whipped cream; 60 g sugar syrup. Melt the cocoa paste in the microwave at 50°C and add to the confectioner’s custard while the latter is still hot. Add the liquid cream and cool in the blast-chiller for a few minutes, then use a whisk to mix in the remaining cream, whipped previously to 75% stiffness together with the syrup. Working as quickly as possible, fill 3 cm diameter tubes, lined with polythene film, and harden in the blast-chiller. Keep in a sealed bag. Chantilly cream: 500 g confectioner’s custard; 8 g animal gelatine; 45 ml cold water; 380 g whipped cream; 60 g sugar syrup. Rehydrate the gelatine in the water. Warm the custard to a runny consistency and put into the planetary mixer. Melt the gelatine by heating to 45°C in the microwave, add a PASTICCERIA / CONFECTIONERY 1 2 3 4 5 6 7 8 Composizione: Bastoncini di pasta sfoglia; cilindrini di crema chantilly; arance; sale e salsa alla vaniglia. Disporre il cilindro scongelato sul piatto. Disporre la pasta sfoglia cotta ancora tiepidina. Mettere qua e là alcuni filetti di arancia tagliata a vivo. Spolverare con zucchero a velo. Far cadere qualche scaglia di sale. Dressare con qualche goccia di salsa. very small quantity of the custard to dilute, and warm in the microwave again. Pour all the gelatine mixture into the confectioner’s custard and mix immediately with the balloon whisk attachment, then add the cream, whipped previously to 75% stiffness with the syrup. Working as quickly as possible, fill 4 cm tubes lined with polythene, push a chocolate custard cylinder into the centre of the tube, then blast-chill. Assembly: Puff pastry matchsticks; Chantilly cream cylinders; oranges; salt and vanilla sauce. Place the thawed cylinder on the plate. Arrange the baked puff pastry, while still slightly warm. Scatter a few orange supreme segments around the dish. Dust with icing sugar. Sprinkle with a few flakes of salt. Decorate with a few drops of sauce. 48 Crema Chantilly: 500 g crema pasticcera; 8 g gelatina animale; 45 g acqua fredda; 380 g panna montata; 60 g sciroppo di zucchero Reidratare la gelatina nell’acqua. Stemperare la crema e metterla in planetaria, quindi sciogliere la gelatina nel forno a microonde a 45°C, aggiungere un pochino di crema per allungarla e riscaldare nuovamente nel microonde. Versare tutta la gelatina nella crema pasticcera e mescolare immediatamente con la frusta in planetaria, infine incorporare la panna precedentemente montata a 3/4 con lo sciroppo. Dressare al più presto nei tubi di 4 cm di diametro rivestiti all’interno con polietilene, quindi inserire il cremoso al cioccolato e abbattere. 15 ARTE DOLCIARIA / THE ART OF CONFECTIONARY Pan di Spagna di riso senza glutine Gluten-free rice flour sponge Ingredienti: 240 g uova; 60 g tuorlo; 200 g zucchero semolato; 200 g farina di riso; 20 g amido di riso. Montare in planetaria le uova intere con i tuorli e lo zucchero fino ad ottenere una schiuma stabile e ben sostenuta, quindi incorporare a mano, mescolando dal basso verso l’alto, la farina di riso setacciata insieme all’amido di riso. Mettere nelle tortiere imburrate ed infarinate con farina di riso e cuocere a 190° C per circa 35 minuti. Crema al latte di riso: 500 g latte di riso; 150 g zucchero semolato; 50 g destrosio; 25 g glucosio in polvere; 17 g amido di mais; 17 g amido di riso; 1 bacca di vaniglia; 400 g panna vegetale. Montare i tuorli con lo zucchero e la vaniglia, aggiungere l’amido di mais. Bollire il latte con la panna, versarvi dentro la montata di uova e cuocere fino a che non si addensa. Raffreddare immediatamente in abbattitore con il ciclo positivo. Aggiungere delicatamente per ultimo la panna montata. Macaron: g 300 farina di mandorle; g 300 zucchero a velo; g 100 albumi; g 110 albumi; g 30 zucchero; g 300 zucchero; g 100 acqua. Lavorare la farina di mandorle con lo zucchero a velo e l’albume, aiutandosi con uno scartino lisciare il composto lungo le pareti di una boule. Successivamente cuocere lo zucchero e l’acqua alla temperatura di 110°C, versarlo sugli albumi leggermente montati con i 30 g di zucchero. Mescolare alla meringa cotta, il colore rosso in polvere, poi incorporare il primo impasto, dressare su carta da forno e lasciare riposare per 25 minuti e poi cuocere alla temperatura di 130°C per 12 minuti (su rational 50% hum 50% dry). Quenelle di tofu e limone: 350 g tofu cremoso; 50 g malto di riso; q.b buccia di limone grattugiata. Amalgamare alla crema di tofu il malto di riso e la buccia di limone. Pallina di pasta di mandorle e cioccolato croccante g 50 pasta di mandorle; g100 palline croccanti al cioccolato. Formate una pallina di pasta di mandorle, sporcatela leggermente con del cioccolato fondente sciolto, infine fatela rotolare nelle palline croccanti, fino a quando non sarà ben ricoperta. Montaggio: Adagiate il Pan di Spagna sul fondo di uno stampo rettangolare, ricoprite il tutto con la crema al latte di riso e mettete a congelare. Ritagliare dei piccoli rettangoli e decorate con dei fogli sottili di cioccolato fondente temperato spezzettato irregolarmente. A lato disponete il macaron, dove poi sopra appoggerete la quenelle di tofu, per ultimo posizionate la pallina croccante di pasta di mandorle. Ingredients: 240 g egg; 60 g yolk; 200 g granulated sugar; 200 g rice flour; 20 g rice starch. Using the planetary mixer, beat the whole eggs with the yolks and sugar to make a stiff mousse, then sieve the rice flour and starch together into the egg mixture and fold in by hand, stirring from the bottom up. Place in cake tins, buttered and floured with rice flour, and bake at 190°C for approximately 35 minutes. Rice milk custard: 500 ml rice milk; 150 g granulated sugar; 50 g dextrose; 25 g powdered glucose; 17 g corn starch; 17 g rice starch; 1 vanilla pod; 400 g vegetable-based cream. Beat the egg yolks with the sugar and vanilla, then add the corn starch. Boil the milk and cream, tip the beaten yolk mixture into the saucepan and cook until the custard thickens. Once it thickens, chill the custard immediately to above freezing in the blast chiller. Whip the cream and fold gently into the custard. Macaroon: 300 g almond flour; 300 g icing sugar; 100 g egg white; 110 g egg white; 30 g sugar; 300 g sugar; 100 ml water Mix the almond flour with the icing sugar and the 100 g of egg white, spreading the mixture around the sides of a bowl with a palette. Heat the sugar and water to 110°C, then pour the syrup over the partially beaten egg whites mixed with the 30 g sugar. Mix the powdered red food colouring into the cooked meringue, then fold in the first mixture. Spread on a sheet of oven paper, leave to rest for 25 minutes, then cook at 130°C for 12 minutes (with Rational oven set to 50% steam, 50% hot air). Tofu and lemon quenelle: 350 g creamy tofu; 50 g rice malt; grated lemon zest to taste. Mix the rice malt and the lemon zest with the creamed tofu. di Andrea Voltolina Consulente di pasticceria www.andreavoltolina.com Dolomiti 5, Sirman 48 Almond paste ball coated in chocolate crisp beads 50 g almond paste; 100 g chocolate crisp beads. Form a ball of almond paste, coat lightly with melted dark chocolate, then roll in the chocolate crisp beads to cover completely. Assembly Place the sponge in the bottom of a rectangular mould, cover with rice milk custard and freeze. Cut into small rectangles and decorate with randomly broken pieces of thin sheets of tempered dark chocolate. Place the macaroon next to the sponge, top the macaroon with the tofu quenelle and finish with the crispy almond paste ball. 17 L’ANGOLO DEI VINI VINI PER VEGETARIANI E VEGANI E NON SOLTANTO…. 48 di Luigino Bruni Sommelier professionista e docente Superiore (IIS) “Panzini” di Senigallia 18 In questo numero vorrei analizzare le caratteristiche dei vini che vengono consumati dai vegetariani e dai vegani, tenendo conto che, come è noto, le scelte di questi ultimi sono molto radicali e si spingono al punto di non accettare sia prodotti di derivazione animale in qualsiasi forma sia l’utilizzo degli animali nella lavorazione della vigna. Semplificando (la situazione è piuttosto complessa e per certi versi in divenire), i vegetariani si distinguono dai vegani perché, a differenza di questi ultimi, accettano di consumare prodotti di origine animale, come i latticini e le uova. I vegetariani, attenti come sono alle scelte alimentari, preferiscono solitamente i vini biologici. I vini “bio” devono provenire da un’agricoltura che sfrutta la naturale fertilità del suolo, tutela la biodiversità di un territorio e adopera esclusivamente concimi organici, rame e zolfo; inoltre, il disciplinare prevede che le quantità di anidride solforosa usate in cantina debbano essere molto limitate e consente l’utilizzo di albumine derivate dall’uovo e di caseina per ottenere la chiarificazione del vino (precipitazione delle sostanze intorbidanti). Questi vini possono quindi tranquillamente essere consumati dai vegetariani, anche se va specificato che alcune sostanze chiarificanti a base di ossa o di chitina possono non essere accettate da alcuni vegetariani. Per preparare vini adatti ai vegani è invece importante non utilizzare in cantina nemmeno prodotti come l’albumina, la caseina del latte e la colla di pesce, che vengono sostituiti da prodotti minerali come l’argilla, la bentonite, il carbone vegetale, le terre di Spagna e il caolino. Alcune certificazioni di qualità garantiscono che il prodotto non sia stato chiarificato con sostanze di origine animale. Non pochi vegetariani e vegani apprezzano i vini biodinamici, la preparazione dei quali si basa sulla visione filosofico-spiritualista di Rudolf Steiner, forse più famoso per aver ideato il metodo pedagogico detto appunto “steineriano”. Non di rado i produttori di vini biologici seguono, in tutto o in parte, le indicazioni della biodinamica, specie quelle che possono essere ricondotte a pratiche tradizionali, come il seguire le fasi lunari nei passaggi della realizzazione del vino. Sul mercato possiamo trovare prodotti molto interessanti che si rifanno alle certificazioni come quelli della Cantina di Aldeno, certificata Bio-Vegan, che produce vini che esprimono un territorio come lo Chardonnay, il Gewurztraminer, Cabernet e Pinot nero. Interessante è il lavoro che sta facendo Gravner, un naturalista che è diventato, attraverso la sua filosofia di vita, un’icona del bere naturale. Da seguire è anche Emidio Pepe: questo produttore di Torano Nuovo di Teramo non utilizza nessun prodotto sistemico e ha fatto dei suoi Montepulciano e Trebbiano d’Abruzzo due vere e proprie icone per i consumatori di vino “naturale”. L’azienda La Distesa di Corrado Dottori, un produttore di Cupramontana nel cuore del territorio del Verdicchio, ha sempre creduto nel biologico e nel biodinamico; produce il Castelli di Jesi Classico gli Eremi Riserva, oltre al Terre Silvate e al Nocenzio, un uvaggio di Montepulciano, Sangiovese e Cabernet Sauvignon. La Marca di San Michele, condotta da Alessandro e Beatrice Bonci e da Daniela Quaresima, ha scelto la via della sostenibilità; tante soddisfazioni gli sta portando il “Capovolto” un Verdicchio molto intrigante e per certi versi un po’ “estremo”, ma allo stesso tempo dotato di grande personalità. Da segnalare è Pievalta di Barone Pizzini a Maiolati Spontini, forse colui che ha dato la svolta a questo territorio indirizzandosi verso la biodinamica, produce un Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “DOMINÈ” straordinario e il San Paolo Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, una vera e propria eccellenza del biologico marchigiano. BEVUTI PER VOI Concludo con Elisabetta Forodari, ritenuta da tanti la massima espressione della biodinamica italiana, una donna che ha sempre avuto uno stretto legame con la vigna, luogo in cui è cresciuta. Credo che il vino che la rappresenti meglio sia il Teroldego “Granato”, un vino fruttato e speziato, delicato nelle sue sensazioni dolci del rovere. Quando l’inverno scorso feci la conoscenza della mia amica-collega Marta, ignoravo la possibilità di comprendere appieno l’universo vegano. Mi raccontava di crudeltà sugli animali di proporzioni bibliche e di non voler più esserne complice, di qualcosa di profondo che scatta dentro di te, una nuova consapevolezza che si attiva e che è dura da scalfire perché è quella che ti dice cosa è giusto e cosa no, che ti guida nei rapporti col mondo, un vero e proprio principio etico. Al sentire queste parole fui quasi svegliato di soprassalto. Mi accorsi che ciò che mi raccontava mi aveva toccato e reso più sensibile, senza tuttavia convertirmi al veganismo. In Italia negli ultimi anni sta crescendo in maniera significativa il numero dei vegani e, in virtù di questo, bisogna che ci poniamo una domanda: ma i vegani possono bere vino? La risposta per i più sembra scontata: certo che si! Invece non è proprio così, dato che il vino è l’unico prodotto alimentare che può non mettere i propri ingredienti in etichetta, argomento questo già trattato ampiamente in precedenza. Menzionando alcune sostanze estranee al vino - ammesse dalle attuali normative - si può facilmente dedurre il perché: gelatina per chiarifica, colla di pesce, albumina, chitina, sangue di bue, vescica natatoria, polvere secca del sangue e così via. L’ICEA di Bologna ha da poco redatto un disciplinare molto preciso che prevede l’eliminazione di ogni sostanza di origine animale nel mondo del vino. Il disciplinare voluto da ICE è molto puntuale anche sulle indicazioni da riportare in etichetta, compreso il divieto ad abbinarlo con carni, uova e formaggi. Volendo certificare un vino Vegan possiamo certamente dire che deve provenire da agricoltura biologica o biodinamica, che sia in vigna sia in cantina non devono essere state utilizzate sostanze organiche e che la vendemmia venga fatta a mano. A margine di queste indicazioni, curioso notare la diatriba che riguarda i mezzi da utilizzare per la lavorazione del vigneto: da una parte abbiamo la convinzione dei produttori biodinamici che tornano sempre più prepotentemente a usare il cavallo, dall’altra la convinzione dei vegani che vorrebbero al contrario l’utilizzo esclusivo del trattore, ritenendo deprecabile lo sfruttamento del cavallo ai fini lavorativi. In Italia da qualche mese sono comparsi i primi vini Vegan che si trovano ad avere 3 certificazioni: quella DOC, quella biologica e, da gennaio, quella vegana...Quello che realmente penso? Ognuno ne tragga le proprie conclusioni! di Giovanni Di Stanislao Maître al ristorante “La Grotta di Tufo” (PU) 48 Natalino Crognaletti, un produttore che vale la pena di conoscere con il Vigna delle Oche Verdicchio Classico Superiore Fattoria San Lorenzo un vino biodinamico, semplicemente straordinario. L’ETICA DELL’ETICHETTA O L’ETICHETTA DELL’ETICA? 19 BEVABBE’, CHE BELLA GIORNATA! 48 a cura dell’ Ufficio Stampa di Aibes Coordinate in sede Nazionale Milano: [email protected] www.aibes.it tel. 02 29401685 20 UN’ OSTERIA ALLA VECCHIA MANIERA AL CUORE DI RICCIONE “Bevabbè che bella giornata!”. Chi, da vero romagnolo non ha mai sentito questo intercalare di ottimismo e goliardia come solo noi sappiamo fare? Se passate a Riccione, nella parallela del Viale Ceccarini, più precisamente in Viale Gramsci al civico 22, lo sentirete urlare spesso. Riccardo Parisio, 43 anni, bolognese di nascita, riccionese di adozione, ha deciso di cambiare e per una volta di seguire la propria passione e il proprio cuore. Un’osteria alla vecchia maniera, rivisitata in chiave moderna per dare “conforto” ai nuovi passanti a Riccione con un bicchiere di buon vino e un tagliere di affettati di prima scelta…tanto per cominciare. “L’idea di aprire il ristorante mi è venuta dai tempi universitari, quando facevo il barista. Allora già sognavo un locale tutto mio.” racconta Riccardo appoggiato al suo bancone. Già, perché questo bancone è suo a tutti gli effetti. L’ha progettato lui per più di un anno, ne ha seguito la costruzione insieme ai falegnami ebanisti chiodo dopo chiodo, e il risultato è un’opera straordinaria. Un banco che ricorda lo stile liberty del primo novecento dei caffè e bistrot parigini. Il “Bevabbè”, questo il nome del locale di Riccardo, ha aperto il 22 maggio scorso, nella prima serata d’estate della riviera. E da quel giorno l’epiteto “Bevabbè” vi garantisco che viene usato spesso: per riferirsi ad una bellissima serata trascorsa o al passaggio delle prime gonnelline corte (che ci volete fare, qua siamo nel cuore della Romagna…vi avevo detto che era una questione di cuore no?!). Il Bevabbè attualmente è in continuo “movin on”. Tutto il locale è una continua ricerca. Per esempio le luci sono opera del light designer riccionese Renzo Serafini, creatore di lampade a soffitto e a parete di un stile completamente innovativo. Il bancone da osteria di cui ho già parlato sul quale sono state inserite dei tavolini pensili su cui mangiare, i tavolini da esterno acquistati da Riccardo nei vari mercatini e mostre di antiquariato e modernariato. Oggi il Bevabbè propone piatti semplici ma di estrema qualità come: i prosciutti mora romagnola di Zavoli, i culatelli; i salami impastati nel sangiovese; la mortadella di Mac Palmieri di Modena; il prosciutto Sant’Ilario di Parma (classificato dal Gambero Rosso come uno dei migliori 10 prosciutti d’Italia); i formaggi di Beltrami; le tigelle di Zocca; il pane di Lièvita Riccione, tra i migliori locali del Gambero www.abevabbe.com Rosso; il cotto di Branchi; dolci fatti in casa e le conserve, le marmellate e le alici cantabriche di Moreno Cedroni. Il Bevabbè è in continua evoluzione e, settimana dopo settimana, prendono forma nuove invenzioni in cucina. Riccardo mi anticipa che di prossima uscita saranno la tartare di carne con Fassona piemontese di Boves, l’Hamburger di Fassona e l’Hamburger vegetariano con le melanzane cotte al forno e la ricotta di San Patrignano. La carta dei vini propone una buona scelta tra bollicine francesi e italiane, bianchi italiani soprattutto del Trentino Alto Adige e del Friuli, e rossi italiani, con riguardo dell’ Emilia Romagna, della Toscana e del Piemonte. Le birre alla spina e in bottiglia sono rigorosamente solo di tipo artigianale. Al bar troviamo Federico Ascani uno tra i più quotati Bartender Italiani, il quale si è fatto conoscere per aver girovagato in lungo e in largo la Penisola. Federico ha preparato una lista cocktails ristretta, questo perché la cambia ogni 2/3 settimane tenendo fede ai drink più richiesti, ma sempre disponibile a tutte le richieste degli avventori. La cosa molto interessante è che non vengono utilizzate coppe cocktail e neppure bicchieri classici per servire i drink: la coppa cocktail viene sostituita da una tazza da tè in ceramica stile anni 40/50 con relativo piattino, old fashion e tumbler da bicchieri stile ‘800. Oggi il Bevabbè apre i battenti dalle 17.00 fino a dopo mezzanotte, ma è in cantiere un progetto “brunch Bevabbè” che farà anticipare l’apertura all’orario di pranzo. Alla base del progetto di Riccardo Parisio la possibilità che il Bevabbè di Riccione sia il primo di una serie di locali simili anche fuori dai confini nazionali. Ah, dimenticavo, non scambiate in Bevabbè per un bar. Qui ci si rilassa, si chiacchera, si mangia e si beve e se chiedete solo un caffè, qui ve lo fanno ma non sono molto contenti. Uomo avvisato… TRIS DI COCKTAIL: GINGER MOJITO: succo di lime spremuto ed emulsionato con zucchero di canna bianco; rum bianco; foglie di menta; ghiaccio frantumato. Riempire con Ginger Beer, decorare con rametto menta e zenzero caramellato. DON SPECIAL DAIQUIRI: succo di lime; polpa fresca passion fruit; succo di agave; rum bianco; shaker e servire in tazza. NEGRONI DELL’ORTO: gin Hendrik’s; Bitter Campari; Vermouth Rosso; mezza fettina arancio; zest di limone; buccia di cetriolo. GIORNATE DEL CINEMA DI RICCIONE Si conclusa con successo la 4° edizione delle Giornate del Cinema di Riccione, un’edizione record per afflusso di personaggi del cinema, per accreditati e per eventi organizzati. In primis un doveroso grazie all’ANICA, promotrice e sostenitrice di Ciné, al suo neo presidente Andrea Occhipinti, e al segretario generale, Giulio Mezzanotte, per l’appoggio, il sostegno e la fiducia mostrati. Nello specifico vorremo ringraziare tutti gli sponsor che hanno creduto nella manifestazione e che ci hanno supportato con i loro prodotti,dando la possibilità ai nostri ospiti di poter gustare ed usufruire di un piacevole ristoro durante l’arco dell’intera giornata: Fun Food Italia,con tutte le sue novità dolci e salate; Caffè Mokarabia; Natura Nuova con i succhi e le polpe di frutta; Pepsi, con le novità dell’anno il tè al mojito e alla Pinacolada, i succhi Looza; San Benedetto,con la sua acqua ed il famoso tè verde; Birra Forst; Red Bull per prendere energia; Fabbri 1905,con la novità dell’anno” Spritz Hugo Rosè”; La colazione con le fantastiche specialità” Delifrance”; Spanino Montana; Il Gruppo Aia con i Salumi Negroni; La Piada del Consorzio Piadina Romagnola e lo Squacquerone di San Patrignano; le attrezzature Sirman; il rinfrescante ghiaccio Ice Cube 3; Il Prosecco e gli aperitivi preparati con la liquoristica di Mavi Drink. Tutto questo è stato possibile per la collaborazione con la scuola di Ristorazione Fomal di Bologna, che con i suoi allievi coordinati dal loro Prof. Angelo Borrillo hanno gestito il tutto per i quattro giorni dell’evento. Un ringraziamento va anche alla squadra di Coming Soon, per aver regalato le gustosissime piadine “Della Lella”, allestendo un baracchino tipico Romagnolo da Street Food sul terrazzo antistante il Palazzo dei Congressi. Un grazie anche ad A.M.I.R.A., AI.B.E.S ed A.I.B.E.S. Promotion. Infine un grazie alla città di Riccione: al suo Sindaco Renata Tosi, a Lucio Berardi e a tutto lo staff del Palacongressi. NOME INCARICO PIERI ANDREA GIACINTO PRESIDENTE ATTOLICO PIETRO TESORIERE ARCIDIACONO SALVATORE VICE PRESIDENTE DI SOMMA GIOVANNI VICE PRESIDENTE PERRONE ANTONINO VICE PRESIDENTE BARBI UGO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN BARLOCCO GIANMARIO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN DETOMMASO COSIMO CONSIGLIERE CAT. BARMAN DONNALOIA ANGELO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN D’IGNAZIO MARCO BIAGIO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN GALLINA SALVATORE CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN GARGIULO LUIGI CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN GIOACCHINI MASSIMO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN LUCERI ANTONIO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN MARCON GIANNI CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN MASCOLO TOMMASO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN MATI PAOLO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN PELLEGRINI ROBERTO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN PEPE RAFFAELE CONSIGLIERE CAT. BARMAN RANIERI ONOFRIO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN RASCHI GIANCARLO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN STOPPA PAOLO CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN SUPERNO LUCA CONSIGLIERE CAT. CAPO BARMAN CONSIGLIO NAZIONALE AIBES 2014/2016 CINE’ 4° EDIZIONE AIBES 65° CONCORSO NAZIONALE AIBES Dal 2 al 5 novembre 2014, a Loano 2 Village (Loano – SV), si terrà il 65° Concorso Nazionale di AIBES. Nel cuore della nota località della Riviera Ligure di Ponente rinomata per il suo clima mite tutto l’anno e per le sue tante attrattive turistiche - dal nuovo porto turistico, alla splendida passeggiata a mare ricca di giardini e di palme, dalle assolate spiagge al caratteristico centro storico animato di negozi, ristoranti e locali – si svolgeranno le competizioni, i master, il concorso ‘Premio Angelo Zola’e per concludere in bellezza il Gala Dinner. Per avere le informazioni su tutti gli eventi previsti: www.aibes.it 59° CONGRESSO INTERNAZIONALE A.M.I.R.A (Associazione Maitres Italiani Ristoranti Alberghi). 48 “IL FUTURO DEI FORMATORI A.M.I.R.A.” GRAND HOTEL TERME Viale Stazione, 21 MONTEGROTTO TERME (PD) 16 / 20 NOVEMBRE 201 Le prenotazioni con relativo modulo (scaricabile all’indirizzo: http://www.amira-italia.it/images/pdf/ Iscrizione_Congresso.pdf) vanno inviate al Delegato per il Congresso Giovannangelo Pappagallo (tel. 3358147480) tramite fax al numero 080 4959796 o via e-mail a [email protected] 21 I SEGRETI DEL BARMAN / THE BARMAN’S SECRETS VEGETARIANI E VEGANI AL BAR di Angelo Borrillo Capo Barman Maître Amira 48 Stevia rebaudiana 22 Nei nostri bar per accontentare le molteplici richieste di cucina vegetariana dovremmo avere uno spazio in vetrina dedicato esclusivamente a questo tipo di clientela, per offrire piatti che spaziano dalla colazione al dessert: molti fagioli, pasta, patate, riso e piatti di bulgur/cuscus, stufati, minestre, cereali e farina d’avena, frutta fresca e molte insalate di patate, verdura pilaf, patate cotte al forno o buccia di patate fritte con condimenti vari, pannocchie, frullati; molti sandwich, come toast al formaggio, e sandwich freddi con melanzane arrostite, funghi, peperoni, formaggi, avocado, etc; molti contorni, come purea di patate, tortino di patate, pane ripieno, riso condito, maccheroni e formaggio; veggie burger (burger, di solito a base di cereali), seitan (glutine di frumento), hot dog vegetariani, imitazione della salsiccia (soysage, vari tipi di ‘salame’, ‘mortadella’, ‘bologna’, ecc. fatti con forme di soia); ‘pollo’ vegetariano o senza-carne (di solito a base di seitan, tofu), Jambalaya (con la salsiccia e pollo finto, seitan, o tempeh). La maggior parte dei dessert - tra cui la crostata, la torta brownie al cioccolato, biscotti, tartufi, budino, budino di riso, gelato, crème brûlée, ecc – non contengono carne e pesce e quindi sono adatti per i vegetariani. La confettura e i dessert orientali sono per lo più per i vegani, così come la frutta dolce secca. La cucina vegana prevede diversi tipi di cottura per le verdure. Alcuni esempi. Nischimè: le verdure vengono cotte senza l’uso di olio, con pochissima acqua, facendo degli strati di verdure partendo dalle più dure alle più morbide tagliate in pezzetti di 2– 3 cm e cotte a fiamma bassissima; verdure saltate (o soffrittura): ci sono tre modi di saltare le verdure, vale a dire con con olio, con acqua, senza olio né acqua; bollitura: ci sono due modi di bollire, ovvero in acqua calda e in acqua fredda; tempura: gli alimenti vengono immessi dapprima in una pastella di acqua e farina e fritti in immersione in abbondante olio, tale cottura è ottima per seitan e tofu, alghe e fiori commestibili; a vapore; al forno; a pressione; alla griglia. Naturalmente chi segue alla lettera la cucina vegana dovrà seguire anche un nuovo modo di approcciarsi alle bevande. Vediamone alcune. Tè bancha: tè verde tostato, prodotto con procedimenti naturali, privo di coloranti o prodotti chimici; le foglie e i rametti vengono raccolti dopo il terzo anno di vita; letteralmente “bancha” significa leggero, è un tè ricco di calcio e ferro, ha forti proprietà digestive,si trova in due varietà: Tè Kukicha, privo di teina, costituito dai rametti della pianta che vanno fatti bollire qualche minuto in acqua e poi filtrati e Tè hojicha, composto dalle foglie dell’arbusto con un contenuto minimo di teina. Yannoh: ottenuto dalla tostatura di vari cereali, è un ottimo sostitu- to del caffè normale per chi non vuole assumere caffeina; tè mu: è una miscela di 16 erbe, ha proprietà rinvigorenti poiché contiene anche radice di ginseng, è uno stimolante della circolazione e del metabolismo. Tè di radice di loto: radice di nynphaea alba, ottimo per gli organi della respirazione coadiuvante in presenza di tosse; zenzero o ginger, zingiber officinale, radice Zenzero aromatica e piccante usata molto in cucina, oggi si trova anche sotto forma di bevanda gassata, molto utilizzata nei bar per alcuni cocktail come il Ginger Mojito ed il Moscow Mule. Per i dolcificanti possaimo utilizzare: il malto, dolcificante ottenuto da riso integrale germogliato o da orzo germogliato, simile per consistenza al miele; Amasake, letteralmente significa dolce sakè, è una bevanda più o meno liquida e dolcificante ricavata dal riso integrale e dal koji, utile nella preparazione di dolci; succo d’agave; sciroppo d’acero, ricavato cuocendo la linfa degli alberi di acero con delle spezie sino a raggiungere la consistenza di uno sciroppo, è ricchissimo di vitamine e minerali e ha un alto potere dolcificante; melassa da barbabietola di zucchero, ricavata dalla fermentazione della barbabietola da zucchero, caratterizzata da un gusto estremamente dolce e interessante, molto simile allo zucchero (bianco o di canna) senza minerali e con un contenuto calorico maggiore; Stevia rebaudiana, conosciuta da molti popoli dell’area geografica sudamericana oltre che per il potere dolcificante delle sue foglie anche per le proprietà medicinali. Cocktail: Moscow Mule Ingredienti: 4.5 cl vodka; 0.5 cl succo lime fresco; 12cl ginger beer. Mettete il ghiaccio spezzettato nello shaker. Aggiungete la vodka e il succo di lime. Versate in un hurricane o in un tumbler grande, meglio se potete utilizzare la classica mug in rame. Riempite con ginger. Decorate con una fettina di lime e servite con una cannuccia. I patiti del trend miscelato lo definiscono il cocktail dell’estate grazie alla semplicità e alla freschezza che ben si accosta col caldo torrido della città e non solo. Altri stanno lentamente scoprendo di che si tratta, incuriositi dalle tazze in rame che passano a profusione sotto i loro nasi nei locali a partire dalle 19. Eppure il Moscow non è affatto una scoperta dei nostri giorni. È tornato in auge recentemente, ripescato dagli annali dei cocktail che impazzavano in America più di cinquant’anni fa. Infatti era il 1941, quando un dipendente di una ditta produttrice di bevande analcoliche e il proprietario di un bar di Los Angeles dovettero trovare una soluzione circa l’utilizzo di un’eccedenza di scorte di ginger. I SEGRETI DEL BARMAN / THE BARMAN’S SECRETS SMOOTHIE ALLE VERDURE Succo Asparago: 1/2 bicchiere succo di pomodoro; 1/4 bicchiere succo di asparagi; 1/4 bicchiere succo di finocchio; alcuni semi finocchio. Mescolare i succhi. Aggiungere alcuni semi di finocchio. Mescolare nuovamente. Succo Carota: 1/2 bicchiere succo di pomodoro; 1/4 bicchiere succo di carota; 1/4 bicchiere succo di patata; alcune gocce succo di limone. Mescolare i primi 3 succhi. Aggiungere il succo di limone. Mescolare nuovamente. Succo Cetriolo: 1/2 bicchiere succo di pomodoro, 1/4 bicchiere succo di cetriolo, 1/4 bicchiere succo di carota, 1 manciata prezzemolo fresco. Mescolare i succhi. Passare alla centrifuga il prezzemolo e aggiungerlo alla bevanda. Succo Finocchio: 1/2 bicchiere succo di pomodoro; 1/4 bicchiere succo di finocchio; 1/4 bicchiere succo di zucchine; 1 cucchiaio succo di cipolla; 1 pizzico sale marino integrale; 1 pizzico peperoncino. Mescolare i primi 3 succhi. Aggiungere il succo di cipolla, il sale e il peperoncino. Succo Lattuga: 1/2 bicchiere succo di pomodoro; 1/4 bicchiere succo di insalata lattuga; 1/4 bicchiere succo di sedano; 1 pizzico origano in polvere; alcune gocce succo di limone. Mescolare i primi 3 succhi. Aggiungere l’origano e il succo di limone. Mescolare nuovamente. Succo Barbabietola: 1/2 bicchiere succo di pomodoro; 1/4 bicchiere succo di patata; 1/4 bicchiere succo di barbabietola; alcune gocce succo di limone. Mescolare i primi 3 succhi. Aggiungere alcune gocce di succo di limone. Succo Peperone: 1/2 bicchiere succo di pomodoro;1/4 bicchiere succo di peperone;1/4 bicchiere succo di cicoria;1 pizzico pepe. Mescolare i succhi. Aggiungere un pizzico di pepe. Succo Zucca: 1/2 bicchiere succo di sedano e finocchio;1/4 bicchiere succo di zucca;1/4 bicchiere succo di pera. Mescolare bene. Succo Rapa: 1/2 bicchiere succo di uva chiara; 1/4 bicchiere succo di pompelmo; 1/4 bicchiere succo di rapa. Mescolare. Succo Zucchina: 1/2 bicchiere succo di zucchine; 1/4 bicchiere succo d’uva chiara; 1/4 bicchiere succo di kiwi; 2 cucchiai succo di peperone. Mescolare. Succo Carciofo: 2/5 succo di zucchine; 1/5 succo di carciofo; 1/5 succo di limone; 1/5 succo d’arancia. Mescolare. VEGETABLE SMOOTHIES I would like to suggest a wide range of vegetable smoothies: Asparagus juice ½ glass tomato juice, ¼ glass asparagus juice; ¼ glass fennel juice; a few fennel seeds. Mix the juices, add a few fennel seeds and mix again. Carrot juice ½ glass tomato juice; ¼ glass carrot juice; ¼ glass potato juice; a few drops of lemon juice. Mix the first 3 juices, add the lemon juice and mix again. Cucumber juice ½ glass tomato juice; ¼ glass cucumber juice; ¼ glass carrot juice; 1 bunch fresh parsley. Mix the juices. Centrifuge the parsley and add it to the drink. Fennel juice ½ glass tomato juice; ¼ glass fennel juice; ¼ glass courgette juice; 1 spoonful of onion juice; 1 pinch of unrefined sea salt; 1 pinch of chilli. Mix the first 3 juices; add the onion juice, salt and chilli. Lettuce juice ½ glass tomato juice; ¼ glass lettuce juice; ¼ glass celery juice; 1 pinch of oregano powder; a few drops of lemon juice. Mix the first 3 juices, add the oregano and lemon juice and mix again. Beetroot juice ½ glass tomato juice; ¼ glass potato juice; ¼ glass beetroot juice; a few drops of lemon juice.Mix the first 3 juices; add a few drops of lemon juice. Sweet pepper juice ½ glass tomato juice; ¼ glass pepper juice; ¼ glass chicory juice; 1 pinch of pepper. Mix the juices, add a pinch of pepper. Pumpkin juice ½ glass celery and fennel juice; ¼ glass pumpkin juice; ¼ glass pear juice. Mix well. Turnip juice ½ glass green grape juice; ¼ glass grapefruit juice; ¼ glass turnip juice. Mix. Courgette juice ½ glass courgette juice; ¼ glass green grape juice; ¼ glass kiwi juice; 2 spoons pepper juice. Mix Artichoke juice 2/5 courgette juice; 1/5 artichoke juice; 1/5 lemon juice; 1/5 orange juice. Mix. di Stefano Renzetti Consulente alberghiero, formatore, autore materie bar Orione Q, Sirman 48 Per l’occasione vi presento un’ampia scelta di smoothie alle verdure: 23 I SEGRETI DEL BARMAN / THE BARMAN’S SECRETS QUANDO IL LATTE NON ALLETTA... di Giacomo Righi Barman A.I.B.E.S. La scelta di non nutrirsi di alimenti di origine animale non stravolge gli addetti al beverage: la quasi totalità dei distillati e dei liquori non contiene prodotti zootecnici (fanno eccezione i liquori a base di uovo),gli analcolici sono tutti di origine vegetale, le decorazioni generalmente sono di frutta; caffè, te e tisane provengono tutti da coltivazioni, vino e birra derivano da uva e cereali. Solo un alimento che diventa critico: il latte. E se si considera l’incidenza di cappuccini, latte macchiati, marocchini & C. sui nostri banconi, il problema non è affatto trascurabile. Un sondaggio Eurispes 2014 sostiene che lo 0,6% degli italiani si dichiari vegano (circa 370.000 connazionali). Tralasciando le statistiche è altresì vero che molte altre persone sviluppano intolleranze a latte e derivati, allergie alla caseina o al lattosio o semplicemente non possono assumere latte vaccino per problemi di colesterolo. Come mantenere allora una possibile e ampia alternativa all’espresso? Da qualche anno sono reperibili sul mercato tipologie di latte di origine vegetale, ovvero prodotti ricavati dalla macinatura di prodotti vegetali (semi, noci, cereali, legumi). Nei semi è presente una componente rilevante di acidi grassi e proteine che ne permette un elevato valore nutritivo. La componente grassa delle tipologie di latte vegetale tuttavia risulta essere comunque sufficiente per permettere il processo di montatura, necessario per cappuccini e simili. Ma sono tutti uguali questi prodotti? Latte di Soia - Tra tutti i tipi di latte vegetale, è quello più conosciuto e diffuso, anche per le sue virtù: possiede meno calorie e più proteine, quasi quante quelle del latte vaccino. E’ un alimento indicato anche per le diete prive di glutine. Latte di Riso - E’ il latte vegetale che contiene meno grassi. La sua ricchezza di zuccheri semplici gli conferisce un gusto molto gradevole, dolce e poco invadente. Anche questo prodotto non contiene glutine. Di colore bianco e gradevole profumo presenta una consistenza più liquida degli altri tipi di latte. Il basso tenore di grassi non ne agevola la montatura con la lancia del vapore, pertanto è consigliato per lavorazioni a freddo quali frullati e frappé. Latte di Avena - E’ un latte di origine cerealicola che non contiene colesterolo. Di un colore più brunito rispetto al precedente, presenta all’olfatto e al gusto un caratteristico aroma di cereale. Risulta facilmente montabile al vapore. Cappuccini e creme di latte ottime, con retrogusto di pane. 48 Latte di Mandorle - Goloso e molto dissetante, è una bevanda molto diffusa nel Sud Italia. Ottima fonte di antiossidanti e minerali, contiene un’elevata quantità di grassi polinsaturi e vitamine. Di colore bianco e gusto delicato, è particolarmente indicato per la creazione di specialità a cui conferisce aroma. L’unica accortezza è l’abbinamento con alcune tipologie di caffè: caffè troppo corposi e forti coprono decisamente questo latte. 24 Latte di Nocciole - Sicuramente non il più diffuso fra le tipologie di latte di origine vegetale, tuttavia il gusto caratteristico si sposa decisamente bene con il gusto del caffè. Ottima alternativa allo sciroppo di nocciola nel correggere il caffè. WHEN MILK DOESN’T APPEAL… Choosing not to eat animal source foods doesn’t upset the people who prepare the drinks: almost all spirits and liqueurs contain no animal products (except for eggbased liqueurs), soft drinks are all derived from plants, decorations are usually made out of fruit. Coffee, tea and infusions are all from cultivated crops, and wine and beer come from grapes and grains. Only one food product b e c o m e s critical and that’s milk. And if you consider h o w many cappuccinos, lattes, Marocchino coffees and such like are served at our bars, the problem certainly isn’t going away. A Eurispes 2014 survey found that 0.6% of Italians are vegan (about 370,000 of the population). Dispensing with the statistics, it’s also true that many other people develop milk and milk derivative intolerance, casein or lactose allergy, or simply can’t drink cow’s milk because of cholesterol problems. So how can you maintain a wide range of alternatives to an espresso? Plant milk types, as in products derived from ground plant products (seeds, nuts, grains and pulses) have been available for a few years now. Seeds contain an important element of fatty acids and proteins which gives them a high nutritional value. The fatty element of different plant milk types is still high enough to allow the frothing process, essential for cappuccinos and similar drinks. But are these products all the same? Soya Milk - It’s the most well-known and popular of all the plant milk types, also because of its positive properties: it is lower calorie and high in protein, containing almost as much as cow’s milk. It’s also suitable for a gluten-free diet. Rice Milk - It’s the plant milk with the lowest fat. It’s a rich source of simple sugars which give it a pleasantly sweet, but not overpowering taste. It is also gluten-free. It is white, pleasantly scented and has a more liquid consistency than other types of milk. Its low fat content means it doesn’t froth well with the steam jet, so it works best in cold preparations like smoothies and shakes. Oat Milk - It is a cholesterol-free plant milk that comes from grains. It’s slightly darker in colour than the preceding milk and has a characteristic cereal smell and taste. It froths easily with steam. It makes great cappuccinos and frothy milk, with a bready aftertaste. Almond Milk - This tasty, refreshing drink is extremely popular in Southern Italy. It’s an excellent source of antioxidants and minerals, and is very high in polyunsaturates and vitamins. It is white and delicately flavoured, and is particularly suitable for speciality beverages to which it adds flavour. The only thing to be careful of is matching it with certain types of coffee: Strongly flavoured coffees definitely mask its flavour. Hazelnut Milk - Certainly not the most popular among the plant milk types, although its characteristic flavour goes really well with the flavour of coffee. An excellent alternative to adding hazelnut syrup to coffee. I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS di Giuseppe Daddio Chef Istituto di Formazione “Dolce & Salato” 48 Sansone 420 Sirman 26 Lasagnetta con verdure affumicata, burrata e salse di verdure ed erbette Individual lasagne with smoked vegetables, Burrata and a sauce of vegetables and herbs Questo è un piatto che vuole dare importanza alla stagionalità delle verdure, pronunciandosi verso l’autunno attraverso la nota di affumicato. Tipicità e territorio sono gli elementi che lo identificano. This is a dish that emphasises the importance of using seasonal, Ingredienti per 6 persone: Per la pasta all’uovo: Farina “00” g 125; farina forte “0” g 125; tuorli g 40; uova fresche intere g 50; olio d’oliva q.b.; acqua q.b.; sale q.b. Impastare tutti gli ingredienti, tenendo conto che l’impasto deve risultare sodo, liscio ed omogeneo, regolare la consistenza aggiungendo l’acqua. Conservare in frigorifero per circa 2 ore prima di lavorarla. Stendere la pasta con la sfogliatrice, ricavare dei quadrati 5x5 e cuocerli in acqua salata. Raffreddare le sfoglie in acqua e ghiaccio, asciugarle e tenerle da parte. Per le verdure affumicate: Zucchine g 50; carote g 50; patate g 50; porro g 30; Indivia Belga g 50; peperoni gialli g 50; cipolla rossa g 30; fiori di zucca n°. 6; pomodoro ramato g 150; olio extra vergine g 50; sale e pepe q.b. Mondare e lavare i vegetali, tagliarli a fette sottili e grigliarli una volta conditi con olio sale e pepe, affumicarli con i trucioli in una camera chiusa. Naturalmente alimentare i trucioli di “faggio, castagno, ulivo, quercia” con un combustibile. Affumicare le verdure cotte alla griglia. Per l’affumicatura: Trucioli di segatura q.b.; timo fresco q.b.; rosmarino q.b.; salvia q.b.; bucce di limone q.b.; bucce di arance q.b. Bruciare i trucioli di legno pregiato ed aromatico con le erbe robuste e le bucce di agrumi. Tenere in affumicatura i vegetali almeno 10 minuti. Per il condimento: Verdure affumicate q.b.; burrata fresca g 250; Parmigiano grattugiato g 30; basilico fresco g 1; olio extra vergine g 30; mozzarella fresca g 150. Assemblare in una monoporzione le sfoglie cotte, le verdure affumicate, la burrata, la mozzarella a filangé, il basilico fresco spezzettato, il Parmigiano. Ripetere cosi l’operazione per circa 5 strati. Finire con burrata e mozzarella. Gratinare in forno a 180° C. per circa 10 minuti. Salsa di zucca: Zucca g 250; brodo vegetale q.b.; scalogno n°. 1; olio extra vergine g 30; sale e pepe q.b. Tagliare a pezzi la zucca, rosolarla con lo scalogno in padella con l’olio, unire la zucca e il brodo vegetale. Cuocere per circa 15 minuti. Regolare il gusto di sale e pepe. Frullare con l’olio extra vergine. Passare allo chinois. Per l’assemblaggio: Lasagnette n° 6; pesto di basilico g 120; Coulis di pomodoro g 120; salsa di zucca g 120; buccia di melanzane n° 6; cerfoglio q.b.; olio extra vergine q.b.; filangé di pomodoro q.b. Assemblare sul piatto la lasagnetta gratinata, guarnire il piatto con i coulis di pomodoro, il pesto di basilico, la salsa di zucca. Presentare il piatto con cerfoglio, buccia di melanzana disidratata, filangé di pomodoro e un filo d’olio extra vergine d’oliva. typically territorial ingredients, heralding the arrival of Autumn with a distinct smoked aroma. Ingredients (serves 6): For the egg pasta: 125 g type “00” flour; 125 g type “0” strong flour; 40 g egg yolks; 50 g whole fresh eggs; olive oil as needed; water as needed; salt to taste. Mix the ingredients together, adding water if necessary, to make a dough with a firm, smooth and uniform consistency. Leave to rest in the refrigerator for about 2 hours before using. Roll out the pasta into sheets with a pasta rolling machine, cut the pasta into squares measuring 5 cm per side and boil in salted water. Chill the pasta squares in iced water, dry then set aside for later. For the smoked vegetables: 50 g courgette; 50 g carrot; 50 g potato; 30 g leek; 50 g Belgian endive; 50 g yellow pepper; 30 g red onion; 6 courgette flowers; 150 g vine tomato; 50 g extra virgin olive oil; salt and pepper to taste. Wash and peel/trim the vegetables as necessary, cut into thin slices, season with oil, salt and pepper, cook on the griddle then smoke with wood ships in a closed smoke box. Light the wood chips (of beech, chestnut, olive or oak wood) with a suitable fuel, then smoke the vegetables, cooked previously on the griddle. For the smoking mix: Wood chips as needed; fresh thyme as needed; rosemary as needed; sage as needed; lemon peel as needed; orange peel as needed. Burn the aromatic wood chips together with the herbs and citrus peel. Smoke the vegetables for at least 10 minutes. For the lasagne filling: Smoked vegetables as needed; 250 g fresh Burrata; 30 g grated Parmigiano; 1 g fresh basil; 30 g extra virgin olive oil; 150 g fresh mozzarella. Arrange the smoked vegetables, the Burrata and the mozzarella, cut into slivers, on a cooked pasta square in a single portion mould, then top with the fresh basil leaves, torn into pieces by hand, and the Parmigiano. Repeat to form approximately 5 layers in all, finishing with Burrata and mozzarella. Brown in the oven at 180°C for approximately 10 minutes. Pumpkin sauce: 250 g pumpkin; vegetable stock as needed; 1 shallot; 30 g extra virgin olive oil; salt and pepper to taste. Cut the pumpkin into pieces, sauté with the shallot in oil in a pan then add the vegetable stock. Cook for approximately 15 minutes. Season with salt and pepper. Blend with the extra virgin olive oil, then pass through a chinois sieve. Presentation: 6 single portion lasagne; 120 g basil pesto; 120 g tomato coulis; 120 g pumpkin sauce; 6 pieces of aubergine peel; chervil to taste; extra virgin olive oil as required; tomato cut into strips as needed. Place the browned single portion lasagne on the plate, and garnish with the tomato coulis, the basil pesto and the pumpkin sauce. Decorate with chervil, dried aubergine peel, tomato strips and a drizzle of extra virgin olive oil. I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS PAIN PERDU with nasturtium soup, basil ice cream and chilli pepper sorbet Il mondo dei vegetali mi ha sempre affascinato. Spesso messo un po’ in disparte, con un ruolo “ da comparsa “ rispetto ai più blasonati pesci, crostacei, carni, volatili ecc. Da alcuni anni abbiamo un menù degustazione di soli vegetali che chiamiamo 100% GREEN. L’idea del ‘Pan Perdu’ al nasturzio è quella di voler rivedere un classico dessert in una versione GREEN, appunto! Vegetables have always fascinated me. They are often almost overlooked, playing second fiddle to more elite ingredients such as seafood, meat or poultry. For a di Stefano Baiocco number of years now, our restaurant has offered a Executive chef dégustation menu based solely on vegetables, which we di “Villa Feltrinelli”, call 100% GREEN. This ‘Pain Perdu’ with nasturtium is a vegetarian reinterpretation of a Gargnano (BS) a classic dessert in the spirit of our ‘Green’ menu. Pain perdu: 600 g 365 W flour; 120 ml milk; 27 g brewer’s yeast; 12 g salt; 75 g egg yolk; 75 g eggs; 75 g sugar; 75 g butter; 220 g spinach and basil purée. Mix and knead all the ingredients, adding the salt towards the end, then leave the dough to leaven in a loaf tin. Bake in the oven at 180°C for approximately 40 minutes (with sole set to 6 and ceiling set to 4, if using a patisserie oven). Crispy pain perdu wafers: Cut the pain perdu into thin slices and dry in the oven at 140°C for a few minutes between two baking sheets. Nasturtium soup: 200 g nasturtium leaves, 400 ml mineral water, 80 g icing sugar. Blanche the nasturtium leaves quickly in boiling water and plunge immediately into iced water. Squeeze out the leaves, chop and place in a Pacojet beaker with the mineral water and sugar. Process in the Pacojet and filter the resulting soup through muslin. Basil ice cream: 470 g full cream milk; 40 g fresh cream (35% fat); 80 g sugar; 13 g glucose; 27 g powdered skim milk; 13 g butter; 3 g neutral base for ice cream; 20 g blanched basil. Mix the fresh milk, sugar, glucose, milk powder and neutral base and warm to 80°C. Leave to cool to 40°C, add the cream and butter and place in the refrigerator. Once the mixture is cold, add the basil, place in a Pacojet beaker and blast-chill. Chilli pepper sorbet: 600 g mineral water; 225 g sugar; 2 chilli peppers; 2 combawa leaves (kaffir lime); 1 stick lemongrass; 1 piece ginger; 1 sprig basil; 1 sprig coriander; 1 sprig mint; 38 ml lime juice; 50 g neutral base for sorbets. Mix the neutral base with the sugar. Pour boiling water over the mixture, add all the other ingredients (except for the lime juice, which will be added later once the mixture is cold) and leave to infuse to 7-8 Pacojet 2, minutes. Place in a Pacojet beaker and blast chill. Sirman Purple potato chips: 500 g purple potatoes, 3 l water. Peel the potatoes and boil in the water, then blend to a fine, smooth purée. Spread the purée thinly onto a Silpat sheet and dry in the oven at 45°C for approximately 12 hours. Fry the dried film of purple potato in seed oil at 160°C for just a few seconds (frying for longer may not produce the desired results). Remove the chips from the oil, leave to dry and dust lightly with granulated sugar. Meringue: 100 g egg white, 200 g sugar Beat the egg white with a third of the sugar, then add the remainder gradually. Spread the meringue out in a layer 0.5 cm thick on a sheet of baking paper. Place in the oven at 110°C, reduce the temperature to 80°C and leave to dry for approximately 10 hours. Herbs: Mint (Mentha rontundifolia), Greek basil (Ocimum basilicum “minimum”); nasturtium (tropaeolum majus) Assembly: Cut the pain perdu into two rectangles: with one measuring 5.5 x 2 x 2 cm and a smaller one measuring 4 x 2 x 2 cm. Dip for 20 seconds in the nasturtium soup. Place the pain perdu pieces in the centre of a bowl, place a piece of crispy wafer on each then top with the basil ice cream and the chilli pepper sorbet. Finish with the meringue, the purple potato chips and the herbs. Serve the nasturtium soup in a sauce pourer, pouring over the dish at the table in front of the guest. Pan perdu: 600 g farina 365 w; 120 g latte; 27 g lievito di birra; 12 g sale; 75 g tuorlo; 75 g uova; 75 g zucchero; 75 burro; 220 g purea di spinaci e basilico. Impastare tutti gli ingredienti mettendo il sale in un secondo momento; lasciare lievitare in uno stampo da pane in cassetta. Cuocere in forno a 180 °C per 40 minuti circa (6 terra 4 cielo, se si utilizza un forno da pasticceria) Cialde croccanti di pan perdu: Tagliare delle fette sottili di pan perdu ed essiccarle in forno, tra due placche, a 140° C per qualche minuto. Zuppa di nasturzi: 200 g foglie di nasturzio, 400 g acqua minerale, 80 g zucchero a velo Sbollentare le foglie di nasturzio in acqua, immergerle immediatamente in un bagno di acqua e ghiaccio; strizzarle; tritarle ed inserirle in un bicchiere PACO JET con l’acqua minerale e lo zucchero. Pacossare e filtrare la zuppa ottenuta con un’etamina. Gelato al basilico: 470 g latte intero; 40 g panna fresca (35 % materia grassa); 80 g zucchero; 13 g glucosio; 27 g latte magro in polvere; 13 g di burro; 3 g neutro per gelati; 20 g basilico sbianchito. Mixare latte, zucchero, glucosio, latte in polvere ed il neutro; portare ad 80° C. Raffreddare sino a 40° C ed aggiungere la panna ed il burro e mettere in frigo; quando il composto sarà freddo aggiungere il basilico ed inserire in un bicchiere PACO JET ed abbattere. Sorbetto al peperoncino: 600 g acqua minerale; 225 g zucchero; 2 peperoncini; 2 foglie di combawa (lime kafir); 1 batonette di lemongrass; 1 pezzo zenzero; 1 rametto basilico; 1 rametto coriandolo; 1 rametto menta; 38 g succo di lime; 50 g neutro per sorbetti. Mixare il neutro con lo zucchero,versarci l’acqua bollente ed infusionare tutti gli ingredienti (tranne il succo di lime che aggiungeremo a freddo) per 7/8 minuti. Inserire in un bicchiere PACO JET ed abbattere. Chips di patate viola: 500 g patate viola, 3 l acqua. Privare le patate della pelle esterna e cuocerle nell’acqua; quindi frullarle fino ad ottenere una crema fine ed omogenea. Stendere la crema sottilmente su di un silpat ed essiccarla in forno a 45 °C per 12 ore circa. Friggere il velo di patate viola in olio di semi a 160 °C per pochissimi istanti ( una cottura prolungata potrebbe non dare lo stesso risultato ) e lasciare asciugare, infine cospargere leggermente con zucchero semolato. Meringa: 100 g albume, 200 g zucchero. Montare l’albume con una terza parte di zucchero, quindi aggiungere il resto poco alla volta. Stendere la meringa su un foglio di carta da forno all’altezza di 0,5 cm. Infornare a 110 °C, abbassare la temperatura a 80° C e lasciare asciugare per 10 ore circa. Erbe: Menta (Mentha rontundifolia); basilico greco (Ocimum basilicum “ minimum”); nasturzio (tropaeolum majus). Definizione del piatto: Tagliare il pan perdu ricavando due parallelepipedi: uno di cm 5,5x2x2 ed un secondo più piccolo di cm 4x2x2. Immergerli per 20 secondi nella zuppa di nasturzi. Disporre il pan perdu al centro di una fondina, mettere sopra due pezzi di cialde croccanti e quindi il gelato al basilico ed il sorbetto al peperoncino. Terminare con la meringa, la chips di patate viola e le erbe. Servire la zuppa di nasturzi in una salsiera e versarla davanti all’ospite. 48 IL PAN PERDU con zuppa di nasturzio, gelato al basilico e sorbetto al peperoncino 27 I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS MANGIARE SANO, CON GUSTO di Luigi Ferraro Executive Chef Ristorante Café “Calvados” di Mosca www.cafecalvados.ru Vegetariani, vegani o quant’altro, la cosa importante è avere uno stile di vita equilibrato e seguire un’alimentazione sana e bilanciata, con il giusto apporto giornaliero di proteine, fibre e vitamine. Io, da chef e buongustaio amante del cibo, credo che tutto sia da compensare nel modo giusto e un po’ di tutto non faccia male a nessuno, se non per causa di forze maggiori (come problemi di allergie, intolleranze o altro) l’importante è scegliere sempre prodotti freschi e di stagione, per quanto possibile. Giusto è far prevalere frutta e verdura nella propria dieta giornaliera per favorire non solo la salute fisica, ma anche quella mentale, ma l’importante è sempre mangiare con intelligenza! Mangiare deve essere un piacere e seguire uno stile di vita sano non significa rinunciare a questo, al contrario mangiare sano e con gusto è necessario. Una dieta vegetariana o vegana per fortuna non preclude o esclude il consumo della pasta, quindi la ricetta che segue è per tutti quelli che non vogliono rinunciare al gusto di un buon piatto di pasta, qualunque sia il proprio stile alimentare... A HEALTHY DIET WITH FLAVOUR Whether you’re vegetarian or vegan, the important thing is to lead a sensible lifestyle and eat a healthy, balanced diet with the right amount of protein, fibre and vitamins. As a chef and someone who really enjoys good food, I believe that it’s important not to try to overcompensate with any one element and that a little of everything can only do you good – unless you really can’t, due to allergy, food intolerance or some other such factor –, and you should always choose fresh, seasonal produce wherever possible. While making up the majority of our everyday diet with fruit and vegetables is of course the right choice for our bodily health and to keep our minds just as healthy, it’s also essential to make intelligent choices about what and how we eat, too. Eating should always be a pleasure, and leading a healthy lifestyle shouldn’t mean giving this up. On the contrary – flavour is actually a vital aspect of a healthy diet. Luckily, a vegetarian or vegan diet doesn’t rule out pasta, and the recipe I’ve chosen here is for anyone who enjoys a good plate of pasta, whatever their dietary preferences... W8 40 Easy Sirman Tortello di farina di ceci e zafferano, salsa al pomodoro fresco, cipollotto caramellato Ingredienti per 4 persone: Per la pasta: 180 g farina di ceci; 120 g farina 00; q.b. acqua; q.b. pistilli di zafferano; 10 g olio extravergine; 2 g sale. Impastare tutti gli ingredienti ottenendo un composto omogeneo. Mettere sottovuoto e far riposare in frigo per almeno 30 minuti. 48 Per la farcia: 50 g zucchine; 50 g melanzana; 1 g origano; 2 g 28 olio all’aglio; 50 g cipolla rossa di Tropea; 30 g sedano; 20 g porro; 2 g basilico; q.b. sale e pepe. Tagliare a cubi tutti gli ingredienti, versare in padella l’olio e subito dopo le verdure, far rosolare per bene e regolare con sale e pepe, a caldo frullare il tutto emulsionando con olio extravergine creando una spuma, far raffreddare e riempire i tortelli. Chickpea flour and saffron tortelli filled with vegetables, served with fresh tomato sauce and caramelised spring onion Ingredients (serves 4): For the pasta: 180 g chickpea flour; 120 g ‘00’ flour; water as needed; saffron pistils as needed; 10 g extra virgin olive oil; 2 g salt Mix all the ingredients to make a smooth dough. Vacuum-seal and leave to rest in the refrigerator for at least 30 minutes. For the filling: 50 g courgettes; 50 g aubergine; 1 g oregano; 2 g garlic-infused oil; 50 g red Tropea onion; 30 g celery; 20 g leek; 2 g basil; salt and pepper to taste. Cut all the ingredients into dice. Pour the oil into the pan and add the vegetables immediately afterwards. Sauté well and season with salt and pepper. Blend while still hot, emulsifying with oil to obtain a mousse consistency. Cool the mixture and use to fill the tortelli. I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS Per il condimento dei tortelli: 80 g olio extravergine; 4 g sal- Sauce for the tortelli: 80 g extra virgin olive oil; 4 g sage; via; 80 g brodo vegetale; q.b. sale e pepe. Versare l’olio in una padella e aggiungere la salvia, poi il brodo e amalgamare ottenendo una salsa cremosa, condire con sale e pepe e aggiungere i tortelli, precedentemente cotti. 80 ml vegetable stock; salt and pepper to taste. Pour the oil into a pan, add the sage, add the stock then mix well to make a creamy sauce. Season with salt and pepper, then add to the cooked tortelli. Per l’aria di lemon grass: 200 g latte di soia; 20 g lemon grass; For the lemon grass foam: 6 g lecitina di soia granulare. Portare a bollore il latte, togliere dal fuoco e aggiungere il lemon grass. Coprire con pellicola e far raffreddare. Una volta fredda filtrare, aggiungere la lecitina e frullare. 200 g soya milk; 20 g lemon grass; 6 g granular soya lecithin. Bring the milk to the boil, remove from the heat and add the lemon grass. Cover with film and leave to cool. Once cold, sieve, add the lecithin and blend. Per la salsa al pomodoro fresco: 160 g concassé; 16 g cipollotto; 4 g basilico; 4 g olio all’aglio; 10 g olio extravergine; q.b. sale e pepe. In una pentola mettere l’olio extravergine e versare il cipollotto tagliato finemente ed il pomodoro concassé, far rosolare e aggiungere sale e pepe, il basilico e l’olio all’aglio. For the fresh tomato sauce: 160 g tomato concasse; 16 Per il cipollotto caramellato: 4 cipollotti; 8 g zucchero di canna; 5 g olio extravergine; q.b. sale e pepe. Far scaldare la padella e versare lo zucchero, condire i cipollotti con olio, sale e pepe e unire allo zucchero. For the caramelised spring onion: 4 spring onions; 8 g Per la composizione: Alla base del piatto spennellare del pesto di basilico, sopra adagiare il pomodoro ed i cipollotti caramellati e sistemare anche i tortelli, completare con l’aria di lemon grass, foglioline di basilico e bucce di pomodoro secchi. Assembly: Brush the bottom of the dish with basil pesto, place the tomato sauce and the caramelised spring onions on the pesto, arrange the tortelli on top and complete with the lemon grass foam, small new leaves of basil and dried tomato skin. Tuorlo d’uovo “0” con zuppa d’albume montata: contrasti acidi e piccanti ‘O’ shaped egg yolk with a beaten egg white soup and contrasting sour and spicy flavours Ingredienti: 1 uovo biologico; acetosella qb; pasta di curry rosso qb; begonia qb; tagete qb; acido citrico qb; curry qb; zenzero qb; galanga qb; buccia di lime grattato qb; lemongrass qb; sale Maldon qb; pepe Sechuan qb; aceto qb; olio di oliva qb; cialde di parmigiano n1; erba pepe qb. Ingredients: 1 organic egg; sorrel to taste; red curry paste to taste; begonia to taste; marigold to taste; citric acid to taste; curry powder to taste; ginger to taste; galangal to taste; grated lime zest to taste; lemongrass to taste; Maldon salt to taste; Szechuan pepper to taste; vinegar to taste; olio olive oil as needed; 1 Parmesan wafer; peppergrass to taste. cane sugar; 5 g extra virgin olive oil; salt and pepper to taste Heat the pan and add the sugar. Season the spring onions with oil, salt and pepper and add to the sugar. Place the egg in the freezer for 5 hours. Peel the egg, separate the white from the yolk, then cook the white in boiling salted water. Drain the boiled egg white and emulsify in the blender with the vinegar, salt and oil. Season to taste and set aside for later. Place the yolk in a piping bag and form a spiral on the plate with gaps. Place the emulsified egg white soup in the gaps, then finish the dish as shown in the photo, arranging all the other ingredients around the egg. di Terry Giacomello Consulente chef 48 Mettere l’uovo in congelatore per 5 ore. Sbucciare l’uovo conservando l’albume e di conseguenza cuocerlo in acqua salata. Scolare e metterlo a montare in un frullatore aggiungendo l’aceto, il sale e l’olio. Aggiustare di sapore e tenere da parte. Nel frattempo prendere il tuorlo e metterlo in un sac à poche e formare poi una spirale in un piatto lasciando degli spazi liberi. Arrivati a questo punto inserire negli spazi vuoti la zuppa di albume, terminare il piatto come da foto alternando tutti gli ingredienti sopracitati attorno all’uovo. g spring onion; 4 g basil; 4 g garlic-infused oil; 10 g extra virgin olive oil; salt and pepper to taste. Pour the extra virgin olive oil in a saucepan, add the finely chopped spring onion and the tomato concasse, sauté, then add salt and pepper, the basil and the garlic oil. Orione Q, Sirman 29 I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS Sformatino di patate e cavolfiore Potato and cauliflower tartlet su griglia di verdurine croccanti on a grid of crunchy vegetables di Luca Romeo Chef di partita Ostia Lido (Roma) C6 Variotronic, Sirman di Paolo Antinori Chef Hotel “Fortino Napoleonico” Portonovo (AN) 48 www.hotelfortino.it 30 NE 2140 Panasonic Ingredienti: 50g di cavolfiore; 60g di patate; 1 zucchina; Ingredients: 50 g cauliflower; 60 g potato; 1 courgette; 1 carota e 1 peperone; olio extravergine di oliva; sale e pepe bianco q.b.; erbe aromatiche (timo, erba cipollina); latte di soia 30ml. 1 carrot and 1 pepper; extra virgin olive oil; salt and white pepper to taste; herbs (thyme and chives); 30 ml soy milk. In una pentola a bordi alti portiamo l’acqua a bollore, quindi la saliamo leggermente e vi mettiamo a cuocere le patate precedentemente sbucciate e le rosette di cavolfiore lavate accuratamente. Laviamo e tagliamo le verdure a bacchette (a mo’ di giardiniera), quindi le sbollentiamo per qualche minuto in acqua leggermente acidulata, preservando la loro croccantezza e tenacità. A questo punto le asciughiamo bene (potendo decidere di conservarle in vetro pirex, con olio evo ed aromi) e le condiamo con olio evo e pepe bianco. Scoliamo i broccoli e le patate, passandole al mixer (o al cutter) insieme alle erbe aromatiche, il latte di soia, sale e pepe. Una volta formato il composto, lo riponiamo in appositi stampini e andiamo in cottura in forno ventilato, a 160 °C per circa 20 minuti. Passiamo infine a comporre il nostro piatto: formando la nostra griglia cromatica di verdurine con lo sformatino, decorando il piatto. Vino in abbinamento: chardonnay laziale. Bring the water to the boil in a tall saucepan, salt lightly then cook the peeled potatoes and the cauliflower florets (rinsed thoroughly beforehand). Wash the vegetables and cut into sticks (as you would for ‘giardiniera’ pickled vegetable salad), then blanche in slightly acidified water for just a few minutes to maintain their crunchy texture and firm consistency. Dry the vegetables thoroughly (if required, they may be kept for later in a Pyrex bowl, adding extra virgin olive oil and seasonings), then season with extra virgin olive oil and white pepper. Drain the cauliflower and the potatoes, then blend in the mixer or cutter together with the herbs, soy milk, salt and pepper. Fill tartlet moulds with the mixture and bake in a fan assisted oven at 160°C for approximately 20 minutes. To assemble, arrange a grid pattern of the vegetables, accentuating the different colours, add the tartlet and garnish. Recommended wine pairing: Chardonnay Laziale. Millefoglie di ceci del Conero con carote, zucchine e aceto balsamico Mille-feuille of Conero chickpeas with carrots, courgettes and balsamic vinegar Ingredienti per 4 persone: lt. 0,500 acqua; g 150 farina di ceci; g 120 julienne di carote; g. 80 julienne di zucchine; g 15 aceto balsamico denso; foglie di basilico per decorare; olio extravergine; sale; pepe nero. Ingredients (serves 4): 0.5 litres water; 150 g chickpea flour; 120 g carrot in julienne strips; 80 g courgette in julienne strips; 15 g thick balsamic vinegar; basil leaves for garnish; extra virgin olive oil; salt; black pepper. Unire la farina di ceci in acqua fredda con il sale e mescolare con la frusta. Portare ad ebollizione, sempre mescolando, coprire e cuocere per 30 minuti circa, mescolare di tanto in tanto. Togliere dal fuoco e mettere la polenta di ceci in uno stampo per dare la forma desiderata. Una volta fredda tagliare a fette. Cuocere la julienne di verdure in micronde precedentemente condite con olio, sale e pepe. Formare una millefoglie con gli strati di polenta di ceci e verdure, alternando i colori. Condire con olio e aceto balsamico e guarnire con foglie di basilico fresco. Add the chickpea flour to the cold water and salt, and mix with a whisk. Bring to the boil while stirring continuously, cover and cook for approximately 30 minutes, stirring occasionally. Remove from the heat and pour the chickpea polenta into a mould of the desired shape. Once cooled, cut into slices. Season the julienne vegetables with oil, salt and pepper and cook in the microwave. Form a mille-feuille with layers of chickpea polenta slices and vegetables, alternating the vegetables to create a contrasting colour effect. Finish with oil and balsamic vinegar and garnish with fresh basil leaves. I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS Polenta with autumn vegetables Ingredienti per 4 persone: Zucchine n. 1; verza 4 foglie; ciliegini n.4; carota n.1; olive taggiasche 12; chiodini 50g; farina mais 90g; acqua 1\2litro; olio extra vergine 50g; sale e pepe; erbe aromatiche\ aglio; parmigiano 10g. Lavare e tagliare con l’affettatrice zucchine, verza e carote. Tostare in casseruola le verdure con olio extravergine d’oliva, aglio ed erbe aromatiche. Aggiungere i chiodini e i pendolini. Far cuocere pochi minuti e lasciare le verdure croccanti, bagnare con brodo vegetale. Aggiustare di sapore. In una piccola casseruola cuocere le olive con olio a fuoco basso bagnando di tanto in tanto con acqua. Unire le due preparazioni. A parte in una casseruola mettere l’acqua, un cucchiaio di latte, poco sale e la farina di mais. Procedere per ottenere una polenta facendo cuocere per circa 49 minuti. Versare nel piatto ed aggiungere le verdure croccanti. Se vi piace, potete aggiungere del parmigiano e alcune lamelle di tartufo bianco per impreziosirlo. Serves 4: 1 courgette; 4 leaves savoy; 4 cherry tomatoes; 1 carrot; 12 taggiasco olives; 50 g honey mushrooms; 90 g maize flour; ½ litre water; 50 g extra virgin olive oil; salt and pepper; aromatic herbs; garlic; 10 g parmesan. Wash the courgette, savoy and carrot and cut them in the slicer. Toss the vegetables in a pan with the extra virgin olive oil, garlic and herbs. Add the honey mushrooms and cherry tomatoes. Cook for a few minutes, but leave the vegetables crisp, add some vegetable broth and adjust for salt and pepper. In a small pan cook the olives over a low flame, adding water occasionally as needed. Combine the two preparations. In another pan add water, a spoonful of milk, a pinch of salt and the maize flour. Stir and cook the polenta for 49 minutes. Pour it onto the plate and add the crisp vegetables. If you wish you can add some parmesan or white truffle slivers to enhance the dish. Intingolo di gazpacho con insalata di quinoa e fiore di zucca al vapore Gazpacho with quinoa salad and steamed courgette flowers Un piatto vegano tutto da assaporare! A vegan dish bursting with flavour! Ingredienti per 4 persone: Per l’ insalata di quinoa: quinoa g 100; coriandolo fresco g 5; zenzero g 10; lemon grass g 5; fogli di menta n 5; anacardi g 25; peperoncino n 1. Lavate la quinoa in acqua corrente e bollitela in circa 250 ml di acqua per circa 25 minuti e fate gonfiare per 5 minuti, condite la quinoa con il coriandolo, lo zenzero, il lemon grass, la menta fresca, il peperoncino e gli anacardi leggermente tritati. Per il gazpacho: pomodorini datterini g 600; peperoni rossi g 50; sedano g 50; cipolla rossa g 40; cetriolo g 50; aglio g 3; aceto bianco g 100; mazzetto di basilico in infusione; olio di oliva g 10. Marinate per 24 ore tutti gli ingredienti del gazpacho, passate al passaverdure tutta la marinatura facendo attenzione di rimuovere il mazzetto di basilico. Aggiungete l’olio ed eventualmente legate leggermente con della xantana oppure alla marinatura aggiungete del pane in cassetta. Per i fiori di zucca: fiori di zucca 20; pomodoro San Marzano g 150; basilico g 50; aglio 1 spicchio. Prendete 4 bei fiori di zucca, lavateli in acqua e ghiaccio e lasciateli asciugare in carta assorbente, i restanti fiori tagliateli a julienne insieme al basilico, fate un fondo d’aglio e olio extra vergine d’oliva, saltate i fiori di zucca insieme al basilico e aggiungete i pomodori San Marzano privati di pelle e semi e tagliati a concassé, aggiustate di sale e pepe e con il composto ottenuto farcite i fiori di zucca. Cucinate i fiori di zucca in vaporiera insieme a delle foglie di pomodoro per 5 minuti. Composizione del piatto: Con l’aiuto di un coppapasta adagiate al centro del piatto l’insalata di quinoa, intorno aggiungete il gazpacho e sopra la quinoa adagiate il fiore di zucca al vapore. Ingredients (serves 4): For the quinoa salad: 100 g quinoa; 5 g fresh coriander; 10 g ginger; 5 g lemon grass; 5 mint leaves; 25 g cashews; 1 chilli pepper Rinse the quinoa in running water, boil in approximately 250 ml water for about 25 minutes, remove from the heat and leave to swell for 5 minutes. Season with the coriander, the ginger, the lemon grass, the fresh mint, the chilli pepper and the lightly chopped cashews. For the gazpacho: 600 g miniature plum tomatoes; 50 g red pepper; 50 g celery; 40 g red onion; 50 g cucumber; 3 g garlic; 100 ml white wine vinegar; a whole sprig of basil; 10 g olive oil. Marinade all the ingredients of the gazpacho together for 24 hours, then remove the sprig of basil and pass the mixture through a vegetable mill. Add the oil and thicken slightly with xanthan gum if necessary. Alternatively, sliced white bread may be added to the ingredients while marinating to thicken. For the courgette flowers: 20 courgette flowers; 150 g San Marzano plum tomatoes; 50 g basil; 1 clove garlic. Pick out the 4 best courgette flowers, rinse in iced water and leave to dry on absorbent paper. Cut the remaining flowers into julienne strips together with the basil. Sauté garlic in extra virgin olive oil, add the sliced flowers and basil, add the San Marzano tomatoes – peeled, seeded and cut into concasse dice – then season with salt and pepper. Use this mixture to stuff the 4 whole courgette flowers. Steam the stuffed courgette flowers together with a few tomato leaves for 5 minutes. Assembly: Arrange a timballe of the quinoa salad in the centre of the plate with a pastry ring, add the gazpacho around the timballe place a steamed courgette flower on top. di Massimo Bomprezzi Insegnante consulente specializzato nella cucina di mare di Alberto Fol Chef Ristorante “La Cusina al The Westin Europa & Regina” a Venezia TCG 12 Denver Sirman 48 Polenta con verdure autunnali 31 I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS di Giorgio Nardelli Chef e consulente per la ristorazione Cannelloni di patate e rapa rossa ripieni con ricotta fresca e caprino di Valle, su crema di zucca Potato and beetroot cannelloni stuffed with fresh ricotta and Caprino goat cheese on a pumpkin purée Per i cannelloni di patate: kg. 1 patate; g 200 farina; g 80 fecola; g 20 polvere di rapa rossa disidratata; g 40 tuorlo (2 uova); g 20 parmigiano grattugiato setacciato; sale e pepe. For the potato cannelloni: 1 Kg potatoes; 200 g flour; 80 g potato starch; 20 g dehydrated beetroot powder; 40 g yolks (2 eggs); 20 g sieved grated Parmesan; salt and pepper. Cook the potatoes (all of equal size) in the steam oven. Remove from the oven and peel while still hot. Mash with a potato masher, then tip onto a board for making pasta or a worktop and add the potato starch, flour, beetroot powder, salt and pepper, egg yolks and Parmesan while still hot. Knead together gently to make a smooth but not gluey dough. Fare cuocere le patate in forno a vapore, tutte della stessa dimensione. Togliere e sbucciare ancora calde. Passare allo schiacciapatate e, ancora calde, condirle su un asse della pasta o su un tavolo da lavoro con la fecola, la farina, la polvere di rapa, il sale e pepe, i tuorli d’uova ed il parmigiano. Amalgamare delicatamente tutto insieme finché diventa un impasto omogeneo e non colloso. MYCOOK Sirman For the ricotta and Caprino filling: 500 g Primiero Per il ripieno di ricotta e pecorino: g 500 di ricotta di capra fresca del Primiero; g. 250 di caprino Val di Fiemme o Giudicarie; g 20 olio extra vergine d’oliva; pizzico di sale. Mescolare la ricotta con il caprino grattato e l’olio extravergine. Conservare in tasca da pasticceria. Per formare i cannelloni: Con l’aiuto di un mattarello tirare sull’asse una sfoglia sottile, coppare con coppapasta rotondo da cm.8 , inserire il ripieno ,arrotolare la sfoglia di patate attorno al ripieno, formando così un cannellone. Abbattere in negativo . Cuocere poi in forno a vapore per alcuni minuti. Per la crema di zucca: n. 2 scalogno; g 30 olio extravergine 48 Eldorado 8R, Sirman 32 di oliva; n. 1 spicchio di aglio; g 100 di patata; g 600 di zucca napoletana; sale e pepe - amaretti Soffriggere lo scalogno e l’aglio in olio extravergine di oliva, aggiungere la patata e la zucca pulita. Coprire con del brodo leggero di pollo o vegetale. A cottura ultimata passare al Mycook emulsionandola con olio extravergine assieme ad alcuni amaretti. Presentazione: Disporre la crema di zucca trasversalmente in un piatto rettangolare alternandola ai cannelloni di patate leggermente gratinati in forno a 140° per 6 minuti. Guarnire con olio di zucca. fresh goat ricotta; 250 g Val di Fiemme or Giudicarie Caprino goat cheese; 20 g extra virgin olive oil; a pinch of salt. Mix the ricotta with the grated goat cheese and the extra virgin olive oil. Transfer to a piping bag. To make the cannelloni: Roll out a thin sheet of the potato dough mixture, cut discs with an 8 cm pastry cutter ring, place filling on each circle, then roll the dough around the filling to make a ‘cannellone’ cylinder. Blast-chill to below freezing. Cook in the steam oven a few minutes. For the puréed pumpkin: 2 shallots; 30 g extra virgin olive oil; 1 clove garlic; 100 g potato; 600 g Neapolitan pumpkin; salt and pepper – Amaretto biscuits. Sauté the shallot in the extra virgin olive oil, then add the potato and the peeled and trimmed pumpkin. Cover with a light chicken or vegetable stock. When cooked, purée with the Mycook, emulsifying with extra virgin olive oil and adding a few amaretto biscuits. Presentation: Spread the pumpkin purée in stripes across the plate, arranging the potato cannelloni – gratinated gently in the oven at 140°C for 6 minutes – between the stripes. Garnish with pumpkin oil. I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS Timballino di pasta phillo con riso Venere, pomodoro e capperi di Lipari, accompagnato dagli involtini di zucchina marinata e grigliata con filanger di sedano bianco, caponatina di verdurine e lamelle di cipolla di Tropea. Phyllo pastry tartlet with black Venus rice, tomato and Lipari capers, accompanied by marinated and grilled courgette rolls with fine strips of white celery, small Caponata of diced vegetables and slivers of red Tropea onion. Ingredienti: Ingredients: pasta phillo 4 fogli; zucchine a cubetti scottati 100 g.; peperoni gialli e rossi a rombo scottati 100 g; lamelle di cipolla di Tropea scottate 30 g; riso venere cotto in acqua 150 g; salsa di pomodoro fresca 100 g; capperi di Lipari 30 g; zucchine tagliate a striscioline e grigliate 50 g; filanger di sedano bianco 80 g; melanzane a cubetti scottate 100 g; olio extra vergine d’oliva dei Colli Euganei 30 g. 4 sheets phyllo pastry; 100 g courgette, cut into small dice and blanched; 100 g red and yellow peppers, cut into diamonds and blanched; 30 g red Tropea onion, slivered and blanched; 150 g black Venus rice, boiled in water; 100 g fresh tomato sauce; 30 g Lipari capers; 50 g courgettes cut into strips and grilled; 80 g white celery, cut into fine strips; 100 g aubergine, cut into small dice and blanched; 30 g Colli Euganei extra virgin olive oil. Formare un timballino con la pasta Phillo e cuocere al forno per 3’ a 180°. Prendere le zucchine, le melanzane e i peperoni e dare 1’ nel Panasonic Pro 2 da 1880, padellare su una piastra ad induzione PI 2,5 kw mettendo a posto il sapore. Arrotolare attorno alla filanger di sedano la listarella di zucchina grigliata e chiudere con l’erba cipollina appena scottata e raffreddata. Comporre il piatto come nella foto, utilizzando una salsa di pomodoro fresca naturale. Form a tartlet base with the phyllo pastry and bake in the oven at 180°C for 3 minutes. Blanche the courgette, aubergine and pepper by heating in the 1880W Panasonic Pro II microwave for 1 minute, then sauté on the PI 2.5 kW induction hob, seasoning to taste. Wrap the strip of grilled courgette around the fine strips of celery, then tie closed with a chive strand, blanched quickly and chilled. Assemble the dish as shown in the photo, using a fresh, plain tomato sauce. Pizza di gazpacho senza pane Gazpacho pizza without bread Ingredienti: 200 g peperoni rossi; 50 g cetrioli; 30 g cipolla rossa; 80 g pomodoro maturo; 1 spicchietto d’aglio; aceto rosso q.b.; sale e pepe q.b.; 5 gocce tabasco; 5g agar agar ogni kg di gazpacho; olive leccino; alcuni cubetti di mozzarella di bufala; erbe ed ortaggi a piacere. Ingredients: NE 1880, Panasonic 200 g red peppers; 50 g cucumber; 30 g red onion; 80 g ripe tomatoes; 1 garlic clove; red vinegar as needed; salt and pepper to taste; 5 drops Tabasco; 5 g agar agar per kg of gazpacho; Leccino olives; a few dices of buffalo mozzarella; herbs and vegetables to taste. Blend together the peppers, tomatoes, red onion, garlic, vinegar, cucumber, tabasco and then vacuum the mixture in an open container to remove the excess air. Take a part of the mixture and add the agar to it. Boil this part, then add the rest and strain in a steel mould. When it is cold, remove the mould and garnish with mozzarella, olives, mushrooms, flowers and herbs. It can be served hot a 70°C. Di Marcantonio Sagramoso, Chef Ristorante Le Cedrare Stradone Roma, 8 Illasi (Verona) Tel. 045.6520719 www.lecedrare.it 48 Frullare insieme peperoni, pomodori, cipolla rossa, aglio, aceto, cetrioli tabasco e passare il tutto al sottovuoto in contenitore aperto per estrarre l’aria in eccesso. Prenderne una parte ed aggiungervi l’agar. Portare a bollore questa parte, aggiungervi il resto e colare in una cintura di acciaio. Dopo aver raffreddato il tutto, togliere la cintura e condire a piacere con mozzarella, olive, funghi paglia, fiori ed erbe. Può essere servita calda a settanta gradi. di Fabio Momolo Executive Chef, “Hotel Metropole”, GB Hotel, Abano Terme (PD) 33 I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS di Sergio Moronato Chef di cucina e consulente gastronomico. di Andrea Bozzato Chef Ristorante “Mestis“ di S.Pietro in Gu (PD) Courgette flowers stuffed with amaranth, puffed amaranth, and grilled tofu and vegetable ribbons L’amaranto è una pianta originaria del centro America. E’ ricco di proteine, calcio, fosforo, magnesio e per il suo contenuto di fibre ha un effetto benefico sulla digestione. Lo si può utilizzare in diversi modi, io in questa ricetta lo utilizzo in due versioni: cotta come un risotto e tostata facendone popcorn. Ingredienti per 6 persone: g 150 amaranto; g 100 brodo vegetale; g 200 carote; g 250 zucchine;g 150 pomodorini Pachino; g 400 tofu; n 12 fiori di zucchina; olio evo q.b.; sale, pepe q.b. Preparare una brunoise di carote e zucchine e padellare con un filo d’olio evo. Cucinare 100 grammi di amaranto nel brodo vegetale per circa 20 minuti, lasciare raffreddare per altri 5 minuti quindi aggiungere le verdurine a brunoise e 50 grammi di tofu. Mettere a raffreddare il tutto in abbattitore. In una padella precedentemente ben riscaldata, versare il restante amaranto e creare il popcorn. Nel frattempo grigliare le carote, le zucchine, i pomodorini e il tofu. Farcire i fiori di zucchine con l’amaranto e poi passarle ai ferri. Disporre il tutto nel piatto a piacere. Amaranth originates from central America. It is rich in protein, calcium, phosphorus and magnesium, and its high fibre content makes it particularly beneficial for the digestive system. It is an ingredient that can be used in many different ways, and for this recipe I have chosen to include it in two variants – cooked like a risotto and toasted and puffed like popcorn. Ingredients (serves 6): 150 g amaranth; 100 ml vegetable stock; 200 g carrots; 250 g courgettes; 150 g Pachino cherry tomatoes; 400 g tofu; 12 courgette flowers; extra virgin olive oil as needed; salt and pepper to taste. Prepare a brunoise of carrots of courgettes and sauté in the pan with a drizzle of extra virgin olive oil. Cook 100 grams of amaranth in vegetable stock for about 20 minutes, leave to cool for 5 minutes, then add the sautéed brunoise vegetables and 50 grams of tofu. Chill in the blast-chiller. Tip the remaining amaranth into a very hot pan to puff the grains like popcorn. Meanwhile, grille the carrots, courgettes, cherry tomatoes and tofu. Stuff the courgette flowers with the cooked amaranth and sear on the griddle. Arrange on the plate as preferred. Zuppa di cipolle alla brace Barbecued onion soup Ho deciso di presentare questo piatto perché rappresenta al 100% la filosofia mia e del ristorante Mestìs, ovvero semplicità valorizzata con un tocco di creatività ed il tutto passando per la cottura alla brace. Questa è una portata che si trova tutt’ora nel menù e che subisce spesso delle variazioni in base a nuove idee del momento. I have chosen to present this recipe because it perfectly represents my own approach to food and the philosophy of the restaurant Mestìs – namely, simplicity accentuated by a touch of creativity, in a barbecue-based cuisine style. This is a dish that still features in the menu, and which constantly evolves as new ideas come along. Per la vellutata: 6 cipolle bianche mondate; 1 l di brodo vegetale; sale; olio d’oliva extra vergine dei Colli Euganei. Tagliare a julienne le cipolle e farle tostare nelle braci all’interno di una placca forata. Una volta che sono di un color nocciola, trasferirle in una casseruola e terminare la cottura con il brodo vegetale; aggiustare di sale e frullare il tutto molto bene aggiungendo un filo d’olio di oliva extra vergine. Raffreddare in abbattitore. For the velouté: 6 peeled white onions; 1 l vegetable stock; salt; Colli Euganei extra virgin olive oil. Slice the onions into julienne strips and brown in a perforated pan on the barbecue. Once the onions turn a hazelnut brown colour, transfer to a saucepan and complete cooking with the vegetable stock. Season to taste with salt and blend to a very smooth consistency, adding a drizzle of extra virgin olive oil. Cool in the blast-chiller. Per le cipolle affumicate: 2 cipolle intere; sale; chips di legno di noce. Prendere le due cipolle intere, tagliarle a metà, adagiare la parte tagliata nella griglia e aggiungere qualche chips di legno umida alle braci ardenti, coprire il tutto con un coperchio alto in modo che le cipolle trattengano più fumo possibile. Continuare la cottura per circa 30 minuti. Passato questo tempo togliere la buccia e tagliare la cipolla affumicata a pezzetti. Per la panna agra: 125g di panna fresca; 125g di yogurt magro; 8g succo di limone; 8g aceto di mele; sale. Mescolare per bene tutti gli ingredienti con un frustino e lasciare rapprendere in frigo per 15/20 minuti. A questo punto riscaldare bene la vellutata di cipolla in una casseruola aggiungendo, se necessario, del brodo vegetale per regolare la fluidità. Nel frattempo scaldare in forno le cipolle affumicate e in un’ altra casseruola stemperare appena la panna agra mescolando con una frusta per renderla spumosa. 48 Dolomiti 5, Sirman Fiori di zucchina farciti di amaranto, il suo popcorn, con formaggio tofu e tagliatelle di verdure ai ferri Rifinitura: 34 Dressaggio: In una fondina versare la vellutata di cipolla, al centro adagiare la cipolla affumicata, coprire con qualche cucchiaio di panna agra e finire con qualche foglia di coriandolo. Servire accompagnando i crostini di pane ai cereali tostati nella brace. Foglie di coriandolo e pane ai cereali tostato nelle braci For the smoked onions: 2 whole unpeeled onions; salt; walnut wood chips Cut the two whole unpeeled onions in half. Place cut side down on the barbecue, add a few dampened wood chips to the hot coals, and cover the onions with a deep lid to capture as much smoke as possible around the onions. Continue cooking for approximately 30 minutes. Remove the skin and cut the smoked onions into small pieces. For the sour cream: 125 g fresh cream; 125 g low fat yoghurt; 8 g lemon juice; 8 g cider vinegar; salt Mix all the ingredients thoroughly with a whisk and leave in the refrigerator for 15 - 20 minutes to set. Now warm the onion velouté thoroughly in a saucepan, adding vegetable stock if necessary if it is too thick. In the meanwhile, warm the smoked onions in the oven, and warm the sour cream very slightly in another saucepan, mixing with a whisk until foamy. Garnish: Coriander leaves and mixed wholegrain bread toasted on the barbecue Assembly: Pour a puddle of the onion velouté in the bowl, place the smoked onion in the centre, cover with a few tablespoons of sour cream and garnish with a few coriander leaves. Serve accompanied with mixed wholegrain bread crostini toasted on the barbecue. I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS Toast con burrata ed insalatina al paté d’oliva Toast with Burrata on baby leaf salad with olive tapenade Questo piatto unico vegetariano si distingue per le sue innumerevoli sensazioni sia olfattive che gustative. L’idea è nata cercando un qualcosa che andasse fuori dagli schemi e, visto il periodo di questa creazione (una tarda estate che quest’anno qualche giornata freddina ce l’ha riservata), ho voluto azzardare, riscontrando nell’insieme davvero un ottimo piatto vegetariano. Questo piatto ovviamente se ridotto diventa un gran antipasto, che può essere preparato in anticipo, tenendo solo il toast pronto per essere passato qualche minuto al forno. E’ di facile esecuzione, realizzato con ingredienti semplici dai sapori conosciuti, che assemblati tra di loro ne danno una completezza armoniosa tra gusto, sapore e profumi. This original vegetarian recipe is bursting with a whole spectrum of different flavours and aromas. I wanted to create something out of the ordinary and, given the unusual late summer weather we’ve been having, which has not been without the odd chilly day or two, I thought I’d be a bit more daring. And the result, I must say, is a truly excellent vegetarian dish. By reducing the portion size, this recipe could of course also serve as a great antipasto, with most of the preparation done in advance, and simply browning the toast for a few minutes in the oven just before serving. This is an easy recipe with simple ingredients and familiar flavours which, when brought together, create a harmonious ensemble of flavour and aroma. Ingredienti per 4 persone: Ingredients (serves 4): Per il toast: 3 fette di pane per tramezzini bianco (rettangolari classici); g 200 burrata fresca; g 20 passata di pomodoro; sale e pepe per condire; g 120 panna fresca; g 150 latte; g 50 parmigiano; g 50 tuorlo d’uovo; g 1 curcuma. Triturare la burrata in modo grossolano, condire con il sale e pepe a piacere, unire i 20g di passata di pomodoro. Dividere le tre fette a metà e stenderne 3 quadrati ricavati. Su ognuno dei tre quadrati di pane sistemarvi al centro la burrata condita, coprire con le restanti tre fette di pane ottenendo così 3 toast con il ripieno centrale. Mescolare il tuorlo con il parmigiano e la curcuma, diluire con il latte e la panna. Passare le parti estreme dei 3 toast dentro all’appareille preparata. Cospargere anche le parti superiori e passare in forno a 205° calore secco per qualche minuto dorando il toast. Lasciare intiepidire prima di servire. Per l’insalatina: g 40 soncino; g 20 radicchio rosso; g 80 peperone rosso; g 80 finocchio fresco. Fare delle fettine sottili di peperone e finocchio, a tocchetti il radicchio rosso e, se troppo grosso, sminuzzare il soncino. Per il paté di olive nere: g 140 olive nere taggiasche, g 20 acqua, g 30 olio extravergine, g 1 polvere di caffè. Denocciolare le olive, mettere nell’omogeneizzatore (o mixer) tutti gli ingredienti e frullare per pochi secondi. Per l’emulsione di pomodoro e basilico: g 100 passata di pomodoro, g 1 lecitina di soia bio, g 5 foglie di basilico fresche, g 30 olio extravergine, sale pepe per condire. Con il frullatore a immersione emulsionare l’olio con il basilico, la lecitina di soia, il sale ed il pepe. A filo unire la passata di pomodoro. Composizione del piatto: Sistemare sul fondo del piatto l’emulsione di pomodoro, sopra le insalate cosparse a piacere. Condire con il paté di olive. Mettervi sopra tre triangolini di toast (per ogni toast ne ricaviamo 4 pezzi tagliandoli dopo cotti e ottenendo dei triangolini) tiepidi. Servire. For the toast: 3 pieces of sliced white bread; 200 g fresh Burrata; 20 g tomato purée; salt and pepper for seasoning; 120 g fresh cream; 150 ml milk; 50 g Parmesan; 50 g egg yolk; 1 g turmeric. Chop the Burrata coarsely into pieces, season with salt and pepper to taste and add the 20 g of tomato purée. Cut the three slices into square halves and lay out three of the squares. Place the seasoned Burrata in the centre of each square of bread, then cover with the remaining three squares to form three sandwiches with a filled centre. Mix the egg yolk with the Parmesan and the turmeric, then dilute with the milk and cream. Dip the edges of the three sandwiches in this mixture. Spread the mixture on the tops of the sandwiches and heat in the oven for a few minutes at 205°C (dry heat) to brown. Leave to cool slightly before serving. For the salad: 40 g sorrel; 20 g red radicchio; 80 g red pepper; 80 g fresh fennel.Slice the pepper and fennel finely and cut the red radicchio into pieces. Chop the sorrel if the leaves are too large. di Gregori Nalon Consulente chef per la ristorazione www.gregorichef.it Questa ricetta e molte altre le trovate anche su / Find this recipe and many others at : www.facecook.it e www.gregorichef.it Kiro , Sirman For the black olive tapenade: 140 g black taggiasche olives, 20 ml water, 30 g extra virgin olive oil, 1 g powdered coffee. Pit the olives, place all the ingredients in the blender or mixer, and blend for a few seconds. Assembly: Pour a puddle of the tomato emulsion in the plate, and scatter the salad on the emulsion as preferred. Garnish with olive tapenade. Place three warm toasted triangles on top of the salad (cut each square sandwich into 4 triangular pieces after toasting). Serve. 48 For the tomato and basil emulsion: 100 g tomato purée, 1 g organic soy lecithin, 5 leaves fresh basil, 30 g extra virgin olive oil, salt and pepper for seasoning. Emulsify the oil with the basil, soy lecithin, salt and pepper with a hand blender. Add the tomato purée at the end. 35 I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS di Fabio Mancuso Ateneo della Cucina Italiana Chef “Ristorante Crispi 19” Roma 48 Dolomiti 5 Gelateria 36 Fantasia vegetariana Vegetarian composition Ingredienti per 20 pezzi: Ingredients for 20 portions: Per la Terrina di legumi e verdure: 200 g patate lesse schiac- For the pulse and vegetable terrine: 200 g mashed, boiled potatoes; 100 g cooked lupin beans; 20 g cooked soy beans; 100 g cooked cannellini beans; 100 g dried chickpeas; 20 g shallot; 10 g cooked borlotti beans; 5 g pumpkin seeds; 2 chard leaves; 15 g courgette and carrot, cut into brunoise dice and boiled; 10 g chanterelle mushrooms, cut into brunoise dice and sautéed ; 10 g red Tropea onions, cut into brunoise dice and marinated in red wine vinegar; 50 g finely chopped parsley; 100 g pumpkin; 0.1 g saffron; 200 g celeriac; 100 g tofu; 2 g powdered dried red pepper; salt and pepper to taste ciate; 100 g lupini cotti; 20 g soia cotta; 100 g cannellini cotti; 100 g ceci secchi; 20 g scalogno; 10 g borlotti cotti; 5 g semi di zucca; n 2 foglie di bieta; 15 g brunoise di zucchine e carote lesse; 10 g brunoise di finferli saltati; 10 g brunoise di cipolla rossa di Tropea marinata all’aceto rosso; 50 g prezzemolo tritato; 100 g zucca; 0,1 g zafferano; 200 g sedano rapa; 100 g tofu; 2 g polvere di peperone rosso disidratata; q.b.sale e pepe. Preparate la purea di sedano rapa bollito in acqua e qualche goccia di succo di limone in modo da mantenere un colore chiaro e aromatizzate a vostro piacimento. Preparate la purea di zucca cotta al forno e impreziositela di sale e pepe. Lavorate con fibra gold sia la purea di sedano rapa che di zucca. Stendete uno strato di purea di sedano rapa su pellicola e confezionate un rettangolo preciso, distribuite uno strato di purea di zucca utilizzando la sac-à-poche e arrotolate bene con fezionando un piccolo cilindro che andrete a raffreddare in frigorifero. Setacciate metà delle patate con i cannellini e regolate il gusto, unite le verdure tagliate a brunoise, mescolate con cura e stendete l’impasto su un foglio di carta Fata in modo regolare e uniforme, poi adagiate le foglie di bieta precedentemente sbianchite e raffreddate. In una bacinella setacciate le restanti patate, i lupini e la soia, mescolate e insaporite con olio al porro, zafferano, sale, pepe. Stendete l’impasto così ottenuto sulla bieta. Tagliate il tofu a listarelle e spolveratelo di polvere di peperone rosso. Decorate l’interno con i semi di zucca, il tofu e cospargete la superfice di prezzemolo tritato. Ponete al centro il cilindro di sedano rapa e zucca ottenuto precedentemente e arrotolate. Confezionate un cilindro regolare e sigillate le estremità con gli string, cuocete a 75° vapore portando a una temperatura interna di 62°. Abbattete e poi tagliate a fette regolari. Per il cremino di ceci: In una casseruola rosolate lo scalogno, aggiungete i ceci rinvenuti e coprite di brodo vegetale, terminate la cottura, insaporite di sale e pepe. Frullate e passate al setaccio in modo da ottenere una crema liscia. Composizione finale del finger food: Versate la crema di ceci nei bicchierini, posizionate all’interno di ogni bicchierino un fagiolo borlotto lesso e un cecio lesso, concludete posizionando sopra la fetta di terrina. Boil the celeriac in water with a few drops of lemon juice to prevent the vegetable from blackening, blend to purée and season as preferred. Make the puréed pumpkin with roast pumpkin, seasoned with salt and pepper. Add Gold fibre to both the celeriac and the pumpkin purée. Spread a layer of celeriac purée on a sheet of film and shape into a neat rectangle. Spread a layer of pumpkin purée on top with a piping bag, roll tightly to form a cylinder and chill in the refrigerator. Pass half the potatoes through a sieve with the cannellini beans and season to taste. Add the vegetables in brunoise dice, mix gently then spread the mixture neatly and evenly onto a sheet of Carta Fata film, then place the chard leaves, blanched and chilled beforehand, on top. Sieve the remaining potatoes together with the lupin and soy beans into a bowl, mix and season with leek infused oil, saffron, salt and pepper. Spread this mixture onto the chard leaves. Cut the tofu into sticks and dust with the powdered red pepper. Arrange the pumpkin seeds and tofu on the potato and bean mixture, and sprinkle the surface with finely chopped parsley. Place the celeriac and pumpkin cylinder made previously in the centre, and roll into a cylinder. Form a neat cylinder, sealing the ends with kitchen string, and steam cook at 75°C to a core temperature of 62°C. Blast chill, remove the film and cut into regular slices. For the creamed chickpeas: Sweat the shallot in a saucepan, add the soaked chickpeas, cover with vegetable stock and cook. Once cooked, season with salt and pepper. Blend and pass through a sieve to make a smooth cream. Composition: Pour the creamed chickpeas into glasses, place a single boiled borlotti bean and boiled chickpea in each glass, and top with a slice of terrine. I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS Bulgur alla mediterranea Mediterranean style Bulgur wheat Il Bulgur è un alimento costituito da frumento integrale, si tratta di grano duro germogliato che subisce un particolare processo di lavorazione. I suoi chicchi vengono prima cotti a vapore e poi fatti seccare per poi essere macinati e ridotti in piccoli pezzetti. Alimento molto diffuso in Medio Oriente, presenta caratteristiche nutrizionali uguali a quelle del frumento integrale, quindi è ricco di fibre, vitamine del gruppo B, fosforo e potassio. La sua forma può variare, infatti troviamo una pezzatura più grande che trova utilizzo nella preparazione di minestre e una pezzatura più fine impiegata per piatti freddi e insalate. Bulgur is made from wholegrain sprouted durum wheat that is then steamed, dried and broken up into small fragments. It is a very widely used foodstuff in the Middle East, with nutritional characteristics similar to wholegrain flour. It is rich in fibre, B group vitamins, phosphorous and potassium. Bulgur comes in different grain sizes, with a coarser variety used in soups and a finer grade for cold dishes and salads. Per la cottura del Bulgur: Mettere il Bulgur in un pentolino e senza accendere la fiamma del fornello versare il brodo vegetale bollente con l’aggiunta dello zafferano (l’acqua bollente o come in questo caso il brodo vegetale per dargli più sapore, va sempre il doppio rispetto alla quantità del bulgur). Attendere 20-30 minuti in modo che il brodo venga tutto assorbito. Nel frattempo tagliare a bastoncini sottili le verdure (peperoni, zucchine, carote). Saltare in padella separatamente con poco olio extravergine di oliva. Pulire i funghi e saltarli in padella. Tagliare a rondelle sottili il porro, mettere in una ciotola di vetro, coprire con olio e cucinare al microonde fino a raggiungere una temperatura di 80 gradi. Riunire tutte le verdure cotte, regolare di sale e pepe, mettere a scolare per eliminare l’olio di cottura, aromatizzare con il porro maturato e mettere da parte. Privare i pomodori di pelle e semi, tagliare a cubetti e condire con sale, olio extravergine di oliva, olive taggiasche e basilico spezzettato. Condire il Bulgur con il pomodoro e le verdure saltate, lasciare insaporire il tutto per qualche minuto e servire. vegetable stock; 80 g peppers; 80 g courgettes; 80 g carrots; 80 g velvet pioppini mushrooms; 80 g ripe tomatoes; 20 g basil leaves;50 g Taggiasche olives; 60 g leek; 2 g powdered saffron; extra virgin olive oil as needed; salt and pepper to taste. Cooking the Bulgur wheat: Put the Bulgur wheat in a small saucepan, and pour the boiling vegetable stock over the wheat (without switching on the hob), adding the saffron. Always use twice the volume of liquid (stock is used here for more flavour, although boiling water may also be used) as the Bulgur wheat. Wait 20-30 minutes for all the vegetable stock to be absorbed. In the meanwhile, cut the peppers, courgettes and carrots into fine matchsticks, and sauté each separately in a pan with a little extra virgin olive oil. Clean the mushrooms gently, taking care not to damage them, and sauté them in the pan. Cut the leek into fine discs, place in a glass bowl, cover with oil and warm to 80°C in the microwave. Mix the cooked vegetable matchsticks and mushrooms together, season to taste with salt and pepper, drain off the oil, flavour with the leek marinated in the microwave and set aside for later. Peel and seed the tomatoes, cut into dice and season with salt, extra virgin olive, Taggiasche olives and torn basil leaves. Add the tomatoes and cooked vegetables to the Bulgur wheat, leave to rest for a few minutes for the flavours to develop and serve. NE 1880, Panasonic 48 Ingredienti per 4 persone: 300 g Bulgur; 600 g brodo vegetale; 80 g peperoni; 80 g zucchine; 80 g carote; 80 g funghi pioppini; 80 g pomodori rossi; 20 g foglie di basilico;50 g olive taggiasche; 60 g porro; 2 g di zafferano in polvere; q.b. olio extravergine di oliva; q.b. sale e pepe. Ingredients (serves 4): 300 g Bulgur wheat; 600 ml di Nicola Vizzarri Executive chef “Plaza restaurant” Vasto (CH) Corporate chef Pastificio “La Molisana” 37 I CONSIGLI DELLO CHEF / THE CHEF RECOMMENDS di Andrea Angeletti Executive Chef Hotel Xenia London C4 Variotronic, Sirman Pomodoro gratinato al forno ripieno di verdure Tomatoes stuffed with vegetables au gratin La cucina vegetariana e in particolare quella vegana non è mai stata di mio interesse fino al mio primo viaggio in India dove ho potuto conoscere e scoprire una nuova cultura culinaria basata soprattutto sull’utilizzo dei vegetali. Ed è proprio in questo viaggio che ho presentato al pubblico indiano una semplice ricetta, ma di gran successo, con il solo utilizzo delle verdure, priva di qualsiasi grasso animale o ingrediente proveniente da esso, cosicché è stata apprezzata sia dai vegani che dai vegetariani. Ingredienti per 10 porzioni: 10 pomodori ramati; 100 g melanzane; 100 g carote; 100 g zucchine; 50 g di porcini; 100 g patate; 3 g asparagi; un rametto di timo; due spicchi d’aglio. Per il pane aromatico: 150 g pane grattugiato; 30 g rosmarino; 30 g prezzemolo; uno spicchio d’aglio; 100 g olio extra vergine d’oliva. Sbollentare in acqua i pomodori e immergerli subito dopo in acqua e ghiaccio in modo da fermare la cottura. Privarli della pelle e con l’aiuto di uno scavino svuotarli della parte interna, facendo attenzione a non rompere il pomodoro. A parte fare una dadolata con tutte le verdure, sbollentarle in acqua e sale e insaporirle in una padella antiaderente con l’aglio e il rametto di timo. Salare e pepare. Farcire i pomodori con la dadolata. Condire l’esterno del pomodoro con il pane aromatico, ottenuto frullando al cutter tutti gli ingredienti insieme. Cuocere in forno per 4 minuti a 190 gradi. Servire aprendo una parte del pomodoro in modo da far vedere le verdure interne. Vegetarian cooking, and vegan cuisine in particular, had never really interested me until my first trip to India, where I discovered a whole culinary culture based mainly on the use of vegetables. It was during this same trip that I presented a simple but very successful recipe to the Indian public, made with vegetables only and using no animal fats or any other ingredient containing animal fat, so that it could appeal to both vegetarians and vegans alike. Ingredients (serves 10): 10 vine tomatoes; 100 g aubergine; 100 g carrots; 100 g courgettes; 50 g porcini mushrooms; 100 g potatoes; 3 g asparagus; a sprig of thyme; two cloves of garlic. For the aromatised breadcrumbs: 150 g breadcrumbs; 30 g rosemary; 30 g parsley; one clove of garlic; 100 g extra virgin olive oil. Blanche the tomatoes quickly in boiling water and plunge immediately into iced water to stop them from cooking further. Peel the tomatoes then hollow out with a melon baller, taking care not to break the flesh. Separately, dice all the vegetables, blanche in salted boiling water and toss in a non-stick pan with garlic and the sprig of thyme. Season with salt and pepper. Stuff the tomatoes with the diced vegetables. Coat the exterior of the tomatoes with the aromatised breadcrumbs, made by blending all the ingredients together in a cutter. Bake at 190 °C for approximately 4 minutes. Serve, cutting a part of the tomato open to reveal the vegetables inside. CULTURA GASTRONOMICA UN’ALTRA ALIMENTAZIONE È POSSIBILE? 48 di Donato D’Aurizio Maestro macellaio 38 Ho deciso: oggi mi farò aiutare. Come recita la didascalia seguo questa rubrica in qualità di Maestro Macellaio e anche se è capitato che mi cimentassi in ambito vegetale, spesso si trattava di abbinamenti o accostamenti di verdure, legumi od ortaggi alla carne o al pesce. Questo numero, però, è stato dedicato interamente alla Cucina Vegetariana – e Vegana – ed ho pensato di condividere la responsabilità con un gruppo di appassionati , anche un po’ esperti (e con i quali collaboro da qualche tempo) che si dedica alla ricerca in ambito alimentare: mi riferisco all’associazione Cereali, acronimo di Centre for the Research in the Alimentary field, la cui mission è quella di proporre elementi per un’alimentazione ecologicamente compatibile, economicamente sostenibile ed eticamente accettabile. Non sono degli integralisti della cucina Vegana ma sostengono la necessità di correggere la rotta dell’alimentazione per una serie di motivazioni che ci faremo illustrare dal loro ispiratore: Massimo Guido Conte, responsabile dei Gruppi di Ricerca Ecologica delle Marche (i Gre delle Marche) al quale ho rivolto alcune domande. CULTURA GASTRONOMICA / GASTRONOMIC CULTURE pascoli in una visione autarchica oltreconfine. Quindi anche considerazioni di carattere morale alla base delle vostre scelte? Assolutamente no. Quelle ci sono ma sono lasciate alla libera scelta dei consumatori. Si tratta, invece, di ragioni di sostenibilità ecologica ed economica. Accadrà per la carne quello che già accade per il petrolio e l’acciaio. I produttori si interesseranno sempre più ai mercati asiatici perché lì ci sono le condizioni economiche per vendere al meglio i loro prodotti. Da un punto di vista morale, dico solo che occorrerà pensare seriamente al fatto che un bovino restituisce mediamente il trenta per cento delle proteine consumate. Ciò significa che il settanta per cento delle risorse utilizzabili per l’alimentazione umana diventa rifiuto da smaltire e CO2 . Quindi, la geopolitica passa anche per la nostra tavola. Sì. Ci sono motivazioni anche molto serie di carattere geopolitico. La Cina, ad esempio, sta acquistando intere regioni nel mondo proprio per garantirsi terreni agricoli e Ma torniamo alla cucina di tutti i giorni. In concreto, cosa proponiamo ai nostri lettori? Dai nostri laboratori sono uscite alcune proposte che reputiamo interessanti. Ad esempio l’integrazione di alimenti quali la pasta e prodotti da forno in genere con la farina di Canapa: eccellente integratore alimentare ricchissimo di Omega3 ed Omega6 più altre caratteristiche che un medico nutrizionista potrebbe illustrare con maggiore competenza. Anche l’impiego dell’olio di semi di Canapa, ancora più ricco di oligoelementi essenziali rientra nell’ambito delle nostre ricerche. Molti altri prodotti sono allo studio, pensiamo al Topinambour in sostituzione della patata per un’alimentazione meno ricca di zuccheri, oppure a condimenti 100% Vegan, ricchissimi di vitamine, in grado anche di conferire gusto. Dato l’argomento da cui siamo partiti, però, mi sembra imprescindibile parlare della linea completa, a base di carne vegetale, sostitutiva o integrativa della carne animale, sia da un punto di vista nutrizionale che dal punto di vista gastronomico. Il risultato è interessantissimo. Pensi che il parere meno lusinghiero ricevuto dopo l’assaggio dei nostri prodotti è stato: “…Buono, sembra carne”. Ed è importante perché l’obiettivo della nostra ricerca è proprio quello di realizzare un menù 100% Cruelty Free in grado, però, di conquistare il palato più “tradizionale”. Ovviamente, gli studi riguardano anche i formaggi vegetali (quello di Canapa è buonissimo), salse senza l’impiego di uova, ecc. Il successo di un’alimentazione vegetariana si avrà solo quando si uscirà dalla nicchia delle preparazioni orientaleggianti e si riuscirà a proporre ragù, spezzatini, lasagne, arrosti con le caratteristiche di gusto ed aspetto del tutto simili alle migliori portate della tradizione alimentare italiana. Questo vale per il mercato italiano ma ancor più per quello estero. Pensiamo alla valenza dell’ Italian Food se riuscisse a rispondere alle tendenze di consumatori da tempo vegetariani e vegani. Ha detto: nostri prodotti. Siete quindi produttori? No. Siamo ricercatori e promotori. Cerchiamo produttori interessati al varo delle linee messe a punto nei nostri laboratori, anche perché, da un punto di vista di marketing e relativo conto economico, siamo di fronte a possibilità di sviluppo molto interessanti. Le dirò di più, tutta la filiera produttiva potrebbe trarne vantaggio: riscatto degli agricoltori, nuove attrezzature adeguatamente progettate per l’industria della lavorazione, nonché una nuova catena di distribuzione che, dalle nostre indagini, sembra nutrire grandi aspettative per questo tipo di mercato. Bene, credo che come prima volta siamo riusciti a fornire alcuni spunti di riflessione sull’argomento. Ringrazio Massimo Guido Conte per la disponibilità e chissà, magari prossimamente potremo approfondire la tematica presentando anche alcune ricette. Tagliaverdure TM con lama a julienne, Sirman 48 Innanzitutto ci spieghi le motivazioni per le quali ritenete necessario mutare alcune abitudini alimentari. Nei tre punti che caratterizzano la nostra ricerca vi è il succo della nostra azione: l’alimentazione è tra le principali attività umane, forse non la preponderante ma è l’unica a poter essere definita irrinunciabile. Agire, quindi, su questo piano significa occuparsi di gran parte del problema. Un problema che è sotto gli occhi di tutti: il Pianeta non riesce già adesso a sostenere le attività umane di sfruttamento delle risorse. Nel frattempo l’economia globalizzata sta spostando il centro del benessere economico verso Paesi sino a ieri incapaci di procurarsi sufficiente alimentazione. Ciò è evidentemente un bene ma, come tutte le cose, ha un costo, non solo economico ma di sostenibilità ambientale. È certo: se si dovessero esportare le abitudini alimentari, cosiddette, occidentali nel resto del mondo non vi sarebbero pascoli, tanto meno acqua, in grado di garantire l’alimentazione degli animali destinati all’alimentazione umana. Occorrerà quindi, ripensare il menù delle famiglie. 39 LA PAGINA DEI FINGER FOOD / THE FINGER FOOD PAGE FINGER FLOWER 48 di Gianluca Tomasi Chef titolare gastronomia “Cucina Tomasi“ Creazzo (VI) 40 Il Finger Flower è stato realizzato per la prima volta dallo chef Gianluca Tomasi in occasione della presentazione della 65° edizione del Flormart, Expo del florovivaismo, edizione 2014, avvenuta nell’antico Orto Botanico di Padova, appena restaurato e ampliato, alla presenza del Rettore dell’Università di Padova, Giuseppe Zaccaria, del sindaco e del direttore generale della Fiera. Ispirato ai preziosi esemplari floreali presenti nel più antico orto universitario del mondo, il Finger Flower ha riscosso grande successo e nell’occasione viene riproposto ai lettori di Zafferano. The Finger Flower was first created by Chef Gianluca Tomasi for the 65th Flormart flower cultivation event presentation in 2014, held at the newly renovated and extended old Botanical Garden of Padua, in the presence of the Rector of Padua University, Giuseppe Zaccaria, the mayor and the managing director of the Fair. Inspired by the exquisite flowers in the world’s oldest university botanical garden, the Finger Flower was a huge success and is being proposed once again for the readers of Zafferano for this occasion. Cestino di pane al peperone e zenzero con insalata di mela verde, sedano e cremino erborinato con rosa canina Little pepper and ginger crispbread baskets with a salad of green apple and celery, blue cheese mousse and rosehip jam Ingredienti per n°20 finger food: 300 g robiola; 40 g gorgonzola; n°3 fogli di gelatina; 40 g confettura di rosa canina; n° 20 cestini di pane croccante al peperone giallo e zenzero; 40 g mela verde; 40 g sedano verde; ½ lime; 3 g petali di fiori essiccati. For 20 finger food portions: 300 g robiola cheese; 40 g gorgonzola; 3 gelatine sheets; 40 g rosehip jam; 20 yellow pepper and ginger crispbread baskets; 40 g green apple; 40 g green celery; ½ lime; 3 g dried flower petals Fondete il gorgonzola in microonde, aggiungete i fogli di gelatina ammollati e scioglieteli. Unite poi 250 g di robiola e mescolate bene. Con un sac à poche riempite gli stampi semisferici di silicone dal diametro di 2 cm. Con un cornetto mettete nel cuore di ogni stampo un goccio di confettura e abbattete di temperatura. Tagliate sedano e mela verde in piccolissimi dadini e conditeli con bucce e succo di lime. Mettete nel centro di ogni cestino uno spuntone di robiola rimasta, un cucchiaino di insalata di sedano e mela, adagiate sopra la mezza sfera di cremino, nella parte superiore mettete una goccia di confettura di rosa canina e guarnite con i petali di fiore essiccati. Tipologia: finger food freddo 20 g cad. Melt the gorgonzola in the microwave, add the gelatine sheets, softened previously in water, and dissolve in the cheese. Add 250 g of robiola and mix thoroughly. Use a piping bag to fill 2 cm diameter hemispherical silicone moulds with the mixture. Use a cone piping bag tip to place a drop of jam in the centre of each mould, then chill the moulds. Cut the celery and green apple into very small dice and season with lime juice and zest. Place a puff of the remaining robiola in the centre of each crispbread basket, followed by a teaspoon of the celery and apple salad. Place the hemisphere of blue cheese mousse on the salad and top with a drop of rosehip jam, then garnish with the dried flower petals. Type: cold finger food, 20 g per portion. CUCINA VEGANA E VEGETARIANA / VEGAN AND VEGETARIAN CUISINE PER UNA CUCINA PIÙ ETICA E SALUTARE Sono convinto che mangiare sia un momento di gioia ed emozioni. Credo però che sia arrivato il momento di capire quale sia l’alimentazione più corretta per noi esseri umani. Oggi diventare vegetariani e vegani è molto semplice, lo si può fare senza paure attraverso una conoscenza ormai riconosciuta anche da una vastissima base scientifica. Il rischio è quello di farlo diventare una moda, un semplice modo di cucinare. E’ piuttosto una presa di coscienza mossa da curiosità, sensibilità e rispetto, per gli animali, per il pianeta stesso. La mia cucina parte dalla voglia di conoscere tutta la vastità degli alimenti che ci viene offerta da Madre Terra, molti dei quali trascurati o da riscoprire. Incentivo a conoscere le proprietà degli alimenti, abbinandoli nel modo corretto, lavorandoli senza alterare le loro qualità, per far sì che il cibo ci trasmetta appagamento e benessere. Nei miei corsi sottolineo che la cucina veg non va vissuta come una forma di privazione, ma come una conquista. Escludere i prodotti animali non è una rinuncia, ma una scelta etica e di gratitudine nei confronti della vita. Immersi nel consumismo che ci propone la logica del “mangiamo di tutto un po’”, io consiglio di non ammalarci di tutto un po’, ma iniziare un percorso idoneo a comprendere come noi esseri umani siamo strutturati e che tipo di cibo è più adatto per la nostra salute. Concludendo, l’alimentazione vegetariana, e in particolare vegana, è una nuova consapevolezza di vita. E’ una rivoluzione individuale per evitare la sofferenza e aiutare il pianeta a rinascere. FOR MORE ETHNIC AND HEALTHIER COOKING di Dario Pierandi Chef Vegetariano We are inaugurating a new section dedicated to vegetarian and vegan cuisine, which is edited by Dario Pierando, Vegano Vegetarian-Vegan Chef, who has been promoting a more ethnic and healthier natural cuisine for 23 years now. Dario works in the province of Ancona, in close contact with the local nature and traditions, together with the Vegan Association “E Mo So’ Cavoli!” (www.emosocavoli.it) organising cooking and information courses. I am convinced that dining is a moment of joy and emotions, but I also believe the time has come to understand what the most correct diet is for us humans. It is very simple to become a vegetarian or a vegan nowadays, with no hesitation because there is now widespread information and a vast scientific base. The risk is that it becomes a fashion, a simple way of cooking. Rather, it should be a gaining of awareness driven by curiosity, sensitivity and respect for animals and our planet. My cooking begins with my desire to learn about the vast variety of products Mother Earth offers us, many of them neglected or waiting to be rediscovered. I motivate to learn about the food properties, with the correct accompaniments, working them without affecting their quality, so that food transmits satisfaction and wellbeing. In my courses I emphasise the fact that veg cuisine should not be considered as being deprived of something, but as a conquest. Cutting out animal products is not a sacrifice but an ethnic choice and a sign of gratitude for life. Submerged by consumerism messages that we should “eat a little of everything”, my advice is not to become ill with a little of everything, but to embark along a path that will help us understand how humans are made and what type of food is best for our health. To conclude, vegetarian, and especially vegan, cuisine is a new awareness of life. It is an individual revolution to prevent suffering and to help the rebirth of our planet. Muffin banana, cioccolato e cocco glutenfree Gluten free banana, chocolate and coconut muffins Ingredienti per 12 muffin: 150 g di farina di grano saraceno; 60 g zucchero mascobado (zucchero integrale grezzo); 20 g di fecola di patate; il succo di mezzo limone; 30 g di cocco rapé; 1 bicchiere circa di latte di soia; 3 banane di media grandezza; 110 g di olio di semi di mais; 100 g di cioccolato fondente; 1 bustina di lievito naturale per dolci(cremortartaro); granella di frutta secca a piacere per decorare. In una piccola casseruola intiepidire l’olio con lo zucchero girando con una frusta per pochi minuti, quindi togliere dal fuoco. Sbucciare le banane, tagliarle a cubettoni e aggiungerle al composto nella casseruola. Con una forchetta schiacciarle bene e poi procedere con una frusta per far sì che tutto l’impasto venga spumoso. In una bacinella capiente setacciare tutte le farine, tranne quella di cocco, ed il lievito. A questo punto versare la spuma nelle farine e con una frusta amalgamare aggiungendo il latte di soia ed il succo di limone. Preparare degli stampini per muffin ungendoli con poco olio e spolverare con la farina di cocco, quindi riempire per ¾. Infornare a forno preriscaldato a 200° C per 10 minuti poi altri 10 minuti a 180° C. Ingredients for 12 muffins: 150 g buckwheat flour; 60 g mascobado sugar (unrefined sugar); 20 g potato starch; the juice of half a lemon; 30 g of dried, ground coconut flour; 1 glass soya milk; 3 medium bananas; 110 g corn oil; 100 g cooking chocolate; 1 sachet of natural yeast for desserts (Potassium acid tartrate); chopped nuts to decorate. In a small pan, warm the oil and sugar stirring with a whisk for a few minutes, then remove from the heat. Peel the bananas and roughly chop them, add them to the pan. Using a fork, mash them well and then whisk so that a frothy mousse forms. In a large bowl, sieve the flours and yeast, except for the coconut powder. Pour the mousse into the flour mixture and mix with the whisk, adding the soya milk and lemon juice. Prepare the muffin moulds, oiling them lightly and sprinkle them with the coconut flour, then fill ¾ of each mould. Place in a preheated oven at 200°C and cook for 10 minutes, then a further 10 minutes at 180°C. 48 Inauguriamo una nuova rubrica dedicata alla cucina vegetariana e vegana che sarà curata da Dario Pierandi, chef vegetariano – vegano, da 23 anni impegnato a promuovere una cucina naturale più etica e salutare. Dario opera nella provincia di Ancona, a stretto contatto con il territorio, insieme all’associazione vegan “E Mo So’ Cavoli!” (www.emosocavoli.it) e organizza corsi di cucina e divulgazione. 41 RISTORANTI E MENÙ / RESTAURANTS & MENUS UN BUON BICCHIERE DI VINO, E NON SOLTANTO. di Ferruccio Ruzzante Al centro dell’effervescente movida giovanile, in piazza Mazzini a Jesolo, ma defilato al punto giusto, all’interno di una piccola galleria di negozi che ne protegge l’intimità, troviamo il ‘Primafila Gallery’. Un ambiente minimal – pareti color piombo e luci soffuse – in puro stile metropolitano dove andarsi a bere un buon bicchiere di vino e lasciarsi stupire da una cucina semplice ma attenta alla qualità degli ingredienti e all’equilibrio dei sapori. L’autore delle creazioni culinarie è lo chef Matteo Colla che, dopo essersi diplomato all’istituto alberghiero e aver fatto esperienza formativa e lavorativa all’estero, propone ai suoi ospiti un buon mix di tradizione e creatività offrendo una pausa piacevole alla mondanità del centro. In questo numero, in tema con la cucina vegetariana e vegana, proponiamo un piatto creato da Mattia: un cous cous leggero, ma molto appetitoso e digeribile, che ben si accompagna con un buon bicchiere di vino bianco secco. 48 Primafila Gallery Piazza Mazzini Jesolo Lido 30016 Venezia http://2night.it/primafila-gallery-jesolo.html Tel. 3278118476 42 Cous cous vegano Ingredienti per 6 persone: 250 g di Cous cous; 3 carote; 1 porro; 3 zucchine; 1 mela verde; 600g di patate; pesto al basilico; brodo vegetale; 2 pistilli di zafferano Pelare le patate, farle bollire con il brodo vegetale e lo zafferano, una volta che le patate saranno cotte, scolarle tenendo il liquido da parte ed emulsionarle con un po’ del loro liquido, sale, pepe e olio extravergine d’oliva, affinché diventi una crema liscia. Nel frattempo cuocete il cous cous con il brodo vegetale e tenetelo da parte. Per le verdure, invece, tagliatele tutte a cubetti di circa mezzo centimetro e saltatele in una padella con dell’olio bello caldo, verso fine cottura aggiungete della salsa di soia per insaporire e del pepe. Unite le verdure al cous cous precedentemente cotto e mettetelo negli stampini di alluminio. Per servirlo capovolgete il cous cous in un piatto fondo, versate la salsa a filo tutto attorno, fate delle piccole gocce di pesto al basilico tutto attorno e tiratele con uno stuzzicadenti, tagliate della mela verde a bastoncini, legatela con dell’erba cipollina ed appoggiatela sopra il cous cous. Un filo d’olio extravergine d’oliva e servite. RISTORANTI E MENÙ / RESTAURANTS & MENUS FUEL FOOD: IL MODO MIGLIORE DI FAR RIFORNIMENTO! Tarte tatin di cipolla dorata e gelato al Parmigiano Reggiano 36 mesi Ingredienti per 4 porzioni: Per la cipolla: 4 cipolle dorate medie; 400 g pasta brisée; 400 g di caramello; Per il gelato: 400 g di latte; 100 g panna; 200 g parmigiano; 50 g di zucchero Per il gelato in Pacojet: Far bollire il latte con la panna, poi amalgamare il resto ed emulsionare bene con un frullatore ad immersione. Congelare in abbattitore per almeno 24 ore. Cucinare per 30 minuti le cipolle con la buccia a 85° C. 100% vapore. Fare la pasta brisée (la mia ricetta: 500 g farina , 375 g burro, 10 g sale, 20 g zucchero , 150 g acqua a 2 °C.) e lasciarla riposare almeno 1 ora. Fare il caramello: 300 g di zucchero con acqua q.b. Pelare le cipolle cotte e procedere come una tarte tatin monoporzione. Pirottino in alluminio, caramello, cipolla, disco di brisée sopra per chiudere. Cucinare a 170 °C per almeno 20 minuti. Servire appena sfornata con accanto una pallina di gelato. POSTA ZIRM HOTEL 100 anni nel segno dell’alimentazione e del benessere secondo natura Nel cuore di Corvara, immerso nel paesaggio naturale di rara bellezza delle Dolomiti dell’Alta Val Badia, trova ideale collocazione il Posta Zirm Hotel, hotel storico delle Dolomiti aperto nel 1808. La famiglia Kostner, che ne è proprietaria da quattro generazioni, è da sempre attenta alla serenità, al benessere e all’equilibrio interiore dei suoi ospiti. In tal ottica ha realizzato la Wellness Farm seguendo i dettami del Feng-Shui e, da quest’estate, propone il Percorso Benessere Mei che insegna a consumare gli elementi nutritivi giusti al momento giusto e la cui efficacia è rafforzata dall’impiego di prodotti naturali, provenienti esclusivamente dalla lavorazione di piante selvatiche a crescita spontanea colte nel momento balsamico, controllate nei principi attivi e lavorate con procedimenti non stressanti e senza inquinanti. Racconta Franz Kostner: “Al Posta Zirm Hotel abbiamo introdotto con sorprendente successo, un menù vegano che va ad arricchire la nostra abituale proposta delle tipiche ricette del territorio e nazionali. Noi stessi seguiamo con entusiasmo la dieta vegana, riscontrandone da tempo ottimi risultati per la nostra salute, senza perdere il piacere di assaporare piatti gustosi e appetitosi. La nostra maggiore sfida, infatti, è quella di proporre un menu che segua questa scelta, ma che allo stesso tempo riesca a proporre pietanze capaci di mantenere, se non incrementare, il piacere di “andare a tavola “e dimostrare la quantità e varietà di alimenti che sono a nostra disposizione oltre alla fantasiosa preparazione che offriamo. Spesso la cucina vegana viene a torto associata ad un’alimentazione noiosa e povera di sapori. Tutt’altro, dovendo avvalersi di una scelta limitata di prodotti, vi è una grande varietà di ricette tale da garantire ogni giorno un menù diverso. A chi volesse approfondire questo magnifico mondo, consigliamo la lettura di “The China Study” e “La rivoluzione della forchetta vegana” di Colin Campbell, entrambi anche tradotti in Italiano”. Un consiglio che accettiamo volentieri da chi ha alle spalle oltre 100 anni di buona vita! Ristorante Fuel, via Giuseppe Garibaldi, 2 – Villaguattera (PD) tel. 393.9163028 www.fuelstore.it Posta Zirm Hotel Strada Col Alt 95, Corvara (Bz) Tel. 0471 836175 www.postazirm.com Millefoglie di melanzane con pesto alla rucola Per 4 persone 20 fette sottili di melanzana; ca 40 pomodorini ciliegia; 30 g di cipolla; 100 g salsa di pomodoro; 1 spicchio d’aglio; 200 g di rucola; 40 grammi di pinoli; olio d’oliva; sale, pepe. Cospargere le fette di melanzana di farina, friggerle e poi farle sgocciolare per bene. Tagliare i pomodorini in quarti, tritare la cipolla e l’aglio, rosolare brevemente nell’olio e poi aggiungere la salsa di pomodoro e i pomodorini tagliati così da avere una massa compatta. Iniziare a costruire la millefoglie con lo strato di melanzana in fondo. In mezzo ad ogni strato di melanzana, mettere la massa di pomodorini. Fatto questo, mettere in forno a 110 gradi per circa 20 minuti. Mettere la rucola, i pinoli, l’olio d’oliva, il sale ed il pepe in un mixer finché è finemente tritata. Per servire, stendere il pesto al lato della millefoglie e guarnire il tutto con foglie d’insalata riccia. 48 In via Garibaldi 2, a Rubano, c’è un’unica area di servizio Agip. Ed è lì, proprio lì, che batte un cuore di raffinata gastronomia. Sorprende la location inconsueta: ‘Ma dov’è il ristorante, se nemmeno si vede l’insegna?!’. Dietro le pompe di benzina e di gas! Dove mai nessuno si aspetterebbe di trovare più di un take away, si nasconde in realtà un locale delizioso, con pochi tavoli curati a dovere e un’atmosfera intima e soffusa, dove la buona cucina regna sovrana. Una proposta gastronomica giocata sulla freschezza delle materie prime e una vivace creatività che è il frutto dell’esperienza internazionale dello chef Gianluca Battistin. Una qualità che si sposa perfettamente con una raffinata quanto preziosa selezione di vini e, spesso e volentieri, con sonorità jazz eseguite dal vivo da musicisti di talento, sotto il segno di una perfetta sinestesia tra sapori, fragranze e suoni. Onore al merito del signor Griggio, proprietario del Fuel - anche ottima enoteca, oltre che area di rifornimento e ristorante – che grazie alla sua passione per il cibo e la musica, ha creato un’inaspettata quanto graditissima oasi di buona vita. 43 RISTORANTI E MENÙ / RESTAURANTS & MENUS di Pierluigi Vacca Ristorante “Antico Borgo” Via Domenico Cappelli, 53 Morano Calabro (CS) Tel. 0981 30002 C4 Variotronic, Sirman 48 di Hamiza Abdessadeq Chef ristorante “Ribot” Santa Croce 158 30135 Venezia Tel. 041/5242486 44 Fiori di zucca ripieni di ricotta e pistacchi gratinati al forno serviti con pesto di ortica Oven-baked courgette flowers stuffed with ricotta and pistachios, served with nestle pesto. I fiori di zucca vengono impiegati per tantissime preparazioni culinarie. Possono essere fatti fritti, impanati ma allo stesso tempo possono essere utilizzati come contenitore dei più svariati ripieni. Io li propongo in carta, nella versione ripieni con ricotta e ostriche con pesto di ortica e, nello stesso tempo, proponiamo anche una versione per chi segue uno stile di alimentazione vegetariano. A tal proposito vi illustrerò la versione vegetariana. Courgette flowers are used in many different recipes. They can be fried, battered or used as a casing for a wide choice of varied fillings. On my menu, I offer them either stuffed with oysters and ricotta and served with nestle pesto, or as a variant without oysters created for guests following a vegetarian diet. The recipe shown here is the vegetarian version. Ingredients (serves 4): 20 courgette flowers; 300 g ricotta; 50 g pistachios; salt and pepper; chives; extra virgin olive oil Remove the stalk and the pistils from the courgette flowers, taking care not to break them, then rinse the flowers and dry thoroughly, patting gently with absorbent kitchen paper. Separately, place the ricotta, the lightly chopped pistachios, the salt and pepper, and the finely chopped chives in a deep mixing bowl. Mix the ingredients and use to stuff the courgette flowers with a piping bag. Grease a non-stick baking tray with a drizzle of oil, season with a pinch of salt. Place the stuffed courgette flowers on the tray and bake in a very hot oven for a few minutes. Serve with the nestle pesto (prepared beforehand). Ingredienti per 4 persone: 20 fiori di zucca; 300 g di ricotta; 50 g di pistacchi; sale e pepe; erba cipollina; olio extra vergine. Prendete i fiori di zucca e privateli del gambo e del pistillo interno avendo cura di non romperli, fatto ciò, lavate i fiori e asciugateli, tamponandoli accuratamente con carta assorbente da cucina. A parte in una bastardella mettete la ricotta, i pistacchi leggermente tritati, sale, pepe e l’erba cipollina tritata. Impastate e farcite i fiori di zucca con un sac-à-poche. Prendete una teglia antiaderente e ungetela con un filo di olio e un pizzico di sale, adagiatevi i fiori che avete precedentemente farcito e passateli nel forno ben caldo per qualche minuto. Serviteli con il pesto di ortica precedentemente preparato. Per il pesto di ortica: 50 g di foglie di ortica pulita; 20 g di pinoli; 1/2 spicchio d’aglio; sale; olio extra vergine. Sbollentate le foglie di ortica per qualche minuto in acqua salata, scolatele e fatele raffreddare in acqua e ghiaccio. Mettete nel frullatore tutti gli ingredienti e frullate con l’olio, finché non si avrà un composto cremoso. Riporre il pesto in frigo. For the nestle pesto: 50 g washed nestle leaves; 20 g pine seeds; ½ clove garlic; salt; extra virgin olive oil. Blanche the nestle leaves in salted water for a few minutes, drain and chill in iced water. Put all the ingredients in the blender and blend with oil to a creamy consistency. Place the pesto in the refrigerator. Crema di ceci con involtino di cappuccio farcito con melanzane e patate Creamed chickpeas with a cabbage leaf roll stuffed with aubergine and potato Ingredienti per la crema: 100 g ceci; 100 g cipolla; 100 g carota; olio di Argan; un pizzico di curcuma; un pizzico di peperoncino; sale; pepe; un pizzico di gomma arabica (detto mascat). Fare bollire i ceci con carota, cipolla, peperoncino e aggiungendo curcuma, peperoncino, sale, pepe e gomma arabica; appena cotto passare il tutto nel mixer affinché diventi una crema densa. Ingredients for creamed chickpeas: 100 g chickpeas; 100 g onion; 100 carrot; argan oil; a pinch of turmeric; a pinch of chilli pepper; salt; pepper; a pinch of Arabic gum (‘miskeh’). Boil the chickpeas with the carrot and onion, adding the turmeric, chilli pepper, salt, pepper and Arabic gum. As soon as the chickpeas are cooked, blend with a mixer to obtain a thick purée. Ingredienti per il ripieno: cappuccio bianco; 100 g di cipolla; 100 g carota; 100 g patate; 100 g melanzane; pepe; sale; latte di soia; cumino; olio extravergine di oliva. Far bollire le foglie di cappuccio una per una. A parte cucinare le patate con cipolla e melanzane aggiungendo il cumino, sale e pepe e mezzo bicchiere di latte di soia. Amalgamare il tutto affinché diventi denso. Per formare gli involtini prendere un cucchiaio di ripieno avvolgendolo ad ogni foglia di cappuccio, cucinandoli in forno a 180° per 10 minuti. La composizione sul piatto sarà con base fatta di crema di ceci e sopra l’involtino. Alla fine condire con olio di Argan. Ingredients for stuffing: white cabbage; 100 g onion; 100 g carrot; 100 g potato; 100 g aubergine; pepper; salt; soy milk; cumin; extra virgin olive oil. Boil the cabbage leaves individually. Separately, cook the potatoes with the onion and aubergine, adding the cumin, salt and pepper and half a glass of soy milk. Mix together to a thick consistency. Place a tablespoon of stuffing on each cabbage leaf, roll the leaves into parcels and bake in the oven at 180°C for 10 minutes. To assemble, place a roll on top of the creamed chickpeas and drizzle with argan oil. RISTORANTI E MENÙ / RESTAURANTS & MENUS UNA LUNGA STORIA DI BUON GUSTO La Locanda Cappello di Mel, la più antica della cittadina al cuore della Valbelluna, ha una lunga e affascinante storia da raccontare. Una storia che inizia nel 1700 quando Lorenzo Cappello acquistò il grande palazzo settecentesco, già sede dei Cavalieri di Malta, adattando i locali del piano terra a locanda. I discendenti di Lorenzo continuarono l’attività anche nell’800 migliorando sempre più il servizio appaltando inoltre un servizio di carrozze che collegava Mel con Feltre e il Primiero, Belluno e altri centri. La famiglia Cappello fu proprietaria della locanda fino al 1958, la gestione successiva continuò la tradizione ottimizzando la squisita ospitalità e l’eccellenza gastronomica che negli anni a seguire le hanno valso massimi riconoscimenti in ambito nazionale. Chiusa per restauri nel 2005, la locanda è stata riaperta nel 2010 dai nuovi proprietari, i Bresolin, che hanno promosso un’accuratissima ristrutturazione che ha portato alla luce splendide decorazioni, rivelato antichi stucchi e ripristinato le antiche scuderie adattandole a sale per ricevimenti. Oggi una seducente cucina propone prelibate ricercatezze che incantano lo sguardo e il palato… Soufflé di erbette, crema di zucca e quenelle di Morlack Ingredienti per il soufflé: 200 g di erbette bollite (spinaci di montagna, tarassaco, borragine..); 500 g latte; 100 g farina; 60 g burro; 5 n. uova intere; 50 g formaggio grana; sale; noce moscata. Fare una besciamella con latte, farina e burro, frullare tutte insieme le erbette, unire le uova una alla volta, unire il grana e regolare di sapore con sale e noce moscata. Dividere in 12 stampini imburrati e infarinati, cuocere in forno caldo per 15 min a 180 gradi. Ingredienti per la zucca: 200 g zucca, mezza cipolla, brodo, olio e sale. Far imbiondire la cipolla, unire la zucca pulita e tagliata a pezzi piccoli, unire il brodo e portare a cottura. Frullare il tutto unendo dell’olio evo e regolando di sale. A LONG HISTORY OF FLAVOUR The Locanda Cappello di Mel, the oldest inn in this little town in the heart of the Belluna valley, has a long and fascinating history. Its story began in the 1700s, when Lorenzo Cappello bought the large 18th Century palazzo which had previously belonged to the Knights of Malta, and converted the ground floor of the building into an inn. Lorenzo’s descendents continued to run the inn throughout the 1800s, gradually improving the services offered to its patrons and even chartering a coach service connecting Mel with Feltre, the Primiero valley, Belluno and other towns in the area. The Cappello family owned the inn up to 1958, and the subsequent owners upheld its traditions, raising the standards of the hotel and restaurant even further and going on to win Italy’s most prestigious awards. After closing in 2005 for renovation work, the inn was reopened in 2010 by its new owners, the Bresolin family, whose extensive and painstaking restoration project has restored the building’s magnificent decor to its original glory and uncovered ancient stuccos, and converted the old stables into rooms for receptions and functions. The Locanda now also boasts an exquisite, elegant cuisine, with a choice of delights that are as much a feast for the eyes as they are for the palate. di Luigi Condotta Chef del ristorante Antica Locanda Cappello, piazza Papa Luciani, 20 Mel (Belluno), tel. 0437.753651 Herb and greens soufflé, creamed pumpkin and Morlack quenelles Ingredients for soufflé: 200 g boiled greens and herbs (mountain spinach, dandelion, borage etc.); 500 ml milk; 100 g flour; 60 g butter; 5 whole eggs; 50 g Grana cheese; salt; nutmeg Prepare a béchamel with the milk, flour and butter. Blend together with the greens and herbs, add the eggs one at a time, add the Grana cheese and season to taste with salt and nutmeg. Transfer to 12 buttered, floured moulds and bake in a preheated oven at 180°C for 15 minutes. C6 Variotronic, Sirman Ingredients for the creamed pumpkin: 200 g pumpkin, half an onion, broth, oil, salt. Brown the onion lightly, add the pumpkin, peeled, trimmed and cut into small pieces, add the broth and cook until done. Blend, adding extra virgin olive oil and seasoning to taste with salt. g di Morlack e latte. Tagliare il formaggio a pezzi, coprire con il latte, far passare un’oretta finché si ammorbidisca, frullare il formaggio unendo del latte fino alla consistenza desiderata, sformare il soufflé e formare una quenelle di formaggio. Impiattare a piacere. www.anticalocandacappello.it Ingredients for the quenelle: 300 g Morlack cheese; milk. Cut the cheese into pieces, cover with milk, leave for about an hour for the cheese to soften, then blend the cheese, adding milk to obtain the desired consistency. Turn the soufflé out of the mould, form a cheese quenelle and present the dish as preferred. 48 Ingredienti per la quenelle: 300 45 Informazione aziendale INFINITY CHE SOGNO! Quando hai il piacere di sentirlo dire da un professionista che lavora durante molte ore ogni giorno con la tua macchina, pensi che probabilmente questa sarà la soddisfazione più grande della tua giornata. Lo condividi con chi, insieme a te in azienda, ha raggiunto un grande traguardo. Uno sfottò al collega tecnico che non ci credeva molto quando gli avevi chiesto una macchina multifunzione: “Freddo, caldo? Ma chi l’ha mai fatto insieme?” ma che poi in questo progetto ci ha messo l’anima. Un botta sulla spalla ai colleghi in officina, grazie ai quali queste macchine vengono prodotte con amore e cura e spedite ai nostri clienti. Oggi quando un cliente entra da un nostro concessionario per acquistare un abbattitore di temperatura può scegliere tra un semplice abbattitore di temperatura e INFINITY. Con un investimento poco più elevato ha l’opportunità di acquistare una macchina che utilizzerà tantissimo grazie alle sue diverse funzioni e perfino di notte, risparmiando tanta energia. INFINITY infatti cuoce a bassa temperatura (consumando 1/3 dell’energia necessaria a un forno tradizionale), fa lievitare in modo perfetto pane e dolci da forno, scongela rapidamente ma a temperatura controllata i prodotti surgelati, abbatte e surgela in modo automatico ogni tipo di alimento preservandone la qualità originale e riducendo ancor più il calo peso rispetto ad un abbattitore tradizionale, grazie alla sua capacità di preservare l’umidità contenuta negli alimenti. INFINITY si programma anche per lavorare durante la notte, ad esempio per scongelare della carne o del pesce, cuocerli a bassa temperatura, abbatterli rapidamente e conservarli a +3°C fino al momento della rigenerazione per il servizio, senza alcuna manipolazione e per una completa sicurezza igienica. Inoltre INFINITY è dotato di un pannello touch, grande, luminoso, a colori e semplice da usare, dove si vede in modo chiaro anche a distanza cosa sta facendo la macchina. 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Tutti i VANTAGGI di aderire al CLUB • Il prestigio di appartenere ad un club d’eccezione certificato dal marchio del club, dall’attestato di socio e dalla vetrofania. • Un anno di presenza sulla rivista Zafferano in una sezione dedicata esclusivamente agli appartenenti al CLUB DEI MIGLIORI. • Uno spazio web costantemente aggiornato all’interno del sito www.zafferano.org • Un pacchetto offerta di 100 copie di Zafferano inviate gratuitamente ai clienti segnalati da ogni rivenditore. • Agevolazioni all’acquisto e soluzioni convenienti dalle migliori aziende nel settore della produzione delle attrezzature per la ristorazione. Come farne parte? Per entrare in contatto con il CLUB DEI MIGLIORI collegati a www.clubimigliori.it (rif. Alberto Marzaro) Periodicamente ai Migliori – e solo ai Migliori – vengono riservate promozioni speciali che premiano gli appartenenti al Club con offerte di valore e numerose occasioni, facilitazioni e sconti abbinati all’acquisto di prodotti “Sirman” e di altre prestigiose aziende, ad esclusivo vantaggio dei soci del prestigioso Club. E se ti iscrivi al Club, potrai partecipare alla premiazione del miglior rivenditore dell’anno: ‘Il Migliore dei Migliori’! CLUB DEI MIGLIORI / THE BEST VALLE D’AOSTA BALDELLI srl Strada Barat 2 - 11024 Chatillon (AO) - tel 0166/62666 - fax 0166/62666 - [email protected] PIEMONTE Coffee Service sas Via Mombarone, 7/2 - 10010 BUROLO TO Tel. 0125 650906 - Fax 0125 650967 - www.coffeservice.it E-mail: [email protected] [email protected] [email protected] Coffee Service é un azienda con una consolidata immagine di affidabilità e qualità nel settore delle apparecchiature per la ristorazione collettiva ed arredamento. Fondata nel 1992, da Paolo Raviglione, ha raggiunto in pochi anni il successo grazie all’innovazione tecnologica e al dinamismo commerciale. Per rispondere ancor meglio alle specifiche esigenze del cliente, Coffee Service s.a.s. offre un servizio completo di progettazione con tecnologia CAD e servizio “chiavi in mano” per ogni linea prodotto e per le apparecchiature complementari. Coffee Service opera sul mercato italiano ed europeo, soddisfacendo sia le richieste del comparto turistico alberghiero, che quelle della grande ristorazione collettiva. ASTEC F.lli Vercellone & C srl Via XI Settembre, 13 - 12011 - Borgo San Dalmazzo (CN) Tel 0171 265229 - 0171 269911 Fax 0171 262124 www.astecimpianti.it / [email protected] Astec F.lli Vercellone, da trent’anni specializzata nella vendita di attrezzature da cucina per la ristorazione professionale ha una sede di 1800 mq con esposizione. Agenzia di vendita per i marchi Zanussi Professional ed Electrolux, l’Astec mette a disposizione una cucina dimostrativa, per effettuare prove pratiche di cottura e corsi di formazione con presenza di chef. Offre un importante servizio prevendita, si occupa dell’installazione e dell’assistenza tecnica con uno staff qualificato, reperibile anche sabato, domenica e festivi. Dispone di un ampio assortimento di detersivi, prodotti per la pulizia industriale, di materiali professionali per la cucina, hotelleria ed utensili vari, oltre ad arredamento bar IFI. Dispone di attrezzature professionali per la ristorazione a noleggio. CRIMA srl Via Biandrate 41 - 28060 - San Pietro Mossezzo, NO - tel. 0321 540837 - mail: [email protected] DUTTO ARREDAM. C.so Monviso, 9 - 12100 Cuneo - tel. 0171 603190 MINETTO E LANTERO & C. snc Via G. Di Vittorio, 39 Zona Co.In.Ova - 15076 Ovada, AL - tel. 0143 81918 SIBA srl Corso Langhe, 29 - 12051 Alba, CN - tel. 0173 441608 - mail [email protected] SI-BA snc di Ripari Maurizio & C. Via Marconi, 11 - 10040 - Druento, TO - tel. 011 9941319 - mail: [email protected] TUTTOBAR s.a.s. di Pavone Pasquale & C. Via Mollieres, 7 - 10141 TORINO Tel. 011/773.20.16 - Fax 011/750.42.24 E-mail: [email protected] - www.tuttobarsnc.com La Tuttobar s.n.c., fondata dal sig. Francesco Pavone, opera fin dal 1982 nel settore della ristorazione, offrendo una vasta gamma di attrezzature di alta qualità. La clientela può, inoltre, contare sulla competenza dello staff dell’azienda per ciò che concerne la consulenza, progettazione e personalizzazione dei locali, nonché vendita e assistenza tecnica. La Tuttobar è in grado di offrire, all’interno della propria esposizione, qualsiasi attrezzatura professionale per l’allestimento completo di cucine, bar, pizzerie e ristoranti, completando il tutto con la possibilità di scegliere tra pentole, piatti, bicchieri e tovagliati. V.F.N. Arreda di Vota A. & C. snc Corso Re Arduino, 55 - 10086 Rivarolo C.se/TO - Tel. 0124 424852 48 LOMBARDIA 48 ARIMAR sas di Bonelli Mario & C. Via Cisa, 1/c - 46030 Cerese di Virgilio (MN) Tel. 0376-281065 Fax. 0376 282539 [email protected] - www.arimarsas.it ARIMAR è un'azienda presente sul mercato da 18 anni, specializzata nella vendita di apparecchiature per la pesatura, registratori di cassa, affettatrici, attrezzature per la cottura e la preparazione e macchine speciali per la refrigerazione, arredamento e attrezzature per grandi impianti, comunità, bar, ristoranti, negozi, macchine confezionatrici sottovuoto- frigoriferi industriali. Forniamo servizi di assistenza e riparazione in loco, preventivi e sopralluoghi in loco, assistenza post-vendita sulle attrezzature, trasporto, installazione e collaudo. B.M. ITALIA srl Via Vanoni 61 - 23012 Castione Andevenno, SO - tel. 0342 358179 F.A.R.H.O Srl Via Statale, 1642 - 23852 – Garlate (LC) Tel. 0341 682809 - Fax 0341 682937 [email protected] - www.farho.it La F.A.R.HO. srl è un'azienda specializzata nelle forniture alberghiere con più di trent'anni di presenza nel settore B.A.R. (Bar, Alberghi, Ristoranti). Progettazione, vendita, assistenza tecnica post-vendita fanno in modo che ci sia una risposta immediata per soddisfare al meglio le richieste del settore. Forniture alberghiere complete, porcellane, posaterie, cristallerie, pentolame e accessori per sale, cucine e bar. Vendita ed assistenza di attrezzature per il bar e per la cucina e arredamenti completi su misura e di serie. G.V.M. Service srl Via A. Da Brescia, 2 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331 775209 - Fax 0331 775409 E-mail: [email protected] - www.gvmservice.it G.V.M. Service Srl opera ormai da più di 10 anni nel settore vendita e assistenza misuratori fiscali, bilance elettroniche e meccaniche, affettatrici, segaossi, tritacarne. Nel corso degli anni, G.V.M. Service Srl, si è ampliata e innovata seguendo le esigenze dei propri clienti offrendo un servizio sempre più vasto per la gestione del punto vendita e della ristorazione. ME.GAM srl Via per Azzano, 47 - 24050 - Grassobbio, BG - tel. 035 525688 - mail: [email protected] SCAM sas Via Piave, 4 20056 Trezzo Sull’Adda, (MI) tel. 02 90961757-90962513 Da molti anni ci occupiamo di vendita e assistenza di cucine per la ristorazione. Ma ciò che facciamo con più passione è seguire il settore dei forni a microonde Panasonic, Pacojet e piastre ad induzione, a proposito dei quali proponiamo dimostrazioni e periodi di prova di una settimana. SCHENETTI srl P.zza F. Martelli, 3/5 - 20162 Niguarda, MI - tel. 02 6441191 TEDESCHI srl Via Calchera, 17 - 25089 Villanuova sul Clisi, BS - tel. 0365 31286 - mail: [email protected] TRENTINO ALTO ADIGE BORZ FABIO Via del Garda, 44 - 38068 Rovereto (TN) - tel. 0464 437719 - fax 0464 439255 - mail: [email protected] KABU DI GEOM. UNTERLECHNER LUKAS Via Macello, 29 - 39100 Bolzano - tel. 0471 977318 SOS ALBERGHI Via delle Fontane 24 38086 - Massimeno - Trento - Tel. 335 8240256 - [email protected] Tecnohotel Sas Via Trento 3/C - 38017 Mezzolombardo, (TN) Tel. 0461 600361 - Fax 0461 607865 E-mail: www.tecnohotel.net Forti dell'esperienza acquisita in vent'anni di attività nel settore alberghiero e della ristorazione professionale, progettiamo e realizziamo secondo le normative vigenti e al sistema H.A.C.C.P. impianti di Grandi Cucine e Lavanderie per alberghi, ristoranti e comunità. 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Giovanni, 764C - 30015 Chioggia VE - tel. 041 5540851 ERREPI GRANDIMPIANTI Via Brescia, 10 - 35030 Rubano, PD - tel. 049 632191 GARBATO RICCARDO C.F.TA del Rimedio 4422A - 30122 Venezia - tel. 041 5228696 F.LLI GUZZON SNC Via Monache, 11 - 35042 Este - tel. 0429 2448 IDEA GRANDI IMPIANTI sas Via Garofoli, 313 - 37057 S.Giovanni Lupatoto, VR - tel. 045 9251333 Miatello srl Forniture Alberghiere Via Nonis, 16 - 36063 Marostica (VI) Tel. 0424 470350 - Fax 0424 75929 E-mail: [email protected] Miatello sr Forniture Alberghiere opera dal 1972 nello specifico campo delle forniture ad alberghi, ristoranti, bar, comunità. La gamma delle proposte spazia dagli arredamenti per grandi cucine, con progettazione ed assistenza tecnica, alle forniture complete per la tavola con primarie marche nazionali ed estere di porcellane alberghiere, posaterie, bicchieri. Due sale campionarie a disposizione per visionare migliaia di apparecchiature ed articoli specifici per la ristorazione ed un interessante “angolo dimostrazione” per sperimentare gli ultimi sistemi di preparazione e cottura. Info: CONSORZIO EXPORT ZAFFERANO Via Caduti di Russia, 9 - 35010 Pieve di Curtarolo (Pd) tel. +39 049 9620565 - fax +39 049 9620567 www.clubimigliori.it MIKROS BILANCE di CARRER & C sas Piazza De Gasperi, 8 - 30027 - San Dona' Di Piave, VE tel. 0421 44040 - mail: [email protected] F.M. DI FOTI MARCO Via dell’acciaiolo, 8 int - 50018 Scandicci (FI) - tel 055/7351199 fax 055/7351199 [email protected] RIZZOTTO TECNO SERVICE srl Zona Artigianale 3/D - 32030 - Vas, BL - tel 0439/789449 - mail: [email protected] INTERSOLUZIONI srl Via E. Toti 16/18 - 53043 Chiusi (Si) - Tel 0578/226268 - [email protected] ROS sns Via Comelico 29 - 45010 Villadose, RO - tel. 0425 361283 - mail: [email protected] SAFAC srl Viale Pietro Ceccato 27, Alte di Montecchio M.Re - VI - tel. 0444 696846 SENO & SENO srl Via L. Pasteur, 10 - 37135 Verona (Vr) - Tel. 045/8201788 Fax. 045/8279156 - [email protected] Sifa Gross - Società Italiana Forniture Alberghiere Via Copernico, 3 - 35028 Piove di Sacco (PD) Tel. 049 5843822 - Fax 049 9702942 E-mail: [email protected] - www.sifagross.com Specializzata in forniture alberghiere, Sifa Gross propone un’ampia e diversificata gamma di prodotti delle migliori marche per soddisfare le più diverse e specifiche esigenze di un mercato in continua evoluzione. Dai complementi per la tavola al pentolame e alle attrezzature per la cottura, fino agli strumenti per la conservazione degli alimenti e per il lavaggio, Sifa Gross offre ai professionisti del settore tutto ciò che è indispensabile per garantire un servizio impeccabile e una ristorazione professionale d’alta qualità. FRIULI VENEZIA GIULIA ATIS srl - Via Pontebbana, 19 - 33098 - Valvasone, PN - tel. 0434 85360 - mail: [email protected] FRIGOMEC srl Via degli Artigiani Ovest, 5 33054 Lignano Sabbiadoro (UD Tel.043170018 - Fax 0431720926 - [email protected] - www.frigomec.it L’azienda opera da oltre 35 anni nel settore dei grandi impianti ed attrezzature alberghiere. Punti di forza dell’azienda sono la vastissima gamma di prodotti trattati dei marchi più prestigiosi, l’elevatissima competenza del nutrito staff tecnico, l’organizzazione moderna ed efficiente della vendita e post-vendita, soluzioni progettuali personalizzate e sviluppate da un team competente e creativo, il servizio di assistenza tecnica dà garanzia di intervento tutti i giorni e il vastissimo parco autovetture-officina mobili che garantisce interventi tecnici in tempo reale, un ampio magazzino di ricambi per soddisfare ogni esigenza del cliente. DE MARCHI BRUNO Via III^ Armata, 14 - 34070 Redipuglia, GO - tel. 0481 489566 MAZZONE FRANCESCO Via Legnano, 34/A - 59100 Prato - tel. 0574 662920 NEW CHEF SERVICE srl Via Dell’artigianato 10 - 57010 Cecina, LI - tel. 0586 660520 Pieruccini & C. Sas Via del Commercio, 8/F - 55040 Capezzano P.LU Tel. 0584969406 Fax 0584 969412 [email protected] www.pierucciniattrezzature.com Nella sede di Capezzano Pianore in provincia di Lucca, il sig. Mario Pieruccini insieme con il suo staff, offre alla propria clientela ed a tutti gli operatori della ristorazione, una zona mostra di oltre 300 mq dove espone molti dei prodotti che la Pieruccini Attrezzature Alberghiere tratta. L'azienda, in molti anni di attività, ha potuto affermarsi sul mercato grazie all'esperienza personale del Sig. Pieruccini e anche all'alta qualità dei prodotti che l'azienda ha selezionato per gli operatori. Presso l'esposizione non mancano mai le lavastoviglie e lavabicchieri Colged, le cucine, i frigoriferi Silko, le macchine per pasta La Monferrina, forni misti ed abbattitori di temperatura Lainox, accessori complementari per la cucina e il bar Sirman, oltre a tanti altri macchinari complementari per l'allestimento completo di un impianto di cucina, come per esempio gli impianti di aspirazione. PROMOTB SRL Via Leonardo Da Vinci, 3 - 52029 Castiglion Fibocchi AR tel. 0575 47261 - fax 0575 431605 - [email protected] MARCHE Stacchiotti & Ricciardi srl Sambucheto 62019 - Recanati (MC) Tel. 071 7575849 - Fax 071 7579015 mail: [email protected] - www. stacchiottiericciardi.com EMILIA ROMAGNA FORMAT srl Via E. Mattei, 24/F - 61032 Fano - Tel. 0721 830139 GAB TAMAGNINI srl Via Disraelli, 17 Zona Pieve M. - 42100 Reggio Emilia - tel. 0522 383222 SBRISCIA LUCIO Via G.Leopardi 207- 60019 Senigallia, AN Tel. 071 7921889 - Fax 071 7921889 SCOZZOLI srl Via Del Lavoro, 30 - 48015 Montaletto Di Cervia - tel. 0544 965234 L.G. IMPIANTI srl Via I° Maggio, 13 - 40057 Quarto Inferiore, Granarolo dell’Emilia (BO) - tel. 051 767121 MHF SERVICE srl Via C. Giardini Sud, 120 - 41026 Pavullo Nel Frignano (Mo) - Tel. 0536/325967 Fax. 0536/325967- [email protected] TECNOBAR srl Via Sandro Pertini, 60 - Tolentino Tel. 0733 968550 - Fax 0733 968550 - [email protected] TIRIBOCO srl Via Rovereto, 1A - 60019 Senigallia, AN - tel. 071 7930484 PIRO'S sas Via S. Allende, 21 - 47841 - Cattolica (RN) - tel. 0541 951667 FUGAR PRODUZIONE SPA Via Flaminia, 196 - 47924 Rimini (RN) - Tel. 0541/370616 - Fax 0541/370336 - [email protected] LIGURIA GILA srl Via Fabio Filzi, 62 - 19100 La Spezia (Sp) - Tel 348/3830039 - [email protected] MARIANI CARLO UMBRIA L.R. FORNITURE srl Via A. Ponchielli, 40 - 06074 Ellera Umbra, PG Tel. 075 5171947 - Fax. 075 5181487 [email protected] www.lrforniture.com ABRUZZO CENTRO BILANCE snc Via Togliatti, 1- 65016 Montesilvano (PE) - Tel. 085/4683870 e fax 085/4680014 Via Buonarotti , 22 - 18100 Imperia (Im) - Tel 0183/242086 - Fax 0183/242086- [email protected] CIESSETA srl Via Nazionale Loc. Crognaleto - 65010 Villanova di Cepagatti, PE - tel. 085 9774140 MASOTTI GIULIANO Via Armea 186/E - 18038 Sanremo (Im) - Tel 0184/510420 - Fax 0184/513976- [email protected] F.LLI BETTI snc Via Amendola, 13 - 66046 Tornareccio CH - tel. 0872 868335 TECNO CLINIC srl Loc. Pratogrande, 5 - 16026 Montoggio (Ge) - Tel 010/938703 - Fax 010/8591266 - [email protected] TOSCANA Antartide Frigo srl Via Trento, 50 - 56020 La Scala (PI) - Tel. 0571419586 Fax 0571403656 - [email protected] - www.antartidefrigo.it L’azienda ha sede a La Scala - S. Miniato (PI) ed è nata nel 1986 come realtà locale per la produzione e la trasformazione di impianti frigoriferi. Nel corso degli anni poi si è sempre più indirizzata nella realizzazione di arredamenti e nella commercializzazione di attrezzature per locali, bar, pasticcerie, panetteria, ristoranti, gelaterie. L’azienda vanta una serie di collaboratori che permettono di poter realizzare un lavoro che va dalla progettazione, alla costruzione, all’installazione e all’assistenza post-vendita di qualsiasi tipo di arredamento ed attrezzatura. Peva Service s.r.l. Viale Italia, 38 -65010 - Collecorvino (PE) Tel 085 8208284 Fax.: 085 8208044 www.peva.it - [email protected] L’azienda PEVA da oltre 30 anni costruisce forni a legna e griglie a carbone con una produzione artigianale, tutti i prodotti sono infatti realizzati completamente a mano con particolare cura nei dettagli e nelle rifiniture utilizzando sempre materiali di alta qualità. Inoltre l’azienda é specializzata nella vendita, installazione, progettazione ed assistenza tecnica post-vendita di attrezzature per ristoranti, pizzerie, panifici, pasticcerie, laboratori macellerie, pub e gastronomie, avvalendosi sempre di fornitori prestigiosi ed affermati. 48 SPADONI FABIO Via Zappaterra 16 - 44124 Ferrara - tel/fax. 0532.92856 SURF srl Via Allende 10 - 40026 Imola, BO - tel. 0542 643914 49 CLUB DEI MIGLIORI / THE BEST LAZIO ANGELO DELLO CHEF SRL Via Giuseppe Allievo, 64 - 00135 Roma (Rm) Tel 06/35077406 - Fax 06/35073312 - [email protected] AG. STEFANO CONTI SRL Via Dello Scalo Di Settebagni, 37 - 00138 Roma - tel.06 8887407 mail: [email protected] VADALÀ DUE srl Str. Statale 111, 68 - 89015 Gioia Tauro, RC - tel. 0966 51914 SICILIA BVB SERVICE ROMA srl Via Genova 18/C - 00043 Ciampino Roma - tel. 06 79350676 - fax 06 79350604 mail: [email protected] AREA SYSTEM SRL Zona Industriale III Fase – 97100 Ragusa Tel. 0932 668508 - Fax 0932 668247 - [email protected] FRIGO CIMINA Contrada Madonna Di Loreto 101/A - 01038 Soriano nel Cimino - tel. 0761 745737 DISTEFANO SRL Via Grotte Bianche 119/121 - 95100 - Catania - tel.095/446081 - fax 095/446081 mail: [email protected] FORMASAL srl Via Luigi Lilio 109 - 00142 Roma (Rm) - Tel 0761/251349 - Fax 0761/352971 - [email protected] FIUMARA ARREDAMENTI Via Unita' D'italia 79 - 92100 Agrigento - tel. 0922/25323 - fax 0922/25323 mail: [email protected] GROSSI & ARPI srl - S.S. 156 Monti Lepini Km 9.80 Snc - 03010 Patrica - Roma - tel. 06 93160016 GMC SRL Via Seggio, 168 - 91022 - Castelvetrano - tel.0924 902351 fax 0924 905252 mail: [email protected] VALERIA DUE srl - Via Fiamme Gialle 35-41 - 00122 Ostia (Rm) - Tel 06/5682291 - Fax 06/5667429 [email protected] MOLISE LA FRIGOELETTROMECCANICA C.da Pesco Farese - 86100 Ripalimosani - tel. 0874 39824 CAMPANIA ELSA SYSTEM srl Via S. Antonio, 109 - 83047 - Lioni, AV - tel. 0827 24148 - mail:[email protected] MARINO ALESSANDRO NICOLA C.da Torrepalazzo ZI - 82030 Torrecuso, BN - tel. /fax 0824 876581 Sannino Brothers s.a.s. Via Bari, 6 interno 1 - Arzano - (NA) Tel. 081 5732219 - Fax 081 5736905 E-mail: [email protected] - www.sanninobrothers.it Importante punto di riferimento nel mercato della distribuzione, rivendita, assistenza tecnica e manutenzione di attrezzature destinate a negozi alimentari, supermercati e comunità. SCHETTINO srl via Medina, 5 - 80133 Napoli - tel. 081 5524466 TOP FRIGO srl via Nazionale Appia 131/133- 81022 Casagiove - CE - tel. 0823/491429 -fax 0823/493495 [email protected] PUGLIA IM.B.A.R. di SCARANGELLI G. & FIGLI snc 70100 Bari (BA) - str. st. 98, km. 80,600 - tel. 080 5352919 - fax 080 5323261 Matarrese Grandi Impianti srl c.da Popoleto, n.c. - 70011 Alberobello (Ba) -Tel. 080 4323431 - Fax 080 4322662 E-mail: [email protected] - www.matarrese.it Matarrese opera da oltre 20 anni con competenza ed affidabilità, proponendo soluzioni in grado di cogliere il giusto equilibrio fra design, funzionalità, qualità ed investimento: ingredienti che si fondono e che danno vita alle realizzazioni MATARRESE. Matarrese è partner professionale di coloro che desiderano ottimizzare il proprio SPAZIO di lavoro. L’azienda annovera le seguenti attività integrate: progettazione degli spazi di lavoro delle aree professionali; produzione di arredi su misura; installazione e forniture di arredi e complementi, attrezzature, hotellerie; impianti di climatizzazione, trattamento aria, refrigerazione industriale, assistenza tecnica. 48 ARREDITALIA SRL Via G. Gentile, SN - 87067 Rossano - tel. 0983 514377 MONIACI MARIO SRL Via Lombardi - 88100 Catanzaro - tel. 0961 773926 RITACCA ARREDO BAR SRL Z.I. Via Chini Eusebio Francesco, 1- 87036 Rende Cs - tel. 0984 404212 mail: [email protected] ARREDO SERVICE srl Via Monti Lepini Km 5,100 - 03100 Frosinone - tel. 0775 201646 S.A.T. DI BEVIVINO RAIMONDO & C. srl Via di Brava, 40 - 00163 - ROMA - tel. 06 7234863 - mail: [email protected] PUNTO ARREDO - Via Paradiso 10 - 70026 Modugno (Ba) - Tel 080/5365488 - Fax 080/5365488 [email protected] SESAM INFORMATICA Via Vittorio Veneto 153 - 70043 Monopoli - tel. 080 802444 BASILICATA 50 CALABRIA OMNIA snc Zona Artigianale D/1, 75025 Policoro (MT) tel. 0835 980446 - 973175 NOVARREDO 3 SAS Via Nazionale 265 - 98040 Giammoro Pace Del Mela (ME) - tel.090 9384249 mail: [email protected] RIGGI ARREDAMENTI srl Via G.A. Valenti, 73 - 93100 Caltanissetta - tel. 0934 565714 VITAMIA SRL Viale Della Ressurrezione 11A - 90100 - Palermo - tel. 091/5072543 mail: [email protected] SARDEGNA Centro Arredo Negozi di Madeddu Efisio & C. Snc Via Giovanni XXIII, 77 - 09096 SANTA GIUSTA (OR) Tel. 0783 358618 - Fax 0783 377022 L’azienda opera nel settore dell’arredo commerciale da circa 20 anni, curando la realizzazione dell’arredo, dalla fase di progettazione, sino alla messa in opera con collaudo e all’assistenza tecnica. La nostra attività è prevalentemente orientata e specializzata nel settore food dei ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie, panetterie, market, macellerie, pescherie e pizzerie. Si realizzano lavori, sia con mobili ad elementi componibili, sia su misura, a seconda delle esigenze del cliente, cercando di sfruttare al meglio e in modo funzionale gli spazi a disposizione. Oltre all’arredo l’azienda è fornitrice di tutte le macchine e attrezzature complementari per ogni attività, garantendo su ognuna l’assistenza tecnica e le parti di ricambio. Commercial Tecnica s.r.l. V.le Italia, km. 2 - 08045 Lanusei (NU) Tel. 0782 42805-42898 Fax 0782 480387-8 - E-mail: [email protected] Fondata nel 1978 esercitando nel settore dell’ assistenza Tecnica e Arredi Ambienti Pubblici, cucine, negozi in genere. Nel 1990 nasce la prima fabbrica in Sardegna per la costruzione di celle frigorifere, realizzate con moduli di pannelli coibentati in sandwich di lamiera plastificata, acciaio inox e vetroresina, accatastabili con chiavi a serraggio rapido, di infinite dimensioni, impiegate per la conservazione, surgelazione, lavorazione dei prodotti con temperature da +20°c a -40°c. La costruzione di celle per banchi bar, tavoli freddi di svariate dimensioni. FLORIS & C. s.n.c. Via Oristano, 2 - 09039 Villacidro (CA) - Tel. /Fax 070 9314358 Grimaldi Srl LOC. BASA (Zona Iperstanda) 07026 OLBIA - SS Tel. 0789 51017 - Fax 0789 50473 e-mail: [email protected] - www.paginegialle.it/grimaldisrl-ss Forniture alberghiere, arredamenti, refrigerazione grandi impianti. Cucine professionali per comunità, macchine per la preparazione. Impianti con sistemi di aspirazione, depurazione e climatizzazione dell’aria. Preventivi, sopralluoghi, progettazione e direzione dei lavori. Strumenti di controllo, accessori, ricambi per tecnici della refrigerazione. Articoli accessori per macellerie, mattatoi e pescherie. Elementi di servizio e per la preparazione, arredi di complemento per interni e spazi aperti all’esterno. Vasta gamma di articoli per il catering. Pronta consegna porcellane, cristallerie, posaterie, tovagliati. Detergenti, articoli cortesia e consumo. Abbigliamento professionale per sala, cucine e laboratori. TRASPARENZE via della Resistenza sn - 08100 NUORO - tel. 0784 203303 CELIACHIA E ALIMENTAZIONE CUCINA VEGETARIANA E… SENZA GLUTINE Non è certamente facile essere celiaci e vegetariani. Una dieta di esclusione del glutine e degli alimenti di origine animale mal condotta, infatti, rischia di limitare la varietà della dieta. Per evitare di incorrere in carenze nutrizionali, qualsiasi celiaco che voglia aderire ad una dieta vegetariana dovrebbe farsi seguire da un professionista qualificato e competente. Spostando l’attenzione ai singoli piatti, sono comunque molte le pietanze tradizionalmente senza glutine e anche adatte a chi voglia seguire una dieta vegetariana. Pensiamo ad esempio alle insalate miste di verdura che, accompagnate da un sostituto del pane e da una porzione di legumi (fagioli, ceci, ma anche fagiolini, fave o soia) possono essere un buon piatto estivo, o a zuppe di cereali o pseudocereali, come la quinoa o l’amaranto, senza glutine, legumi e ortaggi, che costituiscono un ottimo piatto unico, nei mesi più freddi. Ricordiamo che assumere nello stesso pasto cereali (senza glutine) e legumi permette di introdurre tutti gli amminoacidi (i “mattoncini” che costituiscono le proteine) necessari al nostro organismo. Per citare altri piatti, la polenta con il formaggio o con sughi di verdure o funghi, il classico risotto allo zafferano (senza burro o parmigiano per i vegani), e la “frittata vegana”, che è simile alla farinata ligure o alla cecina toscana. Ricordiamoci, però, che la farina di ceci e quella di mais, e, se utilizzati, i sughi pronti e le zuppe pronte devono riportare “senza glutine” in etichetta! VEGETARIAN AND GLUTEN FREE COOKING L’ABC DEI CLASSICI ALIMENTI PER VEGETARIANI THE ABC OF CLASSIC VEGETARIAN FOODS rTofu: A RISCHIO rSeitan, muscolo di grano e similari: VIETATI rHamburger, polpette e cotolette vegetali: A RISCHIO (ATTENZIONE, quasi sempre contengono derivati del frumento o pangrattato) rBevande o yogurt vegetali: A RISCHIO rEstrusi di soia: A RISCHIO rAffettati e wurstel vegetali: A RISCHIO, se a base di seitan: VIETATI rTofu: AT RISKY r4FJUBOwheat and similar protein: FORBIDDEN r7FHFUBCMFIBNCVSHFSTSJTTPMFTBOEDVUMFUT: AT RISKY (ATTENTION, they nearly always contain wheat derivatives or breadcrumbs) r7FHFUBCMFESJOLTPSZPHVSU AT RISKY r4PZBFYUSVTJPOT AT RISKY r7FHFUBCMFTMJDFENFBU substitutes and sausages: AT RISKY, if they contain seitan, FORBIDDEN di Susanna Neuhold Responsabile Nazionale Area Food AIC 48 It is definitely not easy if you have celiac disease and you are a vegetarian. A diet that excludes all gluten and animal derived products risks limiting variety drastically if it is not managed well. To avoid risk of nutritional deficiencies, any celiac sufferer who wants to follow a vegetarian diet must be assisted by a qualified and skilled professional. Focusing on the single dishes, there are numerous that are traditionally gluten free and suited to a vegetarian diet. For example, mixed salads served with a bread substitute or a portion of pulses (beans, chickpeas, green beans, broad beans or soya) can be a good summer dish, or soups made from cereals or pseudo-cereals, like quinoa or cockscomb, gluten free, pulses and vegetables, making an ideal meal in one in the cold months. Remember that eating cereals (gluten free) and pulses in the same dish means all the amino-acids are introduced (the ‘bricks’ that form the proteins) that our organisms needs. To mention other dishes, there is polenta with cheese or vegetable or mushroom sauces, classic saffron risotto (without butter or parmesan for the v e g a n s), and the ‘vegan omelette’, similar to the Liguria or Tuscany omelette. Remember though, that if you use chickpea and maize flour, and also the ready sauces and soups, always check they clearly state “gluten free” on the label! 51 SPERIMENTAZIONI / EXPERIMENTATIONS LO CHEF SI AGGIORNA? Sempre più numerosi sono i buongustai vegetariani, vegetaliani e vegani, (che da questo momento chiamerò Veg. Veg. Veg.), che si aspettano di trovare nelle nostre sale da pranzo non una “carte” straordinaria, ma giornalmente portate adatte a loro. Ecco allora che nascono ristoranti “di genere” che accolgono i nuovi clienti. In alcuni casi mi è capitato di osservare che in queste cucine spesso si sono improvvisati sedicenti cuochi specialisti, mentre io credo che sarebbe opportuno che lo chef si ponesse sempre più il problema dell’aggiornamento, di andare alla ricerca di nuovi prodotti/alimenti, di fare in modo che “il cucinare” diventi sempre più “scienza” per ricercare il buongusto, la salubrità e saper offrire una qualità oggettiva. Esistono aziende e industrie che lavorano con grande qualità ed attenzione per soddisfare il bisogno del cliente finale, noi cuochi “mediatori di gastronomia DOC”, non dobbiamo fare altro che saper usare quanto ci viene offerto dalle aziende, interpretando al meglio quel determinato prodotto per costruire un piatto-ricetta di qualità, adatto a qualsivoglia commensale. Dovremmo, ad esempio, promuovere nelle nostre cucine e non solo, l’uso del LIEVITO MADRE fresco per i nostri pani o dolci lievitati. Non solo per i nostri clienti (Veg. Veg.Veg.), ma per tutti perché questo tipo di fermentazione a maturazione naturale e lunga, un lievito ricco di profumi e di nutrienti, è un’ottima soluzione per far trovare a chi lo mangia, principi nutritivi dall’alto valore biologico. Se lavorassimo con il lievito madre i nostri prodotti lievitati salati e dolci, saremmo sicuri che essi aumenterebbero la shelf-life, contribuiremmo all’abbassamento dell’indice glicemico del consumatore e siccome questa fermentazione è ricca di aromi e di sapidità, potremmo ridurre o eliminare aromatizzazioni non naturali. Ho incontrato sulla mia strada i CEREALI E LEGUMI GERMINATI E FERMENTATI che il nuovo stabilimento Molino Quaglia di Vighizzolo d’Este ha realizzato per la germinazione di cereali, con il processo industriale brevettato detenuto in esclusiva europea. La grande novità dei prodotti germinati della linea PetraViva è soprattutto la capacità di ritenere la massima concentrazione possibile di minerali e vitamine biodisponibili (ferro, zinco e calcio) grazie al processo di essiccazione che blocca la germinazione nel momento di massima espressione delle dinamiche di modifica del seme e ne permette la conservazione al riparo da fenomeni di irrancidimento. I cereali ed i legumi germinati costituiscono un esempio della straordinaria capacità della natura di produrre energia, capacità che può essere sfruttata da ogni consumatore per procurarsi a basso costo cibi ricchi di principi nutritivi come vitamine, enzimi ed oligoelementi, di facile assorbimento durante la digestione. Con la germinazione si ottiene un aumento di proteine, di amminoacidi essenziali e di vitamine, in quanto i carboidrati complessi vengono tra- sformati in zuccheri semplici, le proteine, come anche i grassi, si scindono nei loro componenti e gli elementi enzimatici si attivano. In questo senso si può dire che i prodotti germinati sono pre-digeriti, perché alcune dinamiche tipiche dei processi digestivi avvengono in epoca precedente a quella del consumo alimentare. I cereali più adatti alla germinazione assistita sono il frumento, la segale, l’orzo mondo, il riso, la quinoa, il mais e l’amaranto. I legumi invece germinano tutti con facilità, così come il grano saraceno (che appartiene alla famiglia degli pseudo-cereali). I nostri clienti (Veg. Veg. Veg.) potranno trovare in questi prodotti da noi amabilmente utilizzati: esaltazione del gusto con profumi e sapori più delicati e rotondi; miglioramento nutrizionale legato prevalentemente alla trasformazione delle fibre insolubili in fibre solubili, che contribuiscono alla riduzione del picco glicemico, al migliore assorbimento degli zuccheri ed alla riduzione della produzione di colesterolo; per i legumi elevata biodisponibilità di vitamine e minerali liberati dal processo di germinazione; assoluta sicurezza alimentare per effetto del processo contestuale di fermentazione e durata prolungata dei prodotti germinati per effetto dell’essiccazione finale. di Marco Valletta Chef, docente I test su due tipi di legumi germinati con il processo di germinazione assistita utilizzando per la linea PetraViva® riduzione scientificamente provata dei fattori di flatulenza e dei fattori antinutrizionali, ed aumento della biodisponibilità dei minerali e del contenuto di vitamine. CECI GERMINATI PISELLI GERMINATI Interi Sfarinati Interi Sfarinati Oligosaccaridi: sviluppo di gas nello stomaco - 60% - 70% - 33% - 50% Fattori antinutrizionali: attività di inibizione della tripsina Acido fitico Composti Fenolici - 35% - 15% - 30% - 30% - 12% - 10% - 35% - 20% - 22% - Minerali biodisponibili: ferro zinco calcio + 110% + 20% + 18% + 150% + 60% + 35% + 50% + 42% + 15% + 30% + 35% + 44% Vitamine tiamina (vit B) niacina (vit B3) acido folico (vit B9) riboflavina (vit B2) acido ascorbico (vit C) + 900% + 230% + 135% + 37% + 80% + 500% + 100% + 30% + 40% + 25% + 40% + 200% + 10% + 45% + 20% + 55% + 300% - 35% + 12% - Fonte: CSRI/CFTRI - Mysore, India su analisi commissionate da Buhler 53 SPERIMENTAZIONI / EXPERIMENTATIONS Con i miei studenti della classe 3°D enogastronomia, in una lezione specifica sulle alimentazioni alternative e di tendenza (Veg. Veg. Veg.), abbiamo elaborato ricette usando i germinati del Molino Quaglia chiamati appunto Brick. In laboratorio abbiamo visto che essi possono essere impiegati come sono, ottime sostanze leganti, in sostituzione degli amidi puri, fecola, maizena, etc., al posto dei classici roux con burro, oppure per evitare panna e alginati. Avendo usato le farine dei germinati abbiamo messo a disposizione dei nostri amici e clienti (Veg. Veg.Veg.) alimenti più ricchi di principi nutritivi naturali e ricchi, capaci di sostituire alimenti di origine animale, vista l’eliminazione di questi dai loro menu. Abbiamo usato i brick anche in sostituzione di salse e coulis al posto di besciamelle o altro classico intingolo. Li abbiamo gestiti come salse di condimento per paste saltate con ortaggi, simulando la realtà ristorativa per Veg. Veg.Veg.. Questo è il dosaggio per condire 25 porzioni di pasta fresca saltata: Brick 7000: 1 litro di brodo vegetale, 6g di sale, 100g di brick, 20g di olio evo. Brick 1150: 1 litro di brodo vegetale, 6g di sale, 100g di brick, 20g di olio evo. Il gusto vi assicuro è strepitoso, anche gli allievi hanno apprezzato la proposta gastronomica, sostenendo che sempre di più i giovani abbandonano alimenti di origine animale e quest’impiego di legumi e cereali germinati ridotti in farina sono una risposta piacevole alla tavola del “no carne, no formaggi, no pesce”. Credo con questo articolo di aver messo a disposizione dei colleghi degli spunti interessanti, ma la cosa importante è ricordare che nel lavoro di cucina non si finisce mai di imparare e bisogna essere sempre curiosi e attenti alla sperimentazione scientifica. UN AUTUNNO RICCO DI SAPORE Confettura verde dell’orto d’autunno 48 di Mariagrazia Dammicco Giornalista e scrittrice, esperta di giardini veneziani e Marisa Saggiotto Massignan Presidente del Wigwam circolo di Campagna “Corte Moranda” 54 Pomodori destinati a non maturare, limoni estivi o “verdelli”, fragranti foglie di erba limoncina prima del riposo invernale: tante sfumature di verde che ricordano l’estate per una confettura intrigante da assaporare su pane integrale, crostate o a fianco di formaggi morbidi. Come gelificante l’agar agar, un prodotto naturale ricavato da una varietà di alghe rosse ricche di minerali. Ingredienti 2 Kg di pomodori assolutamente verdi; 2 limoni “verdelli”; 500 g di zucchero di canna; 4 rametti di erba limoncina; 10 g (= 1 cucchiaino da tè colmo) di agar agar in polvere; ½ stecca di vaniglia; 250 g d’acqua. Lavare e affettare finemente i pomodori e i limoni con la buccia, dopo averli tagliati in quattro spicchi. Metterli in una pentola dal fondo spesso, aggiungere lo zucchero e l’acqua. Cuocere per una decina di minuti a fiamma bassa con coperchio ed eventualmente aggiungere ancora acqua. A parte, in un pentolino mettere l’agar agar e scioglierlo con mezzo bicchiere d’acqua, mescolando bene perché non si formino grumi. Farlo bollire per 10 minuti mescolando di tanto in tanto. Aggiungere all’agar agar un po’ di confettura, stemperare e successivamente unire il tutto al resto della confettura nella pentola grande. Aggiungere le foglie di limoncina e far bollire ancora per 5 minuti. Per verifica- re la densità è necessario lasciar raffreddare, eventualmente anche in frigorifero, perché l’agar agar non gelifica finché il preparato è caldo. Prima di travasare la confettura in vasetti di vetro (sterilizzati e ancora caldi), farla ribollire. Dal momento che la quantità di zucchero è molto contenuta, è consigliabile consumare questa confettura in breve tempo o procedere con la sterilizzazione dei vasetti confezionati nel seguente modo: una volta completamente raffreddati, metterli in una pentola dal fondo spesso, ricoprirli con acqua a temperatura ambiente e portare dolcemente ad ebollizione per una decina di minuti. Lasciare raffreddare nella pentola, senza provocare sbalzi di temperatura che potrebbero rompere il vetro. (Mariagrazia Dammicco) Insalata con salsa aromatica Un piatto fresco e saporito, ricco di vitamina C oltre che di principi antiossidanti, antitumorali e cardioprotettivi. Ingredienti 1 cipolla;1 porro; 1 cipollotto fresco; 1 spicchio d’aglio; 1 broccoletto fresco; ½ cavolfiore piccolo; 10 cavolini di Bruxelles; 3 cucchiai di prezzemolo tritato; 1 cucchiaio di semi di cumino; 1 cucchiaio di semi di finocchio; 2 cucchiai di semi di girasole; 2 cucchiai di salsa di soia; 1 cucchiaio di aceto di mele; 3 cucchiai di olio extravergine di oliva; sale q.b. Mettere nell’insalatiera olio, aceto, soia, sale, cumino, finocchio, prezzemolo, aglio tritato ed emulsionare. Dividere broccoli e cavolfiore. Affettare cavolo, cipolla, cavolini, porro, cipollotto anche con le parti verdi. Versare il tutto nella insalatiera e mescolare. Cospargere infine coi semi di girasole e servire. (Marisa Massignan Saggiotto) PIZZA E PANIFICAZIONE / PIZZAS AND BREADMAKING “TOWER VEGAN BURGER” Ingredienti impasto: 1 kg Mix farine gluten free “ le selezioni di Fabio ”; 1 kg biga gluten free; 1,2 lt acqua; 170 g latte di soia; 33 g lievito nuage; 85 g zucchero; 70 g sale fino; 340 g olio semi girasole. In una planetaria Minneapolis aggiungete setacciato il mix farina, la biga, il lievito e lo zucchero. Aggiungete quindi acqua e latte, amalgamare bene il tutto ed infine unite l’olio ed il sale impastate il tutto per 5 minuti a bassa velocità. Coprite la vasca della planetaria con un telo in plastica e lasciate riposare per 60 minuti. Versare quindi il composto in una tasca da pasticcere, riempire gli stampi da hamburger, circa 90 gr, e farci cadere sopra alcuni semi di sesamo. Dopo circa 45 minuti infornare in forno a convezione e a 200° C. a media ventola per circa 25 minuti. Ingredienti ripieno: 2 fette hamburger di soia; 2 grosse fette melanzane fritte con tempura di riso; 1 fungo champignon grande fritto con tempura di riso; 4 anelli di cipolla fritti con tempura di riso; 4 fette grigliate di mozzarella di soia; 2 fette grigliate di pomodoro cuore di bue; 4 fette grigliate di zucchine; 1 peperone rosso grigliato; 2 foglie lattuga riccia; maionese di soia e ketchup. Aprire in due l’hamburger e, una volta tostato, procedere con maionese di soia e ketchup. Insalata, pomodoro, fetta di hamburger, peperone, maionese e ketchup, anelli di cipolla, melanzana, mozzarella di soia, fungo e zucchina, maionese e ketchup. Ripetere il tutto una seconda volta e chiudere con la testa del nostro pane hamburger. Fermare il tutto con due lunghi stecchini. After discovering the benefits of a vegetarian diet I decided to follow a completely vegan lifestyle. At first it felt like an enormous sacrifice – especially given the countless tantalising dishes we have here in Italy – but once I had looked more deeply into the possibilities, I found that the vegan world is an extraordinarily varied one. And if you combine the advantages of a vegan diet with those of the gluten-free world, the result is something truly healthy. So I decided to contact Italy’s leading gluten free foods research centre, and work in close collaboration with them to develop a bread specifically for a hamburger unlike anything else you’ve ever experienced. Anyone who thinks that the vegan lifestyle is limited really should try this Tower Vegan Burger! di Alessandro Negrini Maestro pizzaiolo ed esperto in panificazione Ingredients for dough: 1 Kg “le selezioni di Fabio” gluten free flour mix; 1 Kg gluten free ‘biga’ sourdough; 1.2 l water; 170 g soy milk; 33 g nuage yeast; 85 g sugar; 70 g fine salt; 340 g sunflower seed oil. Add the sieved flour mix, the sourdough, the yeast and the sugar to a Minneapolis planetary mixer. Add the water and milk, mix well, add the oil and the salt, then mix for 5 minutes at low speed. Cover the mixer bowl with plastic film and leave to rest for 60 minutes. Fill a piping bag with the dough mixture, then fill hamburger bun moulds with approximately 90 g of dough, sprinkling the tops with a few sesame seeds. Leave for approximately 45 minutes, then bake in a convection oven at 200°C with a medium speed fan setting for about 25 minutes. Plutone 20 Sirman Ingredients for filling: 2 soy hamburger patties; 2 thick slices of aubergine, fried in rice flour tempura batter; 1 large champignon mushroom, fried in rice flour tempura batter; 4 onion rings, fried in rice flour tempura batter; 4 grilled slices of soy mozzarella; 2 grilled slices of ox heart tomato; 4 grilled slices of courgette; 1 grilled red pepper; 2 leaves curly endive; soy mayonnaise and ketchup. Slice the hamburger buns in halves, toast, then spread with mayonnaise and ketchup. Stack the salad, tomato, hamburger patty and pepper on the bottom half. Top with mayonnaise and ketchup, then add onion rings, aubergine, soy mozzarella, mushroom and courgette, and top again with mayonnaise and ketchup. Top with a second stack of the same ingredients, then finish with the top half of the hamburger bun. Hold the tower together with two wooden skewers. 48 Dopo aver scoperto i benefici della cucina vegetariana mi sono dedicato a fondo allo stile di vita vegano. Dapprima pensavo fosse un enorme sacrificio, visto le molteplici e succulente cucine che abbiamo in Italia, ma una volta fatta una ricerca mirata, credetemi, ho scoperto che il mondo vegan è il più vasto e completo che si possa trovare. Abbinato poi al mondo del senza glutine, permette di ottenere qualcosa di davvero salutare. Mi sono quindi recato nel più importante laboratorio “gluten free expert “ e lì abbiamo realizzato in stretta collaborazione un pane per hamburger davvero unico nel suo genere. Chi pensa che lo stile vegano sia limitato, provi a mangiare il “TOWER VEGAN BURGER “! 55 UN NUOVO SUPERSTORE FAMILA NEL BRESCIANO SOTTO IL SEGNO DELL’ECCELLENZA 48 Lo scorso giugno ha aperto i battenti il nuovo superstore Famila di Gussago, nel Franciacorta, che trova collocazione all’interno di un moderno centro polifunzionale posto in un’area strategica dal punto di vista logistico e commerciale, adiacente alla viabilità maggiore in ingresso ed uscita da Brescia. Il punto vendita di una delle insegne più conosciute e affermate nel territorio nazionale che fa parte del gruppo Maxi Di, con 400 punti vendita tra cui 200 Discount e 200 tra Famila Iperfamila - Galassi e Cash & Carry – accoglie in 1500 mq di area espositiva 2500 referenze food e no food. Un’offerta ampia e diversificata per soddisfare ogni esigenza d’acquisto. In un ambiente studiato per un’accoglienza moderna e confortevole trovano spazio gli attraenti reparti del fresco (ortofrutta, panetteria, macelleria, pasticceria, pescheria e gastronomia) con molte gustose proposte: dai piatti pronti ai salumi e formaggi tipici, a tutti i tipi di carne e pesce, all’insegna della freschezza, della tipicità territoriale e della qualità. Ed è proprio nell’ottica della qualità e della massima professionalità che il Famila di Gussago ha scelto Sirman Spa, azienda specializzata nella produzione e distribuzione di attrezzature professionali per la ristorazione e la distribuzione organizzata, come azienda partner per ottimizzare il lavoro quotidiano degli operatori con strumenti altamente tecnologici e offrire così un servizio d’eccellenza. Un’eccellenza che da sempre contraddistingue un marchio storico come Famila presente nel mercato italiano dal 1984 (ricorre proprio quest’anno il 30° anniversario) e concessa al Gruppo Selex (18 imprese regionali associate) dalla centrale Famila di Heidelberg. Da allora Famila ha visto una continua espansione e oggi è diffusa in tutta la Penisola con 231 tra supermercati, superstore e ipermercati che, differenziati fra loro nell’offerta, rispecchiano in pieno le mille e golose sfaccettature delle tavole italiane. 56 PROMOTING EXCELLENCE AT A NEW FAMILA STORE IN THE BRESCIA AREA Last June the new Gussago Famila superstore opened its doors to the public in the Franciacorta area, inside a modern mall sited in a strategic position in logistical and commercial terms, near the major artery into and out of Brescia. The store belonging to of one of Italy’s best-known and most established chains – part of the Maxi di group, with 400 stores, including 200 Discount and 200 Famila, Iperfamila, Galassia and Cash&Carry – carries 2500 food and non-food product lines on a 1500 sq.m. sales floor. The vast product range is well diversified to satisfy every purchase requirement. The store environment is designed to be modern and inviting, and boasts attractive fresh produce sections (fruit & veg, bakery, butchery, cakes and pastries, fish and deli) with a wealth of delicious fresh, quality products from the local area including ready meals, typical cold meats and cheeses, and all kinds of meat and fish. In aiming for quality and consummate professionalism the Gussago Famila store has chosen Sirman Spa, specialist manufacturer and distributor of professional equipment for the food service and retail sectors, as its partner company in order to optimise routine staff tasks with advanced technological equipment and thus offer excellent service. It’s the trademark excellent service of a well-known brand like Famila in the Italian market since 1984 (celebrating its 30th anniversary this year) and ceded to the Selex Group (18 regional associated companies) by the Famila head office in Heidelberg. Since then Famila has continued to expand and now has stores throughout Italy with 231 supermarkets, superstores and hypermarkets that fully reflect the myriad of delicious aspects of Italian regional food, each store carrying different product lines. RINASCE LO STORICO A&O DI VIA DEI LAGHI A VICENZA. DOVE LA SPESA DIVENTA ESPERIENZA EMOZIONALE. THE FAMOUS A&O STORE IN VIA DEI LAGHI, VICENZA GETS A MAKEOVER. Where shopping becomes an emotional experience. The A&O supermarket in Via dei Laghi, Vicenza has recently undergone a complete restyling. The store is part of the Selex Group, one of the most important modern retail chains. It’s a historic supermarket if you think that it was one of the very first stores opened by entrepreneur Marcello Cestaro, owner of Unicomm, the largest of Selex Group’s associates in terms of turnover and network development. Located in an elegant residential neighbourhood in Palladio’s hometown, this store had been progressively declining, a process skilfully halted by careful renovation and expansion executed with the very latest in modern layout ideas and inspired by a design concept that favours quality, freshness and local produce, in grand A&O tradition and perfectly tuned into new consumer lifestyles. In each section, from cold meats to fresh meat, from fruit and veg to bakery and the deli counter, the spotlight shines on the authenticity and flavour of traditional Italian food products, with a special focus on regional products. The choice was enhanced by store fittings designed to ensure best conservation, and visual and emotional product display, that led A&O to choose its key partner in Arneg – leading international designer, manufacture and fitter of complete store fitting solutions for the retail sector – for complete supply of innovative refrigerated assisted and self-service counters that combine top performance with cutting edge display concepts. This result of this restyling operation is therefore not simply a contemporary overhaul of a traditional A&O store, but also updating of the concept of shopping transformed into an actual emotional “experience”. 48 Un restyling d’eccellenza quello operato recentemente al supermercato A&O di Vicenza, via dei Laghi, insegna appartenente al Gruppo Selex, una delle più importanti realtà della distribuzione moderna. Un supermercato storico se si considera che rappresenta uno dei primissimi punti vendita aperti dall’imprenditore Marcello Cestaro, patron di Unicom, l’associato Selex più grande per fatturato e sviluppo della rete. Situato in un elegante quartiere residenziale della città del Palladio, tale punto vendita aveva subito un progressivo degrado nel tempo al quale ha posto magistralmente termine l’accurato restauro e ampliamento eseguito secondo le più moderne concezioni di layout e ispirato ad un concept ideativo che privilegia la qualità, la freschezza e la territorialità, nella miglior tradizione A&O e in perfetta sintonia con i nuovi stili di vita del consumatore. Dalla salumeria alla macelleria, dall’ortofrutta alla panetteria fino alla gastronomia, in ogni reparto trova spazio di primo piano la genuinità e la fragranza della tradizione gastronomica italiana, con particolare attenzione ai prodotti regionali. Un’opzione esaltata da soluzioni d’arredo studiate per garantire la miglior conservazione e ‘mise en scène’ visiva ed emozionale del prodotto, che ha portato l’A&O a scegliere come partner d’eccellenza Arneg - leader internazionale nella progettazione, produzione e installazione di attrezzature complete per il settore del retail per la fornitura completa di innovativi mobili refrigerati per il servito e il self service che coniugano le più alte performance con i più evoluti concept espositivi. Il risultato di tale operazione di restyling dunque non è solamente la rivisitazione in chiave contemporanea di un tradizionale punto vendita A&O, ma anche l’attualizzazione del concetto di spesa trasformato in vera e propria ‘experience’emozionale. 57 ELIOS: DESIGN, POTENZA, RESISTENZA Da oltre cinquant’anni Fonderia Finco produce ghisa per cotture professionali, un materiale nobile originato da quello stesso fuoco che trasforma il cibo in esplosioni di gusto. La tradizione della ghisa incontra il design nel nuovo fornellone professionale ELIOS, un prodotto studiato per fornire alte performances in cucina e fedeltà nel tempo grazie alla sua particolare solidità e al rivestimento in smalto antiacido. L’estetica ELIOS PLUS unica di ELIOS si differenzia totalmente dai vecchi fornelloni: non ha bisogno di altro se non dell’esposizione al pubblico per sorprendere gli ospiti con showcooking mai sperimentati prima. (Disponibile a gas gpl/metano) ELIOS WOK ELIOS: DESIGN, POWER, RESISTANCE For more than fifty years Fonderia Finco has produced cast iron for professional cooking, a noble material originated by that same fire that turns food into explosions of taste. Cast iron’s tradition meets the design of the new professional burner ELIOS, a product thought to provide high performances in the kitchen and fidelity in time thanks to its particular solidity and its anti-acid covering. The unique aesthetics of ELIOS totally differs from old burners’: it needs nothing but the public exposition to amaze your guests with never experimented showcooking. (Available in gas gpl/methane) elios@fonderiafinco.it BIRRE DI QUALITÀ / QUALITY BEERS BIRRA SHUC. UNO SGUARDO VERSO I PIRENEI SHUC BEER. A TASTE OF THE PYRENEES Brewed in the city of Pau in the French Béarn province, Shuc beers represent the first step in a journey towards production using only locally produced ingredients. At the time being, the ingredients are still not locally sourced, but the brewery is taking steps to make this a reality. Another boldly innovative gambit is the choice to use aromatic hops to make the two beers Blonde Pils and IPA (India Pale Ale). I say bold because it introduces two beers with a driving bitter note to a geographic area that has always preferred more aromatic hops but without excessive bitterness (such as the hops used for Pilsner). Shuc Blonde Pils is a typical Pilsner blonde beer with a light body and a dry palate. It is a thirst-quenching beer with a good balance between the contrasting flavours of the hops and malt. Shuc IPA, on the other hand, explores the outermost boundaries of its genre. It is an amber beer with a rich head, with a subtle, delicate bouquet, while on the palate it reveals an unexpected dryness, with a flavour balance leaning slightly towards the bitter side and an aroma with a delicate apricot fruitiness. Another surprise that this beer holds in store is its alcohol content – this is so well concealed by the beer’s light-medium body that you’d never imagine it could be as high as 7.5% by volume! Both beers – like all the products of the Brasserie Béarnaise – are available in both 33 and 75 cl bottles, and must be stored in a cool, dark place. The ideal temperature and glass type for serving are indicated by the brewery itself on the label, and serving at around 6°C in an open goblet glass will bring out the best characteristics of these two beers. di Alberto Assi esperto in analisi sensoriale 48 Le birre Shuc, produzione Bernese concentrata nella città di Pau (Francia), vorrebbero rappresentare l’inizio di un viaggio verso una produzione con ingredienti autoctoni. Attualmente gli ingredienti non sono ancora zonali, ma nello studio vi è proprio questo progetto. Un’altra innovazione è l’uso dei luppoli aromatici per ottenere due birre come la Blonde Pils e la IPA (India Pale Ale). Per innovazione qui si intende aver completato il mercato con prodotti orientati sull’amaro, in un’area geografica dove i luppoli andavano per lo più verso l’aromatico ma mai troppo amari (tipo appunto quelli da Pils). Shuc Blonde Pils è una birra bionda tipicamente Pils, di basso corpo ed asciutta di gusto. Birra dissetante con l’alternanza gustativa di luppoli e malti ben bilanciati. Shuc IPA invece si propone come “birra di confine” del suo stile. E’ ambrata, dalla ricca schiuma e si propone con un sentore olfattivo tenue e delicato, ma al gusto sorprende per la sua astringenza, l’equilibrio leggermente orientato sull’amaro e l’aroma fruttato di frutta delicata (albicocche). Oltre a questi aspetti vi è un’altra sorpresa rappresentata da un corpo medio/leggero ed una presenza di alcool talmente ben mascherata da non far immaginare i suoi 7,5 vol. ! Entrambe le birre, come le altre prodotte dalla Brasserie Bérnaise, sono reperibili in bottiglia sia da 33 cl. che 75 cl., da tenere in luogo fresco ed al riparo dalla luce quando non prossima al consumo. Per le temperature ed i bicchieri di servizio, il birrificio ha provveduto ad evidenziarli in etichetta, comunque una temperatura intorno ai 6°C con un bicchiere a calice aperto mantengono bene tutte le caratteristiche di queste due birre. 59 A TUTTA BIRRA! / MAKE MINE A BEER! DUE “LEGGERE” PER UNA PARTICOLARE INSALATA VEGANA di Michele Gilebbi cuoco e Alberto Assi esperto in analisi sensoriale Eldorado 10R, Sirman Due birre in stile Lager, quindi di bassa fermentazione, per accompagnare con un gusto fresco e leggero questa tempura di verdure dal gusto anch’esso leggero e dai sapori puliti. L’omogeneità dello stile Lager, data dal basso corpo, dall’alcool non elevato e dalla bassa temperatura per il servizio, meglio accompagna il piatto. In questo caso una classica Lager Russa come la “Baltika 3 Lager” ed una Lager Birmana come la “Myanmar Beer” sono due buone scelte per questo piatto. Tutte e due da servire fredde 4/5°C in bicchiere dove la geometria non è importante, ma da assaporare alternativamente all’insalata. Mantenere le bottiglie al riparo dalla luce quando non prossime al consumo. TWO LIGHT BEERS FOR A VERY Tempura Vegana Vegan Tempura Per la tempura: For the tempura: 100 g Manitoba flour; 100 g rice flour; 50 g Maizena; 1 g baking powder; 250 g very cold sparkling water Mix all the ingredients. 100 g di farina manitoba; 100 g di farina di riso; 50 g maizena; 1 g di baking; 250 g di acqua con gas freddissima. Mescolare il tutto. Per le verdure: melanzana; barbabietola rossa; fagiolini; alga nori; zucca gialla; fiori di rosmarino e finocchio selvatico. Tagliare le verdure a listarelle, sbianchire i fagiolini e avvolgere ogni tipo di vegetale nell’alga nori. Passarle nella tempura e friggerle immediatamente. Servirle accompagnandole in un brodo di porcini, zenzero e soia. SPECIAL VEGAN SALAD Two low fermentation Lager style beers to provide a fresh, light accompaniment for a tempura vegetable dish also defined by light, clean flavours. The unobtrusive smoothness of the Lager type, with its light body, low alcohol content and low serving temperature, make it the ideal pairing for this recipe. The classic “Baltika 3 Lager” from Russia and the Burmese lager “Myanmar Beer” are two excellent choices for this dish. Both must be served chilled at 4 - 5°C. While the shape of the serving glass is not important, the beer should be sipped at intervals between mouthfuls of food. Store the bottles in a dark place. For the vegetables: aubergine; beetroot; green beans; Nori seaweed; yellow pumpkin; rosemary flowers and wild fennel Cut the vegetables into strips, blanche the beans and wrap each vegetable in Nori seaweed. Dip in the tempura batter and fry immediately. Serve together with a broth of porcini mushrooms, ginger and soy. CUCINA ITALIANA NEL MONDO RISI E BISI PER I VIP DI ST. MORITZ 48 di Donato Sinigaglia Giornalista professionista 60 Ha una regola che ha imparato dalla nonna e dalla biente. Dovevo rimanere un anno, ma a St. Moritz mi mamma: i piatti devono essere semplici, dai gusti schiet- trovo bene e, per il momento, non penso di cambiare”. ti che derivano solo dall’utilizzo dei prodotti del territo- Il Mathis food fa un gran uso di prodotti italiani: dai rio legati alla stagione. Una filosofia del tartufi di Norcia (in stagione se ne consumacibo che Massimiliano Mozzo, 24 anni, no un chilo al giorno) ai piselli di Baone, al di Cadoneghe (Padova) ha esportato con pesce azzurro dell’Adriatico. Per questo chi si successo al Mathis food di St Moritz, siede ai tavoli nella terrazza, con vista mozzail blasonato ristorante a quota 2.500 fiato sulle cime che coronano il Piz Bernina, metri, meta preferita dei Vip che sciao nell’elegante saletta interna La Marmite (La no sulle piste di Corviglia- Piz Nair. Alle marmotta), nella scelta dei piatti consigliaspalle, Massimiliano ha la formazione ti ci sono i bigoli con le sarde e risi e bisi che dell’istituto alberghiero “G. Maffioli” di Massimiliano Mozzo ha insegnato a cucinaCastelfranco Veneto e l’esperienza mature, apprezzare e gustare. “Sono sempre più – rata alle Calandre di Padova, sotto la afferma il giovane chef – i personaggi dello guida del pluristellato chef Max Alajmo. spettacolo e dell’industria che vogliono pro“A 22 anni – dice Massimiliano Mozzo vare questi piatti. Ciò che colpisce è la quali– ho deciso di ampliare il mio percortà: i bigoli sono al torchio come li faceva mia so professionale accettando la propononna, il riso è Carnaroli del Delta del Po o Lo Chef Vialone Nano di Isola della Scala. Ciò che sta del Mathis. Una scelta dettata anche Massimiliano Mozzo premia è la qualità dell’alimento valorizzato dalla mia passione per la natura, in quanto il cibo è sempre legato all’amdalla semplicità della cottura”. AZIENDE/ COMPANY ARTE IN CUCINA Ravioli fritti ai piselli con vellutata e burrata di latte di riso Ingredienti per 4 persone: Per la pasta: 250 g di farina O; 2 uova; 5 g sale; 5 g di burro di cacao. Per il ripieno e la vellutata: 1 porro; 500 g di piselli maturi; olio Evo; sale; pane bianco 2 fette. Per la finitura: 1 mozzarella di riso; pelle di pomodoro disidratata; porro fritto; pomodoro a cubetti; olio di semi di arachide per friggere. Impastare la farina con le uova, il sale e il burro di cacao e far riposare coprendo con pellicola. In una casseruola dorare il porro con l’olio, unire i piselli, il sale e un bicchiere d’acqua. Cucinare per pochi minuti quindi separare i piselli per la decorazione, quelli per il ripieno e quelli per la vellutata. Frullare a secco i piselli con il pane bianco e creare un ripieno da inserire in un sac à poche. Continuare a frullare i piselli con l’acqua di cottura e montare con l’olio evo quindi aggiustare di sale la vellutata. Tirare la pasta sottile, farcirla con il ripieno, sigillare i ravioli e friggerli in olio di arachide, asciugare con carta assorbente e salare. Impiattare e decorare con i piselli, il porro fritto, le sfoglie di pomodoro e la mozzarella di riso spezzettata. ARTE IN CUCINA “Arte in Cucina” is situated on the outskirts of the town of Bassano del Grappa. Tina has run this renowned greengrocer’s shop for 25 years with passion and dedication, seeking out genuine local products and supporting biodiversity and the use of seasonal produce. Well-known for its fourth range produce – ready to use, pre-cut and packaged fruit and vegetables – this year the shop has become the first of its kind to also offer a selection of ready-cooked vegetables and cereals prepared with state of the art sous-vide and jar-cooking techniques for maximum freshness and shelf life, while keeping the intrinsic original characteristics of the ingredients intact. The shop also offers health breakfasts in the morning and vegetarian and vegan dishes at lunchtime. Arte in cucina di Santa Migotto, via Pio X n.56 San Giuseppe di Cassola (VI) Tel. 0424.33749 Fried ravioli stuffed with peas, with pea velouté and rice milk mozzarella Ingredients (serves 4): For the pasta: 250 g ‘0’ flour; 2 eggs; 5 g salt; 5 g cocoa butter. For the ravioli filling and velouté: 1 leek; 500 g ripe peas; extra virgin olive oil; salt; 2 slices white bread. To finish: 1 rice mozzarella; dehydrated tomato skin; fried leek; diced tomato; peanut oil for frying. Mix the flour with the eggs, salt and cocoa butter, cover the dough with film and leave to rest. Brown the leek in oil in a saucepan, then add the peas, the salt and a glass of water. Cook for a few minutes, remove a few peas for use later as decoration and separate the remaining peas into two parts – one for the filling and another for the velouté. Drain the peas for the filling to remove the cooking water, blend with the white bread and fill a piping bag with the mixture. Blend the peas for the velouté with the cooking water, emulsifying with extra virgin olive oil, then season to taste with salt. Roll the pasta out thinly and form ravioli stuffed with the pea filling, then fry in peanut oil, dry on absorbent paper and season with salt. Pour a puddle of the velouté in the plate, arrange the ravioli, then garnish with the whole peas, fried leek, dried tomato skin and the rice milk mozzarella, broken roughly into pieces. Softcooker Sirman 48 Alle porte di Bassano del Grappa trovate “Arte in cucina”. Da 25 anni Tina gestisce con passione il rinomato Ortofrutta, ricercando prodotti del territorio genuini, sostenendo la biodiversità e la stagionalità. Conosciuto per il servizio della IV gamma, ovvero la frutta e la verdura già lavata, tagliata e pronta in tavola, da quest’anno unico per la selezione di verdure e cereali già pronti utilizzando le moderne tecniche della cottura a vapore in sottovuoto e della vasocottura per garantire sempre freschezza, durata e caratteristiche organolettiche inalterate. Ci trovate alla mattina con le colazioni salutistiche e a pranzo con le proposte vegetariane e vegane. 61 EVENTI SIRMAN / SIRMAN EVENTS di Carlo Mocci AUTUNNO A MOSCA CON SIRMAN UNA FOLTA DELEGAZIONE AZIENDALE IN VISITA ALLA PIR EXPO… MA NON SOLTANTO Storia, cultura, gastronomia e, ovviamente, aggiornamenti sulla produzione, la concorrenza, la situazione dei mercati del settore delle macchine e delle attrezzature per la ristorazione e l’hotellerie al PIR Hospitality Industry di Mosca. Questo è il “pacchetto” offerto dalla SIRMAN, azienda padovana tra le più prestigiose a livello mondiale, a un centinaio di ospiti, dirigenti, operatori, concessionari partner e qualche vecchio amico a consolidare un legame maturato in anni di lavoro congiunto fabbrica-marketing-distribuzione. La cronaca: cena di benvenuto il 25 settembre all’Hotel Marriott, in centro città con un primo approccio alla cucina locale (polpette di carne “beef kofta”, manzo alla Stroganoff). Il giorno successivo trasferimento al quartiere fieristico, il pranzo tutto russo in un altro Marriott (da ricordare un filetto di maiale in umido). Nel pomeriggio visita al Monastero delle Vergini di Novodevicj e al Cimitero Monumentale. Clou, non soltanto gastronomico del viaggio, è stata la cena di Gala, sempre al Marriott Aurora Royal dove ospiti italiani e russi hanno occupato l’intero Salone delle Feste (blini farciti con salmone affumicato, caviale rosa accompagnati da vini australiani). Come tradizione a questo punto è intervenuto il presidente della SIRMAN, Nereo Marzaro che nel suo brillante intervento ha dettagliato la situazione aziendale alla luce della difficile situazione economa generale che ha duramente penalizzato il settore. Sabato 27 settembre AUTUMN IN MOSCOW WITH SIRMAN A LARGE COMPANY DELEGATION VISITS PIR EXPO…BUT THAT’S NOT ALL History, culture, food and drink and obviously updates on products, the competition, and the hotel and catering equipment and machinery sectors’ market situation at PIR Hospitality Industry in Moscow. This is the “package” that one of the world’s most illustrious firms, SIRMAN from Padua put together for about a hundred guests, executives, staff, partners and some old friends in order to consolidate a bond that has matured throughout years of combined labours of manufacturing, marketing and distribution. The report: welcome dinner on 25th September at the Marriott Hotel, in the city centre with an introduction to the local cuisine (beef kofta meatballs, beef Stroganoff). The following day visiting the showground, full Russian lunch at another Marriott (a memorable pork fillet casserole). In the afternoon visit to the Novodevichy Convent and Cemetery. A not purely gastronomic highlight of the trip was the Gala Dinner, again at the Marriott Aurora Royal, where Italian and Russian guests filled the entire Function Suite (blinis filled with smoked salmon, pink caviar with Australian wines). At this point Sirman president Nereo Marzaro got up and, according to tradition, made a brilliant speech in which he descriALFREDO SANNINO bed the company situation in the face of the difficult general economic climate which has harshly affected the industry. Saturday 27th Caffè normale, ristretto, lungo, macchiato, September: early morning start for the visit orzo, decaffeinato, in tazza grande, in tazza to the immense historical and cultural heritapiccola, americano, napoletano, doppio, ge protected by the imposing Kremlin Walls espresso, corretto, freddo, caldo, shakerato, schiumato, etc.. L’INDECISO EVENTI SIRMAN / SIRMAN EVENTS griglia e il Medpvik, dolce al miele). Nel pomeriggio un breve viaggio in due tappe nella famosa Metropolitana di Mosca, poi il concerto del coro dall’Armata Rossa, al Teatro dell’Armata. Orchestrali e membri del coro in divisa, serie di balletti e di esibizioni, canti tradizionali russi (impreziositi da musiche e canzoni italiane). Lunghissimi applausi. Cena di arrivederci con menu georgiano al Tiflis, ristorante di alto livello (un’infinita serie di antipasti freddi, e caldi accompagnati da vini bianchi e rossi, ovviamente georgiani). in Red Square: the three cathedrals with golden domes, the Cathedral of the Dormition, the Cathedral of the Annunciation and the Cathedral of the Archangel and then onto the Armoury Museum. Lunch at Glav Piv Torg, typical Russian food (including Russian Buzhenina slow-baked ham with herbs). In the afternoon an appointment with the Kremlin Gala, at the Kremlin Theatre, classical ballet with highly-acclaimed dancer Roberto Bolle, a native of Casale Monferrato in Piedmont. Dinner at Architektor restaurant, typical Russian-Georgian cuisine (blinis filled with meat, typical Russian “pelmeni” dumplings with sour cream). Sunday 28th September: visit to the Sheremetev family summer residence, in Kolomenskoye, two pristine white buildings, an enormous park which is a popular summer haunt for Muscovites. Lunch at Shinok in Moscow (grilled chicken and Medpvik honey cake). In the afternoon a brief trip in two stages on the famous Moscow Metropolitan, then the Red Army choral concert at the Russian Army Theatre. Members of the orchestra and choir in military uniform, a series of dance performances and displays, traditional Russian songs (enhanced with Italian music and songs). Thunderous applause. Farewell dinner with a Georgian menu at Tiflis, a high class restaurant (an endless array of cold and hot hors d’oeuvres, served with white and red wines, from Georgia of course). Last day in Moscow, visit to the Cathedral of Our Lady of Smolensk and the golden domed Cathedral of Saint Basil in Red Square. Lunch at Godunov (hearty traditional cuisine with cabbage and sauerkraut soup, beef Stroganoff, pork and rice in a dough crust). A short visit to the famous GUM Department store, which has practically become one single vastly expensive window display for the most prestigious Italian designers and then the return trip. Grazie SIRMAN! Thanks SIRMAN! Novantanove amici tutti insieme, tantissimi anche per una grande Fiera, la PIR Hospitality Industry di Mosca, lontana, ma non troppo, geograficamente, vicina però agli interessi della SIRMAN da decenni introdotta da protagonista di assoluto prestigio nel grande mercato russo. Ma se PIR Hospitality Industry è stato la motivazione della visita di un gruppo tanto numeroso di visitatori italiani, il resto, sia pur limitato a un pugno di giornate moscovite di un fine settembre tollerabile, è stato in linea con la tradizione consolidata dell’ospitalità dalla SIRMAN che porta puntualmente i suoi concessionari partner in mezzo mondo. Il “pacchetto” è sempre una serie di avvenimenti turistico-culturali, meticolosamente organizzati e proposti, che vanno ben oltre il solo momento espositivo in qualunque continente e Paese questo avvenga. Occasione, apprezzatissima, per un approccio diretto con popoli e realtà nazionali anche lontanissimi, ma che consolidano nelle comuni ambizioni economico-produttive un concreto legame. Ninety-nine friends together, a huge number for a great Fair too, the Moscow PIR Hospitality Industry event, geographically far away, but not too far, and yet very close to the interests of SIRMAN which has been a truly prestigious key player in the great Russian market for decades. But if PIR Hospitality Industry was the reason why such a large number of Italian visitors came along, even if it was limited to just a few days in Moscow in the last few days of a mild September, the rest of it was firmly in keeping with the well-established SIRMAN hospitality tradition which always takes its dealer partners to far-flung places. The “package” is always full of extremely well-planned and executed cultural and tourist events, offering so much more than just a day at a trade fair in whichever continent and country that fair might be taking place. A highly enjoyable occasion to really get to know people and countries in even faraway places, which also forge an unshakeable bond within shared economic and manufacturing ambitions. Giulia Callegaro con Roberto Bolle 48 partenza di primo mattino per la visita al’immenso patrimonio storico e culturale protetto dalle possenti mura del Cremlino nella Piazza Rossa: le tre cattedrali dalle cupole dorate, il Cattedrale della Dormizione, quello dell’Annunciazione e quello D’Arcangelo e ancora Museo dell’Armeria. Pranzo al Glav Piv Torg, cucina tipica russa (tra l’altro il “Russian Buzhenina” prosciutto di maiale arrosto alle erbe). Nel pomeriggio appuntamento con il “Kremlin Gala” al Teatro del Cremlino, balletto classico con Roberto Bolle, piemontese di Casale Monferrato, applauditissimo. Cena nel ristorante Architektor, cucina tipica russogeorgiana (blini ripieni di carne, i “pelmeni”, tipici ravioli russi con panna acida). Domenica 28 settembre: visita alla residenza estiva della famiglia Sheremetev, a Klonenskoye, due costruzioni bianchissime, un enorme parco meta estiva dei moscoviti. Pranzo a Mosca al Shinok (pollo alla 63 EVENTI SIRMAN / SIRMAN EVENTS Nell’ultimo giorno di presenza moscovita, visita alla cattedrale di Nostra Signora di Smolensk e quella alla Cattedrale dalle cupole d’oro di San Basilio, in Piazza Rossa. Pranzo al Godunov (robusta cucina tradizionale con una zuppa di cavolo e crauti, “Beef Stroganoff” carne di maiale e riso in crosta di pane). Un po’ di tempo ai famosi Magazzini Gum, diventati praticamente un’unica e costosa vetrina delle griffes italiane più prestigiose e poi il ritorno. TUTTI I PREMIATI DAL CONSORZIO ZAFFERANO E DA SIRMAN A MOSCA ALL THE AWARD WINNERS FROM THE ZAFFERANO ASSOCIATION AND SIRMAN IN MOSCOW ELEFANTINO D’ORO EDIZIONE 2014 Del Consorzio Zafferano The Zafferano Association 2014 edition of the GOLDEN ELEPHANT to: MAURIZIO FORTE MAURIZIO FORTE Direttore Ufficio ICE di Mosca per la promozione dell’eccellenza made in Italy all’estero, in particolare quella gastronomica, attraverso una preziosa opera di internazionalizzazione. Chef, a real talent in the kitchen and brilliant interpreter of the best of Made in Italy combining traditions and innovation, in his pursuance of mixing together Mediterranean and Russian flavours. LUCA VERDOLINI LUCA VERDOLINI Chef, vero talento della cucina e brillante interprete del miglior made in Italy che coniuga tradizione ed innovazione, nel segno della commistione tra sapori mediterranei e russi. Chef, vero talento della cucina e brillante interprete del miglior made in Italy che coniuga tradizione ed innovazione, nel segno della commistione tra sapori mediterranei e russi. Il PREMIO FEDELTA’ ALL’AZIENDA THE LOYALTY AWARD FROM SIRMAN, riservato ai migliori rivenditori, va ai SIRMAN for its best vendors goes to Matteo, signori Matteo, Claudio e Marco della ditta MHF SERVICE SRL con massima gratitudine. Claudio and Marco from MHF SERVICE SRL with all the company’s gratitude. Uno SPECIALE RICONOSCIMENTO Sirman also granted Sirman lo riserva ai signori Roberto e Sergio Guzzon della ditta F.LLI GUZZON SNC in segno di riconoscenza per la collaborazione e i grandi risultati ottenuti insieme nell’ambito della G.D.O. Guzzon from F.LLI GUZZON SNC in recognition of all their cooperation and excellent results they have jointly achieved in the Large Scale Retail Trade. Nereo Marzaro, presidente di Sirman, dona a Alexander Kholod, titolare di RUSSIAN PROJECT, un rarissimo volume sulle stanze vaticane affrescate da Raffaello, in segno di amicizia e riconoscimento per la preziosa collaborazione. Un grande plauso per quanto investito in risorse umane per rafforzare sempre di più sul mercato l’immagine di Sirman, in virtù anche di un’organizzatissima struttura logistica che oggi permette loro di essere tra le aziende più competitive sul mercato. SPECIAL ACKNOWLEDGEMENT to Roberto and Sergio Nereo Marzaro, president of Sirman, gives Alexander Kholod, owner of RUSSIAN PROJECT, an extremely rare volume on the Vatican Rooms with frescoes painted by Raphael, as a sign of friendship and in recognition of the invaluable collaboration. It was a major plaudit for what was invested in human resources in order to further strengthen the Sirman image on the market, thanks also to a highly organised logistical structure that today allows them to be among the most competitive companies on the market. Нерео Марцаро, президент компании Сирман, дарит Александру Холоду, владелцу компании РУССКИЙ ПРОЕКТ, редкую книгу о фресках Рафаэля в Stanze Vaticane в знак дружбы и признательности за ценное сотрудничество. Мы выражаем благодарность Русскому Проекту за усилия в укреплении имиджа Сирмана на рынке и высоко оцениваем организованную логистику, которая позволяет Русскому Проекту быть одной из более конкурентоспособных компаний на рынке. AZIENDE I 60 ANNI DELLA “GUZZON BILANCE” DI ESTE Una meravigliosa avventura imprenditoriale tutta da raccontare! L’esatta data di nascita è il 3 novembre del 1954, ma le radici di questa storica azienda affondano nel periodo prebellico quando, presso l’officina meccanica di Anguillara Veneta, Leone Guzzon e il padre Domenico, insegnano il mestiere al figlio Emilio, il quale, dopo avere frequentato gli istituti tecnico meccanici di Adria, entra con entusiasmo nell’azienda di famiglia per affrontare nuove sfide: costruire, oltre ad artistici fucili da caccia, bilancine di precisione per determinare il peso della polvere da sparo. Nei primi anni 50 l’azienda, trasferitasi ad Este, prende il nome di F.lli Guzzon Luigi ed Angelo e compie un’importante trasformazione della produzione: la bilancia da strumento sussidiario diventa strumento di primo piano. Cominciano così ad essere commercializzate anche stadere e basculle per le pesate più consistenti e bilance per i negozi di alimentari e generi vari. In questo periodo la ditta Omega Bilance di Gallarate sceglie, quale distributore privilegiato per la vendita e la manutenzione dei suoi innovativi prodotti, la ditta Guzzon, per le zone di Padova, Rovigo e Verona. Il successo dell’iniziativa porterà ad aprire negli anni 60 una succursale a Legnago, rilevando la prospera attività del bilanciaio Pasello, storica figura della zona. In pochi anni il binomio Guzzon- Omega diventerà sinonimo di innovazione, perfezione ed affidabilità. Agli inizi degli anni 70 entrano in gioco Roberto figlio di Luigi e la moglie Antonella, ed alcuni anni dopo Sergio, figlio di Angelo. Il repentino sviluppo della società porta alla costruzione di una nuova sede nello storico quartiere dell’ex ghetto degli ebrei. A metà degli anni 70 si verifica un’autentica rivoluzione nel campo delle bilance: la realizzazione e l’inizio della diffusione nel mercato della bilancia elettronica. La ditta Omega realizza i primi modelli della Mercurio che permette di visualizzare non solo il peso del prodotto, ma anche il relativo importo. Da questo momento molti saranno i successi che porteranno l’azienda a costruire anche una nuova struttura in via degli Artigiani ad Este. Negli anni 2000 inizierà una nuova e proficua collaborazione col gruppo Sirman, leader europeo delle attrezzature per la lavorazione degli alimenti. Oggi ancora molte sono le grande sfide che l’azienda affronta con entusiasmo e gusto per l’innovazione, nel segno di uno sviluppo intelligente. EVENTI / EVENTS BIANCO, ORGOGLIO POLESANO Ancora aglio, prezioso componente aromatico della cucina italiana (Zafferano gli ha dedicato l’intero numero 43 del marzo 2013) : quello bianco del Polesine, uno dei più apprezzati in cucina ha meritato un esclusivo convegno (“Diamoci un aglio …al gusto”) ospitato a fine settembre dalla Camera di Commercio di Rovigo e patrocinato dalle istituzioni locali e dalla Regione Veneto. Per l’antropologo alimentare Sergio Grasso, relatore e conduttore dei lavori “Che mondo sarebbe senza aglio? Esisterebbe una cucina Mediterranea senza il prezioso bulbo?” Personalmente trovo insopportabile qualsiasi maître-à-penser che pretende di orientare i gusti della maggioranza, ma so bene che l’aglio è un po’ come il tartufo (col quale condivide molte note “solforate”): si ama o si odia, non vi sono vie di mezzo. Ho il sospetto che la maggior parte degli avversari dell’aglio non ne sopportino la pungenza penetrante e l’amarore che caratterizza le cultivar più dozzinali, soprattutto spagnole, sudamericane o cinesi. L’Italia letteralmente trabocca di varietà locali (ne ho contate una quarantina!) e non vedo ragione - salvo quella del maggior guadagno per gli importatori e i distributori - di invadere il mercato nazionale con agli scellerati, grevi e spesso irradiati per aumentarne la shelf-life. Un aglio come il Bianco Polesano (che rappresenta oltre il 50% della produzione nazio- I Finger Food creati da Tomasi per l’occasione nale ma che costa il doppio) si distingue per un profilo aromatico dolce, morbido, senza eccessi d’intensità e con una moderata persistenza olfattiva, dal sapore quasi fruttato, mediamente sapido e fresco. Tra tutti gli agli nazionali è l’unico che riesce a trasformarsi in crema e che può addirittura convertirsi in vaporosa schiuma che non offende i sensi. I relatori: Massimo Tovo, produttore e presidente del Consorzio di tutela, ha illustrato i passi compiuti dalla Dop del bianco polesano, prodotto tipico di qualità; Paolo Sambo, della Facoltà di Agraria dell’Università di Padova, ha dettagliato i risultati emersi da una ricerca sull’aglio bianco polesano; Sandra Bassini, nutrizionista dell’Ulss 18 di Rovigo, ha sottolineato l’apporto dell’aglio alla dieta mediterranea; Romano Veronese, dirigente scolastico dell’Alberghiero di Adria, ha illustrato le ricette che utilizzano prodotti Dop e Igp del Polesine; Silvia Bergoglio, del Consorzio per lo sviluppo del Polesine, ha allargato il discorso accompagnato da un video e da molti grafici, alle altre produzioni agricole locali, come la cipolla e il radicchio di Lusia. La parte strettamente gastronomica è stata affidata all’irresistibile verve e alla preparazione di Marco Valletta, dell’Alberghiero di Castelfranco Veneto, che ha spaziato sulle interpretazioni culinarie dell’aglio di ieri, oggi e domani; Gianluca Tomasi, noto chef e membro della Nazionale italiana cuochi per dodici anni, ha parlato dei finger food di cui, a conclusione dei lavori, ha dato un piccolo saggio-assaggio molto apprezzato. (C.M.) 48 Convegno a Rovigo su una eccellenza agricola 65 NEL MONDO / AROUND THE WORLD 48 di Laura Bizzotto Responsabile sede Sirman di Shanghai 66 CUCINA VEGETARIANA IN CINA: TRADIZIONE MILLENARIA Storicamente, la Cina è stata il maggior centro mondiale Buddista e Taosita, filosofie che promuovevano esclusivamente la cucina vegetariana. Nei monasteri, i monaci mangiavano e offrivano ai pellegrini solo verdure e tè. Con l’avvento della Dinastia Qing (1644-1911) la cucina vegetariana si è espansa notevolmente uscendo dai monasteri e arrivando anche a corte dell’imperatore. Nel corso dei secoli si è sviluppata in Cina una cucina sempre più sofisticata: i cuochi usano una grande varietà di cibi ricchi di proteine per simulare i sapori della carne. La buccia del fagiolo, per esempio, sostituisce il pollame e il glutine la carne. Da un semplice piatto a base di cavolo fino ad elaborati banchetti vegetariani, le verdure sono, dopo il riso, il cibo dominante in Cina. La selezione, la preparazione e la cottura dei vegetali sono sempre trattate con rispetto, non essendo secondi a nessun altro ingrediente della dieta cinese. La soia, che contiene il doppio delle proteine della carne, è stata per secoli la verdura principale in Cina: ha un’ampia versatilità e il tofu può essere cucinato in moltissimi modi. Anche i funghi sono largamente presenti nella cucina vegetariana. Freschi o secchi e dalle dimensioni più diverse li si possono trovare in numerose e diverse preparazioni. Altro ingrediente degno di nota è il bamboo, molto usato durante la dinastia Tang e che continua ad essere presente anche oggi sulle tavole dei cinesi. E’ la parte centrale del germoglio ad essere commestibile: deve essere preparata con cura e sbollentata per eliminare l’acido cianidrico amaro e tossico. E’ raro trovare verdure crude in un ristorante o anche semplicemente nelle case dei cinesi: normalmente vengono cotte al vapore o saltate in padella per non disperdere vitamine e minerali, aggiungendo poi spesso zenzero e aglio. Andare al ristorante cinese non è solo un gusto per il palato ma anche l’occhio ha la sua parte! Carote, meloni, pomodori, ravanelli e rape vengono intagliati creando magnifiche fantasie vegetali a decorazione dei piatti. VEGETARIAN CUISINE IN CHINA: THOUSAND YEARS’ OLD TRADITION Historically China is the major world centre for Buddhism and Taoism, philosophies that exclusively promote vegetarian cuisine. In the monasteries, the monks ate and offered the pilgrims just vegetables and tea. With the advent of the Qing Dynasty (1644-1911) vegetarian cuisine spread out of the monasteries to reach the Emperor’s court. The cuisine has become increasingly sophisticated in China over the centuries: cooks use a wide variety of foods rich in proteins to simulate the flavour of meat. Bean pods, for example, are a substitute for poultry and gluten for meat. From a simple cabbage dish through to elaborate vegetarian banquets, after rice, vegetables are the dominant foods in China. The vegetables are selected, prepared and cooked with great respect, as they are second to none in Chinese diets. Soya, which contains double the amount of protein to meat, has been the main vegetable in China for centuries: it is extremely versatile and tofu can be cooked in numerous ways. Mushrooms are also widely used in vegetarian cuisine. Fresh or dried, of varying size they are found in many different preparations. Another important ingredient is bamboo, widely used during the Tang dynasty and still served today on the Chinese’s dining tables. The centre part of the shoot is edible: it must be carefully prepared and blanched to eliminate the bitter, toxic hydrocyanic acid. Raw vegetables are rarely found in Chinese restaurants or in their homes: they are normally steamed or sautéed in a pan, so the vitamins and minerals are conserved, with ginger and garlic often added. Going to a Chinese restaurant is not just a joy for the palate but for the sight as well! Carrots, melons, tomatoes, radishes and turnips are sculpted to create magnificent vegetable decorations to garnish the dishes. BANQUETING / BANQUETING EVOLUZIONI DEL GUSTO Paccheri in manto di zucchina con crema di ceci e mentuccia, pomodoro ripieno di orzotto mantecato con olio extra vergine e basilico, pere allo zenzero con quenelle di tofu alla cannella, cipolline di Tropea marinate a bassa temperatura su crema di patate all’acqua di rosmarino e olio di nocciola Ricetta per 4 persone. Cuocere i paccheri e raffreddarli. Cuocere 50g di ceci secchi con rosmarino, aglio in camicia e mentuccia, quindi passarli, condire con olio extra vergine di oliva e mentuccia fresca. Tagliare a fettine sottili una zucchina tenendo le 4 fette centrali, scottare in acqua per 1 minuto e quindi avvolgere intorno ai paccheri e farcire con la crema di ceci. Scottare 4 pomodori, pelare , tagliarli e svuotarli, (mantenere la polpa passata al cutter con sale, pepe, olio extra vergine e basilico fresco), salare leggermente. Nel frattempo cuocere l’orzo, condire con la polpa dei pomodori, riempire quindi con l’orzo i pomodori. Tagliare 4 fette di pera e alcune fettine di zenzero fresco, aggiungere un cucchiaio di olio e sale e mettere il tutto sottovuoto, forzando più volte l’estrazione. Tagliare 100g di tofu a dadini e macerare in acqua calda di cottura dell’orzo, aggiungere un pizzico di cannella e mantecare con il mix, formare delle quenelles. Tagliare una cipolla di Tropea a spicchi e condire con aceto, sale, olio e salvia, mettere sottovuoto e cuocere a 84°C per 15 minuti e raffreddare. Cuocere 300g di patate in acqua con rametti di rosmarino e sale, quindi scolare lasciando le patate piuttosto umide, incorporare olio di nocciola e salare. Per la composizione del piatto, stendere la purea di patate sul piatto, quindi posizionare le pere e la cipolla, passare al microonde i paccheri e i pomodori per 2 minuti e mettere sul piatto, aggiungere le quenelles e rifinire con un filo di olio extra vergine. THE EVOLUTION OF TASTE In today’s age of frenetic globalisation, where everything moves at an incredible pace, each one of us is searching for their own space and direction. But just as soon as you think you have it all worked out, along come new trends and perspectives, creating even more confusion than before. Likewise, culinary trends are also in a state of continuous evolution: with movements advocating omnivorous, macrobiotic, vegetarian and vegan diets (and, heaven forbid, perhaps even food in pill form one day), each with their own philosophies and set of beliefs. Paccheri wrapped in courgette with creamed chickpea and pennyroyal, tomato stuffed with barley risotto creamed with extra virgin olive oil and basil, gingered pears with tofu and cinnamon quenelles, and low temperature marinated Tropea red onions on a purée of potatoes cooked with rosemary and creamed with hazelnut oil Recipe for 4 persons. Cook the paccheri pasta tubes and cool. Boil 50 g dried chickpeas with rosemary, garlic in its paper shell and pennyroyal, then pass through a sieve and season with extra virgin olive oil and fresh pennyroyal. Cut a courgette into thin slices. Blanche the 4 middle slices in water for 1 minute, then wrap a slice around each pacchero tube and fill the tube with the creamed chickpeas. Blanche 4 tomatoes then peel, cut off the tops, scoop out the interior (keep this and blend in the cutter together with salt, pepper, extra virgin olive oil and fresh basil), and salt lightly. Meanwhile, boil the barley, then add the scooped interior of the tomatoes and use this mixture to stuff the hollowed tomatoes. Cut 4 slices of pear and a few slices of fresh ginger. Add a tablespoon of oil, season with salt and vacuum-seal, performing several cycles to extract as much flavour as possible from the ginger. Cut 100 g of tofu into small dice and soften in some of the hot water used to cook the barley. Add a pinch of cinnamon, blend with the hand mixer and form quenelles. Cut a Tropea red onion into wedges and season with vinegar, salt, oil and sage. Vacuum-seal, cook at 84°C for 15 minutes, then cool. Boil 300 g of potatoes together with sprigs of rosemary in salted water, then drain (leaving reasonably wet), mix in the hazelnut oil and season with salt. To assemble the dish, spread the potato purée on the plate, arrange the pears and onion, warm the paccheri and tomatoes in the microwave for 2 minutes and arrange on the plate, add the quenelles and finish with a drizzle of extra virgin olive oil. di Ottaviano Pellini Maestro di cucina Executive Chef Team Manager Squadra Regionale Cuochi Marche NE2156, Panasonic Orione, Sirman 48 In un’epoca di globalizzazione caotica, dove tutto corre a velocità incredibile, ognuno cerca una propria dimensione e una linea guida, ma quando tutto sembra scontato e risolto arrivano ulteriori messaggi da decifrare che aumentano la confusione. Anche in cucina ci sono continue evoluzioni delle tendenze gastronomiche: onnivori, macrobiotici, vegetariani, vegani, pilloline di cibo (speriamo di no) e tutti con la propria convinzione filosofica e le proprie verità. 67 RISTORAZIONE COLLETTIVA / CATERING VVVOGLIO L’ERBA VOGLIO! di Marco Sabatini Chef di cucina, esperto di ristorazione collettiva 48 Cutter C6, La Felsinea 68 Nell’era di facebook non stupisce il dilagare del Vegetarianismo, nella sua forma classica, così come in quella dei Veganiani e dei Veganiani crudisti. La “nobile arte” del postare e condividere ci regala video di volta in volta più truculenti che scoraggiano al consumo di carni, inducendo i consumatori a rivolgere la propria attenzione altrove. Così trionfa il vegetable world: purché ci si astenga dall’approfondire i metodi di coltura degli ortaggi, altrimenti si potrebbe trovare anche qui qualche cosuccia da ridire. Resterebbe pur sempre il panorama bio a salvarci in calcio d’angolo, fintanto che, come sopra, si eviti di indagare: ignorare a volte ripaga. La ristorazione collettiva prende in considerazione il cambio di tendenza: per mantenere i grandi numeri, a domande nuove si devono necessariamente fornire nuove risposte. La ricetta che vi propongo oggi è in linea con le tre “V”: piatto semplice e veloce, si connota senz’altro per il suo costo decisamente ridotto. VVV-I WANT GRASS! In the Facebook era, it is not surprising how Vegetarianism is spreading so quickly in its traditional form, and that of Vegans and Raw Vegans. The “noble art” of posting and sharing often shows us videos that are increasingly violent, to discourage us from eating meat, and encouraging us to focus on alternatives. Thus the vegetable world is triumphing: as long as we don’t investigate the methods for cooking the vegetables, otherwise there might be something to say. Still, the organic card could save us with a corner kick as long as, again, we don’t investigate too much – to ignore is sometimes worth it. Catering is now taking this change in trends into account: to maintain the figures, a large demand has to be satisfied with a new response. The recipe I am suggesting today satisfies the three “V”: it is simple, fast and noteworthy as well for being very cheap. Spaghetti di zucchine al pesto Courgette spaghetti and pesto Prendete 4 zucchine di media grandezza, possibilmente fresche e belle diritte, eliminate la parte iniziale e finale cosicché aderiscano bene alla spiralix e ricavatene degli spaghetti. Marinate questi ultimi per circa dieci minuti con il sale, scolate l’acqua in eccesso. A parte tritate tre capperi, dieci olive taggiasche e 100 grammi di mandorle pelate, aggiungete due cucchiai di pesto alla genovese escludendo il parmigiano, e condite gli spaghetti zucchine. Aggiustate di sale e pepe e irrorate con un filo di olio evo. Take 4 medium sized, fresh and preferably straight, courgettes, cut off the top and bottom so they fit well onto the spiralizer, and then form the spaghetti. Marinate them for ten minutes in salt, drain off the excess water. Separately, chop three capers, ten taggiasco olives and 100 grams peeled almonds, add two spoonfuls of Genovese pesto, without the parmesan, and season the courgette spaghetti. Add salt and pepper as needed and pour over a thread of extra virgin olive oil. TRADIZIONI GASTRONOMICHE ALIMENTAZIONE TRA ETICA E GUSTO paesi asiatici, arabi, centro e sud americani o dell’area mediterranea, configurando così le diete vegetariane come diete multietniche e senza barriere nazionali. Ad esempio, troviamo cereali come kamut, miglio e quinoa, preparazioni a base di cereali quali bulgur, cous-cous e seitan, soia e prodotti a base di soia (tofu, tempeh e proteine vegetali ristrutturate), alghe alimentari, semi di varia natura (anche sotto forma di crema, come il tahin), condimenti come shoyu, miso e tamari, dolcificanti come il malto. Questo tipo di alimentazione si diffonde all’inizio del XX secolo ed i seguaci abbracciano diverse “religioni” che il Censis definisce “politeismo alimentare”, in quanto il cibo è diventato, per molti, un pensiero dominante, con il rischio di diventare un’ossessione. Ogni linea gastronomica assume, allora, anche un valore del tutto nuovo ed il veganismo, corrente che sta superando la sua primaria posizione di fenomeno di nicchia, sta assumendo una dimensione di ben diversa natura vedendo, in Italia, oltre 600 mila adepti che applicano questa nuova filosofia e stile di vita, legata anche a considerazioni di natura etica verso il mondo animale. La scienza medica si sta sempre più interessando a questo fenomeno e la ristorazione stessa, fin qui addirittura ostile a questo tipo di alimentazione, sta ora, sia pur lentamente, avvicinandosi ad un naturismo che non è alieno da ricercare il gusto. D’altronde questa dieta vegetariana, laddove ben pianificata, come dice l’ADA, è appropriata a tutti gli stadi del ciclo vitale. Il veganismo (dall’inglese veganism nato in inghilterra nel 1944) è una filosofia di vita basata sul rifiuto – nei limiti del possibile e praticabile – di ogni forma di sfruttamento degli animali (per alimentazione, abbigliamento, spettacolo e ogni altro scopo). Il veganismo così inteso viene anche definito veganismo etico come distinzione dal veganismo dietetico (o vegetalismo) una pratica alimentare basata sull’esclusione di tutti i cibi di origine animale. Insomma, siamo diventati un popolo di tribù alimentari, Ciascuno con i propri idoli, i propri miti, i propri riti. Il tutto in una società, quella occidentale, dove regna l’abbondanza. La quale sembra essere il vero nemico. Dove regna la fame, dove il bisogno di nutrirsi passa raramente attraverso il piacere del gusto, ben poche sono le correnti alimentari e nutritive. La scelta gastronomica dipende evidentemente dal benessere, attraversa la società e rivela cosa il gusto nasconde... di Alfredo Pelle giornalista e scrittore 48 Si compie un grande errore nell’alimentazione: si ritiene che il cibo sia solo “carburante” per vivere e si ignora quanto il cibo sia, per contro, elemento di salute per la vita. Eppure già Ippocrate diceva: ”lascia che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”. Una piccola premessa: sono allergico a giudizi definitivi nel mondo del gusto e credo che il miglior pensiero sulla libertà del godere del cibo l’abbia pronunciata il filosofo Emanuele Kant:” Per ciò che riguarda il gusto ciascuno ha l’idea originaria in testa”. Così abbiamo ammesso in tavola tutti i cibi e tutte le culture, senza prevenzioni e pregiudizi. Noi mangiamo, di gusto, le moeche, ma ci rifiutiamo di mangiare le cavallette fritte ( che mi dicono essere croccanti e saporite) ed inorridiamo (a ragione) sul fatto che, ogni anno, in Cina, vengano uccisi 18 milioni di cani per l’alimentazione umana… Duemila anni or sono Tito Lucrezio Caro scriveva, riferendosi al cibo ,“… ciò che è rivoltante e amaro per alcuni può sembrare delizioso per altri”. Allora, da questo punto di vista le innumerevoli correnti alimentari che si stanno affacciando hanno, tutte, ragion d’essere e di diffusione. Etici, crudisti, selvatici, vegetariani, vegani sono sempre più la dimostrazione che nutrirsi sta diventando un fatto sociale e politico. Alcune di queste tribù alimentari nascono e muoiono in breve tempo, altre resistono e diventano stili di vita, comportamenti diffusi. E una certa cultura gastronomica organizza wokshop, seminari, cene d i mo st r at ive, eventi che sono diventati ( o cercano di esserlo) luoghi di culto. Le diete vegetariane più diffuse sono basate su cereali, legumi, verdura e frutta (sia fresca che secca) e, in misura ridotta, comprendono latte, latticini e uova per coloro che ne fanno uso. Molti prodotti comunemente usati in una dieta vegetariana sono normalmente diffusi in tutto il mondo, ad esempio pasta, pane, riso, fagioli o piselli. Molti altri prodotti, non indispensabili ai fini dell’equilibrio della dieta ma comunque solitamente usati nella preparazione dei pasti vegetariani, sono invece normalmente assenti in una classica dieta occidentale e appartengono ad altre tradizioni quali quelle dei 69 NOTE GASTRONOMICHE “NOT IN MY NAME” di Renato Ganeo Studioso di economia e di scenari del mondo Una maestra, nubile, amica di mia mamma, più di 60 anni fa si dichiarava vegetariana e la mia fantasia di bambino svolazzava su quella, per me, “stranezza” che mi sono portato dietro. Poi ho capito meglio ed il significato l’ho avuto anche dal dizionario, sintetizzabile in: niente carne, però sì a latte, formaggi, uova e miele. Il vocabolario del quale oggi mi servo è del 2007 e la parola “vegano” non c’è, ne concludo che è piuttosto nuova, ma una breve ricerca con altri mezzi mi ha precisato che per i vegani è escluso non solo quanto invece accettato dai vegetariani, ma anche ciò che da un animale deriva, come cuoio, lana e seta, dunque ben oltre la commestibilità. Tutto ciò che da un animale ha origine non si tocca. Ho assoluto rispetto dell’altrui credo, ma sono libero di immaginare, dal mio punto di vista, che le tavole alle quali quei signori si siedono siano un poco tristi e che anche gli chef abbiano il loro da fare a proporre piatti gustosi per dei clienti, diciamo, speciali. Sono giusto ora rientrato da un impegno in Bolivia. La mia base di lavoro era a 4.100 m. sulle Ande e l’altitudine, come è noto, può creare problemi. Il proprietario dell’hotel dove alloggiavo mi consegnava ogni mattina una sacchettino con dentro alcune foglie di coca, da masticare durante il giorno e riceverne (funziona davvero) beneficio. Nulla di illegale, si comprano dappertutto ed il loro uso da parte dei nativi risale alla notte dei tempi. A casa e al bar si beve “màte de coca” come da noi il thè e la camomilla. In quei giorni ho anche steso questa breve nota e mi sono chiesto se quel masticare coca non avesse fatto di me un apprendista vegetariano o vegano. Poi, nel volo di ritorno, sono stato colto da un desiderio intenso: appena a casa mi faccio una tagliata di manzo e prima, come antipasto, qualche fettina di San Daniele. Chiedo a vegetariani e vegani di scusarmi, o almeno di capirmi. CUCINA VEGETARIANA E VEGANA: STRADE NUOVE PER PROPORLA 48 di Romolo Cacciatori Consulente enogastronomo e insegnante 70 Negli ultimi anni sta emergendo un movimento vegetariano e vegano che rimette in primo piano la cultura, la coltivazione e il consumo di vegetali nell’alimentazione. Anche la ristorazione, prima timidamente e poi sempre con più convinzione, ha iniziato ad interessarsi a queste tendenze, l’Italia risulta al terzo posto nel mondo per numero di aderenti, che non seguono solo un regime alimentare ma anche una filosofia di vita. I ristoratori hanno iniziato a proporre all’interno dei menù correnti piatti interessanti ed elaborati solo con alimenti di origine vegetale. Non si contano ormai più le iniziative e testimonianze; un libro recente dell’Appe di Padova ha riunito le proposte di 16 ristoranti del territorio che si sono presentati con le loro ricette nel campo vegano e vegetariano. Così Enrico Rizzato che in un antico “risto- rante al Ponte di Lusia”, gestito con la madre Giuliana in cucina ed il padre Luciano e la sorella Silvia in sala, continua la tradizione di famiglia presentando ricette classiche della cucina polesana, affiancate da preparazioni e rielaborazioni a base di ortaggi. In questo modo vengono valorizzate verdure come l’insalata verde, normalmente usata solo cruda, accrescendo in tal modo la ricchezza di queste “cucine” a torto ritenute limitate. Lusia è un piccolo borgo, nell’alto Polesine di Rovigo, che produce l’unica insalata IGP riconosciuta nel 2010 dall’Europa e tutelata da Consorzio; nei 300 ettari coltivati sono presenti verdure di tutte le qualità accettate dal terreno sabbioso che l’Adige le ha “donato” con le esondazioni; prodotti curati e coltivati, in serra ed in campo aperto, in modalità intensiva ma con principi corretti. TRADIZIONI GASTRONOMICHE A fianco di quest’opera importante ed economicamente rilevante per il territorio quale è il Consorzio, è sorta negli ultimi anni, un’iniziativa dei fratelli Maggiolo, una sfida per riprendere un serrato dialogo fra Produttori e Consumatori. In due ettari circondati da 80 alberi, 700 arbusti di 40 diverse qualità, con al centro un percorso di erbe olfattive composte di 60 essenze aromatiche, hanno impiantato e seminato tutte le varietà di ortaggi compatibili con il clima del territorio senza nessun impiego di chimica. La biodiversità ambientale si prende cura della sanità dei prodotti, chi vuole i prodotti se li raccoglie e li paga secondo coscienza. A settembre ci sarà una cucina a disposizione dei clienti per mondare e trattare adeguatamente quanto raccolto e cucinarlo sul posto, a km zero, con tempo zero di raccolta: il massimo per una cucina sana, vegetariana e vegana! Le ricette di Enrico: Pesto di insalata verde (di Lusia IGP) Ingredienti per condire una pasta per 6 persone 2 cespi di insalata verde di Lusia Gentile; 40 g Pecorino Romano DOP; 100 g Grana Padano; 100 ml olio extra vergine di olive tipo Garda DOP; 10 g pinoli; 5 g mandorle; 1 g di sale grosso; pepe q.b. Puliamo i cespi di insalata staccando le foglie e lavandole in acqua fredda corrente. Nel frattempo mettiamo sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata e portiamo ad ebollizione. Vi immergiamo l’insalata per circa 10-15 secondi (non di più altrimenti perde il bel colore verde e tende a diventare nera). Scoliamo quindi l’insalata e la immergiamo immediatamente in acqua e ghiaccio per bloccare la clorofilla, poi la strizziamo cercando di togliere la maggior parte di acqua (più se ne toglie e più si riduce l’ossidazione). Quindi si pesta in mortaio e si inizia a fare il pesto secondo tradizione. Si continua a pestare l’insalata col sale grosso, una volta ridotta in crema si aggiungono pinoli e mandorle e poi pecorino ed il grana padano, Per ultimo aggiungiamo l’olio a filo ed eventualmente si aggiusta con sale e pepe. Con questa si può preparare anche un buon piatto di pasta fredda estiva al pesto. Con gli accorgimenti sanitari previsti può essere conservato in vasetto. Insalata verde in saor (Lusia IGP) Ingredienti: 3 cespi insalata verde (Lusia igp); 6 cipol- Tagliaverdure TM le bianche; 1/2 lt aceto vino bianco; 300 ml olio extra ver- con lama a julienne, gine; sale pepe q.b. Per il court bouillon: 1lt acqua; 1/2lt Sirman aceto vino bianco; 200 g zucchero; 200 ml vino bianco; pepe in grani q.b; alloro 2 foglie; peperoncino 2 g; aromi a piacimento Prepariamo il courtbouillon mettendo tutti gli ingredienti insieme in una pentola e facendo bollire per 3/4 minuti. Passato questo tempo filtriamo il c/b, sistemiamo in un’altra pentola e mettiamo sul fuoco. Successivamente prepariamo l’insalata tagliata a spicchi e la laviamo accuratamente sotto acqua corrente per togliere tutte le impurità. Quando avremo pulito bene l’insalata iniziamo ad immergere uno spicchio per volta nel court bouillon bollente facendo attenzione che sia immerso bene per 10 15 secondi. Dopo aver scottato tutti i nostri spicchi, lasciamo scolare per 20 25 minuti. Durante questo tempo di attesa prepariamo la cipolla; peliamo le cipolle e le tagliamo a julienne. Le mettiamo su un tegame e le facciamo appassire dolcemente con l’olio evo e l’aceto. Le portiamo a cottura, se necessitano aggiungiamo un poco di acqua ogni tanto da evitare di aggiungere altri grassi. Una volta cotte le cipolle e trascorso il tempo di asciugatura dell’insalata, iniziamo a comporre il nostro piatto. Prendiamo un piatto da portata o una teglia da cucina, stendiamo un velo sottile di cipolla appassita, sopra appoggiamo i nostri spicchi di insalata che ricopriremo con la cipolla appassita. Lasciamo marinare per almeno 4-5 ore dopodiché sarà pronto per essere assaporato. Con gli accorgimenti sanitari può essere conservato in vasetto. Sono citati Consorzio di tutela I.G.P. Insalata di Lusia, via Provvidenza 25 Lusia 0425 607024 Presidente Alessandro Braggion Ortoditattico ”il profumo della freschezza”, Società agricola fratelli Maggiolo Via Provvidenza 684 Lusia (Ro) 0425 667475 Ristorante “al Ponte” Famiglia Rizzato, Chef Enrico-0425 669890 Via Bertolda 27 Bornio di Lusia In una pentola con abbondante acqua salata cuciniamo i fusilli (500 g). Raffreddiamo immediatamente in acqua e ghiaccio per bloccare la cottura. Scolare e lasciare asciugare (non troppo altrimenti si attaccano). In una terrina capiente mettiamo i fusilli e condiamo con pesto di insalata verde un poco alla volta, regoliamo di sale e pepe e serviamo in piatto con una foglia di insalata, dei dadini di pomodoro ed un goccio di pesto ed olio d’oliva extra. 48 Fusilli al pesto di insalata verde 71 LA PAGINA DEL PACOJET / THE PACOJET PAGE di Matteo Ciarimboli Chef, consulente di tecnologie alimentari Cheesecake scomposto con frolla al pistacchio, crema pasticcera e composta di mele renette con fragoline Deconstructed cheesecake with pistachio shortbread, custard and Rennet apple compote, with wild strawberries Per il cheesecake: For the cheesecake: Prepare a white ice cream base with 0.5 l milk, 200 g sugar, 50 g condensed milk, 80 g egg whites, 200 g Philadelphia cream cheese, a vanilla pod and 4 g neutral ice cream stabiliser. Pasteurise as normal at 83°C. Pour into a Pacojet beaker and blast-chill to below freezing. Preparare una base bianca per gelato con 0,5 l di latte, 200 g di zucchero, 50 g di latte concentrato, 80 g di albumi d’uovo, 200 g di formaggio Philadelphia, una bacca di vaniglia e 4 g di neutro per gelateria. Pastorizzare come al solito a 83° C. Versare in un bicchiere Pacojet e abbattere in negativo. Per la crema pasticcera: Con 1 litro di latte, 350 g di zucchero, 70 g di amido di mais, 12 tuorli d’uovo e una bacca di vaniglia, fare una crema pasticcera classica, abbattere in positivo e poi setacciare. Per la frolla al pistacchio: Lavorare velocemente 1 kg di farina con 400 g di zucchero, 400 g di burro morbido, 4 tuorli d’uovo, 2 uova intere e 80 g di pasta di pistacchio. Stendere formando un disco da 1 cm di spessore e cuocere in forno preriscaldato per 12 minuti a 180°. Sbriciolare al momento. Per la composta di mele renette: Pulire delle mele renette e metterle su una placca da forno con una spolverata di zucchero semolato. Cuocere in forno statico ben caldo per circa 30 minuti. Pacossare con mozzo fresco a 4 lame 2 volte, mettere in frigo in una ciotola coperta. Comporre il piatto a piacere, guarnire con fragoline o a scelta altro frutto. 48 Pacojet 2, Sirman 72 For the custard: Prepare a classic custard with 1 litre milk, 350 g sugar, 70 g corn flour, 12 egg yolks and a vanilla pod, blast-chill to above freezing and pass through a fine sieve. For the pistachio shortbread: Quickly mix 1 Kg flour with 400 g sugar, 400 g softened butter, 4 egg yolks, 2 whole eggs and 80 g pistachio paste to form a dough. Roll out into a disc 1 cm thick, then bake in a preheated oven at 180°C for 12 minutes. Break the shortbread up into crumbs just before serving. For the Rennet apple compote: Peel and core the apples, then place on a baking tray, dusting with granulated sugar. Bake in a very hot oven with static heat for approximately 30 minutes. Blend twice in the Pacojet using the fresh food blade, then place in the refrigerator in a covered bowl. Assemble the dish as preferred, garnishing with wild strawberries or other fruit. SISTEMI DI COTTURA INTELLIGENTI di Guido Ongaro Chef, consulente di tecnologie alimentari UNA NUOVA TENDENZA DI ANTICA ORIGINE Á ASOLO C/1 ICE PROG ENC blender studioverde.it Le scelte alimentari sono un’interessante finestra sull’evoluzione dei costumi in quanto spesso rispecchiano mode, tendenze o precisi dogmi religiosi. In particolare il vegetarianismo è sicuramente il regime alimentare più diffuso al mondo e paradossalmente anche il più antico dal momento che i primi studi sul vegetarianismo risalgono al filosofo greco Pitagora. Seguire una dieta vegetariana significa innanzitutto escludere dalla propria alimentazione la carne e il pesce e in alcuni casi anche i prodotti derivati. Infatti appartengono alla categoria dei vegetariani anche coloro che seguono un’alimentazione latteo -ovo- vegetariana dove è permessa l’assunzione di latte e derivati e di uova, il latteo -vegetarianismo e l’ovo-vegetarianismo con l’esclusione rispettivamente delle uova nella prima e di latte nella seconda, i vegani che escludono tanto gli alimenti di origine animale diretti (carne e pesce) quanto quelli indiretti come uova, latte e miele, ed infine i raw food o crudisti e i fruttariani. In linea generale tutti i vegetariani si identificano nella teoria dell’ igienismo naturale che vuole l’uomo in perfetta armonia con se stesso e con il mondo circostante e, nell’ottica del raggiungimento dell’equilibrio fisico, mentale e spirituale, il cibo riveste un ruolo importante in quanto fonte primaria di approvvigionamento energetico per compiere questo percorso. Inoltre lo studio antropomorfico dell’essere umano e del suo corredo genetico dimostra come non esista alcun elemento in grado di giustificare il consumo di carne da parte dell’uomo: infatti la conformazione della mascella umana mobile e non fissa come quelle dei carnivori, la dentatura pressoché priva di denti appuntiti necessari per la lacerazione della carne, l’assenza dell’enzima uricasi necessario per demolire l’acido urico presente nelle carni, un intestino lungo e spugnoso, il Ph del sangue alcalino e la leucocitosi digestiva coinvolta nei meccanismi di difesa del sistema immunitario, sono buoni indicatori che comprovano come la dieta vegetariana sia la pratica alimentare più adatta per l’uomo. Ora a prescindere che voi condividiate o meno a questa teoria, è importante sapere che i vegetariani non mangiano solo “erba” così come i crudisti non mangiano solo cibo freddo, se poi decidete di cucinare per un seguace del viver verde è bene ricordare alcuni fondamenti di questa dieta come per esempio le combinazione degli alimenti e la loro cottura che in nessuno modo dovrebbe superare i 42 gradi al fine di non disperderne i principi nutritivi. Le tecniche di preparazione dei cibi riservati ai vegetariani sono difatti l’ammollimento, la germinazione, la fermentazione, la marinatura, la frollatura, la disidratazione, l’essiccazione. Volete stupire il vostro ospite presentando una “sicura” insalata composta? Oppure delle ricette con cotture dedicate? La tecnologia in cucina sta facendo passi da gigante. Possiamo trovare nel mercato oramai macchinari che si possono collegare direttamente ad internet e scaricare ricette anche per vegetariani o vegani, con le relative procedure di preparazione e con annesso già il programma di cottura. Certo tutto ciò aiuta in maniera considerevole il cuoco che si trova a dover sopperire a questa “ nuova” tendenza, se così la si vuol chiamare, dato che abbiamo visto la sua origine antica. à ASOLO C/1 ICE PROG blender à MARMOLADA ICE CRUSHER rompighiaccio ITALSERVICE srl Via Vanoni 14 - 35010 - Curtarolo (PD) - Italy Tel. +39 049-9630654 - Fax +39 049-9639021 [email protected] - www.ital-service.it 73 ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES A cura di Giulia Coronaro Ristoranti del Buon Ricordo UN’ESPERIENZA GASTRONOMICA DA RACCONTARE Una città da scoprire e un’esperienza gastronomica da raccontare: Reggio Emilia sorprende per scorci e atmosfere e il Caffè delle Arti e dei Mestieri è una delle attrazioni del suo centro storico. L’impostazione è classica: ambienti eleganti e una cucina di tradizione emiliana rivisitata con oculata creatività dallo chef Giovanni Amato, chef patron del Rigoletto di Reggiolo. Chef Giovanni Amato Il tocco in più viene dal giardino, nell’impostazione del quale si riconosce l’inconfondibile mano di Piero Porcinai: nelle sere d’estate è la più suggestiva cornice che le creazioni dello chef possano meritare. A GASTRONOMIC EXPERIENCE WORTH L’Erbazzone contemporaneo: Erbazzone: Ingredienti per 4 persone: 1 kg di bietole lavate e tagliate; 300 g di spinaci lavati e tagliati; 500 g di Parmigiano-Reggiano grattugiato; sale e pepe; 300 g di zucca cotta a vapore; 1 porro tagliato a mirepoix; pasta kataifi; olio extravergine d’oliva; burro. In dialetto l’erbazzone viene chiamato ‘scarpasòun’, italianizzato in scarpazzone, perché nella sua preparazione le parsimoniose massaie contadine usavano non solo le foglie della bietola, ma anche il suo fusto bianco, vulgo ‘scarpa’, donde il nome corrente del piatto. L’origine della ricetta è riconducibile alle varie ‘herbolate’ d’antica consuetudine padana: una per tutte, l’‘herbolata de maio’, – “vietole, petrosillo, cascio, ova…” – descritta da Maestro Martino nel XV secolo. L’erbazzone è tuttora molto popolare nelle case e nei locali pubblici nelle terre reggiane dove lo si consuma con estrema naturalezza anche per la prima colazione; recentemente è assurto alle cronache locali per la sollevazione popolare seguita alla decisione di escluderlo dalle mense scolaTCG 12 Denver , Sirman stiche, come se fosse di danno alle future generazioni. Giunge a proposito, dunque, la proposta dello chef Sauro Antonioli che lo presenta in versione ‘contemporanea’, ovvero alleggerita di buona parte della componente grassa, tanto per il ripieno, quanto per l’involucro. La sfoglia tradizionale, infatti, viene sostituita da una leggerissima pasta ‘kataifi’, che si ottiene tagliando a spessore di capelli d’angelo della pasta ‘fillo’, tipica della cucina mediorientale ma ormai facilmente reperibile anche tra i prodotti surgelati nostrani. Nel pratico, tagliare i porri a mirepoix (piccoli cubetti) e rosolarli nell’olio extravergine; tritare bietole e spinaci grossolanamente e passarli sul fuoco; aggiungere una presa di sale e una spolverata di pepe, lasciando che gli ortaggi si asciughino del liquido di vegetazione; a questo punto aggiungere la zucca preventivamente lessata e lasciare che anch’essa si asciughi; aggiungere il formaggio grattugiato e battere con il coltello, stendendo il composto in una placca. Aspettare che questa farcitura si raffreddi e tagliarla a cubi, che andranno accuratamente rivestiti con la pasta kataifi; guarnire ogni piccolo erbazzone con burro e formaggio grattugiato e passare in forno preriscaldato a 190 gradi. Sfornare dopo un quarto d’ora circa e lasciare intiepidire; servire l’erbazzoCaffè Arti e Mestieri via Emilia San Pietro, 16 Reggio Emilia ne con una salsa di Parmigiano-Reggiano e una salsa di zucca. Tel. 0522.432224 Chef Sauro Antonioli www.caffeartimestieri.it TALKING ABOUT A city with so much to discover and a gastronomic experience worth talking about! Reggio Emilia offers a delightful new discovery behind every corner and a unique charm, and the Caffè delle Arti e dei Mestieri is one of the main attractions of the city’s historic town centre. This is a restaurant in the classic mould – with an elegant ambience and traditional Emilian cuisine revisited with creative skill. What makes the place even more special, though, is the garden, styled with the unmistakeable hand of landscape architect Piero Porcinai. On a summer’s evening, this enchanting garden is the perfect backdrop to the creations of the chef. Ingredients (serves 4): 1 Kg washed and cut chard; 300 g washed and cut spinach; 500 g grated Parmigiano Reggiano; salt and pepper; 300 g steamed pumpkin; 1 leek in mirepoix; kataifi pastry; extra virgin olive oil; butter In local dialect, erbazzone is called ‘scarpasòun’, as the thrifty farmers’ wives used not only the leaves of the chard but also its white stem, which is commonly called the ‘scarpa’, or ‘shoe’. The origins of the recipe can be traced back to the many varieties of traditional ‘herbolata’ herb and vegetable pie found in the distant culinary history of the Po valley. One excellent example is ‘herbolata de maio’, made with “chard, parsley, cacio cheese, egg…”, and described by Maestro Martino in the 15th century. Erbazzone is still very popular in the homes and eateries of the Reggio area, where it is not at all unusual to find it on the breakfast table. Recently, local news was set abuzz by a public outrage at the decision to exclude it from school canteen menus, as if it could somehow harm future generations. Here we have a proposal by chef Sauro Antonioli, who has reinterpreted the recipe in a more contemporary key, reducing much of the fat in both the filling and the pastry. The traditional lard-based pastry has been replaced by a much lighter ‘kataifi’ pastry, made by cutting phyllo – a traditional middle-eastern speciality which can now easily be found in the frozen foods department of our supermarkets – into fine slivers. Cut the leeks into small mirepoix dice and sauté in extra virgin olive oil. Chop the chard and spinach coarsely and toss in a pan. Add a pinch of salt and a twist of pepper, then cook until the liquid contained in the vegetables dries off. Now add the pumpkin, steamed previously, and evaporate off its liquid. Add the grated cheese, beat the mixture with a knife then spread out onto a baking tray. Wait for the filling to cool, cut into cubes and wrap each cube carefully with the kataifi pastry. Brush each individual erbazzone pie with butter and dust with grated cheese, then bake in a preheated oven at 190°C. Remove from the oven after a quarter of an hour and leave to cool until lukewarm. Serve the erbazzone portions with a Parmigiano Reggiano sauce and a pumpkin sauce. ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES Friuli Venezia Giulia LA VIA DEI SAPORI A cura di Giulia Coronaro CUCINARE SECONDO NATURA Il territorio, i profumi della campagna, la vicinanza delle lagune sono le chiavi di lettura della nostra cucina che cambia le proprie vesti secondo il fluire delle stagioni. Sono le parole di Anna Maria Mauro in Cengarle, titolare e Lady Chef della Trattoria al Paradiso che nell’arredo del locale così come nella composizione dei piatti ha voluto far emergere la delicatezza della sua mano femminile. Gestito da quasi 40 anni dalla famiglia Cengarle, il ristorante ‘Al Paradiso’ nasce dalla fascinosa ristrutturazione di un antico caseggiato del ‘500 nel piccolo borgo rurale di Paradiso, nel cuore della pianura friulana e all’interno dell’area delle risorgive del Parco dello Stella. Un borgo dove il tempo recupera la sua dimensione lenta e tranquilla, dove si passeggia nei campi e nei boschi, lungo le rive dei torrenti, alla ricerca di erbe selvatiche e funghi, fiori e piccoli frutti. E’ la natura a guidare l’estro e le mani di Anna Maria, suggerendole di accostare tono a tono, sfumatura a sfumatura con un’equazione matematica in cui ‘terreno sta a prodotto come vino sta a cibo’. Ed è la natura a ispirare le proposte della tavola, come il tripudio di erbe spontanee a primavera, trasformate magicamente in risotti, paste ripiene e delicate elaborazioni servite con Tocai e Ribolla gialla. Perché per Anna Maria cucinare è dar voce alla sua terra e sapore alle stagioni che la vestono di nuovo… COOKING TO THE RHYTHMS OF MOTHER NATURE The territory, the scents of the countryside and the vicinity to the Venetian lagoons are the keys to understanding our cuisine, which changes in character as it follows the flow of the seasons. These are the words of Anna Maria Mauro in Cengarle, owner and chef of the Trattoria al Paradiso, and whose delicate feminine touch is evident in everything from the decor and furniture of the restaurant to the presentation of its dishes. Run by the Cengarle family for almost 40 years, the ‘Al Paradiso’ restaurant is set in a beautifully renovated 16th century farmhouse in the little rural village of Paradiso, in the heart of the Friuli plains amid the natural springs of the Parco dello Stella nature reserve. Time seems to pass at the slower, more tranquil pace of bygone days here, which is the ideal spot for a walk through the fields and woods and along streams and torrents in search of wild herbs, mushrooms, flowers and berries. And it is nature which guides the creativity and hands of Anna Maria, suggesting harmonious combinations of colour, tone and flavour following the same basic principle that ‘the territory is to its produce as wine is to food’. Nature inspires the very dishes themselves, as in the case of the bounty of wild spring herbs transformed magically into risottos, stuffed pasta dishes and other delicate compositions accompanied by Tocai and Ribolla Gialla. This is because Anna Maria believes that cooking means giving expression to the voice of her territory and to the flavours of the ever changing seasons. “Cjalsons” patate e uvetta passa con ricotta affumicata e “morcje” “Cjalsons” filled with potatoes and raisins served with smoked ricotta and “morcje” butter and maize sauce Ingredienti per 4 persone: Ingredients (serves 4) Per la pasta: 250g farina 00; acqua tiepida; sale; 1 uovo per spennellare Per il ripieno: 300g patate; 1 cipolla tritata; 50g burro; 20g cannella in polvere; 100g di uva passa di Verduzzo; 40g zucchero; sale e pepe. Per il condimento: 80g burro; 100g ricotta affumicata; 30g mais Preparare la pasta amalgamando la farina con acqua e sale, quindi lasciarla riposare per circa 20 minuti. Per fare il ripieno lessare le patate, passarle al setaccio e impastare con la cipolla, precedentemente appassita nel burro, con la cannella in polvere, l’uva passa di Verduzzo, lo zucchero ed aggiustare di sale e pepe. Tirare la pasta sottile con il mattarello, ritagliare dei dischi del diametro di circa 7 cm e su ogni disco porre un cucchiaino di ripieno. Spennellare così i dischi con l’uovo sbattuto, piegarli in due e chiuderli bene premendo sui bordi. Buttare i cjalsòns in acqua bollente salata, appena vengono a galla raccoglierli con un mestolo forato, deporli in una pirofila calda ed infine condire con burro fuso, ricotta grattugiata e del mais tostato nel burro. For the pasta: 250 g type ‘00’ flour; lukewarm water; salt; 1 egg for brushing For the filling: 300 g potatoes; 1 finely chopped onion; 50 g butter; 20 g cinnamon powder; 100 g Verduzzo raisins; 40 g sugar; salt and pepper. For the condiment: 80 g butter; 100 g smoked ricotta; 30 g maize Trattoria “Al Paradiso” Via S. Ermacora,1 Paradiso di Pocenia – UD Tel 0432 777000 - www.trattoriaparadiso.it 48 Mix the flour, water and salt to make the pasta dough, then leave to rest for approximately 20 minutes. To make the filling, boil the potatoes, pass through a sieve, mix with the chopped onion (sweated previously in butter), the cinnamon powder, the Verduzzo raisins and the sugar, and season to taste with salt and pepper. Roll the pasta out thinly with a rolling pin, cut into discs approximately 7 cm in diameter, and place a teaspoon of the filling on each disc. Brush the discs with beaten egg, fold in half and seal by pressing the edges firmly. Drop the cjalsòns into salted boiling water. Remove them with a perforated skimmer as soon as they float to the surface, place in a hot oven dish, then top with melted butter, grated smoked ricotta and maize browned in butter. 75 ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES di Ivanna Barbieri Insegnante di cucina, naturopata Lady Chef DEGUSTAZIONE DI ALIMENTI TIPICI DELLA DIETA VEGETARIANA E VEGANA La scelta di una dieta vegetariana o vegana comporta un’attenzione nella ricerca di proteine vegetali e l’assunzione di tutti i gruppi alimentari. Troviamo sul mercato alcuni prodotti che appartengono a culture internazionali che sono utili per variare ed integrare uno stile alimentare che sposta il concetto di alimentazione verso il salutistico. Il miso e la prugna umeboshi sono alimenti fermentati ricchi di principi nutritivi che favoriscono il processo digestivo. Il seitan, costituito dalla parte proteica dei cereali, si utilizza anche con le tradizionali ricette di carne. Alghe, funghi, spezie, verdure, frutta, semi forniscono omega 3, sali minerali e vitamine indispensabili al metabolismo. Le persone che si alimentano seguendo questi regimi alimentari sono molto attenti ed informati sui prodotti e le tecniche di preparazione. Zuppa di miso: g 200 carote, sedano, zucca; alga 2 cm; wakame; miso; erba cipollina. Ammollare le alghe con acqua. Tagliare le verdure a cubetti e bollirle con acqua salata e l’alga. Stemperare 3 cucchiaini di miso con poca acqua ed unirlo a fine cottura fuori fuoco con l’erba cipollina tagliata finemente. Goulash: 300 g seitan; 300 g cipolla; paprika; pomodoro polpa. Stufare la cipolla a fettine ed unire il seitan a cubetti. Cuocere con il pomodoro, equilibrare il sapore con paprika e sale. Bulghur: g 140 di bulghur; prugna umeboshi; radicchio; prezzemolo; funghi shitake; zenzero in polvere cumino Spuma allo zafferano: 100 g latte di soia; 110 g di olio di mais; 15 g di olio extravergine di oliva; ½ limone succo; sale cumino e zenzero. Mettere a bagno i funghi. Cuocere in acqua salata il bulghur con Ciclone 15 VV, 1’umeboshi. Rosolare i funghi, unire il radicchio a julienne, regolare il Sirman sapore con sale marino e prezzemolo. Nel mixer ad immersione frullare il latte, sale e limone, unire a filo l’olio. Aromatizzare con le spezie, lasciare riposare in frigo 1 ora. Cialda di ceci: g 70 farina di ceci; 1 mela; g 10 uvetta; malto; limone; zenzero; curcuma e olio di lino. Stemperare la farina di ceci con 1 bicchiere di acqua fredda e far riposare per 1 ora. Bollire 1 bicchiere di acqua salata e versarvi la pastella di ceci, cuocere 5 minuti, quindi unire 1 cucchiaio di olio di lino. Stendere in una teglia e lasciare riposare. Tagliare a cubetti la mela e saltarla in padella con limone, uvetta, malto, zenzero e curcuma. 48 Comporre il piatto di degustazione iniziando con la zuppa di miso. 76 PLATTER OF DELICACIES BASED ON TYPICAL VEGETARIAN AND VEGAN INGREDIENTS Choosing to follow a vegetarian or a vegan diet calls for particular effort in selecting the most suitable sources of vegetable protein and ensuring a balanced intake of all the essential food groups. Today, the market offers several products from different culinary cultures around the world that can be used to vary and supplement a dietary lifestyle that shifts the focus of our food choices towards health. Miso and umeboshi plums are fermented ingredients bursting with nutrients that are good for the digestion. Seitan, made from the protein component of cereals, can also be used instead of meat in traditional meat-based recipes. Seaweed, mushrooms, spices, vegetables, fruit and seeds provide the Omega 3 fatty acids, minerals and vitamins vital for our metabolism. People who follow these dietary regimens also make careful, well-informed choices about the products they buy and how they prepare their food. Miso soup: 200 g carrots, celery, pumpkin; 2 cm seaweed; wakame; miso; chives. Soak the seaweed in the water. Cut the vegetables into small dice and boil with the seaweed in salted water. Dissolve 3 teaspoons of miso in a little water and add to the cooked vegetables, after removing from the heat, together with the fi nely chopped chives. Goulash: 300 g seitan; 300 g onion; paprika; tomato purée. Slice the onion finely, sweat in a pan and add the seitan, cut into small dice. Add the tomato and cook, seasoning to taste with paprika and salt. Bulghur: 140 g bulghur wheat; umeboshi prunes; radicchio; parsley; shitake mushrooms; powdered ginger; cumin. Soak the mushrooms. Boil the bulghur wheat with the umeboshi plums in salted water. Sauté the mushrooms, add the radicchio cut into julienne strips, season to taste with sea salt and add parsley. Saffron mousse: 100 ml soy milk; 110 g maize oil; 15 g extra virgin olive oil; juice of ½ a lemon; salt, cumin and ginger. Emulsify the milk, salt and lemon with a hand blender, drizzling in the oil while mixing. Season with the spices and leave to rest in the refrigerator for 1 hour. Chickpea wafer: 70 g chickpea flour; 1 apple; g 10 sultanas; malt; lemon; ginger; turmeric; linseed oil. Dissolve the chickpea flour in a glass of cold water and leave to rest for 1 hour. Bring a glass of salted water to the boil, pour the chickpea flour batter into the water, cook for 5 minutes then add a tablespoon of linseed oil. Spread on a baking tray and leave to rest. Cut the apples into small dice and toss in the pan with the lemon, sultanas, malt, ginger and turmeric. Assemble the platter, starting with the miso soup. ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES Arte in Tavola IL PRIMO “MENU” VEGETARIANO T “ ” carefully it says “I give you every seed-bearing plant on the face of the whole earth and every tree that has fruit with seed in it. They will be yours for food” (Genesis 1, 29-30). As we can see this was a vegetarian “menu”, governing all living creatures. To move onto other types of food, a catastrophe was needed: the Deluge, which led to a new and different era, including with regard to food. God told Noah: “Everything that lives and moves about will be food for you. Just as I gave you the green plants”. God only gave Noah one warning to him and his sons when he blessed them: “But you must not eat meat that has its lifeblood still in it”. (Genesis 9, 3-4). Since creation began until now we have come a long way. Habits, customs, mentality and needs have changed, but vegetarian and vegan cuisine is still very current. Our association “Arte del Tavolo” has always proposed vegetarian recipes, and we often talk about it during our meetings and have also written about it in our magazine “I Laculliani”, flambé recipes have been prepared in various hotels, even in St Mark’s Square in Venice. We have organised meetings with the students at catering schools, encouraging their creativity in preparing these dishes. It is a pleasure to recall how flambé vegetarian or vegan dishes in the restaurant have always caught the curiosity of the customer. Serving vegetarian dishes requires a special mise en place, like the raw ingredients in the centre of the table, to then place the dish of appetisers in front of the customer and the fingerbowl on the left. Asparagus are served on a dinner plate with a large fork on the right and the fingerbowl on the left (in the past, silver pincers were placed on the left with which to eat the asparagus). Leafy artichokes are served on a dinner plate with just a large fork on the right and the fingerbowl on the left. Spaghetti al brucio Spaghetti al brucio Ingredienti per 2 persone: 100 g di spaghetti; 1 cucchiaio di olio Serves 2: 100 g spaghetti; 1 spoon olive oil; 1 spoon sugar cubes; 1 spoon carrot batons; 1 spoon diced celery; 1 spoon diced yellow and green peppers; 1 spoon artichoke heart batons; 1 spoon diced rennet apple; 1 hot red chilli; 1 small glass of Cognac; salt and pepper to taste; parmesan if the customer requests Heat the oil in a pan and add all the vegetables with the salt and pepper, brown, add the glass of Cognac and flame. Now add the spaghetti cooked al dente in the kitchen, mix well with the vegetables. Finally crush the hot red chilli over them (just enough to taste) and serve on hot plates. If the customer requests, serve parmesan on the side. Garnish the dish with slices of red radishes and basil leaves. di oliva; 1 cucchiaio di zucchine a cubetti; 1 cucchiaio di carote a julienne; 1 cucchiaio di sedano a cubetti; 1 cucchiaio di peperoni gialli e verdi a cubetti; 1 cucchiaio di cuori di carciofo a julienne; 1 cucchiaio di mele renette a dadi; 1 peperoncino rosso piccante; un bicchierino di Cognac; sale e pepe quanto basta; parmigiano a richiesta del cliente. Mettete in padella l’olio, scaldatelo e aggiungete tutte le verdure su descritte con sale e pepe, portatele a rosatura, aggiungete un bicchierino di Cognac e infiammatele. A questo punto aggiungete gli spaghetti al dente, già cotti in cucina, e mescolateli bene con queste verdure, Infine spezzate sopra gli spaghetti un peperoncino rosso piccante (quanto basta) e servite su piatti caldi. A richiesta del cliente, servite a parte il parmigiano. Guarnite i piatti con fettine di rapanelli rossi e foglie di basilico. Vini consigliati: Tocai di Lison; Prosecco del Montello; Chiaretto del Garda. Recommended wines: Tocai di Lison; Prosecco del Montello; Chiaretto del Garda. 48 Da una attenta lettura, il primo libro dell’Antico Testamento, la Genesi, racconta:”Ecco io vi dò ogni sorta di erba producente sementi, che è sulla superficie di tutta la terra, ogni albero, che ha frutto di albero producente seme, vi servirà da cibo” (Genesi 1,29-30). Come si vede, questo era un “menu” vegetariano a cui ogni essere vivente era tenuto. Per passare ad altri alimenti per nutrirsi, occorse una vera catastrofe: il Diluvio Universale. Questo portò ad una nuova era, diversa dalla precedente, anche quanto ai cibi. Dio disse a Noè: “Tutto ciò che si muove e ha vita sarà vostro cibo, come già la verde erba dà a voi tutto”. Un’unica precauzione ingiunge Dio a Noè e ai suoi figli nel benedirli: “Solo non mangiate la carne che abbia ancora la sua vita, cioè il sangue” (Genesi 9,3-4”). Dall’inizio della creazione ad oggi, di strada ne abbiamo fatta tanta. Sono cambiati usi, costumi, mentalità e le esigenze, però la cucina vegetariana e vegana è ancora di attualità. La nostra associazione “Arte in Tavola” ha sempre proposto ricette vegetariane. Più volte nelle nostre riunioni ne abbiamo parlato, lo abbiamo scritto anche sulla nostra rivista “I Luculliani”, sono state eseguite ricette flambé in diversi alberghi, perfino in Piazza San Marco a Venezia. Abbiamo più volte cercato l’incontro con gli allievi delle scuole alberghiere, incoraggiando la loro creatività nell’esecuzione di questi piatti. Ricordo con piacere che le elaborazioni vegetariane o vegane alla lampada in ristorante hanno sempre attratto e incuriosito il cliente. Il servizio di piatti vegetariani richiede una particolare mise en place come le crudité messe in mezzo al tavolo, per le quali occorre porre davanti al cliente un piattino da antipasto e il fingerboll a sinistra; gli asparagi vanno serviti su piatto a carne con una forchetta grande a destra e un fingerboll a sinistra (in altri tempi, per gli asparagi, si metteva a sinistra una pinza d’argento). I carciofi in foglia vengono serviti su piatto a carne con una sola forchetta grande a destra e un fingerboll a sinistra. di Albino Zoccarato Ufficio stampa HE FIRST VEGETARIAN MENU e formazione If we read the first book of the Old Testament, Genesis, “Arte in tavola” 77 ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES Euro Toques di Luigi Sartini Chef ristorante “Righi” San Marino TCG 12 Denver Sirman Questa ricetta mi è molto cara perché nel 2006 mi ha permesso di raggiungere il 2° posto e il “Premio Speciale Tradizione” al concorso di cucina “PatataTiAmo” (un evento di RiminiMia e Unione Europea). Anche se spesso viene usata con poca creatività, la patata ha tra le sue molte virtù quella di essere estremamente versatile. Le ho tolto il suo aspetto di umile tubero vestendola di tradizione e ammantandola di una salsa sontuosa, eppur leggera, cercando di fare in modo che questo piatto fosse bello e allo stesso tempo confortevole, come far ritorno alla propria casa… This recipe is very special for me, because in 2006 it enabled me to achieve 2nd place and win the “Special Tradition Prize” in the “PatataTiAmo” cooking competition (an event organized by RiminiMia and the European Union). Often used with little imagination, the potato has many virtues and one is its amazing versatility. I removed its usual appearance of a humble tuber and dressed it with tradition and a sumptuous, but delicate sauce, so that this dish is beautiful but also comforting, like going home … Passatelli di patate su crema di stridoli e pomodori secchi con fili di patate croccanti Potato passatelli on a cream of bladder campion and dried tomatoes, with crispy potato threads Ingredienti per 4 persone: 350 g patate bollite; 100 g stridoli; 10 pomodori secchi; 150 g pane grattugiato; 90 g farina “00”; ½ scalogno; noce moscata; sale; pepe; olio extra vergine d’oliva; Fare un impasto con le patate schiacciate, il pane grattato, la farina, l’odore della noce moscata, sale e pepe. Pulire gli stridoli. Rosolare lo scalogno tritato e, aggiungendovi metà degli stridoli, insaporire, allungare con brodo vegetale e far cuocere aggiustando di sapore. Frullare il tutto e passare al setaccio, poi montare la crema con olio extra vergine d’oliva. Sbollentare in acqua bollente salata l’altra metà degli stridoli, poi passarli in padella con olio extra vergine di oliva e aggiungere i pomodori secchi. Formare i passatelli con l’apposito ferro e cuocerli nell’acqua in cui sono stati cotti gli stridoli, scolarli e saltarli con gli stridoli e i pomodori. Disporre sul piatto la crema di stridoli, adagiandovi i passatelli saltati. Finire guarnendo il piatto con dei fili di patate croccanti. Serves 4: 350 g boiled potatoes; 100 g bladder campion; 10 dried tomatoes; 150 g breadcrumbs; 90 g “00” flour; ½ shallot; nutmeg; salt; pepper; extra virgin olive oil. Mix the mashed potatoes, breadcrumbs, flour, ground nutmeg, salt and pepper together to form dough. Wash the bladder campion. Brown the chopped shallot and add half the bladder campion, leave to fl avour and then add vegetable broth, cook and adjust the salt and pepper. Blend all the mixture and pass it through a sieve, then whip this cream with the extra virgin olive oil. Blanch the other half of the bladder campion in salted boiling water, and then sauté them in a pan with extra virgin oil and the dried tomatoes. Make the passatelli using the special tool and cook them in the cooking water from the bladder campion, drain and sauté them in the pan with the bladder campion and tomatoes. Spread the bladder campion cream on the plate and place the tossed passatelli on top. Garnish with crispy potato threads. Amira Sempre più sovente nei ristoranti e alberghi si presentano clienti vegetariani e vegani, per questo motivo nell`albergo Stella Alpina di Druogno (VB), ove presto il mio servizio, lo chef Mario con i suoi sous chef Tarik e Alessandro hanno preparato una carta dedicata specificatamente a loro. Tra i piatti che hanno più successo troviamo il carpaccio di barbabietole (vegetariano) e il couscous vegano. 48 di Valerio Beltrami “A.m.i.r.a” Cancelliere Ordine Grandi Maestri della Ristorazione 78 Carpaccio di barbabietole The number of vegetarian and vegan customers is increasing in hotels and restaurants, which is why the chef Mario and his sous chefs Tarik and Alessandro at the Stella Alpina Hotel in Druogno (VB), where I work, have prepared a special menu just for them. One of the most successful dishes is beetroot carpaccio (vegetarian) and vegan couscous. Beetroot carpaccio Affettare le barbabietole (circa 3 mm), disporle sul piatto, condirle con una citronette (sale, pepe a piacere, succo di limone, olio di oliva), spolverare con pinoli e guarnire con rucola e scaglie di formaggio parmigiano. Slice the beetroot (approx. 3 mm thick), place the slices on a plate, season with vinaigrette of salt, pepper to taste, lemon juice and olive oil, sprinkle with pine nuts and garnish with rocket and parmesan slivers. couscous vegano` Vegan couscous Ingredienti per 4 persone: 400g di couscous; 2 carote; 1 rapa; 1 zucchina; mezza cipolla; 4 cucchiai di olio di semi; sale e pepe qb; acqua per la cottura. Una volta cotti tutti gli ingredienti, tagliarli in brunoise (si possono tagliare anche prima della cottura), aggiungere una salsa di pomodoro e saltare il tutto in padella. Disporre poi il couscous al centro del piatto e contornare con la brunoise di verdure. I piatti possono essere accompagnati da una bevanda a base di succo di mezzo limone, spremuta di un’arancia, mezza barbabietola, zucchero qb. Frullare il tutto, servire in un bicchiere tumbler con ghiaccio a piacere. Serves 4: 400 g couscous, 2 carrots, 1 turnip, 1 courgette, half an onion, 4 spoons of seed oil, salt and pepper to taste, water for cooking. When all the ingredients are cooked, brunoise them (they can also be diced before cooking), add some tomato sauce and toss them together in a pan. Place the couscous in the centre of the plate and the diced vegetables around it. These dishes can be served with a drink made from the juice of half a lemon, orange juice, half a beetroot, sugar to taste. Blend all the ingredients and serve in a tumbler with ice. ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES Giovani Ristoratori Europei Melanzane Perline, pomodoro, anguria, mozzarella di bufala I.G.P., erbe aromatiche Perlina aubergines, tomato, watermelon, IGP buffalo mozzarella and herbs Ingredienti per 4 persone: 8 Melanzane Perline; 6 pomodori fiorentini maturi; pane toscano; 1 mazzetto di erba cipollina;1 mazzetto di basilico; 1 mazzetto di prezzemolo; un mazzetto di menta; 2 spicchi d’aglio; brodo vegetale; fior di sale; olio extra vergine di oliva Terre di Siena; 8 cubi di anguria del diametro 2cm.x2cm.; 100g di mozzarella di bufala I.G.P.; 50g di Parmigiano Reggiano grattugiato; 50g di farina per tempura; 30g di ghiaccio tritato; mezzo bicchiere d’acqua gassata; olio di semi di Girasole. Preparazione della pappa al pomodoro: sbollentate i pomodori, raffreddate in acqua con ghiaccio, privateli della loro pelle, tagliateli in falde, togliete i semi e passateli in un colino, tagliate le falde dei pomodori in piccoli dadi. In una casseruola rosolate l’aglio con l’olio extra vergine, unite tre parti di pomodori e l’acqua della colatura ottenuta dai semi, aggiungete le foglie di basilico e cucinate per 10 minuti circa unendo un po’ di brodo vegetale, condite con sale, mantecate la pappa al pomodoro con un po’ di pane toscano sbriciolato, mantenete in caldo. Preparazione della clorofilla alle erbe: sbollentate le foglie di prezzemolo, le foglie del basilico e le foglie di menta, raffreddate in acqua con ghiaccio, strizzate e frullate incorporando l’erba cipollina tritata con olio extra vergine d.o.p Terre di Siena, condite con un pizzico di sale e filtrate in un colino a maglia fine. Preparazione delle piccole Parmigiane di Perline: affettate le Perline, friggete in olio di semi di girasole. In una casseruola con olio extra vergine di oliva e uno spicchio d’aglio, saltate il restante pomodoro, condite con sale, componete in 4 anelli di acciaio del diametro di 5 cm le piccole parmigiane alternando fra gli strati delle perline fritte, il pomodoro, dei dadi di mozzarella e il Parmigiano, passate in forno a 180 gradi per 15 minuti circa. Preparazione della frittura croccante delle Perline: dividete in due 4 Perline, assemblate mescolando velocemente la farina per tempura, il ghiaccio tritato, mezzo bicchiere d’acqua gassata e un pizzico di sale. Immergete le perline nel composto e friggete in olio di semi di Girasole a 160 gradi, a cottura ultimata adagiate le Perline su un foglio di carta assorbente. Presentazione e assemblaggio del piatto: in 4 piatti versate la clorofilla delle erbe aromatiche, sistemate in ogni piatto 2 cubi di anguria adagiando sopra la mozzarella, un filo d’olio e un pizzico di fior di sale, le parmigiane, le Perline croccanti, in piccole cocotte la pappa al pomodoro. Ingredients (serves 4): 8 Perlina aubergines (a long, slender variety); 6 ripe beefsteak tomatoes; Tuscan bread; 1 sprig chives;1 sprig basil; 1 sprig parsley; 1 sprig mint; 2 cloves garlic; vegetable stock; flake salt; Terre di Siena extra virgin olive oil; 8 cubes watermelon measuring 2 cm per side; 100 g IGP buffalo mozzarella; 50 g grated Parmigiano Reggiano; 50 g flour for tempura batter; 30 g crushed ice; half a glass sparkling water; sunflower seed oil. Tomato velouté: Blanche the tomatoes, chill in iced water, remove the skins, cut into wedges, remove and sieve the seeds, collecting the liquid, then cut the pieces of tomato flesh into small dice. Sauté the garlic in the extra virgin olive oil in a saucepan. Add three quarters of the tomatoes with the sieved liquid collected from the seeds, add the basil leaves and cook for approximately 10 minutes, adding a little vegetable stock. Season with salt, thicken with a little crumbled Tuscan bread to obtain a creamed consistency, and keep hot. Herb chlorophyll: Blanche the parsley leaves, basil leaves and the mint leaves and chill in iced water. Squeeze the leaves dry then blend, adding finely chopped chives and Terre di Siena DOP extra virgin olive oil. Season with a pinch of salt and filter through a fine sieve. A cura di Vicepres. JRE Italia Marco Parizzi (chef del ristorante “Parizzi” di Parma) e KiKa events (Parma) Ristorante Arnolfo via XX Settembre, 50 Colle di Val d’Elsa (SI) Tel. 0577.920549 www.arnolfo.com Chef Gaetano Trovato Eldorado 10R, Sirman Individual Perlina aubergine Parmigiana portions: Slice four of the eight Perlina aubergines thinly and fry in sunflower seed oil. Sauté the remaining tomatoes with garlic in extra virgin olive oil in a saucepan, and season with salt. Assemble the individual Parmigiana portions in four 5 cm diameter steel rings, alternating layers of fried Perlina aubergine, sautéed tomato, diced mozzarella and Parmigiano Reggiano, then bake at 180°C for Fried Perlina aubergine in crispy tempura batter: Cut 4 of the Perlina aubergines into halves. Prepare a tempura batter by quickly mixing the tempura batter flour with the crushed ice, half a glass of sparkling water and a pinch of salt. Dip the aubergine pieces in the batter and deep-fry in sunflower seed oil at 160°C. Once cooked, place on a sheet of absorbent paper to dry. Assembly and presentation: Pour a puddle of the herb chlorophyll in 4 plates. In each plate, arrange 2 cubes of watermelon topped with the mozzarella, drizzled with oil and seasoned with a pinch of flake salt, a portion of aubergine Parmigiana, two halves of Perlina aubergine in crispy tempura batter, and a small bowl of the tomato velouté. 48 approximately 15 minutes. 79 ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES Giovani Ristoratori Europei Ristorante Oasis Sapori Antichi Via provinciale, 5 Vallesaccarda (Av) Tel. 0827-97021 La passata di cicerchie della Baronia con capperi, caffè e olio extravergine di Ravece (ricetta vegana) Baronia grass pea purée with capers, coffee and Ravece extra virgin olive oil (vegan recipe) Ingredienti per 4 persone: 350 g di cicerchie secche; 150 g di olio extravergine Ravece; 50 g di cipolle; 20 g di prezzemolo; 120 g di capperi; 1 rametto di rosmarino;1 peperoncino; 2 spicchi d’aglio; sale quanto basta; caffè macinato. Mettere a bagno le cicerchie per 36 ore, solo in acqua con uno spicchio d’aglio. Preparare in una pentola acqua fredda, uno spicchio d’aglio, un rametto di rosmarino e le cicerchie ammollate, far cuocere il tutto per circa 3 ore. In un tegame soffriggere con l’olio extravergine la cipolla tagliata sottile, il rosmarino, il peperoncino, 4 capperi schiacciati e il prezzemolo, poi aggiungere le cicerchie (passate precedentemente subito dopo la cottura con il passatutto o setaccio), un bicchiere d’acqua di cottura, il sale grosso e una manciata caffè. Far insaporire per circa 20 minuti su fuoco lento. Servire in piatto fondo e disporre a caso dei capperi, una manciata di caffè e un filo di olio extravergine Ravece a crudo. Consigliamo di assaporare tutti gli ingredienti per boccone. Ingredients (serves 4): 350 g dried grass peas; 150 g Ravece extra virgin olive oil; 50 g onion; 20 g parsley; 120 g capers; 1 sprig rosemary; 1 chilli pepper; 2 cloves garlic; salt to taste; ground coffee. Gazpacho di pomodoro all’arancia Orange and tomato gazpacho 500 g pomodori San Marzano maturi; 200 g cipolle; il succo di 2 arance; olio Evo qb. Frullare il tutto e mantenere freddo. 500 g ripe San Marzano plum tomatoes; 200 g onion; the juice of 2 oranges; extra virgin olive oil as needed Blend all the ingredients together and keep cold. www.oasis-saporiantichi.it Chef: Fischetti Lina, Marialuisa e Luongo Maria Grazia Kiro , Sirman Ristorante Parizzi via Repubblica 71 Parma Tel. 0521.285952 www.ristoranteparizzi.it chef Marco Parizzi 48 Involtino di pomodoro: 100 g passata di pomodoro; 500 g di ricotta di Coduro; 10 foglie di basilico; 60 g di panna liquida. Stendere la passata di pomodoro su un silpat e fare seccare per 2 ore a 80°C in forno, tagliare dei rettangoli di 10x5 cm e farcirli con gli altri ingredienti sminuzzati e mescolati. 80 Soak the grass peas in water with a clove of garlic for 36 hours. Put a clove of garlic, a sprig of rosemary and the soaked grass peas in a saucepan of cold water, bring to the boil and cook for approximately 3 hours. Sauté the thinly sliced onion, rosemary, the chilli pepper, 4 crushed capers and the parsley in extra virgin olive oil in a pan, then add the grass peas (puréed with a vegetable mill or passed through a sieve immediately after cooking), a glass of the grass pea cooking water, coarse salt and a handful of ground coffee. Simmer on a low heat for 20 minutes to develop the flavour. Serve in a bowl, scattering randomly with capers and handful of ground coffee, and drizzling with raw Ravece extra virgin olive oil. All the ingredients should preferably be combined together in each morsel, not eaten separately. Tomato roll: 100 g tomato purée; 500 g Coduro ricotta; 10 basil leaves; 60 g pouring cream Spread the tomato purée on a Silpat sheet and dry in the oven at 80°C for 2 hours. Cut the dried purée into 10 x 5 cm rectangles, spread with the other ingredients (chopped and mixed together), and form rolls. ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES Giovani Ristoratori Europei Tartare di pomodoro: 300 g di pomodori rossi; 300 g di pomodori verdi; sale; pepe; 100 g di maionese; 2 foglie di basilico. Pelare i pomodori a crudo, privarli dell’acqua e tagliarli a tartare. Condire con olio, sale, basilico e maionese. Tomato tartare: 300 g ripe red tomatoes; 300 g green tomatoes; salt; pepper; 100 g mayonnaise; 2 basil leaves. Peel the raw tomatoes, scoop out the seeds and liquid and cut finely to make a tartare. Season with oil, salt, the basil and the mayonnaise. Sorbetto di insalata di pomodori: 900 g polpa di pomodori; 60 g glucosio; 30 g olio di oliva; 12 g erba cipollina; 2,5 cl di aceto balsamico; 1,25 cl di aceto di vino; 15 g senape; 15 g di triplo concentrato di pomodoro. Frullare il tutto, mettere in un Pacojet e pacossare all’ultimo momento. Tomato salad sorbet: 900 g chopped tomatoes; 60 g glucose; Herb and Picadilly tomato shortbread 375 g butter; 200 g egg yolks; 600 g flour; 180 g almond flour; 10 g salt; 20 g Parmesan. Mix all the ingredients to make a pastry, leave to rest in the refrigerator for two hours. Cut into the desired shape, bake at 180°C for 12 minutes, then top with a reduction of Piccadilly tomatoes. Olio alle erbe: 200 g spinaci; 100 g prezzemolo; 200 g basilico; sale; olio di oliva. Frullare tutto e passare al colino cinese. Herbed oil 200 g spinach; 100 g parsley; 200 g basil; salt; olive Pisarei di pane al farro con pomodorini, capperi, semi di zucca e timo alle creme di legumi. Spelt bread pisarei with cherry tomatoes, capers, pumpkin seeds and thyme with creamed pulses. Per i pisarei: 100 g di pan grattato al farro (un mestolo); 200 ml di acqua; farina tipo 1 quanto basta per rassodare l’impasto (circa 150 gr); sale; un cucchiaio di olio evo. Con questa pasta confezionare i tipici gnocchetti piacentini. Per il condimento per 4 persone: 40 g di pomodori ciliegino tagliati in 4 poi svuotati; 8 g di semi di zucca; 8 g di capperi di salina siciliani; timo; 4 cucchiai di olio evo. Per le creme di legumi: 100 g di fagioli borlotti cannellini; ceci secchi ammollati cotti in acqua con alga kombu, sedano e porro; 100 g di piselli freschi; olio evo circa 3 cucchiai per ogni tipo di legume; rosmarino 1 rametto. Scaldare l’olio e aromatizzare con gli aghi di rosmarino, asciugare i legumi e, con un frullatore ad immersione, più 1/3 dell’olio, ottenere una crema da passare al setaccio. Cuocere i piselli in acqua bollente salata, scolare poi mixare con 3 cucchiai di olio crudo e erbe aromatiche essiccate arricchite con poco peperoncino, poi passare al setaccio. Cuocere i pisarei in acqua bollente salata (per una porzione pesare 60g). Per il condimento: in una larga padella scaldare l’olio, aggiungere i pomodorini, i capperi tritati grossolanamente, i semi di zucca e il timo (solo le foglioline), condire i pisarei e saltare, mettere su un piatto “piatto” dentro a un coppapasta di 10 cm di diametro e poi con le diverse creme chiudere i buchi fra gli gnocchetti per dargli gusti diversi e permettergli una forma, guarnire con timo fiorito e verdure essiccate. attrezzature: una spianatoia per confezionare gli gnocchetti; un pentolino; una raschia; una placca; una boule; una padella antiaderente diametro 28 cm; un tagliere; un trinciante; un coltellino; sacche usa e getta di piccole dimensioni 4; un setaccio fine; una lecca pentole; una pentola per la cottura degli gnocchetti; una schiumaiola; un coppapasta diametro 10 cm; un cucchiaio grande. oil Blend all the ingredients and pass through a chinoise sieve. For the pisarei: 100 g spelt bread crumbs (a ladle); 200 ml water; just enough type 1 flour to bind the mixture (approx. 150 g); salt; a tablespoon of extra virgin olive oil. Make the dough mixture and roll into small gnocchi (known as Pisarei in the Piacenza area). Sauce (serves 4): 40 g cherry tomatoes, quartered and emptied; 8 g pumpkin seeds; 8 g Sicilian Salina capers; thyme; 4 tablespoons extra virgin olive oil. For the creamed pulses: 100 g each of dried Borlotti beans, Cannellini beans and chickpeas, soaked and then cooked in water with kombu seaweed, celery and leek; 100 g fresh peas; approx. 3 tablespoons of extra virgin olive oil for each pulse; 1 sprig rosemary. Heat the oil and flavour with the rosemary needles. Add the cooked pulses and evaporate off the liquid. Add 1/3 of the oil, blend to a smooth consistency with a hand blender, then pass the mixture through a sieve. Cook the peas in boiling salted water, drain then blend with 3 tablespoons raw oil, dried herbs and a little chilli pepper, then pass through a sieve. Cook the pisarei (60 g per portion) in boiling salted water. For the sauce: Heat the oil in a broad pan. Add the tomatoes, the coarsely chopped capers, the pumpkin seeds and the thyme (leaves only). Add the sauce to the pisarei and toss in the pan. Serve in a flat plate, shaped in a 10 cm diameter pastry ring, then fill the gaps between the pisarei with the individual creamed pulses to create differently flavoured areas and give shape to the dish, and garnish with blossoming thyme and dried vegetables. Utensils: a large board or table top for making the pisarei; a saucepan; a spreader; an oven tray; a bowl; a 28 cm diameter non-stick pan; a cutting board; a large carving knife; a paring knife; 4 small disposable piping bags; a fine sieve; a pan scraper; a saucepan for cooking the pisarei; a spider skimmer; a 10 cm diameter pastry ring; a large spoon. Ristorante Riva, Loc. Riva, 16 Ponte dell’Olio (PC) Tel. 0523 875193 www.ristoranteriva.it Chef Carla Aradelli 48 Sablé alle erbe e picadilly: 375 g burro; 200 g tuorli; 600 g farina; 180 g farina di mandorle; 10 g sale; 20 g parmigiano. Impastare tutto e fare riposare in frigorifero, dopo due ore tagliare la forma desiderata e cuocere in forno 180°C per 12 minuti, farcire con un ristretto di pomodori Piccadilly. 30 g olive oil; 12 g chives; 2.5 cl balsamic vinegar; 1.25 cl wine vinegar; 15 g mustard; 15 g triple tomato concentrate. Blend all the ingredients, place in the Pacojet and process just before serving. 81 ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES A cura di Alessandro Silvestri Team manager “Team Venezia Chef” www.teamveneziachef.it Team Venezia Chef Pennette di canapa con spinaci e pomodori datterini Hemp penne with spinach and baby plum tomatoes Ho scelto questa pasta a base di farina di canapa sativa bio di alto valore nutritivo, ricca di fibre, proteine e anche di omega 3 e omega 6. I chose to use this pasta made from organic Cannabis Sativa flour as it is highly nutritious and rich in fibre and protein, as well as Omega-3 and Omega-6 fatty acids. Ingredienti per 4 persone: 320 g pasta di canapa; 200 g spinaci; 200 g pomodori datterini; 30 g lievito alimentare in scaglie; 20 g mandorle tritate; sale; qualche fogliolina di menta; olio extra vergine di oliva Ricetta di Roberto Leonardi membro del Team Venezia Chef, chef patron del ristorante Marco Polo di Mestre (Venezia). Lavare bene gli spinaci e farli saltare in padella con dell’olio extra vergine d’oliva e un po’ di sale, preparare i pomodorini tagliati in 4 nel senso della lunghezza, preparare un parmigiano vegano mescolando insieme il lievito e le mandorle tritate con un po’ di sale. Cucinare la pasta, scolarla e saltare con gli spinaci, aggiungere i pomodorini, la mentuccia, disporre nel piatto e spolverare con il parmigiano. Ingredients (serves 4): 320 g hemp pasta; 200 g spinach; 200 g baby plum tomatoes; 30 g nutritional yeast flakes; 20 g chopped almonds; salt; a few small mint leaves; extra virgin olive oil Wash the spinach thoroughly and toss in a pan with extra virgin olive oil and a little salt. Cut the baby plum tomatoes lengthwise into 4 segments. Make a vegetarian ‘parmesan’ by mixing the yeast flakes, chopped almonds and a little salt. Cook the pasta, drain and toss with the spinach. Add the tomatoes and mint, arrange in the plate and sprinkle with the vegetarian ‘parmesan’. P.I. 2,5, Sirman Unione Cuochi del Veneto Piccolo tortino tiepido di tofu leggermente affumicato con pere di Castelbaldo caramellate, fiori eduli e ‘fonduta’ di soia (ricetta vegana) 48 di Stefano Pepe Il tofu è alimento di origine cinese, molto diffuso in tutto l’Oriente ed ultimamente in crescente gradimento anche nelle culture gastronomiche occidentali. Viene definito anche “formaggio vegetale” poiché si ricava dal latte di fagioli di soia gialla opportunamente cagliato. Dal punto di vista nutrizionale è un alimento ricco di proteine vegetali, assai povero di grassi, e con un notevole apporto di calcio. È di facile digeribilità e ha un limitato contenuto calorico. In genere, una volta cotto, viene abbinato ad una infinità di altri prodotti, mantenendo naturalmente la finalità intrinseca dell’insieme della preparazione. 82 Ingredienti per 4/5 persone: Per ricavare un panetto di tofu di circa 500 grammi: 500 di soia gialla biologica; 4 lt di acqua; 15 g di Nigari naturale (o cloruro di magnesio), prodotto ricavato dall’ estrazione del sale di acqua di mare, può Segretario Unione Cuochi del Veneto - FIC essere acquistato in erboristeria, nei negozi di prodotti naturali o in farmacia). Procedete sciacquando i fagioli di soia e riponendoli in ammollo in una ciotola colma d’acqua pari almeno al triplo del loro volume per 24 ore, ricordandovi di sostituire l’acqua almeno una volta dopo 12 ore. Scolateli e frullateli con il “Cutter C4 da banco Sirman”, aggiungendo lentamente l’acqua prevista dagli ingredienti. Versate il composto in una casseruola alta e dal fondo spesso e fate bollire per alcuni minuti. Togliete dal fuoco e filtrate prima con un colino a maglia grossa e poi con un colino fine, oppure tendendo una etamina da cucina sopra una pentola, versandone il liquido e strizzandolo attraverso il panno, ricavando più liquido possibile. Si otterrà così il latte di soia per fare il formaggio vegetale (potete utilizzare la rimanente parte solida, detta okara, per realizzare polpette, pani ecc.). Trasferite il liquido in una casseruola dal fondo spesso e fate bollire per ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES circa 5 minuti mescolando di continuo. Togliete dal fuoco. Sciogliete il nigari in 200 g di acqua calda. Versate lentamente nel latte di soia l’agente cagliante disciolto e mescolate con un cucchiaio di legno fino a far solidificare le sostanze proteiche. Con l’aiuto di una schiumarola recuperate “la fioretta cagliata di soia” in sospensione e trasferitela in uno scolapasta rivestito con un panno di cotone adagiandovi sopra un peso, al fine di drenare il liquido in eccesso. Lasciate riposare almeno 1 ora prima dì sformare. Il tofu è ora pronto per essere tagliato, mangiato o lavorato secondo ricetta. Per la preparazione della ricetta: 4 pere mature di Castelbaldo; 4 cucchiai da cucina di zucchero in canna; sale e pepe fino bianco q.b.; 250 g di panna di soia naturale; pochissima cannella; fiori eduli; 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva del Garda. Lavate le pere, aprirle a metà e dopo aver privato dei semi la parte centrale, tagliatele a spicchi regolari. Fate caramellare in un tegamino 2/3 dello zucchero, unite le pere ed insaporitele con pochissima cannella. Di queste tenetene da parte 3 fette per ogni porzione che si andrà a confezionare. Prendete 400 g di tofu e frullatelo con il “Frullatore Saturno VV Sirman” insieme alle pere; aggiustate di sale e pepe e con il composto ricavato confezionate 4 o 5 tortini in stampini di alluminio o di silicone. Abbatteteli leggermente (“Abbattitore Lampo Sirman”) e sformate riponendoli in una piccola placca da forno. Spolverizzate la parte superiore con il restante zucchero, bruciandolo leggermente con il cannello da pasticceria, infornate a temperatura dolce e con l’ apposita cannula dello affumicatore “PRO-FUMO Decorfood Italy” affumicate leggermente. In un pentolino fate bollire dolcemente con la panna di soia e qualche cucchiaio di acqua il tofu restante (tagliato a dadolini) per 10 minuti; frullatelo con un frullatore a immersione ed emulsionate con olio crudo di oliva, salate se necessario la “fonduta” così ottenuta e filtrate al colino. Confezionamento del piatto: Mettete al centro del piatto il tortino tiepido e da un lato ben adagiate a ventaglio le pere caramellate, la fonduta a caduta su un lato opposto del tortino e i fiori eduli a guarnizione. FOTO DI PHILIPP GABRIEL Unione Cuochi del Veneto ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES Wigwam Corner VEGAN, NUOVO ORIZZONTE PER LE TIPICITÀ ITALIANE 48 di Efrem Tassinato Giornalista e chef, fondatore e presidente del Circuito internazionale dei Wigwam Club [email protected] 84 Quella che fino a non molto tempo fa era considerata una moda alimentare da frikettoni e sicuramente marginale in termini di consumi, sta ora uscendo dalla nicchia per diventare un vero e proprio nuovo mercato cui molti produttori italiani iniziano a guardare con interesse. Il veganismo è dettato da principi etici di rispetto per la vita animale e basato sul pensiero antispecista e su una visione non-violenta della vita, come esemplificato nella posizione di Gary L. Francione e altri filosofi. Il termine veganismo è un’italianizzazione dell’inglese veganism, derivante da vegan, neologismo ideato nel 1944 da Donald Watson che già dagli inizi del 1900 si andava formando con l’etica del consumo di prodotti lattiero-caseari che fu oggetto di forti dibattiti all’interno del movimento vegetariano. La cucina vegana è facile e veloce da eseguire, risparmiosa in termini di costi e senza dubbio salutare. Oltretutto, trova in Italia il più copioso e variegato catalogo di produzioni locali tipiche ed anche certificate, con agricoltori ed artigiani già pronti a sostenere la domanda. Eccovene la dimostrazione in questa semplice ricetta che ho preparato per questo numero di Zafferano con ingredienti di assoluta qualità altrettanto facili da reperire sul mercato. La dimostrazione che si può mangiare meglio, sfizioso, salutare, con prodotti al top della qualità addirittura risparmiando rispetto alla spesa all’hard discount. Tagliatelle d’orzo al pesto di rucola vegan Ingredienti per 8 persone: 500 g tagliatelle di orzo 100% bio Fermanelle®; 100 g di rucola bio; 50 g gherigli di noci; 50 g mandorle; 1 spicchio d’aglio bianco polesano DOP; 100 ml olio extra vergine di oliva Valpolicella Veneto DOP* e sale q.b. Il pesto: lavare in acqua fredda corrente le foglie di rucola ed asciugare con centrifuga. Bollire per circa 2 minuti i gherigli di noce, quindi toglierne il rivestimento amaro. Triturare finemente in mortaio, o meglio, con un frullatore a immersione la rucola, l’aglio, le noci, le mandorle e, per ultimo, aggiungere l’olio a filo, assaggiare, eventualmente aggiustare di sale e mettere da parte. La pasta: cotta al dente, scolata e condita col pesto. Arricchire a piacimento con olio extravergine di oliva a crudo. (*) Primo classificato della categoria alla V° Fiera europea dei prodotti regionali di Zakopane (PL) 2014. I produttori: Tagliatelle d’orzo bio Fermanelle® Fermanelle Società Agricola di Gabriele Marcozzi Campofilone (FM) - www.fermanelle.it Rucola Francesco Barduca Società Agricola - Borgoricco (PD) www.barduca.it Aglio Bianco Polesano DOP Consorzio Tutela Aglio Bianco Polesano DOP – Rovigo [email protected] Olio extravergine di oliva Veneto DOP Redoro Srl - Frantoi Veneti - Grezzana (VR) www.redoro.it ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES Federazione Italiana Cuochi a cura di Marco Valletta 2014: ANNO DI PREPARAZIONE ALL’EXPO PERSEGUENDO IL SAPERE DEGLI ALIMENTI Si fa presto a parlare di alimenti sani e di una cucina rispettosa del benessere, ma in tutto questo “dire di tutti”, si dimentica che le scuole preposte alla divulgazione delle conoscenze diventano sempre più un “gruyère” con tanti piccoli buchi, dai quali scappano via conoscenza, abilità, competenza. Ho seguito un gruppo di docenti che dovevano fare i Pass, corsi di perfezionamento per essere inseriti in graduatorie scolastiche come docenti di Laboratorio di Enogastronomia. Mi sono convinto che noi insegnanti dovremmo, con molta più serietà, ricordare che insegnare “la cucina” ai nostri ragazzi non vuol dire costruire menu o piatti, ma dovrebbe essere l’occasione per educare alla curiosità alimentare, a ricercare occasioni per informarsi, essere consapevoli delle loro scelte. Purtroppo anche la TV non sempre aiuta, l’idea che il cuoco sia un artista sembra che possa bastare, ma alla base di tutto il cuoco deve essere conoscitore degli alimenti, capire come tutelare la salubrità con la giusta mediazione della cottura. Saper leggere l’etichetta di un prodotto, riconoscere se un prodotto è di stagione o di un determinato territorio, saper come usare il giusto grasso, favorire un’alimentazione varia, senza eliminare nulla, di tutto un po’ e un po’ di tutto, sempre cucinato bene. Il cucinare non deve essere solo passione, ma anche cultura della “progressione”, dove con il tempo, con il sapere, con la capacità di sperimentare si distingue ciò che è buono e fatto bene da tutto il resto che è improvvisato. Con il 2015, nella grande kermesse Expo, spero ci sia una svolta che ci faccia capire che la nostra professione non può essere solo interpretazione, personalizzazione, rivisitazione, star system, ma potrà essere la cucina del quotidiano, la cucina delle scelte, la cucina per tutti. Onnivori, Vegani, Vegetariani, Celiaci, Cardiopatici, amanti della qualità, pretendete che il cuoco sappia di ciascuno, in modo corretto, non approssimativo. ECONOMIA IL VETTORE RISPONDE DEI RITARDI NELLE CONSEGNE? Sì. Purtroppo per il lettore, il corriere non ha torto nel sostenere la sua posizione in quanto difficilmente (ossia mai) i vettori accettano di impegnarsi per una prestazione in cui data e orari di riconsegna sono puramente teorici. A fronte di un’alta e frequente possibilità di mancato rispetto di vincoli temporali (caso fortuito, forza maggiore, ecc.), le date eventualmente indicate sono altamente aleatorie e non vincolano in alcun modo il prestatore salvo, ovviamente, una sua diretta, precisa, formale e quindi inconfutabile accettazione di un termine di resa. Cosa, questa, talmente rara che si può senz’ombra di smentita, sostenere che non è possibile trovare oggi, sullo scenario dei trasporti, non solo di lungo e medio raggio, ma anche di prossimità, chi concorda, accetta e sottoscrive una data certa. Se lo fa, però – le parti sono autonome e sovrane nei loro comportamenti contrattuali (1322 C.C.) e quindi nulla si può escludere a priori – la deve rispettare. E un ritardo, ossia il superamento di quei termini, rappresenta comunque una violazione contrattuale di cui deve rispon- dere. Contraddicendo(si), tale operatore, con le Condizioni Generali degli Spedizionieri (depositate nel 1975 presso tutte le Camere di Commercio d’Italia) che all’art. 19 sui Termini di Resa così letteralmente si esprimono: “Salvo accordi speciali per iscritto, non vengono garantiti dallo spedizioniere termini di resa né un determinato ordine di precedenza nell’esecuzione della spedizione (...)”. E anche fosse (che qualche operatore temerario accettasse una scommessa del genere), la sua responsabilità in termini di risarcimento, non andrebbe oltre l’importo del nolo addebitato per la spedizione (o il trasporto, se è corriere e/o vettore) della merce arrivata in ritardo. Magra consolazione quando non è tanto il ritardo fine a sé stesso che pregiudica l’avente titolo quanto il suo danno conseguenziale. Una (ulteriore) conferma (se mai ce ne fosse bisogno): nessuna assicurazione normale coprirebbe mai il danno conseguenziale al ritardo. Parola di LLoyd’s e ILU (Institute of London Underwriters). di Maurizio Favaro Consigliere “Invexport” export manager 48 In qualità di grossisti di prodotti per erboristerie e parafarmacie, dovevamo effettuare una consegna urgente, a un noto centro di diffusione del veganismo, di preparati in scatola e in vasetto per la preparazione di omelette vegetariane e vegane per una serie di loro dimostrazioni in calendario. Nonostante le nostre raccomandazioni al corriere di una spedizione sollecita, la data di consegna da noi richiesta non veniva rispettata procurandoci anche una caduta di immagine e il rischio di problemi per il pagamento. Il corriere cui abbiamo ribaltato il problema non intende farsene carico sostenendo che nessun vettore risponde dei ritardi nelle consegne. È vero? 85 ASSOCIAZIONI E CONSORZI / CONSORTIUMS AND NEW INITIATIVES Associazione Professionale Cuochi Italiani di Sonia Re Direttore Generale A.P.C.I. Tartare vegetariana ai profumi del bosco Vegetarian tartare with wood perfumes Cuoco Autore: Giorgio Perin -Consigliere Nazionale APCIMo.om Hotel Busto Arsizio (Varese) Author chef: Giorgio Perin -Consigliere Nazionale APCIMoom Hotel Busto Arsizio (Varese) The unusual feature of this recipe is that raw chards are used – a vegetable that is normally cooked – which gives a crispiness and fresh, full flavour that goes excellently with the distinctive perfume of celery and prickly lettuce. If it weren’t for the chestnuts, which are steamed, this vegan recipe would be totally raw. The wood perfumes of chestnuts and raspberries create a fruit/vegetable contrast that is both pleasant and harmonious in flavour and visually. Serves 4: 48 peeled chestnuts; 2 fresh chards; 1 prickly lettuce heart; 28 raspberries; 2 celery hearts; raspberry vinegar; Nocellara del Belice Olitalia extra virgin olive oil; salt; freshly ground pepper. Steam the chestnuts and cut 24 pieces, the rest will be used as garnish. Separate the green leaves from the white leaves on the chards, dice them together with the celery and prickly lettuce. Season with extra virgin olive oil, raspberry vinegar, salt and pepper, and place in a round mould. Garnish by alternating the chestnuts and raspberries. La particolarità di questa ricetta è l’utilizzo delle Coste – ortaggio tipicamente servito cotto – che vengono ricettate crude, garantendo croccantezza e una percezione gustativa fresca e arrotondante che si sposa molto bene con il particolare aroma del sedano e della scarola. Questa ricetta vegana – se non fosse per le castagne che vengono cotte al vapore - sarebbe una crudité. I profumi del bosco dalle castagne ai lamponi creano un contrasto ortaggio/verdura, piacevole ed armonico, sia nel gusto che nell’estetica. Ingredienti per 4 persone: Castagne senza pelle n. 48; pezzi coste novelle n. 2; cuore di scarola riccia n. 1; lamponi n. 28; cuori di sedano n. 2; aceto di lampone; olio extra vergine di oliva Nocellara del Belice Olitalia; sale; pepe di mulinello. Cuocere a vapore le castagne e tagliarne 24 pezzi. Utilizzare le parti rimanenti come guarnizione. Dividere il verde dal bianco delle coste e tagliare a dadini insieme al sedano e alla scarola. Condire con olio extra vergine di oliva, aceto di lampone, sale, pepe e sistemare in uno stampo rotondo. Guarnire alternando castagne e lamponi. FORMAZIONE Master della cucina italiana: chiusa con successo la seconda edizione Con la lectio magistralis del cuoco milanese Aimo Moroni, lo scorso luglio si è conclusa con successo la seconda edizione del Master della Cucina Italiana: 800 ore di lezione, distribuite lungo un percorso di alta formazione, con la presenza di alcuni dei più bei nomi dell’enogastronomia e della pasticceria, che ha l’obiettivo di fornire solide basi per la crescita professionale degli chef del futuro. Una formula vincente, questa, che il Master riproporrà anche nell’edizione 2015, con inizio il prossimo 2 febbraio. Le candidature per far parte dei venti allievi che potranno vivere quest’esperienza formativa sono già aperte e possono essere avanzate on line sul sito www.mastercucinaitaliana.it La scuola ‘Made in pizza’ realizza corsi professionali per pizzaioli superando la crisi Sono oltre 6000 i pizzaioli ancora richiesti in Italia e ancora più elevate sono le richieste dall’estero. A raccontarlo è Andrea, pizzaiolo alla sua prima esperienza e già partito per l’Australia dove propone la sua pizza italiana appresa all’International School ‘Made in pizza’. Molti sono gli studenti che hanno intrapreso la carriera da imprenditori aprendo una pizzeria che si distingue nel mercato gastronomico per la qualità dei prodotti e la creatività nel presentarli. Il corso professionale ‘Made in pizza’ ha lo scopo di fornire una preparazione completa e articolata, integrando la capacità di fare della pizza un’occasione di guada- gno insieme allo sviluppo della propria passione, facendo crescere la professionalità di ognuno con proposte sempre nuove. Durante le 50 ore di corso con docenti altamente qualificati viene fornita una consulenza allo start up per chi vuole aprirsi una pizzeria al termine del corso. Intanto continuano a crescere le sedi italiane di ‘Made in pizza’, la prima apertura all’estero è stata realizzata nel 2013 in Bolivia e prossima è l’apertura in Canada. www.madeinpizza.com CURIOSITÀ di Angela Ruzzante 1. India, un paese con una filosofia vegetariana La dieta vegetariana è legata, tradizionalmente, alle civiltà dell’antica India. Ancora oggi, a causa della religione, il 40% della popolazione indiana è vegetariana, mentre in Europa lo è solo il 6%. 6. Più vegetariani significa meno consumo di carne in tutto il mondo? Anche se sempre più gente adotta uno stile di vita vegetariano questo non significa che nel mondo si consuma meno carne. In realtà è vero il contrario. Negli ultimi 50 anni il consumo di carne è aumentato del 400%. E potrebbe crescere ulteriormente. 2. Sempre in India la catena di fast food McDonald dal 2013 apre locali con proposte solo vegetariane. 7. Personaggi famosi che hanno optato per la dieta vegetariana. Il primo vegetariano della storia è stato Pitagora, celebre filosofo e matematico. Inoltre tra le star e i personaggi storici più conosciuti che hanno adottato questo regime dietetico ci sono: Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Henry Ford, Paul McCartney (Beatles), Ozzy Osbourne, Sinead O’Connor e Brad Pitt. 3. La società vegetariana La prima società vegetariana è stata fondata in Gran Bretagna nel 1847. L’obiettivo principale era dimostrare a tutti che una dieta vegetariana non ha effetti negativi sul corpo (essendo possibile seguire uno stile di vita sano anche senza carne). 4. Salute La Loma University della California, ha condotto uno studio per dimostrare che i vegetariani vivono più a lungo e con condizioni di salute migliori rispetto agli onnivori. 5. Dieta vegetariana: donne vs. uomini E’ stato dimostrato che le donne hanno il 50% in più di probabilità di adottare una dieta vegetariana rispetto agli uomini. Statisticamente, negli ultimi anni, proprio le donne hanno scelto maggiormente questo stile di vita. 8. Il leader vegetariano Il personaggio più intrigante della storia che ha adottato, verso la fine della sua vita, la dieta vegetariana è Adolf Hitler. Si dice che lui avesse previsto che, nel futuro, il mondo sarebbe diventato vegetariano. Chi avrebbe mai pensato che dietro a un leader così potente ci fosse un segreto tanto semplice? Anche se suona divertente, Hitler amava l’alimentazione vegetariana e riteneva che proprio quella scelta alimentare lo rendesse tanto potente. 9. Secondo il rapporto “Feeding a thirsty world” redatto dallo Stockholm International Water Istitute, nel 2050 saremo tutti vegetariani, a causa del costante aumento demografico e della continua scarsità di acqua. 48 Non tutti sanno che... 87 PASSIONE PREPARATI / PASSION FOR PREPARATIONS Softcooker Sirman ZUKKALLA di Francesca Santin Presidente Passione Preparati Planet www.passionepreparati.it Questo antipasto vegano al cucchiaio, dal sapore delicato e stuzzicante, ha come ingrediente base la zucca che troviamo in abbondanza in autunno. La zucca ha delle importanti proprietà nutritive, benefiche e terapeutiche ed è un’ottima fonte di vitamine e di sostanze antiossidanti. In modo particolare, la zucca fornisce al nostro organismo il betacarotene, indispensabile per la formazione della vitamina A. Inoltre l’ortaggio presenta proprietà diuretiche e lassative non trascurabili e pochissime calorie, solo 17 per etto. La cottura a bassa temperatura consente di lasciare inalterate le proprietà dell’ortaggio, pressoché tal quali. La presentazione un po’ insolita permette la degustazione in due varianti o nel piatto d’appoggio oppure, con un semplice gesto, si alza la stessa tenendola per l’anello. Ingredienti: mezza zucca; funghi porcini; olio evo; prezzemolo; aglio; foglia di porro; bacche di goji; sale q.b. Mondare la zucca e cubettarla, metterla in forno e cuocerla a bassa temperatura. Nel frattempo pulire con uno straccio i funghi porcini, tagliarli a fettine e farli rosolare in padella con aglio in camicia che poi toglieremo. Stufare per 10 minuti, aggiungere un po’ di prezzemolo e sale a fine cottura. Quando la zucca sarà pronta si passerà al mixer insieme ai funghi creando un composto liscio ma compatto che servirà per il ripieno della zukkalla. Decorare con bacche di goji che daranno una nota di acidità piacevole. ZUKKALLA This is a recipe for a vegan antipasto served on individual finger food spoons and with a delicate but delicious flavour, in which the main ingredient is pumpkin – a vegetable that is especially easy to find in autumn. Pumpkin is highly nutritious and is an excellent source of vitamins and antioxidants with significant health benefits and therapeutic properties. In particular, it is a major source of beta-carotene, which our bodies need to produce vitamin A. This vegetable also has notable diuretic and laxative properties, and is very low in calories – with just 17 calories per 100 g. Using low temperature cooking methods preserves the beneficial properties of the raw vegetable practically intact. The somewhat unusual presentation of this recipe offers the diner two possibilities for tasting it – choosing either to leave it in the serving plate and eat the purée with a spoon, or to simply lift it by the ring and eat it whole. Ingredients: half a pumpkin; porcini mushrooms; extra virgin olive oil; parsley; garlic; leek leaf; goji berries; salt to taste. Peel and seed the pumpkin, cut into dice then cook in the oven at a low temperature. Meanwhile, wipe the porcini mushrooms clean with a cloth, cut into thin slices and sauté in a pan together with a clove of garlic in its paper jacket (removing the garlic after cooking). Cook gently for 10 minutes, adding a little parsley and salt at the end. When the pumpkin is cooked, blend in the mixer together with the mushrooms to make a smooth, dense mixture, which will be used to fill the zukkalla. Garnish with goji berries, to give the dish a pleasant tart note. Il Maestro e gli allievi performance sulla pasta fresca... 48 Classe 5^ A Istituto Superiore per i Servizi di Enogastronomia, Ospitalità Alberghiera e Turismo Alfredo Panzini di Senigallia. 88 Sirpasta, Sirman Adatta anche per la pasta per Celiaci SPECIALITA’ RATATOUILLE Due coppie di amici con alle spalle quattro percorsi di vita diversi, ma uniti profondamente da un unico denominatore - tutti vegan in prima persona e con nel cuore la stessa voglia di fare la differenza - hanno fatto nascere a Torino il ristorante vegan, Ratatouille. Un luogo con tante anime che ospita tante attività: pastic- biotica, ma proprio peccaminosa pasticceria classica fatta di creme e cioccolato, di zucchero e panna. Fantastici i bignè i più difficili da riprodurre, ma non mancano i tartufi con ganache vegetale, la pasticceria secca tradizionale di ispirazione piemontese, le crostate ed ancora panettoni e colombe vegetali. Tra le preparazioni salate oltre ai salatini non mancano le pizze. Sacher torte Per la base al cacao Ingredienti: 280 g latte di soia; 100 g olio di semi di girasole; 190 g zucchero di canna; 225 g farina 0; 50 g cacao amaro; 4 g lievito in polvere per dolci; 75 g amido di mais. di Piera Genta Giornalista Ratatouille Corso Tortona 2 10153 Torino tel. 011/0362693 www.ratatouille.to.it Per la glassa al cioccolato fondente Ingredienti: 500 g di cioccolato fondente 55%; 230 g di latte di soia. In una ciotola versate la farina 0, lo zucchero di canna, il lievito in polvere, il cacao amaro, l’amido di mais e mischiateli bene con la frusta. In una seconda ciotola versate il latte di soia e l’olio di semi di girasole, mischiateli bene tra di loro. Versate gli ingredienti liquidi nella ciotola degli ingredienti in polvere e amalgamateli con cura. Versate il composto in una tortiera di diametro 22 e cuocete in forno a 170°C per 30 minuti. Nel frattempo preparate la glassa al cioccolato versando il latte di soia in un pentolino e facendolo andare a fiamma bassa fino a ebollizione. Sminuzzate finemente il cioccolato e mettetelo in un contenitore resistente al calore. Quando il latte di soia avrà raggiunto il bollore, versatelo tutto in una volta sul cioccolato sminuzzato e attendete 30 secondi prima di lavorarlo, in modo che il composto arrivi alla giusta temperatura, circa 50°C. Usando un cucchiaio cominciate a girare il composto dal centro, lentamente, finche gli ingredienti non si saranno amalgamati perfettamente. Tagliate a metà il pan di spagna e aggiungete la marmellata di albicocche, coprite con la metà restante, aggiungete altra marmellata e glassate con la glassa al cioccolato. 48 ceria, caffetteria, panetteria, ristorante, gastronomia, biomarket con alimentari e non, tra cui detersivi alla spina, abbigliamento e libri, scuola di cucina, vendita online, consegne a domicilio. Tutto vegan, sostenibile, etico, biologico, di stagione, quanto più possibile a km 0 o prodotto direttamente da loro. Oggi a gestire Ratatouille sono Fabrizio e Silvia. Fabrizio Trevisson, dopo molti anni nel settore della ristorazione alcuni dei quali passati all’estero, apre nel 2009 con Silvia Voltolini, cake designer ed addetta alla parte artistica della produzione, la pasticceria Delizi ad Andezeno sulla collina Torinese specializzandosi in arti bianche. A lui il grande merito di aver ideato la pasticceria mignon vegan, in onore alla tradizione tutta torinese della piccola pasticceria fresca, oggi proposta da Ratatouille. Entrambi sono coautori del capitolo dedicato al cioccolato nel libro edito da Sonda “La cucina etica dolce”. Realizzare piatti senza derivati animali è il valore aggiunto del ristorante, un accogliente luogo con pochi posti a sedere, aperto ogni giorno per la pausa pranzo e per cena al sabato sera. Un cucina fresca ed un ricco menu che varia ogni giorno, ampia la scelta di antipasti, ottime le paste artigianali, tra cui i ravioli, tutte preparate con grano Senatore Cappelli, e naturalmente i classici piatti vegan. Tutto in vendita presso il banco Gastronomia ed i segreti per prepararli vengono spiegati nei loro corsi di cucina. Punto di forza la pasticceria senza l’utilizzo di ingredienti animali nata dall’intuito di Fabrizio con l’obiettivo di creare paste vegetali buone esattamente come le tradizionali e veramente il palato fa fatica a trovare la differenza con l’originale. Non ricette salutistiche o di ispirazione macro- 89 DIRITTO ALIMENTARE PRODOTTI VEGETARIANI E VEGANI NELLA NORMATIVA EUROPEA di Annalisa Case Consulenza legale in diritto alimentare All’interno dell’Unione europea, ed in particolare in Italia, vi sono sempre più persone che per molteplici ragioni morali, religiose e/o di salute, scelgono una dieta priva di prodotti animali e/o di origine animale, distinguendosi, accanto ad ulteriori specifiche, tra vegetariani e vegani. Vista la diffusione di simili scelte in ambito comunitario, pur mancando ancora una specifica definizione giuridica a livello europeo dei termini vegetariani e vegani, il Regolamento 1169/2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 22.11.2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti all’articolo 36, dedicato alle informazioni volontarie, li cita espressamente. Il Regolamento, con il fine da un lato di armonizzare e modernizzare le norme sull’etichettatura per garantire la libera circolazione degli alimenti all’interno dell’Unione europea e dall’altro di informare correttamente il consumatore affinché possa compiere scelte consapevoli e non ingannevoli, detta una disciplina puntuale in merito alle indicazioni obbligatorie e facoltative presenti nell’etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari. La normativa comunitaria citata, dopo le disposizioni al capo IV dedicate alle indicazioni obbliga- torie, al capo V dispone in merito alle informazioni sugli alimenti fornite su base volontaria alle quali sono richiesti i seguenti requisiti: non indurre in errore il consumatore, non essere ambigue né confuse e, se del caso, fondarsi su dati scientifici pertinenti. Sempre nel medesimo disposto è previsto altresì che la Commissione adotti atti di esecuzione al fine di garantire l’applicazione dei requisiti precedenti relativamente alle informazioni volontarie sui seguenti alimenti: informazioni relative alla presenza eventuale e non intenzionale negli alimenti di sostanze o prodotti che provochino allergie o intolleranze; informazioni relative all’idoneità di un alimento per vegetariani o vegani; indicazione delle assunzioni di riferimento per gruppi specifici di popolazione oltre alle assunzioni di riferimento elencate nell’allegato XIII al regolamento. A fronte della normativa europea vigente, sempre più sentite e pressanti risultano le spinte in ambito comunitario che sostengono a gran voce una maggiore attenzione normativa sull’argomento ed una disciplina specifica e puntuale riferita all’alimentazione per vegetariani e vegani, richiedendo altresì dettagliate e precise definizioni giuridiche. SICUREZZA ALIMENTARE SARÀ SEMPRE LIBERA SCELTA? 48 di Luigi Tonellato FCSI, “Mastergroup Srl” 90 Vegetariani si nasce o si diventa? Si diventa, è ovvio. Il neonato di che cosa si nutre se non del latte materno. L’uomo è un mammifero onnivoro! È predestinato fin dalla nascita a mangiare sia alimenti animali che vegetali. L’abuso sia in un senso che nell’altro finisce sempre con il creare qualche scompenso. La scelta di seguire un’alimentazione parzialmente o totalmente priva di alimenti di origine animale è la conseguenza di una scelta fatta dall’individuo (o imposta dai genitori) per i più svariati motivi: filosofici, etici, religiosi, etc. Vengono spesso invocati anche motivi salutistici nella convinzione che si tratti del modo più sano di mangiare. Non sempre però tale scelta avviene sulla base di dati scientificamente validi, ma si tratta in questi casi di individui dai comportamenti particolarmente virtuosi in termini di salute, seppure spesso scettici nei confronti della medicina convenzionale. EXPO 2015, dal tema “nutrire il pianeta”, vede già lanciata la macchina organizzatrice con l’illustrazione degli impegni di Stato, Regioni ed Associazioni di categoria o singoli produttori che promuoveranno adeguatamente con propri stand il “made in Italy”. Mi chiedo se è questo effettivamente il vero scopo di una tale manifestazione: tutti sembrano soprattutto preoccupati di promuovere il presente ricordando il passato (la tradizione); ma resterà il giusto spazio per affrontare il vero tema? Ovvero quale sarà in futuro il destino ali- mentare dell’uomo sulla terra. Sarà effettivamente, in un’ipotesi rosea, un futuro di prodotti di nicchia DOP, IGP, possibilmente nostrani? Per quanto potrebbe durare questo sogno? Sempre più si dovrà ragionare in termini di ecosostenibilità, come suggerisce anche la nuova strategia della FAO, l’Organizzazione per il cibo e l’agricoltura dell’ONU, “Save and grow” (salvare e crescere), che, in termini pratici, significa produrre di più e meglio con minor dispendio energetico. Si pensi che attualmente, sempre secondo la FAO, si utilizza il 35% dell’intera produzione mondiale di cereali per nutrire gli animali da carne. Un altro 18% circa viene destinato alla produzione di biocarburanti. La finanza speculativa è in agguato, pertanto tale uso è destinato a crescere ancora a causa dell’aumentata richiesta di energia da parte di Stati come Brasile, India e Cina. È a questo pensiero che si collega la motivazione ambientalista alla scelta di un’alimentazione vegetariana. È l’ultima arrivata, ma pare anche una delle più fondate. Produrre carne, quella bovina in particolare, ha infatti un impatto ambientale importante sia in termini di consumo di cereali, sia in termini di emissione di gas serra. In ogni caso, salvo drastici ripensamenti e mutamenti, che appaiono alquanto improbabili, i nostri regimi alimentari cambieranno sicuramente cercando altre fonti proteiche in carni alternative, nei vegetali anche acquatici (alghe), in crostacei ed insetti (entomofagia). LA CUCINA DEI GRANDI È PROPRIO UN MANGIARE DA FIABA Le fiabe non soltanto hanno in comune l’inizio (“C’era una volta”) e la fine (“Vissero felici e contenti”) con relativa morale, ma hanno, e non tutti se ne sono accorti, tantissimi riferimenti enogastronomici, curiosamente ma non troppo, patrimonio proprio della nostra cucina (la pasta e fagioli, le salsicce, i maritozzi…). I Grimm, Perrault, Andersen, Ferrault, tutti stranieri tranne il nostro Collodi, tanto per citarne qualcuno tra i più famosi, hanno sempre identificato nella fame se non nella golosità il filo conduttore delle loro storie popolari. Anche in Biancaneve e in Pinocchio... Maghi, streghe, fate ed orchi in ambienti e situazioni diversi, un castello, una casa nel bosco, tra re, servi, cantine, tavoli apparecchiati e pentoloni vivono, in un mondo fantastico che però riflette sempre una realtà purtroppo diffusa che accomuna epoche e Paesi anche lontanissimi: la fame. Non soltanto dunque una morale, come finalità di questa antica letteratura dedicata ai giovanissimi, ma anche un ricco, vero e proprio repertorio enogastronomico (sì, c’è anche molto vino ) che reclama un suo posto nelle fiabe per il suo ruolo non superfi- ciale, anzi quasi sempre protagonista di quanto questi scrittori, lontani negli anni e diversi nelle culture, ci hanno lasciato. Abbondano i risi (Il folletto del droghiere, Andersen), le pappe (La pappa dolce, e Il giovane gigante, J. e W. Grimm), le zuppe (Il guardiano dei porci, Andersen), le carni (La bambina dei Fiammiferi, Andersen e Pollicino, Perrault) e i dolci soprattutto (La torta paradiso, e La focaccia rustica C. Perrault) e perfino la frutta, le mele e le pere (Biancaneve , J e W. Grimm e Pinocchio, Collodi). E ancora ciambelline, panini dolci, frittelle, tortine, croccanti in un goloso repertorio riservato ai bambini. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le fiabe. di Cristina Mocci Architetto e giornalista IN LIBRERIA “D’OGNI ERBA UN PIATTO” DI FRANCESCO DA BROI “Sulle colline, nei boschi, nei ruscelli e nei prati si trovano disponibili tutto l’anno insalate crude, contorni cotti, confetture, aromi e digestivi. Magari sono ancora in una forma un po’ grezza, magari andranno lavorati un po’, ma c’è tutto quello che può servire per una cucina più saporita e genuina”. Lo scrive nell’introduzione al suo “D’ogni erba un piatto” l’autore, Francesco Da Broi, capitano di lungo corso ma che sulle erbe spontanee vanta trent’anni di esperienza. Sul Campo. Il suo precedente lavoro “Il prato è servito”, sempre sulle erbe in cucina, è uscito e ha avuto successo, qualche anno fa. Ci riprova arricchendolo di foto (molto suggestive) e disegni (suoi, evidentemente) e altri testi con la collaborazione di Alvise Zulian. Poi i suoi “suggerimenti”per un uso gastronomico, preziose notizie storiche, il glossario e l’indice dei nomi scientifici (215 pagine). Quanto alle erbe (e qui sta il valore anche didattico del libro) vi sono descritte minuziosamente non soltanto le commestibili, ma anche quelle aromatiche (spesso coincidono) e perfino quelle pericolose. IL CIBO RACCONTA “Caro direttore”, virgola, vergò Ermenegildo Venuti Caderigo con la stilografica, deciso a scrivere alla redazione del quotidiano locale. Continuò: “Sono l’ultimo discendente di una famiglia che risale ai tempi dell’aristocrazia veneziana; con me, non avendo messo al mondo figli, finisce la dinastia fondata dal mio avo Orso, qualche secolo fa e che lasciò tanta ricchezza da far vivere nell’agio i suoi discendenti, me compreso. Fino a quarant’anni ho pensato solamente a divertirmi; quando dovetti affrontare la gestione di quello che era rimasto, e le garantisco che non era poco, volli fare l’industriale, col risultato di inanellare una serie di fallimenti da record. Scoprii troppo tardi che quelli di cui mi ero fidato, in realtà mi avevano derubato con metodicità. Tornai a fare la bella vita a cui ero abituato, vendendo i palazzi e beni. Adesso, che ho superato i settanta anni, vivo in due stanze lasciatemi in vitalizio da un imprenditore edile, al quale ho ceduto il palazzo di Orso, quello da cui tutto è partito. Gli amici dei tempi d’oro sono spariti. Ho la pensione sociale, trecento ottanta euro al mese e con quella devo mangiare. Mi sono ridotto a raccogliere quello che gli ambulanti al mercato buttano via. Quelle rare volte che vado nei negozi, mi guardo bene dal comprare carne o formaggi, che costano un occhio della testa. Così mangio verdura che ho imparato a cucinare con qualche fantasia; a volte mi regalano delle cose strane come tofu, seitan. L’altro giorno hanno aperto in città un ristorante vegano; mi sono fermato a leggere il menu perché la cosa m’incuriosiva e ho così scoperto di essere un vegano: per necessità. Cordiali saluti”. fl[email protected] 48 CARO DIRETTORE … di Flavio Bisson 91 LA RUBRICA DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA / THE EXTRA VIRGIN OLIVE OIL PAGE I MIGLIORI MONOVARIETALI DELLA SESTA TIPOLOGIA di Renzo Ceccacci Membro del Panel Regionale Marche per la degustazione dell’olio extravergine d’oliva Gli oli di quest’ultimo gruppo, che comprende Ascolana tenera, Cerasuola, Ghiacciolo, Giarraffa, Itrana, Nera di Oliena, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Nocellara Messinese, Ortice, Ravece e Tonda Iblea, sono caratterizzati dal fruttato medio-intenso con piccante e amaro di livello medio e profumi prevalenti di erba/foglia e pomodoro con leggere sensazioni di carciofo e mandorla fresca. Per la tirannia dello spazio disponibile i Produttori che presento sono solamente sette: i migliori tra tanti che avrebbero pienamente meritato questa vetrina. 1 - Capo Panel per la valutazione degli oli vergini di oliva, Alberto sa produrre monovarietali d’eccellenza dalle storiche cultivar della Valle del Belice, tra cui OLIVUS Cerasuola e OLIVUS Nocellara, ottimi alfieri di questo gruppo, con il Cerasuola equilibrato e ben corrispondente alle caratteristiche tipologiche, mentre il Nocellara aggiunge al fruttato gradevoli sentori di erbe aromatiche ed è caratterizzato da piccante ed amaro quasi intensi, con lieve prevalenza del piccante. 2 - Domenico Mazzaglia e Angela Santoro, lui Medico lei Avvocato, nel 2.000 hanno acquisito un’Azienda sia agrumicola (Tarocco rosso IGP) che olivicola, dalle eccellenti qualità del terreno e dell’esposizione. ‘ANTÀPH∑, monovarietale di Nocellara Etnea ottenuto da lavorazione con tecnologia continua a due fasi presso il Frantoio F.lli Consoli di Adrano, gode di piena corrispondenza alla tipologia, buona fluidità e piacevole evidenza del piccante sull’amaro. Az Agr. M&S s.s. Piazza Municipio, 53 - 95032 Belpasso (CT) Tel 095 917099 [email protected] 3 - Buon sangue non mente, per 1 48 Alberto Galluffo Via E. Rinaldi, 22 - 91100 Marausa (TP) Tel 348 6049999 [email protected] 92 cui a questa Azienda ultracentenaria famosa per i Frantoi, ma proprietaria di 10.000 olivi coltivati su 50 ettari e detentrice di un chilometrico palmares di premiazioni, sembra risultare “facile” continuare a produrre oli d’eccellenza come Primo, DOP Monti Iblei monovarietale di Tonda Iblea, che offre il pomodoro in evidenza sul resto dei profumi tipologici, in contesto di buona fluidità esaltato dalla lieve prevalenza del piccante. THE FINEST ‘TYPE SIX’ SINGLE VARIETY OILS The oils of this group, which includes Ascolana Tenera, Cerasuola, Ghiacciolo, Giarraffa, Itrana, Nera di Oliena, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Nocellara Messinese, Ortice, Ravece and Tonda Iblea varieties, have a medium to intense fruitiness and a medium bitterness, and an aroma predominated by notes of grass/leaf and tomato with subtle hints of artichoke and green almond. Due simply to the limitations of space, in this article I have only presented the seven best producers of the many which would fully merit a place in this showcase. 1 - The head of the panel tasked with evaluating extra virgin olive oils, Alberto also produces outstanding single variety oils from the traditional cultivars of the Valle del Belice. These include OLIVUS Cerasuola and OLIVUS Nocellara, both of which exemplary archetypes of this group of oils. His Cerasuola is well balanced and represents the characteristics of the type perfectly, while in his Nocellara, the fruity element is complemented by pleasant hints of aromatic herbs and has almost intense pungent and bitter notes, with the pungent note predominating slightly. 2 - In 2000, the doctor and lawyer Domenico Mazzaglia and Angela Santoro bought a farm producing both IGP Tarocco red oranges and olives, boasting rich, fertile terrain and ideal exposure to the sun. ANTÀPH∑ single variety Nocellara Etnea olive oil is produced from olives pressed with continuous flow, two-stage technology at the F.lli Consoli olive press in Adrano, and embodies the characteristics of the type fully, with a good degree of fluidity on the palate and a pungent note prevailing pleasantly over the bitter element. Az. Agr. M&S s.s. Piazza Municipio, 53 - 95032 Belpasso (CT) Phone +39 095 917099 aziantares@ virgilio.it 3 -With over a century of history, it is only natural that for this company – which is renowned for its olive presses but also owns 10,000 olive trees planted in 50 hectares of groves, and boasts a practically endless list of awards and trophies – continuing to produce excellent olive oils should come easily. Proof of this is its Primo DOP Monti Iblei single variety Tonda Iblea olive oil, with a tomato note prevailing over the rest of the distinctive aromas of the type, a pleasant degree of fluidity on the palate and a slightly predominant pungent element. 3 Frantoi Cutrera Contrada Piano dell’acqua, 71 97012 Chiaromonte Gulfi (RG) Tel 0932 926187 [email protected] LA RUBRICA DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA / THE EXTRA VIRGIN OLIVE OIL PAGE 4 - Attiva già dalla metà dell’800 ed attualmente gestita da Alberto Romano, che rappresenta la quarta generazione e l’ha dotata di impianto continuo Pieralisi a due fasi, questa Azienda certificata biologica dall’Istituto Mediterraneo vanta una lunga serie di riconoscimenti anche internazionali. Ortice Riserva, monovarietale di Ortice fluido e di fruttato medio che aggiunge il sentore di erbe aromatiche ai profumi canonici, ha il piccante vivace che prevale sull’amaro di media intensità. 4 -Established in the first half of the 19th century and currently run by Alberto Romano, whose family has managed the business for four generations and who installed a Pieralisi two-stage continuous press, this company, with ‘Organic’ certification from the Mediterranean Institute, boasts a long series of Italian and international accolades. Ortice Riserva single variety Ortice olive oil is fluid on the palate and has a medium intensity fruitiness, with the archetypal aromas complemented by a note of herbs and a vivacious pungent element prevailing over a medium intensity bitterness. 3 Frantoio Oleario Romano Via Staglio, 13 83030 Ponte (BN) Tel 0824 874332 [email protected] 5 - L’uliveto occupa 16 ettari, la vigna 10 dei 60 posti in zona collinare a 300 m di altitudine. Ad olio e vino sono dedicate attenzioni certosine, per garantire altissima qualità ai prodotti. Frà Bernardo, monovarietale di Ascolana tenera da olive appena invaiate lavorate nel Frantoio aziendale con tecnologia continua a 2 fasi, ha il fruttato gradevolmente intenso con profumi fini perfettamente rappresentativi della tipologia, notevole fluidità ed appagante armonia del piccante e dell’amaro. 6 - Antonio Tranfaglia, erede con le sorelle Flora e Maria dell’attività avviata dal padre Marciano, nel frantoio aziendale lavora anche le sue olive, provenienti da 850 piante coltivate su 3 ettari di oliveto. Dominus Riserva, monovarietale di Ravece, lo ripaga deliziando il palato con il fruttato intenso che aggiunge la cicoria ai profumi tipologici, per un buon equilibrio tra il pomodoro ed i sentori erbacei, arricchito dal piccante deciso e lievemente prevalente sull’amaro. 7 - Rinnovato il Frantoio con l’acquisizione di un modernissimo Pieralisi Leopard 8 DMF, Michele assieme al padre ed al figlio (tre generazioni tutte attive) continua a lavorare “da maestro” le sue olive e quelle dei Clienti della Valle dell’Ansanto, decantata da Virgilio. Ravis, monovarietale di Ravece, è intenso e molto equilibrato nei profumi di pomodoro e quelli erbacei, rinforzati dal sentore di cicoria, fluido, con amaro e piccante ben armonizzati e piacevolmente gagliardi. 5 -A farm with a total of 60 hectares of hillside land at an altitude of 300 m, with 16 hectares of olive groves and 10 hectares of vineyards, which dedicates itself with painstaking care and attention to producing oils and wines of outstanding quality. Frà Bernardo single variety Ascolana Tenera olive oil is produced from olives harvested as soon as they ripen in the company’s own continuous flow, two-stage press, and has a pleasantly intense fruitiness with a refined bouquet expressing the characteristics of the type to perfection, a marked fluidity on the palate and a satisfying harmony between 4 the pungent and bitter elements. 6 - Antonio Tranfaglia, who inherited his father Marciano’s business together with his sisters Flora and Maria, produces oil in the company’s own press from olives picked from 850 trees planted in 3 hectares of groves. Dominus Riserva single variety Ravece olive oil is a testimony to his skill, delighting the palate with an intense fruitiness and a note of chicory accompanying the classic aromas of the type, a perfect balance between tomato and grass notes, and a decisive pungent element prevailing slightly over the bitter note. 7 -After bringing the family press up to date with a state of the art Pieralisi Leopard 8 DMF system, Michele, helped by his father and his son (for a total of three generations working side by side) continues to masterfully press his own olives and the olives of his clients in the Valle dell’Ansanto – a valley whose beauty was extolled by Virgil. Ravis single variety Ravece olive oil has an intense and harmonious bouquet of tomato and grassy notes bolstered by a note of chicory, with well balanced, pleasantly boisterous bitter and pungent elements. 5 Il Conventino di Monteciccardo Via Giulio Turcato, 4 61024 Monteciccardo (PU) Tel 0721 910574 [email protected] 6 Oleificio Fam sas Contrada Ilici, 5 83030 Venticano (AV) Tel 0825 965829 [email protected] Oleificio Montuori Emilio Contrada Toppoli 83050 Villamaina (AV) Tel 0825 442175 [email protected] 48 7 93 EVENTI SIRMAN / SIRMAN EVENTS LA VISITA DEI PARTNER RUSSI ALLA FABBRICA SIRMAN 48 Di Ekaterina Gataulina 94 Ai primi di luglio Sirman ha ospitato un bel gruppo di rivenditori della Russian Project, uno dei principali distributori nel territorio della Federazione Russa, provenienti da diverse regioni del paese. Lo scopo era quello della conoscenza diretta della realtà produttiva di Sirman, potendo così toccare con mano l’organizzazione della produzione, la sua struttura, i processi di base dell’impresa e la vasta gamma di prodotti. Durante i due giorni trascorsi a Pieve di Curtarolo, gli ospiti hanno visitato i vari reparti di produzione di affettatrici, pelapatate, tritacarne, piastre ad induzione, apparec- chi bar, tanto per menzionarne alcuni. Grosso interesse ha suscitato l’intero ciclo di lavorazione del prodotto, dalla prima lavorazione dell’alluminio, la pulitura, l’assemblaggio ed il controllo di qualità prima di arrivare all’imballaggio e spedizione. La visita si è dimostrata un’eccellente opportunità per conoscere alcune novità in anteprima, come Easysoft, che per la prima volta raggruppa in una sola macchina la tecnologia del sottovuoto e quella della cottura a bassa temperatura. E’ stata inclusa nel programma anche una visita ad un supermercato a Padova, dove si è offerta così l’opportunità di vedere al lavoro molte macchine Sirman sia nella zona vendita che in quella interna destinata alla lavorazione della carne. I dealers russi hanno dimostrato una profonda conoscenza del business, evidenziata dalle molte domande rivolte ai commerciali della Sirman, OUR RUSSIAN PARTNERS’ VISIT TO THE SIRMAN FACILITY In early July Sirman welcomed a large group of dealers from Russian Project, one of the main distributors in the Russian Federation territory, hailing from various regions of the country. The aim was to obtain first-hand knowledge of Sirman manufacturing, thus gaining hand-on experience of how manufacturing is organised and structured, and the company’s basic processes and huge product range. During their two days at Pieve di Curtarolo, the guests visited the various manufacturing sections for slicers, potato peelers, mincers, induction cooktops and bar equipment, to name but a few. The entire product manufacturing cycle, from primary aluminium processing, cleaning, assembly and quality control to packaging and shipping aroused great interest. The visit was a splendid opportunity for a preview of several new products, like Easysoft, which combines vacuumpacking and low temperature cooking technology in one single machine for the first time. The programme also included a visit to a supermarket in Padua, affording the opportunity to see the various Sirman machines at work both out on the sales floor and in the interior meat processing section. The Russian dealers showed a sound knowledge of the business, as shown by the many questions they put to the Sirman sales staff, Lorenzo Destro and his colleagues who manage Russia, Adriana Facco and Simona Ceresani. The final leg of the trip was a pleasant one, with a visit to the historic centre of Padua, with Lorenzo Destro as guide. Conducting this kind of linked activity within the framework of product promotion, reinforcing international bonds and increasing marketing strategies should contribute to increasing interest in the manufacturer’s production range, “binding” for the brand and, all things considered, reinforces the great demand for good quality, reliable, affordable products in the global market. ВИЗИТ ПАРТНЕРОВ ИЗ РОССИИ НА ФАБРИКУ SIRMAN В начале июля 2014г. Sirman принимал в гостях партнеров из России – одного из основных дистрибьютеров на территории РФ – компанию «Русский Проект» - и ее дилеров из различных регионов страны. Целью визита было непосредственное знакомство продающих компаний с организацией производства, ее структурой, основными технологическими процессами предприятия и ассортиментом товара. В течение двух дней гости посетили производственные цеха, занимающиеся изготовлением слайсеров, картофелечисток, мясорубок, индукционных плит, барной механики и т.д.; изучили полный цикл создания продукта, начиная от первичной обработки металла до упаковки и отгрузки клиентам; открыли для себя новинки в ассортименте, в том числе те, которые пре- Lorenzo Destro e le rispettive colleghe incaricate per la Russia Adriana Facco e Simona Ceresani. Piacevole la fase finale del viaggio, con una visita al centro storico di Padova, guidati da Lorenzo Destro. Condurre questo tipo di attività congiunte nel quadro della promozione del prodotto, rafforzare i legami internazionali e ampliare le strategie di marketing dovrebbe contribuire ad aumentare l’interesse per la produzione del fabbricante, “vincolante” per il marchio e, in ultima analisi, rafforzare la forte domanda di prodotti di qualità, affidabili nel mercato mondiale . жде еще не были представлены широкой публике, как, например, аппарат Easysoft, сочетающий в одном корпусе вакуумный упаковщик и термостат. Также в программу поездки входило посещение супермаркета….., в мясном отделе которого можно было увидеть многие машины Sirman в работе. Российские дилеры продемонстрировали знание своего дела, а также проявили большой интерес к оборудованию, задавая множество вопросов представителям фабрики, а именно директору по экспорту Lorenzo Destro и региональным менеджерам Adriana Facco и Simona Ceresani, сопровождавшим группу все эти дни. Завершающим аккордом поездки была познавательная экскурсия по историческому центру города Падуи под руководством сеньора Дестро. Проведение подобного рода совместных мероприятий в рамках продвижения продукции, укрепления международных связей и расширения маркетинговых стратегий, должно способствовать увеличению интереса к продукции производителя, «привязке» к бренду и, в конечном счете, укреплению устойчивого спроса на товар высокого качества, заслуживающий доверия на мировом рынке. 95 L’AGENDA / DIARY ITALIA 2014 BOLZANO HOTEL Bolzano 20 - 24/10/2014 COSMOFOOD Vicenza 1 - 4/11/2014 MERANO WINE FESTIVAL Merano 8 - 10/11/2014 BONTÀ Cremona 8 - 11/11/2014 ROMA DA GUSTARE Roma Fiera 9 - 12/11/2014 MEDCARNI Latina 14 - 18/11/2014 GASTRONOMICA Latina 14 - 18/11/2014 RISTORA HOTEL SICILIA Belpasso/CT 15 - 18/11/2014 INTERPOMA 2014 Bolzano TECNO & FOOD Padova 30/11 - 3/12/2014 MIG Longarone 30/11 - 3/12/2014 SIGEP Rimini 17 - 21/01/2015 A.B. TECH 2015 Rimini 17 - 21/01/2015 EXPO RIVA HOTEL Riva 25 - 28/01/2015 IDENTITÀ GOLOSE Milano RISTO EXPO Erba 15 - 18/02/2015 ALIMENT Montichiari/BS 21 - 24/02/2015 TIRRENO CT Massa 22 - 26/02/2015 TUTTOFOOD Rho - Milano EUROCARNE Verona MEAT TECH Rho - Milano 19 - 23/05/15 HOST Rho - Milano 23 - 27/10/2015 20- 22/11/2014 2015 7 - 9/02/2015 3 - 6/05/2015 10 - 13/05/2015 Direzione esecutiva: Ferruccio Ruzzante Direttore responsabile: Carlo Mocci Direzione editoriale: Nereo Marzaro Redazione: Studioverde Collaboratori: )BNJ[B "CEFTTBEFR Ŕ "OESFB "OHFMFUUJŔ1BPMP"OUJOPSJŔ"MCFSUP"TTJŔ4UFGBOP #BJPDDP Ŕ "OESFB #BMFTUSB Ŕ *WBOOB #BSCJFSJ Ŕ 7BMFSJP#FMUSBNJŔ-VJHJ#JBTFUUPŔ'MBWJP#JTTPOŔ -BVSB #J[[PUUP Ŕ .BTTJNP #PNQSF[[J Ŕ "OHFMP #PSSJMMP Ŕ "OESFB #P[[BUP Ŕ -VJHJOP #SVOJ Ŕ (BCSJFMMB #VHBSJ Ŕ 3PNPMP $BDDJBUPSJ Ŕ "OOBMJTB $BTFŔ3FO[P$FDDBDDJŔ.BUUFP$JBSJNCPMJŔ-VJHJ $POEPUUBŔ(JVMJB$PSPOBSPŔ3FOBUP$BUUBQBOŔ .JSJBN $PSOJDFMMJ Ŕ %POBUP %ō"VSJ[JP Ŕ (JVTFQQF %BEEJPŔ.BSJBHSB[JB%BNNJDDPŔ-PSFO[P%FTUSP Ŕ(JPWBOOJ%J4UBOJTMBPŔ.BSDP'BUUPSFMŔ.BVSJ[JP 'BWBSPŔ-VJHJ'FSSBSPŔ"MCFSUP'PMŔ.BVSJ[JP'PSUF Ŕ3FOBUP(BOFPŔ1JFSB(FOUBŔ5FSSZ(JBDPNFMMP Ŕ.JDIFMF(JMFCCJŔ.JSFMMB(JVCFSUJŔ4FSHJP(SBTTP Ŕ #SVOP .BNCFMMJ Ŕ 'BCJP .BODVTP Ŕ 3BŢBFMF .JOVUPŔ$SJTUJOB.PDDJŔ'BCJP.PNPMPŔ4FSHJP .PSPOBUP Ŕ (SFHPSJ /BMPO Ŕ (JPSHJP /BSEFMMJ Ŕ "MFTTBOESP /FHSJOJ Ŕ 4VTBOOB /FVIPME Ŕ (VJEP 0OHBSPŔ.BSDP1BSJ[[JŔ"MGSFEP1FMMFŔ0UUBWJBOP 1FMMJOJ Ŕ 4UFGBOP 1FQF Ŕ %BSJP 1JFSBOEJ Ŕ 4BNVFM 1J[[PDBSPŔ'BCJP1PUFO[BOPŔ4POJB3FŔ4UFGBOP 3FO[FUUJŔ'BCSJ[JP3JWBSPMJŔ-VDB3PNFPŔ1BPMP 3PTTFUUJ Ŕ "OHFMB 3V[[BOUF Ŕ .BSDP 4BCBUJOJ Ŕ .BSJTB 4BHHJPUUP .BTTJHOBO Ŕ (JBDPNP 3JHIJ Ŕ .BSDBOUPOJP4BHSBNPTPŔ'SBODFTDB4BOUJOŔ-VJHJ 4BSUJOJŔ"MFTTBOESP4JMWFTUSJŔ%POBUP4JOJHBHMJBŔ &GSFN5BTTJOBUPŔ(JBOMVDB5PNBTJŔ-VJHJ5POFMMBUP Ŕ.BSDP7BMMFUUBŔ1JFSMVJHJ7BDDBŔ/JDPMB7J[[BSSJŔ "OESFB7PMUPMJOBŔ"MCJOP;PDDBSBUP ESTERO Graphic Design: Studioverde Stampa: Mediagraf S.p.A. - Noventa Padovana - PD Pubblicità: Studioverde srl - Via Caduti di Russia, 9 - 35010 Pieve di Curtarolo - Padova T. +39 049 9620565 r.a. - F. +39 049 9620567 [email protected] 2014 Testi, foto o altro materiale redazionale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. GAST Salisburgo 08 - 12/11/14 FHC Shanghai 12 - 14/11/14 EQUIP'HOTEL Parigi 16 - 20/11/14 EXPOGAST Luxembourg 22 - 26/11/14 2015 SIRHA 48 CONSORZIO EXPORT ZAFFERANO Via Caduti di Russia, 9 - 35010 Pieve di Curtarolo - PD T. +39 (0)49 9620565 - F. +39 (0)49 9620567 [email protected] - www.zafferano.org Lyone 24 - 28/01/15 GULFOOD Dubai 08 - 12/02/15 NAFEM Anaheim 19 - 21/02/15 INTERNORGA Hamburg 13 - 18/03/15 HOTELEX Shanghai 30 - 02/04/15 HOREX SIBERIA Novosibirsk 15 - 17/04/15 Nel prossimo numero... FHI Jakarta 15 - 18/04/15 ASPARAGI FOOD & HOTEL VIET Ho-Chi Minh 21 - 23/04/15 TECNOALIMENTARIA Barcellona 21 - 24/04/15 HOFEX Hong Kong 06 - 09/05/15 NRA Chicago 16 - 19/05/15 FOOD & HOTEL TH www.foodhotelthailand.com Bangkok 02 - 05/09/15 FHM Kuala Lumpur 29 - 02/10/15 www.sirha.com M 96 Editore: Sirman è presente a questa manifestazione / Sirman will attend to this event Ai sensi dell’art. 10 della L.675/1996, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico, o di altri dello stesso Consorzio Export Zafferano, consistono nell’assicurare una informazione tecnica, professionale e specializzata a soggetti identificati per la loro attività professionale. Il Consorzio Export Zafferano, titolare del trattamento, garantisce ai soggetti interessati i diritti di cui all’art. 13 della suddetta legge. Registrazione Tribunale di Padova n.1643 del 21 aprile 1999. Next issue featuring ASPARAGUS IN VETRINA / IN THE SHOP WINDOW CANTINETTE WINE REFRIGERATORS r 1PSUBSFWFSTJCJMFDPOWFUSPUFNQFSBUPEPQQJP r 3JQJBOJFTUSBJCJMJJOMFHOP r $PNBOEJEJHJUBMUPVDI r 3FHPMB[JPOFUFSNPTUBUPJO$P' r %JTQMBZFMVDFJOUFSOBBMFE r "VUPTCSJOBNFOUP r 'JMUSPBUUJWPBMDBSCPOF r 7FOUJMB[JPOFJOUFSOB r .PEFMMJ4BMFOUPF4PBWFQSFEJTQPTUJEBTFNJODBTTP r 3FWFSTJCMFEPVCMFHMB[FEEPPSXJUIUFNQFSFEHMBTT r &YUSBDUBCMFXPPEFOSBDLT r 5PVDITFOTJUJWFEJHJUBMDPOUSPMT r 5IFSNPTUBUTFUUJOHTJO$BOE' r -&%EJTQMBZBOEJOUFSOBMMJHIUJOH r "VUPNBUJDEFGSPTUJOH r "DUJWFDBSCPOGJMUFS r *OUFSOBMWFOUJMBUJPO r 5IF4BMFOUPBOE4PBWFNPEFMTBSFEFTJHOFEGPS TFNJSFDFTTFEJOTUBMMBUJPO EASYSOFT .BHOJGJDPDPOOVCJPUSBNBDDIJOBQFSJMTPUUPWVPUPBDBNQBOB FBQQBSFDDIJPDPUUVSBBCBTTBUFNQFSBUVSB .BDDIJOBTPUUPWVPUPDPNQBUUBFWFMPDFEFEJDBUBBQJDDPMF QPS[JPOJ r 'BDJMFTFUUBHHJPEFMUFNQPEJWVPUPFEJTBMEBUVSB r #BSSBTBMEBOUFGBDJMNFOUFSJNPWJCJMF r 1PNQBBTQJSB[JPOF#VTDI r 7BTDBJOBDDJBJPJOPY"*4* r "QQBSFDDIJPTUBUJDPQFSMBDPUUVSBBCBTTBUFNQFSBUVSB r 7BTDBJOBDDJBJPJOPY"*4*DPOSVCJOFUUPEJTDBSJDP r 4JTUFNBFMFUUSPOJDPEJDPOUSPMMPEFMMBUFNQFSBUVSBDPO WJTVBMJ[[B[JPOFEJUFNQFSBUVSBFUFNQPEJFTFSDJ[JP r QSPHSBNNJNFNPSJ[[BCJMJ r 5FNQFSBUVSBTFMF[JPOBCJMFJO$F' r $PQFSDIJPWBTDBGPSOJUPEJTFSJF "OJOUFMMJHFOUDPNCJOBUJPOPGWBDVVNQBDLBHJOHNBDIJOF BOEMPXUFNQFSBUVSFDPPLFS "DPNQBDUBOESBQJEBDUJOHWBDVVNQBDLBHJOHNBDIJOF GPSTNBMMQPSUJPOT r &BTZWBDVVNBOETFBMJOHUJNFTFUUJOHT r &BTJMZEFUBDIFETFBMJOHCBS r #VTDIWBDVVNQVNQ r "*4*TUBJOMFTTTUFFMCBTJO r -PXUFNQFSBUVSFTUBUJDDPPLFS r "*4*TUBJOMFTTTUFFMCBTJOXJUIESBJODPDL r &MFDUSPOJDUFNQFSBUVSFDPOUSPMTZTUFNXJUIUFNQFSBUVSF BOEUJNFEJTQMBZ r QSPHSBNNFNPSZ r 5FNQFSBUVSFTFUUJOHTJO$BOE' r #BTJODPWFSJODMVEFE KATANA 6-12 r $PNQMFUBNFOUFSFBMJ[[BUPJOBDDJBJPJOPY"*4* r -BNFHVJEBUFEBQPUFOUFNPUPSFBTJODSPOPWFOUJMBUP r 3PCVTUBWBTDBJOBDDJBJPJOPY"*4*TNPOUBCJMF r $PQFSDIJPJOUFSCMPDDBUPGBDJMNFOUFTNPOUBCJMFQFSBHFWPMBSOF QVMJ[JBFTBOJGJDB[JPOF r $PNBOEJDPOQVMTBOUJJOPY*1 r .P[[PDPOMBNFEJTFSJFPQ[JPOBMFNP[[PMBNF r .BTTJNBQSPUF[JPOFJOGJMUSB[JPOFMJRVJEJTVMMBMCFSP r *EFBMFQFSDBSOJFWFSEVSFNBBEBUUPBODIFBNPMUFQMJDJBMUSF MBWPSB[JPOJ Katana 12 PTO r "DDFTTPSJBUPDPOQSFTBEJGPS[BQFSBDDFTTPSJPQ[JPOBMJ TUBOEBSEDPNF5$57TPMPOPO$& r .BEFFOUJSFMZGSPN"*4*TUBJOMFTTTUFFM r #MBEFTESJWFOCZBQPXFSGVMWFOUJMBUFEBTZODISPOPVTNPUPS r 3PCVTUSFNPWBCMFCBTJOJO"*4*TUBJOMFTTTUFFM r &BTJMZSFNPWBCMFJOUFSMPDLFEDPWFSGPSRVJDLDMFBOJOH BOEEJTJOGFDUJPO r *1SBUFETUBJOMFTTTUFFMQVTICVUUPODPOUSPMT r 4UBOEBSECMBEFIVCPQUJPOBMCMBEFIVC r 'VMMZQSPUFDUFEBHBJOTUJOGJMUSBUJPOPGMJRVJETPOUPTIBGU r *EFBMGPSNFBUBOEWFHFUBCMFTBMTPTVJUBCMFGPSNBOZPUIFS BQQMJDBUJPOT Katana 12 PTO r 8JUIBDDFTTPSZQPXFSTPDLFUGPSTUBOEBSEPQUJPOBMTMJLF5$ 57OPO$&POMZ SO 1840 INOX START r 4USVUUVSBJOBDDJBJPJOPY"*4* r .PUPSFBTJODSPOPWFOUJMBUP*19 r 4DIFEBBVUPGSFOBOUF r .JDSPJOUFSSVUUPSJEJTJDVSF[[BDPEJGJDBUJDPODFOUSBMJOBEJDPOUSPMMP r $PNBOEJJOBDDJBJP*/09*1 r 4JTUFNBTCMPDDPMBNBSBQJEPQFSWFMPDFSJNP[JPOF r $BTTFUUJOPSBDDPMUBTGSJEJJOUFSOP r $FSUJGJDB[JPOF$&FGGFUUVBUBEBJTUJUVUPBDDSFEJUBUP r "*4*TUBJOMFTTTUFFMCPEZ r *1YWFOUJMBUFEBTZODISPOPVTNPUPS r 4FMGCSBLJOHDPOUSPMDBSE r $PEFETBGFUZNJDSPTXJUDIFTBOEDPOUSPMVOJU r *1TUBJOMFTTTUFFMDPOUSPMT r 2VJDLSFMFBTFTZTUFNGPSSBQJECMBEFSFNPWBM r *OUFSOBMDIJQQJOHDPMMFDUJPOCJO r $&DFSUJGJFECZBDDSFEJUFECPEZ r &BTZJEFOUJGJDBVOBTDIFEBDPNBOEPTFNQMJGJDBUBDIFHBSBOUJTDF DPNVORVFUVUUFMFQSJODJQBMJGVO[JPOJOFDFTTBSJFQFSVOVTPQSPGFTTJPOBMF FDPNQMFUP r 'BDJMFTFUUBHHJPEFMUFNQPEJWVPUPFEJTBMEBUVSB r 7JTVBMJ[[B[JPOFQFSDFOUVBMFWVPUPFUFNQPSFTJEVP r .FNPSJ[[B[JPOFVMUJNBJNQPTUB[JPOF r $POUBDJDMJFDPOUBPSFVUJMJ[[PQPNQB r 1SFSJTDBMEBNFOUPQPNQBFDJDMPQVMJ[JBPMJP r .FTTBHHJPDBNCJPPMJP r 7VPUPFTUFSOPBUFNQP r /POEJTQPOJCJMJDPOTUBNQBOUFP(BT r $BNQBOFBEJOJF[JPOFDPOHSBOEFTWJMVQQPEJWPMVNF r 4PMMFWBNFOUPDPQFSDIJPBVUPNBUJDPBNF[[PEJQJTUPODJOJQOFVNBUJDJ r #BSSBTBMEBOUFGBDJMNFOUFSJNPWJCJMF r 5IF&BTZWBDVVNQBDLBHJOHNBDIJOFJTFRVJQQFEXJUIBTJNQMJGJFE DPOUSPMMFSUIBUOFWFSUIFMFTTQSPWJEFTBMMUIFNBJOGVODUJPOTOFFEFE GPSFGGFDUJWFQSPGFTTJPOBMVTF r &BTZWBDVVNBOETFBMJOHUJNFTFUUJOHT r 1FSDFOUBHFWBDVVNBOEUJNFSFNBJOJOHEJTQMBZ r -BTUTFUUJOHTSFDBMM r $ZDMFBOEQVNQPQFSBUJOHIPVSDPVOUFST r 1VNQQSFIFBUJOHBOEPJMDMFBOJOHDZDMF r 0JMDIBOHFNFTTBHF r 5JNFEFYUFSOBMWBDVVN r /PQSJOUFSPSHBTBWBJMBCMF r -BSHFWPMVNFJOKFDUJPODIBNCFS r "VUPNBUJDMJEMJGUXJUIQOFVNBUJDQJTUPOT r &BTJMZEFUBDIFETFBMJOHCBS 48 W8 30-40 EASY 97 Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo. studioverde.it ERNEST HEMINGWAY (1899 - 1961) jf jf SOAVE SALENTO COLLI ORIENTALI t3FWFSTJCMFEPVCMFHMB[FEEPPS XJUIUFNQFSFEHMBTT t&YUSBDUBCMFXPPEFOSBDLT t5PVDITFOTJUJWFEJHJUBMDPOUSPMT t5IFSNPTUBUTFUUJOHTJO¡$BOE¡' t-&%EJTQMBZBOEJOUFSOBMMJHIUJOH t"VUPNBUJDEFGSPTUJOH t"DUJWFDBSCPOGJMUFS t*OUFSOBMWFOUJMBUJPO t5IF4BMFOUPBOE4PBWFNPEFMT BSFEFTJHOFEGPSTFNJSFDFTTFEJOTUBMMBUJPO senti al 15 20 t1PSUBSFWFSTJCJMFDPOWFUSPUFNQFSBUPEPQQJP t3JQJBOJFTUSBJCJMJJOMFHOP t$PNBOEJEJHJUBMUPVDI t3FHPMB[JPOFUFSNPTUBUPJO¡$P¡' t%JTQMBZFMVDFJOUFSOBBMFE t"VUPTCSJOBNFOUP t'JMUSPBUUJWPBMDBSCPOF t7FOUJMB[JPOFJOUFSOB t.PEFMMJ4BMFOUPF4PBWFQSFEJTQPTUJ EBTFNJODBTTP jf jf MONFERRATO 1g 7 al 2 enna l1 io a D siamo pre PADIGL ION stand 1 E B1 06 www.sirman.com