IL CANE DA SOCCORSO AVRÀ UN FUTURO?

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IL CANE DA SOCCORSO AVRÀ UN FUTURO?
IL CANE DA SOCCORSO AVRÀ UN FUTURO?
PROSPETTIVA DELL’UNITÀ CINOFILA
NELLA PROTEZIONE CIVILE
Autori
BIANCA EMILIA MANFREDI & FABRIZIO BONANNO
Presentazione
Questo libro, autentica prospettiva dell’Unità Cinofila nella protezione civile, è la prima monografia dedicata completamente ai cani da soccorso,
quindi si tratta del testo pionieristico in materia nell’editoria cinofila, pur
essendo questa ormai una disciplina già ben nota, anche e soprattutto per
mezzo della cronaca giornalistica relativa purtroppo a tragedie, spesso di
origine naturale, che mietono danni e vittime.
Gli autori nel titolo del libro chiedono se il cane da soccorso avrà un futuro, ma la risposta viene spontaneamente affermativa, poiché l’utilità sociale delle Unità Cinofile impiegate in questa disciplina è indubbia e risolutiva in molteplici casi.
La protezione civile avviene infatti specialmente anche con il cane da soccorso, unico “mezzo” vivente in grado di aiutare l’uomo a salvare quelle
vite umane predate da gravi situazioni.
Tutti noi nell’Unità Cinofila composta dal cane e dal suo conduttore vediamo degli Eroi che, con enorme spirito di volontariato e di sacrificio a favore della comunità, si prodigano per rimediare ai danni di certe catastrofi,
spesso riuscendo a trovare ciononostante delle persone ancora in vita.
Quegli Eroi che, per esempio, hanno lavorato sulle macerie del terremoto
de L’Aquila nel 2009, di cui questo libro riporta alcune immagini sconcertanti ed ammirevoli al contempo.
Il cane da soccorso negli ultimi tempi è balzato sovente all’attenzione della
cronaca su giornali e telegiornali, non solo a seguito di catastrofi naturali,
ma purtroppo anche per l’efferatezza di certe “persone” che causano atroci
delitti.
Tra queste cronache ricordo quella del cosiddetto “cane molecolare”, più
volte citato nel caso della ricerca in superficie dopo la scomparsa della ragazzina Yara, purtroppo ritrovata senza vita alcuni mesi dopo.
Quel cane molecolare, che giunse dalla Svizzera, paese per antonomasia
dedicato alla cinofilia da soccorso, non riuscì immediatamente alla scomparsa a trovare la ragazzina, per cui i giornalisti si chiesero dell’effettiva utilità di un simile impiego cinofilo.
Serve pertanto maggiore chiarezza sull’argomento e questo libro, che conseguentemente diventa un testo di consultazione utile anche ai giornalisti
di cronaca, oltre che agli addetti ai lavori del settore, più che trattare la roboante definizione di “cane molecolare” (nemmeno menzionato), immerge
il lettore in una realtà complessa ma socialmente affascinante ed emozionante, fornendo tutti i dettagli necessari alla concreta conoscenza dei diversi aspetti del cane da soccorso e del suo impiego nella futura evoluzione
positiva dell’Unità Cinofila nella protezione civile, rispondendo così affermativamente al quesito posto nel titolo grazie alla competenza ed alla preparazione degli autori, acquisita dopo tanti anni di appassionante dedizione
a questa disciplina, coadiuvata da un’ancora più lunga militanza nel campo
delle prove di lavoro per cani delle razze di utilità e difesa, oltre che come
allevatori, addestratori e conduttori.
Gli autori partendo dalle varie componenti caratteriali canine ne studiano i
comportamenti nelle diverse aree sociali, delucidando – sulla base della loro esperienza diretta – per la scelta del cane da soccorso su tutte le potenzialità insite nelle razze utilizzate in questa disciplina, come Border Collie,
Pastore Tedesco, Pastore della Beauce (Beauceron), Pastore Belga (Groenendael, Tervueren, Malinois, Laekenois), Labrador Retriever, Golden Retriever, Lagotto Romagnolo, Boxer, American Staffordshire Terrier, Segugio Italiano, Bloodhound (Segugio di Sant’Uberto), Bracco Italiano ed i
Russel Terrier (Jack e Parson).
Molto ricca di contenuti è poi la parte dedicata alle fasi dell’addestramento, con una descrizione teorica piuttosto dettagliata di tutti gli insegnamenti da mettere proficuamente in pratica.
Descrivendo le diverse metodologie di ricerca, gli autori si soffermano nella valutazione illustrativa sia dei vantaggi che degli svantaggi di ciascun
metodo, per quella coerenza ed onestà intellettuale che non può tralasciare
tutti gli aspetti utili alle migliori applicazioni sul campo.
Gli autori però non trattano solo il cane da ricerca su macerie ed in superficie, ma anche quello da valanga, altro ramo della cinofilia da soccorso.
Non mancano inoltre tutti gli altri argomenti inerenti, tra cui gli elementi
essenziali di meteorologia e topografia, il figurante per l’addestramento, il
ricercatore di indizi, il corredo del conduttore, il campo-base e le radiocomunicazioni.
Spiccano inoltre due capitoli che devono essere sempre meglio e più studiati nel futuro della disciplina, cioè la psicologia del disperso e l’antisciacallaggio praticato con il cane da soccorso.
Un libro dunque completo ed all’avanguardia sull’argomento, che non si
presenta solo come testo didattico per gli addetti ai lavori allo scopo di ottenere l’abilitazione come Unità Cinofila, figurante, ricercatore di indizi od
istruttore, ma utile ad ogni appassionato cinofilo che non limita il proprio
raggio di conoscenze alla cinofilia estetica, bensì intende approfondire la
realtà delle utilizzazioni sociali del cane, specialmente in una disciplina
particolare come quella del soccorso, esercitata sempre in condizioni estreme ed in momenti difficili.
Il testo è corredato da varie immagini che rendono più comprensibili le difficoltà incontrate dalle Unità Cinofile da soccorso e, pur risultando demoralizzanti agli occhi di chi vive agiatamente, rappresentano il teatro dove
lavorano solo per volontariato gli uomini e gli ausiliari a quattro zampe
della protezione civile.
Il cane da soccorso dovrà pertanto avere un futuro e gli autori Bianca Emilia Manfredi e Fabrizio Bonanno con questo libro mettono in evidenza perché l’Unità Cinofila assume quell’utilità sociale di cui in prospettiva non si
potrà farne a meno.
L’editore Antonio Crepaldi