Ivabradina
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LA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA OGGI:COSA STA CAMBIANDO Il nuovo ruolo di Ranolazina e Ivabradina alla luce delle recenti linee guida Dott.ssa Francesca Bonura UOC di Cardiologia con Utic ed Emodinamica Sant’Antonio Abate Trapani Direttore. Dott. Salvatore Prestigiacomo LA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA COSA STA CAMBIADO NELLA TERAPIA 1) PERCHE’ LA TERAPIA MEDICA NECCESSITA DI ALTERNATIVE? 2) COSA DICONO LE LINEE GUIDA 3) TERAPIA CONVENZIONALE 4) LE ALTERNATIVE FARMACOLOGICHE 5) SEGUIAMO LE LINEE GUIDA? LA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA COSA STA CAMBIADO NELLA TERAPIA 1) PERCHE’ LA TERAPIA MEDICA NECCESSITA DI ALTERNATIVE? 2) COSA DICONO LE LINEE GUIDA 3) TERAPIA CONVENZIONALE 4) LE ALTERNATIVE FARMACOLOGICHE 5) SEGUIAMO LE LINEE GUIDA? Prevalenza dell’angina stabile * Popolazione di età compresa tra i 65 e 74 ann 9.1 milioni di adulti americani soffrono di angina Rosamond W, et al. Heart Disease and Stroke Statistics – 2008 Update. Circulation. 2008;117:e25-e146. 5.000.000 Coronaropatici Da 11% a 20%* 1.500.000 angina stabile Osservatorio Epidemiologico Circa 10 milioni di adulti europei soffrono di angina Daly C, et al. The impact of guideline compliant medical therapy on clinical outcome in patients with stable angina: findings from the Euro Heart Survey of stable angina. Eur Heart J 2006;27:1298-304. Cardiovascolare Italiano Da 10% a 15%* Prevalenza dall’angina stabile: 30.000/mllione di ab. Ital Heart J 2004; 5 (Suppl 3): 49S-92S Eur Heart J 2006; 27: 1341-81 Costi sanitari della malattia coronarica, 2006, Cure primarie 4% Cure ambulatoriali 3% Farmaci 19% Emergenze 1% Ospedale 73% Allender S, Scarborough P, Peto V, Rayner M, Leal J, Luengo-Fernandez R and Gray A (2008) European cardiovascular disease statistics. European Heart Network: Brussels. LA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA COSA STA CAMBIADO NELLA TERAPIA 1) PERCHE’ LA TERAPIA MEDICA NECCESSITA DI ALTERNATIVE? 2) COSA DICONO LE LINEE GUIDA 3) TERAPIA CONVENZIONALE 4) LE ALTERNATIVE FARMACOLOGICHE 5) SEGUIAMO LE LINEE GUIDA? IMPORTANZA DELL’OMT COMPLESSO DI EVENTI SULLO STILE DI VITA + agente antianginoso +i farmaci per la prevenzione degli eventi Qual è la terapia ottimale nell’angina stabile secondo le Linee Guida? Medical management of patients with stable coronary artery disease. ESC Guidelines. Eur Heart J 2013; 34: 2949-3003 LA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA COSA STA CAMBIADO NELLA TERAPIA 1) PERCHE’ LA TERAPIA MEDICA NECCESSITA DI ALTERNATIVE? 2) COSA DICONO LE LINEE GUIDA 3) TERAPIA CONVENZIONALE 4) LE ALTERNATIVE FARMACOLOGICHE 5) SEGUIAMO LE LINEE GUIDA? L’ischemia miocardica è il risultato dello squilibrio tra domanda di O2 da parte del tessuto miocardico ed offerta dello stesso attraverso il circolo coronarico. DOMANDA DI O2 OFFERTA DI O2 TERAPIE ANTI-ANGINOSE CONVENZIONALI Vasospasmo Nitroglicerina, Calcio-antagonisti Elaborato da 3) Stone, Cardiol Clin 26 (2008) 603-614 4) Gruen, Therapy (2008) 5(6),807-815 21) Goodman and Gilman XI edizione, pp 827,837,838 Postcarico Calcio-antagonisti/Nitrati Frequenza cardiaca Beta-bloccanti Contrattilità Beta-bloccanti Precarico Nitroglicerina β-bloccanti nella angina stabile: confronto L.G. ESC 2006 vs 2013 Fig. 4, Pag. 35 Raccomandazioni dei BB (2006) Sintomi 1A Prognosi 1 A angina e post-IM 1 B angina senza IM Raccomandazioni dei BB (2013) Sintomi 1A Prognosi LA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA COSA STA CAMBIADO NELLA TERAPIA 1) PERCHE’ LA TERAPIA MEDICA NECCESSITA DI ALTERNATIVE? 2) COSA DICONO LE LINEE GUIDA 3) TERAPIA CONVENZIONALE 4) LE ALTERNATIVE FARMACOLOGICHE 5) SEGUIAMO LE LINEE GUIDA? RANOLAZINA ISCHEMIA MIOCARDICA Aumento della corrente tardiva del Na+ Sovraccarico intracellulare di Na+ Sovraccarico intracellulare di Ca++ 2) Chaitman, Circulation 2006;113:2462-2472 3) Stone, Cardiol Clin 26 (2208) 603-614 ISCHEMIA GENERA ALTRA ISCHEMIA 3) Grafico elaborato da Stone, Cardiol Clin 26 (2208) 603-614 RANOLAZINA INIBISCE LA CORRENTE TARDIVA DEL Na+ NEL MIOCARDIOCITA ISCHEMICO RANOLAZINA ISCHEMIA INA tardiva Instabilità elettrica Aritmie Sovraccarico di Na+ intracellulare Sovraccarico di Ca2+ intracellulare Disfunzione meccanica Tensione diastolica Alterazione contrazione/rilasciamento NCX Apporto e fabbisogno di O2 Consumo di ATP Formazione di ATP 2) Chaitman, Circulation 2006, 113:2462-2472 6) Hasenfuss G, Maier LS. Clin Res Cardiol 2008; 97:222-26 21) Belardinelli L et al. Heart 2006; 92(suppl. IV):IV6-IV14 Studi Clinici Principali MARISA N=191 CARISA N=823 ERICA N=565 Angina cronica Angina cronica Angina cronica Ranolazina monoterapia vs placebo Ranolazina vs placebo in aggiunta alla terapia standard Ranolazina vs placebo in aggiunta ad amlodipina 10 mg 5) Chaitman JAMA 2004; 291:303-316 9) Chaitman JACC 2004; 43:1375-82 10) Stone, JACC 2006; 48:566-75 11) Morrow JAMA, 2007; 297:1775-1783 MERLINTIMI 36 N=6560 Sindromi Coronariche Acute Non-STE Ranolazina vs placebo in aggiunta alla terapia standard Disegno dello studio CARISA (Combination Assessment of Ranolazine In Stable Angina) Randomizzazione Placebo bid Pazienti eleggibili stratificati in base al trattamento anti-angina di fondo: Ranolazina 750 mg bid Atenololo 50 mg qd (43%) Amlodipina 5 mg qd (31%) Ranolazina 1000 mg bid Diltiazem 180 mg qd (26%) Settimane ETT -2 0 2 6 Valle/Picco Valle 5) Elaborato da Chaitman JAMA 2004; 291:303-316 12 Valle/Picco CARISA: efficacia Variazione dal basale (secondi) (Combination Assessment of Ranolazine In Stable Angina) Valle ** * 150 † § * * *** **** 100 50 Placebo Ranolazina 750 mg bid Ranolazina 1000 mg bid Picco Durata Tempo Tempo al Durata dell’esercizio all’esordio sottoslivellamento dell’esercizio dell’angina di 1 mm dell’ST †† §§ Tempo Tempo al all’esordio sottoslivellamento dell’angina di 1 mm dell’ST *p=0.03; **p=0.01; ***p=0.001; ****p=0.02; †p=0.002; §p=0.003; ††p<0.001; §§p=0.004 vs placebo 2) Chaitman, Circulation 2006; 113:2462-2472 5) Chaitman JAMA 2004; 291:303-316 CARISA: efficacia (Combination Assessment of Ranolazine In Stable Angina) Placebo Ranolazina 750 mg bid Ranolazina 1000 mg bid 6 Attacchi di angina p<0.001 5 Numero per settimane Consumo di nitroglicerina p<0.001 p<0.006 4 p<0.02 3 2 1 0 Basale A 12 sett. Basale Fase dello studio 5) Chaitman JAMA 2004; 291:303-316 A 12 sett. CARISA: parametri emodinamici Ranolazina 750 mg bid Cminima Cmassima PA sistolica a riposo NS NS FC a riposo NS NS PA sistolica a fine esercizio NS NS FC a fine esercizio -3.1 (p=0.01) -2.3 (p=0.05) Ranolazina non ha indotto variazioni clinicamente significative della PA e della FC 5) Elaborata da Chaitman JAMA 2004; 291:303-316 CARISA: sicurezza e tollerabilità Eventi avversi: Placebo Ranolazina 750 mg Ranolazina 1000 mg 26.4% 31.2% 32.7% I più comuni effetti avversi dose-correlati: Stipsi, Vertigini, Nausea, Astenia 5) Chaitman JAMA 2004; 291:303-316 CARISA: Sicurezza e tollerabilità ALTERAZIONI ECG Modesti incrementi, senza un franco allungamento del QTc, né insorgenza di gravi aritmie ventricolari (torsione di punta): - 6.1 ms per ranolazina 750 mg vs placebo - 9.2 ms per ranolazina 1000 mg vs placebo 5) Chaitman JAMA 2004; 291:303-316 Valutazione dell’efficacia e della sicurezza di ranolazina nelle sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST. Studio MERLIN-TIMI 36 Metabolic Efficiency with Ranolazine for Less Ischemia in Non-ST-elevation acute coronary syndromes (MERLIN)-TIMI 36 TIMI (Thrombolysis In Myocardial Infarction) group. 11) Morrow, JAMA 2007; 297:1775-1783 MERLIN: componenti dell’endpoint primario di efficacia Ranolazina 20 Morti cardiovascolari o infarto del miocardio 10 HR 0.99 (IC 95% 0.85 - 1.15) Log-Rank p=0.87 0 0 180 360 540 Giorni dalla randomizzazione N. pazienti a rischio Placebo 3281 2711 1458 335 Ranolazina 3279 2694 1427 316 11) Morrow, JAMA 2007; 297:1775-1783 Percentuale cumulativa Percentuale cumulativa Placebo Ischemia ricorrente 20 10 HR 0.87 (IC 95% 0.76 - 0.99) Log-Rank p=0.03 0 0 180 360 540 Giorni dalla randomizzazione N. pazienti a rischio Placebo 3281 2562 1297 296 Ranolazina 3279 2570 1307 295 Mega J, Circulation 2010 RANOLAZINA: Posologia Dosaggio iniziale raccomandato: 375 mg due volte al giorno Dopo 2-4 settimane la dose dovrebbe essere aumentata a 500 mg due volte al giorno e, in base alla risposta del paziente, aumentata ulteriormente fino alla dose massima raccomandata di 750 mg due volte al giorno In caso di eventi avversi correlati al trattamento (capogiri, nausea o vomito) potrebbe essere necessario ridurre il dosaggio. Se dopo avere ridotto il dosaggio i sintomi non si risolvono si deve interrompere il trattamento RANOLAZINA: Controindicazioni Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti Insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) Insufficienza epatica moderata o grave Somministrazione concomitante di inibitori forti del CYP3A4 (es. itraconazolo, ketoconazolo, voriconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV, claritromicina, telitromicina, nefazodone, succo di pompelmo) Somministrazione concomitante di antiaritmici di classe Ia (es. chinidina, disopiramide, procainamide) o di classe III (es. dofetilide, sotalolo) diversi dall'amiodarone 1) Pazienti con persistenza di angina per il controllo dei sintomi anginosi in soggetti già trattati con beta-bloccanti 2) Anche nei casi in cui si può supporre l’ischemia anche in assenza di sintomi tipici (per rivascolarizzazione incompleta, diagnosi strumentale di ischemia inducibile) o in sottogruppi in cui i sintomi sono di difficile o non univoca interpretazione (diabete mellito, donne). IVABRADINA Ivabradina riduzione selettiva della FC chiuso aperto chiuso RR Riduzione selettiva della FC 0 mV -40 mV -70 mV Ivabradine IfL’inibizione inhibition reduces theIfdiastolic slope, thereby lowering heart dei canali controlladepolarization la FC riducendo la pendenza di rate depolarizzazione diastolica Thollon C, et al. Brit J Pharmacol. 1994;112:37-42. β-bloccanti Verapamil Diltiazem Ivabradina Contrattilità cardiaca Ø Conduzione cardiaca Ø Eccitabilità cardiaca Ø Ø Pressione arteriosa Ø Frequenza cardiaca Materiale formativo ad esclusivo uso interno Azione selettiva sulla FC The role of heart rate in “cardiovascular continuum” Elevated heart rate Atherosclerosis + + Endothelial dysfunction↑ Oxidative stress↑ Plaque stability↓ Arterial stiffness↑ Chronic heart failure Oxygen demand↑ Ventricular efficiency ↓ Ventricular relaxation ↓ + + Ventricular Arrhytmias Ischemia Remodeling Oxygen consumption↑ Cardiac hypertrophy↑ Duration of diastole↓ Coronary perfusion↓ LVEF ↓ MVO2 ↑ Ventricular Dissincrony The prognostic value of raised resting heart rate in patient with stable coronary artery diasease Data from CASS Registry Materiale formativo ad esclusivo uso interno Materiale formativo ad esclusivo uso interno Aumenta il tempo di riempimento diastolico A parità di riduzione della FC 700 + 2,5 ore al giorno di riempimento diastolico 450 200 -50 0 100 Tempo sistolico 200 Tempo (ms) 300 Tempo diastolico 400 Ivabradina atenololo + 19 + 38 msec Durata diastole 250 % 200 150 100 50 0 salina • atenololo ivabradina Colin P, et al. Am J Physiol Heart Circ Physiol. 2003;284:H676-H682. Materiale formativo ad esclusivo uso interno Cosa regala ivabradina in aggiunta alla terapia standard? aumenta il tempo di riempimento diastolico preserva la contrattilità miocardica e il rilasciamento ventricolare aumenta il flusso coronarico e la riserva coronarica sotto sforzo STUDIO INITIATIVE Efficacia di ivabradina vs atenololo Parametri ETT a valle dell’attività del farmaco dopo 4 mesi Atenololo 100 mg od better Ivabradina 7.5 mg bid better P<0.0001 •Durata totale dell’esercizio •Tempo all’angina limitante P<0.0001 •Tempo alla comparsa di angina P<0.0001 P<0.0001 •Tempo alle depressione di 1mm tratto ST P for noninferiority Treadmill ETT - 35 sec 0 Equivalence limits Tardif JC, et al. Eur Heart J. 2005;26:2529-2536. +35 sec Il trattamento con Ivabradina migliora tutti I parametri del test da sforzo in pazienti già trattati con BB 60 Ivabradina+ atenololo P<0.001 Placebo + atenololo 50 P<0.001 889 pazienti con angina stabile 40 P<0.001 30 20 10 0 Durata totale dell’esercizio *Valutato a valle dell’attività del farmaco Tardif JC et al. Eur Heart J. 2009;30:540–548. Tempo all’angina limitante Tempo alla comparsa di angina Sottoslivell 1-mm ST Materiale formativo ad esclusivo uso interno P<0.001 - Angina substudy Effetti della riduzione della FC con ivabradina 20 15 10 5 0 0 Hospitalization for MI, HR >70 bpm 15 HR (95% CI), 0.27 (0.11–0.66), P=0.002 Event rate (%) Event rate (%) Primary end point (rivascolarizzazioni), HR >70 bpm 30 HR (95% CI), 0.69 (0.47– 25 1.01), P=0.06 10 Placebo 31% Ivabradine 0.5 1 Years 1.5 2 Placebo 5 0 73% Ivabradine 0 0.5 1 1.5 2 Years Fox et al. Eur Heart J. 2009;30:2337-45. Effect of ivabradine on fatal/nonfatal MI in patients with stable CAD and LVSD HR (95% CI), 1.46 (1.11–1.91) P=0.0066 Event rate (%) 8 Heart rate ≥70 bpm 6 HR (95% CI), 0.64 (0.49–0.84) P=0.001 Event rate (%) 8 Placebo 6 4 4 2 2 Ivabradine Heart rate <70 bpm 0 0 0 0.5 1 1.5 2 Years Overall placebo population (n=5438) Fox K, et al. Lancet. 2008;372:817-821. 0 0.5 1 1.5 2 Years Patients with heart rate ≥70 bpm (n= 5392) Fox K, et al. Lancet. 2008;372:807-816. Obiettivo SIGNIFY Valutare se Ivabradina riduce la mortalità e gli eventi cardiovascolari in pazienti con CAD stabile in ritmo sinusale, con FC a riposo ≥70 bpm e senza disfunzione ventricolare (FE> 40%) Endpoint composito primario RISULTATO NEUTRO Ivabradina n=654 (3.03% PY) Placebo n=611 (2.82% PY) HR = 1.08 [95% CI 0.96-1.20] P=0.20 Pazienti con eventi(%) Ivabradina Placebo Tempo dalla randomizzazione (mesi) Numbers at risk Ivabradine 9550 9297 9077 8611 5570 Placebo 9552 9311 9130 8656 5649 3776 3749 1832 349 1836 365 Considerazioni Primo: il dosaggio • Dose starter 7.5 mg bid, e titolazione a 10 mg bid se FC>60 bpm • 51% dei pazienti riceveva 10 mg bid, 27% dei pazienti riceveva 7.5 mg bid, e 22% dei pazienti riceveva 5 mg bid Materiale formativo ad esclusivo uso interno • Più alto in SIGNIfY che in qualsiasi altro studio con ivabradina Considerazioni Secondo: uso concomitante di diltiazem, verapamil o altri inibitori del CYP 3A4 • Escludendo questi pazienti il rischio vs placebo diminuiva (non significativo) Fox et al. DOI: 10.1056/NEJMoa1406430 Materiale formativo ad esclusivo uso interno • In SIGNIfY, 1135 pazienti ricevevano diltiazem o verapamil, e 262 ricevevano potenti inibitori del CYP 3A4 Conclusioni alle dosi Non va somministrata in concomitanza con Diltiazem, Verapamil o altri inibitori del CYP 3A4 Materiale formativo ad esclusivo uso interno Ivabradina va utilizzata indicate in scheda tecnica • Nel trattamento sintomatico dei pazienti con angina cronica stabile, il trattamento con ivabradina deve essere iniziato solo se la frequenza cardiaca a riposo del paziente è superiore o uguale a 70 battiti al minuto (bpm). • Ivabradina deve essere interrotta se i sintomi dell’angina non migliorano entro 3 mesi. • L’uso concomitante di ivabradina con verapamil e/o diltiazem è adesso controindicato. • Prima di iniziare il trattamento o quando si considera una titolazione della dose, la frequenza cardiaca deve essere monitorata frequentemente, includendo misurazioni ripetute della frequenza cardiaca, un ECG o un monitoraggio ambulatorio nelle 24 ore. • Il rischio di sviluppare fibrillazione atriale è più alto nei pazienti trattati con ivabradina. Si raccomanda un regolare monitoraggio clinico per l’insorgenza di fibrillazione atriale. Se durante il trattamento compare fibrillazione atriale, il bilancio tra i benefici e i rischi del proseguimento del trattamento con ivabradina deve essere attentamente riconsiderato. Materiale formativo ad esclusivo uso interno Raccomandazioni Schema posologico di Ivabradina nei pazienti con CAD e scompenso cardiaco Pazienti con CAD Pazienti con scompenso cardiaco cronico LA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA COSA STA CAMBIADO NELLA TERAPIA 1) PERCHE’ LA TERAPIA MEDICA NECCESSITA DI ALTERNATIVE? 2) COSA DICONO LE LINEE GUIDA 3) TERAPIA CONVENZIONALE 4) LE ALTERNATIVE FARMACOLOGICHE 5) SEGUIAMO LE LINEE GUIDA? Ciò che deve essere messo al primo posto nella pratica medica è il benessere del paziente; e tra tutti i modi possibili per farlo stare bene dovrebbe essere scelto il meno fastidioso. - Ippocrate (460-377 a.C.) Grazie per l’attenzione