leggi articolo - Nicoletta Mariolini

Transcript

leggi articolo - Nicoletta Mariolini
È un dialogo fra persone
Settimana delle religioni in città dal 25 ottobre
In programma momenti di
porte aperte nei luoghi di
culto, teatro, concerti,
stand informativi e atelier
«Le religioni non dialogano, le
persone lo fanno: noi ci siamo
impegnati perché facciano conoscere la loro fede e i loro luoghi
di culto». Per il pastore Giuseppe La Torre, presidente del Forum di dialogo interreligioso (Fodint), è questa l’essenza della settimana delle Religioni, in programma a Lugano con appendici a Malvaglia e Locarno dal 25 al
31 ottobre. Promossa a livello nazionale dalla Comunità di lavoro
interreligioso in Svizzera (Iras Cotis), la manifestazione è stata organizzata in Ticino da Fodint in
collaborazione con la Città. Il programma in sintesi prevede momenti di porte aperte ai luoghi di
culto, teatro, concerti, atelier per
bambini, una conferenza, stand
informativi e una celebrazione
interreligiosa finale. Inaugurazione domenica alle 20.30 alla Chiesa Evangelica Riformata di viale
Cattaneo con lo show teatrale
«Louise canzone senza pause»
(canti d’epoca e liuto, regia Claudio Laiso). Lunedì 26 dalle 10 alle 20 porte aperte all’Istituto Kalachakra di cultura buddhista tibetana e per la pace a Malvaglia.
Martedì 27 si potranno visitare la
sinagoga di via Maderno 11 a Lugano (10-12, 14-16), il Centro Baha’i nel vicolo alla Torre 5 di Locarno (10-12, 15-19) e la moschea
di via Bottogno 12 a Viganello (14-
20). Da giovedì 29 a sabato 31
stand informativi a Il Ciani. Il programma completo è disponibile
sul nostro sito www.cdt.ch, su
www.lugano.ch o in forma cartacea al Dicastero integrazione e
informazione sociale in via Trevano 55 . Le attività sono gratuite
e aperte a tutta la popolazione.
Primi e importanti passi
«È una riflessione che la Città
aveva il dovere di fare, anche per
rispetto dei cittadini contribuenti» ha osservato ieri a Palazzo Civico la municipale Nicoletta Mariolini, che ha pure ringraziato
Sabrina Antorini Massa, Ilenia
Rocca e Sabine Madl del Dicastero integrazione per aver collaborato con Fodint nella preparazione dell’evento. Sforzo, quello del Comune, che è stato apprezzato da tutti i rappresentanti delle varie comunità religiose
presenti in conferenza stampa.
«Il mio auspicio per il futuro – ha
aggiunto Mariolini – è che si rifletta seriamente sul significato
di questo lavoro, che può essere
molto utile alla nostra società».
La Torre ha sottolineato che «il
dialogo è un percorso lungo e noi
abbiamo fatto solo tre passi, ma
almeno abbiamo imboccato questa direzione». Incoraggiante la
replica di un paio di rappresentanti delle varie fedi: «È vero che
sono i primi passi, ma sono anche i più importanti».
giu
complementi su
www.cdt.ch/K13605
SIMBOLO Albero di Natale di fronte a una moschea in Libano, nel dicembre 2008.
(foto Keystone)
IL DIBATTITO
Manifesti antiminareti, l’imam Jelassi:
«La libertà d’esprimersi ha limiti morali»
Il tema del dialogo interreligioso si collega alla polemica sui
manifesti antiminareti pubblicati dall’UDC nazionale. Manifesti
che il Municipio di Lugano, pur
non gradendoli a maggioranza,
ha deciso di non vietare. Ne abbiamo parlato con Sheikh Samir
Jelassi Radouan, imam della moschea di Viganello. «Quel manifesto – dice – non è di buon gusto
e vuol dare un’immagine negativa
dell’Islam: ciò crea pregiudizi e
paura e intacca la tradizione multiculturale svizzera. A politici, me-
dia, rappresentanti delle religioni e cittadini chiedo di essere responsabili, rispettosi e saggi».
Il suo pensiero sul contenuto dei manifesti è chiaro. Detto ciò, è più giusto
che l’autorità vieti del tutto l’affissione o che la permetta lasciando poi
spazio al dibattito politico?
«La libertà d’espressione in questo caso ha due limiti. Quello giuridico, di cui non parlo perchè non
è il mio mestiere, ma anche quello morale: i musulmani fanno parte della società Svizzera e così
si colpisce la loro sensibilità».