20161011 - Ordine dei Medici di Ferrara

Transcript

20161011 - Ordine dei Medici di Ferrara
11 ottobre 2016
Il Resto del Carlino
MATTEO Marti , tossicologo in forza a Unife. Prof, cosa non è ancora stato detto
sulle droghe? «Che la differenza tra pesanti e leggere in realtà non esiste».
Però una canna... direbbero i „legalizzatori‟. «La droga è una sostanza tossica che può
uccidere». Però... sempre secondo i „legalizzatori‟, la liberalizzazione delle droghe
leggere darebbe un gancio al volto del narcotraffico. «Da verificare. In ogni modo
preferisco spiegare gli effetti neuroplastici sugli adolescenti». Tradotto? «Il cervello di un
essere umano si sviluppa dagli zero ai vent‟anni. Assumere droghe, anche quelle
cosiddette leggere, incide sul quoziente intellettivo e sui comportamenti». Comportamenti
devianti? «I rischi legati alla guida. I comportamenti violenti. In molti casi le violenze
sessuali sono causate dall‟allentamento dei freni inibitori liberati dalle droghe». L‟età degli
assuntori sta franando verso il basso. «Il web ha spalancato il mondo. Nel bene e nel
male. È di una facilità disarmante imitare un coetaneo della California o di Londra. Ed è
facile, in alcuni casi beffardo, acquistare droghe sul web». Non è vietato? «Molte sono
camuffate da fertilizzanti o da profumatori d‟ambiente. In realtà sono droghe sempre più
inquietanti». Come nei pacchetti di sigarette: l‟inquietante come lo si visualizza?
«Negli Stati Uniti va di moda la Mdvp, detta anche droga del cannibale. In episodi
particolarmente cruenti – aggressori che prendono a morsi le vittime – era stata assunta
questa droga». I „legalizzatori‟ risponderebbero che le droghe... «Non ci sono solo
droghe naturali. Il mercato è imbottito di piante geneticamente modificate». In gergo si
chiamano skunk. «Cannabinoidi ai quali si elimina il cannabidiolo – l‟elemento che
controbilancia l‟effetto della droga – per aggiungere il Delta 9, cioè il principio attivo». La
dipendenza riguarda anche le droghe leggere? «Eccome. Sintomi non immediati ed
evidenti come per l‟eroina ma comunque pesanti: stati d‟ansia e aggressività». È una
guerra che si può vincere? «È dura. Pensate ai modelli che fondano la loro „arte‟
sull‟elogio della droga. Senza dimenticare che siamo figli della grande tolleranza».
Polizia e prevenzione, oggi il convegno
DROGA nelle scuole: emergenza educativa. Il ruolo della Polizia di Stato nella
prevenzione. Questo il titolo del convegno di questa mattina (dalle 10 in Sala Estense),
fortemente voluto dal questore Antonio Sbordone (foto), sulla piaga delle sostanze
stupefacenti con la collaborazione di Onlus Acaref. Si parlerà di droga, eppure non c‟è lo
spacciatore del giorno a fare notizia ma il fatto che la droga si stia diffondendo a scuola:
cresce il consumo di eroina tra i 15enni. Dal 2014 al 1015 è raddoppiato mentre è
diminuito nella fascia di età fino ai 19enni. In un anno (dal 2014 al 2015) è raddoppiato il
consumo di eroina tra gli studenti italiani quindicenni. Secondo l‟ultimo rapporto
dell‟European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs, realizzato insieme
all„Istituto di fisiologia clinica del Cnr a Pisa, l‟utilizzo di eroina tra gli studenti di questa età
è raddoppiato mentre se si considerano tutti gli studenti delle superiori tra 15 e 19 anni si è
registrata una leggera diminuzione (dall‟1,3% all‟1%). L‟indagine ha coinvolto circa 30 mila
ragazzi italiani tra i 15 e i 19 anni. La stima che se ne ricava è che 650mila studenti delle
superiori (cioè uno su quattro) nell‟ultimo anno hanno fatto uso di almeno una sostanza
illegale (cannabis, cocaina, eroina, allucinogeni o stimolanti). Dimenticate Trainspotting, il
film di Danny Boyle degli anni „90 sui “tossici” vecchia maniera. Tutto è cambiato, nel
mondo dello «sballo». Eroina e cocaina esistono ancora e sono perfino più pericolose di
20 o 30 anni fa. Dopo i saluti delle istituzioni, dalle 10.30 spazio agli interventi a partire da
quello di Matteo Marti, ricercatore del Dipartimento di scienze della vita e Biotecnologie.
Sarà poi la volta di Florio Ghinelli, presidente Avis, a seguire Luisa Garofani, direttore Sert,
Rosaria Savastano, presidente del tribunale civile di Reggio Emilia, Andrea Crucianelli,
dirigente della Squadra Mobile. Conclude il prefetto Luigi Savina, ex questore di Ferrara
dal 2006 al 2008. Modera Antonio Corbo, giornalista di Repubblica.
CARO CARLINO, perché liberalizzare le droghe leggere, che leggere non lo sono per niente,
poiché è stato discusso e appurato da molti esperti che queste non sono altro che le anticamere di
quelle pesanti? Voler legalizzarne il consumo, equivale a iniziare un percorso difficilmente
reversibile, se non con una comunità ben gestita, o con il decesso di chi, purtroppo, ne fa uso. Per
questo, chi ne reclamizza il consumo, in un certo senso, potrebbe essere imputato di procurato
suicidio, come uno spacciatore. Il decesso di una giovane vita equivale a un delitto orrendo. Nel
frattempo gli spacciatori aumentano e si arricchiscono sulla pelle dei giovani. Chi propone la
liberalizzazione, ha mai visto un ragazzo dietro una siepe agonizzante con una siringa inserita nel
braccio? O una madre che tutti i giorni va in certosa a inchinarsi davanti alla tomba di suo figlio
deceduto per overdose? Io sì e vi posso assicurare che è un dramma immenso. Questi ragazzi
non hanno cominciato con le droghe pesanti, bensì con quelle leggere. Un vecchio babbo
La Nuova Ferrara
Sant‟Anna e Asl, ecco i medici-paperoni
Nella grande torta della sanità pubblica ferrarese (1 miliardo di euro l‟anno) l‟attività libero
professionale intramoenia, svolta cioè all‟interno delle strutture pubbliche, rappresenta una
fetta relativamente piccola dei bilanci di Asl e Sant‟Anna. Sommando le retribuzioni dei
camici bianchi autorizzati ad esercitarla (esclusi quindi la quota di incassi “assorbita” dai
conti di Asl e Sant‟Anna e gli emolumenti percepiti da altri professionisti, non medici, che
lavorano nelle due aziende) il totale si ferma più o meno a 5-6 milioni di euro l‟anno. Una
spesa che assume particolare rilievo se si considera che viene sostenuta direttamente
dalle tasche dei cittadini i quali talvolta, e per i più svariati motivi, preferiscono rivolgersi a
questo canale di servizio per la conoscenza personale del professionista nel quale si
ripone fiducia o per il riconoscimento della competenza e del merito comprovati anche da
titoli accademici, incarichi acquisiti sul campo o sanciti dal passa parola popolare. Senza
dimenticare che una delle molle che spinge i pazienti a scegliere una prestazione offerta in
libera professione intramoenia è la rapidità con cui si accede alla visita, all‟esame o alla
sala operatoria. Un‟esperienza che hanno fatto direttamente molti cittadini italiani, che
grazie a questa modalità di accesso al sistema sanitario sono riusciti ad accorciare il
tempo d‟attesa a volte anche di mesi o di settimane rispetto alle date disponibili al Cup.
Resta un dato di fatto incontrovertibile e da ribadire: la prestazione in alp viene difesa da
tanti cittadini che preferiscono rivolgersi ad un professionista di fiducia quando cercano
informazioni sulla propria salute (e hanno i soldi per farlo). Come pure è da rimarcare che,
almeno in altre realtà, il volume di risorse catturato da questa opzione sembra tutt‟altro che
irrilevante: 50 milioni di euro di giro d‟affari nella metropoli bolognese, dove sono
concentrati alcuni colossi ospedalieri collegati a doppio filo con la più antica università del
mondo occidentale, secondo il quotidiano la Repubblica. A Ferrara, a spartirsi gli incassi
da libera professione intrameonia sono diverse centinaia di specialisti dipendenti dell‟Asl,
dell‟azienda ospedaliera e dell‟università (in questo caso lavorano in convenzione con il
Sant‟Anna). E come avviene da alcuni anni è il chirurgo Paolo Carcoforo, professore di
prima fascia, a guidare la classifica dei professionisti più richiesti in alp: 298mila euro euro
lordi nel 2015, 403mila nel 2014 e 309mila nel 2013. Una cifra comunque lontana da
945mila euro o 780mila incassati da due luminari dell‟Istituto ortopedico bolognese Rizzoli,
che guidano la classifica felsinea. Il valore-alp della busta paga di Carcoforo spicca per
consistenza rispetto ai proventi incassati da altri colleghi ospedalieri. L‟oculista del
Sant‟Anna, Roberto Modestino, quasi raddoppia lo stipendio lordo grazie ai 120mila euro
percepiti con le prestazioni fornite in alp. Il prof. Ettore Degli Uberti, endocrinologo di
chiara fama e direttore di Endocrinologia al Sant‟Anna, uno dei decani di Unife in uscita
per quiescenza nel 2016, ha percepito lo scorso anno 92.351 euro di compenso lordo
riferito all‟attività libero-professionale, una somma che lo colloca per alcune centinaia di
euro un gradino più in alto del ginecologo dell‟Asl Raffaele Lorusso, responsabile del
Servizio di ecografia ostetrico-ginecologica del Delta, Argenta e Comacchio. L‟oculista
Carlo Incorvaia (Sant‟Anna-Unife), il prof. Enrico Granieri, direttore della Clinica
neurologica del Sant‟Anna-Unife, gli ortopedici Michele Mieti (Delta) e Roberto Rossi
(Argenta), l‟oculista Paolo Tassinari (Sant‟Anna) stanno fra i 70mila e gli 80mila euro. Tra i
50mila e 70mila euro si collocano fra gli altri il senologo Stefano Corcione (Sant‟Anna), il
chirurgo vascolare Paolo Zamboni (Sant‟Anna-Unife) e l‟odontoiatra Leonardo Trombelli
(Sant‟Anna-Unife), preside della Scuola di Medicina.
Sono ginecologi e ortopedici i più richiesti
Tra le professioni più ricercate da chi si rivolge alla libera professione intramoenia emerge
con una certa evidenza quella del ginecologo. Tra i 20 medici che incassano di più,
dipendenti di Asl, Sant‟Anna o Unife (in convenzione col Sant‟Anna), quattro specialisti
lavorano all‟interno di unità operative e servizi di ginecologia e ostetricia. Si tratta di una
specialità per la quale il rapporto di fiducia con il medico è ritenuto fondamentale, anche
perché è un ginecologo di solito a seguire la paziente in periodi continuativi e molto lunghi,
come può essere la gravidanza. Quattro camici bianchi fra i più richiesti lavorano nel
settore dell‟Ortopedia e della Traumatologia, tre in Chirurgia, fra cui il „capolista‟ Paolo
Carcoforo, tre in Oculistica, uno in Neurologia, uno in Senologia, uno in Odontoiatria, uno
in Cardiologia, uno nel settore della Medicina del lavoro, uno in Endocrinologia. A tre fra i
professori che compaiono nella lista dei primi 20 specialisti per i compensi da libera
professione scade il contratto con Unife (per quiescenza) nel 2016: Ettore Degli Uberti
(foto), Enrico Granieri e Antonio Pastore.
Per le donne operate al seno arrivano le “gocce di serenità”
Una serie di appuntamenti per un progetto innovativo, «uno strumento di benessere
psicologico - scrive l‟azienda Sant‟Anna - rivolto alle donne operate al seno in un percorso
di crescita ed autostima». Il programma, denominato “Gocce di serenità” è stato ideato
dall‟Associazione Andos Onlus Comitato di Ferrara in collaborazione “Glamuor Up Consulenza d'immagine” della dott.ssa Federica Pescarin. L‟attività tende a garantire un
sostegno a una categoria di pazienti che necessita di un sostegno psicologico di lunga
durata, che può aiutare chi ha subito un intervento particolarmente impattante da punto di
vista fisico a ritrovare un equilibrio interiore. La prima iniziativa era programmata per ieri
pomeriggio ed era intitolata “Scopriamo il nostro stile” presso la sede Andos in via
Darsena 53/A. Lunedì 17 ottobre alle ore 18 si parla di “Trucco e parrucco – La bellezza
inizia dal cibo” presso “Every Time con Magrella”, in via Boccanale di Santo Stefano A/20.
Informazioni sono reperibili presso l‟Andos Ferrara tel. 0532-769334 oppure Federica
Pescarin 349-6595976.
«Qui si perdono ancora servizi e posti letto»
«Non si chiudono reparti di ostetricia e ginecologia con la scusa che non nascono più
bambini e che sotto i 500 parti/anno non c‟è sicurezza». Il sindacato Fials interviene
sull‟ultima polemica che ha scosso il mondo della sanità locale per sottolineare che
«bisogna interrogarsi seriamente sul perché non nascono bambini a Ferrara e in tutta Italia
e mettere in atto soluzioni concrete per aiutare le famiglie, le giovani coppie, ad affrontare
serenamente la genitorialità». Il Centro di procreazione assistita di II livello che dovrebbe
sorgere all‟ospedale del Delta è stato «barattato con la chiusura di di ostetriciaginecologia», scrive la segretaria Mirella Boschetti. Andrà a sostituire quello di I livello di
Ferrara. Ma il sindacato ricorda anche una serie di altre questioni che continuano a bollire
in provincia: la «preoccupazione», ad esempio, per «l‟ulteriore perdita di 52 posti letto
pubblici prevista entro il 2016, in carenza di adeguate e concrete soluzioni sanitarie e
socio-assistenziali alternative alla ospedalizzazione». Ferrara, questo il conto della Fials,
«perderà in totale 444 posti letto pubblici, di cui 392 già soppressi dall‟1 gennaio 2012 all‟1
gennaio 2015 mentre il territorio regionale dovrà fare a meno di ulteriori 815 posti pubblici.
Tempi certi vengono chiesti per l‟apertura dei «servizi promessi dalla Conferenza sociosanitaria del 25 giugno 2013». Infine la questione del polo odontoiatrico, destinato alla
Cittadella San Rocco «dopo un ultradecennale costoso ed ingiustificato subaffitto in via
Montebello costato circa 2.5 milioni di euro ai contribuenti, peccato che durante questo
ultimo trasloco abbia perso per strada la disponibilità su Ferrara di 22 ore circa di attività
odontoiatrica».
Chirurgo rifiuta l'intervento
«È STATO un comportamento inspiegabile e una mancanza di rispetto nei confronti di una
donna di 85 anni». È la protesta di Paola Cazzola, figlia di un‟anziana di Ferrara (foto) che
si sarebbe dovuta sottoporre a un semplice intervento chirurgico all‟ospedale di Argenta, la
rimozione di una ciste allo zigomo, ma al momento di andare sotto i ferri, già sul tavolo
operatorio, il chirurgo si è rifiutato. Il „gran rifiuto‟ del chirurgo ha scatenato la protesta delle
due donne, che hanno presentato reclamo all‟Urp dell‟Asl. «HO DOVUTO prendermi un
permesso dal lavoro per accompagnare mia madre, ultra 85enne, da Ferrara all‟ospedale
di Argenta – racconta risentita Paola Cazzola – dove aveva prenotato in giugno, dopo una
serie di visite dermatologiche, un intervento ambulatoriale per togliere una piccola ciste
vicino alla tempia destra. Arrivo, attendo oltre un‟ora, chiamano mia madre, la preparano
ma quando è praticamente sul lettino, il chirurgo si rifiuta di eseguire l‟intervento con la
motivazione di non essere in grado, perché ha paura di farle un segno sulla faccia.
Rimango basita, in quanto a dicembre mia madre si era sottoposta ad un intervento simile
sulla fronte, peraltro andato benissimo. Insomma, il giovanotto ci manda fuori senza tanto
sentir ragioni. Francamente pensavo ad uno scherzo». Dopo lo choc la signora non ha
lasciato correre, ma si è rivolta al responsabile medico del Mazzolani-Vandini, Dina Benini.
«È stata molto gentile, con la sua assistente ha cercato di far ragionare il giovane ma
anche arrogante chirurgo, ma non c‟è stato niente da fare. Non essendoci un altro
disponibile, tutto quello che potrebbe ora fare l‟ospedale sarebbe di procurarmi un altro
appuntamento per la settimana prossima. Ora io mi chiedo se tutto ciò è possibile, se sia
eticamente corretto. E chi mi ripagherà del disagio, del tempo perso e anche della
benzina? Il mio iter burocratico per l‟intervento è stato corretto. Cosa non ha funzionato? O
meglio cosa non funziona? La sanità la paghiamo noi ed è un diritto per tutti noi». Le
ragioni del „gran rifiuto‟ il chirurgo le ha messe per iscritto e consegnate alla famiglia, che
non le ha ritenute sufficienti. «Questo ambulatorio di chirurgia generale – si legge nel
referto – non ha le competenze tecniche per l‟intervento allo zigomo. È clinicamente
appropriato accesso presso chirurgia plastica per competenze».
Sanità, apre chirurgia pediatrica
«Valorizzato il nostro ospedale»
CHIRURGIA pediatrica apre all‟ospedale Mazzolani-Vandini di Argenta. L‟Ausl di Ferrara
ha deliberato che dal 18 ottobre il servizio ambulatoriale sia esternalizzato per la prima
volta in provincia: dal Sant‟Anna ad Argenta e Cento. L‟ambulatorio argentano sarà aperto
due giorni al mese, sino a fine anno. In questa prima fase aprirà ogni martedì dalle 10.20
alle 13, il 18 ottobre; 8 e 22 novembre; 6 e 20 dicembre. La nuova attività si occuperà di
prestazioni pre e post operatorie, liste di attesa, medicazioni, esami dignostici,
programmazione dei ricoveri, visite e consulenze. INSIEME all‟università e alla
ginecologia-ostetricia di Cona, sono previste anche indagini sulle malformazioni fetali. E
insieme ai genitori si definiscono poi i percorsi e le tecniche più appropriate. Il tutto riferito
all‟infanzia: dai neonati agli adolescenti. Le prenotazioni si ricevono al Cup di competenza;
i controlli invece saranno all‟unità operativa che ha eseguito, o che eseguirà gli interventi
(tel.: 0532-236767). «Riteniamo questa una iniziativa importantissima – dice il sindaco
Antonio Fiorentini – che valorizza e qualifica ancor più il nostro ospedale, avvicinandolo ai
pazienti, in questo caso quelli più piccoli». Un ulteriore passo in avanti insomma, partito
col piede giusto dell‟attivazione della risonanza magnetica (la cui fitta agenda
appuntamenti viene smaltita nel giro di 15 giorni al massimo), ma che deve ora muoversi
verso l‟insediamento del nuovo reparto di oculistica, le cui attrezzature arriverebbero dal
San Camillo di Comacchio. Un progetto ancora da realizzare. Ma che, come afferma il
sindaco Fiorentini «rientra nei piani stabiliti dalla conferenza territoriale socio-sanitaria tesi
a garantire stabilità e solidità del Mazzolani-Vandini, struttura considerata uno snodo
essenziale della rete sanitaria provinciale».