Padania Libre testo copia - Commedie Teatrali Italiane

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Padania Libre testo copia - Commedie Teatrali Italiane
Padania Libre
Commedia in due atti di
MARCO COSTA
Personaggi
EGIDIO CASUNZIEI, il padre neopensionato
ADELINA CASUNZIEI, la moglie chioccia
OTTONE CASUNZIEI, il figlio maggiore, affetto dalla sindrome di Tourette
GINEVRA CASUNZIEI, la giovane figlia emigrata nella Capitale
GIUSEPPE FORNASETTI detto PEPI, presentatore barra comico barra attore
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Fanculo sacco di merda!
Sindrome di Gille de La Tourette
L a sindrome di Gilles de la Tourette (più semplicemente sindrome di Tourette) è un disordine neurologico ad esordio nell'infanzia, caratterizzato dalla presenza di tic motori e fonatori incostanti, talvolta fugaci, altre volte cronici, la cui gravità può variare da estremamente lievi a invalidanti. La sindrome prende il nome dal neurologo francese Georges Gilles de la Tourette che la evidenziò nell'800 anche se era già stata individuata sin dal '600. La sindrome, però, non è stata quasi considerata fino a pochi decenni fa. La definizione di sindrome di Tourette non identifica una specifica malattia o un preciso vulnus neurologico di qualsiasi natura, ma piuttosto un quadro comportamentale caratterizzato da diverse manifestazioni (anche cognitive) che sono singolarmente presenti anche in altre sindromi, diversi fattori neuro‐fisiologici genetici o appresi possono portare infatti alle stesse manifestazioni I tic vocali e motori, la ripetizione ossessiva di parole sono meccanismi caratteristici che hanno portato gli studiosi a chiamarla sindrome del cervello sbraitante. I deficit associati alla sindrome di Tourette sono localizzati nell’emisfero destro. E’ interessante notare come nel famoso racconto di O.Sacks “ Ray dai mille tic” ci siano tutti gli elementi per comprendere il modo in cui le attività cerebrali sembrano uscire fuori dai binari della normalità trasformando la realtà in un gioco di sopravvivenza e di identificazione. I sintomi turettici sembrano far corrispondere i tic manifesti attraverso la voce e i gesti a impulsi incontrollati del cervello che si fa spazio innestando comportamenti ripetitivi e impossibili da gestire. Sappiamo come i soggetti affetti da questa sindrome cercano spesso di impedirsi o limitare i tic vocali o gestuali ma questo non fa altro che aumentare la tensione accumulata nella coercizione. Le terapie farmacologiche in uso hanno un’azione antipsicotica e neurolettica ma è indubbio come la diversità dei ragazzi turettici debba essere compresa e accolta creando un clima relazionale sereno e mai oppositivo o critico. Questi ragazzi sembrano avere spiccate doti musicali e ritmiche, la tendenza a rappresentare graficamente una simmetria che a loro manca internamente e che li condanna ad essere diversi e purtroppo spesso osservati e presi in giro dai compagni. I “cervelli diversi” sono la testimonianza di un mondo che spesso non si relaziona alla realtà secondo i canoni comuni, essi sono chiusi in una gabbia di gestualità ripetitive e in espressioni che turbano il senso della decenza ma questo non deve precludere alla possibilità di interagire con loro e di poter far emergere competenze e creatività spiccate. Dal racconto di O.Sacks “ Ray prese una importante decisione, avrebbe fatto “diligente” uso di aloperidolo durante la settimana lavorativa, ma nel fine settimana avrebbe interrotto l’assunzione e si sarebbe “sfogato”…Da lunedì a venerdì c’è il sobrio cittadino, l’uomo calmo e ponderato, il sabato e la domenica c’è il “Ray dai mille tic”, frivolo, frenetico, ispirato”. Mozart ripeteva meccanicamente i passaggi musicali finchè non aveva un quadro unico ed organico della melodia. In contesti simili, secondo lo psicobiologo Oliverio “ il cervello creativo è in grado di generare elementi nuovi in modo ludico o di individuare delle valenze insolite in una realtà altrimenti già nota”. I Tic possono essere di vari tipi: •
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Tic motori (i più comuni, di carattere improvviso e breve. Oltre a quelli riferiti in precedenza si ricordano le variemioclonie) Tic vocali (l'emissione di suoni non voluti. Comprende grugniti, parole dette senza intenzione, ecc.) Tic comportamentali (ecolalia, coprolalia, ecc.) Oltre a quelle principali esistono altre tipologie: Tic distonico (un susseguirsi di movimenti coordinati con un fine inesistente ma presunto, es. saltare ) Tic sensitivo (quando esso è scatenato da una stimolazione esterna, soventemente riscontrato nelle persone affette da sindrome di Tourette) Tic transitorio (riscontrabile in età infantile) 3
A Laura
Prologo.
Buio. Nella sala si diffonde il ferroso gracchiare di una radio che cerca un canale:
saltiamo da tipiche ballate celtiche alle sconcertanti esternazioni di politici locali e
radioascoltatori su diverse antenne padane. Pian piano la sagoma di una macchina si
staglia nella nebbia. Dentro ci sono Ginevra Casunziei, una giovane graziosa ragazza
seduta dal lato passeggero e Giuseppe Fornasetti detto Pepi, il suo fidanzato alla guida
che armeggia con la radio, di qualche anno più grande. Sono in viaggio verso Forcola,
un piccolo paese della V altellina in provinca di Sondrio.
PEPI (spegne la radio) Ci rinuncio.. non si riesce a sintonizzare niente.
GINEVRA Meglio, un po’ di silenzio, mi stava salendo un mal di testa.
NAVIGATORE (con la base e la voce metallica da computer tipo Kitt di Supercar)
Proseguire
dritti
per
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kilometri,
poi,
tenere
agevolmente la sinistra..
GINEVRA Dai spegni pure questa diavoleria, non ci serve più..
PEPI Scherzi? Il navigatore dell’IPhone è il mio unico riferimento. Con questa
visibilità è un attimo che finiamo in un crepaccio.. potrebbero ritrovarci solo al
prossimo disgelo..
GINEVRA Almeno cambia la voce.
PEPI Perché? E’ l’opzione “Nostalgia di Supercar”.. non ti piace?
GINEVRA E’ una pacchianata.
PEPI Capirai, ho scaricato un’applicazione con più di 30 diversi tipi di voce, la
cambio al volo. Preferisci l’opzione “Homer Simpson”? O quella “Papa Ratzinger”?
GINEVRA (ridacchia) Preferisco che lo spegni, dal bivio per Sondrio conosco la
strada a memoria, compresi sassi e fili d’erba. Questa è la mia terra..
PEPI Amore, e chi ce lo dice quando c’è il bivio per Sondrio? Non so se te ne sei
accorta, ma siamo immersi da ore in una nebbia densa come un panetto di
Philadelphia.. alla prima distrazione rischiamo la fine di Thelma e Louise.
GINEVRA (divertita) Cosa vuoi è Novembre, in questo periodo è così, ci è andata
bene che non hanno chiuso la strada per le gelate.
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PEPI (scorrendo l’Iphone) Comunque qui dice che evitando lo strapiombo e senza
caricare serial kiler, esattamente fra un’ora e due minuti saremo a Forcola! (TUONO)
GINEVRA (guardando l’ora) Sì, con tre ore e mezza di ritardo ma almeno..
PEPI (conciliante) Rilassati, siamo partiti da Roma, è il ponte di Halloween, le
autostrade sono un inferno, tre ore in più o in meno.. perché d’un tratto sei così
ansiogena?
GINEVRA Non sono ansiogena.. è solo che.. sono emozionata all’idea che tu conosca
la mia famiglia..
PEPI Lo sono anch’io, vedrai che mi adoreranno.
GINEVRA Mia madre sicuro, non vede l‘ora di conoscerti, quando ha saputo che sei
un comico televisivo.. (Pepi la corregge)
PEPI (precisa) Barra presentatore barra attore..
GINEVRA Ma sì lo sa, ti dico che le ho raccontato tutto..
PEPI Pure di quella volta che ti ho spalmato il dulce de leche sulle tette e abbiamo
girato un sex-tape con le maschere veneziane?
GINEVRA No su quello ho sorvolato.. ad ogni modo adora la televisione, non fa che
vantarsi con i vicini che sua figlia lavora a SKY. Piuttosto mio padre..
PEPI Hai paura del suo giudizio?
GINEVRA Ma no, però è un tipo complicato, non lo conquisti facilmente..
PEPI Tu lo vedi ancora con gli occhi da bambina, dì la verità..
GINEVRA Per niente, dico solo che è un uomo all’antica, un uomo dei boschi, con le
sue tradizioni, le sue fisse..
PEPI Anch’io amo le tradizioni, sto venendo a conoscere i tuoi, ho portato anche le
paste. E lo faccio per una ragione sola..
GINEVRA Sarebbe?
PEPI Che sono irrimediabilmente, paurosamente, visceralmente innamorato di te.
GINEVRA (si stringe a lui) Lo so, lo so, anch’io ti amo.. ma.. è come se tutto un tratto
mi sentissi.. impreparata.
PEPI Scusa non hai detto che era il suo ultimo giorno di lavoro oggi? (lei annuisce) A
proposito, che hai detto che faceva? Una roba con gli animali..
GINEVRA (sorvola) Sì, in un allevamento..
PEPI Fico, vedrai che ci divertiremo.
GINEVRA Ok ma prima di fare il tuo solito show magari prima dovresti incontrarli,
farti un’idea..
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PEPI Amore mi hai già raccontato tutto, è come se li conoscessi già.
GINEVRA Non ti ho raccontato proprio tutto.. ad esempio Ottone, mio fratello, dal
vivo.. be’ la sua malattia fa un certo effetto..
PEPI Lo so già, ha la sindrome di Toilette..
GINEVRA La sindrome di Tourette.
PEPI Di Tourette ok e allora? E’ un po’ suonato. Mio zio Giancarlo è stato arrestato
per stalking su un’ invalida di 80 anni, allora io che dovrei dire..
L’iphone di Pepi si mette a suonare.
PEPI (legge sul display) Devo rispondere, è il mio agente. (afferra l’i-phone e
risponde) Ohi? Blasco.. Blasco.. te sento e nun te sento Blasco.. sono in Valtellina..
con Ginevra sì.. dai suoi.. eh? Sì dimmi.. posso scrivere.. (fa cenno a Ginevra di
scrivere) vai.. serata promozione presso la discoteca “De Puta Madre”.. ma perché
l’hanno riaperta dopo la sparatoria? Ah, ok.. solito cachè? Mh-mh.. l’indirizzo.. SS11
bivio per Sozzano – Trecate.. sì.. senti abbiamo notizie sul versante cinepanettone? De
Laurentis che dice? Buono, buono, e chi resta in ballo? Io.. Gabrile Cirilli.. e Maurizio
Battista.. e quando scelgono? (Pausa) Pronto? Blasco? Mi senti? Ti squillo quando
arrivo che qui non c’è campo.. (cade la comunicazione)
GINEVRA Non hanno ancora deciso?
PEPI Macchè, sono ancora in pieno conclave.. ma Blasco insiste, dice che sono in
pole position.. magari, se entro nel cast del cinepanettone è la consacrazione definitiva
del mio eclettismo. (Pausa, la guarda, le molla un bacio sulla guancia) Amore però me
lo fai un bel sorriso distensivo?
GINEVRA (lo prende sottobraccio ed appoggia la testa sula sua spalla) Ma sì, vedrai
che sceglieranno te.. scusa è che.. sai, le mie solite paranoie, non ci far caso, sono
certa che passeremo un magnifico week end.. non vedo l’ora di fare una lunga
passeggiata con te nel bosco. (si scambiano un bacio)
PEPI Perché no, magari quando cala la nebbia.. ci aiuta ad evitare i burroni..
NAVIGATORE
Spostarsi sulla destra, poi fare inversione
di marcia..
PEPI (preoccupato, scruta nella fitta nebbia) Ma che abbiamo saltato lo svincolo?
Buio. L’eco lontano di un lupo che ulula alla luna.
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A TTO PRIMO.
Scena 1.
Sulle note del V a’ Pensiero si apre lentamente il sipario.
Una luce ambrata sale lentamente su di un’accogliente baita in legno immersa in una
pallida e densa foschia. Tra il salotto e l’ingresso, certi singoli elementi d’arredo si
fanno notare per la loro sinistra eccentricità. Una cartina d’Italia strappata sul limitare
dell’Emilia Romagna. Una grande fotografia incorniciata di Umberto Bossi
corrucciato dopo il malore. Quattro fucili inchiodati di traverso alla parete. A lcuni
trofei di caccia (una testa di cinghiale, una di cervo ed una volpe intonsa) svettano
orgogliosi al muro. In fondo, sulla destra nella zona libreria c’è un piccolo sgabello
posizionato davanti ad un professionale baracchino di quelli che si usavano un tempo.
La signora A delina Casunziei, una donnina umile ed amorevole, i capelli cotonati da
una permanente anni 80, che indossa una camicetta scozzese sotto ad un cardigan di
lana cotta e una lunga gonna scura fino alle caviglie, entra in scena con un vassoio di
salumi per l’aperitivo, che sistema sulla tavola imbandita.
Da un piccolo portatile poggiato sul divano proviene il bop della chat di Facebook.
A delina Casunziei va a controllare. Sorride e si mette a chattare. I bop si rincorrono
sullo schermo ma ecco che da lontano risuona il crescente frastuono di un
campanaccio. A delina controlla l’ora, poi fiutando il ritorno del marito chiude di
colpo il portatile e va a nasconderlo. La musica di V erdi chiude a schiaffo.
Pochi secondi dopo la porta d’ingresso di Casa Casunziei si spalanca.
Una densa folata di nebbia invade la scena. Col tempo la figura di Egidio, il pater
familias, si staglia imperiosa e incombente nella cornice della porta. Si tratta di un
omone massiccio sui 60, panciuto, barbuto, imbronciato e peloso che indossa una
pelliccia di volpe argentata da cui sporge un grembiule di cuoio lungo fino alle
caviglie, lordo di schizzi di sangue. In una mano stringe una torcia blu fendinebbia,
nell’altra porta un cesto cui è attaccato un vecchio campanaccio da mucca.
ADELINA (accogliendolo sulla porta) Egidio sei rincasato prima.. credevo rimanevi a
farti due biccierin di grappa coi colleghi.. allora racconta, come l’è andaa?
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EGIDIO (grugnisce di disprezzo, chiudendosi la porta alle spalle) Ghrnn..
ADELINO (carezzando la pelliccia) Ma cos’è sta volpe qui?
EGIDIO Omaggio della ditta.. un ricordo per chi va pesionato, invece del solito
orologio.
ADELINA (strofinando il viso nella pelliccia) Ma va’ che bella..
EGIDIO Mh.. (rancoroso) dicono che me la sono guadagnata.. 40 anni al chiodo. Una
pelle via l’altra: strozza scanna e scuoia, strozza scanna e scuoia e mai un’ assenza,
uno sciopero, un’amputazione, niente.. te lo ricordi chi ero negli anni 80 no? Te la
ricordi la lettera di complimenti della signora Fendi? Si può dire che l’ho fondato
quello scannatoio, lurida d’una vaca, uno si aspetterebbe un briciolo di riconoscenza e
invece zero, niente.. quelli mi rottamano per uno slavo!
ADELINA Ma di che parli? Quale slavo?
EGIDIO Uno che gira col thermos pieno di vodka,
Adelina.. oggi me l’hanno
presentato.. me dis: “lui è il ragazzo che ti sostituirà” e mi indica questo tossico di due
metri che fissa nel vuoto, gli ho potuto insegnare a malapena le basi del mestiere.. se
ciama Miroslav, ha un pittbull tatuato sullo zigomo.. proprio qui..
ADELINA (rassicurante) Egidio ma è normale, tu sei andato in pensione, e qualcun
altro continua al posto tuo, è il ciclo della vita..
EGIDIO E’ uno slavo di 22 anni con un tatuaggio in faccia che probabilmente ha
l’hobby dello stupro, ecco che cos’è!
ADELINA (conciliante) Però t’hanno dato anche un bel cesto..
EGIDIO In pensione! Ma chi ci vuole andare in pensione? (con disprezzo) Porco
mondo.. ciapa su tus cos, (si sfila la pelliccia e la passa alla moglie che la porta fuori
scena) mi son stufo, visto che la fanno tanto lunga, avanti, diamo inizio alla pensione..
ora mi siedo una volta per tutte e mi sparo alle ginocchia.. (si lascia cadere sul divano
borbottando)
ADELINA Dem, dem, ma che fai? Con quel lercio grembiule addosso, sporchi il
divano!
EGIDIO Questo lercio grembiule è stata la mia divisa per più di quarant’ anni,
Adeina, e lo rivendico con orgoglio!
ADELINA Come vuoi ma non sporcarmi il divano di sangue.
EGIDIO (scuotendo la testa) Comincia male sta pensione, male..
ADELINA Ma che pensione e pensione, lesto va a lavarti, cambiati, che la Ginevra
sta arrivando, non te lo sarai mica dumentegà?
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EGIDIO (alzandosi) Oh Signur, che rimbambito, la mia piccolina che finalmente
torna a casa per qualche giorno, chi lo sa perché credevo fosse domani..
ADELINA (ostentando disinvoltura) Dice che restano fino al due ma poi devono
ripartire per motivi di lavoro..
EGIDIO (mentre si sfila il grembiule insanguinato) Perché “devono”? E’ salita con la
Grazia?
ADELINA Eh no.
EGIDIO Con la Francesca?
ADELINA No, no.. pare che non lo conosci.. è un suo amico.
EGIDIO (trasale) Un suo amico? E che genere di amico?
ADELINA (alza le spalle) Un amico speciale.
EGIDIO (sospettoso) E che cos’ha di speciale questo amico?
ADELINA (si libera) Egidio non lo so, tua figlia è grande e vaccinata, se ha un
ragazzo e vuole farcelo conoscere noi dovremmo essere felici, non trovi?
EGIDIO (piccola pausa) Scusa devo essermi perso una parte, prima era un “amico”
ora è un fottuto ragazzo che vuole farci conoscere? Io credevo che tornava perché suo
padre va in pensione, per stare un po’ in famiglia, chiederci un prestito, Adelina mi
spieghi che diavolo succede?
ADELINA Eh ma perché reagisci così scusa? Dice che è un bravo ragazzo, adulto, un
suo collega, che lavora alla televisione, ma non come lei in produzione, no lui è un
attore comico, e anche presentatore..
EGIDIO Quell’ambiente è promiscuo e malsano, io che t’avevo detto.. (con
disprezzo) ma va’ che è incredibile, un attore comico.. e sì che l’abbiamo pure fatta
studiare..
ADELINA Ascolta, le vuole bene, la rispetta, proviamo a conoscerlo, tanto lo sai che
la Ginevra è cocciuta come te.. fa solo quello che sente..
EGIDIO E perché io non ne sapevo niente?
ADELINA Ma te l’avevo raccontato, che si vedeva da un po’ di tempo con questo
ragazzo qui, che stava diventando qualcosa d’importante..
EGIDIO Non mentire, io sono sempre l’ultimo in questa casa a sapere le cose. Sono
sicuro che quel cinciallegra di Ottone lo sapeva vero? E certo, tramate alle mie spalle.
Quello fa tanto il fesso ma quando vuole è lesto come un picchio.
ADELINA Non parlare così di lui, sai che non mi piace, vergognati.
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EGIDIO (gesto) Ma va a ciapà i ratt.. (breve pausa) e da dove viene questo ragazzo
qua, si può sapere?
ADELINA L’è romano. (attacco d’Egidio) Ma non proprio di Roma. Latina. (nuovo
attacco) Che sta vicino a Roma. Dove è nata la Manuelona Arcuri.
EGIDIO (scornato) Perfetto, preparati a non rivedere più tua figlia. Già saliva una
volta ogni due anni ora figurati. Un romano, di Latina, Gesùmmio..
ADELINA Non essere geloso, magari invece è l’occasione di fare una bella gita a
Roma, a questa Latina, visitiamo un po’ il Lazio, eh?
EGIDIO Ma chi ci vuole scendere in terronia? Tanto vale andare a Napoli e farci
sbranare dai topi giganti che saltano fuori dalla spazzatura!
ADELINA Quanto sei esagerato Egidio mio, non ci si crede. Prego tanto S. Lucia che
con la pensione il tuo spirito si quieti un poco.
EGIDIO (con amarezza) Ma che ne vuoi sapere tu, donna. Ma non le vedi tutte ste
migrazioni da un paese all’altro? Le frontiere aperte, i matrimoni meticci, l’orgoglio
transessuale, tutte ‘ste puttan e i comunisti e gli islamici che vengono a casa nostra a
chiederci di togliere i nostri crocifissi!
ADELINA Ma adesso che c’entra il crocifisso con il ragazzo di tua figlia?
EGIDIO E ce l’ha un nome questo “ragazzo di mia figlia” o no?
ADELINA Fornasetti. Pepi Fornasetti.
EGIDIO Pepi?
ADELINA Fornasetti.
EGIDIO Sì ma.. (piccola pausa) Pepi?! Che razza di nome è?
ADELINA E’ il diminutivo di Giuseppe, in televisione si usa questi nomi d’arte, più
accattivanti. Pepi, Pupo.. Papi.
EGIDIO Che nome del menga. Pepi. Non ti fai prendere sul serio.. ecco perché poi un
lavoro vero non te lo danno. Cialtrone..
ADELINA Guarda che l’è già abbastanza famoso, c’ha una trasmissione tutta sua, la
Ginevra dice che avrà un grande futuro perché è eclettico, tipo Fiorello. Non star lì a
preoccuparti.
EGIDIO Non sono certo io che devo preoccuparmi.
ADELINA (dura) Tu pensa a non ferire la nostra bambina, che queste decisioni di
cuore spettano solo a lei, se no davvero è l’ultima volta che la vedi.. ed ora lesto, dem,
a cambiarti, mentre io finisco di bollire il capriolo..
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A delina esce a destra, Egidio seccato s’incammina brontolando verso la camera da
letto, ma non appena vede sua moglie fuori scena fa rapidamente deitrofront e fila a
sedersi davanti al baracchino. Indossa le cuffie, l’accende. Una serie di suoni
disturbati invade la scena, Egidio regola il volume, si sila il portafogli dalla tasca,
ruota qualche pomello.. Finalmente sintonizza il canale.
EGIDIO Un due tre, un due tre.. prova.. prova.. El Druido chiama Barbarossa, El
Druido chiama Barbarossa.. rispondi Barbarossa.. codice verde.. ripeto codice verde..
invasione barbarica, invasione barbarica...
BARACCHINO .. avanti Druido, qui Barbarossa.. codice verde recepito, alura? Che
succede vecchio montone?
Egidio infila subito un cavo nell’apparecchio per togliere il viva voce. Lancia uno
sguardo verso la cucina, per vedere se A delina s’è accorta di qualcosa. V ia libera.
EGIDIO (sottovoce, con fare guardingo) Non ho tempo per le chiacchiere amico mio,
ho bisogno del tuo aiuto.. ‘scolta, devi trovarmi informazioni su un certo Romano, se
ciama Pepi.. si lo so nome del menga, ma è il diminutivo.. Fornasetti Giuseppe.. l’età
imprecisata.. fa la televisione, non lo so, dice che è comico, farà il pagliaccio in
qualche trasmissione.. devi farmi avere le informazioni prima di subito.. perché?
(alterato) Perché quel patacca si ciula la mia bambina, ecco perché! Boia.. deh.. me lo
sta portando a casa, te capì? Non lo so ma dovrà prima passare sulla mia carcassa..
affermativo, attendo il rapporto, Padania Libera! Passo e chiudo.
Egidio chiude alla svelta la comunicazione, poi si sfila il grembiule sporco di sangue,
lo appende all’attaccapanni, si mette sulle spalle un pesante giubbone e grida verso la
cucina fuori scena.
EGIDIO Adelina, scendo giù in paese, faccio un salto al bazar a prendere il tabacco..
hai bisogno di qualcosa?
ADELINA (urla da fuori scena) Niente, ma fai presto che arrivano.
Egidio sta per uscire di scena quando dalla porta d’ingresso entra insieme alla nebbia
Ottone, il figlio maggiore, un ragazzone barbuto e muscoloso sui 30, di ritorno da una
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Ronda. Indossa una giacca mimetica, un colbacco di pelliccia con paraorecchie, una
mascherina da sci sugli occhi e ai piedi due moon boot di pelo bianco. A tracolla una
balestra professionale ed una piccola accetta legata alla cintura.
OTTONE (irrigidendosi subito di fronte al padre) Babbo.. (piccolo spasmo)
EGIDIO (sorpreo) Ostia Ottone, com’è andata la Ronda?
OTTONE (gli occhi bassi) Bene. (starnutisce) Bene.
EGIDIO Chi stava in brigata con te?
OTTONE (togliendosi la mascherina e poggiando la balestra al muro, poi conta sulle
dita) Io, el Togasso, el Fossombron, el Mariuccio, i Feltus e le sorelle Tofane.
EGIDIO Ah le Tofane.. brave fioue quelle lì, peccato che te le sei lasciate scappare.
Due sane bianche femminone padane dalle grandi tette, ma tu niente, preferisci il fai
da te.. tzè!
OTTONE (a capo chino) Te l’ho detto non gli piacevo.
EGIDIO Smettila di buttarti giù, non è che non gli piaci, è solo che non ci sai fare,
non ti controlli e quelle non te la danno. Ma scusa Peppon non c’era in Ronda con
voi?
OTTONE L’è andato giù in città a farsi sfilare le vene varicose. (starnutisce)
EGIDIO C’ha sempre sofferto poverino. Be’ racconta un po’ com’è andata?
OTTONE (assume un tono militaresco) La valle è bonificata signore: nessun pericolo.
Solo all’autogrill vicino al Casello c’era un camionista pugliese che aveva bevuto.
L‘abbiamo legnato per sicurezza.
EGIDIO Avete fatto bene figliolo, avete fatto bene. (Pausa) Senti un po’.. sai mica
niente della storia di tua sorella?
OTTONE Gniiii.. cosa? Che storia? (si gratta un braccio frenetico)
EGIDIO La storia di lei che viene a trovarci per il week end dei morti con un certo
comico Romano..
OTTONE (tic alla mano sinistra) Ma va? Non lo sapevo.
EGIDIO Tua madre non te ne ha parlato?
OTTONE (allontanandosi in preda ad una serie di tic crescenti) No, no.. aggatcha!
EGIDIO (lo scruta per capire se stia mentendo) Bè allora adesso lo sai, tua sorella è
stata raggirata da un baluba romano, uno di Latina, uno della cricca della televisione,
che adesso viene qui che ci vuole conoscere!
OTTONE (batte il piede in terra) Niet!
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EGIDIO E’ quel che dico anch’io. A casa nostra, te capì? Qui bisogna che
riprendiamo il controllo della situazione, che la facciamo ragionare, tieniti pronto
perché stasera giuro sulla spada dell’Alberto da Giussano che lo scortico vivo quel
patacca.
OTTONE (annuisce) Sissignore. (continua ad annuire)
EGIDIO Vado giù al bazar, tu rimani a presidiare e tieni d’occhio la radio che aspetto
un rapporto dal Barbarossa.
OTTONE Affermativo babbo. Daah. Aggatcha!
EGIDIO (se lo guarda, sospira avvilito ed esce di scena) altrettanto…
Non appena Ottone rimane da solo i suoi tic diminuiscono, ma fra l’uno e l’altro ecco
che il ragazzo esegue piccoli passi di danza alla Michael Jackson. In qualche modo
sembra che la cosa lo rilassi. Inizia a spogliarsi fino a rimanere in canottiera bianca,
rivelando il suo fisico scolpito e tiratissimo. Esce a sinistra portando via i suoi vestiti,
rientra con una bottiglia di latte ed un piccolo computer portatile che appoggia sul
tavolo. Beve un lungo sorso poi fa partire la canzone, Man in the mirror di Michael
Jackson. Un paio di spasmi gli fanno guizzare la spalla, poi esegue un altro passo di
danza. Seguendo la canzone Ottone cammina a tempo per la stanza, tenendo il ritmo
con lo schioccare di dita. Si mette a cantare col cuore, poi ad un certo punto1, rapito
dalla musica, assume quella tipica posa di Jacko in cui la mano sfiora l’inguine. In
quel momento suo padre rientra in casa e se lo ritrova davanti in questa posa
equivoca. Ottone ci mette un secondo di troppo ma poi se ne accorge e si fionda a
spegnere il pc. La musica s’arresta all’improvviso.
EGIDIO Che cazzo stai facendo?
OTTONE (si lancia a chiudere il pc) Io? Niente. Uaaah.
EGIDIO Che niente, ti stavi toccando, ti ho visto.
OTTONE No babbo ascoltavo la musica.
EGIDIO Ascoltavi la musica? Con la mano sui maroni? Non mentire a tuo padre..
OTTONE Daah. Ascoltavo la musica. (inizia a ballargli paurosamente una gamba) La
musica sul computer. Tz. Ndha.
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Sull’ultimo verso della prima strofa: “Gonna make it right...”
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EGIDIO Lo vedi che non ti fa bene, lo dice pure il Dottore.. Ottone guarda che te lo
sfondo chel coso lì.. (sdegnato) invece di andar a zancolar la topa in paese, tutte le
sere a menarti il torrone coll’internét, ma vada via al cul.. (prende il portafoglio dalla
scrivania del baracchino e riesce di casa)
Ottone si getta in terra, fa cinque flessioni poi si rialza e si mette a sedere vicino al
computer. Tira fuori dalle tasche un paio di cuffiette le infila nel computer, lo riapre e
la canzone riparte, ma stavolta ad un volume molto basso, come filtrato dalle sue
orecchie. Il ragazzo sorride, chiude gli occhi e si mette ad oscillare avanti e indietro,
di tanto in tanto squassato da alcuni tremiti.
A lle sue spalle appare la madre che lo guarda intenerita. Si avvicina, vorrebbe
carezzarlo ma a pochi passi da lui ci ripensa e se ne rimane lì dietro, ad ascoltarlo
mentre canticchia alcuni versi della canzone.
Le note di Man in the mirror si perdono nel buio che cala sulla scena.
Scena 2.
Le luci assolvono sulla baita dei Casunziei. Dall’esterno provengono un paio di colpi
di clacson. A delina, che ha sostituito il vecchio cardigan da casa con un maglioncino
più elegante, è la prima a precipitarsi all’ingresso.
ADELINA (trepidante) Egidio, Ottone, dem che sono arrivati..
A delina apre la porta. Un fitto banco di nebbia l’investe ma la donna noncurante si
mette a urlare nella foschia.
ADELINA Iuuuuhhh! Ragazzi.. siamo qui, seguite la mia voce.. attenzione ai gradini
ghiacciati sul portico..
Finalmente dalla nebbia appare Ginevra, con una borsa a tracolla che scaraventa per
terra prima di abbracciare la madre.
GINEVRA Mammina ciao.. che bello riabbracciarti.. uhmm..
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ADELINA Ginevra bella.. (la bacia ancora sulle guance) ooh ma fatti guardare, ma
sei sciupata, hai perso peso?
GINEVRA Magari mamma, se non mi metto subito a dieta morirò stritolata dai miei
vestiti.. (guardandosi intorno) casa dolce casa.. (riferita al quadro, con un filo di
rassegnazione) l’Umbert l’è semper là che vigila eh..
Egidio arriva in salotto ritrovandosi di fronte sua figlia.
GINEVRA Papà..
EGIDIO Ginevra! (si abbracciano a lungo) quanto mi sei mancata tortellino.. (entra in
scena anche Ottone che si è messo una camicia di flanella scozzese gialla) siamo così
felici di riaverti in famiglia.. quant’è che non salivi? Neanche me lo ricordo più.
(dipiaciuto) Quando penso che potevo trovarti un bel posto alla Cancelleria dell’Anas,
te ne stavi comoda comoda a Sondrio, vicino a casa, eh, dovevo solo alzare il
telefono..
GINEVRA E dai babbo non cominciare, Roma è fantastica, e il mio lavoro va alla
grande.. (vede Ottone) Fratellone!
OTTONE (timido ma sorridente, molleggia sulle punte) Ciao Ginni.
GINEVRA Be’ non me lo dai un’abbraccio?
Ottone la stringe in un fortissimo abbraccio sollevandola da terra.
GINEVRA Ok, piano, piano, mi incrini una vertebra.. (Ottone allenta la presa) allora
come stai?
OTTONE Come sempre, sono imprigionato nella mia vita. (a voce più bassa e
confidenziale) Ma adesso riesco a dormire anche tre ore consecutive per notte.
GINEVRA Ti trovo alla grande, tutto in tiro eh.. guarda qui che roccia.. c’avrai la fila
di ragazze.. (Ottone s’imbarazza)
EGIDIO Come si vede che non vivi più in baita..
GINEVRA (sottovoce al fratello) Dopo mi racconti..
ADELINA Vieni stella siediti, riposati, sarai stanca del viaggio..
GINEVRA Ma no aspetta che c’è Pepi con le valigie. (a Egidio) Mamma te l’ha detto
che sono venuta col mio ragazzo.. spero che non sia un problema.
ADELINA Certo che no, ci mancherebbe..
Ottone scuote la testa.
EGIDIO Nessun problema tesoro, solo.. (le si avvicina, in confidenza) mi avrebbe
fatto piacere che fossi stata tu a parlarmene.. tutto qui, lo sai che con me ti puoi
confidare, perché lo so come vanno certe cose: ti ritrovi sola in una brutta città che
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non conosci, mangi male, il corpo mostra i primi segni di cedimento e allora senti il
bisogno di qualcuno, di chiunque e così.. (Egidio si sta incartando nel suo stesso
discorso nel tentativo di non ferire la figlia quando l’attenzione si sposta sulla soglia)
Pepi fa il suo ingresso in una nuvola di nebbia, trascinandosi dietro due trolley,
un’altra grande sacca ed un recipiente di cartone da pasticceria.
PEPI Ehilà! Si può? Scusate il ritardo, spero di non aver sbagliato baita, con questa
nebbia.. buonasera a tutti.. riuscite a vedermi o volete che mi descriva?
GINEVRA (ridacchia) Dai Pepi vieni dentro..
ADELINA (sorride) Ma vieni, vieni pure.. accomodati..
PEPI Grazie signora, molto piacere Pepi Fornasetti.. (le fa il baciamano, poi le passa
la scatola dei pasticcini) incantato, questi sono per voi, un assaggio delle migliori
paste di Roma, le fanno davanti al Senato, micidiali.
ADELINA Ma grazie.. (sorridendo) Ah, la Ginevra mi ha parlato molto di te.. ho
visto anche il tuo programma alla tv..
GINEVRA (sfilandolo dalle grinfie della madre) Mamma è appena arrivato..
ADELINA (abbassa il tono) E’ così divertente, sei proprio bravo..
GINEVRA E lui è mio padre..
PEPI Pepi Fornasetti..
EGIDIO (gli stringe la mano) Egidio Casunziei.
PEPI Molto lieto signore, la ringrazio per l’ospitalità, erano anni che volevo visitare la
Valtellina; sono stato praticamente ovunque nel mondo ma mai in Valtellina, ed è un
peccato perché è incredibile, ricorda un po’ Twin Peaks..
EGIDIO (pausa, gelido) Hm.
PEPI Chissà se c’è ancora Laura Palmer in giro.. (Egidio si allontana) scherzavo, era
pewr rompere un po’ la nebbia.. (si accorge di Ottone) Tu devi essere Ottone..
OTTONE Ciao.
PEPI Però, sei in forma, ti alleni con gli X-man?
OTTONE (gli balla la gamba) No, no.. io.. faccio trekking e mi arrampico sulle rocce
e vado in cajak.. anche tu fai sport estremi?
PEPI (annuisce) Oh sì, ma preferisco strapparmi i legamenti giocando a calcetto.. (alla
battuta Ottone non reagisce) Ginevra mi ha detto che sei nella guardia forestale.
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OTTONE Part Time. Faccio solo il turno Primavera Estate. L’inverno sono addetto
allo skilift della Valmalenco. (fremito)
EGIDIO E nel tempo libero invece di rinchiuderti in un capannone buio a ingoiare la
droga in pasticche sei un valoroso volontario della Guardia Padana. Una camicia
verde. Raccontalo figliolo, è una roba di cui andare fiero, te ne puoi vantare.
OTTONE Sì faccio le ronde con gli altri volontari della Valle. (saluto militare)
Brigata Taleggio Furioso.
EGIDIO (con fierezza) Te capì?
PEPI Le Ronde.. ne ho sentito parlare ma.. ce n’è davvero bisogno, voglio dire non
bastano la polizia? I Carabinieri?
OTTONE (scuote la testa) No! Ormai l’è pieno di delinquenti. Ti entrano in villa.
Soffocano il marito, seviziano la moglie, defecano nei centrotavola in salotto. E
questo solo gli immigrati clandestini. Poi mettici le gang giovanili, gli omosessuali, la
mafia, i cinesi..
EGIDIO I terroristi.
OTTONE Boia! Dobbiamo partecipare tutti per tenere al sicuro le nostre famiglie,
difendere la nostra terra. (Egidio gli batte la spalla orgoglioso, Ottone freme)
PEPI (tenta di sdrammatizzare) Hai capito la Valtellina, tanto vale andare a fare un
bancomat in una favela di Rio.
Nessuno ride.
ADELINA Lo gradite un’aperitivo?
PEPI Io lo prendo volentieri. (A delina esce a destra. Pepi va a prendere la bustona che
aveva portato con sé) Signor Casunziei approfitto del momento per darle il mio regalo
(si avvicina ad Egidio con modi enfatici)
EGIDIO (guardando Ginevra) Un regalo?
PEPI Oggi è stato il suo ultimo giorno lavorativo, finalmente si può godere la meritata
pensione..
EGIDIO E allora?
PEPI (inizia ad estrarre gli oggetti ad uno ad uno e li passa al padre) E allora ho
pensato di regalarle.. “il kit del pensionato”.. et voilà.. un plaid di lana merinos da
mettere sulle gambe.. (lo estrae
e glielo passa) un paio di ciabatte con suola
antiscivolo.. la rivista speciale: “Il Sudoku spiegato a mio nonno”.. una sacca di
bruscolini, una sputacchiera.. e udite udite.. il vinile originale di Roma Capoccia
autografato da Antonellone Venditti in persona, non so se se le piace il genere ma ‘sta
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roba è veramente una droga. (A delina ridacchia durante la consegna, ad Ottone scappa
un accenno di risata subito represso)
GINEVRA (tra il preoccuppato e il divertito) Giuro che io non ne sapevo niente..
EGIDIO (per nulla convinto) E’ un bel pensiero, Pepi.
PEPI (percependo il clima glaciale) Si fa per sdrammatizzare eh.. (Egidio abbozza un
falso sorriso tirato) si gioca un po’..
GINEVRA Vedila così papone, adesso potrai passare più tempo con la mamma.
EGIDIO (impassibile, fiacco) Urrà.
GINEVRA Potrai dedicarti a tutti i tuoi hobby.. i tuoi altri interessi, c’è sempre la
politica, da quando sono piccola che ti sento ripetere che bisogna partecipare di più,
dare una mano alla crociata Padana, adesso puoi farlo.
EGIDIO Su questo puoi scommetterci.
ADELINA (da fuori scena) Ginevra puoi venirmi a dare una mano?
GINEVRA Scusate (e raggiunge la madre fuori scena)
Pepi cerca di dissimulare l’imbarazzo giracchiando per la casa col naso all’in su.
Si sofferma davanti ad alcune fotografie incorniciate.
PEPI Ma guarda, questa è Ginevra, da piccolina.. che carina, cos’era la prima
comunione? (Ottone annuisce, Pepi osserva un’altra foto) Ma che ci fa abbracciata a
Giulio Andreotti?
OTTONE Quella è mia nonna.
PEPI (vergognandosi cerca di sviare) Ah.
EGIDIO (cinereo) Già.
Pepi si avvicina al quadro dell’Umberto, lo fissa per qualche istante. Egidio lo osserva
con fierezza a sua volta.
PEPI L’Umbertone Nazionale.. (imitando Bossi ma con la voce di Sordi) pussavia
dalla Padania zozzo immigrato (Egidio non gradisce) sì, insomma lei è proprio un
padano doc.. un duro e puro: il raduno di Pontida, il rito dell’ampolla, la laurea
albanese del Trota..
EGIDIO Perché continui a sorridere mentre lo dici? Lo trovi divertente? Ottone tu lo
trovi divertente?
OTTONE No babbo.. aggatcha!
PEPI (serio, quasi dispiaciuto) Mi scusi non volevo essere scortese, stavo solo
sintetizzando per stereotipi..
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EGIDIO (distensivo) Ma no ridi pure, mia moglie mi aveva avvertito, mi aveva detto
che sei un comico, uno eclettico, alla Fiorello, fai le battute.. è questo il tuo lavoro,
no?
PEPI Be’ sì qualcosa del genere, attualmente presento su SKY un talk show satirico
che sbeffeggia il jet set italiano, abbiamo questi contributi video, dove interpreto
personaggi esilaranti che generano tormentoni.
EGIDIO Tormentoni?
PEPI Ma sì, non lo so, battute secche, piccoli rebus, ritornelli:.. “Dottore, dottore, mi
dimentico le cose”.. “si dimentica le cose?”.. “mi dimentico le cose?”
Ottone ride di gusto, poi Egidio lo fulmina con lo sguardo e lui si richiude subito a
riccio.
PEPI Firmo il programma come autore.
EGIDIO E come si chiama la trasmissione?
PEPI “Nonsolotopa”
Egidio aggrotta la faccia, interrogativo.
PEPI E’ un titolo dissacrante, lo so, giochiamo col concetto di trash, e intanto
denunciamo la mignottocrazia che attanaglia il nostro bel paese, suona un po’ forte
ma oggi se non meni non sei nessuno.. e sui forum ci stanno dando ragione..
EGIDIO E com’è che sei finito nel racket della televisione?
PEPI Uff una storia lunga. E’ un talento che avevo sin da bambino. Fare spettacolo:
cantare, ballare, fare le imitazioni. Stare al centro dell’attenzione. Ho iniziato presto a
lavorare come animatore nei villaggi. Ho girato il mondo: Sharm, Bahia, Malindi,
Cancun.. intanto scrivevo di continuo, mi ero creato un bel repertorio, faccio i primi
provini, conosco Lele Mora, ci vado a letto e da cosa nasce cosa..
OTTONE Davvero?
PEPI (sorride) Ma no.. mi sono fatto veramente un mazzo, tra comparsate in filmacci
di serie c, imitazioni alle sagre di paese, speakeraggio nelle emittenti indipendenti,
addii al celibato, poi finalmente un ferragosto mi scelgono per questa rassegna di
comici in piazza, a Terracina, quella sera mi nota un dirigente RAI e con grande
coraggio mi prende e mi schiera come comico fisso in un programma di prima serata.
E lì apoteosi. Fu un grande successo. Poi ho cambiato agente, ho fatto Zelig e le mie
azioni si sono impennate....
EGIDIO Hai capito Ottone? (il ragazzo annuisce in automatico) Certo ti sei scelto un
ambiente difficile, molto pagano, molto frivolo e precario..
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PEPI Per adesso la ruota gira, si inizia a guadagnare bene, ho appena acceso un
mutuo.
EGIDIO Eh ma i soldi non fanno la felicità.
PEPI Sì ma ti aiutano a coprire le spese fintanto che la cerchi.
OTTONE I-hi! (spasmo) I want a mango!
PEPI Come scusa?
A delina e Ginevra rientrano in scena con gli aperitivi. Una grande brocca di ceramica
artiginale colma di Padanaia Libre e due vassoi carichi di salumi e formaggi.
GINEVRA Pepi devi assolutamente assaggiare il Padania Libre che fa la mamma..
PEPI Ma scherzi? Versami subito una pinta di Padania Libre, ho la lingua felpata..
ADELINA Ecco tieni.. un bel bicchierone..
OTTONE Anch’io, anch’io, anch’io..
PEPI (solleva il calice) A questa splendida famiglia!
CORO Cin cin!
ADELINA (mentre Pepi beve il primo sorso) Si sente molto la grappa? E’ troppo
forte?
PEPI No, no, mi ha solo fuso due molari, ma di quelli in fondo.. a posto, è squisita..
grappa e chinotto, guarda che è na roba..
OTTONE (se lo scola tutto d’un fiato) LE! (sussulta) oooooooohhhh..
ADELINA (ad Ottone che intanto si strofina contro un angolo del tavolo ) Vacci
piano tesoro..
GINEVRA Da piccola lo bevevo di nascosto dal bicchiere del babbo, mi prendevo
certe sbronze, te lo ricordi? (Egidio annuisce e si liquefà malinconico sprofondando
nei vecchi ricordi)
ADELINA Pepi, scusa se te lo chiedo ma Ginevra mi raccontava che sei un amico di
Flavio Insinna..
GINEVRA Mamma..
ADELINA Che male c’è? E’ un presentatore così rassicurante, pieno di fascino..
EGIDIO Ma chi? (scuote la testa e si allontana borbottando, andando a sedersi in
poltrona)
PEPI Ma sì, certo, Flavio è un’amico.. siamo stati insieme l’altro venerdì a casa di
Veronesi, le solite cene spaccamascella, le risate.. ad un certo punto c’erano Flavio e
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Teo Mammuccari con questa cubista senegalese strafatta e.. (Ginevra gli lancia
un’occhiataccia, lui capisce che è meglio sorvolare) no vabè questa magari non.. è che
questo Padania Libre..
ADELINA E dimmi dimmi, è simpatico come quando fa le trasmissioni?
PEPI Oh sì è un vero spasso, ed è rimasto uno semplice eh.. uno vero, un
giocherellone, poi generoso..
EGIDIO (a Ottone) Ora è diventato Madre Teresa di Calcutta. Tzè.. sarà un altro
depravato, come tutti gli altri..
PEPI Con tutto il rispetto ma questo è un po’ un luogo comune, non facciamo i
talebani, vedere gli studi televisivi come gironi dell’inferno.. le assicuro che è nu
bravo guaione..
GINEVRA Ah, con papà è una battaglia persa, per lui la tv è tutta corruzione e
favoreggiamento alla prostituzione.
EGIDIO Basta leggere i giornali, quelle intercettazioni: te la do me la dai me lo dai te
la do.. ‘sto paese l’è diventaa un bordell..
PEPI Sì non posso negarlo ma semmai è un problema sociale, più radicato, in questo
clima di crisi, da caduta dell’impero romano, il più pulito c’ha la rogna, se le
raccontassi..
EGIDIO Se mai el Senatur prenderà in mano le redini di questo paese vedrai che bella
ramazzata che dà, tutto ‘sto letame de perdigiorno parassiti via, föra dai maroni..
PEPI Be’ certo che volendo fare i puristi anche lui però..
EGIDIO Anche lui cosa?
GINEVRA (a Pepi) Lascia perdere..
EGIDIO (lo incalza) Fallo parlare. Anche lui cosa?
PEPI E be’ anche lui prima del coccolone era un bel festaiolo..
EGIDIO (s’infiamma) Ma come ti permetti? Festaiolo al Senatur?
PEPI Pensavo lo sapesse, insomma ne hanno parlato molto su internet.. d’accordo era
solo un rumors, Luisa Corna poi ha smentito tutto, per carità, nessuna overdose di
viagra, assolutamente, ma certo un ragionevole dubbio ti rimane a leggere certe cose..
EGIDIO (agli altri) Si può sapere di che cazzo sta parlando?
GINEVRA Papà..
ADELINA Egidio per cortesia.
PEPI Ehi, è solo un gossip, una storiella che gira su internet.. mi dispiace.. non se la
prenda a cuore
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EGIDIO E’ una sporca menzogna, e tu sei un pirla se prendi sul serio certe
chiacchiere da lavandaia.
OTTONE (urla battendosi le cosce con le mani) Nein! Nein! Nein! Nein! Nein!
PEPI (turbato) Che succede?
GINEVRA (alza il tono) Insomma possiamo smetterla di parlare di politica? Non
sono venuta a trovarvi per fare sempre gli stessi discorsi.. va bene papà?
Il cellulare di Pepi si mette a squillare.
PEPI Scusate..
ADELINA Prego.
EGIDIO Hai ragione tortellino, usciamo da questo argomento prima che mi venga un
embolo.
PEPI Pronto.. Blasco? No, ti sento a strappi..
OTTONE (facendo ballare la gamba) Devi andare fuori, sulla veranda, rivolto a nordest..
PEPI Grazie.. (a Ginevra) io esco un attimo.. è il mio agente.. (esce)
GINEVRA (a Egidio) Mi dici che cosa ti prende? Sei impazzito? C’è bisogno di
essere così aggressivo?
ADELINA Senti cosa dice tua figlia, caprone imbizzarrito. Forza tesoro vieni, ti
sistemo in camera, Ottone ci dai una mano con le valigie?
OTTONE Presente. Valigie. Porto io. Au! (si carica sulle spalle le due valigie e segue
Ginevra e A delina fuori dal salotto) Ndem..
Egidio aspetta che se ne siano andate per correre al baracchino. Lo accende, sposta
l’antenna in cerca di una specifica frequenza. Dagli altoparlanti esce un graffio
confuso ma poi il baracchino si aggancia chiaramente alla frequenza dell’iphone di
Pepi. Il contenuto della conversazione viene ascoltato da Egidio e dal pubblico.
PEPI (vfc) ..eh so’ uscito, ma che ne so Blasco qua non pija da nessuna parte, te credo
pare de sta sull’Hymalaya.. e manco se vede gniente pe’ la nebbia, dice almeno c’hai
il panorama, ma de che, visibilità zero, una follia..
BLASCO Ma come sono i genitori?
PEPI La madre è un amore, l’ho già conquistata, ma il padre è un vero dito al culo..
un bifolco, ultrapadano, uno che vive sugli alberi, tu immagina un incrocio fra
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Reinold Messner e Faccia di cuoio di “Non aprite quella porta”, je manca la motosega
e la bava alla bocca.. vabè dai tirami su il morale, dammi buone notizie..
BLASCO Ci siamo Pepi, ci siamo.. Battista è saltato, pare che abbia firmato con
Boldi, girano l’ennesima storia di corna ad Antigua, ora ci siete solo tu e Cirilli..
sembra che Aurelio deciderà domattina prima di partire per Miami.
PEPI Questa attesa mi sta uccidendo.. Blasco, fuori dai denti, dici che je la famo?
ADELINA (entrando in scena eguita da Ginevra e Ottone) Mbeh? Ti pare il momento
di mettersi a trafficare col baracchino? Dem Egidio..
Egidio spegne immediatamente il baracchino e raggiunge la figlia.
EGIDIO Non volevo alzare la voce tesoro, solo che oggi è stata una giornata molto
pesante e avvilente, con la pensione e tutto il resto.
GINEVRA Lo so papà, ti capisco, solo cerchiamo di non rovinarci il week end.. Pepi
è un tipo particolare.. (Egidio fa una faccia dubbiosa) lo so che non è il tuo genere, ma
si da il caso che io ci stia molto bene, che mi renda felice, quindi per favore, dagli una
possibilità.. ok? (Egidio annuisce)
Pepi rientra tutto raggiante con l’iphone in mano.
PEPI Mentre ero fuori ho sentito delle fucilate, ma qui si va a caccia anche di notte?
OTTONE Sono le ronde, per spaventare i malintenzionati.
PEPI (preoccupato) Si eh? E come vi regolate coi proiettili vaganti?
ADELINA A culo..
GINEVRA Pepi ascolta io vado con la mamma a trovare i Furlan, i nostri vicini di
baita, che se non gli faccio visita sono capaci di offendersi, tu intanto rilassati, fatti
una doccia, la camera la conosci, ci vediamo dopo ok? (lancia un’occhiataccia al
padre) Ti lascio in buone mani..
PEPI Addio, (mentre A delina e Ginevra escono nella nebbia, Pepi tergiversa qualche
istante poi esce a sinistra, verso la camera da letto) il bagno è..
OTTONE Ti faccio vedere (spasmo; poi lo segue fuori scena)
Egidio rimasto solo guarda il quadro dell’Umberto scuotendo la testa, quando il
baracchino si mette a suonare. Egidio corre in postazione e si infila cuffie e
microfono.
EGIDIO El Druido avanti, passo. Ah bene, hai trovato, sì, via libera, canta.. ah-ha..
interessante, sì.. i genitori.. (scrive su di un picolo taccuino nero) Metello e Augusta
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Fornasetti.. parrucchieri.. hm.. (pausa) cosa, cosa, cosa? Ripeti quello che hai detto..
no prima, no prima ancora.. esatto.. ma sei sicuro? Me lo confermi? Ridillo. Ridillo
più lento, scandisci per diana.. lo sapevo, lo sapevo, me lo sentivo che era un
disgraziato.. ottimo lavoro Barbarossa! Ad maiora! Ora ti lascio, Padania Libera!
Passo e chiudo.
Egidio rimane a pensare strofinandosi la barba. Entra Ottone senza moont boot; si
siede sul divano e con delle tronchesine si taglia le unghie dei piedi. Egidio si volta ad
osservarlo schifato.
EGIDIO Piantala di tagliarti le unghie e ascoltami. Ho ricevuto rapporto dal
Barbarossa. Che ti dicevo a proposito di quel pistola lì.
OTTONE Chi?
EGIDIO Il Pepi!
Da fuori scena proviene la voce di Pepi.
PEPI Ottone.. scusa Ottone..
EGIDIO (cerca di non farsi sentire, ma non riesce a contenere una certa smania) Te lo
dicevo che non mi convinceva. Ora ne ho la prova.
PEPI (da fuori scena) Ottone puoi venire un attimo su?
EGIDIO (alzandosi in piedi) Chel li l’è un impostore! Ottone il tempo delle cortesie è
finito, non me ne starò qui seduto a vedere quell’ impiastro della televisione che viene
a corrompere la mia bambina senza reagire. So il fatto mio. Portami la borsa del
lavoro.
OTTONE (automaticamente esegue l’ordine) A che ti serve la borsa da lavoro?
EGIDIO (estrae dalla borsa un elettrificatore per animali) C’ho steso dei montoni di
un quintale e mezzo con questo gioiellino, quando scende tu distrailo, parlagli di..
uccelli, io gli do giusto una punzecchiata e poi mentre è svenuto ci sbarazziamo di lui.
OTTONE Ma alla Ginevra cosa gli diciamo? D-ha.
EGIDIO (tenendo bassa la voce) La farò ragionare dannazione, sono suo padre, quel
ragazzo è un ambiguo, vuoi sapere cosa le nasconde?
Pepi entra a sorpresa in scena in accappatoio, un modello tagliato a metà coscia
piuttosto ridicolo.
Egidio rimane basito per qualche istante.
PEPI Scusate se mi presento in deshabille.. cos’è? L’ha disegnato Lapo Elkan, è un
concetto di accappatoio.. (a Ottone) ho provato a chiamarti.. credo sia saltata la
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corrente al bagno, perché ho infilato la spina del regolabarba, ha fatto una scintilla e
poi buio, ma solo in bagno, strana questa cosa..
EGIDIO (avvicinandosi a Pepi con la mano che stringe l’elettrificatore in tasca) Non è
strana, abbiamo separato gli ambienti su contatori diversi, l’hai sicuramente mandato
in tilt, nessun problema.
OTTONE (forte) Din don! (a Pepi) Il fanello è un uccello di piccole dimensioni. Il
maschio ha petto carnicino e una macchia rossa in fronte, che scompare nell’inverno.
Ei. La femmina non presenta colorazioni rosse ed ha il petto tutto macchiato.
PEPI Vedi, me l’ero sempre chiesta quale fosse la differenza fra i due ..
EGIDIO (fissando l’orlo dell’accappatoio) Pepi tu l’hai fatto il servizio militare?
PEPI Come? Oh no, no, sono sempre stato contrario all’idea di buttare via un anno,
avevamo questo amico medico, il Dottor Procesi, abitava da sempre nel nostro
palazzo a Latina, mi aiutò con dei certificati falsi, risultò che soffrivo di favismo,
capirai io.. io me sfondo de fave e pecorino..
Egidio sorride poi appena Pepi volge lo sguardo lo tocca ad un fianco con
l’elettrificatore. Pepi urla e salta via fulminato crollando sul divano. Il suo corpo è
contorto dalle convulsioni e dai tremolii.
OTTONE (con le mani sulle orecchie) Forse era un po’ troppo per uno che non è un
montone.
EGIDIO Che ne so è la prima volta che lo uso su un cristiano. (si avvicina a Pepi che
sta diminuendo gli spasmi ma è chiaramnete senza conoscenza) Ehilà, Pepi.. come la
va? Che ti prende? Sei inciampato?
OTTONE Lo vedo male.
EGIDIO Ma no guarda.. respira ancora, a fatica, ma respira ancora..
OTTONE Ma le labbra stanno diventando viola, stanno diventando viola e c’è la
schiuma in bocca.. (si mette a girare velocemente in cerchio)
EGIDIO E questo non è un buon segno ma non perdiamo la calma, fila a prendere la
macchina e portala sul retro col portabagagli aperto. (prova a toccarlo, Pepi sussulta,
Egidio sobbalza ritirando la mano) Scotta!
OTTONE C’è puzza di carne bruciata.
EGIDIO La macchina, va a prendere la macchina!
OTTONE Ma dove lo portiamo?
EGIDIO Nella piazzola di qualche autogrill, testa! Domattina si sveglia con le
lumache in faccia e se ne ritorna da dove è venuto. Fine della storia.
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OTTONE No, no, no.. (compie una mossa di difesa kung-fu con le braccia in guardia)
non entri.. non entri.. non entri.. non entri..
EGIDIO Ottone! Maledizione guardami ho bisogno di te soldato, respira.. respira.. e
adesso calmati.. e prendilo per i piedi.
OTTONE Non lo posso fare, la Ginevra ci resterà malissimo.. uoooh.
EGIDIO Merda ti sembra questo il momento di discutere? E se adesso quelle due
tornano e ci trovano così..?
Un attimo dopo si sentono i passi in avvicinamento delle donne che ancora urlano i
saluti da lontano ai Furlan, i vicini di baita.
OTTONE Sono loro, sono loro.. i-hi! (salgono i tic) Negheeer!
EGIDIO Niente panico. Ehi! Ehi! Fai il disinvolto, non rispondere alle domande, non
prendere iniziative, parlo io.
Ginevra e A delina entrano in casa e si ritrovano davanti la scena.
GINEVRA Papà..
EGIDIO (calmo e gioviale) Tesoro com’è andata dai Furlan? Visto quanto s’è
svaccata la Iolanda dopo la gravidanza?
ADELINA (sgrana gli occhi) Ostia!
GINEVRA (si getta sul ragazzo svenuto) Pepi! Pepi che cos’hai?
EGIDIO E’ svenuto, non può sentirti al momento.
ADELINA Come è svenuto?
EGIDIO (alla moglie, sbrigativo) Prima era in piedi e ora no, la forza di gravità, come
vuoi che sia svenuto?
GINEVRA Pepi? Amore. rispondimi.. guardami.. papà che cosa è successo?
EGIDIO A me lo chiedi? Avrà bevuto troppo, un colpo di sonno, non lo so, parlava di
favismo e tutto un tratto s’è accasciato sul divano. Non è che si droga?
ADELINA Egidio!?
EGIDIO Si sa che in quell’ambiente..
GINEVRA Finiscila papà! Ottone dimmi cos’è successo?
OTTONE (contorto dagli spasmi) E’ come dice il babbo.. parlava di fave e poi è
svenuto..
ADELINA Cos’è questo odore di carne bruciata?
OTTONE Il capriolo? (la madre spaventata si porta istintivamente la mano alla bocca)
GINEVRA Mammaaaa.. ommiodio non reagisce, fate qualcosa è bollente.. chiamate
l’elisoccorso!
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EGIDIO Ma no che elisoccorso, non ci facciamo parlare dietro, ora passa, sollevategli
le gambe, tu continua a schiaffeggiarlo. Adelina, prendi l’aceto di mele marce, il
boccione impolverato, e uno straccio! E’ solo un mancamento, tra le curve,
l’altitudine, l’aperitivo di tua madre..
GINEVRA (a Pepi) Amore, amore guardami, sono io, mi senti? Amoreee (al padre) si
può sapere che ci fa in accappatoio nel salotto?
EGIDIO Ma poi che accappatoio.. perché è così corto? Dov’è che l’ha trovata quella
roba lì?
GINEVRA Gliel’ho regalato io, è un concetto d’accappatoio, ma adesso che c’entra?!
Dobbiamo farlo riprendere..
EGIDIO Infatti.
A delina entra con l’aceto.
ADELINA L’aceto.
EGIDIO Ghe pensi mi, voi sventolate..
Egidio imbeve lo straccio di aceto e lo passa sotto il naso di Pepi mentre intorno
prosegue l’atmosfera di panico generale tra le grida di Ginevra e i versi sincopati e
l’isterismo ipercinetico di Ottone.
Sale la musica celtica.
Si chiude il sipario sul primo atto.
A TTO SECONDO.
Scena 1.
La sala è avvolta nel buio più assoluto. Un vento leggero vibra piano in sottofondo.
Si diffonde una musica soave, onirica, appena percettibile.
Si apre il sipario. Continua il buio.
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GINEVRA (sussurra come in un sogno) Pepiiii.. Pepi.. svegliati..
PEPI Hhmm..
GINEVRA La senti la mia voce?
PEPI Amore.. amore sei tu?
GINEVRA Eccomi
PEPI Hhm.. dove sono?
GINEVRA Va tutto bene.. sei al sicuro adesso..
PEPI Diosanto, ho fatto un incubo assurdo.. io.. presentavo Sanremo, dovevo
premiare Toto Cutugno come secondo classificato, che poi chissà perché, mi ha
sempre fatto ribrezzo Toto Cutugno, comunque.. siamo sul palco, lui emana questo
micidiale odore di lacca e non so come ma appena gli stringo la mano, parte una
scossa fortissima, una roba tipo fulmine che mi folgora..
GINEVRA Non ti preoccupare, era solo un brutto sogno, ci sono io con te..
PEPI Siamo tornati a casa?
EGIDIO Ostia ce lo potevi dire che non reggi l’alcool, minchia sei venuto giù come
un tordo impallinato.
Le luci si accendono a schiaffo. Pepi è sdraiato sul divano ancora in accappatoio, con
Egidio, A delina e Ginevra che incombono apprensivi su di lui.
Ottone intanto lo sventola concitato con un ventaglio.
EGIDIO Be’ meglio così, non era niente di grave, ha ripreso conoscenza (ad Ottone)
puoi smetterla, smettila.. (Ottone continua meccanicamente) smettila!
PEPI (toccandosi la testa dolorante) Scusate.. sono completamente andato, non mi era
mai successo.. a parte quella volta che ho fatto seratina con Morgan.
GINEVRA Come ti senti amore? Guarda che è assurdo.. non ti ricordi com’è che sei
svenuto? Un calo di pressione?
PEPI (confuso) Sono svenuto?
EGIDIO Dottore, dottore, mi dimentico le cose! (ridacchia, solo lui)
PEPI Ho le idee un po’ confuse, sento caldo sulle tempie.. (pastrugnandosi le narici) e
mi si sono bruciati i peli del naso.
GINEVRA Vuoi che scendiamo giù a Sondrio? All’ospedale, facciamo un controllo,
amore sono preoccupata per te.
OTTONE Scaldo la macchina?
PEPI No, no aspetta, piano piano mi sto riprendendo..
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EGIDIO Ma sì è questione di tempo.
PEPI Perché inizio a.. mi rivedo la scena a strappi.. ero vicino al divano, era saltata la
corrente e tuo p.. (Egidio l’interrompe)
EGIDIO Adesso però lasciamolo riposare.
PEPI No, no, va bene, mi serve parlare..
EGIDIO Ma perché rivangare..
GINEVRA Amore, questo però è anche lo stress, ne abbiamo discusso due sere fa,
troppo lavoro, tu non ti risparmi mai.
EGIDIO Eh sì dev’essere quello.
ADELINA Bevi, è acqua del Po, c’ho messo anche un po’ di zucchero.. vedrai, una
mano santa..
PEPI Grazie (estrae una foglia dal bicchiere, poi forzandosi ne assaggia un sorso) e
scusate per la scena madre..
ADELINA Non dirlo neanche, l’impurtant che te ste bain. Adesso riposati che fra
poco si mangia. Un po’ di capriolo, due rognoni e ti rimetti in forza. Se preferisci, che
non ti senti, te lo servo a letto..
PEPI No, no, signora non si disturbi, mi sento davvero meglio, non c’è bisogno..
voglio essere dei vostri a cena..
GINEVRA Vieni ti accompagno in camera..
La coppia esce lentamente dalla quinta a sinistra. Ottone senza ragione scappa via a
destra.
EGIDIO Cagionevole il romano.
ADELINA (contenendo il volume della voce) Egidio io non lo so che stai tramando
ma attento a te, perché rischi di perdere la fiducia di tua figlia per sempre, e non solo
la sua. (Egidio se la ridacchia sotto i baffi, lei gli punta il dito contro) Ti ho avvertito.
EGIDIO Fiducia eh? Vedremo chi perderà la fiducia alla fine di questa storia.
A delina esce a destra scuotendo la testa. Egidio rimane solo in baita, a fissare con
fierezza il quadro dell’Umberto.
Scena 2.
Pepi tornato in abiti borghesi, con la giacca pesante e i capelli lievemente cotonati
esce in terrazza a fumare una sigaretta. Si infila le cuffie dell’iphone e lascia partire
una canzone (Love is a losing game di A my W inehouse). Poco dopo arriva Ottone
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alle sue spalle, avvicinandosi gli fa una domanda ma senza proferire suono. Pepi si
sfila le cuffie dell’iphone, scende la musica.
OTTONE Ascolti la musica? (sventolando le dita della mano destra) Ce l’hai
nell’iphone?
PEPI Sì, mi aiuta a rilassarmi.
OTTONE Anche a me. (schiocca la lingua) L’ascolto sempre, soprattutto quando sto
di piantone allo skilift, mi faccio due maroni. Allora mi metto su una playlist e il
tempo si accorcia.
PEPI Ma scherzi, non si può vivere una vita senza colonna sonora.
OTTONE Come ti senti?
PEPI Decisamente meglio, però.. mi si sono elettrificati i capelli..
OTTONE (spasmo) Vuoi vedere il mio ipod?
PEPI Solo se non è un doppiosenso.
Ottone sfila dalla tasca dei pantaloni il suo ipod e lo passa a Pepi che si mette a
scorrere la sua library.
PEPI Cavolo.. guarda qua che bei pezzi.. Red Hot, Gun’s n Roses, Eminem, i
Metallica.. gli Abba?
OTTONE (annuisce compulsivo) Guarda le playlist..
PEPI Aspetta, aspetta, I will always love you di Whitney Houston? Brano
iperglicemico, sai che non ti facevo così romantico? (annuisce) Certo, dai Metallica a
Whitney Houston, te non stai bene..
OTTONE Eh no..
PEPI Ma dì un po’ ce l’hai la ragazza?
OTTONE (scuote la testa come per scacciare degli insetti che lo tormentano) Non
proprio..
PEPI (in confidenza) E’ un marinaio di colore?
OTTONE (ride imbarazzato) Ma no, che marinaio, non sono mica culattone.. no..
dha.. sbraaa!
PEPI Allora?
OTTONE C’è una tipa che mi piace..
PEPI E lei lo sa?
OTTONE No, sì, no, mi sa che lo sospetta, è una storia complicata.. negher.
PEPI Come si chiama?
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OTTONE Glenda, l’ho conosciuta in terapia di gruppo, dal Dottor Nicodemo..
PEPI Anche lei ha.. la tua stessa.. (non sa come dirlo)
OTTONE No, no, no, lei è un’addotta.
PEPI Un’addotta? Cioè crede di essere stata rapita dagli alieni?
OTTONE No, no è successo davvero. L’hanno presa di notte, quando aveva 14 anni,
in colonia estiva a Sestola. Alieni rettiliani. Poverina le hanno fatto ogni genere di
esperimento con una sonda, quei bastardi.
PEPI Una sonda dici.. e scusa tu gli credi?
OTTONE Ci sono le cicatrici, sulla cervicale e sotto le ascelle, dove le hanno
impiantato i microchip; anche il Dott. Nicodemo è perplesso.
PEPI (perplesso) Sai che non è il solo? E l’hai già invitata ad uscire?
OTTONE No te l’ho detto, è malata.. facciadicacca! E poi non ci so fare con le
ragazze timide. Lei non parla mai e io mi blocco come un babbo di minchia e rimango
lì a fissarla finchè non mi passa l’erezione.
PEPI (assimila con una punta di disagio) Guarda che le timide funzionano come le
altre, solo devi andarci più piano, devi approcciarla con tatto, con galanteria, qualche
telefonatina sdolcinata, qualche sms coi versi di Pablo Neruda..
OTTONE Di chi?
PEPI Magari meglio una compilation.. con la musica che pensi potrebbe colpirla.. è
un colpo basso che funziona sempre..
OTTONE Sì, una compilation.. (spasmo) chiudi quella fogna baldracca!
PEPI Le dai il cd e dopo qualche giorno, tac, scatta l’ invito a cena. L’importante è il
tasso alcolico alto, fa miracoli contro la timidezza, nel vostro caso vi consiglio di
pasteggiare con la vodka.
OTTONE (ci pensa su, poi scaccia via il pensiero come si trattasse di un insetto che lo
infastidisce) No, ma va, non succederà mai. Pensa tu. Uscire con la Glenda.
PEPI Perché no?
OTTONE (grattandosi la testa, ridacchiando nervosamente) Il babbo mi metterebbe in
croce, la Glenda è malata, lo sanno tutti in paese cosa le hanno fatto.
PEPI Be’ chissenefrega. Conta quello che vuoi tu. Se questa Glenda ti piace davvero
allora dovresti andare fino in fondo. Fai una mossa, cogli l’attimo. E se poi gli alieni
tornano e se la portano via per sempre?
OTTONE Minchia non c’avevo pensato.
PEPI Può succedere.
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OTTONE (pausa, poi prende a ballargli la gamba) La fai facile tu, che vivi a Roma, in
mezzo a tutte quelle sventole dello spettacolo. Io certe mosse da romantico non le so
fare. E se poi non le piaccio? Non lo sopporterei.
PEPI Devi correre il rischio. Prendere buca fa male, ma aiuta a crescere.
OTTONE Davvero? A te è mai successo?
PEPI Altrochè, si chiamava Martina, (sorride al pensiero) è stata la prima ragazza che
mi ha spezzato il cuore. Era la più carina del liceo, biondina con le lentiggini sul
nasino all’insù, le facevo il filo da cinque anni, durante la ricreazione le lasciavo
nell’astuccio delle lunghe lettere romantiche firmate “anonimo pazzo di te”. Poi un
giorno ho trovato il coraggio e mi sono confidato. Le ho detto che ero io a scriverle. E
lei si è messa a ridere: ha detto che avevo il nasone. Sarà vero? Che dici?
OTTONE (scrolla le spale) Mi dispiace, e tu?
PEPI L’ho presa piuttosto bene viste le circostanze, le ho semplicemente detto: (luce
sagomata su Pepi, come se fosse lì, davanti a Ilaria in quell’istante) “C’hai poco da
ridere, principessina, sei diventata popolare solo perchè hai sviluppato precocemente
ed hai iniziato a fare le seghe prima ancora di guidare il motorino, al cesso dei maschi
non si parla d’altro, ora ti senti al centro dell’attenzione, la più richiesta, ma fra
qualche anno non riuscirai a guardarti allo specchio per paura di vederci riflessa una
sgualdrina consumata che non vuole più nessuno”.
OTTONE Bella risposta.
PEPI Già, peccato che il suo ragazzo judoka non la pensasse così, mi ha sbriciolato
una scapola (si rimette a scorrere l’ipod di Ottone) Grande, hai la discografia
completa di Michael Jackson.
OTTONE Oh sì, ho pianto tanto quando è morto. (d’istinto assume la posa di Jacko
con una mano dietro la nuca e l’altra ad indicare un punto nell’infinito, canta) She's
saying that's ok / Hey baby do what you please / I have the stuff the you want / I am
the thing that you need. (torna serio) Per me Michael Jackson è Dio.
PEPI Non ce lo vedo Dio col naso rifatto e la giacca di paillets, ma ho capito che
intendi.
OTTONE (passo di danza) I-hi.
PEPI Com’era quel passo?
OTTONE Quale passo? Au! (e lo rifa in automatico)
PEPI Quello di prima, fa vedere.. (se lo studia, Ottone esegue qualche altro passo) ma
sai che sei un bel tipo? Sei buffo, tenero, e ingarbugliato, voglio dire sei speciale, hai
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un mondo tutto tuo.. in televisione funzioneresti alla grande, magari evitando qualche
parolaccia.. mai pensato di fare un provino per il Grande Fratello?
OTTONE Dici io?
PEPI Sì tu.. conosco uno degli autori, facciamo pilates insieme, potrei parlargli, fargli
vedere un tuo videoprovino.. loro cercano sempre dei fenomeni da.. dei fenomeni..
OTTONE Dici sul serio? Io al Grande Fratello?
PEPI Non ti assicuro niente ma ci possiamo provare..
OTTONE Uooooh. Questo sì che lascerebbe di stucco la Glenda.
PEPI Non so come funziona qui in Tirolo ma di solito andare in televisione aumenta
sensibilmente il turismo femminile sulle tue zone erogene.
OTTONE Non siamo in Tirolo.
PEPI Sì ok, era per dire.
OTTONE (lo afferra per un braccio) Sì ma non siamo in Tirolo, siamo in Valtellina.
PEPI Terra chiama Ottone. Terra chiama Ottone. Ricevuto.
OTTONE (trepidante) Ottone Casunziei nella casa del Grande Fratello, che storia.
A sorpresa sopraggiunge Egidio in balcone.
EGIDIO Dov’è che te ne vai te?
OTTONE La casa del Grande Fratello.
EGIDIO (torvo) Mhrn?
PEPI Ma no Signor Casunziei, non si allarmi, è solo un’idea.. conosco uno degli
autori del Gf, facciamo pilates insieme allora pensavo con la scusa..
EGIDIO (l’interrompe, poi a Ottone) Lesto, andersen, a lavarti le mani che è pronto..
crapa de busin.. a mancheva anch quasta.
Ottone abbassa le orecchie e sgattaiola verso l’interno; quando passa accanto al padre
viene colpito da uno schiaffetto sulla testa.
Il ragazzo accelera e muto scompare fuori scena.
Pepi fa per seguirlo, Egidio rimane fermo sul posto.
EGIDIO ‘Scolta Fiorello (Pepi si ferma a guardarlo) non mi piace il tuo gioco, e non
mi piaci te. Prima impressioni la mia bambina e ora vuoi infinocchiare un povero
ragazzo con la promessa della televisione. Questo non lo puoi fare. Non in casa mia.
Qui si fa come si dice noi! Tieni a mente una cosa, facia da cul de can da cacia. Io lo
so chi sei te.
PEPI (spiazzato) Ok ora mi sento vagamente a disagio. Mi scusi ma non la seguo..
EGIDIO Alegher, alegher.. ciapel in del cu' che l'e' un biscot.
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Scendono le luci. Sul cambio scena sale il canto popolare “Tutti mi chiamano bionda”
mentre gli attori preparano il palco e prendono posizione intorno alla tavola.
Scena 3.
Siamo a fine cena. I commensali sono stremati oltre la soglia della sazietà. Ottone è
svenuto con la faccia nel piatto. Egidio ridotto come uno zombie per la sonnolenza
post pasto si alza e con l’andatura incerta e strascicata va a buttarsi sul divano
armeggiando con una vecchia pipa fumante.
ADELINA Ancora una fetta di torta alle noci?
PEPI No veramente signora, pietà, la ringrazio ma.. sto detonando..
ADELINA Due tozzetti alle mandorle? Un po’ di bisciola? Dai una fetta di bisciola te
la taglio..
PEPI Non riuscirei a buttar giù nemmeno uno spillo.. sono gravido, cenetta squisita,
ho apprezzato molto il menù medievale..
ADELINA Allora faccio il caffè. Lo prendi il caffè?
PEPI Di quello ne berrei volentieri una damigiana..
OTTONE (alzando di scatto la testa dal piatto) Lo faccio io il caffè, puttana! (e si
schiaffeggia da solo, un bel ceffone in pieno viso)
GINEVRA Ottone..
OTTONE Scusa mamma (spasmo, si alza ed esce verso la cucina)
ADELINA (a Pepi) Allora, mi racconti bene di come vi siete conosciuti tu e la
Ginevra? Non è che mi voglio impicciare eh, solo che mi piacciono tanto le storie
romantiche.
GINEVRA (arrossisce lievemente) Mamma, ma te l’ho già raccontata: sul lavoro,
quando ancora facevo la stagista a Mediaset, dai non mettermi in imbarazzo..
ADELINA Non ti metto in imbarazzo, voglio solo sentire la sua versione, tu sei
sempre così misurata, io voglio i particolari, sennò cosa gli racconto alle mie amiche
pettegole al torneo di Briscolone?
PEPI Be’ sì, ok, era.. alla festa di Natale di Mediaset, no? Loro fanno sempre questa
grande festa per Natale, ci sono tutti: attori, agenti, letterine, registi, opinionisti, un
vero zoo.. e niente c’ero anch’io e così, fra tante femmine ipertrofiche e vecchie dive
ialuroniche l’ho vista, Ginevra, che rideva sorseggiando un prosecco con degli amici
sfigurati dai brufoli vicino alla piramide di tramezzini.
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GINEVRA Cattivo, non è vero, solo Carmelo aveva un problema di acne.. (alla
madre) erano i miei compagni di stage calabresi.
PEPI Piccolo problema di acne? C’aveva un citofono in faccia, dai..
ADELINA E poi e poi?
PEPI Be’..
Cambio luci, parte un motivetto romantico (sul genere Girl from Ipanema), siamo
dentro al flashback del loro primo incontro. Pepi e Ginevra recitano il ricordo, Egidio
e A delina rimangono immobili come silhouette congelate.
PEPI Ciao
GINEVRA Ciao
PEPI Io sono Pepi, Pepi Fornasetti
GINEVRA Ginevra Casunziei.
PEPI Come mai sei alla festa di Mediaset? Amica di Piersilvio?
Ginevra sorride e scuote la testa.
PEPI (indicando in alto col dito) Bunga-bunga?
GINEVRA (ride alla battuta) No, no, no, sono una stagista, produzione audiovisiva, a
quanto pare è lavoro anche questo: pubbliche relazioni, ricerca diretta sul campo.
PEPI Ma dai, una stagista.. io no, sono coi ragazzi di Zelig.. sono un cabarettista,
probabilmente mi hai già visto lì.. faccio Diego Armando Maradona in riabilitazione,
con la faccia tutta infarinata, la narice de Dios, è diventato praticamente un cult..
GINEVRA No.. non ce l’ho presente..
PEPI (incassa bene e riparte) Sai Ginevra, me ne stavo a bere un drink beato e
tranquillo con i miei amici quando da lontano t’ho vista e mi sono detto: “Pepi, quella
ragazza è l’unica con cui valga la pena di fare sesso al bagno in questa macedonia di
palloni gonfiati”.
GINEVRA Ti ringrazio, sei carino, ma veramene puntavo a farmi scopare da Luca
Argentero, guardalo è lì vicino alla console che parla col vicedirettore di Canale 5.. mi
lancia delle occhiate furtive da quando è arrivato. (Ginevra saluta fuori campo, Pepi è
basito)
Fine flashback. I due tornano a tavola.
PEPI Diciamo che il primo invito a cena me lo sono sudato. Ho dovuto battere una
concorrenza spietata. E lei era un osso duro. Ogni mattina le mandavo sulla mail una
battuta, per metterla di buon umore prima che iniziasse la giornata.
GINEVRA E’ vero amore, sei stato dolcissimo..
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Rientra Ottone con il vassoio di caffè, sforzandosi di contenere i tic. Pepi lo guarda
con un certo timore che gli rovesci tutto addosso.
OTTONE Caffè! Uooooohh..
L’iphone di Pepi riceve un messaggio. Il ragazzo lo prende e legge con grande
attenzione aggrottando la fronte.
GINEVRA Tutto bene?
PEPI Sì, è.. una mail di Blasco, dice che sta andando a un gran galà nel villone di
Garko, è il compleanno di Zeffirelli, ci sarà anche Aurelio, vede se riesce ad
abbordarlo.. a scucirgli qualcosa..
ADELINA E’ un’affare importante?
PEPI Be’ si potrebbe, sono in lizza per il ruolo di secondo comico romano nel
prossimo cinepanettone, Natale a Guantanamo.
ADELINA (teneramente impressionata) Tu pensa..
PEPI Siamo rimasti io e Cirilli, quest’altro comico bassetto, e De Laurentis sta
decidendo proprio a momenti, tra oggi e domani.
ADELINA In bocca al lupo, si dice così? (con nonchalance Pepi si tocca) Ma tu non
preoccuparti, sei così divertente, ti daranno quel ruolo di sicuro.
GINEVRA Sì mamma ma non si dice, per scaramanzia.
PEPI Scusate, per caso avete un tablet? (lo guardano perplessi,
ADELINA T’è venuto mal di testa?
PEPI (a Ginevra) Amore c’è un computer? Dovrei controllare un sito, Blasco dice che
c’è un pezzo acidello che mi riguarda me su Dagospia.
GINEVRA Non lo so, una volta c’era il mio pc ma fra l’altro non penso che.. Ottone
avete la connessione a internet?
OTTONE Ue Ginni siamo mica in Bangladesh, ho fatto l’abbonamento Fastweb
superveloce.
EGIDIO (dal divano dove giace a bocca aperta e gli occhi semichiusi) Così ti puoi
prosciugare di seghe alla velocità della luce.
Ottone umiliato e offeso scappa in camera correndo con le braccia all’indietro.
ADELINA Non essere villano, smettila di tormentarlo (si alza e va a prendere il
portatile) prendi il mio guarda, è un portatile.. (passando il computer a Pepi)
EGIDIO (si sveglia) Cosa? Ora cominci pure te con questo computer? Te l’ho detto
sono peggio dei videopoker, ti viene la dipendenza santoddio! Guarda com’ha ridotto
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tuo figlio! Tutto il giorno a rimbambirsi su quell’attrezzo lì, invece d’andare fuori a
ghiandarsi le ragazze, alla sua età!
GINEVRA (a Pepi) Ora capisci perché sono dovuta emigrare da casa mia? (Pepi
annuisce sornione)
EGIDIO E da quant’è che ce l‘hai?
ADELINA (sospira sfinita) Due anni.
EGIDIO Due anni! E perché non ne sapevo niente? Abbiamo la casa invasa dai
computer e io non ne so niente!
ADELINA Lo sai invece, solo che non te lo ricordi. L’avrai visto in giro mille volte.
(Egidio borbotta e scuote la testa)
GINEVRA Brava mamma, così mi piaci.. moderna, dopo ti insegno a fare il profilo di
facebook.
ADELINA Ce l’ho già.
EGIDIO Che c’hai tu?
GINEVRA Un profilo su facebook? (A delina scrolla le spalle)
EGIDIO Un profilo?
ADELINA Se è per questo ho più di cinquanta amici, ho ritrovato anche la Didina, la
mia compagna di banco al Convitto, pensa ha sposato un marmista tedesco e s’è
trasferita a Dusseldorf. Adesso ha il fuoco di Sant’Antonio.
GINEVRA E perché non mi hai chiesto l’amicizia?
ADELINA Pensavo volessi la tua indipendenza. Allora mi sono registrata con uno
pseudonimo. Cotoletta golosa.
PEPI Tua madre è il top. Dopo le faccio una foto e la taggo.
EGIDIO Puah! Io mica vi capisco, voi siete tutti matti.. (si alza ed esce lamentandosi
dalla quinta di sinistra)
Si accendono le luci sul proscenio, Ottone è uscito fuori in balcone a fare una
telefonata al cellulare, con aria guardinga.
OTTONE (teso e scattoso) Orientali depilate, orientali depilate, orientali.. pronto!
Pronto Glenda, ciao, come va? Ti disturbo? Ah.. credevo ti fossi tenuta il numero,
sono Ottone, Ottone Casunziei.. (iniziano i tic) sì ciao, no.. chi mi ha dato il tuo
numero? (copre la cornetta) Uh uh uh uh! (scopre la cornetta) Me l’hai dato tu, a
Natale di un anno fa, ricordi? Dovevamo organizzarci per il mercatino di
beneficienza.. niente così, che, ero a cena con Pepi il fidanzato di mia sorella, di
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Roma, fa il comico in tv.. perché mentre parlavo con lui mi sei venuta in mente te.. e..
pensavo che magari la prossima volta che ci vediamo, possiamo.. potremmo.. (copre
la cornetta) vadabordocazzo! (torna da lei) che dici se ci andiamo a mangiare una
pizza? No, non con tutti.. solo io e te.. perché? Perché.. muoio dalla voglia farlo.. di
parlare con te, e se tu non vuoi, posso farlo io per tutti e due.. tu.. dovresti solo
ascoltare..
Rumore dello sciacquone che proviene da fuori la quinta. Ottone se ne accorge e cerca
di attutire il suono coprendo la cornetta. A lle sue spalle spunta Egidio che sta finendo
di abbottonarsi i calzoni.
EGIDIO Oh eccoti figliolo, mi dispiace per prima non volevo darti del segaiolo, è che
tu me le tiri proprio.. ascolta, qui le cose si mettono male, quel cornuto di un Romano
guadagna terreno, ho fatto una ritirata strategica ma ora vado e spremo il bubbone una
volta per tutte.. stammi dietro..
OTTONE (al telefono) Sì, è.. è mio padre..
EGIDIO Sei al telefono? Chi è? Una ragazza?
OTTONE Gniii.. (a Glenda) No, no, stava andando via, (al padre) stavi andando via?
EGIDIO Una ragazza eh? Bravo, ora sì che mi sembri mio figlio, un libinoso maschio
alfa, adesso però forza attacca, mi servi di là.
OTTONE Sì, forse devo.. scusa devo andare, allora.. (si volta di spalle) pensaci, me la
puoi dare anche domani la risposta. Va ben, allora, ciao.. ciao.
EGIDIO Be’? Chi è? La conosco?
OTTONE No non la conosci.
EGIDIO E tu presentamela, come si chiama?
OTTONE (pausa) Glenda.
EGIDIO (riflette qualche secondo) Quella Glenda? La sciroccata rapita dagli alieni?
La nanetta imbottita di psicofarmaci?
OTTONE Se fosse successo a te non parleresti in questo modo.
EGIDIO (profondo sospiro) Tu sei suonato figlio mio, altro che Tourette, ci devi
avere proprio un bel circo Orfei in quella zuccona. Di questa storia qua ne riparliamo.
Lesto, ndem.. (scendono le luci mentre padre e figlio escono)
Intanto in salotto Pepi col solito fare istrionico, sta facendo un filmato con l’iphone.
PEPI (con voce impostata superhappy) Un saluto a tutti gli amici di Twitter, oggi in
esclusiva per la notte di Halloween siamo in Valtellina, nella splendida baita degli
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orrori dei Casunziei, ora cercheremo di avvicinarli nel loro habitat naturale.. ecco sì,
vedo la signora Adelina.. signora saluti gli amici di Twitter..
ADELINA (ilare) Chi devo salutare?
GINEVRA Oddio adesso comincia coi video.. Pepi dai non..
PEPI Scusate, un attimo di attenzione mi sembra di riconoscere Ginevra Casunziei, la
campionessa europea di Buscopan, cintura nera di carta di credito già nota alle
cassiere del Discount per essere la fidanzata dell’astro nascente Pepi Fornasetti..
GINEVRA (ironica lo minaccia col dito) Se continui così ancora per poco..
PEPI Vuoi lanciare un messaggio agli amici che ci seguono?
GINEVRA Sì, sono appena passata da “fidanzata ufficialmente” a “single”.
Contattatemi.
Pepi ride della battuta. Entra Ottone e si ritrova davanti la scena.
PEPI Ed ecco qui Ottone, er mejo tacco della valtellina.. fai vedere al pubblico uno
dei tuoi passi.. avanti, non farti pregare..
OTTONE (si schernisce) Ma no dai..
PEPI Ma sì, forza, Michael Jackson nun te temo, fagli vedere su.. devi abituarti alle
telecamere se vuoi entrare nella casa, aspetta che t’aiuto con la musica.. (e lascia
partire la base di Billie Jean)
GINEVRA Dai Ottone balla per me.. non ti vergognare..
Ottone si vergogna guardando per terra con una risatina isterica ma poi finalmente
cede e si lancia in alcuni passi di danza di Jacko mentre in salotto arriva anche suo
padre. Ginevra e A delina sbalordite dallo spettacolo del fratello lo incitano con urletti
e applausi.
PEPI Spettacolo!
GINEVRA Che forza!
ADELINA Tesoro ma sei bravissimo, continua, continua..
GINEVRA Uuuhh!
EGIDIO (esasperato dal chiasso) Allora? Dove siamo ad un matrimonio Greco?
(Ottone si ferma di colpo) Adelina ma tu non dici niente, (a Ottone) cusa l’è questa
chiassata qua? (Pepi spegne la musica, poi dopo una breve pausa di silenzio alza
l’iphone ad inquadrare Egidio)
PEPI Un saluto per gli amici di Twitter?
EGIDIO Gli amici di chi?
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PEPI Giriamo un videosaluto di Halloween per il popolo dei social network. Vuole
fare una dichiarazione? Internet l’ascolta..
EGIDIO (Pausa) Ok..
PEPI Bene..
EGIDIO Sì allora, avrei una certa dedica da fare..
PEPI La ascoltiamo.
EGIDIO Volevo mandare un grosso abbraccio ad una vecchia amica venezuelana, che
si è separata.. ormai sarà già qualche anno ma si sa che certe cose non si dimenticano.
(pausa) Devo guardare lì? (pausa) Stammi bene Concita Maria Bidengo De Monteiro
e buona fortuna, ovunque tu sia..
Pepi impallidito abbassa lentamente l’iphone.
OTTONE Mazel tov!
GINEVRA (ridacchia senza capire) Papà ma che dici..?
EGIDIO Tutto bene Pepi? Stai perdendo colore. Di nuovo.
PEPI (preoccupato, si guarda intorno) Tutto bene.
ADELINA (a Egidio) Be’ c’hai rovinato il filmino, dovevi fare una battuta spiritosa,
che c’entra il Venezuela?
EGIDIO C’entra, c’entra. Vero Pepi?
PEPI (appoggia l’iphone sul tavolo) Cosa?
EGIDIO Il venezuela Pepi, ti suona? Caracas? Belle donne, cocaina a buon mercato..
GINEVRA Papà la vuoi finire? Non capisco dove vuoi arrivare..
PEPI Sì, non lo capisco neanche io.
EGIDIO Non lo capisce, Ottone ma lo senti?
OTTONE (stringendo forte i pugni) No che non lo sento.
ADELINA Come non lo senti?
OTTONE (rassegnato) Eh non lo sento..
PEPI Senta Signor Casunziei, forse ho sbagliato approccio, ammetto che sono stato un
tantino scomposto e invadente, non lo so, insomma.. mi sarei aspettato più un
“benvenuto a bordo ragazzo” invece da quando sono arrivato che sento una certa
intranisgenza nei miei confronti, e vorrei poter rimediare mi dica lei come..
EGIDIO Potresti cominciare con l’essere sincero, raccontarci la tua storia dall’inizio,
ma non dimenticare Caracas.
GINEVRA Ma cos’è un interrogatorio? E perché ti sei fissato con Caracas? Che storia
è questa?
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EGIDIO Tesoro forse è meglio se lo chiedi a lui.
OTTONE Se a volte il tuo problema è un fastidioso prurito intimo, non sentirti sola.
ADELINA Buono amore.. non è il momento..
PEPI (a Egidio) Perché mi sta facendo questo?
EGIDIO Sto solo proteggendo la mia bambina.
PEPI Sul serio è così diffidente?
ADELINA Egidio cosa..?
EGIDIO (declama) Sarò pure andato in pensione ma resto sempre il capobranco. Un
padre cristiano, perbene, è compito mio proteggere la prole. E questo casanova qua
non mi ha proprio convinto, sin dall’inizio, con tutti questi sorrisi, l’atteggiamento
volemmose bene, dammose da fa, allimortaccitua..
ADELINA Scusa Pepi sta dando i numeri.
GINEVRA (adirata) Papà io non so che ti prende, forse veramente questa storia del
pensionamento ti ha esaurito di brutto ma voglio che tu sappia che io e Pepi ci
amiamo.. stiamo bene, abbiamo uno splendido appartamentino a Trastevere che
piacerebbe anche a te se solo una volta tanto la smettessi col tuo ridicolo integralismo
e venissi a trovarci a Roma!
EGIDIO O a Caracas.
PEPI D’accordo ora basta.
GINEVRA Pepi guardami, di che state parlando, che c’entra Caracas?
PEPI (pausa) Lo sai no che uno dei miei primi ingaggi a inizio carriera fu sulle navi
da crociera, proprio come Silvio. Sono stato per cinque mesi su un bestione di quelli,
faceva la spola fra Caracas, Los Roques, Saint Martin.. la sera facevo il mio
spettacolo di cabaret cantato cui seguiva l’esibizione delle Maron Glaceé, il corpo di
ballo samba della nave. E tra di loro c’era una ragazza, Concita Maria..
EGIDIO Bidengo De Monteiro. Di Caracas.
PEPI Infatti.
GINEVRA E allora? E’ stato molto prima che ti conoscessi, avete avuto una storia,
non c’è niente di male, anch’io ho avuto qualche fidanzatino che è meglio
dimenticare..
PEPI Bè non è stata solo una storia.
GINEVRA Un figlio?
EGIDIO A questo punto non lo sappiamo.
PEPI (a Egidio) Posso rispondere io?
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EGIDIO (alza le mani) Ci mancherebbe.
GINEVRA E allora cosa?
EGIDIO (anticipando Pepi) L’ha sposata.
GINEVRA L’hai sposata?
PEPI (cerca di minimizzare) Sì l’ho sposata..
GINEVRA (sconvolta) O mio Dio, sei sposato?
PEPI Ma no, no, abbiamo divorziato dopo un paio d’anni
GINEVRA O mio Dio sei divorziato?
PEPI (cerca di giustificarsi) Ma sì, cioè, è stato una specie di patto fra di noi, al tempo
in cui abbiamo deciso di sposarci la storia già non andava più, però lei aveva bisogno
di lasciare Caracas e così ne abbiamo parlato e alla fine l’abbiamo fatto, per il
permesso di soggiorno, per darle una chance nel nostro Paese..
EGIDIO Favorire l’immigrazione clandestina, bella trovata, si sentiva proprio il
bisogno di un’altra ballerina sudamericana in Italia..
GINEVRA Ma.. perché non me lo hai detto?
PEPI Ma sì te l’avrei detto, cerca di capire, non c’è mai stata l’occasione, guardavo
avanti, stavamo così bene insieme, pensavo fosse una cosa di poco conto.
GINEVRA No che non lo è. Sei stato sposato con una specie di ballerina venezuelana
e pensi che non sia così rilevante da dirmelo? Ma cos’hai una personalità multipla?
Con chi sto parlando adesso?
PEPI Ok ho sbagliato ma.. lo sai come sono fatto.. ho sempre la testa su mille cose
insieme, tra il lavoro, te, il fantacalcio, il pilates.. era una storia vecchia, un capitolo
chiuso..
GINEVRA Non lo so più come sei fatto. Io.. credevo che non ci fossero segreti fra di
noi ma mi sbagliavo. A questo punto chissà cos’altro dovrei scoprire.. (la ragazza si
intristisce, suo padre le si avvicina e le cinge le spalle con un braccio)
PEPI Vuoi scherzare? Sai tutto di me, sono come un libro aperto.. davvero una cosa
come questa può farti perdere la fiducia?
GINEVRA (senza riuscire a guardarlo in faccia) Ora mi sento davvero scossa.
PEPI Mi dispiace, non volevo ferirti.
GINEVRA (con un filo di voce) Però l’hai fatto.
EGIDIO Eggià.
PEPI Ok senti, è chiaro che io qui non sia più il benvenuto per cui.. tolgo il disturbo..
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ADELINA E va ben ma aspetta, dov’è che vai? A quest’ora di notte, ormai dormi qui,
ti preparo nel capanno degli attrezzi, c’è pure la stufetta a gasolio, riposi un po’ al
caldo.. poi domattina col sole..
PEPI E’ molto gentile, la ringrazio ma non credo sia più il caso.
EGIDIO C’è un bella pensioncina giù in paese, A lla vaca de to sia, si chiama così.. se
vuoi li avverto che stai arrivando..
PEPI Sì be’, allora.. penso che dormirò lì e domattina.. riparto.. (Pepi esce di scena
per andare a prendere la valigia sotto lo sguardo triste di Ginevra)
EGIDIO (alla figlia) Mi dispiace Ginni non volevo che lo scoprissi così ma l’ho fatto
per il tuo bene, cercavo solo delle referenze e la cosa è venuta fuori e.. (rientra Pepi
trascinandosi dietro il trolley, Egidio s’ammutolisce di colpo, Pepi si ferma)
EGIDIO A lla vaca de to sia, sulla sinistra come entri in paese.
PEPI Ok, sì.. io vado.. grazie per l’ospitalità.
EGIDIO Hm.
ADELINA (triste) Arrivederci. Pepi.
OTTONE Ciao Pepi. Aggatcha!
PEPI Aggatcha pure a te, curati. (guarda intensamente Ginevra, solleva una mano ma
la ragazza non lo guarda neanche; Pepi abbassa la mano, imbraccia il trolley ed esce
dalla porta principale)
Ginevra piange sommessamente e va a sedersi al tavolo della cena. A delina le si
avvicina e le accarezza la testa.
ADELINA (al marito) Perfetto, volevi la frittata ora eccoti servito! Mettersi a
rovistare nella vita altrui. Rob de matt, ma cosa ti costava farti gli affaracci tuoi?
EGIDIO La verità viene sempre a galla, non sum mica io che tengo venezuelane
nell’armadio.
ADELINA Ma va in mona..
EGIDIO Non demoralizzarti donna, può capitare di prendere un’abbaglio.
ADELINA Ah certo, ora dovrei affidarmi ai tuoi servizi segreti per sapere di chi è
innamorata mia figlia?
EGIDIO Di un impostore, gioia, di un impostore.
ADELINA Dannazione non sta a te giudicarlo, sono faccende personali!
EGIDIO (sbotta) Sono suo padre vacca d’un cane! L’ho solo spinta ad aprire gli
occhi, le stava facendo il lavaggio del cervello, tua figlia è una ragazza ingenua,
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chiaro che i malintenzionati la vedano come una facile preda, mi meraviglio che non
sia ancora entrata nel tunnel della politica..
GINEVRA (si sfoga) Potete smetterla di parlare come se io non ci fossi?
EGIDIO (con tenerezza) Figlia mia, piccola, lo so che sei turbata, scoprire un guaio
del genere a freddo, ma guarda il lato positivo, almeno adesso è finita per sempre.
(Ginevra scoppia in lacrime)
ADELINA Egidio! (soccorre la figlia)
EGIDIO Voglio solo aiutarla.
GINEVRA Tu Pepi non lo conosci.
EGIDIO Abbastanza da sapere che meriti di meglio.
GINEVRA Ti sbagli. E’ diverso da tutti gli uomini che ho conosciuto finora.
EGIDIO Perché non è un uomo, magari sarà un artista barra presentatore barra quel
diavolo che ti pare, ma non ti merita, non ha avuto nemmeno il coraggio di essere
sincero con te.. Concita Maria.. e magari è solo la punta dell’iceberg..
GINEVRA Sai papà, ogni volta che vengo qui mi ricordo del motivo per cui me ne
sono andata.
EGIDIO Io voglio solo il tuo bene, non lo vedi che ti succede a Roma? Sei
annebbiata, stai perdendo il lume della ragione. Ti stai rivoltando contro la tua
famiglia.
GINEVRA No, non provare a nasconderti è con te che ce l’ho. La verità papà è che
noi abbiamo smesso di capirci tanti anni fa. Non volevi nemmeno che andassi a quel
colloquio a Roma, eppure sapevi quanto ci tenevo a lavorare in tv. E quando mi hanno
assunta? Nemmeno un “brava”, tenevi il muso fino a terra, neanche mi avessero
assunto in Al Qaida.
EGIDIO Scusa se volevo evitare che mia figlia emigrasse in terronia per lavorare in
un troiaio.
GINEVRA (con pena e una punta di rassegnazione) Ma ti senti quando parli? Sei
grottesco, sembri uno di qui poveri vecchi pazzi col carrello che si trascinano nelle
piazze sbraitando contro il progresso. Dovresti sostenermi non distruggermi.
EGIDIO Amore ascoltami..
GINEVRA No ascoltami tu: ormai sono cresciuta e mi sto costruendo la mia vita con
grandi sacrifici, e il fatto che tu non condivida le mie scelte, incluso Pepi, mi infonde
un’incrollabile certezza di aver fatto la cosa giusta.
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Intanto Ottone si allontana dalla discussione e nell’indifferenza generale si infila le
cuffiette dell’ipod nelle orecchie. Gradualmente il volume delle voci degli attori
scema e sale invece la musica ascoltata da Ottone.
EGIDIO Ma ti ha mentito!
GINEVRA E’ vero, ma forse l’ha fatto solo per paura di perdermi, paura che
cambiassi opinione su di lui..
ADELINA Ha ragione la Ginevra, si vede dagli occhi che l’è un bravo ragazzo..
La scena prosegue per una trentina di secondi con la famiglia Casunziei che litiga
animosamente sullo sfondo e Ottone quasi in proscenio che ascolta rapito il brano (I
will always love you di W . Houston), volando col pensiero alla sua Glenda. Poi come
un uragano Egidio si abbatte su di lui, strappandogli le cuffiette dalle orecchie.
EGIDIO Scusa Ottone ti da mica fastidio se qui litighiamo a morte mentre tu ascolti la
tua musica da finocchio?
OTTONE (spasmo) Motherfucking snakes on this motherfucking plane!
EGIDIO Vuoi dire qualcosa a tua sorella che sta föra de sè?
ADELINA Lascialo stare, non trascinarlo nei tuoi deliri.
EGIDIO Si da il caso che mio figlio la pensi allo stesso modo, perché almeno lui l’ha
ricevuta una sana educazione padana, ce l’ha ancora dei principi..
OTTONE Veramente io.. penso che Ginni debba seguire la voce del cuore. (Ginni per
un attimo torna a sorridere)
EGIDIO (schifato) “La voce del cuore”? Ma come parli? Chi sei il Piccolo Principe?
GINEVRA Sai papà, più ti ascolto più mi chiedo come diavolo abbia fatto per tanti
anni a vederti come il mio eroe. (fa per andarsene)
EGIDIO Aspetta Ginevra, dove vai, aspetta.. ma che siete impossessati? Cos’è la
primavera araba questa?
GINEVRA Non voglio più stare in questa casa. Ero venuta per presentarvi il mio
ragazzo, ma a questo punto hai rovinato tutto.. vado a dormire dalla Iolanda.. (allarga
le braccia e fa per andarsene)
EGIDIO Passerotto, non fare così.. (alla moglie che sta seguendo Ginevra fuori scena)
Adelina.. Adelina dove andate? Adelina! Io esigo di.. (la moglie lo interrompe)
ADELINA Ma va a ciapà i ratt.
Furioso per l’evidente sconfitta morale, Egidio si muove nervosamente per il salotto,
A d Ottone aumentano i tic.
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EGIDIO E tu niente eh? Una volta che ti chiedo una mano.. potevi essere decisivo,
cos’è quella buffonata della “voce del cuore”? Che mi significa?
In quel momento arriva un sms sul cellulare di Ottone.
EGIDIO Chi è? Sono loro.. fà vedere, che dicono? Si sono pentite?
OTTONE (legge, un luminoso sorriso gli si allarga sul viso) Non sono loro.
EGIDIO (insistente) Le stai coprendo, dà qua.
OTTONE (scansandosi) D-ha, um.. d-ha..
EGIDIO La vuoi piantare o no?
OTTONE E’ per me..
EGIDIO Per te? E chi è?
OTTONE E’.. (sorride) è la Glenda.
EGIDIO La Glenda? E che c’è da sorridere? Vuole intestarti il suo appartamento
prima di trasferirsi su Pandora?
OTTONE (trovando improvvisamente il coraggio) Ha detto sì. Vuole uscire con me.
Usciamo insieme.
EGIDIO Però, sei riuscito a plagiare una psicolabile, seratone eh?
OTTONE (indietreggia, poi lo guarda fisso negli occhi, gli scappa una risatina) Tu
non capisci.
EGIDIO Ah non capisco?
OTTONE Ormai sei troppo vecchio e arrabbiato. Ma stavolta non mi importa, mi
sono innamorato e tu puoi strillare quanto vuoi.
EGIDIO (mano sula fronte) Innamorato? Ora ti ci metti pure tu ma cos’è un
epidemia? (scuote la testa sconsolato) E io che credevo di averti trasmesso certi
valori.. Cristo Santo potevi diventare un homo faber, un uomo di sostanza, e invece
guarda lì..
OTTONE Ma papà io non voglio assomigliarti, non li voglio i tuoi valori o diventare
la brutta copia di te. Non sono io che devo riscattare la tua miseria. (spasmo)
Aggatcha!
A nche Ottone lo abbandona. Esce di casa lanciando uno sguardo colmo di pena al
padre piegato su di una sedia con gli occhi a terra.
Egidio rimasto solo si mette a camminare nervosamente avanti e indietro per il
salotto; a un tratto furibondo afferra un fucile dalla parete poi si ferma di fronte al
quadro dell’Umberto. Lo fissa a lungo.
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EGIDIO E tu cos’hai da guardarmi in quel modo? Hm? Sei il padre dell’anno? Sono
alle corde, va bene? La mia famiglia mi ha esonerato, ripudiato, spodestato che altro
posso fare? E rispondi, parlami, dì qualcosa, ce le avrai avute anche te certe rogne in
casa, con quel tuo figliolo strampalato lì, chel Trota.. minchia neanche il diploma
riusciva a prendere da solo, tanto vale l’Ottone.. e dammi un segno, un segno..
In quel momento squilla il cellulare di Pepi. Egidio posa il fucile, si guarda intorno,
non capisce da dove venga il suono, poi lo trova, abbandonato sul tavolo fra i
tovaglioli.
EGIDIO (con un certo impaccio riesce ad aprire la telefonata) Ma che minchia..
pronto.. pronto.. robaccia cinese da quattro soldi.. pronto? Chi è? Blasco? L’agente di
Pepi? Che genere di agente? Di polizia, s’è cacciato in qualche guaio? Ah, ho capito,
bè Pepi non c’è adesso, ha dimenticato il telefonino qui.. ah no, non credo mica che
torni, è A lla vaca de to sia, una pensioncina, una storia lunga.. mh.. che ne so può
darsi.. che gli devo dire? (pausa) Perché? Davvero? E’ sicuro? A-ha. Va ben.. nel caso
riferirò.. te saludi.
Egidio lancia il cellulare sul divano. Si rivolge ancora all’Umberto.
EGIDIO (sfinito) Perché mi guardi così? (pausa) Ho rovinato tutto lo so..
Egidio si alza e va verso la porta di casa. La apre e subito una sbuffata di fumo lo
investe. Da lontano sentiamo delle urla, il rumore di alcuni vetri in frantumi,
l’indistinto crescente clamore di una musica death metal (Possessed by Death Metal).
PEPI (ruzzolando dentro casa con la camicia a brandelli e il volto e il costato
sanguinanti) Chiudi, chiudi, chiudi.. vogliono uccidermi! (striscia al suolo)
EGIDIO Chi vuole ucciderti? (gli si fa incontro) Chi c’è là fuori?
PEPI Non lo so, sono in cinque, armati, con un cappuccio nero in testa..
Mentre Egidio soccorre Pepi una delle bestie di Satana, una minacciosa sagoma scura
incapucciata, si palesa nella cornice della porta.
PEPI Ce n’è uno sulla porta! (Pepi terrorizzato si guarda intorno, vede la borsa da
lavoro di Egidio; l’afferra e ne rovescia il contenuto per terra. Tra i vari attrezzi c’è
anche lo storditore per montoni ma Pepi non se ne accorge, trova un coltello e lo
punta con presa tremante nella direzione della porta)
EGIDIO (con un gesto felino afferra il fucile e glielo punta contro, la bestia scappa
via in un lampo) Figlio d’un cane.. föra di ball!
PEPI (isterico) Moriremo tutti!
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EGIDIO (si apposta come un cecchino sulla soglia di casa, coperto dalla porta) Niente
paura, sono solo delle Bestie di Satana, un branco di segaioli rockettari che bazzica
nei boschi..
PEPI Sì ma hanno le mannaie..
EGIDIO (urla, sporgendosi dalla porta di casa col fucile in mano) Me ne sbatto che è
la notte di Halloween, fuori dalla mia proprietà maledetti tossici o vi apro un’altro
buco nel culo.. (spara un colpo in aria)
PEPI Dobbiamo chiamare la Polizia!
EGIDIO (spara un altro colpo in aria) Da bravi, correte pecorelle.. e trovatevi un
impiego fottuti capelloni.. (si richiude la porta alle spalle) Tutto ben?
PEPI (sconvolto, con la mano sul petto, gli occhi al cielo) Non lo so, non lo so.. è
normale vedere un cono di luce bianchissima che porta verso il cielo?
EGIDIO (porgendogli un tovagliolo) Calmati e asciugati il sangue che macchi il
pavimento.. racconta, com’è successo?
PEPI Mi hanno aggredito di sorpresa mentre ero in macchina, mi sono perso l’iphone
e senza navigatore sono come un cieco senza cane.. ero fermo in una piazzola era buio
c’era nebbia dappertutto.. e questa specie di Marylin Manson mi trascina fuori dal
finestrino tirandomi per i capelli..
EGIDIO Ma che ci facevi imboscato in una piazzola al lato della strada?
PEPI Niente, gliel’ho detto mi ero perso.. ero un tantino scosso dopo quello che era
successo e mi stavo rilassando, mi fumavo una.. (breve pausa sospetta) una sigaretta..
EGIDIO Pessima idea.. andare in giro di notte a fumare nelle piazzole, potrebbero
aggredirti..
PEPI Lei dice?
EGIDIO Vuoi andare all’Ospedale?
PEPI (sofferente) No.. aspetto volentieri la luce del sole, intanto che mi riprendo che
ne dice se spranghiamo porte e finestre e telefoniamo alla Polizia?
EGIDIO Non facciamo Schettino adesso, ci penso io a difendere la mia casa, quelli
sono solo dei ragazzini annoiati, ascoltano tutto il giorno quelle orribili canzoni nelle
loro squallide stanzette impestate di sudore, ci credo che danno di matto.
PEPI (sconsolato si massaggia il cuoio capelluto) Ma dove sono gli altri?
EGIDIO Andati.
PEPI (trasale, lo fissa senza riuscire a staccare gli occhi dal fucile che imbraccia,
spaventato cerca di rialzarsi e allontanarsi da lui) Andati? In che senso andati?
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EGIDIO (truce) Nel senso che non ci sono più.
PEPI (indietreggia ancora) Eccola là, io già mi vedo nel plastico di Bruno Vespa..
EGIDIO Ormai quel che è fatto è fatto.
PEPI (alza le mani, terrorizzato) Aspetti, la prego non lo faccia, posso pagare, vado a
fare un bancomat..
EGIDIO Eh? Ma che hai capito? Sono andati, abbiamo litigato per causa tua e sono
andati dai vicini..
PEPI (tirando un sospiro di sollievo) Per un attimo avevo pensato..
EGIDIO E comunque il telefono non l’hai perso, l’hai dimenticato qui..
PEPI Oddio meno male, almeno questa, c’era tutta la mia vita dentro.
EGIDIO (passandoglielo) Ah, ti ha chiamato il tuo agente mentre eri via.
PEPI Blasco? E che dice?
EGIDIO Che è riuscito a parlare con De Laurentis, a quella festa, a proposito di quel
lavoro.. e niente, dice che è andata.
PEPI Davvero? Grande, grande, lo sapevo di aver fatto un ottimo provino.. (gesto)
suca Cirilli sucaaaaaa, torna a fare le tournèe fra Anzio e Nettuno, provinciale di m..
(Egidio interrompe l’esultanza)
EGIDIO No dice che è andata, kaput, non lo fai.. hanno preso Cirilli (Pepi è basito)
sembra che De Laurentis sia imbufalito per quell’imitazione che facevi di Maradona
drogato, dice che è profondamente offensiva per la tifoseria del Napoli e che non era
nemmeno divertente, non faceva ridere.
PEPI (improvvisamente spento, pallido) Che tramvata.
EGIDIO E per quanto lo riguarda tu col cinema hai chiuso prima di cominciare.
PEPI Ok, certo.. magari ho un po’ esagerato.. con tutta quella farina..
EGIDIO (pausa) Mi dispiace ma sai come si dice da noi.. non s’abbatte un albero al
primo colpo..
PEPI Grazie.. va bene così.. c’est la vie.. panta rei.. (inasprendosi) porca troia.
EGIDIO E invece sono sicuro che era divertente.
PEPI (a testa bassa) Già.
I due rimangono in silenzio per un po’.
EGIDIO Pepi posso farti una domanda?
PEPI (freddo) Farebbe qualche differenza se dicessi di no?
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EGIDIO Perché ti sei fissato con la Ginevra? Perché uno come te non si è trovato una
velina, una modella di biacheria intima che ne so, una bella consigliera comunale, se è
vero che sei un astro nascente non dovresti avere problemi
PEPI (lo guarda dritto negli occhi, ritrova fermezza) Perché io non sono l’orrenda
persona che crede, non la voglio una sciacquetta appariscente e un po’ mignotta al
mio fianco. I miei genitori fanno i parrucchieri, sono sposati da più di trent’anni e si
amano e litigano ancora come il primo giorno: prima si lanciavano i comodini ora
sono passati ai posaceneri ma.. ecco io vorei più una cosa di quel tipo: pulita, sicura,
contundente.
EGIDIO Allora perché non sei stato chiaro con lei? Cos’è che vuoi?
PEPI Non voglio niente, sono solo innamorato.. cercavo di fare una buona
impressione e così ho sorvolato.. ho sbagliato lo so.
EGIDIO Ci credo che ne sei innamorato, è una ragazza speciale la mia principessina..
e io voglio solo essere sicuro che il bastardo che me la porterà via sappia prendersi
cura di lei.
PEPI (serio) Può fidarsi di me.
EGIDIO (lo fissa, sospira, curvo sotto il peso dei suoi anni) Godetevela finchè siete
giovani, invecchiare fa schifo.
PEPI Naa, io non credo sia così male: ti ritrovi con tutto quel tempo da dedicare a te
stesso e alle tue passioni..
EGIDIO Se ti piacciono l’impotenza, l’incontinenza, la solitudine, la dentiera e la
perdita di memoria, allora sì, avrai le giornate piene.
PEPI (demotivato dalla risposta cerca nuovo slancio) Be’ già che siamo agli ultimi
sospiri, perché non viene a trovarci a Roma? Adesso che può, con tutto quel tempo
libero..
EGIDIO (seccato) Eh sì sono in pensione.
PEPI Fate un lungo week end, visitate i Fori, ce magnamo na frittura al Ghetto,
Ginevra impazzirebbe di gioia, le pesa molto questa sua mancanza, questa paura..
EGIDIO Non è paura è repulsione, e poi ci sono già stato, in gita con la scuola, da
bambino e mi sono beccato i pidocchi.
PEPI Ok ma sono passati tanti anni, venga a provare di persona, vedrà che Roma è
una città bellissima e i romani non sono quel branco di chiassosi fannulloni parassiti
che lei crede, è ora di superare certi pregudizi
EGIDIO (pausa) Adesso parli proprio come mia moglie.
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PEPI Sua moglie è una donna molto saggia, dovrebbe ascoltarla di più.
EGIDIO Fornasetti. Fornasetti. (breve pausa) Ma non è un cognome del Nord,
Fornasetti?
PEPI Sì, in origine, viene dalla parte di mio padre, suo nonno era Veneto, una vecchia
storia. Fu uno dei primissimi alpini, agli inizi del 900 venne a Roma in licenza e una
sera incontrò questa bellissima cameriera in una trattoria di Testaccio, fu un colpo di
fulmine.. una volta tornato al paese chiese subito il trasferimento..
EGIDIO E glielo diedero?
PEPI Dopo due anni. Ma lui ha saputo attendere, loro hanno saputo attendere e una
volta tornato nella capitale si sposarono e così.. accoppiamento dopo accoppiamento
sono arrivato io.. (Egidio annuisce in qualche modo compiaciuto)
Dalla porta di casa entra A delina trafelata.
ADELINA (senza guardare Pepi) La Iolanda dice che ha sentito gridare e sparare..
EGIDIO Embè arrivate venti minuti dopo? Potevano averci già espiantato gli organi
nel frattempo.
ADELINA (agitata) State tutti bene?
EGIDIO Non t’agitare stiamo bene.
ADELINA Pepi! Oh signur tu sanguini!
Dalla porta rimasta aperta entrano Ginevra e Ottone.
GINEVRA Pepi!
PEPI Amore mio..
ADELINA (preoccupata) Il divano..
GINEVRA Sei ferito? Papà che gli hai fatto?
PEPI Lui non c’entra, non preoccuparti è meno peggio di come sembra.. sono stati un
gruppetto di bestie di Satana, mi hanno aggredito in macchina, poi sono riuscito a
scappare e quelli mi hanno rincorso fin qui ma per fortuna tuo padre li ha messi in
fuga. (lo guarda) Mi ha salvato la vita.
ADELINA (stupita) Gli hai salvato la vita?
GINEVRA Tu?
EGIDIO Be’ in un certo senso.. si può dire così..
Ginevra lancia uno sguardo partecipe e sollevato al padre poi stringe Pepi in un
fortissimo abbraccio.
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OTTONE (battendosi il pugno nel palmo) Maledetti. Chiamo subito i ragazzi,
organizziamo un rastrellamento a tappeto del bosco, li staneremo quei luridi topi.
Muoversi! Muoversi!
EGIDIO Calmati Chuck Norris, non ce n’è bisogno. Basta con la violenza, questa sera
ne abbiamo assaggiata anche troppa. Siediti sul divano, cerchiamo di tornare ad essere
una famiglia ragionevole, basta dare spettacolo.
OTTONE Non ci vendichiamo?
EGIDIO (bonario) Non stasera.
ADELINA (quasi tra sé e sé, con un filo di voce ma davvero contenta) Miracolo!
Santa Lucia grazie per aver ascolato le mie preghiere.
EGIDIO Lascia stare i santi e ascolta me..
ADELINA Oh sì che ti ascolto, magari per una volta mi sorprendi..
EGIDIO .. perché insomma.. dopotutto.. che diavolo questi due si amano e anche
volendo.. non dovevo intromettermi, andare a frugare nel suo passato, sono stato
scorretto..
ADELINA Sei stato un pirlone, ma già che te ne sei accorto è una gran bella novità..
EGIDIO (a Ginevra) Tesoro, scusa se ho cercato di demolire la credibilità del tuo
ragazzo col minimo sforzo.. pensavo di proteggerti..
GINEVRA Lo so papà.. ma io sono felice così.. sono felice con lui.. pensa te..
Ginevra lo guarda per un po’, poi allunga una mano verso di lui, Egidio le va incontro
e si abbracciano.
OTTONE (si mette a cantare con un volume crescente) Chi fa divertire sempre i
grandi ed i piccin.. (quasi urla) Topolin, Topolin viva Topolin!
EGIDIO Ottone, figliolo, calma, calma.. (passandogli una mano sulla nuca)
dimentichiamo il passato ok? Taglio netto. Ricominciamo col piede giusto. Tu lo sai
che tuo padre ti stima vero?
Ottone alza lo sguardo, guarda dritto suo padre, tentenna. Si lascia scappare un timido
sorriso.
EGIDIO Anche se ti piacciono quegli avatar lì, quelle tipe disturbate, per me va bene.
OTTONE Grazie per averci provato. Saccodimerda! (Egidio sorride benevolo)
ADELINA (avvicinandosi conciliante al marito, sospira) Dio sia lodato! Ehh.. come
prima visita è stata piuttosto singolare e movimentata ma tutto sommato poteva
andare peggio no?
PEPI Be’ sì potevo finire a pezzi in un bidone della spazzatura.
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ADELINA (solleva una spalla, tra gioia e tenerezza) Pericolo scampato, e magari la
prossima volta siamo noi che vi raggiungiamo a Roma, che ne dici Egidio?
EGIDIO Possiamo trattare.
GINEVRA (lo incalza, come per metterlo alla prova) Papà..
EGIDIO (cede) Ci vediamo a Roma.
A delina apprezzando lo sforzo si avvicina e lo stringe in un abbraccio.
Pepi intanto guarda in terra incuriosito da uno strano aggeggio caduto dalla borsa da
lavoro di Egidio poco prima. Raccoglie lo storditore elettrico, se lo rigira fra le mani,
lo soppesa, come ricordandosi di qualcosa. Poi se lo appoggia su di un fianco. Egidio
fa appena in tempo ad accorgersene.
EGIDIO No fermo!
Pepi spinge l’interruttore.
Un suono di scarica eletrica invade il teatro. Le luci piombano giù a schiaffo.
Sale la musica.
Su di un telo sono videoproiettate le fotografie del viaggio a Roma dei Casunziei.
PA RTE MONTA GGIO FOTOGRA FICO sullo stornello romano “Daje de Tacco daje
e Punta”:
Egidio e A delina in posa davanti al colosseo con un centurione. Il volto di lui è
contorto nel fastidio.
Pepi Ginevra e la famiglia Casunziei a cena da Meo Patacca circondati da una banda
di grassocci stornellatori in abiti rinascimentali.
Ottone che sostiene il provino per il grande fratello, il grande logo del gf alle spalle.
Pepi e Ginevra che si baciano al Gianicolo.
A delina abbracciata a Flavio Insinna per una foto ricordo in una qualunque squallida
pizzeria della città.
Egidio in posa davanti alla statua del Belli.
Egidio che urina di spalle contro la statua del Belli.
Ottone felicemente abbracciato a Glenda, la ragazza addotta, una 20enne fresca e
sorridente con le pupille di un serpente.
Una vecchia foto di Pepi nei panni di Diego A rmando infarinato.
Foto finale di famiglia più Pepi con scippo immortalato.
Buio in sala. Cala il sipario.
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