I municipi rosa devono crescere - Federazione Trentina della
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I municipi rosa devono crescere - Federazione Trentina della
NICOLETTA MOKI «I municipi rosa devono crescere» Il sindaco di Fiavé: «Ma sono le donne a doversi mettere in gioco» I TRENTO Il Comune di Fiavé è donna, o quasi. Il sindaco è una donna, Nicoletta Aloisi, in giunta su cinque componenti, tre sono donne, la presidente dell'Apt è una donna, così come quella della comunità di Valle. Nessuna discriminazione quindi per il gentil sesso che vuole entrare a far parte delle istituzioni. La Aloisi ne è convinta, ma ammette: «C'è ancora molto da fare. Dal 2005 ad oggi abbiamo già fatto molti passi in avanti - dice - basti pensare che eravamo in 13 e alle ultime votazioni siamo diventate 26. Un successo sarebbe raddoppiare il numero delle donne sindaco alla prossima tornata elettorale». Ma perché le donne in politica sono sempre di meno, se rapportate al numero dei col- Nicoletta Aloisi leghi uomini? «Il problema sta a monte - prosegue il sindaco non tutte le donne sono disposte a mettersi in gioco e a sacrificarsi. Una donna che decide di mettersi al servizio della comunità prima di tutto deve trovare un equilibrio con la famiglia, al- trimenti gli impegni istituzionali diventano un peso per tutti. La mia personale esperienza mi porta a dire che la discriminazione anche in ambienti totalmente maschili non esiste, è solo un luogo comune. Basta esprimere volontà, desiderio di fare, capacità ed idee, così si ottiene la fiducia dei concittadini». Una fiducia che deve essere coltivata giorno per giorno, soprattutto in una realtà mista come quella del piccolo Comune, che per il 15% è abitato da stranieri, prevalentemente pachistani, marocchini, indiani e macedoni, impiegati nelle stalle e nell'edilizia. «Lavorando a tempo pieno, partecipando alle attività delle nostre associazioni, dal coro, agli alpini - prosegue Aloisi - è più facile instaurare con i cittadini un rapporto diretto». (sil.sia.) LORENZO CICOLINI «Tanti bebé, ecco la linea verde» A Rabbi dopo le migrazioni in fondo valle le cose stanno cambiando I TRENTO «Gestire un Comune di piccole dimensioni significa conoscere le persone una ad una, mi sento un amministratore più che un politico». A dirlo è Lorenzo Cicolini, sindaco di Rabbi, classe 1978, uno tra i più giovani eletti nell'ultima tornata elettorale. «La difficoltà maggiore - prosegue il primo cittadino - consiste nell'erogazione dei servizi. I 1.400 abitanti infatti sono distribuiti su un territorio vastissimo, caratterizzato da una trentina di frazioni, che si trovano ad un'altitudine compresa tra gli 800 e i 1400 metri». Opere igienico sanitarie, manutenzione delle strade: sono questi i servizi che richiedono un impegno continuo, nella Lorenzo Cicolini consapevolezza che lo staff è di dimensioni contenute. «Sono spesso coinvolto in prima persona - commenta Cicolini - anche nelle mansioni che ad esempio nei Comuni di maggiori dimensioni vengono di solito delegate». Il Comune piccolo è lontano anni luce dall'apparato farraginoso tipico che caratterizza enti più complessi. «Ma anche -precisa il sindaco -subiamo i tempi delle norme e della burocrazia, pur avendo una struttura snella». E se Rabbi non è tra i Comuni più giovani, la tendenza sta cambiando. «Negli anni Ottanta il paese - dice il primo cittadino - ha avuto una diaspora tremenda, tanti si sono spostati nei paesi di fondovalle della Val di Sole, ma rispetto al passato la tendenza sta variando, perché c'è un'ottima qualità della vita. Solo l'anno scorso abbiamo avuto 16 nuovi nati». I giovani nella stanza dei bottoni ancora non sono tantissimi ma l'auspicio è che le cose cambino. (sil.sia.)