il caso della R.N.O. "Isole dello Stagnone
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il caso della R.N.O. "Isole dello Stagnone
Naturalista sicil., S. IV, XXVIII (1), 2004, pp. 243-263 SALVATORE PASTA LA CONSERVAZIONE DELLE EMERGENZE BOTANICHE NELL’AREA COSTIERA SICILIANA: IL CASO DELLA R.N.O. “ISOLE DELLO STAGNONE DI MARSALA” (TRAPANI, SICILIA OCCIDENTALE) RIASSUNTO Vengono presentati i risultati salienti di un’indagine sulla flora e sulla vegetazione della Riserva Naturale Orientata “Isole dello Stagnone di Marsala” (TP), condotta nel corso del 2000. Oltre ad aggiornare le conoscenze botaniche sul comprensorio, tale ricerca ha permesso di verificare la distribuzione puntuale delle emergenze botaniche e il grado di rischio cui esse sono soggette. Il “punto nevralgico” della riserva risulta essere Isola Lunga, che ospita buona parte dei taxa e syntaxa più pregiati. Le emergenze botaniche appaiono in ottime condizioni e risultano adeguatamente protette dalle vigenti norme di tutela. A conclusione del lavoro, vengono suggerite delle linee-guida per una migliore gestione dell’area protetta. SUMMARY The conservation of botanic values along Sicilian coasts: the study case of the “Isole dello Stagnone di Marsala” Nature Reserve (Trapani Province, W Sicily) – The main results of an investigation carried out during the year 2000 within the “Isole dello Stagnone di Marsala” Nature Reserve (Trapani Province) are shown. It has been possible to update the botanic knowledge on the territory, to verify the distribution of the most noteworthy botanic features and to evaluate the risk they are subject to. The most delicate “core” of the reserve is Isola Lunga, which gives hospitality to nearly all the most relevant taxa and syntaxa. At present these botanic values show quite a healthy state and seem to be adequately protected by the laws in force. Finally, some guide-lines are suggested in order to realise a better management of the protected area. PREMESSA La R.N.O. “Isole dello Stagnone di Marsala” è stata istituita con D.A. n° 215 del 4 luglio 1984, pubblicato sulla G.U.R.S. n° 34 dell’11 agosto 1984. In 244 S. PASTA seguito alla definitiva approvazione del Piano Regionale dei Parchi e Riserve Naturali, ratificata dal D.A. n° 970 del 10 giugno 1991 e pubblicata sulla G.U.R.S. n° 49 del 19 ottobre 1991, l’area protetta ha subìto una modifica della perimetrazione e del regolamento con D.A. n° 412 del 15 giugno 1996, pubblicato sulla G.U.R.S. n° 63 del 21 dicembre 1996. A partire da quella data, si è manifestata la necessità di aggiornare le conoscenze sulla flora e la vegetazione dell’area, cui è stato riconosciuto successivamente lo status di S.I.C. (= Sito d’Importanza Comunitaria) e di Z.P.S. (= Zona di Protezione Speciale), che riguarda una superficie complessiva di 618 Ha (codice: ITA010001). Con il presente lavoro, frutto di una ricerca condotta nell’ambito di una borsa di studio messa a disposizione dall’Assessorato Territorio e Ambiente della Provincia di Trapani, si intende fornire un resoconto aggiornato sulle emergenze botaniche del comprensorio. INTRODUZIONE Caratteristiche fisico-geografiche dell’area L’arcipelago dello Stagnone e l’area costiera che racchiude l’omonima laguna costituiscono le vestigia di una piattaforma d’abrasione tirreniana (AGNESI et al., 1993), caratterizzata da vasti affioramenti pleistocenici, in parte ricoperti da alluvioni sabbioso-fangose oloceniche e da una recentissima coltre di sabbie. La sedimentazione di queste ultime è regolata dall’idrodinamismo costiero e dalla presenza della fanerogama marina Posidonia oceanica, le cui colonie influenzano in modo importante l’evoluzione dei bassi fondali dell’area (CALVO et al., 1980; CALVO & FRADÀ ORESTANO, 1984). L’area in esame ricade nelle tavolette 256 I SE “Isola Grande”, 257 IV SO “Birgi Novo”, 257 III NO “Paolini” e 256 II NE “Marsala” dell’I.G.M.I. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di un sistema di saline che si sviluppano in senso N-S lungo la costa siciliana, tra la foce del Torrente Birgi e l’abitato di Marsala. Nella laguna costiera dello Stagnone si notano l’isolotto La Scuola, di dimensioni del tutto trascurabili, e tre isole, Isola Lunga, San Pantaleo e Santa Maria, separate dalla Sicilia da un breve tratto di mare poco profondo. Isola Lunga (o Isola Grande), la maggiore dell’arcipelago, si sviluppa lungo l’asse Nord-Sud per circa 6,5 km cingendo la laguna costiera dello Stagnone. La sua superficie è pari a ca. 445 Ha, di cui 258 sono costituiti da saline in esercizio o abbandonate. San Pantaleo (o Mozia) è una piccola isola dalla forma pressoché cir- La conservazione delle emergenze botaniche nell’area costiera siciliana ... 245 colare. Sede della famosa città fenicia di Motye, fondata nel VII secolo a.C., l’isola è estesa circa 43 Ha. Santa Maria ha una superficie di circa 13 Ha; anch’essa ha avuto probabilmente origine dalla graduale coalescenza di cordoni di sabbia, e sembra aver assunto le attuali dimensioni circa un secolo fa. Le tre isole condividono la medesima associazione di tipi pedologici, costituita da due elementi: litosuoli e terra rossa (FIEROTTI, 1988). I dati climatici della stazione termopluviometrica più vicina all’area considerata, Spagnuola, indicano (ZAMPINO et al., 1997) un valore medio delle precipitazioni piovose annue di circa 520 mm. La media locale delle temperature annue è pari a circa 18,5 °C, mentre il periodo caldo-arido dura circa 5 mesi da aprile a settembre. BRULLO et al. (1996) hanno riferito il clima locale al tipo “termomediterraneo inferiore con ombrotipo secco superiore”. Storia delle esplorazioni botaniche Benché moltissimi botanici abbiano erborizzato negli ambienti umidi dei dintorni di Marsala sin dagli inizi dell’Ottocento (tra i più illustri ricordiamo Vincenzo Tineo, Gussone, Gasparrini, Tornabene, Todaro, Citarda, Lojacono-Pojero, Ross, ecc.) e ancora nel primo decennio del Novecento (Ponzo e Béguinot), le conoscenze botaniche su quest’area sono rimaste a lungo deficitarie. Neppure Gussone, che si era recato alle Egadi e su numerosi scogli dei dintorni di Trapani (le Formiche, la Colombaia, il Ronciglio, la Calcara), visitò gli isolotti dello Stagnone: forse li ritenne di scarso interesse, giacché in quel periodo essi apparivano estremamente antropizzati per via dell’espansione e dell’intenso sfruttamento delle saline. Negli anni Trenta del XX secolo vennero eseguiti dei rilievi fitosociogici nel tratto costiero della terraferma dello Stagnone (FREI, 1937). Circa venti anni dopo, il prof. Di Martino avviò, coadiuvato da alcuni tesisti, una serie indagini nell’area; i lavori scaturiti da tali ricerche (PERRONE, 1964; DI MARTINO & PERRONE, 1970; 1974) evidenziarono il notevole interesse botanico del territorio in esame. Successivamente, diverse ricerche sulla flora e sulla vegetazione costiera del Trapanese sono state condotte dai botanici dell’Università di Catania, e in particolar modo dal prof. Brullo e dai suoi collaboratori; essi hanno contribuito in modo importante al progresso delle conoscenze sul contesto in esame (BRULLO & DI MARTINO, 1974a-b; BRULLO, 1980; 1984; 1988; BRULLO & GRILLO, 1985; BRULLO & MARCENÒ, 1985; BARTOLO & BRULLO, 1993; BRULLO et al., 1994; 2001). Va segnalata infine una corposa integrazione alla flora di Mozia, pubblicata da CATANZARO (1992). Sulla base di quanto esposto, oggi il territorio in esame può considerarsi studiato in maniera soddisfacente, sia sotto il profilo floristico sia vegetazionale. 246 S. PASTA MATERIALI E METODI Diverse escursioni sono state effettuate nel periodo primaverile-autunnale del 2000 al fine di aggiornare e approfondire le conoscenze botaniche sull’area protetta. Particolare attenzione è stata rivolta ad accertare la distribuzione e la frequenza dei taxa e dei syntaxa di maggiore interesse. A fianco delle visite di campo, finalizzate all’esplorazione dell’Isola Lunga e delle saline della terraferma, è stato effettuato uno studio delle fonti bibliografiche. Per ciò che concerne la flora di San Pantaleo e di Santa Maria, ci si è limitati ad un aggiornamento critico dei dati di repertorio. I dati di campo sulla flora e sulla vegetazione sono stati raccolti su una base cartografica (scala 1:5.000) messa a disposizione dall’Assessorato Territorio e Ambiente della Provincia di Trapani. La distribuzione delle emergenze floristiche più localizzate è stata successivamente riportata su carta (scala 1:25000: cfr. PASTA, 2002). La flora È stata prodotta (PASTA, 2002) una lista floristica aggiornata del comprensorio, conforme alla codifica delle famiglie e dei generi proposta da CRONQUIST (1988) per le Dicotiledoni, da DAHLGREN et al. (1985) per le Monocotiledoni e da FERRARINI et al. (1986) per le Pteridofite. La nomenclatura adottata segue FERRARINI et al. (1986) per le Pteridofite, PIGNATTI (1982) e GREUTER et al. (1984-1989) per quanto concerne le Angiosperme. La raccolta e l’omogeneizzazione dei dati di carattere tassonomico-nomenclaturale e l’elaborazione delle informazioni biocorologiche è stata realizzata usando il programma File-Maker 3.1 della Claris ®. La vegetazione In via del tutto preliminare, al fine di individuare e delimitare con maggiore rapidità e precisione le formazioni vegetali presenti allo Stagnone, sono state consultate le foto aeree relative all’area considerata presso l’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana. In seguito, sono state rilevate sul campo le singole unità del paesaggio vegetale dell’Isola Lunga adottando il metodo fitosociologico della scuola di ZürichMontpellier (BRAUN-BLANQUET, 1932). La scelta di limitare l’indagine fitosociologica all’Isola Lunga è ampiamente giustificata dal suo ruolo-chiave nell’economia della tutela del patrimonio botanico dell’intera riserva (vedi oltre). Come esposto più avanti, il paesaggio vegetale della riserva presenta una notevole complessità e frammentarietà. Per districarsi nel complessa insieme di consorzi presenti nell’area esaminata, è stato realizzato un prospetto sin- La conservazione delle emergenze botaniche nell’area costiera siciliana ... 247 tassonomico (cfr. PASTA, 2002) conforme alla sintesi proposta da BRULLO et al. (2002). In Tab. 1 viene presentato uno stralcio di tale prospetto, in cui sono indicate le classi di vegetazione presenti nel comprensorio. Tabella 1 (da PASTA, 2002, semplif.) Checklist delle classi di vegetazione presenti nella Riserva Naturale Orientata “Isole dello Stagnone di Marsala”; le lettere corrispondono alle unità di paesaggio vegetale riportate in tabella 6 a. VEGETAZIONE ACQUATICA FLOTTANTE, SOMMERSA O RADICANTE Vegetazione d’acqua dolce o debolmente salmastra CHARETEA FRAGILIS; POTAMETEA Vegetazione marina o di acque salate HALODULO WRIGHTII-THALASSIETEA TESTUDINUM; POSIDONIETEA; RUPPIETEA; ZOSTERETEA MARINAE b. VEGETAZIONE DULCIACQUICOLA FONTINALE, ANFIBIA E TURFOFILA Vegetazione pioniera effimera ISOËTO-NANOJUNCETEA Vegetazione lacustre, fontinale e turfofila PHRAGMITO-MAGNOCARICETEA c. VEGETAZIONE COSTIERA, DUNALE E ALOFILA Vegetazione delle dune costiere AMMOPHILETEA; CAKILETEA MARITIMAE Vegetazione alofila costiera JUNCETEA MARITIMI; SAGINETEA MARITIMAE; SALICORNIETEA FRUTICOSAE; THERO-SUAEDETEA d. VEGETAZIONE CASMOFITICA, EPIFITICA E GLAREICOLA Vegetazione casmofitica a carattere ruderale ASPLENIETEA TRICHOMANIS e. VEGETAZIONE SINANTROPICA Vegetazione antropogena ARTEMISIETEA VULGARIS; STELLARIETEA MEDIAE Vegetazione a megaforbie dei margini delle formazioni preforestali e forestali GALIO-URTICETEA f. VEGETAZIONE DEI PRATI E DEI PASCOLI Vegetazione dei prati-pascoli terofitici HELIANTHEMETEA Vegetazione dei prati-pascoli perenni xerofitici e mesofitici THERO-BRACHYPODIETEA g. VEGETAZIONE SERIALE FRUTICOSA MEDITERRANEA CISTO-MICROMERIETEA JULIANAE h. VEGETAZIONE POTENZIALE FORESTALE E PREFORESTALE: BOSCHI E ARBUSTETI Arbusteti e boschi paludosi o pionieri ripari NERIO-TAMARICETEA Vegetazione climatofila mediterranea QUERCETEA ILICIS 248 S. PASTA Nel corso delle indagini di campo è stati inoltre verificata la lista degli habitat d’interesse comunitario ai sensi della Dir. 92/43/CEE presenti nella riserva. LO STAGNONE: UNA FLORA, TANTE INFORMAZIONI I risultati dell’indagine botanica vengono illustrati in PASTA (2002). L’area protetta ospita circa 600 taxa di tracheofite, ovvero quasi 1/5 della flora vascolare della Sicilia; maggiori dettagli sugli aspetti quantitativi della flora del territorio vengono forniti in Tab. 2. Taxa nuovi e taxa dubbi Le visite effettuate nella riserva hanno permesso un aggiornamento delle conoscenze botaniche sul comprensorio: sono stati infatti rinvenuti 23 taxa nuovi per Isola Lunga, tra i quali ben 5 orchidee (Tab. 3). Non è stata confermata, invece, la presenza di alcuni taxa di notevole interesse fitogeografico, la cui segnalazione per lo Stagnone va probabilmente attribuita ad errori d’interpretazione sistematica: è il caso, ad esempio, della supposta presenza di una specie del genere Chiliadenus (rari esemplari di “Jasonia glutinosa DC.” venivano segnalati per San Pantaleo da DI MARTINO & PERRONE, 1974). Lo stesso dicasi per le citazioni di Fumaria judaica Boiss. per Isola Lunga e per Santa Maria (DI MARTINO & PERRONE, 1970, 1974): il taxon, la cui presenza in Sicilia occidentale viene posta in dubbio già da PIGNATTI (1982), è stato forse confuso con l’affine Fumaria bastardii Boreau. Infine, non è stato possibile confermare la presenza di Daucus foliosus Guss. all’Isola Lunga, dove veniva segnalato da DI MARTINO & PERRONE (1970). Questo taxon di dubbio valore sistematico, ritenuto endemico delle Eolie da vari autori (GUSSONE, 1832; LOJACONO-POJERO, 1891; BRULLO & Tabella 2 (da PASTA, 2002, semplif.) Statistiche relative alla flora vascolare dei diversi “settori” della Riserva Naturale Orientata “Isole dello Stagnone di Marsala” (TP); in grassetto sono evidenziati i valori più alti Gruppo di piante vascolari considerato Isola Lunga Mozia Santa Maria Tot specie spontanee presenti Tot specie spontanee probabilmente estinte Tot specie spontanee esclusive del settore Tot specie avventizie o spontaneizzate Tot specie coltivate o di dubbio indigenato 428 4 113 7 12 280 – 35 17 16 150 – 5 8 9 Saline della costa 355 1 33 7 3 La conservazione delle emergenze botaniche nell’area costiera siciliana ... 249 Tabella 3 Lista delle tracheofite nuove per Isola Lunga Chenopodiaceae Chenopodium album L. Caryophyllaceae Stellaria media (L.) Vill. subsp. media Cruciferae Diplotaxis erucoides (L.) DC. Leguminosae Lotus tetragonolobus L. Hedysarum coronarium L. Umbelliferae Foeniculum vulgare Miller subsp. piperitum (Ucria) Bég. Tordylium apulum L. Boraginaceae Borago officinalis L. Cerinthe major L. subsp. major Labiatae Mentha cfr. suaveolens Ehrh. Rubiaceae Galium aparine L. Galium verrucosum Hudson subsp. halophilum (Ponzo) Natali Compositae Conyzanthus squamatus (Sprengel) Hieron. Calendula tripterocarpa Rupr. Hyoseris scabra L. Sonchus asper L. subsp. asper Sonchus asper L. subsp. glaucescens (Jordan) Ball Alliaceae Allium commutatum Guss. Orchidaceae Orchis collina A. Russell Orchis papilionacea L. s.l. Ophrys bombyliflora Link Ophrys lutea Cav. subsp. melena Renz Ophrys ✕ sommierii E.G. Camus Ophrys tenthredinifera Willd. FURNARI, 1994) è stato raccolto in realtà anche in altre regioni dell’Italia (Liguria, Elba, Campania), dell’area adriatica (Dalmazia e Corfù) e persino in Eritrea (ONNO, 1936). Note fitogeografiche sulla flora vascolare dello Stagnone L’Isola Lunga costituisce senza dubbio il settore più importante e interessante della riserva: vi crescono ben 430 tracheofite, un numero davvero 250 S. PASTA notevole se si considera la ridotta superficie effettivamente disponibile e la relativa monotonia del paesaggio naturale dell’isola, che solo in pochi punti oltrepassa i 2 m s.l.m. Essa ospita inoltre numerose tracheofite di grande interesse fitogeografico e/o rari e minacciati (cfr. Tab. 4) e, in particolare, un cospicuo contingente di taxa a baricentro occidentale (mediterraneo-atlantiche, CW mediterranee, tetidico-atlantiche), fatto da attribuire sia al forte condizionamento esercitato sull’isola dall’elemento marino e acquatico in genere, che conferisce al microclima locale caratteristiche suboceaniche, sia alla posizione geografica dello Stagnone nel Bacino del Mediterraneo. L’elevato numero di chenopodiacee, graminacee, ciperacee e plumbaginacee presenti nell’area dello Stagnone indica come il suo paesaggio sia dominato soprattutto da frutici alotolleranti e gramineti xeroalofili. Lo stesso dato emerge da un’analisi dello spettro biologico della flora delle isole (DI MARTINO & PERRONE, 1970; 1974; PASTA, 2002). In effetti, le erbe (terofite e emicriptofite) costituiscono circa 3/4 della flora complessiva dei diversi settori della riserva (isole e saline della terraferma). La scarsa affinità floristica tra i diversi settori della riserva: alla ricerca delle cause L’Isola Lunga risalta per la spiccata originalità della sua flora rispetto al resto del comprensorio: è ricca di taxa tipici delle praterie annue e degli stagni temporanei di tipo mediterraneo, nonché di taxa della macchia e degli stadi di degradazione ad essa connessi (gariga e prateria perenne). Nel complesso, invece, le flore di San Pantaleo (286 taxa) e di Santa Maria (157 taxa) appaiono piuttosto banali e caratterizzate dalla preponderanza di taxa nitrofili o comunque capaci di tollerare un regime di disturbo intenso e frequente. La complessa storia umana e naturale dell’area dello Stagnone deve aver contribuito in una certa misura all’eterogeneità che sembra caratterizzare la distribuzione della sua flora vascolare. Infatti, moltissimi sono i taxa esclusivi di una singola isola o presenti solo nelle saline della pre-riserva, sulla terraferma. La bassa affinità floristica tra le isole, già rilevata da PASTA (1997), evidenzia come spesso sia la colonizzazione sia la sopravvivenza dei singoli taxa seguano percorsi del tutto casuali. L’affinità appare minima qualora si prendano in considerazione le sole terofite presenti nelle diverse isole. Tale fenomeno è imputabile ad un’esasperazione dei meccanismi di “vicarianza ecologica” (chi tardi arriva male alloggia…), tipica delle piccole isole. Meccanismi analoghi spiegherebbero la distribuzione “anomala” delle piante legnose (fanerofite, nanofanerofite e camefite) sull’Isola Lunga. Ciascuna di esse, infatti, cresce solo in uno (o in dsaasfffaaf La conservazione delle emergenze botaniche nell’area costiera siciliana ... 251 Tabella 4 Emergenze floristiche della R.N.O. “Isole dello Stagnone di Marsala”. In neretto: taxa compresi nella lista rossa di CONTI et al. (1997) o protetti da leggi nazionali e internazionali, *: taxa rari o legati ad habitat minacciati o prioritari ai sensi della Dir. CEE 92/43. Il segno “+” indica la presenza e quello “§” la probabile scomparsa. Nella colonna “IUCN” viene indicato il grado di rischio cui è soggetto ciascun taxon secondo le sigle proposte dall’I.U.C.N. (RIZZOTTO, 1995): “EX” indica i taxa estinti, “CR” quelli criticamente minacciati, “EN” quelli in pericolo, “VU” quelli vulnerabili, “LR” quelli che corrono un pericolo moderato; infine, “DD” indica i taxa per i quali si dispone di dati insufficienti. L’attribuzione dei taxa alle singole categorie, basata su RAIMONDO et al. (1994), è stata talora modificata alla luce di osservazioni personali; i taxa che non sono accompagnati da alcuna sigla IUCN allo stato attuale non appaiono minacciati Torr. Chinisia S. Maria Mozia I. Lunga TAXA DI NOTEVOLE VALORE BIOGEOGRAFICO Area S. Teodoro Saline EttoreInfersa Salina Genova Pre-Riserva Riserva I U C N Endemismi dell’area costiera occidentale del Trapanese Calendula suffruticosa Vahl subsp. maritima (Guss.) Meikle Limonium lilybaeum Brullo + + EN VU + Endemismi siculi, siculo-maltesi, apulosiculi e centromediterranei Allium obtusiflorum DC. Andryala integrifolia L. subsp. undulata (C. Presl) Zangheri Anthemis secundiramea Biv. subsp. intermedia (Guss.) R. Fernandes Biscutella maritima Ten. Calicotome infesta (C. Presl) Guss. Carduus corymbosus Ten. Carlina sicula Ten. Convolvulus tricolor L. subsp. cupanianus (Sa’ad) Stace Daucus siculus Tineo Eryngium bocconei Lam. Euphorbia ceratocarpa Ten. Euphorbia pithyusa L. subsp. cupanii (Bertol.) R. Sm. Galium litorale Guss. Galium verrucosum Hudson var. halophilum (Ponzo) Natali + + + + + + + + DD + + + + LR + + + + DD LR + + + + + + LR EN § + LR + + + + 252 S. PASTA segue tabella 4 Mozia S. Maria Torr. Chinisia Limonium dubium (Guss.) R. Litard. Limonium glomeratum (Tausch) Erben Onopordum illyricum L. subsp. horridum (Viv.) Franco Scorzonera deliciosa Guss. Sonchus asper L. subsp. glaucescens (Jordan) Ball Vicia leucantha Biv. I. Lunga TAXA DI NOTEVOLE VALORE BIOGEOGRAFICO + + + + + Area S. Teodoro Saline EttoreInfersa Salina Genova Pre-Riserva Riserva + + + I U C N LR VU + + + LR + taxa rari a livello regionale e/o nazionale o espressivi di consorzi vegetali di particolare interesse Aeluropus lagopoides (L.) Thwaites Althenia orientalis (Tzvelev) García Murillo et Talavera Anagallis parviflora Hoffmanss. & Link Anemone palmata L. Arthrocnemum macrostachyum (Moric.) C. Koch Asphodelus tenuifolius Cav. Aster tripolium L. subsp. tripolium Blackstonia acuminata (Koch & Ziz) Domin Blackstonia grandiflora (Viv.) Pau Calendula tripterocarpa Rupr. Callitriche stagnalis Scop. Callitriche truncata Guss. Centaurium maritimum (L.) Fritsch Centaurium pulchellum (Swartz) Druce Centaurium spicatum (L.) Fritsch Chamaerops humilis L. Cicendia filiformis (L.) Delarbre Cressa cretica L. Cynomorium coccineum L. Damasonium alisma Miller subsp. bourgaei (Cosson) Maire Damasonium polyspermum Cosson Daucus bocconei Guss. Euphorbia pterococca Brot. Evax pygmaea (L.) Brot. + + + LR + + CR VU LR + + + + + § + + + + + + + + + + + + + + + + EX + + + + + + + LR LR VU + + + + + § + + EN CR + + + LR VU VU + + DD LR La conservazione delle emergenze botaniche nell’area costiera siciliana ... 253 segue tabella 4 Halocnemum strobilaceum (Pallas) M. Bieb. Halopeplis amplexicaulis (Vahl) Cesati Hippomarathrum siculum (L.) Hoffmanss. et Link. Hypericum pubescens Boiss. Isoëtes hystrix Bory Kickxia cirrhosa (L.) Chaz. Limoniastrum monopetalum (L.) Boiss. Limonium avei (De Not.) Brullo et Erben Limonium ferulaceum (L.) Chaz. Limonium narbonense Miller Limonium virgatum (Willd.) Fourr. Lotus subbiflorus Lag. Ophioglossum lusitanicum L. Parapholis marginata Runemark Phagnalon saxatile (L.) Cass. subsp. viride (Uechtriz) Font-Quer Ranunculus peltatus Schrank subsp. peltatus Rumex acetosa L. Salicornia emerici Duval-Jouve Salicornia patula Duval-Jouve Sarcocornia fruticosa (L.) A. J. Scott Sarcocornia perennis (Miller) A. J. Scott Senecio cineraria DC. subsp. cineraria Solenopsis minuta (L.) C. Presl Sphenopus divaricatus (Gouan) Reichenb. Sporobolus pungens (Schreber) Kunth Suaeda maritima (L.) Dumort. + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + Torr. Chinisia S. Maria Mozia I. Lunga TAXA DI NOTEVOLE VALORE BIOGEOGRAFICO + Area S. Teodoro Saline EttoreInfersa Salina Genova Pre-Riserva Riserva + + + + + + + + + + + + + + + I U C N VU VU LR DD LR LR VU LR VU + + + + + + + + LR LR CR DD LR EN + + + + + + + EN + + LR + Orchidacee tutelate dalla CITES-Europa Barlia robertiana (Loisel.) Greuter Ophrys apifera Hudson Ophrys bombyliflora Link Ophrys lutea Cav. subsp. lutea Ophrys lutea Cav. subsp. melena Renz Ophrys speculum Link Ophrys tenthredinifera Willd. Orchis collina A. Russel Orchis italica Poiret + + + + + + + + + + + + + DD + + 254 S. PASTA segue tabella 4 Torr. Chinisia S. Maria Mozia I. Lunga TAXA DI NOTEVOLE VALORE BIOGEOGRAFICO Area S. Teodoro Saline EttoreInfersa Salina Genova Pre-Riserva Riserva Orchis papilionacea L. s.l. Serapias cordigera L. Serapias lingua L. Serapias parviflora Parl. Serapias vomeracea (Burm. fil.) Briq. subsp. vomeracea + + + + TOTALE EX TOTALE CR TOTALE EN TOTALE VU TOTALE LR TOTALE DD 1 3 4 10 17 5 0 0 0 3 3 1 0 0 0 2 3 0 0 0 0 4 6 0 0 1 1 4 6 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 4 4 1 TOT emergenze presenti nel settore TOT emergenze estinte nel settore TOT emergenze esclusive del settore TOT emergenze presenti nella R.N.O. TOT emergenze presenti nella zona A TOT emergenze presenti in pre-riserva 79 1 40 85 83 – 21 0 3 13 0 0 16 0 1 19 2 0 5 0 0 18 0 0 I U C N + + – 33 pochissimi) dei lembi di macchia e gariga presenti nelle diverse porzioni dell’isola, corrispondenti ad ex-isolotti distinti (Fig. 1). Con ogni probabilità, la diversa composizione floristica degli aspetti preforestali rappresenta una sorta di “testimonianza biologica” della passata conformazione (e separazione) delle terre oggi emerse. La ricchezza specifica e la sua ripartizione sul territorio Nel corso dei rilievi di campo è stata riscontrata una forte anomalia nella distribuzione dell’α-fitodiversità: le enormi superfici corrispondenti alle saline in esercizio o abbandonate da pochi anni ospitano appena 10-15 taxa vegetali, in genere sempre gli stessi. I molteplici fattori limitanti tipici di questi ambienti artificiali (elevato tenore salino, prolungata aridità, esposizione pressoché continua al vento e alti valori di irraggiamento solare) svolgono un’azione sinergica, aumentando l’evapotraspirazione. Pertanto, le caratteri- La conservazione delle emergenze botaniche nell’area costiera siciliana ... 255 Fig. 1 — Configurazione dello Stagnone nella seconda metà del XVI secolo (disegno originale di T. Spannocchi in DUFOUR, 1992, ruotato di 180°). 256 S. PASTA stiche fortemente selettive dell’ecosistema-salina favoriscono il predominio di diverse chenopodiacee suffruticose, perfettamente adattate agli ambienti aridi iperalini, molte delle quali sono rare sul territorio nazionale. La “povertà floristica” dei consorzi delle saline è dunque ampiamente compensata dalla notevole valenza biogeografica dei taxa che li compongono. La ricchezza floristica e la varietà della vegetazione della riserva, e in particolare dell’Isola Lunga, appaiono più pronunciate in corrispondenza degli affioramenti sabbioso-argillosi. Numerosi, piccoli e sparsi, essi interrompono l’uniformità del paesaggio naturale dell’isola, e ospitano spesso piccole depressioni soggette a inondazione temporanea durante i mesi invernali. Anche gli ecotoni che delimitano tali microambienti mostrano un’elevata α-diversità. La vegetazione e i biotopi d’interesse comunitario Il comprensorio in esame ospita un numero davvero elevato di consorzi vegetali: nella sintesi presentata da PASTA (2002) sulla base dei dati bibliografici e dei rilievi effettuati personalmente, allo Stagnone risultano presenti 23 classi, 33 ordini, 44 alleanze e ben 65 tra associazioni e aggruppamenti; a tale stima vanno aggiunte altre due associazioni segnalate di recente per l’Isola Lunga (BRULLO et al., 2001). La ricchezza di consorzi vegetali denota la presenza di un elevato numero di habitat. In tab. 3 vengono invece illustrati gli habitat d’interesse comunitario presenti nel comprensorio. Il paesaggio vegetale di Isola Lunga si presenta come un mosaico particolarmente complesso, cui partecipano quasi tutti i consorzi noti per l’intera riserva. San Pantaleo e Santa Maria, invece, ospitano pochi aspetti interessanti per via dell’antropizzazione, che ne ha profondamente banalizzato il paesaggio vegetale. Le saline attive sono caratterizzate da poche comunità iperalofile, mentre le saline dismesse di recente presentano un numero maggiore di consorzi eterogenei e poco strutturati, legati anche ad altre forme di disturbo antropico. Infine, le saline abbandonate da molto tempo sono caratterizzate da poche formazioni subalofile. IL PATRIMONIO BOTANICO DELLA RISERVA NATURALE ORIENTATA “ISOLE DELLO STAGNONE DI MARSALA”: UN GIUDIZIO CRITICO SUL SUO VALORE E SULLE PRIORITÀ DELLA TUTELA Analizzando le modificazioni subite dalla flora delle isole mediterranee e da quella sicula in particolare, GREUTER (1991) e BRULLO et al. (1995) affer- La conservazione delle emergenze botaniche nell’area costiera siciliana ... 257 Tabella 5 Habitat terrestri di interesse comunitario ai sensi della Dir. CEE 92/43 presenti nella Riserva Naturale Orientata “Isole dello Stagnone di Marsala”; l’asterisco indica gli habitat prioritari 17.2 Scogliere marittime e spiagge ghiaiose vegetazione annua delle linee di deposito marine Paludi e pascoli inondati mediterranei e termo-atlantici 15.11 15.15 15.16 vegetazione annua pioniera di Salicornia e altre delle zone fangose e sabbiose pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) perticaie alofile mediterranee e termo-atlantiche (Arthrocnemetalia fruticosae) 16.211 16.224 16.228 Dune marittime delle coste mediterranee dune mobili embrionali dune con presenza di Euphorbia terracina prati dunali dei Malcolmietalia 22.11 ✕ 22.34 22.12 ✕ 22.44 22.13 22.34 Acque stagnanti acque oligotrofe delle pianure sabbiose del Mediterraneo occidentale con Isoëtes acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara laghi eutrofici naturali con vegetazione del tipo Potamion *stagni temporanei mediterranei 32.22-32.26 tutti i tipi Perticaie termo-mediterranee e pre-steppiche 34.5 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte di cespugli *percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-Brachypodietea) mano che l’estinzione è un fenomeno del tutto trascurabile. In seguito, tuttavia, lo stesso GREUTER (1995; 2001) ha preferito operare una distinzione, rilevando che nei contesti microinsulari i popolamenti vegetali sono più vulnerabili e instabili. Partendo da queste premesse, risultava urgente procedere ad una valutazione dello “stato di salute” dell’arcipelago dello Stagnone e delle saline ricadenti nell’area di pre-riserva. Essa si è resa possibile grazie all’ottimo livello di conoscenze sulla flora e sulla vegetazione raggiunto per questo territorio. In conformità con le proposte classificative dell’I.U.C.N. (RIZZOTTO, 1995), e traendo spunto dal lavoro di RAIMONDO et al. (1994) e di PASTA (2001), è stata redatta una lista dei taxa di maggior pregio (Tab. 4), cercando di evidenziare il loro grado di rischio e quello degli habitat che li ospitano. Da queste elaborazioni è emerso che il pregio botanico del comprensorio dello Stagnone è davvero rilevante, come già evidenziato da RAIMONDO et 258 S. PASTA al. (1992) e da BRULLO et al. (1995). Sono infatti davvero pochi in Italia i contesti in cui si registra una concentrazione tanto elevata di piante vascolari di grande interesse biogeografico e conservazionistico: nella riserva crescono ben 85 taxa endemici, subendemici, rari o minacciati a livello regionale e/o nazionale. Anche la vegetazione presenta aspetti estremamente pregiati e delicati: si pensi al caso-limite degli aspetti di vegetazione microfitica effimera riferiti alla classe Isoëto-Nanojuncetea, ricchi di taxa rari o rarissimi sul territorio nazionale. Tali consorzi si riscontrano spesso in corrispondenza di habitat di interesse comunitario (cfr. tab. 5). Nel territorio esaminato sembrano essersi verificati pochissimi casi di estinzione; ciò vale sia per le emergenze botaniche sia per la flora nel suo complesso. La notevole conservatività di quest’area va probabilmente correlata con l’umidità e la mitezza del clima locale. Le più interessanti unità di paesaggio non appaiono particolarmente minacciate dal disturbo antropico, ad eccezione delle comunità microfitiche connesse con gli habitat prioritari degli stagni temporanei e delle praterie a terofite (cfr. tab. 5), danneggiate dal calpestìo dei cacciatori e dal pascolo dei conigli, particolarmente intenso all’Isola Lunga. Le elaborazioni esposte nella tab. 6 permettono di quantificare empiricamente il valore ecologico complessivo e le condizioni di salute delle varie unità di vegetazione censite nell’area della Riserva Naturale Orientata “Isole dello Stagnone di Marsala”. In particolare, emerge come alcune di esse necessitino un’accurata protezione, non tanto per le emergenze botaniche che esse ospitano quanto per il ruolo ecologico che esse svolgono e/o per l’elevato grado di minaccia cui sono soggette (è il caso della prateria perenne e degli sporadici lembi di gariga e di macchia), mentre altri appaiono di rilevante interesse sia sotto l’aspetto squisitamente scientifico sia per il loro ruolo “catalitico” nell’evoluzione del paesaggio stesso (è il caso delle formazioni psammo-alofile costiere). La tab. 6 evidenzia inoltre come la situazione attuale dello Stagnone di Marsala sia sostanzialmente “sotto controllo”: gran parte dei taxa di maggior rilievo fitogeografico appare infatti adeguatamente tutelato. La sempre più ridotta pressione antropica sull’Isola Lunga, un vero e proprio “fiore all’occhiello” del patrimonio naturale della provincia di Trapani, garantisce difatti la salvaguardia di quasi tutte le emergenze floristiche dell’area. Va tuttavia rilevato che moltissimi taxa, e segnatamente gran parte delle specie legnose (alberi, alberelli, liane, frutici e suffrutici), appaiono oggi estremamente rari e/o localizzati. Un’analisi “ecologica” delle estinzioni, inoltre, conferma come gli habitat più vulnerabili siano le spiagge sabbiose e le formazioni forestali e preforestali. Dunque gli aspetti di vegetazione preforestale e i consorzi psammofili meritano una tutela particolarmente attenta. La conservazione delle emergenze botaniche nell’area costiera siciliana ... 259 Tabella 6 Indicazione semiquantitativa del valore complessivo delle unità di paesaggio vegetale presenti nella Riserva Naturale Orientata “Isole dello Stagnone di Marsala” (da CADIÑANOS & MEAZA, 1998, modif.) a: vegetazione acquatica; b: vegetazione dulciacquicola; c: vegetazione costiera, dunale e alofila; d: vegetazione casmofitica, epifitica e glareicola; e: vegetazione sinantropica; f: vegetazione dei prati e dei pascoli; g: vegetazione seriale fruticosa mediterranea; h: vegetazione potenziale forestale e preforestale. Per la valutazione semi-quantitativa dei parametri considerati è stata adottata una scala compresa tra 1 e 5; in neretto sono evidenziati i tre valori più elevati per ciascuno dei criteri considerati Unità di paesaggio vegetale a b c d e f g h 1 4 4 9 1 3 3 7 2 5 4 11 2 1 3 6 5 4 2 11 5 3 4 12 2 1 3 6 2 2 2 6 1 2 4 1 3 4 1 2 CRITERI DI VALUTAZIONE Criteri fitoecologici (F) α-diversità Rappresentatività (integrità) Resilienza Tot. Criteri territoriali (T) Ricchezza di taxa o syntaxa endemici e subendemici Ricchezza di taxa o syntaxa al limite dell’areale Ricchezza di taxa o syntaxa rari a livello nazionale e regionale Tot. 1 3 4 1 2 3 1 2 2 4 3 8 5 13 1 3 1 5 4 11 2 4 2 6 Criteri mesologici (M) Ruolo geomorfologico Ruolo climatico Ruolo idrogeologico Ruolo edafico Ruolo faunistico Tot. 1 2 1 1 4 9 1 2 3 3 4 13 4 1 3 4 3 15 1 1 1 1 1 5 1 1 1 3 2 8 4 2 4 4 4 18 4 2 3 3 4 16 5 4 4 5 5 23 Criteri conservazionistici (C) Vulnerabilità a breve termine 4 3 2 1 1 2 3 4 26 31 41 15 25 43 29 39 Priorità di tutela (F +T+ M +C) 260 S. PASTA IL FUTURO DELL’AREA DELLO STAGNONE A conclusione del lavoro, viene presentata una serie di considerazioni, nell’auspicio che da esse possano trarre spunto i responsabili dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Provincia Regionale di Trapani, Ente Gestore della Riserva Naturale Orientata oggetto del presente studio, per indirizzare le loro future scelte d’intervento nell’area protetta. Monitoraggio Per una corretta tutela e gestione della flora e della vegetazione della riserva non si può prescindere da un’attenta analisi dei recenti cambiamenti dell’uso del suolo e delle loro conseguenze reali e potenziali: sia sull’Isola Lunga che a Mozia, l’abbandono colturale di vaste superfici e la dismissione di gran parte delle saline indurrà in un breve lasso di tempo la rarefazione o la scomparsa definitiva di parecchi taxa nitrofili (segetali, ruderali, ecc.). Bisognerà pertanto pianificare una serie di interventi mirati a mantenere degli habitat idonei per la sussistenza dei taxa erbacei tipici dei consorzi sinantropici legati agli ambienti aperti e/o disturbati (frutteti, vigneti, oliveti, seminativi, orti, ovili, aree calpestate, ecc.), che tenderanno inesorabilmente a scomparire con il progredire della successione. Un accurato monitoraggio dei cambiamenti a carico della flora e della vegetazione di Mozia potrebbe fornire informazioni utili per la creazione di un modello sull’evoluzione del paesaggio antropico dell’intero comprensorio. Si auspica pertanto un prosieguo delle indagini floristiche sull’arcipelago dello Stagnone al fine di valutare meglio il tasso di turnover cui è soggetta la flora delle isole. Applicazione delle normative vigenti Modesto appare il ruolo giocato attualmente dalle esotiche nella flora e nella vegetazione dell’area protetta, con l’eccezione dell’invasiva Oxalis pescaprae, che sempre più terreno sta conquistando a discapito delle praterie annue dell’Isola Lunga, e di Antholyza aethiopica, che si sta diffondendo ai margini della gariga e della macchia aperta. Tale dato di fatto sembra destinato a perdurare, vista la riduzione dell’impatto agricolo sulle isole. Andrebbe tuttavia vietata categoricamente (e controllata severamente) qualsiasi introduzione di taxa alloctoni; inoltre, per ridurre l’ingresso indesiderato di taxa esotici potenzialmente invasivi andrebbero razionalizzate e regolamentate le visite alle isole (es.: obbligando a seguire dei percorsi prestabiliti, facendo rispettare il divieto di caccia, ecc.). La conservazione delle emergenze botaniche nell’area costiera siciliana ... 261 Ambiti di intervento e di non-intervento L’obiettivo di mantenere una certa eterogeneità e dinamicità del paesaggio vegetale non esclude la possibilità di interventi sul soprassuolo della riserva; piuttosto, ne riduce le opzioni. D’altronde, gran parte dei consorzi vegetali di maggior pregio sono legati indissolubilmente ai manufatti che caratterizzano il paesaggio naturale e culturale dell’area in esame, ovvero le saline e le poderose e secolari opere di canalizzazione che ne regolano il funzionamento. Si può affermare, anzi, che gran parte della flora e della vegetazione presenti nel comprensorio sono presenti e diffusi proprio per via della trasformazione del territorio operata dall’uomo. In definitiva, è proprio grazie a questi ambienti umidi poco profondi che lo Stagnone ha guadagnato la fama di importante punto di sosta per l’ornitofauna migratrice. Dunque può e deve essere concertato con idrobiologi e biologi marini un’adeguato piano per mantenere l’attuale mosaico di saline caratterizzate da un diverso grado di manutenzione. Possono essere realizzati degli interventi meccanici di un certo rilievo, purché essi vengano eseguiti tenendo conto dell’eventuale presenza di taxa molto rari o localizzati. Ad esempio, la ristrutturazione di diverse saline sull’Isola Lunga compromette solo temporaneamente le formazioni che le avevano colonizzate durante il periodo di abbandono; i taxa che caratterizzano questi consorzi mostrano infatti uno spiccato carattere pioniero e un’incredibile resilienza, tollerando notevoli livelli di stress e di disturbo. Si potrebbe pianificare una graduale rinaturalizzazione delle aree rimboschite, dove si registra un’apprezzabile rinnovazione delle specie legnose caratteristiche della macchia termofila autoctona (Prasium majus, Teucrium fruticans, Chamaerops humilis, ecc.). Va invece evitato qualsiasi tipo di intervento sulle “colline”, sulle aree in cui affiorano le terre rosse e sui “urghi” sparsi sull’Isola Lunga e nella zona di S. Teodoro. Queste aree infatti sono tanto delicate quanto ricche da un punto di vista floristico e vegetazionale. Ringraziamenti — Desidero esprimere la mia gratitudine al prof. Bruno Massa, che mi ha spinto a partecipare al bando per l’assegnazione della borsa di studio e mi ha incoraggiato a proseguire la ricerca nonostante le difficoltà e gli impedimenti che ho dovuto affrontare nel corso del suo svolgimento, e al prof. Cosimo Marcenò, per la sua disponibilità a farmi da tutor. BIBLIOGRAFIA AGNESI V., MACALUSO T., ORRÙ P. & ULZEGA A., 1993 — Paleogeografia dell’Arcipelago delle Egadi (Sicilia) nel Pleistocene Sup. - Olocene. — Naturalista sicil., s. IV, 17 (1-2): 3-22. BARTOLO G. & BRULLO S., 1993 — La classe Crithmo-Limonietea in Sicilia. — Boll. Accad. Gioenia Sci. Nat., Catania, 26 (342): 5-47. 262 S. 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PASTA, via Salvatore Bertini, 9 - I-90129 Palermo; e-mail: [email protected]