Garante, no a oblio web per pagine drammatiche storia Soro, in

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Garante, no a oblio web per pagine drammatiche storia Soro, in
Garante, no a oblio web per pagine drammatiche storia
Soro, in questi casi prevale rispetto della memoria collettiva
(Ansa del 22 giugno 2016)
No al diritto all'oblio per "chi si macchia di delitti che sono ancora vivi nella storia dell'italia e che hanno segnato pagine drammatiche per
la comunità nazionale": In casi di questo genere, "non può che prevalere il rispetto della memoria collettiva e il diritto dell'opinione
pubblica a conoscere". Così Antonello Soro, Presidente del Garante privacy, commenta con l'Ansa il provvedimento adottato nei confronti di
un ex terrorista che chiedeva di 'deindicizzare' da Google alcune pagine relative ai suoi trascorsi.
"La memoria permanente della rete - spiega il Garante - ci pone di fronte a problemi nuovi e complessi e a scelte difficili. Per questo sul
diritto all'oblio, dentro il perimetro dei criteri fissati in ambito europeo, ogni singolo caso merita una valutazione specifica".
"In questa circostanza - sottolinea Soro - abbiamo utilizzato un criterio di valore, di effettiva attualità dell'informazione e di reale interesse
pubblico. Un conto è la richiesta di una persona che abbia commesso un reato, ma la cui vicenda non ha avuto rilievo per la storia del
paese. Altro conto è chi si macchia di delitti che sono ancora vivi nella storia dell'italia e che hanno segnato pagine drammatiche per la
comunità nazionale. Nel primo caso, trascorso un congruo numero di anni, si può riconoscere il diritto ad essere dimenticati, a non essere
più rappresentati da quella vicenda, a rigenerare la propria identità; nel secondo caso, nel bilanciamento dei diritti, non può che prevalere
il rispetto della memoria collettiva e il diritto dell'opinione pubblica a conoscere".
Roma, 22 giugno 2016