accessibilità e servizi nella città informale: un
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accessibilità e servizi nella città informale: un
Politecnico di Torino Facoltà di Architettura C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2015/2016 accessibilità e servizi nella città informale: un progetto per il quartiere las planas a barcellona Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo Politecnico di Torino Facoltà di Architettura C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2015/2016 accessibilità e servizi nella città informale: un progetto per il quartiere las planas a barcellona Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo indice Introduzione p. 7 Premesse p. 8 1. LAS PLANAS: UN QUARTIERE AUTOCOSTRUITO TRA BARCELLONA E IL PARQUE DEL COLLSEROLA 1.1 Il Vallès Occidentale e la catena montuosa del Collserola 1.2 La costruzione della linea ferroviaria Barcellona-Vallés 1.3 L’incremento demografico e la pianificazione urbana dell’area metropolitana 1.4 1960-1990: autocostruzione del quartiere Las Planas 1.5 Il Pla General Metropolità del 1976 1.6 La lotta degli abitanti verso la legalizzazione del quartiere 1.7 Il PEPCo: la protezione del Parque del Collserola 1.8 Dopo la legalizzazione: il consolidamento del quartiere 1.9 2010: la catena montuosa del Collserola diventa Parco Naturale 2. ANALISI DEL QUARTIERE E PROBLEMATICHE GENERALI 2.1 La zonificazione secondo il PERI 2.2 La vegetazione e lo spazio naturale 2.3 Popolazione e situazione socio-economica 2.4 Servizi e attività commerciali 2.5 Mobilità e trasporto pubblico 2.6 La vita associativa di quartiere 2.7 Les Planes oggi: attività e progetti p. 11 3. OPPORTUNITA’ PROGETTUALE E STRATEGIA DI INTERVENTO 3.1 Studio di un isolato tipo e proposte d’intervento 3.2 L’interno dell’isolato come microcosmo 3.3 Interazione con gli abitanti e individuazione del caso pilota 3.4 Fasi di progetto p. 51 p. 53 p. 56 p. 65 p. 68 p. 13 p. 16 p. 19 p. 21 p. 24 p. 26 p. 28 p. 32 p. 33 p. 35 p. 37 p. 39 p. 41 p. 43 p. 44 p. 46 p. 47 5 introduzione 4. RELAZIONE DI PROGETTO 4.1 Studio previo 4.2 Disegno in pianta 4.3 Sezioni trasversali e longitudinali 4.4 Dettaglio sezione tipo 4.5 Drenaggio longitudinale e trasversale 4.6 Calcolo movimenti terra 4.7 Scale 4.8 Arredo urbano 4.9 Accenni alla sostenibilità economica del progetto p. 71 p. 73 p. 74 p. 75 p. 76 p. 77 p. 81 p. 85 p. 90 p. 91 A partire dall’esame del termine che la connota, che si compone delle due parole greche arché = principio, origine e techne = arte, saper operare, l’architettura, sin da principio, si è configurata come un complesso di conoscenze-azioni finalizzato a rendere concreto il bisogno umano - anch’esso originario e costitutivo - di proteggersi dal mondo circostante fronteggiandone le forze avverse. 5. RIFERIMENTI PROGETTUALI 5.1 Marco Navarra e il progetto del parco lineare da Caltagirone a Piazza Armerina 5.2 Lacaton e Vassal: Habitation Légèrement Modifiées 5.3 Gion Caminada e il recupero della borgata alpina di Vrin 5.4 Il progetto Estonoesunsolar a Zaragoza 5.5 Alejandro Aravena e il progetto Elemental 5.6 Auburn Rural Studio p. 95 p. 97 p. 99 p. 101 p. 103 p. 104 p. 105 Tavole di progetto p. 107 Conclusioni p. 129 Bibliografia e sitografia p. 131 Ringraziamenti p. 135 La proposta progettuale che in questa tesi di laurea viene presentata, in accordo con gli obiettivi fondamentali dell’architettura sostenibile intesa come espressione più significativa della nostra epoca, nasce, non come azione estrinseca e puramente formale, bensì dalla volontà di seguire e, quindi, attuare, il suggerimento di coloro che, vivendo nell’area presa in esame, hanno espresso l’esigenza di tradurre le loro necessità in linguaggio architettonico. L’intero lavoro, infatti, si è basato su un intenso dialogo con gli abitanti del quartiere e ha rappresentato, per me, un’importante esperienza, non solo dal punto di vista accademico, ma anche umano: il mio modo di guardare l’architettura, dopo questa esperienza, è fortemente cambiato. 6 L’area su cui è stato elaborato il progetto è situata a Las Planas, quartiere che sorge a 15 km a nord di Barcellona e che fu costruito intorno agli anni Sessanta. I suoi primi abitanti furono famiglie umili, molte delle quali immigrate da altre parti della Spagna e che scelsero quest’area impervia e boscosa della catena montuosa del Collserola per costruire la propria casa con la forza della propria volontà e il lavoro delle proprie mani. Legalizzato solo nel 2000, il quartiere soffre, tuttavia, sin da principio, di deficit di accessibilità e di servizi, legati alla sua origine informale e alla peculiare topografia del luogo. Questo progetto, allora, nato da un’esigenza primaria e reale degli abitanti del quartiere, vorrebbe offrire loro una risposta diretta attraverso soluzioni finalizzate a migliorare e a rendere più agevole l’accesso alle sue abitazioni. “Practicar un urbanismo sobre el terreno, ajustado a los valores existentes y a las necesidades reales, se revela como algo muy eficaz e inventivo. En especial permite coordinar cuestiones de proyecto muy diversas, puesto que se apoya sobre las oportunidades sobrevenidas y no sobre lo esperado.” L acaton & Vassal, La libertad estructural, condición del milagro in “2G” n. 60, 2012, pag.162. 7 premesse Laboratori, modalità di ricerca, tecniche operative Il progetto è stato elaborato tecnicamente all’interno del laboratorio di Proyecto y Urbanismo (Taller Pud) della Escuela Tecnica Superior de Arquitectura del Vallès (ETSAV), presso l’Università di Architettura appartenente alla Universitat Politècnica de Catalunya (UPC), dove ho svolto un Erasmus di sei mesi. Successivamente ho partecipato al bando di tesi all’estero su proposta del Politecnico di Torino e ho proseguito il lavoro iniziato all’interno del laboratorio proponendolo come tesi di laurea. Il lavoro di ricerca-tesi presso la ETSAV è durato un anno ed è consistito in: a) uno studio sul campo, attraverso fotografie e schizzi che riproducevano lo stato di fatto esistente; b) alcune indagini cartografiche, con misurazioni e calcoli; c) una ricostruzione cronologica della storia del quartiere, realizzata attraverso interviste e dialoghi con gli abitanti del quartiere; d) uno studio di riferimenti allargati al territorio, alla situazione geografica, sociale e culturale della zona nella quale si trova il quartiere; 8 e) l’elaborazione, infine, del progetto vero e proprio. Fonti e materiali Tutto il materiale cartografico presente nella tesi è stato attinto dall’Institut Cartogràfic i Geològic de Catalunya (ICGC). I dati presenti all’interno del Capitolo 1 sono stati recuperati dall’articolo di Ferrer A., Nel.lo O., Barcelona: La transformació d’una ciutat industrial presentata alla Conferencia Internacional “The Future of the Industrial City”, Johns Hopkins University, Baltimore, Juny 1990. I dati sul quartiere di Las Planas, invece, sono stati ricavati dal documento del Comune di Sant Cugat del Vallès, datato 22 Aprile del 2008, col titolo “Projecte d’intervenció integral en els barris i àrees urbanes d’atenció especial- Les Planes”. Il materiale fotografico è, per una parte, di mia realizzazione, per l’altra, è l’esito di una cordiale collaborazione con i compagni della ETSAV e del progetto PasaPas. Peculiarità del progetto Il carattere ‘sperimentale’ di questo progetto lo ha reso carente di una consolidata bibliografia, carenza compensata, tuttavia, da molteplici esempi simili, dai quali ho tratto concetti, idee chiave e originali procedure di alcuni architetti riconosciuti, che hanno operato su questioni affini a questa, come lo sviluppo di strategie per insediamenti informali realizzato mediante l’attenzione e l’ascolto prestati alla diretta partecipazione cittadina al lavoro progettuale, al fine di risolvere, in modo rapido ed efficace, le reali e concrete esigenze degli abitanti. All’interno del Capitolo 5 e nella bibliografia sono rintracciabili i principali riferimenti per il progetto. Interlocutori del progetto Nella ipotesi di progetto sono stati presi in considerazione diversi interlocutori: 1) il Comune di Sant Cugat e in particolare il Dipartimento di Urbanismo e Servizio di protezione dell’ambiente; 2) il Parco del Collserola, in particolare il settore relativo ai progetti e alle opere nell’ambito del parco; 3) gli abitanti del quartiere. Progetti precedenti e interventi già realizzati L’Escola Tècnica Superior d’Arquitectura del Vallès (ETSAV), in collaborazione con il comune di Sant Cugat, porta avanti progetti all’interno del quartiere di Las Planas già da parecchi anni. Un impulso fondamentale all’interesse per l’area è stato dato nel 2012, a partire dal progetto di laurea di Bernat Colomé e Jordi Mitjans, elaborato all’interno del laboratorio di architettura e urbanismo diretto dai professori dell’ETSAV, Coque Claret, Dani Calatayud e Roger Tudò. Il progetto è partito da un attento e rigoroso studio del quartiere, che ha poi portato all’individuazione di strategie per combattere la povertà energetica delle abitazioni autocostruite. Sono stati successivamente individuati dei casi pilota, che, attraverso il finanziamento del comune di Sant Cugat, hanno dato inizio a una valida collaborazione tra amministrazione e università per promuovere l’autorigenerazione del quartiere. 9 las planas: un quartiere autocostruito tra barcellona e il parco del collserola 1.1 il vallès occidentale e la catena montuosa del collserola Per poter meglio comprendere l’evoluzione del quartiere di Las Planas è necessario guardare alla storia dell’ampio contesto in cui è inserito: la catena montuosa del Collserola e l’area del Vallès Occidentale. Segni di presenza umana nella serra sono visibili già a partire dal paleolitico inferiore. Da quel momento in poi, passando per l’età neolitica, romana e medioevale la catena montuosa comincia a trasformarsi con l’introduzione di coltivazioni e percorsi che permettono di attraversarla in sicurezza. Alla base delle montagne si estende la valle della riera del Vallvidrera, affluente del fiume Llobregat e unico corso d’acqua permanente del Parco del Collserola. Si tratta di un ambiente caratterizzato da una vegetazione rigogliosa che segue il percorso del fiume. La riera, con i suoi 12 km di lunghezza, attraversa il nucleo storico di Vallvidrera, Las Planas, La Floresta, La Rierada, Sant Bertomeu de la Quadra e Molins de Rei e termina con uno sbocco sul margine sinistro del fiume Llobregat. Vista sul Parque del Collserola da Las Planas 13 In alto il monastero di Sant Cugat del Vallès A destra fotopiano dell’area del Vallès Occidentale nell’anno 1947 (fonte ICGC) Situato sul versante nord occidentale della Serra del Collserola troviamo il municipio di Sant Cugat del Vallès, il quale comincia ad assumere una certa rilevanza a partire dal medioevo, con la costruzione del suo monastero. La città diviene centro di cultura e potere e durante tutto il X secolo estende il suo dominio sulle terre circostanti. Nonostante ciò Sant Cugat, a causa della sua posizione geografica di isolamento dietro le montagne del Collserola, rimane poco connessa con Barcellona fino al 1900. Per molti secoli gli unici frequentatori del Collserola sono i contadini che, per raggiungere Barcellona dove vendevano i loro prodotti, si servono di percorsi da loro stessi tracciati che passano per il coll de s’Erola (da qui l’origine del nome della catena montuosa). A partire dal XI secolo vengono costruite nell’area le prime masie: Can Busquets, Mas Guimbau e Can Rectoret. Tra le attività prevalenti si rilevano lo sfruttamento di castagni, di noci e di olivi silvestri. La pulizia del sottobosco fornisce invece il 14 combustibile per i forni di pane e anche per bovili come Can Balasc e Can Sauron dove vengono prodotti i mattoni che saranno poi usati anche dai costruttori barcellonesi del XIII e XIX. A partire dal XIX secolo la coltivazione della vite sostituisce progressivamente quella dei cereali, non solo nell’area di Sant Cugat del Vallès, ma anche all’interno del bosco del Collserola. La specializzazione nella coltivazione della vite porta alla diversificazione delle attività artigianali e del commercio. A Sant Cugat, in un periodo di relativa prosperità economica, si osserva un forte incremento di popolazione, un miglioramento delle connessioni urbane e un impulso nel settore della costruzione. Il 1887 è invece un anno di forte crisi: si diffonde la piaga della Phylloxera , un parassita della vigna. In seguito ai danni riportati si ripiantano vigne con nuovi ceppi americani ma si verifica una crisi di sovrapproduzione che comporta un forte abbassamento dei prezzi e l’abbandono dei coltivi meno redditizi. 15 1.2 la costruzione della linea ferroviaria barcelona-vallés Nell’anno 1877, con la realizzazione della strada che collega Gracia a Manresa, inizia una fase di cambiamenti per il municipio di Sant Cugat. La strada facilita le comunicazioni con Barcellona, favorendo il commercio di prodotti tra cui vino e legna. Poco a poco aumenta l’interesse dei barcellonesi per l’area di Sant Cugat come zona di passeggio e in cui trascorrere l’estate. Nell’anno 1891 il nucleo di Vallvidrera viene annesso al municipio di Sarrià, comune a confine con Barcellona. Di conseguenza a partire dal 1900 inizia l’urbanizzazione della parte della catena montuosa che si affaccia su Barcellona. Nel 1917 viene ultimata la ferrovia di Sant Cugat. Ciò stabilisce definitivamente l’ascesa del comune come recettore di popolazione urbana. Con il treno si sviluppano le urbanizzazioni estive seguendo la linea della ferrovia: Las Planas, la Floresta, Valldoreix e Mirasol. Con la costruzione delle prime case e torri, queste stazioni sperimentano una notevole crescita di popolazione, tuttavia non paragonabile a quella degli anni sessanta e settanta. Sono popolari negli anni venti i cosiddetti merenderos luoghi d’incontro 16 dove, circondati dalla natura, era possibile passare le domeniche o i giorni di festa lontano dal caos della città. Alcuni di questi sono sopravvissuti fino ad oggi come quelli de la Font de la Manigua, Font del Gat i Font de Las Planas. Gli anni seguenti sono caratterizzati da forti convulsioni politiche e sociali. Nel 1931 cade la monarchia e viene proclamata la repubblica. Come nel resto dei comuni a Sant Cugat c’è un’intensa vita associativa e attività politica. Il 1936 è invece l’anno della Guerra Civile. Come in molti altri paesi, si collettivizzano le terre e molte corporazioni. La popolazione di Sant Cugat moltiplica con l’arrivo di molti barcellonesi che fuggivano da bombardamenti e detenzioni. Nel 1939 l’esercito nazionale entra a Sant Cugat per poi arrivare fino a Barcellona. Gli anni del dopoguerra tra il 1939 e il 1959 sono un periodo di penuria e repressione e a Sant Cugat inizia una fase di controllo amministrativo e di persecuzione politica. Solo negli anni sessanta si assiste a una progressiva apertura grazie a investimenti stranieri, industrializzazione, im- migrazione e boom turistico. A Sant Cugat l’impatto di questa epoca è diseguale smettendo improvvisamente di essere una città estiva a favore di nuovi paesi sulla costa. Al contrario riceve nuovi immigranti che lavorano nelle nuove industrie che si installano nell’area municipale, principalmente tessili e metallurgiche. L’inaugurazione dell’autostrada A-7 favorisce lo sviluppo di imprese di portata metropolitana. L’agricoltura retrocede a favore dell’industria e della costruzione. A destra carta topografica 1:50000 dell’area di Barcellona e del Vallès (ICGC) 17 1.3 l’incremento demografico e la pianificazione urbana dell’area metropolitana Barcellona e la sua regione, la Catalunya, possono considerarsi una vera e propria fabbrica della Spagna in quanto tra i principali fornitori al mercato spagnolo di articoli di manifattura, dai prodotti tessili fino a quelli chimici. Questa situazione è il risultato di un lungo processo storico iniziato a partire dalla fine del XVIII secolo nel quale le condizioni geografiche, l’evoluzione della struttura sociale e lo sviluppo economico concorrono alla creazione di una grande città industriale. In alto stazione di La Floresta nel 1926. A lato stazione di Las Planas oggi 18 Tra il 1940 e il 1960 la popolazione di Barcellona aumenta inizialmente per crescita naturale; in secondo luogo a seguito dell’immigrazione passando da 1.081.175 abitanti del 1940 a 1.557.863 nel 1960. La crescita di questi anni genera, in un contesto di isolazionismo e recessione economica, profonde problematiche sociali e urbane. Queste difficoltà sorgono soprattutto come conseguenza di due fattori concorrenti: da una parte l’incapacità dell’iniziativa privata di fornire servizi sociali di base in particolare abitazioni a basso prezzo; d’altra parte mancano le risorse e l’interesse dell’amministrazione pubblica locale e centrale per intervenire con efficacia. I danni cau- sati dalla guerra uniti a queste incapacità sono la causa dell’apparizione di deficit delle abitazioni e dei servizi urbani che provocano l’incremento dei nuclei urbani marginali e illegali e contribuiscono alla dispersione della città. Queste circostanze vanno successivamente a determinare enormi problemi per la pianificazione urbana. Nel 1953 iniziano a svilupparsi le prime aree industriali del dopoguerra e il governo centrale approva un nuovo piano con il fine di anticipare la possibile espansione fisica della città verso il territorio che la circonda. Questo piano prende il nome di Pla Comarcal de Barcelona, il primo a includere ventisette municipi dell’area, che posteriormente sarà conosciuta come àrea metropolitana di Barcellona. Il piano del 1953 affronta in maniera sistematica la regolazione dei tipi di edificazione, in funzione delle tipologie, densità e uso del suolo: propone per la prima volta la divisione zonale del suolo e altre strategie per il controllo dello sviluppo urbano. Il sistema urbano viene concepito e definito dalla città centrale, le città secondarie al suo intorno e il territorio rurale che rimane dentro la comarca, in una forma organica: un’area polinucleare con uno sviluppo regolare di zone verdi, zone ampie destinate all’agricoltura, a boschi e a uso rurale e aree di sviluppo industriale. Si può considerare il Pla Comarcal come un tentativo di dirigere e controllare la costruzione di una grande città in modo organico e relazionata al territorio che la circonda. Il piano però non è in grado di prevedere la rapidità eccezionale di crescita degli anni cinquanta e sessanta, anni nei quali le norme della pianificazione relative all’uso del suolo e alla densità di edificazione sono sistematicamente violate o ignorate. Tra il 1959 e il 1975 Barcellona e la regione circostante subiscono un processo di crescita senza precedenti. Alla fine di questo processo la città si converte in una grande area metropolitana con più di 3.000.000 di abitanti, con un peso importante non solo nel contesto spagnolo ma anche in quello europeo. Due terzi di questa crescita, approssimativamente un milione di abitanti, va a prodursi nella periferia metropolitana e solo un terzo nella città centrale. A partire dal 1959 il governo inizia a prendere una serie di misure con la finalità di aprire e liberalizzare l’economia 19 1.4 1960-1990: autocostruzione del quartiere las planas aprendo la Spagna a un periodo di crescita e industrializzazione molto rapidi. Questo ritmo di crescita può essere compreso solo tenendo in conto l’ondata migratoria che ha investito la città durante la metà degli anni cinquanta. Le nuove strutture urbane che si vanno a creare seguono tre modelli principali di sviluppo che ancora oggi definiscono la configurazione della periferia residenziale. I tre modelli di sviluppo sono i seguenti: a) sviluppi suburbani basati su nuclei antichi e i loro ampliamenti del secolo XIX. Questo è il modello maggiormente seguito tra il 1950 e il 1980, caratterizzato da estensioni urbane connesse spazialmente senza continuità con la città esistente; b) aree marginali di urbanizzazione situate nella periferia estrema della città e costruite illegalmente. Non sono state riconosciute come suolo urbano fino all’entrata in vigore del Pla General Metropolità del 1976, quando ormai erano totalmente consolidate; c) nuovi poligoni di abitazione. Rappresenta con tutti i suoi difetti l’unica forma pianificata di sviluppo. Sono rappresentativi di un modello di sviluppo metropolitano degli anni sessanta e settanta. Questa crescita è accompagnata anche da un incremento progressivo della segregazione sociale e dei conflitti urbani. Nei quartieri centrali della città iniziano ad apparire le prime tendenze verso la terziarizzazione. La concentrazione delle attività terziarie si consolida poi proprio in queste aree, ulteriormente favorite da un sistema di trasporto pubblico radiale che forniva un accesso privilegiato al centro della città. Anche un incremento della differenza dei prezzi del suolo tra le zone centrali e quelle più periferiche funziona come meccanismo selettivo per l’utilizzo del suolo attraverso il quale si tende a relegare le industrie e le residenze popolari nelle aree periferiche; per queste e altre ragioni la città è testimone di una lotta costante tra le associazioni degli abitanti e le autorità urbane. Il quartiere Las Planas appartiene a quello che Joan Buquets nel suo testo La urbanización marginal definisce come período A, ovvero come quartiere che ha origine dalla vendita generalizzata di suolo rustico/agricolo in aree non urbanizzate. “En efecto, los sistemas de transporte van tomando mayor importancia tanto como elemento básico de conexión como localizador de actividades (industriales, residenciales); por otro lado, la creciente transformación del suelo rústico próximo a las grandes ciudades, que se va operando desde finales de siglo anterior, va introduciendo ingentes cantidades de suelo en los mecanismos de mercado, etc.” “El sistema de parcelación viene muy condicionado en ciertos sectores por los esquemas previos de utilización, sobre todo en los momentos de formación del barrio. Más adelante – por ejemplo en Les Planes – nuevas extensiones conseguirán incorporar nuevo suelo al barrio. La disposición de las coreas suele ser aislada en la parcela, para conseguir mayor adaptación a la topografía, que suele ser muy accidentada”. Busquets J., La urbanización marginal, Edicions Universitat Politècnica de Catalunya, Barcelona, 1999 pag.21 Crescita demografica in Catalunya tra il 1950 e il 1980 20 Foto aerea dell’area di Las Planas nel 1967 (fonte ICGC) Tra i fattori favorevoli alla nascita di questo tipo di quartieri troviamo la lottizzazione del suolo agricolo in forma diretta, 21 una politica che punta all’incentivo delle vie di comunicazione e alla creazione di parchi urbani, l’utilizzo urbano della catena montuosa del Collserola sia per escursioni che attraversano una moltitudine di fonti sia per la presenza dei merenderos (zone di ristoro), meta abituale delle classi meno abbienti di Barcellona nei fine settimana. La prossimità della ferrovia con collegamento diretto alla città favorisce notevolmente l’accesso all’area. La situazione del settore inizia a variare dopo la Guerra Civile, con la lottizzazione di diverse proprietà. In particolare l’area del Vallvidrera, nel punto centrale della catena del Collserola, tra gli anni quaranta e cinquanta inizia lentamente a subire un’incremento delle case costruite. A partire dagli anni sessanta si va producendo una vera e propria ondata migratoria di popolazione proveniente in particolar modo dall’Andalusia e dall’Extremadura che manifesta in maniera sempre più accentuata la necessità di case economiche. La zona, trovandosi nel centro della catena montuosa, è boscosa e caratterizzata da una topografia molto accusata. I lotti si vendono a prezzi molto bassi poichè 22 suolo forestale. I primi coloni pertanto devono fronteggiare una natura ostile e delle condizioni impervie per realizzare le loro prime baracche, le quali non tenevano conto nè dei requisiti minimi di abitabilità, nè garantivano salubrità e sicurezza all’interno dello spazio domestico. Nella logica dell’autocostruzione non viene tenuta in conto nessuna normativa urbanistica, le case sono prive di acqua, luce, fognatura e camini e spesso i primi coloni sono costretti a lavorare di notte per non essere scoperti. La disposizione delle baracche normalmente è isolata al centro del lotto per poter garantire un miglior adattamento alla topografia. Queste prime abitazioni vanno migliorando in funzione dell’aumento del reddito di ciascuna famiglia. Data questa situazione di illegalità Las Planas soffrirà per lungo tempo della mancanza di urbanizzazione del quartiere e solo a seguito della rivendicazione dei suoi abitanti verrà riconosciuto come quartiere ottenendo l’acqua corrente e la fognatura, installati negli anni 1978-1979. La generalità di questo fenomeno può essere confrontata, pur tenendo in con- siderazione la diversità del contesto, con le favelas di Rio de Janeiro, i ranchos di Caracas, le barriadas di Lima, le villas miseria di Buenos Aires, le callampas di Santiago; altri esempi simili possono si possono trovare in Africa e India o, per citare esempi nazionali, in alcune periferie delle nostre città tra cui Roma e Milano. Il fenomeno dell’urbanizzazione marginale si diffonde in contemporanea ai meccanismi della costruzione di edifici di appartamenti per un gran numero di persone. Tra le differenze principali possiamo evidenziare un maggiore adattamento a livello temporale nel caso dell’abitazione autocostruita. A fronte di un primo periodo durante il quale l’utente deve accettare pessime condizioni di vita è possibile successivamente sfuggire alla rigidezza spaziale dei grandi edifici per appartamenti; nell’insediamento informale è possibile ampliare la casa secondo le proprie esigenze con una notevole riduzione dei costi legata a sistemi di autocostruzione e di aiuto reciproco. La casa dell’urbanizzazione marginale risulta pertanto essere un prodotto flessibile, suscettibile di ampliamenti a seguito dell’ingrandimento del nucleo familiare. Mappa topografica scala 1:5000 dell’area di Las Planas nel 1967 (fonte ICGC) 23 1.5 il 1976 pla general metropolità del L’approvazione e l’esecuzione del Pla General Metropolità (PGM) del 1976 rappresenta una tappa fondamentale per l’evoluzione della pianificazione urbanistica dell’area barcellonese tra gli anni 1975-1986. Il piano costituisce un intento amministrativo per razionalizzare la situazione urbana dopo più di vent’anni di espansione rapida e incontrollata. Esso rappresenta una rottura con il passato poiché contiene, rispetto ai piani precedenti, criteri specifici per progetti che dovevano definire la forma della città. Il piano è lo strumento attraverso il quale le amministrazioni si servono per operare in ciascuna delle parti della città. Gli autori concepiscono il PGM come un documento aperto nei singoli piani dando la priorità a progetti esecutivi e interventi immediati o a breve termine. Nonostante ciò, le condizioni politiche e economiche nelle quali si sviluppa realmente il piano sono totalmente differenti da quelle in cui era stato concepito. Grande rilievo nel piano ha la definizione degli elementi base necessari per identificare la struttura metropolitana. Un’attenzione particolare viene rivolta anche al Parco del Collserola,alla protezione delle aree forestali minacciate dagli inse- 24 diamenti urbani in espansione situati al suo interno e alla sua possibile fruizione come parco metropolitano. Per raggiungere questo obiettivo viene qualificato come sistema di parco forestale il 74% del territorio del parco. A partire dal 1976 fino all’attualità sono state approvate più di 60 modifiche puntuali del PGM all’interno dell’ambito del Parco del Collserola. Rispetto al riferimento iniziale le amministrazioni vanno gradualmente a introdurre delle variazioni, dando così origine a piani locali e speciali per ciascun distretto sempre nell’ambito di un’interesse urbanistico generale con ripercussioni a livello generale e tenendo in conto le diverse scale di intervento. Grande importanza assume la nomina della città come sede dei Giochi Olimpici del 1992. Questi ultimi hanno comportato un’investimento importante di risorse pubbliche sulla città, specialmente in interventi realizzati per promuovere l’immagine di una Barcellona moderna a livello internazionale. Questo ambiente di prosperità economica però va a incrementare anche la segregazione territoriale di differenti gruppi sociali oltre a provocare un continuo aumento della pressione differenziale sui prezzi del suolo. Ciò provoca come principale conseguenza un fenomeno di gentrification (imborghesimento) delle parti centrali della città. Plan General Metropolitano de Barcelona 1976, settore Las Planas 25 1.6 la lotta degli abitanti verso la legalizzazione del quartiere Man mano che il quartiere continua a crescere e le nuove generazioni prendono il posto dei primi coloni si fa sempre più sentita la necessità di riconoscimento di Las Planas come suolo urbano. A partire dal 1967 fa il suo ingresso nel quartiere Mossen Pere, prete che avrà un ruolo chiave negli anni seguenti. Il progressivo avvicinamento al quartiere a partire da azioni concrete di aiuto alla comunità fa sì che Mossen Pere divenga catalizzatore di un territorio che ancora non aveva regole ben definite. Nel momento in cui il quartiere viene dotato di parrocchia gli abitanti iniziano a percepire un senso di comunità e di appartenenza al luogo in contrasto con quel senso di abbandono che aveva caratterizzato gli anni precedenti all’arrivo di Mossen Pere. In alto Mossen Pere a Las Planas A destra Plano de ordenación fisica del 1980 26 I comuni iniziano a proporre delle soluzioni radicali al problema degli insediamenti informali con l’intenzione di farli sparire seguendo due strategie: la legge dei cinquanta anni con la quale si proponeva agli abitanti l’usufrutto del suolo per due generazioni e successivamente la cessione della proprietà all’amministrazione locale, o l’espropriazione immediata a cambio di un affitto sociale. Di fronte a queste proposte gli abitanti sen- tono la necessità di organizzare un corpo giuridico che gli permettesse di iniziare una lotta a favore della legalizzazione. Nel 1974 nasce la Associació de Veïns del quartiere di Las Planas. A seguito della lotta degli abitanti nell’anno 1992 arriva il primo riconoscimento legale del quartiere e comincia un processo di legalizzazione delle abitazioni e dell’urbanizzazione. Il primo PERI ( Pla Especial de Reforma Interior del Sector Les Planes – Can Flo) viene però annullato a seguito del ricorso di uno degli abitanti del quartiere. Viene giudicato nullo con una sentenza del Tribunal de Justicia de Catalunya poichè prevedeva che ogni lotto dovesse cedere in forma gratuita e obbligatoria la metà della sua superficie che passava alla qualificazione urbanistica di Verde Forestale (VF). Finalmente, nell’anno 2000 viene redatto e approvato un nuovo PERI; la metà di lotto che nel primo PERI veniva qualificata come Verde Forestale passa alla qualifica di suolo Residencial Protegit ovvero suolo di proprietà del privato dove però non è possibile nessun tipo di azione costruttiva. In funzione del numero delle case del settore vengono stabilite le percentuali di suolo da destinare a verde pubblico e a dotazioni comunitarie. 27 1.7 il PEPCo: la protezione del parque del collserola Il Pla especial d’ordenació i protecció del medi natural del Parc de Collserola (PEPCo) viene approvato nel 1987 come sviluppo delle previsioni contenute nel PGM. Il PEPCo si presenta come piano speciale, spinto a partire dagli strumenti legali vigenti in quel momento; regola gli usi e lo sfruttamento dei suoli qualificati come parco forestale e allo stesso tempo tiene in considerazione misure di protezione e conservazione dello spazio naturale. Vengono pertanto introdotte delle norme urbanistiche che completano quelle del PGM e che hanno come obiettivi principali: -formalizzare la città metropolitana; -mantenere la stabilità dei sistemi natu- rali; -preservare la diversità biologica; -preservare il patrimonio culturale e paesaggistico; -offrire nuove possibilità per lo svago. Il PEPCo però si trova giuridicamente subordinato al PGM e pertanto non può declassare né tantomeno cambiare la qualificazione del suolo esistente; ha anzi dovuto accettare le riserve di suolo urbanizzabile (molto del quale non programmato) e di suolo definito come riserva viaria come stabilito dal PGM. Questo fattore limita chiaramente il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dallo stesso PEPCo. Tra le critiche messe in evidenza al piano si sottolinea in particolare che molte delle infrastrutture incluse nel PGM non fossero ancora state portate a termine e che parte del suolo dichiarato urbanizzabile è stato lasciato non urbanizzato, causando forti ripercussioni all’intero ecosistema della catena montuosa del Collserola, già fortemente sottomessa alla pressione antropica. È stato messo in evidenza che il parco del Collserola risulti diviso dall’asse viario e urbano di Vallvidrera-Las Planas-La Floresta-Valldoreix-Sant Cugat. Le infrastrutture viarie e urbane vengono accusate di creare un impenetrabile taglio alla continuità naturale del parco e pertanto di provocarne la frammentazione. Nel 1992 viene approvato il Pla d’espais d’interès natural (PEIN) che include la A sinistra studio impatto ambientale dei quartieri situati all’interno del Parco del Collserola 28 catena montuosa del Collserola e ha il carattere di piano territoriale settoriale. Si tratta di una protezione basica nella quale si applica in maniera preventiva il regime di suolo non urbanizzabile fissato dalla legislazione urbanistica. L’ambito della protezione del parco del Collserola è lo stesso del PEPCo ed esclude dalla pianificazione urbanistica le zone qualificate come suolo urbano e urbanizzabile. Il PEIN rappresenta un riconoscimento dei valori naturali da proteggere al di sopra della qualificazione urbanistica. Un caso particolare di nucleo urbano all’interno del parco è appunto il quartiere Las Planas che si è andato a consolidare in successive modifiche del PGM. Il piano ha imposto una restrizione alla crescita urbana ai limiti attuali del settore imponendo la protezione delle masse vegetali esistenti e la riforestazione di buona parte del suolo di titolarità privata. Modifiche al PGM del 1991 In alto situazione attuale e in basso situazione precedente 29 Tavola ordinamento e gestione settore centrale PEPCo 1987 30 31 1.8 dopo la legalizzazione: il consolidamento del quartiere 1.9 2010: la catena montuosa del collserola diventa parco naturale A seguito della legalizzazione del quartiere e dell’aumento del reddito, molte famiglie hanno la possibilità di investire denaro nell’ampliamento delle proprie case. Questo fenomeno determina anche un processo di gentrificazione, di costruzione di seconde case e di insediamento di nuovi abitanti che scelgono di vivere a Las Planas dove il costo di una casa risultava più basso. Nel 2003 dopo numerose richieste il quartiere viene dotato di un Casal, centro nevralgico della vita del quartiere situato nella piazza del quartiere, la Creu d’en Blau. Lo spazio viene soprattutto utilizzato dagli anziani del quartiere. Il comune di Sant Cugat del Vallès ha a poco a poco realizzato alcuni investimenti negli spazi pubblici. Il 2008 è l’anno dell’inclusione di Las Planas all’interno della Llei de Barris che offre l’opportunità di dare un impulso definitivo al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione dell’area. La proposta avrà come obiettivo correggere i deficit storici del quartiere e adeguarli a livelli minimi accettabili, nonostante le difficoltà imposte dalla topografia e morfologia del luogo. Le strategie di intervento si concentrano in La dichiarazione di Parco Naturale del 2010 delimita definitivamente gli spazi di interesse naturale già definiti nel PEIN del 1992. La dichiarazione si prefigge di rinforzare l’obiettivo di conservazione a fronte di una protezione meramente urbanistica. Il PGM e il PEPCo rimangono comunque pienamente vigenti. Il regime di suolo è quello di non urbanizzabile, perciò ne viene proibita l’urbanizzazione ma non l’edificazione che dovrà svilupparsi in accordo con gli obiettivi di protezione del parco naturale e con i requisiti di integrazione paesaggistica. Nel 2010 con la dichiarazione di Parco Naturale vengono incorporati 39 settori di ampliamento; ciò comporta l’amplia- 32 particolar modo sull’ambito urbanistico: dal miglioramento del trasporto pubblico, alla promozione della partecipazione associativa di bambini e giovani, impulso alla coesione sociale degli anziani, di donne e dei nuovi abitanti. Il piano approvato per il quartiere ha presupposto un investimento di 4 milioni di euro sostenuti equamente dalla Generalitat de Catalunya e dal comune di Sant Cugat. Con questi investimenti è stato possibile asfaltare strade, costruire marciapiedi, installare un nuovo sistema di illuminazione pubblica, migliorare la rete di acqua potabile e fognaria e l’interramento della rete telefonica. Occorre ricordare inoltre che nell’anno 2011 viene costruita la scuola Bressol el Molí che ha rappresentato un grande aiuto per le famiglie del quartiere che quotidianamente dovevano spostarsi per poter portare a scuola i propri figli. mento della superficie protetta dal PEIN che arriva a 779,29 ha. Si fa inoltre necessaria la redazione di un nuovo Pla Especial a sostituzione del PEPCo del 1987. Questo nuovo documento fornisce un’opportunità per ripensare il Parco e affrontare la relazione con i suoli urbani consolidati che lo circondano. Nel dicembre del 2014 viene approvato un Avanç de Pla Especial, un documento che raccoglie gli obiettivi principali e le linee guide per la preparazione del nuovo Pla Especial de Protecció del Medi Natural i del Paisatge del Parc Natural de la Serra de Collserola (PEPNat). 33 Analisi del quartiere e problematiche generali 2.1 la zonificazione secondo il peri Il territorio di Las Planas è diviso amministrativamente, una parte appartiene al municipio di Sant Cugat, l’altra a Barcellona. Per quanto riguarda la parte di Sant Cugat, che è quella che in particolar modo è stata oggetto del fenomeno dell’autocostruzione, occorre fare riferimento al PERI del 2000. Il PERI determina e regola in forma specifica l’assetto del settore per quel che riguarda: il sistema viario, il sistema di dotazione di spazi liberi di titolarità pubblica e di titolarità privata con prevalenza di uso abitativo. La struttura del settore è caratterizzata da una serie di proprietà costituite da piccoli lotti con superfici e fronte facciata al di sotto dei parametri urbanistici convenzionali, secondo la tipologia di edificazione isolata a bassa densità. La maggior parte degli edifici sono di prima residenza e di qualità edificatoria molto bassa, in alcuni casi risultano ancora al di sotto dei livelli minimi di abitabilità richiesti. Rispetto agli obiettivi previsiti dal PERI la codificazione di zone e sistemi è la seguente: a) zona residenziale: - subzona I residencial edificable (RE) sono le aree del suolo urbano dove si concentra l’edificazione permessa a ciascun lotto; -subzona II residencial protegit (RP) sono le aree di suolo urbano dove non è permesso nessun tipo di azione costruttiva che non derivi dalla sicurezza e salubrità imprescindibili, restando sottomesse a un regime di spazio libero privato; b)sistema viario: - vial connexió externa (VE) - vial principal (V1) - vial secundari (V2) - passatge de vianants (VV) c) sistema d’espais lliures (EV) d) Sistema di servizi comunitari: - dotació docent (DD) - altres dotacions 37 2.2 La vegetazione e lo spazio naturale Il quartiere di Las Planas è inserito nel bel mezzo del Parco del Collserola e pertanto il quartiere è oggetto di misure specifiche che hanno come obiettivo principale la protezione e salvaguardia del parco naturale. Le zone boscose sono oggetto di monitoraggio da parte del Parque del Collserola mentre il comune di Sant Cugat si occupa del mantenimento della frangia antincendio, una fascia di 25 metri di ampiezza che ha come obiettivo quello di creare una protezione del parco in caso di PERI 2000 In alto proposta di ordinamento del settore In basso spazi verdi e frangia di protezione contro incendi 38 incendi all’interno del quartiere. Questa misura è stata presa in particolar modo a seguito di alcuni incendi che hanno danneggiato gravemente la vegetazione del parco. Nel 1994 ben due incendi sono divampati nella catena montuosa del Collserola, in particolare il secondo ha coinvolto l’area tra Las Planas e La Floresta. Il disastro ecologico è stato notevole: sono stati bruciati ben 200 ettari di pini bianchi, querce e cespuglieti. All’interno del quartiere sono state prese delle misure che spingono al ripristino delle specie autoctone in particolare nelle parti di lotto codificate come residencial protegit dove al proprietario non è permesso costruire. Tra le formazioni protette sia nei dintorni di Las Planas che nel parco in generale troviamo: - Querceti: la loro estensione risulta attualmente limitata e sono oggetto di protezione da parte del parco. Sono attualmente in rapido recupero poiché le piante giovani si sviluppano alla base delle pinete adulte; - Pinete: sono selezionate per la silvi- Situazione degli incendi dell’agosto 1994 39 2.3 popolazione e situazione socioeconomica cultura data la crescita rapida anche se è necessario regolarne lo sfruttamento. Contribuiscono per continuità e estensione alla qualità visuale del paesaggio. - Formazioni di riva: hanno un’estensione limitata e si concentrano soprattutto lungo i corsi d’acqua. Necessitano di protezione e reintroduzione. - Cespuglieti: si tratta di formazioni arbustive sostitutive che rispondono alla distruzione di altre formazioni forestali o che si stabiliscono a partire da prati. Le macchie silicicole, d’aspetto denso e impenetrabile, contrastano i fenomeni erosivi e offrono rifugio alla fauna forestale; Hanno una buona capacità di accumulo di combustibile in caso di incendio ed effetti estetici interessanti durante la fioritura. - Prati: hanno un’estensione moderata e distribuzione localizzata nell’intorno delle periferie urbane; per essi è necessaria la regolazione del pascolo e il restauro dei prati degradati. - Coltivazioni/suoli agricoli: hanno la funzione di protezione dello spazio naturale nelle immediate vicinanze (alimentare la fauna e ammortizzare le pressioni della città) e hanno bisogno di protezione per evitarne la frammentazione; attual- 40 mente si assiste a un forte sviluppo di orti familiari con funzione di spazi destinati allo svago e ai servizi. Nonostante la densità di popolazione a Las Planas sia bassa, occorre sottolineare che ogni anno aumenta tanto il numero di abitanti quanto la costruzione di edifici. La superficie d’ambito è di 36,70 ettari dentro dei quali attualmente vivono 1228 persone. La densità di popolazione è di 410,17 abitanti per chilometro quadrato o 4,1 abitanti per ettaro (fonte IDESCAT). Oltre alla situazione di isolamento fisico occorre sommare le difficoltà che derivano dalla bassa compattazione urbanistica, la conseguente mancanza di risorse esistenti e un difficile accesso alle reti di supporto formali e informali, facilitando situazioni di esclusione sociale. A partire dal 2005 la popolazione è aumentata progressivamente in tutto il comune di Sant Cugat del Vallès. Tra il 2005 e il 2006 l’aumento della popolazione che non superava il 3% annuale passa al 5,31% a Las Planas. Ciò è probabilmente legato al prezzo più basso delle case a Las Planas rispetto al centro di Sant Cugat, all’aumento dell’immigrazione nel quartiere e alle recenti inversioni del Comune per migliorare gli spazi pubblici. Due terzi della popolazione è in età attiva ovvero rientra nella fascia tra i 16 e i 64 anni. La popolazione tra gli 0 e i 25 anni ovvero bambini e giovani rap- presenta un 30,52% del totale. Secondo i dati dell’Institut d’Estadística de Catalunya, il tasso di disoccupazione a Las Planas è doppio rispetto a quello registrato nell’intero comune. Las Planas possiede molta popolazione maschile maggiore di 45 anni disoccupata o con invalidità, pensione anticipata etc e pertanto si potrebbe classificare come disoccupazione di lunga durata. La crisi nel’edilizia ha avuto importante influenza nella vita degli abitanti, molti dei quali lavoravano in questo settore. A fronte di un 21% di tasso di disoccupazione registrato un 22,5% è riscontrabile nel settore della costruzione. Popolazione Les Planes Sant Cugat nel 2001 e 2006 A destra confronto problematiche sociali Les Planes-Sant CugatCatalunya 41 2.4 Servizi e attività commerciali Un sistema indicativo della situazione sociale di Las Planas è il servei d’atenciò a domicili (SAD), una prestazione assistenziale effettuata direttamente a casa dei richiedenti. Si tratta di aiuti personali, aiuti in casa e supporto familiare con l’obiettivo di evitare il deterioramento della qualità della vita delle persone e dei loro familiari. A partire da un campione di 179 assistiti in tutto Sant Cugat a Las Planas sono state assistite l’8,38% delle persone ov- vero l’1,31% della sua popolazione, una percentuale che è più di 5 volte elevata rispetto a quella totale del comune. I dati relativi al PIRMI del 2006 inoltre indicano che in tutto il municipio di Sant Cugat sono stati distribuiti ottanta aiuti di carattere assistenziale. È significativo che quasi il 17% di queste persone siano abitanti di Las Planas, evidenziando ulteriormente che le problematiche socio-economiche sono diffuse in buona parte della popolazione del quartiere. Las Planas si caratterizza per essere un quartiere totalmente residenziale. Gli abitanti lavorano per la maggior parte fuori sede e si muovono principalmente con mezzi privati. Non esiste nessun tipo di attività industriale; fa eccezione un piccolo settore relativo al commercio e ai servizi: un bar-ristorante, una panetteria, un piccolo supermercato, due bar e una farmacia. Emerge con chiarezza il divario tra il nucleo di Sant Cugat e le sue frazioni per quanto riguarda la presenza di attività commerciali. Le frazioni sono caratteriz- zate da un basso numero di attività commerciali e di conseguenza poche alternative di scelta per il consumatore rispetto alla dotazione commerciale di Sant Cugat (76 abitanti per attività) che comunque risulta più bassa rispetto a quella della Catalogna (55 abitanti per attività). Attualmente la scarsità di attività commerciali provoca uno spostamento obbligato della maggior parte della popolazione soprattutto per spese quotidiane soprattutto verso Rubí e il centro di Sant Cugat del Vallès. A lato utenti servizio SAD e PIRMI a Las Planas (2005) Pagina successiva: localizzazione luoghi di acquisto 42 43 2.5 Mobilità e trasporto pubblico Dal momento che non c’è stata nessuna pianificazione nella nascita dell’insediamento urbano la situazione della rete di collegamenti e infrastrutture urbane risulta deficitaria. Le strade sono state urbanizzate con un semplice strato di asfaltatura che nella gran maggioranza dei casi risulta fessurato. In altri casi le strade non sono state ancora pavimentate con conseguenti problemi di sicurezza e erosione in caso di pioggia. I marciapiedi sono quasi del tutto assenti, generando in molti casi un uso sbagliato della carreggiata o dando origine a scorciatoie pedonali attraverso parti boschive. Le pendenze di molte strade risultano impossibili tanto per le persone quanto per i veicoli. Tra le strade più pendenti citiamo Calle Veronica e Calle Calvari che presentano una pendenza superiore al 20%. Praticamente inesistente o in stato di degrado è l’arredo urbano. Per quanto riguarda il trasporto pubblico le linee di autobus che attualmente attraversano il quartiere non coprono le necessità degli abitanti. La linea 5A è il bus di quartiere di Las Planas e la sua funzione è creare un collegamento tra la stazione ferroviaria 44 di Las Planas e la piazza principale del quartiere, plaça de la Creu d’en Blau. Circola dalle 6 del mattino alle 21, con una frequenza di 30 minuti/ un’ora nei giorni feriali, il sabato circola ogni ora mentre nei festivi la circolazione è sospesa. La bassa frequenza e l’orario ristretto fa sì che gli utenti preferiscano spostarsi con il mezzo privato. Anche la linea 5B che collega Las Planas con il centro del quartiere La Foresta è caratterizzato da una bassa frequenza e risulta pertanto poco sfruttato dagli abitanti. La linea 3 invece collega Las Planas con il centro di Sant Cugat del Vallès, attraversando i quartieri de La Floresta e Valldoreix. Il percorso è molto lungo, di durata superiore a un’ora ed è stato realizzato soprattutto per mettere in collegamento i centri scolari. Passa ogni 90 minuti i giorni feriali e il sabato mentre le domeniche passa solo tre volte al mattino e tre nel pomeriggio. Il quartiere è inoltre collegato attraverso la ferrovia a Barcellona e al comune di Sant Cugat dai quali dista rispettivamente 15 minuti e 10 minuti. La stazione di Las Planas è però situata nella parte più bassa del quartiere e rientra nella por- zione di quartiere che appartiene al comune di Barcellona. Nella maggioranza dei casi i lavoratori, a causa della bassa frequenza degli autobus, raggiungono la stazione con mezzo proprio e la lasciano nel parcheggio di fronte che risulta sempre affollato nelle ore di punta. Stazione di Las Planas 45 2.6 La vita associativa di quartiere Las Planas, nonostante la mancanza di servizi conta con una rete associativa abbastanza organizzata. Una delle celebrazioni più importanti è la festa Major che si celebra nel mese di Settembre. Anche durante l’anno sono presenti varie attività e celebrazioni oltre a quelle organizzate dal Casal Las Planas: la Creu de Maig, la Festa de Santa Llúcia, el Quinto de Nadal, el Patge Reial, la Festa de la Primavera, la Festa de la Germanor etc... Anche intorno alla parrocchia si organizzano diverse attività: la Cavalcada de Reis, la processó de Divendres Sant; la Festa de Cal Avi, el Dia de la Candelera, la Festa de la Poesia, etc. Occorre notare che sono molti i casi di persone pluriassociate e che i giovani siano quelli che meno vi partecipano. 2.7 les Planes oggi: attività e progetti L’organismo che coinvolge maggiormente le persone nelle dinamiche sociali del quartiere è il Consell de Barri, convocato ogni tre mesi e all’interno del quale sono presenti anche membri del comune di Sant Cugat. Attraverso questo organismo gli abitanti possono esprimere direttamente le problematiche del quartiere e farle presente al comune. Plataforma PASaPAS Nel 2014 viene istituito il progetto PASaPAS, una piattaforma di Investigazione-Azione che promuove la autorigenerazione del quartiere di Las Planas, intesa come miglioramento del suo metabolismo urbano. Attualmente la gestione della piattaforma è impulsata dal collettivo di architetti Arqbag. L’obiettivo è quello di potenziare la partecipazione attiva della cittadinanza recuperando i valori cooperativi e il tessuto associativo identitario della comunità. Pagina precendente: festa Mayor di Las Planas In questa pagina i progetti degli studenti della ETSAV a Les Planes: progetto REC, Ruta Ringo Rango, progetto E(co) Uno dei temi cardine della piattaforma è il progressivo avvicinamento alla comunità degli abitanti del quartiere che permette di stabilire vincoli di fiducia a fronte di una relazione quotidiana con le distinte famiglie rese partecipi dei diversi progetti di intervento a livello pubblico e privato. I nuovi progetti di riabilitazione urbana vogliono inoltre incentivare e promuovere nuovi prodotti e tecniche del mercato in modo da rendere le imprese del territorio elementi attivi del progetto. L’amministrazione invece ha il compito di facilitare e garantire condizioni favorevoli a livello normativo e legale oltre 46 47 a fornire una grande esperienza e conoscenza del territorio. Dall’università invece partono alcune delle prime iniziative di sviluppo del quartiere che da semplici progetti accademici, in molti casi si sono concretizzate in opere per il quartiere. La piattaforma pertanto funge da supporto per gestire e incorporare i vari agenti del processo e individuare pertanto anche strategie più efficaci di intervento. Tra i progetti più significativi troviamo il proyecto REC, Ruta Ringo Rango e la Plataforma (e)co. Anche se molto distinti tra loro questi progetti integrano l’uso di materiale riutilizzato, recuperato o riciclato: - Il proyecto REC (rehabilitació energètica de comunitats) che ha costruito nel tempo una rete di relazioni tra le istituzioni e le imprese locali, grazie all’importante intervento degli studenti della ETSAV. - La Ruta Ringo Rango, progetto di una scala pubblica che determina un miglioramento nella connessione tra diverse parti del quartiere e tra lotti non accessibili. La scala è realizzata dando nuovo uso a provette di cemento usate nell’edilizia per la verifica a resistenza del mate- 48 riale. L’impresa Applus+ fornisce gratuitamente questo materiale che altrimenti rappresenterebbe un importante volume di scarti da gestire (dalle 800 alle 1200 provette testate alla settimana). - La plataforma (e)co è invece un progetto ideato e costruito dagli studenti di architettura della ETSAV in occasione della competizione internazionale Solar Decathlon del 2012. Si tratta di una struttura smontabile e flessibile che ha ritrovato un nuovo uso a Las Planas dove acquista la funzione di Laboratorio Urbano de Producción Colectiva, uno spazio che favorisce la partecipazione e l’inclusione in particolar modo dei giovani del quartiere. Il documentario vuole essere un omaggio ai primi coloni del quartiere, tracciando attraverso testimonianze dirette la storia di lotta che questi ultimi e le generazioni successive hanno fatto per poter ottenere riconoscimento e dignità. Documentario La muntanya Il documentario La muntanya, crònica de la construcció d’un poble proiettato nel marzo del 2015 è un’ulteriore testimonianza della storia del quartiere di Las Planas. Il documentario è una produzione del comune di Sant Cugat sotto la regia di Laia Manresa. I protagonisti de La muntanya sono proprio gli abitanti de Las Planas. Mossen Pere racconta la storia del quartiere in una sessione di laboratorio a Las Planas 49 opportunità progettuale e strategia d’intervento 3.1 studio di un isolato tipo e proposte d’intervento Per meglio comprendere le dinamiche e le problematiche legate all’accessibilità ci si è concentrati sullo studio di un isolato tipo, compreso tra le strade Carrer Sant Francesc d’Assis e Carrer Dr. Modrego. Questo isolato presentava i valori più alti in termini di dislivello tra la parte più bassa e quella più alta e la maggior varietà di relazioni tra le abitazioni e lo spazio esterno, confinando in parte con la piazza centrale del quartiere e con il Parco del Collserola dall’altra. Dopo aver inizialmente preso atto dei problemi di accessibilità alle abitazioni, grazie al dialogo con gli abitanti e all’osservazione sul campo, si è passati ad un’analisi sistematica di elementi ricorrenti nell’isolato e all’elaborazione di diverse strategie. Dei sessanta lotti presenti nell’isolato è stato preso a parametro il numero di gradini che, in alcuni casi estremi, raggiungevano un numero pari a 45/46. Nella maggior parte dei casi, oltre a essere dotate di un gran numero di gradini, data la loro origine autocostruita, spesso le case sono sfornite di corrimano o si trovano in stato di degrado dovuto al cedimento del terreno sottostante. Sono state elaborate quattro strategie miranti a un miglioramento più o meno accentuato dell’accessibilità alla casa, tenendo sempre, come riferimento, la normativa esistente nel quartiere: A Intervento manuale: inserimento di corrimani sulla scala o miglioramento dell’accesso con rampa. Si tratta di un intervento di rapida realizzazione e che porta un miglioramento della sicurezza e una diminuzione dello sforzo per gli utenti. B Intervento sui garage: cambio di funzione dei corpi ausiliari adibiti a garage che confinano direttamente con la strada. Questa soluzione può essere utile, in particolar modo, per i membri più anziani della famiglia, che, trasferendosi qui vedono diminuire, se non annullarsi, il numero di gradini da affrontare, incrementando la possibilità di entrata e uscita dalla casa. C Intervento sull’interno dell’isolato: possibilità di generare un percorso all’interno della frangia protetta dei lotti e determinare, così, un secondo accesso alla casa, che implica una diminuzione del numero dei gradini da affrontare. D Ottimizzazione dei parametri di occupazione: nei lotti dove non è stato totalmente sfruttato il parametro di occupazione del lotto, si pensa alla possibilità di inserire un’abitazione minima nella parte interna dell’isolato, che sia vicina al percorso ipotizzato dalla strategia C. Il risultato dell’analisi dell’isolato ha portato a verificare che attraverso le proposte A e C era possibile, nella gran maggioranza dei casi, risolvere i problemi di accessibilità delle famiglie prese in esame, ovvero attraverso l’intervento manuale e la possibilità di generare un percorso. La strategia A è stata oggetto di intervento nell’accesso alla casa del signor Carlos Cabeza, che soffre di artrite degenerativa e ha difficoltà nei movimenti. Con l’aiuto della sociologa del quartiere, Anna Bordes, è stato possibile entrare in contatto con Carlos, il quale ha mostrato grande interesse per la proposta. La sua famiglia, come molte altre nel quartiere, è originaria dell’Andalusia, suo padre è emigrato a Barcellona per lavoro e si è stabilito a Las Planas. Carlos ci racconta di avere problemi 53 Esposizione dei progetti degli studenti della ETSAV al CCCB 54 nell’uscire e rientrare in casa, data la presenza di una scala poco facile da salire. Come la maggior parte delle scale presenti a Las Planas, anche questa è realizzata con calcestruzzo in forma autocostruita, non presenta corrimano e mostra numerosi segni di irregolarità, cedimenti e fessurazioni. Come raccontatoci da Carlos, uno dei problemi principali è la mancanza di appoggio e sostegno nel primo tratto della scala. Si è scelto di intervenire, pertanto, con la strategia A e come intervento manuale è stato realizzato un corrimano in corda che migliora la salita e discesa di una delle rampe di scale, attraverso le quali Carlos raggiunge la sua casa. Si tratta del tratto più difficoltoso, poiché presenta, da un lato, una ripida discesa, dall’altro, vegetazione abbondante. Il miglioramento della scala si è sviluppato in quattro fasi: - pulizia della scala e del suo intorno per aumentare la superficie praticabile; - creazione di nuovi punti di appoggio attraverso una corda intrecciata tra gli elementi vegetali esistenti; - individuazione di un punto di sosta a metà del percorso; - disegno di una linea di sicurezza late- rale per evitare il passaggio nella zona della scala che presenta maggiori irregolarità. Queste prime analisi e proposte per il quartiere sono state elaborate durante il laboratorio tenutosi nel semestre autunnale 2014/2015. Ogni gruppo di lavoro ha scelto di concentrarsi su un tema specifico. I lavori del laboratorio sono stati inseriti all’interno dell’esposizione Piso Piloto tenutasi dal 4 Giugno al 25 Ottobre del 2015 presso il CCCB, Centre de Cultura Contemporània de Barcelona. Si tratta di una mostra che, mettendo a confronto le città di Barcellona e di Medellín, ha come obiettivo la promozione di un dibattito sul tema del diritto alla casa e la presentazione di una serie di proposte che contribuiscano a dare risposte a problematiche legate al tema della casa e alla sua relazione con lo spazio pubblico. Intervento manuale sulla scala della casa del signor Carlos Cabeza 55 3.2 l’interno dell’isolato come microcosmo Attraverso lo studio dell’isolato tipo è stato possibile raccogliere informazioni sull’età, lo stile di vita e il numero di componenti della famiglia di ciascun lotto. Lo studio, unito all’instaurarsi di rapporti di fiducia con gli abitanti, ha dato la possibilità di realizzare un piccolo reportage su quella parte di lotto, molto poco visibile dalla strada, che risultava assai interessante per lo sviluppo della strategia C, ossia la creazione del percorso all’interno dell’isolato. Secondo la normativa del P.E.R.I. Can FlòLas Planas le zone residenziali protette sono le aree del suolo urbano che, pur essendo private, non possono essere oggetto di alcun tipo di azione costruttiva che non derivi da motivazioni legate a un miglioramento in termini di sicurezza e salubrità imprescindibile. Le foto qui di seguito presentate mostrano ad oggi la situazione della zona residenziale protetta e l’uso che gli abitanti ne fanno. Quello che emerge dall’osservazione diretta è che quella linea che in tutte le mappe urbanistiche rappresenta il limite tra parco naturale e zona urbana è in realtà impercettibile. Nei lotti che confinano con il parco, la vegetazione cresce incontrollata e quasi 56 prende il sopravvento sullo spazio costruito. Man mano che la frangia si restringe e ci si muove verso il centro del quartiere è sempre più evidente l’intervento umano e l’elemento vegetale risulta legato alla costruzione di orti familiari. Emergono inoltre situazioni interessanti di appropriazione dello spazio da parte degli abitanti. Pagina seguente: zona di ozio all’interno di un lotto in carrer Sant Francesc d’Assis 57 impronta umana i limiti del lotto Nonostante non sia possibile costruire, questi spazi sono quasi sempre sfruttati dagli abitanti che secondo l’attività che più gli interessa li organizzano in maniera molto personalizzata. Alcuni realizzano orti su terrazzamenti, altri sfruttano gli spazi liberi come luogo di ozio come ampliamento della casa. I limiti del lotto sono protetti da muri o recinzioni per garantire la privacy, delimitare l’accesso e tenere il più possibile lontano i cinghiali, molto presenti all’interno del parco naturale. I materiali privilegiati sono di riuso e di basso costo; le recinzioni, così come era già avvenuto per la costruzione della casa, sono realizzate dagli stessi proprietari. Molte di queste si trovano in stato precario e avrebbero bisogno di essere rinforzate per poter tornare a svolgere opportunamente la loro funzione. Tra i materiali più utilizzati il mattone forato, il cemento, reti metalliche, pietre e in generale tutti i materiali ritenuti in grado di assolvere la funzione di barriera. Orto su terrazzamenti all’interno della frangia protetta di un lotto in carrer Sant Francesc d’Assis 58 Limite di proprietà tra due lotti adiacenti 59 i corpi ausiliari forte erosione del terreno Secondo la normativa attuale è permessa la costruzione di edificazioni, generalmente definite corpi ausiliari al servizio degli edifici principali , con la destinazione di portineria, posto auto privato, depositi di materiali per il giardinaggio, piscine, pergole, terrazze o costruzioni analoghe. Alcuni di questi erano inizialmente la baracca originaria costruita per fornire un iniziale e basico riparo dalle intemperie. I fenomeni erosivi sono ampiamente presenti nel quartiere, sia in corispondenza delle strade che all’interno dei singoli lotti. La sicurezza degli abitanti è a rischio in particolar modo in caso di forti piogge che provocano movimento di detriti e in alcuni casi cedimento di porzioni di terreno. Inoltre la presenza di piante infestanti non solo minaccia la diversità biologica ma anche la resistenza del terreno. Caso di rimozione di corpo ausiliare poichè situato nella frangia residenziale protetta(carrer Sant Francesc d’Assis) Il terreno risulta poco resistente e sono evidenti i danni ai muri di contenimento 60 61 vegetazione senza controllo scale La vegetazione, autoctona e alloctona, cresce senza controllo all’interno dei lotti privati. La pulizia di ciascun lotto è responsabilità del privato che però nella maggior parte dei casi non possiede strumenti e capacità per effettuarla in maniera efficace; ciò non va d’accordo con le normative vigenti per la prevenzione di incendi forestali all’interno del parco. Molti abitanti e in particolar modo coloroche possiedono i lotti più vicini al confine col parco naturale lamentano la difficoltà di pulizia del lotto e pertanto anche la mancata possibilità di sfruttare questo spazio esterno alla casa. Le forti pendenze vengono superate attraverso la costruzione di scale e muri di contenimento, anch’essi autocostruiti. I materiali più utilizzati sono il mattone e il cemento. La maggior parte di queste scale non possiedono elementi di sicurezza come corrimani e spesso le alzate e le pedate sono irregolari. In alcuni casi risultano di difficile accesso e in altri casi a causa di una non adeguata progettazione del sottofondo sono state oggetto di cedimenti differenziali. Vista su alcuni lotti in carrer Sant Francesc d’Assis. La vegetazione invade poco a poco lo spazio costruito 62 Scala privata in carrer Sant Francesc d’Assis, 46 63 3.3 Interazione con gli abitanti e individuazione del caso pilota rete di sentieri esistenti Da sempre l’area dove è sorto il quartiere Las Planas è stata battuta da sentieri più o meno ampi e più o meno frequentati. In particolare con la nascita del quartiere, quando ancora le strade non erano state asfaltate e l’automobile ancora non era un mezzo di trasporto così diffuso, gli abitanti si servivano di percorsi che permettevano di raggiungere velocemente la stazione ferroviaria. Alcuni di questi sentieri sono ancora visibili anche se meno utilizzati come in passato. In corrispondenza della frangia antincendio sono spesso utilizzati come percorsi di servizio dagli addetti del comune che se ne servono per rendere più agevoli le operazioni di pulizia dei boschi. Tracce di sentiero utilizzato come connessione “veloce” tra parte bassa e alta del quartiere 64 L’idea del progetto è nata da un’opportunità che mi si è presentata parlando con uno degli abitanti del quartiere, il signor Juan, proprietario del Bar Talisman, presso la piazza della Creu d’en Blau. Ero alla ricerca di possibili casi che manifestassero l’esigenza di un miglioramento dell’accessibilità. Dopo avergli mostrato una pianta degli anni sessanta, che rappresentava Las Planas e, in particolare, dei sentieri tratteggiati sulla mappa che collegavano la parte bassa con quella più alta del quartiere, mi manifesta, con grande entusiasmo, che quei percorsi, quando ancora non esisteva l’automobile, non erano altro che scorciatoie alternative alle strade convenzionali tracciate dal percorso dei primi abitanti del quartiere, per scendere più rapidamente alla stazione di Las Planas. Alcuni segni di questo percorso sono riscontrabili tuttora, anche se solo in alcuni punti, perché il resto è stato rapidamente inglobato nella vegetazione. Egli mi invita a visitare la sua casa e mi racconta come è avvenuta la costruzione, a partire dalla prima baracca costruita dal padre, fino all’ampliamento odierno con la costruzione degli appartamenti per i due figli. Mi racconta, inoltre, che il cognato si trova in grave situazione di disabilità e pertanto non è in grado di salire e scendere i 43 scalini che lo separano dall’accesso alla strada. Questa stessa condizione è vissuta dal padre del proprietario di un lotto vicino, che si trova proprio al livello più basso della casa. Le abitazioni, oltre a soffrire di gravi deficit di accessibilità, presentano anche numerose problematiche dal punto di vista strutturale ed energetico. Lotti in Passatge Pi. I residenti hanno manifestato la necessità di un secondo accesso dai punti a quota più bassa del proprio lotto 65 Prima foto a sinistra: accesso casa signor Juan, Passatge Pi 5 Seconda foto a sinistra: accesso casa signor Salvador, Passatge Pi 9 In basso a sinistra: scala esistente casa signor Juan In basso: connessione precaria pilastro-trave casa signor Salvador Vista verso il lotto del signor Juan. Egli risulta interessato ad un secondo accesso alla casa a questa quota del terreno per poter garantire al cognato malato maggiore mobilità. 66 67 3.4 Fasi di progetto strategie di progetto SVILUPPARE l’infrastruttura privata: migliorare l’accesso ai singoli lotti A partire dal percorso pubblico si diramano in quota i percorsi che si collegano ai lotti privati e permettono, pertanto, un accesso facilitato a molte abitazioni caratterizzate da un numero elevato di gradini, come già analizzato nei capitoli precedenti. Nel capitolo 3.3 si è trattato il caso specifico della casa del signor Juan e le difficoltà di accessibilità. CONTAGIARE l’autorigenerazione: riproduzione della situazione in altri isolati Il progetto cerca di mettere d’accordo gli attori del processo al fine di risolvere i problemi legati alla zona residenziale protetta. Attivare una rigenerazione non solo dell’isolato preso in analisi, ma anche degli altri isolati del quartiere che presentano caratteristiche simili. Ci sono persone che nello stesso isolato manifestano l’esigenza di migliorare l’accesso alla propria casa o, semplicemente, persone interessate ad avere un accesso dal retro del lotto. Il miglioramento della zona residenziale protetta attraverso un percorso sarebbe vantaggiosa anche per comune e parco in quanto rappresenterebbe un freno all’espansione illegale e una protezione dallo sviluppo di incendi. fase 1 attivazione fase 2 sviluppo fase 3 contagio Realizzazione di una connessione pubblica per il quartiere a esclusivo uso dei pedoni. Si tratta di un percorso di facile percorrenza (8% di pendenza) che permette dalla stazione di raggiungere la parte alta del quartiere evitando così le strade carrabili esistenti molto degradate e caratterizzate da forte pendenza(20%). Inoltre il percorso ha anche la funzione di supporto per agevolare il mantenimento della frangia antincendio che circonda il quartiere di Las Planas. A partire dal percorso pubblico si diramano percorsi che raggiungono i lotti privati e permettono pertanto un accesso facilitato a molte abitazioni caratterizzate da un numero elevato di gradini. Dal momento che non è possibile costruire all’interno della frangia protetta dei lotti, si propone di sfruttarla come spazio di passaggio/accesso. Nella maggior parte dei casi diminuirebbero i metri di dislivello da compiere per raggiungere la casa rispetto alla strada asfaltata da cui si accede attualmente. Risulta interessante notare come la situazione presente nell’area di progetto si riproduce in maniera simile in altri isolati del quartiere. Si propone pertanto la possibilità di generare una reazione a catena soprattutto a partire dall’esigenza dei abitanti di migliorare l’accessibilità. Il miglioramento della frangia protetta attraverso un percorso sarebbe vantaggiosa anche per comune e parco in quanto rappresenterebbe un freno all’espansione illegale e una protezione dallo sviluppo di incendi. scala 1:5000 lotti direttamente interessati spazi pubblici (PERI) frangia protetta (PERI) proposta percorsi pedonali camino carrer 1 salita grafico camino carrer 1 Plaça de la Miranda de l'Alzinar 360 1800 340 1600 1400 320 1200 300 SANT CUGAT distanza [m] ATTIVARE l’infrastruttura pubblica: connettere a scala urbana il quartiere Realizzazione di un percorso esclusivamente pedonale, che offre ai pedoni un’alternativa per raggiungere la parte alta del quartiere, senza fatica e in tempo minore. Si tratta di un percorso che può essere sfruttato da diversi utenti tra cui gli abitanti del quartiere e visitatori del parco del Collserola; il percorso inoltre fornirebbe un ulteriore aiuto alla rete di servizio per la pulizia del bosco che garantisce il mantenimento della frangia antincendio che circonda il quartiere di Las Planas. quota s.l.m. [m] Dopo aver incontrato alcune famiglie interessate alla possibilità dello sviluppo della strategia C, ovvero quella dello sviluppo di un percorso all’interno degli isolati, si è ragionato su una possibile divisione in fasi del progetto, che segue un ordine cronologico di realizzazione, ma anche uno spostamento dalla sfera pubblica, della prima fase, al raggiungimento della dimensione privata delle singole abitazioni, della seconda fase e la possibile riproduzione del processo anche in altre parti del quartiere. Qui di seguito la descrizione delle tre fasi: 280 260 1000 800 600 240 estación Les Planes 400 220 200 0 200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 0 1 2 3 4 distanza [m] BCN 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 tempo[min] azioni di progetto 68 01 02 Percorso in terra compattata Scale realizzate con materiali di riuso (provette di cemento) 69 05 06 Relazione di progetto 4.1 studio previo Il percorso di progetto attraversa una zona protetta situata all’interno del Parco del Collserola caratterizzata prevalentemente dalla presenza di pini domestici (pinus pinea) e un fitto sottobosco costituito da arbusti. L’area confina a Nord con la parte alta del quartiere, dove è presente un parcheggio pubblico, a Sud con il Passeig del Torrent, strada asfaltata che collega la parte ovest del quartiere con la stazione ferroviaria di Las Planas. La zona protetta confina, inoltre, ad Ovest con Carrer Calvari, carreggiata recentemente asfaltata, caratterizzata da una pendenza molto elevata (20%) di difficile percorrenza sia per i veicoli che per i pedoni. A Est, invece, troviamo una porzione di Carrer Llum e Carrer Sant Francesc d’Assis, percorsi che presentano entrambi ampie e numerose fessure nell’asfalto legate al cedimento del terreno. Il terreno sul quale si propone il progetto del percorso pubblico è caratterizzato da una pendenza molto elevata, nella maggior parte dei casi maggiore del 20% e la parte di terreno naturale che costeggia la strada è caratterizzata da un elevato livello di erosione. Una parte di quest’area, che confina con il quartiere, appartiene alla cosiddetta frangia antincendio, una porzione di 25 metri soggetta a regole specifiche aventi l’obiettivo di prevenire gli incendi. Entrambe le strade, che permettono di raggiungere la parte alta del quartiere, sono caratterizzate da forte pendenza, cattivo stato, quasi totale mancanza di marciapiedi e assenza di elementi di arredo urbano per i pedoni. Il progetto rappresenta la fase 1 di intervento ovvero la fase di attivazione dell’infrastruttura pubblica che si prefigge l’obiettivo di collegare le due parti del quartiere, quella alta e quella bassa, con un percorso esclusivamente pedonale di facile percorrenza. In alto: vista sull’area di progetto In basso: fotografie dell’area 73 304.00 00 42 4.2 Disegno in pianta 12,50 8% 4.3 Sezioni trasversali e longitudinali 12,50 8% 12,50 8% 4,50 0,83 m 2 3,19 m 2 1,51 m 2 2,58 m 2 1,17 Lo studio della ricerca del tracciato è partito dalla scelta progettuale di mantenere il percorso a una pendenza costante dell’8%. Con questa scelta non solo viene garantita la facilità di percorso per il pedone, ma si riesce anche a eguagliare, se non a ridurre, i metri lineari di percorso rispetto alle strade esistenti. La prima fase prevede l’elaborazione del tracciolino, una spezzata che collega, a pendenza costante, gli estremi della strada, che si sviluppa a livello del terreno e i cui segmenti di lunghezza fissa si appoggiano via via a due isoipse successive. La pendenza del tracciolino non deve superare la pendenza massima dell’asse stradale (in questo caso l’8%). La definizione del tracciato finale è stata infine determinata da una serie di importanti criteri: - evitare eccessive tortuosità del percorso; - rendere il percorso il più breve possibile; - mantenersi il più possibile vicini al piano di campagna in modo da evitare la realizzazione di opere di sostegno e la movimentazione di grandi quantitativi di terra; - evitare terreni eccessivamente pendenti o male esposti. m 2 3,07 m 2 7 1,03 Ogni qualvolta l’asse stradale interseca una curva di livello, viene individuata una sezione trasversale nella quale è visibile l’andamento della strada rispetto all’andamento del terreno esistente. La sezione trasversale, inoltre, fornisce gli elementi necessari per il calcolo dei volumi e dei conseguenti movimenti terra. In ogni sezione trasversale vengono rappresentate l’area di sterro per mezzo di una campitura gialla, e l’area di rinterro con una rossa. 2,69 3,78 S62 1,03 4,44 S63 foglio 8 Le sezioni trasversali sono di tipo diverso a seconda dell’intervento da fare sul terreno: - sezioni di sterro: con taglio a 45 o 60°gradi; - sezioni di rinterro: con riporto a 34 gradi;° - sezioni miste (sterro e rinterro): sono le sezioni più numerose lungo l’intero percorso. Una parte è oggetto di sterro, l’altra di rinterro. La sezione longitudinale permette di mo2,45 1,00 0,43 0,54 1,03 0,50 strare l’andamento del percorso rispetto a quello del terreno e i punti di sosta lungo il percorso. Come già accennato, il percorso è stato studiato anche in modo tale da seguire l’andamento naturale del terreno e, pertanto, determinarne la minor movimentazione. In corrispondenza di cambi di direzione sono presenti punti di sosta o, in caso contrario, il percorso procede nel tratto di cambio direzione, dove la pendenza scende al 7% per rendere la curva più agevole per il pedone. 1,00 S64 S65 315.00 314.53 313.00 314.00 312.00 312.45 311.66 12,50 8% 12,50 8% 12,50 8% 12,5 8% 2,27 m 2 1,95 m 2 0,36 m 2 3,71 m 2 1,51 m 2 2,75 3,83 0,97 4,46 1,03 S72 74 0,97 0,28 m 2 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,74 1,00 S73 S74 foglio 9 S75 75 3,93 m 2 I:Intensità della pioggia di progetto, con durata uguale al tempo di concentrazione del canale e con frequenza uguale al periodo di ritorno selezionato per il progetto (curve I-D-F) [mm/hr] A:Area del canale [Ha] oppure [m2] 4.4 Dettaglio sezione tipo L’ampiezza dell’intero percorso è di due metri, che si riducono a 1,70 di percorso pedonale. Il percorso è realizzato in terra compattata secondo la tecnologia Saulo Solid. Questa tecnologia è stata utilizzata ufficialmente per la prima volta nel 2011, all’interno del parco del Collserola nei pressi della stazione ferroviaria di Baixador de Vallvidrera. I percorsi in terra compattata possono essere soggetti, in tempi brevi, a fenomeni di erosione, che ne impediscono la corretta fruizione da parte degli utenti, che consente la conversione della 4.5 Drenaggio K:Fattore longitudinale e portata da [m /hr] a [m /s]. K=360, ma generalmente viene diminuito del 20% (K=300) per avere una portata più grande in casi estremi di precipitazioni. trasversale 3 oltre a una diminuzione della sicurezza. Il sistema Saulo Solid è un sistema certificato per l’applicazione di additivi nella stabilizzazione del terreno per la formazione di un pavimento naturale. La scelta dell’additivo dipende dall’inerte che si utilizzerà nel pavimento, dalla resistenza che si vuole ottenere e dall’uso per cui è progettato il pavimento. Si tratta di una soluzione in terra stabilizzata che permette di raggiungere una buona relazione qualità-prezzo. Un pavimento in terra stabilizzata offre i vantaggi di ritardare la formazione di 3 rigagnoli, fango, polvere e deformazione Calcolo della portata di riferimento all’intensità della piogga e in particodel pavimento per anni, senza necessità lare alle condizioni fisiografiche della di opere di manutenzione straordinaria. Il Metodo Razionale è uno dei più uticonca idrografica (copertura vegetale, Tra gli additivi presenti all’interno di Saulizzati per la stima del Utilizzando flusso massimo pendenza, il metodo razionale, il flusso massimo in un canale può essere determinato con glitipo usi di suolo) pertanto la sua stabiliti e per un tempo diUtilizzando ritorno di 5-10-25 anni. il metodo razionale, il flusso determinazione è approssimata. In gelo Solid troviamo: silicato di sodio 42%, associato a una determinata pioggia di L'analisi morfometrica del canale in esame mostra i seguenti risultati: carbonato di sodio 19%, cloruro di potasriferimento. Si utilizza normalmente nel massimo in un canale può essere deter- nerale i calcoli di questo coefficiente si Area =25 Ha Calcolo diurbano riferimento sio 30%, sodio tri-polifosfato 9%. disegnodella di opereportata di drenaggio e minato con gli usi stabiliti e per un tempo effettuano a partire dai valori annuali di Longitudine del canale =1.067 m di ritorno diassociato 5-10-25 anni. Per garantire la durabilità nel tempo e Razionale è uno dei piùrurale e ha il vantaggio di nondel necessitaprecipitazione e flusso e sono tabulati a Il Metodo utilizzati per la stima flusso massimo a una Quota percorso=330,5 m slm utilizza normalmente nelmassima disegno di morfometrica opere di drenaggio L’analisi del canale in esa- seconda del tipo di suolo: impermeabile il buono stato del percorso, sideterminata aggiungo- pioggia di riferimento.Si re di dati idrometrici per la determinaziourbanoche e rurale e ha il vantaggio di non necessitare idrometrici per la ideterminazione mostra seguenti risultati: di no degli interventi complementari, ne di flussi massimi. di dati Quota (rocce, argille), semipermeabile (sabbie minima me percorso =250 m slm flussi massimi. riguardano lo studio di un corretto dreL’espressione utilizzata nel metodo razio- Area = 25 Ha argillose e ghiaia fine ad alto contenuto Longitudine del canale = 1.067 m naggio longitudinale e trasversale e una nalerazionale è la seguente: di argilla) e permeabile (sabbia, ghiaia). L'espressione utilizzata nel metodo è la seguente: Quota massima percorso= 330,5 m slm corretta determinazione delle pendenze. Data la presenza di differenti tipi di CI A Q= Quota minima percorso = 250 m slm terreno (boschivo semipermeabile e imK permeabile) nell’area considerata è stato La zona è costituita principalmente da terDove: stabilito come coefficiente di scorrimento Dove: 3 reno boschivo di forte pendenza stimata ponderato il valore C=0,4. Q: Flusso massimo [m /s] con un’area totale di 2,5 Ha o 25.000 m2; C: Coefficiente di scorrimento Q:Flusso massimo [m3/s] I: Intensità della pioggia di progetto, con tenendo conto che gran parte dell’acqua Per quanto riguarda il calcolo dell’intendurata uguale al tempo di concentrazio- piovana si disperde nella superficie late- sità massima della pioggia di progetto si ne del canale e con frequenza uguale al rale del rilievo molto scosceso (pendenza fa riferimento allo studio di frequenze di C:Coefficiente di scorrimento periodo di ritorno selezionato per il pro- > 20%) si prende come superficie utile pioggia rilevato con le curve I-D-F (inteninteressata dallo scorrimento getto (curve con I-D-F)durata [mm/hr]uguale al tempo I:Intensità della pioggia di progetto, di concentrazione deldell’acqua canale sità-durata-frequenza) nell’area di Bar2 circa il 10% della superficie totale, A: Area del canale [Ha] oppure [m ] e con frequenza uguale al periodo di ritorno selezionato per il progetto (curve I-D-F) circa cellona per precipitazioni severe come riK: Fattore che consente la conversio- 0,25 Ha (2500 m2). Pertanto si stima portato nel grafico alla pagina seguente. [mm/hr] ne della portata da [m3/hr] a [m3/s]. che la portata del percorso si riferisca La relazione Intensità-Durata-Frequenza K=360, A:Area del canale [Ha] oppure [m2]ma generalmente viene dimi- alla quantità di pioggia che investe una dell’area è stata dedotta attraverso un nuito del 20% (K=300) per avere una superficie di 2500 m2. aggiustamento matematico delle curve 3 coefficiente di scorrimento C non è disponibili, utilizzando le curve regionali K:Fattore che consente la conversione della portata da [m3di/hr] Ila [m /s]. K=360, ma portata più grande in casi estremi generalmente viene diminuito del 20% (K=300) per avere una più grande casi un portata fattore costante, varia in in relazione precipitazioni. catalane. estremi di precipitazioni. 1 PAVIMENTO SAULO SOLID 10CM 2 CANALETTA TRAPEZOIDALE PREFABBRICATA IN CEMENTO ARMATO (h=22cm/b=20/B=30/l=100cm) 3 PROVETTA IN CEMENTO DIAM.15CM H30CM 4 GHIAIA (diam. 6-8mm) 5 GHIAIA (diam. 20-40mm) 6 6 VEGETAZIONE A PROTEZIONE DI STERRI CON PENDENZA >45° 7 PIASTRA IN PVC CON GRIGLIA DIAM.10CM 8 TUBO DI DRENAGGIO TRASVERSALE IN PVC RINFORZATO DIAM.15CM 9 POZZETTO PER LA RACCOLTA DELL'ACQUA PIOVANA IN CLS (B=30, b= 30, h=35) 10 PIASTRA DI COPERTURA POZZETTO ° 60 ° 45 2 30 2 177 4% 1 10 22 3 2 2 20 4 35 5 9 5% 30 8 SEZIONE TRASVERSALE PERCORSO - SCALA 1:10 30° 76 77 OGNI 15 M CIRCA Calcolo della portatacanale delle canalette longitudinali del percorso Lunghezza lati obliqui (l): lunghezza paretesuperiore obliqua del canale; Ampiezza della sezione(B): ampiezza della superficie libera d Area bagnata (A): è la superficie della sezione trasversale che occupa l'acqua Al fine di evitare lo sviluppo di fenomeni erosivi viene introdotta una pendenza trasversale pari al del fondo Ampiezza inferiore della sezione(b): ampiezza della superficie Calcolo della portata delle canalette longitudinali del percorso Al fine di evitare lo sviluppo di fenomeni erosivi viene introdotta una pendenza trasversale pari al ( B+b)h 4% verso il lato montagna dove le acque confluiscono verso le canalette longitudinali. Lunghezza lati obliqui canale (l): lunghezza parete obliqua del canale; A= meteoriche 4% verso il lato montagna dove le acque meteoriche confluiscono verso le canalette longitudinali. 2 canalette Per il drenaggio longitudinale state scelte di superficie formauna trapezoidale in cemento Areaerosivi bagnata (A): introdotta è la della sezione trasversale Al fine di evitare lo sviluppo di sono fenomeni viene pendenza trasversale pariche al occupa l'a Per il drenaggio longitudinale sono state scelte canalette di forma trapezoidale in cemento prefabbricato. Questa forma garantisce una maggiore portata di acqua rispetto ad altri tipi di sezione ( B+b)h 4% verso il latoQuesta montagna dove le acqueuna meteoriche confluiscono versorispetto le canalette longitudinali. prefabbricato. forma garantisce maggiore portata di sta acqua ad altri tipib+2l; di sezione Perimetro bagnato (P): è la longitudine della parete del canale che a contattoA= con l'acqua a parità di altezza. 2 Per il drenaggio longitudinale sono state scelte canalette di forma trapezoidale in cemento aLaparità di altezza. canaletta di progetto è aperta e presenta le caratteristiche di acqua seguitorispetto elencate: P=b+2l prefabbricato. Questa forma garantisce una maggiore portata di ad altri tipi di sezione La canaletta di progetto è aperta e presenta le caratteristiche di seguito elencate: (h): è l'altezza della lineaPerimetro dell'acquabagnato in una sezione determinata rispetto (P): è latrasversale. longitudineÈdella parete del canalea che sta a c aProfondità parità di altezza. Profondità (h): è l'altezza della linea dell'acqua ineuna sezione trasversale. Ècanale; determinata rispetto a Raggio idraulico (R): è il rapporto tra l'area bagnata il perimetro bagnato del un piano di riferimento che normalmente si colloca nella quota inferiore della sezione trasversale. La canaletta di progetto èche aperta e presentasilecolloca caratteristiche di seguito elencate: P=b+2ltrasversale. un piano disuperiore riferimento normalmente nella quota inferiore sezione A della Ampiezza della sezione(B): ampiezza superficie libera di della fluido nel canale; Profondità (h): è l'altezza della linea dell'acqua in una sezione trasversale. È determinata rispetto a R= Ampiezza superiore dellasezione(b): sezione(B):ampiezza ampiezza dellasuperficie superficiedel libera di fluido nel canale; P Ampiezza inferiore della della fondo del canale; Raggio idraulico (R): è il rapporto tra l'area bagnata e il perimetro bagna un piano di riferimento che normalmente si colloca nella quota inferiore della sezione trasversale. Calcolo della portata delleobliqui canalette lonArea bagnata (A): parete è ladella superficie della Ks=fondo coefficiente di Chezy tabulato che Ampiezza inferiore della sezione(b): ampiezza superficie del del canale; Pendenza del canale (i): rappresenta l'inclinazione del canale per metro lineare. Lunghezza lati canale (l): lunghezza obliqua del canale; A Ampiezza superiore dellacanale sezione(B): ampiezza della superficie libera fluidomediante nel R=canale; gitudinali delbagnata percorso sezione trasversale chetrasversale occupa l’acquache si può di calcolare la formula di Lunghezza lati(A): obliqui (l): della lunghezza parete obliqua deloccupa canale; Area èdella la superficie sezione l'acqua P Ampiezza inferiore sezione(b): ampiezza della superficie del fondo del canale; Area bagnata (A): è la superficie della sezione trasversale che occupa l'acqua Manning: ( B+b)h Pendenza del canale del canale per metro l Lunghezza lati obliqui canale (l): lunghezza obliqua(i): delrappresenta canale; l'inclinazione 1 A=parete ( B+b)h Al fine di evitare lo sviluppo di fenomeni 1 2 6 A= trasversale che occupa l'acquaKs= ⋅R Area bagnata (A): è la superficie della sezione erosivi viene introdotta una pendenza Perimetro bagnato (P):2 è la longitudine n ( B+b)h A= trasversale pari al 4% verso il lato moncon n coefficiente di con scabrezza di Mandellacon parete del canale a contatto Perimetro bagnato (P): è la longitudine della parete del canale di che sta a contatto l'acqua b+2l; 2 chedista n coefficiente scabrezza Manning della superficie interna del canale (P): è la longitudine della parete del canale che sta a contatto con l'acqua b+2l; tagnaPerimetro dove le acquebagnato meteoriche confluining della superficie interna del canale con l’acqua b+2l;P=b+2l A 1 16 R raggio idraulico= sezione bagnata/perimetro bagnato= Ks= ⋅R sconoPerimetro verso le canalette longitudinali. idraulico P b+2l; bagnato (P): è la longitudine dellaP=b+2l parete del canale cheR=raggio sta a contatto con l'acqua n massima intensità di precipitazione con l'equazione prima esposta: Hmax−Hmin drenaggioidraulico longitudinale(R): sonoè state il rapporto tra l'area(R): bagnata e di il energia. perimetro bagnato delmoto canale; i=pendenza lineauniforme di energiacoincide (in i pendenza della linea che in caso della di con la pen qui applicando la formula del metodo razionale, avremo che il flusso massimo nel canale sarà Per il Raggio Raggio idraulico è il rapporto tra l’aS =Da Hmax−Hmin Raggio idraulico (R): è il inrapportocanaletta tra l'area bagnata e il perimetro bagnatodidel canale;della superficie interna de P=b+2l mm 19log5+23 mm S = di: Lvalore e il periodo di Iritorno con n coefficiente di scabrezza Manning Hmax−Hmin A scelte canalette di forma trapezoidale =135,87 = =2,2645 no si stabilisce Tr=5 anni. [m/m]. Come tempo di ritorno si stabilisce Tr=5 caso di moto uniforme coincide con la Questo specificato di 5 anni consente di stabilire il valore della 0,87 L rea bagnata e il perimetro R= A bagnato del S= min hr (13+11,25) A massima L intensità di precipitazione con l'equazione prima esposta: P formula Sostituendo nella della velocità sibagnata/perimetro ottiene: 1 cemento prefabbricato. Questa forma, a R= anni. pendenza longitudinale della 1canaletta) R raggio sezione bagnato= Raggio idraulico (R): è il rapporto tra l'area bagnata e ilidraulico= perimetro bagnato del2 canale; canale; S=pendenza del canale [m/m] mm razionale, avremo che il flusso massimo nel canale sarà 1 1 1 1 6 Da qui applicando la formula del metodo P P 0,4⋅135,878 ⋅2,5 Ha S=pendenza del canale [m/m] 3 Ks= ⋅R del canale (i): rappresenta l'inclinazione canale 1per[m/m]. metro mm pitazione è S=pendenza uguale tempo di corrivazione canale di scolo che rappresentaI = 19log5+23 =2,2645 paritàPendenza di altezza, garantisce una maggio1 3 2 2 2 lineare. hr m mm La durataaldella precipitazione è uguale alsul S=pendenza A del del canale =135,87 di: [m/m] 1 del canale [m/m] V =linea ⋅R 6metro i =lineare. Rche i in caso di1nmoto 0,87 Q= Pendenza del canale (i): rappresenta l'inclinazione del canale per i pendenza della diR energia. uniforme coinc R= Da qui applicando la formula del smetodo min=0,453 hr Hmax=quota massima [m] provenienti da tutta l’area (13+11,25) 6 300 n n affinché le acque di deflusso superficiale considerata re portata di acqua rispetto ad altri tipi Ks= ⋅Rvelocità tempo di corrivazione sul canale Sostituendo nella formula della P Hmax=quota massima [m] di sco- Hmax=quota massima [m] n canaletta [m/m]. mmilavremo avremo che flusso massimo Hmax=quota massima [m] con n(i):coefficiente diper scabrezza di Manning della superficie interna del ca Dadiqui applicando la formularazionale, del metodo razionale, massimo nel canale sarà di sezione. ne di chiusura stessa, originando la portata massima piena 0,4⋅135,878 ⋅2,5 Ha che il flusso Pendenza del canale rappresenta l’inHmin=quota minima [m] Pendenza del canale (i): rappresenta l'inclinazione del canale metro lineare. lo, dell’area che rappresenta il tempo necessarioquindi si ottiene: Hmin=quota minima [m] hr m3 Sostituendo nella formula della si ottiene: Hmin=quota minima [m] nel canale sarà di: con n coefficiente di scabrezza divelocità Manning della superficie interna di: A del canale Q= =0,453 Sia A che R sono funzioni di h. ella stessa. Hmin=quota 1 1 1 2 1 La canaletta di progetto è aperta e pre- clinazione del canale per metro lineare.sezione bagnata/perimetro R raggio idraulico= bagnato= s 300 affinché le acqueminima dipercorso deflusso superficiale [m] L= lunghezza percorso [m] A 1 1 L= lunghezza [m] P R raggio idraulico= sezione bagnata/perimetro V= ⋅R 6 R 2 i 2 = bagnato= R3 i2 mpo di corrivazione utilizziamo l'equazione L= lunghezza percorso [m] senta le caratteristiche di seguito elenca- Per valutare la portata massima mm di un P provenienti da tutta l’area considera-di Kirpich: ⋅2,5 Ha 0,4⋅135,878 n n 3 i pendenza della linea di energia. che in caso di moto uniforme coincide c L= lunghezza percorso [m] Neldicaso in esame sitipo sceglie di insezione trapezoidale con le hr m i pendenza linea canaletta di energia. che caso di moto uniforme coincide conseg la te: sistema drenaggio di questo sidella uti- una (330,5−250)m m ta raggiungano la sezioneLdi0,77chiusura S =(330,5−250)m Q= =0,453 canaletta [m/m]. =0,075445m 300 s canaletta [m/m]. Sia Aalla che sezione R sono funzioni di h. ilNelcanale: caso in di hdicritico corrispondente di tutto 0,385 S= Profondità (h): è l’altezza della linea lizzavalore l’equazione Chezy per un 1067m =0,075445 mm dell’area Tc=0,000323 stessa, originando Sia ASostituendo che Rdicorso sono di h. Sostituendo nella formula della velocità si ottiene: nella funzioni formula della velocità si ottiene: S quindi la S = (330,5−250)m Per valutare la portata massima di un sistema di drenaggio questo tipo si utilizza l'equazione di 1067m m esame si sceglie una canaletta di sezione =0,075445 B=0,3 m; b=0,2 m; h= 0,22 m; l=0,23 1 m11 11 1 22 11 dell’acqua in una sezione trasversale. È d’acqua che scorre in moto uniforme con 1067m m 1 1 6 2 2 3 2 1 1 Chezy per un corso d'acqua che scorre in moto uniforme con pendenza unaRRdistanza dal 6 con 3 i 2dimensioni, V ⋅R = ad ⋅R = mo la longitudine del canale, stabilendo la sua pendenza: Pertanto risultano: trapezoidale =pari Ri2Rad ile2i=seguenti n una n i di sezione trapezoida determinata rispetto pari ad i Nel ad una distanza dal⋅h siV caso in esame sceglie canaletta n n fondo pari ad h:a un piano di rife- pendenza ( B+b) (0,3+0,2) ⋅0,22 2 con valore di h critico Peradbagnata: valutare la portata massima di un sistema di corrispondente drenaggio di questo tipo A= = =0,055m rimento che normalmente si colloca nella fondol'area pari h: valore di h critico corrispondente alla sezione di tutto il canale: Hmax−Hmin Sia A che R sono funzioni di h. 2 2 alla sezione di tutto il canale: B=0,3 m; Chezy per un corso d'acqua che scorre in moto uniforme con pendenza p S= quota inferiore della sezione trasversale. m;sono b=0,2 m; h=di0,22 Sia B=0,3 A che R funzioni h. m; l=0,23 m L il perimetro Q=V⋅A=A⋅Ks⋅ ) fondo paribagnato: ad h:√(R⋅iP=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m b=0,2 m; h= 0,22 m; l=0,23 m Curve IDF relative Pertanto risultano: Nel caso in si sceglie una canaletta di sezione trapezoidale con le Ampiezza superiore della sezione(B): A esame 0,055 alla città di BarcelloPertanto risultano: R= = sceglie idraulico: ale [m/m] di h critico corrispondente alla sezione⋅0,22 di tutto iltrapezoidale canale: (=0,083 B+b) ⋅hm (0,3+0,2) dove della superficie libera di fluido doveil raggioNel na da Peña J.C., Aran casovalore in esame una canaletta c ampiezza P si 0,66 l'area bagnata: A= =l=0,23 mdi sezione =0,055m 2 3 B=0,3 m; b=0,2 m; h= 0,22 m; l’area bagnata: M., Pérez-Zanón N., Q portata canale di drenaggio della ca/s] Q portata canale di drenaggio della canaletta [m Q=V⋅A=A⋅Ks⋅ (R⋅i ) √ 2 2 1/3 valore hpendenza critico corrispondente alla sezione di tutto il canale: nel canale; ma [m] essendo inoltredi la del percorso i=0,08 (i%=8%) ed n=0,017[ m s Casas-Castillo M.C., RoPertanto risultano: 3[m/s] velocità di moto uniforme V =Ks⋅ √( R⋅i) della naletta [m /s] P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m il perimetro bagnato: B=0,3 m; b=0,2 m; h= 0,22 m; l=0,23 m driguez-Solà R., Redaño Ampiezza inferiore sezione(b): ( B+b)⋅h (0,3+0,2)⋅0,22 ricava cemento dove grezzo sil'area a [m] bagnata:2 1 A= A 0,055 = 2 3 1 =0,055m 2 A., Llabrés-Brustenga A., V=velocità di moto uniforme [m/s] 2 2 Pertanto risultano: /s] Q portata canale di drenaggio della canaletta [m ampiezza della superficie del fondo del R= = =0,083 m il raggio idraulico: 1 3 2 1 m 3 Rius A., Análisis de las A sezione bagnata P⋅0,083 0,66 Rbagnato: = 0,08 2⋅0,22 =3,17 P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m ilVmax= perimetro B+b) ⋅h (0,3+0,2) so [m] 2 velocità dii (moto uniforme [m/s] V =Ks⋅ ( bagnata: R⋅i) √ situaciones sinópticas canale; n 0,017 s l'area A= = =0,055m Ks coefficiente di Chezy tabulato che si può calcolare mediante la formula di Manning: A 0,055 il perimetro bagnato: essendo inoltre la pendenza del percorso i=0,08 (i%=8%) ed n= correspondientes a epiR= = =0,083 m il raggio idraulico: 2 2 V=velocità di moto uniforme [m/s] di questo tipo Lunghezza lati obliqui canale (l): lune quindi: Per valutare la portata massima di un sistema di drenaggio si utilizza l'equazione di P 0,66 sodios de lluvia severa (330,5−250)m m ricava cemento grezzo sezione bagnata 3 si utilizza l'equazione di P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m il perimetro bagnato: valutare portata massima unAsistema diuniforme drenaggio disipendenza questo tipo S= =0,075445 essendo inoltre la pendenza del (i%=8%) ed n=0,017[ m A=di sezione bagnata en Barcelona, UPC, mpari ghezzaPer parete obliqua canale; Chezy per unladel corso d'acqua che scorre in moto con ad i ad i=0,08 una distanza 2 1 percorso 2 1 dal 1067m m Qmax=V⋅A=0,1745 Ks in coefficiente di Chezy tabulato sipari calcolare mediante formula Ache 0,055 1 1 m di M Barcelona, 2015 3può 2 ad 3 2 ladal si ricava cemento grezzo Chezy per un corso d'acqua che scorre moto uniforme con pendenza i ad una distanza R= = =0,083 m il raggio idraulico: Vmax= R = ⋅0,083 0,08 di =3,17 s 2sii1 utilizza fondo pari ad h: 2 1 Per valutare la portata massima di un sistema di drenaggio di questo tipo l'equazione P 0,66 n 0,017 s 1 1 m fondo pari ad h: Vmax= R 3 i 2 = ⋅0,083 3 0,08 2 =3,17 Chezy per un corso d'acqua che scorre in moto uniforme con pendenza pari ad i ad una distanza dal n 0,017 s essendo inoltre la pendenza del percorso i=0,08 (i%=8%) ed n=0,01 e quindi: 3 e quindi: Q=V⋅A=A⋅Ks⋅ (R⋅i ) fondo pari ad h: √ cemento grezzo si ricava 78 79 3m suolo: impermeabile (rocce, argille), semipermeabile (sabbie argillose e ghiaia 19logTr+23 I =19logTr+23 0,87 o di argilla) e permeabile (sabbia, ghiaia). I = 19logTr+23 (13+t0,87 ) I = (13+t ) 0,87 nell'area differenti tipi di terreno (boschivo semipermeabile e impermeabile) (13+t ) abilito comeI[mm/min]= coefficiente intensità di scorrimento ponderato il valore C=0,4. massima I[mm/min]= intensità massima Tr[anni]= tempo di ritorno I[mm/min]= intensità massima Tr[anni]= tempo di ritorno il calcolo dell'intensità massima della pioggia di progetto si fa riferimento allo t[min]= durata della precipitazione Tr[anni]= tempo di ritorno t[min]= durata della precipitazione di pioggia rilevato con le curve I-D-F (intensità-durata-frequenza) nell'area di t[min]= durata della precipitazione pitazioni severe come riportato nel grafico qui presentato. Come tempo di ritorno si stabilisce Tr=5 anni. Come tempo di ritorno si stabilisce Tr=5 anni. à-Durata-Frequenza dell'area è stata dedotta attraverso un aggiustamento Come tempo di ritorno si stabilisce Tr=5 anni. rve disponibili, curve regionali catalane. La utilizzando durata dellaleprecipitazione è uguale al tempo di corrivazione sul canale di scolo che rappresenta La durata della precipitazione è uguale al tempo di corrivazione sul canale di scolo che rappresenta ilSi tempo necessario affinché le acque di deflusso superficiale provenienti da tutta l’area considerata La durata della precipitazione è uguale al tempo di corrivazione sul canale scolo che rappresenta deduce necessario pertanto per l’intensità portata di massima piena definitaprovenienti all’inCon questo valore avremo: il tempo affinchémassile acque di deflusso superficiale daditutta l’area considerata Con questo valore avremo: er l'intensitàilraggiungano massima la seguente espressione: la sezione di chiusura dell’area stessa, originando quindi la portata di massima piena tempo necessario affinché le acque di della deflusso superficiale da tuttadil’area considerata ma la seguente espressione: terno stessa. raggiungano la sezione di chiusura dell’area stessa, originandoprovenienti quindi la portata massima piena 0,77 definita all’interno della stessa. raggiungano la sezione chiusura dell’area originando quindiTc=0,000323 la portata di1067 massima piena definita all’interno delladistessa. 0,385 =11,25 min Per il calcolostessa, del tempo di corrivazione 0,075445 19logTr+23 Per il calcolo del tempo di corrivazione utilizziamo l'equazione di Kirpich: definita all’interno della di stessa. I = del tempo Per il calcolo corrivazione utilizziamo l'equazione di avremo: Kirpich: utilizziamo l’equazione diquesto Kirpich:valore Con 0,87 ) Per il calcolo(13+t del tempo di corrivazione utilizziamo l'equazione di Kirpich: 0,77 L0,77 1067di0,77ritorno speQuesto Tc=0,000323 valore e ildiperiodo L Tc=0,000323 min Questo valore0,77 e0,385 il periodo di ritorno specificato 5 anni consente di stabilire il valore della 0,385 =11,25 Tc=0,000323 0,075445 di stabilire Con questo valore avremo: cificato LS0,385 di 5 anni consentono à massima I[mm/min]= intensità massima massima intensità di precipitazione con l'equazione prima esposta: Tc=0,000323 S 0,385 0,77 1067intensità S Tr[anni]= tempovalutiamo di ritorno la longitudine del canale, stabilendo il valore della massima di preciitorno Per la quale la sua pendenza: 19log5+23 mm mm Tc=0,000323 Perdel la quale valutiamo la longitudine Idel =pendenza: =2,2645 =135,87 0,385 =11,25 min Per la quale valutiamo la longitudine canale, stabilendo la sua 0,87 0,075445 Questo valore e il periodo di ritorno 5 annihr consente di stabilire il valore della min diprima t[min]= duratavalutiamo della precipitazione pitazione conspecificato l’equazione esposta: precipitazione (13+11,25) Per la quale la longitudine del canale, la sua pendenza: canale, stabilendostabilendo la sua pendenza: Q=V⋅A=A⋅Ks⋅√(R⋅i ) Qmax=V⋅A=0,1745 m 2 1 2 1 Qmax=V⋅A=0,1745 1la pendenza 1 longitudinale m per ev dove 3 2 s s 3 0,08 2 =3,17 Va precisato inoltre che essendo alta (8%), Vmax= R i = ⋅0,083 3 n 0,017 Q=V⋅A=A⋅Ks⋅ (R⋅i ) /s] Qdove portata canale di drenaggio della canaletta [m √ erosione,[msi3/s] può pensare di inserire nelle canalette degli scalini disdissipazio QV portata canale drenaggio della uniforme canaletta di moto [m/s] =Ks⋅√ ( R⋅i) divelocità e quindi: 1 funzioni Sia1A che RKs= sono di h. canaletta [m/m]. 16 ⋅R V = ⋅R 6 R 2 i 2 =n R 3 i 2 Sostituendo nella formula della velocitànsi ottiene: n 1esame 1 1 si sceglie 2 1 una con n coefficiente di scabrezza di Manning della superficie interna del canale Nel caso in canaletta di sezione trapezoidale con le seguenti dimensioni, con 1 1 6 valore h critico alla sezione di tutto il canale: V = di⋅R R 2 i 2corrispondente = AR 3 i 2 R raggio idraulico= sezione bagnata/perimetro bagnato= P A che R sono funzioniB=0,3 di h.m; n b=0,2 m; nh= 0,22 m; l=0,23 m i pendenza della linea di energia. che in caso di moto uniforme coincide con la pendenza longitudinale della Pertanto risultano: 1 canaletta [m/m]. 1 una 6 si h. ( B+b)⋅h (0,3+0,2) ⋅0,22 con le2 seguenti Sia A in cheesame R sono funzioni di caso si sceglie canaletta Sostituendo nella formula della velocità ottiene: Ks= ⋅R l'area A=di sezione = trapezoidale =0,055m 1 2 1 n1 1 bagnata: 2 2 1 1 6 2 2 3 2 ore di h critico corrispondente V = ⋅R R i = alla R i sezione di tutto il canale: P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m ninterna perimetro bagnato: i scabrezza di Manning dellanilsuperficie del canale dimensioni, con Nelm; casob=0,2 in esame si sceglie canaletta trapezoidale con le seguenti dimensioni, con 0,3 m; h= 0,22 m;una l=0,23 m Adi sezione 0,055 A R= = =0,083 m il raggio idraulico: sezione bagnata/perimetro bagnato= Sia A che funzioni di h. valore diRhsono critico corrispondente alla sezione di tutto il canale: tanto risultano: P 0,66 P ( B+b) ⋅h (0,3+0,2) ⋅0,22 essendo inoltre la pendenza del percorso i=0,08 (i%=8%) ed n=0,017[ m1/3 s-1] per la finitura in B=0,3 m; che b=0,2 m; h= 0,22 m; coincide l=0,23 m la 2 ea di energia. caso di moto uniforme con pendenza della con ea bagnata: A= = =0,055m Nel caso in esameinsi sceglie una canaletta di sezione trapezoidale con lelongitudinale seguenti dimensioni, cemento grezzo si2ricava 2 alla sezione Pertanto valore di h risultano: critico corrispondente di tutto il canale: 2 1 2 1 ormula della velocità si ottiene: 1 3 2Attraverso 1 m 3pozzetti dei ispezionabili diil raggio idraulico: ( B+b) ⋅h (0,3+0,2) B=0,3 m; bagnato: b=0,2 m; h= 0,22 m; l=0,23 m P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m erimetro 2 Vmax=⋅0,22 R i =0,055m = ⋅0,083 0,08 2 =3,17 1 1 1 2 1 l'area bagnata: A= = n 0,017 s 1 6 2 2 1 3A2 0,055 Pertanto risultano: stribuiti ogni 15 metri circa lungo il per2 V = ⋅R R i = R i =0,083 m2 2 (R= B+b) (0,3+0,2) ⋅0,22 aggio idraulico: quindi: n n ⋅he= l'area bagnata: A= = =0,055m P 0,66 P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m il perimetro bagnato: corso longitudinale l’acqua viene deviata 2 2 m3 1/3 -1 Qmax=V⋅A=0,1745 essendo inoltre la pendenza del percorso P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m il perimetro bagnato: Adel 0,055 endo inoltre la pendenza percorso i=0,08 (i%=8%) ed n=0,017[ mche, spassando ] per la finitura in verso dei tubi trasversali funzioni di h. s =0,0831/3m-1 il raggio idraulico: A R= 0,055 = R= (i%=8%) = =0,083 m il raggio idraulico: P 0,66 ed n=0,017[ m s ] sii=0,08 ricava mento grezzo al di sotto del percorso, permettono di P 0,66 1 2 le seguenti 1 si sceglie una canaletta di sezione trapezoidale con con in m1/3 s-1] per la finitura in essendo inoltre lafinitura pendenza del i=0,08 (i%=8%) edlaverso n=0,017[ perpendenza la in32percorso cemento grezzo(i%=8%) si ricava essendo inoltre la i=0,08 ed n=0,017[ mdimensioni, s ] per finitura 1del 1percorso ml’acqua 2 3 2 espellere valle dove all’uVmax= R i = ⋅0,083 0,08 =3,17 corrispondente di tutto il canale: sialla ricava cemento grezzo sisezione ricava cemento grezzo n 0,017 s 1 2 1 scita1la pendenza ne viene ulteriormente la per evitare fenomeni di m; h= 0,22 m; l=0,231m 32 Va precisato inoltre longitudinalefrenata alta (8%), 12 1 m2 3 2 che essendo Vmax= R i 2 =1 3 ⋅0,083 0,08 =3,17 3 1 m uindi: 2 2 : n 0,017 sdi inserire velocità attraverso un degli letto discalini pietrame. erosione, nelle canalette di dissipazione di energia e di Vmax= R i si=può 3pensare ⋅0,083 0,08 =3,17 e quindi: ( B+b)⋅h (0,3+0,2)⋅0,22 n sevitareposizionati m 2 0,017 rivestire la canaletta con pareti rugose per il risalto idraulico. I tubi si prevedono a 38 cm A= = Qmax=V⋅A=0,1745 =0,055m m 3 massima di progetto del canale longitudinale risulta inferiore alla portata in condizioni di 2 2 eQmax=V⋅A=0,1745 quindi La portata e quindi: s di profondità e sono realizzati in pvc non ato: P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m massimas precipitazione: m3 plastificato per garantire una buona re-3 / s) A 0,055 (Qmax=0,1745 m 3 / s)<(Q=0,453m Qmax=V⋅A=0,1745 =0,083 m : R= = s P 0,66 sistenza nel tempo. Il diametro è pari a di diminuire gradualmente il quindi si ritiene opportuno inserire canalette trasversali con l'obiettivo 1/3 -1 pendenza delinoltre percorso i=0,08 (i%=8%) ed n=0,017[ s (8%), ] per la finitura in del percorso. flusso dell'acqua e deviarlo verso la parte esterna Va precisato che essendo la pendenza longitudinale per evitare fenomeni di Va precisato inoltre che essendo la pen-malta 15 cm e tenendo conto che lungo il pericava precisato che lacanalette pendenza longitudinale altadi(8%), per evitare di longitudinale erosione, 2si 1inoltre può pensare di essendo inserire nelle degliispezionabili scalini di dissipazione energia e di Attraverso dei pozzetti distribuiti ogni 15 metri circa fenomeni lungo il percorso 2 1 denza longitudinale alta (8%), per evitacorso saranno presenti circa 75 canalette 1 1 m rivestire la canaletta con pareti rugose per evitare il risalto idraulico. 3l'acqua 2 vienenelle deviata verso deidegli tubi trasversali passando al di del percorso, sione, pensare inserire canalette scalini diche, dissipazione disotto energia e di permettono di max= si R 3 può i 2 = re ⋅0,083di 0,08 =3,17 fenomeni didel erosione, pensare siinferiore ottiene unaportata portata totale di progetto La portata di progetto canale longitudinale risultadove alla in condizioni di n massima 0,017 ssi può espellere l'acqua verso valle all'uscita ne viene ulteriormente frenata la velocità Va precisato inoltre che essendo la pendenza longitudinale alta (8%), per evitare fenomeni diattraverso un estire la canaletta con pareti rugose per evitare il risalto idraulico. massima precipitazione: di inserire nelle canalette deglimscalini di Qtotmax=1,952 3 3 letto di pietrame. m3/s che sommata alla (Qmax=0,1745 / s)<(Q=0,453m / s) 3 progetto erosione, si puòmpensare di inserire nellelongitudinale canalette degli scalini di dissipazione di in energia e di di portata massima di del canale risulta inferiore alla portata condizioni I ditubi si prevedono posizionati a 38 cm di profondità sono realizzati in pvc non plastificato per dissipazione energia e ditrasversali rivestire la l'obiettivo portata didiminuire progetto delle ecanalette max=V⋅A=0,1745 quindi precipitazione: si ritiene opportuno con inserire canalette con di gradualmente il longirivestire la canaletta pareti rugose per evitare il risalto idraulico. ssima s garantire una buona resistenza nel tempo. Il diametro è pari a 15 cm e tenendo conto che lungo il 3 flusso dell'acquacanaletta e deviarlocon verso la parte esterna del percorso. pareti rugose evitare il m3tudinali ci permette diinferiore ottenere unalla valore (Qmax=0,1745 / 75 s)<(Q=0,453m / s)una portata La portatadeimassima dipercorso progetto delper canale longitudinale risulta portata in condizioni di saranno presenti circa canalette si ottiene totale di progetto Qtotmax=1,952 Attraverso pozzetti ispezionabili distribuiti ogni 15 metri circa lungo il percorso longitudinale 3 risalto idraulico. di gran lunga superiore al flusso stimato m tubi /s che sommato portata di sotto progetto delle canalette longitudinali ci permette di ottenere un l'acqua viene deviata verso dei trasversali che,alla passando al di del percorso, permettono di massima precipitazione: ndi si ritiene opportuno inserire canalette trasversali con l'obiettivo di diminuire gradualmente il 3 3 espellere l'acqua verso valle dove all'uscita ne viene ulteriormente frenata la velocità attraverso un La portata massima di progetto del cavalore di gran lunga superiore al flusso stimato per precipitazioni estreme: (Qmax=0,1745 m / s)<(Q=0,453m / s) per precipitazioni estreme: sso dell'acqua ependenza deviarlolongitudinale verso la parte esterna del percorso. pietrame. reletto chediessendo la alta (8%), per evitare fenomeni di nale longitudinale risulta inferiore alla 3 quindi si ritiene opportuno inserire canalette trasversali con diminuire gradualmente il raverso dei pozzetti ispezionabili distribuiti ogni 15dimetri circa lungoper ildipercorso longitudinale I tubi si posizionati a 38 degli cm di scalini profondità e sono realizzati in pvc non plastificato (Qmax=2,1265 m3 / s) ensare diprevedono inserire nelle canalette di dissipazione energia eml'obiettivo di/ s)>(Q=0,453 portata in condizioni di massima precigarantire una buona resistenza nel tempo. Il diametro è pari a 15 cm e tenendo conto che lungo il flusso dell'acqua e deviarlo verso la parte esterna del percorso. qua viene verso deiil tubi tta con paretideviata rugose per evitare risaltotrasversali idraulico. che, passando al di sotto del percorso, permettono di percorso saranno presenti circa 75 canalette si ottiene una portata totale diin progetto Qtotmax=1,952 pitazione: ma di progetto del canale longitudinale risulta inferiore alla portata condizioni di Attraverso dei pozzetti ispezionabili distribuiti ogni 15 metri circa lungo percorso longitudinale ellere l'acqua verso valle dove all'uscita ne viene ulteriormente frenata la ilvelocità attraverso un 3 m /s che sommato alla portata di progetto delle canalette longitudinali ci permette di ottenere un zione: viene deviata verso dei tubi trasversali che, passando al di sotto del percorso, permettono di ol'acqua di pietrame. valore di gran lunga superiore al flusso stimato per precipitazioni estreme: 3 (Qmax=0,1745 m 3 / s)<(Q=0,453m / s) espellere l'acquaposizionati verso (Qmax=2,1265 valleadove all'uscita ne mviene ulteriormente la velocità attraverso bi si prevedono 38con cm e sono realizzati frenata in pvc non plastificato per un 3 di profondità 3 ml'obiettivo / s)>(Q=0,453 / s) pportuno inserire canalette trasversali di diminuire gradualmente il quindi si ritiene opportuno inserire canaletto di pietrame. antire una buona resistenza nel tempo. Il diametro è pari a 15 cm e tenendo conto che lungo il e deviarlo verso la parte esterna del percorso. I tubiispezionabili si prevedono posizionati ametri 38 cm sono realizzati pvc nonQtotmax=1,952 plastificato per lette trasversali con75 l’obiettivo di di dimicorso saranno presenti circa canalette siprofondità ottiene unae portata totale diinprogetto zzetti distribuiti ogni 15 circa lungo il percorso longitudinale ata verso deiuna tubi trasversali che, di passando al didelle sotto del percorso, permettono diciepermette garantire buona resistenza nel Il diametro èlongitudinali pari a 15 cm tenendo conto che lungo s che sommato alla portata canalette di ottenere un il nuire gradualmente ilprogetto flussotempo. dell’acqua verso valle dove all'uscita ne viene ulteriormente frenata la velocità attraverso un percorso saranno presenti 75 canalette una portata totale di progetto Qtotmax=1,952 ore di gran lunga superiore al flusso stimato perottiene precipitazioni estreme: e deviarlo versocirca la parte esterna del si 3 m /s che sommato alla portata di progetto delle canalette longitudinali ci permette di ottenere un percorso. 3 pvc non plastificato o posizionati a 38 cm di profondità e sono realizzatimin per (Qmax=2,1265 / s)>(Q=0,453 m3 / s) valore di gran lunga superiore al flusso stimato per precipitazioni estreme: na resistenza nel tempo. Il diametro è pari a 15 cm e tenendo conto che lungo il 1/3 -1 presenti circa 75 canalette si ottiene una portata totale di 3progetto Qtotmax=1,952 3 (Qmax=2,1265 / s)>(Q=0,453 alla portata di progetto delle canalette longitudinali cim permette di otteneremun/ s) ga superiore al flusso stimato per precipitazioni estreme: 80 (Qmax=2,1265 m3 / s)>(Q=0,453 m3 / s) 4.6 Calcolo movimenti terra Foglio1 N SEZIONE Q TERRENO Q PROGETTO QT-QP SUP TOTALI RIPORTO mq 0,00 0,00 0 m s.l.m. 250 m s.l.m. 250 0 STERRO mq 0,23 1 250,64 250 0,64 3,63 SUP MEDIE 2 251,26 251 0,26 4,63 0,00 3 253,09 252 1,09 3,21 0,00 4 253,79 253 0,79 2,73 0,00 4a 254,62 253,84 0,78 2,42 0,00 4b 256,42 254,16 2,26 8,85 0,00 5 256,35 255 1,35 4,49 0,00 6 256,17 256 0,17 0,75 0,27 7 257 257 0 0,47 0,53 8 258,46 258 0,46 0,55 0,56 9 259 259 0 0,64 0,20 10 259,83 260 -0,17 1,36 1,08 11 261 260,84 0,16 0,60 0,85 14 262,68 261,16 1,52 5,36 0,00 15 262,25 262 0,25 1,29 0,04 16 263 263 0 0,36 0,72 17 264,25 264 0,25 1,13 1,78 18 265,45 265 0,45 1,29 0,00 19 266,44 266 0,44 1,19 0,00 20 267 267 0 0,62 0,96 21 268 268 0 0,00 3,07 22 267,87 268,22 -0,35 0,00 3,38 23 269,64 268,54 1,1 1,63 0,00 23a 269,64 268,76 0,88 1,39 0,00 24 269,58 269 0,58 1,53 0,00 25 270,36 270 0,36 0,91 0,00 26 271,49 271 0,49 1,45 0,00 27 272,48 272 0,48 1,40 0,00 28 273,16 273 0,16 0,76 0,80 29 274,11 274 0,11 0,43 1,36 30 275 275 0 0,34 0,34 31 276 276 0 0,00 0,48 32 276,5 276 0,15 1,49 DISTANZE DISTANZE PARZIALI m VOLUMI DISTANZE PROGRESSIVE m STERRO mc RIPORTO mc ECCEDENZA VS-VR mc 19,91 51,63 0,00 51,63 12,50 32,41 49,00 0,00 49,00 12,50 44,91 37,13 0,00 37,13 0,00 12,00 56,91 30,90 0,00 30,90 0,00 4,50 61,41 25,36 0,00 25,36 6,67 0,00 12,00 73,41 80,04 0,00 80,04 2,62 0,14 12,50 85,91 32,75 1,69 31,06 0,61 0,40 12,50 98,41 7,63 5,00 2,63 0,51 0,55 12,50 110,91 6,38 6,81 -0,44 0,60 0,38 12,50 123,41 7,44 4,75 2,69 1,00 0,64 12,50 135,91 12,50 8,00 4,50 0,98 0,97 12,00 147,91 11,76 11,58 0,18 2,98 0,43 4,50 152,41 13,41 1,91 11,50 3,33 0,02 12,00 164,41 39,90 0,24 39,66 0,83 0,38 12,50 176,91 10,31 4,75 5,56 0,75 1,25 12,50 189,41 9,31 15,63 -6,31 1,21 0,89 12,50 201,91 15,13 11,13 4,00 1,24 0,00 12,50 214,41 15,50 0,00 15,50 0,91 0,48 12,50 226,91 11,31 6,00 5,31 0,31 2,02 12,50 239,41 3,88 25,19 -21,31 0,00 3,23 3,18 242,59 0,00 10,26 -10,26 0,82 1,69 4,50 247,09 3,67 7,61 -3,94 1,51 0,00 3,18 250,27 4,80 0,00 4,80 STERRO mq RIPORTO mq 1,93 0,00 7,41 7,41 4,13 0,00 12,50 3,92 0,00 2,97 0,00 2,58 5,64 1,46 0,00 3,00 253,27 4,38 0,00 4,38 1,22 0,00 12,50 265,77 15,25 0,00 15,25 1,18 0,00 12,50 278,27 14,75 0,00 14,75 1,43 0,00 12,50 290,77 17,81 0,00 17,81 1,08 0,40 12,50 303,27 13,50 5,00 8,50 0,60 1,08 12,50 315,77 7,44 13,50 -6,06 0,39 0,85 12,50 328,27 4,81 10,63 -5,81 0,17 0,41 12,50 340,77 2,13 5,13 -3,00 0,75 0,24 4,50 345,27 3,35 1,08 2,27 0,81 0,19 12,50 357,77 10,13 2,38 7,75 0,00 81 18 19 20 266,44 267 265 266 267 0,45 0,44 0 1,29 1,19 0,62 0,00 268 0 0,00 3,07 22 267,87 268,22 -0,35 0,00 3,38 23a 24 25 26 269,64 269,58 270,36 271,49 268,54 268,76 269 270 271 1,1 0,88 0,58 0,36 0,49 1,63 1,39 1,53 0,91 1,45 0,00 28 273,16 273 0,16 0,76 0,80 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 275 276 276,5 276,75 278 279,25 279,21 280,95 281,4 281,59 283 284 284,84 287,23 286,51 286,8 287,87 289 290,32 291 292 293 294,12 295 275 276 276 277 278 279 280 280 281 282 283 284 285,39 285,16 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 0 0 0,15 -0,25 0 0,25 -0,79 0,95 0,4 -0,41 0 0 -0,55 2,07 0,51 -0,2 -0,13 0 0,32 0 0 0 0,12 0 0,34 0,00 1,49 0,13 0,03 0,01 0,00 2,03 1,41 0,25 0,82 0,49 1,52 6,59 2,68 0,29 0,02 0,03 0,92 0,19 0,00 0,00 0,00 0,03 299 0 0,44 0,00 1,21 3,18 242,59 0,00 10,26 -10,26 0,82 1,69 4,50 247,09 3,67 7,61 -3,94 1,51 0,00 3,18 250,27 4,80 0,00 4,80 1,46 0,00 3,00 253,27 4,38 0,00 4,38 1,22 0,00 12,50 265,77 15,25 0,00 15,25 1,18 0,00 12,50 278,27 14,75 0,00 14,75 1,43 0,00 12,50 290,77 17,81 0,00 17,81 1,08 0,40 12,50 303,27 13,50 5,00 8,50 0,60 1,08 12,50 315,77 7,44 13,50 -6,06 0,39 0,85 12,50 328,27 4,81 10,63 -5,81 0,17 0,41 12,50 340,77 2,13 5,13 -3,00 0,75 0,24 4,50 345,27 3,35 1,08 2,27 0,81 0,19 12,50 357,77 10,13 2,38 7,75 0,08 0,65 12,50 370,27 1,00 8,06 -7,06 0,02 1,49 12,50 382,77 0,25 18,56 -18,31 0,01 3,16 12,50 395,27 0,06 39,44 -39,38 1,02 2,21 4,50 399,77 4,57 9,95 -5,38 1,72 0,09 12,50 412,27 21,50 1,06 20,44 0,83 0,96 12,50 424,77 10,38 11,94 -1,56 0,54 1,86 12,50 437,27 6,69 23,25 -16,56 0,66 1,69 12,50 449,77 8,19 21,13 -12,94 1,01 0,79 12,00 461,77 12,06 9,42 2,64 4,06 0,00 4,50 466,27 18,25 0,00 18,25 4,64 Foglio1 0,00 12,00 478,27 55,62 0,00 55,62 1,49 0,61 12,50 490,77 18,56 7,56 11,00 Pagina 1 0,16 1,77 12,50 503,27 1,94 22,13 -20,19 0,03 2,55 12,50 515,77 0,31 31,81 -31,50 0,48 1,38 12,50 528,27 5,94 17,25 -11,31 0,56 0,20 12,50 540,77 6,94 2,44 4,50 0,10 0,72 12,50 553,27 1,19 9,00 -7,81 0,00 1,48 12,50 565,77 0,00 18,44 -18,44 0,00 1,39 12,50 578,27 0,00 17,38 -17,38 0,02 1,34 12,50 590,77 0,19 16,69 -16,50 0,02 4,24 12,50 603,27 0,19 52,94 -52,75 0,92 3,40 4,50 607,77 4,12 15,28 -11,16 2,10 0,06 12,50 620,27 26,25 0,69 25,56 1,37 1,05 12,50 632,77 17,06 13,06 4,00 0,40 1,77 12,50 645,27 5,00 22,06 -17,06 0,46 1,30 12,50 657,77 5,69 16,19 -10,50 0,52 1,09 12,50 670,27 6,50 13,56 -7,06 0,45 0,81 12,50 682,77 5,63 10,13 -4,50 0,17 2,10 12,50 695,27 2,06 26,19 -24,13 1,60 2,55 12,50 707,77 19,94 31,88 -11,94 2,76 0,00 0,39 1,05 1,90 0,88 1,79 0,00 2,09 1,44 0,47 1,15 60 301 301 0 0,57 1,02 61 302 302 0 0,33 0,60 62 303 303 0 0,00 3,59 3,19 3,23 2,33 0 0,71 0,00 0,00 300 304 -21,31 0,00 300 304,71 25,19 1,57 59 63 3,88 1,81 0,11 299 239,41 1,91 1,83 58 12,50 0,00 0,86 0,36 2,02 0,17 296 0 0,31 4,25 296,86 298 5,31 2,06 55 298 6,00 0,91 6,68 57 11,31 0,38 0,00 2,37 226,91 0,00 -0,63 0,5 12,50 0,48 296 297 0,48 0,34 295,37 297,5 0,91 1,36 54 56 15,50 0,00 1,40 0,43 0,00 0,00 0,48 0,11 15,50 0,00 272 274 214,41 0,00 272,48 274,11 12,50 0,00 27 29 0,00 0,96 268 269,64 1,24 0,00 21 23 82 265,45 1,51 48 290,32 290 0,32 0,92 0,48 1,38 12,50 528,27 5,94 17,25 -11,31 0,56 0,20 12,50 540,77 6,94 2,44 4,50 0,10 0,72 12,50 553,27 1,19 9,00 -7,81 0,00 1,48 12,50 565,77 0,00 18,44 -18,44 0,00 1,39 12,50 578,27 0,00 17,38 -17,38 0,02 1,34 12,50 590,77 0,19 16,69 -16,50 0,02 4,24 12,50 603,27 0,19 52,94 -52,75 0,92 3,40 4,50 607,77 4,12 15,28 -11,16 2,10 0,06 12,50 620,27 26,25 0,69 25,56 1,37 1,05 12,50 632,77 17,06 13,06 4,00 0,40 1,77 12,50 645,27 5,00 22,06 -17,06 0,46 1,30 12,50 657,77 5,69 16,19 -10,50 0,52 1,09 12,50 670,27 6,50 13,56 -7,06 0,45 0,81 12,50 682,77 5,63 10,13 -4,50 0,17 2,10 12,50 695,27 2,06 26,19 -24,13 1,60 2,55 12,50 707,77 19,94 31,88 -11,94 2,89 0,76 12,50 720,27 36,06 9,44 26,63 1,71 0,15 12,50 732,77 21,31 1,81 19,50 3,03 0,15 4,50 737,27 13,64 0,65 12,98 3,66 0,00 12,50 749,77 45,75 0,00 45,75 1,11 0,58 12,50 762,27 13,88 7,25 6,63 0,07 1,88 12,50 774,77 0,81 23,44 -22,63 0,03 2,82 12,50 787,27 0,38 35,25 -34,88 0,07 2,12 12,50 799,77 0,81 26,50 -25,69 0,04 1,34 12,50 812,27 0,44 16,69 -16,25 0,00 2,60 12,50 824,77 0,00 32,44 -32,44 0,18 2,78 12,50 837,27 2,25 34,76 -32,51 0,18 2,06 12,50 849,77 2,25 25,76 -23,51 0,00 2,69 12,50 862,27 0,00 33,56 -33,56 0,00 6,22 6,25 868,52 0,00 38,84 -38,84 0,59 4,67 12,50 881,02 7,31 58,31 -51,00 0,75 0,52 12,50 893,52 9,31 6,50 2,81 0,41 0,55 12,50 906,02 5,13 6,88 -1,75 0,25 0,21 12,50 918,52 3,13 2,63 0,50 0,00 1,93 12,50 931,02 0,00 24,13 -24,13 0,00 3,22 12,50 943,52 0,00 40,25 -40,25 0,00 49 291 291 0 0,19 0,39 50 292 292 0 0,00 1,05 51 293 293 0 0,00 1,90 52 294,12 294 0,12 0,00 0,88 53 295 295 0 0,03 1,79 54 295,37 296 -0,63 0,00 6,68 55 296,86 296 0,86 1,83 0,11 56 297,5 297 0,5 2,37 0,00 57 298 298 0 0,36 2,09 58 299 299 0 0,44 1,44 59 300 300 0 0,47 1,15 60 301 301 0 0,57 1,02 61 302 302 0 0,33 0,60 62 303 303 0 0,00 3,59 63 304,71 304 0,71 3,19 1,51 64 305,57 305 0,57 2,58 0,00 65 306,22 306 0,22 0,83 0,29 66 307,6 306 1,6 5,23 0,00 67 307,54 307 0,54 2,09 0,00 68 308 308 0 0,13 1,16 69 309 309 0 0,00 2,59 70 310 310 0 0,06 3,05 71 311 311 0 0,07 1,19 72 312 312 0 0,00 1,48 73 313 313 0 0,00 3,71 74 314 314 0 0,36 1,85 75 315 315 0 0,00 2,27 76 316 316 0 0,00 3,10 77 315,8 317 -1,2 0,00 9,33 84 317,5 317 0,5 1,17 0,00 85 318 318 0 0,32 1,04 86 319 319 0 0,50 0,06 87 320 320 0 0,00 0,36 88 321 321 0 0,00 3,50 89a 321,28 322 -0,72 0,00 2,94 89b 322,76 322 0,76 3,93 0,00 90 323 323 0 0,91 0,08 91 324,18 324 0,18 0,85 0,86 92 325,19 325 0,19 0,85 0,91 93 325,2 325 0,2 0,85 0,29 94 325,84 325,84 0 1,24 0,29 95 327,71 326,16 1,55 4,96 0,00 96 327,63 327 0,63 2,18 0,00 0,46 1,51 4,50 948,02 2,05 6,80 -4,75 2,39 0,43 12,50 960,52 29,88 5,38 24,50 0,88 0,47 12,50 973,02 11,00 5,88 5,13 0,85 0,89 6,25 979,27 5,31 5,53 -0,22 0,85 0,60 6,25 985,52 5,31 3,75 1,56 1,05 0,29 12,00 997,52 12,54 3,48 9,06 3,10 0,15 4,50 1002,02 13,95 0,65 13,30 3,57 0,00 12,00 1014,02 42,84 0,00 42,84 1,88 0,00 6,25 1020,27 11,75 0,00 11,75 Pagina 2 83 85 318 318 0 0,32 1,04 86 319 319 0 0,50 0,06 87 320 320 0 0,00 0,36 88 321 321 0 0,00 3,50 89a 84 321,28 322 -0,72 0,00 0,75 0,52 12,50 893,52 9,31 6,50 2,81 0,41 0,55 12,50 906,02 5,13 6,88 -1,75 0,25 0,21 12,50 918,52 3,13 2,63 0,50 0,00 1,93 12,50 931,02 0,00 24,13 -24,13 0,00 3,22 12,50 943,52 0,00 40,25 -40,25 0,46 1,51 4,50 948,02 2,05 6,80 -4,75 2,39 0,43 12,50 960,52 29,88 5,38 24,50 0,88 0,47 12,50 973,02 11,00 5,88 5,13 0,85 0,89 6,25 979,27 5,31 5,53 -0,22 0,85 0,60 6,25 985,52 5,31 3,75 1,56 1,05 0,29 12,00 997,52 12,54 3,48 9,06 3,10 0,15 4,50 1002,02 13,95 0,65 13,30 3,57 0,00 12,00 1014,02 42,84 0,00 42,84 Foglio1 1,88 0,00 6,25 1020,27 11,75 0,00 11,75 1,45 2 Pagina 0,20 6,25 1026,52 9,03 1,22 7,81 0,98 0,57 6,25 1032,77 6,09 3,53 2,56 0,32 0,83 6,25 1039,02 2,00 5,19 -3,19 0,00 2,56 6,25 1045,27 0,00 15,97 -15,97 0,00 4,71 6,25 1051,52 0,00 29,41 -29,41 0,00 4,76 3,13 1054,65 0,00 14,86 -14,86 0,00 3,53 3,13 1057,77 0,00 11,02 -11,02 0,00 1,53 3,13 1060,90 0,00 4,78 -4,78 0,00 0,15 3,13 1064,02 0,00 0,47 -0,47 0,00 0,00 2,00 1066,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2,00 1068,02 2,94 89b 322,76 322 0,76 3,93 0,00 90 323 323 0 0,91 0,08 91 324,18 324 0,18 0,85 0,86 92 325,19 325 0,19 0,85 0,91 93 325,2 325 0,2 0,85 0,29 94 325,84 325,84 0 1,24 0,29 95 327,71 326,16 1,55 4,96 0,00 96 327,63 327 0,63 2,18 0,00 97 327,81 327,5 0,31 1,58 0,00 98 328,22 328 0,22 1,31 0,39 99 328,33 328,5 -0,17 0,64 0,74 100 328,73 329 -0,27 0,00 0,92 101 328,42 329,25 -0,83 0,00 4,19 102 329,4 330 -0,6 0,00 5,22 103 329,22 329,75 -0,53 0,00 4,29 104 329,92 330,5 -0,58 0,00 2,76 105 330,12 330,25 -0,13 0,00 0,30 106 330,69 330,5 0,19 0,00 0,00 107 330,92 330,5 0,42 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1153,51 1188,66 -35,15 4.7 Scale Ove possibile, circa a metà tra un tratto di percorso e un altro vengono collocate delle scale che permettono di poter percorrere il sentiero più velocemente. L’unità base che costituisce le scale è la provetta in cemento utilizzata per le verifiche a resistenza del calcestruzzo armato. Ha dimensioni standard di 15 cm di diametro per 30 cm di altezza. La tecnica costruttiva utilizzata è la stessa del progetto Ringo Rango dei ragazzi della ETSAV. Si tratta di una tecnica a secco che si basa sulla giustapposizione delle provette cilindriche che giacciono su un sottofondo drenante, costituito da ghiaia di spessori diversi. Le scale, come già il percorso, seguono e si adattano dando origine a superfici di sterro e di rinterro che, a differenza del percorso, non sono costituite esclusivamente dal terreno, ma si determinano con le provette stesse, che ne vanno a costituirne le pareti, garantendo una perfetta resistenza strutturale dell’intera scala. La fornitura delle provette viene garantita gratuitamente dalla ditta Applus che ha interesse a smaltire a costo zero le migliaia di provette che produce giornalmente. 85 260 +260.00 259 1,74 m2 +273.00 S264 S9 0,65 m2 S265 +257.50 +257.50 1.30 1.30 270 1,64 m2 S266 +255.00 +270.50 1.30 1.30 0,63 m2 +255.00 S267 +253.50 1.30 1.30 S268 +268.00 0,65 m2 +251.00 1.74 S269 260 0,58 m2 260 S270 259 259 265 258 +265.50 258 1.30 S271 257 257 256 256 0,16 m 2 255 S272 255 In alto vista della scala Ringo Rango realizzata dagli alunni della ETSAV A lato fasi di realizzazione della scala 254 254 +263.00 253 253 S273 252 252 251 1,56 1,56 3,51 1,56 2,58 1,56 2,68 1,56 1,56 3,41 m 2 273 273 7,03 m 2 272 272 3,95 m 2 271 271 S252 S253 S254 270 270 269 269 1,01 m 2 268 268 1,73 m 2 4,13 m2 267 267 266 S255 S256 266 S257 265 265 0,21 m 2 264 264 0,14 m2 0,12 m2 0,87 m2 0,09 m 2 S258 86 S259 Dettaglio di una delle scale presenti all’interno del percorso 263 1,56 1,56 2,71 1,56 3,01 1,56 1,56 2,80 1,56 1,56 S260 87 283 5,98 0,00 284 5,96 0,00 Foglio1 106 330,69 330,5 0,19 0,00 0,00 107 330,92 330,5 0,42 0,00 0,00 Q PROGETTO m s.l.m. SUP TOTALI STERRO mq 0,00 0,00 2,00 1066,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2,00 1068,02 0,00 0,00 0,00 1153,51 1188,66 -35,15 SUP MEDIE RIPORTO mq STERRO mq RIPORTO mq DISTANZE DISTANZE PARZIALI m 285 286 287 288 VOLUMI DISTANZE PROGRESSIVE m STERRO mc 289 RIPORTO mc 290 Scala 1 251 0,00 2,68 2,64 1,11 1,14 0,00 0,00 5,97 0,00 1,56 7,39 9,31 0,00 4,32 0,00 1,56 8,95 6,74 0,00 2,66 0,00 3,27 12,22 8,70 0,00 1,88 0,00 1,56 13,78 2,93 0,00 1,13 0,00 2,71 16,49 3,05 0,00 0,57 0,16 1,56 18,05 0,89 0,25 0,00 0,47 1,56 19,61 0,00 0,73 52,87 0,98 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,32 0,62 0,00 1,98 252 3,95 0,00 253 7,03 0,00 254 3,41 0,00 255 4,13 0,00 256 1,73 0,00 1,01 0,00 258 0,87 0,00 0,09 260 0,21 0,12 3,08 0,00 Foglio1 5,49 0,00 1,56 3,12 8,56 0,00 292,5 0,00 0,00 0,00 2,68 5,80 13,99 0,00 293 0,61 0,00 0,00 1,56 7,36 5,88 294 0,00 0,00 2,93 0,00 2,58 9,94 7,56 0,00 295 0,00 1,30 0,00 1,56 11,50 2,14 0,00 296 0,00 1,00 0,18 0,00 0,05 0,11 3,51 1,56 1,56 15,01 16,57 18,13 3,30 0,79 0,27 45,57 0,00 297 0,00 1,83 0,07 298 0,00 0,44 299 0,16 300 0,23 0,00 0,00 0,31 0,00 Pagina 3 0,78 0,78 0,24 0,31 0,21 1,56 2,34 0,48 0,33 0,00 0,86 1,56 3,90 0,00 1,34 0,42 1,37 0,51 0,14 1,56 5,22 0,94 259 1,56 Scala 6 3,77 257 0,00 0,00 1,15 2,71 6,61 0,00 3,12 0,00 1,42 1,56 8,17 0,00 2,21 0,00 1,14 2,71 10,88 0,00 3,08 0,00 0,54 1,56 12,44 0,00 0,84 0,00 0,51 1,56 14,00 0,00 0,79 0,71 11,70 0,00 0,64 0,37 Scala 2 260 0,00 0,00 261 1,32 0,00 261,75 0,00 Scala 7 0,66 0,00 1,17 1,17 0,77 0,00 301,5 0,00 0,00 0,66 0,00 1,07 2,24 0,71 0,00 302 2,46 0,00 0,00 1,48 303 0,00 Scala 3 263 0,00 264 1,74 0,00 265 0,65 0,00 266 1,64 0,00 267 0,63 0,00 268 0,00 0,00 269 0,65 0,00 1,20 1,15 1,14 0,32 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1,56 1,56 2,80 1,56 1,56 1,56 3,12 5,92 7,48 9,04 1,36 1,86 3,21 1,77 0,49 0,00 304 0,54 0,00 305 1,50 0,00 306 0,00 307 0,00 308 0,00 309 0,00 0,00 0,00 272 0,00 0,16 273 0,00 0,00 3,01 12,05 0,98 0,00 0,29 1,56 13,61 0,51 0,45 0,00 0,00 274 2,69 0,00 275 1,78 0,00 276 1,06 0,00 277 0,66 0,00 313 0,65 0,00 0,00 0,29 2,71 16,32 0,00 0,79 314 0,00 0,22 1,35 2,24 1,42 0,08 0,08 1,56 1,56 17,88 19,44 0,00 315 0,12 0,00 0,00 0,00 1,17 1,56 2,73 1,17 2,73 5,46 0,53 0,00 0,12 316 0,00 0,00 1,49 317 0,00 0,00 1,57 3,49 3,88 319 0,00 320 0,00 0,00 0,00 1,56 1,56 7,02 8,58 1,34 3,41 0,00 282 3,67 0,00 283 5,98 0,00 284 5,96 0,00 285 2,68 0,00 286 2,64 0,00 290 0,00 0,00 0,00 0,00 1,02 0,00 2,71 6,61 2,76 0,00 0,75 0,00 1,56 8,17 1,17 0,00 0,00 0,00 2,71 10,88 0,00 0,00 0,00 0,28 1,56 12,44 0,00 0,43 0,00 0,55 1,56 14,00 0,00 0,86 10,09 1,29 0,17 0,00 0,33 0,11 1,56 1,56 0,51 0,00 0,39 1,56 3,12 0,00 0,61 0,00 0,28 2,71 5,83 0,00 0,76 0,00 0,00 1,56 7,39 0,00 0,00 0,00 0,00 2,71 10,10 0,00 0,00 0,00 0,43 1,56 11,66 0,00 0,67 0,00 0,81 1,56 13,22 0,00 1,26 0,51 3,47 0,86 0,75 0,83 322 0,00 0,00 0,00 323 4,28 0,00 0,00 324 2,68 3,52 0,00 1,56 1,56 2,66 0,00 326 1,27 0,00 1,56 3,12 5,52 0,00 327 1,63 0,00 0,00 2,71 1,56 5,83 7,39 13,08 9,31 0,00 0,00 4,32 0,00 1,56 8,95 6,74 0,00 2,66 0,00 3,27 12,22 8,70 0,00 1,88 0,00 1,56 13,78 2,93 0,00 1,13 0,00 2,71 16,49 3,05 0,00 0,57 0,16 1,56 18,05 0,89 0,25 0,00 0,47 1,56 19,61 0,00 0,73 52,87 0,98 328 329 0,00 0,00 0,00 1,56 1,56 3,34 0,00 0,00 1,56 3,12 5,43 0,00 3,10 0,00 3,80 6,92 11,78 0,00 2,40 0,00 1,56 8,48 3,74 0,00 1,45 0,00 3,81 12,29 5,52 0,00 0,82 0,00 1,56 13,85 1,27 0,00 0,00 0,82 1,56 15,41 0,00 1,27 31,08 1,27 0,00 0,00 0,00 2,14 3,48 0,00 1,71 5,97 289 1,85 0,00 3,54 4,83 1,14 0,00 0,00 325 281 3,90 0,00 Scala 5 0,00 1,56 0,56 10,17 11,11 288 0,00 0,00 0,00 0,00 Scala 9 0,86 280 0,00 1,19 Scala 8 318 273,25 3,35 0,55 0,00 Scala 4 1,11 0,00 0,96 0,55 0,33 0,00 287 0,00 0,78 2,34 0,00 0,33 0,00 0,40 0,00 0,78 1,56 0,00 0,58 271 278 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,87 270 1,83 1,23 2,15 0,00 1,63 0,00 0,00 0,32 0,62 88 Scala 6 Pagina 3 89 4.8 Arredo urbano Per rendere il percorso ancora più agevole, sono stati aggiunti dei punti di sosta e delle sedute. In corrispondenza di alcuni punti di sosta sono presenti dei possibili collegamenti con i percorsi privati. Inoltre, essendo l’area parte del parco naturale, si è fatto in modo che il percorso non prevedesse un danno per la vegetazione esistente Gli elementi di arredo urbano sono stati pensati con l’intenzione di utilizzare un materiale reversibile e, pertanto, che non lasciasse segni sul territorio in caso di sua eliminazione. 4.9 Accenni alla sostenibilità economica del progetto Si è scelto di sfruttare, infatti, la potenzialità della struttura metallica a ponteggio, che presenta un sistema costruttivo modulare, a secco e, pertanto, smontabile e soggetto a un possibile riuso successivo. Questa tecnica è stata realizzata per tutti quegli elementi che possono essere oggetto di sostituzione, come le panchine e le zone di sosta, le pergole e la fermata del bus. Questi elementi, uniti dal percorso e dalle scale, vanno a creare dei punti di cambio all’interno della monotonia del percorso: - pergole vegetali: protezione solare nei punti dove non è presente vegetazione; - zone di sosta: si tratta o di semplici panchine o di vere e proprie piattaforme, che, a partire dai punti di sosta lungo il percorso, si proiettano verso il paesaggio e, in particolare, a viste interessanti verso la valle e la catena del Collserola; - fermata bus: si propone il ricollocamento della fermata del bus con una struttura a ponteggi coperta, in grado di proteggere dalla pioggia invernale e dal caldo estivo; - parcheggio: si propone la riorganizzazione del parcheggio e l’aggiunta di posti auto per biciclette. Tra le condizioni imposte dal progetto, oltre al rispetto del territorio nel quale si inserisce, troviamo anche l’aspetto economico. Pertanto, all’interno del progetto, si sceglie di intervenire rispettando la topografia dell’area, utilizzando materiali di diverso tipo a seconda della funzione che devono assolvere e che abbiano un basso costo di assemblaggio e manutenzione. Per quanto riguarda il percorso in terra compattata, si mira a una movimentazione di terre che equilibri il rapporto tra sterri e rinterri, in modo da evitare accumulo di terreno o aggiunta di terreno dall’esterno. Gli elementi di arredo urbano sono realizzati sfruttando le potenzialità della struttura a ponteggio e possiedono il vantaggio di essere flessibili e di poter facilmente essere sostituiti o riciclati. Per avere un prima idea sul costo che la realizzazione del percorso possa avere, l’impresa produttrice del Saulo Solid ha realizzato un preventivo sul progetto pari a 133.447,26 euro, che comprende i costi relativi ai movimenti terra pari a 37.387,91 euro e i costi relativi alla realizzazione della pavimentazione in 90 terra compattata, che comprende anche i costi di trasporto e di equipaggiamento meccanico, tecnico e umano, pari a 55.290,23 euro. Si tratta di un prezzo nella norma, rispetto a realizzazioni simili che l’impresa ha realizzato. Data l’elevata resistenza del Saulo Solid all’erosione si prevedono interventi di manutenzione ordinaria evitando quelli di manutenzione straordinaria che risulterebbero più onerosi nel tempo. Il costo di realizzazione delle scale, inoltre, risulta molto contenuto, come già si è visto per la realizzazione del Ringo Rango. Il costo totale della realizzazione non ha superato fino ad ora i 1000 euro per 130 gradini, nonostante il comune avesse previsto, per la realizzazione della scala, una spesa pari a 100.000 euro. Ciò è stato possibile grazie al riuso delle provette di cemento fornite direttamente dalla ditta Applus. I 1000 euro comprendevano i costi di trasporto, ghiaia e fornitura container. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, si parla di 2500 ore per la realizzazione del primo tratto di scale (i primi 75 gradini), durante il semestre primaverile del 2015 da parte degli studenti della ETSAV. Per continuare la realizzazione della scala è stata sfruttata la possibilità di “Plans d’Ocupació” ovvero programmi destinati a promuovere il contratto lavorativo di persone disoccupate, che non percepiscono l’indennità di disoccupazione. La proposta ha una finalità doppia: avere un contratto temporale per migliorare la propria situazione economica e, allo stesso tempo, migliorare le proprie competenze per la realizzazione di progetti di interesse generale e sociale. Questa opzione è stata presa in considerazione per la realizzazione della successiva metà della scala Ringo Rango, assumendo lavoratori disoccupati di Las Planas e aree vicine. Coinvolgendo, infine, gli abitanti della zona, il progetto diventa realmente motore di quella rigenerazione urbana dall’interno, alla quale tutti i progetti finora realizzati a Las Planas mirano. 91 92 93 Riferimenti progettuali 5.1 Navarra e il progetto del parco lineare da Caltagirone a Piazza Armerina “Il progetto riguarda la trasformazione di una linea ferrata dismessa che collegava, fino agli anni settanta del ‘900, Caltagirone a Piazza Armerina e Dittaino. La ferrovia, con le sue leggi, i suoi oggetti e le sue forme, ha imposto subito un punto di vista preciso che ha strutturato tutto lo sviluppo del lavoro suggerendo tecniche e strumenti”. Navarra M., In walkabout city. Il paesaggio riscritto, un parco lineare tra Caltagirone e Piazza Armerina, Biblioteca del Cenide, Palermo 2002, pag.10 Il progetto di Parco lineare-pista ciclabile non solo potenzia la connessione tra Caltagirone, San Michele e Piazza Armerina, ma si propone anche come un’operazione su più livelli: da un lato il recupero e la riqualificazione ambientale con il riutilizzo di una serie di risorse trascurate (caselli ferroviari, fermate, stazioni, solido ferroviario), dall’altro un nuovo uso per un bene abbandonato come la ferrovia con la promozione di un nuovo modello ricettivo per il turismo, più attento ai luoghi e alla storia. Una conoscenza approfondita del territorio ha consentito la promozione di interventi, pubblici e privati, con la finalità di rafforzare un sistema di azioni volte alla crescita economica e sociale a livello locale. Sfruttando la vecchia linea ferrata Caltagirone-Piazza Armerina è stato realizzato un percorso naturalistico attrezzato nel quale è possibile il transito in bicicletta. Si snoda tra siti di interesse paesaggistico e monumentale e consente collegamenti con altri poli turistici. Inoltre, per consentire un utilizzo più diffuso dell’area, l’intervento ha riguardato anche il recupero di un edificio, già stazione ferroviaria di San Michele di Ganzaria, adibito a centro polivalente, che il Comune utilizzerà successivamente per promuovere attività ricreative e culturali. Le difficoltà insediative, dovute all’orografia e alle caratteristiche dei terreni, imposero, nella costruzione della ferrovia, la realizzazione di opere ardite come gallerie, ponti, viadotti e manufatti edilizi per ospitare il personale addetto alla manutenzione. La presenza di elementi così diversi tra loro costituisce il carattere specifico di questa linea ferrata e rappresenta un patrimonio di archeologia industriale con tipi edilizi, tecniche costruttive e materiali unici. Il tracciato veniva disegnato, nel suo aspetto plano-volumetrico, partendo dalle caratteristiche tecniche della locomotiva: pendenze non superiori al 2% e curve Vista sul parco lineare 97 5.2 Lacaton e Vassal: Habitation Légèrement Modifiées di raggio non inferiore ai 10 metri. La tecnologia costruttiva, fondata esclusivamente sulla forza lavoro con ridotto uso di macchine, imponeva, nella progettazione, un rigoroso studio della compensazione dei movimenti di terra, in modo da equilibrare gli scavi in trincea con i riempimenti dei rilevati. La costruzione procedeva, quindi, in un’ordinata alternanza di scavi e riempimenti ancora visibili lungo il tracciato. La ferrovia è costituita da elementi puntuali, come i manufatti edilizi e i ponti, elementi lineari come i binari, i canali di scolo delle acque, ed elementi di superficie come muri di controripa e terrazzamenti, che riordinavano il suolo dei rilevati e delle trincee. Nei 35 km che separano Caltagirone da Piazza Armerina si attraversano diversi paesaggi agricoli e naturali: dai calanchi argillosi, agli estesi campi di grano, alle valli di pioppi. Notevoli anche sono le tracce storiche rilevabili lungo il percorso: una necropoli preistorica, un imponente ponte in pietra settecentesco, masserie fortificate. Lungo il percorso è stato distribuito un corredo di oggetti leggeri, come gallerie-pergole, elementi inaspettati che spezzano il percorso e che, per la loro struttura, derivano, dalla varietà di serre nei campi, le attrezzature della nuova agricoltura, riprendendone la semplicità degli elementi strutturali, la leggerezza, la facilità di montaggio e gestione, la flessibilità e estensibilità. “Si allí se utilizó un trozo de neumático, unas ramas, una tela, aquí vamos a utilizar un viejo hangar, una torre, la posibilidad de conseguir subvenciones. Los arquitectos parecen los profesionales más capacitados para trabajar a partir de la complejidad de esta realidad”. L acaton & Vassal, La libertad estructural, condición del milagro in “2G” n. 60, 2012, pag. 162. Relazione tra il percorso e il paesaggio agricolo 98 Lacaton e Vassal concepiscono la città contemporanea come una megastruttura già costituita e ritengono sia necessario modificarne e ottimizzarne la struttura prima di artificializzarla. Le città hanno accumulato materia sufficiente e sono quasi sempre in fase di modifica di situazioni poiché vincolate a fattori economici previi e a territori già occupati. Ruolo fondamentale svolge l’economia del luogo, che, per Lacaton e Vassal, rappresenta parte della nostra visione della produzione urbana contemporanea. Un altro concetto chiave è pensare la città come sistema aperto capace di creare relazioni e di far evolvere meccanismi eterogenei. Le strutture aggiunte hanno la possibilità e sono destinate a crescere nel tempo secondo il ritmo delle necessità. Una successione di quelle che essi definiscono “microazioni” organizzate a partire da un sistema costruito. In primo luogo, la trasformazione di una struttura preesistente, che, ad un gruppo di edifici già esistenti aggiunge edifici nuovi necessari, riattivando spazi pubblici vicini, connessioni utili, etc. “Prolongar las estructuras existentes, añadir, agregar, unir, ampliar, superponer, montar para construir algo nuevo es muy eficaz: la infraestructura urbana, arquitectónica y paisajística ya está ahí, sólo hay que aprovecharla”. L acaton & Vassal, La libertad estructural, condición del milagro, in “2G” n. 60, 2012, pag. 162. dei luoghi nei quali le tracce sono più visibili. Le potenzialità esistenti, le modifiche interne al sistema, le nuove relazioni e le eccezioni sfuggono alla cartografia. La crisi che stiamo attraversando e che ha ormai investito tutte le discipline e i territori dovrebbe, secondo i due architetti, condurre a nuove forme di investigazione legate alla microeconomia puntando a una maggior pragmaticità e giustificabilità. Tutte queste strategie sono state applicate dallo studio nel progetto di trasformazione della torre Bois-le-Pretre. Una torre già esistente, alla quale viene aggiunta una struttura secondaria leggera e aperta, destinata ad ampliare gli appartamenti. Quello che Lacaton e Vassal propongono è un’urbanistica di relazioni e di situazioni perché la città di oggi è complessa e le sue mutazioni imprevedibili. L’urbanistica che si pratica oggi è di piano generale, eccessivamente condizionato dallo strumento cartografico, che privilegia, in forma abusiva, la localizzazione 99 5.3 Gion Caminada e il recupero della borgata alpina di Vrin “En els temps que corren resulta sorprenent, però encoratjador, sentir parlar a algun arquitecte de l’arquitectura com a acte social compromès, sense rebaixar el més mínim el llistó de qualitat professional. Caminada ens explica la fórmula, coneguda però molt difícil d’aconseguir avui en dia: consens, temps i atorgar valor social a l’arquitectura. Implicar a la gent autòctona al màxim requereix coratge, passiò, habilitat pel diàleg i sobretot molta paciència. Si això es dona, i en aquest cas així succeeix, es produeix una millor acceptació i comprensió del fet arquitectònic; la conseqüència és l’important valor social dels edificis a un petit poble com Vrin.” Claret C., Viatge a Vrin. La arquitectura de Gion A. Caminada, in “DAU: Debats d’arquitectura i urbanisme” n. 24, 2005, pag. 51. Il cantone svizzero dei Grigioni e in particolare il piccolo borgo Vrin registrano un forte calo della popolazione che migra dalle valli verso le grandi città, allettati da maggiori possibilità lavorative e uno stile di vita migliore. In particolare Vrin a partire dagli anni Cinquanta vede la sua popolazione passare da 500 abitanti nel 1950, a 270 nel 1979. La proposta che Gion Caminada avanza è quella di un modello e progetto economico che tenga conto di tutte le scale basato sull’impulso all’economia locale e sul coinvolgimento diretto della popolazione autoctona. Caminada innanzitutto manifesta la fiducia nell’influenza della cultura costruttiva vernacolare sulla crescita economica e sociale del paese. La strategia di avvicinamento alla comunità, partecipazione attiva ai progetti sociali e politici del borgo hanno conferito all’architetto quell’autorità che gli ha permesso ai suoi progetti di essere compresi e accettati dalla popolazione locale. La particolare situazione geografica spinge ad una forzata autosufficienza a tutti Prima e dopo l’intervento di Lacaton & Vassal sulla torre Bois-LePretre Vista sul borgo di Vrin 100 101 5.4 il progetto estonoesunsolar a Zaragoza i livelli: incrementare le attività locali al di là del turismo (creerebbe disequilibrio e forti dipendenze esterne), utilizzare maggiormente le risorse locali, vale a dire attuare interventi con quello che si ha a disposizione in loco e non con quello che, di fatto, servirebbe. A partire dal 1979 nasce la fondazione Pro Vrin e si inizia lo studio dell’area. Nel 1992 gli studi confluiscono nella proposta di riordinamento del centro di Vrin, un piano di azione globale, che ha delle similitudini con quello di Luigi Snozzi per il comune di Monte Carasso. Tra le strategie applicate troviamo: 1) rispetto per la struttura urbana esistente, per le tipologie, i materiali e le tecniche costruttive; 2) integrazione degli edifici nuovi e azioni da compiere per la loro accettazione sociale; 3) importanza del contesto e inserimento, senza cambi netti, nell’esistente. Tra i progetti realizzati per il borgo di Vrin ricordiamo una sala plurifunzionale (1995-1997) , edifici comunitari (1998-1999), la Stiva da morts (2002), la falegnameria Alig&Co (1997). In alto: edificio comunitario (1998-1999) In basso: sala plurifunzionale (19951997) 102 Estonoesunsolar è un programma di interventi su lotti urbani abbandonati e degradati gestito dalla Società Municipale Zaragoza Vivienda, insieme agli architetti Gravalos e Di Monte. Tra gli interventi proposti troviamo progetti che riguardano, non solo il centro della città, ma anche le aree periferiche. Per la prima volta un Piano di Occupazione si lega a un progetto di riqualificazione urbana. Gli obiettivi, infatti, sono due: fornire occupazione a lavoratori disoccupati e occupare temporaneamente i “solares” (lotti) abbandonati. Il processo è relativamente semplice e rapido: il proprietario (pubblico o privato) cede temporaneamente il suo lotto a enti, associazioni di quartiere, scuole o centri per anziani, prevedendo, pertanto, il coinvolgimento e la partecipazione diretta dei cittadini. Dopo aver tenuto conto di tutti i pareri, si raggiunge la definizione del progetto concreto, che deve essere realizzato in tempi brevi e con un investimento economico ridotto (mediamente gli interventi costano 20 euro/m2). Frequente è l’uso di materiali riciclati, che consente di con- tenere i costi e viene applicato non solo agli oggetti ma anche agli spazi. Tra gli interventi troviamo orti collettivi, orti urbani, giardini, aree-giochi per bambini, spazi di ritrovo, ecc. A ognuno degli spazi riqualificati viene assegnato un numero che lo identifica e lo mette in relazione con gli altri presenti all’interno del tessuto urbano. Gli abitanti del quartiere sono direttamente coinvolti nella realizzazione del progetto 103 5.5 Alejandro Aravena e il progetto Elemental Gli abitanti del quartiere si appropriano della casa personalizzandola Si tratta di una proposta nel campo dell’edilizia sociale, finalizzata a far convergere le necessità degli utenti con quelle della pubblica amministrazione e a fornire una possibile risposta a come inglobare, nel progetto, il fenomeno dell’autocostruzione istintiva e abusiva, che ha definito molti quartieri delle città di tutto il mondo. Questo progetto è stato premiato nel 2016 con il premio Pritzker. Il programma Elemental, elaborato dallo studio Aravena in collaborazione con il governo cileno, per combattere l’abusivismo imperante negli insediamenti informali, propone un progetto che permette l’autocostruzione di alloggi espandibili. Il nuovo piano, realizzato nel 2002, ha progettato residenze sociali a basso costo per circa 100 famiglie di Quinta Monroy ad Iquique, nella stessa area in cui esse si erano insediate abusivamente negli ultimi trent’anni. Con una sovvenzione ministeriale di 7500 dollari per famiglia, è possibile realizzare abitazioni di circa 25/30m2 con servizi di luce, acqua e infrastrutture. Grazie al coinvolgimento degli abitanti nasce il programma Elemental, progetto basato sul rispetto delle abitudini delle 104 5.6 Auburn Rural Studio famiglie e, attraverso la stessa progettazione, sull’obiettivo di aumentare il valore degli alloggi nel tempo. Il sistema è flessibile e si presta a un’autocostruzione controllata che permette di espandere l’abitazione dai 30 m2 iniziali a 72. Si sceglie di costruire a lotti alterni, un edificio su tre livelli; il lotto vicino è lasciato vuoto per permettere una successiva espansione. La struttura è in cemento armato, i tamponamenti in blocchi di calcestruzzo alleggerito, i tramezzi in pannelli di legno. Il modulo base di ogni appartamento è di 3x6m espandibile a 6x6m. Alla base del progetto ci sono la volontà di contenere i costi di realizzazione e mantenimento. Rural Studio è un programma campus di disegno e costruzione fondato, nel 1993, da D.K. Ruth e Samuel Mockbee, avente come obiettivo quello di fornire agli studenti di architettura una formazione basata maggiormente sull’esperienza concreta, ossia sulla costruzione diretta fornita attraverso l’assistenza alla popolazione della regione Black Belt nell’ovest dell’Alabama. A questo proposito Mockbee afferma: “The main purpose of the Rural Studio is to enable each student to step across the threshold of misconceived opinions and to design/build with a ’moral sense’ of service to a community. It is my hope that the experience will help the student of architecture to be more sensitive to the power and promise of what they do, to be more concerned with the good effects of architecture than with ’good intentions.” dal sito http://www.ruralstudio.org Lo studio inizia a essere noto per la sua capacità di trasmettere un’idea precisa e fattuale sul valore del riciclaggio, del riuso e del riadattamento. La filosofia del Rural Studio vuole sottolineare il fatto che sia i ricchi che i poveri devono poter beneficiare di una buona costruzione. Dopo la morte dei fondatori, la comunità e il programma vengono portati avanti dalle nuove generazioni, i cui progetti hanno visto un ingrandimento della scala di intervento. Per poter raggiungere questi obiettivi, un ruolo fondamentale negli anni è stato svolto dalla partecipazione concreta e diretta da parte della comunità agli eventi e alle attività. Un interessante documento, che racconta la storia di Samuel Mockbee e del Rural Studio è costituito dal documentario intitolato Citizen Architect: the Spirit of the Rural Studio. Citizen Architect documenta lo sforzo, compiuto da Mockbee, di garantire agli studenti un’esperienza che potesse ispirarli a lungo e guidarli per sempre nella giusta valutazione delle loro capacità, finalizzandole ad azioni di miglioramento delle comunità di cui fanno parte. Progetti realizzati dal Rural Studio per le famiglie meno abbienti della Black Belt 105 TAVOLE DI PROGETTO las planas necessità reale migliorare l’accessibilità dimensione spaziale scala etsav escuela tecnica superior de arquitectura del valles comune di sant cugat del vallés parco del collserola abitanti del quartiere progetto dimensione temporale fasi dimensione ambientale risorse il quartiere ritorno sociale 1905 laboratorio di ceramica can flò 1914 arrivo del treno 1940-2000 autocostruzione quartiere 1991 pgm modifiche 2000 legalizzazione quartiere (peri) 2014 pasapas e taller pud Piccolo laboratorio situato al limite tra il quartiere di Las Planas e il parco del Collserola che nasce dalla necessità di mattoni e elementi ceramici per la realizzazione delle masie della zona. La nuova linea ferroviaria rappresenta un avvicinamento a Barcellona. Con il treno si svilupperanno le urbanizzazioni che seguono la linea della ferrovia: Las Planas, la Floresta, Valldoreix e Mira-sol. L’autocostruzione del quartiere inizia a partire dagli anni 40. Le proprietà di Las Planas vengono lottizzate e poi vendute come terreno forestale con possibile uso agricolo ad un prezzo di gran lunga inferiore rispetto a Barcellona. Su questi terreni impervi gli abitanti iniziano a costruire le loro case, secondo le loro possibilità economiche. Il nucleo di Las Planas rappresenta un caso singolare poichè si è consolidato posteriormente all’approvazione del PGM. Dal 1976 sono state approvvate più di 60 modifiche puntuali del PGM nell’ambito della Serra del Collserola. La legalizzazione del quartiere Las Planas avviene solo nell’anno 2000. Viene elaborato il PERI (Plano Especial de Reforma Interior), strumento urbanistico volto a rendere effettive le norme urbanistiche stabilite dal Pla General Metropolità. PasaPas, piattaforma che opera tra l’ETSAV e Las Planas, promuove l’autorigenerazione del quartiere a partire da piccoli interventi a livello pubblico e privato. il territorio 1900 1940 1980 1990 L’approvazione e l’esecuzione del Pla Metropolità del 1976 rappresentò una tappa fondamentale per l’evoluzione della pianificazione urbanistica dell’area barcellonese tra gli anni 1975-1986. Il piano costituiva un intento amministrativo per razionalizzare la situazione urbana dopo più di vent’anni di espansione rapida e per molti versi incontrollata. Durante il XIX secolo l’area del Vallés subisce una trasformazione: alla coltivazione dei cereali si sostituiscono progressivamente coltivazioni di vite. La superficie di coltivazione della vite diventa così estesa tanto da prendere piede anche all’interno del bosco del Collserola. mobilita’ e trasporto pubblico 2010 2010 pla especial de protecció del medi natural i el paisatge(PEPNat) 1987 pla especial d’ordenació i protecció del medi natural del parc de collserola (PEPco) Tra gli obiettivi principali del PEPco troviamo la protezione delle risorse naturali e il mantenimento e equilibrio e della diversità biologica della serra. Nonostante ciò il piano si trova giuridicamente subordinato al PGM e pertanto non può essere effettuata alcuna modifica alla qualificazione del suolo precedentemente determinata. 1976 pla general metropolità fotopiano dell’area del vallés occidentale (1829) 2000 La dichiarazione di Parco Naturale delimita definitivamente i confini della Serra del Collserola. Si pone maggiormente l’attenzione sulla conservazione e non solo sulla protezione urbanistica. Il regime del suolo è quello di non urbanizzabile, pertanto è proibita l’urbanizzazione ma non la costruzione che dovrà svilupparsi in accordo con gli obiettivi di protezione e integrazione paesaggistica. contesto paesaggistico mira-sol sant cugat del vallés valldoreix la floresta Foglio1 pinedes vegetació de ribera alzinars matollars i brolles prats conreus Urbà-industrial 1965 38,8% 1,4% 2,3% 8,9% 5,7% 19,3% 18,4% 1981 variazione 42,6% 9,7% 0,8% -42,8% 1,9% -17,0% 11,6% 30,3% 4,8% -15,7% 8,1% -58,0% 24,6% 33,7% scala 1:10000 53 fermate ogni 90 min 137 al giorno l5-les planes(bus barri) Autobus del quartiere di Les Planes. Bassa frequenza e mancanza di servizio la domenica. Utilizzato soprattutto per i collegamenti da e verso la stazione di Les Planes. Connessione con il centro del quartiere La Floresta 17,23 km 17 fermate ogni 60 min baixador de vallvidrera ogni 60 min 20,0% sentieri 10,0% 1981 15,0% area prevenció incendis 5,0% pinedes pinete vegetació formazionidediribera riva alzinars querceti matollars i brolles cespuglieti prats prati formazioni di riva Pagina 1 conreus coltivazioni Urbà-industrial urbano-industriale brolles zones naturals de valor ecòlogiclimitata; i naturalistic -estensione attualmente -rapido recupero (le querce giovani si sviluppazones seminaturals de valor paesatgistic i caracter de parc no alla base delle pinete adulte); espais -necessitano construits protezione espais lleures: parcs urbans i equipaments -estensione limitata; -si concentrano soprattutto lungo i corsi d’acqua; -necessitano protezione e reintroduzione pinete ferrovia -selezionate per la silvicultura data la crescita autostrada rapida; strade carrabili -contribuiscono per continuità e estensione alla sentieri qualità visuale del paesaggio; -occorre regolare lo sfruttamento forestale prati prats altra vegetació -estensione moderata e distribuzione localizzata nell’intorno delle periferie urbane; -necessità di regolare il pascolo; -necessità di restaurare i prati degradati horts coltivazioni bcn 70 al giorno scala 1:25000 Politecnico di Torino Facoltà di Architettura C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2015/2016 pinedes 1965 25,0% 0,0% zone urbane complexes de zones urbanitzades amb fragments de vegetacio natural cespuglieti Autobus che connetta les Planes de Barcelona con il quartiere Baixador de Vallvidrera e la relativa stazione. Bassa frequenza. 22 fermate strade carrabili coltivazioni conreus de fruiters o vinya 126 al giorno l128-vallvidrera-el rectoret 25,82 km 45,0% 40,0% prati i brolles prats querceti les planes 23,74 km ferrovia pinete de substitució: pinedes (pi autostrada boscos blanc, pi pinyer) en brolles i maquies silicicoles 30,0% 35,0% fort alto grau di d’artificialització grado artificializzazione Funzione principale della linea è unire i centri scolari. I tempi di attesa e la lunga durata del tragitto contribuiscono al suo basso utilizzo. feble basso l3-les planes-la floresta-fgc sant cugat 50,0% quercetialzinars amb roures alzinars, Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo -formazioni arbustive sostitutive che rispondono alla distruzione di altre formazioni forestali o che si stabiliscono a partire da prati; -le macchie silicicole contrastano i fenomeni erosivi e offrono rifugio alla fauna forestale; -buona capacità di accumulo di combustible in caso di incendio; -effetti estetici interessanti durante la fioritura accessibilità e servizi nella città informale: un progetto per il quartiere las planas a barcellona -forte sviluppo di orti familiari(relazione con le funzioni proprie del sistema di spazi destinati allo svago e servizi); -funzione di protezione dello spazio naturale nelle immediate vicinanze (alimentare la fauna e ammortizzare le pressioni della città); -preservare i suoli agricoli e evitarne la frammentazione; -definire limiti chiari tra lo spazio urbano e lo spazio rurale inquadramento storico e territoriale 1 109 ANALISI ESCALONES EXISTENTESANALISI / AMELIORA ESCALONES ACCESIBILIDAD EXISTENTES DE /PROYECTO AMELIORA ANALISI ACCESIBILIDAD ESCALONES EXISTENTES DEANALISI PROYECTO / AMELIORA ESCALONESACCESIBILIDAD EXISTENTES / DE AMELIORA PROYECTO ACCESIBILIDAD DE PROYECTO popolazione evoluzione abitazione studio di un isolato tipo ANALISI ESCALONES EXISTENTES / AMELIORA ACCESIBILIDAD DE PROYECTO 1941-1950 prime baracche 1/2 stanze, cucina, bagno, recupero acqua piovana, scala minima laterale sant cugat(centro) mira-sol COMO? 4 ESTRATEGIAS COMO? 4 ESTRATEGIAS COMO? 4 ESTRATEGIAS COMO? 4 ESTRATEGIAS la floresta les planes nuclei n abitanti percentuale 57333 12675 7651 4450 1228 68,8% 15,2% 9,2% 5,3% 1,7% sant cugat(centro) valldoreix mirasol la floresta les planes 83337 100 COMO? 4 ESTRATEGIAS 1951-1960 insediamento amplianento n°stanze, costruzione garage (limite con la strada) nuova scala più ampia caso a- intervento manuale corrimano, rampa caso b - intervento sui garage sostituzione corpi ausiliari INTERVENCION MANUAL BARANDILLA, RAMPA % INTERVENCION MANUAL BARANDILLA, RAMPA 1961-1969 ampliamento ampliamento n°stanze e bagni (nuevo piano) ampliamento del numero di gradini della scala popolazione sant cugat/les planes (2006) POBLACION SANT CUGAT/LES PLANES 2006 caso c - intervento interno isolato generare un percorso caso d - ottimizzare i parametri di occupazione generare abitazione minima INTERVENCION MANUAL MANUAL INTERVENCION MANUAL OPTIMIZACION PARAMETROS DE OCCUPACION OPTIMIZACION OPTIMIZACION PARAMETROS OPTIMIZACION DE OCCUPACION PARAMETROS DE OCCUPACION INTERVENCION SOBRE INTERVENCION LOS GARAGES INTERVENCION SOBRE LOS GARAGES INTERVENCION SOBRE LOS GARAGES INTERVENCION SOBRE LOS INTERVENCION GARAGES INTERVENCION INTERIOR DE MANZANA INTERVENCION INTERIOR DE MANZANA INTERIOR PARAMETROS DE INTERVENCION MANZANA DE OCCUPACION INTERIOR DE MANZANA BARANDILLA, RAMPA RAMPA BARANDILLA, RAMPA SUBSTITUCION GENERAR VIVIENDA MINIMA VIVIENDAGENERAR MINIMA UN CAMINO GENERAR VIVIENDA MINIMA GENERAR VIVIENDA MINIMA SUBSTITUCION CUERPOSBARANDILLA, AUXILIARES SUBSTITUCION CUERPOS AUXILIARES SUBSTITUCION CUERPOS AUXILIARES GENERAR UN CAMINO CUERPOS AUXILIARES GENERAR UN CAMINO GENERAR GENERAR UN CAMINO INTERVENCION SOBRE LOS GARAGES SUBSTITUCION CUERPOS AUXILIARES INTERVENCION INTERIOR DE MANZANA GENERAR UN CAMINO OPTIMIZACION PARAMETROS DE OCCUPACION GENERAR VIVIENDA MINIMA PARAMETRO NORMATIVOS: _ OCUPACION MAXIMA 28m2 _ ALTURA LIBRE LIMITE 3,00m _ POSIBLE ALINEACION A VIAL Segun el articulo 30 apartado 5 del PERI del 2000, ‘’ PERCECCION DEL ESFUERZO EDIFICABILIDAD(m2)EDIFICABILIDAD(m2) valldoreix PARAMETRO NORMATIVOS: _ OCUPACION MAXIMA 28m2 PERCECCION DEL ESFUERZO sera posible la formacion de un espacio destinado a _ ALTURA LIBRE LIMITE 3,00m _ POSIBLE ALINEACION A VIAL garaje en las parcelas valles sobre la ultima planta piso’’, esto no limita a que una persona decida hacer habitable ese espacio estable- ciendo un espacio de cocina, aseo y dormitorio. Segun el articulo 30 apartado 5 del PERI del 2000, ‘’ PERCECCION DEL ESFUERZO popolazione 1920 1940 1960 1980 2000 PERCECCION DEL ESFUERZO sera posible la formacion de un espacio destinado a 1969-oggi introduzione corpi ausiliari appaiono nuovi usi nella parte posteriore del lotto: giardini, orti, pergole, terrazze, deposito, il numero di gradini della scala aumenta ulteriormente garaje en las parcelas valles sobre la ultima planta piso’’, esto no limita a que una persona decida hacer OCUPACION(%) habitable ese espacio estable- ciendo un espacio de cocina, aseo y dormitorio. OCUPACION(%) tempo accessibilità al quartiere pendenze peri 2000 A-Carrer Dr. Modrego servizi B-Scala accesso lotto privato C-Scala interno lotto D-Corpo ausiliare utilizzato come magazzino E-Scala di accesso a un lotto F-Zona di ozio all’interno di un lotto privato G-Vista su carrer Sant Francesc d’Assis 8 Plaça Creu d’en Blau 4 14 7 G 12 11 1 9 6 10 2 E 5 F A B Stazione Les Planes 13 Intervento manuale sulla scala di Carlos Cabeza 15 scala 1:5000 0-5% 10-20% spazi pubblici 5-10% 20-30% frangia protetta limite comune Sant Cugat-Bcn frangia antincendio collegamenti esistenti collegamenti realizzabili cultura sanità commercio bar sport percorso bus nel quartiere VIVIENDA 1 SR. F. CABEZAS 48 AÑOS, TRABAJADOR 2 NIÑAS PEQUEÑAS PASO COMÚN COMO ÚNICO ACCESO N D VIVIENDA 2 SR. C. CABEZAS 58 AÑOS, JUBILADO CON ARTRITIS DEGENERATIVA PASO COMÚN COMO ÚNICO ACCESO VIVIENDA 3 SRA. A. PEREZ 83 AÑOS, JUBILADA PASO COMÚN COMO ÚNICO ACCESO C VIVIENDA 3 H VIVIENDA 2 L TRAMO 1 ESCALERA: RESUELTO MEDIANTE SUS PROPIOS MEDIOS A TRAVÉS DE UNAS CHAPAS DE URALITA QUE SIRVEN COMO CONTENCION DE TIERRAS Y LA REUTILZACION DE UNA BARANDILLA M VIVIENDA 1 1 Carrer Verònica 2 Incrocio carrer Llum con carrer Sant Francesc d’Assis 3Degrado pavimentazione in carrer Sant Francesc 4 Abitazioni in carrer de Maria Antònia 5 Scala pubblica 6 Ringo Rango prima dell’intervento 7 Plaça Creu d’en Blau, piazza del quartiere 8 Centro sportivo TRAMO 2 ESCALERA: RESUELTO MEDIANTE SUS PROPIOS MEDIOS MEDIANTE ESCALONES DE HORMIGO Y UN MURO DE PIEDRA COMO CONTENCION I 9 Plaça de la Miranda de l’Alzinar Politecnico di Torino Facoltà di Architettura C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2015/2016 110 10 Passeig del Torrent 11 Vista verso la valle del Vallvidrera Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo 12 Vista verso Barcellona 13 Carrer de la Belladona che collega alla stazione di Las Planas accessibilità e servizi nella città informale: un progetto per il quartiere las planas a barcellona 14 Chiesa di Santa Maria della Creu d’en Blau analisi del quartiere TRAMO 3 ESCALERA: NO RESUELTO ESTRATEGIA DE INTERVENCION: 1. LIMPIEZA DE LA ESCALERA DE FORMA QUE SE ANCHEEE EL ESPACIO PRACTICABLE 2. GENERAR NUEVOS PUNTOS DE APOYO, MEDIANTE UN CABO ATADO ENTRE LOS ELEMENTOS EXISTENTES. 3. ACONDICIONAMIENTO DE UN LUGAR DE REPOSO EN LA MITAD DEL CAMINO 4. DIBUJAR LINEA DE SEGURIDAD LATERAL PARA EVITAR TROPIEZOS EN ZONA DE ESCALERA CON MAYOR IRREGULARIDAD 15 Stazione Las Planas H-Accesso secondario al lotto 2 Politecnico di Torino Facoltà di Architettura C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2015/2016 I-Sentiero di connessione tra parti del quartiere L-Orto terrazzato sul retro del lotto Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo M-Abitazioni in Carrer Sant Francesc d’Assis N-Recinzione a confine del lotto accessibilità e servizi nella città informale: un progetto per il quartiere las planas a barcellona studio isolato tipo 3 111 strategie di progetto strategia c - generare un percorso FRANGIA PROTETTA +45,0 CAMINO 1 COTA 307,0 JJ' fase 1 attivazione fase 2 sviluppo fase 3 contagio Realizzazione di una connessione pubblica per il quartiere a esclusivo uso dei pedoni. Si tratta di un percorso di facile percorrenza (8% di pendenza) che permette dalla stazione di raggiungere la parte alta del quartiere evitando così le strade carrabili esistenti molto degradate e caratterizzate da forte pendenza(20%). Inoltre il percorso ha anche la funzione di supporto per agevolare il mantenimento della frangia antincendio che circonda il quartiere di Las Planas. A partire dal percorso pubblico si diramano percorsi che raggiungono i lotti privati e permettono pertanto un accesso facilitato a molte abitazioni caratterizzate da un numero elevato di gradini. Dal momento che non è possibile costruire all’interno della frangia protetta dei lotti, si propone di sfruttarla come spazio di passaggio/accesso. Nella maggior parte dei casi diminuirebbero i metri di dislivello da compiere per raggiungere la casa rispetto alla strada asfaltata da cui si accede attualmente. Risulta interessante notare come la situazione presente nell’area di progetto si riproduce in maniera simile in altri isolati del quartiere. Si propone pertanto la possibilità di generare una reazione a catena soprattutto a partire dall’esigenza dei abitanti di migliorare l’accessibilità. Il miglioramento della frangia protetta attraverso un percorso sarebbe vantaggiosa anche per comune e parco in quanto rappresenterebbe un freno all’espansione illegale e una protezione dallo sviluppo di incendi. +44,00(334) CAMINO 1 COTA 316,0 +40,0 II' +35,0 +30,0 +25,0 HH' GG' +20,0 +15,0 FF' +10,0 DD' EE' Strategia C Intervento sull’interno dell’isolato: possibilità di generare un percorso all’interno della frangia protetta dei lotti. Si va a determinare così un secondo accesso alla casa che implica una diminuzione del numero dei gradini da affrontare. BB' +5,0 CC' +0,0(290) AA' scala 1:2000 FRANGIA PROTETTA FRANGIA PROTETTA +45,0 CAMINO 1 COTA 309,5 CAMINO 1 COTA 313,0 +44.5 (337,5) CAMINO 2 COTA 323,0 +40,0 +40,0 +35,0 +35,0 +35,0 +30,0 +30,0 +30,0 +25,0 +25,0 +25,0 +20,0 +20,0 +20,0 +15,0 +15,0 +15,0 +10,0 +10,0 +10,0 +5,0 +5,0 +5,0 +0,0(294) +0,0(294,5) 18 14 parcela (38.5m) 11 CAMINO 2 COTA 321,5 +38.5(336.5) scala 1:5000 lotti direttamente interessati spazi pubblici (PERI) frangia protetta (PERI) proposta percorsi pedonali camino carrer 1 salita grafico camino carrer 1 Plaça de la Miranda de l'Alzinar 360 1800 340 1600 1400 320 1200 300 SANT CUGAT +0,0(298) distanza [m] +45,0 CAMINO 2 COTA 323,0 +40,0 quota s.l.m. [m] +48,7(338,7) +45,0 0 0 parcela (46.5m) AA' FRANGIA PROTETTA CAMINO 1 COTA 309,2 20 parcela (41.3m) 0 280 260 1000 800 600 0 0 parcela (35.37m) 5 16 32 240 parcela (32m) 0 11 22 20 0 estación Les Planes parcela (34.3m) parcela (42.3m) 400 ESPACIO PUBLICO 220 200 0 200 CC' BB' 0 DD' 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 0 1 2 3 4 5 distanza [m] BCN 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 tempo[min] azioni di progetto FRANGIA PROTETTA CAMINO 1 COTA 314,0 FRANGIA PROTETTA CAMINO 2 COTA 320,0 FRANGIA PROTETTA CAMINO 2 COTA 325,0 CAMINO 1 COTA 313,5 CAMINO 1 COTA 313 CAMINO 2 COTA 323 +37,0(336) +35,6(335.6) +35,0 +35,0 +30,0 +30,0 +30,0 +25,0 +25,0 +25,0 +20,0 +20,0 +20,0 +15,0 +15,0 +15,0 +10,0 +10,0 +5,0 +5,0 +10,0 +5,0 +0,0(300) +0,0(299) 0 0 3 15 15 parcela (33.2m) 02 Scale realizzate con materiali di riuso (provette di cemento) 03 04 Pergole per la protezione solare zone di sosta panoramiche 05 06 pensilina fermata autobus riorganizzazione parcheggio e area di sosta 0 parcela (37.7m) parcela (31.35m) 0 8 14 parcela (32.01m) EE´ 01 Percorso in terra compattata +0,0(300) 3 parcela (32.3m) +35,0(335) +35,0 0 parcela (33.84m) GG' FF' 05 06 FRANGIA PROTETTA 04 03 CAMINO 1 COTA 314 CAMINO 2 COTA 320 +35,0 +35,0 +33(333) +30,0 +30,0 +25,0 +25,0 +20,0 +20,0 +15,0 +15,0 02 01 +23(326,5) CAMINO 1 COTA 315,75 CAMINO 1 COTA 318 +15,00(323) +15,0 +12,0 +10,0 +10,0 +10,0 +6,0 +5,0 +5,0 +5,0 +0,0(300) +0,0(308) +0,0(303,5) 0 0 parcela (34m) 11 parcela (25.8m) parcela (23.4m) 0 11 11 parcela (29.7m) HH' II' 5 parcela (16.5m) 14 parcela (16.1m) 0 scala 1:500 JJ' scala 1:2000 112 Politecnico di Torino Facoltà di Architettura C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2015/2016 Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo accessibilità e servizi nella città informale: un progetto per il quartiere las planas a barcellona sviluppo strategia c - generare un percorso interno all’isolato 4 Politecnico di Torino Facoltà di Architettura C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2015/2016 Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo accessibilità e servizi nella città informale: un progetto per il quartiere las planas a barcellona fasi e azioni di progetto 5 113 9 330.50 S103 pianta percorso scala 1:100 328.82 330.50 330 330.50 330.70 S102 S104 330.70 7 329 330.70 322 315 322 S88 ESCALERA 8 296 S55 296 7 6 5 S75 S74 315 314 S76 S73 316 313 S86 S77 S85 319 317 318 S72 S84 5 312 317 317 S87 318 320 S92 S93 325 S91 6 S94 324 S96 325.84 327 326 S97 321 326.16 S90 S95 330.50 323 S98 328 330.50 S89a S99 S89b 330.50 330.50 330.70 325 320 331.10 S100 330.70 BUS ESCALERA 9 S101 331.10 PARADA 114 Politecnico di Torino Facoltà di Architettura C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2015/2016 Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo accessibilità e servizi nella città informale: un progetto per il quartiere las planas a barcellona percorso scala 1:500 6 115 1 S54 296 3 296 S55 296 4 3 4 254 S4a S4b 253,84 268.22 254,16 S22 268.38 S21 S23 268 295 268.54 S53 S23a 268.76 S56 297 250.90 S24 269 S4 253 2 255 S52 S20 294 267 S57 298 S51 S3 S25 270 252 293 256 S19 266 S50 S58 292 299 S2 251 S26 271 291 249.71 S7 257 ESCALERA 5 S49 S18 ESCALERA 6 265 S59 280 24 5 S36 S48 300 S1 250 S37 280 290 255 S27 272 S71 S17 S8 258 264 S47 311 1 289 S60 260 301 265 270 S35 275 S16 295 S28 273 263 ESCALERA 3 285 285 290 310 280 250.72 279 S38 281 S70 259 S9 S46 288 300 S61 302 ESCALERA 7 278 282 ESCALERA 4 S34 309 305 S69 310 ESCALERA 1 S39 315 262 260 ESCALERA 2 S15 S29 274 S10 S45 287 303 S62 283 283 S33 277 S40 S40 S68 308 2 S14 275 304 S11 261 S30 286 S63 284 276.19 S44 S41 276 256.57 S32 S67 305 S64 S43 285.16 284.84 248 94 pianta percorso scala 1:100 S31 pianta percorso scala 1:100 307 285 S42 259.65 306 S66 306 306 275 116 117 7 274.72 8 S65 arredo urbano - pensilina 1 PAVIMENTO SAULO SOLID 10CM 331.10 2 CANALETTA TRAPEZOIDALE PREFABBRICATA IN CEMENTO ARMATO 330.50 3 PROVETTA IN CEMENTO DIAM.15CM 275 277 (h=22cm/b=20/B=30/l=100cm) 342 H30CM 4 GHIAIA (diam. 6-8mm) 5 GHIAIA (diam. 20-40mm) 6 6 VEGETAZIONE A PROTEZIONE DI 65 STERRI CON PENDENZA >45° 7 PIASTRA IN PVC CON GRIGLIA PARADA DIAM.10CM S1 8 TUBO DI DRENAGGIO TRASVERSALE IN BUS PVC RINFORZATO DIAM.15CM 9 POZZETTO PER LA RACCOLTA DELL'ACQUA PIOVANA IN CLS (B=30, b= 331.10 30, h=35) 10 PIASTRA DI COPERTURA POZZETTO ° 45 344 ° 60 P4 2 30 2 177 330.70 S1 4% 1 331.10 10 3 0.70 330.50 S2 P3 Percorso in terra compattata Saulo Solid realizzato a Baixador de Vallvidrera 2 S2 20 4 2 P2 22 P1 35 5 9 5% 30 8 SEZIONE TRASVERSALE PERCORSO - SCALA 1:10 30° P1 P4 P2 P3 arredo urbano - sedute OGNI 15 M CIRCA SCHEMA DRENAGGIO TRASVERSALE 192 71 178 415 PIANTA PERCORSO - SCALA 1:10 76 320 DETTAGLIO INCASTRO CANALETTA arredo urbano - pergola CORRIMANO - BARRA D'ARMATURA E CAVI D'ACCIAIO Vivienda Ressò. Progetto vincitore del Solar Decathlon Europe 2014 dalla ETSAV. Il progetto fa leva su strategie di riabilitazione sociale, urbana, sociale e energetica. La struttura è altamente flessibile grazie all’uso del sistema a ponteggio. 18 Scala Ringo Rango realizzata dagli studenti della ETSAV 18 228 26 18 100 26 26 Scala Ringo Rango vista dall’alto 26 250 250 150 18 250 DETTAGLIO IN PIANTA SCALE - SCALA 1:10 18 26 293 26 Metavilla. Città temporanea costruita con ponteggi per il padiglione francese alla Biennale di Architettura di Venezia del 2006. 118 Politecnico di Torino Facoltà di Architettura C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2015/2016 Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo accessibilità e servizi nella città informale: un progetto per il quartiere las planas a barcellona arredo urbano scala 1:50 Posa delle provette su sottofondo di ghiaia DETTAGLIO SEZIONE TRASVERSALE SCALE - SCALA 1:10 10 Politecnico di Torino Facoltà di Architettura C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2015/2016 DETTAGLIO SEZIONE LONGITUDINALE SCALE - SCALA 1:10 Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo accessibilità e servizi nella città informale: un progetto per il quartiere las planas a barcellona dettagli costruttivi 11 119 120 121 foglio 6 4,50 7% 1,98 foglio 5 foglio 4 12,50 8% foglio 3 12,50 8% foglio 2 0,23 m 2 2 1,00 3 285.16 287.23 rinterro 1,00 6,60 m 2 0,77 12,50 8% 7,41 34° ANDAMENTO SCARPATE foglio 1 12,50 8% 3,6 0 0,52 1 45° sterro S43 1,00 3,07 m 2 267.44 268.00 1,00 1,00 3,72 2,55 12,00 7% 0,94 1,00 1,00 1,00 1,79 m 2 294.66 295.00 0,34 0,66 0,38 m 2 0,13 m 2 276.94 277.00 267.87 268.22 1,00 3,38 m 2 1,03 2,21 3,18 7% 0,58 0,20 m 2 1,00 0,42 259.00 0,64 m 2 1.73 3,63 m 2 1 60° 259.19 1,00 250.00 250.64 1 0,70 0,26 0,74 0,22 0,03 m 2 0,39 S21 4,50 7% 268.38 S22 S9 S23a 1,00 286.00 286.86 S53 1,00 2,68 m 2 1,63 m 2 268.54 269.18 S33 12,50 8% S1 0,70 0,42 1,21 12,50 8% 3,18 7% 12,50 8% S23 268.76 269.30 1,00 1,39 m 2 S44 1,00 1,07 m 2 1,00 12,50 8% 1,69 5,04 0,69 1,54 m 2 1,99 277.77 278.00 1,00 2,75 1,00 0,91 m 2 269.00 269.58 1,00 3,00 8% 1,00 0,36 m 2 260.00 260.00 1,00 0,02 m 2 S2 S10 1,00 6,68 m 2 294.89 296.00 1,00 0,30 0,70 0,16 0,5 0 2,48 1,01 4,50 2,99 1,00 1,00 0,29 m 2 S24 12,50 8% 296.00 296.30 1,0 0 1,83 m 2 286.78 287.00 S34 1,21 m 2 7% 12,00 8% 8% 4,63 m 2 12,50 12,50 1,00 251.00 251.26 0,5 6 S54 0,4 4 0,11 m 2 0,99 12,50 8% 0,76 0,51 S55 3,35 0,53 12,50 8% 1,0 0 0,91 m 2 270.00 12,50 8% 1,00 2,06 m 2 278.64 279.00 1,00 S11 3,18 4,50 7% 261.00 1,39 270.20 0,85 m 2 1,00 3,21 m2 0,29 0,71 S45 1,00 0,60 m 2 260.84 261.00 1,00 252.00 253.09 1,00 0,01 m 2 1,00 5,36 m 2 4,1 9 2,06 261.16 262.78 S3 287.72 288.00 1,5 8 2,33 m 2 2,36 S35 S25 1,00 8% 12,50 1,00 2,37 m 2 297.00 297.50 0,42 0,02 m 2 12,50 8% 1,00 8% 12,50 S14 12,00 7% S46 271.00 271.49 278.77 279.84 12,50 8% 1,00 1,00 S4 7% 0,7 2 1,00 2,76 m 2 288.57 289.00 S36 280.16 280.63 1,05 0,9 7 0,36 m 2 298.00 12,50 8% 2,39 m 2 1,03 2,10 m 2 0,33 0,67 0,20 0,03 m 2 0,38 0,66 0,17 m 2 12,50 8% 0,67 S15 2,03 m 2 12,00 1,32 1,07 4,50 3,72 1,00 1,29 m 2 S26 0,21 0,79 4,18 m 2 S56 12,50 8% 1,00 262.00 262.25 0,04 m 2 1,00 0,58 1,55 1,45 m 2 1,00 2,73 m 2 0,94 4,04 1,00 253.00 253.79 4,06 S37 1,00 253.84 254.62 2,31 12,50 8% 8% 12,50 1,00 1,40 m 2 272.00 12,50 8% 1,0 0 1,00 S4a 272.13 S57 S47 0,96 1,00 7% 4,50 1,00 1,00 S16 S4b 0,96 0,84 1,0 0 290.00 290.32 1,00 1,38 m 2 281.00 281.50 0,37 2,71 0,72 m 2 0,36 m 2 263.00 1,00 8,84 m 2 254.16 256.42 1,00 0,44 m 2 299.00 1,00 0,92 m 2 1,00 S27 12,50 8% 1,00 1,44 m 2 0,92 12,50 8% 7% 12,00 4,45 S48 S58 12,50 8% 0,12 12,50 8% 12,50 8% 0,8 8 0,77 m 2 0,79 m 2 273.00 273.16 S38 1,00 4,52 1,78 1,00 3,73 0,29 0,71 1,00 1,78 m 2 1,13 m 2 264.00 264.25 1,00 4,49 m 2 255.00 256.35 0,87 0,84 1,16 0,57 0,9 1 1,01 0,39 m 2 290.89 291.00 0,43 0,97 0,47 m 2 300.00 0,99 0,19 m 2 1,00 0,25 m 2 1,05 m 2 281.59 282.00 S28 12,50 8% S17 S5 1,03 1,15 m 0,38 1,99 2 12,50 8% 8% 12,50 3,81 S49 S39 S59 0,93 0,67 12,50 8% 8% 12,50 1,00 12,50 8% 1,00 0,27 m 2 1,00 265.00 265.45 1,00 0,8 4 1,28 S29 3,92 1,28 m 2 0,37 1,00 0,63 0,75 m 2 0,44 m 2 1,35 m 2 274.00 274.11 256.17 256.00 1,59 1,3 2 S18 1,39 1,00 1,05 m 2 291.71 292.00 1,0 0 0,83 m 2 283.00 283.00 S6 0,97 0,57 m 2 301.00 1,00 1,00 1,81 m 2 12,50 8% 1,03 1,02 m 2 12,50 8% 8% 12,50 2,2 0 4,40 S50 S60 S40 0,5 9 12,50 8% 8% 12,50 1,00 12,50 8% 1,00 0,34 m 2 0,34 m 2 275.00 275.00 0,55 1,2 0 1,00 266.00 266.44 1,00 0,47 m 2 257.00 257.00 1,00 1,19 m 2 1,00 0,53 m 2 2,60 0,88 S30 0,73 1,51 1,56 m 2 12,50 8% 1,00 0,32 m 2 301.67 302.00 1,00 1,00 0,65 1,00 1,90 m 2 292.61 293.00 1,00 0,49 m 2 284.00 284.00 S19 1,00 1,72 4,00 12,50 8% 0,59 m 2 S7 8% 12,50 S41 S51 S61 12,50 8% 7% 12,00 1,00 0,48 m 2 276.00 276.00 3,3 8 1,00 0,71 1,0 0 4,50 1,00 0,98 0,96 m 2 0,61 m 2 267.00 267.00 1,00 1,27 m 2 12,50 8% 1,0 0 0,78 258.00 258.46 S31 1,00 0,90 1,00 1,00 S42 0,97 0,11 m 302.4 303.0 S52 293.74 294.00 0,88 m 2 1,00 1,52 m 2 284.84 S32 1,00 1,00 1,49 m 2 285.39 1,32 0,89 1,00 276.00 276.50 S20 S8 foglio 7 7 1,03 1,00 320.52 321.00 foglio 9 0,97 1,51 m 2 311.66 312.00 foglio 8 1,03 m 2 3,07 m 2 42 00 122 123 1,00 3,50 m 2 3,78 S62 4,70 12,50 8% S88 12,50 8% 4,46 2,69 Scala 1 S72 12,50 8% 260 0,97 3,19 m 2 304.00 304.71 1,00 2,94 m 2 4,44 259 +251.00 1,00 321.28 322.00 1,00 3,71 m 2 1,56 1,00 312.45 313.00 1,03 1,51 m 2 1,56 2,71 4,50 2 0,87 m2 4,13 m2 258 322.00 322.76 1,00 3,93 m S89a 1,23 S73 S63 12,50 8% 2,53 S258 S255 S252 1.30 3,51 +253.50 S9 259 3,95 m 2 1,00 12,50 8% S89b 3,83 2,45 1,00 2,58 m 2 314.00 1,00 257 1.30 0,74 0,36 m 2 1,56 1,00 +255.00 12,50 8% 1,00 1,95 m 2 305.00 305.57 256 S64 12,50 8% 2,58 1.30 +255.00 2 1,12 0,09 m 2 1,73 m 1,03 0,08 m 2 0,91 m 2 323.00 323.26 0,36 0,63 0,60 0,14 m2 S74 12,50 8% S90 1,56 S259 S256 S253 7,03 m 2 255 1,17 0,54 254 1.30 +257.50 2,75 0,43 0,83 m 2 306.00 306.19 12,50 8% 1,00 314.53 315.00 1,03 0,28 m 2 2,68 1,00 2,27 m 2 0,50 S65 4,50 1.30 253 2,21 0,97 0,21 m 2 +257.50 S75 306.00 307.58 1,03 5,23 m 2 12,50 8% S66 1,56 0,6 5 1,19 1,56 1,01 m2 3,41 m 2 252 +260.00 260 1,00 0,12 m2 0,35 0,86 m 2 0,85 m 2 324.00 324.18 1,57 S260 S257 S254 S91 3,56 12,50 8% 8% 12,50 8% 1,00 315.42 316.00 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 1,00 3,12 m 2 1,01 0,99 2,09 m 2 1,50 S76 307.00 307.54 12,50 8% 0,60 0,40 1,00 0,29 m 2 0,85 m 2 325.00 325.20 1,93 1,45 S67 S93 6,24 12,50 8% 12,00 7% 1,00 315.80 317.00 1,00 9,33 m 2 4,50 S77 1,00 2,53 0,97 0,78 0,22 1,00 0,29 m 2 1,24 m 2 325.84 S94 S84 1,80 4,50 7% S68 0,97 326.16 12,50 8% 262 1,03 4,96 m 2 12,50 8% 327.71 Scala 2 1,17 0,44 325.92 317.00 317.43 1,17 m 2 0,50 0,54 1,15 m 2 0,13 m 2 307.83 308.00 1,72 265 270 3,19 273 S10 260 1.30 S95 1,14 0,47 1,56 272 1,03 0,32 m 2 1,04 m 2 317.80 318.00 1,03 2,58 m 2 +261.75 12,00 7% 0,50 0,97 308.58 309.00 1,49 S85 1,56 +260.25 1,92 S69 271 1,00 2,18 m 2 327.00 327.63 1,00 12,50 8% +273.00 2,71 +263.00 12,50 8% 270 1.30 +265.50 1.30 1,03 1,56 0,97 1.74 S97 0,53 0,50 269 +268.00 S96 12,50 8% 0,97 +270.50 1,02 1,58 m 2 0,68 0,51 m 2 0,06 m 2 319.00 319.16 3,06 m 2 0,06 m 2 310.00 S86 0,36 S70 3,01 1,55 1,00 1,00 12,50 8% 268 0,92 m 2 0,39 m 2 328.00 328.22 12,50 8% 1,56 1,07 2,4 1 S98 267 261 1,18 2,69 1,00 S305 1,56 1,00 1,32 m 2 1,00 266 0,38 1,00 S99 1,78 m 2 1,25 319.67 320.00 0,53 0,40 0,64 m 2 0,74 m 2 12,50 8% 1,07 1,20 m 2 0,07 m 2 310.81 311.00 2,80 3,12 S71 260 261 262 1,00 328.73 329.00 S87 265 1,00 0,92 m2 12,50 8% 0,79 S100 1,56 0,60 12,50 8% 264 1,56 0,16 m 2 0,65 m2 0,63 m2 1,64 m2 0,65 m2 1,74 m2 0,58 m2 2,26 S273 S272 S271 S270 S269 S268 S267 S266 S265 S264 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 124 125 322 S89b 290 1,56 322 329 273 1,56 1,56 1,56 288 290 2,71 1,56 289 287 1,56 1,56 288 1.30 286 280 +282.50 +280.00 2,71 3,27 287 1.30 +285.00 +287.50 1,56 326 1.74 1,56 285 +290.00 1,56 269 +268.00 1.30 +290.00 2,71 3,81 270 1.30 +265.50 1.30 +270.50 +287.50 327 271 +263.00 1.30 Scala 5 289 +280.00 1,56 1,56 +285.00 328 272 +322.00 1.76 +324.34 1.76 +326.68 +273.00 +282.50 Scala 3 265 325 270 +329.00 S100 329 1,56 286 280 3,01 325 284 3,27 1,56 3,80 268 283 1,56 285 267 2,71 1,56 1,56 324 1,56 284 1,56 1,56 282 0,62 m 2 283 2,64 m2 2,68 m2 2,80 1,56 1,14 m2 1,11 m 2 323 0,32 m 2 266 S323 4,28 m 2 S324 2,68 m 2 S325 3,52 m 2 S326 1,27 m 2 S327 1,63 m 2 S328 S329 1,63 m 2 281 5,96 m 2 5,98 m2 3,67 m 2 3,41 m2 265 1,56 2,71 S290 S289 S288 S287 S286 S285 S284 S283 S282 S281 322 323 324 325 326 327 328 329 1,56 1,56 280 282 283 284 285 286 287 288 289 290 280 1,56 S290 S289 S288 S287 S286 S285 S284 S283 S282 S281 281 281 5,96 m 2 5,98 m2 3,67 m 2 3,41 m2 S273 S272 S271 S270 S269 S268 S267 S266 S265 S264 281 282 282 283 284 285 286 287 288 289 290 0,62 m 2 0,32 m 2 2,64 m2 2,68 m2 1,56 1,14 m2 1,11 m 2 264 0,16 m 2 0,58 m2 0,65 m2 0,63 m2 1,64 m2 0,65 m2 1,74 m2 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 Scala 6 Scala 4 S293 S297 1,83 m 2 0,61 m 2 +292.50 300 1,56 273 299 S274 1,56 S293 298 1.30 S297 1,83 m 2 0,61 m 2 1,56 277 +295.00 2,69 m 2 +292.50 S276 1,06 m2 278 1.30 +275.75 2,71 1,56 S298 0,44 m2 S294 0,42 m 2 300 1,56 276 +273.25 277 +278.25 299 1,78 m 2 296 2,71 2,71 1,30 m 2 295 S298 0,44 m2 S294 0,42 m 2 0,64 m2 S299 S295 1,56 1,56 296 S278 1,00 m2 294 1,56 2,71 +300.00 1.30 0,40 m2 S275.50 +297.50 297 1,17 1.30 298 1.30 1,56 274 +297.50 S277 S275 +295.00 1,56 1,56 297 0,66 m 2 2,73 275 278 0,64 m2 1,30 m 2 S299 S295 0,78 293 295 273 274 275 276 277 278 279 1,00 m 2 0,37 m 2 1,56 S300 S296 294 292 293 294 295 296 297 298 299 300 1,56 +300.00 0,78 293 0,37 m 2 1,00 m 2 S300 S296 292 293 294 295 296 297 298 299 300 126 127 309 1,56 308 Scala 9 322 S89b 322 +301.50 307 309 1,56 325 306 2,71 1,56 329 1,56 328 +326.68 +329.00 1,56 +322.00 1.76 +324.34 1.76 329 S100 1,56 1,56 327 305 S61 S61 307 302 302 308 1.30 Scala 7 +301.50 +304.00 1.30 2,71 2,71 305 1.30 1.30 +304.00 +306.50 +306.50 +309.00 310 3,81 306 326 1,56 1,56 304 305 1,56 303 305 +309.00 310 325 1,56 2,71 0,78 302 304 3,80 1,56 303 324 1,56 0,55 m 2 0,55 m2 1,50 m2 0,54 m 2 1,83 m2 S303 S302 1,56 0,78 302 S309 S308 S307 S306 S305 S304 2,46 m 2 1,63 m 2 323 1,56 S323 4,28 m 2 S324 2,68 m 2 S325 3,52 m 2 S326 1,27 m 2 S327 1,63 m 2 S328 S329 329 322 323 324 325 326 327 328 301 301 303 304 305 306 307 308 309 302 S309 S308 S307 S306 S305 S304 S303 S302 302 303 304 305 306 307 308 309 0,55 m 2 0,55 m2 1,50 m2 0,54 m 2 1,83 m2 2,46 m 2 Scala 8 S73 S317 S313 0,65 m2 313 320 S73 1,56 +312.75 319 S317 S313 0,65 m2 313 1,56 273 S318 S314 0,22 m 2 318 320 S274 1,56 S276 1,06 m2 278 2,71 1,56 +312.75 314 315 1.30 +315.25 2,69 m 2 1.30 277 318 1,56 316 276 +273.25 277 +278.25 S318 S314 0,22 m 2 1,56 1,56 317 +275.75 319 316 317 0,66 m 2 0,23 m 2 2,73 S319 0,86 m 2 S315 0,56 m2 2,71 2,71 314 315 1.30 +315.25 1.30 +317.75 S87 275 278 1,56 1,56 316 1,56 315 1,78 m 2 S277 S275 317 320 316 274 1,56 2,71 317 1,17 S319 0,86 m 2 S315 0,56 m2 0,23 m 2 314 1.30 318 +317.75 +320.25 S87 1,56 1,00 m2 318 S278 S275.50 S320 315 0,75 m 2 S316 0,40 m2 313 320 313 314 314 315 316 317 318 319 320 1,56 +320.25 273 274 275 276 277 278 279 313 0,75 m 2 S316 S320 313 314 315 316 317 318 319 320 CONCLUSIONI Il progetto, come si è avuto modo di vedere, mira a risolvere una problematica reale e urgente all’interno del quartiere. Data questa forte componente reale, c’è la possibilità che il progetto possa trovare attuazione, come già è avvenuto per altri progetti proposti dalla piattaforma PasaPas al comune di Sant Cugat. Inoltre, Las Planas non è l’unico quartiere a soffrire di forti deficit di accessibilità, ma, nell’area metropolitana di Barcellona esistono molti quartieri che si trovano in condizioni simili, alcuni per il modo in cui sono sorti, altri per le particolari condizioni topografiche, altri ancora per le situazioni architettoniche critiche venutesi a creare successivamente. Queste e molte altre sono le ragioni per le quali questo progetto nutre la speranza di riuscire a fornire alcune linee guida per risolvere problematiche, non solo nel quartiere da esso preso in esame, ma an- che in altri quartieri del contesto catalano. E, se mi è consentito allargare di poco l’orizzonte progettuale, potrebbe aspirare a coinvolgere, insieme al contesto catalano, per il quale esso è specificamente nato, tanti altri contesti nazionali. Quello italiano (per fare un esempio a caso), la cui problematicità è sotto gli occhi di tutti, potrebbe, per l’appunto, dare inizio ad un ripensamento delle logiche di miglioramento del territorio, proprio attraverso i nuovi progetti per un’architettura sostenibile, posta - come è nel rispetto del significato del termine architettura - al servizio dell’uomo che abita la città così come abita il mondo. Questo progetto vuole assolvere al compito di porsi al servizio di un abitare dell’uomo a misura dell’uomo e della natura, lontano dalla hybris di un’insostenibile architettura di potere. 129 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA bibliografia sitografia Ajuntament de Barcelona, Les cases barates, Barcelona, 1991 Brillembourg A., Feireiss K., Klumpner H., Informal city: caracas case, Prestel Publishing, London, 2005 Batlle T., Cuchí A., Gironès T., Vers un nou equilibri natural, Fundació Catalunya Caixa, Barcelona, 2012 Boix G., Bosch M, Pont X., Requena J., “La pressió urbanística en l’àmbit del Parc de Collserola: estudi ambiental” in “Diagnosi ambiental al Parc de Collserola” pag. 147-154, Diputació de Barcelona, 2008 Busquets J., La urbanización marginal, Edicions Universitat Politècnica de Catalunya, Barcelona, 1999 Claret C., “Viatge a Vrin. La arquitectura de Gion A. 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El Parc Metropolità de Barcelona: Intervencions, 1983-2008, Consorci del Parc de Collserola, Barcelona, 2008 Navarra M., In walkabout city: il paesaggio riscritto, un parco lineare tra Caltagirone e Piazza Armerina, Biblioteca del Cenide, Palermo, 2002 Pallasmaa J., La mano que piensa. Sabiduría existencial y corporal en la arquitectura , Editorial Gustavo Gili, Barcelona, 2012 Patronat Metropolità Parc de Collserola, Parc de Collserola : pla especial d’ordenació i de protecció del medi natural, Mancomunitata de Municipis de l’Àrea Metropolitana de Barcelona, Barcelona, 1990 Peña J.C., Aran M., Pérez-Zanón N., Casas-Castillo M.C., Rodriguez-Solà R., Redaño A., Llabrés-Brustenga A., Rius A., Análisis de las situaciones sinópticas correspondientes a episodios de lluvia severa en Barcelona, UPC, Barcelona, 2015 Sennett R., L’espai públic. Un sistema obert, un procés inacabat, Arcàdia, Barcelona, 2014 Sennett R., Carne y piedra: el cuerpo y la ciudad en la civilización occidental, Alianza editorial, Madrid, 2007 Solà-Morales M., Les formes de creixement urbà, Edicions UPC, Barcelona, 1993 Zimmermann A., Construir el paisaje, Birkhäuser, Basilea, 2011 http://alejandroaravena.com http://cartotecadigital.icc.cat/cdm http://citizenarchitectfilm.com http://www.c3.urv.cat/members/pdf/Pena_et_al_2015.pdf https://estonoesunsolar.wordpress.com http://gehlarchitects.com http://www.parcnaturalcollserola.cat/ http://projectepasapas.wix.com/pasapaslesplanes#!inicio/mwkiy http://www.studionowa.com/in_project/pro/parco/parco.html http://www.ruralstudio.org www.resso.upc.edu http://www.santcugat.cat/ http://ptop.gencat.cat/rpucportal/inici/ca/index.html 132 133 RINGRAZIAMENTI A conclusione del mio lavoro di tesi vorrei ringraziare la mia relatrice, prof.ssa Silvia Malcovati e la mia correlatrice, prof. ssa Roberta Ingaramo per aver accettato la proposta del progetto e per aver seguito con attenzione – seppure a distanza – lo svolgimento del lavoro. Un ringraziamento particolare va ai professori Coque Claret e Dani Calatayud, per la passione che mi hanno trasmesso nella realizzazione di questo mio studio. Grazie a loro, l’andamento della mia ricerca, ma, soprattutto, le mie vedute in merito al ruolo e al significato profondamente umano di un certo tipo di architettura, hanno realizzato importanti cambiamenti e riscontrato autorevoli conferme. Ringrazio tutta la mia famiglia in particolare mia madre, mio padre e mia sorella Elisa, che mi sono sempre stati vicini sostenendo costantemente i miei sforzi e riconoscendo con fiducia la plausibilità e la realizzabilità di questo mio lavoro di ricerca. Ringrazio i miei amici più cari per il supporto psicologico che mi hanno dato con cordialità, quelli conosciuti in Erasmus e quelli che da tempo sono al mio fianco, Ludovica, Francesca, Riccardo, Sara, Ce- 134 cilia, Francesca. Nei momenti più difficili hanno saputo farmi sorridere e trasmettermi quell’entusiasmo che mi ha aiutato ad affrontare ostacoli e dubbi che sembravano insuperabili. E un grazie anche alla città di Barcellona, nella quale – seppure, talvolta, con qualche difficoltà – ho soggiornato con piacere per più di un anno, dove ho potuto imparare la lingua catalana, che tanto mi affascina, e dove, immergendomi nei suoi quartieri, sono entrata a contatto con una cultura viva e vibrante che non ha mai smesso di affascinarmi. Un agradecimiento especial va dirigido a mis profesores Coque Claret y Dani Calatayud, por la pasión que me han trasmitido en la realización de este trabajo. Gracias a ellos, el desarrollo del proyecto y, sobretodo, mis ideas en relación al papel y significado profundamente humano de cierto tipo de arquitectura, han tenido importantes cambios y influyentes confirmaciones. Además quiero decir gracias a todas las personas increíbles que he encontrado durante mi experiencia en España. Anna, por descubrir nuestra pasión comun por la música y por su constante disponibilidad, Jaime compañero de aventuras en Barcelona y en Las Planas y por su incesante ayuda, todos mis compañeros del Tap PuD y del equipo PasaPas especialmente Marta, Alex, Miguel, Martí, Adrià, Mikel, Jordi, Bernat, Simona, Adrià. Gracias a todos los vecinos del barrio de Las Planas con los cuales he tenido el placer de hablar en particular el señor Juan del bar Talisman y Carlos Granados. Por fin agradezco al departamento de Urbanismo del Ayuntamiento de Sant Cugat del Valles y al departamento de proyectos y obras del Parque del Collserola por su disponibilidad a responder a mis preguntas y a proponer sugerencias en el curso del proyecto. 135