accessibilità e servizi nella città informale: un

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accessibilità e servizi nella città informale: un
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura
C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile
A.A. 2015/2016
accessibilità e servizi nella città informale:
un progetto per il quartiere
las planas a barcellona
Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo
Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati
Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura
C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile
A.A. 2015/2016
accessibilità e servizi nella città informale:
un progetto per il quartiere
las planas a barcellona
Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo
Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati
Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo
indice
Introduzione
p. 7
Premesse
p. 8
1. LAS PLANAS: UN QUARTIERE AUTOCOSTRUITO TRA BARCELLONA E IL PARQUE
DEL COLLSEROLA
1.1 Il Vallès Occidentale e la catena montuosa del Collserola
1.2 La costruzione della linea ferroviaria Barcellona-Vallés
1.3 L’incremento demografico e la pianificazione urbana dell’area metropolitana
1.4 1960-1990: autocostruzione del quartiere Las Planas
1.5 Il Pla General Metropolità del 1976
1.6 La lotta degli abitanti verso la legalizzazione del quartiere
1.7 Il PEPCo: la protezione del Parque del Collserola
1.8 Dopo la legalizzazione: il consolidamento del quartiere
1.9 2010: la catena montuosa del Collserola diventa Parco Naturale
2. ANALISI DEL QUARTIERE E PROBLEMATICHE GENERALI
2.1 La zonificazione secondo il PERI
2.2 La vegetazione e lo spazio naturale
2.3 Popolazione e situazione socio-economica
2.4 Servizi e attività commerciali
2.5 Mobilità e trasporto pubblico
2.6 La vita associativa di quartiere
2.7 Les Planes oggi: attività e progetti
p. 11
3. OPPORTUNITA’ PROGETTUALE E STRATEGIA DI INTERVENTO
3.1 Studio di un isolato tipo e proposte d’intervento
3.2 L’interno dell’isolato come microcosmo
3.3 Interazione con gli abitanti e individuazione del caso pilota
3.4 Fasi di progetto
p. 51
p. 53
p. 56
p. 65
p. 68
p. 13
p. 16
p. 19
p. 21
p. 24
p. 26
p. 28
p. 32
p. 33
p. 35
p. 37
p. 39
p. 41
p. 43
p. 44
p. 46
p. 47
5
introduzione
4. RELAZIONE DI PROGETTO
4.1 Studio previo
4.2 Disegno in pianta
4.3 Sezioni trasversali e longitudinali
4.4 Dettaglio sezione tipo
4.5 Drenaggio longitudinale e trasversale
4.6 Calcolo movimenti terra
4.7 Scale
4.8 Arredo urbano
4.9 Accenni alla sostenibilità economica del progetto
p. 71
p. 73
p. 74
p. 75
p. 76
p. 77
p. 81
p. 85
p. 90
p. 91
A partire dall’esame del termine che la
connota, che si compone delle due parole
greche arché = principio, origine e techne
= arte, saper operare, l’architettura,
sin da principio, si è configurata come un
complesso di conoscenze-azioni finalizzato a rendere concreto il bisogno umano
- anch’esso originario e costitutivo - di proteggersi dal mondo circostante fronteggiandone le forze avverse.
5. RIFERIMENTI PROGETTUALI
5.1 Marco Navarra e il progetto del parco lineare da Caltagirone a Piazza Armerina
5.2 Lacaton e Vassal: Habitation Légèrement Modifiées
5.3 Gion Caminada e il recupero della borgata alpina di Vrin
5.4 Il progetto Estonoesunsolar a Zaragoza
5.5 Alejandro Aravena e il progetto Elemental
5.6 Auburn Rural Studio
p. 95
p. 97
p. 99
p. 101
p. 103
p. 104
p. 105
Tavole di progetto
p. 107
Conclusioni
p. 129
Bibliografia e sitografia
p. 131
Ringraziamenti
p. 135
La proposta progettuale che in questa tesi di laurea viene presentata, in
accordo con gli obiettivi fondamentali
dell’architettura sostenibile intesa come
espressione più significativa della nostra
epoca, nasce, non come azione estrinseca
e puramente formale, bensì dalla volontà
di seguire e, quindi, attuare, il suggerimento di coloro che, vivendo nell’area
presa in esame, hanno espresso l’esigenza di tradurre le loro necessità in linguaggio architettonico. L’intero lavoro, infatti,
si è basato su un intenso dialogo con gli
abitanti del quartiere e ha rappresentato,
per me, un’importante esperienza, non
solo dal punto di vista accademico, ma
anche umano: il mio modo di guardare
l’architettura, dopo questa esperienza, è
fortemente cambiato.
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L’area su cui è stato elaborato il progetto è situata a Las Planas, quartiere che
sorge a 15 km a nord di Barcellona e che
fu costruito intorno agli anni Sessanta. I
suoi primi abitanti furono famiglie umili,
molte delle quali immigrate da altre parti
della Spagna e che scelsero quest’area
impervia e boscosa della catena montuosa del Collserola per costruire la propria
casa con la forza della propria volontà e
il lavoro delle proprie mani.
Legalizzato solo nel 2000, il quartiere
soffre, tuttavia, sin da principio, di deficit di accessibilità e di servizi, legati alla
sua origine informale e alla peculiare
topografia del luogo. Questo progetto,
allora, nato da un’esigenza primaria e
reale degli abitanti del quartiere, vorrebbe offrire loro una risposta diretta attraverso soluzioni finalizzate a migliorare e
a rendere più agevole l’accesso alle sue
abitazioni.
“Practicar un urbanismo sobre el terreno, ajustado a los valores existentes y a las necesidades
reales, se revela como algo muy eficaz e inventivo. En especial permite coordinar cuestiones
de proyecto muy diversas, puesto que se apoya
sobre las oportunidades sobrevenidas y no sobre
lo esperado.”
L acaton & Vassal, La libertad estructural, condición del milagro in “2G” n. 60, 2012, pag.162.
7
premesse
Laboratori, modalità di ricerca, tecniche
operative
Il progetto è stato elaborato tecnicamente all’interno del laboratorio di Proyecto
y Urbanismo (Taller Pud) della Escuela
Tecnica Superior de Arquitectura del
Vallès (ETSAV), presso l’Università di Architettura appartenente alla Universitat
Politècnica de Catalunya (UPC), dove ho
svolto un Erasmus di sei mesi. Successivamente ho partecipato al bando di tesi
all’estero su proposta del Politecnico di
Torino e ho proseguito il lavoro iniziato
all’interno del laboratorio proponendolo
come tesi di laurea.
Il lavoro di ricerca-tesi presso la ETSAV è
durato un anno ed è consistito in:
a) uno studio sul campo, attraverso fotografie e schizzi che riproducevano lo
stato di fatto esistente;
b) alcune indagini cartografiche, con misurazioni e calcoli;
c) una ricostruzione cronologica della
storia del quartiere, realizzata attraverso
interviste e dialoghi con gli abitanti del
quartiere;
d) uno studio di riferimenti allargati al
territorio, alla situazione geografica, sociale e culturale della zona nella quale si
trova il quartiere;
8
e) l’elaborazione, infine, del progetto
vero e proprio.
Fonti e materiali
Tutto il materiale cartografico presente
nella tesi è stato attinto dall’Institut Cartogràfic i Geològic de Catalunya (ICGC).
I dati presenti all’interno del Capitolo 1
sono stati recuperati dall’articolo di Ferrer A., Nel.lo O., Barcelona: La transformació d’una ciutat industrial presentata
alla Conferencia Internacional “The Future of the Industrial City”, Johns Hopkins
University, Baltimore, Juny 1990.
I dati sul quartiere di Las Planas, invece, sono stati ricavati dal documento del
Comune di Sant Cugat del Vallès, datato
22 Aprile del 2008, col titolo “Projecte
d’intervenció integral en els barris i àrees
urbanes d’atenció especial- Les Planes”. Il
materiale fotografico è, per una parte, di
mia realizzazione, per l’altra, è l’esito di
una cordiale collaborazione con i compagni della ETSAV e del progetto PasaPas.
Peculiarità del progetto
Il carattere ‘sperimentale’ di questo progetto lo ha reso carente di una consolidata bibliografia, carenza compensata,
tuttavia, da molteplici esempi simili,
dai quali ho tratto concetti, idee chiave
e originali procedure di alcuni architetti
riconosciuti, che hanno operato su questioni affini a questa, come lo sviluppo
di strategie per insediamenti informali
realizzato mediante l’attenzione e l’ascolto prestati alla diretta partecipazione
cittadina al lavoro progettuale, al fine di
risolvere, in modo rapido ed efficace, le
reali e concrete esigenze degli abitanti.
All’interno del Capitolo 5 e nella bibliografia sono rintracciabili i principali riferimenti per il progetto.
Interlocutori del progetto
Nella ipotesi di progetto sono stati presi
in considerazione diversi interlocutori:
1) il Comune di Sant Cugat e in particolare il Dipartimento di Urbanismo e Servizio di protezione dell’ambiente;
2) il Parco del Collserola, in particolare
il settore relativo ai progetti e alle opere
nell’ambito del parco;
3) gli abitanti del quartiere.
Progetti precedenti e interventi già realizzati
L’Escola Tècnica Superior d’Arquitectura
del Vallès (ETSAV), in collaborazione
con il comune di Sant Cugat, porta avanti
progetti all’interno del quartiere di Las
Planas già da parecchi anni.
Un impulso fondamentale all’interesse
per l’area è stato dato nel 2012, a partire
dal progetto di laurea di Bernat Colomé
e Jordi Mitjans, elaborato all’interno del
laboratorio di architettura e urbanismo
diretto dai professori dell’ETSAV, Coque
Claret, Dani Calatayud e Roger Tudò.
Il progetto è partito da un attento e rigoroso studio del quartiere, che ha poi
portato all’individuazione di strategie
per combattere la povertà energetica
delle abitazioni autocostruite. Sono stati
successivamente individuati dei casi pilota, che, attraverso il finanziamento del
comune di Sant Cugat, hanno dato inizio
a una valida collaborazione tra amministrazione e università per promuovere
l’autorigenerazione del quartiere.
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las planas: un quartiere autocostruito tra
barcellona e il parco del collserola
1.1 il vallès occidentale e la catena
montuosa del collserola
Per poter meglio comprendere l’evoluzione del quartiere di Las Planas è necessario guardare alla storia dell’ampio
contesto in cui è inserito: la catena montuosa del Collserola e l’area del Vallès
Occidentale.
Segni di presenza umana nella serra
sono visibili già a partire dal paleolitico inferiore. Da quel momento in poi,
passando per l’età neolitica, romana e
medioevale la catena montuosa comincia a trasformarsi con l’introduzione di
coltivazioni e percorsi che permettono di
attraversarla in sicurezza.
Alla base delle montagne si estende la
valle della riera del Vallvidrera, affluente
del fiume Llobregat e unico corso d’acqua
permanente del Parco del Collserola. Si
tratta di un ambiente caratterizzato da
una vegetazione rigogliosa che segue il
percorso del fiume. La riera, con i suoi
12 km di lunghezza, attraversa il nucleo
storico di Vallvidrera, Las Planas, La Floresta, La Rierada, Sant Bertomeu de la
Quadra e Molins de Rei e termina con
uno sbocco sul margine sinistro del fiume
Llobregat.
Vista sul Parque del
Collserola da Las Planas
13
In alto il monastero di
Sant Cugat del Vallès
A
destra
fotopiano
dell’area
del
Vallès
Occidentale
nell’anno
1947 (fonte ICGC)
Situato sul versante nord occidentale
della Serra del Collserola troviamo il municipio di Sant Cugat del Vallès, il quale
comincia ad assumere una certa rilevanza a partire dal medioevo, con la costruzione del suo monastero. La città diviene
centro di cultura e potere e durante tutto
il X secolo estende il suo dominio sulle
terre circostanti. Nonostante ciò Sant
Cugat, a causa della sua posizione geografica di isolamento dietro le montagne
del Collserola, rimane poco connessa con
Barcellona fino al 1900. Per molti secoli
gli unici frequentatori del Collserola sono
i contadini che, per raggiungere Barcellona dove vendevano i loro prodotti, si
servono di percorsi da loro stessi tracciati
che passano per il coll de s’Erola (da qui
l’origine del nome della catena montuosa).
A partire dal XI secolo vengono costruite
nell’area le prime masie: Can Busquets,
Mas Guimbau e Can Rectoret. Tra le attività prevalenti si rilevano lo sfruttamento
di castagni, di noci e di olivi silvestri. La
pulizia del sottobosco fornisce invece il
14
combustibile per i forni di pane e anche
per bovili come Can Balasc e Can Sauron dove vengono prodotti i mattoni che
saranno poi usati anche dai costruttori
barcellonesi del XIII e XIX.
A partire dal XIX secolo la coltivazione
della vite sostituisce progressivamente
quella dei cereali, non solo nell’area di
Sant Cugat del Vallès, ma anche all’interno del bosco del Collserola. La specializzazione nella coltivazione della vite
porta alla diversificazione delle attività
artigianali e del commercio. A Sant Cugat, in un periodo di relativa prosperità
economica, si osserva un forte incremento di popolazione, un miglioramento delle connessioni urbane e un impulso nel
settore della costruzione.
Il 1887 è invece un anno di forte crisi:
si diffonde la piaga della Phylloxera , un
parassita della vigna. In seguito ai danni
riportati si ripiantano vigne con nuovi
ceppi americani ma si verifica una crisi di
sovrapproduzione che comporta un forte
abbassamento dei prezzi e l’abbandono
dei coltivi meno redditizi.
15
1.2 la costruzione della linea
ferroviaria barcelona-vallés
Nell’anno 1877, con la realizzazione della strada che collega Gracia a Manresa,
inizia una fase di cambiamenti per il municipio di Sant Cugat. La strada facilita le
comunicazioni con Barcellona, favorendo
il commercio di prodotti tra cui vino e
legna. Poco a poco aumenta l’interesse
dei barcellonesi per l’area di Sant Cugat
come zona di passeggio e in cui trascorrere l’estate.
Nell’anno 1891 il nucleo di Vallvidrera
viene annesso al municipio di Sarrià,
comune a confine con Barcellona. Di
conseguenza a partire dal 1900 inizia
l’urbanizzazione della parte della catena
montuosa che si affaccia su Barcellona.
Nel 1917 viene ultimata la ferrovia di
Sant Cugat. Ciò stabilisce definitivamente l’ascesa del comune come recettore
di popolazione urbana. Con il treno si
sviluppano le urbanizzazioni estive seguendo la linea della ferrovia: Las Planas, la Floresta, Valldoreix e Mirasol. Con
la costruzione delle prime case e torri,
queste stazioni sperimentano una notevole crescita di popolazione, tuttavia non
paragonabile a quella degli anni sessanta
e settanta. Sono popolari negli anni venti
i cosiddetti merenderos luoghi d’incontro
16
dove, circondati dalla natura, era possibile passare le domeniche o i giorni di festa
lontano dal caos della città. Alcuni di questi sono sopravvissuti fino ad oggi come
quelli de la Font de la Manigua, Font del
Gat i Font de Las Planas.
Gli anni seguenti sono caratterizzati da
forti convulsioni politiche e sociali. Nel
1931 cade la monarchia e viene proclamata la repubblica. Come nel resto dei
comuni a Sant Cugat c’è un’intensa vita
associativa e attività politica.
Il 1936 è invece l’anno della Guerra Civile. Come in molti altri paesi, si collettivizzano le terre e molte corporazioni. La
popolazione di Sant Cugat moltiplica con
l’arrivo di molti barcellonesi che fuggivano da bombardamenti e detenzioni. Nel
1939 l’esercito nazionale entra a Sant
Cugat per poi arrivare fino a Barcellona.
Gli anni del dopoguerra tra il 1939 e il
1959 sono un periodo di penuria e repressione e a Sant Cugat inizia una fase
di controllo amministrativo e di persecuzione politica.
Solo negli anni sessanta si assiste a una
progressiva apertura grazie a investimenti stranieri, industrializzazione, im-
migrazione e boom turistico. A Sant Cugat l’impatto di questa epoca è diseguale
smettendo improvvisamente di essere
una città estiva a favore di nuovi paesi
sulla costa. Al contrario riceve nuovi immigranti che lavorano nelle nuove industrie che si installano nell’area municipale, principalmente tessili e metallurgiche.
L’inaugurazione dell’autostrada A-7 favorisce lo sviluppo di imprese di portata
metropolitana. L’agricoltura retrocede a
favore dell’industria e della costruzione.
A destra carta topografica 1:50000 dell’area di
Barcellona e del Vallès
(ICGC)
17
1.3 l’incremento demografico e la pianificazione
urbana dell’area metropolitana
Barcellona e la sua regione, la Catalunya,
possono considerarsi una vera e propria
fabbrica della Spagna in quanto tra i
principali fornitori al mercato spagnolo di
articoli di manifattura, dai prodotti tessili
fino a quelli chimici. Questa situazione
è il risultato di un lungo processo storico iniziato a partire dalla fine del XVIII
secolo nel quale le condizioni geografiche, l’evoluzione della struttura sociale
e lo sviluppo economico concorrono alla
creazione di una grande città industriale.
In alto stazione di La
Floresta nel 1926.
A lato stazione di Las
Planas oggi
18
Tra il 1940 e il 1960 la popolazione di
Barcellona aumenta inizialmente per
crescita naturale; in secondo luogo a
seguito dell’immigrazione passando da
1.081.175 abitanti del 1940 a 1.557.863
nel 1960. La crescita di questi anni genera, in un contesto di isolazionismo e recessione economica, profonde problematiche sociali e urbane. Queste difficoltà
sorgono soprattutto come conseguenza
di due fattori concorrenti: da una parte
l’incapacità dell’iniziativa privata di fornire servizi sociali di base in particolare
abitazioni a basso prezzo; d’altra parte
mancano le risorse e l’interesse dell’amministrazione pubblica locale e centrale
per intervenire con efficacia. I danni cau-
sati dalla guerra uniti a queste incapacità
sono la causa dell’apparizione di deficit
delle abitazioni e dei servizi urbani che
provocano l’incremento dei nuclei urbani
marginali e illegali e contribuiscono alla
dispersione della città. Queste circostanze vanno successivamente a determinare
enormi problemi per la pianificazione
urbana.
Nel 1953 iniziano a svilupparsi le prime aree industriali del dopoguerra e
il governo centrale approva un nuovo
piano con il fine di anticipare la possibile espansione fisica della città verso il
territorio che la circonda. Questo piano
prende il nome di Pla Comarcal de Barcelona, il primo a includere ventisette
municipi dell’area, che posteriormente
sarà conosciuta come àrea metropolitana
di Barcellona. Il piano del 1953 affronta in maniera sistematica la regolazione
dei tipi di edificazione, in funzione delle
tipologie, densità e uso del suolo: propone per la prima volta la divisione zonale
del suolo e altre strategie per il controllo
dello sviluppo urbano. Il sistema urbano
viene concepito e definito dalla città centrale, le città secondarie al suo intorno e
il territorio rurale che rimane dentro la
comarca, in una forma organica: un’area
polinucleare con uno sviluppo regolare di zone verdi, zone ampie destinate
all’agricoltura, a boschi e a uso rurale e
aree di sviluppo industriale. Si può considerare il Pla Comarcal come un tentativo
di dirigere e controllare la costruzione
di una grande città in modo organico e
relazionata al territorio che la circonda. Il
piano però non è in grado di prevedere la
rapidità eccezionale di crescita degli anni
cinquanta e sessanta, anni nei quali le
norme della pianificazione relative all’uso del suolo e alla densità di edificazione
sono sistematicamente violate o ignorate.
Tra il 1959 e il 1975 Barcellona e la regione circostante subiscono un processo
di crescita senza precedenti. Alla fine di
questo processo la città si converte in
una grande area metropolitana con più
di 3.000.000 di abitanti, con un peso importante non solo nel contesto spagnolo
ma anche in quello europeo. Due terzi di
questa crescita, approssimativamente un
milione di abitanti, va a prodursi nella
periferia metropolitana e solo un terzo
nella città centrale.
A partire dal 1959 il governo inizia a
prendere una serie di misure con la finalità di aprire e liberalizzare l’economia 19
1.4 1960-1990: autocostruzione del
quartiere las planas
aprendo la Spagna a un periodo di crescita e industrializzazione molto rapidi.
Questo ritmo di crescita può essere compreso solo tenendo in conto l’ondata migratoria che ha investito la città durante
la metà degli anni cinquanta.
Le nuove strutture urbane che si vanno
a creare seguono tre modelli principali
di sviluppo che ancora oggi definiscono
la configurazione della periferia residenziale. I tre modelli di sviluppo sono
i seguenti:
a) sviluppi suburbani basati su nuclei antichi e i loro ampliamenti del secolo XIX.
Questo è il modello maggiormente seguito tra il 1950 e il 1980, caratterizzato da
estensioni urbane connesse spazialmente
senza continuità con la città esistente;
b) aree marginali di urbanizzazione situate nella periferia estrema della città
e costruite illegalmente. Non sono state
riconosciute come suolo urbano fino
all’entrata in vigore del Pla General Metropolità del 1976, quando ormai erano
totalmente consolidate;
c) nuovi poligoni di abitazione. Rappresenta con tutti i suoi difetti l’unica forma
pianificata di sviluppo. Sono rappresentativi di un modello di sviluppo metropolitano degli anni sessanta e settanta.
Questa crescita è accompagnata anche
da un incremento progressivo della segregazione sociale e dei conflitti urbani.
Nei quartieri centrali della città iniziano
ad apparire le prime tendenze verso la
terziarizzazione. La concentrazione delle
attività terziarie si consolida poi proprio
in queste aree, ulteriormente favorite da
un sistema di trasporto pubblico radiale
che forniva un accesso privilegiato al
centro della città. Anche un incremento
della differenza dei prezzi del suolo tra
le zone centrali e quelle più periferiche
funziona come meccanismo selettivo per
l’utilizzo del suolo attraverso il quale si
tende a relegare le industrie e le residenze popolari nelle aree periferiche; per
queste e altre ragioni la città è testimone
di una lotta costante tra le associazioni
degli abitanti e le autorità urbane.
Il quartiere Las Planas appartiene a
quello che Joan Buquets nel suo testo La
urbanización marginal definisce come
período A, ovvero come quartiere che
ha origine dalla vendita generalizzata di
suolo rustico/agricolo in aree non urbanizzate.
“En efecto, los sistemas de transporte van
tomando mayor importancia tanto como elemento básico de conexión como localizador de
actividades (industriales, residenciales); por
otro lado, la creciente transformación del suelo
rústico próximo a las grandes ciudades, que se
va operando desde finales de siglo anterior, va
introduciendo ingentes cantidades de suelo en
los mecanismos de mercado, etc.”
“El sistema de parcelación viene muy condicionado en ciertos sectores por los esquemas previos de utilización, sobre todo en los momentos
de formación del barrio. Más adelante – por
ejemplo en Les Planes – nuevas extensiones
conseguirán incorporar nuevo suelo al barrio. La
disposición de las coreas suele ser aislada en la
parcela, para conseguir mayor adaptación a la
topografía, que suele ser muy accidentada”.
Busquets J., La urbanización marginal, Edicions
Universitat Politècnica de Catalunya, Barcelona,
1999 pag.21
Crescita demografica in
Catalunya tra il 1950 e
il 1980
20
Foto aerea dell’area di
Las Planas nel 1967
(fonte ICGC)
Tra i fattori favorevoli alla nascita di questo tipo di quartieri troviamo la lottizzazione del suolo agricolo in forma diretta,
21
una politica che punta all’incentivo delle
vie di comunicazione e alla creazione
di parchi urbani, l’utilizzo urbano della
catena montuosa del Collserola sia per
escursioni che attraversano una moltitudine di fonti sia per la presenza dei merenderos (zone di ristoro), meta abituale
delle classi meno abbienti di Barcellona
nei fine settimana. La prossimità della
ferrovia con collegamento diretto alla
città favorisce notevolmente l’accesso
all’area.
La situazione del settore inizia a variare
dopo la Guerra Civile, con la lottizzazione
di diverse proprietà. In particolare l’area
del Vallvidrera, nel punto centrale della
catena del Collserola, tra gli anni quaranta e cinquanta inizia lentamente a subire
un’incremento delle case costruite. A partire dagli anni sessanta si va producendo
una vera e propria ondata migratoria di
popolazione proveniente in particolar
modo dall’Andalusia e dall’Extremadura
che manifesta in maniera sempre più accentuata la necessità di case economiche.
La zona, trovandosi nel centro della catena montuosa, è boscosa e caratterizzata
da una topografia molto accusata. I lotti
si vendono a prezzi molto bassi poichè
22
suolo forestale.
I primi coloni pertanto devono fronteggiare una natura ostile e delle condizioni
impervie per realizzare le loro prime
baracche, le quali non tenevano conto
nè dei requisiti minimi di abitabilità, nè
garantivano salubrità e sicurezza all’interno dello spazio domestico.
Nella logica dell’autocostruzione non
viene tenuta in conto nessuna normativa
urbanistica, le case sono prive di acqua,
luce, fognatura e camini e spesso i primi
coloni sono costretti a lavorare di notte
per non essere scoperti. La disposizione
delle baracche normalmente è isolata
al centro del lotto per poter garantire
un miglior adattamento alla topografia.
Queste prime abitazioni vanno migliorando in funzione dell’aumento del reddito di ciascuna famiglia. Data questa
situazione di illegalità Las Planas soffrirà
per lungo tempo della mancanza di urbanizzazione del quartiere e solo a seguito
della rivendicazione dei suoi abitanti verrà riconosciuto come quartiere ottenendo
l’acqua corrente e la fognatura, installati
negli anni 1978-1979.
La generalità di questo fenomeno può
essere confrontata, pur tenendo in con-
siderazione la diversità del contesto, con
le favelas di Rio de Janeiro, i ranchos di
Caracas, le barriadas di Lima, le villas
miseria di Buenos Aires, le callampas di
Santiago; altri esempi simili possono si
possono trovare in Africa e India o, per citare esempi nazionali, in alcune periferie
delle nostre città tra cui Roma e Milano.
Il fenomeno dell’urbanizzazione marginale si diffonde in contemporanea ai
meccanismi della costruzione di edifici
di appartamenti per un gran numero
di persone. Tra le differenze principali possiamo evidenziare un maggiore
adattamento a livello temporale nel caso
dell’abitazione autocostruita. A fronte di
un primo periodo durante il quale l’utente deve accettare pessime condizioni di
vita è possibile successivamente sfuggire
alla rigidezza spaziale dei grandi edifici
per appartamenti; nell’insediamento informale è possibile ampliare la casa secondo le proprie esigenze con una notevole riduzione dei costi legata a sistemi di
autocostruzione e di aiuto reciproco. La
casa dell’urbanizzazione marginale risulta pertanto essere un prodotto flessibile, suscettibile di ampliamenti a seguito
dell’ingrandimento del nucleo familiare.
Mappa topografica scala
1:5000 dell’area di Las
Planas nel 1967 (fonte
ICGC)
23
1.5 il
1976
pla general metropolità del
L’approvazione e l’esecuzione del Pla
General Metropolità (PGM) del 1976
rappresenta una tappa fondamentale per
l’evoluzione della pianificazione urbanistica dell’area barcellonese tra gli anni
1975-1986. Il piano costituisce un intento amministrativo per razionalizzare la
situazione urbana dopo più di vent’anni
di espansione rapida e incontrollata. Esso
rappresenta una rottura con il passato
poiché contiene, rispetto ai piani precedenti, criteri specifici per progetti che
dovevano definire la forma della città. Il
piano è lo strumento attraverso il quale
le amministrazioni si servono per operare in ciascuna delle parti della città.
Gli autori concepiscono il PGM come un
documento aperto nei singoli piani dando
la priorità a progetti esecutivi e interventi
immediati o a breve termine.
Nonostante ciò, le condizioni politiche e
economiche nelle quali si sviluppa realmente il piano sono totalmente differenti
da quelle in cui era stato concepito.
Grande rilievo nel piano ha la definizione
degli elementi base necessari per identificare la struttura metropolitana. Un’attenzione particolare viene rivolta anche
al Parco del Collserola,alla protezione
delle aree forestali minacciate dagli inse-
24
diamenti urbani in espansione situati al
suo interno e alla sua possibile fruizione
come parco metropolitano.
Per raggiungere questo obiettivo viene
qualificato come sistema di parco forestale il 74% del territorio del parco.
A partire dal 1976 fino all’attualità sono
state approvate più di 60 modifiche puntuali del PGM all’interno dell’ambito del
Parco del Collserola.
Rispetto al riferimento iniziale le amministrazioni vanno gradualmente a introdurre delle variazioni, dando così origine
a piani locali e speciali per ciascun distretto sempre nell’ambito di un’interesse urbanistico generale con ripercussioni
a livello generale e tenendo in conto le
diverse scale di intervento.
Grande importanza assume la nomina
della città come sede dei Giochi Olimpici
del 1992. Questi ultimi hanno comportato un’investimento importante di risorse pubbliche sulla città, specialmente
in interventi realizzati per promuovere
l’immagine di una Barcellona moderna a
livello internazionale.
Questo ambiente di prosperità economica
però va a incrementare anche la segregazione territoriale di differenti gruppi
sociali oltre a provocare un continuo
aumento della pressione differenziale
sui prezzi del suolo. Ciò provoca come
principale conseguenza un fenomeno di
gentrification (imborghesimento) delle
parti centrali della città.
Plan General
Metropolitano de
Barcelona 1976, settore
Las Planas
25
1.6 la lotta degli abitanti verso la
legalizzazione del quartiere
Man mano che il quartiere continua a
crescere e le nuove generazioni prendono il posto dei primi coloni si fa sempre
più sentita la necessità di riconoscimento
di Las Planas come suolo urbano.
A partire dal 1967 fa il suo ingresso nel
quartiere Mossen Pere, prete che avrà
un ruolo chiave negli anni seguenti. Il
progressivo avvicinamento al quartiere
a partire da azioni concrete di aiuto alla
comunità fa sì che Mossen Pere divenga
catalizzatore di un territorio che ancora
non aveva regole ben definite. Nel momento in cui il quartiere viene dotato di
parrocchia gli abitanti iniziano a percepire un senso di comunità e di appartenenza al luogo in contrasto con quel senso di
abbandono che aveva caratterizzato gli
anni precedenti all’arrivo di Mossen Pere.
In alto Mossen Pere a
Las Planas
A destra Plano de
ordenación fisica del
1980
26
I comuni iniziano a proporre delle soluzioni radicali al problema degli insediamenti informali con l’intenzione di farli
sparire seguendo due strategie: la legge
dei cinquanta anni con la quale si proponeva agli abitanti l’usufrutto del suolo
per due generazioni e successivamente la
cessione della proprietà all’amministrazione locale, o l’espropriazione immediata a cambio di un affitto sociale. Di
fronte a queste proposte gli abitanti sen-
tono la necessità di organizzare un corpo
giuridico che gli permettesse di iniziare
una lotta a favore della legalizzazione.
Nel 1974 nasce la Associació de Veïns del
quartiere di Las Planas.
A seguito della lotta degli abitanti
nell’anno 1992 arriva il primo riconoscimento legale del quartiere e comincia un
processo di legalizzazione delle abitazioni e dell’urbanizzazione.
Il primo PERI ( Pla Especial de Reforma
Interior del Sector Les Planes – Can Flo)
viene però annullato a seguito del ricorso
di uno degli abitanti del quartiere. Viene giudicato nullo con una sentenza del
Tribunal de Justicia de Catalunya poichè
prevedeva che ogni lotto dovesse cedere
in forma gratuita e obbligatoria la metà
della sua superficie che passava alla qualificazione urbanistica di Verde Forestale
(VF). Finalmente, nell’anno 2000 viene
redatto e approvato un nuovo PERI; la
metà di lotto che nel primo PERI veniva
qualificata come Verde Forestale passa
alla qualifica di suolo Residencial Protegit ovvero suolo di proprietà del privato
dove però non è possibile nessun tipo di
azione costruttiva. In funzione del numero delle case del settore vengono stabilite
le percentuali di suolo da destinare a
verde pubblico e a dotazioni comunitarie.
27
1.7 il PEPCo: la protezione del parque
del collserola
Il Pla especial d’ordenació i protecció
del medi natural del Parc de Collserola
(PEPCo) viene approvato nel 1987 come
sviluppo delle previsioni contenute nel
PGM.
Il PEPCo si presenta come piano speciale, spinto a partire dagli strumenti legali
vigenti in quel momento; regola gli usi e
lo sfruttamento dei suoli qualificati come
parco forestale e allo stesso tempo tiene
in considerazione misure di protezione e
conservazione dello spazio naturale.
Vengono pertanto introdotte delle norme
urbanistiche che completano quelle del
PGM e che hanno come obiettivi principali:
-formalizzare la città metropolitana;
-mantenere la stabilità dei sistemi natu-
rali;
-preservare la diversità biologica;
-preservare il patrimonio culturale e
paesaggistico;
-offrire nuove possibilità per lo svago.
Il PEPCo però si trova giuridicamente
subordinato al PGM e pertanto non può
declassare né tantomeno cambiare la
qualificazione del suolo esistente; ha
anzi dovuto accettare le riserve di suolo urbanizzabile (molto del quale non
programmato) e di suolo definito come
riserva viaria come stabilito dal PGM.
Questo fattore limita chiaramente il
raggiungimento degli obiettivi stabiliti
dallo stesso PEPCo. Tra le critiche messe in evidenza al piano si sottolinea in
particolare che molte delle infrastrutture
incluse nel PGM non fossero ancora state
portate a termine e che parte del suolo
dichiarato urbanizzabile è stato lasciato
non urbanizzato, causando forti ripercussioni all’intero ecosistema della catena
montuosa del Collserola, già fortemente
sottomessa alla pressione antropica.
È stato messo in evidenza che il parco del
Collserola risulti diviso dall’asse viario
e urbano di Vallvidrera-Las Planas-La
Floresta-Valldoreix-Sant Cugat. Le infrastrutture viarie e urbane vengono accusate di creare un impenetrabile taglio
alla continuità naturale del parco e pertanto di provocarne la frammentazione.
Nel 1992 viene approvato il Pla d’espais
d’interès natural (PEIN) che include la
A sinistra studio impatto
ambientale dei quartieri
situati all’interno del
Parco del Collserola
28
catena montuosa del Collserola e ha il
carattere di piano territoriale settoriale.
Si tratta di una protezione basica nella
quale si applica in maniera preventiva il
regime di suolo non urbanizzabile fissato
dalla legislazione urbanistica. L’ambito
della protezione del parco del Collserola
è lo stesso del PEPCo ed esclude dalla pianificazione urbanistica le zone qualificate come suolo urbano e urbanizzabile. Il
PEIN rappresenta un riconoscimento dei
valori naturali da proteggere al di sopra
della qualificazione urbanistica.
Un caso particolare di nucleo urbano
all’interno del parco è appunto il quartiere Las Planas che si è andato a consolidare in successive modifiche del PGM.
Il piano ha imposto una restrizione alla
crescita urbana ai limiti attuali del settore imponendo la protezione delle masse
vegetali esistenti e la riforestazione di
buona parte del suolo di titolarità privata.
Modifiche al PGM del
1991
In alto situazione attuale
e in basso situazione
precedente
29
Tavola ordinamento e
gestione settore centrale
PEPCo 1987
30
31
1.8 dopo la legalizzazione:
il consolidamento del quartiere
1.9 2010: la catena montuosa del
collserola diventa parco naturale
A seguito della legalizzazione del quartiere e dell’aumento del reddito, molte
famiglie hanno la possibilità di investire
denaro nell’ampliamento delle proprie
case. Questo fenomeno determina anche
un processo di gentrificazione, di costruzione di seconde case e di insediamento
di nuovi abitanti che scelgono di vivere a
Las Planas dove il costo di una casa risultava più basso.
Nel 2003 dopo numerose richieste il
quartiere viene dotato di un Casal, centro
nevralgico della vita del quartiere situato
nella piazza del quartiere, la Creu d’en
Blau. Lo spazio viene soprattutto utilizzato dagli anziani del quartiere.
Il comune di Sant Cugat del Vallès ha a
poco a poco realizzato alcuni investimenti negli spazi pubblici.
Il 2008 è l’anno dell’inclusione di Las
Planas all’interno della Llei de Barris che
offre l’opportunità di dare un impulso definitivo al miglioramento delle condizioni
di vita della popolazione dell’area.
La proposta avrà come obiettivo correggere i deficit storici del quartiere e
adeguarli a livelli minimi accettabili,
nonostante le difficoltà imposte dalla
topografia e morfologia del luogo. Le
strategie di intervento si concentrano in
La dichiarazione di Parco Naturale del
2010 delimita definitivamente gli spazi
di interesse naturale già definiti nel PEIN
del 1992. La dichiarazione si prefigge di
rinforzare l’obiettivo di conservazione a
fronte di una protezione meramente urbanistica. Il PGM e il PEPCo rimangono
comunque pienamente vigenti.
Il regime di suolo è quello di non urbanizzabile, perciò ne viene proibita l’urbanizzazione ma non l’edificazione che dovrà svilupparsi in accordo con gli obiettivi
di protezione del parco naturale e con i
requisiti di integrazione paesaggistica.
Nel 2010 con la dichiarazione di Parco
Naturale vengono incorporati 39 settori
di ampliamento; ciò comporta l’amplia-
32
particolar modo sull’ambito urbanistico:
dal miglioramento del trasporto pubblico, alla promozione della partecipazione
associativa di bambini e giovani, impulso alla coesione sociale degli anziani, di
donne e dei nuovi abitanti.
Il piano approvato per il quartiere ha
presupposto un investimento di 4 milioni di euro sostenuti equamente dalla
Generalitat de Catalunya e dal comune
di Sant Cugat. Con questi investimenti è
stato possibile asfaltare strade, costruire
marciapiedi, installare un nuovo sistema
di illuminazione pubblica, migliorare la
rete di acqua potabile e fognaria e l’interramento della rete telefonica.
Occorre ricordare inoltre che nell’anno
2011 viene costruita la scuola Bressol
el Molí che ha rappresentato un grande
aiuto per le famiglie del quartiere che
quotidianamente dovevano spostarsi per
poter portare a scuola i propri figli.
mento della superficie protetta dal PEIN
che arriva a 779,29 ha.
Si fa inoltre necessaria la redazione di
un nuovo Pla Especial a sostituzione del
PEPCo del 1987.
Questo nuovo documento fornisce un’opportunità per ripensare il Parco e affrontare la relazione con i suoli urbani consolidati che lo circondano.
Nel dicembre del 2014 viene approvato
un Avanç de Pla Especial, un documento
che raccoglie gli obiettivi principali e le linee guide per la preparazione del nuovo
Pla Especial de Protecció del Medi Natural
i del Paisatge del Parc Natural de la Serra
de Collserola (PEPNat).
33
Analisi del quartiere e
problematiche generali
2.1 la zonificazione secondo il peri
Il territorio di Las Planas è diviso amministrativamente, una parte appartiene al
municipio di Sant Cugat, l’altra a Barcellona.
Per quanto riguarda la parte di Sant Cugat, che è quella che in particolar modo
è stata oggetto del fenomeno dell’autocostruzione, occorre fare riferimento al
PERI del 2000.
Il PERI determina e regola in forma specifica l’assetto del settore per quel che
riguarda: il sistema viario, il sistema di
dotazione di spazi liberi di titolarità pubblica e di titolarità privata con prevalenza
di uso abitativo.
La struttura del settore è caratterizzata
da una serie di proprietà costituite da
piccoli lotti con superfici e fronte facciata
al di sotto dei parametri urbanistici convenzionali, secondo la tipologia di edificazione isolata a bassa densità.
La maggior parte degli edifici sono di
prima residenza e di qualità edificatoria
molto bassa, in alcuni casi risultano ancora al di sotto dei livelli minimi di abitabilità richiesti.
Rispetto agli obiettivi previsiti dal PERI
la codificazione di zone e sistemi è la
seguente:
a) zona residenziale:
- subzona I residencial edificable (RE)
sono le aree del suolo urbano dove si
concentra l’edificazione permessa a ciascun lotto;
-subzona II residencial protegit (RP) sono
le aree di suolo urbano dove non è permesso nessun tipo di azione costruttiva
che non derivi dalla sicurezza e salubrità
imprescindibili, restando sottomesse a un
regime di spazio libero privato;
b)sistema viario:
- vial connexió externa (VE)
- vial principal (V1)
- vial secundari (V2)
- passatge de vianants (VV)
c) sistema d’espais lliures (EV)
d) Sistema di servizi comunitari:
- dotació docent (DD)
- altres dotacions
37
2.2 La vegetazione e lo spazio
naturale
Il quartiere di Las Planas è inserito nel
bel mezzo del Parco del Collserola e
pertanto il quartiere è oggetto di misure
specifiche che hanno come obiettivo principale la protezione e salvaguardia del
parco naturale.
Le zone boscose sono oggetto di monitoraggio da parte del Parque del Collserola mentre il comune di Sant Cugat si
occupa del mantenimento della frangia
antincendio, una fascia di 25 metri di
ampiezza che ha come obiettivo quello di
creare una protezione del parco in caso di
PERI 2000
In alto proposta di
ordinamento del settore
In basso spazi verdi e
frangia di protezione
contro incendi
38
incendi all’interno del quartiere. Questa
misura è stata presa in particolar modo
a seguito di alcuni incendi che hanno
danneggiato gravemente la vegetazione
del parco. Nel 1994 ben due incendi sono
divampati nella catena montuosa del
Collserola, in particolare il secondo ha
coinvolto l’area tra Las Planas e La Floresta. Il disastro ecologico è stato notevole:
sono stati bruciati ben 200 ettari di pini
bianchi, querce e cespuglieti.
All’interno del quartiere sono state prese
delle misure che spingono al ripristino
delle specie autoctone in particolare nelle
parti di lotto codificate come residencial
protegit dove al proprietario non è permesso costruire.
Tra le formazioni protette sia nei dintorni
di Las Planas che nel parco in generale
troviamo:
- Querceti: la loro estensione risulta attualmente limitata e sono oggetto di
protezione da parte del parco. Sono attualmente in rapido recupero poiché le
piante giovani si sviluppano alla base
delle pinete adulte;
- Pinete: sono selezionate per la silvi-
Situazione degli incendi
dell’agosto 1994
39
2.3 popolazione e situazione socioeconomica
cultura data la crescita rapida anche se
è necessario regolarne lo sfruttamento.
Contribuiscono per continuità e estensione alla qualità visuale del paesaggio.
- Formazioni di riva: hanno un’estensione
limitata e si concentrano soprattutto lungo i corsi d’acqua.
Necessitano di protezione e reintroduzione.
- Cespuglieti: si tratta di formazioni arbustive sostitutive che rispondono alla
distruzione di altre formazioni forestali o
che si stabiliscono a partire da prati. Le
macchie silicicole, d’aspetto denso e impenetrabile, contrastano i fenomeni erosivi e offrono rifugio alla fauna forestale;
Hanno una buona capacità di accumulo di
combustibile in caso di incendio ed effetti
estetici interessanti durante la fioritura.
- Prati: hanno un’estensione moderata e
distribuzione localizzata nell’intorno delle periferie urbane;
per essi è necessaria la regolazione del
pascolo e il restauro dei prati degradati.
- Coltivazioni/suoli agricoli: hanno la
funzione di protezione dello spazio naturale nelle immediate vicinanze (alimentare la fauna e ammortizzare le pressioni
della città) e hanno bisogno di protezione
per evitarne la frammentazione; attual-
40
mente si assiste a un forte sviluppo di orti
familiari con funzione di spazi destinati
allo svago e ai servizi.
Nonostante la densità di popolazione a
Las Planas sia bassa, occorre sottolineare
che ogni anno aumenta tanto il numero
di abitanti quanto la costruzione di edifici. La superficie d’ambito è di 36,70 ettari dentro dei quali attualmente vivono
1228 persone. La densità di popolazione
è di 410,17 abitanti per chilometro quadrato o 4,1 abitanti per ettaro (fonte IDESCAT). Oltre alla situazione di isolamento
fisico occorre sommare le difficoltà che
derivano dalla bassa compattazione urbanistica, la conseguente mancanza di
risorse esistenti e un difficile accesso alle
reti di supporto formali e informali, facilitando situazioni di esclusione sociale.
A partire dal 2005 la popolazione è aumentata progressivamente in tutto il comune di Sant Cugat del Vallès. Tra il 2005
e il 2006 l’aumento della popolazione
che non superava il 3% annuale passa al
5,31% a Las Planas. Ciò è probabilmente legato al prezzo più basso delle case
a Las Planas rispetto al centro di Sant
Cugat, all’aumento dell’immigrazione
nel quartiere e alle recenti inversioni del
Comune per migliorare gli spazi pubblici.
Due terzi della popolazione è in età attiva ovvero rientra nella fascia tra i 16
e i 64 anni. La popolazione tra gli 0 e
i 25 anni ovvero bambini e giovani rap-
presenta un 30,52% del totale.
Secondo i dati dell’Institut d’Estadística
de Catalunya, il tasso di disoccupazione
a Las Planas è doppio rispetto a quello
registrato nell’intero comune.
Las Planas possiede molta popolazione
maschile maggiore di 45 anni disoccupata o con invalidità, pensione anticipata
etc e pertanto si potrebbe classificare
come disoccupazione di lunga durata.
La crisi nel’edilizia ha avuto importante
influenza nella vita degli abitanti, molti
dei quali lavoravano in questo settore. A
fronte di un 21% di tasso di disoccupazione registrato un 22,5% è riscontrabile nel
settore della costruzione.
Popolazione Les Planes
Sant Cugat nel 2001 e
2006
A
destra
confronto
problematiche
sociali
Les Planes-Sant CugatCatalunya
41
2.4 Servizi e attività commerciali
Un sistema indicativo della situazione
sociale di Las Planas è il servei d’atenciò
a domicili (SAD), una prestazione assistenziale effettuata direttamente a casa
dei richiedenti. Si tratta di aiuti personali,
aiuti in casa e supporto familiare con l’obiettivo di evitare il deterioramento della
qualità della vita delle persone e dei loro
familiari.
A partire da un campione di 179 assistiti in tutto Sant Cugat a Las Planas sono
state assistite l’8,38% delle persone ov-
vero l’1,31% della sua popolazione, una
percentuale che è più di 5 volte elevata
rispetto a quella totale del comune.
I dati relativi al PIRMI del 2006 inoltre
indicano che in tutto il municipio di Sant
Cugat sono stati distribuiti ottanta aiuti
di carattere assistenziale. È significativo
che quasi il 17% di queste persone siano
abitanti di Las Planas, evidenziando ulteriormente che le problematiche socio-economiche sono diffuse in buona parte
della popolazione del quartiere.
Las Planas si caratterizza per essere un
quartiere totalmente residenziale. Gli
abitanti lavorano per la maggior parte
fuori sede e si muovono principalmente
con mezzi privati. Non esiste nessun tipo
di attività industriale; fa eccezione un
piccolo settore relativo al commercio e
ai servizi: un bar-ristorante, una panetteria, un piccolo supermercato, due bar e
una farmacia.
Emerge con chiarezza il divario tra il nucleo di Sant Cugat e le sue frazioni per
quanto riguarda la presenza di attività
commerciali. Le frazioni sono caratteriz-
zate da un basso numero di attività commerciali e di conseguenza poche alternative di scelta per il consumatore rispetto
alla dotazione commerciale di Sant Cugat
(76 abitanti per attività) che comunque
risulta più bassa rispetto a quella della
Catalogna (55 abitanti per attività).
Attualmente la scarsità di attività commerciali provoca uno spostamento obbligato della maggior parte della popolazione soprattutto per spese quotidiane
soprattutto verso Rubí e il centro di Sant
Cugat del Vallès.
A lato utenti servizio
SAD e PIRMI a Las
Planas (2005)
Pagina
successiva:
localizzazione luoghi di
acquisto
42
43
2.5 Mobilità e trasporto pubblico
Dal momento che non c’è stata nessuna
pianificazione nella nascita dell’insediamento urbano la situazione della rete
di collegamenti e infrastrutture urbane
risulta deficitaria.
Le strade sono state urbanizzate con un
semplice strato di asfaltatura che nella
gran maggioranza dei casi risulta fessurato. In altri casi le strade non sono state
ancora pavimentate con conseguenti problemi di sicurezza e erosione in caso di
pioggia. I marciapiedi sono quasi del tutto assenti, generando in molti casi un uso
sbagliato della carreggiata o dando origine a scorciatoie pedonali attraverso parti
boschive. Le pendenze di molte strade
risultano impossibili tanto per le persone quanto per i veicoli. Tra le strade più
pendenti citiamo Calle Veronica e Calle
Calvari che presentano una pendenza superiore al 20%. Praticamente inesistente
o in stato di degrado è l’arredo urbano.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico
le linee di autobus che attualmente attraversano il quartiere non coprono le
necessità degli abitanti.
La linea 5A è il bus di quartiere di Las
Planas e la sua funzione è creare un
collegamento tra la stazione ferroviaria
44
di Las Planas e la piazza principale del
quartiere, plaça de la Creu d’en Blau. Circola dalle 6 del mattino alle 21, con una
frequenza di 30 minuti/ un’ora nei giorni
feriali, il sabato circola ogni ora mentre
nei festivi la circolazione è sospesa. La
bassa frequenza e l’orario ristretto fa sì
che gli utenti preferiscano spostarsi con il
mezzo privato.
Anche la linea 5B che collega Las Planas
con il centro del quartiere La Foresta è
caratterizzato da una bassa frequenza e
risulta pertanto poco sfruttato dagli abitanti.
La linea 3 invece collega Las Planas con il
centro di Sant Cugat del Vallès, attraversando i quartieri de La Floresta e Valldoreix. Il percorso è molto lungo, di durata
superiore a un’ora ed è stato realizzato
soprattutto per mettere in collegamento i
centri scolari. Passa ogni 90 minuti i giorni feriali e il sabato mentre le domeniche
passa solo tre volte al mattino e tre nel
pomeriggio.
Il quartiere è inoltre collegato attraverso
la ferrovia a Barcellona e al comune di
Sant Cugat dai quali dista rispettivamente 15 minuti e 10 minuti. La stazione di
Las Planas è però situata nella parte più
bassa del quartiere e rientra nella por-
zione di quartiere che appartiene al comune di Barcellona. Nella maggioranza
dei casi i lavoratori, a causa della bassa
frequenza degli autobus, raggiungono la
stazione con mezzo proprio e la lasciano
nel parcheggio di fronte che risulta sempre affollato nelle ore di punta.
Stazione di Las Planas
45
2.6 La vita associativa di quartiere
Las Planas, nonostante la mancanza di
servizi conta con una rete associativa
abbastanza organizzata.
Una delle celebrazioni più importanti è
la festa Major che si celebra nel mese di
Settembre. Anche durante l’anno sono
presenti varie attività e celebrazioni oltre
a quelle organizzate dal Casal Las Planas: la Creu de Maig, la Festa de Santa
Llúcia, el Quinto de Nadal, el Patge Reial,
la Festa de la Primavera, la Festa de la
Germanor etc...
Anche intorno alla parrocchia si organizzano diverse attività: la Cavalcada de
Reis, la processó de Divendres Sant; la
Festa de Cal Avi, el Dia de la Candelera,
la Festa de la Poesia, etc.
Occorre notare che sono molti i casi di
persone pluriassociate e che i giovani siano quelli che meno vi partecipano.
2.7 les Planes oggi: attività e
progetti
L’organismo che coinvolge maggiormente le persone nelle dinamiche sociali del
quartiere è il Consell de Barri, convocato
ogni tre mesi e all’interno del quale sono
presenti anche membri del comune di
Sant Cugat. Attraverso questo organismo
gli abitanti possono esprimere direttamente le problematiche del quartiere e
farle presente al comune.
Plataforma PASaPAS
Nel 2014 viene istituito il progetto PASaPAS, una piattaforma di Investigazione-Azione che promuove la autorigenerazione del quartiere di Las Planas,
intesa come miglioramento del suo
metabolismo urbano. Attualmente la gestione della piattaforma è impulsata dal
collettivo di architetti Arqbag. L’obiettivo
è quello di potenziare la partecipazione
attiva della cittadinanza recuperando i
valori cooperativi e il tessuto associativo
identitario della comunità.
Pagina
precendente:
festa Mayor di Las
Planas
In questa pagina i
progetti degli studenti
della ETSAV a Les
Planes:
progetto REC, Ruta
Ringo Rango, progetto
E(co)
Uno dei temi cardine della piattaforma
è il progressivo avvicinamento alla comunità degli abitanti del quartiere che
permette di stabilire vincoli di fiducia a
fronte di una relazione quotidiana con le
distinte famiglie rese partecipi dei diversi
progetti di intervento a livello pubblico e
privato. I nuovi progetti di riabilitazione
urbana vogliono inoltre incentivare e
promuovere nuovi prodotti e tecniche del
mercato in modo da rendere le imprese
del territorio elementi attivi del progetto.
L’amministrazione invece ha il compito
di facilitare e garantire condizioni favorevoli a livello normativo e legale oltre
46
47
a fornire una grande esperienza e conoscenza del territorio.
Dall’università invece partono alcune
delle prime iniziative di sviluppo del
quartiere che da semplici progetti accademici, in molti casi si sono concretizzate
in opere per il quartiere. La piattaforma
pertanto funge da supporto per gestire
e incorporare i vari agenti del processo e
individuare pertanto anche strategie più
efficaci di intervento.
Tra i progetti più significativi troviamo
il proyecto REC, Ruta Ringo Rango e la
Plataforma (e)co. Anche se molto distinti
tra loro questi progetti integrano l’uso di
materiale riutilizzato, recuperato o riciclato:
- Il proyecto REC (rehabilitació energètica
de comunitats) che ha costruito nel tempo una rete di relazioni tra le istituzioni
e le imprese locali, grazie all’importante
intervento degli studenti della ETSAV.
- La Ruta Ringo Rango, progetto di una
scala pubblica che determina un miglioramento nella connessione tra diverse
parti del quartiere e tra lotti non accessibili. La scala è realizzata dando nuovo
uso a provette di cemento usate nell’edilizia per la verifica a resistenza del mate-
48
riale. L’impresa Applus+ fornisce gratuitamente questo materiale che altrimenti
rappresenterebbe un importante volume
di scarti da gestire (dalle 800 alle 1200
provette testate alla settimana).
- La plataforma (e)co è invece un progetto ideato e costruito dagli studenti di architettura della ETSAV in occasione della
competizione internazionale Solar Decathlon del 2012. Si tratta di una struttura
smontabile e flessibile che ha ritrovato
un nuovo uso a Las Planas dove acquista la funzione di Laboratorio Urbano
de Producción Colectiva, uno spazio che
favorisce la partecipazione e l’inclusione
in particolar modo dei giovani del quartiere.
Il documentario vuole essere un omaggio
ai primi coloni del quartiere, tracciando
attraverso testimonianze dirette la storia
di lotta che questi ultimi e le generazioni
successive hanno fatto per poter ottenere
riconoscimento e dignità.
Documentario La muntanya
Il documentario La muntanya, crònica
de la construcció d’un poble proiettato
nel marzo del 2015 è un’ulteriore testimonianza della storia del quartiere di
Las Planas. Il documentario è una produzione del comune di Sant Cugat sotto
la regia di Laia Manresa.
I protagonisti de La muntanya sono proprio gli abitanti de Las Planas.
Mossen Pere racconta
la storia del quartiere
in una sessione di
laboratorio a Las Planas
49
opportunità progettuale e
strategia d’intervento
3.1 studio di un isolato tipo e
proposte d’intervento
Per meglio comprendere le dinamiche e
le problematiche legate all’accessibilità ci
si è concentrati sullo studio di un isolato
tipo, compreso tra le strade Carrer Sant
Francesc d’Assis e Carrer Dr. Modrego.
Questo isolato presentava i valori più
alti in termini di dislivello tra la parte
più bassa e quella più alta e la maggior
varietà di relazioni tra le abitazioni e lo
spazio esterno, confinando in parte con
la piazza centrale del quartiere e con il
Parco del Collserola dall’altra.
Dopo aver inizialmente preso atto dei
problemi di accessibilità alle abitazioni, grazie al dialogo con gli abitanti e
all’osservazione sul campo, si è passati
ad un’analisi sistematica di elementi ricorrenti nell’isolato e all’elaborazione di
diverse strategie.
Dei sessanta lotti presenti nell’isolato è
stato preso a parametro il numero di gradini che, in alcuni casi estremi, raggiungevano un numero pari a 45/46. Nella
maggior parte dei casi, oltre a essere dotate di un gran numero di gradini, data la
loro origine autocostruita, spesso le case
sono sfornite di corrimano o si trovano in
stato di degrado dovuto al cedimento del
terreno sottostante.
Sono state elaborate quattro strategie
miranti a un miglioramento più o meno
accentuato dell’accessibilità alla casa,
tenendo sempre, come riferimento, la
normativa esistente nel quartiere:
A Intervento manuale: inserimento
di corrimani sulla scala o miglioramento
dell’accesso con rampa. Si tratta di un
intervento di rapida realizzazione e che
porta un miglioramento della sicurezza
e una diminuzione dello sforzo per gli
utenti.
B Intervento sui garage: cambio di
funzione dei corpi ausiliari adibiti a garage che confinano direttamente con la
strada. Questa soluzione può essere utile, in particolar modo, per i membri più
anziani della famiglia, che, trasferendosi
qui vedono diminuire, se non annullarsi,
il numero di gradini da affrontare, incrementando la possibilità di entrata e uscita
dalla casa.
C Intervento sull’interno dell’isolato: possibilità di generare un percorso all’interno della frangia protetta
dei lotti e determinare, così, un secondo
accesso alla casa, che implica una diminuzione del numero dei gradini da affrontare.
D Ottimizzazione dei parametri
di occupazione: nei lotti dove non è
stato totalmente sfruttato il parametro di
occupazione del lotto, si pensa alla possibilità di inserire un’abitazione minima
nella parte interna dell’isolato, che sia
vicina al percorso ipotizzato dalla strategia C. Il risultato dell’analisi dell’isolato
ha portato a verificare che attraverso le
proposte A e C era possibile, nella gran
maggioranza dei casi, risolvere i problemi di accessibilità delle famiglie prese in
esame, ovvero attraverso l’intervento
manuale e la possibilità di generare un
percorso.
La strategia A è stata oggetto di intervento nell’accesso alla casa del signor
Carlos Cabeza, che soffre di artrite degenerativa e ha difficoltà nei movimenti.
Con l’aiuto della sociologa del quartiere,
Anna Bordes, è stato possibile entrare in
contatto con Carlos, il quale ha mostrato
grande interesse per la proposta.
La sua famiglia, come molte altre nel
quartiere, è originaria dell’Andalusia,
suo padre è emigrato a Barcellona per
lavoro e si è stabilito a Las Planas.
Carlos ci racconta di avere problemi
53
Esposizione dei progetti
degli
studenti
della
ETSAV al CCCB
54
nell’uscire e rientrare in casa, data la presenza di una scala poco facile da salire.
Come la maggior parte delle scale presenti a Las Planas, anche questa è realizzata con calcestruzzo in forma autocostruita, non presenta corrimano e mostra
numerosi segni di irregolarità, cedimenti
e fessurazioni. Come raccontatoci da Carlos, uno dei problemi principali è la mancanza di appoggio e sostegno nel primo
tratto della scala.
Si è scelto di intervenire, pertanto, con la
strategia A e come intervento manuale
è stato realizzato un corrimano in corda
che migliora la salita e discesa di una
delle rampe di scale, attraverso le quali
Carlos raggiunge la sua casa. Si tratta del
tratto più difficoltoso, poiché presenta,
da un lato, una ripida discesa, dall’altro,
vegetazione abbondante.
Il miglioramento della scala si è sviluppato in quattro fasi:
- pulizia della scala e del suo intorno per
aumentare la superficie praticabile;
- creazione di nuovi punti di appoggio
attraverso una corda intrecciata tra gli
elementi vegetali esistenti;
- individuazione di un punto di sosta a
metà del percorso;
- disegno di una linea di sicurezza late-
rale per evitare il passaggio nella zona
della scala che presenta maggiori irregolarità.
Queste prime analisi e proposte per il
quartiere sono state elaborate durante il
laboratorio tenutosi nel semestre autunnale 2014/2015. Ogni gruppo di lavoro
ha scelto di concentrarsi su un tema specifico.
I lavori del laboratorio sono stati inseriti
all’interno dell’esposizione Piso Piloto
tenutasi dal 4 Giugno al 25 Ottobre del
2015 presso il CCCB, Centre de Cultura
Contemporània de Barcelona. Si tratta di
una mostra che, mettendo a confronto le
città di Barcellona e di Medellín, ha come
obiettivo la promozione di un dibattito
sul tema del diritto alla casa e la presentazione di una serie di proposte che
contribuiscano a dare risposte a problematiche legate al tema della casa e alla
sua relazione con lo spazio pubblico.
Intervento manuale sulla
scala della casa del
signor Carlos Cabeza
55
3.2 l’interno dell’isolato come
microcosmo
Attraverso lo studio dell’isolato tipo è
stato possibile raccogliere informazioni
sull’età, lo stile di vita e il numero di componenti della famiglia di ciascun lotto.
Lo studio, unito all’instaurarsi di rapporti
di fiducia con gli abitanti, ha dato la possibilità di realizzare un piccolo reportage
su quella parte di lotto, molto poco visibile dalla strada, che risultava assai interessante per lo sviluppo della strategia C,
ossia la creazione del percorso all’interno
dell’isolato.
Secondo la normativa del P.E.R.I. Can FlòLas Planas le zone residenziali protette
sono le aree del suolo urbano che, pur
essendo private, non possono essere oggetto di alcun tipo di azione costruttiva
che non derivi da motivazioni legate a un
miglioramento in termini di sicurezza e
salubrità imprescindibile.
Le foto qui di seguito presentate mostrano ad oggi la situazione della zona residenziale protetta e l’uso che gli abitanti
ne fanno. Quello che emerge dall’osservazione diretta è che quella linea che in
tutte le mappe urbanistiche rappresenta
il limite tra parco naturale e zona urbana
è in realtà impercettibile.
Nei lotti che confinano con il parco, la
vegetazione cresce incontrollata e quasi
56
prende il sopravvento sullo spazio costruito. Man mano che la frangia si restringe e ci si muove verso il centro del
quartiere è sempre più evidente l’intervento umano e l’elemento vegetale risulta legato alla costruzione di orti familiari.
Emergono inoltre situazioni interessanti
di appropriazione dello spazio da parte
degli abitanti.
Pagina seguente: zona
di ozio all’interno di
un lotto in carrer Sant
Francesc d’Assis
57
impronta umana
i limiti del lotto
Nonostante non sia possibile costruire,
questi spazi sono quasi sempre sfruttati
dagli abitanti che secondo l’attività che
più gli interessa li organizzano in maniera molto personalizzata.
Alcuni realizzano orti su terrazzamenti,
altri sfruttano gli spazi liberi come luogo
di ozio come ampliamento della casa.
I limiti del lotto sono protetti da muri o
recinzioni per garantire la privacy, delimitare l’accesso e tenere il più possibile
lontano i cinghiali, molto presenti all’interno del parco naturale.
I materiali privilegiati sono di riuso e di
basso costo; le recinzioni, così come era
già avvenuto per la costruzione della
casa, sono realizzate dagli stessi proprietari. Molte di queste si trovano in stato
precario e avrebbero bisogno di essere
rinforzate per poter tornare a svolgere
opportunamente la loro funzione.
Tra i materiali più utilizzati il mattone
forato, il cemento, reti metalliche, pietre
e in generale tutti i materiali ritenuti in
grado di assolvere la funzione di barriera.
Orto su terrazzamenti
all’interno della frangia
protetta di un lotto in
carrer Sant Francesc
d’Assis
58
Limite di proprietà tra
due lotti adiacenti
59
i corpi ausiliari
forte erosione del
terreno
Secondo la normativa attuale è permessa
la costruzione di edificazioni, generalmente definite corpi ausiliari al servizio
degli edifici principali , con la destinazione di portineria, posto auto privato,
depositi di materiali per il giardinaggio,
piscine, pergole, terrazze o costruzioni
analoghe.
Alcuni di questi erano inizialmente la baracca originaria costruita per fornire un
iniziale e basico riparo dalle intemperie.
I fenomeni erosivi sono ampiamente presenti nel quartiere, sia in corispondenza
delle strade che all’interno dei singoli
lotti.
La sicurezza degli abitanti è a rischio in
particolar modo in caso di forti piogge
che provocano movimento di detriti e in
alcuni casi cedimento di porzioni di terreno. Inoltre la presenza di piante infestanti non solo minaccia la diversità biologica
ma anche la resistenza del terreno.
Caso di rimozione di
corpo ausiliare poichè
situato nella frangia residenziale protetta(carrer
Sant Francesc d’Assis)
Il terreno risulta poco
resistente e sono evidenti i danni ai muri di
contenimento
60
61
vegetazione senza
controllo
scale
La vegetazione, autoctona e alloctona,
cresce senza controllo all’interno dei
lotti privati. La pulizia di ciascun lotto è
responsabilità del privato che però nella
maggior parte dei casi non possiede strumenti e capacità per effettuarla in maniera efficace; ciò non va d’accordo con
le normative vigenti per la prevenzione
di incendi forestali all’interno del parco.
Molti abitanti e in particolar modo coloroche possiedono i lotti più vicini al confine
col parco naturale lamentano la difficoltà
di pulizia del lotto e pertanto anche la
mancata possibilità di sfruttare questo
spazio esterno alla casa.
Le forti pendenze vengono superate attraverso la costruzione di scale e muri di
contenimento, anch’essi autocostruiti.
I materiali più utilizzati sono il mattone
e il cemento. La maggior parte di queste
scale non possiedono elementi di sicurezza come corrimani e spesso le alzate e
le pedate sono irregolari. In alcuni casi
risultano di difficile accesso e in altri casi
a causa di una non adeguata progettazione del sottofondo sono state oggetto
di cedimenti differenziali.
Vista su alcuni lotti in
carrer Sant Francesc
d’Assis. La vegetazione
invade poco a poco lo
spazio costruito
62
Scala privata in carrer Sant
Francesc d’Assis, 46
63
3.3 Interazione con gli abitanti e
individuazione del caso pilota
rete di sentieri
esistenti
Da sempre l’area dove è sorto il quartiere Las Planas è stata battuta da sentieri più o meno ampi e più o meno frequentati. In particolare con la nascita del
quartiere, quando ancora le strade non
erano state asfaltate e l’automobile ancora non era un mezzo di trasporto così
diffuso, gli abitanti si servivano di percorsi che permettevano di raggiungere
velocemente la stazione ferroviaria. Alcuni di questi sentieri sono ancora visibili
anche se meno utilizzati come in passato.
In corrispondenza della frangia antincendio sono spesso utilizzati come percorsi
di servizio dagli addetti del comune che
se ne servono per rendere più agevoli le
operazioni di pulizia dei boschi.
Tracce di sentiero utilizzato come connessione
“veloce” tra parte bassa
e alta del quartiere
64
L’idea del progetto è nata da un’opportunità che mi si è presentata parlando con
uno degli abitanti del quartiere, il signor
Juan, proprietario del Bar Talisman, presso la piazza della Creu d’en Blau.
Ero alla ricerca di possibili casi che manifestassero l’esigenza di un miglioramento dell’accessibilità.
Dopo avergli mostrato una pianta degli
anni sessanta, che rappresentava Las
Planas e, in particolare, dei sentieri tratteggiati sulla mappa che collegavano la
parte bassa con quella più alta del quartiere, mi manifesta, con grande entusiasmo, che quei percorsi, quando ancora
non esisteva l’automobile, non erano altro che scorciatoie alternative alle strade
convenzionali tracciate dal percorso dei
primi abitanti del quartiere, per scendere più rapidamente alla stazione di Las
Planas.
Alcuni segni di questo percorso sono riscontrabili tuttora, anche se solo in alcuni
punti, perché il resto è stato rapidamente
inglobato nella vegetazione.
Egli mi invita a visitare la sua casa e mi
racconta come è avvenuta la costruzione,
a partire dalla prima baracca costruita
dal padre, fino all’ampliamento odierno
con la costruzione degli appartamenti
per i due figli.
Mi racconta, inoltre, che il cognato si trova in grave situazione di disabilità e pertanto non è in grado di salire e scendere
i 43 scalini che lo separano dall’accesso
alla strada. Questa stessa condizione è
vissuta dal padre del proprietario di un
lotto vicino, che si trova proprio al livello
più basso della casa. Le abitazioni, oltre
a soffrire di gravi deficit di accessibilità,
presentano anche numerose problematiche dal punto di vista strutturale ed
energetico.
Lotti in Passatge Pi.
I residenti hanno manifestato la necessità di
un secondo accesso dai
punti a quota più bassa
del proprio lotto
65
Prima foto a sinistra: accesso casa signor Juan,
Passatge Pi 5
Seconda foto a sinistra:
accesso casa signor
Salvador, Passatge Pi 9
In basso a sinistra:
scala esistente casa
signor Juan
In basso: connessione
precaria pilastro-trave
casa signor Salvador
Vista verso il lotto del
signor Juan. Egli risulta
interessato ad un secondo accesso alla casa a
questa quota del terreno
per poter garantire al
cognato malato maggiore mobilità.
66
67
3.4 Fasi di progetto
strategie di progetto
SVILUPPARE l’infrastruttura privata: migliorare l’accesso ai singoli lotti
A partire dal percorso pubblico si diramano in quota i percorsi che si collegano
ai lotti privati e permettono, pertanto,
un accesso facilitato a molte abitazioni
caratterizzate da un numero elevato di
gradini, come già analizzato nei capitoli
precedenti. Nel capitolo 3.3 si è trattato il
caso specifico della casa del signor Juan e
le difficoltà di accessibilità.
CONTAGIARE l’autorigenerazione: riproduzione della situazione in altri isolati
Il progetto cerca di mettere d’accordo gli
attori del processo al fine di risolvere i
problemi legati alla zona residenziale
protetta.
Attivare una rigenerazione non solo
dell’isolato preso in analisi, ma anche
degli altri isolati del quartiere che presentano caratteristiche simili.
Ci sono persone che nello stesso isolato
manifestano l’esigenza di migliorare l’accesso alla propria casa o, semplicemente,
persone interessate ad avere un accesso
dal retro del lotto.
Il miglioramento della zona residenziale
protetta attraverso un percorso sarebbe
vantaggiosa anche per comune e parco in
quanto rappresenterebbe un freno all’espansione illegale e una protezione dallo
sviluppo di incendi.
fase 1
attivazione
fase 2
sviluppo
fase 3
contagio
Realizzazione di una connessione pubblica per il
quartiere a esclusivo uso dei pedoni.
Si tratta di un percorso di facile percorrenza (8% di
pendenza) che permette dalla stazione di raggiungere la parte alta del quartiere evitando così le strade
carrabili esistenti molto degradate e caratterizzate da
forte pendenza(20%).
Inoltre il percorso ha anche la funzione di supporto per
agevolare il mantenimento della frangia antincendio
che circonda il quartiere di Las Planas.
A partire dal percorso pubblico si diramano percorsi
che raggiungono i lotti privati e permettono pertanto
un accesso facilitato a molte abitazioni caratterizzate
da un numero elevato di gradini. Dal momento che
non è possibile costruire all’interno della frangia protetta dei lotti, si propone di sfruttarla come spazio
di passaggio/accesso. Nella maggior parte dei casi
diminuirebbero i metri di dislivello da compiere per
raggiungere la casa rispetto alla strada asfaltata da
cui si accede attualmente.
Risulta interessante notare come la situazione presente nell’area di progetto si riproduce in maniera simile
in altri isolati del quartiere. Si propone pertanto la
possibilità di generare una reazione a catena soprattutto a partire dall’esigenza dei abitanti di migliorare
l’accessibilità. Il miglioramento della frangia protetta
attraverso un percorso sarebbe vantaggiosa anche per
comune e parco in quanto rappresenterebbe un freno
all’espansione illegale e una protezione dallo sviluppo
di incendi.
scala 1:5000
lotti direttamente interessati
spazi pubblici (PERI)
frangia protetta (PERI)
proposta percorsi pedonali
camino carrer 1 salita
grafico camino carrer 1
Plaça de la
Miranda de
l'Alzinar
360
1800
340
1600
1400
320
1200
300
SANT
CUGAT
distanza [m]
ATTIVARE l’infrastruttura pubblica: connettere a scala urbana il quartiere
Realizzazione di un percorso esclusivamente pedonale, che offre ai pedoni
un’alternativa per raggiungere la parte
alta del quartiere, senza fatica e in tempo minore.
Si tratta di un percorso che può essere sfruttato da diversi utenti tra cui gli
abitanti del quartiere e visitatori del
parco del Collserola; il percorso inoltre
fornirebbe un ulteriore aiuto alla rete
di servizio per la pulizia del bosco che
garantisce il mantenimento della frangia
antincendio che circonda il quartiere di
Las Planas.
quota s.l.m. [m]
Dopo aver incontrato alcune famiglie
interessate alla possibilità dello sviluppo
della strategia C, ovvero quella dello
sviluppo di un percorso all’interno degli
isolati, si è ragionato su una possibile
divisione in fasi del progetto, che segue
un ordine cronologico di realizzazione,
ma anche uno spostamento dalla sfera
pubblica, della prima fase, al raggiungimento della dimensione privata delle singole abitazioni, della seconda fase e la
possibile riproduzione del processo anche
in altre parti del quartiere.
Qui di seguito la descrizione delle tre fasi:
280
260
1000
800
600
240
estación
Les Planes
400
220
200
0
200
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
0
1
2
3
4
distanza [m]
BCN
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
tempo[min]
azioni di progetto
68
01
02
Percorso in terra compattata
Scale realizzate con materiali di riuso
(provette di cemento)
69
05
06
Relazione di progetto
4.1 studio previo
Il percorso di progetto attraversa una
zona protetta situata all’interno del Parco del Collserola caratterizzata prevalentemente dalla presenza di pini domestici
(pinus pinea) e un fitto sottobosco costituito da arbusti.
L’area confina a Nord con la parte alta del
quartiere, dove è presente un parcheggio
pubblico, a Sud con il Passeig del Torrent,
strada asfaltata che collega la parte ovest
del quartiere con la stazione ferroviaria
di Las Planas. La zona protetta confina,
inoltre, ad Ovest con Carrer Calvari, carreggiata recentemente asfaltata, caratterizzata da una pendenza molto elevata
(20%) di difficile percorrenza sia per
i veicoli che per i pedoni. A Est, invece,
troviamo una porzione di Carrer Llum e
Carrer Sant Francesc d’Assis, percorsi che
presentano entrambi ampie e numerose
fessure nell’asfalto legate al cedimento
del terreno.
Il terreno sul quale si propone il progetto
del percorso pubblico è caratterizzato da
una pendenza molto elevata, nella maggior parte dei casi maggiore del 20% e
la parte di terreno naturale che costeggia
la strada è caratterizzata da un elevato
livello di erosione.
Una parte di quest’area, che confina con
il quartiere, appartiene alla cosiddetta
frangia antincendio, una porzione di 25
metri soggetta a regole specifiche aventi
l’obiettivo di prevenire gli incendi.
Entrambe le strade, che permettono di
raggiungere la parte alta del quartiere,
sono caratterizzate da forte pendenza,
cattivo stato, quasi totale mancanza di
marciapiedi e assenza di elementi di arredo urbano per i pedoni.
Il progetto rappresenta la fase 1 di intervento ovvero la fase di attivazione
dell’infrastruttura pubblica che si prefigge l’obiettivo di collegare le due parti del
quartiere, quella alta e quella bassa, con
un percorso esclusivamente pedonale di
facile percorrenza.
In alto: vista sull’area di
progetto
In basso: fotografie
dell’area
73
304.00
00
42
4.2 Disegno in pianta
12,50
8%
4.3 Sezioni trasversali e longitudinali
12,50
8%
12,50
8%
4,50
0,83 m 2
3,19 m 2
1,51 m 2
2,58 m 2
1,17
Lo studio della ricerca del tracciato è partito dalla scelta progettuale di mantenere il percorso a una pendenza costante
dell’8%. Con questa scelta non solo viene
garantita la facilità di percorso per il pedone, ma si riesce anche a eguagliare, se
non a ridurre, i metri lineari di percorso
rispetto alle strade esistenti.
La prima fase prevede l’elaborazione del
tracciolino, una spezzata che collega, a
pendenza costante, gli estremi della strada, che si sviluppa a livello del terreno e
i cui segmenti di lunghezza fissa si appoggiano via via a due isoipse successive.
La pendenza del tracciolino non deve
superare la pendenza massima dell’asse
stradale (in questo caso l’8%).
La definizione del tracciato finale è stata
infine determinata da una serie di importanti criteri:
- evitare eccessive tortuosità del percorso;
- rendere il percorso il più breve possibile;
- mantenersi il più possibile vicini al piano di campagna in modo da evitare la
realizzazione di opere di sostegno e la
movimentazione di grandi quantitativi di
terra;
- evitare terreni eccessivamente pendenti
o male esposti.
m 2 3,07 m 2
7
1,03
Ogni qualvolta l’asse stradale interseca
una curva di livello, viene individuata
una sezione trasversale nella quale è
visibile l’andamento della strada rispetto
all’andamento del terreno esistente. La
sezione trasversale, inoltre, fornisce gli
elementi necessari per il calcolo dei volumi e dei conseguenti movimenti terra.
In ogni sezione trasversale vengono rappresentate l’area di sterro per mezzo di
una campitura gialla, e l’area di rinterro
con una rossa.
2,69
3,78
S62
1,03
4,44
S63
foglio 8
Le sezioni trasversali sono di tipo diverso a seconda dell’intervento da fare sul
terreno:
- sezioni di sterro: con taglio a 45 o
60°gradi;
- sezioni di rinterro: con riporto a 34
gradi;°
- sezioni miste (sterro e rinterro): sono
le sezioni più numerose lungo l’intero
percorso. Una parte è oggetto di sterro,
l’altra di rinterro.
La sezione longitudinale permette di mo2,45
1,00
0,43
0,54
1,03
0,50
strare l’andamento del percorso rispetto
a quello del terreno e i punti di sosta
lungo il percorso. Come già accennato, il
percorso è stato studiato anche in modo
tale da seguire l’andamento naturale del
terreno e, pertanto, determinarne la minor movimentazione. In corrispondenza
di cambi di direzione sono presenti punti
di sosta o, in caso contrario, il percorso
procede nel tratto di cambio direzione,
dove la pendenza scende al 7% per rendere la curva più agevole per il pedone.
1,00
S64
S65
315.00
314.53
313.00
314.00
312.00
312.45
311.66
12,50
8%
12,50
8%
12,50
8%
12,5
8%
2,27 m 2
1,95 m 2
0,36 m 2
3,71 m 2
1,51 m 2
2,75
3,83
0,97
4,46
1,03
S72
74
0,97
0,28 m 2
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
0,74
1,00
S73
S74
foglio 9
S75
75
3,93 m 2
I:Intensità della pioggia di progetto, con durata uguale al tempo di concentrazione del canale
e con frequenza uguale al periodo di ritorno selezionato per il progetto (curve I-D-F)
[mm/hr]
A:Area del canale [Ha] oppure [m2]
4.4 Dettaglio sezione tipo
L’ampiezza dell’intero percorso è di due
metri, che si riducono a 1,70 di percorso
pedonale.
Il percorso è realizzato in terra compattata secondo la tecnologia Saulo Solid.
Questa tecnologia è stata utilizzata ufficialmente per la prima volta nel 2011,
all’interno del parco del Collserola nei
pressi della stazione ferroviaria di Baixador de Vallvidrera.
I percorsi in terra compattata possono
essere soggetti, in tempi brevi, a fenomeni di erosione, che ne impediscono la
corretta fruizione da parte degli utenti,
che consente la conversione della
4.5 Drenaggio K:Fattore
longitudinale
e portata da [m /hr] a [m /s]. K=360, ma
generalmente viene diminuito del 20% (K=300) per avere una portata più grande in casi
estremi di precipitazioni.
trasversale
3
oltre a una diminuzione della sicurezza.
Il sistema Saulo Solid è un sistema certificato per l’applicazione di additivi nella
stabilizzazione del terreno per la formazione di un pavimento naturale.
La scelta dell’additivo dipende dall’inerte
che si utilizzerà nel pavimento, dalla resistenza che si vuole ottenere e dall’uso
per cui è progettato il pavimento. Si tratta di una soluzione in terra stabilizzata
che permette di raggiungere una buona
relazione qualità-prezzo.
Un pavimento in terra stabilizzata offre
i vantaggi di ritardare la formazione di
3
rigagnoli, fango, polvere e deformazione
Calcolo della portata di riferimento
all’intensità della piogga e in particodel pavimento per anni, senza necessità
lare alle condizioni fisiografiche della
di opere di manutenzione straordinaria.
Il Metodo Razionale è uno dei più uticonca idrografica (copertura vegetale,
Tra gli additivi presenti all’interno di Saulizzati per la stima del Utilizzando
flusso massimo
pendenza,
il metodo razionale, il flusso massimo in un canale può essere determinato
con glitipo
usi di suolo) pertanto la sua
stabiliti e per un tempo diUtilizzando
ritorno di 5-10-25
anni.
il metodo razionale, il flusso determinazione è approssimata. In gelo Solid troviamo: silicato di sodio 42%,
associato a una determinata pioggia di
L'analisi morfometrica del canale in esame mostra i seguenti risultati:
carbonato di sodio 19%, cloruro di potasriferimento. Si utilizza normalmente nel massimo in un canale può essere deter- nerale i calcoli di questo coefficiente si
Area =25 Ha
Calcolo
diurbano
riferimento
sio 30%, sodio tri-polifosfato 9%.
disegnodella
di opereportata
di drenaggio
e minato con gli usi stabiliti e per un tempo effettuano a partire dai valori annuali di
Longitudine del canale =1.067 m
di ritorno diassociato
5-10-25 anni.
Per garantire la durabilità nel
tempo e Razionale è uno dei piùrurale
e ha il vantaggio
di nondel
necessitaprecipitazione e flusso e sono tabulati a
Il Metodo
utilizzati
per la stima
flusso massimo
a una
Quota
percorso=330,5
m slm
utilizza
normalmente
nelmassima
disegno
di morfometrica
opere
di drenaggio
L’analisi
del canale in esa- seconda del tipo di suolo: impermeabile
il buono stato del percorso, sideterminata
aggiungo- pioggia di riferimento.Si
re di dati
idrometrici
per la determinaziourbanoche
e rurale e ha il vantaggio di
non
necessitare
idrometrici
per
la ideterminazione
mostra
seguenti
risultati: di
no degli interventi complementari,
ne di
flussi
massimi. di dati Quota
(rocce, argille), semipermeabile (sabbie
minima me
percorso
=250
m
slm
flussi massimi.
riguardano lo studio di un corretto
dreL’espressione utilizzata nel metodo razio- Area = 25 Ha
argillose e ghiaia fine ad alto contenuto
Longitudine del canale = 1.067 m
naggio longitudinale e trasversale
e una
nalerazionale
è la seguente:
di argilla) e permeabile (sabbia, ghiaia).
L'espressione
utilizzata nel metodo
è la seguente:
Quota massima percorso= 330,5 m slm
corretta determinazione delle pendenze.
Data la presenza di differenti tipi di
CI A
Q=
Quota minima percorso = 250 m slm
terreno (boschivo semipermeabile e imK
permeabile) nell’area considerata è stato
La
zona
è
costituita
principalmente
da
terDove:
stabilito come coefficiente di scorrimento
Dove:
3
reno boschivo di forte pendenza stimata ponderato il valore C=0,4.
Q: Flusso massimo [m /s]
con un’area totale di 2,5 Ha o 25.000 m2;
C: Coefficiente di scorrimento
Q:Flusso massimo [m3/s] I: Intensità della pioggia di progetto, con tenendo conto che gran parte dell’acqua Per quanto riguarda il calcolo dell’intendurata uguale al tempo di concentrazio- piovana si disperde nella superficie late- sità massima della pioggia di progetto si
ne del canale e con frequenza uguale al rale del rilievo molto scosceso (pendenza fa riferimento allo studio di frequenze di
C:Coefficiente di scorrimento
periodo di ritorno selezionato per il pro- > 20%) si prende come superficie utile pioggia rilevato con le curve I-D-F (inteninteressata
dallo scorrimento
getto (curve con
I-D-F)durata
[mm/hr]uguale al tempo
I:Intensità della pioggia di progetto,
di concentrazione
deldell’acqua
canale sità-durata-frequenza) nell’area di Bar2
circa
il
10%
della
superficie
totale,
A:
Area
del
canale
[Ha]
oppure
[m
]
e con frequenza uguale al periodo di ritorno selezionato per il progetto (curve I-D-F) circa cellona per precipitazioni severe come riK: Fattore che consente la conversio- 0,25 Ha (2500 m2). Pertanto si stima portato nel grafico alla pagina seguente.
[mm/hr]
ne della portata da [m3/hr] a [m3/s]. che la portata del percorso si riferisca La relazione Intensità-Durata-Frequenza
K=360,
A:Area del canale [Ha] oppure
[m2]ma generalmente viene dimi- alla quantità di pioggia che investe una dell’area è stata dedotta attraverso un
nuito del 20% (K=300) per avere una superficie di 2500 m2.
aggiustamento matematico delle curve
3
coefficiente
di scorrimento
C non è disponibili, utilizzando le curve regionali
K:Fattore che consente la conversione
della portata
da [m3di/hr] Ila [m
/s]. K=360,
ma
portata più grande
in casi estremi
generalmente viene diminuito
del 20% (K=300) per avere una
più grande
casi
un portata
fattore costante,
varia in
in relazione
precipitazioni.
catalane.
estremi di precipitazioni.
1 PAVIMENTO SAULO SOLID 10CM
2 CANALETTA TRAPEZOIDALE
PREFABBRICATA IN CEMENTO ARMATO
(h=22cm/b=20/B=30/l=100cm)
3 PROVETTA IN CEMENTO DIAM.15CM
H30CM
4 GHIAIA (diam. 6-8mm)
5 GHIAIA (diam. 20-40mm)
6
6 VEGETAZIONE A PROTEZIONE DI
STERRI CON PENDENZA >45°
7 PIASTRA IN PVC CON GRIGLIA
DIAM.10CM
8 TUBO DI DRENAGGIO TRASVERSALE IN
PVC RINFORZATO DIAM.15CM
9 POZZETTO PER LA RACCOLTA
DELL'ACQUA PIOVANA IN CLS (B=30, b=
30, h=35)
10 PIASTRA DI COPERTURA POZZETTO
°
60
°
45
2
30
2
177
4%
1
10
22
3
2
2
20
4
35
5
9
5%
30
8
SEZIONE TRASVERSALE PERCORSO - SCALA 1:10
30°
76
77
OGNI 15 M CIRCA
Calcolo della
portatacanale
delle canalette
longitudinali
del percorso
Lunghezza
lati obliqui
(l): lunghezza
paretesuperiore
obliqua
del
canale;
Ampiezza
della
sezione(B): ampiezza della superficie libera d
Area
bagnata
(A):
è
la
superficie
della
sezione
trasversale
che
occupa
l'acqua
Al
fine
di
evitare
lo
sviluppo
di
fenomeni
erosivi
viene
introdotta
una
pendenza
trasversale
pari al del fondo
Ampiezza inferiore
della sezione(b):
ampiezza
della superficie
Calcolo
della
portata
delle canalette
longitudinali
del
percorso
Al
fine
di
evitare
lo
sviluppo
di
fenomeni
erosivi
viene
introdotta
una
pendenza
trasversale
pari al
(
B+b)h
4% verso il lato montagna dove le acque
confluiscono
verso
le canalette
longitudinali.
Lunghezza
lati obliqui
canale (l):
lunghezza
parete
obliqua del canale;
A= meteoriche
4%
verso
il
lato
montagna
dove
le
acque
meteoriche
confluiscono
verso
le
canalette
longitudinali.
2 canalette
Per
il drenaggio
longitudinale
state
scelte
di superficie
formauna
trapezoidale
in
cemento
Areaerosivi
bagnata
(A): introdotta
è la
della sezione
trasversale
Al
fine
di evitare lo
sviluppo di sono
fenomeni
viene
pendenza
trasversale
pariche
al occupa l'a
Per
il
drenaggio
longitudinale
sono
state
scelte
canalette
di
forma
trapezoidale
in
cemento
prefabbricato.
Questa
forma
garantisce
una
maggiore
portata
di
acqua
rispetto
ad
altri
tipi
di
sezione
(
B+b)h
4%
verso il latoQuesta
montagna
dove
le acqueuna
meteoriche
confluiscono
versorispetto
le canalette
longitudinali.
prefabbricato.
forma
garantisce
maggiore
portata
di sta
acqua
ad altri
tipib+2l;
di sezione
Perimetro
bagnato
(P): è la
longitudine
della
parete
del canale
che
a contattoA=
con
l'acqua
a parità
di altezza.
2
Per
il
drenaggio
longitudinale
sono
state
scelte
canalette
di
forma
trapezoidale
in
cemento
aLaparità
di
altezza.
canaletta di
progetto
è aperta
e presenta
le caratteristiche
di acqua
seguitorispetto
elencate:
P=b+2l
prefabbricato.
Questa
forma
garantisce
una
maggiore
portata di
ad altri tipi di sezione
La
canaletta
di
progetto
è
aperta
e
presenta
le
caratteristiche
di
seguito
elencate:
(h): è l'altezza della lineaPerimetro
dell'acquabagnato
in una sezione
determinata
rispetto
(P): è latrasversale.
longitudineÈdella
parete del
canalea che sta a c
aProfondità
parità
di
altezza.
Profondità
(h):
è l'altezza
della
linea
dell'acqua
ineuna
sezione
trasversale.
Ècanale;
determinata
rispetto a
Raggio
idraulico
(R):
è
il
rapporto
tra
l'area
bagnata
il
perimetro
bagnato
del
un
piano
di
riferimento
che
normalmente
si
colloca
nella
quota
inferiore
della
sezione
trasversale.
La
canaletta
di
progetto èche
aperta
e presentasilecolloca
caratteristiche
di seguito
elencate:
P=b+2ltrasversale.
un
piano disuperiore
riferimento
normalmente
nella
quota
inferiore
sezione
A della
Ampiezza
della
sezione(B):
ampiezza
superficie
libera
di della
fluido
nel canale;
Profondità
(h):
è
l'altezza
della
linea
dell'acqua
in
una
sezione
trasversale.
È
determinata
rispetto a
R=
Ampiezza
superiore
dellasezione(b):
sezione(B):ampiezza
ampiezza
dellasuperficie
superficiedel
libera
di fluido
nel canale;
P
Ampiezza
inferiore
della
della
fondo
del
canale;
Raggio
idraulico
(R):
è
il
rapporto
tra
l'area
bagnata
e il perimetro
bagna
un
piano
di
riferimento
che
normalmente
si
colloca
nella
quota
inferiore
della
sezione
trasversale.
Calcolo
della portata
delleobliqui
canalette
lonArea
bagnata
(A): parete
è ladella
superficie
della
Ks=fondo
coefficiente
di Chezy tabulato
che
Ampiezza
inferiore
della
sezione(b):
ampiezza
superficie
del
del canale;
Pendenza
del
canale
(i):
rappresenta
l'inclinazione
del
canale
per
metro
lineare.
Lunghezza
lati
canale
(l):
lunghezza
obliqua
del
canale;
A
Ampiezza
superiore
dellacanale
sezione(B):
ampiezza
della
superficie
libera
fluidomediante
nel
R=canale;
gitudinali
delbagnata
percorso
sezione
trasversale
chetrasversale
occupa
l’acquache
si può di
calcolare
la formula di
Lunghezza
lati(A):
obliqui
(l): della
lunghezza
parete
obliqua
deloccupa
canale;
Area
èdella
la superficie
sezione
l'acqua
P
Ampiezza
inferiore
sezione(b):
ampiezza
della
superficie
del
fondo
del
canale;
Area bagnata (A): è la superficie della sezione
trasversale che occupa
l'acqua
Manning:
( B+b)h
Pendenza
del canale
del canale per metro l
Lunghezza lati obliqui canale (l): lunghezza
obliqua(i):
delrappresenta
canale; l'inclinazione
1
A=parete
( B+b)h
Al fine di evitare lo sviluppo di fenomeni
1
2
6
A= trasversale che occupa l'acquaKs= ⋅R
Area bagnata (A): è la superficie della sezione
erosivi viene introdotta una pendenza Perimetro bagnato (P):2 è la longitudine
n
( B+b)h
A=
trasversale
pari
al
4%
verso
il
lato
moncon
n coefficiente
di con
scabrezza
di Mandellacon
parete
del
canale
a contatto
Perimetro bagnato (P): è la longitudine
della
parete
del
canale di
che
sta
a contatto
l'acqua
b+2l;
2 chedista
n coefficiente
scabrezza
Manning
della superficie
interna
del canale
(P):
è la longitudine
della
parete
del
canale
che
sta
a
contatto
con
l'acqua
b+2l;
tagnaPerimetro
dove le acquebagnato
meteoriche
confluining
della
superficie
interna
del
canale
con l’acqua b+2l;P=b+2l
A 1 16
R raggio idraulico= sezione bagnata/perimetro
bagnato= Ks= ⋅R
sconoPerimetro
verso le canalette
longitudinali.
idraulico
P b+2l;
bagnato
(P): è la longitudine dellaP=b+2l
parete del canale cheR=raggio
sta a contatto
con l'acqua
n
massima
intensità
di
precipitazione
con
l'equazione
prima
esposta:
Hmax−Hmin
drenaggioidraulico
longitudinale(R):
sonoè state
il rapporto
tra
l'area(R):
bagnata
e di
il energia.
perimetro
bagnato
delmoto
canale;
i=pendenza
lineauniforme
di energiacoincide
(in
i pendenza
della
linea
che
in caso della
di
con la pen
qui applicando la formula del metodo razionale, avremo che il flusso massimo nel canale sarà Per il Raggio
Raggio
idraulico
è
il
rapporto
tra
l’aS =Da
Hmax−Hmin
Raggio
idraulico
(R): è il inrapportocanaletta
tra l'area
bagnata
e il perimetro
bagnatodidel
canale;della superficie interna de
P=b+2l
mm
19log5+23
mm
S = di:
Lvalore e il periodo di Iritorno
con
n
coefficiente
di
scabrezza
Manning
Hmax−Hmin
A
scelte
canalette
di
forma
trapezoidale
=135,87
=
=2,2645
no si stabilisce
Tr=5
anni.
[m/m].
Come
tempo
di ritorno si stabilisce Tr=5
caso
di
moto
uniforme
coincide
con
la
Questo
specificato
di
5
anni
consente
di
stabilire
il
valore
della
0,87
L
rea bagnata e il perimetro
R= A bagnato del
S=
min
hr
(13+11,25)
A
massima
L intensità di precipitazione con l'equazione prima esposta:
P formula
Sostituendo
nella
della velocità
sibagnata/perimetro
ottiene:
1
cemento
prefabbricato.
Questa
forma,
a
R=
anni.
pendenza
longitudinale
della 1canaletta)
R raggio
sezione
bagnato=
Raggio
idraulico
(R):
è
il
rapporto
tra
l'area
bagnata
e ilidraulico=
perimetro
bagnato
del2 canale;
canale;
S=pendenza del canale [m/m]
mm razionale, avremo che il flusso massimo nel canale sarà
1
1 1
1
6
Da qui applicando la formula
del metodo
P
P
0,4⋅135,878
⋅2,5
Ha
S=pendenza
del
canale
[m/m]
3
Ks= ⋅R
del canale
(i): rappresenta l'inclinazione
canale 1per[m/m].
metro
mm
pitazione è S=pendenza
uguale
tempo
di corrivazione
canale di scolo
che rappresentaI = 19log5+23 =2,2645
paritàPendenza
di altezza, garantisce
una maggio1 3 2
2 2 lineare.
hr
m mm
La durataaldella
precipitazione
è uguale alsul S=pendenza
A del
del canale
=135,87
di: [m/m]
1
del
canale
[m/m]
V =linea
⋅R 6metro
i =lineare.
Rche
i in caso di1nmoto
0,87
Q=
Pendenza del canale (i): rappresenta l'inclinazione
del canale
per
i pendenza
della
diR energia.
uniforme coinc
R=
Da qui applicando
la formula
del smetodo
min=0,453
hr
Hmax=quota
massima
[m] provenienti da tutta l’area
(13+11,25)
6
300
n
n
affinché le acque
di
deflusso
superficiale
considerata
re portata di acqua rispetto ad altri tipi
Ks=
⋅Rvelocità
tempo di corrivazione
sul canale
Sostituendo
nella
formula
della
P
Hmax=quota
massima
[m] di sco- Hmax=quota massima [m]
n
canaletta
[m/m].
mmilavremo
avremo
che
flusso massimo
Hmax=quota
massima
[m]
con n(i):coefficiente
diper
scabrezza
di
Manning della superficie interna del ca
Dadiqui
applicando
la formularazionale,
del metodo
razionale,
massimo nel canale sarà di sezione.
ne di chiusura
stessa,
originando
la portata
massima
piena
0,4⋅135,878
⋅2,5 Ha che il flusso
Pendenza
del canale
rappresenta
l’inHmin=quota
minima
[m]
Pendenza del canale (i): rappresenta
l'inclinazione
del canale
metro
lineare.
lo, dell’area
che rappresenta
il tempo
necessarioquindi
si ottiene:
Hmin=quota
minima
[m]
hr
m3
Sostituendo
nella
formula
della
si
ottiene:
Hmin=quota
minima
[m]
nel
canale
sarà
di:
con
n coefficiente
di scabrezza
divelocità
Manning
della
superficie
interna
di:
A del canale
Q=
=0,453
Sia
A
che
R
sono
funzioni
di
h.
ella stessa. Hmin=quota
1
1 1
2 1
La canaletta di progetto è aperta e pre- clinazione del canale
per metro
lineare.sezione bagnata/perimetro
R raggio
idraulico=
bagnato=
s
300
affinché
le acqueminima
dipercorso
deflusso
superficiale
[m]
L= lunghezza percorso [m]
A
1
1
L=
lunghezza
[m]
P
R raggio idraulico= sezione
bagnata/perimetro
V=
⋅R 6 R 2 i 2 = bagnato=
R3 i2
mpo di corrivazione
utilizziamo
l'equazione
L=
lunghezza
percorso
[m]
senta le caratteristiche di seguito elenca- Per valutare la portata massima
mm
di un
P
provenienti
da tutta
l’area
considera-di Kirpich:
⋅2,5 Ha
0,4⋅135,878
n
n
3
i
pendenza
della
linea
di
energia.
che
in
caso
di
moto
uniforme
coincide
c
L=
lunghezza
percorso
[m]
Neldicaso
in esame
sitipo
sceglie
di insezione
trapezoidale
con
le
hr
m
i pendenza
linea canaletta
di energia. che
caso di moto
uniforme coincide
conseg
la
te:
sistema
drenaggio
di questo
sidella
uti- una
(330,5−250)m
m
ta raggiungano la sezioneLdi0,77chiusura S =(330,5−250)m
Q=
=0,453
canaletta
[m/m].
=0,075445m
300
s
canaletta
[m/m]. Sia Aalla
che sezione
R sono funzioni
di h. ilNelcanale:
caso in
di hdicritico
corrispondente
di tutto
0,385
S=
Profondità (h): è l’altezza della linea lizzavalore
l’equazione
Chezy
per
un
1067m =0,075445 mm
dell’area Tc=0,000323
stessa, originando
Sia
ASostituendo
che
Rdicorso
sono
di
h.
Sostituendo
nella
formula
della
velocità
si
ottiene:
nella funzioni
formula
della
velocità
si
ottiene:
S quindi la S = (330,5−250)m
Per
valutare
la
portata
massima
di
un
sistema
di
drenaggio
questo
tipo
si
utilizza
l'equazione
di
1067m
m
esame
si sceglie
una canaletta
di sezione
=0,075445
B=0,3 m; b=0,2 m; h= 0,22 m;
l=0,23
1 m11 11 1
22 11
dell’acqua
in
una
sezione
trasversale.
È
d’acqua
che
scorre
in
moto
uniforme
con
1067m
m
1
1
6
2
2
3
2
1
1
Chezy per un corso d'acqua che scorre
in moto
uniforme con pendenza
unaRRdistanza
dal
6 con
3 i 2dimensioni,
V ⋅R
= ad
⋅R
=
mo la longitudine del canale, stabilendo la sua pendenza:
Pertanto
risultano:
trapezoidale
=pari
Ri2Rad
ile2i=seguenti
n una
n i di sezione trapezoida
determinata
rispetto
pari ad i Nel
ad una
distanza
dal⋅h siV
caso
in
esame
sceglie
canaletta
n
n
fondo pari
ad h:a un piano di rife- pendenza
(
B+b)
(0,3+0,2)
⋅0,22
2
con valore
di h critico
Peradbagnata:
valutare
la portata
massima
di un sistema
di corrispondente
drenaggio
di questo tipo
A=
=
=0,055m
rimento che normalmente si colloca nella fondol'area
pari
h: valore
di
h critico
corrispondente
alla
sezione di tutto il canale:
Hmax−Hmin
Sia
A
che
R
sono
funzioni
di
h.
2
2
alla
sezione
di
tutto
il
canale:
B=0,3
m;
Chezy per un corso d'acqua che scorre in moto uniforme con pendenza p
S=
quota inferiore della sezione trasversale.
m;sono
b=0,2
m; h=di0,22
Sia B=0,3
A che R
funzioni
h. m; l=0,23 m
L
il perimetro
Q=V⋅A=A⋅Ks⋅
)
fondo paribagnato:
ad h:√(R⋅iP=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m
b=0,2
m;
h= 0,22 m; l=0,23 m
Curve IDF relative
Pertanto
risultano:
Nel caso
in
si sceglie una canaletta di sezione trapezoidale con le
Ampiezza superiore della sezione(B):
A esame
0,055
alla città di BarcelloPertanto
risultano:
R=
= sceglie
idraulico:
ale [m/m]
di h critico
corrispondente
alla
sezione⋅0,22
di tutto iltrapezoidale
canale:
(=0,083
B+b)
⋅hm
(0,3+0,2)
dove della superficie libera di fluido doveil raggioNel
na da Peña J.C., Aran
casovalore
in
esame
una
canaletta
c
ampiezza
P si 0,66
l'area
bagnata:
A=
=l=0,23 mdi sezione
=0,055m 2
3
B=0,3
m;
b=0,2
m;
h=
0,22
m;
l’area
bagnata:
M., Pérez-Zanón N.,
Q
portata
canale
di
drenaggio
della
ca/s]
Q
portata
canale
di
drenaggio
della
canaletta
[m
Q=V⋅A=A⋅Ks⋅
(R⋅i
)
√
2
2
1/3
valore
hpendenza
critico
corrispondente
alla sezione
di tutto
il canale:
nel canale;
ma [m]
essendo
inoltredi
la
del percorso i=0,08
(i%=8%)
ed n=0,017[
m s
Casas-Castillo M.C., RoPertanto
risultano:
3[m/s]
velocità
di moto uniforme
V =Ks⋅
√( R⋅i) della
naletta
[m
/s]
P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m
il
perimetro
bagnato:
B=0,3
m;
b=0,2
m;
h=
0,22
m;
l=0,23
m
driguez-Solà R., Redaño
Ampiezza
inferiore
sezione(b):
( B+b)⋅h (0,3+0,2)⋅0,22
ricava
cemento
dove grezzo sil'area
a [m]
bagnata:2 1 A= A 0,055
= 2 3 1
=0,055m 2
A., Llabrés-Brustenga A.,
V=velocità
di moto
uniforme
[m/s]
2
2
Pertanto
risultano:
/s]
Q
portata
canale
di
drenaggio
della
canaletta
[m
ampiezza
della
superficie
del
fondo
del
R=
=
=0,083
m
il
raggio
idraulico:
1 3 2
1
m
3
Rius A., Análisis de las
A sezione bagnata
P⋅0,083
0,66
Rbagnato:
=
0,08 2⋅0,22
=3,17
P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m
ilVmax=
perimetro
B+b)
⋅h
(0,3+0,2)
so [m]
2
velocità
dii (moto
uniforme
[m/s]
V =Ks⋅
( bagnata:
R⋅i)
√
situaciones sinópticas
canale;
n
0,017
s
l'area
A=
=
=0,055m
Ks coefficiente di Chezy tabulato che si può calcolare
mediante
la formula
di Manning:
A 0,055
il perimetro
bagnato:
essendo
inoltre
la
pendenza
del
percorso
i=0,08
(i%=8%)
ed n=
correspondientes a epiR=
=
=0,083
m
il
raggio
idraulico:
2
2
V=velocità
di moto uniforme
[m/s] di questo tipo
Lunghezza
lati
obliqui
canale
(l):
lune
quindi:
Per
valutare
la
portata
massima
di
un
sistema
di
drenaggio
si
utilizza
l'equazione
di
P
0,66
sodios
de
lluvia
severa
(330,5−250)m
m
ricava
cemento
grezzo
sezione
bagnata
3 si utilizza l'equazione di
P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m
il
perimetro
bagnato:
valutare
portata
massima
unAsistema
diuniforme
drenaggio
disipendenza
questo
tipo
S=
=0,075445
essendo
inoltre
la pendenza
del
(i%=8%)
ed n=0,017[ m
A=di
sezione
bagnata
en Barcelona, UPC,
mpari
ghezzaPer
parete
obliqua
canale;
Chezy
per
unladel
corso
d'acqua
che
scorre
in
moto
con
ad i ad i=0,08
una distanza
2 1 percorso
2
1 dal
1067m
m
Qmax=V⋅A=0,1745
Ks in
coefficiente
di Chezy
tabulato
sipari
calcolare
mediante
formula
Ache
0,055
1
1
m di M
Barcelona, 2015
3può
2 ad
3
2 ladal
si
ricava
cemento
grezzo
Chezy
per
un
corso
d'acqua
che
scorre
moto
uniforme
con
pendenza
i
ad
una
distanza
R= =
=0,083
m
il raggio
idraulico:
Vmax=
R
=
⋅0,083
0,08 di
=3,17
s 2sii1 utilizza
fondo
pari ad
h:
2
1
Per
valutare
la
portata
massima
di
un
sistema
di
drenaggio
di
questo
tipo
l'equazione
P
0,66
n
0,017
s
1
1
m
fondo pari ad h:
Vmax= R 3 i 2 =
⋅0,083 3 0,08 2 =3,17
Chezy per un corso d'acqua che scorre in moto
uniforme
con
pendenza
pari
ad
i
ad
una
distanza
dal
n
0,017
s
essendo
inoltre
la
pendenza
del
percorso
i=0,08
(i%=8%)
ed
n=0,01
e quindi:
3
e
quindi:
Q=V⋅A=A⋅Ks⋅
(R⋅i
)
fondo
pari
ad
h:
√
cemento grezzo si ricava
78
79
3m
suolo: impermeabile (rocce, argille), semipermeabile (sabbie
argillose e ghiaia
19logTr+23
I =19logTr+23
0,87
o di argilla) e permeabile (sabbia, ghiaia).
I = 19logTr+23
(13+t0,87
)
I
=
(13+t
)
0,87 nell'area
differenti tipi di terreno (boschivo semipermeabile e impermeabile)
(13+t )
abilito comeI[mm/min]=
coefficiente intensità
di scorrimento
ponderato il valore C=0,4.
massima
I[mm/min]= intensità massima
Tr[anni]=
tempo
di
ritorno
I[mm/min]=
intensità
massima
Tr[anni]= tempo
di ritorno
il calcolo dell'intensità
massima
della
pioggia di progetto si fa riferimento allo
t[min]= durata
della
precipitazione
Tr[anni]=
tempo
di
ritorno
t[min]= durata della precipitazione
di pioggia rilevato
con
le
curve
I-D-F
(intensità-durata-frequenza)
nell'area di
t[min]= durata della precipitazione
pitazioni severe
come
riportato
nel grafico
qui presentato.
Come
tempo
di ritorno
si stabilisce
Tr=5 anni.
Come tempo di ritorno si stabilisce Tr=5 anni.
à-Durata-Frequenza
dell'area
è
stata
dedotta
attraverso
un aggiustamento
Come tempo di ritorno si stabilisce Tr=5 anni.
rve disponibili,
curve regionali
catalane.
La utilizzando
durata dellaleprecipitazione
è uguale
al tempo di corrivazione sul canale di scolo che rappresenta
La durata della precipitazione è uguale al tempo di corrivazione sul canale di scolo che rappresenta
ilSi tempo
necessario
affinché
le
acque
di
deflusso
superficiale
provenienti
da tutta
l’area
considerata
La
durata
della
precipitazione
è
uguale
al
tempo
di
corrivazione
sul canale
scolo
che
rappresenta
deduce necessario
pertanto per l’intensità
portata
di
massima
piena
definitaprovenienti
all’inCon questo
valore
avremo:
il tempo
affinchémassile acque
di deflusso
superficiale
daditutta
l’area
considerata
Con
questo
valore avremo:
er l'intensitàilraggiungano
massima
la
seguente
espressione:
la
sezione
di
chiusura
dell’area
stessa,
originando
quindi
la
portata
di
massima
piena
tempo
necessario
affinché
le acque
di della
deflusso
superficiale
da tuttadil’area
considerata
ma
la seguente
espressione:
terno
stessa.
raggiungano
la
sezione
di chiusura
dell’area
stessa,
originandoprovenienti
quindi la portata
massima
piena
0,77
definita all’interno
della stessa.
raggiungano
la sezione
chiusura dell’area
originando
quindiTc=0,000323
la portata di1067
massima
piena
definita all’interno
delladistessa.
0,385 =11,25 min
Per il calcolostessa,
del tempo
di corrivazione
0,075445
19logTr+23
Per
il
calcolo
del
tempo
di
corrivazione
utilizziamo
l'equazione
di
Kirpich:
definita
all’interno
della di
stessa.
I = del tempo
Per il calcolo
corrivazione
utilizziamo
l'equazione
di avremo:
Kirpich:
utilizziamo
l’equazione
diquesto
Kirpich:valore
Con
0,87
)
Per il calcolo(13+t
del tempo
di corrivazione utilizziamo l'equazione
di
Kirpich:
0,77
L0,77
1067di0,77ritorno speQuesto Tc=0,000323
valore e ildiperiodo
L
Tc=0,000323
min
Questo valore0,77
e0,385
il periodo di ritorno specificato
5 anni consente
di stabilire
il valore della
0,385 =11,25
Tc=0,000323
0,075445 di stabilire
Con questo
valore
avremo: cificato
LS0,385
di
5
anni
consentono
à massima I[mm/min]= intensità massima
massima
intensità
di
precipitazione
con
l'equazione
prima
esposta:
Tc=0,000323 S 0,385
0,77
1067intensità
S
Tr[anni]=
tempovalutiamo
di ritorno la longitudine del canale, stabilendo
il valore
della massima
di preciitorno
Per
la quale
la sua
pendenza:
19log5+23
mm
mm
Tc=0,000323
Perdel
la quale
valutiamo
la
longitudine
Idel
=pendenza:
=2,2645
=135,87
0,385 =11,25 min
Per la quale valutiamo la longitudine
canale,
stabilendo
la
sua
0,87
0,075445
Questo valore
e il periodo
di ritorno
5 annihr
consente di stabilire il valore della
min diprima
t[min]=
duratavalutiamo
della precipitazione
pitazione
conspecificato
l’equazione
esposta:
precipitazione
(13+11,25)
Per
la quale
la longitudine
del canale,
la sua
pendenza:
canale,
stabilendostabilendo
la sua pendenza:
Q=V⋅A=A⋅Ks⋅√(R⋅i ) Qmax=V⋅A=0,1745
m
2 1
2
1
Qmax=V⋅A=0,1745
1la pendenza
1 longitudinale
m per ev
dove
3 2
s s 3 0,08 2 =3,17
Va
precisato
inoltre
che
essendo
alta (8%),
Vmax=
R
i
=
⋅0,083
3
n
0,017
Q=V⋅A=A⋅Ks⋅
(R⋅i
)
/s]
Qdove
portata canale di drenaggio della canaletta
[m
√
erosione,[msi3/s]
può pensare di inserire nelle canalette degli scalini disdissipazio
QV
portata
canale
drenaggio
della uniforme
canaletta
di moto
[m/s]
=Ks⋅√
( R⋅i) divelocità
e quindi:
1 funzioni
Sia1A che RKs=
sono
di h.
canaletta [m/m].
16
⋅R
V = ⋅R 6 R 2 i 2 =n R 3 i 2
Sostituendo nella formula della
velocitànsi ottiene:
n
1esame
1 1 si sceglie
2 1 una
con n coefficiente di scabrezza di
Manning
della
superficie
interna
del canale
Nel
caso in
canaletta di sezione trapezoidale con le seguenti dimensioni, con
1
1
6
valore
h critico
alla sezione di tutto il canale:
V = di⋅R
R 2 i 2corrispondente
= AR 3 i 2
R raggio idraulico= sezione bagnata/perimetro
bagnato=
P
A che R sono funzioniB=0,3
di h.m;
n b=0,2 m; nh=
0,22 m; l=0,23 m
i pendenza della linea di energia. che in caso di moto uniforme coincide con la pendenza longitudinale della
Pertanto
risultano:
1
canaletta [m/m].
1 una
6 si h.
( B+b)⋅h (0,3+0,2)
⋅0,22 con le2 seguenti
Sia
A in
cheesame
R sono
funzioni
di
caso
si sceglie
canaletta
Sostituendo
nella
formula
della
velocità
ottiene:
Ks=
⋅R
l'area
A=di sezione
= trapezoidale
=0,055m
1
2 1
n1 1 bagnata:
2
2
1
1
6
2
2
3
2
ore di h critico corrispondente
V = ⋅R R i = alla
R i sezione di tutto il canale:
P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m
ninterna
perimetro
bagnato:
i scabrezza di Manning dellanilsuperficie
del canale
dimensioni, con
Nelm;
casob=0,2
in esame
si sceglie
canaletta
trapezoidale con le seguenti dimensioni, con
0,3
m; h=
0,22 m;una
l=0,23
m Adi sezione
0,055
A
R=
=
=0,083
m
il
raggio
idraulico:
sezione
bagnata/perimetro
bagnato=
Sia A che
funzioni
di h.
valore
diRhsono
critico
corrispondente
alla sezione
di tutto il canale:
tanto
risultano:
P 0,66
P
( B+b)
⋅h
(0,3+0,2)
⋅0,22
essendo
inoltre
la pendenza
del percorso
i=0,08 (i%=8%)
ed n=0,017[ m1/3 s-1] per la finitura in
B=0,3
m; che
b=0,2
m;
h=
0,22
m; coincide
l=0,23
m la
2
ea
di
energia.
caso
di moto
uniforme
con
pendenza
della con
ea
bagnata:
A=
=
=0,055m
Nel
caso
in esameinsi
sceglie
una canaletta
di sezione trapezoidale
con lelongitudinale
seguenti dimensioni,
cemento
grezzo si2ricava
2 alla sezione
Pertanto
valore di h risultano:
critico corrispondente
di tutto il canale:
2 1
2
1
ormula
della
velocità
si
ottiene:
1 3 2Attraverso
1
m
3pozzetti
dei
ispezionabili
diil
raggio
idraulico:
(
B+b)
⋅h
(0,3+0,2)
B=0,3 m; bagnato:
b=0,2
m;
h=
0,22
m;
l=0,23
m
P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m
erimetro
2
Vmax=⋅0,22
R i =0,055m
=
⋅0,083
0,08 2 =3,17
1
1 1
2 1
l'area
bagnata:
A=
=
n
0,017
s
1 6 2 2 1 3A2 0,055
Pertanto
risultano:
stribuiti ogni 15 metri circa lungo il per2
V = ⋅R R i = R i
=0,083
m2 2
(R=
B+b)
(0,3+0,2)
⋅0,22
aggio
idraulico:
quindi:
n
n ⋅he=
l'area
bagnata:
A=
=
=0,055m
P
0,66
P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m
il perimetro bagnato:
corso longitudinale
l’acqua viene deviata
2
2
m3
1/3 -1
Qmax=V⋅A=0,1745
essendo
inoltre
la
pendenza
del
percorso
P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m
il
perimetro
bagnato:
Adel 0,055
endo
inoltre
la
pendenza
percorso
i=0,08
(i%=8%)
ed
n=0,017[
mche,
spassando
] per la finitura in
verso
dei
tubi
trasversali
funzioni
di
h.
s
=0,0831/3m-1
il raggio idraulico: A R=
0,055 =
R= (i%=8%)
=
=0,083
m
il raggio
idraulico:
P
0,66
ed
n=0,017[
m
s
]
sii=0,08
ricava
mento
grezzo
al di sotto del percorso, permettono di
P 0,66
1
2 le seguenti
1
si
sceglie
una canaletta
di
sezione
trapezoidale
con
con in m1/3 s-1] per la finitura in
essendo
inoltre
lafinitura
pendenza
del
i=0,08
(i%=8%)
edlaverso
n=0,017[
perpendenza
la
in32percorso
cemento
grezzo(i%=8%)
si ricava
essendo
inoltre
la
i=0,08
ed n=0,017[
mdimensioni,
s ] per
finitura
1del
1percorso
ml’acqua
2
3
2 espellere
valle dove all’uVmax=
R
i
=
⋅0,083
0,08
=3,17
corrispondente
di tutto il canale:
sialla
ricava
cemento grezzo
sisezione
ricava
cemento
grezzo
n
0,017
s
1
2
1
scita1la pendenza
ne viene ulteriormente
la per evitare fenomeni di
m; h= 0,22 m; l=0,231m 32 Va
precisato
inoltre
longitudinalefrenata
alta (8%),
12 1
m2
3
2 che essendo
Vmax= R i 2 =1 3 ⋅0,083
0,08
=3,17 3
1
m
uindi:
2
2
:
n
0,017
sdi inserire
velocità
attraverso
un degli
letto discalini
pietrame.
erosione,
nelle
canalette
di dissipazione di energia e di
Vmax=
R i si=può 3pensare
⋅0,083
0,08
=3,17
e quindi:
( B+b)⋅h (0,3+0,2)⋅0,22
n
sevitareposizionati
m
2 0,017
rivestire
la
canaletta
con
pareti
rugose
per
il
risalto
idraulico.
I
tubi
si
prevedono
a
38
cm
A=
= Qmax=V⋅A=0,1745
=0,055m
m 3 massima di progetto del canale longitudinale risulta inferiore alla portata in condizioni di
2
2
eQmax=V⋅A=0,1745
quindi
La portata
e quindi:
s
di profondità e sono realizzati in pvc non
ato: P=b+2l=0,2+2⋅0,23=0,66m
massimas precipitazione:
m3
plastificato
per garantire
una buona re-3 / s)
A 0,055
(Qmax=0,1745
m 3 / s)<(Q=0,453m
Qmax=V⋅A=0,1745
=0,083
m
: R= =
s
P 0,66
sistenza
nel tempo.
Il diametro
è pari a di diminuire gradualmente il
quindi si ritiene opportuno inserire
canalette
trasversali
con l'obiettivo
1/3 -1
pendenza
delinoltre
percorso
i=0,08
(i%=8%)
ed
n=0,017[
s (8%),
] per
la finitura
in del percorso.
flusso
dell'acqua
e deviarlo
verso
la
parte
esterna
Va precisato
che essendo
la
pendenza
longitudinale
per
evitare
fenomeni
di
Va precisato
inoltre
che essendo
la pen-malta
15 cm e tenendo conto che lungo il pericava
precisato
che
lacanalette
pendenza
longitudinale
altadi(8%),
per
evitare
di longitudinale
erosione, 2si 1inoltre
può pensare
di essendo
inserire
nelle
degliispezionabili
scalini di dissipazione
energia
e di
Attraverso
dei
pozzetti
distribuiti
ogni 15
metri
circa fenomeni
lungo il percorso
2
1
denza
longitudinale
alta
(8%),
per
evitacorso
saranno
presenti
circa
75
canalette
1
1
m
rivestire
la
canaletta
con
pareti
rugose
per
evitare
il
risalto
idraulico.
3l'acqua
2
vienenelle
deviata
verso deidegli
tubi trasversali
passando al di
del percorso,
sione,
pensare
inserire
canalette
scalini diche,
dissipazione
disotto
energia
e di permettono di
max= si
R 3 può
i 2 = re
⋅0,083di
0,08
=3,17
fenomeni
didel
erosione,
pensare
siinferiore
ottiene
unaportata
portata
totale
di progetto
La portata
di progetto
canale
longitudinale
risultadove
alla
in condizioni
di
n massima
0,017
ssi può
espellere
l'acqua
verso
valle
all'uscita
ne
viene
ulteriormente
frenata
la velocità
Va
precisato
inoltre
che
essendo
la
pendenza
longitudinale
alta
(8%),
per
evitare
fenomeni
diattraverso un
estire
la
canaletta
con
pareti
rugose
per
evitare
il
risalto
idraulico.
massima precipitazione:
di inserire nelle
canalette
deglimscalini
di Qtotmax=1,952
3
3
letto
di
pietrame.
m3/s
che
sommata
alla
(Qmax=0,1745
/
s)<(Q=0,453m
/
s)
3 progetto
erosione,
si puòmpensare
di inserire
nellelongitudinale
canalette degli
scalini
di dissipazione
di in
energia
e di di
portata
massima
di
del canale
risulta
inferiore
alla portata
condizioni
I ditubi
si prevedono
posizionati
a 38 cm
di
profondità
sono realizzati
in pvc non plastificato per
dissipazione
energia
e ditrasversali
rivestire
la l'obiettivo
portata
didiminuire
progetto
delle ecanalette
max=V⋅A=0,1745
quindi precipitazione:
si ritiene
opportuno con
inserire
canalette
con
di
gradualmente
il longirivestire
la canaletta
pareti
rugose
per
evitare
il
risalto
idraulico.
ssima
s
garantire
una
buona
resistenza
nel tempo. Il diametro
è pari a 15 cm e tenendo conto che lungo il
3
flusso dell'acquacanaletta
e deviarlocon
verso
la parte
esterna
del
percorso.
pareti
rugose
evitare
il m3tudinali
ci permette
diinferiore
ottenere
unalla
valore
(Qmax=0,1745
/ 75
s)<(Q=0,453m
/ s)una portata
La
portatadeimassima
dipercorso
progetto
delper
canale
longitudinale
risulta
portata
in condizioni
di
saranno
presenti
circa
canalette
si ottiene
totale di progetto
Qtotmax=1,952
Attraverso
pozzetti ispezionabili
distribuiti
ogni
15 metri
circa
lungo
il percorso
longitudinale
3
risalto
idraulico.
di
gran
lunga
superiore
al
flusso
stimato
m tubi
/s che
sommato
portata
di sotto
progetto
delle canalette
longitudinali
ci permette di ottenere
un
l'acqua
viene
deviata
verso dei
trasversali
che,alla
passando
al di
del percorso,
permettono
di
massima
precipitazione:
ndi
si ritiene
opportuno
inserire
canalette
trasversali
con
l'obiettivo
di
diminuire
gradualmente
il
3
3
espellere
l'acqua
verso
valle
dove
all'uscita
ne
viene
ulteriormente
frenata
la
velocità
attraverso
un
La
portata
massima
di
progetto
del
cavalore
di
gran
lunga
superiore
al
flusso
stimato
per
precipitazioni
estreme:
(Qmax=0,1745
m
/
s)<(Q=0,453m
/
s)
per
precipitazioni
estreme:
sso
dell'acqua
ependenza
deviarlolongitudinale
verso la parte
esterna
del percorso.
pietrame.
reletto
chediessendo
la
alta (8%),
per evitare fenomeni di
nale
longitudinale
risulta
inferiore
alla
3
quindi
si
ritiene
opportuno
inserire
canalette
trasversali
con
diminuire
gradualmente il
raverso
dei
pozzetti
ispezionabili
distribuiti
ogni
15dimetri
circa
lungoper
ildipercorso
longitudinale
I tubi si
posizionati
a 38 degli
cm di scalini
profondità
e sono realizzati
in
pvc
non
plastificato
(Qmax=2,1265
m3 / s)
ensare
diprevedono
inserire nelle
canalette
di dissipazione
energia
eml'obiettivo
di/ s)>(Q=0,453
portata
in
condizioni
di
massima
precigarantire
una
buona
resistenza
nel
tempo.
Il
diametro
è
pari
a
15
cm
e
tenendo
conto
che
lungo
il
flusso
dell'acqua
e
deviarlo
verso
la
parte
esterna
del
percorso.
qua
viene
verso
deiil tubi
tta
con
paretideviata
rugose per
evitare
risaltotrasversali
idraulico. che, passando al di sotto del percorso, permettono di
percorso
saranno
presenti
circa
75 canalette
si ottiene
una portata
totale diin
progetto
Qtotmax=1,952
pitazione:
ma
di
progetto
del
canale
longitudinale
risulta
inferiore
alla
portata
condizioni
di
Attraverso
dei
pozzetti
ispezionabili
distribuiti
ogni
15 metri
circa
lungo
percorso
longitudinale
ellere
l'acqua
verso
valle
dove
all'uscita
ne
viene
ulteriormente
frenata
la ilvelocità
attraverso
un
3
m /s che sommato alla portata di progetto delle canalette longitudinali ci permette di ottenere un
zione:
viene
deviata
verso
dei
tubi
trasversali
che,
passando
al
di
sotto
del
percorso,
permettono
di
ol'acqua
di
pietrame.
valore di gran lunga superiore al flusso
stimato per precipitazioni
estreme:
3
(Qmax=0,1745 m 3 / s)<(Q=0,453m
/ s)
espellere
l'acquaposizionati
verso (Qmax=2,1265
valleadove
all'uscita
ne mviene
ulteriormente
la velocità
attraverso
bi si prevedono
38con
cm
e sono
realizzati frenata
in pvc non
plastificato
per un
3 di profondità
3
ml'obiettivo
/ s)>(Q=0,453
/ s)
pportuno inserire canalette trasversali
di diminuire
gradualmente il
quindi
si
ritiene
opportuno
inserire
canaletto
di
pietrame.
antire
una
buona
resistenza
nel
tempo.
Il
diametro
è
pari
a
15
cm
e
tenendo
conto
che
lungo
il
e deviarlo verso la parte esterna del percorso.
I tubiispezionabili
si prevedono
posizionati
ametri
38 cm
sono
realizzati
pvc nonQtotmax=1,952
plastificato per
lette
trasversali
con75
l’obiettivo
di di
dimicorso
saranno
presenti
circa
canalette
siprofondità
ottiene
unae portata
totale diinprogetto
zzetti
distribuiti
ogni
15
circa
lungo
il percorso
longitudinale
ata
verso
deiuna
tubi
trasversali
che, di
passando
al
didelle
sotto
del percorso,
permettono
diciepermette
garantire
buona
resistenza
nel
Il diametro
èlongitudinali
pari
a 15 cm
tenendo conto
che lungo
s che
sommato
alla
portata
canalette
di ottenere
un il
nuire
gradualmente
ilprogetto
flussotempo.
dell’acqua
verso
valle
dove
all'uscita
ne
viene
ulteriormente
frenata
la
velocità
attraverso
un
percorso
saranno
presenti
75 canalette
una portata
totale di progetto Qtotmax=1,952
ore
di gran
lunga
superiore
al flusso
stimato
perottiene
precipitazioni
estreme:
e deviarlo
versocirca
la
parte
esterna
del si
3
m
/s
che
sommato
alla
portata
di
progetto
delle
canalette
longitudinali
ci permette di ottenere un
percorso.
3 pvc non plastificato
o posizionati a 38 cm di profondità
e sono realizzatimin
per
(Qmax=2,1265
/ s)>(Q=0,453
m3 / s)
valore
di
gran
lunga
superiore
al
flusso
stimato
per
precipitazioni
estreme:
na resistenza nel tempo. Il diametro è pari a 15 cm e tenendo conto che lungo il
1/3 -1
presenti circa 75 canalette si ottiene una portata totale di 3progetto Qtotmax=1,952
3
(Qmax=2,1265
/ s)>(Q=0,453
alla portata di progetto delle canalette
longitudinali cim
permette
di otteneremun/ s)
ga superiore al flusso
stimato per precipitazioni estreme:
80
(Qmax=2,1265 m3 / s)>(Q=0,453 m3 / s)
4.6 Calcolo movimenti terra
Foglio1
N SEZIONE Q TERRENO
Q PROGETTO
QT-QP
SUP TOTALI
RIPORTO
mq
0,00
0,00
0
m s.l.m.
250
m s.l.m.
250
0
STERRO
mq
0,23
1
250,64
250
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DISTANZE
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m
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DISTANZE
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m
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0,45
0,81
12,50
682,77
5,63
10,13
-4,50
0,17
2,10
12,50
695,27
2,06
26,19
-24,13
1,60
2,55
12,50
707,77
19,94
31,88
-11,94
2,89
0,76
12,50
720,27
36,06
9,44
26,63
1,71
0,15
12,50
732,77
21,31
1,81
19,50
3,03
0,15
4,50
737,27
13,64
0,65
12,98
3,66
0,00
12,50
749,77
45,75
0,00
45,75
1,11
0,58
12,50
762,27
13,88
7,25
6,63
0,07
1,88
12,50
774,77
0,81
23,44
-22,63
0,03
2,82
12,50
787,27
0,38
35,25
-34,88
0,07
2,12
12,50
799,77
0,81
26,50
-25,69
0,04
1,34
12,50
812,27
0,44
16,69
-16,25
0,00
2,60
12,50
824,77
0,00
32,44
-32,44
0,18
2,78
12,50
837,27
2,25
34,76
-32,51
0,18
2,06
12,50
849,77
2,25
25,76
-23,51
0,00
2,69
12,50
862,27
0,00
33,56
-33,56
0,00
6,22
6,25
868,52
0,00
38,84
-38,84
0,59
4,67
12,50
881,02
7,31
58,31
-51,00
0,75
0,52
12,50
893,52
9,31
6,50
2,81
0,41
0,55
12,50
906,02
5,13
6,88
-1,75
0,25
0,21
12,50
918,52
3,13
2,63
0,50
0,00
1,93
12,50
931,02
0,00
24,13
-24,13
0,00
3,22
12,50
943,52
0,00
40,25
-40,25
0,00
49
291
291
0
0,19
0,39
50
292
292
0
0,00
1,05
51
293
293
0
0,00
1,90
52
294,12
294
0,12
0,00
0,88
53
295
295
0
0,03
1,79
54
295,37
296
-0,63
0,00
6,68
55
296,86
296
0,86
1,83
0,11
56
297,5
297
0,5
2,37
0,00
57
298
298
0
0,36
2,09
58
299
299
0
0,44
1,44
59
300
300
0
0,47
1,15
60
301
301
0
0,57
1,02
61
302
302
0
0,33
0,60
62
303
303
0
0,00
3,59
63
304,71
304
0,71
3,19
1,51
64
305,57
305
0,57
2,58
0,00
65
306,22
306
0,22
0,83
0,29
66
307,6
306
1,6
5,23
0,00
67
307,54
307
0,54
2,09
0,00
68
308
308
0
0,13
1,16
69
309
309
0
0,00
2,59
70
310
310
0
0,06
3,05
71
311
311
0
0,07
1,19
72
312
312
0
0,00
1,48
73
313
313
0
0,00
3,71
74
314
314
0
0,36
1,85
75
315
315
0
0,00
2,27
76
316
316
0
0,00
3,10
77
315,8
317
-1,2
0,00
9,33
84
317,5
317
0,5
1,17
0,00
85
318
318
0
0,32
1,04
86
319
319
0
0,50
0,06
87
320
320
0
0,00
0,36
88
321
321
0
0,00
3,50
89a
321,28
322
-0,72
0,00
2,94
89b
322,76
322
0,76
3,93
0,00
90
323
323
0
0,91
0,08
91
324,18
324
0,18
0,85
0,86
92
325,19
325
0,19
0,85
0,91
93
325,2
325
0,2
0,85
0,29
94
325,84
325,84
0
1,24
0,29
95
327,71
326,16
1,55
4,96
0,00
96
327,63
327
0,63
2,18
0,00
0,46
1,51
4,50
948,02
2,05
6,80
-4,75
2,39
0,43
12,50
960,52
29,88
5,38
24,50
0,88
0,47
12,50
973,02
11,00
5,88
5,13
0,85
0,89
6,25
979,27
5,31
5,53
-0,22
0,85
0,60
6,25
985,52
5,31
3,75
1,56
1,05
0,29
12,00
997,52
12,54
3,48
9,06
3,10
0,15
4,50
1002,02
13,95
0,65
13,30
3,57
0,00
12,00
1014,02
42,84
0,00
42,84
1,88
0,00
6,25
1020,27
11,75
0,00
11,75
Pagina 2
83
85
318
318
0
0,32
1,04
86
319
319
0
0,50
0,06
87
320
320
0
0,00
0,36
88
321
321
0
0,00
3,50
89a
84
321,28
322
-0,72
0,00
0,75
0,52
12,50
893,52
9,31
6,50
2,81
0,41
0,55
12,50
906,02
5,13
6,88
-1,75
0,25
0,21
12,50
918,52
3,13
2,63
0,50
0,00
1,93
12,50
931,02
0,00
24,13
-24,13
0,00
3,22
12,50
943,52
0,00
40,25
-40,25
0,46
1,51
4,50
948,02
2,05
6,80
-4,75
2,39
0,43
12,50
960,52
29,88
5,38
24,50
0,88
0,47
12,50
973,02
11,00
5,88
5,13
0,85
0,89
6,25
979,27
5,31
5,53
-0,22
0,85
0,60
6,25
985,52
5,31
3,75
1,56
1,05
0,29
12,00
997,52
12,54
3,48
9,06
3,10
0,15
4,50
1002,02
13,95
0,65
13,30
3,57
0,00
12,00
1014,02
42,84
0,00
42,84
Foglio1
1,88
0,00
6,25
1020,27
11,75
0,00
11,75
1,45 2
Pagina
0,20
6,25
1026,52
9,03
1,22
7,81
0,98
0,57
6,25
1032,77
6,09
3,53
2,56
0,32
0,83
6,25
1039,02
2,00
5,19
-3,19
0,00
2,56
6,25
1045,27
0,00
15,97
-15,97
0,00
4,71
6,25
1051,52
0,00
29,41
-29,41
0,00
4,76
3,13
1054,65
0,00
14,86
-14,86
0,00
3,53
3,13
1057,77
0,00
11,02
-11,02
0,00
1,53
3,13
1060,90
0,00
4,78
-4,78
0,00
0,15
3,13
1064,02
0,00
0,47
-0,47
0,00
0,00
2,00
1066,02
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2,00
1068,02
2,94
89b
322,76
322
0,76
3,93
0,00
90
323
323
0
0,91
0,08
91
324,18
324
0,18
0,85
0,86
92
325,19
325
0,19
0,85
0,91
93
325,2
325
0,2
0,85
0,29
94
325,84
325,84
0
1,24
0,29
95
327,71
326,16
1,55
4,96
0,00
96
327,63
327
0,63
2,18
0,00
97
327,81
327,5
0,31
1,58
0,00
98
328,22
328
0,22
1,31
0,39
99
328,33
328,5
-0,17
0,64
0,74
100
328,73
329
-0,27
0,00
0,92
101
328,42
329,25
-0,83
0,00
4,19
102
329,4
330
-0,6
0,00
5,22
103
329,22
329,75
-0,53
0,00
4,29
104
329,92
330,5
-0,58
0,00
2,76
105
330,12
330,25
-0,13
0,00
0,30
106
330,69
330,5
0,19
0,00
0,00
107
330,92
330,5
0,42
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1153,51
1188,66
-35,15
4.7 Scale
Ove possibile, circa a metà tra un tratto
di percorso e un altro vengono collocate
delle scale che permettono di poter percorrere il sentiero più velocemente.
L’unità base che costituisce le scale è
la provetta in cemento utilizzata per le
verifiche a resistenza del calcestruzzo
armato. Ha dimensioni standard di 15 cm
di diametro per 30 cm di altezza. La tecnica costruttiva utilizzata è la stessa del
progetto Ringo Rango dei ragazzi della
ETSAV. Si tratta di una tecnica a secco
che si basa sulla giustapposizione delle
provette cilindriche che giacciono su un
sottofondo drenante, costituito da ghiaia
di spessori diversi.
Le scale, come già il percorso, seguono
e si adattano dando origine a superfici
di sterro e di rinterro che, a differenza
del percorso, non sono costituite esclusivamente dal terreno, ma si determinano
con le provette stesse, che ne vanno a
costituirne le pareti, garantendo una
perfetta resistenza strutturale dell’intera
scala.
La fornitura delle provette viene garantita gratuitamente dalla ditta Applus che
ha interesse a smaltire a costo zero le
migliaia di provette che produce giornalmente.
85
260
+260.00
259
1,74 m2
+273.00
S264
S9
0,65 m2
S265
+257.50
+257.50
1.30
1.30
270
1,64 m2
S266
+255.00
+270.50
1.30
1.30
0,63 m2
+255.00
S267
+253.50
1.30
1.30
S268
+268.00
0,65 m2
+251.00
1.74
S269
260
0,58 m2
260
S270
259
259
265
258
+265.50
258
1.30
S271
257
257
256
256
0,16 m 2
255
S272
255
In alto vista della scala
Ringo Rango realizzata
dagli alunni della ETSAV
A lato fasi di realizzazione della scala
254
254
+263.00
253
253
S273
252
252
251
1,56
1,56
3,51
1,56
2,58
1,56
2,68
1,56
1,56
3,41 m 2
273
273
7,03 m 2
272
272
3,95 m 2
271
271
S252
S253
S254
270
270
269
269
1,01 m
2
268
268
1,73 m 2
4,13 m2
267
267
266
S255
S256
266
S257
265
265
0,21 m 2
264
264
0,14 m2
0,12 m2
0,87 m2
0,09 m 2
S258
86
S259
Dettaglio di una delle
scale presenti all’interno
del percorso
263
1,56
1,56
2,71
1,56
3,01
1,56
1,56
2,80
1,56
1,56
S260
87
283
5,98
0,00
284
5,96
0,00
Foglio1
106
330,69
330,5
0,19
0,00
0,00
107
330,92
330,5
0,42
0,00
0,00
Q PROGETTO
m s.l.m.
SUP TOTALI
STERRO
mq
0,00
0,00
2,00
1066,02
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2,00
1068,02
0,00
0,00
0,00
1153,51
1188,66
-35,15
SUP MEDIE
RIPORTO
mq
STERRO
mq
RIPORTO
mq
DISTANZE
DISTANZE
PARZIALI
m
285
286
287
288
VOLUMI
DISTANZE
PROGRESSIVE
m
STERRO
mc
289
RIPORTO
mc
290
Scala 1
251
0,00
2,68
2,64
1,11
1,14
0,00
0,00
5,97
0,00
1,56
7,39
9,31
0,00
4,32
0,00
1,56
8,95
6,74
0,00
2,66
0,00
3,27
12,22
8,70
0,00
1,88
0,00
1,56
13,78
2,93
0,00
1,13
0,00
2,71
16,49
3,05
0,00
0,57
0,16
1,56
18,05
0,89
0,25
0,00
0,47
1,56
19,61
0,00
0,73
52,87
0,98
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,32
0,62
0,00
1,98
252
3,95
0,00
253
7,03
0,00
254
3,41
0,00
255
4,13
0,00
256
1,73
0,00
1,01
0,00
258
0,87
0,00
0,09
260
0,21
0,12
3,08
0,00
Foglio1
5,49
0,00
1,56
3,12
8,56
0,00
292,5
0,00
0,00
0,00
2,68
5,80
13,99
0,00
293
0,61
0,00
0,00
1,56
7,36
5,88
294
0,00
0,00
2,93
0,00
2,58
9,94
7,56
0,00
295
0,00
1,30
0,00
1,56
11,50
2,14
0,00
296
0,00
1,00
0,18
0,00
0,05
0,11
3,51
1,56
1,56
15,01
16,57
18,13
3,30
0,79
0,27
45,57
0,00
297
0,00
1,83
0,07
298
0,00
0,44
299
0,16
300
0,23
0,00
0,00
0,31
0,00
Pagina
3
0,78
0,78
0,24
0,31
0,21
1,56
2,34
0,48
0,33
0,00
0,86
1,56
3,90
0,00
1,34
0,42
1,37
0,51
0,14
1,56
5,22
0,94
259
1,56
Scala 6
3,77
257
0,00
0,00
1,15
2,71
6,61
0,00
3,12
0,00
1,42
1,56
8,17
0,00
2,21
0,00
1,14
2,71
10,88
0,00
3,08
0,00
0,54
1,56
12,44
0,00
0,84
0,00
0,51
1,56
14,00
0,00
0,79
0,71
11,70
0,00
0,64
0,37
Scala 2
260
0,00
0,00
261
1,32
0,00
261,75
0,00
Scala 7
0,66
0,00
1,17
1,17
0,77
0,00
301,5
0,00
0,00
0,66
0,00
1,07
2,24
0,71
0,00
302
2,46
0,00
0,00
1,48
303
0,00
Scala 3
263
0,00
264
1,74
0,00
265
0,65
0,00
266
1,64
0,00
267
0,63
0,00
268
0,00
0,00
269
0,65
0,00
1,20
1,15
1,14
0,32
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1,56
1,56
2,80
1,56
1,56
1,56
3,12
5,92
7,48
9,04
1,36
1,86
3,21
1,77
0,49
0,00
304
0,54
0,00
305
1,50
0,00
306
0,00
307
0,00
308
0,00
309
0,00
0,00
0,00
272
0,00
0,16
273
0,00
0,00
3,01
12,05
0,98
0,00
0,29
1,56
13,61
0,51
0,45
0,00
0,00
274
2,69
0,00
275
1,78
0,00
276
1,06
0,00
277
0,66
0,00
313
0,65
0,00
0,00
0,29
2,71
16,32
0,00
0,79
314
0,00
0,22
1,35
2,24
1,42
0,08
0,08
1,56
1,56
17,88
19,44
0,00
315
0,12
0,00
0,00
0,00
1,17
1,56
2,73
1,17
2,73
5,46
0,53
0,00
0,12
316
0,00
0,00
1,49
317
0,00
0,00
1,57
3,49
3,88
319
0,00
320
0,00
0,00
0,00
1,56
1,56
7,02
8,58
1,34
3,41
0,00
282
3,67
0,00
283
5,98
0,00
284
5,96
0,00
285
2,68
0,00
286
2,64
0,00
290
0,00
0,00
0,00
0,00
1,02
0,00
2,71
6,61
2,76
0,00
0,75
0,00
1,56
8,17
1,17
0,00
0,00
0,00
2,71
10,88
0,00
0,00
0,00
0,28
1,56
12,44
0,00
0,43
0,00
0,55
1,56
14,00
0,00
0,86
10,09
1,29
0,17
0,00
0,33
0,11
1,56
1,56
0,51
0,00
0,39
1,56
3,12
0,00
0,61
0,00
0,28
2,71
5,83
0,00
0,76
0,00
0,00
1,56
7,39
0,00
0,00
0,00
0,00
2,71
10,10
0,00
0,00
0,00
0,43
1,56
11,66
0,00
0,67
0,00
0,81
1,56
13,22
0,00
1,26
0,51
3,47
0,86
0,75
0,83
322
0,00
0,00
0,00
323
4,28
0,00
0,00
324
2,68
3,52
0,00
1,56
1,56
2,66
0,00
326
1,27
0,00
1,56
3,12
5,52
0,00
327
1,63
0,00
0,00
2,71
1,56
5,83
7,39
13,08
9,31
0,00
0,00
4,32
0,00
1,56
8,95
6,74
0,00
2,66
0,00
3,27
12,22
8,70
0,00
1,88
0,00
1,56
13,78
2,93
0,00
1,13
0,00
2,71
16,49
3,05
0,00
0,57
0,16
1,56
18,05
0,89
0,25
0,00
0,47
1,56
19,61
0,00
0,73
52,87
0,98
328
329
0,00
0,00
0,00
1,56
1,56
3,34
0,00
0,00
1,56
3,12
5,43
0,00
3,10
0,00
3,80
6,92
11,78
0,00
2,40
0,00
1,56
8,48
3,74
0,00
1,45
0,00
3,81
12,29
5,52
0,00
0,82
0,00
1,56
13,85
1,27
0,00
0,00
0,82
1,56
15,41
0,00
1,27
31,08
1,27
0,00
0,00
0,00
2,14
3,48
0,00
1,71
5,97
289
1,85
0,00
3,54
4,83
1,14
0,00
0,00
325
281
3,90
0,00
Scala 5
0,00
1,56
0,56
10,17
11,11
288
0,00
0,00
0,00
0,00
Scala 9
0,86
280
0,00
1,19
Scala 8
318
273,25
3,35
0,55
0,00
Scala 4
1,11
0,00
0,96
0,55
0,33
0,00
287
0,00
0,78
2,34
0,00
0,33
0,00
0,40
0,00
0,78
1,56
0,00
0,58
271
278
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,87
270
1,83
1,23
2,15
0,00
1,63
0,00
0,00
0,32
0,62
88
Scala 6
Pagina 3
89
4.8 Arredo urbano
Per rendere il percorso ancora più agevole, sono stati aggiunti dei punti di sosta e
delle sedute.
In corrispondenza di alcuni punti di sosta
sono presenti dei possibili collegamenti
con i percorsi privati.
Inoltre, essendo l’area parte del parco
naturale, si è fatto in modo che il percorso non prevedesse un danno per la
vegetazione esistente
Gli elementi di arredo urbano sono stati
pensati con l’intenzione di utilizzare un
materiale reversibile e, pertanto, che non
lasciasse segni sul territorio in caso di sua
eliminazione.
4.9 Accenni alla sostenibilità
economica del progetto
Si è scelto di sfruttare, infatti, la potenzialità della struttura metallica a ponteggio, che presenta un sistema costruttivo
modulare, a secco e, pertanto, smontabile e soggetto a un possibile riuso successivo. Questa tecnica è stata realizzata per
tutti quegli elementi che possono essere
oggetto di sostituzione, come le panchine
e le zone di sosta, le pergole e la fermata
del bus. Questi elementi, uniti dal percorso e dalle scale, vanno a creare dei punti
di cambio all’interno della monotonia del
percorso:
- pergole vegetali: protezione solare nei
punti dove non è presente vegetazione;
- zone di sosta: si tratta o di semplici
panchine o di vere e proprie piattaforme,
che, a partire dai punti di sosta lungo il
percorso, si proiettano verso il paesaggio
e, in particolare, a viste interessanti verso la valle e la catena del Collserola;
- fermata bus: si propone il ricollocamento della fermata del bus con una struttura
a ponteggi coperta, in grado di proteggere dalla pioggia invernale e dal caldo
estivo;
- parcheggio: si propone la riorganizzazione del parcheggio e l’aggiunta di posti
auto per biciclette.
Tra le condizioni imposte dal progetto,
oltre al rispetto del territorio nel quale
si inserisce, troviamo anche l’aspetto
economico. Pertanto, all’interno del
progetto, si sceglie di intervenire rispettando la topografia dell’area, utilizzando
materiali di diverso tipo a seconda della
funzione che devono assolvere e che abbiano un basso costo di assemblaggio e
manutenzione.
Per quanto riguarda il percorso in terra
compattata, si mira a una movimentazione di terre che equilibri il rapporto
tra sterri e rinterri, in modo da evitare
accumulo di terreno o aggiunta di terreno dall’esterno. Gli elementi di arredo urbano sono realizzati sfruttando le
potenzialità della struttura a ponteggio
e possiedono il vantaggio di essere flessibili e di poter facilmente essere sostituiti
o riciclati.
Per avere un prima idea sul costo che la
realizzazione del percorso possa avere,
l’impresa produttrice del Saulo Solid ha
realizzato un preventivo sul progetto
pari a 133.447,26 euro, che comprende
i costi relativi ai movimenti terra pari
a 37.387,91 euro e i costi relativi alla
realizzazione della pavimentazione in
90
terra compattata, che comprende anche
i costi di trasporto e di equipaggiamento meccanico, tecnico e umano, pari a
55.290,23 euro.
Si tratta di un prezzo nella norma, rispetto a realizzazioni simili che l’impresa ha
realizzato. Data l’elevata resistenza del
Saulo Solid all’erosione si prevedono
interventi di manutenzione ordinaria
evitando quelli di manutenzione straordinaria che risulterebbero più onerosi nel
tempo.
Il costo di realizzazione delle scale, inoltre, risulta molto contenuto, come già si è
visto per la realizzazione del Ringo Rango. Il costo totale della realizzazione non
ha superato fino ad ora i 1000 euro per
130 gradini, nonostante il comune avesse
previsto, per la realizzazione della scala,
una spesa pari a 100.000 euro. Ciò è stato possibile grazie al riuso delle provette
di cemento fornite direttamente dalla
ditta Applus. I 1000 euro comprendevano i costi di trasporto, ghiaia e fornitura
container. Per quanto riguarda i tempi di
realizzazione, si parla di 2500 ore per la
realizzazione del primo tratto di scale (i
primi 75 gradini), durante il semestre primaverile del 2015 da parte degli studenti
della ETSAV.
Per continuare la realizzazione della scala è stata sfruttata la possibilità di “Plans
d’Ocupació” ovvero programmi destinati
a promuovere il contratto lavorativo di
persone disoccupate, che non percepiscono l’indennità di disoccupazione. La
proposta ha una finalità doppia: avere
un contratto temporale per migliorare
la propria situazione economica e, allo
stesso tempo, migliorare le proprie competenze per la realizzazione di progetti
di interesse generale e sociale.
Questa opzione è stata presa in considerazione per la realizzazione della
successiva metà della scala Ringo Rango,
assumendo lavoratori disoccupati di Las
Planas e aree vicine.
Coinvolgendo, infine, gli abitanti della zona, il progetto diventa realmente
motore di quella rigenerazione urbana
dall’interno, alla quale tutti i progetti finora realizzati a Las Planas mirano.
91
92
93
Riferimenti progettuali
5.1 Navarra e il progetto del parco
lineare da Caltagirone a Piazza Armerina
“Il progetto riguarda la trasformazione di una
linea ferrata dismessa che collegava, fino agli
anni settanta del ‘900, Caltagirone a Piazza
Armerina e Dittaino.
La ferrovia, con le sue leggi, i suoi oggetti e le
sue forme, ha imposto subito un punto di vista
preciso che ha strutturato tutto lo sviluppo del
lavoro suggerendo tecniche e strumenti”.
Navarra M., In walkabout city. Il paesaggio riscritto, un parco lineare tra Caltagirone e Piazza
Armerina, Biblioteca del Cenide, Palermo 2002,
pag.10
Il progetto di Parco lineare-pista ciclabile
non solo potenzia la connessione tra Caltagirone, San Michele e Piazza Armerina,
ma si propone anche come un’operazione
su più livelli: da un lato il recupero e la
riqualificazione ambientale con il riutilizzo di una serie di risorse trascurate (caselli ferroviari, fermate, stazioni, solido
ferroviario), dall’altro un nuovo uso per
un bene abbandonato come la ferrovia
con la promozione di un nuovo modello
ricettivo per il turismo, più attento ai luoghi e alla storia.
Una conoscenza approfondita del territorio ha consentito la promozione di
interventi, pubblici e privati, con la finalità di rafforzare un sistema di azioni
volte alla crescita economica e sociale a
livello locale. Sfruttando la vecchia linea
ferrata Caltagirone-Piazza Armerina è
stato realizzato un percorso naturalistico
attrezzato nel quale è possibile il transito
in bicicletta. Si snoda tra siti di interesse
paesaggistico e monumentale e consente
collegamenti con altri poli turistici. Inoltre, per consentire un utilizzo più diffuso
dell’area, l’intervento ha riguardato anche il recupero di un edificio, già stazione
ferroviaria di San Michele di Ganzaria,
adibito a centro polivalente, che il Comune utilizzerà successivamente per
promuovere attività ricreative e culturali.
Le difficoltà insediative, dovute all’orografia e alle caratteristiche dei terreni,
imposero, nella costruzione della ferrovia, la realizzazione di opere ardite come
gallerie, ponti, viadotti e manufatti edilizi per ospitare il personale addetto alla
manutenzione. La presenza di elementi
così diversi tra loro costituisce il carattere
specifico di questa linea ferrata e rappresenta un patrimonio di archeologia industriale con tipi edilizi, tecniche costruttive
e materiali unici.
Il tracciato veniva disegnato, nel suo
aspetto plano-volumetrico, partendo dalle caratteristiche tecniche della locomotiva: pendenze non superiori al 2% e curve
Vista sul parco lineare
97
5.2 Lacaton e Vassal: Habitation
Légèrement Modifiées
di raggio non inferiore ai 10 metri.
La tecnologia costruttiva, fondata esclusivamente sulla forza lavoro con ridotto uso di macchine, imponeva, nella
progettazione, un rigoroso studio della
compensazione dei movimenti di terra,
in modo da equilibrare gli scavi in trincea
con i riempimenti dei rilevati. La costruzione procedeva, quindi, in un’ordinata
alternanza di scavi e riempimenti ancora
visibili lungo il tracciato.
La ferrovia è costituita da elementi puntuali, come i manufatti edilizi e i ponti,
elementi lineari come i binari, i canali di
scolo delle acque, ed elementi di superficie come muri di controripa e terrazzamenti, che riordinavano il suolo dei
rilevati e delle trincee.
Nei 35 km che separano Caltagirone da
Piazza Armerina si attraversano diversi
paesaggi agricoli e naturali: dai calanchi
argillosi, agli estesi campi di grano, alle
valli di pioppi.
Notevoli anche sono le tracce storiche rilevabili lungo il percorso: una necropoli
preistorica, un imponente ponte in pietra
settecentesco, masserie fortificate.
Lungo il percorso è stato distribuito un
corredo di oggetti leggeri, come gallerie-pergole, elementi inaspettati che
spezzano il percorso e che, per la loro
struttura, derivano, dalla varietà di serre
nei campi, le attrezzature della nuova
agricoltura, riprendendone la semplicità
degli elementi strutturali, la leggerezza,
la facilità di montaggio e gestione, la
flessibilità e estensibilità.
“Si allí se utilizó un trozo de neumático, unas
ramas, una tela, aquí vamos a utilizar un viejo
hangar, una torre, la posibilidad de conseguir
subvenciones. Los arquitectos parecen los profesionales más capacitados para trabajar a partir
de la complejidad de esta realidad”.
L acaton & Vassal, La libertad estructural, condición del milagro in “2G” n. 60, 2012, pag. 162.
Relazione tra il percorso
e il paesaggio agricolo
98
Lacaton e Vassal concepiscono la città
contemporanea come una megastruttura
già costituita e ritengono sia necessario
modificarne e ottimizzarne la struttura
prima di artificializzarla. Le città hanno
accumulato materia sufficiente e sono
quasi sempre in fase di modifica di situazioni poiché vincolate a fattori economici
previi e a territori già occupati.
Ruolo fondamentale svolge l’economia
del luogo, che, per Lacaton e Vassal, rappresenta parte della nostra visione della
produzione urbana contemporanea.
Un altro concetto chiave è pensare la città come sistema aperto capace di creare
relazioni e di far evolvere meccanismi
eterogenei.
Le strutture aggiunte hanno la possibilità e sono destinate a crescere nel tempo secondo il ritmo delle necessità. Una
successione di quelle che essi definiscono
“microazioni” organizzate a partire da
un sistema costruito. In primo luogo, la
trasformazione di una struttura preesistente, che, ad un gruppo di edifici già
esistenti aggiunge edifici nuovi necessari,
riattivando spazi pubblici vicini, connessioni utili, etc.
“Prolongar las estructuras existentes, añadir,
agregar, unir, ampliar, superponer, montar para
construir algo nuevo es muy eficaz: la infraestructura urbana, arquitectónica y paisajística ya
está ahí, sólo hay que aprovecharla”.
L acaton & Vassal, La libertad estructural, condición del milagro, in “2G” n. 60, 2012, pag. 162.
dei luoghi nei quali le tracce sono più visibili. Le potenzialità esistenti, le modifiche
interne al sistema, le nuove relazioni e le
eccezioni sfuggono alla cartografia.
La crisi che stiamo attraversando e che
ha ormai investito tutte le discipline e i
territori dovrebbe, secondo i due architetti, condurre a nuove forme di investigazione legate alla microeconomia
puntando a una maggior pragmaticità e
giustificabilità.
Tutte queste strategie sono state applicate dallo studio nel progetto di trasformazione della torre Bois-le-Pretre. Una
torre già esistente, alla quale viene aggiunta una struttura secondaria leggera
e aperta, destinata ad ampliare gli appartamenti.
Quello che Lacaton e Vassal propongono
è un’urbanistica di relazioni e di situazioni perché la città di oggi è complessa e le
sue mutazioni imprevedibili.
L’urbanistica che si pratica oggi è di piano
generale, eccessivamente condizionato
dallo strumento cartografico, che privilegia, in forma abusiva, la localizzazione
99
5.3 Gion Caminada e il recupero della
borgata alpina di Vrin
“En els temps que corren resulta sorprenent,
però encoratjador, sentir parlar a algun arquitecte de l’arquitectura com a acte social compromès, sense rebaixar el més mínim el llistó de
qualitat professional. Caminada ens explica la
fórmula, coneguda però molt difícil d’aconseguir
avui en dia: consens, temps i atorgar valor social
a l’arquitectura. Implicar a la gent autòctona
al màxim requereix coratge, passiò, habilitat
pel diàleg i sobretot molta paciència. Si això es
dona, i en aquest cas així succeeix, es produeix
una millor acceptació i comprensió del fet arquitectònic; la conseqüència és l’important valor
social dels edificis a un petit poble com Vrin.”
Claret C., Viatge a Vrin. La arquitectura de Gion
A. Caminada, in “DAU: Debats d’arquitectura i
urbanisme” n. 24, 2005, pag. 51.
Il cantone svizzero dei Grigioni e in particolare il piccolo borgo Vrin registrano un
forte calo della popolazione che migra
dalle valli verso le grandi città, allettati
da maggiori possibilità lavorative e uno
stile di vita migliore.
In particolare Vrin a partire dagli anni
Cinquanta vede la sua popolazione passare da 500 abitanti nel 1950, a 270 nel
1979.
La proposta che Gion Caminada avanza
è quella di un modello e progetto economico che tenga conto di tutte le scale
basato sull’impulso all’economia locale e
sul coinvolgimento diretto della popolazione autoctona.
Caminada innanzitutto manifesta la fiducia nell’influenza della cultura costruttiva
vernacolare sulla crescita economica e
sociale del paese.
La strategia di avvicinamento alla comunità, partecipazione attiva ai progetti sociali e politici del borgo hanno conferito
all’architetto quell’autorità che gli ha permesso ai suoi progetti di essere compresi
e accettati dalla popolazione locale.
La particolare situazione geografica spinge ad una forzata autosufficienza a tutti
Prima e dopo l’intervento
di Lacaton & Vassal
sulla
torre
Bois-LePretre
Vista sul borgo di Vrin
100
101
5.4 il progetto estonoesunsolar a
Zaragoza
i livelli: incrementare le attività locali al
di là del turismo (creerebbe disequilibrio
e forti dipendenze esterne), utilizzare
maggiormente le risorse locali, vale a
dire attuare interventi con quello che si
ha a disposizione in loco e non con quello
che, di fatto, servirebbe.
A partire dal 1979 nasce la fondazione
Pro Vrin e si inizia lo studio dell’area. Nel
1992 gli studi confluiscono nella proposta di riordinamento del centro di Vrin,
un piano di azione globale, che ha delle
similitudini con quello di Luigi Snozzi per
il comune di Monte Carasso.
Tra le strategie applicate troviamo: 1) rispetto per la struttura urbana esistente,
per le tipologie, i materiali e le tecniche
costruttive; 2) integrazione degli edifici
nuovi e azioni da compiere per la loro
accettazione sociale; 3) importanza del
contesto e inserimento, senza cambi netti, nell’esistente. Tra i progetti realizzati
per il borgo di Vrin ricordiamo una sala
plurifunzionale (1995-1997) , edifici comunitari (1998-1999), la Stiva da morts
(2002), la falegnameria Alig&Co (1997).
In alto: edificio
comunitario (1998-1999)
In basso: sala
plurifunzionale (19951997)
102
Estonoesunsolar è un programma di
interventi su lotti urbani abbandonati
e degradati gestito dalla Società Municipale Zaragoza Vivienda, insieme agli
architetti Gravalos e Di Monte. Tra gli
interventi proposti troviamo progetti che
riguardano, non solo il centro della città,
ma anche le aree periferiche.
Per la prima volta un Piano di Occupazione si lega a un progetto di riqualificazione urbana. Gli obiettivi, infatti, sono
due: fornire occupazione a lavoratori disoccupati e occupare temporaneamente i
“solares” (lotti) abbandonati.
Il processo è relativamente semplice e
rapido: il proprietario (pubblico o privato) cede temporaneamente il suo lotto a
enti, associazioni di quartiere, scuole o
centri per anziani, prevedendo, pertanto,
il coinvolgimento e la partecipazione diretta dei cittadini.
Dopo aver tenuto conto di tutti i pareri,
si raggiunge la definizione del progetto
concreto, che deve essere realizzato in
tempi brevi e con un investimento economico ridotto (mediamente gli interventi
costano 20 euro/m2). Frequente è l’uso
di materiali riciclati, che consente di con-
tenere i costi e viene applicato non solo
agli oggetti ma anche agli spazi. Tra gli
interventi troviamo orti collettivi, orti urbani, giardini, aree-giochi per bambini,
spazi di ritrovo, ecc.
A ognuno degli spazi riqualificati viene
assegnato un numero che lo identifica e
lo mette in relazione con gli altri presenti
all’interno del tessuto urbano.
Gli abitanti del quartiere
sono direttamente coinvolti
nella realizzazione del
progetto
103
5.5 Alejandro Aravena e il progetto
Elemental
Gli abitanti del quartiere
si appropriano della casa
personalizzandola
Si tratta di una proposta nel campo
dell’edilizia sociale, finalizzata a far
convergere le necessità degli utenti con
quelle della pubblica amministrazione e
a fornire una possibile risposta a come
inglobare, nel progetto, il fenomeno
dell’autocostruzione istintiva e abusiva,
che ha definito molti quartieri delle città
di tutto il mondo. Questo progetto è stato
premiato nel 2016 con il premio Pritzker.
Il programma Elemental, elaborato dallo
studio Aravena in collaborazione con il
governo cileno, per combattere l’abusivismo imperante negli insediamenti informali, propone un progetto che permette
l’autocostruzione di alloggi espandibili.
Il nuovo piano, realizzato nel 2002, ha
progettato residenze sociali a basso costo
per circa 100 famiglie di Quinta Monroy
ad Iquique, nella stessa area in cui esse
si erano insediate abusivamente negli
ultimi trent’anni. Con una sovvenzione
ministeriale di 7500 dollari per famiglia,
è possibile realizzare abitazioni di circa
25/30m2 con servizi di luce, acqua e infrastrutture.
Grazie al coinvolgimento degli abitanti
nasce il programma Elemental, progetto
basato sul rispetto delle abitudini delle
104
5.6 Auburn Rural Studio
famiglie e, attraverso la stessa progettazione, sull’obiettivo di aumentare il
valore degli alloggi nel tempo.
Il sistema è flessibile e si presta a un’autocostruzione controllata che permette di
espandere l’abitazione dai 30 m2 iniziali
a 72.
Si sceglie di costruire a lotti alterni, un
edificio su tre livelli; il lotto vicino è lasciato vuoto per permettere una successiva espansione.
La struttura è in cemento armato, i tamponamenti in blocchi di calcestruzzo alleggerito, i tramezzi in pannelli di legno.
Il modulo base di ogni appartamento è di
3x6m espandibile a 6x6m.
Alla base del progetto ci sono la volontà di contenere i costi di realizzazione e
mantenimento.
Rural Studio è un programma campus di
disegno e costruzione fondato, nel 1993,
da D.K. Ruth e Samuel Mockbee, avente come obiettivo quello di fornire agli
studenti di architettura una formazione
basata maggiormente sull’esperienza
concreta, ossia sulla costruzione diretta
fornita attraverso l’assistenza alla popolazione della regione Black Belt nell’ovest dell’Alabama.
A questo proposito Mockbee afferma:
“The main purpose of the Rural Studio is to
enable each student to step across the threshold
of misconceived opinions and to design/build
with a ’moral sense’ of service to a community. It
is my hope that the experience will help the student of architecture to be more sensitive to the
power and promise of what they do, to be more
concerned with the good effects of architecture
than with ’good intentions.”
dal sito http://www.ruralstudio.org
Lo studio inizia a essere noto per la sua
capacità di trasmettere un’idea precisa
e fattuale sul valore del riciclaggio, del
riuso e del riadattamento. La filosofia del
Rural Studio vuole sottolineare il fatto
che sia i ricchi che i poveri devono poter
beneficiare di una buona costruzione.
Dopo la morte dei fondatori, la comunità
e il programma vengono portati avanti
dalle nuove generazioni, i cui progetti
hanno visto un ingrandimento della scala
di intervento.
Per poter raggiungere questi obiettivi,
un ruolo fondamentale negli anni è stato
svolto dalla partecipazione concreta e diretta da parte della comunità agli eventi
e alle attività.
Un interessante documento, che racconta
la storia di Samuel Mockbee e del Rural
Studio è costituito dal documentario intitolato Citizen Architect: the Spirit of the
Rural Studio.
Citizen Architect documenta lo sforzo,
compiuto da Mockbee, di garantire agli
studenti un’esperienza che potesse ispirarli a lungo e guidarli per sempre nella
giusta valutazione delle loro capacità, finalizzandole ad azioni di miglioramento
delle comunità di cui fanno parte.
Progetti realizzati dal
Rural Studio per le
famiglie meno abbienti
della Black Belt
105
TAVOLE DI PROGETTO
las planas
necessità reale
migliorare l’accessibilità
dimensione spaziale
scala
etsav
escuela tecnica
superior de
arquitectura del
valles
comune di sant
cugat del vallés
parco del
collserola
abitanti del
quartiere
progetto
dimensione temporale
fasi
dimensione ambientale
risorse
il quartiere
ritorno sociale
1905
laboratorio di
ceramica can flò
1914
arrivo del treno
1940-2000
autocostruzione
quartiere
1991
pgm modifiche
2000
legalizzazione
quartiere (peri)
2014
pasapas e taller
pud
Piccolo laboratorio situato al limite tra il quartiere di Las Planas e il
parco del Collserola che
nasce dalla necessità di
mattoni e elementi ceramici per la realizzazione
delle masie della zona.
La nuova linea ferroviaria rappresenta un avvicinamento a Barcellona.
Con il treno si svilupperanno le urbanizzazioni
che seguono la linea
della ferrovia: Las Planas, la Floresta, Valldoreix e Mira-sol.
L’autocostruzione
del
quartiere inizia a partire dagli anni 40. Le
proprietà di Las Planas
vengono lottizzate e poi
vendute come terreno
forestale con possibile
uso agricolo ad un prezzo di gran lunga inferiore rispetto a Barcellona.
Su questi terreni impervi
gli abitanti iniziano a costruire le loro case, secondo le loro possibilità
economiche.
Il nucleo di Las Planas
rappresenta un caso
singolare poichè si è
consolidato
posteriormente
all’approvazione del PGM. Dal 1976
sono state approvvate
più di 60 modifiche puntuali del PGM nell’ambito della Serra del Collserola.
La legalizzazione del
quartiere Las Planas
avviene solo nell’anno
2000. Viene elaborato
il PERI (Plano Especial
de Reforma Interior),
strumento
urbanistico
volto a rendere effettive
le norme urbanistiche
stabilite dal Pla General
Metropolità.
PasaPas,
piattaforma
che opera tra l’ETSAV
e Las Planas, promuove
l’autorigenerazione del
quartiere a partire da
piccoli interventi a livello
pubblico e privato.
il territorio
1900
1940
1980
1990
L’approvazione e l’esecuzione del Pla Metropolità del 1976 rappresentò una tappa fondamentale
per l’evoluzione della pianificazione urbanistica
dell’area barcellonese tra gli anni 1975-1986.
Il piano costituiva un intento amministrativo per
razionalizzare la situazione urbana dopo più di
vent’anni di espansione rapida e per molti versi
incontrollata.
Durante il XIX secolo l’area del Vallés subisce
una trasformazione: alla coltivazione dei cereali
si sostituiscono progressivamente coltivazioni di
vite. La superficie di coltivazione della vite diventa così estesa tanto da prendere piede anche
all’interno del bosco del Collserola.
mobilita’ e trasporto pubblico
2010
2010
pla especial de protecció del medi
natural i el paisatge(PEPNat)
1987 pla especial d’ordenació i protecció del medi natural del parc de
collserola (PEPco)
Tra gli obiettivi principali del PEPco troviamo la
protezione delle risorse naturali e il mantenimento
e equilibrio e della diversità biologica della serra.
Nonostante ciò il piano si trova giuridicamente
subordinato al PGM e pertanto non può essere
effettuata alcuna modifica alla qualificazione del
suolo precedentemente determinata.
1976
pla general metropolità
fotopiano dell’area del vallés
occidentale (1829)
2000
La dichiarazione di Parco Naturale delimita definitivamente i confini della Serra del Collserola.
Si pone maggiormente l’attenzione sulla conservazione e non solo sulla protezione urbanistica.
Il regime del suolo è quello di non urbanizzabile,
pertanto è proibita l’urbanizzazione ma non la
costruzione che dovrà svilupparsi in accordo con
gli obiettivi di protezione e integrazione paesaggistica.
contesto paesaggistico
mira-sol
sant cugat del vallés
valldoreix
la floresta
Foglio1
pinedes
vegetació de ribera
alzinars
matollars i brolles
prats
conreus
Urbà-industrial
1965
38,8%
1,4%
2,3%
8,9%
5,7%
19,3%
18,4%
1981 variazione
42,6%
9,7%
0,8%
-42,8%
1,9%
-17,0%
11,6%
30,3%
4,8%
-15,7%
8,1%
-58,0%
24,6%
33,7%
scala 1:10000
53 fermate
ogni 90 min
137 al giorno
l5-les planes(bus barri)
Autobus del quartiere di Les Planes. Bassa
frequenza e mancanza di servizio la domenica.
Utilizzato soprattutto per i collegamenti da e
verso la stazione di Les Planes.
Connessione con il centro del quartiere La Floresta
17,23 km
17 fermate
ogni 60 min
baixador de
vallvidrera
ogni 60 min
20,0%
sentieri
10,0%
1981
15,0%
area prevenció incendis
5,0%
pinedes
pinete
vegetació
formazionidediribera
riva
alzinars
querceti
matollars
i brolles
cespuglieti
prats
prati
formazioni di riva
Pagina 1
conreus
coltivazioni
Urbà-industrial
urbano-industriale
brolles
zones naturals
de valor
ecòlogiclimitata;
i naturalistic
-estensione
attualmente
-rapido recupero
(le querce
giovani
si sviluppazones seminaturals
de valor
paesatgistic
i caracter
de parc
no alla base delle pinete adulte);
espais -necessitano
construits
protezione
espais lleures: parcs urbans i equipaments
-estensione limitata;
-si concentrano soprattutto lungo i corsi d’acqua;
-necessitano protezione e reintroduzione
pinete
ferrovia
-selezionate per la silvicultura data la crescita
autostrada
rapida;
strade carrabili
-contribuiscono per continuità e estensione alla
sentieri qualità visuale del paesaggio;
-occorre regolare lo sfruttamento forestale
prati
prats
altra vegetació
-estensione moderata e distribuzione localizzata
nell’intorno delle periferie urbane;
-necessità di regolare il pascolo;
-necessità di restaurare i prati degradati
horts
coltivazioni
bcn
70 al giorno
scala 1:25000
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura
C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile
A.A. 2015/2016
pinedes
1965
25,0%
0,0%
zone urbane
complexes
de zones urbanitzades amb fragments de vegetacio natural
cespuglieti
Autobus che connetta les Planes de Barcelona
con il quartiere Baixador de Vallvidrera e la
relativa stazione. Bassa frequenza.
22 fermate
strade carrabili
coltivazioni
conreus
de fruiters o vinya
126 al giorno
l128-vallvidrera-el rectoret
25,82 km
45,0%
40,0%
prati i brolles
prats
querceti
les planes
23,74 km
ferrovia
pinete de substitució: pinedes (pi
autostrada
boscos
blanc, pi pinyer) en brolles i maquies
silicicoles
30,0%
35,0%
fort
alto
grau di
d’artificialització
grado
artificializzazione
Funzione principale della linea è unire i centri
scolari. I tempi di attesa e la lunga durata del
tragitto contribuiscono al suo basso utilizzo.
feble
basso
l3-les planes-la floresta-fgc sant cugat
50,0%
quercetialzinars amb roures
alzinars,
Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo
Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati
Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo
-formazioni arbustive sostitutive che rispondono
alla distruzione di altre formazioni forestali o
che si stabiliscono a partire da prati;
-le macchie silicicole contrastano i fenomeni
erosivi e offrono rifugio alla fauna forestale;
-buona capacità di accumulo di combustible in
caso di incendio;
-effetti estetici interessanti durante la fioritura
accessibilità e servizi nella città informale:
un progetto per il quartiere las planas a barcellona
-forte sviluppo di orti familiari(relazione con le
funzioni proprie del sistema di spazi destinati
allo svago e servizi);
-funzione di protezione dello spazio naturale
nelle immediate vicinanze (alimentare la fauna
e ammortizzare le pressioni della città);
-preservare i suoli agricoli e evitarne la frammentazione;
-definire limiti chiari tra lo spazio urbano e lo
spazio rurale
inquadramento storico e territoriale
1
109
ANALISI ESCALONES EXISTENTESANALISI
/ AMELIORA
ESCALONES
ACCESIBILIDAD
EXISTENTES
DE /PROYECTO
AMELIORA
ANALISI ACCESIBILIDAD
ESCALONES EXISTENTES
DEANALISI
PROYECTO
/ AMELIORA
ESCALONESACCESIBILIDAD
EXISTENTES / DE
AMELIORA
PROYECTO
ACCESIBILIDAD DE PROYECTO
popolazione
evoluzione abitazione
studio di un isolato tipo
ANALISI ESCALONES EXISTENTES / AMELIORA ACCESIBILIDAD DE PROYECTO
1941-1950
prime baracche
1/2 stanze, cucina, bagno, recupero acqua
piovana, scala minima
laterale
sant cugat(centro)
mira-sol
COMO?
4 ESTRATEGIAS
COMO?
4 ESTRATEGIAS
COMO?
4 ESTRATEGIAS
COMO?
4 ESTRATEGIAS
la floresta
les planes
nuclei
n abitanti
percentuale
57333
12675
7651
4450
1228
68,8%
15,2%
9,2%
5,3%
1,7%
sant cugat(centro)
valldoreix
mirasol
la floresta
les planes
83337
100
COMO?
4 ESTRATEGIAS
1951-1960
insediamento
amplianento n°stanze,
costruzione garage (limite con la strada)
nuova scala più ampia
caso a- intervento manuale
corrimano, rampa
caso b - intervento sui garage
sostituzione corpi ausiliari
INTERVENCION MANUAL
BARANDILLA, RAMPA
%
INTERVENCION MANUAL
BARANDILLA, RAMPA
1961-1969
ampliamento
ampliamento n°stanze e
bagni (nuevo piano)
ampliamento del numero
di gradini della scala
popolazione sant cugat/les planes (2006)
POBLACION SANT CUGAT/LES PLANES
2006
caso c - intervento interno isolato
generare un percorso
caso d - ottimizzare i parametri di occupazione
generare abitazione minima
INTERVENCION MANUAL
MANUAL
INTERVENCION
MANUAL
OPTIMIZACION
PARAMETROS
DE OCCUPACION
OPTIMIZACION
OPTIMIZACION
PARAMETROS OPTIMIZACION
DE OCCUPACION
PARAMETROS DE OCCUPACION
INTERVENCION SOBRE INTERVENCION
LOS GARAGES
INTERVENCION
SOBRE
LOS GARAGES
INTERVENCION
SOBRE
LOS GARAGES
INTERVENCION
SOBRE
LOS INTERVENCION
GARAGES
INTERVENCION
INTERIOR
DE MANZANA
INTERVENCION
INTERIOR
DE
MANZANA
INTERIOR PARAMETROS
DE
INTERVENCION
MANZANA DE OCCUPACION
INTERIOR
DE MANZANA
BARANDILLA, RAMPA
RAMPA
BARANDILLA,
RAMPA SUBSTITUCION
GENERAR
VIVIENDA
MINIMA
VIVIENDAGENERAR
MINIMA UN CAMINO GENERAR VIVIENDA MINIMA GENERAR VIVIENDA MINIMA
SUBSTITUCION CUERPOSBARANDILLA,
AUXILIARES
SUBSTITUCION
CUERPOS
AUXILIARES
SUBSTITUCION
CUERPOS
AUXILIARES
GENERAR
UN CAMINO CUERPOS AUXILIARES
GENERAR
UN CAMINO
GENERAR GENERAR
UN CAMINO
INTERVENCION SOBRE LOS GARAGES
SUBSTITUCION CUERPOS AUXILIARES
INTERVENCION INTERIOR DE MANZANA
GENERAR UN CAMINO
OPTIMIZACION PARAMETROS DE OCCUPACION
GENERAR VIVIENDA MINIMA
PARAMETRO NORMATIVOS:
_ OCUPACION MAXIMA 28m2
_ ALTURA LIBRE LIMITE 3,00m
_ POSIBLE ALINEACION A VIAL
Segun el articulo 30 apartado 5 del PERI del 2000, ‘’
PERCECCION DEL ESFUERZO
EDIFICABILIDAD(m2)EDIFICABILIDAD(m2)
valldoreix
PARAMETRO NORMATIVOS:
_ OCUPACION MAXIMA 28m2
PERCECCION DEL ESFUERZO
sera posible la formacion de un espacio destinado a
_ ALTURA LIBRE LIMITE 3,00m
_ POSIBLE ALINEACION A VIAL
garaje en las parcelas valles sobre la ultima planta
piso’’, esto no limita a que una persona decida hacer
habitable ese espacio estable- ciendo un espacio de
cocina,
aseo
y dormitorio.
Segun el
articulo
30 apartado 5 del PERI del 2000, ‘’
PERCECCION DEL ESFUERZO
popolazione
1920
1940
1960
1980
2000
PERCECCION DEL ESFUERZO
sera posible la formacion de un espacio destinado a
1969-oggi
introduzione corpi
ausiliari
appaiono nuovi usi nella
parte posteriore del lotto: giardini, orti, pergole,
terrazze, deposito,
il numero di gradini della
scala aumenta ulteriormente
garaje en las parcelas valles sobre la ultima planta
piso’’, esto no limita a que una persona decida hacer
OCUPACION(%)
habitable ese espacio estable- ciendo un espacio de
cocina, aseo y dormitorio.
OCUPACION(%)
tempo
accessibilità al quartiere
pendenze
peri 2000
A-Carrer Dr. Modrego
servizi
B-Scala accesso lotto
privato
C-Scala interno lotto
D-Corpo ausiliare utilizzato come magazzino
E-Scala di accesso a un
lotto
F-Zona di ozio all’interno di un lotto privato
G-Vista su carrer Sant Francesc d’Assis
8
Plaça Creu
d’en Blau
4
14
7
G
12
11
1
9
6
10
2
E
5
F
A
B
Stazione Les Planes
13
Intervento manuale sulla scala di Carlos Cabeza
15
scala 1:5000
0-5%
10-20%
spazi pubblici
5-10%
20-30%
frangia protetta
limite comune
Sant Cugat-Bcn
frangia
antincendio
collegamenti
esistenti
collegamenti
realizzabili
cultura
sanità
commercio
bar
sport
percorso bus
nel quartiere
VIVIENDA 1
SR. F. CABEZAS
48 AÑOS, TRABAJADOR
2 NIÑAS PEQUEÑAS
PASO COMÚN COMO ÚNICO
ACCESO
N
D
VIVIENDA 2
SR. C. CABEZAS
58 AÑOS, JUBILADO CON
ARTRITIS DEGENERATIVA
PASO COMÚN COMO ÚNICO
ACCESO
VIVIENDA 3
SRA. A. PEREZ
83 AÑOS, JUBILADA
PASO COMÚN COMO ÚNICO
ACCESO
C
VIVIENDA 3
H
VIVIENDA 2
L
TRAMO 1 ESCALERA:
RESUELTO MEDIANTE SUS
PROPIOS MEDIOS A TRAVÉS
DE UNAS CHAPAS DE URALITA
QUE SIRVEN COMO
CONTENCION DE TIERRAS Y
LA REUTILZACION DE UNA
BARANDILLA
M
VIVIENDA 1
1 Carrer Verònica
2 Incrocio carrer Llum con carrer Sant Francesc
d’Assis
3Degrado pavimentazione in carrer Sant Francesc
4 Abitazioni in carrer de Maria Antònia
5 Scala pubblica
6 Ringo Rango prima
dell’intervento
7 Plaça Creu d’en Blau, piazza del quartiere
8 Centro sportivo
TRAMO 2 ESCALERA:
RESUELTO MEDIANTE SUS
PROPIOS MEDIOS MEDIANTE
ESCALONES DE HORMIGO Y UN
MURO DE PIEDRA COMO
CONTENCION
I
9 Plaça de la Miranda de l’Alzinar
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura
C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile
A.A. 2015/2016
110
10 Passeig del Torrent
11 Vista verso la valle del Vallvidrera
Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo
Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati
Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo
12 Vista verso Barcellona
13 Carrer de la Belladona che collega alla stazione di
Las Planas
accessibilità e servizi nella città informale:
un progetto per il quartiere las planas a barcellona
14 Chiesa di Santa Maria della Creu d’en Blau
analisi del quartiere
TRAMO 3 ESCALERA:
NO RESUELTO
ESTRATEGIA DE
INTERVENCION:
1. LIMPIEZA DE LA ESCALERA
DE FORMA QUE SE ANCHEEE EL
ESPACIO PRACTICABLE
2. GENERAR NUEVOS PUNTOS
DE APOYO, MEDIANTE UN CABO
ATADO ENTRE LOS ELEMENTOS
EXISTENTES.
3. ACONDICIONAMIENTO DE UN
LUGAR DE REPOSO EN LA
MITAD DEL CAMINO
4. DIBUJAR LINEA DE
SEGURIDAD LATERAL PARA
EVITAR TROPIEZOS EN ZONA
DE ESCALERA CON MAYOR
IRREGULARIDAD
15 Stazione Las Planas
H-Accesso secondario al lotto
2
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura
C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile
A.A. 2015/2016
I-Sentiero di connessione
tra parti del quartiere
L-Orto terrazzato sul retro del lotto
Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo
Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati
Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo
M-Abitazioni in Carrer Sant
Francesc d’Assis
N-Recinzione a confine del
lotto
accessibilità e servizi nella città informale:
un progetto per il quartiere las planas a barcellona
studio isolato tipo
3
111
strategie di progetto
strategia c - generare un percorso
FRANGIA PROTETTA
+45,0
CAMINO 1 COTA 307,0
JJ'
fase 1
attivazione
fase 2
sviluppo
fase 3
contagio
Realizzazione di una connessione pubblica per il
quartiere a esclusivo uso dei pedoni.
Si tratta di un percorso di facile percorrenza (8% di
pendenza) che permette dalla stazione di raggiungere la parte alta del quartiere evitando così le strade
carrabili esistenti molto degradate e caratterizzate da
forte pendenza(20%).
Inoltre il percorso ha anche la funzione di supporto per
agevolare il mantenimento della frangia antincendio
che circonda il quartiere di Las Planas.
A partire dal percorso pubblico si diramano percorsi
che raggiungono i lotti privati e permettono pertanto
un accesso facilitato a molte abitazioni caratterizzate
da un numero elevato di gradini. Dal momento che
non è possibile costruire all’interno della frangia protetta dei lotti, si propone di sfruttarla come spazio
di passaggio/accesso. Nella maggior parte dei casi
diminuirebbero i metri di dislivello da compiere per
raggiungere la casa rispetto alla strada asfaltata da
cui si accede attualmente.
Risulta interessante notare come la situazione presente nell’area di progetto si riproduce in maniera simile
in altri isolati del quartiere. Si propone pertanto la
possibilità di generare una reazione a catena soprattutto a partire dall’esigenza dei abitanti di migliorare
l’accessibilità. Il miglioramento della frangia protetta
attraverso un percorso sarebbe vantaggiosa anche per
comune e parco in quanto rappresenterebbe un freno
all’espansione illegale e una protezione dallo sviluppo
di incendi.
+44,00(334)
CAMINO 1 COTA 316,0
+40,0
II'
+35,0
+30,0
+25,0
HH'
GG'
+20,0
+15,0
FF'
+10,0
DD' EE'
Strategia C
Intervento sull’interno dell’isolato: possibilità di generare
un percorso all’interno della frangia protetta dei lotti.
Si va a determinare così un secondo accesso alla casa
che implica una diminuzione del numero dei gradini da
affrontare.
BB'
+5,0
CC'
+0,0(290)
AA'
scala 1:2000
FRANGIA PROTETTA
FRANGIA PROTETTA
+45,0
CAMINO 1 COTA 309,5
CAMINO 1 COTA 313,0
+44.5 (337,5)
CAMINO 2 COTA 323,0
+40,0
+40,0
+35,0
+35,0
+35,0
+30,0
+30,0
+30,0
+25,0
+25,0
+25,0
+20,0
+20,0
+20,0
+15,0
+15,0
+15,0
+10,0
+10,0
+10,0
+5,0
+5,0
+5,0
+0,0(294)
+0,0(294,5)
18
14
parcela (38.5m)
11
CAMINO 2 COTA 321,5
+38.5(336.5)
scala 1:5000
lotti direttamente interessati
spazi pubblici (PERI)
frangia protetta (PERI)
proposta percorsi pedonali
camino carrer 1 salita
grafico camino carrer 1
Plaça de la
Miranda de
l'Alzinar
360
1800
340
1600
1400
320
1200
300
SANT
CUGAT
+0,0(298)
distanza [m]
+45,0
CAMINO 2 COTA 323,0
+40,0
quota s.l.m. [m]
+48,7(338,7)
+45,0
0
0
parcela (46.5m)
AA'
FRANGIA PROTETTA
CAMINO 1 COTA 309,2
20
parcela (41.3m)
0
280
260
1000
800
600
0
0
parcela (35.37m)
5
16
32
240
parcela (32m)
0
11
22
20
0
estación
Les Planes
parcela (34.3m)
parcela (42.3m)
400
ESPACIO PUBLICO
220
200
0
200
CC'
BB'
0
DD'
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
0
1
2
3
4
5
distanza [m]
BCN
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
tempo[min]
azioni di progetto
FRANGIA PROTETTA
CAMINO 1 COTA 314,0
FRANGIA PROTETTA
CAMINO 2 COTA 320,0
FRANGIA PROTETTA
CAMINO 2 COTA 325,0
CAMINO 1 COTA 313,5
CAMINO 1 COTA 313
CAMINO 2 COTA 323
+37,0(336)
+35,6(335.6)
+35,0
+35,0
+30,0
+30,0
+30,0
+25,0
+25,0
+25,0
+20,0
+20,0
+20,0
+15,0
+15,0
+15,0
+10,0
+10,0
+5,0
+5,0
+10,0
+5,0
+0,0(300)
+0,0(299)
0
0
3
15
15
parcela (33.2m)
02
Scale realizzate con materiali di riuso
(provette di cemento)
03
04
Pergole per la protezione solare
zone di sosta panoramiche
05
06
pensilina fermata autobus
riorganizzazione parcheggio e area di sosta
0
parcela (37.7m)
parcela (31.35m)
0
8
14
parcela (32.01m)
EE´
01
Percorso in terra compattata
+0,0(300)
3
parcela (32.3m)
+35,0(335)
+35,0
0
parcela (33.84m)
GG'
FF'
05
06
FRANGIA PROTETTA
04
03
CAMINO 1 COTA 314
CAMINO 2 COTA 320
+35,0
+35,0
+33(333)
+30,0
+30,0
+25,0
+25,0
+20,0
+20,0
+15,0
+15,0
02
01
+23(326,5)
CAMINO 1 COTA 315,75
CAMINO 1 COTA 318
+15,00(323)
+15,0
+12,0
+10,0
+10,0
+10,0
+6,0
+5,0
+5,0
+5,0
+0,0(300)
+0,0(308)
+0,0(303,5)
0
0
parcela (34m)
11
parcela (25.8m)
parcela (23.4m)
0
11
11
parcela (29.7m)
HH'
II'
5
parcela (16.5m)
14
parcela (16.1m)
0
scala 1:500
JJ'
scala 1:2000
112
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura
C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile
A.A. 2015/2016
Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo
Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati
Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo
accessibilità e servizi nella città informale:
un progetto per il quartiere las planas a barcellona
sviluppo strategia c - generare un
percorso interno all’isolato
4
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura
C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile
A.A. 2015/2016
Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo
Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati
Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo
accessibilità e servizi nella città informale:
un progetto per il quartiere las planas a barcellona
fasi e azioni di progetto
5
113
9
330.50
S103
pianta percorso scala 1:100
328.82
330.50
330
330.50
330.70
S102
S104
330.70
7
329
330.70
322
315
322
S88
ESCALERA 8
296
S55
296
7
6
5
S75
S74
315
314
S76
S73
316
313
S86
S77
S85
319
317
318
S72
S84
5
312
317
317
S87
318
320
S92
S93
325
S91
6
S94
324
S96
325.84
327
326
S97
321
326.16
S90
S95
330.50
323
S98
328
330.50
S89a
S99
S89b
330.50
330.50
330.70
325
320
331.10
S100
330.70
BUS
ESCALERA 9
S101
331.10
PARADA
114
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura
C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile
A.A. 2015/2016
Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo
Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati
Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo
accessibilità e servizi nella città informale:
un progetto per il quartiere las planas a barcellona
percorso scala 1:500
6
115
1
S54
296
3
296
S55
296
4
3
4
254
S4a
S4b
253,84
268.22
254,16
S22
268.38
S21
S23
268
295
268.54
S53
S23a
268.76
S56
297
250.90
S24
269
S4
253
2
255
S52
S20
294
267
S57
298
S51
S3
S25
270
252
293
256
S19
266
S50
S58
292
299
S2
251
S26
271
291
249.71
S7
257
ESCALERA 5
S49
S18
ESCALERA 6
265
S59
280
24
5
S36
S48
300
S1
250
S37
280
290
255
S27
272
S71
S17
S8
258
264
S47
311
1
289
S60
260
301
265
270
S35
275
S16
295
S28
273
263
ESCALERA 3
285
285
290
310
280
250.72
279
S38
281
S70
259
S9
S46
288
300
S61
302
ESCALERA 7
278
282
ESCALERA 4
S34
309
305
S69
310
ESCALERA 1
S39
315
262
260
ESCALERA 2
S15
S29
274
S10
S45
287
303
S62
283
283
S33
277
S40
S40
S68
308
2
S14
275
304
S11
261
S30
286
S63
284
276.19
S44
S41
276
256.57
S32
S67
305
S64
S43
285.16
284.84
248 94
pianta percorso scala 1:100
S31
pianta percorso scala 1:100
307
285
S42
259.65
306
S66
306
306
275
116
117
7
274.72
8
S65
arredo urbano - pensilina
1 PAVIMENTO SAULO SOLID 10CM
331.10
2 CANALETTA TRAPEZOIDALE
PREFABBRICATA IN CEMENTO ARMATO
330.50
3 PROVETTA IN CEMENTO DIAM.15CM
275
277
(h=22cm/b=20/B=30/l=100cm)
342
H30CM
4 GHIAIA (diam. 6-8mm)
5 GHIAIA (diam. 20-40mm)
6
6 VEGETAZIONE A PROTEZIONE DI
65
STERRI CON PENDENZA >45°
7 PIASTRA IN PVC CON GRIGLIA
PARADA
DIAM.10CM
S1
8 TUBO DI DRENAGGIO TRASVERSALE IN
BUS
PVC RINFORZATO DIAM.15CM
9 POZZETTO PER LA RACCOLTA
DELL'ACQUA PIOVANA IN CLS (B=30, b=
331.10
30, h=35)
10 PIASTRA DI COPERTURA POZZETTO
°
45
344
°
60
P4
2
30
2
177
330.70
S1
4%
1
331.10
10
3
0.70
330.50
S2
P3
Percorso in terra compattata Saulo Solid realizzato a
Baixador de Vallvidrera
2
S2
20
4
2
P2
22
P1
35
5
9
5%
30
8
SEZIONE TRASVERSALE PERCORSO - SCALA 1:10
30°
P1
P4
P2
P3
arredo urbano - sedute
OGNI 15 M CIRCA
SCHEMA DRENAGGIO TRASVERSALE
192
71
178
415
PIANTA PERCORSO - SCALA 1:10
76
320
DETTAGLIO INCASTRO CANALETTA
arredo urbano - pergola
CORRIMANO - BARRA D'ARMATURA E
CAVI D'ACCIAIO
Vivienda Ressò.
Progetto vincitore del
Solar Decathlon Europe
2014 dalla ETSAV.
Il progetto fa leva su
strategie di riabilitazione
sociale, urbana, sociale
e energetica.
La struttura è altamente
flessibile grazie all’uso
del sistema a ponteggio.
18
Scala Ringo Rango realizzata dagli studenti della ETSAV
18
228
26
18
100
26
26
Scala Ringo Rango vista dall’alto
26
250
250
150
18
250
DETTAGLIO IN PIANTA SCALE - SCALA 1:10
18
26
293
26
Metavilla.
Città temporanea costruita con ponteggi per
il padiglione francese
alla Biennale di Architettura di Venezia del
2006.
118
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura
C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile
A.A. 2015/2016
Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo
Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati
Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo
accessibilità e servizi nella città informale:
un progetto per il quartiere las planas a barcellona
arredo urbano scala 1:50
Posa delle provette su sottofondo di ghiaia
DETTAGLIO SEZIONE TRASVERSALE SCALE - SCALA 1:10
10
Politecnico di Torino
Facoltà di Architettura
C.d.L. in Architettura per il progetto sostenibile
A.A. 2015/2016
DETTAGLIO SEZIONE LONGITUDINALE SCALE - SCALA 1:10
Tesi di laurea di: Adriana De Nichilo
Relatore: Prof.ssa Silvia Malcovati
Correlatore: Prof.ssa Roberta Ingaramo
accessibilità e servizi nella città informale:
un progetto per il quartiere las planas a barcellona
dettagli costruttivi
11
119
120
121
foglio 6
4,50
7%
1,98
foglio 5
foglio 4
12,50
8%
foglio 3
12,50
8%
foglio 2
0,23 m 2
2
1,00
3
285.16
287.23
rinterro
1,00
6,60 m 2
0,77
12,50
8%
7,41
34°
ANDAMENTO SCARPATE
foglio 1
12,50
8%
3,6 0
0,52
1
45°
sterro
S43
1,00
3,07 m 2
267.44
268.00
1,00
1,00
3,72
2,55
12,00
7%
0,94
1,00
1,00
1,00
1,79 m 2
294.66
295.00
0,34
0,66
0,38 m 2 0,13 m 2
276.94
277.00
267.87
268.22
1,00
3,38 m 2
1,03
2,21
3,18
7%
0,58
0,20 m 2
1,00
0,42
259.00
0,64 m 2
1.73
3,63 m 2
1
60°
259.19
1,00
250.00
250.64
1
0,70
0,26
0,74
0,22
0,03 m 2
0,39
S21
4,50
7%
268.38
S22
S9
S23a
1,00
286.00
286.86
S53
1,00
2,68 m 2
1,63 m 2
268.54
269.18
S33
12,50
8%
S1
0,70
0,42
1,21
12,50
8%
3,18
7%
12,50
8%
S23
268.76
269.30
1,00
1,39 m 2
S44
1,00
1,07 m 2
1,00
12,50
8%
1,69
5,04
0,69
1,54 m 2
1,99
277.77
278.00
1,00
2,75
1,00
0,91 m 2
269.00
269.58
1,00
3,00
8%
1,00
0,36 m 2
260.00
260.00
1,00
0,02 m 2
S2
S10
1,00
6,68 m 2
294.89
296.00
1,00
0,30
0,70
0,16
0,5 0
2,48
1,01
4,50
2,99
1,00
1,00
0,29 m 2
S24
12,50
8%
296.00
296.30
1,0 0
1,83 m 2
286.78
287.00
S34
1,21 m 2
7%
12,00
8%
8%
4,63 m 2
12,50
12,50
1,00
251.00
251.26
0,5 6
S54
0,4 4
0,11 m 2
0,99
12,50
8%
0,76
0,51
S55
3,35
0,53
12,50
8%
1,0 0
0,91 m 2
270.00
12,50
8%
1,00
2,06 m 2
278.64
279.00
1,00
S11
3,18
4,50
7%
261.00
1,39
270.20
0,85 m 2
1,00
3,21 m2
0,29
0,71
S45
1,00
0,60 m 2
260.84
261.00
1,00
252.00
253.09
1,00
0,01 m 2
1,00
5,36 m 2
4,1 9
2,06
261.16
262.78
S3
287.72
288.00
1,5 8
2,33 m 2
2,36
S35
S25
1,00
8%
12,50
1,00
2,37 m 2
297.00
297.50
0,42
0,02 m 2
12,50
8%
1,00
8%
12,50
S14
12,00
7%
S46
271.00
271.49
278.77
279.84
12,50
8%
1,00
1,00
S4
7%
0,7 2
1,00
2,76 m 2
288.57
289.00
S36
280.16
280.63
1,05
0,9 7
0,36 m 2
298.00
12,50
8%
2,39 m 2
1,03
2,10 m 2
0,33
0,67
0,20
0,03 m 2
0,38
0,66
0,17 m 2
12,50
8%
0,67
S15
2,03 m 2
12,00
1,32
1,07
4,50
3,72
1,00
1,29 m 2
S26
0,21
0,79
4,18 m 2
S56
12,50
8%
1,00
262.00
262.25
0,04 m 2
1,00
0,58
1,55
1,45 m 2
1,00
2,73 m 2
0,94
4,04
1,00
253.00
253.79
4,06
S37
1,00
253.84
254.62
2,31
12,50
8%
8%
12,50
1,00
1,40 m 2
272.00
12,50
8%
1,0 0
1,00
S4a
272.13
S57
S47
0,96
1,00
7%
4,50
1,00
1,00
S16
S4b
0,96
0,84
1,0 0
290.00
290.32
1,00
1,38 m 2
281.00
281.50
0,37
2,71
0,72 m 2 0,36 m 2
263.00
1,00
8,84 m 2
254.16
256.42
1,00
0,44 m 2
299.00
1,00
0,92 m 2
1,00
S27
12,50
8%
1,00
1,44 m 2
0,92
12,50
8%
7%
12,00
4,45
S48
S58
12,50
8%
0,12
12,50
8%
12,50
8%
0,8 8
0,77 m 2 0,79 m 2
273.00
273.16
S38
1,00
4,52
1,78
1,00
3,73
0,29
0,71
1,00
1,78 m 2 1,13 m 2
264.00
264.25
1,00
4,49 m 2
255.00
256.35
0,87
0,84
1,16
0,57
0,9 1
1,01
0,39 m 2
290.89
291.00
0,43
0,97
0,47 m
2
300.00
0,99
0,19 m 2
1,00
0,25 m 2 1,05 m 2
281.59
282.00
S28
12,50
8%
S17
S5
1,03
1,15 m
0,38
1,99
2
12,50
8%
8%
12,50
3,81
S49
S39
S59
0,93
0,67
12,50
8%
8%
12,50
1,00
12,50
8%
1,00
0,27 m 2
1,00
265.00
265.45
1,00
0,8 4
1,28
S29
3,92
1,28 m 2
0,37
1,00
0,63
0,75 m 2
0,44 m 2 1,35 m 2
274.00
274.11
256.17
256.00
1,59
1,3 2
S18
1,39
1,00
1,05 m 2
291.71
292.00
1,0 0
0,83 m 2
283.00
283.00
S6
0,97
0,57 m 2
301.00
1,00
1,00
1,81 m 2
12,50
8%
1,03
1,02 m 2
12,50
8%
8%
12,50
2,2 0
4,40
S50
S60
S40
0,5 9
12,50
8%
8%
12,50
1,00
12,50
8%
1,00
0,34 m 2 0,34 m 2
275.00
275.00
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1,00
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266.44
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257.00
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2,60
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S30
0,73
1,51
1,56 m 2
12,50
8%
1,00
0,32 m 2
301.67
302.00
1,00
1,00
0,65
1,00
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293.00
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284.00
S19
1,00
1,72
4,00
12,50
8%
0,59 m 2
S7
8%
12,50
S41
S51
S61
12,50
8%
7%
12,00
1,00
0,48 m 2
276.00
276.00
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1,00
0,71
1,0 0
4,50
1,00
0,98
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267.00
1,00
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12,50
8%
1,0 0
0,78
258.00
258.46
S31
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1,00
1,00
S42
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S52
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294.00
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1,00
1,52 m 2
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S32
1,00
1,00
1,49 m 2
285.39
1,32
0,89
1,00
276.00
276.50
S20
S8
foglio 7
7
1,03
1,00
320.52
321.00
foglio 9
0,97
1,51 m 2
311.66
312.00
foglio 8
1,03
m 2 3,07 m 2
42
00
122
123
1,00
3,50 m 2
3,78
S62
4,70
12,50
8%
S88
12,50
8%
4,46
2,69
Scala 1
S72
12,50
8%
260
0,97
3,19 m 2
304.00
304.71
1,00
2,94 m 2
4,44
259
+251.00
1,00
321.28
322.00
1,00
3,71 m 2
1,56
1,00
312.45
313.00
1,03
1,51 m 2
1,56
2,71
4,50
2
0,87 m2
4,13 m2
258
322.00
322.76
1,00
3,93 m
S89a
1,23
S73
S63
12,50
8%
2,53
S258
S255
S252
1.30
3,51
+253.50
S9
259
3,95 m 2
1,00
12,50
8%
S89b
3,83
2,45
1,00
2,58 m 2
314.00
1,00
257
1.30
0,74
0,36 m 2
1,56
1,00
+255.00
12,50
8%
1,00
1,95 m 2
305.00
305.57
256
S64
12,50
8%
2,58
1.30
+255.00
2
1,12
0,09 m 2
1,73 m
1,03
0,08 m 2 0,91 m 2
323.00
323.26
0,36
0,63
0,60
0,14 m2
S74
12,50
8%
S90
1,56
S259
S256
S253
7,03 m 2
255
1,17
0,54
254
1.30
+257.50
2,75
0,43
0,83 m 2
306.00
306.19
12,50
8%
1,00
314.53
315.00
1,03
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2,68
1,00
2,27 m 2
0,50
S65
4,50
1.30
253
2,21
0,97
0,21 m 2
+257.50
S75
306.00
307.58
1,03
5,23 m 2
12,50
8%
S66
1,56
0,6 5
1,19
1,56
1,01 m2
3,41 m 2
252
+260.00
260
1,00
0,12 m2
0,35
0,86 m 2 0,85 m 2
324.00
324.18
1,57
S260
S257
S254
S91
3,56
12,50
8%
8%
12,50
8%
1,00
315.42
316.00
251
252
253
254
255
256
257
258
259
260
1,00
3,12 m 2
1,01
0,99
2,09 m 2
1,50
S76
307.00
307.54
12,50
8%
0,60
0,40
1,00
0,29 m 2 0,85 m 2
325.00
325.20
1,93
1,45
S67
S93
6,24
12,50
8%
12,00
7%
1,00
315.80
317.00
1,00
9,33 m 2
4,50
S77
1,00
2,53
0,97
0,78
0,22
1,00
0,29 m 2 1,24 m 2
325.84
S94
S84
1,80
4,50
7%
S68
0,97
326.16
12,50
8%
262
1,03
4,96 m 2
12,50
8%
327.71
Scala 2
1,17
0,44
325.92
317.00
317.43
1,17 m 2
0,50 0,54
1,15 m 2 0,13 m 2
307.83
308.00
1,72
265
270
3,19
273
S10
260
1.30
S95
1,14
0,47
1,56
272
1,03
0,32 m 2 1,04 m 2
317.80
318.00
1,03
2,58 m 2
+261.75
12,00
7%
0,50
0,97
308.58
309.00
1,49
S85
1,56
+260.25
1,92
S69
271
1,00
2,18 m 2
327.00
327.63
1,00
12,50
8%
+273.00
2,71
+263.00
12,50
8%
270
1.30
+265.50
1.30
1,03
1,56
0,97
1.74
S97
0,53 0,50
269
+268.00
S96
12,50
8%
0,97
+270.50
1,02
1,58 m 2
0,68
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319.16
3,06 m 2 0,06 m 2
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S86
0,36
S70
3,01
1,55
1,00
1,00
12,50
8%
268
0,92 m 2 0,39 m 2
328.00
328.22
12,50
8%
1,56
1,07
2,4 1
S98
267
261
1,18
2,69
1,00
S305
1,56
1,00
1,32 m 2
1,00
266
0,38
1,00
S99
1,78 m 2
1,25
319.67
320.00
0,53 0,40
0,64 m 2 0,74 m 2
12,50
8%
1,07
1,20 m 2 0,07 m 2
310.81
311.00
2,80
3,12
S71
260
261
262
1,00
328.73
329.00
S87
265
1,00
0,92 m2
12,50
8%
0,79
S100
1,56
0,60
12,50
8%
264
1,56
0,16 m 2
0,65 m2
0,63 m2
1,64 m2
0,65 m2
1,74 m2
0,58 m2
2,26
S273
S272
S271
S270
S269
S268
S267
S266
S265
S264
263
264
265
266
267
268
269
270
271
272
273
124
125
322
S89b
290
1,56
322
329
273
1,56
1,56
1,56
288
290
2,71
1,56
289
287
1,56 1,56
288
1.30
286
280
+282.50
+280.00
2,71
3,27
287
1.30
+285.00
+287.50
1,56
326
1.74
1,56
285
+290.00
1,56
269
+268.00
1.30
+290.00
2,71
3,81
270
1.30
+265.50
1.30
+270.50
+287.50
327
271
+263.00
1.30
Scala 5
289
+280.00
1,56
1,56
+285.00
328
272
+322.00
1.76
+324.34
1.76
+326.68
+273.00
+282.50
Scala 3
265
325
270
+329.00
S100
329
1,56
286
280
3,01
325
284
3,27
1,56
3,80
268
283
1,56
285
267
2,71
1,56
1,56
324
1,56
284
1,56 1,56
282
0,62 m 2
283
2,64 m2
2,68 m2
2,80
1,56
1,14 m2
1,11 m 2
323
0,32 m 2
266
S323
4,28 m 2
S324
2,68 m 2
S325
3,52 m
2
S326
1,27 m 2
S327
1,63 m 2
S328
S329
1,63 m 2
281
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5,98 m2
3,67 m
2
3,41 m2
265
1,56
2,71
S290
S289
S288
S287
S286
S285
S284
S283
S282
S281
322
323
324
325
326
327
328
329
1,56
1,56
280
282
283
284
285
286
287
288
289
290
280
1,56
S290
S289
S288
S287
S286
S285
S284
S283
S282
S281
281
281
5,96 m 2
5,98 m2
3,67 m
2
3,41 m2
S273
S272
S271
S270
S269
S268
S267
S266
S265
S264
281
282
282
283
284
285
286
287
288
289
290
0,62 m 2
0,32 m 2
2,64 m2
2,68 m2
1,56
1,14 m2
1,11 m 2
264
0,16 m 2
0,58 m2
0,65 m2
0,63 m2
1,64 m2
0,65 m2
1,74 m2
263
264
265
266
267
268
269
270
271
272
273
Scala 6
Scala 4
S293
S297
1,83 m 2
0,61 m 2
+292.50
300
1,56
273
299
S274
1,56
S293
298
1.30
S297
1,83 m 2
0,61 m 2
1,56
277
+295.00
2,69 m 2
+292.50
S276
1,06 m2
278
1.30
+275.75
2,71
1,56
S298
0,44 m2
S294
0,42 m 2
300
1,56
276
+273.25
277
+278.25
299
1,78 m 2
296
2,71 2,71
1,30 m 2
295
S298
0,44 m2
S294
0,42 m 2
0,64 m2
S299
S295
1,56 1,56
296
S278
1,00 m2
294
1,56
2,71
+300.00
1.30
0,40 m2
S275.50
+297.50
297
1,17
1.30
298
1.30
1,56
274
+297.50
S277
S275
+295.00
1,56 1,56
297
0,66 m 2
2,73
275
278
0,64 m2
1,30 m 2
S299
S295
0,78
293
295
273
274
275
276
277
278
279
1,00 m 2
0,37 m 2
1,56
S300
S296
294
292
293
294
295
296
297
298
299
300
1,56
+300.00
0,78
293
0,37 m 2
1,00 m 2
S300
S296
292
293
294
295
296
297
298
299
300
126
127
309
1,56
308
Scala 9
322
S89b
322
+301.50
307
309
1,56
325
306
2,71
1,56
329
1,56
328
+326.68
+329.00
1,56
+322.00
1.76
+324.34
1.76
329
S100
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327
305
S61
S61
307
302
302
308
1.30
Scala 7
+301.50
+304.00
1.30
2,71 2,71
305
1.30
1.30
+304.00
+306.50
+306.50
+309.00
310
3,81
306
326
1,56 1,56
304
305
1,56
303
305
+309.00
310
325
1,56
2,71
0,78
302
304
3,80
1,56
303
324
1,56
0,55 m 2
0,55 m2
1,50 m2
0,54 m 2
1,83 m2
S303
S302
1,56
0,78
302
S309
S308
S307
S306
S305
S304
2,46 m 2
1,63 m 2
323
1,56
S323
4,28 m 2
S324
2,68 m 2
S325
3,52 m 2
S326
1,27 m 2
S327
1,63 m 2
S328
S329
329
322
323
324
325
326
327
328
301
301
303
304
305
306
307
308
309
302
S309
S308
S307
S306
S305
S304
S303
S302
302
303
304
305
306
307
308
309
0,55 m 2
0,55 m2
1,50 m2
0,54 m 2
1,83 m2
2,46 m 2
Scala 8
S73
S317
S313
0,65 m2
313
320
S73
1,56
+312.75
319
S317
S313
0,65 m2
313
1,56
273
S318
S314
0,22 m 2
318
320
S274
1,56
S276
1,06 m2
278
2,71
1,56
+312.75
314
315
1.30
+315.25
2,69 m 2
1.30
277
318
1,56
316
276
+273.25
277
+278.25
S318
S314
0,22 m 2
1,56 1,56
317
+275.75
319
316
317
0,66 m 2
0,23 m 2
2,73
S319
0,86 m 2
S315
0,56 m2
2,71 2,71
314
315
1.30
+315.25
1.30
+317.75
S87
275
278
1,56
1,56
316
1,56
315
1,78 m 2
S277
S275
317
320
316
274
1,56
2,71
317
1,17
S319
0,86 m 2
S315
0,56 m2
0,23 m 2
314
1.30
318 +317.75
+320.25
S87
1,56
1,00 m2
318
S278
S275.50
S320
315
0,75 m 2
S316
0,40 m2
313
320
313
314
314
315
316
317
318
319
320
1,56
+320.25
273
274
275
276
277
278
279
313
0,75 m 2
S316
S320
313
314
315
316
317
318
319
320
CONCLUSIONI
Il progetto, come si è avuto modo di vedere, mira a risolvere una problematica
reale e urgente all’interno del quartiere.
Data questa forte componente reale, c’è
la possibilità che il progetto possa trovare
attuazione, come già è avvenuto per altri
progetti proposti dalla piattaforma PasaPas al comune di Sant Cugat. Inoltre, Las
Planas non è l’unico quartiere a soffrire
di forti deficit di accessibilità, ma, nell’area metropolitana di Barcellona esistono
molti quartieri che si trovano in condizioni simili, alcuni per il modo in cui sono
sorti, altri per le particolari condizioni topografiche, altri ancora per le situazioni
architettoniche critiche venutesi a creare
successivamente.
Queste e molte altre sono le ragioni per
le quali questo progetto nutre la speranza di riuscire a fornire alcune linee guida
per risolvere problematiche, non solo nel
quartiere da esso preso in esame, ma an-
che in altri quartieri del contesto catalano. E, se mi è consentito allargare di poco
l’orizzonte progettuale, potrebbe aspirare a coinvolgere, insieme al contesto catalano, per il quale esso è specificamente
nato, tanti altri contesti nazionali. Quello
italiano (per fare un esempio a caso),
la cui problematicità è sotto gli occhi di
tutti, potrebbe, per l’appunto, dare inizio
ad un ripensamento delle logiche di miglioramento del territorio, proprio attraverso i nuovi progetti per un’architettura
sostenibile, posta - come è nel rispetto
del significato del termine architettura
- al servizio dell’uomo che abita la città
così come abita il mondo. Questo progetto vuole assolvere al compito di porsi al
servizio di un abitare dell’uomo a misura
dell’uomo e della natura, lontano dalla
hybris di un’insostenibile architettura di
potere.
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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
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132
133
RINGRAZIAMENTI
A conclusione del mio lavoro di tesi vorrei
ringraziare la mia relatrice, prof.ssa Silvia Malcovati e la mia correlatrice, prof.
ssa Roberta Ingaramo per aver accettato
la proposta del progetto e per aver seguito con attenzione – seppure a distanza – lo svolgimento del lavoro.
Un ringraziamento particolare va ai professori Coque Claret e Dani Calatayud,
per la passione che mi hanno trasmesso
nella realizzazione di questo mio studio.
Grazie a loro, l’andamento della mia
ricerca, ma, soprattutto, le mie vedute
in merito al ruolo e al significato profondamente umano di un certo tipo di
architettura, hanno realizzato importanti
cambiamenti e riscontrato autorevoli
conferme.
Ringrazio tutta la mia famiglia in particolare mia madre, mio padre e mia sorella Elisa, che mi sono sempre stati vicini
sostenendo costantemente i miei sforzi e
riconoscendo con fiducia la plausibilità e
la realizzabilità di questo mio lavoro di
ricerca.
Ringrazio i miei amici più cari per il supporto psicologico che mi hanno dato con
cordialità, quelli conosciuti in Erasmus e
quelli che da tempo sono al mio fianco,
Ludovica, Francesca, Riccardo, Sara, Ce-
134
cilia, Francesca. Nei momenti più difficili
hanno saputo farmi sorridere e trasmettermi quell’entusiasmo che mi ha aiutato
ad affrontare ostacoli e dubbi che sembravano insuperabili.
E un grazie anche alla città di Barcellona, nella quale – seppure, talvolta, con
qualche difficoltà – ho soggiornato con
piacere per più di un anno, dove ho potuto imparare la lingua catalana, che tanto
mi affascina, e dove, immergendomi nei
suoi quartieri, sono entrata a contatto
con una cultura viva e vibrante che non
ha mai smesso di affascinarmi.
Un agradecimiento especial va dirigido
a mis profesores Coque Claret y Dani
Calatayud, por la pasión que me han trasmitido en la realización de este trabajo.
Gracias a ellos, el desarrollo del proyecto
y, sobretodo, mis ideas en relación al papel y significado profundamente humano
de cierto tipo de arquitectura, han tenido
importantes cambios y influyentes confirmaciones.
Además quiero decir gracias a todas las
personas increíbles que he encontrado
durante mi experiencia en España. Anna,
por descubrir nuestra pasión comun por
la música y por su constante disponibilidad, Jaime compañero de aventuras en
Barcelona y en Las Planas y por su incesante ayuda, todos mis compañeros del
Tap PuD y del equipo PasaPas especialmente Marta, Alex, Miguel, Martí, Adrià,
Mikel, Jordi, Bernat, Simona, Adrià.
Gracias a todos los vecinos del barrio de
Las Planas con los cuales he tenido el placer de hablar en particular el señor Juan
del bar Talisman y Carlos Granados.
Por fin agradezco al departamento de
Urbanismo del Ayuntamiento de Sant
Cugat del Valles y al departamento de
proyectos y obras del Parque del Collserola por su disponibilidad a responder a
mis preguntas y a proponer sugerencias
en el curso del proyecto.
135