AMO dicembre 2006 - AMO Nove Comuni modenesi Area Nord
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AMO dicembre 2006 - AMO Nove Comuni modenesi Area Nord
Notiziario Periodico dell’AMO - Associazione Malati Oncologici dei Nove Comuni Modenesi dell’Area Nord Camposanto SPAZIOAMO San Prospero Anno III - N° 4 - Dicembre 2006 “Ti ho posto in mezzo al mondo, perchè di qui potessi più facilmente guardare attorno a quanto è nel mondo” dal “De Hominis Dignitate”- discorso di Dio all’uomo di Giovanni Pico della Mirandola Cavezzo Concordia sulla Secchia Immaginazione e compassione “Per sintonizzarci con altri mondi e altre esperienze dobbiamo esercitare l’immaginazione. A che cosa attinge l’immaginazione? Come vive in noi? È forse soltanto una facoltà che ci allontana dalla realtà e ci trasporta nel mondo dei sogni e delle congetture senza consistenza? L’immaginazione libera lo spazio del puro possibile come spazio di gioco affrancato da ogni vincolo reale? Nell’adulto spesso è come se si spegnesse, a volte soffocata dagli imperativi della vita reale. Ma è sempre possibile riattivarla, per esempio, attraverso la frequentazione dei testi poetico-letterari. Le storie narrate rendono plausibili le trame emotive degli avvenimenti, danno ragione dell’imprevedibilità dei caratteri e delle azioni umane, invitano a seguire le logiche del cuore e non quelle dell’interesse economico o della legge impersonale.” (L. Boella, Sentire l’altro, Cortina ed. 2006, p.100) L’incontro con ogni persona è l’incontro con una storia. L’incontro con un malato (cronico, terminale) è l’incontro con una persona che al cumulo delle sue esperienze di vita aggiunge anche quella della malattia. Malattia che per quanto invasiva, assolutizzante, perché fagogita corpo e mente di chi ne è colpito, non dovrebbe essere al centro dell’interesse di chi assiste la persona malata. È la persona che con la malattia sta scrivendo un nuovo pezzo di storia, il soggetto con cui entrare in relazione. Ciò non significa sminuire l’importanza delle cure e/o il ruolo del personale sanitario, anzi, è l’invito a prendersi cura di ogni malato evitando la tentazione di trattarlo come “un caso”. Il medico e l’infermiere incontrano storie, non solo quelle sinteticamente descritte dall’anamnesi o dalla cartella clinica, ma quelle di vita del Continua in terza San Possidonio Medolla Mirandola Finale Emilia Fir m a t a l a c o n v e n z i o n e t r a A M O ed Azienda USL per l’assistenza ai pazienti dell’Ar ea Nor d Una rappresentanza della nostra Associazione con il direttore generale facente funzioni dell’USL Dott. Andrea Guerzoni (terzo da sinistra) a fianco del presidente Dott. Paolo Rebecchi È stata siglata il 17 novembre 2006, nella sede della Direzione Sanitaria in via San Giovanni del Cantone a Modena, la Convenzione dal Dott. Paolo Rebecchi presidente AMO Nove Comuni Modenesi Area Nord e dal Dott. Andrea Guerzoni direttore generale facente funzioni dell’Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL) di Modena, il quale ha espresso soddisfazione per l’impegno dei volontari che quotidianamente prestano la loro attività per i cittadini del territorio della Bassa Modenese. Tale convenzione rafforza i rapporti di collaborazione già esistenti tra l’AMO e l’AUSL. Dalla convenzione: Art. 1 - Oggetto della convenzione In relazione alle esigenze rappresentate dal presidio ospedaliero o dai singoli distretti dell’Azienda e compatibilmente con la disponibilità dei propri aderenti e della propria organizzazione, l’AMO 9 Comuni si impegna a concorrere nell’assistenza erogata dall’Azienda USL a pazienti affetti da patologia tumorale attraverso prestazioni di assistensa medica, infermieristica, psicologica e di supporto personale ai singoli pazienti e alle loro famiglie. ..... Art. 3 - Modalità di attivazione Le prestazioni di cui all’articolo precedente dovranno essere coerenti con la programmazione e l’organizzazione dell’Azienda USL e pertanto saranno erogate su richiesta in accordo e dietro il coordinamento delle relative strutture aziendali, in particolare i distretti ed il presidio ospedaliero che a tal fine stipuleranno con l’AMO 9 Comuni appositi protocolli attuativi delle attività e servizi previsti dalla presente convenzione... San Felice sul Panaro Per dare speranza... Il gruppo di auto-aiuto dell’Amo Nove Comuni di Mirandola Il gruppo di auto-aiuto dell’Amo di Mirandola nasce con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita di persone che stanno affrontando, o hanno affrontato, la malattia oncologica, sia come pazienti, sia come famigliari, attraverso l’espressione delle emozioni e la ricerca di senso condiviso. La relazione e il confronto con persone che hanno vissuto la malattia oncologica facilita la comunicazione dei vissuti emotivi, a volte anche estremi e aiuta a “normalizzare” l’esperienza, in un contesto di comprensione e condivisione della stessa realtà. L’obiettivo è offrire la ricchezza delle soluzioni elaborate da coloro che hanno già attraversato la malattia e che meglio di chiunque altro sono in grado di capire l’iter che si sta intraprendendo. Il gruppo è risorsa perché favorisce, attraverso l’ascolto e l’osservazione reciproca, l’apprendimento di strategie di fronteggiamento e adattamento alla malattia e una maggiore fiducia nelle proprie capacità. È composto da persone che hanno affrontato la malattia oncologica e che, fortemente motivate, hanno riscoperto nella possibilità di offrire aiuto ad altri il senso personale e unico della loro malattia. Gli incontri del gruppo di autoaiuto dell’AMO di Mirandola sono stati ripresi, a cadenza mensile, a partire dal 14 Settembre. Il primo incontro si è aperto con la lettura di una poesia sul viaggio come metafora della vita. È il significato che abbiamo voluto dare al gruppo, un viaggio che ritrova il proprio senso non solo nella sua meta ultima, l’essere gruppo, ma anche e soprattutto nel suo percorso, quindi nel superamento delle difficoltà e degli ostacoli legati Continua in terza Pagina 1 FESTA DEI VOLONTARI AMO - 29/11/2006 Il Presidente ringrazia gli sponsor della serata: il sig.Claudio Ratti del Salumificio F.lli Ratti di San Biagio e il sig. Marco Frolli titolare del ristorante Le quattro Rose di San Felice sul Panaro Cinzia Cattabriga, autista VIENI DI NOTTE Medici e volontari in allegria Preghiera di Natale e dell’Avvento Dott.ssa Paola Nasuti e Dott.ssa Alessandra Pietramaggiori Rossella, la nostra segretaria Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni, Figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi: E dunque vieni sempre, Signore. Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti,: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni, tu che ci ami: nessuno è in comunione col fratello se prima non è con te, o Signore. Noi siamo tutti lontani, smarriti, né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo. Vieni, Signore. Vieni sempre, Signore. David Maria Turoldo Un momento conviviale Il sig. Attilio Sogari titolare della ditta Sogari Artigrafiche vincitore della precedente edizione dell’AMO d’ORO con la signora Momento musicale “Amico AMO d’Or o” 2006 a Luciana Misso Nel corso della serata è stato consegnato il premio Amico AMO d’Oro a Luciana Misso responsabile della segreteria della nostra Associazione per la sua presenza costante, efficiente e discreta nella coordinazione dei volontari nel Day-Hospital oncologico dell’ospedale di Mirandola. CONAD Via Circondario, 20 - 41038 San Felice sul Panaro (MO) Tel. 0535.84114 - Fax 0535.81475 Pagina 2 CAVEZZO CONDORDIA MASSA FINALESE MEDOLLA MIRANDOLA SAN FELICE SAN PROSPERO Continua dalla prima “IMMAGINAZIONE E COMPASSIONE” paziente. La chemioterapia, per esempio, per quanto necessaria, entra prepotentemente nella storia della persona che la riceve e differenti possono essere gli effetti. Effetti che, a loro volta, si traducono nei diversi modi in cui la persona può reagire al trattamento, bene o tanto male da rifiutarlo, e a cui si associano le pressanti domande dei famigliari... Domande poste per capire, per farsi una ragione, per dare senso, forse, per recuperare il senso della vita stessa. Domande che coinvolgono tutti: personale sanitario, volontari, parenti, amici, noi... Improvvisamente l’incontro con una persona malata apre ad un crocevia di storie in cui si inserisce anche la nostra storia. Come reagiremmo noi se fossimo colpiti dalla stessa malattia? Che cosa vorremmo da chi ci sta vicino? Riusciremmo a parlare di quanto ci angoscia quello che stiamo vivendo? Avremmo paura di non essere capiti, fraintesi? Quanto ci peserebbero le parole di convenienza dette semplicemente per farci tacere? Fingeremmo anche noi per non dare “fastidio”? Quali immagini attraverserebbero la nostra mente? Penseremmo al futuro o saremmo concentrati solo sul presente? Quali parole, gesti ci darebbero coraggio? Domande la cui risposta non può passare che attraverso la via dell’immaginazione. Immaginare quali risposte l’altro, la persona malata, vorrebbe ricevere. Ma per immaginare bisogna sentire, ascoltare, entrare in relazione con l’altro. L’immaginazione non è un procedere per “fantasie”, è, al contrario, una risorsa fondamentale nel passaggio dal “sentire l’altro” all’assumersi una responsabilità per il suo destino di essere che gioisce, che patisce. Per essere aperti all’immaginazione è necessario accettare lo sconvolgimento che la persona malata produce nell’andamento conosciuto e rassicurante della nostra storia. Significa contemplare la possibilità che la nostra esperienza di vita assuma un’altra logica, abbia un nuovo sguardo che le permetta di pensare su piani diversi rispetto a quelli praticati fino a quel momento. È il lasciarci interpellare dall’altro che apre a nuovi, sconfinati percorsi. È il linguaggio dell’empatia che riconosciamo ogni volta in cui la comprensione dell’altro ci vede coinvolti e partecipi in esperienze che non ci appartengono o ci sovrastano. Esperienze che segnano il limite della nostra inadeguatezza, che incrinano la nostra naturale ricerca di equilibrio e di tranquillità. Esperienze che possono rimbalzare nella domanda: “Ma io che ci posso fare?” Possiamo innanzitutto accettare l’accaduto (la persona è malata di quella malattia) e insieme lasciarci coinvolgere, essere partecipi. Essere partecipi significa lanciare un ponte fra noi e l’altro. Far lavorare l’immaginazione affinchè si crei una rete spirituale per cui le semplici parole “ti ho pensato” siano effettiva espressione di una relazione in atto. Il ponte gettato tra due piani di esistenza (io sano, l’altro malato) è un “dono di pensieri” che modula una melodia nuova. Curare l’altro è prendersi cura della persona con cui si è instaurato un rapporto che passa anche attraverso il contatto con un corpo malato a cui si può restituire quel minimo di bellezza e di sollievo che viene dal sentirsi accudito, dal respiro di pulito in una stanza arieggiata… Curare l’altro richiede l’acquisizione di uno sguardo penetrante che permetta di andare oltre ciò che è solo fisico. Curare l’altro necessita che l’incontro sia un incontro fra storie, storie disposte a scrivere una nuova storia, perché: “l’immaginazione è il cuore dell’empatia e l’intelligenza di ogni forma di compassione.” Maria Monica Daghio Resp. “Laboratorio Cittadino Competente”, Sistema Comunicazione Ausl Modena Il sig. Luppi Dante volontario di Finale Emilia vincitore del 1° premio della lotteria: soggiorno di una settimana per 2 persone Si è concluso lunedì 11 dicembre 2006 il primo ciclo di incontri di formazione, tenuto nella Sala Granda di Mirandola, sul tema “Il malato oncologico: un approccio globale” rivolto a medici, infer mieri e volontari. L’elevato numero di partecipanti e il gradimento dell’iniziativa sono uno stimolo per l’Associazione per proseguire nel progetto di formazione continua. Continua dalla prima “PER DARE SPERANZA” all’esperienza di malattia: “Non precipitare il tuo viaggio. Meglio che duri molti anni, che vecchio tu finalmente attracchi all’isoletta, ricco di quanto guadagnasti in via, senza aspettare che ti dia ricchezze. Itaca ti ha donato il bel viaggio” (C.Kavafis, 53 poesieCollana i Miti Poesia, Trad. Filippo Maria Pontani, Arnoldo Mondadori Editore-1996). Durante l’incontro è stato dato spazio alle aspettative e proposte delle partecipanti e si è avviata una riflessione sugli obiettivi futuri e sui temi da affrontare all’interno del gruppo. E’ emersa la necessità di trattare alcuni argomenti inerenti i bisogni dell’unità paziente/famiglia, il vissuto emotivo, la comunicazione, l’accoglienza, volendo ripercorrere storie di vita e testimonianze di persone che hanno condiviso la loro esperienza con il Day Hospital Oncologico e l’assistenza domiciliare di Mirandola. Inoltre è stata proposta la lettura di libri e la visione di film, strumenti attraverso i quali riflettere sull’esperienza di malattia. Nel corso di questi mesi sono state accolte all’interno del gruppo 3 nuove persone e ci auguriamo di poter essere una risorsa per molte altre. Alcune componenti, a nome di tutto il gruppo, esprimono il significato dell’impegno e del supporto offerto ai pazienti e alle famiglie: Mariangela Roncatti, referente del gruppo: “Ho conosciuto la sofferenza psicologica che accompagna la malattia e riconosco la validità di un ascolto partecipe da parte di chi ha già avuto un percorso che ha portato alla guarigione. Per l’ammalato parlare con il guarito rappresenta una reale speranza, riduce l’angoscia e la paura, aiuta a riprendere, anche se timidamente, confidenza con il futuro. Il gruppo di auto-aiuto e di collaborazione reciproca nasce su disagi comuni di tipo esistenziale-psicologico ed attiva al proprio interno un processo di espressione e risoluzione delle emozioni, offre supporto a coloro che ne necessitano e restituisce alle persone una competenza, un senso di sé, un ruolo. L’obiettivo del gruppo è quello di intervenire prendendosi cura della persona, aiutandola a trovare maggiore serenità di fronte alla malattia, a non soccombere al panico evitando così di perdere la fiducia in se stesso. Le emozioni e le sensazioni che si provano durante gli incontri sono difficili da descrivere, ciò che rimane è la consapevolezza che la condivisione è l’arma vincente e che si vuole comprendere il dolore con umiltà e partecipazione senza la presunzione di capirlo o guarirlo, ma semplicemente riconoscendolo. Quel dolore che se accolto e non evitato può aiutare a trasformare un’esperienza drammatica in un’opportunità per scoprire noi stessi, ristabilire la priorità dei valori e ritrovare un amore autentico e rinnovato per la vita”; Marina Banzi: “Condividere con il prossimo un momento difficile della vita, saperlo ascoltare, guardarlo, sorridergli e stare anche in silenzio, magari tenendogli la mano. So quanto sia difficile camminare insieme alla paura e al dolore e vorrei dare agli altri, malati o famigliari, quel piccolo aiuto che in certi momenti diventa grande e indispensabile. Ma il gruppo di auto-aiuto non è solo questo, ma anche sapere che siamo comunque insieme per confrontarci ed aiutarci parlando tra di noi, esorcizzando quella paura che ci accompagna sempre e comunque”; Maura Manfredini: “Far sì che ogni malato si senta persona in ogni momento della sofferenza, regalare un attimo di umanità non costa nulla, ma per la persona che ti sta di fronte è la certezza di essere e sentirsi ancora viva. Non riesco più a sentirmi indifferente di fronte alla malattia ed è per questo che fortemente motivata sono entrata a far parte del gruppo di auto-aiuto. Un contesto accogliente dove la persona malata e la sua famiglia sono al centro delle nostre parole, azioni e progetti, con l’obiettivo di non farli sentire mai soli”. Il contesto stesso del gruppo costituisce un potenziale terapeutico e un’importante risorsa per aiutarsi reciprocamente, condividere l’esperienza di malattia e tutto ciò che essa comporta, percepirsi come “persone” e sentirsi accettati, “né unici né soli”, ma insieme. Modalità di incontro e contenuti: il gruppo di auto-aiuto dell’AMO Nove Comuni di Mirandola è composto da 9 signore, alcune delle quali hanno affrontato la malattia oncologica come pazienti, altre hanno accompagnato in questo iter i loro famigliari. Gli incontri si svolgono a cadenza circa mensile dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso la Sala Riunioni del Day Hospital Oncologico di Mirandola (il calendario è esposto all’interno del Day Hospital) e prevedono la discussione e riflessione su temi di comunicazione, relazione e vissuti emotivi inerenti la malattia oncologica, scelti di volta in volta sulla base delle proposte e necessità del gruppo. Il gruppo è condotto dalla Dr.ssa Loredana Buonaccorso, psicologa del Day Hospital Oncologico di Mirandola, con la supervisione esterna delle Dr.sse Maria Monica Daghio ed Elena Bandieri. Referente del gruppo è Mariangela Roncatti, mentre le altre componenti sono: Marina Banzi, Manuela Bregola, Laura Cestari, Maura Manfredini, Rita Mantovani, Brunetta Rinieri, Sandra Sgarbi, Concetta Licenzi. Loredana Buonaccorso e il gruppo di auto-aiuto BANCA POPOLARE DI SAN FELICE SUL PANARO EDILIZIA CIVILE - RESIDENZIALE E INDUSTRIALE - LAVORI DI URBANIZZAZIONE Sede Legale: 41037 MIRANDOLA (MO) - Viale Gramsci,1 Magazzino e Uffici: 41039 S. POSSIDONIO (MO) - Via Per Concordia, 2 Tel. 0535.610500 - Fax 0535.25709 - e.mail: [email protected] Sede centrale: 41038 SAN FELICE SUL PANARO (MO) Tel. 0535 89811 - Fax 0535 83112 - E-mail: [email protected] Pagina 3 I PROSSIMI APPUNTAMENTI RINGRAZIAMENTI A... Domenica 24 dicembre a San Felice sul Panaro “Natale AMO”: distribuzione di caldarroste e vin brulè con Babbo Natale. • Allianz Assicurazione agenzia di Mirandola di Michele Guadagno. • Banca Popolare dell’Emilia Romagna Direzione area Carpi. • Un anonimo per generosa offerta. • PRIMADONNA parrucchieri di Euro Scannavini e Mirco Guerra. • Comini Cherubino e Amici musicisti. • Ditta Gardo Ricambi Elettrodomestici di Mirandola, l’Aiuola fiori di San Possidonio, ditta Secchi Confezioni di Concordia, parrucchiera Lorena di San Possidonio, Martinelli alimentari di Rivara, Marchini Lella di Poggio Rusco, il gruppo volontari AMO di Mirandola e Finale Emilia per avere collaborato alla vendita del Vino Novello. • Pedrazzi Gianni di San Felice per aver donato il quadro per la lotteria di beneficenza del 29/11/06. • Ferruccio e Giovanna Rossi per la donazione di articoli di maglieria per la lotteria di beneficenza del 29/11/06. • Carrozzeria Bassoli Gianni di Finale Emilia. Venerdì 5 gennaio a Mirandola in Piazza Costituente “Befana dell’AMO” in occasione del mercatino dell’Epifania: distribuzione di caldarroste, vin brulè, palloncini e sportine dono per tutti i bambini. A NSPI Circolo Oratorio Fossa Concordia Associazione Malati Oncologici NOVE COMUNI MODENESI AREA NORD - ONLUS Sabato 27/01/2007 Organizzano una cena presso l’Oratorio di Fossa-Concordia. Il ricavato verrà interamente devoluto all’AMO. Per informazioni e prenotazioni, telefonare ai numeri: 0535 34050 (ore pasti) - Sede AMO 0535 20807 (ore 9 - 12) Umberto 347 6963240 Si prega di prenotare non oltre il 22/01/2007. Tutti possono partecipare - Menù esclusivamente casalingo con piatti tradizionali della zona, dall’antipasto al dolce. orante pizzeria t s ri uattro QLe ROSE Anche con una cena si possono aiutare i malati oncologici ! Grazie per la vostra partecipazione. ANSPI AMO d a frolli Via Granarolo, 61/B - S. Biagio di S. Felice s/P. Tel. 0535.84708-81592 Via Perossaro, 1488 - 41038 San Felice s/P. Tel. 0535.671145 Tanti auguri di buone feste I nostri autisti con il nostro parco macchine in Piazza Costituente a Mirandola I NOSTRI SERVIZI: I TRASPOR TI - Sono disponibili 5 auto e 2 pulmini a 7 e 8 posti, 28 autisti, per i trasporti. - Persone trasportate nel 2006: n° 3901. - Viaggi effettuati nel 2006: 1458 per un totale di 95550 Km percorsi. - In 30 mesi, dall’inizio dell’attività, sono stati effettuati 2.728 trasporti per un totale di 302.000 Km. I volontari AMO sono a disposizione mattino e pomeriggio dal lunedì al venerdì per: - pazienti che devono spostarsi da casa al DHO oncologico ed in altre città per visite, esami diagnostici, terapie. IL TRASPORTO È ASSOLUTAMENTE GRATUITO MA DEVE ESSERE PROGRAMMATO. Le richieste ai volontari possono essere fatte: dai medici, infermieri, dal paziente o dal famigliare. Per informazioni in merito ai servizi rivolgersi a: AMO - PRESSO DAY HOSPITAL DI MIRANDOLA (MO) dalle ore 9 alle ore 12 ai numeri: 0535/20807 o 339/2738457. AMO - PRESSO VILLA FINETTI DI FINALE EMILIA (MO) dalle ore 10 alle ore 12 ai numeri: 0535/92395 o 329/1696515. È allo studio tra i responsabili dei trasporti e il Comando dei Vigili Urbani di Mirandola un corso di aggiornamento per gli autisti sulle nuove norme del codice stradale. Alberi di cachi nel gelo: spontanee decorazioni natalizie. Foto di Doriano Novi CONAD In occasione dell feste natalizie i Centri Commerciali CONAD di Mirandola, San Felice e Bastiglia unitamente a NORDICONAD hanno offerto alla nostra Associazione panettoni e pandori da regalare a tutti i pazienti oncologici dei Nove Comuni Modenesi dell’Area Nord. Pagina 4 SPAZIO AMO Periodico d’informazione dell’Associazione AMO Nove Comuni Modenesi Area Nord. Associazione Malati Oncologici Registrazione N. 1711 del 4 maggio 2004 presso il Tribunale di Modena NOVE COMUNI MODENESI AREA NORD - ONLUS Direttore responsabile: Alberto Setti Progetto grafico: Gianni Pedrazzi Comitato di redazione: Doriano Novi, Elena Bandieri, Paolo Rebecchi, Carla Guidi, Mario Ferioli, Mauro Marazzi, Mario Rinaldi, Beatrice Menza, Luigi Benatti, Roberto Roccato. Stampa: Sogari Artigrafiche di Sogari Otilio Via dell’Artigianato, 213 41038 San Felice sul Panaro (MO) - N. di tirature: 12000 Anno III - N° 4 - DICEMBRE 2006 INFORMAZIONI DOVE Sede: Day Hospital Ospedale S. Maria Bianca Via Fogazzaro, 1 - Mirandola (Mo) Sez. Finale Emilia: C.so Cavour, 15 - Finale Emilia (Mo) A CHI ai volontari presenti presso il Day Hospital, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.00; ai medici di famiglia, soci fondatori TELEFONI Mirandola: 0535.20807 - cell. 339.2738457 Finale Emilia: 0535.92395 - cell. 329.1696515 e . m a i l : a m o n o v e c o m u n i @ vi r g i l i o . i t PUOI VERSARE IL TUO CONTRIBUTO CON BONIFICO BANCARIO SUL C/C n° 5201- ABI 06160 - CAB 66850 Banca CR Firenze spa - Fil. di Mirandola (le offerte sono deducibili dal proprio reddito)