Mostra fotografica "Il muro del silenzio"

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Mostra fotografica "Il muro del silenzio"
Questo popolo è partito con le mani vuote, lasciando il bestiame, gli averi, le case, i propri cari.
Ecco il popolo esiliato dall’odio, dall’invasore.
Il popolo ha benedetto col sangue e le lacrime la lotta, la resistenza.
Unito, lontano dalla propria terra, ha scelto il deserto.
Nudo, affamato, ignorando ogni benessere grida la libertà, l’indipendenza, sacrificando i figli migliori.
Altro non interessa. Non è stanco di vivere. Teme però, la vergogna la schiavitù per le generazioni future.
Umberto Romano
“Il muro del silenzio” è una mostra realizzata grazie agli scatti di fotografi professionisti, ma soprattutto amatoriali, molti al seguito di
Sahara Marathon (*), che di ritorno dai campi profughi saharawi hanno sentito l’esigenza di riportare ed “esporre” uno squarcio della realtà
incontrata, contaminati dalla determinazione a resistere e dall’aspirazione alla libertà di questo popolo.
I campi sono la conseguenza dell’invasione da parte del Marocco del Sahara Occidentale; dal 1975 il popolo Saharawi, che si definisce
piccolo, nobile e pacifico, vive diviso in territori occupati e territori liberati. Un muro di oltre 2.500 Km la cui costruzione è iniziata negli anni
’80 divide la popolazione impedendo ogni contatto. I profughi, fuggiti dalle zone occupate, sono ospitati da più di trent’anni in campi allestiti
in pieno deserto a sud dell’Algeria.
La durezza e l’essenzialità della vita nei campi profughi, in una delle zone meno ospitali del pianeta, traspare da ogni angolatura,
prospettiva, da ogni primo piano ma, anziché scalfire, hanno forgiato una generazione che ha fatto del ritorno nella terra di origine, della
ricerca della libertà la propria dimensione di vita.
Si ringraziano in particolare:
Gisella Molino che ci ha messo a disposizione il suo ricco archivio fotografico fonte principale della mostra e
Maurizio Mandola, Sabrina Giarratana, Manuela Colombo, Antonio Baracani, Andrea Maschio, Gabriella
Cavallari, Donatella D’Antoni, Claudio Cantù, Ilaria Paolazzi, Rossella Urru, Carla Versani, Paola Zanellato,
l’ Associazione Il Flauto Magico e Il Teatro Verde di Roma
(*)Sahara Marathon si corre nel deserto congiungendo nel suo percorso alcuni dei campi profughi saharawi. E’ una maratona che, con uno spirito solidaristico,
riporta l’attenzione dei media sulla realtà del popolo Saharawi. Giunta all’undicesima edizione ha visto quest’anno la partecipazione di oltre quattrocento atleti
provenienti dai più diventi paesi del mondo.