Villabunkerdei“narcos” sequestrataaGalliate
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Villabunkerdei“narcos” sequestrataaGalliate
LA STAMPA GIOVEDÌ 26 GIUGNO 2014 In vicolo Del Barba Alla periferia Nord di Galliate la villa dei Modica era spuntata quasi dal nulla, e nel giro di pochi anni, sull’area dove c’era una vecchia casa di caccia di un’azienda faunistica BOCCA . Novara e provincia .51 In breve Novara Bimbo conteso, in aula la madre è imputata «Non mi faceva vedere nostro figlio. Aveva sempre una scusa pronta»: un quarantenne novarese ha portato sul banco degli imputati, per l’inosservanza di un provvedimento del giudice, l’ex moglie novarese E.T. Oggetto del contendere, gli incontri con il bimbo. L’uomo ha denunciato la donna, ora imputata, nel 2010. Fallito ieri in aula il tentativo di conciiliazione. [M. BEN.] Novara Rubò bici nell’androne Condannato a un mese L’avevano LA FINANZA DA TORINO. DOPO AVER SGOMINATO IL TRAFFICO DI COCAINA DAI CARAIBI Villa bunker dei “narcos” sequestrata a Galliate Il rifugio del clan Modica era protetto da 16 telecamere e cani MARCO BENVENUTI GALLIATE Una villa bunker. Con videosorveglianza (16 telecamere) e una decina di cani di grossa taglia a far la guardia. Alla periferia Nord di Galliate, in vicolo Del Barba, era spuntata quasi dal nulla, nel giro di pochi anni, dalle ceneri di una vecchia casa di caccia dell’azienda faunistica «Sagittario». Questa villa era diventata il centro logistico: quartier generale della banda di narcotrafficanti sgominata dalla guardia di finanza di Torino. La casa è stata sequestrata nelle ultime ore con molti altri beni di Giuseppe Modica, 56 anni, e del figlio Gianluca, 36, in esecuzione di sentenza di condanna a 18 anni di reclusione inflitta qualche settimana fa. Oltre alla villa, i sigilli a ingenti quantità di denaro tra contante e somme depositate in una dozzina di conti bancari e anche a uno yacht di lusso ormeggiato a Palermo, «Valentina». Già nel marzo 2013 il Goa, il Gruppo operativo antidroga della Finanza, aveva messo occhi e mani sulla villa di Galliate, arrivando ad arre- Così su La Stampa A marzo del 2013 la Finanza ha fatto scattare la trappola sull’asse SantoDomingo-Malpensa. stare quattro persone (tra cui gli stessi Modica padre e figlio) a conclusione dell’arresto con ricorso ad elicotteri e cani antidroga. Ma ancora prima, nel 2010, i carabinieri del Reparto operativo di Novara arrestarono Gianluca Modica proprio per analoghi reati legati allo spaccio: nel bunker di Galliate i militari trovarono 150 mila euro in contanti mentre due chili di cocaina con elevatissimo grado di purezza furono trovati a casa di un complice a Oleggio. La villa era stata acquistata da un fratello di Modica per 475 mila euro; peccato che la banda avesse chiesto un mutuo da 700 mila, grazie a un falso garante, tal Giovanni Modica: persona inesistente. Lo stesso giudice, riguardo all’attività della banca che ha concesso il credito, parla di superficialità, visto che «i soggetti sono privi di garanzie». L’organizzazione con base a Galliate operava su scala intercontinentale appoggiandosi anche a Malpensa. Come ricostruito dai finanzieri nella parte finale dell’operazione «White Sugar», nel gennaio di quest’anno, la coca arrivava da Santo Domingo a Malpensa nascosta in «pannoloni» o dentro anonime valigie. Dai maggiori narcotrafficanti sudamericani era acquistata la «coca» poi trasferita in Europa con due canali: corrieri italiani che, dai Caraibi, atterravano in aeroporti europei «connotati da controlli meno stringenti» per poi raggiungere l’Italia in treno o pullman; o veniva caricata su voli di linea per Malpensa dove membri dell’organizzazione assicuravano l’uscita dall’aeroporto dei AVEVA 40 ANNI. VITTIMA DI UN INCIDENTE IN ALTO ADIGE Domani l’addio al commerciante morto durante la gita in moto I messaggi di cordoglio e vicinanza alla famiglia continuano ad arrivare nella casa di Alessandria. Un mesto pellegrinaggio, invece, davanti al negozio «Cose così» di corso Cavour 6 a Novara. Ieri in tanti si sono soffermati davanti all’annuncio funebre. Lo stupore sui volti lasciava posto alla commozione per alcuni tra i frequentatori più assidui del negozio di gagdet e oggettistica che si trova proprio nel centralissimo corso Cavour. Tanti novaresi, anzitutto i colleghi negozianti, si ricordano dell’ex titolare Marco Sabino, 40 anni, morto do- menica per le ferite rimediate in un incidente motociclistico sulla statale 49 tra Brunico e Bressanone in Alto Adige. Il rosario verrà recitato nella chiesa della Madonna del Suffragio di Alessandria oggi, giovedì, con inizio alle 21. Il funerale verrà invece celebrato domani, venerdì, alle 15,30. «Sono numerosissime - dice Barbara Sabino, la sorella di Marco - le persone che continuano a dimostrarci il loro affetto. Marco era molto conosciuto a Novara: aveva aperto il punto vendita gemello di quello di Alessandria oltre una decina di anni fa. Ci sapeva fare ed era apprezzato per la Marco Sabino borsoni carichi di coca. Lo stesso Modica viveva tra Galliate e Santo Domingo. A fine maggio le condanne a Torino: 48 anni e mezzo per nove imputati. Il giudice ha accolto la ricostruzione del pm Enrica Gabetta: 18 anni e 60 mila euro di multa ciascuno per i due Modica; 15 anni al braccio destro Francesco Casubolo, reclutatore di corrieri; 10 anni ciascuno a Padre e figlio gestivano il traffico Per ciascuno dei due 18 anni di carcere Gaspare La Perna e Davide Rittini; 6 anni e mezzo a Michele Rossi; 4 anni ciascuno a Vincenzo La Perna e Pierluigi Federici, il primo corriere fermato nel 2011 con 5 chili di pasta di cocaina; infine 3 anni al trecatese Giuseppe Manfredda, ex promotore finanziario, unico imputato a non essere accusato di spaccio ma riciclaggio: aveva aperto un conto corrente per i proventi dei traffici. I loro avvocati hanno annunciato appello. passione e l’attenzione che riservava a tutti». Il negozio novarese è allestito nei locali ex «Fiorentina», Marco Sabino la scorsa settimana l’aveva ceduto alla commessa che da dipendente aveva collaborato alla gestione. Il drammatico incidente tra Brunico e Bressanone è avvenuto poco dopo mezzogiorno di domenica non lontano dalla galleria di Rio di Pusteria era stato rilevato dai carabinieri di Bressanone. Marco Sabino ha cessato di vivere poco dopo il ricovero nell’ospedale alto atesino. Dolore e costernazione anche a Lumellogno dove Marco Sabino, appassionato motociclista, abitava da 14 anni dopo il trasferimento da Alessandria. Si era sistemato in una villetta di via Pier Lombardo. Domencia aveva inviato un’ultima foto, dove sorrideva felice e sullo sfondo si intravedevano le montagne. [R. L.] fermato con una bici appena rubata nell’androne del palazzo in cui abitano alcuni connazionali: il proprietario si era affacciato sul balcone e visto che qualcuno stava forzando la catena. Per quel furto, avvenuto il 4 luglio 2010, il nordafricano Salim Briki, 30 anni, è stato condannato a un mese di reclusione. Il pm aveva chiesto 4 mesi. [M. BEN.] Arona Blackout dei telefoni per lavori alla rotatoria Da venerdì senza telefono centinaia di utenze vicino al cantiere della nuova rotatoria in costruzione sotto il ponte di ferro di Arona. I disagi soprattutto in via XX Settembre, alcuni punti di via Mottarone, via Vittorio Veneto limitrofe. Il guasto si è verificato durante l’esecuzione di lavori da parte della ditta incaricata. [C. BOV.] Arona «Il teatro sull’acqua» Anche Veltroni e Stella Corrado Augias, Gian Antonio Stella, Walter Veltroni, Lidia Ravera, Silvia Avallone e Paolo di Paolo tra i protagonisti di «Il teatro sull’acqua», festival di teatro e parola del Lago Maggiore diretto da Dacia Maraini: ad Arona e Ascona dal 10 al 14 settembre. [C. FA.] Borgomanero «Giovedì in shopping» con musica e danza Per il primo dei «Giovedì in shopping» oggi in piazza Martiri anche musica dal vivo. Alle 21 è in programma il concerto di «The Expendables». [C. FA.] LESA Condannato a 12 anni per violenza su minorenne La storia venne alla luce quando lei decise di abortire. Essendo minorenne i servizi sociali avvisarono il giudice, come previsto dalla legge.E si scoprì che aveva avuto rapporti con un uomo che l’aveva accolta in casa per un certo periodo. Quella segnalazione risalente al 2007 ha portato alla condanna a 12 anni di carcere per violenza sessuale, in tribunale a Verbania, per Corrado Giuliano, cinquantenne operaio di Oleggio oggi all’estero per lavoro. All’epoca dei fatti abitava a Lesa: lì era venuto a contatto con una tredicenne che aveva problemi coi genitori. La madre era spesso in Marocco, lei si trovava da sola e la famiglia dell’imputato aveva deciso di ospitarla. Negli anni si era resa protagonista di diverse fughe da casa e successiva- Vittima una ragazzina Operaio di Oleggio è stato «incastrato» dalla prova del Dna mente anche dalla comunità per minori di Novara cui era stata affidata. Inizialmente, la ragazzina aveva accusato il figlio dell’imputato, dicendo che avevano avuto rapporti sessuali, spesso sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ma l’accusa non aveva trovato fondamento, tant’è che il giovane era stato prosciolto. Poi aveva chiamato in causa il padre. Anni e anni di approfondimenti di natura tecnica e, a distanza di tempo, il processo: la prova che non gli ha lasciato scampo è stata quella del Dna sul feto. Secondo la scienza è Giuliano, che ha sempre negato gli addebiti, ad aver messo incinta la minorenne marocchina. Il pm ha quindi chiesto 12 anni, richiesta accolta dai giudici. L’avvocato Patrizia Bartaloni, invece, ha chiesto l’assoluzione ritenendo non complete le prove sul Dna e mettendo in dubbio la credibilità della giovane, che in passato aveva accusato falsamente il figlio dell’imputato. Scontato l’appello. [M. BEN.] CAMERI. LA TRAGEDIA VICINO AL REGINA ELENA Annegato nel canale Funerale nel Milanese Sarà celebrato a Santo Stefano Ticino, in provincia di Milano, alle 15 di domani il funerale di Francesco Gelsi, l’istruttore tecnico-pratico di laboratorio meccanico dell’Ispia Leonardo Da Vinci di Magenta. Il professionista è morto annegato lo scorso venerdì nelle acque del cavo Cid che scorre nelle campagne tra Cameri e Bellinzago. L’autopsia sul corpo dell’uomo, che aveva 64 anni, è stata completata ieri mattina all’ospedale Maggiore di Novara. Nella cittadina lombarda di Santo Stefano Ticino in cui abitava in via Don Carlo, Gelsi lascia la moglie e un figlio. La salma della donna di origini russe di 34 anni, Nadezda Sadikova, che si era tuffata per tentare di salvarlo, resta nella camera mortuaria dell’ospedale Maggiore di Novara. Al Comune di Boffalora dove l’immigrata risultava residente, è giunta una comunicazione. In sintesi: «I familiari della donna - dicono dalla polizia municipale di Boffalora hanno fatto sapere da Mosca che stanno completando l’iter per ottenere il rimpatrio della salma. Per la loro congiunta, in Italia non è prevista alcuna cerimonia funebre». [R. L.]