2014-09 La Voce di Casa Luce_settembre2014

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2014-09 La Voce di Casa Luce_settembre2014
La Voce di Casa Luce
e di Montesignano
Anno II n° 1
SETTEMBRE
2014
foglio d’informazione stampato in proprio
LA PAROLA AL PARROCO
CASA
GAETANO
LUCE
RESIDENZA
PROTETTA
PER
ANZIANI
associazione
gaetano luce
onlus
Via Mogadiscio, 10
16141 Genova
Grandi sono le opere del Signore…
In questi giorni si compie il primo anno del mio ministero sacerdotale a Montesignano. Desidero pertanto, rendere grazie al Signore per i tanti doni presenti nella comunità parrocchiale. Penso sia importante evidenziarlo, perché è il Signore che agisce
ed opera nel cuore dell' uomo. "Grandi sono le opere del Signore! le contemplino
coloro che lo amano"… Una domanda: "Ci crediamo veramente?" Non è una frase ad
effetto, è Parola di Dio tratta dal Salmo 110. Ci rendiamo conto che dobbiamo imparare sempre di nuovo a saper vedere il bene, a riconoscere l'opera del Signore a non
banalizzare nulla. Maria Santissima che celebriamo nella nostra parrocchia con il titolo del Carmelo, intercede per noi e ci insegna ad alimentare la vita interiore, la vita di
Grazia, la preghiera, il silenzio. Solo chi rimane in silenzio è capace di ascoltare...la
Parola di Dio, e i fratelli. Il bene è presente, e tante volte silenzioso all'interno delle
nostre case, ne ho fatto esperienza ancora una volta durante la visita e la Benedizione alle famiglie i mesi scorsi, e ne ringrazio il Signore. Certo ci sono anche le fatiche,
le tensioni, le difficoltà che possono apparire talvolta insormontabili, mi chiedo: " E'
proprio vero? "Poi ci sono altre sofferenze, più profonde che lacerano il cuore di chi
ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, di chi è malato e sente tutto il peso nell'affrontare la situazione, e altre ancora… Chiedo umilmente al Signore nella preghiera
che ci aiuti a riconoscere i suoi doni, ma anche i nostri limiti le nostre fragilità per
aprirci alla luce della Grazia. Sentiamo la necessità di crescere e di maturare nella
Fede e nella Carità. Riconosciamo e crediamo che Gesù è il Cristo, il Salvatore dell'
uomo. E lui è venuto nel mondo, si è fatto uomo per la nostra salvezza, per donarci la
Vita eterna. Oltre ad accogliere con gioia i doni del Signore, dobbiamo anche ricordare che ne siamo responsabili. Il Papa ci dice spesso che la gioia del Vangelo
riempie il cuore e la vita di coloro che si incontrano con Gesù, e ancora...questa gioia
che riempie la vita e il cuore dei discepoli è una gioia missionaria. Parole forti che ci
interrogano e ci spronano ad essere una comunità in cammino!
Tra pochi giorni celebreremo la festa di San Michele Arcangelo titolare della nostra
parrocchia, ci aiuti a crescere nella comunione, ci difenda dagli assalti del maligno
che sempre vuole dividere. Domenica 28 settembre quindi la Festa; celebreremo le
Sante Messe delle ore 8.30 e 11 in San Michele, alle 10 in Parrocchia . Alla Santa
Messa delle ore 11 la Confraternita rinnoverà le promesse e alcune persone entreranno ufficialmente a farne parte. Colgo l'occasione per ringraziare i confratelli e le
consorelle della sensibilità e l'affetto verso la chiesa di San Michele tanto da sostenere totalmente il restauro del coro ligneo e della Via Crucis.
Un grande grazie desidero esprimerlo a don Luigi che sostiene e accompagna soprattutto con la carità della preghiera il cammino di tutti. Poi ancora a chi secondo i
propri talenti mette le sue energie a servizio della comunità; dai ragazzi i giovanissimi, gli educatori, gli scout e la comunità capi, i catechisti, il gruppo famiglie, Casa Luce che dona agli anziani che accoglie una particolare attenzione anche spirituale; è
da quasi un anno che celebriamo la Messa mensilmente, animata in questi ultimi
tempi dal movimento del Rinnovamento dello Spirito, il gruppo vincenziano che mensilmente distribuisce una novantina di pacchi alimenti per le famiglie più in difficoltà
del quartiere, il gruppo pulizie della chiesa che settimanalmente è all'opera, il gruppo
lotteria e mercatino, la società sportiva, e chi ancora a diverso titolo ha dato una mano alla festa patronale…
Il Signore ci chiama tutti a lavorare nella sua vigna, ci faccia crescere nell'amore, e ci
benedica tutti!
Don Mimmo
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La voce di Casa Luce
GIUSTIZIA E CARITÀ
Don Danilo Galliani
La prima è la principale tra le virtù morali, che presiedono alle attività uma-
ne, la seconda è la principale tra le virtù teologiche, che orientano le stesse
attività umane all’ordine soprannaturale. Una inclina fermamente e costantemente la volontà a rendere a ciascuno ciò che gli è dovuto, l'altra, invece,
come amore del prossimo, è la virtù teologica che inclina il cristiano ad amare il prossimo come se stesso per amore di Dio. La carità del prossimo si
trova ad ogni pagina del Vangelo: si ricorda sempre, è vero, che bisogna
amare il prossimo per amore di Dio e questo non per svuotare di contenuto
l’amore del prossimo, ma piuttosto per renderlo più vero, più efficace e, in
definitiva, più umano.
Attenzione ad un equivoco
Giustizia e carità si basano sulle relazioni con il prossimo, anche se in modo diverso: nella giustizia rendiamo al
prossimo ciò che è suo, mentre nella carità gli diamo ciò che è nostro. La carità è basata sulle comunicazioni
da persona a persona, fino a cercare l’identificazione tra colui che ama e colui che è amato: la giustizia invece
si fonda principalmente sulla inviolabilità delle singole persone. La carità è superiore alla giustizia come virtù e
tuttavia l’obbligo della giustizia è assai più stretto!
Non c'è carità senza giustizia
La carità supera la giustizia, ma non la distrugge, la suppone senza sostituirla, la dirige senza assorbirla, perché non si può affidare alla sola carità la soluzione dei problemi sociali. E non si creda che questa dottrina sia
solo di oggi. Sant' Agostino già scriveva ai suoi tempi: “Non dobbiamo augurarci che ci siano dei sofferenti, unicamente per esercitare le opere di misericordia. Tu dai del pane a chi ha fame: ma sarebbe meglio che nessuno avesse fame: tu vesti gli ignudi, ma quanto sarebbe meglio che tutti fossero convenientemente vestiti, senza
dover ricorrere all’aiuto degli altri” (Tract. VIII, n. 5). Il grande Dottore continua spiegando che, se si riuscisse a
sopprimere la miseria, non verrebbe meno la carità!
Non c’è giustizia senza carità
Nella società cristiana la sorgente dell’unità è l’amore: il Vangelo
ci ha insegnato che siamo tutti fratelli, figli tutti di uno stesso Padre, membri tutti di uno stesso corpo, di cui Cristo è il Capo e la
carità è la legge fondamentale. I Cristiani non sono degli isolati:
tutt’altro. Sono le pecore di uno stesso gregge, i rami di uno stesso tronco, le pietre di una stessa costruzione, gli ereditieri di una
stessa sostanza. La pecora che si separa dal gregge, va verso la
morte, il ramo che si stacca dall’albero inaridisce prontamente, la
pietra che cade dall’edificio diventa inutile.
Un binomio inscindibile
Se la carità è il compimento della legge, la giustizia è la base.
La carità senza la giustizia è un’ipocrisia, la giustizia senza la carità è un corpo senz’anima. La giustizia crea l’ordine, la carità crea la vita. La giustizia da sola rimane impersonale e costruisce un mondo rigido e freddo, una casa senza focolare, una macchina senza Spirito. Unita alla
carità diventa personale, illumina il mondo,riscalda la casa.
Nella concezione cristiana esse non si trovano in opposizione e non ammettono alternativa di scelta, ma sintesi
feconda. Nella loro unione si irradia lo spirito di Dio e si afferma la dignità della persona. Integrandosi a vicenda
si sostengono e cooperano alla concordia e alla pacificazione tra gli uomini.
Questa eterna verità del cristianesimo pone l’amore come elemento essenziale e centrale di una comunità di
persone, non di numeri, nella costituzione di un popolo, non di una massa. È, infatti, l’amore che mette gli uomini in comunicazione tra loro e ne costituisce la forza di coesione più profonda, mentre senza di esso, si riducono ad un insieme di granelli di sabbia, che sembrano strettamente uniti nel deserto ed invece, al primo soffio di
vento, rivelano la loro solitudine e la conseguente debolezza, lasciandosi facilmente separare e trasportare.
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La voce di Casa Luce
CONOSCIAMO GLI OSPITI DI CASA LUCE
Mauro Pirovano
Le sartine di Casa Luce
Intervistando per questo numero tre gradite ospiti, ho constatato che casualmente le tre protagoniste svolgevano il mestiere di sarta.
Partiamo da Carolina, nata nel ’20 a Carloforte, stupendo luogo della Terra sarda, rimasta orfana in tenera età, viene allevata da zia Nicoletta, da ragazza lavora come sarta al paese, riparava abiti sia maschili che femminili, sposa Angelo di
S.Terenzo di Lerici, anche questo posto stupendo della Terra Ligure, convolarono a nozze subito dopo la guerra. Lui una vita in marina militare, porterà sempre
Carolina nel suo girovagare per l’Italia, Venezia, Taranto, l’amata Sardegna, nascono i 3 figli, col congedo nel 1967 un porto sicuro Genova. Oggi Carolina è attorniata da figli e nipoti, per i quali si illumina, come si illumina al solo parlare del
suo paese Natale, sempre nel suo cuore, Carloforte.
Continuiamo con Elisa , ultima di 5 fratelli, il padre dopo varie vicissitudini lavorative
per la crisi del 1929, si trasferisce con la famiglia nel quartiere di S. Gottardo, aprendo una merceria limitrofa alle case popolari. Elisa si diploma in segretaria di azienda, durante la guerra entra ai cantieri del Tirreno, dopo l’8 settembre gli impiegati
tornano e lei deve lasciare l’impiego, si sposa e lavora in casa come sarta, molto
apprezzata, altra passione di elisa sono da sempre le parole crociate, ancora oggi
risolve con facilità il Cruciverbone di Casa Luce.
Concludiamo con Nives, classe 1924, nasce nell’Istria Austroungarica, risucchiata dalla cultura fascista. Orfana precoce di madre, impara presto a gestirsi da sola, a 11 anni con rimpianto lascia la scuola
per entrare in un laboratorio di sartoria e a 14 anni comincia a mantenersi. Partecipa alla Resistenza e vive la difficile avventura dell’Esodo, con una figlioletta
per mano e l’altra nel grembo, con un modesto baule in legno con poche cose,
sale col marito sul treno per una terra sconosciuta. Prima il lavoro, una nuova
macchina da cucire, poi la nuova casa in una verde periferia, col piede sul pedale davanti alla finestra. Stimata amministratrice del condominio, quando le norme erano semplici e lo permettevano, sempre disponibile a dare aiuto, incapace di chiederlo, apparentemente senza bisogni, retaggio del modello autarchico ricevuto.
Ringrazio per la collaborazione alle interviste Gianni, Bruna e Freddi figli delle nostre protagoniste.
GITA PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO
N.S. DELLA GUARDIA DI BAVARI
Patrizia Vozzi
Meta della gita-pellerinaggio di quest’anno il Santuario
della Madonna della Guardia a Bavari collocato in una
crocevia di strade che vanno a S. Eusebio-PratoBorgoratti.
Una chiesa circondata da case ma anche dalla pace
della campagna infatti durante la S. Messa si poteva
ascoltare, nei momenti di raccoglimento, il canto soave
dei passeri. Subito di fronte al piazzale della Chiesa ci
attendeva quello che si è rivelato un delizioso pranzo
nell’Osteria dei Cacciatori. Il Personale del ristorante è
stato molto accogliente così come lo era il salone dove
abbiamo pranzato con tante finestre sulla bella vallata
di S. Desiderio.
Chiacchiere, sorrisi, risate. Anche questa volta ho visto
questi “Vecchi Ragazzi” felici come bambini in gita: ringrazio con affetto tutto il Personale che sempre si prodiga perché gli ospiti di Casa Luce siano sereni, curati e per la continua ricerca di soluzioni che possano rallegrare, dare serenità e sicurezza agli Ospiti o come spesso li chiamo io “i Nonni” di Casa Luce.
La voce di Casa Luce
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LA CONFRATERNITA
….DA MONTESIGNANO A CARLOFORTE
Paolo Giacomini
Il 29 Giugno, in occasione della festa di SS.Pietro e Paolo, la Confraternita è stata invitata a Carloforte con un proprio Crocifisso processionale. Come già successo nel 2009, allora era stato portato il
moro, l’accoglienza e l’ospitalità sono state ottime come pure è stata grande
l’ammirazione
di tutti i presenti per il
magnifico Cristo bianco
settecentesco, fresco di
restauro
(eseguito l’anno scorso in ricordo del Priore Gusti Piccardo), che ha sicuramente dato lustro alla processione. A
tutti i componenti la “spedizione” ha fatto veramente piacere vedere quanto grande sia il senso di appartenenza
alla “genovesità” che si respira sull’isoletta di S.Pietro e
quanto radicato l’attaccamento alle tradizioni religiose liguri.
RESTAURI
In occasione della festa di S.Michele Arcangelo, saranno riconsegnati alla devozione il coro
e le quattordici stazioni della Via Crucis completamente restaurati. La Confraternita, continuando un percorso che la vede presente da
anni in questo tipo di impegno, si è fatto carico
della spesa necessaria. Anche a livello personale un Confratello, che desidera restare anonimo, ha provveduto al restauro dell’antico turibolo e relativa navicella, alla pulitura e riverniciatura del portone
interno in legno e di
quello esterno in ferro, al dono di tre tappeti in moquette dei
vari colori liturgici per il Presbiterio ed alla pulizia di tutti i pavimenti della Chiesa di
S. Michele . Il Consiglio della Confraternita sente di dover ringraziare il Parroco Don
Mimmo che con il suo contagioso entusiasmo e il suo attaccamento alla “chiesa vecchia” ha sicuramente favorito il tutto.
Un ricordo nella preghiera
di suffragio per il nostro
Ospite
Luigi Guidi
Ringraziamo per le donazioni elargite:
Mons. Luigi Centanaro, Michele De Iulio,
Daniela e Marco Del Grande
Oriana Baghino, Michela Lo Iacono,
Mario Gigliotti, Confraternita del Santissimo Sacramento di Montesignano e Santa
Maria di Terpi, Stefano Cecchienelli.