Detailed Report

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Pensionati ma baroni: rettori inamovibili
Source: www.corriere.it, Posted on: Nov 30, 2011 05:25 AM by Gian Antonio Stella
C'è da sperare che laggiù ad Austin, nel Texas, dove a 26 anni ha una cattedra universitaria in matematica vinta senza concorsi pilotati o
spintarelle di baroni, Alessio Figalli non veda il Secolo XIX . Altrimenti, ammesso abbia qualche rimpianto per Roma, ci penserebbe settanta
volte sette prima di tornare. Spiega infatti Francesco Margiocco sul giornale genovese, raccontando l'indignazione sul Web della «Rete 29
aprile», un movimento di ricercatori che contestano l'andazzo, come le parole di Maria Stella Gelmini sulla necessità di «ringiovanire il corpo
docente dell'università italiana, forse la più vecchia del mondo», siano state tradite. L'ultima riprova: i rettori di almeno quattro università sono in
carica dopo essere andati in pensione. E non parliamo di piccoli atenei locali. Tra i «magnifici» pensionati c'è Guido Fabiani, a riposo dal 2010
ma ancora rettore di «Roma Tre» grazie a una legge del '58 («I professori fuori ruolo possono essere eletti o rieletti all'ufficio di rettore») nel
frattempo abrogata. C'è il rettore (per la quarta volta) della milanese Bicocca Marcello Fontanesi, che «rimarrà in carica fino all'ottobre 2012»
ma «potrebbe chiedere lo scivolo fino 2013». C'è Giacomo Deferrari, rettore di Genova, che «era stato eletto nel 2008 per quattro anni e il 1
novembre 2012 andrà in pensione, ma rimarrà rettore fino al 1 novembre 2014, quando avrà 74 anni». Ma soprattutto Enrico Decleva, che
dopo essersi fatto prorogare il mandato da rettore della Statale di Milano nel 2009, quando guidava la conferenza dei rettori, è in pensione dal
1 novembre ma resterà in carica fino al settembre 2012. Perché «ha chiesto un parere al ministro Gelmini che a inizio mese, poco prima di
dimettersi con tutto il governo, gli ha concesso la proroga, o scivolo, di un anno». Evviva il rinnovamento, evviva la gioventù. La stessa Gelmini,
del resto, come già i lettori sanno, poco prima di andarsene aveva nominato nel Cda del Cnr Gennaro Ferrara, 74 anni, già rettore per un quarto
di secolo della Parthenope, non solo ultimissima nella classifica 2011 del Sole 24 Ore tra le nostre università (200 punti contro ad esempio i 415
di quella del Molise o i 472 della concittadina «Federico II» o gli 829 del Politecnico di Torino) ma additata come una delle più nepotiste d'Italia.
Punta sul vivo, l'ex ministro aveva scritto al Corriere di aver dovuto scegliere due nomi in una rosa suggerita da Conferenza Stato-Regioni,
Confindustria, UnionCamere, la Comunità Scientifica del Cnr e la Crui e di aver deciso così «in omaggio alla richiesta, pervenuta da più parti,
secondo cui ci fosse almeno una rappresentanza del Sud». Peccato che nella rosa, indicato proprio dai ricercatori, ci fosse anche Umberto
Amato. Lui pure napoletano esattamente come Ferrara. Con due differenze. Ha 21 anni di meno ma soprattutto al primo punto del programma,
si legge nel suo blog, aveva: «Etica e trasparenza in ogni atto dell'Ente». Uffa, la trasparenza... Caro Stella, penso che tu, come giornalista, sia
nel miglior 10% italiano. Ma da quando ti sei messo a scrivere sulla Universita` (senza avere abbastanza informazioni) stai peggiorando. I rettori
sono eletti, e non nominati dalla Gelmini. Immagino che tutto quello che la Gelmini potesse fare fosse di accettare delle deroghe a regole che,
personalmente, trovo piuttosto discutibili. Se chi lavora in un ateneo pensa che un rettore ha svolto bene il suo compito, e vuole confermarlo,
tu cosa hai da ridire? Se pensi che il rettore in questione abbia fatto male il suo lavoro, spiegaci perche', e magari ci troverai d'accordo. Ma
sputare a priori non mi sembra che sia un buon lavoro da giornalista. L'Universita` Italiana ha tantissimi problemi e tantissime storture. Ma fare
di tutte le erbe un fascio non e` di nessun aiuto, se non per fare dello scandalismo. Anche il giornalismo italiano fa abbastanza schifo, ma non
e` cavalcando lo scandalismo generico che lo si aiuta. Per finire, ti garantisco che i matematici Italiani sanno benissimo che Alessio Figalli e`
bravissimo. E se volesse un posto in Italia potrebbe averlo molto...
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TWEET FROM: ANATAVEIRA
Source: twitter.com, Posted on: Nov 29, 2011 02:50 AM by anataveira
Currently representative of the French Rectors' Conference in Brussels, mainly dealing with the management of... http://t.co/Y4fiKRTK
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Berlusconi riattacca il disco rotto della lotta al comunista. Sentiamo cosa dice Oloviero Diliberto, segretario nazionale del Partito
dei Comunisti Italiani
Source: www.pinonicotri.it, Posted on: Nov 28, 2011 02:14 PM by Pino Nicotri
Ma che fine hanno fatto i comunisti, di cui Berlusconi ha sempre parlato in continuazione come fossero orde pronte a qualunque sopruso? E lo
sapevate che Romano Prodi insegna economia ai quadri del partito comunista cinese? E che Cina, Giappone e Coree stanno comprando interi
pezzi d’Africa anche per mandarvi ad abitare centinaia di migliaia di propri cittadini? Ce lo rivela in questa intervista Oliviero Diliberto, ex ministro
della Giustizia nel governo Prodi e rieletto di recente segretario del Partito dei Comunisti Italiani (PdCI).
Domanda – Berlusconi si è dimesso. Lei ha brindato?
Ovviamente! Però per ubriacarmi aspetto la fine della legislatura. Infatti, pur nella gioia immensa per l’insperata suo sfratto da palazzo Chigi,
il mio è stato un brindisi robusto, ma senza ubriacatura. Berlusconi non è morto, è solo uscito da palazzo Chigi, ma resta ben radicato nel
parlamento. Che userà per condizionare il più possibile il governo Monti, ovviamente non per motivi politici, ma solo per continuare a fare gli
interessi delle proprie aziende. A partire da quelle televisive senza le quali chissà dove sarebbe…. Forse già ad Hammamet, anche se lui come
è noto preferisce Antigua.
E ora…
E ora il problema è chi pagherà il rinnovamento, visto che a quanto pare si vuole non solo evitare il tracollo finanziario dell’Italia, ma si vuole
anche il suo rinnovamento perfino morale. Staremo a vedere cosa farà Mario Monti. Fino ad ora non s’è visto molto, e niente a favore dei
lavoratori e dei giovani.
Molti dietro Monti e Mario Draghi, al vertice della BCE, vedono le stesse potenti banche che con le privatizzazioni del ’92-’94 hanno lucrato
abbondantemente sulla situazione italiana. Faranno un’altra scorpacciata con le nuove privatizzazioni? E poi cosa ci resterà da vendere in caso
di bisogno?
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Che in Europa ci siano poteri tecnocratici trasversali agli schieramenti politici è un fatto certo. Rappresentano interessi ben precisi non solo
delle grandi banche, ma anche di gruppi finanziari ed economici. Vorrei ricordare quanto ha guadagnato la Pirelli con le privatizzazioni nel
settore immobiliare. E tutto ciò giustifica da solo il varo della tassa patrimoniale, che guarda caso Berlusconi non vuole. Lui non ha fatto altro
che trasferire sugli strati sociali che non lo votano, cioè sugli strati che guardano a sinistra, il peso della tassazione, alleggerendola agli strati
sociali del proprio elettorato. In buona parte parassitario e affaristico, come i magistrati ci hanno permesso di scoprire in modo certo.
Però in definitiva anche Monti predica l’austerità, esattamente come a suo tempo Luigi Berlinguer. Insomma, ancora una volta tempi di vacche
magre e da stringere la cinghia. La Cgca di Venezia ha rivelato che per migliorare la situazione dei nostri conti pubblici, negli ultimi 12 anni
abbiamo subito 20 manovre correttive, cioè 20 leggi finanziarie, compresa quella che si appresta a fare nei prossimi giorni il governo Monti, per
un totale di 575,5 miliardi di euro, pari a un milione di miliardi di vecchie lire, e pari a oltre la metà dell’attuale nostro mega debito pubblico. Ogni
italiano ha sborsato 6.178 euro. E, stando alla Cgca, dovremo sborsarne ancora anche nei prossimi anni. Che spazi possono avere i comunisti
e la sinistra in generale per passare dalle solite “lacrime e sangue” a una nuova epoca di benessere accettabile?
Beh, Berlinguer lanciò l’austerità per legittimare il Partito Comunista. Oggi però il Partito Democratico, oltretutto ben lungi dall’essere comunista
o anche solo socialista, non ha nessun bisogno di legittimarsi, ha espresso infatti perfino l’attuale presidente della Repubblica. Perciò potrà fare
la voce grossa ed esigere che a versare le lacrime e il sangue non siano sempre e solo, ancora una volta, i lavoratori e gli strati sociali deboli,
ma chi finora il sangue magari lo succhiava agli altri e le lacrime le versava dal ridere. Come per esempio l’imprenditore che rideva felice per gli
affari che gli si prospettavano sulla pelle dei terremotati de L’Aquila. Se ogni italiano in 12 anni ha sborsato oltre 6.000 euro...
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Crui, i rettori italiani al ministro Profumo: “Università fondamentale per la ripresa”
Source: www.universita.it, Posted on: Nov 25, 2011 02:30 AM by Carla Ferro
Abilitazioni, finanziamenti e diritto allo studio, sono questi le questioni più urgenti portate ieri all’attenzione del ministro Francesco Profumo
dall’assemblea della Crui. “È un momento complicato per il Paese, nel quale sarà necessario prendere decisioni spiacevoli – ha commentato
il presidente della Crui Marco Mancini – Ciò non toglie che il sistema universitario è uno strumento fondamentale per la ripresa. Finora
abbiamo pagato più di altri”. Sotto il profilo normativo la conferenza dei rettori delle università italiane chiede in primo luogo una accelerazione
nell’approvazione dei nuovi statuti per permettere agli Atenei di tornare a lavorare, una questione legata anche all’individuazione di modelli
di gestione dell’offerta formativa, attualmente in bilico tra il modello basato sulle facoltà e quello in fieri basato su dipartimenti e scuole (come
previsto dalla riforma Gelmini e dai nuovi statuti in approvazione). Ma anche quello del “ricambio”, sembra essere uno dei temi più urgenti
da affrontare attraverso le nuove abilitazioni al palo da tempo, che la Crui chiede di avviare prima possibile per consentire l’avanzamento
a tutti quei giovani (e meno giovani) ricercatori “bloccati” ormai da anni. I rettori chiedono inoltre di avere voce in capitolo, attraverso un
ruolo consultivo, sui decreti attuativi. Un capitolo a parte è dedicato invece alla delicata questione finanziaria. Dopo la sentenza del Tar nei
confronti dell’Università di Pavia, sono 33 gli atenei italiani che rischiano la condanna a un maxi-risarcimento per aver sforato in termini di tasse
studentesche la quota del 20% del Ffo. Una situazione al limite del dissesto, che proprio oggi sarà all’ordine del giorno all’assemblea dei rettori.
Non c’è da stupirsi dunque che la problematica dei finanziamenti sia tra quelle più caldeggiate nel colloquio con il ministro. I rettori chiedono in
questo senso una programmazione pluriennale dei fondi statali, rispetto alla quale sia possibile stabilire “soglie di guardia” al di sotto delle quali
non sia più possibile scendere. Fondamentale anche l’assegnazione tempestiva del Ffo all’inizio dell’anno per poter conoscere in anticipo la
cifra disposizione per le attività accademiche (e non, come avviene oggi, sapere quanti fondi si hanno sostanzialmente dopo averli già spesi).
Anche il modello di finanziamento nel complesso va ripensato, secondo la Crui, tenendo conto di variabili sociali, territoriali e meritocratiche. Sul
fronte del diritto allo studio, infine, i rettori chiedono processi di finanziamento più certi (anche per l’edilizia scolastica) per poter dare maggiori
certezze agli studenti meritevoli e privi di mezzi.
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A Verona al via Job&Orienta, la cultura dei mestieri
Source: www.negozioperleimprese.it, Posted on: Nov 25, 2011 12:00 AM by Redazione
Non sono affatto felici i dati sull’occupazione giovanile in Italia. Si tratta di un momento storico in cui – con ancora più urgenza che in passato
– è fondamentale costruire tutti i ponti possibili tra scuola e mondo del lavoro, e offrire ai giovani ogni strumento utile a favorire il loro percorso
verso un impiego. È per rispondere a questo che JOB&Orienta, la mostra convegno nazionale sull’orientamento, la scuola, la formazione,
il lavoro, in programma alla Fiera di Verona dal 24 al 26 novembre prossimi, sceglie per la 21a edizione di rafforzare la propria dimensione
esperienziale e interattiva, per far toccare con mano ai suoi visitatori più giovani le diverse professioni, far conoscere come cambia il lavoro,
offrire loro opportunità di orientamento concrete nella scelta del percorso di studi e nella ricerca di un’occupazione. Promosso da Veronafiere
e Regione del Veneto, in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro, il Salone mette
al centro quest’anno La cultura dei mestieri, a sottolineare anche come sia indispensabile abbattere ogni separazione netta tra cultura e
lavoro, tra il momento dell’imparare e quello del lavorare. Spazio ampio dunque, nei padiglioni veronesi, alle migliori esperienze di alternanza
scuola-lavoro e simulazione d’impresa, di stage e apprendistato; ai servizi dei centri per l’impiego e delle agenzie per il lavoro, ai portali web
di incontro tra domanda e offerta,… e ancora alle testimonianze di tanti protagonisti del mondo della scuola, la formazione, l’impresa. Due
le aree tematiche in cui si articola la rassegna espositiva: nella prima, dedicata al mondo dell’istruzione, le sezioni “JOBScuola” (percorsi
educativi e formativi, scuole secondarie di primo e secondo grado ed eccellenze dal territorio nazionale), “MultimediaJOB” (editoria e media),
“JOBEducational” (progetti educativi sui temi della cittadinanza, solidarietà e sostenibilità), “ExpoLingue” (corsi di lingue e viaggi studio) e
“JOBItinere” (turismo). Riservata invece al mondo dell’università, la formazione e il lavoro la seconda, con le sezioni “Pianeta Università”(oltre
70 università, istituti e accademie italiane ed estere), “Arti, Mestieri e Professioni” (formazione professionale, mestieri tradizionali e innovativi),
e “TopJOB”, dedicata ai giovani in cerca di lavoro (seminari con esperti, incontri con aziende, workshop sulla stesura del curriculum, il colloquio
di lavoro, le forme contrattuali…) ma anche ai neodiplomati e neolaureati che vogliono conoscere i percorsi di alta formazione post-diploma
e post-laurea o le opportunità di stage e tirocini. L’attenzione consueta al confronto e allo scambio con realtà di altri Paesi, invece, è tradotta
in “JOBInternational”, progetto trasversale che valorizza i percorsi e le iniziative di carattere internazionale: scuole e università straniere,
proposte di stage e tirocini, lavoro, viaggi studio all’estero. Come sempre, il fitto programma culturale di JOB&Orienta propone momenti di
aggiornamento e dibattito per gli addetti ai lavori, opportunità di informazione e di orientamento per i giovani e le famiglie, attraverso convegni,
seminari, tavole rotonde e workshop rivolti a tutti, con esperti e testimoni di spicco del sistema della scuola/formazione/lavoro, e ancora dal
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mondo della politica, l’economia, la cultura. Numerosi anche i laboratori per coinvolgere attivamente studenti e visitatori di ogni età, oltre ai
vivaci momenti di animazione e di spettacolo che vedono protagonisti proprio i giovani, con performance teatrali, concerti, sfilate di moda,… Il
Salone è realizzato in partnership con: Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, Provincia di Verona, Comune di Verona, Università degli Studi
di Verona, Confindustria Verona, CCIAA di Verona (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Verona), COSP (Comitato
provinciale Orientamento Scolastico e Professionale), ASFOR (Associazione Italiana per la Formazione Manageriale), Assocamerestero, ISFOL
(Istituto per la Formazione dei Lavoratori). Gode del patrocini...
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Semaforo rosso all’innalzamento delle tasse universitarie
Source: inchiostro.unipv.it, Posted on: Nov 24, 2011 11:36 PM by Francesco Iacona
di Monica Dondoni e Francesco Iacona
Un anno fa, il Tar di Milano, con un’importante sentenza preliminare si pronunciò in favore degli studenti, che lamentavano un notevole aumento
delle tasse universitarie.
Opportuno è ricordare che, nel febbraio 2010, la nostra università, come altri atenei italiani, approvò un aumento delle tasse pari al 4% rispetto
al 2009.
Dinanzi a ciò il Coordinamento per il Diritto allo Studio – Udu, sostenendo la non conformità con la legge del 1997 (Articolo 5 del Decreto del
Presidente della Repubblica n° 306), per la quale le tasse universitarie non possono superare la soglia del 20% del finanziamento pubblico
ricevuto dallo Stato (Fondo di Finanziamento ordinario degli atenei), presentò formale ricorso per gli anni accademici 2009/10 e 2010/11, mentre
per il 2011/12 si dovrà aspettare l’approvazione del bilancio dell’Università che avverrà alla fine dell’anno solare 2011.
Il Coordinamento per il Diritto allo Studio – Udu evidenziò la portata storica di questo verdetto (che un anno fa non era ancora definitivo poiché
il Tar doveva completare le sue verifiche), importante non solo per l’Università di Pavia ma anche per tutti gli altri atenei italiani, dove le tasse
universitarie sforano tutt’ora il tetto imposto dalla legge attuale.
Proprio in questi giorni la questione è stata riportata alla luce. Il Tar di Milano, infatti, ha dato definitivamente ragione all’Unione degli universitari
tramite una sentenza definitiva di primo grado.
Il coordinatore nazionale del Coordinamento per il Diritto allo Studio – Udu, Michele Orezzi afferma: «È una sentenza storica e rivoluzionaria
per l’università italiana. Il Tar di Milano ha sancito quello che noi ripetiamo da tempo: quel 20% non è un parametro indicativo bensì vincolante,
perché tutela il diritto allo studio».
Soddisfatto anche Bernardo Caldarola, segretario del Coordinamento per il Diritto allo Studio – Udu di Pavia, che dichiara che «per il momento
questa è una vittoria solamente politica, la quale dimostra che le leggi ci sono e vengono fatte rispettare». Egli, inoltre, precisa che «il nostro
intento non è quello di distruggere i bilanci delle università, ma di stimolare il Ministero ad investire di più nella ricerca e nell’università, proprio
come è stato fatto da altri paesi in tempi di crisi».
Le dichiarazioni ufficiali alla sentenza del Tar da parte dell’Università di Pavia sono giunte per voce del pro rettore al bilancio Lorenzo Rampa,
che sostiene che perdendo una tale cifra l’Ateneo sarà costretto a tagliare alcuni servizi al bilancio.
«Questa è una dichiarazione un po’ demagogica – commenta Caldarola – perché l’Università di Pavia possiede molti appartamenti sfitti e
inutilizzati da cui potrebbe ricavare denaro. E inoltre il rettore non ha mai fatto pressioni alla Crui [la “Conferenza dei Rettori delle Università
Italiane”] per ottenere finanziamenti».
L’Università di Pavia, dopo il ricorso effettuato da parte di 21 iscritti, rischia così di dover restituire oltre un milione e settecento mila euro ai
ventidue mila studenti iscritti nel 2010.
È anche importante ricordare che nell’ottobre 2010 erano stati accolti sia il ricorso contro la disparità di trattamento tra i dottorandi (quelli con
borse di studio non finanziate dal ministero dovevano pagare contributo fisso di 400 euro all’anno) e quello contro l’introduzione della quota di
300 euro per gli studenti stranieri extra Ue.
Attualmente, il Tar ha stabilito che né il diritto all’autonomia finanziaria degli atenei, né i tagli ai fondi statali sono motivi validi per mettere in
discussione la legittimità del tetto massimo. Inoltre, oltre a restituire a tutti gli studenti le tasse in più del 2010 (l’1,331% di quanto pagato), ha
condannato l’ateneo a rimborsare le spese processuali ai 21 che hanno fatto il ricorso, i 400 euro ai dottorandi e i 300 euro agli studenti extraUe, in modo tale che tutti gli iscritti del 2010 possano avere il rimborso. In media circa 80 euro ciascuno. L’ateneo dovrà poi pagare spese legali
per quasi 5mila euro.
Si aspetta adesso la sentenza di secondo grado, poi...
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Evaristiani. Le mani dei privati sul patrimonio della Compagnia.
Source: www.angeloporcheddu.it, Posted on: Nov 24, 2011 04:02 PM
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli”. E’ una delle nove beatitudini enunciate da Gesù durante il “Discorso della
Montagna”, riportate dal Vangelo secondo Matteo al capitolo 5° e dal Vangelo secondo Luca al capitolo 6°. Beatitudini che sono considerate
dai credenti un modello per vivere secondo gli insegnamenti di Gesù, visto che descrivono le caratteristiche di coloro che sono considerati
benedetti da Dio: i poveri, gli umili, i miti, i perseguitati, ecc. Coloro che agli occhi del mondo sono considerati i più sfortunati e i più infelici, nella
prospettiva del Regno dei cieli sono invece i Beati, e cioè coloro che abiteranno il Regno di Dio. Le Beatitudini rappresentano, quindi, l'identità
del cristiano, che vive secondo questi insegnamenti. Insegnamenti di cui, però, spesso ci si dimentica, preferendo pensare nell’immediato ai
beni terreni, alle cose materiali, piuttosto che al “Regno dei Cieli”, che ciascuno di noi spera, comunque, di raggiungere il più tardi possibile. Di
fronte all’ingordigia, al guadagno immediato, agli interessi materiali non c’è santità che tenga, considerato che ad esserne preda sono anche
le persone più irreprensibili, uomini e donne di Chiesa compresi, che spesso, come di solito accade in questi casi, predicano bene e razzolano
male. La guerra tra il ramo maschile e quello femminile della “Compagnia Evaristiani del Sacro Cuore” (ente ecclesiastico laicale, riconosciuto
solo recentemente, dopo 85 anni, come società di vita apostolica di diritto diocesano dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata)
ne è stato, e forse continua ad essere, nonostante una forzata riappacificazione di facciata, un tipico esempio. La scintilla del contendere è
stata la rivendica di un grande edificio nella borgata marina di Putzu Idu (conosciuto ai più come “Colonia marina degli Evaristiani”), e non solo,
che per lungo tempo ha fatto deviare (o, quantomeno, fatto passare in secondo piano) confratelli e suore da quelli che erano gli insegnamenti
del fondatore della Compagnia, Evaristo Madeddu: la preghiera assidua, il lavoro costante, l’esercizio della carità operosa verso i piccoli e i
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bisognosi. Ovvero, in estrema sintesi, un maggiore attaccamento ai beni terreni e molto meno alle cose celesti. Come detto, nonostante la
Compagnia sembra procedere all’insegna del “volemose bene”, non è dato sapere se la “guerra fratricida” per accaparrarsi le cose terrene covi
ancora sotto la cenere e proceda di pari passo con l’attività spirituale di confratelli e suore, che per anni hanno sempre fatto della carità cristiana
il loro credo. Ma è fuor di dubbio che ciò che appare all’esterno, a causa della lunga, estenuante diatriba tra i due rami (maschile e femminile)
degli Evaristiani, è l’immagine (probabilmente distorta) di una Compagnia, dove una buona parte dei discepoli di “Padre” Evaristo Madeddu, per
lustri sembravano dimostrare soltanto un fortissimo attaccamento al cospicuo patrimonio immobiliare della Comunità. Patrimonio a cui nessuna
delle due parti sembra voglia rinunciare, né pare vi sia, stando ai mugugni entro le mura, alcuna intenzione di giungere ad un accordo bonario,
anche perché sulla questione, dopo anni di panni sporchi non lavati in famiglia, regna tuttora il più stretto riserbo. E‘, quindi, lecito chiedersi se
è vero, come è stato dichiarato (con la benedizione di Santa Madre Chiesa), che c’è stata la riappacificazione ufficiale, che fine abbiano fatte le
pretese dei due rami degli Evaristiani per quanto riguarda i numerosissimi beni materiali della Compagnia. A questo punto, per capire meglio di
che cosa stiamo parlando, sono necessari alcuni brevi cenni storici. Nel 1925, a Mandas, piccolo centro dell’alta Marmilla, Evaristo Madeddu
raccolse attorno a se un gruppo di giovani “decisi a dedicare la propria esistenza al servizio del bene nella pietà e nell’osservanza delle regole
monastiche”, e fondò l’Istituto Evaristiani del Sacro Cuore, costituito da un’organizzazione maschile e, parallelamente, da una femminile, con
case distinte e ciascuna con a capo un superiore ...
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Chi è Lorenzo Ornaghi
Source: politica.gfpoint.com, Posted on: Nov 24, 2011 05:06 AM
Chi è Lorenzo Ornaghi è una notizia aggregata dal gf-Politica - politica.gfpoint.com.
Un cattolico alla guida del Ministero dei Beni Culturali. Ecco, in sintesi, chi è Lorenzo Ornaghi. Sul sito della Conferenza dei Rettori Italiani si
trova una scarna biografia: “Laureato in Scienze[...]
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Chi è Lorenzo Ornaghi
Source: www.polisblog.it, Posted on: Nov 24, 2011 05:00 AM by Bruno Marino
Un cattolico alla guida del Ministero dei Beni Culturali. Ecco, in sintesi, chi è Lorenzo Ornaghi. Sul sito della Conferenza dei Rettori Italiani si
trova una scarna biografia:
“Laureato in Scienze politiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, dal 1980 al 1987 svolge attività di ricerca nell’ateneo cattolico
milanese. Nel 1987 diventa Professore associato di Scienza della politica all’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Teramo.
Nel 1990 viene chiamato all’Università Cattolica, dove nel 1994 diventa Professore di prima fascia di Scienza politica. Dal 1998 al 2002 è
prorettore.
Dal 1° novembre 2002 è Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.”
Qualche altro dettaglio sul sito della Cattolica:
“E’ direttore della rivista Vita e Pensiero e membro del comitato scientifico di numerose riviste, tra cui Rivista italiana di scienza politica, Filosofia
politica, Quaderni di scienza politica.
È componente del Comitato per il Progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana.”
Uno scienziato politico? Nel sito della rivista Il Mulino si trova l’elenco delle pubblicazioni di Ornaghi: 11 articoli dal 1984 al 1993. Ma, più degli
articoli, conviene parlare delle conferenze e degli incontri a cui ha preso parte il Ministro. Cives – laboratorio di formazione al bene comune,
presso il seminario arcivescovile di Benevento, Giugno 2011:
“È fondamentale avere una visione cattolica del mondo. La dottrina sociale della Chiesa alimenta la capacità di agire. Va recuperato il nesso tra
la visione culturale e l’agire”
Seguiteci dopo il salto, vi spiegheremo le idee di Ornaghi sulle radici cristiane d’Europa, sulla mancata visita di Benedetto XVI alla Sapienza….
Continuiamo: benvenuto al nuovo Arcivescovo di Milano, Angelo Scola (molto vicino a CL, articolo di 02blog qui). Ornaghi è orgoglioso che un
ex studente della Cattolica sia diventato Arcivescovo della città lombarda:
“Nel condividere la felicità e la gratitudine di tutta la Diocesi, l’Ateneo dei cattolici italiani sente di vivere una gioia ancora più profonda e
commossa, poiché il nuovo Arcivescovo ha nell’Università Cattolica la sua Alma Mater, essendosi qui laureato nel 1967.”
Frasi di circostanza? Probabile, ma indicative del clima, dell’humus culturale in cui vive l’ormai ex rettore della Cattolica. Se leggiamo, ad
esempio, le parole pronunciate in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale del 9 Settembre scorso, scopriamo che Ornaghi, parlando
della risorsa dell’agire comune, ha detto che tale risorsa può essere capace di
“vissuta come costruzione di ‘senso’. È il ‘senso’ in cui ciascuno di noi, grazie al suo essere e sentirsi ‘cittadino’, concreta il proprio impegno di
appartenenza alla comunità e di partecipazione alla preparazionedi un futuro (auspicabilmente) migliore del presente.”
Ancora frasi di circostanza? Leggendo questa intervista rilasciata in occasione delle elezioni europee del 2009, scopriamo che tutto si tiene
insieme, valori cristiani, cittadinanza, comunità:
“L’Europa vive sicuramente un momento molto complicato nel suo processo di integrazione politica e istituzionale. Una difficoltà che è resa
evidente da tutta una serie di decisioni, prese a Bruxelles, che non sono più solo decisioni di tipo burocratico, ma vere e proprie prese di
posizione di carattere fortemente ideologico. […] Quando ad esempio si dice che ci siamo staccati, più o meno consapevolmente, dalle radici
cristiane del nostro continente si dà già una spiegazione abbastanza chiara del fenomeno culturale che sta alla base di certe decisioni. Questo
staccarsi dalle radici ha significato non solo perdere o far sbiadire un elemento unitario molto forte, ma […] comporta anche una chiusura, porta
ad un’Europa ripiegata su se stessa.”
Chiaro, no? Se a questo aggiungiamo le violente proteste di Ornaghi (qui e qui) quando nel 2010 la maggioranza aveva proposto tagli ai
finanziamenti alle università che avrebbero colpito pesantemente gli atenei non statali, abbiamo un quadro completo della situazione. Ornaghi è
un ministro cattolico, fortemente legato alla Chiesa e con un’idea b...
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Esubero tasse universitarie, commento di Unione Universitaria Modena e Reggio Emilia
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Source: www.sassuolo2000.it, Posted on: Nov 24, 2011 01:11 AM by Redazione
Il quadro che in questi giorni si va prefigurando rischia di scoppiare in un vero e proprio scandalo amministrativo. Il caso sollevato dai nostri
colleghi di Pavia è emblematico: per legge, gli atenei italiani non possono superare il tetto del 20% nel rapporto tra la sommatoria di tutte le
tasse studentesche e i fondi ministeriali che arrivano all’ateneo in questione. In altre parole le tasse pagate da noi studenti nella loro somma
totale non devono superare il 20% del finanziamento che ogni singolo ateneo riceve dallo Stato. Questa legge ha consentito, negli anni, di
mantenere ‘calmierate’ le tasse universitarie, evitando che queste schizzassero alle stelle a discrezione del singolo ateneo. Almeno fino ad
oggi. A partire dal 2008, infatti, abbiamo assistito a un progressivo taglio del finanziamento alla scuola pubblica e in particolare all’Università
da parte dell’ex ministro Gelmini (fondi destinati poi ad altre scuole o enti privati), con conseguenze che sono state devastanti e che hanno
portato non solo ad una mancanza effettiva di soldi per il normale funzionamento delle università, ma anche ad un aumento vertiginoso delle
tasse universitarie. Di fatto i Rettori e l’intera Crui (Conferenza dei Rettori delle Università italiane) invece di rivendicare con forza investimenti
pubblici in Università e Ricerca, si sono rifatti sugli studenti per tappare il buco lasciato dalla Gelmini incuranti del limite imposto dalla legge
a tutela del diritto allo studio e delle famiglie che mantengono i propri figli all’università. Per quanto ci riguarda anche l’esempio modenese
è emblematico: a partire dal 2010 le nostre famiglie si sono dovute accollare un aumento annuale di 200, 300 e 400 euro, rispettivamente
per lauree triennali, laurea in Medicina e lauree magistrali. In tutto, oggi, lo studente universitario modenese deve pagare dai 1700 ai 1900
euro di tasse annuali, uno dei dati più alti in Italia. Con i dati pubblicati dallo stesso MIUR, i nostri colleghi dell’ UDU hanno calcolato l’esubero
fuorilegge di ogni ateneo italiano stilando una classifica ed è risultato che ben 33 atenei su 62 già nel 2010 erano fuorilegge per tasse troppo
alte, per un totale di oltre 218 milioni di euro sottratti agli studenti. Leggendo tale classifica, l’ateneo di Modena e Reggio Emilia non gode certo
di un primato lusinghiero: come percentuale di esubero ci classifichiamo undicesimi (sforiamo di 6,40 punti percentuali il tetto del 20%) con un
ammontare di 5.940.094,40 euro sottratti agli studenti solo nel 2010. Questo dato è allarmante e imbarazzante. Cosa certa è che rimproveriamo
all’intera classe dirigente delle università italiane e quindi anche a quella modenese di non aver mai incisivamente protestato unitamente a noi
studenti contro il disfacimento gelminiano, ma anzi, di aver infierito ulteriormente sugli studenti facendo pagare loro quanto lo stato dovrebbe
garantire per legge, sforando così il tetto del 20%. Questo ha messo, e mette tuttora, fortemente a rischio la possibilità per molti studenti di
pagarsi l’università, penalizzando in particolar modo le classi più povere. Chiediamo quindi al Rettore e all’ateneo di far luce sull’intera questione
e valuteremo se adire le vie legali. (Cristiano Di Gioia, coordinatore di Unione Universitaria di Modena e Reggio Emilia) La classifica stilata
dall’UDU
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Confindustria e Università, l’alleanza per la ricerca
Source: www.cercalavoro.org, Posted on: Nov 23, 2011 07:00 AM by cercalavoro
L’associazione dei datori di lavoro e il CRUI, ossia la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, hanno deciso di stipulare un accordo per
potenziare la ricerca e l’innovazione con ricadute dirette verso il comparto industriale italiano, oltre a misure che sono rivolte ad una maggiore
occupabilità dei giovani laureati.
In effetti, con questo accordo con Confindustria ci si propone di concorrere a ridurre l’età di ingresso nel mercato del lavoro dei giovani italiani
con titolo di studio terziario, adeguandolo alle medie europee e recuperare lo spazio lasciato dalla soppressione dei diplomi universitari
attraverso un network locali Università–Associazioni Industriali che supportino le lauree triennali collegate con la domanda delle imprese e
con sbocchi diretti sul mercato del lavoro. Inoltre, censire le attività già in corso e promuovere gli strumenti esistenti, previsti dalla Legge, per
ampliare il rapporto Università–Imprese.
Continua a leggere: Confindustria e Università, l’alleanza per la ricerca (…)
Confindustria e Università, l’alleanza per la ricerca, pubblicato su Gazzetta del lavoro il 23/11/2011
© Francesco per Gazzetta del lavoro, 2011. | Commenta! |
Tag: Confindustria, datore di lavoro, Università italiane
Fonte:
Confindustria e Università, l’alleanza per la ricerca
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Confindustria e Università, l’alleanza per la ricerca
Source: blog.okjob.it, Posted on: Nov 23, 2011 02:00 AM by admin
L’associazione dei datori di lavoro e il CRUI, ossia la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, hanno deciso di stipulare un accordo per
potenziare la ricerca e l’innovazione con ricadute dirette verso il comparto industriale italiano, oltre a misure che sono rivolte ad una maggiore
occupabilità dei giovani laureati.
In effetti, con questo accordo con Confindustria ci si propone di concorrere a ridurre l’età di ingresso nel mercato del lavoro dei giovani italiani
con titolo di studio terziario, adeguandolo alle medie europee e recuperare lo spazio lasciato dalla soppressione dei diplomi universitari
attraverso un network locali Università–Associazioni Industriali che supportino le lauree triennali collegate con la domanda delle imprese e
con sbocchi diretti sul mercato del lavoro. Inoltre, censire le attività già in corso e promuovere gli strumenti esistenti, previsti dalla Legge, per
ampliare il rapporto Università–Imprese.
Continua a leggere: Confindustria e Università, l’alleanza per la ricerca (…)
Confindustria e Università, l’alleanza per la ricerca, pubblicato su Gazzetta del lavoro il 23/11/2011
© Francesco per Gazzetta del lavoro, 2011. |
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Tag: Confindustria, datore di lavoro, Università italiane
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Confindustria e Università, l’alleanza per la ricerca
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-5us.cision.com
Ricerca, la scommessa dei fondi Ue
Source: www.flcgil.it, Posted on: Nov 21, 2011 09:48 PM
L'economia da sola non ce la fa. L'uscita dalla crisi è possibile solo se si imbocca la strada della conoscenza, della ricerca e dell'innovazione.
Nessun dubbio tra i protagonisti, il 14 novembre scorso, del convegno «Europa 2020: rendere l'Italia protagonista», svoltosi a Roma
all'accademia dei Lincei. Tra questi c'era anche quello che sarebbe da lì a poco diventato il nuovo ministro dell'istruzione, università e ricerca,
Francesco Profumo. Allora ancora presidente del Cnr. «Reingegnerizzare il sistema» è stato il leitmotiv del nuovo ministro, che ha indicato
nella ricerca il motore per innalzare non solo i livelli di conoscenza ma anche per migliorare i livelli di appeal del sistema Italia sul mercato
internazionale, in termini di prodotti e servizi. La ricerca ha bisogno innanzitutto di soldi: l'Europa è il nostro maggiore finanziatore. Ma per la
prossima tornata di finanziamento. «niente sarà più dato gratis», ha avvertito Profumo, che anche precedentemente ha ricordato come dei
15 mld di euro che l'Italia paga all'Europa per la ricerca, ne riusciamo a recuperare soltanto 10. «Se si considera che la spesa dello Stato per
l'università è di circa 7 mld, ben si comprende come l'entità dei fondi che non rientrano sia cospicua». Niente intermediazione delle regioni per
il nuovo programma quadro, la selezione sarà feroce, progetto su progetto. Con il 2013 si conclude il programma di finanziamento della ricerca
europea, il 7° programma quadro, e dal 2014 fino al 2020 l'Europa metterà in campo gli 80 mln di euro dell'8° programma quadro. «Le regioni
faranno bene a organzzarsi da ora», avverte Profumo. La nostra ricerca, in fatto di qualità è buona. Secondo Marco Mancini, presidente della
conferenza dei rettori delle università italiane, gli indicatori di qualità della nostra ricerca sono positivi: «Il 12,1% delle pubblicazioni riguardano
ricerche italiane, contro una media europea dell'11,6%. Anche l'indice di citazione dei ricercatori italiani è vivacissimo». Siamo il terzo paese
in fatto di ricercatori finanziati e il 50% dei ricercatori è costituito da donne. Ma se è vero che siamo fra i paesi più prolifici in fatto di brevetti,
siamo anche quello che poi se li vede trasformare in prodotto solo all'estero. Delle 49 borse di studio per i ricercatori italiani, solo 21 restano
nel Paese. In Italia è ricercatore un cittadino ogni mille abitanti. Toppo pochi. Le donne di cervello, quando bussano alle porte del mercato
del lavoro, trovano la porta chiusa o devono passare da quella di servizio. Insomma, partiamo alla grande, poi ci perdiamo lungo la strada
e il sistema si deprime. Si ricorderà che l'obiettivo di Europa 2020 per la ricerca è quello di arrivare al 3% di investimento sul Pil in ricerca.
Oggi l'Italia è ferma all'1,53%. Il problema è soprattutto organizzativo. «Siamo il Paese dei mille comuni», ha affermato Profumo, «dobbiamo
imparare a fare sistema». Ed è immaginabile che, su questo fronte, sarà decisivo il rapporto con il ministro della Coesione territoriale, Fabrizio
Barca, a cui probabilmente andrà anche la gestione dei fondi del Cipe e l'interlocuzione con le regioni in conferenza unificata «È necessario
tornare a ragionare di politiche della domanda», sostiene Profumo, aprendo la strada a una maggiore attenzione alle imprese, come già fatto
sul fronte della scuola, e scommettendo sull'innovazione della pa: 340 mld di euro ricavabili dalla sola applicazione del procurement pubblico
per l'innovazione. «Dobbiamo ricordare che proprio grazie all'innovazione della pubblica amministrazione, noi italiani siamo risorti nel secondo
dopoguerra». Insomma, all'accademia dei Lincei, in cui alla fine è intervenuto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a
sostegno della road map della conoscenza e della ricerca, Profumo ha convinto l'intellighentia italiana. Ma il banco di prova, pare di capire, sarà
anche quello con gli studenti: bisognerà trovare il modo di comunicare con loro su temi di respiro così complesso. La legge di stabilità 2012: una
difficile gestione per la scuola e l'università. Piccoli razzi...
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Scommessa sui dottorati in azienda
Source: feeds.ilsole24ore.com, Posted on: Nov 21, 2011 01:04 AM by Francesca Barbieri
Chi l'ha detto che il mondo accademico è lo sbocco naturale per i ricercatori? Dal recente accordo tra Rettori e Confindustria e dalla riforma
dell'apprendistato arrivano chiari segnali in un'altra direzione, diretti a potenziare i PhD svolti in azienda. «I giovani che entrano in un ciclo di
dottorato - spiega Claudio Gentili, direttore Education di Confindustria - sono in media 12mila ogni anno: di loro soltanto uno su quattro verrà
assorbito nelle carriere accademiche». A disperdersi, invece, le competenze degli altri, il 75% del totale. «Uno spreco enorme - evidenzia Gentili
- se si considera la necessità di innovazione e competitività delle nostre imprese». Il potenziamento del dottorato in azienda, oggi ancora una
rarità, è uno degli otto punti dell'accordo firmato tra l'associazione degli industriali e la Conferenza dei rettori: l'obiettivo è rafforzare il numero di
percorsi collegati con la domanda delle imprese e incentivarne il finanziamento da parte delle stesse. La cornice di riferimento è la riforma del
terzo livello della formazione superiore, approvata da quasi un anno ma in attesa di diversi decreti attuativi, tra cui figura anche il regolamento
per la disciplina dei dottorati di ricerca, ora sul tavolo del nuovo ministro Francesco Profumo, dopo la firma di Mariastella Gelmini e i pareri
positivi di Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) e Cun (Consiglio universitario nazionale). Una
misura diretta a sfoltire e razionalizzare gli oltre 2mila dottorati esistenti, tagliando i corsi al di sotto di standard minimi di qualità, che però
consente alle università di attivare percorsi di dottorato in collaborazione con le imprese, attraverso specifiche convenzioni. «Creando consorzi
con gli atenei - osserva Gentili - le imprese diventano "soggetti attivatori" di dottorati». Anche la riforma dell'apprendistato prova a rilanciare il
modello per l'alta formazione (si veda il Sole 24 Ore di lunedì 7 novembre): l'articolo 5 stabilisce che i giovani tra i 18 e i 29 anni possono essere
assunti in tutti i settori, pubblici o privati, con contratto di apprendistato per svolgere attività di ricerca. La regolamentazione è assegnata in prima
battuta alle Regioni, che possono essere bypassate - se latitanti - da apposite convenzioni stipulate dai singoli datori di lavoro con le università.
In attesa che il mosaico si completi di tutti i tasselli, sul territorio affiorano esperienze già avviate: è il caso dei 24 programmi della PhD School
del Politecnico di Milano, con aree di ricerca che spaziano da biotecnologia e medicina a tecnologie informatiche, da aeronautica a energia,
ambiente e trasporto. Oltre ai dottorati triennali sono previsti Executive PhD program che durano dai 4 ai 6 anni e che incoraggiano le imprese
ad assumere chi consegue il titolo, attraverso lo sviluppo di progetti condivisi di ricerca. E i primi risultati sono incoraggianti: «Oltre la metà dei
nostri studenti - sottolinea la direttrice Barbara Pernici - trova sbocchi lavorativi al di fuori dell'accademia alla fine del dottorato». In Veneto, il
Progetto Parimun, attivato nel 2008, ha richiamato intorno a sé una sessantina di aziende e organizzazioni, in gran parte del territorio, ma anche
dall'estero (Svizzera e Francia). Nel triennio si sono, inoltre, concluse 14 ricerche, condotte da specializzandi dei corsi di laurea magistrale in
Scienze della formazione continua e in Programmazione e gestione dei servizi educativi, scolastici e formativi, in partnership con altrettante
aziende. Quattro studi sono in via di conclusione e 13 sono in corso. Tutte le attività di ricerca sono state innescate da una domanda aziendale
e trovano nei docenti la supervisione metodologica e la direzione previste per l'elaborazione della tesi. L'Università di Siena ha appena avviato
un programma interdottorale su vaccini e biotecnologie in stretta collaborazione con la multinazionale farmaceutica Novartis, mentre in Emilia
Romagna è stato siglata a luglio con le parti sociali e le università una partnership per l'utilizzo dell'alto app...
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Il futuro si gioca su reclutamento e governance
-6us.cision.com
Source: feeds.ilsole24ore.com, Posted on: Nov 20, 2011 09:39 PM
Di tanto in tanto, fra le pieghe di una cronaca per lo più deprimente, si annida qualche notizia positiva. Il 7 novembre è stato firmato un
accordo fra Confindustria e la Crui, la Conferenza dei Rettori delle università italiane recita molto pragmaticamente «otto azioni misurabili
per l'università, la ricerca e l'innovazione». L'idea di fondo è che, per parafrasare Kennedy, non ci si può più chiedere che cosa può fare
l'università per noi, ma che cosa possiamo fare noi per l'università, tutto sommato per metterla in grado di fare qualcosa per noi. L'università
italiana, hanno concordemente sottolineato sia Marco Mancini, presidente della Crui, che Gianfelice Rocca e Diana Bracco, vicepresidenti di
Confindustria rispettivamente per l'education e per la ricerca e sviluppo, non è affatto il disastro che molti lamentano, in quanto produce ottimi
ricercatori, che poi magari non riesce a impiegare e che lavorano nelle più prestigiose istituzioni di ricerca internazionali, e ha riguadagnato
molte posizioni in termini di ricerca e prestigio scientifico. Il problema è che il sistema non riesce a valorizzare operativamente questi elementi,
e tende a richiudersi su se stesso senza far crescere l'economia. Rocca ha ricordato che il motto del prestigioso Mit (Massachusetts Institute
of Technology) è mens et manus, a indicare che l'obiettivo ultimo dell'istruzione superiore è quello di collegare la ricerca teorica e la sua
applicabilità, e non di perseguire solo l'una o l'altra. Molte delle azioni proposte si inseriscono nel processo di Lisbona (far crescere le
iscrizioni per le lauree tecnologiche e l'internazionalizzazione, adottare le buone pratiche diffuse a livello internazionale), altre si riferiscono più
specificatamente alla collaborazione fra università e impresa (ricerca e trasferimento tecnologico, occupabilità dei laureati triennali, più stretta
collaborazione nei dottorati con l'istituzione dei "dottorati per l'industria"). Due, infine, mi paiono prendere in considerazione dei punti nevralgici
della riforma in atto, e sono il monitoraggio del reclutamento e della governance degli atenei, chiamati a operare per l'autonomia. In questi mesi
si gioca il futuro della docenza: nel giro di 10 anni, andrà in pensione quasi un terzo dei docenti in servizio, e alcuni degli atenei più "vecchi",
fra cui La Sapienza, perderanno quasi la metà dei propri docenti. Se l'accademia si dimostrasse incapace di adottare criteri meritocratici nel
selezionare e promuovere i docenti, il rischio di uno scadimento irreparabile della qualità degli atenei sarebbe innegabile. Le due istituzioni
propongono anche misure concrete per il monitoraggio di queste azioni, che richiederà non poche risorse, oltre alla disponibilità degli atenei: del
resto, solo ponendosi obiettivi elevati sarà possibile un salto di qualità generalizzato. Le eccellenze non mancano, è necessario farle crescere
ma soprattutto far aumentare la qualità media del sistema tagliando le sacche di inefficienza e valorizzando il merito anche attraverso quei
finanziamenti proporzionali ai risultati che la legge di riforma ha introdotto. Questa è la sfida quotidiana dell'Anvur, l'agenzia per la valutazione
dell'università e della ricerca. Una sfida, forse, impopolare perché smonta alcune rendite di posizione che parevano inattaccabili. Sapere
che la Crui, che rappresenta il governo del sistema, e la Confindustria, che nelle sue imprese accoglie il "prodotto" dell'istruzione superiore,
condividono il giudizio sull'importanza della valutazione rende il lavoro dell'Agenzia ancor più rilevante. Consiglio direttivo Agenzia nazionale
Questo è il momento di investire. Vale per le imprese e vale per gli individui. Non c'è dubbio che L'imprenditorialità è la chiave che apre la porta
d'ingresso al mercato del lavoro ai tanti giovani Non sono solo i tagli lineari – cioè, uguali per tutti – a sollevare questioni di equità. Anche gli È
un duplice fallimento quello del registro delle opposizioni. E per di più annunciato. Non Un programma per il lavoro per aumentare l'inclusione
delle donne e dei giovani...
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Il futuro si gioca su reclutamento e governance
Source: feeds.ilsole24ore.com, Posted on: Nov 20, 2011 09:39 PM
Di tanto in tanto, fra le pieghe di una cronaca per lo più deprimente, si annida qualche notizia positiva. Il 7 novembre è stato firmato un
accordo fra Confindustria e la Crui, la Conferenza dei Rettori delle università italiane recita molto pragmaticamente «otto azioni misurabili
per l'università, la ricerca e l'innovazione». L'idea di fondo è che, per parafrasare Kennedy, non ci si può più chiedere che cosa può fare
l'università per noi, ma che cosa possiamo fare noi per l'università, tutto sommato per metterla in grado di fare qualcosa per noi. L'università
italiana, hanno concordemente sottolineato sia Marco Mancini, presidente della Crui, che Gianfelice Rocca e Diana Bracco, vicepresidenti di
Confindustria rispettivamente per l'education e per la ricerca e sviluppo, non è affatto il disastro che molti lamentano, in quanto produce ottimi
ricercatori, che poi magari non riesce a impiegare e che lavorano nelle più prestigiose istituzioni di ricerca internazionali, e ha riguadagnato
molte posizioni in termini di ricerca e prestigio scientifico. Il problema è che il sistema non riesce a valorizzare operativamente questi elementi,
e tende a richiudersi su se stesso senza far crescere l'economia. Rocca ha ricordato che il motto del prestigioso Mit (Massachusetts Institute
of Technology) è mens et manus, a indicare che l'obiettivo ultimo dell'istruzione superiore è quello di collegare la ricerca teorica e la sua
applicabilità, e non di perseguire solo l'una o l'altra. Molte delle azioni proposte si inseriscono nel processo di Lisbona (far crescere le
iscrizioni per le lauree tecnologiche e l'internazionalizzazione, adottare le buone pratiche diffuse a livello internazionale), altre si riferiscono più
specificatamente alla collaborazione fra università e impresa (ricerca e trasferimento tecnologico, occupabilità dei laureati triennali, più stretta
collaborazione nei dottorati con l'istituzione dei "dottorati per l'industria"). Due, infine, mi paiono prendere in considerazione dei punti nevralgici
della riforma in atto, e sono il monitoraggio del reclutamento e della governance degli atenei, chiamati a operare per l'autonomia. In questi mesi
si gioca il futuro della docenza: nel giro di 10 anni, andrà in pensione quasi un terzo dei docenti in servizio, e alcuni degli atenei più "vecchi",
fra cui La Sapienza, perderanno quasi la metà dei propri docenti. Se l'accademia si dimostrasse incapace di adottare criteri meritocratici nel
selezionare e promuovere i docenti, il rischio di uno scadimento irreparabile della qualità degli atenei sarebbe innegabile. Le due istituzioni
propongono anche misure concrete per il monitoraggio di queste azioni, che richiederà non poche risorse, oltre alla disponibilità degli atenei: del
resto, solo ponendosi obiettivi elevati sarà possibile un salto di qualità generalizzato. Le eccellenze non mancano, è necessario farle crescere
ma soprattutto far aumentare la qualità media del sistema tagliando le sacche di inefficienza e valorizzando il merito anche attraverso quei
finanziamenti proporzionali ai risultati che la legge di riforma ha introdotto. Questa è la sfida quotidiana dell'Anvur, l'agenzia per la valutazione
dell'università e della ricerca. Una sfida, forse, impopolare perché smonta alcune rendite di posizione che parevano inattaccabili. Sapere
che la Crui, che rappresenta il governo del sistema, e la Confindustria, che nelle sue imprese accoglie il "prodotto" dell'istruzione superiore,
condividono il giudizio sull'importanza della valutazione rende il lavoro dell'Agenzia ancor più rilevante. Consiglio direttivo Agenzia nazionale
Questo è il momento di investire. Vale per le imprese e vale per gli individui. Non c'è dubbio che L'imprenditorialità è la chiave che apre la porta
d'ingresso al mercato del lavoro ai tanti giovani Non sono solo i tagli lineari – cioè, uguali per tutti – a sollevare questioni di equità. Anche gli È
un duplice fallimento quello del registro delle opposizioni. E per di più annunciato. Non Un programma per il lavoro per aumentare l'inclusione
delle donne e dei giovani...
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Scommessa sui dottorati in azienda
-7us.cision.com
Source: feeds.ilsole24ore.com, Posted on: Nov 20, 2011 09:39 PM by Francesca Barbieri
Chi l'ha detto che il mondo accademico è lo sbocco naturale per i ricercatori? Dal recente accordo tra Rettori e Confindustria e dalla riforma
dell'apprendistato arrivano chiari segnali in un'altra direzione, diretti a potenziare i PhD svolti in azienda. «I giovani che entrano in un ciclo di
dottorato - spiega Claudio Gentili, direttore Education di Confindustria - sono in media 12mila ogni anno: di loro soltanto uno su quattro verrà
assorbito nelle carriere accademiche». A disperdersi, invece, le competenze degli altri, il 75% del totale. «Uno spreco enorme - evidenzia Gentili
- se si considera la necessità di innovazione e competitività delle nostre imprese». Il potenziamento del dottorato in azienda, oggi ancora una
rarità, è uno degli otto punti dell'accordo firmato tra l'associazione degli industriali e la Conferenza dei rettori: l'obiettivo è rafforzare il numero di
percorsi collegati con la domanda delle imprese e incentivarne il finanziamento da parte delle stesse. La cornice di riferimento è la riforma del
terzo livello della formazione superiore, approvata da quasi un anno ma in attesa di diversi decreti attuativi, tra cui figura anche il regolamento
per la disciplina dei dottorati di ricerca, ora sul tavolo del nuovo ministro Francesco Profumo, dopo la firma di Mariastella Gelmini e i pareri
positivi di Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) e Cun (Consiglio universitario nazionale). Una
misura diretta a sfoltire e razionalizzare gli oltre 2mila dottorati esistenti, tagliando i corsi al di sotto di standard minimi di qualità, che però
consente alle università di attivare percorsi di dottorato in collaborazione con le imprese, attraverso specifiche convenzioni. «Creando consorzi
con gli atenei - osserva Gentili - le imprese diventano "soggetti attivatori" di dottorati». Anche la riforma dell'apprendistato prova a rilanciare il
modello per l'alta formazione (si veda il Sole 24 Ore di lunedì 7 novembre): l'articolo 5 stabilisce che i giovani tra i 18 e i 29 anni possono essere
assunti in tutti i settori, pubblici o privati, con contratto di apprendistato per svolgere attività di ricerca. La regolamentazione è assegnata in prima
battuta alle Regioni, che possono essere bypassate - se latitanti - da apposite convenzioni stipulate dai singoli datori di lavoro con le università.
In attesa che il mosaico si completi di tutti i tasselli, sul territorio affiorano esperienze già avviate: è il caso dei 24 programmi della PhD School
del Politecnico di Milano, con aree di ricerca che spaziano da biotecnologia e medicina a tecnologie informatiche, da aeronautica a energia,
ambiente e trasporto. Oltre ai dottorati triennali sono previsti Executive PhD program che durano dai 4 ai 6 anni e che incoraggiano le imprese
ad assumere chi consegue il titolo, attraverso lo sviluppo di progetti condivisi di ricerca. E i primi risultati sono incoraggianti: «Oltre la metà dei
nostri studenti - sottolinea la direttrice Barbara Pernici - trova sbocchi lavorativi al di fuori dell'accademia alla fine del dottorato». In Veneto, il
Progetto Parimun, attivato nel 2008, ha richiamato intorno a sé una sessantina di aziende e organizzazioni, in gran parte del territorio, ma anche
dall'estero (Svizzera e Francia). Nel triennio si sono, inoltre, concluse 14 ricerche, condotte da specializzandi dei corsi di laurea magistrale in
Scienze della formazione continua e in Programmazione e gestione dei servizi educativi, scolastici e formativi, in partnership con altrettante
aziende. Quattro studi sono in via di conclusione e 13 sono in corso. Tutte le attività di ricerca sono state innescate da una domanda aziendale
e trovano nei docenti la supervisione metodologica e la direzione previste per l'elaborazione della tesi. L'Università di Siena ha appena avviato
un programma interdottorale su vaccini e biotecnologie in stretta collaborazione con la multinazionale farmaceutica Novartis, mentre in Emilia
Romagna è stato siglata a luglio con le parti sociali e le università una partnership per l'utilizzo dell'alto app...
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INFORMAZIONI UNIVERSITARIE n. 15 21-11-2011
Source: psm-universitas.blogspot.com, Posted on: Nov 20, 2011 02:59 PM by Paolo Stefano Marcato
SOMMARIO
ATTUALITA’
RIFORMA UNIVERSITARIA. IL NUOVO MINISTRO PROFUMO: DARE CORSO A TUTTA LA FASE REGOLAMENTARE DELLA RIFORMA
IL MINISTRO PROFUMO. DICHIARAZIONI SU RICERCA E FORMAZIONE
PROFESSORI UNIVERSITARI AL GOVERNO
PROFESSIONI. ACCELERA LA RIFORMA CON IL NUOVO GOVERNO
ASSUNZIONI E RETRIBUZIONI NEL DECRETO CHE REGOLA LA DISTRIBUZIONE DEL FONDO DI FINANZIAMENTO ORDINARIO (FFO)
LEGGE STABILITA’ 2012. PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI L’UNIVERSITA’
VQR 2004-2010. BANDO DEFINITIVO 07-11-2011
AL CDM UN NUOVO DECRETO: «REVISIONE DELLA NORMATIVA DI PRINCIPIO IN MATERIA DI DIRITTO ALLO STUDIO E
VALORIZZAZIONE DEI COLLEGI UNIVERSITARI LEGALMENTE RICONOSCIUTI»
RICERCA
RICERCA. LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELLA RICERCA (VQR)
RICERCA. OLTRE 200.000 PRODOTTI DI RICERCA VALUTATI DA 14 GRUPPI DI ESPERTI DELLA VALUTAZIONE (GEV) COMPOSTI DI
450 ESPERTI
RICERCA. L’ANVUR E L’ATTRIBUZIONE DEL BOLLINO DI QUALITÀ ALLE RICERCHE
RICERCA. BANDO FUTURO IN RICERCA 2010. PROGETTI APPROVATI
RICERCA. RIFINANZIAMENTO DEL FIRST (FONDO PER GLI INVESTIMENTI NELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA)
DOTTORATO DI RICERCA
RICERCA. LA RICERCA ITALIANA NEL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO DELL'UNIONE EUROPEA
RICERCA. CREDITO D’IMPOSTA PER LA RICERCA SCIENTIFICA
RICERCA. FONTI DI RISPARMI CON CUI FINANZIARLA DI PIÙ
RICERCATORI. LA RETRIBUZIONE DELLA DIDATTICA SVOLTA DAI RICERCATORI A TEMPO INDETERMINATO
RICERCATORI. LA RETRIBUZIONE DEI RICERCATORI NEOASSUNTI
RICERCATORI. RIVEDERE IL DECRETO SULLA VALORIZZAZIONE
RIFORMA UNIVERSITARIA
RIFORMA UNIVERSITARIA. DUE NUOVI DECRETI ATTUATIVI DELLA L. 240/10 AL CDM
RIFORMA UNIVERSITARIA. ABILITAZIONE NAZIONALE. MANCANO I PARAMETRI DI VALUTAZIONE DEGLI ASPIRANTI
ALL'ABILITAZIONE E DEI DOCENTI CHE FARANNO PARTE DELLE COMMISSIONI
RIFORMA UNIVERSITARIA. CORSI DI LAUREA E NUOVI DIPARTIMENTI
RIFORMA UNIVERSITARIA. SUPPOSTA CARENZA DI FLESSIBILITÀ
RIFORMA UNIVERSITARIA. DECRETO SULLA CONTABILITÀ. UN COMMENTO E PROPOSTE
STUDENTI
STUDENTI. RETTE D’ISCRIZIONE. AUMENTI?
STUDENTI. IN ITALIA 4 STUDENTI SU 10 STUDIANO E LAVORANO CONTEMPORANEAMENTE
-8us.cision.com
STUDENTI. VINTO RICORSO A TAR PER TASSE TROPPO ALTE
STUDENTI. TEST UNIVERSITARI: NON FRUIBILI DAI RESPINTI I POSTI VACANTI RISERVATI AD EXTRACOMUNITARI
LAUREANDI E LAUREATI. STAGE E TIROCINI NELLE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI
STUDENTI. SITUAZIONE ALL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
FINANZIAMENTI
FINANZIAMENTI. “DISPOSIZIONI PER LA FORMAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE E PLURIENNALE DELLO STATO” (LEGGE DI
STABILITÀ 2012)
FINANZIAMENTI. SINTESI DEI PROVVEDIMENTI DELLA LEGGE STABILITA’ 2012
VARIE
COMITATO 'MINISTERO-UNIVERSITÀ' SU ECONOMIA E MANAGEMENT SANITARIO
GOVERNO CLINICO. IL GIUDIZIO DEI SINDACATI DELLA DIRIGENZA SANITARIA
NASCE UNIVENETO
RETRIBUZIONI. PROBLEMI RELATIVI AL BLOCCO
LE CONFERME IN RUOLO NON SONO AVANZAMENTI DI CARRIERA
ACCORDI AL VIA TRA ATENEI E IMPRESE IN LOMBARDIA, PIEMONTE, VENETO ED EMILIA-ROMAGNA
CRESCITA E INNOVAZIONE DEL SISTEMA UNIVERSITARIO NELL’ACCORDO CONFINDUSTRIA-CRUI
PROTOCOLLO D’INTESA CUN – CONFERENZA REGIONI E PROVINCE AUTONOME
VALUTAZIONE. L’ANVUR AL LAVORO
LAUREATI. SITUAZIONE E CONFRONTI
NEOLAUREATI. EFFETTI DELLA CRISI
LAUREE ON LINE. CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE
PENSIONI
MERITOCRAZIA
UNIVERSITA’ SENESE. CONCLUSA L’INCHIESTA
DALL’ESTERO
PECHINO SECONDA AL MONDO IN RICERCA E SVILUPPO
UNIVERSITA’ ARABE. NUOVE TECNOLOGIE CONTRO I TITOLI ACCADEMICI FALSI
TUNISIA. INTIMIDAZIONI DEGLI INTEGRALISTI AI DOCENTI
RECENSIONI
RIFORMA UNIVERSITARIA E AUTONOMIA DIDATTICA
LA PROFESSIONE ACCADEMICA IN ITALIA
UNIBO
UNIBO. IL NEOMINISTRO PROFUMO DALL'ALMA MATER AL MIUR
UNIBO. PIU' COOPERAZIONE CON PECHINO E SHANGHAI
AVVISI
CONVEGNO: IL “VIRUS LOGICO-LINGUISTICO” NELLA SCUOLA E NELLA UNIVERSITÀ: COME SCONFIGGERLO
“I LINCEI PER LA SCUOLA”. Lezioni Lincee di Scienze della Terra
---------------------------------------------ATTUALITA’
RIFORMA UNIVERSITARIA. IL NUOVO MINISTRO PROFUMO: DARE CORSO A TUTTA LA FASE REGOLAMENTARE DELLA RIFORMA «È
necessario dare corso a tutta la fase regolamentare della riforma universitaria, manca la parte attuativa. Molti atenei hanno già app...
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Ministero istruzione: passaggio di consegne tra Gelmini e Profumo (700000 iscritti per la scuola pubblica)
Source: feedproxy.google.com, Posted on: Nov 19, 2011 06:10 PM
ROMA / Oggi è un giorno importante per il futuro della scuola e dell’università italiana. Dopo le proteste degli studenti di ieri in molte città italiane
contro i tagli all’istruzione, oggi a Roma è avvenuto il passaggio formale di consegne tra il ministro uscente dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, e
il nuovo titolare del dicastero di viale Trastevere, Francesco Profumo.
L’incontro è avvenuto questa mattina a porte chiuse. Durante il colloquio durato circa mezz’ora, secondo quanto riferito sono stati fatti cenni
alle problematiche del settore, peraltro in gran parte note al nuovo ministro dal momento che in veste direttore e di componente della Crui
(Conferenza dei Rettori) è stato più volte interlocutore di Mariastella Gelmini.
http://www.cronacalive.it/ministro-istruzione-passaggio-di-consegne-tra-gelmini-e-profumo.html#ixzz1e4VSoVHw
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Università e imprese: un rapporto consolidato
Source: www.estense.com, Posted on: Nov 19, 2011 03:01 PM by Redazione
Conferma del ruolo strategico dell’Ateneo per la comunità ferrarese, consolidamento del tecnopolo, sostegno alla ricerca, collaborazione
istituzionale e marketing territoriale, tirocini formativi e stage, promozione delle buone pratiche. Sono questi alcuni dei temi al centro dell’incontro
che si è tenuto nei giorni scorsi nella sede di via Montebello tra il Consiglio direttivo di Unindustria Ferrara e l’Università estense, rappresentata
dal Rettore Pasquale Nappi e dal direttore amministrativo Roberto Polastri. Un incontro che ha toccato tutti i temi del rapporto tra università e
imprese, a cominciare dal riconoscimento del ruolo insostituibile, prezioso e diffuso dell’università per il territorio. Grande sostegno, da parte
di Unindustria, va al tecnopolo, un luogo definito “strategico per sviluppare la collaborazione tra mondo della ricerca applicata e imprese,
un’opportunità che non va sprecata, ma valorizzata e strutturata sempre di più”. Nell’incontro è stato deciso di approfondire l’applicazione,
anche a livello locale, dell’accordo tra Confindustria e Conferenza dei Rettori. Tra gli obiettivi dati quello di accrescere il numero di studenti che
si iscrivono alle facoltà tecnico-scientifiche, di contribuire alla partecipazione italiana ai programma europei di ricerca e sviluppo, di concorrere
alla riduzione dell’età di ingresso dei giovani laureati nel mercato del lavoro, di aumentare il numero dei percorsi di dottorato e di commisurarli
-9us.cision.com
alle esigenze reali delle imprese. Unindustria ha conferma la grande attenzione al tema dell’alternanza tra scuola e lavoro. La priorità espressa
nell’incontro è stata quella di “ricercare insieme all’Università le migliori occasioni di collaborazione per ridurre ulteriormente il salto tra mondo
dell’istruzione e del lavoro. Rendere questo passaggio più fluido, infatti, aiuterebbe sia i giovani per un più rapido inserimento, sia le aziende
nei loro percorsi di reclutamento e investimento sul capitale umano. Per l’impresa infatti il capitale umano, i collaboratori, restano il patrimonio di
gran lunga più importante sul quale investire”. Un giudizio positivo è stato poi espresso sull’Associazione provinciale per l’Innovazione, costituito
pressola Camera di Commercio e che riunisce le principali associazioni d’impresa, il Comune di Ferrara,la Provincia di Ferrara e l’Università,
oltre ovviamente all’Ente Camerale. Secondo Unindustria si tratta di “un organismo che sino ad ora ha dato un impulso importante nell’orientare
le politiche della ricerca e dell’innovazione per favorire il trasferimento tecnologico. Un ruolo che va ulteriormente sostenuto, anche attraverso
un coinvolgimento più stretto dell’Università di Ferrara”. Estense.com si riserva il diritto di cambiare, modificare o bloccare completamente i
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L'accordo CRUI e Confindustria
Source: candadi.blogspot.com, Posted on: Nov 19, 2011 09:10 AM by candida
Qualche giorno fa la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) ha siglato un accordo con Confindustria. Otto mosse (anzi no!
"otto azioni MISURABILI") per rilanciare l'università e promuoverne l'impatto sul mondo del lavoro. Non è certo una novità: ogni tanto arrivano
questi protocolli, puntuali a rilanciare la solita profusione delle solite parole, governance, mobilità, internazionalizzazione ecc. In questo,
tuttavia, colgo un tono nuovo. Prima Confindustria promuoveva borse, offriva incentivi, si impegnava nella creazione di progetti di ricerca
o di laboratori finanziati da capitali pubblici e privati. Ora sembra intervenire nel cuore dei meccanismi che regolano il mondo accademico.
Non come un organismo esterno che legittimamente si relaziona a un altro organismo, ma quasi dall'interno essa prova a dire la sua su
questioni che mai prima d'ora l'Università aveva delegato al suo esterno. Il primo punto, ad esempio, (ed è interessante che sia il I punto, se
fosse una poesia direi agli studenti, guardate, attenzione, è in posizione forte!) si intitola "Orientamento verso le lauree tecnico-scientifiche".
Certo, sono punta nel vivo, sono probabilmente esponente di una vetusta lobby di umanisti ammuffiti e obsoleti, ma mi fa specie che in
modo automatico si consideri interesse nazionale quello che è (naturalmente e giustamente) interesse di Confindustria. Senza un dibattito,
come fosse un assioma. Confindustria vuole osservare ben da vicino il mondo accademico, anzi monitorarlo. Sarà ancora una questione di
parole, ma mi disturba il fatto che monitoraggio (della riforma, della governance, del RECLUTAMENTO) ricorra tanto nelle nove paginette
del documento. Perché la Confindustria dovrebbe monitorare il mondo accademico e non viceversa allora? Di quale tutela stiamo parlando?
Del denaro sul sapere?Non sarebbe meglio l'inverso? E a proposito del delicato problema del reclutamento riporto sotto quello che scrivono
rettori e industriali. Com'è che l'Università ha bisogno della "collaborazione" (sarà un eufemismo?) della Confindustria per determinare la
qualità dei suoi ricercatori e dei suoi docenti? La comunità dei docenti non ha i mezzi scientifici e intellettuali per farlo? In una situazione
normale è l'università che presta alla società il suo sapere e il suo know-how. Ah già, dimenticavo: la riforma Gelmini ha escluso i ricercatori
e i professori associati dal meccanismo del reclutamento e quindi i poveri ordinari sono in pochi, sono soli (e perfino troppo anziani) e non ce
la fanno a portare a compimento questo gravoso compito. Ma d'altra parte si tratta solo di MISURARE, ormai esistono gli indici bibliometrici, è
tutto meccanicizzato, potrebbero benissimo cavarsela da soli... Ecco il VI punto del documento "6. Monitoraggio della Riforma: reclutamento
Obiettivo: anche in considerazione del fatto che nei prossimi anni si realizzerà un notevole ricambio del corpo docente delle Università italiane,
innescare un processo di miglioramento dell’Università e offrire all’ANVUR collaborazione per individuare metodi di riconoscimento della
qualità dei ricercatori e dei docenti. - Monitorare gli effetti sui singoli Atenei del salto di qualità che verrà innescato nel processo valutativo dai
nuovi criteri per l’abilitazione scientifica adottati dall’ANVUR e dalle politiche di reclutamento." La sottolineatura è mia. L'ANVUR per i fortunati
che non lo sapessero è la nuova agenzia di valutazione creata dalla riforma Gelmini. E con questo non vuol dire che sia contraria a forme di
collaborazione, intesa, progettazione combinata, anzi...
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Passaggio delle consegne tra Gelmini e Profumo
Source: lnx.edscuola.eu, Posted on: Nov 19, 2011 03:49 AM by edscuola
da tuttoscuola.com Passaggio delle consegne tra Gelmini e Profumo E avvenuto questa mattina al ministero dellIstruzione il passaggio di
consegne tra Mariastella Gelmini e il nuovo ministro dellIstruzione, dellUniversità e della Ricerca, Francesco Profumo. I due si sono intrattenuti
per un colloquio a porte chiuse durato circa mezz'ora, quindi Profumo ha salutato lo staff prima di insediarsi ufficialmente nel nuovo ufficio di
viale Trastevere. Durante il colloquio, secondo notizie di agenzia, sono state passate in rapida rassegna le problematiche del settore, peraltro in
gran parte note al nuovo ministro, almeno per quanto riguarda università e ricerca dal momento che Profumo in veste di rettore e di componente
della Crui (Conferenza dei Rettori) è stato più volte interlocutore di Mariastella Gelmini, e come presidente uscente del CNR ha una conoscenza
approfondita dei problemi della ricerca.
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Passaggio delle consegne tra Gelmini e Profumo
Source: www.edscuola.eu, Posted on: Nov 19, 2011 03:49 AM by edscuola
da tuttoscuola.com Passaggio delle consegne tra Gelmini e Profumo E avvenuto questa mattina al ministero dellIstruzione il passaggio di
consegne tra Mariastella Gelmini e il nuovo ministro dellIstruzione, dellUniversità e della Ricerca, Francesco Profumo. I due si sono intrattenuti
per un colloquio a porte chiuse durato circa mezz'ora, quindi Profumo ha salutato lo staff prima di insediarsi ufficialmente nel nuovo ufficio di
viale Trastevere. Durante il colloquio, secondo notizie di agenzia, sono state passate in rapida rassegna le problematiche del settore, peraltro in
gran parte note al nuovo ministro, almeno per quanto riguarda università e ricerca dal momento che Profumo in veste di rettore e di componente
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della Crui (Conferenza dei Rettori) è stato più volte interlocutore di Mariastella Gelmini, e come presidente uscente del CNR ha una conoscenza
approfondita dei problemi della ricerca.
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Ministero istruzione: passaggio di consegne tra Gelmini e Profumo
Source: 700000iscritti.blogspot.com, Posted on: Nov 18, 2011 07:37 AM by Monica
ROMA / Oggi è un giorno importante per il futuro della scuola e dell’università italiana. Dopo le proteste degli studenti di ieri in molte città italiane
contro i tagli all’istruzione, oggi a Roma è avvenuto il passaggio formale di consegne tra il ministro uscente dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, e
il nuovo titolare del dicastero di viale Trastevere, Francesco Profumo. L’incontro è avvenuto questa mattina a porte chiuse. Durante il colloquio
durato circa mezz’ora, secondo quanto riferito sono stati fatti cenni alle problematiche del settore, peraltro in gran parte note al nuovo ministro
dal momento che in veste direttore e di componente della Crui (Conferenza dei Rettori) è stato più volte interlocutore di Mariastella Gelmini.
http://www.cronacalive.it/ministro-istruzione-passaggio-di-consegne-tra-gelmini-e-profumo.html#ixzz1e4VSoVHw
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IL NEOMINISTRO PROFUMO: LE ASPETTATIVE E LE SPERANZE DEGLI STUDENTI SONO LEGITTIME
Source: laprofonline.wordpress.com, Posted on: Nov 18, 2011 07:12 AM by marisamoles
In un comunicato a cura dell'Ufficio Stampa del MIUR, il neoministro Francesco Profumo ha dichiarato la sua vicinanza agli studenti, di cui ben
conosce le problematiche, specie per quanto riguarda l'università, in quanto già rettore e componente della Crui (Conferenza dei Rettori). In
questa veste è stato più volte interlocutore di Mariastella Gelmini, e come presidente uscente del CNR ha una conoscenza approfondita dei
problemi della ricerca. Nel testo della dichiarazione ha, tuttavia, condannato ogni forma di violenza. Ecco le sue parole:
Per questo governo, e per me, i giovani - quindi in particolar modo gli studenti - rappresentano una grande risorsa di questo Paese, che il
Presidente Monti ha giustamente indicato come una delle priorità dell’azione dell’ esecutivo. E’ mia intenzione ascoltare con attenzione e
interesse tutte le voci del mondo della scuola e dell’università che vogliano essere propositive. Per questo mi rendo disponibile ad incontrarle
a breve. Da professore sono abituato ad ascoltare gli studenti, le loro aspettative e speranze sono legittime. Scuola, università e ricerca
restano presidi strategici per assicurare all’Italia un futuro solido e prospero, per dare certezze ai giovani, per consentire a tutti i cittadini di
assecondare il proprio talento e le proprie ambizioni. Lo ripeto, voglio essere il ministro dell’ascolto e del dialogo. Ma, con la stessa decisione,
voglio condannare nella maniera più ferma ogni violenza, a persone e cose. La forza delle proprie idee e proposte non può essere offuscata
dalla violenza e dalla prevaricazione. [fonte: MIUR] Intanto questa mattina, in viale Trastevere, è avvenuto il passaggio di consegne tra l'ex
ministro Gelmini e il nuovo titolare del dicastero dell'istruzione. I due si sono trattenuti per circa mezzora in un colloquio a porte chiuse. Quindi
Profumo ha salutato lo staff prima di insediarsi ufficialmente nel nuovo ufficio di viale Trastevere. [fonte: Tuttoscuola.com]
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Confindustria e Crui, insieme per l'occupazione dei giovani
Source: www.impresacity.it, Posted on: Nov 18, 2011 03:15 AM
Confindustria e la Conferenza dei Rettori delle Universit� Italiane hanno siglato un accordo per aumentare le sinergie tra universit� e imprese,
per facilitare l'inserimento lavorativo dei giovani.
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Le università al guinzaglio di Confindustria
Source: www.nuovosoldo.net, Posted on: Nov 17, 2011 06:06 AM by nuovosoldo
di Sonia Gentili Il 7 novembre 2011 la Conferenza dei Rettori delle università italiane ha firmato con Confindustria un accordo articolato in otto
azioni «per il rafforzamento del rapporto tra Università e Impresa» (il testo completo su www.crui.it). Ma più correttamente si potrebbe dire che
Confindustria si è comprata l’università pubblica per farne un grande [...]
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Quattro reazioni al nuovo governo Monti
Source: the-social-mirror.com, Posted on: Nov 17, 2011 02:40 AM by tunion84
vi aggiorno sui miei pensieri istantanei in merito al nuovo governo Monti. E non intendo parlare di come giá lo prenderemo sarcasticamente
in giro chiamandolo qualcosa come Monticelli, Montana, Giramonti, Mannaggia TREmonti, Tramontana etc….Non voglio neanche entrare
nell’analisi dei CV personali, per la quale vi rimando a questo sito: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/ecco-squadra-mario-montinessun-politico-solo-tecnici-rilancio-nazionale/171081/ Secondo me le reazioni a questo nuovo governo possono essere di tre tipi (con un
quarto meno intellettuale che é quello della Lega). Primo. Grandioso! un vero governo di tecnici. Ci siamo sempre chiesti come mai chi decide
di Economia é un tributarista, che decide di salute un avvocato, chi decide di Pari Opportunitá una velina sfruttata dallo showbusiness, chi
decide economia e sviluppo un affarista (sono solo esempi). Avevamo pensato che il politico é un pó quello che sa un pó di tutto di tutto, e
quindi niente di niente, e quindi solo negoziare, farfugliare con stile e negoziare (in favore a cosa solo lui lo sa). Beh, ora finalmente ha esperti
nel settore. Ognuno dei nuovi ministri sembra conoscere i suoi polli e soprattutto sono gente nuova. Si, qualcuno di noi potrebbe rimanere
abbagliato da questa novità. In effetti, sono facce nuove, e sopratutto sono non-inflazionate (non giovani di sicuro!). Un buon auspicio, liberarsi
dei politici per un pó. Seconda reazione: Alla faccia del conflitto di interessi!! Si tratta di tutta quella gente che si domanda: ‘se i nuovi politici
sono di fatto rappresentanti dei poteri forti, delle elites di ogni compartimento sociale ed istituzionale del nostro paese, non é che tenderanno
a tirare l’acqua al proprio mulino, ai propri colleghi, e soprattutto alle istituzioni da cui provengono, e alle quali probabilmente torneranno
- 11 us.cision.com
dopo questa esperienza. Mi chiedo: siamo sicuri che il rettore, ministro dell’istruzione, riformerà l’università a favore degli studenti e dei
ricercatori? oppure rafforzerà i poteri forti, spesso conservatori, della conferenza dei rettori? Chiamando esperti a governare, si potrebbe
pensare che ci sará una sorta di bias, una tendenza a non mettere in discussione gli assetti istituzionali che, di fatto, hanno prodotto questi
esperti, e dei quali questi ministri si faranno difensori. Oppure, ancora peggio, un vero imprenditore, banchiere non riformerà mai quel sistema
eccessivamente dipendente dalla finanza che ha distrutto l’economia reale, ed i rispettivi lavorati. Forse no, dato che sia la EU che i mercati
comunque domandano riforme. Ma credo che un generale non autodistruggerà mai le basi del suo ecosistema (la guerra). Terza reazione:
attenti! guardiamo bene. Sono molto Ex-DC, vicini ai movimenti cattolici e soprattutto hanno partecipato alla politica (o affiancato) della prima
repubblica. Chi si chiede queste cose pensa anche: sembra proprio strano che si stata in crisi nera e tutto ad un tratto spunta un uomo,
neanche politico, per il quale si trova un consenso parlamentare (pressoché unitario) in 7 giorni…non é che questo stava girando attorno
al palazzo giá da un pó. Non é questo Monti era pronto dietro al primo della fila? Ci si chiede insomma se la velocità con la quale questo
nuovo governo é stato costituito nasconda di fatto una continuità con la politica, quella vera, dei poteri forti, che spesso sono collegati alla
chiesa e che (ancora una volta) abbiamo ereditato dal passato. Concedetemi un paio di esempi, anche se potrebbero sembrare esagerati. La
ricostituzione del nuovo stato nazione italiano dopo la fine del fascismo fu rapida anche perché le tecnostrutture istituzionali di quel sistema non
furono pesantemente modificate. Si recuperò tutto il recuperabile con l’obbiettivo di mantenere un ordine (disordine mai!! magari rischiamo di
progredire….). Dopo il 19861, con la costituzione dello stato italiano, tutti ben ricordano come la politica piemontese ricercava e arruolava la
nobiltà del Sud Italia per rinfoltire le sedi istituzionali. Si recuperavano i poteri forti perché tutto rimanesse come p...
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Università, di Orio: niente tasse per i prossimi 3 anni
Source: www.ilcapoluogo.it, Posted on: Nov 16, 2011 12:42 PM by [email protected] (Maria Cattini)
Firmato l'accordo di programma per il triennio 2012-2014. Agevolazioni per l'ateneo: riceverà 68 milioni l'anno dal ministero L'Aquila, 16 nov
2011 - Niente tasse per gli studenti universitari dell'ateneo aquilano per i prossimi tre anni. Lo stabilisce l'accordo di programma per il triennio
2012-2014 stipulato dal rettore Ferdinando di Orio con il ministero per l'Istruzione, l'università e la ricerca lo scorso venerdì 11 novembre.
Una conclusione non scontata alla quale si è arrivati a un passo dalle dimissioni del governo, avvenute nel fine settimana. La crisi di governo
rischiava di mettere in pericolo la stipula di un accordo che il rettore in conferenza stampa ha definito «molto faticoso da raggiungere, perché
abbiamo dovuto convincere il Miur che L'Aquila è ancora in emergenza e che la sua università si regge grazie al sostegno del ministero
e alla solidarietà e all'attaccamento dei suoi studenti che, nonostante le difficoltà del terremoto, hanno scelto i corsi delle facoltà aquilane
riconoscendone la qualità». Alla presentazione dell'accordo erano presenti anche il prorettore vicario Angelo Luongo e il nuovo direttore
amministrativo Piero Di Benedetto. Oltre all'eliminazione delle tasse per il triennio, l'accordo con l’ex ministro de ll’Istruzione Mariastella Gelmini
prevede anche 5 milioni per i canoni di locazione che il ministero verserà ogni anno all'ateneo (nel precedente accordo, quello ancora in corso
e che scade il 31 dicembre, i milioni erano tre). I contratti per l'affitto dei locali nei quali le varie facoltà si sono dovute ricollocare sono infatti
molto elevati per effetto del terremoto. Inoltre l'accordo prevede un finanziamento annuo di 14 milioni per compensare il mancato introito
della contribuzione studentesca. Ammonta, infine, a 68,5 milioni il Fondo di finanziamento ordinario che il ministero ha previsto per L’Aquila.
L'importo è lo stesso di quello concesso nel 2008, prima del terremot e prima che il governo stabilisse i tagli alle università. Infatti questa
norma mette l'università dell'Aquil aal riparo dai tagli, al contrario di quanto avverrà per numerose altre università in regione e nel resto del
Paese. Il rettore ha spiegato quanto sia stato «complicato far accettare questa agevolazione anche agli altri rettori della Crui (Conferenza
dei rettori delle università italiane)». Non solo. Molte resistenze nei confronti dell'ateneo aquilano sono arrivate al ministero da rettori di
università abruzzesi. «Molto ha pesato nell'opinione completamente sbagliata che si era fatto il Miur sulla situazione dell'Aquila e della sua
università, una lettera del rettore di Teramo, probabilmente desideroso delle stesse agevolazioni». Ma di Orio, documenti e dati alla mano,
ha «dimostrato al ministero che il terremoto non c'è stato in tutto l'Abruzzo, come è stato fatto passare. Ma il dramma ha colpito L'Aquila,
punto e basta». Dunque per i prossimi tre anni ateneo al riparo. Grazie a questo accordo, ha detto di Orio, «ora l'università può sopravvivere.
Se invece di un accordo triennale con questo tipo di agevolazioni il ministero ci avesse concesso soltanto un accordo annuale, come era
orientato a fare, l'università del'Aquila sarebbe morta. E io mi sarei dimesso». Ora si attendono i numeri degli iscritti di quest'anno all'università
aquilana. L'anno scorso erano circa 24mila, tremila in meno rispetto a prima del terremoto. Il rettore ha poi ricordato che procede l'iter per
la realizzazione del centro di ricerca Eni. Dovrebbe sorgere in località Casale Calore, su un terreno di proprietà dell'università. Ieri è stata
firmata la fideiussione. L'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, ha chiesto all'ateneo di fare presto: entro pochi mesi vuole vedere
passi concreti. (MarGian) Aggiornato al 16/11/2011 22:31 IlCapoluogo.it è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di L'Aquila
n. 531 del 4 febbraio 2004 - Iscrizione R.O.C. 21370 - P.IVA 01840600660 Per contatti tel 0862 785169 cell. 328 9624304 fax 1786017360
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Il curriculum di Francesco Profumo, nuovo ministro dell'istruzione.
Source: 700000iscritti.blogspot.com, Posted on: Nov 16, 2011 09:08 AM by Monica
Francesco Profumo è nato a Savona il 3 maggio 1953, è sposato e ha 3 figli (Costanza (25 anni), Giulio (22 anni) e Federica (18 anni)). Dal
1978 al 1984, ha lavorato come Ingegnere Progettista, presso il Centro per la Ricerca e Sviluppo della Società Ansaldo a Genova. Nel 1984 si è
trasferito al Dipartimento di Ingegneria Elettrica Industriale del Politecnico di Torino dove è stato Professore Associato fino al 1995. Attualmente
è Professore Ordinario di Macchine ed Azionamenti Elettrici al Politecnico di Torino e Professore Incaricato all’Università di Bologna. E’ stato
“Visiting Professor” al Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’University of Wisconsin-Madison (USA) nel periodo 1986-88, al Dipartimento di
Ingegneria Elettrica della Nagasaki University (Giappone) nel periodo 1996-97, al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Czech Technical
University-Prague (Repubblica Ceca) nel 1999 e alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cordoba (Argentina) nel 2004 e nel 2005. I suoi
interessi scientifici sono relativi alla conversione dell’energia e alle strutture per l’attuazione del moto non convenzionali. In particolare, negli
oltre 20 anni di attività di ricerca, si è occupato della ideazione e della progettazione di sistemi innovativi nel campo dell’elettronica di potenza,
dei componenti elettronici di potenza, dei sistemi integrati elettronici/elettromeccanici, degli azionamenti elettrici ad elevate prestazioni, dei
controlli digitali per l’automazione industriale, dei sistemi per il condizionamento della potenza e dei sistemi elettromeccanici con strutture e
utilizzo di materiali non convenzionali. Ha pubblicato oltre 250 lavori su Riviste Internazionali Scientifiche e sugli atti di Conferenze Internazionali
di settore. E’ revisore di numerose riviste scientifiche, tra le quali, IEEE Transactions on Industry Applications, IEEE Transactions on Power
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Electronics, IEEE Transactions on Industrial Electronics, IEEE Transactions on Magnetics, IEE Proceedings - Part B and EPE Journal. E’
membro attivo dell’IEEE-IAS Drives Committee (Stati Uniti), è stato il Chairman dello stesso Comitato (2004-2005) ed Editor delle IEEE
Transactions on Industry Applications (2002-2003). E’ inoltre membro di molti Comitati Tecnici di Conferenze Internazionali (IEEE-IAS, IEEEPESC, IEEE_IECON, JIEE-PCC, IEE-EDS, EPE) ed è stato il Technical Co-Chairman della Conferenza JIEE-PCC’02 ad Osaka (Giappone)
nel 2002. Nel 2006 è stato il Technical Co-Chairman della Conferenza IPEMC’06 a Shangai Cina). E’ membro del Consiglio di Amministrazione
dell’EPE Association. Francesco Profumo ha vinto il premio per il secondo miglior lavoro della Conferenza IEEE-IAS (Stati Uniti) nel 1991 e
nel 1997 e per il miglior lavoro della Conferenza IEEE-IAS (Stati Uniti) nel 1992. Ha vinto inoltre il premio per il miglior lavoro alla conferenza
IPEC a Niigata (Giappone) nel 2005. Nel luglio del 2000 è stato insignito del Signum Aureum Facultatis Mechanicae Universitatis Miskolciensis,
University of Miskolc (Hungary), nell’agosto del 2004 gli è stato conferito il titolo di Professore Onorario dell’Università di Cordoba (Argentina),
nell’ottobre 2006 ha ottenuto il Dottorato Onorario in Ingegneria dalla Technical University of Riga (Latvia), nel giugno 2006 ha ottenuto il
Dottorato Onorario in Ingegneria dalla Università Politechnica of Bucarest (Romania), nel giugno 2007 ha ottenuto il Dottorato Onorario in
Ingegneria dalla University of Miskolc (Hungary) e nel settembre 2007 gli è stato conferito il titolo di Professore Onorario dalla Jiao Tong
University, Xi An (Cina). E’ inoltre membro del Comitato di selezione del Premio Italgas (oggi Premio ENI). Francesco Profumo è stato
coordinatore o partner di numerosi progetti finanziati dalla Commissione Europea (Tempus, Copernicus, Comett, Joule, Human Capital
and Mobility, Alfa, European Union S&T Grant Programme in Japan, Leonardo da Vinci, IV Framework Programme, V, VI e VII Framework
Programme) e di Progetti e Contratti finanziati da enti ed aziende pubbliche e private in Italia ed all’estero. Dal 1 ottobre 2003...
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SCHEDA: Per Monti una squadra di prof
Source: www.raulken.it, Posted on: Nov 16, 2011 08:35 AM
ROMA - Forse esagerano gli studenti a dire che il nuovo consiglio dei ministri sembra piuttosto una riunione della Conferenza dei rettori, ma
certo è che nella squadra del Premier Monti rettori e professori abbondano. A cominciare proprio dal nuovo ...
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SCHEDA: Per Monti una squadra di prof
Source: www.ansa.it, Posted on: Nov 16, 2011 07:22 AM
ROMA - Forse esagerano gli studenti a dire che il nuovo consiglio dei ministri sembra piuttosto una riunione della Conferenza dei rettori, ma
certo è che nella squadra del Premier Monti rettori e professori abbondano. A cominciare proprio dal nuovo presidente del consiglio, rettore
della prestigiosa Bocconi dal 1989 al 1994 e successivamente Presidente della stessa. Due Magnifici sono stati scelti per guidare i dicasteri
della Cultura e dell'Istruzione, Lorenzo Ornaghi e Francesco Profumo. Il 63enne Ornaghi è dal primo novembre 2002 Rettore dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore, lo stesso Ateneo nel quale si laureò in Scienze politiche diventando poi titolare della cattedra di Scienza politica.
L'ingegner Profumo, uno tra i più giovani ministri del governo Monti, fino a stamani Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dal
primo ottobre del 2005 è diventato rettore del Politecnico di Torino. Anche la nuova titolare del dicastero della Giustizia ha dimestichezza con
le aule universitarie: prorettore vicario dell'Università Luiss Guido Carli è professore ordinario di diritto penale presso la stessa Università della
Confindustria. "In cattedra" è pure il nuovo ministro della Salute: Renato Balduzzi è professore ordinario di diritto costituzionale nell'Università
del Piemonte Orientale e professore invitato nell'Università di Paris-Val de Marne (Paris XII). Nelle aule universitarie ha lavorato parecchio Piero
Giarda, responsabile dei Rapporti con il Parlamento: dopo aver insegnato all'Università Cattolica dal 1968 al 2001, alla Università degli Studi
della Calabria dal 1972 al 1975 e all'Università di Harvard nel 1970, è diventato poi titolare del Laboratorio di Analisi Monetaria nell'Università
Cattolica. Professore di fama internazionale è anche Andrea Riccardi, ordinario di Storia Contemporanea alla Terza Università degli Studi di
Roma, studioso della Chiesa in Età moderna e contemporanea, ma anche del fenomeno religioso nel suo complesso. Infine, Fabrizio Barca,
neo ministro senza portafoglio alla Coesione Territoriale ha tenuto e tiene corsi universitari sulle tematiche della teoria e dell'analisi empirica
dell'impresa e del controllo societario, delle politiche di sviluppo e di storia economica dell'Italia nelle Università Bocconi di Milano, Siena,
Modena, Roma (Tor Vergata), Urbino e Parigi (Scienze-Po).
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Per Mario Monti una squadra di professori
Source: www.blitzquotidiano.it, Posted on: Nov 16, 2011 07:20 AM by Elisa D'Alto
ROMA, 16 NOV – Forse esagerano gli studenti a dire che il nuovo consiglio dei ministri sembra piuttosto una riunione della Conferenza dei
rettori, ma certo e' che nella squadra del Premier Monti rettori e professori abbondano. A cominciare proprio dal nuovo presidente del consiglio,
rettore della prestigiosa Bocconi dal 1989 al 1994 e successivamente [...]
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TWEET FROM: LOULOUAUBERGINE
Source: twitter.com, Posted on: Nov 16, 2011 06:40 AM by loulouaubergine
RT @reteconoscenza: #ministri - la conferenza dei rettori esprime soddisfazione per le nomine del governo. che strano... ;-)
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TWEET FROM: RETECONOSCENZA
Source: twitter.com, Posted on: Nov 16, 2011 06:37 AM by reteconoscenza
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#ministri - la conferenza dei rettori esprime soddisfazione per le nomine del governo. che strano... ;-)
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Nuovo Ministro Istruzione
Source: www.lascuolaiblea.com, Posted on: Nov 16, 2011 05:22 AM by lascuolaiblea
Oggi alle ore 17 giuramento del nuovo governo e quindi anche del nuovo ministro dell'istruzione (speriamo di nuovo pubblica), prof. Francesco
Profumo. Per avere un'idea precisa di chi lasciamo e di chi prendiamo, vi proponiamo di seguito un confronto tra il curriculum della Gelmini
e il curriculum di Profumo: Fonte: Governo.it Nata a Leno, in provincia di Brescia, il 1° luglio del 1973. Avvocato, è specializzata in diritto
amministrativo. Entrata in Forza Italia sin dal 1994, nel 1998 è stata prima degli eletti al Comune di Desenzano, ricoprendo sino al 2002
la carica di Presidente del Consiglio Comunale. Dal 2002 è stata assessore al Territorio della Provincia di Brescia e, dal 2004, assessore
all'Agricoltura. Prima degli eletti nella circoscrizione di Brescia per Forza Italia, entra nel Consiglio Regionale della Lombardia nell'aprile
del 2005. Il mese successivo è nominata da Silvio Berlusconi coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia. Nel 2006 è eletta per la
prima volta alla Camera dei Deputati per la XV legislatura, dove è stata membro della Giunta per le autorizzazioni a procedere, del Comitato
parlamentare per i procedimenti di accusa e della II Commissione giustizia. Nel 2008 è stata riconfermata alla Camera dei Deputati nella
circoscrizione Lombardia II nelle liste del Popolo della Libertà per la XVI legislatura ed è stata nominata ministro dell'Istruzione, Università
e Ricerca scientifica nel IV Governo Berlusconi. Nel 1984 si è trasferito al Dipartimento di Ingegneria Elettrica Industriale del Politecnico di
Torino dove è stato Professore Associato fino al 1995. Attualmente è Professore Ordinario di Macchine ed Azionamenti Elettrici al Politecnico
di Torino e Professore Incaricato all’Università di Bologna. Dal 1 Ottobre 2005 è il Rettore del Politecnico di Torino. Scadenza del mandato
di Rettore: 30 settembre 2013 E’ stato “Visiting Professor” al Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’University of Wisconsin-Madison (USA)
nel periodo 1986-88, al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Nagasaki University (Giappone) nel periodo 1996-97, al Dipartimento di
Ingegneria Elettrica della Czech Technical University-Prague (Repubblica Ceca) nel 1999 e alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cordoba
(Argentina) nel 2004 e nel 2005. I suoi interessi scientifici sono relativi alla conversione dell’energia e alle strutture per l’attuazione del moto
non convenzionali. In particolare, negli oltre 20 anni di attività di ricerca, si è occupato della ideazione e della progettazione di sistemi innovativi
nel campo dell’elettronica di potenza, dei componenti elettronici di potenza, dei sistemi integrati elettronici/elettromeccanici, degli azionamenti
elettrici ad elevate prestazioni, dei controlli digitali per l’automazione industriale, dei sistemi per il condizionamento della potenza e dei sistemi
elettromeccanici con strutture e utilizzo di materiali non convenzionali. E’ membro attivo dell’IEEE-IAS Drives Committee (Stati Uniti), è stato
il Chairman dello stesso Comitato (2004-2005) ed Editor delle IEEE Transactions on Industry Applications (2002-2003). E’ inoltre membro di
molti Comitati Tecnici (Steering Committee) di Conferenze Internazionali (IEEE-IAS, IEEE-PESC, IEEE_IECON, JIEE-PCC, IEE-EDS, EPE) ed
è stato il Technical Co-Chairman della Conferenza JIEE-PCC’02 ad Osaka (Giappone) in 2002. Nel 2006 è stato il Technical Co-Chairman della
Conferenza IPEMC’06 a Shangai Cina). E’ membro del Consiglio di Amministrazione dell’EPE Association. Ha vinto il premio per il secondo
miglior lavoro della Conferenza IEEE-IAS (Stati Uniti) nel 1991 e nel 1997 e per il miglior lavoro della Conferenza IEEE-IAS (Stati Uniti) nel
1992. Ha vinto inoltre il premio per il miglior lavoro alla conferenza IPEC a Niigata (Giappone) nel 2005. Nel Luglio del 2000 è stato insignito del
Signum Aureum Facultatis Mechanicae Universitatis Miskolciensis, University of Miskolc (Hungary). Nell’Agosto del 2004 gli è stato conferito il
titolo di Professore Onorario dell’Università di Cordoba (Argentina). Nell’Ottobre 2006 ha ottenuto i...
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Totoministri, ipotesi Pansa agli interni e per Monti l'interim all'Economia
Source: www.repubblica.it, Posted on: Nov 15, 2011 12:06 PM by [email protected] (Redazione Repubblica.it)
Berlusconi al contrattacco con videomessaggio "L'ho fatto per generosità, ora unità e... Tabellini verso l'Economia Mosca in pole per gli
Interni Il prefetto candidato insieme ad Anna Maria Cancellieri. All'istruzione salgono le quotazioni di Profumo (Cnr) ed alla Giustizia quelle di
Livia Pomodoro, presidente del tribunale di Milano. Possibili quattro viceministri a via XX Settembre ROMA - C'è anche il nome del prefetto
Alessandro Pansa per gli Interni, oltre alla candidatura di Anna Maria Cancellieri. Nell'elenco fatto dall'Agi delle possibili novità nei ministeri, si
fa sempre più strada l'ipotesi di un interim dello stesso Mario Monti all'Economia, che porterebbe alla nomina di quattro viceministri a Bilancio,
Tesoro, Finanze e Partecipazioni statali. Per l'Istruzione, il rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi è in calo, mentre salgono le quotazioni di
Francesco Profumo, presidente del Cnr e in seconda fila di Marco Mancini presidente della Conferenza dei rettori delle Università italiane.
Per quanto riguarda la Giustizia il nodo è aperto: il Pd ha chiesto forti garanzie di equilibrio e oltre a questo pesa la necessità di un'adeguata
presenza femminile nel governo; dunque oltre ai nomi di Piero Alberto Capotosti o Cesare Mirabelli, si fanno anche quelli di Livia Pomodoro
(presidente del Tribunale di Milano, sulla quale il Pdl ha escluso veti) e di Paola Severino. Per la Funzione Pubblica Luisa Torchia (anche
se non ci sarebbe il gradimento di Brunetta), Antonio Malaschini ai Rapporti con il Parlamento, Corrado Clini all'Ambiente, Rolando Mosca
Moschini alla Difesa, Salvatore Settis ai Beni culturali, Carlo Secchi allo Sviluppo Economico. Un'altra casella su cui il Pd chiede di dire la sua,
senza avanzare candidature, è quella del Welfare (il ministero dovrebbe essere accorpato con quello della Sanità), dove finora si era parlato
di Carlo Dell'Aringa. Al ministero degli Esteri potrebbe andare Giuliano Amato, visto che Mario Monti insisterebbe su una figura 'forte' sul piano
internazionale. Nei giorni scorsi erano circolate anche le candidature di Giampiero Massolo, Gianni Castellaneta e dell'ambasciatore Giancarlo
Aragona. Alle Infrastrutture potrebbe andare Antonio Catricalà. Domani Monti presenterà la squadra a Giorgio Napolitano. Non è escluso che in
un secondo momento possano esserci nuovi ingressi politici. (15 novembre 2011) © Riproduzione riservata
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TWEET FROM: MICHELEPERONE
Source: twitter.com, Posted on: Nov 15, 2011 07:24 AM by MichelePerone
Napolitano ha spiegato bene a Monti che non deve presiedere la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane)?
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ALL'UNIVERSITA' ARRIVANO I SALDI
Source: rifondazionecomunistatadino.blogspot.com, Posted on: Nov 15, 2011 03:16 AM by la sinistra per Gualdo
di Giuliano Garavini
A partire dalla crisi del 2008 è cominciato un significativo disinvestimento dal sistema educativo scolastico e superiore. Alla fine, nel pieno
dell’attacco speculativo all’Italia, è arrivata anche la stagione saldi. Difficile ricostruire a partire da quando sia cominciato il lento declino del
nostro sistema di istruzione superiore dalla seria A alla serie B dell’Europa. Certo vi ha contribuito la riforma del “3 più 2” che partiva dall’idea
che riformare l’università significasse semplicemente far laureare qualche anno prima i giovani avvicinandoli in questo modo al mondo del
lavoro. Così come ha contribuito al declino anche la moltiplicazione dei corsi di laurea e delle sedi distaccate, processo attraverso il quale le
classi dirigenti universitarie si sono spartite posti, piccoli brandelli di potere e, come a Siena, hanno mandato in rovina le finanze dei propri
atenei.
La rincorsa alla produttività al posto dell’investimento sulla qualità ha fatto molti danni già prima del 2008. Poi sono arrivati i tagli al Fondo di
finanziamento ordinario che nel 2011 è calato di circa 1 miliardo di euro mettendo molti degli atenei in condizione di essere commissariati. La
progressiva sottrazione di risorse, in un momento in cui in altri paesi dell’Europa continentale proprio sull’istruzione superiore si investiva per
cercare risposte alla crisi – in Italia la spesa per scuola/università/ricerca è pari al 4,4% del Pil contro una media Ocse del 6,1 – ha creato il mix
di perdita di fiducia e paura per il futuro adatto a consentire un cambiamento in due direzioni principali.La prima direzione è quella di far perdere
autonomia al mondo dell’università e della ricerca in favore degli interventi di enti locali, fondazioni bancarie e imprese. Già oggi sono questi
ultimi a finanziare la maggior parte degli assegni e delle borse per giovani ricercatori mentre, in base alle nuove norme, gli interessi della politica
o della finanza locale potranno entrare nei Consigli di amministrazione con il potere di decidere sugli indirizzi strategici dei vari atenei.
La seconda direzione, strettamente correlata alla prima, è quella della progressiva differenziazione fra gli atenei “esamificio” e atenei di
eccellenza e di ricerca. Differenziazione fra gli atenei che inevitabilmente porterà con sé l’abolizione del valore legale del titolo di studio
e l’aumento esponenziale delle tasse universitarie, già reclamato da settori ampi settori del mondo accademico e politico e richiesto
esplicitamente dalla recente lettera dell’Unione europea al ministro dimissionario Tremonti.
Il processo descritto qui sopra sta modificando la natura stessa del sistema universitario italiano, allontanandolo dagli altri dell’Europa
continentale che sono tutti gratuiti, autonomi dagli interessi privati sul piano del reperimento delle risorse finanziarie, caratterizzati da eccellenze
diffuse su tutto il territorio nazionale. La parola d’ordine del merito insieme alla delegittimazione di tutto il mondo della ricerca e della docenza –
come vedremo senza però spezzare in nessun modo gli assetti di potere nel mondo accademico – è stato il grimaldello ideologico per attaccare
l’università pubblica. Si è voluto infatti concentrare tutta l’attenzione sulla creazione di parametri tecnici per valutare il merito di dipartimenti e dei
singoli studiosi. La quasi inesistente attenzione al “contesto” in cui il discorso sulla valutazione e sul merito avvenivano, ha invece permesso di
far passare sottotraccia i due veri obiettivi della legge Gelmini.
Il primo obiettivo era la riduzione dei fondi pubblici all’università, che difficilmente poteva passare se non introducendo il principio della
valutazione delle strutture che almeno consente la magra soddisfazione di subire meno decurtazioni degli altri. Mentre il secondo obiettivo era
il rafforzamento, nei nuovi assetti della governance, dei vertici amministrativi nonché del potere dei “baroni” che decideranno in modo del tutto
arbitrario del destino dei giovani ricercatori fino al momento dell’abilitazione (presumibilmente verso i ...
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La giornata della tirocinante, nella stanza delle tirocinanti
Source: 100daysinnewyork.wordpress.com, Posted on: Nov 14, 2011 07:10 PM by Elena
Molti si chiedono cosa io stia facendo qui. Se mi trovo in vacanza o per lavoro. Diciamo una via di mezzo. Il 7 luglio 2011 ricevo una mail che
mi dice che ho 6 giorni per decidere se accettare o meno il posto che mi è stato per effettuare il mio Tirocinio. In PDF l'allegato con l'elenco dei
nominativi e delle sedi. Quando avevo fatto la richiesta avevo scelto o l'Ambasciata di Londra o il Consolato di New York. La mia espressione
quando ho visto che ero stata presa per gli Stati Uniti non era esattamente quella che io stessa mi sarei aspettata. Vado o non vado? Sono
bastati pochi colloqui per decidere che se non fossi andata me ne sarei pentita, dunque ho cominciato tutta la trafila per capire che visto avevo
bisogno, come ottenerlo, quando acquistare il volo, dove cercare casa e, tra l'altro, rendermi conto che avrei passato tre mesi a New York.
Sarebbe interessante spiegare quanta burocrazia abbia remato contro la mia buona volontà, ma non è questo il post. Che cosa faccio qui?
Sono una tirocinante MAE/CRUI al Consolato Generale d'Italia a New York. MAE sta per Ministero degli Affari Esteri, CRUI per Conferenza dei
Rettori delle Università Italiane, in sostanza sto facendo un tirocinio in collaborazione con il Ministero e l'Università. Che cosa faccio, di fatto? La
tuttofare. Siamo in tutto cinque tirocinanti, ma siamo state collocate in diversi uffici. Due ragazze all'Ufficio Scolastico, una all'Ufficio Assistenza,
mentre io e la mia collega Valeria ci occupiamo della rassegna stampa e lavoriamo per la Segreteria dei Consoli. Inizialmente facevamo
esclusivamente rassegna stampa, anche perché i primi giorni tra scanner e stampanti che non collaborano e scarsa abilità nella selezione delle
notizie utili l'attività richiedeva un certo lasso di tempo. Già alla seconda settimana siamo diventate velocissime e abbiamo iniziato a fare una
serie di attività alternative: scrivere lettere in italiano e in inglese in nome del Console, tradurre e correggere articoli per giornali italo-americani,
creare liste di invitati per gli eventi, fare le hostess agli stessi e quindi fare networking (decisamente la parte più divertente), sfogliare enormi
fascicoli per creare un database di eventi etc. Modestamente ho anche l'onore di occuparmi delle prenotazioni dei passaporti: controllare le
prenotazioni, cercare i nominativi, recuperare i fascicoli e portarli all'ufficio passaporti per la preparazione dei documenti. Un lavoro di prestigio e
responsabilità che mi ha permesso di riscoprire il fascino di Excel. Questo è, approssimativamente, quello che faccio ogni giorno: leggo giornali,
controllo prenotazioni, riempio e coloro caselle in Excel e trasformo cartelle fisiche in cartelle digitali. Quando capita l'occasione mi abbuffo ai
banchetti che il Consolato è così lieto di fornire ai suoi invitati. E alle tirocinanti. Domande?
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La svolta per il dottorato
Source: www.laboratoriolapsus.it, Posted on: Nov 14, 2011 09:20 AM by admin
CICLO DI SEMINARI: la storia contemporanea ha dei problemi?! e gli storici?! i problemi della periodizzazione nella storia contemporanea
Quale futuro per la storia? Provincializzare l’Europa per una nuova storia mondiale? Lezione 2: quale futuro per la Storia? Provincializzare
l’Europa verso una nuova storia mondiale? Lezione 3: dedalo: come districarsi nel labirinto degli archivi? Lezione 4: “c’era una volta…”: potenza
e problemi delle testimonianze orali. Lezione 5: “la canzone come fonte per la ricerca storiografica”. Lezione 6: “potenza e problemi delle
autobiografie. Chi si nasconde dietro ogni libro?” Lezione 7: “lo sport: uno strumento per capire il mondo contemporaneo” Lezione 8: “la rete
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irrompe nella storia: come si usa internet per fare storia?” Lezione 9: “le fonti aperte”. Lezione 2: “Il contesto economico che ha permesso
l’evoluzione della criminalità organizzata”. Lezione 3: “Le diverse criminalità nell’Italia dell’immediato dopoguerra, periodo: 1945-1958″. Lezione
4: “La crescita e l’espansione delle organizzazioni criminali in Italia dal boom economico alla fine degli anni Settanta, periodo:1959-1979″.
Lezione 5: “Evoluzioni e progressiva integrazione, periodo: anni Ottanta”. Lezione 6: “di quali strumenti economici si serve la mafia?” Lezione
7: “Mafia senza confini: la globalizzazione criminale”. Lezione 8: “Le holding criminali”. Lezione 9: “Confronto tra modelli organizzativi: Nco e
’ndrangheta” Lezione 10: “Tirando le fila”. Lab. Abuso pubblico della storia Lezione 1: L’uso e l’abuso pubblico della Storia, un’introduzione
Lezione 2: Quando le istituzioni incontrano la Storia Lezione 3: È nato prima il capitalismo o la globalizzazione? Lezione 4: Rivoluzione e
democrazia nel mondo contemporaneo Lezione 5: L’uso pubblico delle grandi epoche del passato Lezione 6: La riscoperta dell’identità
nazionale in Asia Accordo tra Rettori e Confindustria. «Produrre conoscenza e sviluppo» Alleanza Mancini (Crui): «Così gli atenei saranno
più forti». Rocca: «Opportunità per i giovani» MILANO - Oggi il dottorato è il primo passo per chi vuole diventare (forse, un giorno lontano)
professore universitario. E invece può segnare l’ ingresso diretto nel mondo del lavoro, dando una coloratura pratica a quei tre anni di studio e
ricerca. Il potenziamento del dottorato fatto in azienda, oggi possibile ma rarissimo, è uno degli otto punti dell’ accordo firmato ieri a Milano da
Confindustria e Crui, la Conferenza dei rettori italiani. Otto azioni misurabili, cioè verificabili nel tempo, per dare piena attuazione alla riforma
universitaria approvata quasi un anno fa ma ancora in attesa di numerosi decreti attuativi e, soprattutto, per sostenere lo sviluppo economico
del Paese in un momento difficile. Il dottorato in azienda, dunque. Così i giovani hanno un’ opportunità «non tanto per fare carriera accademica
ma per cambiare il mondo attorno a loro», dice il vice presidente education di Confindustria Gianfelice Rocca. «Coinvolgere le aziende nella
proposta e nel finanziamento dei dottorati può rendere le università più forti, perché oltre che conoscenza noi dobbiamo produrre sviluppo»,
aggiunge il presidente della Crui Marco Mancini. Conoscenza e sviluppo, il nodo è tutto qua. E per capire bisogna guardare all’ estero. Nella
classifica della produttività scientifica per abitante siamo poco dietro gli Stati Uniti. Eppure nel numero di brevetti, ogni milione di abitanti, loro
ne hanno 53 e noi solo 12. Abbiamo bravi ricercatori, anche se spesso all’ estero, ma poi trascuriamo l’ applicazione pratica del loro lavoro. Per
questo un altro degli otto punti nell’ accordo Crui-Confindustria riguarda proprio la collaborazione tra università e imprese per il deposito dei
brevetti. Nell’ elenco ci sono poi l’ orientamento verso le lauree tecnico-scientifiche, sul totale dei laureati siamo sei punti percentuali indietro
rispetto alla Germania, l’ altro grande Paese manifatturiero d’ Europa. E ancora lo sbocco lavorativo dei laureati triennali visto che oggi, nello
schema del 3 + 2, tutti gli studenti proseguono in automatico verso il bie...
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Die Hochschule – ein ganz besonderer Ort
Source: www.nzz.ch, Posted on: Nov 13, 2011 10:53 PM
Die Universität verwandelt sich von einem selbstverwalteten Kollegium in eine unternehmerische Organisation, welche die Bedürfnisse der
Wissensgesellschaft effizient befriedigen soll. Verträgt sich diese neue Aufgabe mit ihrem Bildungsanspruch? Nehmen wir an, ein Gelehrter
aus der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts würde von einer heutigen schweizerischen Universität zum Professor berufen (was nur schon
deswegen als unwahrscheinlich erscheint, weil seine Publikationsliste viel zu wenig umfangreich wäre). Einmal auf seinem Lehrstuhl installiert,
würde er seinen Augen nicht trauen, nicht nur wegen der vielen Frauen – der vielen Studentinnen und einiger weniger Professorinnen. «Was
um Himmels willen», würde er sich sagen, «hat denn meine Tätigkeit mit Leitbildern, messbaren Zielsetzungen und Wirkungsindikatoren
zu tun? Wieso machen der Rektor und der Geschäftsführer mir Vorschriften, weshalb muss ich mich andauernd rechtfertigen?» Anzeige:
Vielleicht würde unser guter Mann resignieren oder sich arrangieren, vielleicht einem geschäftigen Akademikerfreund sein Leid klagen: dass
er beim Eintritt in die selbstverwaltete Gelehrtenrepublik gehofft habe, nun im offenen und kritischen Austausch mit den gleichberechtigten
Kollegen Neues zu entdecken, ein grosses Buch zu schreiben, eine Frage zu klären, die ihn seit längerem umtreibe. Stattdessen werde er
nun wie ein Angestellter behandelt, den man verdächtige, nicht genug zu leisten. Der Konkurrenzkampf um Drittmittel- und Publikationsquoten
bringe seine Studien nicht weiter. Eine Universität sei doch kein hierarchischer Betrieb. Das Gedankenspiel mag überzeichnet erscheinen.
So, wie es heute kreative Wissenschafter und Wissenschafterinnen gibt, die ihre Arbeit kollegial und vertrauensvoll vorantreiben, auch mit
Kollegen aus der südlichen Hemisphäre, so gab es vor fünfzig (und weniger) Jahren professorale Feudalherrscher, die ihr Renommee mehrten,
indem sie ihre Assistenten ausbeuteten. Und doch besteht – idealtypisch betrachtet – zwischen der älteren und der heutigen Universität ein
markanter Unterschied. Die zwölf schweizerischen Hochschulen werden seit rund zwanzig Jahren nach den betriebswirtschaftlichen Prinzipien
des New Public Management (NPM) umgebaut. Der wohl wichtigste Schritt ist ihre Herauslösung aus den kantonalen Verwaltungen und ihre
gesetzliche Autonomisierung, die ihnen unternehmerischen Spielraum verschafft. Gestärkt gegenüber der Politik und den Fakultäten konkurriert
die Universität mit anderen Hochschulen um Gelder und Wissenschafter. Diese Entwicklung wird von der Rektorenkonferenz der Schweizer
Universitäten (Crus) unterstützt. «Ein Rektor ist heute ein Stück weit ein CEO. Er wird zwar, anders als dieser, von einem professoralen
Gremium gewählt, aber er führt die Universität», sagt Antonio Loprieno, Crus-Präsident und Rektor der Universität Basel. Er bezeichnet die
Einführung des Management-Modells als «systemisch unausweichlich», aber auch als sinnvoll. So könnten die Hochschulen gegenüber der
Wissensgesellschaft transparent belegen, dass sie mit den öffentlichen Geldern korrekt umgingen und gut arbeiteten. Zudem müssten sie sich
für die Zukunft rüsten, die Welt warte nicht auf die Schweiz: «In China entsteht ein ökonomisch potentes, zentralisiertes Wissenschaftssystem.
Mit diesem System müssen wir mithalten.» Getreu dem NPM-Modell widmet sich die autonomisierte Universität auch der Qualitätssicherung.
Die externe Qualitätssicherung wird in gesetzlichem Auftrag vom Organ für Akkreditierung und Qualitätssicherung der Schweizerischen
Hochschulen (OAQ) wahrgenommen. Würde eine Hochschule nicht mitmachen, erhielte sie keine Bundesgelder. «Die Universitäten haben
insgesamt mehr Freiheiten erhalten, müssen nun aber auch vermehrt Rechenschaft ablegen», sagt Christoph Grolimund, Direktor des OAQ.
Mit den Quality-Audits überprüft das Akkreditierungsorgan unter anderem die Strategie der Hochschulen, die Evaluation, das Controlling, die
Kommunikation der Resultate und die Anwendung der Qualitätssicherung. Nachdem sich die zu prüfende Universität durch ihre Qualitätsve...
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Sulle conferme del personale docente e ricercatore
Source: parthenoblog.blogspot.com, Posted on: Nov 13, 2011 11:58 AM by Antonio Occhiuzzi
Allego la corrispondenza (resa pubblica) tra un noto sindacalista ed il Rettore Mancini, presidente della CRUI. A parte l'argomento, di vivo
interesse, guardate le date: invio 10 novembre 2011, risposta lo stesso giorno! Constato, con un pò di amarezza, che non tutti i Rettori hanno
allo stesso modo a cuore le sorti dei colleghi docenti e ricercatori.
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- 16 us.cision.com
Roma, 10 novembre 2011
Prot. 450/2011 DP/fs-sm
Ai Magnifici Rettori
Loro Sedi
Al Presidente della CRUI
Prof. Marco Mancini
Oggetto: Legge 30 luglio 2010, n. 122 e Legge 240/2011 - orientamenti applicativi.
Gentile Rettore,
la Legge 30 luglio 2010, n. 122, all'art. 9, comma 21, è intervenuta sui meccanismi retributivi del personale universitario non contrattualizzato
prevedendo tre diversi meccanismi di blocco della retribuzione:
1. la non applicazione per il triennio 2011-2013 degli adeguamenti retributivi annuali;
2. la previsione che gli anni 2011, 2012 e 2013 non sono utili ai fini della maturazione degli scatti di stipendiali;
3. le progressioni di carriera comunque denominate eventualmente disposte negli anni 2011, 2012 e 2013 hanno effetto ai soli fini giuridici.
Su questi interventi del governo le nostre strutture hanno avviato ricorsi presso i Tar regionali e del Lazio contestando le forme e i contenuti di
norme che, tuttavia, sono già in vigore.
Relativamente alla loro applicazione, sono stati sollevati forti dubbi sul fatto che la limitazione di cui al terzo punto debba includere anche le
procedure di conferma in ruolo, e le conseguenti ricostruzioni di carriera, che producono un aumento della retribuzione per tutti i ricercatori e i
professori confermati, nonché l'aumento stipendiale previsto per i ricercatori dopo il primo anno.
Relativamente al primo aspetto, abbiamo fin da subito ritenuto che non si possano assoggettare al blocco le conferme in ruolo e le ricostruzioni
di carriera in base al comma 1 dell'art. 9 della suddetta Legge perché "eventi straordinari della dinamica retributiva", ed in quanto "eventi" unici
nella carriera dello specifico ruolo risultato di una procedura di valutazione da parte di una commissione ministeriale con possibile esito positivo
o negativo; quindi assoggettata ad un eventuale cambio di qualifica e di tabella retributiva. Allo stesso modo riteniamo che anche nel caso
dell'aumento stipendiale dei ricercatori dopo il primo anno vi siano fondate ragioni perché questo non debba rientrare nelle fattispecie previste
dalla legge, anche in considerazione dello stanziamento di 11 milioni di euro per l'adeguamento stipendiale dei ricercatori neoassunti al primo
anno previsto nel Decreto di riparto dei Fondi di Finanziamento Ordinario per l'anno 2011.
Sulla base di molteplici richieste di chiarimento da parte di docenti e amministrazioni, e in risposta ad un'interpellanza parlamentare, il 9 giugno
2011 il Governo si è esplicitamente pronunciato alla Camera affermando che i passaggi dei ricercatori e professori associati da non confermati
a confermati e dei professori straordinari a ordinari devono essere intesi non come avanzamento di carriera ma, più correttamente, come atti
di conferma del suddetto personale nel ruolo già acquisito. Non trattandosi, pertanto, di progressioni di carriera, non troverebbe applicazione,
alle suddette conferme in ruolo, la disposizione del comma 21, con conseguente efficacia delle stesse sia ai fini giuridici sia ai fini economici con
attribuzione del relativo adeguamento stipendiale.
Ci pare necessario rimarcare che queste norme colpiscono ancora un volta le retribuzioni più basse tra i docenti e i più giovani. A tal fine,
riteniamo necessario che sia affermata la più corretta interpretazione delle norme sul blocco delle retribuzioni, anche a tutela di scelte
omogenee su tutto il territorio nazionale.
La preghiamo di darci informazioni relativamente a quali siano gli orientamenti della sua amministrazione in merito all'applicazione del comma
21 della legge 240/2011 nel caso dei ricercatori che hanno maturato o matureranno il primo aumento s...
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L'Università al guinzaglio
Source: peppe-liberti.blogspot.com, Posted on: Nov 11, 2011 03:22 AM by [email protected] (peppe)
A riaprire la discussione sulle lauree scientifiche arriva un articolo di Sonia Gentili su Il Manifesto di oggi ("Le Università al guinzaglio della
Confindustria", che potete leggere qua) che ha il pregio di segnalare l'accordo per l'università, la ricerca e l'innovazione tra la CRUI (Conferenza
dei Rettori delle Università italiane) e la Confindustria ma il difetto di una critica sbagliata, fuori fuoco. L'accordo in questione ha prodotto per il
momento un breve documento in cui vengono elencate otto azioni "strategiche" per il rafforzamento del rapporto tra università e impresa, nulla
di particolarmente nuovo, otto punti che prendono atto della riforma Gelmini e suggeriscono un indirizzo.
Che dice il documento CRUI-Confindustria? Dice che: "il numero di studenti italiani che si iscrivono a facoltà tecnico-scientifiche" va accresciuto;
la "crescita della partecipazione italiana ai programmi europei di R&I" e "la collaborazione imprese–Università per il trasferimento tecnologico"
vanno ampliate; bisogna "ridurre l'età di ingresso nel mercato del lavoro dei giovani italiani con titolo di studio terziario"; "il numero di percorsi
di Dottorato di Ricerca collegati con la domanda delle imprese" deve aumentare e "il finanziamento da parte delle stesse" va incentivato;
l'Università italiana va resa più "attrattiva" per studenti e docenti stranieri eccellenti; è necessario infine "monitorare il reclutamento e la
governance" e "accompagnare l'attuazione della Riforma mediante un confronto puntuale della situazione degli Atenei internazionali". Gli
strumenti per realizzare questi obiettivi sono i soliti, il Progetto Lauree Scientifiche, la costituzione di gruppi di lavoro misti e network di varia
natura, campagne di promozione e, unica vera novità, il dottorato di ricerca in azienda.
Quando in ballo c'è Confindustria la paura che la ricerca venga "privatizzata" e cioè che sia il mercato a definirne gli obiettivi è la prima
sensazione che viene avvertita dagli osservatori di una certa area politica, sensazione che non è del tutto infondata ma che avrebbe bisogno di
una riflessione meno ideologica che eviti, ad esempio, di invocare un "progetto etico in funzione del quale organizzare le risorse economiche",
che non significa nulla, o di considerare mercato quello che mercato non è. Mi riferisco al fatto che la Gentili ritiene che sia stato il mercato a
spingere per ridurre il numero delle università statali e a facilitare la parificazione delle Università telematiche private. La Gentili tira pure in ballo
l'IMT di Lucca, e lo fa a proposito del prestito d'onore, non accorgendosi di citare il peggio che possa aver prodotto la politica in questi ultimi
anni, pratiche spartitorie, regali della politica agli amici degli amici che non stanno dentro nessuna visione coerente di quella che chiamano
"alta formazione". Non abbiamo avuto un governo liberale, abbiamo avuto un governo di macchiette, personaggi di secondo ordine al soldo di
un padrone che badava agli affari suoi. Se dobbiamo criticare il mercato facciamolo bene e non tiriamo in ballo la solita storia degli umanisti
incompresi, una piccola (piccola?) riserva indiana di intellettuali impegnati nella conservazione del sapere contrapposta ad "una massa di
tecnici delle scienze dure acriticamente dediti alla produzione «materiale»". Insomma, ancora "gli orrori atomici" per mettere tutti in guardia dallo
scienziato che si vende al potere politico ed economico. Ma basta, non si può trasformare una legittima preoccupazione (il fatto che si voglia
finanziare sempre più lo sviluppo tecnologico e sempre meno la scienza di base) nella solita cantilena che non porta da nessuna parte.
- 17 us.cision.com
La preoccupazione vera, quella che dovremmo avere tutti, è capire in cosa si sta trasformando oggi il governo delle Università, io ad esempio
starei molto attento a quello che sta accadendo con la modifica degli statuti. Chi comanderà nelle Università? Chi influenzerà la politica di un
Ateneo? Chi terrà davvero il guinzaglio?
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Blocco della retribuzione del personale universitario non contrattualizzato
Source: www.flcgil.it, Posted on: Nov 11, 2011 12:51 AM
Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC CGIL, ha inviato una lettera ai Rettori delle università italiane e al Presidente della
Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) sull'applicazione del blocco stipendiale per i ricercatori neoassunti al primo anno di
servizio e ai ricercatori e ai professori non confermati. Alla nostra lettera ha prontamente risposto il Presidente della CRUI. Il prof. Marco
Mancini, ci informa di aver già segnalato al Direttore Generale del MIUR "l'urgenza di una risposta" in merito agli stessi quesiti sollevati dal
nostro sindacato. la Legge 30 luglio 2010, n. 122, all'art. 9, comma 21, è intervenuta sui meccanismi retributivi del personale universitario non
contrattualizzato prevedendo tre diversi meccanismi di blocco della retribuzione: la non applicazione per il triennio 2011-2013 degli adeguamenti
retributivi annuali; la previsione che gli anni 2011, 2012 e 2013 non sono utili ai fini della maturazione degli scatti di stipendiali; le progressioni
di carriera comunque denominate eventualmente disposte negli anni 2011, 2012 e 2013 hanno effetto ai soli fini giuridici. Su questi interventi
del governo le nostre strutture hanno avviato ricorsi presso i Tar regionali e del Lazio contestando le forme e i contenuti di norme che, tuttavia,
sono già in vigore. Relativamente alla loro applicazione, sono stati sollevati forti dubbi sul fatto che la limitazione di cui al terzo punto debba
includere anche le procedure di conferma in ruolo, e le conseguenti ricostruzioni di carriera, che producono un aumento della retribuzione per
tutti i ricercatori e i professori confermati, nonché l'aumento stipendiale previsto per i ricercatori dopo il primo anno. Relativamente al primo
aspetto, abbiamo fin da subito ritenuto che non si possano assoggettare al blocco le conferme in ruolo e le ricostruzioni di carriera in base
al comma 1 dell'art. 9 della suddetta Legge perché "eventi straordinari della dinamica retributiva", ed in quanto "eventi" unici nella carriera
dello specifico ruolo risultato di una procedura di valutazione da parte di una commissione ministeriale con possibile esito positivo o negativo;
quindi assoggettata ad un eventuale cambio di qualifica e di tabella retributiva. Allo stesso modo riteniamo che anche nel caso dell'aumento
stipendiale dei ricercatori dopo il primo anno vi siano fondate ragioni perché questo non debba rientrare nelle fattispecie previste dalla legge,
anche in considerazione dello stanziamento di 11 milioni di euro per l'adeguamento stipendiale dei ricercatori neoassunti al primo anno previsto
nel Decreto di riparto dei Fondi di Finanziamento Ordinario per l'anno 2011. Sulla base di molteplici richieste di chiarimento da parte di docenti
e amministrazioni, e in risposta ad un'interpellanza parlamentare, il 9 giugno 2011 il Governo si è esplicitamente pronunciato alla Camera
affermando che i passaggi dei ricercatori e professori associati da non confermati a confermati e dei professori straordinari a ordinari devono
essere intesi non come avanzamento di carriera ma, più correttamente, come atti di conferma del suddetto personale nel ruolo già acquisito.
Non trattandosi, pertanto, di progressioni di carriera, non troverebbe applicazione, alle suddette conferme in ruolo, la disposizione del comma
21, con conseguente efficacia delle stesse sia ai fini giuridici sia ai fini economici con attribuzione del relativo adeguamento stipendiale. Ci pare
necessario rimarcare che queste norme colpiscono ancora un volta le retribuzioni più basse tra i docenti e i più giovani. A tal fine, riteniamo
necessario che sia affermata la più corretta interpretazione delle norme sul blocco delle retribuzioni, anche a tutela di scelte omogenee su
tutto il territorio nazionale. La preghiamo di darci informazioni relativamente a quali siano gli orientamenti della sua amministrazione in merito
all'applicazione del comma 21 della legge 240/2011 nel caso dei ricercatori che hanno maturato o matureranno il primo aumento stipendiale, ai
ricercatori e professori di ruolo che abbiano maturat...
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Università. I rettori e Confindustria: “Attirare più talenti stranieri”
Source: www.migrantitorino.it, Posted on: Nov 10, 2011 01:36 AM by Redazione
La Crui sigla un accordo con l’associazione degli imprenditori. “Importiamo eccellenze dall’estero, internazionalizziamo i corsi e superiamo
le difficoltà burocratiche” Roma – 9 novembre 2011 – Per contribuire allo sviluppo dell’Italia, le università devono attirare più cervelli stranieri.
Ne sono convinte Confindustria e la Conferenza dei rettori delle università italiane, che lunedì scorso hanno siglato a Milano un “accordo per
l’universita’, la ricerca e l’innovazione“. Otto gli obiettivi indicati: orientare gli studenti italiani verso facoltà tecnico-scientifiche; partecipare ai
programmi europei di R&I (ricerca e innovazione); ridurre l’età d’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani laureati; accrescere il numero dei
percorsi di dottorato e tararli sulle esigenze delle imprese; migliorare il reclutamento di docenti e ricercatori; monitorare la governance degli
Atenei sulla base dei principi di efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse finanziarie e umane; identificare le best practice internazionali
e, appunto, “rendere più attrattiva l’università italiana per studenti e docenti stranieri eccellenti”. Con meno del 4% di studenti stranieri (tra i
quali ci sono anche molti figli di immigrati), l’Italia è in fondo alla classifica dei Paesi industrializzati. Una situazione dovuta, tra le altre cose,
alla penuria di corsi in inglese, di borse di studio e di alloggi universitari, senza contare le strettoie imposte dalla legge sull’immigrazione per
chi vuole venire a studiare da noi. Confindustria e Crui si impegnano a “monitorare la reputazione internazionale degli Atenei e la diffusione
di corsi con elevato grado di internazionalizzazione sulla base di parametri di qualità appositamente individuati”. Vogliono poi “finanziare con
il concorso delle imprese e delle Associazioni Industriali visiting professor stranieri e “cattedre di mobilità” per far rientrare in Italia (anche
temporaneamente) scienziati che operano all’estero, facilitando le procedure per l’ottenimento dei visti”. Infine, verrà attivato “un gruppo di
lavoro misto che identifichi le difficoltà burocratiche e amministrative da risolvere”. Confindustria: lavoratori stranieri presenti in un’industria su
due. Rappresentano il 4,3% dei dipendenti. Confindustria: “l’integrazione economica degli immigrati rischia di fallire senza un ampio disegno di
accoglienza e inclusione sociale”. Università italiana: aumentano gli studenti stranieri Scrivi un Commento Nome (required) E-mail (non visibile
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CRUI e Confindustria
Source: diversamentestrutturati.noblogs.org, Posted on: Nov 10, 2011 01:27 AM by destrutturati
- 18 us.cision.com
La Conferenza dei Rettori e la Confindustria hanno siglato un accordo che prevede 8 azioni strategiche per l’internazionalizzazione delle
università italiane e l’occupabilità di laureati e dottori di ricerca. Testo dell’accordo e azioni strategiche: accordo_crui_confindustria[1] This entry
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BUON COMPLEANNO GIOVENTU' ITALIANA!
Source: gipiemonte.blogspot.com, Posted on: Nov 09, 2011 04:19 AM by Gioventù Italiana Piemonte
La giovane destra riconosce nella tutela e affermazione della propria identità nazionale il cardine attorno a cui ruota un contesto sociale, nel
riconoscimento dell’appartenenza l’antidoto a un mondo selvaggio e barbaro che ci vorrebbe tutti uguali da Roma a Tokyo, da Pechino a
New York: sradicati, privi di un’eredità storica e di un portato culturale specifico, solo individui consumatori da una parte all’altra del pianeta.
Identità contro mondialismo, specificità culturali contro omologazione planetaria. Sono le sfide che abbiamo di fronte per restituire innanzitutto
al nostro popolo il senso e l’orgoglio dell’appartenenza. Questa sfida si combatte su più fronti: ovunque vi sia un’identità minacciata essa va
tutelata e difesa dai molti nemici che, nelle contraddizioni del nostro tempo, stanno negando valore ai popoli e alle culture, con il rischio concreto
di portarle all’estinzione. Abbattere il muro del mondialismo si può. Innanzitutto solidarizzando con tutti i popoli oppressi, facendo emergere
le dittature tollerate in quanto utili ai fini espansionistici delle multinazionali; poi mantenendo forte il legame con la propria storia e le proprie
radici nei contesti scolastici e comunicativi; inoltre dando forza e vigore alla rinascita dell’orgoglio nazionale anche nelle politiche industriali
e del lavoro; infine tutelando e promuovendo la grandiosa bellezza delle nostre specificità, delle arti e delle produzioni, che tutte insieme
contribuiscono a definirci come popolo nella sfida globale che abbiamo di fronte.Gioventù Italiana è il movimento giovanile che vuole cambiare
questa società insieme al Movimento politico La Destra, di cui ne è espressione vivace e profonda. A partire dagli ultimi decenni del novecento
la politica è entrata in crisi. Una crisi che ha investito e continua a investire trasversalmente le tradizionali aree di riferimento ideologico e
culturale. Nello specifico italiano, la crisi ha investito la politica sostanzialmente su due fronti: 1. la “dimensione del politico” ha trovato sempre
meno spazio nelle dinamiche sociali, lasciando campo aperto ad altre forme di potere e di decisione che esulano dalla rappresentanza popolare
e riducono la politica a mera visione di amministrazione dell’esistente e gestione del potere. A fronte di un popolo chiamato ogni cinque anni
a votare, decisioni che investono la nostra nazione e l’intero mondo vengono prese quotidianamente da poteri che non si confrontano con il
popolo e sono per loro natura estranei alla democrazia. I grandi gruppi finanziari, le lobby economiche e i centri di potere culturale e mediatico,
e non ultima la Banca Centrale Europea, influenzano la vita dei cittadini in modo sicuramente maggiore rispetto alle scelte cui sono chiamati
i rappresentanti politici nelle sedi istituzionali. 2. le vecchie forme partito rimodellatesi all’indomani della fine del bipolarismo Est-Ovest e della
crisi della partitocrazia della prima repubblica sono state incapaci di rappresentare una adeguata risposta ai cambiamenti sociali ed economici
imposti dalla globalizzazione in sintonia con i bisogni reali del popolo ed in particolare delle giovani generazioni. A fronte di questa crisi – che
è sistemica e non temporanea – assistiamo alla nascita di forme organizzative e mediatiche tese a cavalcare l’antipolitica e a identificare nei
partiti oggi esistenti e nei loro rappresentanti maggiori la causa esclusiva del declino. Se noi per primi riteniamo che una politica esclusivamente
dominata dalle oligarchie verticistiche dei partiti sia una casta che legittima la propria sopravvivenza attraverso i privilegi, il clientelismo,
l’affarismo, l’utilizzo privato della res pubblica, ciò nondimeno riteniamo che il male dell’Italia sia frutto anche di altre caste, spesso superiori a
quella partitocratica in termini di prevaricazione e di mortificazione degli interessi generali. A fianco della casta politica esistono infatti le caste
dell’informazione controllata, del capitalismo assistito e parassitario, del triplice sindacalismo dedito all’esclusiva autotutela della propria buroc...
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BUON COMPLEANNO GIOVENTU' ITALIANA !
Source: giovita-to.blogspot.com, Posted on: Nov 09, 2011 04:18 AM by Gioventù Italiana Torino
La giovane destra riconosce nella tutela e affermazione della propria identità nazionale il cardine attorno a cui ruota un contesto sociale, nel
riconoscimento dell’appartenenza l’antidoto a un mondo selvaggio e barbaro che ci vorrebbe tutti uguali da Roma a Tokyo, da Pechino a
New York: sradicati, privi di un’eredità storica e di un portato culturale specifico, solo individui consumatori da una parte all’altra del pianeta.
Identità contro mondialismo, specificità culturali contro omologazione planetaria. Sono le sfide che abbiamo di fronte per restituire innanzitutto
al nostro popolo il senso e l’orgoglio dell’appartenenza. Questa sfida si combatte su più fronti: ovunque vi sia un’identità minacciata essa va
tutelata e difesa dai molti nemici che, nelle contraddizioni del nostro tempo, stanno negando valore ai popoli e alle culture, con il rischio concreto
di portarle all’estinzione. Abbattere il muro del mondialismo si può. Innanzitutto solidarizzando con tutti i popoli oppressi, facendo emergere
le dittature tollerate in quanto utili ai fini espansionistici delle multinazionali; poi mantenendo forte il legame con la propria storia e le proprie
radici nei contesti scolastici e comunicativi; inoltre dando forza e vigore alla rinascita dell’orgoglio nazionale anche nelle politiche industriali
e del lavoro; infine tutelando e promuovendo la grandiosa bellezza delle nostre specificità, delle arti e delle produzioni, che tutte insieme
contribuiscono a definirci come popolo nella sfida globale che abbiamo di fronte.Gioventù Italiana è il movimento giovanile che vuole cambiare
questa società insieme al Movimento politico La Destra, di cui ne è espressione vivace e profonda. A partire dagli ultimi decenni del novecento
la politica è entrata in crisi. Una crisi che ha investito e continua a investire trasversalmente le tradizionali aree di riferimento ideologico e
culturale. Nello specifico italiano, la crisi ha investito la politica sostanzialmente su due fronti: 1. la “dimensione del politico” ha trovato sempre
meno spazio nelle dinamiche sociali, lasciando campo aperto ad altre forme di potere e di decisione che esulano dalla rappresentanza popolare
e riducono la politica a mera visione di amministrazione dell’esistente e gestione del potere. A fronte di un popolo chiamato ogni cinque anni
a votare, decisioni che investono la nostra nazione e l’intero mondo vengono prese quotidianamente da poteri che non si confrontano con il
popolo e sono per loro natura estranei alla democrazia. I grandi gruppi finanziari, le lobby economiche e i centri di potere culturale e mediatico,
e non ultima la Banca Centrale Europea, influenzano la vita dei cittadini in modo sicuramente maggiore rispetto alle scelte cui sono chiamati
i rappresentanti politici nelle sedi istituzionali. 2. le vecchie forme partito rimodellatesi all’indomani della fine del bipolarismo Est-Ovest e della
crisi della partitocrazia della prima repubblica sono state incapaci di rappresentare una adeguata risposta ai cambiamenti sociali ed economici
imposti dalla globalizzazione in sintonia con i bisogni reali del popolo ed in particolare delle giovani generazioni. A fronte di questa crisi – che
è sistemica e non temporanea – assistiamo alla nascita di forme organizzative e mediatiche tese a cavalcare l’antipolitica e a identificare nei
partiti oggi esistenti e nei loro rappresentanti maggiori la causa esclusiva del declino. Se noi per primi riteniamo che una politica esclusivamente
dominata dalle oligarchie verticistiche dei partiti sia una casta che legittima la propria sopravvivenza attraverso i privilegi, il clientelismo,
l’affarismo, l’utilizzo privato della res pubblica, ciò nondimeno riteniamo che il male dell’Italia sia frutto anche di altre caste, spesso superiori a
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quella partitocratica in termini di prevaricazione e di mortificazione degli interessi generali. A fianco della casta politica esistono infatti le caste
dell’informazione controllata, del capitalismo assistito e parassitario, del triplice sindacalismo dedito all’esclusiva autotutela della propria buroc...
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GIOVANI E UNIVERSITÀ, IN ASSOLOMBARDA INTESA PER L'OCCUPAZIONE
Source: youtube.com, Posted on: Nov 09, 2011 12:28 AM by AgenziaTMNews
Un accordo in 8 punti tra università e impresa per far crescere in Italia l'occupazione dei giovani e la qualità della ricerca. E' stato siglato il 7
novembre a Milano, nella sede di Assolombarda, tra rappresentanti di Confindustria e della Conferenza dei rettori delle università italiane.Il
protocollo ha l'obiettivo di contribuire alla crescita culturale del pese, creando sinergie e "mettendo in rete" dati e informazioni per facilitare
l'ingresso dei neolaureati nel mondo del lavoro, tarandolo sulle reali esigenze delle imprese, come spiegano Diana Bracco, vicepresidente
per la ricerca e innovazione di Confindustria e Alberto Meomartini, presidente di Assolombarda.La collaborazione tra impresa e università
ha anche il duplice obiettivo di instaurare un monitoraggio costante sulla qualità degli studenti italiani selezionando i migliori per creare una
nuova generazione di docenti. Gianfelice Rocca, vicepresidente per l'education di ConfindustriaUn ultimo input, arriva, infine, dalla necessità
di colmare il gap con gli altri paesi europei sull'"anzianità" dei neo laureati al primo impiego. Uno dei punti dell'accordo è la riabilitazione delle
lauree triennali professionalizzanti, in modo da anticipare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Tags: GIOVANI, E, UNIVERSITÀ, IN,
ASSOLOMBARDA, INTESA, PER, L'OCCUPAZIONE
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UNIVERSITA’/ Ribolzi: reggerà il sistema alla "prova" dei docenti?
Source: coperatorveritas.altervista.org, Posted on: Nov 08, 2011 09:08 PM by Il Sussidiario.net :: Autori
Il commento di LUISA RIBOLZI all’accordo firmato lunedì 7 tra Confindustria e Conferenza dei rettori su “otto azioni misurabili per l’università, la
ricerca e l’innovazione”
(Pubblicato il Wed, 09 Nov 2011 06:08:00 GMT)
SCUOLA/ La vera riforma? Abbandonare la "catena di montaggio", di G. Cominelli
UNIVERSITA’/ Merito, reclutamento, statuti: un po’ di "fretta" fa bene alla riforma, di L. Violini
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UNIVERSITA'/ Ribolzi: reggerà il sistema alla "prova" dei docenti?
Source: www.ilsussidiario.net, Posted on: Nov 08, 2011 09:08 PM
UNIVERSITA’/ Merito, reclutamento, statuti: un po’ di "fretta" fa bene alla riforma, di L. Violini Di tanto in tanto fra le pieghe di una cronaca per
lo più deprimente si annida qualche notizia positiva. Lunedì 7 novembre è stato firmato un accordo fra Confindustria e la Conferenza dei Rettori
(in realtà si tratta di un rinnovo di una collaborazione in atto già da parecchi anni), che recita molto pragmaticamente “otto azioni misurabili per
l’università, la ricerca e l’innovazione”. L’idea di fondo dell’accordo è che, per parafrasare Kennedy, non ci si può più chiedere che cosa può fare
l’università per noi, ma che cosa possiamo fare noi per l’università, tutto sommato per metterla in grado di fare qualcosa per noi. L’università
italiana, hanno concordemente sottolineato sia Marco Mancini, presidente della Crui, che Gianfelice Rocca e Diana Bracco, vicepresidenti di
Confindustria rispettivamente per l’education e per la ricerca e sviluppo, non è affatto il disastro che molti lamentano, in quanto produce ottimi
ricercatori, che poi magari non riesce ad impiegare e che lavorano nelle più prestigiose istituzioni di ricerca internazionali, ed ha riguadagnato
molte posizioni in termini di ricerca e prestigio scientifico. Il problema è che il sistema non riesce a valorizzare operativamente questi elementi,
e tende a richiudersi su se stesso senza far crescere l’economia. Rocca ha ricordato che il motto del prestigioso Mit è “mens et manus”, a
indicare che l’obiettivo ultimo dell’istruzione superiore è quello di collegare la ricerca teorica e la sua applicabilità, e non di perseguire solo l’una
o l’altra. Molte delle azioni proposte si inseriscono nel processo di Lisbona (far crescere le iscrizioni per le lauree tecnologiche, far crescere
l’internazionalizzazione, adottare le buone pratiche diffuse a livello internazionale), altre si riferiscono più specificatamente alla collaborazione
fra università e impresa (ricerca e trasferimento tecnologico, occupabilità dei laureati triennali, più stretta collaborazione nei dottorati con
l’istituzione dei cosiddetti “dottorati per l’industria”). Due, infine, mi paiono prendere in considerazione dei punti nevralgici della riforma in atto, e
sono il monitoraggio del reclutamento e della governance degli atenei, chiamati ad operare per l’autonomia.
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Ioana Mureşan: Life after Graduation
Source: youtube.com, Posted on: Nov 08, 2011 02:18 AM by univbabesbolyai
Ioana Mureşan, Alumni Association Cătălina Amihăiesi, Fund Raising Office Life after Graduation - Engaging Alumni in University Development
Babeş -- Bolyai University, Danube Rectors' Conference -- Cluj, November 2010 Tags: Ioana Mureşan, Cătălina Amihăiesi, Alumni, HEI, UBB,
Universitatea Babeş-Bolyai, Aula Magna, Cluj-Napoca, Cluj, Romania
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Il patto tra rettori e imprese: sulla scuola non si perda tempo
Source: www.flcgil.it, Posted on: Nov 07, 2011 09:58 PM
- 20 us.cision.com
Un patto in otto punti per l’Università, la ricerca e l’innovazione. Confindustria e Crui, la conferenza dei rettori, guardano avanti insieme per
«offrire un contributo concreto allo sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese». Lo fanno sottoscrivendo un’intesa per il rafforzamento
del rapporto tra Università e impresa. L’accordo, firmato ieri nella sede di Assolombarda, conta otto «azioni strategiche» da realizzare nei
prossimi dodici mesi. Il primo obiettivo è orientare le future matricole universitarie su lauree tecnico-scientifiche. Ma si punta anche ad
incrementare la partecipazione italiana ai programmi europei di ricerca, a ridurre l’età di ingresso dei laureati nel mondo del lavoro e ad
accrescere il numero dei percorsi di dottorato tarati sulle esigenze reali delle imprese. Negli auspici delle due associazioni, l’Università italiana
dovrà diventare maggiormente attrattiva per i docenti e gli studenti stranieri. Un obiettivo possibile, sostengono rettori e imprese, solo attraverso
una costante comparazione della struttura dei ricavi e dei costi delle università internazionali, così da individuare i migliori meccanismi di
remunerazione e premio dei ricercatori e dei professori. In questa direzione, l’occasione da cogliere è quella del ricambio generazionale del
corpo docenti italiano, che nei prossimi anni si svecchierà per almeno un terzo. «Una grande occasione per fare largo ai giovani e selezionare
i migliori». «È l’eccellenza europea la nostra nuova frontiera, quella che ci dovrà vedere al primo posto», sostiene Diana Bracco, ex presidente
di Assolombarda oggi vicepresidente R&I di Confindustria. A questo scopo «è necessario diffondere nelle imprese la consapevolezza del valore
strategico dell’investimento in conoscenza e l’importanza della formazione come parti fondamentali della “catena del valore”», le fa eco Alberto
Meomartini, presidente di Assolombarda e presidente della commissione Università di Confindustria. Per Marco Mancini, presidente della Crui,
l’accordo di ieri permetterà «interventi precisi e indirizzati a riavviare il circolo virtuoso che dalla formazione, attraverso la ricerca e l’innovazione,
arriva alla competitività». «Di fronte a una situazione per il Paese come quella che stiamo attraversando in questi giorni - aggiunge Mancini
- è il momento in cui ognuno deve fare la propria parte mettendo a fattor comune le proprie competenze e le proprie responsabilità». Il patto
Confindustria-Crui arriva alla vigilia della nona «Giornata della Ricerca e dell’innovazione» dell’associazione degli industriali che si terrà domani
a Roma. Sintomatico l’incipit dell’invito a partecipare all’iniziativa:«Nonc’è più tempo da perdere!», come ormai da mesi ripete la presidente
degli industriali, Emma Marcegaglia. «Ora più che mai- continuano a viale dell’Astronomia - è urgente focalizzare l’attenzione dell’intero Paese
sul tema della crescita puntando sulla ricerca e sull’innovazione». Un Paese, l’Italia, che nei dati di Assolombarda sulle «figure professionali
introvabili» vede al primo posto gli infermieri e al terzo i fisioterapisti. In mezzo, a svecchiare un po’ la classifica, gli sviluppatori di software.
Mentre ancora ieri Bankitalia lanciava l’allarme sui Neet (dall'inglese not in education, employment, training). Sono i giovani tra i15 e i 29 anni
che non studiano né lavorano. Nel nostro Paese sono arrivati a quota 2,2 milioni, pari al 23,4% della popolazione in quella fascia di età.❖ Tweet
Invia ad un amico Scuola:in pensione a 80anni ma in classe fino a max 55 Tfa, in arrivo la beffa: i posti concessi da Miur sarebbero solo 13
mila! Se sull´Italia pesano 39 milioni di ignoranti Dimensionamento avanti tutta, anzi no Milano: In rosso i bilanci della scuola «I supplenti senza
stipendio» Pantaleo (Flc-Cgil) e Ferrero (Rc) contro le identificazioni degli studenti «Possiamo farcela Ma vanno cambiate le politiche della Ue»
Studenti in cammino verso l'Italia che lotta Niente pensione anticipata prima di 40 anni Brunetta, per mobilità non servirà accordo con i sindacati
La nostra Rivista mensile Cris...
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Accordo Confindustria-Università a favore dell'occupazione giovanile - Cronaca - L'Eco di Bergamo - Notizie di Bergamo e
provincia
Source: incarriera.wordpress.com, Posted on: Nov 07, 2011 03:55 PM by redazione
Accordo Confindustria-Università a favore dell'occupazione giovanile - Cronaca - L'Eco di Bergamo - Notizie di Bergamo e provincia.
Confindustria e Crui (la Conferenza dei Rettori delle Universita' italiane) hanno siglato lunedì, in Assolombarda, un accordo per l'universita',
la ricerca e l'innovazione che punta a individuare soluzioni concrete per offrire prospettive di crescita economica e di occupazione per i piu'
giovani.
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Universita': accordo Confindustria-rettori per promuovere l'occupazione
Source: archivio-radiocor.ilsole24ore.com, Posted on: Nov 07, 2011 08:32 AM
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 07 nov - Confindustria e Crui (Conferenza dei rettori delle universita' italiane) hanno siglato oggi, in
Assolombarda, un accordo per l'universita', la ricerca e l'innovazione che punta a individuare soluzioni concrete per offrire prospettive di crescita
economica e di occupazione per i piu' giovani. Tra gli obiettivi dell'accordo, c'e' quello di accrescere il numero di studenti italiani che si iscrivono
a facolta' tecnico-scientifiche, contribuire alla partecipazione italiana ai programmi europei di R&I - con particolare riferimento alle piccole e
medie imprese e alle reti d'impresa - concorrere alla riduzione dell'eta' d'ingresso nel mercato del lavoro da parte dei nostri giovani con titolo
di studio terziario, accrescere il numero dei percorsi di dottorato e tararli sulle esigenze reali delle imprese, rendere piu' attrattiva l'universita'
italiana per studenti e docenti stranieri, migliorare i processi di reclutamento di docenti e ricercatori, monitorare la governance degli Atenei
sulla base dei principi di efficacia ed efficienza nell'utilizzo delle risorse finanziarie e umane e infine identificare le best practice internazionali.
Com- (RADIOCOR) 07-11-11 17:32:42 (0270) 5 NNNN Nel bilancio la vittoria va ai tedeschi Il Bayern Monaco stacca l'Inter nella classifica
europea dei club più ricchi del calcio. Secondo il rapporto annuale della Deloit ... Regioni in rosso: supertassa più vicina Si avvicina sempre
più lo spettro delle super addizionali Irpef e Irap per cittadini e imprese di Lazio, Molise, Calabria e Campa ... I guasti partono ancora dalla leva
finanziaria I guasti partono ancora dalla leva finanziaria Ricorda molto la crisi del credito del 2007-2008 la presente situazione. E sebben ... Un
tredicenne americano è il più giovane scalatore dell'Everest Il tredicenne statunitense Jordan Romero è diventato sabato il più giovane scalatore
a raggiungere la cima dell'Everest: lo ha r ... Samsung Wave, ecco come funziona lo smartphone con Bada il primo cellulare basato su Bada,
piattaforma per rendere semplice l'uso di Linux ... Con la riforma atenei competitivi di Giuseppe Valditara La riforma dell'università approvata in
commissione al Senato presenta importanti modifiche rispetto al pro ... Compie cinque anni il più conosciuto sito di video sharing YouTube è online da un lustro e festeggia questo primo quinquennio con un record: due miliardi di video visti quotidianamente. I ...
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Tirocini Mef-Crui, bando on line fino al 25 novembre
Source: denaro.it, Posted on: Nov 07, 2011 05:00 AM by Redazione Il Denaro
- 21 us.cision.com
Resterà online fino al 25 novembre (ore 18) il secondo bando 2011 promosso dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Fondazione
Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) che mette a disposizione 104 posti di tirocinio presso gli uffici del Dipartimento della
Ragioneria Generale dello Stato. Lo annuncia la Crui spiegando che i tirocini formativi sono aperti ai laureati di primo livello e ai neolaureati e
laureandi di specialistica, di magistrale e di vecchio ordinamento delle 35 università che aderiscono al programma. A queste è affidata anche
la fase di preselezione, seguita da un’ulteriore valutazione a cura del Mef e della Fondazione Crui. ù L’avviso di stage è rivolto a candidati
provenienti dai corsi di laurea di area economica, giuridica, politico-sociale, umanistica ed informatica. Le sedi in cui si svolgeranno i tirocini
sono dislocate in tutta Italia: 40 posti sono al nord, 27 al centro, 27 al sud e 10 nelle isole. Il periodo di stage avrà una durata di 4 mesi con
possibilità di proroga di ulteriori 2 mesi, con inizio previsto per l’8 febbraio 2012. Ai tirocinanti selezionati sarà riconosciuta una borsa di studio
rapportata ai giorni di effettiva presenza. I tirocini Mef- Fondazione Crui sono rivolti all’acquisizione di una conoscenza diretta del mondo del
lavoro e delle attività della Pubblica Amministrazione, con particolare riguardo al settore delle politiche di bilancio e di finanza pubblica.
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12:23 - UNIVERSITA': TIROCINI MEF-CRUI, ONLINE FINO 25/11 BANDO PER 104 POSTI
Source: www.asca.it, Posted on: Nov 07, 2011 03:23 AM by [email protected] (Agenzia di Stampa Asca)
*** 14:20 - INCIDENTI STRADALI: POLIZIA, 14 MORTI NEL WEEKEND *** 14:15 - BERLUSCONI: PREMIER A LIBERO, NO DIMISSIONI.
FIDUCIA SU LETTERA A BCE *** 14:14 - TASSI: ADUSBEF, ANTITRUST APRE INCHIESTA SU ING DIRECT *** 14:13 - RELIGIONI: IMAM
ASFA, ANCHE LA CRISI PORTA AGLI SCONTRI *** 14:10 - UE: CARD. ROMEO, FUTURO? GOVERNI METTANO IN MOTO RICCHEZZA ***
14:08 - GUATEMALA: EX GENERALE PEREZ MOLINA VINCE PRESIDENZIALI *** 14:08 - BANCA GENERALI: UTILE NETTO 9 MESI A 51,2
MLN *** 14:03 - MALTEMPO/TOSCANA: ROSSI, CONTATTI CON UE PER RISORSE A LUNIGIANA *** 14:02 - UE: REGIONE SICILIANA,
LE RISORSE LIBERATE RESTINO AL SUD *** 14:02 - MEDITERRANEO: CARD. ROMEO, DIALOGO TRA RELIGIONI AIUTA ISTITUZIONI
*** (ASCA) - Roma, 7 nov - Restera' online fino al 25 novembre (ore 18) il secondo bando 2011 promosso dal ministero dell'Economia e delle
Finanze e dalla Fondazione Crui (Conferenza dei rettori delle universita' italiane) che mette a disposizione 104 posti di tirocinio presso gli uffici
del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato. Lo comunica una nota della stessa Crui spiegando che i tirocini formativi sono aperti ai
laureati di primo livello e ai neolaureati e laureandi di specialistica, di magistrale e di vecchio ordinamento delle 35 universita' che aderiscono
al programma. A queste e' affidata anche la fase di preselezione, seguita da un'ulteriore valutazione a cura del Mef e della Fondazione Crui.
L'avviso di stage e' rivolto a candidati provenienti dai corsi di laurea di area economica, giuridica, politico-sociale, umanistica ed informatica.
Le sedi dove si svolgeranno i tirocini sono dislocate in tutta Italia: 40 posti sono al nord, 27 al centro, 27 al sud e 10 nelle isole. Il periodo di
stage avra' una durata 4 mesi con possibilita' di proroga di ulteriori 2 mesi, con inizio previsto per l'8 febbraio 2012. Ai tirocinanti selezionati
sara' riconosciuta una borsa di studio rapportata ai giorni di effettiva presenza. I tirocini Mef, dipartimento della Ragioneria Generale dello
Stato - Fondazione Crui, sono rivolti all'acquisizione di una conoscenza diretta e concreta del mondo del lavoro e delle attivita' della Pubblica
Amministrazione, con particolare riguardo al settore delle politiche di bilancio e di finanza pubblica. com-map/gc
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L'agenda di oggi
Source: it.finance.yahoo.com, Posted on: Nov 06, 2011 11:00 PM
Focus:
Intesa Sanpaolo Spa
GENERALI
CEMENTIR HOLDING
Temi:
Economia internazionale
Materiali da costruzione
Beni di largo consumo
Quotazioni correlate
Codice
Prezzo
Variazione
BASI.MC
0.0
0.0
CEM.MI
1.72
+0.01
IT.MI
4.89
+0.05
ROS.MI
0.94
0.0
SFL.MI
5.67
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lunedì, 7 novembre 2011 - 8:00
MILANO (MF-DJ)--Questi gli appuntamenti economici, finanziari e politici piu' rilevanti di oggi:
- 22 us.cision.com
Lunedi' 7 novembre
FINANZA -CDA B.Generali (Madrid: BASI.MC - notizie) (terza trimestrale), B.P.Spoleto (terza trimestrale), Cementir (Milano: CEM.MI - notizie) (terza
trimestrale), Italcementi (Milano: IT.MI - notizie) (terza trimestrale), Rosss (Milano: ROS.MI - notizie) (terza trimestrale), Safilo (Milano: SFL.MI notizie) (terza trimestrale), TerniEnergia (Berlino: TI5.BE - notizie) (terza trimestrale), Vianini L. (terza trimestrale).
ASSEMBLEE Milano 12h00 Assemblea ordinaria Lega Serie A sui criteri di ripartizione delle risorse audiovisive della stagione sportiva
2010/2011; criteri di ripartizione delle risorse audiovisive della stagione sportiva 2011/2012; criteri di ripartizione delle risorse audiovisive delle
stagioni sportive a partire dalla stagione 2012/2013.
Via Rosellini, 4.
ECONOMIA POLITICA Milano 09h30 Nell'ambito dei Seminari di Assosolare, conferenza 'Formazione degli ingegneri nel fotovoltaico'.
Interviene, tra gli altri, Marco Pezzaglia. Stazione Centrale.
Milano 11h00 Conferenza stampa di Intesa Sanpaolo (Dusseldorf: 575913.DU - notizie) e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano dal titolo 'Il
triennio olimpico 2012-2014.
Opportunita' di sviluppo per il sistema italia'. Intervengono Giovanni Petrucci, Raffaele Pagnozzi, Corrado Passera, Marco Morelli. Filiale
Flagship Superflash, via Torino, 21.
Milano 14h00 Seconda edizione della conferenza internazionale 'Italian Indian Bilateral Dialogue' organizzato da Fondazione Italianieuropei e
l'Universita' Carlo Cattaneo-Liuc. Intervengono, tra gli altri, Massimo D'Alema, Roberto Toscano. Palazzo Clerici, via Clerici 5.
Roma 15h00 Convegno di presentazione del 1* Osservatorio Assinform Ict nella Pubblica Amministrazione. Intervengono, tra gli altri, Paolo
Angelucci, Giancarlo Capitani, Paolo Colli Franzone, Aurelio Regina e Renato Brunetta. Sala delle Conferenze di piazza di Montecitorio 123/A.
Milano 15h30 Confindustria e Conferenza dei Rettori delle Universita' Italiane firmeranno un accordo sulle 'Otto azioni misurabili per l'Universita',
la Ricerca e l'Innovazione'.
In occasione della firma si terra' una conferenza stampa di presentazione.
Partecipano, tra gli altri, Gianfelice Rocca, Diana Bracco, Marco Mancini, Stefano Paleari e Alberto Meomartini. Sede di Assolombarda, Sala
Camerana, Via Pantano, 9.
Milano 16h00 Conferenza stampa internazionale di Ducati.
Teatro Dal Verme, Via San Giovanni sul Muro, 2.
ECONOMIA INTERNAZIONALE -red/lab
Milano Finanza in .pdf sul tuo PC già dalle 5.00 di mattino
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Economia e finanza: gli avvenimenti LUNEDI' 7 novembre
Source: archivio-radiocor.ilsole24ore.com, Posted on: Nov 06, 2011 10:31 PM
Si riunisce a Basilea la Bri per la relazione annuale. A livello macroeconomico l'Eurozoma diffonde i dati relativi alle vendite a dettaglio di
settembre, mentre la Germania comunica i dati relativi alla produzione industriale di settembre. Il Giappone rende noto l'inice anticipatore dello
scorso mese di settembre. CDA (approvazione dati contabili) - Banca Generali, Cementir, Italcementi, Rosss, Safilo, TerniEnergia, Vianini
Lavori. ECONOMIA - Milano: "Verso una green economy" incontro per la presentazione del Manifesto per un futuro sostenibile dell'Italia. Ore
10,00. Partecipano, tra gli altri, Aldo Fumagalli, presidente Comm. Sviluppo sostenibile Confindustria; Edo Ronchi, presidente Fondazione
Sviluppo Sostenibile; Pietro Colucci, presidente e a.d. Kimexia. Presso la sede del Sole 24 Ore, via Monte Rosa, 91. - Milano: conferenza
stampa Intesa Sanpaolo e Comitato Olimpico Nazionale Italiano su "Il triennio olimpico 2012- 2014. Opportunita' di sviluppo per il sistema Italia".
Ore 11,00. Partecipano, tra gli altri, Corrado Passera, consigliere delegato e ceo Intesa Sanpaolo; Marco Morelli, d.g. responsabile divisione
Banca dei Territori Intesa Sanpaolo. Presso Filiale Flagship Superflash, via Torino, 21. - Milano: conferenza stampa Confindustria e Conferenza
dei Rettori delle Universita' Italiane per la firma dell'accordo sulle "Otto azioni misurabili per l'Universita' , la Ricerca e l'Innovazione". Ore 15,30.
Partecipano, tra gli altri, Gianfelice Rocca, vice presidente Education di Confindustria; Diana Bracco, presidente Progetto speciale Ricerca
e Innovazione di Confindustria; Alberto Meomartini, presidente Assolombarda. Presso Assolombarda, via Pantano, 9. - Milano: conferenza
stampa Ducati Model Year 2012. Ore 16,00. Presso Teatro Dal Verme, via San Giovanni sul Muro, 2. - Milano: "Milano e Genova connubio
possibile?", organizzato dal Propeller Port Club di Milano e dall'Associazione Promotori Musei del mare Onlus. Ore 17,00. Presso Museo
della Scienza e della Tecnologia, via Olona, 6. - Cernobbio (Co): VI edizione del Forum Meridiano Sanita' "Reengineering Health Care. Un
nuovo approccio per la sanita'", organizzato da The European House-Ambrosetti. Ore 9,00. Partecipano, tra gli altri, Roberto Formigoni,
presidente Regione Lombardia; Ferruccio Fazio, ministro della Salute; Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione. Presso Villa d'Este. Bergamo: convegno "I nuovi scenari dell'economia: imprese e finanza nella e dopo la crisi", organizzato da Associazione Amici di Ubi Banca.
Ore 18,00. Partecipa, tra gli altri, Gianfelice Rocca, vice presidente per l'Education di Confindustria. presso Centro Congressi, viale Papa
Giovanni XXIII, 106. - Vicenza: presentazione del libro del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, "Ai liberi e forti". Ore 20,30. Presso Chiostro
di Santa Corona. - Altavilla Vicentina (Vi): convegno "Le Piccole Imprese del Veneto dentro la crisi: ridisegnare il futuro", organizzato da Piccola
Industria Confindustria Veneto e Banca Popolare di Vicenza. Ore 17,30. Partecipa, tra gli altri, Vincenzo Boccia, vice presidente Confindustria
e presidente P.I. di Confindustria. Presso Villa Valmarana Morosini. - Treviso: intervento del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, all'incontro
Unindustria Treviso "Imprese e lavoro alleati per competere - le piccole impresi di fronte alla sfida del welfare territoriale". Ore 17,00. Presso
Auditorium Fondazione Cassamarca, piazza delle Istituzioni, 7. - Venezia: presentazione del "Master Plan del Nodo Intermodale dell'Aeroporto
Marco Polo di Venezia. Ore 9,30. Presso aerostazione. Red- (RADIOCOR) 07-11-11 07:31:00 (0006)PA 5 NNNN "Corsia degli incurabili", l'urlo
di dolore di Malosti/Valduga Il cartellone con i principali appuntamenti della settimana ... Finanza e affari in rotta per Madrid Anche chi è abituato
al comando deve obbedire a qualcun altro. Deve obbedire alla passione. Così Flavio Cattaneo (Terna) s'arren ... Europa 7 lancia il digitale del
futuro ROMA - Sarà una tv italiana la prima a trasmettere in Europa e nel mondo, da quest'anno, nello standard DVB...
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Tesi in Pari opportunità: bando per i neodottori
Source: denaro.it, Posted on: Nov 04, 2011 04:49 AM by Redazione Il Denaro
- 23 us.cision.com
Pari opportunità: fino a martedì 15 novembre 2011 è possibile partecipare al bando di concorso per il conferimento di premi per tesi di dottorato
di ricerca in materia di promozione della parità di trattamento e rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica.
Promosso da Unar (l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali operante nell’ambito del Dipartimento che fa capo al ministero di Mara
Carfagna) e Crui (Conferenza dei rettori delle Università italiane), il concorso è riservato a coloro che, avendo già discusso con esito positivo
una tesi di dottorato in tali materie, abbiano conseguito il dottorato di ricerca in una qualsiasi Università italiana, a partire dall’anno 2009 ed entro
la data di scadenza della domanda. La tesi vincitrice si aggiudicherà un premio di 5mila euro e sarà pubblicata in una collana editoriale di rilievo
nazionale. La seconda e terza classificata riceveranno, rispettivamente, 3mila e 1.500 euro. L’Unar si riserva di pubblicare altre tesi che siano,
comunque considerate meritevoli.
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Intesa tra industria e CRUI
Source: voceuniversitaria.blogspot.com, Posted on: Nov 04, 2011 03:31 AM by voceuniversitaria
Si intensifica la cooperazione fra le universita' e le imprese italiane per potenziare la ricerca e l'innovazione. Confindustria e Conferenza dei
Rettori delle Universita' Italiane hanno raggiunto un'importante intesa che sottoscriveranno lunedi' prossimo, a Milano, nella Sala Camerana di
Assolombarda. Obiettivo dell'accordo sono "Otto azioni misurabili per l'Universita', la Ricerca e l'Innovazione". Con questa intesa, fanno sapere
Confindustria e Crui, le due organizzazioni intendono avviare, nei prossimi 12 mesi, un'azione congiunta per il rafforzamento del rapporto tra
universita' e impresa e si impegnano a collaborare su 8 azioni misurabili per far crescere l'occupazione dei giovani e la qualita' della ricerca.
Lo scopo, in uno scenario di crisi come quello attuale, "e' di offrire un contributo concreto per lo sviluppo culturale ed economico del Paese.
L'attuazione della riforma universitaria, la valorizzazione della qualita', il potenziamento delle competenze distintive degli Atenei rappresentano
i primi traguardi dell'azione congiunta" affermano l'associazione degli industriali e la conferenza dei rettori. Il nuovo progetto di cooperazione
verra' sottoscritto da
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TWEET FROM: TWITNOTIZIE
Source: twitter.com, Posted on: Nov 03, 2011 07:38 AM by twitnotizie
Confindustria e Conferenza dei Rettori delle Università : Accordo sulle azioni misurabili per l'Università, la Ricerca e l'Innovazione
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Post from Progetto Nonsolodonna
Source: www.facebook.com, Posted on: Nov 01, 2011 05:48 PM by Progetto Nonsolodonna
Bando Crui per TESI di DOTTORATO CONTRO la DISCRIMINAZIONE. indetto con l’obiettivo di diffondere negli atenei del paese una cultura
di rispetto, della parità di trattamento e delle pari opportunità, dall’UNAR (Ufficio Naz. Antidiscriminaz. razziali) e dalla CRUI(Conferenza Rettori
Università Italiane). Particolare attenzione è dedicata ai lavori incentrati sulle discriminazioni multiple, sulle periferie urbane, sulle giovani
generazioni e sulle discriminazioni nei luoghi di lavoro. Le domande si accettano fino al 15 novembre 2011. Crui: Conferenza dei Rettori delle
Universita' italiane: UNAR: Premi per Tesi di Dottorato Conferenza dei Rettori delle Università italiane
| Sentiment: Neutral
Post from Centro Antiviolenza Queer-Lgbtqi
Source: www.facebook.com, Posted on: Nov 01, 2011 05:45 PM by Centro Antiviolenza Queer-Lgbtqi
Bando Crui per TESI di DOTTORATO CONTRO la DISCRIMINAZIONE, indetto con l’obiettivo di diffondere negli atenei del paese una cultura
di rispetto, della parità di trattamento e delle pari opportunità, dall’UNAR (Ufficio Naz. Antidiscriminaz. razziali) e dalla CRUI (Conferenza Rettori
Università Italiane). Particolare attenzione è dedicata ai lavori incentrati sulle discriminazioni multiple, sulle periferie urbane, sulle giovani
generazioni e sulle discriminazioni nei luoghi di lavoro. Le domande si accettano fino al 15 novembre 2011. Crui: Conferenza dei Rettori delle
Universita' italiane: UNAR: Premi per Tesi di Dottorato Conferenza dei Rettori delle Università italiane
| Sentiment: Neutral
- 24 us.cision.com