guida di cracovia
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GUIDA DI CRACOVIA E DEL TERRITORIO 1 La citta’ di Cracovia 2 Il CENTRO di CRACOVIA Sulla riva nord del fiume Vistola, circondata da splenditi giardini, troviamo il cuore pulsante di Cracovia, Stare Miasto, la città vecchia: un quartiere dal fascino particolare dove lo stile gotico si unisce incontra e sposa perfettamente lo stile rinascimentale e il barocco. Stare Miasto, è quindi, il punto di partenza di qualsiasi visita alla città. 3 STARE MIASTO: la città vecchia 4 piazza del Mercato Principale (Rynek Glówny) La piazza principale della città, della città vecchia, è Rynek Glowny, la piazza dei fiori. Realizzata nel 1257, è fin da allora l’anima ed il fulcro commerciale di Cracovia. Con i suoi 4 ettari, questa piazza, un tempo, era considerata la più grande piazza dell’Europa medievale ed, a tutt’oggi, è la più grande della Polonia.A pianta quadrata (ogni lato misura 200 metri), Rynek Glowny, è attorniata da edifici storici di notevole interesse, da qui dipartono a raggiera le vie principali della città, tra cui la Strada Reale. Dal 1978 è stata inserita dall'UNESCO tra gli World Heritage Sites. Nella piazza, troviamo diversi palazzi, tra questi, il più significativo è il Sukiennice, il gotico mercato dei Tessuti.. 5 Mercato dei Tessuti (Sukiennice) Edificato nel 14°sec. (ricostruito nel 1555 in seguito ad incendio e ristrutturato nel 19 secolo), il Sukiennice ancora oggi ospita al suo interno un mercatino con negozi di artigianato vario ed è, con ogni probabilità, il primo centro commerciale del mondo. Oggi, al piano terra dell'edificio, ha sede un vivacissimo bazar, mentre al piano superiore si possono ammirare le opere di pittura polacca (XIX-XX secolo) della Galeria Malarstwa Polskiego Museum Narodowego. 6 Basilica di S. Maria (Bazylika Mariacka) 7 Sul lato nord occidentale della piazza, troviamo l’imponente e splendida chiesa gotica Kosciol Mariacki, dedicata alla Vergine Maria; eretta nel 1222, per volere del Vescovo di Cracovia, venne distrutta dai tartari e fu ricostruita, secondo il gusto gotico, durante la seconda metà del Trecento. Nel corso dei secoli l’edificio, che domina la piazza, è stata abbellito ed arricchito: ad esempio nel 1666 sono stati aggiunti i coronamenti della guglia sinistra. Per accedere alla Kosciol Mariacki, si attraversa un piccolo tempio a pianta poligonale, edificato in stile barocco (1750-3). L'interno della chiesa è, invece, gotico; sulle volte della navata centrale si possono ammirare alcuni interessanti affreschi ottocenteschi, mentre le vetrate trecentesche sono decorate con dei temi tratti dal Vecchio e Nuovo Testamento. 8 Nelle cappelle situate lungo la navata destra, sono custodite opere pregevoli come quella dedicata a S. Giovanni Battista o la tomba di Seweryn Boner. Infine, possiamo ammirare il prestigioso dossale Mariano (scolpito in legno di tiglio), considerato da molti il capolavoro assoluto di Veit Stoss (scultore ed incisore tedesco, 1447 1533). 9 Il trombettista della torre di Santa Maria A Cracovia la legenda di “Hejnal Mariacki” (suono di tromba), racconta di uno dei custodi della città che vegliava sulla torre della Basilica di Santa Maria di Cracovia durante l’attacco dei tartari nel 1240. Quando il custode vide l’esercito dei tartari iniziò a suonare hejnalche doveva avvisare i cittadini e i guardiani della città del pericolo in arrivo. 10 La guardia quel giorno pagò il suono di tromba dell’ Hejnal Mariacki con la sua vita: la lancia del tartaro lo colpì e interruppe la melodia. La città di Cracovia è stata quasi interamente distrutta durante questa crudele guerra, ma il coraggioso allarme lanciato dal guardiano della torre di Cracovia permise agli abitante di prepararsi alla difesa della città e non arrendersi senza combattere. In ricordo di questo episodio del guardiano della torre, l’hejnal suona sul centro storico di Cracovia, della Piazza del Mercato tutti giorni alle ore 12 e alle ore 19 e sempre viene interrotto a metà in memoria del coraggio della sentinella che salvò la città polacca. 11 Collina del Wawel (Wzgórze Wawelskie) La collina di origine calcarea del Wawel ospita due grandiosi monumenti di Cracovia: il castello e la cattedrale. La storia del castello è legata ad un drago, importante figura della mitologia polacca. La tradizione narra che un drago abitava la grotta posta sotto la collina del Wawel, dove oggi sorge il castello. 12 Secondo la leggenda, durante il regno del re Krak, fondatore della città, un giovane riuscì a sconfiggere il drago grazie ad un’astuzia. Il ragazzo, dopo aver riempito un agnello di zolfo, lo sistemò all’apertura della caverna del drago. In breve, il drago divorò l’animale, ma presto fu assalito da un’incredibile arsura che lo spinse a bere dalle acque del fiume Vistola: la creatura bevve talmente tanto che esplose. Drago del Wawel (smok wawelski) Oggi, la grotta del drago, situata sotto il castello è diventata un’ambita meta turistica, così come la statua del drago, posta sulle rive del fiume. 13 Cattedrale del Wawel (Katedra Wawelska) Situata ai piedi del castello, troviamo la Cattedrale di Wawel è considerata il santuario nazionale della Polonia. Dedicata ai Santi Stanislao e Venceslao, venne costruita nel XIV sec: tra le sue mura sono stati incoronati i re di Polonia e, nelle sue cappelle, riposano per l’eternità sovrani, vescovi, eroi ed artisti polacchi. All’interno della Cattedrale, troviamo dei veri tesori d’inestimabile valore artistico e culturale (al suo interno ospita infatti 18 splendide cappelle); ne è un esempio sopraffino la Cappella di Sigismondo. La cosiddetta Cappella di Sigismondo (Kaplica Zygmuntowska), a pianta quadrata sormontata da una cupola dorata, è stata definita da «il più bell'esempio del Rinascimento toscano a nord delle Alpi»; edificata come cappella tombale degli ultimi sovrani Jagelloni, è considerata uno dei monumenti architettonici di maggior pregio di tutta Cracovia. Finanziata da re Sigismondo I di Polonia, la cappella fu edificata fra il 1519 e il 1533 da Bartolomeo Berecci ospita le tombe del suo fondatore, del re Sigismondo Augusto di Polonia e di Anna Jagellona. 14 Castello Reale sul Wawel (Zamek Królewski na Wawelu) Situata ai piedi del castello, troviamo la Cattedrale di Wawel è considerata il santuario nazionale della Polonia. Dedicata ai Santi Stanislao e Venceslao, venne costruita nel XIV sec: tra le sue mura sono stati incoronati i re di Polonia e, nelle sue cappelle, riposano per l’eternità sovrani, vescovi, eroi ed artisti polacchi. All’interno della Cattedrale, troviamo dei veri tesori d’inestimabile valore artistico e culturale (al suo interno ospita infatti 18 splendide cappelle); ne è un esempio sopraffino la Cappella di Sigismondo. La cosiddetta Cappella di Sigismondo (Kaplica Zygmuntowska), a pianta quadrata sormontata da una cupola dorata, è stata definita da «il più bell'esempio del Rinascimento toscano a nord delle Alpi»; edificata come cappella tombale degli ultimi sovrani Jagelloni, è considerata uno dei monumenti architettonici di maggior pregio di tutta Cracovia. Finanziata da re Sigismondo I di Polonia, la cappella fu edificata fra il 1519 e il 1533 da Bartolomeo Berecci ospita le tombe del suo fondatore, del re Sigismondo Augusto di Polonia e di Anna Jagellona. 15 Il Ghetto Ebraico Il ghetto ebraico di Cracovia (Kraków in polacco) fu uno dei cinque principali ghetti creati dai nazisti nel Governatorato Generale in Polonia durante l'occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale. Il ghetto rappresentò un punto di transito per la suddivisione tra i lavoratori considerati abili e coloro che erano destinati al successivo massacro nei campi di sterminio. Prima della guerra Cracovia era un influente centro culturale ed aveva una popolazione ebraica di 60.000-80.000 abitanti. La persecuzione della popolazione ebraica di Cracovia iniziò subito dopo l'occupazione della città nel settembre del 1939 a seguito della campagna polacca che vide le forze tedesche conquistare rapidamente la nazione. Gli ebrei vennero immediatamente obbligati a prendere parte a lavori forzati imposti dalle truppe naziste; dal novembre 1939tutti gli ebrei di oltre dodici anni furono obbligati a portare un bracciale di identificazione; in tutta Cracovia le sinagoghe vennero chiuse e le reliquie e oggetti di valore che contenevano vennero confiscati dalle autorità tedesche. Entro il maggio 1940 le autorità d'occupazione tedesche annunciarono che Cracovia sarebbe diventata la città più "pulita" del Governatorato Generale (comprendente tutte le zone occupate della Polonia, ma non annesse direttamente al Reich) ed ordinarono una massiccia deportazione degli ebrei dalla città. Degli oltre 68.000 ebrei presenti a Cracovia, solo 15.000 lavoratori e le loro famiglie ebbero il permesso di rimanere in città; tutti gli altri ricevettero ordine di abbandonarla e vennero "reinsediati" nelle aree circostanti. Il ghetto di Cracovia venne costituito ufficialmente il 3 marzo 1941 ed installato nel quartiere di Podgórze, non nel quartiere ebraico di Kazimierz, obbligando allo spostamento delle famiglie polacche residenti nelle abitazioni ebree situate fuori dal ghetto. Prima della creazione del ghetto il quartiere di Podgórze era abitato da 3.000 persone: in quest'area vennero stipati inizialmente 15.000 ebrei che occupavano 30 strade, 320 edifici e 3.167 stanze. Come risultato venne assegnato un appartamento ogni quattro famiglie, e molti sfortunati furono costretti a vivere per strada. 16 Il ghetto venne circondato da mura che lo isolarono completamente dalla città circostante; tutte le finestre e porte che erano rivolte verso il lato "ariano" della città vennero murate, escluse quattro passaggi custoditi che permettevano il traffico attraverso il ghetto. Come oscuro presagio del futuro imminente i muri di cinta erano costruiti con le lapidi demolite dal cimitero ebraico della città. Piccole sezioni del muro rimangono ancora oggi. Gli appartenenti al movimento di sinistra Akiva unirono le loro forze con i gruppi sionisti per fondare una organizzazione clandestina di combattimento chiamata Żydowska Organizacja Bojowa (ŻOB) ed organizzare la resistenza all'interno del ghetto con il supporto esterno del movimento polacco di resistenza Armia Krajowa. Il gruppo portò avanti una serie di attività di resistenza compreso un attentato al club di ritrovo degli ufficiali tedeschi. A differenza di quanto successe a Varsavia, però, gli sforzi non portarono ad una sollevazione generale prima che il ghetto venisse liquidato. A partire dal 30 maggio 1942, le autorità tedesche iniziarono una serie di sistematiche deportazioni dal ghetto verso il campo di sterminio di Bełżec; nei mesi successivi migliaia di ebrei subirono questa sorte. Il 13 e il 14 marzo 1943 i nazisti, per ordine dello Sturmbannführer Willi Haase, operarono la "liquidazione" finale del ghetto effettuata dalle SS al comando dello SSHauptsturmführer Amon Göth: circa 2.000 considerati inabili, soprattutto bambini ed anziani, vennero uccisi nelle strade del ghetto, 8.000 ebrei reputati abili al lavoro vennero deportati al Campo di concentramento di Kraków-Plaszów, il resto invece alcampo di sterminio di Birkenau. 17 Il regista Roman Polanski, cugino di Roma Ligocka: autrice e protagonista del libro: "la bambina col cappotto rosso", sopravvissuto del ghetto quando era bambino descrive le sue esperienze nel libro di memorie Roman. Dirige il film “Il PIANISTA” Nei primi mesi egli descrive una situazione di apparente pace interrotta da alcuni episodi di terrore. I residenti della città andavano fuori a mangiare, ascoltavano la banda musicale della città ed i bambini come Polanski giocavano nella neve. Tadeusz Pankiewicz è un farmacista polacco che possedeva la Farmacia Aquila all'interno del ghetto di Cracovia. Fu l'unico non-ebreo a vivere nel ghetto dopo aver ricevuto l'autorizzazione dalle autorità tedesche e si prodigò quanto possibile per la salvezza degli abitanti. In riconoscenza dei suoi gesti eroici egli è stato nominato dal governo israeliano Giusto tra le nazioni. Ha pubblicato un libro relativo alle sue esperienze: La farmacia del ghetto di Cracovia. Roma Ligocka è un'artista polacca che era una bambina quando si salvò dal ghetto. Molti anni dopo ella è stata inserita nel film Schindler's List di Steven Spielberg dopo avere scritto un racconto sulle sue esperienze giovanili intitolato Memoria di una bambina con il cappotto rosso. L'imprenditore tedesco Oskar Schindler si trasferì a Cracovia a causa del basso costo dei lavoratori disponibili nel ghetto. Egli selezionò numerosi operai per lavorare nella sua fabbrica di vasellame, ed imparò a trattarli umanamente. Nel 1942 Schindler vide le brutali operazioni di rastrellamento per l'invio dei trasporti verso il campo di Płaszów e di conseguenza agì al fine di salvare quanti più ebrei possibile, come descritto nel film Schindler's List. In un momento particolarmente critico 300 dei lavoratori ebrei di Schindler vennero deportati, nonostante tutti gli sforzi compiuti, al campo di sterminio di Auschwitz ed egli intervenne personalmente presso la direzione del campo per salvarli. 18 NOWA HUTA la città emblema del regime socialista Nowa Huta (in polacco, Nuove acciaierie) è un quartiere industriale di Cracovia, creato negli anni cinquanta, per ampliare la capacità siderurgicadella Polonia. Il quartiere nacque per soddisfare la richiesta di Stalin di impiantare, all'interno del territorio dell'alleato russo, un'industria metallurgica di dimensioni consistenti. Gli abitanti di Nowa Huta e i lavoratori dell'acciaieria furono tra i primi a ribellarsi contro il governo comunista e a combattere per diritti umani e diritti dei lavoratori. Essi difesero la costruzione della famosa chiesa "Arca del Signore” (costruita grazie a Karol Wojtyla) e organizzarono numerose manifestazioni democratiche che solitamente finivano con scontri con la polizia comunista. Nowa Huta diventò in questo modo la roccaforte del movimento di Solidarnosc negli anni '80. Nel 1980 quasi 29.000 dei 38.000 lavoratori delle Acciaierie di Lenin appartenevano al sindacato "Solidarnosc". 19 La dottrina del realismo socialista in Polonia, come in altri paesi della Repubblica del Popolo, è stata applicata dal 1949 al 1956. Ha coinvolto tutti i settori dell'arte, ma i suoi risultati più spettacolari sono stati nel campo dell'architettura. Le principali linee guida di questa nuova corrente sono state molto precisamente indicate in un documento del 1949 redatto dal Consiglio Nazionale del Partito degli Architetti. L'architettura era un'arma estremamente importante per i creatori di questo nuovo ordine sociale. Era destinata a contribuire a formare un paese socialista - a modificare la coscienza dei cittadini e la loro visione della vita. In questa grande opera, un ruolo cruciale era svolto dalla figura dell'architetto, che non doveva essere percepito come un semplice ingegnere di strade ed edifici, ma piuttosto come un "ingegnere dell'anima umana". Il progetto di un edificio era molto più che una questione di semplice estetica: doveva esprimere idee sociali, suscitare una sensazione di persistenza e di potenza. Dal momento che lo stile Rinascimentale era generalmente il più venerato nella vecchia architettura polacca, doveva rappresentare anche la nuova Polonia socialista. Tuttavia, nel tentativo di incorporare i principi del realismo socialista a tale corrente, ci furono piuttosto poche deviazioni introdotte rispetto al modello originale. Uno di questi principi era quello di riflettere più da vicino l'architettura sovietica, portando la maggior parte delle opere verso un mescolamento dei due stili e infine, all'accettazione generale della forma classicista del regime Sovietico. Attualmente il centro di Nowa Huta è considerato un monumento cittadino, esempio perfetto dell'architettura socialista in Polonia. 20 Nel progetto originale di Nowa Huta mancava un tipo di costruzione: una chiesa cattolica romana. La campagna pubblica per la promozione della costruzione di tale edificio durò diversi anni. Già nel 1960 gli abitanti di Nowa Huta cominciarono a presentar domanda per costruire una chiesa. In quell'anno combattimenti di strada violenti contro la polizia antisommossa scoppiarono a causa di una croce di legno, eretta senza permesso. La gente del posto era stata sostenuta dall'allora vescovo Karol Wojtyla, futuro Papa Giovanni Paolo II, che iniziò tenendo all'aperto una Messa di mezzanotte la vigilia di Natale del 1959, indipendentemente dal tempo, e che fece sostituire la croce ogni volta che venne rimossa. Nel 1967 il permesso di costruire la chiesa fu concesso e, infine, una chiesa chiamata Arca del Signore venne costruita. Il complesso è stato consacrato da Wojtyla nel 1977. Wojtyla stesso, dopo essere stato eletto Papa nel 1978, chiese di poter visitare Nowa Huta durante la sua prima visita nel 1979, ma non gli fu permesso di farlo. 21 SANTUARIO DIVINA MISERICORDIA Il Santuario era situato inizialmente nell’edificio del convento della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, fondato nel 1891 dal principe A. Lubomirski per le ragazze e le donne bisognose di un profondo rinnovamento morale. Nel periodo tra le due guerre mondiali, visse e morì in questo convento suor Maria Faustina Kowalska (1905-1938); per mezzo della quale Cristo Signore ha trasmesso alla Chiesa e al mondo il messaggio della Divina Misericordia. Esso ci avvicina al mistero della Divina Misericordia, ci richiama alla fiducia in Dio e ad un attegiamento di carità verso il prossimo, come pure all’annuncio e all’implorazione della Divina Misericordia per il mondo, attraverso le varie pratiche delle nuove forme di culto: la venerazione dell’immagine di Gesù Misericordioso, la celebrazione della festa della Divina Misericordia, l’ora della Misericordia e la coroncina alla Divina Misericordia . 22 Nel 1943 il confessore di suor Faustina, padre J. Andrasz S.I. di Cracovia, ha benedetto il quadro di Gesù Misericordioso, dipinto da A. Hyła che fu offerto in ringraziamento per la liberazione della famiglia dai pericoli della guerra. Così ebbe inizio la devozione alla Divina Misericordia. Presto si diffuse la fama del quadro, per le grazie avvenute, e in breve tempo aumentò il numero dei pellegrini, i quali visitavano anche la tomba di suor Faustina morta in concetto di santità. L’occasione della beatificazione di suor Faustina (18 aprile 1993), della sua canonizzazione (30 aprile 2000) e i pellegrinaggi del Santo Padre Giovanni Paolo II a Łagiewniki (1997 e 2002) hanno sviluppato rapidamente il culto alla Divina Misericordia. Tutto questo ha richiesto la costruzione di una nuova chiesa – Basilica, consacrata solennemente da Giovanni Paolo II, il 17 agosto 2002. In questo luogo, per questa occasione il Papa affidò tutto il mondo alla Divina Misericordia. 23 SANTUARIO GIOVANNI PAOLO II La targa della strada che porta alla chiesa è tutta un programma: «Totus Tuus», il celebre motto di Wojtyla con il suo affidamento a Maria: «Tutto tuo». Siamo a Cracovia, nel quartiere Lagiewniki, a venti minuti dal centro. Dal 23 giugno 2013, la chiesa è stata consacrata dal cardinale Stanislaw Dziwisz. Nel luogo dove sorge il nuovo santuario di Cracovia, un tempo c’era la Solvay, la fabbrica chimica dove il giovane Karol lavorava per qualche tempo. Alla beatificazione di Wojtyla, il 1 maggio del 2011. La parte dedicata al culto è su due piani: quello superiore è più ampio, aperto alle grandi celebrazioni. Ma il cuore del santuario è¨ la cripta inferiore, ottagonale, con l’ altare che custodisce la reliquia del sangue che era stato conservato nei tanti interventi chirurgici subiti dal Papa. In una cappella c’è anche la prima lapide di marmo che copriva la tomba di Wojtyla quando era nelle Grotte vaticane, prima del trasferimento nella basilica avvenuto proprio dopo la beatificazione. 24 Nella cripta ottagonale è tutto un tributo a Maria e ai suoi santuari sparsi nel mondo in cui Giovanni Paolo II si è recato come Papa ma, prima di tutto, come pellegrino: ci sono i santuari mariani dei polacchi, Czestochowa e Kalwaria, così importanti nella vocazione del giovane Karol, ma anche Lour-des, Fatima. Poi un affresco con le personalità più importanti per la Chiesa polacca: al centro ancora papa Wojtyla con l’ immagine di San Pietro in lontananza, ma accanto a lui i santi della sua terra, da suor Faustina a padre Massimiliano Kolbe, morto proprio ad Auschwitz. Una colonnina accanto all’ altare, con una fessura, accoglie già intenzioni, messaggi, preghiere dei visitatori. Poi si sale nella chiesa superiore. Le decorazioni sono affidate a mosaici che già da soli sono una catechesi.. La chiesa fa parte di un più complesso progetto, che prevede anche la costruzione del centro Giovanni Paolo II intitolato Non abbiate paura. Sono in programma una struttura per il volontariato e un istituto per il dialogo. Ma nel tempo sorgeranno anche un museo multimediale, una casa per esercizi spirituali e un albergo per l’ accoglienza dei pellegrini. La pietra angolare fu benedetta da papa Ratzinger e murata il 23 ottobre del 2010 nelle fondamenta della chiesa 25 Dove andremo? La regione Malopolska si trova nella parte meridionale della Polonia. Letteralmente Malopolska significa Piccola Polonia Il capoluogo è Cracovia. 26 Il clima e il territorio È un territorio con montagne non molto alte e bellissimi paesaggi, ricchi di aree verdi e di grandi boschi. D’estate le temperature vanno dai 15° ai 25° la città è situata in un’area caratterizzata da un clima temperato (in parte influenzato dai venti umidi che soffiano dall’Oceano Atlantico) ed da un clima secco di tipo continentale. Le primavere di Cracovia sono stupende: le giornate sono tiepide e limpide e si può godere la città in tutto il suo splendore. Con l’arrivo dell’estate, le giornate si allungano e le temperature diventano molto gradevoli, ma la pioggia è sempre in agguato: da Giugno ad Agosto, quindi non dimenticatevi l’ombrello. Il clima e l’abbondante presenza di acque minerali favoriscono la guarigione di diverse malattie. Molto utilizzate a scopo terapeutico sono anche le miniere di Wieliczka e di Bochnia. 27 In questa regione incontriamo, magnificamente integrate nel paesaggio, chiese ortodosse in legno e chiese cristiane: se ne contano alcune centinaia. Le più famose hanno raggiunto la piena nobilitazione, sebbene siano opere di semplice carpenteria e non di celebri architetti. Chiesa antica di Siepraw Chiesa di San Giacomo a Sekowa 28 Sempre in questa zona - MINIERE DI WIELICZKA - MUSEO DI AUSCHWITZ - WADOWICE 29 La Miniera di Sale di Wieliczka La miniera di sale di Wieliczka è situata nella città di Wieliczka,, in Polonia. È stata utilizzata per l'estrazione del sale dal XIII secolo al 1996. È una delle più antiche miniere di sale al mondo, nel corso dei secoli fu fonte di ricchezza per l’intero Paese. Nel corso dei 700 anni di sfruttamento della miniera di sale, sono stati scavati circa 300 km di cunicoli e duemila vani, fino alla profondità di 327 metri. La parte visitabile comprende un percorso turistico di 3,5 km, che passa attraverso oltre 20 “stanze” e cappelle. La miniera di sale di Wieliczka ha 3,5 km disponibili per le visite turistiche (meno dell'1% della lunghezza totale delle gallerie), che includono statue di figure storiche e religiose, tutte scolpite dal minatori direttamente nel sale. Anche i cristalli dei candelieri sono stati forgiati nel sale. La miniera presenta anche stanze decorate, cappelle e laghi sotterranei, e mostra la storia della miniera. Quella di Wieliczka è comunemente detta "la cattedrale di sale sotterranea della Polonia", ed è visitata ogni anno da circa 800.000 persone. 30 La principessa Kinga e le miniere di Wieliczka La leggenda narra di questa principessa che, prima di lasciare la terra natia chiese al padre, allora re d’Ungheria, di fare dono ai polacchi di una miniera di sale. Il sale era infatti un bene prezioso per l’epoca, una delle maggiori ricchezze per il popolo. Il padre della principessa le regalò allora una miniera in Ungheria, dove la principessa gettò il suo anello. Una volta arrivata a Cracovia la principessa indicò ai minatori dove scavare, e nelle profondità della terra trovarono\l’anello della principessa incastonato nel salgemma! 31 Auschwitz-Birkenau Il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, il più grande lager creato dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Originariamente concepito come campo di lavoro, si trasformò in seguito nel maggiore luogo di massacro progettato dal Terzo Reich, dove persero la vita 1,5 milioni di polacchi e prigionieri provenienti da tutta Europa, in maggioranza ebrei. Oggi il campo è sede di un museo ed è stato nominato denominato Monumento del Martirio del Popolo Polacco e degli altri Popoli. 32 Situata a circa 50 km da Cracovia, Wadowice è una delle cittadine più visitate soprattutto da pellegrini devoti a Giovanni Paolo II, ma anche da chi è interessato a vedere con i propri occhi la terra più amata dal Santo. La storia di Wadowice, testimoniata da fonti scritte, iniziò nella prima metà del quattordicesimo secolo. Circa un secolo dopo venne fondata la famosa chiesa parrocchiale, oggi Basilica Minore del Sacrificio della Santissima Maria Vergine presso la quale, il 20 giugno del 1920 fu battezzato il futuro Papa Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla. Nel centro della città si possono visitare così in poche ore parecchi luoghi cari al Papa che aiutano a comprendere meglio la storia sua e della sua famiglia. I più importanti per ciascun visitatore sono senz’altro il Museo della Casa Natale, la vecchia scuola e la magnifica Basilica – punto focale della bellissima piazza centrale ristrutturata di recente, dopo la beatificazione di Giovanni Paolo II avvenuta nel 2011. La Casa Natale di Giovanni Paolo II a Wadowice, nella quale il 18 maggio 1920 venne al mondo e poi visse gli anni della sua adolescenza il piccolo Karol si trova invece in via Koscielna, accanto alla Basilica. Dal 1984 la Casa ospita il Museo, chiamato Casa di Famiglia di Giovanni Paolo II che espone ai visitatori vari oggetti legati direttamente alla figura di Wojtyla (libri, fotografie, vestiti, pagelle scolastiche, attrezzature sportive, oggetti quotidiani). Davanti alla Basilica si può vedere inoltre il luogo dove fino al 1945 si trovava la famosa pasticceria di Karol Hagenhuber, menzionata da Giovanni Paolo II nei suoi ricordi e nei colloqui con i cittadini di Wadowice. La pasticceria produceva infatti ottime torte e dolci alla crema, kremòwki, che il giovane Wojtyla adorava. La famosa ricetta, modificata secondo le preferenze dei gestori, rientra oggi nell’offerta di molte altre pasticcerie del luogo che chiamano il dolce “kremòwka del Papa”. WADOWICE La città natale di GPII 33 PACK A: Katowice -la città del carboneÈ capoluogo dell’Alta Slesia e centro più importante di tutta la provincia. Il periodo della sua più grande prosperità fu negli anni ’50, quando furono aperti numerosi stabilimenti metallurgici e miniere di carbone. Negli ultimi anni, l’industria pesante ha perso molta della sua importanza, ma le miniere, gli stabilimenti e le fabbriche funzionano ancora. Oggi è anche centro della scienza e dell’istruzione nell’Alta Slesia. La maggior parte dell’architettura urbana risale ai tempi della Polonia comunista tra cui si sono conservate alcune perle dell’800. La costruzione piu’ caratteristica di Katowice è lo Spodek – letteralmente “Disco Volante” – un’enorme sala dove hanno luogo i più’ grandi concerti rock in Polonia. Il “partito” del carbone e la Chiesa cattolica sono due tra le istituzioni più potenti in Polonia. Per decenni hanno marciato unite ma adesso il messaggio “verde” di Papa Francesco rischia di metterle in contrasto: nella sua enciclica sul cambiamento climatico Bergoglio sostiene infatti che il carbone “dev’essere progressivamente sostituito senza indugi”. Nel 1981 Katowice fu testimone degli eventi drammatici accaduti nella miniera di carbone “Wujek”, dove gli scioperanti sono stati attaccati dalla polizia e dall’esercito: rimasero uccisi nove minatori. La loro storia è stata immortalata dal regista polacco Kazimierz Kutz nel film “La morte come una fetta di pane”. 34 35 PACK PIEDI: iL CAMMINO VERSO CRACOVIA Fede, storia e cultura: queste le peculiarità del più importante santuario della Polonia, meta di pellegrinaggio per oltre quattro milioni di cattolici e viaggiatori all’anno. Częstochowa è una grande città polacca, ubicata nel Voivodato di Slesia, a circa 200 km sud-ovest da Varsavia e 100 km da Cracovia, rispettivamente attuale ed antica capitale della Polonia. La Cappella della Vergine di Jasna Gora è la destinazione finale di numerosi itinerari dello spirito che attraversano la Polonia. Largamente praticati da giugno a settembre, per ovvie ragioni climatiche, diventano affollati in occasione della festa dell’Assunzione della Santissima Maria Vergine, il 15 agosto di anno. Il cammino che faranno i nostri ragazzi è tra i più suggestivi e verrà fatto insieme ai giovani partecipanti della GMG in cammino verso Cracovia. Vedranno già una piccola GMG. 36 Cosa vedrà chi andrà in canoa? 37 La Masuria È la regione più a nord della Polonia, ed è famosa per la presenza di circa mille laghi collegati tra loro. La regione è nota per le vacanze in canoa ma anche perché proprio in quei luogo Giovanni Paolo II faceva i campiscuola pagaiando con i suoi ragazzi. 38 39 40 41 42 43