Gioco, amore e tante storie
Transcript
Gioco, amore e tante storie
VIVERE INSIEME periscopio Ottimisti e fiduciosi per natura, i bambini sono la voce più spontanea in un mondo disilluso e preda dei condizionamenti. Sta agli adulti, attraverso la lettura e il gioco, affiancarli nel percorso di crescita, ma senza per questo spegnere la magia che alloggia in loro. Gioco, amore e tante storie di F u l v i o S c a p a r r o I Sulle pagine della fantasia Il racconto è un ottimo compromesso per spiegare la realtà ai piccoli senza annoiarli. Messaggero 84 | di sant bambini amano i racconti e lo si capisce fin da quando ancora non hanno l’uso della parola. Ascoltano rapiti le storie ben raccontate da genitori e nonni che trovano, essi stessi, piacere nel narrare. Dedico queste righe ai piccoli, soprattutto a quelli che non possono contare su chi abbia tempo e voglia di raccontare. Inoltre, ’Antonio maggio 2014 faccio una raccomandazione a tutti coloro che hanno cura dei bambini: siate delle guide ferme quando è necessario, ma anche amorevoli. Fateli ridere, fateli giocare, fateli sognare, esprimete il vostro amore per loro sorridendo. Attrezzateli ad affrontare le difficoltà della vita con, alle spalle, almeno un buon patrimonio di ricordi. Nel momento in cui veniamo al mondo, portiamo con noi in dote non soltanto i timori ancestrali della nostra specie (paura dell’abbandono e della separazione), ma anche – nati come siamo per vivere – l’ottimismo e la fiducia infantile nel carattere promettente dell’esistenza. Avremo una vita per ricrederci, ma all’inizio l’ottimismo è nella nostra elmar krenkel / corbis natura e si manifesta attraverso ostinati, talvolta impercettibili, segni di vitalità anche nelle peggiori condizioni di nascita. Per i piccoli non si nasce e non si muore, l’intero mondo è animato. Il passato, il presente e il futuro sono distinzioni poco comprensibili, si soffre e si gioisce con partecipazione totale, con tutto il corpo. Non esiste separazione dall’ambiente nel quale il corpo è calato, ma solo unità di tutte le cose. Questa sorta di pensiero magico appartiene all’alba dell’umanità e ha avuto un ruolo di grande rilievo per la sopravvivenza della specie, ma è ben presente anche all’alba della vita di ciascuno di noi e ha una funzione essenziale nel facilitare l’atterraggio morbido dal Paleolitico superiore al mondo del ventunesimo secolo. Nati nella più totale impotenza e in condizione di assoluta dipendenza dagli adulti, non possiamo che affidarci nei primissimi anni di vita a chi ha, o dovrebbe avere, cura di noi. L’adulto non ha però la stessa fiducia totale del bambino e, dobbiamo ammetterlo, la vita gli fornisce continue occasioni per accrescere il suo scetticismo e per minare l’ottimismo iniziale. Quel che è peggio, l’adulto non ha memoria della propria prima infanzia e trova difficoltà ad alimentare, tanto più a condividere, la visione infantile del mondo. Il bimbo è troppo spesso spinto ad abbandonare quella visione considerata appunto infantile nel senso peggiorativo del termine, a favore del raggiungimento di una condizione, quella di adulto, nella quale i problemi grandi e piccoli dell’esistenza dovrebbero essere affrontati senza puerili pastoie. Come nel finale di Pinocchio, il ragazzino «di ciccia» si erge trionfante davanti alle spoglie inanimate del burattino di legno. Affinché Pinocchio sia accettato nel mondo dei grandi, gli si chiede di abiurare. Nessuno di noi ha mai fatto questo per scelta, ma solo per piegarsi alle esigenze della «maturità» e diventare come i grandi volevano. Per nostra fortuna, non manca chi riesce ad avvicinarsi alla condizione infantile, chi sa che – prima che il bambino si adatti a noi – occorre che gli si vada incontro, assicurandogli ciò di cui l’essere umano di ogni tempo e luogo ha sempre avuto bisogno: nutrimento, protezione, contatto affettuoso, gioco, amore e storie, tante storie. Nel regno dei cieli, chi ama e protegge i bambini entrerà dalla porta principale. n manuali La festa della mamma (11 maggio) è un buon pretesto per dedicarsi a qualcuna delle settantacinque attività qui proposte a madri e figlie under 10. Creare gioielli di farina e sale, realizzare album fotografici e dar vita a teatrini con i ritagli di giornale sono tutte «faccende» che rafforzano i legami divertendo. Cynthia MacGregor, MAMMA, STAI UN PO’ CON ME! Red, € 12,00 Gli stipendi calano, lo stress aumenta, e il tempo per la famiglia si riduce. Non è un caso se ormai in Occidente i figli unici imperversano. Esaminando settantacinque casi reali, gli autori indagano pro e contro del non avere fratelli. Edoardo Giusti, Claudio Manucci, FIGLI UNICI Armando Editore, € 15,00 L. S. Messaggero di maggio 2014 sant ’Antonio | 85