Medici a Verona
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ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA VERONA MEDICA Trimestrale di informazione medica - anno L n. 2 GIUGNO 2015 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002 Trimestrale di informazione medica In questo numero: Medici a Verona Indagine sui fattori di benessere/malessere dei professionisti veronesi ... Certificati di malattia Chi certifica quando il paziente si sottopone ad un esame diagnostico?... pag. 17 pag. 15 Il ruolo dei familiari nella relazione tra medico e paziente ............................................... pag. 29 Elezioni FNOMCeO. Il Nuovo Comitato Centrale .... pag. 43 Assicurazione RC: l’obbligo slitta ............................ pag. 45 2 GIUGNO 2015 RC Professionale obbligatoria Odontoiatri Medici di Medicina Generale Pediatri di Libera Scelta Liberi Professionisti Medici Ambulatoriali Giovani Medici in formazione Medici Ospedalieri proteggi la tua professione 049.8753577 Medici Convenzionati [email protected] lunedì - venerdì (9.00 - 19.00) Club Medici Nordest Srl – Via E. degli Scrovegni, 2 - 35131 Padova (PD) leader nella RC Professionale SOMMARIO EDITORIALE ATTUALITÀ 5 Comunicazione e Cura 29 Il ruolo dei familiari nella relazione tra medico e paziente 30 Premio europeo per meriti scientifici al dr. Castellani del Centro Fibrosi Cistica 31 Report del Ministero della Salute sulla medicina difensiva NOTIZIE DALL’ORDINE 6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni ALBO ODONTOIATRI 11 Verbali della Commissione Odontoiatri STORIA DELLA MEDICINA LETTERE AL DIRETTORE 32 Cenni per una storia dei medici ebrei di Verona 13 Fondazione ANT 14 AMAMI Associazione Medici Accusati Malpractivce Ingiustamente 14 La diagnosi precoce del tumore al seno nelle donne tra i 40-45 anni 15 Certificati di malattia. Chi certifica quando il paziente si sottopone ad un esame diagnostico? CONVEGNI E CONGRESSI 16 Convegni e Congressi FNOMCeO 41 42 43 44 45 AGGIORNAMENTO 17 Medici a Verona Indagine sui fattori di benessere/malessere dei professionisti veronesi 20 Benzodiazepine e insonnia: una proposta per il monitoraggio della prescrizione a lungo termine e la dismissione graduale della terapia cronica PROFESSIONE E LEGGE 24 Clinica e assistenza non possono essere separate 25 Cassazione: confermata condanna fra tolleranza e persecuzione (XIII-XIX sec.) 45 46 47 48 Medici competenti: quadro normativo e sanzionatorio Elenco medici competenti Elezione FNOMCeO. Il Nuovo Comitato Centrale Master universitari Trasmissione telematica all’INPS del certificato di accertamento del decesso da parte dei medici necroscopi. Circolare dell’INPS Assicurazione RC l’obbligo slitta Obbligo di comunicazione di eventuale titolo di specialità a fini di pubblicità sanitaria ECM: un breve prospetto riassuntivo Documento conclusivo del Consiglio Nazionale FNOMCeO del 29/05/2015 ENPAM 49 Al via la busta arancione: per omicidio colposo a “infermiere coordinatore” 26 La certificazione di morte, l’attività di medico necroscopo e le funzioni di polizia mortuaria 27 Co.Ge.A.P.S. e certificazioni ECM 28 Responsabilità di struttura dell’ASL verso l’operato del Medico di Famiglia online le pensioni dei medici di famiglia 50 Riforma della Quota A, a che punto siamo GIOVANI E PROFESSIONI 51 S.O.S. - Sostituzioni TEMPO LIBERO 54 Chi cerca... trova ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VR Nuovo Orario di Apertura della Segreteria dell’Ordine VERONA MEDICA Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì dalle ore dalle ore dalle ore dalle ore dalle ore 9,00 alle ore 13,00 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO) 9,00 alle ore 13,00 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO) 9,00 alle ore 13,00 Sabato chiuso 3 VERONA MEDICA Trimestrale di informazione medica Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona Anno L n. 2 GIUGNO 2015 Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona Registrazione del Tribunale di Verona n. 153 del 20/3/1962 ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Verona tel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904 web: www.omceovr.it Direttore Responsabile Roberto Mora Comitato di Redazione Renzo Bassi, Francesco Bovolin, Giuseppe Costa, Carlo Marchi, Roberto Mora, Alberto Peroni, Carlo Matteo Peruzzini, Gelmino Tosi Consiglio Direttivo Presidente: Roberto Mora Vice-Presidente: Carlo Rugiu Segretario: Lucio Cordioli Tesoriere: Fabio Marchioretto Consiglieri Giorgio Accordini, Francesco Bovolin, Vania Teresa Braga, Giorgio Carrara, Franco Di Spigno, Fabio Facincani, Roberto Fostini, Alfredo Guglielmi, Annamaria Molino, Annamaria Musso, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Claudio Salvatore, Revisori dei Conti Giuseppe Costa, Caterina Pastori, Francesco Spangaro Revisore dei Conti Supplente Vinicio Danzi Commissione Odontoiatri Elena Boscagin, Francesco Bovolin, Francesco Oreglia, Roberto Pace, Franco Zanotti Fotocomposizione Videoimpaginazione e stampa Girardi Print Factory Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr) tel. 0442 600401 e-mail: [email protected] Foto di Copertina Roberto Mora – Chioggia – Inserzioni SPAZIO 1/4 pagina interna (bianco e nero) 1/2 pagina interna (bianco e nero) 1 pagina interna (bianco e nero) 2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) 4ª pagina di copertina (a colori) 4 pubblicitarie sul 1 USCITA € € € € € 150,00 400,00 500,00 800,00 1000,00 Bollettino 2 USCITE € € € € € 200,00 (totali) 300,00 (per uscita) 400,00 (per uscita) 600,00 (per uscita) 800,00 (per uscita) 4 USCITE € € € € € 250,00 (totali) 250,00 (per uscita) 350,00 (per uscita) 500,00 (per uscita) 600,00 (per uscita) VERONA MEDICA EDITORIALE Comunicazione e Cura Qualche giorno fa, a Soave, invitato ad un convegno dove infermieri e caposala della nostra provincia si interrogavano sulle loro prospettive professionali, alla luce del comma 566 della Legge di Stabilità, ho avuto modo di ascoltare la relazione del Prof. D. Rodriguez, medico legale all’Università di Padova. Che ci ha spiegato che non esiste nel nostro Ordinamento una definizione dell’Atto Medico, cosa peraltro che è stata però tentata nell’art. 3 del nostro nuovo Codice Deontologico laddove compaiono le parole “prevenzione, diagnosi e terapia” ma è assente il termine “cura”. E si chiedeva: la “cura” può dunque diventare pertinenza delle professioni sanitarie? In questo giornale pubblichiamo una interessante indagine promossa dal Gruppo di ricerca psico-sociale nei Servizi alla persona, del Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia dell’Università di Verona e dal Comitato di Bioetica presso il nostro Ordine. Oggetto dell’indagine i fattori di benessere/malessere dei medici veronesi. Oltre a cose ben note come quella del “malessere” dovuto alla “difficoltà di trovare un senso nelle decisioni che i politici prendono in sanità” ed il peso della burocrazia, lo studio rileva che “i medici sembrano ricercare la propria soddisfazione professionale” più nella conferma delle proprie capacità clinico-scientifiche che nelle loro capacità relazionali. Al punto che l’inadeguatezza sotto questo aspetto diventa un motivo di insoddisfazione-malessere rilevante. VERONA MEDICA E ancora “Sul piano sociale tutti i medici … esprimono una percezione medio-alta del potere personale (ascolto degli interlocutori e controllo nel proprio lavoro), mentre la percezione del potere e del ruolo della propria categoria è decisamente inferiore”. Viviamo in questi anni uno sviluppo scientifico e tecnologico sorprendente. Cose un tempo impensabili sono oggi possibili e la ricerca ci svela ogni giorno orizzonti sempre più vasti. Il NEJM del 30 aprile pubblica un articolo titolato “Virtual Visits – confronting the challenges of Telemedicine” e si interroga su vantaggi e svantaggi legati allo sviluppo della telemedicina. In molti nostri ospedali, oggi la refertazione radiologica avviene a distanza e le immagini possono essere consultate direttamente dal medico sul proprio tavolo di lavoro. Il mercato, da parte sua, offre applicazioni che caricate sullo smart-phone permettono di rilevare i parametri vitali che trasmessi al medico gli permettono di visitarti anche quando sei in viaggio o te ne stai comodamente a casa. Se vuoi puoi anche collegarti con lui ed eseguire una vera e propria Visita Virtuale. I nostri colleghi negli “States” sono preoccupati da questo stato di cose e dal fatto che sempre più spesso vengono richiesti di essere consultati dai pazienti in questo modo (ne parlavo tempo fa in un editoriale titolato “epatients”). Una nuova applicazione che si carica sullo smart-phone consente di consultare un dermatologo semplicemente fotografando la cute ammalata, compilando un questionario sulla sintomatologia e spedendo il tutto allo specialista che (sempre collegato online) ti cura a distanza. Ricordo ancora oggi, quale fosse, nei racconti dei colleghi che mi hanno preceduto, l’entusiasmo suscitato dall’arrivo della penicillina. Erano tempi in cui le risorse a disposizione del medico erano di gran lunga inferiori a quelle odierne. Eppure, nella considerazione della gente, la nostra professione godeva di una reputazione di gran lunga migliore di quella odierna. I progressi della scienza e della tecnologia, se da una parte hanno migliorato le nostre capacità di diagnosi e terapia, hanno però anche creato nella gente l’opinione di una medicina onnipotente, dove il fallimento terapeutico, un tempo accettato come naturale, è diventato mancanza professionale o colpevole superficialità. Il rapporto con i nostri pazienti, che un tempo era supportato dal dialogo e dalla fiducia, rischia di naufragare nel mare del sospetto e della diffidenza. Ad aggravare le cose un sistema sanitario preoccupato più di vendere prestazioni piuttosto che di garantire cure e tutele. La sfida che dovremo affrontare nel prossimo futuro, non sarà tanto quella rappresentata dalle malattie che ancora non sappiamo curare, quanto quella di offrire ai nostri pazienti una medicina meno onnipotente ma più a misura d’uomo. A proposito …. mi sono riletto il nostro Codice Deontologico ed ho scoperto che il termine “cura” c’è ancora. Compare nell’art. 20 che è dedicato alla “Relazione di cura”. Vi sta scritto che “Il medico nella relazione persegue l’alleanza di cura fondata sulla reciproca fiducia e sul mutuo rispetto dei valori e dei diritti e su un’informazione comprensibile e completa, considerando il tempo della comunicazione quale tempo di cura”. Guarda caso ….! Il termine cura compare ed è insieme a quello di comunicazione. ROBERTO MORA 5 NOTIZIE DALL’ORDINE Verbali del Consiglio e delle Commissioni VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 10 DICEMBRE 2014 Presenti: Mora, Fostini, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Bovolin, Facincani, Guglielmi, Orcalli, Oreglia, Peruzzini, Rugiu, Salvatore, Spangaro Revisori: Braga, Celebrano, Piazzola Direttore: Cerioni Assenti Giustificati: Carrara, Lombardo, Molino, Costa Il Presidente constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta. LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE PRECEDENTE Il Verbale del Consiglio del 18 novembre 2014, viene approvato all’unanimità. DELIBERE AMMINISTRATIVE Il Direttore da lettura delle delibere amministrative che vengono approvate all’unanimità. COMUNICAZIONI Il Presidente informa sugli argomenti discussi nella riunione del Consiglio Nazionale Fnomceo svoltasi a Roma il 5 e 6 dicembre u.s.L’argomento più importante discusso riguardava le problematiche relative agli esami di accesso alle Scuole di Specialità e quelle inerenti il numero programmato per l’accesso alle facoltà di Medicina ed Odontoiatria. A tal proposito il Consiglio Nazionale FNOMCeO ha approvato un documento in cui si rilevano i so- 6 stanziali fallimenti delle procedure di accesso alle Scuole di Medicina e di quelle per l’ingresso alla Formazione Specialistica post-laurea. Vicende che hanno determinato, a parere del Consiglio un vulnus nella affidabilità e trasparenza delle Istituzioni formative dando respiro a quelle proposte che vorrebbero soluzioni del tipo “abolizione della programmazione e/o accesso unico”. Proposte che provocherebbero danni maggiori di quelli a cui vorrebbero dare soluzione. Nel documento si richiama l’attenzione delle Istituzioni ad affrontare il problema tramite una revisione globale di tutto il sistema formativo del medico e dell’Odontoiatra, in una ottica che non sia solo quella nazionale ma che tenga presente anche i percorsi formativi che sono attualmente svolti in altri stai U.E. Il Presidente consegna una serie di documenti elaborati dal centro studi FNOMCeO contenenti le proiezioni su numerosità di studenti e medici in formazione e relativi costi. Nella mozione approvata la FNOMCeO si rende disponibile a partecipare ad eventuali tavoli di lavoro finalizzati. Sul tema della Formazione il Presidente informa il Consiglio che il Prof. Guglielmi, a nome dell’Università di Verona, gli ha fatto avere il documento che la Conferenza permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia hanno inviato al Ministro dell’Università e della Ricerca ed in cui si esprime il disaccordo delle Facoltà all’ipotesi dell’abolizione del numero chiuso ed il disappunto sul fatto che le sentenze della Magistratura abbinato di fatto saltare l’accesso programmato, premiando di fatto non tanto il merito ma la “litigiosità”. Nel documento si rileva tra l’altro che la giustizia amministrativa ha fatto sì che gli studenti che hanno ottenuto un buon risultato al test di ingresso, senza risultare tra i vincitori, si siano visti scavalcare (per effetto delle ordinanze dei TAR) da studenti ricorsisti che in alcuni casi non avevano neppure ottenuto i 20 punti della sufficienza. Il Presidente informa il Consiglio di avere provveduto personalmente a trasmettere il Documento al Presidente Bianco e alla FNOMCeO, ringrazia ufficialmente il Prof. Guglielmi ed esprime il suo personale apprezzamento sul documento. Informa infine che nella stessa riunione del 5-6 dicembre il Consiglio Nazionale FNOMCeO ha approvato il bilancio di Previsione 2015. a) Il Presidente segnala che nelle giornate del 29 e 30 novembre 2014, ha partecipato al Consiglio Nazionale dell’Ente di Previdenza (Enpam). Nell’occasione è stato approvato il Bilancio pre-Consuntivo 2014 del quale sono emersi i seguenti dati: -Il bilancio previdenziale è in attivo per circa 831 milioni di euro. -il capitale dell’ente è attualmente stimato a 17 miliardi di Euro; - Il bilancio economico derivante dagli investimenti immobiliari e finanziari del capitale hanno prodotto un attivo (al loro delle imposte) di 413 milioni di euro con una rendita pari al 2,43%. La stima è quindi che tale utile al netto delle imposte dovrebbe essere pari a di € 187.000,00 con una rendita dell’1,2%. Sulla base di tali dati il saldo dell’Ente prevede un saldo attivo pari a 938 milioni di euro. Altre delibere hanno riguardato la riduzione della quota “A” a carico degli iscritti che hanno più di 30 anni di contribuzione, fissata in € 1.040,00 – anziché 1.400,00. La quota B sarà invece aumentata nella misura di 1 punto percentuale, ovvero dal 12,5% al 13,5% Le aliquote dei vari fondi saranno così modificate: -Medicina generale dal 16,5% al 17,0% -Pediatri di libera scelta dal 15% al 16% -Specialisti ambulatoriali dal 24% al 25% - Medicina dei servizi dal 24,5% al 25,5% Lo statuto dell’ente già discusso e approvato nella preceden- VERONA MEDICA NOTIZIE DALL’ORDINE te assemblea svoltasi lo scorso giugno, è stato presentato ai Ministeri vigilanti che hanno proposto alcune modifiche. b)Il Tesoriere, Dr. Marchioretto, illustra brevemente il “Piano triennale per la Prevenzione della Corruzione 2015/2017” ed il “Piano triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2015/2017”. Seguono vari interventi posti a chiarimento di alcune perplessità. Il Direttore informa che tali adempimenti sono stati oggetto di un’incontro indetto dalla Fnomceo e tenutosi a Roma il 4 dicembre u.s.- Gli atti e relative norme sono state illustrate dal Dirigente della Fnomceo Nazionale. Successivamente la relazione del Presidente sull’argomento, viene posta per l’approvazione del Consiglio, la delibera n. 121 che stabilisce gli obblighi che l’Ordine dei Medici C. e O. di Verona dovrà adempiere per il triennio 2015/2017. Il Consiglio approva tale delibera che farà parte integrante del presente verbale. ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI Le iscrizioni e cancellazioni vengono approvate. MEDICI - CHIRURGHI Iscrizioni neo-abilitati: Dott. FERNANDEZ MELIAN Rodolfo Iscrizione società tra professionisti: Studio Odontoiatrico FRANZINI- BRUNELLI Iscrizioni per trasferimento da altro Ordine: Dott. BOTTEGA Elisa da VENEZIA Dott. DE SIMONE Vincenzo da NAPOLI Dott. GABBRIELLI Armando da ROMA Dott. NICOLETTI Cristian da MILANO Dott. PALADINI Alessia da RAVENNA Dott. RICCI Michela da ROMA VERONA MEDICA Dott. SCIOSCIA Marco da BARI Dott. SCARPELLI Mauro da CREMONA Cancellazioni su richiesta: Dott. ADRIANO Irene Dott. BALLARINI Paolo Dott. BATTISTONI Adalberto Dott. BOLOGNA Amedeo Dott. DOLFINI Mario Dott. FRATUCELLO Giuseppe Dott. GAGNI Giuliano Dott. GHIBELLINI Mario Dott. GIORGETTI Pier Giorgio Dott. IANNACCONE Alberto Dott. LANZONE Bruno Dott. LODOLA Paolo Dott. LORENZETTI Mauro Dott. MAGGIONI Ruggero Dott. MENEGAZZI Luciano Dott. MONTI Elena Dott. MUSETTI Paola Dott. NGANDIE NJONOU Milly Estelle Dott. OSTI Eraldo Dott. PERBELLINI Maria Dott. PERINA Angelo Dott. ROSSETTI Antonio Dott. SCAMPERLE Renzo Prof. TANSELLA Michele Dott. TODESCHINI Giampaolo Dott. VECCHINI Luigi Dott. ZATTARIN Alberto Dott. ZAVARISE Flavio. Cancellazioni per decesso: Dott. BARBON Fiorella Prof. DALLE ORE Giuseppe Dott. FIORE DONATI Luciano Dott. GIACOPUZZI Mario Prof. MARIGO Mario Dott. MARINI Pietro Gabriele Dott. PIRRAMI Claudio Dott. RUSSO Giuseppe Dott. SHERSHOVA Svetlana Cancellazioni per trasferimento ad altro Ordine: Dott. GIORDANI Silvia a BOLOGNA Cancellazioni per irreperibilità e morosità: Dott. OUEDRAGO Paul ODONTOIATRI Iscrizioni neo-abilitati: Dott. BEVILACQUA Silvia Dott. BRAY Carola Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. DE MARCHI Paolo FABBRI Zeno MARESCUTTI Riccardo MONTAGNA Zeno MOURATORIO Laira Lania Iscrizioni per trasferimento da altro Ordine: Dott. ROSATI Paola da PERUGIA Cancellazioni su richiesta: Dott. ADRIANO Irene Dott. ARRICHIELLO Francesco Dott. HASHEMI POUR Seyed Abdolghader Dott. MAGGIONI Ruggero Dott. MIRANDOLA Cipriano Dott. MORANDO Lorella Dott. POZZERLE Maria Dott. RAO Mariano Dott. SCANDOLA Clelia Dott. SORTINO Ferdinando Dott. VOLTA Lucilla Prof. ZANINI Giuseppe Cancellazioni per decesso: Dott. MARINI Pietro Gabriele VARIE ED EVENTUALI Il Dr. Orcalli chiede al Presidente un impegno attivo presso la Fnomceo per risolvere le problematiche riguardanti le “assicurazioni obbligatorie per i medici”, che prevedono costi esorbitanti in particolar modo per l’area chirurgica. Il Dr. Mora assicura che l’argomento sarà oggetto di discussione in Federazione Nazionale. Al termine della seduta, il Presidente, in considerazione che non faranno più parte del prossimo Consiglio, ringrazia i Consiglieri Dr. Giuseppe Lombardo e Dr. Francesco Orcalli ed i Revisori dei Conti Dr. Mario Celebrano e Dr.ssa Piazzola Elena, per la loro intensa partecipazione all’attività ordinistica nel triennio 2012/2014, e, quale riconoscimento, consegna loro una medaglia a ricordo dell’Ordine. U 7 NOTIZIE DALL’ORDINE VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 20 GENNAIO 2015 Presenti: Mora, Rugiu, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Bovolin, Braga, Carrara, Di Spigno, Molino, Oreglia, Peruzzini, Salvatore. Revisori: Costa, Pastori, Spangaro Direttore: Cerioni Avvocato: Avv. Gobbi Assenti Giustificati: Facincani, Guglielmi, Musso, Danzi Il Presidente constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta. LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE PRECEDENTE Il Verbale del Consiglio del 10 dicembre 2014, viene approvato all’unanimità. DELIBERA a) Il Direttore elenca le delibere poste all’approvazione del Consiglio che vengono approvate all’unanimità. b) Il Presidente informa di aver nominato una Commissione composta dal Segretario, dal Tesoriere e dal Direttore, con il compito di esaminare le proposte di collaborazione legale per l’Ordine, presentate da numerosi Avvocati iscritti al Foro di Verona. La Commissione, valute le proposte pervenute e considerati gli aspetti professionali ed economici, ha deliberato di assegnare l’incarico di Consulente Legale per l’anno 2015 allo Studio Donella con sede in Via C. Scalzi 20, in Verona. Il Consiglio ratifica la delibera della Commissione, che farà parte integrante del presente verbale. COMUNICAZIONI a) Avendo la necessità di sostituire il Dr. Oreste Ghidini quale componente la Commissione per l’accertamento delle invalidità Enpam, il Consiglio nomina la Dr.ssa Caterina Pastori in sostituzione del citato Sanitario, al quale sarà inviato un sentito ringraziamento per l’opera e la collaborazione prestata. b) Il Presidente comunica di aver avuto assieme ai componenti del Direttivo, un colloquio con l’Avv. Franco Balbi, giuslavorista, con lo scopo di verificare eventuali problematiche riguar- 8 danti nuove assunzioni del personale dipendente, in considerazione che nel corso dell’anno 2016, due dipendenti lasceranno il servizio per collocamento in quiescenza, ed eventuali problematiche riguardanti contratti di collaborazione. c) Il Presidente informa che è tutt’ora vigente una polizza assicurativa per la copertura in itinere dei Consiglieri, Revisori dei Conti e Componenti la Commissione Odontoiatri. d)Il Consiglio, preso atto della delibera n. 92 del 05.07.2003, emanata dalla Fnomceo, stabilisce di rinnovare alle medesime condizioni le indennità di carica a suo tempo definite per i Componenti il Direttivo, il Presidente Cao, ed i gettoni di presenza per le partecipazioni alle riunioni di Consiglio. Le indennità saranno quindi le seguenti: -Presidente € 1.830,00 mensili lordi (IVA inclusa) -Vice Presidente € 1.464,00 mensili lordi (Iva inclusa) -Segretario € 1.464,00 mensili lordi (Iva inclusa) -Tesoriere € 1.464,00 mensili lordi (Iva inclusa) -Presidente Cao € 1.464,00 mensili lordi (Iva inclusa) -I gettoni di presenza al Consiglio vengono riconfermati a € 100,00.e)Il Presidente comunica che il giorno 24 gennaio c.a., a Selvazzano di Dentro (PD), si terrà un Convegno al quale sono invitati i Presidenti di Ordine del Veneto ed i Rappresentanti Sindacali Medici, con il seguente tema: “Alleanza per la professione medica – stati generali della professione. Il degrado della Sanità pubblica del Veneto. Come fare?”. RINNOVO CONTRATTO A DIPENDENTE Il Consiglio ritiene di rinnovare per i prossimi sei (6) mesi il contratto a tempo determinato con nuova scadenza al 31 luglio 2015, alla dipendente Sig.ra Alessandra Pasqualotto. COMMISSIONI ORDINISTICHE Il Presidente illustra dettagliatamente le Commissioni istituite all’Ordine ed i loro scopi. Chiede ai presenti la collaborazione e l’impegno, segnalando alla Segreteria in quali Commissioni desidera partecipare. Vengono stabiliti le seguenti Commissioni: Amministrazione e trasparenza - Autorizzazioni L.R. 22/2002 e L. 81/08 (ex L. 626) - Comitato Verona Medica comunicazioni/rapporti con i medica - ECM e Aggiornamento - Enpam e previdenza - Esami di Stato e Rapporti con Università - Federazione Regionale - Giovani Medici e Neo-abilitati - Gruppo di lavoro salute ambienti di vita e di lavoro - Informatizzazione e pagina web - Medicine complementari - Pari opportunità -Psicoterapeuti - Territorio – Ospedale ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI Il Segretario dà lettura delle variazioni di iscrizioni e cancellazioni di cui al seguente elenco. Interviene il Presidente il quale segnala che tra gli obblighi dell’Ordine vi è anche quello istituzionale di tenere aggiornati gli Albi degli iscritti, di verificare puntualmente la loro residenza, il pagamento della quota di iscrizione all’Ordine ed i contributi dovuti all’Enpam. Le iscrizioni e cancellazioni vengono approvate. MEDICI - CHIRURGHI Iscrizioni per trasferimento da altro Ordine: Dott. BONORA Eleonora da SIENA Dott. MENESTRINA Paola da PADOVA Cancellazioni su richiesta: Prof. FRANCHI Giuseppe Dott. PALMIERI Pietro Dott. SEGATTINI Paolo Dott. SIMEONI Roberto Dott. STELLA Piero Cancellazioni per decesso: Dott. BONOMELLI Paolo Dott. TOMASI Ameno Dott. SALGARELLO Antonio Dott. ZANETTI Benedetto Cancellazioni per irreperibilità e morosità: Dott. STURIALE Francesco VERONA MEDICA NOTIZIE DALL’ORDINE ODONTOIATRI Iscrizioni neo-abilitati: Dott. FACCIONI Paolo Cancellazioni su richiesta: Dott. ITALIA Concetto Dott. LOCATELLI Guerrino Dott. SIMEONI Roberto Cancellazioni per irreperibilità e morosità: Dott. STURIALE Francesco PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO DALLA SALA I CONSIGLIERI ODONTOIATRI, I REVISORI DEI CONTI, IL DIRETTORE E L’AVVOCATO. COMMISSIONE DISCIPLINA MEDICI CHIRURGHI RELAZIONI ISTRUTTORIE La Commissione delibera: n. 3 apertura procedimenti disciplinari n. 1 archiviazione procedimento disciplinare VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 3 MARZO 2015 Presenti: Mora, Rugiu, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Bovolin, Braga, Carrara, Di Spigno, Facincani, Fostini, Guglielmi, Molino, Musso, Peruzzini, Salvatore. Revisori: Costa, Pastori, Spangaro Direttore: Cerioni Avvocato: Avv. Gobbi Assenti Giustificati: Oreglia, Danzi Il Presidente constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta. LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE PRECEDENTE Il Verbale del Consiglio del 20 gennaio 2015, viene approvato all’unanimità. COMUNICAZIONI a) Elezioni Comitato Centrale FNOMCeO Il Presidente informa che nelle giornate del 20,21 e 22 marzo c.a, si VERONA MEDICA terranno le elezioni per il rinnovo del Comitato Centrale della Fnomceo. Fa presente che in occasione della riunione svoltasi nei giorni precedenti a Roma, ai Presidenti è stata consegnata una lista concordata dai maggiori sindacati medici nazionali in cui il candidato alla Presidenza FNOMCeO è la Dr.ssa Roberta Chersevani Presidente dell’Ordine di Gorizia. Risulta altresì che sia in preparazione una lista alternativa in cui il candidato alla Presidenza FNOMCeO dovrebbe essere il Presidente dell’Ordine dei Medici C. e O. di Palermo, il Dr. Salvatore Amato. Il Consiglio, dopo ampia discussione, nella quale sono intervenuti vari Consiglieri, da mandato al Dr. Mora di votare i candidati Dr.ssa Roberta Chersevani, Presidente O.M. Gorizia, Dr. Maurizio Scassola, Presidente O.M.Venezia, Dr. Luigi Conte, già Segretario della Fnomceo, lasciandogli poi la massima libertà di scelta per il completamento della lista dei votati includendo tra questi anche componenti della lista alternativa. b) Nomina Componente Commissione Invalidità Enpam. Il Consiglio nomina il Dr. Fabio Marchioretto, quale componente neurologo nella predetta Commissione in sostituzione della Dr.ssa Maria Pampanin. c) Nomina Responsabile per i Rapporti con gli altri Ordini Professionali. Il Consiglio incarica il Dr. Roberto Fostini di occuparsi delle relazioni con gli altri Ordini Professionali Provinciali. d) Nomina Rappresentante del Consiglio nella Commissione Medicine Complementari. Il Consiglio nomina il Vicepresidente Dr. Carlo Rugiu quale Rappresentante del Consiglio nella predetta Commissione. e)Fnomceo. Il Presidente comunica che la Fnomceo ha preso atto della sanzione comminatale dall’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, inerente le previsioni di cui agli artt. 54-55 e 56 del Codice di Deontologia Medica approvato nel 2006 relativo alla “Pubblicità Sanitaria”, presentando il relativo ricorso e suggerendo agli Ordini Provinciali di sospendere per il momento l’appli- cazione di quanto nel nuovo Codice Deontologico si riallaccia allo stesso tema contestato. Nel merito informa che l’Ordine di Verona ha sempre seguito quanto stabilito dalla Corte Suprema di Cassazione con sentenza n. 3717/2012, ratificata con nostra delibera n. 42/2012 del 17.7.2012. COMMISSIONI ORDINE Il Consiglio valutate le disponibilità dei Consiglieri e di altri Colleghi, approva le seguente Commissioni: Verona Medica Dr. Roberto Mora Dr. Carlo Matteo Peruzzini Dr. Giuseppe Costa Dr. Francesco Bovolin Psicoterapeuti Prof. Lucio Bonuzzi Dr. Flavio Nosè Prof.ssa Mirella Ruggeri Amministrazione e Trasparenza Dr. Flavio Marchioretto Dr. Lucio Cordioli Aut. Legge 22/2002 Legge 81/2008 (ex 626) Dr. Fabio Facincani Dr.ssa Elena Boscagin Esami di Stato e Rapporti con l’Università Prof. Alfredo Guglielmi Dr. Claudio Salvatore Dr. Moreno Leoncini Dr. Francesco Oreglia E.C.M. e Aggiornamento Prof. Alfredo Guglielmi Dr. Francesco Spangaro Dr. Giovanni Bonadonna Dr. Francesco Bovolin Dr. Luciano Biti Dr. Giampaolo Battizocco Dr. Francesco Oreglia Dr. Filippo Maffei Dr. Franco Zattoni Giovani Medici – Neo Abilitati Specializzandi Dr. Claudio Salvatore Dr. Francesco Marchiori Dr. Stefano Schinella Dr.ssa Anna Chiara Fostini Dr. Andrea Rossi (1977) Dr. Roberto Pace 9 NOTIZIE DALL’ORDINE Territorio – Ospedale Dr. Fabio Facincani Prof.ssa Annamaria Molino Dr. Carlo Rugiu Dr.ssa Vania T. Braga Dr.ssa Franca Mirandola Dr. Pasquale Cirillo Dr. Francesco Del Zotti Dr. Francesco Orcalli Dr. Claudio Salvatore Dr. Roberto Fostini Dr.ssa Anna Rosa Marchetti Dr. Franco Di Spigno Dr. Carlo M. Peruzzini Informatizzazione e Pagina Web Dr. Fabio Marchioretto Dr. Carlo M. Peruzzini Pari Opportunità Prof.ssa Annamaria Molino Dr.ssa Vania T. Braga Dr.ssa Anna Maria Musso Dr.ssa Caterina Pastori Dr.ssa Elena Boscagin Dr. Giorgio Accordini Federazione Regionale Dr. Roberto Mora Prof.ssa Annamaria Molino Dr. Francesco Bovolin Dr. Vicinio Danzi Enpam e Previdenza Dr. Giorgio Accordini Dr. Giuseppe Costa Dr. Giorgio Carrara Dr. Roberto Pace Medicine Complementari Dr Enrico Dall’Anese Dr. Bruno Brigo Dr. Francesco Cardini Dr. Claudio Gobbin Dr. Franco Di Spigno Dr. Rosario Pugliarello Dr. Carlo Rugiu (Rappresentante Ordine) ISCRIZIONI e CANCELLAZIONI Le iscrizioni e cancellazioni vengono approvate. MEDICI - CHIRURGHI Iscrizioni neo-abilitati: Dott. ALI AHMAD Shwan Dott. ANDREOLI Beatrice Dott. ARIOLI Luca Dott. BACIGA Chiara 10 Dott. BARBIERI Nila Dott. BERTOLINI Elena Dott. BESUTTI Andrea Dott. BOZZOLIN Alessia Dott. BRESSAN Martina Dott. CALIARI Cesare Dott. CAPPELLARI Francesco Dott. CASTIONI Davide Dott. CAZZETTA Beatrice Dott. CORDIOLI Anna Dott. CORVO Alessia Dott. DAL BEN Sarah Dott. DE SIMONE Sara Dott. DE TOGNI Francesca Dott. DEL ZOTTI Emilio Dott. DI CESARE Gabriele Dott. DONATONI Maria Sofia Dott. DUSI Federica Dott. EDERLE Francesco Dott. FORMENTINI Letizia Dott. FRAIZZOLI Luca Dott. FUMANERI Alessia Dott. GELMETTI Margherita Dott. GELMINI Valentina Dott. GHELLERE Francesco Dott. GHIRELLI Angelica Dott. GIARDINI Mattia Dott. GIRONI Silvia Dott. HU Jennifer Dott. IDOLAZZI Chiara Dott. KANANI Faheem Dott. LUZZATI Michele Dott. MAFFEIS Valeria Dott. MAGALINI Federica Dott. MANTOVANI Anna Dott. MARASTONI Damiano Dott. MARCHESINI Gessica Dott. MATTIUCCI Alessandra Dott. MILANI Paolo Dott. MODOLO Francesca Dott. MORBIOLI Laura Dott. MOSCONI Lorenzo Dott. MURARI Angela Dott. NIERO Valentina Dott. PADOVANI Irene Maria Dott. PASQUALIN Giulia Dott. PEDUZZI Giulia Dott. PERANTONI Martina Dott. PERANTONI Matteo Dott. PIGAIANI Nicola Dott. PROCESSALI Tania Dott. PROVENZANO Luca Dott. QUINTO Levio Dott. RAIMONDI Ivana Maria Dott. RAMAZZINI Leandro Dott. RESENTERA Chiara Dott. RIGHETTI Andrea Dott. RIGHETTI Margherita Dott. RUBELE Sofia Dott. RUSSO Vincenzo Dott. SACCHETTO Andrea Dott. SANTI Elena Dott. SARTORI Giulia Dott. SAVOIA Elena Dott. SCALA Andrea Dott. SEGATTINI Silvia Dott. TABACCO Giulia Dott. TACCHELLA Alessandro Dott. VACCHIANO Andrea Dott. VENTURINI Valentina Dott. ZAMBON Giorgia Dott. ZANELLI Sara Dott. ZANETTE Giovanni Dott. ZANONI Mattia Dott. ZIMELLI Emma Dott. ZIVELONGHI Caterina Iscrizioni per trasferimento da altro Ordine: Dott. ALDEGHERI Roberto da PADOVA Dott. PERRONE Rosa da COSENZA Prof. POLITI Massimo da UDINE Dott. PRIVIERO Marco da PORDENONE Dott. VIRDIS Pietrina da SASSARI Dott. JIMENEZ VEGA Octavio da VICENZA Cancellazioni per decesso: Dott. BELLOTTI Giorgio Prof. BRICOLO Albino Dott. CASARIN Maria Prof. FIGNA FERRUCCI Pio Dott. ORNA Albertina Prof. SERIO Giovanni Prof. SQUASSABIA Antonio Cancellazioni su richiesta: Dott. GRAZIOLI Paolo Roberto Dott. MANZINI Giulia Richiesta doppia iscrizione: Dott. CARLINI Carlo Richiesta iscrizione Albo Società: STUDIO DENTISTICO IL SORRISO SNC PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO DALLA SALA I CONSIGLIERI ODONTOIATRI, I REVISORI DEI CONTI, IL DIRETTORE E L’AVVOCATO. COMMISSIONE DISCIPLINA MEDICI CHIRURGHI RELAZIONI ISTRUTTORIE La Commissione delibera: n. 5 Archiviazione provvedimenti n. 1 Supplemento VERONA MEDICA ALBO ODONTOIATRI Verbali della Commissione Odontoiatri VERBALE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI DEL 13 GENNAIO 2015 Presenti: Dott.ssa Boscagin, Dott. Bovolin, Dott. Zattoni, Dott. Oreglia, Dott. Pace Lettura ed approvazione verbale precedente Il verbale della seduta precedente viene approvato all’unanimità. Comunicazioni del Presidente 1)Il Presidente informa i presenti di aver ricevuto una segnalazione da parte della Signora VD la quale riferisce di essere stata curata in un primo momento dal Dott. QQ e successivamente da WW che non risulta essere in possesso di alcuna laurea in odontoiatria. Il Presidente da lettura dell’esposto. Viene deciso di inviare la segnalazione alla Guardia di Finanza e al NAS. 2)Dott. YY: il Presidente riferisce di aver invitato a colloquio il Dott. YY, iscritto all’Ordine di Ferrara, per informazioni inerenti la sua attività di direttore sanitario in diverse strutture situate in provincia di Verona. Verrà poi riferito all’Ordine di competenza l’esito di tale colloquio. Relazioni istruttorie 1)Dott. XX: la Dott.ssa Boscagin ripercorre il caso per i nuovi membri della CAO non presenti alle sedute precedenti e legge l’esposto contro il Dott. HH a firma del Sig. JJ. Viene deciso di attendere e risentire il sanitario. 2) Dott. KK: il Presidente ripercorre il caso relativo al Sanitario segnalato all’Ordine dal Dott. ZZ per non aver pagato una perizia effettuata dallo stesso Z. Il Dott. K, invitato a produrre documentazione riguardante la sua insolvibilità ha risposto di- VERONA MEDICA cendo che avrebbe provveduto a breve, nello stesso tempo ha però chiesto una verifica sull’operato del Dott. Z. Viene deciso di attendere la documentazione richiesta per poi esprimere un giudizio di merito. Procedimenti disciplinari 1)Dott. X: il Presidente ripercorre il caso relativo al Sanitario per il quale è stato emesso decreto penale perché indagato dalla Procura della Repubblica per favoreggiamento dell’esercizio abusivo della professione. La CAO a suo tempo aveva aperto e sospeso il procedimento disciplinare in attesa della sentenza. Recentemente il Sanitario ha inviato all’Ordine copia della sentenza ove viene riportato che il fatto non sussiste. Si resta in attesa del documento finale di archiviazione per poi definire il procedimento. 2) Dott. WQ: Viene ripercorso il caso relativo al Dott. WQ e viene fissata la data per la celebrazione del procedimento che sarà il giorno 10 marzo 2015 alle ore 16.00. VERBALE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI DEL 10 FEBBRAIO 2015 Presenti: Dott.ssa Boscagin, Dott. Bovolin, Dott. Oreglia, Dott. Pace, Dott. Zattoni Lettura ed approvazione verbale precedente Il verbale della seduta precedente viene approvato all’unanimità. Comunicazioni del Presidente 1) Il Presidente informa i presenti sulla circolare ENPAM che prevede un contributo agli Ordini anche per convegni organizzati dall’Albo Odontoiatri se hanno come tema problematiche previdenziali e/o assistenziali a patto che partecipi un funzionario ENPAM. 2)Il Presidente informa di aver ricevuto dal Dott. QQ una segnalazione. Il Medico lamenta il fatto che la sua terapia ortodontica effettuata su una paziente sia stata criticata da un ingegnere in base a una prova stabilometrica. Viene deciso di scrivere una lettera all’Ordine di Brescia, ove ha sede l‘Azienda che ha emesso il certificato e al medico esponente. 3)Il Presidente informa i presenti di una lettera della FNOMCEO riguardante l’accesso agli atti amministrativi da parte di coloro che inviano all’Ordine una denuncia e delimita i requisiti di chi può avere accesso agli atti e conoscere l’esito dei procedimenti che sono scaturiti dalla loro segnalazione. 4)Il Presidente informa di aver ricevuto una circolare FNOMCeO riguardante la legge di stabilità. Nella stessa la Federazione ne critica fortemente alcuni punti. 5) Il Presidente informa di aver ricevuto, per conoscenza, una lettera da parte dello Studio Legale X in merito ad una pratica Dott. WW/Sig.re YY, HH. Il legale invita il Sanitario a fornire tutta la documentazione clinica riguardante le pazienti. Sentito telefonicamente il Sanitario il Presidente viene informato che i fatti risalgono a circa 20 anni fa. Viene deciso di convocare il Dott. W per chiarimenti. 6)Caso “I… S…”: la CAO dopo aver esaminato le pubblicità di “I…. S….” ritiene suo dovere informare l’ASL 20 del fatto acclarato, che sulle pubblicità sopraddette non appare mai il nome di un sanitario responsabile e/o attivo nelle strutture stessa. Si richiederà anche se la strutture gode della necessaria autorizzazione regionale a noi non risultante. 7)Il Presidente informa di essere stato contattato dalla Dott.ssa J, la quale desiderava conoscere la possibilità di effettuare, nella scuola del figlio, un intervento informativo di argomento odontoiatrico. La CAO ritiene la cosa fattibile a patto che non venga effettuata al- 11 ALBO ODONTOIATRI cun tipo di pubblicità sanitaria, la CAO ritiene inoltre che non vi siano vincoli di libertà alla stesura di un contratto tra una scuola ”privata” e un libero professionista di libera scelta per prestazioni odontoiatriche convenzionate. Relazioni istruttorie 1)Caso Dott. K, Dott. Z, Dott. X. Il Presidente aggiorna il caso ai presenti e comunica che l’udienza dei sanitari K e Z è stata rinviata al 7 maggio p.v.. per quanto riguarda il Dott. X viene comunicato che lo stesso è stato cancellato dall’Ordine per irreperibilità e morosità. 2)Dott. WQ. Il Presidente aggiorna il caso e comunica di aver parlato telefonicamente con il Sanitario e riferisce la natura del colloquio telefonico. Il Sanitario viene invitato ad inviare aggiornamenti riguardanti la sua posizione. 3)Dott. YYY: il Presidente riferisce di aver invitato a colloquio il Sanitario per chiarimenti inerenti il sequestro dello studio da parte della Guardia di Finanza. Viene data lettura del verbale di audizione. Dopo ampia discussione viene deciso di aprire procedimento disciplinare in capo al Dott. YYY e contestualmente sospenderlo in attesa della sentenza della magistratura. QUOTA ISCRIZIONE ALL’ORDINE IL NUOVO GESTORE È ITAL-RISCOSSIONI La riscossione della quota di iscrizione all’Ordine relativa all’anno in corso è ora affidata, per migliori condizioni ottenute e per i migliori servizi offerti, all’Agenzia ITALRISCOSSIONI. EQUITALIA non sarà più, quindi, l’ente incaricato delle riscossioni. L’importo annuale della quota annuale per il 2014 è di euro 188 per l’iscrizione ad un singolo albo e di euro 353 per la doppia iscrizione; l’aumento di euro 8.00 della quota di iscrizione (rispetto a quanto pagato fino al 2013) è stato approvato dall’assemblea annuale all’unanimità in data 28/10/2013 ed è stato notificato sul numero 5/2013 pag. 7 di Verona Medica. L’aumento si è reso necessario per gli aumenti dei costi relativi al mutuo contratto per l’acquisto della nuova sede dell’Ordine e per l’aumento delle spese della gestione ordinaria. La quota di iscrizione all’Ordine non aveva mai subito modifiche negli ultimi 9 anni (se si esclude l’aumento di 2 euro avvenuta nell’anno 2011, aumento che era stato interamente devoluto alla Federazione Nazionale degli Ordini cui il nostro Ordine devolve annualmente la quota di 23 l’anno per ogni iscritto). Il Tesoriere Dott. Fabio Marchioretto SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITÀ PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI (BARRARE) n n MEDICINA GENERALE PEDIATRIA COGNOME...................................................................................................................................................................................................................................................................... NOME..................................................................................................................................................................................................................................................................................... VIA.....................................................................................................................................................................................................................................................N. ................................. CAP........................................... CITTÀ ............................................................................................................................................................................................................................. TELEFONO....................................... /.................................................................. 12 / ....................................... ........................................................................ Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI n NO n Possesso della Specializzazione in Pediatria SI n NO n VERONA MEDICA LETTERE AL DIRETTORE Caro Direttore, Fondazione ANT è la più grande realtà non profit per l’assistenza domiciliare socio-sanitaria gratuita ai Malati di tumore e la prevenzione oncologica in Italia. Presente in nove regioni con le attività di assistenza, raggiunge tutto il territorio italiano con le attività di prevenzione oncologica e può contare su uno staff di 400 professionisti e oltre 1.800 Volontari, iscritti nel registro ANT e adeguatamente formati per le attività di raccolta fondi e alcuni ruoli socioassistenziali a stretto contatto con le famiglie dei Sofferenti. ANT è presente a Verona dal 2003, dove ha assistito oltre 530 Sofferenti su tutta la provincia. Nel corso del solo 2014 l’Ospedale domiciliare oncologico di Verona, composto da 2 medici e 1 psicologo, ha erogato 5.402 ore di cura e preso in carico complessivamente 81 malati oncologici, un dato in crescita del 21% rispetto al 2013. Parallelamente all’assistenza domiciliare, Fondazione ANT ha attivato anche a Verona i progetti di prevenzione oncologica del melanoma e delle neoplasie tiroidee e mammarie, offrendo alla cittadinanza oltre 900 visite gratuite. PROFILO FONDAZIONE ANT La Fondazione ANT Italia Onlus opera in nome dell’Eubiosia (vita in dignità). Dal 1985 ad oggi ANT ha assistito, in modo completamente gratuito, oltre 100.000 Sofferenti oncologici (dato aggiornato al giugno 2014). In 9 diverse regioni italiane, ol- VERONA MEDICA tre 4.250 malati vengono assistiti ogni giorno a domicilio da 20 équipes di operatori sanitari ANT che assicurano, al Malato ed alla sua Famiglia, tutte le necessarie cure di tipo ospedaliero e socio-assistenziale. Sono complessivamente circa 400 i professionisti che lavorano per la Fondazione (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori socio-sanitari e funzionari) cui si affiancano circa 1.800 Volontari, iscritti nel registro ANT. Il supporto affronta ogni genere di problema nell’ottica del “benessere globale” del Malato. La Fondazione ANT è inoltre fortemente impegnata nella prevenzione oncologica, con progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neoplasie tiroidee, ginecologiche e mammarie. Dall’avvio dei progetti nel 2004 sono stati visitati gratuitamente oltre 104.000 pazienti in 70 province italiane (dato aggiornato al dicembre 2014). Le campagne di prevenzione si attuano sia presso strutture sanitarie offerte gratuitamente ad ANT, sia negli ambulatori ANT, sia all’interno dell’ambulatorio mobile - BUS della Prevenzione. Il mezzo, dotato di strumentazione diagnostica all’avanguardia (mammografo digitale, ecografo e videodermatoscopio) consente di realizzare sul territorio visite di prevenzione nell’ambito dei vari progetti ANT. La Fondazione ANT opera in Italia attraverso 120 Delegazioni, dove la presenza di Volontari è molto attiva. Alle Delegazioni competono, a livello locale, le iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi e la predisposizione della logistica necessaria all’assistenza sanitaria domiciliare. Prendendo come riferimento il 2013, ANT finanzia la maggior parte delle proprie attività grazie alle erogazioni di privati cittadini e alle manifestazioni di raccolta fondi organizzate (56%) al contributo del 5x1000 (11%) a lasciti e donazioni (7%). Solo il 18% di quanto ANT raccoglie deriva da fondi pubblici. ANT è la 10ª Onlus nella graduatoria nazionale su oltre 35.000 aventi diritto nel medesimo ambito. In distribuzione anche nella sede ANT di Verona il Vademecum sul Dolore realizzato dalla Fondazione con Federconsumatori e IMPACT Proactive Percepito per lungo tempo solo come un sintomo o la conseguenza di altre malattie, da accettare o curare secondariamente, il dolore oggi è invece considerato come una vera e propria malattia. Grazie alla legge 38/2010, l’Italia ha in materia una legislazione all’avanguardia a livello europeo, eppure paradossalmente poco conosciuta da chi ne avrebbe bisogno. Ed è proprio per rendere finalmente più informati e consapevoli i cittadini sugli strumenti legislativi e medici per combattere il dolore, che Federconsumatori, insieme a Fondazione ANT Italia ONLUS e IMPACT Proactive, e con il patrocinio del Ministero della Salute, ha lanciato una capillare campagna nazionale di sensibilizzazione su questa tematica. Dall’impegno congiunto dei tre enti è nato così un apposito “Vademecum sul dolore”, esaustivo e di facile consultazione, per insegnare ai cittadini a riconoscere il dolore e saper valutare i propri sintomi, conoscere i farmaci, ma soprattutto sapere a chi rivolgersi, dove sono ubicati i centri di terapia del dolore e i centri di cure palliative, e quali sono i diritti dei cittadini garantiti dalla Legge 38/2010. m 13 LETTERE AL DIRETTORE AMAMI Associazione Medici Accusati Malpractivce Ingiustamente Caro Direttore, il rinnovo della quota annuale AMAMI, scaduta lo scorso 31 dicembre, vuol dire sostenere l’Associazione nel perseguire la sua Mission fondamentale: lottare contro le accuse infondate di malpractice medica. Dal 2002 siamo in prima linea in questo senso e continueremo ad esserlo solo grazie al tuo fondamentale contributo. Le iniziative lanciate nel 2014 - tra le quali occupa una posizione di rilievo lo spot sugli “avvoltoi della malasani- tà” - hanno maggior risonanza proprio con l’appoggio di molti di voi. Lo stesso vale per i progetti che vedranno la luce in questo 2015. La nostra presenza nel mondo della comunicazione (stampa, Tv, radio e internet) è sempre costante perché siamo individuati dai media quale “fonte attendibile” e prezioso interlocutore. Le accuse di malpractice infondata devono trovare un imponente ostacolo per essere arginate. Insieme, sempre più uniti e sempre di più, potremmo dare una svolta a questa triste realtà, che vede il 57% dei cittadini italiani terrorizzati nel subire danni in ospedale (NONOSTANTE SOLO IL 13% ABBIA DICHIARATO DI AVERLO SUBITO REALMENTE). Per arginare il dilagante panico da diffusione di dati errati sulla malasanità, la malpractice medica e per permettere ai camici bianchi di svolgere il proprio lavoro con serenità, AMAMI prosegue nella sua lotta decennale. Affinché raccolga frutti concreti, è fondamentale per l’Associazione il sostegno di ciascuno di voi. La quota, pari a 25, può essere versata tramite bonifico on line: Monte dei Paschi di Siena Ag. 15 Fil. Roma IT52C0103003215000001957704 Un caro saluto. MAURIZIO MAGGIOROTTI SPECIALISTA ORTOPEDICO DOCENTE UNIVERSITÀ SIENA PRESIDENTE A.M.A.M.I. La diagnosi precoce del tumore al seno nelle donne tra i 40-45 anni Caro Direttore, La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) è un Ente Pubblico su base associativa che opera sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, sotto la vigilanza del Ministero della Salute e si articola in Comitati Regionali di Coordinamento. Opera senza fini di lucro e ha come obiettivo primario la prevenzione oncologica. La Sezione di Verona agisce in maniera particolare nell’ambito della prevenzione dei tumori della pelle, del colonretto, della prostata e della mammella. Il tumore al seno è il primo per incidenza nel sesso femminile e rappresenta il 25% dei tumori che colpiscono le donne. Si stimano in circa 48000 i nuovi casi diagnosticati annualmente in Italia. La sua incidenza è in aumento, in particolare tra le donne giovani 14 (sotto i 45 anni). La LILT Sezione di Verona offre a tutte le Donne di età compresa tra i 40 e i 45 anni, attualmente escluse dal Programma di Screening Nazionale, un’indagine da effettuare presso gli ambulatori della LILT di Via Isonzo 16, nell’ambito di una campagna di prevenzione secondaria del tumore al Seno seguita da un esame Mammografico Tridimensionale con Tomosintesi.La Mammografia con Tomosintesi, ancora poco diffusa, ma già implementata in alcuni programmi di screening, costituisce il più recente avanzamento tecnologico nella diagnosi precoce del tumore al seno e verrà eseguita presso un Centro dotato di tale tecnologia di ultima generazione che offra garanzie di professionalità ed un prezzo minimo per l’esame. Essendo l’iniziativa patro- cinata da un Ente Pubblico senza fini di lucro sarà la LILT a valutare i Centri presenti sul Territorio Veronese dotati di tale dispositivo mammografico scegliendo quello che offra le condizioni migliori per l’utente. La visita sarà invece completamente gratuita; dopo l’esame mammografico in caso di esito NORMALE dell’indagine, la risposta sarà consegnata in tempo reale. In caso di esito NON NORMALE/DUBBIO, la paziente verrà prontamente avviata ad ulteriori approfondimenti diagnostici. Dei Centri privati in possesso della tecnologia tomo sintesi, situati nella città di Verona, ha accettato di partecipare all’iniziativa il Centro Diagnostico e Terapeutico Sacro Cuore. IL PRESIDENTE LILT ALBERTO MASSOCCO VERONA MEDICA LETTERE AL DIRETTORE Certificati di malattia. Chi certifica quando il paziente si sottopone ad un esame diagnostico? Caro Presidente e caro Segretario, dopo la nota dello scorso marzo (apprezzata anche formalmente dal nostro Segretario a nome dell’intero Consiglio - prot.822 del 17 marzo) con la quale la Direzione Sanitaria aveva “rinforzato” una serie di indicazioni già a suo tempo date, ho ricevuto ulteriori, specifici quesiti riguardanti le “doverosità” certificative. Vi riporto tra virgolette i quesiti ricevuti, nati a seguito di esigenze espresse da uno specifico paziente (dipendente non pubblico) che richiedeva certificazione di malattia a copertura di prestazione ottenuta in regime ambulatoriale (broncoscopia) ed era stato invitato a rivolgersi al suo medico di famiglia: “Nel caso specifico per il riconoscimento dei giorni di malattia per una dipendente non appartenente ad una pubblica amministrazione, quindi autonoma o di società private, per l’espletamento di visite, esami diagnostici, prestazioni specialistiche e terapie: a) è un obbligo per il medico che effettua l’accertamento sanitario/diagnostico a richiesta del paziente il rilascio di certificazione del giorno di malattia, oltre l’attestazione dell’esame/prestazione svolta in AOUI che gli viene rilasciata o è a discrezione del medico (es: valutazione da parte del medico delle condizioni del paziente o della presenza di altre patologie che non ne consentono una ripresa immediata post esame/ prestazione)? b) nel caso in cui la certificazione dei giorni di malattia per esami e visite riconosciuti al paziente sia un obbligo, indipendentemente dalle condizioni del medesimo, questo ricade sempre e comunque sul medico AOUI che effettua la visita/prestazione o ricade sul medico di base?” VERONA MEDICA A mio avviso l’obbligo dello specialista ospedaliero potrebbe limitarsi, qualora espressamente richiesto dal paziente, alla certificazione della “presenza” del soggetto nella struttura “dalle... alle...”. A questo proposito la nostra AOUI ha recentissimamente diffuso una procedura/modulo (che vi allego) a rispetto della normativa privacy. Grazie per un vostro illuminato/ante parere che sarà mia cura diffondere in seguito in Azienda. Un caro saluto. ROBERTO FOSTINI Caro Roberto, rispondo al tuo quesito. C’è obbligo di certificare malattia in caso di indagini strumentali? Chi deve certificare? Premessa: una indagine strumentale può essere fatta su paziente ammalato e su paziente non ammalato. Nel primo caso il paziente dovrebbe già possedere una certificazione del suo stato di malattia ed essere quindi già a riposo. Nel secondo caso il paziente non è ammalato e quindi non ha un certificato che copra la giornata in cui si sottopone all’indagine. In questo caso il paziente dovrebbe chiedere ed ottenere un permesso che gli conceda di assentarsi dal lavoro per sottoporsi all’indagine. (si badi il permesso non è un certificato di malattia e va richiesto al datore di lavoro, non al medico). In questo secondo caso (soggetto non ammalto) occorre considerare se l’indagine produce o meno uno stato di “malattia”. Nella maggior parte dei casi le indagini vengono eseguite senza indurre nel paziente uno “stato di inabilità temporanea”. È il caso di una radiografia del torace o di una ecografia. In altri casi l’indagine viene eseguita preceduta o accompagnata da trattamenti che possono indurre una “inabilità temporanea”. È il caso di una anestesia o di una preanestesia precedenti ad una colonscopia o altra indagine “invasiva”. In questo caso il trattamento farmacologico o l’esame stesso (invasivo) può indurre uno “stato di malessere o malattia” che nella maggior parte dei casi è limitata nel tempo ed induce quindi nel soggetto che la subisce una “inabilità temporanea” che è limitata alla giornata in cui il trattamento è stato applicato. In questo caso il medico che esegue l’esame dovrebbe emettere anche un certificato di malattia (in genere limitato alla giornata in cui si esegue l’esame) ponendo come diagnosi il trattamento che ha indotto la stessa (ad esempio: esiti di trattamento farmacologico per indagine diagnostica”). L’emissione del certificato di un giorno può essere eseguita solo quando giorno di malattia e giorno della certificazione sono coincidenti. Qualora infatti il paziente si rechi dal suo medico il giorno dopo chiedendo la giustificazione del giorno precedente, il sistema telematico che gestisce la certificazione attribuisce come giorno di malattia anche quello in cui la certificazione viene stesa ed inviata. In evenienze come quella di dover assegnare un solo giorno di inabilità temporanea, se la stessa non è compilata dal medico che esegue l’indagine, si costringe quindi il paziente a dover cercare di ottenere la certificazione dal “curante” nella stessa giornata in cui è stato sottoposto all’indagine e questo può anche non essere possibile. Spero di essere stato esauriente. ROBERTO MORA 15 CONVEGNI E CONGRESSI Convegni e Congressi 5 GIUGNO 2015 10 GIUGNO 2015 AD OGNI DONNA IL SUO PARTO L’ASSISTENZA OSTETRICA IN PROVINCIA DI VERONA IL FUMO NEI CONTESTI DIFFICILI DOVE SI FUMA DI PIÙ ED È PIÙ DIFFICILE SMETTERE AIED Verona Consultorio Familiare Il Melograno – Centro Informazione Maternità e Nascita Policlinico G.B. Rossi – Aula Magna Inizio lavori ore 14.00 FeDerSerD Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze Policlinico G.B. Rossi – Aula Magna Inizio lavori ore 8.45 6 GIUGNO 2015 15 – 16 – 17 GIUGNO ATTUALITÀ IN TEMA DI DIAGNOSI E TERAPIA DEL TUMORE DELLA PROSTATA PROTOCOLLI E LINEE GUIDA IN ELETTROMIOGRAFIA 4-5-6 GIUGNO 2015 IV CONGRESSO NAZIONALE DI DERMATOLOGIA PLATSTICA & HIGHT TECH ISPLAD International Italian Society of Plastic Regenerative and Oncologic Dermatology Pacengo di Lazise - Sala Arilica Inizio lavori ore 14.30 ASL 21 Ospedale Mater Salutis - di Legnago Divisione di Urologia Sala Pilade Riello Inizio lavori ore 8.30 XV Corso di Aggiornamento teorico-pratico di Neurofisiologia per Medici e Tecnici di Neurofisiopatologia Padenghe sul Garda (BS) Centro Congressi West Garda Hotel Inizio lavori ore 8.30 COMUNICATO AGLI ISCRITTI Abbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica. Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO, che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama. LE OPZIONI SARANNO: • DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM • DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI • DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI • DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI Senza nessun imput digitato e rimanendo in linea la chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile. Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore La segreteria dell’Ordine 16 VERONA MEDICA AGGIORNAMENTO Medici a Verona Indagine sui fattori di benessere/malessere dei professionisti veronesi Gruppo di ricerca del Centro di Ricerca psico-sociale nei Servizi alla Persona, Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia, Università degli Studi di Verona1 Comitato di Bioetica presso l’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Verona2 Il progetto di ricerca “Medici a Verona” indaga la condizione lavorativa dei professionisti a fronte dei cambiamenti che, negli ultimi decenni, hanno inciso maggiormente nella gestione e nell’erogazione dei servizi alla salute. Questo progetto è stato intrapreso come continuazione e approfondimento della precedente indagine, svolta nel 2012 per iniziativa del Comitato di Bio-Etica presso l’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Verona. Il progetto attuale, di più ampio respiro rispetto al precedente, ha coinvolto anche il Gruppo del Centro di Ricerca psicosociale nei Servizi alla Persona, afferente al Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia dell’Università degli Studi di Verona. La ricerca aveva previsto, tra novembre e dicembre 2013, la realizzazione di focus group, e tra giugno 2014 e gennaio 2015 è consistita nella somministrazione on line di un vasto e articolato questionario anonimo (3), ai medici e odontoiatri veronesi consenzienti, iscritti all’Ordine provinciale e che avevano depositato il loro indirizzo di posta elettronica presso la segreteria dell’Ordine. Il presente report descrive sinteticamente alcuni dei risultati emersi a una prima analisi delle risposte, e riguarda in particolare la valutazio- ne personale e sociale del proprio ruolo, la percezione dei fattori di malessere professionale e le conseguenze etiche che ne derivano. La loro pubblicazione, sia pure parziale, ha lo scopo di darne tempestivamente riscontro – anche in segno di gratitudine – ai Colleghi che hanno aderito all’iniziativa con generosità e precisione; è prevedibile peraltro che faranno seguito altri report, via via che l’ampia messe di risposte sarà analizzata e discussa dai ricercatori con il contributo costruttivo del Comitato di Bio-Etica. La finalità principale che questo si propone è infatti quella di individuare quali fattori incidano sul benessere (o malessere) nell’esercizio professionale dei medici e odontoiatri veronesi, con lo scopo di ricercare strumenti e condizioni praticabili, ri-volti sia agli individui che alle istituzioni, che possano alleviare le condizioni di maggior disagio. 1) Connotazione anagrafica Al questionario, inviato a 3.070 Professionisti, hanno risposto complessivamente 1251 medici e odontoiatri, il 93 % dei quali in attività di servizio. Per il 38% sono donne. La loro connotazione anagrafica è riportata nella tabella 1. Professione/Ruolo attuale Precari Convenzionati Dipendenti Liberi professionisti VERONA MEDICA 11,5% 26,1% 34,4% 28% Precario (assegnista/borsista, RTD, sostituzioni, dottorando, contratti saltuari 11,5% Convenzione per pediatria 3,4% Convenzione per medicina generale 18,3% Convenzione per medicina specialistica 4,4% Medico dipendente (a tempo determinato rinnovabile o indeterminato, privato o pubblico) 31,6% Personale universitario (ricercatore, associato, ordinario) 2,8% Medico specialista libero professionista 16,1% Medico chirurgo esercitante l’odontoiatria 2,5% Odontoiatra libero professionista 9,4% Missing 90/1251 17 AGGIORNAMENTO La loro età media è attorno ai 50 anni, salvo che per i precari che hanno un’età media di 31 anni. Di un qualche interesse è il rilievo che i precari sono donne per quasi 2/3, in rapporto inverso rispetto al campione totale; il dato potrebbe aver due spiegazioni: la discriminazione di genere che rende più difficile alle professioniste la stabilizzazione lavorativa; ma anche il fatto che le nuove coorti di laureati in medicina sono in grande prevalenza (da 2/3 a 3/4) di sesso femminile. Successivamente alla durata totale degli studi universitari (laurea + specializzazione), che per tutte le categorie si colloca tra i 10 e gli 11 anni, l’attesa di occupazione risulta significativamente inferiore per i liberi professionisti rispetto ai dipendenti e ai convenzionati, i quali debbono attendere i tempi concorsuali per l’assunzione. I convenzionati sono peraltro quelli che da più anni (all’incirca 22 contro 18) hanno raggiunto l’attuale collocazione professionale. 2) Percezione personale e sociale del proprio ruolo Sul piano sociale tutti i medici (eccetto i precari) nelle loro risposte al questionario esprimono una percezione medio-alta del potere personale (ascolto degli interlocutori e controllo nel proprio lavoro), mentre la percezione del potere e del ruolo della propria categoria è decisamente inferiore. Sul piano personale tutte le categorie di medici ritengono di godere di una buona reputazione presso i propri pazienti, mediamente maggiore di quella di cui gode la professione in generale. Tuttavia, a una valutazione complessiva i medici sembrano ritenere che i loro pazienti nutrano anche per la categoria sentimenti positivi (punteggi medio-alti per riconoscenza, gratitudine, simpatia, considerazione, stima, apprezzamento, fiducia), mentre i sentimenti negativi (rabbia, risentimento, sospetto, sfiducia, disprezzo, antipatia, ostilità, biasimo) hanno punteggi mediamente bassi. Nessuna categoria professionale lamenta grave indifferenza. In sintesi e complessivamente i medici dimostrano un grado piuttosto 18 buono di autostima, più individuale che di categoria, ma forse ritengono che i meriti professionali non siano sufficientemente considerati dai pazienti, il che verosimilmente è fonte di qualche frustrazione. 3) Fattori percepiti di malessere professionale Probabilmente non è l’insoddisfazione soggettiva per la propria scelta professionale la causa maggiore del malessere che i medici denunciano, bensì il sommarsi di alcuni elementi “esterni”, in buona parte comuni: per esempio, da tutte le categorie professionali viene segnalata come il primo indicatore di malessere la difficoltà nel trovare un senso nelle decisioni che i politici prendono in sanità; e tra il secondo e il quarto posto si collocano la necessità di compilare moduli amministrativi e le altre molteplici incombenze burocratiche. Sei, in ordine decrescente, sono i maggiori fattori di malessere rilevati, e precisamente: •La sofferenza del paziente nelle sue manifestazioni e in particolare nella necessità di comunicargli informazioni sgradevoli (per es., una diagnosi infausta). • Il declino dell’immagine pubblica della professione, quale si manifesta con la visibilità mediatica degli episodi di malasanità, con la litigiosità dei pazienti, con la perdita del ruolo sociale della professione medica in generale, ma anche con il ricorso dei pazienti alle informazioni mediche su internet. • I rapporti con l’amministrazione e l‘eccesso di pratiche burocratiche, che si concretizzano nella criticità dei rapporti e nella difficoltà a collaborare con il personale ammini-strativo, ma anche nella compilazione di moduli burocratici e nella necessità di informatizzare i dati dei pazienti. • Gli aggravi economici, consistenti soprattutto nelle spese per contributi pensionistici e premi assicurativi personali. • La solitudine professionale, peraltro avvertita da tutte le categorie nel sostanziale isolamento dovuto alle difficoltà di comunicazione con i colleghi, e almeno in parte attribuito alla scadente formazione universitaria alle competenze relazionali. • La responsabilità avvertita nei confronti dei propri pazienti, aggravata soprattutto da relazioni poco gratificanti con essi, con i loro familiari e per una parte anche con lo staff di assistenza, a cui si aggiunge la preoccupazione di denunce. 4) Conseguenze etiche Alla rilevanza nella percezione soggettiva di questi fattori di malessere sembrano conseguire le maggiori carenze nei comportamenti etici individuali, soprattutto a livello relazionale: così i medici che avvertono maggiormente il disagio sono anche quelli che ritengono di avere meno doveri nei confronti dei pazienti meno “obbedienti”; e sono pure quelli che considerano una perdita di tempo l’ascolto dei racconti liberi dei pazienti e l’interesse per i loro problemi psicologici o per le differenze culturali, perché tutto ciò distrae e va a discapito dell’attenzione per gli aspetti clinici e scientifici. In altri termini, questi medici sembrano ricercare la propria soddisfazione professionale nella maggiore attenzione agli aspetti clinici e scientifici piuttosto che nel miglioramento delle relazioni interpersonali, la cui carenza viene imputata anche a insufficienze formative troppo remote per essere ancora sanabili; ciò anche se ammettono che una maggiore capacità di relazione potrebbe essere un valido antidoto alla solitudine. Tuttavia, una quota consistente di medici, appartenenti alle differenti categorie professionali, afferma di far fronte con efficacia al proprio disagio con senso di responsabilità e dedizione. Infatti, tutte le categorie (e maggiormente i liberi professionisti affermano di spendere un tempo abbastanza elevato per gestire VERONA MEDICA AGGIORNAMENTO le preoccupazioni dei pazienti, di non essere troppo disturbati dagli aspetti psicologici nella relazione e dai racconti dei pazienti, e di occuparsi senza grande disagio delle loro necessità emotive. I medici maggiormente disturbati sembrano essere i convenzionati, per i quali sono peraltro maggiori le richieste di relazione. I convenzionati sono anche quelli maggiormente insofferenti di fronte ai problemi non medici dei loro pazienti. Analogamente tutti (e maggiormente i liberi professionisti) affermano di spendere abbastanza tempo nell’informare i pazienti sulle diverse opzioni terapeutiche, nel coinvolgerli nelle decisioni e nel far capire a un paziente che le informazioni in suo possesso non sono corrette (in questo sono impegnati anche i convenzionati). Dipendenti e convenzionati affermano di spendere un tempo medio-alto nella relazione con i pazienti problematici e nella gestione delle reazioni dei familiari Ancora i convenzionati provano il disagio maggiore nei rapporti con i familiari, mentre ne provano di meno i liberi professionisti. L’occuparsi dei pazienti nel fine vita non sembra essere fonte di particolare preoccupazione, anche se per i convenzionati è causa di disagio maggiore che per i dipendenti. Un aspetto che disturba tutti in modo molto evidente è invece l’uso delle informazioni da Internet da parte dei pazienti. Il timore di denuncia da parte dei pazienti è maggiore nei precari (che sono certamente i meno protetti), ed è abbastanza presente anche nei dipendenti (che sono più frequente-mente impegnati in prestazioni pericolose); invece meno avvertito è dai convenzionati (chiamati a prestazioni meno rischiose, con la possibile protezione del ricovero quando il rischio è maggiore). Nessuna categoria ammette di ricorrere con particolare frequenza a comportamenti difensivi, ma tutte le categorie ammettono di eccedere nella prescrizione di test diagnostici e di consulenze specialistiche, però non di farmaci; solo i liberi professionisti affermano un VERONA MEDICA po’ più degli altri di evitare di curare pazienti ad alto rischio e talvolta di eccedere in comportamenti difensivi. 5) Conclusioni Tentando una sintesi, sia pure provvisoria e superficiale, dagli elementi finora analizzati dalla ricerca, sembrano emergere i seguenti profili essenziali: a) In relazione al proprio ruolo professionale Il vissuto di perdita di potere (o di prestigio?) di categoria (di tutte le categorie professionali) è molto forte; nonostante ciò, permane sul piano personale una buona immagine di sé, e comunque un’immagine migliore rispetto a quella attribuita alla categoria di appartenenza. La relazione individuale col paziente appare abbastanza solida, ma risulta mediamente più debole se la si attribuisce non direttamente a se stessi, quanto piuttosto all’intera professione. I vissuti soggettivi e le percezioni dei medici sono mediamente “cauti”; complessivamente nei confronti della categoria i medici non percepiscono sentimenti prevalentemente negativi dei pazienti: piuttosto avvertono un insieme di riconoscenza, sospetto, gratitudine, sfiducia. Pensando a se stessi, tuttavia, si ritengono abbastanza oggetto di solidi sentimenti di base, fatti di simpatia, considerazione, stima, fiducia, apprezzamento. Ne risulta un’immagine di sé che potremmo dire soggetta, quotidianamente, a fattori stressanti, tanto più forti quanto più forte è l’apertura della forbice tra i vissuti personali e l’immagine sociale della professione. E ciò sembra avere ricadute variabili sui comportamenti etici. b) In relazione ai temi etici L’adesione ideale ai temi etici appare presente: è affermata - anche se dolorosa - l’attenzione per la sofferenza dei pazienti e per la qualità della loro vita, soprattutto di quelli in fase terminale; si riconosce quasi unanimemente valore alla cura degli aspetti psicologici, e si lamenta la carenza d’impegno universita- rio nella formazione alla relazione; sembra apprezzarsi l’utilità dell’ascolto anche dei racconti liberi dei pazienti; più della metà dei medici si dice interessata alle differenze culturali delle persone curate (per esempio degli extra-comunitari). In ogni caso è chiaro che l’attenzione del medico per la relazione col paziente non toglie nulla all’attenzione verso gli aspetti clinico-scientifici. A questo punto si tratta di capire quanto questa rappresentazione etica della relazione sia una identificazione astratta - di principio - con un’immagine ideale di sé (sollecitata da molteplici fattori interni/esterni: desiderabilità sociale, bisogno di conformismo, sentirsi diligenti, ecc.); oppure se sia veramente frutto, e in che misura, di un processo professionale maturativo in itinere, che non si è ancora tradotto completamente in azioni concrete, diffusamente percepibili dai pazienti che ne sono destinatari nell’agire quotidiano. E sorge d’altra parte il sospetto che i numerosi fattori di malessere che gravano sulla esperienza professionale quotidiana del medico abbastanza spesso nascondano agli occhi dei curati le aspirazioni di vicinanza affettiva dei loro curanti. L’indagine sul vissuto professionale dei medici veronesi ha esaminato anche altri aspetti interessanti, e di questi sarà data relazione in prossimi contributi. 1) Monica Pedrazza, Sabrina Berlanda, Elena Trifiletti, Arianna Motteran, Claudio Capilup-pi. 2) Arnaldo Petterlini, Franco Alberton, M. Antonietta Bassetto, Elisa Bertazzoni, Franco Bressan, Giorgio Carrara, Pasquale D’Ascola, Fabio De Nardi, Roberto Fostini, Andrea Gaino, Sabrina Lovato, Ezio Padovani, Marina Repola, Bianca Rosa, Mario Giulio Schinaia, Gaetano Trabucco, Luciano Vettore. 3) Oltre 150 domande sviluppate su piattaforma CAPS, nel più totale rispetto della privacy secondo le norme vigenti R 19 AGGIORNAMENTO Benzodiazepine e insonnia: una proposta per il monitoraggio della prescrizione a lungo termine e la dismissione graduale della terapia cronica Dott.ssa FRANCESCA ZONTA Scuola di Formazione in Medicina Generale Polo di Verona È con piacere che iniziamo la presentazione su Verona Medica di alcuni lavori di tesi eseguiti dai colleghi del Corso Triennale della Scuola Regionale di Formazione in Medicina Generale della Regione Veneto appartenenti al Polo di Verona. Il primo lavoro, presentato lo scorso Dicembre 2015 dalla dr.ssa Francesca Zonta, affronta il problema dell’uso/ abuso cronico delle benzodiazepine nel trattamento dell’insonnia e offre spunti interessanti per l’uso corretto di tali farmaci e una proposta per la loro graduale dismissione. Le benzodiazepine sono gli psicofarmaci più prescritti in assoluto a livello mondiale. In particolare, gran parte delle prescrizioni avviene nell’ambulatorio dei medici di medicina generale, soprattutto per quanto riguarda il problema del sonno, e per un periodo di oltre 4 settimane. Nel trattamento di un’insonnia della durata >4 settimane, in aggiunta alla terapia cognitivo-comportamentale, che costituisce la prima linea di intervento, viene contemplata anche la terapia farmacologica. Tuttavia, le benzodiazepine non rientrano tra i farmaci raccomandati, sia per la mancanza di evidenze nel lungo termine che per il non favorevole profilo di sicurezza, soprattutto nei soggetti anziani (sedazione eccessiva durante il giorno, disturbi cognitivi e della coor- 20 dinazione motoria, rischio di cadute). [1-2] L’effetto negativo sul funzionamento cognitivo a lungo termine, soprattutto per gli over 65 anni, è stato ulteriormente avvalorato da un recentissimo studio del pubblicato su BMJ: l’utilizzo per tre mesi o più di benzodiazepine sembrerebbe associato ad un rischio del 51% in più, rispetto alla popolazione generale, di sviluppare malattia di Alzheimer. Tale associazione sarebbe tanto più forte quanto più a lungo è stato utilizzato il farmaco, e le molecole ‘long-acting’ sarebbero maggiormente imputate rispetto a quelle a breve emivita. [3] Ciò nonostante, i rapidi benefici di questa classe di farmaci, uniti ai limitati effetti collaterali e alla mancanza di tossicità in acuto, hanno portato finora ad una ‘tacita accettazione’ del problema dell’uso ‘long-term’, fenomeno che coinvolge tra il 2% e il 7,5% della popolazione dei paesi ad alto sviluppo economico.[4] Secondo il rapporto nazionale OsMed relativo al 2013, tra i ‘farmaci di classe C con ricetta’, registrano la maggior spesa i derivati benzodiazepinici, in particolare gli ansiolitici (378,7 milioni di euro). Guardando l’andamento regionale dei consumi, nel 2013 il Veneto è risultato al secondo posto dopo la regione Liguria (71,4 DDD/ 1000 abitanti die).[5] È noto, inoltre, che questi farmaci possono dare dipendenza fisica e/o psicologica (addiction) se assunti a dosi elevate o per periodi prolungati. A diventare dipendenti da benzodiazepine o da ‘z-drugs’ sono spesso coloro che ricercano un aiuto medico per un incremento dello stato di ansia o d’ insonnia e la cui prescrizione del farmaco viene portata avanti oltre il tempo o la dose media raccomandati di utilizzo. Questo meccanismo viene alimentato dai prescrittori stessi, dando vita a una dipendenza definita ‘involontaria’ o ‘iatrogena’. [6] Tutto questo è sostenuto, in parte, anche dal fatto che il farmaco è prescrivibile in fascia C, su ‘ricetta bianca’, sottoposta senza dubbio a minor controlli rispetto alla ex ‘ricetta rossa’, ora ricetta dematerializzata. Esiste poi il problema del ‘come’ il paziente riesca a procurarsi il farmaco, talvolta in quantità giornaliere importanti, come nel caso dei pazienti dipendenti da ‘alte dosi’, in assenza di ricetta medica o qualora il numero di confezioni previste dalla ‘ripetibilità’ della ricetta bianca sia già stato erogato. Diverse strategie sono state adottate negli altri paesi per monitorare e ridurre l’uso di benzodiazepine in cronico. Una metanalisi del 2011, pubblicata sul British Journal of General Practice, di studi clinici randomizzati effettuati nelle ‘general practises’ del Regno Unito e riguardanti minimi interventi nei confronti di pazienti in terapia cronica con benzodiazepine da più di 3 mesi, ha evidenziato come piccole operazioni, quali una lettera inviata al paziente o una singola consultazione da parte del GP, siano un’efficiente strategia per diminuire o porre fine alla terapia cronica, senza causare conseguenze avverse.[7] In Italia, è ancora molta la strada da percorrere. Sulla scorta di queste considerazioni, vogliamo riproporre il modello svilup- VERONA MEDICA AGGIORNAMENTO pato dall’equipe della Bwrdd Iechyd Lleol Local Health Board (Administrative Unit Within the National Health Service in Wales), rivisitandone alcuni aspetti.[8] Questo modello ci è parso interessante e potenzialmente riproducibile nel contesto della nostra medicina territoriale, e si si compone di tre parti: 1)Selezione, da parte del medico di medicina generale di un campione candidato di pazienti, tra i propri assistiti, in terapia cronica con benzodiazepine per insonnia,, tramite ‘self audit clinico’ 2)Aggancio dei pazienti candidati tramite lettera, consegnata in occasione di un accesso in ambulatorio, con invito a colloquio per la rivalutazione del ‘problema insonnia’. 3)Utilizzo di strumenti pratici di supporto (‘Guida al buon sonno’, Tabella di dismissione lenta della benzodiazepina). Per la selezione del campione candidato, il medico potrebbe servirsi di programmi di supporto annessi al programma di gestione della cartella clinica dei pazienti, in grado di estrarre i dati mediante ricerca per ‘query’ (per esempio, i criteri di ricerca potrebbero essere: ‘pazienti in terapia per insonnia’ e, fra questi, ‘pazienti in terapia da oltre 6 mesi con benzodiazepine’). Potrebbe essere opportuno escludere categorie di pazienti particolari, come i ‘poliabusers’ (che necessitano di essere presi in carico da un servizio dedicato, come il SerD, Servizio per le Dipendenze), i pazienti con comorbidità psichiatriche e i pazienti con patologie cliniche importanti che hanno beneficio della terapia con benzodiazepine, come per esempio i pazienti in trattamento di fine vita. La lettera (v. ALLEGATO 1-Lettera al Paziente), da consegnarsi al paziente in occasione di una consultazione ambulatoriale, si propone di informarlo sull’intento del programma e di invitarlo a colloquio con il curante stesso, per rivalutare il problema dell’insonnia e la sua terapia. L’attenzione, durante il colloquio, andrebbe posta sull’anamnesi lavorativa, sulle abitudini igienico comportamentali e sul profilo psico-sociale. L’importanza di discriminare, per esempio, tra difficoltà di addormentamento o risveglio precoce, si rivela di fondamentale importanza per quanto VERONA MEDICA riguarda l’approccio terapeutico, nei confronti di un’insonnia causata da un disturbo d’ansia generalizzato, piuttosto che inquadrabile nel contesto di un disturbo dell’umore. La possibilità di un corretto inquadramento diagnostico consente, laddove si confermi la presenza di un disturbo psichiatrico di tipo depressivo o ansioso, l’immediata associazione del trattamento antidepressivo a quello benzodiazepinico, con concrete possibilità di sospendere quest’ultimo in caso di remissione clinica. Per esempio, la scelta può essere orientata verso antidepressivi che possiedono spiccati effetti sedativi, quali trazodone e mirtazapina, che in somministrazione serale favoriscono l’addormentamento.[9] Alcune di queste molecole possono inoltre essere utilizzate nella quotidianità a dosaggi inferiori rispetto a quelli antidepressivi, come valida alternativa alle benzodiazepine e senza il problema della dipendenza. Per quanto riguarda l’aspetto dell’igiene del sonno, è qui che entrano in gioco strumenti che sempre di più dovrebbero supportare l’operato del medico generalista, come i ‘leaflets’ da lasciare a disposizione in sala d’aspetto o, come in questo caso, da consegnare al paziente durante la consultazione. Nella ‘Guida al buon sonno’ (v. ALLEGATO 2-Guida al Buon Sonno) sono racchiusi consigli utili a riposare bene divisi per momenti della giornata (dal praticare una leggera attività fisica nel pomeriggio, all’abolizione delle sostanze eccitanti o agli alcolici durante la cena, per esempio), sulla stanza deputata al riposo notturno (assenza di televisori o rumori, temperatura adeguata etc..) e consigli su come instaurare un buon ritmo del sonno. Un supporto scritto di questo tipo potrebbe venire incontro da una parte all’esigenza del medico di fornire il maggior numero di informazioni utili nel poco tempo a disposizione per singola consultazione, dall’altra, a quella del paziente di avere informazioni chiare e concrete da fonti attendibili, in un’era in cui egli attinge autonomamente sempre di più alla ‘risorsa internet’. Infine, nell’ottica dello svezzamento dalla terapia cronica, proponiamo uno schema posologico personalizzabile con integrata prescrizione, valida come ‘ricetta bianca’ di fascia C, ma limitata al fabbisogno effettivo di farmaco per il completamento del programma. Il modulo (v. ALLEGATO 3 - Tabella riduzione del Lormetazepam) viene compilato dal medico curante con il nome e cognome del paziente, la data, il farmaco prescritto (nel nostro caso Lormetazepam gocce) con il numero di pezzi necessari a portare a termine il programma di dismissione lenta (viene riportata la dicitura ‘NON RIPETIBILE’), il timbro e la firma del medico stesso. La seconda parte del modulo è composta da una tabella con le indicazioni per ridurre del 10% circa a settimana la dose assunta dal paziente, fino alla sospensione completa del farmaco. Vengono indicati i 7 giorni della settimana per il numero di settimane previste dal programma; se il paziente decide di iniziare, per esempio, il lunedì, scriverà ‘lunedì’ in corrispondenza dello spazio contrassegnato dai puntini, sotto al ‘GIORNO 1’, ‘martedì’ sotto al ‘GIORNO 2’ e via dicendo per i giorni successivi. Viene consigliato di barrare con una crocetta il giorno corrispondente nel momento in cui il paziente assume il farmaco, per evitare dimenticanze o assunzioni della dose erronea. Alla fine di ogni settimana, inoltre, si consiglia di tirare una riga per eliminare i giorni del programma via via già portati a termine. Si avverte il paziente, nel caso dovessero presentarsi effetti collaterali (come ansia, sudorazioni, tremori, etc..), di contattare telefonicamente il medico in orario di ambulatorio, o di prendere appuntamento per una visita. Da ultimo, il modulo è corredato di uno spazio nel quale il medico (o la segretaria, su indicazione del medico) potrà inserire la data e l’ora stabilita per un controllo a fine programma. ALLEGATO 1 Lettera al paziente Ambulatorio di medicina generale Dott. XY, Verona Al signor/signora…Mario Rossi La contatto perché ho notato che sta prendendo…. Tavor /En / Minias…. da molto tempo. 21 AGGIORNAMENTO Sempre di più i medici di famiglia stanno dedicando attenzione alla prescrizione di farmaci per l’ansia e la cura dell’insonnia di comune impiego, come quelli sopracitati . Studi clinici suggeriscono che non è raccomandabile l’uso di questo tipo di farmaci per lungo tempo, per numerosi problemi tra cui: - Sonnolenza il mattino successivo. Potrebbe non essere sicuro mettersi immediatamente alla guida di una vettura. - Confusione mentale e impaccio nei movimenti: se dovesse alzarsi durante la notte per recarsi in bagno, potrebbe essere a rischio di cadute. - Sviluppo di tolleranza e dipendenza: col tempo il farmaco potrebbe non avere più gli stessi effetti e potrebbe aver bisogno di dosi sempre maggiori per riuscire a dormire. Se dovesse sospendere bruscamente il farmaco, potrebbero verificarsi spiacevoli ‘sintomi da astinenza’. - Diminuita capacità di concentrazione, alterazione della memoria e aumentato rischio di demenza. L’intento, se vorrà aderire al progetto, è quello di coinvolgerla in un piano di sospensione graduale del farmaco nelle prossime settimane, per ridurre questi rischi. Per tutte le informazioni necessarie, la invito a prendere un appuntamento con me/con la mia segretaria per parlarne insieme. Grazie per la collaborazione, dott/ dott.ssa…XY ALLEGATO 2 La guida al buon sonno Ambulatorio di Medicina Generale dott. XY, Verona può farvi sentire meglio e favorire il riposo notturno - Rilassatevi e cercare di ‘staccare la mente’ dopo l’attività lavorativa. Rimandare le attività che impegnano la mente, in particolare nelle 2 ore precedenti al sonno. -Cercate di non appisolarvi sulla poltrona o sul divano durante la giornata ma riservate il sonno al momento notturno. - Limitate il consumo di thè, caffè o bevande eccitanti nel corso della giornata. - Alla sera prediligete una cena leggera. Evitate gli alcolici: al contrario di quanto si pensi non contribuiscono a favorire il sonno ma lo alterano! -Assicuratevi che la temperatura della stanza da letto sia confortevole e che l’ambiente sia silenzioso Al momento di coricarsi: - Non leggete o guardate la televisione in camera da letto; adibite un’altra stanza a queste attività. - Puntate la sveglia del mattino sempre alla stessa ora – 7 giorni a settimana- finché il ritmo del vostro sonno non si sarà instaurato. -Andate a dormire quando siete ‘stanchi morti’ e non prima; - Una doccia calda può aiutare a rilassare la muscolatura e predisporvi al sonno. Anche l’abitudine a sorseggiare una tazza di tisana o infuso di camomilla può essere d’aiuto. - Una volta sotto le coperte spegnete le luci, cercate di rilassarvi e ripetetevi che ‘il sonno verrà da sé piano piano’. Continuate a farlo finché non vi addormenterete. - Non spazientitevi se non vi addormentate subito…il sonno non è qualcosa che si può accendere o spegnere a piacimento con un interruttore! Signor… Mario Rossi… LA GUIDA AL BUON SONNO Tardo pomeriggio / sera: -Praticare un’attività fisica leggera 22 Se avete problemi a prendere sonno: - I problemi di sonno sono molto più comuni di quanto si pensi: cercate di non spazientirvi per questo e non fatene un motivo di frustrazione. - Se siete a letto svegli da più di 20 minuti, alzatevi e lasciate la camera da letto. - Dedicatevi a qualcosa di rilassante per un po’ e non preoccupatevi per il giorno successivo. Le persone in realtà reagiscono bene anche dopo una notte senza riposo. Andate a dormire solamente quando vi sentirete ‘stanchi morti’. -Ci potrebbero volere diverse settimane per stabilire un buon ritmo del sonno, ma siate certi che prima o dopo riuscirete a raggiungere questo traguardo lavorando giorno per giorno anche su questi piccoli consigli! ALLEGATO 3 Sospensione graduale Lormetazepam Ambulatorio di Medicina Generale Dott. XY Data …XX/YY/XXYZ Sig./Sig.ra…Mario Rossi… Timbro e firma del medico curante Lormetazepam (Minias®) gocce 2,5 mg/ml n°…2……..flaconi NON RIPETIBILE _____________________________ Ridurre e smettere Lormetazepam (Minias®) gocce: informazioni per il paziente La tabella sottostante mostra come dovrà assumere le prossime confezioni di farmaco prescritte. Per prima cosa, il Lormetazepam (Minias®) è stato sospeso dalle terapie croniche che risultano sulla sua scheda personale sul computer dell’ambulatorio. Per il prossimo mese, le ho prescritto n° …2.. confezioni tali da coprire il fabbisogno per la riduzione graduale e la cessazione del farmaco. L’obiettivo è di ridurre di circa il 10% a settimana la sua dose abituale di Minias® fino alla sospensione completa. Attualmente, lei sta assumendo……15 GGT (1,5 mg)… di Minias® e lo schema che dovrà seguire sarà il seguente: VERONA MEDICA AGGIORNAMENTO GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO 1 2 3 4 5 6 7 -----------------------------------1ª settimana 13 ggt 13 13 13 13 13 13 2ª settimana 11 ggt 11 11 11 11 11 11 3ª settimana 9 ggt 9 9 9 9 9 9 4ª settimana 7 ggt 7 7 7 7 7 7 5ª settimana 5 ggt 5 5 5 5 5 5 6ª settimana 3 ggt 3 3 3 3 3 3 7ª settimana 1 ggt 1 1 1 1 1 1 STOP MINIAS ------ ------ ------ ------ ------ ------ ------ Come usare la tabella: scriva nell’apposito spazio il giorno della settimana nel quale intende iniziare a ridurre il farmaco: esempio: se sceglie il lunedì, scriva ‘lunedì’ sotto al ‘giorno 1’ (in corrispondenza dei puntini), quindi riempia i giorni successivi fino al giorno 7 con i successivi giorni della settimana. Ogni giorno, al momento dell’assunzione della dose stabilita, faccia una croce sulla casella corrispondente nel momento in cui prende il farmaco, eviterà dimenticanze o assunzione della dose erronea: RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 1) ‘Prodigy, NHS Clinical knowledge summaries. Insomnia’. www.cks. nhs.uk (accesso del 01.07.2010). 2) ‘Canadian Medical Association. Guideline for adult insomnia’, Feb 2010. www.cma. ca/ (accesso del 01.07.2010). 3)Bilioti-De Gage, Moride- Ducruet et al.’Benzodiazepine use and risk of Alzheimer‘s disease: case control study.‘-British Journal of Medicine 2014;349:g5205 4) Fang SY, Chen CY, Chang IS, et al.: ‘Predictors of the incidence and discontinuation of long-term use of benzodiazepines: a population-based study’. Drug and Alcohol Dependence 104:140–146, 2009 5) ‘L‘Uso dei Farmaci in Italia, Rapporto Nazionale anno 2013’, Osservatorio Nazionale sull‘impiego dei medicinali 6) ‘Benzodiazepines revisited—will we ever learn?‘ Malcolm Lader, Addiction, 106, 2086–2109, 2011 7) ‘Minimal interventions to decrease longterm use of benzodiazepines in primary care: a systematic review and metaanalysis‘ -KMugunthan-TMcGuire-P Glasziou- ‗Br J Gen Pract 2011 8) ‘Hypnotics & Anxiolytics Practice Guide’ By Ken Nazareth & Dr Kurt Burkhardt, Bwrdd Iechyd Lleol Local Health Board of Caerphilly e Rhondda Cynon Taf, Wales 9) ‘Dall‘epidemiologia al trattamento. Alternative alle BZD‘ Annalisa Rizzetto, Giuseppe Imperadore-tratto da:’Benzodiazepine: uso, abuso, dipendenza. Dall‘epidemiologia al trattamento‘ a cura dell‘Unità Operativa di Medicina delle Dipendenze, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, Ed. CLAD-ONLUS 2013 GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO 1 2 3 4 5 6 7 -----------------------------------1ª settimana 13 ggt 13 13 13 13 13 13 Al termine di ogni settimana, tiri una riga per cancellare i giorni e le dosi già assunte: GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO GIORNO 1 2 3 4 5 6 7 -----------------------------------1ª settimana 13 ggt 13 13 13 13 13 13 Così facendo eviterà confusioni e settimana dopo settimana il traguardo le sembrerà più vicino! Importante: durante il programma potrebbero presentarsi effetti collaterali da sospensione del farmaco (irritabilità, ansia, sudorazioni, cefalea, tremori, insonnia..), che tuttavia sono rari se il farmaco viene sospeso molto gradualmente, come in questo caso. Se dovessero presentarsi questi disturbi, o per chiarimenti e domande, non esiti a contattarmi per telefono, in orario di ambulatorio (tel. xyz), o prenda appuntamento per parlarne di persona. RICORDATE...! È fatto obbligo a tutti gli Iscritti: a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo della Professione Medica ed ogni fatto che leda il prestigio professionale; b)informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento di qualifica, di residenza e del conseguimento di specialità o docenze, esibendo il relativo attestato in competente bollo. Prestanomismo Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della legge n. 1792, che così recita: 1)Gli esercenti le professioni sanitarie che prestano comunque il proprio nome, ovvero la propria attività, allo scopo di permettere o di agevolare l’esercizio abusivo delle professioni medesime sono puniti con l’interdizione della professione per un periodo non inferiore ad un anno; 2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti, hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso gli studi professionali, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alle rispettive professioni. Il prossimo controllo, a fine programma, sarà il giorno …XY… alle ore… XYZ… VERONA MEDICA 23 PROFESSIONE E LEGGE Clinica e assistenza non possono essere separate Una sentenza del TAR Lazio annulla la delibera regionale che affidava a dirigenti delle professioni sanitarie non mediche la direzione dell’attività “assistenziale” “La linea clinica e quella assistenziale non possono essere separate”. Per questo il Tar del Lazio ha annullato, con la sentenza n.6513 del 6 maggio 2015, il Decreto del Commissario ad Acta della Regione Lazio n. 259 del 6.08.2014, concernente “Approvazione dell’Atto di indirizzo per l’adozione dell’Atto di autonomia aziendale delle aziende sanitarie della regione Lazio”, che prevede la separazione della linea clinica, la cui direzione è affidata ai dipartimenti a direzione clinica, da quella assistenziale, il cui governo è affidato alle UUOO delle professioni sanitarie non mediche. Per i giudici la netta separazione tra attività clinica, affidata ai dirigenti medici, “in assenza di norme che raccordano armonicamente lo svolgimento delle due attività”, e attività assistenziale, affidata alle UO delle professioni sanitarie, “verrebbe a generare una confusione di ruolo e di responsabilità a discapito del malato”, che potrebbe non ricevere disposizioni dal medico ma dal dirigente delle professioni sanitarie “a prescindere dal medico che lo ha in cura e di cui è responsabile”. E ancora, “l’organizzazione del personale infermieristico affidata alla relativa autonoma dirigenza...risulta essere in contrasto…con l’art.15, c.6 del DLgs 502/92 che stabilisce che ai Dirigenti con incarico di struttura complessa (medici) sono attribuite…funzioni di direzione della struttura, da attuarsi…. anche mediante direttive a tutto il personale operante in essa…per realizzare l’appropriatezza degli interventi con finalità preventive, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative, attuati nella struttura a loro affidata”. SERVIZI DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI DI VERONA OFFERTI AGLI ISCRITTI L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Verona (OMCeO VR) mette gratuitamente a disposizione dei suoi Iscritti, per problematiche relative all’attività professionale, le seguenti consulenze: CONSULENZA LEGALE (Avv. Donatella GOBBI) La consulenza va richiesta al n. tel. 045 594377 nelle giornate di lunedì e mercoledì dalle 15,30 alle 17,00 CONSULENZA MEDICO LEGALE (Dott.ssa Federica BORTOLOTTI) La consulenza va richiesta all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] CONSULENZA ASSICURATIVA (Avv. Giuseppina MARITATO) La consulenza va concordata con la Consulente al n. tel. 340 6850550 CONSULENTE FISCALE (Dott.ssa Graziella MANICARDI) La consulenza si espleta presso la sede dell’OMCeO VR, previo appuntamento telefonico richiesto al n. tel. 045 8006112, nella giornata di martedì dalle 09,30 alle 12,00. Consulenza telefonica si può ottenere al n. 0376 363904 il lunedì dalle 15,00 alle 16,00 CONSULENZA E.N.P.A.M. (Segreteria OMCeO VR - Sig.ra Rosanna MAFFIOLI) La consulenza si espleta presso la sede dell’OMCeO VR, previo appuntamento telefonico richiesto al n. tel. 045 8006112, nelle giornate di martedì e giovedì L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Verona ha stipulato una convenzione con “Aruba”, riservata agli Iscritti, per l’attivazione gratuita della Posta Elettronica Certificata (PEC), mediante registrazione nell’area riservata del sito dell’Ordine: www.omceovr.it Le sig.re Virna Giampieri e Rosanna Maffioli sono a disposizione dei Medici ai numeri telefonici 045 8006112 e 045 596745 per le indicazioni operative che si rendessero necessarie. 24 VERONA MEDICA PROFESSIONE E LEGGE Cassazione: confermata condanna per omicidio colposo a “infermiere coordinatore” Non aveva segnalato una allergia riportata in anamnesi. Responsabilità professionale e “posizione di garanzia” del coordinatore. La Corte di Cassazione (sezione IV, sentenza 16 gennaio 2015, n. 2192) si pronuncia anche sulla responsabilità infermieristica e sulla posizione di garanzia in capo a ogni esercente la professione sanitaria su un caso di responsabilità professionale che trae origine da un errore medico nella prescrizione di un farmaco. Durante l’anamnesi di un paziente – avvenuta alla presenza di un infermiere coordinatore – si rileva l’allergia all’amoxicillina del paziente stesso. Il farmaco viene in seguito prescritto e successivamente somministrato, all’interno di una sala operatoria, da un’infermiera, causandone la morte in “pochi secondi”. La Suprema Corte individua la fonte della responsabilità del coordinatore nella “posizione di garanzia”, richiamando le leggi di abilitazione all’esercizio professionale (legge 42/99, profilo professionale ex DM 739/1994, legge 251/2000 e 43/20006) e gli obblighi costituzionali ex art. 3 e 32 Cost. La “posizione di garanzia” si sostan- zia nell’obbligo “giuridico che grava su specifiche categorie di soggetti previamente forniti degli adeguati poteri giuridici, di impedire eventi offensivi di beni altrui, affidati alla loro tutela per l’incapacità dei titolari di adeguatamente proteggerli”. Con la posizione di garanzia si crea uno speciale vincolo tra il soggetto debole e il “garante”, tra chi, in questo caso l’infermiere, deve preservare da danni il paziente indicato come soggetto debole. Questa sentenza restituisce al coordinatore una competenza clinico-assistenziale e, di conseguenza, la responsabilità connessa. Non solo aspetti gestionali ma, quindi, anche compiti di “sovraintendimento” clinico e di “segnalazione”. Tra l’altro al coordinatore è stato anche contestato, un altro aspetto di natura “assistenziale”. Nei giorni precedenti egli stesso aveva somministrato un farmaco al paziente, e nell’annotazione “di tale circostanza sulla scheda di terapia aveva tralasciato di riesaminare con attenzione detta scheda, sulla quale era già stata riportata la prescrizione del farmaco X, antibiotico della famiglia delle penicilline, senza rilevarne (e conseguentemente segnalarne l’occorrenza al personale medico e infermieristico interessato) la chiara incompatibilità con l’allergia”. La mancata segnalazione, dunque, dell’errore medico è la causa prima della condanna per omicidio colposo. Con questa sentenza, in seguito all’errore di una prescrizione, derivano, nei confronti dell’infermiere “obblighi giuridici di attivazione e di sollecitazione volta a volta specificamente e obiettivamente determinabili in relazione a ciascun caso concreto” (Corte di cassazione, IV sezione, sentenza n. 1878/2000). In caso di dubbi compete all’infermiere la segnalazione al medico. La conclusione cui è possibile giungere è relativa alla stretta intimità di rapporti tra professione medica e professione infermieristica nell’agire quotidiano, il che conferisce maggior forza alla già richiamata inscindibilità (TAR Lazio 6 maggio 2015) tra attività clinica e assistenziale: delle attività cliniche fanno parte a tutti gli effetti gli aspetti gestionali e organizzativi e di gestione interna delle informazioni, nonché il monitoraggio degli eventi avversi, secondo le pratiche del risk management. C.M. PERUZZINI ATTENZIONE! Si deve comunicare alla segreteria dell’Ordine l’eventuale variazione di residenza – o del recapito presso il quale si desidera ricevere le comunicazioni dell’Ordine, dell’Enpam e della Federazione Nazionale. Questo è previsto dall’art. 64 del codice di deontologia medica ed è previsto anche dalle nuove norme riguardanti le pubbliche amministrazioni. L’inadempienza a tali disposizioni può dar corso alle procedure di cancellazione dall’albo professionale con gravi conseguenze in ambito civile e penale, ma anche a gravi rischi sulla copertura assicurativa per l’attività svolta. È infatti fatto obbligo all’ordine di avviare le procedure di cancellazione dall’albo nei confronti degli iscritti che non risultano più reperibili. La Segreteria dell’Ordine VERONA MEDICA 25 PROFESSIONE E LEGGE La certificazione di morte, l’attività di medico necroscopo e le funzioni di polizia mortuaria Facendo seguito ad alcune problematiche sollevate di recente in una delle ULSS della nostra provincia, vogliamo approfondire il tema delle competenze di polizia mortuaria e accertamento di morte. È necessario distinguere tra le funzioni che riguardano l’accertamento del decesso e delle cause che hanno portato all’evento, e quelle del medico necroscopo, che effettua l’osservazione di rito dei fenomeni cadaverici. Queste ultime sono usualmente svolte da un medico legale o da un medico di medicina pubblica, che di solito non coincide con chi ha eseguito la certificazione relativa al decesso, comunemente il medico di medicina generale. L’articolo 4 del DPR 295 del 1990 specifica infatti che il medico necroscopo è un medico appositamente incaricato dall’ASL e la dichiarazione a verbale n. 5 del DPR 270/2000 (richiamata successivamente nella Norma Finale n. 8 del vigente ACN per la Medicina Generale) afferma che le funzioni di medico necroscopo e di polizia mortuaria non sono compiti propri del medico di medicina generale. La circolare INPS del 13 febbraio 2015 dispone peraltro, a chiarimento di dubbi lecitamente espressi, che i medici necroscopi nominati dalle Aziende Sanitarie e non i medici di medicina generale spediscano i certificati online di accertamento del decesso all’Istituto di previdenza entro 48 ore dall’evento, a scopo di aggiornamento dell’anagrafica. La LR Veneto 18 del 04 Marzo 2010 specifica all’art. 9 che “le funzioni di medico necroscopo sono svolte da medici individuati dall’azienda ULSS tra i medici dipendenti o convenzionati con il servizio sanitario regionale, in modo che siano assicurate la tempestività e l’ottimale distribuzione territoriale del servizio”. Ora tale potestà in capo all’ULSS è da intendersi quale mandato a destinare quote 26 dell’orario di servizio del medico dipendente a tale attività, ovvero esperire strumenti negoziali per concordare anche coi medici convenzionati, fra i quali gli stessi medici di medicina generale, la possibilità di attribuire loro tale compito in aggiunta ai doveri convenzionali, da essi già escluso in sede di contrattazione nazionale, a mezzo di patti decentrati a livello aziendale. Tre sono i distinti passaggi certificativi, riferiti alle diverse competenze. Il certificato di constatazione del decesso, compilato dal medico che interviene per primo a constatare l’exitus e contenente, oltre alle generalità del defunto, anche ora, data e luogo dell’evento. Questo certificato serve ad attestare la cessazione delle funzioni vitali nonché l’inefficacia di eventuali manovre rianimatorie, ed è destinato ad informare l’ufficiale di stato civile dell’avvenuto decesso di una persona nel territorio comunale di competenza. Le norme per l’accertamento di morte sono stabilite dal D.M. Sanità del 31.8.1994 in applicazione della legge n. 578/1993. L’accertamento delle cause di morte su scheda ISTAT, indirizzata al Sindaco, è redatta dal medico curante, o dal medico necroscopo dipendente dell’ASL in caso di irreperibilità del medico curante nel periodo tra il decesso e il funerale, come nei giorni prefestivi e festivi. È un adempimento che deve essere assolto entro 24 ore dalla constatazione del decesso ai sensi dell’art. 103 del TULS (art. 1 del DPR 21.10.1975). La Cassazione Penale con sentenza del 14.12.1977 ha ritenuto colpevole del reato di falso ideologico (art. 481 cp) un medico che aveva compilato un certificato di morte senza aver visitato la salma. Il certificato di morte e dell’identificazione delle relative cause presuppone quindi l’avvenuta visita medica, secon- do la successiva sentenza n. 8496 del 17.10.1983 della Cassazione, sezione penale V. In caso di assenza del medico curante titolare, il medico sostituto assume tutte le funzioni del titolare e pertanto sulla base della visita della salma e della scheda anamnestica del defunto è legittimato a compilare in vece del curante anche la scheda ISTAT. Se il medico sostituto ritiene di non avere sufficienti elementi di giudizio deve invece lasciare questo compito al medico necroscopo oppure, se è il caso, effettuare una richiesta motivata di autopsia. La scheda ISTAT viene di norma compilata dal medico ospedaliero quando il paziente decede in ospedale o all’arrivo in pronto soccorso, e dal medico necroscopo quando il paziente decede fuori ambito di residenza. Il certificato necroscopico è redatto dal medico necroscopo tra la 15° e la 30° ora dal decesso per constatare la realtà della morte (presenza di macchie ipostatiche, rigidità e raffreddamento naturali del cadavere, essiccamento delle mucose, ecc.) dopo un adeguato periodo di osservazione. Serve all’ufficiale di stato civile per cancellare il defunto dall’anagrafe e per autorizzare il seppellimento. Ai sensi dell’art. 11 del DPR n. 285/1990 (regolamento di polizia mortuaria), durante il periodo di osservazione – 24 ore per i casi di morte naturale e 48 ore nei casi di morte improvvisa – il cadavere deve essere tenuto in luogo e in condizioni compatibili con la vita, cioè ad una temperatura ambientale di almeno 1820 gradi. L’autorizzazione alla cremazione, a seguito di richiesta per iscritto del defunto, richiede un ulteriore certificato medico ai sensi della legge 130 del 30 marzo 2001. C.M. PERUZZINI VERONA MEDICA PROFESSIONE E LEGGE Co.Ge.A.P.S. e certificazioni ECM Previo parere favorevole di tutte le Federazioni Nazionali, l’Assemblea del Co.Ge.A.P.S. in data 8/04/2014 ha deliberato di avviare un progetto per sviluppare le suddette attività, a supporto di tutte le sedi territoriali di Ordini, Collegi ed Associazioni. L’operatività di tale decisione ha comportato per il Co.Ge.A.P.S. la istituzione di una struttura professionale e tecnologica in grado di supportare sia i Professionisti che gli Ordini, Collegi e Associazioni al fine di consentire agevolmente la certificazione dell’assolvimento dell’obbligo formativo del triennio 2011-2013. La struttura di back office, rapportandosi direttamente con il professionista, solleva le segreterie di Ordini, Collegi e Associazioni da tutta una serie di adempimenti. Una volta che la pratica viene istruita e perfezionata, l’Ordine, Collegio e Associazione viene informato della possibilità di emettere il certificato (o l’attestazione) della formazione ECM effettuata dal singolo professionista. Il back office di Co.Ge.A.P.S. ha facoltà di inserire, secondo un processo in linea con la normativa vigente e concordato con la Segreteria della Commissione Nazionale: • Crediti ECM individuali per formazione effettuata all’estero e non accreditata in Italia • Crediti ECM individuali per pubblicazioni scientifiche •Crediti ECM individuali per Autoformazione (riservata a liberi professionisti) • Crediti ECM individuali per tutoraggio •Crediti ECM mancanti di formazione accreditata non trasmessi dai provider • Rettifiche per errori/difformità nei dati trasmessi dai Provider relativamente a crediti ECM di eventi accreditati. La modifica e/o inserimento di crediti individuali ECM operata dal back office di Co.Ge.A.P.S., prima di essere definitivamente acquisita dal sistema, deve es- VERONA MEDICA sere approvata, mediante un processo di validazione informatica, dell’Ordine, Collegio o Associazione presso cui il professionista è iscritto. Relativamente al triennio 2011-2013, inoltre il back office del Co.Ge.A.P.S. ha la possibilità di inserire, secondo normativa: • Esoneri • Esenzioni interagendo direttamente con i singoli professionisti. Naturalmente agli Ordini, Collegi e Associazioni viene conservata la possibilità tecnica, qualora desiderato, di effettuare in autonomia tutti i processi sopra descritti operando direttamente a favore del Professionista. Il professionista può comunicare con la struttura del back office di Co.Ge.A.P.S. direttamente dalla propria area del portale del Consorzio, ovvero via mail e/o telefono, e inoltrare documentazione via fax se necessario. Pertanto, gli Ordini, Collegi e Associazioni possono invitare tutti i professionisti a rivolgersi al back office di Co.Ge.A.P.S. nel caso dispongano di crediti individuali o possano avvantaggiarsi di esoneri ed esenzioni o, infine, non trovino allineata la propria posizione (es. crediti mancanti), per consentire al back office di regolarizzare la singola posizione individuale. Parimenti gli Ordini, i Collegi e le Associazioni, oltre ad essere informati sulle attività operate dal back office sui professionisti di specifica pertinenza, hanno a disposizione un numero telefonico ed una specifica casella di posta elettronica di riferimento e supporto per ogni esigenza od informazione sulle procedure ECM. Come già accaduto lo scorso anno, prevediamo di organizzare una giornata di formazione/aggiornamento per gli Ordini Collegi ed Associazioni dedicata al personale di segreteria e/o ai Consiglieri incaricati di seguire le pratiche ECM. Il Co.Ge.A.P.S. provvede ad invii periodici dei certificati a favore degli Ordini, Collegi ed Associazioni e fornisce l’incremento dei nominativi dei Professionisti che, con l’aggiornamento dei crediti relativo al precedente triennio, hanno soddisfatto l’obbligo formativo ECM. L’obiettivo di tale attività è dotare gli Ordini, Collegi ed Associazioni dei certificati pronti per essere consegnati, qualora il professionista li richieda, come previsto dalla normativa, ovvero (se ritenuto opportuno dal Presidente) certificati pronti per essere inviati ai propri iscritti. L’attività del Consorzio di predisposizione dei certificati è finalizzata, oltre che a rendere un servizio agli Ordini, Collegi ed Associazioni, anche a limitare l’inserimento di crediti mancanti e esoneri/esenzioni a quanti siano già possesso dei requisiti di certificabilità e per i quali eventuali ulteriori inserimenti non variano la posizione ECM. Confermo infine che il Co.Ge.A.P.S., al fine di favorire l’operatività di Ordini, Collegi ed Associazioni, è disponibile a caricare massivamente, secondo le normative e le indicazioni della Segreteria ECM, i crediti individuali ECM, gli esoneri e le esenzioni, che siano già stati comunicati in precedenza dal Professionista al rispettivo Ordine, Collegio o Associazione. Le eventuali informazioni per il personale di Ordini, Collegi ed Associazioni, che volessero trasferire i crediti individuali ECM (per tutoraggio, crediti esteri, crediti per pubblicazioni) possono essere reperite contattando per gli aspetti tecnici l’ing. Nicola Grasso al n° 06-87678103 nicola.grasso@ cogeaps.it. Nel confermare la disponibilità mia personale e del Consorzio a condividere e supportare ogni iniziativa ritenuta utile, desidero ringraziare le Federazioni Nazionali per la fiducia che anche in questa occasione hanno accordato al Co.Ge.A.P.S., confermando la disponibilità ad accogliere, come sempre, tutti i suggerimenti utili alla crescita del sistema ECM. Da ultimo desidero precisare che questa comunicazione, pressoché identica ad analoga fatta pervenire agli Ordini, Collegi ed Associazioni lo scorso anno, viene ripetuta soprattutto a beneficio dei nuovi Presidenti e comunque per buona memoria di chi già ne era a conoscenza. SERGIO BOVENGA 27 PROFESSIONE E LEGGE Responsabilità di struttura dell’ASL verso l’operato del Medico di Famiglia Secondo la sentenza di Cassazione civile n. 6243/2015 del 27.03.2015, i cittadini riconosciuti danneggiati dall’operato del medico di base o del pediatra, oltre ad agire per legge contro i diretti interessati, possono farlo anche nei confronti dell’Asl di riferimento e ottenere un risarcimento. Nel caso di specie, un paziente, colpito da un malore al braccio sinistro dopo una corsa, aveva telefonato al medico di base, che lo aveva visitato soltanto 24 ore dopo, prescrivendogli un farmaco ritenuto sbagliato. Il paziente, poche ore dopo, era stato ricoverato in ospedale per un’ischemia le cui conseguenze, negli anni successivi, lo hanno portato alla morte. Dopo una causa lunga 14 anni, la Corte di Cassazione ha stabilito che la Asl è tenuta a pagare i danni provocati dal ritardo dell’intervento del medico, tanto più che nel frattempo il medico si era reso irreperibile. Secondo l’avvocato di parte “il grosso buco era generato dal fatto che il medico di base veniva considerato un libero professionista e i danni venivano chiesti solo a lui. Se non pagava, il paziente non veniva risarcito. Ora sarà la Asl a dover risarcire: la Suprema Corte ha stabilito che esiste una legge inequivocabile, quella del 23 dicembre 1978, che istituisce il servizio sanitario nazionale, la quale dice che la Asl provvede all’assistenza medica generica. Esiste quindi un obbligo ben preciso in capo alle aziende sanitarie”. “L’Asl è responsabile civilmente – scrivono i giudici della Cassazione - ai sensi dell’articolo 1228 del codice civile, del fatto illecito che il medico, con essa convenzionato per l’assistenza medico-generica, abbia commesso in esecuzione della prestazione curativa, ove resa nei limiti in cui la stessa è assicurata e garantita dal Servizio sanitario nazionale in base ai livelli sta- biliti secondo la legge”. I giudici della Suprema Corte stabiliscono, una volta per tutte, il principio della responsabilità solidale fra Asl e medico generico, anche se quest’ultimo è solo convenzionato con il servizio sanitario nazionale e non dipendente. Secondo i giudici, infatti, il debitore effettivo della prestazione sanitaria resta unicamente l’Asl nel quadro dei livelli essenziali di assistenza stabiliti dalla legge, mentre il fatto che sia il medico convenzionato a erogarla costituisce soltanto una modalità dell’adempimento, nonostante quest’ultimo venga scelto dal paziente e, dunque, si configuri una scelta fiduciaria. È irrilevante infatti a tal fine la scelta fiduciaria del paziente, che risulta comunque limitata all’elenco del personale che è stato selezionato dalla stessa azienda sanitaria. C.M. PERUZZINI NORME COMPORTAMENTALI PER I MEDICI CHE EFFETTUANO SOSTITUZIONI Si ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti: •Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto conto dei disagi dell’utenza. • Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore 8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona). •Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino. •Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire agli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare. • Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse principale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili. 28 VERONA MEDICA ATTUALITÀ Il ruolo dei familiari nella relazione tra medico e paziente SARA PATUZZO Assegnista di Ricerca e Professore a contratto, Università di Verona Esperto Consulta Deontologica FNOMCeO In passato e fino a tempi recenti nella prassi clinica, la relazione di cura era plasmata sul modello paternalista, che attribuiva al medico il privilegio informativo (il medico decideva se informare o meno il paziente del suo stato clinico) e quello terapeutico (il medico decideva le terapie per il paziente, che vi si affidava). Con il passaggio al nuovo modello del consenso informato, intorno alla metà del secolo scorso nella normativa nazionale e sovranazionale, il paziente ha acquisito centralità secondo il principio di autodeterminazione, diventando l’unico soggetto legittimato a prendere decisioni per il suo bene-salute, dopo essere stato informato in modo esaustivo dal medico. Senza il consenso informato della persona, l’atto medico non è più un atto lecito. L’unica deroga rimane il caso di urgenza in cui, se non è possibile raccogliere le volontà di una persona che versa in uno stato di grave necessità, il medico è obbligato a decidere sulla base delle proprie conoscenze e competenze. Ma quale ruolo hanno i familiari del paziente all’interno della relazione di cura? Nel caso di un paziente maggiorenne e in grado di intendere e volere, non ci sono dubbi: il medico ha il dovere di informare il paziente, e sarà questi a dare il proprio consenso o dissenso agli interventi diagnostici e terapeutici proposti dal sanitario. Per quanto riguarda le fase dell’informazione, il segreto professionale esclude anche i parenti più prossimi dalla conoscenza delle notizie sanitarie relative al paziente, a meno che questi non acconsenta alla loro rilevazione. Per ciò che concerne la fase del consenso, il coinvolgimento dei familiari, anche se spesso moralmente auspicabile (sempre che ciò incontri un chiaro desiderio del paziente), dal punto di vista giuridico è irrilevante: il consenso-dissenso informato è infatti un atto personale non delegabile, se non per volontà del soggetto stesso. Ciò vale anche per il caso di pazienti temporaneamente non lucidi, come persone sotto l’effetto di alcol o droghe, anziani confusi, psichiatrici transitori. In queste circostanze, il medico dovrebbe attendere il momento di recupero della capacità di intendere e volere prima di intervenire, sempre con l’eccezione del caso di urgenza. Altro invece è il caso di un paziente che versa in uno stato di abituale infermità mentale, ad esempio perché gravemente psichiatrico oppure perché in uno stato di incoscienza prolungata. In queste situazioni il soggetto deve essere interdetto tramite una procedura giudiziaria che conduce alla nomina di un tutore, non necessariamente un familiare del paziente, chiamato a rappresentarlo. Sulla base della deontologia professionale vigente, il medico deve comunque tenere in considerazione le volontà eventualmente espresse dalla persona quando era ancora “capace”. Nel caso di un paziente pediatrico, ecco che la Legge indica nei familiari, ovvero nei genitori o comunque in chi esercita la potestà genitoriale, i soggetti che andranno a interloquire con il medico per ricevere le informazioni e prestare il consenso informato. Anche in questo caso, tuttavia, è possibile appellarsi al Giudice tutelare se i genitori dessero il dissenso a un trattamento ritenuto necessario dal medico. D’altra parte, sotto il profilo etico, le volontà espresse dal paziente minore d’età (soprattutto se adolescente o comunque ritenuto capace di comprendere la propria situazione) non possono essere trascurate. In conclusione, si rileva come nel solo caso del paziente minore d’età il rapporto di parentela assuma un ruolo rilevante dal punto di vista giuridico nella relazione di cura. CERTIFICAZIONI TELEMATICHE DI MALATTIA Informiamo gli iscritti che la segreteria dell’Ordine è in grado di rilasciare ai medici che ne dovessero avere necessità le credenziali di accesso al portale INPS per la compilazione dei certificati di malattia a l personale dipendente. Per ottenerle è necessario accedere alla segreteria personalmente. VERONA MEDICA 29 ATTUALITÀ Premio europeo per meriti scientifici al dr. Castellani del Centro Fibrosi Cistica Il premio annuale conferito dalla Società Europea Fibrosi Cistica (European Cystic Fibrosis Society) per meriti scientifici è stato attribuito per il 2015 a Carlo Castellani, medico e genetista del Centro Fibrosi Cistica Dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, diretto dal prof. Baroukh Maurice Assael. Il dott Castellani è internazionalmente noto in particolare per i suoi contributi sullo screening neonatale, screening preconcezionale, genetica e epidemiologia della fibrosi cistica. Per numerosi anni ha fatto parte del direttivo della società e negli ultimi anni ha diretto progetti mondiali sulla genetica della malattia. Nel 2013-14 ha coordinato il lavoro di oltre 100 esperti internazionali per la produzione dei nuovi standard di cura (Standard of care) della società europea. Dal 2013 Carlo Castellani è anche presidente della Società Italiana Fibrosi Cistica. Questo riconoscimento è motivo di particolare orgoglio per il Centro Fibrosi Cistica di Verona, primo centro al mondo che ha visto attribuire il premio a due suoi operatori in due diverse occasioni. Infatti, lo stesso premio, alla carriera, era già stato conferito a Gianni Mastella, fondatore del centro stesso. Si tratta quindi di un consolidamento e di una continuità nel segno dell’eccellenza che rafforzano negli oltre 70 operatori del centro il senso di appartenenza a una struttura di grande livello. Il Centro Fibrosi Cistica di Verona è il maggior centro europeo dedicato alla fibrosi cistica. Le sue attività coprono tutti gli aspetti della malattia, comprendendo, oltre all’assistenza a più di 800 pazienti, programmi di prevenzione, genetica, screening neonatale, ricerca traslazionale, ricerca clinica. Il centro coopera strettamente con due strutture che hanno sede a Verona: il Centro per la Ricerca Traslazionale in Fibrosi Cistica (CFTR, Laboratorio Lissandrini), diretto da Claudio Sorio dell’Università di Verona, e il Centro di Ricerca clinica (CRC-FC), diretto da Marco Cipolli, che completano lo spettro delle attività di ricerca. In questi anni il Centro è in prima linea nella sperimentazione di nuovi farmaci per la cura della malattia. Dr. Carlo Castellani 30 VERONA MEDICA ATTUALITÀ Report del Ministero della Salute sulla medicina difensiva In un recente report ministeriale viene indagato il fenomeno della cosiddetta medicina difensiva, fenomeno che costerebbe secondo le stime circa 10 miliardi di euro l’anno. All’interno del report emerge che il 77,9% dei medici ha praticato medicina difensiva almeno una volta nell’ultimo mese (il 92,3% nella classe di età 32-42 anni); il 68,9% ha disposto il ricovero di pazienti che riteneva gestibili ambulatorialmente e il 61,3% ha prescritto un numero di esami maggiore rispetto a quello ritenuto necessario per effettuare la diagnosi. Secondo le indagini riportate nel report, il 78,2% per cento dei medici ritiene di correre un maggiore rischio di procedimenti giudiziari rispetto al passato e il 65,4% per cento ritiene di subire una pressione indebita nella pratica clinica quotidiana a causa della possibilità di tale evenienza. Per il 67,5% si subisce l’influenza di esperienze di contenzioso legale capitate ai propri colleghi e il 59,8% ha timore di ricevere richieste di risarcimento. Inoltre il 51,8% risente di precedenti esperienze personali di contenzioso legale ed il 43,5% esprime il timore di ricevere pubblicità negativa dai massmedia. Infine il 15% teme di incorrere in sanzioni disciplinari. Quali sono le azioni più frequenti di medicina difensiva? Nel report ministeriale si riporta uno studio in cui il 58,6% dei medici ha chiesto il consulto di altri specialisti pur non ritenendolo necessario. Il 51,5% ha invece prescritto farmaci non necessari e il 24,4% ha prescritto trattamenti non necessari (oltre a quelli prescritti dalle Linee Guida o dai Protocolli). Il 26,2% ha escluso pazienti a rischio da alcuni trattamenti, al di là delle normali regole di prudenza, e il 14% ha evitato procedure rischiose (diagnostiche o terapeutiche) su pazienti che avrebbero potuto trarne beneficio. Il report riprende anche una recente indagine Agenas effettuata su 1500 medici ospedalieri, nella quale vengono sondate le motivazioni percepite dagli operatori: per il 31% è colpa della legislazione sfavorevole per il medico, per il 28% il rischio di essere citati in giudizio e per il 14% lo sbilanciamento del rapporto medico-paziente con eccessive richieste, pressioni e aspettative da parte del paziente e dei familiari. Secondo gli intervistati le soluzioni potenzialmente efficaci per ridurre il fenomeno sono per il 49% quello di attenersi alle evidenze scientifiche e per il 47% quello di riformare le norme che disciplinano la responsabilità professionale. Si conclude che “la malpractice in Italia è in parte riferibile ai comportamenti dei medici, ma è spesso anche conseguenza di scelte di un legislatore poco attento e volubili decisioni dei magistrati”. Si segnala l’esigenza di “un’analisi comparata sullo stato dell’arte delle azioni legislative intraprese a livello internazionale e l’identificazione di eventuali best practice. L’Italia, in confronto ad altri Paesi che tra il 2000 e il 2003 hanno adottato riforme strutturali sul tema, è in ritardo di almeno un decennio”. COMUNICARE IL QUESITO OD IL SOSPETTO DIAGNOSTICO È INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOGICA E DI BUONA PRATICA CLINICA Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico. Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale. È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI riportare sulle richieste di accertamenti • data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta • timbro personale del medico proponente • firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente • infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della richiesta di accertamenti VERONA MEDICA 31 STORIA DELLA MEDICINA Cenni per una storia dei medici ebrei di Verona fra tolleranza e persecuzione (XIII – XIX sec.) GIANNA FERRARI DE SALVO Lo scopo di questo articolo è quello di esporre in modo sintetico – sulla scorta di documenti depositati presso l’Archivio di Stato di Verona e mercé l’ausilio di varie pubblicazioni – un elenco di medici e chirurghi1 ebrei che vissero e operarono nella città atesina dal XIII al XIX secolo. Alcuni rimasero nella memoria storica della medicina e resero un apporto significativo alla sanità pubblica. Il presente saggio, oltre a raccogliere notizie ritenute importanti sull’argomento, vuol essere un modesto contributo per un’investigazione più ampia. Nell’attesa che tale tema sia fatto oggetto di altre indagini, vale la pena di porre in evidenza come possa rivelarsi valido anche per i medici il paradigma di una memoria disgiunta e parallela non sempre agevolmente ricostruibile poiché con l’inaugurazione dei Ghetti, tra le figure professionali tradizionali degli Ebrei solamente quella dei medici diviene quasi irreperibile nelle fonti. Ricordare le loro vicissitudini è anche un modo per meditare sulla Storia, che prima compone la trama del pregiudizio e poi, fortunatamente, ne scompone l’intreccio dei fili. Pur consapevole dei molti limiti che presenta, non posso non manifestare la mia soddisfazione nel pubblicare questa mia indagine, che mi ha permesso di venire a contatto con una realtà per certi versi appassionante. Ebraismo e medicina Nel Medioevo la medicina ebraica, insieme con quella araba, godeva di grande considerazione presso i potenti, trovando autorevolezza nei princìpi religiosi, nelle pratiche rituali e nella concezione stessa dell’uomo, e operando positivamente tanto sul piano diagnostico che su quello terapeutico. Molti membri dell’ebraismo scelsero per tradizione la professione medica poiché conferiva grande prestigio dentro e 32 fuori la loro comunità. Nonostante fossero estromessi dai centri di potere scientifico, erano più preparati dei loro colleghi cristiani e più attenti al rapporto mente-corpo. I principali motivi che facilitarono gli Ebrei nella professione d’Esculapio furono essenzialmente: la possibilità di consultare i grandi trattati di medicina arabi nella versione originale, la conoscenza di astrologia e alchimia e l’osservanza di precetti igienici imposti da precise norme conformi ai loro riti, che attribuivano grande valore alla cura esterna del corpo ottenuta attraverso abluzioni e unzioni, ma soprattutto a quella interna procurata attraverso evacuazioni regolari e il salasso (poiché «la ritenzione fecale produce l’idropisia e la ritenzione urinaria produce l’itterizia», mentre «se il sangue diviene abbondante, divengono abbondanti le malattie della pelle»2). Ebrei archiatri e medici alle corti reali Medici rabbini hanno curato papi e regnanti in un periodo in cui i loro correligionari subivano forti discriminazioni. In questo contesto rivestono parecchio interesse quelle prestigiose figure di nobili e di ecclesiastici che si attorniarono di dotti sanitari ebrei e ne assunsero la protezione. Nel Trecento, alla corte di Avignone ben sei ebrei conseguirono l’invidiato ruolo di medici personali del pontefice, consuetudine proseguita anche nei secoli successivi, poiché molti altri papi mostrarono una certa benevolenza consentendo ai medici giudaici di esercitare la loro Arte e di assistere chiunque. Tuttavia, le leggi papali, come quelle emanate dai sovrani, furono piene di contraddizioni e conflitti3. Nel 1310 Federico III di Sicilia confermava il divieto formulato da Federico II: «nessun ebreo osi esercitare l’arte di medicare nei confronti di un cristiano o osi dargli medicinali, o preparare questi ultimi», pena 12 mesi di carcere per il medico e 4 mesi per il paziente. Si alternarono anni difficili, pieni di contrasti e di sanzioni. Nel 1412 Caterina di Lancaster, reggente del figlio Giovanni II di Castiglia4, proibiva agli Ebrei «di essere farmacisti, medici e chirurghi di malati cristiani», mentre una bolla dell’antipapa Benedetto XIII (Pedro Martínez de Luna y Pérez [o Peris] de Gotor, pontificato, 1394-1422) imponeva: «nessun ebreo osi esercitare l’arte o il mestiere di medico, chirurgo, farmacista, droghiere». Con tutto ciò, nel 1421, la bolla di Martino V (Oddone Colonna, pontif. 1417-1431) cassava gli ordini imposti dall’antecedente papa permettendo agli Ebrei spagnoli di curare anche i Cristiani e concedeva l’esercizio di tutte quelle professioni vietate, comprese quelle di banchiere e di mediatore. Medici ebrei esercitarono anche alla corte angioina e a quella aragonese5. Lo spirito di tolleranza venne meno dopo il Concilio Ecumenico di Basilea (1434), che sancì: «nessun ebreo potrà essere dichiarato medico pubblico o ufficiale [sanitario], né potrà ricevere diplomi accademici». Papa Eugenio IV (Gabriele Condulmer, pontif. 1431-1447), che ereditò come medici curanti Elia da Fermo (già archiatra di Martino V) e il chirurgo Leucio, concesse ai medici ebrei di medicare anche i Cristiani. Tuttavia, l’intolleranza contro questa categoria si estese in tutta Italia a causa della «campagna di vilipendio che i predicatori francescani svolgevano contro questa genia e nella quale eccelleva Giovanni da Capestrano», incredibilmente appoggiata dalla durissima bolla di papa Eugenio IV, VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA in seguito revocata dietro una donazione straordinaria di 1.130 fiorini da parte delle comunità ebraiche italiane6. Mentre le autorità pontificie si accingevano a rinchiudere i Giudei nei Ghetti, l’archiatra papale continuava a essere un ebreo7. Possiamo ricordare che alla corte di Giulio III (Giovanni Maria Ciocchi del Monte, pontif. 1550-15558) si avvicendarono i medici Eliezer ha-Cohen da Viterbo, Vitale Alatino de Pomis da Spoleto, Teodoro de’ Sacerdoti e Giovanni Rodrigo Amato (alias Amato Lusitano, di origine marrana)9, noto dopo l’abiura come Giovanni Rodriguez di Castelbranco (João Rodrigues de Castelo Branco)10 che, minacciato dall’Inquisizione, nel 1540 si era rifugiato in Italia. Amato Lusitano, nel 1536, pubblicò l’Index Dioscoridis e, nel 1540, Curationum medicalium centuriae, una raccolta delle sue esperienze mediche che gli procurò grande fama e gli valse l’assegnazione della cattedra di medicina all’Università di Ferrara da parte di Ercole II d’Este. Rimase in Italia per quindici anni soggiornando, oltre che presso il soglio di Pietro, ad Ancona e a Pesaro. Poi si trasferì a Ragusa (Dubrovnik, Dalmazia) e infine, per sfuggire alle persecuzioni di Paolo IV, a Salonicco dove morì nel 156811. La medicina era «una carriera liberale che i papi non solo avevano autorizzato, ma addirittura costantemente incoraggiato [...] nonostante le decisioni contrarie dei vari concili», ma per la classe medica ebraica non fu mai vita facile12. Fino alla metà del Cinquecento i medici ebrei a Verona, e in tutta la Repubblica di Venezia, godevano di una serie di vantaggi. Previa dispensa papale, le Università conferivano loro il dottorato13, e quantunque fosse ad essi interdetta la facultas docendi et examinandi, potevano cooperare con i colleghi cristiani. Lo scenario mutò alla metà del secolo XVI con papa Paolo IV (Gian Pietro Carafa, pontif. 1555-1559). Con la sua bolla Cum nimis absurdum (14-7-1555)14 l’insicuro equilibrio degli Ebrei nei territori pontifici, ma anche in quelli non direttamente governati dal pontefice, si frantumò inevitabilmente e la situazione peggiorò con le successive bolle non meno diffamatorie. Quella del 1555 vietava ai pazienti cristiani15 di farsi assistere da medici ebrei e, ritenendo «assurda e disdicevole la convivenza tra Ebrei e Cristiani», auspicava «che in ogni tempo futuro, tanto nell’Urbe che in ciascuna città sottomessa alla Chiesa Romana, gli Ebrei debbano essere concentrati e rinchiusi in VERONA MEDICA un’unica zona della città, dotata di mura e portoni»16. Nell’avvicendarsi di inflessibilità e di moderazione, di espulsione e di Ghetti, gli Ebrei dovettero misurarsi con un mondo cristiano intollerante e sospettoso17. Dopo Paolo IV il modo di agire dei papi fu vario. Pio IV (Giovanni Angelo Medici di Marignano, pontif. 1559-1565) fu meno duro del suo predecessore anche se con la bolla In Sacrosanta (13-11-1564) obbligava la professione di fede per conseguire qualsiasi tipo di laurea18. I Conti Palatini e la Magistratura dei Riformatori dello Studio di Padova aggirarono l’impedimento e per tutto il Seicento e nel secolo successivo permisero agli Ebrei presenti nella Repubblica Veneta di addottorarsi in medicina19. Tra il 151720 e il 1721, presso lo Studio di Padova conseguirono tale laurea circa 250 studenti ebrei, tra il 1617 e il 1699 furono 142, e 162 fra il 1700 e il 1794, di cui 105 provenienti dalle terre venete o soggette alla Repubblica di Venezia21. I medici ebrei delle corti europee erano esentati dal dotarsi degli obbligatori distintivi imposti ai loro correligionari, mentre a Roma già nel secolo XIV gli esperti in medicina teorica e pratica erano esonerati dall’indossare il tradizionale tabarro rosso nell’esercizio delle loro funzioni. Presso la corte napoletana, non mancò la presenza di medici ebrei durante il regno di Carlo, Roberto e Giovanna I d’Angiò. Sotto i successivi Ladislao d’Angiò-Durazzo e la sorella Giovanna II, che nel 1414 gli successe al trono, i medici ebrei usufruirono di posizioni favorevoli e alcuni furono dispensati dal portare ben in vista la “rotella di panno gialla”22; altri ebbero funzioni pubbliche e piena facoltà di curare i Cristiani23. L’esonero dell’ostentazione di tali distintivi discriminanti contribuiva a rendere la medicina una professione ambita e onorata, una soddisfazione propria e in certe circostanze con esiti favorevoli per l’intera collettività. Il Ghetto di Verona I Ghetti erano stati previsti dalla bolla papale Cum nimis absurdum del 1555, ma la loro introduzione nelle città italiane ed europee fu piuttosto lenta. A Venezia, invece, già nel 1516 il Senato Veneto, «a causa dei frequenti scandali e disordini causati dall’habitar indifferentemente gli Ebrei fra i Cristiani, prese parte di serrarli in certo loco nominato Gheto»24, e inoltre deliberò che le case e le botteghe fossero loro affittate per un terzo in più di quello che si solevano affittare ai Cristiani, e che ogni restauro o miglioramento dovesse essere eseguito a spese dei conduttori25. All’interno del Ghetto si trovavano sinagoga, fondachi e rivendite di ogni tipologia. Non mancavano le tipografie dai cui torchi uscirono centinaia di libri. Il Ghetto di Verona venne istituito alla fine del secolo XVI. Dopo venticinque anni di tentativi per localizzare un luogo adatto per la segregazione, fu alla fine individuata l’area. Situato nel centro della città romana e medievale nelle adiacenze della Piazza Grande (Piazza Erbe), tra la Via Nóva (l’attuale Via Mazzini) e la Strada delli Pellizzari (Via Pellicciai), in un luogo «comunemente nominato sotto i letti, da esser però assignato ad essi hebrei et a loro spese serrato et d’ogni intorno circondato, con ridurvi parimente a loro spese l’uso della acqua della fontana di Avesa»26. Definitivamente approvato nel gennaio 1599, fu costruito nei mesi successivi dopo le disposizioni di apertura e severa chiusura (con serratura notturna degli Ebrei e divieto incondizionato ai Cristiani di accedere anche durante il giorno, tranne che per i procacciatori d’affari per i loro commerci). Per i trasgressori delle varie regole era prevista una multa di cinquanta scudi, di cui un terzo era la taglia a beneficio dell’eventuale delatore. Due robuste porte27 furono collocate ai due estremi: una in Via Portici, all’incrocio con la Via Nuova, l’altra in Via Pellicciai (e, forse, una terza era dove si trova ora Corte Spagnola), custodite da guardiani cristiani «homeni de buona fama», stipendiati mensilmente dall’Università degli Ebrei28. Alle guardie era stato assegnato un luogo prospiciente le entrate del Ghetto, ma ad esso esterno, dove potersi riparare29. In estate le porte dovevano restare aperte fino alla prima campana30 e fino alle ore due di notte (= due ore dopo il crepuscolo) durante l’inverno31 poiché agli abitanti era permesso uscire dal quartiere solo di giorno. A Venezia e in tutto il dominio della Repubblica, con proclama del 29-7-1516 si intimava ai medici del Ghetto, qualora fossero stati chiamati di notte a visitare fuori dalle loro mura o che dovessero rientrare tardi per essere stati ad assistere qualche malato, di informare i custodi sul motivo, nome e luogo di residenza del loro paziente, con pena per i contravventori di «sei mesi di prigione e lire cinquanta de piccioli più la verifica della verità»32. Nel proclama 11-3-1642 i Provveditori alla Sanità di Verona ribadiscono che «i privilegi e le licenze dei medici ebrei che vogliono 33 STORIA DELLA MEDICINA medicare, siano riconosciuti prima dal priore e Collegio dei medici33 e poi confermati dal magistrato [...] con espressa proibitione di poter in maniera alcuna medicar Cristiani, potendo solo eseguir la professione suddetta nel Ghetto proprio d’essi Ebrei, in pena di pagar ducati cento per cadauna volta che contrafacessero, applicata la metà all’accusatore e l’altra alla Cassa del Collegio de’ Medici, et oltre star anno uno in prigione serrata alla luce, dalla qual non si possi liberare se non haverà fatto l’effettivo esborso delli sopraddetti ducati cento»34. All’inizio del Settecento ci fu più tolleranza: medici ebrei presero in cura pazienti cristiani e medici cristiani poterono curare pazienti ebrei, come si può evincere dai registri dei morti di tale epoca35. La comunità ebraica di Verona visse, malgrado alcuni episodi conflittuali, in un’atmosfera relativamente tranquilla: non si raggiunsero toni esecrabili se non in rari casi. Nel Sei-Settecento quando il ghetto ebraico di Verona era superaffollato, si alzarono le costruzioni esistenti tanto che queste raggiunsero una considerevole altezza. Gli appartamenti molto piccoli e bui, nonché la promiscuità, favorivano il contagio: si ebbero così molti decessi per vaiolo e tisi. Altre patologie furono le febbri, di natura imprecisata, e “febbre e catarro” (=polmonite?). In numero consistente gli aborti spontanei e la mortalità infantile nei primi giorni di vita a causa della misteriosa patologia nota come “arioma”; numerose le donne morte di parto, ma per contrasto erano molti gli adulti che oltrepassavano gli ottant’anni. I più longevi appartenevano a entrambi i sessi; non rari furono quelli che riuscirono a superare i cento e qualcuno arrivò a compiere 111 anni36. Non mancarono alcune morti violente causate da accoltellamenti, ferite mortali da armi da fuoco o dovute a percosse, annegamenti di bambini nella tinozza di casa e per caduta dalle scale. Medici ebrei a Verona Non sono che sporadiche le attestazioni sui medici che operarono nella nostra città fino al XVII secolo. La prima testimonianza riguarda Abraham ibn-Ezra (1089-1164), nativo forse di Toledo o di Tudela (capitale della Merinidad Navarra). Medico itinerante, grammatico, matematico, astrologo, astronomo, che secondo la narrazione tradizionale raggiunse Egitto, Palestina, Mesopotamia, Persia, India. Tra il 1140 e il 1148 sostò a Roma, Salerno, Lucca, Mantova e a Verona. Incerto il luogo dove 34 avvenne il decesso: alcuni indicano la Palestina, altri Roma37. Nel XIII secolo fu attivo Hillel ben Shamuel da Verona (Hillel ben Šemu’el ben Eli‘ezer mi-Verona)38. Nato presumibilmente nel 1222, ma non necessariamente a Verona dove suo nonno, il talmudista Eli‘ezer ben Šemu’el, era presidente del tribunale rabbinico39. Hillel fu medico aristotelizzante, filosofo, talmudista e traduttore dal latino di circa quaranta trattati di medicina. Sono molto scarse e incerte le notizie intorno a lui e alla sua famiglia, tanto che sono state prodotte molte supposizioni ricavabili particolarmente dalla sua corrispondenza e da alcune testimonianze. Morì, forse, nel 129540. Nulla si conosce invece dei medici Guglielmo e Lazzarus iudeus medicus, che pure vissero ed esercitarono a Verona nella se- pervenuti all’Archivio di Stato di Verona o da altre fonti che vengono citate in nota. I registri dell’Ufficio di Sanità dello Stato Civile ci confermano, infine, data — a volte riportata in modo errato da alcuni autori — e causa del decesso. Restano dunque spazi di approfondimento, e non è escluso che ulteriori elementi possano emergere in futuro per completarne la storia. • Michelangelo Asson nacque a Verona il 21-6-1802 e si spense a Venezia il 3-121877 colpito da ictus apoplettico. Studiò medicina e chirurgia a Pavia e a Padova. Per qualche anno esercitò la professione medica a Verona; nel 1831 si trasferì a Venezia preceduto dalla fama di medico preparato e di abile chirurgo. Professore di anatomia e di clinica chirurgica presso la Scuola Medica di Venezia, fu conda metà del Quattrocento41. Nel XVI secolo, nella Comunità ebraica di Verona esercitavano tre medici: Yakov, figlio del defunto Asher, è menzionato nel 1560 nell’elenco di coloro che danno elemosina, mentre nella lista dei posti assegnati in sinagoga nel 1563 si nota la presenza di Zion e Lazar. Quest’ultimo, nel 1567 risulta tra i membri convenuti all’assemblea42. L’elenco che segue, ordinato in sequenza alfabetica, riporta i nomi di altri medici e chirurghi che furono attivi a Verona. Ove è stato possibile si è collegata la data del privilegio (laurea), conseguito presso lo Studio patavino, e quella di approvazione (abilitazione) del Magistrato di Venezia dopo il praticantato con elementi bio-bibliografici. Purtroppo, per molti di loro non abbiamo che scarne notizie ricavate dai registri membro dell’Istituto Veneto e di altre Accademie italiane ed estere, ufficiale dell’Ordine dei ss. Maurizio e Lazzaro. Scrittore di scienze medico-chirurgiche e letterario-filosofiche, le sue pubblicazioni furono circa 120, quattro le opere inedite43. • Girolamo Basilea, chirurgo, attestato nell’anagrafe del 180844. Definito da Giuseppe Cervetto “esperto chirurgo” e figlio del medico Pellegrino45. • Giacob Grassin (ebr. Ghershom46) Basilea figlio di Marco Isach. Dottorato in filosofia e medicina a Padova il 23-3-1735, nel 1750 è registrato come medico di classe media47. In alcuni atti di morte dal 1741 al 1750 è citato come Jacob Grassin Basola (Bazola e Bazzola)48. Nel 1754 affiancò nella professione VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA • • • • • • • • • • • il medico e rabbino Menachem Navarra. Il 27-12-1750 un suo figlio di 11 mesi morì di vaiolo49; il figlio Salomon di 5 anni cessò di vivere per febbre il 1°-12175650. Altro suo figlio maschio mancò il 12-5-1765 a poche ore dalla nascita51. «L’eccellentissimo signor dottor di medicina Jacob Grassin Basilea fu Marco Isach d’anni 72 è morto all’ore 24» dopo 21 giorni di febbre putrida, il 26-11-1781, curato dal medico Leonardo Targa.52 Leon Samuel Basilea, del fu dottor Giacob Grassin e Rachele Basevi Cervetto, dottorato a Padova il primo luglio 1774, ottenne da Venezia la licenza ad esercitare il 30-7-1777. Protomedico di Verona sino all’anno della sua morte, accaduta il 12-4-1818 all’età di anni 63, dopo otto mesi dalla “forte apoplessia” che l’aveva colpito53. Aderì alla Massoneria54, fu autore del fondamentale lavoro scientifico Dell’inoculazione del vaiuolo in tempo di epidemia del morbo stesso: discorso fisico-pratico (Verona 1790) 55. Secondo il Cervetto era figlio del medico Pellegrino e fratello del chirurgo Girolamo56. La sua vedova, Formigini Consola, di anni 66, morì il 16 gennaio 1827 per ‗”pneumonia dietro erpete retrocesso, con apoplessia secondaria ed anasarca” curata dai medici veronesi Cenci e Marai57. Pellegrino Basilea, vedi Giacob Grassin Basilea e nota 46. Salomon (Shelomoh) Basilea, figlio del dottor Jacob. Licenziato in chirurgia a Padova il 7-4-1780 e approvato dal Magistrato alla Sanità di Venezia il 30-8179058. Isac Basola (o Basilea), indicato come medico curante in atti di morte del 1739 e 174059. Graziano (o Graziadio?) Bassan, medico60. Isacco Bassan, ebreo romano figlio di David da Verona, dottorato in filosofia e medicina in Padova il 24-3-173561. Marco Bassan, figlio di David, laureato in filosofia e medicina il 13-5-172862. Il 1°10-1743 è registrato come medico praticante63. Forse fratello del precedente. Giuseppe Calabi, attestato come medico curante in atti di morte del 183964. Marco Calabi, medico65. Samuel Calabi, chirurgo maggiore, maestro d’ostetricia e vaccinatore, ottenne il dottorato a Pavia il 10-9-182766. Abram Capazon (o Cabesso-a, o Cabeça?), morto a Verona a causa di non precisata febbre il 3-5-1654 ad anni VERONA MEDICA 5067. Di professione “dottore”, forse non necessariamente medico. • Isaac (Jitzhaq) Cardoso, medico, filosofo, poeta e scrittore polemico, apparteneva a una famiglia che vantava fra i suoi ascendenti alcuni medici di alto livello. Se dobbiamo dar fede all’atto di morte, nacque nel 1598 (alcuni storici dicono nel 1603 o nel 1604, altri nel 1615) a Trancoso, nella località di Celorico de Fruta in provincia di Beira (Portogallo) da genitori marrani, una famiglia di christãos novos,68 e con il battesimo gli fu imposto il nome di Fernão (Fernando). Studiò medicina, filosofia e scienze naturali a Salamanca e a Valladolid dove nel 1624 (o 1625) conseguì il dottorato e fu poi docente. Trasferitosi a Madrid pubblicò le sue prime opere scientifiche: nel 1632 la composizione elogiativa Panegyrico y Excelencias del color verde symbolo de esperança, hyeroglifico de victoria, dedicato a donna Isabel Henriques, e il Discurso sobre el monte Vesuvio, insigne por sus ruinas, famoso por la muerte de Plinio…; nel 1635 una Oración funebre en la muerte de Lope de Vega Carpio…, dedicata a don Antonio di Cordova e Cardona duca di Sessa e Soma, ambasciatore del re cattolico a Roma (1579-1642) di cui De Vega fu segretario devotissimo; Utilidades del aqua y de la nieve, del bever frio y caliente, stampato nel 1637 e dedicato a Filippo IV di Spagna. Nel 1639 diede alle stampe De febre syncopali e l’anno seguente fu pro- mosso primario (physico mayor) alla corte reale spagnola. Cardoso lasciò la Spagna, probabilmente per sfuggire alla persecuzione inquisitoriale, e nel 1648, con suo fratello Miguel (che pure aveva studiato medicina), si rifugiò a Venezia dove entrambi riabbracciarono la fede mosaica; Fernando cambiò il suo nome in “Isaac” e Miguel in “Abraham”. Il 258-1652, dopo un breve soggiorno nella città lagunare, Isacco Cardoso si stabilì a Verona portando con sé una biblioteca di oltre 6.000 volumi. Qui ottenne il permesso di abitarvi con la moglie dopo aver sottoscritto una convenzione che gli concesse una riduzione dell’importo del permesso di residenza. In cambio, s’impegnava a curare i malati poveri della Comunità69. Oltre alle opere già citate, il Nostro pubblicò in latino un trattato dal titolo Philosophia Libera in Septem Libros Distributa, stampato a Venezia nel 1673, dedicato al doge e al Senato di quella città. In tale lavoro, che discute criticamente i diversi sistemi filosofici, egli appare come un fiero oppositore della Kabbalah e dello pseudo-messia Sabbatai Zewi (Tsevisi). Nei sette libri che lo compongono, corrispondenti ai giorni della creazione, trattò di cosmologia, fisica, medicina (flemma, bile, malinconia, spiriti vitali, gravidanza, sterilità, formazione del feto e determinazione del momento preciso in cui vi entra l’anima, parti plurimi e gemellari, anatomia umana), scienze naturali, filosofia e teologia. Ad Amsterdam, nel 1679 fu edita Las Excelencias de los Hebreos, opera di carattere apologetico nella quale illustra le dieci virtù del popolo ebraico e contesta le dieci calunnie che solitamente lo colpiscono, e nel 1680 il volume Varias Poesias70. Altamente onorato da Ebrei e Cristiani, si spense a Verona il 17-3-1684 a 86 anni per un non meglio specificato “mal d’apertura (= apertura chirurgica?)”71. Sua figlia Ester morì l’8-3-1664 a nove anni a causa di una febbre, come la figlia Giuditta72 defunta il 12-6-1671. La moglie Richa cessò di vivere il 3-5-1675 a sessant’anni, pure per febbre73. Nei registri di morte Cardoso è sempre citato come “medico eccellentissimo”74. • Ezechiel (Jěhezqël) de Castro, «insigne medico e sottile filosofo»75, grande esperto di letteratura ebraica, nacque nel 1603 a Bayonne nella Francia sudoccidentale, figlio del medico Isach Lu- 35 STORIA DELLA MEDICINA dovici ex civitate Brigantie in Lusitania (Bragança, in Portogallo). Il “cristiano nuovo” Ezechiel fu battezzato con il nome di Pierre (in seguito ispanizzato in Pedro) in onore del suo padrino Pierre de Lespèce. Non è noto in quale università abbia conseguito la laurea, si sa solo che studiò medicina a Coimbra e tra il 1624 e il 1627 anche a Valladolid, dove quasi certamente fu allievo di Isaac Cardoso. Dopo aver praticato la professione medica ad Avignone, verso il 1639 giunse a Verona dichiarandosi ebreo, e pertanto andò ad abitare nel “Ghetto piccolo” nell’area riservata ai Sefarditi76. La sua attività di medico, che evidentemente non si limitava al solo ambiente ebraico, scatenò una decisa reazione da parte dei colleghi veronesi che lo denunciarono alle autorità accusandolo d’incompetenza e di non possedere i requisiti per esercitare la medicina. In una dichiarazione giurata del 20-2-1645, Ezechiel afferma di esercitare in Verona da circa sei anni «l’Arte mia della Medicina in virtù di particolari privilegi, et dottorato in Padova con approbatione et espressa licenza di questa Serenissima et Inclita Dominante. In tutto questo giro di tempo son sempre stato invitato alle principali cure et impiegato da principali soggetti di quella città insieme con gli altri signori medici della medesima: onde in diverse consulte e da infinite esperienze et scritti, comunicati con le stampe al mondo, hanno potuto rendersi certi della qualità della mia perizia mai praticata con danno di alcuno, ma bensì canonizzata da molti per utilissima. Hora, ha parso a questi signori medici di impedirmi il proseguimento del detto mio esercitio con lettere delli eccellentissimi signori avogadori, sotto pretesto che da essi non habbia ricevuto certo esame ricercato dalli stessi. Io che non fuggo, né ho mai fuggito alcun cimento, honorato nella mia professione, mi sono dichiarato con atti pubblici che son prontissimo a ricevere ogni esame, non solo con le forme avvantaggiate praticate in simile affare, ma con le più rigorose e difficili [...]. Che questo [esame] fosse eseguito in pubblico alla presenza dell’illustrissimo signor Podestà e Consiglio, ma non già in luogo privato, dove da qualche privata passione potessi per avventura restar pregiudicata la mia reputazione». Il 27-7-1646, il Collegio dei Medici di Padova, dopo aver esaminato il de Castro 36 in filosofia e medicina «con ogni rigore, giuste le forme solite», dichiarò che si era «diportato valorosamente et con somma confermazione [...], esperimentate nel suo dottorato per avanti fatto, non avendo a noi lasciato apertura alcuna di desiderare soddisfattione maggiore, et perciò l’habbiamo approbato et admesso a tutti i voti»77. Successivamente, la sua attività professionale proseguì con fortuna e a Verona ebbe modo di pubblicare gran parte delle sue opere sia con il nome di Ezechiele sia con il nome di Pedro78, portando il Maffei a pensare che si trattasse di due persone diverse79. Nel giugno 1645, quando ancora praticava la religione mosaica, de Castro inoltrò una supplica al papa perché gli fosse concesso di curare i Cristiani. Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphilj, pontif. 1644-1655) respinse tale richiesta intimando che mai fossero accordate tali licenze80. Nel dicembre del 1646 l’inquisitore di Verona comunicava al Sant’Uffizio l’intenzione del medico di convertirsi. Il 19-6-1647 de Castro ritornò al Cristianesimo insieme alla sua famiglia riassumendo il nome di Pietro (o Pedro) e nel 1650, con i sei figli e la moglie, si trasferì nella contrada di S. Michele alla Porta (Portoni Bórsari) e poi in quella di S. Benedetto81. In seguito alla sua conversione esercitò per alcuni anni nell’ospedale dei Santi Giacomo e Lazzaro alla Tomba82 e nel 1661 si stabilì a Mantova dove già abitava il figlio Sebastiano, medico al servizio del duca Carlo II Gonzaga Nevers fin dal 1660. E qui, nella Contrada dell’Aquila, Pedro mancò nel dicembre 1662, venendo sepolto nella cattedrale della città83. De Castro, sotto il nome di Ezechiele o Ezekiel, pubblicò le seguenti opere: Ignis lambens, historia medica, prolusio physica, rarum pulchrescentis naturæ specimen etc. (Verona 1642); De colostro (Verona 1639); Il Colostro, discorso aggiunto alla «Ricoglitrice» di Scipion Mercurio… (Verona 1642); Amphiteatrum medicum in quo morbi omnes quibus imposita sunt nomina ab animalibus raro spectaculo debellantur... Liber primus (Verona 1646). Con il nome Petrus a Castro Bayonatis: Febris maligna, puncticularis aphorismis delineata (Verona 1650, Norimberga 1652, Padova 1654, Bergamo 1726), variante del titolo: Pestis Neapolitana, Romana et Genuensis annorum 1656 e 1657; Fideli narratione delineata et commentariis illustrata. (Verona, 1657); Imber aureus, seu chilias aphorismorum ex libris epidemiorum Hippocratis eorumque Francisci Vallesii commentariis extracta (Verona 1653, Ulma 1661); Bibliotheca Medici eruditi (Padova 1654); Scheda de oleo antipleuritico (Ferrara 1669); De loquela mutis et audita surdis restitutis (in “Miscellanea curiosa medico - physica, Academiæ Naturæ Curiosorum”, Lipsia 1670, pp. 112-120). • Giuseppe Cervetto nacque a Verona il 16-7-1808 da una modestissima famiglia. Trascorse gli anni di studi presso l’Università di Padova fra innumerevoli difficoltà e nel 1830, subito dopo la laurea in medicina e chirurgia, tornò a Verona per iniziarvi la pratica professionale. Maestro di ostetricia e oculistica, per l’ottima preparazione e capacità fu presto nominato medico della Pia Opera Israelitica e poi primario dell’Ospedale Civile di Verona. Fu autore di apprezzate opere storiche tra cui Cenni per una storia dei medici veronesi e del loro antico collegio… (Verona 1834). Nel 1861 inaugurò il primo insegnamento ufficiale della storia della medicina all’Università di Bologna. Chiamato come docente di Storia delle Scienze nell’Università di Messina, acconsentì fiducioso che il clima siciliano potesse giovargli. Non avendone tratto alcun beneficio, e sentendo aggravarsi le proprie condizioni, volle tornare nella città natale. Nel viaggio di ritorno fu costretto a fermarsi a Padova, dove morì il 10-9-186584. • Giuseppe Vita Coen, del fu Guglielmo, ebreo di Reggio Emilia, dottorato in medicina e filosofia in Padova l’11-6-1771, approvato e licenziato dal Magistrato alla Sanità il 3-8-177485. • Abraham Joel Conegliano, figlio di Israele, di famiglia originaria di Ceneda. Rabbino, laureato in filosofia e medicina a Padova il 29-3-1686, licenziato dal Magistrato di Venezia il 20-3-172486. A causa delle difficoltà economiche famigliari, le spese per i suoi studi fino al raggiungimento della laurea furono sostenute dal medico israelita veneziano Laudadio Romanin87. Nel 1743 è dichiarato di classe media, ma “ora incapace” (malato e non più esercitante). Morì il 12-7-1745 quando aveva circa 85 anni per “febbre e catarro”, come dichiarato dal dottor Basilea suo medico curante88. Un suo figlio, «levato con ferri dal ventre della madre», era deceduto il 4-1-171289. VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA • • • • • Un altro, Israel Vita, di mesi 22, «morì di reuma in giorni 20 medicato da suo padre» l’11-12-171890; l’11-7-1721 mancò il figlio Beniamin di anni 4 “di varole”, medicato dal medico veronese Scaravelli91. Il 6-6-1727 morì il figlio Benedetto di anni 7 malato di reuma (arioma)92, mentre il 18-10-1730 il figlio Iseppo di anni 4 moriva a causa del vaiolo93. Ester, vedova del dottor Joel, morì il 22-4-1754 a 78 anni“di febbre”, curata dal medico Basilea94. Beniamino Conigliano, figlio di Moisè, ebreo veronese di origini romane, ottenne il suo privilegio in medicina e filosofia in Padova il 4-12-1766 e fu approvato il 3-3-177095. Morì quarantenne il 30-91785 di migliaria (febbre miliare) dopo soli nove giorni di malattia, assistito dai medici veronesi Gaspari e Fontana96. Sua figlia Bona era deceduta il 5-4-1778 all’età di due anni, dopo 34 giorni di “spasimo”, assistita dal medico Basilea97. Moisè Donato Conigliano, medico, padre di Beniamino, citato nell’anagrafe contradale dell’8-11-177898. Mario Cuzzeri, figlio di Emanuele, importante giureconsulto99, e di Anna Coen, fu sposo dell’ebrea Marianna Padovani. Si laureò a Padova il 22-6-1791, fu licenziato dal Magistrato alla Sanità il 27-6-1793100. Morì a Verona il 25-111835 a 64 anni a causa di “idrocardia cronica” assistito dal collega Giuseppe Cervetto101, lo stesso che nell’elogio funebre del 26 novembre, prima della tumulazione nel cimitero israelitico di Verona, ne celebrò l’abilità professionale, la vastità degli interessi culturali, nonché la generosa filantropia. Mario Cuzzeri, che aderì alla Loggia massonica veronese102, viene ricordato soprattutto per essere stato tra i soci fondatori della Società Letteraria di Verona e per la grande abnegazione dimostrata durante l’epidemia del 1814103. Giacob (Ja‘qov) Ferrarese, figlio di Avrham. Rabbino, chirurgo di classe media, dottorato a Padova il 10-3-1735, con licenza a medicare rilasciata il 237-1738104, anno in cui sposò Anna Levi Mortara, che morì a 55 anni (21-3-1770) «afflitta da tre mesi da mal di petto», curata dal medico Navarra105. Una loro figlia, di giorni due, era deceduta il 19-111750106. Il dottor Giacob morì prima del 1784107. Cervetto (o Cervo) Ferrarese, figlio di Raffael Vita. Chirurgo, dottorato a Pado- VERONA MEDICA va il 18-3-1790 e licenziato dal Magistrato alla Sanità il 18-12-1793108. Nel 1839 risulta ancora vivente a Verona109. • Mordekkai Ferrarese, figlio di Giacob, medico e poeta attivo a Padova e a Verona, laureato nel 1714110. • Raffael Vita Ferrarese, del fu Giacob. Privilegio di chirurgia ottenuto a Padova il 29-7-1765, approvato e licenziato il 2212-1766111 e deceduto a Verona l’11-51800 quando aveva 56 anni, dopo 22 giorni di “febbre maliziosa (maligna)”, curato dal medico veronese Barbieri112. Sposato con Graziosa Norsa, figlia del fu Isach e della fu Dolce Basevi, deceduta a 85 anni di “consunzione” il 3-11823113. La figlia Dolce Anna, di anni 3, si spense il 31-7-1772 dopo 9 giorni dall’a- • • • • • • ver contratto il vaiolo, assistita dal medico Navarra114, come il fratellino Moise, di anni 2, morto dopo 8 giorni di “spasimo” il 5-2-1775115; Legrezza (Allegrezza), di 12 mesi, morì di vaiolo il 24-9-1779 assistita dal medico Basilea116. Latis, il cognome di questo medico è indicato in una constatazione di morte del 12-7-1703117. Girolamo Leoni, medico certificato a Verona dal 1864 al 1870118. Benedetto Levi, figlio del medico Salomon. Chirurgo, dottorato a Padova il 144-1797, approvato e licenziato dal Regio Tribunale Supremo di Sanità di Venezia il 19-4-1799119. Salomon Levi, rabbino e medico120, padre di Benedetto, è citato nell’atto di morte della figlia Zipora (da Sefora, che fu moglie di Mosè) deceduta il 13-7-1704 • • • • all’età di 12 mesi per febbre e flusso, e come medico curante in atti di morte dal 1739 al 1741121. Salomon (Shelomoh) Levi Mortera, figlio di Giuseppe (Josef), originario di Zamosch (Polonia), fu segretario della comunità di Verona122. Ottenne il dottorato in medicina e filosofia a Padova il 202-1687 e fu abilitato il 13-3-1718123. Nel 1721 ricevette il titolo di rabbino. Pubblicò una Sheelà (domanda) u Teshuvà (e risposta) intitolata De nudatione capitis (Amsterdam 1731)124. Suo figlio Leon, di anni 4, morì di reuma il 10-10-1713125. La figlia Diamante, di anni 3, morì di “flusso e febbre” l’8-10-1719 «medicata da suo padre»126; il 1°-6-1734 si spense il figlio Giuseppe, di anni 35, per «febbre maligna a petecchie» assistito dal medico veronese Stefano Piccoli127. Suo fratello Leon Levi, curato dallo stesso Salomon, morì a causa di febbre e catarro il 17-7-1736, quando aveva 70 anni128. Il dottor Salomon cessò di vivere a 86 anni, il 27-11-1742, dopo 40 ore di febbre e catarro129. La sua vedova Anna morì il 17-11-1746 quando aveva circa 80 anni, curata per febbre e catarro dal medico Mandolin Navarra130. Marco Ezechia Lombroso, in seguito chiamato Cesare. Figlio di Aronne, un ricco commerciante veronese la cui famiglia, originaria di Lisbona, era emigrata a Venezia all’inizio del secolo XVII. Lombroso nacque a Verona il 6-11-1835 e morì a Torino il 19-10-1909. Laureato a Padova nel 1858, fu medico, antropologo, criminologo e giurista. È considerato pioniere e “padre” della moderna criminologia. Bedarida lo definì «oltre che uno dei più vivaci rappresentanti del pensiero scientifico italiano, un eroe dell’amore del prossimo»131. David Loria, citato come dottore, ma non v’è certezza della sua professione medica. Morto a 88 anni di “vecchiezza” il 3-1-1682132. Una famiglia Loria, mantovana, ebbe medici insigni, tra i quali un David Vita, che fu a Padova durante la peste. In seguito esercitò a Montagnana e a Mantova133. Abram Israel Marini, medico, citato in un atto di morte dell’8-4-1732134. Avraham Yitzhaq Marini, figlio di David, fu medico e rabbino della comunità ashkenazita di Verona nel 1729, poi fu a Mantova, dove morì nel 1736135. Samuel (Shmuel) Mendola fu medico del Duca di Mantova e rabbino; la sua presenza in Verona fu protocollata nel 37 STORIA DELLA MEDICINA 1615136. Il cognome, in origine, era Meldola, e la sua famiglia proveniva dalla Spagna137. •Marco Isacco Navarra, figlio di Mordekhai Yitzhaq, originario di Verona e dottorato in medicina e filosofia a Padova nel 1735, sposato con Rachel […]138. • Marco Navarra figlio del medico-rabbino Menachem (o Mandolin) e di Esther Basevi. Nato a Verona nel 1759, si addottorò a Padova in medicina e filosofia il 28-5-1782 e ottenne la licenza dalla magistratura veneziana il 18-2-1784. Morì il 9-3-1817139. •Menachem (o Mendel o Monache o Mandolin) Navarra, figlio di Jitzhaq. Nato a Verona, qui vi morì “di stravaso nel capo” alle ore 11 del 24-1-1777 all’età di anni 75, assistito dal medico Basilea140. Personaggio di elevata dottrina e profonda spiritualità, medico, poeta e grammatico, pubblicò poesie in ebraico e in lingua caldea; per 25 anni fu rabbino della comunità veronese141. Dottorato in medicina e filosofia a Padova il 29-41740, non è chiaro perché nel 1743 sia registrato come medico di “classe infima o terza”142. Ottenne la licenza per esercitare l’8-6-1750 (ma già nel 1741 lavorava all’interno del Ghetto)143; nel 1754 venne affiancato dal collega Jacob Ghershon Basilea. Citato come «eccellentissimo dottore medico fisico» nella registrazione di un suo figlio morto alla nascita il 15-5-1747144. La figlia Sara, di 9 mesi, morì di arioma il 27-7-1751145, così il figlio Aron Vita, di mesi 10, deceduto il 20-7-1759146; un altro maschio venne abortito all’ottavo mese il 15-2-1762147. • Jacob Navarro, del fu Abram, dottorato in filosofia e medicina, immatricolato il 12-7-1680148. • Orefici, chirurgo citato nel 1797 negli atti di morte del Ghetto149. Potrebbe trattarsi di Simon, figlio del rabbino Marco, licenziato in chirurgia il 12-4-1776150. Sua moglie Annetta Fedeli, di anni 49, morì il 7-4-1820 di “nefralgia complicata da isteria” curata dal medico Cuzzeri151. Il chirurgo Simon morì il 14-3-1822 a 67 anni per suppurazione polmonare curato dal medico Cuzzeri152. • Giuseppe Pincherli (-e), medico153. • Raffael Pincherli (-e), rabbino e medico154. A Verona dal 1734 al 1753155. • Giacob Levi Polacco, di Abram Michel, lo troviamo nell’elenco dei medici licenziati dal pubblico magistrato e legittimati a medicare (anno 1750). Laureato in Padova il 15-5-1710, nel 1743 risulta 38 fra i medici di “classe terza, ossia infima”156. Castaldini cita: «Jacob, figlio di Abraham Michele Polacco, dottorato a Padova il 15-3-1710, celebrato come uno dei migliori medici operanti in Verona; dall’agosto 1750 esercitò a Venezia»157. Morì a Verona il 16-9-1770 di “vecchiezza”, dopo solo tre giorni di malattia quando aveva 84 anni, assistito dal medico Basilea158. Si tratta sicuramente della stessa persona, anche se i dati non concordano perfettamente. Sua moglie, Rosa Gentili, morì il 27-1-1767 a 75 anni, dopo una malattia durata tre mesi, assistita dal dottor Basilea159. • Menachem III Emanuel Recanati, nato a Siena nel 1796, morì a Verona il 25-1-1864 a causa di un’“apoplessia fulminante” certificata dal dottor Leoni Girolamo160. Lo troviamo documentato nella città scaligera nel 1825161. Qui venne ad abitare dopo che suo padre Jacob Chayyim, un maestro elementare, matematico e poeta, era stato eletto rabbino. Qui, Menachem (=«Consolatore») Emanuel praticò la professione di medico e pubblicò: Grammatica ebraica in lingua latina (Verona 1842); Dizionario ebraico-caldaico ed italiano ad uso delle scuole contenente tutte le frasi della Bibbia (Verona 1854); Dizionario italiano ed ebraico (Verona 1856)162. • Giacomo Rimini, medico o chirurgo citato nel 1836163. • Abramo (Avraham) Saliti, così indicato in una constatazione di morte del 12-81651164. Questo medico è citato come Salitti nella registrazione di morte della figlia Diamante di due anni, deceduta per febbre il 29-5-1667165. Potrebbe trattarsi di rabi Abram Israel Scialit (o Shallit), ebreo ferrarese dottorato a Padova in filosofia e medicina il 29-1-1645, vissuto a Verona e qui deceduto il 16-41681 a causa di una febbre non specificata quando aveva 68 anni166. • Natale (Netanel?) Sternfeld, fu Abramo e fu Resembaum Keller, marito di Maria Luigia Cuzzeri. Di professione dentista, morì a 46 anni di epatite il 26-4-1864 curato dal medico veronese Avesani167. • Gabriel de Suna, medico, morto il 2911-1667 a 55 anni per una non specificata febbre168. • Giuseppe Todeschi, medico169. • Abram Israel Verlengo, dottorato in filosofia e medicina a Padova il 10-61710, ottenne licenza a praticare il 13-31718170. Convertitosi alla fede cattolica, il 24-8-1718 fu battezzato nella chiesa di Santa Anastasia con l’imposizione del nome Cosmo Damiano Pindemonte. Il cognome fu scelto in omaggio al padrino, appartenente a questa nobile famiglia veronese171. • Isaac Verlengo, figlio di David. Filosofo e medico, conseguì il dottorato il 15-61710 ed ebbe licenza dal Magistrato dei Provveditori alla Sanità solo 14 anni dopo, il 7-6-1724172. Suo padre morì il 4-10-1714 all’età di anni 56, colpito da febbre durata 28 giorni, assistito dal medico Levi173. Non è nota la parentela con Abram Israel Verlengo. Abbreviazioni: AACVr = Antico Archivio Comune Verona AEP = Antichi Estimi Provvisori ASVr = Archivio di Stato Verona BCVr = Biblioteca Civica Verona DBI = Dizionario Biografico degli Italiani SC = Stato Civile US = Ufficio Sanità NOTE 1) Si racconta che alcuni ebrei deportati a Roma al tempo dei Flavi vennero trasferiti in Umbria e impiegati come guardiani di porci. Poiché per motivi religiosi non si sarebbero mai alimentati con le loro carni, si rivalsero divenendo col tempo abilissimi norcini (macellai-manipolatori e castratori di animali destinati all’ingrasso) e in seguito bravi chirurghi, capaci di “trar la pietra dalla vescica” (previa litotomia o litotrissia), di ridurre e contenere le ernie mediante cinture di cuoio e fasce (G. COSMACINI, Medicina e mondo ebraico: dalla Bibbia al secolo dei ghetti, Bari 2001, p. 197). Il 31-5-1745 un quarantenne del Ghetto di Verona, “morto per mal d’apertura dopo 24 ore”, era stato visitato dal “norzino” (ASVr, US, morti città, reg. 72, c. 28). 2)COSMACINI, Medicina e mondo…, pp. 3741, 170. 3) Le minacce di scomunica più volte reiterate da parte dei Concili episcopali (1241, 1246, 1272, 1283) rimasero senza effetto e la popolazione, papi e re in primis, continuarono a rivolgersi a medici e chirurghi giudei (COSMACINI, Medicina e mondo…, pp. 118-119). 4) Questo sovrano, nel 1468 si affidò ad Abiatar ben Crescas, un chirurgo oftalmoiatra giudeo, che lo operò di cataratta a entrambi gli occhi restituendogli la vista (COSMACINI, Medicina e mondo…, p. 125). 5)COSMACINI, Medicina e mondo…, p. 150. 6)COSMACINI, Medicina e mondo…, pp. 159-161. 7) G. MARINI, Degli archiatri pontifici (volume primo), Roma 1784, pp. 414-418. 8) A Roma, nel giorno del capodanno ebraico del 1553, con il decreto De combustione Talmud, il papa dispose la messa al rogo di tutti i libri in ebraico. 9) Marrano: dallo spagnolo marrano «porco», probabilmente dall’arabo mahram «cosa proibita». Termine spregiativo dato fino al XVIII secolo dagli spagnoli ai musulmani e agli ebrei convertiti al cristianesimo; già presente in documenti veneziani prima della fine del XV secolo, cfr. anche B. PULLAN, Gli Ebrei d’Europa e l’Inquisizione a Venezia dal 1550 al 1670, Roma 1985, p. 270. 10) Castelo Branco, comune portoghese presso il confine spagnolo. Forse fu questo il luogo natale di Amato Lusitano. 11)COSMACINI, Medicina e mondo…, p. 136. 12)COSMACINI, Medicina e mondo…, p. 157. 13) In Italia, tra la metà del XVII e i primi anni del XVIII VERONA MEDICA STORIA DELLA MEDICINA 14) 15) 16) 17) 18) 19) 20) 21) secolo sussistevano 14 Collegi Medici ed erano di due tipi: legati a un’istituzione universitaria come quello patavino, con diritto esclusivo sul conferimento dei dottorati, oppure ad alcune città nel cui territorio esercitavano la propria giurisdizione. In teoria, il dottorato concesso da un’università avrebbe dovuto autorizzare all’esercizio della professione senza limiti territoriali, ma di fatto i Collegi cittadini tendevano a pretendere un ulteriore esame da tenersi davanti al Collegio stesso. Era prassi comune perfezionarsi sotto la guida di un collegiato per poter avere maggiori opportunità di superare l’esame o di entrare nel Collegio, a patto che fossero adempiuti gli obbligatori requisiti sociali (cfr. I. DAL PRETE, Scienza e Società nel Settecento Veneto: il caso veronese 1680-1796, Milano 2008, pp. 26-27). Secondo alcuni manoscritti dove sono registrati «tutti li Studi Generali del mondo» trascritti da Antonio Dall’Oglio, bidello del Collegio dei Medici Fisici di Venezia, i «Gymnasia quorum privilegia probari debent, sunt hec: In Italia = Patavia, Venetie, Bononie, Pisa, Sene, Ticinum, Augusta Taurinorum, Roma, Neapolis, Salernum, Ferraria, Parma, Macerata, Firmum, Perusia, Mutine. In Sicilia: Messena, Cattanea» (ASVr, US, reg. 266 bis, cc. n. n.). Sul Collegio Medico veronese nel XVI secolo rimando a: A. PASTORE, L’onore della corporazione: il Collegio Medico di Verona fra il tardo Quattrocento e gli inizi del Seicento, in “Studi di storia per Luigi Ambrosoli”, Verona 1993. È la prima delle bolle papali, insieme alla Hebraeorum gens del 1569 (Pio V [Antonio Michele Ghisleri, pontif. 1566-1572]) e alla Caeca et obdurata del 1593 (Clemente VIII [Ippolito Aldobrandini, pontif. 1592-1605]), qualificata dallo storico Attilio Milano come “bolla infame” (A. MILANO, Storia degli ebrei in Italia, Torino, 1995, pp. 244-262). Dopo il IV Concilio Lateranense (1215), contro i medici ebrei era stata concepita l’accusa di esercitare una professione, come la medicina, atavicamente sedimentata in una straordinaria capacità curativa, volta però non a tutela, ma a detrimento dei Cristiani (COSMACINI, Medicina e mondo…, p. 92). Judei de Urbe. Roma e i suoi ebrei: una storia secolare, Atti del convegno, Archivio di Stato di Roma, 7-8 novembre 2005 (a cura di M. CAFFIERO e A. ESPOSITO), Roma 2011, p. 3. Incredibilmente, negli anni venti dell’Ottocento persino un anonimo parroco, spinto dall’odio verso questa razza, denunciava che gli Israeliti, oltre che abitare ovunque in mezzo ai Cristiani e in prossimità delle chiese, esercitavano ormai qualsiasi professione, fra cui quella di medico, chirurgo, sarto, ecc. (M. CAFFIERO, Spazi urbani e scene rituali dell’ebraismo romano in età moderna, in Judei de Urbe…, p. 10). Nel 1581 pure Gregorio XIII (Ugo Boncompagni, pontif. 1572-1585), pubblicando la durissima lettera Innovationis constitutionum Pauli Quarti et Pii Quinti contra Medicos Hebreos, riaffermava il divieto assoluto per i Cristiani di avvalersi delle terapie di curanti ebrei minacciando pene severe a medici e pazienti. Tale proibizione non rappresentava certo una novità in quanto risaliva al IV Concilio Lateranense. Nondimeno ebbe una notevole conseguenza sulla vita delle collettività ebraiche italiane, che furono sottoposte a ispezioni sempre più pressanti, e i medici ne furono innegabilmente le vittime (cfr. Judei de Urbe…, pp. 148-149). A. CASTALDINI, La segregazione apparente: gli Ebrei a Verona nell’età del Ghetto (secoli XVI-XVIII), Firenze 2008, pp. 152, 158. Padova, dopo Venezia, fu un rilevante centro ebraico, non solo per il nucleo più cospicuo di ebrei, ma perché era sede di importanti accademie ebraiche. La sua Università degli Studi attirava da tutta Europa studenti israelitici, che vi frequentavano i corsi di medicina. Nessun ebreo veronese sembra si sia addottorato in medicina a Padova nel Cinquecento (cfr. Ebrei laureati in medicina all’Università di Padova tra il 1520 ed il 1605, in Scritti in memoria di Nathan Cassuto, Gerusalemme 1986, pp. 6291 [in ebraico]). P. C. IOLY ZORATTINI, Gli ebrei nel Veneto durante il Settecento, in “Storia della cultura veneta” (a cura di G. ARNALDI e M. PASTORI STOCCHI), vol. V, t. II, Vicenza 1980, p. 473, in CASTALDINI, La segregazione…, p. 155; dati VERONA MEDICA discordanti in: COSMACINI, Medicina e mondo…, p. 225. 22) Questo distintivo già lo aveva “inventato” il califfo Omar nel 640, imponendolo agli infedeli come marchio infamante, mentre il IV Concilio Lateranense (decreto 68) lo approvò nel 1215 per evitare promiscuità tra ragazzi ebrei e ragazze cristiane. Ma passò quasi un secolo prima che tale provvedimento trovasse attuazione. La Repubblica veneta lo adottò nel 1394. Con la ducale del 18-12-1422 veniva imposta agli ebrei veronesi «una “O” maiuscola da portare sopra la veste e ben visibile […] formata da una cordicella gialla larga un dito e della grandezza di un pane del valore di 4 denari. Tale segno fu usato per circa 40 anni e fu poi sostituito con una stella. […] In seguito s’introdusse l’obbligo per gli uomini di indossare un berretto rosso e poi giallo, e per le donne di coprire il capo con un velo giallo che scendesse fin sulle spalle: era lo stesso abbigliamento delle prostitute che poi fu mutato in colore rosso» (cfr. B. PEREZZANI, Gli ebrei di Verona e le istituzioni cittadine: dalla costituzione del Ghetto alla caduta della Repubblica di Venezia, tesi di laurea, Università degli Studi di Padova, facoltà di Lettere e Filosofia, anno accademico 1996-97, relatrice dott.ssa Ambrosini Federica, p. 11). La disposizione di cucire sui vestiti una rotella gialla o rossa significò ben presto inferiorità e infamia. Bernardino da Siena, che aveva predicato nel Veneto nel 1422-1423, “meravigliato” perché né a Padova, né a Vicenza, né a Verona gli ebrei portavano il contrassegno in quanto dispensati dal papa, consigliò i cittadini di intervenire a rettificare tale situazione (cfr. Lo status degli ebrei nella Terraferma veneta del Quattrocento: tra politica, religione, cultura ed economia, saggio introduttivo di REINHOLD C. MUELLER, in “Ebrei nella Terraferma veneta del Quattrocento”, Atti del Convegno di studi, Verona, 14 novembre 2003, a cura di Gian Maria Varanini e Reinhold C. Mueller, pp. 19, 22). 23)COSMACINI, Medicina e mondo…, p. 151. 24) A Venezia, l’antisemitismo iniziò a crescere nel XVI secolo, così il doge decise di relegare gli ebrei in un quartiere circondato da quattro canali raggiungibile solamente attraverso i ponti, i cui ingressi di notte venivano sigillati dall’esterno. Il Ghetto (anche Geto) Ebraico più antico del mondo fu istituito a Venezia nel sestiere di Cannaregio, dove erano attive molte fonderie di bombarde. Proprio dal veneziano getàr, che significa «fondere», sembra derivare il termine ghetto. 25)ASVr, AACVr, b. 23, n. 209. 26) La denominazione “Sotto i tetti” (vicus soprascriptus sotto i tetti) è ripresa anche da CASTALDINI (La segregazione…, pp. 11-12 e nota 39), dove cita lo storico settecentesco veronese Giambattista Biancolini il quale, riportando una fonte anonima del ’600, dice che la via in questione era detta anche “strada dei letti” «per il fatto che forse vi alloggiavano durante la notte persone di povera condizione». “Sotto i letti” anche in ASVr, AACVr, b. 209, proc. 2104, c. n. n.; ibidem, proc. 2119, anno 1598, 13 febbraio, c. n. n., e anno 1607 e segg. 27) Su ognuno degli ingressi del Ghetto venne collocata un’iscrizione. Distrutte con l’arrivo delle truppe francesi, non ne sarebbe rimasta traccia se l’inglese Thomas Coryat, in visita a Verona tra il 1608 e il 1609, non ne avesse trascritto il contenuto (CASTALDINI, La segregazione…, p. 19 e note 61 e 62). 28) Sul salario ai custodi rimando a: CASTALDINI, La segregazione…, pp. 86, 88. 29) In un primo tempo, ai custodi fu assegnato un locale all’interno della “clausura” (prevista dal XIII Capitolo), ma nel 1606, temendo la loro conversione all’ebraismo, la stanza destinata al loro ricovero notturno fu ricavata all’esterno. 30) Potrebbe trattarsi della campanella posta nell’atrio interno del Ghetto, da suonarsi all’apertura e alla chiusura delle porte e in caso di necessità come segnale d’allarme (cfr. PEREZZANI, Gli ebrei di Verona…, p. 72). 31)ASVr, AACVr, b. 209, proc. 2119, 28 dicembre 1516, c. n. n. 32)ASVr, AACVr, b. 209, proc. 2119, c. n. n. 33) Il Collegio dei Medici di Verona vanta origini antiche. Fu stabilito sopra i Privilegi degli Scaligeri, oltre a quelli concessi dagli Statuti di Alberto e Mastino nell’anno 1329 e 1331, e anche ante- cedenti ad essi (Storia del Collegio de’ Medici in Verona, in BCVr, ms. 1727, in DAL PRETE, Scienza e Società…, p. 26 e nota 4). 34)ASVr, US, reg. 266 bis, c. n. n., copia ms. 35) Una lista delle famiglie ebraiche e delle loro occupazioni redatta il 26-12-1777 ci comunica che i medici erano 4 e 2 i chirurghi (F. VECCHIATO, «Del quieto et pacifico vivere» turbato: aspetti della società veronese durante la dominazione veneziana tra ’500 e ’700, in “Verona e il suo territorio”, vol. V, tomo 1, Verona 1995, p. 633, nota 3). 36)Cfr. US, morti città, registri vari. Sull’argomento rimando a S. DELLA PERGOLA, Osservazioni sulla longevità degli ebrei in Italia, “La Rassegna Mensile di Israel”, terza serie, vol. 36, no. 7/9, scritti in memoria di Attilio Milano (luglio-settembre 1970), pp. 165-181. 37)COSMACINI, Medicina e mondo…, p. 101. 38) G. CERVETTO, Cenni per una storia dei medici veronesi e del loro antico collegio: discorso accademico, Verona 1834, p. 12. 39) Cfr. N. PAVONCELLO, Il tempio israelitico, ed. di Vita Veronese, Verona 1957, p. 40. 40) DBI, volume 61, 2004; COSMACINI, Medicina e mondo…, p. 150. 41) G. M. VARANINI, Società cristiana e minoranza ebraica a Verona nella seconda metà del Quattrocento: tra ideologia osservante e vita quotidiana, estratto da “Reti Medievali - Rivista” VI, 2005/1 (gennaio-giugno), http://dssg.unifi.it/... RM/rivista/atti/ebrei/Varanini.htm. Ebrei nella Terraferma veneta del Quattrocento: atti del Convegno di studi (Verona, 14 novembre 2003), a cura di G. M. VARANINI e R. C. MULLER, p. 14 e note 78 e 81 (consultato il 12 giugno 2014). 42)Cfr. Minutes Book of the Jewish Community of Verona, a cura di Y. Boksenboim, vol. 1, Tel Aviv University, Tel Aviv 1989, pp. 313-314, in S. RONCOLATO, La comunità ebraica di Verona nel XVI secolo (1539-1600), Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Arte, Archeologia, Storia e Società (Dottorato di Ricerca in Scienze Storiche e Antropologiche, Ciclo XXIII, Tesi di Dottorato, coordinatore prof. Gian Maria Varanini), Verona 2011, p. 144, nota 903 (per gentile concessione dell’autrice). 43) N. PAVONCELLO, Gli ebrei in Verona dalle origini al secolo XX, ed. di Vita Veronese, Verona 1960, p. 54-55. Asson nel 1838 entrò nell’ospedale veneziano come assistente medicochirurgo con l’obiettivo di dedicarsi alla ricerca scientifica in anatomia e medicina operatoria sul cadavere. Pubblicò due saggi di investigazioni anatomiche sull’encefalo e sulle sue dipendenze (1836 e 1839). Nel settore delle lesioni arteriose a carattere cronico, nel 1839 e nel 1841, diede alle stampe interessanti contributi sull’arteriasi cronica, sugli aneurismi e sulle lesioni coronariche in un caso di angina di petto, nel quale fu messo in evidenza un reperto di ossificazione dell’arteria coronarica sinistra. Del 1847 è il trattato intorno a esperienze e osservazioni sull’etere solforico. Di maggior rilievo appaiono le Annotazioni anatomico-patologiche, e pratiche intorno le chirurgiche malattie (Venezia 1842-45). L’opera, in quattro volumi, è limitata alle affezioni chirurgiche della cute, del sistema vascolare e nervoso, degli organi di senso e dell’apparato locomotore. Nel campo casistico ha recato contributi in un caso di suicidio tentato per varie ferite (Venezia 1834), sul colera (Milano e Padova 1836), sull’adenolinfite della mammella (1846), sulla frattura del collo del femore (1855), sull’ernia dell’intestino cieco (1859), sulla framboesia (1861), sull’elefantiasi (1862), ecc. Inoltre, si occupò di malattie urologiche (1857, 1861, 1862), tumori (1840, 1863), pioemia (1867 e 1868), traumi ossei (1869, 1871), differenze delle malattie trattate nel riparto chirurgico femminile da quelle curate nel maschile (1868) e di statistica nella chirurgia (DBI, volume 4, 1962). 44)ASVr, Deputazione Provinciale, AEP, Stati d’anime, n. 146. In quell’anno nel Ghetto sono documentati 416 maschi e 431 femmine. 45)CERVETTO, Cenni per una storia…, p. 30, nota 6. 46) Grassino, forma corrotta dell’ebraico Ghershom, che significa “pellegrino” e come tale tradotto dagli ebrei italiani, mentre presso gli ebrei di origine tedesca si trasformò in Cressone, Crassone, Grassino: quest’ultimo assai diffuso dal XVI secolo in poi. 47)ASVr, US, regg. 266 e 266 bis, anno 1750, c. 71. 39 STORIA DELLA MEDICINA 48)ASVr, US, morti città, reg. 70, c. 134 e reg. 74, c. 13. I Basilea (Basile, Bassila, Basla o Basola) provenivano da Basel (= Basilea, Svizzera), in A. MODENA - E. MORPURGO, Medici e chirurghi ebrei dottorati e licenziati nell’università di Padova dal 1617 al 1816, a cura di A. LUZZATO - L. MÜNSTER - V. COLORNI, Bologna 1967, pp. 87-88 (la data di laurea è 21-8-1735). 49)ASVr, US, morti città, reg. 74, c. 60. 50)ASVr, US, morti città, reg. 75, c. 214. 51)ASVr, US, morti città, reg. 77, c. 214. 52)ASVr, US, morti città, reg. 80, c. 101. Sul medico Targa si veda F. SCARCELLA, Leonardo Targa, medico letterato veronese (1729-1815), Verona 1963. 53)ASVr, SC, morti città, reg. 108, c. 82. 54) V. S. GONDOLA, Cenni sul protorisorgimento a Verona, in “Bollettino della Società Letteraria per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, 18612011”, Verona 2013, p. 87, nota 6. 55)ASVr, US, reg. 266 bis, 7 agosto 1777; cfr. CASTALDINI, La segregazione…, p. 156. Scrive CERVETTO (Cenni per una storia..., p. 30, nota 6): «Questo mio congiunto, figlio del reputato medico Pellegrino e fratello di Girolamo, esperto chirurgo, fu protomedico della Città fino alla morte successa nel 1818. Scrisse sul vajuolo». 56)CERVETTO, Cenni per una storia…, p. 30, nota 6. 57)ASVr, SC, reg. alfab. 117. 58)ASVr, US, reg. 267, anno 1790. 59)ASVr, US, morti città, reg. 70, cc. 16 e 123. 60) Cinque discorsi di Jacob Vita Pardo, alunno dell’Istituto Rabbinico di Padova, Padova 1839, p. 94. 61) MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 87. 62) MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 82, n. 214. 63)ASVr, US, reg. 267. 64)ASVr, SC, reg. 130, anno 1839. 65) Cinque discorsi…, p. 94. 66)ASVr, US, reg. 267. 67)ASVr, US, morti città, reg. 51, c. 125. 68) In Spagna la conversione coatta (1291-1392) determinò nella comunità ebraica un inevitabile progressivo indebolimento culturale e religioso, anche se ebrei rimasti tali e conversos coabitarono pacificamente per un secolo. In Portogallo, il battesimo di massa decretato da re Manuel I nel 1497 coinvolse tutta la comunità e l’intero gruppo ebraico, tranne coloro che scelsero l’esilio, passò “forzatamente” al Cristianesimo (cfr. CASTALDINI, La segregazione…, p. 134). 69)CASTALDINI, La segregazione…, p. 140. 70) N. PAVONCELLO, Due medici ebrei vissuti a Verona nel XVII secolo, in “Vita Veronese”, anno XVI, aprile 1963, pp. 144-146. 71)ASVr, US, morti città, reg. 59, c. 15. Il reperimento dell’atto di morte ci fornisce la data esatta del decesso permettendoci di correggere quelle proposte dalla precedente storiografia; i più sostennero che avvenne nel 1680. Pavoncello (Due medici…, p. 144) dà per certo il 27-10-1683; cfr. anche PEREZZANI, Gli ebrei di Verona…, pp. 93-95. 72)ASVr, US, morti città, reg. 55, c. 91. 73)ASVr, US, morti città, reg. 53, c. 7 e reg. 57, c. 12. 74)ASVr, US, morti città, reg. 58, cc. 296, 311, ecc. 75) D. BARBOSA MACHADO, Bibliotheca Lusitana, Historia, Critica e Chronologica, na qual se comprehende a noticia dos autores portuguezes, e das obras que compozeram desde o tempo da promulgação da Leida Graça, até o tempo presente, Lisbona 1741 e 1758, I, 767, in: PAVONCELLO, Due medici…, p. 146, nota 14, e CASTALDINI, La segregazione…, pp. 195-196. 76) P. C. IOLY ZORATTINI, Pedro alias Ezechiel de Castro a Verona e a Mantova, in “La Rassegna Mensile di Israel” (a cura di A. Piattelli e M. Silvera), terza serie, vol. 67, n. 1/2, in “Minchat Yehudà: Saggi sull’Ebraismo Italiano in memoria di Yehudà Nello Pavoncello” (gennaio-agosto 2001), pp. 193-202. 77)ASVr, AACVr, b. 23, n. 560, da c. 1 a c. 8. Per gli atti completi: Archivio di Stato di Venezia, Provveditori alla Sanità, vol. 277, da c. 83 a c. 89. 78) Cfr. ZORATTINI, Pedro alias…, pp. 193-202; p. 197, nota 27. 79) F. S. MAFFEI, Verona Illustrata, Verona 1732, parte II, p. 239. 80)ZORATTINI, Pedro alias…, p. 193, 194. 81)ZORATTINI, Pedro alias…, pp. 197-198; MO- 40 DENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, pp. 19-21. 82) In ASVr, SS. Jacopo e Lazzaro della Tomba, reg. 1145, 29 luglio 1657, c. 93; 11 maggio 1658, c. 101; maggio – agosto 1659, cc. 109112 risulta un pagamento in suo favore per prestazioni effettuate nel 1656 e anni seguenti. 83)ZORATTINI, Pedro alias…, p. 201 e nota 52. In Dictionnaire des sciences médicales: Biographie médicale, tome troisième (a cura di A. J. L. Jourdan, Parigi 1831, p. 183) si riporta: «mort le 14 septembre 1663 a Venise». Per PAVONCELLO, Due medici…, p. 146: «non v’è dubbio che le sue spoglie mortali […] siano state sepolte […] nel cimitero di Campo Fiore (VR)». 84) Cfr. PAVONCELLO, Gli ebrei in Verona…, p. 55; DBI, volume 24 (1980). 85)ASVr, US, reg. 266 bis, c. n. n., 8 marzo 1775; MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 101, n. 286. 86)ASVr, US, reg. 266 bis e reg. 165 e ASVr, Collegio dei Medici, m. 14, c. 5r. 87) G. TOMASI - S. TOMASI, Ebrei nel Veneto orientale: Conegliano, Ceneda e insediamenti minori, Firenze 2012, p. 99; MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, pp. 43-44, n. 102, dove alcuni dati, però, non combaciano. 88)ASVr, US, regg. 266, 266 bis, 269; ASVr, US, morti città, reg. 72, c. 35; CASTALDINI, La segregazione…, p. 111. 89)ASVr, US, morti città, reg. 64, c. 2. 90)ASVr, US, morti città, reg. 65, c. 58. 91)ASVr, US, morti città, reg. 65, c. 98. 92)ASVr, US, morti città, reg. 67, c. 144. 93)ASVr, US, morti città, reg. 68, c. 110. 94)ASVr, US, morti città, reg. 75, c, 81. 95)ASVr, US, reg. 266 bis, c. n.n. 96)ASVr, US, morti città, reg. 81, c. 39. 97)ASVr, US, morti città, reg. 79, c. 198. 98)ASVr, Deputazione Provinciale, AEP, Stati d’anime, n. 145. 99)PAVONCELLO, Gli ebrei in Verona…, p. 55. 100)ASVr, US, reg.267 alla data 3-7-1793. Di lui sono rimaste alcune relazioni autoptiche autografe (cfr. G. FERRARI DE SALVO, Autopsie e constatazioni di morte nella Verona di fine Settecento, parte seconda, in “Verona Medica” n. 5, dicembre 2011, pp. 25-32). 101)ASVr, SC, morti città, reg. alfab. 126. 102)GONDOLA, Cenni sul protorisorgimento …, p. 90. 103) G. CERVETTO, Discorso funebre in morte del dottor Mario Cuzzeri, medico veronese, Verona 1836. Di questo medico sono rimaste alcune relazioni autoptiche autografe, v. nota 100; cfr. anche MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 106, n. 301. 104)ASVr, US, reg. 266 bis. 105)ASVr, US, morti città, reg. 78, c, 68. 106)ASVr, US, morti città, reg. 74, c, 53. 107) S. SALAH, La République des lettres: rabbins, écrivains et médicins juifs en Italie au XVIII siècle, Leiden/Boston 2007, p. 249, n. 379. 108)ASVr, US, reg. 267. 109)ASVr, SC, morti città, reg. 130. 110)SALAH, La République des lettres…, p. 239, n. 376. 111)ASVr, US, reg. 266 bis, anno 1768. Cfr. MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 98, n. 273, dove i dati, però, non combaciano. 112)ASVr, US, morti città, reg. 89, c. 184. 113)ASVr, SC, morti città, reg. alfab. 113. 114)ASVr, US, morti città, reg. 78, c. 191. 115)ASVr, US, morti città, reg. 79, c. 54. 116)ASVr, US, morti città, reg. 79, c. 275. 117)ASVr, US, morti città, reg. 62, cc. 31 e 35. 118)ASVr, SC, reg. 161) 119)ASVr, US, reg. 267; MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 114, n. 322. 120) M. MORTARA, Indice alfabetico dei rabbini e scrittori israeliti di cose giudaiche in Italia.., Padova 1886, p. 34. 121)ASVr, US, morti città, reg. 62, c. 38 e reg. 70. 122)SALAH, La République des lettres…, p. 366, n. 566. 123)ASVr, US, reg. 269. 124) MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 45. 125)ASVr, US, morti città, reg. 64, c. 50. 126)ASVr, US, morti città, reg. 69, c. 29. 127)ASVr, US, morti città, reg. 65, c. 110. 128)ASVr, US, morti città, reg. 69, c. 183. 129)ASVr, US, morti città, reg. 70, c. 314. 130)ASVr, US, morti città, reg. 72, c. 60. 131) G. BEDARIDA, Gli ebrei in Italia, Livorno 1948, p. 186, in PAVONCELLO, Gli ebrei in Verona…, p. 58. 132)ASVr, US, morti città, reg. 58, c. 327. 133) MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 6, n. 13. 134)ASVr, US, morti città, reg. 68, c. 198. 135)SALAH, La République des lettres…, p. 398, n. 615. 136)PAVONCELLO, Gli ebrei in Verona…, p. 34. 137)PAVONCELLO, Il tempio…, p. 53. 138)SALAH, La République des lettres…, p. 76. 139)ASVr, US, reg. 266 bis, c. n. n., anno 1785. La data di morte in: MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 103, n. 294, non trova riscontro nei registri dell’ASVr. I Navarra (Navara o Navarro) appartenevano a una famiglia marrana profuga dalla Spagna (ibidem, p. 37, n. 92). 140)ASVr, US, morti città, reg. 79, c. 137; cfr. CASTALDINI, La segregazione..., pp. 113, 118; MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, pp. 88, 89, n. 241; C. ROTH, Rabbi Menahem Navarra: His Life and Times, 1717-1777, Londra 1925, dove alcune date differiscono. 141) Sulle sue opere rimando a PAVONCELLO, Il tempio…, pp. 57-61. 142)ASVr, US, reg. 266 bis, cc. 30 e 72r. 143)ASVr, US, morti città, reg. 70, c. 189. 144) ASVr, US, morti città, reg. 73, c. 25. 145)ASVr, US, morti città, reg. 74, c, 96. 146)ASVr, US, morti città, reg. 76, c. 155. 147)ASVr, US, morti città, reg. 76, c. 322. 148) MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 37, n. 92. 149)ASVr, US, morti città, reg. 88, c. n. n. 150) MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 103, n. 291. 151)ASVr, SC, morti città, reg. alfab. 110. 152)ASVr, SC, morti città, reg. alfab. 112. 153) Cinque discorsi…, p. 95. 154) Cinque discorsi…, p. 95. 155)SALAH, La République des lettres…, p. 524, n. 797. 156)ASVr, US, reg. 266 e 266 bis, c. 73. 157) Cfr. CASTALDINI, La segregazione…, p. 156; MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, pp. 71-72, n. 177. 158)ASVr, US, morti città, reg. 78, c. 89. 159)ASVr, US, morti città, reg. 77, c, 223. 160)ASVr, US, morti città, reg. 155, c. n. n. 161)ASVr, SC, morti città, reg. alfab. 115, 9 settembre 1825. 162) In www.Jewish Encyclopedia.com, consultata il 7-7-2014; Cinque discorsi…, p. 94. 163)ASVr, SC, morti città, reg. alfab. 127. 164)ASVr, US, morti città, reg. 51, c. 51. Cfr. PAVONCELLO, Il tempio…, p. 55, dove è indicato come insegnante. 165)ASVr, US, morti città, reg. 54, c. 36. 166) MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 19, n. 45; ASVr, US, morti città, reg. 58, c. 273. 167)ASVr, US, morti città, reg. 155, c. n. n. 168)ASVr, US, morti città, reg. 54, c. 50. 169) Cinque discorsi…, p. 95. 170)ASVr, Atti dei Rettori Veneti, b. 14. Diversamente in ASVr, US, reg. 269: il privilegio in filosofia e medicina fu rilasciato dallo Studio di Padova il 18-6-1710 e la registrazione presso la Cancelleria di Verona avvenne l’11-3-1718. 171)ASVr, US, reg. 266 bis. 172)ASVr, US, reg. 269; MODENA - MORPURGO, Medici e chirurghi…, p. 72, n. 179. 173)ASVr, US, morti città, reg. 64, c. 51. *Ringrazio la dott.ssa Stefania Roncolato e il linguista Giovanni Rapelli per avermi fornito materiale informativo e per i loro preziosi suggerimenti. W VERONA MEDICA FNOMCeO Medici competenti: quadro normativo e sanzionatorio Quadro normativo attuale e sanzionatorio in ordine allo svolgimento delle funzioni di medico competente: 1) L’art. 38, primo comma, del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. prevede che per svolgere le funzioni di medico competente è necessario possedere uno dei seguenti titoli: a) specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica; b) docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro; c) autorizzazione di cui all’articolo 55 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277; d) specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale; d-bis) con esclusivo riferimento al ruolo dei sanitari delle Forze Armate, compresa l’Arma dei carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, svolgimento di attività di medico nel settore del lavoro per almeno quattro anni. 2) Il comma 3 del medesimo art. 38 identifica precisi “requisiti” per l’esercizio del titolo e dispone che “per lo svolgimento delle funzioni di medico competente è altresì necessario partecipare al programma di educazione continua in medicina ai sensi del decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229, e successive modificazioni e integrazioni, a partire dal programma triennale successivo all’entrata in vigore del presente decreto legislativo (triennio 2011-2013). I crediti previsti dal programma triennale dovranno essere conseguiti nella misura non inferiore al 70 per cento del totale nella disciplina “medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro”. 3) I medici che non abbiano conseguito i relativi crediti ECM non posseggono i requisiti per poter svolgere VERONA MEDICA le funzioni di medico competente, salvo ovviamente le relative disposizioni in materia di esoneri e esenzioni previsti dalla determina della CNFC del 17 luglio 2013. È stato lasciato tempo a tutto il 2014 per il conseguimento di eventuali crediti ECM mancanti. Pertanto i medici che non abbiano assolto al percorso formativo previsto dalla legge non potranno continuare ad essere inseriti nell’elenco nazionale dei medici competenti istituito presso il Ministero della Salute – Direzione generale della prevenzione sanitaria. 4) Tutti gli atti successivi alla data del 1° gennaio 2015 posti in essere da medici competenti che non abbiano il richiesto requisito formativo di cui all’art. 38, comma 3, sono illegittimi. 5) Il datore di lavoro che si avvalga di un medico competente senza titolo è punito ai sensi dell’art. 55, comma 5, lett. e), del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. con ammenda da 2.192 a 4.384 euro. 6) ll medico che produca autocertificazione falsa di aver conseguito i crediti incorre ai sensi del DPR 445/2000 in sanzioni penali e decadenza dai benefici (artt. 76 e 75). In particolare l’art. 76 del DPR 445/2000 prevede che “Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia”. 7) Interdizione dai pubblici uffici o dalla professione e arte. Il comma 4 dell’art. 76 del DPR 445/2000 sopra richiamato prevede una sanzione accessoria a quelle previste dal codice penale, nell’ipotesi in cui i reati indicati nei commi 1, 2 e 3 siano commessi per ottenere la nomina ad un pubblico ufficio o l’autorizzazione all’esercizio di una professio- ne o arte. Il giudice penale, infatti, in questa fattispecie, in presenza di gravi violazioni alle norme sulla falsità in atti può applicare l’interdizione dai pubblici uffici o dalla professione e arte. 8) Uno dei reati nei quali può incorrere il medico, come dispone il codice penale, è quello di “Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri”. Detto reato è disciplinato dall’articolo 495 del codice penale, a mente del quale è commesso da chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l’identità, lo stato o altre qualità della propria o dell’altrui persona che viene punito con la reclusione da uno a sei anni. Ciò detto, ferme restando le sanzioni penali di cui all’articolo 76, qualora dal controllo di cui all’articolo 71 del DPR 445/2000 emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera. L’amministrazione pubblica procedente accertata la falsità delle dichiarazioni comunica al richiedente la decadenza dai benefici e provvede di conseguenza procedendo alle denuncie per i reati previsti dalla legge. La decadenza non è subordinata alla ricezione della comunicazione ma è una conseguenza automaticamente disposta dalla legge, che opera immediatamente in conseguenza dell’accertamento della falsità della dichiarazione. 9) Il medico che riscontri discrepanza tra i dati attestati di crediti ECM in suo possesso e la rendicontazione presente nell’anagrafica Cogeaps può inviare la documentazione per la registrazione così come per eventuali esoneri ed esenzioni al www.cogeaps.it. 41 FNOMCeO 10)Ai medici competenti liberi professionisti sono riconosciuti crediti ECM per autoformazione:- Attività di studio di riviste scientifiche- Lettura capitoli di libri e di monografie entro il limite massimo del 10% dell’obbligo formativo individuale triennale (massimo di 15 crediti nel triennio). Esempi:- obbligo triennale individuale di 150 crediti: massimo 15- obbligo triennale individuale di 105 per riduzioni triennio precedente: massimo 10,5. Il libero Professionista comunica tramite autocertificazione l’attività di autoformazione,indicandone le ore, al Presidente del proprio Ordine che rilascia un attestato e provvede Elenco medici competenti Il Ministero della Salute ha istituito presso la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria l’Elenco Nazionale dei Medici Competenti, affidandone la tenuta all’Ufficio II della stessa Direzione Generale, sulla base di quanto previsto dal DM 4 marzo 2009, pubblicato sulla G.U. n. 146 del 26 giugno 2009. L’articolo 25 comma 1 lett. n) del Decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e l’art. 2 del D.M. 4 marzo 2009 prevedono che, per svolgere le funzioni di medico competente, i medici debbano comunicare al Ministero della Salute, mediante certificazione dell’Ordine di appartenenza o autocertificazione, il possesso dei titoli e dei requisiti previsti all’articolo 38 del D.Lgs 81/08 citato. Tali norme stabiliscono, tra l’altro, che il medico debba essere in regola con le determinazioni previste dalla Commissione Nazionale Formazione Continua (CNFC) in tema di ECM (l’assolvimento del debito formativo individuale che, può variare da un medico all’altro in relazione alla formazione pregressa, agli esoneri, esenzioni, ecc.); nel caso dei medici competenti è indispensabile, inoltre, avere svolto almeno il 70% dei corsi ECM accreditati per la disciplina “ Medicina del Lavoro e Sicurezza degli ambienti di lavoro”. Si ricorda che ai sensi del D.M. 4 marzo 2009 già citato, ai medici competenti e stato concesso di recuperare l’eventuale formazione incompleta nel triennio 2011- 2013 nel corso del successivo anno 2014 per il raggiungimento dei crediti mancanti. In data 31 marzo u.s. 42 il Ministero della Salute ha pubblicato il nuovo Elenco Nazionale dei Medici Competenti depennato dei medici che risultano allo stesso Ministero privi dei requisiti formativi previsti dalla citata normativa. II Ministero con nota del 15 aprile u.s. prot. n. 00193497, inviata per conoscenza alla FNOMCeO, anche alla luce delle numerosissime richieste di revisione e reintegro di medici competenti cancellati, sulla base di non corrette valutazioni dei requisiti posseduti, ha manifestato la disponibilità ad effettuare una nuova revisione dell’Elenco stesso per ovviare ad eventuali errori. La FNOMCEO al fine di una soluzione quanto più rapida possibile ha ritenuto di informare il Ministero della Salute che il Co.Ge.A.P.S. detiene i dati esclusivamente nella forma e quantità trasmessa dai provider ECM. Tanto premesso, la FNOMCEO invita tutti gli Ordini provinciali a non procedere ad alcuna revisione degli Elenchi Provinciali dei Medici Competenti, ove istituiti, in attesa della soluzione della questione. La FNOMCeO ritiene assolutamente necessaria l’adozione di una proroga al fine di consentire a quei medici competenti che abbiano svolto un numero consistente ma non sufficiente di crediti ECM ai sensi dell’art. 38 comma 3 del D.Lgs n. 81/09 il recupero del debito pregresso entro il 31 dicembre 2015 e comunque ritiene urgente prevedere il reinserimento nell’elenco nazionale, alla fine di ogni anno solare, di quei medici che alla registrazione dei crediti nell’anagrafica Cogeaps Nell’attesa delle determinazioni che il Ministero della Salute adotterà si evidenzia l’importanza di riporre particolare attenzione al rispetto delle disposizioni sopra esposte. LUIGI CONTE MARCELLO FONTANA non abbiano soddisfatto entro questa data il requisito formativo annuale. Invita inoltre a informare i propri iscritti sulla opportunità di accedere al portale del Co.Ge.A.P.S al fine di verificare da parte di ciascun medico interessato la conformità tra le autodichiarazioni rilasciate al Ministero ed i dati trasmessi in Co.Ge.A.P.S. dai provider. A tal fine si forniscono le seguenti indicazioni operative: I medici che accedono al portale Co.Ge.A.P.S., al fine di allineare i dati presenti nella banca dati del Consorzio alle autocertificazioni prodotte al Ministero, hanno la possibilità di: • Segnalare (e fare inserire) eventuali crediti mancanti • Comunicare il recupero di crediti effettuati nel 2014 (se utili a sanare il triennio 2011-2013) • Avvalersi di esoneri ed esenzioni al fine di abbattere il proprio debito formativo individuale •Modificare la Disciplina non correttamente trasmessa dai provider • Usufruire, per i liberi-professionisti, della possibilità di inserire crediti per autoformazione • Chiedere di inserire eventuali crediti acquisiti all’esterno Al fine di assicurare la massima collaborazione agli Ordini ed adeguato supporto ai Medici Competenti, il Co.Ge.A.P.S, in qualità di organo strumentale degli Ordini, ha inteso predisporre un canale preferenziale riservato esclusivamente ai Medici Competenti (mail medicicompetenti@ cogeaps.it e telefono 06/87678100) per consentire ai Colleghi che ne avessero bisogno di ‘allineare’ la propria posizione in conformità alla autodichiarazione prodotta presso il Ministero della Salute. In caso di cancellazione erronea da parte del Ministero della Salute lo stesso sollecita a indirizzare la segna- VERONA MEDICA FNOMCeO lazione al seguente indirizzo e-mail: [email protected]. Si coglie l’occasione per informare che la FNOMCeO e impegnata da tempo in un tavolo tecnico con il Ministero della Salute per la conclusione di un “Protocollo d’Intesa tra Ministero della Salute e la FNOMCeO per lo scambio di dati finalizzati all’aggiornamento e revisione dell’elenco nazionale dei medici competenti istituiti presso il Ministero, dell ‘Albo unico nazionale tenuto dalla Fnomceo e dall’Elenco dei medici competenti tenuto presso gli Ordini provinciali”. Il Ministero da parte sua in tale contesto ha richiesto di poter verificare, tramite FNOMCEO, la conformità alle norme Elezioni FNOMCeO Il Nuovo Comitato Centrale “Volti nuovi possono sicuramente stimolare una maggiore attenzione alle richieste, ai programmi, al percorso che si sta per intraprendere, e che tiene comunque conto di quanto è già stato raggiunto”. Cosi Roberta Chersevani, eletta - insieme a tutti i colleghi che sostengono il programma da lei proposto - a far parte del nuovo Comitato Centrale della Fnomceo, commenta il risultato delle votazioni svoltesi a Roma il 20, 21 e 22 marzo e che si sono concluse ieri alle 23 con la proclamazione del Collegio dei Revisori dei Conti. “Nonostante la presenza di due liste afferma Chersevani -, il clima elettorale e poi quello dello scrutinio sono stati caratterizzati da serenità, dialogo e spirito di colleganza e questo spero sia di buon auspicio per la conduzione dei la- vori futuri della Federazione Nazionale”. Di seguito, i risultati, che trovate, in maniera più estesa e con il numero di voti, sul Portale Fnomceo. Oltre che, ovviamente, Roberta Chersevani, entrano a far parte del Comitato Centrale per il triennio 2015 - 2017, in ordine di consensi: Per la Componente Medica • Raimondo lbba • Luigi Conte • Sergio Bovenga • Fulvio Borromei • Guido Marinoni • Giacomo Caudo • Gianluigi Spata • Maurizio Scassola • Bruno Zuccarelli • Musa Awad • Enrico Ciliberto • Guido Giustetto ECM per il triennio 2011-2013 per i professionisti iscritti all’elenco dei Medici Competenti. Sperando di aver contribuito a chiarire lo stato attuale della situazione ringrazio per la collaborazione i Presidenti che hanno inviato segnalazioni. ROBERTA CHERSEVANI Per la Componente Odontoiatrica • Giuseppe Renzo • Raffaele Iandolo • Alessandro Zovi • Sandro Sanvenero II Collegio dei Revisori dei Conti sarà composto da: Ezio Casale, Francesco Alberti e Salvatore Onorati. Come Revisore Supplente, nominata un’altra donna medico: Anna Maria Ferrari. “L’elezione, altre che della sottoscritta, anche di Anna Maria Ferrari conforta le tante colleghe che sin dai primi giorni ci hanno manifestato la loro solidarietà ~ spiega Chersevani -. Spero che la nostra presenza all’interno del Comitato Centrale possa essere di esempio e stimolo alle Colleghe a partecipare maggiormente alla vita dell’Ordine e raggiungere posizioni di livello negli esecutivi”. Prossimo passo, la Convocazione, entro otto giorni (probabilmente sarà venerdì 27 marzo) del Comitato Centrale, che nominerà, nel suo seno, il Presidente, il Vicepresidente, il Segretario e il Tesoriere. ✂ VERONA MEDICA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 VERONA CERCO, OFFRO E SCAMBIO: TEMPO LIBERO ...................................................................................................................................................................................................... DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................... COGNOME NOME .............................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................. INDIRIZZO ................................................................................................................................................................................................................................................................ TELEFONO .............................................................................................................................................................................................................................................................. Nº TESSERA ORDINE VERONA MEDICA ............................................................................................................................................................................................................................... 43 FNOMCeO Master universitari Numerosi Ordini chiedono informazioni per quanto concerne l’inserimento negli albi di titoli di Master rilasciati agli iscritti. Occorre ricordare che, nell’albo possono essere iscritti soltanto titoli accademici ufficiali rilasciati dalle Università. È opportuno fare la seguente distinzione: • Master Universitari I Master (di I e II livello) organizzati dalle Università ltaliane oltre a essere “corsi di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente” (art. 3 del decreto MURST 509/1999 e decreto MIUR 270/2004, le cui modalità di attivazione sono regolarmente dall’articolo 1, comma 15, della legge 14/01/1999 n. 4) rap- presentano titoli di studio accademici post-laurea. II titolo si acquisisce al termine del percorso formativo (minimo un anno massimo due)e avendo maturato almeno 60 Crediti Formativi Universitari (CFU per anno di corso (a seconda della durata del Master), in base a quelle che sono le disposizioni di ciascun Master. • Master non Universitari Con questi si intendono corsi di formazione organizzati da lstituti Pubblici o Privati al termine dei quali viene rilasciato Attestato di frequenza/partecipazione, ma non può essere rilasciato titolo accademico. Poiché non disciplinati dai decreti sopra citati (che regolamentano solo il settore universitario e della ricerca scientifica) questi Master non sono obbligati a differenziarsi in livelli. Per cui, ferme restando le specifiche didattiche e di ammissione ai corsi adottate da ciascun Ente, in genere per accedere ai Master di questo tipo non e richiesto l’aver già acquisito un titolo di studio, in alcuni casi la laurea può essere titolo preferenziale ma non obbligatorio. In conclusione, potranno essere iscritti nell’albo solo i titoli accademici di Master rilasciati dalle Università ai sensi dell’art. 7 comma 4, del decreto MIUR n. 270/2004, che rilasciano erediti formativi. Questa distinzione non intende svilire l’importanza di altri titoli di Master non universitari che non rilasciano erediti formativi. I titoli stessi possono avere una importante valenza culturale e quindi, su richiesta, vanno inseriti soltanto nel fascicolo personale del professionista. IL PRESIDENTE ROBERTA CHERSEVANI dei Dott. A. e V. Corato S.n.c. ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA 37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836 Fax 045/8006737 44 VERONA MEDICA FNOMCeO Trasmissione telematica all’lnps del certificato di accertamento del decesso da parte dei medici necroscopi. Circolare dell’INPS L’art. 1, comma 303, della Legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (legge di stabilita 2015) prevede che a decorrere dal 1° gennaio 2015 il medico necroscopo trasmette all’lstituto nazionale della previdenza sociale, entro 48 ore dall’evento, il certificato di accertamento del decesso per via telematica online secondo le specifiche tecniche e le procedure già stabilite dalla normativa vigente ai fini della comunicazione dello stato di malattia dei lavoratori. In caso di violazione di tale obbligo si applica una sanzione pecuniaria di importo variabile tra 100 e 300 euro (articolo 46 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326). A tal proposito si trasmette per opportuna conoscenza la Circolare dell’INPS n. 33 del 13 febbraio 2015 recante “Trasmissione telematica all’lnps del certificato di accertamento del decesso da parte dei medici necroscopi. Attuazione della legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (legge di stabilita 2015)”. Al fine di chiarire il campo di applicazione della disposizione citata in premessa si rileva che l’art. 4 del D.P.R. 285/90 recante “Approvazione del regolamento di polizia mortuaria” prevede che le funzioni di medico necroscopo di cui all’art. 141 del regio decreto 9 luglio 1939, n. 1238 sull’ordinamento dello stato civile, sono esercitate da un medico nominato dalla unita sanitaria locale competente. •Negli ospedali la funzione di medico necroscopo e svolta dal direttore sanitario o da un medico da lui delegato. •I medici necroscopi dipendono per tale attività dal coordinatore sanitario dell’unita sanitaria locale che ha Assicurazione RC l’obbligo slitta Si ritiene opportuno inviare la nota del Ministero della Salute con la quale viene trasmesso il parere del Consiglio di Stato, sez. 11, n. 486 del 19 febbraio 2015 inerente l’obbligo di assicurazione professionale per gli esercenti le professioni sanitarie. Si rileva che il Consiglio di Stato ri- VERONA MEDICA tiene che “l’obbligo di assicurazione per gli esercenti le professioni sanitarie non possa ritenersi operante fino a quando non sarà avvenuta la pubblicazione ed esaurita la vacatio legis del D.P.R. previsto dal capoverso dell’art. 3 del D.L. 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con provveduto alla loro nomina ed a lui riferiscono sull’espletamento del servizio, anche in relazione a quanto previsto dall’art. 365 del codice penale. •II medico necroscopo ha il compito di accertare la morte, redigendo l’apposito certificato previsto dal citato art. 141. •La visita del medico necroscopo deve sempre essere effettuata non prima di 15 ore dal decesso, salvo i casi previsti dagli articoli 8, 9 e 10, e comunque non dopo le trenta ore”. Nella prassi quindi i medici necroscopi sono nominati dalle Aziende sanitarie locali, eccetto che negli ospedali, dove le relative funzioni sono direttamente attribuite al direttore sanitario che di norma le delega ad altri medici ospedalieri. IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO modificazioni, dalla L. 8 novembre 2012, n. 189, che disciplinerà le procedure e i requisiti minimi ed uniformi per l’idoneità dei contratti assicurativi. Conseguentemente, sino ad allora, non potrà essere considerata quale illecito disciplinare la mancata stipula di una polizza assicurativa, da parte degli esercenti le professioni sanitarie”. In conclusione non si può quindi non sottolineare che anche questa Federazione, con nota trasmessa il 4 settembre 2014 al Ministro della Salute, Beatrice LORENZIN, si era espressa in questo senso. IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO 45 FNOMCeO Obbligo di comunicazione di eventuale titolo di specialità a fini di pubblicità sanitaria Pubblichiamo la seguente circolare FNOMCeO, la quale obbliga il professionista a comunicare all’Ordine, con successivo inserimento in evidenza nell’Albo professionale, l’eventuale titolo di specializzazione in suo possesso, qualora tale professionista desiderasse avvalersene a fini di pubblicizzazione della stessa attività specialistica; tale obbligo sussiste anche in relazione alla sussistenza di titolo equipollente (derivante dalla frequenza nei reparti specialistici ovvero attività già sostenute nell’ambito della branca di interesse), che va certificato producendo la documentazione delle frequenze svolte. Al di là della cogenza di tale disposto, che si riferisce alla pubblicità sanitaria, questo Ordine invita comunque tutti i Colleghi a comunicare il titolo di specializzazione per inserimento nell’Albo, anche ai fini di quanto previsto dalla direttiva europea 2011/24/UE, che individua nella trasparenza dei titoli un elemento essenziale per l’accreditamento del professionista ai fini sella tutela del cittadino comunitario all’interno degli accordi sulla sanità transfrontaliera. La FNOMCeO ha onere di farsi carico di inserire tali credenziali all’interno di un sistema informativo (rete IMI) di trasparenza. Al fine di chiarire alcuni aspetti concernenti la pubblicità dell’informazione sanitaria, con particolare riguardo ai titoli di specializzazione, comunichiamo quanto segue. A seguito delle modifiche introdotte con la legge n. 248/2006, la disciplina della pubblicità sanitaria di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 175 e stata abrogata nella parte riguardante le procedure di autorizzazione della pubblicità stessa. È rimasto, peraltro, intatto il potere dell’Ordine di verificare trasparenza e veridicità del messaggio pubblicitario, così come indicato nell’art. 2 della Legge 248/2006. Si ricorda, inoltre, che l’art. 4 del D.P.R. 46 7 agosto 2012, n. 137 (Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali) testualmente prevede: “1) È ammessa con ogni mezzo la pubblicità informativa avente ad oggetto l’attività delle professioni regolamentate, le specializzazioni, i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale e i compensi richiesti per le prestazioni. 2) La pubblicità informativa di cui al comma 1 dev’essere funzionale all’oggetto, veritiera e corretta, non deve violare l’obbligo del segreto professionale e non dev’essere equivoca, ingannevole o denigratoria. 3) La violazione della disposizione di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare, altre a integrare una violazione delle disposizioni di cui ai decreti legislativi 6 settembre 2005, n. 206, e 2 agosto 2007, n. 145”. Sappiamo che l’attività svolta dal medico non sostituisse in alcun caso il possesso del titolo specialistico, sebbene possa essere utilizzata ai fini della pubblicità dell’informazione sanitaria. Lo stesso articolo 1, comma 4, della L. 175/1992, ancora applicabile in via analogica, prevedeva esplicitamente: “II medico non specialista può fare menzione della particolare disciplina specialistica che esercita, con espressioni che ripetano la denominazione ufficiale della specialità e che non inducano in errore o equivoco sul possesso del titolo di specializzazione, quando abbia svolto attività professionale nella disciplina medesima per un periodo almeno pari alla durata legale del relativo corso universitario di specializzazione presso strutture sanitarie o istituzioni private a cui si applicano le norme, in tema di autorizzazione e vigilanza, di cui all’articolo 43 della legge 23 dicembre 1978, n. 833. L’attività svolta e la sua durata devono essere comprovate mediante atte- stato rilasciato dal responsabile sanitario della struttura o istituzione. Copia di tale attestato va depositata presso l’ordine provinciale dei medicichirurghi e odontoiatri. Tale attestato non può costituire titolo alcuno ai fini concorsuali e di graduatoria”. Facendo un esempio concreto, quindi, il sanitario che non possegga il titolo di specializzazione potrà utilizzare, ai fini della pubblicità dell’informazione sanitaria, ad esempio, la dicitura di “Geriatra” o di “Geriatria” qualora abbia svolto effettivamente l’attività che intende pubblicizzare ed abbia fornito ampia documentazione sulle sue competenze nella disciplina di cui trattasi, ma non potrà utilizzare la dicitura “Specialista in Geriatria” in quanto non in possesso del titolo di specializzazione. Sara compito dell’Ordine valutare se, nel caso di specie, il medico effettivamente abbia svolto l’attività che intende pubblicizzare e, qualora lo ritenesse necessario, chiedere ulteriore documentazione comprovante la specifica competenza. Qualora invece il medico, in possesso del titolo di specializzazione, intenda rendere pubblico il titolo stesso, anche semplicemente attraverso l’inserimento nel proprio ricettario o nelle carte professionali, dovrà necessariamente depositare il titolo di specializzazione presso l’Ordine di iscrizione, affinché possa essere inserito nell’Albo. Sebbene, infatti, non sussista un vero e proprio obbligo, in capo agli iscritti, di far inserire nell’Albo i propri titoli di specializzazione, tale adempimento diventa un obbligo nel momento in cui il professionista decida di renderlo pubblico. Gli Ordini, pertanto, devono adoperarsi in tal senso, al fine di poter esplicitare al meglio i loro poteri di verifica. IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO VERONA MEDICA FNOMCeO ECM: un breve prospetto riassuntivo TUTTI i sanitari iscritti a Ordini o Collegi, anche se non esercitino la professione, sono tenuti all’aggiornamento, a pena di sanzioni disciplinari impartite dagli Ordini stessi. -Fabbisogno Standard: 150 crediti nel triennio (media 50 annui, min 25, max 75) - I liberi professionisti non sono tenuti a rispettare i minimi-massimi annuali - Il fabbisogno del triennio può essere ridotto in base ad un eventuale eccesso di crediti acquisiti in precedenza - Il professionista deve comunicare, iscrivendosi ai corsi, la disciplina svolta e per cui si chiedono i crediti. La disciplina NON corrisponde alla specializzazione ma all’attività effettivamente esercitata. - I medici competenti, ad esempio, iscrivendosi ad un Corso accreditato per medicina del lavoro, devono iscriversi segnalando tale attivista anche senza essere specialisti perché iscrivendosi come medici generici o altra disciplina i crediti non verrebbero correttamente attribuiti. -Oltre alla Formazione Accreditata esiste la Formazione individuale (pubblicazioni, tutoraggio, autoformazione...) che va autocertificata con le moralità descritte appresso. Le regole per l’ECM - I liberi professionisti non sono tenuti al rispetto dei limiti min-max annuali; possono ottenere il 10% del fabbisogno attraverso autoformazione. (Studio di riviste scientifiche, lettura libri e monografie). L’acquisizione di tali crediti va autocertificata dal professionista senza necessità di test di valutazione. Tutti i medici possono acquisite crediti con pubblicazione di articoli o libri secondo lo schema riportato appresso: VERONA MEDICA Citazioni su riviste citate nel Citation Index: - primo nome 3 crediti - altro nome 1.0 credito •Pubblicazioni su riviste non citate su C.I. ed atti di congressi nazionali o inter- nazionali: - primo nome 1.0 credito - altro nome 0.5 credito • Capitoli di libri e monografie: - primo nome 2 crediti - altro nome 1 credito Il Professionista comunica tramite auto- certificazione le attività di pubblicazione Il Tutoraggio pre o post-laurea riconosce 4 crediti/mese (mese: minimo 16 gg anche non continuativi). I crediti acquisiti con il tutoraggio, calcolati insieme ai crediti ottenuti per docenza/pubblicazioni scientifiche/ricerche non possono superare il 60% dell’obbligo triennale individuale. Il Professionista comunica tramite certificazione rilasciata da ente presso cui ha svolto il tutoraggio e autocertificazione. - Il Professionista può essere esonerato/esentato dall’obbligo formativo nei casi previsti dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua. L’esonero (generalmente per svolgimento di attività accademica) permette di continuare l’attività professionale; le esenzioni non permettono la continuazione dell’attività. -Per registrare esoneri/esenzioni in banca dati Co.Ge.A.P.S., è necessario inviare al Back office o all’Ordine, Collegio e Associazione (se disponibili a farlo), il certificato di frequenza del Corso di formazione rilasciato dall’Ente presso cui si è svolto il corso o un’autocertifica- zione riportante denominazione Corso di formazione, Ente che ha erogato il Corso, eventuali CFU attribuiti, data di ini- zio e data di fine del corso frequentato. - Le esenzioni permettono la decurtazione di 4 crediti / mese (di min. 16 gg) (aspettative, congedi...) limitatamente ai mesi in cui si è sospesa l’attività professionale. - Attraverso l’Ordine si può ottenere da Cogeaps l’attestazione dei crediti ottenuti nel triennio, e successiva certificazione degli stessi (da parte dell’Ordine). Esenzioni per medici affetti da patologia grave La normativa ECM e in particolare la Determina della CNFC del 17 luglio 2013 Esoneri, esenzioni, tutoraggio individuale, formazione all’estero prevede l’esenzione per motivi di salute, nella misura di 4 crediti per ogni mese, solo nei casi di temporanea sospensione dell’attività professionale. Pertanto per i sanitari affetti da patologie gravi e/o invalidanti iscritti all’Ordine e che continuano a svolgere la propria professione non sono previste esenzioni. (Salvo valutazione da parte della Commissione Nazionale ECM per eventuali posizioni non previste nel paragrafo della sopra citata Determina). Un valido contributo per far fronte al debito formativo è dato dalla modalità FAD (Formazione a distanza, mediante la quale è possibile acquisire tutti i crediti previsti per il triennio), fruibile in larga misura on line su piattaforme telematiche. In questo settore la FNOMCeO, come è noto, è da anni attiva con propri eventi, accreditati per tutte le discipline, e in grado di soddisfare più del 50% del debito annuale dei medici e odontoiatri italiani. Alcuni di questi corsi fad sono anche fruibili su supporto cartaceo con valutazione dell’apprendimento mediante FAX ovvero in fad blended con apprendimento su supporto cartaceo scaricabile dal portale www.fnomceo.it e la valutazione dell’apprendimento in eventi formativi presso l’Ordine di appartenenza. 47 FNOMCeO Documento conclusivo del Consiglio Nazionale FNOMCeO del 29/05/2015 II Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, riunito a Roma il 29 maggio 2015. Rilevato che –la Politica è totalmente disattenta ai problemi sanitari ed è orientata alla sola gestione emergenziale del presente rispondendo con tagli generalizzati che mettono in ginocchio ogni forma di tutela della salute equa e solidale; – l’attuale politica sanitaria vede la professione medica e tutte le professioni sanitarie come un costo e come un problema invece che come la soluzione dei problemi; –la tecnostruttura sanitaria centrale e regionale si attarda in misure burocratiche e vessatorie sulla professione, come allorquando ha ipotizzato di chiamare il medico a responsabilità patrimoniale per inappropriatezza nella prescrizione di accertamenti di ricoveri e farmaci o come quando ha proposto modelli organizzativo-gestionali obsoleti già abbandonati in altri paesi e di non verificata efficacia, invece di perseguire vera sperimentazione ed innovazione organizzativa; – il processo di aziendalizzazione in Sanità ormai fallite per l’esclusiva ossessione dei costi, troppo appiattito su culture inadeguate a reggere la sfida della sostenibilità e troppo propense a svilire il ruolo dei professionisti. La Professione soffre questo svilimento pur reggendo il fronte di una domanda di salute in crescita contro un trend in calo delle risorse disponibili che alla lunga porterà un incremento di morbilità e mortalità; – una recente risoluzione del Parlamente Europeo evidenzia che l’attuale crisi economica ha creato una forte pressione sui bilanci sanitari nazionali ed ha avuto un impatto sulla sicurezza dei pazienti. lnoltre invita gli Stati membri a garantire che la sicurezza dei pazienti 48 non sia messa a rischio dalle misure di austerità e che il sistema sanitario resti adeguatamente finanziato; – il sistema di gestione del contenzioso, che nel 70 % dei casi è futile e pretestuoso, incombe sulla vita professionale, sulla qualità del lavoro medico, sulla serenità e sul rapporto con i pazienti e con i cittadini; – la pervasiva burocratizzazione dell’attività medica per compiti che non le appartengono toglie tempo all’ascolto che è esso stesso tempo di cura dei pazienti; –molte delle 22 professioni sanitarie lamentano e praticano diffusamente fenomeni di reciproca erosione di competenze. Sicuramente questa non e il percorso giusto per affermare un corretto ed equilibrato multiprofessionalismo in sanità; –la drammaticità della aleatoria programmazione dell’accesso alla formazione pre- e post-laurea dei giovani ed alla professione dei neolaureati mette a dura prova l’impegno e la fiducia dei giovani e delle loro famiglie in una società giusta fondata su qualità e merito. lmpegna il Comitato Centrale della FNOMCeO –a perseguire con ogni mezzo a sua disposizione ed in coerenza con il suo ruolo istituzionale che il medico diventi protagonista nel processo di cambiamento in atto del nostro sistema sanitario e ad avviare una profonda riflessione sull’evoluzione nei prossimi anni della sua figura quale momento essenziale per permettere di giocare un ruolo strategico nel servizio alla società; –a chiedere al potere legislativo la modifica dell’incipit del comma 566 dell’art. 1 della Legge di Stabilità 2015; –a chiedere un atto legislativo che riconosca al medico, all’interno delle equipe multiprofessionali nel rispetto dell’autonomia e responsabilità di ciascuna professione sanitaria, un ruolo di leadership funzionale nella consapevolezza che in un ambiente ad altissima complessità qual è quello sanitario, la gerarchia funzionale è un valore aggiunto in termini di sicurezza ed efficacia per il paziente e per il sistema; –a favorire ogni atto legislative e normative, in coerenza con il suo ruolo istituzionale, per perseguire il rafforzamento di quanto previsto al comma 2 e 3 dell’art. 3 del Codice di Deontologia Medica 2014 in merito all’attività medica; – a dedicare nel primo Consiglio Nazionale utile una sessione al tema della proposta di legge sull’agire medico; –a lavorare attivamente per realizzare coerenza tra accesso alla Facoltà di Medicina, accesso alle Scuole di formazione specialistica ed accesso alla Professione; – a portare rapidamente a conclusione l’iter intrapreso di copertura assicurativa per i giovani laureati quale contributo alla facilitazione dell’ingresso nella professione; – a promuovere una rapida approvazione dei disegni di legge sulla responsabilità professionale medica e sulla riforma degli ordini; –a contrastare interpretazioni meramente economicistiche dell’appropriatezza che invece deve restare un’espressione di garanzia della libertà, autonomia e responsabilità della professione ispirata alle evidenze scientifiche e alla medicina value based che tenga conto della specificità clinica, psicologica, affettiva, culturale, etnica e sociale della singola persona ammalata; –a intraprendere ogni iniziativa volta al conseguimento della auto-attestazione da parte del lavoratore per i primi 3 giorni di malattia come previsto da una mozione depositata in Senato; –a promuovere i contenuti della mozione sulla ricerca e sperimentazione animale. VERONA MEDICA ENPAM Al via la busta arancione: online le pensioni dei medici di famiglia L’Enpam lancia la busta arancione. I medici e gli odontoiatri possono sapere da oggi quanto prenderanno di pensione semplicemente entrando nella propria area riservata sul sito dell’ente di previdenza. “Con la possibilità di simulare la rendita futura l’Enpam conferma il suo impegno nel costruire un rapporto trasparente e solido con i propri iscritti – dichiara il presidente Alberto Oliveti –. Era un obiettivo che ci eravamo posti e che oggi raggiungiamo. Grazie a una maggiore consapevolezza i medici potranno fare scelte responsabili per tempo”. Oltre 70mila medici di famiglia, pediatri e convenzionati della continuità assistenziale e del 118 potranno avere un quadro pensionistico completo. Per loro sarà possibile visualizzare tutte le tre parti che compongono la pensione: quella del Fondo di medicina generale, quella legata al contri- buto minimo obbligatorio (Quota A) e quella maturata con l’eventuale attività libero professionale (Quota B). L’iniziativa prende il nome dalla busta arancione che in Svezia viene inviata a tutti i lavoratori per tenerli informati su quanto stanno accumulando per la vita post-lavorativa. “La busta arancione è il nostro modo per dare agli iscritti, soprattutto ai giovani, una prova tangibile che la pensione la prenderanno di sicuro – dice il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti –. Le simulazioni individuali, infatti, sono realizzate con gli stessi parametri con i quali è stata calcolata la nostra sostenibilità a oltre mezzo secolo.” Il simulatore permette di visualizzare tre diverse ipotesi. La prima è calcolata sulla media dei redditi percepiti fino ad oggi. La seconda si basa sulla media contributiva degli ultimi tre o cinque anni. Nella terza ipotesi si prevede di continuare ad avere, da adesso all’età pensionabile, il reddito dell’ultimo anno. Finora le ipotesi di pensione erano disponibili sul sito internet dell’Enpam solo per la quota A e i redditi da libera professione. Un servizio che ha già riscosso un enorme successo: solo nel 2014 sono state più di 300mila le simulazioni evase online. Nella busta arancione non sono ancora comprese le quote di pensione per attività svolta come specialista ambulatoriale (per cui è necessaria la trasmissione di dati da parte delle Asl) o come specialista esterno. data pubblicazione: 03/03/2015 C VERONA MEDICA 49 ENPAM Riforma della Quota A, a che punto siamo La riduzione, pensata per venire incontro alle esigenze degli iscritti e per dare gambe all’assistenza strategica, attende il via libera dei ministeri. Riduzione del contributo massimo e destinazione di una quota delle entrate contributive all’assistenza strategica. Sono le principali novità introdotte con la riforma della Quota A, presentata dall’Enpam a dicembre 2014 subito dopo la delibera del Consiglio nazionale di novembre. Il nuovo regolamento del Fondo, ancora fermo ai ministeri, consentirà di trovare ingenti risorse per aumentare le tutele a favore soprattutto delle fasce più giovani della categoria professionale. MENO CONTRIBUTI PIÙ ASSISTENZA In sostanza la riforma da una parte riduce l’importo massimo del contributo annuale di Quota A – che passerà dagli attuali 1410,90 euro (oltre al contributo di maternità) a 1075 euro – dall’altra stabilisce che il 15 per cento di questa contribuzione venga annualmente destinato a favore dell’assistenza. Un’iniezione di risorse da utilizzare per realizzare i progetti del cosiddetto “Programma quadrifoglio”: previdenza complementare, accesso al credito agevolato, coperture assicurative, assistenza sanitaria integrativa. Il ricavato serve in parte anche per ampliare le misure a favore della genitorialità, contenute in una bozza regolamentare anch’essa attualmente al vaglio dei ministeri. LEVA STRATEGICA PER I GIOVANI La Quota A dell’Enpam è il fondo pensione a cui sono automaticamente e obbligatoriamente iscritti tutti i medici e i dentisti italiani dal momento in cui entrano a far parte dell’Ordine. Questo fondo garantisce ai giovani professionisti una copertura previdenziale continuativa, anche quando la carriera non è pienamente avviata, a fronte di un esborso minimo (fino a 30 anni meno di 20 euro al mese, che diventano circa 33 euro al mese fino a 35 anni). “Bisogna far capire bene ai colleghi – spiega Alessandro Innocenti, presidente dell’Ordine di Sondrio e consigliere di amministrazione Enpam, – tutti i vantaggi che traggono dall’iscrizione alla Quota A nell’arco della vita professionale oltre, ovviamente, alla garanzia dell’assegno minimo che maturano al momento della pensione. Sono vantaggi che nessun altro ente previdenziale può dare”. La riforma proposta dall’Enpam accresce il valore strategico del fondo come leva per favorire la crescita professionale dei giovani e dare al contempo maggiori tutele agli iscritti in caso di disagio e di non autosufficienza. OBBLIGO DI ECM PER CHI LAVORA ALL’ESTERO? A seguito di numerose richieste di delucidazioni in merito all’obbligo dell’ECM per i medici residenti all’estero o che svolgono attività professionale all’estero ma sono iscritti ad un Ordine dei Medici ltaliano che da loro il diritto di esercitare la professione, credo sia opportuno richiamare alcuni elementi regolamentari per fare la dovuta chiarezza sulla questione. La normativa che regola la formazione continua obbligatoria prevede che tutti i professionisti sanitari, per esercitare la professione, devono far fronte al proprio debito formative acquisendo nel triennio di riferimento 150 crediti formativi. La Determina della Commissione Nazionale per la Formazione Continua del 17 luglio 2013 “Esoneri, esenzioni, tutoraggio individuale, formazione all’estero, autoapprendimento, modalità di registrazione e certificazione” non prevede alcun esonero o esenzione per quei professionisti che per brevi periodi o stabilmente svolgono la loro attività oltre frontiera, tranne per quelli impegnati in attività di cooperazione internazionale riconosciute dalla legge. Fatte queste premesse a parere della FNOMCeO tutti gli iscritti all’Ordine sono obbligati ad acquisire crediti ECM, anche se residenti all’estero o, come nel caso dei medici transfrontalieri, residenti in ltalia ma che esercitano la professione in altra Nazione. Si rammenta che ad ogni buon conto i crediti ECM ottenuti all’estero devono essere validati dall’Ordine di appartenenza con l’abbattimento del 50% e registrati nell’anagrafica COGEAPS. Tale abbattimento può essere evitato con la stipula di accordi bilaterali transfrontalieri tra regioni e nazioni confinanti, con l’eventuale coinvolgimento della FNOMCeO, registrati presso la CN ECM o presso la Commissione ECM della propria Regione. Ad oggi sono stati sottoscritti accordi tra l’Ordine di Bolzano e l’Ordine di Austria, Germania e Svizzera, per il riconoscimento reciproco dei crediti acquisiti nei Paesi firmatari dell’accordo. Riteniamo che solo in presenza di situazioni del tutto eccezionali il professionista che esercita in un Paese estero potrà rivolgere eventuale domanda di esonero direttamente alla Commissione Nazionale ECM. LUIGI CONTE 50 VERONA MEDICA GIOVANI E PROFESSIONI S.O.S. – Sostituzioni Si prega chi è interessato a dare la propria disponibilità per sostituzioni in medicina generale, di compilare il tagliando riportato a pagina 12 e di spedirlo all’Ordine (Via Locatelli 1, 37122 Verona). MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. ALBANESI FEDERICA Via Vasco De Gama 2 Verona NO ALDEGHERI VITTORIA Via Nazionale 17/A San Martino Buon Albergo NO ALI AHMAD SHWAN Via Bortolazzi 12 Castel d’Azzano NO AMBROSI ENRICO Via M. Teresa di Calcutta 2 Legnago NO ANDREOLI BEATRICE Via Dante Alighieri 29 Valeggio sul Mincio NO ANTON GENAN Via Palazzina 3 Verona NO ARMANI ROBERTO Via Cengia 89 San Pietro Incariano NO AVESANI MARTINA Via Fiordiligi 17 Verona NO AZZALI ANNA CHIARA Via Sansovino 11 Verona NO BACIGA CHIARA Via Rovereto 12 Verona NO BAR MARIANA Via San Rosso Bussolengo NO BARAKAT ZIAD Via Attilio Mori 12 Mantova NO BARTOLI CRISTOPHER Via Trento 11 Verona NO BASCHIROTTO CINZIA Verona NO BAZZANINI NOEMI NO BELLINA FRANCESCA Via F. Perlini 2 Verona NO BENEDETTI FRANCESCA Via Ex Internati 26 Pescantina NO BERTOLINI ELENA Via Bezzecca 3 Verona NO BIANCHI ANNALISA Via Aquileia 14 Verona NO BIASI CATERINA Via Sole 9 Verona BIASIOLO MONICA NO BISTROT CATERINA Via Ognissanti 4 Verona NO BITIRE ELENA Via Paolo Borsellino 45 Bonavigo NO BOMBOI MARCO Vicolo Dietro S. Andrea 13 Verona NO BONASIA TERESA NO BONDI’ VINCENZO Via Nerio Toffaletti 4 Verona NO BONETTO JACOPO Via Monti Lessini 145/A Verona NO BORTOLETTI STEFANO Via Savonarola 17 Legnago NO BRAGANTINI GIULIA Via Giovanni Prati 27 Verona NO BRESSAN MARTINA NO BRIGO MARTINA Via Copparo 12/D Verona NO BRUNELLI CLAUDIO Via Molino 24 Nogara NO BRUNELLI MARTA Via Imola 10 Verona NO BURATO GIULIA Colognola ai Colli NO BUSTI FABIANA Via Martiri della Libertà 2 Nogarole Rocca NO CACCIAMANI GIOVANNI Verona NO CALIARI CESARE Via Mons. Carraro 11 Verona NO CANDIAN TOMMASO Via Nuova 19 Villanova (RO) NO CAPONE SUSANNA Vicolo Teodorico 44 Salionze NO CARBONE GIUSEPPE Via delle Agostiniane 29 Verona NO CARLI ALBERTO Via S. Eugenia 57 Pressana (VR) NO CASTINO EVA Via Paolo Sarpi 30 Verona NO CAVALIERE ELENA Via Scuderlando 80 Verona NO CERAVOLO ROSSANA Via Polesine 65 Verona NO CERNILEVSCHI NINA Via San Martino 16 Peschiera del Garda NO COCCO VALENTINA Via Italia Nuova 4 Illasi NO COGO ILARIA Via Rovigo 14 Legnago NO COLLETTA GIULIA Via Del Risorgimento 34 Verona NO CORDIOLI ANNA Via Del Bersagliere 1 Villafranca di Verona NO COSTANZO ALESSANDRO Via Corfù 5 Verona NO COVOLO CATERINA Via degli Scaligeri 2 Valeggio sul Mincio NO DA PRATO GIULIANA Via Macello 4 Verona NO DALCEGGIO DANIELA Via VIII Marzo 45 Trento NO DE CARO IOLANDA Via Verde da Salizzole 7 Verona NO DE VLIEGHER EVELIEN Via S. Monica 10 Albignasego NO DEOTTO NICCOLO’ Via F. Perlini 2 Verona NO DEPLANO EMANUELA Via G. Campania 11 Verona NO DI SARRA DANIELA Via Marin Faliero 30 Verona NO DILDA ALICE NO EDERLE FRANCESCO Via Sandro Pertini 20 Grezzana NO EPURE MIHAELA CRISTINA Via Benassù Montan. Verona NO FAINELLI GIULIA Via G. dell’Acqua 31 Bardolino NO FERRARI FEDERICO V.le Europa 15 Grezzana NO FILIPPINI GIULIA MARIA Via Roma 109 Gazzo Veronese SI FIN ALESSANDRA Via Baratin 14 Ronco all’Adige NO FINETTO GIOVANNI Via Brigata Regina 40 Verona NO FORIERI ELISA Via Ruffo Verona NO VERONA MEDICA Telefono 1 338 5037198 347 4534626 340 5851335 349 1579083 347 3333714 347 6859953 368 283740 340 3296245 045 575798 045 8344175 346 8203148 345 3463503 328 6911432 349 1258067 347 5935206 338 6725504 340 0505545 347 7860723 339 8986756 340 4878446 349 1422810 349 5344121 348 2286620 045 8016089 328 3649861 333 3606318 340 5056429 340 3801531 349 8184299 339 4422030 392 0946433 339 8424561 393 5686430 340 7814158 045 2520488 340 2491750 349 4721626 347 9081487 335 6893809 045 8348296 340 9231607 349 1617635 333 4003601 338 3641543 380 4906189 348 7906813 347 2619594 347 8453814 340 2987928 392 4645018 348 3015866 339 6606559 340 3538104 320 4860202 392 1617323 347 5823912 340 9331099 347 8495611 347 1574173 348 9532322 392 7509915 347 8921208 340 0587506 339 2505919 347 0146494 389 2727713 340 8742930 Telefono 2 045 6850094 373 5036908 348 0166909 045 7500193 340 9766903 338 1806830 349 6778910 333 4729557 340 1676443 346 1878315 045 8400667 045 8901622 51 GIOVANI E PROFESSIONI Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 FORMAGLIO ANDREA Via Ferruccio Cusinati 136 Castagnaro NO 328 5354060 FORMENTINI LETIZIA Via A. Messedaglia 263 Villafranca NO 348 9255680 FORMIGARO LICIA Via Umbria 19 Verona NO 349 4745780 FRAIZZOLI LUCA Via Scuderlando 211 Verona NO 320 0872173 FRIZZIERO MELISSA Mantova NO 342 6235955 GELMINI VALENTINA Via Urbano III 30 Verona NO 347 5045135 GERMENIA SILVA Via Chioda 18 Verona NO 339 5240552 GIANNINI GIACOMO Via Caserma Ospital Vecchio 13 Verona NO 340 0625481 GIARLETTA MARIO Via Marsala 39/C Verona NO 340 4664682 GRANATO ANNA Via Marsala 16 Verona NO 349 4120479 GRAVINA GIACOMO Via Ugo Zannoni 10 Verona NO 346 3356637 GUARDINI NADIA Via Gela 31 Verona SI 349 2325336 HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio NO 339 4573366 IDOLAZZI CHIARA Via C. Colombo 1 Negrar NO 340 8445299 IELASI MARIANGELA Via Monte Baldo 40/F Garda NO 393 3671196 IUORIO ALESSANDRO NO 333 6831575 KALOUT KAMEL Via Scuderlando 126 Verona NO 347 6724694 KUZINA ANNA Via G. Matteotti 7 Bussolengo NO LAURENTI ALESSANDRA Via Delle Are 8 Torri del Benaco NO 328 0011212 LAVORGNA BARBARA Via G. Favretto16 Verona NO 329 4239871 LAZAR ANGELA Via L. Spallanzani 4 Verona NO 327 7555895 LISTA ENRICO Via Monte Tomba 22 Cerea NO 348 8210409 LONARDONI FABIO Via S. Maria in Stelle 5/C Verona NO 349 0062116 MAFFEIS VALERIA Lungadige Matteotti 3 Verona NO 349 3930668 MAGAGNA LINDA Via Tramigna 5 Soave NO 346 5090409 MAGALINI FEDERICA Via Fonte Menago 4 Cadidavid NO 340 9697268 MAGNANI MARGHERITA Via Risorgimento Verona 348 2658454 MAGRINELLI FRANCESCA Via G. Leopardi 11 Soave NO 340 8776021 MARCHESINI GESSICA Via Antonio Salieri 31/B Verona NO 340 7995921 MARCOCCI ALESSANDRO Via Trieste 3 Verona NO 349 4082423 MARCONI VALERIA Via S. Matteo 26 Soave (VR) SI 349 1857154 MARIOTTO ARIANNA Via Pola 12 Verona NO 347 2479985 MARIOTTO OLGA Via Fiume 28/P San Bonifacio NO 349 7282795 MASIERO MARINA Via Tesi 40/A Verona NO 347 2411450 MASSARUTTO ALESSIA Via Aldo Moro 1/A Sommacampagna SI 328 2660746 MATTIUCCI ALESSANDRA Via Scala Santa 6 Verona NO 349 1886202 MAZZEI FEDERICA Str. A. Provolo 25 Verona NO 338 8926070 MAZZI SARA Piazza Zodiaco 36 Bussolengo NO 340 4157583 MELOTTI CAMILLA Piazza G. Marconi, 19 Bosco Chiesanuova NO 320 2586564 MERLIN GABRIELE GIOVANNI Via Marin Faliero 30 Verona NO 340 1533950 MERRINO MICHELANGELO Via Muro Padri 17 Verona NO 327 8889333 MORANDINI BIANCA STELLA Rivoli Veronese NO 338 1439733 MORANDINI ELEONORA NO 333 7123732 MORATELLO FRANCESCO Via Torino 15/A Peschiera D/G NO 328 2710775 NARDI CHIARA Via Tombole 157 San Bonifacio NO 338 2828566 NGANDIE NJONOU MILLY Via Monte Ortigara 25/B Verona NO 329 6190690 NICOLI PAOLA NO 346 8079575 PAIANO JACOPO Via Regina Adelaide 12 Verona NO 348 9238476 PAPOLA DAVIDE Via Calatafimi 6/A Verona NO 328 3738807 PASETTO TRYSA Via Roveggia 27 Verona SI 339 7286242 PASINI ALBERTO Via Marmolada 6 S. Martino B.A. SI 328 8832413 PAVAN FEDERICA Via Scrimiari 45 Verona NO 349 4698739 PENTA ELENA Verona NO 339 1720310 PERONI MARIANA Via Danieli 6 Verona NO 347 1218310 PERRONE DOMINGA Via Rovereto 17 Verona NO 329 1257481 PICCINO MARCO Verona NO 340 0537209 PICCOLI MARCO P.za del Combattente 3 Illasi NO 348 2585314 PIGHI ANDREA Strada per Montecchio 6 Verona SI 340 0671750 POZZERLE MARIA Via Zoppega 16 Monteforte d’Alpone NO 045 6100370 POZZERLE MARIA Via Zoppega 16 NO 340 9409403 PRANDO SILVIA Viale Europa Vigasio SI 349 1880958 PRETO MARIKA Via Gioberti 20 NO 349 4641934 PRIVIERO MARCO Via Scrimiari 45 Verona NO 348 1682400 PROCESSALI TANIA Via Fusara 9 Verona NO 340 8231688 QUINTO LEVIO Via Prognetta 13 Pescantina NO 340 2937693 RAIMONDO DANIELE Via Abruzzo 22 Verona NO 338 6625355 RAPAGNA FRANCESCA Via P. Querini 5 Verona NO 333 4193398 RIGO FRANCESCA Vic. S. Maria In Organo 1 Verona SI 335 5941022 RINALDI CATERINA ANNA Piazza Vescovado 1 Verona SI 340 5199461 ROMANO SIMONE Via Aquileia 22 Verona NO 340 7767004 RUSSO ALESSIO Via Trieste 60 Verona NO 345 2197047 RUSSO VINCENZO Via C. Collodi 81 Villafranca di Verona NO 349 3620634 RUTA ELENA Via Ponte Asse 13 Albaredo d’Adige SI 347 2597635 SABBAGH DANIA Via Donatori di Sangue 2 Roverchiara NO 392 3341657 SANSOTTA NAIRE Via Aquileia 22 Verona NO 329 7158223 SAVVAKI KALLIOPI Via Scuderlando 161/B Verona NO 347 0940738 SAY SVITLANA Via Marsala 37/B Verona NO 388 8928095 SCARSINI ROBERTO Via Garibaldi 113 Villafranca (VR) NO 340 2737500 SCHIRALDI MARIA EMANUELA Via Ca’ di Cozzi 8 Verona NO 380 3662966 SERBUSCA DORIN Via B. Romagnoli 84/A Verona NO 045 8903064 SHOKA ZAHI Via Imola 2 Verona NO 347 2313146 SIPALA STEFANIA Via San Rocco 2 Tezze di Grigno NO 3462199098 52 Telefono 2 045 566969 045 6106013 08254 401083 392 3420052 388 7260070 045 7614468 045 7614716 045 7834627 340 9409403 348 8567639 393 0468005 VERONA MEDICA GIOVANI E PROFESSIONI Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 SIVERO VALENTINA Via Bertoldi 2 Verona NO 347 5892542 SOLDANI DARIA Via R. Ruffilli 2947 Zimella NO 347 6301811 SPADA ELISA Via Pigna 9 Soave NO 347 9731935 SPEDICATO DANIELE Via Pietro Meloni 5 Verona NO 349 2927228 SULCE GENTIAN Via Dei Bevilacqua 5 Verona NO 398 0982451 SURANO MARIA GRAZIA Lug. Cangrande 8 Verona NO 3491949826 TABARCEA NATALIA Via Palazzina 76 Verona NO 345 4240348 TACCHELLA ALESSANDRO Via A. Catalani 3 Verona NO 348 8166605 TAHA ABED Via Aldo Moro 38 Sossano (VI) NO 380 9071259 TANTILLO ILARIA Via Garibba 5 Verona NO 349 1028616 TATTI MARIA FATIMA Via Legnago 39 Verona NO 347 9341350 TOFAN LILIAN Via Monte Belloca 25 Verona NO 388 4717634 TOMEI PAOLA Via Mezzomonte 38 Verona NO 348 8752766 TORRESANI STEFANIA Via Don Luigi Benassuti 2 Cerea NO 340 3934368 TRUBIAN ALESSANDRA Via Calatafimi 2 Verona NO 347 7853957 TURATI MARIA GRAZIA Via S. Antonio 50 S. Martino B.A. NO 335 6302775 VALLICELLA ELISA Via Ronchi 4/B Alpo di Villafranca NO 346 6784522 VENERI ANTONIO Via Stra’ 57 Caldiero NO 340 0715390 VENTURINI VALENTINA Via Fratelli Bandiera 8 San Giovanni Lupatoto NO 320 0898067 VERALDI VITALIANO Via Arnolfo Di Cambio 16 Verona NO 045 561407 VIARO TIZIANA Via Dietro Listone7 Verona NO 340 5715075 VIGNOLA PAOLA VITTORII SILVIA Via Asiago 9 S. Martino Buon Albergo NO 349 0723633 VOLPE GIUSEPPE Via Montesin 38 Cola’ di Lazize NO 335 6763374 WEYNE MAGNUS FERNANDA Via Carlo Del Prete 2 Verona NO 045 8166039 ZAHER KARIM Lung. Matteotti 13/G Verona NO 331 4701968 ZAMBALDO SILVIA Via C. Battisti 61 Colognola ai Colli NO 347 4965866 ZAMPIERI ELISA Via Valpantena 46/A Verona NO 340 3739880 ZAMPIERI RICCARDO Via Quadrelli 65/B Ronco All’adige NO 342 7662200 ZANOTTI SERENA Via Albino Casella 1 Dossobuono NO 340 3494139 ZEMINIAN STEFANO Via San Felice Extra 2/B Verona NO 335 1436951 ZENORINI ANDREA Via Siedlce 21 Pescantina NO 340 6031137 Telefono 2 345 4169805 045 7652948 045 2225302 328 5679985 349 6938124 340 9768134 MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIA Cognome - Nome Via Località Spec. in Pediatria ABDUL JABBAR ALI Via B. Scalari 14 Piubega (MN) AGRESTI LUIGI Via G. Trezza 36/A Verona AKASHEH GEORGE Via Del Capitel 13/E Verona SI AVESANI MARTINA Via Fiordiligi 17 Verona NO BARAC ALA Via Gen. Dall’Ora 54 Monzambano BARAKAT ZIAD Via A. Mori 12 Mantova BIZZOTTO CARLA Verona BONASIA TERESA Via Delle Polidore 5 Verona BORGHESANI MARISA Via Pradelle 57 Verona SI BRUNI FRANCESCA Via Vincenti 1 Verona SI CERAVOLO ROSSANA Via Polesine 65 Verona CERNILEVSCHI NINA Via S. Martino 16 Peschiera del Garda NO CIRELLI MARTA Via M. Gentilin 29/B Verona SI DE VLIEGHER EVELIEN Via S Monica 10 Albignasego DEPLANO EMANUELA Via Colombine 5 Verona EPURE MIHAELA CRISTINA FABBRICI ROMINA Via Dei Bursi 22 Oppeano SI FAKES BOULOS Vicolo Menago 34 Bovolone GIARLETTA MARIO Via Marsala 39/C Verona NO GRAMAGLIA MARIA Via Almerini 06 Legnago SI HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio JAFFAL YOUSSEF Via Gramsci 8/A Castel d’Azzano KALOUT KAMEL Via Scuderlando 126 Verona LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona MAGNANI MARGHERITA Via Risorgimento Verona NO MARIOTTO OLGA Via Fiume 28/P San Bonifacio MAZZI SARA Piazza Zodiaco 36 Bussolengo NO MELLA ROBERTA Via F.lli Bandiera 42 Legnago SI PASQUINI ANNA Via C. Cadrega Verona PAVAN FEDERICA Via Scrimiari 45 Verona NO PJESHKA MYRVETE Viale Spolverini 112 Verona RIGON ANTONELLA Via Scuderlando 124 B Verona NO RIGOTTI ERICA Via V. De Gama 1 Negrar SI ROMANO SIMONE Via Aquileia 22 Verona STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel d’Azzano TESINI ROBERTA V.le della Repubblica 45 Verona SI TURATI MARIA GRAZIA Via S. Antonio 50 S. Martino B.A. ULMI DANIELA Via A. Vivaldi 7 Tregnago VENERI ANTONIO Via Stra’ 57 Caldiero VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/A Castel d’Azzano VITTORII SILVIA Via Asiago 9 S. Martino Buon Albergo NO VOLPE GIUSEPPE Via Montesin 38 Cola’ di Lazise VERONA MEDICA Telefono 1 320 6155026 340 4069008 320 882311 340 3296245 340 0699282 345 3463503 0424 220381 328 3649861 360 566631 347 9713662 338 3641543 380 4906189 347 4843083 392 1617323 340 9331099 392 7509915 3385959949 045 7101082 340 4664682 334 9467133 339 4573366 338 1147021 347 6724694 329 4239871 340 2658454 349 7282795 340 41575583 339 5739126 349 7288070 349 4698739 338 4174551 333 6284415 340 1956361 340 7767004 333 4890436 348 2900533 335 6302775 340 2335107 045 7652948 347 7861608 349 0723633 335 6763374 Telefono 2 340 0910058 342 5703473 349 7307140 328 3649786 340 1461078 340 1676443 045 8400667 349 1828271 392 420052 340 0715390 328 9067502 53 TEMPO LIBERO Chi cerca… trova Preghiamo chi è interessato a compilare il modulo che si trova a pag. 43 ed a volercelo inviare. Si prega inoltre di scrivere l’annuncio in maniera chiara (stampatello). Si raccomanda di segnalare alla Redazione le inserzioni andate “a buon fine” per permetterne la “Clearance”. La Redazione provvederà comunque alla sospensione degli annunci dopo un certo numero di pubblicazioni. Si accettano solo annunci “brevi”. Per aiuto in Ricerche Bibliografiche OFFRO consulenza gratuita ai colleghi. [email protected] Tel. 339 8032600 CERCO DONTOIATRA CON ESPERIENZA IN CONSERVATIVA ED ENDODONZIA PER COLLABORAZIONE PRESSO STUDIO DENTISTICO IN PROVINCIA DI VERONA Formentini Claudio Viale Postumia 37 Villafranca di Verona (VR) Tel. 045 6301674 Tessera Ordine n. 3330 AFFITTASI nei pressi di Desenzano del Garda in località Padenghe (BS) nel periodo estivo (Maggio-Settembre), anche settimanalmente, splendida villa in collina con piscina riscaldata a pannelli solari. L’immobile, di recentissima ristrutturazione, è composto da ampia e luminosa sala climatizzata, 3 camere climatizzate, 4 bagni, cucina, giardini e bosco privati. 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Tel. 339 5246330 Tessera Ordine n. 290 VERONA MEDICA OFFRO a medici e/o odontoiatri spazio opeativo in studio dentistico in zona Borgo Trento. Tel. 331 9587534 Tessera Ordine n. 825 CERCO medici e/o odontoiatri per condivisione spazi operativi in grande studio in zona Borgo Trento. Tel. 335 5639073 Tessera Ordine n. 5104 AFFITTASI per giornate o fasce orarie, nuovi ambulatori in struttura medica privata autorizzata. Disponibile anche ambulatorio chirurgico con sala chirurgica ben attrezzata. Zona Borgo Trento-Saval, facilmente raggiungibile, parcheggio. Tel. 045 8350707 Tessera Ordine n. 1081 VENDO Negativoscopio a muro 117x45 cm a euro 80,00. Tel. 328 0705252 Tessera Ordine n. 3388 Studio Odontoiatrico autorizzato CEDESI anche parzialment. Sito in San Michele (VR) utilizzato attualmente al martedì e giovedì pomeriggio dalle 15,30 alle 20,30. Tel. 347 2641168 Albo Odontoiatri n. 50 e Tessera Ordine n. 4736 (Medici Chirurghi) AFFITTO delizioso appartamento in residence con piscina. 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Tel. 349 8946336 Tessera Ordine n. 3884 AFFITTO a San Bonifacio (VR) unità immobiliare di 80 mq al piano terra di un condominio, completamente ammobiliata ed attrezzata ad uso ambulatorio medico, composta di sala d’attesa, disimpegno, studio e zona visita; un bagno. Spazio esterno indipendente con due posti macchina riservati. Finiture e mobili di qualità. Riscaldamento autonomo; climatizzatore. Tel. 349 8946336 Tessera Ordine n. 3884 CEDO/VENDO studio dentistico ben avviato con due unità operative autorizzato a norma di legge nella periferia di Legnago (VR). Possibile anche subentro. Tel. 334 8839394 Tessera Ordine n. 727 CERCO Odontoiatra per collaborazione con esperienza in conservativa, endodonzia e piccola chirurgia. Tel. 340 1674329 Tessera Ordine n. 5700 Iscrizione Albo n. 690 AFFITTO ambulatori in Borgo Trento (Ponte della Vittoria) in studio molto avviato di sei medici. Regolare contratto di affitto con un fisso mensile di 250,00 euro al mese per una giornata intera a settimana a scelta. Chiavi in mano. Tel. 335 353823 AFFITTO a Castel d’Azzano casa nuova grande arredata e corredata. Tutto nuovo (cucina, sala, lavanderia, tre stanze da letto, tre bagni, garage, piccolo giardino). Fermata autobus davanti a casa. Affitto 800,00 euro. Tel. 335 353823 AFFITTASI per mattine, pomeriggi, giornate o fasce orarie, ambulatori in struttura medica autorizzata e normata. Visite in regime privatistico. La sede è situata a Verona in Borgo S. Croce di fronte ad ampio parcheggio e fermata autobus. Tel. 345 9622810 Tessera Ordine n. 2697 Odontoiatra con Master in implantoprotesi (Bologna) e scuola di perfezionamento in chirurgia orale (Salvador De Bahia) OFFRE collaborazione implantoprotesica a studi di Verona e provincia. Tel. 340 4173427 Tessera Ordine n. 1180 VENDO appartamento del 2002, 90 mq, in Borgo Venezia. Anche uso ambulatorio. Piano rialzato: ingresso, soggiorno + cottura, camera matrimoniale, camera singola, doppi servizi, cantina, garage. Tel. 349 2850836 Tessera Ordine n. 3280 55