L`aviere capo dell`Aeronautica Militare Italiana Vittoria Panizzon è
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L`aviere capo dell`Aeronautica Militare Italiana Vittoria Panizzon è
Gente di cavalli A day with... A cura di Gaia Vincenzi www.iconadeironchi.com L’aviere capo dell’Aeronautica Militare Italiana Vittoria Panizzon è tornata in Italia dall’Inghilterra per dare ufficialmente il via alla seconda sessione del suo stage, “A day with a Pro”, in cui l’amazzone olimpica di completo ha guidato sedici fortunati cavalieri. E noi abbiamo colto l’occasione per intervistarla... D opo il primo stage di “A day with a Pro” tenutosi a febbraio da Vittoria Panizzon, l’aviere capo dell’Aeronautica Militare Italiana ha riconfermato la sua presenza anche per la seconda sessione, svoltasi il 25 e 26 giugno scorso, in seguito alla quale ci ha svelato qualche segreto riguardo la sua vita da campionessa e alcuni dettagli sull’evento in cui è stata protagonista... Vittoria, puoi parlarci di quando e come ti sei avvicinata al mondo dei cavalli? Sono sempre stata vicina ai cavalli per62 I Nostri Amici Cavalli Vittoria! ché mia mamma ha iniziato a montare quando io avevo 2 anni. Mi portava con sé in maneggio e ogni tanto mi metteva in sella. A circa 4 anni ho iniziato a montare da sola un piccolo pony in un centro vicino a Montelibretti. Vedevo spesso gli allenamenti, le gare e le manifestazioni di completo, quindi scegliere questa disciplina è stata una cosa spontanea, non ho dovuto fare veramente una scelta. A circa 7 anni ho iniziato a frequentare le strutture in cui insegnava Federico Roman. Naturalmente non mi seguiva lui in prima persona, però ho avuto modo di “respira- re” il completo di alto livello e questa è stata una bella opportunità che ha sicuramente contribuito alla mia successiva carriera agonistica. Quindi per te è stato naturale specializzarti nella disciplina del completo... Sì, era la disciplina a me più vicina quando ho iniziato. Era quello che vedevo tutti i giorni. Poi con il tempo ho capito che era anche la “mia” disciplina, così l’ho scelta definitivamente. Ovviamente è la più complessa fra tutte le specialità equestri, quella che richiede maggiore Vittoria Panizzon versatilità sia al cavallo che al cavaliere, una sfida continua a dare il meglio in attività completamente diverse. È molto stimolante e richiede grande conoscenza del proprio compagno. Anche solo l’idea di mi piace molto! Sappiamo che all’età di diciassette anni ti sei trasferita nel Regno Unito, come mai questa scelta? In Inghilterra ci sono dei vantaggi per chi pratica questo sport, rispetto all’Italia. E poi nel mio caso bisogna anche considerare che mia mamma è scozzese, quindi comunque una parte di me era già “anglosassone”! Lassù c’è una profonda cultura equestre, si allenano i migliori cavalieri del mondo, ci sono tantissime gare per tutti i livelli, così come grandi istruttori, grandi uomini e grandi donne di cavalli. Ai concorsi è sempre facile trovarsi circondati dai migliori cavalieri del mondo e questa atmosfera da un lato è notevolmente stimolante ed emozionante, dall’altro è anche molto utile perché ti permette di vedere cosa fanno e come si allenano i big dell’equitazione mondiale. A volte c’è anche la possibilità di scambiare qualche parola con loro e di farsi dare qualche consiglio. Un altro aspetto importante è puramente di tipo geografico: in Inghilterra l’erba è davvero molto ricca e fa benissimo ai cavalli, oltre al fatto che è più facile avere a disposizione ampi spazi anche collinari in cui galoppare e fare condizione. In Italia ci sono ma spesso è più difficile usufruirne Molto più di uno stage! “A day with a Pro” è una bellissima iniziativa che consente di conoscere da vicino i grandi dell’equitazione di oggi, come la campionessa di completo Vittoria Panizzon. Consiste in stage rivolti a tutti gli appassionati e tenuti da vere “star” del mondo equestre: campioni olimpici, atleti italiani e stranieri di livello internazionale, ma anche professionisti del settore ed esperti delle più moderne tecniche di addestramento cavalli. La formula prevede una sessione di lavoro in sella ma anche un momento di scambio e di approfondimento. Una grande opportunità, quindi, rivolta a tutti, compresi i più giovani, gli amatori e i puri appassionati. E come ricordo dell’evento, al termine dello stage, previsti tanti gadget, foto e video di questa indimenticabile giornata (www.adaywithapro.com)! facilmente per tanti motivi. Nonostante ciò l’Italia mi manca e quando vi è l’occasione ci torno sempre molto volentieri! È la mia nazione, quella che rappresento e di questo sono orgogliosa. Hai rappresentato l’Italia, il tuo Paese, sin da giovanissima, dalle gare riservate agli Junior con i pony, sino ad arrivare ad affermarti come Senior ai Campionati Internazionali del 2005, a conquistare la medaglia di bronzo ai Campionati Europei nel 2007, il 16° posto alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 e l’11° posto in classifica alle ultime Olimpiadi di Londra nel 2012 in sella a uno dei cavalli più giovani di tutta la kermesse olimpica. Come è avvenuto questo percorso e come è possibile raggiungere traguardi simili? Due Olimpiadi alle spalle a meno di 30 anni non è da tutti! Sicuramente sono stata fortunata perché nel mio cammino ho incontrato le persone giuste, quelle che mi hanno indirizzata correttamente e che hanno saputo guidarmi in questo mondo, soprattutto appena arrivata qui in Inghilterra. E poi è un insieme di cose il successo. Dipende molto pure dai cavalli. E anche in questo senso io sono stata molto fortunata: Vittoria Panizzon e Rock Model nel concorso internazionale di completo a Wellington I Nostri Amici Cavalli 63 Gente di cavalli ho avuto dei cavalli eccezionali che mi hanno permesso di fare cose da sogno, straordinarie. Proprio come le Olimpiadi! Sono molto riconoscente ai miei cavalli e sempre attenta a tutto ciò che li riguarda: credo che cercare di capirli, instaurare con loro un bel rapporto, metterli a proprio agio e gestire tutto alla perfezione nei minimi dettagli, sia fondamentale ai fini di ottenere dei buoni risultati sportivi. Dal 2006 sappiamo che fai parte del team sportivo dell’Aeronautica Militare Italiana con il grado di Primo Aviere. Come e in quale modo è cambiata la tua attività agonistica con questa svolta? Far parte di un gruppo sportivo come quello dell’Aeronautica Militare è molto prestigioso e di questo sono molto orgoglios, anche perché sono all’estero e mi permette di rappresentare in modo ancora più forte e visibile il mio Paese. E proprio per il fatto che sono lontana dall’Italia indossare i colori dell’Aeronautica Militare mi fa sentire più vicina all’Italia, mi dà un senso di appartenenza importante. Ormai gli Inglesi mi hanno ‘adottata’, ma io mi sento italiana e l’Aeronautica contribuisce molto in questo senso. Inoltre, essere parte di un gruppo sportivo che abbraccia più discipline mi dà la possibilità di conoscere atleti che praticano altri sport. Questo è umanamente molto bello, ma anche utile per tutti noi. Anche se pratichiamo sport diversi, la passione per lo sport, appunto, ci accomuna. Avere l’occasione di vederci e di confrontarci ci apre delle porte, ci permette di condividere esperienze! 64 I Nostri Amici Cavalli Vittoria e Borough Pennyz alle Olimpiadi di Londra 2012 Quali sono i cavalli di punta nella tua scuderia nel Glouchestershire? I miei campioni sono tre: Rock Model, ormai 18enne ma sempre competitivo e in ottima forma, Borough Pennyz e Merlots Magic. Sono tre cavalli molto diversi tra di loro. Oggi il futuro agonistico è sicuramente rappresentato da Pennyz, affiancata da Merlots Magic, che sta crescendo e dimostrandosi sempre più competitivo. La rapida progressione di Pennyz è dipesa dalla grande capacità di apprendimento, dalle sue qualità impressionanti e dalla forte voglia di fare bene. Con lei spero di avere ancora molta strada da percorrere... Vittoria Panizzon “Al di là degli aspetti tecnici, l’obiettivo principale è quello di trasmettere entusiasmo per questo sport che in Italia purtroppo soffre un po’ e che in altre nazioni, invece, è molto seguito” Vittoria, sei stata la prima protagonista del progetto “A day with a Pro”: spiegaci come l’hai strutturato affinché potesse, in soli due giorni, tramandare qualcosa di produttivo ai cavalieri partecipanti. L’idea è stata quella di far lavorare i binomi soprattutto su assetto ed equilibrio, entrambi concetti fondamentali soprattutto per le prove di salto ostacoli e di cross country. Al di là degli aspetti tecnici, l’obiettivo principale era quello di trasmettere entusiasmo per questo sport che in Italia purtroppo soffre un po’ e che in altre nazioni, invece, è molto seguito. Il mio sogno è proprio quello, infatti, di ottenere dei risultati di squadra per la Nazione, oltre che, ovviamente, a titolo individuale. Qual è il metodo che utilizzi per capire le problematiche di un certo binomio e gli esercizi che possono migliorarlo? Effettivamente nel breve arco del tempo di uno stage non è facile risolvere tutti i nodi ma posso sicuramente contribuire con dei consigli in grado di aiutare il binomio a crescere. Proprio per questo, spesso è utile la presenza dell’istruttore che poi seguirà l’allievo e il suo cavallo a casa, che più di tutti, quindi, conosce il binomio. Grazie a questa collaborazione i risultati sono ancora più evidenti. diverse situazioni, sapranno giocare di anticipo sulle loro reazioni e non avranno brutte sorprese in concorso. Quali sono i consigli che daresti ai giovani per cercare di ascoltare e capire un po’ di più i propri cavalli? Il mio è un approccio che rispetta il più possibile la natura di cavalli. A me piace passare molto tempo con loro e credo che occuparsi in prima persona delle loro esigenze quotidiane siano momenti fondamentali per la costruzione di un rapporto speciale, quello che sta alla base della reciproca fiducia necessaria per affrontare poi le gare. Per quanto riguarda i consigli tecnici, io penso che sia molo importante lavorare su esercizi sempre diversi, in situazioni differenti. Per montare in completo è necessario diventare molto versatili in sella e non lavororare solo in circolo al trotto in campo! Per montare meglio e per conoscere bene il proprio cavallo, è indispensabile uscire dal maneggio e andare in pista, rettangolo, campo gara, campagna... Più si varia, meglio è! In questo modo i cavalieri impareranno a capire come gestire i propri cavalli nelle E quali sono secondo te i segreti per una stagione di successo e il raggiungimento di traguardi sportivi? Il successo agonistico è una combinazione di elementi. Sicuramente un buon allenamento è indispensabile. I miei cavalli, ad esempio, lavorano tantissimo all’aperto: lunghe galoppate possibilmente su terreni con dislivelli anche accentuati per portarli a essere in piena forma. Avere un cavallo che alla fine del percorso di cross country non è “sfinito” per me è fondamentale, anche perché se è in forma il fisico, lo è anche la sua testa, e una mente positiva in questi casi fa davvero la differenza! Seguiamo Vittoria Panizzon sui social network: facebook.com/VPanizzonEventing twitter.com/VittoPanizzon instagram.com/vittoriapanizzon www.youtube.com/user/VittoriaPanizzon I Nostri Amici Cavalli 65