Hotel Asolo

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Hotel Asolo
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Negli anni Trenta del Novecento la proprietà delle case rurali veniva indicata con lo stemma ben visibile o con un simbolo. Per la
famiglia Raselli è stato scelto il logo che si vede qui riprodotto.
In the 1930s rural houses were marked with their owners’ coat of
arms or symbols, placed in a clearly visible position on the building. The Raselli family has chosen the logo illustrated here.
In den dreißiger Jahren des zwanzigsten Jahrhunderts wurden Landhäuser
durch ein gut sichtbares Wappen oder durch ein Symbol als Eigentum
gekennzeichnet. Für die Familie Raselli wurde das hier abgebildete Logo
gewählt.
Testi e coordinazione di Gabriele Farronato
Edizioni Acelum - Asolo (TV)
Asolo 2009
Concessione A.M.A. del Museo di Asolo, prot. 24475/2009
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Stemma di Asolo del secolo XVI
(concessione Museo di Asolo A.M.A.)
Lo stemma è stato disegnato sopra la copertina in pergamena di
un registro del secondo decennio del secolo XVI. Rappresenta
un leone rampante su campo rosso. Le due lette C A vanno interpretate come “Comunità di Asolo” e non “città”, titolo che sarà
conferito solo nel 1742 da Venezia.
The coat of arms was drawn on the parchment cover of a register
dated in the second decade of the 16th century. It represents a lion
rampant on red field. The two letters C A are interpreted as Community of Asolo, not City, as this title was granted only in 1742 by
Venice.
Das Wappen ziert das Pergamentdeckblatt eines Registers aus dem zweiten
Jahrzehnt des 16. Jahrhunderts. Es stellt einen aufgerichteten Löwen auf
einem roten Feld dar. Die beiden Buchstaben C A stehen für „Comunità
di Asolo“ (Gemeinde Asolo) und nicht Stadt, da ihr dieser Titel erst 1742
von Venedig verliehen wurde.
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La città
Nel cuore della collina trevigiana, fra “le fontane di Brenta e di Piava”, adagiata tra miti poggi coperti di floridi ulivi
sta Asolo, avvinta dai ricordi indelebili di Caterina Cornaro,
regina di Cipro e poi Signora di Asolo, della grande attrice
Eleonora Duse e della viaggiatrice Freya Stark, tre eccezionali
donne che nei secoli diedero lustro alla città e la resero immortale per sempre.
La storia di Asolo è intensa e ricca di notizie, delle quali se
ne offre uno stralcio.
Nel 969, l’imperatore Ottone I, su istanza dell’imperatrice
Adelaide, dona al vescovo di Treviso il castello di Asolo con
la chiesa, un tempo sede vescovile.
Nel 1211, il Vescovo rivendica i suoi diritti dichiarandosi Signore, Duca e Marchese di Asolo, ma ben presto le cose precipitano: la potenza in ascesa di Ezzelino da Romano (11941259), genero dell’imperatore Federico II di Svevia, amplia il
suo dominio da Verona ad Aquileia, da Belluno e Trento a
Brescia. Timoroso della sua supremazia, il Papa indice contro
Ezzelino una crociata, nel tentativo di fermarlo.
La sconfitta di Ezzelino significa il passaggio forzato del controllo di Asolo nelle mani del Comune di Treviso, il quale toglie, a poco a poco, ogni autorità amministrativa, lasciando al
Vescovo un vastissimo patrimonio di case, palazzi e terreni.
Nel 1337, non è più Treviso ma Venezia ad allungare le mani
sulla città collinare: Asolo è eretta in podesteria nel 1339 e vi
resta, quasi ininterrottamente, sino al 1797, anno della fine
della Serenissima Repubblica. Per le costruzioni e per la mentalità, Asolo è considerata una piccola Venezia in terraferma.
Alla fine del XIV secolo, la città è stata dotata di mura in
pietra che hanno unito le antiche torri e i due castelli, quello
della Rocca, che dall’alto domina la città, e quello di Asolo,
sede del vescovo.
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Mappa del 1717
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(concessione Museo di Asolo A.M.A.)
La mappa del 1717
Al centro con il numero 289, si notano due edifici rurali coperti a
paglia. Quello più in alto è la sede dell’Albergo Asolo.
Il n. 286 mostra la demolita Ca’ Vescovo presso il Musile: in questo
edificio erano radunate le quote dei prodotti agricoli ed inviate a
Treviso. La strada tra il n. 289 e il n. 286 è quella che conduce a
San Vito e Riese per Castelfranco. Quando l’albergo Asolo era una
casa rurale, era prima coperto a paglia, ma poi ha subito varie
ristrutturazioni.
In the centre there are two rural buildings with thatched roofs,
numbered 289. The top one is the site of the Asolo Hotel.
Number 286 shows a demolished Cà Vescovo near the Musile: in
this building the quotas of agricultural produce were collected and
despatched to Treviso. The road between numbers 289 and 286 is
the one leading to San Vito and Riese via Castelfranco. When the
Asolo Hotel was a rural dwelling, it originally had a thatched roof,
but since then has undergone several restructuring operations.
In der Mitte erkennt man mit der Nummer 289 zwei strohgedeckte Landhäuser. Das obere ist der Sitz des Hotels Asolo.
Nr. 286 zeigt das abgerissene Ca’ Vescovo bei Musile: in diesem Gebäude
wurden die landwirtschaftlichen Produkte zum Teil gesammelt und nach
Treviso geschickt. Die Straße zwischen der Nr. 289 und der Nr. 286 führt
über Castelfranco nach San Vito und Riese. Das Hotel Asolo war als Landhaus zunächst strohgedeckt, später wurde es jedoch mehrfach restauriert.
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L’Hotel Asolo
La storia di questo edificio, utilizzato come azienda agricola,
muta destinazione nel 2009, grazie al recupero voluto dalla
famiglia Dussin, a salvaguardia di una testimonianza storica.
Le sue origini si perdono nel tempo: anticamente era parte
del patrimonio del vescovo di Treviso, situato poco lontano
dal centro amministrativo denominato Ca’ Vescovo. Questo
fondo viene poi assegnato ai Cesana, detti Basili, a cui si deve
la costruzione della casa rurale.
Basilio (1466-1527) appare investito del fondo dal vescovado
con onere di una piccola rendita annua. Giacomo, figlio di
Basilio, è un brillante avvocato a Venezia, ove dimorano anche i suoi discendenti. Alla morte di Giacomo, nel 1559, succede Basilio e quindi altro Giacomo, padre di Laura Cesana,
che sposa Vincenzo Negri, cittadino veneto, la cui famiglia è
nel “corpo ministeriale” della Serenissima e ricopre cariche di
grande prestigio, come quella di Segretario del Senato e di
Avvocato del Senato.
Ottavio di Vincenzo Negri e di Laura accresce i beni di famiglia ereditando nel 1692 “Villa Varda” di Brugnera nel Friuli,
facente parte del patrimonio Mazzoleni. La loro presenza in
Asolo è di minimo impatto, probabilmente per la loro prolungata permanenza a Venezia.
Il fondo di Asolo rimane proprietà dei Negri per circa un
secolo, fino nel 1738, quando viene registrata la separazione
dei beni delle ultime due Negri, di una è sposata Licini: la
nuova proprietà è Licini-Negri.
Questa discendenza dura circa un secolo: a partire dal 2 ottobre 1858, l’eredità viene assunta dal marchese Giovanni
Buzzacarini (1818-1883) che sposa Caterina Monza vedova
Raselli (1812-1890), madre di Antonio (1848-1903), sindaco
di Asolo, e nonna di Giacomo (1879-1960), podestà cittadino,
al quale si deve la creazione di un’ala del museo con i cimeli
dell’illustre attrice Eleonora Duse. Il marchese Buzzacarini ed
i Raselli sono sepolti nel cimitero di Asolo, poco lontano da
Eleonora Duse.
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Inaugurazione dell’Ospedale di Asolo
(Fototeca Antonia Raselli Tonello)
Official opening of the Asolo Hospital
Einweihung des Krankenhauses Asolo
Asolo, il significato del nome
Il nome antico di Asolo è Acelum, quello latino Asillum e
quello veneto Aslo e Asolo.
Asilo richiama il senso di ricovero. Acelum è punto di riferimento stradale in epoca romana e fu poi sede vescovile sino
al 969.
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I Raselli
La famiglia Raselli arriva ad Asolo negli ultimi decenni dell’Ottocento, guidati dalla vedova Caterina Monza ora risposata
con il marchese Giovanni Buzzaccarini. Con loro c’è la famiglia di Antonio (1848, Vicenza - 1903, Asolo) con la moglie
Maria Colbacchini e i due figli Giovanni (1871, Padova) e
Giacomo (1879, Padova). Fra i loro beni anche la casa sede
ora dell’Albergo Asolo.
Antonio è sindaco di Asolo al principio del Novecento, mentre Giacomo inizia ben presto la sua carriera politica. Come
presidente dell’ospedale di Asolo inaugura la nuova sede al
Forestuzzo e come podestà (1923 - 1940) porta tante novità
sul piano edilizio: nuove scuole elementari nel capoluogo
dirimpetto a casa Malipiero, nuovo teatro Duse, favorisce la
costruzione del collegio convito delle suore Dorotee, nuova
loggia in piazza appoggiata al Duomo, ampliamento del cimitero di S. Anna, ampliamento delle strade di ingresso alla
città, istituisce tre nuovi asili. Dal punto di vista culturale,
rende grandi onori alla Duse e crea Asolo come punto di
riferimento della grande attrice.
La restaurazione e sistemazione delle case di sua proprietà, compreso l’ampliamento di quello che è l’attuale Albergo
Asolo sono opera sua. Giacomo sposa nel 1910 la signora
Maria Mercede Bolasco Piccinelli ed ha tre figlie.
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Albero genealogico dei conti Cesana
(concessione Museo di Asolo A.M.A.)
L’area dell’Hotel Asolo ebbe tra i primi proprietari i Cesana e da questi passò ai Negri
discendenti da Laura Cesana.
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Il poeta dei Cesana nel 1652
Il conte Antonio Cesana nasce ad Asolo nel 1625 ed è un
personaggio di primo piano del Seicento asolano, sia perché
è stato cancelliere della comunità di Asolo, sia perché suoi
sono gli atti preparatori per l’estimo con disegno del 1717.
Nei suoi registri notarili ci sono molte curiosità con note storiche, motti e poesie. Qui si riportano una massima ed una
poesia.
Il tempo o Lilla ogni affetto disgombra
Amor è un gioco e la bellezza un’ombra
Antonio Cesana, poeta asolano, 1652
T’amai, m’amasti ingrata
Nel seggio del tuo core
Vissi sì, viss’Amore,
Hor in te dispietata
Folle chi più ti crede.
Mort’è Amor, mort’è fede,
E per me morti, ahi lasso
Giaccion sepolti nel tuo cuor di sasso
Antonio Cesana q. Alvise, anno 1652
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Le donne celebri ad Asolo
Caterina Cornaro (1454-1510)
Caterina Corner o Cornaro nasce a Venezia il 25 novembre
1454 dal cav. Marco. Il 31 luglio 1468 sposa per procura Giacomo II il Bastardo, re di Cipro, per lei uno sconosciuto. La
sposa bambina arriva Cipro solo nel settembre 1472 per celebrare il matrimonio ufficiale con il trentenne re, già padre
di diversi figli. Appena il tempo di affrontare la maternità che
l’anno dopo, all’inizio di luglio 1473, re Giacomo muore, alla
vigilia della nascita dell’erede Giacomo III di Lusignano. Si
fanno intrighi a non finire da parte di Venezia e delle altre
dinastie reali che volevano ereditare l’isola. La Serenissima
prevale, ma attende circa sedici anni per sacrificare il Regno
alla ragion di Stato.
La breve Signoria ad Asolo di Caterina Cornaro (1489-1509)
porta grande lustro alla città. La sua corte ha dimensioni ridotte, ma Caterina pensa
sempre a Cipro anche
se acquista una grande
casa rurale alla quale fa
aggiungere una loggia e
la chiesa e la chiamerà
Barco. L’anno 1500 Caterina affida il compito di
finire i lavori del barco al
fratello Giorgio.
Molti
contemporanei
vengono ad Asolo per
vedere la Regina che
però fugge a Venezia in
seguito all’invasione di
Massimiliano d’Austria
nel 1509 e dove muore
l’anno dopo.
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Paolina Borghese nata Bonaparte, la più amata tra le sorelle
di Napoleone, si sposa a soli 17 anni, nel 1797; rimasta ben
presto vedova, nel 1803 si risposa con il principe Camillo
Borghese, dal quale si separa poco dopo.
Piuttosto irrequieta, amante dello sfarzo e della vita di corte,
fa molto parlare di sé a causa del suo comportamento anticonformista. Capricciosa e dotata di una leggendaria bellezza, è famosa quale musa ispiratrice per la Venere Vincitrice
di Antonio Canova (1757-1822), il grande artista di Possagno
che poco lontano da questo Hotel, cioè in Ca’ Falier, ha mosso i suoi primi passi nell’arte.
Il blocco scultoreo esprime gli ideali dell’amore per la natura
spiritualizzato al punto da esser tramutato in bellezza: Paolina
tiene in mano una mela, richiamando il giudizio di Paride in
riferimento alla bellezza.
La base di legno, drappeggiata come un catafalco, originariamente conteneva un meccanismo che consentiva alla scultura
di ruotare, come per gli altri lavori di Canova, quali Il Paride,
oggi conservato nella Sala della Ragione del museo di Asolo.
Antonio Canova, Venere vincitrice.
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Eleonora Duse (Vigevano, 1858 – Pittsburg, 1924)
È stata tra le più grandi attrici italiane del suo tempo, illustre
musa ispiratrice del poeta-vate Gabriele D’Annunzio.
Il primo incontro tra Asolo e l’attrice risale al 1857, quando
la compagnia Duse fa tappa in città: fin dall’età di quattro
anni Eleonora calca le scene e nel 1873 dà prova della sua
bravura nel ruolo di Giulietta all’Arena di Verona. Nel 1879
recita nella Teresa Raquin di Zola, nel 1884 è la volta de La
cavalleria rusticana di Verga; segue l’interpretazione di molte altre eroine del teatro francese, di Cleopatra e ancora della
Giulietta di Shakespeare.
Dal 1897 manifesta il suo interesse per la drammaturgia italiana e straniera: i momenti più intensi del suo repertorio sono
Casa di bambola di Henrik Ibsen e le numerose opere che
Gabriele D’Annunzio scrive per lei (Il sogno di un mattino di
mezza estate, La città morta, Gioconda, La figlia di Jorio).
L’amore per Asolo comincia con alcuni soggiorni tra amici, a
partire dal 1912, ma solo nel 1919 decide di stabilirsi in Asolo, acquistano un palazzo presso porta Santa Caterina, lungo
la strada che scende a
Pagnano d’Asolo. La sua
presenza in città è però
occasionale.
Nel 1924, in base alle sue
volontà, viene sepolta in
Asolo, presso il convento di S. Anna; dal 1933 il
podestà Giacomo Raselli
si adopera per far giungere i cimeli di Eleonora Duse, depositati dallo
Stato nel museo asolano,
ove si possono ancor’oggi ammirare vesti di scena, lettere, fotografie e
ritratti ed altri oggetti.
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Freya Stark (Parigi, 1893 – Asolo, 1993)
Nota esploratrice e scrittrice inglese, erede di una stirpe di
grandi viaggiatori inglesi da Kipling a Lawrence, è stata una
figura leggendaria per i viaggi avventurosi nel Medio Oriente
di cui ha lasciato avvolgenti descrizioni nei suoi numerosi
libri.
Il rapporto con Asolo comincia fin da bambina. Dal 1946 è
cittadina onoraria di Asolo, sua patria d’elezione che vede
crescere e diventare il punto riferimento prediletto per ristorarsi dai lunghi e audaci viaggi. Nei suoi resoconti fornisce
preziose informazioni topografiche, che le hanno procurato
diversi riconoscimenti da associazioni geografiche.
La Stark si reca in Oriente nel 1927, organizzando spedizioni
in Libano, Siria, Iraq, Persia ed Arabia. Durante la Seconda
Guerra Mondiale è impegnata nello Yemen e in Egitto dove
crea una rete di propaganda clandestina denominata “Fratellanza”.
A 88 anni compie l’ultima, ardimentosa spedizione in Nepal.
Muore nel maggio del 1993, pochi giorni dopo aver compiuto 100 anni. La sua tomba si trova nel cimitero di S. Anna, a
pochi passi da quella di Eleonora Duse.
Gentile concessione del Comune di Asolo
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The city
Asolo is in the heart of the “Trevigiana hills”, amongst “the
fountains of Brenta and Piave”, set amongst calm hillocks
covered in blooming olive trees, tied to permanent memories
of Caterina Cornaro, Queen of Cyprus and then the “Lady” of
Asolo, the great actress Eleonora Duse and the traveller, Freya
stark, three exceptional women whom over the centuries gave
splendour to the city and made it forever immortal.
The history of Asolo is intense and full of news, of which to
name some.
In the year 969, the Emperor Ottone I, on Empress Adelaide’s
request, donated the Castle of Asolo together with its church,
once the Episcopal residence to the Bishop of Treviso.
In 1211, the Bishop claimed his rights declaring himself Sir,
Duke and Marquis of Asolo, but soon afterwards his situation
declined: the rising power of Ezzelino of Romano, Emperor
Federico II of Svevia’s son-in-law, expanded his domination
from Verona to Aquileia, from Belluno and Trento to Brescia.
The Pope, afraid of Ezzelino’s supreme power, summoned a
crusade in order to stop him.
Ezzelino’s defeat meant a reinforced control of Asolo under
the Treviso Council, hence removing any authority held by
the Bishop, only leaving him assets including houses, palaces
and land.
In 1337, it wasn’t Treviso but Venice which laid its hand
on this hilly city: Asolo in 1339, is founded and remained
“podesteria” (medieval administration, military and legal system) uninterruptedly so until 1797, the end of the “Serenissima” Republic. Because of its buildings and people’s mentality,
Asolo is considered a small Venice on dry land.
At the end of the 14th Century, stone walls were built which
joined the antique towers and the two castles, the “Rocca”
which dominated the city from above, and the other, the Bishop’s head office.
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Hotel Asolo
This building, which was used as an agricultural business, is
now a hotel, thanks to the Dussin family, safeguarding it as
an historical site.
Its origins go back in history: Formerly it was part of the bishops of Treviso’s assets, located close to the Administration centre called “Ca’ Vescovo.This land was then assigned to the “Cesana”, known as Basilia, who then had the rural site built.
Basilio (1466-1527) was given the land from the bishop, paying a small annual amount. Giacomo, Basilio’s son, was a
brilliant lawyer in Venice, where descendants resided. At
Giacomo’s death in 1559, succeeded by Basilio and then by
another Giacomo, Laura Cesana’s father. Laura married Vincenzo Negri, a Veneto citizen, whose family was part of the
“Ministerial body” of the Serenissima and took up prestigious
roles as the Senate’s secretary and Senate’s lawyer.
In 1692 Ottavia of Vincenzo Negri and Laura increased the
family assets by inheriting “Villa Varda” of Brugnera in the
Friuli region, part of the Mazzolini estate.
Their presence in Asolo had little impact because of their
lengthy stays in Venice.
The estate in Asolo remained part of the Negri property for
about a century, until 1738, when the assets were separated
between the last two Negri members, one who married Licini:
the new estate becoming Licini-Negri.
These descendants remained for about a century: from October 1858, this inheritance was taken over by Marchese
Giovanni Buzzacarini (1818-1883) who married Caterina
Monza, widow Raselli (1812-1890), the mother of Antonio,
mayor of Asolo and Giacomo’s grandmother (1879-1960)
who created a part of the museum with relics which belonged
to the illustrious actress Eleonora Duse.
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The Raselli
The Raselli family arrived in Asolo in the last decade of the
nineteenth century, led by the widow Caterina Monza, then
re-married to Marquis Giovanni Buzzaccarini. With them
came Antonio's family (1848, Vicenza - 1903, Asolo), which
included his wife Maria Colbacchini and their two sons Giovanni (1871, Padua) and Giacomo (1879, Padua). Their
estate included the house that is now the Asolo Hotel.
Antonio was mayor of Asolo at the beginning of the twentieth
century, and Giacomo soon took up a career in politics. As
president of the Asolo Hospital he opened a new site at Forestuzzo and as Podestà (1923-1940) introduced many new
ideas to the town: new junior schools opposite the Malipiero
dwelling, the new Duse Theatre, he encouraged the construction of the boarding school run by the Dorothea nuns, a new
loggia in the town square, next to the Duomo, the enlargement
of the St. Anna Cemetery, widening of the roads leading into
the town, and set up three new nurseries. From the cultural
point of view, he paid great homage to Eleonora Duse and
created Asolo as a point of reference for the famous actress.
Restructuring and re-organization of the houses he owned,
including the extension of the one that became the Asolo Hotel, are his work. In 1910 Giacomo married Maria Mercede
Bolasco Piccinelli, and the couple had three daughters.
The Cesana poet in 1652
Count Antonio Cesana was born at Asolo in 1625 and became a celebrity there in the 17th century, because he was
Chancellor of the Community of Asolo, and because he prepared the initial deeds for the 1717 cadastral survey.
His notary registers contain a great many curious facts with
historical notes, mottos and poems.
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Città di Asolo
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Celebrities
Caterina Corner or Cornaro was born in Venice on the 25th
November in 1454 to Sir Marco and Fiorenza Crispo. On the 31st
July 1468, via proxy, she married the King of Cyprus, Giacomo
II “il Bastardo” whom she had never met. The young bride arrived in Cyprus in September 1472 to celebrate her official matrimony with the 30 year old king, who had already fathered
various children. In July 1473 Caterina gave birth to their heir
Giacomo III of Lusignano, but the King passed away on the eve
of his son’s birth.
Neverending intrigues in Venice. “La Serenissima” took hold of
the island, but waited 16 years for total control.
Caterina’s brief rule (1489-1509) brought fame to the city. Her
court was quite small, hence she purchased a large rural house
in which she added a “loggia” and a church but she constantly
thought about Cyprus. In 1500 Caterina was tired so she entrusted the task of completing the work of the “barca” to her brother
Giorgio.
Many came to Asolo to see the Queen of Cyprus but she fleed to
Venice after the invasion of Massimiliano of Austria in 1509.
Paolina Borghese, born Bonaparte, Napoleon’s most loved sister, married at the young age of 17 in 1797; soon widow and in
1803 remarried Camillo Borghese, to whom she soon separated.
She was restless, a lover of pomp and pleasure and many talked
about her because of her misleading behaviour. She was naughty
but endowed with great beauty, hence famous inspiring muse
for the Venere Vincitrice by Antonio Canova, (1757-1822) the
famous artist from Possagno, not far from Ca’ Falier, where he
first started his artistic talent.
The sculptural piece expresses the ideal for the love of nature,
transformed into beauty: Paolina is holding an apple, referring
to Paride’s reference to beauty.
The wooden base, draped like a catafalque, originally had a
mechanism which allowed the sculpture to rotate, like Canova’s
other of pieces of art, like Paride today in the “Sala della Ragione” in the museum in Asolo.
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Eleonora Duse (Vigevano, 1858 – Pittsburg, 1924)
She was one of the greatest Italian actresses of her time, renowned inspiring muse for the supreme poet Gabriele
D’Annunzio.
The actress’s first encounter with Asolo was in 1857, during
one of the company Duse’s first leg there: she first went on
stage at the age of four and in 1873 she displayed her talent in the role of Juliet at the Arena of Verona. In 1879 she
acted in Teresa Raquin by Zola, and in 1884 la Cavalleria
rusticana by Verga; followed by many roles as heroine in the
French theatre, Cleopatra and again Juliet by Shakespeare.
From 1897 she showed her interest in Italian and foreign drama: her most intense repertories were A doll’s house by Henrik Ibsen and the many works Gabriele D’Annunzio wrote
for her Il sogno di un mattino di mezza estate, La città morta,
Gioconda, La figlia di Jorio.
Her love for Asolo began with her various stay with friends
from 1912, but in 1919 she decided to remain in Asolo, purchasing a building near suburb Santa Caterina, along the
road which lead to Pagnano d’Asolo. She rarely went to the
city.
In 1924, according to her will, she was buried in Asolo, in the
convent of St. Anna; from 1933 the mayor Giacomo Raselli
strove hard to get Eleonora Duse’s relics, placing them in the
museum of Asolo, where one today can admire her costumes,
letters, photos, portraits and other objects.
Freya Stark (Paris, 1893 - Asolo, 1993)
Well known explorer and writer, like other famous travellers
like Kipling and Lawrence, she was a legendary figure for her
adventurous trips to the Middle East, of which we can find
passionate descriptions in her many books.
Her contact relationship with Asolo began at an early age.
In 1946 she became an honorary citizen of Asolo and Asolo
became her resting point and point of reference during her
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daring trips. Her reports provided precious topographical information, and many geographical associations gave her recognition for this.
In 1927, Freya Stark went to the Orient (Far East) organising
expeditions to Lebanon, Syria, Iraq, Persia and Arabia. During the Second World War, she was in Yemen and Egypt where
she created a secret (clandestine) propaganda network called
“Fratellanza.”
At the age of 88, she concluded her final expedition to Nepal.
She died in May 1993, just after her 100th birthday. Her tomb
is at the cemetery St. Anna, close to that of Eleonora Duse.
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Die Stadt
Im Herzen des trevisanischen Hügellandes zwischen “le fontane di
Brenta e di Piava”, eingebettet in sanfte mit knorrigen Olivenbäumen
bewachsene Hügel liegt Asolo, umwoben von den unauslöschlichen
Erinnerungen an Caterina Cornaro, Königin von Zypern und
später „Herrscherin von Asolo“, an die großartige Schauspielerin
Eleonora Duse und an die Forschungsreisende Freya Stark, drei
Ausnahmefrauen, die der Stadt im Laufe der Jahrhunderte Glanz
verliehen haben und sie für immer unsterblich machten.
Die Geschichte von Asolo ist faszinierend und voller Ereignisse, die
hier auszugsweise wiedergegeben werden.
Im Jahr 969 schenkte Kaiser Otto I. auf Geheiß von Kaiserin
Adelheid dem Bischof von Treviso die Burg Asolo mit der Kirche, die
einst Bischofssitz war.
1211 forderte der Bischof seine Rechte ein, indem er sich zum
Herrscher, Herzog und Markgraf von Asolo erklärte, doch schon
bald überstürzten sich die Ereignisse: dank seiner steigenden Macht
bemächtigte sich Ezzelino da Romano (1194-1259), Schwiegersohn
von Kaiser Friedrich II. von Staufen, der Herrschaft von Verona bis
Aquileia, sowie von Belluno und Trient bis Brescia. Da er dessen
Vorherrschaft fürchtete, rief der Papst zum Kreuzzug gegen Ezzelino
auf, um ihn aufzuhalten.
Die Niederlage von Ezzelino bedeutete, dass die Herrschaft über
Asolo notgedrungen der Gemeinde Treviso übertragen wurde, die
nach und nach alle Verwaltungsgewalten aufhob und dem Bischof ein
großes Vermögen an Häusern, Palästen und Ländereien überließ.
1337 versuchte nicht mehr Treviso, sondern Venedig die Hügelstadt
in seinen Besitz zu bringen: Asolo wurde 1339 zur „Podesteria“
erhoben und blieb es fast ununterbrochen bis zum Jahr 1797, in dem
die Republik Venedig endete. Aufgrund seiner Bauwerke und seiner
Mentalität, gilt Asolo als Klein-Venedig auf dem Festland.
Am Ende des 14. Jahrhunderts wurden die antiken Türme und die
beiden Burgen, die hoch über der Stadt gelegene Festung und die
Burg Asolo, die Bischofssitz war, durch eine Stadtmauer miteinander
verbunden.
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Das Hotel Asolo
Die Geschichte dieses Gebäudes, in dem ein landwirtschaftliches
Unternehmen betrieben wurde, vollzog 2009 einen Wandel, dank
der von Familie Dussin beabsichtigten Sanierung zur Bewahrung
eines geschichtlichen Zeugnisses.
Seine Entstehung ist im Laufe der Zeit nicht mehr zurückverfolgbar:
früher war es Teil des Vermögens des Bischofs von Treviso und
befand sich nicht weit vom Verwaltungszentrum mit dem Namen
Ca’ Vescovo. Dieser Boden wurde später den Cesana alias Basili
zugewiesen, denen der Bau des Landhauses zu verdanken ist.
Basilio (1466-1527) scheint den Boden vom Bistum mit der Auflage
einer kleinen Jahresrente erhalten zu haben. Giacomo, Sohn von
Basilio, war ein brillanter Rechtsanwalt in Venedig, wo auch seine
Nachfahren wohnten. Nach dem Tod von Giacomo, 1559, folgten
erst Basilio und dann ein weiterer Giacomo, Vater von Laura
Cesana, die Vincenzo Negri, einen venetischen Bürger, heiratete,
dessen Familie im “Regierungskörper” der Republik Venedig war
und der hohe Ämter innehatte, wie das des Senatsekretärs und des
Senatanwalts.
Ottavio, Sohn von Vincenzo und Laura Negri vermehrte den
Familienbesitz, da er 1692 “Villa Varda” im friaulischen Brugnera
erbte, die zum Vermögen der Mazzoleni gehörte. Ihre Anwesenheit
hat in Asolo kaum Spuren hinterlassen, vermutlich, da sie sich sehr
lange in Venedig aufhielten.
Der Boden von Asolo blieb für etwa ein Jahrhundert Eigentum der
Negri, bis zum Jahr 1738, als die Gütertrennung der beiden letzten
Negri eingetragen wurde, von denen eine mit Licini verheiratet
war: das neue Eigentum war nun auf den Namen Licini-Negri
eingetragen.
Dieses Geschlecht bestand ungefähr ein Jahrhundert: ab dem 2.
Oktober 1858 ging das Erbe auf den Markgrafen Giovanni Buzzacarini
(1818-1883) über, der Caterina Monza, verwitwete Raselli, (18121890) heiratete, Mutter von Antonio (1848-1903), Bürgermeister
von Asolo, und Großmutter von Giacomo (1879-1960), Podestà
der Stadt, dem die Einrichtung eines Flügels des Museums mit den
Erinnerungsstücken an die berühmte Schauspielerin Eleonora Duse
zu verdanken ist. Der Markgraf Buzzacarini und die Raselli sind auf
dem Friedhof Asolo bestattet, nicht weit von Eleonora Duse.
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Die Raselli
Die Famile Raselli kam in den letzten Jahrzehnten des 19. Jahrhunderts unter Führung der Witwe Caterina Monza nach Asolo, die in
zweiter Ehe den Markgrafen Giovanni Buzzaccarini geheiratet hatte.
Zusammen mit ihnen kam die Familie von Antonio (1848, Vicenza
-1903, Asolo) mit seiner Frau Maria Colbacchini und den beiden
Söhnen Giovanni (1871, Padua) und Giacomo (1879, Padua). Zu
ihrem Besitz zählte auch das Haus, in dem sich heute das Hotel Asolo
befindet.
Antonio war zu Beginn des 20. Jahrhunderts Bürgermeister von Asolo, während Giacomo bereits früh seine politische Karriere begann.
Als Leiter des Krankenhauses Asolo weihte er den neuen Standort
am Forestuzzo ein und als Podestà (1923-1940) führte er im Bauwesen zahlreiche Neuerungen ein: neue Grundschulen in der Hauptstadt, die Haus Malipiero gegenüberlagen, ein neues Theater Duse,
er fördert den Bau des Pensionates der Ordensschwestern Dorotee,
eine neue Loggia auf dem Platz neben dem Dom, die Erweiterung
des Friedhofes S. Anna, der Ausbau der Einfallstraßen zur Stadt und
er gründet drei neue Kindergärten. In kultureller Hinsicht erwies er
der Duse große Ehren, wodurch Asolo immer mit der großartigen
Schauspielerin in Verbindung gebracht wird.
Die Restaurierung und Renovierung ihrer Häuser, einschließlich des
Ausbaus des Hauses, in dem sich heute das Hotel Asolo befindet,
sind sein Werk. Giacomo heiratete 1910 Frau Maria Mercede Bolasco Piccinelli und hatte drei Töchter.
Der Poet der Cesana im Jahr 1652
Graf Antonio Cesana wurde 1625 in Asolo geboren und war im 17.
Jahrhundert in Asolo eine schillernde Persönlichkeit, sowohl weil er
Urkundsbeamter der Gemeinde Asolo war, als auch weil die vorbereitenden Schriftstücke für die Schätzung mit Zeichnung aus dem Jahr
1717 von ihm stammten.
Seine Notariatsregister enthielten zahlreiche Kuriositäten mit historischen Anmerkungen, Wahlsprüchen und Poesien.
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Die berühmen Frauen von Asolo
Caterina Corner oder Cornaro wurde am 25. November 1454 als
Tochter des Ordensträgers Marco in Venedig geboren. Am 31. Juli
1468 wurde sie per Ferntrauung mit Jakob II dem Bastard, König
von Zypern, verheiratet, der für sie ein Fremder war. Die Kinderbraut
kam erst im September 1472 nach Zypern, um die offizielle Hochzeit
mit dem dreißigjährigen König zu feiern, der bereits Vater mehrerer
Kinder war. König Jakob konnte gerade noch die Schwangerschaft
erleben, als er im Jahr darauf, Anfang 1473, kurz vor der Geburt
des Erben Jakob III von Lusignan starb. Seitens Venedigs und der
anderen königlichen Dynastien, die an der Insel als Erbe interessiert
waren, spielten sich unzählige Intrigen ab. Die Republik Venedig
setzte sich schließlich durch, musste jedoch etwa 16 Jahre warten,
um das Reich der Staatsraison zu opfern.
Die kurze Herrschaft von Caterina Cornaro (1489-1509) in Asolo
brachte der Stadt großen Ruhm ein. Ihr Hof war nur klein, doch
Caterina dachte immer an Zypern, auch als sie ein großes Landhaus
erwarb, dem sie eine Loggia und eine Kirche hinzufügen ließ und
das sie Barco nannte. Im Jahr 1500 betraute Caterina ihren Bruder
Giorgio mit der Aufgabe, das Landhaus Barco fertig zu stellen.
Viele Zeitgenossen kamen nach Asolo, um die Königin zu sehen, die
jedoch 1509, nach dem Einfall von Maximilian von Österreich, nach
Venedig floh und dort im darauffolgenden Jahr starb.
Paolina Borghese, geborene Bonaparte, die beliebteste der
Schwestern Napoleons heiratete 1797 mit nur 17 Jahren; sie wurde
jung zur Witwe und heiratete 1803 in zweiter Ehe Prinz Camillo
Borghese, von dem sie sich kurz darauf wieder trennte.
Sie war sehr unstet, liebte den Prunk und das Leben am Hof, und
machte aufgrund ihres eigenwilligen Verhaltens viel von sich reden.
Sie war kapriziös, besaß eine legendäre Schönheit und war berühmt
als Muse für die Venere Vincitrice von Antonio Canova (1757-1822),
dem großartigen Künstler aus Possagno, der nicht weit von diesem
Hotel, und zwar in Ca’ Falier, seine Tätigkeit als Künstler begann.
Die Statue drückt die Ideale der Liebe zur Natur aus, die so idealisiert
wird, dass sie sich in Schönheit verwandelt: Paolina hält einen Apfel
in der Hand und begehrt das Urteil des Paris in Bezug auf die
Schönheit.
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Der Holzsockel ist wie ein Katafalk drapiert und enthielt ursprünglich
einen Mechanismus, mit dem sich die Skulptur drehen konnte,
ebenso wie die anderen Werke von Canova, beispielsweise Paride, das
heute im „Sala della Ragione“ des Museums Asolo ausgestellt ist.
Eleonora Duse (Vigevano, 1858 – Pittsburg, 1924)
Sie war eine der größten italienischen Schauspielerinnen ihrer Zeit,
eine berühmte Muse des Dichters Gabriele D’Annunzio.
Das erste Treffen zwischen Asolo und der Schauspielerin fand im Jahr
1857 statt, als die Theaterkompanie Duse in der Stadt auftrat: bereits
im Alter von vier Jahren probte Eleonora Szenen und 1873 bewies
sie ihre Bravur in der Rolle von Julia in der Arena von Verona. 1879
spielte sie in Teresa Raquin von Zola und 1884 in Cavalleria Rusticana
von Verga; es folgte die Darstellung vieler weiterer Heldinnen
des französischen Theaters, als Cleopatra und erneut als Julia von
Shakespeare.
Ab 1897 zeigte sie Interesse für die italienische und ausländische
Dramaturgie: die bewegendsten Momente ihres Repertoires sind
Puppenheim von Henrik Ibsen und die zahlreichen Werke, die
Gabriele D’Annunzio für sie schrieb Il sogno di un mattino di mezza
estate, La città morta, Gioconda, La figlia di Jorio.
Ihre Liebe zu Asolo entdeckte sie 1912 bei einigen Besuchen bei
Freunden, doch erst 1919 entschied sie sich in Asolo zu bleiben und
kaufte einen Palast am Tor Santa Caterina, entlang der Straße, die
nach Pagnano d’Asolo führt. In der Stadt hielt sie sich jedoch nur
selten auf.
1924 wurde sie nach ihrem Willen im Kloster S. Anna in Asolo
bestattet; seit 1933 bemühte sich der Podestà Giacomo Raselli um
die Erinnerungsstücke an Eleonora Duse, die vom Staat im Museum
Asolo verwahrt werden, wo man auch heute noch Theaterkostüme,
Briefe, Fotografien und Portraits, sowie weitere Gegenstände
bewundern kann.
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Freya Stark (Paris, 1893 – Asolo, 1993)
Bekannte englische Forscherin und Schriftstellerin, Nachfahre
einer Familie großer englischer Forschungsreisender von Kipling
bis Lawrence; sie wurde aufgrund ihrer Abenteuerreisen in den
Mittleren Osten, über die sie in ihren zahlreichen Büchern spannende
Schilderungen schrieb, zu einer legendäre Figur.
Sie hatte bereits als Kind eine Beziehung zu Asolo. Seit 1946 war
sie Ehrenbürgerin von Asolo, ihrer Wahlheimat, die allmählich
wuchs und zu ihrem Lieblingsort wurde, um sich von ihren langen
und waghalsigen Reisen zu erholen. Mit ihren Berichten lieferte sie
wertvolle topografische Informationen, für die ihr von geografischen
Verbänden mehrere Auszeichnungen verliehen wurden.
Freya Stark begab sich 1927 nach Nahost und organisierte
Expeditionen in den Libanon, nach Syrien, in den Irak, nach Persien
und Arabien. Während des Zweiten Weltkrieges engagierte sie sich in
Jemen und Ägypten, wo sie eine Untergrundpropagandabewegung
mit dem Namen “Fratellanza” gründete.
Mit 88 Jahren machte sie ihre letzte wagemutige Expedition in
den Nepal. Sie starb im Mai 1993, wenige Tage nach ihrem 100.
Geburtstag. Ihr Grab befindet sich im Friedhof S. Anna, nur wenige
Schritte vom Grab von Eleonora Duse entfernt.
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