Rassegna stampa - Il Comune di Gatteo
Transcript
Rassegna stampa - Il Comune di Gatteo
Ufficio stampa Rassegna stampa giovedì 26 aprile 2012 Pagina 1 di 26 INDICE Corriere Romagna Cesena Sosta estiva a pagamento più lunga e più cara 26/04/12 3 Economia locale Il Resto del Carlino Cesena Dal primo maggio inizia la sosta a pagamento 26/04/12 4 Economia locale Le stagionali e i loro difensori sul banco degli imputati 26/04/12 Economia locale Hajjy ‘firma’ una 50Kmda record 26/04/12 5 6 Sport La Voce di Romagna Cesena In breve 26/04/12 7 Sanità e sociale Gatteo Mare E’ polemica sui parcheggi a pagamento 26/04/12 Economia locale 8 La Voce di Romagna forlì Il Perticara allunga L’Igea Marina frena 26/04/12 9 Sport Italia Oggi Automobili di stato, un salasso da 228 mln per acquisti, noleggio e assicurazione 26/04/12 Pubblica Amministrazione Case estere, il catasto è variabile 26/04/12 11 Pubblica Amministrazione Esentasse gli immobili di proprietà dei comuni 26/04/12 12 Pubblica Amministrazione Imu, le delibere viaggiano online 26/04/12 13 Pubblica Amministrazione Moncalieri passa da 9 mln a 860 mila euro 26/04/12 10 14 Pubblica Amministrazione Il Sole 24 Ore CASA: Non è solo l'Imu la causa di tutti i mali del residenziale 26/04/12 Pubblica Amministrazione Piano taglia-oneri negli uffici, si punta sui «costi standard» 26/04/12 Pubblica Amministrazione PRIORITA' ALLE PRIVATIZZAZIONI LOCALI 26/04/12 Pubblica Amministrazione IMU, CARICA DI MINI-AGEVOLAZIONI 26/04/12 Pubblica Amministrazione Altolà dei sindacati alle modifiche in commissione 26/04/12 Economia locale, Pubblica Amministrazione PA, LICENZIAMENTI DISCIPLINARI PIU' SEMPLICI 26/04/12 Economia locale, Pubblica Amministrazione Anche per gli statali niente più tabù 26/04/12 20 21 Pubblica Amministrazione Aumenti di aliquote per le case sfitte: percorso a ostacoli 26/04/12 16 17 Pubblica Amministrazione Sul «socialismo municipale» serve subito una scossa 26/04/12 15 23 24 25 26 Pubblica Amministrazione Pagina 2 di 26 press unE 2PZ,JAtU o Cornere 26/04/2012 di Forti e Cesella Sosta estiva a pagamento più lunga e più cara Dal 1° maggio al 15 settembre, a Gatteo Mare Il Pd attacca il sindaco: «Promesse tradite» GATTEO MARE. Con l'arrivo della bella stagione torna anche la sosta a pagamento in diverse strade di Gatteo Mare. E diventa più cara e più lunga di quasi un mese rispetto al passato. Una scelta che il Pd rinfac- Da martedì 1° maggio fino a sabato 15 settembre sarà in vigore la sosta a pagamento nel territorio di Gatteo a Mare, in una serie di zone appositamente segnalate. Questo provvedimento vale tutti i giorni feriali e festivi, dalle 8 alle 20, ad esclusione della sosta nel parcheggio in struttura su viale Europa, a pagamento dalle 8 alle 24. La tariffa oraria andrà corrisposta tramite parcometri, con il rilascio del relativo scontrino. Ad alcune categorie di cittadini (residenti, domiciliati, attività, servizi, medici e guardia medica) può essere rilasciato un "permesso speciale di sosta", accompagnato da un apposito contrassegno, da posizionare in maniera chiaramente visibile all'interno della vettura. Conferisce il diritto di parcheggiare nei posti auto su strada a pagamento, senza esborso della relativa tariffa, ma anche senza la garanzia di un posto assegnato. E' possibile inol- cia al sindaco Gianluca Vincenzi, ricordandogli che in campagna elettorale aveva promesso di eliminare i parcheggi a pagamento, dando la possibilità ai residenti di usufruirne liberamente. tre richiedere un abbonamento stagionale con validità dal 1° maggio al 15 settembre 2012, che consente la sosta in tutte le aree regolamentate di Gatteo a Mare, senza limiti di tempo e senza rientrare nelle casistiche sopra riportate. I veicoli a servizio di disabili, al cui interno è esposto il contrassegno arancione in modo ben visibile, possono essere parcheggiati nei posti auto su strada a pagamento senza pagare. Gli uffici per il rilascio dei permessi saranno aperti oggi, domani, il 28 e il 30 aprile, dalle 9 alle 12.30, presso l'ufficio Atr di Cesenatico in piazza Ugo Bassi (tel. 0547-80772, mail [email protected]). Dal 3 al 15 maggio ci si potrà invece recare al Palazzo del Turismo di Gatteo a Mare, dove l'ufficio che rilascia i permessi di sosta sarà aperto dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 12.30. La modulistica per la richiesta del permesso di sosta può essere scari- cata dal sito internet del Comune di Gatteo. Il Pd di Gatteo sottolinea il suo disappunto per l'allungamento di 28 giorni del periodo in cui sarà attiva la sosta a pagamento. Si è infatti deciso di avviarla il 1° maggio anziché il 18 maggio e di posticipare il termine dal 4 al 15 settembre. In questo modo - fa notare il Pd - «si andranno a penalizzare soprattutto i residenti e si disincentiverà il turismo pendolare in un periodo di bassa stagione». Sotto tiro anche i rincari delle tariffe. Lo scorso anno erano di 80 centesimi e oggi sono state incrementate ad 1 euro, mentre la tariffa giornaliera sul lungomare è stata portata da 2,60 a 5 euro e quella per mezza giornata da 1,30 a 3 euro. Il Pd parla di «aumenti arbitrari ed ingiustificati, che andranno a penalizzare proprio quel turismo giornaliero sui cui si fonda l'economia degli stabilimenti balneari». (mf) Pagina 20 Seni 'vaaimpuneutopiùlungaepiùcira ed ub i m Pagina 3 di 26 n Resto del Carlino press unE CESENA 26/04/2012 WWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW: GST,"ZO MARE BO 1 1 A E RISPOSTA TRA PD E AMMINISTRAZIONE Dal primo m o inizia la sosta a pag 1 1.1 IP IP A GATTEO MARE dal primo maggio fino al 15 settembre i parcometri per la sosta a pagamento entreranno in funzione dalle 8 alle 20 e dalle 8 alle 24 in viale Europa. Ad alcune categorie (residenti, attività, servizi, medici) sarà rilasciato un permesso speciale di sosta gratuita. E' anche possibile richiedere un abbonamento stagionale che permette di parcheggiare ovunque. Fino a lunedì per il rilascio del permessi ci si può rivolgere a Cesenatico negli uffici Atr in piazza Ugo Bassi, 0547-80772 e dal 3 al 15 maggio dal lunedì al sabato (830-1230) al Palazzo del Turismo di Gatteo Mare. Polemico il Pd che ha ento emesso questo comunicato: «Il sindaco Vincenzi aveva promesso nel suo programma elettorale che avrebbe eliminato i parcheggi a pagamento per dare la possibilità ai residenti di usufruirne liberamente. Con la decisione di anticipare l'avvio della sosta a pagamento al 1 maggio anziché il 18 e posticipare il termine dal 4 al 15 settembre si andranno a penalizzare i residenti e il turismo pendolare in un periodo di bassa stagione». Il Pd ha qualcosa da ridire anche sulle tariffe, aumentate. Ma la stessa amministrazione ricorda che per residenti, attività e servizi possono essere rilasciati permessi di sosta gratuita. Pagina 4 di 26 press unE 26/04/2012 n Resto del Carlino CESENA k:17.E0 MARE NEL 2011 DENUNCIARONO UN ALBERGATORE Le stagionali e i loro difensori sul banco degli imputati I maltrattamenti sul lavoro Diffamazione CI SONO clamorosi sviluppi sul caso delle quattro dipendenti stagionali rumene che nell'agosto del 2011 avevano accusato di maltrattamenti sul lavoro, il gestore dell'albergo di Gatteo Mare che le aveva assunte. TI caso venne denunciato da Sandra Polini dell'associazione 'Rumori sinistri' e dalla Cgil, che avanzarono la richiesta di visite ispettive alla direzione provinciale del lavoro. Nei documenti firmati dalle quattro rumene si faceva riferimento a condizioni di lavoro pessime, angherie, trattamenti psicologici pesanti, ritmi di lavoro insostenibili e pasti insufficienti. Le donne affermarono di lavorare 13-14 ore al giorno, senza giorno di riposo, per stipendi mensili da 900 a 1.100 curo. Quel giorno di fine agosto, due ragazze rumene dichiararono persino di essere state colte da un malore e chiesero l'intervento del 118, ma al primo intervento dell'ospedale i medici le mandarono a casa con qualche giorno di prognosi. L'albergatore dal canto suo riteneva di essere parte lesa ed ha denunciato Sandra Polini, per questo rinviata a giudizio con accuse di dithinazione, ingiurie, violazione di domicilio e millantato credito (secondo l'accusa si sarebbe spacciata per una sindacalista). Ad annunciarlo è lo stesso albergatore, difeso dall'avvocato Danilo Mastrocinque di Cesenatico. COLO DI SCENA ° Rumori sinistri° e egit denunciati anche per ingiurie e violazione di domicilio L'operatore turistico dice: «Finalmente sta venendo a galla la verità tant'è che la polizia ha archiviato l'esposto presentato contro di noi, mentre la Procura, attraverso i carabinieri, sta proseguendo il procedimento nei confronti di chi mi accusò ingiustamente. Quanto avvenuto è molto grave, io e la mia famiglia abbiamo vissuto per mesi in un incubo senza potere poter fili. nulla. Invece le lavo- ratrici erano regolarmente retribuite e vivevano in ottime condizioni. Come si. può vedere dalle prove che ho fornito alla direzione provinciale del lavoro: ho portato le loro buste paga e gli assegni incassati. Quando le quattro hanno detto di sentirsi male, io stavo parlando con un carabiniere, mentre mio figlio, il legale rappresentante della nostra società, era a letto. Una delle quattro che mi ha accusato, era stata mia dipendente l'estate precedente e si. era trovata talmente bene da portare la scorsa estate anche la sorella a lavorare nel mio albergo». L'AVVOCATO Mastrocinque dal canto suo ha condotto indagini, che avrebbero portato ad un colpo di scena: «1 risultati sono molto interessanti e li porteremo in tribunale — dice il legale —, perché dagli elementi raccolti e dalle testimonianze, emerge chiaramente che c'era un accordo fra le dipendenti per allestire una messa in scena e spillare dei soldi al mio cliente. Di questo ne siamo più che convinti». Giacomo Mascellani Le. la io all21 101, CL:T UI 511 0„le.„licurala • Pagina 5 di 26 press LinE 26/04/2012 Massimo Luotto CastelbologneSi? IN CATTEDRA nella 31" edizione della 50 km di Romagna salgono gli atleti marocchini, che si sono presentati in forza in una edizione dai grandi numeri (650 competitivi e 1.600 non agonisti), mettendo le carte in tavola sin dai primi chilometri. Davanti ci vanno quindi 'Filmi El Barouki, il vincitore della Maratona del Lamone, e Mohamed bajjy, maratoneta di stanza a Terni, che prendono subito il largo accumulando alcuni minuti di vantaggio, Fra gli inseguitori il lombardo Zenucchi, vincitore di due edizioni nella granfondo romagnola, e El Makhrout, anche lui matocchino. La coppia di testa regge fino al n Resto del Carlino CESENA All'uttramaratona di Castelbolognese 650 competitivi Hajjy 'firma' una 50 Km da record 40', quando Haity sede in difficoltà El Barouki e ne approfitta per spingere sull'acceicautore e andarsene, per poi vincere solo soletto in 2.57'20". Bisogna aspettare dIKIEIC ari nauti (5'33" per l'esattezza) per registrare in Classifica il secondo, El Barouki, visibilmente affaticato. Quindi Zenuccin (a 14'32"), El Maktrout (a 17'37"), il centista dozzese Andrea Bernabei (a 18'54"), il ferrarese Santo (a 19'35") e settimo il brisighellese Marco Serasini, primo romagnolo in 3.18'30". Per la Romagna che corre all'arrivo anche Poggiolini (3.24'31"), Ciotti (3.28'54"), Di Giorgio (3.36'42"), Tramacere (3.38'34") e Rusticali (3.39'02"), primo over 50. ASSENTE Monica Carlin, i pronostici in caint» femminile (111 le donne iscritte) sono tutti per Paola Sanna, infermiera lombarda che dopo un periodo di disaffezione torna alle granfondo, dove è stata protagonista per diversi anni. Ma la centista dai begli occhi azzurri è troppo prudente e ne approfitta Lara Mustat, cuneese di stanza in Entilia, che alla prima esperienza sulla distanza parte lancia in resta. E nessuno riesce a riafferrarla. Vince così in 3'40'27", seguita da Pagina 6 di 26 una Sanna (a 46") in gran recupero; terza la croata Vrajic (a 10'05"). Prima romagnola la riminese Nadia Tosi, sesta in 4.14'.49". BEN TRE competitive nel lungo ponte fino al l' maggio, con la 29" Smapazedit domenica ((ire 9.30 di IO km) a Sant'Angelo di Gartco. L filleen si corre a Pieve Cesato, nei pressi di Etieriw, la 23" Podistica della Carapaglia (ore 19 di 9,5 kni) e martedi a San Mauro Pascoli il 34' Giro della Tolte (ore 10.15 di 10 km). A completare il calendario cinque non competitive tutte nel ravennate: domani (ore 19.45 di 6 km) a Lavezzola; sabato (ore 19.30 di 8 km) a Giovecca; domenica (ore 9.40 di 11 km) a San Patrizio; martedì a Lugo (ore 9.30 di 8 km) e a Santa Lucia di Faenza, gara di 9 km con il via alle 15.45. Ihl EVE Raccolta occhiali usati del Lions (cf) Ha avuto grande successo nella giornata di domenica scorsa la raccolta di occhiali usati effettuata dal Lions Club Rubicone. Nella mattinata sono stati infatti raccolti più di seicento occhiali da vista che una volta suddivisi in base alla gradazione saranno devoluti all'Oms. "I cittadini dei Comuni di Savignano sul Rubicone, San Mauro Pascoli, Longiano, Bellaria, Sogliano al Rubicone, Borghi e Gatteo hanno risposto con grande interesse a questo progetto che prevede la distribuzione di occhiali da vista a persone bisognose nei paesi in via di sviluppo, dove le cure oculistiche sono spesso troppo costose o inaccessibili", commenta Clemente Ricci presidente del Lions Club. Ma la raccolta non è terminata e per chi volesse si possono ancora consegnare telefonando al 335 5228822 per informarsi sui punti di raccolta. Si parla di genitori separati Come essere buoni genitori nonostante la separazione. E' il tema dell'incontro in programma questa sera alle 20.30 presso la sala Conferenze del Centro per le Famiglie di Savignano sul Rubicone (in via Roma 10).5i tratta del secondo e ultimo incontro del ciclo "Si è rotto il lettone" che si propone di dare una mano ai genitori quando si separano, per aiutare i figli a crescere bene. Quando due genitori si separano non hanno bisogno di giudizi morali, valutazioni, condanne ma, piuttosto, di ascolto, sostegno, strumenti per elaborare e gestire il faticoso cambiamento in atto e poter fare scelte consapevoli, responsabili e condivise. L'incontro avrà per relatori Salvatore Coniglio, mediatore familiare, e l'Avvocato Emanuela Villani. Pagina 7 di 26 Pagina 24 Gatteo Mare E' polemica sui parcheggi a pagamento Una via di Gatteo Mare GATTEOHa fatto scoppiare una polemica le decisioni del sindaco di Gatteo di aumentare il periodo in cui si paga la sosta a Gatteo Mare nelle zone appositamente segnalate e di ritoccare verso l'alto le tariffe. Nell'ordinanza, infatti, si legge che da martedì 1 maggio fino a sabato 15 settembre scatta la sosta a pagamento con fascia oraria valida tutti i giorni feriali e festivi dalle 8 alle 20. Ad alcune categorie di cittadini (residenti, domiciliati, attività, servizi, medici e guardia medica) può essere rilasciato un "Permesso speciale di Sosta" accompagnato da un contrassegno di sosta, da posizionare in maniera chiaramente visibile all'interno della vettura. E' possibile inoltre richiedere un abbonamento stagionale con validità dà 1 maggio à 15 settembre 2012 che consente la sosta in tutte le aree regolamentate di Gatteo a Mare senza limiti di tempo e senza rientrare nelle casistiche sopra riportate. A criticare tale scelta è il Partito Democratico che, di fronte alla scelta di incrementare di 28 giorni il periodo rispetto à 2011, chiede di ridurre non solo il periodo ma anche le tariffe. "Con questa decisione - spiega il Pd si andranno a penalizzare soprattutto i residenti e si disincentiverà il turismo pendolare in un periodo di bassa stagione. E le tariffe? Lo scorso anno erano 0,80 centesimi l'ora oggi sono state incrementate a un 1 euro, la tariffa giornaliera nella zona del lungomare che era 2,60 è stata portata a 5 euro, mentre quella di mezza giornata da 1,30 a 3 euro. In un periodo di crisi sono aumenti arbitrari ed ingiustificati". Pagina 24 RUM.. Beccato sui binari a rubare rana Pagina 8 di 26 Il Perticara allunga L'Igea Marina frena SECONDA S In coda gran colpo della Stella Rimini che vince allo scadere sul Real Monteleone (1-0). Sconfitte per lo Spadarolo e il Villamarina. Tra Atletico e San Mauro successo dei primi con un pirotecnico 3-2. RIMINI Pronostico rispettato da parte della capolista Perticara, che, nella sfida testa-coda della classifica, fa valere appieno il suo primato rifilando un poker a casa del fanalino di coda Villamarina. I padroni di casa si illudono con il rigore trasformato dal dischetto da Fattori, prima di essere seppelliti nella ripresa. Ma la festa di "Liberazione" la onora al meglio anche la Stella, che, con il colpaccio infilato da Mussoni a tempo scaduto, scavalca il Viserba nella lotta salvezza, guardando così con fiducia al match decisivo di domenica prossima contro il Villamarina. Doppia vittoria per mister Boldrini, che contro il Real Monteleone ha fatto esordire i diciottenni Vucai e Fornari. Altrettanto combattuto, ma più spettacolare è stato il duello tra Atletico San Mauro e SportingVillalta. I contendenti hanno risposto colpo su colpo alle rispettive marcature, ma alla fine a spuntarla sono stati i locali, che hanno però beneficiato dell'espulsione di Valbonesi al 3'st. Tra i due pareggi di giornata quello più prodigo di emozioni è maturato tra Rimini United e Virtus Olimpia. Si può parlare di festival degli errori, a giudicare dalle ingenuità marchiane commesse dai rispettivi portieri in occasione dei gol. La Virtus rischia di lasciarci le penne, ma a 5' dallo scadere a salvarla è un rigore, assegnatole dall'arbitro tra le contestazioni sonore dei locali, che poco dopo ne reclamano uno a loro favore. Tra Viserbella e I- Pareggio senza reti tra Viserbella e la seconda della classe gea Marina, invece, finisce a reti bianche, ma il conto delle palle gol è a favore dei primi per 3 a 1. La doppietta di Maiardi regala il bottino pieno al Granata, che inchioda sempre di più lo Spadarolo alla penultima posizione in classifica. Questi ultimi però possono prendersela con la sfortuna, che a metà primo tempo gli ha negato il pareggio a causa di un palo colpito su punizione. Stesso risultato per il Real Gatteo, anch'esso imbattutosi in un legno centrato a inizio gara. Poi però la punizione di Donati e la girata nel sette di Bartolini restituiscono il sorriso a mister Lasagni. I RISULTATI Viserbella-Igea Marina 0-0 Villamarina-Perticara 1-4 (40' pt rig. Fattori; 35' pt, 31' st rig. Casadei Parlanti, 46' pt Sacchetti, 43' st Casali) Stella-Real Monteleone 1-0 (48' st Mussoni) Granata-Spadarolo 2-0 (8' pt e 8' st Maiardi) Atletico San Mauro-Sporting Villalta 3-2 (32' pt Fabbri, 2' st, 26' st rig. Canfora; 28' pt Magi, 14' st Lucchi) Rimini Un.-Virtus Olimpia 2-2 (7' pt Calabrese, 35' st Alessi; 10' st Prko, 40' st rig. Ishmakei) Real Gatteo-Viserba 2-0 (32' pt Donati, 25' st Bartolini) Ancora in rete l'inossidabile Mirko Casadei Parlanti Federico Polverelli Pagina 23 FIZZE■EZIEEIEEI Il Perticara allunga L'Igea Marina frena San Pancra Pagina 9 di 26 on sbagliano un colpo IL CASO DEL GIORNO Automobili di sta per acquisti, noleggio e assicurazione DI STEFANO SANSONETTI E pensare che quello degli autoveicoli in uso alla pubblica amministrazione è da sempre un punto sensibile, almeno ogni volta che si parla di contenere la spesa pubblica. Ebbene, lo stato italiano sta per spendere una somma monstre, che può arrivare sino a 228 milioni di euro, proprio per le automobili di stato. In che modo? Semplice. Nei giorni' scorsi è stato previsto l'acquisto da 400 nuove berline, il noleggio di 4.350 autovetture e la stipula di un contratto di assicurazione per 125.614 fra veicoli e natanti in uso alla pubblica amministrazione. Ai 228 milioni di euro si arriva sommando i valori dei bandi di gara predisposti a tal fine dal ministero dell'economia, guidato da Mario Monti, per il tramite della Consip, ovvero la società di via XX Settembre che funge da centrale acquisti di beni e servizi per la Pa. Si comincia con la gara per l'acquieto di 400 ber . .con cilindrata medi, non superiore ai 1.600 cc, che ha una base d'asta di 9 milioni e 571milit euro. Mario Monti L'appalto ha oggetto la stipula di una convenzione con le società aggiudicatarie, che poi si impegneranno a fornire alle amministrazioni richiedenti le berline in questione. In pratica le ormai famose auto blu. Poi c'è il bando con cui la emisi], ha messo a gara Il noleggio a lungo termine di veicoli senza conducente. Dai documenti di gara si apprende che in ballo ci sono 2.150 vetture ad alimentazione tradizionale, 630 berline ad alimentazione tradizionale, 470 veicoli commerciali, 300 veicoli ad alimentazione Gpl e 200 veicoli ad alimentazione metano. In tutto fanno 4.350 vetture in noleggio per le quali si potrà massimo arrivare a pagare dia84.673.752 eun uro. Infine è rrivato anche un banper l'assicurazione di 4 veicoli e natanti in uso all'amministrazio blka. Dalle carte enùrge che i mezzi interessati sono 125.614. Per assicurarli stipulando contratti di Re auto si potrà sborsare fino al33.972.366 euro. Alla fine, in tempo di crisi e ri. strettezze, viene fuori davvero un salasso. Parliamo di 228 mm n di euro. Soldi pubblici, ovviamente. Riproduzione riservata_--111 Pagina 2 Pagina 10 di 26 DECRETO FISCALE/ La modifica introdOtta incide sul calcolo della base imponibile Case estere, il catasto è variabile Il valore di riferimento cambia se l'immobile è Ue o extraUe DI DUILIO LIBURDI ncora una modifica, a meno di due mesi dal pagamento, per la patrimoniale sugli immobili esteri: il valore di riferimento, per gli immobili siti nella Ue e nei paesi dello spazio economico europeo che garantiscono lo scambio di informazioni, è il valore catastale estero. Per gli immobili siti in altri paesi rileva, invece, il costo di acquisto. Fermo restando che, sulla base delle ultime modifiche apportate al modello Unico, che non tengono conto delle ulteriori novità normative, il contribuente potrà scegliere il valore da considerare come base imponibile. Un groviglio normativo, dunque, difficilmente districabile e che giunge, come detto, a ridosso degli adempimenti dichiarativi. Per i quali sarebbe auspicabile il prevedere la non irrogazione di sanzioni nel caso di versamenti effettuati non correttamente. La modifica normativa. Le di posizioni contenute nel dl. 16/12 convertito ieri, modificano il comma 15 dell'art. 19 del dl. 201/11 affermando: - l'imposta A nativa, dal costo di acquisto o da quanto risultante dai contratti e, in mancanza, dal valore di mercato degli immobili nel luogo ove gli stessi insistono. Non vi era, dunque, alcuna differenziazione territoriale; - nella versione originaria del dl 16/12, le previsioni in questione vennero modificate disciplinando una prima differenziazione territoriale (Ue e See rispetto agli stati diversi da questi) e una seconda differenziazione ai fini della identificazione della base imponibile. Per gli stati Ue e See con scambio di informazioni, la base imponibile era identificata nel valore dell'immobile nel paese estero come assunto ai fini dell'assolvimento di imposte sul patrimonio o sui trasferimenti e in mancanza, dal costo di acquisto o di quello risultante dai contratti; con la versione definitiva della norma si prevede, come sopra evidenziato, che il valore della base imponibile per gli immobili nella Ue o negli stati See sia da identificarsi in quello catastale estero. Gli adempimenti pratici. La differenziazione territoriale e di base imponibile, a ridosso degli adempimenti dichiarativi sicuramente non è in linea con la previsione del dl 16/12 che parla di «semplificazioni». In primo luogo, considerato che la scadenza di pagamento dell'Irpef è fissata al prossimo 16 giugno sarà necessario che i contribuenti siano in possesso della documentazione relativa agli immobili che, il più delle volte, sarà costituita dalla certificazione del pagamento di imposte nello stato estero in relazione alla quale dovrebbe risultare il valore catastale dei beni. Laddove però il bene non sia situato nella Ue o nello spazio economico europeo negli stati che garantiscono lo scambio di informazioni, dovrà essere reperito l'atto di acquisto o il valore risultante dai contratti. Sul punto, va inoltre osservato che a fronte delle modifiche originariamente contenute nel decreto legge n. 16 del 2012, erano state adattate le istruzioni al quadro RM del modello Unico 2012 delineando pgrò una opzione a discrezione del contribuente. In concreto, ipotizzando il possesso di un immobile in Francia risulterebbe come: sugli immobili esteri è stabilita nella misura dello 0,76% del valore degli immobili; - la stessa non risulta dovuta se l'importo non supera euro 200; - il valore degli immobili esteri è costituito dal costo risultante dall'atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, secondo il valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l'immobile. Una differenziazione è prevista per gli immobili situati in paesi appartenenti alla Unione europea o in paesi aderenti allo Spazio economico europeo che garantiscono un adeguato scambio di informazioni, il valore è quello catastale come determinato e rivalutato nel paese in cui l'immobile è situato ai fini dell'assolvimento di imposte di natura patrimoniale o reddituale o, in mancanza, quello di cui al periodo precedente. Il quadro normativo di riferimento. Con la definitiva approvazione della norma si giunge, dunque, alla terza modifica normativa in materia: - la versione originaria del comma 15 contenuta nel decreto legge n. 201 del 2011 prevedeva come la base imponibile dell'immobile estero fosse costituita, in alter- - sulla base della norma sia da assumere il valore catastale (o quello ai fini delle imposte patrimoniali o di trasferimento nello stato estero seguendo le istruzioni al quadro RM che tenevano conto, come detto, della prima versione del decreto legge); - sulla base delle istruzioni alla dichiarazione, il contribuente potrebbe scegliere se assumere questo valore ovvero assumere il costo di acquisto o quello risultante dai contratti. In ogni caso, un adempimento richiesto già a valere sul periodo di imposta 2011 che è stato decisamente complicato. Si dovrà fare dunque attenzione a quelle situazioni nelle quali, la previsione di un limite di versamento sino a 200 euro consenta di determinare una imposta che, in concreto, potrebbe non essere oggetto di versamento proprio perché contenuta entro il predetto ammontare. In attesa, peraltro, di precise istruzioni da parte dell'amministrazione finanziaria che, in considerazione dei tempi richiesti per i versamenti di imposta non potranno tardare. —o Riproduzione riservata Pagina 26 Case estere. il catasto è variabile Pagina 11 di 26 Lo stato rinuncia alla quota erariale dopo le proteste degli enti Esentasse gli immobili di proprietà dei comuni DI SERGIO TROVATO li immobili di proprietà comunale siti sul loro territorio non sono soggetti al pagaento dell'Imu anche se non destinati a compiti istituzionali. Per questi immobili, infatti, non èpiù dovuta la quota di imposta riservata allo stato. E una delle modifiche apportate all'articolo 13 del decreto Salva-Italia in sede di conversione del dl sulle semplificazioni fiscali (16/2012). Con questa nuova disposizione viene superata la questione dell'esenzione Imu posta dall'articolo 9, comma 8, della disciplina sul federalismo fiscale municipale (decreto legislativo 23/2011) che non richiama integralmente l'articolo 7 del decreto legislativo 504/1992 che elencava le tipologie di immobili esenti dal pagamento dell'Ici. La norma, infatti; non richiama le lettere a) e g) dell'articolo 7. Con la modifica dell'articolo 7, lettera a) sono state ridisegnate le agevolazioni anche per gli immobili posseduti dagli enti pubblici: stato, regioni, province e comuni. Sono stati esonerati dal pagamento dell'Imu solo quelli siti sul proprio territorio purché destinati esclusivamente ai compiti istituzionali. La norma del dl sulle semplificazioni fiscali anziché modificare la disposizione che disciplina le esenzioni o prevedere l'esclusione dal campo di applicazione del tributo degli immobili di proprietà comunale, tende a raggiungere lo stesso risultato stabilendo che il comune non è tenuto a pagare la quota di imposta riservata allo stato (50%). Tuttavia, diversamente da quanto previsto dalla normativa Ici, l'esenzione non spetta più per gli immobili comunali ubicati sul territorio di altri comuni anche se destinati a compiti istituzionali. Dunque, l'esonero dal pagamento dell'Imu non è più condizionato dalla destinazione esclusiva a compiti istituzionali degli immobili comunali siti sul proprio territorio, che era una vera e propria anomalia. Questo limite, invece, vale ancora per gli immobili degli altri enti pubblici (province, regioni). Gli immobili devono essere diretti a soddisfare compiti istituzionali dell'ente pubblico (sede o ufficio) che ne è proprietario. Non è sufficiente che li metta a disposizione di terzi, anche se per obbligo di legge. E indispensabile che l'utilizzo avvenga in forma immediata e diretta, e cioè da soggetti interni alla struttura organizzativo-amministrativa dell'ente, poiché solo in questo caso l'uso può essere caratterizzato da fini istituzionali. Per esempio, un Onmobile di proprietà della provincia che viene concesso in uso allo stato per lo svolgimento di attività scolastiche è assoggettato a imposizione, non potendosi in senso stretto configurare una finalità istituzionale dell'ente. ---0 Riproduzione riservata I comuni possono inviare le segnalazioni sulle incongruenze dei dati sul gettito Imu all'indirizzo [email protected] Pagina 27 ee, o „ I m a, le delil,ere “”nuni Pagina 12 di 26 Nota Mef avverte: banditi gli invii cartacei. Anche per le scelte sugli altri tributi locali Imu, le delibere viaggiano online Dal 16 aprile portale ad hoc per le decisioni sulle aliquote 1/1 DI FRANCESCO CERISANO ' aggeranno online i regolamenti e le delibere di approvazione delle aliquote Imu. Lo ha deciso il Mef che ha inviato una nota ai comuni per ribadire che la procedura di invio telematico è attiva dal 16 aprile. Agli uffici comunali basterà collegarsi all'indirizzo web www.portalefederalismofiscale.govit tramite le stesse credenziali utilizzate per Siatel 2.0 PuntoFisco. Gli atti dovranno essere inseriti esclusivamente in formato pdf. Tale obbligo vale anche per i comuni che hanno già inviato la documentazione in formato cartaceo entro il 16 aprile. Sarà invece cura del ministero acquisire la documentazione degli enti che hanno già spedito tutto in formato elettronico. Nella nota (prot. 5343/2012) la direzione federalismo fiscale del dipartimento delle finanze avverte che l'inserimento dei dati nel portale «sostituisce ogni altra modalità di invio precedentemente indicata», compresa la casella di posta elettroniin [email protected] che infatti verrà disattivata. Lo stesso servizio sarà utilizzabile per la trasmissione al ministero delle delibere tariffarie e dei regolamenti relativi agli altri tributi comunali (Tarsu-Tia, Tosap-Cosap, imposta di soggiorno e imposta di scopo). Tuttavia, tali atti non saranno per il momento pubblicati su www.finanze.gov.it fino a quando non sarà emanato il decreto attuativo previsto dal dl Salva-Italia. Il dl 201/2011 (art. 13, comma 15) prevede infatti che da quest'anno tutte le delibere tariffarie relative ai tributi dei comuni debbano essere inviate al Mef al massimo entro 30 giorni dalla data di scadenza per l'approvazione del bilancio di previsione. L'obbligo è sanzionato' con il blocco dei fondi ma senza il dm attuativo di Via XX settembre, secondo la direzione guidata da Paolo Puglisi, è da considerarsi in stand by. Fanno eccezione le delibere di istituzione o modifica dell'addizionale comunale Irpef per le quali il dl fiscale (n. 16/2012) appena approvato in via definitiva dal senato ha previsto che debbano essere inviate al dipartimento finanze del Mef per la pubblicazione su www.finanze.govit entro trenta giorni dall'approvazione. Sul punto è intervenuta l'Ifel che in una nota, nel ribadire il contenuto della comunicazione del Mef, ha precisato che «in assenza di particolari indicazioni sulle modalità di trasmissione queste vanno considerate invariate e non c'è alcun obbligo di reinvio in caso di già avvenuta trasmissione secondo le modalità in uso». --o Riproduzione riservata—M Pagina 27 , Inni. le delibere viaggiano online Pagina 13 di 26 Moncalieri passa da 9 rnln a 860 mila € Venerdì scorso, leggendo le spettanze da federalismo municipale del mio comune, pubblicate sul sito del ministero dell'interno, ho pensato a uno scherzò: il fondo sperimentale di riequilibrio, che lo scorso anno, unitamente alla compartecipazione Iva, ammontava a 9.484.852,00 euro, e che secondo i conteggi dell'ente per il 2012 avrebbe dovuto essere di almeno 3.575.000,00 euro, è invece di soli 867.460,55 euro. Tutto il problema nasce dalla valutazione (anzi, dalla sopravvalutazione), operata dal Mef, del presunto maggior gettito che dovrebbe derivarci dall'introduzione dell'Iran e che dovrebbe in gran parte compensare il taglio sul fondo. Che fare? La soluzione è nella legge: il comune mette a bilancio, nella risorsa Imu, l'importo indicato dal Mef, e nel fondo di riequilibrio le spettanze pubblicate dal pinistero dell'interno, e tutto torna a posto; poi si vedrà: si valuterà il gettito dell'acconto, lo stato entro il 10 dicembre potrà rivedere aliquote e detrazioni se in base ai dati di acconto riterrà di non aver centrato le sue (e le nostre) previsioni, i comuni stessi potranno variare le aliquote entro settembre e così via. Sì, ma a questo punto mi chiedo: cosa rimane del principio di veridicità che dovrebbe ispirare la redazione e la gestione del bilancio, se i comuni sono chiamati per legge a iscrivere delle previsioni di entrate, proprie sì, ma formulate dallo stato, anche quando le stime ministeriali sono ben lontane da quelle del comune? Lo stato stesso dubita della bontà di quelle stime ; tanto è vero che si.riserva: di rivedere aliquote di base e detrazioni Imu qualora i dati di gettito dell'acconto non dovessero sostenere le previsioni fatte. E di quali strumenti disporranno i comuni per evitare di chiudere in disavanzo i bilanci? Ben pochi. Su queste basi, è ben difficile che si possano operare fondate valutazioni sul gettito effettivo dell'imposta e pensare a possibili rimedi. A COLLE VAL D'ELSA MANCANO 400 MILIONI La mancanza di certezze da parte del governo sui trasferimenti agli enti locali e le continue variazioni sull'Imu mettono in seria difficoltà la chiusura e la stabilità dei bilanci comunali, non solo nella nostra città, ma in tutti i comuni italiani. Mai prima d'ora, almeno nel corso della mia esperienza amministrativa, avevo incontrato così tanti problemi e incertezze nella predisposizione della manovra finanziaria comunale, a cui anche l'amministraiione di Colle di Val d'Elsa sta lavorando, con tutti i suoi uffici, da diversi mesi. Venerdì il consiglio comunale sarà chiamato a discutere e approvare il bilancio di previsione per il 2012. Come illustrato nel corso degli incontri con i cittadini non nascondiamo forte preoccupazione per i prossimi mesi. Nei giorni scorsi, il dipartimento per la finanza locale del ministero dell'interno ha pubblicato i dati provvisori delle spettanze 2012 di cui i comuni dovrebbero tenere conto nella redazione dei propri bilanci dì previsione. Il quadro che ne emerge è preoccupante e fornisce numeri non coerenti rispetto alle stime effettuate dagli uffici comunali sul gettito Imu, come denunciato nei giorni scorsi anche da altri enti locali in parti diverse d'Italia. Per Colle di Val d'Elsa, la differenza tra i dati del dipartimento del Mef e quelli stimati dal nostro ufficio bilancio è pari a oltre 400 mila euro. Di fronte a questi dati «sballati» e alla protesta di tanti enti locali, è evidente che le stime ministeriali noia possono essere ritenute reali. A questo si aggiunge l'incertezza su importi e tempi della compensazione del fondo sperimentale di riequilibrio. Nel frattempo, l'unica certezza è che i comuni devono chiudere i bilanci e si trovano davanti a un bivio: rivedere la leva fiscale o tagliare servizi. Scelte difficili, aggravate dal difficile momento sociale ed economico. Spero che il governo trovi una soluzione accettabile, confrontandosi apertamente coni comuni. Per salvare i conti dello stato, non è accettabile pensare di dissestare gli enti locali. Paolo Brogioni sindaco di Colle di Val d'Elsa (Siena) Cinzia Miglietta, dirigente dei servizi finanziari del comune di Moncalieri (Torino) un. le deliberi. 11,. obese Pagina 14 di 26 miline press unE 26/04/2012 Casa lus IL PUNTO Non è solo l'Imu la causa di tutti i mali del residenziale Evelina Marchesini Ei Questa volta il diavolo è meno brutto di quello che si dipinge. L'Imu sembra essere diventata la causa di tutti?mali del mercato residenziale che - secondo alcune fonti - crollerà. Ma quanto può crollare più di quanto sia già caduto finora? Certo non si può gioire per l'introduzione del nuovo prelievo, ma l'Imu in sè non è così grave: quasi tutti i Paesi avanzati hanno un'imposta simile e in molti casi anche più pesante della nostra. A conti fatti non cambierà le decisioni di acquisto della prima casa e probabilmente non inciderà sul mercato delle seconde case, mentre ridimensionerà i portafogli di chi detiene ricchezza ripartita su più immobili inutilizzati. I veri problemi del mercato residenziale sono altri. Basti ricordare il forte prelievo in fase di acquisto della casa: elemento invece penalizzante su cui il Governo non ha voluto evidentemente intervenire con uno snellimento ad hoc. Per non parlare degli incentivi mai arrivati al settore edilizio, oggi riverso al suolo come un malato che nessuno vuole curare. E: RIPRODUZIONE RISERVA I A Pagina 1 AFFITTQ Pagina 15 di 26 press unE Il soler /,1 26/04/2012 Spes pubbka, Raccordo tra spending review e riforma della pubblica amministrazione Piano taglia-oneri negli uffici, si punta sui «costi standard» Marco Rogari ROMA Un raccordo tra la spending review e la riforma della pubblica amministrazione. Per il momento è un'idea che non è stata ancora messa nero su bianco. Ma nei fatti il punto d'incontro tra i due interventi che avranno una ricaduta diretta in termini di contenimento della spesa è obbligato. Un incrocio che potrebbe essere visibile nelle prossime settimane al momento della stesura del piano tagli-oneri burocratici a carico delle amministrazioni, in cui potrebbe essere previsto anche il ricorso allo strumento dei "costi standard" già ipotizzato in passato (oltre che per il federalismo) per il funzionamento dei ministeri. Al ministero della Pubblica amministrazione, guidato da Filippo Patroni Griffi, dove si sta mettendo a punto la fase attuativa del programma di semplificazioni e si sta preparando il terreno al prossimo intervento tagliaoneri, il riferimento ai "costi standard" diventa sempre più frequente. Un meccanismo che potrebbe essere utilizzato per frenare gli sprechi per adempimenti burocratici delle varie amministrazioni (comunicazioni procedure, atti, certificati, spese postali e via dicendo) ma anche per alleggerire i costi amministrativi sulle piccole e medie imprese. Prima però di rendere operativo un intervento di questo tipo dovrà essere completata la mappa di tutti gli adempimenti amministrativi (la cosiddetta "misurazione") a livello statale e regionale. Il censimento riguarderà anche la tempistica ovvero la durata delle procedure "effettiva" e non quella dichiarata da strutture centrali ed enti territoriali. Per le Regioni sarà previsto un programma taglia-oneri ad hoc, dove i costi standard, già contemplati dal federalismo, potrebbero avere un ruolo centrale. Il piano regionale dovrà poi amalgamarsi con quello statale. Un'operazione che sarà affinata tra la fine di giugno e i primi di luglio nel ri- Spending review Il piano di spending review è quello al quale sta lavorando il ministro Piero Giarda in collaborazione con il ministro Filippo Patroni Griffi e il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli, per riorganizzare e razionalizzare la spesa delle amministrazioni centrali e, in una seconda fase, anche delle Regioni. La relazione Giarda nella qua le saranno individuate le "criticità" su cui intervenire dovrebbe approdare al Consiglio dei ministri domani o la prossima settimana Piano tagli-oneri burocratici Il piano per tagliare gli oneri burocratici a carico delle stesse amministrazioni dovrà essere definito dal ministro Patroni Griffi entro l'inizio di luglio. Possibile un ricorso ai "costi standard" per razionalizzare le spese degli uffici soprattutto a livello regionale spetto della tabella di marcia per l'attuazione del decreto sulle semplificazioni da poco approvato dal Parlamento. Non è escluso che l'ipotesi "costi standard" abbia fatto capolino anche durante l'incontro di martedì tra Piero Giarda, Vittorio Grilli e lo stesso Patroni Griffi sul piano di spending review. La priorità resta utilizzare i risparmi di spesa per centrare il pareggio di bilancio fissato nel 2013. Ma sulla tempistica potrebbe anche esserci un'accelerazione, almeno per quanto riguarda una parte dell'intervento. La relazione del ministro Giarda dovrebbe essere presentata al prossimo Consiglio dei ministri. Una relazione che partirà dalla ricognizione fatta anche sulla base delle indicazioni arrivate dai primi ministeri chiamati a fornire indicazioni per il piano di revisione della spesa, ma che citerà anche diverse criticità su cui intervenire. Nella prima fase, come si legge nel Programma nazionale di riforma inviato a Bruxelles, i progetti di revisione riguarderanno la spesa sostenuta dalle amministrazioni centrali per «i servizi da loro prodotti o acquistati, i programmi di infrastrutture e quelli «di trasferimenti finanziaria a individui o imprese». RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 6 Pagina 16 di 26 press unE Il Sole/ /,1 26/04/2012 Priorità alle privata'zazioni locali Il Tesoro valuta quattro opzioni per la cessione degli asset pubblici Isabella Bufacchi ROMA Il nome lo ha già: «game changer». È quell'evento straordinario, quell'annuncio inatteso, quella "spallata" capace di spezzare sul nascere quest'ennesimo avvitamento della crisi del debito sovrano europeo. L'Italia resta vulnerabile al rischio-contagio per colpa del debito/Pil al 120% e dello stock di titoli di Stato da 1.620 miliardi. Così prima la Grecia, il Portogallo e l'Irlanda, ora la Spagna, la Francia e l'Olanda infieriscono sullo spread tra BTp e Bund. I rendimenti dei titoli di Stato italiani hanno ripreso a salire contagiati dai malesseri europei, indipendentemente dalla conquista del surplus primario e di un deficit/Pil saldamente sotto controllo in Italia. Così sui mercati non si perde la speranza di un game changer italiano annunciato prima dell'estate, l'operazione "taglia-debito": «l'Italia è un Paese ricco, perché non azzerare tutte le aste a medio-lungo termine per un anno con alienazioni per zoo miliardi?»: è il sogno di tutti i traders in BTp. Sul tavolo del Governo Monti il dossier delle privatizzazioni c'è. Dopo la riforma delle pensioni, la stretta sulla lotta all'evasione fiscale, il pareggio di bilancio alla portata, dopo l'avvio delle riforme strutturali su lavoro e fisco, dopo le semplificazioni e le liberalizzazioni, l'Esecutivo dei tecnici ha iniziato a esplorare diverse ipotesi di studio sulle dismissioni di asset immobiliari pubblici, sulle alienazioni delle aziende pubbliche e municipalizzate. La volontà di privatizzare c'è. Come dimostra la legge di stabilità 2012 che rilancia, allarga e rende più vincolanti tempi e modalità delle dismissioni delle aziende comunali nei servizi pubblici (trasporti, gestione dei rifiuti, ferrovie, autobus): per conservare le concessioni, queste aziende dovranno cedere una partecipazione non inferiore al 40% entro fine anno. Privatizzazioni queste, come quelle sollecitate dal Manifesto del Sole240re, che generano risorse per gli investi. PRECEDENTE La legge di stabilità del 2012 obbliga le aziende comunali a cedere almeno il 40% delle partecipazioni pena l'addio alle concessioni menti e vanno a sostegno della crescita. La materia prima non manca neanche sul fronte immobiliare: gli immobili dello Stato a uso governativo valgono almeno 65 miliardi, mentre quelli disponibili degli enti territoriali vanno dai 4o ai 6o miliardi. Gli asset con maggiore valore e facilmente alienabili, tuttavia, sono posseduti dagli enti territoriali mentre il debito pubblico che va tagliato è per oltre il 9o% proveniente dalle amministrazioni pubbliche centrali. Un problema non da poco, di natura politica piuttosto che tecnico-finanziaria. Nelle analisi sui costi e sui be- nefici delle operazioni taglia-debito, la voce dei costi spesso primeggia. Un'operazione da 5o miliardi allestita con privatizzazioni e dismissioni immobiliari (a tanto aveva mirato la Grecia, deludendo aspramente le attese) può essere vanificata da un peggioramento repentino dell'andamento dei conti pubblici. Costruire un game changer da 200-300 miliardi comporta insidie che i tecnici del Governo Monti valutano attentamente. La creazione di strutture faraoniche sul filo del rasoio, superholding che si tengono in bilico sulla linea sottile che divide il pubblico dal privato, tendono ad essere bocciate senza appello da Eurostat, l'ufficio statistico europeo che stando a fonti bene informate avrebbe già storto il naso sulle ultime cessioni "partite di giro" realizzate con Fintecna, solitamente a fine anno per aggiustare il bilancio. Coinvolgere direttamente la Cdp (attivo da 274 miliardi, disponibilità liquide da 129 miliardi in base al bilancio 2011 approvato nei giorni scorsi) in un'operazione taglia-debito rischia di cadere nella tentazione di attingere al risparmio postale (la ricchezza dei cittadini italiani). I buoni postali, con uno stock presso la Cassa che ha superato i 218 miliardi, sono però garantiti dallo Stato e la liquidità extra generata dalla Cdp viene "parcheggiata" presso il conto corrente di Tesoreria: la tesi vuole che quando questa liquiditàviene dirottata su altri impieghi, lo Stato deve reintegrarla con emissioni di BTp. La Cassa può essere un player importante nella partita delle privatizzazioni: una delle ipotesi in pole position sarebbe quella di un'accoppiata Cdp-Agenzia del Demanio in uno "sportello delle privatizzazioni e dismissioni" per gli enti, dalla consulenza all'operazione chiavi-in-mano. Una lista di 5o Comuni sarebbe già pronta, tramite la collaborazione dell'Anci. Impostare prima dell'estate un programma credibile e sostenibile di privatizzazioni e dismissioni immobiliari, al di là dei numeri immediati, è dunque l'obiettivo. Le cartolarizzazioni sono invece totalmente bandite: Eurostat ha inferto una recente stretta che rende questa dismissione impraticabile per gli Stati. Una strada aperta è invece quella già praticata, stile-Fip: la cessione di immobili pubblici a un fondo immobiliare che vende le sue quote sul mercato, con rendimenti garantiti dal flusso degli affitti pagati dallo Stato. Questa operazione ha però effetti collaterali indesiderati: taglia il debito, riduce il pagamento delle cedole ma grava sul deficit con la spesa extra degli affitti. Proporre uno scambio tra quote dei fondi immobiliari garantiti da asset pubblici con i BTp potrebbe infine essere controproducente, togliendo smalto al titolo di Stato. Meglio la vecchia via: privatizzare e rimpolpare il fondo di ammortamento per la riduzione del debito pubblico tramite riacquisto dei BTp sul mercato secondario. Isabella bufacchi@ilsole24ore com e RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 9 PriOrit Ile pnwtlzzazioni locali Pagina 17 di 26 press unE Il Sole12 26/04/2012 Patrimonio immobiliare totale. Dati in miliardi di euro \ N \"\\N CAPOLUOGHI DI REGIONE • s . • \ , • • ■ " • ■■'' ..s ±, ,I; „ \ • TRIUMMAX: (*) Solo amministrazioni centrali; esclusi università, demanio militare, beni storici, eccetera Fonte: Scenari immobiliari PriOrit Pagina 18 di 26 press unE Il Sole12 26/04/2012 La fotografia attuale e le ipotesi sul tavolo MAGOECONOMICA Le partecipazioni dirette del Tesoro Queste le società con partecipazione di maggioranza o di controllo del ministero dell'Economia (tra parentesi la quota percentuale di partecipazione): Alita ha (49,90%); Enel (31,24); Eni (3,93); Finmeccanica (30,20); Agenzia Attr. Invest. Svi I. Impresa (100); Anas (100); Arcus (100); Cassa Depositi e Prestiti (70); Cinecittà Luce (100); Coni Servizi (100); Consap (100); Consip (100); Expo 2015 (40); Enav (100); Eur (90); Ferrovie dello Stato (100); Fintecna (100); Gse (100); Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (100); Italia Lavoro (100); Poste Italiane (100); Rai (99,56); Rete Autostrade Mediterranee (100); Sace (100); Sicot (100); Società per lo Sviluppo del Mercato dei Fondi Pensione (56,01); Sogei (100); Sogesid (100); Sogin (100); STMicroelectronics Holding N.V. (50); Studiare Sviluppo (100) \ \\A • \G\s„ . •. ateim isaite integralsoci ,tà,b0- od o L'ipotesi Na Nasce una s ing (trust d perleimetro i delle fuori. dal o gr) fuor 41. Pa: detiene ne tutte controllate mente o l iparzialmente —ente d a ees;)ro, tutte società comprsa Cdp,tutt dagli ParteciPate e a te nit e Stato arida tì' gli immobili e E me tt sul mercato ri quote Propone scambi1 BTP Pro Opera O O nild Contro Le utility :::: Queste invece le utility quotate: Aeroporto Toscano; A2ASpa; Nera; Acea; Iren; Ascopiave; Fnm; Acsmagam Spa; Save Spa; Aeroporto di Firenze; Acque potabili \ : \M'\ ::: La legge italiana suitruste inadeguata; la gestione degli asset resta italiana e la Psendn' p rivatizzazione rischia il no d urostat, impatto negativo su d eficit e sui BTpvenduti retai FOTOGRAMMA La depo e prestiti diventala holding dell e società Partecipate da Tesoro ae cdeo g gilsi enti territoriali a gli immobili dello Stato o degli enti territoriali Pro La Cdp è nota ad Eurost Tempi brevi di attuazione C on t o, La Cd- ,p è un un'istituzione finanzia rio co u'I .•. ncu . ratio s patrimoniali, disizati. tal con irrie venti Itm di cui conto corrente parcheggiata Teaso presso cOrrrcheggiatl vie ria, se u sata compensata re con risarmie emis sioni..cl dì Postli2n raccolta delle Cdp ,',Ionte stato l e gar antito dallLtoo ipotesi Creazione di una super-Sgr o più fondi ìmmobilìarîai quali lo Stato vende gli immobili a uso governativo, La Sgr si finanzia collocando quote a investitori privati e istituzionali anche tramite gli sportelli postali. Il rendimento delle quote è garantito dal flusso degli affitti pagati dallo Stato alla Sgr Pro Operazione fino a 65 miliardi, estenditi le agi' immobili degli enti territoria li'. Contro Impatto negativo sul deficit (affitto); le quote sono meno appetibili dei titoli di Stato per le banche ai fini di Basilea3 partecipazioni azionarie degli enti territoriali. Avviano il processo di alienazioni pubbliche dove c'è più valore: Comuni, Province e Regioni PrVoere dismissioni 5v me rcato e da Eurostat C:\ \ 0•„::\ n,.....\ \:7, \ k, :`, N. L'Ipotesi La Cdp e l'Agenzia del Demanio creano uno «sportello privatizzazioni» per la valorizzazione e la dismissione degli immobili e delle Contro Gli importi sono polverizzati, l'impatto dell'effetto-annuncio sul mercato è modesto; le cessioni degli asset sono locali quando invece iltaglio del debito avviene a livello centrale Pagina 9 PriOrit Ile priutiz Pagina 19 di 26 press unE Il soler /,1 26/04/2012 Sul «socialismo municipale» serve subito una scossa ROMA Si mette faticosamente in moto la nuova stagione di privatizzazioni in ambito locale. Il Manifesto del Sole 24 Ore sulla crescita chiedeva già il 16 luglio 2011 una «scossa forte a cominciare dalla Rai e dalle aziende di public utility oggi possedute da entilocali o da loro controllate». Ma l'agenda del governo, che pure ha già adottato provvedimenti molto vicini a quelli proposti dal Manifesto su pensioni, tasse sul lavoro, liberalizzazioni e trasparenza della pubblica amministrazione, aveva finora tralasciato interventi in questo campo, mirati soprattutto all'abbattimento del debito pubblico. La Rai è ancora oggetto di un complicato confronto che sembra essere prima di tutto politico, senza tenere nel necessario conto valutazioni economiche e stime su possibili effetti di una mossa che consentirebbe all'azienda privatizzata, e senza canone, di avere maggiori margini di manovra sulla raccolta pubblicitaria con gli stessi tetti delle televisioni commerciali. Il dibattito Rai è però ancora impantanato, come dimostrano le tensioni che fmora hanno congelato la riforma della governance. Sul cosiddetto "socialismo municipale" qualcosa si muove. Il decreto sulle liberalizzazioni ha permesso di perfezionare la riforma Fitto accelerando sul sistema delle gare nei servizi pubblici locali. Favorita anche la partecipazione dei privati con quote non inferiori al 4o% in un mondo dominato finora dal settore pubblico. Le cifre, sotto questo aspetto, sono impressionanti. Il numero delle società partecipate dagli enti locali è aumentato da 4.604 nel 2003 a 5.559 nel 2010 (dati della Kpmg, la società che insieme alla Fondazione Mattei dell'Eni cura il rapporto «Privatization barometer»). I Comuni la fanno da padrone: secondo un censimento dell'Anci, al 31 dicembre 2010 risultano 7.723 quelli azionisti e 3.6621e imprese attive tra i cui soci figura almeno un'amministrazione comunale. Ma l'elenco delle possibili cessioni di Stato, almeno sulla carta, può riguardare anche asset centrali. Oltre al copioso capitolo degli immobili ci sono, con difficoltà di realizzazione più o meno elevate e opportunità di intervento più o meno ridotte, anche i dossier Poste italiane e Fs e le partecipazioni statali del 3o% nei grandi gruppi nazionali quotati in Borsa - Eni, Enel, Finmeccanica - e de113,8% nella St Microelectronics. C.Fo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 9 Pagina 20 di 26 press unE Il Sole12 26/04/2012 Imu, carica di mini-agevolazioni Correttivi settoriali a pioggia per agricoltura, palazzi storici e abitazioni popolari PAGINA A CURA DI Saverio Fossati Gianni Trovati L'Imu "lineare", con regole generali uguali per tutti e pochi interventi di dettaglio per evitare difficoltà amministrative e contenzioso, è durata lo spazio di un mattino. L'imposta uscita dal decreto «Salva-Italia» si è rivelata infatti più frettolosa che semplice, e il ritorno sul tema per correggere quel che non andava con il decreto fiscale approvato martedì ha aperto la porta a un'ondata di modifiche di dettaglio. Questi interventi non cambiano il senso generale dell'imposta, che per la generalità dei contribuenti continua a essere drasticamente più pesante della vecchia Ici, ma porta buone notizie qua e là per una pluralità di categorie più o meno numerose. L'attenzione del decreto fiscale e del lavoro parlamentare sulla sua conversione, anche per intervento diretto del ministro Mario Catania, si è concentrata soprattutto sull'agricoltura. Il primo obiettivo è stato quello di attenuare il salasso che sarebbe stato determinato dall'abrogazione tout court del sistema di esenzioni e di abbattimenti dell'imponibile che caratterizzava la disciplina Ici sui terreni. Per questa ragione i correttivi arrivati con il decreto fiscale reintroducono l'esenzione per i Comuni montani o parzialmente montani, permettendo anche al Governo di intervenire con decreto per rivedere l'elenco e attribuire le esenzioni a tutti i territori considerati meritevoli, e ridisegna il meccanismo di abbattimento dell'imponibile. Il nuovo sistema, che istituisce una franchigia per i primi 6mila euro e sconti progressivamente più limitati con il crescere del valore del terreno, è meno generoso rispetto a quello che regolava l'Ici, ma evita di concentrare gli aumenti più sostanzioni proprio sui terreni di valore più limitato. Oltre a ciò, gli emendamenti hanno esteso alle società agricole alcune facilitazioni in origine previste per le sole persone fisiche, permettendo anche di considerare come terreni le aree fabbricabili delle società. Una previsione, quest'ultima, che determina rispetto alle aziende di altri settori una disparità di trattamento di cui non sono evidenti le ragioni. Una tipologia di immobili oggetto di attenzione in Parlamento è quella del mattone di inte- Anche l'esente paga l'acconto bbligati al pagamento \...., anche se esenti dall'imposta, poi lo Stato restituirà. È uno dei tanti paradossi dell'Imu partoriti dal decreto fiscale approvato martedì. Il meccanismo disegnato dal decreto prevede infatti il pagamento dell'acconto sulle basi dell'aliquota standard, rimandando al saldo di dicembre i conti con le scelte comunali. Da Trieste a Peschiera del Garda (Bs), oltre che in una serie di piccoli Comuni al Nord e al Sud, i sindaci hanno deciso di abbassare l'aliquota per l'abitazione principale, escludendo dall'Imu proprietari che avrebbero dovuto pagarla in base all'aliquota nazionale. Risultato: si paga l'acconto, e si aspettala restituzione. «Un pasticcio - secondo Maurizio Leo (Pdl), presidente della commissione per l'anagrafe tributaria - che va risolto per legge» (G. Tr.) resse storico o artistico. Per i proprietari, poche migliaia di persone in tutta Italia, viene previsto l'abbattimento del 50% dell'imponibile ai fini Imu, anche in questo caso per evitare un eccessivo disallineamento rispetto alle agevolazioni previste dall'Ici e abrogate in un primo momento con il cambio di imposta. Sugli immobili di interesse storico o artistico, inoltre, il decreto corretto dal Parlamento aggiusta anche gli sconti sugli affitti tagliando l'imponibile del 35 per cento. Altre agevolazioni sono state introdotte per sanare inciampi evidenti portati dalle regole scritte a Natale. È il caso, per esempio, delle categorie a cui viene ora disapplicata la «quota erariale» dell'Imu, cioè il 50% dell'imposta da girare allo Stato: è il caso, oltre agli immobili dei Comuni, di quelli di ex Iacp e di cooperative edilizie a proprietà indivisa, per consentire ai Comuni di alleggerire il carico su queste categorie senza doversi sobbarcare anche la parte di imposta da versare all'Erario (come invece continuerà ad accadere per gli immobili invenduti da parte dei costruttori). Lo stesso accade per gli immobili posseduti da residenti all'estero o da anziani ricoverati in strutture di lungodegenza, purché non locate. Per queste ultime categorie, il Comune può decidere l'assimilazione all'abitazione principale (ma la quota daversare allo Stato resta fissa allo 0,38%). Nella disponibilità delle scelte comunali c'è poi la possibilità di alleggerire il carico per gli immobili affittati o per quelli posseduti dai soggetti Ires, che non beneficiano dell'addio all'Irpef sui redditi fondiari. Una serie di possibilità che però, viste le difficoltà dei conti locali, rischiano di rimanere in molti casi imprigionate nella teoria. RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 11 Imu,carica di mini-agevolazioni Pagina 21 di 26 press unE Il Sole12 26/04/2012 .e mappa 't) I ABITAZIONE PRINCIPALE Per l'abitazione princi a e sono previsti 200 P com uni possono ich:it la euro di detrazione(i incrementa re)e speciale dello 0,4% s sino allo 0,2 per c(che i. Comuní PossonclO oridaurre , montano-collinari sono. esenti. Per gli altri fabbricati rurali strumentali l'aliquota . è e dello 0,2 per cento, Le aree fabbricabili di proprietà di imprenditori agricoli professionali (tap) e società agricole .d t ento). Inoltre cì sono altri150 u dcompleann o. per o gni f igli o convivente sino al26 E possibile pagare l'Imu in tre rate anziché due sono trattate come terreni, questi casi lo Stato non rinuncia alla sua quota accatastati (anche se non strumentali), si versa I terreni agricoli in zone montane o pa zia lmente montane (coli . isa°pn°e vale e per s eunnt ai rd1 i m ent on l'accollodell'Imu al. coniuge assegnatario in. una franchigia ' cl6 umei. l i) a i l a i en ou rnoessue intnta cC sodi separazione o divorzio, l'abitatione base imponibile ulterio r d1 r e70 per ce ier diventa privim enat aautomatica se d mente principale, mentre riduzi on i d e l l'imposta cento. n su tuttiiterreagricoldiadi 25% al di i, proprietà del coniuge non assegn atn ao, era equiparata solo se quest'ultimo moltplicatore ai fini della Ibase P rie QPirmptà. oniabilie iP l è. 110 non possedeva altre abitazioni nel Comune, anziché 135. Icornum possono comunque ridurre ' Comuni possono disporre l' sino allo 0,1% l'al`quo a sui fabbricati rurali non eI [r Com abitazione principale di quella cll non esenti. locata)di anziani o disabili ricoverati altrove e Infine, l'acconto d giu gno è ridotto al 30% peri dei cittadini italiani non residenti in. Italia: ma in fabbricati rurali st rumentali,' e, quando non sono solo a saldo I IMMOBILI D'I MPRESA Immobili invenduti!; il Comune può disporre una , , 04 I ALTRI CASI riduzione per tre anni dell' aliquota sino a un Le dimore storiche beneficiano di una riduzione minimo del 3,8 per mille. del 50% d ella base imponibile,come Agli immobili appartenenti a impre 5 e e per i beni inagibili, dei soggetti Ires i Comuni possono a pplicare Sono esenti dalla quota statale gli immobili dei l'aliquota ridotta sino allo 0,4 per cento.I comuni Comuni,degli ex Iacp e delle cooperative a lì potrebbero differenziare le aliquote ridotte per proprietà i ndivise .E n totale tali fattispecie anche per varie categorie di beni immobili degli enti non commerciali destinati esclusivamente ai compiti precisati nella legge. A 03 1 IMMOBILI RURALI E TERRENI discrezione dei Comuni è l'aliquota ridotta sino a I fabbricati rurali strumentali in zone un minimo dello 0,4% per le abitazioni locate Pagina 11 Pagina 22 di 26 press unE Il Sole12 26/04/2012 oMem Impossibili i nterventi con D pcm Aumenti di aliquote per le case sfitte: percorso a ostacoli Chiusa la partita del decreto fiscale, incombe il decreto salva gettito: in uno degli emendamenti alla legge di conversione del Dl 16/2012, appena passata sotto fiducia, una norma prevede che entro i110 dicembre lo Stato, con la snella forma del Dpcm, possa cambiare integralmente il già complesso sistema delle aliquote Imu. Il testo della disposizione, che ora è nel nuovo comma 5 dell'articolo 4 del Dl 16/2012, inserisce un nuovo comma 12-bis all'articolo 13 del Dl 201/2011. Ed è molto chiaro: « C on uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia e delle finanze, da emanare entro il 10 dicembre 2012, si provvede, sulla base del gettito della prima rata dell'imposta municipale propria nonché dei risultati dell'accatastamento dei fabbricati rurali, alla modifica delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione stabilite dal presente articolo per assicurare l'ammontare del gettito complessivo previsto per l'anno 2012.». In sostanza, lo Stato si riserva di modificare tutte le aliquote e le detrazioni dell'articolo 13, istitutivo dell'Imu provvisoria, comprese naturalmente quelle decise pochi giorni fa con la conversione in legge del Dl fiscale. Non si tratta, quindi, delle sole aliquote di legge base, cioè lo 0,4% e lo 0,76%, ma anche di tutte quelle agevolate come per le case locate o gli immobili rurali, compresi i minimi e i massimi lasciati alla discrezionalità dei Comuni, le detrazioni di zoo euro per l'abitazione principale e quella di 5o peri figli conviventi. Non saranno, invece, regolabili le aliquote per categorie non citate nella norma, come le case a disposizione (o sfitte). La legge prevede infatti che i Comuni possano prevedere aliquote peggiorative (dallo 0,76% all'1,06%) per tutti gli immobili che non siano non abitazione principale e migliorative (sino allo 0,46%) per singole categorie all'interno di questi ultimi. E in effetti lo stanno facendo: in diversi Comuni l'aliquota viene elevata al massimo per poi prevedere speciali aliquote minori, per esempio, per case con certe caratteristiche. Ma per il meccanismo della norma statale il Dpcm non potrà agire direttamente sulle case sfitte ma semmai alzare o abbassare in generale l'aliquota dello 0,76% o la forbice lasciata a disposizione dei Comuni, con effetti devastanti sui calcoli dei contribuenti, ma senza potere incidere direttamente sulle seconde case. Per incidere sull'aliquota occorre una legge. e RIPRODUZIONE RISERVATA ,, Case vuote Prenuati dalthria ■ Laddidalle*..agevukte Eiffundagtgati.a......ordana Già all'indomani del «Salva-Italia» le simulazioni del Sole 24 Ore sugli effetti dell'imposta municipale unica avevano evidenziato che le case vuote erano le uniche a non risultare penalizzate dal confronto con la disciplina Ici (nell'immagine i calcoli pubblicati sul numero del17 dicembre) Pagina 11 Imu, raria di mini-agevolazini Pagina 23 di 26 press unE Il Sole 9.0)1111E 26/04/2012 Altolà dei sindacati alle modifiche in commissione Giorgio Pog 'lotti ROMA I sindacati guardano con preoccupazione alle modifiche al Ddl sulla riforma del mercato del lavoro, temendo che venga compromesso l'equilibrio raggiunto sulle misure di contrasto alla cattiva flessibilità e sulle sanzioni p er i licenziamenti illegittimi. È questo, in estrema sintesi, il messaggio che arriva da Cgil, Cisl e Uil alla Commissione lavoro del Senato che inizia oggi l'esame degli 800 emendamenti - si attendono quelli dei relatori- con l'obiettivo di terminare sabato, anche se l'inizio del voto previsto per Hz maggio potrebbe slittare poiché la commissione Bilancio che deve dare parere sulla copertura economica è impegnata con il Def. Le norme sui licenziamenti sono oggetto di diversi emendamenti (siveda «Il Sole- 24 ore» di ieri), ma la leader della Cgil, Susanna Camusso, frena, confermando il pacchetto di i6 ore di protesta, compresolo sciopero generale: «Sentiamo che si vuole intervenire sull'articolo 18 e rispondiamo dicendo che la nostra mobilitazione continua». Secondo la Camusso «sullaprecarietà c'è troppo poco e sugli ammortizzatori ci sono ancora troppe incertezze». EFFETTo E In pensione con un anno in più nel 2012 L'età media di pensionamento nei primi tre mesi del zoiz è cresciuta di circa un anno rispetto al zon, e tutto ciò è accadutoprimache lariformaFornero abbia dispiegato i suoi effetti. Secondo i dati Inps l'effetto combinato della finestra mobile prevista perii zon dalla riforma Sacconi e dello «scalino» perla pensione di anzianità previsto dalla D ami an o ha portato l'età di uscita dai 604 anni medi nel 2011 ai 614 del zoiz. Per gli statali l'innalzamento dell'età è ancora più rapido (dai do anni dei primi tre mesi del 2011 ai 614 dello stesso periodo del 2012), a causa della strettaulteriore rispetto alprivato sull'età delle donne (passata nel zon da do a di anni, a cui aggiungere comunque la finestra mobile). Il numero uno della Cisl,Raffaele Bonanni, auspica che «non si metta mano all'articolato frutto di un faticoso compromesso», che «non siano apportate modifiche che rischiano di rompere l'equilibrio raggiunto con fatica», invitando il «governo a non rimangiarsi le misure su partite Iva e associati in partecipazione». Quanto alla Uil, anche per Guglielmo Loy «l'equilibrio raggiunto è molto precario», la «mediazione affidata alla politica piuttosto che alle parti sociali ha prodotto una sintesi modesta rispetto al più ambizioso disegno originario». Il rischio, per Loy, è che «con gli emendamenti vengano attenuati gli interventi contro la cattiva flessibilità e non vengagarantital'estensione degli ammortizzatori». Delle prossime mosse parleranno i leader dei sindacati confederali domani, alla tradizionale conferenza stampa sul i° maggio: «Ci sono molti terreni comuni su cui agire - aggiunge la Camusso -. Ci sono posizioni unitarie su temi come l'universalità degli ammortizzatori sociali, inoltre le nostre categorie degli agricoli scioperano per ottenere le modifiche sui voucher e sulla cosiddetta mini Aspi». Il sindacato sollecita modifiche su questi punti: «l'estensione dei voucher a tutte le imprese agricole - spiega Loy - ha l'effetto di smantellare il contratto per 3oomila persone, mentre con la cosiddetta mini Aspi (il nuovo ammortizzatore per i lavoratori con carriere discontinue, ndr) circa 400mila stagionali avranno un duplice danno, in termini di importo dell'indennità e di contribuzione previdenziale, con la conseguenza che prenderanno poco più della pensione sociale». Oltre alla riforma del mercato del lavoro, per il sindacato il prossimo terreno di iniziativa è quello della crescita. «11 governo ha continuato a fare solo politiche di rigore e il dato oggettivo è che la disoccupazione continua ad aumentare», continua la Camusso mentre «la crescita continua a essere rinviata». I sindacati sollecitano una soluzione peri cosiddetti "esodati", considerata «urgente» dalla Commissione Lavoro della Camera che nel parere sul Def fa riferimento a quanti «avendo perso il lavoro, si sono trovati senza copertura di ammortizzatori sociali e senza la possibilità di accedere alla pensione». Pagina 24 di 26 O 00,001171C, 00FRVATA FrPF0G IMONE PrSERVA, Pagina 13 Pa, licenziamenti disciplinari più. Tlid la .0100,0 itinerar press unE 26/04/2012 Il Sole 9.0)1111E Pa, licenziamenti disciplinari più semplici In arrivo la delega sull'articolo 18 per gli statali: tipizzazione dei casi che fanno scattare la sanzione Davide Colombo ROMA Un disegno di legge con una delega per la regolazione dei licenziamenti disciplinari nelle pubbliche amministrazioni, per i quali dovrà essere razionalizzata la struttura attuale delle sanzioni e introdotta una tipizzazione delle ipotesi che possono giustificare il licenziamento per motivi soggettivi. Parte da qui la proposta operativa che il ministro della Pa e della Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, sta mettendo a punto per la traduzione in norme dei «principi e criteri generali» contenuti nella riforma Fornero. La ri-regolazione del pubblico impiego si muoverà su un indice articolato e complesso, che i tecnici di palazzo Vidoni stanno ancora limando in vista del prossimo incontro con i sindacati (la data è da confermare ma dovrebbe essere il 4 maggio) sapendo che tutto dovrà essere pronto entro la metà di maggio. Oltre all'armonizzazione delle norme sul mercato del lavoro, vale a dire i contratti flessibili in entrata e le regole sui licenziamenti, si punta a un nuovo insieme di misure per rafforzare la responsabilità e l'autonomia dei dirigenti; un taglio delle consulenze esterne; una nuova impostazione delle politiche di reclutamento che passa anche per il rilancio del vecchio progetto di riordino delle scuole superiori della Pa; una rivisitazione del ciclo della performance, che prevede una condivisione con i sindacati nella gestione delle scelte organizzative delle amministrazioni. Licenziamenti disciplinari Se per i licenziamenti discriminatori (o nulli) non serviranno norme di equiparazione tra pubblico e privato e se per i licenziamenti per giustificati motivi oggettivi (quelli economici) la cornice regolatoria già esiste ed è l'articolo 33 del Dlgs 165/2001 con la prevista mobilità del personale in disponibilità (dichiarato in eccedenza a conclusione della relativa procedura), un intervento ad hoc servirà per i disciplinari. Tenendo conto dei vincoli costituzionali, della diversa natura della funzione pubblica che prevede maggiori dove- DDIO M COA.710,e0 Più autonomia peri dirigenti, taglio delle consulenze, riordino del reclutamento e cambio di politica sui contratti a termine ri e pretende diverse garanzie ai dipendenti di un'amministrazione pubblica rispetto a quelli di un'azienda privata, con la delega si punta a introdurre una serie di ipotesi di giustificato motivo soggettivo e a ricalibrare il sistema delle sanzioni conservative o espulsive che, tra l'altro, sono dif- ferenziate a seconda che si tratti di funzionari o di dirigenti. Una delega, insomma, per rendere più certe le situazioni che fanno scattare il licenziamento in casi disciplinari. Con la prospettiva, in caso di sentenza che boccia il licenziamento, del reintegro del dipendente piuttosto che del suo indennizzo; ipotesi peraltro già bollata da incostituzionalità dal Giudice delle leggi. Dirigenza con più autonomia Nel quadro della privatizzazione del contratto dei dirigenti con il Ddl Patroni Griffi si punterebbe a rafforzare l'autonomia dei dirigenti dall'indirizzo politico e la responsabilità nella gestione dell'organizzazione e delle risorse dell'amministrazione. Probabilmente verrà proposto un meccanismo di conferma automatica a fine incarico (fatti salvi casi oggettivi di inadempienza) per mettere a riparo i direttori generali da logiche non regolate di spoil system. Misure tratti a tempo indeterminato perché resta il vincolo dell'accesso per concorso nella Pa, verranno molto ricalibrati: per quelli molto brevi verrà recepita la riforma Fornero mentre per quelli fino a 36 mesi si penseranno formule tipo il corso-concorso, mirate per qualificare il più possibile questi rapporti temporanei d'impiego. Ciclo della performance Per superare alcune difficoltà applicative del sistema di valutazione introdotto dalla riforma Brunetta si punta poi a un superamento delle analisi delle performance basate sulla logica dell'adempimento. L'idea è quella di favorire un maggior coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella definizione dei criteri di valutazione e delle scelte organizzative delle amministrazioni che, dopo l'ultima riforma, dovrebbero essere invece semplicemente comunicate ai sindacati. RIPRODUZIONE RISERVATA che verrebbero affiancate da un forte giro di vite sugli incarichi esterni, da limitare esclusivamente a casi di assoluta eccellenza e per posizioni particolari. Sempre sulla dirigenza, il ministro vuole proporre una riforma dell'attuale sistema di reclutamento che passa anche per un riordino delle cinque scuole di alta formazione: ai nuovi dirigenti dello Stato dovrebbe essere assicurata una formazione comune, come nelle esperienze di Francia e Regno Unito, in maniera da poter garantire reali possibilità di trasferimento da un'amministrazione a un'altra superando canali impropri come il reclutamento esterno o il «comando» di dirigenti fuori dai ruoli. Contratti a termine L'idea è di abbandonare il contratto coordinato e continuativo con un'equiparazione stretta con il settore privato. I contratti a termine, che comunque non potranno essere trasformati in con- Pagina 13 f;,,AMP.M1 é Gulkla cm,llitinewar f Pagina 25 di 26 press unE 26/04/2012 Il Sole 9.0)1111E Anche per gli statali niente più tabù LE. NUOVE REGOLE NEL PIR..'31ICO IMPIEGO sipario sul nuovo articolo 18 che sta per calare in commissione lavoro al Senato prevede solo piccoli ritocchi al margine: i) sui disciplinari nel settore privato, per ridurre il più possibile la discrezionalità dei giudici; 2) per evitare usi impropri e dilatori della procedura di conciliazione. Sui «fondamentali», vale a dire l'assicurazione del reintegro in caso di ingiustificato motivo in tutti i casi di licenziamento non c'è alcuna ipotesi di ripensamento, dopo l'accordo politico raggiunto nella notte del 20 marzo a Palazzo Chigi da Monti e Fornero con i segretari di Pdl, Pd e Udc. La preoccupazione dei sindacati di queste ore risponde più a una logica di comunicazione e consenso che non di sostanza. Intanto sul fronte del pubblico impiego prende corpo l'ipotesi di un disegno di legge delega per riordinare le tipologie e le sanzioni che ordinano un licenziamento disciplinare di un dipendente. L'obiettivo sembra quello di una razionalizzazione che lascia da un lato i licenziamenti per motivi oggettivi (o ragioni economiche) che sono già regolati dalle norme sulla mobilità del personale dichiarato in eccedenza. Faticosamente anche l'amministrazione pubblica prende atto che il lavoro è lavoro sempre. E che le regole devono essere, pur con adattamenti che non diventino però privilegio o guarentigia, uguali per tutti. Pagina 16 Pagina 26 di 26