Numero 6 - SNA Service
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Numero 6 - SNA Service
Tariffa Associazioni senza scopo di lucro: “Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 2, DCB Milano” Pubblicazione bimestrale del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione 6 Anno XII° novembre-dicembre 2007 Auguri di buon plurimandato Pag. 2 Pag. 37 Pag. 40 L’ora LL’ora ’ora della d della ella legalità llegalità egalità Cauzione Cauzione MpS MpS Arag Arag nuove nuove coperture coperture 1 Tecnica 2 “Grazie allo SNA per aver acceso una luce sul nostro Mezzogiorno” 11 Flash sulla tavola rotonda 12 Il sole di Napoli 15 Lettera aperta a Riccardo Sabbatini 16 Approvato il nuovo CCNL dei dipendenti di agenzia 17 Principali parametri del contratto nazionale 18 E ora parliamo del grande progetto di formazione realizzato dal Sindacato 22 Prove tecniche di plurimandato 24 Gli Assicuratori francesi promuovono la loro immagine ed é tempo che ciò accada anche in Italia Enrico Benaglia - ?????? 26 Speriamo che il processo di rinnovamento non affoghi in un mare di carta 28 Tabaccheria e ricevitorie Sisal, assicuratori atipici nei rami danni 30 Polizze e cartoline illustrate ANNO XII° – N° 6 Pubblicazione bimestrale del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione 31 È ora di dare prova della nostra maturità 32 Felicità nell’economia contemporanea 34 Carla Dho, vice-presidente Gruppo agenti Nuova Tirrena 37 Le infinite risorse dello SNA, unica tutela alla nostra professione 40 Convenzione integrativa Sna 48 Nuove regole di comportamento e compagnie telefoniche 20123 Milano Via Lanzone, 2 Tel. 02/8066131 r.a. - Fax 02/867878 00187 ROMA - Delegazione Tel. 06/6798615 - Fax 06/69941927 www.snaservice.it www.agentediassicurazione.it Direttore Responsabile Domenico Fumagalli 50 Convegno Danni Indiretti e presentazione al mercato della nuova polizza “Stand Alone a Primo Rischio” 51 Il tradizionale appuntamento d’ottobre a Milano 54 Congresso Gruppo Agenti Aviva, all’insegna delle “3 p” 56 Intervista al nuovo presidente Bartolomeo Carangelo 58 Volli, e sempre volli, e fortissimamente volli Responsabile della Stampa Roberto Bianchi 60 La XXV Assemblea Generale degli Agenti Fondiaria Coordinatore Redazionale Filippo Guttadauro 62 Per l’isola che non c’è? Girare dopo la seconda stella a destra e Redazione: Via Lanzone, 2 - 20123 Milano 64 Gli Agenti Allianz Ras puntano sul valore della Rete Fotocomposizione e Stampa: Àncora Arti Grafiche Via B. Crespi, 30 - 20159 Milano Aut. Trib. di Milano n. 380 del 10/6/96. Tariffa Associazioni senza scopo di lucro: “Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 2, DCB Milano” Anno XII° n. 6/2007 Riproduzione vietata Chiuso in Redazione il giorno 21/12/2007 Associato all’Unione periodica Italiana poi sempre dritto fino a... 66 Competenza, coraggio e coerenza 69 Assemblea straordinaria 70 Stiamo attraversando un momento difficile! 73 Gli agenti Zurich di fronte alla sfida della crescita 76 Nel segno della continuità, Ganz alla guida del Gruppo Agenti Liguria (GAL) 79 Il Gant vuole ancora Melis 83 Abbiamo letto per voi 86 Taccuino culturale Riflessioni Semiserie Tecnica Roberto Bianchi I n senso generale, il termine tecnica indica l’insieme di regole e procedure adatte a dirigere, con efficacia, le attività umane per mezzo delle quali si intenda produrre una qualsiasi utilità. Non c’è dubbio che essa, nelle sue forme arcaiche, così come in quelle più complesse che ha assunto nella società contemporanea, rappresenti uno strumento indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo, sebbene i difensori della spiritualità come Spengler e Rops ne evidenziassero soprattutto gli aspetti meccanicistici, come conseguenza del culto dei valori strumentali e utilitari. Ma anche senza scomodare pregiudiziali metafisiche, è facile prendere atto che alla progressiva prevalenza del tecnicismo debbano essere attribuite storture come lo sfruttamento insensato delle risorse naturali, la distruzione del paesaggio naturale, l’assoggettamento del lavoro umano alle esigenze dell’automazione e l’incapacità stessa di venire incontro ai bisogni immateriali dell’uomo, in un mondo nel quale la quantità ha preso il sopravvento sulla qualità. Non è un caso che colui il quale si definisce tecnico si ispiri alla realizzabilità, ovvero alla probabilità di conseguire un risultato pratico come principale punto di riferimento delle proprie scelte. Il suo sarà un approccio pragmatico in quanto, per dirla come Bacone, la conoscenza richiede costantemente l’intervento pratico-sperimentale per controllare se una teoria è vera o falsa e, come Marx, la questione se al pensiero umano spetti una verità oggettiva, non è un tema astratto, ma pratico. Peccato che il centrosinistra abbia definito concreti i 281 fogli di cui si componeva il suo programma elettorale, uno dei più fumosi della storia repubblicana e, per converso, il centrodestra consideri concreti gli slogan forgiati dalle sue società di consulenza nel ferro rovente del qualunquismo più insignificante. Peccato che attraverso la tecnica siano passate le più pesanti sconfitte per la nostra categoria, ad opera delle compagnie le quali, ostentando un’assoluta aderenza all’efficienza-efficacia, in realtà facevano più politica di quanta ne fosse contenuta nel più sindacalizzato dei proclami formulati dai rispettivi Gruppi aziendali. Peccato, infine, che la praticabilità abbia preso il posto dei puntelli ideologici nelle piattaforme rivendicative, con la conseguenza che le conquiste reali degli agenti sono state per lo più insignificanti, ma in compenso si è ceduto sistematicamente sul piano dei principi. Di fatto dobbiamo renderci conto una volta per tutte che non può esistere, nella prassi sindacale, una distinzione reale tra tecnica e politica, nel senso che ogni scelta tecnica innesca di fatto una reazione a catena di valenza politica. Insomma, per essere più chiari, sarà il caso di allontanare dai Gruppi dirigenti tutti coloro che hanno dimostrato con l’azione, o addirittura ammettono nelle premesse, di non essere in grado di fare politica, anche se vantano un’ampia competenza tecnica, perché comunque non si rendono conto di quello che fanno o, per lo meno, perché lo fanno. E questa è una cosa molto pericolosa in una prospettiva di medio periodo. Il 1 gennaio del prossimo anno segnerà il momento di avvio delle scelte strategiche e non della logica dei piccoli passi. E se è vero che al Sindacato spetta il ruolo di presidiare la difesa dei diritti e degli interessi collettivi, all’attività di patronato svolto dai Gruppi agenti nei rapporti con le mandanti, tocca la funzione di cinghia di trasmissione tra gli iscritti e l’associazione generalista di categoria. Due compiti differenti, che devono però rispondere ad un’assoluta unità di intenti sul piano politico. La riflessione doveva essere semiseria? Che distratto! Beh, sarà per la prossima volta. 1 Tristano Ghironi all’apertura della Conferenza “Grazie allo SNA per aver acceso una luce sul nostro Mezzogiorno” Grande apprezzamento per l’iniziativa, è stato espresso da Istituzioni ed operatori di settore Alessandra Schofield L a Conferenza Nazionale Sna sull’Assicurazione nel Mezzogiorno d’Italia si è svolta sotto i migliori auspici. Al di là dell’interesse testimoniato dalla pronta adesione all’iniziativa di tutti gli operatori del settore assicurativo, grande è stato l’apprezzamento nei confronti del Sindacato per aver organizzato un’occasione di confronto sulle problematiche del nostro Meridione. In effetti, l’avvenimento si era svolto sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio della Regione Campania, ma ad ulteriore dimostrazione del sostegno istituzionale offerto al Sindacato stanno l’affettuoso telegramma di saluto ed auguri di 2 buon lavoro da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il messaggio del Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino che Tristano Ghironi ha letto in apertura dei lavori. Tristano Ghironi Gli Agenti, da soli, presidiano un territorio “di frontiera” per garantire i diritti dei Cittadini “S iamo riusciti a mantenere la promessa fatta ai Colleghi che operano nelle regioni meridionali di indirizzare la massima attenzione verso le problematiche e le difficoltà che il mercato assicurativo, ma, per quello che ci tocca più da vicino, gli intermediari professionisti si trovano ad affrontare quotidianamente nel Sud del nostro Paese.” Così si apre la relazione con cui il presidente nazionale Tristano Ghironi ha aperto i lavori della Conferenza, ricordando come – du- rante la XL Assemblea Nazionale – si fosse impegnato davanti agli Iscritti ad organizzare nel Sud Italia un appuntamento di prestigio e peso pari al Convegno romano del 21 marzo 2007, per attirare l’attenzione di Istituzioni, Governo, Consumatori e media sulle difficili condizioni operative degli agenti nel Mezzogiorno. “La scelta di Napoli non è stata casuale. Quale antica capitale, nell’era moderna, del Regno delle Due Sicilie, la città partenopea da sempre riveste ed assume quel ruolo di capitale-simbolo di un’intera area che attende da tempo immemore l’occasione del proprio riscatto morale, sociale ed economico. Siamo pienamente consci che i cittadini meridionali sono stanchi dei venditori di fumo, degli illusionisti della parola che, con la loro abilità oratoria, riescono ad ingabbiare nei proclami i più genuini impulsi al fare ed all’agire. Al contempo, siamo consapevolmente convinti che per estirpare il male sin dalla sua più profonda radice occorre conoscerlo, studiarlo, analizzarlo nella sua intima essenza. Ebbene, questo è lo scopo che ci siamo prefissi quando, insieme ai colleghi dell’organizzazione che presiedo, ci siamo posti l’obiettivo di organizzare questo grande evento. Il compito è quello di portare alla luce dei rappresentanti delle istituzioni, del mondo politico e degli addetti ai lavori, attraverso un’analisi ragionata ed un competente confronto, le profonde debolezze che si annidano nel Meridione d’Italia e che minacciano il normale svolgimento degli affari economici, inclusa l’attività di assicurazione” ha poi spiegato Ghironi. Quell’abolizione dell’esclusiva che, in un Paese normale, dovrebbe incentivare la concorrenza, offrire agli intermediari la possibilità di servire al meglio la propria clientela ed ai consumatori l’accesso al prodotto davvero rispondente alle esigenze con il miglior rapporto qualità/ prezzo, rischia di non trovare pratica attuazione al Sud perché l’Italia non un Paese normale e “ Tra Nord e Sud, ogni anno, si allarga inesorabilmente il gap di competitività che penalizza sempre più il nostro Paese nei confronti dei più evoluti dal punto di vista economico. Né si scorgono all’orizzonte segnali per una inversione di tendenza. Negli ultimi anni, la pressante emergenza dei conti pubblici ha ridotto costantemente le risorse stanziate per finanziare lo sviluppo del Mezzogiorno. Dal canto loro, i fondi comunitari per le politiche di coesione sembrano essere insufficienti ed inoltre, fino ad oggi, scarsamente e non sempre lecitamente utilizzati. Lo stato delle infrastrutture, poi, è letteralmente al collasso.” Questi fattori, unitamente al calo delle nascite, all’annuale migrazione di oltre 100.000 lavoratori, ad un elevato tasso di disoccupazione, alla microcriminalità ed alla criminalità organizzata, fanno del nostro Meridione una realtà “che aggrava ed ostacola la nostra attività e che si riverbera sulla catena di produzione del valore, minando i rapporti tra imprese, intermediari Il Presidente dello SNA, Tristano Ghironi e consumatori”, tanto più che le Compagnie “operanti soprattutto nel settore RCAuto, lamentando un rapporto tecnico (S/P) sfavorevole, manifestano inquietanti segnali di disimpegno o quantomeno di riduzione della propria attività in quest’area del Paese. Non a caso si registrano dismissioni di portafogli agenziali o subagenziali e indiscriminati recessi da mandati di agenzia, con la conseguenza di pesanti ricadute economiche ed occupazionali per l’intera Categoria. Ne consegue che gli agenti di assicurazione che operano nel meridione, incontrano talvolta difficoltà insormontabili a trovare finanche un solo mandato, a dispetto della tanto attesa ed evocata liberalizzazione. Vanno inoltre segnalati comportamenti assai ricorrenti, giustificati dalle compagnie con le più svariate motivazioni, che manifestano una palese ed aperta violazione dell’obbligo… a contrarre”. Al quadro già fortemente preoccupante si aggiunge “un sensibile deterioramento del servizio di liquidazione dei danni nella aree meridionali, in ragione soprattutto della rarefazione fisica degli sportelli liquidativi”, sicché l’agente si trova ad essere davvero l’unico anello di congiunzione tra l’Impresa ed il Cliente. E spiega ancora Ghironi “Se è vero che sul mercato migrano masse di portafoglio RCAuto “sporco”, contenenti sinistri falsi, furti di auto già avvenuti, lesioni fisiche mai verificatesi, di cui la delinquen- 3 za organizzata si avvale per fare il proprio illecito business, è altrettanto vero che gli agenti svolgono una funzione imprescindibile di presidio di un territorio per così dire “di frontiera”, allo scopo di garantire l’erogazione delle coperture obbligatorie, meritando per questo di essere difesi dai rischi derivanti loro dalla selezione preventiva dei rischi da assumere. Di conseguenza non sono più accettabili atteggiamenti punitivi come lo storno massivo di polizze colpite da primo sinistro, la dismissione di interi portafogli subagenziali, l’abbandono di ampi territori, l’imposizione di paletti assuntivi che trasformano l’attività agenziale in un percorso ad ostacoli ogni giorno più difficile da superare.” Il Sindacato ha dunque voluto “stimolare un serio e sano dibattito perché finalmente emergano tutti i problemi attualmente esistenti ed a seguito di ciò, con serietà e lungimiranza, si possano ricercare le soluzioni più utili, tenendo in somma considerazione il bene della collettività”, impegnandosi, anche per il futuro, a “profondere il massimo sforzo nel concorrere… a fornire alla categoria e, più in generale, ai cittadini del Meridione, quelle condizioni di civica vivibilità che la Costituzione repubblicana riconosce, promuove e tutela”. Gli agenti, conclude Ghironi, rappresentano “lo strumento più idoneo ed opportuno per creare occasioni di business e di crescita del valore, a patto che le Istituzioni per la parte pubblica e le imprese di assicurazione per quella privata, siano disposte a favorire il percorso di questa difficile, quanto indispensabile strada che porta al futuro”. Manuel Vila, chairman Bipar 4 Manuel Vila Gli intermediari assicurativi possono veicolare la ripresa del Meridione d’Italia I l chairman Bipar ha salutato in italiano gli intervenuti alla Conferenza, in segno di grande cortesia ed amore per il nostro Paese puntualizzando “il ruolo e la funzione che nell’economia moderna rivestono gli intermediari assicurativi” che “quali portatori di innovative pratiche di marketing, favoriscono una diffusione della cultura assicurativa, accrescendo la consapevolezza dei consumatori riguardo le tipologie di protezione offerte, la varietà dei prodotti, la corrispondenza con le esigenze di copertura; quali diffusori di informazione, forniscono ai clienti i necessari elementi per procedere ad informate decisioni e razionali acquisti, sulla base delle proprie necessità ed in termini di prezzi e condizioni” e “rappresentano per le compagnie le antenne del mercato, permettendo loro di predisporre prodotti sempre più adeguati ed al passo con i tempi”. “… senza copertura assicurativa, non solo le pratiche commerciali, ma anche quelle private sarebbero incapaci di svolgersi regolarmente” ha aggiunto Vila, specificando che proprio “gli intermediari assicurativi, così radicati e legati alle singole realtà territoriali, nel loro fiduciario rapporto con il cliente ed in quello professionale con le compagnie, possono davvero rappresentare uno dei veicoli principali su cui puntare per la ripresa del Meridione d’Italia”. Attenzione, però, perché “alcuni stati membri UE, tra cui anche l’Italia, sia nell’attività di trasposizione della Direttiva Europea, sia attraverso l’attività regolamentare, hanno ampliato il carico di regole ed adempimenti creando non poche difficoltà operative agli intermediari, che si sono tradotte in un oggettivo aumento dei costi gestionali. Tale mancanza di uniformità di applicazione delle norme, insieme all’attuale incertezza legale della definizione dell’attività oltre confine degli intermediari, crea seri ostacoli ad un buon funzionamento della IMD, oltre che all’integrazione dei mercati dei servizi finanziari”. Ad ogni modo, la Direttiva Europea sull’Intermediazione è in questo momento oggetto di analisi per individuarne le aree da rivedere; in questo senso assume particolare interesse l’inchiesta della DG Concorrenza sul settore delle assicurazioni per le imprese, per “esaminare la forza competitiva in questo settore, individuare eventuali distorsioni nella competizione e di creare una base empirica sulla quale considerare qualsiasi misura in futuro”, dalla quale emerge che “Nell’attuale mercato assicurativo europeo, gli intermediari assicu- rativi svolgono un ruolo chiave nel rendere reale la competizione: · aiutano i clienti ad identificare i rischi a cui vanno incontro; · assistono i clienti a comprendere e ad affrontare la complessità del mercato assicurativo e a ridurre i costi; · consentono alle compagnie assicurative di raggiungere clienti potenziali, senza la necessità di dover sviluppare delle consolidate reti di distribuzione; coadiuvano le compagnie assicurative a superare la loro imperfetta conoscenza del preciso profilo di rischio del potenziale cliente. Una volta che la direttiva di intermediazione assicurativa sarà esaustivamente attuata in tutti gli stati membri e saranno rivisti gli aspetti della stessa che tuttora presentano elementi di criticità, gli intermediari assicurativi potranno operare in maniera più efficiente in un unico mercato europeo. Inoltre, saranno in grado di offrire prodotti da una gamma più elevata ed articolata di fornitori, in modo da contribuire ad una effettiva competizione nel settore delle assicurazioni per le imprese... Il rapporto, in particolare, evidenzia la preoccupazione della DG Concorrenza riguardo alla trasparenza delle informazioni da fornire ai clienti, consentendo loro di compiere scelte informate e razionali. Da questo punto di vista il Bipar da sempre sostiene che una più completa trasparenza delle informazioni, nella relazione tra intermediario e cliente, contribuisca a mitigare potenziali o reali conflitti di interesse. E, ad onor del vero, la IMD concede molto spazio all’informativa precontrattuale a tutela dei legittimi interessi dei clienti.” Tuttavia, secondo Vila “Le dinamiche di funzionamento del mercato assicurativo rappresentano, esse stesse, un importante fattore critico che mitiga i conflitti di interesse. Infatti, la competizione più impegnativa che un intermediario affronta, è quella proveniente da altri colleghi, essendo il cliente sostanzialmente libero di passare da un intermediario all’altro. Il fatto che vi sia una forte competizione per ogni ramo di rischi, crea già di per sé un elevato incentivo per gli intermediari ad operare in modo da fidelizzare sempre più il proprio portafoglio… tali dinamiche potrebbero rappresentare, insieme ad altre condizioni, come ad esempio un più rigoroso rispetto della legalità, un fattore critico di successo per la risoluzione dei problemi che il mercato assicurativo si trova ad affrontare nel Sud dell’Italia”. Manuel Vila ha concluso ringraziando lo Sna, che “attraverso l’impegno ed il know-how dei suoi leaders, contribuisce a qualificare l’operato del Bipar, nell’interesse degli agenti di assicurazione italiani ed europei”. On. Maria Fortuna Incostante, componente II Commissione Giustizia e Comitato per le pari opportunità Maria Fortuna Incostante Nel sistema Italia tutte le componenti debbono funzionare, lavorando in un terreno comune M odificando leggermente rispetto al programma la scaletta degli interventi, causa impegni in Parlamento, dopo la relazione del presidente nazionale Sna e le note del chairman Bipar Manuel Vila è intervenuta l’on. Incostante, componente della Commissione Affari Costituzionali della Presidenza del Consiglio e Interni e della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata, mafiosa o similare. “Questo Convegno è stato fatto a Napoli per scelta, proprio per attirare l’attenzione sulla situazione nel Mezzogiorno” ha esordito l’onorevole, puntualizzando il grosso divario esistente tra il Nord ed il Sud del Paese, in termini economici ed occupazionali. Forse all’origine della grave situazione che vive l’Italia del Sud sta nell’aver sempre considerato il Meridione – da parte delle classi dirigenti – non già un’opportunità, ma un problema da risolvere. “Un Paese è un sistema” ha 5 proseguito l’on. Incostante “e, come tale, tutte le sue componenti debbono funzionare”. Cosa si può fare per ridurre queste difficoltà, in particolare nel settore assicurativo e con preciso riferimento agli agenti, che sono i più esposti? Secondo Incostante occorre una concorrenza maggiore, cui la Legge Bersani – almeno in linea di principio – ha dato impulso. Tuttavia, il prodotto assicurativo è di per sé un prodotto destinato ad una fascia medio alta, che quindi mal si inserisce dove esistono sacche di povertà; sul difficoltoso sviluppo del settore nel territorio, inoltre, incide molto la presenza della criminalità organizzata. In quanto membro della Commissione Affari Costituzionali, l’onorevole ha dato la propria disponibilità a lavorare sulle normative che regolano l’ambito assicurativo e, relativamente alla criminalità, in quanto componente della Commissione Antimafia, si è impegnata nella ricerca di un comune terreno di lavoro. “In questo senso” ha concluso Incostante “i soggetti associativi, sostenuti dalle Istituzioni, possono contribuire a costruire una barriera forte: non può vincere da sola la magistratura, né gli enti locali, né lo Stato, senza il contributo di tutti i soggetti in campo. Lavoriamo, quindi, insieme” 6 Maurizio Maddaloni L’illegalità scoraggia gli investimenti. Non vogliamo fare gli eroi, ma affermare un diritto alla normalità “A vete acceso a Napoli una luce forte sulla questione della legalità. Quella della legalità è una scelta di non ritorno, sempre e comunque, senza se e senza ma”. Così ha esordito Maurizio Maddaloni, vicepresidente di un’Associazione – Confcommercio – che da tempo trova con il Sindacato molti aspetti di comunanza. Maddaloni ha affermato che, nel Mezzogiorno, la legalità rappresenta un prerequisito indispensabile per lo sviluppo imprenditoriale ed economico poiché l’illegalità costituisce invece un elemento scoraggiante per gli investimenti. Sicurezza e legalità, quindi, elementi indispensabili. Impossibile non convenire sul fatto che è “un’impresa fare impresa”, dovendo mettere in campo una robusta cultura della legittimità. “Noi imprenditori” ha proseguito il vice presidente Confcommercio “ci siamo attivati per contribuire alla soluzione del problema, soprattutto in termini di contatto costante con le Questure e le varie Forze dell’Ordine. Non si vuole fare gli eroi, ma affermare un diritto alla normalità: per esempio, l’Associazione Costruttori si è costituita parte civile. Ma ancora fa capolino un sentimento di rassegnazione quando, nonostante tutto l’impegno, si vedono i colpevoli restare sostanzialmente impuniti”. Dai dati rilevati, sembrerebbe doversi registrare in questo territorio una plusvalenza di natalità delle imprese; tuttavia Maddaloni invita a fare molta attenzione, perché questa apparente produttività spesso soggiace a logiche ben diverse da quelle d’impresa, sottintendendo l’obiettivo di riciclare denaro sporco. È necessario sperimentare collaborazioni forti con le Forze dell’Ordine; occorre la certezza della pena ed un maggiore controllo sul territorio. “Vi sono grato per aver scelto Napoli come luogo d’espressione delle vostre problematiche” ha detto Maddaloni agli agenti, esortando poi tutti gli imprenditori a fare un forte pressing presso le forze politiche. Giovanni Calabrò, Direttore credito, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato entità ma ne subiscono in alta misura. A proposito del plurimandato, secondo il dott. Calabrò siamo in una fase troppo iniziale per poter trarre un bilancio, “ma la sensazione è che non si stia ancora combinando molto”. Calabrò ha colto l’occasione per ribadire che l’Agcm non ritiene utile per il consumatore l’espressione della provvigione, in quanto si tratterebbe di un’informazione parziale. Perplessità genera la norma sul divieto di sconti minimi e prezzi massimi, poiché una norma non può rendere instabile la gestione tecnica da parte delle imprese; la flessibilità tariffaria crea grandi disparità fra le polizze e quindi è necessario apportare qualche bilanciamento: da un lato i consumatori chiedono che non si faccia nessuno sconto, ma di poter contare su preventivatori che diano le tariffe in trasparenza, tuttavia dall’altro – in un mercato sano – la flessibilità può incentivare la concorrenza. “L’Autorità ha sempre molto a cuore le questioni del Meridione” ha concluso Giovanni Calabrò, dichiarando che lo stesso plurimandato potrebbe essere il modo di portare nel Mezzogiorno quella pluralità che finora è mancata. Giovanni Calabrò Il plurimandato potrebbe portare nel Mezzogiorno quella pluralità che finora è mancata I stituzionale l’intervento di Giovanni Calabrò, Direttore Credito dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha puntualizzato la necessità di prendere in esame le questioni dell’indennizzo diretto e del plurimandato. L’indennizzo diretto fu a suo tempo il suggerimento dell’Antitrust per superare alcuni dei problemi legati al settore rc auto ed il plurimandato – sebbene l’agcm avesse in mente qualcosa di diverso, ha affermato il dott. Calabrò – per superare i problemi legati alla distribuzione ed incentivare la concorrenza. Gli interventi legislativi in merito sono stati importanti, sebbene forse qualcosa resti ancora da definire. Per quanto a conoscenza dell’Autorità, l’introduzione dell’indennizzo diretto ha funzionato (soprattutto relativamente ai tempi di liquidazione), anche se necessita di qualche aggiustamento; è da rilevarsi anche una riduzione dei costi dei sinistri. Per quanto concerne il forfait, la cui applicazione sta facendo emergere la necessità di alcuni aggiustamenti, è stata fatta una scelta iniziale di differenziazione geografica “su cui l’Antitrust aveva qualche perplessità”, ha sottolineato il Direttore del Credito, e se ne attende l’esito; ma l’Autorità ritiene stia emergendo il problema dei motociclisti che causano di solito sinistri di lieve Fabio Cerchiai, Presidente Ania Fabio Cerchiai Gli interventi legislativi sono incoerenti con l’obiettivo di ridurre le tariffe. Rimettiamoci attorno ad un tavolo I l presidente dell’Associazione Nazionale delle Imprese di Assicurazione ha voluto dare al proprio intervento un’impronta di collaborazione al tema oggetto della Conferenza, evitando qualsiasi sterile 7 polemica, ma senza rinunciare ad esprimere le proprie critiche al nuovo impianto legislativo. Grande apprezzamento ha manifestato il dott. Cerchiai per questa iniziativa dello Sna, che ha riunito attorno ad un ideale tavolo tutti gli operatori del settore, i Consumatori e le Istituzioni. “Non ci sottrarremo alla necessità di parlare della rc auto” ha chiarito subito il presidente Ania, secondo il quale il Meridione è – al suo interno – molto differenziato, e ci si dovrebbe quindi chiedere se le problematiche appartengano a tutta l’area o ad alcune parti ben specifiche di essa. Portando a supporto dati numerici, Fabio Cerchiai ha affermato che l’industria assicurativa è comunque meno sviluppata nel Meridione che nel resto del Paese, ma che lo squilibrio territoriale esistente è fondamentalmente da ricondursi alle famiglie e non alle imprese. La percentuale auto è condizionata dall’elevatezza del costo medio delle polizze, e tale prezzo non è indipendente dalle variabili che lo influenzano; queste variabili, nel caso delle polizze auto, sono frequenza e costo medio dei sinistri i quali, a loro volta, sono legati ad innumerevoli fattori di natura sociale ed infrastrutturale (vedi la situazione delle strade, su cui i controlli cono nettamente inferiori rispetto agli altri paesi europei). Poi vi è la questione delle lesioni individuali generosamente valutate, che in Italia rappresentano il 22%, laddove nel resto d’Europa la percentuale si attesta attorno al 10%. Grande è poi il problema delle frodi “Poco si fa di sistemico per prevenirle, piuttosto che combatterle, al di là dell’impegno delle Forze dell’Ordine” ha affermato il presidente Ania, ribadendo la necessità di superare gli ostacoli legati alla legge sulla privacy che inibisce l’utilizzo della banca dati dell’Associazione. Spesso la frode non va ricondotta alla microcriminalità, ma alla criminalità organizzata, occorrerebbe attivare l’Agenzia Pubblica Antifrode, per il cui finanziamento L’Ania ha già dato la propria disponibilità. Per quanto concerne i recenti interventi legislativi, soprattutto riconducibili al Ministero dello Sviluppo Economico, sono ritenuti dal dott. Cerchiai “incoerenti con l’obiettivo di ridurre i costi”: l’ultimo in ordine di tempo, che modifica il meccanismo di bonus malus, fa sì che in linea teorica e di statistica applicata aumenti il fabbisogno delle compagnie d’assicurazione. “Sono interventi sbagliati e controproducenti”. Il presidente Ania ha proseguito spiegato che vi sono altri fattori che possono pesare negativamente sui costi in alcune aree del Meridione: tema attinente è quello della flessibilità tariffaria “Se tale possibilità dovesse essere ritenuta inopportuna dal Governo, noi ci adegueremmo; ma la concorrenza si fa anche così”. Ciò detto, come incrementare una concorrenza efficiente? Possibilista, Fabio Cerchiai, sull’abolizione dell’obbligo a contrarre “È assente in altri Paesi europei. Non lo demonizzerei, né lo santificherei, ma è tuttavia possibile trovare delle soluzioni che proteggano comunque l’utenza”. E, quasi a dimostrare che le Imprese non sono refrattarie per principio al cambiamento, il presidente dell’Associazione ha espresso apprezzamento per l’introduzio- 8 ne dell’indennizzo diretto, (pur non avendone condiviso la tempistica d’attuazione); si vorrebbe però che la materia venisse sottoposta ad attente valutazioni e, per quanto concerne il forfait, è possibile effettuare delle differenziazioni nella tipologia di veicoli. “Suggeriamo di tenere sotto controllo le innovazioni ed osservarne i fenomeni conseguenti per correggerne gli eventuali effetti negativi” ha sottolineato Cerchiai, ribadendo poi che non si può generalizzare, parlando di assicurazione nel Meridione: la frequenza della sinistralità in Campania è dell’11,74%, a Napoli del 19%, nel Molise molto più bassa. E ancora, a proposito delle frodi: la percentuale dei sinistri con frode è il 3% su tutto il territorio, il 6,6% nel Meridione, il 13,1% in Campania, il 7,3% in Puglia. Se riuscissimo, con una qualificata attviità preventiva, a portare la frequenza dei sinistri al 6%, si creerebbe la possibilità di ridurre i costi complessivi della rc auto. Il dott. Cerchiai ha concluso l’intervento rilanciando la proposta di aprire un tavolo di collaborazione per avviare davvero delle iniziative concrete, senza perdere altro tempo. Giancrlo Giannini, Presidente Isvap Giancarlo Giannini Senza gli agenti, le compagnie d’assicurazione non potrebbero esistere. Il dialogo a volte è venuto meno, anche per il carico eccessivo di impegni C i è parso un Giannini “nostalgico” quello che si è rivolto al pubblico della Conferenza. “Grazie per questo invito, che mi dà l’occasione di un incontro con gli agenti”, ha infatti esordito accennando all’incarico di amministratore delegato un tempo ricoperto in Ina ed Assitalia. Il presidente dell’Isvap non ha condiviso il concetto espresso da Fabio Cerchiai di un andamento del settore assicurativo – nel Mezzogiorno – a macchia di leopardo “Purtroppo la realtà di un corso negativo è molto diffusa” ha infatti affermato, rilevando poi come dai dati risulti che la tendenza delle compagnie sia di “spalmare” su tutto il territorio il costo dei sinistri. “Non solo quello rca, anche lo sviluppo di tutti gli altri settori è piuttosto basso” ha proseguito il dott. Giannini. Sul piano delle tariffe la rcauto da sempre rappresenta un problema: se al 1/10/2006 il prezzo medio annuale di una polizza auto era di 2.2.74, a Napoli si assisteva ad un incremento del 7 od 8 %. I prezzi sono stati calmierati, ma non c’è stata una vera inversione di tendenza; invece l’andamento tecnico è enormemente migliorato. Il presidente Isvap ha affermato che gli agenti operano in grande stato di disagio, anche per via della criminalità. A proposito della flessibilità tariffaria, Giancarlo Giannini ha ricordato che fu lo stesso Isvap ad introdurre questo strumento nel giugno 2003, per far fronte alle tariffe galoppanti “Oggi le cose sono un po’ cambiate” ha però aggiunto “e la legge va reinterpretata”. Nostalgico, dicevamo, perché in effetti – prima dell’agosto 2006, anno di emanazione del problematico Regolamento n. 5 – il presidente Isvap aveva sempre pubblicamente riconosciuto agli agenti di assicurazione un ruolo fondamentale, definendo impensabile sostituire la relazione personale con il cliente con servizi di diversa natura (call center o sistemi on line). E di nuovo altamente favorevole alla categoria si è dimostrato quando ha affermato che il dialogo con gli agenti è forse venuto meno anche per mancanza di tempo, dovuta al fatto che l’Istituto di Vigilanza è stato incaricato di emanare oltre 35 regolamenti, tramite i quali l’Isvap si è sforzato di applicare quanto prescritto dalla legge “Comunque, stiamo cercando di smussare insieme gli angoli” ha dichiarato Giannini. Per quanto concerne il tema perno della conferenza, secondo il presidente Isvap il problema delle frodi non può essere risolto solo con la repressione e l’espiazione vera della pena; le compagnie debbono tornare – ed anche questo è un tema caro a Giannini – ad investire negli uomini, nei soggetti che possano presidiare il territorio; si tratta di un rimprovero che il presidente Isvap ha più volte mosso alle Imprese, ovvero l’aver ridotto progressivamente l’operatività dei centri di liquidazione sinistri riducendone gli orari d’apertura ed il personale ivi impiegato per ridurre i costi. “Oltre il 50% dei reclami sono originati nel Sud” ha fatto notare il dott. Giannini, “ma molto bene sta andando la rete di contatti con le Procure”. Chiara, come sempre, la posizione dell’Istituto sull’eventuale abolizione dell’obbligo a contrarre “se Bruxelles dovesse condannare l’Italia e venisse soppresso questo obbligo per le compagnie, ciò provocherebbe un cataclisma proprio al Sud, in quanto le Imprese abbandonerebbero completamente il territorio” ha affermato il dott. Giannini. Sulla questione del forfait: il problema – secondo l’Istituto – sta nell’avere un forfait unico per danni a cose e persone; l’Isvap sta quindi proponendo il doppio forfait. A conclusione dell’intervento, il presidente dell’Authority ha ottenuto un caloroso applauso dagli agenti in sala, i quali hanno molto apprezzato l’affermazione che “Gli intermediari possono svolgere un ruolo molto importante; senza le reti distributive, le imprese assicurative non esisterebbero”. Tale ruolo può espletarsi anche nella lotta contro le frodi, impegnandosi gli agenti a segnalare – in fase di liquidazione sinistri – i casi dubbi alla Compagnia ed al liquidatore. “Una vera offesa essere stigmatizzati solo per la zona in cui si vive e si opera”. Ha concluso Giancarlo Giannini. Sergio D’Antoni, Vice Ministro dello Sviluppo Economico Sergio D’Antoni Il plurimandato avvantaggerà anche le compagnie, perché gli agenti non cercheranno di vendere i prodotti con le provvigioni più alte 9 P ieno di verve e calore è stato l’intervento dell’on. Sergio D’Antoni, vice Ministro dello Sviluppo Economico. “Il titolo della vostra conferenza è un bel titolo positivo, ed esprime il giusto modo di porsi”, questa l’apertura dell’intervento nel quale l’onorevole ha posto l’accento sulle molte contraddizioni del Meridione “Vi è la presa di coscienza contro la criminalità, grazie ad alcune importanti vittorie dello Stato ed alla ribellione di società ed imprese, cui però non corrisponde un adeguato sviluppo”. D’Antoni ha poi espresso un concetto – dal nostro punto di vista – molto importante e finora ben poco approfondito. “Vi è un legame tra le questioni che solleviamo e la società che cresce” ha infatti affermato il vice ministro parlando del fenomeno migratorio dei nostri giorni “Vanno via dal Mezzogiorno i giovani diplomati e laureati, su cui invece dovremmo poter contare, e su questo non c’è dibattito né analisi; è un esodo di massa che avviene nel silenzio di tutti”. Sbagliato era supporre che se il Nord fosse andato bene, in qualche modo avrebbe trascinato anche il Sud “È esattamente il contrario: se il Sud continuerà ad andar male, tutto il Paese andrà male” ha recisamente dichiarato D’Antoni. La nuova emigrazione – a differenza del passato – non porta denaro alla terra d’origine: viceversa, sono le famiglie dei migranti, che restano nel Meridione, a dover sostenere economicamente i giovani che se vanno. Cosa fare, allora? Affrontare la questione assicurativa diventa decisivo e tutti devono essere coerenti con un percorso comune; siamo in una fase che può restituire all’assicurazione il suo giusto ruolo. Ma il vero problema, secondo l’on. D’Antoni, è che le assicurazioni sono antipatiche al popolo e in particolare al popolo del meridione. Bisogna fare una grande campagna di simpatia, attrarre i consumatori abbassando le tariffe. E il plurimandato non danneggerà le compagnie, le aiuterà, poiché i consumatori otterranno un servizio migliore e “Non è vero che lo scopo degli agenti è piazzare il prodotto con la provvigione più alta”. Sulla lotta contro le frodi, è necessario utilizzare le banche dati dell’Isvap e dell’Ania; le assicurazioni devono investire per fare prevenzione. Anche il Governo, come l’Isvap, si è dichiarato pronto a difendere l’obbligo a contrarre presso Bruxelles. “Andremo avanti sulla strada delle liberalizzazioni” ha promesso l’on D’Antoni, che ha salutato i presento con una citazione di Giovanni XXIII “Diffidate dei pessimisti, perché essi al massimo realizzano lo stato del loro umore: cioè nulla”. Partecipanti tavola rotonda 10 Flash sulla tavola rotonda Il dibattito di chiusura della manifestazione, moderato da Riccardo Sabbatini, giornalista de Il Sole 24 Ore A lla tavola rotonda che ha fatto seguito alla Conferenza, moderata da Riccardo Sabbatini, giornalista de Il Sole 24 Ore, hanno partecipato Tristano Ghironi, presidente Sna, Maria Luisa Cavina, Responsabile Tutela Utenti Isvap, Vittorio Verdone, Direttore Auto Ania, Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum, Alberto Cucchiarelli, Agcm, e l’on. Erminia Mazzoni, Componente della II Commissione Giustizia e Comitato per le Pari Opportunità. Al presidente Ghironi è stata posta una domanda sui nuovi oneri a carico degli agenti, alla quale è stato risposto che “Gli agenti faranno – come sempre – il loro dovere, perché non tradiranno mai i loro clienti” Poi il presidente Sna ha voluto ritornare al tema centrale dell’iniziativa “Siamo qui per parlare della grave situazione del Mezzogiorno. Quali risposte concrete possiamo dare ai problemi del Meridione? Imprese, Authorities, Governo, debbono avere il coraggio di investire di più negli agenti che operano in questo territorio, dando loro più tranquillità operativa affinché possano fornire al cittadino il servizio cui ha diritto”. Alla dottoressa Cavina è stato chiesto – prendendo spunto dalla relazione di Manuel Vila, chairman Bipar se sia vero che in Italia si è avuto un eccesso di regolamentazione e le è stata richiesta un’opinione sulle opzioni scontistica ovvero preventivatore RCAuto. La rappresentante dell’Isvap ha puntualizzato che “La regolamentazione emanata dall’Istituto, altro non è che l’attuazione delle norme prescritte dal Codice delle Assicurazioni. Dopodiché vi è un certo spazio di confronto con gli elementi del mercato interessati dalle normative”. Sugli sconti, Maria Luisa Cavina ha risposto che la norma Bersani si inquadra in un sistema che ha visto l’Istituto farsi carico del problema; ora l’Isvap sta vagliando con scrupolo la materia, sotto il profilo della trasparenza e della concorrenza “Non siamo contrari agli sconti, ma ci piacerebbe che fossero accompagnati da una vera chiarezza sui prezzi di listino”. A Verdone, il moderatore ha domandato perché le compagnie non investano di più nel Mezzogiorno, il che ha dato modo al Direttore Auto Ania di ribadire in sostanza quanto già affermato precedentemente dal presidente Cerchiai. Quindi, fondamentale è risolvere la questione della legalità “Ma non si possono scaricare tutte le responsabilità sull’Ania, che ha costruito un apparato informatico per contrastare le frodi in soli quattro mesi”. Sul risarcimento diretto, si può correggere qualche lacuna ed ancora non si può valutare come si evolverà il contenzioso sviluppatosi in questo ambito. A Landi è stato richiesto un parere sul doppio forfait e sul bonus malus. “Occhio a non fare demagogia” ha ammonito subito il Segretario Adiconsum “si possono trovare facili consensi, ma non aiuta a risolvere i problemi”. Secondo il dott. Landi, il risarcimento diretto ha certo bisogno di correttivi e verranno apportati, ma bisognerebbe chiedersi quali reali risultati ha portato la liberalizzazione delle tariffe auto. Domanda evidentemente retorica, visto che – secondo Adiconsum - ha provocato una diminuzione delle garanzie ed una giungla tariffaria. “Grazie all’accordo tra Agenti, Consumatori e Compagnie sono state ottenute alcune cose”, ma la vera questione è se gli utenti ne abbiano davvero beneficiato. È ora di ricostituire un tavolo di confronto per una reale riduzione delle tariffe. A Cucchiarelli il giornalista Sabbatini ha chiesto di esprimersi in merito alla scontistica. Al di là di questo, il punto è - secondo l’Autorità – che manca nel consumatore la consapevolezza che si può risparmiare anche cambiando compagnia ed imparando a confrontare le tariffe. All’on. Mazzoni è stata posta una domanda sulla necessità di aggiustamento del risarcimento diretto e su una valutazione a distanza degli effetti delle leggi. Nella risposta, l’onorevole ha puntualizzato la funzione sociale che svolgono compagnie, agenti e sottoscrittori, i quali - tutti insieme - contribuiscono alla trasparenza delle transazioni commerciali e compensano l’arretramento dello Stato da alcune funzioni finora di sua competenza (sanità, previdenza, ecc.). Liberalizzazioni? Piuttosto, una deregolamentazione del sistema. “È attraverso l’agente che la compagnia riesce a rendere credibile il servizio offerto” ha affermato la Mazzoni. E ancora, “L’assicurazione ci protegge dai rischi dell’illegalità”. Critica sulle vittorie dello Stato citate da D’Antoni. “Non credo: ora l’imprenditore che denuncia il pizzo viene commissariato e deve consegnare la propria azienda ad un magistrato che probabilmente nulla ne sa”; le regole che avrebbero dovuto aumentare la tutela del cittadino, invece l’hanno diminuita. Ed ha concluso l’intervento esortando a “Pensare al Mezzogiorno come ad un luogo dove fare economia e non elemosina”. 11 Il sole di Napoli Simbolo di un area che, già da epoca borbonica, attende il proprio riscatto morale, sociale ed economico Geri Villaroel e Tristano Ghironi Geri Villaroel U n’assolata Napoli d’autunno ha illuminato i partecipanti al 70° Comitato centrale, che a larga maggioranza hanno approvato il rinnovo dell’accordo normativo ed economico dei dipendenti d’Agenzia. L’occasione è stata propizia per presentare il volume “Sna Story”. L’indomani, all’insegna dell’ora della legalità, si è svolta la conferenza nazionale sulle assicurazioni nel Meridione. Uno sprone a spostare le lancette dello sviluppo verso il futuro! A seguire la tavola rotonda, moderata dal giornalista de “Il Sole 24 ore” Riccardo Sabbatini. La conferenza, gestita nella prima parte dal direttore Sna Domenico Fumagalli, ha registrato un rappresentativo succedersi d’interventi programmati. In apertura, il presidente del Sindacato Agenti, Tristano Ghironi, inizia la sua relazione, affermando che la scelta di Napoli non è stata casuale. La città partenopea rappresenta il simbolo di un’area che, già da epoca borbonica col Regno Delle Due Sicilie, attende il proprio riscatto morale, sociale ed economico! L’esposizione di Ghironi, lucida e consapevole dei problemi che 12 affliggono il Meridione, tocca l’anima della questione. Restano esemplari e lapidari taluni passi della relazione, che danno la misura delle condizioni in cui versa il sud. Sono sintomatiche le espressioni del tipo: “Purtroppo continuiamo a ricevere allarmanti segnalazioni da parte di colleghi che si sentono in trincea, attaccati da tutte le parti e senza possibilità di difesa o di reazione, preoccupati del futuro della loro attività e, soprattutto, per l’impossibilità di prestare un corretto servizio alla loro clientela”. Il presidente nazionale prosegue col passare in rassegna le tariffe Rca, elevate specialmente nel Mezzogiorno, richiamando in proposito le autorità di vigilanza. Le parole di Ghironi innescano una serie di riflessioni. Ci viene da pensare al Milite Ignoto, sepolto sull’Altare della Patria. Ricorre spontanea la domanda: potrebbe essere un Meridionale? Fermo restando il concetto, che allora, chi moriva per la Patria era vissuto assai! In quella circostanza, quando il caduto fu scelto a caso, sarebbe stato scandaloso accennare a competività (gap) tra nord e sud! È indubbio pure, che consistenti pezzi del patrimonio delle Compagnie di assicurazione si debbano al lavoro delle agenzie del Meridione. Tutto questo, però, sembrerebbe non sia importante! Si registrano, infatti, dismissioni di portafoglio ed indiscriminati recessi da Mandati con la conseguenza di pesanti ricadute economiche ed occupazionali al Sud. Gli strateghi del sistema si sono chiesti cosa accadrebbe al personale in esubero nelle sedi di direzione, se le Imprese si ritirassero dal meridione? In sostanza se Sparta piange, Atene non ride! In questo caso pure i così detti manager d’assalto, potrebbero subire ritocchi e ce ne sarebbero da fare, sui loro superlauti compensi! Il discorso delle due Italie, nord e sud, si manifesta in molte occasioni ed in svariati modi. Tra i tanti, un episodio eclatante riguarda la prima guerra mondiale. Dopo la disfatta di Caporetto, si dava per certa la nostra sconfitta. A questo punto il comando supremo delle forze armate passò dal generale piemontese Luigi Cadorna al napoletano Armando Diaz, misconosciuto generale! Si disse che fosse in- decoroso per un ufficiale del nord arrendersi al nemico, mentre per quello del sud sarebbe stata tutta altra cosa! Era chiaro che fosse endemico considerare perdenti i Meridionali, perciò arrendersi sarebbe stato più naturale. A fare risalire la china giocò l’imponderabile, così finì come sappiamo. La dice lunga, in proposito, il proclama della vittoria, firmato dal generale partenopeo. Apre gli interventi Manuel Vila, chairman of Bipar. L’organizzazione fondata a Parigi nel 1937 con sede a Bruxelles, raccoglie le rappresentanze nazionali degli intermediari di assicurazione di 47 Paesi dell’area europea e mediterranea. Vila pone in evidenza il legame instaurato da anni tra Bipar e Sna, rimarcando il processo di adeguamento delle rispettive legislazioni interne. Partendo dal presupposto che gli intermediari assicurativi rappresentano per le Compagnie le antenne del mercato, afferma che tali professionisti, per i vincoli di lavoro sul territorio e col cliente, possono costituire una delle principali soluzioni alla ripresa del meridione d’Italia. L’intervento dell’on. Maria Fortuna Incostante si incentra su legalità, criminalità organizzata e disoccupazione, da cui discendono i mali del Mezzogiorno. Nonostante i suoi incarichi governativi, critica la disattenzione dei politici ai problemi del sud, afflitto da una fragilità del tessuto economico-sociale. In proposito afferma di non esserci ricette, tranne il lavoro comune ed una forte sinergia dei soggetti in campo. La sala gremita di partecipanti (un migliaio), perciò lasciava sperare bene! Maurizio Maddaloni, vice presidente della Confcommercio, attribuisce alla lentezza della burocrazia buona parte dei problemi insoluti. Il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai, che inizia col profondere apprezzamenti allo Sna, s’addentra in alchimie numeriche e percentuali in termini di rapporti sinistri e premi nel Ramo Rca (truffe). Sorvola sulla conseguente lievitazione delle tariffe al sud, per soffermarsi sulla scarsa produzione Vita, rispetto alla media nazionale. Dopo aver indugiato sulla flessibilità tariffaria e la liquidazione diretta (forfait), accenna alla Fondazione Ania per la sicurezza stradale. Infine lamenta l’assenza del governo, ma subito dopo si corregge, notando la presenza dell’on. Sergio D’antoni, vice Ministro dello sviluppo economico. Una sagace chiosa sul lungo intervento di Cerchiai arriva immediata da Ghironi, che rivolgendosi al presidente dell’Ania gli contesta scherzosamente che veniva “a rubare le galline in casa della volpe”. Era chiaro che il tempo in esubero, l’avesse sottratto proprio a lui, che se ne lamentava! Atteso l’intervento faccia a faccia con Giancarlo Giannini. Il presidente dell’Isvap ci è sembrato rinnovato negli atteggiamenti con gli Agenti, forse incoraggiato dal loro contegno, affatto pregiudizievole. Era come avesse ritrovato dei vecchi amici, per nulla memore della manifestazione di protesta del 28 settembre 2006 a Roma. Furono in 14 mila a contestare l’interpretazione dell’Istituto di Vigilanza sul Codice delle assicurazioni. Giannini si è addentrato nei problemi del momento, affrontando le situazioni scottanti, ma trite e ritrite, nella maniera più soft possibile. All’insegna della legalità, gli argomenti, trattati alla Ponzio Pilato, risentivano di furbesca captatio benevolentiae. Utile escamotage per non guastare l’atmosfera all’inglese, che si era deciso destinare agli ospiti. La seconda parte del Convegno, vide il giornalista Riccardo Sabbatini, gestire la programmata tavola rotonda. Aprì il giro di domande agli intervenuti, Tristano Ghironi. Il presidente Sna sui sinistri dubbi ed il doppio forfait, s’appellò alla trasparenza. Le compagnie anziché ritirarsi dal meridione dovrebbero investire di più, rafforzando gli uffici di liquidazione danni. In quanto all’Isvap c’è eccesso di regolamentazione e maldestra interpretazione. La trasparenza è stata condivisa pure dagli altri intervenuti con la pregiudiziale, per Maria Luisa Cavina, responsabile tutela utenti, Isvap, di conciliarla con la concorrenza! Vittorio Verdone, direttore Rca, Ania, si sofferma sulla lentezza della magistratura e sull’opportunità di liquidare un sinistro, pur dubbio, per limitarne la spesa. Per il segretario generale dell’Adiconsum, Paolo Landi, nel rispondere alle domande di Sabbatini, si pronunciò per le “tariffe in vetrina”, cioè rese pubbliche e confrontabili col cartello emesso da ciascuna compagnia. Gli elevati costi della Rca comportano contrassegni falsi. La gente non può pagare premi così alti! D’accorata esposizione, l’on. Erminia Mazzoni, componente commissione giustizia e comitato pari opportunità, propone un’inversione del malus dal figlio al padre. L’espediente porrebbe un freno ai sinistri! A suo avviso bisognerebbe rendere il mercato più credibile, essendoci un muro tra controlli e controllori. L’Agente non viene considerato per ciò che vale e rappresenta per l’economia del Paese. Critica il Governo per una serie di responsabilità ed incompiute. Il vice ministro dello sviluppo 13 economico, Sergio D’Antoni, appartiene a quella genia di politici che sa cosa la gente desidera ascoltare, non per niente proviene dal sindacalismo attivo. Ha iniziato il suo intervento con l’apprezzare il titolo del Convegno, soffermandosi sull’ora della legalità. L’apprezzamento è proseguito sull’impegno di Ghironi, che non si lascia sfuggire occasione per esporgli il “fatto” del giorno della categoria. In quanto al sud, ai tanti problemi aggiunge l’emigrazione. Si tratta di 120 mila persone all’anno, oltre i 170 mila pendolari. Continua a grattarsi la testa in tema di Rca e di plurimandato, che a suo avviso aiuta le Compagnie, non li danneggia. Attribuisce alla Guardia di Finanza il ruolo di controllo su frodi ed usura. Diventa simpatico, quando ritiene che sia la simpatia a giocare un ruolo importante, per proporsi sul mercato degli affari. Conclude con una frase di Giovanni XXIII “Abbiate diffidenza dei pessimisti, perché realizzano quello che gli detta il loro stato d’animo, cioè nulla!”. Sna story: la storia del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione, narrata da Geri Villaroel D urante la conferenza stampa organizzata al termine della tavola rotonda successiva alla Conferenza, è stato presentato il volume “SNA STORY”, curato dal CdR, nel quale Geri Villaroel racconta la storia del Sindacato partendo dal 29 maggio 1919 – data di costituzione dell’ANA, precorritrice dell’Organismo che oggi conosciamo – fino ai giorni nostri. “Dalla lettura delle pagine di Sna Story, traspare con immediatezza che la cosa importante non è tanto l’approdo, cui siamo ancorati saldamente nelle inquietudini dell’oggi e forse neanche il principio, sfumato nella nebbia del tempo, quanto piuttosto il viaggio stesso effettuato da Calogero Villaroel, Geri per tutti noi, allo scopo di tendere il filo abbandonato distrattamente nel ripostiglio trasandato della nostra memoria” scrive Roberto Bianchi nella sua prefazione, definendo l’opera “Un sapido assaggio dei fatti che compongono il passato collettivo del sindacato, offerti in una prospettiva di grande attualità culturale e sociale, capace di coinvolgere nelle sue fitte volute chiunque percorra le complesse strade del vissuto assicurativo”. Per informazioni ed acquisti del volume, rivolgersi alla Struttura Sna 14 Lettera aperta a Riccardo Sabbatini Considerazioni sull’articolo pubblicato da Il Sole 24ore il 30 ottobre scorso, riguardante l’effetto agenti sulle polizze Paolo Suozzo, Presidente Confederazione Gruppi Agenti Axa G entile Dott. Sabbatini, ho letto con estrema attenzione quanto ha scritto a proposito degli effetti della recente Legge cosiddetta Bersani e non posso far a meno di replicare. La normativa alla quale fa riferimento ha innovato - in ambito assicurativo - sostanzialmente su due fronti: l’eliminazione del vincolo della poliennalità nelle polizze e la eliminazione del vincolo di esclusiva nei mandati di agenzia che legano gli intermediari alle compagnie di assicurazioni. Si tratta di interventi volti indiscutibilmente a far crescere il tasso di concorrenza in un mercato quello delle polizze – molto protetto e, soprattutto, molto concentrato. Scriverne criticamente, utilizzando una testata di ispirazione liberista e per giunta invocando il danno agli “utenti” – costretti a pagare il prezzo della liberalizzazione - mi pare un’operazione sospetta. Il fatto che il plurimandato preesistesse alla Bersani non aggiunge niente all’analisi condotta da Lei e da altri commentatori della materia, a causa della diffusa indisponibilità delle società di assicurazioni a conferire mandati liberi dall’esclusiva. Ciò che va osservato è che sino ad oggi non è esistito un vero e proprio mercato della intermediazione. Nel senso che il livello della remunerazione dell’Agente non si trattava, ma si imponeva o si tramandava. Eppure, anche il lavoro dell’intermediario dovrebbe avere un prezzo che, in una economia tendenzialmente libera, viene fissato dalle dinamiche della domanda e dell’offerta. Quello che Lei sostiene (ma non è certamente l’unico e, a tal proposito, è utile riprendere le posizioni dell’A.N.I.A. espresse da aprile scorso ad oggi) è che la libera fissazione del prezzo della intermediazione – conseguente all’abrogazione dell’esclusiva - genera un aumento del prezzo finale del prodotto assicurativo e, pertanto, è in contrasto con gli intendimenti del legislatore. Cercherò, per quanto possibile, una replica sintetica e chiara: • ciò che insegnano dalle cattedre di economia è che più un mercato è libero e più il prezzo dei beni o dei servizi scambiati in quel mercato tende a calare. Denunciare il contrario (anche se il mercato del quale si parla – intermediazione - è solo una frazione di quello più ampio – polizze), è come dire che, sottopagando i giornalisti, si potrebbe ridurre il prezzo dei giornali; • la ipotizzata e paventata impennata del prezzo della remunerazione degli intermediari passerebbe integralmente nel prezzo finale solo in un mercato (questa volta mi riferisco a quello delle polizze) tutt’altro che concorrenziale. Se, invece, assumiamo che quello assicurativo è davvero un mercato concorrenziale, allora non faticherà ad assorbire gli eventuali aumenti attraverso una crescita dell’efficienza e, soprattutto, una compressione degli utili che, a guardare i bilanci delle imprese assicurative, appaiono strepitosi; • l’indennità stabilita da Generali per l’attività svolta dagli Agenti sul fronte “risarcimento diretto” non è un effetto Bersani, ma il compenso per un compito nuovo, introdotto da altra normativa. Se avessero scelto di affidarlo all’esterno, a soggetti diversi dall’Agente, sarebbe stato senz’altro pattuito un prezzo. Probabilmente pari 15 euro; • la rescindibilità annuale (termine tecnico ed improprio), la possibilità per l’Assicurato di disdire ad ogni scadenza annuale e senza penalità il contratto di assicurazioni, ancorché di durata poliennale, sblocca il mercato “danni non auto” da una prassi tutt’altro che moderna e liberista che, facendo perno su un sistema di remunerazione basato sull’anticipazione provvigionale, coniugava l’interesse della Compagnia e quello dell’Agente. La necessità di una rapidissima trasformazione di tale meccanismo remunerativo in un altro che garantisca equilibrio economico e finanziario delle reti è questione affidata all’intelligenza delle Parti (Compagnie ed Agenti ) chiamate ad una negoziato indotto, anziché dalla lungimirante lettura degli scenari economici, da una norma di legge. Cordiali saluti. Napoli, 04/11/2007 15 Approvato il nuovo CCNL dei dipendenti di agenzia Ora è necessario dimostrare maggiore fermezza e determinazione nel trattare con le imprese un rinnovato impianto dei rapporti economici Roberto Bianchi A lla fine è prevalso il buon senso e, nonostante il parere contrario di circa un quarto dei componenti, il Comitato Centrale del Sindacato ha approvato il rinnovo del contratto collettivo di lavoro dei dipendenti di agenzia. E questo, nonostante le crescenti difficoltà economiche incontrate dagli agenti, rendano difficile qualunque scelta che comporti ulteriori appesantimenti delle spese generali. Il combinato disposto tra la politica praticata dalle compagnie negli ultimi anni, tesa a ridurre i trattamenti provvigionali fino a livelli di non sopravvivenza, oltreché a trasferire attività amministrativogestionali alle agenzie (ultime in ordine di tempo quelle legate all’indennizzo diretto) e l’eliminazione del preconto conseguente alla monoannualizzazione dei contratti, stanno infatti minando l’equilibrio di numerose rappresentanze. Il ricavo lordo degli agenti è in caduta libera, i collaboratori commerciali scarsamente consolidati cercano sistemazioni lavorative meno precarie e l’incertezza regna sovrana nell’attesa che le bollicine del fatidico 1° gennaio contengano la ricetta giusta per mettere in atto il plurimandato. Tuttavia, a tre anni dalla scadenza del Ccnl, era necessario ripristinare la normalità, non cedendo alla tentazione di tenere in ostaggio gli interessi del personale dipendente in difesa delle esigenze degli agenti. Ciò, non solo perché i dipendenti sono indispensabili al corretto svolgimento delle attività agenziali, ma anche perché una categoria che intenda far valere le proprie ragioni e cerchi di riqualificare la propria immagine agli occhi dell’opinione pubblica, non può adottare con le maestranze comportamenti simili a quelli subiti a loro colta dalle rispettive compagnie. Semmai sarà necessario, attraverso l’azione politica dei Gruppi aziendali, dimostrare maggiore fermezza e determinazione nel trattare con le imprese un nuovo e più soddisfacente rapporto economico nell’attuazione del contratto di agenzia. Anche se, è ovvio, risulta molto più difficile mostrarsi forti con i forti, piuttosto che con i deboli. In una prospettiva di lungo periodo, è necessario introdurre elementi di partnership imprenditoriale 16 Roberto Bianchi che si differenzino sostanzialmente dagli asfittici contenuti dei cosiddetti accordi integrativi che, come tutti i pannicelli caldi, poco possono fare nella cura della grave malattia che colpisce i disastrati bilanci di agenzia. D’altro canto i tempi sono cambiati e l’eliminazione dell’esclusiva, unita alla rescindibilità delle polizze poliennali, aprono scenari di assoluta novità che apprezzano considerevolmente il valore della rete di vendita professionale. I manager delle imprese sembrano non averlo capito, ma siamo sicuri che la categoria - e soprattutto le sue rappresentanze - ne siano del tutto consapevoli? Principali parametri del contratto nazionale Circolare Sna Prot. 179 del 19 dicembre 2007 Comunichiamo che, a seguito dell’approvazione da parte del 70° Comitato Centrale SNA, del CCNL dei dipendenti delle agenzie di assicurazione in gestione libera, normativo ed economico, le retribuzioni 2008 sono le seguenti: Gennaio 2008: Capo Ufficio = I Categoria = II Categoria = III Categoria = € 1.270,61 € 1.210,11 € 1.139,56 € 1.074,58 + + + € 36 (riparametrazione) € 34 (riparametrazione) € 7 (riparametrazione) = = = € 1.306,61 € 1.244,11 € 1.146,56 I suddetti valori della riparametrazione potranno essere riassorbiti, fino a concorrenza, dagli aumenti concessi a titolo di miglior favore, solo per i lavoratori inquadrati come Capo Ufficio o I categoria e non per la II categoria. Il nuovo valore degli scatti di anzianità per l’anno 2008, che andrà moltiplicato per il numero degli scatti maturati dal dipendente in ciascun periodo di paga, ammonta, per il Capo Ufficio ad € 27,13, per la I Categoria ad € 25,65, per la II Categoria ad € 24,16, per la III Categoria ad € 22,78. Dal 1° febbraio 2008 al 31 marzo 2008 le retribuzioni sono le seguenti: Capo Ufficio = € 1.270,61 + € 54 (riparametrazione) = I Categoria = € 1.210,11 + € 51 (riparametrazione) = II Categoria = € 1.139,56 + € 10,5 (riparametrazione) = III Categoria = € 1.074,58 € 1.324,61 € 1.261,11 € 1.150,06 Dal 1° aprile al 31 dicembre 2008 le retribuzioni sono le seguenti: Capo Ufficio = € 1.270,61 + € 54 (riparametrazione) I Categoria = € 1.210,11 + € 51 (riparametrazione) II Categoria = € 1.139,56 + € 17 (riparametrazione) III Categoria = € 1.074,58 € 1.324,61 € 1.261,11 € 1.156,56 = = = Dal 1° aprile 2008, ai dipendenti in II categoria viene corrisposto un aumento di 6,5 € al valore della riparametrazione (il cui valore diventa pari, dal 1° aprile, a 17 €). L’importo di 6,5 € è da considerarsi, anche per i dipendenti in II categoria, come anticipo riassorbibile sugli aumenti che dovessero derivare, ai dipendenti di tale categoria, dalla nuova classificazione del personale. ( Nota a verbale art. 15 CCNL, art. 31 CCNL 2007). Per quanto riguarda il Premio aziendale di produttività, ricordiamo che va erogata, se dovuta, per il 2007, la differenza tra il valore unico previsto dal CCNL 2001 ed i valori indicati da una delle tre fasce previste dal rinnovo del CCNL. Relativamente ai buoni pasto, la differenza, se dovuta, va erogata a partire dal 12 aprile 2007, data di sottoscrizione del Verbale di Intesa al Ministero del Lavoro, ed il valore è pari a 3 € per il 2007 e a 3,50 € a partire dal 1° gennaio 2008, salvo condizioni di miglior favore. Relativamente all’avvio dell’Ente Bilaterale, della Cassa Lavoratori Agenziali (e relativi versamenti), del Fondo Pensione e del Fondo di formazione continua, provvederemo a comunicare a tutti gli iscritti l’inizio dell’operatività di questi istituti e le relative modalità di adesione e/o finanziamento. 17 E ora parliamo del grande progetto di formazione realizzato dal Sindacato Convenzionate 16 Società, coinvolti numerosi colleghi nella docenza, garantiti prezzi polititi e qualità dei percorsi formativi Tiziana Belotti S ergio Risolo, componente dell’Esecutivo Nazionale e coordinatore della commissione nazionale Formazione ha relazionato, in occasione del Forum della Distribuzione Assicurativa avvenuto il 3-4 ottobre a Milano, una dettagliata analisi sull’intenso lavoro svolto dal suo gruppo di lavoro per favorire gli associati Sna ad adeguarsi agli obblighi formativi previsti dal complesso Regolamento attuativo Isvap. Nel cercare di esporne una sintesi esaustiva e consona all’importanza dell’argomento, evidenzierò subito che la ricerca si è sviluppata da una doppia consapevolezza sul valore della formazione professionale intesa come: • leva competitiva e imprescindibile strumento per migliorare il servizio ai clienti, più responsabili ed aggiornati grazie anche all’informazione profusa dalle associazioni consumatori e da tanti altri mezzi di diffusione che creano esigenze assicurative e previdenziali più 18 “raffinate, precise, competenti, specifiche e particolari”, • strumento per patrimonializzare il cosiddetto capitale intellettuale da cui ricavare valore aggiunto, ovvero maggiore redditività in questo tumultuoso ed evoluto mercato che, da almeno un quinquennio, ha visto le nostre Impreseagenzie duramente attaccate ed erose nei propri margini di contribuzione. Risolo fornisce enfasi all’importanza di affrontare le problematiche derivanti dagli obblighi formativi, non limitandosi all’impatto economico e quindi all’ennesimo costo che si rovescia sulle agenzie, ma riconoscere in questa attività formativa gli elementi positivi di un investimento a lungo termine, metabolizzando il grande cambiamento in atto oggi nel mercato e facendolo diventare un elemento di distinzione: “ciò che farà la differenza”. Il risultato di questo fondamentale cambiamento sarà la lenta, ma costante affermazione di una cultura della libertà. Non potrà più essere una formazione che “indossa la casacca”, quella fornita dalle compagnie alle proprie reti ‘fidelizzatÈ, orientata al singolo e specifico prodotto assicurativo che correda gli intermediari di un bagaglio monovalente e quindi non li prepara al cambiamento che richiede adeguate capacità consulenziali nel rispetto del dovere di trasparenza verso il consumatore. Chi e quanti coinvolgerà Questa importante innovazione normativa riguarderà circa 200.000 operatori fra agenti, brokers, dipendenti di agenzia e di società di brokeraggio, produttori, subagenti, dipendenti bancari e postali, promotori finanziari, che ogni anno si dovranno formare e/o aggiornare se vorranno essere in regola nel proporre contratti assicurativi alla clientela. Due percorsi formativi paralleli, uno iniziale per chi vorrà avviarsi all’attività intermediativa ed iscriversi perciò al RUI, l’altro ogni anno, per il miglioramento culturale di quelli già iscritti. Per quanto riguarda il nostro specifico settore agenziale, presupponendo una media di tre dipendenti e di tre collaboratori commerciali per ogni agenzia si parla, in buona sostanza, di un microcosmo di 100.000 operatori destinatari di offerta formativa che, per il solo obbligo di aggiornamento annuale, richiederebbero 3.000.000 di ore, delle quali almeno 1.500.000 in aula! Società di formazione Corsi previsti Dall’analisi effettuata dalla Commissione, si è rilevato un accentramento dell’offerta formativa in pochissimi centri: Milano, Torino, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e questo ha influenzato una maggiore propensione alla formazione solo per una quota di agenti di assicurazione e loro collaboratori. Ciò ha contribuito a generare nel tempo un gap professionale nelle aree meno favorite e una radicata desuetudine alla pratica formativa e di aggiornamento, indotta anche dall’insostenibilità di tutti i costi aggiuntivi di trasferimento. L’obiettivo prioritario che la commissione formazione si è posta, dice Risolo, è di offrire a tutti gli interessati un’offerta formativa di qualità in ogni Provincia italiana, dalla Val D’Aosta alla Sicilia, dal confine dell’Austria alla Sardegna, a costi accettabili sempre al di sotto del praticato. La scelta di Sna è stata quella di attingere al grande patrimonio professionale ed imprenditoriale già espresso dalle maggiori società di formazione specializzate e concordare con queste un progetto formativo di elevato profilo e ben strutturato, ma nel contempo, prevedere l’inserimento di colleghi competenti e disponibili a collaborare nella docenza con queste società convenzionate. L’accordo prevede: • corsi di formazione professionali per gli intermediari assicurativi da iscrivere nella Sez. E del RUI, di durata non inferiore a 60 ore, di cui almeno 30 ore in aula e/o videoconferenza; • corsi di aggiornamento professionale per gli intermediari assicurativi iscritti alla Sez. E del RUI, di durata non inferiore a 30 ore, di cui almeno 15 ore in aula e/o videoconferenza, da svolgersi secondo i termini e le modalità stabilite dal Regolamento ISVAP n. 5/2006 (di cui la prima scadenza è il 31 dicembre 2008); • corsi di aggiornamento professionale per gli intermediari assicurativi iscritti alla Sez. A del RUI, di durata non inferiore a 30 ore di cui almeno 15 ore in aula e/o videoconferenza, da svolgersi secondo i termini e le modalità stabilite dal Regolamento ISVAP n. 5/2006 (di cui la prima scadenza è il 31 dicembre 2008); • corsi di formazione professionale per gli addetti allo svolgimento dell’attività di intermediazione all’interno dei locali degli intermediari assicurativi iscritti alla Sez. A del RUI, di durata non inferiore a 60 ore, di cui almeno 30 ore in aula e/o in videoconferenza, per l’inserimento iniziale, da svolgersi secondo i termini e le modalità stabilite dal Regolamento ISVAP n. 5/2006; • corsi di aggiornamento professionale di durata non inferiore a 30 ore di cui almeno 15 ore in aula e/o videoconferenza, da svolgersi secondo i termini e le modalità stabilite dal Regolamento ISVAP n. 5/2006 per l’aggiornamento annuale; • corsi di formazione professionale finalizzati all’iscrizione nella Sez. A del RUI; • corsi per formare i formatori. Questo imponente progetto, Risolo, lo definisce un’enorme macchina da guerra pronta a partire con un nutrito calendario di corsi per tutto l’anno 2008 che si svolgeranno dal Nord al profondo Sud, a prezzi uguali per tutti, ma soprattutto “politici”. La realizzazione del progetto Il progetto formativo Sna prevede di: • ricercare le società serie, affidabili ed organizzate, con know how specifico nell’assicurativo, • raccogliere le tantissime domande di collaborazione pervenute dai colleghi, • armonizzare le differenti modalità di erogazione dei corsi, • unificare, per tutta l’Italia, i costi e i prezzi dei singoli corsi, • comprendere le skills di ogni singola società per poter massimizzare i risultati, • favorire l’incontro tra società erogatrici e candidati formatori. Questa è stata la piattaforma di partenza da cui si è sviluppata la convenzione-quadro conclusasi nel mese di ottobre con 16 società di formazione che Risolo intende ampliare per migliorare sempre più il servizio alla categoria. Il Sindacato si riserva di verificare preventivamente il contenuto e i programmi dei corsi predisposti dalle società, sia che la formazione venga erogata in aula, in e-learning o tramite videoconferenza in agenzia. 19 Sergio Risolo, componente l’esecutivo nazionale SNA Intervista a Sergio Risolo Domanda: Chiediamo direttamente a Sergio Risolo cosa intende per prezzi politici: Risposta: Potrei rispondere molto semplicisticamente “drasticamente scontati”, ma sarebbe oltremodo riduttivo. In una economia di mercato, è la libera concorrenza che determina i prezzi. Ma nel settore della formazione professionale assicurativa, in Italia almeno, non penso ci sia ancora una matura economia di mercato, dove, cioè, un fornitore di servizi può stabilire qualunque prezzo per ciò che vende, ma se fissa un prezzo più alto degli altri, perderà clienti e sarà costretto ad abbassare il prezzo. Soprattutto nel sud, come ho già avuto modo di dire, ed in molte provincie del centro-nord, (fuori, quindi, dai grandi circuiti) in tutti questi anni, c’è stata una quasi assoluta assenza di offerta formativa. Le poche occasioni che ci erano date da cogliere erano offerte a caro prezzo e non potendo fare alcun raffronto, né in termini qualitativi né in termini quantitativi, accorrevamo alla novità. Succedeva, cioè, che la società di formazione, in molte zone d’Italia, richiedeva il prezzo più alto che poteva ottenere. Tutto ciò, è naturale, in presenza di un obbligo formativo imposto dalla legge, non poteva essere ulteriormente tollerato, nell’interesse della categoria. Si è pensato, allora, di fissare, noi, i prezzi dei corsi, quasi fossero dei prezzi amministrati, cioè fissati da un organo (lo SNA) con poteri sovraordinati. Prezzi, cioè, non determinati dalla dinamica 20 della domanda e dell’offerta ma più o meno correlati al costo di produzione del servizio prestato, alla sua qualità ed al suo valore per gli agenti e loro collaboratori. Questo non significa, naturalmente, che trattasi di prezzi inferiori al costo. Ecco perché ho parlato, quasi provocatoriamente, di “prezzi politici”: volevo, infatti, “coinvolgere pienamente” nel progetto anche tutte le società di formazione convenzionate: quello dell’erogazione di formazione è da considerare a tutti gli effetti un servizio di carattere individuale che, per ragioni legislative, quasi non può essere correlato a valutazioni di convenienza economica delle stesse società erogatrici, ma a valutazioni di “opportunità” per loro stesse, e per la categoria. Come hai pensato di inserire come formatori gli stessi colleghi? In Italia, ma non so per quanto ancora, nel settore assicurativo ha predominato sempre una sistematica pregiudiziale opposizione al progresso, attraverso la limitazione della diffusione della conoscenza oltre certi limiti. Responsabili di ciò, indubbiamente, sono state anche le Compagnie. Per cui, l’offerta indipendente formativa è sempre stata insufficiente rispetto alle reali necessità. Non è stato, insomma, mai un ambito in cui si è voluto investire, sia in termini di offerta che di domanda. Ecco perché, in Italia, risultano ben poche le aziende che operano specificamente nel ns. settore professionale e ben pochi i soggetti che hanno assunto forte esperienza d’aula. Molti, invece, sono risultati i colleghi che, forti di anni di esperienza professionale sul campo nonché, attratti dal “fascino della docenza”, nel corso di questi anni, hanno acquisito nei più svariati ambiti, una notevole esperienza formativa nel ns. settore. Ci è sembrato sensato a questo punto approfittare di questo grande serbatoio umano presente in ogni angolo d’Italia, per agevolare le società di formazione nell’erogazione di corsi fuori dai grandi centri metropolitani. Così, la società che ha sede a Milano, potrà erogare corsi anche a Catanzaro utilizzando risorse umane qualificate già presenti in Calabria e non sostenere, quindi, costi di trasferimento per i propri formatori milanesi. In più, ci è sembrato utile rafforzare ulteriormente la relazione e la solidarietà, fra il Sindacato ed i suoi iscritti. Quale tipo di sinergia intendi attuare tra società di formazione e agenti formatori? Lo Sna non ha voluto assolutamente imporre nulla e nessuno alle società di formazione. Né, tantomeno ha reclutato alcuno. Noi abbiamo solo, nell’ottica suesposta, cercato di fare avvicinare le due parti, nell’interesse esclusivo del progetto. Nella convention di Roma di settembre, abbiamo fatto incontrare, come succede in ogni “mercato” che si rispetti, domanda e offerta, a seconda della zona di provenienza di ogni formatore e di quella di operatività di ogni società. Le due parti si sono incontrare e nella più assoluta libertà di azione si sono confrontate sugli aspetti peculiari della eventuale collaborazione. Quali maggiori difficoltà hai riscontrato nello sviluppo di questo progetto? Oggi, esistono varie modalità di erogazione della formazione: la classica aula, la moderna e-learning, la tecnologica videoconferenza. Ogni società, a seconda delle proprie propensioni, ha preferito specializzarsi in una sola di tutte queste e, comunque, attuando metodologie personalizzate. Il tutto mixato in una torre di babele dei prezzi offerti. Le difficoltà che la commissione ha riscontrato sono state moltissime; soprattutto, nella fase iniziale: cioè, quella che ci ha visti impegnati duramente nella mappatura delle società di formazione, nella conoscenza approfondita di ognuna di esse e nella conseguente selezione (effettuata con criteri altamente selettivi), nella individuazione delle specifiche skills e delle capacità organizzative di ognuna di loro. Ma, ritengo, che la maggiore complessità e problematicità l’abbia presentate il lavoro sulla omogeneizzazione ed armonizzazione delle differenti proposte giunteci da tutte le società, sia in termini economici che formali che sostanziali. Giungere all’obiettivo di un unico prezziario per tutte le società, in ogni provincia d’Italia, suddiviso per tipologia di corso, non è stato molto semplice. Ma questo era il ns grande obiettivo! Quali potrebbero essere secondo le tue previsioni i margini di risparmio che otterranno i colleghi da questa iniziativa? Conoscendo abbastanza bene il mercato di offerta recente di corsi, disponibili in alcune zone, azzarderei un 15%. Quale riscontro ti attendi dai colleghi? A breve, sicuramente, l’attività professionale degli intermediari dovrà passare da quella tradizionale, svolta sino ad oggi, ad una di ottima consulenza; pertanto, una formazione di prodotto, come quella prestata solitamente dalle Compagnie, non potrà bastare più. Servirà, invece, un’offerta formativa e di aggiornamento duttile, differenziata e diversificata; rispettosa, cioè, di una emergente molteplicità di scopi, ruoli e profili professionali che le nuove norme stanno di fatto determinando nel mercato. Ecco perché, ritengo che, una iniziativa di così grandi respiro e spessore politico-culturale non possa passare inosservata né possa essere minimizzata strumentalmente. Da oggi in poi, i colleghi ed i loro collaboratori avranno sempre più bisogno di una corretta informazione e di una formazione di vera qualità. Ma è anche vero che stiamo rivendicando già da quasi un quinquennio una migliore e più decorosa redditività delle nostre aziende, affogate da mille impegni, gravami e costi aggiuntivi. Chi sta alla canna del gas per provvigioni sempre più risicate, di questo ulteriore onere e balzello, ne avrebbe fatto piacevolmente a meno! Noi dello SNA ne siamo consapevoli! Ed è per questo motivo che la commissione formazione del Sindacato, ha lavorato serratamente ed alacremente per fare in modo che quel diffuso lamentato senso di malessere che striscia tra gli agenti di assicurazione possa trasformarsi nel tempo in una ventata generale di convinzione, forza ed energia, produttive; per fare in modo che quelle ineluttabili incombenze, quel gravoso adempimento burocratico e quei balzelli, connessi alla cosiddetta riqualificazione professionale, si trasformino nel tempo in una importante quanto necessaria opportunità per dare finalmente nuovo impulso all’attività assicurativa. Quindi, sono convinto che la risposta della categoria a questa nuova avventura dello SNA sarà estremamente positiva. Quali sono i punti di forza in questi corsi supervisionati dallo SNA? Il progetto ha coinvolto per ora ben 16 società di formazione indipendenti che, con la loro firma sulla convenzione-quadro, hanno dato dimostrazione di voler condividere con la SNA le linee guida degli interventi in materia di formazione e di aggiornamento professionale, ai sensi del D. Lgs. n. 209/2005 e previsti dagli artt. 9, 17, 21, 38, e 42 del Regolamento ISVAP n. 5/2006; il tutto finalizzato a garantire economicità, efficacia ed efficienza, ai soggetti fruitori e tenuti all’assolvimento dell’obbligo formativo. È naturale che, a garanzia di una formazione di qualità e che si vuole indipendente, il Sindacato si riserva il diritto di verificare preventivamente il contenuto ed i programmi dei corsi predisposti dalle società. 21 Prove tecniche di plurimandato In previsione della caduta dell’esclusiva, gli agenti danno vita a società e network, non disdegnando nuove forme di collaborazione con le società di brokeraggio assicurativo Roberto Bianchi Roberto Bianchi D opo i dibattiti accademici, ora è la volta della sperimentazione e, in ogni parte d’Italia, gli agenti si organizzano per dare vita a strutture capaci di favorire l’ampliamento del proprio catalogo con prodotti assicurativi di altre compagnie. Posto che la strada del plurimandato di primo livello, consistente nel ricevere due o più mandati non potrà essere percorsa da chiunque, in dipendenza dei costi gestionali e della complessità organizzativa che esso comporta e considerato l’ulteriore ostacolo derivante dalla titolarità degli affitti e delle utenze, dalla proprietà del sistema informativo e della dotazione hardweare se non dello stesso mobilio, le scelte degli agenti sembrano orientate verso soluzioni miste, a cavallo tra il rapporto privilegiato con un marchio di riferimento e la libertà professionale assoluta. Gli accordi integrativi che i gruppi agenti stanno sottoscrivendo in tutta fretta con le rispettive compagnie, basati sulla monetizzazione, a dire il vero non così incentivante, della fedeltà aziendale, condizioneranno inevitabilmente un numero consistente di iscritti, ma ciò non escluderà il ricorso ad esperienze di secondo livello, come la creazione di subagenzie plurimandatarie alle quali un certo numero di agenti potranno fornire il proprio mandato, allo scopo di convogliare su di esse tutti gli affari respinti dalla propria compagnia o non accettati dalla clientela. Una scelta di facile attuazione, che potrà essere adottata con colleghi che operano su piazza, ovvero distanti tra loro, nel caso si intenda fornire alla struttura commerciale una funzione più ampia di presidio territoriale allargato. Non mancano però esperienze più complesse di società e consorzi dedicati all’acquisto di piattaforme informatiche plurimandatarie, oppure alla captazione sul mercato nazionale e internazionale di mandati generalisti o di singole linee di prodotti. In questo quadro articolato e in continua evoluzione, meritano un’attenzione particolare la società per azioni Car e il Network Galassia. 22 Car - Novit Gli agenti Nuova Tirrena, grazie alle spiccate capacità politiche del presidente di Gruppo Pietro Melis, già da anni avevano ottenuto la facoltà di collocare all’esterno tutti i rischi non esercitati dalla propria mandante e, in previsione dell’entrata in vigore del plurimandato, hanno trasformato la loro cooperativa di servizi in una società per azioni. Grazie alla recente capitalizzazione, hanno così potuto acquistare una quota del 26,5% della Sequoia partecipazioni di Torino che detiene il 75% della compagnia Novit. Al capitale sociale partecipano anche Sara Assicurazioni e Swiss Re. Di conseguenza, gli agenti azionisti di Car potranno contare su un mandato senza esclusiva che, tra l’altro, non prevede l’istituto della revoca ad nutum (ovvero non consente alla compagnia di chiudere un’agenzia per motivi di scarso sviluppo, o di insufficiente redditività, o semplicemente perché quel portafoglio e quel territorio scatenano le fameliche bramosie di un polo assicurativo in espansione) e inoltre contiene un trattamento economico di notevole interesse che considera il SSN e il FGVS imponibile provvigionale RCAuto. Si tratta del primo esempio di partnership strategica – all’interno del quale risulta persino scontato che gli intermediari siedano nel consiglio di amministrazione insieme ai manager dell’impresa - che non mancherà di creare sconcerto nel mercato e di marcare i risultati con i colori vivaci della cogestione industriale. Galassia network Di tutt’altra natura l’esperienza dei colleghi che sette anni fa, precorrendo i tempi, hanno dato vita al network Galassia, anch’essa iscritta nella sezione A del Registro, che oggi annovera oltre 80 soci con mandati sia pluri che mono, distribuiti su tutto il territorio nazionale e autorizzati a piazzare sul mercato le polizze di cui dispone la società. Sotto forma di cooperativa, Galassia svolge innanzitutto la funzione di fabbrica prodotti, attraverso la predisposizione di condizioni normative, garanzie ed esclusioni che, dopo un’accurata indagine di mercato, vengono fatte proprie da una o più compagnie e collocate dai soci attraverso la propria organizzazione di vendita. Prodotti innovativi come la “Danni Indiretti - Stand Alon a Primo Rischio” indipendente cioè dalla contestuale stipula di una polizza danni diretti sottoscritta dai Lloyd’s di Londra, che è stata presentata a Parma nel mese di ottobre ad un nutrito pubblico di agenti interessati a presidiare l’inesplorata e interessante potenzialità derivante dalle piccole imprese. Il sistema informativo, completamente on line e rispondente ad una logica mista - business to business, quando l’agenzia scambia dati con la segreteria centrale del network o con le compagnie convenzionate e business to consumer, quando l’agenzia colloquia con la clientela - consente inoltre l’emissione diretta di polizze complete per la RCAuto e di versioni light per i rami danni, oltrechè la regolazione dei rapporti economici tra la cooperativa e i soci. Uno spazio particolare viene inoltre dedicato alla formazione che Galassia eroga con cadenza pressoché settimanale, risultando centrali, in una dimensione plurimandataria, la capacità consulenziale e la competenza tecnica tanto del titolare di agenzia, quanto della sua sottostruttura commerciale. Al socio spetta l’80% delle provvigioni maturate sugli affari, restando il 20% di competenza della società a titolo di royalty, anche se il crescente numero di nuove adesioni fa prevedere che presto i costi gestionali potranno essere attribuiti in quota parte, in modo che l’intera provvigione possa essere trattenuta dell’intermediario-cooperatore e dai suoi collaboratori. Broker Un discorso a parte andrebbe riservato alla collaborazione tra agente e broker, essendo i loro rispettivi ruoli completamente stravolti dalla legislazione in vigore a partire al 1° gennaio del prossimo anno. D’altro canto sarà bene riflettere sul rapporto futuro tra le due uniche figure professionali iscritte nel Registro Isvap, ad evitare che antichi steccati concettuali precludano inutilmente nuovi possibili scenari di business. Ad esempio, cogliendo il rinnovato interesse dimostrato da alcuni subwriters dei Lloyd’s verso il depresso mercato italiano, sarà possibile sviluppare nuove forme di interazione tra i broker, cui sono stati assegnati i binders soprattutto del property e gli agenti che dispongono del rapporto con la clientela. Interi settori assicurativi snobbati dalla maggior parte delle compagnie che operano in Italia, come la Rc dei proessionisti e degli amministratori di società private e pubbliche, le coperture degli Enti e le convenzioni con i gruppi di acquisto, le globali fabbricati e le long term care, potrebbero inoltre essere sviluppati grazie al rapporto tra società di brokeraggio, nella funzione di “grossisti” e agenti (o gruppi di agenti coordinati da società di servizio, consorzi, Gruppi aziendali), nella veste di “venditori al dettaglio”. Non mancano infine accordi individuali e collettivi per la distribuzione retribuita di polizze delle compagnie telefoniche, sebbene questa scelta necessiti l’individuazione di paletti politici supplementari, rivolti a neutralizzare la potenziale pericolosità derivante della crescita di modelli de-intermediarizzati quali sono quelli on line, finora utilizzati dalle imprese come alternativi rispetto al modello distributivo agenziale. La scelta giusta Finalmente l’innovazione e la professionalità espresse dagli intermediari potranno affrancarsi progressivamente dalle politiche di sviluppo delle compagnie che controllano il mercato nazionale, a tutto vantaggio dei consumatori e del loro bisogno di sicurezza. Ma, in definitiva, qual è la scelta giusta da adottare sulla strada della libertà professionale? Probabilmente non esiste una sola scelta giusta, almeno in questa prima fase, nella quale gli equilibri precedenti sono stati messi in crisi dalle recenti scelte legislative, ma non ne sono stati ancora costituiti di nuovi. La perorazione che ci permettiamo di formulare al termine di queste nostre brevi e inevitabilmente schematiche considerazioni, consiste piuttosto nell’invito a cogliere tutte le opportunità che si presentano, senza lasciarsi adescare dalle facili scorciatoie che i detrattori del plurimandato tracciano in difesa dei propri interessi di parte. Non c’è dubbio che gli agenti dovranno puntare la barra sulla crescita manageriale della categoria attraverso una formazione permanente che travalichi i limiti angusti degli obblighi ordinati dalle normative in vigore, ma anche mettere a punto piattaforme informatiche capaci di dialogare e scambiare dati con più soggetti, essendo lo strumento tecnologico essenziale nella nostra attività. E, d’altro canto, avete mai visto una scuderia partecipare alla Formula 1 senza prima mettere a punto un’autovettura competitiva e senza prima elevare al massimo livello possibile le competenze dei piloti che la guideranno? In altre parole, cerchiamo di ricordare sempre che le capacità personali e la tecnologia sono i bandoli dell’aggrovigliata matassa della quale si compone la nostra complicata quanto attraente professione. Poi c’è il tema irrisolto dei rapporti economici con la mandante, o meglio con le mandanti, dato che l’impianto remunerativo delle attività svolte dalle agenzie è inadeguato rispetto ai tempi. Quello che si profila è infatti un modello distributivo basato sulla partnership e non più sullo strapotere della parte forte rappresentata dalle imprese. 23 Gli Assicuratori francesi promuovono la loro immagine ed è tempo che ciò accada anche in Italia Uscire dall’anonimato per diventare veri consulenti globali del cliente, riprendendoci la funzione ed il ruolo che ci contraddistinguono nel mercato italiano Filippo Guttadauro P er promuovere la loro immagine, gli agenti di assicurazione francesi hanno lanciato la campagna di immagine “No all’anonimato”, per far “conoscere e riconoscere” dal grande pubblico, la loro professione. Con questo slogan i 13.000 agenti generali francesi, con i loro 30.000 collaboratori, rivendicano e vogliono difendere il proprio primato nella distribuzione dei prodotti assicurativi (35% nei rami danni). Hanno promosso questa iniziativa contro “la banalizzazione dell’assicurazione” ed anche contro la “multidistribuzione”. Quest’ultima molto cara alle Compagnie, ma che per l’Agea mettono in cattiva luce gli Agenti attraverso i messaggi di depersonalizzazione. L’obiettivo da parte dell’Agea, è la rivalutazione dell’assicuratore. Philippe di Robert, presidente dell’Agea sostiene che gli agenti vendono soluzioni e non prodotti. Ed è in questo contesto che gli agenti hanno molte carte da giocare. Il Cliente deve trovare negli agenti l’interlocutore e il professionista in grado di dare tutte le risposte ai propri problemi assicurativi. La chiave di successo è la globalizzazione del cliente”. 24 Filippo Guttadauro Riprendiamoci ruolo e funzione professionale che ci contraddistinguono Ho voluto recuperare questa notizia in quanto credo che sia giunta l’ora anche per noi agenti italiani di riprenderci quel ruolo e quella funzione professionale che da sempre ci contraddistinguono. A dire il vero molte sono le opportunità offerte dai recenti decreti. Occorre solo vederli come opportunità e non come elementi che ci indeboliscono. È giunta l’ora di diventare veri consulenti globali dei Clienti, e non dipendere dalle coperture che le nostre mandanti, in base alle loro esigenze e bilanci ci obbligano a vendere. Il plurimadato ci fornisce questa opportunità. Certo, siamo stati abituati da sempre ad essere dei parasubordinati, abbiamo sempre venduto prodotti anche quan- do poco ci piacevano e pensavamo non fossero adeguati alle esigenze del nostro Cliente. Ma da adesso, con l’introduzione del codice e del suo regolamento, se continuassimo a farlo, ne risponderemmo personalmente. Anche certi processi (gestione sinistri, gestione amministrativa, ecc) possono diventare relazioni positive con il Cliente. Il Cliente ci individua nel soggetto che è in grado di gestire tutti i processi che vanno dalla stipula del contratto alla liquidazione del sinistro. La scelta di decentrare alcune funzioni all’esterno, costituisce per le Compagnie un processo per dequalificare la nostra funzione e abituare il Cliente ad altri comportamenti d’acquisto. A guardar bene, alcuni obiettivi che le associazioni consumeristiche hanno voluto a favore dei consumatori, rischiano di farci diventare soggetti secondari rispetto alla distribuzione. L’abituare il Cliente a farsi il preventivo via web o telefono, altro non è se non il tentativo di rendere la nostra professionalità secondaria rispetto a processi di acquisto semplici, che possono essere erogati da chicchessia. Stesso discorso vale per le cosiddette polizze standard, laddove il Cliente viene spinto all’acquisto di un qualcosa che dovrebbe, per sua natura, essere personalizzato per esigenze e disponibilità. Questo processo di uniformismo ci discredita professionalmente e pertanto dobbiamo riprenderci la relazione con il Cliente! Partiamo con una massiccia campagna di informazione a nostro favore, sulle nostre capacità e sul nostro ruolo di veri consulenti e professionisti della copertura dei rischi. Usciamo allo scoperto, occorre mettere a fianco dei nostri visi un numero di telefono, perché l’anonimato non ci aiuta. Riprendiamoci le prime file. Lanciamo parole d’ordine di questo genere che mettano in evidenza la nostra capacità professionale e dimostrino che “Gli agenti di assicurazione ed i loro collaboratori sono sempre i vostri interlocutori: essi vi conoscono e rispondono in modo preciso e puntuale ai vostri problemi”. “Un agente di assicurazione è un professionista che conoscete bene e che vuole avere con il cliente una relazione più umana e personalizzata per offrirgli le migliori soluzioni. “Non deludervi, è questo il motto degli agenti di assicurazione” solo assicurandosi presso un agente si può evitare di essere male assicurati, avendo la certezza di avere sempre accanto a sé un professionista disponibile e pronto a stimare i potenziali rischi che la clientela può correre nella vita privata o nell’attività professionale. 25 Speriamo che il processo di rinnovamento non affoghi in un mare di carta Le nuove regole, anziché garantire una maggiore tutela del consumatore, rischiano di penalizzare il rapporto fiduciario con l’intermediario professionale Fabrizio Ghironi I n attesa che la caduta del vincolo dell’esclusiva di marchio lasci spazio ad una più ampia libertà operativa degli agenti, attraverso una maggiore diffusione dell’istituto del plurimandato, non possiamo trascurare la loro crescente preoccupazione in seguito all’entrata in vigore delle nuove normative in tema di adeguatezza e trasparenza dei prodotti assicurativi. Nonostante siano condivisibili tali concetti, così come quelli della formazione, delle liberalizzazioni, della correttezza professionale, convinti che rappresentano valori imprescindibili dal ruolo svolto dall’agente e indipendentemente da una loro imposizione di legge, non è possibile non affrontare con analisi critica il regolamento Isvap in tal senso. Nutro infatti seri dubbi sull’efficacia dell’impianto normativo per perseguire le finalità previste e rivolte ad una maggiore tutela del consumatore. Temo che questa frenetica attività istituzionale rivolta ad una maggiore difesa degli interessi dei consumatori, lodevole nelle intenzioni, miri di più ad ottenere un consenso politico, in relazione anche al proliferare degli scandali, all’ascesa della sfiducia dei consumatori, e alla volontà di riordino delle autorities, piuttosto che un effettivo riscontro pratico di tutela. La considerevole produzione documentale rischia di aumentare la “burocratizzazione” del servizio assicurativo a scapito dell’efficienza e della qualità ed in controtendenza con le esigenze dettate dall’evoluzione del settore. Queste nuove e più stringenti regole in capo agli intermediari non solo rischiano di mettere a repentaglio l’economicità del sistema agenziale, già provato per la scarsa redditività a causa delle crescenti incombenze e responsabilità, ma di avere un effetto controproducente anche su coloro che dovrebbero beneficiare dei provvedimenti: i cittadini, infatti, già diffidenti e poco propensi all’acquisto assicurativo, si trovano sottoposti ad un’infinità di firme e di fogli che potrebbero divenire un ostacolo emotivo a scapito dell’acquisto e del rapporto fiduciario che risiede nella relazione con l’agente. 26 Fabrizio Ghironi Ben vengano, pertanto, regole e strumenti che mirino a potenziare la tutela e la trasparenza nei confronti del cittadino, in un contesto di maggiore concorrenzialità in cui si va affermando sempre più l’intermediazione pluricanale, ma inviterei anche a riflettere sull’importanza di favorire la cultura rispetto al ruolo fondamentale dell’assicurazione e a responsabilizzare di conseguenza maggiormente il consumatore. Questa normativa, così come concepita, che detta le nuove regole di comportamento con la pretesa di garantire una maggiore tutela del consumatore, corre il rischio paradossalmente di divenire un limite allo sviluppo del comparto e della cultura assicurativa: l’esagerata produzione documentale va ad aggravare l’attività dell’intermediario senza peraltro rendere più agevole l’informazione e la comunicazione al cliente. In questo modo anziché valorizzare la qualità del servizio e l’aspetto consu- lenziale si corre il rischio di penalizzare il rapporto di fiducia con l’intermediario e di favorire pericolosamente la cultura, fin troppo radicata, del prezzo e lo sviluppo di un’industria assicurativa orientata prevalentemente ad un’elevata standardizzazione di prodotto e di servizio e alla disintermediazione professionale. Pertanto per migliorare gli standard di servizio, la trasparenza e la sicurezza, sono necessarie regole certe e chiare in grado di snellire e semplificare l’attività per renderla più comprensibile ed efficiente, evitando di appesantirla con oneri ed obbligazioni che non aiutano di fatto a ridurre le distanze tra le parti e penalizzano la crescita di un settore che ha un ruolo chiave per lo sviluppo socio economico del nostro paese e rispondere concretamente all’aumento della precarietà e della insicurezza. Trovandoci di fronte ad una situazione che rischia di aumentare la distanza tra tutela formale e sostanziale, è necessario semplificare la disciplina prevista dal Regolamento Isvap e soprattutto investire sulla formazione e la cultura finanziaria ed assicurativa, al fine di elevare le conoscenze e superare la diffidenza e la cultura del sospetto, vero limite allo sviluppo e all’efficienza del sistema assicurativo. Pertanto è auspicabile un ravvedimento istituzionale che possa rimuovere le principali lacune di questa disciplina, che diversamente rischia di non perseguire gli obbiettivi dichiarati, ostacolando il processo di rinnovamento e compromettendo persino l’avvio della liberalizzazione del mercato. In un Paese evoluto il vero arbitro del mercato, oggi prevalentemente in mano all’offerta, dovrà essere il cliente, che con la sua consapevolezza, senso di responsabilità e capacità di selezione farà la differenza. Più che regolamenti faziosi, ristrettivi e vincolanti è necessario contribuire ad innalzare il livello di conoscenza del consumatore, per garantire un sistema di offerta efficiente e trasparente, in cui la semplicità non derivi esclusivamente da un’elevata standardizzazione, ma principalmente da una maggiore capacità di scelta del cliente. In uno scenario socio economico contraddistinto da profondi e drastici cambiamenti, una valida offerta di prodotti non è sufficiente, se non si favorisce un’adeguata domanda, che può diventare efficiente e matura solo se il consumatore è formato, informato e responsabilizzato sulle proprie scelte assicurative e finanziarie. Convincendoci dell’importanza del ruolo dell’assicurazione e dell’intermediazione professionale, sopratutto in un contesto multicanale, è necessario focalizzare l’attenzione e l’impegno sul tema dell’educazione finanziaria ed assicurativa per garantire una crescita solida, sana e capace di rispondere alle sfide che i nuovi scenari pongono nei confronti dei cittadini/consumatori. Per questo auspico che le istituzioni, accanto ad un’adeguata attività regolamentare, ed in sintonia con le parti coinvolte, si attivino seriamente per individuare una strategia dedicata all’educazione finanziaria ed assicurativa, con la consapevolezza che migliorare il livello culturale del Paese, porta benefici all’economia nel suo complesso. Favorire l’innalzamento della cultura assicurativa significherebbe riconoscere e valorizzare il ruolo del settore nell’attuale contesto socio economico, a vantaggio di una maggiore efficienza e del benessere dei cittadini. Per questo è fondamentale che il coinvolgimento di tutte le componenti del Sistema Paese, in un’ottica sinergica, sia principalmente orientato a creare un mercato maturo e consapevole, indispensabile per garantire maggiore tutela e concorrenza, che non possono dipendere esclusivamente da un impianto normativo, che semmai deve semplificare tale processo. Sono pertanto convinto della necessità di investire sul livello di conoscenza e competenza del consumatore per renderlo il vero protagonista del mercato e sul quale sviluppare un’offerta più differenziata, trasparente e di qualità. Il cliente non ha bisogno di un eccesso di tutela formale, con norme estremamente complesse e vincolanti che irrigidendo l’intero sistema rischiano di frenare lo sviluppo, ma di maggiore chiarezza, dialogo, semplificazione, formazione ed informazione. È arrivato il momento che la centralità del cliente diventi oggetto di attenzione e di dibattito tra gli operatori e le istituzioni: l’educazione finanziaria e assicurativa rappresenta una delle variabili fondamentali per la crescita solida del sistema economico-finanziario nazionale e per questo va perseguita con convinzione e determinazione e con il contributo fondamentale del canale agenziale, che da sempre è sinonimo di professionalità, qualità e di capacità consulenziale e relazionale. Alla luce di quanto sopra sarà importante, con il coinvolgimento di tutti gli attori, attivare un processo di semplificazione e comunicazione più trasparente, affinché il flusso informativo con il cliente sia più chiaro e comprensibile, ed introdurre, tra l’altro, un percorso formativo all’interno dei programmi di educazione scolastica. Nel frattempo auspichiamo che l’impegno a semplificare l’attuale regolamento trovi rapido riscontro per rendere più agevole l’attività di intermediazione che assume un ruolo fondamentale nel favorire quel cambiamento culturale orientato a rendere maggiormente consapevole il consumatore riguardo l’importanza di fornire e condividere le informazioni circa la propria situazione, i propri bisogni e le proprie esigenze in tema di assicurazioni e risparmio. 27 Tabaccheria e ricevitorie Sisal, assicuratori atipici nei rami danni Gli agenti rivolgono un consiglio utile per l’acquisto al consumatore: a ciascuno il proprio mestiere Vincenzo Cirasola – Vicepresidente Nazionale Sna - Responsabile Rami Danni Linea Persone C ome ormai a tutti noto, per la prima volta in Italia sarà possibile acquistare una polizza assicurativa in ricevitoria. L’idea è di EurizonTutela - società di assicurazioni danni del gruppo Intesa Sanpaolo - che ha siglato un accordo con Sisal. La nuova polizza di Responsabilità Civile denominata “Oplà capofamiglia”, copre i danni causati accidentalmente da tutti i membri del nucleo familiare, compresi gli animali domestici, i figli minorenni e i collaboratori domestici. La grande novità che partirà da marzo 2008 consiste nel fatto che la polizza potrà essere attivata e pagata tramite una semplice compilazione di un coupon direttamente presso una delle oltre 20.000 tabaccheriericevitorie Sisal presenti su tutto il territorio nazionale. Si parte da un costo del premio annuo di 49 euro (per il pacchetto base) fino ad arrivare a 67 euro con un massimale fino a 250.000 euro annuo. Attenzione però: mentre EurizonTutela rimborserà l’intero importo del danno causato alle persone, per i danni alle cose verrà dedotta una franchigia di 500 euro per i primi 30 giorni e di 100 euro per i mesi successivi. “Nel nostro Paese solo due famiglie su dieci possiedono un’assicurazione Rc” - ha detto Marco Casu, direttore generale di EurizonVita -. Ma da un’indagine di Eurisko risulta che sta sensibilmente cambiando la modali- 28 tà di consumo di prodotti assicurativi e che oltre sette milioni di famiglie acquisterebbero una polizza attraverso canali alternativi come bar, tabaccherie, cartolerie, edicole o farmacie». Il breakeven dell’iniziativa è atteso tra tre anni, salvo che EurizonTutela non chiuda l’accordo con altri due canali distributivi, uno virtuale e l’altro legato alla grande distribuzione di beni di consumo, nel qual caso il punto di pareggio verrà raggiunto in anticipo. Messi di fronte a cifre e previsioni di tale portata, come professionisti dell’intermediazio- ne assicurativa, gli agenti non possono non domandarsi se l’obiettivo da raggiungere non sia per lo meno ambizioso. Pur considerando che nel mercato c’è molto spazio per agire, coperto da questo tipo di polizze, lo scetticismo pervade comunque gli agenti di assicurazione per il semplice motivo che per la gestione del ramo danni occorre innanzitutto esperienza. Elemento certamente carente per le Ricevitorie Sisal. A tal proposito è opportuno ricordare che nel 2003 anche le Poste Italiane avevano lanciato sul mercato la polizza Globale Abitazione e la RC Famiglia e l’obiettivo da raggiungere, aveva dichiarato in quella occasione l’amministratore delegato Massimo Sarmi, era di coprire in 2 o 3 anni il 5% del comparto multirischi abitazioni. Comparto che allora valeva 2 miliardi di euro. Poste Assicura (100% Poste italiane) operava da subito come partner di altre compagnie e voleva provare a ripetere il successo di Poste Vita. Sono trascorsi 4 anni e francamente non mi risulta che gli auspicati brillanti risultati siano stati realizzati. Il sottoscritto, con un precedente articolo pubblicato proprio su queste pagine ad ottobre 2003, espresse seri dubbi sugli obbiettivi strategici di Poste Italiane. Perplessità che vengono confermate anche oggi, nei confronti di questa iniziativa promossa dal gruppo Intesa Sanpaolo. Il consumatore, infatti, non è così ingenuo, come forse ritiene qualche rampante manager, e nel momento in cui non si è fatto facilmente “affascinare” dall’impiegato postale, sono convinto che neanche i tabaccai saranno più bravi nell’arte della “seduzione”. Oggi più che mai, il cliente è sempre più attento e scrupoloso ed è ben consapevole che stipulare un contratto assicurativo, non può avvenire compilando un semplice coupon e avendo come interlocutore colui che come mestiere vende sigarette, valori bollati e gratta e vinci. Ciò premesso, sarebbe opportuno che l’Isvap, a tutela di questa tipologia di consumatori, effettuasse tempestivamente le necessarie verifiche. Lo SNA infatti ha già scritto all’Autorithy per richiedere di valutare la legittimità della iniziativa sopraesposta, alla luce del dettato del Codice delle Assicurazioni e del successivo Regolamento di attuazione n°5 del 2006. In particolare il Sindacato ha sottolineato le proprie riserve per quanto riguarda: la qualifica dei soggetti distributori, ai sensi dell’art. 109 del CdA; la normativa in merito alla formazione professionale, nonché l’aggiornamento professionale; l’osservanza delle regole di comportamento, in particolare modo le eventuali situazioni di conflitti di interesse; la normativa in merito alla informativa precontrattuale e all’adeguatezza dei contratti offerti, gli obblighi di separazione patrimoniale ex art. 54 Regolamento. Tornando alle polizze RC Famiglia, i manager di Eurizon hanno dichiarato sulla stampa che sono “prodotti semplici che possono essere erogati automaticamente spedendo il coupon pre-affrancato presente all’interno della busta argentata“Oplà”. Francamente, noi assicuratori tradizionali non abbiamo mai pensato che assicurare la responsabilità civile della vita privata dell’intera famiglia, sia una cosa semplice. Tanto da limitarci a chiedere la compilazione di un “coupon”. Noi agenti di assicurazione siamo sempre stati convinti che “assicurare” non vuol dire vendere un prodotto, bensì vendere un servizio che si svolge in tre fasi: il prima, il durante e il dopo. Di conseguenza, ai top manager di EurizonVita ci corre l’obbligo di chiedere: chi illustrerà al cliente la portata reale del rischio assicurato al fine di evitare aspettative che vadano oltre la copertura stessa o il non utilizzo di quanto acquistato? Chi si farà carico di adeguare la polizza ai cambiamenti delle esigenze della famiglia? Chi supporterà il cliente nella redazione della denuncia in caso di danno? Chi si farà punto d’ordine per dirimere eventuali incomprensioni o controversie con periti e liquidatori? Domande che qualcuno potrebbe giudicare cariche di pregiudiziali nei confronti del neo assicuratore atipico? Allora è giusto sfatare ogni ipotesi a riguardo, citando un caso per tutti. Per la polizza RC Famiglia i vertici delle Eurizon Tutela hanno previsto un risarcimento massimo che arriva fino a 250.000,00 euro, dimenticando però le sentenze della magistratura. In base alle quali, per esempio, per un giovane nullatenente rimasto invalido al 100% è stato possibile riconoscere, solo per il danno biologico e morale, un risarcimento di 800.000,00. Pertanto, riteniamo doveroso chiederci quale competenza ci si potrà aspettare dal “tabaccaio”? Così come altrettanto doveroso riteniamo che il consumatore prima di stipulare una polizza in una qualsiasi ricevitoria si faccia dare le risposte a tutte le domande da noi sottoposte al management aziendale. Raccomodando loro di tenere sempre presente il vecchio adagio: a ciascuno il proprio mestiere. Consigliamo, inoltre, di richiedere prima un preventivo RC Famiglia anche presso il proprio assicuratore di fiducia così scopriranno che il premio offerto da una agenzia tradizionale, semmai con un massimale più alto e senza franchigia per danni a cose, potrà essere inferiore a quello venduto in tabaccheria. Noi agenti di assicurazione, professionisti della gestione del rischio, siamo presenti capillarmente sul territorio supportati da competenza ed esperienza che, certamente, non sono elementi improvvisabili. I nostri clienti sono consapevoli che nelle agenzie hanno trovato, trovano e troveranno sempre una consulenza qualificata in grado di trovare soluzioni flessibili per le loro esigenze assicurative e finanziarie. Perché la sicurezza del cliente è il nostro punto di partenza. Salvaguardare il patrimonio dei consumatori e dare garanzie certe al futuro delle famiglie italiane sono i presupposti indispensabili del nostro “mestiere”. 29 Polizze e cartoline illustrate Tre anni dopo la BPB, ora tocca a EurizonTutela tentare la via delle ricevitorie e dei tabaccai Filippo Guttadauro C i risiamo, o meglio non è mai finita, sembra che a vender polizze ci si mettano proprio tutti e quelle delle tabaccherie è proprio un assillo. Lo Sna aveva già denunciato nel luglio 2004, con relativo esposto, l’accordo tra la l’associazione tabaccai e la BPB Assicurazioni Spa relativo alla distribuzione di Polizze RCAuto e Rischi diversi. Ora ci si mette pure l’EurizonTutela Spa, società di assicurazioni del Gruppo Intesa Sanpaolo che ha presentato recentemente la distribuzione di un nuovo prodotto assicurativo acquistabile presso le ricevitorie della SISAL. Come per la vendita di una cartolina illustrata, insieme ai giornali e alle sigarette, si può acquistare una polizza di Responsabilità Civile privata, denominata “Oplà Capofamiglia”, denominazione azzeccata vista la semplicità dell’acquisto. Al momento solo le ricevitorie (ma che fortunato che sono, anche nella mia città Asti, dopo la scalata al mercato assicurativo da parte della locale banca, anche il mio tabaccaio di fiducia si mette a farmi concorrenza) che hanno attivato il servizio sono: Asti, Mantova, Treviso e Lamezia Terme. Queste applicano le modalità che di seguito descrivo, al solo fine di far capire agli estensori del Codice delle assicurazioni e del collegato Regolamento di attuazione quanto spropositato sia l’aggravio di incombenze che hanno appioppato a noi agenti rispetto ai nostri cosiddetti competitors. Fase precontrattuale Consegna al potenziale cliente del kit “Oplà Capofamiglia”. Il kit è costituito da una busta argentata contenente una nota informativa, le condizioni di assicurazione e una cartolina di adesione pre-affrancata (la cartolina in una tabaccheria è appropriata) e anche un mini-questionario (tre domande) sull’adeguatezza dell’assicurazione. Il cliente compila in autonomia, (appoggiato al banchetto, la porta a casa e con comodo la riporta al 30 tabaccaio) la cartolina di adesione, rispondendo ai predetti quesiti. Se non si vuole rispondere, basta barrare l’apposito spazio recante la precisazione che “in questo caso EurizonTutela Spa potrebbe non essere più in grado di effettuare la valutazione di adeguatezza del contratto”. Si trascrivono i propri dati anagrafici e sottoscrivendo la dichiarazione di adesione “alla combinazione di garanzia … indicata (dal cliente) come ritenuta adeguata alle proprie esigenze assicurative”. Fase di vendita Dopo avere compilato la cartolina, il cliente consegna il materiale al tabaccaio e contestualmente paga il premio dell’assicurazione corrispondente alla combinazione di garanzia prescelta, in quanto ritenuta adeguata. Il tabaccaio rilascia al cliente una ricevuta dell’avvenuto pagamento e contestualmente riconsegna la cartolina di adesione al cliente, che provvede a spedirla ad EurizonTutela Spa, la quale si impegna ad inviare nei successivi 30 giorni la documentazione contrattuale completa all’indirizzo indicato dal cliente stesso. Copertura assicurativa Le condizioni prevedono che la copertura assicurativa sia immediata e decorra dalla mezzanotte del giorno di effettuazione del pagamento. Le condizioni prevedono altresì che, qualora emergano “discordanze fra la scelta del pacchetto di garanzie indicate sul coupon e il premio pagato, sarà ritenuto valido quest’ultimo unitamente alle garanzie corrispondenti.” Mi chiedo se questo modo di operare risponda pienamente alla logica del miglior servizio al cliente. Vista la semplicità del contratto, sono convinto che il cliente sia in grado da solo di comprenderne l’adeguatezza, magari partecipando ai corsi accelerati organizzati dalla scuola Elettra di Torino per l’apprendimento di terminologie e modalità operative. La vasta copertura di un contratto RC del capofamiglia ha una implicazione enorme, cosa da novella 2000. Sorgono molti dubbi, se è vero che l’assicuratore è obbligato a verificare l’adeguatezza dell’offerta, come fa il singolo cliente a valutare… Ma questo articolo non vuole essere serio. Non può affatto essere serio, perché mi pare poco seria tutta l’operazione appena raccontata. Neppure a paperopoli questo metodo di vendita sarebbe possibile. PS - Spero che le autorità preposte alla vigilanza sul settore assicurativo si pongano alcuni quesiti ed adottino i provvedimenti del caso. È ora di dare prova della nostra maturità Dobbiamo garantire la governabilità, senza sacrificare la democrazia interna del sindacato Alfonso Peccio C apita spesso, quando si vive una stagione di grandi difficoltà, di avere la necessità – per poter andare avanti – di sperare, di credere, di avere dei progetti, degli obiettivi. Per i credenti come me, è già tutto chiaro, la nostra meta è il Regno dei Cieli, e per arrivarci ci affidiamo alla dottrina di Dio, che tra gli altri, ha anche il pregio di non invecchiare mai, di restare sempre nuova, di lasciare intatta nei secoli la speranza di un domani migliore. Bene, ora qualche lettore si chiederà che c’entra questa premessa con il Sindacato? È presto detto, noi oggi stiamo vivendo una crisi di identità, siamo combattuti tra l’essere e il sembrare, il mondo cambia velocemente e noi non riusciamo a tenere il passo, non abbiamo più tante certezze. Qualche lettore, che ha capelli grigi, ricorderà il periodo Molinari ed anche il periodo Paradiso; entrambi i presidenti hanno avuto dei grandi meriti, sono stati osannati, finché hanno rappresentato l’uomo nuovo, il portatore di strategie e obiettivi condivisi, salvo poi cadere in disgrazia quando le strategie non erano più chiare e gli obiettivi meno condivisi. Ma in questa constatazione esiste, a mio avviso, un grande limite, quello di identificare una realtà associativa, quale è lo Sna, con singole persone. Questo è accaduto con Molinari e Paradiso; sarebbe un grave errore se accadesse ancora, non possiamo permettercelo. Il nostro Sindacato siamo tutti noi, con pregi e difetti, con i nostri dubbi e con le nostre speranze, gli uomini passano e le realtà si modificano, ma la certezza di essere una categoria, di rappresentare una fetta importante dell’economia nazionale, di dover difendere la nostra identità, non può esserci tolta da nessuno. Sempre prendendo spunto dalla Bibbia, mi viene in mente il Qoèlet, un libro sapienzale, che credo sia quanto mai appropriato per entrare in un contesto di analisi della nostra realtà (per chi non lo conosce, ne consiglio la lettura). In questa scrittura si evidenzia, tra le altre cose, la necessità di capire che vi è un tempo per ogni cosa, un tempo per la guerra e uno per la pace, uno per soffrire e uno per essere felici, uno per amare e uno per odiare, un tempo per demolire e uno per costruire, un tempo per tacere e uno per parlare, ecc.. Bene cari colleghi, oggi nel nostro Sna abbiamo bisogno, io credo, di mettere in atto l’insegnamento Biblico, perché non è più tollerabi- le che addirittura si abbia paura di parlare, di manifestare i propri pensieri in libertà quando questi non coincidono con la strategia di alcuni. È vero che per ognuno di noi l’interesse superiore della nostra categoria rappresenta un dogma, ma quando le scelte da fare si riferiscono a questioni vitali per il futuro degli agenti, credo si debba sentire il loro pensiero, con forme e tempi che consentano ai vertici dello Sna, nella elaborazione delle strategie e degli obiettivi, di tenere conto degli interessi della maggior parte degli iscritti. È mancato, a mio avviso, in questo ultimo periodo, un preciso e concreto esame delle esigenze degli iscritti allo Sna, che ci permettesse di avere degli indirizzi su quali fossero le tante esigenze; sappiamo che ce ne sono veramente molte e di diverso tipo, ma quali sono quelle che rivestono urgenza e preoccupazione per i più? Le Imprese hanno ritenuto di poter tutelare i propri interessi affiancandosi alle Banche, noi come pensiamo di tutelare i nostri? Io sono convinto che ci siano delle scelte necessarie, inderogabili, urgenti: la prima è quella di cambiare lo Statuto, garantire la governabilità non può sacrificare la democrazia. Io credo che tutti i colleghi abbiano data prova di grande attenzione, di voglia di partecipare democraticamente alle scelte sul nostro futuro, dando ognuno il proprio contributo. Dobbiamo trovare il modo di concretizzare questa nuova realtà modificando il criterio di rappresentanza ed elettivo. Altra urgenza, sempre secondo me, è quella di darsi una nuova veste e una nuova struttura, questo Sindacato dovrebbe trasformarsi in un’Associazione, assumendo una dimensione operativa che ci consenta di poter operare a 360 gradi, non solo nell’assistenza e tutela, ma anche nella promozione di nuovi modelli, nella elaborazione di nuove strategie. Altre cose ci sarebbero da fare, ma in questo momento una su tutte io credo sia obbligatoria, e cioè riflettere concretamente sull’attuale situazione, rilevarne i punti di forza e di debolezza, avendo quindi i parametri per elaborare una nuova strategia che ci consenta di uscire da questa palude che, ove restassimo immobili, ci assorbirebbe inesorabilmente fino a toglierci la possibilità di respirare. Abbiamo sempre sostenuto di essere una grande organizzazione matura, determinata, che trae la sua forza dalla condivisione e dalla solidarietà, credo sia necessario darne ulteriore prova. 31 Felicità nell’economia contemporanea Non solo diritto alla pigrizia, ma anche ricerca di tranquillità e sicurezza sociale Massimo Cingolani L a felicità è una delle parole nuove dell’economia contemporanea. Sempre più spesso si parla di happines economy come ad esempio nel libro di Bruni e Porto “Felicità ed economia” da me presentato nel numero 6/2006 de l’Agente di Assicurazione. Parola non proprio nuova perché già Antonio Genovesi e Gaetano Filangieri oltre a Pietro Verri e Cesare Beccarla nel sec. XVIII definirono la scienza economica come” la scienza della pubblica felicità”. Senza contare che già nel 1776 la Costituzione Americana si proponeva il raggiungimento della felicità (naturalmente non per gli schiavi). Una nuova economia del benessere si sta facendo strada con una correlazione stretta tra reddito e benessere soggettivo. La crisi delle ideologie, in particolare di quelle antagoniste, lascia al mondo economico, specialmente ai gestori multinazionali, un immenso spazio per contribuire a determinare il nostro modo di vivere e la qualità della nostra vita, e,di conseguenza della nostra felicità. Le grandi multinazionali diventano non solo un soggetto economico, ma anche politico e sociale: sono i veri promotori del livello di vita planetario. Già nel 1965 Hadley Cantril cercò di confrontare tra di loro la felicità di individui diversi, con una numerazione da 1 a 10 secondo i tipi di domande. Il limite della ricerca fu di pensare che un 7 di un nigeriano fosse comparabile con un 7 di un americano. Nel 1974 Richard Easterlin aprì il dibattito sul paradosso della felicità in economia. I dati di basavano su autovalutazioni soggettive e arrivarono a importanti affermazioni. 1) All’interno di un singolo Paese, in un dato momento, superata una data soglia di reddito, la correlazione tra reddito e felicità non è sempre significativa e robusta: le persone più ricche non sono sempre le più felici. 2) Il confronto tra Paesi non mostra una correlazione significativa tra reddito e felicità e – ove superata una data soglia - i Paesi più poveri non risultano significativamente meno felici di quelli più ricchi. 3) Nel corso della vita, la felicità delle persone sembra dipendere molto poco dalle variazioni di reddito e di ricchezza. 32 Dunque, una volta che il reddito pro capite ha superato una data soglia (quella del livello di vita dignitoso rapportato alla cultura alla quale si appartiene) non è più un fattore della felicità soggettiva. Infatti nel dominio dei beni materiali l’adattamento e le aspirazioni vengono assorbiti quasi completamente. Ci sono, però, altri ambiti non economici, nei quali le aspirazioni agiscono meno, come l’ambiente familiare, affettivo e civile. E qui si capisce come spesso una parte della politica riesca ad essere più partecipata in senso positivo o negativo in ambiti non sempre legati ai bisogni. Un altro paradosso della felicità citato da T. Veblen, nel libro ”La teoria della classe agiata”, è che il piacere che traiamo dal consumo dipende soprattutto dal valore relativo del consumo stesso, cioè da quanto il livello assoluto di consumo differisce da quello degli altri con i quali normalmente ci confrontiamo. Se il mio reddito aumenta del 10% ma quello del mio collega aumenta del 15% potrei ritrovarmi con un maggiore reddito accompagnato da maggiore insoddisfazione. Questi meccanismi negano la razionalità economica, cioè il reddito degli altri inquina il mio benessere. Questo forse ci spiega la mancanza di solidarietà che si sviluppa in ceti che prima erano legati ad ideologie totalizzanti. (Detto tra noi gli agenti di assicurazione non sono mai stati tanto solidali neanche ai tempi delle ideologie). La felicità nelle quale si parla nelle teorie economiche è ben lontana dall’idea classica di felicità, legata più alle virtù che al piacere. È più vicina a Bentham che ad Aristotele. (per i quali comunque la felicità non era per tutti) Si stanno sviluppando due aspetti della teoria della felicità: una che privilegia l’accesso ai beni materiali tra i quali sono compresi anche il bisogno di sicurezza economica; la “tranquillità” che ti può dare sapere che qualcuno potrà prendersi carico dei tuoi problemi, come ad esempio un polizza di assicurazione. Quante volte il bisogno di sicurezza ci facilità nel proporre un contratto assicurativo, e quante volte, purtroppo, colleghi senza scrupoli hanno venduto dei prodotti indecenti, sempre con il plauso della mandante, solo perché coglievano l’esigenza di questo giusto bisogno. Un’altra invece vede nella felicità un diritto al tempo libero, quello che pensava Lafarge nel “diritto alla pigrizia” dove auspicava a fine XIX secolo che, ad un maggiore uso della macchine, sarebbe corrisposto più tempo libero. Anzi c’è chi teorizza che il vero lusso e la vera felicità non sono gli status simbol ma il tempo, la pace interiore e il silenzio. Sarà vero? non è che dietro questa concezione della felicità come rinuncia non c’è una nuova versione del risentimento degli schiavi, come diceva Nietzsche, che per giustificare il loro ruolo hanno creato dei valori superiori nei quali riconoscersi coma la pietà, la mansuetudine, la sofferenza per un bene superiore, ecc. Anche Hume diceva che il mercato è una “cooperazione senza sacrificio”, anche se qualche decennio dopo Engels nel “La condizione della classe operaia in Inghilterra” ci ha illustrato che qualche sacrificio c’era. Fino ad ora questa ricerca della felicità nella rinuncia non l’ho mai vista nel management assicurativo, se non in casi di brucianti sconfitte per giustificare l’abbandono di situazione di comando. Nel nostro ambiente gli emuli di Cincinnato si ritirano dopo le sconfitte non dopo le vittorie, e comunque sempre con laute liquidazioni. Non vorrei che la teoria della felicità fosse come ”l’etica” delle aziende che si riduce all’uso della carta riciclata per salvare le piante, senza però impedirgli di avere relazioni industriali da inizi 900, e di ingannare i consumatori. Fatta questa riflessione, che può apparire superficiale, ma giuro che è stato difficile argomentarla, sono un assicuratore non un filosofo, penso che non sia una cosa sbagliata ricercare un po’ di felicità per noi e per chi con noi lavora, e inoltre se c’è una domanda diffusa di felicità come ricerca di tranquillità e sicurezza sociale, che può essere soddisfatta con quello che noi proponiamo, non dobbiamo essere ipocriti e cercando correttamente un giusto profitto per noi, offrire una giusta soluzione per i nostri clienti. Dlgs N. 198/07 Novità per l’RCAuto Giuseppe Tancredi A distanza di nemmeno due anni dall’entrata in vigore del Dlgs n. 209/2005 sono già state apportate modifiche al Codice delle Assicurazioni private con il Dlgs n. 198/2007. Il recente decreto legislativo, in vigore dal 24.11.07, dà attuazione alla Direttiva 2005/14/CE sull’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli. Alle novità della Legge Bersani sulla validità quinquennale dell’ultimo attestato di rischio e sulla “clonazione” delle classi di merito, si aggiungono altrettante interessanti innovazioni. L’art. 1 del Dlgs n. 198/07 prevede, infatti, l’aumento dei limiti minimi di copertura assicurativa obbligatoria per la RC Auto (importo non inferiore a 5 milioni di euro in caso di danni alle persone e a 1 milione di euro in caso di danni a cose, indipendentemente dal numero di vittime coinvolte nel sinistro). L’adeguamento dei massimali di garanzia dovrà avvenire gradualmente entro giugno 2012. Il medesimo articolo dispone, inoltre, che il proprietario del veicolo assicurato (o il contraente della polizza) ha il diritto di esigere in qualunque momento, entro 15 gg. dalla richiesta, l’attestato di rischio relativo agli ultimi 5 anni del contratto di assicurazione. Tanto nell’ottica di una sempre maggiore trasparenza tra la Compagnia e il cliente-consumatore. Il comma 6 dell’art. 1 aggiunge due nuovi articoli al Dlgs 209/05: il 142 bis (sul diritto del danneggiato di ottenere informazioni in merito alla copertura assicurativa del veicolo responsabile del sinistro, il numero di polizza e la scadenza della stessa) e il 142 ter (in materia di utenti della strada non motorizzati). In virtù di tale ultima norma l’RCAuto copre i danni alle persone e a cose subiti da pedoni, ciclisti e utenti non motorizzati della strada che, in conseguenza di un sinistro nel quale sia stato coinvolto un veicolo, hanno diritto alla riparazione del danno, nei limiti in cui sussista la responsabilità civile dei conducenti. È certamente lodevole la ratio del Legislatore, ossia la volontà di ampliare le coperture assicurative e fornire maggiori garanzie ai consumatori. Spetterà ora ai professionisti del settore, in primis agli Agenti di Assicurazione, il compito di tradurre in termini di concretezza i vantaggi del dettato normativo. 33 L’agente al femminile Carla Dho, vice-presidente Gruppo agenti Nuova Tirrena Carla Dho Racconto del viaggio di Ulisse compiuto dal Gant, guidato dal grande ammiraglio Pietro Melis Tiziana Belotti C arla Dho, agente Nuova Tirrena a Varese, inizia la sua carriera assicurativa nella stessa agenzia di cui ora è titolare, come procuratore nel 1988 e diventa agente nel 1994 ed ha vissuto tutto il traumatico passaggio dal fallimento della ‘vecchia’ Tirrena al lungo e insidioso viaggio della Nuova Tirrena, ora approdato nella terra di Groupama. Chissà quale strano animale – ha detto Pietro Melis al loro congresso – nascerà dall’incrocio dei delfini con le aquile, chissà se si troverà un’armonizzazione dei marchi o se il loro tanto amato e difeso marchio sparirà per sempre? Carla Dho non è una figlia d’arte, ha iniziato questo lavoro per caso, ‘sollecitata e reclutata’ da un amico, allora agente Tirrena, che in seguito le ha lasciato l’agenzia per dedicarsi ad un’altra professione. D. Come è avvenuta la tua evoluzione professionale? R. Quando allora studiavo giurisprudenza, non pensavo proprio che avrei affrontato questo percorso, come ti ho detto è avvenuto quasi per caso perché in realtà io mi sono sempre interessata del sociale e in seguito mi ero impegnata anche politicamente. Sono stata assessore per diversi anni all’interno del mio comune di residenza, a Luino, ma dopo qualche anno ho lasciato la politica per ritornare al mio interesse principale, quello dell’impegno sociale, infatti faccio parte del Consiglio provinciale delle Acli e, nel contempo, sono diventata agente partecipando da subito all’attività di gruppo. È riemersa la tua vera natura? Sì, è proprio la mia naturale predisposizione al sociale che probabilmente mi ha portata ad assumermi via via ruoli sempre più impegnativi all’interno del nostro gruppo agenti e che mi ha dato molte soddisfazioni nonostante i momenti di grande difficoltà che abbiamo superato.Vuoi raccontare il vostro vagare nei mari d’insicurezza che avete solcato dal fallimento di Tirrena in poi? Quando Tirrena fu posta in liquidazione coatta 34 amministrativa nel 1993, ero ancora procuratore di agenzia e sono stati anni veramente difficili, di grande sofferenza per gli agenti, anche se in realtà le difficoltà hanno dato una grossa e determinante impronta al nostro gruppo. Il fallimento è stato nel giugno del ‘93 e nell’agosto dello stesso anno è nata Previdenzia, era allora una scatola vuota di proprietà del Ministero del Tesoro e gestita attraverso la Consap. In quei due anni si è cercato di ridare lustro al marchio con grande impegno da parte di tutti, nel frattempo era stato nominato l’amministratore delegato, dott. Lalli, e da lì è nata Nuova Tirrena. Nel ‘96 è stata venduta al gruppo Fiat che ha mantenuto il marchio cercando di rilanciarlo. Possiamo comunque affermare con orgoglio che, nonostante tutto siamo riusciti a mantenere quasi al 100% i nostri clienti e gli agenti che si sono trovati allora in quella incresciosa situazione, hanno fatto di tutto per salvare la Compagnia, così tanto da essere disposti addirittura a comprarsela. Ricordo un congresso in cui, alcuni di loro, avevano già messo a disposizione i loro capitali per acquisirla, anche se poi si è dimostrata una strada che non hanno potuto percorrere. Gli agenti di allora rischiavano di perdere anche le loro liquidazioni e i fondi della cassa previdenza agenti per cui è stata fatta una causa che sembra ormai definita a completa soddisfazione degli agenti. Con Fiat siete entrati quindi nel gruppo Toro? Sì, fino a quando la Fiat si è trovata in difficoltà, circa nel 2003 ed è stata costretta a dismettere tutte le aree non ritenute strategiche per la società. Allora la nostra compagnia era ritornata in piena redditività, tanto che i giornali avevano definito tutta l’attività assicurativa connessa al gruppo Toro, “I gioielli di famiglia” che il gruppo doveva vendere e così fummo acquistati, tutti in blocco, dal gruppo De Agostini. Questo “nuovo viaggio” ci aveva preoccupato molto perché la De Agostini non aveva nessuna tradizionale esperienza nel settore assicu- rativo e, in realtà, questo acquisto si è poi rivelato unicamente un’ottima operazione finanziaria per loro. Anche Fiat era un’azionista industriale, ma aveva alle spalle una notevole tradizione assicurativa nella sua sfera di attività. Ci hanno rivenduti circa due anni dopo, guadagnando moltissimo pur avendo già venduto tutte le partecipazioni estere, perché eravamo ormai diventati un gruppo di connotazione europea. Fino a quando siete rimasti di proprietà De Agostini? Ci ha venduti l’anno scorso a Generali che, nel giro di un anno circa, ci ha dovuto rivendere a Groupama per effetto dell’Antitrust che ha imposto la vendita di almeno una delle Compagnie del gruppo. La scelta è ricaduta su di noi, 422 agenzie con una forte presenza al centro-sud, che a volte caratterizza un po’ le tariffe. Questi ultimi passaggi avevano creato gravi disagi, perché ogni proprietà transitoria non aveva, per logica conseguenza, un grande interesse nella nostra gestione e comunque ogni decisione strategica doveva essere vagliata sia dal management di Nuova Tirrena che da quello della proprietà vigente! Quegli stalli di percorso, tutte le difficoltà gestionali sofferte, ci hanno resi come gruppo agenti ancora più uniti e quando Pietro Melis ha detto che siamo una grande famiglia, ha giustamente ribadito che non era semplice retorica, ma la reale condizione che esiste nel nostro gruppo che si è mantenuto nel tempo molto compatto e pressoché integro negli anni. Quando sei diventata Vice presidente del gruppo agenti? Come ti ho detto, mi sono subito interessata dell’attività di gruppo e nel 1998 sono stata nominata rappresentante regionale della Lombardia fino al 2004 quando, al congresso di Roma, sono stata eletta Vice presidente. Quale meta futura ti sei posta? Sono contenta di questa mia rielezione perché, come ho spiegato nella mia relazione, sono convinta che siamo pronti a cogliere la nuova sfida che affronteremo con la nuova proprietà. Per il momento desidero soltanto partecipare al rilancio della nostra Compagnia, vederla come noi la sogniamo, con la speranza di essere finalmente arrivati alla nostra isola di Itaca, non dover di nuovo ricominciare a vagare nei mari della globalizzazione, in attesa di trovare l’approdo finale. Credo che abbiamo sofferto abbastanza nel nostro lungo viaggio. Durante il congresso Melis ha più volte espresso la volontà di essere progettuali nei confronti della mandante, vuoi specificare meglio a cosa si riferiva in particolar modo? Noi abbiamo sempre chiesto di poter partecipare dall’interno alla pianificazione strategica aziendale, naturalmente ciascuno nel rispetto dei propri ruoli. Non vogliamo certo sostituirci alla Compagnia, ma neanche essere praticamente ignorati come è av- venuto all’interno del gruppo Toro, dove ci proponevano per esempio prodotti, di per sé anche validi, ma che non rispondevano alle esigenze della nostra realtà agenziale, sovvertendo tutto ciò che avevamo costruito con ottimi risultati negli anni precedenti. Potete serenamente dire di avere prodotto buoni risultati per la Compagnia? Certamente e non solo nelle aree nazionali normalmente privilegiate nei risultati generali. Abbiamo avuto la capacità di lavorare bene con la Compagnia anche negli anni più critici facendole conseguire grandi utili, comprese le zone normalmente più critiche come quella di Napoli con un S/P attuale del 40%. A cosa si devono, secondo te, questi ottimi risultati? Un po’ alla nostra clientela fidelizzata e quindi selezionata, ma soprattutto ai nostri colleghi che in queste aree fungevano da filtro tra liquidatori e cliente. Abbiamo praticamente lavorato presidiando i sinistri, nel senso che il collega controllava tutto ciò che era il contorno dello stesso, dal legale al medico, al testimone e quant’altro potesse essere utile per monitorarlo. Purtroppo le ultime direttive hanno scardinato questo sistema e da quando sono arrivate le Generali con gli impersonali call center, hanno voluto togliere il liquidatore che andava in agenzia a discapito della qualità e del controllo della liquidazione e del servizio. Noi speriamo fortemente che ora Groupama ristabilisca questa gestione del sinistro che riteniamo vincente per la qualità dei risultati. State avendo anche voi gravi ripercussioni economiche relativamente ai nuovi provvedimenti legislativi? Quando siamo “rinati” come Nuova Tirrena, abbiamo fatto una scelta contro tendenza. Abbiamo deciso di lavorare principalmente in annuale e anche se allora ci aveva un po’ penalizzati, si è rivelata una scelta vincente. Possiamo serenamente dire che rispetto ad altri colleghi siamo ora senz’altro avvantaggiati, anche se stiamo comunque subendo tutti i gravami burocratici imposti dai nuovi regolamenti attuativi. Cos’è il famoso milione che rivendicate alla Compagnia e che Melis non ha dimenticato di ricordare al management di direzione? Il famoso milione nasce dalla nostra storia. Fino al 2000 avevamo un rappel che veniva erogato in funzione degli aumenti dei massimali della RCAuto. Con gli anni critici dell’auto, negli anni 2000, ci hanno chiesto di rivedere i parametri per modificare questo rappel che costituiva un aspetto importante per la redditività agenziale…Abbiamo accettato di fare dei sacrifici perché in quel momento era importante la solidità dell’azienda, con l’impegno della Compagnia ad un riconoscimento nei nostri confronti appena fossimo usciti dal periodo di per- 35 dite. Oggi, dopo anni di bilanci in utile e con una redditività importante, riteniamo che gli impegni presi vadano mantenuti. Era un impegno preso dal management della Compagnia e anche se ora è cambiato, deve essere mantenuto. Il famoso milione che ora è diventato mitico, noi lo pretendiamo. Ho notato durante il vostro congresso un grande e reale consenso da parte di tutta l’assemblea nei confronti di Melis, oserei dire che mi sembra sinceramente amato da tutti, più che ammirato, mi sbaglio? No, hai usato la parola giusta, sul suo valore professionale non si discute neanche, ma direi che Pietro è amato proprio per le sue qualità. Credo che il suo grosso pregio sia quello di essere una persona molto schietta, sincera e trasparente. Qualsiasi cosa fatta e detta a noi, è stata fatta e detta al management dell’impresa. Tutte le iniziative collaterali che noi abbiamo intrapreso in questi anni, e abbiamo lavorato tanto insieme, sono sempre state annunciate alla Compagnia spiegate e motivate e in tutti questi anni si è sempre messo al servizio dei colleghi, non potrebbe non essere così apprezzato, non credi? Non mi hai ancora parlato di Car Novit, credo sia un vostro grande successo e bello da raccontare! Più che un grosso successo lo definirei una grande soddisfazione, un progetto che viene da lontano, quando sono iniziate le difficoltà per limitazione nell’assunzione di certi rami, come per esempio la RC o altri particolari rami. Allora abbiamo creato e sviluppato un’associazione nata sotto forma di consorzio Car (Consorzio Agenti riuniti), per poter sviluppare ciò che la Compagnia non gradiva fare. La nostra esigenza di gruppo agenti era quella di dare l’opportunità a tutti i colleghi, specialmente quelli più piccoli che avrebbero avuto maggiori difficoltà nel trovare una RC professionale o altri rischi particolari quando la compagnia li respingeva. Il nostro sogno era di poter partecipare attivamente alla costruzione dei prodotti della Compagnia, condividerne le scelte commerciali ed essere considerati partners dell’azienda e non controparti. Una sorta di petit courtage alla francese? Esatto, nell’accordo del nostro mandato era prevista questa possibilità e noi abbiamo spiegato alla stessa Compagnia cosa intendevamo fare e l’abbiamo fatto con la loro ovvia e dovuta “tolleranza”. Così abbiamo costituito inizialmente un consorzio a cui erano iscritti circa 300 agenti e nel contempo abbiamo reso un vantaggio anche alla Compagnia, in quanto le ha permesso di mantenere i propri clienti nei rischi preferiti, salvaguardandone l’andamento positivo. È nata così la realizzazione di un sogno che avevamo da tempo nel nostro cassetto, entrare nella stanza dei bottoni e con l’entrata in vigore del Rui. abbiamo trasformato il consorzio in una Spa, ed è iniziata l’evoluzione di Car Spa che ha acquisito un quota della Compagnia Novit Assicurazioni Spa 36 Chi sono i proprietari di Novit? Noi agenti ne abbiamo una buona quota, ma ci sono diversi soci industriali e altri soci che provengono dal settore assicurativo, fra cui Sara Assicurazioni e Swiss Re Riassicurazioni. Chi è stato l’artefi ce determinante di questa vostra nuova ‘Itaca’? Quando dai sogni si deve passare alla loro realizzazione e ci dovevamo pertanto trasformare da consorzio in una società per azioni per poterci inserire in questo ambizioso progetto, per molti c’è stato un momento di preoccupazione e timore d’insuccesso, anche se era desiderato da tutti. È stata senz’altro determinante la volontà e sicurezza che Pietro ha trasmesso a tutti i colleghi che credevano in lui, oltre all’importanza dei partners con cui l’abbiamo realizzato e della stima che godono loro stessi nel mondo assicurativo. Mi riferisco per esempio al Rag. Torri che è stato presidente del gruppo Toro per tanti anni, una persona con cui avevamo nel passato anche discusso, ma in modo leale e costruttivo, tanto da favorire lo sviluppo e il consolidamento di un rapporto fiduciario che ci ha permesso di acquistare insieme e dar vita alla nuova compagnia Novit Spa. Il vantaggioso rapporto professionale nato nel corso degli anni, è l’evidente dimostrazione di come si possa lavorare insieme ai managers di compagnia, se si ha una visione imprenditoriale di reciproco rispetto e pari dignità. Dal 1° gennaio 2008, gli agenti Nuova Tirrena, a prescindere da nuovi potenziali maremoti che il mare della globalizzazione continua a produrre, non avranno più nulla da temere nella loro isola di Itaca? Certo, è una bella tranquillità, anche se non è detto che tutti vogliano prendere direttamente il mandato dalla loro “Proprietà”, ricordiamoci che non tutti i colleghi hanno una struttura adeguata per lavorare in plurimandato. Potrebbero anche non sentirne l’esigenza, molto dipenderà dai rapporti che si svilupperanno con il nuovo management di Groupama e dalle esigenze che nasceranno, il futuro non lo possiamo prevedere, ma abbiamo cercato di tutelarlo! Certamente da quella data ogni Agente avrà la libertà di scegliere come lavorare. L’avventuroso e affascinante viaggio del popolo di Tirrena ci ha regalato molti spunti di riflessione e possiamo dichiarare, con orgoglio di categoria, che Carla e Pietro alla guida del gruppo agenti Nuova Tirrena, hanno applicato quanto espresso nella massima citata dal presidente del gruppo agenti Lloyd Italico, Pogliaghi, intervenuto al loro congresso: “il segreto della felicità è la libertà, il segreto della libertà è il coraggio” Le infinite risorse dello SNA, unica tutela alla nostra professione Convenzione con MPS per il rilascio della fideiussione che sostituisce il conto separato previsto dal Codice Paola Cobbe, componente commissione area legale Sna “U na mattina mi son svegliato, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao, una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor…” Ebbene si, una mattina mi sono svegliata e ho trovato l’invasore! Ho scoperto che non facevo più il lavoro che avevo scelto: mi sono ritrovata a fare la burocrate… Regolamenti, leggi, responsabilità, oneri, 7a, 7b, adeguatezza, privacy e aiutatemi a elencare tutto il resto… uff!! C’è da uscirne matti. Clienti obbligati a interminabili code, solo per ricevere un preventivo e altrettanto interminabili tempi impiegati per firmare decine di fogli, cui non forniscono alcuna l’attenzione e che non hanno nessuna intenzione di leggere. “Ma è per Lei, nel Suo interesse…” - ”Il Consumatore deve essere consapevole e informato. Gentilmente legga…”. “Grazie, ma La prego, io mi fido, dove devo firmare? Sa, ho la macchina in 2° fila…” - ”Devo andare a prendere mia figlia a scuola…” - “Sono scappato un attimo dal lavoro e devo rientrare subito…” - “Ma guardi non è per me, faccio un favore a mia sorella…”. E firmano, spesso senza sapere cosa.. Bella tutela, bella informazione! E noi non lavoriamo più. Ovvero si, lavoriamo anche se in misura maggiore, ma diversa. Non abbiamo più il tempo di curare i nostri amati e preziosi clienti, non abbiamo più il tempo di “fare polizze”. Certo che chi è molto ben strutturato sì, ma chi non ha grandi dimensioni trova ovviamente difficoltà oggettive. L’unico vero concreto aiuto lo fornisce il Sindacato. Lo Sna si batte ogni giorno per riaffermare la nostra professionalità. Cerca di far diminuire le nostre incombenze, intervenendo presso le Compagnie, il Governo, l’Ivap, ma spesso i “poteri forti” sembrano sordi ai nostri appelli. Ma l’impegno rimane e di nuovo ogni giorno i nostri vertici mettono tutti loro stessi per risolvere, a livello politico, le difficoltà che ci creano gli organi istituzionali. Molti risultati li hanno già ottenuti e siamo fiduciosi che altri ne verranno. Intanto, però, quotidianamente, nelle nostre agenzie, anche noi combattiamo le nostre piccole o grandi battaglie: con i rincari, con le tasse, con le tariffe RCAuto, con i sinistri, con le poste, con le direzioni, con i mille elementi che diventano parte sempre più ampia del nostro lavoro. E ci manca sempre più il tempo. Tempo anche per verificare i rapporti professionali con partner necessari alla nostra attività. E parlo di commercialisti, buste paga, consulenti, banche. Nonostante gli impegni profusi verso a risoluzione delle problematiche politiche, lo Sna non dimentica di dare supporto ai propri associati 37 anche in questi ambiti gestionali, offrendo possibilità di agevolazioni e tutele che spesso, se ricercate singolarmente, possono essere improprie o estremamente onerose. Ricordo solo i più recenti: la RC professionale, elemento indispensabile per la nostra attività; la formazione, la nuova importantissima iniziativa che partirà dal 2008 e ora un ulteriore strumento a favore degli iscritti: una convenzione per la polizza fidejussoria e per tutti i servizi bancari di cui necessitiamo e che accompagnano giornalmente la nostra attività. In virtù di questa possibilità lo Sna ha intrapreso un rapporto con il Gruppo MPS per facilitare l’accesso a questa apertura di credito a tutti i nostri iscritti che garantirà, oltre le responsabilità derivanti dalle vigenti disposizioni di legge, tassi agevolati, maggiori credenziali e condizioni più favorevoli. I servizi messi a disposizione e concordati con il gruppo bancario riguarderanno, quindi, non solo la fideiussione, ma anche i c/c gestionali, personali, dei sub agenti e collaboratori. Chiaro è che, oltre a condizioni di favore, sono state studiate valute personalizzate secondo le esigenze degli operatori, tassi creditori e debitori, POS e linee di credito particolarmente interessanti. Ma il Sindacato, che per nostra fortuna vede e provvede, ha pensato anche alle future necessità dei potenziali plurimandatari, con particolare attenzione a leasing mobiliari, immobiliari, mutui e quant’altro necessiterà per avviarsi verso le nuove scelte imprenditoriali. Ma il punto centrale della Convenzione è la Polizza fidejussora (comma 3 bis art. 117 D.lgs 7.9.2005 n. 209). Di cosa si tratta? La Convenzione Secondo il disposto dell’art. 1, L. 27.12.2006 n. 296, gli intermediari hanno la facoltà di esentarsi dagli obblighi di versamento separato e di autonomia patrimoniale, previsti dall’art 117 (I comma) del CdA, a condizione che venga documentata una fideiussione bancaria che comprovi una capacità finanziaria pari al 4% dei premi incassati con un minimo di 15.000,00 €. E fin qui è la norma. Quesiti 1. 2. 3 4. 5. 38 Quali le condizioni? Come si articolerà? Quali sono i “parametri migliorativi”? Qual è la tassazione? In che cosa consiste l’intervento Sna? Risposte 1. Condizione primaria è l’apertura di un C/C (le condizioni saranno tra le più competitive). 2. Verrà istituito un numero verde, attraverso il quale l’operatore indicherà gli sportelli di una delle banche appartenenti al Gruppo MPS, più agevolmente raggiungibili. L’intermediario dovrà solo recarvisi e chiedere informazioni. Se soddisfatto, accederà alla linea di credito. 3. In quanto iscritti Sna, sarà possibile avere dei parametri migliorativi per l’accettazione del rischio da parte della Banca in quanto, dal 1° gennaio 2008, il credito sarà erogato su base “meritoria” (l’associazione Sna varrà come garanzia) e, chi fosse già impegnato in altri investimenti, potrebbe incontrare difficoltà per il buon esito della pratica creditizia. 4. La convenzione prevede una tassazione che oscillerà tra una minimo e un massimo concordati in modo che anche i casi più difficili non siano oggetto di richieste inaccettabili. 5. Lo Sna vigilerà costantemente sulla corretta messa in pratica del percorso burocratico e bancario e verifi cherà, attraverso tavoli di “controllo”, dapprima mensili, poi bimestrali e infine semestrali, assieme a MPS, che gli iscritti non trovino “intoppi” o difficoltà operative per l’ottenimento di quanto richiesto. Tutto questo a partire dal gennaio 2008. Il testo e le condizioni della convenzione saranno pubblicate nel sito nell’area riservata. Non è stato un lavoro semplice arrivare ad un accordo di questo tipo che interessa un numero elevatissimo di colleghi, omogenei si per categoria, ma diversissimi per realtà, strutture agenziali e scelte imprenditoriali. Molti gli istituti vagliati, molte le proposte. Il Gruppo MPS si è sicuramente distinto per condizioni e per la capillarità territoriale che riesce ad offrire. Ora è interesse di tutti che si colga questa opportunità. Aderire in maniera massiccia darà ancor maggior forza al nostro Sindacato. Abbiamo ottenuto condizioni ottime, ma siamo certi che se i numeri saranno dalla nostra parte, il prossimo anno potremo concordare migliorie e ulteriori privilegi. Ora tocca a Voi! Salvaguardate la vostra attività professionale con la polizza fidejussoria! Confrontate i vostri conti, le vostre condizioni e se, come crediamo, troverete dei vantaggi derivanti dalla nostra iniziativa, avremo assolto un nuovo compito a favore degli iscritti, con la certezza di aver fatto un nuovo centro! Riportiamo di seguito il testo della garanzia bancaria: Testo della fidejussione Spett.li Compagnia ……………………………………….. Agente ……………………………………….. Premesso che a norma dell’art. 117, primo comma, Dlgs. 7/9/2005 n.209 (Codice delle assicurazioni private) i premi pagati all’intermediario assicurativo e le somme destinate ai risarcimenti o ai pagamenti dovuti dalle imprese di assicurazione, se regolati per il tramite dell’intermediario, devono essere versati in un conto separato e costituiscono un patrimonio autonomo rispetto a quello dell’intermediario medesimo; che il comma 3bis di detto articolo, aggiunto dal comma 1351 dell’art. 1 L. 27/12/2006 n. 296, esenta dagli obblighi di versamento separato e di autonomia patrimoniale previsti dal citato primo comma gli intermediari che possano documentare in modo permanente con fideiussione bancaria una capacità finanziaria pari al 4 per cento dei premi incassati, con un minimo di euro 15.000; che il ……………………….... (intermediario), mandatario della compagnia assicurativa ………………………...., trovandosi attualmente nelle condizioni di poter invocare il disposto del citato comma 3bis, ha richiesto il rilascio di fideiussione bancaria della percentuale di Legge del 4% di detti premi; tutto ciò premesso la sottoscritta Banca ……………………….... si costituisce fideiussore del ……………………….... (intermediario), fino alla concorrenza dell’importo massimo onnicomprensivo di ……………………….... (euro……………………….... ) e non oltre, a favore di ……………………….... a garanzia della capacità finanziaria dell’agente di ……………………….... pari al 4% dei premi incassati da quest’ultimo. La sottoscritta Banca si impegna, pertanto, al pagamento di detto importo a favore di ……………………….... in presenza di inadempimenti dell’agente rispetto alle disposizioni di legge citate in premessa. La presente garanzia sarà valida ed efficace a partire dalla data odierna ed avrà durata fino al ……………………….... A tale data si rinnoverà automaticamente per un anno, e così in seguito di anno in anno, salvo che la sottoscritta Banca, a sua esclusiva discrezione, non la revochi o l’agente non la disdetti, a mezzo lettera raccomandata AR indirizzata a ………………………...., con preavviso di almeno due mesi antecedenti la scadenza annuale originaria o rinnovata. L’importo della presente garanzia potrà essere annualmente modificato a seguito di comunicazione dell’agente - che dovrà pervenire alla sottoscritta Banca a mezzo racc. AR entro il ……………………….... di ogni anno - con cui venga segnalato l’ammontare complessivo dei premi incassati nell’anno precedente al netto di quanto al medesimo spettante per provvigioni, diritti e quant’altro, e venga quindi indicato l’importo da garantire per l’anno successivo secondo la percentuale di cui al ridetto comma 3bis di cui in premessa. In mancanza di tale comunicazione entro il suddetto termine, la fideiussione, salva comunque la citata facoltà di revoca da parte della Banca, rimarrà valida ed efficace per il medesimo importo già garantito e per il restante periodo di validità. In caso di revoca della garanzia da parte della Banca, una volta decorso il termine di scadenza successivo alla notifica di detta revoca, la presente fideiussione si intenderà automaticamente decaduta e priva di qualsiasi efficacia, anche se non venisse materialmente restituita da ……………………….... 39 Convenzione integrativa Sna Coperture aggiuntive ad adesione individuale alla polizza base gratuita agli iscritti Sna C ome a Voi noto, già da alcuni anni il nostro Sindacato ha in corso una Convenzione assicurativa con ARAG, Compagnia leader di mercato nella Tutela Legale, per tutti gli associati. Tale Convenzione prevede la copertura assicurativa relativa alle spese legali e peritali che l’Agente iscritto dovesse sostenere in caso di controversie relative all’esercizio della sua attività professionale. Nell’ambito di questa partnership pluriennale, nei mesi scorsi abbiamo avviato con ARAG una trattativa per affiancare alla polizza in corso una ulteriore Convenzione integrativa che Vi consenta di ampliare volontariamente l’ambito della copertura assicurativa. Pertanto, alla Convenzione in corso, contratta direttamente dal Sindacato a favore di tutti gli Iscritti, si affianca una nuova polizza integrativa, sottoscrivibile a scelta dal singolo iscritto. Gli ambiti di copertura sono complementari, e sono descritti nello schema a seguire. Tra le garanzie previste dalla Convenzione integrativa, di particolare interesse la copertura per le controversie con la Compagnia mandante, per le quali, tramite l’integrazione facoltativa, il singolo Iscritto avrà copertura anche per l’importo che ricade sotto la franchigia della polizza principale; la franchigia continuerà invece ad operare relativamente alle altre garanzie della polizza principale (controversie con i dipendenti e con i produttori/subagenti). Come potrete notare, SNA ha ottenuto un premio di particolare favore, vista l’ampiezza delle garanzie prestate e il loro sicuro interesse per l’attività 40 professionale di Agente Assicurativo, anche alla luce delle novità introdotte dal Codice delle Assicurazioni e dai relativi Regolamenti, in particolare il Regolamento Intermediari. Il premio concordato è frutto di un accordo con ARAG in virtù del quale la Convenzione potrà partire solo al raggiungimento di 1.000 adesioni. Pertanto, INALTO si farà carico di raccogliere le Vostre adesioni che, siamo certi, ci consentiranno di raggiungere la soglia minima prevista per l’attivazione. Poiché è intenzione di SNA far decorrere la Convenzione dal prossimo gennaio 2008, invitiamo tutti i Colleghi interessati, a trasmettere ad INALTO le richieste di adesione entro il prossimo xx/xx inviando il coupon allegato, compilato in ogni sua parte. Una volta raggiunta la soglia minima di 1.000 adesioni, INALTO si attiverà per l’avvio della Convenzione. A seguire, agli aderenti all’iniziativa saranno comunicate le modalità operative per perfezionare le singole adesioni alla Convenzione. Convenzione come da polizza collettiva già in corso Convenzione integrativa ad adesione dell’associato SNA Contraente SNA Il Singolo Iscritto SNA che aderisce alla Convenzione Assicurati Tutti gli Iscritti a SNA L’Agente, i Dipendenti, i collaboratori,i subagenti Garanzie Controversie con la Compagnia mandante In caso di deControversie con la mandante, con franchigia fissa e as- nuncia del sinistro sia sulla presente Convenzione che soluta di € 3.000,00, in secondo rischi su altre polizze sulla polizza SNA – ARAG n. 11005684, l’esborso comrelative all’attività professionale. plessivo a carico di ARAG non potrà essere superiore a € 20.000,00 complessive. Controversie di lavoro con dipendenti, subagenti e produttori. Solo per contratti stipulati in forma scritta, con Non presente franchigia fissa e assoluta di 3.000,00, in secondo rischi su altre polizze relative all’attività professionale. Altre controversie con produttori e/o subagenti. Solo se il contratto è stipulato in forma scritta, con franchigia fissa e assoluta di € 3.000,00, in secondo rischi su altre Non presente polizze relative all’attività professionale.Sottomassimale € 4.200,00. Solo se l’Agente assicurato è convenuto. Non presente Difesa penale per delitti colposi e contravvenzioni nell’ambito dell’attività professionale e della circolazione stradale per motivi di servizio Non presente Difesa penale per delitti dolosi, subordinatamente ad assoluzione definitiva; anticipo di € 5.000,00 in attesa della definizione del giudizio Recupero danni a persone e cose subiti per fatto di terzi nell’ambito dell’attività professionale e della circolazione stradale per motivi di servizio Massimali Franchigia Carenza Non presente Spese di resistenza avverso pretese risarcitorie per danni extracontrattuali cagionati a terzi ove, ai sensi dell’art. 1917 C.C., risultino adempiuti gli obblighi dell’assicuratore della responsabilità civile., compresa la chiamata in causa della Compagnia di R.C. Professionale nei casi di inattività della stessa. Non presente Difesa per contestazioni di violazioni e/o inadempimenti ai D.Lgs. 626/94 e D.Lgs. 494/96, D. Lgs. 196/03, compresa l’opposizione alle sanzioni amministrative. Non presente Opposizione avverso le sanzioni amministrative comminate dall’Autorità preposta; in caso di sola sanzione pecuniaria, la somma deve essere superiore a € 1.000,00. È compresa la difesa avverso alle sanzioni al D. Lgs. 231/01 Non presente Controversie contro gli organi di vigilanza, compresa l’opposizione alle sanzioni pecuniarie purché superiori a € 1.000,00 Non presente Controversie di proprietà / locazione dell’immobile di attività Non presente Controversie con fornitori (utenze, telefonia, arredi, ecc.); sono escluse le controversie con produttori/subagenti/collaboratori Consulenza Telefonica CdS ARAGTEL, su tutte le materie di polizza € 11.000,00 € 12.000,00; in caso di controversie con le mandante, qualora il sinistro venga denunciato anche sulla polizza in corso a carico SNA, il massimale cumulativo sulle due polizze non potrà superare € 20.000,00 In secondo rischio rispetto ad altre polizze per Gruppi Agenti o individuali. In caso di operatività in primo ri- Nessuna schio, franchigia fissa e assoluta di € 3.000,00. Per i nuovi iscritti, tutte le garanzie decorrono 1 anno La garanzia per le controversie di natura contrattuale dopo l’adesione (dal 2002 e anni successivi) decorre 90 giorni dopo l’adesione. Premio annuo Già corrisposto da SNA € 120,00 Condizioni di polizza generali e particolari Condizioni Generali di Assicurazione Definizioni Assicurato: il soggetto il cui interesse è protetto dall’assicurazione. Caso assicurativo: il sinistro, ovvero il verificarsi del fatto dannoso - cioè la controversia - per il quale è prevista l’assicurazione. Contraente: il soggetto che stipula l’assicurazione. Polizza: il documento contrattuale che disciplina i rapporti tra Società, Contraente e Assicurato e che si compone degli stampati Condizioni Generali di Assicurazione, Condizioni Particolari di Polizza con le eventuali Condizioni Aggiuntive. Tutela Legale: l’assicurazione Tutela Legale ai sensi del D.Lgs. 209/2005 – art 173. Società: ARAG S.p.A. - Verona. Unico caso assicurativo: il fatto dannoso e/o la controversia che coinvolge più assicurati. Art. 1 – Oggetto dell’Assicurazione 1. La Società, alle condizioni della presente polizza e nei limiti del massimale convenuto, assicura la Tutela Legale, compresi i relativi oneri non ripetibili dalla controparte, occorrenti all’Assicurato per la difesa dei suoi interessi in sede extragiudiziale e giudiziale, nei casi indicati in polizza. 2. Tali oneri sono: le spese per l’intervento del legale incaricato della gestione del caso assicurativo; le eventuali spese del legale di controparte, nel caso di soccombenza per condanna dell’Assicurato, o di transazione autorizzata dalla Società ai sensi dell’Art. 13 comma 4; le spese per l’intervento del Consulente Tecnico d’Ufficio, del Consulente Tecnico di Parte e di Periti purché scelti in accordo con la Società ai sensi dell’Art. 13 comma 5; le spese processuali nel processo penale (art. 535 Codice di Procedura Penale); le spese di giustizia; Il contributo unificato (D. L. 11.03.2002 n° 28), se non ripetuto dalla controparte in caso di soccombenza di quest’ultima. 3. È garantito l’intervento di un unico legale per ogni grado di giudizio, territorialmente competente ai sensi dell’Art. 11 comma 3. Art. 2 - Delimitazioni dell’oggetto dell’assicurazione 1. L’Assicurato è tenuto a: regolarizzare a proprie spese, secondo le vigenti norme; relative alla registrazione degli atti giudiziari e non, i documenti necessari per la gestione del caso assicurativo ad assumere a proprio carico ogni altro onere fiscale che dovesse presentarsi nel corso o alla fine della causa. 2. La Società non si assume il pagamento di: multe, ammende o sanzioni pecuniarie in genere; spese liquidate a favore delle parti civili costituite contro l’Assicurato nei procedimenti penali (art. 541 Codice di Procedura Penale). 3. Le operazioni di esecuzione forzata non vengono ulteriormente garantite nel caso di due esiti negativi. Art. 3 - Indicazioni e dichiarazioni 1. Le dichiarazioni inesatte, le reticenze del Contraente o dell’Assicurato relative a circostanze che influiscono sulla valutazione del rischio all’atto della stipulazione del contratto o durante il corso dello stesso, possono comportare la perdita totale o parziale del diritto alle garanzie assicurative nonché la stessa cessazione dell’assicurazione ai sensi degli artt. 1892, 1893, 1894 e 1898 Codice Civile. 2. La Società, una volta a conoscenza di circostanze aggravanti che comportino un premio maggiore, può richiedere la relativa modifica delle condizioni in corso. Art. 4 - Altre assicurazioni L’Assicurato deve comunicare alla Società l’esistenza e la successiva stipulazione di altre assicurazioni per lo stesso rischio; l’Assicurato deve dare avviso dei casi assicurativi a tutti gli assicuratori, indicando a ciascuno il nome degli altri, ai sensi dell’art. 1910 Codice Civile. Art. 5 - Decorrenza e durata del contratto (POLIZZA UNICA CON CERTIFICATI DI ADESIONE) Salvo la limitazione prevista dall’art. 10 comma 2 della polizza, il rischio assicurativo è coperto: dalle ore 24 del giorno indicato nella polizza, per tutti gli assicurati che hanno aderito e pagato il premio prima della data di decorrenza della polizza; dalle ore 24 del giorno indicato nel certificato di adesione, se in quel momento il premio e gli accessori sono stati corrisposti; in caso diverso è coperto dalle ore 24 del giorno in cui si effettua il pagamento, ferme restando le scadenze stabilite nella polizza. Il contratto ha la durata pattuita nella polizza e non si rinnova tacitamente. Art. 5 - Decorrenza e durata del contratto (POLIZZE SINGOLE) 1. Salvo la limitazione prevista dall’art. 10 comma 2 della polizza, il rischio assicurativo è coperto dalle ore 24 del giorno indicato nella polizza, se in quel momento il premio e gli accessori sono stati corrisposti; in caso diverso è coperto dalle ore 24 del giorno in cui si effettua il pagamento, ferme restando le scadenze stabilite nella polizza. 2. Il contratto ha la durata pattuita nella polizza e si rinnova tacitamente, ogni volta, per la durata iniziale, con il massimo di 2 (due) anni e così di seguito, ai sensi dell’art. 1899 Codice Civile. 42 Art. 6 - Disdetta, recesso o anticipata risoluzione del contratto (POLIZZE SINGOLE) 1. Le parti possono disdire il contratto con lettera raccomandata almeno 2 (due) mesi prima della sua scadenza. 2. Dopo ogni denuncia di caso assicurativo e fino al 30° (trentesimo) giorno dopo la sua definizione, le parti possono recedere dal contratto con preavviso di 15 (quindici) giorni da darsi con lettera raccomandata; in tale caso al Contraente è dovuto il rimborso della quota di premio netto relativa al periodo di rischio pagato e non goduto. Art. 6 - Disdetta, recesso o anticipata risoluzione del contratto (POLIZZA UNICA CON CERTIFICATI DI ADESIONE) Dopo ogni denuncia di caso assicurativo e fino al 30° (trentesimo) giorno dopo la sua definizione, le parti possono recedere dal contratto con preavviso di 15 (quindici) giorni da darsi con lettera raccomandata; in tale caso al Contraente è dovuto il rimborso della quota di premio netto relativa al periodo di rischio pagato e non goduto. Art. 7 - Clausole o accordi particolari Clausole o accordi particolari sono validi solo se ratificati dalla Direzione Generale della Società. Art. 8 - Pagamento del premio (POLIZZE SINGOLE) 1. Il premio è sempre determinato per il periodo di un anno, salvo il caso di contratto di durata inferiore, ed è interamente dovuto anche se sia stato concesso il frazionamento rateale. 2. Se il Contraente non paga il premio o le rate successive, l’assicurazione resta sospesa dalle ore 24 del 15° (quindicesimo) giorno successivo a quello di scadenza e riprende vigore dalle ore 24 del giorno di pagamento, ferme le successive scadenze, ai sensi dell’art. 1901 Codice Civile. 3. Qualora il Contraente non corrisponda la rata di premio entro 15 (quindici) giorni dalla scadenza, la Società può, con lettera raccomandata, dichiarare risolto il contratto, fermo il diritto di esigere il pagamento dei premi scaduti. 4. I premi devono essere pagati presso la sede della Società. Art. 8 - Pagamento del premio (POLIZZA UNICA CON CERTIFICATI DI ADESIONE) 1. Il premio è sempre determinato per il periodo di un anno. 2. Se il Contraente non paga il premio, l’assicurazione resta sospesa e riprende vigore dalle ore 24 del giorno di pagamento, ai sensi dell’art. 1901 Codice Civile. 3. Qualora il Contraente non corrisponda la rata di premio entro 15 (quindici) giorni dalla scadenza, la Società può, con lettera raccomandata, dichiarare risolto il contratto, fermo il diritto di esigere il pagamento dei premi scaduti. 4. I premi devono essere pagati presso la sede della Società. Art. 9 - Diminuzione del rischio Nel caso di diminuzione del rischio la Società è tenuta a ridurre il premio o le rate di premio successive alla comunicazione del Contraente, ai sensi dell’art 1897 Codice Civile, e rinuncia al relativo diritto di recesso. Art. 10 - Insorgenza del caso assicurativo 1. Ai fini della presente polizza, per insorgenza del caso assicurativo si intende: per l’esercizio di pretese al risarcimento di danni extracontrattuali - il momento del verificarsi del primo evento che ha originato il diritto al risarcimento; per tutte le restanti ipotesi - il momento in cui l’Assicurato, la controparte o un terzo abbia o avrebbe cominciato a violare norme di legge o di contratto. In presenza di più violazioni della stessa natura, per il momento di insorgenza del caso assicurativo si fa riferimento alla data della prima violazione. 2. Fermo quanto previsto all’art. 5 comma 1, la garanzia assicurativa viene prestata per i casi assicurativi che siano insorti: durante il periodo di validità della polizza se si tratta di esercizio di pretese al risarcimento di danni extracontrattuali, di procedimento penale e di ricorsi od opposizioni alle sanzioni amministrative; trascorsi 3 (tre) mesi dalla decorrenza della polizza, in tutte le restanti ipotesi. 3. La garanzia si estende ai casi assicurativi che siano insorti durante il periodo di validità del contratto e che siano stati denunciati alla Società, nei modi e nei termini dell’ Art. 11, entro 36 (trentasei) mesi dalla cessazione del contratto stesso. 4. La garanzia non ha luogo nei casi insorgenti da contratti che nel momento della stipulazione dell’assicurazione fossero stati già disdetti da uno dei contraenti o la cui rescissione, risoluzione o modificazione fosse già stata chiesta da uno dei contraenti. 5. Si considerano a tutti gli effetti come unico caso assicurativo: vertenze promosse da o contro più persone ed aventi per oggetto domande identiche o connesse; indagini o rinvii a giudizio a carico di una o più persone assicurate e dovuti al medesimo evento o fatto. In tali ipotesi, la garanzia viene prestata a favore di tutti gli assicurati coinvolti, ma il relativo massimale resta unico e viene ripartito tra loro, a prescindere dal numero e dagli oneri da ciascuno di essi sopportati. Art. 11 - Denuncia del caso assicurativo e libera scelta del Legale 1. L’Assicurato deve immediatamente denunciare alla Società qualsiasi caso assicurativo nel momento in cui si è verificato e/o ne abbia avuto conoscenza. 2. In ogni caso deve fare pervenire alla Direzione Generale della Società notizia di ogni atto a lui notificato, entro 3 (tre) giorni dalla data della notifica stessa. 3. L’Assicurato ha il diritto di scegliere liberamente il legale cui affidare la tutela dei propri interessi, iscritto presso il foro ove ha sede l’Ufficio Giudiziario competente per la controversia, indicandolo alla Società contemporaneamente alla denuncia del caso assicurativo. 4. Se l’Assicurato non fornisce tale indicazione, la Società lo invita a scegliere il proprio legale e, nel caso in cui l’Assicurato non vi provveda, può nominare direttamente il legale, al quale l’Assicurato deve conferire mandato. 43 5. L’Assicurato ha comunque il diritto di scegliere liberamente il proprio legale nel caso di conflitto di interessi con la Società. Art. 12 - Fornitura dei mezzi di prova e dei documenti occorrenti alla prestazione della garanzia assicurativa Se l’Assicurato richiede la copertura assicurativa è tenuto a: informare immediatamente la Società in modo completo e veritiero di tutti i particolari del caso assicurativo, nonché indicare i mezzi di prova e documenti e, su richiesta, metterli a disposizione; conferire mandato al legale incaricato della tutela dei suoi interessi, nonché informarlo in modo completo e veritiero su tutti i fatti, indicare i mezzi di prova, fornire ogni possibile informazione e procurare i documenti necessari. Art. 13 - Gestione del caso assicurativo 1. Ricevuta la denuncia del caso assicurativo, la Società si adopera per realizzare un bonario componimento della controversia. 2. Ove ciò non riesca, se le pretese dell’Assicurato presentino possibilità di successo e in ogni caso quando sia necessaria la difesa in sede penale, la pratica viene trasmessa al Legale scelto nei termini dell’art.11. 3. La garanzia assicurativa viene prestata anche per ogni grado superiore di procedimento sia civile che penale se l’impugnazione presenta possibilità di successo. 4. L’Assicurato non può addivenire direttamente con la controparte ad alcuna transazione della vertenza, sia in sede extragiudiziaria che giudiziaria, senza preventiva autorizzazione della Società. 5. L’eventuale nomina di Consulenti Tecnici di Parte e di Periti viene concordata con la Società. 6. La Società non è responsabile dell’operato di Legali, Consulenti Tecnici e Periti. 7. In caso di conflitto di interessi o di disaccordo in merito alla gestione dei casi assicurativi tra l’Assicurato e la Società, la decisione può venire demandata, con facoltà di adire le vie giudiziarie, ad un arbitro che decide secondo equità, designato di comune accordo dalle parti o, in mancanza di accordo, dal Presidente del Tribunale competente a norma del Codice di Procedura Civile. Ciascuna delle parti contribuisce alla metà delle spese arbitrali, quale che sia l’esito dell’arbitrato. La Società avverte l’Assicurato del suo diritto di avvalersi di tale procedura. Art. 14 - Recupero di somme 1. Spettano integralmente all’Assicurato i risarcimenti ottenuti ed in genere le somme recuperate o comunque corrisposte dalla controparte a titolo di capitale ed interessi. 2. Spettano invece alla Società, che li ha sostenuti o anticipati, gli onorari, le competenze e le spese liquidate in sede giudiziaria o concordate transattivamente e/o stragiudizialmente. Art. 15 - Estensione territoriale 1. Nell’ipotesi di diritto al risarcimento di danni extracontrattuali da fatti illeciti di terzi nonché di procedimento penale l’assicurazione vale per i casi assicurativi che insorgono in Europa o negli stati extraeuropei posti nel Bacino del Mare Mediterraneo sempreché il Foro competente, ove procedere, si trovi in questi territori. 2. In tutte le altre ipotesi la garanzia vale per i casi assicurativi che insorgono e devono essere trattati nella Repubblica Italiana, nella Città Stato del Vaticano e nella Repubblica di San Marino. Art. 16 - Indicizzazione - adeguamento del massimale, delle indennità e del premio 1. Il massimale, le indennità assicurate e il relativo premio sono basati sul “numero indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati”, pubblicato dall’ISTAT - Istituto Centrale di Statistica di Roma, in conformità a quanto segue: a) nel corso di ogni anno solare viene adottato come base di riferimento iniziale e per gli aggiornamenti, l’indice del mese di settembre dell’anno precedente; b) alla scadenza di ogni rata annuale, se si è verificata una variazione, in più o in meno, rispetto all’indice inizialmente adottato o al suo equivalente, il massimale, le indennità assicurate ed il corrispondente premio vengono aumentati o ridotti in proporzione; c) l’aumento o la riduzione decorrono dalla scadenza della rata annua. 2. Qualora, in conseguenza delle variazioni dell’indice, il massimale, le indennità assicurate ed il premio venissero a superare il doppio degli importi inizialmente stabiliti, sia la Società che il Contraente hanno la facoltà di rinunciare all’aggiornamento della polizza, ed il massimale, le indennità assicurate ed il premio rimangono quelli risultanti dall’ultimo aggiornamento effettuato. 3. In caso di eventuale ritardo od interruzione nella pubblicazione degli indici, la Società propone l’adeguamento tenendo conto delle variazioni notoriamente avvenute nei prezzi correnti rispetto all’ultimo adeguamento. Il Contraente ha comunque la facoltà di rinunciare all’aggiornamento proposto. Art. 17 - Oneri fiscali Le imposte, le tasse e tutti gli altri oneri stabiliti per legge, relativi al premio, al contratto ed agli atti da esso dipendenti, sono a carico del Contraente, anche se il loro pagamento sia stato anticipato dalla Società. Art. 18 - Rinvio I rapporti contrattuali sono regolati esclusivamente dalla presente polizza e, per quanto in essa non precisato, dalle norme di legge. Condizioni particolari di polizza Art. 19 – Oggetto dell’assicurazione - Assicurati Ai fini della presente polizza, si intendono quali soggetti assicurati gli Agenti iscritti alla Contraente che aderiscono alla 44 presente Convenzione, i dipendenti, i collaboratori e i subagenti, per i casi assicurativi inerenti l’attività di intermediazione assicurativa. Art. 20 – Prestazioni garantite Le garanzie previste all’Art. 1 – Oggetto dell’assicurazione - delle Condizioni Generali di Assicurazione valgono per: 1. Controversie contrattuali con le Compagnie mandanti. Nel caso di recesso per giusta causa da parte della Compagnia mandante, ARAG rimborserà le spese legali nel caso di sentenza passata in giudicato attestante l’insussistenza dei presupposti per l’esercizio della facoltà di recesso o qualora, nel corso della controversia, la Compagnia mandante modifichi per iscritto il motivo di recesso. Se il caso assicurativo di cui alla presente prestazione viene denunciato contestualmente sulla presente polizza e sulla polizza ARAG n. 11005684 o sue successive ed eventuali sostituzioni, l’esborso complessivo a carico di ARAG non potrà superare € 20.000,00 come somma totale sulle due polizze. La presente garanzia opera esclusivamente per l’Agente. 2. Difesa Penale per delitti colposi e contravvenzioni per: - fatti o atti direttamente connessi all’espletamento del servizio e nell’adempimento dei compiti d’ufficio, compresi quelli derivanti da violazioni in materia fiscale, amministrativa, tributaria; fatti relativi alla circolazione stradale, quando gli assicurati, per ragioni di servizio si trovino alla guida di veicoli a motore di loro proprietà o di proprietà dell’Agenzia; 3. Difesa in procedimenti penali per delitti dolosi, comprese le violazioni in materia fiscale, amministrativa e tributaria La garanzia è subordinata ad una delle seguenti ipotesi: - assoluzione con sentenza passata in giudicato. Sono esclusi i casi di estinzione del reato per qualsiasi altra causa. È esclusa inoltre la definizione del procedimento con l’applicazione della pena, su richiesta delle parti (patteggiamento). - derubricazione a reato colposo; - archiviazione per infondatezza della notizia di reato. Fermo restando l’obbligo per gli Assicurati di denunciare il caso assicurativo nel momento in cui ha inizio l’azione penale o l’assicurato abbia avuto, comunque, notizia di coinvolgimento nell’indagine penale, la Società provvederà all’anticipo delle spese legali e/o peritali, nei limiti di € 5.000,00 per ogni caso assicurativo, in attesa della definizione del giudizio. Nel caso siano accertati nei confronti degli Assicurati, con sentenza definitiva, elementi di responsabilità per dolo la Società richiederà agli stessi, il rimborso di tutti gli oneri (spese legali e/o peritali) eventualmente anticipati per la difesa in ogni grado di giudizio. La presente garanzia opera a parziale deroga dell’art. 24 Esclusioni lett. f); 4. Recupero danni a persone e/o a cose subiti per fatti illeciti di terzi nello svolgimento dell’attività lavorativa e durante la circolazione stradale, quando gli assicurati, per ragioni di servizio si trovino alla guida di veicoli a motore di loro proprietà o di proprietà dell’Agenzia; 5. Resistere alle pretese di risarcimento avanzate da terzi nei confronti degli Assicurati per fatti illeciti di natura extracontrattuale di questi ultimi. L’intervento della Società è condizionato all’esistenza ed effettiva operatività di una garanzia di RC Professionale degli Assicurati. La presente garanzia opera esclusivamente nel caso in cui venga prestata assistenza legale dall’Assicuratore per la responsabilità civile ai sensi dell’art. 1917 del codice civile e dopo l’esaurimento di quanto dovuto dalla stessa. È compresa la Chiamata in causa dell’Assicuratore di RC professionale; in tale caso l’intervento della Società è previsto limitatamente nel caso di inattività della Compagnia di responsabilità civile; non opera in caso di rifiuto copertura di quest’ultima. 6. Spese per presentare Ricorso Gerarchico e/o Opposizione al giudice ordinario di primo grado competente avverso una sanzione amministrativa comminata dall’ Autorità preposta. Nei casi di sanzione relativa pagamento di una somma di denaro, la garanzia vale allorché la somma ingiunta, per la sola violazione, sia pari o superiore a € 1.000,00. In caso di opposizione avverso una sanzione amministrativa per violazione delle norme di cui al D. Lgs. 231/2001, la garanzia opera a condizione che l’Assicurato abbia adottato ed efficacemente attuato modelli di organizzazione, gestione e controllo, idonei a prevenire la realizzazione degli illeciti La garanzia opera esclusivamente per l’Agente. La garanzia opera a parziale deroga dell’art. 24 Esclusioni, lett. b) 7. Controversie con gli organi di vigilanza in sede amministrativa e/o in sede di giustizia amministrativa. Sono comprese le spese di difesa relative ai ricorsi avverso i provvedimenti di applicazione di sanzioni comminate dall’organismo di vigilanza in sede amministrativa e/o di giustizia amministrativa purché con valore superiore a € 1.000,00. La garanzia opera esclusivamente per l’Agente. La garanzia opera a parziale deroga dell’art. 24 Esclusioni, lett. b) 8. Sostenere controversie relative alla proprietà e/o locazione degli immobili nei quali l’Agente esercita l’attività. La presente prestazione vale esclusivamente per l’Agente. 9. Sostenere controversie per inadempienze contrattuali, proprie o di controparte, relativamente a forniture di beni o prestazioni di servizi commissionate e/o ricevute dall’Agente, sempreché il valore in lite sia superiore a € 200,00. Restano escluse le controversie relative a prestazioni di servizi o forniture di beni effettuati dall’Assicurato nell’esercizio della Sua attività di agente di assicurazioni. Sono escluse le controversie con collaboratori a progetto, subagenti, produttori, intermediari iscritti alla Sezione E del RUI. La prestazione vale esclusivamente per l’Agente. 10. ARAGTEL – Consulenza Telefonica 45 Nell’ambito di tutte le materie previste nella presente polizza è istituito un Servizio di consulenza telefonica al: 800.508.008 “ARAGTEL” è a disposizione dell’Assicurato in orario di ufficio per ottenere: una prima consulenza legale in materia contrattualistica; informazioni su leggi, decreti e normative vigenti; chiarimenti sul contenuto e sulla portata delle garanzie previste nella presente polizza; informazioni sugli adempimenti previsti in caso di interventi dinanzi all’autorità giudiziaria. Nel caso di controversie fra Assicurati con la stessa polizza le garanzie vengono prestate unicamente a favore dell’Agente. Art. 21 – “Pacchetto Sicurezza” • D.Lgs. 626/94 e D.Lgs. 494/96 – Sicurezza sul posto di lavoro Le garanzie previste all’Art.1 – Oggetto dell’assicurazione - delle Condizioni Generali di Assicurazione vengono prestate all’Agente in relazione al D.Lgs. 494/96 a tutela dei diritti dei propri addetti, in qualità di: - Responsabile dei lavori - Coordinatore per la progettazione - Coordinatore per l’esecuzione dei lavori. - Committenza Lavori. Le garanzie valgono anche qualora l’Agente, in relazione all’attività esercitata, rivesta la qualifica di Committente dei lavori ai sensi del D.Lgs. 494/96. Le garanzie vengono prestate altresì all’Agente, in relazione al D.Lgs. 626/94, a tutela dei diritti dei propri: Legali Rappresentanti - Dirigenti - Preposti - Medico Competente - Responsabili dei Servizi di Prevenzione - Lavoratori Dipendenti. Le garanzie valgono, nei casi di contestazione d’inosservanza degli obblighi ed adempimenti di cui al D.Lgs. 626/94. • D.Lgs. 494/96 e delle altre disposizioni normative e/o regolamentari in materia di prevenzione, sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro, per: sostenere la difesa nei procedimenti penali per delitti colposi e/o contravvenzioni; sostenere la difesa in procedimenti penali per omicidio colposo e/o lesioni personali colpose (artt. 589 – 590 Codice Penale); proporre opposizione e/o impugnazione avverso i provvedimenti amministrativi, le sanzioni amministrative non pecuniarie e le sanzioni amministrative pecuniarie di importo determinato in misura non inferiore a € 250,00. La Società provvederà, su richiesta dell’Assicurato, alla redazione e presentazione dell’opposizione/impugnazione qualora l’Assicurato faccia pervenire alla Direzione Generale il provvedimento in originale entro 5 giorni dalla data di notifica dello stesso. Ad eccezione dei Legali Rappresentanti, i suelencati assicurati sono garantiti se ed in quanto dipendenti dell’Agente. • DLgs n.196/03 - Tutela della Privacy. Le garanzie previste all’Art. 1 – Oggetto dell’assicurazione - delle Condizioni Generali di Assicurazione vengono prestate in deroga all’art. 24 Esclusioni lett. b) per le spese sostenute dagli Assicurati relativamente ai casi assicurativi che siano connessi allo svolgimento di attività previste dal D.Lgs. n. 196 del 30.06.2003. Assicurati: il Titolare, ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs 196/03, i Responsabili e gli Incaricati del trattamento dipendenti dell’Agente designati per iscritto ai sensi degli art. 29 e 30 del D.Lgs. 196/03. Garanzie: Le garanzie vengono prestate a condizione che siano adempiuti, quando previsti, gli obblighi relativi alla notificazione del trattamento all’Autorità Garante ai sensi dell’art. 37 e ss. del D.Lgs. 196/03 e valgono per: DIFESA PENALE sostenere la difesa in procedimenti penali per delitti colposi, dolosi e per contravvenzioni previsti dal D. Lgs. n. 196/03. Le spese per la difesa penale a seguito di imputazione per delitto doloso verranno rimborsate da ARAG nel solo caso di assoluzione, esclusi i casi di estinzione del reato, successivamente al passaggio in giudicato della sentenza. La presente garanzia opera in deroga all’art. 25 lett. f); DIFESA AMMINISTRATIVA sostenere la difesa dinanzi al Garante nel caso di reclami, segnalazioni e ricorsi; DIFESA CIVILE sostenere la difesa avanti le competenti Autorità giurisdizionali nel caso in cui siano adempiuti gli obblighi dell’Assicuratore di responsabilità civile ai sensi dell’art. 1917 Codice Civile. Art. 22 - Insorgenza del caso assicurativo - “Pacchetto Sicurezza” A parziale deroga dell’Art. 10 - Insorgenza del caso assicurativo - delle Condizioni Generali di Assicurazione, si conviene che, ai fini delle garanzie previste dalle condizioni aggiuntive di cui al “Pacchetto Sicurezza”, per insorgenza del caso assicurativo si intende: il compimento da parte della competente Autorità del primo atto di accertamento ispettivo o di indagine, amministrativo e/o penale; il momento in cui l’Assicurato abbia o avrebbe cominciato a violare le norme di legge - nel caso di procedimento penale per omicidio colposo e/o lesioni personali colpose. La garanzia assicurativa viene prestata per i casi assicurativi che siano 46 insorti durante il periodo di validità del presente contratto. La garanzia si estende ai casi assicurativi conseguenti a fatti e/o atti verificatisi durante il periodo di validità del contratto ed insorti nel termine di 12 (dodici) mesi dalla cessazione dei soggetti garantiti dalle funzioni/qualifiche indicate nella presente appendice, o loro dimissioni dall’impresa assicurata. Art. 23 – Inclusioni in corso di polizza Con la presente clausola si provvede a regolamentare le inclusioni alla polizza in oggetto. Il premio annuo lordo per ogni iscritto al Sindacato Contraente, indipendentemente dalla data di adesione e di pagamento del bonifico, viene fissato in euro 120,00 (di cui imposte al 21,25%). Il premio annuo lordo minimo di polizza viene fissato in euro 120.000,00 (di cui imposte al 21,25%). La copertura assicurativa decorrerà dalle ore 24 del 1° giorno del mese della data di bonifico e scadrà alle ore 24 della data di scadenza della polizza, indipendentemente dalla data di adesione e di pagamento del bonifico. La Società provvederà ad emettere, con cadenza mensile, le appendici di inclusione delle nuove adesioni, sulla base dei bonifici avvenuti nel mese stesso. Art. 24 – Esclusioni Le garanzie non sono valide : a) per vertenze concernenti il diritto di famiglia, delle successioni e delle donazioni; b) in materia fiscale ed amministrativa; c) per fatti conseguenti a tumulti popolari (assimilabili a sommosse popolari), eventi bellici, atti di terrorismo, atti di vandalismo, terremoto, sciopero e serrate, nonché da detenzione od impiego di sostanze radioattive; d) per vertenze concernenti diritti di brevetto, marchio, autore, esclusiva, concorrenza sleale, rapporti tra soci, e/o amministratori di società; e) per controversie derivanti dalla proprietà o dalla guida di imbarcazioni o aeromobili; f) per fatti dolosi delle persone assicurate salvo quanto previsto all’Art. 22 – Prestazioni garantite punto 3; g) per fatti non accidentali relativi ad inquinamento dell’ambiente; h) per controversie derivanti dalla proprietà o dalla guida di veicoli, salvo quanto previsto all’art. 20 – Prestazioni garantite, punti 2 e 4; i) per fatti relativi a fusioni, modificazioni, trasformazioni societarie; j) per controversie relative a prestazioni di servizi o forniture di beni effettuati dall’Agente nell’esercizio della sua attività; k) per contratti di compravendita di immobili; l) limitatamente all’Art. 20 – Prestazioni garantite punto 8: per le controversie relative alla compravendita, permuta di immobili e alla loro costruzione ex novo; in quest’ultimo caso restano escluse le controversie relative a contratti di appalto, fornitura e posa in opera di materiali; m) per controversie relative all’affitto d’azienda; n) per controversie relative a contratti di leasing immobiliare; o) per vertenze inerenti contratti di appalto e/o subappalto; p) per vertenze nei confronti di agenti e/o rappresentanti; q) per controversie derivanti dall’esercizio della professione medica. Coupon di adesione da inviare a: Inalto Srl, Via Alassio 24 - 10126 Torino Tel. 0116670868 – Fax 0116677132 E-mail: [email protected] Coordinate bonifico: Cariparma e Piacenza S.p.A. – Sede di Torino C/c 000040509764 – ABI 06230 – CAB 01001- CIN C Io sottoscritto, Agente iscritto a Sna dichiaro di voler aderire alla proposta di Convenzione di Tutela Legale Arag per Associati Sna, ad adesione facoltativa. Sono a conoscenza e accetto il fatto che la Convenzione sarà valida e verrà attivata da Arag solo ed esclusivamente al raggiungimento di almeno 1.000 adesioni di Iscritti. Mi impegno pertanto, nel momento in cui Inalto comunicherà l’avvenuto raggiungimento dell’obbiettivo indicato e la conseguente attivazione della Convenzione, a perfezionare la mia adesione alla stessa attraverso il bonifico del premio annuo lordo di 120,00. Sono a conoscenza del fatto che la copertura assicurativa sarà operativa dalla data dell’avvenuto bonifico. La polizza dovrà essere intestata a: Cognome e Nome: __________________________________ Indirizzo: ___________________________________ P. IVA _______________________________________________ Data e Luogo _______________________________ Firma ______________________________________________ 47 Nuove regole di comportamento e compagnie telefoniche Gli operatori dei call center sono dipendenti delle imprese di assicurazione o intermediari? Claudio Demozzi & Marco Angeli C ’è qualcosa di buono nel nuovo impianto normativo, figlio del Codice delle Assicurazioni e del famigerato Regolamento Isvap n. 5/2006: è che per logica conseguenza, si è verificato un mutamento significativo nel modo in cui gli Agenti interpretano il loro ruolo professionale. Per la prima volta nella nostra storia, la categoria si è (finalmente!) resa conto delle enormi opportunità che offre, a ciascuno di noi, il possedere un’adeguata preparazione professionale, lo svolgere la propria attività con una sufficiente libertà di azione, l’interpretare fino in fondo il nuovo ruolo di consulente del cliente, indipendentemente dalla politica commerciale di volta in volta attuata da questa o quella compagnia nostra partner. La Legge ci impone stringenti obblighi in materia di trasparenza e di informativa pre-contrattuale, nonché il possesso di adeguate cognizioni professionali, adeguatamente certificate. Tutto ciò, costituisce senza dubbio un appesantimento, anche burocratico, che appare insostenibile; ma ha per conseguenza il riconoscimento, agli agenti, di uno specifica funzione imprenditoriale, non inferiore per importanza, a quello di altre Categorie lavorative. E non dobbiamo nascondere il nostro compiacimento, quando osserviamo i Colleghi più intraprendenti, che hanno già adeguato le loro procedure ai nuovi standard richiesti per Legge (consegna, in occasione del primo contatto con il cliente, del Mod. 7a, rilascio del Mod. 7b, compilazione del questionario di adeguatezza, consegna della nota informativa, ecc.); chiaro segno di indubbie qualità imprenditoriali e di rispetto dei diritti del consumatore. Ma il nuovo impianto normativo, purtroppo, presenta anche numerose lacune e disposizioni poco comprensibili. L’interpretazione letterale di alcuni obblighi di comportamento in vigore dallo scorso 1° luglio, ad esempio, impedirebbero, di fatto, di rilasciare preventivi al telefono. Mancano precise indicazioni su 48 cosa si debba intendere, in ambito assicurativo, per vendita a distanza, ed in assenza di chiarimenti al riguardo si dovrebbe ritenere che il rilascio di un semplice preventivo, al telefono, implichi la consegna al cliente dell’allegato Mod. 7a. Al telefono, però, tale consegna non può avvenire e quindi dovrebbe essere effettuata tramite invio di fax o per posta elettronica. In alternativa, l’Agente dovrebbe invitare il cliente in agenzia, per poter effettuare la consegna del documento. L’unica eccezione ammessa, è quella prevista dall’art. 51, che consente di anticipare verbalmente l’informativa (facendo poi seguito con l’invio in forma scritta). Ma solo se il cliente lo richiede, o quando è necessaria la copertura immediata del rischio. Come conseguenza, molti agenti hanno, di fatto, interrotto il servizio di preventivazione telefonica. E poiché lo scopo di questa norma è quello di mettere il cliente nella condizione di conoscere almeno gli aspetti essenziali del rapporto tra consumatore e professionista, questa determinazione degli agenti non è, a nostro avviso, censurabile. Ma non tutti operano così. Abbiamo richiesto un preventivo ad una compagnia telefonica e non abbiamo ricevuto né il mod. 7°, né informazioni equivalenti. Le compagnie telefoniche (o “dirette”) formulano preventivi, non solo RCAuto, senza alcuna limitazione al riguardo; né si preoccupano dell’invio del Mod. 7a, della consegna del Mod. 7b o della nota informativa pre-contrattuale. Conservando altresì gli estremi del preventivo rilasciato, compresi i riferimenti anagrafici del cliente, il numero di targa e le caratteristiche del veicolo, nella loro banca-dati, senza raccogliere l’autorizzazione al trattamento, prevista dalla normativa in materia di privacy. Ma la gentile signorina che ci ha proposto il preventivo è una dipendente della compagnia telefonica? Perché se così è, nulla da dire… privacy a parte. Se invece è dipendente di una società che presta servizi di call center, essa ha svolto attività equivalente a quella delle nostre impiegate, che intermediano polizze all’interno dei locali agenziali. L’Isvap, interpellata al riguardo, pare non abbia ancora assunto una posizione ufficiale. Risulterebbe, ad oggi, che l’Istituto di Vigilanza non abbia intenzione di considerare “intermediazione” l’opera dei call-center, che promuovono la vendita di polizze assicurative su incarico (“mandato”?!) delle Compagnie telefoniche. Questo consentirebbe ai call center di non adeguare le procedure del proprio personale alle nuove regole di comportamento, obbligatorie per gli “Intermediari” e i loro addetti, e di non dover sopportare i costi per la loro formazione ed aggiornamento professionale. Appare evidente che una simile interpretazione introdurrebbe in Italia un ingiustificato vantaggio competitivo a favore degli “intermediari” non convenzionali (o “non-tradizionali”); in aperto contrasto con le più elementari regole di un mercato di libera concorrenza. Se gli operatori dei call center non sono dipendenti della compagnia, a parere di chi scrive, devono essere considerati intermediari, con il conseguente obbligo di adeguamento a tutte le nuove norme comportamentali. Con la conseguenza che, in mancanza di tempestiva regolarizzazione (cioè iscrizione al RUI), tali operatori potrebbero incorrere nelle pesanti pene previste per gli intermediari abusivi (reclusione da 6 mesi a 2 anni, più sanzione pecuniaria). Diversamente, sarà opportuno che il nostro Sindacato valuti attentamente, in termini di fattibilità, la possibilità di dar vita ad analoghe strutture commerciali, veri e propri call-center, magari realizzati in forma cooperativa dagli agenti. In assenza di un intervento urgente da parte dell’Authority, questa potrebbe essere una delle strade da percorrere, per ripristinare la necessaria uguaglianza tra tutti gli operatori del mercato. Invito da parte del Fondo pensione Agenti professionisti di Assicurazione Caro Collega, in un recente incontro tra l’apposita Commissione Sna ed il Presidente del Fondo Pensione Agenti Professionisti di Assicurazione (FPA), è emersa l’esigenza di promuovere una campagna di informazione sul nostro Fondo Pensione di categoria. Nel corso di detto incontro è infatti maturato il convincimento che i Colleghi Agenti (pur consapevoli dell’importanza della previdenza complementare a fronte di un sistema previdenziale pubblico inadeguato) non siano, sempre e tutti, sufficientemente informati sulle peculiari opportunità offerte dal nostro Fondo. Alla luce di ciò, riteniamo utile mettere in campo interventi diretti a sensibilizzare tutta la Categoria sull’importanza del Fondo Pensione Agenti che, creato a suo tempo dalla Categoria stessa, tramite lo SNA, e dalle Imprese, tramite l’ANIA, rappresenta ormai da più di trent’anni, una realtà consolidata. Amministrato pariteticamente dagli Agenti e dall’ANIA, il Fondo riscuote l’incondizionato apprezzamento degli esperti finanziari ed attuariali: sarebbe un vero peccato che i Colleghi, per carenza di informazioni, non fossero messi in grado di sfruttarne appieno le potenzialità. Ti comunichiamo fin d’ora la disponibilità della struttura del Fondo e dei singoli componenti della commissione SNA ad intervenire a quei congressi, convegni o comunque riunioni o manifestazioni del Gruppo Agente da Te presieduto, ove lo ritenessi opportuno. Certi della Tua condivisione e collaborazione, Ti invitiamo a prendere contatto con gli uffici del Fondo per concludere tutte quelle iniziative che riterrai più idonee a diffondere informazioni sull’argomento. A tal fine puoi rivolgerTi al direttore, Sandro Bianchini (Telefono 06.6974312 – e-mail [email protected] Ti ringraziamo per la collaborazione e Ti inviamo i nostri più cordiali saluti. Lucio Modestini e Oreste Masola di Trentola 49 Convegno Danni Indiretti e presentazione al mercato della nuova polizza “Stand Alone a Primo Rischio” Aula Magna Università di Parma – 25 ottobre 2007 Filippo Guttadauro I l convegno sui Danni Indiretti organizzato per la presentazione al mercato della nuova polizza “stand alone a primo rischio” del network Galassia, ha avuto luogo il 25 ottobre nell’aula magna dell’università di Parma registrando una folta affluenza. Dopo i saluti agli intervenuti e la presentazione di cos’è Galassia curata dall’amministratore delegato della società, Dottor Marco Bruni, i partecipanti - Agenti mono e plurimandatari, brokers, risk managers e associazioni di categoria - hanno seguito con interesse una lezione sulla materia tenuta dal Prof. Claudio Cacciamani, indiscussa autorità nel campo dei danni indiretti. Con il consueto carisma, e con l’abilità di chi sa comunicare con Prof. Cacciamani parole semplici e chiare concetti complessi, il Professor Cacciamani ha spiegato agli intervenuti cosa si intende con il termine “danno indiretto” e quanto pesanti possano essere le conseguenze di una sottostima o sottovalutazione di questa tipologia di rischi. Poiché la polizza di Galassia, recentemente accreditata come corrispondente open market dei Lloyd’s, viene collocata proprio 50 Marco Bruni , Amministratore delegato della società Galassia nel prestigioso mercato londinese, ha preso parte al convegno anche il Dottor Enrico Bertagna, rappresentante generale dei Lloyd’s in Italia. Il Dottor Bertagna ha illustrato le peculiarità dei Lloyd’s ed il perchè la tipologia di attività intrapresa da Galassia, tanto in termini di prodotto che come segmento di riferimento, sia ben in linea con gli obiettivi della Rappresentanza. Ha concluso la sessione di lavori intervento del Presidente di Galassia, Marco Colombi, che ha illustrato a tutti i partecipanti caratteristiche e particolarità della nuova polizza che, frutto di una proficua collaborazione tra l’ufficio studi di Galassia e Uniparmassicurazioni dell’università di Parma, sarà distribuita esclusivamente dai soci di Galassia. Il tradizionale appuntamento d’ottobre a Milano Marcus Evans riunisce esperti del settore, per il Forum annuale delle assicurazioni Michele Languino N ell’ampio panorama d’incontri dedicati al settore assicurativo, una formula che incontra sempre maggior favore è quella “a partecipazione limitata”, cui aderiscono esponenti d’aziende, intermediari, media di settore; circa quaranta persone per una full immersion senza cellulari (non c’era ricezione…). Il numero ristretto consente maggiori possibilità d’interazione, in un clima d’aula che permette di approfondire le relazioni tra i partecipanti, ed un ascolto attento dei rispettivi punti di vista. Il Sindacato è spesso ospite di tali dibattiti, che consentono peraltro di illustrare la posizione della categoria, e di approfondire la conoscenza di comuni tematiche, da profilature differenti. Tra i promotori di questa tipologia di incontri vi è Marcus Evans, società internazionale che si occupa di organizzazione di conferenze in tutto il mondo, in vari settori compreso il “nostro”. Da alcuni anni, agli inizi di ottobre, Milano è sede del Forum annuale delle assicurazioni, manifestazione che si svolge in due giornate con l’obbiettivo di poter valutare lo stato dell’industria, rendersi conto del potenziale di mercato e trarre vantaggio da metodi e strategie adottati dagli attori di spicco del mercato. Vari relatori, con i loro interventi, hanno contribuito ad animare un dibattito articolato di cui diamo conto in questo articolo, con l’ovvio limite degli spazi di cui disponiamo in tale sede. Francesco Cerasi Francesco Cerasi, avvocato, ha illustrato l’argomento della nuova disciplina della Intermediazione assicurativa e le sue implicazioni operative. Il legale si è soffermato in particolare sul multilevel nel settore assicurativo, riferendo che esso va distinto dalla vendita piramidale, nella quale la retribuzione dell’incaricato alle vendite deriva non dalla collocazione dei prodotti o dei servizi, ma dal reclutamento di nuovi incaricati alla vendita, che devono pagare un contributo di entrata a beneficio del reclutante. Cerasi ha ricordato il divieto di fare ricorso al multilevel per il collocamento di forme pensio- nistiche complementari e di polizze indicizzate (unit ed index linked) e l’obbligo per l’impresa di individuare un “coordinatore della rete”, cui conferire mandato agenziale, predisponendo altresì idonee strutture (ad es. call center) per dare adeguata assistenza pre e post vendita agli assicurati. Alberto Federici Ad Alberto Federici, responsabile dell’area marketing e comunicazione di Aurora Assicurazioni, è toccato il compito di “rompere il ghiaccio” con un tema di grande interesse: gli investimenti in comunicazione nel mondo assicurativo. La domanda di fondo è stata: “come cambieranno gli investimenti pubblicitari alla luce delle novità normative (leggi plurimandato)? Oggi il legame tra Compagnia ed Agenti è relativamente forte e l’advertising è concentrato sul valore-marchio, che identifica entrambi i soggetti. Domani è prevedibile una maggiore concentrazione di risorse sul prodotto, che poi sarà distri- 51 buito da più canali o da più reti di agenti/promotori o altri intermediari. “… lo trovi nelle migliori agenzie di assicurazione!” … un’ipotesi di messaggio pubblicitario, dal 2008 in poi! Secondo Federici, sarà necessario ridefinire il contesto della comunicazione, ipotizzando uno sdoppiamento dei canali di investimento pubblicitario: Compagnie ed Agenti avranno finalità non sempre in linea nella comunicazione. Agli intermediari si richiederà di esplorare un settore nuovo e di preventivare le necessarie risorse per supportare una diversa immagine e la nascita di nuovi brands territoriali. Il funzionario ha voluto poi collateralmente ricordare i numerosi interventi di Aurora nella sponsorizzazione di eventi nel settore culturale ed artistico, in particolare su Milano. Silvano Ripa Silvano Ripa, responsabile unità antifrode Vittoria Assicurazioni, ha riportato la sua pluriennale esperienza nella materia delle ipotesi di frode nel settore assicurativo. Ciò di cui si parla rappresenta quel filone di truffe definito come “nuova frontiera” che sta allarmando a tal modo il settore che il Ministero dell’Interno (Dipartimento di P.S.) si è sentito in dovere di emanare in data 3 luglio 2007 una nota nella quale testualmente si rileva che: “L’assicurazione R.C. auto ha un valore sociale di primaria importanza, ponendosi come fattore fondamentale nel favorire il pacifico e ordinato svolgersi dei rapporti tra privati: tutela gli interessi degli automobilisti a non dover rispondere con il proprio patrimonio dei danni provocati a persone e a cose e, soprattutto, quello dei danneggiati ad essere pienamente risarciti. 52 È essenziale, quindi, che il sistema assicurativo obbligatorio funzioni correttamente e, per quanto compete alle forze di polizia, siano adeguatamente contrastati i fenomeni patologici, tra i quali spicca, per la allarmante diffusione, l’uso di falsi documenti attestanti l’adempimento dell’obbligo assicurativo RCAauto”. Reati configurabili sono in tali circostanze: falso in scrittura privata e tutela del marchio. Condotte che offendono la Compagnia sotto il profilo dell’abuso del nome, del logo identificativo, della modulistica tipo, ledendone il diritto alla paternità ed alla genuinità dei documenti alla stessa riconducibili (contrassegno, certificato, attestato di rischio, polizza). Non a tutti è noto che, nel caso di esposizione sul parabrezza del contrassegno falsificato, non si configura il reato di truffa in danno dell’impresa apparentemente emittente, ma quello di falso in scrittura privata: l’azione del falsificatore non lede infatti il patrimonio della compagnia, ma la fede pubblica (nozione attraverso la quale è tutelato sia il titolare della scrittura falsificata, sia chi, in esito alla successiva spendita del documento, patisca un pregiudizio derivante dalla non genuinità dello stesso). Ripa ha poi professato, per conto delle Imprese, mea culpa in quanto, a fronte dello sviluppo dei mezzi tecnologici alla portata di tutti (con internet, uno scanner e una buona stampante si costruiscono a tavolino sinistri per decine di migliaia di euro), talvolta le stesse Imprese sono rimaste legate a vecchi schemi di controllo ormai obsoleti ed inefficaci. Necessita poi una seria prevenzione attuabile per il tramite di mezzi informatici che consentono di incrociare tutta una serie di dati disponibili in azienda ed acquisibili sul mercato da statistiche Isvap – senza violazione di alcuna privacy -. Questo comporta anche che vi siano persone in grado di leggere, esaminare ed interpretare le risultanze emerse dall’incrocio dei dati ed indirizzare le strutture preposte a proporre le azioni atte a sventare e/o denunciare la frode anche solo tentata. Alberto Monti Alberto Monti, associato di diritto privato comparato all’Università Bocconi Milano, ha trattato il tema della trasparenza contrattuale per le assicurazioni. Il prof. ha evidenziato le questioni “aperte” legate all’art. 166 cda, circa le conseguenze in caso di violazione dei prescritti criteri di redazione ed evidenza delle clausole di particolare interesse per l’assicurato, cui devono essere sottoposti i contratti assicurativi. Permangono problemi di armonizzazione delle normative del codice civile, del codice del consumo e di quello delle assicurazioni. Un possibile paradosso potrebbe essere quello dell’eccessiva portata dell’obbligo di dare evidenza alle clausole di interesse per il cliente: il rischio è quello che, evidenziando troppo, si finisca per involontariamente metter in evidenza ciò che… non è evidenziato!! Paolo D’Agostino Paolo D’Agostino responsabile progetti e percorsi formativi di Assilearning, ha illustrato alcune soluzioni per la formazione degli intermediar,i a fronte della normativa Isvap. Per erogare i servizi secondo le diverse modalità interattive, il sistema di e-learning utilizza piattaforme/ambienti di apprendimento che consentono la frui- zione dei contenuti attraverso vari strumenti quali: comunicazione e interazione tra le persone (docenti, tutor, esperti della materia, altri discenti, supporto tecnico, etc.), attraverso sessioni live, servizi di posta elettronica, interattività con i materiali: ad esempio con il ricorso ad esercitazioni con feedback o simulazioni su casi di studio, strumenti di valutazione e autovalutazione, sia del singolo discente che dell’intera classe, che rivestono importanza e peso decisivi nello svolgimento del processo formativo, monitoraggio continuo, per controllare l’efficienza, l’efficacia e, più in generale, la qualità del processo di e-learning. Per rendere più vivace ed “interattiva” la sessione è stata effettuata in sala una presentazione di soluzione in videoconferenza con una utente collegata da Pescara. Secondo D’Agostino, tali sistemi, la cui piattaforma è stata sviluppata dall’università di Toronto, consentono elevati margini di personalizzazione con vantaggi in ordine a: trasparenza quindi sicurezza, esportabilità dei contenuti, non dipendenza da un singolo fornitore. renti di matrice bancaria si affiancheranno nuovi competitors, poste, ecc. Nel contempo si rafforzano i principi di trasparenza, adeguatezza, competenza e professionalità dei distributori. L’assicurato viene sempre più difeso e tutelato dal sistema giuridico quale “consumatore” . Conosceremo nuovi modi per rispondere ad un mercato particolarmente dinamico; ci si aprirà a prodotti più finalizzati e ad alto contenuto specialistico. Uno degli elementi per gestire questo cambiamento è sapere comunicare questa trasformazione di prodotto e di servizio in modo efficace. Giampiero Brignoli Giulio Fezzi, Direttore centrale di Cattolica Ass.ni ha trattato il tema della specializzazione come strategia competitiva per creare valore in un mercato territoriale in evoluzione. Gianpiero Brignoli, Risk Manager del Gruppo Zurich Italia ha illustrato i modelli di valutazione dei rischio conformi alle richieste stabilite da Solvency II e degli impatti pratici di realizzazione. Roberto Lenzi, ufficio prodotti vita, previdenza e tutela, direzione commerciale Intesa-Sanpaolo, ha affrontato il tema dell’’integrazione del settore bancario e assicurativo. Il nuovo panorama competitivo, sul modello di quanto già avviene all’estero, tenderà sempre più a caratterizzarsi per l’one stop shopping. Ai tradizionali concor- Cesare Mangani Cesare Mangani, di ElsagDatamat, ha sottolineato che da sempre le compagnie insegnano al mondo finanziario come la gestione dl rischio aumenti le opportunità di business; con l’avvento della compliance e del rischio reputazionale, alcune Compagnie sapranno sfruttare meglio di altre queste nuove leve per aumentare i profitti. Giulio Fezzi Paolo Solaro Paolo Solaro, Financial Lines Manager, AIG Europe ha affrontato il complesso argomento delle coperture assicurative delle operazioni finanziarie, partendo dal dato dell’aumento delle controversie tra azionisti. Un fatto crescente e di importanza rilevante nelle società. In relazione a questa crescita di controversie, si registra un’aumentata consapevolezza della responsabilità che incombe sugli amministratori e dirigenti delle società; ciò è sicuramente più rilevante quando una società fa un’offerta pubblica di titoli. Altre situazioni di rischio riguardano il firmatario del prospetto informativo che ha una responsabilità personale per i suoi contenuti e perciò potrebbe essere ritenuto personalmente responsabile per le richieste di risarcimento avanzate dai portatori dei titoli. Coperture specifiche sono possibili anche per gli operatori del settore del Venture Capital e Private insieme a strumenti assicurativi nelle operazioni straordinarie di fusione e acquisizione. Fabrizio Premuti Infine è da segnalare l’intervento di Fabrizio Premuti, vecchia conoscenza del Sindacato Nazionale Agenti, che, dopo un’approfondita disamina dei motivi di doglianza all’Adiconsum da parte della clientela italiana di banca e finanza, ha concluso riaffermando la convinzione che gli intermediari professionali, e quindi Agenti e Brokers, sono l’”anello forte” del mondo assicurativo, a condizione che vi sia un patto molto stretto con i consumatori. Personalmente, non possiamo che essere d’accordo!! Altri relatori Sono intervenuti inoltre: Giulio Fezzi, Direttore centrale di Cattolica Ass.ni, che ha trattato il tema della specializzazione come strategia competitiva per creare valore in un mercato territoriale in evoluzione, Licia Megliani, Resp. Sviluppo e Gestione Prodotti, UniCredit Xelion Banca S.p.A, sulle opportunità dalla riforma previdenziale al mondo della distribuzione e Francesco Fidanza, responsabile Risparmio e Previdenza, su l’offerta di prodotti assicurativi per l’impiego del TFR. 53 Congresso Gruppo Agenti Aviva, all’insegna delle “3 p” Professionalità, partecipazione, passione Tiziana Belotti A l centro dei Castelli Romani e circondati da un bellissimo parco immerso fra arte e natura, gli agenti GAAG si sono riuniti in congresso il 22, 23 e 24 novembre presso l’Hotel Villa Vecchia a Frascati (Monte Porzio Catone), ma l’intenso e corposo programma di lavoro, non ha dato loro la possibilità di gustare appieno questa meravigliosa cornice. L’obiettivo prioritario del congresso elettivo era quello di deliberare la fusione con l’altro gruppo agenti Aviva, GAAV, composto da 282 agenti plurimandatari mentre al loro, GAAG, aderiscono 97 monomandatari ex agenti GEAS, allora gruppo Fondiaria, venduta nel 1998 alla Commercial Union, oggi Aviva. La scelta di sciogliere il gruppo non è stata priva di qualche sofferta emozione, ma la ragione ha prevalso su nostalgici rapporti affettivi che immancabilmente un piccolo gruppo costruisce negli anni. Un patrimonio importante per la coesione di un gruppo, che può e deve trasformarsi in una leva dinamica per lo sviluppo e il consolidamento di uno nuovo soggetto politico, proteso verso un futuro denso di sfi de che non può permettere, ad interessi e ambizioni personali, d’inficiare gli obiettivi comuni da perseguire, anche se il loro capitale è costituito in buona parte dalla passione con cui alcuni agenti storici hanno sempre lavorato dietro le quinte. Bartolomeo Carangelo, Presidente di questo gruppo minoritario senz’altro svantaggiato nell’attuale condizione di monomandatari rispetto agli altri, nonostante la delicatezza del momento che stavano vivendo per la loro evoluzione di gruppo ha voluto, col sostegno di altri colleghi, imprimere al congresso un’impronta di forte professionalità. A tal fine sono stati invitati diversi ospiti, tra cui il collega Angelo Gregorio, componente dell’esecutivo Sna, Mauro Franchi Vice presidente del gruppo Groupama, Callarà di AEC Underwriting, Giuseppe Ferrari, Enzo Mazzoleni e Ada Marliani, componenti della giunta GAAV Aviva, per favorire il confronto e il dibattito su temi di rilevante importanza per la nostra categoria. 54 Il pomeriggio della prima giornata è stato dedicato alla nomine delle cariche degli organi di presidenza del congresso, agli interventi del management di direzione e alle relazioni delle varie commissioni che hanno evidenziato alcuni disagi gestionali che l’intero gruppo agenti Aviva, sia i pluri che i mono, stanno subendo per l’applicazione del nuovo programma di gestione on-line del ramo vita che, se per certi aspetti ha migliorato la loro gestione, per altri l’ha ostacolata, innanzitutto per la mancanza di formazione e di un’adeguata organizzazione nella fase dil passaggio. La tavola rotonda La mattina della seconda giornata è stata interamente dedicata alla tavola rotonda, con l’apertura dei lavori da parte di Carangelo che, nella sua breve introduzione, ha voluto evidenziare il punto focale su cui si sarebbero sviluppati i vari argomenti. Cercare il confronto con i colleghi di altre realtà di mercato in uno scambio costruttivo per adeguarsi con maggiore consapevolezza ai radicali cambiamenti imposti dai nuovi scenari di mercato e trovare insieme nuove strade, nuovi sviluppi al percorso professionale e nuove soluzioni remunerative per affrontare il futuro. Ribadisce che non si può affrontare queste problematiche limitandosi a prenderne atto e attendendo che altri le risolvano per noi, ma devono essere gestite con un’accurata analisi condivisa con le proprie Compagnie, con cui ci si deve confrontare in maniera propositiva. Le soluzioni vanno ricercate attraverso nuovi modelli di remunerazione che permettano alle agenzie di risanare e mantenere la propria redditività, per ritornare a svolgere l’importante funzione che il ruolo di agente impone, con la dovuta serenità e passione. Nel parlare di passione, Carangelo, non ha potuto fare a meno di riferirsi alla serata precedente quando, alla cena di gala organizzata presso un suggestivo agriturismo, la proprietaria ha voluto offrire prima della cena una degustazione della propria produzione. Non è stata tanto la competenza tecnica e il savoirfaire con cui questa signora ha presenta- to i prodotti che ha colpito tutti, ma la passione con cui lo faceva, tanto da portare Carangelo a citarla come riferimento parallelo alla nostra professione di cui “l‘ingrediente passione” è senz’altro stato, e dovrà continuare ad essere, una delle principali forze propulsive per il successo del nostro “quotidiano lavoro”, così da non permettere agli attuali gravami e inadeguate remunerazioni d’inibirla! I relatori che l’hanno seguito, hanno sviluppato nell’intera mattinata temi di interesse comune alla nostra categoria, con ampio dibattito e puntuali risposte da parte di Angelo Gregorio per quanto connesso alle responsabilità derivanti dal nuovo regolamento attuativo e alla prossima futura libertà “condizionata” da situazioni soggettive e oggettive, nonché da subdole manovre, non del tutto occulte, da parte dei forti poteri. Angelo Gregorio Ha esordito con una panoramica sulla dignità di ruolo di cui beneficiano, come categoria, i nostri colleghi agenti americani e sull’importanza che riveste il loro sindacato tanto da aver ribaltato, il potere contrattuale con le imprese. Sono infatti gli agenti che, ogni anno, stabiliscono la lista delle Compagnie con cui lavorare. In Italia si sta purtroppo assistendo all’atteggiamento reazionario delle Compagnie che, non volendo cedere il loro scettro neanche di fronte ad imperanti disposizioni legislative, tentano di eluderle attraverso “patti leonini” miranti a fidelizzare la propria rete in cambio di “un piatto di lenticchie”. Lo Sna si sta battendo affinché non passino simili accordi integrativi, dando ampia tutela legale a tutti i gruppi e singoli associati che volessero intraprendere azioni sindacali per opporsi a questi tentativi. Ha illustrato il pericolo di sottovalutare l’applicazione superficiale, da parte di alcuni colleghi, della separazione patrimoniale che potrebbe essere superata prestando una cauzione nell’ordine del 4% dei premi incassati al netto delle imposte e lo Sna si è già attivato per ottenere una convenzione quadro a cui potranno aderire tutti gli associati interessati. Gregorio ha sarcasticamente disquisito sull’unico vero stato di libertà attuale che appartiene ai sub agenti e sul grado di appetibilità di cui godono sul mercato esponendoci a grossi pericoli di distrazione di portafoglio a seconda delle politiche aziendali che verranno intraprese. In questo contesto ha fatto riferimento alla risoluzione dell’on. Fluvi, presentata a seguito delle istanze dello Sna per ottenere una semplificazione del regolamento Isvap, la quale contiene, fra le varie richieste, che gli intermediari iscritti alla sez. A) del RUI abbiano la facoltà di svolgere anche le attività destinate agli iscritti alla sez. E), senza necessità di relativa iscrizione. Nel suo ruolo di Presidente del Gruppo Agenti Fata, Gregorio ha già costituito una società di capitali, di cui l’unico azionista è lo stesso Gruppo Agenti e, di riflesso, gli agenti iscritti, ne sono proprietari. Questa società dispone già di una piattaforma UE e raccoglierà i mandati agenziali del mercato nazionale ed estero che poi metterà a disposizione di tutti i colleghi del GA FATA. Una volta definita l’ipotesi di collaborazione tra la Sezione A ed E del RUI, questa strada intrapresa dal Gaa Fata potrebbe essere una nuova soluzione per consolidare il rapporto con i propri clienti, specialmente in quelle aree del Meridione, così fortemente penalizzate da una effettiva carenza di offerta di mandati. Gregorio ha concluso il suo ampio intervento enfatizzando l’importanza di comprendere il passaggio culturale che stiamo affrontando e che deve prima di tutto essere recepito nella sua piena portata da ogni agente, sapendolo gestire con maturità e disponibilità a staccare quel vessatorio cordone ombelicale che ci ha sempre legati alle Compagnie: le agenzie non dovranno più essere considerate la rete aziendale bensì l’Azienda rete che può decidere con chi vuole lavorare, come avviene per i nostri colleghi americani. Alla fine dei vari interventi seguiti nella tavola rotonda ha dedicato un’altra mezz’ora a rispondere in modo puntuale ed esaustivo a varie domande che i colleghi gli hanno posto, sulla liquidazione, sulle peculiarità della polizza RC professionale che mette a disposizione lo Sna, sul rapporto coi brokers e su altri chiarimenti che hanno reso il suo intervento al congresso un prezioso contributo. Nel pomeriggio è stato presentato lo studio effettuato per la fusione dei due gruppi, seguito dal dibattito congressuale e dalla votazione dello stesso. Dopo l’unanime approvazione della fusione dei due gruppi si è svolta la presentazione dei candidati alle cariche di giunta conclusasi con le votazioni. È stato eletto alla carica di presidente, Bartolomeo Carangelo, che entrerà di diritto a far parte della Giunta Gaav Aviva in qualità di Vice presidente, insieme agli altri due eletti, Margherita Dell’Avvocato e Aldo Verrone, come componenti di Giunta. Il congresso dell’ex Gruppo Gaag Aviva, ha conseguito il suo scopo principale: la fusione è infatti avvenuta senza grossi traumi, nonostante il tentativo operato da alcuni iscritti di turbare l’armonia e di rendere precari i nuovi delicati equilibri che si stavano instaurando, mediante l’invio di missive che si sono dimostrate infruttuose. Quello di Monte Porzio Catone è stato un Congresso ricco di partecipazione, professionalità e passione per il nostro futuro di agenti! 55 Intervista al nuovo presidente Bartolomeo Carangelo Una professione geneticamente modificata B artolomeo Carangelo, giovane agente Aviva di Roma, è eletto presidente del gruppo agenti Gaag e traghetterà questo piccolo gruppo di monomandatari nella fusione con l’altro gruppo Gaav, agenti plurimadatari di Aviva (ex Commercial Union). Al termine del faticoso impegno congressuale conseguito con successo, anche se con qualche sgradita sorpresa come quella di dirimere “piccoli intrighi di corte”, che nella storia moderna si usa definire “gestione dei conflitti”, trova il tempo con rinnovata verve romanesca per raccontarci come lui interpreta la trasformazione della nostra professione e quali necessarie soluzioni adotterebbe. D. Cosa ti ha portato a definire il nostro lavoro una professione geneticamente modificata? R. A seguito dei numerosi provvedimenti legislativi sono venuti meno i pilastri sui quali si è fondato e sviluppato il comparto assicurativo nel nostro paese. Prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni del regolamento, si vendeva il solo prodotto che “avevamo in borsa”, il prodotto della compagnia che rappresentavi, mi permetto di osservare, con la stessa etica che oggi è “garantita” con un regolamento, lo stesso che -con la bacchetta magica - ci ha trasformati in consulenti, dobbiamo aiutare il cittadino consumatore a scegliere il prodotto più adeguato alle sue esigenze, essere assolutamente organizzati e competenti con l’obbiettivo di offrire al cliente una pluralità di prodotti, essere competitivi e trasparenti, amministratori responsabili di tutto e di tutti pena incorrere in pesanti sanzioni, se non addirittura nella radiazione. Tutto ciò, senza dubbio, nobilita la nostra professione e valorizza la nostra professionalità, ma sarà assai difficile poter gestire una struttura operativa, offrire un servizio, fornire un’assistenza prevendita e post-vendita senza un’adeguata remunerazione. Siamo gli unici operatori economici ai quali si nega 56 il diritto di realizzare un risultato economico adeguato all’impiego del tempo e della competenza professionale. Ebbene, dal mio punto di vista, alle attuali remunerazioni, possiamo essere definiti soltanto dei “missionari”. Con le nuove normative, si aprono senza dubbio nuovi orizzonti, si potranno realizzare soluzioni operative mai percorse finora nel nostro mercato ed inimmaginabili fino a qualche mese fa. La liberalizzazione del mercato assicurativo è certamente uno scenario che offre stimoli ed opportunità importanti, ma a condizione che siano reali e perseguibili, altrimenti sogniamo ad occhi aperti! Se noi pensiamo che l’agente di ieri, legato ai parametri economici del passato, debba o meglio possa fare l’intermediario di oggi e ancora di più del futuro, facendo fronte ai nuovi obblighi normativi e alle nuove modalità di richiesta da parte dei clienti/consumatori dei sevizi assicurativi, siamo nel mondo dei sogni. Le inderogabili esigenze economiche che obbligano ogni buon padre di famiglia a rimanere ancorato alla realtà, con i piedi per terra, temo indurranno molti verso drastiche soluzioni, molti potrebbero decidere di cambiare mestiere, perché non si può fare a lungo il missionario se hai una famiglia da mantenere… Avete già avviato una trattativa con il vostro management di direzione? Noi, veramente, abbiamo incominciato a parlare di redditività da molto tempo, anche prima degli altri gruppi, forse, il mondo assicurativo non era ancora pronto per affrontare l’argomento, abbiamo ipotizzato e descritto gli scenari attuali con troppo anticipo - , tanto da poter sembrare quasi dei “visionari”. A cosa ti riferisci nello specifico? Mi riferisco al venir meno di una componente importante, credo fondamentale, del sistema di remunerazione delle agenzie – il preconto - che ha come conseguenza la crisi del sistema produttivo e il crollo dello sviluppo dei nuovi affari. Personalmente, sono convinto, che fin quando il mercato assicurativo non decide di discutere veramente della madre di tutti i problemi, la giusta remunerazione per il lavoro svolto, nulla si risolverà veramente. La componente – preconto - ha sempre alterato la valutazione della redditività economica delle agenzie, sia in termini di valutazione complessiva, per la gestione annuale, sia per la conclusione del singolo affare. Questo sistema ha generato una mostruosità, valutando il flusso di denaro per cassa e non per competenza, la valutazione in termini di redditività del nostro lavoro è sempre stata “dopata”, consentendo una sorta di standardizzazione del livello delle entrate che, con il venire meno del preconto, improvvisamente si é sgonfiata. Prima, con il sistema precontato gli agenti trovavano nello sviluppo – la nuova produzione - un autofinanziamento che gli consentiva di trovare l’equilibrio di redditività necessario. Oggi, anche con un forte sviluppo produttivo, non credo si possa raggiungere un’adeguata remunerazione, tale da coprire le attuali esigenze economiche e il continuo lievitare dei costi di gestione. La vera soluzione, secondo me, è sedersi ad un tavolo di lavoro, mostrando sensibilità e coerenza per i temi da affrontare, senza creare parti e controparti e attraverso un dialogo costruttivo e ragionare sulle possibili soluzioni. Affrontando, con la serietà che il momento ci impone, ciò che non è più rinviabile, per la realizzazione del comune interesse – definire la nuova figura dell’intermediario assicurativo -. Il buon senso deve far comprendere che il problema è di entrambi, impresa e intermediario, facciamo parte dello stesso mondo e non è possibile che la soluzione si debba trovare a discapito di una sola delle parti, forse, l’anello più debole! Se non si tiene conto di ciò, l’attuazione di questa profonda e radicale riforma si realizzerà impegnando il conto economico dell’intermediario, senza tenere conto della necessità di definire nuovi parametri di remunerazione che consentano allo stesso di affrontare tutte le novità normative ed operative previste, con la necessaria responsabilità e professionalità. A che punto siete con la vostra trattativa? Abbiamo convenuto con la direzione, nell’ultimo incontro di giunta, la creazione di un tavolo di lavoro per affrontare due temi su tutti: - quali interventi adottare per il recupero della redditività d’agenzia, - la gestione dell’indennizzo diretto e le ricadute sulla rete agenziale. L’attuale contributo che, già da alcuni anni, ci viene riconosciuto per l’apertura di ogni sinistro è di euro 9.30 corrispondente alle vecchie 18.000, ma non è più adeguato rispetto ai nuovi adempimenti richiesti. Questo vuole essere solo un piccolo esempio per esprimere un concetto di fondamentale importanza. Noi abbiamo bisogno di partecipare fattivamente alla definizione degli interventi economici e/o quali margini di contribuzione sono necessari per far quadrare i conti. Del resto, come è noto a tutti, siamo forse l’unica categoria di “imprenditori” che non ha la possibilità di determinare sui ricavi della produzione, i margini operativi necessari per coprire i costi e, quindi, di quadrare i conti. Se i nostri bilanci non tornano, è indispensabile tentare di risolvere questa macroscopica contraddizione! Quali soluzioni adotteresti? Due sono gli interventi che si possono ipotizzare per riequilibrare la redditività delle agenzie: o si interviene con un significativo aumento provvisionale, o si diminuiscono i carichi di lavoro gestionale e amministrativo e, ovviamente, l’uno non esclude l’altro. Insieme ad alcuni colleghi, anche di altri gruppi agenti, in relazione alla seconda ipotesi di intervento, sono stati elaborati alcuni potenziali nuovi modelli di gestione, per esempio, una gestione consorziata fra diverse agenzie per tutto ciò che è amministrativo e gestionale, mantenendo inalterato la comunicazione e la gestione diretta del rapporto commerciale con il proprio cliente. Stiamo comunque ragionando anche con la direzione che ci sta mostrando disponibilità e comprensione e possiamo serenamente dichiarare che, come Giunta, abbiamo ottenuto un soddisfacente riconoscimento professionale. Al termine di questa prima e breve, ma intensa esperienza nella gestione delle relazioni fra i componenti di un gruppo di professionisti, ho maturato il convincimento che è importante sapere di avere alle spalle il sostegno di tutti i colleghi, anche se, in alcuni particolari momenti, per trovare la forza di andare avanti con determinazione e tenacia, è determinante la lealtà e la stima di coloro che ti sono più vicini per comunanza di idee o per condivisione del percorso di lavoro. Sotto questo aspetto, posso ritenermi fortunato perché nonostante qualche ostruzionismo da chi non sempre fa prevalere gli interessi generali rispetto ai propri, ho sempre avuto colleghe e colleghi che hanno collaborato, anche dietro le quinte, con grande professionalità partecipando in modo costruttivo e sostenendomi in tutte le scelte effettuate. Come detto in precedenza, Bartolo, come lo chiamano gli amici, entrerà nella Giunta Gaav in qualità di vice presidente, con Giuseppe Ferrari, Enzo Mazzoleni e Ada Marliani rispettivamente presidente, vicepresidente e segretaria del gruppo di plurimandatari. Dal 1° gennaio questa differenziazione di mandato esistente attualmente, non avrà più molto valore, ma il bagaglio di esperienza maturata da questo piccolo gruppo e il capitale relazionale cha ha saputo costituire in questi anni, sia con la direzione che tra i propri iscritti, saranno sempre un utile “tesoretto” che i nuovi colleghi “ospitanti” potranno far fruttare per il patrimonio comune! 57 Volli, e sempre volli, e fortissimamente volli Sigla dell’accordo integrativo con Unipol e creazione dell’agenzia plurimandataria consortile: questi i punti qualificanti della XXIII Assemblea dell’AAU Filippo Guttadauro V olli, e sempre volli, e fortissimamente volli, con questo originale slogan si è svolto a Caserta dal 5 al 7 novembre 2007, la XXIII assemblea generale degli agenti iscritti all’Associazione Agenti Unipol. Questo annuale appuntamento è vissuto dagli agenti della Unipol come occasione di confronto. Confronto, che in questa occasione era particolarmente sentito, vista la notevole presenza. Il sentimento di fiducia che nutrono gli agenti Unipol verso la Compagnia, è la conseguenza di un rapporto storicamente basato sul dialogo e sulla condivisione. Il senso di incertezza e preoccupazione è invece legato al momento di transizione che coinvolge tutta la categoria. Negli agenti Unipol è forse rafforzato per gli effetti della riorganizzazione interna dell’Impresa. Dagli interventi si percepiva un bisogno di coesione e di unità come elemento di forza. L’occasione è stata utile anche per presentare e discutere la bozza di accordo con l’Impresa che prevede un intervento a favore delle agenzie per compensare gli effetti prodotti dalla Legge Bersani. Le linee fondamentali della proposta sono state pienamente condivise dai partecipanti. 58 Francesco Saporito, Presidente dell’Aau A dimostrazione dell’interesse del Sindacato Nazionale Agenti (Sna) nei confronti degli agenti Unipol, in questa fase così delicata, sono intervenuti il direttore Domenico Fumagalli e Pietro Melis, componente dell’Esecutivo Nazionale. Anche l’Unapass è intervenuta nella persona del Presidente Massimo Congiu che, oltretutto, è anche agente Unipol. Nelle parole dei rappresentanti di entrambi i Sinda- cati, è emersa la disponibilità a riprendere il processo di riunificazione, purché ciò avvenga nel rispetto delle identità e tramite un percorso completamente condiviso. Durante i lavori congressuali, è stata presentata la Conferenza sull’assicurazione del Meridione d’Italia del 27 novembre a Napoli, dedicata al ripristino della legalità, come elemento imprescindibile del vivere civile. L’intervista a Saporito S ull’accordo e sugli altri importanti temi di confronto trattati durante i lavori assembleari, abbiamo intervistato Francesco Saporito, presidente dell’Associazione Agenti Unipol. D. In questa fase di cambiamento per gli agenti di assicurazione, qual è lo stato d’animo degli Iscritti all’Associazione? R. Il nostro stato d’animo è quello di sempre, positivo, pronto a raccogliere le sfide del futuro. Certo, anche in noi c’è la preoccupazione di essere di fronte a cambiamenti importanti che interessano il settore nel quale operiamo.Siamo, però, convinti che una maggiore consapevolezza e previsione di quelli che saranno i futuri scenari, aiutino le nostre agenzie ad attrezzarsi per tempo mettendosi nelle condizioni di superrare di slancio questa nuova e importante fase di passaggio. Tre giorni di intenso lavoro, a Caserta; in base agli interventi durante la fase di dibattito, quali sono gli argomenti che stanno a cuore ai nostri Associati? Sono quelli legati alla fase di piena attuazione delle norme Bersani. Dal plurimandato al nuovo sistema di remunerazione, all’applicazione delle norme del regolamento Isvap. Quali sono i punti della bozza di accordo presentata durante l’Assemblea, e come è stata accolta dagli Agenti riuniti? Riteniamo di aver definito un buon accordo che mette nelle condizioni le agenzie di poter superare con più tranquillità questa importante fase di transizione. In chiave difensiva le agenzie saranno nelle condizioni di non subire addebiti provvigionali. Sul versante del mantenimento e sviluppo della relazione con la rete dei collaboratori di agenzia, riteniamo che il combinato disposto degli istituti dell’Accordo Integrativo e degli incentivi aggiuntivi per gli anni 2008 e 2009, siano una leva importante. La proposta è stata ben accolta e il documento conclusivo è stato approvato all’unanimità Consideri riconfermato il precedente livello qualitativo del rapporto con la Compagnia? Lo ritengo confermato, anche se il confronto non è stato facile, e non sono mancati momenti di distanza di vedute sull’impatto che si sarebbe determinato sulle agenzie. Nello stesso tempo abbiamo riconfermato una modalità di confronto che da sempre ci ha consentito di raggiungere risultati importanti Plurimandato; come si sta attrezzando l’Associazione da te presieduta per consentire anche agli agenti Unipol la fruizione di questa nuova opportunità? Sul piano sindacale riteniamo che le nuove libertà siano importanti; va dato merito al sindacato di aver raggiunto un grande risultato. Il nuovo codice delle assicurazioni insieme al regolamento Isvap limitano fortemente la possibilità che l’agente singolo possa lanciarsi in modo coerente su questa nuova avventura. Per quanto ci riguarda stiamo lavorando alla costituzione di un agenzia plurimandataria consortile di tutti gli agenti Unipol. Una struttura di servizio che accompagni l’avvio organizzato e strutturato alle nuove opportunità che si apriranno. Voglio sottolineare, nello stesso tempo, che rimane forte la volontà di tutti gli agenti di continuare ad operare con Unipol. Salvatore Lauria apre i lavori dell’assemblea 59 La XXV Assemblea Generale degli Agenti Fondiaria Ancora niente accordo; bilanci d’oro per le compagnie, il solito sangue, sudore e lacrime per gli agenti Giovanni Cozzarizza D al 4 al 6 ottobre si è tenuto a Grado (Go) il 25° Congresso degli Agenti Fondiaria. L’aspetto forse di maggior rilievo di questo congresso, curiosamente, è quanto è successo in un altro Gruppo, quello degli agenti Generali. La notizia dell’accordo sottoscritto tra quest’ultima compagnia ed i suoi agenti, infatti, ha largamente monopolizzato l’attenzione e gettato nello sconforto una platea già molto demoralizzata per le deludenti risposte venute dalla mandante e per i mille problemi connessi al fare impresa-agenzia. Riferendosi al caso Generali, in molti si domandavano: ma noi siamo i più fessi? O invece è una questione di limiti delle nostre rappresentanze, ovvero siamo alla presenza di una compagnia “illuminata”? Probabilmente tante cose insieme: nel caso del leone alato si sono certo incontrate le capacità negoziali di Cirasola e la sua squadra - sempre sotto l’egida di Sna - con un’impresa lungimirante che ha voluto veramente mandare alla propria rete un messaggio di fiducia, motivazione e fidelizzazione. Ma procediamo con ordine. In questo congresso c’era l’attesa di un dibattito caldo giacché il Protocollo, siglato a giugno dai 60 Panorama di Grado dirigenti del Gruppo con la Compagnia, non era stato ratificato dal Sindacato Nazionale Agenti. Lo Sna, difatti, aveva ravvisato in quel patto “elementi negativi e pregiudizievoli degli interessi degli agenti”, invitando il Gruppo a “rinegoziare i punti critici”. La discussione (che non sempre e non tutta si tiene sul palco) ha posto l’accento sui temi scottanti per l’intera categoria, le cosiddette grandi aree di crisi. Crisi di identità, di dignità e di redditività, che gli agenti Fondiaria chiamano le “4 P” ”: prodotti, premi, provvigioni, partnership. “La mandante - sostiene Nicola Vitali nel suo intervento (a lungo e calorosamente applaudito) - è da troppo tempo deludente, delle “4P nessuna ha avuto attuazione”. In parecchi interventi é stato osservato che la drammatica erosione della redditività agenziale sta uccidendo le agenzie, che sono state e sono le galline dalle uova d’oro delle compagnie, proprio ora che i bilanci delle mandanti grondano utili. In periodi di vac- che magre si era affermato che gli agenti dovevano tirare la cinghia; e ora che le vacche sono grasse? O vale il principio che la miseria si divide equamente e che gli utili, quando ci sono, restano solo alle imprese? Confermando con ciò l’aforisma di Bertolt Brecht, quando sostiene che “Coloro che non hanno parte nella fortuna dei potenti, spesso hanno parte nella loro sventura”. Nei congressi - si sa - lo scambio di idee si svolge anche nei corridoi e, fuori dell’ufficialità, si afferrano forse le rivelazioni più candide e più vere. È stato toccante ascoltare dei giovani agenti scoraggiati (35, 40 anni al massimo), ragionare sulla necessità di pensare a nuovi programmi di lavoro fuori dal mercato assicurativo. Un tale considerava l’opportunità di ritornare nell’azienda agricola paterna, un’altra nel negozio della madre, un altro ancora si proponeva di riprendere la professione di geometra. Una scena surreale, inimmaginabile fino a qualche anno fa. A forza di tagliare le provvigioni le compagnie si comportano come il contadino che, d’inverno, per far legna, brucia il melo dimenticando che la prossima stagione non avrà frutti. Il dibattito si è anche concentrato sulle (mancate) autonomie degli agenti, sulla carenza di prodotti competitivi e flessibili, sull’inadeguatezza del sistema informatico, solo per citarne alcuni. In molti hanno denunciato con insistenza l’ottusa rigidità del sistema informatico della compagnia, che non consente una variazione o un cambio auto, per esempio, fuori da orari rigidamente fissati. Argomento che può sembrare non all’altezza di una sede congressuale, ma che ben chiarisce, tuttavia, quale sia la cultura del servizio al cliente. Il confronto s’è imperniato a lungo sui vari tipi di mandati (100,500,5000), che la compagnia vuole “armonizzare” però a costo zero. Secondo Vitali “Si deve risolvere la questione senza cannibalismo tra noi, senza fare trasfusioni tra nemici”. Frateschi di Pescia, pone invece alcuni interrogativi delicati su quale tipo di rappresentatività potranno contare i residui titolari di mandati 100. Dovranno creare una sezione interna al Gruppo, si chiede? Ci sarà un loro rappresentante al tavolo di ogni trattativa? Oppure c’è un invito sottointeso ad uscire dal Gruppo. Riguardo al recupero di redditività e ai compensi per l’Indennizzo Diretto, Vitali dichiara “Se non si raggiunge l’accordo con la mandante ci doteremo d’armi adeguate. La più naturale è quella del plurimandato: la semplice agitazione di questo fantasma disturba le notti degli amministratori delegati delle Compagnie. I quali, a questo punto, troveranno più agevole spiegare agli analisti finanziari che un aumento degli oneri d’acquisizione è indispensabile per il consolidamento delle reti e funzionale alla realizzazione di qual- siasi piano industriale”. L’Assemblea ha infine dato mandato ai propri rappresentanti di perseguire i seguenti obiettivi: • abrogazione storni provvigionali per sostituzione ed annullazione per disdetta dei contratti in essere; • remunerazione sull’apertura e gestione dei sinistri; • liquidazione indennizzo per art. 25, come se la predetta Legge Bersani non esistesse; • ricalcolo del pagamento delle rivalse comprese quelle in corso, sia per quanto attiene alle durate — da far coincidere con gli ammortamenti fiscali - che al tasso d’interesse applicato (fatti salvi ulteriori miglioramenti eventualmente raggiunti per accordi Nazionali); • provvigioni ricorrenti sull’intero portafoglio. Qualora non si pervenisse ad una soluzione condivisa su tutti i punti sopra elencati entro il 31 marzo 2008, si è deliberato di convocare un’Assemblea Straordinaria. I termini dell’accordo Generali, come abbiamo già detto, hanno ampiamente tenuto banco. Illustrati da Francesco Pavanello, componente l’esecutivo nazionale dello Sna - sono stati salutati dall’Assemblea con un’ovazione: storni provvigionali a carico della compagnia, indennità di fine rapporto calcolato col metodo ante Bersani e da 15 a 25 euro per ogni danno Indennizzo Diretto. Non è ancora il massimo, è stato osservato, ma è la strada giusta per garantire ottimismo e stabilità agli agenti, fidelizzandoli. Si tratta indubbiamente di un accordo che segna un esemplare precedente anche per tanti altri Gruppi i quali, se non avessero avuto un’incomprensibile fregola di chiudere accordi molto discutibili (alcuni barattando persino il plurimandato!), avrebbero ben potuto ora ispirarsi a quest’importante circostanza per raggiungere risultatati più soddisfacenti per i loro associati. Non si capisce, tra l’altro, come la metteranno poi questi agenti con l’esigenza di qualità e adeguatezza dell’offerta, fattori che per definizione devono fondarsi sulla varietà dell’offerta stessa. Non é sfuggita all’Assemblea la diversità d’approccio delle compagnie nei confronti delle proprie reti: alcune si sono poste come madri, altre come matrigne. Le prime hanno sgombrato subito il campo dai problemi più “pesanti”, quelli che più di altri angosciano gli agenti come gli storni e le indennità di fine rapporto, le altre hanno lasciato nell’ambiguità questi argomenti, facendo solo qualche concessione pelosa in accordi intrisi d’insidie, limiti, trabocchetti e con clausole che impongono persino il ritorno all’esclusiva. Due diversi modi di fare impresa: uno intelligente, l’altro solo furbesco (forse). Due differenti culture nel rapportarsi con gli agenti: il primo li intende come partner, l’altro li percepisce come vassalli. Questo la dice lunga su chi vuol bene sul serio alla rete e chi la mette in ginocchio per averla in perpetuo stato di bisogno: soggiogata e ubbidiente. E noto però che i progetti intelligenti sono in genere destinati al successo, perché ispirati a vastità di pensiero, a lucidità di visione a lungo termine. Essere intelligenti oggi significa convivere naturalmente con idee e soluzioni misurate sul metro del mondo e dei suoi celeri cambiamenti. Essa assume nella realtà moderna e delle imprese persino una qualità etica. La sorte inevitabile dei programmi furbi o furbeschi, invece, è che - essendo quasi sempre basati sul l’ingiustizia e sulla prevaricazione di una parte sull’altra - prevedono disegni così sottili ed insostenibilmente iniqui che presto cadono in pezzi proprio a causa della loro stessa finezza. 61 Per l’isola che non c’è? Girare dopo la seconda stella a destra e poi sempre dritto fino a… Era una storia già vissuta, eppure sono stati commessi gli stessi errori. Occorre ora un confronto aspro e duro, ma chiaro con l’Allianz e la domanda da porsi è: ci sono gli uomini per farlo? Luigi Pacella 62 …Seconda stella a destra, questo è il cammino… Una fusione è il conflitto di due sistemi di potere, atto a crearne un terzo, realizzata per finalità finanziarie. È concepita per realizzare valore, ma la creazione di valore è un concetto buono per gli azionisti, o per le banche d’affari, non per gli esseri umani che lavorano nelle aziende, per i quali una fusione è, al contrario, il trauma lavorativo più violento che possa essere loro inflitto (Veronesi Sandro - Caos calmo) …e poi dritto fino al… In una giornata di metà settembre di 9 anni fa fummo invitati, noi del comitato esecutivo del GAA L.& S., dall’Amministratore Delegato che ci comunicò la volontà dell’azionista unico (la Ras) di procedere alla fusione per incorporazione della nostra Compagnia (unitamente all’Italica ed Italica Dival Vita) nella capogruppo. La Lavoro & Sicurtà aveva solo 35 anni (data di nascita 1 agosto 1963) ed erano in attività ancora molti agenti che avevano iniziato a lavorare in quello stesso giorno emettendo la prima polizza della Compagnia oltre che della propria agenzia. Fu uno choc tremendo. La scomparsa di una persona cara. E per di più giovane. Una sorella più che una madre e, quindi, ancora più difficile da mandare giù. Ma le leggi della finanza, un po’ come quelle della natura, sono, per la maggioranza, da accettare più che da discutere e contrastare. Dal giorno dopo, iniziò un serrato confronto con la Compagnia (anzi le Compagnie) perché un’operazione finanziaria concepita per generare maggiori utili fosse rispettosa degli individui e, nel febbraio del 2001, al congresso di unificazione del Gaa (diventato Ras) con l’Uia, il Direttore Commerciale della Compagnia poteva affermare, non contraddetto dai presenti, che si era trattato di una operazione condotta in modo magistrale e che a distanza di due anni eravamo tutti più tranquilli e fiduciosi sul percorso da seguire. In effetti, ci eravamo sentiti un po’ dei naufraghi, ma dopo due anni eravamo approdati a qualcosa molto simile ad un’isola del tesoro. Abbiamo conosciuto il management, abbiamo condiviso i programmi, abbiamo perseguito e raggiunto obiettivi comuni. Dopo 7 anni la storia si è ripetuta. Con qualche differenza, però: • questa volta la notizia dell’Opa totalitaria di Allianz su Ras l’abbiamo appresa dalla stampa (sempre un giorno di metà settembre, a significare che durante le vacanze non tutti vanno al mare); • questa volta il primo approccio è stato quello di negare l’eventualità di una fusione; • questa volta si è voluto sostenere che un marchio storico, come quello Ras, non sarebbe mai stato abbandonato (mica sono stolti i tedeschi); questa volta si è vissuto il periodo successivo alla notizia in una specie di bolla tra proclami rassicuranti ed avvenimenti preoccupanti. …se ti prendono in giro, tu continua a cercare… Si è giunti in tal modo al 1° ottobre 2007, data della scomparsa del marchio Ras (ma anche di Lloyd Adriatico e SubAlpina), quasi in apnea. Assolutamente impreparati ad un evento di tale portata con le Agenzie in balia dell’improvvisazione e con gli uffici di direzione che sembravano una replica della marina borbonica quando si preparava alla visita del Re, con il suo motto “Facimm’ammuina”. Chi sta a Milano si sposti a Trieste, chi sta a Trieste si sposti a Milano, chi sta a Torino si sposti a Trieste e Milano lasciando qualche posto a chi arriva da Milano e Trieste. Nel frattempo telefoni che suonano a vuoto, amministratori che si avvicendano, direttori che si ammalano, dirigenti che si dimettono. E, nella confusione, c’è chi (forse sbagliando strada) da dirigente si ritrova a fare l’Agente. …non ti dare per vinto perché… Intanto Tv, radio, giornali, tram, internet diffondono “here come the sun”. Una campagna pubblicitaria in cui gli agenti (ma anche i Promotori Finanziari) provano ad accontentare i clienti con raggi di sole anziché con polizze (a Napoli su un poster in via Caracciolo è comparsa la scritta “grazie, abbiamo già il nostro”). Perché tutto questo? Di chi le responsabilità? Quale il progetto? Perché un evento già vissuto in passato non ha potuto costituire un punto di riferimento, evitandone i pur evidenti errori, per gestire una situazione tendenzialmente analoga in modo migliore? …chi già ha rinunciato e ti ride alle spalle… C’è da dire che questa volta il tutto è avvenuto in un modo molto meno personale, quasi virtuale. Dalla diffusione della notizia iniziale alla concretizzazione della fusione. Non se ne è mai parlato in modo diretto e chiaro. Non si è mai discusso (né se ne discute) del piano industriale della fusione con i diretti interessati. Oggi è, tra l’altro, molto più difficile impostare un confronto a posteriori con interlocutori diversi da quelli di partenza, con culture diverse e storie diverse. Ma soprattutto ignoranti della nostra storia. Certo che con queste premesse riesce assolutamente difficile e sempre più improbabile trovarla, l’isola. Ma il futuro delle nostre aziende agenzie e della stessa azienda compagnia non può prescindere dall’affrontare immediatamente, anche con un confronto aspro e duro, purché chiaro, le problematiche insite in un processo di tale entità. Una sola domanda: ci sono gli uomini per farlo? …forse è ancora più pazzo di te. Facite Ammuina È un comando (che in napoletano significa: “fate confusione”) che, secondo una diffusa leggenda, sarebbe contenuto nel regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina del Regno delle due Sicilie del 1841. Il testo così recita: Napoletano Italiano “all’ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stann’ a prora, van’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann a prora: tutti chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stann’ a sinistra vann’ a dritta: tutti chilli che stann’ a bascio, vann’ ’incoppa e chilli che stann’ ‘ncoppa vann’ bascio passan’ tutti p’o stesso pertuso: chi nun tiene nient’ a fa’, s’aremeni a ‘cca e a ‘llà”. “all’ordine, Facite Ammuina: tutti coloro che stanno a prua, vadano a poppa e quelli a poppa, vadano a prua; quelli a destra, vadano a sinistra e quelli a sinistra, vadano a destra; tutti quelli in sottocoperta, salgano e quelli sul ponte, scendano, passando tutti per lo stesso passaporto (buco); chi non ha niente da fare, si dia da fare qua e là” Nota bene: da usare in occasione di visite a bordo delle alte autorità del regno 63 Gli Agenti Allianz Ras puntano sul valore della Rete Tavola Presidenza Assemblea Nella 44ª Assemblea straordinaria, gli iscritti Uia ribadiscono il no alla proposta della mandante e predispongono una piattaforma alternativa Alessandra Schofield C on grande preoccupazione, gli Iscritti Uia erano partiti dalle varie città di residenza per recarsi a Rimini, dove era stata convocata – per i giorni 22, 23 e 24 novembre – la 44^ Assemblea Straordinaria del Gruppo, dal titolo “Il valore della Rete, il valore delle scelte” che riunisce gli Agenti (ora) Allianz Ras. Alcuni, anche con grandi aspettative. Quelli, cioè, che avevano avuto modo di leggere – prima di partire – la e-mail inviata ad ogni singolo agente direttamente dall’Area Commerciale (senza, quindi, passare attraverso l’organismo istituzionalmente deputato alla rappresentanza degli agenti Allianz Ras) in cui si preannunciavano proposte di accordo talmente favorevoli agli agenti da sbaragliare tutte le difese e le ritrosie da questi erette quando avevano preso visione della proposta precedente, nel mese di settembre, rigettata senza mezzi termini e senza eccezioni da tutti gli Associati durante le interregionali. Proposta definita nel corso degli interventi “insoddisfacente, inadeguata, fortemente carente, incapace di…, non rispondente a…, assolutamente negativa, priva di progettualità, oggetto di unanime dissenso, ulteriore elemento di impoverimento, imbarazzante, indecente”. Proposta a cui il Direttivo Uia aveva risposto con una propria controproposta, molto articolata, dal titolo “Le proposte coerenti dell’Uia” e sulla quale la mandante si era presa del tempo per riflettere. Da tali riflessioni, dunque, scaturiva evidentemente la controproposta preannunciata – come dicevamo – il giorno prima dell’inizio dei lavori assembleari ai quali, per inciso, la Direzione non era stata invitata. Con oltre mille iscritti, tra presenze fisiche (ben più di ottocento) e deleghe, il quarantaquattresimo appuntamento Uia è risultato essere in assoluto il più partecipato nella storia dell’Associazione. 64 L’Assemblea si è, come di consueto, aperta con la lettura della relazione del Comitato Esecutivo. Tuttavia, con l’introduzione di un elemento di novità dato dal fatto che tre membri dell’Esecutivo si sono alternati nell’esposizione: il Presidente Tonino Rosato ha riassunto i vari passaggi temporali (ed anche quelli di ruolo, dato che via via la Direzione ha sostituito tutto il top management) che – dal precedente Congresso di Chianciano, nel marzo 2006 – hanno condotto alla prima proposta di Allianz Ras, paragonata ad un vestito confezionato da un sarto che ha sbagliato misure, stagione e moda. Poi Dario Alessio, Vice presidente vicario, ha illustrato la controproposta Uia, accolta con evidente soddisfazione dagli agenti in sala, che hanno applaudito a più riprese, riconfermando negli interventi successivi la lettura della relazione, l’unanime appoggio al Comitato Esecutivo ed alle sue “proposte coerenti”, definite da Alessio non “un esercizio matematico per capire se ci guadagno o ci perdo, né un ritocco dell’impianto proposto dalla Compagnia, ma la fotografia di ciò che sono e vogliono essere gli agenti Allianz Ras”. Patrizio Luna, infine, ha lucidamente sviluppato – tramite un’analisi puntuale, intelligente e diretta – il tema delle conseguenze per la rete della Legge 40 che ha creato “le condizioni teoriche per un miglioramento complessivo del settore assicurativo per tendere ad una reale competitività e ad una sostanziale e concreta trasparenza dell’offerta, concedendo, tra l’altro, agli Intermediari un ruolo più libero ed attivo in favore del Consumatore”. Luna ha affermato altresì: “se un’Impresa è cosciente della propria capacità attrattiva su prodotti e servizi e sulla qualità intrinseca della rete agenziale, non può temere una norma di libertà” e ancora, “l’introduzione della Legge Bersani rovescia le dinamiche di controllo della distribuzione, elevando ancora di più la forza delle reti che possono consentire a gruppi assicurativi di minore importanza di affrancarsi, per quanto lentamente, dalla morsa dei gruppi dominanti”. Le conclusioni della relazione le ha, naturalmente, tirate il Presidente Rosato affermando che “l’Uia dovrà rimanere una squadra forte, coesa, consapevole dei forti valori che esprime, dovrà avere la capacità di interpretare il nuovo mondo e di accompagnare le scelte di una rete di valore”. Nel corso dei lavori assembleari è stato inoltre presentata da Fabio Menicucci, componente del Comitato Esecutivo, uno studio da cui partire per stabilire elementi concreti di attuazione del plurimandato. La delusione e lo sconcerto degli agenti Uia, già esacerbati per la prima proposta a suo tempo ricevuta da Allianz, hanno toccato il massimo livello allorché è stata loro illustrata nel dettaglio la seconda proposta della mandante (quella annunciata con squilli di tromba appena prima dell’Assemblea, come dicevamo), minimamente ritoccata rispetto alla prima versione ed affatto rispondente alle richieste contenute nelle “proposte coerenti”. A fronte di una tale evidente distanza fra gli obiettivi della compagnia e quelli della rete, l’Unione Italiana Agenti Allianz-Ras ha sottoscritto una dura mozione – inviata anche ai media di settore e non – nella quale, fra le altre cose, è stato dato esplicito mandato alla Giunta Nazionale ed allo Sna di tutelare i diritti degli Iscritti in tutte le sedi competenti e di ricercare sul mercato nuove opportunità di business. Documento finale della 44ª Assemblea Generale Gli Agenti UIA Allianz-Ras riuniti a Rimini nei giorni 22, 23, 24, novembre 2007 in quella che, con oltre 1000 Agenti, è risultata essere l’Assemblea più partecipata della storia deIl’UIA; ascoltata la relazione del Comitato Esecutivo, puntualmente sostenuta dai molti accorati e concordi interventi dei partecipanti che hanno manifestato la totale condivisione per le attività svolte, esprimono la profonda preoccupazione per l’assenza di politiche assuntive di sviluppo e per la mancanza di attenzione e disinteresse del management alle legittime aspettative dei Clienti; respingono come irricevibile la proposta di accordo integrativo, priva tra l’altro di qualsivoglia strategia di mercato. danno mandato alla Giunta Nazionale, al Comitato Esecutivo, al Sindacato Nazionale Agenti, con la forza che deriva loro da oltre 1000 firme: • di contrastare inflessibilmente ogni politica che, per insaziabili esigenze di profitto, calpesti la possibilità di mantenere i livelli occupazionali dei dipendenti di Agenzia, dei Subagenti e di tutte le persone che hanno lavorato e creduto nell’etica del mandato RAS • di difendere lo spirito ed i principi della Legge 40-2007 (Legge Bersani) per la tutela del consumatore Cliente di trovare sul libero mercato della concorrenza le opportunità che consentano all’Agente di adempiere agli obblighi imposti dai regolamenti primari e secondari nei confronti del Cliente • di trovare sul libero mercato della concorrenza le opportunità che consentano all’Agente di adempiere agli obblighi imposti dai regolamenti primari e secondari nei confronti del Cliente • di portare a conoscenza dell’azionista, del Consiglio di Amministrazione di Allianz SpA, degli organi di stampa, delle Associazioni del consumatori, delle Istituzioni e organi di Vigilanza del mercato, la volontà degli Agenti di salvaguardare i diritti del Cliente e la dignità delle persone che hanno saputo costruire la grandezza della RAS • di proseguire il confronto con la Mandante solo dopo aver ricevuto le necessarie garanzie di rispetto della Legge, del Cliente, dell’occupazione e dei diritti degli Agenti. 65 Competenza, coraggio e coerenza Roberto Cecchini, appena confermato presidente, si dimette: nulla di fatto all’assemblea del Gama Giancarlo Guidolin C ongresso “lungo”, quello che gli agenti della Milano Assicurazioni hanno celebrato a Riccione dal 18 al 21 ottobre, a testimonianza del fatto che le cose da dire erano tante ed importanti. Dopo la conclusione della parte straordinaria, necessaria per apportare alcune modifiche agli strumenti di governo del Gruppo, si è entrati nel vivo della parte ordinaria con la lettura della relazione morale della Giunta uscente. Roberto Cecchini, che ha celebrato a Riccione il decennale della sua presidenza, ha iniziato la lettura della relazione con un riferimento al precedente congresso di Villasimiuns “un Congresso che ha posto, come priorità assoluta, l’impegno ad operare per dare spessore e stabilità al sempre più critico problema della redditività agenziale”. Ben presto però altre questioni hanno catalizzato l’attenzione del Gruppo. In passato la Milano aveva saputo cogliere le opportunità offerte dalle conoscenze e dalla professionalità dei propri agenti, riconoscendone il ruolo centrale nello sviluppo dei propri piani industriali. Recentemente, invece, al di là di sporadiche iniziative di facciata, l’Azienda si è via via defilata dalla volontà di capitalizzare le esperienze della propria rete. “Ci siamo trovati inspiegabilmente sempre più emarginati dalla elaborazione delle scelte di cui siamo i naturali destinatari - ha ricordato Cecchini come se le nostre esperienze avessero d’improvviso perso attendibilità e valenza progettuale; lo status della rete, per effetto di questa nuova modalità rapportuale, si è progressivamente deteriorato; le politiche dell’Impresa sempre più tese a ridimensionare le già ridotte autonomie operative, a trasferire su di noi incombenze che non vengono remunerate, ad appiattire la qualità dell’offerta attraverso una costante standardizzazione dei prodotti”. Quali sono le ragioni che hanno indotto la Milano a modificare la propria proverbiale propensione al dialogo? “Ci siamo chiesti - ha proseguito Cecchini - se la 66 mancanza, da quasi un anno, di una vera leadership aziendale, potesse da sola giustificare tutto ciò! O, piuttosto, se non fosse il continuare ad essere frammentati in più Gruppi a generare questa endemica debolezza di rapporto! Se sulla mancanza di leadership possiamo fare veramente poco, ben altre prerogative investono le nostre responsabilità nel cercare di superare il limite dell’agire da soli. Lo scorso Congresso individuò proprio in questa esigenza uno dei pilastri su cui impegnare l’azione dell’esecutivo. Il primo tentativo di stampo federativo non produsse risultati significativi. Ma poiché siamo convinti che gli interessi in gioco siano più importanti di una generalizzata scarsa propensione al gioco di squadra, all’inizio di quest’anno abbiamo rilanciato, con successo, il progetto federativo di cui rivendichiamo con orgoglio la paternità”. Nonostante il lavoro di squadra tra i vertici dei Gruppi Agenti (Milano e Previdente), il braccio di ferro con la mandante continua e si è ulteriormente inasprito dopo che la compagnia ha unilateralmente deciso di sottoporre alla firma degli agenti un accordo precedentemente rifiutato dai Direttivi dei due Gruppi. Come sempre accade in questi casi, i metodi adottati dagli uomini della compagnia sul territorio, vanno dalla disinformazione (vantano di aver già incassato decine di firme sulla proposta della direzione) al ricatto, negando - agli agenti che ne rifiutano la sottoscrizione - i più elementari strumenti operativi. Avviandosi verso la conclusione della sua relazione, il Presidente ha detto: “Per quanto ancora dovremo subire? Quali altre mortificazioni ci verranno inflitte prima che si attivi, da parte nostra, una adeguata reazione? A quale limite potrà mai spingersi la nostra sopportazione prima di farci uscire dal cono d’ombra delle nostre timidezze? Oggi è giunto per noi il tempo in cui queste domande devono trovare delle risposte! Ci dichiariamo offesi e risentiti per questo ingiusto trattamento ed è per questa ragione che, spezzando una tradizione consolidata, abbiamo deciso di non invitare il vertice aziendale a questo Congresso; in casa del GAMA, chiunque voglia fare passerella deve perlomeno meritarselo!” Un messaggio sicuramente “forte” quello che il Presidente ha indirizzato all’assemblea. Ma ancora più deciso ed ultimativo quello inviato all’indirizzo della Milano: “dovremo prepararci ad essere ancor più discriminati, ricattati se ricattabili; dovremo imparare a dire più spesso dei no ad un management che non vi è abituato: non abbiate timore delle prevedibili ritorsioni perché sarà sempre operante la tutela del Gruppo e del Sindacato. Sono assolutamente consapevole che sto illustrando una prospettiva in cui le incognite prevalgono sulle certezze; che sfida sarebbe altrimenti? So di aver deposto su questa Assemblea grandi responsabilità, ma questo richiedono i tempi attuali. La responsabilità di decidere quale ruolo vogliamo interpretare nello scenario aziendale per mettere la nostra identità al riparo da suggestioni tutt’altro che disinteressate. Mi chiamo Cecchini Roberto ed il mio codice fiscale inizia con: CCC. Un amico di mio figlio, di origini spagnole, ha giocato con queste tre lettere ed ha coniato per me un motto che recita: “Cabeza, coracòn i cocones” . Io, molto più pragmaticamente traduco così: “Competenza, coraggio e coerenza”. Una standing-ovation ha accolto la fine della lettura della relazione della Giunta uscente: testimonianza della stima di cui gode Cecchini tra i suoi colleghi. Tristano Ghironi È stata poi la volta del Presidente Ghironi, il quale, nell’ideale prosecuzione dei ragionamenti svolti da Cecchini, Ghironi ha detto tra l‘altro: oggi la nostra categoria, grazie alle tante novità normative introdotte, gode di prospettive nuove; siamo sicuramente meno ricattabili, meno vulnerabili di un tempo. Oggi, chi non riesce ad avere con la propria mandante un rapporto sereno, rispettoso dei reciproci ruoli e di reciproca soddisfazione, ha la possibilità di volgere il proprio sguardo altrove”. Ghironi ha poi ricordato che nessuno deve attendersi dal Sindacato soluzioni immediate; solo un invito a ragionare insieme sulle prospettive future. “Inizia per la nostra categoria un momento che ci vedrà lavorare duramente per metabolizzare tanti cambiamenti. Il Sindacato, il Gruppo, saranno sempre e comunque al fianco degli agenti”. A chi lamenta i troppi cambiamenti introdotti dalle leggi Bersani ricorda che tutte le novità introdotte dal Codice delle Assicurazioni hanno avuto origine da una norma europea e che quanto legiferato da altri stati membri non è dissimile da quanto introdotto nel nostro ordinamento. “Ci sono norme che abbiamo subìto e combattuto e che continuiamo a combattere per quelle parti che non condividiamo. In particolare critichiamo la regolamentazione di secondo livello (quella emanata dall’ISVAP) che ha introdotto norme particolarmente pesanti, inesistenti in altri stati dell’Unione Europea. Le sanzioni e le conseguenze per tanti onesti professionisti che dovessero incorrere in un incidente di percorso (come l’impossibilità di dimostrare di aver consegnato un modello 7A o 7B) sono sproporzionate e inadeguate rispetto al “reato” commesso. Lo Sna non è tra i sostenitori della abolizione dell’Isvap, ma per un Istituto che sia veramente al servizio dell’utenza, nel rispetto dei professionisti dell’intermediazione”. Con riferimento ai contenuti della legge 40/2007 Ghironi ha affermato che “i contenuti sono condivisibili, ma bisogna fare i conti con un sistema retributivo che cambia radicalmente in un mercato, quello Italiano, basato prevalentemente sul preconto. Bisogna rivedere una remunerazione ricorrente riparametrandola alle esigenze degli agenti. Poi – ha proseguito - se alcune compagnie vorranno aggiungere ad una remunerazione equa, un premio di fedeltà, non siamo aprioristicamente contrari. Quello che ci deve preoccupare è la corretta remunerazione dell’intermediario. Negli ultimi 15 anni le provvigioni sono dimezzate, gli stipendi dei manager e gli utili delle compagnie sono raddoppiati. Non stiamo chiedendo altro che ci venga restituito il maltolto”. Ha poi concluso il suo intervento focalizzando l’attenzione sulla necessità di aprire, in un futuro prossimo, un dibattito sul ruolo e sulle funzioni degli organismi di rappresentanza: Sindacati e Gruppi Agenti. Gli ospiti A seguire Bruno Guanti, Presidente del Gruppo Agenti La Previdente il quale ha ricordato che: “sarà molto elevato il prezzo che gli agenti della Milano saranno chiamati a pagare; bisogna avere la forza di resistere alle minacce, alle pressioni e rifiutare la sottoscrizione dell’atto unilaterale che la Compagnia sta cercando di propinare agli agenti. Dobbiamo resistere fino al prossimo gennaio e avremo maggiori possibilità di mettere a segno un risultato positivo. Positiva e da proseguire con tenacia l’esperienza del Consiglio Federale”. A nome del Gruppo Agenti rappresentato, il Presidente Guanti ha auspicato che quanto prima i due Gruppi possano unirsi in un unico grande soggetto: una soluzione vincente da anteporre ad un management sordo ad ogni sollecitazione proveniente dalla rete. Ma l’ospite più insolito, è stato sicuramente Enrico San Pietro – Direttore Generale della Navale Assicurazioni. Cosa sia venuto a fare il manager di una compagnia che ha sempre avuto la vocazione di rilasciare mandati in regime quattro, non è difficile immaginarlo. 67 Una platea molto attenta e silenziosa ha seguito la presentazione della Compagnia, del suo sistema sinistri, del sistema incentivante, della linea prodotti. Molte domande sono state rivolte al manager alla fine del suo intervento, a testimonianza di un reale interesse degli agenti verso nuove prospettive. Certamente questo Gruppo Agenti – e primo fra tutti il suo Presidente – non manca di coraggio. Ci vuole coraggio per sfidare, in modo così aperto, la compagnia con la quale si è percorsa tanta strada insieme. È evidente che i sentimenti di questi agenti nei confronti della loro mandante non sono più gli stessi di venti anni fa, quando essere agenti della Milano, era motivo di orgoglio. Forse il management di questa compagnia di nobili origini, dovrebbe iniziare ad interrogarsi sul perchè i propri Agenti si sentano così distanti, pronti a guardare verso altre prospettive professionali. Il dibattito La giornata successiva si è aperta con gli interventi dei congressisti, che hanno ripreso ed ampliato i contenuti della lunga relazione del Presidente e dell’intervento degli ospiti, aggiungendo profonde riflessioni sul futuro della categoria e degli agenti Milano, sulle strategie da adottare, sulle prospettive e sui timori per il futuro prossimo. Ha colpito in particolare l’intervento di un giovane agente che, con rassegnata pacatezza, ha detto: “sono qui da due giorni, ho sentito parlare molti agenti, sicuramente più esperti e qualificati di me, eppure… non ho ancora avuto le risposte che mi attendevo. Ho un mandato targato Gavazzi, con provvigioni da fame. Cosa farò da lunedì? Sopravvivo a stento con quello che guadagno e la proposta che mi sottopone la compagnia, quella che non è stata sottoscritta dai Direttivi dei Gruppi, non risolve tutti i miei problemi, tuttavia mi dà una boccata di ossigeno. Non l’ho valutata da un punto di vista ideologico, ma solo da un punto di vista economico. Ripeto: cosa farò da lunedì?” Un grido di dolore “forte” che ha colpito nel profondo un’assemblea già resa molto sensibile dai precedenti interventi. Un grido di dolore che molti colleghi prima di lui in tanti altri congressi hanno probabilmente soffocato imbarazzati e che questo collega, con tanta umiltà e dignità, ha voluto rendere di pubblico dominio. E quando un imprenditore, un libero professionista è costretto ad una simile drammatica ammissione… c’è qualcosa che non funziona come dovrebbe in questo nostro ambiente. Forse il management di questo Gruppo non si è ancora reso conto di come stia cambiando il mondo dell’intermediazione; forse preferisce, perché ritiene essere maggiormente producente di risultati, relazioni industriali del tipo “io padrone, tu schiavo”; o forse dietro a tutto ciò c’è un disegno che possiamo provare ad immaginare: annientare, o almeno ridurre ad uno 68 stato soporifero, una rete di vendita che ha dimostrato in questo ultimo decennio di non temere il confronto duro. Certamente, quale che sia il progetto del Gruppo FonSai sul suo polo milanese, non è uno di quei progetti che vedono gli agenti attori partecipi e convinti. Mai, come nei congressi della Milano e de La Previdente, abbiamo percepito così tanta incertezza e preoccupazione, ma sappiamo che anche in questo caso, come in passato, gli agenti di questa storica compagnia sapranno trovare la giusta strada per dare soluzione a tutti i loro problemi. Assemblea GAL L’Assemblea del Gruppo Agenti Milano Assicurazioni riunita in Riccione nei giorni 19-20-21 Ottobre 2007 ascoltata La relazione morale della Giunta uscente ne approva il contenuto. Valutato l’ampio e articolato dibattito scaturito evidenzia Il perdurare del totale stato di insoddisfazione degli Associati causato da: Inadeguate risposte degli Organi Aziendali alle repentine mutazioni dello scenario del mercato assicurativo; Irrisolti problemi di carattere tecnico assuntivo, che specie nelle Regioni dell’Italia Meridionale hanno ormai assunto carattere di drammaticità; Drastica diminuzione dei ricavi agenziali scaturiti da effetti legislativi aggravati da sempre maggiori oneri amministrativi (vedi ad esempio l’applicativo IES) che esulano dalle strette competenze agenziali e non adeguatamente retribuite; La progressiva ed inarrestabile perdita di quote di mercato. Denuncia L’atteggiamento arrogante della Mandante tenuto in occasione della trattativa economica cosiddetta di “Armonizzazione”, atteggiamento che ormai sfiora l’intimidazione sul territorio nei confronti dei singoli Colleghi; L’ostinata politica commerciale sempre più miope e contraddittoria. Viste le premesse rivendica Maggior rispetto da parte della Mandante sia per il GAMA che per ogni singolo Associato. dà mandato Ai nuovi Organi Dirigenti del GAMA a: Proseguire lo stato di agitazione in corso con ulteriori eventuali azioni sindacali atte al raggiungimento di un Accordo economico realmente rispondente alle esigenze degli Agenti ed in armonia con le linee di Politica Sindacale Nazionali; Continuare nella ricerca di idonee soluzioni che, a far data dall’1/01/2008, restituiscano a tutti gli Associati la libertà imprenditoriale e la dignità professionale; Proseguire nel percorso di azioni comuni con il GALP e verificare tutti i presupposti di unificazione, valutando le possibili intese finalizzate al rilancio della Federazione dei Gruppi. attesa della sua riconvocazione con rito d’urgenza, Cecchini ha comunque assunto l’incarico di reggente pro-tempore in qualità di socio più “anziano” (Ndr. Il successivo congresso è stato celebrato in data 30 novembre). Si replica Assemblea straordinaria Il caso Al termine delle votazioni per il rinnovo delle cariche istituzionali, il gruppo dirigente ha confermato Presidente Roberto Cecchini, il quale ha però immediatamente rassegnato le proprie dimissioni per “incompatibilità ambientale” con la rappresentante della Regione Sicilia, con la quale è in corso un vivace confronto politico. Caso probabilmente unico nella storia dei Gaa, l’Assemblea si è pertanto risolta in un nulla di fatto e, in Ed il congresso del 30 novembre non ha riservato sorprese. Roberto Cecchini è stato nuovamente eletto alla più alta carica del GAMA. Con lui sono stati eletti Marino Cosma di Cassino (Vice Presidente), Cafagna Gennarino di Barletta, Caiati Michele di Avezzano, Caligaris Ettore di Torino, Davì Stefano di Pesaro e Ventura Marcello di Cremona. Lo scrutinio dei voti ha visto invece l’esclusione dalla Giunta Esecutiva della rappresentante della Regione Sicilia. A questo punto non resta che augurarsi che la diatriba politica in corso tra alcuni rappresentanti della Regione Sicilia ed il Presidente si ricomponga e che buon senso e intelligenza abbiano la meglio su incomprensioni e personalismi. Quello di cui questo GAA non ha certamente bisogno sono divisioni interne e conflitti intestini. Meglio riservare le proprie energie alla ricerca di un confronto con la Mandante con l’obiettivo di dare soluzione ai tanti problemi che attanagliano questa compagnia ed i suoi agenti. Mozione L’assemblea dei soci GAMA, riunita in Sessione Straordinaria nei giorni 30/11 e 01/12/2007 valutati i chiarimenti circa le motivazioni che avevano determinato le dimissioni del Consiglio Direttivo del 21/10/2007, auspica che i nuovi Organismi Statutari eletti possano svolgere il mandato loro affidato in un clima di reale, concreta partecipazione fra tutti i componenti il Gruppo, nell’interesse più generale dell’Associazione e per una necessaria unità di intenti. Pur riconoscendo il permanere di tutte le criticità denunciate nella Mozione di Riccione del 21/10/2007, rileva che, essendo mutato il quadro politico strategico del progetto Federale, rivendica l’esigenza di riportare il ruolo GAMA al centro della politica relazionale con la Mandante, in piena autonomia. Riconosce Che è priorità assoluta riaprire il dialogo con i vertici della Compagnia, affrontando in tempi brevi tutte le vertenze non ancora risolte e tutte le tematiche derivanti dalla Legge Bersani fra cui, peculiari, storni provvigionali, art. 25 ANA e rivalse, e dalla applicazione della normativa sull’indennizzo diretto. Auspica inoltre Una riapertura di un dialogo costruttivo con i Gruppi storicamente a noi più vicini per addivenire ad una reale e proficua riunificazione. Bologna, 1° dicembre 2007 69 Stiamo attraversando un momento difficile! Ma quando inizieranno per noi agenti i momenti facili? Giancarlo Guidolin S ono iniziati da poco gli interventi e prende la parola un collega, friulano, non più giovanissimo, evidentemente emozionato, che esordisce così: “partecipo da tanti anni ai nostri congressi ed ogni volta, quasi tutte le volte, ho sentito ripetere la solita frase – Stiamo attraversando un momento difficile – Mi chiedo: ma quando inizieranno per noi agenti di assicurazioni i momenti facili?”. In queste poche parole si possono riassumere tre giorni di lavori del Gruppo Agenti La Previdente, che si è riunito a Riccione nello scorso mese di settembre per celebrare il suo venticinquesimo congresso. Ma riassumono molto bene anche la storia di questi Agenti dal 1 luglio del 1997 ad oggi. Era appunto il 1° luglio 1997 quando Roberto Gavazzi assunse la guida di quello che, a quei tempi, era definito “il salotto buono di Firenze”. Ci riferiamo naturalmente al Gruppo Fondiaria, di cui La Previdente era parte. Ma ritorniamo ad oggi e partiamo dall’inizio: nella relazione il presidente uscente – Bruno Guanti – ha tracciato il bilancio dei 28 mesi di presidenza e dello stato dei rapporti tra il GAALP e la direzione della Milano – Divisione La Previdente. “Se torno con la mente alla sala semi deserta di Principina, ai volti smarriti di allora, alle difficoltà che il congresso dovette affrontare, avverto ancora forte la fibrillazione dello scampato pericolo di estinzione – ha esordito Guanti – ma purtroppo il tumultuoso incedere degli eventi 70 non lascia spazio alla legittima soddisfazione di aver rianimato un malato terminale”. La relazione è poi proseguita ripercorrendo le tappe che hanno portato alla nascita del Consiglio Federale. Gli aumenti tariffari nella RCA, un mandato con provvigioni ai limiti della sopravvivenza (eredità dei tempi di Gavazzi), le conseguenze del profondo cambiamento normativo in atto nel settore, hanno portato il Direttivo ad accettare la proposta, pervenuta lo scorso mese di gennaio dal collega Cecchini - presidente del Gruppo Agenti della Milano - di riunire intorno ad un tavolo i gruppi agenti rappresentanti il polo milanese del Gruppo Fonsai. L’esperienza del Consiglio Federale “C’è stata la piena consapevolezza, da parte di tutti, della grande valenza politica di quella scelta federativa seppure non poteva sfuggire, ai più attenti, che il percorso sarebbe stato oltremodo difficile. Ed infatti quasi subito emergevano le difficoltà di differenti strategie attraverso le quali realizzare l’obiettivo del recupero di redditività”. La defezione di due dei quattro Gruppi Agenti federati, non ha però indebolito più di tanto il patto federativo, poiché i due rimasti (GAMA e GAALP) rappre- sentano la parte più numerosa degli agenti Milano Assicurazioni (oltre 70%). “In questa esperienza continuiamo a credere – ha continuato il Presidente – ed a sostenerne i valori: siamo convinti che gli sforzi e i sacrifici che dovremo condividere con i colleghi del gruppo Milano non saranno vani. È per questo che la nostra attività proseguirà sempre più all’unisono, sotto il vessillo del comune sentire; la dignità ed il rispetto dei nostri associati non possono riflettersi in accordi opachi, aleatori e vincolanti”. I nodi da sciogliere Sono stati evidenziati nella relazione del Presidente, sono stati ripresi da numerosi interventi e tutti centrati sugli effetti delle lenzuolate del Ministro Bersani: • l’improvviso cambiamento della struttura dei ricavi con l’azzeramento del preconto provvigionale; • l’impatto che tale circostanza produrrà sulle indennità di fine mandato ed in particolare su quella calcolata in base all’articolo 25 (montepremi finale); • la pretesa di rifusione delle provvigioni anticipate in caso di rescissione anticipata delle polizze poliennali. Diverso e controverso l’atteggiamento delle compagnie nell’affrontare i problemi che la Bersani ha posto nella relazione impresa/agenti. La proposta della Milano Il gruppo Fonsai si è distinto per aver proposto ai propri Gruppi Agenti accordi tesi a vanificare gli effetti della liberalizzazione: “si compra la fedeltà con contributi a scalare e a termine e si congelano gli storni provvigionali. Il congelamento degli storni è una cambiale a tempo indeterminato che non possiamo sottoscrivere in un accordo finalizzato a ridefinire il rapporto economico con la mandante e ad eliminare le insicurezze che oggi lo caratterizzano”. La proposta del GAALP “E allora, cari colleghi, o andiamo verso un accordo che sterilizzi davvero gli effetti della liberalizzazione sui nostri già decotti conti economici, a partire dalla rinuncia agli storni, oppure sarà il caso di prendere decisioni diverse; di prendere le distanze da questa compagnia”. I nuovi modelli di agenzia Il Presidente si è poi avviato verso la conclusione. “Niente è permanente, tranne il cambiamento. Dal prossimo gennaio cambieranno gli equilibri del triangolo formato da cliente, intermediario e società. Immaginiamo tre figure di agenti. Agente MONO: coccolato e premiato con una sorta di contribuzione alle spese di organizzazione, se non addirittura di retrocessione degli utili. Agente PLURI: sarà sempre più imprenditore, dovrà contare su un maggior numero di risorse, dotarsi di un sistema informatico autonomo che gli consenta di gestire contratti dello stesso cliente collocati presso più società, sostenere in proprio i costi. Agente PROFESSIONISTA: sarà quello in grado di gestire, con pochi prestigiosi marchi, pochi grossi clienti e dare consulenza di alto livello. Quali indicazioni darvi per il futuro prossimo? Mutatis mutandi dicevano i latini: non opporsi al cambiamento ma assecondarlo. Non vi è rivoluzione senza sacrificio, non vi è cambiamento che non sia osteggiato dall’ordine costituito messo in discussione”. Ma “le coup de théatre ” il nostro Presidente lo tiene in serbo per la fine della sua relazione. Viene proiettata una slide che rappresenta una bozza di annuncio economico da pubbli- care a pagamento sui principali quotidiani nazionali; una pagina che informa il mercato delle compagnie che gli agenti de La Previdente “sono sul mercato, pronti a valutare offerte di collaborazione”. Nei prossimi mesi sarà compito dei nuovi organi dirigenti lavorare per individuare le maggiori opportunità che il mercato assicurativo può riservare agli intermediari che oggi possono cogliere questa occasione di libertà. Gli interventi che si sono succeduti hanno posto l’accento su altri tre argomenti di rilievo: • la dura condanna dell’atteggiamento della Compagnia, che sottopone alla sottoscrizione degli agenti un accordo economico nato dalla decisione unilaterale della stessa, non condivisa dal Direttivo del Gruppo, e che ha l’inconfessato obiettivo di delegittimare il Gruppo stesso; • “l’assenza rumorosa” di alcuni personaggi storici del Gruppo che, in dissenso con gli organismi dirigenti, ha fatto mancare al congresso quel contributo di idee indispensabile al confronto democratico: “assenze che pesano e che segnano un disagio che deve essere esplicitato nelle sedi istituzionali. Quei colleghi che oggi fanno mancare all’assemblea il loro pensiero, sbagliano”; Tavolo Presidenza 71 • l’incomprensibile decisione del Gruppo Agenti SAI di sottoscrivere un accordo che scambia una conquista di libertà con una monetizzazione a tempo determinato e legata alla rinuncia al plurimandato. “Ambiguo l’atteggiamento dell’Esecutivo SNA che, con la ratifica di alcuni accordi, ha dato il via alla frantumazione del muro dell’unità. Decisione discutibile che giunge dopo reiterati richiami all’unità ed alla coerenza e vede, proprio l’Esecutivo Nazionale del Sindacato, mettere a repentaglio l’unità del Sindacato stesso”. Parte del Direttivo GAMA – Gruppo Agenti Milano Assicurazioni – ha seguito interamente i lavori congressuali con il presidente Cecchini in testa che, sollecitato ad intervenire, ha detto tra l’altro: “siamo entrati in una fase che ci vedrà necessariamente per- correre insieme alcuni tratti di una strada comune. Sono profondamente indignato con la nostra mandante, perchè vedo nei suoi atteggiamenti una arroganza, una protervia ed una mancanza assoluta di rispetto del ruolo che ricopriamo. Nonostante metodi che ci ricordano un passato non molto lontano, che tendono a sgretolare il tentativo di confederare i Gruppi Agenti, che hanno unicamente l’obiettivo di dividerci, credo che sia più che mai il momento di lavorare insieme, di fare fronte comune nei confronti di un Gruppo che evidentemente non ha nessuna intenzione di confrontarsi con noi. L’unione di Milano e Previdente significa oltre 1.000 agenti: gambe solide sulle quali poggia questo gruppo assicurativo, agenti che producono utili per gli azionisti e che ne rappresentano la ricchezza più importante. Questa compagnia non può permet- tersi di non trattare con noi. Con 1.000 agenti non si scherza, a maggiore ragione se sono agenti arrabbiati. Noi gestiamo le leve dello sviluppo, noi decidiamo cosa e come vendere. Con le nostre decisioni possiamo incidere, anche sensibilmente, sugli utili della Compagnia. Abbiamo gli strumenti per costringerli a discutere con noi, per abbattere il muro della loro arroganza. Sta a noi usarli e usarli bene”. A conclusione dei tre giorni congressuali i componenti della Giunta uscente si sono ripresentati, compatti, al giudizio dell’assemblea che li ha voluti riconfermare. Importante segnale politico all’indirizzo della dirigenza del Gruppo Fonsai: gli agenti milanesi sono uniti e compatti; pronti a sedersi al tavolo del confronto, ma anche altrettanto decisi a rivendicare, con ogni mezzo, dignità e rispetto. Partecipanti al Congresso 72 Gli agenti Zurich di fronte alla sfida della crescita La concorrenza comincia in casa! Michele Languino È tempo di congressi in giro per l’Italia, e nemmeno il “ponte dei Santi” sfugge alla tentazione di organizzare un’Assemblea Annuale. Il Gaz, Gruppo Agenti Zurich, ha scelto il 2 novembre per avviare la sua XXIII convention, che è proseguita sino al 4 a Sorrento. 201 agenti hanno partecipato, mentre in 120 hanno delegato ad altri le proprie decisioni; una partecipazione inferiore alle aspettative degli organizzatori, anche se in linea con la percentuale dei precedenti congressi che non ha mai superato il 30% di presenze effettive. Chi c’era, si è interrogato a più riprese su tale dato numerico/percentuale. E dire che l’Assemblea era anche elettiva, ed il posto sicuramente ricco di fascino: Sorrento, a due passi dall’incanto della Costiera, tra gli aranci e gli ulivi… “La mancanza di partecipazione non è mai un buon segnale” questo è il messaggio per gli assenti, cui non basteranno le sintesi giornalistiche per rendersi edotti di un dibattito “a cuore aperto”, che ha toccato tutte le problematiche della rete Zurich. Dibattito impreziosito dagli interventi “multimediali” del Prof. Cacciamani e del Direttore dello Sna, Domenico Fumagalli. Tanti buoni motivi per esserci…. Nella sua relazione introduttiva il Presidente uscente Paolo Revel ha ripercorso un anno di lavoro e trattative. Al suo vice, Enrico Ulivieri, è stato passato, da tradizione, il “gravoso testimone”: Abbiamo intervistato il neo presidente, che mostra subito di porsi in linea di continuità con il suo predecessore. D: Nel preparare l’appuntamento avete definito l’Assemblea ”opportuna e necessaria” : perché? R: Serviva una pausa di riflessione e di confronto, affinché ciascuno potesse valutare consapevolmen- te ed essere attore primario del proprio futuro. Questa Assemblea rivestiva anche un’altra motivazione, di carattere strategico. In qualche modo si è voluto indurre la Mandante, che stava dilatando oltremodo i tempi delle trattative a fornire delle proposte concrete. D. Qual è stato il corso delle relazioni con la Compagnia negli ultimi anni? Nel recente passato, la politica di chiusura dei rapporti aveva determinato aumenti tariffari, riduzione della durata dei contratti, limitazione delle iniziative commerciali e, in alcuni casi, azzeramento del monte-sconti con effetti disastrosi sulle attività agenziali. Tale politica, non generando effetti produttivi, ci portò ad un cambio di strategia, che ha privilegiato un confronto serrato su nuove basi, con il supporto di consulenze esterne qualificate. Abbiamo provato a mettere in crisi la Mandante nelle sue stesse scelte attraverso argomentazioni tecniche: una scelta rivelatasi poi giusta. Siete anche intervenuti contro una recente campagna pubblicitaria di Zuritel… Zuritel veniva indicata come il metodo per “….tagliare ogni passaggio superfluo”… cioè gli Agenti. Venne inviata lettera di protesta. Tale atteggiamento, oltre a essere oltraggioso, non risultava conforme alla dichiarata “centralità dell’Agenzia nelle politiche distributive della Compagnia: era il minimo che potessimo eccepire alla Dirigenza! Come gestirete la questione degli storni provvigionali derivanti dal Bersani? La Compagnia ha formulato una proposta complessiva all’interno della quale dichiara la disponibilità di tenere a proprio carico gli storni provvigionali in caso di recesso dell’assicurato per effetto della legge 40/2007. Questa disponibilità verrebbe ipotizzata nell’ambito di una “fisiologicità del fenomeno” e cioè all’interno di un plafond annuale prestabilito, giustificato dal timore di un possibile abuso. L’aver incastonato tale disponibilità in un maxi accordo rende più lontana la parola fine per la vicenda: siamo quindi lontani da soluzioni del tipo “Generali”. E sulla monetizzazione dei sinistri in indennizzo diretto: cosa bolle in pentola? Per comprendere bene tutti gli aspetti della nuova procedura e per poterci esprimere consapevolmente, fu proposto di effettuare uno studio, oggettivo e condiviso, condotto nelle agenzie a cura della Commissione Tecnica, per misurare il tempo e il lavoro necessario per ottemperare compiutamente. La proposta fu accettata. Al momento abbiamo ottenuto la manleva di responsabilità e una proposta di accordo economico su cui l’Assemblea non si è pronunziata. Un’area di criticità è collegata al Nuovo Front End: cosa è successo? Abbiamo protestato per i blocchi che hanno danneggiato le agenzie; tale disagio è stato denuncia- 73 to all’amministratore delegato, corredato da più di 500 reclami di Colleghi. Abbiamo quindi ottenuto che i canoni previsti dall’accordo NFE non vengano corrisposti sino a quando non vi sarà un corretto funzionamento del sistema. Resta il problema di una operatività lacunosa. Che richiesta avete rispetto all’impatto della legge Bersani sulle liquidazioni? Abbiamo chiesto alla Compagnia delle garanzie su quanto maturato fino ad oggi, pur consapevoli che si tratta di un tema di pertinenza sindacale. Ci siamo avvalsi della consulenza dello Studio Legale del Prof. Mario Bin, secondo il quale nel calcolo della indennità di fine rapporto va computato il monte premi complessivo maturato sino a quel momento, considerando valide le durate residue ante Bersani. Conseguentemente abbiamo quindi chiesto alla Compagnia che non tenesse conto degli effetti della Legge 40/2007 nel calcolo della indennità dovuta all’Agente ai sensi dell’articolo 25 dell’Ana. La Compagnia ha argomentato che le liquidazioni di Agenzia, diversamente dal TFR del lavoratore dipendente, non possono essere mai considerate un “fatto acquisito”. Nella proposta del 24.10 ci si propone che per 5 anni la liquidazione corrisposta al momento delle dimissioni sia il valore maggiore tra quella spettante al 31/12/2006 e quella spettante al momento delle dimissioni, con esclusione da tale trattamento per chi si dimette per trasferirsi ad altra Compagnia. Parliamo di provvigioni : auto, precontate, ricorrenti. Nell’accordo quadro la Compagnia accorderebbe una sopra provvigione condizionata alla stabilità degli incassi e articolata secondo i parametri dell’andamento tecnico, pari a 0,50% - 1% - 1,50% - 2%. Riteniamo che dal punto di vista politico questa rappresenti un’importante traguardo. È, infatti, una inversione di tendenza dopo anni in cui si parlava sempre di riduzione delle provvigioni RCAuto. Più complesso è il tema del passaggio dalla provvigione precontata alla provvigione ricorrente; l’assemblea ha respinto la proposta della immediata rifusione del preconto, articolata da Dal Cin. In effetti la stessa aveva dei punti deboli: la leva finanziaria si ottiene solo con quegli agenti che hanno durate residue basse. Nel mondo agenziale Zurich, la durata residua media è 3,2 e quindi la proposta potrebbe risultare interessante per buona parte, ma non per tutti. In una recente intervista rilasciata ad un mensile specializzato, l’AD La Gioia ha aperto ad altri canali: broker, banche. Quanto siete preoccupati e come reagite? Le agenzie sono ancora centrali nel sistema distributivo della Compagnia? Viviamo in un sistema capitalistico fortemente e sempre più competitivo. Le novità normative hanno certamente dato un forte impulso e una accelerazione a queste logiche. 74 In un mercato liberalizzato, alcuni nostri concorrenti come le banche, dispongono di vantaggi competitivi e di strutture molto forti; la concorrenza non ci spaventa, abbiamo i nostri punti di forza su cui fare leva… Per esempio? Certamente la professionalità è un punto di forza che ci viene riconosciuto dal mercato: i risultati sono superiori alla media di mercato. Bisognerà però nutrirla costantemente con formazione e aggiornamenti. E invece qualche debolezza? Il nostro assetto imprenditoriale e commerciale merita una verifica profonda. Le agenzie sono appesantite da incombenze e costi amministrativi, molti dei quali trasferiti dalle Compagnie. La capacità commerciale è inibita dai carichi amministrativi. Le sottoreti agenziali sono messe in crisi dalla caduta del preconto, ce n’è per cui lavorare… A cosa mira la proposta della Compagnia di un accordo globale? Le soluzioni proposte vanno nella direzione di fidelizzare il rapporto con gli Agenti; siamo messi di fronte ad un pacchetto complessivo (con lesclusione dei contributi sinistri), la cui accettazione in toto è prerequisito per il consolidamento e la messa a regime delle soluzioni individuate. La strada della fidelizzazione toglie qualcosa al plurimandato? Qual è il vostro punto di vista? Ci stiamo interrogando su quanto il plurimandato sia concretamente approcciabile dalle Agenzie. Sappiamo che altri Gruppi Agenti hanno iniziato trattative ottenendo dei gran rifiuti… Infatti ”digerire” 500 o più agenzie per una Compagnia significa doversi strutturare con notevoli costi, senza sufficienti garanzie di ottenere un corrispondente aumento di ricavi e, soprattutto, di profitto. Inoltre non sono ancora arrivate le Compagnie estere a fare offerte interessanti. Seguiremo l’evolversi della materia. Che politica commerciale Zurich ha posto in atto negli ultimi mesi? I correttivi voluti dall’Ad, applicati all’attuale situazione di mercato stanno ora però comportando delle criticità allo sviluppo. Alcuni grossi gruppi assicurativi ritengono ora prioritario accrescere le quote di mercato per poi controllarlo: come possiamo noi competere nel concreto se concorrenti come Generali e Axa aggrediscono il mercato scontando tranquillamente le tariffe anche del 50%? Dobbiamo adeguarci alla flessibilità dei competitors… Qual è lo stato di salute del gruppo? Oggi il Gruppo Agenti è finanziariamente solido e pronto ad affrontare, con dignità e risolutezza, i cruciali problemi che investono la nostra attività; possiamo contare su fiducia ed entusiasmo, alleati assai potenti per stare sul mercato e per vincere, e lavoreremo per rafforzare unità e compattezza, valori essenziali per raggiungere qualsiasi risultato. Durante i lavori è stato illustrato un interessante studio del prof. Cacciamani in collaborazione con il Gruppo, e con gli Agenti che hanno risposta ad un dettagliato questionario. La prima rilevante conclusione evidenzia come i cambiamenti di questi ultimi mesi vadano a minare seriamente la solidità delle Agenzie che, indistintamente, rischiano di alterare il loro equilibrio economico e pregiudicare la sopravvivenza della Agenzia stessa. Se il livello di break even point (la copertura dei costi fissi), ha permesso a tutti i tipi di Agenzie analizzati di mantenere fino a ieri un livello di ricavi sufficiente, e comunque, capace di sostenere adeguatamente i costi variabili necessari allo sviluppo del portafoglio, altrettanto non succede con il passaggio a una riduzione della durata dei contratti e con l’eventuale refusione degli storni provvigionali. L’ipotesi avanzata, che tenta di verificare quale pos- sa essere a grandi linee l’impatto del passaggio al nuovo sistema provvigionale, conferma che quanto appena accennato ci palesa uno scenario non positivo per le Agenzie Zurich, che vedranno ridursi notevolmente le percentuali di ricavi a propria disposizione dopo la copertura dei soli costi fissi e, probabilmente, non saranno in grado di coprire tutti i costi variabili. Questa situazione si presenta paradossalmente più grave per le agenzie di maggiori dimensioni con importanti sottoreti di vendita. La soluzione dei problemi evidenziati non può non passare attraverso la negoziazione di un valido sistema provvigionale ricorrente, tenendo ben presente i due piani del problema: il primo economico con un aumento della percentuale derivante dalla semplice somma delle attuali provvigioni di acquisto ed incasso, allo scopo di mantenere la situazione sostanzialmente allineata con quella attuale, e l’altro finanziario per lo storno del preconto, per avere sulla durata del rimborso la leva finanziaria. Consiglio direttivo eletto alla XXIII assemblea Generale Gruppo Agenti Zurich Sorrento 2-4 novembre 2007 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. ULIVIERI Enrico – Presidente PEGORARO Massimo - Vice Presidente PEDONE Giovanna Maria - Tesoriere BERNARDI Matteo - Consigliere GIUSTINIANI Luigi – Consigliere RICHICHI Giorgio – Delegato Area 1 PARMEGGIANI Nicola – Delegato Area 2 NAVARRINI Roberto – Delegato Area 3 FRANCO Giuseppe - Delegato Area 4 L’Assemblea Generale del GAZ riunitasi a Sorrento nei giorni 2-4 novembre 2007, udita e dibattuta la relazione del Presidente, ha approvato all’unanimità il suo contenuto e ascoltato l’illustrazione della proposta della Compagnia circa il recupero della redditività agenziale alla luce dei recenti cambiamenti normativi ed economici della categoria. In particolare, il nutrito dibattito che ne è seguito ha evidenziato come la proposta della Compagnia sia stata giudicata ampiamente insufficiente alle necessità ed alle aspettative degli Agenti. L’Assemblea ha affidato al nuovo Direttivo eletto un completo mandato per proseguire le trattative con la Mandante, finalizzato a raggiungere i seguenti obbiettivi: – normalizzazione delle relazioni industriali nei suoi vari aspetti (prodotti – servizi - tempi di risposta); – negoziazione di un valido sistema di provvigioni ricorrenti, alternativo al preconto, per il recupero della redditività; – adeguata remunerazione per la copertura dei maggiori costi derivanti dall’introduzione dell’indennizzo diretto; – continuo monitoraggio delle disfunzioni del sistema informatico al fine di incentivare l’adozione di misure atte alla risoluzione dei problemi e al recupero delle autonomie agenziali; – recupero della redditività auto con la razionalizzazione dei processi di emissione dei contratti e revisione del trattamento provvigionale; – definizione degli accordi per la tutela dei diritti acquisisti nelle liquidazioni ante decreto Bersani; – eliminazione degli storni previsti in seguito ai provvedimenti ex. legge 40/2007; – definizione di un nuovo metodo di calcolo del rappel. In sub-ordine a tutto quanto sopra esposto si dà mandato al Direttivo di intraprendere ogni altra strada che si ritenga opportuna al fine di raggiungere gli obbiettivi sopra esposti. 75 Nel segno della continuità, Ganz alla guida del Gruppo Agenti Liguria (Gal) Una pillola di saggezza elargita dall’Amministratore Delegato FonSai Fausto Marchionni: “Se sei piccolo, prima o poi ti mangiano!” Michele Languino D a buon veneto, Antonio Ganz intende continuare ad operare a favore degli Agenti Liguria, senza scossoni e nel segno della continuità, capitalizzando gli ottimi rapporti costruiti con il management della Compagnia del Gruppo Fondiaria-Sai. Questo il segnale che emerge dal congresso di Montesilvano (Pe) del 10/12 ottobre, attraverso il quale si è proceduto anche al rinnovo delle cariche statutarie. In un clima amichevole, ma con qualche defezione di troppo, i colleghi si sono ritrovati a dibattere del loro futuro, dopo i tanti cambiamenti degli ultimi anni, compreso quello che ha visto la Compagnia passare di mano da De Longhi a Ligresti. Durante la convention, abbiamo rivolto alcune domande al Presidente, Antonio Ganz, 58 anni bellunese, agente a Treviso. L’intervista D. Cos’è successo di significativo nei tre anni trascorsi? R. Il cambio di azionista e il conseguente radicale ricambio del management, è stato senza dubbio l’evento più importante con cui ci siamo dovuti confrontare. La convention di un anno fa a Riccione, promossa dal GAL e intitolata “Gli agenti Liguria di fronte alle nuove sfide: management, normativa, mercato” è stata concepita, oltre che per dibattere i temi enunciati dal logo, anche per iniziare il confronto con la nuova Dirigenza. Nello stesso lasso di tempo, il Direttivo ha diramato 15 circolari ai propri iscritti, cercando in tal modo di tenere costantemente informato ciascuno dell’attività svolta, degli accordi raggiunti e di quelli eventualmente mancati. Infine, inutile soffermarsi sull’attività legata alle recenti evoluzioni normative… Qualcuno le ha attribuito di aver praticato una politica di “compromesso” con la Direzione In una qualsiasi negoziazione vi è spazio anche per il compromesso… l’importante è non perdere mai di vista il bene degli agenti rappresentati: nelle relazioni con le direzioni abbiamo sempre cercato di garantire la centralità del ruolo dell’Agente e difeso l’utile di agenzia. Chi durante il dibattito ha usato la parola “compromesso”, si è riferito alle modalità con cui abbiamo trovato 76 Antonio Ganz, apre i lavori del Congresso un accordo sul riconoscimento del lavoro svolto dalla rete in materia di indennizzo diretto. Che accordo avete sottoscritto? Mentre la maggior parte del mercato discute ancora su quanti euro valga il lavoro e le maggiori responsabilità degli agenti, noi abbiamo scelto una strada alternativa: abbiamo, di comune accordo con la Compagnia, ritenuto più opportuno porre richieste incentrate su maggiori investimenti a favore della rete, ad iniziare dall’implementazione dei sistemi informatici Omnia, e dall’abbattimento dei canoni relativi. In sostanza abbiamo accettato l’ipotesi di spostare l’ottica da un mero rimborso forfettario per sinistro, ancora difficile da quantificare per l’obiettiva mancanza di dati certi e per la siderale distanza tra domanda/offerta, ad un piano di investimenti promosso dalla Compagnia a favore delle agenzie e tale da garantire una migliore qualità del lavoro svolto in agenzia e teso ad aumentare la redditività delle agenzie stesse, riducendone gli oneri a carico. Ovviamente, considerati i dati dei sinistri per agenzia (ndr. media 135 annui per 263 agenzie) vi sarà qualcuno che potrà trovare più o meno conveniente l’accordo, dal suo punto di vista. Ecco spiegato il compromesso… Che punto di vista ha sul plurimandato? Ritengo che sia una opportunità da utilizzare a discrezione dell’agente, in funzione della rapporti con la Compagnia e con il target dei propri assicurati-clienticonsumatori… Ciò non significa che l’argomento debba essere affrontato individualmente da ogni singolo professionista, penso al contrario che il direttivo eletto domani dovrà sedersi al tavolo della trattativa con la Direzione di Liguria per discuterne. Credo che anche questa trattativa vada impostata con il metodo del dialogo, evitando esasperazione dei toni e scontri frontali. Avete intenzione di convocare un congresso straordinario, perché? Si parla anche di una sostanziale revisione dello statuto… Già in assemblea abbiamo provveduto ad una prima modifica che aumenta da 7 a 9 il numero dei componenti il direttivo, in ragione di uno per ognuna delle nove aree commerciali-geografiche in cui Liguria ha diviso il territorio. L’assemblea ha anche valutato che lo statuto associativo, datato 1989, ha subito nel frattempo alcune integrazioni e modifiche, ma fu pensato e scritto per gli agenti di una piccola compagnia con caratteristiche quantitative e qualitative molto diverse da quelle di oggi… Per questo una specifica commissione elaborerà un progetto di nuovo statuto da sottoporre all’assemblea in un congresso straordinario da tenere entro il 2008. Com’è articolato il lavoro del Gruppo? All’interno del Consiglio abbiamo usato il metodo del dialogo, con decisioni preventivamente ed ampiamente discusse, talvolta assunte a maggioranza, contando i favorevoli e i contrari. Dialogo con l’Azienda ed i colleghi, ricercato attraverso i momenti di incontro delle convention, con le circolari, con le più informali, ma innumerevoli mail e telefonate, dialogo con lo Sna e il mondo esterno attraverso i canali possibili: partecipazione alle iniziative sindacali, presenza sulla stampa di settore. Come si comporta la Compagnia verso clienti ed agenti nelle zone a rischio del Mezzogiorno? Sono stato recentemente intervistato dal Giornale delle Assicurazioni a riguardo… Abbiamo concordato le disdette ritenute necessarie, e tenuto conto che la Compagnia ha proceduto anche ad aprire nuove agenzie in tali territori, mi sembra che non ci sia da lamentarsi, né agenti, né clienti… Com’è avvenuta l’integrazione nel mondo FondiariaSai? Avete pagato lo scotto degli “ultimi arrivati”? Le rispondo con un solo dato: la clausola di reciprocità che impegna ciascun agente del gruppo FonSai a non fare concorrenza distraendo contratti ad altro collega dello stesso gruppo, e che vale allo stesso modo per tutti: pari dignità quindi…. Che obbiettivi si pone il Gal per i prossimi tre anni? Mi preme dire, prima di ogni cosa, che dobbiamo continuare ad essere determinati nelle richieste e rimanere compatti e coesi nel perseguimento degli obiettivi comuni. Perdere di vista il gruppo per concertarsi ciascuno nell’individualità della propria agenzia od offrire l’immagine di un Gal diviso, aprirebbe il varco a pericolosi scenari. Con queste premesse potremo affrontare qualsiasi mare!! La contestazione Il dibattito, moderato dal collega Ciccarelli, ha visto un solo momento di suspense, a seguito dall’allontanamento dalla sala di un gruppo di Agenti della Lombardia, in disaccordo sull’esito delle votazioni, circa la nomina del loro rappresentante di area. Tutto è poi rientrato con grande soddisfazione dell’Assemblea. Durante i lavori, è intervenuto a nome dello Sna il collega Corrado Zimbone, che ha brillantemente intrattenuto i presenti sull’importanza di aderire al sindacato e di darvi sostegno in vista del raggiungimento degli importanti obbiettivi che la categoria ha alla sua portata, conseguentemente alle recenti evoluzioni normative e all’ampliarsi del raggio d’azione dell’Agente dovuto all’introduzione del plurimandato. Il management FonSai Nella seconda giornata, l’assemblea ha ospitato l’intervento del management. Sono intervenuti Fauso Marchionni, amministratore delegato di Fondiaria-Sai e Stella Aiello, direttore generale di Liguria ass.ni, accolti con entusiasmo ed attenzione. Secondo il prof. Marchionni, quello assicurativo è un mercato difficile in cui occorre anticipare i cambiamenti. “Una volta le difficoltà erano connesse alla concorrenza tra Compagnie, oggi i problemi nascono dalle norme: per l’imprenditore non vi è la certezza degli investimenti, quindi è impossibile pianificare, non essendoci più regole certe”. Circa le strategie di Fondiaria-Sai nel business auto, l’AD ha preannunciato la scelta del Gruppo di inserirsi nella “catena di valore”, attraverso il convenzionamento di numerose carrozzerie sull’intero territorio nazionale e l’intermediazione, anche sul mercato parallelo, della ricambistica auto. Ciò dovrebbe portare ad una diversificazione del prodotto RCAuto, e ad un conseguente abbattimento dei premi (-15/20%), con prospettive interessanti per la crescita dei portafogli degli agenti e per la loro accresciuta competitività (Ndr: In Italia oggi una polizza su quattro appartiene al Gruppo fiorentino-torinese). L’amministratore delegato ha espresso stima per il lavoro dell’Agente, riconoscendo il valore delle reti per le Compagnie: “una rete si crea in 30 anni …”. Ha anche annunciato la costituzione di un grande centro di formazione manageriale e tecnica, con l’obbiettivo di migliorare la professionalità interna. Marchionni si è poi intrattenuto sul concetto di industria assicurativa, sulla diversità di strategia di banche ed assicurazioni, e sulle operazioni di acquisizione e/o fusione che potrebbero ancora realizzarsi nel settore, lanciando anche un messaggio al mercato : “Se sei piccolo, prima o poi ti mangiano!”. Le dimensioni del 77 Gruppo e la sua nota capacità finanziaria potrebbero lasciare intendere nuove operazioni sui mercati europei… Nell’aggregazione e nell’apertura di sportelli/ agenzie, ha sottolineato l’interesse delle Compagnia ad avere un numero sempre maggiore di “bocche di fuoco”: l’obbiettivo comune di Imprese ed Agenti sarà quello di far aumentare la torta. “Se guadagnate voi, guadagna anche la Compagnia”, ha concluso Marchionni. Purtroppo non sempre è vero il contrario, abbiamo pensato noi… Nell’esordio del suo intervento Stella Aiello, (ex Agente Sai ed ex presidente di gruppo agenti), ha con orgoglio sottolineato cosa vuol dire per gli agenti Liguria far parte oggi di un grande gruppo assicurativo, non mancando di evidenziare pro e contro, e sottolineando il fatto che sia stata man- tenuta e valorizzata la specifica identità di Liguria. Sono stati ampliati i trattati di riassicurazione, è tata possibile una polizza a libro matricola, ma soprattutto è oggi possibile accedere al know how ed alle linee prodotti di un gruppo leader di mercato; la qual cosa si rivelerà particolarmente importante in occasione del lancio del nuovo innovativo prodotto auto del 2008. Nel fare i complimenti per aver saputo cogliere con senso di responsabilità le maggiori autonomie agenziali, la Aiello ha citato con soddisfazione i dati della semestrale, chiedendo però alla rete di continuare a fare attenzione nella selezione dei rischi, nel comune interesse. Per il futuro lavoro la direttrice prevede un impegno della Compagnia sul fronte della crescita delle professionalità, sulla creazione di valore e sul senso di appartenenza. Gruppo Agenti Liguria - IX Congresso nazionale Mozione finale Gli Agenti del Gruppo della Liguria Assicurazioni riuniti il 10 11 e 12 ottobre 2007 a Montesilvano, per celebrare il IX Congresso nazionale, dopo ampio e appassionato dibattito, seguito dall’approvazione all’unanimità della relazione morale e finanziaria del vertice uscente; valutata la portata storica dei cambiamenti normativi in atto, quali il Codice delle Assicurazioni, l’indennizzo diretto e l’imminente plurimandato, che prevedono per la Società ed il Gruppo uno sforzo coordinato e solidale al fine di tramutare le sfide provenienti dal nuovo panorama in reciproche possibili opportunità; premesso che gli organismi del gruppo necessitano di un potenziamento organizzativo anche attraverso la riforma dello statuto per una sempre maggiore e progettuale partecipazione degli iscritti che si dovrà concretizzare anche attraverso un costante interscambio tra vertice e base nel perseguimento degli obiettivi prefissati; apprezzano e prendono atto dell’attuale strategia aziendale della Mandante orientata all’armonico sviluppo sia della rete che del portafoglio, realizzati in maniera molto più significativa della media del mercato; chiedono • sull’indennizzo diretto un potenziamento dei servizi con ulteriori risorse umane, velocità, chiarezza e certezza di informazione; accertati i dati relativi all’effettivo impatto che la nuova procedura avrà sui costi delle agenzie, una rivisitazione dell’accordo in atto; • nella gestione pratica dei sinistri maggiore comunicazione e possibilità di migliore comprensione dei criteri e delle metodologie adottate; • maggiore autonomia agenziale nonché potenziamento delle risorse assuntive di Sede e paritetica opportunità nell’emissione di nuovi affari e di partecipazione alle gare rispetto alle altre Compagnie di gruppo; • ottimizzazione nella continuità del sistema premiante; definiscono la necessità di costituire una Commissione sinistri ed una per la revisione dello statuto da realizzare entro un anno per portare a compimento il progetto di ampliamento degli organi direttivi, oggi iniziato; tutto ciò considerato gli Agenti della Liguria, convinti e coesi danno mandato ai nuovi vertici del Gruppo Agenti, nella logica della continuità e del proficuo dialogo realizzato con l’attuale management, di perseguire il raggiungimento di una più significativa redditività anche attraverso l’ottimizzazione di tutti i processi. 78 Il Gant vuole ancora Melis Coraggio, fantasia e fiducia… soprattutto in se stessi Tiziana Belotti Partecipanti all’assemblea A nche se il brutto tempo ha imperversato per tutto il periodo del congresso Gant – gruppo agenti Nuova Tirrena, riuniti presso il centro congressi del Palazzo del Turismo a Riccione, dal 15 al 18 novembre – non ha comunque influito sul loro buon umore ed il piacere di rivedersi partecipando numerosissimi al XIII congresso dell’Associazione. I lavori si sono aperti giovedì pomeriggio con la nomina degli organismi assembleari; il presidente dell’assemblea, Massimo Annesi, ha brevemente introdotto gli interventi ponendo l’accento sulla grande importanza di quel congresso, che avrebbe dovuto gestire temi e questioni determinanti per il gruppo: l’elezione del presidente e relative cariche, la conoscenza del nuovo management di direzione per il cambiamento di proprietà, evento che - loro malgrado - si è ripetuto un po’ troppo spesso negli ultimi anni per l’agreement degli agenti Nuova Tirrena e, non meno importanti, dibattito e confronto sui nuovi scenari di mercato. Non poteva esimersi, il collega Annesi, dal puntualizzare, con giustificato e legittimo orgoglio, che mentre il popolo degli agenti in generale si sta attrezzando per affrontare questi rivoluzionari cambiamenti con un po’ di preoccupazione, i colleghi Gant sono già attrezzati per gestirli “quasi serenamente”, grazie alla lungimiranza di alcuni di loro! Sì, al congresso Gant si respirava un’aria frizzante, pregna di dignità professionale; oserei definirla “una brezza da Risorgimento”! Fosco Frapporti Il primo degli ospiti ad aver avuto l’onore di parlare è stato Fosco Frapporti, presidente del Gaa Groupama, che ha sintetizzato la storia del loro gruppo e, essendo ora parte della stessa “famiglia”, ha sentito il dovere di esprimere solidarietà e comprensione per tutti i disagi che gli agenti Gant hanno subito con i vari cambiamenti di percorso succedutisi negli anni e che loro stessi hanno vissuto più volte, in altri assetti societari, senza aver il beneficio di mantenere un marchio così conosciuto come il loro. Ha espresso soddisfazione per la collaborazione che sono riusciti ad instaurare con il management di direzione, con il quale hanno costituito varie commissioni di lavoro anche per la costruzione dei prodotti che hanno permesso, unitamente al loro impegno professionale, di lavorare in buona sinergia e con reciproca soddisfazione. Frapporti ha voluto stigmatizzare quanto gli agenti Groupama si aspettano dallo loro Compagnia, racchiudendolo in uno slogan di tre parole: coraggio fantasia e fiducia: “Coraggiosa nell’agire sul mercato, che ab- bia la fantasia di rapportarsi con modi diversi e la storia recente costringe tutti a cambiare, e voi del Gant avete già dato dimostrazione d’averla realizzata in modo concreto, e fiducia nei propri agenti. Voi avete fatto la fortuna della vostra Compagnia pur partendo da una situazione molto più difficile della nostra e noi altrettanto con la nostra”. Conclude il suo intervento proponendo, ora che appartengono a un unico gruppo societario, di costituire una commissione paritetica, un gruppo di lavoro per incominciare a lavorare insieme e conoscersi meglio per amalgamarsi. 79 Angelo Gregorio Dopo l’intervento di Frapporti ha preso la parola, per un breve saluto, Angelo Gregorio, componente dell’esecutivo Sna, che ha espresso il suo particolare interesse nei confronti del Gant e ne ha elogiato gli iscritti per i risultati conseguiti con la costituzione di Novit SpA, ma esortandoli nel contempo a stare molto vicini alla propria giunta, sostenendola. Ha spiegato la delicatezza del momento, le pressioni quotidiane che i dirigenti di gruppo devono subire per i forti poteri che non vogliono cedere alla nuova libertà che la categoria ha ottenuto e ha ricordato la situazione del Meridione, incoraggiando tutti a sostenere le iniziative promosse dallo Sna a tutela di quest’area maggiormente esposta all’illegalità con conseguenti penalizzazioni e che devono riguardare tutti per la dignità e difesa della nostra categoria. Domenico Fumagalli L’ultimo ospite del pomeriggio di giovedì è stato Domenico Fumagalli che, definito da Pietro Melis un socio di diritto del Gant, ha fatto un’ampia disamina sulla rilevanza del ruolo dell’agente in Italia alla luce della nuova normativa e del valore economico che rappresenta nel mondo assicurativo italiano. Dopo una carrellata sui cambiamenti avvenuti negli ultimi 24 mesi e tutti i gravami che ne sono conseguiti, si è soffermato sul multicanalismo, volendo trasferire ottimismo per il futuro della nostra categoria. Il direttore Sna ha sottolineato che la cura posta nell’intermediazione dall’agente non ha confronti con nessun altro canale distributivo e ne è una conferma il magro 80 4,5% ottenuto dalle Compagnie dirette nonostante gli ingenti investimenti ed in netta antitesi con tutte le loro previsioni. Gli agenti italiani detengono ancora l’80% del mercato assicurativo danni, rappresentando un’unica realtà nel contesto europeo, mondiale e ancor più incisivo in rapporto a quello francese, di cui fa parte ora la nuova proprietà di Nuova Tirrena nel quale mercato gli agenti intermediano solo il 35%. Parlando del regolamento Isvap, l’ha definito “punitivo nei confronti della categoria” per tutti i gli oneri ed incombenze amministrative inserite e non contemplate né nella direttiva comunitaria né tanto meno nel nuovo codice delle assicurazioni. Il Sindacato continuerà a battersi affinché vengano recepite alcune modifiche in corso di approvazione grazie anche agli appoggi politici cui si è ricorso. L’eliminazione della decennalità ha provocato la “fluidità” della clientela e le Compagnie stanno rivedendo la loro politica remunerativa. Per la prima volta si è letto nel Sole 24 ore che qualcuno non parla più solo di provvigione di acquisto e incasso, ma anche di provvigione di mantenimento. Vogliono a tutti i costi difendere quelle posizioni di quote di mercato che ritenevano inespugnabili, e parlano ora di fidelizzazione della propria rete, per evitare il richiamo del plurimandato. Si vuole assimilare e porre sullo stesso livello l’attività del broker e dell’agente mentre, in realtà, il primo ha come unica attività quella di consulenza al cliente mentre l’agente - quale rappresentante dell’impresa - si è visto nel tempo gravare di tutti quegli oneri amministrativi che sono stati sempre meno remunerati negli anni, con riduzione della stessa aliquota provvigionale. Le tanto discusse provvigioni da esporre pubblicamente nel ramo RCAuto, quale deterrente “all’at- tività mercenaria degli agenti” non sono così trasparenti come vorrebbe la normativa, essendo in realtà al lordo di tutti i costi di gestione che le compagnie hanno nel tempo trasferito alla rete professionale, al fine di comprimere i propri costi generali d’impresa, di gestione sinistri, ispettori e altro. Grazie alle nuove normative del Codice delle Assicurazioni, l’agente si è spostato sensibilmente verso il Cliente diventandone il vero referente e potendo così abbandonare il ruolo di mero rappresentante di una Compagnia e questo, gli agenti Gant, l’hanno dimostrato ampiamente con la realizzazione di Novit SpA Questo esperimento è la risposta coerente al nuovo mercato perché da garanzie assolute alla proprietà della gestione del cliente, la vera essenza del nostro lavoro, dandoci un appeal che gli altri canali non hanno. La risoluzione presentata dall’onorevole Fluvi su istanza del Sindacato, se approvata dal Parlamento, darà agli iscritti nella sezione A del Registro la possibilità di lavorare anche nella sezione E, il che permetterà a molti di non perdere clienti e contratti per una mancanza di gradimento da parte della compagnia rappresentata o dall’impossibilità di avere altri mandati diretti. Fumagalli ha richiamato anche alcune battaglie che lo Sna ha ancora in corso e altre già vinte come la recente sentenza di Cassazione a favore dell’agente, che ha condannato la RAS a restituire parte della rivalsa perché il sistema di rivalsa caricato sull’agente subentrante non era commisurato alle aliquote provvigionali precedenti. Questo costituisce un precedente fondamentale, perché scardina finalmente il concetto di partita di giro della rivalsa e questa sentenza, che il sindacato ha voluto fortemente, costituisce un’altra pietra miliare per la nostra categoria. Pietro Melis L’estemporanea oratoria di Piero Melis ha, come sempre, coinvolto tutti gli astanti con grande interesse per più di un’ora, confermato da un meritato e lunghissimo minuto d’applauso alla fine! Anche Melis ha seguito con molto interesse gli interventi che l’hanno preceduto e, dopo qualche prima battuta di apprezzamento per il notevole numero di colleghi presenti, ha rivolto la sua attenzione allo slogan lanciato da Fosco Frapporti ribadendo: “Sposo senza dubbio tutti e tre i termini, il coraggio non ci è mai mancato, non ci è mancata la fantasia e la fiducia l’abbiamo e non la chiediamo, perché la fiducia l’abbiamo in noi stessi, in questo consesso, in questo gruppo agenti e nei mezzi che disponiamo, perché abbiamo dimostrato che gli agenti di assicurazione possono chiedere al management di essere guidati con correttezza. Credo che il management debba dimostrare a noi, di meritare la nostra fiducia che è un’altra cosa…” Ha ricordato tutto l’excursus del loro gruppo e del suo mandato di presidente iniziato 10 anni prima al congresso di Baia Chia e le faticose sfide superate specialmente negli anni 99/2000. Oggi Melis ritiene di essere “moderatamente” ottimista per il futuro del proprio gruppo alla luce dell’analisi fatta sulle motivazioni che hanno portato Groupama ad acquistare Nuova Tirrena e ha incominciato a trasferire a tutti i colleghi, tutti i vari passaggi ante e post i loro ripetuti acquisti e i personaggi implicati “togliendosi dalle scarpe qualche vecchio sassolino!”. Melis controbatte, all’invito di Frapporti di costituire insieme la commissione prodotti, perché per gli agenti Gant non è sufficiente istituzionalizzare solo questa, ma è necessario entrare in tutti i processi che possono determinare il successo o insuccesso professionale nel territorio. Non vogliono che la McKinsey stabilisca qual è l’organizzazione del lavoro in funzione delle esigenze di una rete agenziale e non vogliono andare a discutere con la Compagnia quando questa ha già il progetto pronto senza averli coinvolti, a quel punto, se non lo si è discusso prima, si può solo dire se piace o non piace, ma “cui prodest”? Questa ferma convinzione è già stata comunicata a Mr. Lefèvre, amministratore delegato di Groupama Italia, che sembra averlo condiviso. I fatti che seguiranno, stabiliranno se le promesse sono concrete e coerenti alle parole espresse, soprattutto nell’onorare il debito di un milione che gli agenti Gant vantano come credito nei confronti della precedente Proprietà ora trasferita alla nuova e che Melis ha puntualmente ricordato loro! Il senso di corresponsabilità che gli agenti Gant hanno dimostrato negli anni, hanno arricchito tutti gli azionisti che si sono succeduti e ora ritengono che sia più che legittimo voler diventare anche artefici del proprio benessere economico. Sono giustamente orgogliosi di quello che hanno realizzato negli anni e non temono le minacce perché dal 1° gennaio non ci saranno più agenti schiavi di un unico marchio ma liberi di lavorare ancora per lo stesso ma anche liberi di lavorare per altri! Il sindacato si sta battendo perché questo sia fruibile nella maniera più semplice e alla portata di tutti! Il plurimandato è una grande libertà ma non tutti sono attrezzati per realizzarlo in proprio, quindi, non è ragionevolmente accettabile che un ingegnere non possa fare il geometra così come non può essere che gli agenti iscritti alla sezione “A” non possano operare contemporaneamente anche per la sezione “E”. Se la risoluzione dell’on. Fluvi sarà definitivamente accolta, anche un agente con una struttura non adeguata per ottenere il plurimandato, ne usufruirà in maniera indiretta. Il gruppo Gant, come pure lo Sna, vuole garantire il mantenimento della redditività anche agli agenti più piccoli, che sono molti, per non essere schiacciati dai grossi, avendo e mettendo a disposizione loro, delle strutture o dei modelli organizzativi che consentano di lavorare e mantenere se stessi, i propri dipendenti e le relative famiglie. Alla conclusione del suo primo intervento, Piero ringrazia i colleghi per la collaborazione ottenuta da tutti e raccomanda alla futura dirigenza di gruppo tre punti inderogabili su cui non venir meno. Ma non ne ha bisogno, perché la mattina seguente viene riconfermato alla sua carica di presidente in un modo che lui stesso definisce: “Avere un’investitura in questo modo è qualcosa che mi fa paura perché questo gruppo non è più un gruppo agenti e basta, e non c’è retorica in ciò che dico, questo gruppo è diventato una famiglia, è diventato qualcosa che va aldilà della tutela e degli interessi è uno stimolo umano, professionale che ci impone di essere sempre davanti agli altri, voi vi state assumendo la responsabilità di dovermi proteggere…”.Nessun uomo e tanto più nessun presidente sarebbe potuto rimanere privo di emozioni dopo l’unanime acclamazione della rielezione di Pietro Melis alla carica di presidente che è avvenuta con un fragoroso applauso dopo la lettura del documento presentato dal direttivo: Il direttivo nazionale, riunito a Riccione il 15/11/07 dopo approfondito dibattito durante il quale è emerso un unanime assenso di gratitudine e di ringraziamento per il lavoro svolto nei confronti del presidente della squadra, considerato che unità, continuità ed esperienza sono valori irrinunciabili per affrontare le sfide che ci aspettano per il futuro, sia di carattere generale che quelli concernenti i rapporti con la nuova proprietà Groupama, e che in tale prospettiva i giovani siano da considerarsi linfa vitale, ottenuta la disponibilità di Piero Melis di assumersi per il prossimo futuro la responsabilità della guida del Gant, ritiene di proporre all’assemblea la sua rielezione con l’invito ad esercitare in piena libertà ed auto- 81 nomia le prerogative che derivano dalla sua carica. Sì, Pietro Melis sa quanta e quale piena fiducia i colleghi del Gant ripongono in lui e anche lui ne ripone altrettanta in loro e sa di potersi impegnare in nome di tutti e di poter anche affrontare una guerra senza correre il pericolo di girarsi e non ritrovare il suo esercito! A chi va il merito di questo prezioso rapporto che esiste all’interno del gruppo agenti Gant? Forse il Big Bang di tutto è stato proprio il fallimento di Tirrena che li ha portati in una situazione paritetica, tutti potevano perdere tutto o tutti potevano ricostruire tutto. Gli agenti Gant hanno scelto la seconda strada, hanno rimboccato le maniche, hanno creduto in se stessi e nelle proprie capacità, hanno saputo sopportare grossi sacrifici ma soprattutto hanno ritrovato la condivisione di valori umani inalienabili, solidarietà, amicizia, determinazione e coerenza nel difendere e ricostruire insieme il loro futuro con, coraggio, fantasia e fiducia ma con grande dignità professionale alla guida di un “piccolo grande uomo: Pietro Melis”. Serve un’ulteriore conferma? La troverete nella mozione finale del congresso. Mozione Gli agenti Nuova Tirrena riuniti a Riccione dal 15 al 18 novembre 2007 per il congresso del Gant deliberano all’unanimità la rielezione del presidente Piero Melis conferendogli ampio e pieno mandato per l’attuazione del programma operativo che egli stesso ha illustrato, punto per punto, nella sua relazione congressuale, con particolare riferimento al riequilibrio della redditività agenziale, alla partecipazione del Gant alla riorganizzazione della Nuova Tirrena alla luce dell’avvento della nuova proprietà , al pieno utilizzo delle libertà derivanti dalle nuove normative, ribadiscono la piena condivisione delle politiche dello SNA per la tutela della categoria. Componenti di giunta Presidente: Pietro Melis - Vice Presidente: Carla Dho - Coordinatore della Presidenza: Dino Grotti Componente: Claudio Napoletano - Componente: Massimiliano Pizzi Responsabile Centro Studi: Silvio Friscion Da sinistra: Pietro Melis, Domenico Fumagalli, Angelo Gregorio e Carla Dho 82 Lo scaffale Abbiamo letto per voi Massimo Cingolani Banca e borsa. Un percorso di vita, di studi e di esperienze Un autorevole sguardo sulla realtà bancaria italiana attraverso gli occhi di un protagonista, professore emerito di economia delle aziende di credito alla “Bocconi” e presidente onorario dell’ABI. Lo studioso offre alcune perle del proprio percorso personale, accademico e professionale: toccando in forma discorsiva questioni come la volatilità delle quotazioni, gli interessi diversi degli stakeholders, il difficile legame socio-cliente nelle banche, la competitività globale, lo stato dell’economia italiana nell’Europa unita. Con alcuni inediti retroscena sulle più importanti (dis)avventure creditizie del nostro paese. “Le Assicurazioni”: seconda edizione del famoso commentario L’opera “Le Assicurazioni” - edito da Giuffrè - a cura del prof. Antonio La Torre, Primo Presidente Onorario della Corte di Cassazione e docente in diritto delle assicurazioni, giunge alla sua seconda edizione, ampliata ed aggiornata rispetto alla precedente, in funzione della riforma attuata nel 2005 e 2006 al codice della navigazione e della revisione generale del settore assicurativo operata dal Codice delle assicurazioni private nel 2005. Il volume, che ha lo scopo – citando la prefazione – di “compendiare nell’unità di un quadro organico la molteplicità delle fonti regolatrici” di questa materia così complessa, si divide in tre parti e raccoglie tutta la normativa concernente il settore assicurativo; ogni singolo articolo viene riportato, spiegato e commentato in modo esauriente ed approfondito. La Parte I, a sua volta divisa in quattro Sezioni, esamina l’assicurazione nel codice civile, nel codice della navigazione, nel codice penale e nella legge fallimentare; la Parte II, divisa in due Sezioni, raccoglie le fonti normative riguardanti le assicurazioni obbligatorie; la Parte III, dedicata all’intermediazione assicurativa ed all’attività peritale, rappresenta un consistente ampliamento rispetto al contenuto della prima edizione ed è stata curata da Rolando Martorelli, per lungo tempo membro del Collegio di Garanzia dell’Isvap, che – con grande competenza e disponibilità – svolge per lo Sna un ruolo molto importante di consulente per la fiscalità relativa alla professione di intermediario assicurativo. Due sono le sezioni che compongono la terza Parte del volume: la prima relativa alla legislazione nella Comunità Europea, la legislazione nello Stato Italiano e la regolamentazione dell’Isvap; la seconda è dedicata al Codice delle Assicurazioni (pubblicato poi integralmente in appendice). Nonostante la complessità del tema trattato e la ponderosità del volume, la consultazione dell’opera, grazie alla duplice chiave di lettura costituita dall’indice sistematico (con paragrafi e sub-paragrafi) e dall’indice analitico (voci e sottovoci), appare agevole e pratica. Galleria Balzani Giuseppe Comparini, 1894-1980 Conferenza stampa martedì 30/10 ore 11.30 Inaugurazione martedì 6/11/2007 ore 18.00 Apertura al pubblico 6 - 24 novembre 2007 83 Orari martedì/sabato 10.30-13.00 e 16.00-19.00 lunedì chiuso | domenica dalle 16.00 alle 19.00 Informazioni al pubblico 02 783036 | 02 781026 | [email protected] Ingresso sede libero Galleria Bolzani – C.so Matteotti 20, Milano www.galleriabolzani.it Catalogo in galleria A distanza di cinquant’anni esatti dalla prima mostra, la Galleria Bolzani di Milano torna a rendere omaggio alla pittura e all’arte di Giuseppe Comparini con un’esposizione che presenta oltre novanta quadri del maestro fiorentino, classe 1894, fortemente legato all’ambiente culturale milanese che da subito seppe apprezzare le sue opere. Amante del cinema neo-realista, Giuseppe Comparini è stato figura artistica di grande rilievo sebbene sia rimasto sempre distante dai grandi movimenti d’avanguardia, per via del suo temperamento schivo e introverso e per la sua concezione della vita stessa. Comparini si dedica interamente alla pittura solo verso gli anni Cinquanta e la sua espressività pittorica, di chiara derivazione macchiaiola, è il risultato di un intenso e costante lavoro en plein air, importantissimo per il senso di assoluta immediatezza che offre la natura, cui Comparini aggiungeva un lavoro preparatorio molto accurato nella ricerca dei soggetti e nello studio del rapporto tra luci e ombre, sempre privilegiando tele e tavole di dimensioni ridotte. Immutati rimarranno durante tutto l’arco della sua produzione pittorica i temi e i luoghi, i paesaggi della campagna, soprattutto toscana, e il racconto della civiltà degli umili, contadini e pescatori, ovvero i “rifiutati” dallo sviluppo veloce della società. Fra i soggetti più amati i casolari toscani, i covoni di paglia, le nature morte, i cavalli, le chiese di campagna e momenti di vita agreste come la 84 raccolta delle olive. Giuseppe Comparini svolge un lavoro per certi versi documentaristico della realtà del proprio tempo, quasi a voler raccogliere l’ultima testimonianza di un mondo semplice fondato su forme e valori di lunghissime tradizioni, che il progresso andava via via inghiottendo. La scelta di voler ritrarre una realtà quasi metafisica come quella della campagna non poté che portarlo a guardare a modelli compatibili con la sua poetica. Prese a riferimento il livornese Giovanni Fattori, fra i principali esponenti del movimento pittorico dei macchiaioli, che nasce di fatto nel 1856 per riprodurre – come disse lo stesso Fattori “l’impressione del vero” e il cui nome fu usato per la prima volta in senso dispregiativo sulle pagine della “Gazzetta del Popolo” nel 1862, per indicare il loro antiaccademico rifiuto del disegno e della forma a favore dell’effetto. Comparini tralasciò tuttavia l’aspetto emozionale caratterizzato da una forte vocazione storico-patriottica. La mostra Giuseppe Comparini, 1894 -1980, che rimarrà aperta al pubblico dal 6 al 24 novembre e che prosegue sul web al sito www.giuseppecomparini.it, comprende opere realizzate nelle due modalità che l’artista prediligeva, la tavoletta e la tela. Nel primo caso la pittura è immediata, con il colore che si sovrappone con tratti decisi su degli schizzi a carboncino a sintetizzare le suggestioni che l’artista percepiva. Quando invece il lavoro artistico si sposta su tela, la fase preparatoria del dipinto è molto più accurata, tanto che le sue opere richiedevano spesso diversi sopralluoghi. Giuseppe Comparini nasce nel 1894 a Firenze. Dopo la prima Guerra Mondiale, lavora nelle Ferrovie dello Stato come operaio di 1° classe, frequentando di sera corsi di disegno e pittura. Nel 1920 sposa Ada Marchi. Dalla loro unione nascono i due figli Renzo e Marcello. Nel 1925 lascia il lavoro presso le Ferrovie e apre in Firenze la bottega artigianale “G.Comparini – decoratore e pittore” che seguirà sino ai primi anni sessanta, quando deciderà di chiuderla per dedicarsi interamente alla pittura. Proprio in questo periodo si intensifica la sua attività espositiva. È del 1957 l’incontro con Guido Bolzani, che esporrà le opere di Comparini con frequenza annuale sino al 1974. Sei anni dopo, il 17 febbraio 1980, Comparini si spegne nella sua casa di Firenze. La mostra sarà accompagnata da un libro d’artista che per la prima volta ripercorre l’intera storia personale e artistica di Giuseppe Comparini. Ufficio Stampa mostra Studio de Angelis tel. 02 324377 | 338-7272846 | [email protected] Italia, una ambizione timida classe dirigente e rischi di declino Tommaso Padoa –Schioppa Rizzoli La classe dirigente in Italia partecipa più che in altri paesi alla critica della politica, denuncia molto più spesso di quanto si senta lei stessa investita dell’interesse generale. Questa è una dimostrazione che c’è poca coscienza nazionale, poca ambizione. È quello di cui è convinto il ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa, Chiama in causa non solo il politico che governa, ma anche l’intellettuale, il sindacalista, il burocrate, il dirigente d’impresa, a cui spetta di ripensare i modi con cui esercitare la propria responsabilità. Quando in Italia si dice che c’è bisogno di classe dirigente si intende dire che c’è bisogno di un nuovo governo. E invece gli artisti,gli amministratori,i magistrati, i giornalisti, i sindacalisti e gli imprenditori sono classe dirigente tanto quanto i governanti. Istruzioni per un che non funzionano.” Thomas Edison (Edison tasto 6.000 materiali prima di trovare quello giusto da usare come filamento per le lampadine) Winston Churchill fu bocciato in 1° media, e fu sconfitto in ogni elezione in cui si candidò, fino che non divenne primo ministro a 62 anni, il suo moto era mai arrendersi. Mai arrendersi mai, mai, mai, mai e lo teneva scritto sulla scrivania. Dvd L’uomo della pioggia Un film di Francis Ford Coppola trionfale insuccesso A cura di Herter Studio - Orme Editore Libro pieno di citazioni ed aneddoti, che tenuto sulla scrivania ci può confortare durante il lavoro. Eccone alcune che possono tirarci su il morale: “non ho fallito, ho solo trovato 10.000 soluzioni Un giovane avvocato che lavora in uno studio di colleghi senza scrupoli, si riscatta sfidando una compagnia di assicurazione che si è arricchita vendendo polizze malattie con clausole vessatorie. Il film, anche se ambientato in America, ci ricorda il nostro mondo, l’unica differenza è che gli amministratori di simili compagnie di assicurazione negli USA vanno in galera e ci restano. Lo si può trovare anche negli ipermercati a 9,90 Euro o anche a meno, e anche per chi l’ha già visto è piacevole rivederlo, e farlo visionare ai propri collaboratori. 85 Taccuino culturale Giovanni Cozzarizza “Gambe in spalla” Roberto Barni Durata: 7.9–30.11.2007 Sede: Firenze, Giardino Boboli Museo Archeologico Orari:Tutti i giorni 9,00/18.00 Info: Tel. 055 2347273 Con il curioso titolo “Gambe in spalla”, Firenze ospita una grande mostra dell’artista Roberto Barni, patrocinata, tra gli altri, dal Ministero per i Beni Culturali. L’evento interesserà alcuni tra i luoghi più significativi del centro storico e si articolerà in due momenti successivi da giugno a novembre. Il 25 giugno si è inaugurata la mostra di grandi sculture in bronzo che popolano Piazza della Repubblica, Piazzale della Galleria Uffizi, Piazza Pitti e il Giardino di Boboli. A settembre, invece, si apre la seconda parte dell’esposizione che si 86 svolge tra il Museo Archeologico e le Pagliere ospitando, rispettivamente dal 7 settembre e dal 29 settembre, sculture e dipinti di grande formato. Sabato 29 settembre viene presentato anche il volume che accompagna l’evento, edito da Cambi Editore, con testi di Alberto Boatto, Lóránd Hegyi e Maurizio Vanni e corredato dalle immagini delle opere. A ridosso del portone principale di Palazzo Pitti, riverso a terra, si troverà Adagio, titolo che rimanda alla musica classica. Spesso, nelle opere di Barni, la terminologia musicale viene a soccorso della scultura per sottolinearne il dinamismo interno. Adagio è una figura di circa sette metri sdraiata lungo la facciata: un uomo qualsiasi colto nell’atto di rialzarsi. Da qui si passa alle opere nel Giardino di Boboli come: Gambe in spalla - opera che dà il titolo alla mostra - alta cinque metri; un’architettura di figure concatenate fra loro; e Vacina, dove sette viandanti camminano in equilibrio sul bordo di una vasca circolare, di circa due metri di diametro, in un gioco di equilibrio-squilibrio. Ancora, la Colonna bisbetica, una cippo di otto metri, ma che potrebbe ergersi all’infinito, fatta di figure, una sopra l’altra, che si muovono in direzioni opposte; Continuo, una scala a pioli ricurva, lunga 10 metri, dove le due figure che si fronteggiano sembrano scendere e salire allo stesso tempo. In Atto Muto e Tripode si costruisce una sorta di dialogo fra tre figure impegnate in azioni diverse ma legate da un movimento circolare o triangolare come in Impresa. Sempre in prossimità del prato della Meridiana si colloca Rasoio, una mezzaluna lunga cinque metri sulla quale proseguono il loro eterno movimento sette figure. Barni è uno tra i protagonisti dell’arte italiana. La sua scultura si inserisce, rinnovandola, in quella linea impegnata ad affrontare l’ardua questione di dare un’espressione plastica alla figura dell’uomo contemporaneo. Colpisce, oltre alle qualità formali e il peculiare uso della patina, la spiccata originalità dell’iconografia delle figure di Barni: forme umane che l’artista indaga nelle sue molteplici sfaccettature. L’uomo sembra qui perdere il privilegio dell’individualità per diventare uomo qualunque, anonimo, che si perde tra la folla delle grandi metropoli. Vive, prolifica, si moltiplica in altrettanti cloni senza identità che creano concatenazioni, sovrapposizioni e sequenze. Le figure di Barni si presentano quasi sempre in cammino: vengono enigmaticamente da un non luogo e sono dirette verso un altro non luogo come prive di identità. Opere di Roberto Barni si trovano in numerose collezioni pubbliche quali: la Fattoria di Celle - Collezione Giuliano Gori a Santomato Pistoia; la Fondazione “il giardino di Daniel Spoerri” a Seggiano; la Galleria d’Arte Moderna di Bologna; la Galleria d’Arte Moderna di Roma; la Galleria degli Uffizi - Gabinetto dei Disegni e Stampe a Firenze; il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato; il Museo d’Arte Contemporanea Palazzo Forti a Verona; il Museo d’Arte Moderna a Spoleto; il Museo di Belle Arti di Budapest, il Queens Museum di New York; la Print Collection della Tate Gallery di Londra. Una sua mostra personale è attualmente in corso alla prestigiosissima Galleria Marlborough, di Montecarlo… e scusate se è poco! “Naturgenia” Autore: Carlos Matallana Luogo: Galleria Torbandena Trieste Info: www.torbandena.com tel. 040630201 durata: settembre/novembre 2007 Riapre la stagione delle mostre d’autunno e la Galleria Torbandena - fedele alla sua consolidata tradizione di proposte d’elevata qualità - non delude le attese dei suoi molti estimatori. I fratelli Rosada presentando, ancora una volta, un artista di vero respiro internazionale. Vale la pena di ricordare che questa galleria ha snocciolato negli ultimi anni nomi del calibro di: Cveto Marsic, Ansel Kiefer, Edo Murtic, Antoni Tapies, Carlos Lizariturry, Robert Mapplethorpe, Thomas Muller e Gao Xingjian (quest’ultimo premio Nobel per la letteratura). Con quest’attivismo e curiosità cosmopolita, si colloca tra le più effervescenti ed importanti gallerie d’arte del nordest e italiane, consentendo in tal modo ai propri collezionisti, di intercettare precocemente i talenti, le tendenze ed i movimenti artistici che si agitano nel crogiolo dell’arte moderna mondiale. Il primo settembre, la Galleria inaugura, alla presenza dell’artista, la mostra “Naturgenia”, una personale di Carlos Matallana, pittore canario nato a Lanzarote nel 1956. Formatosi all’accademia di Belle Arti di Tenerife, si trasferisce poi alla School of Visual Art di New York, città dove trascorre un lungo periodo di formazione e dove “respira” le atmosfere di tutte scuole artistiche e le tendenze di fine novecento ed inizio secolo. Ritornato a casa, come da tradizione pittorica canaria, il suo principale territorio d’investigazione e d’impegno artistico sarà la natura. Le sue descrizioni del mondo, capaci di mescolare con gran fascino e spontaneità rappresentazioni di tipo realista a morbide astrazioni geometriche, danno vita ad un soffice paesaggio di forme e colori senza regole, dal deciso sapore simbolico. Liriche ed inquietanti allo stesso tempo, le “Naturalia” di Carlos, sembrano volersi opporre, con la sola forza di una bellezza idealizzata, ai tentacoli della prepotente cementificazione che da anni sta vulnerando la travolgente bellezza di quelle incantate sue isole. Ma è nella luce, la vera arma della pittura di Matallana: la luce della natura, che si serve dei colori come un uomo dei suoi polmoni per dar fiato al suo grido d‘aiuto. I motivi cambiano, le immagini sono volubili, ma la luce è essenziale: sentenzia l’accusa e il motivo profondo del suo dipingere, determina la sensualità e quel magico silenzioso urlo che svela l’assoluto abbandono dell’animo dall’artista alla bellezza della sua terra. Saranno presenti In mostra anche una serie di otto matite su carta di soggetto arboreo le quali, senza rinunciare alla lirismo dei lavori su tela, rivelano anche le sue grandi doti d’illustratore e disegnatore. 87 Master sulla distribuzione di prodotti assicurativi a Bari Iniziativa accademica, in collaborazione con Sna Michele Languino L ’Università degli Sudi di Bari, Facoltà di Giurisprudenza, Dipartimento di Diritto Commerciale e Processuale, ha organizzato un Master di I livello per l’anno accademico 2007- 2008, dal titolo “La distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi”. Il Master, ideato da un gruppo di docenti appartenenti all’Università di Bari, ne costituiscono il Comitato scientifico: prof. Antonella Antonucci (Presidente), ordinario di Diritto delle banche; prof. Umberto Belviso, ordinario di Diritto commerciale; prof. Vincenzo Vito Chionna, associato d Diritto commerciale; prof. Francesco Moliterni, associato di Diritto delle assicurazioni; prof. Maria Teresa Paracampo, incaricato di Diritto del Mercato finanziario; dott.ri Francesco Belviso, Angela Fabiano e Nicola Nisio, ricercatori in Diritto commerciale. Obiettivi formativi Obiettivo primario è la formazione di figure esperte nella distribuzione dei prodotti finanziari, bancari e assicurativi, funzionale alla preparazione per eventuali esami di accesso all’esercizio delle relative professioni e/o all’iscrizione in albi professionali, nonché l’aggiornamento professionale degli intermediari già operanti nell’area d’interesse del Master, che è attualmente oggetto di profonde e complesse innovazioni normative. Destinatari privilegiati dell’iniziativa sono: – laureati nelle aree delle scienze giuridiche, economiche, sociali e politiche; – dipendenti e collaboratori di banche, società finanziarie, reti di promotori, operatori nell’intermediazione assicurativa; – avvocati che si occupano di controversie relative a prodotti finanziari, bancari e assicurativi. Docenti Conformemente alla disciplina di Ateneo, sui master universitari, l’attività di docenza è in prevalenza svolta da professori universitari, appartenenti alle Università di Bari, Brescia, Foggia, Milano (Bocconi), Napoli (Federico II e L’Orientale), Roma (LUISS, G. Marconi, Roma Tre, La Sapienza). Vi si affiancano esponenti delle Autorità di Vigilanza (avv. Giuseppe Carriero – Banca d’Italia; dott. Luigi Spada – Consob; avv. Antonio Longo – Isvap), avvocati, professionisti esperti nei settori di pertinenza del Master (dott. Paolo D’Am- 88 brosio – Banca Popolare di Puglia e Basilicata; avv. Umberto Astolfi – Banca Carime). Durante le lezioni sugli intermediari assicurativi sono previsti interventi di rappresentanti del Sna. Articolazione Il Master si svolge durante l’intero anno accademico, (novembre 2007 - ottobre 2008), prevede 400 ore d’aula (suddivise fra mercoledì pomeriggio, venerdì pomeriggio e sabato mattina), integrate con periodi di stage, per un totale di 60 crediti formativi universitari ed a valore legale di diploma post-universitario È articolato in 4 moduli: Modulo A – Elementi comuni di disciplina del mercato finanziario (14 cfu) Modulo B – La distribuzione di prodotti finanziari (12 cfu) Modulo C – La distribuzione di prodotti bancari (12 cfu) Modulo D – La distribuzione di prodotti assicurativi (12 cfu) È possibile presentare domanda di iscrizione al Master entro dicembre 2007. È prevista la possibilità di iscrizione ad uno o più moduli, previo colloquio di ammissione. La frequenza del modulo, con superamento di colloquio finale, consente di conferire un attestato di partecipazione. Tassa di iscrizione L’iscrizione al Master prevede il pagamento di una tassa d’iscrizione, soggetta al trattamento, fiscale di € 3.000,00 (in due rate). Per l’iscrizione al singolo modulo la tassa è di € 1.000,00 per l’iscrizione contestuale a 2 moduli è di € 1.700,00. Al Master contribuiscono Banca Carime, Eurogets s.r.l., Fineurogest s.r.l., Banca popolare di Puglia e Basilicata, Banca popolare di Bari, San Paolo-Banco di Napoli, Lloyd Italico, Monte dei Paschi di Siena, Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione - Sezione provinciale di Bari, Associazione in Difesa dei Consumatori e degli Utenti bancari finanziari “UBF”, Cacucci Editore, Giuffrè Editore. Gli iscritti allo Sna godono di particolari agevolazioni. Sede Università degli Studi di Bari, Facoltà di Giurisprudenza, Corso Italia n. 23 (II piano) – 70121 Bari. Per informazioni ed iscrizioni: [email protected] 338/2235499. 89 ad Ro ow Sh organizzato dal mensile ASSICURA Confronto-Incontro: il mese del plurimandato Primo forum itinerante per gli intermediari assicurativi Una giornata di approfondimento, incontro e confronto sui temi della riforma della professione di intermediario e sulle opportunità del plurimandato In collaborazione con FEBBRAIO-MARZO 2008 ● Torino, 15 febbraio ● Firenze, 22 febbraio ● Vicenza, 29 febbraio ● Palermo, 7 marzo ● Bari, 14 marzo ● Cagliari, 28 marzo per informazioni: tel: 02 67101088 email: [email protected]