Numero 6 - SNA Service

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Numero 6 - SNA Service
Tariffa Associazioni senza scopo di lucro: “Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 2, DCB Milano”
Pubblicazione bimestrale
del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione
6
Anno XII°
novembre-dicembre
2007
Auguri di
buon
plurimandato
Pag. 2
Pag. 37
Pag. 40
L’ora
LL’ora
’ora
della
d
della
ella legalità
llegalità
egalità
Cauzione
Cauzione
MpS
MpS
Arag
Arag nuove
nuove
coperture
coperture
1
Tecnica
2
“Grazie allo SNA per aver acceso una luce
sul nostro Mezzogiorno”
11 Flash sulla tavola rotonda
12 Il sole di Napoli
15 Lettera aperta a Riccardo Sabbatini
16 Approvato il nuovo CCNL dei dipendenti di agenzia
17 Principali parametri del contratto nazionale
18 E ora parliamo del grande progetto di formazione
realizzato dal Sindacato
22 Prove tecniche di plurimandato
24 Gli Assicuratori francesi promuovono la loro immagine
ed é tempo che ciò accada anche in Italia
Enrico Benaglia - ??????
26 Speriamo che il processo di rinnovamento non affoghi in un
mare di carta
28 Tabaccheria e ricevitorie Sisal,
assicuratori atipici nei rami danni
30 Polizze e cartoline illustrate
ANNO XII° – N° 6
Pubblicazione bimestrale
del Sindacato Nazionale
Agenti di Assicurazione
31 È ora di dare prova della nostra maturità
32 Felicità nell’economia contemporanea
34 Carla Dho, vice-presidente Gruppo agenti Nuova Tirrena
37 Le infinite risorse dello SNA, unica tutela alla nostra professione
40 Convenzione integrativa Sna
48 Nuove regole di comportamento e compagnie telefoniche
20123 Milano
Via Lanzone, 2
Tel. 02/8066131 r.a. - Fax 02/867878
00187 ROMA - Delegazione
Tel. 06/6798615 - Fax 06/69941927
www.snaservice.it
www.agentediassicurazione.it
Direttore Responsabile
Domenico Fumagalli
50 Convegno Danni Indiretti e presentazione al mercato della nuova
polizza “Stand Alone a Primo Rischio”
51 Il tradizionale appuntamento d’ottobre a Milano
54 Congresso Gruppo Agenti Aviva, all’insegna delle “3 p”
56 Intervista al nuovo presidente Bartolomeo Carangelo
58 Volli, e sempre volli, e fortissimamente volli
Responsabile della Stampa
Roberto Bianchi
60 La XXV Assemblea Generale degli Agenti Fondiaria
Coordinatore Redazionale
Filippo Guttadauro
62 Per l’isola che non c’è? Girare dopo la seconda stella a destra e
Redazione:
Via Lanzone, 2 - 20123 Milano
64 Gli Agenti Allianz Ras puntano sul valore della Rete
Fotocomposizione e Stampa:
Àncora Arti Grafiche
Via B. Crespi, 30 - 20159 Milano
Aut. Trib. di Milano n. 380 del 10/6/96.
Tariffa Associazioni senza scopo di lucro:
“Poste Italiane Spa - Spedizione in
Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1,
comma 2, DCB Milano”
Anno XII° n. 6/2007
Riproduzione vietata
Chiuso in Redazione il giorno 21/12/2007
Associato
all’Unione periodica Italiana
poi sempre dritto fino a...
66 Competenza, coraggio e coerenza
69 Assemblea straordinaria
70 Stiamo attraversando un momento difficile!
73 Gli agenti Zurich di fronte alla sfida della crescita
76 Nel segno della continuità, Ganz alla guida
del Gruppo Agenti Liguria (GAL)
79 Il Gant vuole ancora Melis
83 Abbiamo letto per voi
86 Taccuino culturale
Riflessioni Semiserie
Tecnica
Roberto Bianchi
I
n senso generale, il termine tecnica indica l’insieme di regole e procedure
adatte a dirigere, con efficacia, le attività umane per mezzo delle quali si
intenda produrre una qualsiasi utilità.
Non c’è dubbio che essa, nelle sue forme arcaiche, così come in quelle più complesse che ha assunto nella società contemporanea, rappresenti uno strumento
indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo, sebbene i difensori della spiritualità come Spengler e Rops ne evidenziassero soprattutto gli aspetti meccanicistici, come conseguenza del culto dei valori strumentali e utilitari.
Ma anche senza scomodare pregiudiziali metafisiche, è facile prendere atto che
alla progressiva prevalenza del tecnicismo debbano essere attribuite storture
come lo sfruttamento insensato delle risorse naturali, la distruzione del paesaggio naturale, l’assoggettamento del lavoro umano alle esigenze dell’automazione e l’incapacità stessa di venire incontro ai bisogni immateriali dell’uomo,
in un mondo nel quale la quantità ha preso il sopravvento sulla qualità.
Non è un caso che colui il quale si definisce tecnico si ispiri alla realizzabilità,
ovvero alla probabilità di conseguire un risultato pratico come principale punto
di riferimento delle proprie scelte. Il suo sarà un approccio pragmatico in quanto, per dirla come Bacone, la conoscenza richiede costantemente l’intervento
pratico-sperimentale per controllare se una teoria è vera o falsa e, come Marx,
la questione se al pensiero umano spetti una verità oggettiva, non è un tema
astratto, ma pratico.
Peccato che il centrosinistra abbia definito concreti i 281 fogli di cui si componeva il suo programma elettorale, uno dei più fumosi della storia repubblicana
e, per converso, il centrodestra consideri concreti gli slogan forgiati dalle sue
società di consulenza nel ferro rovente del qualunquismo più insignificante.
Peccato che attraverso la tecnica siano passate le più pesanti sconfitte per la nostra categoria, ad opera delle compagnie le quali, ostentando un’assoluta aderenza all’efficienza-efficacia, in realtà facevano più politica di quanta ne fosse
contenuta nel più sindacalizzato dei proclami formulati dai rispettivi Gruppi
aziendali.
Peccato, infine, che la praticabilità abbia preso il posto dei puntelli ideologici
nelle piattaforme rivendicative, con la conseguenza che le conquiste reali degli
agenti sono state per lo più insignificanti, ma in compenso si è ceduto sistematicamente sul piano dei principi.
Di fatto dobbiamo renderci conto una volta per tutte che non può esistere,
nella prassi sindacale, una distinzione reale tra tecnica e politica, nel senso che
ogni scelta tecnica innesca di fatto una reazione a catena di valenza politica.
Insomma, per essere più chiari, sarà il caso di allontanare dai Gruppi dirigenti
tutti coloro che hanno dimostrato con l’azione, o addirittura ammettono nelle
premesse, di non essere in grado di fare politica, anche se vantano un’ampia
competenza tecnica, perché comunque non si rendono conto di quello che fanno o, per lo meno, perché lo fanno. E questa è una cosa molto pericolosa in una
prospettiva di medio periodo.
Il 1 gennaio del prossimo anno segnerà il momento di avvio delle scelte strategiche e non della logica dei piccoli passi. E se è vero che al Sindacato spetta
il ruolo di presidiare la difesa dei diritti e degli interessi collettivi, all’attività
di patronato svolto dai Gruppi agenti nei rapporti con le mandanti, tocca la
funzione di cinghia di trasmissione tra gli iscritti e l’associazione generalista di
categoria. Due compiti differenti, che devono però rispondere ad un’assoluta
unità di intenti sul piano politico.
La riflessione doveva essere semiseria? Che distratto! Beh, sarà per la prossima
volta.
1
Tristano Ghironi
all’apertura della Conferenza
“Grazie allo SNA
per aver acceso una luce
sul nostro Mezzogiorno”
Grande apprezzamento
per l’iniziativa, è stato
espresso da Istituzioni ed
operatori di settore
Alessandra Schofield
L
a Conferenza Nazionale Sna sull’Assicurazione nel Mezzogiorno d’Italia si è svolta sotto
i migliori auspici. Al di là dell’interesse testimoniato dalla pronta adesione all’iniziativa di tutti
gli operatori del settore assicurativo, grande è stato
l’apprezzamento nei confronti del Sindacato per
aver organizzato un’occasione di confronto sulle
problematiche del nostro Meridione. In effetti, l’avvenimento si era svolto sotto l’Alto Patronato della
Presidenza della Repubblica e con il patrocinio della
Regione Campania, ma ad ulteriore dimostrazione
del sostegno istituzionale offerto al Sindacato stanno l’affettuoso telegramma di saluto ed auguri di
2
buon lavoro da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il messaggio del Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino che
Tristano Ghironi ha letto in apertura dei lavori.
Tristano Ghironi
Gli Agenti, da soli,
presidiano un territorio
“di frontiera” per
garantire i diritti dei Cittadini
“S
iamo riusciti a mantenere la promessa
fatta ai Colleghi che operano nelle regioni meridionali di indirizzare la massima attenzione verso le problematiche e le difficoltà che il mercato assicurativo, ma, per quello che ci
tocca più da vicino, gli intermediari professionisti
si trovano ad affrontare quotidianamente nel Sud
del nostro Paese.” Così si apre la relazione con cui
il presidente nazionale Tristano Ghironi ha aperto
i lavori della Conferenza, ricordando come – du-
rante la XL Assemblea Nazionale – si fosse impegnato davanti agli Iscritti ad organizzare nel Sud
Italia un appuntamento di prestigio e peso pari al
Convegno romano del 21 marzo 2007, per attirare
l’attenzione di Istituzioni, Governo, Consumatori
e media sulle difficili condizioni operative degli
agenti nel Mezzogiorno. “La scelta di Napoli non
è stata casuale. Quale antica capitale, nell’era moderna, del Regno delle Due Sicilie, la città partenopea da sempre riveste ed assume quel ruolo di
capitale-simbolo di un’intera area che attende da
tempo immemore l’occasione del proprio riscatto
morale, sociale ed economico. Siamo pienamente
consci che i cittadini meridionali sono stanchi dei
venditori di fumo, degli illusionisti della parola
che, con la loro abilità oratoria, riescono ad ingabbiare nei proclami i più genuini impulsi al fare
ed all’agire. Al contempo, siamo consapevolmente convinti che per estirpare il male sin dalla sua
più profonda radice occorre conoscerlo, studiarlo,
analizzarlo nella sua intima essenza. Ebbene, questo è lo scopo che ci siamo prefissi quando, insieme
ai colleghi dell’organizzazione che presiedo, ci siamo posti l’obiettivo di organizzare questo grande
evento. Il compito è quello di portare alla luce dei
rappresentanti delle istituzioni, del mondo politico e degli addetti ai lavori, attraverso un’analisi ragionata ed un competente confronto, le profonde
debolezze che si annidano nel Meridione d’Italia e
che minacciano il normale svolgimento degli affari economici, inclusa l’attività di assicurazione” ha
poi spiegato Ghironi. Quell’abolizione dell’esclusiva che, in un Paese normale, dovrebbe incentivare
la concorrenza, offrire agli intermediari la possibilità di servire al meglio la propria clientela ed ai
consumatori l’accesso al prodotto davvero rispondente alle esigenze con il miglior rapporto qualità/
prezzo, rischia di non trovare pratica attuazione al
Sud perché l’Italia non un Paese normale e “ Tra
Nord e Sud, ogni anno, si allarga inesorabilmente
il gap di competitività che penalizza sempre più il
nostro Paese nei confronti dei più evoluti dal punto di vista economico. Né si scorgono all’orizzonte
segnali per una inversione di tendenza. Negli ultimi anni, la pressante emergenza dei conti pubblici
ha ridotto costantemente le risorse stanziate per
finanziare lo sviluppo del Mezzogiorno. Dal canto
loro, i fondi comunitari per le politiche di coesione sembrano essere insufficienti ed inoltre, fino ad
oggi, scarsamente e non sempre lecitamente utilizzati. Lo stato delle infrastrutture, poi, è letteralmente al collasso.” Questi fattori, unitamente al
calo delle nascite, all’annuale migrazione di oltre
100.000 lavoratori, ad un elevato tasso di disoccupazione, alla microcriminalità ed alla criminalità
organizzata, fanno del nostro Meridione una realtà “che aggrava ed ostacola la nostra attività e
che si riverbera sulla catena di produzione del valore, minando i rapporti tra imprese, intermediari
Il Presidente dello SNA,
Tristano Ghironi
e consumatori”, tanto più che le Compagnie “operanti soprattutto nel settore RCAuto, lamentando
un rapporto tecnico (S/P) sfavorevole, manifestano
inquietanti segnali di disimpegno o quantomeno
di riduzione della propria attività in quest’area
del Paese. Non a caso si registrano dismissioni di
portafogli agenziali o subagenziali e indiscriminati
recessi da mandati di agenzia, con la conseguenza
di pesanti ricadute economiche ed occupazionali
per l’intera Categoria. Ne consegue che gli agenti
di assicurazione che operano nel meridione, incontrano talvolta difficoltà insormontabili a trovare
finanche un solo mandato, a dispetto della tanto
attesa ed evocata liberalizzazione. Vanno inoltre
segnalati comportamenti assai ricorrenti, giustificati dalle compagnie con le più svariate motivazioni,
che manifestano una palese ed aperta violazione
dell’obbligo… a contrarre”. Al quadro già fortemente preoccupante si aggiunge “un sensibile deterioramento del servizio di liquidazione dei danni nella aree meridionali, in ragione soprattutto
della rarefazione fisica degli sportelli liquidativi”,
sicché l’agente si trova ad essere davvero l’unico
anello di congiunzione tra l’Impresa ed il Cliente.
E spiega ancora Ghironi “Se è vero che sul mercato migrano masse di portafoglio RCAuto “sporco”,
contenenti sinistri falsi, furti di auto già avvenuti,
lesioni fisiche mai verificatesi, di cui la delinquen-
3
za organizzata si avvale per fare il proprio illecito
business, è altrettanto vero che gli agenti svolgono una funzione imprescindibile di presidio di un
territorio per così dire “di frontiera”, allo scopo
di garantire l’erogazione delle coperture obbligatorie, meritando per questo di essere difesi dai
rischi derivanti loro dalla selezione preventiva dei
rischi da assumere. Di conseguenza non sono più
accettabili atteggiamenti punitivi come lo storno
massivo di polizze colpite da primo sinistro, la dismissione di interi portafogli subagenziali, l’abbandono di ampi territori, l’imposizione di paletti
assuntivi che trasformano l’attività agenziale in un
percorso ad ostacoli ogni giorno più difficile da
superare.” Il Sindacato ha dunque voluto “stimolare un serio e sano dibattito perché finalmente
emergano tutti i problemi attualmente esistenti
ed a seguito di ciò, con serietà e lungimiranza, si
possano ricercare le soluzioni più utili, tenendo in
somma considerazione il bene della collettività”,
impegnandosi, anche per il futuro, a “profondere
il massimo sforzo nel concorrere… a fornire alla
categoria e, più in generale, ai cittadini del Meridione, quelle condizioni di civica vivibilità che la
Costituzione repubblicana riconosce, promuove e
tutela”. Gli agenti, conclude Ghironi, rappresentano “lo strumento più idoneo ed opportuno per
creare occasioni di business e di crescita del valore,
a patto che le Istituzioni per la parte pubblica e le
imprese di assicurazione per quella privata, siano
disposte a favorire il percorso di questa difficile,
quanto indispensabile strada che porta al futuro”.
Manuel Vila,
chairman Bipar
4
Manuel Vila
Gli intermediari assicurativi
possono veicolare la ripresa
del Meridione d’Italia
I
l chairman Bipar ha salutato in italiano gli intervenuti alla Conferenza, in segno di grande
cortesia ed amore per il nostro Paese puntualizzando “il ruolo e la funzione che nell’economia moderna rivestono gli intermediari assicurativi” che “quali portatori di innovative pratiche
di marketing, favoriscono una diffusione della
cultura assicurativa, accrescendo la consapevolezza dei consumatori riguardo le tipologie di
protezione offerte, la varietà dei prodotti, la
corrispondenza con le esigenze di copertura;
quali diffusori di informazione, forniscono ai
clienti i necessari elementi per procedere ad informate decisioni e razionali acquisti, sulla base
delle proprie necessità ed in termini di prezzi e
condizioni” e “rappresentano per le compagnie
le antenne del mercato, permettendo loro di
predisporre prodotti sempre più adeguati ed al
passo con i tempi”. “… senza copertura assicurativa, non solo le pratiche commerciali, ma anche
quelle private sarebbero incapaci di svolgersi regolarmente” ha aggiunto Vila, specificando che
proprio “gli intermediari assicurativi, così radicati e legati alle singole realtà territoriali, nel loro
fiduciario rapporto con il cliente ed in quello
professionale con le compagnie, possono davvero rappresentare uno dei veicoli principali su cui
puntare per la ripresa del Meridione d’Italia”.
Attenzione, però, perché “alcuni stati membri
UE, tra cui anche l’Italia, sia nell’attività di trasposizione della Direttiva Europea, sia attraverso
l’attività regolamentare, hanno ampliato il carico di regole ed adempimenti creando non poche
difficoltà operative agli intermediari, che si sono
tradotte in un oggettivo aumento dei costi gestionali. Tale mancanza di uniformità di applicazione delle norme, insieme all’attuale incertezza
legale della definizione dell’attività oltre confine
degli intermediari, crea seri ostacoli ad un buon
funzionamento della IMD, oltre che all’integrazione dei mercati dei servizi finanziari”. Ad ogni
modo, la Direttiva Europea sull’Intermediazione
è in questo momento oggetto di analisi per individuarne le aree da rivedere; in questo senso
assume particolare interesse l’inchiesta della DG
Concorrenza sul settore delle assicurazioni per le
imprese, per “esaminare la forza competitiva in
questo settore, individuare eventuali distorsioni
nella competizione e di creare una base empirica
sulla quale considerare qualsiasi misura in futuro”, dalla quale emerge che “Nell’attuale mercato assicurativo europeo, gli intermediari assicu-
rativi svolgono un ruolo chiave nel rendere reale
la competizione:
· aiutano i clienti ad identificare i rischi a cui
vanno incontro;
· assistono i clienti a comprendere e ad affrontare la complessità del mercato assicurativo e
a ridurre i costi;
· consentono alle compagnie assicurative di
raggiungere clienti potenziali, senza la necessità di dover sviluppare delle consolidate reti
di distribuzione;
coadiuvano le compagnie assicurative a superare
la loro imperfetta conoscenza del preciso profilo
di rischio del potenziale cliente.
Una volta che la direttiva di intermediazione assicurativa sarà esaustivamente attuata in tutti
gli stati membri e saranno rivisti gli aspetti della
stessa che tuttora presentano elementi di criticità, gli intermediari assicurativi potranno operare in maniera più efficiente in un unico mercato
europeo.
Inoltre, saranno in grado di offrire prodotti da
una gamma più elevata ed articolata di fornitori,
in modo da contribuire ad una effettiva competizione nel settore delle assicurazioni per le imprese... Il rapporto, in particolare, evidenzia la
preoccupazione della DG Concorrenza riguardo
alla trasparenza delle informazioni da fornire ai
clienti, consentendo loro di compiere scelte informate e razionali. Da questo punto di vista il
Bipar da sempre sostiene che una più completa
trasparenza delle informazioni, nella relazione
tra intermediario e cliente, contribuisca a mitigare potenziali o reali conflitti di interesse. E,
ad onor del vero, la IMD concede molto spazio
all’informativa precontrattuale a tutela dei legittimi interessi dei clienti.” Tuttavia, secondo
Vila “Le dinamiche di funzionamento del mercato assicurativo rappresentano, esse stesse, un
importante fattore critico che mitiga i conflitti
di interesse. Infatti, la competizione più impegnativa che un intermediario affronta, è quella
proveniente da altri colleghi, essendo il cliente
sostanzialmente libero di passare da un intermediario all’altro. Il fatto che vi sia una forte
competizione per ogni ramo di rischi, crea già di
per sé un elevato incentivo per gli intermediari
ad operare in modo da fidelizzare sempre più
il proprio portafoglio… tali dinamiche potrebbero rappresentare, insieme ad altre condizioni,
come ad esempio un più rigoroso rispetto della
legalità, un fattore critico di successo per la risoluzione dei problemi che il mercato assicurativo
si trova ad affrontare nel Sud dell’Italia”. Manuel Vila ha concluso ringraziando lo Sna, che
“attraverso l’impegno ed il know-how dei suoi
leaders, contribuisce a qualificare l’operato del
Bipar, nell’interesse degli agenti di assicurazione
italiani ed europei”.
On. Maria Fortuna Incostante,
componente II Commissione Giustizia
e Comitato per le pari opportunità
Maria Fortuna
Incostante
Nel sistema Italia tutte
le componenti debbono
funzionare, lavorando in un
terreno comune
M
odificando leggermente rispetto al programma la scaletta degli interventi, causa
impegni in Parlamento, dopo la relazione
del presidente nazionale Sna e le note del chairman
Bipar Manuel Vila è intervenuta l’on. Incostante,
componente della Commissione Affari Costituzionali della Presidenza del Consiglio e Interni e della
Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata, mafiosa o similare. “Questo Convegno è stato fatto a Napoli
per scelta, proprio per attirare l’attenzione sulla
situazione nel Mezzogiorno” ha esordito l’onorevole, puntualizzando il grosso divario esistente
tra il Nord ed il Sud del Paese, in termini economici ed occupazionali. Forse all’origine della grave situazione che vive l’Italia del Sud sta nell’aver
sempre considerato il Meridione – da parte delle
classi dirigenti – non già un’opportunità, ma un
problema da risolvere. “Un Paese è un sistema” ha
5
proseguito l’on. Incostante “e, come tale, tutte le
sue componenti debbono funzionare”. Cosa si può
fare per ridurre queste difficoltà, in particolare nel
settore assicurativo e con preciso riferimento agli
agenti, che sono i più esposti? Secondo Incostante
occorre una concorrenza maggiore, cui la Legge
Bersani – almeno in linea di principio – ha dato
impulso. Tuttavia, il prodotto assicurativo è di per
sé un prodotto destinato ad una fascia medio alta,
che quindi mal si inserisce dove esistono sacche di
povertà; sul difficoltoso sviluppo del settore nel
territorio, inoltre, incide molto la presenza della
criminalità organizzata. In quanto membro della
Commissione Affari Costituzionali, l’onorevole ha
dato la propria disponibilità a lavorare sulle normative che regolano l’ambito assicurativo e, relativamente alla criminalità, in quanto componente
della Commissione Antimafia, si è impegnata nella
ricerca di un comune terreno di lavoro. “In questo
senso” ha concluso Incostante “i soggetti associativi, sostenuti dalle Istituzioni, possono contribuire
a costruire una barriera forte: non può vincere da
sola la magistratura, né gli enti locali, né lo Stato,
senza il contributo di tutti i soggetti in campo. Lavoriamo, quindi, insieme”
6
Maurizio Maddaloni
L’illegalità scoraggia gli
investimenti. Non
vogliamo fare gli eroi,
ma affermare un diritto
alla normalità
“A
vete acceso a Napoli una luce forte
sulla questione della legalità. Quella
della legalità è una scelta di non ritorno, sempre e comunque, senza se e senza ma”.
Così ha esordito Maurizio Maddaloni, vicepresidente di un’Associazione – Confcommercio – che
da tempo trova con il Sindacato molti aspetti di comunanza. Maddaloni ha affermato che, nel Mezzogiorno, la legalità rappresenta un prerequisito
indispensabile per lo sviluppo imprenditoriale ed
economico poiché l’illegalità costituisce invece un
elemento scoraggiante per gli investimenti. Sicurezza e legalità, quindi, elementi indispensabili.
Impossibile non convenire sul fatto che è “un’impresa fare impresa”, dovendo mettere in campo
una robusta cultura della legittimità.
“Noi imprenditori” ha proseguito il
vice presidente Confcommercio “ci
siamo attivati per contribuire alla soluzione del problema, soprattutto in
termini di contatto costante con le
Questure e le varie Forze dell’Ordine.
Non si vuole fare gli eroi, ma affermare un diritto alla normalità: per
esempio, l’Associazione Costruttori si
è costituita parte civile. Ma ancora fa
capolino un sentimento di rassegnazione quando, nonostante tutto l’impegno, si vedono i colpevoli restare
sostanzialmente impuniti”. Dai dati
rilevati, sembrerebbe doversi registrare in questo territorio una plusvalenza di natalità delle imprese; tuttavia Maddaloni invita a fare molta
attenzione, perché questa apparente
produttività spesso soggiace a logiche ben diverse da quelle d’impresa,
sottintendendo l’obiettivo di riciclare denaro sporco. È necessario sperimentare collaborazioni forti con le
Forze dell’Ordine; occorre la certezza
della pena ed un maggiore controllo
sul territorio. “Vi sono grato per aver
scelto Napoli come luogo d’espressione delle vostre problematiche” ha
detto Maddaloni agli agenti, esortando poi tutti gli imprenditori a fare un
forte pressing presso le forze politiche.
Giovanni Calabrò,
Direttore credito,
Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato
entità ma ne subiscono in alta misura. A proposito del
plurimandato, secondo il dott. Calabrò siamo in una
fase troppo iniziale per poter trarre un bilancio, “ma
la sensazione è che non si stia ancora combinando
molto”. Calabrò ha colto l’occasione per ribadire che
l’Agcm non ritiene utile per il consumatore l’espressione della provvigione, in quanto si tratterebbe di
un’informazione parziale. Perplessità genera la norma
sul divieto di sconti minimi e prezzi massimi, poiché
una norma non può rendere instabile la gestione tecnica da parte delle imprese; la flessibilità tariffaria crea
grandi disparità fra le polizze e quindi è necessario
apportare qualche bilanciamento: da un lato i consumatori chiedono che non si faccia nessuno sconto, ma
di poter contare su preventivatori che diano le tariffe
in trasparenza, tuttavia dall’altro – in un mercato sano
– la flessibilità può incentivare la concorrenza. “L’Autorità ha sempre molto a cuore le questioni del Meridione” ha concluso Giovanni Calabrò, dichiarando
che lo stesso plurimandato potrebbe essere il modo di
portare nel Mezzogiorno quella pluralità che finora è
mancata.
Giovanni Calabrò
Il plurimandato potrebbe
portare nel Mezzogiorno
quella pluralità che finora è
mancata
I
stituzionale l’intervento di Giovanni Calabrò, Direttore Credito dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha puntualizzato la necessità di prendere in esame le questioni dell’indennizzo
diretto e del plurimandato. L’indennizzo diretto fu a
suo tempo il suggerimento dell’Antitrust per superare
alcuni dei problemi legati al settore rc auto ed il plurimandato – sebbene l’agcm avesse in mente qualcosa
di diverso, ha affermato il dott. Calabrò – per superare i problemi legati alla distribuzione ed incentivare
la concorrenza. Gli interventi legislativi in merito sono
stati importanti, sebbene forse qualcosa resti ancora
da definire. Per quanto a conoscenza dell’Autorità,
l’introduzione dell’indennizzo diretto ha funzionato
(soprattutto relativamente ai tempi di liquidazione),
anche se necessita di qualche aggiustamento; è da
rilevarsi anche una riduzione dei costi dei sinistri. Per
quanto concerne il forfait, la cui applicazione sta facendo emergere la necessità di alcuni aggiustamenti,
è stata fatta una scelta iniziale di differenziazione geografica “su cui l’Antitrust aveva qualche perplessità”,
ha sottolineato il Direttore del Credito, e se ne attende
l’esito; ma l’Autorità ritiene stia emergendo il problema dei motociclisti che causano di solito sinistri di lieve
Fabio Cerchiai,
Presidente Ania
Fabio Cerchiai
Gli interventi legislativi sono
incoerenti con l’obiettivo di
ridurre le tariffe. Rimettiamoci
attorno ad un tavolo
I
l presidente dell’Associazione Nazionale delle Imprese di Assicurazione ha voluto dare al proprio
intervento un’impronta di collaborazione al tema
oggetto della Conferenza, evitando qualsiasi sterile
7
polemica, ma senza rinunciare ad esprimere le proprie
critiche al nuovo impianto legislativo. Grande apprezzamento ha manifestato il dott. Cerchiai per questa
iniziativa dello Sna, che ha riunito attorno ad un ideale tavolo tutti gli operatori del settore, i Consumatori
e le Istituzioni. “Non ci sottrarremo alla necessità di
parlare della rc auto” ha chiarito subito il presidente
Ania, secondo il quale il Meridione è – al suo interno
– molto differenziato, e ci si dovrebbe quindi chiedere
se le problematiche appartengano a tutta l’area o ad
alcune parti ben specifiche di essa. Portando a supporto dati numerici, Fabio Cerchiai ha affermato che l’industria assicurativa è comunque meno sviluppata nel
Meridione che nel resto del Paese, ma che lo squilibrio
territoriale esistente è fondamentalmente da ricondursi alle famiglie e non alle imprese. La percentuale
auto è condizionata dall’elevatezza del costo medio
delle polizze, e tale prezzo non è indipendente dalle
variabili che lo influenzano; queste variabili, nel caso
delle polizze auto, sono frequenza e costo medio dei
sinistri i quali, a loro volta, sono legati ad innumerevoli fattori di natura sociale ed infrastrutturale (vedi
la situazione delle strade, su cui i controlli cono nettamente inferiori rispetto agli altri paesi europei). Poi vi
è la questione delle lesioni individuali generosamente
valutate, che in Italia rappresentano il 22%, laddove
nel resto d’Europa la percentuale si attesta attorno al
10%. Grande è poi il problema delle frodi “Poco si fa
di sistemico per prevenirle, piuttosto che combatterle, al di là dell’impegno delle Forze dell’Ordine” ha
affermato il presidente Ania, ribadendo la necessità
di superare gli ostacoli legati alla legge sulla privacy
che inibisce l’utilizzo della banca dati dell’Associazione. Spesso la frode non va ricondotta alla microcriminalità, ma alla criminalità organizzata, occorrerebbe
attivare l’Agenzia Pubblica Antifrode, per il cui finanziamento L’Ania ha già dato la propria disponibilità.
Per quanto concerne i recenti interventi legislativi,
soprattutto riconducibili al Ministero dello Sviluppo
Economico, sono ritenuti dal dott. Cerchiai “incoerenti
con l’obiettivo di ridurre i costi”: l’ultimo in ordine di
tempo, che modifica il meccanismo di bonus malus, fa
sì che in linea teorica e di statistica applicata aumenti
il fabbisogno delle compagnie d’assicurazione. “Sono
interventi sbagliati e controproducenti”. Il presidente
Ania ha proseguito spiegato che vi sono altri fattori
che possono pesare negativamente sui costi in alcune
aree del Meridione: tema attinente è quello della flessibilità tariffaria “Se tale possibilità dovesse essere ritenuta inopportuna dal Governo, noi ci adegueremmo;
ma la concorrenza si fa anche così”. Ciò detto, come
incrementare una concorrenza efficiente? Possibilista,
Fabio Cerchiai, sull’abolizione dell’obbligo a contrarre
“È assente in altri Paesi europei. Non lo demonizzerei,
né lo santificherei, ma è tuttavia possibile trovare delle soluzioni che proteggano comunque l’utenza”. E,
quasi a dimostrare che le Imprese non sono refrattarie
per principio al cambiamento, il presidente dell’Associazione ha espresso apprezzamento per l’introduzio-
8
ne dell’indennizzo diretto, (pur non avendone condiviso la tempistica d’attuazione); si vorrebbe però che
la materia venisse sottoposta ad attente valutazioni e,
per quanto concerne il forfait, è possibile effettuare
delle differenziazioni nella tipologia di veicoli. “Suggeriamo di tenere sotto controllo le innovazioni ed
osservarne i fenomeni conseguenti per correggerne
gli eventuali effetti negativi” ha sottolineato Cerchiai,
ribadendo poi che non si può generalizzare, parlando
di assicurazione nel Meridione: la frequenza della sinistralità in Campania è dell’11,74%, a Napoli del 19%,
nel Molise molto più bassa. E ancora, a proposito delle
frodi: la percentuale dei sinistri con frode è il 3% su
tutto il territorio, il 6,6% nel Meridione, il 13,1% in
Campania, il 7,3% in Puglia. Se riuscissimo, con una
qualificata attviità preventiva, a portare la frequenza
dei sinistri al 6%, si creerebbe la possibilità di ridurre i costi complessivi della rc auto. Il dott. Cerchiai ha
concluso l’intervento rilanciando la proposta di aprire
un tavolo di collaborazione per avviare davvero delle
iniziative concrete, senza perdere altro tempo.
Giancrlo Giannini,
Presidente Isvap
Giancarlo Giannini
Senza gli agenti,
le compagnie
d’assicurazione non
potrebbero esistere. Il
dialogo a volte è venuto
meno, anche per il carico
eccessivo di impegni
C
i è parso un Giannini “nostalgico” quello che si
è rivolto al pubblico della Conferenza. “Grazie
per questo invito, che mi dà l’occasione di un incontro con gli agenti”, ha infatti esordito accennando
all’incarico di amministratore delegato un tempo ricoperto in Ina ed Assitalia. Il presidente dell’Isvap non ha
condiviso il concetto espresso da Fabio Cerchiai di un
andamento del settore assicurativo – nel Mezzogiorno – a macchia di leopardo “Purtroppo la realtà di un
corso negativo è molto diffusa” ha infatti affermato,
rilevando poi come dai dati risulti che la tendenza delle compagnie sia di “spalmare” su tutto il territorio il
costo dei sinistri. “Non solo quello rca, anche lo sviluppo di tutti gli altri settori è piuttosto basso” ha proseguito il dott. Giannini. Sul piano delle tariffe la rcauto
da sempre rappresenta un problema: se al 1/10/2006
il prezzo medio annuale di una polizza auto era di
2.2.74, a Napoli si assisteva ad un incremento del 7 od
8 %. I prezzi sono stati calmierati, ma non c’è stata
una vera inversione di tendenza; invece l’andamento
tecnico è enormemente migliorato. Il presidente Isvap
ha affermato che gli agenti operano in grande stato
di disagio, anche per via della criminalità. A proposito
della flessibilità tariffaria, Giancarlo Giannini ha ricordato che fu lo stesso Isvap ad introdurre questo strumento nel giugno 2003, per far fronte alle tariffe galoppanti “Oggi le cose sono un po’ cambiate” ha però
aggiunto “e la legge va reinterpretata”. Nostalgico,
dicevamo, perché in effetti – prima dell’agosto 2006,
anno di emanazione del problematico Regolamento
n. 5 – il presidente Isvap aveva sempre pubblicamente riconosciuto agli agenti di assicurazione un ruolo
fondamentale, definendo impensabile sostituire la
relazione personale con il cliente con servizi di diversa
natura (call center o sistemi on line). E di nuovo altamente favorevole alla categoria si è dimostrato quando ha affermato che il dialogo con gli agenti è forse
venuto meno anche per mancanza di tempo, dovuta
al fatto che l’Istituto di Vigilanza è stato incaricato di
emanare oltre 35 regolamenti, tramite i quali l’Isvap
si è sforzato di applicare quanto prescritto dalla legge
“Comunque, stiamo cercando di smussare insieme gli
angoli” ha dichiarato Giannini. Per quanto concerne
il tema perno della conferenza, secondo il presidente Isvap il problema delle frodi non può essere risolto
solo con la repressione e l’espiazione vera della pena;
le compagnie debbono tornare – ed anche questo è
un tema caro a Giannini – ad investire negli uomini,
nei soggetti che possano presidiare il territorio; si tratta di un rimprovero che il presidente Isvap ha più volte
mosso alle Imprese, ovvero l’aver ridotto progressivamente l’operatività dei centri di liquidazione sinistri
riducendone gli orari d’apertura ed il personale ivi impiegato per ridurre i costi. “Oltre il 50% dei reclami
sono originati nel Sud” ha fatto notare il dott. Giannini, “ma molto bene sta andando la rete di contatti con
le Procure”. Chiara, come sempre, la posizione dell’Istituto sull’eventuale abolizione dell’obbligo a contrarre “se Bruxelles dovesse condannare l’Italia e venisse
soppresso questo obbligo per le compagnie, ciò provocherebbe un cataclisma proprio al Sud, in quanto le
Imprese abbandonerebbero completamente il territorio” ha affermato il dott. Giannini. Sulla questione del
forfait: il problema – secondo l’Istituto – sta nell’avere
un forfait unico per danni a cose e persone; l’Isvap sta
quindi proponendo il doppio forfait. A conclusione
dell’intervento, il presidente dell’Authority ha ottenuto un caloroso applauso dagli agenti in sala, i quali
hanno molto apprezzato l’affermazione che “Gli intermediari possono svolgere un ruolo molto importante;
senza le reti distributive, le imprese assicurative non
esisterebbero”. Tale ruolo può espletarsi anche nella
lotta contro le frodi, impegnandosi gli agenti a segnalare – in fase di liquidazione sinistri – i casi dubbi alla
Compagnia ed al liquidatore. “Una vera offesa essere
stigmatizzati solo per la zona in cui si vive e si opera”.
Ha concluso Giancarlo Giannini.
Sergio D’Antoni,
Vice Ministro
dello Sviluppo Economico
Sergio D’Antoni
Il plurimandato
avvantaggerà anche le
compagnie, perché gli
agenti non cercheranno
di vendere i prodotti con
le provvigioni più alte
9
P
ieno di verve e calore è stato l’intervento
dell’on. Sergio D’Antoni, vice Ministro dello
Sviluppo Economico. “Il titolo della vostra
conferenza è un bel titolo positivo, ed esprime il
giusto modo di porsi”, questa l’apertura dell’intervento nel quale l’onorevole ha posto l’accento sulle
molte contraddizioni del Meridione “Vi è la presa
di coscienza contro la criminalità, grazie ad alcune importanti vittorie dello Stato ed alla ribellione di società ed imprese, cui però non corrisponde
un adeguato sviluppo”. D’Antoni ha poi espresso
un concetto – dal nostro punto di vista – molto importante e finora ben poco approfondito. “Vi è un
legame tra le questioni che solleviamo e la società che cresce” ha infatti affermato il vice ministro
parlando del fenomeno migratorio dei nostri giorni
“Vanno via dal Mezzogiorno i giovani diplomati e
laureati, su cui invece dovremmo poter contare, e
su questo non c’è dibattito né analisi; è un esodo di
massa che avviene nel silenzio di tutti”. Sbagliato
era supporre che se il Nord fosse andato bene, in
qualche modo avrebbe trascinato anche il Sud “È
esattamente il contrario: se il Sud continuerà ad
andar male, tutto il Paese andrà male” ha recisamente dichiarato D’Antoni. La nuova emigrazione
– a differenza del passato – non porta denaro alla
terra d’origine: viceversa, sono le famiglie dei migranti, che restano nel Meridione, a dover sostenere economicamente i giovani che se vanno. Cosa
fare, allora? Affrontare la questione assicurativa
diventa decisivo e tutti devono essere coerenti con
un percorso comune; siamo in una fase che può
restituire all’assicurazione il suo giusto ruolo. Ma
il vero problema, secondo l’on. D’Antoni, è che le
assicurazioni sono antipatiche al popolo e in particolare al popolo del meridione. Bisogna fare una
grande campagna di simpatia, attrarre i consumatori abbassando le tariffe. E il plurimandato non
danneggerà le compagnie, le aiuterà, poiché i consumatori otterranno un servizio migliore e “Non
è vero che lo scopo degli agenti è piazzare il prodotto con la provvigione più alta”. Sulla lotta contro le frodi, è necessario utilizzare le banche dati
dell’Isvap e dell’Ania; le assicurazioni devono investire per fare prevenzione. Anche il Governo, come
l’Isvap, si è dichiarato pronto a difendere l’obbligo
a contrarre presso Bruxelles. “Andremo avanti sulla strada delle liberalizzazioni” ha promesso l’on
D’Antoni, che ha salutato i presento con una citazione di Giovanni XXIII “Diffidate dei pessimisti,
perché essi al massimo realizzano lo stato del loro
umore: cioè nulla”.
Partecipanti tavola rotonda
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Flash sulla tavola rotonda
Il dibattito di chiusura della manifestazione, moderato
da Riccardo Sabbatini, giornalista de Il Sole 24 Ore
A
lla tavola rotonda che ha fatto seguito
alla Conferenza, moderata da Riccardo
Sabbatini, giornalista de Il Sole 24 Ore,
hanno partecipato Tristano Ghironi, presidente Sna, Maria Luisa Cavina, Responsabile Tutela
Utenti Isvap, Vittorio Verdone, Direttore Auto
Ania, Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum, Alberto Cucchiarelli, Agcm, e l’on. Erminia Mazzoni, Componente della II Commissione
Giustizia e Comitato per le Pari Opportunità. Al
presidente Ghironi è stata posta una domanda
sui nuovi oneri a carico degli agenti, alla quale
è stato risposto che “Gli agenti faranno – come
sempre – il loro dovere, perché non tradiranno
mai i loro clienti” Poi il presidente Sna ha voluto
ritornare al tema centrale dell’iniziativa “Siamo
qui per parlare della grave situazione del Mezzogiorno. Quali risposte concrete possiamo dare
ai problemi del Meridione? Imprese, Authorities,
Governo, debbono avere il coraggio di investire
di più negli agenti che operano in questo territorio, dando loro più tranquillità operativa affinché possano fornire al cittadino il servizio cui ha
diritto”. Alla dottoressa Cavina è stato chiesto
– prendendo spunto dalla relazione di Manuel
Vila, chairman Bipar se sia vero che in Italia si è
avuto un eccesso di regolamentazione e le è stata
richiesta un’opinione sulle opzioni scontistica ovvero preventivatore RCAuto. La rappresentante
dell’Isvap ha puntualizzato che “La regolamentazione emanata dall’Istituto, altro non è che l’attuazione delle norme prescritte dal Codice delle
Assicurazioni. Dopodiché vi è un certo spazio di
confronto con gli elementi del mercato interessati dalle normative”. Sugli sconti, Maria Luisa Cavina ha risposto che la norma Bersani si inquadra
in un sistema che ha visto l’Istituto farsi carico del
problema; ora l’Isvap sta vagliando con scrupolo la materia, sotto il profilo della trasparenza e
della concorrenza “Non siamo contrari agli sconti, ma ci piacerebbe che fossero accompagnati da
una vera chiarezza sui prezzi di listino”.
A Verdone, il moderatore ha domandato perché
le compagnie non investano di più nel Mezzogiorno, il che ha dato modo al Direttore Auto
Ania di ribadire in sostanza quanto già affermato precedentemente dal presidente Cerchiai.
Quindi, fondamentale è risolvere la questione
della legalità “Ma non si possono scaricare tutte le responsabilità sull’Ania, che ha costruito
un apparato informatico per contrastare le frodi
in soli quattro mesi”. Sul risarcimento diretto, si
può correggere qualche lacuna ed ancora non si
può valutare come si evolverà il contenzioso sviluppatosi in questo ambito.
A Landi è stato richiesto un parere sul doppio
forfait e sul bonus malus.
“Occhio a non fare demagogia” ha ammonito subito il Segretario Adiconsum “si possono trovare
facili consensi, ma non aiuta a risolvere i problemi”. Secondo il dott. Landi, il risarcimento diretto
ha certo bisogno di correttivi e verranno apportati, ma bisognerebbe chiedersi quali reali risultati
ha portato la liberalizzazione delle tariffe auto.
Domanda evidentemente retorica, visto che – secondo Adiconsum - ha provocato una diminuzione
delle garanzie ed una giungla tariffaria. “Grazie
all’accordo tra Agenti, Consumatori e Compagnie
sono state ottenute alcune cose”, ma la vera questione è se gli utenti ne abbiano davvero beneficiato. È ora di ricostituire un tavolo di confronto
per una reale riduzione delle tariffe.
A Cucchiarelli il giornalista Sabbatini ha chiesto
di esprimersi in merito alla scontistica. Al di là
di questo, il punto è - secondo l’Autorità – che
manca nel consumatore la consapevolezza che si
può risparmiare anche cambiando compagnia ed
imparando a confrontare le tariffe.
All’on. Mazzoni è stata posta una domanda sulla
necessità di aggiustamento del risarcimento diretto e su una valutazione a distanza degli effetti delle leggi. Nella risposta, l’onorevole ha
puntualizzato la funzione sociale che svolgono
compagnie, agenti e sottoscrittori, i quali - tutti
insieme - contribuiscono alla trasparenza delle
transazioni commerciali e compensano l’arretramento dello Stato da alcune funzioni finora di
sua competenza (sanità, previdenza, ecc.). Liberalizzazioni? Piuttosto, una deregolamentazione
del sistema. “È attraverso l’agente che la compagnia riesce a rendere credibile il servizio offerto”
ha affermato la Mazzoni. E ancora, “L’assicurazione ci protegge dai rischi dell’illegalità”. Critica
sulle vittorie dello Stato citate da D’Antoni. “Non
credo: ora l’imprenditore che denuncia il pizzo
viene commissariato e deve consegnare la propria azienda ad un magistrato che probabilmente nulla ne sa”; le regole che avrebbero dovuto
aumentare la tutela del cittadino, invece l’hanno
diminuita. Ed ha concluso l’intervento esortando
a “Pensare al Mezzogiorno come ad un luogo
dove fare economia e non elemosina”.
11
Il sole di
Napoli
Simbolo di un
area che, già da
epoca borbonica,
attende il proprio
riscatto morale,
sociale ed
economico
Geri Villaroel e
Tristano Ghironi
Geri Villaroel
U
n’assolata Napoli d’autunno ha illuminato i
partecipanti al 70° Comitato centrale, che a larga
maggioranza hanno approvato
il rinnovo dell’accordo normativo ed economico dei dipendenti d’Agenzia. L’occasione è stata
propizia per presentare il volume “Sna Story”.
L’indomani, all’insegna dell’ora
della legalità, si è svolta la conferenza nazionale sulle assicurazioni nel Meridione. Uno sprone
a spostare le lancette dello sviluppo verso il futuro! A seguire
la tavola rotonda, moderata dal
giornalista de “Il Sole 24 ore”
Riccardo Sabbatini.
La conferenza, gestita nella prima parte dal direttore Sna Domenico Fumagalli, ha registrato
un rappresentativo succedersi
d’interventi programmati.
In apertura, il presidente del
Sindacato Agenti, Tristano Ghironi, inizia la sua relazione, affermando che la scelta di Napoli
non è stata casuale. La città partenopea rappresenta il simbolo di un’area che, già da epoca
borbonica col Regno Delle Due
Sicilie, attende il proprio riscatto
morale, sociale ed economico!
L’esposizione di Ghironi, lucida
e consapevole dei problemi che
12
affliggono il Meridione, tocca
l’anima della questione. Restano esemplari e lapidari taluni
passi della relazione, che danno
la misura delle condizioni in cui
versa il sud. Sono sintomatiche
le espressioni del tipo: “Purtroppo continuiamo a ricevere allarmanti segnalazioni da parte di
colleghi che si sentono in trincea, attaccati da tutte le parti
e senza possibilità di difesa o di
reazione, preoccupati del futuro
della loro attività e, soprattutto,
per l’impossibilità di prestare un
corretto servizio alla loro clientela”.
Il presidente nazionale prosegue col passare in rassegna le
tariffe Rca, elevate specialmente nel Mezzogiorno, richiamando in proposito le autorità di
vigilanza.
Le parole di Ghironi innescano
una serie di riflessioni. Ci viene da pensare al Milite Ignoto,
sepolto sull’Altare della Patria.
Ricorre spontanea la domanda:
potrebbe essere un Meridionale? Fermo restando il concetto,
che allora, chi moriva per la Patria era vissuto assai! In quella
circostanza, quando il caduto
fu scelto a caso, sarebbe stato
scandaloso accennare a competività (gap) tra nord e sud!
È indubbio pure, che consistenti
pezzi del patrimonio delle Compagnie di assicurazione si debbano al lavoro delle agenzie del
Meridione. Tutto questo, però,
sembrerebbe non sia importante! Si registrano, infatti, dismissioni di portafoglio ed indiscriminati recessi da Mandati con la
conseguenza di pesanti ricadute
economiche ed occupazionali al
Sud.
Gli strateghi del sistema si sono
chiesti cosa accadrebbe al personale in esubero nelle sedi di direzione, se le Imprese si ritirassero dal meridione? In sostanza se
Sparta piange, Atene non ride!
In questo caso pure i così detti
manager d’assalto, potrebbero
subire ritocchi e ce ne sarebbero
da fare, sui loro superlauti compensi!
Il discorso delle due Italie, nord
e sud, si manifesta in molte occasioni ed in svariati modi. Tra
i tanti, un episodio eclatante riguarda la prima guerra mondiale. Dopo la disfatta di Caporetto,
si dava per certa la nostra sconfitta. A questo punto il comando supremo delle forze armate
passò dal generale piemontese
Luigi Cadorna al napoletano
Armando Diaz, misconosciuto
generale! Si disse che fosse in-
decoroso per un ufficiale del
nord arrendersi al nemico, mentre per quello del sud sarebbe
stata tutta altra cosa! Era chiaro
che fosse endemico considerare
perdenti i Meridionali, perciò
arrendersi sarebbe stato più
naturale. A fare risalire la china
giocò l’imponderabile, così finì
come sappiamo. La dice lunga,
in proposito, il proclama della
vittoria, firmato dal generale
partenopeo.
Apre gli interventi Manuel Vila,
chairman of Bipar. L’organizzazione fondata a Parigi nel 1937
con sede a Bruxelles, raccoglie
le rappresentanze nazionali degli intermediari di assicurazione
di 47 Paesi dell’area europea e
mediterranea.
Vila pone in evidenza il legame
instaurato da anni tra Bipar e
Sna, rimarcando il processo di
adeguamento delle rispettive
legislazioni interne. Partendo
dal presupposto che gli intermediari assicurativi rappresentano per le Compagnie le antenne del mercato, afferma che
tali professionisti, per i vincoli di
lavoro sul territorio e col cliente, possono costituire una delle
principali soluzioni alla ripresa
del meridione d’Italia.
L’intervento dell’on. Maria Fortuna Incostante si incentra su
legalità, criminalità organizzata
e disoccupazione, da cui discendono i mali del Mezzogiorno.
Nonostante i suoi incarichi governativi, critica la disattenzione dei politici ai problemi del
sud, afflitto da una fragilità del
tessuto economico-sociale. In
proposito afferma di non esserci
ricette, tranne il lavoro comune
ed una forte sinergia dei soggetti in campo. La sala gremita
di partecipanti (un migliaio),
perciò lasciava sperare bene!
Maurizio Maddaloni, vice presidente della Confcommercio,
attribuisce alla lentezza della
burocrazia buona parte dei problemi insoluti.
Il presidente dell’Ania, Fabio
Cerchiai, che inizia col profondere apprezzamenti allo Sna,
s’addentra in alchimie numeriche e percentuali in termini
di rapporti sinistri e premi nel
Ramo Rca (truffe). Sorvola sulla
conseguente lievitazione delle
tariffe al sud, per soffermarsi
sulla scarsa produzione Vita,
rispetto alla media nazionale.
Dopo aver indugiato sulla flessibilità tariffaria e la liquidazione diretta (forfait), accenna alla
Fondazione Ania per la sicurezza stradale. Infine lamenta l’assenza del governo, ma subito
dopo si corregge, notando la
presenza dell’on. Sergio D’antoni, vice Ministro dello sviluppo
economico.
Una sagace chiosa sul lungo intervento di Cerchiai arriva immediata da Ghironi, che rivolgendosi al presidente dell’Ania
gli contesta scherzosamente
che veniva “a rubare le galline
in casa della volpe”. Era chiaro
che il tempo in esubero, l’avesse
sottratto proprio a lui, che se ne
lamentava!
Atteso l’intervento faccia a faccia con Giancarlo Giannini. Il presidente dell’Isvap ci è sembrato
rinnovato negli atteggiamenti
con gli Agenti, forse incoraggiato dal loro contegno, affatto
pregiudizievole. Era come avesse ritrovato dei vecchi amici, per
nulla memore della manifestazione di protesta del 28 settembre 2006 a Roma. Furono in 14
mila a contestare l’interpretazione dell’Istituto di Vigilanza
sul Codice delle assicurazioni.
Giannini si è addentrato nei
problemi del momento, affrontando le situazioni scottanti, ma
trite e ritrite, nella maniera più
soft possibile. All’insegna della
legalità, gli argomenti, trattati
alla Ponzio Pilato, risentivano
di furbesca captatio benevolentiae. Utile escamotage per non
guastare l’atmosfera all’inglese,
che si era deciso destinare agli
ospiti.
La seconda parte del Convegno,
vide il giornalista Riccardo Sabbatini, gestire la programmata
tavola rotonda. Aprì il giro di
domande agli intervenuti, Tristano Ghironi. Il presidente Sna
sui sinistri dubbi ed il doppio
forfait, s’appellò alla trasparenza. Le compagnie anziché ritirarsi dal meridione dovrebbero
investire di più, rafforzando gli
uffici di liquidazione danni. In
quanto all’Isvap c’è eccesso di
regolamentazione e maldestra
interpretazione.
La trasparenza è stata condivisa
pure dagli altri intervenuti con
la pregiudiziale, per Maria Luisa Cavina, responsabile tutela
utenti, Isvap, di conciliarla con
la concorrenza!
Vittorio Verdone, direttore Rca,
Ania, si sofferma sulla lentezza
della magistratura e sull’opportunità di liquidare un sinistro,
pur dubbio, per limitarne la
spesa.
Per il segretario generale
dell’Adiconsum, Paolo Landi,
nel rispondere alle domande di Sabbatini, si pronunciò
per le “tariffe in vetrina”, cioè
rese pubbliche e confrontabili
col cartello emesso da ciascuna
compagnia. Gli elevati costi della Rca comportano contrassegni
falsi. La gente non può pagare
premi così alti!
D’accorata esposizione, l’on.
Erminia Mazzoni, componente
commissione giustizia e comitato pari opportunità, propone un’inversione del malus dal
figlio al padre. L’espediente
porrebbe un freno ai sinistri! A
suo avviso bisognerebbe rendere il mercato più credibile, essendoci un muro tra controlli e
controllori. L’Agente non viene
considerato per ciò che vale e
rappresenta per l’economia del
Paese. Critica il Governo per una
serie di responsabilità ed incompiute.
Il vice ministro dello sviluppo
13
economico, Sergio D’Antoni,
appartiene a quella genia di politici che sa cosa la gente desidera ascoltare, non per niente proviene dal sindacalismo attivo.
Ha iniziato il suo intervento con
l’apprezzare il titolo del Convegno, soffermandosi sull’ora della legalità.
L’apprezzamento è proseguito sull’impegno di Ghironi, che
non si lascia sfuggire occasione
per esporgli il “fatto” del giorno della categoria. In quanto al
sud, ai tanti problemi aggiunge
l’emigrazione. Si tratta di 120
mila persone all’anno, oltre i
170 mila pendolari. Continua a
grattarsi la testa in tema di Rca
e di plurimandato, che a suo
avviso aiuta le Compagnie, non
li danneggia. Attribuisce alla
Guardia di Finanza il ruolo di
controllo su frodi ed usura. Diventa simpatico, quando ritiene
che sia la simpatia a giocare un
ruolo importante, per proporsi
sul mercato degli affari.
Conclude con una frase di Giovanni XXIII “Abbiate diffidenza
dei pessimisti, perché realizzano
quello che gli detta il loro stato
d’animo, cioè nulla!”.
Sna story: la storia
del Sindacato Nazionale
Agenti di
Assicurazione,
narrata da
Geri Villaroel
D
urante la conferenza stampa organizzata
al termine della tavola rotonda successiva alla Conferenza, è stato presentato il
volume “SNA STORY”, curato dal CdR, nel quale
Geri Villaroel racconta la storia del Sindacato partendo dal 29 maggio 1919 – data di costituzione
dell’ANA, precorritrice dell’Organismo che oggi
conosciamo – fino ai giorni nostri. “Dalla lettura
delle pagine di Sna Story, traspare con immediatezza che la cosa importante non è tanto l’approdo, cui siamo ancorati saldamente nelle inquietudini dell’oggi e forse neanche il principio, sfumato nella nebbia del tempo, quanto piuttosto il
viaggio stesso effettuato da Calogero Villaroel, Geri per tutti noi, allo scopo di tendere il filo
abbandonato distrattamente nel ripostiglio trasandato della nostra memoria” scrive Roberto
Bianchi nella sua prefazione, definendo l’opera “Un sapido assaggio dei fatti che compongono il passato collettivo del sindacato, offerti in una prospettiva di grande attualità culturale e
sociale, capace di coinvolgere nelle sue fitte volute chiunque percorra le complesse strade del
vissuto assicurativo”.
Per informazioni ed acquisti del volume, rivolgersi alla Struttura Sna
14
Lettera
aperta a
Riccardo
Sabbatini
Considerazioni
sull’articolo pubblicato
da Il Sole 24ore il 30
ottobre scorso,
riguardante l’effetto
agenti sulle polizze
Paolo Suozzo,
Presidente Confederazione Gruppi Agenti Axa
G
entile Dott. Sabbatini,
ho letto con estrema attenzione quanto
ha scritto a proposito degli effetti della recente Legge cosiddetta Bersani e non posso far a
meno di replicare.
La normativa alla quale fa riferimento ha innovato - in ambito assicurativo - sostanzialmente su
due fronti: l’eliminazione del vincolo della poliennalità nelle polizze e la eliminazione del vincolo
di esclusiva nei mandati di agenzia che legano gli
intermediari alle compagnie di assicurazioni.
Si tratta di interventi volti indiscutibilmente a far
crescere il tasso di concorrenza in un mercato quello delle polizze – molto protetto e, soprattutto, molto concentrato.
Scriverne criticamente, utilizzando una testata
di ispirazione liberista e per giunta invocando il
danno agli “utenti” – costretti a pagare il prezzo
della liberalizzazione - mi pare un’operazione sospetta.
Il fatto che il plurimandato preesistesse alla Bersani non aggiunge niente all’analisi condotta da
Lei e da altri commentatori della materia, a causa
della diffusa indisponibilità delle società di assicurazioni a conferire mandati liberi dall’esclusiva.
Ciò che va osservato è che sino ad oggi non è esistito un vero e proprio mercato della intermediazione. Nel senso che il livello della remunerazione
dell’Agente non si trattava, ma si imponeva o si
tramandava.
Eppure, anche il lavoro dell’intermediario dovrebbe avere un prezzo che, in una economia tendenzialmente libera, viene fissato dalle dinamiche
della domanda e dell’offerta.
Quello che Lei sostiene (ma non è certamente
l’unico e, a tal proposito, è utile riprendere le posizioni dell’A.N.I.A. espresse da aprile scorso ad
oggi) è che la libera fissazione del prezzo della
intermediazione – conseguente all’abrogazione
dell’esclusiva - genera un aumento del prezzo
finale del prodotto assicurativo e, pertanto, è in
contrasto con gli intendimenti del legislatore.
Cercherò, per quanto possibile, una replica sintetica e chiara:
• ciò che insegnano dalle cattedre di economia è
che più un mercato è libero e più il prezzo dei
beni o dei servizi scambiati in quel mercato tende a calare. Denunciare il contrario (anche se il
mercato del quale si parla – intermediazione - è
solo una frazione di quello più ampio – polizze), è come dire che, sottopagando i giornalisti,
si potrebbe ridurre il prezzo dei giornali;
• la ipotizzata e paventata impennata del prezzo
della remunerazione degli intermediari passerebbe integralmente nel prezzo finale solo in
un mercato (questa volta mi riferisco a quello delle polizze) tutt’altro che concorrenziale.
Se, invece, assumiamo che quello assicurativo
è davvero un mercato concorrenziale, allora
non faticherà ad assorbire gli eventuali aumenti attraverso una crescita dell’efficienza e,
soprattutto, una compressione degli utili che,
a guardare i bilanci delle imprese assicurative,
appaiono strepitosi;
• l’indennità stabilita da Generali per l’attività
svolta dagli Agenti sul fronte “risarcimento diretto” non è un effetto Bersani, ma il compenso
per un compito nuovo, introdotto da altra normativa. Se avessero scelto di affidarlo all’esterno, a soggetti diversi dall’Agente, sarebbe stato
senz’altro pattuito un prezzo. Probabilmente
pari 15 euro;
• la rescindibilità annuale (termine tecnico ed improprio), la possibilità per l’Assicurato di disdire ad ogni scadenza annuale e senza penalità
il contratto di assicurazioni, ancorché di durata poliennale, sblocca il mercato “danni non
auto” da una prassi tutt’altro che moderna e
liberista che, facendo perno su un sistema di remunerazione basato sull’anticipazione provvigionale, coniugava l’interesse della Compagnia
e quello dell’Agente. La necessità di una rapidissima trasformazione di tale meccanismo remunerativo in un altro che garantisca equilibrio
economico e finanziario delle reti è questione
affidata all’intelligenza delle Parti (Compagnie
ed Agenti ) chiamate ad una negoziato indotto,
anziché dalla lungimirante lettura degli scenari
economici, da una norma di legge.
Cordiali saluti.
Napoli, 04/11/2007
15
Approvato il nuovo CCNL
dei dipendenti di agenzia
Ora è necessario dimostrare maggiore fermezza
e determinazione nel trattare con le imprese un
rinnovato impianto dei rapporti economici
Roberto Bianchi
A
lla fine è prevalso il buon senso e, nonostante il parere contrario di circa un quarto dei
componenti, il Comitato Centrale del Sindacato ha approvato il rinnovo del contratto collettivo di lavoro dei dipendenti di agenzia. E questo,
nonostante le crescenti difficoltà economiche incontrate dagli agenti, rendano difficile qualunque
scelta che comporti ulteriori appesantimenti delle
spese generali.
Il combinato disposto tra la politica praticata dalle
compagnie negli ultimi anni, tesa a ridurre i trattamenti provvigionali fino a livelli di non sopravvivenza, oltreché a trasferire attività amministrativogestionali alle agenzie (ultime in ordine di tempo
quelle legate all’indennizzo diretto) e l’eliminazione del preconto conseguente alla monoannualizzazione dei contratti, stanno infatti minando l’equilibrio di numerose rappresentanze.
Il ricavo lordo degli agenti è in caduta libera, i collaboratori commerciali scarsamente consolidati cercano sistemazioni lavorative meno precarie e l’incertezza regna sovrana nell’attesa che le bollicine del
fatidico 1° gennaio contengano la ricetta giusta per
mettere in atto il plurimandato.
Tuttavia, a tre anni dalla scadenza del Ccnl, era necessario ripristinare la normalità, non cedendo alla
tentazione di tenere in ostaggio gli interessi del
personale dipendente in difesa delle esigenze degli agenti. Ciò, non solo perché i dipendenti sono
indispensabili al corretto svolgimento delle attività
agenziali, ma anche perché una categoria che intenda far valere le proprie ragioni e cerchi di riqualificare la propria immagine agli occhi dell’opinione
pubblica, non può adottare con le maestranze comportamenti simili a quelli subiti a loro colta dalle
rispettive compagnie.
Semmai sarà necessario, attraverso l’azione politica dei Gruppi aziendali, dimostrare maggiore fermezza e determinazione nel trattare con le imprese
un nuovo e più soddisfacente rapporto economico
nell’attuazione del contratto di agenzia. Anche se,
è ovvio, risulta molto più difficile mostrarsi forti con
i forti, piuttosto che con i deboli.
In una prospettiva di lungo periodo, è necessario
introdurre elementi di partnership imprenditoriale
16
Roberto Bianchi
che si differenzino sostanzialmente dagli asfittici contenuti dei cosiddetti accordi integrativi che,
come tutti i pannicelli caldi, poco possono fare nella cura della grave malattia che colpisce i disastrati
bilanci di agenzia.
D’altro canto i tempi sono cambiati e l’eliminazione
dell’esclusiva, unita alla rescindibilità delle polizze
poliennali, aprono scenari di assoluta novità che apprezzano considerevolmente il valore della rete di
vendita professionale.
I manager delle imprese sembrano non averlo capito,
ma siamo sicuri che la categoria - e soprattutto le sue
rappresentanze - ne siano del tutto consapevoli?
Principali parametri del
contratto nazionale
Circolare Sna Prot. 179 del 19 dicembre 2007
Comunichiamo che, a seguito dell’approvazione da parte del 70° Comitato Centrale SNA, del CCNL dei
dipendenti delle agenzie di assicurazione in gestione libera, normativo ed economico, le retribuzioni
2008 sono le seguenti:
Gennaio 2008:
Capo Ufficio =
I Categoria
=
II Categoria
=
III Categoria =
€ 1.270,61
€ 1.210,11
€ 1.139,56
€ 1.074,58
+
+
+
€ 36 (riparametrazione)
€ 34 (riparametrazione)
€ 7 (riparametrazione)
=
=
=
€ 1.306,61
€ 1.244,11
€ 1.146,56
I suddetti valori della riparametrazione potranno essere riassorbiti, fino a concorrenza, dagli aumenti
concessi a titolo di miglior favore, solo per i lavoratori inquadrati come Capo Ufficio o I categoria e non
per la II categoria.
Il nuovo valore degli scatti di anzianità per l’anno 2008, che andrà moltiplicato per il numero degli scatti
maturati dal dipendente in ciascun periodo di paga, ammonta, per il Capo Ufficio ad € 27,13, per la I
Categoria ad € 25,65, per la II Categoria ad € 24,16, per la III Categoria ad € 22,78.
Dal 1° febbraio 2008 al 31 marzo 2008 le retribuzioni sono le seguenti:
Capo Ufficio =
€ 1.270,61
+
€ 54 (riparametrazione) =
I Categoria
=
€ 1.210,11
+
€ 51 (riparametrazione) =
II Categoria
=
€ 1.139,56
+
€ 10,5 (riparametrazione) =
III Categoria =
€ 1.074,58
€ 1.324,61
€ 1.261,11
€ 1.150,06
Dal 1° aprile al 31 dicembre 2008 le retribuzioni sono le seguenti:
Capo Ufficio =
€ 1.270,61
+
€ 54 (riparametrazione)
I Categoria
=
€ 1.210,11
+
€ 51 (riparametrazione)
II Categoria
=
€ 1.139,56
+
€ 17 (riparametrazione)
III Categoria =
€ 1.074,58
€ 1.324,61
€ 1.261,11
€ 1.156,56
=
=
=
Dal 1° aprile 2008, ai dipendenti in II categoria viene corrisposto un aumento di 6,5 € al valore della
riparametrazione (il cui valore diventa pari, dal 1° aprile, a 17 €).
L’importo di 6,5 € è da considerarsi, anche per i dipendenti in II categoria, come anticipo riassorbibile
sugli aumenti che dovessero derivare, ai dipendenti di tale categoria, dalla nuova classificazione del
personale. ( Nota a verbale art. 15 CCNL, art. 31 CCNL 2007).
Per quanto riguarda il Premio aziendale di produttività, ricordiamo che va erogata, se dovuta, per il
2007, la differenza tra il valore unico previsto dal CCNL 2001 ed i valori indicati da una delle tre fasce
previste dal rinnovo del CCNL.
Relativamente ai buoni pasto, la differenza, se dovuta, va erogata a partire dal 12 aprile 2007, data di
sottoscrizione del Verbale di Intesa al Ministero del Lavoro, ed il valore è pari a 3 € per il 2007 e a 3,50
€ a partire dal 1° gennaio 2008, salvo condizioni di miglior favore.
Relativamente all’avvio dell’Ente Bilaterale, della Cassa Lavoratori Agenziali (e relativi versamenti), del
Fondo Pensione e del Fondo di formazione continua, provvederemo a comunicare a tutti gli iscritti l’inizio dell’operatività di questi istituti e le relative modalità di adesione e/o finanziamento.
17
E ora
parliamo
del grande
progetto di
formazione
realizzato dal
Sindacato
Convenzionate 16
Società, coinvolti
numerosi colleghi nella
docenza, garantiti prezzi
polititi e qualità dei
percorsi formativi
Tiziana Belotti
S
ergio Risolo, componente dell’Esecutivo
Nazionale e coordinatore della commissione nazionale Formazione ha relazionato,
in occasione del Forum della Distribuzione Assicurativa avvenuto il 3-4 ottobre a Milano, una
dettagliata analisi sull’intenso lavoro svolto dal
suo gruppo di lavoro per favorire gli associati Sna
ad adeguarsi agli obblighi formativi previsti dal
complesso Regolamento attuativo Isvap.
Nel cercare di esporne una sintesi esaustiva e
consona all’importanza dell’argomento, evidenzierò subito che
la ricerca si è sviluppata da una
doppia consapevolezza sul valore
della formazione professionale intesa come:
• leva competitiva e imprescindibile strumento per migliorare
il servizio ai clienti, più responsabili ed aggiornati grazie anche all’informazione profusa
dalle associazioni consumatori
e da tanti altri mezzi di diffusione che creano esigenze assicurative e previdenziali più
18
“raffinate, precise, competenti, specifiche e
particolari”,
• strumento per patrimonializzare il cosiddetto
capitale intellettuale da cui ricavare valore aggiunto, ovvero maggiore redditività in questo
tumultuoso ed evoluto mercato che, da almeno un quinquennio, ha visto le nostre Impreseagenzie duramente attaccate ed erose nei propri margini di contribuzione.
Risolo fornisce enfasi all’importanza di affrontare le problematiche derivanti dagli obblighi
formativi, non limitandosi all’impatto economico
e quindi all’ennesimo costo che si rovescia sulle
agenzie, ma riconoscere in questa attività formativa gli elementi positivi di un investimento
a lungo termine, metabolizzando il grande cambiamento in atto oggi nel mercato e facendolo
diventare un elemento di distinzione: “ciò che
farà la differenza”. Il risultato di questo fondamentale cambiamento sarà la lenta, ma costante
affermazione di una cultura della libertà.
Non potrà più essere una formazione che “indossa la casacca”, quella fornita dalle compagnie
alle proprie reti ‘fidelizzatÈ, orientata al singolo
e specifico prodotto assicurativo che correda gli
intermediari di un bagaglio monovalente e quindi non li prepara al cambiamento che richiede
adeguate capacità consulenziali nel rispetto del
dovere di trasparenza verso il consumatore.
Chi e quanti coinvolgerà
Questa importante innovazione normativa riguarderà circa 200.000 operatori fra agenti,
brokers, dipendenti di agenzia e di società di
brokeraggio, produttori, subagenti, dipendenti
bancari e postali, promotori finanziari, che ogni
anno si dovranno formare e/o aggiornare se vorranno essere in regola nel proporre contratti assicurativi alla clientela.
Due percorsi formativi paralleli, uno iniziale per
chi vorrà avviarsi all’attività intermediativa ed
iscriversi perciò al RUI, l’altro ogni
anno, per il miglioramento culturale di quelli già iscritti.
Per quanto riguarda il nostro
specifico settore agenziale, presupponendo una media di tre
dipendenti e di tre collaboratori
commerciali per ogni agenzia si
parla, in buona sostanza, di un
microcosmo di 100.000 operatori
destinatari di offerta formativa
che, per il solo obbligo di aggiornamento annuale, richiederebbero 3.000.000 di ore, delle quali
almeno 1.500.000 in aula!
Società di formazione
Corsi previsti
Dall’analisi effettuata dalla Commissione, si è
rilevato un accentramento dell’offerta formativa in pochissimi centri: Milano, Torino, Bologna,
Firenze, Roma, Napoli e questo ha influenzato
una maggiore propensione alla formazione solo
per una quota di agenti di assicurazione e loro
collaboratori. Ciò ha contribuito a generare nel
tempo un gap professionale nelle aree meno
favorite e una radicata desuetudine alla pratica formativa e di aggiornamento, indotta anche
dall’insostenibilità di tutti i costi aggiuntivi di
trasferimento.
L’obiettivo prioritario che la commissione formazione si è posta, dice Risolo, è di offrire a tutti gli interessati un’offerta formativa di qualità
in ogni Provincia italiana, dalla Val D’Aosta alla
Sicilia, dal confine dell’Austria alla Sardegna, a
costi accettabili sempre al di sotto del praticato.
La scelta di Sna è stata quella di attingere al
grande patrimonio professionale ed imprenditoriale già espresso dalle maggiori società di formazione specializzate e concordare con queste
un progetto formativo di elevato profilo e ben
strutturato, ma nel contempo, prevedere l’inserimento di colleghi competenti e disponibili
a collaborare nella docenza con queste società
convenzionate.
L’accordo prevede:
• corsi di formazione professionali per gli intermediari assicurativi da iscrivere nella Sez. E del
RUI, di durata non inferiore a 60 ore, di cui almeno 30 ore in aula e/o videoconferenza;
• corsi di aggiornamento professionale per gli
intermediari assicurativi iscritti alla Sez. E del
RUI, di durata non inferiore a 30 ore, di cui almeno 15 ore in aula e/o videoconferenza, da
svolgersi secondo i termini e le modalità stabilite dal Regolamento ISVAP n. 5/2006 (di cui la
prima scadenza è il 31 dicembre 2008);
• corsi di aggiornamento professionale per gli
intermediari assicurativi iscritti alla Sez. A del
RUI, di durata non inferiore a 30 ore di cui almeno 15 ore in aula e/o videoconferenza, da
svolgersi secondo i termini e le modalità stabilite dal Regolamento ISVAP n. 5/2006 (di cui la
prima scadenza è il 31 dicembre 2008);
• corsi di formazione professionale per gli addetti allo svolgimento dell’attività di intermediazione all’interno dei locali degli intermediari assicurativi iscritti alla Sez. A del RUI, di
durata non inferiore a 60 ore, di cui almeno 30
ore in aula e/o in videoconferenza, per l’inserimento iniziale, da svolgersi secondo i termini
e le modalità stabilite dal Regolamento ISVAP
n. 5/2006;
• corsi di aggiornamento professionale di durata
non inferiore a 30 ore di cui almeno 15 ore in
aula e/o videoconferenza, da svolgersi secondo i termini e le modalità stabilite dal Regolamento ISVAP n. 5/2006 per l’aggiornamento
annuale;
• corsi di formazione professionale finalizzati
all’iscrizione nella Sez. A del RUI;
• corsi per formare i formatori.
Questo imponente progetto, Risolo, lo definisce
un’enorme macchina da guerra pronta a partire
con un nutrito calendario di corsi per tutto l’anno 2008 che si svolgeranno dal Nord al profondo Sud, a prezzi uguali per tutti, ma soprattutto
“politici”.
La realizzazione
del progetto
Il progetto formativo Sna prevede di:
• ricercare le società serie, affidabili ed organizzate, con know how specifico nell’assicurativo,
• raccogliere le tantissime domande di collaborazione pervenute dai colleghi,
• armonizzare le differenti modalità di erogazione dei corsi,
• unificare, per tutta l’Italia, i costi e i prezzi dei
singoli corsi,
• comprendere le skills di ogni singola società
per poter massimizzare i risultati,
• favorire l’incontro tra società erogatrici e candidati formatori.
Questa è stata la piattaforma di partenza da cui
si è sviluppata la convenzione-quadro conclusasi
nel mese di ottobre con 16 società di formazione
che Risolo intende ampliare per migliorare sempre più il servizio alla categoria.
Il Sindacato si riserva di verificare preventivamente il contenuto e i programmi dei corsi
predisposti dalle società, sia che la formazione
venga erogata in aula, in e-learning o tramite
videoconferenza in agenzia.
19
Sergio Risolo,
componente l’esecutivo
nazionale SNA
Intervista a Sergio Risolo
Domanda: Chiediamo direttamente a Sergio Risolo cosa intende per prezzi politici:
Risposta: Potrei rispondere molto semplicisticamente “drasticamente scontati”, ma sarebbe oltremodo riduttivo. In una economia di mercato, è
la libera concorrenza che determina i prezzi.
Ma nel settore della formazione professionale assicurativa, in Italia almeno, non penso ci sia ancora una matura economia di mercato, dove, cioè,
un fornitore di servizi può stabilire qualunque
prezzo per ciò che vende, ma se fissa un prezzo
più alto degli altri, perderà clienti e sarà costretto
ad abbassare il prezzo.
Soprattutto nel sud, come ho già avuto modo di
dire, ed in molte provincie del centro-nord, (fuori,
quindi, dai grandi circuiti) in tutti questi anni, c’è
stata una quasi assoluta assenza di offerta formativa. Le poche occasioni che ci erano date da cogliere erano offerte a caro prezzo e non potendo
fare alcun raffronto, né in termini qualitativi né
in termini quantitativi, accorrevamo alla novità.
Succedeva, cioè, che la società di formazione, in
molte zone d’Italia, richiedeva il prezzo più alto
che poteva ottenere.
Tutto ciò, è naturale, in presenza di un obbligo
formativo imposto dalla legge, non poteva essere
ulteriormente tollerato, nell’interesse della categoria.
Si è pensato, allora, di fissare, noi, i prezzi dei
corsi, quasi fossero dei prezzi amministrati, cioè
fissati da un organo (lo SNA) con poteri sovraordinati. Prezzi, cioè, non determinati dalla dinamica
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della domanda e dell’offerta ma più o meno correlati al costo di produzione del servizio prestato,
alla sua qualità ed al suo valore per gli agenti e
loro collaboratori. Questo non significa, naturalmente, che trattasi di prezzi inferiori al costo.
Ecco perché ho parlato, quasi provocatoriamente,
di “prezzi politici”: volevo, infatti, “coinvolgere
pienamente” nel progetto anche tutte le società
di formazione convenzionate: quello dell’erogazione di formazione è da considerare a tutti gli
effetti un servizio di carattere individuale che,
per ragioni legislative, quasi non può essere correlato a valutazioni di convenienza economica
delle stesse società erogatrici, ma a valutazioni di
“opportunità” per loro stesse, e per la categoria.
Come hai pensato di inserire come formatori gli
stessi colleghi?
In Italia, ma non so per quanto ancora, nel settore assicurativo ha predominato sempre una sistematica pregiudiziale opposizione al progresso,
attraverso la limitazione della diffusione della
conoscenza oltre certi limiti. Responsabili di ciò,
indubbiamente, sono state anche le Compagnie.
Per cui, l’offerta indipendente formativa è sempre
stata insufficiente rispetto alle reali necessità.
Non è stato, insomma, mai un ambito in cui si è
voluto investire, sia in termini di offerta che di
domanda. Ecco perché, in Italia, risultano ben poche le aziende che operano specificamente nel ns.
settore professionale e ben pochi i soggetti che
hanno assunto forte esperienza d’aula.
Molti, invece, sono risultati i colleghi che, forti di
anni di esperienza professionale sul campo nonché, attratti dal “fascino della docenza”, nel corso di questi anni, hanno acquisito nei più svariati
ambiti, una notevole esperienza formativa nel ns.
settore.
Ci è sembrato sensato a questo punto approfittare di questo grande serbatoio umano presente
in ogni angolo d’Italia, per agevolare le società
di formazione nell’erogazione di corsi fuori dai
grandi centri metropolitani. Così, la società che
ha sede a Milano, potrà erogare corsi anche a Catanzaro utilizzando risorse umane qualificate già
presenti in Calabria e non sostenere, quindi, costi
di trasferimento per i propri formatori milanesi.
In più, ci è sembrato utile rafforzare ulteriormente la relazione e la solidarietà, fra il Sindacato ed
i suoi iscritti.
Quale tipo di sinergia intendi attuare tra società
di formazione e agenti formatori?
Lo Sna non ha voluto assolutamente imporre nulla e nessuno alle società di formazione. Né, tantomeno ha reclutato alcuno.
Noi abbiamo solo, nell’ottica suesposta, cercato di
fare avvicinare le due parti, nell’interesse esclusivo del progetto.
Nella convention di Roma di settembre, abbiamo
fatto incontrare, come succede in ogni “mercato”
che si rispetti, domanda e offerta, a seconda della
zona di provenienza di ogni formatore e di quella
di operatività di ogni società. Le due parti si sono
incontrare e nella più assoluta libertà di azione
si sono confrontate sugli aspetti peculiari della
eventuale collaborazione.
Quali maggiori difficoltà hai riscontrato nello sviluppo di questo progetto?
Oggi, esistono varie modalità di erogazione della
formazione:
la classica aula, la moderna e-learning, la tecnologica videoconferenza.
Ogni società, a seconda delle proprie propensioni, ha preferito specializzarsi in una sola di tutte
queste e, comunque, attuando metodologie personalizzate. Il tutto mixato in una torre di babele
dei prezzi offerti.
Le difficoltà che la commissione ha riscontrato sono state moltissime; soprattutto, nella fase
iniziale: cioè, quella che ci ha visti impegnati duramente nella mappatura delle società di formazione, nella conoscenza approfondita di ognuna
di esse e nella conseguente selezione (effettuata
con criteri altamente selettivi), nella individuazione delle specifiche skills e delle capacità organizzative di ognuna di loro.
Ma, ritengo, che la maggiore complessità e problematicità l’abbia presentate il lavoro sulla omogeneizzazione ed armonizzazione delle differenti
proposte giunteci da tutte le società, sia in termini economici che formali che sostanziali.
Giungere all’obiettivo di un unico prezziario per
tutte le società, in ogni provincia d’Italia, suddiviso per tipologia di corso, non è stato molto semplice. Ma questo era il ns grande obiettivo!
Quali potrebbero essere secondo le tue previsioni i margini di risparmio che otterranno i colleghi
da questa iniziativa?
Conoscendo abbastanza bene il mercato di offerta recente di corsi, disponibili in alcune zone, azzarderei un 15%.
Quale riscontro ti attendi dai colleghi?
A breve, sicuramente, l’attività professionale degli intermediari dovrà passare da quella tradizionale, svolta sino ad oggi, ad una di ottima consulenza; pertanto, una formazione di prodotto,
come quella prestata solitamente dalle Compagnie, non potrà bastare più.
Servirà, invece, un’offerta formativa e di aggiornamento duttile, differenziata e diversificata; rispettosa, cioè, di una emergente molteplicità di
scopi, ruoli e profili professionali che le nuove
norme stanno di fatto determinando nel mercato.
Ecco perché, ritengo che, una iniziativa di così
grandi respiro e spessore politico-culturale non
possa passare inosservata né possa essere minimizzata strumentalmente.
Da oggi in poi, i colleghi ed i loro collaboratori
avranno sempre più bisogno di una corretta informazione e di una formazione di vera qualità.
Ma è anche vero che stiamo rivendicando già da
quasi un quinquennio una migliore e più decorosa redditività delle nostre aziende, affogate da
mille impegni, gravami e costi aggiuntivi.
Chi sta alla canna del gas per provvigioni sempre
più risicate, di questo ulteriore onere e balzello,
ne avrebbe fatto piacevolmente a meno!
Noi dello SNA ne siamo consapevoli!
Ed è per questo motivo che la commissione formazione del Sindacato, ha lavorato serratamente
ed alacremente per fare in modo che quel diffuso lamentato senso di malessere che striscia tra
gli agenti di assicurazione possa trasformarsi nel
tempo in una ventata generale di convinzione,
forza ed energia, produttive; per fare in modo
che quelle ineluttabili incombenze, quel gravoso
adempimento burocratico e quei balzelli, connessi alla cosiddetta riqualificazione professionale, si
trasformino nel tempo in una importante quanto
necessaria opportunità per dare finalmente nuovo impulso all’attività assicurativa.
Quindi, sono convinto che la risposta della categoria a questa nuova avventura dello SNA sarà
estremamente positiva.
Quali sono i punti di forza in questi corsi supervisionati dallo SNA?
Il progetto ha coinvolto per ora ben 16 società
di formazione indipendenti che, con la loro firma sulla convenzione-quadro, hanno dato dimostrazione di voler condividere con la SNA le linee
guida degli interventi in materia di formazione
e di aggiornamento professionale, ai sensi del D.
Lgs. n. 209/2005 e previsti dagli artt. 9, 17, 21, 38,
e 42 del Regolamento ISVAP n. 5/2006; il tutto
finalizzato a garantire economicità, efficacia ed
efficienza, ai soggetti fruitori e tenuti all’assolvimento dell’obbligo formativo.
È naturale che, a garanzia di una formazione di
qualità e che si vuole indipendente, il Sindacato
si riserva il diritto di verificare preventivamente
il contenuto ed i programmi dei corsi predisposti
dalle società.
21
Prove tecniche
di plurimandato
In previsione della caduta
dell’esclusiva, gli agenti danno
vita a società e network, non
disdegnando nuove forme di
collaborazione con le società
di brokeraggio assicurativo
Roberto Bianchi
Roberto Bianchi
D
opo i dibattiti accademici, ora è la volta della
sperimentazione e, in ogni parte d’Italia, gli
agenti si organizzano per dare vita a strutture capaci di favorire l’ampliamento del proprio catalogo con prodotti assicurativi di altre compagnie.
Posto che la strada del plurimandato di primo livello, consistente nel ricevere due o più mandati non
potrà essere percorsa da chiunque, in dipendenza
dei costi gestionali e della complessità organizzativa che esso comporta e considerato l’ulteriore
ostacolo derivante dalla titolarità degli affitti e delle utenze, dalla proprietà del sistema informativo
e della dotazione hardweare se non dello stesso
mobilio, le scelte degli agenti sembrano orientate
verso soluzioni miste, a cavallo tra il rapporto privilegiato con un marchio di riferimento e la libertà
professionale assoluta.
Gli accordi integrativi che i gruppi agenti stanno sottoscrivendo in tutta fretta con le rispettive compagnie,
basati sulla monetizzazione, a dire il vero non così incentivante, della fedeltà aziendale, condizioneranno
inevitabilmente un numero consistente di iscritti, ma
ciò non escluderà il ricorso ad esperienze di secondo
livello, come la creazione di subagenzie plurimandatarie alle quali un certo numero di agenti potranno
fornire il proprio mandato, allo scopo di convogliare
su di esse tutti gli affari respinti dalla propria compagnia o non accettati dalla clientela. Una scelta di facile
attuazione, che potrà essere adottata con colleghi che
operano su piazza, ovvero distanti tra loro, nel caso
si intenda fornire alla struttura commerciale una funzione più ampia di presidio territoriale allargato.
Non mancano però esperienze più complesse di
società e consorzi dedicati all’acquisto di piattaforme informatiche plurimandatarie, oppure alla captazione sul mercato nazionale e internazionale di
mandati generalisti o di singole linee di prodotti. In
questo quadro articolato e in continua evoluzione,
meritano un’attenzione particolare la società per
azioni Car e il Network Galassia.
22
Car - Novit
Gli agenti Nuova Tirrena, grazie alle spiccate capacità politiche del presidente di Gruppo Pietro Melis,
già da anni avevano ottenuto la facoltà di collocare
all’esterno tutti i rischi non esercitati dalla propria
mandante e, in previsione dell’entrata in vigore del
plurimandato, hanno trasformato la loro cooperativa di servizi in una società per azioni.
Grazie alla recente capitalizzazione, hanno così potuto acquistare una quota del 26,5% della Sequoia
partecipazioni di Torino che detiene il 75% della
compagnia Novit. Al capitale sociale partecipano
anche Sara Assicurazioni e Swiss Re.
Di conseguenza, gli agenti azionisti di Car potranno contare su un mandato senza esclusiva che, tra
l’altro, non prevede l’istituto della revoca ad nutum
(ovvero non consente alla compagnia di chiudere
un’agenzia per motivi di scarso sviluppo, o di insufficiente redditività, o semplicemente perché quel
portafoglio e quel territorio scatenano le fameliche
bramosie di un polo assicurativo in espansione) e
inoltre contiene un trattamento economico di notevole interesse che considera il SSN e il FGVS imponibile provvigionale RCAuto.
Si tratta del primo esempio di partnership strategica – all’interno del quale risulta persino scontato
che gli intermediari siedano nel consiglio di amministrazione insieme ai manager dell’impresa - che
non mancherà di creare sconcerto nel mercato e di
marcare i risultati con i colori vivaci della cogestione
industriale.
Galassia network
Di tutt’altra natura l’esperienza dei colleghi che
sette anni fa, precorrendo i tempi, hanno dato vita
al network Galassia, anch’essa iscritta nella sezione A del Registro, che oggi annovera oltre 80 soci
con mandati sia pluri che mono, distribuiti su tutto
il territorio nazionale e autorizzati a piazzare sul
mercato le polizze di cui dispone la società.
Sotto forma di cooperativa, Galassia svolge innanzitutto la funzione di fabbrica prodotti, attraverso la
predisposizione di condizioni normative, garanzie ed
esclusioni che, dopo un’accurata indagine di mercato,
vengono fatte proprie da una o più compagnie e collocate dai soci attraverso la propria organizzazione di
vendita. Prodotti innovativi come la “Danni Indiretti
- Stand Alon a Primo Rischio” indipendente cioè dalla
contestuale stipula di una polizza danni diretti sottoscritta dai Lloyd’s di Londra, che è stata presentata a
Parma nel mese di ottobre ad un nutrito pubblico di
agenti interessati a presidiare l’inesplorata e interessante potenzialità derivante dalle piccole imprese.
Il sistema informativo, completamente on line e rispondente ad una logica mista - business to business,
quando l’agenzia scambia dati con la segreteria centrale del network o con le compagnie convenzionate
e business to consumer, quando l’agenzia colloquia
con la clientela - consente inoltre l’emissione diretta
di polizze complete per la RCAuto e di versioni light
per i rami danni, oltrechè la regolazione dei rapporti
economici tra la cooperativa e i soci.
Uno spazio particolare viene inoltre dedicato alla formazione che Galassia eroga con cadenza pressoché
settimanale, risultando centrali, in una dimensione
plurimandataria, la capacità consulenziale e la competenza tecnica tanto del titolare di agenzia, quanto
della sua sottostruttura commerciale.
Al socio spetta l’80% delle provvigioni maturate sugli
affari, restando il 20% di competenza della società a
titolo di royalty, anche se il crescente numero di nuove adesioni fa prevedere che presto i costi gestionali
potranno essere attribuiti in quota parte, in modo che
l’intera provvigione possa essere trattenuta dell’intermediario-cooperatore e dai suoi collaboratori.
Broker
Un discorso a parte andrebbe riservato alla collaborazione tra agente e broker, essendo i loro rispettivi ruoli completamente stravolti dalla legislazione in vigore
a partire al 1° gennaio del prossimo anno.
D’altro canto sarà bene riflettere sul rapporto futuro
tra le due uniche figure professionali iscritte nel Registro Isvap, ad evitare che antichi steccati concettuali
precludano inutilmente nuovi possibili scenari di business.
Ad esempio, cogliendo il rinnovato interesse dimostrato da alcuni subwriters dei Lloyd’s verso il depresso
mercato italiano, sarà possibile sviluppare nuove forme di interazione tra i broker, cui sono stati assegnati
i binders soprattutto del property e gli agenti che dispongono del rapporto con la clientela.
Interi settori assicurativi snobbati dalla maggior parte
delle compagnie che operano in Italia, come la Rc dei
proessionisti e degli amministratori di società private
e pubbliche, le coperture degli Enti e le convenzioni
con i gruppi di acquisto, le globali fabbricati e le long
term care, potrebbero inoltre essere sviluppati grazie
al rapporto tra società di brokeraggio, nella funzione
di “grossisti” e agenti (o gruppi di agenti coordinati
da società di servizio, consorzi, Gruppi aziendali), nella veste di “venditori al dettaglio”.
Non mancano infine accordi individuali e collettivi per
la distribuzione retribuita di polizze delle compagnie
telefoniche, sebbene questa scelta necessiti l’individuazione di paletti politici supplementari, rivolti a neutralizzare la potenziale pericolosità derivante della crescita di modelli de-intermediarizzati quali sono quelli
on line, finora utilizzati dalle imprese come alternativi
rispetto al modello distributivo agenziale.
La scelta giusta
Finalmente l’innovazione e la professionalità espresse dagli intermediari potranno affrancarsi progressivamente dalle politiche di sviluppo delle compagnie
che controllano il mercato nazionale, a tutto vantaggio dei consumatori e del loro bisogno di sicurezza.
Ma, in definitiva, qual è la scelta giusta da adottare
sulla strada della libertà professionale?
Probabilmente non esiste una sola scelta giusta, almeno in questa prima fase, nella quale gli equilibri
precedenti sono stati messi in crisi dalle recenti scelte legislative, ma non ne sono stati ancora costituiti
di nuovi.
La perorazione che ci permettiamo di formulare
al termine di queste nostre brevi e inevitabilmente schematiche considerazioni, consiste piuttosto
nell’invito a cogliere tutte le opportunità che si presentano, senza lasciarsi adescare dalle facili scorciatoie che i detrattori del plurimandato tracciano in
difesa dei propri interessi di parte.
Non c’è dubbio che gli agenti dovranno puntare la
barra sulla crescita manageriale della categoria attraverso una formazione permanente che travalichi
i limiti angusti degli obblighi ordinati dalle normative in vigore, ma anche mettere a punto piattaforme
informatiche capaci di dialogare e scambiare dati
con più soggetti, essendo lo strumento tecnologico essenziale nella nostra attività. E, d’altro canto,
avete mai visto una scuderia partecipare alla Formula 1 senza prima mettere a punto un’autovettura
competitiva e senza prima elevare al massimo livello
possibile le competenze dei piloti che la guideranno?
In altre parole, cerchiamo di ricordare sempre che
le capacità personali e la tecnologia sono i bandoli
dell’aggrovigliata matassa della quale si compone la
nostra complicata quanto attraente professione.
Poi c’è il tema irrisolto dei rapporti economici con
la mandante, o meglio con le mandanti, dato che
l’impianto remunerativo delle attività svolte dalle
agenzie è inadeguato rispetto ai tempi. Quello che
si profila è infatti un modello distributivo basato sulla partnership e non più sullo strapotere della parte
forte rappresentata dalle imprese.
23
Gli Assicuratori francesi
promuovono la loro
immagine ed è tempo che
ciò accada anche in Italia
Uscire dall’anonimato per diventare veri consulenti globali
del cliente, riprendendoci la funzione ed il ruolo che ci
contraddistinguono nel mercato italiano
Filippo Guttadauro
P
er promuovere la loro immagine, gli agenti di assicurazione francesi hanno
lanciato la campagna di immagine “No all’anonimato”, per
far “conoscere e riconoscere”
dal grande pubblico, la loro
professione.
Con questo slogan i 13.000
agenti generali francesi, con i
loro 30.000 collaboratori, rivendicano e vogliono difendere il
proprio primato nella distribuzione dei prodotti assicurativi
(35% nei rami danni).
Hanno promosso questa iniziativa contro “la banalizzazione
dell’assicurazione” ed anche
contro la “multidistribuzione”.
Quest’ultima molto cara alle
Compagnie, ma che per l’Agea
mettono in cattiva luce gli
Agenti attraverso i messaggi di
depersonalizzazione.
L’obiettivo da parte dell’Agea,
è la rivalutazione dell’assicuratore.
Philippe di Robert, presidente dell’Agea sostiene che gli
agenti vendono soluzioni e non
prodotti. Ed è in questo contesto che gli agenti hanno molte
carte da giocare. Il Cliente deve
trovare negli agenti l’interlocutore e il professionista in grado
di dare tutte le risposte ai propri problemi assicurativi.
La chiave di successo è la globalizzazione del cliente”.
24
Filippo Guttadauro
Riprendiamoci
ruolo e funzione
professionale che ci
contraddistinguono
Ho voluto recuperare questa
notizia in quanto credo che
sia giunta l’ora anche per noi
agenti italiani di riprenderci
quel ruolo e quella funzione
professionale che da sempre ci
contraddistinguono.
A dire il vero molte sono le opportunità offerte dai recenti
decreti. Occorre solo vederli
come opportunità e non come
elementi che ci indeboliscono.
È giunta l’ora di diventare veri
consulenti globali dei Clienti, e
non dipendere dalle coperture
che le nostre mandanti, in base
alle loro esigenze e bilanci ci
obbligano a vendere.
Il plurimadato ci fornisce questa opportunità.
Certo, siamo stati abituati da
sempre ad essere dei parasubordinati, abbiamo sempre
venduto prodotti anche quan-
do poco ci piacevano e pensavamo non fossero adeguati alle
esigenze del nostro Cliente. Ma
da adesso, con l’introduzione
del codice e del suo regolamento, se continuassimo a farlo, ne
risponderemmo personalmente.
Anche certi processi (gestione
sinistri, gestione amministrativa, ecc) possono diventare relazioni positive con il Cliente.
Il Cliente ci individua nel soggetto che è in grado di gestire
tutti i processi che vanno dalla
stipula del contratto alla liquidazione del sinistro.
La scelta di decentrare alcune
funzioni all’esterno, costituisce
per le Compagnie un processo
per dequalificare la nostra funzione e abituare il Cliente ad altri comportamenti d’acquisto.
A guardar bene, alcuni obiettivi che le associazioni consumeristiche hanno voluto a favore
dei consumatori, rischiano di
farci diventare soggetti secondari rispetto alla distribuzione.
L’abituare il Cliente a farsi il
preventivo via web o telefono,
altro non è se non il tentativo
di rendere la nostra professionalità secondaria rispetto a processi di acquisto semplici, che
possono essere erogati da chicchessia. Stesso discorso vale per
le cosiddette polizze standard,
laddove il Cliente viene spinto
all’acquisto di un qualcosa che
dovrebbe, per sua natura, essere personalizzato per esigenze
e disponibilità.
Questo processo di uniformismo ci discredita professionalmente e pertanto dobbiamo
riprenderci la relazione con il
Cliente!
Partiamo con una massiccia
campagna di informazione a
nostro favore, sulle nostre capacità e sul nostro ruolo di veri
consulenti e professionisti della
copertura dei rischi. Usciamo
allo scoperto, occorre mettere a
fianco dei nostri visi un numero
di telefono, perché l’anonimato non ci aiuta. Riprendiamoci
le prime file.
Lanciamo parole d’ordine di
questo genere che mettano
in evidenza la nostra capacità
professionale e dimostrino che
“Gli agenti di
assicurazione ed i
loro collaboratori
sono sempre i vostri
interlocutori: essi
vi conoscono e
rispondono in modo
preciso e puntuale ai
vostri problemi”.
“Un agente di
assicurazione è un
professionista che
conoscete bene e
che vuole avere
con il cliente una
relazione più umana
e personalizzata per
offrirgli le migliori
soluzioni.
“Non deludervi, è
questo il motto degli
agenti di assicurazione”
solo assicurandosi presso un
agente si può evitare di essere
male assicurati, avendo la certezza di avere sempre accanto a
sé un professionista disponibile
e pronto a stimare i potenziali
rischi che la clientela può correre nella vita privata o nell’attività professionale.
25
Speriamo che il processo di
rinnovamento non affoghi
in un mare di carta
Le nuove regole, anziché garantire una maggiore tutela
del consumatore, rischiano di penalizzare il rapporto
fiduciario con l’intermediario professionale
Fabrizio Ghironi
I
n attesa che la caduta del vincolo dell’esclusiva
di marchio lasci spazio ad una più ampia libertà
operativa degli agenti, attraverso una maggiore
diffusione dell’istituto del plurimandato, non possiamo trascurare la loro crescente preoccupazione
in seguito all’entrata in vigore delle nuove normative in tema di adeguatezza e trasparenza dei prodotti assicurativi.
Nonostante siano condivisibili tali concetti, così
come quelli della formazione, delle liberalizzazioni,
della correttezza professionale, convinti che rappresentano valori imprescindibili dal ruolo svolto
dall’agente e indipendentemente da una loro imposizione di legge, non è possibile non affrontare
con analisi critica il regolamento Isvap in tal senso.
Nutro infatti seri dubbi sull’efficacia dell’impianto
normativo per perseguire le finalità previste e rivolte ad una maggiore tutela del consumatore.
Temo che questa frenetica attività istituzionale
rivolta ad una maggiore difesa degli interessi dei
consumatori, lodevole nelle intenzioni, miri di più
ad ottenere un consenso politico, in relazione anche al proliferare degli scandali, all’ascesa della
sfiducia dei consumatori, e alla volontà di riordino
delle autorities, piuttosto che un effettivo riscontro
pratico di tutela.
La considerevole produzione documentale rischia di
aumentare la “burocratizzazione” del servizio assicurativo a scapito dell’efficienza e della qualità ed
in controtendenza con le esigenze dettate dall’evoluzione del settore.
Queste nuove e più stringenti regole in capo agli
intermediari non solo rischiano di mettere a repentaglio l’economicità del sistema agenziale, già provato per la scarsa redditività a causa delle crescenti
incombenze e responsabilità, ma di avere un effetto controproducente anche su coloro che dovrebbero beneficiare dei provvedimenti: i cittadini, infatti,
già diffidenti e poco propensi all’acquisto assicurativo, si trovano sottoposti ad un’infinità di firme e
di fogli che potrebbero divenire un ostacolo emotivo a scapito dell’acquisto e del rapporto fiduciario
che risiede nella relazione con l’agente.
26
Fabrizio Ghironi
Ben vengano, pertanto, regole e strumenti che
mirino a potenziare la tutela e la trasparenza nei
confronti del cittadino, in un contesto di maggiore
concorrenzialità in cui si va affermando sempre più
l’intermediazione pluricanale, ma inviterei anche a
riflettere sull’importanza di favorire la cultura rispetto al ruolo fondamentale dell’assicurazione e a
responsabilizzare di conseguenza maggiormente il
consumatore.
Questa normativa, così come concepita, che detta
le nuove regole di comportamento con la pretesa
di garantire una maggiore tutela del consumatore, corre il rischio paradossalmente di divenire un
limite allo sviluppo del comparto e della cultura
assicurativa: l’esagerata produzione documentale
va ad aggravare l’attività dell’intermediario senza
peraltro rendere più agevole l’informazione e la
comunicazione al cliente. In questo modo anziché
valorizzare la qualità del servizio e l’aspetto consu-
lenziale si corre il rischio di penalizzare il rapporto
di fiducia con l’intermediario e di favorire pericolosamente la cultura, fin troppo radicata, del prezzo
e lo sviluppo di un’industria assicurativa orientata
prevalentemente ad un’elevata standardizzazione
di prodotto e di servizio e alla disintermediazione
professionale.
Pertanto per migliorare gli standard di servizio,
la trasparenza e la sicurezza, sono necessarie regole certe e chiare in grado di snellire e semplificare l’attività per renderla più comprensibile ed
efficiente, evitando di appesantirla con oneri ed
obbligazioni che non aiutano di fatto a ridurre le
distanze tra le parti e penalizzano la crescita di
un settore che ha un ruolo chiave per lo sviluppo socio economico del nostro paese e rispondere
concretamente all’aumento della precarietà e della insicurezza.
Trovandoci di fronte ad una situazione che rischia
di aumentare la distanza tra tutela formale e sostanziale, è necessario semplificare la disciplina
prevista dal Regolamento Isvap e soprattutto investire sulla formazione e la cultura finanziaria ed
assicurativa, al fine di elevare le conoscenze e superare la diffidenza e la cultura del sospetto, vero
limite allo sviluppo e all’efficienza del sistema assicurativo.
Pertanto è auspicabile un ravvedimento istituzionale che possa rimuovere le principali lacune di
questa disciplina, che diversamente rischia di non
perseguire gli obbiettivi dichiarati, ostacolando
il processo di rinnovamento e compromettendo
persino l’avvio della liberalizzazione del mercato.
In un Paese evoluto il vero arbitro del mercato, oggi
prevalentemente in mano all’offerta, dovrà essere
il cliente, che con la sua consapevolezza, senso di
responsabilità e capacità di selezione farà la differenza. Più che regolamenti faziosi, ristrettivi e
vincolanti è necessario contribuire ad innalzare il
livello di conoscenza del consumatore, per garantire un sistema di offerta efficiente e trasparente,
in cui la semplicità non derivi esclusivamente da
un’elevata standardizzazione, ma principalmente
da una maggiore capacità di scelta del cliente.
In uno scenario socio economico contraddistinto
da profondi e drastici cambiamenti, una valida
offerta di prodotti non è sufficiente, se non si favorisce un’adeguata domanda, che può diventare
efficiente e matura solo se il consumatore è formato, informato e responsabilizzato sulle proprie
scelte assicurative e finanziarie.
Convincendoci dell’importanza del ruolo dell’assicurazione e dell’intermediazione professionale,
sopratutto in un contesto multicanale, è necessario focalizzare l’attenzione e l’impegno sul tema
dell’educazione finanziaria ed assicurativa per
garantire una crescita solida, sana e capace di rispondere alle sfide che i nuovi scenari pongono
nei confronti dei cittadini/consumatori.
Per questo auspico che le istituzioni, accanto ad
un’adeguata attività regolamentare, ed in sintonia
con le parti coinvolte, si attivino seriamente per
individuare una strategia dedicata all’educazione
finanziaria ed assicurativa, con la consapevolezza
che migliorare il livello culturale del Paese, porta
benefici all’economia nel suo complesso.
Favorire l’innalzamento della cultura assicurativa
significherebbe riconoscere e valorizzare il ruolo
del settore nell’attuale contesto socio economico,
a vantaggio di una maggiore efficienza e del benessere dei cittadini.
Per questo è fondamentale che il coinvolgimento
di tutte le componenti del Sistema Paese, in un’ottica sinergica, sia principalmente orientato a creare un mercato maturo e consapevole, indispensabile per garantire maggiore tutela e concorrenza,
che non possono dipendere esclusivamente da un
impianto normativo, che semmai deve semplificare tale processo.
Sono pertanto convinto della necessità di investire
sul livello di conoscenza e competenza del consumatore per renderlo il vero protagonista del mercato e sul quale sviluppare un’offerta più differenziata, trasparente e di qualità.
Il cliente non ha bisogno di un eccesso di tutela
formale, con norme estremamente complesse e
vincolanti che irrigidendo l’intero sistema rischiano di frenare lo sviluppo, ma di maggiore chiarezza, dialogo, semplificazione, formazione ed informazione.
È arrivato il momento che la centralità del cliente
diventi oggetto di attenzione e di dibattito tra gli
operatori e le istituzioni: l’educazione finanziaria
e assicurativa rappresenta una delle variabili fondamentali per la crescita solida del sistema economico-finanziario nazionale e per questo va perseguita con convinzione e determinazione e con
il contributo fondamentale del canale agenziale,
che da sempre è sinonimo di professionalità, qualità e di capacità consulenziale e relazionale.
Alla luce di quanto sopra sarà importante, con il
coinvolgimento di tutti gli attori, attivare un processo di semplificazione e comunicazione più trasparente, affinché il flusso informativo con il cliente sia più chiaro e comprensibile, ed introdurre,
tra l’altro, un percorso formativo all’interno dei
programmi di educazione scolastica.
Nel frattempo auspichiamo che l’impegno a semplificare l’attuale regolamento trovi rapido riscontro per rendere più agevole l’attività di intermediazione che assume un ruolo fondamentale nel
favorire quel cambiamento culturale orientato a
rendere maggiormente consapevole il consumatore riguardo l’importanza di fornire e condividere
le informazioni circa la propria situazione, i propri
bisogni e le proprie esigenze in tema di assicurazioni e risparmio.
27
Tabaccheria e ricevitorie
Sisal, assicuratori
atipici nei rami danni
Gli agenti rivolgono un consiglio utile per l’acquisto
al consumatore: a ciascuno il proprio mestiere
Vincenzo Cirasola – Vicepresidente Nazionale Sna - Responsabile Rami Danni Linea Persone
C
ome ormai a tutti noto,
per la prima volta in Italia
sarà possibile acquistare
una polizza assicurativa in ricevitoria. L’idea è di EurizonTutela - società di assicurazioni danni del gruppo Intesa Sanpaolo
- che ha siglato un accordo con
Sisal. La nuova polizza di Responsabilità Civile denominata
“Oplà capofamiglia”, copre i
danni causati accidentalmente
da tutti i membri del nucleo
familiare, compresi gli animali domestici, i figli minorenni
e i collaboratori domestici. La
grande novità che partirà da
marzo 2008 consiste nel fatto
che la polizza potrà essere attivata e pagata tramite una semplice compilazione di un coupon direttamente presso una
delle oltre 20.000 tabaccheriericevitorie Sisal presenti su tutto il territorio nazionale.
Si parte da un costo del premio
annuo di 49 euro (per il pacchetto base) fino ad arrivare a
67 euro con un massimale fino a
250.000 euro annuo. Attenzione però: mentre EurizonTutela
rimborserà l’intero importo del
danno causato alle persone, per
i danni alle cose verrà dedotta
una franchigia di 500 euro per
i primi 30 giorni e di 100 euro
per i mesi successivi.
“Nel nostro Paese solo due famiglie su dieci possiedono un’assicurazione Rc” - ha detto Marco
Casu, direttore generale di EurizonVita -. Ma da un’indagine
di Eurisko risulta che sta sensibilmente cambiando la modali-
28
tà di consumo di prodotti assicurativi e che oltre sette milioni
di famiglie acquisterebbero una
polizza attraverso canali alternativi come bar, tabaccherie,
cartolerie, edicole o farmacie».
Il breakeven dell’iniziativa è atteso tra tre anni, salvo che EurizonTutela non chiuda l’accordo
con altri due canali distributivi,
uno virtuale e l’altro legato alla
grande distribuzione di beni di
consumo, nel qual caso il punto
di pareggio verrà raggiunto in
anticipo.
Messi di fronte a cifre e previsioni di tale portata, come professionisti dell’intermediazio-
ne assicurativa, gli agenti non
possono non domandarsi se
l’obiettivo da raggiungere non
sia per lo meno ambizioso. Pur
considerando che nel mercato
c’è molto spazio per agire, coperto da questo tipo di polizze,
lo scetticismo pervade comunque gli agenti di assicurazione per il semplice motivo che
per la gestione del ramo danni occorre innanzitutto esperienza. Elemento certamente
carente per le Ricevitorie Sisal.
A tal proposito è opportuno ricordare che nel 2003 anche le
Poste Italiane avevano lanciato
sul mercato la polizza Globale
Abitazione e la RC Famiglia e
l’obiettivo da raggiungere, aveva dichiarato in quella occasione l’amministratore delegato
Massimo Sarmi, era di coprire
in 2 o 3 anni il 5% del comparto
multirischi abitazioni. Comparto che allora valeva 2 miliardi di
euro. Poste Assicura (100% Poste italiane) operava da subito
come partner di altre compagnie e voleva provare a ripetere
il successo di Poste Vita. Sono
trascorsi 4 anni e francamente
non mi risulta che gli auspicati brillanti risultati siano stati
realizzati. Il sottoscritto, con
un precedente articolo pubblicato proprio su queste pagine
ad ottobre 2003, espresse seri
dubbi sugli obbiettivi strategici di Poste Italiane. Perplessità
che vengono confermate anche
oggi, nei confronti di questa
iniziativa promossa dal gruppo
Intesa Sanpaolo. Il consumatore, infatti, non è così ingenuo,
come forse ritiene qualche
rampante manager, e nel momento in cui non si è fatto facilmente “affascinare” dall’impiegato postale, sono convinto
che neanche i tabaccai saranno
più bravi nell’arte della “seduzione”. Oggi più che mai, il
cliente è sempre più attento e
scrupoloso ed è ben consapevole che stipulare un contratto
assicurativo, non può avvenire
compilando un semplice coupon e avendo come interlocutore colui che come mestiere
vende sigarette, valori bollati e
gratta e vinci.
Ciò premesso, sarebbe opportuno che l’Isvap, a tutela di
questa tipologia di consumatori, effettuasse tempestivamente le necessarie verifiche.
Lo SNA infatti ha già scritto
all’Autorithy per richiedere di
valutare la legittimità della iniziativa sopraesposta, alla luce
del dettato del Codice delle
Assicurazioni e del successivo
Regolamento di attuazione n°5
del 2006.
In particolare il Sindacato ha
sottolineato le proprie riserve
per quanto riguarda: la qualifica dei soggetti distributori,
ai sensi dell’art. 109 del CdA;
la normativa in merito alla formazione professionale, nonché
l’aggiornamento professionale; l’osservanza delle regole di
comportamento, in particolare
modo le eventuali situazioni di
conflitti di interesse; la normativa in merito alla informativa
precontrattuale e all’adeguatezza dei contratti offerti, gli
obblighi di separazione patrimoniale ex art. 54 Regolamento.
Tornando alle polizze RC Famiglia, i manager di Eurizon
hanno dichiarato sulla stampa che sono “prodotti semplici che possono essere erogati
automaticamente
spedendo
il coupon pre-affrancato presente all’interno della busta
argentata“Oplà”.
Francamente, noi assicuratori
tradizionali non abbiamo mai
pensato che assicurare la responsabilità civile della vita
privata dell’intera famiglia,
sia una cosa semplice. Tanto
da limitarci a chiedere la compilazione di un “coupon”. Noi
agenti di assicurazione siamo
sempre stati convinti che “assicurare” non vuol dire vendere
un prodotto, bensì vendere un
servizio che si svolge in tre fasi:
il prima, il durante e il dopo.
Di conseguenza, ai top manager di EurizonVita ci corre l’obbligo di chiedere: chi illustrerà
al cliente la portata reale del
rischio assicurato al fine di evitare aspettative che vadano oltre la copertura stessa o il non
utilizzo di quanto acquistato?
Chi si farà carico di adeguare
la polizza ai cambiamenti delle esigenze della famiglia? Chi
supporterà il cliente nella redazione della denuncia in caso di
danno? Chi si farà punto d’ordine per dirimere eventuali
incomprensioni o controversie
con periti e liquidatori?
Domande che qualcuno potrebbe giudicare cariche di
pregiudiziali
nei
confronti
del neo assicuratore atipico?
Allora è giusto sfatare ogni
ipotesi a riguardo, citando un
caso per tutti.
Per la polizza RC Famiglia i vertici delle Eurizon Tutela hanno
previsto un risarcimento massimo che arriva fino a 250.000,00
euro, dimenticando però le
sentenze della magistratura.
In base alle quali, per esempio,
per un giovane nullatenente rimasto invalido al 100% è stato
possibile riconoscere, solo per
il danno biologico e morale, un
risarcimento di 800.000,00.
Pertanto, riteniamo doveroso
chiederci quale competenza ci si
potrà aspettare dal “tabaccaio”?
Così come altrettanto doveroso
riteniamo che il consumatore
prima di stipulare una polizza
in una qualsiasi ricevitoria si
faccia dare le risposte a tutte
le domande da noi sottoposte
al management aziendale. Raccomodando loro di tenere sempre presente il vecchio adagio:
a ciascuno il proprio mestiere.
Consigliamo, inoltre, di richiedere prima un preventivo RC
Famiglia anche presso il proprio
assicuratore di fiducia così scopriranno che il premio offerto
da una agenzia tradizionale,
semmai con un massimale più
alto e senza franchigia per danni a cose, potrà essere inferiore
a quello venduto in tabaccheria.
Noi agenti di assicurazione,
professionisti della gestione del
rischio, siamo presenti capillarmente sul territorio supportati
da competenza ed esperienza
che, certamente, non sono elementi improvvisabili. I nostri
clienti sono consapevoli che
nelle agenzie hanno trovato,
trovano e troveranno sempre
una consulenza qualificata in
grado di trovare soluzioni flessibili per le loro esigenze assicurative e finanziarie. Perché la
sicurezza del cliente è il nostro
punto di partenza. Salvaguardare il patrimonio dei consumatori e dare garanzie certe al
futuro delle famiglie italiane
sono i presupposti indispensabili del nostro “mestiere”.
29
Polizze
e cartoline
illustrate
Tre anni dopo la BPB,
ora tocca a EurizonTutela
tentare la via delle
ricevitorie e dei tabaccai
Filippo Guttadauro
C
i risiamo, o meglio non è mai finita, sembra che
a vender polizze ci si mettano proprio tutti e
quelle delle tabaccherie è proprio un assillo. Lo
Sna aveva già denunciato nel luglio 2004, con relativo esposto, l’accordo tra la l’associazione tabaccai e
la BPB Assicurazioni Spa relativo alla distribuzione di
Polizze RCAuto e Rischi diversi.
Ora ci si mette pure l’EurizonTutela Spa, società di
assicurazioni del Gruppo Intesa Sanpaolo che ha presentato recentemente la distribuzione di un nuovo
prodotto assicurativo acquistabile presso le ricevitorie
della SISAL.
Come per la vendita di una cartolina illustrata, insieme ai giornali e alle sigarette, si può acquistare una
polizza di Responsabilità Civile privata, denominata
“Oplà Capofamiglia”, denominazione azzeccata vista
la semplicità dell’acquisto.
Al momento solo le ricevitorie (ma che fortunato che
sono, anche nella mia città Asti, dopo la scalata al mercato assicurativo da parte della locale banca, anche il
mio tabaccaio di fiducia si mette a farmi concorrenza)
che hanno attivato il servizio sono: Asti, Mantova, Treviso e Lamezia Terme. Queste applicano le modalità
che di seguito descrivo, al solo fine di far capire agli
estensori del Codice delle assicurazioni e del collegato
Regolamento di attuazione quanto spropositato sia
l’aggravio di incombenze che hanno appioppato a
noi agenti rispetto ai nostri cosiddetti competitors.
Fase precontrattuale
Consegna al potenziale cliente del kit “Oplà Capofamiglia”. Il kit è costituito da una busta argentata
contenente una nota informativa, le condizioni di assicurazione e una cartolina di adesione pre-affrancata
(la cartolina in una tabaccheria è appropriata) e anche
un mini-questionario (tre domande) sull’adeguatezza
dell’assicurazione.
Il cliente compila in autonomia, (appoggiato al banchetto, la porta a casa e con comodo la riporta al
30
tabaccaio) la cartolina di adesione, rispondendo ai
predetti quesiti.
Se non si vuole rispondere, basta barrare l’apposito
spazio recante la precisazione che “in questo caso EurizonTutela Spa potrebbe non essere più in grado di
effettuare la valutazione di adeguatezza del contratto”. Si trascrivono i propri dati anagrafici e sottoscrivendo la dichiarazione di adesione “alla combinazione di garanzia … indicata (dal cliente) come ritenuta
adeguata alle proprie esigenze assicurative”.
Fase di vendita
Dopo avere compilato la cartolina, il cliente consegna il materiale al tabaccaio e contestualmente paga
il premio dell’assicurazione corrispondente alla combinazione di garanzia prescelta, in quanto ritenuta
adeguata.
Il tabaccaio rilascia al cliente una ricevuta dell’avvenuto pagamento e contestualmente riconsegna
la cartolina di adesione al cliente, che provvede a
spedirla ad EurizonTutela Spa, la quale si impegna
ad inviare nei successivi 30 giorni la documentazione contrattuale completa all’indirizzo indicato dal
cliente stesso.
Copertura assicurativa
Le condizioni prevedono che la copertura assicurativa sia immediata e decorra dalla mezzanotte del
giorno di effettuazione del pagamento.
Le condizioni prevedono altresì che, qualora emergano “discordanze fra la scelta del pacchetto di garanzie indicate sul coupon e il premio pagato, sarà
ritenuto valido quest’ultimo unitamente alle garanzie corrispondenti.”
Mi chiedo se questo modo di operare risponda pienamente alla logica del miglior servizio al cliente.
Vista la semplicità del contratto, sono convinto che
il cliente sia in grado da solo di comprenderne l’adeguatezza, magari partecipando ai corsi accelerati organizzati dalla scuola Elettra di Torino per l’apprendimento di terminologie e modalità operative. La
vasta copertura di un contratto RC del capofamiglia
ha una implicazione enorme, cosa da novella 2000.
Sorgono molti dubbi, se è vero che l’assicuratore è
obbligato a verificare l’adeguatezza dell’offerta,
come fa il singolo cliente a valutare…
Ma questo articolo non vuole essere serio.
Non può affatto essere serio, perché mi pare poco
seria tutta l’operazione appena raccontata.
Neppure a paperopoli questo metodo di vendita sarebbe possibile.
PS - Spero che le autorità preposte alla vigilanza
sul settore assicurativo si pongano alcuni quesiti
ed adottino i provvedimenti del caso.
È ora di dare prova della
nostra maturità
Dobbiamo garantire la governabilità, senza sacrificare la
democrazia interna del sindacato
Alfonso Peccio
C
apita spesso, quando si vive una stagione di
grandi difficoltà, di avere la necessità – per
poter andare avanti – di sperare, di credere,
di avere dei progetti, degli obiettivi. Per i credenti come me, è già tutto chiaro, la nostra meta è
il Regno dei Cieli, e per arrivarci ci affidiamo alla
dottrina di Dio, che tra gli altri, ha anche il pregio
di non invecchiare mai, di restare sempre nuova, di
lasciare intatta nei secoli la speranza di un domani
migliore. Bene, ora qualche lettore si chiederà che
c’entra questa premessa con il Sindacato? È presto
detto, noi oggi stiamo vivendo una crisi di identità, siamo combattuti tra l’essere e il sembrare, il
mondo cambia velocemente e noi non riusciamo
a tenere il passo, non abbiamo più tante certezze. Qualche lettore, che ha capelli grigi, ricorderà
il periodo Molinari ed anche il periodo Paradiso;
entrambi i presidenti hanno avuto dei grandi meriti, sono stati osannati, finché hanno rappresentato
l’uomo nuovo, il portatore di strategie e obiettivi
condivisi, salvo poi cadere in disgrazia quando le
strategie non erano più chiare e gli obiettivi meno
condivisi. Ma in questa constatazione esiste, a mio
avviso, un grande limite, quello di identificare una
realtà associativa, quale è lo Sna, con singole persone. Questo è accaduto con Molinari e Paradiso;
sarebbe un grave errore se accadesse ancora, non
possiamo permettercelo. Il nostro Sindacato siamo tutti noi, con pregi e difetti, con i nostri dubbi
e con le nostre speranze, gli uomini passano e le
realtà si modificano, ma la certezza di essere una
categoria, di rappresentare una fetta importante dell’economia nazionale, di dover difendere la
nostra identità, non può esserci tolta da nessuno.
Sempre prendendo spunto dalla Bibbia, mi viene
in mente il Qoèlet, un libro sapienzale, che credo
sia quanto mai appropriato per entrare in un contesto di analisi della nostra realtà (per chi non lo
conosce, ne consiglio la lettura). In questa scrittura
si evidenzia, tra le altre cose, la necessità di capire
che vi è un tempo per ogni cosa, un tempo per la
guerra e uno per la pace, uno per soffrire e uno per
essere felici, uno per amare e uno per odiare, un
tempo per demolire e uno per costruire, un tempo
per tacere e uno per parlare, ecc.. Bene cari colleghi, oggi nel nostro Sna abbiamo bisogno, io credo, di mettere in atto
l’insegnamento Biblico, perché non è più tollerabi-
le che addirittura si abbia paura di parlare, di manifestare i propri pensieri in libertà quando questi
non coincidono con la strategia di alcuni. È vero
che per ognuno di noi l’interesse superiore della
nostra categoria rappresenta un dogma, ma quando le scelte da fare si riferiscono a questioni vitali
per il futuro degli agenti, credo si debba sentire il
loro pensiero, con forme e tempi che consentano
ai vertici dello Sna, nella elaborazione delle strategie e degli obiettivi, di tenere conto degli interessi della maggior parte degli iscritti. È mancato,
a mio avviso, in questo ultimo periodo, un preciso
e concreto esame delle esigenze degli iscritti allo
Sna, che ci permettesse di avere degli indirizzi su
quali fossero le tante esigenze; sappiamo che ce
ne sono veramente molte e di diverso tipo, ma
quali sono quelle che rivestono urgenza e preoccupazione per i più? Le Imprese hanno ritenuto di
poter tutelare i propri interessi affiancandosi alle
Banche, noi come pensiamo di tutelare i nostri? Io
sono convinto che ci siano delle scelte necessarie,
inderogabili, urgenti: la prima è quella di cambiare
lo Statuto, garantire la governabilità non può sacrificare la democrazia. Io credo che tutti i colleghi
abbiano data prova di grande attenzione, di voglia
di partecipare democraticamente alle scelte sul nostro futuro, dando ognuno il proprio contributo.
Dobbiamo trovare il modo di concretizzare questa
nuova realtà modificando il criterio di rappresentanza ed elettivo. Altra urgenza, sempre secondo
me, è quella di darsi una nuova veste e una nuova
struttura, questo Sindacato dovrebbe trasformarsi in un’Associazione, assumendo una dimensione
operativa che ci consenta di poter operare a 360
gradi, non solo nell’assistenza e tutela, ma anche
nella promozione di nuovi modelli, nella elaborazione di nuove strategie.
Altre cose ci sarebbero da fare, ma in questo momento
una su tutte io credo sia obbligatoria, e cioè riflettere
concretamente sull’attuale situazione, rilevarne i punti
di forza e di debolezza, avendo quindi i parametri per
elaborare una nuova strategia che ci consenta di uscire
da questa palude che, ove restassimo immobili, ci assorbirebbe inesorabilmente fino a toglierci la possibilità
di respirare. Abbiamo sempre sostenuto di essere una
grande organizzazione matura, determinata, che trae
la sua forza dalla condivisione e dalla solidarietà, credo
sia necessario darne ulteriore prova.
31
Felicità nell’economia
contemporanea
Non solo diritto alla pigrizia, ma anche ricerca di
tranquillità e sicurezza sociale
Massimo Cingolani
L
a felicità è una delle parole nuove dell’economia contemporanea. Sempre più spesso si
parla di happines economy come ad esempio
nel libro di Bruni e Porto “Felicità ed economia” da
me presentato nel numero 6/2006 de l’Agente di
Assicurazione.
Parola non proprio nuova perché già Antonio Genovesi e Gaetano Filangieri oltre a Pietro Verri e Cesare
Beccarla nel sec. XVIII definirono la scienza economica come” la scienza della pubblica felicità”.
Senza contare che già nel 1776 la Costituzione Americana si proponeva il raggiungimento della felicità
(naturalmente non per gli schiavi).
Una nuova economia del benessere si sta facendo
strada con una correlazione stretta tra reddito e
benessere soggettivo.
La crisi delle ideologie, in particolare di quelle antagoniste, lascia al mondo economico, specialmente ai gestori multinazionali, un immenso spazio per
contribuire a determinare il nostro modo di vivere
e la qualità della nostra vita, e,di conseguenza della nostra felicità.
Le grandi multinazionali diventano non solo un
soggetto economico, ma anche politico e sociale:
sono i veri promotori del livello di vita planetario.
Già nel 1965 Hadley Cantril cercò di confrontare tra
di loro la felicità di individui diversi, con una numerazione da 1 a 10 secondo i tipi di domande.
Il limite della ricerca fu di pensare che un 7 di un
nigeriano fosse comparabile con un 7 di un americano.
Nel 1974 Richard Easterlin aprì il dibattito sul paradosso della felicità in economia.
I dati di basavano su autovalutazioni soggettive e
arrivarono a importanti affermazioni.
1) All’interno di un singolo Paese, in un dato momento, superata una data soglia di reddito, la correlazione tra reddito e felicità non è sempre significativa e robusta: le persone più ricche non sono
sempre le più felici.
2) Il confronto tra Paesi non mostra una correlazione significativa tra reddito e felicità e – ove superata una data soglia - i Paesi più poveri non risultano
significativamente meno felici di quelli più ricchi.
3) Nel corso della vita, la felicità delle persone sembra dipendere molto poco dalle variazioni di reddito e di ricchezza.
32
Dunque, una volta che il reddito pro capite ha superato una data soglia (quella del livello di vita dignitoso rapportato alla cultura alla quale si appartiene) non è più un fattore della felicità soggettiva.
Infatti nel dominio dei beni materiali l’adattamento e le aspirazioni vengono assorbiti quasi completamente. Ci sono, però, altri ambiti non economici,
nei quali le aspirazioni agiscono meno, come l’ambiente familiare, affettivo e civile.
E qui si capisce come spesso una parte della politica
riesca ad essere più partecipata in senso positivo o
negativo in ambiti non sempre legati ai bisogni.
Un altro paradosso della felicità citato da T. Veblen,
nel libro ”La teoria della classe agiata”, è che il piacere che traiamo dal consumo dipende soprattutto dal valore relativo del consumo stesso, cioè da
quanto il livello assoluto di consumo differisce da
quello degli altri con i quali normalmente ci confrontiamo. Se il mio reddito aumenta del 10% ma
quello del mio collega aumenta del 15% potrei ritrovarmi con un maggiore reddito accompagnato
da maggiore insoddisfazione.
Questi meccanismi negano la razionalità economica, cioè il reddito degli altri inquina il mio benessere. Questo forse ci spiega la mancanza di solidarietà che si sviluppa in ceti che prima erano
legati ad ideologie totalizzanti.
(Detto tra noi gli agenti di assicurazione non sono
mai stati tanto solidali neanche ai tempi delle ideologie).
La felicità nelle quale si parla nelle teorie economiche è ben lontana dall’idea classica di felicità,
legata più alle virtù che al piacere. È più vicina a
Bentham che ad Aristotele. (per i quali comunque
la felicità non era per tutti)
Si stanno sviluppando due aspetti della teoria della
felicità: una che privilegia l’accesso ai beni materiali
tra i quali sono compresi anche il bisogno di sicurezza
economica; la “tranquillità” che ti può dare sapere
che qualcuno potrà prendersi carico dei tuoi problemi, come ad esempio un polizza di assicurazione.
Quante volte il bisogno di sicurezza ci facilità nel
proporre un contratto assicurativo, e quante volte,
purtroppo, colleghi senza scrupoli hanno venduto
dei prodotti indecenti, sempre con il plauso della
mandante, solo perché coglievano l’esigenza di
questo giusto bisogno.
Un’altra invece vede nella felicità un diritto al tempo
libero, quello che pensava Lafarge nel “diritto alla
pigrizia” dove auspicava a fine XIX secolo che, ad un
maggiore uso della macchine, sarebbe corrisposto più
tempo libero.
Anzi c’è chi teorizza che il vero lusso e la vera felicità
non sono gli status simbol ma il tempo, la pace interiore e il silenzio.
Sarà vero? non è che dietro questa concezione della
felicità come rinuncia non c’è una nuova versione del
risentimento degli schiavi, come diceva Nietzsche, che
per giustificare il loro ruolo hanno creato dei valori superiori nei quali riconoscersi coma la pietà, la mansuetudine, la sofferenza per un bene superiore, ecc.
Anche Hume diceva che il mercato è una “cooperazione senza sacrificio”, anche se qualche decennio dopo
Engels nel “La condizione della classe operaia in Inghilterra” ci ha illustrato che qualche sacrificio c’era.
Fino ad ora questa ricerca della felicità nella rinuncia
non l’ho mai vista nel management assicurativo, se
non in casi di brucianti sconfitte per giustificare l’abbandono di situazione di comando.
Nel nostro ambiente gli emuli di Cincinnato si ritirano
dopo le sconfitte non dopo le vittorie, e comunque
sempre con laute liquidazioni.
Non vorrei che la teoria della felicità fosse come ”l’etica” delle aziende che si riduce all’uso della carta riciclata per salvare le piante, senza però impedirgli di
avere relazioni industriali da inizi 900, e di ingannare i
consumatori.
Fatta questa riflessione, che può apparire superficiale, ma giuro che è stato difficile argomentarla, sono
un assicuratore non un filosofo, penso che non sia una
cosa sbagliata ricercare un po’ di felicità per noi e per
chi con noi lavora, e inoltre se c’è una domanda diffusa di felicità come ricerca di tranquillità e sicurezza
sociale, che può essere soddisfatta con quello che noi
proponiamo, non dobbiamo essere ipocriti e cercando
correttamente un giusto profitto per noi, offrire una
giusta soluzione per i nostri clienti.
Dlgs N. 198/07
Novità per l’RCAuto
Giuseppe Tancredi
A
distanza di nemmeno due anni dall’entrata in vigore del Dlgs n. 209/2005 sono già state apportate modifiche al Codice delle Assicurazioni private con il Dlgs n. 198/2007.
Il recente decreto legislativo, in vigore dal 24.11.07, dà attuazione alla Direttiva 2005/14/CE
sull’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli.
Alle novità della Legge Bersani sulla validità quinquennale dell’ultimo attestato di rischio e sulla
“clonazione” delle classi di merito, si aggiungono altrettante interessanti innovazioni.
L’art. 1 del Dlgs n. 198/07 prevede, infatti, l’aumento dei limiti minimi di copertura assicurativa obbligatoria per la RC Auto (importo non inferiore a 5 milioni di euro in caso di danni alle persone e a 1
milione di euro in caso di danni a cose, indipendentemente dal numero di vittime coinvolte nel sinistro). L’adeguamento dei massimali di garanzia dovrà avvenire gradualmente entro giugno 2012.
Il medesimo articolo dispone, inoltre, che il proprietario del veicolo assicurato (o il contraente della
polizza) ha il diritto di esigere in qualunque momento, entro 15 gg. dalla richiesta, l’attestato di
rischio relativo agli ultimi 5 anni del contratto di assicurazione. Tanto nell’ottica di una sempre maggiore trasparenza tra la Compagnia e il cliente-consumatore. Il comma 6 dell’art. 1 aggiunge due
nuovi articoli al Dlgs 209/05: il 142 bis (sul diritto del danneggiato di ottenere informazioni in merito
alla copertura assicurativa del veicolo responsabile del sinistro, il numero di polizza e la scadenza
della stessa) e il 142 ter (in materia di utenti della strada non motorizzati). In virtù di tale ultima
norma l’RCAuto copre i danni alle persone e a cose subiti da pedoni, ciclisti e utenti non motorizzati
della strada che, in conseguenza di un sinistro nel quale sia stato coinvolto un veicolo, hanno diritto
alla riparazione del danno, nei limiti in cui sussista la responsabilità civile dei conducenti. È certamente lodevole la ratio del Legislatore, ossia la volontà di ampliare le coperture assicurative e fornire maggiori garanzie ai consumatori. Spetterà ora ai professionisti del settore, in primis agli Agenti
di Assicurazione, il compito di tradurre in termini di concretezza i vantaggi del dettato normativo.
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L’agente al femminile
Carla Dho,
vice-presidente
Gruppo agenti
Nuova Tirrena
Carla Dho
Racconto del viaggio di Ulisse compiuto dal Gant,
guidato dal grande ammiraglio Pietro Melis
Tiziana Belotti
C
arla Dho, agente Nuova Tirrena a Varese,
inizia la sua carriera assicurativa nella stessa
agenzia di cui ora è titolare, come procuratore nel 1988 e diventa agente nel 1994 ed ha vissuto
tutto il traumatico passaggio dal fallimento della
‘vecchia’ Tirrena al lungo e insidioso viaggio della
Nuova Tirrena, ora approdato nella terra di Groupama.
Chissà quale strano animale – ha detto Pietro Melis
al loro congresso – nascerà dall’incrocio dei delfini
con le aquile, chissà se si troverà un’armonizzazione
dei marchi o se il loro tanto amato e difeso marchio
sparirà per sempre?
Carla Dho non è una figlia d’arte, ha iniziato questo
lavoro per caso, ‘sollecitata e reclutata’ da un amico, allora agente Tirrena, che in seguito le ha lasciato l’agenzia per dedicarsi ad un’altra professione.
D. Come è avvenuta la tua evoluzione professionale?
R. Quando allora studiavo giurisprudenza, non pensavo proprio che avrei affrontato questo percorso,
come ti ho detto è avvenuto quasi per caso perché
in realtà io mi sono sempre interessata del sociale e
in seguito mi ero impegnata anche politicamente.
Sono stata assessore per diversi anni all’interno del
mio comune di residenza, a Luino, ma dopo qualche anno ho lasciato la politica per ritornare al mio
interesse principale, quello dell’impegno sociale,
infatti faccio parte del Consiglio provinciale delle
Acli e, nel contempo, sono diventata agente partecipando da subito all’attività di gruppo.
È riemersa la tua vera natura?
Sì, è proprio la mia naturale predisposizione al sociale che probabilmente mi ha portata ad assumermi via via ruoli sempre più impegnativi all’interno
del nostro gruppo agenti e che mi ha dato molte
soddisfazioni nonostante i momenti di grande difficoltà che abbiamo superato.Vuoi raccontare il vostro vagare nei mari d’insicurezza che avete solcato dal fallimento di Tirrena in poi?
Quando Tirrena fu posta in liquidazione coatta
34
amministrativa nel 1993, ero ancora procuratore
di agenzia e sono stati anni veramente difficili, di
grande sofferenza per gli agenti, anche se in realtà le difficoltà hanno dato una grossa e determinante impronta al nostro gruppo. Il fallimento è
stato nel giugno del ‘93 e nell’agosto dello stesso
anno è nata Previdenzia, era allora una scatola vuota di proprietà del Ministero del Tesoro e gestita
attraverso la Consap. In quei due anni si è cercato
di ridare lustro al marchio con grande impegno da
parte di tutti, nel frattempo era stato nominato
l’amministratore delegato, dott. Lalli, e da lì è nata
Nuova Tirrena. Nel ‘96 è stata venduta al gruppo
Fiat che ha mantenuto il marchio cercando di rilanciarlo. Possiamo comunque affermare con orgoglio
che, nonostante tutto siamo riusciti a mantenere quasi al 100% i nostri clienti e gli agenti che si
sono trovati allora in quella incresciosa situazione,
hanno fatto di tutto per salvare la Compagnia, così
tanto da essere disposti addirittura a comprarsela.
Ricordo un congresso in cui, alcuni di loro, avevano
già messo a disposizione i loro capitali per acquisirla, anche se poi si è dimostrata una strada che
non hanno potuto percorrere. Gli agenti di allora
rischiavano di perdere anche le loro liquidazioni e i
fondi della cassa previdenza agenti per cui è stata
fatta una causa che sembra ormai definita a completa soddisfazione degli agenti.
Con Fiat siete entrati quindi nel gruppo Toro?
Sì, fino a quando la Fiat si è trovata in difficoltà, circa nel 2003 ed è stata costretta a dismettere tutte
le aree non ritenute strategiche per la società. Allora la nostra compagnia era ritornata in piena redditività, tanto che i giornali avevano definito tutta
l’attività assicurativa connessa al gruppo Toro, “I
gioielli di famiglia” che il gruppo doveva vendere
e così fummo acquistati, tutti in blocco, dal gruppo
De Agostini. Questo “nuovo viaggio” ci aveva preoccupato molto perché la De Agostini non aveva
nessuna tradizionale esperienza nel settore assicu-
rativo e, in realtà, questo acquisto si è poi rivelato
unicamente un’ottima operazione finanziaria per
loro. Anche Fiat era un’azionista industriale, ma
aveva alle spalle una notevole tradizione assicurativa nella sua sfera di attività. Ci hanno rivenduti
circa due anni dopo, guadagnando moltissimo pur
avendo già venduto tutte le partecipazioni estere,
perché eravamo ormai diventati un gruppo di connotazione europea.
Fino a quando siete rimasti di proprietà De Agostini?
Ci ha venduti l’anno scorso a Generali che, nel giro
di un anno circa, ci ha dovuto rivendere a Groupama per effetto dell’Antitrust che ha imposto la
vendita di almeno una delle Compagnie del gruppo. La scelta è ricaduta su di noi, 422 agenzie con
una forte presenza al centro-sud, che a volte caratterizza un po’ le tariffe. Questi ultimi passaggi
avevano creato gravi disagi, perché ogni proprietà
transitoria non aveva, per logica conseguenza, un
grande interesse nella nostra gestione e comunque ogni decisione strategica doveva essere vagliata sia dal management di Nuova Tirrena che
da quello della proprietà vigente! Quegli stalli di
percorso, tutte le difficoltà gestionali sofferte, ci
hanno resi come gruppo agenti ancora più uniti e
quando Pietro Melis ha detto che siamo una grande famiglia, ha giustamente ribadito che non era
semplice retorica, ma la reale condizione che esiste
nel nostro gruppo che si è mantenuto nel tempo
molto compatto e pressoché integro negli anni.
Quando sei diventata Vice presidente del gruppo
agenti?
Come ti ho detto, mi sono subito interessata dell’attività di gruppo e nel 1998 sono stata nominata
rappresentante regionale della Lombardia fino al
2004 quando, al congresso di Roma, sono stata
eletta Vice presidente.
Quale meta futura ti sei posta?
Sono contenta di questa mia rielezione perché,
come ho spiegato nella mia relazione, sono convinta che siamo pronti a cogliere la nuova sfida che affronteremo con la nuova proprietà. Per il momento
desidero soltanto partecipare al rilancio della nostra Compagnia, vederla come noi la sogniamo, con
la speranza di essere finalmente arrivati alla nostra
isola di Itaca, non dover di nuovo ricominciare a vagare nei mari della globalizzazione, in attesa di trovare l’approdo finale. Credo che abbiamo sofferto
abbastanza nel nostro lungo viaggio.
Durante il congresso Melis ha più volte espresso
la volontà di essere progettuali nei confronti della
mandante, vuoi specificare meglio a cosa si riferiva
in particolar modo?
Noi abbiamo sempre chiesto di poter partecipare
dall’interno alla pianificazione strategica aziendale, naturalmente ciascuno nel rispetto dei propri
ruoli.
Non vogliamo certo sostituirci alla Compagnia, ma
neanche essere praticamente ignorati come è av-
venuto all’interno del gruppo Toro, dove ci proponevano per esempio prodotti, di per sé anche validi, ma che non rispondevano alle esigenze della
nostra realtà agenziale, sovvertendo tutto ciò che
avevamo costruito con ottimi risultati negli anni
precedenti.
Potete serenamente dire di avere prodotto buoni
risultati per la Compagnia?
Certamente e non solo nelle aree nazionali normalmente privilegiate nei risultati generali.
Abbiamo avuto la capacità di lavorare bene con la
Compagnia anche negli anni più critici facendole
conseguire grandi utili, comprese le zone normalmente più critiche come quella di Napoli con un S/P
attuale del 40%.
A cosa si devono, secondo te, questi ottimi risultati?
Un po’ alla nostra clientela fidelizzata e quindi selezionata, ma soprattutto ai nostri colleghi che in
queste aree fungevano da filtro tra liquidatori e
cliente. Abbiamo praticamente lavorato presidiando i sinistri, nel senso che il collega controllava tutto ciò che era il contorno dello stesso, dal legale al
medico, al testimone e quant’altro potesse essere
utile per monitorarlo. Purtroppo le ultime direttive
hanno scardinato questo sistema e da quando sono
arrivate le Generali con gli impersonali call center,
hanno voluto togliere il liquidatore che andava
in agenzia a discapito della qualità e del controllo della liquidazione e del servizio. Noi speriamo
fortemente che ora Groupama ristabilisca questa
gestione del sinistro che riteniamo vincente per la
qualità dei risultati.
State avendo anche voi gravi ripercussioni economiche relativamente ai nuovi provvedimenti legislativi?
Quando siamo “rinati” come Nuova Tirrena, abbiamo fatto una scelta contro tendenza.
Abbiamo deciso di lavorare principalmente in annuale e anche se allora ci aveva un po’ penalizzati,
si è rivelata una scelta vincente.
Possiamo serenamente dire che rispetto ad altri colleghi siamo ora senz’altro avvantaggiati, anche se
stiamo comunque subendo tutti i gravami burocratici imposti dai nuovi regolamenti attuativi.
Cos’è il famoso milione che rivendicate alla Compagnia e che Melis non ha dimenticato di ricordare
al management di direzione?
Il famoso milione nasce dalla nostra storia. Fino al
2000 avevamo un rappel che veniva erogato in funzione degli aumenti dei massimali della RCAuto.
Con gli anni critici dell’auto, negli anni 2000, ci hanno chiesto di rivedere i parametri per modificare
questo rappel che costituiva un aspetto importante per la redditività agenziale…Abbiamo accettato di fare dei sacrifici perché in quel momento era
importante la solidità dell’azienda, con l’impegno
della Compagnia ad un riconoscimento nei nostri
confronti appena fossimo usciti dal periodo di per-
35
dite. Oggi, dopo anni di bilanci in utile e con una
redditività importante, riteniamo che gli impegni
presi vadano mantenuti.
Era un impegno preso dal management della Compagnia e anche se ora è cambiato, deve essere mantenuto. Il famoso milione che ora è diventato mitico, noi lo pretendiamo.
Ho notato durante il vostro congresso un grande
e reale consenso da parte di tutta l’assemblea nei
confronti di Melis, oserei dire che mi sembra sinceramente amato da tutti, più che ammirato, mi
sbaglio?
No, hai usato la parola giusta, sul suo valore professionale non si discute neanche, ma direi che Pietro
è amato proprio per le sue qualità. Credo che il suo
grosso pregio sia quello di essere una persona molto
schietta, sincera e trasparente. Qualsiasi cosa fatta
e detta a noi, è stata fatta e detta al management
dell’impresa. Tutte le iniziative collaterali che noi
abbiamo intrapreso in questi anni, e abbiamo lavorato tanto insieme, sono sempre state annunciate
alla Compagnia spiegate e motivate e in tutti questi
anni si è sempre messo al servizio dei colleghi, non
potrebbe non essere così apprezzato, non credi?
Non mi hai ancora parlato di Car Novit, credo sia
un vostro grande successo e bello da raccontare!
Più che un grosso successo lo definirei una grande
soddisfazione, un progetto che viene da lontano,
quando sono iniziate le difficoltà per limitazione
nell’assunzione di certi rami, come per esempio la
RC o altri particolari rami. Allora abbiamo creato e
sviluppato un’associazione nata sotto forma di consorzio Car (Consorzio Agenti riuniti), per poter sviluppare ciò che la Compagnia non gradiva fare. La
nostra esigenza di gruppo agenti era quella di dare
l’opportunità a tutti i colleghi, specialmente quelli
più piccoli che avrebbero avuto maggiori difficoltà
nel trovare una RC professionale o altri rischi particolari quando la compagnia li respingeva. Il nostro
sogno era di poter partecipare attivamente alla
costruzione dei prodotti della Compagnia, condividerne le scelte commerciali ed essere considerati
partners dell’azienda e non controparti.
Una sorta di petit courtage alla francese?
Esatto, nell’accordo del nostro mandato era prevista
questa possibilità e noi abbiamo spiegato alla stessa Compagnia cosa intendevamo fare e l’abbiamo
fatto con la loro ovvia e dovuta “tolleranza”. Così
abbiamo costituito inizialmente un consorzio a cui
erano iscritti circa 300 agenti e nel contempo abbiamo reso un vantaggio anche alla Compagnia, in
quanto le ha permesso di mantenere i propri clienti
nei rischi preferiti, salvaguardandone l’andamento
positivo. È nata così la realizzazione di un sogno che
avevamo da tempo nel nostro cassetto, entrare nella
stanza dei bottoni e con l’entrata in vigore del Rui.
abbiamo trasformato il consorzio in una Spa, ed è
iniziata l’evoluzione di Car Spa che ha acquisito un
quota della Compagnia Novit Assicurazioni Spa
36
Chi sono i proprietari di Novit?
Noi agenti ne abbiamo una buona quota, ma ci
sono diversi soci industriali e altri soci che provengono dal settore assicurativo, fra cui Sara Assicurazioni e Swiss Re Riassicurazioni.
Chi è stato l’artefi ce determinante di questa vostra nuova ‘Itaca’?
Quando dai sogni si deve passare alla loro realizzazione e ci dovevamo pertanto trasformare
da consorzio in una società per azioni per poterci inserire in questo ambizioso progetto, per
molti c’è stato un momento di preoccupazione e
timore d’insuccesso, anche se era desiderato da
tutti. È stata senz’altro determinante la volontà
e sicurezza che Pietro ha trasmesso a tutti i colleghi che credevano in lui, oltre all’importanza
dei partners con cui l’abbiamo realizzato e della
stima che godono loro stessi nel mondo assicurativo. Mi riferisco per esempio al Rag. Torri che è
stato presidente del gruppo Toro per tanti anni,
una persona con cui avevamo nel passato anche
discusso, ma in modo leale e costruttivo, tanto da
favorire lo sviluppo e il consolidamento di un rapporto fiduciario che ci ha permesso di acquistare
insieme e dar vita alla nuova compagnia Novit
Spa. Il vantaggioso rapporto professionale nato
nel corso degli anni, è l’evidente dimostrazione
di come si possa lavorare insieme ai managers di
compagnia, se si ha una visione imprenditoriale
di reciproco rispetto e pari dignità.
Dal 1° gennaio 2008, gli agenti Nuova Tirrena, a
prescindere da nuovi potenziali maremoti che il
mare della globalizzazione continua a produrre,
non avranno più nulla da temere nella loro isola
di Itaca?
Certo, è una bella tranquillità, anche se non è
detto che tutti vogliano prendere direttamente
il mandato dalla loro “Proprietà”, ricordiamoci
che non tutti i colleghi hanno una struttura adeguata per lavorare in plurimandato. Potrebbero
anche non sentirne l’esigenza, molto dipenderà
dai rapporti che si svilupperanno con il nuovo
management di Groupama e dalle esigenze che
nasceranno, il futuro non lo possiamo prevedere,
ma abbiamo cercato di tutelarlo! Certamente da
quella data ogni Agente avrà la libertà di scegliere come lavorare.
L’avventuroso e affascinante viaggio del popolo di Tirrena ci ha regalato molti spunti di
riflessione e possiamo dichiarare, con orgoglio di categoria, che Carla e Pietro alla guida
del gruppo agenti Nuova Tirrena, hanno applicato quanto espresso nella massima citata
dal presidente del gruppo agenti Lloyd Italico, Pogliaghi, intervenuto al loro congresso:
“il segreto della felicità è la libertà, il segreto
della libertà è il coraggio”
Le infinite risorse dello
SNA, unica tutela alla nostra
professione
Convenzione con MPS per il rilascio della fideiussione
che sostituisce il conto separato previsto dal Codice
Paola Cobbe,
componente commissione
area legale Sna
“U
na mattina mi son svegliato, o bella ciao, bella
ciao, bella ciao ciao ciao,
una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor…”
Ebbene si, una mattina mi sono svegliata e ho trovato l’invasore!
Ho scoperto che non facevo più il lavoro che avevo scelto: mi sono ritrovata a fare la burocrate…
Regolamenti, leggi, responsabilità,
oneri, 7a, 7b, adeguatezza, privacy e
aiutatemi a elencare tutto il resto…
uff!! C’è da uscirne matti.
Clienti obbligati a interminabili code,
solo per ricevere un preventivo e altrettanto interminabili tempi impiegati per firmare decine di fogli, cui
non forniscono alcuna l’attenzione e
che non hanno nessuna intenzione di
leggere.
“Ma è per Lei, nel Suo interesse…” - ”Il Consumatore deve essere consapevole e informato.
Gentilmente legga…”.
“Grazie, ma La prego, io mi fido, dove devo firmare? Sa, ho la macchina in 2° fila…” - ”Devo
andare a prendere mia figlia a scuola…” - “Sono
scappato un attimo dal lavoro e devo rientrare
subito…” - “Ma guardi non è per me, faccio un
favore a mia sorella…”.
E firmano, spesso senza sapere cosa.. Bella tutela, bella informazione!
E noi non lavoriamo più.
Ovvero si, lavoriamo anche se in misura maggiore, ma diversa. Non abbiamo più il tempo di
curare i nostri amati e preziosi clienti, non abbiamo più il tempo di “fare polizze”.
Certo che chi è molto ben strutturato sì, ma chi
non ha grandi dimensioni trova ovviamente difficoltà oggettive.
L’unico vero concreto aiuto lo fornisce il Sindacato.
Lo Sna si batte ogni giorno per riaffermare la
nostra professionalità. Cerca di far diminuire
le nostre incombenze, intervenendo presso le
Compagnie, il Governo, l’Ivap, ma spesso i “poteri forti” sembrano sordi ai nostri appelli.
Ma l’impegno rimane e di nuovo ogni giorno i
nostri vertici mettono tutti loro stessi per risolvere, a livello politico, le difficoltà che ci creano
gli organi istituzionali.
Molti risultati li hanno già ottenuti e siamo fiduciosi che altri ne verranno.
Intanto, però, quotidianamente, nelle nostre
agenzie, anche noi combattiamo le nostre piccole o grandi battaglie: con i rincari, con le tasse,
con le tariffe RCAuto, con i sinistri, con le poste,
con le direzioni, con i mille elementi che diventano parte sempre più ampia del nostro lavoro.
E ci manca sempre più il tempo. Tempo anche
per verificare i rapporti professionali con partner necessari alla nostra attività. E parlo di commercialisti, buste paga, consulenti, banche.
Nonostante gli impegni profusi verso a risoluzione delle problematiche politiche, lo Sna non
dimentica di dare supporto ai propri associati
37
anche in questi ambiti gestionali, offrendo possibilità di agevolazioni e tutele che spesso, se ricercate singolarmente, possono essere improprie o
estremamente onerose.
Ricordo solo i più recenti: la RC professionale,
elemento indispensabile per la nostra attività; la
formazione, la nuova importantissima iniziativa
che partirà dal 2008 e ora un ulteriore strumento
a favore degli iscritti: una convenzione per la polizza fidejussoria e per tutti i servizi bancari di cui
necessitiamo e che accompagnano giornalmente
la nostra attività.
In virtù di questa possibilità lo Sna ha intrapreso un rapporto con il Gruppo MPS per facilitare
l’accesso a questa apertura di credito a tutti i nostri iscritti che garantirà, oltre le responsabilità
derivanti dalle vigenti disposizioni di legge, tassi
agevolati, maggiori credenziali e condizioni più
favorevoli.
I servizi messi a disposizione e concordati con il
gruppo bancario riguarderanno, quindi, non solo
la fideiussione, ma anche i c/c gestionali, personali, dei sub agenti e collaboratori.
Chiaro è che, oltre a condizioni di favore, sono
state studiate valute personalizzate secondo le
esigenze degli operatori, tassi creditori e debitori, POS e linee di credito particolarmente interessanti.
Ma il Sindacato, che per nostra fortuna vede e
provvede, ha pensato anche alle future necessità
dei potenziali plurimandatari, con particolare attenzione a leasing mobiliari, immobiliari, mutui e
quant’altro necessiterà per avviarsi verso le nuove scelte imprenditoriali.
Ma il punto centrale della Convenzione è la Polizza fidejussora (comma 3 bis art. 117 D.lgs 7.9.2005
n. 209).
Di cosa si tratta?
La Convenzione
Secondo il disposto dell’art. 1, L. 27.12.2006 n.
296, gli intermediari hanno la facoltà di esentarsi
dagli obblighi di versamento separato e di autonomia patrimoniale, previsti dall’art 117 (I comma) del CdA, a condizione che venga documentata una fideiussione bancaria che comprovi una
capacità finanziaria pari al 4% dei premi incassati
con un minimo di 15.000,00 €.
E fin qui è la norma.
Quesiti
1.
2.
3
4.
5.
38
Quali le condizioni?
Come si articolerà?
Quali sono i “parametri migliorativi”?
Qual è la tassazione?
In che cosa consiste l’intervento Sna?
Risposte
1. Condizione primaria è l’apertura di un C/C (le
condizioni saranno tra le più competitive).
2. Verrà istituito un numero verde, attraverso il
quale l’operatore indicherà gli sportelli di una
delle banche appartenenti al Gruppo MPS, più
agevolmente raggiungibili. L’intermediario dovrà solo recarvisi e chiedere informazioni. Se
soddisfatto, accederà alla linea di credito.
3. In quanto iscritti Sna, sarà possibile avere dei
parametri migliorativi per l’accettazione del
rischio da parte della Banca in quanto, dal 1°
gennaio 2008, il credito sarà erogato su base
“meritoria” (l’associazione Sna varrà come garanzia) e, chi fosse già impegnato in altri investimenti, potrebbe incontrare difficoltà per il
buon esito della pratica creditizia.
4. La convenzione prevede una tassazione che
oscillerà tra una minimo e un massimo concordati in modo che anche i casi più difficili non
siano oggetto di richieste inaccettabili.
5. Lo Sna vigilerà costantemente sulla corretta messa in pratica del percorso burocratico
e bancario e verifi cherà, attraverso tavoli di
“controllo”, dapprima mensili, poi bimestrali e
infine semestrali, assieme a MPS, che gli iscritti non trovino “intoppi” o difficoltà operative
per l’ottenimento di quanto richiesto.
Tutto questo a partire dal gennaio 2008.
Il testo e le condizioni della convenzione saranno
pubblicate nel sito nell’area riservata.
Non è stato un lavoro semplice arrivare ad un accordo di questo tipo che interessa un numero elevatissimo di colleghi, omogenei si per categoria,
ma diversissimi per realtà, strutture agenziali e
scelte imprenditoriali.
Molti gli istituti vagliati, molte le proposte. Il
Gruppo MPS si è sicuramente distinto per condizioni e per la capillarità territoriale che riesce ad
offrire.
Ora è interesse di tutti che si colga questa opportunità.
Aderire in maniera massiccia darà ancor maggior
forza al nostro Sindacato.
Abbiamo ottenuto condizioni ottime, ma siamo
certi che se i numeri saranno dalla nostra parte,
il prossimo anno potremo concordare migliorie e
ulteriori privilegi.
Ora tocca a Voi!
Salvaguardate la vostra attività professionale con
la polizza fidejussoria!
Confrontate i vostri conti, le vostre condizioni e
se, come crediamo, troverete dei vantaggi derivanti dalla nostra iniziativa, avremo assolto un
nuovo compito a favore degli iscritti, con la certezza di aver fatto un nuovo centro!
Riportiamo di seguito il testo della garanzia bancaria:
Testo della fidejussione
Spett.li
Compagnia ………………………………………..
Agente
………………………………………..
Premesso
che a norma dell’art. 117, primo comma, Dlgs. 7/9/2005 n.209 (Codice delle assicurazioni private) i premi pagati all’intermediario assicurativo e le somme destinate ai risarcimenti o ai
pagamenti dovuti dalle imprese di assicurazione, se regolati per il tramite dell’intermediario,
devono essere versati in un conto separato e costituiscono un patrimonio autonomo rispetto a
quello dell’intermediario medesimo;
che il comma 3bis di detto articolo, aggiunto dal comma 1351 dell’art. 1 L. 27/12/2006 n. 296,
esenta dagli obblighi di versamento separato e di autonomia patrimoniale previsti dal citato
primo comma gli intermediari che possano documentare in modo permanente con fideiussione bancaria una capacità finanziaria pari al 4 per cento dei premi incassati, con un minimo di
euro 15.000;
che il ……………………….... (intermediario), mandatario della compagnia assicurativa ………………………...., trovandosi attualmente nelle condizioni di poter invocare il disposto del citato comma 3bis, ha
richiesto il rilascio di fideiussione bancaria della percentuale di Legge del 4% di detti premi;
tutto ciò premesso
la sottoscritta Banca ……………………….... si costituisce fideiussore del ……………………….... (intermediario), fino
alla concorrenza dell’importo massimo onnicomprensivo di ……………………….... (euro……………………….... ) e non
oltre, a favore di ……………………….... a garanzia della capacità finanziaria dell’agente di ………………………....
pari al 4% dei premi incassati da quest’ultimo.
La sottoscritta Banca si impegna, pertanto, al pagamento di detto importo a favore di ………………………....
in presenza di inadempimenti dell’agente rispetto alle disposizioni di legge citate in premessa.
La presente garanzia sarà valida ed efficace a partire dalla data odierna ed avrà durata fino al
……………………….... A tale data si rinnoverà automaticamente per un anno, e così in seguito di anno
in anno, salvo che la sottoscritta Banca, a sua esclusiva discrezione, non la revochi o l’agente
non la disdetti, a mezzo lettera raccomandata AR indirizzata a ………………………...., con preavviso di
almeno due mesi antecedenti la scadenza annuale originaria o rinnovata.
L’importo della presente garanzia potrà essere annualmente modificato a seguito di comunicazione dell’agente - che dovrà pervenire alla sottoscritta Banca a mezzo racc. AR entro il
……………………….... di ogni anno - con cui venga segnalato l’ammontare complessivo dei premi incassati nell’anno precedente al netto di quanto al medesimo spettante per provvigioni, diritti e
quant’altro, e venga quindi indicato l’importo da garantire per l’anno successivo secondo la
percentuale di cui al ridetto comma 3bis di cui in premessa.
In mancanza di tale comunicazione entro il suddetto termine, la fideiussione, salva comunque
la citata facoltà di revoca da parte della Banca, rimarrà valida ed efficace per il medesimo importo già garantito e per il restante periodo di validità.
In caso di revoca della garanzia da parte della Banca, una volta decorso il termine di scadenza successivo alla notifica di detta revoca, la presente fideiussione si intenderà automaticamente decaduta e priva di qualsiasi efficacia, anche se non venisse materialmente restituita da ………………………....
39
Convenzione
integrativa
Sna
Coperture aggiuntive ad
adesione individuale alla
polizza base gratuita agli
iscritti Sna
C
ome a Voi noto, già da alcuni anni il nostro
Sindacato ha in corso una Convenzione assicurativa con ARAG, Compagnia leader di
mercato nella Tutela Legale, per tutti gli associati.
Tale Convenzione prevede la copertura assicurativa relativa alle spese legali e peritali che l’Agente
iscritto dovesse sostenere in caso di controversie relative all’esercizio della sua attività professionale.
Nell’ambito di questa partnership pluriennale, nei
mesi scorsi abbiamo avviato con ARAG una trattativa per affiancare alla polizza in corso una ulteriore
Convenzione integrativa che Vi consenta di ampliare volontariamente l’ambito della copertura assicurativa.
Pertanto, alla Convenzione in corso, contratta direttamente dal Sindacato a favore di tutti gli Iscritti,
si affianca una nuova polizza integrativa, sottoscrivibile a scelta dal singolo iscritto.
Gli ambiti di copertura sono complementari, e sono
descritti nello schema a seguire. Tra le garanzie
previste dalla Convenzione integrativa, di particolare interesse la copertura per le controversie con la
Compagnia mandante, per le quali, tramite l’integrazione facoltativa, il singolo Iscritto avrà copertura anche per l’importo che ricade sotto la franchigia
della polizza principale; la franchigia continuerà invece ad operare relativamente alle altre garanzie
della polizza principale (controversie con i dipendenti e con i produttori/subagenti).
Come potrete notare, SNA ha ottenuto un premio
di particolare favore, vista l’ampiezza delle garanzie prestate e il loro sicuro interesse per l’attività
40
professionale di Agente Assicurativo, anche alla
luce delle novità introdotte dal Codice delle Assicurazioni e dai relativi Regolamenti, in particolare il
Regolamento Intermediari.
Il premio concordato è frutto di un accordo con
ARAG in virtù del quale la Convenzione potrà partire solo al raggiungimento di 1.000 adesioni. Pertanto, INALTO si farà carico di raccogliere le Vostre
adesioni che, siamo certi, ci consentiranno di raggiungere la soglia minima prevista per l’attivazione.
Poiché è intenzione di SNA far decorrere la Convenzione dal prossimo gennaio 2008, invitiamo tutti i
Colleghi interessati, a trasmettere ad INALTO le richieste di adesione entro il prossimo xx/xx inviando
il coupon allegato, compilato in ogni sua parte.
Una volta raggiunta la soglia minima di 1.000 adesioni, INALTO si attiverà per l’avvio della Convenzione.
A seguire, agli aderenti all’iniziativa saranno comunicate le modalità operative per perfezionare le singole adesioni alla Convenzione.
Convenzione come da polizza collettiva
già in corso
Convenzione integrativa ad adesione
dell’associato SNA
Contraente
SNA
Il Singolo Iscritto SNA che aderisce alla Convenzione
Assicurati
Tutti gli Iscritti a SNA
L’Agente, i Dipendenti, i collaboratori,i subagenti
Garanzie
Controversie con la Compagnia mandante In caso di deControversie con la mandante, con franchigia fissa e as- nuncia del sinistro sia sulla presente Convenzione che
soluta di € 3.000,00, in secondo rischi su altre polizze sulla polizza SNA – ARAG n. 11005684, l’esborso comrelative all’attività professionale.
plessivo a carico di ARAG non potrà essere superiore a €
20.000,00 complessive.
Controversie di lavoro con dipendenti, subagenti e produttori. Solo per contratti stipulati in forma scritta, con
Non presente
franchigia fissa e assoluta di 3.000,00, in secondo rischi
su altre polizze relative all’attività professionale.
Altre controversie con produttori e/o subagenti. Solo se
il contratto è stipulato in forma scritta, con franchigia
fissa e assoluta di € 3.000,00, in secondo rischi su altre Non presente
polizze relative all’attività professionale.Sottomassimale
€ 4.200,00. Solo se l’Agente assicurato è convenuto.
Non presente
Difesa penale per delitti colposi e contravvenzioni
nell’ambito dell’attività professionale e della circolazione stradale per motivi di servizio
Non presente
Difesa penale per delitti dolosi, subordinatamente ad
assoluzione definitiva; anticipo di € 5.000,00 in attesa
della definizione del giudizio
Recupero danni a persone e cose subiti per fatto di terzi
nell’ambito dell’attività professionale e della circolazione stradale per motivi di servizio
Massimali
Franchigia
Carenza
Non presente
Spese di resistenza avverso pretese risarcitorie per danni extracontrattuali cagionati a terzi ove, ai sensi dell’art. 1917
C.C., risultino adempiuti gli obblighi dell’assicuratore della
responsabilità civile., compresa la chiamata in causa della
Compagnia di R.C. Professionale nei casi di inattività della
stessa.
Non presente
Difesa per contestazioni di violazioni e/o inadempimenti
ai D.Lgs. 626/94 e D.Lgs. 494/96, D. Lgs. 196/03, compresa
l’opposizione alle sanzioni amministrative.
Non presente
Opposizione avverso le sanzioni amministrative comminate
dall’Autorità preposta; in caso di sola sanzione pecuniaria,
la somma deve essere superiore a € 1.000,00. È compresa la
difesa avverso alle sanzioni al D. Lgs. 231/01
Non presente
Controversie contro gli organi di vigilanza, compresa
l’opposizione alle sanzioni pecuniarie purché superiori
a € 1.000,00
Non presente
Controversie di proprietà / locazione dell’immobile di
attività
Non presente
Controversie con fornitori (utenze, telefonia, arredi,
ecc.); sono escluse le controversie con produttori/subagenti/collaboratori
Consulenza Telefonica CdS
ARAGTEL, su tutte le materie di polizza
€ 11.000,00
€ 12.000,00; in caso di controversie con le mandante, qualora
il sinistro venga denunciato anche sulla polizza in corso a carico SNA, il massimale cumulativo sulle due polizze non potrà
superare € 20.000,00
In secondo rischio rispetto ad altre polizze per Gruppi
Agenti o individuali. In caso di operatività in primo ri- Nessuna
schio, franchigia fissa e assoluta di € 3.000,00.
Per i nuovi iscritti, tutte le garanzie decorrono 1 anno La garanzia per le controversie di natura contrattuale
dopo l’adesione (dal 2002 e anni successivi)
decorre 90 giorni dopo l’adesione.
Premio annuo Già corrisposto da SNA
€ 120,00
Condizioni di polizza generali e particolari
Condizioni Generali di Assicurazione
Definizioni
Assicurato: il soggetto il cui interesse è protetto dall’assicurazione. Caso assicurativo: il sinistro, ovvero il verificarsi del
fatto dannoso - cioè la controversia - per il quale è prevista l’assicurazione. Contraente: il soggetto che stipula l’assicurazione.
Polizza: il documento contrattuale che disciplina i rapporti tra Società, Contraente e Assicurato e che si compone degli
stampati Condizioni Generali di Assicurazione, Condizioni Particolari di Polizza con le eventuali Condizioni Aggiuntive.
Tutela Legale: l’assicurazione Tutela Legale ai sensi del D.Lgs. 209/2005 – art 173.
Società: ARAG S.p.A. - Verona. Unico caso assicurativo: il fatto dannoso e/o la controversia che coinvolge più assicurati.
Art. 1 – Oggetto dell’Assicurazione
1. La Società, alle condizioni della presente polizza e nei limiti del massimale convenuto, assicura la Tutela Legale, compresi i relativi oneri non ripetibili dalla controparte, occorrenti all’Assicurato per la difesa dei suoi interessi in sede
extragiudiziale e giudiziale, nei casi indicati in polizza.
2. Tali oneri sono:
le spese per l’intervento del legale incaricato della gestione del caso assicurativo;
le eventuali spese del legale di controparte, nel caso di soccombenza per condanna dell’Assicurato, o di transazione
autorizzata dalla Società ai sensi dell’Art. 13 comma 4;
le spese per l’intervento del Consulente Tecnico d’Ufficio, del Consulente Tecnico di Parte e di Periti purché scelti in
accordo con la Società ai sensi dell’Art. 13 comma 5;
le spese processuali nel processo penale (art. 535 Codice di Procedura Penale);
le spese di giustizia;
Il contributo unificato (D. L. 11.03.2002 n° 28), se non ripetuto dalla controparte in caso di soccombenza di quest’ultima.
3. È garantito l’intervento di un unico legale per ogni grado di giudizio, territorialmente competente ai sensi dell’Art.
11 comma 3.
Art. 2 - Delimitazioni dell’oggetto dell’assicurazione
1. L’Assicurato è tenuto a:
regolarizzare a proprie spese, secondo le vigenti norme; relative alla registrazione degli atti giudiziari e non, i documenti necessari per la gestione del caso assicurativo
ad assumere a proprio carico ogni altro onere fiscale che dovesse presentarsi nel corso o alla fine della causa.
2. La Società non si assume il pagamento di:
multe, ammende o sanzioni pecuniarie in genere;
spese liquidate a favore delle parti civili costituite contro l’Assicurato nei procedimenti penali (art. 541 Codice di Procedura Penale).
3. Le operazioni di esecuzione forzata non vengono ulteriormente garantite nel caso di due esiti negativi.
Art. 3 - Indicazioni e dichiarazioni
1. Le dichiarazioni inesatte, le reticenze del Contraente o dell’Assicurato relative a circostanze che influiscono sulla
valutazione del rischio all’atto della stipulazione del contratto o durante il corso dello stesso, possono comportare
la perdita totale o parziale del diritto alle garanzie assicurative nonché la stessa cessazione dell’assicurazione ai sensi
degli artt. 1892, 1893, 1894 e 1898 Codice Civile.
2. La Società, una volta a conoscenza di circostanze aggravanti che comportino un premio maggiore, può richiedere la
relativa modifica delle condizioni in corso.
Art. 4 - Altre assicurazioni
L’Assicurato deve comunicare alla Società l’esistenza e la successiva stipulazione di altre assicurazioni per lo stesso rischio;
l’Assicurato deve dare avviso dei casi assicurativi a tutti gli assicuratori, indicando a ciascuno il nome degli altri, ai sensi
dell’art. 1910 Codice Civile.
Art. 5 - Decorrenza e durata del contratto (POLIZZA UNICA CON CERTIFICATI DI ADESIONE)
Salvo la limitazione prevista dall’art. 10 comma 2 della polizza, il rischio assicurativo è coperto:
dalle ore 24 del giorno indicato nella polizza, per tutti gli assicurati che hanno aderito e pagato il premio prima della
data di decorrenza della polizza;
dalle ore 24 del giorno indicato nel certificato di adesione, se in quel momento il premio e gli accessori sono stati corrisposti; in caso diverso è coperto dalle ore 24 del giorno in cui si effettua il pagamento, ferme restando le scadenze stabilite
nella polizza.
Il contratto ha la durata pattuita nella polizza e non si rinnova tacitamente.
Art. 5 - Decorrenza e durata del contratto (POLIZZE SINGOLE)
1. Salvo la limitazione prevista dall’art. 10 comma 2 della polizza, il rischio assicurativo è coperto dalle ore 24 del giorno
indicato nella polizza, se in quel momento il premio e gli accessori sono stati corrisposti; in caso diverso è coperto dalle
ore 24 del giorno in cui si effettua il pagamento, ferme restando le scadenze stabilite nella polizza.
2. Il contratto ha la durata pattuita nella polizza e si rinnova tacitamente, ogni volta, per la durata iniziale, con il massimo
di 2 (due) anni e così di seguito, ai sensi dell’art. 1899 Codice Civile.
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Art. 6 - Disdetta, recesso o anticipata risoluzione del contratto (POLIZZE SINGOLE)
1. Le parti possono disdire il contratto con lettera raccomandata almeno 2 (due) mesi prima della sua scadenza.
2. Dopo ogni denuncia di caso assicurativo e fino al 30° (trentesimo) giorno dopo la sua definizione, le parti possono recedere dal contratto con preavviso di 15 (quindici) giorni da darsi con lettera raccomandata; in tale caso al Contraente
è dovuto il rimborso della quota di premio netto relativa al periodo di rischio pagato e non goduto.
Art. 6 - Disdetta, recesso o anticipata risoluzione del contratto (POLIZZA UNICA CON CERTIFICATI DI ADESIONE)
Dopo ogni denuncia di caso assicurativo e fino al 30° (trentesimo) giorno dopo la sua definizione, le parti possono recedere dal contratto con preavviso di 15 (quindici) giorni da darsi con lettera raccomandata; in tale caso al Contraente è
dovuto il rimborso della quota di premio netto relativa al periodo di rischio pagato e non goduto.
Art. 7 - Clausole o accordi particolari
Clausole o accordi particolari sono validi solo se ratificati dalla Direzione Generale della Società.
Art. 8 - Pagamento del premio (POLIZZE SINGOLE)
1. Il premio è sempre determinato per il periodo di un anno, salvo il caso di contratto di durata inferiore, ed è interamente dovuto anche se sia stato concesso il frazionamento rateale.
2. Se il Contraente non paga il premio o le rate successive, l’assicurazione resta sospesa dalle ore 24 del 15° (quindicesimo)
giorno successivo a quello di scadenza e riprende vigore dalle ore 24 del giorno di pagamento, ferme le successive
scadenze, ai sensi dell’art. 1901 Codice Civile.
3. Qualora il Contraente non corrisponda la rata di premio entro 15 (quindici) giorni dalla scadenza, la Società può, con
lettera raccomandata, dichiarare risolto il contratto, fermo il diritto di esigere il pagamento dei premi scaduti.
4. I premi devono essere pagati presso la sede della Società.
Art. 8 - Pagamento del premio (POLIZZA UNICA CON CERTIFICATI DI ADESIONE)
1. Il premio è sempre determinato per il periodo di un anno.
2. Se il Contraente non paga il premio, l’assicurazione resta sospesa e riprende vigore dalle ore 24 del giorno di pagamento, ai sensi dell’art. 1901 Codice Civile.
3. Qualora il Contraente non corrisponda la rata di premio entro 15 (quindici) giorni dalla scadenza, la Società può, con
lettera raccomandata, dichiarare risolto il contratto, fermo il diritto di esigere il pagamento dei premi scaduti.
4. I premi devono essere pagati presso la sede della Società.
Art. 9 - Diminuzione del rischio
Nel caso di diminuzione del rischio la Società è tenuta a ridurre il premio o le rate di premio successive alla comunicazione
del Contraente, ai sensi dell’art 1897 Codice Civile, e rinuncia al relativo diritto di recesso.
Art. 10 - Insorgenza del caso assicurativo
1. Ai fini della presente polizza, per insorgenza del caso assicurativo si intende:
per l’esercizio di pretese al risarcimento di danni extracontrattuali - il momento del verificarsi del primo evento che ha
originato il diritto al risarcimento;
per tutte le restanti ipotesi - il momento in cui l’Assicurato, la controparte o un terzo abbia o avrebbe cominciato a violare
norme di legge o di contratto.
In presenza di più violazioni della stessa natura, per il momento di insorgenza del caso assicurativo si fa riferimento alla
data della prima violazione.
2. Fermo quanto previsto all’art. 5 comma 1, la garanzia assicurativa viene prestata per i casi assicurativi che siano insorti:
durante il periodo di validità della polizza se si tratta di esercizio di pretese al risarcimento di danni extracontrattuali,
di procedimento penale e di ricorsi od opposizioni alle sanzioni amministrative;
trascorsi 3 (tre) mesi dalla decorrenza della polizza, in tutte le restanti ipotesi.
3. La garanzia si estende ai casi assicurativi che siano insorti durante il periodo di validità del contratto e che siano stati
denunciati alla Società, nei modi e nei termini dell’ Art. 11, entro 36 (trentasei) mesi dalla cessazione del contratto
stesso.
4. La garanzia non ha luogo nei casi insorgenti da contratti che nel momento della stipulazione dell’assicurazione fossero
stati già disdetti da uno dei contraenti o la cui rescissione, risoluzione o modificazione fosse già stata chiesta da uno
dei contraenti.
5. Si considerano a tutti gli effetti come unico caso assicurativo:
vertenze promosse da o contro più persone ed aventi per oggetto domande identiche o connesse;
indagini o rinvii a giudizio a carico di una o più persone assicurate e dovuti al medesimo evento o fatto.
In tali ipotesi, la garanzia viene prestata a favore di tutti gli assicurati coinvolti, ma il relativo massimale resta unico e
viene ripartito tra loro, a prescindere dal numero e dagli oneri da ciascuno di essi sopportati.
Art. 11 - Denuncia del caso assicurativo e libera scelta del Legale
1. L’Assicurato deve immediatamente denunciare alla Società qualsiasi caso assicurativo nel momento in cui si è verificato
e/o ne abbia avuto conoscenza.
2. In ogni caso deve fare pervenire alla Direzione Generale della Società notizia di ogni atto a lui notificato, entro 3 (tre)
giorni dalla data della notifica stessa.
3. L’Assicurato ha il diritto di scegliere liberamente il legale cui affidare la tutela dei propri interessi, iscritto presso il foro
ove ha sede l’Ufficio Giudiziario competente per la controversia, indicandolo alla Società contemporaneamente alla
denuncia del caso assicurativo.
4. Se l’Assicurato non fornisce tale indicazione, la Società lo invita a scegliere il proprio legale e, nel caso in cui l’Assicurato
non vi provveda, può nominare direttamente il legale, al quale l’Assicurato deve conferire mandato.
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5. L’Assicurato ha comunque il diritto di scegliere liberamente il proprio legale nel caso di conflitto di interessi con la
Società.
Art. 12 - Fornitura dei mezzi di prova e dei documenti occorrenti alla prestazione della garanzia assicurativa
Se l’Assicurato richiede la copertura assicurativa è tenuto a:
informare immediatamente la Società in modo completo e veritiero di tutti i particolari del caso assicurativo, nonché
indicare i mezzi di prova e documenti e, su richiesta, metterli a disposizione;
conferire mandato al legale incaricato della tutela dei suoi interessi, nonché informarlo in modo completo e veritiero su
tutti i fatti, indicare i mezzi di prova, fornire ogni possibile informazione e procurare i documenti necessari.
Art. 13 - Gestione del caso assicurativo
1. Ricevuta la denuncia del caso assicurativo, la Società si adopera per realizzare un bonario componimento della
controversia.
2. Ove ciò non riesca, se le pretese dell’Assicurato presentino possibilità di successo e in ogni caso quando
sia necessaria la difesa in sede penale, la pratica viene trasmessa al Legale scelto nei termini dell’art.11.
3. La garanzia assicurativa viene prestata anche per ogni grado superiore di procedimento sia civile che penale se l’impugnazione presenta possibilità di successo.
4. L’Assicurato non può addivenire direttamente con la controparte ad alcuna transazione della vertenza, sia in sede
extragiudiziaria che giudiziaria, senza preventiva autorizzazione della Società.
5. L’eventuale nomina di Consulenti Tecnici di Parte e di Periti viene concordata con la Società.
6. La Società non è responsabile dell’operato di Legali, Consulenti Tecnici e Periti.
7. In caso di conflitto di interessi o di disaccordo in merito alla gestione dei casi assicurativi tra l’Assicurato e la Società,
la decisione può venire demandata, con facoltà di adire le vie giudiziarie, ad un arbitro che decide secondo equità,
designato di comune accordo dalle parti o, in mancanza di accordo, dal Presidente del Tribunale competente a norma
del Codice di Procedura Civile.
Ciascuna delle parti contribuisce alla metà delle spese arbitrali, quale che sia l’esito dell’arbitrato.
La Società avverte l’Assicurato del suo diritto di avvalersi di tale procedura.
Art. 14 - Recupero di somme
1. Spettano integralmente all’Assicurato i risarcimenti ottenuti ed in genere le somme recuperate o comunque corrisposte dalla controparte a titolo di capitale ed interessi.
2. Spettano invece alla Società, che li ha sostenuti o anticipati, gli onorari, le competenze e le spese liquidate in sede
giudiziaria o concordate transattivamente e/o stragiudizialmente.
Art. 15 - Estensione territoriale
1. Nell’ipotesi di diritto al risarcimento di danni extracontrattuali da fatti illeciti di terzi nonché di procedimento penale
l’assicurazione vale per i casi assicurativi che insorgono in Europa o negli stati extraeuropei posti nel Bacino del Mare
Mediterraneo sempreché il Foro competente, ove procedere, si trovi in questi territori.
2. In tutte le altre ipotesi la garanzia vale per i casi assicurativi che insorgono e devono essere trattati nella Repubblica
Italiana, nella Città Stato del Vaticano e nella Repubblica di San Marino.
Art. 16 - Indicizzazione - adeguamento del massimale, delle indennità e del premio
1. Il massimale, le indennità assicurate e il relativo premio sono basati sul “numero indice dei prezzi al consumo per le
famiglie di operai e impiegati”, pubblicato dall’ISTAT - Istituto Centrale di Statistica di Roma, in conformità a quanto
segue:
a) nel corso di ogni anno solare viene adottato come base di riferimento iniziale e per gli aggiornamenti, l’indice del mese
di settembre dell’anno precedente;
b) alla scadenza di ogni rata annuale, se si è verificata una variazione, in più o in meno, rispetto all’indice inizialmente
adottato o al suo equivalente, il massimale, le indennità assicurate ed il corrispondente premio vengono aumentati o
ridotti in proporzione;
c) l’aumento o la riduzione decorrono dalla scadenza della rata annua.
2. Qualora, in conseguenza delle variazioni dell’indice, il massimale, le indennità assicurate ed il premio venissero a superare il doppio degli importi inizialmente stabiliti, sia la Società che il Contraente hanno la facoltà di rinunciare all’aggiornamento della polizza, ed il massimale, le indennità assicurate ed il premio rimangono quelli risultanti dall’ultimo
aggiornamento effettuato.
3. In caso di eventuale ritardo od interruzione nella pubblicazione degli indici, la Società propone l’adeguamento tenendo conto delle variazioni notoriamente avvenute nei prezzi correnti rispetto all’ultimo adeguamento.
Il Contraente ha comunque la facoltà di rinunciare all’aggiornamento proposto.
Art. 17 - Oneri fiscali
Le imposte, le tasse e tutti gli altri oneri stabiliti per legge, relativi al premio, al contratto ed agli atti da esso dipendenti,
sono a carico del Contraente, anche se il loro pagamento sia stato anticipato dalla Società.
Art. 18 - Rinvio
I rapporti contrattuali sono regolati esclusivamente dalla presente polizza e, per quanto in essa non precisato, dalle norme di legge.
Condizioni particolari di polizza
Art. 19 – Oggetto dell’assicurazione - Assicurati
Ai fini della presente polizza, si intendono quali soggetti assicurati gli Agenti iscritti alla Contraente che aderiscono alla
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presente Convenzione, i dipendenti, i collaboratori e i subagenti, per i casi assicurativi inerenti l’attività di intermediazione assicurativa.
Art. 20 – Prestazioni garantite
Le garanzie previste all’Art. 1 – Oggetto dell’assicurazione - delle Condizioni Generali di Assicurazione valgono per:
1. Controversie contrattuali con le Compagnie mandanti. Nel caso di recesso per giusta causa da parte della Compagnia
mandante, ARAG rimborserà le spese legali nel caso di sentenza passata in giudicato attestante l’insussistenza dei
presupposti per l’esercizio della facoltà di recesso o qualora, nel corso della controversia, la Compagnia mandante
modifichi per iscritto il motivo di recesso.
Se il caso assicurativo di cui alla presente prestazione viene denunciato contestualmente sulla presente polizza e sulla
polizza ARAG n. 11005684 o sue successive ed eventuali sostituzioni, l’esborso complessivo a carico di ARAG non potrà
superare € 20.000,00 come somma totale sulle due polizze.
La presente garanzia opera esclusivamente per l’Agente.
2. Difesa Penale per delitti colposi e contravvenzioni per:
- fatti o atti direttamente connessi all’espletamento del servizio e nell’adempimento dei compiti d’ufficio, compresi quelli
derivanti da violazioni in materia fiscale, amministrativa, tributaria;
fatti relativi alla circolazione stradale, quando gli assicurati, per ragioni di servizio si trovino alla guida di veicoli a motore
di loro proprietà o di proprietà dell’Agenzia;
3. Difesa in procedimenti penali per delitti dolosi, comprese le violazioni in materia fiscale, amministrativa e tributaria
La garanzia è subordinata ad una delle seguenti ipotesi:
- assoluzione con sentenza passata in giudicato. Sono esclusi i casi di estinzione del reato per qualsiasi altra causa. È esclusa inoltre la definizione del procedimento con l’applicazione della pena, su richiesta delle parti (patteggiamento).
- derubricazione a reato colposo;
- archiviazione per infondatezza della notizia di reato.
Fermo restando l’obbligo per gli Assicurati di denunciare il caso assicurativo nel momento in cui ha inizio l’azione penale
o l’assicurato abbia avuto, comunque, notizia di coinvolgimento nell’indagine penale, la Società provvederà all’anticipo
delle spese legali e/o peritali, nei limiti di € 5.000,00 per ogni caso assicurativo, in attesa della definizione del giudizio.
Nel caso siano accertati nei confronti degli Assicurati, con sentenza definitiva, elementi di responsabilità per dolo la Società richiederà agli stessi, il rimborso di tutti gli oneri (spese legali e/o peritali) eventualmente anticipati per la difesa in
ogni grado di giudizio.
La presente garanzia opera a parziale deroga dell’art. 24 Esclusioni lett. f);
4. Recupero danni a persone e/o a cose subiti per fatti illeciti di terzi nello svolgimento dell’attività lavorativa e durante
la circolazione stradale, quando gli assicurati, per ragioni di servizio si trovino alla guida di veicoli a motore di loro
proprietà o di proprietà dell’Agenzia;
5. Resistere alle pretese di risarcimento avanzate da terzi nei confronti degli Assicurati per fatti illeciti di natura extracontrattuale di questi ultimi. L’intervento della Società è condizionato all’esistenza ed effettiva operatività di una
garanzia di RC Professionale degli Assicurati.
La presente garanzia opera esclusivamente nel caso in cui venga prestata assistenza legale dall’Assicuratore per la responsabilità civile ai sensi dell’art. 1917 del codice civile e dopo l’esaurimento di quanto dovuto dalla stessa.
È compresa la Chiamata in causa dell’Assicuratore di RC professionale; in tale caso l’intervento della Società è previsto
limitatamente nel caso di inattività della Compagnia di responsabilità civile; non opera in caso di rifiuto copertura di
quest’ultima.
6. Spese per presentare Ricorso Gerarchico e/o Opposizione al giudice ordinario di primo grado competente avverso una
sanzione amministrativa comminata dall’ Autorità preposta. Nei casi di sanzione relativa pagamento di una somma di
denaro, la garanzia vale allorché la somma ingiunta, per la sola violazione, sia pari o superiore a € 1.000,00.
In caso di opposizione avverso una sanzione amministrativa per violazione delle norme di cui al D. Lgs. 231/2001, la garanzia opera a condizione che l’Assicurato abbia adottato ed efficacemente attuato modelli di organizzazione, gestione
e controllo, idonei a prevenire la realizzazione degli illeciti
La garanzia opera esclusivamente per l’Agente.
La garanzia opera a parziale deroga dell’art. 24 Esclusioni, lett. b)
7. Controversie con gli organi di vigilanza in sede amministrativa e/o in sede di giustizia amministrativa. Sono comprese
le spese di difesa relative ai ricorsi avverso i provvedimenti di applicazione di sanzioni comminate dall’organismo di
vigilanza in sede amministrativa e/o di giustizia amministrativa purché con valore superiore a € 1.000,00.
La garanzia opera esclusivamente per l’Agente.
La garanzia opera a parziale deroga dell’art. 24 Esclusioni, lett. b)
8. Sostenere controversie relative alla proprietà e/o locazione degli immobili nei quali l’Agente esercita l’attività. La presente prestazione vale esclusivamente per l’Agente.
9. Sostenere controversie per inadempienze contrattuali, proprie o di controparte, relativamente a forniture di beni o
prestazioni di servizi commissionate e/o ricevute dall’Agente, sempreché il valore in lite sia superiore a € 200,00. Restano escluse le controversie relative a prestazioni di servizi o forniture di beni effettuati dall’Assicurato nell’esercizio
della Sua attività di agente di assicurazioni.
Sono escluse le controversie con collaboratori a progetto, subagenti, produttori, intermediari iscritti alla Sezione E del
RUI.
La prestazione vale esclusivamente per l’Agente.
10. ARAGTEL – Consulenza Telefonica
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Nell’ambito di tutte le materie previste nella presente polizza è istituito un Servizio di consulenza telefonica al: 800.508.008
“ARAGTEL” è a disposizione dell’Assicurato in orario di ufficio per ottenere:
una prima consulenza legale in materia contrattualistica;
informazioni su leggi, decreti e normative vigenti;
chiarimenti sul contenuto e sulla portata delle garanzie previste nella presente polizza;
informazioni sugli adempimenti previsti in caso di interventi dinanzi all’autorità giudiziaria.
Nel caso di controversie fra Assicurati con la stessa polizza le garanzie vengono prestate unicamente a favore dell’Agente.
Art. 21 – “Pacchetto Sicurezza”
• D.Lgs. 626/94 e D.Lgs. 494/96 – Sicurezza sul posto di lavoro
Le garanzie previste all’Art.1 – Oggetto dell’assicurazione - delle Condizioni Generali di Assicurazione vengono prestate
all’Agente in relazione al D.Lgs. 494/96 a tutela dei diritti dei propri addetti, in qualità di:
- Responsabile dei lavori
- Coordinatore per la progettazione
- Coordinatore per l’esecuzione dei lavori.
- Committenza Lavori.
Le garanzie valgono anche qualora l’Agente, in relazione all’attività esercitata, rivesta la qualifica di Committente dei
lavori ai sensi del D.Lgs. 494/96.
Le garanzie vengono prestate altresì all’Agente, in relazione al D.Lgs. 626/94, a tutela dei diritti dei propri:
Legali Rappresentanti
- Dirigenti
- Preposti
- Medico Competente
- Responsabili dei Servizi di Prevenzione
- Lavoratori Dipendenti.
Le garanzie valgono, nei casi di contestazione d’inosservanza degli obblighi ed adempimenti di cui al D.Lgs. 626/94.
• D.Lgs. 494/96 e delle altre disposizioni normative e/o regolamentari in materia di prevenzione, sicurezza ed igiene sui
luoghi di lavoro, per:
sostenere la difesa nei procedimenti penali per delitti colposi e/o contravvenzioni;
sostenere la difesa in procedimenti penali per omicidio colposo e/o lesioni personali colpose (artt. 589 – 590 Codice Penale);
proporre opposizione e/o impugnazione avverso i provvedimenti amministrativi, le sanzioni amministrative non pecuniarie e le sanzioni amministrative pecuniarie di importo determinato in misura non inferiore a € 250,00.
La Società provvederà, su richiesta dell’Assicurato, alla redazione e presentazione dell’opposizione/impugnazione qualora l’Assicurato faccia pervenire alla Direzione Generale il provvedimento in originale entro 5 giorni dalla data di notifica
dello stesso.
Ad eccezione dei Legali Rappresentanti, i suelencati assicurati sono garantiti se ed in quanto dipendenti dell’Agente.
• DLgs n.196/03 - Tutela della Privacy.
Le garanzie previste all’Art. 1 – Oggetto dell’assicurazione - delle Condizioni Generali di Assicurazione vengono prestate
in deroga all’art. 24 Esclusioni lett. b) per le spese sostenute dagli Assicurati relativamente ai casi assicurativi che siano
connessi allo svolgimento di attività previste dal D.Lgs. n. 196 del 30.06.2003.
Assicurati:
il Titolare, ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs 196/03,
i Responsabili e gli Incaricati del trattamento dipendenti dell’Agente designati per iscritto ai sensi degli art. 29 e 30 del
D.Lgs. 196/03.
Garanzie:
Le garanzie vengono prestate a condizione che siano adempiuti, quando previsti, gli obblighi relativi alla notificazione
del trattamento all’Autorità Garante ai sensi dell’art. 37 e ss. del D.Lgs. 196/03 e valgono per:
DIFESA PENALE sostenere la difesa in procedimenti penali per delitti colposi, dolosi e per contravvenzioni previsti dal D.
Lgs. n. 196/03. Le spese per la difesa penale a seguito di imputazione per delitto doloso verranno rimborsate da ARAG nel
solo caso di assoluzione, esclusi i casi di estinzione del reato, successivamente al passaggio in giudicato della sentenza. La
presente garanzia opera in deroga all’art. 25 lett. f);
DIFESA AMMINISTRATIVA sostenere la difesa dinanzi al Garante nel caso di reclami, segnalazioni e ricorsi;
DIFESA CIVILE sostenere la difesa avanti le competenti Autorità giurisdizionali nel caso in cui siano adempiuti gli obblighi
dell’Assicuratore di responsabilità civile ai sensi dell’art. 1917 Codice Civile.
Art. 22 - Insorgenza del caso assicurativo - “Pacchetto Sicurezza”
A parziale deroga dell’Art. 10 - Insorgenza del caso assicurativo - delle Condizioni Generali di Assicurazione, si conviene
che, ai fini delle garanzie previste dalle condizioni aggiuntive di cui al “Pacchetto Sicurezza”, per insorgenza del caso
assicurativo si intende:
il compimento da parte della competente Autorità del primo atto di accertamento ispettivo o di indagine, amministrativo e/o penale;
il momento in cui l’Assicurato abbia o avrebbe cominciato a violare le norme di legge - nel caso di procedimento penale
per omicidio colposo e/o lesioni personali colpose. La garanzia assicurativa viene prestata per i casi assicurativi che siano
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insorti durante il periodo di validità del presente contratto. La garanzia si estende ai casi assicurativi conseguenti a fatti
e/o atti verificatisi durante il periodo di validità del contratto ed insorti nel termine di 12 (dodici) mesi dalla cessazione dei
soggetti garantiti dalle funzioni/qualifiche indicate nella presente appendice, o loro dimissioni dall’impresa assicurata.
Art. 23 – Inclusioni in corso di polizza
Con la presente clausola si provvede a regolamentare le inclusioni alla polizza in oggetto. Il premio annuo lordo per ogni
iscritto al Sindacato Contraente, indipendentemente dalla data di adesione e di pagamento del bonifico, viene fissato in
euro 120,00 (di cui imposte al 21,25%).
Il premio annuo lordo minimo di polizza viene fissato in euro 120.000,00 (di cui imposte al 21,25%).
La copertura assicurativa decorrerà dalle ore 24 del 1° giorno del mese della data di bonifico e scadrà alle ore 24 della
data di scadenza della polizza, indipendentemente dalla data di adesione e di pagamento del bonifico.
La Società provvederà ad emettere, con cadenza mensile, le appendici di inclusione delle nuove adesioni, sulla base dei
bonifici avvenuti nel mese stesso.
Art. 24 – Esclusioni
Le garanzie non sono valide :
a) per vertenze concernenti il diritto di famiglia, delle successioni e delle donazioni;
b) in materia fiscale ed amministrativa;
c) per fatti conseguenti a tumulti popolari (assimilabili a sommosse popolari), eventi bellici, atti di terrorismo, atti di vandalismo, terremoto, sciopero e serrate, nonché da detenzione od impiego di sostanze radioattive;
d) per vertenze concernenti diritti di brevetto, marchio, autore, esclusiva, concorrenza sleale, rapporti tra soci, e/o amministratori di società;
e) per controversie derivanti dalla proprietà o dalla guida di imbarcazioni o aeromobili;
f) per fatti dolosi delle persone assicurate salvo quanto previsto all’Art. 22 – Prestazioni garantite punto 3;
g) per fatti non accidentali relativi ad inquinamento dell’ambiente;
h) per controversie derivanti dalla proprietà o dalla guida di veicoli, salvo quanto previsto all’art. 20 – Prestazioni garantite, punti 2 e 4;
i) per fatti relativi a fusioni, modificazioni, trasformazioni societarie;
j) per controversie relative a prestazioni di servizi o forniture di beni effettuati dall’Agente nell’esercizio della sua attività;
k) per contratti di compravendita di immobili;
l) limitatamente all’Art. 20 – Prestazioni garantite punto 8: per le controversie relative alla compravendita, permuta di immobili e alla loro costruzione ex novo; in quest’ultimo caso restano escluse le controversie relative a contratti di appalto,
fornitura e posa in opera di materiali;
m) per controversie relative all’affitto d’azienda;
n) per controversie relative a contratti di leasing immobiliare;
o) per vertenze inerenti contratti di appalto e/o subappalto;
p) per vertenze nei confronti di agenti e/o rappresentanti;
q) per controversie derivanti dall’esercizio della professione medica.
Coupon di adesione
da inviare a: Inalto Srl, Via Alassio 24 - 10126 Torino
Tel. 0116670868 – Fax 0116677132 E-mail: [email protected]
Coordinate bonifico: Cariparma e Piacenza S.p.A. – Sede di Torino
C/c 000040509764 – ABI 06230 – CAB 01001- CIN C
Io sottoscritto, Agente iscritto a Sna dichiaro di voler aderire alla proposta di Convenzione di Tutela Legale
Arag per Associati Sna, ad adesione facoltativa.
Sono a conoscenza e accetto il fatto che la Convenzione sarà valida e verrà attivata da Arag solo ed esclusivamente al raggiungimento di almeno 1.000 adesioni di Iscritti.
Mi impegno pertanto, nel momento in cui Inalto comunicherà l’avvenuto raggiungimento dell’obbiettivo indicato e la conseguente attivazione della Convenzione, a perfezionare la mia adesione alla stessa
attraverso il bonifico del premio annuo lordo di 120,00. Sono a conoscenza del fatto che la copertura
assicurativa sarà operativa dalla data dell’avvenuto bonifico.
La polizza dovrà essere intestata a:
Cognome e Nome: __________________________________
Indirizzo: ___________________________________
P. IVA _______________________________________________
Data e Luogo _______________________________
Firma ______________________________________________
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Nuove regole di
comportamento
e compagnie
telefoniche
Gli operatori dei call center sono dipendenti delle
imprese di assicurazione o intermediari?
Claudio Demozzi & Marco Angeli
C
’è qualcosa di buono nel nuovo impianto
normativo, figlio del Codice delle Assicurazioni e del famigerato Regolamento Isvap n.
5/2006: è che per logica conseguenza, si è verificato un mutamento significativo nel modo in cui gli
Agenti interpretano il loro ruolo professionale.
Per la prima volta nella nostra storia, la categoria si
è (finalmente!) resa conto delle enormi opportunità che offre, a ciascuno di noi, il possedere un’adeguata preparazione professionale, lo svolgere la
propria attività con una sufficiente libertà di azione, l’interpretare fino in fondo il nuovo ruolo di
consulente del cliente, indipendentemente dalla
politica commerciale di volta in volta attuata da
questa o quella compagnia nostra partner.
La Legge ci impone stringenti obblighi in materia
di trasparenza e di informativa pre-contrattuale,
nonché il possesso di adeguate cognizioni professionali, adeguatamente certificate.
Tutto ciò, costituisce senza dubbio un appesantimento, anche burocratico, che appare insostenibile; ma ha per conseguenza il riconoscimento, agli
agenti, di uno specifica funzione imprenditoriale,
non inferiore per importanza, a quello di altre Categorie lavorative.
E non dobbiamo nascondere il nostro compiacimento, quando osserviamo i Colleghi più intraprendenti, che hanno già adeguato le loro procedure
ai nuovi standard richiesti per Legge (consegna,
in occasione del primo contatto con il cliente, del
Mod. 7a, rilascio del Mod. 7b, compilazione del
questionario di adeguatezza, consegna della nota
informativa, ecc.); chiaro segno di indubbie qualità
imprenditoriali e di rispetto dei diritti del consumatore.
Ma il nuovo impianto normativo, purtroppo, presenta anche numerose lacune e disposizioni poco
comprensibili.
L’interpretazione letterale di alcuni obblighi di
comportamento in vigore dallo scorso 1° luglio, ad
esempio, impedirebbero, di fatto, di rilasciare preventivi al telefono. Mancano precise indicazioni su
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cosa si debba intendere, in ambito assicurativo, per
vendita a distanza, ed in assenza di chiarimenti al
riguardo si dovrebbe ritenere che il rilascio di un
semplice preventivo, al telefono, implichi la consegna al cliente dell’allegato Mod. 7a.
Al telefono, però, tale consegna non può avvenire
e quindi dovrebbe essere effettuata tramite invio di
fax o per posta elettronica. In alternativa, l’Agente
dovrebbe invitare il cliente in agenzia, per poter
effettuare la consegna del documento.
L’unica eccezione ammessa, è quella prevista
dall’art. 51, che consente di anticipare verbalmente
l’informativa (facendo poi seguito con l’invio in forma scritta). Ma solo se il cliente lo richiede, o quando è necessaria la copertura immediata del rischio.
Come conseguenza, molti agenti hanno, di fatto,
interrotto il servizio di preventivazione telefonica.
E poiché lo scopo di questa norma è quello di mettere il cliente nella condizione di conoscere almeno
gli aspetti essenziali del rapporto tra consumatore e professionista, questa determinazione degli
agenti non è, a nostro avviso, censurabile.
Ma non tutti operano così. Abbiamo richiesto un
preventivo ad una compagnia telefonica e non abbiamo ricevuto né il mod. 7°, né informazioni equivalenti.
Le compagnie telefoniche (o “dirette”) formulano
preventivi, non solo RCAuto, senza alcuna limitazione al riguardo; né si preoccupano dell’invio del
Mod. 7a, della consegna del Mod. 7b o della nota
informativa pre-contrattuale.
Conservando altresì gli estremi del preventivo rilasciato, compresi i riferimenti anagrafici del cliente,
il numero di targa e le caratteristiche del veicolo,
nella loro banca-dati, senza raccogliere l’autorizzazione al trattamento, prevista dalla normativa in
materia di privacy.
Ma la gentile signorina che ci ha proposto il preventivo è una dipendente della compagnia telefonica?
Perché se così è, nulla da dire… privacy a parte. Se
invece è dipendente di una società che presta servizi di call center, essa ha svolto attività equivalente
a quella delle nostre impiegate, che intermediano
polizze all’interno dei locali agenziali.
L’Isvap, interpellata al riguardo, pare non abbia ancora assunto una posizione ufficiale.
Risulterebbe, ad oggi, che l’Istituto di Vigilanza non
abbia intenzione di considerare “intermediazione”
l’opera dei call-center, che promuovono la vendita di polizze assicurative su incarico (“mandato”?!)
delle Compagnie telefoniche.
Questo consentirebbe ai call center di non adeguare le procedure del proprio personale alle nuove
regole di comportamento, obbligatorie per gli “Intermediari” e i loro addetti, e di non dover sopportare i costi per la loro formazione ed aggiornamento professionale.
Appare evidente che una simile interpretazione
introdurrebbe in Italia un ingiustificato vantaggio
competitivo a favore degli “intermediari” non convenzionali (o “non-tradizionali”); in aperto contrasto con le più elementari regole di un mercato di
libera concorrenza.
Se gli operatori dei call center non sono dipendenti della compagnia, a parere di chi scrive, devono
essere considerati intermediari, con il conseguente
obbligo di adeguamento a tutte le nuove norme
comportamentali. Con la conseguenza che, in mancanza di tempestiva regolarizzazione (cioè iscrizione al RUI), tali operatori potrebbero incorrere nelle
pesanti pene previste per gli intermediari abusivi
(reclusione da 6 mesi a 2 anni, più sanzione pecuniaria).
Diversamente, sarà opportuno che il nostro Sindacato valuti attentamente, in termini di fattibilità, la
possibilità di dar vita ad analoghe strutture commerciali, veri e propri call-center, magari realizzati
in forma cooperativa dagli agenti.
In assenza di un intervento urgente da parte
dell’Authority, questa potrebbe essere una delle
strade da percorrere, per ripristinare la necessaria
uguaglianza tra tutti gli operatori del mercato.
Invito da parte del Fondo pensione
Agenti professionisti di Assicurazione
Caro Collega,
in un recente incontro tra l’apposita Commissione Sna ed il Presidente del Fondo Pensione Agenti Professionisti di Assicurazione (FPA), è emersa l’esigenza di promuovere una campagna di informazione sul
nostro Fondo Pensione di categoria.
Nel corso di detto incontro è infatti maturato il convincimento che i Colleghi Agenti (pur consapevoli
dell’importanza della previdenza complementare a fronte di un sistema previdenziale pubblico inadeguato) non siano, sempre e tutti, sufficientemente informati sulle peculiari opportunità offerte dal nostro
Fondo.
Alla luce di ciò, riteniamo utile mettere in campo interventi diretti a sensibilizzare tutta la Categoria sull’importanza del Fondo Pensione Agenti che, creato a suo tempo dalla Categoria stessa, tramite lo SNA, e dalle
Imprese, tramite l’ANIA, rappresenta ormai da più di trent’anni, una realtà consolidata. Amministrato
pariteticamente dagli Agenti e dall’ANIA, il Fondo riscuote l’incondizionato apprezzamento degli esperti
finanziari ed attuariali: sarebbe un vero peccato che i Colleghi, per carenza di informazioni, non fossero
messi in grado di sfruttarne appieno le potenzialità.
Ti comunichiamo fin d’ora la disponibilità della struttura del Fondo e dei singoli componenti della commissione SNA ad intervenire a quei congressi, convegni o comunque riunioni o manifestazioni del Gruppo
Agente da Te presieduto, ove lo ritenessi opportuno.
Certi della Tua condivisione e collaborazione, Ti invitiamo a prendere contatto con gli uffici del Fondo per
concludere tutte quelle iniziative che riterrai più idonee a diffondere informazioni sull’argomento. A tal
fine puoi rivolgerTi al direttore, Sandro Bianchini (Telefono 06.6974312 – e-mail [email protected]
Ti ringraziamo per la collaborazione e Ti inviamo i nostri più cordiali saluti.
Lucio Modestini e Oreste Masola di Trentola
49
Convegno Danni Indiretti e
presentazione al mercato della
nuova polizza “Stand Alone a
Primo Rischio”
Aula Magna Università di Parma – 25 ottobre 2007
Filippo Guttadauro
I
l convegno sui Danni Indiretti
organizzato per la presentazione al mercato della nuova
polizza “stand alone a primo rischio” del network Galassia, ha
avuto luogo il 25 ottobre nell’aula magna dell’università di Parma
registrando una folta affluenza.
Dopo i saluti agli intervenuti e la
presentazione di cos’è Galassia curata dall’amministratore delegato
della società, Dottor Marco Bruni, i
partecipanti - Agenti mono e plurimandatari, brokers, risk managers
e associazioni di categoria - hanno
seguito con interesse una lezione
sulla materia tenuta dal Prof. Claudio Cacciamani, indiscussa autorità
nel campo dei danni indiretti.
Con il consueto carisma, e con
l’abilità di chi sa comunicare con
Prof.
Cacciamani
parole semplici e chiare concetti
complessi, il Professor Cacciamani
ha spiegato agli intervenuti cosa
si intende con il termine “danno
indiretto” e quanto pesanti possano essere le conseguenze di una
sottostima o sottovalutazione di
questa tipologia di rischi.
Poiché la polizza di Galassia, recentemente accreditata come
corrispondente open market dei
Lloyd’s, viene collocata proprio
50
Marco Bruni ,
Amministratore delegato
della società Galassia
nel prestigioso mercato londinese,
ha preso parte al convegno anche
il Dottor Enrico Bertagna, rappresentante generale dei Lloyd’s in
Italia.
Il Dottor Bertagna ha illustrato le
peculiarità dei Lloyd’s ed il perchè
la tipologia di attività intrapresa da Galassia, tanto in termini di
prodotto che come segmento di
riferimento, sia ben in linea con gli
obiettivi della Rappresentanza.
Ha concluso la sessione di lavori
intervento del Presidente di Galassia, Marco Colombi,
che ha illustrato a tutti
i partecipanti caratteristiche e particolarità
della nuova polizza
che, frutto di una proficua collaborazione
tra l’ufficio studi di Galassia e Uniparmassicurazioni dell’università
di Parma, sarà distribuita esclusivamente dai
soci di Galassia.
Il tradizionale
appuntamento
d’ottobre
a Milano
Marcus Evans riunisce
esperti del settore,
per il Forum annuale
delle assicurazioni
Michele Languino
N
ell’ampio panorama d’incontri dedicati al settore
assicurativo, una formula
che incontra sempre maggior favore è quella “a partecipazione
limitata”, cui aderiscono esponenti d’aziende, intermediari,
media di settore; circa quaranta
persone per una full immersion
senza cellulari (non c’era ricezione…).
Il numero ristretto consente
maggiori possibilità d’interazione, in un clima d’aula che
permette di approfondire le
relazioni tra i partecipanti, ed
un ascolto attento dei rispettivi
punti di vista.
Il Sindacato è spesso ospite di tali
dibattiti, che consentono peraltro di illustrare la posizione della
categoria, e di approfondire la
conoscenza di comuni tematiche, da profilature differenti.
Tra i promotori di questa tipologia di incontri vi è Marcus Evans,
società internazionale che si occupa di organizzazione di conferenze in tutto il mondo, in vari
settori compreso il “nostro”.
Da alcuni anni, agli inizi di ottobre, Milano è sede del Forum
annuale delle assicurazioni, manifestazione che si svolge in due
giornate con l’obbiettivo di poter
valutare lo stato dell’industria,
rendersi conto del potenziale di
mercato e trarre vantaggio da
metodi e strategie adottati dagli
attori di spicco del mercato.
Vari relatori, con i loro interventi, hanno contribuito ad animare un dibattito articolato di cui
diamo conto in questo articolo,
con l’ovvio limite degli spazi di
cui disponiamo in tale sede.
Francesco
Cerasi
Francesco Cerasi, avvocato, ha illustrato l’argomento della nuova
disciplina della Intermediazione
assicurativa e le sue implicazioni
operative.
Il legale si è soffermato in particolare sul multilevel nel settore
assicurativo, riferendo che esso
va distinto dalla vendita piramidale, nella quale la retribuzione
dell’incaricato alle vendite deriva non dalla collocazione dei
prodotti o dei servizi, ma dal
reclutamento di nuovi incaricati
alla vendita, che devono pagare
un contributo di entrata a beneficio del reclutante.
Cerasi ha ricordato il divieto di
fare ricorso al multilevel per il
collocamento di forme pensio-
nistiche complementari e di polizze indicizzate (unit ed index
linked) e l’obbligo per l’impresa
di individuare un “coordinatore
della rete”, cui conferire mandato agenziale, predisponendo
altresì idonee strutture (ad es.
call center) per dare adeguata
assistenza pre e post vendita agli
assicurati.
Alberto
Federici
Ad Alberto Federici, responsabile dell’area marketing e comunicazione di Aurora Assicurazioni,
è toccato il compito di “rompere
il ghiaccio” con un tema di grande interesse: gli investimenti in
comunicazione nel mondo assicurativo.
La domanda di fondo è stata:
“come cambieranno gli investimenti pubblicitari alla luce delle
novità normative (leggi plurimandato)?
Oggi il legame tra Compagnia
ed Agenti è relativamente forte
e l’advertising è concentrato sul
valore-marchio, che identifica
entrambi i soggetti.
Domani è prevedibile una maggiore concentrazione di risorse
sul prodotto, che poi sarà distri-
51
buito da più canali o da più reti
di agenti/promotori o altri intermediari.
“… lo trovi nelle migliori agenzie di assicurazione!” … un’ipotesi di messaggio pubblicitario,
dal 2008 in poi!
Secondo Federici, sarà necessario ridefinire il contesto della
comunicazione, ipotizzando uno
sdoppiamento dei canali di investimento pubblicitario: Compagnie ed Agenti avranno finalità
non sempre in linea nella comunicazione.
Agli intermediari si richiederà di
esplorare un settore nuovo e di
preventivare le necessarie risorse per supportare una diversa
immagine e la nascita di nuovi
brands territoriali.
Il funzionario ha voluto poi collateralmente ricordare i numerosi interventi di Aurora nella
sponsorizzazione di eventi nel
settore culturale ed artistico, in
particolare su Milano.
Silvano Ripa
Silvano Ripa, responsabile unità
antifrode Vittoria Assicurazioni,
ha riportato la sua pluriennale
esperienza nella materia delle
ipotesi di frode nel settore assicurativo.
Ciò di cui si parla rappresenta
quel filone di truffe definito
come “nuova frontiera” che sta
allarmando a tal modo il settore
che il Ministero dell’Interno (Dipartimento di P.S.) si è sentito
in dovere di emanare in data 3
luglio 2007 una nota nella quale
testualmente si rileva che:
“L’assicurazione R.C. auto ha un
valore sociale di primaria importanza, ponendosi come fattore fondamentale nel favorire il
pacifico e ordinato svolgersi dei
rapporti tra privati: tutela gli interessi degli automobilisti a non
dover rispondere con il proprio
patrimonio dei danni provocati a
persone e a cose e, soprattutto,
quello dei danneggiati ad essere
pienamente risarciti.
52
È essenziale, quindi, che il sistema assicurativo obbligatorio
funzioni correttamente e, per
quanto compete alle forze di
polizia, siano adeguatamente
contrastati i fenomeni patologici, tra i quali spicca, per la allarmante diffusione, l’uso di falsi
documenti attestanti l’adempimento dell’obbligo assicurativo
RCAauto”.
Reati configurabili sono in tali
circostanze: falso in scrittura privata e tutela del marchio.
Condotte che offendono la Compagnia sotto il profilo dell’abuso
del nome, del logo identificativo, della modulistica tipo, ledendone il diritto alla paternità
ed alla genuinità dei documenti
alla stessa riconducibili (contrassegno, certificato, attestato di
rischio, polizza).
Non a tutti è noto che, nel caso
di esposizione sul parabrezza
del contrassegno falsificato, non
si configura il reato di truffa in
danno dell’impresa apparentemente emittente, ma quello di
falso in scrittura privata: l’azione
del falsificatore non lede infatti
il patrimonio della compagnia,
ma la fede pubblica (nozione
attraverso la quale è tutelato sia
il titolare della scrittura falsificata, sia chi, in esito alla successiva
spendita del documento, patisca
un pregiudizio derivante dalla
non genuinità dello stesso).
Ripa ha poi professato, per conto delle Imprese, mea culpa in
quanto, a fronte dello sviluppo
dei mezzi tecnologici alla portata di tutti (con internet, uno
scanner e una buona stampante
si costruiscono a tavolino sinistri
per decine di migliaia di euro),
talvolta le stesse Imprese sono
rimaste legate a vecchi schemi di
controllo ormai obsoleti ed inefficaci.
Necessita poi una seria prevenzione attuabile per il tramite di
mezzi informatici che consentono di incrociare tutta una serie
di dati disponibili in azienda ed
acquisibili sul mercato da statistiche Isvap – senza violazione di
alcuna privacy -. Questo comporta anche che vi siano persone in
grado di leggere, esaminare ed
interpretare le risultanze emerse dall’incrocio dei dati ed indirizzare le strutture preposte a
proporre le azioni atte a sventare e/o denunciare la frode anche
solo tentata.
Alberto Monti
Alberto Monti, associato di diritto privato comparato all’Università Bocconi Milano, ha trattato
il tema della trasparenza contrattuale per le assicurazioni.
Il prof. ha evidenziato le questioni “aperte” legate all’art.
166 cda, circa le conseguenze in
caso di violazione dei prescritti
criteri di redazione ed evidenza
delle clausole di particolare interesse per l’assicurato, cui devono
essere sottoposti i contratti assicurativi.
Permangono problemi di armonizzazione delle normative del
codice civile, del codice del consumo e di quello delle assicurazioni.
Un possibile paradosso potrebbe
essere quello dell’eccessiva portata dell’obbligo di dare evidenza alle clausole di interesse per
il cliente: il rischio è quello che,
evidenziando troppo, si finisca
per involontariamente metter in
evidenza ciò che… non è evidenziato!!
Paolo
D’Agostino
Paolo D’Agostino responsabile
progetti e percorsi formativi di
Assilearning, ha illustrato alcune soluzioni per la formazione
degli intermediar,i a fronte della
normativa Isvap.
Per erogare i servizi secondo le
diverse modalità interattive, il
sistema di e-learning utilizza
piattaforme/ambienti di apprendimento che consentono la frui-
zione dei contenuti attraverso
vari strumenti quali: comunicazione e interazione tra le persone (docenti, tutor, esperti della
materia, altri discenti, supporto
tecnico, etc.), attraverso sessioni
live, servizi di posta elettronica,
interattività con i materiali: ad
esempio con il ricorso ad esercitazioni con feedback o simulazioni su casi di studio, strumenti
di valutazione e autovalutazione, sia del singolo discente che
dell’intera classe, che rivestono
importanza e peso decisivi nello
svolgimento del processo formativo, monitoraggio continuo, per
controllare l’efficienza, l’efficacia e, più in generale, la qualità
del processo di e-learning.
Per rendere più vivace ed “interattiva” la sessione è stata effettuata in sala una presentazione
di soluzione in videoconferenza
con una utente collegata da Pescara.
Secondo D’Agostino, tali sistemi,
la cui piattaforma è stata sviluppata dall’università di Toronto,
consentono elevati margini di
personalizzazione con vantaggi
in ordine a: trasparenza quindi
sicurezza, esportabilità dei contenuti, non dipendenza da un
singolo fornitore.
renti di matrice bancaria si affiancheranno nuovi competitors,
poste, ecc.
Nel contempo si rafforzano i principi di trasparenza, adeguatezza,
competenza e professionalità dei
distributori.
L’assicurato viene sempre più difeso e tutelato dal sistema giuridico quale “consumatore” .
Conosceremo nuovi modi per rispondere ad un mercato particolarmente dinamico; ci si aprirà a
prodotti più finalizzati e ad alto
contenuto specialistico.
Uno degli elementi per gestire
questo cambiamento è sapere
comunicare questa trasformazione di prodotto e di servizio in
modo efficace.
Giampiero
Brignoli
Giulio Fezzi, Direttore centrale
di Cattolica Ass.ni ha trattato il
tema della specializzazione come
strategia competitiva per creare
valore in un mercato territoriale
in evoluzione.
Gianpiero Brignoli, Risk Manager del Gruppo Zurich Italia ha
illustrato i modelli di valutazione
dei rischio conformi alle richieste
stabilite da Solvency II e degli impatti pratici di realizzazione.
Roberto Lenzi, ufficio prodotti
vita, previdenza e tutela, direzione commerciale Intesa-Sanpaolo,
ha affrontato il tema dell’’integrazione del settore bancario e
assicurativo.
Il nuovo panorama competitivo,
sul modello di quanto già avviene all’estero, tenderà sempre più
a caratterizzarsi per l’one stop
shopping. Ai tradizionali concor-
Cesare Mangani
Cesare Mangani, di ElsagDatamat, ha sottolineato che da
sempre le compagnie insegnano al mondo finanziario come
la gestione dl rischio aumenti
le opportunità di business; con
l’avvento della compliance e del
rischio reputazionale, alcune
Compagnie sapranno sfruttare
meglio di altre queste nuove leve
per aumentare i profitti.
Giulio Fezzi
Paolo Solaro
Paolo Solaro, Financial Lines Manager, AIG Europe ha affrontato
il complesso argomento delle coperture assicurative delle operazioni finanziarie, partendo dal
dato dell’aumento delle controversie tra azionisti. Un fatto crescente e di importanza rilevante
nelle società.
In relazione a questa crescita di
controversie, si registra un’aumentata consapevolezza della
responsabilità che incombe sugli
amministratori e dirigenti delle società; ciò è sicuramente più
rilevante quando una società fa
un’offerta pubblica di titoli.
Altre situazioni di rischio riguardano il firmatario del prospetto informativo che ha una responsabilità personale per i suoi contenuti
e perciò potrebbe essere ritenuto
personalmente responsabile per
le richieste di risarcimento avanzate dai portatori dei titoli.
Coperture specifiche sono possibili anche per gli operatori del
settore del Venture Capital e Private insieme a strumenti assicurativi nelle operazioni straordinarie
di fusione e acquisizione.
Fabrizio
Premuti
Infine è da segnalare l’intervento
di Fabrizio Premuti, vecchia conoscenza del Sindacato Nazionale
Agenti, che, dopo un’approfondita disamina dei motivi di doglianza all’Adiconsum da parte
della clientela italiana di banca e
finanza, ha concluso riaffermando la convinzione che gli intermediari professionali, e quindi
Agenti e Brokers, sono l’”anello
forte” del mondo assicurativo,
a condizione che vi sia un patto
molto stretto con i consumatori.
Personalmente, non possiamo
che essere d’accordo!!
Altri relatori
Sono intervenuti inoltre: Giulio
Fezzi, Direttore centrale di Cattolica Ass.ni, che ha trattato il tema
della specializzazione come strategia competitiva per creare valore in un mercato territoriale in
evoluzione, Licia Megliani, Resp.
Sviluppo e Gestione Prodotti,
UniCredit Xelion Banca S.p.A,
sulle opportunità dalla riforma
previdenziale al mondo della distribuzione e Francesco Fidanza,
responsabile Risparmio e Previdenza, su l’offerta di prodotti assicurativi per l’impiego del TFR.
53
Congresso Gruppo Agenti
Aviva, all’insegna delle “3 p”
Professionalità, partecipazione, passione
Tiziana Belotti
A
l centro dei Castelli Romani e circondati da
un bellissimo parco immerso fra arte e natura, gli agenti GAAG si sono riuniti in congresso il 22, 23 e 24 novembre presso l’Hotel Villa
Vecchia a Frascati (Monte Porzio Catone), ma l’intenso e corposo programma di lavoro, non ha dato
loro la possibilità di gustare appieno questa meravigliosa cornice.
L’obiettivo prioritario del congresso elettivo era
quello di deliberare la fusione con l’altro gruppo
agenti Aviva, GAAV, composto da 282 agenti plurimandatari mentre al loro, GAAG, aderiscono 97
monomandatari ex agenti GEAS, allora gruppo
Fondiaria, venduta nel 1998 alla Commercial Union,
oggi Aviva.
La scelta di sciogliere il gruppo non è stata priva
di qualche sofferta emozione, ma la ragione ha
prevalso su nostalgici rapporti affettivi che immancabilmente un piccolo gruppo costruisce negli anni.
Un patrimonio importante per la coesione di un
gruppo, che può e deve trasformarsi in una leva
dinamica per lo sviluppo e il consolidamento di
uno nuovo soggetto politico, proteso verso un
futuro denso di sfi de che non può permettere,
ad interessi e ambizioni personali, d’inficiare gli
obiettivi comuni da perseguire, anche se il loro
capitale è costituito in buona parte dalla passione con cui alcuni agenti storici hanno sempre lavorato dietro le quinte.
Bartolomeo Carangelo, Presidente di questo gruppo minoritario senz’altro svantaggiato nell’attuale
condizione di monomandatari rispetto agli altri,
nonostante la delicatezza del momento che stavano vivendo per la loro evoluzione di gruppo ha
voluto, col sostegno di altri colleghi, imprimere al
congresso un’impronta di forte professionalità.
A tal fine sono stati invitati diversi ospiti, tra cui il
collega Angelo Gregorio, componente dell’esecutivo Sna, Mauro Franchi Vice presidente del gruppo
Groupama, Callarà di AEC Underwriting, Giuseppe
Ferrari, Enzo Mazzoleni e Ada Marliani, componenti della giunta GAAV Aviva, per favorire il confronto e il dibattito su temi di rilevante importanza per
la nostra categoria.
54
Il pomeriggio della prima giornata è stato dedicato
alla nomine delle cariche degli organi di presidenza del congresso, agli interventi del management
di direzione e alle relazioni delle varie commissioni
che hanno evidenziato alcuni disagi gestionali che
l’intero gruppo agenti Aviva, sia i pluri che i mono,
stanno subendo per l’applicazione del nuovo programma di gestione on-line del ramo vita che, se
per certi aspetti ha migliorato la loro gestione, per
altri l’ha ostacolata, innanzitutto per la mancanza
di formazione e di un’adeguata organizzazione
nella fase dil passaggio.
La tavola rotonda
La mattina della seconda giornata è stata interamente dedicata alla tavola rotonda, con l’apertura
dei lavori da parte di Carangelo che, nella sua breve
introduzione, ha voluto evidenziare il punto focale
su cui si sarebbero sviluppati i vari argomenti.
Cercare il confronto con i colleghi di altre realtà di
mercato in uno scambio costruttivo per adeguarsi
con maggiore consapevolezza ai radicali cambiamenti imposti dai nuovi scenari di mercato e trovare insieme nuove strade, nuovi sviluppi al percorso
professionale e nuove soluzioni remunerative per
affrontare il futuro.
Ribadisce che non si può affrontare queste problematiche limitandosi a prenderne atto e attendendo
che altri le risolvano per noi, ma devono essere gestite con un’accurata analisi condivisa con le proprie
Compagnie, con cui ci si deve confrontare in maniera propositiva. Le soluzioni vanno ricercate attraverso nuovi modelli di remunerazione che permettano
alle agenzie di risanare e mantenere la propria redditività, per ritornare a svolgere l’importante funzione che il ruolo di agente impone, con la dovuta
serenità e passione.
Nel parlare di passione, Carangelo, non ha potuto
fare a meno di riferirsi alla serata precedente quando, alla cena di gala organizzata presso un suggestivo agriturismo, la proprietaria ha voluto offrire
prima della cena una degustazione della propria
produzione. Non è stata tanto la competenza tecnica e il savoirfaire con cui questa signora ha presenta-
to i prodotti che ha colpito tutti, ma la passione con
cui lo faceva, tanto da portare Carangelo a citarla
come riferimento parallelo alla nostra professione
di cui “l‘ingrediente passione” è senz’altro stato, e
dovrà continuare ad essere, una delle principali forze propulsive per il successo del nostro “quotidiano
lavoro”, così da non permettere agli attuali gravami
e inadeguate remunerazioni d’inibirla!
I relatori che l’hanno seguito, hanno sviluppato
nell’intera mattinata temi di interesse comune alla
nostra categoria, con ampio dibattito e puntuali
risposte da parte di Angelo Gregorio per quanto
connesso alle responsabilità derivanti dal nuovo regolamento attuativo e alla prossima futura libertà
“condizionata” da situazioni soggettive e oggettive,
nonché da subdole manovre, non del tutto occulte,
da parte dei forti poteri.
Angelo Gregorio
Ha esordito con una panoramica sulla dignità di ruolo di cui beneficiano, come categoria, i nostri colleghi agenti americani e sull’importanza che riveste il
loro sindacato tanto da aver ribaltato, il potere contrattuale con le imprese. Sono infatti gli agenti che,
ogni anno, stabiliscono la lista delle Compagnie con
cui lavorare.
In Italia si sta purtroppo assistendo all’atteggiamento reazionario delle Compagnie che, non volendo
cedere il loro scettro neanche di fronte ad imperanti
disposizioni legislative, tentano di eluderle attraverso “patti leonini” miranti a fidelizzare la propria
rete in cambio di “un piatto di lenticchie”.
Lo Sna si sta battendo affinché non passino simili
accordi integrativi, dando ampia tutela legale a tutti
i gruppi e singoli associati che volessero intraprendere azioni sindacali per opporsi a questi tentativi.
Ha illustrato il pericolo di sottovalutare l’applicazione superficiale, da parte di alcuni colleghi, della
separazione patrimoniale che potrebbe essere superata prestando una cauzione nell’ordine del 4% dei
premi incassati al netto delle imposte e lo Sna si è
già attivato per ottenere una convenzione quadro a
cui potranno aderire tutti gli associati interessati.
Gregorio ha sarcasticamente disquisito sull’unico
vero stato di libertà attuale che appartiene ai sub
agenti e sul grado di appetibilità di cui godono sul
mercato esponendoci a grossi pericoli di distrazione di portafoglio a seconda delle politiche aziendali
che verranno intraprese. In questo contesto ha fatto
riferimento alla risoluzione dell’on. Fluvi, presentata a seguito delle istanze dello Sna per ottenere
una semplificazione del regolamento Isvap, la quale
contiene, fra le varie richieste, che gli intermediari
iscritti alla sez. A) del RUI abbiano la facoltà di svolgere anche le attività destinate agli iscritti alla sez.
E), senza necessità di relativa iscrizione.
Nel suo ruolo di Presidente del Gruppo Agenti Fata,
Gregorio ha già costituito una società di capitali, di
cui l’unico azionista è lo stesso Gruppo Agenti e, di
riflesso, gli agenti iscritti, ne sono proprietari. Questa società dispone già di una piattaforma UE e raccoglierà i mandati agenziali del mercato nazionale
ed estero che poi metterà a disposizione di tutti i
colleghi del GA FATA.
Una volta definita l’ipotesi di collaborazione tra la Sezione A ed E del RUI, questa strada intrapresa dal Gaa
Fata potrebbe essere una nuova soluzione per consolidare il rapporto con i propri clienti, specialmente in
quelle aree del Meridione, così fortemente penalizzate da una effettiva carenza di offerta di mandati.
Gregorio ha concluso il suo ampio intervento enfatizzando l’importanza di comprendere il passaggio
culturale che stiamo affrontando e che deve prima
di tutto essere recepito nella sua piena portata da
ogni agente, sapendolo gestire con maturità e disponibilità a staccare quel vessatorio cordone ombelicale che ci ha sempre legati alle Compagnie:
le agenzie non dovranno più essere considerate la
rete aziendale bensì l’Azienda rete che può decidere con chi vuole lavorare, come avviene per i nostri
colleghi americani.
Alla fine dei vari interventi seguiti nella tavola rotonda ha dedicato un’altra mezz’ora a rispondere in
modo puntuale ed esaustivo a varie domande che
i colleghi gli hanno posto, sulla liquidazione, sulle
peculiarità della polizza RC professionale che mette a disposizione lo Sna, sul rapporto coi brokers e
su altri chiarimenti che hanno reso il suo intervento
al congresso un prezioso contributo.
Nel pomeriggio è stato presentato lo studio
effettuato per la fusione dei due gruppi, seguito dal dibattito congressuale e dalla votazione dello stesso.
Dopo l’unanime approvazione della fusione
dei due gruppi si è svolta la presentazione dei
candidati alle cariche di giunta conclusasi con
le votazioni.
È stato eletto alla carica di presidente, Bartolomeo Carangelo, che entrerà di diritto a
far parte della Giunta Gaav Aviva in qualità
di Vice presidente, insieme agli altri due eletti, Margherita Dell’Avvocato e Aldo Verrone,
come componenti di Giunta.
Il congresso dell’ex Gruppo Gaag Aviva, ha
conseguito il suo scopo principale: la fusione
è infatti avvenuta senza grossi traumi, nonostante il tentativo operato da alcuni iscritti di
turbare l’armonia e di rendere precari i nuovi
delicati equilibri che si stavano instaurando,
mediante l’invio di missive che si sono dimostrate infruttuose.
Quello di Monte Porzio Catone è stato un Congresso ricco di partecipazione, professionalità
e passione per il nostro futuro di agenti!
55
Intervista
al nuovo
presidente
Bartolomeo
Carangelo
Una professione
geneticamente modificata
B
artolomeo Carangelo, giovane agente Aviva di Roma, è eletto presidente del gruppo
agenti Gaag e traghetterà questo piccolo
gruppo di monomandatari nella fusione con l’altro gruppo Gaav, agenti plurimadatari di Aviva (ex
Commercial Union).
Al termine del faticoso impegno congressuale
conseguito con successo, anche se con qualche
sgradita sorpresa come quella di dirimere “piccoli
intrighi di corte”, che nella storia moderna si usa
definire “gestione dei conflitti”, trova il tempo con
rinnovata verve romanesca per raccontarci come
lui interpreta la trasformazione della nostra professione e quali necessarie soluzioni adotterebbe.
D. Cosa ti ha portato a definire il nostro lavoro
una professione geneticamente modificata?
R. A seguito dei numerosi provvedimenti legislativi
sono venuti meno i pilastri sui quali si è fondato e
sviluppato il comparto assicurativo nel nostro paese.
Prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni del regolamento, si vendeva il solo prodotto che
“avevamo in borsa”, il prodotto della compagnia
che rappresentavi, mi permetto di osservare, con
la stessa etica che oggi è “garantita” con un regolamento, lo stesso che -con la bacchetta magica - ci
ha trasformati in consulenti, dobbiamo aiutare il
cittadino consumatore a scegliere il prodotto più
adeguato alle sue esigenze, essere assolutamente
organizzati e competenti con l’obbiettivo di offrire
al cliente una pluralità di prodotti, essere competitivi e trasparenti, amministratori responsabili di
tutto e di tutti pena incorrere in pesanti sanzioni,
se non addirittura nella radiazione.
Tutto ciò, senza dubbio, nobilita la nostra professione e valorizza la nostra professionalità, ma sarà
assai difficile poter gestire una struttura operativa, offrire un servizio, fornire un’assistenza prevendita e post-vendita senza un’adeguata remunerazione.
Siamo gli unici operatori economici ai quali si nega
56
il diritto di realizzare un risultato economico adeguato all’impiego del tempo e della competenza
professionale.
Ebbene, dal mio punto di vista, alle attuali remunerazioni, possiamo essere definiti soltanto dei
“missionari”.
Con le nuove normative, si aprono senza dubbio
nuovi orizzonti, si potranno realizzare soluzioni
operative mai percorse finora nel nostro mercato
ed inimmaginabili fino a qualche mese fa.
La liberalizzazione del mercato assicurativo è certamente uno scenario che offre stimoli ed opportunità importanti, ma a condizione che siano reali
e perseguibili, altrimenti sogniamo ad occhi aperti!
Se noi pensiamo che l’agente di ieri, legato ai parametri economici del passato, debba o meglio
possa fare l’intermediario di oggi e ancora di più
del futuro, facendo fronte ai nuovi obblighi normativi e alle nuove modalità di richiesta da parte
dei clienti/consumatori dei sevizi assicurativi, siamo nel mondo dei sogni.
Le inderogabili esigenze economiche che obbligano ogni buon padre di famiglia a rimanere
ancorato alla realtà, con i piedi per terra, temo
indurranno molti verso drastiche soluzioni, molti
potrebbero decidere di cambiare mestiere, perché
non si può fare a lungo il missionario se hai una
famiglia da mantenere…
Avete già avviato una trattativa con il vostro management di direzione?
Noi, veramente, abbiamo incominciato a parlare
di redditività da molto tempo, anche prima degli
altri gruppi, forse, il mondo assicurativo non era
ancora pronto per affrontare l’argomento, abbiamo ipotizzato e descritto gli scenari attuali con troppo anticipo - , tanto da poter sembrare quasi
dei “visionari”.
A cosa ti riferisci nello specifico?
Mi riferisco al venir meno di una componente importante, credo fondamentale, del sistema di remunerazione delle agenzie – il preconto - che ha
come conseguenza la crisi del sistema produttivo
e il crollo dello sviluppo dei nuovi affari.
Personalmente, sono convinto, che fin quando il
mercato assicurativo non decide di discutere veramente della madre di tutti i problemi, la giusta
remunerazione per il lavoro svolto, nulla si risolverà veramente.
La componente – preconto - ha sempre alterato
la valutazione della redditività economica delle
agenzie, sia in termini di valutazione complessiva,
per la gestione annuale, sia per la conclusione del
singolo affare.
Questo sistema ha generato una mostruosità, valutando il flusso di denaro per cassa e non per
competenza, la valutazione in termini di redditività del nostro lavoro è sempre stata “dopata”,
consentendo una sorta di standardizzazione del
livello delle entrate che, con il venire meno del
preconto, improvvisamente si é sgonfiata.
Prima, con il sistema precontato gli agenti trovavano nello sviluppo – la nuova produzione - un
autofinanziamento che gli consentiva di trovare
l’equilibrio di redditività necessario.
Oggi, anche con un forte sviluppo produttivo,
non credo si possa raggiungere un’adeguata remunerazione, tale da coprire le attuali esigenze
economiche e il continuo lievitare dei costi di gestione.
La vera soluzione, secondo me, è sedersi ad un
tavolo di lavoro, mostrando sensibilità e coerenza per i temi da affrontare, senza creare parti e
controparti e attraverso un dialogo costruttivo e
ragionare sulle possibili soluzioni.
Affrontando, con la serietà che il momento ci impone, ciò che non è più rinviabile, per la realizzazione del comune interesse – definire la nuova
figura dell’intermediario assicurativo -.
Il buon senso deve far comprendere che il problema è di entrambi, impresa e intermediario, facciamo parte dello stesso mondo e non è possibile
che la soluzione si debba trovare a discapito di
una sola delle parti, forse, l’anello più debole!
Se non si tiene conto di ciò, l’attuazione di questa profonda e radicale riforma si realizzerà impegnando il conto economico dell’intermediario,
senza tenere conto della necessità di definire
nuovi parametri di remunerazione che consentano allo stesso di affrontare tutte le novità normative ed operative previste, con la necessaria
responsabilità e professionalità.
A che punto siete con la vostra trattativa?
Abbiamo convenuto con la direzione, nell’ultimo
incontro di giunta, la creazione di un tavolo di
lavoro per affrontare due temi su tutti:
- quali interventi adottare per il recupero della
redditività d’agenzia,
- la gestione dell’indennizzo diretto e le ricadute
sulla rete agenziale.
L’attuale contributo che, già da alcuni anni, ci viene riconosciuto per l’apertura di ogni sinistro è
di euro 9.30 corrispondente alle vecchie 18.000,
ma non è più adeguato rispetto ai nuovi adempimenti richiesti.
Questo vuole essere solo un piccolo esempio per
esprimere un concetto di fondamentale importanza.
Noi abbiamo bisogno di partecipare fattivamente alla definizione degli interventi economici e/o
quali margini di contribuzione sono necessari per
far quadrare i conti.
Del resto, come è noto a tutti, siamo forse l’unica
categoria di “imprenditori” che non ha la possibilità di determinare sui ricavi della produzione,
i margini operativi necessari per coprire i costi
e, quindi, di quadrare i conti. Se i nostri bilanci
non tornano, è indispensabile tentare di risolvere
questa macroscopica contraddizione!
Quali soluzioni adotteresti?
Due sono gli interventi che si possono ipotizzare
per riequilibrare la redditività delle agenzie: o si
interviene con un significativo aumento provvisionale, o si diminuiscono i carichi di lavoro gestionale e amministrativo e, ovviamente, l’uno
non esclude l’altro.
Insieme ad alcuni colleghi, anche di altri gruppi
agenti, in relazione alla seconda ipotesi di intervento, sono stati elaborati alcuni potenziali nuovi modelli di gestione, per esempio, una gestione
consorziata fra diverse agenzie per tutto ciò che
è amministrativo e gestionale, mantenendo inalterato la comunicazione e la gestione diretta del
rapporto commerciale con il proprio cliente.
Stiamo comunque ragionando anche con la direzione che ci sta mostrando disponibilità e comprensione e possiamo serenamente dichiarare
che, come Giunta, abbiamo ottenuto un soddisfacente riconoscimento professionale.
Al termine di questa prima e breve, ma intensa esperienza nella gestione delle relazioni fra
i componenti di un gruppo di professionisti, ho
maturato il convincimento che è importante sapere di avere alle spalle il sostegno di tutti i colleghi, anche se, in alcuni particolari momenti, per
trovare la forza di andare avanti con determinazione e tenacia, è determinante la lealtà e la stima di coloro che ti sono più vicini per comunanza
di idee o per condivisione del percorso di lavoro.
Sotto questo aspetto, posso ritenermi fortunato perché nonostante qualche ostruzionismo da
chi non sempre fa prevalere gli interessi generali rispetto ai propri, ho sempre avuto colleghe e
colleghi che hanno collaborato, anche dietro le
quinte, con grande professionalità partecipando
in modo costruttivo e sostenendomi in tutte le
scelte effettuate.
Come detto in precedenza, Bartolo, come lo
chiamano gli amici, entrerà nella Giunta Gaav
in qualità di vice presidente, con Giuseppe
Ferrari, Enzo Mazzoleni e Ada Marliani rispettivamente presidente, vicepresidente e segretaria del gruppo di plurimandatari.
Dal 1° gennaio questa differenziazione di
mandato esistente attualmente, non avrà più
molto valore, ma il bagaglio di esperienza maturata da questo piccolo gruppo e il capitale
relazionale cha ha saputo costituire in questi anni, sia con la direzione che tra i propri
iscritti, saranno sempre un utile “tesoretto”
che i nuovi colleghi “ospitanti” potranno far
fruttare per il patrimonio comune!
57
Volli,
e sempre
volli,
e fortissimamente volli
Sigla dell’accordo integrativo con Unipol e creazione
dell’agenzia plurimandataria consortile: questi i punti
qualificanti della XXIII Assemblea dell’AAU
Filippo Guttadauro
V
olli, e sempre volli, e fortissimamente volli, con
questo originale slogan
si è svolto a Caserta dal 5 al 7
novembre 2007, la XXIII assemblea generale degli agenti iscritti
all’Associazione Agenti Unipol.
Questo annuale appuntamento è
vissuto dagli agenti della Unipol
come occasione di confronto.
Confronto, che in questa occasione era particolarmente sentito,
vista la notevole presenza.
Il sentimento di fiducia che nutrono gli agenti Unipol verso la
Compagnia, è la conseguenza di
un rapporto storicamente basato
sul dialogo e sulla condivisione.
Il senso di incertezza e preoccupazione è invece legato al momento
di transizione che coinvolge tutta
la categoria. Negli agenti Unipol
è forse rafforzato per gli effetti
della riorganizzazione interna
dell’Impresa.
Dagli interventi si percepiva un
bisogno di coesione e di unità
come elemento di forza.
L’occasione è stata utile anche
per presentare e discutere la bozza di accordo con l’Impresa che
prevede un intervento a favore
delle agenzie per compensare gli
effetti prodotti dalla Legge Bersani. Le linee fondamentali della
proposta sono state pienamente
condivise dai partecipanti.
58
Francesco Saporito,
Presidente dell’Aau
A dimostrazione dell’interesse del
Sindacato Nazionale Agenti (Sna)
nei confronti degli agenti Unipol,
in questa fase così delicata, sono
intervenuti il direttore Domenico
Fumagalli e Pietro Melis, componente dell’Esecutivo Nazionale.
Anche l’Unapass è intervenuta nella persona del Presidente Massimo
Congiu che, oltretutto, è anche
agente Unipol. Nelle parole dei
rappresentanti di entrambi i Sinda-
cati, è emersa la disponibilità a riprendere il processo di riunificazione, purché ciò avvenga nel rispetto
delle identità e tramite un percorso completamente condiviso.
Durante i lavori congressuali, è
stata presentata la Conferenza
sull’assicurazione del Meridione
d’Italia del 27 novembre a Napoli, dedicata al ripristino della
legalità, come elemento imprescindibile del vivere civile.
L’intervista a Saporito
S
ull’accordo e sugli altri importanti temi di
confronto trattati durante i lavori assembleari,
abbiamo intervistato Francesco Saporito,
presidente dell’Associazione Agenti Unipol.
D. In questa fase di cambiamento per gli agenti di
assicurazione, qual è lo stato d’animo degli Iscritti
all’Associazione?
R. Il nostro stato d’animo è quello di sempre,
positivo, pronto a raccogliere le sfide del futuro.
Certo, anche in noi c’è la preoccupazione di essere
di fronte a cambiamenti importanti che interessano
il settore nel quale operiamo.Siamo, però, convinti
che una maggiore consapevolezza e previsione di
quelli che saranno i futuri scenari, aiutino le nostre
agenzie ad attrezzarsi per tempo mettendosi nelle
condizioni di superrare di slancio questa nuova e
importante fase di passaggio.
Tre giorni di intenso lavoro, a Caserta; in base agli
interventi durante la fase di dibattito, quali sono gli
argomenti che stanno a cuore ai nostri Associati?
Sono quelli legati alla fase di piena attuazione
delle norme Bersani.
Dal
plurimandato
al
nuovo
sistema
di
remunerazione, all’applicazione delle norme del
regolamento Isvap.
Quali sono i punti della bozza di accordo presentata
durante l’Assemblea, e come è stata accolta dagli
Agenti riuniti?
Riteniamo di aver definito un buon accordo che
mette nelle condizioni le agenzie di poter superare
con più tranquillità questa importante fase di
transizione.
In chiave difensiva le agenzie saranno nelle
condizioni di non subire addebiti provvigionali.
Sul versante del mantenimento e sviluppo della
relazione con la rete dei collaboratori di agenzia,
riteniamo che il combinato disposto degli istituti
dell’Accordo Integrativo e degli incentivi aggiuntivi
per gli anni 2008 e 2009, siano una leva importante.
La proposta è stata ben accolta e il documento
conclusivo è stato approvato all’unanimità
Consideri riconfermato il precedente livello
qualitativo del rapporto con la Compagnia?
Lo ritengo confermato, anche se il confronto
non è stato facile, e non sono mancati momenti
di distanza di vedute sull’impatto che si sarebbe
determinato sulle agenzie.
Nello stesso tempo abbiamo riconfermato una
modalità di confronto che da sempre ci ha
consentito di raggiungere risultati importanti
Plurimandato;
come
si
sta
attrezzando
l’Associazione da te presieduta per consentire
anche agli agenti Unipol la fruizione di questa
nuova opportunità?
Sul piano sindacale riteniamo che le nuove libertà
siano importanti; va dato merito al sindacato
di aver raggiunto un grande risultato. Il nuovo
codice delle assicurazioni insieme al regolamento
Isvap limitano fortemente la possibilità che
l’agente singolo possa lanciarsi in modo coerente
su questa nuova avventura. Per quanto ci riguarda
stiamo lavorando alla costituzione di un agenzia
plurimandataria consortile di tutti gli agenti
Unipol.
Una struttura di servizio che accompagni l’avvio
organizzato e strutturato alle nuove opportunità
che si apriranno.
Voglio sottolineare, nello stesso tempo, che rimane
forte la volontà di tutti gli agenti di continuare ad
operare con Unipol.
Salvatore Lauria apre i lavori dell’assemblea
59
La XXV Assemblea Generale
degli Agenti Fondiaria
Ancora niente
accordo; bilanci
d’oro per le
compagnie, il
solito sangue,
sudore e lacrime
per gli agenti
Giovanni Cozzarizza
D
al 4 al 6 ottobre si è tenuto a Grado (Go) il 25°
Congresso degli Agenti
Fondiaria. L’aspetto forse di maggior rilievo di questo congresso,
curiosamente, è quanto è successo in un altro Gruppo, quello degli
agenti Generali. La notizia dell’accordo sottoscritto tra quest’ultima
compagnia ed i suoi agenti, infatti, ha largamente monopolizzato
l’attenzione e gettato nello sconforto una platea già molto demoralizzata per le deludenti risposte
venute dalla mandante e per i
mille problemi connessi al fare
impresa-agenzia. Riferendosi al
caso Generali, in molti si domandavano: ma noi siamo i più fessi?
O invece è una questione di limiti
delle nostre rappresentanze, ovvero siamo alla presenza di una
compagnia “illuminata”? Probabilmente tante cose insieme: nel
caso del leone alato si sono certo
incontrate le capacità negoziali di
Cirasola e la sua squadra - sempre
sotto l’egida di Sna - con un’impresa lungimirante che ha voluto
veramente mandare alla propria
rete un messaggio di fiducia, motivazione e fidelizzazione.
Ma procediamo con ordine.
In questo congresso c’era l’attesa di un dibattito caldo giacché
il Protocollo, siglato a giugno dai
60
Panorama di Grado
dirigenti del Gruppo con la Compagnia, non era stato ratificato
dal Sindacato Nazionale Agenti.
Lo Sna, difatti, aveva ravvisato in
quel patto “elementi negativi e
pregiudizievoli degli interessi degli agenti”, invitando il Gruppo a
“rinegoziare i punti critici”.
La discussione (che non sempre e
non tutta si tiene sul palco) ha posto l’accento sui temi scottanti per
l’intera categoria, le cosiddette
grandi aree di crisi. Crisi di identità, di dignità e di redditività, che
gli agenti Fondiaria chiamano le
“4 P” ”: prodotti, premi, provvigioni, partnership. “La mandante
- sostiene Nicola Vitali nel suo intervento (a lungo e calorosamente applaudito) - è da troppo tempo deludente, delle “4P nessuna
ha avuto attuazione”.
In parecchi interventi é stato osservato che la drammatica erosione della redditività agenziale sta
uccidendo le agenzie, che sono
state e sono le galline dalle uova
d’oro delle compagnie, proprio
ora che i bilanci delle mandanti
grondano utili. In periodi di vac-
che magre si era affermato che gli
agenti dovevano tirare la cinghia;
e ora che le vacche sono grasse?
O vale il principio che la miseria si
divide equamente e che gli utili,
quando ci sono, restano solo alle
imprese?
Confermando con ciò l’aforisma
di Bertolt Brecht, quando sostiene
che “Coloro che non hanno parte
nella fortuna dei potenti, spesso
hanno parte nella loro sventura”.
Nei congressi - si sa - lo scambio di
idee si svolge anche nei corridoi e,
fuori dell’ufficialità, si afferrano
forse le rivelazioni più candide e
più vere. È stato toccante ascoltare dei giovani agenti scoraggiati
(35, 40 anni al massimo), ragionare sulla necessità di pensare a
nuovi programmi di lavoro fuori
dal mercato assicurativo. Un tale
considerava l’opportunità di ritornare nell’azienda agricola paterna, un’altra nel negozio della
madre, un altro ancora si proponeva di riprendere la professione
di geometra. Una scena surreale,
inimmaginabile fino a qualche
anno fa. A forza di tagliare le
provvigioni le compagnie si comportano come il contadino che,
d’inverno, per far legna, brucia il
melo dimenticando che la prossima stagione non avrà frutti.
Il dibattito si è anche concentrato
sulle (mancate) autonomie degli
agenti, sulla carenza di prodotti
competitivi e flessibili, sull’inadeguatezza del sistema informatico,
solo per citarne alcuni.
In molti hanno denunciato con insistenza l’ottusa rigidità del sistema informatico della compagnia,
che non consente una variazione
o un cambio auto, per esempio,
fuori da orari rigidamente fissati.
Argomento che può sembrare
non all’altezza di una sede congressuale, ma che ben chiarisce,
tuttavia, quale sia la cultura del
servizio al cliente.
Il confronto s’è imperniato a
lungo sui vari tipi di mandati
(100,500,5000), che la compagnia
vuole “armonizzare” però a costo zero. Secondo Vitali “Si deve
risolvere la questione senza cannibalismo tra noi, senza fare trasfusioni tra nemici”. Frateschi di
Pescia, pone invece alcuni interrogativi delicati su quale tipo di
rappresentatività potranno contare i residui titolari di mandati
100. Dovranno creare una sezione interna al Gruppo, si chiede?
Ci sarà un loro rappresentante al
tavolo di ogni trattativa? Oppure
c’è un invito sottointeso ad uscire dal Gruppo. Riguardo al recupero di redditività e ai compensi
per l’Indennizzo Diretto, Vitali
dichiara “Se non si raggiunge
l’accordo con la mandante ci doteremo d’armi adeguate. La più
naturale è quella del plurimandato: la semplice agitazione di
questo fantasma disturba le notti
degli amministratori delegati delle Compagnie. I quali, a questo
punto, troveranno più agevole
spiegare agli analisti finanziari
che un aumento degli oneri d’acquisizione è indispensabile per il
consolidamento delle reti e funzionale alla realizzazione di qual-
siasi piano industriale”.
L’Assemblea ha infine dato mandato ai propri rappresentanti di
perseguire i seguenti obiettivi:
• abrogazione storni provvigionali per sostituzione ed annullazione per disdetta dei contratti in essere;
• remunerazione sull’apertura e
gestione dei sinistri;
• liquidazione indennizzo per
art. 25, come se la predetta
Legge Bersani non esistesse;
• ricalcolo del pagamento delle
rivalse comprese quelle in corso, sia per quanto attiene alle
durate — da far coincidere con
gli ammortamenti fiscali - che
al tasso d’interesse applicato
(fatti salvi ulteriori miglioramenti eventualmente raggiunti per accordi Nazionali);
• provvigioni ricorrenti sull’intero portafoglio.
Qualora non si pervenisse ad una
soluzione condivisa su tutti i punti sopra elencati entro il 31 marzo
2008, si è deliberato di convocare
un’Assemblea Straordinaria.
I termini dell’accordo Generali,
come abbiamo già detto, hanno ampiamente tenuto banco.
Illustrati da Francesco Pavanello,
componente l’esecutivo nazionale dello Sna - sono stati salutati
dall’Assemblea con un’ovazione:
storni provvigionali a carico della
compagnia, indennità di fine rapporto calcolato col metodo ante
Bersani e da 15 a 25 euro per ogni
danno Indennizzo Diretto. Non è
ancora il massimo, è stato osservato, ma è la strada giusta per garantire ottimismo e stabilità agli
agenti, fidelizzandoli.
Si tratta indubbiamente di un
accordo che segna un esemplare
precedente anche per tanti altri
Gruppi i quali, se non avessero
avuto un’incomprensibile fregola
di chiudere accordi molto discutibili (alcuni barattando persino il
plurimandato!), avrebbero ben
potuto ora ispirarsi a quest’importante circostanza per raggiungere risultatati più soddisfacenti
per i loro associati. Non si capisce,
tra l’altro, come la metteranno
poi questi agenti con l’esigenza
di qualità e adeguatezza dell’offerta, fattori che per definizione devono fondarsi sulla varietà
dell’offerta stessa.
Non é sfuggita all’Assemblea la
diversità d’approccio delle compagnie nei confronti delle proprie reti: alcune si sono poste
come madri, altre come matrigne. Le prime hanno sgombrato subito il campo dai problemi
più “pesanti”, quelli che più di
altri angosciano gli agenti come
gli storni e le indennità di fine
rapporto, le altre hanno lasciato
nell’ambiguità questi argomenti,
facendo solo qualche concessione
pelosa in accordi intrisi d’insidie,
limiti, trabocchetti e con clausole
che impongono persino il ritorno
all’esclusiva. Due diversi modi di
fare impresa: uno intelligente,
l’altro solo furbesco (forse). Due
differenti culture nel rapportarsi
con gli agenti: il primo li intende
come partner, l’altro li percepisce
come vassalli.
Questo la dice lunga su chi vuol
bene sul serio alla rete e chi la
mette in ginocchio per averla in
perpetuo stato di bisogno: soggiogata e ubbidiente.
E noto però che i progetti intelligenti sono in genere destinati al
successo, perché ispirati a vastità
di pensiero, a lucidità di visione
a lungo termine. Essere intelligenti oggi significa convivere naturalmente con idee e soluzioni
misurate sul metro del mondo e
dei suoi celeri cambiamenti. Essa
assume nella realtà moderna e
delle imprese persino una qualità
etica.
La sorte inevitabile dei programmi furbi o furbeschi, invece, è che
- essendo quasi sempre basati sul
l’ingiustizia e sulla prevaricazione
di una parte sull’altra - prevedono
disegni così sottili ed insostenibilmente iniqui che presto cadono
in pezzi proprio a causa della loro
stessa finezza.
61
Per l’isola
che non c’è?
Girare dopo
la seconda
stella a
destra e poi
sempre
dritto fino
a…
Era una storia già vissuta,
eppure sono
stati commessi gli stessi
errori.
Occorre ora
un confronto
aspro e
duro, ma
chiaro
con
l’Allianz
e la
domanda da
porsi
è: ci
sono gli
uomini
per farlo?
Luigi Pacella
62
…Seconda stella a destra,
questo è il cammino…
Una fusione è il conflitto di due sistemi di potere,
atto a crearne un terzo, realizzata per finalità
finanziarie. È concepita per realizzare valore, ma
la creazione di valore è un concetto buono per
gli azionisti, o per le banche d’affari, non per gli
esseri umani che lavorano nelle aziende, per i quali
una fusione è, al contrario, il trauma lavorativo più
violento che possa essere loro inflitto (Veronesi
Sandro - Caos calmo)
…e poi dritto fino al…
In una giornata di metà settembre di 9 anni fa fummo invitati, noi del comitato esecutivo del GAA L.&
S., dall’Amministratore Delegato che ci comunicò
la volontà dell’azionista unico (la Ras) di procedere
alla fusione per incorporazione della nostra Compagnia (unitamente all’Italica ed Italica Dival Vita)
nella capogruppo.
La Lavoro & Sicurtà aveva solo 35 anni (data di nascita 1 agosto 1963) ed erano in attività ancora molti agenti che avevano iniziato a lavorare in quello stesso giorno emettendo la prima polizza della
Compagnia oltre che della propria agenzia.
Fu uno choc tremendo. La scomparsa di una persona cara. E per di più giovane. Una sorella più che
una madre e, quindi, ancora più difficile da mandare giù.
Ma le leggi della finanza, un po’ come quelle
della natura, sono, per
la maggioranza, da accettare più che da discutere e contrastare.
Dal giorno dopo, iniziò
un serrato confronto
con la Compagnia (anzi
le Compagnie) perché
un’operazione
finanziaria concepita per
generare maggiori utili
fosse rispettosa degli
individui e, nel febbraio del 2001, al congresso di unificazione del
Gaa (diventato Ras) con
l’Uia, il Direttore Commerciale della Compagnia poteva affermare,
non contraddetto dai
presenti, che si era trattato di una operazione
condotta in modo magistrale e che a distanza
di due anni eravamo tutti più tranquilli e fiduciosi
sul percorso da seguire. In effetti, ci eravamo sentiti
un po’ dei naufraghi, ma dopo due anni eravamo
approdati a qualcosa molto simile ad un’isola del
tesoro. Abbiamo conosciuto il management, abbiamo condiviso i programmi, abbiamo perseguito e
raggiunto obiettivi comuni.
Dopo 7 anni la storia si è ripetuta. Con qualche differenza, però:
• questa volta la notizia dell’Opa totalitaria di
Allianz su Ras l’abbiamo appresa dalla stampa
(sempre un giorno di metà settembre, a significare che durante le vacanze non tutti vanno al
mare);
• questa volta il primo approccio è stato quello di
negare l’eventualità di una fusione;
• questa volta si è voluto sostenere che un marchio
storico, come quello Ras, non sarebbe mai stato
abbandonato (mica sono stolti i tedeschi);
questa volta si è vissuto il periodo successivo alla
notizia in una specie di bolla tra proclami rassicuranti ed avvenimenti preoccupanti.
…se ti prendono in giro, tu
continua a cercare…
Si è giunti in tal modo al 1° ottobre 2007, data
della scomparsa del marchio Ras (ma anche di
Lloyd Adriatico e SubAlpina), quasi in apnea.
Assolutamente impreparati ad un evento di tale
portata con le Agenzie in balia dell’improvvisazione
e con gli uffici di direzione che sembravano
una replica della marina borbonica quando si
preparava alla visita del Re, con il suo motto
“Facimm’ammuina”. Chi sta a Milano si sposti a
Trieste, chi sta a Trieste si sposti a Milano, chi sta a
Torino si sposti a Trieste e Milano lasciando qualche
posto a chi arriva da Milano e Trieste.
Nel frattempo telefoni che suonano a vuoto,
amministratori che si avvicendano, direttori che
si ammalano, dirigenti che si dimettono. E, nella
confusione, c’è chi (forse sbagliando strada) da
dirigente si ritrova a fare l’Agente.
…non ti dare per vinto
perché…
Intanto Tv, radio, giornali, tram, internet
diffondono “here come the sun”. Una campagna
pubblicitaria in cui gli agenti (ma anche i
Promotori Finanziari) provano ad accontentare
i clienti con raggi di sole anziché con polizze (a
Napoli su un poster in via Caracciolo è comparsa la
scritta “grazie, abbiamo già il nostro”).
Perché tutto questo? Di chi le responsabilità? Quale
il progetto? Perché un evento già vissuto in passato
non ha potuto costituire un punto di riferimento,
evitandone i pur evidenti errori, per gestire una
situazione tendenzialmente analoga in modo
migliore?
…chi già ha rinunciato e ti
ride alle spalle…
C’è da dire che questa volta il tutto è avvenuto in un
modo molto meno personale, quasi virtuale. Dalla
diffusione della notizia iniziale alla concretizzazione
della fusione. Non se ne è mai parlato in modo
diretto e chiaro. Non si è mai discusso (né se ne
discute) del piano industriale della fusione con
i diretti interessati. Oggi è, tra l’altro, molto più
difficile impostare un confronto a posteriori con
interlocutori diversi da quelli di partenza, con
culture diverse e storie diverse. Ma soprattutto
ignoranti della nostra storia.
Certo che con queste premesse riesce assolutamente
difficile e sempre più improbabile trovarla, l’isola.
Ma il futuro delle nostre aziende agenzie e della
stessa azienda compagnia non può prescindere
dall’affrontare immediatamente, anche con
un confronto aspro e duro, purché chiaro, le
problematiche insite in un processo di tale entità.
Una sola domanda: ci sono gli uomini per farlo?
…forse è ancora più pazzo
di te.
Facite Ammuina
È un comando (che in napoletano significa: “fate
confusione”) che, secondo una diffusa leggenda,
sarebbe contenuto nel regolamento da impiegare a
bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina del
Regno delle due Sicilie del 1841. Il testo così recita:
Napoletano
Italiano
“all’ordine Facite
Ammuina:
tutti chilli che stann’ a
prora, van’ a poppa e
chilli che stann’ a poppa
vann a prora:
tutti chilli che stann’ a
dritta vann’ a sinistra e
chilli che stann’ a sinistra
vann’ a dritta:
tutti chilli che stann’ a
bascio, vann’ ’incoppa e
chilli che stann’ ‘ncoppa
vann’ bascio
passan’ tutti p’o stesso
pertuso:
chi nun tiene nient’ a fa’,
s’aremeni a ‘cca e a ‘llà”.
“all’ordine, Facite
Ammuina:
tutti coloro che
stanno a prua, vadano
a poppa e quelli a
poppa, vadano a prua;
quelli a destra, vadano
a sinistra e quelli a
sinistra, vadano a
destra; tutti quelli in
sottocoperta, salgano
e quelli sul ponte,
scendano, passando
tutti per lo stesso
passaporto (buco); chi
non ha niente da fare,
si dia da fare qua e là”
Nota bene:
da usare in occasione di visite a bordo delle alte
autorità del regno
63
Gli Agenti
Allianz Ras
puntano sul
valore della
Rete
Tavola Presidenza Assemblea
Nella 44ª Assemblea straordinaria, gli iscritti Uia
ribadiscono il no alla proposta della mandante e
predispongono una piattaforma alternativa
Alessandra Schofield
C
on grande preoccupazione, gli Iscritti Uia
erano partiti dalle varie città di residenza per
recarsi a Rimini, dove era stata convocata –
per i giorni 22, 23 e 24 novembre – la 44^ Assemblea
Straordinaria del Gruppo, dal titolo “Il valore
della Rete, il valore delle scelte” che riunisce gli
Agenti (ora) Allianz Ras. Alcuni, anche con grandi
aspettative. Quelli, cioè, che avevano avuto modo di
leggere – prima di partire – la e-mail inviata ad ogni
singolo agente direttamente dall’Area Commerciale
(senza, quindi, passare attraverso l’organismo
istituzionalmente deputato alla rappresentanza
degli agenti Allianz Ras) in cui si preannunciavano
proposte di accordo talmente favorevoli agli agenti
da sbaragliare tutte le difese e le ritrosie da questi
erette quando avevano preso visione della proposta
precedente, nel mese di settembre, rigettata senza
mezzi termini e senza eccezioni da tutti gli Associati
durante le interregionali. Proposta definita nel
corso degli interventi “insoddisfacente, inadeguata,
fortemente carente, incapace di…, non rispondente
a…, assolutamente negativa, priva di progettualità,
oggetto di unanime dissenso, ulteriore elemento di
impoverimento, imbarazzante, indecente”.
Proposta a cui il Direttivo Uia aveva risposto con
una propria controproposta, molto articolata, dal
titolo “Le proposte coerenti dell’Uia” e sulla quale
la mandante si era presa del tempo per riflettere.
Da tali riflessioni, dunque, scaturiva evidentemente
la controproposta preannunciata – come dicevamo
– il giorno prima dell’inizio dei lavori assembleari
ai quali, per inciso, la Direzione non era stata
invitata.
Con oltre mille iscritti, tra presenze fisiche (ben più
di ottocento) e deleghe, il quarantaquattresimo
appuntamento Uia è risultato essere in assoluto il
più partecipato nella storia dell’Associazione.
64
L’Assemblea si è, come di consueto, aperta con
la lettura della relazione del Comitato Esecutivo.
Tuttavia, con l’introduzione di un elemento di
novità dato dal fatto che tre membri dell’Esecutivo si
sono alternati nell’esposizione: il Presidente Tonino
Rosato ha riassunto i vari passaggi temporali (ed
anche quelli di ruolo, dato che via via la Direzione
ha sostituito tutto il top management) che – dal
precedente Congresso di Chianciano, nel marzo
2006 – hanno condotto alla prima proposta di
Allianz Ras, paragonata ad un vestito confezionato
da un sarto che ha sbagliato misure, stagione e
moda.
Poi Dario Alessio, Vice presidente vicario, ha
illustrato la controproposta Uia, accolta con
evidente soddisfazione dagli agenti in sala, che
hanno applaudito a più riprese, riconfermando
negli interventi successivi la lettura della relazione,
l’unanime appoggio al Comitato Esecutivo ed alle
sue “proposte coerenti”, definite da Alessio non
“un esercizio matematico per capire se ci guadagno
o ci perdo, né un ritocco dell’impianto proposto
dalla Compagnia, ma la fotografia di ciò che sono e
vogliono essere gli agenti Allianz Ras”.
Patrizio Luna, infine, ha lucidamente sviluppato –
tramite un’analisi puntuale, intelligente e diretta –
il tema delle conseguenze per la rete della Legge
40 che ha creato “le condizioni teoriche per un
miglioramento complessivo del settore assicurativo
per tendere ad una reale competitività e ad una
sostanziale e concreta trasparenza dell’offerta,
concedendo, tra l’altro, agli Intermediari un ruolo
più libero ed attivo in favore del Consumatore”.
Luna ha affermato altresì: “se un’Impresa è
cosciente della propria capacità attrattiva su
prodotti e servizi e sulla qualità intrinseca della rete
agenziale, non può temere una norma di libertà” e
ancora, “l’introduzione della Legge Bersani rovescia
le dinamiche di controllo della distribuzione,
elevando ancora di più la forza delle reti che
possono consentire a gruppi assicurativi di minore
importanza di affrancarsi, per quanto lentamente,
dalla morsa dei gruppi dominanti”.
Le conclusioni della relazione le ha, naturalmente,
tirate il Presidente Rosato affermando che
“l’Uia dovrà rimanere una squadra forte, coesa,
consapevole dei forti valori che esprime, dovrà
avere la capacità di interpretare il nuovo mondo e
di accompagnare le scelte di una rete di valore”.
Nel corso dei lavori assembleari è stato inoltre
presentata da Fabio Menicucci, componente del
Comitato Esecutivo, uno studio da cui partire
per stabilire elementi concreti di attuazione del
plurimandato.
La delusione e lo sconcerto degli agenti Uia, già
esacerbati per la prima proposta a suo tempo
ricevuta da Allianz, hanno toccato il massimo livello
allorché è stata loro illustrata nel dettaglio la seconda
proposta della mandante (quella annunciata con
squilli di tromba appena prima dell’Assemblea, come
dicevamo), minimamente ritoccata rispetto alla
prima versione ed affatto rispondente alle richieste
contenute nelle “proposte coerenti”.
A fronte di una tale evidente distanza fra gli obiettivi
della compagnia e quelli della rete, l’Unione Italiana
Agenti Allianz-Ras ha sottoscritto una dura mozione
– inviata anche ai media di settore e non – nella quale,
fra le altre cose, è stato dato esplicito mandato alla
Giunta Nazionale ed allo Sna di tutelare i diritti degli
Iscritti in tutte le sedi competenti e di ricercare sul
mercato nuove opportunità di business.
Documento finale della 44ª Assemblea Generale
Gli Agenti UIA Allianz-Ras riuniti a Rimini nei giorni 22, 23, 24, novembre 2007 in quella che, con oltre 1000 Agenti,
è risultata essere l’Assemblea più partecipata della storia deIl’UIA; ascoltata la relazione del Comitato Esecutivo,
puntualmente sostenuta dai molti accorati e concordi interventi dei partecipanti che hanno manifestato la totale
condivisione per le attività svolte,
esprimono
la profonda preoccupazione per l’assenza di politiche assuntive di sviluppo e per la mancanza di attenzione e
disinteresse del management alle legittime aspettative dei Clienti;
respingono
come irricevibile la proposta di accordo integrativo, priva tra l’altro di qualsivoglia strategia di mercato.
danno mandato
alla Giunta Nazionale, al Comitato Esecutivo, al Sindacato Nazionale Agenti, con la forza che deriva loro da oltre
1000 firme:
• di contrastare inflessibilmente ogni politica che, per insaziabili esigenze di profitto, calpesti la possibilità di
mantenere i livelli occupazionali dei dipendenti di Agenzia, dei Subagenti e di tutte le persone che hanno lavorato
e creduto nell’etica del mandato RAS
• di difendere lo spirito ed i principi della Legge 40-2007 (Legge Bersani) per la tutela del consumatore Cliente di
trovare sul libero mercato della concorrenza le opportunità che consentano all’Agente di adempiere agli obblighi
imposti dai regolamenti primari e secondari nei confronti del Cliente
• di trovare sul libero mercato della concorrenza le opportunità che consentano all’Agente di adempiere agli
obblighi imposti dai regolamenti primari e secondari nei confronti del Cliente
• di portare a conoscenza dell’azionista, del Consiglio di Amministrazione di Allianz SpA, degli organi di stampa,
delle Associazioni del consumatori, delle Istituzioni e organi di Vigilanza del mercato, la volontà degli Agenti di
salvaguardare i diritti del Cliente e la dignità delle persone che hanno saputo costruire la grandezza della RAS
• di proseguire il confronto con la Mandante solo dopo aver ricevuto le necessarie garanzie di rispetto della Legge,
del Cliente, dell’occupazione e dei diritti degli Agenti.
65
Competenza,
coraggio
e coerenza
Roberto Cecchini,
appena confermato presidente,
si dimette: nulla di fatto all’assemblea del Gama
Giancarlo Guidolin
C
ongresso “lungo”, quello che gli agenti
della Milano Assicurazioni hanno celebrato a
Riccione dal 18 al 21 ottobre, a testimonianza
del fatto che le cose da dire erano tante ed
importanti.
Dopo la conclusione della parte straordinaria,
necessaria per apportare alcune modifiche agli
strumenti di governo del Gruppo, si è entrati
nel vivo della parte ordinaria con la lettura della
relazione morale della Giunta uscente.
Roberto Cecchini, che ha celebrato a Riccione il
decennale della sua presidenza, ha iniziato la lettura
della relazione con un riferimento al precedente
congresso di Villasimiuns “un Congresso che ha
posto, come priorità assoluta, l’impegno ad operare
per dare spessore e stabilità al sempre più critico
problema della redditività agenziale”.
Ben presto però altre questioni hanno catalizzato
l’attenzione del Gruppo. In passato la Milano
aveva saputo cogliere le opportunità offerte dalle
conoscenze e dalla professionalità dei propri agenti,
riconoscendone il ruolo centrale nello sviluppo dei
propri piani industriali. Recentemente, invece, al
di là di sporadiche iniziative di facciata, l’Azienda
si è via via defilata dalla volontà di capitalizzare le
esperienze della propria rete.
“Ci siamo trovati inspiegabilmente sempre più
emarginati dalla elaborazione delle scelte di cui
siamo i naturali destinatari - ha ricordato Cecchini come se le nostre esperienze avessero d’improvviso
perso attendibilità e valenza progettuale; lo status
della rete, per effetto di questa nuova modalità
rapportuale, si è progressivamente deteriorato;
le politiche dell’Impresa sempre più tese a
ridimensionare le già ridotte autonomie operative,
a trasferire su di noi incombenze che non vengono
remunerate, ad appiattire la qualità dell’offerta
attraverso una costante standardizzazione dei
prodotti”.
Quali sono le ragioni che hanno indotto la Milano
a modificare la propria proverbiale propensione al
dialogo?
“Ci siamo chiesti - ha proseguito Cecchini - se la
66
mancanza, da quasi un anno, di una vera leadership
aziendale, potesse da sola giustificare tutto ciò!
O, piuttosto, se non fosse il continuare ad essere
frammentati in più Gruppi a generare questa
endemica debolezza di rapporto!
Se sulla mancanza di leadership possiamo fare
veramente poco, ben altre prerogative investono le
nostre responsabilità nel cercare di superare il limite
dell’agire da soli. Lo scorso Congresso individuò
proprio in questa esigenza uno dei pilastri su cui
impegnare l’azione dell’esecutivo.
Il primo tentativo di stampo federativo non produsse
risultati significativi.
Ma poiché siamo convinti che gli interessi in
gioco siano più importanti di una generalizzata
scarsa propensione al gioco di squadra, all’inizio
di quest’anno abbiamo rilanciato, con successo,
il progetto federativo di cui rivendichiamo con
orgoglio la paternità”.
Nonostante il lavoro di squadra tra i vertici dei
Gruppi Agenti (Milano e Previdente), il braccio di
ferro con la mandante continua e si è ulteriormente
inasprito dopo che la compagnia ha unilateralmente
deciso di sottoporre alla firma degli agenti un
accordo precedentemente rifiutato dai Direttivi dei
due Gruppi. Come sempre accade in questi casi, i
metodi adottati dagli uomini della compagnia sul
territorio, vanno dalla disinformazione (vantano
di aver già incassato decine di firme sulla proposta
della direzione) al ricatto, negando - agli agenti
che ne rifiutano la sottoscrizione - i più elementari
strumenti operativi.
Avviandosi verso la conclusione della sua relazione,
il Presidente ha detto: “Per quanto ancora dovremo
subire? Quali altre mortificazioni ci verranno inflitte
prima che si attivi, da parte nostra, una adeguata
reazione? A quale limite potrà mai spingersi la
nostra sopportazione prima di farci uscire dal cono
d’ombra delle nostre timidezze? Oggi è giunto per
noi il tempo in cui queste domande devono trovare
delle risposte!
Ci dichiariamo offesi e risentiti per questo ingiusto
trattamento ed è per questa ragione che, spezzando
una tradizione consolidata, abbiamo deciso di non
invitare il vertice aziendale a questo Congresso;
in casa del GAMA, chiunque voglia fare passerella
deve perlomeno meritarselo!”
Un messaggio sicuramente “forte” quello che
il Presidente ha indirizzato all’assemblea. Ma
ancora più deciso ed ultimativo quello inviato
all’indirizzo della Milano: “dovremo prepararci
ad essere ancor più discriminati, ricattati se
ricattabili; dovremo imparare a dire più spesso dei
no ad un management che non vi è abituato: non
abbiate timore delle prevedibili ritorsioni perché
sarà sempre operante la tutela del Gruppo e del
Sindacato. Sono assolutamente consapevole che
sto illustrando una prospettiva in cui le incognite
prevalgono sulle certezze; che sfida sarebbe
altrimenti? So di aver deposto su questa Assemblea
grandi responsabilità, ma questo richiedono i tempi
attuali. La responsabilità di decidere quale ruolo
vogliamo interpretare nello scenario aziendale per
mettere la nostra identità al riparo da suggestioni
tutt’altro che disinteressate.
Mi chiamo Cecchini Roberto ed il mio codice fiscale
inizia con: CCC.
Un amico di mio figlio, di origini spagnole, ha
giocato con queste tre lettere ed ha coniato per me
un motto che recita: “Cabeza, coracòn i cocones” .
Io, molto più pragmaticamente traduco così:
“Competenza, coraggio e coerenza”.
Una standing-ovation ha accolto la fine della lettura
della relazione della Giunta uscente: testimonianza
della stima di cui gode Cecchini tra i suoi colleghi.
Tristano Ghironi
È stata poi la volta del Presidente Ghironi, il quale,
nell’ideale prosecuzione dei ragionamenti svolti
da Cecchini, Ghironi ha detto tra l‘altro: oggi la
nostra categoria, grazie alle tante novità normative
introdotte, gode di prospettive nuove; siamo
sicuramente meno ricattabili, meno vulnerabili
di un tempo. Oggi, chi non riesce ad avere con la
propria mandante un rapporto sereno, rispettoso
dei reciproci ruoli e di reciproca soddisfazione, ha
la possibilità di volgere il proprio sguardo altrove”.
Ghironi ha poi ricordato che nessuno deve attendersi
dal Sindacato soluzioni immediate; solo un invito
a ragionare insieme sulle prospettive future.
“Inizia per la nostra categoria un momento che ci
vedrà lavorare duramente per metabolizzare tanti
cambiamenti. Il Sindacato, il Gruppo, saranno sempre
e comunque al fianco degli agenti”. A chi lamenta
i troppi cambiamenti introdotti dalle leggi Bersani
ricorda che tutte le novità introdotte dal Codice delle
Assicurazioni hanno avuto origine da una norma
europea e che quanto legiferato da altri stati membri
non è dissimile da quanto introdotto nel nostro
ordinamento. “Ci sono norme che abbiamo subìto
e combattuto e che continuiamo a combattere per
quelle parti che non condividiamo. In particolare
critichiamo la regolamentazione di secondo livello
(quella emanata dall’ISVAP) che ha introdotto norme
particolarmente pesanti, inesistenti in altri stati
dell’Unione Europea. Le sanzioni e le conseguenze
per tanti onesti professionisti che dovessero incorrere
in un incidente di percorso (come l’impossibilità di
dimostrare di aver consegnato un modello 7A o 7B)
sono sproporzionate e inadeguate rispetto al “reato”
commesso. Lo Sna non è tra i sostenitori della abolizione
dell’Isvap, ma per un Istituto che sia veramente al
servizio dell’utenza, nel rispetto dei professionisti
dell’intermediazione”. Con riferimento ai contenuti
della legge 40/2007 Ghironi ha affermato che “i
contenuti sono condivisibili, ma bisogna fare i conti
con un sistema retributivo che cambia radicalmente in
un mercato, quello Italiano, basato prevalentemente
sul preconto. Bisogna rivedere una remunerazione
ricorrente riparametrandola alle esigenze degli
agenti. Poi – ha proseguito - se alcune compagnie
vorranno aggiungere ad una remunerazione equa,
un premio di fedeltà, non siamo aprioristicamente
contrari. Quello che ci deve preoccupare è la corretta
remunerazione dell’intermediario. Negli ultimi 15
anni le provvigioni sono dimezzate, gli stipendi dei
manager e gli utili delle compagnie sono raddoppiati.
Non stiamo chiedendo altro che ci venga restituito
il maltolto”. Ha poi concluso il suo intervento
focalizzando l’attenzione sulla necessità di aprire,
in un futuro prossimo, un dibattito sul ruolo e sulle
funzioni degli organismi di rappresentanza: Sindacati
e Gruppi Agenti.
Gli ospiti
A seguire Bruno Guanti, Presidente del Gruppo
Agenti La Previdente il quale ha ricordato che: “sarà
molto elevato il prezzo che gli agenti della Milano
saranno chiamati a pagare; bisogna avere la forza
di resistere alle minacce, alle pressioni e rifiutare la
sottoscrizione dell’atto unilaterale che la Compagnia
sta cercando di propinare agli agenti. Dobbiamo
resistere fino al prossimo gennaio e avremo maggiori
possibilità di mettere a segno un risultato positivo.
Positiva e da proseguire con tenacia l’esperienza
del Consiglio Federale”. A nome del Gruppo Agenti
rappresentato, il Presidente Guanti ha auspicato
che quanto prima i due Gruppi possano unirsi in
un unico grande soggetto: una soluzione vincente
da anteporre ad un management sordo ad ogni
sollecitazione proveniente dalla rete.
Ma l’ospite più insolito, è stato sicuramente Enrico
San Pietro – Direttore Generale della Navale
Assicurazioni.
Cosa sia venuto a fare il manager di una compagnia
che ha sempre avuto la vocazione di rilasciare mandati
in regime quattro, non è difficile immaginarlo.
67
Una platea molto attenta e silenziosa ha seguito la
presentazione della Compagnia, del suo sistema
sinistri, del sistema incentivante, della linea prodotti.
Molte domande sono state rivolte al manager alla
fine del suo intervento, a testimonianza di un reale
interesse degli agenti verso nuove prospettive.
Certamente questo Gruppo Agenti – e primo fra tutti
il suo Presidente – non manca di coraggio.
Ci vuole coraggio per sfidare, in modo così aperto,
la compagnia con la quale si è percorsa tanta strada
insieme. È evidente che i sentimenti di questi agenti
nei confronti della loro mandante non sono più gli
stessi di venti anni fa, quando essere agenti della
Milano, era motivo di orgoglio. Forse il management
di questa compagnia di nobili origini, dovrebbe
iniziare ad interrogarsi sul perchè i propri Agenti si
sentano così distanti, pronti a guardare verso altre
prospettive professionali.
Il dibattito
La giornata successiva si è aperta con gli interventi dei
congressisti, che hanno ripreso ed ampliato i contenuti
della lunga relazione del Presidente e dell’intervento
degli ospiti, aggiungendo profonde riflessioni sul
futuro della categoria e degli agenti Milano, sulle
strategie da adottare, sulle prospettive e sui timori per
il futuro prossimo.
Ha colpito in particolare l’intervento di un giovane
agente che, con rassegnata pacatezza, ha detto: “sono
qui da due giorni, ho sentito parlare molti agenti,
sicuramente più esperti e qualificati di me, eppure…
non ho ancora avuto le risposte che mi attendevo.
Ho un mandato targato Gavazzi, con provvigioni da
fame. Cosa farò da lunedì? Sopravvivo a stento con
quello che guadagno e la proposta che mi sottopone
la compagnia, quella che non è stata sottoscritta dai
Direttivi dei Gruppi, non risolve tutti i miei problemi,
tuttavia mi dà una boccata di ossigeno. Non l’ho
valutata da un punto di vista ideologico, ma solo da
un punto di vista economico. Ripeto: cosa farò da
lunedì?”
Un grido di dolore “forte” che ha colpito nel profondo
un’assemblea già resa molto sensibile dai precedenti
interventi. Un grido di dolore che molti colleghi prima
di lui in tanti altri congressi hanno probabilmente
soffocato imbarazzati e che questo collega, con tanta
umiltà e dignità, ha voluto rendere di pubblico dominio.
E quando un imprenditore, un libero professionista è
costretto ad una simile drammatica ammissione… c’è
qualcosa che non funziona come dovrebbe in questo
nostro ambiente.
Forse il management di questo Gruppo non si è
ancora reso conto di come stia cambiando il mondo
dell’intermediazione; forse preferisce, perché ritiene
essere maggiormente producente di risultati, relazioni
industriali del tipo “io padrone, tu schiavo”; o forse
dietro a tutto ciò c’è un disegno che possiamo provare
ad immaginare: annientare, o almeno ridurre ad uno
68
stato soporifero, una rete di vendita che ha dimostrato
in questo ultimo decennio di non temere il confronto
duro. Certamente, quale che sia il progetto del
Gruppo FonSai sul suo polo milanese, non è uno di
quei progetti che vedono gli agenti attori partecipi e
convinti. Mai, come nei congressi della Milano e de La
Previdente, abbiamo percepito così tanta incertezza
e preoccupazione, ma sappiamo che anche in questo
caso, come in passato, gli agenti di questa storica
compagnia sapranno trovare la giusta strada per dare
soluzione a tutti i loro problemi.
Assemblea GAL
L’Assemblea del Gruppo Agenti Milano Assicurazioni riunita in Riccione nei giorni 19-20-21 Ottobre
2007
ascoltata
La relazione morale della Giunta uscente ne approva il contenuto. Valutato l’ampio e articolato dibattito scaturito
evidenzia
Il perdurare del totale stato di insoddisfazione degli Associati causato da: Inadeguate risposte degli
Organi Aziendali alle repentine mutazioni dello scenario del mercato assicurativo; Irrisolti problemi di
carattere tecnico assuntivo, che specie nelle Regioni
dell’Italia Meridionale hanno ormai assunto carattere di drammaticità; Drastica diminuzione dei ricavi agenziali scaturiti da effetti legislativi aggravati
da sempre maggiori oneri amministrativi (vedi ad
esempio l’applicativo IES) che esulano dalle strette
competenze agenziali e non adeguatamente retribuite; La progressiva ed inarrestabile perdita di quote di mercato.
Denuncia
L’atteggiamento arrogante della Mandante tenuto
in occasione della trattativa economica cosiddetta
di “Armonizzazione”, atteggiamento che ormai
sfiora l’intimidazione sul territorio nei confronti
dei singoli Colleghi; L’ostinata politica commerciale
sempre più miope e contraddittoria.
Viste le premesse rivendica
Maggior rispetto da parte della Mandante sia per il
GAMA che per ogni singolo Associato.
dà mandato
Ai nuovi Organi Dirigenti del GAMA a: Proseguire
lo stato di agitazione in corso con ulteriori eventuali
azioni sindacali atte al raggiungimento di un Accordo economico realmente rispondente alle esigenze
degli Agenti ed in armonia con le linee di Politica
Sindacale Nazionali; Continuare nella ricerca di idonee soluzioni che, a far data dall’1/01/2008, restituiscano a tutti gli Associati la libertà imprenditoriale
e la dignità professionale; Proseguire nel percorso di
azioni comuni con il GALP e verificare tutti i presupposti di unificazione, valutando le possibili intese finalizzate al rilancio della Federazione dei Gruppi.
attesa della sua riconvocazione con rito d’urgenza,
Cecchini ha comunque assunto l’incarico di reggente
pro-tempore in qualità di
socio più “anziano”
(Ndr. Il successivo congresso
è stato celebrato in data 30
novembre).
Si replica
Assemblea
straordinaria
Il caso
Al termine delle votazioni per il rinnovo delle cariche
istituzionali, il gruppo dirigente ha confermato Presidente Roberto Cecchini, il quale ha però immediatamente rassegnato le proprie dimissioni per “incompatibilità ambientale” con la rappresentante della Regione Sicilia, con la quale è in corso un vivace confronto
politico.
Caso probabilmente unico nella storia dei Gaa, l’Assemblea si è pertanto risolta in un nulla di fatto e, in
Ed il congresso del 30 novembre non ha riservato
sorprese.
Roberto Cecchini è stato
nuovamente eletto alla più alta carica del GAMA. Con
lui sono stati eletti Marino Cosma di Cassino (Vice Presidente), Cafagna Gennarino di Barletta, Caiati Michele
di Avezzano, Caligaris Ettore di Torino, Davì Stefano di
Pesaro e Ventura Marcello di Cremona.
Lo scrutinio dei voti ha visto invece l’esclusione dalla
Giunta Esecutiva della rappresentante della Regione
Sicilia.
A questo punto non resta che augurarsi che la diatriba
politica in corso tra alcuni rappresentanti della Regione
Sicilia ed il Presidente si ricomponga e che buon senso
e intelligenza abbiano la meglio su incomprensioni e
personalismi. Quello di cui questo GAA non ha certamente bisogno sono divisioni interne e conflitti intestini. Meglio riservare le proprie energie alla ricerca di
un confronto con la Mandante con l’obiettivo di dare
soluzione ai tanti problemi che attanagliano questa
compagnia ed i suoi agenti.
Mozione
L’assemblea dei soci GAMA, riunita in Sessione Straordinaria nei giorni 30/11 e 01/12/2007
valutati
i chiarimenti circa le motivazioni che avevano determinato le dimissioni del Consiglio Direttivo del
21/10/2007,
auspica
che i nuovi Organismi Statutari eletti possano svolgere il mandato loro affidato in un clima di reale, concreta partecipazione fra tutti i componenti il Gruppo, nell’interesse più generale dell’Associazione e per una
necessaria unità di intenti.
Pur riconoscendo
il permanere di tutte le criticità denunciate nella Mozione di Riccione del 21/10/2007,
rileva
che, essendo mutato il quadro politico strategico del progetto Federale,
rivendica
l’esigenza di riportare il ruolo GAMA al centro della politica relazionale con la Mandante, in piena autonomia.
Riconosce
Che è priorità assoluta riaprire il dialogo con i vertici della Compagnia, affrontando in tempi brevi tutte le
vertenze non ancora risolte e tutte le tematiche derivanti dalla Legge Bersani fra cui, peculiari, storni provvigionali, art. 25 ANA e rivalse, e dalla applicazione della normativa sull’indennizzo diretto.
Auspica inoltre
Una riapertura di un dialogo costruttivo con i Gruppi storicamente a noi più vicini per addivenire ad una
reale e proficua riunificazione. Bologna, 1° dicembre 2007
69
Stiamo attraversando un
momento difficile!
Ma quando inizieranno per noi agenti i momenti facili?
Giancarlo Guidolin
S
ono iniziati da poco gli interventi e prende la parola
un collega, friulano, non
più giovanissimo, evidentemente emozionato, che esordisce
così: “partecipo da tanti anni ai
nostri congressi ed ogni volta,
quasi tutte le volte, ho sentito
ripetere la solita frase – Stiamo
attraversando un momento difficile – Mi chiedo: ma quando
inizieranno per noi agenti di assicurazioni i momenti facili?”.
In queste poche parole si possono riassumere tre giorni di lavori del Gruppo Agenti La Previdente, che si è riunito a Riccione
nello scorso mese di settembre
per celebrare il suo venticinquesimo congresso.
Ma riassumono molto bene anche la storia di questi Agenti dal
1 luglio del 1997 ad oggi.
Era appunto il 1° luglio 1997
quando Roberto Gavazzi assunse la guida di quello che, a quei
tempi, era definito “il salotto
buono di Firenze”.
Ci riferiamo naturalmente al
Gruppo Fondiaria, di cui La Previdente era parte.
Ma ritorniamo ad oggi e partiamo dall’inizio: nella relazione
il presidente uscente – Bruno
Guanti – ha tracciato il bilancio
dei 28 mesi di presidenza e dello
stato dei rapporti tra il GAALP e
la direzione della Milano – Divisione La Previdente.
“Se torno con la mente alla sala
semi deserta di Principina, ai
volti smarriti di allora, alle difficoltà che il congresso dovette
affrontare, avverto ancora forte
la fibrillazione dello scampato
pericolo di estinzione – ha esordito Guanti – ma purtroppo il tumultuoso incedere degli eventi
70
non lascia spazio alla legittima
soddisfazione di aver rianimato
un malato terminale”.
La relazione è poi proseguita ripercorrendo le tappe che hanno
portato alla nascita del Consiglio Federale. Gli aumenti tariffari nella RCA, un mandato con
provvigioni ai limiti della sopravvivenza (eredità dei tempi
di Gavazzi), le conseguenze del
profondo cambiamento normativo in atto nel settore, hanno
portato il Direttivo ad accettare
la proposta, pervenuta lo scorso mese di gennaio dal collega
Cecchini - presidente del Gruppo Agenti della Milano - di riunire intorno ad un tavolo i gruppi agenti rappresentanti il polo
milanese del Gruppo Fonsai.
L’esperienza del
Consiglio Federale
“C’è stata la piena consapevolezza, da parte di tutti, della
grande valenza politica di quella scelta federativa seppure non
poteva sfuggire, ai più attenti,
che il percorso sarebbe stato oltremodo difficile.
Ed infatti quasi subito emergevano le difficoltà di differenti
strategie attraverso le quali realizzare l’obiettivo del recupero
di redditività”.
La defezione di due dei quattro
Gruppi Agenti federati, non ha
però indebolito più di tanto il
patto federativo, poiché i due
rimasti (GAMA e GAALP) rappre-
sentano la parte più numerosa
degli agenti Milano Assicurazioni (oltre 70%). “In questa esperienza continuiamo a credere
– ha continuato il Presidente –
ed a sostenerne i valori: siamo
convinti che gli sforzi e i sacrifici
che dovremo condividere con i
colleghi del gruppo Milano non
saranno vani. È per questo che
la nostra attività proseguirà
sempre più all’unisono, sotto il
vessillo del comune sentire; la
dignità ed il rispetto dei nostri
associati non possono riflettersi
in accordi opachi, aleatori e vincolanti”.
I nodi da
sciogliere
Sono stati evidenziati nella relazione del Presidente, sono stati
ripresi da numerosi interventi e
tutti centrati sugli effetti delle
lenzuolate del Ministro Bersani:
• l’improvviso
cambiamento
della struttura dei ricavi con
l’azzeramento del preconto
provvigionale;
• l’impatto che tale circostanza
produrrà sulle indennità di
fine mandato ed in particolare su quella calcolata in base
all’articolo 25 (montepremi
finale);
• la pretesa di rifusione delle
provvigioni anticipate in caso
di rescissione anticipata delle
polizze poliennali.
Diverso e controverso l’atteggiamento
delle
compagnie
nell’affrontare i problemi che la
Bersani ha posto nella relazione
impresa/agenti.
La proposta
della Milano
Il gruppo Fonsai si è distinto per
aver proposto ai propri Gruppi
Agenti accordi tesi a vanificare
gli effetti della liberalizzazione: “si compra la fedeltà con
contributi a scalare e a termine
e si congelano gli storni provvigionali. Il congelamento degli
storni è una cambiale a tempo
indeterminato che non possiamo sottoscrivere in un accordo
finalizzato a ridefinire il rapporto economico con la mandante
e ad eliminare le insicurezze che
oggi lo caratterizzano”.
La proposta del
GAALP
“E allora, cari colleghi, o andiamo verso un accordo che sterilizzi davvero gli effetti della liberalizzazione sui nostri già decotti conti economici, a partire
dalla rinuncia agli storni, oppure
sarà il caso di prendere decisioni
diverse; di prendere le distanze
da questa compagnia”.
I nuovi modelli
di agenzia
Il Presidente si è poi avviato verso la conclusione.
“Niente è permanente, tranne il
cambiamento.
Dal prossimo gennaio cambieranno gli equilibri del triangolo
formato da cliente, intermediario e società.
Immaginiamo tre figure di
agenti.
Agente MONO: coccolato e premiato con una sorta di contribuzione alle spese di organizzazione, se non addirittura di
retrocessione degli utili.
Agente PLURI: sarà sempre più
imprenditore, dovrà contare su
un maggior numero di risorse,
dotarsi di un sistema informatico autonomo che gli consenta
di gestire contratti dello stesso cliente collocati presso più
società, sostenere in proprio i
costi.
Agente PROFESSIONISTA: sarà
quello in grado di gestire, con
pochi prestigiosi marchi, pochi
grossi clienti e dare consulenza
di alto livello.
Quali indicazioni darvi per il futuro prossimo?
Mutatis mutandi dicevano i latini: non opporsi al cambiamento
ma assecondarlo.
Non vi è rivoluzione senza sacrificio, non vi è cambiamento
che non sia osteggiato dall’ordine costituito messo in discussione”.
Ma “le coup de théatre ” il nostro Presidente lo tiene in serbo
per la fine della sua relazione.
Viene proiettata una slide che
rappresenta una bozza di annuncio economico da pubbli-
care a pagamento sui principali
quotidiani nazionali; una pagina che informa il mercato delle
compagnie che gli agenti de La
Previdente “sono sul mercato,
pronti a valutare offerte di collaborazione”.
Nei prossimi mesi sarà compito
dei nuovi organi dirigenti lavorare per individuare le maggiori opportunità che il mercato
assicurativo può riservare agli
intermediari che oggi possono
cogliere questa occasione di libertà.
Gli interventi che si sono succeduti hanno posto l’accento su
altri tre argomenti di rilievo:
• la dura condanna dell’atteggiamento della Compagnia,
che sottopone alla sottoscrizione degli agenti un accordo
economico nato dalla decisione unilaterale della stessa,
non condivisa dal Direttivo
del Gruppo, e che ha l’inconfessato obiettivo di delegittimare il Gruppo stesso;
• “l’assenza rumorosa” di alcuni personaggi storici del
Gruppo che, in dissenso con
gli organismi dirigenti, ha fatto mancare al congresso quel
contributo di idee indispensabile al confronto democratico: “assenze che pesano e
che segnano un disagio che
deve essere esplicitato nelle
sedi istituzionali. Quei colleghi che oggi fanno mancare
all’assemblea il loro pensiero,
sbagliano”;
Tavolo Presidenza
71
• l’incomprensibile
decisione del Gruppo Agenti SAI di
sottoscrivere un accordo che
scambia una conquista di
libertà con una monetizzazione a tempo determinato
e legata alla rinuncia al plurimandato. “Ambiguo l’atteggiamento dell’Esecutivo
SNA che, con la ratifica di
alcuni accordi, ha dato il via
alla frantumazione del muro
dell’unità. Decisione discutibile che giunge dopo reiterati
richiami all’unità ed alla coerenza e vede, proprio l’Esecutivo Nazionale del Sindacato,
mettere a repentaglio l’unità
del Sindacato stesso”.
Parte del Direttivo GAMA –
Gruppo Agenti Milano Assicurazioni – ha seguito interamente i lavori congressuali con
il presidente Cecchini in testa
che, sollecitato ad intervenire,
ha detto tra l’altro:
“siamo entrati in una fase che
ci vedrà necessariamente per-
correre insieme alcuni tratti di
una strada comune. Sono profondamente indignato con la
nostra mandante, perchè vedo
nei suoi atteggiamenti una arroganza, una protervia ed una
mancanza assoluta di rispetto
del ruolo che ricopriamo. Nonostante metodi che ci ricordano
un passato non molto lontano,
che tendono a sgretolare il tentativo di confederare i Gruppi
Agenti, che hanno unicamente
l’obiettivo di dividerci, credo
che sia più che mai il momento di lavorare insieme, di fare
fronte comune nei confronti di
un Gruppo che evidentemente
non ha nessuna intenzione di
confrontarsi con noi. L’unione
di Milano e Previdente significa oltre 1.000 agenti: gambe
solide sulle quali poggia questo
gruppo assicurativo, agenti che
producono utili per gli azionisti
e che ne rappresentano la ricchezza più importante. Questa
compagnia non può permet-
tersi di non trattare con noi.
Con 1.000 agenti non si scherza, a maggiore ragione se sono
agenti arrabbiati. Noi gestiamo
le leve dello sviluppo, noi decidiamo cosa e come vendere.
Con le nostre decisioni possiamo incidere, anche sensibilmente, sugli utili della Compagnia. Abbiamo gli strumenti
per costringerli a discutere con
noi, per abbattere il muro della
loro arroganza. Sta a noi usarli
e usarli bene”.
A conclusione dei tre giorni
congressuali i componenti della Giunta uscente si sono ripresentati, compatti, al giudizio
dell’assemblea che li ha voluti
riconfermare.
Importante segnale politico
all’indirizzo della dirigenza del
Gruppo Fonsai: gli agenti milanesi sono uniti e compatti;
pronti a sedersi al tavolo del
confronto, ma anche altrettanto decisi a rivendicare, con ogni
mezzo, dignità e rispetto.
Partecipanti al Congresso
72
Gli agenti
Zurich
di fronte
alla sfida
della crescita
La concorrenza
comincia in casa!
Michele Languino
È
tempo di congressi in giro per l’Italia, e nemmeno il “ponte dei Santi” sfugge alla tentazione di organizzare un’Assemblea Annuale.
Il Gaz, Gruppo Agenti Zurich, ha scelto il 2 novembre per avviare la sua XXIII convention, che è proseguita sino al 4 a Sorrento.
201 agenti hanno partecipato, mentre in 120 hanno
delegato ad altri le proprie decisioni; una partecipazione inferiore alle aspettative degli organizzatori,
anche se in linea con la percentuale dei precedenti
congressi che non ha mai superato il 30% di presenze effettive.
Chi c’era, si è interrogato a più riprese su tale dato
numerico/percentuale.
E dire che l’Assemblea era anche elettiva, ed il posto sicuramente ricco di fascino: Sorrento, a due
passi dall’incanto della Costiera, tra gli aranci e gli
ulivi…
“La mancanza di partecipazione non è mai un buon
segnale” questo è il messaggio per gli assenti, cui
non basteranno le sintesi giornalistiche per rendersi
edotti di un dibattito “a cuore aperto”, che ha toccato tutte le problematiche della rete Zurich.
Dibattito impreziosito dagli interventi “multimediali” del Prof. Cacciamani e del Direttore dello Sna,
Domenico Fumagalli.
Tanti buoni motivi per esserci….
Nella sua relazione introduttiva il Presidente uscente Paolo Revel ha ripercorso un anno di lavoro e
trattative. Al suo vice, Enrico Ulivieri, è stato passato, da tradizione, il “gravoso testimone”:
Abbiamo intervistato il neo presidente, che mostra
subito di porsi in linea di continuità con il suo predecessore.
D: Nel preparare l’appuntamento avete definito
l’Assemblea ”opportuna e necessaria” : perché?
R: Serviva una pausa di riflessione e di confronto,
affinché ciascuno potesse valutare consapevolmen-
te ed essere attore primario del proprio futuro.
Questa Assemblea rivestiva anche un’altra motivazione, di carattere strategico. In qualche modo si
è voluto indurre la Mandante, che stava dilatando
oltremodo i tempi delle trattative a fornire delle
proposte concrete.
D. Qual è stato il corso delle relazioni con la Compagnia negli ultimi anni?
Nel recente passato, la politica di chiusura dei rapporti aveva determinato aumenti tariffari, riduzione della durata dei contratti, limitazione delle iniziative commerciali e, in alcuni casi, azzeramento
del monte-sconti con effetti disastrosi sulle attività agenziali. Tale politica, non generando effetti
produttivi, ci portò ad un cambio di strategia, che
ha privilegiato un confronto serrato su nuove basi,
con il supporto di consulenze esterne qualificate.
Abbiamo provato a mettere in crisi la Mandante
nelle sue stesse scelte attraverso argomentazioni
tecniche: una scelta rivelatasi poi giusta.
Siete anche intervenuti contro una recente campagna pubblicitaria di Zuritel…
Zuritel veniva indicata come il metodo per “….tagliare ogni passaggio superfluo”… cioè gli Agenti.
Venne inviata lettera di protesta. Tale atteggiamento, oltre a essere oltraggioso, non risultava
conforme alla dichiarata “centralità dell’Agenzia
nelle politiche distributive della Compagnia: era il
minimo che potessimo eccepire alla Dirigenza!
Come gestirete la questione degli storni provvigionali derivanti dal Bersani?
La Compagnia ha formulato una proposta complessiva all’interno della quale dichiara la disponibilità di tenere a proprio carico gli storni provvigionali in caso di recesso dell’assicurato per effetto
della legge 40/2007. Questa disponibilità verrebbe
ipotizzata nell’ambito di una “fisiologicità del fenomeno” e cioè all’interno di un plafond annuale
prestabilito, giustificato dal timore di un possibile
abuso. L’aver incastonato tale disponibilità in un
maxi accordo rende più lontana la parola fine per
la vicenda: siamo quindi lontani da soluzioni del
tipo “Generali”.
E sulla monetizzazione dei sinistri in indennizzo diretto: cosa bolle in pentola?
Per comprendere bene tutti gli aspetti della nuova procedura e per poterci esprimere consapevolmente, fu proposto di effettuare uno studio,
oggettivo e condiviso, condotto nelle agenzie
a cura della Commissione Tecnica, per misurare il tempo e il lavoro necessario per ottemperare compiutamente. La proposta fu accettata.
Al momento abbiamo ottenuto la manleva di responsabilità e una proposta di accordo economico su cui l’Assemblea non si è pronunziata.
Un’area di criticità è collegata al Nuovo Front End:
cosa è successo?
Abbiamo protestato per i blocchi che hanno danneggiato le agenzie; tale disagio è stato denuncia-
73
to all’amministratore delegato, corredato da più di
500 reclami di Colleghi.
Abbiamo quindi ottenuto che i canoni previsti dall’accordo NFE non vengano corrisposti sino a quando
non vi sarà un corretto funzionamento del sistema.
Resta il problema di una operatività lacunosa.
Che richiesta avete rispetto all’impatto della legge
Bersani sulle liquidazioni?
Abbiamo chiesto alla Compagnia delle garanzie
su quanto maturato fino ad oggi, pur consapevoli che si tratta di un tema di pertinenza sindacale.
Ci siamo avvalsi della consulenza dello Studio Legale del Prof. Mario Bin, secondo il quale nel calcolo della indennità di fine rapporto va computato
il monte premi complessivo maturato sino a quel
momento, considerando valide le durate residue
ante Bersani.
Conseguentemente abbiamo quindi chiesto alla
Compagnia che non tenesse conto degli effetti della Legge 40/2007 nel calcolo della indennità dovuta all’Agente ai sensi dell’articolo 25 dell’Ana. La
Compagnia ha argomentato che le liquidazioni di
Agenzia, diversamente dal TFR del lavoratore dipendente, non possono essere mai considerate un
“fatto acquisito”.
Nella proposta del 24.10 ci si propone che per 5 anni
la liquidazione corrisposta al momento delle dimissioni sia il valore maggiore tra quella spettante al
31/12/2006 e quella spettante al momento delle dimissioni, con esclusione da tale trattamento per chi
si dimette per trasferirsi ad altra Compagnia.
Parliamo di provvigioni : auto, precontate, ricorrenti.
Nell’accordo quadro la Compagnia accorderebbe
una sopra provvigione condizionata alla stabilità
degli incassi e articolata secondo i parametri dell’andamento tecnico, pari a 0,50% - 1% - 1,50% - 2%.
Riteniamo che dal punto di vista politico questa
rappresenti un’importante traguardo. È, infatti,
una inversione di tendenza dopo anni in cui si parlava sempre di riduzione delle provvigioni RCAuto.
Più complesso è il tema del passaggio dalla provvigione precontata alla provvigione ricorrente;
l’assemblea ha respinto la proposta della immediata rifusione del preconto, articolata da Dal Cin.
In effetti la stessa aveva dei punti deboli: la leva
finanziaria si ottiene solo con quegli agenti che
hanno durate residue basse. Nel mondo agenziale Zurich, la durata residua media è 3,2 e quindi la
proposta potrebbe risultare interessante per buona
parte, ma non per tutti.
In una recente intervista rilasciata ad un mensile
specializzato, l’AD La Gioia ha aperto ad altri canali: broker, banche. Quanto siete preoccupati e come
reagite? Le agenzie sono ancora centrali nel sistema distributivo della Compagnia?
Viviamo in un sistema capitalistico fortemente e
sempre più competitivo. Le novità normative hanno
certamente dato un forte impulso e una accelerazione a queste logiche.
74
In un mercato liberalizzato, alcuni nostri concorrenti come le banche, dispongono di vantaggi competitivi e di strutture molto forti; la concorrenza non
ci spaventa, abbiamo i nostri punti di forza su cui
fare leva…
Per esempio?
Certamente la professionalità è un punto di forza che ci viene riconosciuto dal mercato: i risultati sono superiori alla media di mercato. Bisognerà
però nutrirla costantemente con formazione e aggiornamenti.
E invece qualche debolezza?
Il nostro assetto imprenditoriale e commerciale merita una verifica profonda.
Le agenzie sono appesantite da incombenze e costi
amministrativi, molti dei quali trasferiti dalle Compagnie. La capacità commerciale è inibita dai carichi
amministrativi.
Le sottoreti agenziali sono messe in crisi dalla caduta del preconto, ce n’è per cui lavorare…
A cosa mira la proposta della Compagnia di un accordo globale?
Le soluzioni proposte vanno nella direzione di fidelizzare il rapporto con gli Agenti; siamo messi di
fronte ad un pacchetto complessivo (con lesclusione
dei contributi sinistri), la cui accettazione in toto è
prerequisito per il consolidamento e la messa a regime delle soluzioni individuate.
La strada della fidelizzazione toglie qualcosa al plurimandato? Qual è il vostro punto di vista?
Ci stiamo interrogando su quanto il plurimandato
sia concretamente approcciabile dalle Agenzie. Sappiamo che altri Gruppi Agenti hanno iniziato trattative ottenendo dei gran rifiuti… Infatti ”digerire”
500 o più agenzie per una Compagnia significa doversi strutturare con notevoli costi, senza sufficienti
garanzie di ottenere un corrispondente aumento di
ricavi e, soprattutto, di profitto. Inoltre non sono
ancora arrivate le Compagnie estere a fare offerte
interessanti. Seguiremo l’evolversi della materia.
Che politica commerciale Zurich ha posto in atto
negli ultimi mesi?
I correttivi voluti dall’Ad, applicati all’attuale situazione di mercato stanno ora però comportando delle criticità allo sviluppo.
Alcuni grossi gruppi assicurativi ritengono ora prioritario accrescere le quote di mercato per poi controllarlo: come possiamo noi competere nel concreto se concorrenti come Generali e Axa aggrediscono il mercato scontando tranquillamente le tariffe
anche del 50%?
Dobbiamo adeguarci alla flessibilità dei competitors…
Qual è lo stato di salute del gruppo?
Oggi il Gruppo Agenti è finanziariamente solido
e pronto ad affrontare, con dignità e risolutezza,
i cruciali problemi che investono la nostra attività;
possiamo contare su fiducia ed entusiasmo, alleati
assai potenti per stare sul mercato e per vincere, e
lavoreremo per rafforzare unità e compattezza, valori essenziali per raggiungere qualsiasi risultato.
Durante i lavori è stato illustrato un interessante
studio del prof. Cacciamani in collaborazione con il
Gruppo, e con gli Agenti che hanno risposta ad un
dettagliato questionario.
La prima rilevante conclusione evidenzia come i
cambiamenti di questi ultimi mesi vadano a minare
seriamente la solidità delle Agenzie che, indistintamente, rischiano di alterare il loro equilibrio economico e pregiudicare la sopravvivenza della Agenzia
stessa. Se il livello di break even point (la copertura
dei costi fissi), ha permesso a tutti i tipi di Agenzie
analizzati di mantenere fino a ieri un livello di ricavi
sufficiente, e comunque, capace di sostenere adeguatamente i costi variabili necessari allo sviluppo
del portafoglio, altrettanto non succede con il passaggio a una riduzione della durata dei contratti e
con l’eventuale refusione degli storni provvigionali.
L’ipotesi avanzata, che tenta di verificare quale pos-
sa essere a grandi linee l’impatto del passaggio al
nuovo sistema provvigionale, conferma che quanto
appena accennato ci palesa uno scenario non positivo per le Agenzie Zurich, che vedranno ridursi
notevolmente le percentuali di ricavi a propria disposizione dopo la copertura dei soli costi fissi e,
probabilmente, non saranno in grado di coprire
tutti i costi variabili. Questa situazione si presenta
paradossalmente più grave per le agenzie di maggiori dimensioni con importanti sottoreti di vendita.
La soluzione dei problemi evidenziati non può non
passare attraverso la negoziazione di un valido sistema provvigionale ricorrente, tenendo ben presente i due piani del problema: il primo economico
con un aumento della percentuale derivante dalla
semplice somma delle attuali provvigioni di acquisto ed incasso, allo scopo di mantenere la situazione sostanzialmente allineata con quella attuale, e
l’altro finanziario per lo storno del preconto, per
avere sulla durata del rimborso la leva finanziaria.
Consiglio direttivo eletto alla XXIII assemblea
Generale Gruppo Agenti Zurich
Sorrento 2-4 novembre 2007
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
ULIVIERI Enrico – Presidente
PEGORARO Massimo - Vice Presidente
PEDONE Giovanna Maria - Tesoriere
BERNARDI Matteo - Consigliere
GIUSTINIANI Luigi – Consigliere
RICHICHI Giorgio – Delegato Area 1
PARMEGGIANI Nicola – Delegato Area 2
NAVARRINI Roberto – Delegato Area 3
FRANCO Giuseppe - Delegato Area 4
L’Assemblea Generale del GAZ riunitasi a Sorrento nei giorni 2-4 novembre 2007, udita e dibattuta la relazione
del Presidente, ha approvato all’unanimità il suo contenuto e ascoltato l’illustrazione della proposta della
Compagnia circa il recupero della redditività agenziale alla luce dei recenti cambiamenti normativi ed
economici della categoria. In particolare, il nutrito dibattito che ne è seguito ha evidenziato come la proposta
della Compagnia sia stata giudicata ampiamente insufficiente alle necessità ed alle aspettative degli Agenti.
L’Assemblea ha affidato al nuovo Direttivo eletto un completo mandato per proseguire le trattative con la
Mandante, finalizzato a raggiungere i seguenti obbiettivi:
– normalizzazione delle relazioni industriali nei suoi vari aspetti (prodotti – servizi - tempi di risposta);
– negoziazione di un valido sistema di provvigioni ricorrenti, alternativo al preconto, per il recupero della
redditività;
– adeguata remunerazione per la copertura dei maggiori costi derivanti dall’introduzione dell’indennizzo
diretto;
– continuo monitoraggio delle disfunzioni del sistema informatico al fine di incentivare l’adozione di misure
atte alla risoluzione dei problemi e al recupero delle autonomie agenziali;
– recupero della redditività auto con la razionalizzazione dei processi di emissione dei contratti e revisione del
trattamento provvigionale;
– definizione degli accordi per la tutela dei diritti acquisisti nelle liquidazioni ante decreto Bersani;
– eliminazione degli storni previsti in seguito ai provvedimenti ex. legge 40/2007;
– definizione di un nuovo metodo di calcolo del rappel.
In sub-ordine a tutto quanto sopra esposto si dà mandato al Direttivo di intraprendere ogni altra strada che si
ritenga opportuna al fine di raggiungere gli obbiettivi sopra esposti.
75
Nel segno della continuità,
Ganz alla guida del Gruppo
Agenti Liguria (Gal)
Una pillola di saggezza elargita dall’Amministratore
Delegato FonSai Fausto Marchionni: “Se sei piccolo, prima
o poi ti mangiano!”
Michele Languino
D
a buon veneto, Antonio Ganz intende continuare ad operare a favore degli Agenti Liguria,
senza scossoni e nel segno della continuità, capitalizzando gli ottimi rapporti costruiti con il management della Compagnia del Gruppo Fondiaria-Sai.
Questo il segnale che emerge dal congresso di Montesilvano (Pe) del 10/12 ottobre, attraverso il quale si è
proceduto anche al rinnovo delle cariche statutarie.
In un clima amichevole, ma con qualche defezione di
troppo, i colleghi si sono ritrovati a dibattere del loro
futuro, dopo i tanti cambiamenti degli ultimi anni,
compreso quello che ha visto la Compagnia passare di
mano da De Longhi a Ligresti.
Durante la convention, abbiamo rivolto alcune domande al Presidente, Antonio Ganz, 58 anni bellunese,
agente a Treviso.
L’intervista
D. Cos’è successo di significativo nei tre anni trascorsi?
R. Il cambio di azionista e il conseguente radicale ricambio del management, è stato senza dubbio l’evento più
importante con cui ci siamo dovuti confrontare. La convention di un anno fa a Riccione, promossa dal GAL e
intitolata “Gli agenti Liguria di fronte alle nuove sfide:
management, normativa, mercato” è stata concepita,
oltre che per dibattere i temi enunciati dal logo, anche
per iniziare il confronto con la nuova Dirigenza.
Nello stesso lasso di tempo, il Direttivo ha diramato 15
circolari ai propri iscritti, cercando in tal modo di tenere
costantemente informato ciascuno dell’attività svolta,
degli accordi raggiunti e di quelli eventualmente mancati.
Infine, inutile soffermarsi sull’attività legata alle recenti
evoluzioni normative…
Qualcuno le ha attribuito di aver praticato una politica
di “compromesso” con la Direzione
In una qualsiasi negoziazione vi è spazio anche per il
compromesso… l’importante è non perdere mai di vista
il bene degli agenti rappresentati: nelle relazioni con le
direzioni abbiamo sempre cercato di garantire la centralità del ruolo dell’Agente e difeso l’utile di agenzia.
Chi durante il dibattito ha usato la parola “compromesso”, si è riferito alle modalità con cui abbiamo trovato
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Antonio Ganz,
apre i lavori del Congresso
un accordo sul riconoscimento del lavoro svolto dalla
rete in materia di indennizzo diretto.
Che accordo avete sottoscritto?
Mentre la maggior parte del mercato discute ancora su
quanti euro valga il lavoro e le maggiori responsabilità
degli agenti, noi abbiamo scelto una strada alternativa: abbiamo, di comune accordo con la Compagnia,
ritenuto più opportuno porre richieste incentrate su
maggiori investimenti a favore della rete, ad iniziare
dall’implementazione dei sistemi informatici Omnia, e
dall’abbattimento dei canoni relativi.
In sostanza abbiamo accettato l’ipotesi di spostare l’ottica da un mero rimborso forfettario per sinistro, ancora difficile da quantificare per l’obiettiva mancanza di
dati certi e per la siderale distanza tra domanda/offerta, ad un piano di investimenti promosso dalla Compagnia a favore delle agenzie e tale da garantire una
migliore qualità del lavoro svolto in agenzia e teso ad
aumentare la redditività delle agenzie stesse, riducendone gli oneri a carico. Ovviamente, considerati i dati
dei sinistri per agenzia (ndr. media 135 annui per 263
agenzie) vi sarà qualcuno che potrà trovare più o meno
conveniente l’accordo, dal suo punto di vista. Ecco spiegato il compromesso…
Che punto di vista ha sul plurimandato?
Ritengo che sia una opportunità da utilizzare a discrezione dell’agente, in funzione della rapporti con la
Compagnia e con il target dei propri assicurati-clienticonsumatori…
Ciò non significa che l’argomento debba essere affrontato individualmente da ogni singolo professionista,
penso al contrario che il direttivo eletto domani dovrà
sedersi al tavolo della trattativa con la Direzione di Liguria per discuterne.
Credo che anche questa trattativa vada impostata con
il metodo del dialogo, evitando esasperazione dei toni
e scontri frontali.
Avete intenzione di convocare un congresso straordinario, perché? Si parla anche di una sostanziale revisione dello statuto…
Già in assemblea abbiamo provveduto ad una prima
modifica che aumenta da 7 a 9 il numero dei componenti il direttivo, in ragione di uno per ognuna delle
nove aree commerciali-geografiche in cui Liguria ha
diviso il territorio.
L’assemblea ha anche valutato che lo statuto associativo,
datato 1989, ha subito nel frattempo alcune integrazioni e modifiche, ma fu pensato e scritto per gli agenti di
una piccola compagnia con caratteristiche quantitative
e qualitative molto diverse da quelle di oggi…
Per questo una specifica commissione elaborerà un
progetto di nuovo statuto da sottoporre all’assemblea
in un congresso straordinario da tenere entro il 2008.
Com’è articolato il lavoro del Gruppo?
All’interno del Consiglio abbiamo usato il metodo del
dialogo, con decisioni preventivamente ed ampiamente discusse, talvolta assunte a maggioranza, contando i
favorevoli e i contrari.
Dialogo con l’Azienda ed i colleghi, ricercato attraverso
i momenti di incontro delle convention, con le circolari,
con le più informali, ma innumerevoli mail e telefonate, dialogo con lo Sna e il mondo esterno attraverso i
canali possibili: partecipazione alle iniziative sindacali,
presenza sulla stampa di settore.
Come si comporta la Compagnia verso clienti ed agenti nelle zone a rischio del Mezzogiorno?
Sono stato recentemente intervistato dal Giornale delle Assicurazioni a riguardo…
Abbiamo concordato le disdette ritenute necessarie, e
tenuto conto che la Compagnia ha proceduto anche
ad aprire nuove agenzie in tali territori, mi sembra che
non ci sia da lamentarsi, né agenti, né clienti…
Com’è avvenuta l’integrazione nel mondo FondiariaSai? Avete pagato lo scotto degli “ultimi arrivati”?
Le rispondo con un solo dato: la clausola di reciprocità
che impegna ciascun agente del gruppo FonSai a non
fare concorrenza distraendo contratti ad altro collega
dello stesso gruppo, e che vale allo stesso modo per
tutti: pari dignità quindi….
Che obbiettivi si pone il Gal per i prossimi tre anni?
Mi preme dire, prima di ogni cosa, che dobbiamo continuare ad essere determinati nelle richieste e rimanere compatti e coesi nel perseguimento degli obiettivi
comuni.
Perdere di vista il gruppo per concertarsi ciascuno
nell’individualità della propria agenzia od offrire l’immagine di un Gal diviso, aprirebbe il varco a pericolosi
scenari.
Con queste premesse potremo affrontare qualsiasi
mare!!
La contestazione
Il dibattito, moderato dal collega Ciccarelli, ha visto
un solo momento di suspense, a seguito dall’allontanamento dalla sala di un gruppo di Agenti della Lombardia, in disaccordo sull’esito delle votazioni, circa la
nomina del loro rappresentante di area.
Tutto è poi rientrato con grande soddisfazione dell’Assemblea.
Durante i lavori, è intervenuto a nome dello Sna il collega Corrado Zimbone, che ha brillantemente intrattenuto i presenti sull’importanza di aderire al sindacato e
di darvi sostegno in vista del raggiungimento degli importanti obbiettivi che la categoria ha alla sua portata,
conseguentemente alle recenti evoluzioni normative
e all’ampliarsi del raggio d’azione dell’Agente dovuto
all’introduzione del plurimandato.
Il management FonSai
Nella seconda giornata, l’assemblea ha ospitato l’intervento del management.
Sono intervenuti Fauso Marchionni, amministratore
delegato di Fondiaria-Sai e Stella Aiello, direttore generale di Liguria ass.ni, accolti con entusiasmo ed attenzione.
Secondo il prof. Marchionni, quello assicurativo è un
mercato difficile in cui occorre anticipare i cambiamenti. “Una volta le difficoltà erano connesse alla concorrenza tra Compagnie, oggi i problemi nascono dalle
norme: per l’imprenditore non vi è la certezza degli
investimenti, quindi è impossibile pianificare, non essendoci più regole certe”.
Circa le strategie di Fondiaria-Sai nel business auto, l’AD
ha preannunciato la scelta del Gruppo di inserirsi nella
“catena di valore”, attraverso il convenzionamento di
numerose carrozzerie sull’intero territorio nazionale e
l’intermediazione, anche sul mercato parallelo, della
ricambistica auto.
Ciò dovrebbe portare ad una diversificazione del prodotto RCAuto, e ad un conseguente abbattimento dei
premi (-15/20%), con prospettive interessanti per la crescita dei portafogli degli agenti e per la loro accresciuta
competitività (Ndr: In Italia oggi una polizza su quattro
appartiene al Gruppo fiorentino-torinese).
L’amministratore delegato ha espresso stima per il lavoro dell’Agente, riconoscendo il valore delle reti per le
Compagnie: “una rete si crea in 30 anni …”.
Ha anche annunciato la costituzione di un grande centro di formazione manageriale e tecnica, con l’obbiettivo di migliorare la professionalità interna.
Marchionni si è poi intrattenuto sul concetto di industria assicurativa, sulla diversità di strategia di banche
ed assicurazioni, e sulle operazioni di acquisizione e/o
fusione che potrebbero ancora realizzarsi nel settore,
lanciando anche un messaggio al mercato : “Se sei piccolo, prima o poi ti mangiano!”. Le dimensioni del
77
Gruppo e la sua nota capacità finanziaria potrebbero lasciare intendere nuove operazioni sui mercati europei…
Nell’aggregazione e nell’apertura di sportelli/
agenzie, ha sottolineato l’interesse delle Compagnia ad avere un numero sempre maggiore di
“bocche di fuoco”: l’obbiettivo comune di Imprese
ed Agenti sarà quello di far aumentare la torta.
“Se guadagnate voi, guadagna anche la Compagnia”, ha concluso Marchionni.
Purtroppo non sempre è vero il contrario, abbiamo pensato noi…
Nell’esordio del suo intervento Stella Aiello, (ex
Agente Sai ed ex presidente di gruppo agenti), ha
con orgoglio sottolineato cosa vuol dire per gli
agenti Liguria far parte oggi di un grande gruppo
assicurativo, non mancando di evidenziare pro e
contro, e sottolineando il fatto che sia stata man-
tenuta e valorizzata la specifica identità di Liguria.
Sono stati ampliati i trattati di riassicurazione, è
tata possibile una polizza a libro matricola, ma
soprattutto è oggi possibile accedere al know
how ed alle linee prodotti di un gruppo leader di
mercato; la qual cosa si rivelerà particolarmente
importante in occasione del lancio del nuovo innovativo prodotto auto del 2008.
Nel fare i complimenti per aver saputo cogliere
con senso di responsabilità le maggiori autonomie
agenziali, la Aiello ha citato con soddisfazione i
dati della semestrale, chiedendo però alla rete di
continuare a fare attenzione nella selezione dei
rischi, nel comune interesse. Per il futuro lavoro la
direttrice prevede un impegno della Compagnia
sul fronte della crescita delle professionalità, sulla
creazione di valore e sul senso di appartenenza.
Gruppo Agenti Liguria - IX Congresso nazionale
Mozione finale
Gli Agenti del Gruppo della Liguria Assicurazioni riuniti il 10 11 e 12 ottobre 2007 a Montesilvano, per celebrare il IX Congresso nazionale, dopo ampio e appassionato dibattito, seguito dall’approvazione all’unanimità della relazione morale e finanziaria del vertice uscente;
valutata
la portata storica dei cambiamenti normativi in atto, quali il Codice delle Assicurazioni, l’indennizzo diretto
e l’imminente plurimandato, che prevedono per la Società ed il Gruppo uno sforzo coordinato e solidale al
fine di tramutare le sfide provenienti dal nuovo panorama in reciproche possibili opportunità;
premesso
che gli organismi del gruppo necessitano di un potenziamento organizzativo anche attraverso la riforma
dello statuto per una sempre maggiore e progettuale partecipazione degli iscritti che si dovrà concretizzare
anche attraverso un costante interscambio tra vertice e base nel perseguimento degli obiettivi prefissati;
apprezzano
e prendono atto dell’attuale strategia aziendale della Mandante orientata all’armonico sviluppo sia della
rete che del portafoglio, realizzati in maniera molto più significativa della media del mercato;
chiedono
• sull’indennizzo diretto un potenziamento dei servizi con ulteriori risorse umane, velocità, chiarezza e certezza di informazione; accertati i dati relativi all’effettivo impatto che la nuova procedura avrà sui costi
delle agenzie, una rivisitazione dell’accordo in atto;
• nella gestione pratica dei sinistri maggiore comunicazione e possibilità di migliore comprensione dei criteri e delle metodologie adottate;
• maggiore autonomia agenziale nonché potenziamento delle risorse assuntive di Sede e paritetica opportunità nell’emissione di nuovi affari e di partecipazione alle gare rispetto alle altre Compagnie di gruppo;
• ottimizzazione nella continuità del sistema premiante;
definiscono
la necessità di costituire una Commissione sinistri ed una per la revisione dello statuto da realizzare entro un
anno per portare a compimento il progetto di ampliamento degli organi direttivi, oggi iniziato;
tutto ciò considerato gli Agenti della Liguria, convinti e coesi
danno mandato
ai nuovi vertici del Gruppo Agenti, nella logica della continuità e del proficuo dialogo realizzato con l’attuale
management, di perseguire il raggiungimento di una più significativa redditività anche attraverso l’ottimizzazione di tutti i processi.
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Il Gant
vuole
ancora
Melis
Coraggio,
fantasia
e fiducia…
soprattutto in
se stessi
Tiziana Belotti
Partecipanti
all’assemblea
A
nche se il brutto tempo ha imperversato per tutto il periodo del congresso Gant – gruppo agenti Nuova Tirrena, riuniti presso il centro congressi del Palazzo del Turismo a Riccione, dal 15 al 18 novembre
– non ha comunque influito sul loro buon umore ed il piacere di rivedersi partecipando numerosissimi
al XIII congresso dell’Associazione.
I lavori si sono aperti giovedì pomeriggio con la nomina degli organismi assembleari; il presidente dell’assemblea, Massimo Annesi, ha brevemente introdotto gli interventi ponendo l’accento sulla grande importanza di
quel congresso, che avrebbe dovuto gestire temi e questioni determinanti per il gruppo: l’elezione del presidente e relative cariche, la conoscenza del nuovo management di direzione per il cambiamento di proprietà,
evento che - loro malgrado - si è ripetuto un po’ troppo spesso negli ultimi anni per l’agreement degli agenti
Nuova Tirrena e, non meno importanti, dibattito e confronto sui nuovi scenari di mercato.
Non poteva esimersi, il collega Annesi, dal puntualizzare, con giustificato e legittimo orgoglio, che mentre il
popolo degli agenti in generale si sta attrezzando per affrontare questi rivoluzionari cambiamenti con un po’
di preoccupazione, i colleghi Gant sono già attrezzati per gestirli “quasi serenamente”, grazie alla lungimiranza di alcuni di loro!
Sì, al congresso Gant si respirava un’aria frizzante, pregna di dignità professionale; oserei definirla “una brezza da Risorgimento”!
Fosco
Frapporti
Il primo degli ospiti ad aver avuto l’onore di parlare è stato Fosco Frapporti, presidente del Gaa
Groupama, che ha sintetizzato la
storia del loro gruppo e, essendo
ora parte della stessa “famiglia”,
ha sentito il dovere di esprimere
solidarietà e comprensione per
tutti i disagi che gli agenti Gant
hanno subito con i vari cambiamenti di percorso succedutisi negli anni e che loro stessi hanno
vissuto più volte, in altri assetti
societari, senza aver il beneficio
di mantenere un marchio così
conosciuto come il loro.
Ha espresso soddisfazione per
la collaborazione che sono riusciti ad instaurare con il management di direzione, con il
quale hanno costituito varie
commissioni di lavoro anche per
la costruzione dei prodotti che
hanno permesso, unitamente
al loro impegno professionale,
di lavorare in buona sinergia
e con reciproca soddisfazione.
Frapporti ha voluto stigmatizzare quanto gli agenti Groupama
si aspettano dallo loro Compagnia, racchiudendolo in uno
slogan di tre parole: coraggio
fantasia e fiducia: “Coraggiosa
nell’agire sul mercato, che ab-
bia la fantasia di rapportarsi con
modi diversi e la storia recente
costringe tutti a cambiare, e
voi del Gant avete già dato dimostrazione d’averla realizzata
in modo concreto, e fiducia nei
propri agenti. Voi avete fatto la
fortuna della vostra Compagnia
pur partendo da una situazione
molto più difficile della nostra e
noi altrettanto con la nostra”.
Conclude il suo intervento proponendo, ora che appartengono
a un unico gruppo societario, di
costituire una commissione paritetica, un gruppo di lavoro per
incominciare a lavorare insieme
e conoscersi meglio per amalgamarsi.
79
Angelo
Gregorio
Dopo l’intervento di Frapporti
ha preso la parola, per un breve
saluto, Angelo Gregorio, componente dell’esecutivo Sna, che ha
espresso il suo particolare interesse nei confronti del Gant e ne
ha elogiato gli iscritti per i risultati conseguiti con la costituzione
di Novit SpA, ma esortandoli nel
contempo a stare molto vicini alla
propria giunta, sostenendola. Ha
spiegato la delicatezza del momento, le pressioni quotidiane
che i dirigenti di gruppo devono
subire per i forti poteri che non
vogliono cedere alla nuova libertà che la categoria ha ottenuto
e ha ricordato la situazione del
Meridione, incoraggiando tutti a
sostenere le iniziative promosse
dallo Sna a tutela di quest’area
maggiormente esposta all’illegalità con conseguenti penalizzazioni e che devono riguardare
tutti per la dignità e difesa della
nostra categoria.
Domenico
Fumagalli
L’ultimo ospite del pomeriggio di
giovedì è stato Domenico Fumagalli che, definito da Pietro Melis
un socio di diritto del Gant, ha
fatto un’ampia disamina sulla rilevanza del ruolo dell’agente in Italia alla luce della nuova normativa
e del valore economico che rappresenta nel mondo assicurativo
italiano.
Dopo una carrellata sui cambiamenti avvenuti negli ultimi 24
mesi e tutti i gravami che ne sono
conseguiti, si è soffermato sul multicanalismo, volendo trasferire ottimismo per il futuro della nostra
categoria.
Il direttore Sna ha sottolineato
che la cura posta nell’intermediazione dall’agente non ha confronti con nessun altro canale distributivo e ne è una conferma il magro
80
4,5% ottenuto dalle Compagnie
dirette nonostante gli ingenti investimenti ed in netta antitesi con
tutte le loro previsioni. Gli agenti
italiani detengono ancora l’80%
del mercato assicurativo danni,
rappresentando un’unica realtà
nel contesto europeo, mondiale
e ancor più incisivo in rapporto
a quello francese, di cui fa parte
ora la nuova proprietà di Nuova Tirrena nel quale mercato gli
agenti intermediano solo il 35%.
Parlando del regolamento Isvap,
l’ha definito “punitivo nei confronti della categoria” per tutti i
gli oneri ed incombenze amministrative inserite e non contemplate
né nella direttiva comunitaria né
tanto meno nel nuovo codice delle assicurazioni. Il Sindacato continuerà a battersi affinché vengano
recepite alcune modifiche in corso
di approvazione grazie anche agli
appoggi politici cui si è ricorso.
L’eliminazione della decennalità
ha provocato la “fluidità” della
clientela e le Compagnie stanno
rivedendo la loro politica remunerativa.
Per la prima volta si è letto nel Sole
24 ore che qualcuno non parla più
solo di provvigione di acquisto e
incasso, ma anche di provvigione
di mantenimento.
Vogliono a tutti i costi difendere
quelle posizioni di quote di mercato che ritenevano inespugnabili, e parlano ora di fidelizzazione
della propria rete, per evitare il
richiamo del plurimandato.
Si vuole assimilare e porre sullo
stesso livello l’attività del broker
e dell’agente mentre, in realtà, il
primo ha come unica attività quella di consulenza al cliente mentre
l’agente - quale rappresentante
dell’impresa - si è visto nel tempo
gravare di tutti quegli oneri amministrativi che sono stati sempre
meno remunerati negli anni, con
riduzione della stessa aliquota
provvigionale.
Le tanto discusse provvigioni da
esporre pubblicamente nel ramo
RCAuto, quale deterrente “all’at-
tività mercenaria degli agenti”
non sono così trasparenti come
vorrebbe la normativa, essendo
in realtà al lordo di tutti i costi di
gestione che le compagnie hanno
nel tempo trasferito alla rete professionale, al fine di comprimere i
propri costi generali d’impresa, di
gestione sinistri, ispettori e altro.
Grazie alle nuove normative del
Codice delle Assicurazioni, l’agente si è spostato sensibilmente
verso il Cliente diventandone il
vero referente e potendo così abbandonare il ruolo di mero rappresentante di una Compagnia e
questo, gli agenti Gant, l’hanno
dimostrato ampiamente con la
realizzazione di Novit SpA Questo
esperimento è la risposta coerente al nuovo mercato perché da
garanzie assolute alla proprietà
della gestione del cliente, la vera
essenza del nostro lavoro, dandoci
un appeal che gli altri canali non
hanno.
La risoluzione presentata dall’onorevole Fluvi su istanza del Sindacato, se approvata dal Parlamento,
darà agli iscritti nella sezione A
del Registro la possibilità di lavorare anche nella sezione E, il che
permetterà a molti di non perdere clienti e contratti per una
mancanza di gradimento da parte
della compagnia rappresentata
o dall’impossibilità di avere altri
mandati diretti.
Fumagalli ha richiamato anche alcune battaglie che lo Sna ha ancora in corso e altre già vinte come
la recente sentenza di Cassazione
a favore dell’agente, che ha condannato la RAS a restituire parte
della rivalsa perché il sistema di
rivalsa caricato sull’agente subentrante non era commisurato alle
aliquote provvigionali precedenti.
Questo costituisce un precedente
fondamentale, perché scardina
finalmente il concetto di partita
di giro della rivalsa e questa sentenza, che il sindacato ha voluto
fortemente, costituisce un’altra
pietra miliare per la nostra categoria.
Pietro
Melis
L’estemporanea oratoria di Piero
Melis ha, come sempre, coinvolto
tutti gli astanti con grande interesse per più di un’ora, confermato
da un meritato e lunghissimo minuto d’applauso alla fine!
Anche Melis ha seguito con molto
interesse gli interventi che l’hanno
preceduto e, dopo qualche prima
battuta di apprezzamento per il notevole numero di colleghi presenti, ha rivolto la sua attenzione allo
slogan lanciato da Fosco Frapporti
ribadendo: “Sposo senza dubbio
tutti e tre i termini, il coraggio non
ci è mai mancato, non ci è mancata la fantasia e la fiducia l’abbiamo e non la chiediamo, perché la
fiducia l’abbiamo in noi stessi, in
questo consesso, in questo gruppo agenti e nei mezzi che disponiamo, perché abbiamo dimostrato che gli agenti di assicurazione
possono chiedere al management
di essere guidati con correttezza.
Credo che il management debba
dimostrare a noi, di meritare la nostra fiducia che è un’altra cosa…”
Ha ricordato tutto l’excursus del
loro gruppo e del suo mandato di
presidente iniziato 10 anni prima
al congresso di Baia Chia e le faticose sfide superate specialmente
negli anni 99/2000. Oggi Melis ritiene di essere “moderatamente”
ottimista per il futuro del proprio
gruppo alla luce dell’analisi fatta sulle motivazioni che hanno
portato Groupama ad acquistare
Nuova Tirrena e ha incominciato
a trasferire a tutti i colleghi, tutti
i vari passaggi ante e post i loro
ripetuti acquisti e i personaggi
implicati “togliendosi dalle scarpe qualche vecchio sassolino!”.
Melis controbatte, all’invito di
Frapporti di costituire insieme la
commissione prodotti, perché per
gli agenti Gant non è sufficiente istituzionalizzare solo questa,
ma è necessario entrare in tutti i
processi che possono determinare
il successo o insuccesso professionale nel territorio. Non vogliono
che la McKinsey stabilisca qual è
l’organizzazione del lavoro in funzione delle esigenze di una rete
agenziale e non vogliono andare a discutere con la Compagnia
quando questa ha già il progetto
pronto senza averli coinvolti, a
quel punto, se non lo si è discusso
prima, si può solo dire se piace o
non piace, ma “cui prodest”? Questa ferma convinzione è già stata
comunicata a Mr. Lefèvre, amministratore delegato di Groupama
Italia, che sembra averlo condiviso. I fatti che seguiranno, stabiliranno se le promesse sono concrete e coerenti alle parole espresse,
soprattutto nell’onorare il debito
di un milione che gli agenti Gant
vantano come credito nei confronti della precedente Proprietà ora
trasferita alla nuova e che Melis
ha puntualmente ricordato loro!
Il senso di corresponsabilità che
gli agenti Gant hanno dimostrato
negli anni, hanno arricchito tutti
gli azionisti che si sono succeduti e ora ritengono che sia più che
legittimo voler diventare anche
artefici del proprio benessere
economico. Sono giustamente orgogliosi di quello che hanno realizzato negli anni e non temono
le minacce perché dal 1° gennaio
non ci saranno più agenti schiavi
di un unico marchio ma liberi di
lavorare ancora per lo stesso ma
anche liberi di lavorare per altri!
Il sindacato si sta battendo perché
questo sia fruibile nella maniera
più semplice e alla portata di tutti!
Il plurimandato è una grande libertà ma non tutti sono attrezzati
per realizzarlo in proprio, quindi,
non è ragionevolmente accettabile che un ingegnere non possa
fare il geometra così come non
può essere che gli agenti iscritti
alla sezione “A” non possano operare contemporaneamente anche
per la sezione “E”. Se la risoluzione dell’on. Fluvi sarà definitivamente accolta, anche un agente
con una struttura non adeguata
per ottenere il plurimandato, ne
usufruirà in maniera indiretta. Il
gruppo Gant, come pure lo Sna,
vuole garantire il mantenimento
della redditività anche agli agenti più piccoli, che sono molti, per
non essere schiacciati dai grossi,
avendo e mettendo a disposizione loro, delle strutture o dei modelli organizzativi che consentano
di lavorare e mantenere se stessi,
i propri dipendenti e le relative
famiglie. Alla conclusione del suo
primo intervento, Piero ringrazia
i colleghi per la collaborazione
ottenuta da tutti e raccomanda
alla futura dirigenza di gruppo tre
punti inderogabili su cui non venir meno. Ma non ne ha bisogno,
perché la mattina seguente viene
riconfermato alla sua carica di presidente in un modo che lui stesso
definisce: “Avere un’investitura in
questo modo è qualcosa che mi fa
paura perché questo gruppo non
è più un gruppo agenti e basta,
e non c’è retorica in ciò che dico,
questo gruppo è diventato una
famiglia, è diventato qualcosa che
va aldilà della tutela e degli interessi è uno stimolo umano, professionale che ci impone di essere
sempre davanti agli altri, voi vi
state assumendo la responsabilità
di dovermi proteggere…”.Nessun
uomo e tanto più nessun presidente sarebbe potuto rimanere privo
di emozioni dopo l’unanime acclamazione della rielezione di Pietro Melis alla carica di presidente
che è avvenuta con un fragoroso
applauso dopo la lettura del documento presentato dal direttivo:
Il direttivo nazionale, riunito a
Riccione il 15/11/07 dopo approfondito dibattito durante il quale
è emerso un unanime assenso di
gratitudine e di ringraziamento
per il lavoro svolto nei confronti del presidente della squadra,
considerato che unità, continuità
ed esperienza sono valori irrinunciabili per affrontare le sfide che
ci aspettano per il futuro, sia di
carattere generale che quelli concernenti i rapporti con la nuova
proprietà Groupama, e che in tale
prospettiva i giovani siano da considerarsi linfa vitale, ottenuta la
disponibilità di Piero Melis di assumersi per il prossimo futuro la responsabilità della guida del Gant,
ritiene di proporre all’assemblea
la sua rielezione con l’invito ad
esercitare in piena libertà ed auto-
81
nomia le prerogative che derivano
dalla sua carica.
Sì, Pietro Melis sa quanta e quale
piena fiducia i colleghi del Gant ripongono in lui e anche lui ne ripone altrettanta in loro e sa di potersi impegnare in nome di tutti e di
poter anche affrontare una guerra
senza correre il pericolo di girarsi
e non ritrovare il suo esercito! A
chi va il merito di questo prezioso
rapporto che esiste all’interno del
gruppo agenti Gant?
Forse il Big Bang di tutto è stato
proprio il fallimento di Tirrena
che li ha portati in una situazione
paritetica, tutti potevano perdere
tutto o tutti potevano ricostruire
tutto.
Gli agenti Gant hanno scelto la seconda strada, hanno rimboccato le
maniche, hanno creduto in se stessi e nelle proprie capacità, hanno
saputo sopportare grossi sacrifici
ma soprattutto hanno ritrovato
la condivisione di valori umani
inalienabili, solidarietà, amicizia,
determinazione e coerenza nel
difendere e ricostruire insieme il
loro futuro con, coraggio, fantasia
e fiducia ma con grande dignità
professionale alla guida di un “piccolo grande uomo: Pietro Melis”.
Serve un’ulteriore conferma? La
troverete nella mozione finale del
congresso.
Mozione
Gli agenti Nuova Tirrena riuniti a Riccione dal 15 al 18 novembre 2007 per il congresso del Gant
deliberano all’unanimità la rielezione del presidente Piero Melis conferendogli ampio e pieno mandato per l’attuazione del programma operativo che egli stesso ha illustrato, punto per punto, nella
sua relazione congressuale, con particolare riferimento al riequilibrio della redditività agenziale, alla
partecipazione del Gant alla riorganizzazione della Nuova Tirrena alla luce dell’avvento della nuova
proprietà , al pieno utilizzo delle libertà derivanti dalle nuove normative, ribadiscono la piena condivisione delle politiche dello SNA per la tutela della categoria.
Componenti di giunta
Presidente: Pietro Melis - Vice Presidente: Carla Dho - Coordinatore della Presidenza: Dino Grotti
Componente: Claudio Napoletano - Componente: Massimiliano Pizzi
Responsabile Centro Studi: Silvio Friscion
Da sinistra:
Pietro Melis, Domenico Fumagalli,
Angelo Gregorio e Carla Dho
82
Lo scaffale
Abbiamo letto per voi
Massimo Cingolani
Banca e borsa.
Un percorso di
vita, di studi e
di esperienze
Un autorevole sguardo
sulla realtà bancaria italiana attraverso gli occhi di
un protagonista, professore emerito di economia
delle aziende di credito
alla “Bocconi” e presidente onorario dell’ABI. Lo
studioso offre alcune perle del proprio percorso
personale, accademico e professionale: toccando in
forma discorsiva questioni come la volatilità delle
quotazioni, gli interessi diversi degli stakeholders,
il difficile legame socio-cliente nelle banche, la
competitività globale, lo stato dell’economia italiana nell’Europa unita. Con alcuni inediti retroscena
sulle più importanti (dis)avventure creditizie del
nostro paese.
“Le Assicurazioni”:
seconda edizione del
famoso commentario
L’opera “Le Assicurazioni” - edito
da Giuffrè - a cura
del prof. Antonio
La Torre, Primo
Presidente Onorario della Corte
di Cassazione e
docente in diritto
delle assicurazioni, giunge alla sua
seconda edizione,
ampliata ed aggiornata rispetto
alla precedente,
in funzione della
riforma
attuata
nel 2005 e 2006
al codice della
navigazione e della revisione generale del settore
assicurativo operata dal Codice delle assicurazioni
private nel 2005.
Il volume, che ha lo scopo – citando la prefazione
– di “compendiare nell’unità di un quadro organico la molteplicità delle fonti regolatrici” di questa materia così complessa, si divide in tre parti e
raccoglie tutta la normativa concernente il settore
assicurativo; ogni singolo articolo viene riportato,
spiegato e commentato in modo esauriente ed approfondito. La Parte I, a sua volta divisa in quattro
Sezioni, esamina l’assicurazione nel codice civile,
nel codice della navigazione, nel codice penale e
nella legge fallimentare; la Parte II, divisa in due
Sezioni, raccoglie le fonti normative riguardanti
le assicurazioni obbligatorie; la Parte III, dedicata
all’intermediazione assicurativa ed all’attività peritale, rappresenta un consistente ampliamento
rispetto al contenuto della prima edizione ed è
stata curata da Rolando Martorelli, per lungo tempo membro del Collegio di Garanzia dell’Isvap, che
– con grande competenza e disponibilità – svolge
per lo Sna un ruolo molto importante di consulente per la fiscalità relativa alla professione di intermediario assicurativo. Due sono le sezioni che
compongono la terza Parte del volume: la prima
relativa alla legislazione nella Comunità Europea,
la legislazione nello Stato Italiano e la regolamentazione dell’Isvap; la seconda è dedicata al Codice
delle Assicurazioni (pubblicato poi integralmente
in appendice).
Nonostante la complessità del tema trattato e la
ponderosità del volume, la consultazione dell’opera, grazie alla duplice chiave di lettura costituita
dall’indice sistematico (con paragrafi e sub-paragrafi) e dall’indice analitico (voci e sottovoci), appare agevole e pratica.
Galleria
Balzani
Giuseppe
Comparini,
1894-1980
Conferenza stampa
martedì 30/10 ore
11.30
Inaugurazione
martedì 6/11/2007 ore
18.00
Apertura al pubblico
6 - 24 novembre 2007
83
Orari martedì/sabato 10.30-13.00 e
16.00-19.00
lunedì chiuso | domenica dalle
16.00 alle 19.00
Informazioni al pubblico
02 783036 | 02 781026 |
[email protected]
Ingresso sede libero
Galleria Bolzani – C.so Matteotti 20,
Milano
www.galleriabolzani.it
Catalogo in galleria
A distanza di cinquant’anni esatti dalla prima mostra, la Galleria
Bolzani di Milano torna a rendere
omaggio alla pittura e all’arte di
Giuseppe Comparini con un’esposizione che presenta oltre novanta quadri del maestro fiorentino,
classe 1894, fortemente legato
all’ambiente culturale milanese
che da subito seppe apprezzare
le sue opere.
Amante del cinema neo-realista,
Giuseppe Comparini è stato figura artistica di grande rilievo sebbene sia rimasto sempre distante
dai grandi movimenti d’avanguardia, per via del suo temperamento schivo e introverso e
per la sua concezione della vita
stessa.
Comparini si dedica interamente alla pittura solo verso gli anni
Cinquanta e la sua espressività
pittorica, di chiara derivazione macchiaiola, è il risultato di
un intenso e costante lavoro en
plein air, importantissimo per il
senso di assoluta immediatezza
che offre la natura, cui Comparini aggiungeva un lavoro preparatorio molto accurato nella ricerca
dei soggetti e nello studio del
rapporto tra luci e ombre, sempre privilegiando tele e tavole
di dimensioni ridotte. Immutati
rimarranno durante tutto l’arco
della sua produzione pittorica i
temi e i luoghi, i paesaggi della
campagna, soprattutto toscana,
e il racconto della civiltà degli
umili, contadini e pescatori, ovvero i “rifiutati” dallo sviluppo
veloce della società. Fra i soggetti più amati i casolari toscani, i
covoni di paglia, le nature morte,
i cavalli, le chiese di campagna e
momenti di vita agreste come la
84
raccolta delle olive.
Giuseppe Comparini svolge un
lavoro per certi versi documentaristico della realtà del proprio
tempo, quasi a voler raccogliere l’ultima testimonianza di un
mondo semplice fondato su forme e valori di lunghissime tradizioni, che il progresso andava via
via inghiottendo.
La scelta di voler ritrarre una realtà quasi metafisica come quella della campagna non poté che
portarlo a guardare a modelli
compatibili con la sua poetica.
Prese a riferimento il livornese
Giovanni Fattori, fra i principali
esponenti del movimento pittorico dei macchiaioli, che nasce
di fatto nel 1856 per riprodurre
– come disse lo stesso Fattori “l’impressione del vero” e il cui
nome fu usato per la prima volta
in senso dispregiativo sulle pagine della “Gazzetta del Popolo”
nel 1862, per indicare il loro antiaccademico rifiuto del disegno
e della forma a favore dell’effetto. Comparini tralasciò tuttavia
l’aspetto emozionale caratterizzato da una forte vocazione
storico-patriottica.
La mostra Giuseppe Comparini,
1894 -1980, che rimarrà aperta
al pubblico dal 6 al 24 novembre
e che prosegue sul web al sito
www.giuseppecomparini.it, comprende opere realizzate nelle
due modalità che l’artista prediligeva, la tavoletta e la tela. Nel
primo caso la pittura è immediata, con il colore che si sovrappone
con tratti decisi su degli schizzi a
carboncino a sintetizzare le suggestioni che l’artista percepiva.
Quando invece il lavoro artistico
si sposta su tela, la fase preparatoria del dipinto è molto più
accurata, tanto che le sue opere
richiedevano spesso diversi sopralluoghi.
Giuseppe Comparini nasce nel
1894 a Firenze.
Dopo la prima Guerra Mondiale,
lavora nelle Ferrovie dello Stato
come operaio di 1° classe, frequentando di sera corsi di disegno e pittura. Nel 1920 sposa Ada
Marchi. Dalla loro unione nascono i due figli Renzo e Marcello.
Nel 1925 lascia il lavoro presso le
Ferrovie e apre in Firenze la bottega artigianale “G.Comparini –
decoratore e pittore” che seguirà
sino ai primi anni sessanta, quando deciderà di chiuderla per dedicarsi interamente alla pittura.
Proprio in questo periodo si intensifica la sua attività espositiva.
È del 1957 l’incontro con Guido
Bolzani, che esporrà le opere di
Comparini con frequenza annuale sino al 1974. Sei anni dopo, il
17 febbraio 1980, Comparini si
spegne nella sua casa di Firenze.
La mostra sarà accompagnata da un libro d’artista che per
la prima volta ripercorre l’intera storia personale e artistica di Giuseppe Comparini.
Ufficio Stampa mostra
Studio de Angelis
tel. 02 324377 | 338-7272846 |
[email protected]
Italia, una ambizione
timida classe dirigente e
rischi di declino
Tommaso Padoa
–Schioppa Rizzoli
La classe dirigente in Italia
partecipa più
che in altri paesi alla critica
della politica,
denuncia molto più spesso di
quanto si senta
lei stessa investita dell’interesse generale.
Questa è una
dimostrazione
che c’è poca
coscienza nazionale, poca
ambizione.
È quello di cui è convinto il ministro dell’economia
Tommaso Padoa Schioppa,
Chiama in causa non solo il politico che governa,
ma anche l’intellettuale, il sindacalista, il burocrate, il dirigente d’impresa, a cui spetta di ripensare i
modi con cui esercitare la propria responsabilità.
Quando in Italia si dice che c’è bisogno di classe
dirigente si intende dire che c’è bisogno di un nuovo governo. E invece gli artisti,gli amministratori,i
magistrati, i giornalisti, i sindacalisti e gli imprenditori sono classe dirigente tanto quanto i governanti.
Istruzioni
per
un
che non funzionano.”
Thomas Edison (Edison tasto 6.000 materiali prima
di trovare quello giusto da usare come filamento
per le lampadine)
Winston Churchill fu bocciato in 1° media, e fu sconfitto in ogni elezione in cui si candidò, fino che non
divenne primo ministro a 62 anni, il suo moto era
mai arrendersi. Mai arrendersi mai, mai, mai, mai e
lo teneva scritto sulla scrivania.
Dvd
L’uomo della pioggia
Un film di Francis Ford Coppola
trionfale
insuccesso
A cura di Herter
Studio - Orme
Editore
Libro pieno di citazioni ed aneddoti, che tenuto
sulla scrivania ci
può confortare
durante il lavoro.
Eccone
alcune
che possono tirarci su il morale:
“non ho fallito,
ho solo trovato
10.000 soluzioni
Un giovane avvocato che lavora in uno studio di colleghi senza scrupoli, si riscatta sfidando una compagnia di assicurazione che si è arricchita vendendo
polizze malattie con clausole vessatorie.
Il film, anche se ambientato in America, ci ricorda
il nostro mondo, l’unica differenza è che gli amministratori di simili compagnie di assicurazione negli
USA vanno in galera e ci restano.
Lo si può trovare anche negli ipermercati a 9,90
Euro o anche a meno, e anche per chi l’ha già visto
è piacevole rivederlo, e farlo visionare ai propri collaboratori.
85
Taccuino culturale
Giovanni Cozzarizza
“Gambe
in
spalla”
Roberto Barni
Durata: 7.9–30.11.2007
Sede: Firenze, Giardino Boboli
Museo Archeologico
Orari:Tutti i giorni 9,00/18.00
Info: Tel. 055 2347273
Con il curioso titolo “Gambe in
spalla”, Firenze ospita una grande mostra dell’artista Roberto
Barni, patrocinata, tra gli altri,
dal Ministero per i Beni Culturali. L’evento interesserà alcuni
tra i luoghi più significativi del
centro storico e si articolerà in
due momenti successivi da giugno a novembre. Il 25 giugno si
è inaugurata la mostra di grandi
sculture in bronzo che popolano
Piazza della Repubblica, Piazzale
della Galleria Uffizi, Piazza Pitti
e il Giardino di Boboli. A settembre, invece, si apre la seconda parte dell’esposizione che si
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svolge tra il Museo Archeologico
e le Pagliere ospitando, rispettivamente dal 7 settembre e dal
29 settembre, sculture e dipinti
di grande formato. Sabato 29
settembre viene presentato anche il volume che accompagna
l’evento, edito da Cambi Editore, con testi di Alberto Boatto,
Lóránd Hegyi e Maurizio Vanni
e corredato dalle immagini delle
opere.
A ridosso del portone principale
di Palazzo Pitti, riverso a terra, si
troverà Adagio, titolo che rimanda alla musica classica. Spesso,
nelle opere di Barni, la terminologia musicale viene a soccorso
della scultura per sottolinearne il
dinamismo interno. Adagio
è una figura
di circa sette
metri sdraiata
lungo la facciata: un uomo
qualsiasi colto
nell’atto di rialzarsi. Da qui
si passa alle
opere nel Giardino di Boboli
come: Gambe
in spalla - opera che dà il titolo alla mostra
- alta cinque
metri; un’architettura di
figure concatenate fra loro; e
Vacina, dove
sette viandanti
camminano in equilibrio sul bordo di una vasca circolare, di circa
due metri di diametro, in un gioco di equilibrio-squilibrio. Ancora,
la Colonna bisbetica, una cippo di
otto metri, ma che potrebbe ergersi all’infinito, fatta di figure,
una sopra l’altra, che si muovono
in direzioni opposte; Continuo,
una scala a pioli ricurva, lunga
10 metri, dove le due figure che
si fronteggiano sembrano scendere e salire allo stesso tempo. In
Atto Muto e Tripode si costruisce
una sorta di dialogo fra tre figure
impegnate in azioni diverse ma
legate da un movimento circolare o triangolare come in Impresa.
Sempre in prossimità del prato
della Meridiana si colloca Rasoio,
una mezzaluna lunga cinque metri sulla quale proseguono il loro
eterno movimento sette figure.
Barni è uno tra i protagonisti
dell’arte italiana. La sua scultura si inserisce, rinnovandola,
in quella linea impegnata ad
affrontare l’ardua questione di
dare un’espressione plastica alla
figura dell’uomo contemporaneo. Colpisce, oltre alle qualità
formali e il peculiare uso della
patina, la spiccata originalità
dell’iconografia delle figure di
Barni: forme umane che l’artista indaga nelle sue molteplici
sfaccettature. L’uomo sembra
qui perdere il privilegio dell’individualità per diventare uomo
qualunque, anonimo, che si
perde tra la folla delle grandi metropoli. Vive, prolifica, si
moltiplica in altrettanti cloni
senza identità che creano concatenazioni,
sovrapposizioni
e sequenze. Le figure di Barni
si presentano quasi sempre in
cammino: vengono enigmaticamente da un non luogo e
sono dirette verso un altro non
luogo come prive di identità.
Opere di Roberto Barni si trovano in numerose collezioni pubbliche quali: la Fattoria di Celle
- Collezione Giuliano Gori a Santomato Pistoia; la Fondazione
“il giardino di Daniel Spoerri”
a Seggiano; la Galleria d’Arte
Moderna di Bologna; la Galleria
d’Arte Moderna di Roma; la Galleria degli Uffizi - Gabinetto dei
Disegni e Stampe a Firenze; il
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato; il Museo
d’Arte Contemporanea Palazzo
Forti a Verona; il Museo d’Arte
Moderna a Spoleto; il Museo di
Belle Arti di Budapest, il Queens
Museum di New York; la Print
Collection della Tate Gallery di
Londra. Una sua mostra personale è attualmente in corso alla
prestigiosissima Galleria Marlborough, di Montecarlo… e scusate se è poco!
“Naturgenia”
Autore: Carlos Matallana
Luogo: Galleria Torbandena
Trieste
Info:
www.torbandena.com
tel. 040630201
durata: settembre/novembre 2007
Riapre la stagione delle mostre
d’autunno e la Galleria Torbandena - fedele alla sua consolidata tradizione di proposte d’elevata qualità - non delude le attese dei suoi
molti estimatori. I fratelli Rosada
presentando, ancora una volta,
un artista di vero respiro internazionale. Vale la pena di ricordare
che questa galleria ha snocciolato
negli ultimi anni nomi del calibro
di: Cveto Marsic, Ansel Kiefer, Edo
Murtic, Antoni Tapies, Carlos Lizariturry, Robert Mapplethorpe,
Thomas Muller e Gao Xingjian
(quest’ultimo premio Nobel per la
letteratura). Con quest’attivismo e
curiosità cosmopolita, si colloca tra
le più effervescenti ed importanti
gallerie d’arte del nordest e italiane, consentendo in tal modo ai
propri collezionisti, di intercettare
precocemente i talenti, le tendenze ed i movimenti artistici che si
agitano nel crogiolo dell’arte moderna mondiale.
Il primo settembre, la Galleria
inaugura, alla presenza dell’artista, la mostra “Naturgenia”, una
personale di Carlos Matallana, pittore canario nato a Lanzarote nel
1956.
Formatosi all’accademia di Belle
Arti di Tenerife, si trasferisce poi
alla School of Visual Art di New
York, città dove trascorre un lungo periodo di formazione e dove
“respira” le atmosfere di tutte
scuole artistiche e le tendenze di
fine novecento ed inizio secolo. Ritornato a casa, come da tradizione
pittorica canaria, il suo principale
territorio d’investigazione e d’impegno artistico sarà la natura.
Le sue descrizioni del mondo, capaci di mescolare con gran fascino
e spontaneità rappresentazioni di
tipo realista a morbide astrazioni
geometriche, danno vita ad un
soffice paesaggio di forme e colori senza regole, dal deciso sapore
simbolico. Liriche ed inquietanti
allo stesso tempo, le “Naturalia”
di Carlos, sembrano volersi opporre, con la sola forza di una bellezza idealizzata, ai tentacoli della
prepotente cementificazione che
da anni sta vulnerando la travolgente bellezza di quelle incantate
sue isole. Ma è nella luce, la vera
arma della pittura di Matallana:
la luce della natura, che si serve
dei colori come un uomo dei suoi
polmoni per dar fiato al suo grido
d‘aiuto. I motivi cambiano, le immagini sono volubili, ma la luce è
essenziale: sentenzia l’accusa e il
motivo profondo del suo dipingere, determina la sensualità e quel
magico silenzioso urlo che svela
l’assoluto abbandono dell’animo
dall’artista alla bellezza della sua
terra.
Saranno presenti In mostra anche
una serie di otto matite su carta di
soggetto arboreo le quali, senza
rinunciare alla lirismo dei lavori su
tela, rivelano anche le sue grandi
doti d’illustratore e disegnatore.
87
Master sulla distribuzione di
prodotti assicurativi a Bari
Iniziativa accademica, in collaborazione con Sna
Michele Languino
L
’Università degli Sudi di Bari, Facoltà di Giurisprudenza, Dipartimento di Diritto Commerciale
e Processuale, ha organizzato un Master di I livello per l’anno accademico 2007- 2008, dal titolo “La
distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi”.
Il Master, ideato da un gruppo di docenti appartenenti all’Università di Bari, ne costituiscono il Comitato scientifico: prof. Antonella Antonucci (Presidente),
ordinario di Diritto delle banche; prof. Umberto Belviso, ordinario di Diritto commerciale; prof. Vincenzo
Vito Chionna, associato d Diritto commerciale; prof.
Francesco Moliterni, associato di Diritto delle assicurazioni; prof. Maria Teresa Paracampo, incaricato di
Diritto del Mercato finanziario; dott.ri Francesco Belviso, Angela Fabiano e Nicola Nisio, ricercatori in Diritto commerciale.
Obiettivi formativi
Obiettivo primario è la formazione di figure esperte
nella distribuzione dei prodotti finanziari, bancari e
assicurativi, funzionale alla preparazione per eventuali esami di accesso all’esercizio delle relative professioni e/o all’iscrizione in albi professionali, nonché
l’aggiornamento professionale degli intermediari già
operanti nell’area d’interesse del Master, che è attualmente oggetto di profonde e complesse innovazioni
normative.
Destinatari privilegiati dell’iniziativa sono:
– laureati nelle aree delle scienze giuridiche, economiche, sociali e politiche;
– dipendenti e collaboratori di banche, società finanziarie, reti di promotori, operatori nell’intermediazione assicurativa;
– avvocati che si occupano di controversie relative a
prodotti finanziari, bancari e assicurativi.
Docenti
Conformemente alla disciplina di Ateneo, sui master
universitari, l’attività di docenza è in prevalenza svolta da professori universitari, appartenenti alle Università di Bari, Brescia, Foggia, Milano (Bocconi), Napoli
(Federico II e L’Orientale), Roma (LUISS, G. Marconi,
Roma Tre, La Sapienza). Vi si affiancano esponenti
delle Autorità di Vigilanza (avv. Giuseppe Carriero –
Banca d’Italia; dott. Luigi Spada – Consob; avv. Antonio Longo – Isvap), avvocati, professionisti esperti nei
settori di pertinenza del Master (dott. Paolo D’Am-
88
brosio – Banca Popolare di Puglia e Basilicata; avv.
Umberto Astolfi – Banca Carime). Durante le lezioni
sugli intermediari assicurativi sono previsti interventi
di rappresentanti del Sna.
Articolazione
Il Master si svolge durante l’intero anno accademico, (novembre 2007 - ottobre 2008), prevede 400 ore
d’aula (suddivise fra mercoledì pomeriggio, venerdì
pomeriggio e sabato mattina), integrate con periodi
di stage, per un totale di 60 crediti formativi universitari ed a valore legale di diploma post-universitario
È articolato in 4 moduli:
Modulo A – Elementi comuni di disciplina del mercato
finanziario (14 cfu)
Modulo B – La distribuzione di prodotti finanziari (12 cfu)
Modulo C – La distribuzione di prodotti bancari (12 cfu)
Modulo D – La distribuzione di prodotti assicurativi (12 cfu)
È possibile presentare domanda di iscrizione al Master
entro dicembre 2007.
È prevista la possibilità di iscrizione ad uno o più moduli, previo colloquio di ammissione.
La frequenza del modulo, con superamento di colloquio finale, consente di conferire un attestato di partecipazione.
Tassa di iscrizione
L’iscrizione al Master prevede il pagamento di una
tassa d’iscrizione, soggetta al trattamento, fiscale di
€ 3.000,00 (in due rate).
Per l’iscrizione al singolo modulo la tassa è di €
1.000,00 per l’iscrizione contestuale a 2 moduli è di
€ 1.700,00.
Al Master contribuiscono Banca Carime, Eurogets
s.r.l., Fineurogest s.r.l., Banca popolare di Puglia e
Basilicata, Banca popolare di Bari, San Paolo-Banco
di Napoli, Lloyd Italico, Monte dei Paschi di Siena,
Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione - Sezione provinciale di Bari, Associazione in Difesa dei
Consumatori e degli Utenti bancari finanziari “UBF”,
Cacucci Editore, Giuffrè Editore. Gli iscritti allo Sna
godono di particolari agevolazioni.
Sede
Università degli Studi di Bari, Facoltà di Giurisprudenza, Corso Italia n. 23 (II piano) – 70121 Bari. Per
informazioni ed iscrizioni: [email protected]
338/2235499.
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ad
Ro
ow
Sh
organizzato dal mensile
ASSICURA
Confronto-Incontro:
il mese del plurimandato
Primo forum itinerante per gli intermediari assicurativi
Una giornata di approfondimento, incontro e confronto sui temi della riforma
della professione di intermediario e sulle opportunità del plurimandato
In collaborazione con
FEBBRAIO-MARZO 2008
●
Torino, 15 febbraio
●
Firenze, 22 febbraio
●
Vicenza, 29 febbraio
●
Palermo, 7 marzo
●
Bari, 14 marzo
●
Cagliari, 28 marzo
per informazioni:
tel: 02 67101088
email: [email protected]