05 DISEGNO – Le Scale - Didattica ing. g. mongiello

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05 DISEGNO – Le Scale - Didattica ing. g. mongiello
POLITECNICO DI BARI
C.d.L. ingegneria CIVILE - AMBIENTALE
CORSO DI DISEGNO
Il disegno delle scale.
Le diapositive costituiscono unicamente una base per lo sviluppo della lezione e, come tali, non
sostituiscono in alcun modo i testi consigliati.
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Il disegno delle scale
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di
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Le scale, in relazione all'uso cui sono destinate, possono essere "esterne" o
"interne“ al corpo si fabbrica, è una struttura architettonica realizzata in legno,
ferro, pietra o cemento armato, per superare dislivelli.
Carlo Scarpa,
particolari di una scala a Castelvecchio
gi
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m
on
Le scale esterne possono assumere una
conformazione diritta o frontale, ortogonale rispetto
al prospetto dell'edificio; parallela al prospetto, ad
una o due rampe; a rampa curva, tipica
dell’architettura barocca.
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Scala frontale
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Scala parallela
Scala curva
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Le scale sono composte da un insieme di elementi,
ciascuno dei quali assolve ad una determinata funzione, e
la cui esatta denominazione è importante per la
correttezza del linguaggio.
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•vano scala: volume contenente lo sviluppo della scala;
•struttura portante principale: struttura principale che delimita il
vano scala; la struttura può essere eseguita con varie tecniche
(muratura tradizionale, conglomerato cementizio armato, acciaio,
legno), coerentemente al sistema strutturale generale dell'edificio;
•rampa: l'elemento di collegamento fra due ripiani a diverso livello;
•gradini: gli elementi che costituiscono la rampa; ognuno di essi è
costituito da un elemento orizzontale (pedata = p) e da un
elemento verticale (alzata = a);
•pianerottoli o ripiani: elementi orizzontali posti tra le rampe;
possono essere intermedi se interrompono le rampe, e di arrivo se
queste terminano su di essi;
•parapetto: l'elemento di protezione laterale e di aiuto lungo il
percorso della rampa, che consente di appoggiarsi al suo bordo
superiore dove è collocato il corrimano;
•linea di calpestio: la linea secondo la quale si percorre la scala;
questa linea dista circa 55 cm dal corrimano per rampe di
larghezza maggiore di 110 cm e coincide con l'asse della rampa
quando questa ha larghezza inferiore.
nota: i disegni sono puramente indicativi e non esaustivi per la parte grafica
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Tipologia costruttiva delle scale: scala ad anima.
Scala ad anima ha due rampe parallele che
si dipartono da un pianerottolo comune.
La rampa di questa tipologia, sotto il profilo
strutturale, può essere incastrata lungo i muri
perimetrali e sull’anima (la parte centrale).
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Scala ad anima. Nel disegno a sinistra le rampe poggiano sui muri perimetrali
e sull’anima nella parte centrale. Nel disegno di destra, sui muri perimetrali e i
due pilastri sull’asse orizzontale.
Scala in muratura. Rampe con intradosso con volta a
botte (asse della volta parallelo alla rampa) e pianerottoli
con volte a crociera.
Scala in muratura. Rampe con intradosso con
volta a botte. (asse della volta ortogonale alla
rampa).
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La scala a tenaglia è composta da una prima rampa centrale e due
successive laterali di minore larghezza (circa la metà) rispetto alla prima.
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La scala a pozzo, circolare o ellittica, presenta uno sviluppo della rampa più breve. I
pianerottoli di riposo sono presenti ad ogni cambiamento di direzione della rampa.
Questo tipo di scala lascia al centro un vuoto (“pozzo”) dove spesso trova posto il vano
corsa dell’ascensore.
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La scala ellittica o anche detta a chiocciola.
Per questo tipo di scala il dimensionamento della pedata viene effettuato sull’asse del
gradino essendo questo di profondità variabile. La sua rappresentazione è sempre
completa, ovvero, non viene sezionata per consentire di rappresentare l’intero sviluppo
in tutta la sua altezza.
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Esempio di scala aperta, tipologia a pozzo, con volte a botte rampante sulle rampe e
volte a crociera sui pianerottoli.
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Esempio di scala aperta, con volte a crociera rampante sulle rampe e sui pianerottoli.
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Bisceglie, Palazzo Tupputi. Scala aperta,
con volte a crociera rampante sulle rampe
e sui pianerottoli.
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Si definiscono a sbalzo le strutture con i gradini
incastrati su un solo lato, rimanendo l'altro libero, e si
comportano come vere e proprie mensole. Si
riconoscono dalla esigua sezione del gradino,
mancando la soletta portante.
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Scale a sbalzo
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Le scale di questo tipo possono essere:
- con gradini portanti a sbalzo dalla muratura
perimetrale;
- con gradini portanti a sbalzo da trave a ginocchio;
- a soletta rampante a sbalzo da trave a ginocchio e
gradini riportati.
Sezione C-C
le strutture portanti verticali
consistono in murature in c.a.
o di mattoni pieni disposte
lungo i lati maggiori del vano
scala,
le rampe ed i pianerottoli in
c.a. sono a sbalzo dalla
struttura portante.
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Scale a sbalzo su trave a ginocchio
Scale a sbalzo con gradini incastrati
nella muratura
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Scale appoggiate.
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Si definiscono scale appoggiate o con soletta rampante, quando le rampe
sono sostenute da travi parallele ed ortogonali all'asse della rampa.
Su queste travi principali si esegue una orditura di travi secondarie e si riporta il
piano delle rampe. Sopra i piani inclinati così ottenuti si costruiscono i gradini.
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Nel caso in cui la scala sia eseguita in cemento armato, anziché ricorrere alle travi
per il sostegno della rampa, si può eseguire direttamente una soletta (questa si
presenterà con altezza maggiore di 12 cm) rampante sagomata "a ginocchio" ed
appoggiata alle travi di testa (portante) dell'ossatura in c.a. della gabbia scale.
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b
Sezione A-A
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a - le strutture portanti
verticali consistono in una
normale ingabbiatura di
pilastri in c.a.,
le rampe ed i pianerottoli in
c.a. costituiscono solette
continue a ginocchio.
di
nota: i disegni sono puramente indicativi e non esaustivi per la parte grafica
a
Sezione B-B
b - le strutture portanti verticali
consistono in muratura di
mattoni pieni, le rampe ed i
pianerottoli in c.a. costituiscono
solette continue a ginocchio.
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Essendo le scale elementi che si sviluppano in tre
dimensioni, per la loro rappresentazione si
stabiliscono alcuni segni convenzionali:
• Un doppio tratto inclinato, che indica il punto dove
il piano orizzontale, usato per sezionare l’edificio e
creare la pianta, taglia la rampa.
• Una freccia con tratto sottile continuo per indicare
il verso di salita.
• L’indicazione della quota a cui si trova il
pianerottolo di arrivo (eventualmente quello
intermedio).
• I gradini si disegnano con tratto sottile continuo
essendo questi in proiezione sotto il piano di
sezione.
• nella pianta del piano dove nasce la scala, con
linea tratteggiata sottile si indica l’ingombro della
rampa sovrastante (essendo questa sopra il piano
di sezione è in proiezione virtuale).
el
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nota: i disegni sono puramente
indicativi e non esaustivi per la parte
grafica
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Quota del piano rappresentato
el
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Pianta del piano dove nasce la scala.
In questa pianta vedremo solo i primi gradini
-240
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e l’ingombro delle rampe superiori.
Pianerottolo da cui nasce la scala
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Dimensione pedata/alzata
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Segno che indica la sezione della rampa.
Piano orizzontale di sezione
nota: i disegni sono puramente indicativi e non esaustivi per la parte grafica
Numero di gradini.
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disegno quella in bianco). Oltre il segno di sezione vedremo la rampa che, dal piano inferiore
porta al pianerottolo rappresentato in pianta a quota +275, (nel disegno in verde).
Nelle piante dei piani fuori terra si fa in modo di sezionare l’eventuale finestrino di
ventilazione della scale.
Pianta piano tipo
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Pianerottolo piano tipo
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Piano di sezione
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Rampa che porta dal piano
inferiore (0.00) a quello
rappresentato in pianta (+275)
Indicazione del verso di salita.
Il segno è aperto e parte dal
piano rappresentato in pianta
+275
nota: i disegni sono puramente indicativi e non esaustivi per la parte grafica
del piano tipo, la rampa che parte dal piano sarà sezionata (nel
el
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Nella pianta
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Nella pianta del piano più alto, dove la scala termina, non vedremo nessuna rampa
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sezionata, essendo entrambe le rampe sotto il piano di sezione. In questo caso vedremo le
ultime due rampe. In questa pianta compare anche la chiusura del corrimano.
Pianta ultimo piano
Pianerottolo ultimo piano
Rampa che porta dal piano inferiore
(+275) a quello rappresentato in pianta
(+550)
Doppia linea che indica la
chiusura del corrimano
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Piano di sezione
nota: i disegni sono puramente indicativi e non esaustivi per la parte grafica
+550
A’
A’
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A
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gi
A
A
A’
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Nel disegno delle scale in pianta
andrà indicato dove è stata
effettuata la sezione. Questa
andrà fatta obbligatoriamente
parallela alla rampa. Si evita la
sezione ortogonale. La sezione
deve mostrare sempre entrambe
le rampe, quella sezionata e
quella non sezionata che si vedrà
in proiezione. Nel caso l’edificio
abbia più piani tipo uguali si
disegna una sola pianta
indicando a quali quote abbiamo i
piani uguali. Le sezioni vanno
preferibilmente nominate, in
modo da poter essere lette nel
verso giusto es. AA’
el
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nota: i disegni sono puramente indicativi e non
esaustivi per la parte grafica
A
A’
Sezione AA’
Sfalsamento indietro d<a/2
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on
Nello studio di una scala si devono affrontare alcuni
problemi la cui soluzione è indispensabile volendo
ottenere un buon risultato architettonico, anche se la
scala non ha valori monumentali o rappresentativi.
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Problemi geometrici fra rampe successive
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a) Per ottenere la continuità dei piani di intradosso delle rampe e di quello
del pianerottolo, l'intradosso del pianerottolo deve intersecare su una
Sfalsamento nullo d=a/2
medesima retta gli intradossi delle due rampe.
Le variabili che determinano la soluzione (grafica od analitica) sono le
seguenti:
•s = spessore del pianerottolo misurato tra i due piani di intradosso e di
calpestio al finito;
•r = spessore della rampa misurato tra il piano di intradosso al finito ed il
piano radente gli spigoli interni finiti dei gradini;
•g = inclinazione della rampa;
•d = differenza fra s e lo spessore della rampa misurato verticalmente (d
= s - r / cos g)
La soluzione può essere ottenuta con metodo grafico o con metodo
analitico, facendo coincidere o meno l'alzata della rampa di arrivo con
Sfalsamento avanti d>a/2
l'alzata della rampa di partenza.
b) Raccordo del corrimano.
E' opportuno che il corrimano si sviluppi in modo continuo senza
interruzioni brusche flessioni.
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Nella sezione del vano scala, se presente,
deve essere schematizzato anche l’impianto
ascensore, nelle sue parti salienti, essendo
questo impianto oggetto di progettazione a
se stante.
Si rappresentano il vano corsa, la sala
macchine e la fossa.
Sopra l’ultima fermata vi è una zona detta
extra corsa, quindi l’ultimo interpiano
presenta maggiore altezza o il pavimento del
locale macchine sarà rialzato rispetto il
solaio di copertura.
Al piede del vano corsa vi è una “fossa”, di
solito riempita di sabbia in cui vi è
posizionato un sistema detto paracadute,
che entra in azione in caso la cabina
precipiti.
La sala macchine può trovarsi in alto o in
basso a seconda delle necessità e della
tipologia dell’impianto.
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collegamenti verticali meccanici
di
Sezioni di vano corsa ascensore con
diverse tipologie di motorizzazioni
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collegamenti verticali meccanici
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Rappresentazione tipica di un vano ascensore in pianta con dimensioni di massima
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Vediamo alcuni errori, tipici, da evitare
nel disegno della scale e la loro
sezione.
• La ripetizione di misure già presenti.
• La campitura delle murature poco
rappresentativa e uguale tra rampe e
murature. La campitura è in funzione
della scala del disegno.
•La campitura del terreno disturba la
lettura del disegno, può essere indicata
con un colore uniforme grigio chiaro.
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errori da evitare
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A
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• La rappresentazione della copertura del
torrino scale, certamente, presenta un
bordo rialzato (circa30cm), per consentire il
masso a pendio.
• La campitura della struttura con il retino
del CLS (è un rifugio atomico?).
• La campitura delle rampe sezionate con
un retino di “fantasia” e inspiegabilmente
mutevole all’attacco rampa/solaio (part. A).
• L’attacco della sezione con il terreno e
l’immancabile retino ad indicare il terreno.
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errori da evitare
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• Disegno a SX, la quota cambia
inspiegabilmente.
• Disegno a SX (in basso), l’ingresso è allo
stesso livello del marciapiede e non si vede
la soglia.
• Disegno a DX (in basso), linea interna
della muratura spessa anche sulla finestra
dove è in proiezione e và tracciata sottile.
• Disegno a DX (in alto), linea interna più
spessa che sparisce sulle aperture.
• Il disegno della muratura ha internamente
la linea spessa, esternamente quella
sottile??.
•Entrambi i disegni “navigano” nel foglio.
Cosa accade in adiacenza alle murature
che definiscono il vano scala?
•Le descrizioni dei disegni sono grossolane,
meglio specificare la quota a cui si riferisce
la pianta!
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errori da evitare
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gi
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errori da evitare
di
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a
g_
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on
Come funzione la scala da un piano
all’atro?
Tipico errore dovuto alla sezione
orientata dal lato opposto alla rampa
non sezionata.
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N
gi
3,9
5
3,25
g_
m
on
1,55
2,2
altra proprietà
1,3
lib
altra
6,6
3,7
5,15
h.320
5,15
proprietà
se
g
no
1,55
a
3,05
3,1
po
• Le quote sono allineate.
•Il disegno mostra cosa accade in
adiacenza all’immobile riprodotto,
interrompendo con opportuni
segni le murature che,
evidentemente proseguono.
•E’ presente l’indicazione del
punto di sezione.
•È possibile leggere il nord e la
scala grafica.
•È presente la quota del piano
riprodotto.
•Le quotature sono allineate ed
ordinate.
el
lo
Un buon disegno
di
n.b. il tratto grafico spesso, ad indicare la
muratura sezionata, per motivi di scala risulta
molto più doppio del reale.
0
1
2m
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el
lo
Un buon disegno
N
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m
on
gi
Nel caso sia necessario disegnare solo il vano scala, questo
andrà “stralciato” dalla pianta in modo da fare comprendere
cosa accade in adiacenza a questo.
di
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210
po
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a
•Il segno della sezione è sempre presente in tutte le piante.
•La sezione passa attraverso le aperture e il collegamento
verticale meccanizzato.
•È possibile leggere il nord e la scala grafica.
•È presente la quota del piano riprodotto.
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1
2m
n.b. il tratto grafico spesso, ad indicare la muratura sezionata, per motivi di scala
risulta molto più doppio del reale.
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