20 Era lei italiano
Transcript
20 Era lei italiano
Era lei. Oggi è stata una giornata triste, piovosa, senza luce è stata proprio la pioggia a cambiare la mia vita o meglio a trasformarla. Attraversando la strada non mi sono accorto che il semaforo era verde e una macchina a tutta velocità non ha avuto il tempo di frenare e mi ha preso in pieno facendomi fare un volo acrobatico. Con quella pioggia non ha potuto vedermi e non ha avuto il tempo di bloccare la sua auto. Non avrei mai pensato che delle banali e comuni gocce di acqua nel momento che si fossero unite contro di me avrebbero cambiato il corso della mia vita. Sono costretto a riconoscere agli eventi casuali una volontà più forte della mia. Nessuno ha la possibilità di calcolare o di impedire che un qualcosa avvenga nell attimo seguente. Dopo tutto il cerimoniale che normalmente si fa quando qualcuno muore mi vedo infilare dentro una buca di circa tre metri di profondità. Con tutta quella terra che mi tirano sopra sarà difficile uscirne. Non ho mai capito perché ci tirino tanta terra, forse hanno davvero paura che qualcuno ci ripensi e torni a vivere. Certo che dover accettare questo destino non mi convince molto, non sento che sia arrivato il momento di morire, voglio dire, andarmene via così da questo mondo, in questo modo senza neanche aver avvertito le persone a me care. La morte dovrebbe almeno avere l accortezza di avvisarti qualche giorno prima. Decido quindi di fare qualcosa per cambiare questa precaria situazione. Invece di restaremene qui tranquillo con l'anima in pace come fanno tutti quelli che accettano il loro destino, provo ad avere un atteggiamento diverso per vedere quello che succede. Difatti dopo poche ore che battevo contro la bara e gridavo a scuarcia gola, è venuta a farmi visita la morte, infastidita di tanto baccano. 1 Devo dire che non era neanche brutta come io la dipingevo, anzi aveva un suo fascino. Se ci sono molti angeli e ognuno ha il suo, ci sono anche molte morti e ognuno a la sua, quella che era toccata a me era aperta, comprensiva, e disposta al dialogo. Lei aveva le sue giuste ragioni…che era arrivato il momento, il destino scritto di antemano non si poteva cambiare, che questo prima o poi arriva per tutti. Però anch'io avevo le mie ragioni… che era troppo presto per andarmene visto che continuavo ad amare la vita, che non era giusto morire in questo modo, e che avevo ancora molte cose da fare, ma sopratutto, e questa fu la frase vincente che fece intenerire la morte, non potevo andarmene da questo mondo senza prima avere incontrato la cosa più importante della vita… l'amore. Il modo in cui la maggior parte degli uomini prende la propria vita è solo un ripiego, un modo come un altro per sotrarsi allo scopo principale che è viverla, e questo deriva principalmente per la ignoranza e l'incapacità d intenderla. Non tutti hanno la possibilità di dialogare con la propria morte e convincerla che le conceda delle alternative, il fatto dipende molto da como uno vive la sua vita. Se in vita mi fossi comportato male e avessi fatto soffrire molta gente sicuramente non avrei avuto la possibilità di arrivare ad un accordo, mi sarei incontrato con una morte dura, sorda e inamovibile alle mie offerte. Dopo quasi tre lunghi giorni di dialogo incessante, la morte mi concesse un'alternativa. In definitiva la mia abilità di trattare con la morte era solo un tentativo di guadagnare tempo prima di un silenzio eterno. Mi avrebbe dato la possibilità di essere invisibile durante un anno dopo di che avrei dovevo rassegnarmi. Mi sembrò un giusto accordo del resto anche lei doveva fare il suo lavoro. Però anche io misi delle condizioni che lei comprensiva accettò senza repliche. Che potessi vedere tutto e tutti ma soprattutto gli altri invisibili che come me erano usciti ad arrivare ad un accordo con la propria morte. 2 Erano proprio gli invisibili che a me interessava, sapevo che tra di loro avrei trovato qualcuno della mia famiglia, alcuni dei miei amici, è chissà forse anche qualcuno che non avevo mai incontrato. Difatti fu tutto come avevo previsto, ritrovai alcuni dei miei famigliari felici e contenti di rivedermi, e dopo aver passato un tempo con loro andai a trovare i vecchi amici, alcuni dei quali non erano cambiati affatto. Festeggiammo l'avvenimento aprendo delle bottiglie di buon vino, cenando nei migliori ristoranti, e ballando fino a mattina nelle discoteche di moda. Per tutto questo cerimoniale persi quasi sei mesi del mio tempo, dopo di che decisi che era arrivato il momento di cercare quello che in vita non avevo mai trovato… l'amore. Era veramente difficile, le strade e le piazze di tutte le città del mondo erano pieni di invisibili, ce ne erano talmente tanti che ha volte quando tornavo nella mia tomba stanco di tanto camminare facevo fatica ad addormentarmi. Ma aquello che più mi incuriosiva era, che dietro ogni essere vivente c'erano almeno due o tre invisibili che stavano tutto il tempo insieme a lui, lo seguivano in ogni angolo, perfino la notte quando dormiva, stavano lì accanto a lui seduti aspettando in silenzio che facesse giorno. L'unico modo di farli sparire era che l'essere vivo si dimenticasse di loro, quando questa accadeva l'invisibile spariva e di conseguenza moriva, dimenticato nella sua tomba. Con i giovani era possibile, dimenticano tutto con molta facilità per questo il mondo va male, ma con gli anziani non c'era verso, non si dimenticavano di niente e di nessuno. Quindi accadeva con frequenza che un vecchietto di apparenza banale e insignificante era seguito da una lunghissima coda di invisibili, tutta gente che nella vita di quell'uomo aveva contato qualcosa, o lui per loro. E così girando per il mondo cercando quel bene prezioso passarono altri tre mesi. Non avevo quasi più tempo, mi rimanevano solo 90 giorni dopo di che sarei dovuto tornare al mio posto, nella mia tomba, nel silenzio della eternità. 3 Dovevo quindi mettermi l'anima in pace e tristemente accettare il mio destino. Ma le cose che sono per te gravitano con forza verso di te, e quello che è tuo, niente e nessuno può prendertelo, neanche la morte. E un giorno mentre passeggiavo solo a Parigi nel quartiere del Marais che tante volte sono andato in vita successe qualcosa di insolito. In mezzo alla folla di personaggi vivi che correvano affannati in varie direzioni, ognuno con la sua vita e le sue priorità, seguiti da mille di invisibili, per mio stupore vidi uscire dal metro un'anima sola, che con passo lento,con aria distratta, e una dolcezza insolita nei suoi movimenti, andò a sedersi su una panchita sotto degli alberi. Quella meravigliosa creatura, attirò tanto la mia attenzione che mi avvicinai a lei per capire chi era, e per vedere meglio il suo volto. Quell anima invisibile era così bella da mozzare il fiato, non avevo mai visto da vivo una donna più bella di quella. Del resto l'incontro tra un uomo e una donna sconosciuti a se stessi è uno dei momenti più magici che vita ci riserva. Capii… fin dal primo momento ,per la magia che si compose tra di noi, che ero riuscito a trovare per caso quello che in vita ero andato cercando per il mondo intero… la mia metà. Capii… che dal tipo di vita che avevo condotto da vivo e dal 'atteggiamento che aveva avuto davanti al mondo mi ero allontanato da lei. Il nostro percorso di vita era stato fatto sun treni opposti, senza nessuna posibilita d incontrarsi. Capii… che per amare ci vuole il coraggio di sbagliare ,la volontà di essere presenti, la responsabilità di scegliere, ed è necessario vincere la paura che a volte ci blocca per poter sentire. Capìi… l'importanza dell'amore, di amare e di essere amato da qualcuno per costruire insieme qualcosa che va oltre la morte. Io me ne sarei andato senza lasciare nessuno che mi ricordasse, senza lasciare un segno della mia esistenza, avevo vissuto solo per me, e vivere solo per se stessi e poca cosa. 4 Se ci fossimo incontrati prima, le nostre vite sarebbero state diverse e di conseguenza le nostre morti. Mancava solo un mese per tornare nella tomba e essere dimenticato . Solo a lei li davanti a me seduta su una panchita, guardandomi con i suoi occhioni azzurri e profondi come l oceano , importavo qualcosa. Non volevo perderla, lasciarla sola, separarmi da lei, non ero riuscito a trovarla in vita perchè non avevo avuto il coraggio di decidere di fare un cammino insieme a una donna, l'avevo incontrata nella morte, e non ci volevo rinunciare. Chiamai la morte e la pregai in ginocchio, e con le lacrime agli occhi, di darmi una proroga per altri sei mesi, ma fu irremovibile e non accettò nessuna mia proposta. I grandi amori non si possono pianifiacare calcolare razionalizzare, si devono sentire e vivere con coraggio, e nel viverli, giorno dopo giorno si rafforzano e si costruiscono. Molte volte la ragione è lontana dal cuore e come in ogni cosa della vita tutto è vero e tutto è relativo, visto che nessuno è in grado di scommettere e vincere sull'attimo futuro. In quel mese che mi restava ci amavammo come nessuno avrebbe mai potuto fare riempiendo noi stessi di tanto amore che qualsiasi luogo ci veniva stretto. Ogni istante era pieno di amore, di tenerezza, di dolcezza, tutto intorno a noi era meraviglioso perchè meraviglioso era quello che vivevamo. Pero un mese passa presto,e una ora prima che il tempo pattuito scadesse la morte si presentò puntuale e silenziosa invitandomi a seguirla. La sua espessione era triste e malinconica, diversa dalla prima volta che la incontrai. Questa volta il lavoro da eseguire era duro e difficile… doveva dividere due anime gemelle che si erono ritrovate e avrebbero voluto amarsi per l eternità. In me invece, a differenza della prima volta, non viveva nessuna tristezza o ribellione nell accetare l evento. La segui sorridente e soddisfatto, compiaciuto di quello che avevo vissuto, felice di aver trovato il grande amore. 5 E quando mi ritrovai solo nella oscurità en el silenzio della mia tomba , prima di addormentarmi, pensavo a lei, ai suoi baci, ai suoi abbracci, al suo amore, e solo allora, capii… che si puo morire in pace solo dopo aver tanto amato. Chiusi gli occhi e inizia a dormire con il suo viso dentro il mio cuore. È l'anima pregunta. 6