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IL SETTORE AUTOMOTIVE IN INDIA
Panoramica del settore
I dati di Dicembre 2010 forniti da SIAM (Society of Indian Automobile Manufacturers) mostrano un
settore automotive notevolmente dinamico nell’ultimo decennio, con dei buoni tassi di crescita
annuali che hanno fatto di quello indiano uno dei più importanti comparti automobilistici
mondiali. Dal 2004 al 2010 la produzione di autoveicoli è più che raddoppiata, passando da
1.264.000 a 2.917.000 unità prodotte. Solo nell’ultimo anno, la produzione è cresciuta del
29,4%, nel 2009 sono stati prodotti 2.255.000 autoveicoli. Analogo discorso riguarda le sole
autovetture, le cui unità prodotte sono passate da 989.000 unità nel 2004 a 2.351.000 nel 2010,
con una crescita nell’ultimo anno del 27,9% sul 2009.
Andamento della Produzione in India – Fonte SIAM
Vetture
Vecoli Comm.li
Tot autoveicoli
Tre Ruote
Due Ruote
Totale Generale
989.560
275.040
1.264.600
356.223
5.622,74
1.626.446
2004/05 1.209.876
353.703
1.563.579
374.445
6.529.829
8.467.853
2005/06 1.309.300
391.083
1.700.383
434.423
7.608.697
9.743.503
2006/07 1.545.223
519.982
2.065.205
556.126
8.466.666
11.087.997
2007/08 1.777.583
549.006
2.326.589
500.660
8.026.681
10.853.930
2008/09 1.838.593
416.870
2.255.463
497.020
8.419.792
11.172.275
2009/10 2.351.240
566.608
2.917.848
619.093
10.512.889
14.049.830
2003/04
È interessante notare come l’aumento della produzione sia dovuta in gran parte a quelle case (
soprattutto giapponesi) che considerano l’India come un Hub per produrre veicoli da destinare a
mercati più maturi. Nel 2004, infatti, le esportazioni di autoveicoli sono state 146.723 (129.291
autovetture), appena l’11,6% degli autoveicoli prodotti (il 13% per ciò che riguarda le
autovetture). Nel 2010 il numero di esportazioni è più che triplicato, raggiungendo quota
491.153 unità (di cui 446.146 autovetture), il 16,8% della produzione nello stesso anno (il 18,9%
per le autovetture).
Anche il mercato automotive indiano ha visto tra il 2004 ed il 2010 una forte crescita ed anche in
questo caso le vendite in questo periodo sono più che raddoppiate. Nel 2004 le vendite di
autoveicoli sono state 1.162.000 (902.000 autovetture) mentre nel 2010 si è raggiunta quota
2.481.000 (di cui 1.949.000 autovetture), il 28,1% in più rispetto ai 1.936.000 autoveicoli venduti
nel 2009 ( +25,6% le autovetture rispetto alle 1.552.000 del 2009).
Andamento delle Vendite in India – Fonte SIAM
Vetture
Vecoli Comm.li
Tot autoveicoli
Tre Ruote
Due Ruote
Totale Generale
902.096
260.114
1.162.210
284.078
5.364.249
6.810.537
2004/05 1.061.572
318.430
1.380.002
307.862
6.209.765
7.897.629
2005/06 1.143.076
351.041
1.494.117
359.920
7.052.391
8.906.428
2006/07 1.379.979
467.765
1.847.744
403.910
7.872.334
10.123.988
2007/08 1.549.882
490.494
2.040.376
364.781
7.249.278
9.654.435
2008/09 1.552.703
384.194
1.936.897
349.727
7.437.619
9.724.243
2009/10 1.949.776
531.395
2.481.171
440.368
9.371.231
12.292.770
2003/04
Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica
Sedi: 10128 Torino - Corso Galileo Ferraris, 61 – Telefono +39 011 5546511 – Fax +39 011 545464 – E-mail: [email protected] –
00144 Roma – Viale Pasteur , 10 – Telefono +39 06 54221493 (4) – Fax +39 06 54221418– E-mail: [email protected]
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Crescita e potenzialità
Il fatturato lordo del comparto nel 2008-2009 si è attestato a più di 38 mld US$, pesando poco
meno del 3% sul PIL dell’India.
Il fatturato 2010-2011 del settore della componentistica, secondo l’Automotive Component
Manufacturer Association, raggiungerà i 26 mld US$, 18% in più rispetto al periodo precedente.
L’ACMA afferma che il valore del comparto raggiungerà i 113 mld US$ entro il 2020.
L’automotive impiegava direttamente circa 500.000 persone ed indirettamente 10 milioni (dati
2005 – Ministero dell’Industria Pesante).
Come già sottolineato, oltre ad avere una notevole industria automobilistica locale, l’India
funziona da Hub per grossi produttori stranieri, in particolar modo le giapponesi Nissan, Honda,
Suzuki e Toyota, oltre che GM e Hyundai. Ciò deriva da diversi fattori che rendono conveniente
investire sul territorio indiano:
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Bassi costi di produzione;
Flessibilità nel mercato del lavoro;
Qualità della manodopera;
Infrastrutture
Abbondanza di materie prime;
Incentivi e politiche economiche.
Caratteristiche del settore
A fronte di una forte crescita prevista nei prossimi tre anni riguardante la produzione di Veicoli
Leggeri, in India è prevista, in parallelo, un forte aumento della capacità produttiva che
dovrebbe passare dalle 4.075.000 unità del 2009 e le 5.009.000 del 2010 a 5.409.000 nel 2011,
6.210.000 nel 2012 e 6.820.000 nel 2013.
Secondo Fourin Asia, i modelli presenti nel mercato indiano sono circa 80 per il 2010, quasi
raddoppiati rispetto al 2005, ed entro il 2013, tra nuovi prodotti e restyling, 30 nuovi modelli
sono pronti per entrare a far parte del mercato.
Le aspettative di crescita dell’industria dell’auto si posizionano intorno ad un tasso medio di
crescita annuale del 10% per i prossimi dieci anni. Secondo le proiezioni ACMA (Agosto 2010) la
produzione di autoveicoli in India dovrebbe raggiungere i 6,4 milioni di unità (di cui 5 milioni di
vetture) nel 2015 fino a raggiungere 11,2 milioni di unità (di cui 9 milioni di vetture), diventando
così il quinto produttore di autoveicoli al mondo dopo Cina, Giappone, USA e Germania.
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Principali attori del settore
Per quel che riguarda i costruttori di autoveicoli, Nissan e Suzuki sono sicuramente quelli che
stanno accelerando di più il proprio volume d’affari in India. In totale, la crescita prevista della
capacità produttiva in India passerà da 4,07 milioni di unità nel 2009 a 5,41 milioni nel 2011.
Questa forte crescita va ricercata soprattutto nella produzione di veicoli low cost.
Tra il 2010 ed il 2014, insieme al maggior gruppo locale, Maruti Suzuki, le maggiori case
giapponesi, alcune importanti case occidentali come GM, Fiat, Ford e Volkswagen, oltre che le
indiane Tata Motors e Mahindra hanno pianificato la costruzione di nuovi stabilimenti.
Per quanto riguarda invece i veicoli commerciali ed industriali, sia i players locali che quelli
stranieri hanno intenzione di rispondere al mercato in espansione, in particolare Ashock Leyland,
Mahindra ed il Gruppo Daimler pianificano un potenziamento della loro capacità produttiva nel
prossimo futuro.
Maruti Suzuki, controllata in India della casa giapponese Suzuki, aumenterà di 200.000 unità la
capacità produttiva nel 2010 attraverso la razionalizzazione degli impianti già esistenti, per poi
passare alla costruzione, tra il 2011 ed il 2013 di due nuovi impianti che faranno aumentare la
capacità produttiva di Maruti a 1,7 milioni di unità all’anno.
Dietro Maruti si posiziona Nissan che aprirà dei nuovi stabilimenti che le permetteranno di
produrre in India nel 2013 650.000 unità, soprattutto formando joint venture locali, riguardanti
auto ultra low-cost insieme a Renault, Ashock Leyland e Bajaj Auto.
Il gruppo Mahindra ha pianificato la costruzione di due nuovi impianti nei prossimi due anni,
facendo passare la sua capacità produttiva nel paese da 300.000 unità nel 2099 a 750.000 nel
2013.
L’altro colosso indiano, Tata, con l’ampliamento dei propri stabilimenti più la costruzione di
uno nuovo, raggiungerà nel 2013 una capacità produttiva di 1.370.000 unità nel suo paese.
Toyota è in procinto di costruire in India un nuovo stabilimento, dove produrrà la Etios, la sua
Small Car, portando entro il 2013 la capacità produttiva a 160.000 unità contro le 60.000 del
2009.
Anche Honda aumenterà la propria capacità produttiva nei prossimi anni in India, passando dalle
attuali 100.000 unità prodotte a 160.000 nel 2013.
La coreana Hyundai aumenterà, seppur di poco, la sua capacità produttiva, da 600.000 unità nel
2009 a 670.000 nel 2013.
Infine, GM porterà la propria capacità produttiva nel paese da 225.000 unità nel 2009 a 425.000
unità nel 2013.
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Investimenti ed opportunità
L’Automotive Mission Plan, varato dal Ministero dell’Industria Pesante, si pone come obiettivo
quello di rendere l’India la principale destinazione di investimenti nell’ambito della
progettazione e produzione di auto di piccola cilindrata, trattori, veicoli utility leggeri e della
componentistica.
I produttori cercano di aumentare la qualità e l’immagine dei propri prodotti, ponendoli in
diretto confronto con gli equivalenti occidentali. Hanno quindi bisogno di acquisire know how e
di massicci investimenti in R&S
Nella componentistica, un numero elevato di aziende può contare su certificazioni di qualità (ad
esempio, 552 aziende hanno conseguito l’ISO 9000) mentre il comparto dei fornitori punta ad
attirare investimenti globali sottoforma di private equity
Il settore automotive prevede, inoltre, la possibilità di investimenti stranieri al 100% attraverso
la procedura denominata “automatic approval route”.
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