From Disco

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From Disco
mensile - anno diciassette - numero cinque - maggio 2013
issn 2039-0262
ITALIA
MODA i mille volti dell’arancione MUSICA osvaldo Supino INTERVISTA Jessy ares
DaRK ROOM
aPeRtURa
giaRDiNO estiVO
via de gasperi, 14 corsico
(zona lorenteggio/iKea) Milano
inFo 333.4816780 - e-Mail: [email protected]
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2
editoriale
i, tra virgolette,
normali
l
N . 0 5 M A G G I O 2 0 1 3
a normalità non è negli occhi di chi guarda, ma è nella quotidianità delle persone
che si trovano a dover vivere una determinata circostanza. a furia di fare, vedere, convivere una specifica situazione, un determinato lavoro o un semplice
rapporto, la condizione che viviamo automaticamente diventa parte integrante
di una normalità soggettiva e non purtroppo oggettiva. È normale ciò che non ci sorprende e non lo è ciò che ci fa uscire dagli schemi, che ci coglie all’improvviso, che
ci richiede una spiegazione. il concetto può e deve essere rapportato nella società
odierna. riferendoci agli ultimi avvenimenti politici è certo che la contrattazione e la
collaborazione tra Pd e Pdl con il governo letta ci saranno, del resto il fatto che due
familiari, parliamo naturalmente di Gianni ed enrico, partecipino attivamente nei due
diversi schieramenti politici lascia presagire più che un accordo. Certo, è civile che
due partiti si confrontino e cerchino l’intesa, ma nel corso degli anni i nostri politici non
hanno di certo brillato per il loro spirito di comunità e tanto meno per patriottismo. Ciò
vi sembra normale (la domanda non vuol essere pretenziosa)? Forse lo è oggi, viste
le condizioni in cui ci troviamo. Normalità mutevole. in termini spicci il discorso normalità cambia radicalmente quando è il preconcetto ad avere la meglio. Senza dover
tirar fuori la sempre verde questione sulle unioni di fatto, affrontiamo il discorso dietro
un’altra angolatura. in una recente intervista Josefa idem, sei medaglie olimpiche in
otto olimpiadi e oggi Ministro delle Pari opportunità, dichiara: “io sono favorevole alle
nozze gay. So di tanti sportivi omosessuali che non possono confessarlo apertamente
perchè avrebbero difficoltà a trovare gli sponsor. Ripeto, io sono favorevole ai matrimoni omosessuali, ma io non chiederei mai ad un mio collega di sacrificare le entrate
della sua carriera da sportivo per fare questa lotta alla don Chisciotte. Perché avere
una sponsorizzazione significa un guadagno”.
Questo è uno di quei casi in cui la verità viene falsata in nome del sacrosanto diritto
alla michetta. Già, perché in questo caso non si tratta di rivendicare alcuni diritti, qui
é in ballo la pagnotta. È quindi considerato normale mentire sulla propria identità per
campare? Verità condizionata. Ci sono esseri umani che non hanno il diritto allo studio,
sfidano quotidianamente la sopravvivenza, non possono esprimere la propria opinione… ci sono uomini e donne che muoiono perché appartengono ad una religione, ad
un’etnia, ad una condizione sociale diversa.
A questo punto ci domandiamo qual è il confine della normalità visto che per noi è ordinario aprire il rubinetto e aspettarci che esca l’acqua e in altri paesi invece è abituale
fare 20 chilometri di strada a piedi per arrivare al primo ruscello?
In definitiva non si può parlare di normalità senza parlare di diversità. A tal proposito
riportiamo un passo tratto dal libro “Nati due volte” di Giuseppe Pontiggia che risponde
al nostro interrogativo. Il testo racconta il rapporto di un padre e di un figlio alle prese
con la disabilità fisica di quest’ultimo. Che cosa è normale?
Niente. Chi è normale? Nessuno.
Quando si è feriti dalla diversità, la prima reazione non è di accettarla, ma di negarla.
e lo si fa cominciando a negare la normalità. la normalità non esiste. il lessico che la
riguarda diventa ad un tratto reticente, ammiccante, vagamente sarcastico. Si usano,
nel linguaggio orale, i segni di quello scritto: «i normali, tra virgolette». oppure: «i cosiddetti normali».
Salvatore Paglia
cover
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reg.trib. di Milano N. 169 - 03/2000
hanno collaborato a questo numero:
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Cristiano Fabris, Cristiano Macchi, emilio Quarta,
Fabio russo, Fabio ottonello, Gian Pietro leonardi,
luca de leonardis, Marco daverio, ottavio Volpe,
riccardo di Salvo, Sandro trevisan, Severin Kane
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(0,10 euro) nei locali e nelle attività
gay friendly di tutta italia e Costa azzurra
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il prossimo numero in distribuzione
ad inizio giugno 2013
SoMMario
05
Moda
i 1000 volti dell’arancione
06
teNdeNZe
Mettetevi in riga
08
CoVer
Foreign Mentality
10
liFe
economia domestica
16
MUSiCa 20
liBri
luca locati luciani: From disco to disco!
FaSHioN 24
Moda 06
iNterViSta 32
teNdeNZe 08
liFe 16
4
SoNdaGGi
da quale Vip.../ Scontro d’asfalto
18
MUSiCa
Osvaldo Supino: I’m “Exposed”
20
FaSHioN
love Game
24
iNterViSta
le mille facce di Jessy ares
32
teatro
lorcabaret
37
lUi ModelS
il ragazzo del mese: Francesco
38
liBri
From Disco
to disco
Luca Locati Luciani, Crisco Disco.
Disco music e clubbing gay negli anni ‘70 e ‘80, Volibero
edizioni 2013
pp. 303
G
li anni Settanta (più precisamente il periodo che va dalla rivolta di Stonewall del 1969 all’avvento dell’aidS nel
1982 circa) sono considerati e idealizzati come l’età
dell’oro della vita e della cultura gay.
Molte persone che quel decennio non l’hanno vissuto in prima persona, invece, lo vedono come un periodo di sfrenata ed edonistica
decadenza durante il quale si è vissuto senza scrupoli e in maniera
troppo promiscua la propria sessualità.
Come per tutti i miti fondativi, la storiografia di quel decennio tende
ad essere selettiva e finisce per raccontare solo una parte della
storia, quella della minoranza di uomini gay bianchi borghesi che
viveva nelle grandi città degli Stati Uniti e attorno alla quale, nel corso degli anni, è stato costruito l’immaginario gay occidentale così
come lo conosciamo oggi.
Questa ricostruzione, però, tralascia tutte quelle realtà periferiche
e minoritarie che hanno plasmato profondamente, sebbene non
in modo così immediatamente evidente, la cultura gay degli ultimi
quarant’anni.
esclude palesemente l’apporto delle donne, delle lesbiche cresciute all’interno del movimento femminista, delle drag queen, delle
persone transessuali e/o transgenere, dei latino e afroamericani,
dei migranti, dei sottoproletari... la lista sarebbe ancora lunga, ma
quel che conta è che proprio in quel lungo decennio di cui stiamo
parlando, gli incontri e la confusione tra tutte queste realtà e generi
diede avvio a un’orgia del possibile, forse troppo idealistica e naive,
che avrebbe cambiato radicalmente il modo di vedere e vivere il
mondo. e non solo alle persone non eteronormative.
a una di queste realtà, la disco Music degli anni Settanta e ottanta,
luca locati luciani ha dedicato un bel libro recentemente pubblicato da Vololibero edizioni, con un saggio sul camp di Gianluca Meis.
la Crisco disco del titolo si riferisce a un locale il cui nome si ispi-
rava a una nota marca di margarina americana ed era uno dei tanti
locali polifunzionali che nacquero verso la metà degli anni Settanta,
soprattutto a New York e a Filadelfia, e che frequentati da una pletora di persone diversissime tra di loro accomunate dalla passione
per la danza (i ritmi incalzanti della disco facilitavano il movimento)
e dall’uso libero delle droghe e del proprio corpo.
la disco music nacque in contrapposizione al rock duro e progressivo di quegli anni negli Stati Uniti (discorso a parte sarebbe da fare
per quello che successe in Gran Bretagna, dove il punk si affermò
come la controcultura dominante), ma ben presto divenne, vista anche la sua spiccata indole internazionalista ed egualitaria, il genere
musicale maggiormente capace di comunicare la voglia di cambiamento e amore universale (il 1969 non è poi così lontano) che c’era
nell’aria. Quasi di contrappasso all’impenetrabilità e oscurità dei primi locali gay ad ospitare i dj che suonavano queste nuove sonorità,
la disco musica era scintillosa e gioiosa, gaia dentro.
da discoteca in discoteca, la disco music conquistò il pianeta nell’arco di un quinquennio.
tutti e tutte, etero e gay, volevano ballare, cantare e sudare al ritmo
di donna Summer, Sylvester, Gloria Gaynor, Village People, Grace
Jones, amanda lear, ecc.
tanto contagiosa da conquistare la paludata italia sanremese e
plasmare in qualche modo anche il nostro nascente movimento di
liberazione omosessuale: il testo di una canzone di ivan Cattaneo è
addirittura firmato da Mario Mieli.
Sulla pista da ballo si annullavano apparentemente le differenze, si
poteva ancora credere che anche attraverso la musica si sarebbe
potuto cambiare il mondo, se non altro cambiare se stessi ed aprirsi
verso gli altri, in e con tutti i sensi.
Gian Pietro Leonardi
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Dirk Bikkembergs
Moda
i 1000 volti dell’arancione
abbinamenti audaci & classiche proposte
l
a scorsa stagione fredda ha lasciato il segno ponendosi
tra le tinte tiepide invernali, quest’estate invece l’arancione si è ritagliato un posto di tutto riguardo tra i colori
di tendenza. Ha calcato le passerelle di Milano e Parigi posandosi indistintamente su tutto e, attraverso le sue svariate sfaccettature, ha mostrato di poter vestire indistintamente
sia l’uomo dall’animo sportivo che quello dall’atteggiamento più
elegante. Non sono mancati gli accostamenti cromatici d’effetto, primo fra tutti quello proposto da Salvatore Ferragamo dove
l’arancione si accosta all’azzurro dando vita ad outfits inusuali,
ma pragmatici. in questo caso anche i dettagli a contrasto stupiscono e non lasciano per nulla indifferenti. d’effetto anche la
scelta di ann demeulemeester dove la tinta a tratti si mescola
nelle stampe camouflage e a volte gioca un ruolo solitario. Meno
invasivo e più neutrale l’abbinamento con il bianco candido consigliato da Gucci. anche lo sportswear strizza l’occhio alla nuance e attraverso la collezione disegnata da Hamish Morrow per
dirk Bikkembergs, i capi spalla e i pantaloni slim si tingono di
un arancione brillante, mattone o tenue. Perfino le suole delle
scarpe e le fasce dei sandali, quasi vanitosamente, non rinunciano ad un tono di colore. Verso il corallo va l’arancione proposto
da etro, dove il suo maschio tra turbanti e linee over sottolinea
un’eleganza dal sapore indiano. Geometrico è invece l’arancio
presentato da iceberg, che lo utilizza per dare rilievo alle forme e ai dettagli. interessanti le tonalità utilizzate che spaziano
dall’arancio tramonto fino a toccare i toni dell’aragosta.
trascinati dal mercato anche i brands low cost si sono adeguati
alla tendenza, proponendo su i loro banchi accessori e capi dello
sgargiante colore.
Pare però che quest’onda non sia pronta ad infrangersi con il
prossimo cambio di stagione, già, perché dalle sfilate newyorkesi dedicate all’autunno inverno 2013-2014, stilisti del calibro
di Mark McNairy New amsterdam e Michael Bastian hanno largamente utilizzato l’arancione per le loro proposte invernali. e
per dirla tutta anche sulle passerelle milanesi non sono mancati
alcuni accenni.
6
Iceberg
Mark Mcnairy
Iceberg
Gucci
Ann Demeulemeester
Dirk Bikkembergs
Salvatore Ferragamo
Moda
7
teNdeNZe
Mettetevi
in riga
“Stripes”: la tendenza
sempre di moda
Prada
Costume National
P
iù che una tendenza, quella delle righe è a tutti gli effetti
un evergreen. ogni stagione ha le sue: spesse, verticali, in tinta, sovrapposte, optical… tutte pronte per essere
indossate. Possiamo tranquillamente affermare che la
moda a righe è un po’ come il festival di San remo: per un breve
periodo canticchiamo la canzone vincitrice e pochi mesi dopo
non ci ricordiamo nemmeno più il titolo. Stesso discorso per la
fantasia in questione: ad ogni collezione gli stilisti ci propongono
dimensioni e colori diversi, che la stagione dopo abbiamo già
dimenticato.
il segreto di tanto successo secondo noi è tutto qui: il prossimo
anno il capo acquistato 12 mesi prima è attualissimo, in quanto
mantiene vivo il tema proposto, per l’appunto le righe. in sostanza i capi con queste caratteristiche sono a tutti gli effetti un buon
investimento. Nessun indumento viene risparmiato e tra giochi
8
Etro
Iceberg
Emporio Armani
teNdeNZe
Marc by Marc Jacobs
di colori, sovrapposizioni e incastri inaspettati, l’eccentrico uomo
bohèmien vende l’anima ad un più ardito gangster anni’30, mentre il seducente marinaretto di turno strizza l’occhio al più classico degli uomini in gessato.
le stripes più interessanti del 2013 a nostro avviso sono: le coloratissime singole strisce verticali poste sui completi a tinta unita
di Tommy Hilfiger, le larghe sbandierate di Costume National, le
micro e le macro di Vivienne Westwood, le discontinue di iceberg
e le vedo non vedo di emporio armani. Che dire poi di quelle
proposte da Dolce& Gabbana, vere filo conduttore di tutta la collezione? C’è chi invece molto scaltramente ha fatto delle righe il
suo logo: è il caso dell’adidas che con le tre strisce è in assoluto
la griffe sempre alla moda.
Uno spot recitava: un diamante è per sempre. Visti i tempi di
crisi, accontentiamoci delle righe.
Tods double stripe bag A/I 2013-14
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Foreign Mentality
photos by Marco Mezzani
STYLING by Gessica Scorza
Casacca trasparente e gonna/pantalone Tom Rebl
Mantello, canottiera in maglia, cintura e pantalone nero slim tom rebl
Scarpe vernice nero/panna Premiata
Giacca e polo Bark
Papillon in juta con nodo oro Cor Sine labe doli
Cappello in paglia Super duper Hats
Cravatta in raso con nodo argento Cor Sine labe doli
Camicia e pantalone tom rebl
Felpa e pantalone gessato tom rebl
Maglioncino traforato e pantalone nero Tom Rebl
Scarpe vernice nero/beige Premiata
Photos by Marco Mezzani
Styling by Gessica Scorza
Make-up Martina Giudice
Model Adam @nologomgmt.com
liFe
economia domestica:
i gesti che fanno risparmiare
Quando le nostre azioni quotidiane si trasformano in denaro
o
ttimizzare il consumo di energia elettrica e di gas è il
sogno di molti italiani, MCe - Mostra Convegno expocomfort ci svela tutti i segreti per farlo. alla base
del risparmio ci sono alcuni semplici accorgimenti da
adottare e scelte precise da fare al momento dell’acquisto.
Ma andiamo con ordine. Partendo dalle accortezze legate ai gesti quotidiani, possiamo garantirci un risparmio che supera il 50%
della spesa. ecco come:
- ricordatevi di regolare il termostato dello scaldabagno: non utilizzare temperature superiori ai 40°C durante il periodo estivo e
ai 60°C durante il periodo invernale. inoltre è conveniente installare sull’apparecchio un timer per fissare l’orario di accensione e
di spegnimento.
- applicare i frangigetto su tutti i rubinetti del vostro appartamento, vi permetterà di ridurre il consumo dell’acqua fino al 50%,
mantenendo inalterata l’efficacia e il comfort. Montarli è semplicissimo: è sufficiente svitare a mano il filtro del rubinetto e inserire il riduttore. Stesso discorso per quanto riguarda la doccia.
- Spesso si usa l’acqua solo per pochi secondi, ecco perché è
una buona abitudine quella di regolare il rubinetto su “freddo”,
così facendo si evita di far partire la caldaia (e quindi consumare)
inutilmente.
- Non lasciate scorrere l’acqua senza utilità quando, ad esempio,
vi lavate i denti o vi radete la barba: durante queste operazioni vi
sono molti intervalli in cui l’acqua non viene utilizzata, causando
un dispendio calcolato intorno ai 2000 litri l’anno.
- Preferite la doccia al bagno: facendo la doccia in media si consumano dai 30 ai 50 litri d’acqua, mentre con l’uso della vasca da
bagno le quantità vanno triplicate.
- applicare un regolatore di scarico alla cassetta del water: forse
non tutti sanno che il 30% dell’acqua consumata complessivamente in un appartamento finisce nello scarico del water.
Normalmente le cassette di scarico hanno una capacità che si
aggira attorno ai 12 litri. Questi litri di acqua vengono completamente rilasciati ad ogni scarico, magari anche solo per un piccolo pezzo di carta. il consiglio è di installare un sistema in grado
di erogare la quantità di acqua strettamente necessaria. Questa
precauzione può farvi risparmiare fino a 26.000 litri di acqua l’anno.
- Gli elettrodomestici come la lavatrice e la lavastoviglie vanno
messi in funzione solo quando sono a pieno carico. la quantità
di acqua e di energia elettrica utilizzata è sempre la stessa, indipendentemente dal carico utilizzato. Questo accorgimento può
farvi risparmiare fino a 8.000 litri di acqua potabile.
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- Utilizzate la domotica: oggigiorno in commercio sono in vendita
pratici ed economici dispositivi in grado di permettervi di gestire
in modo intelligente il consumo di energia dell’abitazione, risparmiando notevolmente sui costi d’illuminazione, riscaldamento, condizionamento.
- durante l’estate accendete il condizionatore
tenendo conto di una differenza di massimo
8°C rispetto alla temperatura esterna. Soldi
e salute vi ringrazieranno. Non dimenticatevi di controllare i filtri, la serpentina di
evaporazione e il canale di scarico. in inverno, invece, è opportuno mantenere in
casa una temperatura di 20°C e lasciare
“respirare” i caloriferi. Via quindi tende o
mobili vari che trattengono il calore. oltre a ciò ricordatevi di eliminare l’aria dai
caloriferi.
l’acqua sanitaria. installati a parete o a pavimento (assomigliano
alle classiche caldaie) utilizzano pochissima energia elettrica in
quanto assorbono il calore direttamente dall’aria esterna
tanto da arrivare – grazie ad alcuni modelli ad alta
efficienza – a garantire un risparmio del 75% rispetto ai sistemi tradizionali.
le valvole termostatiche installate sui caloriferi, invece, permettono di regolare il consumo di acqua calda per il riscaldamento.
Per ogni radiatore si sostituisce la valvola
manuale con una valvola termostatica
che regola automaticamente l’afflusso
di acqua calda in base alla temperatura
scelta, deviando l’acqua calda verso altre
utenze o diminuendone la portata complessiva. Con l’istallazione di quest’ultime
si arriva a risparmiare circa il 10%-15%
delle tue spese di riscaldamento. l’utilizzo
di acqua calda in casa è spesso sottovalutato.
tenendo in considerazione che adoperare acqua calda significa anche adoperare gas oppure,
nei casi in cui si utilizzi uno scaldabagno, si traduce nel consumare energia elettrica, è raccomandabile utilizzare caldaie a condensazione ad alta efficienza. i modelli oggi sul mercato, grazie alle nuove
tecnologie, consentendo un risparmio energetico fino
al 35% rispetto ad una caldaia di vecchia generazione,
eliminando gli sprechi (di energia) e permettendo di ottenere rendimenti termici superiori alle caldaie convenzionali.
Il risparmio non finisce qui: il Decreto Ministeriale
28/12/12 (decreto Conto termico) e il decreto Ministeriale 05/07/2012 (Quinto Conto energia) prevedono una serie
d’incentivi molto interessanti. informarsi conviene.
Passiamo ora al momento dell’acquisto. in
questi casi il detto “chi più spende meno spende” casca proprio a fagiolo. La spesa di un elettrodomestico di classe energetica alta comporta
sì una maggiore spesa iniziale, ma anche un risparmio sulla bolletta elettrica che consente di ripagarsi la spesa già dalla seconda bolletta. Visto
che andiamo incontro alla bella stagione, ipotizziamo l’acquisto di un condizionatore: quello di classe
a rispetto ad uno di classe C permette di risparmiare
circa il 30% annuo sui consumi di elettricità e quindi di ridurre del 30% anche le emissioni e di anidride carbonica. Non male. Per ottenere un risparmio
di energia che va dal 40% al 60% nel riscaldamento
invernale rispetto ai sistemi tradizionali, il consiglio è
quello di utilizzare la pompa di calore per riscaldare anche
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SoNdaGGio
da quale vip acquistereste
un’auto usata?
l
Un sondaggio elegge i fidati e gli inaffidabili
ottenuto il 19,4% delle preferenze). Fra i personaggi che entrano
nella classifica dei venditori affidabili anche Michelle Hunziker
(10%), Carlo Conti (9,7%), emma Marrone (6,2%), Beppe Grillo
(5%) e tiziano Ferro (4,4%). Fino a qui i bravi, ma da quale Vip
gli automobilisti italiani non comprerebbero mai un’auto di seconda mano? la risposta è netta: da Mario Balotelli. il campione
al centro del gossip calcistico, e non solo, con il 21,7% delle
preferenze si aggiudica la medaglia d’oro degli inaffidabili. Alle
sue spalle un personaggio decisamente diverso, ma altrettanto
discusso: Vittorio Sgarbi. Non comprerebbe l’auto da lui il 20,9%
degli intervistati.
terzo il Presidente del Consiglio Mario Monti (16,7%): forse gli
italiani temono che anche sulla manutenzione dell’auto abbia
applicato troppi tagli. Appena fuori dal podio dei venditori inaffidabili c’è Morgan; il nome del giudice di X Factor è stato indicato
dal 14% del campione. al quinto e al sesto posto si trovano due
donne, in qualche modo legate ai primi in classifica. Si tratta di
raffaella Fico ed elsa Fornero. l’ex compagna di Mario Balotelli
è una venditrice inaffidabile per il 9,7% degli intervistati, mentre
l’8,5% del campione non comprerebbe l’auto usata dal Ministro
del lavoro e delle politiche sociali del Governo Monti. dalla settima alla nona posizione si trovano tre personaggi televisivi: rudy
Zerbi (4,70%), enzo Miccio (1,2%) e Paolo limiti (1%). lo sport
torna protagonista nella decima posizione, occupata tristemente
da Federica Pellegrini (0,8%).
’automobile è un mezzo di trasporto quasi insostituibile,
ma il suo acquisto e il mantenimento richiedono un costo
fisso che grava indubbiamente sulle finanze di molti. Per
risparmiare un bel gruzzoletto di danaro molto spesso ci
si affida alla compravendita di vetture di seconda mano, ma questa scelta nasconde un sacco d’insidie. Già, perché, diciamocelo
francamente, un veicolo apparentemente perfetto può nascondere difetti enormi e causare grossi problemi o spese impreviste… ed ecco che la scelta di un usato può trasformarsi in un
cattivo affare. Proprio per questo motivo comprare da qualcuno
di cui ci si fida, e si conoscono le abitudini, diventa un modo per
tutelarsi. a tal proposito il sito Facile.it, attraverso un sondaggio,
ha voluto scoprire da chi, fra i Vip di casa nostra, gli italiani acquisterebbero a cuor leggero un’auto usata e da chi, invece, non
la comprerebbero mai. Stando alle risposte date dagli oltre mille
automobilisti intervistati a dover rinunciare al podio per un soffio
ci sarebbe Valentina Vezzali. la campionessa convincerebbe
l’11,2% dei potenziali acquirenti. al terzo posto un paladino dei
diritti dei consumatori: Giovanni Floris. il nome del conduttore di
Ballarò è stato indicato come venditore affidabile dal 14,1%. Al
secondo posto si è classificato un personaggio che di motori se
ne intende parecchio: luca Cordero di Montezemolo.
il Presidente della Ferrari non avrebbe problemi a vendere la
propria auto al 16,5% del campione. Ad ispirare la maggiore fiducia è il Ct della nazionale di calcio Cesare Prandelli (che ha
18
SoNdaGGio
Scontro d’asfalto
due e quattro ruote: è guerra.
Per necessità, o per piacere gli italiani riscoprono la bicicletta, ma…
C
ferenze, mentre la classica bicicletta dal sapore retrò del nonno
si piazza sul gradino più basso del podio. Quella tra automobilisti
e ciclisti è una guerra senza fine: i primi non sopportano i gruppi
di ciclisti che circolano in modo affiancato occupando più della metà
della carreggiata (55%), mentre gli
altri non digeriscono la non curanza
nell’aprire la portiera della macchina
senza fare attenzione alla loro possibile presenza (53%). al secondo
posto entrambi i gruppi si rinfacciano
la mancata segnalazione del cambio
di direzione (51% e 43%), mentre al
terzo posto i ciclisti rimproverano agli
automobilisti il parcheggio in doppia
fila (44%), viceversa invece il peggior
difetto è quello di non accendere mai
le luci di posizione (34%). discordia
anche sul campo della sicurezza: i
motivi principali? il 27% dei ciclisti indica negli automobilisti indisciplinati,
il 12% si lamenta delle piste ciclabili,
troppo poche o addirittura inesistenti, il 9% degli intervistati invece mette in evidenza lo stato delle strade: dissestate e prive di
manutenzione.
omplice la crisi, una spasmodica cura per il corpo e
un sempre più attento occhio di riguardo al pianeta, la
bicicletta è diventata il mezzo di trasporto più utilizzato
dagli italiani. a testimoniarlo è una ricerca condotta dal Censis
che rileva il cambiamento di rotta:
1.750.000 le biciclette vendute contro
1.748.143 di automobili immatricolate. il dato non solo è il frutto dei tempi
che cambiano, ma sottolinea una rivoluzione nello stile di vita dell’italiano medio. era dal dopoguerra che le
quattro ruote non perdevano la sfida
delle vendite con il mezzo di trasporto
più economico della categoria. a dado
tratto l’osservatorio linear dei Servizi
ha cercato di capire meglio le nuove
abitudini del cittadino e ha scoperto
che la mountain bike è il modello di
bicicletta prediletto da ben il 43% degli intervistati. il motivo? Manco a farlo apposta ha a che fare con il prezzo,
ma non solo… la robustezza è la funzionalità sono le qualità che
spingono l’acquirente verso quest’acquisto. Grazie alla sua agilità e al peso contenuto la city bike si aggiudica il 38% delle pre-
19
MUSICA
Osvaldo Supino presenta
il suo nuovo album, “Exposed”,
lanciato da un singolo
(e da un video girato a Londra)
intitolato “I Have A Name”.
In questa intervista, l’artista
si racconta dopo un’esibizione live,
mostrando il suo vero volto
20
MUSICA
Osvaldo Supino:
I’m “Exposed”
Intervista di Tony di Corcia
Foto di Fabiano Salvalai
Styling di Francesca Carini
21
MUSiCa
S
oltanto un’ora fa si muoveva sul palco del Classic di ri“i Have a name” rivela una maturità molto speciale che non
mini davanti a qualche migliaio persone cantando, sersembra essere soltanto musicale. Anche il video della canvendosi di un pop tecnicamente sofisticato, giocando la
zone comunica una crescita a livello interiore e una nuova
carta della provocazione invitando un ragazzo del pubconsapevolezza artistica. E fioccano già i consensi: il blog
blico sul palco per coinvolgerlo in un momento ad altissimo tasso
PopJustice.com ha già riservato al progetto una recensione
di sensualità. Ma adesso, che sono le
entusiastica, mentre il singolo è in
4 del mattino, l’artista che incontro nelcima alle classifiche dei downloads
la quiete di una camera d’albergo pardei digital stores più importanti a liticolarmente minimalista – in giro nesvello internazionale.
sun disordine da star, ogni cosa è al
Di solito quando inizio a lavorare a un
suo posto, sintomo di una mente meprogetto mi soffermo molto sulla novitodica – è un ragazzo sottile, dai gesti
tà, sulle nuove sonorità, sugli elementi
incredibilmente educati, che sembra
che mi possono aiutare a comunicare
addirittura più giovane della sua età.
qualcosa di inedito. Ma per “I Have A
Viene da chiedersi se l’osvaldo SupiName” è andata diversamente.
no, che si scusa per un disordine che
Quando l’ho ascoltata non ho pensato
non c’è, sia lo stesso che da anni si
alle influenze, agli accordi o alla forza.
esibisce in giro per l’europa e raccoParlava di me in maniera così limpida
glie milioni di fans nel web meritandoe onesta, di ciò che avevo vissuto, era
si l’etichetta di web star e superando,
impossibile non rivedermi. Pertanto,
in competizioni internazionali di tutto
tutto il resto è passato in secondo piarispetto, icone dell’immaginario pop
no. Spesso è proprio in ciò che cancome Kylie Minogue. Che si tratti delto che, involontariamente, trovo delle
la stessa persona lo conferma il nuovo
risposte e riesco a capirmi. E così è
album dell’artista di origine pugliese.
successo con questo pezzo. Racconta
exposed lascia trapelare aspetti intimi
senza paure e timori chi sono oggi, una
della personalità di Supino, che rivela
persona che come tutti cerca l’amore e
Cover: Foto di Stefano Oliva - Styling di Francesca Carini
in questo suo ultimo lavoro una matul’autenticità dei sentimenti.
rità molto speciale, a livello musicale ma anche a livello umano.
Una prova giunge dal singolo e dal video che lo racconta, i Have
Si intuisce, dai testi dell’album, un tono di rimpianto, di dia Name. atmosfere malinconiche, una londra elegantissima e
spiacere. Ci sono state esperienze negative che hanno inbrulicante, osvaldo Supino senza gli abiti eccentrici e provocanti
fluenzato la composizione di questo ultimo lavoro?
a cui ci aveva abituato.
“Exposed” (esposto) si chiama così proprio perché è stato lavorato in un momento per me di forte cambiamento. Mi sono
trovato all’improvviso a chiudere una relazione che per me era il
centro di tutto. E per la prima volta, dopo tanto tempo, mi sono
sentito completamente perso. Tenendo conto dell’imprevedibilità
della vita, e dei ritmi che ho, erano chiari i miei punti di riferimento, dove stavo andando e vedevo già una parte del mio futuro
concretamente. Un futuro che amavo, in cui avevo sempre sperato e che stavamo costruendo in due.
Ma all’improvviso mi sono trovato a non avere più una minima
direzione, ed è stato spiazzante.
Per diverso tempo sono stato in silenzio, abbandonando qualsiasi processo creativo, ma poi ho sentito di dovermi dare dei motivi
per svegliarmi al mattino e ricominciare a fare tutte le cose che
normalmente caratterizzano la mia vita. Così mi sono chiuso in
studio per mesi.
Quello studio, quelle pareti, quel microfono, questi pezzi sono
diventati il mio respiro. In questo disco c’è tutto. C’è il dolore, la
paura, ma anche la voglia di lasciarsi andare e la ricerca di una
nuova positività. Nulla è lasciato al caso. Ogni singola parola,
nota, accordo, rappresenta quello che sono oggi, e che senza
alcun timore ho deciso di raccontare.
in che cosa differisce, rispetto alle produzioni passate, questo album?
È sicuramente molto più personale del precedente, ma dal punto
di vista strettamente musicale credo che sia qualitativamente più
pregevole. Ho richiamato produttori che in questi anni mi hanno
aiutato a crescere musicalmente e penso che davvero questa
volta abbiano realizzato con me e per me delle tracce davvero
insuperabili. Ho collaborato anche con autori come Daniele Silvestri. Ci sono davvero molte collaborazioni e influenze diverse.
Ho dato e detto tutto quello che potevo. Tutto quello che avevo.
Sono sinceramente orgoglioso di poter presentare al mio pubblico un disco completo e aderente alla persona che sono oggi.
22
MUSiCa
dialogo, dichiarazioni e conversazioni anche pubbliche su determinati blog, ho imparato semplicemente a conviverci il più possibile serenamente, cercando di non leggere un certo genere di
commenti. Non si diventa mai immuni, ma almeno ho imparato
a proteggermi.
Ti sei guadagnato sul campo, e a suon di “like”, la definizione di web star. Tu come intendi questo “ruolo”? Non è
una definizione riduttiva? In fondo, ti esibisci moltissimo dal
vivo, non trascorri la tua esistenza in forma virtuale!
A dire il vero io l’ho trovata una cosa un po’ stravagante, perché
il mio obiettivo è sempre stato fare musica e non mi aspettavo così tanto rumore intorno a questo. Ma non posso rinnegare
le opportunità che il web mi ha dato. Onestamente, non seguo
molto le classifiche e i dati di visualizzazione in maniera ossessiva, ma cerco di migliorarmi ogni giorno e di crescere con il mio
progetto. Penso che sia il modo più diretto per ringraziare chi fin
dall’inizio mi ha dato la possibilità di credere concretamente in
questo sogno e di fare esperienze per me davvero inaspettate,
come l’esibizione a Londra in Trafalgar Square e i BT Digital Music Awards.
Colpisce, di te, la notevole educazione. Un aspetto che sembra in conflitto con la tua immagine artistica. Chi ti consoce sa che questa è la tua parta più autentica, un retaggio
dell’educazione ricevuta in famiglia.
C’è sicuramente una distinzione netta tra chi sono sul palco e
chi sono dietro le quinte. Spesso, sul palco, sei portato ad accentuare un’aggressività che probabilmente nella vita quotidiana
non hai. In realtà sono molto timido, forse fin troppo. Totalmente
l’opposto di ciò che lascio andare in scena.
osvaldo Supino dice addio alla provocazione?
Ma io non mi sento cambiato, come non è cambiato il mio linguaggio. Molte delle cose che in passato sono state definite “provocanti” sono nate davvero senza pensare che avrebbero potuto
suscitare polemiche più o meno influenti. Da sempre racconto
ciò che sono o mi piace essere su un set video o fotografico. È la
bellezza e la curiosità di poter giocare con la tua immagine, ed è
una cosa di cui assolutamente non voglio privarmi.
Se ti chiedo di immaginarti tra dieci anni, che persona
vedi?
Ancora pieno di entusiasmo, contornato da tante persone che mi
vogliono bene e con tante altre cose da dire. Almeno, questo è
ciò che mi auguro.
Ma nell’album c’è un brano che si intitola, esplicitamente,
“Pornographic”.
L’hanno scritta gli stessi produttori di “When I Think About Sex”
ed è riferita al rapporto fisico, passionale e carnale tra due corpi. Il sesso, perfino la pornografia, non deve per forza essere
vista in maniera scandalosa. Per me il sesso, quello trascinante
e coinvolgente, è una cosa che assolutamente ricerco in una
relazione. L’ho cantata con Chris Crocker… ma questa è tutta
un’altra storia.
Una parte dell’ambiente gay ti ha eletto a sua icona, se non
portavoce, mentre ce n’è un’altra che ti riserva un’ostilità
piuttosto violenta. Come vivi tutto questo?
Io sono onorato di questo titolo, non l’ho mai nascosto. Come è
evidente che io abbia un linguaggio mio, e quindi un mio modo
di esprimermi in cui molti non si rivedono e che non condividono.
Per tanto tempo mi sono sforzato di piacere a tutti ma mi sono
reso conto che, anche se ti forzi e vai per certi versi contro te
stesso, non vinci mai, specialmente contro chi è contro di te a
priori, per ragioni che non mi sono ancora ben chiare. La maggior parte dei commenti negativi vanno oltre il pezzo, il video,
una dichiarazione o una foto: sono sulla persona.
Alcuni mi accusano di essere troppo effeminato, troppo magro,
troppo ”gay” e ad affermarlo sono persone gay, dalle quali ci si
aspetterebbe una maggiore apertura mentale e delle offese un
po’ più sensate. E invece usano questi aggettivi in maniera acida
e insulsa tentando di sfinirti. Alla fine, dopo anni di tentativi di
23
loVe gAMe
PHotoS By FraNCeSCo CaNCariNi
StyliNG By daNiele CaraVello
Him:
Shirt Benetton
t-shirt Givenchy
Her:
Cap Moku
Blouse Gianfranco Ferré
Belt Stylist own
Skirt Grazia Morelli
total look Givenchy
Him:
Scarf Paul Smith
Jeans e shirt diesel
Sweater Frankie Morello
Her:
Cap Moku
earring Madamodoresina
Necklace Prada
dress Vintage
Bag almala
Bracelet H&M
Shoes Bordello shoes
Him:
Jacket e shirt daniele alessandrini
Papillon david Mayer
Cardigan Grifoni
Glasses regected
Pants d&G
Her:
earring Stylist own
Necklace Chanel
Jacket Soprani
tutù dimensione danza
Shoes Bordello Shoes
Him:
Shirt daniele Caravello
Pants Paolo Pecora
Shoes Cesare Paciotti
Her:
earring Stylist own
Necklace Chanel
Jacket Soprani
tutù dimensione danza
Shoes Bordello Shoes
Jacket e shirt daniele alessandrini
Papillon david Mayer
Cardigan Grifoni
Glasses regected
Pants d&G
Shoes Cesare Paciotti
Photos by Francesco Cancarini
(www.francisphotograph.com)
assistant photo Clara Zanoni
art visual elisa Facchinetti
Stylist daniele Caravello
assistant stylist andrea Garavaglia
Painting stylist alberto Sbaraini
Hair stylist Fabio Pezzoli
Models Simon Hunter e lady pavona Spencer
INTERVISTA
Le mille facce di JB
Fotomodello, porno attore e oggi cantante...
Chi è Jessy Ares?
Foto di Roberto Chiovitti
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show mi spoglio completamente... alcune volte la carica adrenalinica è cosi alta da procurarmi un’erezione. trascino i miei fans
all’interno di uno spettacolo dove i miei lavori sono la faccia della
stessa medaglia.
Visto la tua professione hai difficoltà a trovare un compagno?
Non è difficile trovare un partner nel mondo del porno, a patto
che sei in grado di accettare una relazione aperta. il mio carattere non me lo consente, in quanto sono un ragazzo geloso,
monogamo, di vecchio stampo e, come se non bastasse, film ed
esibizioni varie in giro per il mondo non mi lasciano il tempo di
coltivare una relazione seria e stabile.
Qual è il pregiudizio maggiore che la gente ha nei confronti
del porno e nello specifico nei porno attori?
Sebbene tutti fanno sesso e molte persone guardano regolarmente filmati pornografici, i paletti culturali e religiosi sono per
eccellenza gli inibitori sessuali dell’uomo. il preconcetto più diffuso è quello di percepire il mondo del porno come un ambiente
losco, sordido, privo di morale e professionalità.
Abbiamo visto che nel tuo ultimo video ti spogli completamente nudo insieme con altri due ragazzi, in più non mancano allusioni legate al sesso… certo, il testo della canzone e
molto esplicito ma come mai questa scelta? nel tuo intento
c’è la volontà di “cambiare”?
Se uscissi sul palco offrendo solo qualcosa di “carino”, scomparirei tra i milioni di altri cantanti. il sesso e la sessualità fanno
parte di me e non avendo vergogna di mostrarlo posso usufruire
di questo “potere” per ottenere quello che voglio. La gente non
ti guarda solo perché gli chiedi di farlo: devi “schiaffeggiarla” per
accaparrarti la loro attenzione. Voglio cambiare? No! Però vorrei
fare delle altre cose, magari non cosi piene di carica sessuale.
Ciao Jessy, parlaci di te…
Sono un artista 32enne che proviene da una famiglia multi-etnica: italo-americana da una parte e tedesca-portoricana dall’altra.
essendo mio padre parte dell’US army, ho viaggiato sin da bambino cambiando scuola ben 17 volte.
Ciò mi ha permesso di fare molte
esperienze… addirittura durante uno
dei nostri soggiorni ho avuto l’opportunità di frequentare una scuola circense. Sotto lo pseudonimo “JB” ho
lavorato come fotomodello per diversi editoriali runaway, come porno attore tutti mi conoscono come “Jessy
Ares” e oggi da cantante ho scelto il
nome “Arestirado”.
entrando nel privato che cosa deve, e non, aspettarsi una
persona da te?
onesta totale e fedeltà è ciò che offro
a chiunque entri nel mio intimo. Che
cosa non accetto? Maleducazione ed
egoismo.
“...il matrimonio
non dovrebbe essere
un privilegio eterosessuale,
ma un diritto di ogni
essere umano...”
Parlaci del tuo album Arestirado
il mio album è tendenzialmente Pop,
ma contiene varie influenze di altri
generi (electron, dance, funk...).
Canto, mixo in 7 lingue e descrivo
sesso, spiritualità e altri soggetti sociali dal mio punto di vista. l’album è
uscito in collaborazione con G.M.i.r
records su itunes e amazon ed esclusivamente su Cd distribuito a livello mondiale Kare--design.
Come e perché nasce la tua carriera di attore hard?
tutto quello che ho fatto nella mia vita è stato fatto con un unico
scopo: far musica. Sfilate, servizi fotografici e porno sono mezzi
per incoronare il mio sogno. Prima del porno ho lavorato come
modello per adidas, Puma, Hugo Boss e altri marchi, ma anche
se guadagnavo molto non era abbastanza per finanziare il mio
album o creare un folto gruppo di fedeli fans pronti a sorreggermi, seguirmi ed incoraggiarmi. il porno mi ha dato l’opportunità
di realizzare tutto.
A quale brano sei particolarmente legato? e perché?
Il brano più importante del mio album è “The sign of the angels”.
il pezzo nasce da un’esperienza personale: un’amica, assassinata dal marito, mi ha contattato dall’aldilà per farmi sapere che
non era più viva. Mesi dopo ho avuto l’opportunità di incontrare
il medium Gordon Smith e mi offrí un reading. Normalmente ho
poca fiducia dei cosiddetti medium, famosi per usare trucchi e
trabocchetti psicologici per fare un po’ di soldi su di te, ma Gordon tirò fuori informazioni cosi precise, date, luoghi, situazioni
accadute nel nostro (mio e di Claudia) passato, che trascendono
le informazioni triviali che possono essere dedotte dalle solite
domande. È stato il regalo più grande che abbia mai ricevuto.
la certezza che ogni cosa che accade durante la nostra vita ha
una risonanza profonda e quando la vita si spegne non finisce,
si trasforma.
Da porno attore a cantante, c’è qualcosa che lega le due
professioni?
Mi rendo conto che è difficile aver successo come cantante
quando hai una carriera attiva nel porno. Ma io ci voglio provare.
Per questo motivo ho creato un punto d’incontro tra le due professioni che ho definito Porn-Pop. Le mie canzoni, scritte tutte da
me, hanno sottotoni sessuali, ma poetici. Spesso durante i miei
34
Che cosa ti affascina della musica e che cosa invece ti seduce nel porno?
la musica è emozione, il linguaggio della mia anima. Niente riesce ad influenzare il mio umore o esprimere i miei sentimenti
come le note e i toni. il porno è sesso artistico… e il sesso è
un’orchestrazione di corpi ed emozioni di due o più individui.
Qual è il tuo motto nella vita ?
Vivi e lascia vivere. la moralità è la scusa che adottano coloro
che hanno paura di vivere la propria verità.
A quale domanda non vorresti mai rispondere?
Perchè la maggior parte dei preti cattolici è gay?
Passando dal profano al Sacro, credi in Dio? o a che cosa
credi?
Credo in un potere supremo, a vari livelli di esistenza dipendenti
dallo sviluppo del tuo essere. Credo che nel bene o nel male
qualsiasi cosa si faccia torna sempre indietro.
Quando hai preso coscienza di essere gay? e quando ti sei
accettato?
Sapevo di essere attratto più dagli uomini che dalle donne già
da bambino, ma crescendo in una famiglia religiosa e con forti
influenze militari ho preso piena consapevolezza di me stesso
solo a 18 anni. Mi ci sono voluti altri 7 anni per dichiararmi in
famiglia e con gli amici.
Sei favorevole o contrario al matrimonio tra persone dello
stesso sesso? e sulle adozioni che cosa pensi?
il matrimonio non dovrebbe essere un privilegio eterosessuale,
ma un diritto di ogni essere umano. le preferenze sessuali non
influenzano l’abilità di crescere un bambino e trasformarlo in un
adulto: l’importante é avere i mezzi, l’amore e la testa per farlo.
35
teatro
Scelti
per voi...
in questa rubrica vengono segnalati
alcuni spettacoli che possono
interessare i lettori appassionati
di prosa, musica, opera e balletto
Crepuscolo attrae per lo spirito di vendetta da cui è percorso: eroi
e uomini hanno ormai preso il posto degli dei, e i sentimenti in
gioco sono sempre più terreni.
Wagner si permise persino una barbarica scena corale che, solo a
nominarla, rischia di far venire un mancamento a chi se la ricorda
bene. Nella vicenda Sigfrido tradisce involontariamente Brünnhilde, che svela a Hagen il suo punto debole e questi lo uccide a
tradimento. È la fine di tutto. Anzi l’inizio.
Balletto
la Sylphide, uno dei balletti più famosi e capostipite del balletto
romantico (chiamato anche ballet blanc per le sue connotazioni
estetiche), è di scena all’opera di roma dal 28 maggio al 5 giugno.
l’allestimento propone la classica versione danese dal libretto di
adolphe Nourrit con la musica di Severin von lovenskjold e le
coreografie di August Bournonville riprese da Erik Bruhn e ora riproposte da Maina Giuelgud. la direzione musicale è di david
Garforth. Sul palco nei ruoli principali la stella del teatro Mariinskij
di San Pietroburgo olesya Novikova e il suo compagno premier
soliste della compagnia del Kirov leonid Sarafanov.
il balletto nasce nel 1831 da un’idea del tenore belcantista Nourrit
che vedendo danzare sulle punte Maria taglioni ne rimase profondamente colpito e volle proporre un balletto basato su questa
tecnica ispirandosi a un romanzo di Charles Nodier.
Questo balletto segna l’inizio del balletto romantico e possiamo
definirlo “rivoluzionario”, in quanto per la prima volta la ballerina
sale sulle punte quasi nella totalità dell’opera.
Il ruolo di Silfide infatti richiede un certo tipo di leggerezza, di tecnicismo e questo stile ricalca perfettamente l’ideale che ha ispirato
adolphe Nourrit e che ha reso celebre Maria taglioni. È il primo
balletto in cui compare il costume tipico della ballerina, il tutù creato per la taglioni da eugène lami, costume che è rimasto quasi
identico fino ai nostri giorni. Da La Sylfide in poi in quasi tutti balletti di repertorio vi sarà il cosiddetto “atto bianco”, nel quale la
protagonista e il corpo di ballo danzano con il tutù.
Prosa
apriamo con un doveroso omaggio ad una grande attrice che ci
ha lasciato: anna Proclemer, scomparsa lo scorso 25 aprile. artista di altissimo livello, ha interpretato con somma maestria grandi
ruoli, spaziando tra teatro, cinema e tv, dove ricordo una strepitosa
“Anna dei Miracoli”, riproposta da Rai 5 in occasione della sua
scomparsa. Proseguiamo segnalando uno spettacolo che sarà al
Teatro Diana di Napoli fino al 5 maggio e poi all’Eliseo di Roma
fino al 25. Si intitola “Mi chiedete di parlare...”, ed è scritto, diretto
e interpretato da un’altra grande del teatro italiano: Monica Guerritore. l’allestimento racconta un’impossibile intervista alla memoria di oriana Fallaci, scrittrice e giornalista di fama internazionale, capace di portare avanti le proprie idee e il proprio credo con
un coraggio e soprattutto fermezza nel dire quello che pensava:
questa la motivazione fondamentale di tanta esecrazione nei suoi
confronti, ma anche di tanta ammirazione.
Un personaggio discusso, controverso e anticonformista, portato
in scena dalla Guerritore con mirabile talento e convinzione, attraverso una regia intelligente che sottolinea il senso di solitudine
della celebre giornalista.
Spiega la Guerritore nelle sue note di presentazione: “immagino
una folle, piccola donna , che torna nel luogo della sua solitudine,
quella casa di New york, ora non più sua, coperta di teli di plastica,
in attesa di nuovi abitanti. là nessuno poteva entrare e una grande giornalista, come lucia annunziata, descriverà (rivelando una
delicatissima personale percezione) “un disordine che inquieta,
una donna sola, un tappeto di cicche di sigarette per terra..”.
È li che si era rintanata oriana, nell’ ombra. Mentre la Fallaci infiammava il mondo... La prima cronista di guerra, la prima “celebrity” Forse anche la prima vittima della potenza dell’Immagine. Della
sua stessa immagine. il palcoscenico ci aiuterà a capire. Non c’è
luogo più del palcoscenico dove non si possa mentire. Nessun
luogo (checché ne pensino molti..)”
Musical
arriva dal 7 al 19 maggio al teatro Nuovo di Milano il musical “a
qualcuno piace caldo” con la regia di Federico Bellone, tratto dal
celebre film del 1958 diretto da Billy Wilder e definito “la migliore commedia della storia del cinema”. Qualche anno dopo venne
affidato a Stone, Styne e Merrill, celebri autori di musical e film,
il compito di trasportare la storia dallo schermo al palcoscenico,
trasformandola in un musical. Era il 1972 e “Sugar”, come venne
intitolata la versione teatrale, andò in scena a Broadway.
La versione “musical” del celebre film rappresenta uno dei titoli
più esilaranti del genere, pur non essendo nato direttamente per il
palcoscenico. la sceneggiatura, che si presta in modo particolare
a una riduzione teatrale, ed il riferimento alla musica jazz (infatti da
una battuta del film si evince che “caldo” è proprio riferito a questo genere musicale), sfociano spontaneamente in una commedia
musicale dalla struttura impeccabile.
Questa nuova versione italiana vuole riportare in primo piano i dialoghi e le situazioni irresistibilmente comiche del film e la sensualità leggendaria del mito Marilyn Monroe, anche grazie alla celebre
canzone i Want to Be loved By you, come se il tutto provenisse direttamente dal film in bianco e nero e che, come per magia,
diventasse realtà. l’espediente sarà infatti una celebre tecnica
illusionistica, nota nel passato in italia col nome di Fregoligraph
in onore del famoso trasformista italiano Fregoli, che permette
a interpreti in carne ed ossa di passare dalla proiezione su uno
schermo alla realtà in palcoscenico e viceversa. Sul palco nei ruoli
che furono di Jack lemmon, tony Curtis e Marilyn Monroe i bravi
Christian Ginepro, Pietro Pignatelli e Justine Matera.
opera
Parte da metà maggio la “maratona Wagner” al Teatro alla Scala
di Milano dedicata al grande compositore tedesco in occasione
del bicentenario della sua nascita. Fino a fine giugno verranno
proposte tutte le opere della tetralogia. Si inizia il 18 maggio con
l’ultimo dei quattro capolavori: Gotterdammerung (Crepuscolo degli dei) per poi proseguire con gli altri titoli e chiudere di nuovo a
fine giugno con questa produzione. Sul podio Daniel Baremboin
e in scena ottimi interpreti wagneriani come Waltrud Meier, ekaterina Gubanova e rené Pape. le repliche del Gotterdammerung
di maggio vedranno alternarsi a Baremboin il direttore Karl-Heinz
Steffens.
lo spettacolo dalla durata di 5 ore e 40 sarà eseguito in lingua
originale tedesca con traduzione disponibile negli appositi videolibretti accessibili in ogni ordine di posto.
Ultimo titolo del ring, il Gotterdammerung è l’opera più amata delle quattro, insieme alla Valchiria che piace perché è il dramma
dello strazio amoroso – gemelli amanti, padre e figlia - mentre il
36
SPot liGHt
lorcabaret
lo spettacolo teatrale ideato e diretto da Simone Nardini,
dedicato al grande poeta omosessuale Federico Garcia lorca
Q
da Federico Garcia lorca durante il suo viaggio in america, con
un tema comune: la diversità. la diversità razziale, la diversità
sessuale, la diversità socio-economica, la diversità politica quale
discriminante che determinerà l’omicidio….
lorca negli Stati Uniti troverà una realtà diversa, dove potrà vivere, quasi apertamente, la propria sessualità, libero in un mondo
nuovo, in cui però emerge l’alienazione dell’uomo in una società con meccanismi che permettono a pochi di dominare su molti.
Nell’ultima tappa del suo viaggio, a Cuba, lorca amava trascorrere
le serate al “Alhamabra”, teatro per soli uomini, dove regnava la
satira politica condita con allusioni sessuali.
lorCabaret vuole essere uno spettacolo di cabaret, o meglio di
varietà, con tanto di numeri e quadri, rivisto e adattato come fosse
uno spettacolo dell’”Alhalambra”... per Lorca... su Lorca.
Il prologo e l’epilogo sono ispirati al celebre musical “Cabaret” dove
le analogie tra nazismo e la dittatura franchista evocano il drammatico epilogo con la fucilazione di lorca. Una performance teatrale
che inizia e finisce nello stesso modo, o quasi, come “Il Pubblico”:
un’opera “irrapresentabile”, come la definì Lorca stesso, “perché è
lo specchio del pubblico: significa far sfilare sulla scena i drammi
personali di ognuno”. Sfila sul palco il bestiario umano che evoca
momenti o stati d’animo di lorca in america, ma anche le diversità,
ovvero i drammi, che affliggono noi… chi più, chi meno…. Perché
oggi come allora, le discriminazioni razziali, sessuali, socio-economiche e le “diversità” in genere mietono ancora le loro vittime. E
questo crudele assassinio, che sembra non vedere una fine, è un
grosso insulto alla dignità umana.
Quindi coinvolge noi tutti, nessuno escluso.
uesto mese abbiamo messo “sotto il riflettore” uno spettacolo italiano che ha ottenuto grande successo a roma
e Milano, si è fatto onore all’estero (tre mesi in scena a
los angeles), è stato scelto dall’Università di Quito in
Ecuador per rappresentare l’Italia e diverrà un film nel 2015. Si tratta di “Lorcabaret - sei quadri e un assassinio”, un’opera dedicata al
grande poeta omosessuale Federico Garcia lorca, massimo esponente della letteratura spagnola, perseguitato e assassinato sotto
la dittatura franchista nel 1936. lo spettacolo teatrale è ideato e
diretto da Simone Nardini, con brani liberamente tratti e adattati da
“Il Pubblico”, “Commedia senza titolo” e “Poeta in Nueva York”. Un
lavoro toccante, coraggioso e commovente che merita di essere
portato all’attenzione dei nostri lettori.
il regista:
Simone Nardini, impegnato da sempre nel mondo del teatro leggero e del musical, collabora con le principali compagnie nazionali in
qualità di assistente alla regia, scenografo e responsabile di produzione, lavorando in titoli quali “Jesus Christ Super Star”, “Evita”,
“La Febbre del Sabato Sera” e molti altri. Direttore di “MTS Musical!
The School”, una delle principali accademie italiane di teatro musicale, dal 2004 si è avvicinato al mondo delle performance teatrali e
al teatro di ricerca e avanguardia, firmando la regia di “Provini” per
Carne in Scatola e “LORCAbaret”, oltre a gestire svariati progetti,
laboratori e la rassegna Carne Cruda.
lo spettacolo:
Un visionario susseguirsi di scene, ispirate a poesie e opere scritte
37
lUi ModelS
M
il ragazzo del mese:
Francesco
culto di San Francesco d’assisi. Molti sono comunque i santi con
questo nome, tra cui s. F. di Sales, protettore degli scrittori e dei
giornalisti (ne abbiamo un gran bisogno…) festeggiato il 24 e il
29 gennaio e il 28 dicembre; s. F. da Paola patrono di Cosenza,
ricordato il 2 aprile; s. F. Saverio, gesuita del ‘500, patrono del
Giappone e dei marinai. Pochi sanno che il termine “cecchino”,
uno dei tanti diminutivi del nome, è dovuto all’imperatore d’austria Francesco Giuseppe, detto Cecco Beppe; a partire dall’uso
di questo diminutivo entrò nella lingua italiana il termine per indicare un tiratore scelto (come lo erano i fucilieri austriaci).
Ma torniamo al nostro boy del mese: Francesco Palmese vorrebbe fare il modello e l’indossatore, ha esperienze nel campo
dell’animazione ed ha anche fatto qualche lavoro nel campo
della moda e della pubblicità, con buone prospettive. Vale la
pena di dargli una mano.. Viso, talento, fisico e sex-appeal non
gli mancano. le foto sono del bravo Giovanni drago. Per contattare Francesco, potete scrivergli su FB (il suo profilo è Francesco dado Palmese). Scoprirete garbo, simpatia ed i tanti lati
accattivanti, sensuali e positivi di questo splendido ragazzone
milanese.
aggio è un mese affascinante: ci regala le prime vampate di caldo, e quest’anno, anche se la prima metà
del mese pare offrirà in tutta la penisola instabilità e
frequenti acquazzoni, di temperature da pantaloncini
e maglietta se ne sente proprio un gran bisogno. Per voi, questo
mese abbiamo scelto un aitante ragazzone lombardo. di Melzo,
vicino a Milano, per la precisione: Francesco. Se ne identificano
immediatamente i tratti peculiari del “macho” latino per antonomasia: muscolatura guizzante, uno sguardo intriso di sensualità
ed un fisico sexi come pochi.
occhi di una emotività profonda, bel sorriso ed un carattere simpatico ed accattivante. Ma veniamo alle nostre consuete divagazioni sull’origine dei nomi. Francesco è uno dei nomi più diffusi in
italia, l’hanno avuto santi, condottieri, re ed anche il nuovo Papa
l’ha scelto con indubbia valenza simbolica: è un etimo di origine
germanica, e il suo onomastico cade il 4 ottobre. la base del nome
si ritrova nel latino medioevale e deriva dal germanico”frankisk”,
segno dell’appartenenza dei Franchi al popolo germanico. Successivamente il senso del soprannome indicò i Francesi in genere, e solo a partire dall’Xi secolo si trasformò in nome proprio. in
italia il nome acquisì una grande valenza anche grazie anche al
M.G.
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Gli appuntamenti in città
GaraGe ClUB
toriNo. il programma di maggio:
Lunedì, mercoledì e venerdì ore 22.00: “Naked Party”.
Martedì ore 21.30: “Young Party”, riduzioni per Under 25 + distribuzione gadget “gioca sicuro”. Sabato dalle 21.30 alle 4.00:
“Cruising”, free dress code, open bar tutta la notte e sorteggio
consumazioni omaggio per Queever. Giovedì e domenica sera:
“Serata Ordinary”. Locale Young & Bears friendly. Sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, lounge bar, video corner, glory wall, ambienti relax, area fumatori. orario di apertura: tutti i
giorni dalle 14.00 alle 02.00 (sabato fino alle 4.00).
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Info: 346 3006612 - www.garageclub.it
dePot
MilaNo. da questo mese tutte le sere al depot sarà happy
hour. Significa che acquistando una consumazione, ne otterrete una seconda identica o dello stesso costo (oppure inferiore).
insomma, potrete bere due volte scegliendo anche di variare la
consumazione o offrire il drink ad un amico. Questo mese alcuni
eventi irrinunciabili sono le serate no id ogni martedi e sabato
4, gli eventi “al primo colpo” venerdì 10 e 24, il blackout party
venerdì 17 e l’appuntamento fist per l’ultimo sabato del mese.
Torna anche il divertente appuntamento doppio con “no id” + “al
primo colpo” sabato 18.
altri eventi sul sito www.depotmilano.com
NaPoli. atmosfera calda al depot questo mese. Serata dedicata agli orsi e ai loro “admirer” venerdì 10 e 24 dalle 22. Sabato 11
e poi venerdì 3, 17 e 31 la serata è aperta a tutti senza obblighi
di dress code o eventi particolari; si chiama “open cruising”. Sabato 4 e 18 evento al buio per il blackout party... preparatevi ad
incontri sorprendenti. Sabato 25 potrete trovare l’anima gemella
solo dando uno sguardo ed andare a colpo sicuro nell’evento “al
primo colpo”. Domenica 5 e 19 hot sunday (masked naked dalle
17 & underwear dalle 21). domenica 12 e 26 appuntamento triplo con blackout+naked+underwear dalle 20.
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NeWS & aPPUNtaMeNti
28° torino Glbt Film Festival 2013
toriNo. Grande successo e un forte incremento di pubblico per
la 28a edizione del torino GlBt Film Festival, diretto da Giovanni
Minerba, svoltasi a fine aprile.
A Boven is het stil (Paesi Bassi/Germania, 2013), un’intensa
storia di solitudine e quotidianità diretta con stile rigoroso della
regista olandese Nanouk Leopold, il Premio “Ottavio Mai”, assegnato dalla giuria del Concorso lungometraggi, composta da
Federico Boni, diego dalla Palma, travis Fine, Vladimir luxuria
e lidia ravera. Già presentato alla Berlinale 2013 e interpretato
da Jeroen Willems, scomparso nel dicembre scorso subito dopo
la fine delle riprese, il film è incentrato sul rapporto scostante, fatto di silenzi e rancori mai sopiti tra uno scapolo cinquantenne e
suo padre costretto a letto, con cui vive. la morte del padre apre
però una breccia che solo l’amore potrebbe riempire.
Nel Concorso documentari ha invece trionfato The Love Part of
This di lya Guerra, premiato dalla giuria composta da Basil Khalil, Nina Palmieri e Piergiorgio Paterlini.
i giurati del Concorso cortometraggi, Juanma Carrillo, luki Massa e alessandro Michetti, hanno assegnato il premio per l’opera
migliore a Bunny di Seth Poulin e Nickolaos Stagias.
la giuria composta dagli studenti del dams di torino ha inoltre
assegnato il Queer award, riconoscimento che premia un titolo
tra otto selezionati, sparsi tra diverse sezioni, che più si avvicina alle tematiche tipiche del mondo dell’adolescenza. Quest’anno ha vinto Joven & alocada di Marialy rivas, pellicola inclusa
nell’open eyes: Forever Young.
www.torinoglbtfilmfestival.it
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NeWS & aPPUNtaMeNti
Concorso lungometraggi.
Vince Boven is het stil “per i temi intrecciati narrati con un’onestà
di arte cinematografica di vigorosa qualità. Per l’elevato livello
recitativo degli interpreti, per la crudezza poetica, per la fotografia livida e carnale. Per la capacità più unica che rara di trasformare il silenzio tragico nelle relazioni umane in grande forza
comunicativa attraverso lo schermo”. Menzione speciale a Will
You Still Love Me Tomorrow? di arvin Chen.
Concorso documentari.
Vince The Love Part of This: “per la straordinaria capacità di
trasformare una storia normale e quotidiana in un viaggio emozionante dentro al quale lo spettatore viene portato per mano
fino a sentirsene partecipe. I giurati sono rimasti molto colpiti
dall’importanza, dall’attualità e dall’intensità di tutte le storie, i
personaggi e i temi raccontati nei documentari in concorso. Si
è soffermata quindi sulla capacità di trasformare questi temi in
racconti cinematografici”. Menzione speciale a Born this Way di
Shaun Kadlec e deb tullmann.
Concorso cortometraggi.
Vince Bunny: “per aver raccontato quel che succede quando la
gioventù lascia il campo alla vecchiaia e alla malattia, presentate
entrambe con ruvida onestà e senza fare sconti. Bunny porta in
una realtà possibile che tutti speriamo di vivere, in cui l’amore
è solidale, presente e assoluto e che, per questi motivi, ci spaventa meno. È poi un segnale importantissimo di come il cinema
omosessuale non abbia paura di affrontare anche il tabù della
vecchiaia, mostrandosi sempre più sensibile e maturo nei confronti di tutte le sfaccettature della vita”. Menzione speciale a The
Men’s Room di Jane Pickett “per come ha saputo esplorare una
storia controversa e ambigua raccontandola con rara eleganza
tecnica. il bisogno, la paura, la ricerca di comprensione e la solitudine del protagonista vengono rappresentati con un’architettura filmica che scava nel profondo delle emozioni, tenendo lo
spettatore col fiato sospeso fino all’ultima sequenza”.
Queer Award.
Vince Joven & Alocada “in cui lo sguardo sfrontato della protagonista trova spazio tra le pagine virtuali di un blog dove uno
stile narrativo irriverente e dissacrante diventa strumento di una
ribellione, anche autobiografica, alle costrizioni della vita quotidiana. la scelta di genere rimane sospesa, ma viene esplorata
con passione e la sessualità viene vissuta in modo spontaneo,
fisiologico e, soprattutto, libero”.
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Associazione nazionale
contro le discriminazioni da orientamento
sessuale
Primo congresso nazionale:
17/19 maggio 2013 - Sala Unicef - via Palestro 68, Roma
Prevenzione contro le malattie sessualmente trasmissibili e
protezione contro le discriminazioni di chi ancora non accetta
l’omosessualità. Sono questi gli obiettivi di a.N.d.o.S. (associazione nazionale contro le discriminazioni da orientamento
sessuale), che in occasione della prossima giornata mondiale
contro l’omofobia eleggerà i membri della direzione Nazionale
e il proprio Presidente nel corso del “Primo Congresso Nazionale di A.N.D.O.S.” che si terrà a Roma il 17, 18 e 19 maggio
2013 nella sala UNiCeF di via Palestro 68. alla manifestazione
parteciperanno anche numerose personalità del mondo delle
istituzioni e dello spettacolo con gli interventi dei membri del Comitato d’onore, composto da personaggi legati a vario titolo alla
comunità omosessuale. Nata appena un anno fa, a.N.d.o.S.
oggi conta oltre 50 mila soci iscritti (tra le prime organizzazioni
in Europa per la tutela dell’universo LGBTQ), 53 circoli affiliati e
dà lavoro a più di 400 persone in tutta italia, mobilitando anche
600 volontari, tra medici, infermieri, psicologi e persone comuni
pronte ad aiutare i soci in difficoltà. I circoli A.N.D.O.S. non sono
però solamente un luogo sicuro in cui poter vivere senza paure
la propria sessualità, lontano dai pericoli che ancora minano la
sicurezza della comunità omosessuale nelle strade e nei parchi
cittadini o in cui prendere consapevolezza di sé attraverso il confronto con gli altri. al loro interno vengono, infatti, distribuiti ogni
anno oltre un milione di preservativi: numero che in italia non
trova pari e che fa dell’organizzazione una tra le più attente al
tema della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili
Sei stanco dopo una dura giornata di lavoro?
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nel Paese. Nella giornata inaugurale di venerdì 17 maggio, verranno aperti i lavori e nominate le commissioni. Sabato 18 il programma sarà articolato in due momenti: al mattino interverranno
il Presidente del Congresso Gian Paolo Silvestri, l’attuale presidente in pectore di a.N.d.o.S., Marco Canale (nella foto sotto),
e verrà discusso e approvato lo statuto dell’organizzazione. in
tarda mattinata avranno inizio le votazioni per eleggere i membri
della direzione Nazionale e il Presidente, al termine delle quali,
si terrà il discorso d’insediamento del Presidente neoeletto e verrà proiettato un cortometraggio dal titolo “Circoli ricreativi, questi
sconosciuti”.
Nella sessione pomeridiana di sabato, prima della conferenza
stampa di presentazione dei nuovi vertici dell’associazione, verranno nominati il Tesoriere Nazionale, l’Ufficio di Presidenza,
verrà presentato il Comitato d’onore e sarà possibile assistere
a un piccolo spettacolo satirico “Omosessualità e dintorni”. Domenica 19 maggio, giornata conclusiva, si alterneranno infine al
microfono diversi ospiti e i membri del Comitato d’onore.
l’intero programma può essere scaricato dal sito internet:
www.associazioneandos.org
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i loVe SiCily
Scritti da un filosofo in stato di grazia, con uno stile fluido e limpido come acqua marina. Uno stile in cui i concetti astratti e fissi
della filosofia diventano concreti e plastici come il corpo di un
danzatore. di qui l’odio da parte degli austeri professori di scuola
che si scandalizzavano per questo impertinente pensatore che
non amava chiudersi nelle fredde aule universitarie. Friedrich
Nietzsche è il nome, un po’ duro da pronunciare, di questo genio
solitario che inventò tutto il Novecento, non solo nel campo del
pensiero ma anche in quello più variegato dell’arte e del costume.
di lui dissero di tutto e di più. l’espressione più gentile coniata per lui era “invasato da Dioniso” come una baccante. Perciò
pazzo come tutti i viaggiatori nella terra del proibito. Certamente
l’equilibrio stabile non fu mai la sua caratteristica. Non amava
proprio la stabilità in nessun campo. Come passava dalla più
intensa euforia alla più grigia depressione, così non sapeva stare
fermo per più di alcuni mesi nello stesso punto del pianeta. tanto
che sospendeva spesso l’insegnamento, accusando tutti i possibili disturbi psicosomatici, dallo stomaco agli occhi, dall’emicrania all’insonnia.
Dopo la rottura definitiva con l’amico Wagner, Nietzsche chiese,
nel 1879, le dimissioni dalla cattedra universitaria, per motivi di
salute e non mise più piede negli atenei di nessuna città. Preferì
pensare in viaggio, perché solo la dimensione errante può realizzare la libertà assoluta. Per natura, il filosofo è un uomo e l’uomo
non è fatto per la staticità, ma per il movimento, sia che muova
il corpo sia che faccia lavorare il cervello. il viaggio salva dalla
depressione, dal nervosismo, perché libera energie altrimenti
destinate a rimanere represse. il suo amore per il viaggio è pari
a quella del danzatore per la propria arte. Questa sua inconfondibile caratteristica lo imparenta con altri celebri viaggiatori come
Goethe, lawrence, Wilde, durrell, Hesse.
Se guardiamo alla mappa geografica di Nietzsche, ci accorgiamo
di riccardo Di Salvo
([email protected])
e Claudio Marchese
([email protected])
la Sicilia
e gli scrittori
Nietzsche e la gaia ebbrezza
mediterranea
atto 1°
Il filosofo errante
incompreso in vita e ancor più post mortem. Sempre inattuale e
in anticipo sui tempi. autore di libri che sono i pilastri del postmoderno: “La nascita della tragedia”, “Ecce homo”, “La gaia scienza”, “ Così parlò Zarathustra”.
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i loVe SiCily
che le sue mete preferite sono a sud della Germania. dalla Svizzera alla Francia meridionale, dalla liguria alla Sicilia. Perché
questo amore per il Sud? Sia le montagne svizzere illuminate
da un sole abbagliante che le città portuali come Nizza, Genova,
rapallo e Messina sono luoghi vitali, grazie alla forza ignea del
sole, fonte di calore ed eccitazione. Non a caso i medici che curarono la sua depressione gli consigliavano di sostare in luoghi
solari, fuori dall’uggiosa e deprimente Germania.
della Sicilia lo affascina lo spirito greco – arcaico, fatto di un
senso religioso della vita che, al di sotto dell’esteriorità dei riti cristiani, conserva l’oscuro senso del destino, tipico della tragedia
greca. La religiosità del popolo siciliano, barocca fino all’estremo
del delirio, sontuosa e scintillante, ha un cuore tragico. e’ dominata dall’idea del fato in cui il filosofo tedesco si riconosce. Non
a caso nello “Zarathustra”, l’espressione della volontà di potenza
consiste nell’adeguare i propri valori ai valori veri della natura,
non del sovrannaturale, tipico della teologia cristiana: “la formula per la grandezza dell’uomo è amor fati; non volere nulla
di diverso da quello che è, non nel futuro, non nel passato, non
per tutta l’eternità. Non solo sopportare ciò che è necessario, ma
amarlo”.
Un magnifico aprile a Messina
Non è casuale che gli anni del vagabondaggio coincidano con
il massimo splendore filosofico di Nietzsche. Dall’estate 1881,
quando il filosofo lascia Sils – Maria e si stabilisce a Genova, fino
all’autunno 1882, quando ritorna nel capoluogo ligure e si trasferisce a rapallo, Nietzsche scrive, viaggiando, i suoi capolavori.
tutti impregnati di quel senso gaio e sensuale della vita che è
tipico del mondo meridionale. in uno stile solare e gaudente, il
pensatore dà carne ai propri concetti, paragonando il mare e il
sole alla dimensione greca della vita contrapposta al freddo e
alla nebbia del mondo germanico, adatto alla sofferenza masochistica della civiltà cristiano – borghese.
dopo aver ascoltato Bellini e Bizet, Nietzsche comincia a identificare nelle opere di questi musicisti l’espressione dell’ebbrezza
mediterranea, istintiva e gioiosa, diversa dal torbido e malinconico ascetismo tedesco “wagneriano”. Nello stesso anno 1882
Nietzsche conosce e si innamora di lou Salomè, una giovane
ebrea finlandese con cui è disposto a condividere un menage a
troix. Nietzsche è euforico ma l’amore dura poco, perché guastato dalla perfida intromissione della sorella Elisabeth. Il filosofo
reagisce riprendendo a viaggiare.
Questo è il suo periodo più inquieto. tutti i giorni percorre la
strada che va da Rapallo a Santa Margherita e a Portofino, inebriandosi di mare e di sole. Proprio durante queste passeggiate
Nietzsche inizia a scrivere “Così parlò Zarathustra” che termina
più tardi tra roma e Nizza. tra i due poli di questo suo inquieto
andare si inserisce il viaggio a Messina, intrapreso alla fine di
marzo del 1882.
Dalla città dei mamertini il filosofo scrive all’amico Overbeck in
data 8 aprile“… alla fine con audace decisione mi sono imbarcato come solo passeggero per Messina e comincio a credere
di aver avuto in ciò più fortuna che intelligenza – giacché questa
Messina sembra fatta per me; i messinesi mi dimostrano una
tale amabilità e premura, che mi sono venute in mente le idee
più buffe (chissà, per esempio, che non ci sia qualcuno che mi
vien dietro in viaggio con lo scopo di comprarmi i favori di questa
gente?)”.
L’esperienza breve ma intensa vissuta a Messina viene fissata
in un epistolario, e si metaforizza nelle opere filosofiche scritte
durante questo periodo.
(continua nel prossimo numero di “Lui Magazine”, giugno 2013),
Foto di Fabrizio Cavallaro da un’idea di Riccardo Di Salvo
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