Simbolo di lotta a mafia e criminalità

Transcript

Simbolo di lotta a mafia e criminalità
GIOVEDÌ 5 DICEMBRE 2013
[ IL PARCO MINERARIO FLORISTELLA-GROTTACALDA ]
LA SICILIA
ENNA .29
Simbolo di lotta a mafia e criminalità
Il presidente Giuseppe Lupo ha promosso varie occasioni di incontro con alte personalità e con i giovani
Il risorgimento siciliano inizia dalla cono- vio Sferlazza, procuratore aggiunto della
scenza eroica di chi tende alla santità e Direzione distrettuale antimafia di Reggio
chi nella società civile riesce a normaliz- Calabria. Tre le commemorazioni ad Enzare i propri comportamenti. E’ un per- na, nella prima decade di settembre, per
corso virtuoso quello che sta avvenendo un uomo dello Stato, Carlo Alberto Dalla
nel cuore del centro dell’isola dove l’Ente Chiesa (Saluzzo, 27 settembre 1920 - Paparco minerario “Floristella - Grottacal- lermo, 3 settembre 1982); poi anche un
da”, in provincia di Enna, con il presiden- uomo di giustizia ricordato a Piazza Arte Giuseppe Lupo è diventato, per eccel- merina, come il magistrato Rosario Livalenza, il promotore di iniziative in cui ol- tino (Canicattì, 3 ottobre 1952 - Agrigentre ad esaltare le doti e qualità umane di to, 21 settembre 1990); e, infine, un uomo
personalità che hanno combattuto la ma- di chiesa come don Pino Puglisi (Palermo,
fia e la criminalità organizzata ha «adot- 15 settembre 1937 - Palermo, 15 settemtato» il territorio di
bre 1993), commeFloristella, simbomorato, ancora ad
lo della normalità,
Enna, dove tutti e
per la storia impatre sono stati uccireggiabile delle
si per mano della
sue bellezze paecriminalità orgasaggistiche ed etnizzata. L’ultima
no- antropologiiniziativa di Enna,
che.
in ricordo di don
E’ da più di un
Pino Puglisi, svolanno che questa
tasi nel duomo di
parte di territorio,
Enna e poi, dopo
da quando Giusepun breve corteo,
pe Lupo si è insenel palazzo di giudiato, è stato boni- IL CONVEGNO AL TRIBUNALE DI ENNA
stizia, ha registrato
ficato, e i frutti già
la presenza di un
si stanno vedendo
numero elevato di
visto che oltre alla
studenti che nei
presenza di varie
vari androni del
associazioni del
palazzo, tramite i
territorio tra cui
maxischermi hanLegambiente, gli
no potuto assistere
scout provenienti
in diretta al susseda ogni dove, e
guirsi dei vari relamolti turisti anche
tori tra cui l’arciveeuropei, stanno
scovo Bertolone
popolando un terche ha raccontato
ritorio ricco di stoalcuni inediti sulla
ria. A questo si agvita di don Puglisi
giunge anche la IL PRESIDENTE GIUSEPPE LUPO
ma anche un testipartecipazione a
mone di giustizia,
ogni evento di autorità militari, religiose Giuseppe Carini, la cui storia è descritta
e civili come i rappresentanti del distret- dal giornalista Roberto Mistretta nel libro
to giudiziario competente per territorio - intervista “Il miracolo di don Puglisi”.
(Caltanissetta - Enna - Gela) tra cui SalvaLa tre commemorazioni hanno riscontore Cardinale, presidente della Corte trato un giudizio positivo anche da masd’appello di Caltanissetta; Giovanbattista sime cariche dello Stato come il presidenTona, presidente distrettuale dell’Associa- te del Senato, Piero Grasso, il ministro
zione nazionale magistrati; Antonino Pat- dell’Interno, Angelino Alfano, il ministro
ti, procuratore generale distrettuale; Ca- della Giustizia, Annamaria Cancellieri e il
logero Ferrotti, procuratore della Repub- ministro alla Pubblica amministrazione,
blica di Enna; Giuseppe Ferreri, presi- Giampiero D’Alia.
RENATO PINNISI
dente del Tribunale di Enna e anche Otta-
--
RICORDATI DA LUPO
Dalla Chiesa, Livatino
e don Pino Puglisi
tre uomini “normali”
colpiti dalla mafia
Nelle tre foto diversi momenti delle
commemorazioni promosse dall’Ente parco
Floristella-Grottacalda per ricordare le persone
uccise dalla mafia
Canti in onore delle vittime di Trabonella
Ospite il cantautore Incudine. Nel marzo scorso è stato affrontato il tema delle condizioni di lavoro nelle miniere
ALUNNI ARMERINI NELLA CHIESA SAN STEFANO
LA PUSATA DURANTE LA VISITA A FLORISTELLA GROTTACALDA
PRODOTTO DA MICHELE LA PUSATA (REFERENTE DELL’AISLA)
Un video che valorizza il sito
Michele La Pusata, malato di Sla, visita Floristella e
produce un video del sito che da poco tempo è
diventato lo spot ufficiale per promuovere le
bellezze naturali del sito. Pochi mesi fa, Michele La
Pusata, nonostante la disabilità, ha visitato
Floristella dopo diversi anni da quando gli era stata
diagnosticata la malattia della Sla grazie a un
accorato del presidente dell’ente parco ambientale,
Giuseppe Lupo.
Per Michele La Pusata, referente provinciale Aisla
(associazione italiana per la sclerosi laterale
amiotrofica), assieme ai suoi familiari tra cui la
moglie Stella Salvaggio, è stata una delle giornate
più emozionanti in quanto oltre a « vedere con gli
occhi» i luoghi ha rivisto anche i colleghi di lavoro e
molti barresi che lavorano nelle varie squadre di
antincendio a supporto del corpo forestale. L’Aisla è
presente anche nella provincia nissena di cui
referente è un grande amico di Michele, Davide La
Paglia. Michele La Pusata, dopo aver lavorato tanti
anni nel corpo forestale nel territorio di Floristella,
quel luogo gli è entrato nel cuore. «E’ stato il
“cicerone” di Floristella - afferma la moglie Stella
Salvaggio - dove ci ha illustrato la storia, i vari
percorsi e fatto ammirare le varie bellezze del
paesaggio dell’entroterra ennese». Il video, che
verrà distribuito anche nelle scuole, riassume il
legame forte di Michele La Pusata con Floristella,
con la consapevolezza che l’ente adesso è in buone
mani anche perché ha visto tanti progressi e novità
in positivo.
«Il presidente Lupo è un esempio e un modo nobile
di come si dovrebbe gestire la cosa pubblica conclude Michele La Pusata - aver calcato quei
luoghi anche con la sedia a rotelle mi ha regalato
una emozione indescrivibile». E la frase di Michele
che alla fine del video, commuove ma che da anche
una speranza a chi non c’è l’ha. «Mi piacerebbe dice La Pusata - che, anche in carrozzina, tutti
possano ammirare la bellezza di questo parco…
Sogno Floristella invasa dalle carrozzine».
R. P.
Floristella porta fortuna. Forse non è il caso di dirlo per il cantautore Mario Incudine ma durante la festa dell’Unità d’Italia festeggiata con le
scuole provenienti dai diversi comuni dell’ennese nel marzo scorso a palazzo Pennisi a Floristella, si esibì con alcuni canti siciliani, riscuotendo
successo, in ricordo della tragedia del 20 ottobre del 1911, nella miniera di
Trabonella a Caltanissetta causata dal crollo di un pozzo di estrazione in
cui rimasero sepolti quaranta minatori, diciannove dei quali provenienti da Castrogiovanni (oggi Enna) e che allora faceva parte della provincia
di Caltanissetta. L’iniziativa, alla presenza delle scuole di Enna, Valguarnera, Aidone e Piazza Armerina, organizzata dall’Ente parco minerario Floristella, affrontò il tema sulle condizioni del lavoro nelle miniere ed il lento cammino verso l’unificazione, due anni dopo il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Oltre a diversi
rappresentanti di istituzioni civili, militari e religiose con l’attuale arcivescovo di Monreale,
Michele Pennisi e il prefetto di
Enna, Clara Minerva.
«Proprio in uno dei pochi
esempi di siti di archeologia industriale - rimarca il presidente
dell’ente parco minerario Lupo si è svolta una iniziativa di rilevanza culturale aperta alle scuole che hanno bisogno di conoscere il mondo della vita mineraria, della civiltà delle zolfare e
dello sfruttamento dei carusi.
Da li Mario Incudine con la sua
performance di grande artista MARIO INCUDINE A FLORISTELLA
calò le sue parole cariche di
pathos nella realtà di Floristella, un chiaro forte impegno civile che parte dalla nostra storia». Proprio l’ennese Mario Incudine insegue le vie dell’arte che diventano più ampie, tanto che di recente si è recato in Belgio
nella miniera di Marcinelle dove la sua perfomance, un misto tra la musica e il teatro è stato un momento in cui ha «cantato la storia, quei fatti tramite u cuntu» davanti alle mogli, ai figli e ai nipoti dei morti in miniera.
«In Sicilia, oltre ad una tappa di Catania - afferma Mario Incudine - mi
piacerebbe esibirmi a maggio o giugno nelle miniere di Floristella a Enna».
Con queste dichiarazioni dal Belgio Mario Incudine ha creato quasi una linea immaginaria che collega Marcinelle a Floristella, che suscita emozioni anche per i familiari che hanno perso i loro cari in miniera. “Escusé muà
pur mon franzé” che fa parte dell’ultimo disco di Incudine “Italia talìa” è
ispirata dalla vera storia di Michele, minatore di Villarosa (Enna) che era
tornato in Sicilia dalla miniera di Marcinelle; muto, perché non riusciva a
reggere il peso dei tanti compagni morti in miniera.
R. P.
Tre iniziative con altrettanti personaggi che hanno fatto della lotta alla criminalità organizzata un
dovere civile di una sicilianità che tende alla normalizzazione delle regole di vita quotidiana. Tre
uomini, tra i molti, simbolo della legalità, parola
usata molte volte ma che, come preferisce il presidente del parco minerario “Floristella - Grottacalda”, Giuseppe Lupo, piace definirli uomini
«normali» che con la loro onestà sono stati un
ostacolo insormontabile per la criminalità organizzata. E proprio da più di un anno l’ente parco
minerario ha cambiato volto ad un territorio di
cui fa parte l’ente della provincia regionale di Enna dell’attuale commissario Salvatore Caccamo e
i comuni di Enna del sindaco Paolo Garofalo, di
Piazza Armerina del sindaco Filippo Miroddi, di
Valguarnera con il sindaco Salvatore Leanza e, di
Aidone con il sindaco Filippo Gangi.
Floristella oltre ad essere un luogo di una bellezza che cattura i suoi
visitatori con i suoi 440
ettari di bosco ed elementi di archeologia industriale, vedi le vecchie
discenderie e i caratteristici calcheroni così come i vari percorsi natura- ALBERTO DALLA CHIESA
li. Tra le tante iniziative
intraprese, sono le ultime tre che hanno suscitato un interesse tra una fascia di popolazione giovanile che segue l’idea di un territorio che possa
creare sviluppo ed economia.
Nei tre recenti incontri
oltre al ricordo dei tre
personaggi che hanno
pagato con la loro vita l’aver contrastato con ogni
forza ogni atteggiamento
mafioso, a relazionare
sono stati personalità del
mondo della giustizia dove ha riscontrato la partecipazione di molti rappresentanti di istituzioni DON PINO PUGLISI
civili, militari e religiosi.
Ad Enna nella chiesa di San Giovanni Battista
dopo la messa celebrata da mons. Rino La Delfa,
preside della Pontificia facoltà teologica di Sicilia
“San Giovanni Evangelista” di Palermo, a presentare la figura di Dalla
Chiesa per il 31° anniversario dall’uccisione,
è stato Ottavio Sferlazza, procuratore aggiunto
della direzione distrettuale antimafia (Dda) di
Reggio Calabria, il quale
ha evidenziato alcune attività del generale di contrasto al terrorismo alle
organizzazioni mafiose, ROSARIO LIVATINO
collegando l’uccisione di
Dalla Chiesa nel contesto della storia della Sicilia
partendo dal delitto dell’allora presidente della
Regione siciliana, Piersanti Mattarella.
Anche a Piazza Armerina il ricordo di Rosario
Livatino ha registrato l’apprezzamento dell’iniziativa oltre che dai rappresentanti delle istituzioni
anche delle giovani generazioni con la presenza di
scuole di ogni ordine e grado sia locali che dei comuni viciniori. La cerimonia religiosa è stata officiata nella chiesa della Commenda dei cavalieri di
Malta dal vescovo di Caltagirone, mons. Calogero
Peri mentre il presidente della corte d’appello di
Caltanissetta, Salvatore Cardinale, in modo conciso e puntuale, ha ricordato il 23° anniversario dell’
uccisione del «giudice ragazzino», che è diventata l’icona della magistratura in tutto il territorio
nazionale nonostante la giovane età, visto i duri
colpi che da magistrato aveva inferto alla criminalità organizzata. Anche l’iniziativa organizzata ad
Enna con la figura di don Pino Puglisi è stato il culmine di una partecipazione innumerevole di personalità di alto rango tra cui vari deputati all’Ars
ma anche l’assessore regionale ai beni culturali,
Maria Rita Sgarlata assieme a più di un migliaio di
studenti di tutte le scuole locali. Al duomo di Enna ha celebrato la funzione religiosa, mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo dell’arcidiocesi di
Catanzaro – Squillace, il quale oltre a qualche
inedito del prete palermitano proclamato recentemente beato ha confermato come sia «testimone del vangelo facendo trionfare la verità pur sapendo di sacrificare la sua stessa vita». Oltre ad
una folta rappresentanza del clero presente,
mons. Vincenzo Murgano, presidente del tribunale ecclesiastico regionale. Apprezzamento per le
iniziative da parte di molti deputati all’Assemblea
regionale siciliana.
R. P.