Periodico di Informazione Sanitaria ormazione Sanitaria

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Periodico di Informazione Sanitaria ormazione Sanitaria
Periodico di Informazione
ormazione Sanitaria
10/11/12
ott/nov/dic 15
anno XV
News
DESENZANO DEL GARDA / LONATO DEL GARDA / GAVARDO / SALO’ / MANERBIO / LENO
$=,(1'$263('$/,(5$','(6(1=$12'(/*$5'$
Sede Legale: Desenzano del Garda (BS)
Località Montecroce - www.aod.it
IN QUESTO NUMERO
NeWs
3 Editoriale
4
Il Presidente Maroni a Manerbio e Desenzano
6
La prevenzione della corruzione
7 Integrazione Ospedale-territorio, cosa stiamo facendo
8 La salute della donna a km zero
10 Anticoagulanti orali e alimentazione
12 Cosa sono? trombo e embolo
13 Cucinare con cura
14 Cucinare insieme per lavorare in armonia e imparare a nutrirci meglio
16 A due voci
17 Rubrica: La voce del volontariato
AVO
18 Diabete gestazionale, quali i rischi per mamma e bebè
20 Obesità infantile: i consigli del Pediatra
22 Vaccinazioni antinfluenzali in Ospedale
24 Rubrica: La salute vien mangiando
Frutta secca in guscio
26 Albero di Natale, quale scegliere?
28 Azienda Ospedaliera e Markas per un servizio di pulizie a impatto zero
30 Rubrica: Federfarma informa
ANNO XV - Edizione 10-11-12/2015 Registrazione del Tribunale di Brescia n° 45/2001 del 30/08/2001
NeWs
Tutti i diritti riservati. I contenuti non possono essere riprodotti in nessun modo senza l’autorizzazione del Direttore Editoriale.
Editoriale
A conclusione del mio mandato come Direttore Generale
dell'Azienda Ospedaliera di Desenzano voglio ringraziare
tutte le persone che, in questi tre anni, hanno collaborato
per il raggiungimento degli obiettivi aziendali e che hanno
condiviso, giorno per giorno, sfide e opportunità.
Tre Presidi Ospedalieri distanti tra loro dal punto di vista
dei km, storia e tradizioni diverse; un territorio di circa
1.740 km quadrati che comprende i laghi, la Valle Sabbia, la bassa bresciana; 69
comuni con una popolazione di oltre 316.000 abitanti che si incrementa notevolmente nel periodo estivo: peculiarità che influiscono sull'organizzazione aziendale
e possono rappresentare un limite all'integrazione tra gli Ospedali.
Limite al quale ho contrapposto una visione aziendale dei progetti, degli obiettivi,
delle attività sanitarie offerte.
Insieme abbiamo vissuto tanti momenti importanti. Ricordo in particolare l'inaugurazione, nel 2013, della nuova ala dell'Ospedale di Gavardo e il conseguente
trasferimento delle attività sanitarie e quella, di pochi giorni fa, di Ortopedia/Traumatologia, Blocco Parto, Centro Procreazione Medicalmente Assistita di Manerbio
e delle Sale Operatorie a Desenzano.
L'importanza di questi eventi è stata sottolineata anche dalla presenza del Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni che ha condiviso con noi questi
momenti di festa.
La grande novità che attende tutti noi è, ora, l'evoluzione del Sistema Sanitario
Regionale che imporrà una revisione delle attuali Aziende Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere con conseguente riorganizzazione delle competenze e delle mansioni: un'occasione, credo, per tutti noi operatori della sanità, per offrire un servizio
sempre più vicino alle esigenze della cittadinanza e in linea con la vision di questa
Azienda Ospedaliera che si è posta l'obiettivo di accompagnare le persone,
pazienti e familiari, nei percorsi di cura.
Marco Votta
Direttore Generale
3
Il Presidente Maroni
a Manerbio e Desenzano
Il 9 dicembre è stata una giornata di festa per l'Azienda Ospedaliera: alla presenza
del Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni sono state inaugurate l'Unità
Operativa di Ortopedia-Traumatologia, il Blocco Parto e il Centro di Procreazione
Medicalmente Assistita a Manerbio e due Sale Operatorie a Desenzano.
Le ristrutturazioni hanno comportato un investimento complessivo di 8.467.000 euro
per Manerbio e 1.800.000 euro per Desenzano, finanziato con fondi statali, regionali e aziendali.
4
5
Integrazione Ospedale-territorio,
cosa stiamo facendo
La prevenzione della corruzione
6
Con la legge 190/2012 recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione
della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" e il decreto legislativo
33/2013 "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza
e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni" il legislatore
introduce importanti novità per contrastare i fenomeni corruttivi nella Pubblica Amministrazione.
La legge 190/2012 ha inoltre introdotto, tra gli obblighi del Responsabile Aziendale
Anticorruzione, quello di predisporre ed aggiornare annualmente il Piano Triennale di
Prevenzione della Corruzione.
Anche la nostra Azienda Ospedaliera si è adeguata da tempo a questa normativa. Lo
sforzo compiuto è essenzialmente di tipo preventivo, nel tentativo di responsabilizzare
tutti i Servizi e gli Uffici affinché sviluppino e facciano crescere una cultura della legalità e dell'integrità.
Per questo si è compiuta una valutazione dei diversi livelli di esposizione al rischio di
corruzione, contemplando l'introduzione di strumenti integrati, volti ad incidere in modo concreto e correlato alla specificità del proprio ruolo e delle proprie attività.
L’importanza di coordinare gli interventi in materia di prevenzione della corruzione è essenziale per garantire agli utenti e,
più in generale, ai contribuenti, che l’Azienda Sanitaria
pubblica agisca nella massima trasparenza, in ossequio a
riconosciuti principi etici di correttezza e onestà.
Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione è consultabile sul sito internet www.aod.it, sezione Amministrazione
Cesare Meini
Trasparente/Altri contenuti–Corruzione.
Direttore Amministrativo
Quando si parla di sanità si pensa quasi esclusivamente
all'attività svolta dagli Ospedali.
La presa in carico del paziente è però molto più complessa
e comprende non solo la cura delle acuzie, in carico
sicuramente all'Ospedale, ma anche l'assistenza a domicilio, sia prima che dopo il ricovero.
La fase del post ricovero, soprattutto dei pazienti fragili, è
molto delicata e implica una forte collaborazione tra tutti
Annamaria Indelicato
Direttore Sanitario
gli attori: il medico di medicina generale, il personale
dell'assistenza domiciliare, la struttura diversa dal domicilio dove talora è necessario che la persona soggiorni prima del
ritorno a casa e il personale ospedaliero - medici e infermieri - che
devono favorire e garantire l'integrazione tra i vari servizi sanitari
in un'ottica di confronto e condivisione del percorso di cura.
È per questo motivo che l'Azienda Ospedaliera cura la fase di dimissione,
in particolare le dimissioni protette di soggetti fragili - come anziani, con
più patologie cronico/degenerative, non autosufficienti - che necessitano di grande attenzione e di un colloquio costante tra i vari professionisti della salute. Per questo abbiamo attivato da tempo incontri
periodici con i medici di medicina generale per facilitare la comunicazione, il confronto professionale e per individuare percorsi
comuni che possano rispondere in modo efficace ed efficiente
alle reali necessità della persona malata che ha il diritto di ricevere un trattamento adeguato alla situazione clinica, rispettoso
della sua dignità. Tutto questo sarà ulteriormente sancito
dall'entrata in vigore della Legge Regionale 23 del 11
agosto scorso che detta le regole per l'evoluzione del
sistema sociosanitario lombardo. Punti salienti sono il
riequilibrio dell'asse di cura Ospedale-territorio, la
reale integrazione tra sanitario e sociosanitario nella
presa in carico della persona e soprattutto la messa
a sistema di soluzioni per garantire la presa in carico
e la continuità assistenziale delle cronicità e delle
fragilità, principi che si realizzeranno anche tramite
la creazione delle ASST-Aziende Socio Sanitarie
Territoriali e delle ATS-Agenzie di Tutela della
Salute.
7
La salute della donna
a Km zero
Si è concluso il progetto La salute
della donna a km zero nato con
l'obiettivo di promuovere iniziative di
tutela e miglioramento del benessere femminile in relazione ad abitudini alimentari non corrette che
potrebbero essere causa dell'insorgenza di patologie specifiche.
8
Incontri informativi e prestazioni gratuite, la ricetta
dell’Azienda Ospedaliera
per la salute della donna
Il progetto è iniziato con lo stand al
mercato di Desenzano dove le
donne hanno potuto rilevare alcuni
parametri e compilare la Scheda di
rischio, è proseguito con incontri
informativi e prestazioni gratuite a
Manerbio e Gavardo e si è concluso con il seminario del 6 novembre
realizzato nella splendida cornice
del Castello di Desenzano.
Grazie alla presenza di Giorgio
Calabrese, degli chef Carlo
Bresciani e Gianni Briarava e di
Elisabetta Vercesi di Onda sono
stati offerti importanti spunti di
riflessione su corretta alimentazione e utilizzo di prodotti del nostro
territorio che, spesso, non vengono
valorizzati adeguatamente.
Le donne hanno partecipato numerose esprimendo un ottimo apprezzamento per tutte le iniziative.
9
Cosa sono gli anticoagulanti orali?
Sono farmaci, definiti anche antivitamina K, che modificano la capacità del
sangue di coagulare, riducendo la
possibilità di formare trombi; inibiscono
l’azione della vitamina K impedendo la
sintesi dei fattori II, VII, IX, X implicati
nella cascata coagulativa. Esiste quindi
un legame diretto tra vitamina K e fattori
della coagulazione.
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Quale alimentazione è consigliata
alle persone in terapia con anticoagulanti orali (TAO)?
In questi anni si sono diffuse convinzioni
che non hanno evidenza scientifica, sulle
quali è opportuno fare chiarezza.
Non esiste una dieta indicata per i
pazienti TAO. È fondamentale rispettare
un'alimentazione bilanciata e adeguata
dal punto di vista quantitativo.
Privarsi completamente di alcuni alimenti solo perché si è letto, magari su internet, che non consentono un'adeguata
efficacia della terapia è errato.
Se aggiungiamo che le persone in TAO
hanno un'età media elevata, privarsi di
alcuni alimenti perché individuati come
ricchi di vitamina K si rivela spesso
controproducente.
La dieta è molto importante per le persone con diabete o per gli ipertesi, ma per
la TAO non sono opportune restrizioni.
La privazione di vitamine, che devono
essere assunte con gli alimenti perché
non vengono sintetizzate dal nostro
organismo, può provocare importanti
variazioni dei loro livelli nell'organismo
e, nel caso della vitamina K, può rivelarsi, per le persone in TAO, non adeguato.
Quale è la quantità giornaliera
raccomandata di vitamina K?
Al momento non esistono sufficienti studi
per stabilirla; è però certo che le persone
con più di 60 anni necessitano di quantitativi di vitamina K superiori.
Anche i LARN, Livelli di Assunzione di
Riferimento di Nutrimenti ed energia per
la popolazione italiana del 2014, non
hanno stabilito né il fabbisogno medio
né l'assunzione raccomandata. Esistono
tabelle che indicano la quantità di
vitamina K contenuta negli alimenti, ma
il loro obiettivo è solo di indicare quali
sono gli alimenti più ricchi e non di far
escludere elettivamente certi cibi.
Conoscendo il contenuto di vitamina K
di un alimento è corretto assumerlo in
quantità compatibili con una dieta bilanciata, qualitativamente corretta e
adeguata alle proprie necessità in calorie, senza escluderlo. Gli atteggiamenti
estremi sono sempre controproducenti e
vi è il rischio, se la privazione è assoluta,
di non disporre della quantità necessaria all'organismo.
Potenziano l'effetto
anticoagulante
Ganoderma, Japonicum,
Salvia Niltiorchiza, Gingo,
China, Aglio, Iperico, Salice
Bianco, Spirea, Tamarindo
Diminuiscono l'effetto
anticoagulante
Passiflora, Ginepro, Verbena officinale, Ginseng
Sono 1.350 i pazienti in
terapia TAO seguiti dagli
Ambulatori di Desenzano e
Gavardo afferenti al Servizio
di Patologia Clinica aziendale diretto da Bruno Milanesi
e 2.725 quelli seguiti a
Manerbio dall'Ambulatorio
TAO del Centro Trasfusionale diretto da Luigia Manisco
LARN di vitamina K:
Adulti 18-59 anni
140 mcg/die
Adulti >60 anni
170 mcg/die
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Ne parla Marco Tani
Responsabile Laboratorio
Analisi Gavardo-Salò
Anticoagulanti
orali e alimentazione
É consigliabile assumere prodotti di
erboristeria?
Questo è un aspetto importante sul
quale voglio richiamare l'attenzione.
É buona norma per i pazienti TAO non
utilizzare questi prodotti che sono veri e
propri farmaci con indicazioni e
controindicazioni e possono presentare
effetti potenzianti o inibenti nei confronti
della terapia, come qualsiasi farmaco
“tradizionale”. Il loro utilizzo, se ve ne
fosse l’indicazione, è possibile, ma sotto
controllo medico salvaguardando un
principio fondamentale che deve essere
la regola per i pazienti TAO: no all'automedicazione.
?!!
???
Cucinare con cura
Cosa sono?
trombo e em
bolo
Ne parla Gianluigi Parola
Responsabile Cardiologia e
UTIC Ospedale di Manerbio
12
Il trombo è un ''grumo'' di sangue, cioè
un aggregato di cellule ematiche, che si
forma in situazioni di ridotto flusso
sanguigno.
L'embolo è l'altra faccia del trombo cioè
è il trombo stesso o una sua parte che,
dal sito di formazione, si mobilizza e
migra attraverso il torrente sanguigno
venoso o arterioso raggiungendo un
organo bersaglio come cervello - l'evenienza più drammatica - polmone, rene,
milza, gambe, braccia.
Come si manifestano?
Possono essere silenti, soprattutto i
trombi, specie se di piccole dimensioni,
mentre normalmente gli emboli si manifestano con i segni ed i sintomi dell'interruzione del flusso sanguigno dovuta
all'occlusione dell'arteria.
Quale la terapia?
La terapia è costituita da farmaci antico-
agulanti. Generalmente, se non vi sono
deficit coagulativi di tipo genetico,
vanno assunti per 3-6 mesi per la trombosi venosa mentre, in presenza di
recidive ad esempio per embolia polmonare, il tempo di assunzione va definito
volta per volta.
In casi particolari è possibile intervenire
chirurgicamente rimuovendo l'embolo
che si è formato a livello degli arti o delle
arterie polmonari principali.
È possibile prevenirli?
È buona cosa evitare situazioni che favoriscono la stasi sanguigna come l'allettamento e l'obesità ricercando, con metodiche di screening, eventuali anomalie
genetiche predisponenti la trombosi.
“Uno non può
pensare bene,
amare bene,
dormire bene,
se non ha
mangiato bene.”
Si ringrazia
DimmidiSì e
AVIS Prov. Brescia
per il sostegno
Virginia Woolf
Ricette
Oscar Boni, Marco Zucca,
Piero Vivenzi che ci ha lasciato
senza vederlo concluso
Progetto grafico
Marco Mondello
Cucinare con cura è un
libro di ricette ideato e
realizzato dal Servizio URP,
Marketing e Comunicazione in seguito all’esperienza
formativa proposta ai
dipendenti nell'ambito del
progetto WHP-Workplace
Health Promotion al quale
l'Azienda Ospedaliera ha
aderito.
13
Cucinare insieme
per lavorare in armonia
e imparare a nutrirci meglio
L'adesione al progetto WHP ci ha portato a riflettere sulle possibili azioni da
mettere in campo a favore dei dipendenti per migliorare la loro salute e
ridurre i fattori di rischio generali, in
particolare quelli responsabili dell'in-
14
staurarsi di malattie croniche.
Da questo obiettivo sono nati due corsi,
organizzati presso le cucine di Manerbio
e Desenzano, tenuti dai cuochi Marco e
Oscar, da me e dalla collega Maria Pia.
Come dietiste abbiamo offerto numerosi
spunti di riflessione sui principi della
corretta alimentazione a partire innanzitutto dalla costruzione della giornata
alimentare per poi trattare le proprietà
nutritive degli alimenti e dare indicazioni
su quali scelte è meglio fare in cucina.
I cuochi hanno gestito la parte pratica di
presentazione e preparazione delle
ricette, momento clou delle serate, nel
quale tutti si sono misurati ai fornelli
contribuendo in prima persona alla
preparazione dei piatti.
Sono state proposte pietanze da preparare in tempi rapidi con ingredienti di
facile reperibilità e di basso costo e
ricette a base di cereali, verdure,
legumi, pesce pensate per sperimentare
piatti salutari che si possono proporre
quotidianamente anche a casa.
Primi piatti, carne bianca, pesce, legumi
e verdure sono stati cotti anche con
tecniche alternative prestando sempre
grande attenzione al risultato. Marco e
Oscar hanno dimostrato come sia
possibile, con pochi e semplici accorgimenti, ottenere preparazioni gustose e
di bell'aspetto per soddisfare sia il
palato che la vista.
Grande interesse hanno suscitato la
tecnica di cottura sottovuoto della carne
dopo marinatura a secco e la cottura di
ortaggi e pesce in vasetto di vetro messo
per qualche minuto nel microonde o a
bagnomaria: metodi che permettono di
cuocere in modo leggero e veloce mantenendo le caratteristiche nutrizionali ed
organolettiche degli alimenti.
L'esperienza in cucina, oltre che formativa, è stata molto apprezzata dai partecipanti che hanno sottolineato la collaborazione che si è creata durante la preparazione delle ricette.
Il convivio a conclusione delle serate è
stato un piacevole momento nel quale
tutti i partecipanti hanno gustato i piatti
cucinati in compagnia, a conferma di
quanto il cibo possa diventare un ottimo
strumento di relazione tra le persone, a
beneficio anche del clima lavorativo.
Giovanna Ferrante
Dietista
15
A due voci
La voce del volontariato
Poesia di Silvia Polo, Internista dell'Ospedale di Gavardo, premiata
nell'edizione 2015 del concorso letterario “Gim, paladino di un sogno”
Di notte
il dolore è più grande,
la testa ti scoppia
di troppe domande.
Sei solo
con il tuo Nemico,
il corpo soltanto
un guscio avvizzito.
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É ora.
La mente comprende
che devi partire
e piano si arrende.
Intorno
profili di sagome
tristi
inchiodate.
Barlumi di sguardi
catturano
un poco di luce
obliqua,
supina.
É tardi.
Un altro dolore
mi chiama.
Lavoro
ma alla finestra
c'è un mare di stelle
che bussa.
Mi prende
un muto stupore
bambino,
un dolce calore
promessa
di mani intrecciate,
di occhi sgranati
sul cielo
su te.
É notte:
il tuo cuore bambino
si mette in ascolto
di un soffio divino.
Sbagliando
a lungo ho cercato
lontano
ma ora capisco.
Il cielo
qui dentro
già c'è.
Associazione Volontari Ospedalieri-AVO
Come una candela ne accende un’altra
e così si trovano accese migliaia di candele,
così un cuore ne accende un altro
e si accendono migliaia di cuori.
Lev Tolstoj
L'Associazione Volontari Ospedalieri nasce nel
1975 a Milano e rappresenta una delle più
importanti e riconosciute realtà nel settore del
volontariato socio sanitario con 246 sedi sul
territorio nazionale, tre le quali una a Brescia.
Scopo dell'attività del volontario AVO è stare
accanto con premura sensibile e consapevole
all’ammalato e all’anziano ricoverato in ospedale, attraverso un ascolto attento e partecipe,
essere così un sostegno per lottare contro la sofferenza, l’isolamento e lo scoraggiamento. È un
modo discreto, ma concreto, per testimoniare che
indifferenza e individualismo si possono superare.
Per chi abbia il desiderio di mettere parte del
proprio tempo al servizio degli ammalati degenti
negli Ospedali può frequentare il corso di formazione per diventare volontario. Il corso comprende una serie di incontri gestiti da formatori, imperniati sulla coscienza di sé e delle proprie motivazioni, sulla relazione d'aiuto e la capacità di ascolto e tendono a stimolare studio e riflessione per
una crescita umana, culturale, spirituale e psicologica della persona del volontario.
Al corso si aggiungono momenti di scambio e di
preparazione specifica per individuare strumenti e
trovare risposte alle delicate problematiche
dell’ammalato o dell’anziano e per mediare il
rapporto con l’Istituzione, cercandone la collaborazione.
17
Info
030.3995517 dal lunedì al venerdì
dalle ore 15,00 alle 17,00
[email protected]
www.avobrescia.it
Il diabete gestazionale è un'alterazione del
metabolismo degli zuccheri che si manifesta in gravidanza (generalmente nel III
trimestre) e si risolve, quasi sempre, con il
parto, rimane però un rischio 7/8 volte
superiore alla media di sviluppare il
diabete tipo 2.
Si manifesta quando il pancreas non
produce sufficiente insulina per bilanciare
l'innalzamento della glicemia che si verifica in gravidanza per l'aumento degli
ormoni prodotti dalla placenta.
Sono a rischio le donne con familiarità per
diabete, sovrappeso/obesità, precedente
diabete gestazionale e le donne originarie
del Medio Oriente, Asia meridionale,
zona caraibica.
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Come si diagnostica?
Non presentando sintomi è importante
identificare il rischio a inizio gravidanza.
Un esame del sangue determina la glicemia a digiuno: il duplice riscontro di valori
superiori a 125mg% porta a diagnosi di
diabete manifesto, mentre le donne con
valori normali devono eseguire, tra la
16-18^ settimana di gestazione e/o tra
la 24-28^ settimana, la curva da carico
glicemico assumendo 75g di glucosio.
Si parla di diabete gestazionale quando
uno o più valori risultano superiori a
92mg% a digiuno, a 180mg% dopo la
prima ora dall'assunzione del glucosio, a
153mg% dopo la seconda ora.
Quali i rischi per mamma e bambino?
Se non trattato può comportare per la
mamma maggior rischio di pressione alta
in gravidanza, aumento del liquido
amniotico e di rischi infettivi peripartum,
maggior rischio di diabete mellito; per il
bambino eccessiva crescita con peso alla
nascita oltre 4kg, maggior rischio di
parto cesareo o complicanze durante
il parto, pericoli per il sistema nervoso
centrale, ritardo di maturazione
polmonare con possibile difficoltà
respiratoria alla nascita, maggior
rischio di obesità e diabete nell’adolescenza.
Insulina ormone prodotto dal pancreas
per regolare il glucosio nel sangue
Come si cura?
Con un attento monitoraggio diabetologico/ostetrico e glicemico, controlli
domiciliari prima e dopo i pasti per
pianificare interventi e verificare il
raggiungimento di obiettivi metabolici.
È basilare seguire una dieta, personalizzata ed equilibrata, povera di zuccheri
semplici ma sufficiente al fabbisogno
nutrizionale di mamma e bimbo e introdurre esercizio fisico regolare proporzionato all’evoluzione della gravidanza.
Se i livelli di glicemia non scendono
sotto 95mg% a digiuno e 120mg%
dopo 2 ore dal pasto è necessario
iniziare terapia con insulina, unico
farmaco al momento utilizzabile in
gravidanza.
Dopo il parto e nei mesi/anni successivi
è raccomandato controllare la glicemia
per monitorare i dati metabolici. Inoltre
è importante modificare lo stile di vita
introducendo attività fisica, dieta corretta e riducendo il sovrappeso.
Diabete gestazionale,
quali i rischi
per mamma e bebè
Ne abbiamo parlato con Armando Rotondi
Responsabile Servizio Diabetologia Leno
19
Obesità infantile:
i consigli del Pediatra
L'Italia è al primo posto, in Europa,
per numero di bambini e adolescenti
con eccesso di peso e sempre più
spesso i giovani soffrono di disordini
alimentari.
BMI Peso(Kg)/Altezza²(cm)
20
Vengono definiti
sovrappeso i bambini
con valori tra 85° e
95° centile e obesi
quelli oltre il 95°
centile (curve di
crescita normalmente
utilizzate)
Ne abbiamo parlato con Angela Corna, Pediatra Manerbio
Quali rischi corre un bambino
sovrappeso?
Innanzitutto voglio sottolineare che oggi,
per la valutazione di obesità e sovrappeso, si utilizzano i valori soglia delle curve
del BMI (Indice di massa corporea)
basato su altezza e peso, pur essendo
ancora controversa la loro valutazione e
differenziazione nell’età infantile.
L’eccesso di peso, in particolare se localizzato all’addome, correla con un
aumento significativo di patologie: dalle
più banali come dolore agli arti inferiori
con deformità di anche e articolazioni
delle ginocchia, disturbi del sonno,
difficoltà respiratorie fino ad arrivare a
quelle più complesse come diabete,
ipertensione, disturbi gastrointestinali
per concludere con il quadro clinico più
grave della sindrome metabolica.
Non dimentichiamo il problema
psicologico
associato
all'obesità che determina
spesso scarsa autostima,
sentimenti
depressivi e maggiore rischio di
disordini
alimentari.
Inoltre, la comparsa sempre più precoce
di situazioni di eccesso ponderale è
legata ad una sempre maggiore precocità dell’instaurarsi di patologie più gravi
persino nell’adolescenza.
Cosa possono fare i genitori?
Il loro ruolo è cruciale. L’educazione dei
figli avviene prevalentemente tramite
l’emulazione dei comportamenti genitoriali, pertanto il loro stile di vita e alimentazione comportano analoga condotta
nei figli.
Revisioni di numerosi studi hanno dimostrato che un migliore BMI e figli più sani
sono in stretta relazione con uno stile
educativo autorevole caratterizzato dalla
stimolazione dell’auto-disciplina sostenuta dal ragionamento e dall'autorità.
Cosa consiglia?
La dieta mediterranea rappresenta il
migliore modello alimentare, risulta
abbastanza evidente che l’errore più
frequente, soprattutto in età infantile, è
la ridotta assunzione di fibre, frutta,
verdura e l’eccesso di grassi e proteine
fin dalle prime età della vita.
É fondamentale sostenere l’allattamento
al seno almeno nei primi 6 mesi di vita,
meglio fino ai 12 mesi; limitare l'eccesso
di carne, formaggi e yogurt nei primi
anni di vita; evitare l’assunzione di
bevande zuccherate - tisane, soft drinks,
thè - prediligendo l’assunzione di
acqua; preferire la frutta negli spuntini
del mattino e pomeriggio anziché
snacks dolci o salati; non saltare i
pasti e consumare sempre la colazione.
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Vaccinazioni antinfluenzali
in Ospedale
La campagna di vaccinazioni antinfluenzali, avviata a fine
ottobre presso gli Ospedali di Desenzano, Gavardo, Salò e
Manerbio ha avuto un ottimo riscontro da parte della cittadinanza.
Le persone che si sono vaccinate presso le strutture
aziendali sono state in totale 2.141, tra queste anche
la sig.ra Rosina, classe 1913, che si è presentata
accompagnata dai figli all'Ambulatorio di Desenzano, dove era stata vaccinata anche nel 2013
e la sig.ra Gianna che si protegge contro
l'influenza, ogni autunno, da 25 anni.
22
23
PERCHÉ FARE LA CODA?
PRENOTA E CONSULTA I TUOI ESAMI E VISITE ONLINE
PER INFORMAZIONI O RICHIEDERE LA PASSWORD PUOI
RIVOLGERTI MUNITO DELLA TESSERA SANITARIA
E DI UN DOCUMENTO PRESSO:
UFFICIO CASSA
RADIOLOGIA
PUNTO PRELIEVI
UFFICIO CARTELLE CLINICHE
SEGRETERIE DI REPARTO
ACCETTAZIONE RICOVERI/CONSEGNA REFERTI
Ospedali Desenzano – Gavardo – Leno – Lonato – Manerbio – Salò
Poliambulatori Nozza di Vestone e Gargnano
puoi farlo anche se hai già sottoscritto il consenso al trattamento dei dati per la Carta Regionale dei Servizi!
La salute vien mangiando
Frutta secca in guscio
CANTUCCI
Farina bianca 500g (meglio se da coltivazione biologica), zucchero 350g, 3 uova
intere+2 tuorli, lievito non vanigliato
nigliato mezza bustina, mandorle non tostate 250g.
Mescolare le uova con lo zucchero, aggiungere la farina, il lievito e le mandorle.
Amalgamare bene e formare 4 cilindri. Infornare a 180° su teglia rivestita con carta
forno per 15-20 minuti. Una volta sfornati tagliare i cilindri di pasta ancora caldi.
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CREMA GORGONZOLA E NOCI
Gorgonzola 100g, gherigli di noce 100g, latte 3-4 cucchiai, sale, pepe.
Far riscaldare il latte e stemperare il gorgonzola fino ad ottenere una crema omogenea. A parte, tostare le noci in una padella antiaderente, tritarle finemente e unirle
alla crema di formaggio; scaldare la salsa ottenuta a fuoco basso. Regolare di sale
e pepe e condire la pasta appena scolata.
DOLCETTI ALLE MANDORLE E NOCCIOLE
Mandorle 125g, cioccolato fondente 125g, zucchero a velo 150g, 2 tuorli, nocciole
sgusciate e spellate 80 g, brandy.
Tritare finemente le mandorle, sminuzzare grossolanamente le nocciole, grattugiare
il cioccolato. Mescolare in una terrina zucchero a velo, cioccolato, tuorli e 2 cucchiai
di brandy fino ad avere un composto omogeneo. Ricavare delle palline, farle rotolare
nel trito di nocciole in modo che vi aderisca bene, conservare in frigo.
ricett
stre
e
ca e debolezza.
Le arachidi, largamente utilizzate per
l'estrazione dell'olio, sono buona fonte
di polifenoli, sostanze ad elevato potere
antiossidante, protettive contro i danni
provocati dai radicali liberi.
Le noci sono la frutta a guscio di più
largo uso e risultano perfette per chi
pratica sport, molto utili come fonte di
zinco, calcio, magnesio, vitamina E,
acido folico e acido linolenico del
gruppo degli omega3. Oltre a benefici
cardiaci, hanno un bassissimo indice
glicemico per cui si possono consigliare
alle persone diabetiche e ai vegetariani
per arricchire la dieta. Il frutto immaturo
è utilizzato per la preparazione di liquori. ll maggior uso di frutta oleosa si ha
nell'industria dolciaria per torroni,
cioccolato, confetti e dolci tipici.
Ma non si butta via niente! Infatti,
possiamo conservare in un contenitore
un buon numero di gusci, utili per
proteggere le radici delle piante durante
l’inverno: basterà cospargere il terreno
intorno alla pianta con uno strato
uniforme di 2/3 centimetri aderente al
terreno.
Le no
24
La frutta è una componente caratteristica della dieta mediterranea; quella
secca in guscio (o oleosa) contiene
proteine, sali minerali (potassio, fosforo,
calcio, ferro), vitamine del gruppo B e E,
grassi insaturi della famiglia degli
omega3 e 6 ed è povera di zuccheri.
100g apportano circa 600 calorie, per
cui una porzione ragionevole non deve
superare i 30g al giorno pari a 7-8 noci
o 15-20 mandorle o nocciole o anacardi o 3 cucchiai rasi di arachidi o pinoli.
Oltre all’elevato valore nutritivo è
un’ottima fonte di fitoestrogeni, utili in
menopausa per ridurne la sintomatologia, e di fitosteroli validi per prevenire
patologie cardiovascolari (in particolare
nocciole, pistacchi, anacardi).
Le mandorle, per il loro contenuto in
magnesio, manganese, calcio, rame e
fosforo migliorano l’umore e la concentrazione. Intere, a pezzi o in pasta
vengono impiegate nell'industria dolciaria e dalla loro emulsione in acqua si
ottiene l'orzata.
I pinoli sono il seme commestibile di
alcune specie di pini e vengono consigliati, per l'elevato contenuto in grassi
insaturi, a chi soffre di stanchezza croni-
Albero
di Natale,
quale
scegliere?
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L’usanza di addobbare un
abete, simbolo di vita e
rinascita, risale ai tempi dei
pre-cristiani anche se l'albero di Natale, come lo conosciamo oggi, si è diffuso in
Europa dal 1800
Se scegliamo un albero vero acquistiamolo qualche giorno prima per farlo
adattare all'ambiente domestico e sistemiamolo in un luogo luminoso, fresco e
lontano da fonti di calore; meglio
addobbarlo a ridosso della vigilia senza
appesantirlo troppo per non rompere i
rami e mai utilizzare neve spray; mantenere la terra umida e bagnare la
chioma con un nebulizzatore, ma solo
se non abbiamo messo luci elettriche.
L'albero deve provenire da coltivazione
italiana, essere adatto al rimboschimento e, finite le feste, va messo sul balcone
o in giardino dove addobbarlo negli
anni successivi oppure donato ai centri
di raccolta indicati da vivai, Comuni,
Corpo Forestale.
L'abete respira, assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno e oli essenziali
che purificano e aromatizzano la
stanza, ma attenzione alla resina, può
provocare allergie.
L'albero finto deve avere marchio CE a
garanzia del non rilascio di gas o altre
sostanze volatili dannose; non ha il
fascino e la bellezza degli alberi veri,
ma è più ordinato e soprattutto, finite le
feste, va rimesso semplicemente in
soffitta. Deve essere riutilizzato illimitatamente, regalato, tramandato da una
generazione all'altra e mai gettato.
Chi soffre di riniti o asma deve prestare
attenzione alla polvere accumulata
durante i mesi in soffitta: meglio dare
una sciacquata o lasciarlo all'aperto
prima di decorarlo.
L'albero riciclato è realizzato, ad esempio, con rami recuperati dalla potatura
dei boschi, plastica riciclata, ancora
riciclabile o cartone che dura a lungo e,
quando avrà concluso il ciclo di vita,
non finirà nelle discariche accumulato
per anni tra i rifiuti non riciclabili. È
importante crearlo resistente e smontabile per riporlo e utilizzarlo ogni anno.
Attenzione alle lucine, devono essere a
basso consumo, riportare i marchi CE e
IMQ, la dichiarazione di conformità
EN60598 e vanno spente prima di
uscire o quando si va a dormire.
Candele, luci, palline, addobbi e alcune
piante possono apparire biscotti o caramelle agli occhi dei bambini che potrebbero metterli in bocca e, nel tentativo di
staccarli, sbilanciare l'albero che potrebbe cadergli addosso.
Le candele, che non vanno mai messe
accese sull'albero, liberano nell’aria
particelle inalabili di cadmio e piombo,
monossido di carbonio e derivati degli
idrocarburi che provocano reazioni
allergiche, bronchiti asmatiche o reazioni cutanee.
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Azienda Ospedaliera e Markas
per un servizio di pulizie a impatto zero
Si è concluso il 28 settembre, all'Ospedale di Desenzano, il progetto ambientale di riduzione e compensazione delle
emissioni di gas serra (CO2eq) intrapreso da Markas, la società che gestisce il
servizio di pulizie presso le strutture
aziendali.
Misurazione, riduzione e compensazione sono le parole chiave del progetto
sviluppato insieme all’ente no-profit Rete
Clima e culminato con la piantumazione
di cinque alberi ad alto fusto che, oltre
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ad abbellire il cortile dell'Ospedale,
contribuiscono alla compensazione delle
emissioni.
Attraverso l'EPD-Environmental Product
Declaration sono state misurate le emissioni di alcune componenti del servizio
di pulizia: produzione di energia elettrica
e dei materiali costituenti i macchinari,
trasporto dei prodotti fino alla struttura
ospedaliera, svolgimento del servizio
vero e proprio, trattamento degli scarichi, trasporto rifiuti. La misurazione ha
fornito una visione d'insieme
dell'impatto sull'ambiente del
servizio suggerendo una serie
di misure per rendere più
efficiente il servizio, ridurre le
emissioni climalteranti e
rendere le operazioni di
pulizia davvero sostenibili.
La quantità di CO2eq non
assorbita dai cinque alberi
sarà neutralizzata grazie alla
partecipazione ad altre iniziative di forestazione compensativa. Il totale delle emissioni
che si riuscirà a neutralizzare
è 92 tonnellate di CO2eq,
cioè il totale delle emissioni di
gas serra di un anno di servizio di pulizie presso l’Ospedale, che mira a diventare un
servizio davvero “green”.
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Federfarma informa
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Si parla sempre più insistentemente, anche a Brescia, del nuovo ruolo del farmacista,
delle nuove frontiere della professione, del migliorato approccio con i pazienti. Da
semplice dispensatore di una “scatoletta” di farmaco, il farmacista si sta qualificando
come un consulente globale della salute, acquisendo valore in particolare per l’attività di ascolto, affiancamento e consiglio quotidiano. Comportamenti che si svolgono
da sempre, ma che oggi vanno codificati e standardizzati.
È in questo frangente che s’inserisce il progetto e la sperimentazione che stanno
portando avanti le farmacie bresciane per la gestione condivisa del paziente cronico.
Da qualche tempo è operativo un apposito tavolo attorno al quale siedono Federfarma, Ordine dei Medici, Società Italiana di Medicina Generale, medici specialisti, Asl
di Brescia e di Valcamonica e Università degli Studi.
Il gruppo di lavoro ha dato corpo a un protocollo operativo da applicare in farmacia
per quattro patologie croniche: broncopneumopatia cronica ostruttiva-BPCO, diabete, ipertensione, scompenso. Quando un paziente entra in farmacia viene applicato
un comportamento standardizzato che permette di raccogliere informazioni sul
singolo caso, sull’aderenza alla terapia, su difficoltà, effetti collaterali e interferenze.
“Lavorare sulla terapia vuol dire che il farmacista è al fianco del paziente durante
tutto il percorso – spiega la presidente di Federfarma Brescia Clara Mottinelli. Ottimi
sono stati, finora, i risultati ottenuti dai pazienti, che ci vedono sempre più come un
loro alleato insostituibile nel cammino di cura. In alcuni casi gli utenti sono quasi
sollevati dall’essere seguiti e dal condividere necessità e dubbi col farmacista”.
Numeri utili
Desenzano/Lonato
Centralino 030.91451
U.R.P. Ufficio Relazioni con il Pubblico
030.9145576
Gavardo/Salò
Centralino 0365.3781
U.R.P. Ufficio Relazioni con il Pubblico
0365.378220
Manerbio/Leno
Centralini 030.99291/030.90371
U.R.P. Ufficio Relazioni con il Pubblico
030.9929714
Centro Unico Prenotazione (CUP)
030.9037555
Numero Unico per l’Emergenza
112
Prenotazione Libera Professione
030.9037225
Sito internet
www.aod.it
Numeri regionali
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02.999.599 da cellulare
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Marco Mondello
Premiato stabilimento tipografico dei comuni soc.coop.
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Pubblicato on line sul sito www.aod.it