Presentazione progetto KARATE A SCUOLA

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Presentazione progetto KARATE A SCUOLA
REGIONE ABRUZZO
KARATE
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Comitato Regionale Abruzzo Settore Karate
Penne li 27/11/2007
All’Ufficio Regionale Educazione Fisica
L’AQUILA
(Alla cortese attenzione del Prof. G. TIVOLI)
Oggetto: presentazione progetto “KARATE A SCUOLA”
In questi ultimi, a seguito delle trasformazioni e dell’autonomia scolastica avvenuta nel
2000/2001, è possibile un ottimo collegamento tra la scuola ed il territorio. Ciò consente di
realizzare dei progetti di promozione sportiva, per conto degli Istituti, da condurre con delle
convenzioni vantaggiosissime (con la sola copertura delle spese vive, quindi a prezzi irrisori per i
ragazzi), mettendo a disposizione le nostre strutture ed i nostri Preparatori Federali. Progetti che
possono essere inseriti a pieno titolo nel Piano dell’Offerta Formativa.
La nostra federazione promuove da diversi anni, su tutto il territorio nazionale, le proprie
discipline. Oltre ad occuparsi del settore agonistico, si pone come obiettivo anche la realizzazione di
progetti di avviamento all’attività sportiva nella scuola. In tale intento, propone percorsi formativi
coerenti con le esigenze scolastiche, ma che pongono comunque al centro la figura dei ragazzi, dei
loro bisogni, delle loro richieste e delle loro necessità. Si offre così a tutti, indifferentemente dal
sesso o struttura fisica o capacità lavorative, la possibilità d’integrarsi nel tessuto sociale sportivo,
fatto che in termine di percezione di autostima consente, sia un maggior processo di socializzazione
a tutti i livelli, sia un maggior rendimento scolastico.
Si allega alla presente quanto in oggetto, con richiesta di valutazione e possibilità di
informare le scuole della regione.
Distinti saluti.
Il Responsabile Regionale abruzzo Rapporti con la Scuola
Maurizio Rapposelli
Il Vice Presidente Regionale Abruzzo Settore KARATE
Emilio Ermano
C. da Campetto
65017 PENNE (PE)
tel. 085.8210371 cell. 347.9554119
[email protected]
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Presidentedella Consulta del Judo Abruzzo
Silvio Tavoletta
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Comitato Regionale Abruzzo Settore Karate
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2
INDICE
Coordinate di tipo culturale
Scuola Elementare, Media di 1° grado e Media di 2° grado
pag.
03
Coordinate di tipo tecnico Scuola Elementare …………….
pag.
09
Programma Ministeriale d’insegnamento ………………
pag.
10
Il Karate e la Scuola Elementare …………………………
pag.
14
Classi 1^ 2^ 3^ Elementare ……………………………….
pag.
22
Classi 4^ 5^ Elementare …………….……………………..
pag.
25
Coordinate di tipo tecnico Scuola Media di 1° grado .…….
pag.
31
Programma Ministeriale d’insegnamento ………………
pag.
32
Il Karate e la Scuola Media di 1° grado ……….…………
pag.
36
1^ Media ……………………….………………………………
pag.
42
2^ Media ……………….………………………………………
pag.
54
3^ Media ……….………………………………………………
pag.
66
Coordinate di tipo tecnico Scuola Media di 2° grado ..……
pag.
79
Programma Ministeriale d’insegnamento ………………
pag.
80
Il Karate e la Scuola Media di 2° grado ……….…………
pag.
84
1^ Classe ………………………………………..……………
pag.
89
2^ Classe …………………..…………………………………
pag.
96
3^ 4^ 5^ Classe ……………..……………………………….
pag.
103
Tecniche fondamentali di braccia …….……..……………….
pag.
117
Tecniche fondamentali di gambe …….……..………………..
pag.
119
Schema riassuntivo del progetto “Sport a Scuola” ………
pag.
122
3
COORDINATE DI TIPO CULTURALE
SCUOLA ELEMENTARE
SCUOLA MEDIA DI PRIMO GRADO
SCUOLA MEDIA DI SECONDO GRADO
4
PREMESSA GENERALE
La FIJLKAM col presente Progetto intende rapportarsi all’istituzione scolastica,
proponendo discipline di grande fascino e di tradizione millenaria che traggono origine
da epoche storiche, da luoghi e da culture diverse.
Dal confronto dialettico tra le peculiarità di Lotta, Pesistica, Judo e Karate e le
capacità, le esigenze e gli interessi di tutti gli studenti, riteniamo possa scaturire un
arricchimento dell’azione educativa che si svolge nella scuola.
Il progetto, differenziando, adattando e modulando i contenuti delle discipline
federali, vuole contribuire allo sviluppo completo ed armonico della personalità dei
giovani, favorendone le iniziative ed aiutandoli a conquistare la propria identità
mediante la conoscenza di attività che nella storia dell’uomo hanno rappresentato una
garanzia di sopravvivenza e di cambiamento delle condizioni di vita.
Gli stimoli proposti, distinti, progressivi e graduali, vengono predisposti secondo
itinerari metodologici commisurati all’età.
I moduli descritti delineano, in totale e consapevole sintonia con il progetto “Sport
a Scuola”, una pratica pre-sportiva e sportiva, divertente e sicura, che si ponga come:
- percorso di benessere psico-fisico da assumere quale costume culturale
permanente;
- mezzo per lo sviluppo delle capacità motorie e delle funzioni cognitive;
- opportunità di espressione e socializzazione nonché di confronto;
- momento di partecipazione attenta, motivata ed impegnata nel pieno rispetto
delle regole;
- strumento di lotta alla dispersione scolastica ed all’emarginazione.
Coerentemente con una convinta adesione al progetto “Sport a Scuola”, la
FIJLKAM ritiene opportuno presentare un programma per la scuola elementare e
secondaria di primo e secondo grado, sia perché lo stesso è stato sperimentato ed
ampiamente collaudato, sia per sostenere al meglio l’impegno sul piano didattico e su
quello organizzativo.
Sport di combattimento (Lotta – Judo – Karate)
L’alfabeto motorio di Lotta, Judo e Karate è costituito da una vasta gamma di
azioni di difesa e di attacco. Per acquisire tale complesso di abilità motorie specifiche,
ampio e articolato, sono necessari adeguati pre-requisiti funzionali e strutturali e
capacità motorie ben sviluppate. Sostanzialmente diventa di fondamentale
importanza l’effettuazione di un lavoro a carattere generale prima che possa
iniziare la fase di apprendimento dello specifico. Va, tuttavia, segnalato il fatto che
Lotta, Judo e Karate per le loro precise valenze educative concorrono efficacemente
alla formazione ed allo sviluppo di carattere generale poc’anzi indicato.
Questa affermazione può sembrare a prima vista contraddittoria ma a ben
guardare in realtà, non lo è. Infatti in tali discipline l’esecuzione delle tecniche
determinano lo sviluppo ottimale ed equilibrato delle capacità motorie. Strutturare,
quindi, correttamente il programma di formazione significa armonizzare numerosi
esercizi-stimolo a carattere generale con la specificità delle abilità motorie sportive,
ovvero di quelle azioni che sono compatibili e soprattutto, stimolanti, per il
conseguimento degli obiettivi posti da qualsiasi progetto educativo e formativo in ambito
motorio. Il progetto, su base pluriennale, è sintetizzato nella seguente figura 1 che
consente di cogliere con immediatezza gli obiettivi dell’attività.
5
Fig. 1
Le fondamenta sulle quali poggiano le “strutture” sovrastanti sono costituite dai
pre-requisiti funzionali (organizzazione delle condizioni neuro-fisio-psicologiche
individuali) e dai pre-requisiti strutturali (condizioni fisiogenetiche, organiche, somatiche
individuali), che debbono necessariamente essere sviluppate in età evolutiva, in quanto,
è opinione assai diffusa, dopo questa età il recupero può essere soltanto parziale, vale
a dire che le “fondamenta” non consentiranno un’ottimale disponibilità allo sviluppo di
capacità e abilità più evolute, quali quelle richieste dalla pratica di uno sport. E non solo
questo, ma ciò che è più grave è che l’individuo non sarà completamente dotato delle
capacità che gli consentiranno di interagire efficacemente con l’ambiente circostante in
tutte le situazioni, vale a dire che manifesterà una carenza delle funzioni sensopercettivo-motorie e delle capacità dell’effettore.
Su queste “fondamenta”, come si evince dalla figura 1, al livello immediatamente
superiore si costruiscono i presupposti alle prestazioni di tipo sportivo, che verranno
richieste successivamente.
Tra pre-requisiti e presupposti è necessario fare una netta distinzione. I
presupposti (dei pre-requisiti sia è già parlato), sono quelle condizioni-valenze che
devono essere realizzate e, quindi, presenti, affinché si possano sviluppare abilità
motorie specifiche, ovvero capacità di prestazione in una determinata specialità. Ciò sta
a significare che la formazione dei presupposti è orientata in funzione di ciò che è
sovrastante. I presupposti coordinativi e condizionali degli sport di significato qualitativo
sono, ad esempio, notevolmente differenti rispetto a quelli degli sport a carattere ciclico
o degli sport situazionali, basti pensare all’attività neuro-psichica (open e closed skill) e
alle prestazioni dell’effettore in termini biomeccanici e bioenergetici. In sostanza, i
presupposti sono quegli adattamenti cognitivi, coordinativi, morfologici e funzionali che
vengono programmati e realizzati per mezzo di un allenamento finalizzato, in funzione,
chiaramente del successivo conseguimento di competenze motorie specifiche.
Al livello superiore c’è la tecnica sportiva, quell’insieme articolato di azioni che
consente l’acquisizione degli obiettivi situazionali. La tecnica è un movimento
progettato, programmato, organizzato nello spazio e nel tempo dalla mente e dal
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sistema nervoso e realizzato dall’effettore tramite contrazioni muscolari e spostamento
di leve. Trattandosi di atti motori (tecniche di combattimento) che sono il risultato di un
alto livello di integrazione tra capacità cognitive (attività neuro-psichica che precede il
movimento finalizzato) e parametri esecutivi (coordinativi e condizionali) del movimento
stesso, necessita che dispongano di validi presupposti, per potersi sviluppare ai
massimi livelli. Negli sport di combattimento le tecniche sono spesso numerose e
diversificate in quanto devono far fronte ad esigenze situazionali molto varie, il che
determina problemi di apprendimento di non piccola entità, che richiedono un buon
livello di sviluppo anche delle capacità cognitive individuali.
Alla sommità c’è il pensiero che indirizza tutte le capacità cognitive e finalizza ed
organizza razionalmente tutto il comportamento motorio: la tattica. A questo livello si
concreta e si rende disponibile tutto quanto è stato ricostruito precedentemente. In
questo contesto le capacità intellettive e cognitive individuali sono di fondamentale
importanza per l’apprendimento e l’interiorizzazione di tutto ciò che è funzionale alla
gestione di tutte le risorse individuali, e al proprio sviluppo, in un processo critico che
praticamente non ha limiti e che si autoalimenta ad ogni cimento.
Si può comprendere perfettamente che fatti di una tale complessità non
possono che essere gestiti all’interno di un contesto progettuale e
successivamente programmatico di ampio respiro in un arco di tempo adeguato
ai tempi psico-fisiologici delle risposte adattative del sistema biologico umano,
sia che si tratti di preadolescenti ed adolescenti, sia che si tratti di individui
adulti.
Impostare frettolosamente le fondamenta, realizzare lacunosamente i
presupposti ed andare subito allo specifico porta ad una acquisizione della tecnica
molto veloce all’inizio e, quindi, a qualche risultato, ma senza prospettive per il futuro.
Sostanzialmente, dopo i primi risultati gratificanti, la capacità di prestazione non
progredisce più o progredisce in modo insoddisfacente. Accade che, a fronte di notevoli
quantità di energie psico-fisiche profuse, si ottengano risultati molto scarsi. La tattica, a
questo punto, diventa quasi inaccessibile, o può strutturarsi solo a livello
elementare, perché, avvalendosi della tecnica come mezzo, ha nella tecnica e nei
suoi presupposti il fattore limitante.
In conclusione si può affermare che la molta fatica e lo scarso risultato danno
luogo ad una situazione insostenibile, ad un indebolimento della motivazione e,
quindi, con molte probabilità, all’abbandono.
Ciò ha particolare rilevanza quando, come spesso accade, i giovani praticanti
passano alle classi di età dove sono richieste prestazioni molto evolute, e si manifesta
in modo inequivocabile l’inadeguatezza della loro capacità al livello richiesto per essere
competitivi e, soprattutto, nasce la convinzione che la situazione è senza reali
prospettive.
Questa situazione è il risultato di un errore di progettazione e di programmazione
e scaturisce, tra l’altro, dalla non chiara comprensione del concetto di “prestazione
relativa” nelle varie fasi dell’apprendimento. Infatti, l’apprendimento è costituito da fasi
scandite e da obiettivi parziali, che richiedono investimento di energie, e la
gratificazione è costituita dall’acquisizione dell’obiettivo capacità-abilità prefissato, vale
a dire dalla percezione dei propri progressi nella capacità di “prestazione relativa” e
dalla sua acquisizione, all’interno del processo di costruzione di quella più elevata.
Si tratta di un circolo virtuoso che si deve autoalimentare del piacere che
scaturisce dal proprio progredire. Soltanto a queste condizioni è possibile chiedere un
impegno progressivo, quindi, mobilitazioni di maggiori risorse psico-fisiche, ed
accompagnare i praticanti verso i livelli di prestazione richiesti dalle competizioni.
Onorare, quindi, il concetto di educazione motorio-sportiva significa guidare l’individuo
verso la propria realizzazione nell’ambito della specialità prescelta ed eventualmente,
verso l’impegno agonistico.
7
Allenamento – Educazione – Socializzazione
L’allenamento è un insieme di pratiche progettate, programmate e organizzate,
secondo procedure metodologicamente corrette, in funzione di obiettivi sportivi generali
e specifici. Esso è il contesto altamente specialistico nel quale si realizza anche
un’importante funzione educativa sociale e socializzante. Infatti, educare significa
modificare in modo permanente e socialmente accettabile, secondo esigenze che
vanno anche oltre il contesto specifico, il comportamento dei praticanti.
Poiché il concetto di educazione è legato a quello di personalità e di socialità, in
quanto l’individuo interagisce con gli altri individui, e poiché il concetto di socializzazione
esprime quell’insieme di processi interattivi dell’individuo all’interno di una collettività
che trasforma il Genotipo in Fenotipo Sociale, ne consegue che gestire correttamente le
situazioni di allenamento comporta, necessariamente, fare anche opera educativa. Le
specialità praticate dalla FIJLKAM, secondo una determinata ottica, attivano in modo
molto efficace quell’insieme di processi che interessano positivamente tutte le
dimensioni della personalità.
La connotazione più importante e di maggior valenza educativa e socializzante è
l’organizzazione del comportamento motorio che si esprime per mezzo di azioni
simbolicamente aggressive. Tale condizione viene realizzata tramite un severo
controllo delle azioni di attacco e di difesa, attiva e passiva, che mantiene la
situazione all’interno di un elevato grado di sicurezza. I meccanismi che vengono
attuati sono i seguenti:
a) Interazione psico-motoria. Nel contesto dell’allenamento e della gara vi è la
costante ed esplicita presenza di componenti simboliche e rituali nei comportamenti
psicomotori degli individui in azione, e ciò determina una situazione che induce i
praticanti all’interiorizzazione di comportamenti, nei quali l’aggressività si esprime in
forme rispettose della incolumità e delle dignità reciproca.
La codificazione della azioni consentite, dei comportamenti accettabili, e la
finalizzazione stessa dei comportamenti e delle azioni in funzione del conseguimento
della superiorità-punteggio, mantiene l’interazione oppositiva nell’ambito di una
realistica simulazione del combattimento di antica memoria.
b) Collaborazione e affidamento. Per realizzare un contesto allenante in tutta
sicurezza, come in altri sport situazionali, negli sport di combattimento è necessario
instaurare con i compagni di pratica un rapporto di reciproco affidamento (rispetto delle
regole) e di collaborazione fattiva. Quanto più e quanto meglio si realizzano condizioni
di complessità situazionali e dinamismo motorio vicino all’intensità limite, ma con un
elevato grado di sicurezza, tanto più e tanto meglio si riuscirà a progredire
nell’acquisizione delle abilità specifiche.
Ciò sta a significare che un efficace allenamento presuppone la capacità di
realizzare quelle condizioni che consentono di costruire, secondo necessità, situazioni
di complessità e di dinamismo motorio assai vicine a quelle limite, che si trovano in
gara.
Per potersi allenare in queste condizioni, bisogna che i praticanti acquisiscano
progressivamente la capacità di autocontrollo assoluto, al fine di evitare di sorpassare i
limiti di sicurezza, e che vivano i piccoli incidenti di percorso in totale serenità,
accettandoli come errori e non come minacce alla propria incolumità.
Una vasta gamma di esercizi con il partner “condizionato” consente di sviluppare
progressivamente, e senza particolari difficoltà, tutte le abilità motorie specifiche e i
componenti tattici più evoluti, evitando così di andare incontro a rischi di una qualche
importanza.
8
Vi è, inoltre, la necessità di cambiare spesso partner, che è determinata
dall’esigenza di variare continuamente (entro certi limiti) le situazioni-stimolo, al fine di
accumulare informazioni relative a una vasta gamma di comportamenti psico-motori
individuali in combattimento, che è l’indispensabile presupposto alla maturazione di
abilità tattiche individuali molto evolute.
c) Solidarietà. La consapevolezza dell’importanza del partner-avversario e delle sue
valenze, per poter progredire personalmente nell’acquisizione delle capacità di
prestazione, comporta l’instaurazione di un rapporto di collaborazione molto stretto, che
coinvolge la dimensione affettivo-morale della personalità e che porta all’instaurazione
di un rapporto di profonda solidarietà, che difficilmente si incrina quando il partneravversario di allenamento diventa antagonista in gara. Il “sudare insieme”, l’essere
“attaccato”, e "attaccare" il “subire” o il “prevalere” all’interno di un processo
intenzionalmente creato e che consente il “progredire insieme”, comporta il
riconoscimento dell’altro e del suo valore, che è il fondamento del rapporto di profonda
solidarietà che nasce tra partner, e il cui valore educativo risulta evidente. In sostanza,
la verifica continua, all’interno delle situazioni di allenamento, delle proprie valenze e dei
propri limiti e la constatazione dell’indispensabilità della collaborazione del partneravversario per il loro superamento, attivano processi molto efficaci di comunicazione e
di socializzazione, che vengono ulteriormente rafforzati dal contesto del sodalizio
sportivo.
In conclusione, da ciò emerge che l’esercizio di comportamenti e pratiche
intenzionalmente aggressivi ma non violenti, nell’ambito di un contesto sportivo-rituale,
governato da regole molto precise e severe, determina l’interiorizzazione, da parte dei
praticanti, di valori che, come si è visto, sono esattamente agli antipodi rispetto ai
modelli sociopatici della virilità aggressiva, proposti da un certo tipo di cinematografia,
purtroppo molto diffusa.
9
COORDINATE DI TIPO TECNICO
SCUOLA ELEMENTARE
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PROGRAMMA MINISTERIALE D’INSEGNAMENTO
DELL’EDUCAZIONE MOTORIA NELLA SCUOLA ELEMENTARE
EDUCAZIONE MOTORIA
L'affermazione nella cultura contemporanea dei nuovi significati di corporeità, di
movimento e di sport si manifesta, sul piano personale e sociale, come esigenza e
crescente richiesta di attività motoria e di pratica sportiva.
La scuola elementare, pertanto, nell'ambito di una educazione finalizzata anche
alla presa di coscienza del valore del corpo inteso come espressione della personalità'
come condizione relazionale, comunicativa espressiva, operativa, favorisce le attività
motorie e di gioco-sport.
Nel promuovere tali attività essa, mentre considera il movimento, al pari degli altri
linguaggi, totalmente integrato nel processo di maturazione dell'autonomia personale,
tiene presenti gli obiettivi formativi da perseguire in rapporto a tutte le dimensioni della
personalità:
- morfologico-funzionale;
- intellettivo-cognitiva;
- affettivo-morale;
- sociale.
L'educazione motoria si propone le seguenti finalità :
- promuovere lo sviluppo delle capacità relative alle funzioni senso-percettive cui
sono connessi i procedimenti di ingresso e di analisi degli stimoli e delle informazioni;
- consolidare e affinare, a livello concreto, gli schemi motori statici e dinamici
indispensabili al controllo del corpo e alla organizzazione dei movimenti ;
- concorrere allo sviluppo di coerenti comportamenti relazionali mediante la
verifica, vissuta in esperienze di gioco e di avviamento sportivo, dell'esigenza di regole
e di rispetto delle regole stesse sviluppando anche la capacità di iniziativa e di
soluzione dei problemi;
- collegare la motricità all'acquisizione di abilità relative alla comunicazione
gestuale e mimica, alla drammatizzazione, al rapporto tra movimento e musica, per il
miglioramento della sensibilità espressiva ed estetica.
Le finalità indicate concorrono allo sviluppo delle caratteristiche morfologicobiologiche e funzionali del corpo e allo sviluppo della motricità in senso globale e
analitico.
L'intervento educativo rivolto alla motricità presuppone la conoscenza del
movimento dal punto di vista strutturale, delle sue modalità di realizzazione, del suo
sviluppo.
11
La struttura del movimento è costituita da unità basiche, riferibili a schemi motori e
schemi posturali. Essi permettono tutte le più complesse attività funzionali e
costituiscono il repertorio necessario non solo per compiere movimenti o per inibirli, ma
anche per assumere atteggiamenti o posture.
Gli schemi motori sono dinamici e si identificano nel camminare, correre, saltare,
afferrare, lanciare, strisciare, rotolare, arrampicarsi; quelli posturali sono schemi statici e
si identificano nel flettere, inclinare, circondurre, piegare, elevare, estendere, addurre,
ruotare, oscillare, ecc. e possono riguardare movimenti globali o segmentari del corpo.
Sia gli schemi motori che quelli posturali maturano secondo un processo di
sviluppo che si evidenzia in caratterizzanti tratti di maturità.
In ciascuna fase dello sviluppo occorre quindi che l'insegnante realizzi le
condizioni per ampliare il più possibile il repertorio di schemi motori e posturali.
Conseguire una base motoria più ampia possibile rappresenta perciò un obiettivo
educativo e didattico dell'educazione motoria.
OBIETTIVI E CONTENUTI
Il movimento si sviluppa, come qualsiasi altra funzione della personalità, in un
rapporto continuo con l'ambiente, attraverso comportamenti modificati dall'esperienza,
mentre la sua educabilità passa attraverso i meccanismi di percezione,
coordinazione, selezione ed esecuzione presenti in qualsiasi azione motoria
intenzionale.
Compito dell'insegnante è promuovere in ogni alunno, e, perciò, nel rispetto del
livello della maturazione biopsichica individuale, il progressivo finalizzato controllo del
comportamento motorio.
Le differenti caratteristiche di sviluppo e maturazione dell'alunno della scuola
elementare esigono perciò tempi e modalità diversificate di programmazione e di
attuazione delle attività motorie, secondo sequenze che hanno riferimenti con lo
sviluppo strutturale del fanciullo e con quello funzionale della sua motricità.
Le attività motorie consentono di conseguire una prima serie di obiettivi relativi alle
capacità senso-percettiva, visiva, uditiva, tattile e cinestetica.
Fin dalla scuola materna, e particolarmente fra i 5-7 anni, il fanciullo deve
sviluppare le capacità di percezione, analisi e selezione delle informazioni provenienti
dagli organi analizzatori.
In rapporto all'organizzazione ed alla regolazione del movimento un'ulteriore serie
di obiettivi da perseguire è rappresentata dalla promozione delle capacità coordinative
deputate alla scelta del movimento, alla sua direzione, al suo controllo.
Queste capacità, che conoscono un periodo di sviluppo intensivo fra i 6 e gli 11
anni, possono essere così identificate:
a) percezione, conoscenza e coscienza del corpo.
Attraverso le esperienze di esplorazione e scoperta, compiute toccando,
esaminando, indicando, usando le varie parti del corpo, giocando e manipolando gli
oggetti, si favorisce la graduale costruzione dello schema corporeo, inteso come
rappresentazione dell'immagine del corpo nei suoi diversi aspetti: globale e
segmentario, statico e dinamico.
In tale rappresentazione si integrano gli aspetti relazionali, emotivi, affettivi e di
motivazione per una completa consapevolezza corporea;
12
b) coordinazione oculo-manuale e segmentaria.
Particolare attenzione dovrà fin dall'inizio essere rivolta al conseguimento di tali
capacità attraverso attività manipolative semplici con piccoli oggetti, attrezzi di gioco,
indirizzando gli interventi anche al fine dell'affermazione della lateralità e del
consolidamento della dominanza e favorendo in tal senso la regolarità, la precisione, la
fluidità dei gesti-motori fini e gli apprendimenti grafici;
c) organizzazione spazio-temporale.
Saranno programmate ed attuate attività che, a partire dai giochi di esplorazione
dell'ambiente e di partecipazione a situazioni ludiche organizzate, concorreranno alla
progressiva costruzione ed organizzazione dello spazio fisico-geometrico e relazionale,
nonché alla iniziale intuizione della successione temporale delle azioni.
Attraverso l'utilizzazione di tutte le strutture motorie statiche e dinamiche in giochi di
movimento, su schemi liberi o prestabiliti, con o senza attrezzi, in forma individuale o
collettiva, si favorirà nel fanciullo l'acquisizione di concetti relativi allo spazio e
all'orientamento (vicino/lontano, sopra/sotto, avanti/dietro, alto/basso, corto/lungo,
grande/piccolo, sinistra/destra) e di concetti relativi al tempo e alle strutture ritmiche
(prima/dopo, contemporaneamente/insieme, lento/veloce);
d) coordinazione dinamica generale.
Integrando le precedenti capacità coordinative, la coordinazione dinamica
generale controlla il movimento, consentendo al fanciullo di raggiungere una motricità
sempre più ricca ed armoniosa sia, sul piano dell'espressione che dell'efficacia.
Tale capacità si svilupperà progressivamente attraverso situazioni di gioco e di
attività via via più complesse che, intorno ai 9-10 anni, si collegheranno in modo
naturale ai fondamentali gesti del gioco-sport.
INDICAZIONI DIDATTICHE
La programmazione degli interventi didattici dovrà tenere conto delle diverse
situazioni di partenza e dei livelli iniziali di funzionalità senso-percettiva e motoria di
ciascun alunno al momento dell'ingresso a scuola. Tali valutazioni iniziali saranno
facilitate anche dalle indicazioni fornite dalla famiglia, dalla scuola materna frequentata
e dai servizi sanitari del territorio.
Le attività motorie, per essere funzionali e influire positivamente su tutte le
dimensioni della personalità, devono essere praticate in forma ludica, variata,
polivalente, partecipata, nel corso di interventi di opportuna durata e con differenziazioni
significative a seconda delle varie fasce d'età.
In questo senso si farà riferimento inizialmente (6-7 anni) a tutta la vasta gamma
di giochi motori frutto della spontanea e naturale motricità dei fanciulli, attingendo sia
all'esperienza vissuta, sia alla più genuina tradizione popolare, utilizzando giochi
simbolici, d'imitazione, di immaginazione, ecc.
L'importanza della ludicità nella educazione motoria risponde al bisogno primario
del fanciullo di una forma gratificante e motivata delle attività. Il gioco è quindi sempre
da sollecitare e gestire in tutte le sue forme e modalità (d'invenzione, di situazione, dei
ruoli, di regole, ecc.). Compito dell'insegnante sarà di programmare e suggerire i giochi
più idonei al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
13
Nella seconda fascia d'età (8-11 anni) il raggiungimento di congruenti livelli di
autonomia è legato alla ricchezza delle esperienze educative vissute, alla ampiezza
della base motoria, al complesso delle capacità coordinative acquisite.
In una prospettiva realmente formativa, acquistano in tal senso rilevanza tutte le
attività polivalenti (percorsi, circuiti, ecc.) ed i giochi di squadra con regole determinate
dagli alunni o assunte dall'esterno (quattro porte, mini-basket, mini-volley, minihandball, ecc.), ovvero attività sportive significative (pre-atletica: corse, salti, lanci;
ginnastica: agilità, ritmo; esperienze di nuoto, ecc.).
Ciò non dovrà costituire pretesto per un prematuro avviamento alle discipline
sportive, né deve presentarsi come esperienza scolastica episodica eccezionale, ma
deve invece configurarsi come specifico intervento educativo teso a cogliere i veri
significati sociali e culturali dello sport.
Verranno individuati opportuni momenti di verifica e valutazione attraverso
l'osservazione sistematica del comportamento motorio degli alunni, tenendo sempre
presenti i punti di partenza, le differenti situazioni esperienziali, i diversi ritmi di sviluppo
individuale.
In presenza di alunni in situazione di difficoltà motoria, gli interventi saranno, in
relazione ai contenuti, agli strumenti e alla durata, adeguati alle effettive possibilità e
necessità di ogni fanciullo.
Costituiscono luogo ideale per lo svolgimento delle attività motorie la palestra, gli
spazi aperti attrezzati e non, o comunque opportunamente recuperati o ricondizionati
allo scopo. Si rammenti, a tale proposito, l'opportunità dì attivare ogni possibile
intervento teso alla migliore utilizzazione delle strutture e delle risorse scolastiche
esistenti, purché rispondenti a requisiti minimi di agibilità e sicurezza per lo svolgimento
delle attività stesse. Particolare attenzione va data anche all'uso dei materiali e delle
attrezzature che potranno essere sia quelli tradizionali, sia altri particolarmente idonei
(palle colorate, palloni, clavette, cerchi, bacchette, fettucce elastiche, ostacoli, panche,
materassini, ceppi, tappeti, ecc.).
14
IL KARATE E LA SCUOLA ELEMENTARE
La definizione di Educazione Motoria formulata dai Programmi Ministeriali….
“educazione finalizzata anche alla presa di coscienza del valore del corpo inteso
come espressione della personalità' come condizione relazionale, comunicativa
espressiva, operativa … mentre considera il movimento, al pari degli altri
linguaggi, totalmente integrato nel processo di maturazione dell'autonomia
personale, tiene presenti gli obiettivi formativi da perseguire in rapporto a tutte le
dimensioni della personalità:
- morfologico-funzionale;
- intellettivo-cognitiva;
- affettivo-morale;
- sociale.”
impone una riflessione molto articolata sul come una specialità sportiva può contribuire
efficacemente alla realizzazione di un processo educativo e formativo così complesso
come quello richiesto per gli alunni della Scuola Elementare. Ciò appare indispensabile
prima di affrontare la progettazione didattica, con le problematiche ad essa connesse,
tenendo nel debito conto quelle che sono le finalità della Educazione Motoria così come
recitano i programmi …
L'educazione motoria si propone le seguenti finalità :
- promuovere lo sviluppo delle capacità relative alle funzioni sensopercettive cui sono connessi i procedimenti di ingresso e di analisi degli stimoli e
delle informazioni;
- consolidare e affinare, a livello concreto, gli schemi motori statici e
dinamici indispensabili al controllo del corpo e alla organizzazione dei
movimenti;
- concorrere allo sviluppo di coerenti comportamenti relazionali mediante la
verifica, vissuta in esperienze di gioco e di avviamento sportivo, dell'esigenza di
regole e di rispetto delle regole stesse sviluppando anche la capacità di iniziativa
e di soluzione dei problemi;
- collegare la motricità all'acquisizione di abilità relative alla comunicazione
gestuale e mimica, alla drammatizzazione, al rapporto tra movimento e musica,
per il miglioramento della sensibilità espressiva ed estetica.
Le finalità indicate concorrono allo sviluppo delle caratteristiche
morfologico-biologiche e funzionali del corpo e allo sviluppo della motricità in
senso globale e analitico.
L'intervento educativo rivolto alla motricità presuppone la conoscenza del
movimento dal punto di vista strutturale, delle sue modalità di realizzazione, del
suo sviluppo.
Per quanto concerne le finalità della E.M. si può affermare in tutta tranquillità che nei
Club sportivi le medesime vengono perseguite con molta attenzione ormai da molti
anni. Infatti la metodologia dell’insegnamento è stata adeguata alle esigenze dei
15
praticanti in età scolare, così come i programmi federali e le prove agonistiche. Ciò si è
reso necessario per soddisfare la domanda di attività motorio-sportiva per alunni della
scuola dell’obbligo proveniente dalle famiglie, giustamente preoccupate dagli effetti
alquanto negativi dell’ipocinesi dilagante. Insegnare il Karate nei Club della Federazione
significa oggi avere chiare finalità e precisi obiettivi da conseguire. Infatti può esistere
un efficace processo di apprendimento soltanto a condizione che il tecnico responsabile
proceda ad una efficace progettazione didattica delle lezioni e che conduca le stesse
secondo un approccio psico-pedagogico adeguato alle caratteristiche dei praticanti
della fascia di età in oggetto. Pertanto volendo usare il linguaggio in uso nel mondo
dello sport, in estrema sintesi, queste sono considerate le finalità della pratica del
Karate:
1) Sviluppo delle Capacità Cognitive, intese come capacità individuali di interagire
efficacemente con l’ambiente nel quale si opera, e come capacità di modificare
progressivamente i propri comportamenti sulla base di esperienze precedenti. Ciò
sta a significare che il corpo è, in un certo senso, il protagonista (attività neuropsico-motoria) del movimento, ma che il movimento è il risultato ultimo di tutta una
serie di funzioni e processi che investono l’individuo in tutte le sue dimensioni.
All’interno di capacità cognitive generali vengono sviluppate le abilità cognitive
specifiche, ovvero quelle che si riferiscono ai processi che vengono attivati durante
la pratica del Karate, vale a dire l’insieme di competenze cognitivo-motorie proprie
del praticante.
2) Sviluppo delle Capacità Motorie :
- Coordinative, ovvero capacità di organizzare i segmenti del corpo nello spazio e nel
tempo;
- Condizionali, ovvero dipendenti da fattori energetici.
3) Acquisizione delle abilità motorie specifiche (Karate). Trattandosi di uno sport
situazionale il comportamento tattico (capacità cognitive generali e specifiche)
riveste fondamentale importanza, conseguentemente la capacità di risolvere
problemi viene posta in primissimo piano. Infatti, negli sport situazionali la valenza
più importante è la capacità di adottare comportamenti tattici razionali e creativi,
ovvero la capacità di percepire, capire, decidere e agire tempestivamente in ogni
situazione. Ovviamente l’alfabeto motorio (motricità specifica) che viene utilizzato è
quello codificato dalla disciplina, ed è oggetto di particolare cura in quanto è allo
stesso tempo un mezzo per sviluppare determinate funzioni neuro-psico-motorie e il
fine, in quanto abilità desiderata.
OBIETTIVI E CONTENUTI
Nella loro articolazione i Programmi Ministeriali alla voce Obiettivi e Contenuti
pongono molta attenzione all’interazione individuo-ambiente tramite il movimento, in
quanto meccanismo fondamentale per lo sviluppo dell’individuo e sottolineano il fatto
che il movimento si può educare per mezzo di adeguate strategie ….
“Il movimento si sviluppa, come qualsiasi altra funzione della personalità, in
un rapporto continuo con l'ambiente, attraverso comportamenti modificati
dall'esperienza, mentre la sua educabilità passa attraverso i meccanismi di
percezione, coordinazione, selezione ed esecuzione presenti in qualsiasi azione
motoria intenzionale.
16
Compito dell'insegnante è promuovere in ogni alunno, e, perciò, nel rispetto
del livello della maturazione biopsichica individuale, il progressivo finalizzato
controllo del comportamento motorio”.
Le differenti caratteristiche di sviluppo e maturazione dell'alunno della
scuola elementare esigono perciò tempi e modalità diversificate di
programmazione e di attuazione delle attività motorie, secondo sequenze che
hanno riferimenti con lo sviluppo strutturale del fanciullo e con quello funzionale
della sua motricità.
Possiamo ancora una volta constatare che le finalità dell’E.M. e quelle della pratica del
Karate non differiscono in quanto, per apprendere qualsiasi tipo di abilità specifica
bisogna sviluppare adeguatamente le funzioni neuro-psico-motorie utilizzando gli
schemi motori fondamentali, che consentono all’individuo di entrare in relazione con
l’ambiente, sia esso naturale, urbanizzato o sportivo, per spostare in seguito
l’attenzione verso l’alfabetizzazione motoria specifica. Tuttavia può accadere anche
che una gestualità, come quella che contraddistingue il Karate, possa essere
utilizzata come mezzo per lo sviluppo dell’area morfologico-funzionale, con
significativo interessamento delle altre, e delle funzioni sopra menzionate. Ciò è
reso possibile dal fatto che la pratica si effettua a carico naturale, che l’alfabeto motorio
specifico stimola lo sviluppo delle coordinazione segmentaria e delle funzioni
sensopercettive estero e propriocettive (analizzatore cinestesico), e quindi sviluppa e
struttura efficacemente lo schema corporeo.
I principali obiettivi menzionati dai programmi riguardano:
a)
b)
c)
d)
Percezione, conoscenza e coscienza del corpo;
Coordinazione oculo-manuale e segmentaria;
Organizzazione spazio-temporale;
Coordinazione dinamica generale.
Oltre agli obiettivi menzionati la pratica del Karate consegue al punto b) anche la
coordinazione oculo-podale, che nelle azioni effettuate con gli arti inferiori stimola
notevolmente lo sviluppo della coordinazione segmentaria e dinamica generale, in
quanto movimenti finalizzati a uno scopo e realizzati in equilibrio monopodale.
Sostanzialmente nel ”Progetto Karate” questi ed altri obiettivi vengono conseguiti per
mezzo di stimolazioni molto articolate che vanno ad interessare le funzioni neuro-psicomotorie o, più propriamente, il sistema biologico umano nella sua totalità.
Alla voce indicazioni didattiche i Programmi Ministeriali sottolineano aspetti della
progettazione didattica e della psicopedagogia che vanno affrontati con la massima
attenzione, in quanto di fondamentale importanza per il successo di qualsiasi intervento
educativo e formativo nell’ambito delle attività motorio-sportive…
… La programmazione degli interventi didattici dovrà tenere conto delle diverse
situazioni di partenza e dei livelli iniziali di funzionalità senso-percettiva e motoria
di ciascun alunno al momento dell'ingresso a scuola … Le attività motorie, per
essere funzionali e influire positivamente su tutte le dimensioni della personalità,
devono essere praticate in forma ludica, variata, polivalente, partecipata, nel
corso di interventi di opportuna durata e con differenziazioni significative a
seconda delle varie fasce d'età.
In questo senso si farà riferimento inizialmente (6-7 anni) a tutta la vasta gamma
di giochi motori frutto della spontanea e naturale motricità dei fanciulli,
attingendo sia all'esperienza vissuta, sia alla più genuina tradizione popolare,
utilizzando giochi simbolici, d'imitazione, di immaginazione, ecc. … Nella
seconda fascia d'età (8-11 anni) il raggiungimento di congruenti livelli di
17
autonomia è legato alla ricchezza delle esperienze educative vissute, alla
ampiezza della base motoria, al complesso delle capacità coordinative acquisite.
In una prospettiva realmente formativa, acquistano in tal senso rilevanza
tutte le attività polivalenti (percorsi, circuiti, ecc.) ed i giochi di squadra con
regole determinate dagli alunni o assunte dall'esterno …
Ciò non dovrà costituire pretesto per un prematuro avviamento alle discipline
sportive, né deve presentarsi come esperienza scolastica episodica eccezionale,
ma deve invece configurarsi come specifico intervento educativo teso a cogliere i
veri significati sociali e culturali dello sport.
Dal lontano 1979 il settore Karate della FIJLKAM ha iniziato un massiccio intervento di
formazione dei tecnici in materia di attività giovanile, con immissione di informazione
scientifica e metodologica nei corsi federali di formazione e di aggiornamento. A
distanza di anni si sono potuti registrare notevolissimi risultati, sia in termini di diffusione
della disciplina tra i giovani della scuola dell’obbligo, sia in termini di risultati tecnici.
Pertanto le indicazioni didattiche formulate sono state da tempo recepite e applicate
nell’attività dei Club federali. I concetti di ludicità, di multilateralità, di polivalenza sono
stati interiorizzati e sono parte integrante della professionalità dei tecnici.
FINALITA’ E STRUTTURA DEL PROGETTO KARATE
Il progetto nasce con il preciso scopo di proporre alla scuola elementare un mezzo
efficace e collaudato per fare educazione motoria secondo un approccio multilaterale e
polivalente. E’, infatti, nostra convinzione, fondata su un’esperienza ventennale di
attività giovanile, che il Karate, rivisitato con gli strumenti critici della scienza (fisiologia,
biomeccanica, psicologia, pedagogia, metodologia ecc.), e proposto in termini
metodologicamente adeguati al contesto scolastico, possa essere un efficace strumento
per conseguire gli scopi propri dell’educazione motoria. Si tratta, quindi, di una
specialità in grado di dare un contributo efficace e di integrarsi perfettamente con altre
materie di studio secondo l’approccio multidisciplinare (es. movimento e musica /
educazione al ritmo). Ma ciò che più importa è fornire uno strumento in grado di formare
capacità che vadano oltre l'ambito motorio, vale a dire per sviluppare la facoltà di
effettuare operazioni a carattere cognitivo tempestive, efficaci, creative in un contesto
dove la situazionalità è il tratto caratterizzante. Lo scopo dunque è quello di formare
individui in grado di interagire efficacemente tra di loro e con l’ambiente, in un contesto
caratterizzato da regole. L’interiorizzazione di valori e l’adozione di comportamenti
ispirati al concetto di fair play, e altamente sociali, consentono così una pratica che
diventa sempre più gratificante, con il progredire delle competenze motorie.
Oltre a queste finalità che fanno parte di un disegno educativo più generale, il progetto
Karate propone un percorso didattico-formativo con precisi obiettivi e contenuti che
vengono sviluppati con mezzi e metodi adeguati agli scopi.
18
CLASSI 1°- 2°- 3°
FINALITA’
-
Sviluppo delle funzioni senso-percettive;
Consolidamento e perfezionamento schemi motori;
Evoluzione comportamenti relazionali;
Movimento e comunicazione;
Karate, nuovo linguaggio motorio.
OBIETTIVI
- Sviluppo delle capacità di discriminazione percettiva (esterocettiva e propriocettiva)
con particolare attenzione allo sviluppo della “propriocettività” ovvero alla integrazione
delle funzioni del sistema cinestesico;
-
Coordinazione oculo-manuale, oculo-podale e segmentaria;
Organizzazione delle categorie dello spazio e del tempo;
Capacità coordinative generali;
Mobilità articolare;
Fondamentali Karate.
Gli obiettivi didattici (specifici) di tutto il processo , ovviamente, vengono fissati dopo
una attenta analisi della situazione di partenza.
MEZZI E METODI
-
Esercizi di discriminazione e differenziazione dei vari segmenti del corpo (in
decubito, in movimento, ecc.), di oggetti e compagni in movimento ecc.;
Esercizi che utilizzano schemi motori fondamentali modificati in vario modo;
Esercizi con la palla, esercizi segmentari propedeutici al Karate;
Esercizi interattivi con l’uso di mezzi vari;
Esercizi di mobilità articolare passiva e attiva;
Percorsi misti comprendenti schemi motori elementari;
Esercitazioni in circuito molto elementari;
Giochi situazionali elementari;
Alfabetizzazione motoria specifica (postura, guardia, spostamenti, parate, attacchi a
vuoto ecc.).
I metodi più efficaci per il conseguimento degli obiettivi posti dalla programmazione
sono:
- Metodo ludico;
- Metodo della libera esplorazione;
- Metodo della scoperta guidata (In forma molto semplice);
- Metodo della serie di ripetizioni (Karate).
19
VALUTAZIONE
Si tratta di un momento di fondamentale importanza per determinare il grado di
acquisizione degli obiettivi fissati dal programma. La valutazione si avvale di dati rilevati
tramite:
- L’osservazione degli allenamenti, ovvero il tipo di adattamenti che la classe e i
singoli attivano in risposta alle stimolazioni;
- Rilevazioni periodiche tramite test motori;
- Fondamentali Karate;
- Giocosport Kihon.
Interpretazione dei dati e regolazione del processo sono passaggi necessari al fine di
rendere efficace l’intervento educativo.
CLASSI 4°- 5°
FINALITA’
-
Sviluppo delle funzioni senso-percettive;
Consolidamento e perfezionamento schemi motori;
Evoluzione comportamenti relazionali;
Movimento e comunicazione;
Karate, nuovo linguaggio motorio.
OBIETTIVI
- Sviluppo delle capacità di discriminazione percettiva con particolare attenzione alla
“esterocettività” ovvero allo sviluppo delle funzioni sensopercettive relative
all’ambiente “esterno” e alla integrazione di tutte le funzioni del sistema
percettivo(sintesi afferente).
- Coordinazione oculo-manuale, oculo-podale e segmentaria;
- Organizzazione delle categorie dello spazio e del tempo;
- Capacità coordinative generali, con particolare attenzione allo sviluppo della capacità
di reazione, di equilibrio, di controllo motorio e di ritmo;
- Mobilità articolare;
- Fondamentali Karate, Karate e suono, educazione al ritmo.
Gli obiettivi didattici (specifici) di tutto il processo , ovviamente, vengono fissati dopo
una attenta analisi della situazione di partenza.
MEZZI E METODI
-
Esercizi di discriminazione e differenziazione dei vari segmenti del corpo (in
decubito, in movimento, ecc.), di oggetti e compagni in movimento ecc.;
Esercizi che utilizzano schemi motori fondamentali modificati in vario modo;
Esercizi con la palla, esercizi segmentari propedeutici al Karate;
Esercizi interattivi con l’uso di mezzi vari;
Esercizi di mobilità articolare passiva e attiva;
Percorsi misti;
20
-
Esercitazioni in circuito;
Giochi situazionali;
Alfabetizzazione motoria specifica (postura, guardia, spostamenti, parate, attacchi a
vuoto o al palloncino con gli arti inferiori e superiori ecc.), Sound Karate.
I metodi più efficaci per il conseguimento degli obiettivi posti dalla programmazione
sono:
- Metodo ludico;
- Metodo della scoperta guidata (In forma molto semplice);
- Metodo della risoluzione dei problemi;
- Metodo della serie di ripetizioni (Karate).
VALUTAZIONE
Si tratta di un momento di fondamentale importanza per determinare il grado di
acquisizione degli obiettivi fissati dal programma. La valutazione si avvale di dati rilevati
tramite:
- L’osservazione degli allenamenti, ovvero il tipo di adattamenti che la classe e i
singoli attivano in risposta alle stimolazioni;
- Rilevazioni periodiche tramite test motori;
- Fondamentali, Sound Karate;
- Giocosport palloncino.
Interpretazione dei dati e regolazione del processo sono passaggi necessari al fine di
rendere efficace l’intervento educativo.
CONCLUSIONI
La struttura del progetto Karate tiene conto del fatto che molto spesso gli alunni sono
vittime di una ipocinesi che non ha consentito uno sviluppo e una integrazione adeguata
delle funzioni sensomotorie, e dedica particolare attenzione e cura allo sviluppo delle
capacità cognitive, che sono il presupposto all’apprendimento di qualsiasi tipo di abilità
motorie. Qualora individui ipocinetici accedano al programma con una sfasatura rispetto
alle classi di età previste, prima della somministrazione si renderanno necessari degli
aggiustamenti, sulla base di una verifica iniziale.
Resta tuttavia valido il principio secondo il quale la specificità è un mezzo e non un fine.
21
GIOCO SPORT
PREMESSA
Le prove di gioco sport per la scuola elementare sono strutturate in funzione degli
obiettivi educativi e formativi formulati dai programmi ministeriali di educazione motoria.
Durante l’attività didattica le tecniche specifiche saranno elementari e limitate a quegli
aspetti che favoriscono l’acquisizione e il consolidamento dello schema corporeo,
mentre saranno privilegiati i giochi situazionali e i percorsi misti a tempo.
Conseguentemente le prove di Giocosport sono caratterizzate dalla ludicità e dalla
estrema facilità degli esercizi e dalla valutazione, oltre che dai meccanismi di gara di
facile gestione.
CLASSI 1^ 2^ 3^ ELEMENTARE
1.0 Percorso misto a tempo:
Durata massima 20 secondi.
Schemi motori previsti: correre, saltare, rotolare.
2.0 Combinazione di tecniche:
Pugno in avanzamento, arto omolaterale + pugno arto controlaterale + cambio di
postura (shiko dachi) e parata bassa + ritorno alla postura iniziale e doppio pugno.
L’esercizio va eseguito dx e sx (allegato 2.1). E’ facoltà dell’insegnante inserire il
calcio diretto come tecnica iniziale prima del pugno omolaterale. La valutazione è
collegata ai criteri della prova di kata esordienti.
N.B. Soltanto in casi limitati e per notifica, uno dei due esercizi può essere tralasciato.
CLASSI 4^ 5^ ELEMENTARE
3.0 Percorso misto a tempo
Durata massima 30 secondi.
Schemi motori minimi previsti: correre, saltare, rotolare.
4.0 Gioco tecnico con palloncino di spugna
Viene usato un palloncino di spugna, dimensione calcio, sospeso all’altezza del
viso e la prova consiste in:
1) 20 secondi di libera esecuzione di tecniche di gamba utilizzando l’arto
arretrato (mawashi, ura-mawashi, ushiro-ura-mawashi). La struttura della
tecnica prevede l’uscita in distanza, come nel combattimento di gara. E’ fatto
obbligo di usare la postura e la guardia (alta) da combattimento, nonché il
dinamismo motorio che caratterizza le fasi preliminari (spostamenti), e
successive all’attacco (zanshin).
2) 15 secondi di libera esecuzione di tecniche di pugno e di calcio. Vigono i
medesimi obblighi della prima parte della prova. Tra gli arti e il palloncino non
deve verificarsi nessuna forma di contatto, tuttavia le tecniche debbono
essere effettuate alla distanza corretta. In caso di contatto l’Arbitro fermerà la
prova, riposizionerà il palloncino, sanzionerà l’atleta, e farà ripartire la prova.
22
2.1
Combinazioni di tecniche
Classi 1^ 2^ 3^ Elementare
Combinazione di tecniche. Schema descrittivo.
[1] A
POSIZIONE DI GUARDIA
DX AVANTI
BACINO SEMIAPERTO
[1] D
CAMBIO POSTURA
(SHIKODACHI) E PARATA
BASSA
[1]B
PUGNO IN
AVANZAMENTO ARTO
OMOLATERALE (OIZUKI)
[1]C
GIAKUZUKI
PUGNO ARTO
CONTROLATERALE
[1] E
RITORNO ALLA POSTURA
INIZIALE E DOPPIO
PUGNO (RENZUKI)
23
2.2
Combinazioni di tecniche
Classi 1^ 2^ 3^ Elementare
Combinazione di tecniche. Griglia di valutazione
Griglia di valutazione
TECNICA:
ECCELLENTE
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
SUFFICIENTE
INSUFFICIENTE
SCADENTE
7 punti
6 punti
5 punti
4 punti
3 punti
2 punti
1 punto
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
3 punti
2 punti
1 punti
ECCELLENTE
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
SUFFICIENTE
INSUFFICIENTE
6 punti
5 punti
4 punti
3 punti
2 punti
1 punti
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
SUFFICIENTE
4 punti
3 punti
2 punti
1 punto
KIME:
RITMO:
ESPRESSIVITÀ:
PENALITÀ:
Esitazione
Perdita di equilibrio
Posizioni esasperate e antifisiologiche
Interrompere la prova o non eseguirne una parte
Meno 1 punto
Da meno 1 a meno 3 punti
Da meno 1 a meno 5 punti
Punteggio minimo
24
2.3
Combinazioni di tecniche
Classi 1^ 2^ 3^ Elementare
Combinazione di tecniche. Verbale di gara.
SETTORE KARATE
FEDERAZIONE
ITALIANA
JUDO
LOTTA
KARATE
ARTI MARZIALI
GIOCHI DELLA GIOVENTÙ
KARATE (KIHON)
Verbale di gara
G
N°
INDIVIDUALE
A SQUADRE
MASCHILE
FEMMINILE
Denominazione della Gara: __________________________________________________________________ Classe : ___________________
Svoltasi a : ________________________________________________________________________il giorno : _________________________
N°
NUMERO
SORTEGGIO
LEGENDA
CARATTERISTICHE - TECNICHE
T
1
K
R
E
Somma
Valori
Penalità
Punteggio
TOTALE
KARATE
KIHON
2
3
4
CARATTERISTICHE
TECNICHE
5
T
= TECNICA
6
K
= KIME
7
R
= RITMO
8
E
= ESPRESSIVITÀ
9
10
PUNTEGGIO
11
DECIMALE
12
T
= DA 1 A 7
13
K
= DA 1 A 3
14
R
= DA 1 A 6
15
E
= DA 1 A 4
16
PENALITÀ
(IN DECIMI)
17
Esitazione
= -1
18
Perdita di equilibrio
= da –1 a –3
19
Posizione esasperate
E antifisiologiche
= da –1 a –5
20
Interrompere la prova
= punteggio
o non eseguire una parte
minimo
L’UFFICIALE DI GARA
_____________________________
25
4.1 Prova Strutturata Classi 4^ 5^ Elementare
Gioco tecnico con palloncino. Schema descrittivo.
ESERCIZIO 1 (20 secondi)
ESERCIZIO 2 (15 secondi)
SISTEMA DI GARA
La competizione si svolge ad eliminazione diretta con recupero. I due atleti estrarranno
a sorte l’ordine di esecuzione, dopo di che a turno eseguiranno l’esercizio. Al termine di
ogni prova (20+15 secondi) gli arbitri compileranno la griglia di valutazione. Alla fine
delle due prove i due atleti verranno chiamati per il verdetto.
Ad officiare la competizione dovrà essere una giuria di 3 arbitri, che si collocheranno a
triangolo (120° rispetto al palloncino). In caso di necessità previa autorizzazione, un
solo arbitro potrà officiare la competizione.
26
4.2
Prova strutturata Classi 4^ 5^ Elementare
Gioco tecnico con palloncino. Griglia di valutazione.
Griglia di valutazione
POSTURA E GUARDIA:
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
SUFFICIENTE
4 punti
3 punti
2 punti
1 punto
DINAMISMO:
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
SUFFICIENTE
4 punti
3 punti
2 punti
1 punto
ECCELLENTE
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
SUFFICIENTE
INSUFFICIENTE
6 punti
5 punti
4 punti
3 punti
2 punti
1 punti
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
3 punti
2 punti
1 punti
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
3 punti
2 punti
1 punti
TECNICA:
SIMMETRIA:
DISTANZA:
PENALITÀ:
1° CONTATTO
2° CONTATTO
3° CONTATTO
4° CONTATTO
5° - 6° ecc.
Meno 1 punto
Meno 2 punti
Meno 3 punti
Meno 4 punti
In progressione
27
4.3 Prova strutturata Classi 4^ 5^ Elementare
Gioco tecnico con palloncino. Criteri e parametri di valutazione.
POSTURA E GUARDIA: (da 1 a 4)
E’ di fondamentale importanza l’organizzazione posturale dei
segmenti del corpo e la direzione dei piedi. La guardia deve essere
mantenuta anche durante l’effettuazione delle tecniche di braccia e di
gambe.
DINAMISMO: (da 1 a 4)
La motricità delle fasi preliminari deve essere fluida, elastica e
simmetrica e deve coprire circa 180°.
TECNICA: (da 1 a 6)
La struttura e la qualità del gesto sono oggetto di valutazione.
SIMMETRIA: (da 1 a 3)
Le capacità tecniche debbono essere espresse con uguale
precisione sia di sinistro che di destro.
DISTANZA: (da 1 a 3)
La precisione dei gesti si esprime con la realizzazione dei parametri
spaziali corretti soprattutto con bersaglio statico. L’errore che porta al
contatto con il palloncino (controllo) viene sanzionato ufficialmente. Le
tecniche che difettano nei parametri spaziali (corte o lunghe), non possono
essere prese in considerazione.
28
4.4
Prova strutturata Classi 4^ 5^ Elementare
Gioco tecnico con palloncino. Verbale di gara.
SETTORE KARATE
FEDERAZIONE
ITALIANA
JUDO
LOTTA
KARATE
ARTI MARZIALI
GIOCHI DELLA GIOVENTÙ
KARATE (Gioco – Palloncino)
Verbale di gara
G
N°
INDIVIDUALE
A SQUADRE
N° SORTEGGIO
MASCHILE
FEMMINILE
Denominazione della Gara: __________________________________________________________________ Classe : _____________________
Svoltasi a : ________________________________________________________________________il giorno : ___________________________
BIANCO
POSTURA E GUARDIA
(da 1 a 4 )punti
DINAMISMO
(da 1 a 4 )punti
SIMMETRIA
(da 1 a 3 )punti
DISTANZA
(da 1 a 3 )punti
TECNICA
(da 1 a 6 )punti
ROSSO
1° PROVA
2° PROVA
1° PROVA
2°PROVA
1°
2°
3°
4°
1°
2°
3°
4°
-1
-2
-3
-4
-1
-2
-3
-4
5°
6°
7°
8°
5°
6°
7°
8°
-5
-6
-7
-8
-5
-6
-7
-8
VALORI
DUE PROVE
DURATA PROVA 20’’
Libera composizione arto arretrato
Mawashi
Uramawashi
Ushiromawashi
CONTATTO
DURATA PROVA 15’’
Libera esecuzione tecniche di pugno
e di calcio
CONTATTO
PENALITÀ
PUNTEGGIO TOTALE
(VALORI – PENALITÀ)
GRIGLIA VALORI
POSTURA - GUARDIA
DINAMISMO
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
4
3
2
1
SIMMETRIA
Ottimo
Buono
Discreto
3
2
1
DISTANZA
Ottimo
Buono
Discreto
3
2
1
TECNICA
eccellente
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
VINCITORE……………………….
6
5
4
3
2
1
L’UFFICIALE DI GARA
_________________________________________
29
ANNOTAZIONI
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30
ANNOTAZIONI
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31
COORDINATE DI TIPO TECNICO
SCUOLA MEDIA 1° GRADO
32
PROGRAMMA MINISTERIALE D’INSEGNAMENTO
DELL’EDUCAZIONE FISICA NELLA SCUOLA MEDIA DI PRIMO GRADO
INDICAZIONI GENERALI
L'insegnamento dell'educazione fisica, nella peculiarità delle sue manifestazioni,
dei suoi linguaggi e delle sue tecniche, rientra naturalmente nel concerto dell'azione
educativa della scuota media., fornendo un particolare contributo alla formazione
dell'uomo e del cittadino.
Gli aspetti concorrenti dell'insegnamento dell'educazione fisica sono: la coscienza
della corporeità anche come mezzo espressivo pur nell'unità fondamentale della
persona umana; l'ordinato sviluppo psico-motorio nel quadro del pieno sviluppo della
personalità; la valorizzazione di un ambito privilegiato per lo svolgimento di esperienze
formative di vita di gruppo e di partecipazione sociale. Il coordinamento dell'azione
didattica del docente di educazione fisica con quella degli altri docenti favorirà inoltre,
nell'alunno, l'interiorizzazione di una cultura interdisciplinare, relativamente alle materie
con le quali l'educazione fisica più frequentemente entra in contatto. Ciò vuol dire che,
ferma restando l'area di professionalità di ciascun docente, l'insegnamento
dell'educazione tisica, mentre persegue gli obiettivi suoi propri, può e deve costituire, da
un verso verifica vissuta di nozioni apprese, dall'altro stimolo alla chiarificazione di
concetti, relativi a discipline diverse. Nessi interdisciplinari con le scienze naturali
(avendo particolare riguardo all'educazione sanitaria), con l'educazione civica, artistica
e musicale sono immediatamente percepibili; ma altri possono venirne continuamente,
nella, realtà sempre nuova della vita scolastica.
Il programma è unico per il triennio e comune a entrambi i sessi.
Sono rimesse alla responsabile valutazione dell'insegnante, di fronte alle diverse
situazioni, la traduzione in concreto del programma e la sua scansione nel tempo, in
relazione ai problemi specifici delle singole scuole, delle singole scolaresche, dei singoli
alunni e in relazione alla graduale evoluzione delle motivazioni nell'arco dei tre anni.
Ogni alunno, quale che sia la sua condizione (anche handicappato), deve poter trarre
giovamento dal servizio apprestato dalla scuola e partecipare alla vita del gruppo con
inserimento il più attivo possibile. Le attività saranno articolate in un progetto
predisposto annualmente dall'insegnante didatticamente coordinato nell'ambito delle
competenze del consiglio di classe.
Le indicazioni operative che seguono, per esigenza di chiarezza, tracciano
distintamente alcune aree fondamentali dell'insegnamento dell'educazione fisica. È
ovvio che nella prassi dell'azione educativa le esercitazioni connesse vanno combinate
logicamente nel modo più opportuno, in modo che la successione di sforzi e di carichi
risponda alle a rigorose leggi fisiologiche curando che ciascuna lezione abbia come
protagonista l'alunno con le sue esigenze psicofisiche e comprenda anche attività
particolarmente gradite agli alunni (esercizi sportivi, giochi di gruppo, ecc.) tutte però
finalizzate al raggiungimento degli obiettivi prescelti. Anche in ordine all'educazione
fisica è necessario tenere conto dell'unità fondamentale della personalità dell'alunno in
ogni istante della sua evoluzione. In questo quadro deve essere rispettata il più
possibile una gradualità che corrisponda all'ordine insito nello sviluppo fisico onde
33
evitare il verificarsi di ritardi psicofisici spesso irreparabili e di conseguenza fortemente
negativi.
Ne deriva la necessità di porre massima attenzione al grado di sviluppo psicomotorio che il preadolescente ha acquisito, sin dalla scuola elementare, anche se
spesso questo dato non è adeguato sia per ragioni intrinseche (ritmi personali di
sviluppo) sia per motivi di obiettiva difficoltà della scuola di provenienza.
Si suggerisce, conseguentemente, l'adozione di una metodologia che,
presupposta una chiarezza di obiettivi e di interventi, si realizzi in una educazione fisica
centrata su attività che abbiano la possibilità di colmare le lacune, di sostenere lo
sviluppo in ciascuno delle qualità fisiche fondamentali e delle relative capacità
(potenziamento fisiologico), il consolidamento e il coordinamento degli schemi motori di
base, la promozione della capacità di vivere il proprio corpo in termini di dignità e di
rispetto; la formazione di sane abitudini di previdenza e di tutela della vita, il
conseguimento di capacità sociali di rispetto per gli altri.
Sarà, perciò, necessario partire dall'osservazione ed analisi del preadolescente
per stabilire il reale livello psico-motorio, proporre situazioni educative personalizzate e
seguire, via via, in sede di valutazione, il grado di sviluppo del soggetto correlato ai dati
ambientali, relazionali, psico-somatici che, costituiscono i tratti essenziali del livello di
partenza.
OBIETTIVI E INDICAZIONI PROGRAMMATICHE
1 ) Potenziamento fisiologico.
Il potenziamento fisiologico costituisce, oltre un obiettivo di per sé apprezzabile, il
presupposto per il normale svolgimento delle attività appresso specificate. In questo
ambito vanno curati:
a) il miglioramento della funzione cardio-respiratoria. Sono noti al riguardo
differenti metodi operativi, che hanno in comune i seguenti elementi: il
predominio del lavoro di resistenza integrale (regime aerobico); la necessità
di integrare questo lavoro con minime, graduali attività in regime anaerobico;
l'attenzione da prestare alle tecniche di recupero. Si sottolinea, a questo
riguardo, l'utilità della corsa, su distanze opportunamente programmate,
nell'arco dell'anno e del triennio possibilmente su terreno vario, con ritmo
alterno, con superamento in agilità di ostacoli naturali o predisposti;
b) il rafforzamento della potenza muscolare. La forza è una componente che
determina e influenza il gesto finalizzato. Per l'incremento di questa qualità
sono utili gli esercizi a carico naturale o con piccoli carichi (palle zavorrate,
bastoni di ferro, altri attrezzi anche adattati). Il rafforzamento della
muscolatura delle grandi masse degli arti è inefficace se non associato al
rafforzamento del tono dei muscoli della colonna vertebrale e delle cinture
delle spalle e del bacino. A scopo preventivo-correttivo può insistersi sul
rafforzamento di gruppi muscolari specifici;
c) la mobilità e la scioltezza articolare. La capacità di eseguire movimenti di
grande ampiezza è condizione necessaria per una buona esecuzione di
movimento e facilita qualsiasi apprendimento motorio. Sono utili a
conseguirla esecuzioni ripetute ai piccoli e grandi attrezzi, assicurando
34
sempre il corretto gioco delle articolazioni in un momento dell'evoluzione
delle ossa lunghe;
d) la velocità. Essa, intesa come capacità di compiere azioni motorie nel più
breve tempo, presuppone le altre capacità dianzi elencate e si sviluppa con
l'automatismo del gesto, efficace ed economico. Tale automatismo deve
essere suscettibile di adattamento ad una situazione mutevole, portando o
così alla destrezza.
2) Consolidamento e coordinamento degli schemi motori di base.
Premessa la presa di coscienza del proprio corpo da parte dell'alunno,
l'aggiustamento dello schema corporeo implica nuove e più ricche acquisizioni relative
al rapporto del corpo con l'ambiente. In particolar modo debbono essere ricercate
situazioni implicanti rapporti non abituali fra il corpo e lo spazio, quali le capovolte, gli
atteggiamenti variati in fase di volo, gli esercizi di acquaticità (dove possibile).
L'attrezzo, sia grande che piccolo, codificato o occasionale, sarà considerato in
funzione della molteplicità degli stimoli che può offrire. Particolarmente valida può
riuscire l'esecuzione di azioni, accuratamente scelte e preferibilmente tratte dai grandi
giochi, al fine di verificare e affinare: l'equilibrio posturale e dinamico; la coordinazione
generale; l'apprezzamento delle distanze (es., con lanci di precisione, con balzi misurati
in corsa) e delle traiettorie (es., esercizi e attività combinate con pallone in
spostamento, spostamenti in relazione al piazzamento o al movimento del compagno o
dell'avversario); la percezione temporale (es., movimenti a ritmo e riproduzione del
ritmo, movimenti correlativi ai tempi di spostamento di un compagno o del pallone); la
rappresentazione mentale di situazioni dinamiche (es., programmazione di azioni di
attacco o difesa in giochi sportivi).
Particolare attenzione va posta al consolidamento della lateralizzazione
assecondando le naturali e spontanee funzioni. Le relative esercitazioni potranno fornire
anche spunti ad altri ambiti, fra cui l'educazione stradale.
3) L'attività motoria come linguaggio.
Il movimento è uno dei linguaggi attraverso il quale l'uomo esprime il suo mondo
interiore ed entra in rapporto con gli altri. Tale linguaggio deve pur essere utilizzato
nella scuola, accanto ai linguaggi verbali, visuali e musicali, per consentire all'alunno
l'esplorazione e la valorizzazione di tutti i mezzi di espressione e d'interrelazione. In
questo senso saranno perseguiti tutti i tentativi validi allo scopo di far rappresentare,
attraverso la ricerca di movimenti naturali, sensazioni. sentimenti, immagini, idee, sia a
livello individuale, sia a livello di gruppo.
4) Attività in ambiente naturale.
Costituisce vasto settore dell’attività motoria in cui la scuola si riaggancia alla vita,
rinnovando il rapporto uomo-natura. L'insegnante, in relazione all'ambiente in cui opera,
privilegerà l'espletamento delle lezioni all'aria aperta o in ambiente naturale. Tali
iniziative, se attentamente preordinate nel
quadro della programmazione educativa e didattica, da un lato valgono come ulteriore
elemento formativo della personalità degli alunni, dall'altro possono costituire occasioni
concrete di apprendimento interdisciplinare.
35
5) Avviamento alla pratica sportiva.
L'avviamento alla pratica sportiva si inserisce armonicamente nel contesto
dell'azione educativa, in quanto tesa allo scopo di contribuire alla formazione della
personalità degli alunni e a porre le basi per una consuetudine dello sport attivo, inteso
come acquisizione di equilibrio psico-fisico nel quadro dell'educazione sanitaria. In
questa considerazione, l'insegnante troverà modo di inserire nelle lezioni di educazione
fisica l'avviamento a discipline sportive, la cui pratica potrà essere poi sviluppata
nell'ambito delle apposite ore d'insegnamento complementare.
L'avviamento alle discipline sportive offrirà occasione di utilizzare o scoprire
globalmente gesti usuali, quali il correre, il saltare, lo scansare, il lanciare, il prendere,
secondo uno scopo, in una continua successione di situazioni problematiche.
L'impegno di miglioramento del risultato discende solo dalla logica della ricerca e della
verifica del movimento più corretto e preciso; in questo senso lo sport scolastico tende
alla disciplina interiore, alla padronanza del corpo, alla formazione e all'affinamento di
condotte motorie
personali. Il rispetto che deve sempre pretendersi delle regole dello sport o del gioco siano esse codificate o liberamente concordate - tende ad imprimere una consuetudine
di lealtà e di civismo che non può esaurirsi nell'ambito della lezione e della scuola. Gli
sport e i giochi di squadra valgono, in più, a introdurre e consolidare abitudini di
collaborazione reciproca.
L'avviamento allo sport comporta naturalmente forme di competizione fra gli
alunni. Ciò induce a chiarire che l'agonismo, inteso come impegno a dare il meglio di se
stessi nel confronto con gli altri, rientra nella logica dell'educazione e perciò della
scuola. Ciò comporta l'acquisizione da parte degli alunni di una coscienza critica nei
confronti di comportamenti estranei alla vera essenza dello sport, come la ricerca del
risultato a ogni costo, o l'assunzione di atteggiamenti divistici.
Infatti una prestazione o una vittoria hanno significato solo in quanto
rappresentano il segno di una conquista su se stessi o il frutto di un impegno
liberamente assunto e tenacemente perseguito.
36
IL KARATE E LA SCUOLA MEDIA DI 1° GRADO
I Programmi Ministeriali per l’insegnamento dell’Educazione Fisica nella scuola media
definiscono con molta precisione connotazione, valenze e ruolo educativo del
movimento, pur nella molteplicità dei suoi linguaggi … nella peculiarità delle sue
manifestazioni, dei suoi linguaggi e delle sue tecniche, rientra naturalmente nel
concerto dell'azione educativa della scuola media., fornendo un particolare
contributo alla formazione dell'uomo e del cittadino….
Inoltre riprendono concetti e finalità espressi precedentemente a livello di scuola
elementare che necessitano uno sviluppo adeguato a questa fase dell’età evolutiva. …
Gli aspetti concorrenti dell'insegnamento dell'educazione fisica sono: la
coscienza della corporeità anche come mezzo espressivo pur nell'unità
fondamentale della persona umana; l'ordinato sviluppo psico-motorio nel quadro
del pieno sviluppo della personalità; la valorizzazione di un ambito privilegiato
per lo svolgimento di esperienze formative di vita di gruppo e di partecipazione
sociale …
Il programma è unico per il triennio e comune a entrambi i sessi ….
Quanto detto a proposito dell’attività effettuata presso i club FIJLKAM nelle fasce di età
corrispondenti alla scuola elementare vale anche per la scuola media. Infatti le
problematiche dell’avviamento allo sport scaturiscono dal fatto che i praticanti sono gli
stessi che frequentano la scuola dell’obbligo e i club debbono affrontare gli stessi
problemi, sia pure con un approccio un po’ diverso in quanto necessariamente tiene
conto delle scelte fatte dai ragazzi. Tuttavia, come si è avuto modo di precisare, con
l’unificazione dei programmi dei Giochi della gioventù e del progetto Sport a scuola,
anche i Club FIJLKAM possono dedicarsi pienamente a un compito che ha valenze
sociali molto importanti. Ciò comporta identità di vedute, ma alcune differenze nella
programmazione, in quanto a tredici anni la competizione per esordienti richiede abilità
stabilizzate.
OBIETTIVI E INDICAZIONI PROGRAMMATICHE
-
Potenziamento fisiologico;
Consolidamento e coordinamento degli schemi motori di base;
L’attività motoria come linguaggio;
Attività in ambiente naturale;
Avviamento alla pratica sportiva.
Passando in rassegna gli obiettivi formulati dai programmi si può constatare come
appaiano ex novo il potenziamento fisiologico (resistenza, forza, mobilità articolare),
l’attività motoria come linguaggio, ovvero il corpo come mezzo di comunicazione e
l’avviamento alla pratica sportiva. Non sfugge il nesso che esiste tra i tre obiettivi, dato
che lo sport ha codificato un insieme di attività motorie e le ha organizzate in sistema. Il
potenziamento organico si può considerare la necessaria premessa alla pratica
sportiva, e il linguaggio motorio specifico è il mezzo che viene usato sui campi di gara.
All’interno di un concetto di educazione psico-fisica il corpo e la sua capacità di
esprimersi con linguaggi diversificati sono un obiettivo molto ambizioso.
La pratica del Karate nei club FIJLKAM già da tempo, data anche la ricchezza della
gestualità e la complessità dei problemi cognitivi da risolvere, ha focalizzato l’attenzione
sul problema della comunicazione tramite il movimento, e del corpo come mezzo
(Sound Karate, combattimento).
37
Per quanto concerne l’avviamento alla pratica sportiva vale la pena di sottolineare come
le finalità ultime configurino già da parte degli alunni la interiorizzazione di determinati
valori e l’adozione di comportamenti ispirati al fair play, l’acquisizione di permanenti
abitudini di vita ecc. …. azione educativa, in quanto tesa allo scopo di contribuire
alla formazione della personalità degli alunni e a porre le basi per una
consuetudine dello sport attivo, inteso come acquisizione di equilibrio psicofisico nel quadro dell'educazione sanitaria. L'impegno di miglioramento del
risultato discende solo dalla logica della ricerca e della verifica del movimento
più corretto e preciso; in questo senso lo sport scolastico tende alla disciplina
interiore, alla padronanza del corpo, alla formazione e all'affinamento di condotte
motorie personal. Il rispetto che deve sempre pretendersi delle regole dello sport
o del gioco - siano esse codificate o liberamente concordate - tende ad imprimere
una consuetudine di lealtà e di civismo che non può esaurirsi nell'ambito della
lezione e della scuola.
L'avviamento allo sport comporta naturalmente forme di competizione fra gli
alunni. Ciò induce a chiarire che l'agonismo, inteso come impegno a dare il
meglio di se stessi nel confronto con gli altri, rientra nella logica dell'educazione
e perciò della scuola. Ciò comporta l'acquisizione da parte degli alunni di una
coscienza critica nei confronti di comportamenti estranei alla vera essenza dello
sport, come la ricerca del risultato a ogni costo, o l'assunzione di atteggiamenti
divistici.
Infatti una prestazione o una vittoria hanno significato solo in quanto
rappresentano il segno di una conquista su se stessi o il frutto di un impegno
liberamente assunto e tenacemente perseguito.
Con la precisazione relativa all’agonismo e alla competizione il mondo della scuola
accetta senza ambiguità il valore educativo che ha il confrontarsi con sé stessi e con gli
altri, il prendere atto delle proprie valenze e dei propri limiti all’interno di un contesto
governato da regole e circoscritto all’ambito sportivo, privo, quindi, di significative
implicazioni esistenziali. La competizione sportiva all’interno del Sistema Sport è né più
né meno che una verifica, come se ne fanno tante in altri ambiti al termine di periodi di
apprendimento, di lavoro ecc.
FINALITA’ E STRUTTURA DEL PROGETTO KARATE
Il progetto nasce con il preciso scopo di proporre alla scuola media inferiore un mezzo
efficace e collaudato per fare educazione fisica secondo un approccio multilaterale e
polivalente. E’, infatti, nostra convinzione, fondata su un’esperienza ventennale di
attività giovanile, che il Karate, rivisitato con gli strumenti critici della scienza ( fisiologia,
biomeccanica, psicologia, pedagogia, metodologia ecc.), e proposto in termini
metodologicamente adeguati al contesto scolastico, possa essere un efficace strumento
per conseguire gli scopi propri dell’educazione fisica. Si tratta, quindi, di una specialità
in grado di dare un contributo efficace e di integrarsi perfettamente con altre materie di
studio secondo l’approccio multidisciplinare (es. movimento e musica / educazione al
ritmo, scienze, educazione artistica). Ma ciò che più importa è fornire uno strumento in
grado di formare capacità che vadano oltre l'ambito motorio, per sviluppare la facoltà di
effettuare operazioni a carattere cognitivo tempestive, efficaci, creative in un contesto
dove la situazionalità è il tratto caratterizzante. Lo scopo dunque è quello di formare
individui in grado di interagire efficacemente tra di loro grazie a queste abilità, in un
contesto che utilizza un linguaggio motorio specifico e che è caratterizzato da regole.
L’interiorizzazione di valori e l’adozione di comportamenti ispirati al concetto di fair play,
e altamente sociali, consentono così una pratica che diventa sempre più gratificante,
con il progredire delle competenze motorie.
38
Oltre a queste finalità, che fanno parte di un disegno educativo più generale, il progetto
Karate propone un percorso didattico-formativo con precisi obiettivi e contenuti che
vengono sviluppati con mezzi e metodi adeguati agli scopi.
CLASSE 1°
FINALITA’
- Sviluppo delle funzioni senso-percettive;
- Consolidamento e perfezionamento schemi motori;
- Evoluzione comportamenti relazionali (collaborazione, partecipazione);
- Movimento e comunicazione;
- Karate, linguaggio motorio.
OBIETTIVI
- Sviluppo delle capacità di discriminazione percettiva (esterocettiva e propriocettiva)
con particolare attenzione allo sviluppo della “esterocettività” e alla integrazione delle
informazioni provenienti dall’ambiente esterno con l’attività del sistema cinestesico
(sintesi afferente);
- Coordinazione oculo-manuale, oculo-podale e segmentaria;
- Capacità motorie : coordinative e condizionali;
- Mobilità articolare;
- Fondamentali Karate.
Gli obiettivi didattici (specifici) di tutto il processo , ovviamente, vengono fissati dopo
una attenta analisi della situazione di partenza.
MEZZI E METODI
-
Esercizi di discriminazione e differenziazione dei vari segmenti del corpo (in
decubito, in movimento, ecc.), di oggetti e compagni in movimento ecc.;
Esercizi che utilizzano schemi motori fondamentali modificati in vario modo;
Esercizi con la palla, esercizi segmentari propedeutici al Karate;
Esercizi interattivi con l’uso di mezzi vari;
Esercizi di mobilità articolare passiva e attiva;
Percorsi misti comprendenti schemi motori da consolidare;
Esercitazioni in circuito;
Giochi situazionali, individuali e a squadre;
Alfabetizzazione motoria specifica (postura, guardia, spostamenti, parate, attacchi,
es. con il palloncino, Sound Karate ecc.).
I metodi più efficaci per il conseguimento degli obiettivi posti dalla programmazione
sono:
- Metodo ludico;
- Metodo della scoperta guidata;
- Metodo della risoluzione dei problemi (Karate);
- Metodo della serie di ripetizioni (Karate).
39
VALUTAZIONE
Si tratta di un momento di fondamentale importanza per determinare il grado di
acquisizione degli obiettivi fissati dal programma. La valutazione si avvale di dati rilevati
tramite:
- L’osservazione degli allenamenti, ovvero il tipo di adattamenti che la classe e i
singoli attivano in risposta alle stimolazioni;
- Rilevazioni periodiche tramite test motori;
- Fondamentali, Sound Karate;
- Gioco del palloncino.
Interpretazione dei dati e regolazione del processo sono passaggi necessari al fine di
rendere efficace l’intervento educativo.
CLASSE 2°
Il programma ministeriale è unico per il triennio
FINALITA’
-
Sviluppo delle funzioni senso-percettive;
Consolidamento e perfezionamento schemi motori;
Evoluzione comportamenti relazionali;
Movimento e comunicazione;
Karate, linguaggio motorio.
OBIETTIVI
- Sviluppo delle capacità di discriminazione percettiva con particolare attenzione alla
“esterocettività” ovvero allo sviluppo delle funzioni sensopercettive relative
all’ambiente “esterno” e alla integrazione di tutte le funzioni del sistema
percettivo(sintesi afferente).
- Coordinazione oculo-manuale, oculo-podale e segmentaria;
- Organizzazione delle categorie dello spazio e del tempo;
- Capacità coordinative generali, con particolare attenzione allo sviluppo della capacità
di reazione, di equilibrio, di controllo motorio e di ritmo;
- Mobilità articolare;
- Fondamentali Karate, Sound Karate.
Gli obiettivi didattici (specifici) di tutto il processo , ovviamente, vengono fissati dopo
una attenta analisi della situazione di partenza.
MEZZI E METODI
-
Esercizi di discriminazione e differenziazione dei vari segmenti del corpo (in
decubito, in movimento, ecc.), di oggetti e compagni in movimento ecc.;
Esercizi che utilizzano schemi motori fondamentali modificati in vario modo;
Esercizi con la palla, esercizi segmentari propedeutici al Karate;
Esercizi interattivi con l’uso di mezzi vari;
Esercizi di mobilità articolare passiva e attiva;
Percorsi misti;
40
-
Esercitazioni in circuito;
Giochi situazionali;
Alfabetizzazione motoria specifica (postura, guardia, spostamenti, parate, attacchi
arti inferiori e superiori, es. con il palloncino sospeso, Sound Karate, elementari
interazioni a coppie ecc.).
I metodi più efficaci per il conseguimento degli obiettivi posti dalla programmazione
sono:
- Metodo ludico;
- Metodo della scoperta guidata (In forma molto semplice);
- Metodo della risoluzione dei problemi (Karate);
- Metodo della serie di ripetizioni (Karate).
VALUTAZIONE
Si tratta di un momento di fondamentale importanza per determinare il grado di
acquisizione degli obiettivi fissati dal programma. La valutazione si avvale di dati rilevati
tramite:
- L’osservazione degli allenamenti, ovvero il tipo di adattamenti che la classe e i
singoli attivano in risposta alle stimolazioni;
- Rilevazioni periodiche tramite test motori;
- Fondamentali, Gioco del palloncino;
- Sound Karate.
Interpretazione dei dati e regolazione del processo sono passaggi necessari al fine di
rendere efficace l’intervento educativo.
CLASSE 3°
Il programma ministeriale è unico per il triennio
FINALITA’
-
Sviluppo delle funzioni senso-percettive;
Consolidamento e perfezionamento schemi motori;
Evoluzione comportamenti relazionali;
Movimento e comunicazione;
Karate nuovo linguaggio motorio.
OBIETTIVI
- Sviluppo delle capacità di discriminazione percettiva con particolare attenzione alla
“esterocettività” ovvero allo sviluppo delle funzioni sensopercettive relative
all’ambiente “esterno” e alla integrazione di tutte le funzioni del sistema
percettivo(sintesi afferente).
- Coordinazione oculo-manuale, oculo-podale e segmentaria;
- Organizzazione delle categorie dello spazio e del tempo;
- Capacità coordinative generali, con particolare attenzione allo sviluppo della capacità
di reazione, di equilibrio, di controllo motorio e di ritmo;
- Mobilità articolare;
41
- Fondamentali Karate, Sound Karate, interazioni a coppie, Combattimento.
Gli obiettivi didattici (specifici) di tutto il processo , ovviamente, vengono fissati dopo
una attenta analisi della situazione di partenza.
MEZZI E METODI
-
Esercizi di discriminazione e differenziazione dei vari segmenti del corpo (in
decubito, in movimento, ecc.), di oggetti e compagni in movimento ecc.;
Esercizi che utilizzano schemi motori fondamentali modificati in vario modo;
Esercizi con la palla, esercizi segmentari propedeutici al Karate;
Esercizi interattivi con l’uso di mezzi vari;
Esercizi di mobilità articolare passiva e attiva;
Percorsi misti;
Esercitazioni in circuito;
Giochi situazionali;
Alfabetizzazione motoria specifica (postura, guardia, spostamenti, parate, attacchi
arti inferiori e superiori, es. con il palloncino sospeso, Sound Karate, interazioni a
coppie, semi libere, libere ecc.).
I metodi più efficaci per il conseguimento degli obiettivi posti dalla programmazione
sono:
- Metodo ludico;
- Metodo della scoperta guidata (in forma molto semplice);
- Metodo della risoluzione dei problemi (Karate);
- Metodo della serie di ripetizioni (Karate).
VALUTAZIONE
Si tratta di un momento di fondamentale importanza per determinare il grado di
acquisizione degli obiettivi fissati dal programma. La valutazione si avvale di dati rilevati
tramite:
- L’osservazione degli allenamenti, ovvero il tipo di adattamenti che la classe e i
singoli attivano in risposta alle stimolazioni;
- Rilevazioni periodiche tramite test motori;
- Fondamentali, Sound Karate;
- Combattimento esordienti.
Interpretazione dei dati e regolazione del processo sono passaggi necessari al fine di
rendere efficace l’intervento educativo.
CONCLUSIONI
La struttura del progetto Karate tiene conto del fatto che molto spesso gli alunni sono
vittime di una ipocinesi che non ha consentito uno sviluppo e una integrazione adeguata
delle funzioni sensomotorie, e dedica particolare attenzione e cura allo sviluppo delle
capacità cognitive, che sono il presupposto all’apprendimento di qualsiasi tipo di abilità
motorie. Qualora individui ipocinetici accedano al programma con una sfasatura rispetto
alle classi di età previste, prima della somministrazione si renderanno necessari degli
aggiustamenti, sulla base di una verifica iniziale.
Resta tuttavia valido il principio secondo il quale la specificità è un mezzo e non un fine.
42
1^ MEDIA
1.0
Prova Destrutturata
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°3.
Obiettivo principale di questa esercitazione è lo sviluppo delle capacità coordinative
specifiche con particolare riferimento a quella di combinazione motoria. Essa infatti
risulterà determinante sia nella vita di tutti i giorni che per tutte le forme di sport, inoltre
con un’adeguata scelta delle prove si interviene su quelle capacità condizionali
(rapidità, forza rapida e resistenza) maggiormente migliorabili in questo momento della
vita dei giovani.
2.0 Prova Semistrutturata Circuito A
Obiettivo degli esercizi contenuti nella prova sono la mobilità articolare, la coordinazione
(slanci arti inferiori) e la forza per alcuni distretti muscolari. L’intensità del carico è da
considerarsi compatibile con questa fascia di età. La struttura della prova consente di
fare alcuni inserimenti della tecnica con lo scopo di sviluppare il controllo segmentario
del corpo.
3.0 Prova Strutturata
Gioco tecnico con palloncino di spugna (dimensione calcio) sospeso all’altezza
del viso.
Obiettivo di questo gioco molto semplice di movimento è ancora lo sviluppo della
capacità di organizzare e controllare i segmenti del corpo per mezzo della gestualità
specifica. Sostanzialmente le principali capacità coordinative vengono stimolate.
L’esecuzione rapida dei gesti determina un carico di tipo alattacido e stimola
efficacemente la capacità motoria rapidità.
43
1.1
Prova Destrutturata 1^ Media
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°3. Modalità esecutive e parametri valutativi.
Prima Corsia:
1)
2)
Capovolta in avanti
Slalom tra le clavette.
Seconda Corsia:
3)
4)
5 salti a piedi pari.
Andatura in quadrupedia, supino.
Terza Corsia:
5)
6)
Valicamento a piedi pari dell’ostacolo.
Passaggio sotto l’ostacolo senza poggiare le
ginocchia per terra.
Ripetere 5 e 6.
Abbattimento di una clavetta con una palla da
tennis (eventualmente, 4 tiri a disposizione)
dalla distanza di 5 mt.)
7)
Quarta Corsia:
8)
Scatto finale.
Gli errori per i quali è prevista la ripetizione della prova sono i seguenti:
1) Capovolta in avanti :
- uscita laterale dalla materassina.
2) Slalom tra le clavette:
- mancato passaggio tra una clavetta e l’altra.
abbattimento di una clavetta (l’allievo deve
fermarsi per riposizionare la clavetta senza
ripetere il passaggio).
3) Salti a piedi pari:
- avampiedi oltre o sopra la linea di inizio.
- battuta e/o atterraggio su un solo piede.
4) Andatura in quadrupedia, supino:
- mani oltre o sopra la linea di inizio.
- Toccare terra con qualunque altra parte del
corpo.
5) Valicamento a piedi pari
dell’ostacolo:
- abbattimento dell’ostacolo (l’allievo deve fermarsi
per riposizionare l’ostacolo senza ripetere la
prova).
- battuta e/o atterraggio su un solo piede.
6) Passaggio sotto l’ostacolo:
- appoggio di una o di entrambe le ginocchia a
terra.
- Abbattimento dell’ostacolo (l’allievo deve fermarsi
per riposizionare l’ostacolo senza ripetere la
prova).
7) Abbattimento di una clavetta:
- mancato abbattimento della clavetta (al termine
dei quattro tentativi previsti si passa comunque
alla prova successiva).
Punteggio: mediante un’apposita tabella di parametrazione il tempo del percorso sarà
convertito in punteggio.
44
1.2
Prova Destrutturata 1^ Media
Percorso misto a tempo n°3. Schema descrittivo.
5 m.
45
2.1
Prova Semistrutturata 1^ Media
Circuito A. Modalità esecutive e parametri valutativi.
1) Stazione n° 1
(ripetere l’esercizio n° 5 volte);
2) Stazione n° 2
(ripetere l’esercizio n° 6 volte, tre per arto, di seguito).
3) Stazione n° 3
(ripetere l’esercizio n° 6 volte, tre per lato, prima a Sx poi a Dx);
4) Stazione n° 4
(ripetere l’esercizio n° 5 volte di seguito);
5) Stazione n° 5
(ripetere l’esercizio n° 5 volte di seguito);
6) Stazione n° 6
(ripetere l’esercizio n° 6 volte, tre per lato, prima a Sx poi a Dx);
Nell’esecuzione degli esercizi viene privilegiata la qualità del movimento e la
valutazione da parte degli arbitri viene espressa utilizzando griglie di valutazione
specifiche.
46
2.2 Prova Semistrutturata 1^ Media
Circuito A. Schema descrittivo.
1
2
6
3
5
4
47
2.3
Prova Semistrutturata 1^ Media
Circuito A. Parametri esecutivi.
[1] B
IN SEMIACCOSCIATA
AFFERRARSI LE CAVIGLIE ED
ESTENDERE LENTAMENTE
GLI ARTI INFERIORI
[1] A
ESERCIZIO PER
L’ALLUNGAMEN
TO DEI MUSCOLI
POSTERIORI
DELLA COSCIA
ARRIVATI AL PUNTO DI
MASSIMA ESTENSIONE
POSSIBILE MANTENERE LO
STIRAMENTO PER CIRCA 30”
[2] A
[2] B
[2] C
[2] D
POSIZIONE DI
GUARDIA DX AVANTI
BACINO SEMIAPERTO
SLANCIO DELL’ARTO
INFERIORE SX TESO
TRAIETTORIA DISCENDENTE
DELL’ARTO INFER. SX (FASE
DI ATTACCO)
RECUPERO A PIEDI PARI
UNITI
ARRETRAMENTO
DELL’ARTO INFER. DX
POSIZIONE DI
GUARDIA SX AVANTI
[3] A
[3] B
[3] C
[3] D
[3] E
POSIZIONE DI GUARDIA
SX AVANTI
(COME DA FIGURA)
BACINO SEMIAPERTO
ESTENSIONE
DELL’ARTO
SUPERIORE DX
BACINO CHIUSO
ESTENSIONE
DELL’ARTO
SUPERIORE SX
BACINO
SEMIAPERTO
“CARICAMENTO”
DELL’ARTO
SUPERIORE SX
AL PETTO
PARATA BASSA CON
L’ARTO SUPERIORE SX
DALL’INTERNO VERSO
L’ESTERNO
48
[4]
[5]
ESERCIZIO PER I MUSCOLI DEL DORSO
DALLA POSIZIONE IN DECUBITO PRONO
SOLLEVARE CONTEMPORANEAMENTE
TRONCO ARTI SUPERIORI E ARTI INFERIORI
APPOGGIANDO SUL BACINO
RIPETERE SENZA SCATTI PER 8/10 VOLTE
ESERCIZIO PER LO STIRAMENTO DEI MUSCOLI DEL DORSO DALLA
POSIZIONE DI DECUBITO SUPINO
PORTARE LENTAMENTE LE GINOCCHIA IN APPOGGIO AI LATI DELLA
TESTA STIRANDO I MUSCOLI DEL DORSO
POSSIBILMENTE APPOGGIARE A TERRA I PIEDI IN MODO DA CONSEGUIRE
UN EQUILIBRIO STABILE
OTTENUTO LO STIRAMENTO MANTENERE PER CIRCA 30”
[6] A
[6] B
[6] C
[6] D
POSIZIONE DI
GUARDIA DX
AVANTI
BACINO
SEMIAPERTO
CHIUSURA LATERALE ESTERNA
COSTITUITA DA DIFESA AL TORACE
CON L’ARTO SUPERIORE
OMOLATERALE (DX) E DIFESA DEL
LATO DX DELLA TESTA CON L’ARTO
SUPERIORE CONTROLATERALE (SX)
BACINO CHIUSO
ROTAZIONE DELL’ARTO
SUPERIORE DX VERSO
L’ESTERNO CON TRAIETTORIA
SEMICIRCOLARE ASCENDENTE
(FASE DI ATTACCO AL VISO)
BACINO SEMIAPERTO
RITORNO
ALLA
POSTURA
INIZIALE
49
3.1
Prova Strutturata 1^ Media
Gioco tecnico con palloncino. Parametri esecutivi e sistema di gara.
Gioco tecnico con palloncino di spugna (dimensione calcio) sospeso
all’altezza del viso.
La prova consiste in:
1) 20 secondi di libera esecuzione di tecniche di gamba utilizzando l’arto
arretrato (mawashi, ura-mawashi, ushiro-ura-mawashi). La struttura della
tecnica prevede l’uscita in distanza, come nel combattimento di gara. E’ fatto
obbligo di usare la postura e la guardia (alta) da combattimento, nonché il
dinamismo motorio che caratterizza le fasi preliminari (spostamenti), e
successive all’attacco (zanshin).
2) 15 secondi di libera esecuzione di tecniche di pugno e di calcio. Vigono i
medesimi obblighi della prima parte della prova. Tra gli arti e il palloncino non
deve verificarsi nessuna forma di contatto, tuttavia le tecniche debbono
essere effettuate alla distanza corretta. In caso di contatto l’Arbitro fermerà la
prova, riposizionerà il palloncino, sanzionerà l’atleta, e farà ripartire la prova.
SISTEMA DI GARA
La competizione si svolge ad eliminazione diretta con recupero. I due atleti estrarranno
a sorte l’ordine di esecuzione, dopo di che a turno eseguiranno l’esercizio. Al termine di
ogni prova (20+15 secondi) gli arbitri compileranno la griglia di valutazione. Alla fine
delle due prove i due atleti verranno chiamati per il verdetto.
Ad officiare la competizione dovrà essere una giuria di 3 arbitri, che si collocheranno a
triangolo (120° rispetto al palloncino). In caso di necessità previa autorizzazione, un
solo arbitro potrà officiare la competizione.
50
3.2
Prova Strutturata 1^ Media
Gioco tecnico con palloncino. Schema descrittivo.
ESERCIZIO 1 (20 secondi)
ESERCIZIO 2 (15 secondi)
51
3.3
Prova Strutturata 1^ Media
Gioco tecnico con palloncino. Griglia di valutazione.
Griglia di valutazione
POSTURA E GUARDIA:
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
SUFFICIENTE
4 punti
3 punti
2 punti
1 punto
DINAMISMO:
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
SUFFICIENTE
4 punti
3 punti
2 punti
1 punto
ECCELLENTE
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
SUFFICIENTE
INSUFFICIENTE
6 punti
5 punti
4 punti
3 punti
2 punti
1 punti
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
3 punti
2 punti
1 punti
OTTIMO
BUONO
DISCRETO
3 punti
2 punti
1 punti
TECNICA:
SIMMETRIA:
DISTANZA:
PENALITÀ:
1° CONTATTO
2° CONTATTO
3° CONTATTO
4° CONTATTO
5° - 6° ecc.
Meno 1 punto
Meno 2 punti
Meno 3 punti
Meno 4 punti
In progressione
52
3.4
Prova Strutturata 1^ Media
Gioco tecnico con palloncino. Criteri e parametri di valutazione.
POSTURA E GUARDIA: (da 1 a 4)
E’ di fondamentale importanza l’organizzazione posturale dei
segmenti del corpo e la direzione dei piedi. La guardia deve essere
mantenuta anche durante l’effettuazione delle tecniche di braccia e di
gambe.
DINAMISMO: (da 1 a 4)
La motricità delle fasi preliminari deve essere fluida, elastica e
simmetrica e deve coprire circa 180°.
TECNICA: (da 1 a 6)
La struttura e la qualità del gesto sono oggetto di valutazione.
SIMMETRIA: (da 1 a 3)
Le capacità tecniche debbono essere espresse con uguale
precisione sia di sinistro che di destro.
DISTANZA: (da 1 a 3)
La precisione dei gesti si esprime con la realizzazione dei parametri
spaziali corretti soprattutto con bersaglio statico. L’errore che porta al
contatto con il palloncino (controllo) viene sanzionato ufficialmente. Le
tecniche che difettano nei parametri spaziali (corte o lunghe), non possono
essere prese in considerazione.
53
3.5
Prova Strutturata 1^ Media
Gioco tecnico con palloncino. Verbale di gara.
SETTORE KARATE
FEDERAZIONE
ITALIANA
JUDO
LOTTA
KARATE
ARTI MARZIALI
GIOCHI DELLA GIOVENTÙ
KARATE (Gioco – Palloncino)
Verbale di gara
G
N°
INDIVIDUALE
A SQUADRE
N° SORTEGGIO
MASCHILE
FEMMINILE
Denominazione della Gara: __________________________________________________________________ Classe : _____________________
Svoltasi a : ________________________________________________________________________il giorno : ___________________________
BIANCO
POSTURA E GUARDIA
(da 1 a 4 )punti
DINAMISMO
(da 1 a 4 )punti
SIMMETRIA
(da 1 a 3 )punti
DISTANZA
(da 1 a 3 )punti
TECNICA
(da 1 a 6 )punti
ROSSO
1° PROVA
2° PROVA
1° PROVA
2°PROVA
1°
2°
3°
4°
1°
2°
3°
4°
-1
-2
-3
-4
-1
-2
-3
-4
5°
6°
7°
8°
5°
6°
7°
8°
-5
-6
-7
-8
-5
-6
-7
-8
VALORI
DUE PROVE
DURATA PROVA 20’’
Libera composizione arto arretrato
Mawashi
Uramawashi
Ushiromawashi
CONTATTO
DURATA PROVA 15’’
Libera esecuzione tecniche di pugno
e di calcio
CONTATTO
PENALITÀ
PUNTEGGIO TOTALE
(VALORI – PENALITÀ)
GRIGLIA VALORI
POSTURA - GUARDIA
DINAMISMO
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
4
3
2
1
SIMMETRIA
Ottimo
Buono
Discreto
3
2
1
DISTANZA
Ottimo
Buono
Discreto
3
2
1
TECNICA
eccellente
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
VINCITORE……………………….
6
5
4
3
2
1
L’UFFICIALE DI GARA
_________________________________________
54
2^ MEDIA
1.0 Prova Destrutturata n° 4
Percorso misto a tempo su 4 corsie n° 4.
Obiettivo principale di questa esercitazione è lo sviluppo delle
capacità coordinative specifiche con particolare riferimento a quella di
combinazione motoria. Essa infatti risulterà determinante sia nella
vita di tutti i giorni che per tutte le forme di sport, inoltre con
un’adeguata scelta delle prove si interviene su quelle capacità
condizionali (rapidità, forza rapida e resistenza) maggiormente
migliorabili in questo momento della vita dei giovani.
2.0 Prova Semistrutturata Circuito B
Obiettivo degli esercizi contenuti nella prova sono la mobilità
articolare, la coordinazione e la forza per alcuni distretti muscolari. La
struttura della prova consente l’inserimento di alcune tecniche con lo
scopo di sviluppare la coordinazione generale ed il controllo
segmentario del corpo. L’intensità del carico è compatibile con questa
fascia di età.
3.0 Prova Strutturata
Sound Karate (3 combinazioni)
Obiettivo dell’esercizio è la capacità di sincronizzare i movimenti dei
componenti la squadra e di organizzarsi su base musicale. La
coreografia
dell’esercizio
nasce
dall’organizzazione
delle
combinazioni. Sono ancora le capacità coordinative ad essere
stimolate efficacemente. Il carico di lavoro è di tipo aerobico.
55
1.1
Prova Destrutturata 2^ Media
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°4.
Modalità esecutive e parametri valutativi.
Prima Corsia:
1)
2)
Capovolta in avanti
Lancio della palla medica (2 kg.) all’indietro.
Seconda Corsia:
3)
4)
Tre capovolte all’indietro.
Da arti inferiori piegati, andatura con posata del
piede e successivamente del ginocchio.
Terza Corsia:
5)
6)
Tre salti a piedi pari.
Dal punto di arrivo abbattimento di una clavetta
con una palla da tennis (eventualmente quattro
tiri a disposizione).
Quarta Corsia:
7)
Scatto finale in quadrupedia, prono.
Gli errori per i quali è prevista la ripetizione della prova sono i seguenti:
1) Capovolta in avanti :
- uscita laterale dalla materassina.
2) Lancio della palla medica di 2
kg all’indietro:
- mancato superamento della distanza minima
prevista.
- uscita della palla medica dal settore di lancio (al
termine dei due tentativi previsti si passa comunque
alla prova successiva).
3) Capovolte all’indietro:
- uscita laterale dalla materassina.
4) Andatura con posata del piede - mancato appoggio del ginocchio.
e successivamente del
ginocchio :
5) Salti a piedi pari:
- avampiedi oltre o sopra la linea di inizio.
- battuta e/o atterraggio su un solo piede.
6) Abbattimento di una clavetta:
- mancato abbattimento della clavetta (al termine dei
quattro tentativi previsti si passa comunque alla
prova successiva).
7) Scatto finale in quadrupedia,
prono:
- mancato appoggio delle mani.
- appoggio di una o di entrambe le ginocchia a terra.
Punteggio: mediante un’apposita tabella di parametrazione il tempo del percorso sarà
convertito in punteggio.
56
1.2
Prova Destrutturata 2^ Media
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°4.
Schema descrittivo.
1
2
4
3
5
6
STOP
7
Metri 10
57
2.1
Prova Semistrutturata 2^ Media
Circuito B. Modalità esecutive.
1) Stazione n° 1
(ripetere l’esercizio n° 6 volte alternando l’arto);
2) Stazione n° 2
(ripetere l’esercizio n° 5 volte);
3) Stazione n° 3
(ripetere l’esercizio n° 6 volte di seguito, tre per
lato, prima a Sx poi a Dx);
4) Stazione n° 4
(effettuare una serie di n° 5 balzi verso l’alto con
circonduzione completa delle braccia);
5) Stazione n° 5
(ripetere l’esercizio n° 6 volte di seguito, tre con
l’arto Sx e tre con l’arto Dx).
Nell’esecuzione degli esercizi viene privilegiata la qualità del
movimento e la valutazione da parte degli arbitri viene espressa
utilizzando griglie di valutazione specifiche.
58
2.2
Prova Semistrutturata 2^ Media
Circuito B. Schema descrittivo.
1
2
5
3
4
59
2.3
Prova Semistrutturata 2^ Media
Circuito B. Parametri esecutivi.
[1] A
[1] B
[1] C
[1] D
[1] E
POSIZIONE DI
GUARDIA DX
AVANTI
BACINO
SEMIAPERTO
“CARICAMENTO”
DELL’ARTO
INFERIORE SX
(COME DA
FIGURA)
ESTENSIONE DELLA
GAMBA SULLA
COSCIA
(FASE DI ATTACCO)
RECUPERO DELL’ARTO
INFERIORE SX VERSO
IL DESTRO
PIEDI PARI UNITI
ARRETRAMENTO
DELL’ARTO INFERIORE
DX
BACINO SEMIAPERTO
[2]
ESERCIZIO PER I MUSCOLI DELL’ADDOME
DALLA POSIZIONE IN DECUBITO SUPINO
PASSARE ALLA POSIZIONE ILLUSTRATA IN
FIGURA RACCOGLIENDO GLI ARTI
INFERIORI EFFETTUANDO
CONTEMPORANEAMENTE L’ESPIRAZIONE
RIPETERE 8/10 VOLTE
[3] A
[3] A1
[3] B
[3] C
[3] D
POSIZIONE DI PARATA
DX AVANTI (COME DA
FIGURA)
BACINO SEMIAPERTO
VISTA
FRONTALE
ESTENSIONE
DELL’ARTO
SUPERIORE SX (FASE
DI ATTACCO)
BACINO CHIUSO
ESTENSIONE
DELL’ARTO
SUPERIORE DX (FASE
DI ATTACCO)
BACINO SEMIAPERTO
PARATA ALTA CON
L’ARTO SUPERIORE DX
BACINO SEMIAPERTO
[4]
ESERCIZIO PER LA FORZA RAPIDA DEGLI ARTI INFERIORI
ESEGUIRE 6/8 RIPETIZIONI
MANTENERE TUTTA LA PIANTA DEI PIEDI A TERRA FINO ALLA
MASSIMA ESTENSIONE DELLE GAMBE
LE PUNTE DEI PIEDI E LE GINOCCHIA VANNO LEGGERMENTE
DIVARICATE DURANTE TUTTO IL MOVIMENTO
SCENDERE OGNI VOLTA COL BACINO PIÙ IN BASSO POSSIBILE
CERCARE DI RAGGIUNGERE AD OGNI BALZO LA MASSIMA
ALTEZZA
60
[5] A
[5] B
[5] C
[5] D
POSIZIONE DI GUARDIA
DX AVANTI
BACINO SEMIAPERTO
“CARICAMENTO”
DELL’ARTO INFERIORE
SX
(COME DA FIGURA)
EXTRAROTAZIONE DELL’ARTO
INFERIORE D’APPOGGIO (COME
DA FIGURA)
BACINO INCLINATO (COME DA
FIGURA)
COLLOCAZIONE DELL’ARTO
INFERIORE SX SUL “PIANO
D’ATTACCO”
ESTENSIONE DELLA GAMBA
SULLA COSCIA
(FASE DI ATTACCO)
[5] E
[5] F
RECUPERO DELL’ARTO INFERIORE SX
VERSO IL DESTRO
PIEDI PARI UNITI
ARRETRAMENTO DELL’ARTO INFERIORE
DX
BACINO SEMIAPERTO
61
3.1
Prova Strutturata 2^ Media
Esercizio Tecnico a Squadre (Sound Karate) 3 combinazioni.
Modalità esecutive.
Esecuzione
Si tratta di un esercizio tecnico a squadre (Min. 3 – Max. 12
indipendentemente dal sesso) che si effettua utilizzando una base
musicale. I movimenti si eseguono indicativamente nelle quattro direzioni
cardinali (Nord/Est/Ovest/Sud) con ritorno alla direzione di partenza ed alla
postura iniziale.
Le combinazioni sono le seguenti:
1^ Combinazione
1) Postura iniziale: piedi pari uniti, pugno destro nel palmo della mano
sinistra all’altezza della cintura, braccia tese;
2) Si arretra la gamba destra effettuando la combinazione descritta:
1° tempo: parata;
2° tempo: pugno;
3° tempo: pugno;
4° tempo:
A) Se alla fine dell’esercizio ritorno alla postura iniziale;
B) Altrimenti aggiungere un’azione di pugno e si prosegue con la
combinazione successiva.
Di seguito alternando i lati.
2^ Combinazione
1) Postura iniziale;
2) Calcio diretto e parata doppia e pugno col dorso della mano:
1° tempo: calcio diretto;
2° tempo: ritorno piedi pari uniti;
3° tempo: arretramento arto inferiore e parata doppia;
4° tempo:
A)Se alla fine dell’esercizio ritorno alla postura iniziale;
B)Altrimenti pugno con il dorso della mano e si prosegue con la
combinazione successiva.
Di seguito alternando i lati.
62
3^ Combinazione
1) Postura iniziale;
2) Calcio circolare e parata alta e pugno diretto:
1° tempo: calcio circolare;
2° tempo: ritorno piedi pari uniti;
3° tempo: parata alta con l’arto superiore ;
4° tempo:
A)Se alla fine dell’esercizio ritorno alla postura iniziale;
B)Altrimenti pugno diretto con l’arto controlaterale si prosegue con la
combinazione successiva.
Di seguito alternando i lati.
Nell’esecuzione degli esercizi viene privilegiata la qualità del movimento
e per la valutazione arbitrale verranno usate griglie specifiche.
Le combinazioni vanno composte in modo da formare un unico
esercizio della durata prevista.
I movimenti vanno inscritti all’interno del tempo in 4/4, in modo che ogni
azione si armonizzi con la scansione (un tempo in battere e 3 in levare).
Si consiglia di non superare le 100-110 battute.
63
3.2
Prova Strutturata 2^ Media
Esercizio tecnico a squadre (Sound Karate) 3 combinazioni.
Parametri esecutivi.
1^ Combinazione
[1] A
[1] B
[1] C
[1] D
POSTURA
INIZIALE
“CARICAMENTO”
DELL’ARTO SUPERIORE
SX AL PETTO
1° parata
PARATA BASSA CON
L’ARTO SUPERIORE
SX DALL’INTERNO
VERSO L’ESTERNO
(arretra arto inferiore. dx)
2° pugno
ESTENSIONE DELL’ARTO
SUPERIORE DX
BACINO CHIUSO
[1] E
[1] F
3° pugno
ESTENSIONE DELL’ARTO SUPERIORE SX
BACINO SEMIAPERTO
4° pugno
ESTENSIONE DELL’ARTO SUPERIORE DX
BACINO CHIUSO
2^ Combinazione
[2] A
[2] B
[2] C
“CARICAMENTO”
DELL’ARTO INFERIORE
SX
(COME DA FIGURA)
1° calcio diretto
ESTENSIONE DELLA
GAMBA SULLA COSCIA
(FASE DI ATTACCO)
2° ritorno piedi pari uniti
RECUPERO DELL’ARTO
INFERIORE SX VERSO IL
DESTRO
PIEDI PARI UNITI
64
[2] D
[2] E
3° parata doppia
CHIUSURA LATERALE ESTERNA COSTITUITA
DA DIFESA AL TORACE CON L’ARTO
SUPERIORE OMOLATERALE DX E DIFESA DEL
LATO DX DELLA TESTA CON L’ARTO
SUPERIORE CONTROLATERALE SX
BACINO CHIUSO
(arretra arto inferiore Sx)
4° pugno dorso della mano
ROTAZIONE DELL’ARTO SUPERIORE DX VERSO
L’ESTERNO CON TRAIETTORIA SEMICIRCOLARE
ASCENDENTE (FASE DI ATTACCO AL VISO)
BACINO SEMIAPERTO
3^ Combinazione
[3] A
“CARICAMENTO” DELL’ARTO
INFERIORE SX
(COME DA FIGURA)
[3] B
EXTRAROTAZIONE DELL’ARTO INFERIORE
D’APPOGGIO (COME DA FIGURA)
BACINO INCLINATO (COME DA FIGURA)
COLLOCAZIONE DELL’ARTO INFERIORE SX
SUL “PIANO D’ATTACCO”
[3] C
1° calcio circolare
ESTENSIONE COMPLETA DELL’ARTO
INFERIORE SX (FASE DI ATTACCO)
[3] D
[3] E
[3] F
[3] G
2° ritorno piedi pari
RECUPERO
DELL’ARTO
INFERIORE SX VICINO
AL DESTRO
PIEDI PARI UNITI
3° parata alta
POSIZIONE DI PARATA DX
AVANTI (COME DA
FIGURA)
BACINO SEMIAPERTO
4° pugno diretto
ESTENSIONE DELL’ARTO
SUPERIORE SX (FASE DI
ATTACCO)
BACINO CHIUSO
POSTURA INIZIALE
65
3.3
Prova Strutturata 2^ Media
Sound Karate. Verbale di gara.
SETTORE KARATE
FEDERAZIONE
ITALIANA
JUDO
LOTTA
KARATE
ARTI MARZIALI
GIOCHI DELLA GIOVENTÙ ( SOUND- KARATE)
Verbale di gara
G
N°
INDIVIDUALE
A SQUADRE
MASCHILE
FEMMINILE
Denominazione della Gara: __________________________________________________________________ Classe : _________
Svoltasi a : ________________________________________________________________________il giorno : ________________
N°
NUMERO
SORTEGGIO
T
1
3
CARATTERISTICHE TECNICHE
4
T
5
K
= KIME
6
R
= RITMO
7
S
= SINCRONISMO
8
C
= CREATIVITÀ
PUNTEGGIO
10
DECIMALE
11
T
= DA 1 A 5
12
K
= DA 1 A 3
13
R
= DA 1 A 4
14
S
= DA 1 A 3
15
C
= DA 1 A 5
18
19
20
R
S
C
Penalità
= TECNICA
9
17
K
Somma
Valori
SOUND
KARATE
2
16
CARATTERISTICHE - TECNICHE
LEGENDA
PENALITÀ
(IN DECIMI)
Perdita di equilibrio
=da –1 a –2 Punti
Posizione esasperate
e antifisiologiche
= da –1 a –3 Punti
Ogni secondo fuori tempo
= –1 Punto
Esercizio privo dei contenuti
minimi
= squalifica
N. B. DURATA ESERCIZIO (60” – 70”)
L’UFFICIALE DI GARA
_________________________
Punteggi
o
TOTALE
66
3^ MEDIA
1.0 Prova Destrutturata
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°5.
Obiettivo principale di questa esercitazione è lo sviluppo delle
capacità coordinative specifiche con particolare riferimento a quella di
combinazione motoria. Essa infatti risulterà determinante sia nella
vita di tutti i giorni che per tutte le forme di sport, inoltre con
un’adeguata scelta delle prove si interviene su quelle capacità
condizionali (rapidità, forza rapida e resistenza) maggiormente
migliorabili in questo momento della vita dei giovani.
2.0 Prova Semistrutturata Circuito C
Obiettivo degli esercizi contenuti nella prova sono la mobilità
articolare, la coordinazione e la forza per alcuni distretti muscolari.
L’inserimento di esercizi (ruota) di piccola acrobazia ha lo scopo di
sviluppare al massimo grado la coordinazione generale e
segmentaria.
3.0 Prova Strutturata
Kumite Esordienti (o Sound Karate in alternativa)
L’esercizio proposto è di tipo situazionale e utilizza i fondamentali
appresi nelle classi precedenti, non consente contatto e quindi usa
gesti simbolici. Sviluppa le capacità cognitive specifiche, un
comportamento tattico elementare e le capacità di variare i parametri
esecutivi del movimento. Il carico è compatibile con questa fascia di
età.
La prova strutturata Karate Esordienti può essere sostituita,
previ accordi, con la prova Sound Karate (vedi prova strutturata
classe 2^).
67
1.1
Prova Destrutturata 3^ Media
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°5. Modalità esecutive e parametri valutativi.
Prima Corsia:
1)
2)
3)
Capovolta in avanti.
Tuffo e capovolta in avanti.
Lancio della palla medica (3 kg.) all’indietro.
Seconda Corsia:
4)
Sequenza di n° 4 ruote a Dx e Sx.
Terza Corsia:
5)
6)
Tre salti a piedi pari.
Dal punto di arrivo, abbattimento di una clavetta
con una palla da tennis (eventualmente quattro
tiri a disposizione).
Quarta Corsia:
7)
Scatto finale in quadrupedia, prono.
Gli errori per i quali è prevista la ripetizione della prova sono i seguenti:
1) Capovolta in avanti :
- uscita laterale dalla materassina.
3) Tuffo e capovolta in avanti:
- uscita laterale dalla materassina.
3) Lancio della palla medica di 3 kg
all’indietro:
- mancato superamento della distanza minima
prevista.
- uscita della palla medica dal settore di lancio
(al termine dei due tentativi previsti si passa
comunque alla prova successiva).
4) Sequenza di 4 ruote:
- caduta.
5) Salti a piedi pari:
- avampiedi oltre o sopra la linea di inizio.
- battuta e/o atterraggio su un solo piede.
6) Abbattimento di una clavetta:
- mancato abbattimento della clavetta (al
termine dei quattro tentativi previsti si passa
comunque alla prova successiva).
7) Scatto finale in quadrupedia,
prono:
- mancato appoggio delle mani.
- appoggio di una o di entrambe le ginocchia a
terra.
Punteggio
Mediante un’apposita tabella di parametrazione il tempo del percorso sarà convertito in
punteggio.
68
1.2
Prova Destrutturata 3^ Media
Percorso Misto n°5. Schema descrittivo.
2
3
1
4 RUOTE
4
6
7
STOP
Metri 10
69
2.1
Prova Semistrutturata 3^ Media
Circuito C. Modalità esecutive.
1)
Si eseguono due capovolte in avanti;
2)
Si effettuano sei calci semicircolari;
3)
Si eseguono due capovolte indietro;
4)
Si effettuano sei calci.
Nell’esecuzione degli esercizi viene privilegiata la qualità del movimento e la
valutazione da parte degli arbitri viene espressa utilizzando griglie di valutazione
specifiche.
70
2.2
Prova Semistrutturata 3^ Media
Circuito C. Schema descrittivo e parametri esecutivi.
1
2
[2] A
[2] B
[2] C
POSIZIONE DI GUARDIA DX
AVANTI
BACINO SEMIAPERTO
“CARICAMENTO” DELL’ARTO
INFERIORE SX
(COME DA FIGURA)
EXTRAROTAZIONE DELL’ARTO
INFERIORE D’APPOGGIO
SEMIPIEGATO
[2] C1
[2] D
[2] E
VISTA FRONTALE
COMPLETAMENTO DELL’ESTENSIONE
CON TRAIETTORIA FINALE
SEMICIRCOLARE DELL’ARTO
INFERIORE SX
(FASE D’ATTACCO)
RECUPERO DELL’ARTO
INFERIORE SX VICINO AL DX
PIEDI PARI UNITI
ARRETRAMENTO DELL’ARTO
INFERIORE DX
BACINO SEMIAPERTO
POSIZIONE DI GUARDIA SX AVANTI
71
3
4
[4] A
[4] B
[4] B1
VISTA FRONTALE
POSIZIONE DI GUARDIA
DX AVANTI
BACINO SEMIAPERTO
ROTAZIONE DORSALE IN
SENSO ANTIORARIO
VISTA LATERALE
[4] C
[4] D
[4] D1
ABDUZIONE ED INIZIO DELL’ESTENSIONE
DELL’ARTO SUPERIORE SX IN EQUILIBRIO
MONOPODALE
COMPLETAMENTO
DELL’ESTENSIONE CON
TRAIETTORIA FINALE
SEMICIRCOLARE DELL’ARTO
INFERIORE SX
VISTA LATERALE
72
[4] E
[4] F
RECUPERO DELL’ARTO
INFERIORE SX VICINO AL
DX
PIEDI PARI UNITI
ARRETRAMENTO
DELL’ARTO INFERIORE DX
BACINO SEMIAPERTO
POSIZIONE DI GUARDIA SX
AVANTI
73
3.1
Prova Strutturata 3^ Media
Kumite Esordienti.
Finalità
Obiettivo della prova è mostrare la completezza del bagaglio tecnico
individuale nell’ambito di un comportamento tattico adeguatamente sviluppato in
relazione all’età.
Nel Kumite il dinamismo aggressivo deve essere simbolizzato tramite attacchi e
difese perfettamente controllati ed il comportamento deve essere misurato (sono
vietate, perciò, le grida intimidatorie) e privo di ogni altra ostentazione di
aggressività.
Gli Atleti debbono dare dimostrazione di capacità tecniche e tattiche così
articolate:
1) padronanza simmetrica (bilaterale) delle azioni tecniche principali;
2) tattica (organizzazione, razionalità, creatività del comportamento tattico in
fase di attacco e di difesa);
3) controllo degli attacchi e delle azioni;
4) strutturazione dello spazio e del tempo (corretto uso della distanza e
corretta scelta del tempo).
Nel Kumite, quindi, viene verificata l’efficacia e il grado delle capacità
tecniche e tattiche ovvero la capacità di elaborare risposte creative, efficaci e
controllate.
Regolamento
La prova ha la durata di 80’’, a 60’’ viene dato il segnale che il
combattimento sta’ per terminare.
L’Arbitro Centrale da il segnale di inizio (Shobu Hajime) e di fine (Yame) del
Combattimento e interviene ad interrompere quando l’azione diventa sterile e
confusa o quando è necessario prevenire situazione potenzialmente pericolose.
Interviene, inoltre, per infliggere sanzioni in caso di infrazioni al regolamento
(uscite, azioni pericolose, mancanza o perdita intenzionale di controllo negli
attacchi, ecc.).
AZIONI CONSENTITE:
E’ consentito portare alla testa, viso, collo senza contatto:
1) pugno rovescio (Uraken);
2) calcio circolare (Mawashi-Uramawashi).
E’ consentito portare al torace (zona coperta dal corpetto) con controllo :
1) pugno diretto (Gyaku);
2) calcio circolare (Mawashi).
Le tecniche tra parentesi sono le uniche consentite.
74
COMPORTAMENTI E AZIONI VIETATE:
- assumere atteggiamenti aggressivi;
- emettere grida intimidatorie;
- portare tecniche non consentite, o tecniche consentite in aree del corpo non
consentite;
- eseguire tecniche di braccio o di gamba non controllate;
- eseguire tecniche di proiezione.
Punteggio
1) Tecnica di Braccia
(esecuzione - simmetria)
- da 1 a 3 punti
2) Tecnica di gambe
(esecuzione, simmetria)
- da 1 a 6 punti
3) Tattica
(organizzazione, razionalità, creatività
del comportamento in fase di attacco e
di difesa)
- da 1 a 6 punti
4) Controllo degli attacchi
- da 1 a 5 punti
Penalità
Per uscite dall’area di gara, per mancanza o difetto delle tecniche e per azioni
proibite;
1) Ammonizione / Jogai
2) Sanzione Keikoku
3) Sanzione Hansoku-Chui
4) Interruzione prova Hansoku
(1^ uscita - richiamo) meno 1 punto;
(2^ uscita, controllo, azioni pericolose e/o
proibite, Mubobi) meno 2 punti;
(3^ uscita, controllo, azioni pericolose e/o
proibite, Mubobi) meno 3 punti;
(4^ uscita, controllo, azioni pericolose e/o
proibite, Mubobi) squalifica.
Le sanzioni vengono comminate con le modalità note.
L’assegnazione del punteggio e l’annotazione delle sanzioni avviene su
appositi verbali che devono indicare la valutazione finale (Shiro o Aka vincitore).
Non è consentito il pareggio.
L’annotazione delle sanzioni sul verbale dell’Arbitro Centrale viene fatta
dall’Ufficiale di Gara Segretario.
I Giudici di Sedia e l’Arbitro Centrale consegneranno i verbali al Segretario,
che alzerà la bandierina rossa o bianca ufficializzando il vincitore. Quindi,
l’Arbitro Centrale assegnerà la vittoria secondo le modalità note.
75
Categorie di peso
MASCHILE:
ESORDIENTI
Kg. 40 (con un minimo di Kg 35), 45, 50, 55, 60, 65, 70 e 80.
FEMMINILE:
ESORDIENTI
Kg. 40 (con un minimo di Kg 35), 45, 50, 55 e 65.
76
3.2
Prova Strutturata 3^ Media
Kumite Esordienti. Verbale di gara.
SETTORE KARATE
FEDERAZIONE
ITALIANA
JUDO
LOTTA
KARATE
ARTI MARZIALI
Verbale di gara
G
N°
INDIVIDUALE
A SQUADRE
N° SORTEGGIO
MASCHILE
FEMMINILE
Denominazione della Gara: __________________________________________________________________ Classe : _____________________
Svoltasi a : ________________________________________________________________________il giorno : ___________________________
BIANCO
ROSSO
(da 1 a 3 )punti
TECNICHE DI BRACCIA
(da 1 a 6 )punti
TECNICHE DI GAMBE
(da 1 a 6 )punti
TATTICA
(da 1 a 5 )punti
CONTROLLO ATTACCHI
VALORI
USCITA AREA DI GARA
CONTATTO AZIONI PROIBITE
J
JK
JHC
H
J
JK
JHC
H
-1
-2
-3
squalifica
-1
-2
-3
squalifica
R
K
HC
H
R
K
HC
H
-1
-2
-3
squalifica
-1
-2
-3
squalifica
PENALITÀ
PUNTEGGIO TOTALE
(VALORI – PENALITÀ)
GRIGLIA VALORI
TECNICHE
DI BRACCIA
Ottimo
Buono
Discreto
3
2
1
TECNICHE
DI GAMBE
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Scadente
CONTROLLO
ATTACCHI
TATTICA
6
5
4
3
2
1
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Scadente
6
5
4
3
2
1
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
VINCITORE ………………………….
5
4
3
2
1
L’UFFICIALE DI GARA
_________________________________________
77
ANNOTAZIONI
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78
ANNOTAZIONI
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79
COORDINATE DI TIPO TECNICO
SCUOLA MEDIA 2° GRADO
80
PROGRAMMA MINISTERIALE D’INSEGNAMENTO
DELL’EDUCAZIONE FISICA NELLA SCUOLA MEDIA DI SECONDO GRADO
INDICAZIONI GENERALI
L'insegnamento dell'educazione fisica nelle scuole secondarie superiori costituisce
il proseguimento logico di quello svolto nella scuola media. Esso concorre, con le altre
componenti educative, alla formazione degli alunni e delle alunne, allo scopo di
favorirne l'inserimento nella società civile, in modo consapevole e nella pienezza dei
propri mezzi.
Coerentemente con le predette finalità formative il presente programma:
a) indica obiettivi didattici riferiti nell'intero corso di studi, rimettendo alla
responsabile libertà dei docenti, opportunamente coordinata negli organi
collegiali della scuola, la determinazione dei modi e dei tempi nei quali dovrà
svolgersi concretamente l'azione educativa con riferimento alle
caratteristiche dei diversi corsi d'istruzione e alle situazioni peculiari delle
singole scuole, delle singole classi, dei singoli alunni;
b) indica tali obiettivi in modo uguale per gli alunni e le alunne, nella
considerazione che l'insegnamento dell'educazione fisica, anche quando
deve tener conto delle caratterizzazioni morfofunzionali del sesso nella
determinazione quantitativa e qualitativa delle attività, tende unitariamente,
insieme con le altre materie insegnate nella scuola, alla formazione di
cittadini di una evoluta società democratica, nella quale uomini e donne
possano contribuire con uguale dignità e senza discriminanti partizioni di ruoli
al progresso sociale e civile della Nazione.
Così delineato, il programma assegna funzione essenziale alla programmazione
dei docenti articolata, sull'intero corso di studi, sull'arco dell'anno scolastico e dei singoli
trimestri (o quadrimestri), con l'apprestamento degli strumenti di verifica nel lungo e
breve termine. Richiama inoltre costantemente l'esigenza di un collegamento
interdisciplinare, inteso a collocare l'educazione fisica, da un lato come verifica vissuta
di nozioni apprese, dall'altro come stimolo alla chiarificazione di concetti relativi a
discipline diverse.
La scuola secondaria superiore accoglie gli alunni nell'età dell'adolescenza. In tale età,
specie con riferimento alle prime classi del relativo corso di studi, si osserva ancora un
evidente squilibrio morfologico e funzionale, che implica una adeguata rielaborazione
degli schemi motori in precedenza acquisiti e induce alla ricerca di nuovi equilibri. Tale
scompenso è più evidente negli alunni e più attenuato nelle alunne; ma gli uni e le altre
attraversano una fase difficile - a volte drammatica - di maturazione personale.
L'adolescente partecipa in modo più attivo, rispetto al ragazzo della scuola media, alla
vita del gruppo, avvertendo tuttavia in modo più accentuato esigenze e stimoli spesso
contraddittori: l'esaltazione della propria libertà e nello stesso tempo la necessità di
contemperarIa con la libertà altrui; la ricerca di una propria autonomia responsabile e
nel contempo la tendenza verso forme associate a carattere non istituzionale e tuttavia
soggette a norme, sia pure informali; il bisogno di un confronto (con se stesso, con gli
altri membri del gruppo e, in qualità di membro inserito, confronto del proprio gruppo
con altri gruppi) e nel contempo la tentazione di chiudersi in se stesso. La travagliata
ricerca di una identità personale, nella quale si realizza il passaggio all'età adulta, va
81
seguita dal docente con attenzione facendo ricorso ai metodi di individualizzazione e ad
una continua valutazione dello sviluppo e della differenziazione delle tendenze
personali. Tale azione, ovviamente, investe le responsabilità di tutti i docenti della
scuola secondaria superiore; ma in modo accentuato quella dei docenti di educazione
fisica sia per l’immediatezza degli stimoli e delle reazioni che questa suscita, sia per la
maggiore possibilità di osservazione e di verifica dei comportamenti che essa offre.
Inoltre il rapporto educativo che si instaura nella vita scolastica fra l'alunno e il docente
di educazione fisica, rende quest'ultimo l’«adulto» al quale l’adolescente si confida più
frequentemente chiedendone il consiglio; per cui il docente di educazione fisica spesso
ha maggiori possibilità di mettere in luce, nell'ambito del consiglio di classe, aspetti,
anche transitori, della personalità degli alunni, che altrimenti sfuggirebbero ad una pur
doverosa considerazione.
OBIETTIVI E INDICAZIONI ORIENTATIVE
Gli obiettivi appresso indicati, con le esplicitazioni intese a meglio chiarirli,
costituiscono la parte normativa del programma. È sembrato opportuno arricchirli con
alcune indicazioni orientative e con esemplificazioni dei modi nei quali può realizzarsi
un efficace insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole secondarie superiori. Tali
indicazioni ed esemplificazioni non pretendono tuttavia di avere carattere di
compiutezza; tanto più che una medesima attività, variamente impostata, può
valorizzare in modo diverso l’uno o l’altro degli obiettivi che seguono, a seconda delle
opportunità operative che il docente ritenga di utilizzare nella scansione del suo piano di
lavoro. Tenendo presente, comunque, che in questa fascia scolastica l'insegnamento
dell'educazione fisica deve tendere al motivato coinvolgimento degli alunni e delle
alunne; intento che sarà più facilmente conseguito se le scelte e l'organizzazione della
scelte attingeranno soprattutto al patrimonio motorio delle diverse discipline sportive e
di attività espressive tipiche quali i giochi popolari e le danze folcloristiche.
1) Potenziamento fisiologico
La razionale e progressiva ricerca del miglioramento della resistenza, della
velocità, della elasticità articolare, delle grandi funzioni organiche, è un fondamentale
obiettivo dell'educazione fisica sia in funzione della salute, sia perché presupposto dello
svolgimento di ogni attività motoria, finalizzata particolarmente alla formazione globale
dell'adolescente. Tale ricerca va condotta per l'intero corso della scuola secondaria, con
differenziazioni di applicazione suggerite dalla valutazione delle necessita emergenti e
con l'impiego di strumenti e modalità appropriati.
I mezzi operativi possono essere molti purché sempre aderenti agli interessi dei
giovani, alla disponibilità di attrezzature, alle tradizioni locali e alle caratteristiche
ambientali.
Una scelta adeguata dell'entità del carico e della ripetizione degli esercizi
promuove la resistenza e il potenziamento muscolare. Per es.: esercizi a carico naturale
(traslocazioni in piano, in salita, in gradinate, in ostacoli bassi); esercizi di opposizione e
resistenza; esercizi ai grandi attrezzi, differenziati, ove opportuno anche nella tipologia,
per alunni e alunne (palco di salita, scale, spalliere ecc.).
La capacità di eseguire movimenti di diversa ampiezza o di compiere azioni
motorie nel più breve tempo, sono condizioni necessarie per un buon apprendimento
motorio. L'acquisizione dell'automatismo del gesto efficace ed economico, suscettibile
di adattamento a situazioni mutevoli porta alla destrezza; sono utili a conseguirla
esercitazioni ripetute sia con attrezzi codificati sia con attrezzi occasionali
opportunamente scelti ed utilizzati in vista del raggiungimento di una motricità raffinata.
82
II graduale aumento della durata e dell'intensità del lavoro, a sua volta, giova in
particolare al miglioramento delle funzioni cardio-respiratorie, per es.: camminare ad
andatura sostenuta e correre, possibilmente in ambiente naturale, per durata e ritmi
progressivamente crescenti; esercizi a corpo libero e con piccoli attrezzi svolti in
esecuzioni prolungate ad intensità progressiva.
2) Rielaborazione degli schemi motori
L'affinamento e l'integrazione degli schemi motori acquisiti nei precedenti periodi
scolastici sono resi necessari dalle nuove esigenze somato-funzionali che rendono
precari i precedenti equilibri. Ciò porta all’evoluzione quantitativa e qualitativa degli
schemi stessi e all'arricchimento del patrimonio motorio.
Sia i piccoli che i grandi attrezzi, secondo le loro caratteristiche, possono riuscire
vantaggiosi come mezzi di verifica del rapporto del corpo con l'ambiente. In questa
considerazione acquista risalto la ricerca di situazioni nelle quali si realizzano rapporti
non abituali del corpo nella spazio e nel tempo, e la rappresentazione interiore di
situazioni dinamiche. Possono valere allo scopo, sia esercizi con la corda, la palla, il
cerchio ecc., eseguiti individualmente, in coppia o in gruppo, in modi e con ritmi costanti
o variati, sia esercizi grandi attrezzi, quali il telo elastico, il cavallo, il trampolino, il plinto,
per la ricerca di atteggiamenti in volo, sia infine le attività in acqua (quando vi sia
disponibilità di piscina).
3) Consolidamento del carattere, sviluppo della socialità e del senso civico
L'attività svolta per il conseguimento di questi fini può essere valorizzata con
interventi di tipo diverso opportunamente graduati, e tra questi, ad esempio:
gli esercizi di pre-acrobatica ed ai grandi attrezzi, intesi a far conseguire
all'adolescente la consapevolezza dei propri mezzi e a superare con gradualità
eventuali remore immotivate;
l'organizzazione di giochi di squadra che implichino il rispetto di regole
predeterminate, l'assunzione di ruoli, l’applicazione di schemi di gara;
l'affidamento, a rotazione, di compiti di giuria e arbitraggio o dell'organizzazione
di manifestazioni sportive studentesche con l'apprestamento-verifica dei campi di gara;
l'attuazione di escursioni e di campeggi con attribuzione - sempre a rotazione dei diversi compiti inerenti alla vita in ambiente naturale e allo svolgimento di essa nella
comunità. La capacita di utilizzare mappe del territorio, di riconoscere luoghi, di
decifrare i segni della natura e dell'insediamento umano, costituisce inoltre mezzo di
recupero di un rapporto con l'ambiente;
l'organizzazione di giochi tradizionali o popolari e di gruppi d'esibizione di attività
folcloristiche, che offrono anche interessanti spunti interdisciplinari.
4) Conoscenza e pratica delle attività sportive
La conoscenza dello sport attraverso un'esperienza vissuta è uno degli obiettivi
fondamentali dell'educazione nella scuola secondaria superiore; in vista anche
dell'acquisizione e del consolidamento di abitudini permanenti di vita. È evidente il ruolo
che lo sport può assumere nella vita del giovane e dell’adulto sia come mezza di difesa
della salute, sia come espressione della propria personalità, sia come strumento di
socializzazione e di riappropriamento della dimensione umana a compensazione dei
modi alienanti nei quali si svolge spesso la vita dei nostri giorni. È opportuno, al
riguardo, richiamare l'attenzione dei docenti sui rapporti fini-mezzi che vanno tenuti
presenti e correttamente impostati secondo le situazioni e le esigenze proprie degli
83
alunni loro affidati. In particolare occorre tener presente che l'approccio allo sport,
realizzato anche in modo competitivo, deve rispondere alla condizione che:
a) le attività riescano effettivamente a coinvolgere la generalità degli alunni,
compresi i meno dotati;
b) ogni forma di competizione sia diretta a valorizzare la personalità dei singoli
alunni e pertanto costituisca la verifica concreta, non tanto del conseguimento o del
miglioramento di un risultato, quanto dell'impegno personale, dell'applicazione assidua,
dell'osservanza delle regole proprie del tipo di attività.
Le abitudini sportive così conseguite avranno modo, poi, di svilupparsi nelle ore
dedicate all'avviamento alla pratica sportiva, in conformità alle deliberazioni adottate
dagli organi collegiali e nell'ambito delle disposizioni della legge e delle direttive generali
emanate dal Ministero.
5) Informazioni fondamentali sulla tutela della salute e sulla prevenzione degli
infortuni
L'educazione fisica tende a collocare gli alunni e le alunne in un più ampio circuito
di interessi e conoscenze che superino il periodo transitorio della vita scolastica. In
questa prospettiva e segnatamente per gli alunni e le alunne degli istituti d'istruzione
tecnica, professionale e artistica, acquista rilievo l'informazione sulle attività motorie
valide a compensare eventuali quadri di deterioramento psicofisico connessi alle più
comuni tipologie lavorative. Per tutti, acquista rilievo inoltre l'illustrazione delle modalità
di prevenzione degli infortuni nell'utilizzazione del tempo libero. È noto infatti che in
questo settore - basti pensare all’igiene alimentare - vi è una notevole disinformazione o
addirittura la diffusione di convinzioni errate, che trovano troppo spesso una
manifestazione drammatica nella casistica degli infortuni nel periodo delle vacanze. La
capacità di evitare infortuni a se stessi deve collegarsi con quella di prestare soccorso
agli infortunati; d'onde l'opportunità di completare l'insegnamento con le tecniche
elementari di pronto soccorso, salvataggio e rianimazione, con riferimento soprattutto a
quei casi di traumatologia sportiva che possono verificarsi in ambienti relativamente
isolati (es. infortuni in montagna o in mare).
84
IL KARATE E LA SCUOLA MEDIA DI 2° GRADO
I Programmi Ministeriali per l’insegnamento dell’Educazione Fisica nella scuola media
superiore sottolineano il concetto di … proseguimento logico di quelli svolti nella
scuola media … e, recuperando le finalità espresse nel precedente ordine di studi, ne
ribadiscono la funzione formativa e l’unicità degli obiettivi per maschi e femmine, pur
tenendo conto delle …. caratterizzazioni morfofunzionali del sesso … . Richiama
inoltre costantemente l’esigenza di un collegamento interdisciplinare, inteso a
collocare l’educazione fisica, da un lato come verifica vissuta di nozioni apprese,
dall’altro come stimolo alla chiarificazione di concetti relativi a discipline diverse.
La scuola secondaria superiore accoglie gli alunni nell'età dell'adolescenza. In
tale età, specie con riferimento alle prime classi del relativo corso di studi, si
osserva ancora un evidente squilibrio morfologico e funzionale, che implica una
adeguata rielaborazione degli schemi motori in precedenza acquisiti e induce alla
ricerca di nuovi equilibri … . L'adolescente partecipa in modo più attivo, rispetto
al ragazzo della scuola media, alla vita del gruppo, avvertendo tuttavia in modo
più accentuato esigenze e stimoli spesso contraddittori: l'esaltazione della
propria libertà e nello stesso tempo la necessità di contemperarIa con la libertà
altrui; la ricerca di una propria autonomia responsabile e nel contempo la
tendenza verso forme associate a carattere non istituzionale e tuttavia soggette a
norme, sia pure informali; il bisogno di un confronto (con se stesso, con gli altri
membri del gruppo e, in qualità di membro inserito, confronto del proprio gruppo
con altri gruppi) e nel contempo la tentazione di chiudersi in se stesso. La
travagliata ricerca di una identità personale, nella quale si realizza il passaggio
all'età adulta, va seguita dal docente con attenzione facendo ricorso ai metodi di
individualizzazione e ad una continua valutazione dello sviluppo e della
differenziazione delle tendenze personali … . Nel richiamare le differenze morfo
funzionali del sesso i programmi ministeriali non trascurano la necessità di un
collegamento interdisciplinare con le altre materie. Tuttavia particolare attenzione viene
dedicata alla sfera morfologico-funzionale e alla necessità di rielaborazione dei
parametri esecutivi degli schemi motori generali (e specifici alla disciplina praticata).
Stessa attenzione viene dedicata a quella psicologica degli adolescenti, che entrano in
una fase della socializzazione che deve contemperare le esigenze collegate alla propria
individualità e autonomia con la partecipazione a forme associate ecc..
OBIETTIVI E INDICAZIONI ORIENTATIVE
-
Potenziamento fisiologico;
Rielaborazione degli schemi motori;
Consolidamento del carattere, sviluppo della socialità e del senso civico;
Conoscenza e pratica delle attività sportive;
Informazioni fondamentali sulla tutela della salute e sulla prevenzione degli infortuni;
Passando in rassegna gli obiettivi formulati dai programmi si può constatare come
permanga l’esigenza di curare il potenziamento fisiologico (resistenza, forza, mobilità
articolare), l’attività motoria come linguaggio (schemi motori) che necessita di una
rielaborazione, la conoscenza e pratica delle attività sportive a cui si aggiungono le
informazioni per la tutela della salute. Non sfugge il nesso che esiste tra i quattro
obiettivi, dato che lo sport ha codificato un insieme di attività motorie e le ha organizzate
85
in sistema. Il potenziamento organico si può considerare la necessaria premessa alla
pratica sportiva, e il linguaggio motorio specifico è il mezzo che viene usato, assieme ad
altri mezzi, in allenamento e sui campi di gara. All’interno di un concetto di educazione
psico-fisica, che viene rinforzato, il corpo e la sua capacità di esprimersi con linguaggi
diversificati sono un obiettivo molto ambizioso, assieme a quello di indurre gli individui a
mantenere permanenti abitudini di vita anche oltre il periodo transitorio della scuola.
Attenzione particolare meritano il punto 3, 4 e 5. Infatti vi troviamo espressa (p. 3)
l’intenzione di usare l’attività motorio-sportiva come dimensione in cui si elaborano
sperimentazioni sui ruoli da assumere e variare, e si determina la accettazione di regole
e l’applicazione di schemi di gara, vale a dire di tutto ciò che nella dimensione sportiva
consente di sperimentare comportamenti tipicamente sociali. Viene consapevolmente
assegnato un ruolo fondamentale (p. 4 e 5) alla conoscenza e pratica delle attività
sportive. … in vista anche dell'acquisizione e del consolidamento di abitudini
permanenti di vita. È evidente il ruolo che lo sport può assumere nella vita del
giovane e dell’adulto sia come mezza di difesa della salute, sia come espressione
della propria personalità, sia come strumento di socializzazione e di
riappropriazione della dimensione umana a compensazione dei modi alienanti nei
quali si svolge spesso la vita dei nostri giorni … . Quanto detto a proposito
dell’attività effettuata presso i club FIJLKAM nelle fasce di età corrispondenti alla scuola
media di primo grado vale anche per la scuola superiore. Infatti le problematiche della
pratica delle attività sportive scaturiscono dal fatto che i praticanti sono gli stessi che
frequentano la scuola dell’obbligo (elevato a 16 anni) e i club debbono affrontare gli
stessi problemi, sia pure con un approccio un po’ diverso in quanto necessariamente si
tiene conto delle scelte fatte dai ragazzi.
Tuttavia, come si è avuto modo di precisare per la scuola media inferiore, con
l’unificazione dei programmi dei Giochi della Gioventù e del Progetto Sport a Scuola,
anche i Club FIJLKAM possono dedicarsi pienamente a un compito che ha valenze
sociali molto importanti. Ciò comporta identità di vedute, ma alcune differenze nella
programmazione per coloro che si vogliono cimentare nelle competizioni, in quanto a
partire dai tredici anni la formula di gara per esordienti e in seguito per cadetti richiede
abilità stabilizzate. Tuttavia va sottolineato con forza che ai praticanti vanno proposte
formule di competizione adeguate alla loro capacità di prestazione. Ciò vale a dire che
se un praticante si allena due volte alla settimana non potrà acquisire un livello di
prestazione (abilità specifiche, condizione fisica) tale da poter frequentare competizioni
con regolamenti internazionali, che, ben si sa, richiedono abilità molto evolute. Inserire
praticanti in gare difficili porta i giovani a insuccessi frustranti per il divario dei livelli
(richiesto/prodotto) presenti nel contesto competitivo. Vanno quindi fatte delle scelte
responsabili affinché il confronto con gli avversari non sia traumatizzante. A tal fine la
federazione ha formulato programmi di gara differenziati :
1) Per la scuola e per i praticanti nei club che per motivi di tempo ecc. non possono
raggiungere altissimi livelli di prestazione (Sound Karate, Combattimento esordienti);
2) Per gli “agonisti” che hanno forti motivazioni e che dedicano più tempo alla pratica.
Le competizioni di primo tipo sono da considerarsi come “competizioni di ingresso”
perché, pur mantenendo invariato il codice motorio e la struttura fondamentale della
prestazione, richiedono da parte dei partecipanti un impegno più “amatoriale”. Tuttavia,
se per amatore intendiamo colui che apprezza la disciplina ma non può o non vuole
dedicare oltre una certa misura tempo ed energie agli allenamenti, tali competizioni
possono rappresentare uno sbocco razionale e, quindi, istituzionalizzato per un gran
numero di praticanti che altrimenti si vedrebbero penalizzati nel secondo tipo di
competizioni.
86
La pratica del Karate nei club FIJLKAM già da tempo, data anche la ricchezza della
gestualità e la complessità dei problemi cognitivi da risolvere, ha focalizzato l’attenzione
sul problema della comunicazione tramite il movimento, e del corpo come mezzo
(Sound Karate, combattimento).
Per quanto concerne la pratica sportiva vale la pena di sottolineare come le finalità
ultime configurino già da parte degli alunni la interiorizzazione di determinati valori e
l’adozione di comportamenti ispirati alla collaborazione e al fair play, nonché
l’acquisizione di permanenti abitudini di vita ecc..
Con la precisazione relativa alla pratica sportiva e alla competizione il mondo della
scuola accetta senza ambiguità il valore educativo che ha il confrontarsi con sé stessi e
con gli altri, il prendere atto delle proprie valenze e dei propri limiti all’interno di un
contesto governato da regole e circoscritto all’ambito sportivo, privo, quindi, di
significative implicazioni esistenziali. La competizione sportiva all’interno del Sistema
Sport è né più né meno che una verifica dalla quale si traggono utili indicazioni per gli
allenamenti, una verifica come se ne fanno tante in altri ambiti.
FINALITA’ E STRUTTURA DEL PROGETTO KARATE
Il progetto nasce con il preciso scopo di proporre alla scuola media superiore un mezzo
efficace e collaudato per fare educazione fisica secondo un approccio multilaterale e
polivalente. E’, infatti, nostra convinzione, fondata su un’esperienza ventennale di
attività giovanile e agonistica di altissimo livello che il Karate, rivisitato con gli strumenti
critici della scienza (fisiologia, biomeccanica, psicologia, pedagogia, metodologia ecc.),
e proposto in termini metodologicamente adeguati al contesto scolastico, possa essere
un efficace strumento per conseguire gli scopi propri dell’educazione fisica. Si tratta,
quindi, di una specialità in grado di dare un contributo efficace e di integrarsi
perfettamente con altre materie di studio secondo l’approccio multidisciplinare. Ma ciò
che più importa è fornire uno strumento in grado di formare capacità che vadano oltre
l'ambito motorio, per sviluppare la facoltà di effettuare operazioni a carattere cognitivo
tempestive, efficaci, creative in un contesto dove la situazionalità è il tratto
caratterizzante. Lo scopo dunque è quello di formare individui in grado di interagire
efficacemente tra di loro grazie a queste abilità, in un contesto che utilizza un linguaggio
motorio specifico e caratterizzato da regole. L’interiorizzazione di valori e l’adozione di
comportamenti ispirati al concetto di fair play, e altamente sociali, consentono così una
pratica che diventa sempre più gratificante, con il progredire delle competenze motorie.
Oltre a queste finalità che fanno parte di un disegno educativo più generale, il progetto
Karate propone un percorso didattico-formativo con precisi obiettivi e contenuti che
vengono sviluppati con mezzi e metodi adeguati agli scopi.
TUTTE LE CLASSI
FINALITA’
-
Potenziamento fisiologico;
Rielaborazione degli schemi motori;
Carattere, socialità, senso civico;
Attività sportive: Karate;
87
OBIETTIVI
- Ridefinizione dei programmi motori sulla base delle capacità di discriminazione
percettiva (esterocettiva e propriocettiva) con particolare attenzione allo sviluppo
della “esterocettività” e alla integrazione delle informazioni provenienti dall’ambiente
esterno con l’attività del sistema cinestesico;
- Coordinazione oculo-manuale, oculo-podale e segmentaria;
- Capacità motorie : coordinative e condizionali;
- Fondamentali, Sound Karate, Interazioni motorie, combattimento esordienti.
Gli obiettivi didattici (specifici) di tutto il processo , ovviamente, vengono fissati dopo
una attenta analisi della situazione di partenza.
MEZZI E METODI
-
Esercizi di discriminazione e differenziazione dei vari segmenti del corpo (in
decubito, in movimento, ecc.), di oggetti e compagni in movimento ecc.;
Esercizi che utilizzano schemi motori fondamentali modificati in vario modo;
Esercizi con la palla, con attrezzi vari, esercizi segmentari propedeutici al Karate;
Esercizi interattivi con l’uso di mezzi vari;
Esercizi di mobilità articolare passiva e attiva;
Percorsi misti comprendenti schemi motori da rielaborare;
Esercitazioni in circuito;
Giochi situazionali, individuali e a squadre;
Consolidamento del codice motorio specifico (postura, guardia, spostamenti, parate,
attacchi, es. con il palloncino, Sound Karate, interazioni, ecc.).
I metodi più efficaci per il conseguimento degli obiettivi posti dalla programmazione
sono:
- Metodo della risoluzione dei problemi (Karate);
- Metodo della serie di ripetizioni (Karate);
- Metodo delle prove di gara con regole semplificate.
VALUTAZIONE
Si tratta di un momento di fondamentale importanza per determinare il grado di
acquisizione degli obiettivi fissati dal programma. La valutazione si avvale di dati rilevati
tramite:
- L’osservazione degli allenamenti, ovvero il tipo di adattamenti che la classe e i
singoli attivano in risposta alle stimolazioni;
- Rilevazioni periodiche tramite test motori;
- Gioco del palloncino;
- Prove tecniche di vario tipo, Sound Karate, Combattimento esordienti.
Interpretazione dei dati e regolazione del processo sono passaggi necessari al fine di
rendere efficace l’intervento educativo.
88
CONCLUSIONI
La struttura del progetto Karate tiene conto del fatto che molto spesso gli alunni sono
vittime di una ipocinesi che non ha consentito uno sviluppo e una integrazione adeguata
delle funzioni sensomotorie, e dedica particolare attenzione e cura allo sviluppo delle
capacità cognitive, che sono il presupposto all’apprendimento di qualsiasi tipo di abilità
motorie. Qualora individui ipocinetici accedano al programma con una sfasatura rispetto
alle classi di età previste, prima della somministrazione si renderanno necessari degli
aggiustamenti, sulla base di una verifica iniziale.
Resta tuttavia valido il principio secondo il quale la specificità è un mezzo e non un fine.
89
1^ CLASSE
1.0
Prova Destrutturata n°3
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°3.
Obiettivo principale di questa esercitazione è lo sviluppo delle capacità coordinative
specifiche con particolare riferimento a quella di combinazione motoria. Essa infatti
risulterà determinante sia nella vita di tutti i giorni che per tutte le forme di sport, inoltre
con un’adeguata scelta delle prove si interviene su quelle capacità condizionali
(rapidità, forza rapida e resistenza) maggiormente migliorabili in questo momento della
vita dei giovani.
2.0
Prova Semistrutturata Circuito A
Obiettivo degli esercizi contenuti nella prova sono la mobilità articolare, la coordinazione
(slanci arti inferiori) e la forza per alcuni distretti muscolari. L’intensità del carico è da
considerarsi compatibile con questa fascia di età. La struttura della prova consente di
fare alcuni inserimenti della tecnica con lo scopo di sviluppare il controllo segmentario
del corpo.
Prova Strutturata
E’ costituita da due prove:
Sound Karate (di libera composizione) e Kumite Esordienti.
E’ facoltà degli allievi scegliere la prova Sound Karate oppure Kumite Esordienti.
3A.0 Sound Karate (di libera composizione)
Esercizio Tecnico, a Squadre (minimo 3 componenti, massimo 12).
Obiettivo dell’esercizio è la capacità di sincronizzare i movimenti dei componenti la
squadra e di organizzarsi su base musicale. La coreografia dell’esercizio nasce
dall’organizzazione delle combinazioni. Sono ancora le capacità coordinative ad essere
stimolate efficacemente. Il lavoro è di tipo aerobico.
3B.0 Kumite Esordienti
L’esercizio proposto è di tipo istituzionale e utilizza i fondamenti appresi nelle classi
precedenti, non consente contatto e quindi usa gesti simbolici. Sviluppa le capacità
cognitive specifiche, un comportamento tattico elementare e le capacità di variare i
parametri esecutivi del movimento. Il carico è compatibile con questa fascia di età.
(vedi Regolamento Esordienti)
90
1.1
Prova Destrutturata 1^ Classe
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°3. Modalità esecutive e parametri valutativi.
Prima Corsia:
1)
2)
Capovolta in avanti
Slalom tra le clavette.
Seconda Corsia:
3)
4)
5 salti a piedi pari.
Andatura in quadrupedia, supino.
Terza Corsia:
5)
6)
Valicamento a piedi pari dell’ostacolo.
Passaggio sotto l’ostacolo senza poggiare le
ginocchia per terra.
Ripetere 5 e 6.
Abbattimento di una clavetta con una palla da
tennis (eventualmente, 4 tiri a disposizione)
dalla distanza di 5 mt.
7)
Quarta Corsia:
8)
Scatto finale.
Gli errori per i quali è prevista la ripetizione della prova sono i seguenti:
1) Capovolta in avanti :
- uscita laterale dalla materassina.
2) Slalom tra le clavette:
- mancato passaggio tra una clavetta e l’altra.
abbattimento di una clavetta (l’allievo deve
fermarsi per riposizionare la clavetta senza
ripetere il passaggio).
3) Salti a piedi pari:
- avampiedi oltre o sopra la linea di inizio.
- battuta e/o atterraggio su un solo piede.
4) Andatura in quadrupedia, supino:
- mani oltre o sopra la linea di inizio.
- Toccare terra con qualunque altra parte del
corpo.
5) Valicamento a piedi pari
dell’ostacolo:
- abbattimento dell’ostacolo (l’allievo deve fermarsi
per riposizionare l’ostacolo senza ripetere la
prova).
- battuta e/o atterraggio su un solo piede.
6) Passaggio sotto l’ostacolo:
- appoggio di una o di entrambe le ginocchia a
terra.
- Abbattimento dell’ostacolo (l’allievo deve fermarsi
per riposizionare l’ostacolo senza ripetere la
prova).
7) Abbattimento di una clavetta:
- mancato abbattimento della clavetta (al termine
dei quattro tentativi previsti si passa comunque alla
prova successiva).
Punteggio: mediante un’apposita tabella di parametrazione il tempo del percorso sarà
convertito in punteggio.
91
1.2
Prova Destrutturata 1^ Classe
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°3. Schema descrittivo.
5 m.
92
2.1
Prova Semistrutturata 1^ Classe
Circuito A. Modalità esecutive e parametri valutativi.
1) Stazione n° 1
(ripetere l’esercizio n° 5 volte);
2) Stazione n° 2
(ripetere l’esercizio n° 6 volte, tre per arto, di seguito).
3) Stazione n° 3
(ripetere l’esercizio n° 6 volte, tre per lato, prima a Sx poi a Dx);
4) Stazione n° 4
(ripetere l’esercizio n° 5 volte di seguito);
5) Stazione n° 5
(ripetere l’esercizio n° 5 volte di seguito);
6) Stazione n° 6
(ripetere l’esercizio n° 6 volte, tre per lato, prima a Sx poi a Dx);
Nell’esecuzione degli esercizi viene privilegiata la qualità del movimento e la
valutazione da parte degli arbitri viene espressa utilizzando griglie di valutazione
specifiche.
93
2.2 Prova Semistrutturata 1^ Classe
Circuito A. Schema descrittivo.
1
2
6
3
5
4
94
2.3
Prova Semistrutturata 1^ Classe
Circuito A. Modalità esecutive.
[1] B
IN SEMIACCOSCIATA
AFFERRARSI LE CAVIGLIE ED
ESTENDERE LENTAMENTE
GLI ARTI INFERIORI
[1] A
ESERCIZIO PER
L’ALLUNGAMEN
TO DEI MUSCOLI
POSTERIORI
DELLA COSCIA
ARRIVATI AL PUNTO DI
MASSIMA ESTENSIONE
POSSIBILE MANTENERE LO
STIRAMENTO PER CIRCA 30”
[2] A
[2] B
[2] C
[2] D
POSIZIONE DI
GUARDIA DX AVANTI
BACINO SEMIAPERTO
SLANCIO DELL’ARTO
INFERIORE SX TESO
TRAIETTORIA DISCENDENTE
DELL’ARTO INFER. SX (FASE
DI ATTACCO)
RECUPERO A PIEDI PARI
UNITI
ARRETRAMENTO
DELL’ARTO INFER. DX
POSIZIONE DI
GUARDIA SX AVANTI
[3] A
[3] B
[3] C
[3] D
[3] E
POSIZIONE DI GUARDIA
SX AVANTI
(COME DA FIGURA)
BACINO SEMIAPERTO
ESTENSIONE
DELL’ARTO
SUPERIORE DX
BACINO CHIUSO
ESTENSIONE
DELL’ARTO
SUPERIORE SX
BACINO
SEMIAPERTO
“CARICAMENTO”
DELL’ARTO
SUPERIORE SX
AL PETTO
PARATA BASSA CON
L’ARTO SUPERIORE SX
DALL’INTERNO VERSO
L’ESTERNO
95
[4]
[5]
ESERCIZIO PER I MUSCOLI DEL DORSO
DALLA POSIZIONE IN DECUBITO PRONO
SOLLEVARE CONTEMPORANEAMENTE
TRONCO ARTI SUPERIORI E ARTI INFERIORI
APPOGGIANDO SUL BACINO
RIPETERE SENZA SCATTI PER 8/10 VOLTE
ESERCIZIO PER LO STIRAMENTO DEI MUSCOLI DEL DORSO DALLA
POSIZIONE DI DECUBITO SUPINO
PORTARE LENTAMENTE LE GINOCCHIA IN APPOGGIO AI LATI DELLA
TESTA STIRANDO I MUSCOLI DEL DORSO
POSSIBILMENTE APPOGGIARE A TERRA I PIEDI IN MODO DA CONSEGUIRE
UN EQUILIBRIO STABILE
OTTENUTO LO STIRAMENTO MANTENERE PER CIRCA 30”
[6] A
[6] B
[6] C
[6] D
POSIZIONE DI
GUARDIA DX
AVANTI
BACINO
SEMIAPERTO
CHIUSURA LATERALE ESTERNA
COSTITUITA DA DIFESA AL TORACE
CON L’ARTO SUPERIORE
OMOLATERALE (DX) E DIFESA DEL
LATO DX DELLA TESTA CON L’ARTO
SUPERIORE CONTROLATERALE (SX)
BACINO CHIUSO
ROTAZIONE DELL’ARTO
SUPERIORE DX VERSO
L’ESTERNO CON TRAIETTORIA
SEMICIRCOLARE ASCENDENTE
(FASE DI ATTACCO AL VISO)
BACINO SEMIAPERTO
RITORNO
ALLA
POSTURA
INIZIALE
96
2^ Classe
1.0 Prova Destrutturata n°4
Percorso misto a tempo su 4 corsie n° 4.
Obiettivo principale di questa esercitazione è lo sviluppo delle capacità coordinative
specifiche con particolare riferimento a quella di combinazione motoria. Essa infatti
risulterà determinante sia nella vita di tutti i giorni che per tutte le forme di sport, inoltre
con un’adeguata scelta delle prove si interviene su quelle capacità condizionali
(rapidità, forza rapida e resistenza) maggiormente migliorabili in questo momento della
vita dei giovani.
2.0 Prova Semistrutturata Circuito B
Obiettivo degli esercizi contenuti nella prova sono la mobilità articolare, la coordinazione
e la forza per alcuni distretti muscolari. La struttura della prova consente l’inserimento
di alcune tecniche con lo scopo di sviluppare la coordinazione generale ed il controllo
segmentario del corpo. L’intensità del carico è compatibile con questa fascia di età.
Prova Strutturata
E’ costituita da due prove:
Sound Karate (di libera composizione) e Kumite Esordienti.
E’ facoltà degli allievi scegliere la prova Sound Karate oppure Kumite Esordienti.
3A.0 Sound Karate (di libera composizione)
Esercizio Tecnico, a Squadre (minimo 3 componenti, massimo 12).
Obiettivo dell’esercizio è la capacità di sincronizzare i movimenti dei componenti la
squadra e di organizzarsi su base musicale. La coreografia dell’esercizio nasce
dall’organizzazione delle combinazioni. Sono ancora le capacità coordinative ad essere
stimolate efficacemente. Il lavoro è di tipo aerobico.
3B.0 Kumite Esordienti
L’esercizio proposto è di tipo istituzionale e utilizza i fondamenti appresi nelle classi
precedenti, non consente contatto e quindi usa gesti simbolici. Sviluppa le capacità
cognitive specifiche, un comportamento tattico elementare e le capacità di variare i
parametri esecutivi del movimento. Il carico è compatibile con questa fascia di età.
(vedi Regolamento Esordienti)
97
1.1
Prova Destrutturata 2^ Classe
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°4.
Modalità esecutive e parametri valutativi.
Prima Corsia:
1)
2)
Capovolta in avanti
Lancio della palla medica (2 kg.) all’indietro.
Seconda Corsia:
3)
4)
Tre capovolte all’indietro.
Da arti inferiori piegati, andatura con posata del
piede e successivamente del ginocchio.
Terza Corsia:
5)
6)
Tre salti a piedi pari.
Dal punto di arrivo abbattimento di una clavetta
con una palla da tennis (eventualmente quattro
tiri a disposizione).
Quarta Corsia:
7)
Scatto finale in quadrupedia, prono.
Gli errori per i quali è prevista la ripetizione della prova sono i seguenti:
1) Capovolta in avanti :
- uscita laterale dalla materassina.
2) Lancio della palla medica di 2
kg all’indietro:
- mancato superamento della distanza minima
prevista.
- uscita della palla medica dal settore di lancio (al
termine dei due tentativi previsti si passa comunque
alla prova successiva).
3) Capovolte all’indietro:
- uscita laterale dalla materassina.
4) Andatura con posata del piede - mancato appoggio del ginocchio.
e successivamente del
ginocchio :
5) Salti a piedi pari:
- avampiedi oltre o sopra la linea di inizio.
- battuta e/o atterraggio su un solo piede.
6) Abbattimento di una clavetta:
- mancato abbattimento della clavetta (al termine dei
quattro tentativi previsti si passa comunque alla
prova successiva).
7) Scatto finale in quadrupedia,
prono:
- mancato appoggio delle mani.
- appoggio di una o di entrambe le ginocchia a terra.
Punteggio: mediante un’apposita tabella di parametrazione il tempo del percorso sarà
convertito in punteggio.
98
1.2
Prova Destrutturata 2^ Classe
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°4.
Schema descrittivo.
1
2
4
3
5
6
STOP
7
Metri 10
99
2.1
Prova Semistrutturata 2^ Classe
Circuito B. Modalità esecutive.
1) Stazione n° 1
(ripetere l’esercizio n° 6 volte alternando l’arto);
2) Stazione n° 2
(ripetere l’esercizio n° 5 volte);
3) Stazione n° 3
(ripetere l’esercizio n° 6 volte di seguito, tre per lato, prima a
Sx poi a Dx);
4) Stazione n° 4
(effettuare una serie di n° 5 balzi verso l’alto con
circonduzione completa delle braccia);
5) Stazione n° 5
(ripetere l’esercizio n° 6 volte di seguito, tre con l’arto Sx e
tre con l’arto Dx).
Nell’esecuzione degli esercizi viene privilegiata la qualità del movimento e la
valutazione da parte degli arbitri viene espressa utilizzando griglie di valutazione
specifiche.
100
2.2
Prova Semistrutturata 2^ Classe
Circuito B. Schema descrittivo.
1
2
5
3
4
101
2.3
Prova Semistrutturata 2^ Classe
Circuito B. Parametri esecutivi.
[1] A
[1] B
[1] C
[1] D
[1] E
POSIZIONE DI
GUARDIA DX
AVANTI
BACINO
SEMIAPERTO
“CARICAMENTO”
DELL’ARTO
INFERIORE SX
(COME DA
FIGURA)
ESTENSIONE DELLA
GAMBA SULLA
COSCIA
(FASE DI ATTACCO)
RECUPERO DELL’ARTO
INFERIORE SX VERSO
IL DESTRO
PIEDI PARI UNITI
ARRETRAMENTO
DELL’ARTO INFERIORE
DX
BACINO SEMIAPERTO
[2]
ESERCIZIO PER I MUSCOLI DELL’ADDOME
DALLA POSIZIONE IN DECUBITO SUPINO
PASSARE ALLA POSIZIONE ILLUSTRATA IN
FIGURA RACCOGLIENDO GLI ARTI
INFERIORI EFFETTUANDO
CONTEMPORANEAMENTE L’ESPIRAZIONE
RIPETERE 8/10 VOLTE
[3] A
[3] A1
[3] B
[3] C
[3] D
POSIZIONE DI PARATA
DX AVANTI (COME DA
FIGURA)
BACINO SEMIAPERTO
VISTA
FRONTALE
ESTENSIONE
DELL’ARTO
SUPERIORE SX (FASE
DI ATTACCO)
BACINO CHIUSO
ESTENSIONE
DELL’ARTO
SUPERIORE DX (FASE
DI ATTACCO)
BACINO SEMIAPERTO
PARATA ALTA CON
L’ARTO SUPERIORE DX
BACINO SEMIAPERTO
[4]
ESERCIZIO PER LA FORZA RAPIDA DEGLI ARTI INFERIORI
ESEGUIRE 6/8 RIPETIZIONI
MANTENERE TUTTA LA PIANTA DEI PIEDI A TERRA FINO ALLA
MASSIMA ESTENSIONE DELLE GAMBE
LE PUNTE DEI PIEDI E LE GINOCCHIA VANNO LEGGERMENTE
DIVARICATE DURANTE TUTTO IL MOVIMENTO
SCENDERE OGNI VOLTA COL BACINO PIÙ IN BASSO POSSIBILE
CERCARE DI RAGGIUNGERE AD OGNI BALZO LA MASSIMA
ALTEZZA
102
[5] A
[5] B
[5] C
[5] D
POSIZIONE DI GUARDIA
DX AVANTI
BACINO SEMIAPERTO
“CARICAMENTO”
DELL’ARTO INFERIORE
SX
(COME DA FIGURA)
EXTRAROTAZIONE DELL’ARTO
INFERIORE D’APPOGGIO (COME
DA FIGURA)
BACINO INCLINATO (COME DA
FIGURA)
COLLOCAZIONE DELL’ARTO
INFERIORE SX SUL “PIANO
D’ATTACCO”
ESTENSIONE DELLA GAMBA
SULLA COSCIA
(FASE DI ATTACCO)
[5] E
[5] F
RECUPERO DELL’ARTO INFERIORE SX
VERSO IL DESTRO
PIEDI PARI UNITI
ARRETRAMENTO DELL’ARTO INFERIORE
DX
BACINO SEMIAPERTO
103
3^ 4^ 5^ Classe
1.0 Prova Destrutturata n°5
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°5.
Obiettivo principale di questa esercitazione è lo sviluppo delle capacità coordinative
specifiche con particolare riferimento a quella di combinazione motoria. Essa infatti
risulterà determinante sia nella vita di tutti i giorni che per tutte le forme di sport, inoltre
con un’adeguata scelta delle prove si interviene su quelle capacità condizionali
(rapidità, forza rapida e resistenza) maggiormente migliorabili in questo momento della
vita dei giovani.
2.0 Prova Semistrutturata circuito C
Obiettivo degli esercizi contenuti nella prova sono la mobilità articolare, la coordinazione
e la forza per alcuni distretti muscolari. L’inserimento di esercizi (ruota) di piccola
acrobazia ha lo scopo di sviluppare al massimo grado la coordinazione generale e
segmentaria.
Prova Strutturata
E’ costituita da due prove:
Sound Karate (di libera composizione) e Kumite Esordienti.
E’ facoltà degli allievi scegliere la prova Sound Karate oppure Kumite Esordienti.
3A.0 Sound Karate (di libera composizione)
Esercizio Tecnico, a Squadre (minimo 3 componenti, massimo 12).
Obiettivo dell’esercizio è la capacità di sincronizzare i movimenti dei componenti la
squadra e di organizzarsi su base musicale. La coreografia dell’esercizio nasce
dall’organizzazione delle combinazioni. Sono ancora le capacità coordinative ad essere
stimolate efficacemente. Il lavoro è di tipo aerobico.
3B.0 Kumite Esordienti
L’esercizio proposto è di tipo istituzionale e utilizza i fondamenti appresi nelle classi
precedenti, non consente contatto e quindi usa gesti simbolici. Sviluppa le capacità
cognitive specifiche, un comportamento tattico elementare e le capacità di variare i
parametri esecutivi del movimento. Il carico è compatibile con questa fascia di età.
(vedi Regolamento Esordienti)
104
1.1
Prova Destrutturata 3^ 4^ 5^ Classe
Percorso misto a tempo su 4 corsie n°5. Modalità esecutive e parametri valutativi.
Prima Corsia:
1)
2)
3)
Capovolta in avanti.
Tuffo e capovolta in avanti.
Lancio della palla medica (3 kg.) all’indietro.
Seconda Corsia:
4)
Sequenza di n° 4 ruote a Dx e Sx.
Terza Corsia:
5)
6)
Tre salti a piedi pari.
Dal punto di arrivo, abbattimento di una clavetta
con una palla da tennis (eventualmente quattro
tiri a disposizione).
Quarta Corsia:
7)
Scatto finale in quadrupedia, prono.
Gli errori per i quali è prevista la ripetizione della prova sono i seguenti:
1) Capovolta in avanti :
- uscita laterale dalla materassina.
4) Tuffo e capovolta in avanti:
- uscita laterale dalla materassina.
3) Lancio della palla medica di 3 kg
all’indietro:
- mancato superamento della distanza minima
prevista.
- uscita della palla medica dal settore di lancio
(al termine dei due tentativi previsti si passa
comunque alla prova successiva).
4) Sequenza di 4 ruote:
- caduta.
5) Salti a piedi pari:
- avampiedi oltre o sopra la linea di inizio.
- battuta e/o atterraggio su un solo piede.
6) Abbattimento di una clavetta:
- mancato abbattimento della clavetta (al
termine dei quattro tentativi previsti si passa
comunque alla prova successiva).
7) Scatto finale in quadrupedia,
prono:
- mancato appoggio delle mani.
- appoggio di una o di entrambe le ginocchia a
terra.
Punteggio
Mediante un’apposita tabella di parametrazione il tempo del percorso sarà convertito in
punteggio.
105
1.2
Prova Destrutturata 3^ 4^ 5^ Classe
Percorso Misto n°5. Schema descrittivo.
2
3
1
4 RUOTE
4
6
7
STOP
Metri 10
106
2.1 Prova Semistrutturata 3^ 4^ 5^ Classe
Circuito C. Modalità esecutive.
1)
Si eseguono due capovolte in avanti;
2)
Si effettuano sei calci semicircolari;
3)
Si eseguono due capovolte indietro;
4)
Si effettuano sei calci.
Nell’esecuzione degli esercizi viene privilegiata la qualità del movimento e la
valutazione da parte degli arbitri viene espressa utilizzando griglie di valutazione
specifiche.
107
2.2
Prova Semistrutturata 3^ 4^ 5^ Classe
Circuito C. Schema descrittivo e parametri esecutivi.
1
2
[2] A
[2] B
[2] C
POSIZIONE DI GUARDIA DX
AVANTI
BACINO SEMIAPERTO
“CARICAMENTO” DELL’ARTO
INFERIORE SX
(COME DA FIGURA)
EXTRAROTAZIONE DELL’ARTO
INFERIORE D’APPOGGIO
SEMIPIEGATO
[2] C1
[2] D
[2] E
VISTA FRONTALE
COMPLETAMENTO DELL’ESTENSIONE
CON TRAIETTORIA FINALE
SEMICIRCOLARE DELL’ARTO
INFERIORE SX
(FASE D’ATTACCO)
RECUPERO DELL’ARTO
INFERIORE SX VICINO AL DX
PIEDI PARI UNITI
ARRETRAMENTO DELL’ARTO
INFERIORE DX
BACINO SEMIAPERTO
POSIZIONE DI GUARDIA SX AVANTI
108
3
4
[4] A
[4] B
[4] B1
VISTA FRONTALE
POSIZIONE DI GUARDIA
DX AVANTI
BACINO SEMIAPERTO
ROTAZIONE DORSALE IN
SENSO ANTIORARIO
VISTA LATERALE
[4] C
[4] D
[4] D1
ABDUZIONE ED INIZIO DELL’ESTENSIONE
DELL’ARTO SUPERIORE SX IN EQUILIBRIO
MONOPODALE
COMPLETAMENTO
DELL’ESTENSIONE CON
TRAIETTORIA FINALE
SEMICIRCOLARE DELL’ARTO
INFERIORE SX
VISTA LATERALE
109
[4] E
[4] F
RECUPERO DELL’ARTO
INFERIORE SX VICINO AL
DX
PIEDI PARI UNITI
ARRETRAMENTO
DELL’ARTO INFERIORE DX
BACINO SEMIAPERTO
POSIZIONE DI GUARDIA SX
AVANTI
110
3A.1 Prova Strutturata 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Classe
Sound Karate - Esercizio Tecnico a Squadre. Descrizione.
Si tratta di un esercizio tecnico a squadre (min. 3 – max 12 elementi)
che si effettua utilizzando una base musicale. I movimenti si
eseguono indicativamente nelle quattro direzioni cardinali
(Nord/Est/Ovest/Sud) con ritorno alla direzione di partenza ed alla
postura iniziale. Le combinazioni di tecniche sono di libera
composizione.
Nota:
x Nell’esecuzione degli esercizi della Prova Strutturata di 1^ 2^
3^ 4^ 5^ media di 2° grado, viene privilegiata la qualità del
movimento e per la valutazione arbitrale verranno usate
griglie specifiche.
x Le combinazioni vanno composte in modo da formare un
unico esercizio della durata prevista.
x I movimenti vanno inscritti all’interno del tempo in 4/4, in
modo che ogni azione si armonizzi con la scansione (un
tempo in battere e 3 in levare).
x Si consiglia di non superare le 100 – 110 battute.
111
3A.2 Prova Strutturata 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Classe
Sound Karate. Verbale di gara.
SETTORE KARATE
FEDERAZIONE
ITALIANA
JUDO
LOTTA
GIOCHI DELLA GIOVENTÙ
KARATE
ARTI MARZIALI
( SOUND- KARATE)
Verbale di gara
G
N°
MASCHILE
FEMMINILE
INDIVIDUALE
A SQUADRE
Denominazione della Gara: __________________________________________________________________ Classe : _________
Svoltasi a : ________________________________________________________________________il giorno : ________________
N°
NUMERO
SORTEGGIO
T
1
3
CARATTERISTICHE TECNICHE
4
T
5
K
= KIME
6
R
= RITMO
7
S
= SINCRONISMO
8
C
= CREATIVITÀ
PUNTEGGIO
10
DECIMALE
11
T
= DA 1 A 5
12
K
= DA 1 A 3
13
R
= DA 1 A 4
14
S
= DA 1 A 3
15
C
= DA 1 A 5
18
19
20
R
S
C
Somma
Valori
Penalità
= TECNICA
9
17
K
SOUND
KARATE
2
16
CARATTERISTICHE - TECNICHE
LEGENDA
PENALITÀ
(IN DECIMI)
Perdita di equilibrio
=da –1 a –2 Punti
Posizione esasperate
e antifisiologiche
= da –1 a –3 Punti
Ogni secondo fuori tempo
= –1 Punto
Esercizio privo dei contenuti
minimi
= squalifica
N. B. DURATA ESERCIZIO (60” – 70”)
L’UFFICIALE DI GARA
____________________
Punteggi
o
TOTALE
112
3B.1 Prova Strutturata 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Classe
Kumite Esordienti.
Finalità
Obiettivo della prova è mostrare la completezza del bagaglio tecnico
individuale nell’ambito di un comportamento tattico adeguatamente sviluppato in
relazione all’età.
Nel Kumite il dinamismo aggressivo deve essere simbolizzato tramite attacchi e
difese perfettamente controllati ed il comportamento deve essere misurato (sono
vietate, perciò, le grida intimidatorie) e privo di ogni altra ostentazione di
aggressività.
Gli Atleti debbono dare dimostrazione di capacità tecniche e tattiche così
articolate:
1) padronanza simmetrica (bilaterale) delle azioni tecniche principali;
2) tattica (organizzazione, razionalità, creatività del comportamento tattico in fase
di attacco e di difesa);
3) controllo degli attacchi e delle azioni;
4) strutturazione dello spazio e del tempo (corretto uso della distanza e corretta
scelta del tempo).
Nel Kumite, quindi, viene verificata l’efficacia e il grado delle capacità
tecniche e tattiche ovvero la capacità di elaborare risposte creative, efficaci e
controllate.
Regolamento
La prova ha la durata di 80’’, a 60’’ viene dato il segnale che il
combattimento sta’ per terminare.
L’Arbitro Centrale da il segnale di inizio (Shobu Hajime) e di fine (Yame) del
Combattimento e interviene ad interrompere quando l’azione diventa sterile e
confusa o quando è necessario prevenire situazione potenzialmente pericolose.
Interviene, inoltre, per infliggere sanzioni in caso di infrazioni al regolamento
(uscite, azioni pericolose, mancanza o perdita intenzionale di controllo negli
attacchi, ecc.).
AZIONI CONSENTITE:
E’ consentito portare alla testa, viso, collo senza contatto:
1) pugno rovescio (Uraken);
2) calcio circolare (Mawashi-Uramawashi).
E’ consentito portare al torace (zona coperta dal corpetto) con controllo :
1) pugno diretto (Gyaku);
2) calcio circolare (Mawashi).
Le tecniche tra parentesi sono le uniche consentite.
113
COMPORTAMENTI E AZIONI VIETATE:
- assumere atteggiamenti aggressivi;
- emettere grida intimidatorie;
- portare tecniche non consentite, o tecniche consentite in aree del corpo non
consentite;
- eseguire tecniche di braccio o di gamba non controllate;
- eseguire tecniche di proiezione.
Punteggio
1) Tecnica di Braccia
(esecuzione - simmetria)
- da 1 a 3 punti
2) Tecnica di gambe
(esecuzione, simmetria)
- da 1 a 6 punti
3) Tattica
(organizzazione, razionalità, creatività
del comportamento in fase di attacco e
di difesa)
- da 1 a 6 punti
4) Controllo degli attacchi
- da 1 a 5 punti
Penalità
Per uscite dall’area di gara, per mancanza o difetto delle tecniche, per azioni
proibite;
1) Ammonizione / Jogai
2) Sanzione Keikoku
3) Sanzione Hansoku-Chui
4) Interruzione prova Hansoku
(1^ uscita - richiamo) meno 1 punto;
(2^ uscita, controllo, azioni pericolose e/o
proibite, Mubobi) meno 2 punti;
(3^ uscita, controllo, azioni pericolose e/o
proibite, Mubobi) meno 3 punti;
(4^ uscita, controllo, azioni pericolose e/o
proibite, Mubobi) squalifica
Le sanzioni vengono comminate con le modalità note.
L’assegnazione del punteggio e l’annotazione delle sanzioni avviene su
appositi verbali che devono indicare la valutazione finale (Shiro o Aka vincitore).
Non è consentito il pareggio.
L’annotazione delle sanzioni sul verbale dell’Arbitro Centrale viene fatta
dall’Ufficiale di Gara Segretario.
I Giudici di Sedia e l’Arbitro Centrale consegneranno i verbali al Segretario,
che alzerà la bandierina rossa o bianca ufficializzando il vincitore. Quindi,
l’Arbitro Centrale assegnerà la vittoria secondo le modalità note.
114
Categorie di peso
CATEGORIE DI PESO 1^ 2^ 3^ CLASSE
MASCHILE:
CADETTI
Kg. 45 (con un minimo di Kg 40), 50, 55, 60, 65, 70, 75 e 85.
FEMMINILE:
CADETTE
Kg. 45 (con un minimo di Kg 40), 50, 55, 60 e 70.
CATEGORIE DI PESO 4^ 5^ CLASSE
MASCHILE:
JUNIORES
Kg. 55 (con un minimo di 50), 60, 65, 70, 75, 80, oltre 80.
FEMMINILE:
JUNIORES
Kg. 50 (con un minimo di Kg 45), 55, 60, 65, oltre 65.
115
3B.2
Prova Strutturata 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Classe
Kumite Esordienti. Verbale di gara.
SETTORE KARATE
FEDERAZIONE
ITALIANA
JUDO
LOTTA
KARATE
ARTI MARZIALI
Verbale di gara
G
N°
INDIVIDUALE
A SQUADRE
N° SORTEGGIO
MASCHILE
FEMMINILE
Denominazione della Gara: __________________________________________________________________ Classe : _____________________
Svoltasi a : ________________________________________________________________________il giorno : ___________________________
BIANCO
ROSSO
(da 1 a 3 )punti
TECNICHE DI BRACCIA
(da 1 a 6 )punti
TECNICHE DI GAMBE
(da 1 a 6 )punti
TATTICA
(da 1 a 5 )punti
CONTROLLO ATTACCHI
VALORI
USCITA AREA DI GARA
CONTATTO AZIONI PROIBITE
J
JK
JHC
H
J
JK
JHC
H
-1
-2
-3
squalifica
-1
-2
-3
squalifica
R
K
HC
H
R
K
HC
H
-1
-2
-3
squalifica
-1
-2
-3
squalifica
PENALITÀ
PUNTEGGIO TOTALE
(VALORI – PENALITÀ)
GRIGLIA VALORI
TECNICHE
DI BRACCIA
Ottimo
Buono
Discreto
3
2
1
TECNICHE
DI GAMBE
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Scadente
CONTROLLO
ATTACCHI
TATTICA
6
5
4
3
2
1
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Scadente
6
5
4
3
2
1
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
VINCITORE ………………………….
5
4
3
2
1
L’UFFICIALE DI GARA
_________________________________________
116
ANNOTAZIONI
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
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………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
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………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
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………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
117
TECNICHE FONDAMENTALI DI BRACCIA
OIZUKI
[1] A
[1] B
- POSIZIONE DI GUARDIA SX
- AVANTI BACINO SEMIAPERTO
- OIZUKI
- ESTENSIONE DELL’ARTO SUPERIORE DX
- BACINO SEMIAPERTO
[1] C
- RITORNO ALLA POSTURA
INIZIALE
GIAKUZUKI
[2] A
[2] B
[2] C
- POSIZIONE DI GUARDIA
SX AVANTI
- BACINO SEMIAPERTO
- GIAKUZUKI
ESTENSIONE DELL’ARTO
SUPERIORE DX
- RITORNO IN GUARDIA SX
(POSTURA INIZIALE)
URAKEN
[3] A
- POSIZIONE DI GUARDIA
DX AVANTI
- BACINO SEMIAPERTO
[3] B
- URAKEN
- CARICAMENTO DELL’ARTO SUPER. DX AL PETTO
ROTAZIONE DELL’ARTO SUPER. DX VERSO
L’INTERNO CON TRAIETTORIA SEMICIRCOLARE
(FASE DI ATTACCO AL VISO)
- BACINO SEMIAPERTO
[3] C
- RITORNO
ALLA POSTURA
INIZIALE
118
GEDAN BARAI – SHIKO DACHI
[4] A
[4] B
[C]
- POSIZIONE DI GUARDIA SX
- GEDAN BARAI SHIKO DACHI
CARICAMENTO DELL’ARTO
SUPER. SX AL PETTO
- CAMBIO DI POSTURA
(SHIKO DACHI E PARATA BASSA)
JODAN UKE
[5] A
- POSIZIONE DI GUARDIA
DX AVANTI
- BACINO SEMIAPERTO
[5] B
[5] C
- JODAN UKE
- PARATA ALTA CON ARTO
SUPERIORE DX
[5] D
- VISTA FRONTALE
- RITORNO ALLA
POSTURA
INIZIALE
- BACINO SEMIAPERTO
GEDAN BARAI
[6] A
[6] B
[6] C
- POSIZIONE DI GUARDIA
SX AVANTI
- BACINO SEMIAPERTO
- GEDAN BARAI
- CARICAMENTO DELL’ARTO
SUPERIORE SX AL PETTO
- PARATA BASSA CON L’ARTO
SUPERIORE SX DALL’INTERNO
VERSO L’ESTERNO
119
TECNICHE FONDAMENTALI DI GAMBE
MAE GERI
[1] A
- POSIZIONE DI GUARDIA
DX AVANTI
- BACINO SEMIAPERTO
[1] B
[1] C
- CARICAMENTO DELL’ARTO
INFERIORE SX
(COME DA FIGURA)
- ESTENSIONE DELLA GAMBA
SULLA COSCIA
(FASE DI ATTACCO)
[1] D
[1] E
- RECUPERO DELL’ARTO
INFER. SX VERSO IL DX
- BACINO SEMIAPERTO
- ARRETRAMENTO DELL’ARTO
INFERIORE DX
- BACINO SEMIAPERTO
MAWASHI GERI
[2] A
[2] B
[2] C
- POSIZIONE DI GUARDIA
DX AVANTI
- BACINO SEMIAPERTO
- CARICAMENTO DELL’ARTO
INFERIORE SX
(COME DA FIGURA)
- EXTRAROTAZIONE
DELL’ARTO INFER.
D’APPOGGIO
SEMIPIEGATO
MAWASHIGERI
120
[2] D
[2] E
[2] F
- MAWASHI GERI
- ESTENSIONE COMPLETA
DELL’ARTO INFER. SX
(FASE DI ATTACCO)
- RECUPERO DELL’ARTO
INFER. SX VICINO AL DX
- PIEDI PARI UNITI
- ARRETRAMENTO DELL’ARTO
INFER. DX
- BACINO SEMIAPERTO
- POSIZIONE DI GUARDIA SX
URA MAWASHI GERI
[3] A
[3] B
[3] C
- POSIZIONE DI GUARDIA
DX AVANTI
- BACINO SEMIAPERTO
- CARICAMENTO DELL’ARTO
INFERIORE SX
(COME DA FIGURA)
- URAMAWASHIGERI
- EXTRAROTAZIONE
DELL’ARTO INFER.
D’APPOGGIO
SEMIPIEGATO
[3] D
[3] E
- VISTA FRONTALE
- COMPLETAMENTO DELL’ESTENSIONE
CON TRAIETTORIA FINALE
SEMICIRCOLARE DELL’ARTO
INFER. SX
(FASE D’ATTACCO)
- RECUPERO
DELL’ARTO INFER. SX
VICINO AL DX
- PIEDI PARI UNITI
[3] F
- ARRETRAMENTO
DELL’ARTO INFER. DX
- BACINO SEMIAPERTO
- POSIZ. DI GUARDIA SX
121
USHIRO URA MAWASHI GERI
[4] A
[4] B
[4] C
- VISTA FRONTALE
- POSIZ. DI GUARDIA DX AVANTI
- BACINO SEMIAPERTO
- ROTAZIONE DORSALE
IN SENSO
ANTIORARIO
- USHIROURAMAWASHIGERI
- VISTA LATERALE
[4] D
[4] E
[4] F
- ABDUZIONE ED INIZIO
DELL’ESTENSIONE DELL’ARTO
INFER. SX IN EQUILIBRIO
MONOPODALE
- COMPLETAMENTO DELL’ESTENSIONE
CON TRAIETTORIA FINALE
SEMICIRCOLARE DELL’ARTO
INFERIORE SX.
- VISTA LATERALE
[4] G
[4] H
- RECUPERO DELL’ARTO
INFER. SX VICINO AL DX
- PIEDI PARI UNITI
- ARRETRAMENTO DELL’ARTO INFER. DX
- BACINO SEMIAPERTO
- POSIZIONE DI GUARDIA SX AVANTI
122
PREMESSA
La presente formula di competizione rappresenta la coerente applicazione in forma agonistica dell’articolazione
del percorso formativo realizzato nel volume “Progetto Sport a Scuola Karate” (FIJLKAM Edizione 2004). Il
progetto tiene conto delle fasi sensibili dello sviluppo umano, tra i 5 e i 14 anni, e delle esigenze del mondo della
Scuola (“Lo Sport è un mezzo, non un fine”), espresse nelle linee guida fissate dal Ministero dell’Istruzione,
Università e Ricerca e sulle quali è imperniato il Progetto approvato dalla Commissione C.O.N.I. - M.I.U.R., cioè:
Esercizio destrutturato = Percorso a Tempo;
Esercizio semistrutturato = Gioco Tecnico con Palloncino;
Esercizio strutturato = Prova Tecnica.
Il Gruppo di Lavoro Attività Giovanile, da un lato, ha recepito le direttive ministeriali, dall’altro, ove possibile, ha
preso in considerazione la richiesta manifestata dalle Società Sportive di incrementare i contenuti tecnici delle
gare. Obiettivo dei Giochi della Gioventù è consentire la massima partecipazione, evitando preclusioni
determinate da prove eccessivamente tecniche e tarando la difficoltà delle prove in modo crescente, ma sempre
adeguato all’età ed alle capacità dei partecipanti. Da qui l’esigenza di articolare le prove tenendo conto del
progressivo passaggio dallo sviluppo degli schemi motori di base alla formazione dei presupposti cognitivi,
coordinativi e condizionali indispensabili per il conseguimento delle competenze motorie specifiche della nostra
disciplina.
La medesima formula di competizione sarà adottata per il “Torneo Athlon”.
DESCRIZIONE DELLA COMPETIZIONE
La competizione è denominata “Combinata Giochi della Gioventù Karate” in quanto, come premesso, si basa su
una pluralità di prove esaurientemente presentate nel volume “Progetto Sport a Scuola Karate”. (FIJLKAM
Edizione 2004) Ferma restando la facoltà di limitare la partecipazione anche alle singole prove, la novità di
questa proposta si basa sulla possibilità che esse siano considerate, ai fini della classifica, in maniera separata o
combinata. Pertanto, per permettere quest’ultimo tipo di valutazione, le prove sono state divise in due gruppi
denominati “prove obbligatorie” e “prove a scelta”. Nella Classe Esordienti “B”, per esempio, non viene
effettuata la prova del Gioco Tecnico con Palloncino e, quindi, la prova obbligatoria è il Percorso a Tempo, con la
possibilità di scegliere, come seconda prova o quella di Combattimento (Kumite) o quella di Forma (Kata) o quella
di Sound Karate. Si viene, così, a creare un momento di comune confronto su esercizi di fondamentale
importanza, Percorso a Tempo e/o Gioco Tecnico con Palloncino, ai quali si succedono delle prove da
considerarsi propedeutiche al Kumite o al Kata, assecondando in tal modo quelli che sono i diversi indirizzi
agonistici delle Società Sportive. Il tutto è poi ricomposto in una classifica combinata che, parametrando in modo
opportuno i risultati delle singole prove, premierà gli Atleti che meglio si sono espressi nel complesso della
competizione.
Nel caso siano effettuate entrambe le prove a scelta, ai fini della Combinata verrà considerata solo quella con il
punteggio più favorevole. Comunque, gli Atleti che non parteciperanno a tutte le prove previste in ogni Classe
saranno inseriti nelle classifiche separate. In considerazione dell’età dei partecipanti non sono previste divisioni
per sesso nelle Classi Bambini “A”, Bambini “B”, Ragazzi ed Esordienti “A”:
CLASSE
Bambini “A”
Bambini “B”
Ragazzi
Esordienti “A”
Esordienti “B” M/F
ETÀ
5-6 anni
7-8 anni
9-10 anni
11-12 anni
13-14 anni
GRADO
Da gialla a marrone
Da gialla a marrone
Da gialla a marrone
Da gialla a marrone
Da gialla a marrone
PROSPETTO GLOBALE DELLA “COMBINATA - GIOCHI DELLA GIOVENTÙ KARATE”
CLASSI DI GARA
Bambini “A” / Bambini “B”
Ragazzi
Esordienti “A”
Esordienti “B” M/F
PROVE
Prova obbligatoria: Percorso a Tempo
Prova obbligatoria: Gioco Tecnico con Palloncino
Prova obbligatoria: Prova Libera
Prova obbligatoria: Percorso a Tempo
Prova obbligatoria: Gioco Tecnico con Palloncino
Prova a scelta: Combattimento Dimostrativo
Prova a scelta: Prova Libera o Sound Karate
Prova obbligatoria: Percorso a Tempo
Prova obbligatoria: Gioco Tecnico con Palloncino
Prova a scelta: Combattimento Dimostrativo
Prova a scelta: Prova Libera o Sound Karate
Prova obbligatoria: Percorso a Tempo
Prova a scelta: Combattimento (Kumite)
Prova a scelta: Forma (Kata) o Sound Karate
1
ASPETTI ORGANIZZATIVI “COMBINATA - GIOCHI DELLA GIOVENTÙ KARATE””
Il numero minimo di aree di gara previste è quattro. Date le caratteristiche della “Combinata Giochi della Gioventù
Karate”, non è richiesto il rispetto di un ordine prestabilito nell’effettuazione delle prove. E’, pertanto, consigliabile,
per ridurre i tempi morti, distribuire i partecipanti delle singole Classi su tutte le aree di gara.
PROVE OBBLIGATORIE
PERCORSO A TEMPO CLASSI BAMBINI “A” - BAMBINI “B” - RAGAZZI
(Le distanze, dove non specificato, sono espresse in centimetri)
fig. 1
In tutte le Classi di gara ogni errore sarà sanzionato, ove previsto, per mezzo della ripetizione dell’elemento. Sono
ammesse un massimo di due ripetizioni nello svolgimento complessivo del Percorso a Tempo, dopo le quali la
prova verrà in ogni caso portata a termine senza ulteriori ripetizioni. Non vi è limite al riposizionamento degli
ostacoli, ove previsto.
Nel Percorso a Tempo Classe Ragazzi la linea tracciata a terra dell’ elemento 3 della Classe Bambini “A” e
“B” viene sostituita da una corda di pari lunghezza, sostenuta da due ritti, posta ad una altezza di cm. 30.
La valutazione è espressa in punteggio, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di
punteggio” (V. Pag. 9).
PERCORSO A TEMPO CLASSE BAMBINI “A” - BAMBINI “B”
Legenda:
1) Capovolta avanti;
2) Slalom tra i paletti;
3) Balzi a zig-zag a piedi pari uniti in avanzamento sulla
linea;
4) Superamento libero dell’ostacolo (cm. 30);
5) Superamento a piedi pari uniti dell’ostacolo (cm. 20);
6) Andatura in quadrupedia prona (viso rivolto verso il
basso);
7) Skip alternato;
8) Balzi a rana sui 5 metri;
9) Corsa finale.
2
Materiale occorrente per il Percorso a Tempo:
n°
n°
n°
n°
n°
n°
n°
n°
1
6
1
1
4
1
1
1
materassino 2 mt x 1 mt;
paletti con basamento, altezza 1 mt, oppure bottiglie piene di sabbia con bastoni;
ostacolo altezza cm 30 (coni a tre fori con asta orizzontale o similari);
ostacolo altezza cm 20 (coni a tre fori con asta orizzontale o similari);
coni o clavette o bottiglie di plastica colorate segna limite corsia;
cono o clavetta o bottiglia di plastica colorata per sbarrare l’ingresso a sinistra dell’ El. 2;
rotolo di nastro in plastica bianco e rosso (tipo lavori stradali) per la delimitazione delle corsie;
rotolo di nastro adesivo colorato.
Per il posizionamento degli elementi del Percorso a Tempo fare riferimento alla fig. 1.
Modalità esecutive degli elementi del Percorso a Tempo:
El. 1: capovolta avanti
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta esce lateralmente dal materassino;
El. 2: slalom tra i paletti
Si inizia alla destra del primo paletto. L’elemento viene ripetuto solo se l’Atleta salta un passaggio tra un paletto e
l’altro. Qualora un paletto cada o si sposti, l’Atleta deve fermarsi e riposizionarlo senza ripetere l’elemento;
El. 3: balzi a zig-zag a piedi pari uniti in avanzamento sulla linea
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta comincia con le punte dei piedi oltre la linea di inizio o se riprende la corsa
senza prima aver superato la linea di fine elemento tracciata a terra;
El. 4: superamento libero dell’ostacolo (cm. 30)
Il salto dell’ostacolo è libero. Qualora l’ostacolo cada, l’Atleta deve fermarsi e riposizionarlo senza ripetere il
passaggio;
El. 5: superamento a piedi pari uniti dell’ostacolo (cm. 20)
Il salto dell’ostacolo è fatto a piedi pari uniti. Qualora l’ostacolo cada, l’Atleta deve fermarsi e riposizionarlo senza
ripetere il passaggio. L’elemento viene ripetuto se le battute d’inizio o fine sono effettuate con un piede solo;
El. 6: andatura in quadrupedia prona (viso rivolto verso il basso)
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta comincia con le mani sopra od oltre la linea di inizio, se tocca con il corpo lo
spazio delimitato dalle linee segnate a terra, esclusione fatta per mani e piedi, o se riprende la corsa prima che
entrambe le mani abbiano superato la linea di fine;
El. 7: skip alternato
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta salta un appoggio nelle cinque zone delimitate dalle strisce di nastro adesivo
colorato;
EL. 8: balzi a rana sui 5 metri
L’elemento consiste nell’imitazione della motricità della rana, utilizzando in alternanza gli arti superiori in appoggio
palmare simultaneo corrispondente alla larghezza delle spalle seguito dal recupero degli arti inferiori pari uniti
inframmezzo. La motricità che viene realizzata ha un andamento di tipo ciclico. L’elemento viene ripetuto se
l’Atleta non rispetta l’alternanza degli appoggi, se comincia con le mani oltre o sopra la linea di inizio o se riprende
la corsa senza prima aver superato, a piedi pari uniti, la linea di fine;
EL. 9: corsa finale
Nessuna penalità.
3
PERCORSO A TEMPO CLASSE RAGAZZI
Legenda:
1) Capovolta avanti;
2) Slalom tra i paletti;
3) Balzi a zig-zag a piedi pari uniti in avanzamento
sulla corda;
4) Superamento libero dell’ostacolo (cm. 50);
5) Superamento a piedi pari uniti dell’ostacolo (cm. 30);
6) Andatura in quadrupedia prona (viso rivolto verso il
basso);
7) Skip alternato;
8) Balzi a rana sui 5 metri;
9) Corsa finale.
Materiale occorrente per il Percorso a Tempo:
n°
n°
n°
n°
n°
n°
n°
n°
n°
n°
1
6
1
1
2
1
4
1
1
1
materassino 2 mt x 1 mt;
paletti con basamento, altezza 1 mt, oppure bottiglie piene di sabbia con bastoni;
ostacolo altezza cm 50 (coni a tre fori con asta orizzontale o similari);
ostacolo altezza cm 30 (coni a tre fori con asta orizzontale o similari);
ritti altezza cm. 30 (coni a tre fori o similari) per la composizione dell’El. 3;
rotolo di corda mt. 4
coni o clavette o bottiglie di plastica colorate segna limite corsia;
cono o clavetta o bottiglia di plastica colorata per sbarrare l’ingresso a sinistra dell’ El. 2;
rotolo di nastro in plastica bianco e rosso (tipo lavori stradali) per la delimitazione delle corsie;
rotolo di nastro adesivo colorato.
Per il posizionamento degli elementi del Percorso a Tempo fare riferimento alla fig. 1.
Modalità esecutive degli elementi del Percorso a Tempo:
El. 1: capovolta avanti
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta esce lateralmente dal materassino;
El. 2: slalom tra i paletti
Si inizia alla destra del primo paletto. L’elemento viene ripetuto solo se l’Atleta salta un passaggio tra un paletto e
l’altro. Qualora un paletto cada o si sposti, l’Atleta deve fermarsi e riposizionarlo senza ripetere l’elemento;
El. 3: balzi a zig-zag a piedi pari uniti in avanzamento sulla corda (altezza cm. 30)
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta comincia con le punte dei piedi oltre la linea di inizio o se riprende la corsa
senza prima aver superato la linea di fine elemento tracciata a terra;
El. 4: superamento libero dell’ostacolo (cm. 50)
Il salto dell’ostacolo è libero. Qualora l’ostacolo cada, l’Atleta deve fermarsi e riposizionarlo senza ripetere il
passaggio;
El. 5: superamento a piedi pari uniti dell’ostacolo (cm. 30)
Il salto dell’ostacolo è fatto a piedi pari uniti. Qualora l’ostacolo cada, l’Atleta deve fermarsi e riposizionarlo senza
ripetere il passaggio. L’esercizio viene ripetuto se le battute di inizio o fine sono effettuate con un piede solo;
El. 6: andatura in quadrupedia prona (viso rivolto verso il basso)
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta comincia con le mani sopra od oltre la linea di inizio, se tocca con il corpo lo
spazio delimitato dalle linee segnate a terra, esclusione fatta per mani e piedi, o se riprende la corsa prima che
entrambe le mani abbiano superato la linea di fine;
El. 7: skip alternato
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta salta un appoggio nelle cinque zone delimitate dalle strisce di nastro adesivo
colorato;
EL. 8: balzi a rana sui 5 metri
L’elemento consiste nell’imitazione della motricità della rana, utilizzando in alternanza gli arti superiori in appoggio
palmare simultaneo corrispondente alla larghezza delle spalle seguito dal recupero degli arti inferiori pari uniti
inframmezzo. La motricità che viene realizzata ha un andamento di tipo ciclico. L’elemento viene ripetuto se
l’Atleta non rispetta l’alternanza degli appoggi, se comincia con le mani oltre o sopra la linea di inizio o se riprende
la corsa senza prima aver superato, a piedi pari uniti, la linea di fine;
El. 9: corsa finale
Nessuna penalità.
4
PERCORSO A TEMPO CLASSE ESORDIENTI “A” - ESORDIENTI “B”
(Le distanze, dove non specificato, sono espresse in centimetri)
fig. 2
Legenda:
1) Capovolta avanti;
2) Slalom tra i paletti;
3) Capovolta indietro;
4) Capovolta saltata (tuffo);
5) Ruota dx;
6) Ruota sx;
7) Balzi con appoggio monopodale avanti e laterali;
8) Corsa finale.
Materiale occorrente per il Percorso a Tempo:
n° 5 materassini 2 mt x 1 mt;
n° 8 paletti con basamento, altezza 1 mt, oppure bottiglie piene di sabbia con bastoni;
n° 1 ostacolo altezza cm 30 (coni a tre fori con asta orizzontale o similari);
n° 12 cerchi Ø cm 50-60;
n° 4 coni o clavette o bottiglie di plastica colorate segna limite corsia;
n° 1 cono o clavetta o bottiglia di plastica colorata per sbarrare l’ingresso a sinistra dell’ El. 2;
n° 1 rotolo di nastro in plastica bianco e rosso (tipo lavori stradali) per la delimitazione delle corsie;
n° 1 rotolo di nastro adesivo colorato.
Per il posizionamento degli elementi del Percorso a Tempo fare riferimento alla fig. 2.
Modalità esecutive degli elementi del Percorso a Tempo:
El. 1: capovolta avanti
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta esce lateralmente dal materassino;
El. 2: slalom tra i paletti
Si inizia alla destra del primo paletto. L’elemento viene ripetuto solo se l’Atleta salta un passaggio tra un paletto e
l’altro. Qualora un paletto cada o si sposti, l’Atleta deve fermarsi e riposizionarlo senza ripetere l’elemento;
5
El. 3: capovolta indietro
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta esce lateralmente dal materassino;
El. 4: capovolta saltata (tuffo)
L’elemento viene ripetuto se l’Atleta esce lateralmente dal materassino, se abbatte l’ostacolo o effettua lo stacco
con un piede solo. È ammesso il superamento dell’ostacolo anche senza la fase aerea iniziale;
El. 5: ruota dx
L’elemento viene ripetuto se i piedi non oltrepassano la linea del bacino o se l’Atleta esce lateralmente dal
materassino. È possibile invertire l’ordine dx-sx, purché la ruota sia eseguita bilateralmente;
El. 6: ruota sx
L’elemento viene ripetuto se i piedi non oltrepassano la linea del bacino o se l’Atleta esce lateralmente dal
materassino. È possibile invertire l’ordine dx-sx, purché la ruota sia eseguita bilateralmente;
El. 7: balzi con appoggio monopodale avanti e laterali
I cerchi di destra vanno affrontati con il piede destro e quelli di sinistra con il piede sinistro. L’elemento viene
ripetuto se l’Atleta inverte l’ordine degli appoggi, se non compie il balzo all’interno del cerchio o lo calpesta. Se il
cerchio viene spostato, l’Atleta deve fermarsi e riposizionarlo;
El. 8: corsa finale
Nessuna penalità.
La valutazione è espressa in punteggio per la Classe Esordienti “A” ed in minuti secondi per la Classe Esordienti
“B”, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di punteggio” (V. Pag. 9).
GIOCO TECNICO CON PALLONCINO
Viene usato un palloncino di spugna, dimensione calcio, sospeso all’altezza del viso.
Per tutte le Classi:
Tecniche di gambe ammesse, eseguite esclusivamente con l’arto arretrato:
- calcio circolare frontale sul piano trasverso (Mawashigeri);
- calcio circolare frontale rovescio sul piano trasverso (Ura-Mawashigeri);
- calcio circolare con rotazione dorsale rovescio sul piano trasverso (Ushiro-Ura-Mawashigeri).
Tecniche di braccia ammesse:
- pugno diretto arto superiore omolaterale (Kizamitsuki);
- pugno diretto arto superiore controlaterale (Gyakutsuki);
- pugno rovescio sul piano trasverso (Uraken).
La valutazione è espressa in punteggio, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di
punteggio” (V. Pag. 9).
CLASSE BAMBINI “A” - BAMBINI “B”
La prova consiste in 20” di libera combinazione di tecniche di gambe e di braccia.
CLASSE RAGAZZI
La prova consiste in 20” di libera combinazione di tecniche di gambe + 15” di libera combinazione di tecniche di
gambe e di braccia. Un colpo di fischietto determinerà il passaggio dalla prima alla seconda parte della prova.
CLASSE ESORDIENTI “A”
La prova consiste in 20” di libera combinazione di tecniche di gambe + 15” di libera combinazione di tecniche di
gambe e di braccia. Un colpo di fischietto determinerà il passaggio dalla prima alla seconda parte della prova.
6
PROVA LIBERA - FONDAMENTALI
Per le Classi Bambini “A” e Bambini “B” è una prova obbligatoria con gli stessi contenuti minimi delle Classi
Ragazzi, Esordienti “A” ed Esordienti “B”.
La valutazione è espressa in punteggio, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di
punteggio” (V. Pag. 9).
Nota: - Si consiglia di attingere agli esercizi propedeutici per il Kata.
CLASSE BAMBINI
La prova ha la durata di 20”.
PROVE A SCELTA
PROVA LIBERA - FONDAMENTALI
Per le Classi Ragazzi, Esordienti “A” ed Esordienti “B” è una prova alternativa a quella di Sound Karate.
La Prova Libera consiste nella combinazione in successione di posture ed azioni fondamentali del karate.
I contenuti minimi richiesti sono:
- 2 tecniche di gamba simmetriche (dx-sx) anche non consecutive sul piano sagittale (Maegeri o Kakatogeri);
- 2 tecniche di gamba simmetriche (dx-sx) anche non consecutive sul piano trasverso (Mawashigeri);
- 2 tecniche di braccio simmetriche (dx-sx) anche non consecutive sul piano sagittale (Oitzuki o Gyakutzuki);
- 2 tecniche di braccio simmetriche (dx-sx) anche non consecutive sul piano trasverso (Uraken);
- 2 fasi acrobatiche simmetriche (dx-sx) anche non consecutive (di impegno modesto, in cui si prevede lo stacco
dei piedi da terra);
- parate di vario tipo ed a varia altezza.
Le tecniche tra parentesi sono solo alcuni esempi.
A questi contenuti minimi vanno associate tutte quelle tecniche che sono ritenute funzionali all’esercizio. Le
posizioni di guardia sono libere.
La valutazione è espressa in punteggio, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di
punteggio” (V. Pag. 9).
Nota: - Si consiglia di attingere agli esercizi propedeutici per il Kata.
CLASSE RAGAZZI
La prova ha la durata di 30”.
CLASSE ESORDIENTI “A”
La prova ha la durata di 40”.
COMBATTIMENTO DIMOSTRATIVO CLASSI RAGAZZI - ESORDIENTI “A”
La prova consiste in una dimostrazione di Combattimento (Kumite) effettuata da due Atleti della stessa Società
Sportiva, eseguendo le tecniche previste nel Regolamento Esordienti (V. Programma Attività Federale), dando
dimostrazione di capacità tecnico-tattiche così articolate:
a) movimento e controllo del territorio (naturalezza delle posizioni e fluidità dei movimenti);
b) strutturazione dello spazio e del tempo (corretto uso della distanza e corretta scelta del tempo);
c) padronanza simmetrica dei fondamentali (bilateralità delle azioni tecniche);
d) tattica (organizzazione, razionalità e creatività nel comportamento tattico in fase di attacco e in fase di difesa).
La prova ha la durata di 60”; a 50” viene dato il segnale che il combattimento sta per terminare (Atoshi-Baraku).
La valutazione è espressa in punteggio in base criteri di valutazione illustrati nel paragrafo “Parametri di
valutazione e di punteggio” (V. Pag. 9).
È obbligatorio l’uso dei guantini, dei paratibia e dei paracollo del piede.
È facoltativo l’uso del corpetto e del paradenti.
7
Azioni consentite:
- calcio circolare frontale sul piano trasverso al capo ed al tronco (Mawashigeri Jodan e Chudan)
- calcio circolare frontale rovescio sul piano trasverso al capo (Ura-Mawashigeri Jodan)
- pugno rovescio al capo (Uraken Jodan)
- pugno diretto controlaterale al tronco (Giakutsuki Chudan)
Tutte le tecniche portate alla testa, al viso ed al collo (Jodan) non devono arrivare a contatto, nemmeno
epidermico.
Tutte le tecniche portate al torace e all’addome (Chudan) possono essere con leggero contatto.
Comportamenti ed azioni vietate:
- tutte le tecniche non citate tra quelle consentite;
- le proiezioni;
- le grida intimidatorie e gli atteggiamenti aggressivi;
- le tecniche consentite portate in zone del corpo non ammesse;
- i contatti eccessivi al tronco (Chudan) e tutti i contatti anche epidermici al capo (Jodan).
Nel Combattimento Dimostrativo, qualora il numero dei partecipanti sia dispari, è ammessa la ripetizione della
prova da parte di un pari Classe della stessa Società Sportiva. Ovviamente, sarà soggetto alla valutazione finale
solo l’Atleta che non ha precedentemente gareggiato.
COMBATTIMENTO (KUMITE) CLASSE ESORDIENTI “B”
Le categorie di peso, la durata dei combattimenti, le modalità tecniche e le protezioni della prova di Kumite sono
quelle stabilite dagli Artt. 4, 5 e 20 Punto 6 del Programma dell’Attività Federale.
FORMA (KATA) CLASSE ESORDIENTI “B”
Le modalità tecniche della prova di Kata sono stabilite dagli Artt. 6 e 20 Punto 7 del Programma dell’Attività
Federale. È una prova alternativa a quella di Sound Karate.
SOUND KARATE CLASSI RAGAZZI - ESORDIENTI “A” - ESORDIENTI “B”
La prova di Sound Karate è individuale e si effettua utilizzando una base musicale. I movimenti si eseguono
indicativamente nelle quattro direzioni cardinali (Nord/Est/Ovest/Sud) con ritorno alla direzione di partenza ed alla
postura iniziale. Le combinazioni di tecniche possono essere quelle proposte dal “Progetto Sport a Scuola Karate”
(FIJLKAM Edizione 2004) o di libera composizione con gli stessi contenuti minimi della Prova Libera.
È una prova alternativa alla Prova Libera delle Classi Ragazzi ed Esordienti “A” o a quella di Kata della Classe
Esordienti “B”. La valutazione è espressa in punteggio, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di
valutazione e di punteggio” (V. Pag. 9).
Nota:
- Nell’esecuzione della prova deve essere privilegiata la qualità del movimento.
- Le combinazioni vanno composte in modo da formare un unico esercizio della durata prevista.
- I movimenti vanno inscritti all’interno del tempo in 4/4, in modo che ogni azione si armonizzi con la scansione
(un tempo in battere e 3 in levare).
- Si consiglia di scegliere una colonna musicale nella quale i suoni ed i tempi siano facilmente percepibili e di non
superare le 100 battute/min.
- I partecipanti dovranno presentarsi con base musicale e riproduttore.
CLASSE RAGAZZI
La prova ha la durata di 30”.
CLASSE ESORDIENTI “A”
La prova ha la durata di 40”.
CLASSE ESORDIENTI “B”
Il tempo previsto va da un minimo di 60” ad un massimo di 80”.
8
PARAMETRI DI VALUTAZIONE E DI PUNTEGGIO
CLASSI BAMBINI “A - BAMBINI “B” - RAGAZZI - ESORDIENTI “A”
Percorso a Tempo:
Il tempo ottenuto sarà moltiplicato per 2 e determinerà il punteggio finale della prova. Ad esempio: tempo
impiegato 22” x 2 = punti 44.
Ogni errore sarà sanzionato per mezzo della ripetizione dell’elemento fino ad un massimo complessivo, tra tutti gli
elementi, di due ripetizioni, dopo le quali il Percorso a Tempo sarà, in ogni caso, portato a conclusione senza
ulteriori interruzioni. È ammesso l’uso di scarpe ginniche.
Gioco Tecnico con Palloncino, Combattimento Dimostrativo,
Prova Libera e Sound Karate:
I punti a disposizione di ogni Giudice per ciascuna prova sono 20, partendo da una base di 10.
Pertanto, il giudizio che ogni singolo Giudice esprimerà, ad esempio, per una prova giudicata non classificabile
sarà di 10 + 0 =10. Ogni Giudice ha a sua disposizione venti tabelle numerate da 10 a 30.
Per le Classi Bambini “A”, Bambini “B”, Ragazzi ed Esordienti “A” il punteggio finale di ogni prova viene annotato
dai Giudici sulla Scheda di Gara in possesso degli Atleti.
Al termine delle prove previste, la Scheda di Gara viene consegnata al Presidente di Giuria del tavolo centrale.
Gioco Tecnico con Palloncino:
Le valutazioni saranno espresse dai tre Giudici secondo i seguenti parametri:
Tecnica
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Modesto
Non classificabile
6
5
4
3
2
1
0
Postura e guardia
Ottimo
5
Buono
4
Discreto
3
Sufficiente
2
Insufficiente
1
Non classificabile
0
Simmetria (bilateralità)
Ottimo
3
Discreto
2
Insufficiente
1
Non classificabile 0
Distanza
Ottimo
Discreto
Insufficiente
Non classificabile
3
2
1
0
Dinamismo motorio
Ottimo
3
Discreto
2
Insufficiente
1
Non classificabile 0
Ogni sanzione verrà verbalizzata dall’Arbitro Centrale, detraendo ad ogni richiamo 1 punto, senza arrivare così
alla squalifica (Hansoku). Il totale del punteggio sarà dato, quindi, dalla somma dei tre Giudici, meno le eventuali
penalità. Es.: 15 + 15 + 15 – 2 richiami = 43 punti.
Combattimento Dimostrativo:
Le valutazioni saranno espresse dai tre Giudici secondo i seguenti parametri:
Tecniche di Gambe
Ottimo
9
Buono
8
Discreto
7
Sufficiente
6
Mediocre
5
Insufficiente
4
Modesto
3
Scarso
2
Scadente
1
Non classificabile
0
Tattica in attacco
Ottimo
Buono
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
4
3
2
1
0
Tattica in difesa
Ottimo
Buono
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
4
3
2
1
0
Tecniche di Braccia
Ottimo
3
Discreto
2
Insufficiente
1
Non classificabile 0
Ogni sanzione verrà verbalizzata dall’Arbitro Centrale, detraendo ad ogni richiamo 1 punto, senza arrivare così
alla squalifica (Hansoku). Il totale del punteggio sarà dato, quindi, dalla somma dei tre Giudici, meno le eventuali
penalità. Es.: 15 + 15 + 15 – 2 richiami = 43 punti.
Il giudizio viene espresso con un punteggio separato per ogni Atleta, ma senza assegnazione di vittoria, essendo
una dimostrazione di coppia.
9
Prova Libera:
Le valutazioni saranno espresse dai tre Giudici secondo i seguenti parametri:
Tecnica
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
5
4
3
2
1
0
Creatività
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
5
4
3
2
1
0
Ritmo
Ottimo
Buono
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
4
3
2
1
0
Kime
Ottimo
Discreto
Insufficiente
Non classificabile
3
2
1
0
Espressività
Ottimo
Discreto
Insufficiente
Non classificabile
3
2
1
0
Per ogni secondo in più sarà sottratto 1 punto dalla valutazione finale espressa.
Sound Karate:
Le valutazioni saranno espresse dai tre Giudici secondo i seguenti parametri:
Ritmo
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Mediocre
Insufficiente
Scarso
Non classificabile
7
6
5
4
3
2
1
0
Creatività
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Modesto
Non classificabile
6
5
4
3
2
1
0
Tecnica
Ottimo
Buono
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
4
3
2
1
0
Kime
Ottimo
Discreto
Insufficiente
Non classificabile
3
2
1
0
Nel caso in cui si verifichino degli errori dell’adeguamento dei movimenti al tempo scandito dalla base musicale,
l’esercizio deve essere considerato, al massimo, sufficiente.
Per ogni secondo in più sarà sottratto 1 punto dalla valutazione finale espressa.
Le modalità tecniche della prova di Sound Karate sono quelle pubblicate nel volume “Progetto Sport a Scuola
Karate” (FIJLKAM Edizione 2004).
CLASSE ESORDIENTI “B”
Percorso a Tempo:
Le modalità tecniche della prova del Percorso a Tempo sono quelle della Classe Esordienti “A”.
La classifica del Percorso a Tempo viene fatta esclusivamente sulla base del tempo di percorrenza, senza
moltiplicare il tempo ottenuto per 2.
Kumite:
Le categorie di peso, la durata dei combattimenti, le modalità tecniche e le protezioni della prova di Kumite
Esordienti “B” sono quelle stabilite dagli Artt. 4, 5 e 20 Punto 6 del Programma dell’Attività Federale.
Kata:
Le modalità tecniche della prova di Kata sono stabilite dagli Artt. 6 e 20 Punto 7 del Programma dell’Attività
Federale.
Sound Karate:
La valutazione è espressa in punteggio, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di
punteggio” (V. Pag. 9).
DISPOSIZIONE DEGLI UFFICIALI DI GARA
Percorso a Tempo:
2 Arbitri:
Accompagnano gli Atleti lungo la prova dando il via, cronometrando il tempo e comminando le penalità;
il secondo Arbitro dà il via quando l’Atleta partito precedentemente è a metà percorso;
1 Giudice al tavolo di quadrato:
Moltiplica per 2 il tempo comunicatogli dagli Arbitri ed annota il punteggio sulla colonna di sua pertinenza del
Verbale di Gara (fig. 3) e sulla Scheda di Gara (fig. 4).
10
Gioco Tecnico con Palloncino, Prova Libera, Combattimento Dimostrativo e Sound Karate:
1 Arbitro Centrale;
2 Giudici seduti;
1 Giudice al tavolo di quadrato:
Somma le 3 valutazioni espresse, sottrae le eventuali penalità ed annota il punteggio sulla colonna di sua
pertinenza del Verbale di Gara (fig. 3) e sulla Scheda di Gara (fig. 4). Nel Combattimento Dimostrativo le
valutazioni vengono espresse separatamente ed annotate sulle rispettive Schede di Gara.
Tavolo centrale:
1 Presidente di Giuria :
Raccoglie le Schede di Gara restituite dagli Atleti alla fine delle prove, annotando i punteggi sul Verbale di Gara
(fig. 3), che riassumerà, così, la totalità delle prove e la classifica finale delle singole prove e della Combinata.
Kumite Esordienti:
come da Regolamento Federale.
CLASSIFICHE
In tutte le classifiche, a parità di punteggio, prevale l’Atleta più giovane.
La classifica per Società Sportive deve essere fatta tenendo presente quanto disposto dall’ Art. 13 del
Programma Attività Federale.
In caso di parità fra due Società Sportive, prevale quella con il minor numero di Atleti. In caso di ulteriore parità,
prevale quella con l’Atleta più giovane.
COMBINATA
Bambini “A” e Bambini “B”
La classifica della Combinata risulterà dalla somma dei punteggi della prova del Gioco Tecnico con Palloncino e
della Prova Libera meno il punteggio del Percorso a Tempo.
- Es.: Prova Libera p.ti 39 + Gioco Tecnico con Palloncino p.ti 42 - Percorso a Tempo p.ti 44 = p.ti Combinata 37.
Ragazzi ed Esordienti “A”
Come nella Classe Bambini, con l’unica differenza che, nel caso sia stata eseguita più di una prova appartenente
al gruppo denominato “a scelta”, sarà presa in considerazione solo quella con il punteggio più alto.
Esordienti “B”
La classifica totale della Combinata risulterà dalla somma dei punteggi conseguiti dagli Atleti (in base ai criteri
stabiliti dall’Art. 13 Punto 2 del Programma dell’Attività Federale) nella prova del Percorso a Tempo e nella prova
di Kumite o di Kata / Sound Karate. Nel caso sia stata eseguita più di una prova appartenente al gruppo
denominato “a scelta”, sarà presa in considerazione solo quella con il punteggio più alto.
SINGOLA PROVA
Oltre alla classifica della Combinata sarà stilata anche quella di ogni singola prova suddivisa per Classe (V.
Prospetto Analitico della Competizione Pag. 12). In tutte le Classi è possibile partecipare anche ad una o due
prove.
PREMIAZIONI
Per le premiazioni vale quanto stabilito dall’Art. 14, Punto 3 del Programma dell’Attività Federale.
Comunque, tutti i partecipanti riceveranno un premio (medaglietta o gadget).
11
PROSPETTO ANALITICO DELLA COMPETIZIONE
ETÀ
5-6 anni
CLASSI DI GARA
Bambini “A”
PROVA
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20 ”
Prova Libera 20”
7-8 anni Bambini “B”
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20 ”
Prova Libera 20”
9-10 anni Ragazzi
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20 ”+15”
Prova Libera 30” o Sound Karate 30”
Combattimento Dimostrativo 60”
11-12 anni Esordienti “A”
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20 ”+15”
Prova Libera 40” o Sound Karate 40”
Combattimento Dimostrativo 60”
13-14 anni Esordienti “B” Femminile Percorso a Tempo
Combattimento (Kumite)
Forma (Kata) o Sound Karate 60”-80”
13-14 anni Esordienti “B” Maschile Percorso a Tempo
Combattimento (Kumite)
Forma (Kata) o Sound Karate 60”-80”
* * * * *
12
CARATTERE
obbligatorio
obbligatorio
obbligatorio
obbligatorio
obbligatorio
obbligatorio
obbligatorio
obbligatorio
a scelta
a scelta
obbligatorio
obbligatorio
a scelta
a scelta
obbligatorio
a scelta
a scelta
obbligatorio
a scelta
a scelta
SESSO
M+F
M+F
M+F
M+F
M+F
M+F
M+F
M+F
M+F
M+F
M+F
M+F
M+F
M+F
F
F
F
M
M
M
ALLEGATO
VERBALE DI GARA
Il Verbale di Gara delle Classi Bambini “A”, Bambini “B”, Ragazzi ed Esordienti “A”, del quale vediamo un
particolare nella fig. 3, denominato "Verb Gar Comb GdG Ka A4-A3.doc" deve essere stampato in formato A4 e
fotocopiato in formato A3.
Viene compilato con i nomi dei partecipanti il venerdì precedente alla gara e fotocopiato.
Ne viene distribuita una copia per ogni quadrato di gara più una copia per il tavolo centrale.
fig. 3
SCHEDA DI GARA
Ogni Giudice responsabile di quadrato compila con i punteggi
ottenuti la colonna di sua pertinenza del Verbale di Gara ed
annota il punteggio sulla Scheda di Gara (fig. 4) che gli Atleti
gli consegnano prima dell’inizio della prova.
Terminate le prove previste, gli Atleti consegnano le Schede
di Gara al Presidente di Giuria del tavolo centrale. Egli
trascriverà i punteggi sul Verbale di Gara, che riassumerà,
così, la totalità delle prove e la classifica finale delle singole
prove e della Combinata.
NOTA: Si consiglia di fotocopiare le Schede di Gara su
cartoncino di colore diverso per ogni Classe di gara.
fig. 4
13
ISTRUZIONI SCHEDE NUMERATE
Stampare le schede numerate (da 10 a 30) e fotocopiarle su
cartoncino colorato (fig. 5).
Ritagliare e plastificare.
Stampare i promemoria dei parametri di valutazione e
punteggio e fotocopiarli su cartoncino di colore diverso da
quello delle schede numerate.
Ritagliare, assemblare fronte e retro e plastificare.
Forare in un angolo e unire schede numerate e promemoria
con un anello o una catenina metallica.
fig. 5
Per le prove di Kumite e di Kata della Classe Esordienti “B” vengono usati i Verbali di Gara Federali già esistenti.
* * * * *
BIBLIOGRAFIA
AA.VV. – Corpo, movimento, prestazione. Vol 1 e Vol 2 – CONI/IEI G. Treccani, Roma 1986
AA.VV. – Corpo, movimento, salute. Vol. 1 e Vol. 2 – CONI/IEI G. Treccani, Roma 1992 e 1993
AA.VV. – L’educazione motoria di base – CONI/IEI G. Treccani, Roma 1987
AA.VV. – Tutti i volumi della Collana FIJLKAM e le pubblicazioni della Scuola Nazionale FIJLKAM, Roma 2003
ASCHIERI P. – Karate. Il combattimento – Sperling & Kupfer Editori, Milano 2000
GARDNER H. – Formae Mentis – Feltrinelli Editore, Milano 2002
M.I.U.R. – Circolari e pubblicazioni varie – Roma 2003/2004
* * * * *
14
PREMESSA
La proposta di questa competizione rappresenta una delle possibili evoluzioni del “Progetto Sport a Scuola
Karate” (FIJLKAM Edizione 2004). Essa prende spunto dal Programma realizzato dal Gruppo di Lavoro Attività
Giovanile della FIJLKAM ed opportunamente modificato, in considerazione della richiesta manifestata dal mondo
della Scuola di adattare i contenuti tecnici delle gare alle reali possibilità offerte dalla pratica sportiva in ambito
studentesco. Obiettivo di questo progetto, quindi, è far sì che questo avvenga, mantenendo il contesto in un livello
di difficoltà crescente ma sempre proporzionato all’età, alle capacità dei partecipanti, al tempo di allenamento
previsto nelle ore curriculari ed al rispetto delle normative vigenti.
Le linee guida fissate dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e sulle quali è imperniato il Progetto
approvato dalla Commissione C.O.N.I. – M.I.U.R., prevedono:
Esercizio destrutturato = Percorso a Tempo;
Esercizio semistrutturato = Gioco Tecnico con Palloncino;
Esercizio strutturato = Prova Tecnica.
La formula di gara combinata che ne scaturisce chiama lo Studente ad esprimersi a ”tutto campo”
permettendone, conseguentemente, una valutazione completa. Ciò si rende necessario data la caratteristica del
Karate che utilizza un insieme vario ed articolato di azioni tecniche che hanno il loro fondamento in capacità
cognitive e coordinative alquanto diversificate ed in capacità motorie ad esse altamente integrate. Pertanto, si
ritiene opportuno evitare una richiesta fondata solo su abilità tecniche.
DESCRIZIONE DELLA COMPETIZIONE
La competizione è denominata “Combinata Giochi Sportivi Studenteschi Karate” ed adotta una formula di gara
che utilizza Percorso a Tempo, Gioco Tecnico con Palloncino, Prova Libera e Sound Karate, consentendo ai
partecipanti l’espressione di schemi motori, abilità tecniche propedeutiche ed esercizi di gara. Il tutto è poi
ricomposto in una classifica combinata che, parametrando in modo opportuno i risultati delle singole prove,
premierà gli Studenti che meglio si sono espressi nel complesso della competizione. Comunque, gli Studenti che
non parteciperanno a tutte le prove previste in ogni Classe di gara saranno inseriti nelle classifiche separate.
La Rappresentativa d’Istituto è di libera composizione. La partecipazione delle Rappresentative alle Fasi
successive a quella d’Istituto viene stabilita dalla Commissione competente. Le prove vengono svolte in impianti
regolamentari approvati dalla FIJLKAM.
PROSPETTO GLOBALE DELLA “COMBINATA GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI KARATE”
CLASSI DI GARA
Scuola Media I° grado
I° e 2°anno
3° anno
Scuola Media II° grado
I°, 2° e 3° anno
4° e 5° anno
PROVE
1^ Prova: Percorso a Tempo
2^ Prova: Gioco Tecnico con Palloncino
3^ Prova: Prova Libera o Sound Karate
1^ Prova: Percorso a Tempo
2^ Prova: Gioco Tecnico con Palloncino
3^ Prova: Prova Libera o Sound Karate
1^ Prova: Percorso a Tempo
2^ Prova: Gioco Tecnico con Palloncino
3^ Prova: Prova Libera o Sound Karate
1^ Prova: Percorso a Tempo
2^ Prova: Gioco Tecnico con Palloncino
3^ Prova: Prova Libera o Sound Karate
ASPETTI ORGANIZZATIVI “COMBINATA GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI KARATE”
Il numero minimo di aree di gara previste è quattro. Date le caratteristiche della “Combinata Giochi Sportivi
Studenteschi Karate”, non è richiesto il rispetto di un ordine prestabilito nell’effettuazione delle prove. E’, pertanto,
consigliabile, per ridurre i tempi morti, distribuire i partecipanti delle singole Classi su tutte le aree di gara.
1
PERCORSO A TEMPO
(Le distanze, dove non specificato, sono espresse in centimetri)
fig. 1
In tutte le Classi di gara ogni errore sarà sanzionato, ove previsto, per mezzo della ripetizione dell’elemento. Sono
ammesse un massimo di due ripetizioni nello svolgimento complessivo del Percorso a Tempo, dopo le quali la
prova verrà in ogni caso portata a termine senza ulteriori ripetizioni. Non vi è limite al riposizionamento degli
ostacoli, ove previsto.
Il Percorso a Tempo può essere modificato in funzione di una semplificazione, a condizione che i partecipanti
siano informati tempestivamente.
La valutazione è espressa in punteggio, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di
punteggio” (V. Pag. 6).
Legenda:
1) Capovolta avanti;
2) Slalom tra i paletti;
3) Capovolta indietro;
4) Capovolta saltata (tuffo);
5) Ruota dx;
6) Ruota sx;
7) Balzi con appoggio monopodale avanti e laterali;
8) Corsa finale.
Materiale occorrente per il Percorso a Tempo:
n° 5 materassini 2 mt x 1 mt;
n° 8 paletti con basamento, altezza 1 mt, oppure bottiglie piene di sabbia con bastoni;
n° 1 ostacolo altezza cm 30 (coni a tre fori con asta orizzontale o similari);
n° 12 cerchi Ø cm 50-60;
n° 4 coni o clavette o bottiglie di plastica colorate segna limite corsia;
n° 1 cono o clavetta o bottiglia di plastica colorata per sbarrare l’ingresso a sinistra dell’ El. 2;
n° 1 rotolo di nastro in plastica bianco e rosso (tipo lavori stradali) per la delimitazione delle corsie;
n° 1 rotolo di nastro adesivo colorato.
Per il posizionamento degli elementi del Percorso a Tempo si deve fare riferimento alla fig. 1.
2
Modalità esecutive degli elementi del Percorso a Tempo:
El. 1: capovolta avanti
L’elemento viene ripetuto se lo Studente esce lateralmente dal materassino;
El. 2: slalom tra i paletti
Si inizia alla destra del primo paletto. L’elemento viene ripetuto solo se lo Studente salta un passaggio tra un
paletto e l’altro. Qualora un paletto cada o si sposti, lo Studente deve fermarsi e riposizionarlo senza ripetere
l’elemento;
El. 3: capovolta indietro
L’elemento viene ripetuto se lo Studente esce lateralmente dal materassino;
El. 4: capovolta saltata (tuffo)
L’elemento viene ripetuto se lo Studente esce lateralmente dal materassino, se abbatte l’ostacolo o effettua lo
stacco con un piede solo. È ammesso il superamento dell’ostacolo anche senza la fase aerea iniziale;
El. 5: ruota dx
L’elemento viene ripetuto se i piedi non oltrepassano la linea del bacino o se lo Studente esce lateralmente dal
materassino. È possibile invertire l’ordine dx-sx, purché la ruota sia eseguita bilateralmente;
El. 6: ruota sx
L’elemento viene ripetuto se i piedi non oltrepassano la linea del bacino o se lo Studente esce lateralmente dal
materassino. È possibile invertire l’ordine dx-sx, purché la ruota sia eseguita bilateralmente;
El. 7: balzi con appoggio monopodale avanti e laterali
I cerchi di destra vanno affrontati con il piede destro e quelli di sinistra con il piede sinistro. L’elemento viene
ripetuto se lo Studente inverte l’ordine degli appoggi, se non compie il balzo all’interno del cerchio o lo calpesta.
Se il cerchio viene spostato, lo Studente deve fermarsi e riposizionarlo;
El. 8: corsa finale
Nessuna penalità.
GIOCO TECNICO CON PALLONCINO
Tecniche di gambe ammesse, eseguite esclusivamente con l’arto arretrato:
- calcio circolare frontale sul piano trasverso (Mawashigeri);
- calcio circolare frontale rovescio sul piano trasverso (Ura-Mawashigeri);
- calcio circolare con rotazione dorsale rovescio sul piano trasverso (Ushiro-Ura-Mawashigeri).
Tecniche di braccia ammesse:
- pugno diretto arto superiore omolaterale (Kizamitsuki);
- pugno diretto arto superiore controlaterale (Gyakutsuki);
- pugno rovescio sul piano trasverso (Uraken).
La valutazione è espressa in punteggio, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di
punteggio” (V. Pag. 6).
La prova consiste in 20” di libera combinazione di tecniche di gambe + 15” di libera combinazione di tecniche di
gambe e di braccia. Un colpo di fischietto determinerà il passaggio dalla prima alla seconda parte della prova.
Viene usato un palloncino di spugna, dimensione calcio, sospeso all’altezza del viso e la prova consiste in:
1) 20 secondi di libera esecuzione di tecniche di gambe utilizzando l’arto arretrato. La struttura della tecnica
prevede l’uscita in distanza, come nel combattimento di gara. E’ fatto obbligo di usare la postura e la guardia
(alta) da combattimento, nonché il dinamismo motorio che caratterizza le fasi preliminari (spostamenti) e
successive all’attacco (zanshin).
2) 15 secondi di libera esecuzione di tecniche di braccia e di gambe. Vigono i medesimi obblighi della prima parte
della prova. Tra gli arti e il palloncino non deve verificarsi nessuna forma di contatto, tuttavia le tecniche debbono
essere effettuate alla distanza corretta. In caso di contatto l’Arbitro fermerà la prova, riposizionerà il palloncino,
sanzionerà lo Studente e farà ripartire la prova.
La valutazione è espressa in punteggio. in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di
punteggio” (V. Pag. 6).
3
PROVA LIBERA - FONDAMENTALI
È una prova alternativa a quella di Sound Karate.
La Prova Libera consiste nella combinazione in successione di posture ed azioni fondamentali del karate.
I contenuti minimi richiesti sono:
- 2 tecniche di gamba simmetriche (dx-sx) anche non consecutive sul piano sagittale (Maegeri o Kakatogeri);
- 2 tecniche di gamba simmetriche (dx-sx) anche non consecutive sul piano trasverso (Mawashigeri);
- 2 tecniche di braccio simmetriche (dx-sx) anche non consecutive sul piano sagittale (Oitzuki o Gyakutzuki);
- 2 tecniche di braccio simmetriche (dx-sx) anche non consecutive sul piano trasverso (Uraken);
- 2 fasi acrobatiche simmetriche (dx-sx) anche non consecutive (di impegno modesto, in cui si prevede lo stacco
dei piedi da terra);
- parate di vario tipo ed a varia altezza.
Le tecniche tra parentesi sono solo alcuni esempi.
A questi contenuti minimi vanno associate tutte quelle tecniche che sono ritenute funzionali all’esercizio. Le
posizioni di guardia sono libere. La prova ha la durata di 60”.
La valutazione è espressa in punteggio, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di
punteggio” (V. Pag. 6).
SOUND KARATE
È una prova alternativa a quella Libera.
La prova di Sound Karate è individuale e si effettua utilizzando una base musicale. I movimenti si eseguono
indicativamente nelle quattro direzioni cardinali (Nord/Est/Ovest/Sud) con ritorno alla direzione di partenza ed alla
postura iniziale. Le combinazioni di tecniche possono essere quelle proposte dal “Progetto Sport a Scuola
Karate” (FIJLKAM Edizione 2004) o di libera composizione con gli stessi contenuti minimi della Prova Libera.
La prova ha la durata di 60”.
La valutazione è espressa in punteggio, in base ai criteri illustrati nel paragrafo “Parametri di valutazione e di
punteggio” (V. Pag. 6).
Nota:
- Nell’esecuzione della prova deve essere privilegiata la qualità del movimento.
- Le combinazioni vanno composte in modo da formare un unico esercizio della durata prevista.
- I movimenti vanno inscritti all’interno del tempo in 4/4, in modo che ogni azione si armonizzi con la scansione
(1 tempo in battere e 3 in levare).
- Si consiglia di scegliere una colonna musicale nella quale i suoni ed i tempi siano facilmente percepibili e di non
superare le 100 battute/min.
- I partecipanti dovranno presentarsi con base musicale e riproduttore.
COMBATTIMENTO (KUMITE) ESORDIENTI “B”
La prova di Combattimento (Kumite) Esordienti “B” può essere scelta e aver luogo separatamente e non fa,
pertanto, cumulo con quelle della combinata. Obiettivo della prova è mostrare la completezza del bagaglio
tecnico individuale nell’ambito di un comportamento tattico adeguatamente sviluppato in relazione all’età.
Nel Kumite il dinamismo aggressivo deve essere simbolizzato tramite attacchi e difese perfettamente controllati
ed il comportamento deve essere misurato (sono vietate, perciò, le grida intimidatorie) e privo di ogni altra
ostentazione di aggressività.
Gli Studenti debbono dare dimostrazione di capacità tecniche e tattiche così articolate:
a) padronanza simmetrica (bilateralità delle azioni tecniche);
b) tattica (organizzazione, razionalità e creatività nel comportamento tattico in fase di attacco e in fase di difesa);
c) controllo degli attacchi e gestione delle risorse energetiche;
d) strutturazione dello spazio e del tempo (corretto uso della distanza e corretta scelta del tempo);
Nel Kumite, quindi, viene verificata l’efficacia e il grado delle capacità tecniche e tattiche ovvero le capacità di
elaborare risposte creative, efficaci e controllate.
La prova ha la durata di 80’’; a 60’’ viene dato il segnale che il combattimento sta per terminare (Atoshi-Baraku).
L’Arbitro Centrale dà il segnale di inizio (Shobu Hajime) e di fine (Yame) del combattimento e interviene ad
interrompere quando l’azione diventa sterile e confusa o quando è necessario prevenire situazioni
potenzialmente pericolose.
Interviene, inoltre, per infliggere sanzioni in caso di infrazioni al Regolamento (uscite, azioni pericolose,
mancanza o perdita intenzionale di controllo negli attacchi, ecc.).
4
Azioni consentite:
E’ consentito portare alla testa, viso, collo (Jodan) senza contatto:
1) pugno rovescio sul piano trasverso (Uraken);
2) calcio circolare frontale sul piano trasverso (Mawashigeri).
3) calcio circolare frontale rovescio sul piano trasverso (Uramawashigeri).
E’ consentito portare al torace (Chudan, zona protetta dal corpetto) con controllo:
1) pugno diretto arto superiore controlaterale (Gyakutsuki);
2) calcio circolare frontale sul piano trasverso (Mawashigeri).
Le tecniche tra parentesi sono le uniche consentite.
Comportamenti e azioni vietate:
- assumere atteggiamenti aggressivi;
- emettere grida intimidatorie;
- portare tecniche non consentite o tecniche consentite in zone del corpo non consentite;
- eseguire tecniche di braccio o di gamba non controllate;
- eseguire tecniche di proiezione.
Punteggio:
- Tecniche di gamba (esecuzione, simmetria)
-Tattica (organizzazione, razionalità e creatività nel comportamento in fase di attacco)
lo stesso in fase di attacco
- Controllo degli attacchi
- Tecniche di braccio (esecuzione – simmetria)
- Gestione risorse energetiche
da 1 a 9 punti;
da 1 a 5 punti;
da 1 a 5 punti;
da 1 a 5 punti;
da 1 a 3 punti;
da 1 a 3 punti.
Il totale dei punti va, quindi, da un minimo di 6 ad un massimo di 30.
Limitatamente agli Studenti in lotta per il 1° e 2° posto e per i 3’ posti deve essere compilato l’apposito verbale.
Penalità:
Per uscite dall’area di gara, per mancanza o difetto delle tecniche, per azioni proibite:
- Ammonizione – Jogai
(1^ uscita – richiamo)
- meno 1 punto;
- Sanzione – Keikoku
(2^ uscita, controllo, azioni pericolose e/o proibite, mubobi)
- meno 2 punti;
- Sanzione grave – Hansoku Chui
(3^ uscita, controllo, azioni pericolose e/o proibite, mubobi)
- meno 3 punti;
- Interruzione della prova – Hansoku
(4^ uscita, controllo, azioni pericolose e/o proibite, mubobi)
- squalifica.
Protezioni:
Le protezioni da usare nel Combattimento (Kumite) Esordienti “B” sono quelle previste nell’Art. 5, Punti 8 e 9, del
Programma dell’Attività Federale.
Categorie di peso Scuola Media I° grado 3° anno
Maschile Esordienti “B” (13° - 14° anno):
Kg. 40 (con un minimo di Kg 35), 45, 50, 55, 60, 65, 70 e 80.
Femminile Esordienti “B” (13° - 14° anno):
Kg. 40 (con un minimo di Kg 35), 45, 50, 55 e 65.
Categorie di peso Scuola Media II° grado 1° 2° e 3° anno
Maschile Cadetti (15° - 16° - 17° anno):
Kg. 45 (con un minimo di Kg 40), 50, 55, 60, 65, 70, 75 e 85.
Femminile Cadette (15° - 16° - 17° anno):
Kg. 45 (con un minimo di Kg 40), 50, 55, 60 e 70.
5
Categorie di peso Scuola Media II° grado 4° e 5° anno
Maschile Juniores (18° - 19° - 20° anno):
Kg. 55 (con un minimo di 50), 60, 65, 70, 75, 80, 85 e oltre 85.
Femminile Juniores (18° - 19° - 20° anno):
Kg. 50 (con un minimo di Kg 45), 55, 60, 65 e oltre 65.
N.B.: La competizione, nel caso venga disputata, darà luogo ad una classifica separata.
PARAMETRI DI VALUTAZIONE E DI PUNTEGGIO
- PERCORSO A TEMPO:
Il tempo ottenuto sarà moltiplicato per 2 e determinerà il punteggio finale della prova.
Ad esempio: tempo impiegato 22” x 2 = punti 44.
Ogni errore sarà sanzionato per mezzo della ripetizione dell’elemento fino ad un massimo complessivo, tra tutti
gli elementi, di due ripetizioni, dopo le quali il Percorso a Tempo sarà, in ogni caso, portato a conclusione senza
ulteriori interruzioni. Nella prova del Percorso a Tempo è ammesso l’uso di scarpe ginniche.
- GIOCO TECNICO CON PALLONCINO, PROVA LIBERA E SOUND KARATE:
I punti a disposizione di ogni Giudice per ciascuna prova sono 20, partendo da una base di 10.
Pertanto, il giudizio che ogni singolo Giudice esprimerà, ad esempio, per una prova giudicata non classificabile
sarà di: 10 + 0 =10.
Ogni Giudice ha a sua disposizione venti tabelle numerate da 10 a 30.
Il punteggio finale di ogni prova viene annotato dai Giudici sulla Scheda di Gara in possesso degli Studenti.
Al termine delle prove previste, la Scheda di Gara viene consegnata al Giudice del tavolo centrale.
Gioco Tecnico con Palloncino:
Le valutazioni saranno espresse dai tre Giudici secondo i seguenti parametri:
Tecnica
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Modesto
Non classificabile
6
5
4
3
2
1
0
Postura e guardia
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
Simmetria (bilateralità)
5
4
3
2
1
0
Ottimo
Discreto
Insufficiente
Non classificabile
3
2
1
0
Distanza
Ottimo
Discreto
Insufficiente
Non classificabile
3
2
1
0
Dinamismo motorio
Ottimo
3
Discreto
2
Insufficiente
1
Non classificabile 0
Ogni sanzione verrà verbalizzata dall’Arbitro Centrale, detraendo ad ogni richiamo 1 punto, senza arrivare così
alla squalifica (Hansoku). Il totale del punteggio sarà dato, quindi, dalla somma dei tre Giudici, meno le eventuali
penalità. Es.: 15 + 15 + 15 – 2 richiami = 43 punti.
Prova Libera:
Le valutazioni saranno espresse dai tre Giudici secondo i seguenti parametri:
Tecnica
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
5
4
3
2
1
0
Creatività
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
5
4
3
2
1
0
Ritmo
Ottimo
Buono
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
4
3
2
1
0
Kime
Ottimo
Discreto
Insufficiente
Non classificabile
Per ogni secondo in più sarà sottratto 1 punto dalla valutazione finale espressa.
6
3
2
1
0
Espressività
Ottimo
Discreto
Insufficiente
Non classificabile
3
2
1
0
Sound Karate:
Le valutazioni saranno espresse dai tre Giudici secondo i seguenti parametri:
Ritmo
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Mediocre
Insufficiente
Scarso
Non classificabile
Creatività
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Insufficiente
Modesto
Non classificabile
7
6
5
4
3
2
1
0
6
5
4
3
2
1
0
Tecnica
Ottimo
Buono
Sufficiente
Insufficiente
Non classificabile
4
3
2
1
0
Kime
Ottimo
Discreto
Insufficiente
Non classificabile
3
2
1
0
Nel caso in cui si verifichino degli errori dell’adeguamento dei movimenti al tempo scandito dalla base musicale,
l’esercizio deve essere considerato, al massimo, sufficiente.
Per ogni secondo in più sarà sottratto 1 punto dalla valutazione finale espressa.
Le modalità tecniche della prova di Sound Karate sono quelle pubblicate nel volume “Progetto Sport a Scuola
Karate” (FIJLKAM Edizione 2004).
- PROVA OPZIONALE COMBATTIMENTO (KUMITE) ESORDIENTI “B”:
Tecnica di
gambe
Tattica in fase
d’Attacco
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
9
8
7
6
Mediocre
5 Insufficiente
Insufficiente
4
Modesto
3
Scarso
2
Scadente
1
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
Tattica in fase di
Difesa
5
4
3
2
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
1 Insufficiente
5
4
3
2
Controllo degli
Attacchi
Ottimo
Buono
Discreto
Sufficiente
1 Insufficiente
Gestione
delle risorse
energetiche
Tecniche di
braccia
5 Ottimo
4 Discreto
3 Insufficiente
2
3
2
1
Ottimo
Discreto
Insufficiente
3
2
1
1
DISPOSIZIONE DEGLI UFFICIALI DI GARA
Percorso a Tempo:
2 Arbitri:
Accompagnano gli Studenti lungo la prova dando il via, cronometrando il tempo e comminando le penalità;
il secondo Arbitro dà il via quando lo Studente partito precedentemente è a metà percorso;
1 Giudice al tavolo di quadrato:
Moltiplica per 2 il tempo comunicatogli dagli Arbitri ed annota il punteggio sulla colonna di sua pertinenza del
Verbale di Gara (fig. 2) e sulla Scheda di Gara (fig. 3).
Gioco Tecnico con Palloncino:
1 Arbitro Centrale;
2 Giudici seduti;
1 Giudice al tavolo di quadrato:
Somma le 3 valutazioni espresse, sottrae le eventuali penalità ed annota il punteggio sulla colonna di sua
pertinenza del Verbale di Gara (fig. 2) e sulla Scheda di Gara (fig. 3).
Prova Libera e Sound Karate:
3 Giudici seduti;
1 Giudice al tavolo di quadrato:
Somma le 3 valutazioni espresse, sottrae le eventuali penalità ed annota il punteggio sulla colonna di sua
pertinenza del Verbale di Gara (fig. 2) e sulla Scheda di Gara (fig. 3).
7
Tavolo centrale:
1 Presidente di Giuria :
Raccoglie le Schede di Gara restituite dagli Studenti alla fine delle prove, annotando i punteggi sul Verbale di
Gara (fig. 2), che riassumerà, così, la totalità delle prove e la classifica finale delle singole prove e della
Combinata.
Kumite Esordienti:
come da Regolamento Federale.
CLASSIFICHE
In tutte le classifiche, a parità di punteggio, precede lo Studente più giovane.
La classifica per Istituti deve essere fatta assegnando il seguente punteggio:
10 punti allo Studente classificato 1°
8 punti allo Studente classificato 2°
6 punti agli Studenti classificati 3’ ex-aequo; (oppure: 6 punti al 3° e 5 al 4°)
4 punti agli Studenti classificati 5’ ex-aequo; (oppure: 4 punti al 5° e 3 al 6°)
2 punti agli Studenti classificati 7’ ex-aequo; (oppure: 2 punti al 7° e 1 al 8°)
1 punto a tutti gli Studenti classificati dal 9° posto in poi.
In caso di parità fra due Rappresentative d’Istituto, prevale quella con il minor numero di Studenti. In caso di
ulteriore parità, prevale quella con lo Studente più giovane.
COMBINATA
La classificha della Combinata risulterà dalla somma dei punteggi della prova del Gioco Tecnico con Palloncino e
della Prova Libera meno il punteggio del Percorso a Tempo.
- Es.: Prova Libera p.ti 39 + Gioco Tecnico con Palloncino p.ti 42 - Percorso a Tempo p.ti 44 = p.ti 37.
SINGOLA PROVA
Oltre alla classifica della Combinata sarà stilata anche quella di ogni di ogni singola prova sempre suddivisa per
Classe di gara ( V. Prospetto Analitico della Competizione Pag. 9 ).
In tutte le Classi di gara è possibile partecipare anche ad una o due prove.
PREMIAZIONI
Per le premiazioni vale quanto stabilito dall’Art. 14, Punto 3, del Programma dell’Attività Federale.
Comunque, tutti i partecipanti riceveranno un premio (medaglietta o gadget).
8
PROSPETTO ANALITICO DELLA COMPETIZIONE
CLASSI DI GARA
Scuola Media I° grado
I° e 2° anno maschile
3°anno maschile
I° e 2° anno femminile
3°anno femminile
Scuola Media II° grado
I° 2° e 3° anno maschile
4° e 5° anno maschile
I° 2° e 3° anno femminile
4° e 5° anno femminile
Scuola Media I° grado
3°anno maschile
3°anno femminile
Scuola Media II° grado
I° 2° e 3° anno maschile
4° e 5° anno maschile
I° 2° e 3° anno femminile
4° e 5° anno femminile
TIPO DI PROVA
Combinata
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20”+15”
Prova Libera 60” o Sound Karate 60”
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20”+15”
Prova Libera 60” o Sound Karate 60”
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20”+15”
Prova Libera 60” o Sound Karate 60”
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20”+15”
Prova Libera o Sound Karate
Combinata
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20”+15”
Prova Libera 60” o Sound Karate 60”
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20”+15”
Prova Libera 60” o Sound Karate 60”
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20”+15”
Prova Libera 60” o Sound Karate 60”
Percorso a Tempo
Gioco Tecnico con Palloncino 20”+15”
Prova Libera 60” o Sound Karate 60”
Opzionali
Combattimento (Kumite) Esordienti “B”
Combattimento (Kumite) Esordienti “B”
Combattimento (Kumite) Esordienti “B”
Combattimento (Kumite) Esordienti “B”
Combattimento (Kumite) Esordienti “B”
Combattimento (Kumite) Esordienti “B”
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ALLEGATO
VERBALE DI GARA
Il Verbale di Gara, del quale vediamo un particolare nella fig. 2, denominato "Verb Gar Comb GSS Ka A4-A3.doc"
deve essere stampato in formato A4 e fotocopiato in formato A3.
Viene compilato con i nomi dei partecipanti il venerdì precedente alla gara e fotocopiato.
Ne viene distribuita una copia per ogni quadrato di gara più una copia per il tavolo centrale.
fig. 2
SCHEDA DI GARA
Ogni Giudice responsabile di quadrato compila con i
punteggi ottenuti la colonna di sua pertinenza del
Verbale di Gara ed annota il punteggio sulla Scheda di
Gara (fig. 3) che gli Studenti gli consegnano prima
dell’inizio della prova.
Terminate le prove previste, gli Studenti consegnano le
Schede di Gara al Presidente di Giuria del tavolo
centrale. Egli trascriverà i punteggi sul Verbale di Gara,
che riassumerà, così, la totalità delle prove e la
classifica finale delle singole prove e della Combinata.
NOTA: Si consiglia di fotocopiare le Schede di Gara su
cartoncino di colore diverso per ogni Classe di gara.
fig. 3
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ISTRUZIONI SCHEDE NUMERATE
Stampare le schede numerate (da 10 a 30) e fotocopiarle
su cartoncino colorato (fig. 4).
Ritagliare e plastificare.
Stampare i promemoria dei parametri di valutazione e
punteggio e fotocopiarli su cartoncino di colore diverso da
quello delle schede numerate.
Ritagliare, assemblare fronte e retro e plastificare.
Forare in un angolo e unire schede numerate e
promemoria con un anello o una catenina metallica.
fig. 4
Per la prova di Combattimento (Kumite) Esordienti “B” vengono usati i Verbali di Gara Federali già esistenti.
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BIBLIOGRAFIA
AA.VV. – Corpo, movimento, prestazione. Vol 1 e Vol 2 – CONI/IEI G. Treccani, Roma 1986
AA.VV. – Corpo, movimento, salute. Vol. 1 e Vol. 2 – CONI/IEI G. Treccani, Roma 1992 e 1993
AA.VV. – L’educazione motoria di base – CONI/IEI G. Treccani, Roma 1987
AA.VV. – Tutti i volumi della Collana FIJLKAM e le pubblicazioni della Scuola Nazionale FIJLKAM, Roma 2003
ASCHIERI P. – Karate. Il combattimento – Sperling & Kupfer Editori, Milano 2000
GARDNER H. – Formae Mentis – Feltrinelli Editore, Milano 2002
M.I.U.R. – Circolari e pubblicazioni varie – Roma 2003/2004
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