Analisi BASSII sulla qualità dell`acqua potabile di Paladina

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Analisi BASSII sulla qualità dell`acqua potabile di Paladina
BAS – SERVIZI IDRICI INTEGRATI S.p.A.
LABORATORIO ANALISI ACQUE POTABILI
Via Suardi 26 Bergamo tel. 035/351310 fax 035/351311
COMUNE DI
PALADINA
RELAZIONE
ANALISI DI CONTROLLO QUALITÀ
ACQUA
DA DESTINARE A CONSUMO UMANO
PERIODO 2003 - 2011
Febbraio 2012
Il Responsabile Laboratorio
Dr. Luigi Milesi
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INDICE
pag.
1)
INTRODUZIONE
3
2)
RETE IDRICA COMUNE DI PALADINA
4
3)
FREQUENZA DEI CONTROLLI
5
4)
SIGNIFICATO DEI PARAMETRI ANALIZZATI
7
5)
TABELLE RIASSUNTIVE
Fontanella SOMBRENO
13
14
6)
CONCLUSIONI
18
2
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1) INTRODUZIONE
La presente relazione contiene i risultati delle analisi effettuate dal Laboratorio
di Analisi Chimico Microbiologiche della B.A.S.- Servizi Idrici Integrati S.p.A,
relative ai controlli sull’acqua da adibire a consumo umano nel Comune di Paladina
nel periodo 2003 – 2011, come previsto dall’art. 26 della Legge 36/94 (legge Galli) e
dall’art 7 del D.Lgs. n. 31/01. “Attuazione della Direttiva 98/83/CE relativa alla
qualità delle acque destinate al consumo umano”
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2)
RETE IDRICA COMUNE DI PALADINA
La rete idrica del Comune di Paladina è servita fino al luglio 2008 da una
miscela dell’acqua proveniente dalle sorgenti Costone più Nossana, dall’agosto 2008
è servita prevalentemente dall’acqua proveniente dalla sorgente di Algua. L’acqua in
oggetto è potabilizzata con impianto a biossido di cloro.
Come punto di prelievo della rete idrica è stato scelto:
- Fontanella Sombreno, Piazza Locatelli
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3)
FREQUENZA DEI CONTROLLI:
Al punto di prelievo Fontanella Sombreno sono stati effettuati 110
campionamenti da gennaio 2003 a tutto il 2011 (108 mesi) con una frequenza di circa
1 controllo al mese.
Sui campioni prelevati sono state effettuate routinariamente le determinazioni
dei parametri:
Colore, Odore, pH, Conducibilità, Torbidità, Cloruri, Solfati, Nitrati, Cloro residuo
libero, Ammoniaca, Nitriti, Fluoruri, Batteri coliformi, Escherichia coli,
Enterococchi.
Sono state inoltre effettuate saltuariamente le determinazioni dei parametri:
Clostridium perfrigens, Batteriofagi anti E.Coli, Stafilococchi patogeni, Enterobatteri
patogeni (Salmonella/Shigella), Alluminio, Calcio, Durezza, Magnesio, Sodio,
Potassio, Ferro, Manganese, Antimonio, Arsenico, Cadmio, Cromo, Cianuri,
Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, Vanadio, Benzene, Cloruro di vinile, 1,2
Dicloroetano, Conta delle colonie a 22°C., Conta delle colonie a 36°C.
Trialometani totali e per singolo componente
Antiparassitari alogenati, azotati, fosforati e triazinici.
Idrocarburi policiclici aromatici
Tricloroetilene e Tetracloroetilene
Viene di seguito riportata una tabella con alcuni parametri previsti dal D.Lgs. n.
31/01 al fine di aiutare la lettura della presente relazione.
I parametri evidenziati in giallo sono quelli contenuti nella parte A e B del allegato I
del D.Lgs. n. 31/01 e sono quelli i cui limiti sono tassativamente da rispettare come
indicato nell’art 4 dello stesso decreto. Gli altri parametri sono contenuti nella parte
C dell’allegato I e sono definiti indicatori e il loro superamento porta a
provvedimenti solo dopo valutazione dell’Autorità d’Ambito e della Azienda
Sanitaria Locale.
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Parametro
Colore
Odore
Torbidità
pH
Conducibilità a 20°C
Durezza
Cloruri
Solfati
Ossidabilità
Azoto ammoniacale
Azoto nitrico
Azoto nitroso
Batteri Coliformi
Escherichia Coli
Enterococchi
Conta delle colonie a 22°C
Clostridium Perfrigens
Cadmio
Cromo
Ferro
Piombo
Trialometani totali
Tetracloroetilene+Tricloroetilene
1,2 Dicloroetano
Diserbanti totali
Un.
Misura
mg/l
Tasso dil.
NTU
µScm-1
°F
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
UFC/100ml
UFC/100ml
UFC/100ml
UFC/1ml
UFC/100ml
µg/l
µg/l
µg/l
µg/l
µg/l
µg/l
µg/l
µg/l
6
Valore parametro
D.Lgs. n. 31/01
accettabile
accettabile
accettabile
≥6,5-≤9,5
2500
Non aggress.
250
250
5
0.5
50
0.5
0
0
0
Senza var.
0
5
50
200
25
30
10
3
0.5
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4) SIGNIFICATO DEI PARAMETRI ANALIZZATI
I requisiti di qualità delle acque destinate al consumo umano sono valutati,
sulla base dei valori e delle indicazioni relativi ai parametri di cui al D.Lgs. n. 31/01,
che prevede un gruppo di parametri (parte A e B dell’allegato I) il cui limite di
parametro non deve essere tassativamente superato, e un gruppo di parametri (parte
C dell’allegato I) definiti parametri indicatori il cui superamento viene valutato
dall’Autorità d’Ambito sentito il parere dell’Azienda Sanitaria Locale in merito al
possibile rischio per la salute umana derivante dal superamento.
I parametri colore, odore, torbidità, sono delle caratteristiche organolettiche
dell'acqua il cui incremento costituisce un primo segnale d'allarme come
conseguenza della immissione di sostanze organiche o inorganiche, processi
putrefativi, formazione di incrostazioni e biofilm sulle reti o rottura accidentale delle
tubazioni con conseguenti infiltrazioni.
Odori di zolfo, erba, terra, muffa, o "chimici" sono spesso indice di processi di
decomposizione superficiale o di inquinamento di origine industriale.
La torbidità è in relazione al contenuto di particelle sospese siano esse di
origine organica che inorganica. Alti valori di torbidità possono influenzare
negativamente i processi di potabilizzazione; infatti secondo le indicazioni
dell'O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) perché la disinfezione possa
garantire l'inattivazione >99,99% degli Enterovirus la torbidità deve essere < 1 NTU
(come valore mediano) e comunque mai > 5 NTU.
La conducibilità elettrica specifica esprime il contenuto salino di un'acqua ed
è in relazione con la quantità (e la natura) degli elettroliti disciolti; questo parametro
si altera in seguito a inquinamento di origine inorganica.
La concentrazione dei cloruri, sempre presenti nelle acque potabili, può
variare entro limiti abbastanza ampi in relazione con la natura degli strati del terreno
a contatto con l'acqua. Un loro aumento si può avere in seguito ad inquinamento
biologico, in questo caso però è accompagnato da un elevato contenuto di sostanze
organiche e composti della serie azotata o in seguito a inquinamento industriale.
Le sostanze organiche sono presenti anche in acque di insospettata purezza
biologica e quindi rappresentano un indice di inquinamento solo quando superano
certi limiti. Se ne determina la quantità presente in un'acqua, indirettamente, cioè
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ossidandole, in ambiente acido a caldo, con una soluzione di permanganato di
potassio e calcolando l'ossigeno richiesto per la loro ossidazione (ossidabilità
Kubel).
L'ammoniaca, normalmente presente sotto forma di sali ammoniacali, non è
tollerata in un'acqua da destinarsi ad uso potabile, se proviene dalla decomposizione
di sostanze organiche in quanto è indice di inquinamento recente o in atto.
Anche i nitriti, derivanti dalla ossidazione della ammoniaca o dalla riduzione
dei nitrati per effetto di processi biologici sono indice di inquinamento. Però,
ammoniaca e nitriti, possono derivare anche da sostanze organiche vegetali o avere
un origine minerale come ad esempio l'ammoniaca nei sottosuoli ferruginosi ed i
nitriti in terreni di origine vulcanica; in questi casi basterà controllare il tenore dei
cloruri il cui scarso contenuto contrasta con l'ipotesi di origine organica.
I nitrati, sempre presenti se pur in piccole quantità nelle acque, possono avere
origine minerale o derivare dalla ossidazione dei composti azotati, provenienti da
processi di decomposizione biologica di sostanze organiche. Non sono però indice di
inquinamento in quanto essendo il prodotto ultimo di ossidazione della sostanza
organica, la loro presenza, indica un inquinamento di origine remota. Un alto
contenuto di Nitrati è però dannoso per la sua azione metaemoglobinizzante
nell'infanzia. Infatti acque con valori > 50 mg/l non possono essere impiegate per
neonati, soggetti debilitati o con gravi turbe ematiche.
I solfati sono anch’essi di origine naturale (gessi), ma possono pervenire in
falda a seguito di percolazione di acque di dilavamento del terreno agrario, trattato
con concimi chimici, di cui i solfati sono spesso il componente principale.
Possono subire modificazioni biochimiche ad opera di batteri solfato riduttori
associati ad acquiferi a bassa permeabilità e presentarsi sotto forma di solfuri o
idrogeno solforato dal caratteristico odore. Oltre i 250 mg/l i solfati, se in
associazione con sodio e magnesio, possono provocare irritazioni gastrointestinali e
attacco al cemento.
La quantità di sali di calcio e magnesio contenuta in un’acqua conferisce ad essa un
complesso di proprietà che si indica col nome di durezza. Si dice che un’acqua è
dura quando contiene molti sali di calcio e magnesio, per cui essa cuoce male i
legumi, consuma molto sapone nel lavaggio della biancheria, intorbida facilmente
col riscaldamento. Al contrario un’acqua si dice molle quando non presenta le
caratteristiche suddette.
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La durezza totale è data dal complesso dei sali di calcio e magnesio, qualunque
sia la forma in cui si trovano disciolti nell’acqua, e si esprime in gradi francesi: 1
grado francese corrisponde a 10 mg di carbonato di calcio in un litro di acqua.
Nelle acque il valore di pH è dipendente dagli equilibri acido
carbonico/carbonati, bicarbonati/carbonati e, com’è noto, fornisce il valore della
concentrazione ioni idrogeno o, più precisamente , il valore dell’acidità di ioni H+.
Nelle acque possono trovarsi alcuni metalli pesanti ed elementi indesiderabili
(o tossici) la cui presenza si fa dipendere dal contatto con le condutture, con i
recipienti di raccolta, da penetrazione di acque di rifiuto di stabilimenti industriali
oppure dalla particolare natura degli strati attraversati. Poiché i metalli in genere
possono arrecare gravi danni alla salute, la loro ricerca deve essere compiuta in
maniera da rilevarli anche in quantità estremamente piccole.
L'analisi dei parametri microbiologici di un'acqua è una inscindibile priorità ai
fini della idoneità all'uso della stessa, questo in quanto l'acqua può costituire un
veicolo per la trasmissione di malattie infettive i cui agenti eziologici vengono
eliminati dagli animali con le feci (colera, epatite, febbre tifoide). Tuttavia lo scopo
della analisi microbiologica routinaria o di primo livello, non è quello di mettere in
evidenza la presenza di microrganismi patogeni (che richiedono lunghi tempi di
analisi e tecniche analitiche complesse) quanto quello di evidenziare la presenza di
inquinamento di origine fecale. Pertanto si ricercano indicatori di inquinamento
fecale, anche se di per se non patogeni, che sono un indice di allarme di possibile
presenza di agenti patogeni per l'uomo. In linea generale si ritiene che l'acqua sia
batteriologicamente pura ed esente da pericoli per la salute dell'uomo se la presenza
di indicatori di inquinamento fecale è nulla.
Il D.Lgs. n. 31/01, come indicatori fecali, prevede la ricerca di Escherichia
coli e di Enterococchi e la ricerca di Batteri coliformi come semplice parametro
indicatore.
I Coliformi sono microrganismi ubiquitari molto diffusi, si ritrovano nel suolo,
nell'acqua e nel tratto intestinale degli animali a sangue caldo. Quest'ultima
particolarità è la responsabile dell'uso dei Coliformi come rivelatori di potenziale
pericolo per la salute dell'uomo. Dal tratto intestinale, infatti, questi microrganismi
possono essere immessi nell'ambiente esterno solo mediante le feci e possono essere
accompagnati da altri organismi enterici, non coliformi, magari patogeni
(Salmonella, Shigella etc.). Nell'ambito del gruppo dei Coliformi, tuttavia, solo il
genere Escherichia (Coliformi fecali) comprende organismi di sicura origine fecale.
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Gli Enterococchi sono, insieme ai Coliformi fecali, indice di un presumibile
inquinamento di derivazione fecale essendo presenti costantemente nell'intestino
degli animali. Il loro ritrovamento nelle acque è prova di contaminazione in atto o
comunque recente.
La determinazione della conta delle colonie a 37°C e a 22°C, viene effettuata
a due diverse temperature in quanto con la prima modalità di incubazione si mettono
in evidenza i microrganismi di origine animale appartenenti prevalentemente alla
flora fecale, mentre con la seconda (22°C) si sviluppano i microrganismi adattati alla
vita acquatica o appartenenti ai primi strati del suolo (forme telluriche). Questa
analisi fornisce valide informazioni su nuove acque da utilizzare o nel controllo di un
impianto di potabilizzazione in quanto, l’aumento improvviso del parametro può
rappresentare il primo segno di contaminazione con acque superficiali o con liquami,
così come la perdita di efficienza di un impianto.
Per quanto riguarda gli antiparassitari e prodotti assimilabili presso il nostro
Laboratorio vengono ricercati i seguenti erbicidi:
ATRAZINA
C8H14ClN5
- PROPAZINA
C9H16ClN5
-
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- TERBUTILAZINA
C9H16ClN5
- SIMAZINA
C7H12ClN5
-
ALACHLOR
C14H20ClNO2
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Le sopracitate sostanze vengono utilizzate in agricoltura per il diserbo. Da anni nella
pianura bergamasca si è sviluppata la coltura del mais e si ritiene che il diserbo
chimico sia la principale causa di inquinamento da sostanze triaziniche nelle nostre
falde acquifere sotterranee.
In questo tipo di coltura, il diserbante più usato, è l'atrazina, impiegato in
quantità di 2Kg/Ha (per la coltura principale); a volte si miscela la sostanza con
alachlor (per colture secondarie) o altre sostanze triaziniche (propazina, simazina,
terbutilazina ).
Non si può comunque escludere un inquinamento di tipo industriale da
attribuire a ditte che sintetizzano o manipolano questo genere di prodotti.
L’impiego di carboni attivi rappresenta, in molti casi, l’unico processo
utilizzabile per la rimozione di microinquinanti organici. L’efficienza
dell’adsorbimento è funzione delle caratteristiche specifiche sia delle sostanze che
devono essere rimosse (peso molecolare, solubilità, polarità,, concentrazione,
conformazione sterica, ecc.) sia del carbone attivo impiegato quale adsorbente (area
superficiale, struttura micro-macroporosa, distribuzione dei pori, tipo e numero di
gruppi funzionali presenti nei siti attivi etc.).
Per quanto riguarda gli erbicidi, il carbone attivo rappresenta a tutt’oggi
l’unica soluzione valida per la rimozione di quelle classi di microinquinanti ritrovate
recentemente in falda.
I composti triazinici (atrazina, simazina, propazina) presentano affinità molto
elevate per il carbone attivo; lo stesso è stato osservato per alachlor.
La presenza di composti organoalogenati bassobollenti o volatili nelle acque
destinate al consumo umano è collegabile a due distinte cause:
a) produzione, trasporto, uso e smaltimento di tali composti.
b) formazione nelle acque potabili in seguito a processi di disinfezione.
La formazione di cloroderivati nei processi di disinfezione porta soprattutto
alla formazione di trialometani (THM) (per il 60% cloroformio e per il 30%
diclorobromometano) quando nelle acque grezze è alto il carico di sostanze
organiche.
I composti del cloro maggiormente responsabili della clorurazione delle
molecole organiche sono l'ipoclorito e il cloro gassoso; praticamente nulla la
formazione di trialometani con l'impiego di biossido di Cloro.
Il D.Lgs. n. 31/01 prevede la ricerca dei seguenti composti alogenati: THM
(cloroformio, bromoformio, bromodiclorometano, clorodibromometano) il
tetracloroetilene, il tricloroetilene e l’1,2 dicloroetano.
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5) TABELLE RIASSUNTIVE
Vengono di seguito riportate per il punto di prelievo prescelto delle tabelle
riassuntive riportanti:
1a colonna: i parametri analizzati
2a colonna: unità di misura
3a colonna: n° di determinazioni effettuate durante il periodo 2003-2011
4a colonna: media dei risultati relativi a quel parametro
5a e 6a colonna: valore massimo e minimo registrati nel corso del periodo
7a colonna: valore di parametro secondo il D.Lgs. n. 31/01
Nelle tabelle viene dato rilievo, evidenziandoli, ai parametri che hanno superato il
valore di parametro cosi come indicato nel D.Lgs. n. 31/01 e ai parametri che
meritano particolare attenzione anche se all’interno dei valori di parametro.
La mancanza di rilievo identifica parametri che sono ampiamente all’interno del
valore di parametro.
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PALADINA
Fontanella Sombreno
2003-2011
Parametri indicatori D.Lgs. n. 31/01
Parametro
Alluminio
Ammonio
Calcio
Cloruro
Cloro residuo libero
Colore
Conducibilita'a 20°C
Durezza
Ferro
Magnesio
Manganese
Odore
Concentraz. ioni
idrogeno (pH)
Potassio
Residuo fisso calcolato
Sodio
Solfato
Torbidita'
Unita di
Valore Valore Valore
misura N° Analisi Medio Massimo Minimo
µg/l
40
20
59
3
mg/l NH4
110
< 0,05
< 0,05
< 0,05
mg/l
38
48
58
40
mg/l Cl
109
2
5
1
mg/l
110
0,12
0,21
< 0,05
mg/l Pt/Co
110
1
6
0
µS/cm
110
305
381
212
°F
39
19,3
23,2
13,4
µg/l
41
35
103
5
mg/l
38
18
23
9
µg/l
42
<2
5
<2
tasso
diluizione
110
0
0
0
unita' pH
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l SO4
NTU
110
38
36
38
109
109
7,9
< 0,5
227
1
25
1,4
14
8,3
< 0,5
255
2
45
8
7,4
< 0,5
160
<1
9
0,2
Valore di
parametro
D.Lgs. 31/01
200
0,50
250
2500
200
50
≥ 6,5 e ≤ 9,5
200
250
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PALADINA
Fontanella Sombreno
2003-2011
Parametri microbiologici D.Lgs. n. 31/01
Valore di
Unita di
Valore Valore Valore
parametro
Parametro
misura N° Analisi Medio Massimo Minimo D.Lgs. n. 31/01
Batteri coliformi
n°/100ml
110
0
0
0
0
Escherichia coli
n°/100ml
110
0
0
0
0
Enterococchi
n°/100ml
110
0
0
0
0
non
Conteggio colonie a 22°C UFC/1 ml
31
9
68
rilev
Conteggio colonie a 36°C UFC/1 ml
32
5
13
1
Clostridium perfringens n°/100ml
15
0
0
0
0
UFC/250
Stafilococchi patogeni
ml
18
0
0
0
0
UFP/1000
Batteriofagi anti E-coli ml
15
0
0
0
0
UFC/1000
Salmonella
ml
19
Assente Assente Assente
0
UFC/1000
Shigella
ml
8
Assente Assente Assente
0
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PALADINA
Fontanella Sombreno
2003-2011
Parametri chimici D.Lgs. n. 31/01
Parametro
Antimonio
Arsenico
Benzene
Antiparassitari triazinici totali
(ricercati)
Antiparassitari alogenati totali
(ricercati)
Antiparassitari azot. e fosf.
totali (ricercati)
Trialometani totali
Cloruro di vinile
Cadmio
Cromo
Unita
di
Valore Valore Valore
misura N° Analisi Medio Massimo Minimo
µg/l Sb
16
<1
<1
<1
µg/l As
16
<1
<1
<1
µg/l
16
< 0,2
< 0,2
< 0,2
Valore di
parametro
D.Lgs. n.
31/01
5,0
10
1,0
µg/l
29
nota
nota
nota
0,50
µg/l
11
nota
nota
nota
0,50
11
16
16
41
41
nota
<1
< 0,3
< 0,5
<2
nota
<1
< 0,3
< 0,5
<2
nota
<1
< 0,3
< 0,5
<2
0,50
30
16
109
11
16
41
<5
< 0,05
< 0,03
< 0,2
<2
<5
0,08
< 0,03
< 0,2
<2
<5
< 0,05
< 0,03
< 0,2
<2
50
1,50
0,10
1,0
20
109
5
7
4
50
109
41
17
16
16
16
16
< 0,05
<2
< 0,1
<1
<1
< 0,3
<5
< 0,05
3
< 0,1
<1
<1
< 0,3
<5
< 0,05
<2
< 0,1
<1
<1
< 0,3
<5
0,50
25
1,0
10
10
3,0
50
µg/l
µg/l
µg/l
µg/l
µg/l
µg/l
Cianuro
CN
Fluoruro
mg/l FIdrocarburi policiclici aromatici µg/l
Mercurio
µg/l
Nichel
µg/l
mg/l
Nitrato
NO3
mg/l
Nitrito
NO2
Piombo
µg/l
Rame
mg/l
Selenio
µg/l Se
Tetracloroetilene+Tricloroetilene µg/l
1,2 Dicloroetano
µg/l
Vanadio
µg/l
Nota: inferiore al limite di rilevabilità per ciascun componente ricercato.
16
5,0
50
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LABORATORIO ANALISI ACQUE POTABILI
Fontanella SOMBRENO
Non si evidenziano superi al valore di parametro del D.Lgs. n. 31/01, né
parametri che meritano una particolare attenzione in quanto potrebbero
costituire rischio per la salute umana.
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LABORATORIO ANALISI ACQUE POTABILI
6) CONCLUSIONI:
Dai dati soprariportati e dalle tabelle allegate, si può tranquillamente
concludere, che con i 110 prelievi e i circa 2550 parametri analizzati nel periodo
2003-2011, l’acqua distribuita alla rete idrica del comune di Paladina è sottoposta a
controllo da parte dell’ente gestore con frequenza e tipologia dei parametri analizzati
maggiore di quanto previsto dalla tabella B1 dell’Allegato 2 del D.Lgs. n. 31/01.
L’acqua analizzata è risultata di buona qualità, esente da inquinamento chimico
e microbiologico e rispondente agli allegati I, II, III del D.Lgs. n. 31/01 che
stabiliscono i requisiti di qualità delle acque destinate al consumo umano, per la
tutela della salute pubblica e per il miglioramento delle condizioni di vita e che
introduce misure finalizzate a garantire la difesa delle risorse idriche.
18