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News letter informativa veterinaria
NEWS
Patologia delle basse vie urinarie
del cane e del gatto
(lUTd: lower urinary tract disease)
Con il termine “patologia delle basse vie urinarie” si intende un gruppo di patologie che possono colpire la vescica e/o l’uretra, con andamento cronico e ricorrente
ad elevata incidenza, sia nel cane che nel gatto.
le cause alla base della patologia sono le più diverse (forme idiopatiche, infezioni batteriche, urolitiasi e tappi uretrali), ma i sintomi che spesso le accomunano,
come fastidiosi e ricorrenti turbe della minzione, non permettono di distinguere le
varie forme tra loro.
Il cane è soggetto con maggiore frequenza ad infezioni batteriche (cistiti e prostatiti) e litiasi (nei soggetti anziani), mentre nel gatto prevalgono le patologie
vescicali idiopatiche (cistite interstiziale), quelle ostruttive (urolitiasi) e batteriche
(nei soggetti anziani).
Tra i sintomi clinici sono state descritte principalmente alterazioni della minzione, come pollachiuria, disuria, stranguria, ematuria e tenesmo. Nel gatto il proprietario può facilmente notare delle modificazione nel comportamento stesso di
minzione, come evacuazioni inappropriate o tendenza a leccare la zona genitale.
l’incidenza della patologia, nei paesi Europei registra tassi annuali che vanno
dallo 0,5 all’1% con una maggiore incidenza in gatti di media età (4-7 anni) e cani
di età matura ( oltre i 10-15 anni). Mentre il 14% dei soggetti nella popolazione
canina soffre di UTI (urinary tract infection), il 50% dei gatti con oltre 10 anni di
età viene colpito dalla patologia (8;9).
Tra le patologie alla base della FLUTD nel gatto, la più frequente è la cistite idiopatica (cistite interstiziale) che colpisce fino ad un 55-65% dei soggetti giovani
o di mezza età (1), mentre negli animali anziani prevalgono le urolitiasi, le forme
batteriche o le neoplasie.
Una tra le teoria proposte per spiegare i meccanismi sottostanti alle LUTD è
quella che presuppone l’esistenza di una alterata permeabilità vescicale (teoria
della“leaky bladder”), dovuta, in buona parte, ad una rarefazione dello strato di
rivestimento mucinoso della parete vescicale, costituito in massima parte da glicosaminoglicani (GAG) altamente idrofilici, che creano un sottile strato acquoso
superficiale. Questa protezione è indispensabile per prevenire l’aderenza di cristalli e batteri; ostacolare la penetrazione di sostanze nocive contenute nell’urina
e conservare l’adeguato gradiente ionico ed osmotico vescicale (4-5). Sappiamo
che quando si verifica una alterazione dello strato di muco che protegge la mucosa
dall’azione di batteri e cristalli, aumenta la permeabilità della parete vescicale,
consentendo così alle sostanze nocive contenute nell’urina di esplicare, dopo stimolazione di fibre dolorifiche di tipo C e conseguente rilascio di neuro-peptidi, un
effetto infiammatorio locale.
Ad oggi, si concorda nel ritenere che la patologia si sviluppi all’interno dell’interazione
tra soggetto ed ambiente di vita, quale risultanza delle complesse inter-connessioni tra stress, sistema nervoso ed endocrino.
I calcoli vescicali (urolitiasi) rappresentano la seconda causa di FLUTD, responsabile del 13-28% circa di tutti i casi di patologie delle basse vie urinarie nel gatto.
Gli uroliti possono essere composti da : Ossalato di Calcio (si forma in urine con
ph variabile da acido a neutro), Struvite (si formano in urine a ph >6,5), Urati,
Cistina (si formano in urine acide con ph< 6) o Fosfato di Calcio (si formano
in urine alcaline). Mentre i calcoli che si formano nel rene sono generalmente
composti da Ossalati (90%), quelli della vescica sono principalmente cristalli di
Struvite ed Ossalato. Ad oggi, gli uroliti di Struvite rappresentano circa il 50% dei
calcoli esaminati in sede diagnostica. La differenza tra questi tipi di calcoli è che,
mentre i cristalli di Struvite si possono sciogliere ricorrendo ad una dieta adatta
(ragione per la quale si è ridotta notevolmente l’incidenza di questo tipo di calcoli
nel tempo), quelli di Ossalato sono insolubili e quindi richiedono una rimozione
chirurgica. Per tutti e due i tipi di calcoli è però possibile prevedere un protocollo
terapeutico utile a prevenire il loro riformarsi.
I tappi uretrali si verificano con la stessa frequenza degli uroliti (in vescica) e
possono causare ostruzione delle vie urinarie (sono quindi responsabili della forma
ostruttiva di LUTD). Essi sono composti da una combinazione tra una matrice
proteica (mucoproteine, albumine, globuline, cellule di sfaldamento della mucosa
vescicale, ecc) e materiale cristallino, di norma Struvite (litiasi fosfo-ammoniomagnesiaca). La loro origine riconosce una base neurologica, fatto che li fa classificare come una variante di cistite idiopatica.
I calcoli si formano per:
• Sovra-saturazione dell’urina con sostanze minerali, favorite da modificazioni
del PH urinario, ristagno di urina a livello vescicale, < riassorbimento di Ca
renale (ipercalciuria);
• Presenza di sostanze anomale a livello vescicale (detriti batterici o cellule di
sfaldamento che formano il nucleo di cristallizzazione) (2);
Lo scopo del trattamento dietetico dell’urolitiasi da ossalato di calcio è quello di ottenere un’urina con una bassa saturazione (insatura) di questo composto. Anche
l’accentuazione del volume dell’urina per un dato carico di soluti riduce la saturazione, poiché diminuisce le concentrazioni dei cristalloidi. Inoltre, l’aumento del
volume urinario può influenzare il tempo di transito dei cristalli attraverso il tratto
urinario, riducendo così la potenziale crescita dei cristalli.
Anche nella urolitiasi da urati (patologia tipica dei cani Dalmata) lo scopo principale della dissoluzione dietetica degli uroliti da urati è quello di far aumentare il pH
urinario e diminuire le concentrazioni dell’acido urico, ammonio e/o ioni idrogeno
nell’urina.
Prevenzione delle recidive
• Carenza di specifici inibitori della cristallizzazione (glicosaminoglicani, citrati) (3).
• Correggere le cause sottostanti.
Le cause batteriche avvengono a seguito di patologie pregresse, interventi chirurgici o terapie croniche con corticosteroidi o ormoni tiroidei, perché raramente sono
causa di FLUTD.
• Aumentare la diuresi e ridurre la sovra-saturazione urinaria.
TERAPIA
Cistite idiopatica: L’approccio medico a questa patologia ha considerato, oltre
all’impiego di antispastici, analgesici ed antinfiammatori, la possibilità di integrare
la dieta con glicosaminoglicani. Uno studio in doppio cieco ha infatti dimostrato
che l’integrazione per via orale di GAG (N-acetilglucosamina) nel gatto ha un effetto positivo variabile (10), all’interno di una strategia combinata che preveda la
riduzione degli stress ambientali e sociali, la somministrazione di una dieta umida
e promuovere l’assunzione di molta acqua.
Urolitiasi: Mentre una terapia medica nelle urolitiasi mira a assicurare una diuresi
sufficiente, trattare il dolore e disinfettare le urine, la terapia specifica delle litiasi
consiste nel modificare il PH urinario, alcalinizzando le urine nel caso di cristalli
di Urati o cistina, o acidificandolo nel caso di Struvite. Dall’altra parte, lo scopo
generale del trattamento dietetico dell’urolitiasi è quello di ridurre la sovra-saturazione dell’urina da parte delle sostanze che formano il calcolo, attraverso:
• Aumento dell’assunzione di acqua e conseguentemente del volume di urina
prodotto, al fine di ridurre la concentrazione dei cristalloidi nell’urina stessa.
• Alterazione del pH urinario per aumentare la solubilità dei cristalloidi nell’urina.
• Modificazione della dieta per ridurre la quantità di cristalloidi escreti nell’urina.
Il modo più facile per ottenere un’urina insatura è quello di promuovere la diuresi, perché aumento del flusso urinario riduce la concentrazione delle sostanze
litogene. Anche la presenza di volumi elevati di urina aumenta la frequenza della
minzione, il che contribuisce a rimuovere tutti gli eventuali cristalli liberi che si
formano nel tratto urinario .
Modificare il pH urinario, attraverso la manipolazione della dieta oppure con
l’utilizzo di integratori, può essere davvero efficace per il trattamento di molti
tipi di uroliti. L’acidificazione urinaria aumenta marcatamente la solubilità della
struvite ed è essenziale per la dissoluzione medica di questi calcoli. Al contrario,
l’alcalinizzazione dell’urina è importante per aumentare la solubilità degli uroliti di
urati e cistina.
Nel 98% dei gatti affetti da malattie delle vie urinarie inferiori l’urocoltura dà esito
negativo, pertanto l’antibioticoterapia non appare necessaria se non con finalità
preventive nei confronti di germi d’irruzione secondaria.
• Ridurre al minimo i fattori di rischio (adattamento della dieta).
CISTEUREKA è un prodotto a base di estratti vegetali in grado di svolgere una
attività acidificante delle urine e protettiva delle basse vie urinarie.
I PRINCIPI FITOTERAPICI
Arctostaphylos Uva Ursina
Le foglie di uva ursina sono impiegate in fitoterapia contro numerosi ceppi batterici comunemente responsabili di infezioni del tratto urogenitale, perché
agisce sia sull’infiammazione, che sull’infezione. Infatti la pianta è in grado di
determinare un’azione antimicrobica, antinfiammatoria e calmante lo stimolo continuo della minzione.
Tra i vari principi attivi che compongono il suo fitocomplesso, l’arbutina è un
glicoside a struttura isochinolinica, capace di scindersi a contatto con le urine
in glucosio e idrochinone. Quest’ultimo processo è favorito dall’alcalinità delle
urine, quindi nel caso di quei batteri che rendono l’ambiente basico come Proteus vulgaris o Klebsiella pneumoniae, l’uso dell’uva ursina risulta più che mai
appropriato. L’idrochinone, viene metabolizzato a livello epatico ed eliminato per
via renale riducendo l’adesione dei batteri alle pareti uretrali ed agevolandone
l’eliminazione con le urine ed insieme agli eterosidi fenolici (6-10%,) presenti
nel fitocomplesso, svolge un’azione antibatterica, specialmente nei confronti
degli stafilococchi e dei Escherichia coli, responsabili della maggior parte delle
infezioni urinarie.
I tannini gallici (15-20%) proteggono le mucose delle vie urogenitali, ostacolando l’aderenza dei microbi all’epitelio; hanno proprietà astringenti in
quanto contrastano l’eccessiva produzione di muco, prodotta dai tessuti infiammati. Questa attività, in particolare, risulta utile in caso di diarrea che spesso è
associata proprio alla cistite.
Infine i triterpeni (acido ursolico) e i flavonoidi (iperina, isoquercitina) lavorano
in sinergia con l’arbutina, esercitando un’azione diuretica e antinfiammatoria,
utilissima nelle infezioni, caratterizzate da forte bruciore, che necessitano un
risciacquo di tipo meccanico dei condotti urinari.
L’uva ursina può essere efficacemente prescritta in caso di cistite acuta, cistite
cronica, nell’uretrite, nella colobacillosi. Un’indicazione d’uso interessante, in
ambito geriatrico della medicina umana, è l’ipertrofia prostatica con componente infiammatoria ed infettiva e le cistiti da catetere.
Gli uroliti da struvite indotti da un’infezione richiedono una terapia basata
sull’associazione di appropriati agenti antimicrobici, mentre quelli di natura sterile
non necessitano di antibiotici e possono essere dissolti utilizzando soltanto la dieta
calcolo-litica oppure impiegando gli acidificanti urinari. (11)
Il pH urinario è il più importate fra i fattori che controllano la saturazione da parte
della struvite. La sua riduzione attraverso la modificazione della dieta ha quindi
buone probabilità di rappresentare il metodo più affidabile per ottenere un’urina
insatura di struvite. In linea teorica, il valore del pH dell’urina, misurato a distanza
di 4-8 ore dal pasto, dovrebbe mantenersi sempre tra 6,2 e 6,4. Se durante la
terapia continuasse la produzione di urine alcaline, si dovrebbe sempre sospettare
l’esistenza di un’infezione batterica o di uno squilibrio nella razione alimentare e di
conseguenza richiedere l’antibiogramma o correggere la dieta.
Solidago Virgaurea (Verga d’Oro)
Questa pianta dal nome suggestivo gode fama, nella medicina popolare, di stimolare la diuresi e di favorire l’espulsione dei calcoli. La proprietà diuretica è indirettamente confermata dalla presenza, nella pianta, di saponine e polifenoli che
hanno questa generica attività. La Verga d’Oro è soprattutto impiegata per eliminare calcoli renali e vescicali e la maggior parte delle affezioni infiammatorie
dell’apparato uro-genitale. Essa ha inoltre proprietà astringenti che vengono anche sfruttate sull’apparato intestinale in caso di enteriti, enterocoliti e diarrea. Nei
tempi passati, la Verga d’Oro era somministrata ai bambini in fase di dentizione,
per scongiurare i disturbi intestinali che facilmente si accompagnano a questa
delicata fase della crescita. Per uso esterno le sommità fiorite hanno, sempre in
accordo con la presenza dei già citati principi attivi, proprietà astringenti, decongestionanti e antinfiammatorie per la bocca e per la gola.
Gli uroliti da ossalato di calcio, fosfato di calcio e silice non possono venire disciolti con la terapia medica con una velocità tale da essere utile dal punto di vista
fisiologico e, quindi, devono essere rimossi chirurgicamente prima di mettere in
atto dei protocolli appropriati per prevenire le recidive. I calcoli che provocano i
sintomi devono essere rimossi meccanicamente, dopo di che si devono instaurare
dei protocolli medici preventivi per evitare le recidive.
Vaccinum M. (Mirtillo Rosso):
Le attività farmacologiche dei principi fitoterapici in esso contenuti sono disinfettanti ed antiinfiammatorie, particolarmente attive per le infezioni alle basse vie
urinarie (cistite). In particolare questo avverrebbe grazie alle proantocianidine
di tipo A (PACs) di cui è ricco il frutto, che agiscono aderendo ai tessuti e for-
Ingredienti
Vaccinum M. (Mirtillo rosso), Arctostaphylos uvaursi, Orthosiphon
s., Solidago v., Zea m., maltosio,
destrine, glucosio, fruttosio, glucosamina solfato, idrolisati di lievito, acido citrico, gomma di xantano, potassio sorbato.
Additivi
L-Metionina 50.000 mg e Cloruro di
Ammonio 1.000 mg
Modalità d’impiego
Somministrare ogni 12 ore per i
primi 7 giorni, proseguire con lo
stesso dosaggio una volta al giorno per 5 giorni in base al peso, o
secondo il parere del medico veterinario:
Gatti e cani fino a 10 kg: 1g
Cani fino a 20 kg: 2 g;
Cani oltre i 20 Kg : 3 g.
mando una sorta di “strato molecolare protettivo” che contrasta e respinge
l’adesione dei batteri patogeni. Una revisione dell’Istituto Cochrane, attraverso
una meta-analisi su 10 studi condotti su 1.049 soggetti umani, ha dimostrato che
un apporto regolare di succo di Cranberry permette una riduzione significativa,
contro placebo, dell’incidenza delle infezione delle vie urinarie (12). Tali principi, in sinergia alla Solidago V. favoriscono l’eliminazione della renella ed inoltre
svolgono un’azione disintossicante ed antisettica locale sulla vescica e sull’uretra.
Orthosiphon Stamineus Benth
è in grado di svolgere un’efficace azione diuretica in casi di ritenzione idrica, aumenta la filtrazione renale (recettori per l’adenosina A) e quindi il flusso urinario
in uscita, facilitando l’eliminazione del cloruro di sodio, del Potassio e migliorando
la dissoluzione dei cristalli di ac. Urico ed ossalato. La sua azione antinfiammatoria
ed antiedemigena nelle vie urinarie è sostenuta dai principi Orthosifolo A e B,
mentre l’effetto antimicrobico é stato dimostrato nei confronti di Bacillus subtilis, Bacillus cereus, Staphylococcus aureus, Litseria monocytogenes, Escherichia
coli, Vibrio parahaemolyticus, Salmonella enteritidis, Salmonella typhimurium, e
Klebsiella pneumoniae.
Tra le proprietà dell’estratto, si rilevano un effetto diuretico e nefroprotettore.
Alla dose di 50 mg/kg, l’attività diuretica del suo estratto idroalcolico é risultata sovrapponibile a quella prodotta dal una dose di 10 mg/kg di Idroclorotiazide (13-14).
Metionina e dal cloruro di ammonio
Sostanze con spiccata funzione acidificante.
Glucosamina solfato
Naturale precursore dei glicosaminioglicani che rivestono l’urotelio (6), capace di
stimolarne la sintesi e facilitare la riparazione dell’urotelio (7), normalizzando la
reattività e sostenendo l’elasticità della mucosa della vescica. I gag proteggono le
basse vie urinarie del cane e del gatto, riducendo il rischio di recidive.
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