STD News 15
Transcript
STD News 15
ORGANO UFFICIALE DELLA SIMAST, SOCIETÀ INTERDISCIPLINARE PER LO STUDIO DELLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI N. 15/Agosto 2001 Sped. in A.P. - 45% comma 20, lettera b, art. 2 Legge 23/12/96 n. 662 Brescia STD 15 n e w s Il prof. Giampiero Carosi Sommario 1 Editoriale Forum Infezione da Papillomavirus 2 Papilloma Virus e conseguenze cliniche: entità del problema Massimo Giuliani È oggi impossibile sottostimare l’importanza dell’infezione genitale da papillomavirus umani (HPV) e delle relative conseguenze cliniche. In questo numero di Forum, dedicato al- 5 HPV e insorgenza l’HPV appunto, Umberto Tirelli, Massimo Giu- del cancro della cervice uterina liani e Maria Luisa Zerbini illustrano efficace- Giampiero di Gennaro, Umberto Tirelli gnostica di questa infezione. Il quadro che ne mente la patogenesi, l’epidemiologia e la diaemerge è quello di una assoluta priorità sanita- 8 Applicazioni ria, di cui soltanto oggi acquisiamo coscienza. Il della diagnostica virologica di HPV tumore della cervice uterina, secondo al mon- M. Zerbini, S.Venturoli, M. Musiani Report dai congressi a pagina 12 “Leading Articles” a pagina 9 Siti Web a pag. 11 14 Congressi, corsi di formazione A proposito di MST a pag 16 Editoriale Vaccino per papillomavirus: l’Italia in un trial internazionale do per importanza nel sesso femminile, deve considerarsi una malattia infettiva, trasmessa per via sessuale. L’HPV come il virus dell’epatite B, dunque, entrambe MST dalle devastanti conseguenze sul versante oncologico. Siamo attualmente nella fase iniziale della verifica di quale sia l’impatto della vaccinazione per HBV sull’incidenza dell’epatocarcinoma. Quali sono le speranze che la stessa strada si apra per l’HPV ? Vaccini diretti verso tipi virali 6 ed 11 di HPV hanno la potenzialità di prevenire o curare la condilomatosi genitale, mentre vaccini aventi come target tipi virali ad elevato rischio oncogeno sono studiati nell’ambito della prevenzione dei tumori genitali femminili e maschili. La ricerca è in progresso sia sui vaccini profilattici che su quelli terapeutici. I primi sono disegnati per prevenire l’infezione virale attraverso la produzione di una risposta anticorpale protettiva. Un trial in fase III sul vaccino monovalente Merck Sharpe & Dhome (MSD)contro HPV-16 è in atto in Costa Rica, dopo aver dato ottime dimostrazioni di immunogenicità e tollerabilità.Il trial è condotto su 12.000 donne tra i 18 e 25 anni, prevede un follow-up di 4 anni assumendo come endpoints la persistenza di HPV-16 e lo sviluppo di lesioni intraepiteliali squamose di alto grado. Il vaccino quadrivalente della stessa MSD sta per entrare in fase III in un trial multinazionale di cui sotto si parla in dettaglio.D’altra parte i vaccini terapeutici mirano a potenziare la risposta immunitaria, prevalentemente cellulo mediata, dell’ospite infettato da HPV, allo scopo di favorire la clearance virale e la soppressione delle manife- Forum infezione da Papillomavirus Massimo Giuliani Reparto AIDS e Malattie Sessualmente Trasmesse Istituto Superiore di Sanità Papilloma Virus e conseguenze cliniche: entità del problema Introduzione Se fino a qualche decennio fa si riteneva che le verruche plantari, quelle delle mani o i condilomi acuminati fossero determinati da una differente localizzazione anatomica di un’infezione causata da un unico virus, oggi con il recente avvento delle tecniche di diagnosi biomolecolare si è accertata l’associazione tra differenti sottotipi di Human Papilloma Virus (HPV) e le diverse espressioni cliniche dell’infezione. Degli oltre 100 sottotipi conosciuti di HPV sono circa 35 quelli che infettano elettivamente le aree cutaneo-mucose del tratto genitale, e tra questi, gli HPV 6 e 11 sono quelli associati, in oltre il 90% dei casi, allo sviluppo dei condilomi acuminati (1,2). I condilomi acuminati rappresentano la quasi totalità del ristretto gruppo delle espressioni cliniche dell’infezione da HPV (Tab.1) che costituiscono solo una piccola parte dell’ampio spettro di questa infezione. Si calcola che solo il 10-15% degli individui con una nuova infezione presenti segni e sintomi clinicamente rilevabili (3) e che questi costituiscano tuttavia poco più dell’1% della prevalenza totale dell’infezione (4). Questo perché la stragrande maggioranza delle espressioni del virus HPV sono asintomatiche, determinano solo effetti citopatici e lesioni di diverso grado a carico delle mucose genitali e dell’epitelio cervicale, e nella quasi totalità dei casi tendono a regredire spontaneamente in assenza di terapia (5). Per questo motivo molti individui senza segni clinici nè microscopici e negativi ai test bio-molecolari, esprimono tuttavia anticorpi sierici anti-HPV a riprova di una pregressa infezione (6,7). Come era già noto ai Romani (8), l’infezione da HPV si trasmette prevalentemente per via sessuale visto che la si evidenzia nella maggioranza dei casi in giovani du- Editoriale ra specialistica sulle Infezioni Sessual- Vaccino per papillomavirus: l’Italia in un trial internazionale mente Trasmesse, lo scarno impegno Segue da pag. 1 nella ricerca di base in questo settore, ed anche la ridotta intraprendenza delle filiali nazionali di industrie farmaceutiche multinazionali, hanno fino ad stazioni cliniche dell’infezione. Un vac- oggi mantenuto l’Italia ai margini della cino proteico derivato dalla fusione ricerca clinica sui vaccini per HPV. Sa- delle oncoproteine virali L2 ed E7 di lutiamo quindi con piacere l’iniziativa HPV 6, prodotto dalla Cantab Phar- di MSD, che ha deciso di includere al- maceuticals, determina una spiccata cuni centri italiani nel trial multinazio- risposta cellulare di linfocitiT,e trials cli- nale sul vaccino HPV. Si tratta di un nici sulla cura della condilomatosi sono trial di fase III sul vaccino profilattico in corso.La StressGen,la Zycos e l’NIH quadrivalente verso HPV 6-11-16-18, negli Usa sono tutti impegnati in trials condotto su oltre 6.000 donne negli di fase 2 su HPV 16, associato o meno USA ed in Europa.I dati preliminari di- ad HPV 18, per la prevenzione del car- mostrano che il vaccino è immunoge- cinoma della cervice uterina. nico a bassissime dosi, ed evidenziano La mancanza o le carenze di una cultu- l’assenza di interferenze, rispetto al 2 vaccino monovalente,sulla media geometrica dei titoli anticorpali indotti.Gli endpoints dello studio sono la prevenzione della displasia e del tumore cervicale da una parte, e della condilomatori genitale dall’altra. Lo studio, coordinato dal Prof. De Palo, dovrebbe iniziare nei primi mesi del 2002 e vedrà coinvolti centri clinici a Milano,Brescia, Roma e Napoli. È un’occasione che il nostro paese meritava e,ne siamo certi,potrà contribuire anche alla crescita culturale, non solo degli operatori impegnati nella lotta alle MST ma anche della popolazione e, in particolare, dei giovani che si affacciano alla sessualità. Giampiero Carosi e Alberto Matteelli Clinica di Malattie Infettive e Tropicali, Università di Brescia Tabella 1 - Tipologia, manifestazioni cliniche genitali e isolamento di differenti sottotipi HPV. Tipologia Manifestazione clinica Sottotipo HPV Forme discrete, localizzate/diffuse Forme giganti Condilomi acuminati Condilomatosi gigante ano-vulvare 6, 11, 42-44, 54 Forme piatte non vegetanti Forme sub-cliniche Condilomatosi piatta della cervice Displasia cervicale 6, 11, 16, 18, 30, 31, 33-35, 39, 40, 42, 43, 51, 52, 55, 56, 57-59, 61, 62, 64, 67-70 Forme pseudotumorali Malattia di Buschke-Lowenstein 6, 11, 42-44, 54 Forme papulose Papulosi Bowenoide 16, 34, 37, 42 Forme tumorali Carcinoma ano-genitale 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 54, 56, 66, 68 rante i primi anni di attività sessuale (9,10), e non la si riscontra solitamente prima del coitarca (11,12). Altre evidenze che ne fanno una malattia sessualmente trasmessa (MST) sono rappresentate dai siti infettati (prevalentemente mucose e epidermide degli organi genitali); che è spesso associata ad altre MST nello stesso individuo; che è riscontrabile nel 30-60% dei partner sessuali di soggetti infetti; che partner sessuali infetti mostrano una concordanza tra sottotipi virali isolati (13). Epidemiologia delle manifestazioni cliniche di HPV Negli ultimi decenni le visite specialistiche per condilomi acuminati sono state descritte in continua e rapida ascesa in tutto il mondo occidentale. Attualmente nei paesi industrializzati la condilomatosi genito-anale rappresenta la patologia a trasmissione sessuale virale più diagnosticata, con prevalenze tre volte più elevate di quella dell’herpes genitale, e incidenze più elevate nella popolazione maschile tra i 15 e i 25 anni. Negli Stati Uniti la frequenza delle visite per condilomi acuminati supera ampiamente quella per herpes genitale e il numero delle prime visite, considerabili una misura indiretta dell’incidenza, sono aumentate nel periodo 1966-1989 di circa 9 volte passando da 54.000 a circa 500.000, con una maggioranza dei casi registrata tra i giovani tra i 20 e i 24 anni (14). Si calcola oggi che negli USA tra il 20 e il 50% delle giovani donne sessualmente attive abbia contratto l’infezione da HPV, con un totale di non meno di 20 milioni di americani infetti e un’incidenza che raggiunge i 5 milioni e mezzo di casi ogni anno (15). Tuttavia a causa del mancato inserimento della condilomatosi genitale nella quasi totalità dei sistemi occidentali di Sorveglianza delle MST, pochi sono i dati standardizzati oggi disponibili su larga scala. In Europa dati disponibili da Sistemi sentinella MST che includano i condilomi sono disponibili solo da Inghilterra, Italia e Finlandia (STD Network di Helsinki) (16). Uno studio condotto in collaborazione tra 17 paesi europei e che ha raccolto dal 1990 al 1996 dati standardizzati sulle MST da una rete di strutture venereologiche pubbliche, ha mostrato che i condilomi genito-anali risultano in Europa la MST più diagnosticata, con un numero di casi segnalati nel periodo che ammontavano a circa un terzo del totale (n= 48.301 31,6%) (17). In Inghilterra i condilomi rappresentano la MST più diffusa dopo le infezioni non gonococciche-non clamidiali, con un aumento dei casi registrato fin dagli inizi degli anni ‘70. L’incidenza è passata dai 110 casi per 100.000 abitanti del 1981 a 270 per 100.000 nel 1990 con un aumento percentuale del 130% nei maschi e del 190% nelle femmine (18). Solo tra il 1995 e il 1999 tale aumento è stato del 20% e nel 1999 i casi segnalati dalle “STD clinics” di primo episodio di condilomatosi genitale sono stati 72.233 (19). In Italia dati sull’epidemiologia della condilomatosi genitale sono disponibili dal 1991, anno di avvio del Sistema di Sorveglianza delle MST dell’Istituto Superiore di Sanità. Dai dati del Sistema italiano i condilomi genito-anali risultano la MST più diffusa nel nostro paese con una proporzione che sfiora il 30% del totale dei casi riportati ogni anno (20). Dal gennaio 1991 al dicembre 1998 sono stati segnalati al Sistema 17.190 nuovi casi di condilomatosi genitale, con un leggera flessione del numero dei casi annuali proporzionale tuttavia a quella dei casi totali. Nel periodo di osservazione sono stati ogni anno segnalati media- 3 Forum infezione da Papillomavirus mente tra i 3000 e i 1500 casi. Secondo i dati del sistema italiano il paziente affetto da condilomi genitali visitato nei centri pubblici del nostro paese, ha un’età media di 30 anni, ed è tre volte su quattro un uomo (73%). In circa il 90% dei casi è un paziente che ha acquisito l’infezione da HPV attraverso rapporti eterosessuali e solo nel 9% dei casi riferisce rischi associati, come la tossicodipendenza. È un individuo che nella metà dei casi ha avuto tra i 2 e i 5 partner e non ha quasi mai usato il preservativo nei sei mesi precedenti la diagnosi. Circa il 14% (n=1700) dei pazienti aveva già contratto all’epoca della diagnosi di condilomi l’infezione da HIV-1 (20). In Italia come negli altri paesi occidentali i dati sulle diagnosi di condilomi risultano tuttavia indicativi solo di quanto la diffusione sia vasta, più di quali siano le reali dimensioni del fenomeno. A rendere impossibile una quantificazione attendibile contribuiscono sicuramente la provenienza dei dati da sistemi di rilevazione che non coprono l’universo dei casi (sistemi di sorveglianza sentinella), e l’ampia dispersione dei pazienti nelle diverse realtà assistenziali. Papilloma Virus e conseguenze cliniche: entità del problema Problemi aperti Ai dubbi sull’entità del fenomeno epidemiologico delle manifestazioni dell’infezione da HPV si associano alcuni problemi aperti che riguardano altri ambiti dell’infezione, come prevenzione, trattamento e controllo delle sequele. L’associazione tra alcuni sottotipi HPV e le neoplasie cervicali e del tratto genitale, fa della prevenzione dell’esposizione sessuale del virus e dei condilomi acuminati uno dei caposaldi della prevenzione di questi tumori. Soprattutto oggi, in mancanza di strategie vaccinali o profilattiche percorribili a breve contro HPV, e in mancanza di trattamenti efficaci nella pronta eradicazione dell’infezione. Purtroppo la prevenzione dell’esposizione è limitata dalla scarsa conoscenza della storia naturale dell’infezione, dalle caratteristiche di presentazione delle lesioni cliniche e sub-cliniche, dai tempi di latenza delle manifestazioni e dagli elevati tassi di recidiva anche dopo trattamento. Questi nodi conoscitivi non consentono di elaborare indicazioni di prevenzione adeguate e facilmente percorribili dai pazienti. E lo stesso counseling dei pazienti non è organico nei contenuti come quello definito per le altre MST con dubbi ancora presenti sulle strategie comportamentali di prevenzione dell’espo- 4 sizione, sui tempi di ripresa dei rapporti non protetti dopo trattamento, su quali pratiche o metodi di barriera utilizzare ricordando che lo stesso preservativo è meno efficace nel prevenire l’infezione da HPV che le altre MST. Tanto che lo stesso CDC ha pronta una revisione della sezione dedicata al Counseling HPV nella edizione 2002 delle linee guida MST. Anche gli studi controllati randomizzati per valutare l’efficacia immunoterapeutica o profilattica di vaccini contro i PV umani, tardano a fornire dati rassicuranti. Soprattutto quelli basati sulla utilizzazione di particelle virali capsidiche e su oncoproteine di HPV 16 (E6 e E7), molti dei quali risultano tuttora in fase di conduzione o completamento (21,22). Non ultimo tra i problemi che affligono oggi il controllo di HPV è che tutti i tipi di trattamento oggi disponibili mostrano tassi di risposta non ottimali (tra il 50-75%), non conducono ad una eradicazione dell’infezione e sono associati ad alti tassi di recidiva. Nuovi farmaci autosomministrabili e modificatori della risposta immune mediante produzione di una serie di citochine sembrano diminuire il tasso delle recidive ma mantengono proporzioni di guarigione simili a quelle delle altre terapie (23). Se si considera inoltre che la maggioranza dei casi di condilomatosi non è associata a sintomi soggettivi sgradevoli come dolore, bruciore, prurito, essudazione o sanguinamento e che il ricorso al trattamento è spesso determinato più da ragioni estetiche o di imbarazzo nella relazione sessuale che dal riconoscimento di una infezione, appare chiaro come questo possa contribuire ad un aumento dei tempi di infettività del paziente e della probabilità di trasmissione dell’infezione. Molto ancora deve essere quindi fatto per il controllo efficace di questa infezione. Storia naturale di HPV, vaccini, trattamenti eradicanti e adeguata educazione della popolazione, sono i temi più scottanti sui quali la ricerca dovrà continuare a misurarsi nel recente prossimo futuro, magari anche con studi made in Italy o a partecipazione italiana. Bibliografia 1) de Villiers E.M. Minireview Heterogeneity of Human Papilloma Virus group. J Virol 1989 63: 4898 2) Eron LJ.HPVs and anogenital disease.In:Gorbach SL,Bartlett JG,Blacklow NR, 1992) 3) Koutsky LA,Galloway DA.,Holmes KK.Epidemiology of genital human papillomavirus infection. Epidemiol. Rev. 1988;10:122-163. Giampiero di Gennaro, Umberto Tirelli Divisione di Oncologia Medica A Centro di Riferimento Oncologico,Aviano 4) Koutsky LA, Kiviat NB, in: K Holmes, P Mardh, Sparling et al (Eds). Sexually Trasmitted Diseases, 3 rd. New York: McGraw-Hill, 1999; 347359. 5) Ostor AG Natural history of cervical intraepithelial neoplasia: a critical review Int J Gynecol Pathol 1993 12:186-192, 6) Shah KV,Viscidi RP,Alberg AJ, Helzlsouer KJ, Comstock GW.Antibodies to humen papillomavirus 16 and subsequent in situ or invasive cancer of the cervix. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 1997; 4: 233-7. 7) Heim K,Christensen ND,Hoepfl R,Warstusch B,Pinzger G,Zeimet A, Baumgartner P, Kreider JW, Dapunt O. Serum IgG, IgM, and IgA reactivity to human papillomavirus types 11 and 6 virus-like particles in different gynecologic patient groups. J Infect Dis. 1995 Aug;172(2):395-402. 8) cit.in Oriel JD.:Natural history of genital warts.Brit.J.Vener.Dis.1971;; 1-13. 9) Hellberg D, Borendal N, Sikstrom B, Nilsson S, Mardh PA. Comparison of women with cervical human papillomavirus infection and genital warts. I. Some behavioural factors and clinical findings. Genitourin Med. 1995 Apr;71(2):88-91. 10) Jamison JH, Kaplan DW, Hamman R, Eagar R, Beach R, Douglas JM Jr. Spectrum of genital human papillomavirus infection in a female adolescent population. Sex Transm Dis. 1995 Jul-Aug;22(4):236-43. 11) Burk RD, Ho GY, Beardsley L, Lempa M, Peters M, Bierman R. Sexual behavior and partner characteristics are the predominant risk factors for genital human papillomavirus infection in young women. J Infect Dis. 1996;4:679-89. 12) Kjaer SK, Chackerian B, van den Brule AJ, Svare EI, et al. High-risk human papillomavirus is sexually transmitted: evidence from a follow-up study of virgins starting sexual activity (intercourse). Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2001; 2:101-6. 13) Baken LA, Koutsky LA, Kuypers J, Kosorok MR, Lee SK, Kiviat NB, Holmes KK. Genital human papillomavirus infection among male and female sex partners:prevalence and type-specific concordance.J Infect Dis. 1995;2:429-32. 14) Quinn TC, Cates W jr: Epidemiolgy of Sexually Transmitted Diseases in the 1990s. in Sexually Transmitted Diseases di Quinn TC. Raven Press. 1992 New York. 15) American Social Health Association. Sexually Trasmitted diseases in America: how many cases and at what cost? Research Triangle Park, NC, 1998. Disponibile su www.ashastd.org 16) Renton A,Whitaker L,: Using STD occurrence to monitor AIDS prevention. (Final report) Lausanne, Insititut Universiitaire de m‚decine sociale et pr‚ventive, 1991. 17) Van der Heyden J, Batter V, Sasse A, Stroobant A and the European Study Group. European Networks for the Surveillance of HIV infections in sentinel populations of STD patients, a Concerted Action Project of the EC (DG XII) Brussels: Final results 1990-1996. Scientific Institute of Public Helath- Louis Pasteur, Brussels, December 1997. 18) Catchpole M. Sexually transmitted diseases in England and Wales: 1981-1990. CDR Report 1992 2,(1) pg.1-7. 19) Gilson RJC, Mindel A Sexually transmitted infections. BMJ 2001; 322: 1160-1164. 20) Suligoi B, Giuliani M e i Responsabili de Centri della Sorveglianza Nazionale MST. Epidemiologia dei condilomi genitali esterni.Atti XV Convegno Nazionale di Colposcopia e Patologia Cervico-vaginale Bologna 2000. CIC Edizioni Internazionali 2001; 73-78. 21) Lacey CJ,Thompson HS, Monteiro EF, O’Neill T, Davies ML, Holding FP, et al. Phase IIa safety and immunogenicity of a therapeutic vaccine,TAGW, in person with genital warts. J Infec Dis 1999; 179:612-618. 22) Van Driel WJ, Ressing ME, Kenter GG, Brandt RM, Krul EJ, van Rossum AB et al.Vaccination with HPV16 peptide of patients with advanced cervical carcinoma: clinical evaluation of a phase I-II trail Eur J Cancer 1999; 35:946-952. 23) Edwards L Fernczy A, Eron L, Baker D, Owens ML, Fox TL et al. Selfadministered topical 5% imiquimod cream for external anogenital warts. Arch Dermatol 1998; 134: 25-30. HPV e insorgenza del cancro della cervice uterina I l cancro delle cervice uterina rappresenta un problema sanitario di drammatico impatto: globalmente è la seconda più comune forma di neoplasia nel sesso femminile in termini di incidenza e mortalità per cancro. L’associazione tra cancro della cervice e comportamenti sessuali caratterizzati da elevata promiscuità è ormai stabilita. Negli ultimi 15 anni una vasta serie di analisi epidemiologiche e molecolari ha provvisto l’evidenza che i papilomavirus umani sono gli agenti causali del cancro della cervice e delle relative lesioni precancerose. L’interazione tra fattori virali e meccanismi di difesa dell’ospite può influenzare il decorso dell’infezione da HPV, determinandosi più frequentemente un’infezione autolimitantesi; in una minoranza di casi all’ingresso delle particelle virali nello strato germinativo dell’epitelio cervicale segue integrazione nei nuclei delle cellule basali che favorisce la persistenza dell’infezione. Nelle donne l’infezione genitale da HPV si diffonde all’intero epitelio anogenitale: tuttavia l’incidenza del cancro della cervice è superiore rispetto al cancro della vulva, della vagina o dell’ano, probabilmente a causa delle peculiari caratteristiche anatomiche, fisiologiche ed istologiche dell’epitelio cervicale. I processi di replicazione virale, con produzione di virioni completi, determinano fenomeni di proliferazione epiteliale, con sviluppo di lesioni tipiche dell’infezione da HPV, quali l’acantosi, la paracheratosi e l’ipercheratosi. Tali alterazioni sono alla base della formazione delle lesioni epiteliali benigne (displasie/papillomatosi).Con il termine di CIN (neoplasia intraepiteliale cervicale) è stato designato l’intero spettro di lesioni cervicali, caratterizzato da un continuum di alterazioni che vanno dalla CIN 1 (displasia lieve) alla CIN 2 (displasia moderata) alla CIN 3, che include la displasia severa ed il carcinoma in situ. La nomenclatura citologica delle lesioni cervicali è rimasta a lungo confusa, determinando problemi di confrontabilità dei risultati degli studi scientifici e delle procedure diagnostiche e cliniche. È stato pertanto proposto un sistema 5 Forum infezione da Papillomavirus revisionato di nomenclatura, conosciuto come “The Bethesda System”, che ha introdotto i termini di lesione intraepiteliale a basso grado (LSIL), che include la CIN 1, la coilocitosi e le lesioni condilomatose, e di lesione intraepiteliale ad alto grado (HSIL), che include le lesioni CIN 2-3 ed il carcinoma in situ. Nel corso della storia naturale dell’infezione da HPV regressioni spontanee delle lesioni displastiche (CIN 1 e 2) sono state riportate nell’80% delle donne di età inferiore a 35 anni ed in circa il 40% delle donne in età avanzata (1): nei casi di progressione delle lesioni intraepiteliali, è stato stimato che occorrono 4-5 anni per la transizione da displasia lieve a displasia severa, 9-10 anni per la transizione da CIN 3 a carcinoma subclinico ed altri 5 anni per la progressione a forme di carcinoma cervicale invasivo (2). Una serie di evidenze epidemiologiche correlano l’infezione da HPV al carcinoma della cervice uterina. Studi condotti con tecniche molecolari su numerose serie riportate di lesioni intraepiteliali e carcinoma cervicale riportano tassi di prevalenza dell’infezione da HPV che superano il 90%: i tipi virali ad alto rischio più comunemente riscontrati sono rappresentati da HPV 16 (54%), HPV 18 (14%), HPV 45 (9%) ed HPV 31 (6%) (2).HPV 16 è il genotipo virale più comunemente riscontrato nei carcinomi squamocellulari, mentre HPV 18 predomina negli adenocarcinomi. Una serie di studi caso/controllo, condotti con tecniche di biologia molecolare in donne con carcinoma cervicale, hanno rilevato che l’associazione tra HPV e cancro della cervice è forte e consistente, con odds ratio superiori a 50; in alcune aree geografiche la frazione di carcinoma cervicale attribuibile ad HPV raggiunge il 95% (1); nell’insieme i risultati degli studi epidemiologici soddisfano i criteri di causalità proposti dallo IARC (3): Secondo le più recenti stime 327.000 casi incidenti/anno di carcinoma invasivo della cervice sono attribuibili all’infezione da HPV (4), con un rapporto di 6:1 tra paesi in via di sviluppo e mondo occidentale. Rimane da definire il ruolo che eventuali cofattori rivestono nella progressione neoplasica: gli studi stanno indagando il ruolo di fattori genetici legati all’ospite, di fattori ormonali endogeni od esogeni (terapia ormonale contraccettiva), di fattori “comportamentali (fumo, dieta, promiscuità sessuale con concomitanti altre infezioni a trasmissione sessuale). Numerosi studi sperimentali hanno contribuito a chiarire i meccanismi di cancerogenesi. I tipi virali ad alto rischio hanno capacità di trasformare ed immortalizzare cellule umane infette in vitro. La caratterizzazione del HPV e insorgenza del cancro della cervice uterina 6 genoma virale ha permesso l’identificazione delle oncoproteine virali E6 ed E7, codificate dai geni E6 ed E7 di HPV. Il potenziale oncogeno della proteina E7 è legato all’interazione con il gene oncosoppressore RB (retinoblastoma): la capacità di legame della proteina E7 con RB è significativamente più elevata per i tipi virali ad alto rischio. Il gene RB ha un ruolo determinante nel controllo della proliferazione e differenziazione cellulare, bloccando il ciclo replicativo cellulare nella fase G1: RB svolge controllo negativo sul fattore di trascrizione E2-F, fattore chiave nella regolazione dei segnali necessari alla divisione cellulare. La proteina RB, in forma funzionale ipofosforilata, interagisce con E2-F e previene l’ingresso delle cellule nel ciclo replicativo; l’effetto del legame dell’oncoproteina E7 con RB, o della fosforilazione di RB mediata da una chinasi ciclino-dipendente E7-associata, si traduce nella perdita di funzione di RB. L’espressione di E7 pertanto determina un segnale proliferativo che impedisce l’uscita delle cellule infette dal ciclo replicativo (5). L’evidenza del ruolo oncogeno della proteina E6 nasce da studi sperimentali che hanno evidenziato l’interferenza con il prodotto del gene TP53. TP53 è stato definito come “il guardiano del genoma”, in quanto previene la replicazione di cellule con danni cromosomici ed elimina dal ciclo cellulare le cellule con alterazioni degli oncogeni, mantenendo la stabilità del genoma. La proteina E6 determina degradazione di TP53 attraverso un pathway che coinvolge la proteina ubiquitina; il risultato si traduce nella perdita funzionale di TP53, con conseguente inibizione dei meccanismi di apoptosi (5). Sono allo studio altri meccanismi attraverso i quali la proteina E6 favorisce i processi di cancerogenesi, quali l’attivazione dell’enzima telomerasi, coinvolto nel ciclo cellulare. Le neoplasie genitali HPV-correlate sono più frequenti nei soggetti immunocompromessi, quali i pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive per trapianto d’organo. L’elevata prevalenza riportata nei soggetti con infezione da HIV non deve sorprendere. In uno studio condotto con P.C.R., sequenze di HPV-DNA sono state riscontrate nel 60% dei campionamenti cervicali di donne sieropositive, in confronto al 36% dei controlli sieronegativi (6). Un recente studio prospettico di coorte ha determinato che le donne HIV-sieropositive hanno un alto tasso di infezione persistente con i genotipi ad alto rischio oncogeno (7). Inoltre altri studi hanno evidenziato elevata disseminazione virale di HPV, con elevata carica virale nei lavaggi cervico-vaginali (8). L’infezione persistente da HPV giustifica l’elevata frequenza delle lesioni intraepiteliali riportate nelle donne HIV-sieropositive. Studi di coorte e studi caso-controllo hanno indicato una prevalenza di CIN variabile dal 20 al 42% nelle donne sieropositive, con rischio calcolato 4,9 volte maggiore rispetto ai controllo sieronegativi, e più elevato in condizioni avanzate di deficit immunitario (CD4<200/mmc) (9). Le lesioni cervicali epiteliali sono caratterizzate da outcome sfavorevole nei soggetti sieropositivi. Regressioni spontanee delle lesioni a basso grado sono rare, mentre le lesioni ad alto grado sono caratterizzate da rapida progressione e da risposte non soddisfacenti al trattamento. Ricorrenze della CIN sono state riportate fino al 60% dei casi dopo terapie standard chirurgiche, particolarmente nelle pazienti con CD4<200/mmc (10). L’incidenza riportata del carcinoma cervicale nelle donne sieropositive è di 900/100.000 secondo i dati dei CDC, significativamente più elevata rispetto alla popolazione generale. Il carcinoma cervicale nelle donne HIV-sieropositive tende a presentarsi in forma avanzata, spesso già in fase metastatica: il decorso clinico è rapidamente progressivo, con basse percentuali di risposta alle terapie ed alti tassi di ricorrenza. Le donne sieropositive per HIV hanno inoltre un’elevata prevalenza di lesioni multifocali genitali HPV-correlate: lesioni intraepiteliali vaginali (VAIN) e vulvari (VIN) sono riportate con una prevalenza fino a 27 volte superiore rispetto ai controllo sieronegativi (8). L’impatto dell’HAART sulla storia naturale dell’infezione da HPV e sull’andamento clinico delle lesioni squamose intraepiteliali rimane da definire: da un lato la riconstituzione legata all’HAART potrebbe favorire risposte immunitarie specifiche anti-HPV e determinare la regressione delle lesioni intraepiteliali; d’altro lato l’aumentata sopravvivenza dei soggetti sieropositivi, in assenza di risposte immuni anti-HPV, potrebbe permettere progressione delle lesioni intraepiteliali ed aumento dell’incidenza di carcinoma invasivo. Un recente studio di coorte prospettico italiano ha evidenziato un incremento dell’incidenza di carcinoma invasivo della cervice negli anni successivi all’introduzione dell’HAART (11).Ciò probabilmente potrebbe essere correlato all’aumento di sopravvivenza legato all’HAART ed alla conseguente riduzione delle altre patologie opportunistiche diagnostiche di AIDS. Studi prospettici con numero maggiore di pazienti e prolungato periodo di osservazione sono pertanto necessari per poter definire l’impatto dell’HAART sull’incidenza e sulla storia naturale delle neoplasie HPV-correlate nelle donne HIV-sieropositive. Notevole interesse assume lo studio delle neoplasie HPVcorrelate nel sesso maschile. È stata riportata un’incidenza di carcinoma anale di 35/100.000 nei soggetti omosessuali sieronegativi per HIV, significativamente superiore all’incidenza di carcinoma cervicale osservata nelle donne della popolazione generale; l’incidenza di carcinoma anale nei soggetti omosessuali HIV-sieropositivi è stata stimata essere due volte maggiore rispetto a quella riportata nei soggetti omosessuali sieronegativi (11). Infezione anale da HPV è stata riportata in oltre il 90% dei soggetti HIV-sieropositivi omosessuali. Tali dati supportano l’impiego di metodiche di screening con citologia anale nei soggetti omosessuali, sieropositivi e/o sieronegativi per HIV. I pazienti con lesioni intraepiteliali anali dovrebbero essere sottoposti a tempestivo trattamento per ridurre la progressione verso forme invasive di carcinoma anale. Dal punto di vista biologico l’infezione da HIV appare alterare la storia naturale dell’oncogenesi HPV-associata a livello molecolare. Meccanismi sperimentali hanno evidenziato che la proteina Tat di HIV può aumentare l’espressione delle oncoproteine E6 ed E7 di HPV. HIV può inoltre, in modelli in vitro, stimolare la motilità dei cheratinociti trasformati da HPV 16 e potenziare la loro abilità di attraversare membrane basali artificiali (12). L’operatività in vivo di questo meccanismo potrebbe in parte contribuire a spiegare la progressione delle lesioni intraepiteliali che si osserva comunemente nella coinfezione HIV-HPV. Bibliografia 1) Herrero R, Muñoz N: HPV and cancer. Cancer Surveys 33, 1999: 1-24. 2) Bosch FX,Manos MM,Muñoz N:Prevalence of human papilomavirus in cervical cancer: a worldwide perspective. Joun Nat Canc Inst 87, 1995: 796-802. 3) IARC: Human papillomavirus. Monographics on the evaluation of carcinogenetic risks to humans. IARC Scientific Publ 59,Lyon, France, 1995. 4) Parkin DM, Pisani P, Muñoz N et al:The global burden of infection associated cancers. Cancer Surveys 33, 1999: 1-29. 5) Phillips AL,Vousden KH: Human papillomavirus and cancer: the viral transforming genes.Cancer Surveys 33, 1999: 1-20. 6) Sun X, Ellerbrock TV, Longo U: Human papillomavirus infection in human immunodeficiency seropositive women.Obstet Gynecol 85, 1995:680-686. 7) Sun X,Kuhn L Ellerbrock TV:Human papillomavirus infection in women infected with the hunan immunodeficiency virus. New Eng j Med,19, 1997:1343-9. 8) Abercrombie P,Korn AP:Lower genital tract neoplasms in wpmen with HIV infection. Oncology 12, 1998: 1735-42. 9) Heard I,Kazatchkine MD:Regression of cervical lesions in HIV-infected women receiving HAART.The AIDS Reader 9 (9), 1999: 630-35. 10) Wright TC,Koulos J,Schnoll F:Cervical intraepithelial neoplasia in women infected with the human immunodeficiency virus. Outcome after loop electrosurgical excision.Gynecol Oncol 55, 1994: 253-8. 11) Dorrucci M, Suligoi B, Serraino D: Incidence of invasive cervical cancer in a cohort of HIV-seropositive women before and after the introduction of highly active antiretroviral therapy.AIDS 26, 2001:377-80. 12) Palefsky JM: Human papillomavirus related tumors.AIDS 14 (Suppl 3): S189-95. 7 Forum infezione da Papillomavirus M.Zerbini, S.Venturoli, M.Musiani Dipartimento di Medicina Clinica Specialistica e Sperimentale, Sezione di Microbiologia, Università di Bologna Applicazioni della diagnostica virologica di HPV L’ infezione persistente da papilloma virus umani (HPV), appartenenti a genotipi ad alto rischio oncogeno, è attualmente considerata il maggiore fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma della cervice uterina (1, 2). Sebbene le infezioni da HPV siano molto comuni nelle giovani donne, nelle quali la prevalenza è stata stimata essere il 30-50%, la persistenza dell’infezione da HPV, sia a basso rischio, sia ad alto rischio oncogeno, per più di un anno è una osservazione infrequente (3,4). L’alto tasso di positività e perlopiù la breve durata delle infezioni autolimitanti, che si risolvono senza manifestazioni cliniche apparenti, hanno limitato a tutt’oggi l’implementazione dei programmi di screening basati sulla ricerca e tipizzazione del DNA di HPV. È tuttavia documentato che infezioni persistenti da HPV ad alto rischio sono associate ad un maggior rischio relativo di sviluppo di lesioni intraepiteliali squamose (SIL) e SIL di basso grado, associate prevalentemente ad HPV ad alto rischio oncogeno, progrediscono a SIL di alto grado e carcinomi. Poiché la sensibilità dell’esame citologico (Pap test) per la ricerca di lesioni di alto grado è, in condizioni ottimali, dello 80-85%, studi recenti suggeriscono che lo screening per la ricerca del DNA di HPV in associazione con il Pap test possa ridurre il tasso di falsi negativi, cioè di pazienti con citologia normale e neoplasie intraepiteliali cervicali (CIN) di alto grado (3, 4, 5). Inoltre il test per l’HPV si è dimostrato utile nel follow up sia di pazienti con diagnosi citologica di ASCUS-AGUS, sia con risultati discordanti nella citologia e nella colposcopia, o nel follow-up di pazienti sottoposte ad asportazione della lesione. Gli studi clinici sono stati compiuti, in gran parte, me- 8 diante saggi molecolari che si basano sull’amplificazione di sequenze geniche di HPV e sulla tipizzazione genotipica mediante enzimi di restrizione o saggi di ibridazione con sonde tipo-specifiche (PCR-ELISA). Inoltre sono stati mesi a punto e commercializzati recentemente saggi di ibridazione con amplificazione del segnale chemiluminescente (Hybrid Capture, Digene). Il test Hybrid Capture II (HC II) è un saggio di ibridazione che utilizza pool di sonde in grado di riconoscere 13 HPV ad alto rischio e 5 HPV a basso rischio, senza tuttavia tipizzare singolarmente il genotipo presente nel campione in esame. Abbiamo valutato nel nostro laboratorio l’utilizzo del test HC II e di un saggio commerciale di PCRELISA (HPV typing E6 E7, Geno-Kit HPV E6 E7, Amplimedical SpA-Divisione Bioline) per la tipizzazione di di- COMMENTO (a cura di Anna Beltrame, Clinica di Malattie Infettive e Tropicali-Università di Brescia): IL CARCINOMA INVASIVO DELLA CERVICE UTERINA (ICC), RARA COMPLICAZIONE DELL’INFEZIONE CERVICALE DA HPV AD ELEVATO RICHIO ONCOGENO (HRHPV), É LA QUINTA CAUSA DI TUMORE A LIVELLO MONDIALE, SECONDO NELLA DONNA SOLO AL TUMORE DELLA MAMMELLA. IL DIFFUSO UTILIZZO DELLO SCREENING CITOLOGICO (PAPTEST) VOLTO ALL’IDENTIFICAZIONE PRECOCE DELLE LESIONI PREINVASIVE HA DETERMINATO NEGLI ULTIMI 50 ANNI UN DECLINO DEL 70% DELLA MORTALITÀ CAUSATA DA ICC. SI STIMA CHE SU 50 MILIONI DI PAPTEST ESEGUITI OGNI ANNO NEGLI USA, PIÙ DEL 5% SIANO RIPORTATI ANORMALI. SEBBENE CI SIA UN CONSENSO SULLA GESTIONE DELLE LESIONI INTRAEPITELIALI SQUAMOSE DI ELEVATO GRADO (HSIL) (COLPOSCOPIA CON BIOPSIA IMMEDIATA), NON ESISTE ANCORA UN ALGORITMO GESTIONALE DELLE LESIONI CHE NON POSSONO ESSERE DEFINITE NE COME – ASCUS (CELLULE SQUAMOSE ATIPICHE DI SIGNIFICATO INDETERMINATO). PRECEDENTI STUDI HANNO DIMOSTRATO CHE IL 20-60% DELLE ASCUS INVIATE ALLA COLPOSCOPIA SONO RISULTATE CIN; 70% LESIONI BENIGNE HPV CORRELATE (CIN1) CHE REGREDISCONO SPONTANEAMENTE NEL TEMPO, 1/1000 TUMORE INVASIVO. ATTUALMENTE A LIVELLO INTERNAZIONALE VENGONO PROPOSTE 3 STRATEGIE DI ALGORITMO DIAGNOSTICO: A. COLPOSCOPIA IMMEDIATA: MINORE RISCHIO DI PERDITA PRENEOPLASTICHE NE COME ESPRESSIONE BENIGNA DELLE PAZIENTI E DI NON DIAGNOSTICARE LA NEOPLASIA PREINVASIVA O INVASIVA, PERMETTENDO IN CASO DI POSITIVITÀ L’ESECUZIONE DI BIOPSIE MIRATE.TALE APPROCCIO É TUTTAVIA GRAVATO DALL’ECCESSIVO CARICO DI LAVORO DEI SERVIZI DI COLPOSCOPIA E DAI RELATIVI COSTI. B. COMBINAZIONE DELL’ESAME CITOLOGICO E DELLA RICERCA DI INFEZIONE DA DONNE HPV HPV: CON QUESTO APPROCCIO LE NEGATIVE O CON INFEZIONE DA HPV A BASSO L A E A D I N G RT I C L E S Journal of the National Cancer Institute 2001; 93:293-299 CONFRONTO DI TRE STRATEGIE PER LA GESTIONE DI PAZIENTI CON DIAGNOSI DI ASCUS: RISULTATI PRELIMINARI DI UN e della positività di HRHPV mediante Hybrid Capture 2tm (HC2), braccio C = colposcopia successiva a nuovo risultato citologico. Questo articolo riassume i risultati ottenuti su 3488 donne con riferita diagnosi citologica di ASCUS. TRIAL RANDOMIZZATO Diane Solomon, Mark Schiffman, Robert Tarone Risultati: Tra le donne con diagnosi di ASCUS la prevalenza di CIN3 confermata istologicamente era del 5.1%. La sensibilità per identificare CIN3 mediante HC2 (braccio B) era del 96.3% (95% CI=91.6%98.8%) con il 56.1% delle donne inviate alla colposcopia. La sensibilità dell’esame citologico (braccio C) variava a seconda della soglia considerata positiva: soglia = HSIL, sensibilità del 44.1% (95% CI=35.6%-52.9%) con il 6.9% delle donne inviate alla colposcopia; soglia = ASCUS, sensibilità del 85.3% (95% CI=78.2%-90.8%) con il 58.6% delle donne inviate alla colposcopia. Introduzione: Più di 2 milioni di donne ogni anno in USA ricevono una diagnosi citologica di ASCUS. È necessaria una strategia efficace che si avvalga di algoritmi per l’identificazione di quella minoranza di donne con malattia cervicale clinicamente significativa, evitando tuttavia il follow up eccessivo delle donne a basso rischio neoplastico. Metodi: ASCUS/LSIL Triage Study (ALTS) é un trial randomizzato multicentrico diretto a comparare la sensibilità e specificità delle seguenti 3 strategie dirette all’identificazione della Neoplasia Intraepiteliale Cervicale di elevato grado (CIN3): braccio A = colposcopia immediata (considerata la metodica di referenza), braccio B = colposcopia successiva alla combinazione del risultato citologico (LRHPV) SONO SEGUITE IN FOLLOW UP (ESAME 6 MESI), MENTRE LE DONNE CON INFEZIONE DA INVIATE ALLA COLPOSCOPIA. LA NEGATIVITÀ A HRHPV RICHIO ONCOGENO CITOLOGICO OGNI HRHPV SONO SVANTAGGI SONO TUTTAVIA IMPORTANTI: ELEVATI COSTI E DIFFICOLTÀ DI GESTIONE DELL’INFEZIONE DA HRHPV IN ASSENZA DI LESIONI COLPOSCOPICHE. C. RIPETIZIONE DELL’ESAME CITOLOGICO: PERMETTE LA REGRESSIONE SPONTANEA DELLE ANORMALITÀ CITOLOGICHE TRANSITORIE, SEBBENE ESISTA IL RISCHIO DEL RITARDO DIAGNOSTICO DELLA PATOLOGIA INVASIVA. RIPETUTO OGNI 1-2 ANNI (SINO A 3 4-6 (THINPREPTM) HA UNA SENSIBILITÀ DI CIRCA 15-20% SUPERIORE PAP TEST DIFFUSAMENTE UTILIZZATO; NELLA PRATICA RISPETTO AL QUOTIDIANA LA SENSIBILTÀ CITOLOGICA RISULTERÀ QUINDI INFERIORE. GLI AUTORI HA UN ELEVATO VALORE PREDITTIVO NEGATIVO PER LA DIAGNOSI DI CIN3 (99-100%). GLI Conclusioni: Il test HC2 per l’identificazione di lesioni neoplastiche cervicali HRHPVDNA correlate é una valida opzione per la gestione delle donne con diagnosi di ASCUS. Per l’identificazione di CIN3, HC2 ha una sensibilità maggiore ed una specificità comparabile a l’esame citologico ripetuto definente ASCUS. MESI RICHIEDE INOLTRE UN FOLLOW UP DI ESAMI CITOLOGICI CONSECUTIVI NORMALI), CONCLUDONO CHE L’INTRODUZIONE DI HC2 (CHE HRHPV) NELL’ALGORITMO DELLA GESTIONE DELLA ASCUS RIDUCE L’UTILIZZO DELLA COLPOSCOPIA DEL 44%, CON UN INCREMENTO DEI CASI DI DIAGNOSI DI CIN3/2 (20% VS 11%) E RIDUZIONE DEI COSTI COMPLESSIVI. L’ECCELLENTE SENSIBILITÀ DI HC2 PER L’IDENTIFICAZIONE DELLE LESIONI CERVICALI PREINVASIVE O INVASIVE ASSOCIATA AD UNA SODDISFACENTE SPECIFICITÀ, RENDE LA METODICA UN OTTIMA OPZIONE PER LA GESTIONE ALGORITMICA DI ASCUS. COME INDIVIDUA SOLO COMPORTARCI TUTTAVIA DAVANTI AL DISAGIO PSICOLOGICO DI QUEL CONSEGUENTE PERDITA DELLE PAZIENTI ED AUMENTO DEL CARICO DI 27.8% LAVORO DEI SERVIZI DI CITOLOGIA. COLPOSCOPICO NORMALE? SPONSORIZZATO DAL NATIONAL C ANCER INSTITUTE, LO DI DONNE CON INFEZIONE DA HRHPV ED ESAME STUDIO HA COMPARATO LA DIVERSA SENSIBILITÀ E SPECIFICITÀ DI QUESTE TRE DIFFERENTI STRATEGIE (BRACCIO TABELLA 1 DIMOSTRANO COME A,B,C). I DATI PRESENTATI NELLA HYBRID C APTURE 2 HC2 (BRACCIO B) TM PRESENTI UNA SENSIBILITÀ SIGNIFICATIVAMENTE MAGGIORE RISPETTO ALLA TABELLA 1: CONFRONTO TRA HC2 ED ESAME CITOLOGICO (DIFFERENTE SOGLIA DEFINITA COME RISULTATO POSITIVO, HSIL-LSILASCUS) PER L’IDENTIFICAZIONE ISTOLOGICA DI CIN3 E CIN2. RIPETIZIONE DELL’ESAME CITOLOGICO (BRACCIO C) (95.9% VS 85%, P<0.05). NEL BRACCIO B, IL 56.1% DELLE DONNE VENIVA INVIATO ALLA COLPOSCOPIA RISPETTO AL 58.6% DEL BRACCIO C. LA PERCENTUALE DI DONNE CON UN TEST POSITIVO CIN3/2 (VALORE PREDITTIVO POSITIVO) ERA 19.6% E 16.7% PER IL BRACCIO B E C, RISPETTIVAMENTE. È OBLIGATORIO SOTTOLINEARE CHE L’ESAME CITOLOGICO USATO IN QUESTO STUDIO SENSIBILITÀ % INVIATE ALLA COLPOSCOPIA % VALORE PREDITTIVO VALORE PREDITTIVO POSITIVO NEGATIVO 96.3 44.1 64.0 85.3 56.1 6.9 26.2 58.6 10.0 37.5 14.3 8.5 99.5 86.5 97.1 97.9 95.9 34.8 59.2 85 56.1 6.9 26.2 58.6 19.6 58.1 25.9 16.7 98.9 92.0 93.6 95.8 CIN3 HC2 HSIL CITOLOGIA LSIL CITOLOGIA ASCUS CITOLOGIA CIN2 HC2 HSIL CITOLOGIA LSIL CITOLOGIA ASCUS CITOLOGIA 9 Forum infezione da Papillomavirus versi genotipi di HPV ad alto rischio, in paragone con una PCRELISA di riferimento da noi messa a punto e validata (6). La valutazione metodologica è stata eseguita su campioni citologici ottenuti nel corso sia di programmi di screening citologici, sia di follow up di pazienti già sottoposte a conizzazione o isterectomia. La valutazione clinica della diagnosi virologica è stata eseguita in relazione ai dati citologici e, quando possibile, istologici dei campioni in esame. La concordanza del saggio HC II e della PCR-ELISA commerciale rispetto al saggio di PCR-ELISA di riferimento sono risultati rispettivamente del 94,0 e 94,6%, la sensibilità è risultata essere del 91,7% per entrambi i test commerciali e la specificità del 95,4 e del 97,4% rispettivamente. Sembra opportuno osservare che i campioni, in cui la concordanza dei test commerciali rispetto al test di riferimento era più bassa, erano relativi a pazienti con citologia normale osservati nel corso di follow up per conizzazione di lesioni CIN III, mentre la discordanza in campioni con citologia normale osservati nel corso di screening di routine non era statisticamente significativa. Inoltre la percentuale di positività per il DNA di HPV era significativamente più alta nel gruppo “follow up” con citologia normale rispetto al gruppo, sempre con citologia normale, sottoposto a screening di routine. Questa osservazione suggerisce una persistenza dell’infezione dopo il trattamento chirurgico e verosimilmente la presenza di una bassa carica virale o di un numero limitato di cellule esfoliate interessate all’infezione virale, la qualcosa può giustificare la percentuale di discordanza più elevata osservata nel gruppo di “follow up”. Il test per la ricerca e la tipizzazione del DNA di HPV è stato quindi raccomandato come strumento per verificare l’eradicazione della lesione neoplastica e per predire possibili recidive (5, 7). La sensibilità del saggio PCR-ELISA di riferimento è risultata superiore a quella osservata nei saggi commerciali, PCR-ELISA ed HC II. Il comportamento dei test tuttavia non differisce nell’identificare campioni positivi per il DNA di HPV, sia nelle lesioni intraepiteliali di basso grado, sia nelle lesioni di alto grado (LSIL, HSIL). La percentuale di campioni positivi per il DNA di HPV è risultata correlata alla severità della diagnosi citologica. (Fig.1). Sulla base della nostra osservazione, visti i comportamenti sostanzialmente comparabili dei due saggi commerciali, riteniamo che il sistema HCII, per la sua semplicità e praticità di esecuzione possa trovare impiego Applicazioni della diagnostica virologica di HPV 10 Fig. 1 100% 90% 76,1% 80% 70% 60% 50,0% 50% 40% 30% 25,0% 21,3% 20% 10% 0% Normal (routine) ASCUS/AGUS LSIL HSIL come test di screening per identificare soggetti positivi per HPV ad alto rischio, mentre i saggi di PCR-ELISA possono trovare un impiego preferenziale quando sia necessaria una tipizzazione specifica tra gli HPV ad alto rischio. Bibliografia 1) Wallin, K-L., F.Wiklund,T.Angstrom, F. Bergman, U. Stendhal, G.Wadell, G. Hallmans, and J. Dillner.1999.Type-specific persistence of human papillomavirus DNA before the development of invasive cervical cancer.N.Engl. J. Med. 341:1633-1638. 2) Walboomers, J.M.M., M.V. Jacobs, M.M. Manos, F.X. Bosch, J.A. Kummer, K.V.Shah,P.J.F.Snuders,J.Peto,C.J.L.M.Meijer,and N.Munoz.1999.Human Papillomavirus is a necessary cause of invasive cervical cancer worldwide. J. Pathol. 189:12-19. 3) Franco, E.L., L.L.Villa, J.P. Sobrinho, J.M. Prado, M-C. Rousseau, M. Dèsy, and T.E. Rohan. 1999. Epidemiology of acquisition and clearance of cervical human papillomavirus infection in women from a high-risk area for cervical cancer. J. Infect. Dis. 180:1415-1423. 4) Ho, G.Y.F., R. Bierman, L. Beardsley, C.J. Chang, and R.D. Burk. 1998. Natural history of cervicovaginal papillomavirus infection in young women. N. Engl. J. Med. 338:423-428. 5) Cuzick,J.,P.Sasieni,P.Davies,J.Adams,C.Normand,A.Frater,M.van Ballegooijen,and E.van den Akker-von Marie.2000.A systematic review of the role of human papillomavirus (HPV) testing within a cervical screening programme: summary and conclusions. Br. J. Cancer 83 (5):561-565. 6) Zerbini, M., S.Venturoli, M. Cricca, G. Gallinella, P. De Simone, S. Costa, and M. Musiani. 2001. Distribution and viral load of type-specific HPVs in different cervical lesions as detected by PCR-ELISA. J.Clin.Path. 54:377380. 7) Nagai,Y.,T.Maehama,T.Asato,and K.Kanazawa.2000.Persistence of human papillomavirus infection after therapeutic conization for CIN 3: is it an alarm for disease recurrence? Gynaecol. Oncol. 79:294-299. Commenti, suggerimenti e contributi al dibattito inerenti la sezione FORUM devono essere inviati a: - STD News c/o Clinica Malattie Infettive e Tropicali Piazza Spedali Civili, 1 - 25125 Brescia e-mail: [email protected] - Intermedia srl - via Cefalonia 24 - 25124 Brescia Tel. 030.226105; tel/fax 030.2420472 [email protected] @ @ …Siti Web… http://www.niaid.nih.gov/factsheets/womenhiv.htm NIAID. National Institute of Allergy and Infectious Diseases (component of the NIH) HIV infection in Women http://www.graylab.ac.uk/cancernet/600320.html National Cancer Institute Human Papillomavirus and Cancer http://www.nci.nih.gov http://www.cancernet.nci.nih.gov http://www.cancertrials.nci.nhi.gov http://www.cdc.gov/nchstp/dstd/Fact_Sheets/FactsHPV.htm CDC STD Prevention: Genital HPV Infection http://www.ashastd.org/hpvccrc National HPV and Cervical Cancer (CDC) http://www.eurogin.com/newsl.html European Research Organisation on Genital Infection and Neoplasia (EUROGIN) EXPERT MEETING EUROGIN 2000: Global Chaallenges of Cervical Cancer Prevention http://hpv-web.lanl.gov New Directions in cervical Cytology Screening Modern Management of External Anogenital Warts Management of Abnormal Smears.The stat of the Art Role of HPV Testing in Cervical Cancer Screening HPV Sequence Database http://www.seatec.emory.edu Serving HIV/AIDS Education Needs of Health Professionals. Clinical managenment of the HIV-infected Adult: a manual for Mild-Level Clinicians http://www.iusti.org International Union against Sexually Transmitted Infection (IUSTI) IUSTI CD-ROM: Sexually Transmitted Diseases and Genitoanal Dermatoses: Diagnosis and Therapy La visualizzazione delle manifestazioni cliniche delle Infezioni Sessualmente Trasmesse é essenziale per l’apprendimento dello studente o del medico e per la successiva gestione, oggi sempre più multidisciplinare, di queste patologie. Questo CD raccoglie più di 1000 immagini di IST clinicamente evidenti con le relative informazioni: definizione, classificazione, incubazione, manifestazione clinica, sintomi, localizzazione, epidemiologia, laboratorio, istopatologia, patogenesi, diagnosi, diagnosi differenziale, terapia, follow-up, complicazioni, prognosi, bibliografia. Tutte le sessioni sono arricchite di numerose immagini, tabelle e figure che facilitano sia l’apprendimento sia l’insegnamento. È consigliabile che questo ricco strumento faccia parte del materiale didattico del personale sanitario diretto alla gestione dei soggetti affetti da IST. Prezzo: $245 US; Per informazioni: Lasion Europe http://sme.eunet.be/lasion http://www.eurogin.com/newsl.html EUROGIN Journal: GENITAL INFECTIONS & NEOPLASIA EUROGIN ha prodotto un giornale che sintetizza recenti informazioni laboratoristiche e terapeutiche dirette a tutti coloro che lavorano in ambito scientifico o clinico sulle infezioni genitali da HPV. Editor-in-Chief Joseph Monsonego Institut A. Fournier 25, boulevard saint-Jacques 75680 Paris Cedex 14, France EUROGIN 174, rue de Courcelles 75017 Paris, france Tel: 33147660529 Fax: 33147667470 www http://www.stdnews.net. 11 Report dai congressi Conferenza mondiale ISSTDR / IUSTI A cura di: Massimo Giuliani, Alberto Matteelli, Anna Beltrame Si è svolto quest’anno a Berlino dal 24 al 27 giugno il Congresso Internazionale sulle MST che ha visto riunite nell’organizzazione la International Society for STD Research (ISSTDR) e la International Union against Sexually Transmitted Infections (IUSTI). La congiunzione delle due maggiori società internazionali di MST ha ottenuto un buon risultato di partecipazione, con la presenza di poco meno di 1,000 delegati da 36 paesi. Il congresso è stato caratterizzato da un ricchissimo programma che ha previsto nei quattro giorni di lavori, circa 280 comunicazioni orali, 21 Simposi monotematici, 32 sessioni scientifiche, 6 Riunioni ufficiali, 2 Workshop e la presentazione di oltre 460 poster. Un congresso ricco di contenuti e di delegati da ogni parte del mondo, soprattutto da Stati Uniti e Nord Europa anche in relazione alla numerosa rappresentanza anglosassone delle due Società organizzatrici. In questo contesto, spiccava l’assenza di rappresentanti italiani, quattro le persone in tutto, e solo due i poster italiani nel programma. Indicatore questo, di un ristagno persistente di interesse, nel nostro paese, per questo ambito di ricerca. Gli abstract della quasi totalità dei lavori presentati al Congresso è stata riunita in un supplemento dell’ International Journal of STD & AIDS. Per chi volesse leggerlo il riferimento completo è il seguente: Int J STD AIDS 2001; 12 (Suppl 2) 1-214. 12 Berlino, 24 - 27 Giugno 2001 NAATS Durante il primo giorno largo spazio è stato dato alle nuove tecniche diagnostiche basate sulla evidenziazione dell’acido nucleico dei patogeni,in gergo Nucleic Acid Amplification Tests (NAATs). Soprattutto dell’ottima sensibilità e specificità di reattivi combinati per la diagnosi da urine di Clamidia e Gonococco. Sono stati illustrati dati su un loro buono rapporto costi/benefici vista la non-invasività delle tecniche, l’eliminazione della manualità per la raccolta dei campioni, del risparmio su visita e materiale monouso rispetto,per esempio al prelievo cervicale,e vista la possibilità di condurre studi e programmi di screening fuori dagli ambienti sanitari e in popolazioni normalmente difficili da raggiungere (“hard to reach”) e valutare utilizzando le metodiche tradizionali. HHV-8 Risalto è stato dato all’infezione da HHV-8 e alle sue relazioni causali con le varie forme di Sarcoma di Kaposi attraverso una lettura magistrale del Prof. Orfanos che ha sottolineato l’ingresso di questa nuova infezione oncogenica tra le moderne MST. MODELLI MATEMATICI Con Roy Anderson,padre dell’approccio matematico alla trasmissione delle MST,sono stati precisati i settori in cui l’utilizzo dei modelli matematici possono grandemente contribuire allo studio e al controllo di queste patologie. L’interpretazione dell’impatto di interventi di controllo sull’epidemiologia di una patologia. Attenzione al rischio di attribuire impropriamente ad un determinato intervento la naturale onda decrescente di ogni epidemia,soprattutto se non si è precedentemente disegnata la curva attesa dell’andamento in assenza di alcun intervento. Ricordare inoltre che alcuni interventi, pur se altamente efficaci, hanno bisogno di anni per modificare la prevalenza di una infezione: qui, analisi troppo precoci potrebbero impropriamente bocciare interventi potenzialmente efficaci. La definizione dell’impatto di vaccini, in particolare dell’HIV. L’effetto sulla popolazione di un vaccino preventivo per l’HIV è legato molto più alla durata dell’effetto protettivo che all’efficacia. Nozione, questa in controtendenza, se si considera che i trals oggi sono normalmente focalizzati sull’efficacia, e non sulla durata protettiva. La predizione della selezione delle resistenze farmacologiche in HIV. Le “treatment holidays” non sono pericolose per la selezione di ceppi resistenti, secondo alcuni modelli interpretativi. Purché queste non siano attuate nel periodo iniziale di terapia (3-6 mesi) in cui sono indispensabili tassi di aderenza ottimali. L’esigenza di livelli di aderenza inizialmente superiori all’85% si ricollega ad un argomento di estrema attualità, quello dei rischi dell’introduzione della terapia antiretrovirale in Africa, dove garantire l’aderenza al trattamento appare molto più complicato che garantire le terapie stesse. Il tema è apparso ostico alla maggioranza della audience clinica.Tuttavia il messaggio captato è quello dell’esigenza di specialisti del settore che contribuiscano attivamente ai disegni delle linee di ricerca. STI DIAGNOSTIC INITIATIVE RISIQUIMOD EVACCINI PER HSV La “STI diagnostic initiative”, dell’Organizzazione Mondiale delle Sanità, programma internazionale per la promozione di nuove ed appropriate tecnologie diagnostiche applicate alle STI appare alle corde.L’OMS ha voluto una sessione scientifica sull’argomento nell’ambito del processo di advocacy, della quale si è fatto carico.Tuttavia le novità sono scarse e non incoraggianti: I tests rapidi attualmente disponibili hanno una sensibilità del 60%, con costi non inferiori a 3 US $ per test. Secondo un modello matematico interessante proposto da un gruppo di Amsterdam, applicato su dati generati in Uganda, i tests rapidi sono competitivi rispetto all’approccio sindromico solo per valori di sensibilità dei test del 90% e costi inferiori a 1 US$. La gara sembra persa in partenza per i tests diagnostici. L’OMS ha cessato di sponsorizzare studi per lo sviluppo di nuovi tests, essendo ormai il mercato ricco di nuove metodiche.La maggior parte dei tests disponibili sono prodotti negli USA per l’esportazione nei PVS (senza approvazione dell’FDA). Per nessuno di questi tests le ditte produttrici possono o vogliono divulgare le caratteristiche in comparazione con gold standards. Un modificatore di risposta immunitaria, il Risiquimod, un analogo-simile dell’Imiquimod utilizzato nella terapia topica dei condilomi acuminati,sembra aver dato buoni risultati nella terapia delle lesioni herpetiche e nell’allungamento dei tempi di recidiva. Buone nuove sul fronte della terapia e dei vaccini per l’Herpes. Buona l’efficacia di un vaccino contro HSV2 (GlaxoSmithe&Kline) soprattutto nella popolazione femminile. CLAMIDIA Walter Stamm ha ricordato in una sessione plenaria come i tests ultrasensibili, che ormai sono lo standard diagnostico, portino a riconoscere l’importanza e la frequenza delle infezioni ricorrenti. Mancano ancora, tuttavia, i mezzi per distinguere le recidive (stesso ceppo) dalle reinfezioni (altro ceppo ma anche stesso ceppo, se acquisito dal partner abituale). La convinzione dell’assenza di resistenze farmacologiche in clamidia è tuttora valida ma, sottolinea Stamm, potrebbe essere legata alla attuale incapacità di dimostrare il fenomeno, per l’esiguo numero di tests di sensibilità condotti e la mancanza di sistemi sorveglianza. Nel futuro, ha concluso Stamm, diverrà sempre più palese la necessità di focalizzare lo screening per clamidia anche sulla popolazione maschile. LINEE GUIDA In uscita per fine anno le linee guida MST Europee in un supplemento di International J STD & AIDS. Sarà invece divulgata a novembre via Internet la revisione delle linee guida MST dei CDC, effettuata quest’anno, e nel 2002 dovrebbe comparire in un supplemento di Clinical Infectious Diseases. ITALIA DELLA RICERCA MST?:…ASSENTE! L’assenza della ricerca italiana sulle MST al Congresso Internazionale di Berlino non deve passare inosservata e deve condurre necessariamente ad una riflessione critica. Già su queste pagine in occasione del dopo-Congresso ISSTDR 1995 tenutosi a New Orleans ci eravamo interrogati sui perché la ricerca nel nostro paese in questo settore fosse così poco presente negli appuntamenti internazionali, così poco presente come in nessun altro ambito di ricerca bio-medica.Avevamo allora concluso con l’auspicio che la ancora neonata SIMAST avrebbe potuto contribuire ad una inversione di rotta, e avrebbe ricoperto un ruolo importante nello sviluppo e nel coordinamento di progetti e iniziative con le varie e “tra le varie” discipline.. Non crediamo che sia oggi troppo presto o troppo pessimistico dire che ciò non è ancora accaduto. Era chiaro fin dall’inizio, che l’intento che ha mosso la nascita della SIMAST era difficile da perseguire in un panorama come quello italiano, fatto di grandi imprese unilaterali.Il riunire i vari contributi specialistici su un tema complesso come le MST e trasformarlo in un cammino comune e sinergico di sviluppo scientifico poteva allora sembrare idealistico ma ciò che è realistico oggi è che è l’unico intento percorribile per competere o collaborare con gli altri paesi. O se si preferisce essere considerati almeno degli interlocutori. La strada è ormai obbligata. È necessario dare impulso alla promozione dell’interesse scientifico sulle MST da parte delle diverse Società specialistiche, attribuirgli un adeguato valore di credito formativo, incentivare la proposta di progetti di ricerca corrente e finalizzata e stages all’estero per i giovani laureati creando spazi di professionalità negli Ospedali, nelle università e negli IRCCS. E fare in modo che tutto questo possa soprattutto confluire nella SIMAST e da questa amplificato attraverso modalità e strategie in buona parte ancora da definire. Le MST in Italia appaiono ancora,“malgrè tout” un ambito troppo legato ad iniziative disciplinari di raggio ristretto, che non trova slancio per identificarsi in uno spazio vitale interdisciplinare.Che questo spazio,invece,possa esistere,se ne è avuta prova nei tre giorni di Congresso, nel lavoro delle spesso nutrite delegazioni dei vari paesi, anche non appartenenti al ristretto mondo occidentale, che sono state capaci di spunti innovativi, pronti ad arricchire il bagaglio conoscitivo dei partecipanti. La SIMaST ha molta strada da fare, e con lei tutti coloro che credono nel suo ruolo, in uno sforzo di onestà intellettuale che riconosca in ognuno la responsabilità di uno sviluppo obbligato di questa area della ricerca, per il bene dei pazienti, di quanti con applicazione si dedicano al lavoro assistenziale e non ultima per dare la possibilità all’Italia delle MST di esserci e di rispondere al più presto: Presenteeee! 13 CONGRESSI MST 19th International Papillomavirus Conference Florianopolis, 1-7 September 2001, Brazil Contact information: Eduardo Franco Tel: 5143986032 E-mail: [email protected] Web: http://wwwhpv2001.com 2001 Cancer Conference Atlanta, GA, 4-7 September 2001, USA Contact information: Laura Shelton or Kathleen Carey E-mail: [email protected] Web: http://www.cdc.gov/cancer/conference2001 3rd Conference on Global Strategies for the Prevention of HIV Transmission from Mothers to Infants Kampala, 9-13 September 2001, Uganda Contact information: Simon Ségein, Felicissimo & Associates Inc. Global Strategies Conference, 205 Viger Avenue West, Suite 2001 Tel: 514 874-1998 Fax: 514 874-1580 Web: http://www.globalstrategies.org/uganda International Meeting of the Institute of Human Virology Baltimore, MD, 9-14 September 2001 Contact information: Robin Serody Tel: 4103288674 E-mail: [email protected] XIII Congreso Panamericano de Infecciones de Transmission Sexual (ITS-SIDA) Mexico, 12-15 September 2001, Mexico Contact information: Societdad de Cirugia del Hospital Juares de Mexico, Av. IPN 5160 Col.: Magdalena de Las Salinas Tel: 54477611 / 57477630 E-mail: [email protected] Web: http://www.congresopanamericanoits.com 5th Annual United States Conference on AIDS Miami Beach, Fl, 13-16 September 2001 Contact information: Paul Woods Tel: 2024836622 Ext. 343 Web: http://nmac.org/usca2001/home.htm 4lst Interscience Conference on Antimicrobial Agents and Chemotherapy (ICAAC) Chicago, Illinois, USA 22-25 September 2001 American Society for Microbiology, 1752 N Street, NW Washington DC 20036-2804, USA Tel: +1 202 942 9248 Fax: +1 202 942 9340 E-mail: [email protected] Website: asmusa.org/mtgsrc/icaac.htm VII International Conference on Current Trends in Chronically Evolving Viral Hepatitis Florence, 23-25 September 2001 (Palazzo degli Affari), Italy Contact information: OLIVER S.r.l.Via Panciatichi 40711, 150127 Florence, Italy Tel: +39 0554368455 Fax: +39 0554368781 E-mail: [email protected] Web: http://VII-hepa-conf.unifi.it 6th International Congress on AIDS in Asia and the Pacific (ICAAP) Melbourne, 5-10 October 2001, Australia Email: [email protected] Web: http://www.icaap.conf.au 10th Congress of the European Academy of Dermatology and Venerology Munich - Germany, 10-14 October, 2001 77° Congresso SIGO (Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia) 42° Congresso A.O.G.O.I. 9° Congresso A.G.U.I. Biologia e Femminilità Roma, 21-24 Ottobre 2001 (Palazzo dei Congressi), Italia Segreteria Organizzativa: ICOFOR SRL Via Luigi Bodio 57, 00191 Roma Tel: 06 36301798, 06 36300046 Fax: 06 36300105 E-mail: [email protected] 8th European Conference on Clinical Aspects and treatment of HiV-infection Athens, 27-31 October 2001, Greece Contact information: panos travel, 4 Filellinon Street, GR-105 57 Athenes, greece Tel: +3013230380 Fax: +3013245049 E-mail: [email protected] Gynecological Oncology Carlsbad, 17-18 November 2001, CA Contact information: Healther Drew Tel: (770) 751-7332 Web: http://www.imedex.com 12th International Conference on AIDS ans STDs in Africa Ouagadougou - Burkina Faso, 9-13 December 2001, Africa Contact information: XIIème CISA 2001 – Secrétariat Exécutif 09 BP 360 Ouagadougou, Burkina Faso Tel: 226 37 3139/ 226 37 3140 Fax: 226 37 3137 E-mail: [email protected] Web: http://www.onusidaaoc.org/Fr/CISMA%20annonce2.htm European Society for Clinical Virology (ESCV) Winter Meeting 2002 London, UK 7-9 January 2002 Nicole Brink and Jenny Best, Clinical Virology Group SGM,Veterinary Virology Website: www.escv.org Contact Information: Dr. Roseeuw, MD Laarbeeklaan 101, 1090 Brussels, Belgium Tel/Fax: 32.2.477.63.57 International EUROGIN Leader Meeting: Global Challenges and Opportunities in Cervical Cancer Prevention Nice, 12-14 October 2001, France Fax: 33147667470 E-mail: [email protected] Web: http://www.eurogin.com/toc.html XXXI Congresso Nazionale SISMIP Società Italiana per lo Studio delle Malattie Infettive e Parassitarie Brescia, 9-13 settembre 2001, Italia Sessione SIMAST “le malattie sessualmente trasmesse” Lunedì 10 settembre Segreteria organizzativa: Intermedia Srl Via Cefalonia 24, 25124 Brescia Tel: 030.226105 Fax: 030.2420472 E-mail: [email protected] 14 XV Convegno Nazionale AIDS e Sindromi Correlate Bari, Italy, 14-16 ottobre 2001 2nd International Meeting on Antimicrobial Chemotherapy in Clinical Practice (ACCP) Portofino, Italy 21-24 October 2001 Piazza Stefano Turr, 5, 20149 Milano, Italy Tel: +3902 3196951 Fax: +39 02 33604939 E-mail: [email protected] Società Italiana di Andrologia XVIII Congresso nazionale Venezia, 5-8 dicembre 2001 Presidente: R.Tenaglia Informazioni: Società Italiana di Andrologia Via Bellotti Bon, 10 - 00197 Roma Tel./Fax: 06.80691301 E-mail: [email protected] www.siandrologia.org Recent advances in the biology and pathogenesis of primate lentiviruses: HIV1 protection and control by vaccination Breckenridge, Colorado, 15-21 April 2002, USA Tel: 18002530685 Fax: 19702621525 Email: [email protected] Web: http://www.keystone-simposia.org IV Congresso nazionale Esidog European Society for Infectious Diseases in Obstetrics and Gyneacology Trieste, 5-7 dicembre 2001 Centro Congressi Stazione Marittima Segreteria organizzativa: Maria Novella Kravos, Gaia Tamaro - Key Congressi Srl, Piazza della Borsa, 7 34121 Trieste Tel. +39 040.362727 Fax +39 040.660353 E-mail: [email protected] 2th International Conference on Sexual Health Care Bangkok, 23-28 February 2002,Thailand Contact information: Siam Care, 12 Healthfield Park Drive, Chadwell Health, Essex, RM6 4FB Tel/Fax: 02085998029 E-mail: [email protected] 2002 National STD Prevention Conference San Diego, 4-7 March 2002, CA Contact information: Glenda Vaughn Tel: 404-639-8260 Email: [email protected] 10th International Congress on Infectious Diseases 2002 Singapore, 11-14 March 2002 Contact information: International Society for Infectious Diseases, 181 Longwood Avenue Boston MA 02115 USA Tel: 6172770551 E-mail: [email protected] Web: http://www.isid.org 12th European Congress of Clinical Microbiology and Infectious Diseases Milan, Italy 24-27 April 2002 21th Annual Scientific Meeting of the American Society for Virology Lexington, KT, 20-24 July 2002, USA Tel: 14144568104 Fax: 14144566566 E-mail: [email protected] IUMS 2002 Congress: the World of Microbes Paris, 28 July -1 August 2002, France Tel: 0140642000 Fax: 0140642050 E-mail: [email protected] Web: http://www.IUMS-Pari-2002.com l2th ECCMID 2002, c/o AKM Congress Service, PO Box, CH-4005 Basel, Switzerland Fax: +41 61 686 7788 E-mail: [email protected] IUSTI - EUROPE 2002 18th Congress on Sexually Transmitted Infections Vienna, 12 - 14 September 2002, Austria Australasian Sexual Health Conference, 2002 Perth, 29 May - 1 June 2002,Australia Contact information:Vienna Academy of Postgraduate Medical Education and Research, Alser Strasse 4, A1090 Vienna, Austria Tel: (+43/1) 405138313 Fax: (+43/1) 405138323 E-mail: [email protected] Contact information: Dart Associates Tel: 61294189396 Fax: 61294189398 E-mail: [email protected] Web: http://www.acshp.org.au/conference2002 20th World Congress of Dermatology Paris, 1-5 July 2002, France Contact information: Société d’Organisation de Congrès Français & Internationaux Tel: 33144641515 Fax: 33144641516 E-mail: [email protected] Web: http://www.derm-wcd-2002.com 14th International Conference on AIDS Barcelona, 6-13 July 2002, Spain Contact information: Conference Program Secretariat, Edifici Apollo X, balmes, 200 at. 9, 08006 Barcelona, Spain Tel: +34932182404/+34932922923 Fax: +34932170188 E-mail: [email protected] Web: http://www.aids2002.com 12th IUSTI Asian Pacific Congress on STI, HIV/AIDS Beijing, 24-27 October 2002, China Contact information: International Convention Services, Chinese Medical Association, 42 Dongsi Xidajie, Beijing 100710, China Tel: +861065278804 Fax: +861065123754 E-mail: [email protected] Website: http://www.chinamed.com.cn/iusti 20th International Papillomavirus Conference Paris, 4-9 October 2002, France Contact information: Institute Pasteur Fax: 0140613405 Web: http://www.pasteur.fr/infosci/conf/hpv2002form.html IUSTI World General Assembly, 8th World STD/AIDS Congress Uruguay, 30 November - 5 December 2003 Corsi di formazione MST Corso di perfezionamento in Malattie a Trasmissione Sessuale ed Aids Brescia, 22-26 ottobre 2001 Ufficialmente riconosciuto quale Modulo Avanzato del Master Europeo in Salute Internazionale dà diritto a 1,5 crediti ECTS/TropEdEurop Requisiti di ammissione: Laurea in medicina e chirurgia, Diploma Universitario in scienze infermieristiche Programma scientifico: • Epidemiologia ed impatto sanitario ed economico delle MST • Controllo e sorveglianza delle MST • Infezioni da HSV e HPV • Infezione da HIV e AIDS • Gravidanza e MST • Movimenti di popolazioni e rischio di MST Segreteria scientifica: Dr. Silvio Caligaris, Dr.Alberto Matteelli, Dr.ssa Paola Nasta Clinica di Malattie Infettive e Tropicali, Università di Brescia Centro di riferimento regione Lombardia per la prevenzione, Diagnosi e cura delle Patologia Infettive e Parassitarie di Importazione P.le Spedali Civili, 1 - 25125 Brescia - Tel 030.3995677/030.394467 - Fax 030.303061 XXI Cours International en Langue Francaise sur les MST et le SIDA Parigi, Institute Alfred Fournier Segreteria organizzativa: Institute Alfred Fournier 25 Bd Saint Jacques 75680 Paris Cedex 14 Tel: 0033.3.40782600 Fax: 0033.1.45897405 Master Degree in Sexually Transmitted Diseases London School of Hygiene and Tropical Medicine Segreteria organizzativa: Dr. Frances Cowan Department of Sexually Transmitted Diseases University College London Mortimer Market Centre - Off Capper street London WC1E 6AU Tel: 0044.171.3809660 Fax: 0044.171.3809669 15 ✁ SCHEDA DI ADESIONE SIMAST SOCIETÀ INTERDISCIPLINARE PER LO STUDIO DELLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI Prof./Dott. Chiedo di essere iscritto alla SIMAST in qualità di Socio Ordinario ....................................................................... ....................................................................................... Istituto di appartenenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....................................................................................... Indirizzo ISCRIZIONE .......................................................................... La quota di iscrizione è di Lit. 50.000 da versare con: A. bonifico bancario c/o Banca Popolare di Brescia,ag. 9 di via Galilei n. 112, c/c 212 intestato a SIMAST - Cod. ABI 5437 - Cod. CAB 11209 oppure con B. assegno bancario non trasferibile intestato a SIMAST e indirizzato a SIMAST, c/o Clinica di Malattie Infettive di Brescia ....................................................................................... Tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fax . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . DATA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . FIRMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . INVIARE A: SIMAST - Clinica di Malattie Infettive e Tropicali - P.le Spedali Civili, 1 - 25125 Brescia A proposito di MST… Guidelines for the Management of Sexually Transmitted Infections WHO/OMS 2001 L’emergenza e la diffusione dell’epidemia dell’infezione da HIV ha determinato un maggior interesse sulla gestione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (STI). Contemporaneamente, la crescente emergenza di resistenze ad un elevato numero di antibiotici ha richiesto un maggior controllo della gestione terapeutica di queste infezioni. Nel 1991, l’OMS aveva pubblicato delle chiare raccomandazioni per la gestione terapeutica dei soggetti affetti da STI, inserendo in tale contesto anche il controllo e la prevenzione dell’infezione da HIV. In seguito ad un incontro dei maggiori specialisti su tale argomento “Advisor Group Meeting of Sexually Transmitted Diseases Treatment”, avvenuto nel Maggio 1999, é oggi disponibile l’aggiornamento di tali raccomandazioni: Introduzione Trattamento delle sindromi STI Trattamento delle specifiche infezioni STI Considerazioni sul tipo di trattamento da preferire Considerazioni pratiche sul case management IST nell’adolescente World Health Organization, Department of HIV/AIDS 20,Avenue Appia CH-1211 Geneva 27 Switzerland Tel: +41227914645 Fax: +41227914834 E-mail: [email protected] Web: http://www.who.int/HIV_AIDS/first.html STD STD NEWS ORGANO UFFICIALE DELLA SIMAST, SOCIETÀ INTERDISCIPLINARE PER LO STUDIO DELLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI Anno 6, N. 15, agosto 2001 Reg.Trib. di Brescia N. 15/1996 del 17/4/96 Direttore responsabile: Sabrina Smerrieri Coordinatore scientifico: Giampiero Carosi 16 Comitato scientifico: Elvio Alessi, Sergio Cosciani-Cunico, Marco Cusini, Aldo Di Carlo,Vincenzo Gentile, Massimo Giuliani, Brunella Guerra, Enrico Magliano, Giorgio Palù, Mario Peroni, Eligio Pizzigallo, Mario Soscia, Francesco Starace, Barbara Suligoi,Antonio Volpi, Giuliano Zuccati Redazione: Alberto Matteelli, Mauro Boldrini, Anna Beltrame Editore: Intermedia srl, via Cefalonia 24, 25124 Brescia Tel. 030.226105;Tel/Fax 030.2420472 [email protected] Impaginazione: Grafo spa Stampa: Officine Grafiche Staged, San Zeno Naviglio (BS)