Les Laisons Dangereuses

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Les Laisons Dangereuses
Les Laisons Dangereuses
La presente trattazione si riserva il compito di analizzare in maniera approfondita
ed esauriente la fattispecie criminosa della violenza sessuale di cui agli artt. 609 bis e
seguenti del codice penale.
Partendo da una premessa storica sull’evoluzione dell’istituto fino ad arrivare alla
riforma legislativa del 1996, si cerca di indagare i profili più intricati della materia
apportando anche a sostegno la cospicua giurisprudenza in merito.
Nel secondo capitolo si esamina, dapprima, la questione della violenza sessuale in
sé considerata offrendo un’ottica di visuale che si snoda attraverso le varie teorie
dottrinali sviluppatesi in proposito, per poi proseguire ad un’analisi dettagliata di alcuni
casi che hanno destato particolare attenzione nel mondo giuridico.
Nel terzo e quarto capitolo si procede all’analisi di talune ipotesi di violenza
sessuale ove la vittima è un soggetto minore d’età, si esamina il reato di corruzione di
minorenne, cercando di comprendere la sua funzione alla luce della nuova legislazione
che tutela la libertà del minore e, quindi conseguentemente, anche la sua sfera sessuale;
infine, si prosegue con la disamina dell’art. 609 sexies relativo all’ignoranza sull’età
della persona offesa in modo tale da comprendere se nell’attuale sistema tale norma può
essere ancora applicata o deve essere interpretata alla luce della medesima esegesi che si
fornisce l’art. 5 c.p. relativo al principio dell’ignorantia legis non excusat.
Nel quinto capitolo si analizza, invece, la nuova ipotesi criminosa introdotta con
la riforma del 1996 della violenza sessuale di gruppo, cercando di sciogliere i dubbi
sorti in dottrina e in giurisprudenza circa la nozione di gruppo ed approfondendo il tema
guardando alla casistica giudiziale che più rileva, ad avviso di chi scrive, in tale ambito.
Nel sesto capitolo, invece, si da uno sguardo alla situazione che si prospetta in
Italia circa il fenomeno della violenza sessuale analizzando i dati forniti in proposito
dall’ISTAT per l’anno 2006.
Nell’ultima parte, infine, si prende in considerazione la riforma apportata dal
governo con il cd. decreto “antistupri” per meglio comprendere le ragioni che lo hanno
spinto a tale scelta politico-criminale che oserei definire “di circostanza” anche se
importanti novità e necessari aggiustamenti normativi apportati dalla nuova disciplina
sono del tutto apprezzabili; ad avviso di chi scrive sul punto è necessaria una riforma
molto più ampia e penetrante per arginare il fenomeno dell’abuso sessuale che è,
purtroppo, in continua espansione.