Siamo degli innamorati un po` nerd. E giriamo nudi

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Siamo degli innamorati un po` nerd. E giriamo nudi
Come John e Yoko, ma in versione reloaded
«Siamo degli
Facciamo
sempre
Ci ispiriamo
alla fisica
E giriamo
Anche a voi
ricordiamo
SONO LA COPPIA-FENOMENO
COMPONGONO A LETTO, VIVONO
HANNO UNA LORO ETICHETTA
LENNON E CHARLOTTE KEMP SI
DI COLPI. E QUANDO PARLANO DEL
INGOMBRANTE È UN
innamorati
un po’ nerd.
indie-rock
in due.
quantistica.
nudi per casa.
qualcuno?»
DELLA MUSICA USA.
IN UNA FACTORY AL FEMMINILE,
E UN ALBUM IN USCITA. SEAN
RACCONTANO SENZA ESCLUSIONE
PAPÀ EX BEATLE E DI UNA MAMMA
MATCH DI PUGILATO...
Intervista e foto di CHIARA MEATTELLI
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CHARLOTTE KEMP MUHL,
23 ANNI E SEAN LENNON,
35, FIGLIO DI JOHN
LENNON E YOKO ONO.
FIDANZATI DA QUATTRO
ANNI, HANNO FONDATO
L’ETICHETTA INDIE
CHIMERA RECORDS.
Come John e Yoko, ma in versione reloaded
— Dai camerini della Roundhouse, una delle “sale da concerto” londinesi più cool, vedo una piuma
sbucare da un cappello a bombetta. È Sean Lennon, 35enne dal cognome ingombrante (è il figlio di John e
Yoko, aveva cinque anni quando il papà fu assassinato, ndr): ha la stessa ironia dry del padre e un marcato
accento newyorkese, che fa uno strano effetto (è pur sempre il figlio di un’icona british...). Accanto a lui c’è
la fidanzata, la top model Charlotte Kemp Muhl, 23 anni, musicista- prodigio: insieme sono The Ghost of A
Saber Toothed Tiger e stanno promuovendo “Acoustic Sessions”: un folk psichedelico con le loro voci che si
fondono in armonie incantevoli. Hanno anche fondato un’etichetta discografica, la Chimera Records, che
gestiscono dall’appartamento dove vivono insieme ad altri soci e amici (tutte donne, inclusa Yuka Honda,
storica ex di Sean). Verrebbe da definirli bohémien snob: usano «la cucina e gli scantinati come uffici»,
chiamano “ripostiglio” una stanza con un bel pianoforte nel mezzo e vivono a downtown Manhattan...
Com’è nata la band?
Sean Lennon— È partito tutto dal bisogno di creare un progetto che ci permettesse di passare del tempo insieme. Quando ci siamo fidanzati, quattro anni fa, sapevamo che non saremmo potuti durare se lei avesse continuato a girare il mondo come modella e io come artista. È buffo: in genere quando due persone si conoscono tendono a svelare subito le proprie qualità, ma Charlotte ha impiegato più di un anno prima di dirmi che scriveva musica.
Mi ha suonato una sua canzone e sono rimasto stregato dal suo “quoziente melodico”.
Charlotte Kemp— Non volevo essere la milionesima persona a riempirlo di cd e “demo”.
Sono timida, lui mi ha aiutata a prendere coraggio e a uscire finalmente dalla mia corazza...
CHARLOTTE E SEAN VIVONO
A NEW YORK, IN UN
APPARTAMENTO-FACTORY.
Le liriche di Schrodinger’s Cat giocano intorno a un
paradosso di fisica quantistica: chi di voi due è il secchione?
S. L. — Siamo due nerd! Ci ispiriamo molto agli articoli letti nelle riviste scientifiche, mischiamo energie, magie, scoperte di questo secolo: crediamo nella possibilità di un futuro bizzarro.
C. K.— Spesso usiamo la scienza come metafora per parlare di relazioni sentimentali. Anche i film per noi sono la grande fonte d’ispirazione, ci piacciono le colonne sonore-leggenda di Ennio Morricone e Nino Rota.
Per fondare la piccola Chimera Records lei, Sean, ha lasciato una major...
S. L.— Il futuro è nelle mani delle etichette indie. Ufficialmente la Chimera Records è nata due anni
fa, è una “fabbrica” a gestione familiare. Viviamo insieme ai nostri collaboratori, tutti amici musicisti,
pittori, artisti. Insieme ci occupiamo d’ogni cosa: dalla grafica delle copertine, al sito, al merchandising.
C. K.— Siamo tutte donne: il povero Sean è sommerso da tonnellate di estrogeni! È un lavoro estremamente creativo ma anche pieno di responsabilità, che ci ha fatto crescere molto.
Dopo la vostra collaborazione artistica, sono in molti ad avervi paragonato a John e Yoko...
C. K.— Ed è molto fastidioso: insinuano che li imitiamo solo perché siamo un uomo e una donna che si amano e fanno musica insieme. In realtà, io ho una personalità molto differente da
quella di Yoko, che tra l’altro aveva diversi anni più di John ed era per lui una figura materna.
S. L.— A me non turba quanto lei... Sono abituato. È come se ti dessero un cazzotto in faccia per
decenni: alla fine non ci fai più caso. Mi fermano per strada, anche cinque volte al giorno, da
quando sono bambino: dicono che assomiglio a mio padre o mi scambiano per il mio fratellastro
Julian. Se Charlotte avesse una band con qualsiasi altra persona, questo non accadrebbe e mi dispiace averle rifilato un peso del genere. Io ho imparato a conviverci: è la mia storia, la mia vita.
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Ha mai pensato di rinunciare alla musica per timore di questo paragone?
S. L.— Mai. Sembra il solito cliché, ma per me la musica non è mai stata una scelta quanto una necessità, persino il modo in cui penso è una melodia. Mangio e respiro note e accordi; tutti i miei amici sono musicisti.
Si dice che Mark Ronson collaborerà con voi per il nuovo album...
S. L.— Mark è un mio caro amico fin dall’infanzia, ci darà una mano a produrre parte del
nuovo disco. È quasi pronto: non sarà acustico come questo, avrà sonorità tendenti al pop.
C. K.— Mark ci compensa, porta una componente, per così dire, commerciale alla nostra musica, che ha uno stile dissonante e un po’ strambo.
È vero che scrivete canzoni dentro a un ripostiglio?
C. K.— Lo chiamiamo ripostiglio, ma è uno spazio piuttosto grande, ci teniamo dentro tutti i nostri vestiti e un pianoforte con il silenziatore, per non svegliare le altre “inquiline”... Poi quando abbiamo del tempo libero, ci piace fare colazione in un caffè, disegnare il nostro diario personale, come facevamo puntualmente una volta, tornare a casa e coccolarci a letto, scrivere canzoni e giocare tutta la notte a videogame.
S. L.— Per me, la giornata libera ideale è quella in cui dormo (“Il tempo
che ti piace buttare non è buttato” era uno dei motti di John Lennon... ndr).
Dunque lei, Charlotte, ha abbandonato la carriera di modella...
C. K.— Faccio il minimo indispensabile, per investire nella nostra etichetta. Non
ho mai pensato di fare la modella per tutta la vita: posare davanti a una macchina
fotografica non è certo un lavoro stimolante, anche una scimmia potrebbe farlo.
Dalle immagini che vi scattano in giro per New York sembra
che la moda sia importante per voi...
C H E C O P P I A ! SEAN E CHARLOTTE
IN VERSIONE LIVE, SUL PALCOSCENICO
DELLA ROUNDHOUSE DI LONDRA,
DOVE HANNO SUONATO I BRANI
DELL’ALBUM ACOUSTIC SESSIONS.
S. L.— Amo i vestiti! Credo siano una forma d’arte essenziale, soprattutto perché hanno una funzione pratica. Un dipinto, o la stessa musica,
sono necessari allo spirito ma nel giorno dell’apocalisse avrai comunque bisogno di un paio di scarpe e di un cappotto per coprirti dal freddo!
C. K.— Per casa giriamo nudi, ormai i nostri coinquilini non
ci fanno più caso. Ma quando usciamo ci piace essere eleganti: mi diverte apparire formale anche nelle situazioni che non
lo richiedono, come andare al cinema o al supermercato...
Su YouTube ho visto un filmato di voi due in Papua Nuova Guinea. Come ci siete finiti?
Sean, l’8 dicembre è l’anniversario della morte di suo padre. Sono passati trent’anni.
S. L.— Io e Charlotte, quel giorno, saremo in tour in Francia. Chiamerò mia madre per assicurarmi che stia
bene, come faccio sempre in quella data. Credo che il 9 dicembre lei abbia organizzato un concerto per lui...
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chiara meattelli
S. L.— Siamo entrambi appassionati di bird-watching e quello è tra i paesi migliori per farlo, anche se è pericoloso. Nelle foresta pluviale abbiamo anche incontrato tribù di cannibali. Ho provato a vendere Charlotte in cambio di qualche maiale ma non l’hanno voluta, era troppo bianca...