Pietro Mercatali, Dodici anni di legimatica. Da una parola - ittig
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Pietro Mercatali, Dodici anni di legimatica. Da una parola - ittig
ISTITUTO DI TEORIA E TECNICHE DELL'INFORMAZIONE GIURIDICA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Firenze, giugno 2004 nota interna DODICI ANNI DI LEGIMATICA. DA UNA PAROLA A UNA DISCIPLINA A cura di Pietro Mercatali 1. PREMESSA METODOLOGICA: LA PAROLA LEGIMATICA NEL WEB In questa breve nota si è cercato di attestare l’uso e la diffusione della parola legimatica; ovviamente vuole essere anche un tentativo d’inquadrare e percorrere l’evoluzione dell’ambito di ricerca che essa vuole significare. Si è innanzitutto verificato quante volte e in quali contesti tale parola è usata in quello sterminato magazzino d’informazioni che è il WEB. Si è poi integrato tale ricerca con lo spoglio di documenti cartacei e con la memoria di quanti hanno contribuito alla diffusione della legimatica, a partire da chi scrive questa nota. Per scandagliare il WEB si è impiegato il motore di ricerca Google, forse il più noto e utilizzato sistema d’information retrieval. Secondo Google la legimatica è citata nel WWW circa1 450 volte; è presente, per lo più, in siti in lingua italiana, ma è usata anche in siti in altre lingue, sia per citare lavori e pubblicazioni di ricercatori italiani, sia per descrivere attività del luogo. Ricorre anche il termine legimatics (32 attestazioni), traduzione inglese ormai più accreditata rispetto a legimatic che occorre solo 10 volte. Per il francese è stata proposta la forma Légimatique che, con sole 2 occorrenze, non sembra, per ora, entrata nell’uso(solo 2 volte). E’ presente anche legismatica (2 volte): una cattiva trascrizione o una variante consapevole per il castigliano, visto che questa grafia è presente in un sito in lingua spagnola. Merita una prima osservazione il fatto inusuale che legimatica sia nata nella lingua italiana e si sia diffusa ed affermata nella forma italiana anche in lingue diverse e solo sporadicamente sia tradotta in inglese. Specie nell’ambito dell’information technology (italianizzata in tecnologie dell’informazione) le parole, di solito, seguono il percorso inverso in conseguenza dell’indubbia supremazia degli anglofoni ed, in particolare, dei nordamericani nell’ambito della ricerca e delle 1 Il circa è d’obbligo: i motori di ricerca, infatti, inseriscono e cancellano quotidianamente pagine dai loro indici e nel WEB ogni giorno si producono, si spostano, si rimuovono pagine. Da questo punto di vista l’informazione sul WEB è molto più volatile di quella su carta. D’altra parte accade pure di non trovare un libro, pur regestato nel catalogo, quando si va a prenderlo dallo scaffale di una biblioteca, come capita che alcuni testi cartacei siano del tutto introvabili e si citino per “interposta citazione” allo stesso modo di quando nel WEB ci s’imbatte in link che rinviano a pagine che non esistono più. Altra avvertenza è opportuna circa i pericoli insiti nell’incontrollata libertà di circolazione, assorbimento e rielaborazione della conoscenza tipica del WEB. Da ciò non è esente la conoscenza legimatica e in queste pagine abbiamo cercato di fornirne qualche esempio in modo discreto D’altra parte anche la conoscenza costretta in rigidi canoni presta il fianco a rischi forse ben più gravi. 1 applicazioni informatiche. 2. LEGIMATICA: PRIME ATTESTAZIONI E DEFINIZIONI “Il termine legimatica, da legislazione ed informatica, l’avevamo proposto, con il collega Biagioli, per il titolo di questa giornata. Con molta prudenza, prudenza nell’accezione platonica, il Prof. Pattaro ha suggerito di lasciarne traccia solo nel titolo di questa relazione. Ogni parola deve esprimere un contenuto e con legimatica si rischia di creare un contenitore semivuoto. Mi sono assunto il compito di raccontare il percorso, o uno dei percorsi che possono portare a dare un significato o almeno un senso alla parola, ma giustamente spetterà a tutti coloro che operano e s’interessano di metodologie e strumenti informatici per la redazione legislativa, per l’analisi di fattibilità delle leggi, per la manutenzione del sistema legislativo, valutare, oggi e in seguito, se e quando la gestazione ed i contenuti saranno quantitativamente e qualitativamente sufficienti a legittimare la legimatica.”2 Il brano citato è tratto da un articolo, che, probabilmente, è il primo in cui si usa il termine legimatica. Nello stesso articolo si abbozza anche una definizione o, almeno, un’illustrazione del perché si sia voluto distinguere tra legimatica e informatica legislativa, espressione già usata per designare un settore dell’informatica giuridica. Tale illustrazione lascia anche intendere che la legimatica discende dall’informatica legislativa, proponendo però un nuovo approccio e nuovi ambiti d’indagine e d’applicazione.3 “Quello che noi proponiamo con la parola legimatica è che l’informatica non si limiti ad intervenire a valle del processo legislativo per facilitare l’accesso alla norma,4 ma che venga utilizzata a monte, durante la formazione della legge. In modo da poter produrre supporti gestibili e controllabili direttamente dal legislatore, invece di assoggettare l’attività legislativa, ad ulteriori vincoli per consentire successivamente l’utilizzo di strumenti informatici. Proponiamo di utilizzare l’informatica, che è già supporto per varie attività e professioni giuridiche, anche nel momento di redazione legislativa. Proponiamo l’informatica per la creazione e la gestione di modelli per la verifica “in vitro” dell’applicabilità finanziaria ed amministrativa delle leggi e del loro impatto sociale. Come già avviene in altri campi (ad es. economia, politica internazionale, ecc.) è pensabile ed auspicabile la definizione e l’uso di modelli di simulazione per la valutazione preventiva degli effetti delle leggi nel tessuto amministrativo, sociale ed economico.”5 Una prima, compiuta definizione di legimatica si trova nel volume Elementi di legimatica del 1993. “La legimatica si occupa della modellizzazione del ragionamento e delle procedure relative alla produzione legislativa, quindi della redazione dei testi legislativi (studio ora prevalente), dell’attività politico-decisionale, dell’analisi di fattibilità, della verifica d’efficacia e così via. Si rifà alla teoria normativa del diritto, utilizza metodologie logiche, linguistiche e pragmatiche (in particolare le tecniche legislative) per l’analisi dei testi normativi. Ha per scopo l’informatizzazione del processo di produzione normativa. Si propone di offrire conoscenze e strumenti informatici alle assemblee legislative e più in generale a tutti i produttori di norme.”6 2 P. Mercatali, Verso una nuova disciplina: la legimatica, Atti del Seminario IDG-CIRFID “Tecnica della legislazione: metodologie e strumenti informatici” in Informatica e diritto, 1, 1993, pag. 43. 3 Oggi (giugno 2004) se si cerca nel WEB il sintagma informatica legislativa e la parola legimatica è quest’ultima a presentare il maggior numero di occorrenze: circa 370 per il primo e circa 450 per la seconda. 4 Fino all’inizio degli anni ’90 l’informatica legislativa si è infatti occupata di organizzare e reperire in basi di dati l’informazione normativa già “confezionata”; non è tuttavia mancato chi ha proposto metodi e strumenti per il trattamento del testo normativo in fase di produzione; è qui sufficiente rinviare agli scritti di Mario G. Losano, che già nel 1979 si occupava dei rapporti tra tecniche legislative e informatica.. 5 Art. cit. nota 2 pag. 48. 6 C. Biagioli, P. Mercatali, G. Sartor, Elementi di legimatica, Padova, Cedam, 1993. 2 Un inquadramento teorico ed un'articolata definizione ce li fornisce Taddei Elmi in una relazione presentata alla Giornata "Legimatica: informatica per legiferare" svoltasi a Firenze nel 1994.7 "La legimatica propone senz'altro un approccio interdisciplinare complesso; ovvero sperimenta l'intersezione di molteplici discipline informatiche come supporti a più tecniche legislative. Si colloca quindi ad un crocevia tra teoria generale del diritto, informatica tradizionale, intelligenza artificiale, linguistica e scienza cognitiva. È possibile individuare quattro livelli di modi di rappresentazione della realtà nei quali può collocarsi, di volta in volta, la legimatica. 1) Un livello monadico in cui ogni informazione è trattata separatamente e in modo indipendente l'una dall'altra come unità a sé stanti, autosufficienti a rappresentarsi. Sul piano linguistico ci troviamo al livello segnico-lessicale e su quello filosofico-scientifico a livello positivistico. Le macchine eseguono mere operazioni di confronto (Template Matching). La legimatica che si occupa della legistica in senso stretto si muove su questo piano. 2) Un livello strutturale dove le informazioni sono considerate unità complesse formate da unità singole, organizzate secondo certe regole. In linguistica siamo nello strutturalismo e in filosofia della scienza nel positivismo logico un livello che possiamo chiamare logico sintattico. La legimatica che si preoccupa di verificare la correttezza degli enunciati e la loro coerenza all'interno dei Corpora giuridici e del sistema giuridico si colloca su questo livello. 3) Un livello contestuale, dove contestualità non è sinonimo di sintatticità, in cui la rappresentazione di oggetti e ormeggi non si limita ad analizzare l'organizzazione dei semplici dati a disposizione, ma richiede informazioni supplementari, provenienti dal contesto esterno o ambiente. È quella che in intelligenza artificiale e in scienza cognitiva viene chiamata conoscenza implicita o tacita. In linguistica si scivola verso il semantico e in filosofia della scienza verso il modello interdisciplinare (detto anche modello della scienza delle scienze). 4) Un livello cognitivo o epistemico dove l'informazione è vista come complementare o supplementare a un sistema concettuale che rappresenta la conoscenza dell'elaboratore dell'informazione o il modello del suo mondo. È la visione cognitiva portata all'ultimo stadio. Esiste già una realtà rappresentata in modo più o meno schematico, oggettivo o soggettivo (a priori o a posteriori) indipendente, alle quali vengono riferite le informazioni quotidiane. La conoscenza è il risultato di una continua interazione tra modelli precostituiti e realizzati. In linguistica siamo nel campo delle grammatiche generative di Chomsky e in filosofia della scienza nell'ambito di quegli approcci che sogliono chiamarsi funzionalismi, oggettivisti, costruzionisti. In intelligenza artificiale il paradigma corrispondente è quello dell'ipotesi del sistema dei simboli fisici (Newell e Simon - intelligenza artificiale forte -). Va detto che attualmente la legimatica non è andata oltre i primi due livelli di questo schema nella rappresentazione della realtà normativa. Successivamente si è proposto d’inglobare nella legimatica anche l’ambito d’indagine peculiare dell’informatica legislativa, segno, probabilmente, dell’evoluzione dell’informatica giuridica, come di altre applicazioni dell’IT, che tende sempre più a non trovare soluzione di continuità tra momento di produzione e momento di organizzazione e reperimento dell’informazione. Ad esempio Gianrico Marchetti dice della legimatica: “si occupa della modellizzazione del ragionamento e delle procedure relative alla produzione legislativa, rispetto soprattutto alla redazione di veri e propri testi legislativi, utilizzando metodologie logiche, linguistiche e pragmatiche per l'analisi dei testi normativi; ha, sostanzialmente, per scopo l'informatizzazione del processo di produzione legislativa, risultando, però , assai utile, come strumento di ausilio e di ricerca, anche per la professione forense, in quanto permette, attraverso un apposito dialogo con il computer, la facile ricerca di norme, precedenti, annotazioni giurisprudenziali, nonché l'ausilio di una "consulenza" giuridica sempre competente e puntuale”. Una simile estensione la propone anche Raffaella Brighi nel 1999.8 7 G.C. Taddei-Elmi, Dalla Legistica alla Legimatica in C. Biagioli, P. Mercatali, G. Sartor (a cura di) Legimatica: informatica per legiferareESI, Napoli, 1995. 8 “In questo quadro generale si colloca la legimatica, nuovo e specifico settore di ricerca, che si occupa della modellizzazione delle procedure giuridiche relative al processo di produzione normativa[Bia93]. In un periodo di crisi 3 Giacomo Oberto, magistrato e docente d’informatica giuridica a Torino ha illustrato metodi e applicazioni legimatiche in più relazioni, in Italia ed all’estero. Anch’egli, nel 1997, ne fornisce una definizione, che, sostanzialmente, ricalca quella originale di Biagioli, Mercatali e Sartor, pur aggiungendo alcuni elementi e dando l’impressione di essere ormai di fronte ad una disciplina consolidata.9 La forma legimatica è, infine, registrata da dizionari10 e glossari consultabili sul WEB e la materia legimatica è codificata in schemi di classificazione in linea.11 E’ opportuna un’ultima notazione: non bisogna confondere la legimatica con la legistica, che è la disciplina che insegna la buona redazione dei testi normativi. Semmai si può dire che la legimatica è il supporto informatico della legistica.12 Dopo aver cercato di ricostruirne l’origine e l’ambito, attraverso le definizioni succedutesi dal 1992 ad oggi, continuiamo la “navigazione” tra i progetti, le applicazioni, l’insegnamento della legimatica nell’ambito della ricerca, in quello professionale e in quello accademico. 3. PROGETTI DI RICERCA TRA TEORIA E APPLICAZIONE 3.1. In Italia Si può dire che la culla della legimatica sia stata l’Italia e, in particolare, due istituzioni di ricerca con sede a Firenze e Bologna: l’IDG-ITTIG , Istituto per la documentazione giuridica del CNR (dal 2002 Istituto di teoria e tecniche dell’informazione giuridica) e il CIRSFID (Centro Interdipartimentale di Ricerca in Storia del Diritto, Filosofia e Sociologia del Diritto e Informatica Giuridica dell'Università degli Studi di Bologna – già CIRFID). Tali centri hanno una lunga tradizione di ricerca interdisciplinare, anche teorica; il primo, peculiarmente nell’ambito della linguistica giuridica e dell’informatica giuridica, il secondo nel campo della filosofia e della filosofia del diritto; la legimatica nasce però, essenzialmente, come settore applicativo per la realizzazione di software di supporto alla redazione e, più in generale, al trattamento di testi della certezza del diritto, la legimatica si propone di favorire l'applicazione concreta delle indicazioni della tecnica legislativa e rispondere alle esigenze di ricerca e consultazione dell'intero corpus normativo”. ( R. Brighi, Dal diritto dell'informatica alla legimatica: un'introduzione, in http://www.netjus.org/pages/articolix.asp?article=73& ). 9 “Les études et les efforts visant à la création de systèmes experts et de logiciels en état d’assister le processus de rédaction des lois ont porté dans mon pays à la création d’une nouvelle discipline, qui a été baptisée «légimatique» (legimatica en italien, legimatics en anglais). Elle s’occupe de la modélisation du raisonnement et des procédures relatives à la production législative, mais surtout du procédé concret de rédaction (drafting) des lois: on parle à ce sujet de «légimatique rédactionnelle». Elle veille donc à ce que les textes législatifs soient non seulement respectueux de l’orthographe et de la syntaxe, mais aussi des règles de style élaborées par les autorités compétentes. Les premières réalisations concrètes dans le champ de la «légimatique» sont constituées par les logiciels nommés Lexedit, Lexeditor, Iri-Al et Leda. ‘’ (G. Oberto , Le rôle de l’informatique dans le processus d’élaboration des lois, in http://www.geocities.com/CollegePark/Classroom/6218/mosca/mosca.htm ). 10 Il sito http://www.iusondemand.com/dizionario/visual.asp?num=504 riporta solo la prima parte della definizione (“Branca dell'informatica che studia come poter assistere il legislatore nella scrittura di nuovi testi legislativi...”), precisando che l’intero testo è disponibile solo per chi acquista la guida. 11 Vedi lo schema di classificazione dell’archivio DOGI nel sito www.ittig.cnr.it 12 Nel sito http://europa.eu.int/comm/translation/reading/periodicals/interalia/index_it.htm si legge: “Per il 9 novembre invece abbiamo organizzato una conferenza sulla Legimatica dal titolo "L'analisi del linguaggio nella redazione dei testi normativi: profili teorici e metodologie applicative ". Avremo con noi Stefano Murgia e Giovanni Rizzoni, entrambi funzionari della Camera ed esperti di regole per la redazione di atti legislativi e della semplificazione del linguaggio legislativo per aver lavorato ed essere tutt'ora implicati nello studio e nell'applicazione di questa nuova materia (in Rivista trimestrale on line dei traduttori italiani del Servizio traduzione della Commissione europea, settembre 2001). 4 normativi, mentre il suo inquadramento teorico si sviluppa in tempi successivi e, naturalmente, con maggior lentezza e cautela. 3.1.1. IDG-ITTIG Il più noto software legimatico è probabilmente Lexedit.13 Il primo prototipo14 di tale programma fu sviluppato in IDG con la collaborazione dell’Elea-Olivetti, nel 1989 quando ancora non si parlava di legimatica. Un secondo prototipo dimostrativo, che illustrava compiutamente le funzioni di aiuto alla redazione e di controllo del testo normativo, fu realizzato tra il 1994 e il 1995. Il prototipo fu il risultato della collaborazione tra l’IDG e il CSI, il Consorzio torinese, che gestiva (e tuttora gestisce) il sistema informativo del Consiglio regionale del Piemonte, probabilmente uno dei più avanzati nelle Regioni italiane. Solo dal 1998, dopo altri prototipi e parziali realizzazioni, Lexedit divenne un software operativo, utilizzato, seppur in modo sperimentale, presso alcune Regioni nell’iter di formazione delle leggi.15 Il sistema è tutt’oggi oggetto di sviluppi e aggiornamenti; in particolare l’ITTIG, in collaborazione con il servizio informatica della Camera dei Deputati, ne sta implementando una versione che, dopo una sperimentazione presso i gruppi parlamentari, sarà messa a disposizione dei drafter della Camera Grazie alle competenze acquisite con la realizzazione e la diffusione di Lexedit l’IDG ha sviluppato altri prototipi e programmi16 che ne hanno superato i limiti e sono (o potranno essere) in grado di svolgere altre funzioni di supporto alla produzione e consultazione dei testi normativi. In particolare ricordiamo i prototipi: - Lavagna con specifiche competenze di aiuto alla generazione del testo normativo;17 - Lexsearchun database con funzioni per la strutturazione e il controllo dei testi normativi;18 - Nexus per il collegamento ipertestuale dei testi normativi tramite il riconoscimento dei riferimenti normativi e l’inserimento automatico di link;19 - LEXMLper la marcatura automatica di testi legislativi in linguaggio XML. Recentemente nell’ambito del progetto “Norme in rete” è stato sviluppato il sistema NIR-Editor con 13 Nel WEB il nome lexedit è citato 304 volte. Tali citazioni vanno però divise, più o meno a metà, tra il Lexedit per il controllo dei testi legislativi e un software omonimo per l’analisi automatica del lessico. 14 Una prima, dettagliata illustrazione del prototipo è contenuta in: P. Mercatali, C. Biagioli, E. Tesi, Proposte e strumenti per tecniche automatiche di redazione di testi legislativi; relazione presentata al IV Congresso internazionale "Informatica e regolamentazioni giuridiche" organizzato dalla Corte Suprema di Cassazione, Roma, 16-21 maggio 1988. Tradotta in inglese e pubblicata in: Law and Computers. Selected Papers from the 4th International Congress of the Italian Corte Suprema di Cassazione, Milano, Giuffré, 1989. 15 Scrive il Direttore degli affari legislativi del Consiglio regionale delle valle d’Aosta “l’ampiezza delle informazioni da fornire attraverso lo strumento del “dossier” è resa possibile da una buona dotazione tecnologica del servizio legislativo del Consiglio, necessaria, non solo per reperire le informazioni, ma anche per dare ad esse un’impostazione grafica che le renda “amichevoli” al consigliere, quali: utilizzo di banche dati regionali e nazionali e di internet; utilizzo del software Lexedit; utilizzo di grafici e di tecniche grafiche, che prevedono anche il ricorso al colore; Il lavoro di redazione del dossier è programmato al momento deella presentazione del disegno di legge. Una prima operazione consiste nel sottoporre il progetto di legge all’esame del Lexedit…” (cfr. A. Della Guardia, Valle d’Aosta: tanti progetti, un unico percorso: la qualità, in Iter Legis, III, novembre-dicembre 1999, pag. 225). 16 Per una sintetica e chiara descrizione di alcuni di tali programmi cfr: P. Costanzo, Tecniche legislative e informatica giuridica: questo matrimonio s’ha da fare? In http://www.lex.unict.it/archivio/cp2001/materiale/costanzo_prolusione.doc 17 Cfr. C. Biagioli, Rapporti tra norma e sistema normativo. strutturazione funzionale delle norme per il coordinamento legislativo http://www.parlamentiregionali.it/documenti/doctecnichelegislativeCD/volume1/1001.htm 18 Cfr. D. Tiscornia, F. Turchi, LexSearch: A Specialized Database for Legislative Documents in proceeding 8th International Workshop on Database and Expert Systems Applications (DEXA '97) September 01 - 02, 1997 Toulouse. 19 Cfr. P. Mercatali Legimatica e nessi normativi, in http://www.parlamentiregionali.it/documenti/doctecnichelegislativeCD/volume4/0701.htm 5 funzioni di supporto alla generazione dei testi normativi, di marcatura in linguaggio XML, di riconoscimento della struttura e dei riferimenti normativi per la creazione di link nel WEB, d’inserimento di metainformazioni20. Si stanno inoltre conducendo, con più approcci, analisi delle strutture che compongono i testi normativi. Tali attività si servono di sistemi di parsing e d’information extraction e sono orientate alla modellizzazione di strutture normative, che andranno a costituire il nucleo di una vera e propria grammatica dei testi normativi per la formalizzazione e il riconoscimento automatico dell’intero discorso normativo21. 3.1.2. CIRSFID Il CISRFID presenta nel 1992 IRI-AL.22: è un programma di scrittura testi che s’ispira al manuale di tecnica legislativa "Regole e suggerimenti per la redazione dei testi normativi". Il programma svolge contemporaneamente più funzioni, quali quella di edizione testi, assistenza alla redazione dei testi delle leggi (ivi compresa, per esempio, la numerazione automatica dei titoli, articoli, commi, ecc.), di consultazione di thesauri, di raccolta d’abbreviazioni e di sinonimi, di controllo automatico del rispetto di certe regole del manuale citato, di inserimento automatico di formule concernenti la modifica, la sostituzione o l’integrazione di leggi precedenti. Inoltre questo sistema offre all’operatore la possibilità di collegarsi alle banche dati giuridiche on line – quali quelle del C.E.D. della Cassazione, dell’Istituto Poligrafico-Zecca dello Stato (G.U.R.I.Tel), del Parlamento, dell’Unione Europea (Celex), o dell’archivio legislativo della regione Emilia-Romagna – e off line (CD-ROM di legislazione e giurisprudenza).23 Dall’esperienza di IRI-AL nasce Norma-system, che un dinamico gruppo di ricerca aggiorna e sviluppa continuamente sia a fini di ricerca, sia su commissione di alcuni enti, quali il Comune di Bologna e la stessa Università felsinea. Attualmente Norma System è un sistema informatico integrato per la gestione di tutto il ciclo di produzione della normativa a partire dalla redazione del testo, fino alla sua pubblicazione in Internet e alla creazione del testo vigente. Si compone di quattro moduli: - Norma-Editor; - Il modulo di Controllo - database; - Il modulo di Pubblicazione in Internet; - Il modulo di Interrogazione. I quattro moduli svolgono le seguenti funzioni: - marcatura in XML valido per le DTD di NIR di testi nuovi e testi pregressi – validazione direttamente sul client; - identificazione automatica delle parti strutturali del testo; - gestione dei metadati e generazione automatica degli URN; - identificazione automatica dei riferimenti normativi; - qualificazione dei riferimenti normativi; - creazione del testo vigente in automatico; 20 Cfr. C. Biagioli, E. Francesconi, P. Spinosa, M. Taddei, Un Editor per la Redazione di Testi di Legge in Formato XML-NIR,in http://www.normeinrete.it/stdoc/presentazioni/NirEditor/d1.htm 21 C. Biagioli, S. Pietropaoli, Considerazioni sulle tecniche di costruzione delle disposizioni normative nella prassi legislativa italiana, in Informatica e diritto, 1-2, 2003 e A. Bolioli, P. Mercatali, F. Romano, Formal Models for a Legislative Grammar. Explicit Text Amendment, in M. A. Wimmer (a cura di), Atti del Convegno "Knowledge Management in Electronic Government (KMGov2004)", (Krems, Austria, May 17-19, 2004), Berlino, Springer, 2004. 22 P. Baldini, A., Capelli, A. Revelino, G.. Sartor, F. Tura, IRI-AL: un ambiente informatico per la redazione di testi legislativi.(Atti del Seminario IDG-CIRFID "Tecnica della legislazione: metodologie e strumenti informatici", Bologna, 4 maggio 1992, a cura di C. Biagioli, P. Mercatali e G. Sartor). Informatica e diritto, 1993, 1 pp. 151-184. 23 G. Oberto , Il ruolo dell’informatica nel processo di elaborazione delle leggi, in http://www.geocities.com/CollegePark/Classroom/6218/infogiur/12.html 6 - gestione degli allegati; interfaccia utente per gestire ogni singola fase anche manualmente; creazione delle note di consolidamento in automatico; 3.1.3. Altri Centri di ricerca Altri soggetti, pubblici e privati, si sono dedicati a ricerche in campo legimatico sviluppando alcune applicazioni. Si può citare il programma Lexeditor, messo a punto dal Laboratorio Progetti Speciali (INSIEL) della città di Gorizia, per la regione Friuli Venezia-Giulia, svolge delle funzioni simili a quelle di Lexedit, cui s’ispira; esso permette inoltre di gestire in contemporanea due testi, vale a dire quello che apporta delle modifiche e quello da modificare. Qualora ciò si renda necessario, il tasto "unisci colonne" determina una consolidazione dei due testi, eliminando dal nuovo testo la ripetizione delle parti comuni. Nella sua versione più recente (Lexeditor 2) il software si compone di due funzioni essenziali: Legedit e QuerySys, di cui la prima sviluppa la funzione di drafting, mentre la seconda è rappresentata da un programma per la gestione delle banche dati documentali.24 Si possono ancora ricordare il programma sviluppato presso il CED della Corte di Cassazione per l’individuazione e la codifica dei riferimenti espliciti (1994), le procedure progettate presso la Tecsiel per l’indicizzazione, la classificazione ed il trattamento dei documenti per le basi dati del Ministero delle Finanze e della Banca d’Italia (1994) il sistema di verifica della correttezza formale dei testi in input nella banca dati degli statuti comunali della Regione Toscana (1995).25 Le attività e l’aggregarsi di conoscenze, che hanno portato ai risultati sinteticamente descritti, hanno fatto sì che si costituisse una vera e propria comunità scientifica attorno alla legimatica. Tale comunità si è manifestata con frequenti scambi d’informazioni, l’organizzazione di convegni 26 e la diffusione di pubblicazioni.27 Particolarmente importanti poi sono risultati i contatti continui con i tecnici e i teorici della normazione. In particolare il contributo della legimatica si può ritenere rilevante per l’introduzione di standard linguistici, legistici e informatici per una maggior trasparenza, comprensibilità e comunicatività dei testi normativi. Tale contributo è iniziato con la partecipazione dei legimatici alla compilazione delle regole di tecnica legislativa ed è proseguito fino alla proposta di standard informatici per la marcatura del testo normativo in linguaggio XML per facilitarne la strutturazione, la pubblicazione in Internet e l’interoperabilità. 3.2. In altri paesi Olanda L’olandese Vim Voermans è tra i primi in Europa ad interessarsi di legimatica. All’inizio degli anni ’90, dopo aver stabilito contatti con l’IDG per avere documentazione sul prototipo di Lexedit, Voermans, con altri ricercatori dell’Università di Tilburg, sviluppa il sistema LEDA. Il progetto è 24 G. Oberto , Il ruolo dell’informatica nel processo di elaborazione delle leggi, in http://www.geocities.com/CollegePark/Classroom/6218/infogiur/12.html 25 P. Costanzo, Tecniche legislative e informatica giuridica: questo matrimonio s’ha da fare? In http://www.lex.unict.it/archivio/cp2001/materiale/costanzo_prolusione.doc 26 Tra tali convegni si possono ricordare quello organizzato dal CIRFID e l’IDG a Bologna nel 1992, quello di Firenze, promosso dall’IDG nel 1994 e quello di Gorizia voluto dall’INSIEL ancora con il contributo dell’IDG e del CIRFID. Poi, dalla metà degli anni ’90, in moltissimi i congressi d’informatica giuridica e di legistica si sono dedicate sessioni e relazioni alla legimatica. 27 Sia consentito ricordare per tutte il volume Elementi di legimatica (citato più volte nel WEB), che, nonostante risalga ad oltre dieci anni fa, viene ancora inserito tra le letture consigliate agli studenti per alcuni corsi d’informatica giuridica e di legimatica. 7 finanziato dal Ministero della Giustizia, che segue anche la sperimentazione operativa del software d’aiuto alla redazione, basato sulle regole di tecnica legislativa olandesi. In seguito Voermans collaborerà anche alla realizzazione di un editore di testi normativi per il Consiglio dell’Unione europea. Oggi Voermans insegna diritto costituzionale all’Università di Leiden.28 Sono senz’altro da citare i lavori di Van Angers, Vinkels, Den Haan e altri ricercatori dell’Università di Amsterdam che, pur non usando la parola legimatica nei loro articoli, hanno approfondito argomenti quali la modellizzazione dei testi normativi, l’utilizzo della metodologia UML e del linguaggio XML per il trattamento dei testi normativi. In particolare Van Angers ha sviluppato E-POWER,29 un editore per documenti legislativi specializzato nel riconoscimento di incoerenze e ambiguità. Belgio Tra il 1998 e il 2000 un gruppo di ricercatori dell’Università di Lovanio, coordinati da Van Buggenhout, su incarico del Governo regionale delle Fiandre, ha sviluppato SOLON30 un editore con funzione di generazione e di aiuto alla correzione dei testi normativi e un data base per la loro gestione e reperimento. Nel 2000 la presentazione di SOLON è stata l’occasione per un seminario nel quale sono stati discussi e confrontati sistemi legimatici quali LEDA e Lexedit.31 Altri paesi Attestazioni della parola legimatica si trovano anche in lavori e progetti di ricercatori di altri paesi europei, dell’America latina, del Continente australe quali: - lo spagnolo Galindo che nel 2002, nell’illustrare una proposta di progetto di ricerca europeo scrive che legistica e legimatica contribuiscono ai seguenti risultati: “1. to improve the democratic debate inside of the public institution in connection with all the parties involved (associations, social bodies, etc.) 2.to minimize the cost and the bureaucratic steps inside of the "normative production lifecycle"; 3.to publish in Internet normative documents in force able to provide; 4.to access of the law in force by the citizens and the enterprises in order to minimize the economic cost of the legal aspect.”;32 - nella Repubblica Ceca Frantisek Brabek ed un gruppo di ricercatori dell’Accademia delle scienze stanno sviluppando un progetto per la modellizzazione di testi normativi e la loro organizzazione in un data base;33 - la cubana Marta Blaquier già nel 1995 ha proposto l’impiego di linguaggi standard di marcatura (specificamente l’SGML) per il trattamento dei testi normativi;34 - Un’eco della legimatica è arrivato anche in Brasile dove Carlos Fernando Mathias de Souza cita “il volume Elementi di legimatica nel suo articolo Umas poucas palavras sobre 28 Per una bibliografia e altre notizie vedi il sito: http://www.publiekrecht.leidenuniv.nl/ T. M. van Engers, R. Gerrits, M. Boekenoogen, E. Glassée, P. Kordelaar, POWER: using UML/OCL for modeling legislation - an application repor,t in ICAIL proceeding, 2001, Pages: 157 – 167 http://portal.acm.org/browse_dl.cfm?linked=1&part=series&idx=SERIES732&coll=portal&dl=ACM. 30 Cfr. S. Debaene, R. Van Kuyck., B. Van Buggenhout, Legislative Technique as Basis of a Legislative Drafting System, in Jurix poceedings, 1999 in www.jurix.nl/pdf/j99-03.pdf+legimatics+&hl=it e anche in Information & Communications Technology Law Volume 9, Number 2 / June 1, 2000 Pages: 149 - 159 31 Cfr. S. Debaene, B. Van Buggenhout (eds.) Informatietechnologie de kwaliteit van wetgeving, Intersentia Rechtswetenschappen, Antwerpen, 2000, pp. 139-156. 32 Cfr.: http://www.unizar.es/derecho/fyd/lefis/EOI.htm 33 Cfr.: http://www.tc.cz/publikace/pub_tc/cz8.pdf 34 Cfr.: M.A. Blaquier, SGML applications to legal information, in 17th IVR World Congress Proceedings, CLUEB, 1995). Per un’altra applicazione dell’SGML ai testi normativi vedi anche D. Poulin, G. Huard, A. Lavoie The other formalization of law: SGML modelling and tagging in ICAIL proceeding 1998. 29 8 Informática Jurídica, Direito Informático, Direito de Autor nos Programas de Computador (softwares) e Internet35. 4.LA LEGIMATICA NELLE ISTITUZIONI LEGISLATIVE, NELLE PROFESSIONI E NELLE IMPRESE 4.. In Italia Abbiamo già accennato alla continua collaborazione tra i drafter delle istituzioni legislative (sia in Italia, sia in altri paesi) e i ricercatori di legimatica, in particolare per la sperimentazione e l’impiego dei programmi di supporto alla redazione. Nei siti WEB di tali istituzioni si fa più volte riferimento alla legimatica. Numerosi articoli, relazioni resoconti di convegni e riunioni rilevanti per la legimatica sono pubblicati nel sito36 della Conferenza dei presidenti consigli regionali, a testimonianza dell’attenzione con cui l’organismo, punto di riferimento per i legislatori (e i drafter) regionali, ha seguito l’evolversi della materia. Il Consiglio regionale del Piemonte ha dedicato una propria struttura37 (il Laboratorio di legistica) alla ricerca e alla sperimentazione nell’ambito delle tecniche legislative e della legimatica. Tale Consiglio gestisce, con la collaborazione del CSI, il sistema informativo Arianna che utilizza procedure legimatiche per la scrittura dei progetti di legge, la loro marcatura e pubblicazione nel WEB. Altri Consigli regionali impiegano o stanno progettando strumenti di supporto al drafting e alla pubblicazione dei testi, quali l’Emilia Romagna, il Veneto, la Sicilia, l’Umbria, ecc. Nell’ambito degli enti locali, sempre più impegnati nella redazione di atti normativi, è senz’altro da ricordare la lunga collaborazione prestata dal gruppo Norma del CIRSFID al Comune di Bologna per la redazione di regolamenti e delibere e la loro organizzazione in basi di dati. In ambito governativo è da segnalare il recente ed importante progetto Norme in rete, voluto dal ministero della Giustizia e dall’AIPA (ora CNIPA). Il progetto è nato per la creazione di un portale nel WEB che facilitasse la consultazione dei testi normativi e ha dato luogo alla introduzione di fondamentali standard tecnico-normativi (ricordiamo la DTD-norme e la URN dei documenti normativi) e di strumenti di aiuto al drafting.38 La legimatica è ormai entrata a pieno titolo anche nel percorso formativo dei tecnici legislativi: lo vedremo meglio nel paragrafo sull’insegnamento universitario. Sono spesso anche gli stessi enti ad organizzare corsi e seminari di legimatica per i propri legisti39. La legimatica ha pure attratto l’interesse di funzionari pubblici, operatori giuridici e informatici. Si è già ricordato Giacomo Oberto, magistrato, che ha dedicato alcuni suoi articoli40 a tale settore, mentre un altro cultore dell’informatica giuridica, Michele Iaselli ha trattato estesamente di legimatica nel suo volume Sistemi legali esperti.41 La breve presentazione del volume nel sito http://www.dirittoinformatica.it/ coglie più di un aspetto innovativo della proposta legimatica: “Il 35 Cfr.: http://www.cjf.gov.br/revista/numero7/artigo14.htm http://www.parlamentiregionali.it 37 Cfr.: http://www.consiglioregionale.piemonte.it/labgiuridico/agenzie/cirfid2b.htm 38 Cfr.: http://www.normeinrete.it 39 Per esempi d’inserimento della legimatica in corsi di formazione sulle tecniche legislative vedi i siti: http://www.runningonline.it e http://www.sal.it . Si possono citare anche le numerose lezioni tenute da ricercatori dell’IDG, del CIRSFID e di altri centri di ricerca ed università presso il Senato, la Camera, la Presidenza del Consiglio, alcuni ministeri e numerosi Consigli regionali ed inoltre presso istituzioni sovranazionali e di altri paesi. 40 Cfr.: http://www.geocities.com/CollegePark/Classroom/6218/ 41 M. Iaselli, Sistemi legali esperti, Simone, Napoli, 1998. 36 9 tradizionale scetticismo del giurista nei confronti dell'informatica e delle nuove tecnologie si è sensibilmente ridotto negli ultimi anni. L'attenzione è ora rivolta all'elaborazione di strumenti che , tramite l'applicazione dell'Intelligenza Artificiale, agevolino l'operatore del diritto non solo nella ricerca delle informazioni giuridiche, ma anche nell'applicazione e creazione delle norme. Questo libro approfondisce le nozioni di Legimatica e di Sistemi Esperti Legali quali esempi di applicazioni dell'Intelligenza Artificiale al diritto”. L’ordine degli avvocati di Roma ha istituito un Laboratorio di legistica, che si propone, tra l’altro, di “collaborare con gli organi politici e sociali al fine di delineare le linee fondamentali del diritto dell'avvenire e dell'ordinamento giuridico della società impostato sui principi della libertà dell'uomo e della sua libera espressione in seno alla società”. Nel presentare l’attività e gli scopi del Laboratorio si fa riferimento a scritti di C. Biagioli (legistica (formale) e legimatica) e di G. Oberto (Informatica giuridica e attività normativa).42 Anche società informatiche e di consulenza segnalano nei loro siti la legimatica tra gli ambiti di attività e di competenza. La CELI s.r.l., fondata da un gruppo di ricercatori torinesi di linguistica computazionale, collabora da qualche anno con l’ITTIG per l’analisi automatica del linguaggio normativo e partecipa al progetto europeo LOIS per l’organizzazione e la gestione nel WEB di ontologie giuridiche utilizzabili anche per la connessione e il confronto di documenti normativi.43 Mitcom è una piccola società mantovana, che fornisce servizi informatici e telematici ad aziende, enti e professionisti. Pone la legimatica a base del proprio sito e di alcune sue peculiari attività, pur fornendone una definizione inedita ed originale: “Uno dei punti forti del sito è l'applicazione di principi di legimatica, ovvero un'organizzazione ipertestuale dei testi delle leggi che rende più agevole la loro consultazione”.44 4.2. In altri paesi In Nuova Zelanda la società di consulenza Business Technology ha pubblicato sul WEB,45 nel 2001, un esaustivo rapporto46 sulla diffusione e l’impiego delle tecnologie dell’informazione di supporto al drafting e alla pubblicazione dei testi legislativi nei Parlamenti e nei Governi del Canada, degli USA e di altri paesi con numerosi riferimenti ai progetti di ricerca e agli studi nel settore. Il rapporto si sofferma sull’uso del linguaggio XML e cita più volte la legimatica come disciplina che, appunto, si occupa “of the use of computer tools to assist with drafting legislation”. Il Parlamento de la Repubblica Oriental de l’Uruguay ha in corso un progetto, finanziato dall’Unione europea, per la riorganizzazione del proprio sistema informativo. Proprio, grazie allo scambio d’informazioni con l’IDG, in tale progetto è stata prevista la realizzazione di procedure di supporto alla redazione dei testi normativi e all’iter di formazione delle leggi fino alla loro pubblicazione.47 Günther Schefbeck del Parlamento della Lituania pubblica nel sito 42 http://www.avvocaturaromana.it/images/laboratorio_di_legistica.htm 43 http://www.celi.it 44 Cfr.: http://www.mitcom.it Cfr.: http://www.pco.parliament.govt.nz/corporatefile/autocomp.pdf 46 Study of Automatic Compilation and Related Technology Issues. 47 P. Mercatali, A. Brian Nougrères, El desarrollo de las técnicas legislativas in atti dell’ VIII Congresso iberoamericano de derecho e informatica, México, 21-25 novembre 2000. 45 10 http://www3.lrs.lt/pls/inter/w4_home.int_ang un articolo (Electronic Support of the Legislative Process), nel quale illustra strumenti legimatici per migliorare la qualità della legislazione. Per concludere il paragrafo, dedicato alla legimatica come attività professionale, segnaliamo un “lavoro offresi”; si trova nel sito http://65.110.68.184/jm/publish/job_4903.html e riguarda un International Short Term Expert in Legislative Drafting, al quale sono richieste le seguenti competenze: “Relations between policy-making and drafting; regulatory impact assessment techniques; economic analysis of legislation; theory of normative sources; legislative harmonization and models of approximation to the acquis; drafting rules (nomotechnics) and drafting style; plain language and multilingual drafting; legal databases and IT support to legislative drafting (legimatics); management of central legislative services; and coordination of horizontal drafting exercises. Specific experience with the restructuring of legislative drafting services is an advantage”. Tale lavoro avrà la durata di circa tre mesi nel corso del 2004 ed è nell’ambito di una missione, voluta dall’Unione europea ed affidata ad alcune società di consulenza, tesa a ricostruire un quadro della pubblica amministrazione della nuova Repubblica della Bosnia Erzegovina. Il progetto ha come finalità, sia la valutazione dell’apparato pubblico di un paese che aspira ad entrare nell’UE, sia l’assunzione delle informazioni necessarie per la proposta di eventuali riforme e innovazioni alle quali la UE potrebbe contribuire. 5. LA LEGIMATICA NEL MONDO ACCADEMICO E NELL’INSEGNAMENTO UNIVERSITARIO 5.1. La legimatica nel mondo accademico In ambito accademico l’indubbia interdisciplinarietà della legimatica, come di tutta l’informatica giuridica, ha fatto sì che giuristi (teorici e positivi), linguisti, informatici, filosofi ne proponessero un inquadramento e una descrizione, cercandone le connessioni con la propria disciplina. Abbiamo già dato conto di tentativi di sistemazione della materia, riportando alcune definizioni (vedi par. 2). Atri interventi meritano di essere segnalati. Dell’ancillarità della legimatica rispetto alla legistica si occupa Giuseppe U. Rescigno. Nella monografia ’atto normativo, inserisce la legimatica nel paragrafo “Tecniche legislative, legistica (o tecnica legislativa in senso stretto), legimatica: “…infine appare opportuno ricordare che è stata tenuta a battesimo una nuova disciplina, chiamata legimatica, la quale, come dice il nome, si propone di studiare e costruire programmi informatici al servizio dei redattori di progetti legislativi”.48 Bice Mortara Garavelli nel saggio parole e la giustizia inserisce la legimatica nell’ambito della linguistica giuridica affermando: “Alcuni criteri e principi generali dell’indagine linguistica (in ambito giuridico n.d.r.) ricorrono su scala internazionale: ad esempio, la considerazione del valore performativo di enunciati nei campi legislativo e giudiziario, le lamentele per la scarsa competenza linguistico-teorica da parte dei giuristi pratici (Solan 1993); l’attività nei campi della legistica e della legimatica (vedi più avanti) nell’ambito generale di una linguistica giuridica, a cui danno apporti vitali gli studi contrastivi, specie nell’ambito dell’Unione europea”. 49 Docenti d’informatica giuridica, di diritto costituzionale, di filosofia del diritto quali Bin e Lucchi50, Enrico Pattaro51, Giancarlo Taddei Elmi52 dedicano spazio alla legimatica nei loro saggi e manuali 48 G.U. Rescigno, L’atto normativo, Zanichelli, Bologna, 1998 pag. 91 B. Mortara Garavelli, Le parole e la giustizia, Einaudi, Torino, 2001 50 R. Bin, N. Lucchi, Informatica per le Scienze Giuridiche, CEDAM, Padova, 2002. 51 E. Pattaro e altri, Norma system : legistica e legimatica CLUEB, Bologna, 1998. 52 G.C. Taddei Elmi, Corso d’informatica giuridica, Simone, Napoli, 2003. 49 11 universitari. Alcuni giovani studiosi, che possiamo definire come appartenenti alla terza generazione dei giuristi informatici, si sono avvicinati alla legimatica durante il loro percorso formativo e stanno ora elaborando interessanti contributi all’inquadramento e allo sviluppo della materia. La Facoltà di Giurisprudenza di Genova, assieme a quelle di Camerino e Perugia ha istituito, nel 1997, un dottorato di ricerca in “Metodi e tecniche della formazione e della valutazione delle leggi”, coordinato da Pasquale Costanzo. La prima a conseguire il titolo di Dottore di ricerca, nel 2000, è stata Elena Bassoli con una tesi su “Profili di logica, linguistica e informatica nella produzione normativa”. Bassoli ha poi continuato ad occuparsi di legimatica, sia come docente dello stesso dottorato genovese, sia come consulente del Senato per lo sviluppo di strumenti di aiuto alla redazione di testi normativi.53 Raffaella Brighi, ricercatrice presso il CIRSFID, pubblica nel settembre 1999 sul sito http://www.netjus.org (rivista giuridica on-line) Dal diritto dell'informatica alla legimatica: un'introduzione, uno dei suoi numerosi lavori dedicati alla legimatica e all’editore Norma-System, al cui sviluppo collabora da alcuni anni. Citiamo ancora le ricerche di Francesco Romano, borsista presso l’ITTIG, per lo sviluppo di metodi e tecniche di Natural Language Processing rivolte all’analisi e alla formalizzazione dei testi normativi.54 Vincenzo Greco, dottore di ricerca in filosofia del diritto presso la cattedra di Gaetano Carcaterra dell’Università la Sapienza nel suo profilo sul sito http://www.dialettico.it indica di aver tenuto un seminario presso l’Università di Perugia dal titolo “Diritto, ipertesto e legimatica”. A riprova dell’interdisciplinarietà della materia, i giovani studiosi di legimatica non provengono solo dalle facoltà di giurisprudenza. Ad esempio Maria Chiara De Lorenzo si è laureata in Scienze della Comunicazione con una tesi sulla comprensibilità, fruibilità e accessibilità dei testi normativi. Ha continuato poi ad occuparsi di legimatica con una borsa di studio presso l’ITTIG, lavorando alla descrizione e modellizzazione delle disposizioni di modifica esplicita.55 Ed ancora Enrico Francesconi e Mirko Taddei, laureati in ingegneria informatica, insieme al giurista Pietropaoli, hanno dato un rilevante contributo alla implementazione del citato sistema NIR-Editor.56 5.2. La legimatica nei corsi universitari E’ un lungo elenco quello dei corsi universitari (in generale d’informatica giuridica), che prevedono nel programma l’insegnamento della legimatica; lo riportiamo in nota57, scusandoci per le probabili 53 Cfr.: http://www.elbax.it Cfr.: F. Romano, Metodologie legimatiche e modelli normativi per il controllo di qualità di testi legislativi, in http://www.ittig.cnr.it/EditoriaServizi/EventiConvegni 55 Cfr.: M.C. De Lorenzo, Modelli di novelle, in Informatica e Diritto, 1, 2002, pp. 177-221. 56 Cfr. C. Biagioli, E. Francesconi, P. Spinosa, M. Taddei, Un Editor per la Redazione di Testi di Legge in Formato XML-NIR,in http://www.normeinrete.it/stdoc/presentazioni/NirEditor/d1.htm 57 La legimatica è inserita nei programmi di almeno i seguenti corsi in università italiane: - Giurisprudenza, Perugia, Corso d’informatica giuridica (docenti R. Borruso, M. Ragona, R.M. Di Giorgi), a.a. 20032004. - Scienze politiche, Padova (sede di Rovigo) Corso d’informatica giuridica, a.a. 2003-2004. - Giurisprudenza, Foggia, Corso d’informatica giuridica (docente V. Gallo) a.a. 2001-2002 - Giurisprudenza, Libera Università di Castellanza Corso d’informatica (docente G. Buonanno) a.a. 2000-2001. 54 12 omissioni di corsi non segnalati nel WEB. Alcuni corsi meritano però particolare attenzione per la rilevanza che la legimatica vi assume o per le peculiarità dell’inserimento di questa materia in percorsi formativi universitari o postuniversitari. La riforma dell’ordinamento universitario ha consentito l’istituzione di nuovi corsi di laurea, dove hanno trovato spazio l’informatica giuridica, la teoria e le tecniche per la normazione e la legimatica. L’università del Piemonte orientale ha istituito un corso di laurea triennale in Informatica giuridica. Mario G. Losano, artefice e coordinatore del corso, scrive nel sito www.jp.unipmn.it/didattica/dispense/informatica_giuridica/articolo.pdf : “Questa innovazione organizzativa (l’introduzione dei crediti n.d.r.) ha permesso di associare ai principali insegnamenti giuridici un “modulo” orientato all’informatica, che spiega cioè come quella branca del diritto si colleghi all’informatica. Per esempio, il corso di “diritto costituzionale” vale sei crediti; ad esso viene aggiunto un modulo di legimatica o di tutela della privacy di tre crediti.” L’Università di Padova ha istituito presso la facoltà di Scienze politiche un corso di laurea specialistica in Teoria e tecniche della normazione e dell’informazione giuridica, non ancora attivato, ma con un percorso formativo già definito come si legge nel sito http://www.scipol.unipd.it/. “Il Corso di Laurea Specialistica in Teoria e tecniche della normazione e dell'informazione giuridica persegue i seguenti obiettivi specifici: la creazione di competenze riconducibili alla piena capacità di analisi, trattamento informatico dei testi normativi (utilizzo e creazione di data-base, information retrieval, conoscenza ed utilizzo di sistemi esperti; analisi della fattibilità dei testi normativi impatto amministrativo, impatto sull'ordinamento giuridico, impatto economico-finanziario; impatto sociale; analisi di implementazione) e loro redazione (conoscenza delle tecniche di redazione dei testi, delle procedure legimatiche, delle tecniche di semplificazione e consolidamento legislativo)... La prova finale consisterà nell'elaborazione di un lavoro di ricerca in uno dei seguenti ambiti, oggetto di studio nel curriculum della laurea biennale: diritto dell'informatica, redazione di testi normativi (sia sotto il profilo teorico-giuridico che sotto quello della legimatica), funzionalità informatico-gestionali applicate al diritto, creazione e impiego di data-base giuridici.” Abbiamo già citato il Dottorato “Metodi e tecniche della formazione e della valutazione delle leggi”, iniziato nel 1996 con una collaborazione tra le Università di Camerino, Genova e Perugia e che prosegue presso la Facoltà di Giurisprudenza di Genova. Il dottorato è coordinato da Pasquale Costanzo ed ha sempre rivolto una specifica attenzione all’informatica giuridica e, in particolare, alla legimatica58. La Facoltà di Scienze politiche di Pisa tiene, dal 1999, un Master in Scienza della legislazione coordinato da Antonio A. Martino. In tale corso di alta formazione sono inserite alcune lezioni di legimatica, tenute da ricercatori dell’IDG. Gli argomenti delle lezioni s’inquadrano nella proposta - Giurisprudenza, Libera Università di Castellanza Corso d’informatica giuridica (Docente D. Redolfi) a.a. 2002-2003. - Giurisprudenza, Cassino, Corso d’Informatica Giuridica (docente: L. Avitabile) a.a 2003/04 - Giurisprudenza, Bologna Corso d’Informatica giuridica di base (docente M. Palmirani) a.a. 2003-2004. - Giurisprudenza, Torino, Corso integrativo di diritto civile (G. Oberto), a.a 2003-2004 - Giurisprudenza, Palermo, Corso di Teoria generale del diritto e Informatica giuridica (docente B. Celano) a.a. 20012002. - Corso di laurea in operatore giuridico d’impresa, Università del Sannio, Corso d’Informatica I (docente M. Minerva), a.a. 2002-2003. - Giurisprudenza, Genova Corso d’informatica giuridica (docente P. Costanzo) a.a. 1996-1997 e successivi. - Giurisprudenza, Università del Molise, Corso d’informatica giuridica (docente. A. Villani) a.a. 2002-2003. 58 Vedi alcuni dei saggi in P. Costanzo (a cura di), Codificazione del diritto e ordinamento costituzionale, Napoli, Jovene, 1999. 13 di un vero e proprio corso di legimatica che è così presentato: “Un corso di legimatica non può che basarsi sulla esposizione, il più sistematica possibile, delle tecniche legislative, mettendone in luce proprio quegli aspetti ordinatori e organizzativi, ai quali sono più facilmente applicabili le tecnologie informatiche. Questo approccio espone il corso d’informatica legislativa al rischio di sconfinare in uno dedicato alle tecniche legislative. D’altra parte questo appare essere proprio il naturale rapporto tra informatica e scienza della legislazione. Questa presentazione del processo legislativo come processo produttivo organizzato, al quale l’informatica offre supporti, vuole essere, in effetti, la principale peculiarità del corso. Il corso intende fornire nozioni su strumenti informatici esistenti, in fase di progettazione o realizzabili, da impiegare come supporto al processo legislativo. Vuole anche offrire conoscenze di base d’informatica, d’informatica giuridica e di diritto dell’informatica utili a chi dovrà gestire, da tecnico o da politico, il processo legislativo” Il programma prevede: 1. Analisi di fattibilità delle leggi; 1.1. Impatto normativo (Analisi delle relazioni tra la norma nuova e le norme preesistenti con particolare riguardo alle disposizioni che incidono sulla "sintassi" normativa); 1.2. Impatto finanziario (Analisi della copertura finanziaria della legge formale e sostanziale); 1.3. Impatto amministrativo (Individuazione dei soggetti amministrativi coinvolti, Individuazione delle risorse necessarie,Individuazione delle risorse disponibili); 1.4. Impatto reale (Analisi delle finalità del processo decisionale obiettivi e destinatari, valutazione delle modificazioni che la norma si propone di operare sui destinatari) 2. Tecniche di redazione del testo normativo o legistica (Regole di redazione dei testi normativi, descrizione di modelli normativi); 2.1. Macroanalisi strutturale (metodologie logiche e pragmatiche); 2.2. Micronalisi linguistica (metodologie lessicali, morfologiche, sintattiche, semantiche); 3. Verifica dell’attuazione o controllo di gestione (Analisi delle finalità del processo decisionale (obiettivi e destinatari) Valutazione dei risultati raggiunti rispetto alle modificazioni che la norma ha inteso operare sui destinatari). 3.1. Analisi a posteriori dell’impatto normativo; 3.2. Analisi del contenzioso amministrativo e giudiziario, derivante dall’applicazione di una legge; 4. Analisi dell’iter di formazione delle leggi; 5. Analisi comunicativa e metodologie e tecniche per la divulgazione normativa (Problematiche politico-giuridiche relative alla divulgazione dei testi legislativi, tecnologie per la diffusione delle leggi).59 Il programma del Master universitario di secondo livello in “Management pubblico ed egovernment, diretto da Donato Limone presso l’Università di Lecce, prevede l’insegnamento di 50 ore di Teoria e tecniche della normazione, tra le quali è inserita la legimatica60. Legimatica e informatica giuridica sono inserite nel programma di un master per Consulente parlamentare, che si svolgerà presso la LUISS di Roma nell’autunno 2004.61. Ricordiamo ancora il corso di perfezionamento in “Tecniche e metodologie informatiche per le discipline giuridiche” presso la Facoltà di Giurisprudenza di Catania, svoltosi nel 2000 e nel 2001 e diretto da Nicola Palazzolo, nel quale sono state svolte alcune lezioni di legimatica62. Senz’altro orientato alla teoria e tecniche della normazione e alla legimatica è il corso d’Informatica giuridica tenuto da Agata Cecilia Amato Mangiameli presso la Facoltà di Giurisprudenza di Teramo nell’anno accademico 2002-2003. Tra gli argomenti delle lezioni figurano: Il drafting legislativo. La struttura del documento legislativo. Titolo, preambolo, formula di promulgazione, articoli, sottoscrizioni, allegati. Il linguaggio delle leggi. Sintassi, grammatica, semantica. Normalizzazione, esplicitazione, eliminazione. La dinamica normativa. Norme intruse, 59 Cfr. C. Biagioli, P.. Mercatali, Corso di legimatica. Proposta di programma generale e sistematico con note metodologiche e sistematiche, in http://www.dsp.unipi.it/didattica/Chasqui/Sc_legis . 60 Cfr.: http://www.unile.it/facolta/interfacolta/ 61 Cfr.: http://www.luissmanagement.it/ 62 Cfr: www.lex.unict.it/archivio/ 14 leggi omnibus, antinomie, rinvii a catena. Abrogazione innominata. Tecnica della legislazione e tecnica dell'interpretazione. Chiarezza, legalità, economia. Riordino della legislazione (Rechtsbereinigunssgesetze). Checklists legislative. Principi per la redazione di disposizioni elaborabili elettronicamente: legislazione in "ADP appropriate form". Adozione dei flow charts. Conoscenza rappresentata in modo formale e motore inferenziale. Discorso segnico-simbolicooperatorio. Livello analitico. Livello sintetico combinatorio. Livello sintetico deduttivo. Analisi dell'impatto della regolamentazione. Raccordo istituzionale per la semplificazione legislativa. Testi unici. Il software per la produzione dei testi. Programmi d'aiuto alla redazione (LEDA); programmi per la verifica (LEXEDIT); programmi per il coordinamento dei testi legislativi (NEXUS).63 Va ancora citato l’inserimento della legimatica nel seminario tenuto presso la Facoltà di Cagliarinel febbario del 2003 su Semplificazione del linguaggio burocratico: il documento “chiaro” curato da Rita Etzi e Stefania Zedda.64 Infine nel WEB sono segnalate alcune tesi di laurea che si occupano anche di legimatica: quella di Salvatore Stefanelli in filosofia del diritto su Linguaggio, diritto, informatica ( relatore Vincenzo Garofani, a.a. 1997-1998), discussa presso la facoltà di Giurisprudenza di Bari 65 e quella di Emiliano Giovannetti Un sistema di redazione assistita di testi giuridici (relatore A. Cappelli) discussa per la laurea specialistica in Informatica presso l’Università di Pisa.66 In altri paesi si possono ricordare l’inserimento della legimatica nei corsi d’Informatica giuridica e di Diritto costituzionale tenuti da Vim Voermans presso le Università olandesi di Tilburg e Leiden, e alcune lezioni nell’ambito del master in Ciencia de la Legislacion, diretto da Antonio Martino, presso l’Università del Salvador di Buenos Aires.67 6. LA LEGIMATICA SUI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA Il mito del computer che detta la legge è un classico del riduzionismo tecnologico; ha sempre attratto i divulgatori per il fascino inquietante e seduttivo, che esercita sull’opinione pubblica. Credo si possa affermare che la comunità legimatica non ha incoraggiato tale approccio. Ciò nonostante i mass media sono stati tentati di fornire un’immagine di questo tipo, anche se bisogna riconoscere che l’argomento è stato affrontato con il dovuto distacco ed una punta d’ironia che non nuoce. Ad esempio, al di là del titolo ad effetto, tale ironia si ritrova nell’articolo di Paolo Pellegrini, Leggi astruse addio, arriva il software 'traduttore' Due ricercatori del Cnr hanno ideato un programma che semplifica il linguaggio legale (La Nazione, Il Giorno, Il Resto del carlino68, 25 marzo 2000) ed in quello di Antonio Giancane, Il Cnr ha inventato Legimatica, la macchina per scrivere le leggi (Italia Oggi69 25 ottobre.2003). Più informativo e di “servizio” il trafiletto pubblicato nella rubrica Internet e dintorni del Corriere della sera (4 novembre 2000), Come usare il sistema per tradurre il burocratese, nel quale Maurizio Cannone scrive: “Leggi e normative non hanno più segreti e soprattutto diventano comprensibili. Il software sviluppato dal CNR.” 63 Cfr.: http://193.206.24.42/Programmi Cfr.: http://csia.unica.it/formaz/corsi/2 65 Cfr.: http://www.swif.it/tfo/public/14/salvatorestefanelli35_14.pdf 66 Cfr.: http://www.di.unipi.it/cappelli/materiale 67 Cfr.: http://www.postgradosusal.com/Postgrado.asp?id=452 68 Pubblicato anche sul sito http://lanazione.it/art/2000/03/23/734379 . 69 Pubblicato anche sul sito http://bollettinosegretari.interfree.it/legimatica.htm . 64 15 Più puntuale e distaccato, come d’altra parte si addice ad una giornale internazionale d’estrazione anglosassone, è invece “Officialese” is on its way out, again di Elisabetta Povoledo, pubblicato sull’Herald Tribune nelle pagine dedicate all’Italia il 25-26 maggio 2002. L’occasione per parlare di legimatica è data dalla presentazione del progetto “Parlar chiaro” promosso dal Ministero per la Funzione pubblica. Povoledo riporta le dichiarazioni di alcuni studiosi, tra queste: The increasing computerization of the world will force Parliaments and local administrations to adopt standardized rules for drafting legislation and documents. 16 Note bibliografiche AA. VV., Norma System, legistica e legimatica, Bologna, Clueb, 1998. Ainis, M., Pagano, R., Indicazioni bibliografiche sul drafting legislativo, in M. D'ANTONIO, Corso di studi superiori legislativi 1988-1989, Padova, 1990; Allen L. E., Towards a Normalized Language to a clarify the Structure of Legal Discourse; in Deontic Logic, Computational Linguistics and Legal Informations Systems, a cura di A. A. Martino, Amsterdam, 1982. Allen L. E., Una guida per redattori giuridici di testi normalizzati, in Informatica e Diritto, 1978, 4 (2). 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