Marzo - associazione vecchia alassio

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Marzo - associazione vecchia alassio
ANNO XLVII - N. 3
Giovedì 15 Marzo 2007
€ 1,50
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Aderente € 17,50 - Socio Aderente Sostenitore oltre € 20,00 - Socio Effettivo € 20,50 - Socio estero € 22,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected]
Il secondo incontro culturale per Il nostro Presidente
intervista il dott.
l'Anno Cinquecentenario della
Tutela e salvaguardia dell’ambiente chiesa parrocchiale di S. Ambrogio Gianfranco Crocco,
Vice questore
TAVOLA ROTONDA
Sono stati convocati presso la
sede A.V.A., la sera del 26 febbraio u.sc., le autorità locali, i
rappresentanti delle associazioni di volontariato operanti sul
territorio, della Comunità
Montana, del Corpo Forestale e il
Presidente della S.C.A. Roberto
Socco, in seguito al disastroso
incendio del 2 gennaio che ha devastato le nostre colline.
Ha introdotto l’argomento il
presidente Carlo Cavedini che,
dopo aver ringraziato i partecipanti, ha fatto una breve premessa. Ha infatti ricordato che
una delle maggiori preoccupazioni dell’A.V.A. è quella di tutelare il verde collinare, promovendo incontri con le varie
Associazioni di volontari che,
con il supporto del Comando di
Polizia Municipale, hanno svolto
l’egregio compito di avvistare e
prevenire incendi, oltre la manutenzione dei sentieri. Si sono distinte fra tutte le Società di
Mutuo Soccorso di Moglio e
Solva per la numerosa e attiva
partecipazione con risultati soddisfacenti. In particolare la società solvese (S.O.A.M.S.) era
molto interessata a questo incontro dato che il recente terribile incendio ha colpito il suo
territorio. Faccio presente, continua Cavedini, che l’Assessore
alla Protezione Civile Dott.
Loretta Zavaroni riunisce settimanalmente i vari operatori e
posso assicurare che i tanti problemi vengono affrontati con la
massima serietà. Anche nell’ultimo consiglio comunale si è molto discusso sull’argomento.
È seguito l’intervento di Marino Agnese, presidente della
SOAMS di Solva, che ha puntato il
dito sulle carenze riscontrate
nell’opera di spegnimento e l’assoluta mancanza di coordinamento tra le forze in campo, nella
vana ricerca di responsabilità. Ha
ribadito poi la necessità di sensibilizzare i proprietari sulla pulizia
dei terreni e dei rii, creando là dove possibile linee tagliafuoco.
Ha preso la parola l’Assessore
Loretta Zavaroni per fare il punto sulle diverse responsabilità e
sul Piano di Protezione Civile
che verrà messo in atto per il
coordinamento dei vari gruppi
preposti in casi di emergenza.
Ed ora l’intervento del Presidente della S.C.A. Roberto Socco
per dare spiegazioni sulle vasche collinari antincendio, che
servono anche gli utenti, e in particolare di quella esistente in località Cavia trovata inspiegabilmente vuota; assicura quindi
che tale vasca, fino ad ora non in
carico all’acquedotto, verrà assegnata alla S.C.A. che dovrà
provvedere al riempimento e relativa manutenzione. Verrà eseguito inoltre un monitoraggio di
tutti gli idranti con una mappa
per facilitare l’individuazione.
Oltre a ciò è necessario predisporre la mappatura delle strade
e sentieri percorribili, da divulgare tra i vari gruppi di intervento in caso di necessità. Si è parlato anche di un progetto per reperire acqua dal sottosuolo collinare mediante perforazioni per
creare ulteriori vasche di raccolta da utilizzare sia per lo spegnimento di incendi od altro uso.
Per quanto riguarda il rischio
turistico causato dalla chiusura
dell’arenile nel tratto dalla foce
del Rio Caudi e Gonghe alla
Scogliera con divieto di balneazione, è intervenuto l’Assessore
Rocco Invernizzi che ha spiegato
la vicenda assicurando che tale
divieto, essendo stata individuata la causa dell’inquinamento e
subito risolta, verrà quanto prima revocato in modo da non
compromettere la prossima stagione balneare.
A.V.A.
ASSOCIAZIONE
VECCHIA ALASSIO
Floreat Alaxium
Giovedì 19 aprile 2007
presso la Sede sociale
di Via XX Settembre 7, Alassio
è convocata
L’ASSEMBLEA ORDINARIA
DEI SOCI
alle ore 20.30 in prima convocazione e
alle ore 21.00 in seconda convocazione
con il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Relazione del presidente;
2) Varie ed eventuali.
Per i Soci è un dovere morale
partecipare all’Assemblea
Il Presidente A.V.A.
Carlo Cavedini
Venerdì 23 febbraio u.s. si è
tenuto nel salone della parrocchia il secondo incontro mensile del ciclo culturale programmato per il Cinquecentenario
dell'Insigne Chiesa Collegiata di
S. Ambrogio. Come in un'ideale
staffetta, hanno raccolto il testimone brillantemente trasmesso loro il 26 gennaio dal relatore della prima giornata, prof.
sa parrocchiale.
Del nostro concittadino prof.
Puerari vanno rimarcate la non
comune preparazione intellettuale e l'operosità. Laureato in
lettere e storia medioevale, insegnante nelle scuole alassine,
esperto nell'interpretazione degli antichi documenti in lingua
latina, nonché maestro del complesso bandistico "Città di
I partecipanti alla conferenza.
Tommaso Schivo, altri due bravissimi conferenzieri: il prof.
Giovanni Puerari, che ha trattato il tema della storia del sacro
edificio, e quindi il prof. Antonio Rolandi Ricci, che illustrando il suo discorso con la
proiezione di una serie di diapositive da lui stesso scattate,
ha passato in rassegna il ricco
patrimonio artistico della chie-
Alassio" e del Coro della parrocchia di S. Ambrogio, egli si sta attualmente dedicando con particolare passione ed impegno allo
studio della storia locale, specialmente per quanto attiene alla sfera della vita religioso-ecclesiale. Frequenta perciò abitualmente, svolgendo accurate
(continua a pagina 2)
CONSIGLI COMUNALI
del 22 e 27 febbraio
Spostamento ferrovia, parcheggio di Piazza Stalla e varianti al P.U.C. sono gli argomenti trattati nelle due riunioni,
non prive di toni accesi, oltre le
varie interrogazioni presentate
dal gruppo di minoranza “ALASSIO PIÙ TUA”.
Per quanto riguarda il nuovo
tracciato ferroviario si è espresso il consigliere Angelo Iebole
che con la lettura di un documento ha messo in luce i disagi
a cui andrebbero incontro i cittadini, derivanti dall’attuale
progetto ITALFER già oggetto di
discussioni in passato, con altra
soluzione meno invasiva secondo quello alternativo dell’architetto Russo, che trova l’approvazione anche della maggioranza concorde nel respingere la
soluzione delle ferrovie. A tale
Mostre
Sala Carletti
espone il pittore
Cesare Ravasio
in collaborazione con la
Galleria Noliarte
dal 29/3/2007
al 13/4/2007
proposito il sindaco ringrazia il
comitato cittadino che ha promosso questa battaglia, in particolare i Sigg. Enzo Briozzo, Carlo Tomagnini e Lorena Nattero.
Resta comunque irrinunciabile
la fermata dei treni ad Alassio,
contro la paventata alternativa
del progetto ITALFER con stazione a Leca d’Albenga.
Soddisfatto il capogruppo
della minoranza Garassino per
la collaborazione su questo
punto tra gli opposti schieramenti; approvazione quindi
all’unanimità.
Viva discussione sull’argomento riguardante il parcheggio pluripiano interrato ed in
elevazione da realizzare in
Piazza Stalla con relativa appro(continua a pagina 2)
del Commissariato
P. S. di Alassio
Pres. Quale può ritenersi il bilancio dei suoi due anni di servizio in Alassio? Ha trovato collaborazione da parte dei nostri
concittadini?
Risp.
Il bilancio è sicuramente positivo soprattutto in tema di prevenzione e controllo del territorio. Ritengo che in una zona come questa, che da parecchi e a ragione è definita isola felice, l'attività della Polizia di Stato e delle
altre forze dell'ordine deve essere improntata principalmente alla prevenzione e a dare il senso di
sicurezza a coloro che, cittadini e
turisti, si trovano a vivere nel
comprensorio. Occorre peraltro
aggiungere, comunque, che anche qui vi sono problemi di sicurezza che si acuiscono nel periodo estivo, quando si passa a circa 70-80.000 presenze, ma il costante controllo del territorio, la
sinergia fra le forze dell'ordine e
non ultima la collaborazione dei
cittadini contribuiscono a mantenere alto il senso di sicurezza
nel cittadino. A questo proposito
bisogna sottolineare lo splendido rapporto che esiste tra la popolazione di Alassio e le forze di
polizia; la collaborazione è veramente massima.
Pres.A proposito della sua
conferenza sul “bullismo” è o no
un fenomeno diffuso anche nella
nostra zona?
Risp.
Un altro aspetto della prevenzione è dato dal costante rapporto col cittadino sui temi di più
scottante realtà; a tal proposito
in collaborazione con il comune
di Alassio e alcuni istituti scolastici abbiamo già fatto e sono in
programma alcune conferenze
nonché altre iniziative che abbiamo definito di "educazione alla
legalità". Tra queste quella che
ha avuto una vasta eco, anche a
livello nazionale, è stata la conferenza sul “bullismo”. Non si tratta di un fenomeno che interessa
la nostra zona o lo interessa solo in
(continua a pagina 2)
LA CONSULTA LIGURE
Prima riunione del 2007
Domenica 4 marzo u.s. si è tenuta la prima riunione, nel corrente anno, della Consulta Ligure
delle Associazioni. Questa volta
il benvenuto ai rappresentanti
dei diversi Sodalizi è stato dato
da “Vegia Arbenga” presso la
Sala Consiliare del Comune di
Albenga in piazza San Michele.
Tralasciamo di riferire sui convenevoli concernenti i saluti della presidente Marisa Scola e del
Sindaco Tabbò, come pure sulla
relazione del rendiconto 2006 da
parte dei Revisori dei conti
Ettore Candela e Gianni Braida,
oppure sulla commemorazione
da parte di Mario Traversi per la
dipartita del caro Ernesto Pisani,
appassionato poeta e uomo di
cultura, per soffermarci, invece,
su alcuni punti salienti all’o.d.g.
Intanto portiamo a conoscenza
di coloro che seguono le vicende
di quest’Organo regionale che
oggi la Consulta Ligure delle
Associazioni per la Cultura, le
(continua a pagina 2)
Angolo
di
Daniele La Corte
Imitiamo
chi ci imita
Alassio precorre i tempi, ma
pochi riescono ad accorgersene.
Il “Muretto” lancia i lucchetti come simbolo d’amore e due anni
dopo si scopre Ponte Milvio, a
Roma, dove il presunto indissolubile pegno tra innamorati fa
scoppiare la polemica. Noi lanciamo le “notti bianche” e la
Capitale, con Genova e Firenze ci
seguono a ruota. Noi parliamo
poi dei castelli di sabbia, di
“Arena Carnaval” e di altre manifestazioni copiate senza neppure riconoscere ad Alassio la primogenitura. Ma ultima nata tra
le copiature è “figliopoli” ed è
Taranto a violare il “brevetto”.
Porca miseria! Per non essere
troppo sboccati. Ci hanno fregato anche su questo piano, nonostante nella città pugliese cerchino, in qualche modo, di trovare un rimedio facendo dimettere dagli incarichi pubblici chi
ha assunto o fatto assumere figli
in strutture della collettività.
Non facciamoci battere da quella che fu la capitale della Magna
Grecia. Lasciamo perdere chi ricorderà che al Nord, troppo
spesso, si criticano leghisticamente azioni del Sud invitando
tutti a non imitarle. Puglia e
Liguria sono geograficamente
agli antipodi, ma decisamente vicine per sedie e poltrone sicure
offerte ai figli dei politicanti.
Allora, coraggio, signori delle
“careghe” lasciate i vostri incarichi e permettete ai vostri pargoli di lavorare tranquilli senza doversi vergognare del fatto di essere stati sistemati perché i loro
padri erano potenti. Imitiamo
chi ci imita e diamoci un taglio.
Così nessuno si offenderà più se
qualcuno mormorerà, magari
sbagliando, sul comportamento
dei “soliti in vista”.
Un passo avanti occorre farlo
continuando a inventare. Limitiamoci però alla promozione turistica o alla creazione di qualcosa che favorisca tutti i cittadini.
Prima cosa, non vuol essere una
provocazione, occorrerebbe,
quando si rivedrà il Piano regolatore, dare qualche possibilità
in più di costruire a chi ha figli ai
quali dar casa ricordandosi però
di vincolarne l’immobile per almeno vent’anni. Così chi avrà
possibilità di trasformare lo
stanzino in alloggio, non potrà
venderlo. Sarebbe un atto rivoluzionario che altri potrebbero copiare. Poi c’è la questione della
salvaguardia del territorio, delle
nostre strade e delle nostre case:
facciamola finita con i soliti camion fuori misura che distruggono ogni cosa. Facciamo utilizzare mezzi più piccoli. Se le imprese edili dovranno spendere qualche spicciolo in più…pazienza.
Le occasioni per rimetterci in pista ci sono e sapendo di essere
copiati inventiamoci qualcosa di
ulteriormente nuovo. L’idea salta subito alla mente e guardando
alla nuova società che scaturirà
dalla fusione di “Gesco” e “Gescomare” sarebbe bene che il
Consiglio comunale deliberasse,
per non far così parlare o scrivere i soliti maligni, abituati a non
fare i «c…. loro», di non dare alcun compenso a chi andrà a ricoprire incarichi e di scegliere
facce nuove. È un sistema, non
sono però sicuro, che potrebbero copiarci anche altre municipalità. Proviamo? È una bella
scommessa.
2
«L'ALASSINO»
CINQUECENTENARIO
ricerche, gli Archivi di Stato di
Savona e di Albenga e l'Archivio
della Curia diocesana. Nella sua
esposizione del 23 febbraio, calda,
vasta, esauriente e precisa, tutto il
peso dei fattori che culturalmente
lo qualificano si è pienamente avvertito. Sarà un vero piacere e fonte di conoscenza leggere i suoi
scritti sul libro che la parrocchia
di S. Ambrogio si prepara tra breve a far pubblicare sui vari aspetti
della sua storia.
Nella successiva relazione
svolta dal prof. Antonio Rolandi
Ricci - l'ancor giovane appartenente ad un noto e distinto casato albenganese, laureatosi in storia dell'arte all'Università di
Firenze -, si sono ripresentati gli
stessi elementi qualitativi dell'intervento del prof. Puerari: grande
preparazione, precisione e piacevolezza espositiva, con inoltre lo
smalto del raffinato gusto estetico proprio del prof. Rolandi
Ricci. Così le opere d'arte di S.
Ambrogio sono state interamente svelate a noi in tutto il loro valore d'importanti realizzazioni
d'arte e religiosità. Ed esse non
sono certo poche: dai quadri della SS. Trinità, della Pentecoste,
della Madonna del Suffragio, ecc.,
CONSIGLI COMUNALI
alle statue della Madonna della
Misericordia e di S. Antonio Abate (in S. Caterina), a quella di S.
Ambrogio sul tabernacolo dell'Altare Maggiore, al tabernacolo degli Olii Santi nel presbiterio, allo
stupendo paliotto marmoreo dell'altare della Madonna del Rosario, all'ostensorio quattrocentesco dei genovesi Torretta, grande
opera di oreficeria in stile gotico.
Davvero un patrimonio cospicuo!
Un'ultima annotazione: in questo stesso periodo sono state tolte le impalcature nella navata
centrale di S. Ambrogio, al termine del suo restauro, ed ora gli affreschi della volta e le decorazioni ci mostrano di nuovo i loro colori in tutta l'originale vivezza. Ad
espletare l'ingente impegno del
restauro integrale dell'interno di
S. Ambrogio, che la Parrocchia
nel Cinquecentenario si è assunto, non manca ora che l'ultima fase di lavori, quella riguardante,
nei prossimi mesi, le due navate
laterali.
Giuseppe Bassi
NdR: Il prossimo, terzo incontro, sarà tenuto dal Sig. Antonio
Carossino il 30 marzo p.v. ore
17.30.
(segue dalla prima pagina)
vazione della documentazione integrativa e presa d’atto del parere della Provincia di Savona per aggiornamento P.U.C.. Non sono mancate le
contestazioni da parte dell’opposizione sulla procedura con cui è stato portato avanti questo progetto,
non sull’utilità dello stesso. Viva
soddisfazione del sindaco Marco
Melgrati che alla fine dichiara:
Questo interminabile progetto, il
cui iter è partito dalla scorsa
Amministrazione, è andato a termine con l’approvazione del Consiglio
Comunale; siamo arrivati ad un progetto di finanza con il raddoppio, su
due piani, del numero dei parcheggi
a rotazione, oltre due piani di box in
vendita da parte della società costruttrice, rispettando quelle che
erano le istanze degli abitanti del
Borgo Coscia che chiedevano la
conservazione del verde esistente.
Si procederà quindi all’espianto e
successivamente al reimpianto delle specie arboree mentre non verranno intaccate quelle dell’adiacente parco giochi. Tutto questo senza
oneri a carico del Comune.
Circa le interrogazioni si è discusso sul parcheggio della frazione
Moglio, sul disastroso incendio del 2
INTERVISTA
CONSULTA LIGURE
(segue dalla prima pagina)
gennaio scorso che ha devastato regione Cavia e colline sovrastanti,
sulle problematiche della viabilità
tra via Adelasia e via Rangè e sulla situazione degli ossari nel cimitero.
Altra discussione proposta dai
Consiglieri di Minoranza il problema
del divieto di balneazione in un tratto dell’arenile a causa di una accidentale fuoruscita di liquame fognario, con grave rischio turistico. Veemente l’attacco di Garassino sulla
mancata salvaguardia dell’ambiente
in generale. A conclusione l’assessore Invernizzi ha dato ampia assicurazione sulla tempestività degli interventi atti a sbloccare la situazione prima della stagione estiva.
Vivace dissenso infine sulle continue varianti urbanistiche del piano
regolatore (PUC) ; sono ben tre le varianti all’O.d.G. che appaiono in questo consiglio comunale. E’ tempo di
darsi una regolata, se il PUC è sbagliato occorre cambiarlo in modo
definitivo; origine dello scontro il
punto riguardante la richiesta da
parte delle Suore Francescane Missionarie per consentire lavori di ristrutturazione del vicino albergo di
proprietà delle suore stesse.
A.V.A.
(segue dalla prima pagina)
minima parte, ma proprio perché
vogliamo che la situazione rimanga
così abbiamo programmato queste
conferenze, perché il fenomeno sia
conosciuto e quindi evitato.
Pres. Nella prossima stagione è
previsto un potenziamento dell’organico?
Risp. Con la stagione estiva, come
per gli altri anni, sicuramente l'organico verrà potenziato. Speriamo
che, come per la scorsa estate, si riesca ad avere un rinforzo di 10 unità,
in modo da rispondere adeguatamente, sia in termini di prevenzione
che di contrasto, alla crescente domanda di sicurezza che i residenti e
turisti chiedono in quel periodo dell'anno che vede una presenza, come
detto sopra, di 70.000-80.000 unità.
Pres. Ritiene che siano più utili le
pattuglie in borghese o quelle in divisa?
Risp. Le pattuglie a piedi sono
sempre utilissime, sia in divisa che
in borghese.
Quelle in divisa aumentano la percezione di sicurezza e fanno prevenzione, quelle in borghese sono efficaci nel momento in cui si tratta di contrastare attività criminali su cui si è
già posata l'attenzione degli investigatori. Il commissariato svolge entrambi i servizi con risultati positivi.
Alassio li 21 Febbraio 2007
A.V.A.
Giovedì 15 Marzo 2007
(segue dalla prima pagina)
Arti, le Tradizioni e la Difesa
dell’Ambiente è diventata una
O.D.V., ovvero un’Organizzazione di Volontariato riconosciuta a tutti gli effetti e, quindi, facente parte delle ONLUS. Questo
riconoscimento regionale segue
quello delle quattro province liguri avvenuto nel corso del 2006.
Questa “forza sinergica d’immagine” raccoglie così i contributi
delle Province, della Regione e di
tutte le Associazioni iscritte alla
Consulta, che, ricordiamo, sono
una cinquantina, di cui almeno
quaranta partecipanti regolarmente alle riunioni.
Due sono stati gli argomenti sui
quali si è focalizzata l’attenzione
e la discussione: Il D.B.L., Dizionario Biografico dei Liguri illustri, e
le Attività culturali attraverso i
Comuni e le Province.
Il 6° volume del Dizionario dovrebbe vedere la luce verso il periodo natalizio. Il suo prezzo si aggirerebbe attorno ai 20 Euro e dovrebbe contenere circa sei o settecento pagine, con allegato un
dischetto riportante i riferimenti
bibliografici e le fonti. Tutti coloro che hanno già acquistato i precedenti volumi sono pregati di
prenotare, presso la sede
dell’AVA, questo sesto volume.
Chi volesse anche i volumi precedenti, lo indichi e si vedrà se ci
sarà la disponibilità.
Sulle attività culturali vi è stata
una esauriente e precisa relazione da parte del prof. Franco
Gallea il quale ha espresso questo
concetto: il dialetto nelle scuole
non deve rappresentare un apporto diretto da parte di esperti,
perché gli alunni (si pensa principalmente a quelli delle scuole elementari) potrebbero non accogliere con entusiasmo il messaggio. Invece bisognerebbe partire
dalla storia del paese in cui i ragazzi vivono, storia sotto forma di
aneddoti che riguardino gli usi, i
costumi, il cibo, i giochi di una
volta e così via e attraverso questi
temi, presentati con linguaggio
semplice, entrare nelle forme dialettali. La figura dell’esperto dovrebbe essere, in linea di massima, quella del nonno, poiché i
bambini colgono in essa un’importanza particolare. Le proposte
circa i temi e i personaggi verrebbero proposti dalle varie associazioni, che, dopo aver eseguito un
censimento delle possibilità e delle disponibilità, riferirebbero alla
presidenza della Consulta che, visto il “cenacolo di esperti”, stilerebbe un programma da sottoporre ai Comuni e alle Province.
Importante dovrebbe essere il
coinvolgimento dei docenti delle
scuole per far comprendere loro
che il lavoro di intervento sarebbe di grande utilità.
Il “Premio Jacopo Varaldo”,
sulla migliore opera teatrale dialettale, è giunto alla seconda edizione. Su questo numero de
“L’Alassino” viene riportato il
regolamento.
Il sito internet della Consulta
Ligure è già operativo: www.consultaligure.org. Tutte le iniziative
delle Associazioni devono essere
spedite per via e-mail al Presidente Elmo Bazzano ([email protected]) che le convoglierà al dottor Bampi per l’inserimento nel sito.
Angelo Gastaldi si compiace ed
è felice di constatare il ritorno
dell’Associazione di Laigueglia alle riunioni della Consulta. Egli
vorrebbe rivedere anche quelle
Associazioni “liguri” fuori dal territorio della regione e cioè
Sardegna, Corsica, Alessandria,
Monaco.
Speriamo!
Prossima riunione a Leivi (Genova) il 17 giugno. Buon lavoro a
tutti.
Beppe Rizzo per l’A.V.A.
Giorno della memoria
Questa poesia ci comunica un messaggio importante, che ci ha ricordato anche l’avvocato Claudio Bottelli: “Gli strumenti per far
trionfare la LIBERTA’e la GIUSTIZIA e sconfiggere la barbarie sono
la CONOSCENZA e soprattutto l’EDUCAZIONE”.
Sono molte le atrocità nel mondo
e moltissimi i pericoli.
Ma di una cosa sono certo:
il male peggiore è
L’INDIFFERENZA
Il contrario dell’amore
non è l’odio, ma
L’INDIFFERENZA;
il contrario della vita
non è la morte, ma
L’INDIFFERENZA;
il contrario dell’intelligenza
non è la stupidità, ma
L’INDIFFERENZA.
E’ contro di essa
che bisogna combattere
con tutte le proprie forze.
E per farlo un’arma esiste:
L’EDUCAZIONE.
Bisogna praticarla,
diffonderla,
condividerla,
esercitarla
sempre e dovunque.
Non arrendersi mai!
(Elie Diesel, Premio Nobel per la Pace, 1986)
CONTESTAZIONI
DELL’AMMINISTRAZIONE
COMUNALE SUI LAVORI
DI PIAZZA AIRALDI E DURANTE
In relazione ai lavori di riqualificazione di Piazza Araldi e Durante
si comunica che l’Amministrazione, in sede di collaudo delle opere
da parte del collaudatore incaricato dal Comune, Arch. Rocco
Paradisi, alla presenza dell’Assessore ai Lavori Pubblici, rag. Gianni
Aicardi, sono state contestate alla
Ditta alcune opere e finiture della
piazza stessa, e precisamente:
- il tavolato della piazza è in alcuni punti sconnesso e scheggiato, ciò non è imputabile all’uso
della piazza stessa;
- manca l’illuminazione ai gradini
lato spiaggia;
- la botola che copre le pompe
della stazione di sollevamento
dell’impianto fognario cittadino
è stata tagliata in maniera “rustica” e quindi deve essere sostituita;
- le luci sotto le panchine non
diffondono solo la luce, come da
progetto, ma viene percepito otticamente il corpo illuminante;
bisogna quindi ovviare con una
veletta di legno;
Per questi motivi alla Ditta appaltatrice, “La Giustiniana” di
Gavi, è stato sospeso il pagamento dell’ultimo S.A.L., in attesa del
corretto ripristino di quanto contestato e sopraindicato.
Alassio, lì 14 febbraio 2007
IL SINDACO
(Arch. Marco Melgrati)
A PROPOSITO DI INCENDI
L'incendio del 2 gennaio 2007
in località Solva ha posto in evidenza quanto sia oneroso per
l'uomo lottare contro il fuoco
per difendere la natura. Le
fiamme hanno ridotto in cenere ettari di flora mediterranea e
piante di ulivo. Grazie all'intervento degli organismi della
protezione civile si è potuto
evitare danni ulteriori. È quindi
doveroso fare un plauso a coloro che sono intervenuti ed alla
buona volontà dimostrata. La
nota che seguirà vuol essere un
resoconto di quel giorno, di alcuni problemi riscontrati, nonché l'analisi di situazioni appurate direttamente in loco che,
gestite in modo diverso, si presuppone avrebbero potuto dare miglior esito.
Durante la mattinata del 2
gennaio, qualsiasi intervento
era inutile a causa del vento
molto forte che alimentava le
fiamme. L'arrivo a Solva dei
mezzi antincendio ha aumentato il disagio, poiché si sono immessi su strade senza sbocco,
quindi impossibilitati a fare
manovra per tornare indietro.
Alcuni veicoli dei VV.FF. trovavano difficoltà a salire in località dove invece, giornalmente,
transitano automezzi di grossa
mole, ciò dovuto alla mancata
conoscenza della strada. Proprio in tale ottica, ci si chiede
perché non sia stata utilizzata
la strada di Vegliasco che
avrebbe consentito di accedere direttamente nelle zone interessate dal fuoco. Queste situazioni hanno notevolmente rallentato gli interventi necessari.
Altri disagi sono sorti per
l'approvvigionamento idrico.
La vasca sita in località Cavia
era chiusa a chiave e non c'era
persona che la potesse aprire.
Con l'autorizzazione delle forze
di Polizia presenti in loco, si è
provveduto a forzarla, ma amara è stata la sorpresa nel trovarla asciutta. Un momento
certamente imbarazzante per
tutti, tenuto conto della necessità di un pronto e rapido intervento di spegnimento. Si precisa che in questi giorni la vasca
è stata messa in funzione.
Sempre per l'approvvigionamento dell'acqua, ci si chiede
perché non siano stati utilizzati gli attacchi per le pompe
idranti siti presso l'ex Spiedo
ed al Motel del campeggio "La
vedetta", mentre i mezzi dovevano correre altrove per recuperarla perdendo tempo prezioso.
Si è constatato che, nel tardo
pomeriggio, nonostante la
grande disponibilità di mezzi e
di personale in zona Favaro e
zona Noerco, dove la strada è
larga sei metri, il fuoco è riuscito, comunque, a passare. Ciò
ha comportato che le fiamme
abbiano proseguito nella loro
opera distruttrice, sia la sera
stessa sia il mattino seguente.
La stessa situazione si è verificata in zona Peano.
Infine, è apparso evidente
agli abitanti di Solva che alcune
squadre del pronto intervento
abbiano avuto difficoltà nell'avvicinarsi alle zone interessate dal fuoco, in quanto hanno
percorso tratti impervi, laddo-
ve un sentiero più comodo e
più celere avrebbe potuto essere utilizzato. Ciò per la mancanza di conoscenza del luogo.
Gli abitanti solvesi con maggior
competenza si sono avvicinati
agli operatori per dare un proprio contributo, ma sono stati
inascoltati.
Quanto sopra esposto porta
ad alcune considerazioni che
vanno oltre le esigenze della
nostra comunità solvese, poiché interessano tutte le località dove necessitano interventi antincendio. Appare evidente che necessita un giusto
coordinamento di tutte le forze interessate. Non è giustificabile la presenza in massa di
mezzi in un unico punto, con le
conseguenti difficoltà che ne
derivano, come non è giustificabile la mancata conoscenza
delle strade e della località
d'intervento. Si ritiene (e questa è una proposta) che debbano essere sentite le persone
che sono pratiche del posto,
competenti per conoscenza e
per esperienza, alle quali rivolgersi in questi casi di pericolo
per le persone e per le cose, affinché si possano assumere le
notizie necessarie per portare
a buon fine l'operazione. A volte bastano poche squadre, ma
ben organizzate e ben indirizzate, a risolvere le situazioni
più difficili. Si comprende benissimo che chi esce dalla caserma non conosce il luogo in
cui va ad operare, ma se, li
giunto, troverà un giusto referente le cose saranno decisamente semplificate.
Altro fatto da tenere in evidente considerazione è la manutenzione, sia degli impianti
che dei corsi d'acqua, nonché
della pulizia del sottobosco.
Non è plausibile che le vasche
di raccolta delle acque siano
vuote, né tanto meno che certi
attacchi per le pompe idranti
siano bloccati. Ne va della vita
dell'uomo e di ciò che lo circonda. Inoltre i corsi e le sponde dei torrenti che verticalmente scendono a valle devono essere tenuti puliti da ogni
proprietario terriero: ciò porterà ad avere degli ostacoli naturali al procedere del fuoco.
Per quanto attiene la nostra
Comunità, è opportuno che sia
preso in considerazione un intervento costante in quelle zone boschive che sono di proprietà comunale in quanto provenienti da lasciti. Una giusta
pulizia evita l'accumulo di fogliame, facile preda delle fiamme; inoltre, inutile è il collocamento di alberi provenienti da
piantagioni, che, in una terra
arida e riarsa come la nostra,
non possono sopravvivere.
Infine, si ribadisce che quanto riferito e le relative considerazioni e proposte consistono
in una critica costruttiva, come
suggerimenti utili in qualsiasi
località d'intervento.
S.O.A.M.S. SOLVA
N.D.R.
Per discutere i problemi sopraccitati il giorno 26 u.sc. si è
tenuta una “Tavola rotonda”
(vedi articolo a pag.1)
IL GIORNO DELLA MEMORIA - Impressioni di un’alunna
Il 27 Gennaio è il giorno “della memoria”, ovvero, il giorno
in cui si ricorda la fine della deportazione degli EBREI EUROPEI ad AUSCHWITZ. Con la
scuola siamo andati alla biblioteca civica per assistere alla
proiezione del film “La vita è
bella", diretto ed interpretato
da ROBERTO BENIGNI, con il
quale ha vinto 3 premi Oscar.
Questo film narra la storia di
un padre e di un figlio, EBREI
Italiani, che vengono deportati
ad AUSCHWITZ, e dei tentativi
del papà di non far capire la
gravità della situazione al bimbo. L'uomo cercherà di proteggere il figlio con qualsiasi mezzo fino a sacrificare la propria
vita.
Nel film si alternano momenti di grande divertimento ad altri di grande disperazione che,
comunque, non riescono neanche lontanamente a rappresentare i tragici fatti realmente accaduti durante la 2 a guerra
mondiale come abbiamo potuto comprendere dalla toccante
testimonianza ascoltata dalla
signora NINA di origini ebraiche e nazionalità russa, che ha
vissuto in prima persona la tragica esperienza della deportazione nel campo di concentramento di DACHAU. Molto significativo è stato anche il racconto dell'AVVOCATO BOTTELLI, presidente dell'A.N.P.I,
che si è sempre battuto affinché, dopo tanti orrori, trionfas-
sero la libertà e la giustizia, beni preziosi da proteggere e coltivare senza dimenticare il sacrificio di tutte le persone che,
per riconquistarli, hanno perso la vita. Purtroppo, anche
l'Italia nel periodo della dittatura fascista si è macchiata di
questi orrendi crimini, emanando le leggi razziali e permettendo ai nazisti con i quali
si era alleata di deportare i propri concittadini nei campi di
concentramento. Ancora oggi,
purtroppo, si manifestano atti
di razzismo nella vita quotidiana e, grandi o piccoli che siano
sono tutti ugualmente odiosi.
Io penso che ognuno di noi, a
suo modo, possa contribuire a
debellare il razzismo con vari
metodi, primo fra tutti il dialogo: socializzare con persone di
usi, costumi, razze e religione
diversa dalla propria, può
senz'altro servire ad abbattere
il muro che si crea tra persone
"differenti" fra loro, arricchendole. Per me il messaggio che
tutti dovrebbero apprendere
da questo film è quello che un
orrore come 1’“Olocausto"
non dovrà mai più ripetersi,
perché "la vita è bella" e ogni
essere umano ha diritto a viverla liberamente senza limiti
di razza, colore della pelle, religione o altre caratteristiche
che lo rendono diverso dagli
altri suoi simili.
Sara Iebole
Giovedì 15 Marzo 2007
3
«L'ALASSINO»
CERCA DI ESSERE FELICE
CRONACA DI ANDATE: MESE DI MARZO 2007
A egregie cose…
(da una pergamena del 1642 - a cura di Tommaso Schivo)
CAP. 6°
Sì, quel documento tipicamente ecclesiale non tralascia
di toccare e discutere anche
questo argomento fondamentale per la vita del mondo e dell'intera umanità. Il mondo, la vita stessa, il cammino dell'uomo
sono amore e il nuovo consiglio
ne parla apertamente: "Sii te
stesso. Soprattutto non fingere
negli affetti e neppure sii cinico
riguardo all'amore". La pur breve, concisa dissertazione su
questo importante argomento
ci richiama in certo senso al
motto socratico "Gnoti seautòn... Conosci te stesso". È come se invitasse o, quasi, comandasse di essere leali, di vivere sempre con dignità, senza
infingimenti, senza maschere.
"Non fingere negli affetti". Sono
una cosa seria, fanno parte della tua vita; non tradire e non sarai tradito. Resta nel solco dell'amore; da una parte c'è la viltà
dell'inganno, la tendenza a simulare, a mostrare sentimenti e
intenzioni non corrispondenti
al vero. Non c'è l'“habitus moralis bonus” degli antichi Romani,
ma l'abitudine o la consuetudine di mentire o di fingere, dun-
- E l’amore?
que la falsità, dunque un comportamento deliberatamente in
contrasto con la verità e con l'amore vero. “Non fingere negli
affetti”. Sono una cosa seria, sono il sapore stesso della vita.
Senza essi sei un randagio, un
esule, un orfano. Ma all'autore
di questi consigli non basta parlare della finzione, degli infingimenti umani che spesso calpestano e distruggono l'amore.
Anzi, insiste, va più a fondo...
“neppure sii cinico riguardo all'amore”. L'aggettivo in questione, "cinico", proviene da cane o
da cagnesco o da canaglia in
senso dispregiativo. Ci rimanda
a Diogene, ma più che a quel
grande filosofo di Sinope, alle
sette che, dopo di lui, considerarono il bene o l'ideale della vita nella indipendenza dalle cose esteriori, quindi nel disprezzo delle virtù.
Sostanzialmente ciò corrisponde a una ostentazione di
indifferenza per i valori della vita sociale o di disprezzo per tutti gli ideali e le aspirazioni al
buono e al bello, di fredda impudenza nel compiere atti riprovevoli e, addirittura, nel far-
ne l'apologia...
Ecco perché si insiste: “Non
sii cinico riguardo all'amore…”. In altre parole si vuol significare che l'amore è una cosa seria, che è la linfa della vita,
il motore stesso dell'anima. E
nasce, quasi spontaneamente
dopo l'assunto, una precisazione autorevole e gridata a voce
alta. “A dispetto di tutte le aridità e le disillusioni della vita,
l'amore è perenne come l'erba”. Con una differenza, direi.
L'erba nasce, cresce, ingiallisce, muore per ricrescere dalle
radici ogni anno, ogni stagione
e più la tagli e più cresce e profuma quando la tagli. Sì, è perenne, ma l'amore ha da essere
una pianta che il sole non brucia, che la neve non fa gelare,
che la falce nemica non può e
non deve tagliare mai.
È cosa difficile, rara forse, ma
deve negare tutto ciò che è stato enunciato: la finzione, il cinismo, l'aridità, la disillusione. Lo
so, lo so... È molto difficile, è raro, ma c'è, ma esiste e chi l'amore lo vive così, trova già sulla terra, già in questa valle di lacrime, il suo paradiso.
Ogni giorno nascono funghi
nuovi, diceva il mio saggio nonno,
come, aggiungo io, ad Andate ogni
giorno i giornali portano qualche
notizia speciale. Ma una delle novità del mese di febbraio, che ha
avuto larga risonanza anche in
campo nazionale, ha riguardato,
ancora, il locale cimitero.
Abbiamo appreso, cioè che il
Comune, avendo reperito pochi
spazi per la costruzione delle cosiddette tombe di famiglia, rispetto alle numerose richieste,
ha deliberato di mettere quei terreni all'asta, partendo da una cifra base di 3500 euro al metro
quadrato. La mia prima reazione
è stata quella di riflettere che ad
Andate è meno costoso morire
che parcheggiare un'automobile;
infatti i box auto costano di più.
Ma poi mi è sopraggiunto un moto di indignazione pensando che
il Comune voglia speculare anche
sulla morte dei cittadini con questa inopportuna ed imbarazzante
asta; in cui varie persone si battono contro altre a suon di migliaia di euro, per dare al proprio
caro la tomba di famiglia togliendo contemporaneamente questa
possibilità, perché più ricche, ad
un'altra persona che ha presentato domanda ed attende da più
tempo, ma è meno ricca. Forse
prediligere la data di presentazio-
ne della richiesta sarebbe stato
meno imbarazzante.
E qui però è cascato l'asino…
Perché, ho capito che di soldi si
tratta. Ed ho pensato quanto talvolta sia vano lo sforzo per assicurare l'eternità al proprio caro
costruendogli la tomba più grande e monumentale, mentre per
chi crede, l'eternità è solo fra le
braccia del Signore, e, per chi non
crede, si può trovare nella memoria personale o collettiva di chi
resta. Ma mi accorgo che sto spiegando i Sepolcri di U. Foscolo,
specialmente là dove scrive: "Già
il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo, - decoro e mente al bello italo
regno, - nelle adulate reggie ha sepoltura - già vivo, e i stemmi unica laude".
Il che, in parole povere, vuol dire: È inutile costruire monumenti
fastosi a certi dotti, ricchi e nobili, che nella vita hanno concluso
poco di buono: quelli sono già sepolti da vivi, forse perché non sono mai veramente vissuti. Però
come sono strani e diversi gli uomini! Alcuni, magari adempiendo
a volontà precedentemente
espresse, fanno cremare il loro
caro - ed ora possono, in molte
località italiane, conservare anche le ceneri in casa. Altri pensano ancora a tombe faraoniche o
quasi. Tot capita tot sententiae
(tante teste tante idee). Resta il
fatto che l'Associazione Antica
Andate, nella sua pietosa, gentile
e ripetuta iniziativa "Un fiore su
ogni tomba dimenticata", messa
in atto il 2 novembre, constata
che anche a grandi tombe corrisponde spesso poca memoria.
Ma passiamo ad altro argomento,
meno mortale ma ugualmente delicato: L'acqua del lago di Andate
è inquinata o no? E per quanti
tratti? Ho assistito ad un animato
consiglio comunale di fine febbraio ad Andate, e l'atmosfera mi
ha fatto tornare alla mente un fatto simile, accaduto anni or sono a
Tramontenga. Se non che, laggiù
si trattava di acqua del rubinetto.
Chi era al governo della città diceva che l'acqua era potabile, chi
stava all'opposizione sosteneva
che era inquinata, e non si capiva
più nulla. Pertanto un medico, ufficiale sanitario, interpellato da
una madre di famiglia se si potesse bere l'acqua o no - eravamo
nella prima repubblica - rispose:
"Signora, guardi, se lei è democristiana beva pure l'acqua che è sanissima, se è comunista non la
adoperi assolutamente, perché è
inquinata”.
Ovvero "più faccio il segno della croce e più cadono fulmini".
Coraggio.
Luca Carevella
L’Aeroporto vola a Strasburgo
CHI DE PÉSCA Ü ÜSA,
LA CARTA ASSORBENTE
per inserirsi nei finanziamenti
IN GIURNU Ú MANGIA...
O tempora o mores… altri tempi
comunitari
“Europlain”
2007-2013
Ricordo che quando si scrive- qui, volgarità e turpiloqui e risse
E ÇÈNTU Ü MÜSA!
va con la penna con il pennino a stupide e parolacce (dette anper
il
trasporto
aereo
Assai triste in quel tempo il della còra, giorno pieno e tutto
inchiostro si usava la carta as- che e sopratutto dai divi perché
mestiere del pescatore! Tanto
faticoso quanto poco remunerativo!....
Avreste dovuto vederli i
reòrdi di una volta! Curvi sotto
il peso degli anni con i tursaröi
lisi e consunti quando, strappati al sonno dal grido imperioso
del padrone della rete, si inandiàvano in tutta fretta attraverso gli orti per portarsi sulla
spiaggia in tempo per la prima
còra.
I loro corpi si stagliano con
ombre lunghe e scattanti sui
muretti divisori degli orti: su
quelle pietre a secco che delimitano le proprietà dove fiorisce spontaneo il cappero. La luna è ancora alta nel cielo e gli
Alassini dormono ancora, avvolti dall'intenso profumo delle
zagare.
risplende e tutto ingigantisce...
anche la Gallinara pare galleggiare all'orizzonte.
I reòrdi puntano i talloni doloranti nella sabbia per un ultimo sforzo.
La rete finalmente è a secco:
è come il relitto di un naufragio,
sbattuta dal maestrale sulla riva... in sci-à razza du mô.
Nell'ampio sacco trascinato
a fatica sulla rena umida è tutto
un ribollire d'argento vivo... sono zèri, mùzeri, saraghi, qualche pésciu prève e poche
scùrpine e tróxine.
Adesso il padrone della rete
si avvicina per sincerarsi della
quantità e della qualità del pescato, e questa volta pare sorridere compiaciuto.
Ecco che arrivano le pesciàre. È giunto il momento di ag-
I reordi puntano i talloni nella sabbia per un ultimo sforzo.
Ma chi erano veramente i
reòrdi?
Salvo eccezioni i meno abbienti dei vecchi naviganti, carichi di… reumi e di ricordi, i
quali, non possedendo sufficienti mezzi di sostentamento,
andavano a tirare la rete per
guadagnarsi un tozzo di pane o
due pesci freschi.
Siamo oramai in fase di recupero... I reòrdi afferrano le
grosse corde della sciàbica a
mezzo della céngia e tirano la
lunga rete, lentamente senza
scossoni, senza interruzione.
A poco a poco la rete si restringe mentre decine di museri si mettono in salvo con lunghi salti oltre il bordo della rete
stessa. Guizzi velocissimi che
increspano la superficie piatta
del mare.
L'acqua salata scorre copiosa lungo le corde tese e bagna i
reòrdi dalla spalla ai piedi...
Si è fatto giorno al termine
giudicare la "merce" da portare
al mercato. Si instaura una specie di veloce asta, chiamata "a
dìta".
Intanto altre "còre" sono in
programma... un superlavoro
dunque per i "reòrdi" già così
provati!
Tutto questo accadeva oltre
settant'anni fa sulla spiaggia di
un dolce paesino chiamato
Aràsce, a ridosso di quattro case, due piazze e un bel po' di
carruggi e tanta bellezza.
Domanda: - E il guadagno per
tanta fatica? Due citti resenùsi ed una
mandiò de pésci. Un'operazione quest'ultima chiamata "a bòsca", durante la quale i pescatori e i "reordi'" si dividevano il
magro "bottino" del pescato
dell'ultima "còra" della mattinata.
Che tempi erano quelli!
Vincenzo Moirano
Venerdì scorso visita di una rappresentanza dello scalo
albenganese e della Regione Liguria all’aeroporto
di Poznam per un positivo confronto
«Per metà marzo abbiamo fissato un incontro con i funzionari che, a Bruxelles, si occupano
dei programmi di finanziamento
comunitari per il potenziamento
del trasporto aereo dei paesi
aderenti alla CEE».
Così Pietro Balestra, presidente della A.V.A. (Aeroporto
Villanova d’Albenga S.p.a., la società per azioni che gestisce
l’unico scalo del Ponente Ligure), commenta la visita avvenuta ieri a Strasburgo dove si è recato assieme a Enrico Vesco, assessore alle politiche attive del
lavoro della Regione Liguria. «Si
è trattato di un incontro con i
parlamentari europei che giudico produttivo – spiega Pietro
Balestra – e che ha avuto, come
obiettivo principale, quello di
valutare le possibilità, rivelatesi
buone, per il nostro aeroporto,
di entrare nei finanziamenti comunitari Europlain (European
Union Region’s Operational
Project to Air), finalizzati al miglioramento del trasporto aereo, la cui erogazione è prevista
fra il 2007 ed il 2013. Siamo riusciti infatti ad ottenere, per la
metà di marzo, un incontro con
gli incaricati del Ministero dei
Trasporti europeo a cui daremo
un bozza di progetto di miglioramento del nostro scalo».
Giovedì scorso, la guida
dell’aeroporto Internazionale
Clemente Panero si è recata a
Poznam, in Polonia assieme ad
una rappresentanza della Regione Liguria.
Obiettivo dell’incontro, un
confronto con i responsabili dello scalo aeroportuale della città
polacca e con rappresentanti
degli aeroporti di Waterford
(Inghilterra) e di Caunas (Lituania). Nella sala del comune di
Poznam c’erano anche delegazioni di Norvegia, Svezia, Olanda e Belgio. Il confronto era volto, fra l’altro, a portare a conoscenza dei dirigenti dell’aeroporto di Poznam delle procedure per entrare nell’Europlain.
Dice Balestra: «L’incontro si è
rivelato positivo e di arricchimento reciproco. Uno degli
obiettivi è stato quello di costruire un rapporto di collaborazione con i dirigenti dell’aeroporto polacco per la stesura di
un progetto globale di potenziamento dei nostri scali nell’ambito dei finanziamenti Europlain.
Progetto che vede già la partecipazione dello scalo inglese di
Waterford e di quello lituano di
Caunas e che ci auguriamo si
amplifichi sempre di più».
Afferma Silvia Rapaccioli, incaricata della Regione Liguria, che
ha partecipato alla visita a
Poznam: «Abbiamo illustrato ai
responsabili dell’aeroporto polacco quali sono le procedure
per entrare nell’Europlain al fine
di trasmettere preziose conoscenze, finalizzate al miglioramento dei servizi di trasporto aereo, ai nostri partners della CEE».
Villanova d'Albenga,
14 febbraio 2007
AVVISO ALLA CITTADINANZA
Il settore servizi sociali del Comune di Alassio, in concorso con
l'ufficio comunale di Protezione Civile, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini in caso di calamità, sta procedendo al censimento delle persone allettate ovvero non autosufficienti.
Si invitano pertanto i famigliari ed i cittadini in possesso di
informazioni utili a comunicare le generalità all'ufficio servizi
sociali entro la data del 30/03/2007 nei seguenti orari 9:30 - 13:30
dal Lunedì al Venerdì.
Informativa ai sensi dell'art.13 sulla Privacy del D.Lgs. 196/2003
"Codice in materia di protezione di dati personali": i dati personali raccolti saranno trattati esclusivamente nell' ambito del
procedimento per il quale sono richiesti e verranno utilizzati
esclusivamente per tale scopo.
sorbente sulla quale restava impresso lo scritto del foglio asciugato.
A quei tempi i ragazzi passavano il tempo libero dalla scuola con passeggiate all’aria aperta, o leggendo un buon libro: la
fantasia correva per i mari sui
galeoni dei pirati salgariani, con
i corsari, gli ultimi filibustieri,
con Sandokan e Yanez; si cacciavano i bisonti con i pellirosse
e Buffalo Bill; mentre con Giulio
Verne si facevano venti mila leghe sotto i mari con il Nautilus,
si volava dalla terra alla luna
sparati da un cannone, o per cinque settimane in pallone; in pallone si faceva il giro del mondo
in ottanta giorni. Altri libri ci
commuovevano e ispiravano
buoni sentimenti, cito tra i tanti
il Cuore, la Capanna dello zio
Tom, il Piccolo lord, i ragazzi
della via Pal, Pinocchio, le fiabe
di Andersen; ci si divertiva con il
diario di Gianburrasca il monello simpatico (da non confondere con un no global o un bullo di
oggi); ci appassionavano le magie di Mandrake, le avventure di
Tex, di Cino e Franco con Fang la
pantera; ci entusiasmava
l’Uomo Mascherato e Tarzan
della Jungla, Kim, Mowgli.
Oggi quelle letture per ragazzi
non ci sono più ed è un peccato;
così come non si scrivono più le
lettere tra innamorati, la lettura
delle quali e la scrittura servivano per conoscersi meglio e capire il carattere del partner, oggi si
comunica con il computer e il
cellulare mediante abbreviazioni stenocrittografiche che solo
loro capiscono e la bella lingua
del Manzoni (che aveva risciacquato in Arno i suoi panni) è dimenticata. Il tempo libero è passato davanti alla televisione giocando alla play station o a game
boy, quando non si vedono e
ascoltano gli insulsi programmi
dove abbondano nudi sprolo-
per loro è chic o trandy). Come
dallo scrivere è scomparso lo
studio della calligrafia (chi se la
ricorda?) così dal parlare sono
scomparsi la buona educazione
e il rispetto civile degli altri.
I ragazzi di oggi come quelli di
ieri sono come la carta assorbente di cui dicevo all'inizio: copiano e recepiscono ogni comportamento degli adulti, anche i
loro errori, senza rendersi conto che sono errori da evitare
perché nessuno glielo dice. I valori di comportamento che venivano insegnati dalla famiglia e
dalla Scuola stanno scomparendo. Si vuole sostituire la sacralità della famiglia da istituzione
divina basata sul matrimonio
con altra istituzione laica e civile basata su un contratto o associazione diversa con conseguenze tali per cui all'amore divino si sostituisce un interesse
particolare umano soggetto a
mutazioni profonde.
La Scuola poi ha rinunciato ad
essere Maestra di vita e il docente pedagogo è sceso dalla
cattedra al livello della strada
contestatrice per uniformarsi
ad una parità inimmaginabile
con gli allievi (forse anche perché manca una vera cultura in
certi docenti).
L'esempio di una generazione
si riversa sulla successiva e se si
studiasse meglio la storia e si capisse che quando la società romana passò da Augusto alla depravazione di Eliagabalo (inventore dei Pacs) ivi iniziò la fine
dell’Impero Romano, sarebbe
chiara la risposta.
Quando si cancellano Dio e i
suoi Comandamenti dalle norme di vita, non si può incolpare
la generazione successiva che
ha attinto come carta assorbente un modus vivendi sbagliato…
e si va verso la rovina.
Fiocco
Rosa
Teodor, Vittoria e Maria Valvassori annunciano la nascita della sorellina MADDALENA
JULIA per la gioia di mamma Stefania e papà Peter,
delle nonne Maria, Ursula, e Albina e di tutta la famiglia Volpe.
Anche l’A.V.A. augura tutta la felicità possibile.
Silvio Viglietti
4
«L'ALASSINO»
Lettere del pubblico
Potere, sottopotere e…
seconda Repubblica
Spett. Direzione
de "L’Alassino"
Associazione Vecchia Alassio
Ho letto nella prima pagina
de L'Alassino di Febbraio un articolo che riporta i compensi
percepiti dai responsabili delle
diverse società comunali controllate o partecipate, e, francamente, sono rimasta indignata.
Infatti risulta che il Comune globalmente deve sostenere una
spesa annua di Euro 133.437. E
mi sorgono spontanee alcune
riflessioni: l) Alcune di queste
attività (o tutte?) non potrebbero essere affidate alla cura
dei diversi assessori e all'esecuzione degli impiegati comunali già in servizio?
2) Tempo fa sul medesimo
vostro giornale si è parlato del
nepotismo e delle assunzioni
diciamo cosi… familiari che caratterizzano almeno alcune di
queste istituzioni.
3) Mi sembra per lo meno
strano che i cittadini di Alassio
debbano pagare l'uso della "loro" spiaggia affinché poi questi
soldi vadano a rimpinguare i
compensi dei vari amministratori.
4) So con sicurezza di taluni
bravi medici che passano la loro giornata a curare e a salvare
la vita ai bambini in grandi
ospedali e percepiscono stipendi di 1.200 euro mensili.
5) Conosco bravi laureati
alassini che sono assunti a tempo parziale, come co.co.co. o
con contratti a termini e lavorano in industrie milanesi che
trattano materiali non tanto salubri, e guadagnano stipendi di
700-800 euro mensili.
Tutto ciò non può non spingermi a fare paragoni e a riflettere sul potere, sul sottopotere
e sulla cosiddetta Seconda Repubblica che forse, ahimè, è
peggio della prima.
Cordiali saluti.
Angela Collina
ved. Picciolini
Buonasanità (ringraziamento)
Spett.Redazione
de L’ALASSINO
Tramite il vostro giornale
vorrei ringraziare il dott. VITTORIO RUVOLO (Guardia
Medica) per la Sua professionalità, competenza, disponibilità
e soprattutto per la Sua pazien-
za ed umanità.
Si parla troppo per i rari casi
di “mala sanità” ma non si evidenziano abbastanza i molti e
buoni medici che assistono con
dedizione e amore chi ha bisogno di loro.
Lettera firmata
“Falla breve”
Fra qualche giorno sarà la festa del Papà; da tanti anni ormai,
mi regalo la sensazione di ritrovarmi al fianco di mio Padre e risentire le sue opinioni, i suoi
principi, le sue convinzioni sulla
dignità e la giustizia.
Adesso, come se di lassù non
vedesse, vorrei dirgli cosa è rimasto del suo mondo: Mi pare di
vederlo arrossire e, disgustato,
dirmi: «Falla breve», proprio come quando mi permettevo di
non condividere le sue opinioni.
Oggi con il dolore che non si
allenta mai, oso dire al mio amato “Zepìn” che adesso è moda
convivere con realtà da brivido
come “falsi” in bilancio, “false testimonianze”, tribunali in crisi,
tanto che, anche dopo vent’anni
che un poveretto attende giustizia, si chiude il caso per decorrenza dei termini! Oggi vorrei
provare la sensazione di trascorrere qualche ora con lui per
avere consigli e forze rinnovate
per “tirare avanti” serena.
Fernanda
Biscette in ogni dove
Le Biscette, l'ormai conosciutissimo prodotto dolciario il cui
marchio è stato depositato da alcuni mesi, saranno tra i protagonisti del Salone Agroalimentare Ligure che si terrà nei giorni
16-17-18 marzo 2007 al Complesso Monumentale di Santa
Caterina di Finale Borgo.
Si tratta di un’esposizione e vendita di prodotti enogastronomici liguri di qualità alla quale la Società Operaia Agricola di
Mutuo Soccorso di Solva è stata invitata a partecipare, al fine di
far conoscere questa dolce ghiottoneria, vanto di questa nostra
comunità solvese. Il fatto di essere stati convocati per una manifestazione così importante a livello regionale dimostra che gli
sforzi compiuti per difendere le nostre tradizioni non sono stati vani.
Mentre vi invitiamo all'evento in questione, ricordiamo che domenica 25 marzo 2007, in concomitanza della festa della
Santissima Annunziata, presso la chiesa parrocchiale, si svolgerà la tradizionale Festa delle Biscette, dove, come ogni anno, vi
attendiamo numerosi.
Un saluto e… buone biscette a tutti!
Il Consiglio
di Amministrazione
della S.O.A.M.S.
Giovedì 15 Marzo 2007
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Una rimostranza…
non è giusto!
Il team “ALASSIO BIKE” ha organizzato, il 24 febbraio u.sc., in
Piazza Partigiani, il Kids Race
per tutti i bimbi sotto i 14 anni. E
il manifesto (pubblicato anche
sull’Alassino di Gennaio in prima pagina) recitava testualmente: «Se lo avete portatevi il caschetto» (non OBBLIGATORIO).
Alle ore 15… uno dei bimbi
(che pur aveva partecipato a
tutti gli allenamenti) perché privo di casco, è stato mandato malamente a casa… a piangere!
Perché queste ingiustizie?
Forse era giusto e prudente, ma
non sarebbe stato logico prescriverlo come obbligo? Non è
educativo un comportamento
simile!
Una nonna (lettera firmata)
LEZIONE DI DIALETTO
di Lino Vena - PARTE 2a
Ha le rusciazze quello che ha il "morbillo";
"tessuto spiegazzato" è ammalücàu;
s’u l'è càregu vale ch'egli è "brillo",
se è "imbronciato" è solo ammurunàu.
Il ''mignolo'' si chiama marmellìn,
per dire "va all'Inferno…" va a la putta,
"rompiscatole” u l'è menabelìn
"colpo di rabbia" lo si chiama futta.
"Sporcare o far pasticci" u l'è inciastrò,
"tornare a casa"... bello!, arecampòse;
il "dottor farmacista" u l'è u spissiò,
“mangiare troppo" dir si può imbisòse.
Preposti son le "guardie di finanza",
“insegnare a qualcuno" u l'è musciò,
"avere mal di ventre” è “mò de pansa”.
"fare all'amore” è facile… becciò.
Le "clarisse” i sun mùneghe serrai,
"rotolare o cadere"… arribatò;
i "pien di sè" i sun abbelinài,
“abbottonarsi" in gergo u l'è appuntò.
Il "falegname" è proprio il bancarò,
un "palo verticale" è una penolla;
il "dondolare" vale barlucciò....
chi è "senza energie" è una patamolla.
"Inizio della pioggia” bauxinò,
"clistere o semicupio"… lavamàn,
la "balbuzie" da noi è il checcheò,
"crepuscolo di sera” u lumecàn.
Ecco il vaso da notte, u pisciairò
per dir "cose da poco"... raffataia,
lo spillo nel dialetto è il puntairò;
"folla disordinata" a l'è marmaia.
"Avere grilli in testa" è muscitài,
"l'asciugaman" si chiama picaietta;
i "calzolai" i sun di caregài,
l'"idrante per lavare"... a maneghetta.
“Preoccuparsi, affannarsi" u l'è ascidiòse;
per dire "sei nei guai"... ti sei in ta bratta,
"perdere tempo", invece, berlengiòse;
l'"ortica" nel dialetto è l'erba gatta.
"Pezzettini di ceppo”... i süccaletti,
la "ninfòmane" è biscia auxellera;
gli "occhiali" qua si chiamano speggetti;
chiaman l’"uomo da poco" üna leggera;
"bugiardo" nel dialetto è un contamusse,
"sciacquare" è rexentò e secchio gerentò;
le "cose brutte" le chiamiamo susse,
"una botta al ginocchio" zenuggiò.
"Vuoto fra letto e muro" è la cuntagna;
"pazienza" alla francese u l'è tampì,
"donna formosa e bella"… Che castagna!,
se, poi, è “magra, magra": a l'è un sissì.
La "farina di ceci" a l'è a panissa,
l'"origano si chiama carnabüggia;
anche alla "goccia" si può dire stissa,
chi "frega il pavimento" è un che struggia.
Il "piatto di portata" è fiammanghilla,
il "mitile o la cozza" è sciaccadente
e un uomo sporcaccione camamilla
ed un cibo che brucia... u l'è perènte.
Proseguire saprei fino a domani,
senza fermarmi mai, continuamente.
Se vi parrà, battetemi le mani...
"Buonasera, Signori!, Bòna, gente!”
Lino Vena
“Fanno piangere anche i cani”
All'interno d'un parco giochi...
«Perchè piangi piccolo?» chiede un bambino ad un cucciolo.
"Hai perso la mamma, il fratellino o la palla con cui giocavi?… Portami a conoscenza del
tuo cruccio e vedrai che ti aiuterò a risolverlo".
Il piccolo dal pelo soffice si
asciuga i lacrimoni e tra i singhiozzi spiega:
"Sono entrato dentro un maestoso palazzo, immenso, bellissimo e ho visto tanta gente camminare qua e là"
"Questo ti ha messo cruccio…?”
"No, ho sentito gente parlare
e discutere, gente ben vestita ed
elegante" "Ma allora è questo
che ti ha messo cruccio ?"
"No, più avanti in un atrio ho
visto tante persone sedute che
attendevano di varcare una porta, e tante altre persone in piedi
che andavano su e giù pronunciando tutte la stessa frase "
"Sai, non riesco proprio a capire cosa ti ha messo cruccio,
cerca di spiegarti meglio e prometto che ti aiuterò volentieri”
"Queste persone che attendevano, quando venivano chiamate, varcavano la porta ed entravano in una stanza.
Quando ne uscivano, avevano tutti gli stessi occhi, tristi, bisognosi, umiliati, soffrivano
tanto ma neppure una lacrima
rigava i lori visi"
"Hai capito per quale motivo
uscivano da quella stanza così
tristi, bisognosi, umiliati?”
"Si, avevano tutti gli stessi
problemi, gli stessi bisogni, ma,
oltre quella porta, per loro non
vi erano gli aiuti sperati… ma
solo umiliazioni e offese"
Il cucciolo rivolse al suo giovane amico i suoi occhioni di
nuovo colmi di lacrime e tra i
singhiozzi domandò speranzoso: "Davvero tu puoi aiutarmi a
levare l'umiliazione e il bisogno
dagli occhi di tutte quelle persone?"
"Io sono il maggiore di cinque
fratelli, mi sento già grande forte e robusto, presto andrò a lavorare, guadagnerò abbastanza
e mia madre non sarà più costretta a varcare anch’essa
quella porta, i suoi occhi ritorneranno di nuovo a sorridere,
luminosi e felici, quando al mattino per i miei fratelli potrà colmare le loro tazze con del buon
latte caldo"
"Sai, io ero entrato in quel palazzo perché mi scappava la pipì"
"Vieni a casa mia" disse asciugandogli le lacrime "Fai la pipì e
dopo parliamo con la mia mamma... se ci stringiamo un po’ vedrai che un posticino lo troviamo anche per te, saranno contenti anche i miei fratellini di
avere un nuovo amico."
Ideato e Dettato dalla Scrittrice CATERINA COLUMBU
www.ilportaledegliartisti.it
(scrittori) Il succinto ma eloquente racconto ci introduce
brevemente nei meandri d'una
infida burocrazia, inumana e retrograda (forse inventata, forse
sognata, forse cruda realtà) la
nota scrittrice per l'infanzia
Caterina Columbu evidenzia le
problematiche esistenziali (affidandosi alla licenza poetica)
presenti ancora oggi in alcuni
uffici pubblici ove aleggia l’ignoranza e la menzogna. Chiunque
sia costretto dalle difficoltà della vita a doversi rivolgere a questo tipo di istituzioni per chiedere una mano di aiuto e di sollievo, verrà privato della propria dignità, umiliato, offeso.
Lettera firmata
Giovedì 15 Marzo 2007
5
«L'ALASSINO»
AD ALASSIO È NATA
LA COMPAGNIA STABILE Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
Un gruppo di attori ed artisti
sta dando vita ad Alassio ad
una interessante iniziativa: si
tratta di una compagnia teatrale stabile cittadina. L’obiettivo è quello di diventare un
punto di riferimento dei palcoscenici savonesi, anche in vista della futura costruzione
del nuovo teatro alassino. La
Compagnia Stabile di Alassio è
nata per iniziativa dell'attore
Giorgio Caprile, che ha raggruppato attori, attrici, registi
e tecnici di lunga esperienza,
già impegnati sulle diverse
scene della regione. Il gruppo
teatrale vuole dare vita ad una
nuova avventura professionale capace di animare la cultura
teatrale del Ponente ligure.
Per allargare il numero di attori e tecnici la Compagnia sta
ora cercando di allargarsi:
«Stiamo preparando per il debutto, nel mese di giugno, un
bel testo di Neil Simon – dice
Giorgio Caprile – che porteremo durante l’estate in giro per
l’Italia. Siamo anche in cerca di
attori. A chi è interessato rivolgo perciò direttamente l'invito di farsi avanti per fissare
un provino. Coloro che volessero contattarci, per conoscerci e partecipare a questa
bella avventura, possono contattare il numero telefonico
340-7403383».
Giorgio Caprile ha frequentato la scuola di recitazione
del Teatro dell'Atelier di
Genova e dai primi anni
Ottanta ha iniziato a recitare
in varie compagnie, partecipando anche a rassegne importanti quali il "Festival
Teatrale di Borgio Verezzi", il
"Festival dell'umorismo di
Bordighera" e "Ridere d'agosto... ma anche prima".
Ora, l'inizio di un nuovo percorso artistico ha incontrato
la disponibilità del sindaco di
Alassio Marco Melgrati e dell'assessore alla cultura Monica
Zioni per una proficua collaborazione che trasformi la città
del muretto in un laboratorio
teatrale di richiamo per l'intero comprensorio provinciale.
La nuova compagnia debutterà con la commedia di Neil
Simon "L'ultimo degli amanti
focosi", attualmente in preparazione, che verrà portata in
Phishing: attenzione alle mail sospette
Negli ultimi tempi è tornato a
diffondersi il fenomeno noto col
termine di “phishing”: una frode finalizzata all’acquisizione, per scopi illegali, di dati riservati. La frode
viene realizzata attraverso l'invio
di e-mail, contraffatte con la grafica
e i loghi ufficiali di aziende e istituzioni, che invitano il destinatario a
fornire informazioni, motivando
tale richiesta con ragioni di natura
tecnica.
In considerazione del propagarsi di tale fenomeno, Poste Italiane
intende riaffermare alcuni semplici
accorgimenti.
Per accedere al tuo conto non
cliccare mai sui link presenti nelle
e-mail.
Poste Italiane non chiede mai,
attraverso messaggi di posta elettronica, di fornire il "nome utente",
la password, il codice per le operazioni dispositive di BancoPosta online, i dati delle carte di credito o
della carta Postepay.
• Aggiorna costantemente il
software dedicato alla sicurezza
(antivirus, antispyware, ecc.) ed
eventualmente anche il sistema
operativo e i programmi per navigare in Internet.
• L'utilizzo di una toolbar antiphishing può aiutare a riconoscere i siti potenzialmente pericolosi.
Queste toolbar segnalano il livello
di rischio del sito che si sta visitando e, in caso di phishing, sono in
grado di bloccare la navigazione
(l'utente può, in ogni caso, scegliere di continuare a "navigare").
Alcune toolbar sono disponibili sul
web (es.: Microsoft, Netcraft, ecc.)
e possono essere installate gratuitamente sul proprio computer.
• Solo se hai fornito i tuoi codici
personali: cambia al più presto la
password di accesso ai servizi e
informa immediatamente Poste
Italiane telefonando al numero verde 803.160 (segui le istruzioni della
guida vocale e scegli l'opzione
Servizi Internet) o inviando un'email a [email protected]
In presenza di richieste “anomale” è opportuno informare immediatamente Poste Italiane inviando
un'e-mail a [email protected]
Genova, 19 febbraio 2007
scena a partire dalla prossima
stagione estiva in varie località liguri e del nord Italia.
Come spesso accade nelle
opere di Neil Simon, anche in
questa commedia brillante in
tre atti i malesseri e le nevrosi
dell'uomo contemporaneo
vengono tratteggiati con divertita ironia. Scritta nel 1969,
propone, attraverso le vicende vissute da Barney con le più
o meno conturbanti Elaine,
Bobbi e Jeannette, un'amara
riflessione sulla mentalità e sul
costume contemporanei, svelando impietosamente gli
aspetti comici delle situazioni
che si creano nella quotidianità dell'appartamentino di
una grande città.
La Compagnia Stabile di
Alassio può contare attualmente sulla presenza della regista e scrittrice imperiese
Nicoletta Bracco e sulle attrici
Agata Nerelli, Carla Marcelli,
Alessandra Ardigò e Katia Dal
Seno, mentre a Lorena Cairo
sono stati affidati gli incarichi
di assistenza alle scene e alla
regia.
C.Al.
SCUOLA DI RICAMO A MACCHINA - 21 FEBBRAIO 1931
Da sinistra in alto: Insegnante - Lena Vacca - Teresa Cazzulini - Lina Morassi - Caterina GrolleroGiulietta Cavalli - Rina Aicardi - Stalla ? - Venditore delle macchine da cucire - ??? - Elide
Tortarolo - Eboli - Silvia Marassi - Janita - (foresta) - Geronima Chiossone - (foresta) - Rina
Galleano. (Foto già pubblicata mese di Sett. 2004 - a richiesta ripubblicata)
Finalmente la dialisi vacanza
è realtà ad Alassio
Questa mattina, in una riunione
presso l’Ufficio del Sindaco di Alassio, arch. Marco Melgrati, alla presenza dell’Assessore alla Sanità di
Alassio Dr.ssa Loretta Zavaroni, del
Dr. Franco Bonanni, Direttore
Generale dell’ASL2, della Dr.ssa
Claudia Agosti, Direttore Sanitario,
del Dr. Teresiano De Franceschi, Dirigente Responsabile del Servizio
Medicina Interna del nosocomio di
Albenga, è stato formalizzato quello che era un impegno da parte
dell’ASL2 nei confronti della Città di
Alassio e del Sindaco, espresso in
una pubblica riunione nei mesi
scorsi presso la Biblioteca Civica.
È diventato realtà il servizio di
dialisi estiva per le vacanze, che si
svolgerà nei pomeriggi di martedì,
giovedì e sabato presso l’Ospedale
di Alassio, con la disponibilità per
dodici turisti dializzati a rotazione
ogni quindici giorni e, per il periodo di agosto, la possibilità di ospitare per tutto il mese diciotto persone.
Sarà a disposizione un infermiere ogni tre persone.
Credo che sia un grande successo questo risultato ottenuto in sinergia con l’ASL e per il quale ringrazio il Direttore Generale Bonanni per la sensibilità dimostrata e
che prelude a nuovi scenari ancora
più soddisfacenti per l’Amministrazione Comunale di Alassio.
Infatti è allo studio da parte
dell’ASL la possibilità di estendere
questo servizio per tutto l’anno con
il contributo da parte del Comune
per il pagamento del corrispettivo
di una unità infermieristica.
Scriverò oggi stesso al Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, al Presidente della Regione Piemonte Mercedes
Bresso ed all’Assessore alla Sanità
della Regione Liguria Claudio
Montaldo perché si attivino per
realizzare una sinergia fra le
Regioni che, per numero di persone e quindi in percentuale anche di
emodializzati, frequentano maggiormente la nostra Città, per trovare, da parte delle Regioni
Lombardia e Piemonte idonee forme di cofinanziamento ad una attività che attiene ad assistiti di queste Regioni in vacanza ad Alassio o
negli immediati dintorni.
Per il momento ci godiamo il risultato di questa campagna di sensibilizzazione da me condotta, su
sollecitazione di numerosi turisti e
proprietari di seconde case che,
essendo dializzati, non possono essere discriminati nella scelta del loro luogo di vacanza e non debbano
vendere la casa perché è intervenuta una malattia che li porta a dover subire una terapia continuativa
quale la dialisi.
Alassio, lì 13 febbraio 2007
IL SINDACO
(Arch. Marco Melgrati)
INCONTRI CON GLI ANZIANI
VENERDI 16 MARZO 2007 ore 15,30
Bar Caffè Riviera Via Brennero,5
Incontro con il Comandante dei Carabinieri di Alassio
Tenente Geremia Lugibello
"Gli anziani e i rischi che li circondano"
VENERDI 30 MARZO 2007 ore 15,30
Bar Caffè Barusso Via Roma, 10
Incontro con lo Psicologo Dott. Gabriele Traverso
" Ricordare di sorridere... nonostante tutto"
GIOVEDI 12 APRILE 2007 ore 15,30
Bar Giacomel Via Mazzini, 67
Incontro con l'Urologo Dott. Dino Geddo
"Piccoli problemi che si possono risolvere"
"Ad Auschwitz c'era un'orchestra"
Il giorno 27 gennaio 2007, nella
ricorrenza della giornata della
memoria, si è tenuto al Conservatorio Verdi di Milano, uno
spettacolo teatrale musicale,
tratto dal libro di una sopravvissuta all'inferno del più tristemente famoso campo di concentramento.
Lo spettacolo prevedeva la lettura dell'omonimo libro dell'autrice Fania FENELON, della recitazione del dramma "Alma Rosè", già premio Scenario 19961997, dell'alassino Claudio Tomati, recentemente scomparso.
Le musiche, eseguite splendidamente dagli allievi del Conservatorio sono del Maestro
Mauro Buttafava.
L'affluenza alla sala Verdi del
Conservatorio meneghino, è stata molto forte, 1500 persone sono riuscite ad entrare ed accomodarsi alla bene e meglio, più di
300 hanno dovuto abbandonare
il luogo di ritrovo.
È curioso il fatto che la
Regione Lombarda, la Provincia
e Milano, casa adottiva per
Tomati, abbia voluto omaggiare
il suo cittadino con tale spettacolo, e tale affluenza di pubblico. Curioso per il semplice fatto
che la sua città natale, Alassio,
appunto, continui ad ignorare
lui ed i suoi lavori teatrali, forse
per ignoranza, forse per paura.
Chi ha avuto la grande fortuna
di conoscere Claudio, sa benissimo quanto fosse un genio sregolato, chi ha paura ancora oggi ad
avvicinarsi alle sue opere, non sa
cosa si perde.
Non ti arrabbiare troppo
Claudio, da dove sei, noi che ti
abbiamo conosciuto e profondamente amato, sappiamo riconoscere il valore, l'intensità e la
sensibilità delle tue opere. Riconosciamo la passione che hai
posto nei tuoi lavori, riconosciamo te, la tua curiosità, la tua fragilità, la tua coerenza e la tua intelligenza, dono di famiglia peraltro.
Ciao Claudio, dolce cugino
dalla tua città, continueremo a
batterci perché le tue parole
vengano ascoltate anche ad
Alassio, nella speranza che non
ci siano troppe orecchie ed occhi tappati.
Alessandra
I famigliari di Claudio vogliono
esprimere un riconoscente e sentito grazie alla Compagnia Teatrale “Alma Rosè”, al maestro
Mauro Buttafava ed alle splendide Annabella Di Costanzo e Elena
Lolli, per la bravura e l’affetto.
Grazie!
6
«L'ALASSINO»
Giovedì 15 Marzo 2007
NOTIZIARIO NATURA
LA TERZA ETÀ IN GITA
ALLA FIERA DI SANT’ORSO DEI VOLONTARI BOSCHIVI
Martedì 30 gennaio una trentina di temerari, sfidando il freddo
che puntualmente contraddistingue gli ultimi giorni di gennaio (la
famosa merla) sono partiti alla
volta di Aosta per la visita della
millenaria Fiera di Sant'Orso.
Invece la città di Aosta con intorno le sue montagne innevate
ha riservato al gruppo della terza
età del Comune di Alassio una
giornata di sole calda e con uno
splendido cielo azzurro.
La fiera di Sant'Orso giunta alla
1007a edizione, che si snoda nella
vie caratteristiche della città è un
tradizionale appuntamento per
scoprire la bravura degli artigiani
valdostani che ogni anno espongono le loro opere di legno intagliato, dai classici zoccoli ai quadri, dai vasi agli utensili per la casa. Questa edizione ha visto la
partecipazione di 1100 espositori, occupando tutta la città e che
ha regalato a tutti i visitatori una
panoramica completa dei pro-
dotti valdostani.
Non potevano mancare i gruppi folkloristici con i loro balli, canzoni in ogni piazza della città che
arricchivano la festa di un piacevole ad apprezzato sottofondo
musicale.
Gli arzilli di Alassio, superato lo
sconcerto della folla si sono letteralmente spersi fra i banchetti,
le sculture di legno e le leccornie
negli stand con i prodotti tipici
della valle, portando a casa il ricordo di una giornata ricca di
suggestione e di sorprese.
Dopo questa gita, sono previste ancora due gite; una sul Lago
d'Orta per visitare i giardini in fiore, l'Isola San Giulio e il Sacro
Monte di Orta e una ad Acqui
Terme per scoprire un Centro
termale all'avanguardia e molto
accogliente.
Arrivederci alla prossima!
Graziella Danio
GE.S.CO. SPA
MOSTRE D’ARTE
(a cura di Carlo Bertolino)
EX CHIESA ANGLICANA
Domenica 25 c.m. ci sarà il
“consueto” Trekking di Marzo,
organizzato dall’A.V.I.S. di Alassio (e, come sempre, guidato dal
Capogita Mario Messa), al quale
avremo nuovamente il piacere di
partecipare come -guide di supporto - al numerosissimo Gruppo di Piemontesi partecipanti:
gli amici dei Gruppi: A.V.I.S.,
Lenti ma Contenti, e Fià Court di
Cuneo e provincia.
L’appuntamento aperto anche
a tutti i locali, appassionati di
passeggiate nella Natura è in
P.zza S. Ambrogio ad ore 08:00
(ad ore 08:15 si parte!) con propria auto (comunque qualche
singolo posto… sicuramente
avanza per chi si presenterà appiedato).
Si farà “rotta” su Andora, dove
ci incontreremo dalla Chiesa di
S. Giovanni e di là inizierà l’itinerario pedonale che ricalcherà (in
buona parte) l’antica viabilità
Medioevale di collegamento tra
la valle di Andora e le limitrofe
valli dei Comuni di Laigueglia e
Alassio.
Toccheremo punti quali: il
“Ponte Romano”, la “Fontana
Romana”, il “Castello di Andora”,
la “Chiesetta di S. Nicolò”, passeremo sotto alla monumentale
“Porta Torre” Ghibellina, infine
saliremo con la mulattiera Medioevale a “Colla Micheri”, minuscolo nucleo rurale (mt. 163
s.l.m.), lì, nella piccola Chiesa di
S. Sebastiano ammireremo l’interessante antico Presepe, con statue lignee.
Ma l’obiettivo principale sarà
la visita alla tomba di Thor
Heyerdall l’avventuroso (zoologo, antropologo, viaggiatore, navigatore, scrittore) norvegese mito, fin dall’infanzia, per tutti noi
appassionati di viaggi e di natura,
il quale (ai giorni nostri) utilizzando imbarcazioni “preistoriche” (vedi: zattere di legno di balsa) riuscì ad avvallare tesi storicoscientifico antropologiche. La
straordinaria avventura umana e
scientifica dell’esploratore norvegese si concluse a Colla Micheri il
18 aprile 2002.
Se un così prestigioso studioso e viaggiatore del mondo decise di vivere e scelse di trascorrere i suoi ultimi anni nei nostri luoghi… significa che la bellezza e la
magia del nostro Golfo, aveva
“rapito” anche lui (Colla Micheri,
la cui ristrutturazione e valorizzazione fu un suo merito, è situata sopra Laigueglia ed è affacciata sul mare).
La gita proseguirà su sentieri
collinari, in cresta, toccando le
antiche torrette di “avvistamento Saraceni”… con splendidi panorami su Laigueglia, Alassio, e
le Alpi Liguri, Piemontesi e
Francesi, fino a raggiungere i ruderi della Chiesa di S. Bernardo
sulle alture di Alassio (mt. 284
s.l.m.) dove ci sarà la pausa per il
pranzo al sacco (N.d.r. in loco c’è
una fontanella per l’acqua).
Nel pomeriggio ancora una
breve salita lungo il Percorso
Verde sino a Poggio Brea
(mt. 371).
Per l’ultimo tratto della gita,
percorreremo il “Sentiero del
Rosmarino” (N.d.r. per l’utilizzo
del quale è doveroso fare un ringraziamento al Gruppo Alpini di
Alassio i quali ne curano la manutenzione), sul quale ridiscenderemo e arriveremo sulla spiaggia di Alassio vivendo la vista
mozzafiato dell’intera “Baia del
Sole” (N.d.r. è prevista… un’imprevista sosta per “zona foto”).
Per il recupero delle auto in
Andora utilizzeremo auto o l’autobus, nel 2° caso dovremo fare
una passeggiata di circa 2 km.
Tutto questo movimento ci
metterà sicuramente appetito e
quindi a ore 19:30 ci ritroveremo
alla trattoria “La Fenarina” (N.d.r.
purtroppo mentre sto scrivendo,
i 90 posti sono al completo).
Si prevede una giornata di sole, allegria, serenità, amicizia, relativamente faticosa, dato il non
eccessivo dislivello… da 0… a
370 mt… NON MANCATE!!
P.S. Per i neofiti…: non sono indispensabili gli scarponcini da
Trekking, anche se consigliati! Ma
calzate almeno delle scarpe da
ginnastica “antisdrucciolo”, insomma… niente tacchetti o “ballerine”… (N.d.r. de’jà vu).
Per info: 0182-644914
“Attila”
Al Sig. Sindaco del Comune di Alassio
Oggetto: Danneggiamento mulattiera
Costa Palazzo e terreni adiacenti
Con la presente sono a segnalarle l’avvenuto danneggiamento della mulattiera di cui all’oggetto. Ignoti che svolgono l’attività di posizionamento di pali
per linee elettriche o telefoniche, hanno danneggiato gravemente la mulattiera in questione, cosa che ho personalmente
verificato.
mente danneggiato sia dagli incendi boschivi che dalle ferite
dovute alla consistente cementificazione in atto, a fronte delle
poche risorse che il Comune
mette a disposizione per migliorare e ripristinare i percorsi pedonali esistenti , non si possa soprassedere ad un così eclatante
danneggiamento delle proprietà
Le chiedo di far subito intervenire il personale del comune
competente al fine di far ripristinare immediatamente sia il
selciato della mulattiera che i
muri di proprietà confinanti
che delimitano i singoli appezzamenti di terreno.
Risulta evidente che in un momento come questo, dove il territorio collinare risulta grave-
pubbliche e private, la invito
pertanto, a far controllare anche
le altre mulattiere che sono state interessate dall’ultimo incendio, al fine di evitare il ripetersi
di situazioni simili.
Certo di un suo pronto interessamento, colgo l’occasione
per porgere distinti saluti.
Daniele Fui
IL GIORNO DELLA MEMORIA - Commento di alcuni alunni
Alessio Delfino:
“féminin inédit”
Nell’ex chiesa anglicana di
Alassio si alternano mostre d’arte di vari settori, ma sempre di
altissimo livello e, anche se di arte antica, profondamente connotate nel nostro tempo. Assolutamente originale quella del giovane Alessio Delfino, savonese, fotografo artistico già di chiara fama. Espone (dall’11 febbraio fino
al 9 aprile 2007) nudi di donne in
molteplici studiate pose e inquadrature, in bianco-nero e a colori. Le modelle sono tutte ricoperte d’oro, naturalmente non
tossico (a tale proposito si può
ricordare il caso del celebre incisore Gustavo Doré, illustratore
della Divina Commedia e altri
classici, che per un ballo mascherato in coerenza col suo cognome, si dipinse il corpo con
vernice d’oro, ma ne morì per
soffocamento della pelle a 51 anni). L’oro rende particolarmente
plastici gli stupendi corpi. Le foto più grandi sono senza cornice, le piccole con cornici dorate
di rilevante spessore che rendo-
no ancora più espressive le inquadrature.
All’inaugurazione hanno parlato l’assessore alla Cultura dott.
Monica Zioni e il curatore della
mostra (e del piccolo delizioso
catalogo) dott. Nicola Davide
Angerame. Hanno posto in risalto il recente rinnovamento della
fotografia del nudo femminile,
che ha raggiunto un “linguaggio
elevato, raffinato ed elegante,
apprezzato in tutto il mondo, nel
quale rientra l’opera di Delfino”.
È l’ideale di bellezza. “…Quel
mondo di perfezione platonica
dove essa ha sede e da dove ci invita alla contemplazione…Un
miracolo quotidiano, una discesa del divino nel mondo transeunte e imperfetto che ci accoglie…”. È seguita una “performance” coreografata dall’artista, ispirata al film di Stanley
Kubrick “EyesWide Shut”, eseguita dalla modella Federica, di
statuaria bellezza, nuda con perizoma dipinto d’oro, con mantello nero e maschera eseguita
da un artigiano veneziano: un
breve suggestivo spettacolo,
molto apprezzato dal numeroso
e qualificato pubblico presente.
“La tragedia dell’OLOCAUSTO ci ha dimostrato come l’uomo sia capace di fare cose terribili. Il mondo è in continua lotta
tra BENE e MALE. Noi non dobbiamo dimenticarlo e combattere sempre e con coraggio affinché il bene trionfi e tutto questo
non debba ripetersi”.
(Pietro Maxena)
“È importante NON DIMENTICARE così che tutte quelle morti non siano state vane!”
(Davide Esposto)
Quello che ci è stato raccontato e ciò che abbiamo visto rappresentato nel film “LA VITA È
BELLA” di R. Benigni devono farci riflettere per NON DIMENTICARE, affinché non si verifichino mai più queste tragedie
dell’umanità!
Su Internet ho scoperto che il
titolo di questo film è tratto da
una frase del testamento di Lev
Trockij. Eccola per intero:
“La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da
ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore” Noi speriamo di riuscirci!
(Luca Natucci)
L’esperienza oggi vissuta, il
film e le testimonianze ascoltate
ci invitano a fare il possibile per
fermare le violenze ancora attuali e a non ripetere gli errori
della Storia.
Questa è una poesia che ho
voluto scrivere proprio nel
GIORNO DELLA MEMORIA:
IL PIÙ GRANDE ERRORE UMANO
Oh, così sia! Codesta disgrazia
venga congedata!
Tutti noi siamo uguali!
Nonostante l’intelligenza
dell’uomo sia molto evoluta,
succedono ancora
queste tragedie!
PERCHÉ?
(Eugenio Enrico)
Il famoso scienziato ALBERT
EINSTEIN di origini ebraiche, costretto ad emigrare in America
durante il Nazismo un giorno alla domanda postagli: “Lei a che
razza appartiene?” rispose:
“Alla razza umana!”
“Fatti non foste a viver
come bruti
ma per seguir virtute
e conoscenza”
dal XXVI Canto dell’Inferno Divina
Commedia D. Alighieri (m. Caterina)
Noi ci ricorderemo di ricordare
Venerdì 26 gennaio, per tenere accesa la memoria su ciò
che è accaduto durante la seconda guerra mondiale, siamo
andati alla Biblioteca di Alassio, dove le nostre maestre
hanno organizzato per noi, un
incontro con la signora Nina
Otrasdienova e l’avvocato
Claudio Bottelli, testimoni di
quel triste periodo storico.
La signora Nina ci ha raccontato la sua tragica esperienza
nel campo di lavoro coatto, dove lei ha trascorso 1000 giorni
della sua vita. La signora Nina
si considera una delle più fortunate tra le sue coetanee perché, invece di essere portata in
un campo di sterminio, è stata
mandata a lavorare, prima in
un campo di patate e dopo in
una fabbrica che produceva involucri per bombe a mano.
Molti episodi del suo racconto ci hanno colpito particolarmente, siamo rimasti impressionati dal divieto di camminare sui marciapiedi, dal fatto
che su tutte le persone prigioniere, considerate inferiori e
infette, veniva praticata la disinfestazione con gas irritanti,
dalle umiliazioni subite come il
taglio dei capelli, l’essere chiamati “maiali”, dal dover sfilare
nudi davanti ai soldati schiera-
ti e molte altre cose sconvolgenti.
Guardando Nina mentre parlava, abbiamo notato nei suoi
occhi molta tristezza, ma anche molta forza e il desiderio di
insegnarci a rispettare gli altri
e a ricordare i terribili fatti della storia per fare in modo che
non si ripetano più.
Il signor Bottelli, invece, ha
combattuto contro il fascismo
in Italia e ci ha raccomandato
di essere sempre noi stessi, di
non farci condizionare dagli
altri e dal potere dei più forti,
di apprezzare le libertà e le comodità che oggi noi abbiamo e
che ai suoi tempi non esistevano.
Al termine dell’incontro con
queste due straordinarie persone, che ci hanno dedicato il
loro tempo e ci hanno fatto
partecipare ad una vera lezione di storia, abbiamo assistito
alla proiezione del film “La vita
è bella”.
Se lo scopo di quest’incontro era quello di ricordare: state certi…. NOI CI RICORDEREMO DI RICORDARE! e, come ci
ha detto Nina, ricordando faremo in modo che tante persone
non siano morte invano.
Gli alunni delle classi VA e VB
Giovedì 15 Marzo 2007
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«L'ALASSINO»
LA BIBBIA IN DIALETTO ALASSINO di Gianni Croce
A Bibbia - Esudu
A Bibbia - Esudu
A Bibbia - Esudu
MUSÈ (A vucassiùn de Musè)
U passa i anni ... U Faraùn u spira,
e ancù Israele u cianze in schiavitü.
Ma tanta pe ’ste gènte a l'era l'ira
che i soi lamènti a Diu rivan lasciü,
fin che da-u çé Lei finarmènte u-i mira...
Quarcosa u deve fò pe ’sti lazü:
«A situassiùn a l'è quella ch'ha l'è,
U ghe vô ün Ommu bòn..». U l'ha Musè.
Musè cu-e bestie, u s'era infrèiduriu
quande u vegghe ün ruveu ch'u se brüxiòva.
«Cuss'u succedde?» u fa... e incuriusìu
u s'avvixina a-a sciamma ch'à grillòva.
E lì u meschin u ghe resta stranìu
perché ’stu büscu u nu se cunsimòva.
Na vùxe allù: … «Musè, t'ho da parlò...
Sun u Segnù... Nu statte a vixinò!»
Quellu allantura a faccia u s’è cruviu
pe pura de mirò u so Segnù
e da u ressautu u resta là, insparmiu,
fina che a vuxe a ghe ripette ancù:
«Pe ti üna misciùn ho stabiliu
perché t’èi ommu giustu e de valù...
Va, libera u me populu e a questiùn
ti a discüterai cu-u Faraùn».
Ciù au bassu u gh’era a fia du Faraùn
ch’a se bagnova… o-u vegghe… ün’emusciùn.
Premio fedeltà ad Alassio
È ormai tradizione, i fedelissimi dell’estate alassina – ma
non solo della stagione estiva –
come in questo caso, segnalati
da parenti e o dagli stessi albergatori, vengono puntual-
mente chiamati in Comune dal
Sindaco che conferisce loro un
particolare riconoscimento e
ringraziamento per la fedeltà
dimostrata alla nostra città nel
corso degli anni.
Oggi, venerdì 2 marzo, alle
ore 11,00 sono tre le fedelissime che sono state ricevute dal
Sindaco Marco Melgrati in Aula
Consigliare: si tratta di tre signore provenienti dal Comune
di Bernareggio (Milano), che
ogni anno, dal 1961 scelgono
Alassio come meta delle loro
vacanze.
Inoltre dal 1975 organizzano
ed accompagnano nel nostro
Comune, presso l’Hotel Al Mare
un gruppo di oltre 60 persone.
Si tratta delle Signore:
Bambina Vertemati, Maria
Vertemati e Giuditta Sala.
Nella foto le Signore col Sindaco ed una parte del Gruppo di
Bernareggio.
Musè cu-e bestie, u s’era infrèiduriu
quande u vegghe ün ruveu ch’u se brüxiova…
Alassino finalista al Concorso
nazionale Maitre dell’anno 2007
Si è svolta martedì 26 febbraio
a Grado (GO) presso il Grand
Hotel Astoria la qualificazione
alla finale dell’edizione 2007 del
maitre dell’anno organizzato
dall’AMIRA
(associazione maitre
italiani ristoranti ed alberghi). Protagonista assoluto
il
maitre Vergaro Leonigio, Alassino di adozione ed ex
maitre de
l’Hotel dei
Fiori, ad oggi gestore
de L’Amor
di Vino, wineristobar
in Laigueglia, ha conquistato la
giuria con la sua ricetta inedita:
Margarita Sweet; deliziosa crepe farcita con arance alla fiamma, gelato alla crema, sciroppo
e scorze di lime candite da gustare in abbinamento alla rivisitazione di Vergaro del famoso
cocktail Margarita.
Gli otto finalisti italiani si sfi-
Allarme
processionaria
La processionaria
sta imperversando.
Quando prenderemo
provvedimenti?
deranno nella vetrina internazionale del Vinitaly di Verona il
2 Aprile 2007 presso lo stand
dell’AMIRA.
In bocca al lupo Vergaro!
UN ESEMPIO DA IMITARE
Un nostro lodevole concittadino, ancora più ammirevole
per aver chiesto di restare “anonimo”, avendo riscontrato in cima al monte Bignone, l’edicola
(o il pilone sacro) semidistrut-
UNA TAPPA LUSINGHIERA
Nozze
Nella suggestiva cornice del Parco e
nell’accogliente atmosfera della Chiesetta di
Santa Croce hanno celebrato le loro nozze il
10 febbraio u.sc. Cristina Giardini e Fabio
Bonanni. Agli sposi, ai
loro genitori Carla e
Gianni (nostro Socio e
Consigliere da molti
anni), ad Anna e Aldo,
l’Associzione Vecchia
Alassio e i moltissimi
amici augurano tanti
anni di felicità e di ogni
bene.
FOTO ZANARDI
Ha raggiunto una tappa lavorativa importante Carolina
Bianchi, della farmacia Nazionale, nel budello. A metà febbraio ha festeggiato i cinquant’anni di iscrizione all’albo
dei dottori farmacisti e più o
meno da cinquant’anni lavora
ad Alassio, fornendo anche
l’importante servizio notturno
di consegna dei medicinali.
Conosciuta in tutta Alassio, la
dottoressa Bianchi è apprezzata per la grande esperienza nel
suo lavoro e la serietà che la
contraddistingue.
Non può l’A.V.A. non lodare
questo suo attaccamento alla
professione ed alla città nella
quale da tanti vive e lavora.
to, ha portato fin lassù, a spalla,
tutto il materiale necessario per
riordinarlo e ripristinarlo…
Un “encomio” per questa sua
preghiera silenziosa, ma commovente.
A.V.A.
8
«L'ALASSINO»
INCONTRI CON L'AUTORE
Giovedì 15 Marzo 2007
Conferenze-dibattito del “Centro Pannunzio”
Caruso: “Noi moriamo a Stalingrado” La sconosciuta odissea di 77 soldati italiani
Lorenzo Mondo: “Quell’antico ragazzo - Vita di Cesare Pavese” Ed. Rizzoli Alfio precipitati
nel peggior mattatoio della seconda guerra mondiale Ed. Longanesi
Una «vecchia conoscenza» come dice il prof. Franco Gallea
- Lorenzo Mondo, torinese, critico letterario, scrittore e giornalista, è stato responsabile delle
pagine culturali de “La Stampa”,
della quale è stato anche vice
Direttore, che il 10 febbraio
scorso ha presentato nell’Auditorium della Biblioteca Civica
questa sua ultima, in ordine di
tempo, fatica letteraria.
«Sono molti anni che ci conosciamo - prosegue Gallea - ha
presentato qui i suoi libri di narrativa, questo di saggistica è il
primo che ci propone pur avendone pubblicato parecchi. Fa
parte della Giuria del Premio
“Alassio 100 libri - Un autore per
l’Europa”, al quale dà un contributo fondamentale. Ora presentiamo questa “Vita di Cesare
Pavese” di cui si era occupato fin
dal 1961, con grande significato
di cultura. Non è una semplice
biografia, entra nel mondo culturale di Pavese, con la sua filosofia, la sua incapacità di comunicare, il suo dramma esistenziale. Ma il discorso si amplia a
tutto l’ambiente culturale torinese e anche a quello romano. Ci
sono tutti i letterati del periodo:
un universo che fa parte della
nostra storia. Al suicidio di
Pavese i giornali dettero un significato politico, Mondo ha
“centrato” la sua personalità, il
suo “male di vivere”».
Poi Mondo risponde a Gallea,
puntualizzando tutta la sua ricerca, se ne propone una sintesi. «Dovendo scrivere una biografia di Pavese ho dovuto scrivere dei suoi libri, dai quali appare un uomo difficile, contraddittorio. Nel “Mestiere di vivere”
rivela le sue incertezze, la sua
debolezza. Nell’“Epistolario” è
più intimo, negli amici trovava
un conforto al suo stato d’animo. Si definisce di origine contadina, ma non è vero: la sua famiglia apparteneva alla buona borghesia, suo padre era cancelliere. Era timido, riservato, non legava molto con sua madre, rimasta vedova quando lui aveva
sei anni. Andò a vivere in casa di
sua sorella maggiore. Considerava il suo professore Augusto
Monti come un padre, ma non ne
condivideva le idee. Era interessato al dialetto, lo parlava con i
suoi amici, con i quali si riuniva
in casa o all’osteria. Fece la tesi
di laurea su un poeta americano
Walt Whitman, e, attratto da
quella cultura, divenne traduttore: quella di “Moby Dick” è la sua
traduzione più conosciuta. Si innamorava sempre delle donne
sbagliate, il rapporto fu irrisolto
e lo portò al suicidio. Fu condannato dal fascismo al “Confino”, per avere fatto da tramite
per le lettere scritte dalla sua
“fiamma” Tina Pizzardo (sorvegliata dall’OVRA) e un antifascista. Era interessato alla religione, ma scavalcava quella contemporanea per indagare quella
arcaica, comunque arriva a una
“conversione”. Più tardi si iscrive al partito comunista, anche
se, in precedenza, in un taccuino
inedito (scoperto da Mondo n.d.r.) aveva manifestato simpatia per il Fascismo, almeno
quello delle origini, poi se ne
staccò. Lo definirono “Neorealista”, ma lui disse che i maggiori neorealisti furono Thomas
Mann e Vittorio De Sica: anche
questo è contraddittorio, forse
l’interesse per De Sica era dovuto al desiderio di far lavorare
un’altra sua fiamma, Constance
Dowling, sorella di Doris, attrice che aveva avuto un certo
successo».
Vincenzo Gueglio - Enrico Rovegno:
“Tempo di esistere - storie di una resistenza”Ed.Gammarò
Enrico Rovegno presentò in
questa sede il suo romanzo
d’esordio “Vigilia”, ora propone insieme con Vincenzo
Gueglio questi racconti sulla
Resistenza.
«È un libro scritto a quattro
mani, - dice il prof. Franco
Gallea - sono sei capitoli: ogni
autore ne ha scritti tre. Il protagonista è Italo Fico, partigiano nell’entroterra del Levante
genovese, messe in belle lettere dai due autori, di vasta esperienza letteraria. Enrico
Rovegno è laureato in Lettere,
saggista e romanziere di valore, scoperto dall’Editrice
Marietti quando ne era direttore Don Antonio Balletto.
Vincenzo Gueglio, impossibilitato a presenziare, è laureato
in Filosofia, autore di saggi e
romanzi. Il protagonista di
questo libro è il suocero di
Rovegno, da giovane travolto
dalla guerra: strillone, pasticcere, raccoglitore di frutta. È
stato richiamato all’inizio della
seconda guerra mondiale in
Marina (e soffriva il mal di mare). Dal suo capitano, il conte
Nàccari, prese il suo nome di
battaglia da partigiano. L’otto
settembre riesce faticosamente a tornare a casa, si nasconde
sui monti, con altri rifugiati, da
il via a un gruppo partigiano,
cercando di chiarire le loro
idee politiche. È un libro che
descrive la Resistenza vista dal
basso, si legge con partecipazione: notevole la descrizione
dei boschi alle spalle di Sestri
Levante e della realtà delle situazioni, anche con ironia».
Rovegno: «Il libro nasce da
una scommessa contro la pigrizia. Gueglio si faceva raccontare le vicende da mio suocero e ne scrisse un primo racconto, contro la retorica della
Resistenza. Mio suocero mi
rimproverò per averlo lasciato
scrivere ad un altro, così proposi a Gueglio di ampliare il discorso insieme. Mio suocero
ha fatto la piccola politica lo-
cale come socialista, ma sempre da indipendente. Per vivere ha fatto molti mestieri.
Abbiamo cercato di rendere
narrativamente questa storia
senza alterarla. Ho sempre
pensato che l’alone che circonda la Resistenza a volte possa
essere nocivo. Da noi molti
partigiani sono stati operai dei
cantieri, perciò oltre agli ideali
si preoccuparono di salvare le
loro fabbriche e in più cercavano di mantenere l’amicizia dei
contadini. I personaggi sono
tutti veri tranne uno. Il dialetto
che compare nel libro è necessario per rendere efficaci certe
situazioni, senza forzare: tradurlo significava far perdere
colore. Mio suocero è contento
di questo libro, ma teme un po’
la gratificazione. La prefazione
è del letterato Edoardo
Guglielmino, la postfazione di
don Antonio Balletto è un vero
racconto».
C. B.
ALASSIO PREPARA IL QUARTO
TROFEO VENTIMIGLIA
ALASSIO – La quarta edizione
del Trofeo intitolato alla memoria di Claudio Ventimiglia, che
fu per oltre venti anni Preside
dell’Istituto Alberghiero, si
svolgerà dall’8 al 10 maggio.
La kermesse di tre giorni, in
sua memoria, si svolgerà presso l’Istituto Alberghiero di Alassio e sarà inaugurata nell’Auditorium della Biblioteca civica
“Deaglio” dove il primo giorno
verranno presentate le delegazioni ed i partecipanti alla manifestazione.
Per ora gli istituti che hanno
aderito all’iniziativa e si sono
già iscritti sono una decina, provenienti da tutta Italia.
La prima prova da disputarsi
(in biblioteca, martedì 8 maggio
alle ore 17) sarà quella che vedrà impegnati i concorrenti di
sala e bar e che consisterà nella
preparazione di un dessert
flambé a base di frutta, da tranciare davanti alla giuria e da
completare nel tempo massimo
di 30 minuti.
Sempre alle 17, ma all’Istituto
Alberghiero, si svolgerà la prima prova per i concorrenti di
cucina.
La seconda giornata di prove
sarà riservata alle sezioni Bar
(dovrà essere realizzato un
Long Drink, privilegiando l’utilizzo della frutta) e Sommelier
(sarà incentrata sulla conoscenza enologica e consisterà
nella presentazione e degustazione di vini tipici italiani).
Infine la sezione di Cucina vedrà l’abbinamento (per sorteggio) dei concorrenti con una
brigata di cucina, scelta fra tutte quelle che si renderanno disponibili a partecipare al concorso intitolato a Claudio Ventimiglia, di un ristorante di Alassio.
«Saranno premiati – dice il
professor Paolo Madonia, uno
degli organizzatori – i primi tre
concorrenti per ciascuna categoria, mentre il Trofeo Ventimiglia sarà assegnato alla scuola che riporterà i migliori piazzamenti nelle diverse prove».
Ad organizzare la kermesse
culturale e gastronomica è
l’Istituto Secondario Superiore
alassino, in collaborazione con
il Comune, l’Aibes, l’Amira, Enti
pubblici e ditte private.
Claudio Ventimiglia, oltre ad
essere stato Preside della scuola alberghiera di Alassio, per
molti anni, si impegnò anche
per l’istituzione nel ponente savonese di una università alberghiera e del turismo.
La manifestazione ogni anno
suscita notevole interesse non
solo fra gli addetti ai lavori (vi
aderiscono infatti numerosi
istituti alberghieri di tutta
Italia), ma anche fra i cittadini e
gli abitanti del comprensorio
ingauno, tanto che un gran numero di persone e curiosi seguono sempre le varie fasi della
"kermesse" gastronomica.
L’evento è stato organizzato
dall’attuale dirigente scolastica
Marinella Trifoglio, dal maître
amirino Paolo Madonia con la
collaborazione di Regione Liguria, Provincia di Savona, APT,
Comune di Alassio e Biblioteca
Deaglio.
Collaborerà anche gran parte
del mondo imprenditoriale alberghiero alassino con l’Associazione Alberghiera Alassio
in testa, con direttori e proprietari degli hotel ed alberghi che
collaboreranno ed ospiteranno
gratuitamente le delegazioni
partecipanti al concorso.
Per ulteriori informazioni è
possibile contattare direttamente la segretaria organizzativa del concorso Cristina Marcenaro, ai numeri 0182/ 470252 e
646382.
Claudio Almanzi
Alfio Caruso non è nuovo a
questi incontri: nel 1993, allora
vice Direttore della “Gazzetta
dello Sport”, aveva presentato il
suo thriller “I penitenti”; il 30
aprile 2005 il libro storico “In
cerca di una patria” (vedi “l’Alassino “ del maggio di quell’anno).
Questa volta è tornato sotto
storia è scritto da un giornalista
molti intellettuali rimangono
perplessi: in Italia c’è troppa differenza fra letterato e giornalista
(cita i casi di Giampaolo Pansa e
Indro Montanelli n.d.r.). Questa
distinzione è totalmente immotivata, i “nervi scoperti” della storia italiana contemporanea sono
Da sinistra: Prof. Pier Franco Quaglieni, prof. Alfio Caruso, sig. Enrico
Albertazzi, dott. Anna Ricotti.
(FOTO SILVIO FASANO)
l’egida del “Centro Pannunzio”
ben conosciuto ai nostri lettori,
il cui Direttore dott. Anna Ricotti il 17 febbraio scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica,
ha porto il benvenuto ai numerosi presenti e ha affermato che
questo libro è significativo, ricostruisce una parte importante
della storia della campagna di
Russia, partendo dal ritrovamento di una lettera del Comandante dell’Armata Italiana in
Unione Sovietica, dove si parla
di 77 militari italiani inviati
nell’inferno di Stalingrado e dei
quali non si seppe più nulla.
La parola passa al Presidente
del “Centro” prof. Pier Franco
Quaglieni: «Quando un libro di
stati affrontati da giornalisti.
Questo libro è la continuazione
di altri volumi che Caruso ha
scritto su Cefalonia, sullo sbarco in Sicilia, sull’otto settembre.
“Tutti i vivi all’assalto” è un affresco sulla campagna di Russia,
che occorre leggere per capire
“Noi moriamo a Stalingrado”:
una ministoria che completa il
discorso, una rivisitazione delle
vicende individuali. Ora si parla
anche di atrocità commesse in
guerra dagli Italiani, è certamente un fatto storico, ma in Russia
Tedeschi e Russi non facevano
prigionieri, gli italiani si».
È intervenuto il Presidente
Regionale dell’U.N.I.R.R. (Unione Nazionale Reduci di Russia)
sig. Enrico Albertazzi: «Questi
eventi dimostrano la vivacità
culturale di Alassio». Ringrazia i
Reduci presenti (erano parecchi). Ricorda il dott. Carlo Felice
Cattaneo, alassino, reduce, mutilato di un occhio, poi Presidente della sezione alassina della Croce Rossa e prosegue:
«L’autore si è appassionato a
questo dramma, si auspica che
continui in questa meritoria
opera storica».
Infine l’autore: «Non sono
uno storico, sono un divulgatore, un curioso della Storia: non
scrivo col distacco dello storico, mi appassiono. Ho cominciato quasi per caso, esaminando il caso di Cefalonia, non ho
seguito un filo regolare, mi sono
soffermato sulle vicende che mi
hanno colpito, anche a causa di
ricordi familiari. Ciò che non si
può perdonare a Mussolini è di
avere mandato al massacro migliaia di giovani senza abbigliamento e armamento adeguati.
La Resistenza è nata dai militari
italiani che l’otto settembre
non scapparono, ma si organizzarono per resistere ai Tedeschi (argomento di “In cerca
di una patria”). Le mie ricerche
sui 77 di Stalingrado sono durate un anno e mezzo, grazie alle
lettere e al ricordo di 77 famiglie, soprattutto di un bolognese che alla ricerca di suo padre
dedicò 50 anni e fece vari viaggi
in Russia. Nel ’42 i Tedeschi
chiesero agli Italiani rifornimenti per Stalingrado: alla
sconfitta molti erano fuori, ma
altri rimasero intrappolati. I 77
vennero fatti prigionieri e mandati nei lager, ne tornarono
due. Il libro esiste grazie al ricordo delle famiglie, ma è una
storia in divenire».
Aldo A. Mola: “Giosue Carducci - Scrittore, politico, massone” Ed. Bompiani
Un altro graditissimo ospite
affezionato ad Alassio è tornato
a farci visita, sempre col “Centro
Pannunzio” il 3 marzo scorso.
Aveva già presentato qui la sua
corposa “Storia della Monarchia
in Italia” e “Giolitti”, lo statista
della Nuova Italia” (Vedi “L’Alassino” rispettivamente del marzo
2003 e del settembre 2005).
La dott. Anna Ricotti introduce l’incontro: «A 100 anni dal
conferimento del Premio Nobel
e dalla nascita di Giosue Carducci occorre far riemergere il
poeta, caduto in un cono d’ombra. Amò l’Italia, ebbe una vita
segnata da tragedie, ha lasciato
un’impronta incancellabile nella cultura italiana. Aldo Mola recupera la sua figura umana e
poetica».
Ha preso poi la parola il prof.
Giovanni Rabbia, docente e critico letterario. «Un plauso al
Comune di Alassio e all’Assessorato alla Cultura: sono felice
di parlare in questa splendida
biblioteca. Chi non conosce
Mola si stupisce del suo lavoro,
ha fatto molte ricerche in campo
letterario e politico. Fare i conti
con Carducci è un compito culturale e politico. Gli scrittori e
poeti italiani vengono studiati in
modo superficiale, Mola ha fatto
uno studio profondo per indicare un cammino. Carducci con la
sua bellissima poesia ha posto
una base culturale alla nascente
Nazione italiana. È stato tradito
dai suoi allievi, il Premio Nobel
curiosamente contribuì al suo
oblio. Fu veramente un professore e un poeta, scomodo, perché vero uomo. Non ci fu un momento nella vita di Carducci che
non fosse speso per la Scuola, la
Cultura, lo Stato».
Ha continuato il prof. Pier
Franco Quaglieni: «Il libro di
Aldo Mola è molto documentato, frutto di una lunga ricerca,
utile per chi voglia studiare il
Carducci, ricostruire la sua personalità e riaccostarsi alla sua
poesia. Nella prima guerra mondiale costituì una guida per i giovani soldati che combattevano
per il completamento dell’unità
d’Italia. Uno dei limiti di Carducci è stata la sua scarsa cultura filosofica. Un altro aspetto indagato da Mola è la coerenza, la
continuità nell’evoluzione delle
idee politiche del Carducci assimilabili a quelle di Garibaldi. Il
suo scopo era l’Italia come una
grande nazione. Oggi non è letto
anche perché è un autore difficile, specialmente nel contesto
della scarsa cultura attuale, anche degli insegnanti. Ben venga
il libro di Mola, che andrebbe
diffuso nelle scuole».
È poi intervenuto il prof. Tito
Lucrezio Rizzo, Consigliere del
Presidente della Repubblica. «È
un libro che mi ha coinvolto.
Fatte le debite proporzioni mi
sono ritrovato Carducci compagno di strada. Prosa e poesia
in lui si compenetrano. Quello
di Mola è un Carducci a tutto
campo, uomo di grandi e intense passioni: quell’uomo che
esteriormente appariva burbero, era profondamente sensibile. L’amore per l’Italia si sostanziò nell’educazione dei giovani,
il progresso nella continuità fu
il suo costante impegno politico. Il sentimento necessario
per l’ispirazione poetica, lo
coinvolse totalmente: per lui
l’essenza della vita è l’amore.
Gli amanti del vero, del bello e
del buono troveranno in lui un
vero cultore».
Per finire, l’autore, Aldo Alessandro Mola, docente, scrittore
e storico, ringrazia l’assessore,
gli oratori, i presenti e inizia il
suo discorso. «Pensavo che ci
fossero persone più qualificate
di me per celebrare i due centenari di Carducci, ma ciò non avvenne, così mi sono deciso di
scrivere questa biografia. In
Liguria è poco conosciuto perché non le dedicò poesie (ma
nell’ode “Bicocca di San Giacomo” parla di Alasia o Alassia,
n.d.r.). In Italia ci sono 150 scuole dedicate a Carducci; questo
mio lavoro avrà un senso se contribuirà alla sua riscoperta.
Sapeva quanto fosse difficile e
arduo costruire l’Italia. Teneva
più alle letture del Risorgimento
che alle sue poesie. Gli venne
conferito il Premio Nobel non
perché era un grande poeta e
prosatore, ma per il suo ideale
di validità universale: saldare la
classicità greco-latina con
l’Europa contemporanea».
Carlo Bertolino
ALASSIO
NUOVI MEMBRI
PARROCCHIALI
Sono state rinnovate a San
Vincenzo, ad Alassio le cariche
parrocchiali, relative alla composizione del Consiglio degli
Affari economici.
I nuovi membri designati sono Alda Naso, Alessandra Trevia, Simona Zanardini, Aldo
Grollero e Giulio Provinciali.
La nomina è stata annunciata
dallo stesso cancelliere vescovile don Tiziano Gubetta e
dall’Ordinario diocesano, monsignor Giorgio Brancaleoni, che
è anche il Vicario generale.
I cinque nuovi membri andranno a collaborare con il parroco Don Luciano Massaferro
all’amministrazione della popolosa parrocchia di San Vincenzo Ferreri, che conta due chiese, un giornalino cattolico locale, varie associazioni laicali (fra
cui Azione Cattolica, Apostolato della preghiera, Rinnovamento Nello Spirito), una
“Schola cantorum”, due Corali
parrocchiali, vari gruppi giovanili e di lavoro, una casa religiosa femminile (quella delle
“Domenicane del Santo Rosario”) e più di 4 mila fedeli, che
d’estate raddoppiano.
«Voglio ringraziare – ci dice il
parroco don Luciano – i consiglieri uscenti, che, per cinque
anni, hanno collaborato attivamente alle molteplici iniziative
parrocchiali: Nino Brusco, Luisa Cancarini, Guido Rapa, Silvana Aicardi e Ivana Valle”.
Giovedì 15 Marzo 2007
9
«L'ALASSINO»
Le più belle lettere d’amore per San Valentino
Anche quest'anno, grazie alla
tenace volontà del "grande"
Mario Berrino si è svolta, il 14
febbraio alle 15, sul Muretto di
Alassio la Festa di Premiazione
per le più belle lettere partecipanti al Concorso: La più bella
lettera d'Amore - San Valentino
2007. Davanti ad una notevole
folla di persone, allietata dalle
canzoni delle Romantos e di
Dino Ferrari, presentata egregiamente dal prof. Andrea
Gallea, che è stato anche presidente della Giuria, alla presenza del Sindaco arch. Melgrati e
dell'assessore al turismo, dott.
Monica Zioni che hanno premiato i vincitori, si è svolta una
gradevole manifestazione, ripresa dalle telecamere di varie
televisioni private e da RAI 3
che ne ha dato un'ampia sintesi nei telegiornali della sera. Al
termine un sontuoso rinfresco
è stato offerto a tutti i numerosissimi presenti i quali hanno
potuto portarsi a casa i bicchieri in cristallo offerti dal
Comune.
Ed ecco i vincitori:
1° Premio: Maria Giuseppina
Marinelli - Savona
2° Premio: Elio Punzi - Loano
3° Premio: Giuseppe Guarino
- Alassio
La Giuria inoltre ha deliberato di assegnare un premio speciale per la fedeltà al concorso,
al quale partecipa da moltissime edizioni e per il livello sempre molto alto della produzione a Laura Scarfò – Sassello.
La Giuria ha stabilito di classificare a pari merito sette concorrenti al quarto posto e di assegnare loro premi offerti dai
seguenti esercizi alassini : Orafi
in Alassio, All'Eleganza, Spinnaker, My Style, Cartoleria Pozzi,
Caffé Roma, Ristorante Danio,
Muscitai, Galleria Berrino.
Sono: Maidé Aicardi, Simonetta
Autuori, Giancarlo Belloni,
Franca Gandolfi, Antonella
Petullà, Pietro Sirito, Pietro
Tilli.
La Giuria infine segnala le
opere di apprezzabile livello
letterario e poetico dei seguenti concorrenti: Pietro Biggi,
Silvia Cappello, Selene Coccato, Ilaria Gastaldi,Vincenza
Longo, Stefano Mansotti, Lara
Masperone, Pino Scagnolari,
Luca Soattin, Lorena Rossi.
Il premio "Lettera Giorgio
Gaber", istituito per la prima
volta quest'anno, è stato assegnato alla lettera scritta da
Antonio Boscione - Alassio.
IO
EM
R
P
1°
PREMIO SPECIALE
Musicista
Chiederò al vento
Amore,
Chiederò al vento
che
quando porterà via
anche
le ultime tracce di te,
di farlo delicatamente
e
di lasciare come testimone
un solo raggio di sole.
tu sei il musicista
che rallegra di dolci note
i miei giorni,
il violinista
che sa far vibrare
il mio animo
con melodie appassionate,
Laura Scartò
il pianista
che mi offre serenate
al chiaro di luna,
sei il pifferaio magico
che libera i miei pensieri
da mille assurdità
e quando mi assale
l'angoscia del quotidiano
vivere,
la musica delle tue parole
mi aiuta a sorridere
ed i tuoi magici accordi
mi spalancano le porte
dei sogni.
Maria Giuseppina Marinelli
IO
REM
P
°
3
Sirene
La storia, la nostra storia,
questi due teneri cuccioli ribelli,
che illuminano e colorano a misura d'infinito
questo nostro amore che il tempo ha custodito
grande e indissolubile.
Ricordo come fosse oggi… tanti anni fa,
quel frastuono di clacson a festa.
Io e te sulla soglia di quella chiesa
mentre bagnavo con il pianto
una libertà persa e una conquistata.
Oggi come allora, tra me e me, guardo lontano il mare,
odo il suono di una, dieci, cento sirene, ma non m'incantano
quei suoni che lentamente le onde portano via.
IO
EM
R
P
2°
Farei, sarò
Qui tra me e me, ascolto l'infinito,
deliziosi suoni di usignoli:
suoni di casa mia!
Giuseppe Guarino
Se fossi un gran poeta
oppure uno scrittore,
un grande musicista
od un compositore,
ma che poesie farei...
magari una commedia,
una dolce sinfonia,
un’opera, un romanzo.
Forse potrei cantare
scolpire, disegnare
ballare o recitare
se fossi un grande artista.
Ma son soltanto io
e queste mie parole
che ti entrano negli occhi
arrivino al tuo cuore.
Così sarò poeta
artista, gran scrittore
e tu nelle mie braccia
amore del tuo amore.
Elio Punzi
L.C.
LETTERA A GIORGIO GABER
Alassio, 7 febbraio 2007
Caro Giorgio Gaber,
Io non ho mai avuto l’occasione
di conoscerti personalmente eppure, per uno strano gioco del destino, son qui a scriverti una lettera.
Quello che voglio dirti, può essere di grande importanza per altri che non sia io stesso, ma nel
contesto di questa particolare occasione penso ci possa stare.
Tu sei stato senza dubbio “qualcuno”, un artista, un cantautore di
buon successo, un personaggio
impegnato; di tuo, ho apprezzato
con simpatia quando “non essendoci via di scampo, quasi quasi facevi uno shampoo”, la tua noia esistenziale di una serata al bar, dove
“per fortuna c’era il Riccardo”, la
tua elegante “Torpedo Blu”, la tua
“risposta al ragazzo della via
Gluck”… ed altre cose ancora; ma
se ti scrivo è per dirti di una delle
tue primissime cose, una piccola
canzone che, per il modo garbato
con cui tu chiedevi a lei di “non arrossire”, di non “avere paura di
darti un bacio”, dove le spiegavi
che “non si fa del male se puro è
l’amor”, per queste cose, dicevo
(e per la sua tenera melodia) è entrata indissolubilmente a far parte
della mia prima, lontana, romantica giovinezza. Solo di questo volevo parlarti… e ringraziarti.
Ciao, Giorgio Gaber.
Tuo ANTONIO BOSCIONE
IL SINDACO
(Arch. Marco Melgrati)
Dott. Gabriella Raimondo: “Le stelle: i mattoni del mondo”
Copernico intuì la situazione reale e
ne ebbe problemi. La dottoressa
Gabriella Raimondo, albenganese, ex allieva dell’Istituto Don
Bosco di Alassio (e del prof.
Tassara n.d.r.) frequentò e
si laureò all’Università di
Pisa. Astrofisica, dottoressa
di Ricerca all’Università “La
Sapienza” di Roma, ha svolto
la sua attività anche all’estero:
Messico e Monaco di Baviera, ora
all’osservatorio astronomico di
Teramo. Studia la fisica delle stelle, in particolare quelle della Via lattea, formazione ed evoluzione dell’Universo».
Quindi la dott. Raimondo svolge il
suo intervento illustrandolo con la
proiezione di diapositive.
«Li ho chiamati “mattoni”
dell’Universo perché tutto ciò
che ci circonda viene dallo
spazio, anche la nostra vita.
Condizioni molto determinate hanno consentito la
vita sulla Terra e forse anche su altri pianeti. I pianeti fanno pare del sistema della loro stella. Le galassie contengono miliardi di
stelle e nell’Universo ci sono
miliardi di galassie. Il telescopio
di Galileo è diventato lo strumento
principe per studiare gli astri. Lui scoprì i satelliti di Giove e i dettagli della
superficie lunare. La misurazione
delle distanze astronomiche è un
problema ancora oggi. Negli anni ’20 negli Stati Uniti hanno costruito il telescopio di monte
In data 9 febbraio 2007, il Sindaco di Alassio Marco Melgrati
e l’Amministrazione Comunale
hanno deliberato all’unanimità
di intestare il nuovo centro
sportivo di eccellenza per calcio giovanile di Loreto all’Ispettore Capo Filippo Raciti, recentemente scomparso nell’adempimento del proprio dovere in
servizio di ordine pubblico per
contrastare quelle che dovevano essere le intemperanze dei
tifosi e che si sono trasformate
in barbara aggressione e omicidio da parte di frange di ultras.
L’Amministrazione Comunale ha altresì deciso di invitare la
vedova e i figli per l’inaugurazione del centro sportivo di
Loreto e di provvedere ad una
borsa di studio per la figlia più
grande del compianto Ispettore
Capo.
Le motivazioni della deliberazione sono le seguenti:
DATO ATTO che sono in fase
di ultimazione i lavori che porteranno all’apertura del centro
sportivo di Loreto, dotato di
due campi da calcio, destinato
alla preparazione sportiva ed
agli allenamenti degli atleti delle
squadre giovanili di calcio di
Alassio e che si provvederà
quanto prima alla relativa intitolazione ed inaugurazione;
VISTI i gravi incidenti che si
sono verificati nella Città di
Catania, in occasione della partita tra la squadra locale ed il
Palermo dove, un’azione di
guerriglia urbana ed un’imboscata alle Forze dell’Ordine, al
termine della partita stessa, è
culminata col barbaro assassinio dell’ispettore capo di Polizia
Filippo Raciti, aggredito e colpito barbaramente da un gruppo
di giovanissimi, molti dei quali
minorenni;
FATTO PRESENTE che l’ispettore Raciti, di soli 38 anni, lascia
la moglie e due figli di soli 9 e 15
anni, da quasi vent’anni prestava servizio in polizia con il grado di ispettore capo alla squadra mobile di Catania, era stato
nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Ciampi,
era donatore di sangue ed organi e volontario della croce
Rossa unitamente alla moglie;
RITENUTO OPPORTUNO, per
questa Amministrazione Comunale, intitolare il nuovo campetto di Via Loreto alla figura
dell’ispettore capo Raciti, quale
segnale ed esempio contro la
violenza nello sport;
delibera
di intitolare il centro sportivo
di Loreto, di prossima inaugurazione in:
CENTRO SPORTIVO
“FILIPPO RACITI”
Cordiali saluti
Alassio, lì 6 febbraio 2007
INCONTRI CULTURALI 2007 “Parliamo di…”
Questo incontro si è svolto il 23 febbraio
scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica. Il Preside del Liceo Don Bosco prof.
Alvaro Bellugi porge il benvenuto ai presenti a nome dell’Istituto Salesiano e dell’assessorato alla Cultura del Comune di Alassio,
che insieme organizzano questa serie di incontri e passa la parola al prof. Antonio
Tassara, docente presso lo stesso Liceo.
«Il grande filosofo Immanuel Kant disse: “Il
cielo stellato fuori di me e la morale dentro di
me”. Il nostro occhio riesce a vedere circa
3000 stelle, una piccola percentuale. Il cielo
che noi vediamo è quasi lo stesso di quello
dell’uomo di Neanderthal. I primi studiosi di
astronomia furono i Caldei e forse gli Egizi, i
Greci si posero problemi diversi. Tolomeo è
stato forse il primo grande astronomo: per
più di 1300 anni la sua ipotesi andò avanti:
Tommaso d’Aquino e Dante la recepirono.
Nuovo Centro
Sportivo a Loreto
Wilson (di 100 pollici, 2,5 metri di diametro),
se ne avvalse Edwin Hubble per dimostrare
che la nebulosa di Andromeda era una galassia fuori della Via lattea. L’occhio umano
percepisce solo una parte delle radiazioni
che raggiungono la terra, gli strumenti vanno oltre. Per osservazioni più dettagliate occorre inviare strumenti fuori dell’atmosfera
che ferma molte radiazioni, le loro varie lunghezze d’onda ci forniscono informazioni diverse sugli astri. Che cos’è una stella? È una
sfera di gas che nasce da una nube principalmente di idrogeno. Dall’esaurimento
dell’idrogeno, raffreddandosi, nascono gli
altri elementi che noi conosciamo».
La dott. Raimondo ha spiegato con chiarezza ed efficacia eccezionali, ci scusiamo
per la necessaria sintesi e qualche relativa
inesattezza.
C. B.
25° ANNIVERSARIO
DEL RISTORANTE RITZ
In occasione del 25° anno di
attività il Ristorante RITZ vuole
ringraziare tutta la sua clientela
che in questi anni lo ha preferito,
dandogli fiducia e sostegno.
Ringraziano inoltre tutte le
persone che hanno collaborato
con loro nel corso degli anni, tutti i loro vicini e la bellissima citta di Alassio che li ha ospitati.
Un sincero grazie a tutti.
Famiglia Sanna
10
«L'ALASSINO»
VELA
VOLVO CUP OPTIMIST 2007
1a TAPPA – 3/4 MARZO ALASSIO
35° Meeting Internazionale della Gioventù
10° trofeo Vera Marchiano
Due splendide giornate primaverili hanno salutato la prima tappa della Volvo Cup 2007
riservata alla classe Optimist:
un circuito che per il quinto anno consecutivo porterà la flotta delle piccole derive su tutto
il territorio nazionale.
di Vittoria Raulli del Circolo
Nautico Cervia. A memoria di
esperti (lo stesso Foletti, presidente della classe sottolinea il
fatto) si tratta della prima volta che nell’appuntamento alassino una ragazza conquista il
primo posto assoluto. Dietro
Giovedì 15 Marzo 2007
CALCIO
PALLAVOLO
Identità sportiva: l’ultima sfida Alassio Volleyball: nel ritorno
Lo stadio Sandro Ferrando è ti portavano nel cuore.
3 a 1 sull’Albaro
Poter dire, in senso sportivo,
appena entrato in esercizio a disposizione dello Sport Alassino
(non solo del Calcio!) Anno
1960/61. Il manto erboso, la pista per l'Atletica, la gradinata di
ponente e la maestosa tribuna
parzialmente coperta fanno, dell'impianto sportivo alassino,
uno dei migliori ritrovi dello
sport dilettantistico d'Italia.
Alassio ne va fiera. Lo spirito degli sportivi antichi che, direttamente e proficuamente operarono per dotare la loro città di un
"campo" sportivo, è con quest'opera pubblica, ormai a disposizione dei giovani atleti alassini,
pienamente rispettato. Il vecchio tempio dello sport, il mitico
"Polisportivo", è ormai solo un
ricordo.
Le siepi degli alberelli sempreverdi, visibili dietro alle porte del
terreno di gioco, sono stati messe a dimora dagli unici Atleti, native born, che ancora praticano
lo sport del calcio nella squadra
locale dello S.C. Alassio: Aldo
Testa, Giuseppe Invernizzi, Mino
Ziliani e Dante Schivo, proprio
come simulacro di quella cuvea
de balun che, dal 1920, alberga
nell'animo degli sportivi di
Alassio. La fotografia che vi pro-
"c'ero anch'io" era, per tutti gli
alassini, molto importante.
Dei tredici atleti che compaiono nella foto (gli undici titolari
indossano la maglia nera con
colletto, polsini e fascia trasversale di colore giallo vespa (alla
moda sudamericana tipo "River
Plate") solo quattro sono alassini. E sono (oltre al già citato A.
Testa): Beppe Invernizzi (in piedi al centro alla sinistra di
Testa), Dante Schivo (Capitano
della squadra, primo accosciato
da sinistra), Mino Ziliani (secondo accosciato a sinistra).
Questa la formazione secondo l'immagine fotografica: in piedi da sinistra: Teggi, Grosso,
Imberbi, Giovanelli (in tuta), Testa, Invernizzi, Lunetta. Accosciati da sinistra: Schivo D.,
Ziliani, Bith, Giberti, Zerega,
Caracciolo.
È passato tanto tempo? All’epoca della fotografia esaminata
era appena terminato l'eco dell'ultima Olimpiade Italiana e due
alfieri (veri alassini) del calcio
nostrano facevano parte dei
Club più importanti di Seria A:
Juventus (Riolfo) e Torino
(Brancaleone), ma già l'identità
Una bella visione di vele al vento.
Prima tappa, dunque, ad
Alassio, sotto la regia del Circolo Nautico al Mare in occasione dell’appuntamento forse
più antico delle regate optimist. Si è trattato infatti della 35
edizione del Meeting Internazionale della Gioventù valido
per l’assegnazione del 10° Trofeo Zonta - Vera Marchiano.
Alla partenza di sabato 3
marzo, con vento regolare sui
4-5 metri, si sono presentati 25
cadetti e 70 juniores.
Per l’occasione l’evento è
stato allargato anche alla classe Equipe rappresentata da 12
imbarcazioni.
Ha così preso il via la stagione agonistica che vedrà il coinvolgimento di circa 1600 tesserati.
di lei Nicolò Briante dello
Yachting Club Genova e
Tommaso Ciampolini del L.N.
Quinto.
Tra i cadetti primo posto per
Rodolfo Di Laghi del Circolo
Nautico Albenga seguito da
Elizabeth Kuester del Circolo
Nautico Bellano (prima tra le
bambine), e da Francesca
Frazza del Circolo Nautico
Brenzone.
Tra gli equipe primo posto
per Nicolò Telese, davanti a
Riccardo Laiolo e Gianluca
Ghiri.
Conclusa la premiazione è
iniziato il momento forse più
atteso della due giorni velica,
ovvero l’estrazione dei premi
messi in palio dai partner di
questa nuova edizione del cir-
La consegna del premio.
Purtroppo solo nella giornata di sabato i giovani velisti
hanno potuto confrontarsi con
idonee condizioni meteo-marine portando a termine due prove valide per i cadetti e tre per
juniores ed equipe.
Barche a terra invece domenica per mancanza di vento,
ma festa assicurata per il tradizionale appuntamento con il
pasta party con cui il CNAM
Alassio ama accogliere gli
equipaggi al rientro dopo le regate.
E nel pomeriggio, dalle 16,30
via anche alla premiazione.
Tra gli Optimist, nella categoria juniores il podio è tutto
cuito.
Ad ogni tappa infatti Magic
Marine ha messo in palio capi
di abbigliamento e attrezzature tecniche. Grazie alla collaborazione con il Cantiere
Faccenda, vi è poi, ad ogni tappa, l’estrazione tra tutti gli
iscritti alla regata di un
Optimist che in questo primo
appuntamento è stato conquistato da Francesco Tigoli
dell’Unione Sportiva Quarto.
Si è chiusa così, con l’esultanza dei giovani velisti, la prima tappa del circuito.
Prossimo appuntamento a
Cervia sull’Adriatico, il 5 e 6
maggio p.v.
Con il punteggio di 3 a 1 l’Alassio Volleyball regola l’Albaro il
primo grande ostacolo nel difficile cammino del girone di ritorno del Campionato Regionale di
Pallavolo Maschile di Serie C.
Sul campo dell’Isef di Genova
infatti non sono molte le squadre del campionato che hanno
registrato successi. L’Albaro
arrivava poi da una serie di vittorie (soprattutto casalinghe)
significative. Squadra di esperienza rappresentava sicuramente una prova importante
per il team alassino, che è giunto all’appuntamento con la
consapevolezza di giocarsi
molto.
Gli alassini partono carichi.
Pontacolone schiera Tomatis,
Gallo, Salvatico, D’Auria, Carmagnini, Laureri e il libero Andreis.
«Un bella partita – commenta
Marco Pontacolone – abbiamo
davvero giocato bene: un gioco
pulito, ordinato ed efficace. Non
potrei dire di più. E non era facile giocare su quel campo contro
quell’avversario. Posso dire di
essere davvero soddisfatto».
Qualcuno da segnalare? «Bravi tutti davvero» aggiunge il
Ponta in genere poco prodigo di
complimenti individuali. Invariata la classifica provvisoria
che vede sempre
l’Alassio Volleyball
in testa a pari punti
con il Futura Avis
Techne che sabato
sera ha avuto vita facile contro il CUS
Genova.
Seguono il Villaggio e l’Albaro
Gli altri risultati:
Valdimagra-Spinnaker Albisola 1-3; Comark Rivarolo-Arma
di Taggia Volley 3-0;
Celle Varazze VolleyVillaggio Volley 0-3;
Futura Avis TechneCUS Genova 3-0 –
Riposa Grafiche Amadeo La
Riviera
La Classifica Provvisoria:
Alassio Volleyball, Futura Avis
Techne 36; Villaggio Volley 30;
Centro Volley Albaro 25; Comark Rivarolo 24; Spinnaker
Albisola, Arma di Taggia Volley
22; Celle Varazze Volley 16;
Grafiche Amadeo La Riviera 3,
Cus Genova 0
Anche quest’anno grazie al
Servizio Informatica del Comune
di Alassio, sarà possibile seguire
lo sviluppo del campionato con
risultati, comunicati e immagini
sul sito www.comune alassio.it
ANNIVERSARI
poniamo illustra l'ultima immagine di un'identità sportiva in via di
dissolvimento. Alcuni dei personaggi rappresentati ci hanno da
tempo lasciato un'eredità ispirata alla vera "alassinità" che arricchisce moralmente tutti coloro
che, in nome dello sport, con orgoglio portano l'amore del proprio paese nel cuore. Mi riferisco
ad Aldo Testa (al centro della foto con la maglia giallonera a strisce orizzontali), Armando
Boscione allenatore (in piedi in
giacca e cravatta). Rocco
Provera dirigente (accovacciato
tra l'ultimo degli atleti ed il massaggiatore Delfino Noyer). È emblematica, in riguardo all'identità sportiva alassina, la figura di
un giovanissimo appassionato
di calcio: Paolo Riolfo (in piedi
tra l'allenatore Boscione ed il
preparatore atletico). L'amore
per lo Sport era, in quei giorni
(Palollo era, allora, un bambino!)
volontariamente confuso con la
soddisfazione di poter affiancare
gli alfieri di una bandiera, o di
una maglia o di un simbolo che
focalizzava l'amor patrio che tut-
sportiva nostrana si stava affievolendo, e volti sconosciuti cominciavano ad apparire nelle foto di gruppo.
E oggi, l'unico vero impianto
sportivo, orgoglio degli sportivi
alassini di quei giorni felici, lo
stadio intitolato a S. Ferrando è
da tempo solo uno spazio ridotto a parcheggio e quando è
sgombro di automobili, sembra
sia diventato un grande ricettacolo di polvere. Ai suoi bordi sopravvivono solo gli alberi piantati a ricordo di una "sana passione" di quella "cuvea" che faceva diventare lo Sport per tutti
gli appassionati, gioia, divertimento e sano impegno. Ma fino a
quando? Gli alberi, specialmente quelli longevi, ad Alassio hanno, incredibilmente, vita breve.
Ma ritorniamo alla nostra fotografia. Né Palollo (ormai uomo
maturo), né Noyer (ormai anziano) sentono più la gioia di andare a vedere il luogo così caro di
un tempo. Perché? Facile rispondere; inutile sarebbe andare a chiederglielo.
Dante Schivo
GOLF
Bonagura e Nejrotti vincono al golf
Stefano Bonagura si è aggiudicato la tappa garlendese della
Caribbean Golf Challange, una
manifestazione di livello nazionale, che si svolge in più prove
nei principali circoli golfistici
della penisola. Alla gara hanno
preso parte più di duecento
atleti provenienti da tutta Italia.
Nell’altra gara (anche qui più
di 200 al via) si è invece imposto
Tullio Nejrotti. Ecco i nomi dei
premiati.
Prima categoria: 1) Stefano
Bonagura, 40 punti; 2) Guido
Cravero, 39.
Seconda cat: 1) Claudio Diboine, 39; 2) Andrea Beniamini, 39.
Terza cat: 1) Domenico Sura-
ce, 39; 2) Franco Gironi, 39.
Primo lord: Augusto Passadore, 33.
Prima lady: Isabel Chillemi, 36.
Primo seniores: Eugenio Beraldi, 39.
Trofeo delle Due Riviere.
Prima categoria: 1) Tullio Nejrotti, 39 punti; 2) Giuseppe
Cargiaghe, 36.
Seconda cat.: 1) Domenico Nisi,
38; 2) Giacomo Dellepiane, 38.
Terza cat: 1) Attilio Perotti, 39;
2) Renato Dalzotto, 38.
Primo lord: Giovanni Arata, 27.
Prima lady: Isabel Chillemi, 35.
Primo master Iseo Zunino, 36.
Primo supermaster: Orazio
Ponte, 35.
C. A.
BIAGIO PORCELLA
(MIMMO)
24/2/2004 - 24/2/2007
Parliamo spesso di te! Perché
sei sempre nella nostra mente e
nel nostro cuore! Ciao, zio
Mimmo… un bacione ed un
grande abbraccio da Alessio,
Andrea, Giulia.
La tua famiglia
•••
RICORDO DI GIUSEPPE
MUGNOSSO
13/3/2006
In questo mondo ogni cosa è destinata a svanire: così come quel
brandello di necrologio sotto il ponte, che ancora appare e che alcuni
tuoi amici osservano svolazzare e
frantumarsi; ma non il tuo ricordo. E
così, per sentire ancora la tua allegria e il tuo conto, altri hanno messo
vicino a te, buon alpino, un pezzo di
Ortigara.
Ciao Giuseppe, Nico e Tata.
Giovedì 15 Marzo 2007
11
«L'ALASSINO»
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI
GIUSEPPINA BOGLIOLO
IEBOLE (PINA)
mo) “L’Alassino” la voce del popolo
di Alassio, questa grande variegata
“comunità” alla buona, dove tutti ci
si conosce, e dove, come nel caso
della perdita di “Gabus”, il dispiacere è generale!
PACE SCANDELLARI
VED. BAUDOINO
Mario
PAOLO GALASSI
Una impareggiabile sposa, madre,
nonna, sorella e amica… questa era
la cara Pina che in questi giorni prematuramente, è ritornata al Padre,
lasciando nella costernazione e nel
dolore quanti le vollero bene.
Una chiesa gremita sino dal sabato sera per la recita del Santo
Rosario e ancor più quel triste pomeriggio domenicale per le esequie,
sono stati il giusto riconoscimento
alla Sua memoria, alla Sua bontà, al
Suo indimenticabile sorriso.
Anche l'A.V.A. si unisce col ricordo al lutto del marito Gianfranco,
dei figli e della famiglia tutta.
Alassio 28 febbraio2007
Cara Pina,
in due mesi te ne sei andata, con
la dignità che Ti ha sempre contraddistinto, e da quando abbiamo saputo della tua tremenda diagnosi
per noi nulla è stato più lo stesso…
Eravamo accanto a Te giorno dopo
giorno tramite Valentina, Francesco
e Mimmo.
Ogni volta che ti parlavo sentivo
una pace interiore che con poche
persone riuscivo a provare: eri capace di infondermi quella sicurezza
e quel calore che ti facevano andare
avanti e superare le difficoltà. Eri
contenta perché eravamo diventati
tutti dei “bravi ragazzi” di cui essere
fieri… ed ogni volta che parlavi mi
tornava alla mente la nostra adolescenza, quando Tu, sempre decisa
ed energica, ci caricavi in cinque
sulla tua mitica “128 familiare” e ci
portavi tutte le mattine alla spiaggia!!! Quante madri con già tre figli se
ne accollerebbero altri due?
Tu lo facevi: vedevi che eravamo
tanto affiatati e che ci divertivamo,
così non indugiavi, chiedevi alla
mamma e si partiva!!!
È uno solo degli aneddoti che mi
viene in mente… ce ne sarebbero da
riempire pagine intere!
Sta di fatto che l’amicizia che ci
unisce tutti e cinque è grande ed indissolubile grazie a Te!!!
Sarai sempre nel mio cuore!
“La morte non è niente
io sono solo andato
nella stanza accanto.
Io sono io. Voi siete voi.
Ciò che ero per voi
lo sono sempre.
Datemi il nome
che mi avete sempre dato.
Parlatemi
come mi avete sempre parlato.
Non usate un tono diverso.
Non abbiate un’aria
solenne e triste.
Continuate a vivere di ciò
che ci faceva ridere insieme.
Sorridete pensate a me
pregate per me.
Perché dovrei essere fuori
dai vostri pensieri?
Semplicemente perché sono fuori
dalla vostra vita?
Io non sono lontano sono solo
all’altro lato del cammino”.
L’amore non svanisce mai.
È deceduta, in Andora il 12 febbraio u.sc., alla veneranda età di
96 anni la Signora PACE SCANDELLARI, ved. BAUDOINO dopo
una lunga e attiva vita dedicata
costantemente alla famiglia.
Lo comunicano a quanti l’abbiano conosciuta e apprezzata i
figli: Lello, Giancarlo e Loris con
nuore, nipoti e pronipoti:
Anche l’A.V.A. porge alla famiglia le più sentite condoglianze.
INES BONONCINI
VED. GIARDINI
Anna, Andrea e Beatrice
L’A.V.A. porge alla famiglia le più
sentite condoglianze per la prematura perdita di Paolo affezionato nostro Socio.
ISA PONTI SCOSCERIA
3/1/2007
Francesca
Cara mamma, ci hai lasciato
troppo in fretta, senza poter gioire
nel vedere la tua amata nipote
Cristina con l’abito da sposa. Pur
nella profonda fede cristiana che
ha sempre contraddistinta la tua
esistenza, l’attaccamento alla vita
negli ultimi giorni si era affievolito
e spesso mi sussurravi il desiderio
di “riposare”; ora sicuramente sorridi vicina al tuo amato marito, a
papà Ubaldo.
A noi restano i ricordi di una vita
trascorsa insieme, piena di affetto,
di reciproco amore e di grande rispetto e questo attutisce il dolore
che ci ha colpito. Grazie di tutto.
I tuoi Gianni, Cristina e Carla
WALTER BRIATORE
È deceduto, nel mese di gennaio
u.sc., Walter Briatore, di anni 77.
Un noto Alassino, che per molti anni è stato titolare di un avviato negozio di ferramenta.
Appassionato di ciclismo,
Consigliere e Direttore Sportivo del
Velo Club Alassio, ha partecipato
alla vita sportiva alassina con molto impegno, ritenuto da tutti gli
sportivi uno degli organizzatori più
efficienti.
L’A.V.A. porge ai figli Alberto e
Fabrizio ed ai famigliari tutti le più
sentite condoglianze.
FELICE ISCHIO “GABUS”
Caro Felice “Gabus”, mio, rivale,
amico, un tempo… alcune volte…
maestro nella nostra arte orologiera, oggi 24/02/07 mentre, come ogni
mattina, aprivo “bottega”… Renatino, passando, mi ha sussurrato:
“Stanotte è mancato Gabus” quattro
veloci parole… che fanno scorrere
alla velocità della luce i ricordi di
tutti gli anni passati in relazione ad
una persona amica, scomparsa.
Mi rendo conto che queste righe
per un giornale sono troppo “informali” ma questo è (l’autorevolissi-
Il ricordo della “Cicci” mi ha portato a rivivere il passato lontano.
Sono tornato ai primi anni 40, quelli
della guerra e del primo dopoguerra, quando bambini giocavamo sulla spiaggia del Borgo Coscia: “agli indiani”, “a dama e cavaliere”, “ai
quattro cantoni” ecc. e scoprivamo
le prime simpatie ed i primi innocenti fidanzamenti; o quando dai
Frati Cappuccini, lei con le amiche
nelle “cordigere” e noi maschietti
nei “fratini” a servire messa e poi
tutti insieme a giocare in quel bellissimo oratorio “ante litteram” che ci
rendeva felici e contenti della vita.
La sua morte, ancorché attesa, ha
comunque profondamente colpito
chiunque l’avesse conosciuta.
Quando scompare una “persona cara”, sembra che scompaia anche
una parte di noi.
Abbiamo perso una persona speciale, moglie e madre dolcissima e
sensibile, che ha seminato e coltivato ogni giorno opere di bene con
grande e sincera bontà d’animo:
penso che la “sua famiglia” sia stata
il fulgido ideale che ha guidato la sua
saggia esistenza.
Nino Brusco
Con tutta l’A.V.A. partecipo al dolore del marito, Gianni, nostro socio, del figlio Luca, della sorella Dea
e dei parenti tutti.
Anche l’A.V.A., il Consiglio Direttivo, i Soci che hanno imparato a
conoscere e ad apprezzare le virtù
e le capacità di Gianni, porgono a
lui ed alla sua famiglia le più sentite
condoglianze per la morte della
mamma Ines.
FERNANDO CREMA
4/7/1939 - 3/3/2007
ricerca di un lavoro, nella prima
metà degli anni sessanta, partito da
Saletto, un paesino della provincia
di Padova.
Occupato nell’ambito degli alberghi seppe farsi voler bene per la serietà sul lavoro e anche nell’impegno sociale come donatore di sangue e milite della Croce Rossa. Dopo
anni di lavoro in ditte di escavazione, venne assunto per una ventina
d’anni dal Comune di Alassio come
custode del cimitero cittadino prima della meritata “ pensione”. Pur
vivendo a Romano Canavese, tornava regolarmente a trovare gli “Alassini” (e. l’A.V.A. a cui era molto affezionato) con i quali ha mantenuto
un rapporto di affetto e stima reciproca. Sempre disponibile e gioviale con tutti, lascia un grande vuoto
tra i parenti ed i numerosi amici che
hanno avuto la fortuna di conoscerne le doti umane.
I cugini GRAGLIA e SOATTIN
L’A.V.A. partecipa al dolore della
famiglia per la perdita di Nando, ricordandolo con grande stima.
DIOCESI IN LUTTO
PER MONSIGNOR
PASCHETTA
La diocesi di Albenga-Imperia è in
lutto per la scomparsa di monsignor
Michele Paschetta, 96 anni.
Monsignor Paschetta, che era
molto conosciuto e benvoluto da
tutti, era anche il parroco più anziano d’Italia.
Pur non essendo incardinato nella diocesi ingauna, don Michele era
molto noto in tutto il comprensorio
e nelle valli albenganesi, essendo
parroco di molte località nelle quali d’estate i cittadini della costa salivano a soggiornare. Conosciuto
come “il prete della Cinquecento”,
don Michele, con questo mezzo di
locomozione si spostava da un paese all’altro per celebrare la messa:
era infatti parroco a Ponti di Nava,
Viozene, Upega, Piaggia, Carnino e
Chinea.
Sempre presente, o in visita anche nelle comunità, negli ospedali e
nelle parrocchie della sua diocesi o
in quelle vicine, negli ultimi anni,
aveva ridotto il suo impegno nelle
celebrazioni.
Ad officiare la messa di commiato, celebrata a Ponti di Nava, è stato
il vescovo della diocesi di Mondovì,
monsignor Luciano Pacomio. Erano
presenti centinaia di fedeli, provenienti anche dalle diocesi vicine. La
messa è stata concelebrata, da monsignor Pacomio, insieme ai vescovi
di Albenga-Imperia, Mario Oliveri,
Ventimiglia-Sanremo, Alberto Maria
Careggio e dal vescovo emerito di
Ventimiglia, Giacomo Barabino.
Sacerdote molto schivo, ha sempre preferito il contatto diretto con
i suoi fedeli, che raggiungeva in
qualsiasi condizione climatica, grazie alla sua famosa “500”.
Era anche molto conosciuto nella
diocesi ingauna dove era stato più
volte ospite di associazioni, movimenti ed enti, con i quali ha spesso
collaborato in iniziative culturali e
sociali.
Alla fine della messa funebre, la
salma di monsignor Paschetta è stata trasportata nel cimitero di Bene
Vagienna, suo comune di origine.
C. A.
Mese di febbraio 2007
Si è spento dopo breve malattia, a
Ivrea, il 3 marzo u.sc. Lui che aveva
scelto Romano Canavese (To), per
trascorrere vicino ai suoi cari amici
veneti, colà residenti, la vita da pensionato.
Ferdinando arrivò ad Alassio, alla
BARNATO Anna
anni 60
BOGLIOLO Giuseppina anni 71
BONONCINI Ines
anni 90
ISCHIO Felice
anni 81
MANGANO Paolo Rosario anni 77
MARASSI Antonietta
anni 87
PIGNATELLI Domenica anni 58
SALDARELLI Maria
anni 90
ZELA Feride
anni 83
L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite
condoglianze ai loro famigliari.
12
«L'ALASSINO»
Specie ittiche della
Baia del Sole
Seppia
Sepia officinalis - (Seppia)
È un decapodo dai bei colori
brillanti sul fondo bruno. Il maschio ha sul corpo strisce trasversali bianche e sul bordo
esterno delle pinne laterali una
precisa righetta punteggiata di
bianco. È in una conchiglia dorsale bianca e può raggiungere in
peso anche i 2 kg. Vive nelle scogliere, sui fondi sabbiosi e nelle
alghe. Col natante, da febbraio a
maggio, si pesca con la femmina
viva. Dalla costa si pesca con la
canna come il calamaro e, come
questo, ha all’interno una ghiandola contenente un liquido nero
che secerne, a scopo di difesa,
per nascondersi. Carne ottima.
Esca: pesce vero e finto –
Armatura: amo e totaniera –
Filo: 022/025
Giovedì 15 Marzo 2007
COMUNE DI OSIO SOTTO
Fedeltà ad Alassio
Sono sempre più numerose le
Amministrazioni Comunali di
Città della Lombardia e del
Piemonte che scelgono la Città
di Alassio per i soggiorni marini
climatici invernali degli anziani,
spinti dal clima particolarmente
favorevole e dalla bellezza della
nostra zona.
nella mattinata di ieri, nella Sala
Consiliare del Comune dal
Sindaco Marco Melgrati.
Dopo il rituale scambio di saluti e doni gli Ospiti si sono trasferiti presso il “Muretto” dove,
alla presenza del M° Berrino, sono stati presi gli opportuni accordi per posizionare, a breve,
Pessö
DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO
Il Sindaco di Osio Dott. Mario Bocchi nella Sala Consiliare di Alassio.
Valide terapie dei nonni
Cotogno
Cydonia oblonga Miller - Mera cutogna
È un arbusto a foglia caduca,
con tanti rami che può raggiungere l'altezza di alcuni metri. Ha
rami di colore marrone scuro,
spesso tromentosi da giovani. I
fiori hanno un diametro di 5 o 6
centimetri, bianchi internamente e soffusi di rosa in superficie.
Il frutto è un pomo di forma
globosa con un tromento cotonoso e ha la polpa dura e astringente.
Originario dall'Asia occidentale è coltivato in qualche zona
dove si è naturalizzato.
Di questo si usano le foglie, i
frutti e i semi che si raccolgono
da giugno ad agosto.
Ha propietà dietetiche, astringenti, emollienti e sedative.
Per la regolazione del1'intestino di questo i nostri nonni preparavano un decotto (10 g. in
200 millilitri di acqua) e ne bevevano 3 o 4 tazze al giorno.
Altro preparato si usava in caso di infiammazione della pelle e
le sue screpolature.
Ancora oggi coi frutti maturi
l'industria prepara marmellate
spesse e quasi solide.
Curiosità= Quando una donna
attempata andava a farsi bella si
diceva che: "A l'è andaita a fose
a mèra cutognia”.
Tra gli ospiti più affezionati e
fedeli sicuramente è da citare
Osio Sotto, Provincia di Bergamo, che da oltre 20 anni assicura ad un gruppo di cittadini
Osiensi un periodo di vacanza
ad Alassio presso l’Hotel Toscana di Enrico Mantellassi, Presidente Albergatori Alassio nonché Consigliere Comunale.
A sancire questa lunga amicizia il folto gruppo di Osio, accompagnato dal Sindaco, Dott.
Mirio Bocchi, è stato ricevuto
la classica piastrella col logo del
Comune, a suggellare la lunga
fedeltà ed amicizia con Alassio
dove, come affermato dal Sindaco Bocchi, “attendono sempre con ansia di ritornare, per la
bellezza del luogo e la grande
ospitalità ed accoglienza a loro
riservata dalla Città di Alassio”.
Alassio, lì 21 febbraio 2007
IL SINDACO
(Arch. Marco Melgrati)
Buon compleanno a nonna Rina Maggi!
Meteorologia
Alassina
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
FEBBRAIO 2007
L’inverno più caldo da oltre 200 anni!
Notizia confortante! Nulla di nuovo quindi per il nostro Pianeta. Ci si domanda: le
cause del riscaldamento, elencate ai nostri giorni, sono
le stesse di 200 anni fa? Speriamo che qualcuno trovi la
giusta risposta. Noi ci accontentiamo di dare uno sguardo al nostro cielo di febbraio:
Pressione media: 756,8 mmHg, quasi costante la media
nelle tre decadi.
Umidità media: 62%; medie decadali: 66% nella prima;
57% nella seconda; 65% nell’ultima. Giorno più asciutto il
23 febbraio con 23% (la minima assoluta 22% alle ore 12
del giorno 13).
Giorni sereni: 14.
Giorni coperti: 4.
Precipitazioni totali: 27,0 mm.; la prima decade ha fatto registrare 3,4 mm. (tutti il giorno 7), la seconda decade ha registrato 23,6 mm. (22,2 millimetri il giorno 15).
Eliofania totale: 143,0 ore di limpido sole, con una media di 5,1 ora al giorno. Diverse le medie decadali: migliore la prima con la media di 6,0 ore al giorno; segue la
seconda con 5,3 ore di media; si distanzia assai la terza
decade con solo 3,8 ore di limpido sole ogni giorno.
Il dato meteorologico più chiacchierato in questa stagione invernale è il valore della temperatura. Guardiamo
in casa nostra come sono andate le cose.
Temperatura media: 13,0 °C; medie decadali: 12,6 °C
nella prima; 12,8 ° C nella seconda; 13,7 °C nell’ultima.
Lo scorso anno le cose andarono così: media mensile:
10,5 °C medie decadali (nell’ordine): 10,8 °C, 10,7 °C;
10,0 °C.
Il confronto è utile, ma non sufficiente. Ho preso in considerazione le temperature registrate negli ultimi 30 anni: Ecco qualche valore che servirà per appropriate considerazioni.
Media in 30 anni: 10,4 °C. Le medie mensili inferiori a
10.0 °C sono 8; una media da ricordare come più bassa in
assoluto (7,0 °C) è del 1986. Vi è però, in questo arco di
anni, un altro valore da sottolineare e si riferisce al febbraio del 1990: la media mensile è di 13,8 °C, sensibilmente superiore a quella registrata quest’anno.
Questi dati, anche se parziali, ci invitano a non fare
confusione fra “tempo meteorologico” e “Clima”.
Le variazioni climatiche sono ben note per il nostro
pianeta e continueranno ad esserci, ma ci vuole assai più
tempo di quanto non possa essere registrato “a memoria d’uomo!”
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
Pessò
Gli articoli e le lettere devono pervenire
alla Redazione entro la fine di ogni mese
per la pubblicazione ne «L'Alassino»
del mese successivo.
A.V.A.
Invece dei soliti regali quest’anno abbiamo pensato ad
un semplice gesto per dimostrarti tutto il nostro affetto.
Auguri Nonna Rina
Laura e Maurizio
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
ogni mezzo di diffusione”.
La pubblicazione degli scritti è
subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche
se non pubblicati, non vengono
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EDITORE: A.V.A.
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di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
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