Documentazione per la stampa

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Documentazione per la stampa
Documentazione per la stampa
Le labyrinthe poétique d’Armand Schulthess
Esposizione dal 30 marzo al 3 agosto 2014
Conferenza stampa : venerdì 28 marzo 2014 alle 11
Vernice : sabato 29 marzo 2014 alle 17
Il Centre Dürrenmatt Neuchâtel (CDN) presenta la più grande esposizione mai dedicata
al creatore svizzero di Art Brut Armand Schulthess (1901-1972). All’età di cinquant’anni,
Schulthess si ritira in Ticino per creare nel suo giardino un immenso labirinto poetico
alimentato dalle sue ossessioni artistiche, filosofiche e scientifiche. L’esposizione valorizza alcune creazioni di quest’opera d’arte totale. Le labyrinthe poétique d’Armand
Schulthess, ultima mostra del ciclo dedicato al tema del labirinto al CDN, è frutto della
collaborazione con la Collection de l’Art Brut di Losanna.
Curatrice della mostra: Lucienne Peiry, direttrice della ricerca e delle relazioni internazionali della
Collection de l’Art Brut.
La vita di Armand Schulthess (1901-1972) si capovolge nel 1951: all’età di cinquant’anni abbandona la professione di funzionario federale a Berna e si ritira in esilio ad Auressio, in Ticino. In atteggiamento di rottura con il mondo esteriore, dedica il resto della sua vita alla creazione un universo
fantasmatico nel suo giardino di 18’000 m2, che allestisce con un’ampia rete di viottoli, passerelle e
punti di osservazione. Appende agli alberi più di mille placche di latta, su cui incide testi che riguardano, fra l’altro, la psicanalisi, la letteratura e la musica. La sua tenuta diventa un’enciclopedia a cielo
aperto, bucolica e labirintica, specchio delle sue preoccupazioni artistiche, filosofiche e scientifiche.
Alla sua morte nel 1972, i suoi eredi e le autorità ticinesi decidono di distruggere il frutto del suo
ingegno. Alcune creazioni sono fortunatamente state tratte in salvo. L’esposizione presenta assemblaggi, placche dipinte, libri rilegati e collage di Schulthess, come pure fotografie di Hans-Ulrich
Schlumpf e di Ingeborg Lüscher, che ritraggono l’artista e il suo ambiente poetico. Il documentario
Armand Schulthess - J’ai le Téléphone (1974) di H.-U. Schlumpf è diffuso in permanenza all’interno
della mostra.
Autore di un’opera d’arte totale, Armand Schulthess fa parte di quei creatori che hanno bisogno di
reinventare il mondo, proprio come Friedrich Dürrenmatt (1921-1990), che ha spesso evocato la
capacità di cui dispone, in quanto artista, di «giocare» con questo mondo. Citazioni e opere di Dürrenmatt, segnatamente i suoi quaderni di filosofia, costituiscono dei contrappunti all’immaginario di
Schulthess. L’esposizione mostra anche manoscritti di scrittori che, come Corinna Bille e Max Frisch,
nelle loro opere si sono ispirati all’universo di Schulthess.
Le Labyrinthe poétique d’Armand Schulthess chiude il ciclo di mostre dedicato al tema del labirinto
esplorato dal CDN, dopo Ici vous allez trouver ce que nous cherchons e Balades avec le Minotaure. Per quest’esposizione il CDN ha collaborato con la Collection de l’Art Brut a Losanna, depositaria di una collezione dell’opera di Schulthess. Le istituzioni dei Cantoni Neuchâtel e Vaud hanno
riunito le loro competenze per far scoprire un artista ancora sconosciuto al pubblico.
La mostra è corredata da un catalogo trilingue.
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Dal testo L’univers fantasmatique d’Armand Schulthess di Lucienne Peiry, curatrice della mostra, pubblicato nel catalogo Le labyrinthe poétique d’Armand
Schulthess, ed. Sottoscala, 2014.
«Sulle sue terre, dove crescono rigogliosi la vigna e il castagno, intreccia un contatto intimo con la
natura, riconciliandosi con il ciclo delle stagioni e con un clima dai vivaci contrasti. Armand Schulthess si assoggetta a una vita di estrema indigenza (la sua dimora è priva di riscaldamento, di acqua
calda e di ogni comodità); tentato dalla vita autarchica, coltiva il suo orto e alleva alcune capre.
Passa la maggior parte delle giornate all’aperto, intessendo legami privilegiati con l’ambiente e il
cosmo. La sua ricerca, né passatista né nostalgica, non ha nulla di esotico. L’altrove è nel suo intimo:
Schulthess diventa un nomade del pensiero. La scelta di questa rottura professionale, sociale, fisica
e mentale permette alla sua vita spirituale e immaginativa di avere il sopravvento. Oramai cinquantenne, si consacra quindi ad una creazione artistica e filosofica fra le più stravaganti che durerà più
di vent’anni e si arresterà solo con la sua morte nel 1972.»
«Nelle iscrizioni dipinte o scritte, Schulthess invita con insistenza il viandante occasionale a prendere
contatto con lui: lo interpella tramite ingiunzioni varie del tipo: ‹prego telefonare la sera 8 01 78› o ‹in
caso di assenza: inserire prego bigliettino nella fessura sotto la porta con il vostro indirizzo, vi farò
visita!›. L’incitamento alla comunicazione è costante, benché l’invito sia ambivalente, come fa notare
Michel Thévoz, e la richiesta rimane nel registro del double bind visto che risulta praticamente impossibile rispondere alle attese di Schulthess.»
«L’agire e l’opera di Armand Schulthess sono sotto molto aspetti in sintonia con i valori propugnati da
diversi filosofi greci dell’Antichità. La sua volontà di creare un giardino della conoscenza – di dimensioni enciclopediche e a valenza didattica – rimandano alle scuole ellenistiche, tra cui l’Accademia
platonica, i cui membri si consacravano ad una vita meditativa basata sullo studio e le pratiche spirituali. Come essi, decide di estraniarsi, di riflettere secondo canoni nuovi, di tracciare nuovi percorsi
intellettuali e di intraprendere la ricerca di uno stato di perfetta pace dell’anima.»
«Argomento prediletto, oggetto di preoccupazioni, la donna, il suo corpo, il suo sesso – che chiama
in modo magistrale ‹gli strumenti della sublime orchestra› – come pure il funzionamento del suo apparato genitale, occupano un posto essenziale in parecchi libri di cui è autore. Sono settanta volumi
in totale, impressionanti, che costituiscono una fra le più stravaganti biblioteche. L’artista si serve
della scrittura, del collage, del disegno, della decalcomania e della rilegatura dando prova di una
inventività scatenata.»
Lucienne Peiry Nata a Losanna nel 1961, Lucienne Peiry è responsabile della ricerca e delle relazioni internazionali
alla Collection de l’Art Brut dal 2012.
Direttrice della Collection de l’Art Brut dal 2001 al 2011, Lucienne Peiry ha organizzato più di trenta esposizioni temporanee a Losanna, in Europa e in Giappone e pubblicato numerosi cataloghi di
mostre e opere sull’Art Brut. La sua tesi di dottorato, discussa all’Università di Losanna nel 1996, è
dedicata alla storia dell’Art Brut e alla Collezione realizzata da Jean Dubuffet.
Biografia completa disponibile sul sito www.artbrut.ch/fr/21047/lucienne-peiry
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Programma degli eventi
Vernice pubblica: sabato 29 marzo 2014, ore 17
Prenderanno la parola: Janine Perret Sgualdo, direttrice del CDN / Thomas Facchinetti, consigliere
comunale della Città di Neuchâtel / Daniel Brélaz, sindaco della Città di Losanna / Lucienne Peiry,
curatrice della mostra; intermezzo musicale di Béatrice Graf.
Tavola rotonda «Qui était Armand Schulthess?» con Ingeborg Lüscher, Hans-Ulrich
Schlumpf e Lucienne Peiry: giovedì 10 aprile 2014, ore 19
Il CDN propone una tavola rotonda con Ingeborg Lüscher, che ha conosciuto personalmente Armand Schulthess, e Hans-Ulrich Schlumpf, che ha realizzato un film essenziale su questo artista e
preservato una parte delle sue opere prima che il suo universo ad Auressio, in Ticino, venisse totalmente distrutto.
Ingeborg Lüscher, artista, ha intrattenuto una relazione privilegiata con Armand Schulthess (19011972) dal 1969 al 1971, rapporto che sfocia in un libro di fotografie e testi pubblicato nel 1972. Nello stesso anno incontra Harald Szeemann (1933-2005), che diventerà il suo compagno di vita per
più di vent’anni. Affascinato dall’opera di Schulthess, che lei gli fa scoprire, Szeemann presenterà
alcune sue opere in occasione di documenta V a Kassel (1972), insieme alle fotografie di Ingeborg
Lüscher presenti in mostra.
Hans-Ulrich Schlumpf è l’autore del documentario Armand Schulthess, j’ai le téléphone, un’evocazione sensibile del personaggio, del luogo in cui ha vissuto e dato vita alle sue creazioni. Presentato
alle Giornate di Soletta del 1974 e successivamente in numerosi festival e musei, questo film viene
proiettato in maniera permanente nella mostra del CDN. È inoltre esposta una selezione di fotografie
di Hans-Ulrich Schlumpf.
Moderatrice: Lucienne Peiry, curatrice della mostra
Visite guidate pubbliche
13 aprile, ore 14: Beate Schlichenmaier, collaboratrice scientifica e responsabile di progetto (in
tedesco)
18 maggio, ore 13.30 : Lucienne Peiry, curatrice della mostra (in francese), in occasione della Giornata internazionale dei musei.
14 giugno, ore 11: Janine Perret Sgualdo, direttrice del CDN (in francese)
Altri eventi
17 maggio, ore 17-23: Notte dei musei: programma speciale, le informazioni saranno disponibili sul
sito www.cdn.ch
18 maggio, ore 11-17: Giornata internazionale dei musei: brunch, visita guidata e programma di
animazione per i giovani.
18 giugno, ore 19: Insoupçonnables, creazione di Lukas Gonseth legata all’opera di A. Schulthess,
interpretato dal Nouvel Ensemble Contemporain (NEC).
Fuori le mura: 5 giugno, ore 20.15, Club 44, La Chaux-de-Fonds: Le cerveau créatif, conferenza di
Jean-Pierre Changeux.
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Immagini per la stampa
Armand Schulthess
© Hans-Ulrich Schlumpf
Armand Schulthess
© Hans-Ulrich Schlumpf
Armand Schulthess
© Hans-Ulrich Schlumpf
Fotografia della casa di Armand Schulthess ad Auressio
© Hans-Ulrich Schlumpf
Armand Schulthess
© Hans-Ulrich Schlumpf
Armand Schulthess
© Hans-Ulrich Schlumpf
Manifesto della mostra.
Grafica : Marc-Olivier Schatz
Armand Schulthess
© Hans-Ulrich Schlumpf
Le immagini possono essere utilizzate unicamente per articoli sulla mostra al Centre Dürrenmatt e
menzionando il copyright.
Le immagini per la stampa possono essere scaricate dal sito del CDN:
http://bit.ly/16f881V
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Pubblicazione
Le Labyrinthe poétique d’Armand Schulthess, catalogo trilingue (francese, tedesco, italiano), edizioni Sottoscala, Bellinzona. Con testi di Lucienne Peiry, Beate Schlichenmaier, Janine Perret Sgualdo e
Sarah Lombardi. Pubblicato nel marzo 2014. Disponibile alla libreria del CDN.
I testi del catalogo sono disponibili su richiesta.
Indice
Prefazioni di Janine Perret Sgualdo e Sarah Lombardi
Lucienne Peiry, L’universo fantasmatico di Armand Schulthess
Corinna Bille, Il proprietario
Beate Schlichenmaier Sui tentativi di «tenere in pugno il mondo»
Camille Luscher, Note biografiche di Armand Schulthess
Lucienne Peiry, Bibliografia selettiva
Contatti
Duc-Hanh Luong, addetta stampa
[email protected]
T. +41 (0)32 720 20 63 (mar-gio)
Janine Perret Sgualdo, direttrice del CDN
[email protected]
T. +41 (0)32 720 20 62
I contatti di Lucienne Peiry, commissario della mostra, e Beate Schlichenmaier, responsabile di
progetto, sono disponibili su richiesta.
Centre Dürrenmatt Neuchâtel
74, ch. du Pertuis-du-Sault
CH-2000 Neuchâtel
T : +41 (0)32 720 20 60
F : +41 (0)32 720 20 78
www.cdn.ch / [email protected]
Aperto dal mercoledì alla domenica dalle 11 alle 17
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