Intervento di TELE-ELETTRO-MECCANICA a Tachimetro Aperto

Transcript

Intervento di TELE-ELETTRO-MECCANICA a Tachimetro Aperto
Duetto News
numero
1 2014
1
N. 1
2014
3
Spazio Club Automotoretrò 2014
12
La tecnica
Corda freno a mano
16
gli hobby
Squalo
22
I vini
Il Chianti più nobile
28
i migliori amici… Il bassotto tedesco
41
Contatti
44
Indirizzi utili
2
Spazio Club
Automotoretrò 2014 e CARD
Primo appuntamento CARD del 2014!
Siamo a Torino ad Automotoretro.
Lo stand e’ proprio vicino ad ASI ed in prossimità dell'entrata. Un buon
bicchiere di prosecco e qualche salatino hanno allietato molti visitatori.
Sul Forum il Presidente Max aveva dato il via al cronometro...
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e Fashion Tom e’ stato al lavoro per giorni: lo stand CARD ha occupato la parte
del grande spazio che ha ospitato lo stand ufficiale Alfa Romeo fino al 2012....
Solo auto d’epoca…
Bhe, no, non così d’epoca…
Qualcosa di più recente:
No, non ci siamo ancora…
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Siamo stati affiancati agli stand dei registri Fiat e Lancia, insomma a
rappresentare il biscione eravamo solo noi, nel nostro piccolo, e abbiamo reso
onore a questo glorioso marchio...
Il club e’ stato presente con 4 duetti esposti, un allestimento molto curato e per i
soci che si sono fatti riconoscere …. sono arrivate le bottiglie di prosecco
"CARD bianco freddo"...
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Per chi non c’era, qualche foto ricordo:
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Tra i visitatori, uno di eccezione: Aldo Brovarone, il disegnatore del duetto!
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E poi i duetti in vendita…
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Automotoretrò ha fatto il pieno di pubblico: oltre 52.000 visitatori, 16% in più
rispetto alla passata edizione.
Ed uno, molto ma molto affezionato al nostro club,… si e’ portato via la
raccolta degli orologi CARD!
Alla prossima edizione.
Ciao Gery
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La Tecnica
Corda del freno a mano sul CT 1973
Stasera grazie all'acquisto dell'elevatore idraulico e dei cavalletti, sono riuscito
a sostituire la corda del freno a mano da solo!
Quella montata era di un altro modello alfa e di lunghezza maggiore: tanto
quanto bastava per avere una cattiva funzionalità del freno a mano.
Prima operazione (non disponendo del ponte), sollevamento e posizionamento
dei cavalletti per accedere al sottoscocca dove si trovano tutti gli elementi da
smontare per sostituire il cavo del freno a mano. Personalmente ho scelto di
posizionare un cavalletto sotto il basamento della sospensione anteriore e un
altro (per lavorare con meno intralci), sotto il semiasse della trasmissione.
Intanto questo è il pezzo da sostituire: A: Capo filettato da avvitare all'aggancio
della leva del freno a mano. B: parte filettata da fissare nell'apposito alloggio nel
sottoscocca. C: Tiranti da ancorare ai supporti situati a livello della trasmissione.
Prima considerazione: con i cavalletti da 35sm si riesce a lavorare abbastanza
bene.
Secondo: mamma mia quanto sporco la sotto!
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In questa foto l'attacco come si presenta sotto la leva del freno a mano:
Dev'essere tolto il coppiglio che tiene ancorata l'estremità alla base della leva del
freno a mano e si sfila il pernio. A questo punto l'aggancio (che non fa parte del
kit nuovo) è stato pulito e riavvitato all'estremità A del cavo nuovo
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In rosso la parte fermata con pernio e coppiglio (che ripulita la parte, si vede
anche) e in giallo la parte da avvitare al fermo.
A questo punto la parte B del cavo viene liberata dall'alloggio filettato del
sottoscocca allentando prima il dado (freccia rossa) e quindi tutta la barra
filettata dall'alloggio filettato (freccia gialla).
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A questo punto la parte più noiosa (non tanto per lo smontaggio quanto per il
rimontaggio): Vanno liberate le due leve (C in figura) dall'ancoraggio alla scocca
(giallo) e dai tiranti che vanno al freno ruota (rosso).
Sono fissate anch'esse con semplice pernio e coppiglio e l'estrazione risulta
molto più facile del reinserimento semplicemente per il fatto che rimontandolo,
vanno rimessi in tensione i cavi che vanno alle ruote.
A questo punto il lavoro è finito: tempo impiegato 1h e 1/2 circa, mani molto ma
molto nere (non riesco a lavorare con i guanti).
Fabryvet
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Hobby del duettista
Squali
Ciao a tutti, su richiesta del nostro amato Presidente, eccomi ancora ad
annoiarvi con un breve racconto e qualche foto di un mondo così vicino a noi,
da essere considerato dai piu’ molto lontano……..:il mondo sottomarino.
Mi trovo a Zamboanguita, isola di Negros, regione del Visajas Centrale,
praticamente nel cuore dell’arcipelago delle Filippine; al riparo, o quasi, dai
tifoni che, nei mesi estivi, scorrazzano indisturbati più a Nord, devastando con
piogge alluvionali e venti che possono sfiorare i 300 km orari tutto ciò che
incontrano sulla loro strada , per infrangersi poi sulle coste della Cina orientale e
del Vietnam …….
Fortunatamente, nella zona in cui mi immergo e che conosco abbastanza bene,
siamo riparati da queste possenti manifestazioni della natura, e ne subiamo solo
gli strascichi, sotto forma di venti, a volte piuttosto forti, che agitano la
superficie del mare, muovendo la sabbia che abbonda nei fondali e che
intorbidisce non poco l’acqua; la visibilità non e’ il massimo e, per un fotografo
subacqueo, la situazione che viene a crearsi non e’ certo ottimale.
I colori del mondo sottomarino, la meravigliosa biodiversità di questi mari,
seconda solo, forse, all’arcipelago indonesiano, e un po’ di esperienza
accumulata in centinaia di tuffi subacquei, permettono comunque di effettuare
bellissime immersioni e, a volte, di scattare qualche foto interessante, che
appaga e fa dimenticare i disagi subiti.
Ma veniamo a noi…..
E’ una giornata soleggiata e ho raggiunto, in compagnia di mia moglie Rita e
dopo circa tre ore di auto e traghetto, il paesino di Oslob, nell’isola di Cebu,
dove, stando a quello che mi hanno raccontato nel resort dove alloggio, si
dovrebbe poter ammirare il pesce più grande del mondo.
Ebbene si, per la prima volta nella mia vita di subacqueo, potrei trovarmi di
fronte allo Squalo Balena.
Visto il tempo necessario ai vari spostamenti, ho a disposizione una sola
immersione, della durata di un’ora, per cui devo essere pronto a sfruttare ogni
minima occasione fotografica che mi si dovesse presentare ……
Da una piccola insenatura raggiungo, a bordo di una minuscola bangka, la tipica
imbarcazione filippina a doppio bilanciere, la zona dove dovrebbero stazionare
queste meraviglie della natura e, senza perdere tempo, mi tuffo, indosso
l’attrezzatura direttamente in acqua (la barca è troppo piccola per la vestizione)
e mi immergo con la mia macchina fotografica.
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Il fondale, costituito da sabbia bianchissima, si trova a circa dodici/quindici
metri sotto di me; il sole filtra attraverso le nubi ed io, intanto che scendo,
controllo i vari settaggi della mia Nikon.
Non utilizzerò i flash, peraltro pressochè indispensabili nella fotografia
subacquea, perchè il loro potente lampo sarebbe estremamente fastidioso per lo
squalo balena e lo farebbe immediatamente fuggire; gestirò la situazione agendo
solo sui i tempi ed i diaframmi, sperando di azzeccare il giusto mix.
Inoltre l’acqua e’ piena di sospensione, e la luce del flash sarebbe riflessa dalle
minuscole particelle galleggianti, con effetti deleteri sull’immagine …. tipo
nevicata !!
Intanto sono arrivato sul fondo, mi trovo letteralmente in piedi con le pinne
appoggiate sulla sabbia, comincio a guardarmi intorno in cerca del gigantesco
pesce e……..niente.
Non ne arriva nemmeno uno!!!
Cerco di combattere la delusione quando, dopo qualche minuto, mi trovo
improvvisamente all’ombra; il sole e’ sparito, ma non dietro le nubi, e’ stato
oscurato da uno squalo balena di almeno sette metri che mi passa letteralmente
sulla testa !!!!!
Non ho capito niente!
Non è verso il fondale che devo guardare, ma in alto, a pelo d’acqua, dove gli
innocui pescioni, simili a silenziosissimi sottomarini, sfilano incuranti del
sottoscritto, di mia moglie e di chiunque altro si trovi vicino a loro.
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Capisco anche il motivo: sono attirati dalle piccole bangka di alcuni pescatori
filippini che dondolano pigramente sopra di noi………
Lo spettacolo è esaltante; ce ne sono più di uno,
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tutti intorno agli otto/dieci metri di lunghezza, pesano una dozzina di tonnellate
ciascuno ed io devo frenare l’emozione per scattare le foto con l’indispensabile
freddezza; sarei tentato di stare ore ed ore a guardarli, ma so bene che non mi e’
possibile.................
Comincio a scattare, cercando di sfruttare al meglio le inquadrature che, via via,
mi si propongono.......
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Alcuni hanno numerose remore attaccate al corpo
I disegni del dorso sono tutti diversi l’uno dall’altro, come avviene, per
esempio, tra le zebre della savana
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Ma qualcuno di voi si chiederà: lo Squalo Balena è uno “squalo” o una
“balena”??
Ebbene, il nostro amico e’ uno squalo, quindi un pesce, in particolare il più
grande pesce al mondo; la balena non e’ un pesce, ma appartiene ai cetacei ed è
quindi un mammifero a tutti gli effetti.
Per cibarsi il nostro apre la gigantesca bocca, fa defluire acqua e cibo sino alle
branchie e poi espelle l’acqua dalle branchie stesse, trattenendo il cibo.
Beh’, amici duettisti, l’ora che avevo a disposizione è passata, e la mia
immersione è terminata…….con lo sguardo fugace del nostro amico che mi
accompagna durante la risalita.
Per me è stata una giornata emozionante, e spero di essere riuscito a trasmettere
una minima parte di questa emozione anche a voi.
Alla prossima,
Alberto Arrigoni
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I vini
Il Chianti più nobile
Ciò che contraddistingue questa sezione di Duettonews è che le nostre
recensioni si basano esclusivamente su viaggi realmente effettuati dove
possiamo offrire un contributo valido per guidare i nostri duetto in libertà.
Qualche settimana fà decidiamo di visitare l’amata Toscana, una delle nostre
mete preferite e preparando il programma , da Venerdì a Domenica decidiamo
di andare proprio in Chianti.
La meta e’ SPALTENNA - GAIOLE IN CHIANTI ( FI )
Periodo consigliat: sempre
Durata:
per chi parte dal Nord consiglio di partire il Venerdì mattina
VENERDI’
Decidiamo di far colazione in Autogrill per non perdere tempo. Tanta è la
voglia di arrivare sul posto con il chiaro che ci siamo fermati solo una volta a
Modena.
Imbocchiamo la diramazione Bologna – Firenze ed attraversiamo l’Appennino
( è sempre un’emozione in duetto ).
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Arrivati a Firenze, rispettate sempre i limiti di velocità perchè è un tratto sotto
controllo di telecamere, proseguite sempre in direzione Roma.
Arrivati a VALDARNO, prendete l’uscita in direzione Strada provinciale
11/SP11. Proseguite sulla strada statale SS408 in direzione Gaiole in Chianti.
Naturalmente si guiderà tra le meravigliose collina del Chianti, che proprio da
qui comincia
Dopo circa 4 ore di guida, si arriva quindi a Gaiole in Chianti, antico borgo ,
dove si respirano i profumi di uve e dove la gente è molto cordiale e non
perderanno un minuto a complimentarsi per il duetto….
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Andiamo direttamente al castello, che domina dall’alto di una collina che dista
solo 400 mt dal borgo di Gaiole, tra l’altro ottima passeggiata sia prima che
dopo cena.
All’arrivo in cima alla collina, il castello non è segnalato, proprio per
mantenerlo non troppo alla portata di tutti i turisti, quindi mantenete la sinistra
ed in un secondo sarete a :
L’entrata è caratterizzata da una chiesa dell’anno mille con un meraviglioso
organo restaurato interamente negli anni 80.
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Consiglio di richiedere la camera nr. 50 , con letto a baldacchino e vista sulle
colline
La camera 50
Per la cena, anche se il loro ristorante è blasonato, decidiamo di andare in paese
e veniamo consigliati da Monica che ha un piccolo ma bellissimo bar in centro
paese, di andare alla trattoria del ponte
L’enoteca di Monica
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OSTERIA DEL PONTE
Menù semplice , che rispetta in pieno la tradizione della zona.
Consiglio il loro antipasto “ricco“ e un solo piatto a seguire altrimenti dovrete
camminare per 2 ore.
Dimenticavo … ci troverete anche Monica per cena, lei ci va sempre…
SABATO
Il sabato lo abbiamo dedicato alla visita dei borghi vicini come :
Colle val d’elsa ( borgo spettacolare )
Impruneta ( famosa per i vasi )
La sera poi, stanchi dalla gita della mattina, ci riproponiamo di stare al Castello
ma l’osteria del ponte giù a Gaiole non si poteva … tradire…
DOMENICA
Consiglio : assistere alla santa messa delle 10, 00 nella Chiesa di Spaltenna ,
una bella passeggiata all’interno del parco del Castello ..e poi via … verso
casa….
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INDIRIZZI UTILI
Castello di Spaltenna
www.spaltenna.it
Gaiole in Chianti
www.comune.gaiole.si.it/
OSTERIA DEL PONTE
Via Antonio Casabianca,
2553013 GAIOLE IN CHIANTI (SI)
tel.: 0577744007
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I migliori amici del duettista
Il bassotto tedesco
E giunto il momento di parlarvi del mio cane che altrimenti non mi rivolgerà più
l’abbaio (e magari mi porterà via anche il Duetto): il Bassotto tedesco.
Per la cronaca ho una femmina color cervo a pelo raso di nome Pinta (e non in
onore delle caravelle…) che vedrete spesso in questo articolo.
Il bassotto è una razza canina di origine tedesca caratterizzata da una corporatura
con l'altezza proporzionalmente molto inferiore alla lunghezza. Proprio la sua
forma così curiosa lo rende particolarmente gradito ai bambini e la cosa risulta
decisamente reciproca. Si tratta di un cane da caccia e da compagnia, selezionato
per seguire gli animali selvatici nelle boscaglie più intricate, e affrontarli anche
nelle tane sotterranee. La razza si suddivide in ben nove varietà descritte
comunque da un unico standard. Le varietà si distinguono per la taglia (Standard,
Nano e Kaninchen) e lunghezza e tessitura del pelo (corto, lungo o duro-forte). Il
nome originale è Dachshund, termine di derivazione tedesca e fusione delle
parole Dachs ("tasso") e Hund ("cane"). Si riferisce al fatto che, in passato, questi
cani venivano impiegati per stanare i tassi nei dintorni delle corti oppure nei
terreni di caccia. Ciascuna lingua adotta diverse varianti per indicare questa razza
canina.
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In tedesco è utilizzata anche la parola Dackel e specialmente tra i cacciatori, il
termine Teckel, mentre in italiano si è adottata la parola bassotto con il semplice
riferimento alla sua statura.
Dachs und Dachshund, cromolitografia del 1875 di Carl Friedrich Deiker
Storia del Bassotto:
Alcuni scrittori ed esperti di bassotto hanno teorizzato che le prime radici di
questa razza canina siano da far risalire all'antico Egitto, in cui sono state
rinvenute incisioni raffiguranti cani con zampe piccole. Recenti scoperte da parte
dell'Università americana del Cairo circa resti mummificati di cani simili ai
bassotti (estratti da antiche urne funerarie egizie) possono dare credibilità a questa
teoria. Nella sua incarnazione moderna, il bassotto è invece una creazione di
allevatori tedeschi e comprende elementi tipici di segugi e terrier tedeschi,
francesi e inglesi. I bassotti sono stati allevati nelle corti reali di tutta Europa, tra
cui quella della regina Vittoria, particolarmente innamorata della razza. La figura
del bassotto tedesco come lo conosciamo oggi risale però a epoche più recenti
come testimoniano alcune opere scritte, per esempio Il manuale del cacciatore
tedesco di Flemming, pubblicato nel 1719. Si parla anche in questo caso di Dachs
Krieger (cacciatori di tassi). Anche in periodi precedenti esistono riferimenti a
cani da tasso ma più come destinazione d’uso che come razza specifica. La razza è
stata ufficialmente riconosciuta nel 1878
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Die Dackelfamilie mit Jäger und Magd, olio su tela di Adolf Eberie.
I bassotti tedeschi originali erano più grandi della moderna varietà di dimensioni,
con un peso compreso tra 14 e 18 kg. Anche se la razza è famosa per il suo
utilizzo nello sterminare tassi e per il crudele ed illegale gioco americano del dogbaiting (ometto volutamente la descrizione di questa pratica crudele e incivile), i
bassotti sono stati comunemente usati per la caccia al coniglio o alla volpe, per la
localizzazione di cervi feriti e in certi casi (soprattutto nella varietà a pelo forte)
per cacciare animali grandi come i cinghiali.
Ci sono enormi differenze di opinione in merito a quando i bassotti siano stati
specificatamente allevati per il loro scopo di caccia al tasso, considerando che
pure l'American Kennel Club afferma che il bassotto sia stato allevato a partire dal
XV secolo, mentre il Dachshund Club of America afferma che i guardaboschi
dell'Ottocento-Novecento furono tra i primi a disporre di tale razza.
I bassotti sono stati per molto tempo un simbolo della Germania. La satira politica
europea ha spesso adottato i bassotti per ridicolizzare alcuni aspetti del governo
tedesco. Durante la prima guerra mondiale, la popolarità dei bassotti negli Stati
Uniti crollò a causa di questa associazione (cioè che il cane proveniva da un paese
nemico) e ci sono anche svariati aneddoti riguardo questa triste vicenda. Ad
esempio, si racconta che a Berkhamsted, in Inghilterra, un bassotto sia stato
lapidato a morte lungo una strada da un fanatico che lo riconosceva come un
simbolo del nemico.
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Il Kaiser Guglielmo II e tedesco Erwin Rommel erano noti per avere dei bassotti.
Per via di questa associazione diffusa con la Germania, il bassotto è stato scelto
per essere la prima mascotte ufficiale per le Olimpiadi estive di Monaco di
Baviera nel 1972, con il nome diWaldi.
Il pupazzetto di Waldi, il simbolo delle Olimpiadi del 1972
Caratteristiche
Un bassotto a pelo lungo
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La taglia non viene riferita all'altezza al garrese, ma alla circonferenza toracica,
superiore ai 35 cm per il Bassotto standard, superiore ai 30 cm per il nano, e fino
ai 30 cm per il kaninchen (tale misura viene rilevata dopo il 12 mese di età in
Italia). I colori riconosciuti sono per il pelo raso: nero focato, cervo e tipi di
arlecchino. Per il pelo lungo: nero focato, mogano e tipi di arlecchino. Per il pelo
duro o forte: cinghiale, biondo grano, cioccolato e nero focato. Le ultime due
varietà sono molto poco diffuse causa la recessività del tipo di colore.
Bassotto a pelo raso
Bassotto a pelo duro
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Le razze più diffuse sono quelle a pelo raso e a pelo duro. Quest'ultima è anche la
più usata nella caccia sia in tana, per la quale la razza era stata selezionata, che per
l'uso come ausiliare in superficie, vedi lo scovo della lepre, la caccia al cinghiale e
non per ultimo la ricerca di capi colpiti e fuggiti che altrimenti verrebbero persi
(sono abilissimi a seguire una traccia di sangue). Gli occhi sono di grandezza
media, hanno forma ovale e sono particolarmente espressivi
È un cane estremamente coraggioso, ai limiti della temerarietà, dal momento che è
capace di scontrarsi con cani di taglia ben superiore senza tenere in minimo conto
rischi e conseguenze. È comunque un cane abbastanza facile da addestrare e
docilissimo con i suoi amici umani, grande amante dei bambini con i quali ama
tantissimo giocare e con i più piccoli può persino trasformarsi in un valido e
attento baby sitter. È affettuoso e devoto ed estremamente intelligente, è perfetto
come cane da compagnia e sa adattarsi molto bene anche alla vita di
appartamento. Molti gli riconoscono il grandissimo pregio di una naturale pulizia;
non ha mai un cattivo odore, nemmeno quando ha il pelo bagnato. Se si vuole
trovargli un difetto si può dire che è forse un po' troppo diffidente verso gli
estranei e abbaia al benché minimo allarme facendo un vocione che mal si sposa
con la taglia minuta. Ma quello della diffidenza è un difetto che si può facilmente
perdonare a un cane come il bassotto, dotato di un'intelligenza eccezionale e di
una simpatia contagiosa. Data la sua conformazione allungata, il bassotto è
soggetto a problemi ortopedici della colonna per cui risultano importante il
contenimento del peso del cane e la riduzione (nei limiti del possibile) dei salti da
altezze importanti.
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Curiosità:
Una razza dalle peculiarità e dal caratere così forti non poteva non aver stuzzicato
la fantasia di artisti, poeti, scrittori e registi.
Ho già accennato a quella che forse è la prima apparizione in un testo ufficiale
della razza con Il manuale del cacciatore tedesco di Flemming del 1719.
Tratto dal libro “Il Barone rampante” di Italo Calvino il celebre passo: ”Il bassotto
alzò il muso verso di lui, con lo sguardo dei cani quando non capiscono e non
sanno che possono aver ragione a non capire.”
Il Signor Bonaventura, nato nel 1917 dalla fantasia di Sergio Tofano (“Sto”) è
apparso spesso a fianco di un Bassotto in una delle riviste che ha accompagnato la
mia infanzia: “Il Corriere dei Piccoli”
34
Le apparizioni cinematografiche sono numerosissime
Il primo da citare è ovviamente il film del 1966 Quattro Bassotti per un Danese
(Titolo originale “The Ugly Dachshund”), produzione Disney che entra di diritto
nella sfera dei cult movie di tutti i “bassottisti” ma anche dei cinofili/cinefili in
generale.
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36
Due bassotti a pelo lungo e uno a pelo raso appaiono anche nel film “C’era un
castello con 40 cani” del 1990 e tratto dal romanzo “Au bonheur des chiens” di
Rémo Forlani
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Meno conosciuto il film del 1991 “7 criminali e un Bassotto” (Titolo originale
“Once upone a crime”) con Giancarlo Giannini, John Belusci e Ornella Muti.
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Due bassotti a pelo lungo (di cui uno di nome Schatzy) appaiono invece nel film
del 2011 “Hugo Cabaret” di Martin Scorzese
Per passare dal grande al piccolo schermo, da segnalare il bassotto di Stefania
Petyx a “Striscia la notizia” .
39
Anche la discografia per bambini ha dato il proprio contributo alla simpatia
suscitata dalla razza con il brano Jonny il Bassotto di Lino Toffolo del 1976 e del
quale allego la foto della copia in mio possesso e con la quale sono cresciuto.
Ultima indimenticabile citazione è quella della Banda Bassotti della collana
Disney dove però, a onor del vero, la razza originariamente pensata è il Beagle
(nome originale del fumetto: “Beagle Boys”.
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Non rimane che salutarci e partire a bordo di un bel duetto!
Fabrizio Angiolelli (fabryvet)
41
Contatti
I soci che hanno bisogno di parlare con i membri del direttivo possono
contattare direttamente le seguenti persone, quali responsabili di zona:
Presidente
Massimo Mello Ceresa
Piemonte e Liguria
348.5725440 - [email protected]
Vicepresidente e Tesoriere
Francesco Gori
Romagna e Marche
333.1878926 - [email protected]
Segretario
A. Thomas Candeago
[email protected]
339.4475071
Consigliere
Gaetano Vaccaro
Lazio
[email protected]
Consigliere
Tiziano Nebuloni
Lombardia
349.1857449 - [email protected]
Consigliere (e Commissario Tecnico)
Marco Mottini
…
Consigliere
Gian Piero Giannetti
Toscana e Umbria
339.6853419 - [email protected]
Redazione Duetto News
Girolamo Virgadamo
[email protected]
335.8135321
i Sigg. Marco Mottini e Maurizio Buscaglia sono stati nominati
Commissario Tecnico CARD in ambito ASI
42
Scuderia CARD: Thomas Candeago, Paolo Casagrande, Fabrizio Adami
Probiviri: Fabrizio Adami, Bucci Enrico, Coraglia Fabrizio
Revisori dei Conti: Dott. Piero Gori, Dott.ssa Sabrina Acciarri,
Dott.Gianluca Zamagna
Responsabile Manifestazioni: Silvano Eugenio, Mello Ceresa Massimo
Addetto Stampa: Candeago Thomas
Delegati regionali
Toscana: Gian Piero Giannetti
Sicilia: Beppe Zarcone: [email protected]
Liguria: Eugenio Silvano.
Piemonte e Valle d' Aosta: Fabrizio Coraglia ([email protected]) e Fabrizio
Adami ([email protected])
Romagna e Marche: Francesco Gori
Lazio e parziale sud Italia: Luca Regoli, Gaetano Vaccaro
Lombardia: Casagrande Paolo, Bucci Enrico, Brenna Massimiliano
([email protected]), Raimondo Grazioli
([email protected])
TriVeneto: Cesare Basilico
Emilia: Matteo D'Avena, Marco Giusti
Puglia: Fabio Urbani
43
Indirizzi utili: convenzioni, officine,
ricambi
CONVENZIONI
RUOTECLASSICHE
E' stata confermata la convenzione del Club con la Edidomus per
avere l'abbonamento annuale (12 numeri) del prestigioso mensile
Ruoteclassiche,
allo speciale prezzo di Euro 41,00.
Sarà sufficiente scrivere sulla causale del vaglia alla Edidomus:
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Sterline. Sarà sufficiente fare una fotocopia della Tessera CARD e mostrarla
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0536/ 803435
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FAX: 0536/806041
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011/2470358
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