marcia per la vita
Transcript
marcia per la vita
Messaggio di S. E. R. Card. Paolo Romeo Arcivescovo Metropolita di Palermo in occasione della annuale edizione della Marcia per la Vita Palermo, 9 febbraio 2013 In occasione della Marcia per la Vita che, anche quest’anno, si svolgerà a Palermo in concomitanza con la Giornata Mondiale per la Vita voluta dal Santo Padre, mi è gradito far giungere a tutti i partecipanti e agli organizzatori del Forum Vita Famiglia Educazione il mio saluto di Padre e Pastore di questa Arcidiocesi e il mio apprezzamento per l’iniziativa. Si tratta indubitabilmente di un segno esplicito del bene che germoglia nel cuore degli uomini: migliaia di laici, provenienti da diverse estrazioni ecclesiali, e da specifici cammini associazionistici, a coronamento di varie iniziative a sostegno del valore della vita, si incontrano per manifestare pubblicamente che la vita va difesa quanto il futuro della stessa società, da ogni parte e in ogni modo. Si deve riconoscere quanto sia necessario che, soprattutto in questo tempo di profonde trasformazioni culturali e sociali, il dibattito sulla vita – come anche quello sulla famiglia – debba essere deconfessionalizzato: garantire la vita dal suo concepimento fino al suo naturale tramonto non è fatto di fede, ma, più alla base, evidente e stringente necessità dettata dalla verità dell’uomo e dalla sua dignità da promuovere. Questo è ciò che il Santo Padre Benedetto XVI ha voluto riaffermare nel suo recente Messaggio in occasione della Giornata Mondiale della Pace, quando ha ribadito che i principi per i quali va tutelata e promossa la vita nel suo nascere, nel suo svilupparsi e fino alla sua fine naturale, e la famiglia, a livello personale e comunitario, “non sono verità di fede… Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità”. La promozione di tali principi non ha dunque carattere confessionale: negarli o mal comprenderli “costituisce – dice il Papa – un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace” (n.4). Il fatto che, anche attraverso questa marcia pubblica, il laicato cattolico renda visibile la difesa della vita di fronte agli attacchi di una cultura relativistica e materialistica, va poi coniugato con una testimonianza coerente con il Vangelo della vita, da rendere in tutti quei contesti umani nei quali tante scelte di promozione della vita devono essere perseguite con coraggio profetico e sguardo di speranza. Il tema scelto per questa 35a edizione della Giornata Mondiale per la Vita sprona ad una riflessione circa il rapporto fra la crisi, che a tutti i livelli stiamo attraversando, e la logica del dono. Scrivono i Vescovi italiani: “La logica del dono è la strada sulla quale si innesta il desiderio di generare la vita, l’anelito a fare famiglia in una prospettiva feconda, capace di andare all’origine – in contrasto con tendenze fuorvianti e demagogiche – della verità dell’esistere, dell’amare e del generare”. In particolare, in un’epoca attraversata da crisi profonda che comprendiamo essere molto di più che semplice “crisi economica”, appare necessario prendere le distanze dall’illusione di modelli di sviluppo che non rispettano la verità e la dignità dell’uomo, e ribadire la necessità di riconsiderare uno sviluppo, integrale, solidale e sostenibile in cui guardare alla realizzazione del bene comune in forza di priorità di valori cosiddetti “non negoziabili”. Per questo i Vescovi focalizzano su una “disponibilità a generare, ancora ben presente nella nostra cultura e nei giovani” che può aprire concretamente a nuove possibilità di crescita e di sviluppo: “non si esce – afferma il Messaggio – da questa fase critica generando meno figli o peggio ancora soffocando la vita con l’aborto, bensì facendo forza sulla verità della persona umana, sulla logica della gratuità e sul dono grande e unico del trasmettere la vita, proprio in un una situazione di crisi”. Auspico, pertanto, che la nostra Chiesa di Palermo, soprattutto nelle sue componenti laicali che vivono di una particolare fecondità dello Spirito, maturi senza inerzie né soste cammini comuni di promozione del valore della vita e del suo naturale alveo che è la famiglia, prima cellula della società e della comunità ecclesiale. Su questi propositi e su tutti coloro che si fanno quotidianamente “missionari della vita” invoco di cuore le più ampie benedizioni del Signore. Palermo, 6 febbraio 2013 † Paolo Card. Romeo Arcivescovo di Palermo